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Autore: beat    12/12/2010    6 recensioni
Era stato dunque con un enorme sorriso di vittoria che Kanon gli aveva dato appuntamento per quella mattina, nella piazza principale di Atene. Insieme si sarebbero poi diretti verso il Santuario, per quella convenzione sociale - di cui Rhadamanthys proprio non capiva la necessità – che era presentarsi alla famiglia del compagno.
[Post-Hades, tutti felici e contenti. Rhada x Kanon]
Genere: Comico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Gemini Kanon, Gemini Saga, Phoenix Ikki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.

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Capitolo 2

La capanna in cui si trovavano era rustica, ma nel complesso confortevole. E stranamente molto ben tenuta, perfettamente in ordine. Kanon ci avrebbe scommesso che il merito non era certo di Ikki, quanto piuttosto del bambino che aveva con sé. Aveva sentito dire che il nuovo allievo di Phoenix era figlio di un'ancella, ed era noto che a parte qualche rara eccezione che non faceva altro che confermare la regola, tutto il personale di servizio del Santuario era di una precisione spaventosa. E che i geni dell'ordine erano risaputamente ereditari.
“Ti sei sistemato bene, vedo” disse Kanon, accomodandosi al tavolo della cucina.
“Non mi lamento.” rispose Ikki, avvicinandosi alla dispensa “Che cosa ti posso offrire Kanon? Puoi scegliere tra caffè e limonata. O al massimo del succo di albicocca, ma se non vuoi incorrere nelle ire del mio allievo te lo sconsiglio” Ikki non poté non fare mente locale su quanto Ilias andasse pazzo per il succo d'albicocca. A volte andava di sua spontanea volontà a far provviste solo per poterne rimpinguare le scorte.
“Ahahah, allora vada per il caffè.”
“Bene” approvò Ikki, accendendo il fuoco sotto la moka, sempre pronta sul fornello. “Allora? Come mai da queste parti?” chiese infine il ragazzo, prendendo posto di fronte all'ospite.
“Oh, mi sembrava cortese passare a salutarti. L'ultima volta che ci siamo visti è stato in battaglia, e tu mi sei sparito da sotto gli occhi.”
Ikki sogghignò.
“Ora che mi ci fai pensare, non ho mai saputo come è finito quello scontro…”
“Che vuoi che ti dica…” Kanon fece un cenno con la mano, con fare vago e un sorriso furbetto sul viso “un sacco di legnate, deflagrazioni cosmiche… secondo il mio modesto parere, la vittoria è stata mia, ma Rhadamanthys probabilmente insisterebbe sul pareggio.”
“Ah, ora capisco…!”
“Prego?”
“Scommetto che allora è per la rivincita che continuate a frequentarvi.”
Kanon lo squadrò con sguardo diffidente.
“Non so che cosa tu abbia sentito, Ikki di Phoenix, ma non ti conviene prenderti gioco degli adulti!” lo ammonì, puntandogli l'indice contro.
Ikki si concesse quella che per lui era una risata molto sentita.
Kanon avrà anche avuto quasi il doppio dei suoi anni, ma quando era insieme a lui gli sembrava quasi di star parlando con un coetaneo. Anche se forse era il contrario.
A Ikki passò un attimo in mente il commento di chi non si ricordava già più, sul fatto che in realtà lui non era per niente un quindicenne, quanto piuttosto uno con già trentacinque anni suonati. Ikki liquidò quel pensiero scuotendo con decisione il capo.
“A quanto pare i pettegolezzi sono arrivati fin quassù.” borbottò Kanon, allungandosi sul tavolo per agguantare la scatola dei biscotti.
“Eh sì. L'ho sempre detto che al Santuario sono un branco di pettegoli.”
“Non posso certo darti torto.”
Il caffè intanto era passato e il padrone di casa lo servì per sé e il suo ospite.
“Allora, come mai da queste parti?” insistette Ikki, tornando serio.
“Non posso essere passato solo per salutare un vecchio amico?”
“Ti conosco, Kanon, e nulla di quello che fai è per caso” nonché, Ikki avrebbe voluto aggiungere, nulla di quello che fai è senza conseguenze. Aveva una certa esperienza in materia, e certo non ci voleva un genio per accorgersi che dove Kanon passava i guai spuntavano con funghi. Ed era per quel motivo che Ikki aveva mandato Ilias di corsa a Kassandra, non appena aveva sentito avvicinarsi quel cosmo pungentemente mellifluo, un cosmo potente e dal multiforme ingegno. E dalle molte, molte complicazioni che si portava dietro. Phoenix purtroppo era finito nella spirale di sfiga che i Gemini si portavano appresso, ma ci teneva che almeno al suo allievo fosse risparmiata questa immane seccatura.
E il fatto che Kanon stesse cercando di non mettersi a ridere non faceva che aumentare i sospetti del ragazzo sul fatto che la sua visita non fosse stata una cosa proprio proprio disinteressata.
“In realtà, Ikki, mi serviva un posto dove nascondermi.”
“Perché mai uno come te avrebbe bisogno di nascondersi?”
“Perché ho mandato Rhada a conoscere Saga. E ho assicurato a tutti e due che ci sarei stato anche io.” Kanon ghignò. Era ovvio che era stata una promessa tutt'altro che mantenuta.
Ikki, in compenso, a quella notizia quasi sbiancò.
“E tu mi hai messo in mezzo a questa storia?”
“Via, Ikki, non ti sembra di esagerare? Che vuoi che ti succeda?”
“Se ci siete di mezzo tu, quello squilibrato di tuo fratello, e come se non bastasse anche un giudice degli Inferi, il minimo che mi posso aspettare è di finire il resto dei miei giorni in una dimensione alternativa tutt'altro che piacevole!”
“Esagerato!” sminuì Kanon, sorseggiando con nonchalance il suo caffè.
“Non credo proprio!” ribatté stizzito Ikki, mentre Kanon scoppiava di nuovo a ridere.
“Comunque sia, come diavolo ti è venuto in mente di farli incontrare da soli?”
“Se ti rispondo che è perché trovo la cosa molto divertente?”
“Direi che sarebbe tipico di te. Ma non per questo sarebbe una cosa giusta.”
“Ah, ne sono più che consapevole. Ma, oltre al mio evidente divertimento nell'ascoltare poi le due diverse versioni di quello che è successo – e ci scommetto che ci saranno delle
esagerazioni straordinarie da parte di entrambi – volevo che quei due riuscissero ad interagire. Se ci fossi stato anche io avrebbero finito per cercare di tirarmi da una parte o dall'altra. E non mi andava proprio di trovarmi in una situazione del genere.”
“Incredibile.”
“Cosa?”
“Il fatto che due uomini fatti e finiti come Saga di Gemini e Rhadamanthys della Viverna litighino per te come se fossero due mocciosi che si contendono lo stesso giocattolo!”
Kanon scoppiò in una fragorosa risata, e stranamente anche Ikki si lasciò andare e gli fece eco.
Quando l'attacco di ilarità si spense, però, Ikki guardò Kanon con un sogghigno che poteva tranquillamente far concorrenza a quello di uno dei due Gemini.
“Kanon…”
“Sì?”
“Sei consapevole del fatto che ti prenderanno a calci tutti e due per il tiro mancino che hai tirato loro?”




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Angolo dell'Autrice:

- Ikki di Phoenix ormai c'è sempre, quando ci sono in giro Saga o Kanon. Con suo sommo disappunto. ♥
- L'allievo di Ikki di Phoenix è il bambino più bello del mondo. Si chiama
Ilias. Spucciatelo e dategli i biscotti, lo farete felice. E lui sgambetterà in giro tutto contento! *__*
- Charm_strange, Titania, Ruri, Ayay, Kiki, Devileyes, Shinji e Rucci. Grazie. I vostri imbizzarrimenti sono la ricompensa migliore. Sappiate che vi adoro tutti quanti! 
*manda bacini, biscotti e tweed a tutti*
*rotola via*



Fatemi sapere i vostri commenti, pareri o critiche.

Grazie a chi vorrà recensire e a quanti leggeranno e basta!

Beat


   
 
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