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I
personaggi appartengono a JK Rowling, io li ho solo presi in prestito
per questa storia, scritta senza alcun fine di lucro
Auror:
il tuo wizard azzurro.
Come
conquistarlo in cinque facili mosse
Capitolo
2
Ronald
Bilius Weasley
L'Auror
(?!?!) sportivo
Hermione
Jean Granger conosceva piuttosto bene i suoi migliori amici: aveva
incontrato Ron ed Harry ad undici anni e frequentava Ginny da quando
ne aveva dodici. Aveva trascorso metà della propria vita
cercando di non farsi uccidere in loro compagnia e sapeva bene che
erano perfettamente in grado di stupirla sempre.
Anche
quella volta non erano stati da meno.
Hermione
aveva sinceramente sperato che si mostrassero dispiaciuti per
le sciagure che l'avevano colpita o almeno solidali verso la loro (da
quel momento in poi presunta) migliore amica....
ma quando mai!!!
Ginevra
Molly Weasley aveva sfiorato il soffocamento per il ridere (Harry
aveva dovuto batterle più volte il palmo aperto sulla schiena quando
era diventata cianotica) e Ronald (lo chiamava sempre Ronald
quando la faceva arrabbiare) si era messo a brindare alla buona
riuscita del piano ridendo come un cretino. Harry aveva cercato di
mostrare un po' più di contegnoso tatto, ma anche lui stava per
esplodere: faceva di tutto per trattenersi e, per lo sforzo, il suo
viso ormai era en pendant coi capelli di Ron.
-Oddio
Hermione, certo che sei proprio sfortunata!!!- riuscì ad
esclamare il miglior giocatore di Quidditch della Lega
inglese tra un accesso di risa e l'altro
-
Prima quell'articolo, adesso il tuo
nuovo capo...oddio ma Harry tu non lo sapevi?-.
chiese
Ginny, ripresasi miracolosamente dall'attacco quasi fatale di
ridarella.
-
Ma certo che no! Lui lavora in un altro settore e non lo vedo quasi
mai. Cavolo Herm, fra centinaia di Auror e proprio lui dovevi
beccare! -
- Ragazzi, non siete d'aiuto. Insomma sono nei guai!!! Non solo devo
mettermi a sedurre Auror come una donna scarlatta, mi tocca pure
lavorare per quel tipo!!!- sbottò una Granger piuttosto risentita.
-
Potresti sedurre lui- sottolineò Ginny scatenando (di
nuovo) la fragorosa ilarità del fratello e una specie di
risucchio modello lavandino da parte di suo marito.
Hermione
s'indispettì ancora di più.
- Non dire sciocchezze Gin. Mi serve una mano, sul serio: è in gioco
la mia carriera! Per favore non fate gli stupidi!!! -
I
tre si ripresero in fretta e cercarono di darsi un contegno.
- Mione - le disse Ron ...- Beh, Malfoy devi solo sopportarlo per
qualche giorno. Se proprio ti fa impazzire scappa nell'ufficio di
Harry -
- Sicuro Hermione, vieni da me! Se ti fa qualcosa posso vendicarti:
gli Auror sono gli unici che possono usare le maledizioni senza
perdono!!! -
- Il vero problema - lo interruppe Ron - è che devi rimorchiarne
almeno 5....in pochissimo tempo, giusto? -
- Esatto! Mi hanno dato questi primi giorni per abituarmi e poi, dal
prossimo lunedì, dovrò mandare in stampa un articolo a settimana.
Ogni venerdì mi toccherà spedire una bozza alla Wilthinson
e, se va bene, avrò il via libera per tirarne fuori un pezzo
decente e mandarlo alle rotative della Gazzetta. Per le prossime
cinque settimane sarò costretta a scrivere queste sciocchezze su
“come conquistare un Auror e bla bla bla”. Per gli
articoli dovrò usare uno pseudonimo o potrebbero scoprirmi... il che
è decisamente un bene: almeno non dovrò vedere il mio nome
accostato a questa spazzatura! Non saprei come lavare quest'onta! -
sospirò - Comunque, tornando al problema principale, come faccio a
sedurre un Auror ?!?! - esclamò Hermione ormai in preda alla
logorrea isterica.
-Beh Mione...- provò cautamente Ron-....se vuoi avere successo...
ecco beh...- arrossì fino alle orecchie -...beh non puoi andare al
lavoro conciata in quel modo!!!-
Ronald
Bilius Weasley aveva dimostrato ancora una volta di avere la
sensibilità di una tazzina e il tatto di un bottone. In compenso in
lui era sempre vivo lo spirito Grifondoro: temerarietà e
sventatezza.
-Che coooosa hai detto Ron???- s'indignò la sua migliore amica
mentre cercava di recuperare la bacchetta che Harry le aveva
prontamente sottratto.
Ginny
fiutò il pericolo e, lancia in resta, decise - da autentica paladina
di Godric - di salvare la vita a suo fratello.
- Herm, Ron vuole solo dire che gli Auror del Ministero non ti
conoscono per niente: non puoi conquistarne uno a settimana puntando
solo sul tuo bel carattere. Non ne hai il tempo! Tanto più se Malfoy
ti fa lavorare come una serva!!! -
Hermione
non avrebbe avuto dei MAGO tanto brillanti se non fosse stata dotata
di un q.i. piuttosto elevato: doveva riconoscere che la sua migliore
amica qualche ragione ce l'aveva.
- Giustissimo Gin...ma allora che faccio? -
- Oh andiamo Herm, è semplice: devi puntare sul look, sull'aspetto,
sull'esteriorità!!! -
-AAAAAAAAAAH!!! Non osare ripetere più quelle parolacce davanti a
me!!! Mi rifiuto! Non mi agghindo come un albero di Natale solo per
un cretino in uniforme. - sibilò la riccia col fiato corto.
-Hey,
io sarei uno di quei cretini in uniforme...-
disse Harry un tantino offeso.
Nessuno
lo degnò della minima attenzione
-...o andare in giro mezza nuda come quella segretaria pazza!!!-
- Herm, non devi certo scriverti in fronte “la do a tutti”-
il tatto evidentemente era un carattere Weasley autosomico dominante
- Basta che ti aggiusti un po'. Siamo onesti, da quanto non vedi un
parrucchiere? E un'estetista? Non pensi sia ora di fare qualcosa per
quelle unghiette mangiucchiate? E poi potresti mettere una gonna ogni
tanto, invece di quella vecchia palandrana lunga fino alle
caviglie....-
Hermione
aveva la mascella slogata e la bocca aperta per l'indignazione.
- Gin, la mia migliore amica mi sta suggerendo di comportarmi come
una delle sciacquette che affollano gli uffici del dipartimento Auror
che, travestite da segretarie, cercano di accalappiare un buon
partito?!?!? -
-Ma Hermione è proprio questo che vuole la Gazzetta da te!!! -
spiegò Ginny risoluta - Sono proprio quelle le donne per cui stai
scrivendo i tuoi articoli. Non penso che la McGranitt o La
Montalcini potrebbero usarli per qualcosa di diverso dal combustibile
per il caminetto, sai? -
Inoppugnabile
e sacrosanta verità...
Hermione
abbassò il capo sconfitta.
- Mione...dai. Ginny non voleva offenderti. Lo diceva solo per dare
una mano - cercò di fare da paciere il non-più-bambino
sopravvissuto.
- Lo so Harry, e ha ragione...però è ...io...ci devo pensare! Ora
vado a casa....-
Si
alzò e salutò gli amici.
Ginny
l'abbracciò stretta e le sussurrò in un orecchio “se ci
ripensi passa da me che ci facciamo un giro per negozi...e una
capatina dall'estetista!!!”. Le diede un bacio sulla guancia.
Poi Hermione si smaterializzò a casa.
***
Era
trascorsa esattamente una settimana da quando l'ex perfect-prefect
Hermione Jean Granger aveva iniziato a lavorare presso il
dipartimento Auror, ufficialmente come assistente, ufficiosamente
come elfo domestico.
Il
suo perfido schiavista, il cui nome era tabù alle sue
orecchie, l'aveva messa a fare fotocopie (orrore!!!) e a
preparare litri di caffè (abominio!!!). La riccia aveva perso
l'uso degli arti superiori a forza di trasportare quintali di posta
su e giù per il ministero e, contemporaneamente, aveva rispolverato
il goblinese a furia di imprecare dietro al suo cinico
sfruttatore, quel bieco aguzzino che, fra l'altro, la
costringeva persino allo straordinario non retribuito.
E
poi era compito suo servire il tè delle cinque al malefico
negriero e portare da mangiare al “capo” (amore eterno e
imperituro alLa capo) se non aveva voglia o tempo di andare in
mensa. Naturalmente il suo misantropo carceriere non si
mischiava mai coi comuni mortali, quindi Hermione, per portargli il
pasto, saltava sistematicamente pausa e pranzo.
Da
temeraria eroina di guerra ed inguaribile idealista, Hermione Granger
si era sempre illusa che la vita degli Auror fosse piena e
avventurosa... del resto se ogni “vera strega” sognava di
sposarne uno, qualcosa doveva pur dire, no???
Povera
scema: gli Auror passavano la maggior parte del loro tempo rinchiusi
in un ufficio puzzolente ad inquinarsi i polmoni fumando sigari
babbani e a procurarsi la sindrome del tunnel carpale compilando un
mucchio di inutili scartoffie.
Se
un Auror doveva eseguire una perquisizione bisognava inviare una
lettera al suo superiore e ad un collega per fargli da spalla . Dopo
aver ricevuto un consenso scritto, da entrambi, era necessario
inviare una quintalata di carta (nessun rispetto per la foresta
pluviale) nell'ordine a: il Capo degli Auror (un tale Harry di
sua conoscenza), il supervisore del rispetto della Legge Magica,
all'ufficio del Procuratore Capo e all'ufficio Misteri. Questi erano
tutti tenuti a rispondere con altre mille lettere e infine potevano
(finalmente!) essere stilate le pratiche del caso e solo dopo
un Auror (o meglio un amanuense) poteva finalmente agire.
Per
una perquisizione di due ore ci volevano più o meno, stimò
Hermione, 2-3 kg di pergamena e un paio di boccette di inchiostro.
Ovviamente
un procedimento molto simile doveva essere impiegato se un Auror
doveva fare un'irruzione, eseguire un arresto, accedere ad un
archivio, interrogare un testimone, scortare un detenuto ad Azkaban,
etc etc.
Hermione
Jean Granger aveva capito uno degli altri motivi per cui il mondo
magico aveva avuto tanti problemi ad affrontare la minaccia di
Voldemort.
Se
un Auror doveva sottoporsi ad una simile trafila burocratica persino
per prendere il caffè...
Naturalmente
il profittatore biondo aveva
trovato il modo di appioppare a lei anche il lavoro di
dattilografa...
L'indefessa
sanguisuga era pure un
pezzo grosso e quindi la “sua” corrispondenza era di… più o
meno 7 kg al giorno, grammo più, grammo meno.
L'unica
cosa buona che al momento l'ex caposcuola Grofondoro trovava in quel
nuovo lavoro era un sostanzioso risparmio: niente più soldini
sperperati per la palestra. A furia di scale e badilate di posta
aveva messo su i bicipiti di un culturista.
In
compenso possibilità di approcciare Auror... ZERO assoluto!!! Quelli
non si azzardavano a passare nemmeno per sbaglio davanti alla sua
scrivania e la evitavano come la peste. L'unica eccezione era stato
il Santo Neville che, dopo aver travolto il vaso col ficus che
decorava il corridoio per la sorpresa di incontrarla lì, era
sembrato felicissimo di ritrovare la sua vecchia amica e si era
fermato a scambiare due chiacchiere con lei più o meno tutte le
mattine.
Hermione
aveva notato in quei giorni che di
Auror ne conosceva davvero parecchi: Antony Goldstein, Jimmy Peakes,
Blaise Zabini (che a giudicare dal viavai di segretarie dal suo
ufficio doveva essere rimasto l'impenitente donnaiolo di sempre),
Smith l'odioso Tassorosso, Denis Canon, Millicent Bullstrode (era una
donna, ma assomigliava talmente tanto ad un uomo - o a un troll -che
nessuno avrebbe notato la differenza), Malferret che avrebbe di gran
lunga preferito non aver mai conosciuto), Neville e, ovviamente,
Harry, che era il capo degli Auror, ed anche il suo migliore
amico. Peccato però che non riuscisse a vederlo quasi mai: se
Malfoy, che era “solo” uno dei capi unità, doveva scavalcare
pacchi di pergamene per raggiungere la porta (in caso di incendio
non avrebbe avuto vie di fuga), Harry era letteralmente sepolto
da carte, cartelle, documenti e dossier.
Come
poteva d'improvviso l'aspirante piromane Granger trasformarsi in una
procace e civettuola mangiatrice di uomini???
Aveva
provato a cercare una pozione o un incantesimo che facesse al caso
suo, ma nessuno dei preziosi volumi della biblioteca di casa poteva
essere utile alla causa.
Come
rimpiangeva la sezione proibita di Hogwarts qualche volta...
***
Quel
venerdì pomeriggio Hermione, quasi in lacrime al pensiero di non
aver scritto nulla per Miss Wilthinson, stava ripulendo la scrivania.
Qualche spiritoso le aveva lasciato una bocca di leone sul tavolo. Il
fiore aveva stinto e colorato buona parte dei fogli su cui aveva
lavorato quella mattina.
-
Maledettissimo, stupido fiore puzzolente - aveva sbottato prima di
gettarlo nella carta straccia.
Dietro
le sue spalle colse il movimento di Malefico Malfoy che aveva aperto
in quel momento la porta dell'ufficio e la scrutava con un
sopracciglio alzato, valutando attentamente la sanità mentale della
sua nuova segretaria.
- Granger - fece sprezzante come il borioso purosangue che era sempre
stato - Sono le cinque e tu non mi hai ancora portato il tè. Per
due, fila. Avanti, marsh!!!- e si chiuse la porta alle spalle.
Avanti,
marsh!!! Avanti, marsh!!! Avanti, marsh!!!
Quell'orribile,
spregevole, immondo individuo.... come
aveva osato??? Avanti marsh...ma cosa pensava che fosse, il suo elfo
domestico??? Una recluta Auror durante l'addestramento???
Hermione
era infuriata e sbatteva sgraziatamente i piedi sul pavimento mentre
reggeva, in equilibrio precario, un vassoio con due tazze di
tè fumante, biscotti al burro, cucchiaini e zuccheriera. Era un peso
ridicolo, ma le braccia erano talmente provate che non riusciva
nemmeno a trasportarlo senza che tremasse vistosamente.
Bussò
col piede contro la porta dell'ufficio di Malfoy e, dopo aver udito
il suo cortese grugnito, entrò nella stanza.
Si
avvicinò al principale con il vassoio in mano. Malfuretto
conversava amabilmente con una sottospecie di fotomodella bellissima,
rifatta e seminuda.
“Minigonna
inguinale, trucco antitraspirante e silicone a gogò” pensò
Hermione.
Oltre
al suo capo le toccava pure portare il tè alle amichette
insulse e slavate. A una come quella poi... La classica
bambolona tutta tette e niente cervello.
Beh
in effetti questa non era poi tanto
stupida. Aveva capito perfettamente come compiacere uno squilibrato
egocentrico come Draco Malfoy: sorridendogli e standosene zitta.
Pressappoco
come faceva Hermione quando era in compagnia del bellissimo
(ovviamente era ironica) Malfoy. Precisamente quando riprendeva fiato
compiaciuta, tra un insulto particolarmente ben riuscito e l'altro.
La
riccia fece per posare il vassoio sulla scrivania di legno scuro,
mentre il platinato, a meno di una spanna da lei, non la degnava
della minima attenzione, troppo intento a fare il cascamorto con la
sventolona bionda.
-
Huuuuuuuuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii – una specie di ululato (che
avrebbe fatto sentire il prof. Lupin un dilettante) le fece
prendere un accidente!!!
Aiuto!!!!
Le trombe di Belzebù??? Ci attaccano i Mangiamorte??? Era la sirena
dell'allarme antincendio???
Hermione
ebbe a malapena il tempo di pensare che quella procace biondona, in
realtà, era un autentico genio: non parlava per evitare che ogni
uomo nel raggio di dieci miglia fuggisse a gambe levate per quel
terribile raglio d' asino che si ritrovava al posto della voce.
Poi
fu fulminata sul posto dello sguardo gelido di Draco Malfoy. Se non
ci fosse stata una testimone oculare che probabilmente voleva
portarsi a letto, era sicura che niente l'avrebbe salvata da una
maledizione senza perdono: per lo spavento, con i suoi nervi a pezzi
e il fisico sfiancato, gli aveva appena versato il tè bollente
addosso. Cioè...non proprio addosso, piuttosto sui pantaloni. Sui
suoi preziosi pantaloni neri di Armani. E non esattamente su un punto
qualsiasi di quei pantaloni... ma proprio in QUEL punto!!!
Arrossì
fino alle orecchie, Weasley style, e farfugliò qualche scusa
imbarazzata distogliendo immediatamente lo sguardo dalla macchia.
Draco
la congedò con un gesto imperioso della mano e lei si catapultò
fuori.
Chiuse
la porta e vi si appoggiò pesantemente contro.
Che
figuraccia, che figuraccia, che figuraccia...lanciatemi
un'oblivion...meglio uno schiantesimo...
L'uscio
si aprì di nuovo, all'improvviso, ed Hermione rischiò di cadere
all'indietro. Malfoy doveva aver congedato la bambolona sexy e
questa, uscendo, la superò caracollando sui tacchi a spillo di
vernice. Fece per richiudere ancora una volta quella maledettissima
porta quando una voce la fermò...
-
Non così in fretta mezzosangue, torna qua. -
***
- Allora Granger - ringhiò acido Draco Malfoy – Hai visto che
casino hai combinato? Ora come faccio? Devo andare a parlare con il
Ministro Shacklebot fra meno di mezz'ora!!! -
Hermione era stanca e nervosa, non aveva nessuna voglia di ascoltare
i capricci di quel pallone gonfiato che si ritrovava al posto delLa
boss, per un po' di tè poi... quante scene!!!
- Oh, Malfoy, non farla tanto lunga! Che ce l'hai a fare una
bacchetta? Per tenerla nei pantaloni?-
Visto
che lo sguardo della strega era involontariamente sceso sulla
macchia mentre parlava, non era per
niente il caso di dire cose ambigue e facilmente fraintendibili, ed
Hermione si morse la lingua quando colse il doppio senso implicito
nelle sue stesse parole.
-
Basta un gratta e netta - si affrettò ad aggiungere.
-
Granger secondo te IO so usare un incantesimo da servo come il
gratta e netta? Dico, ma ti
sembro il tipo? A me i pantaloni li puliscono gli elfi!!! - berciò
lui.
- Ok ok Malferret, non ti agitare, faccio io.-
Tirò
fuori la bacchetta, e cercando di non arrossire troppo, la puntò
verso il suo inguine.
- Sei completamente impazzita sanguesporco??? Cos'hai nella testa,
segatura? Pensi davvero che permetterei ad una come te, pericolosa
anche senza bacchetta, di affatturare la mia virilità?-
Che
coooooosa???
Hermione
arrossì di rabbia. Ma come si permetteva quel maleducato?!?!
- Malfoy, ero la prima della classe anche ad incantesimi. Il
tuo prezioso… coso, è al sicuro con me. Ok anche
quella frase era un tantino strana... - E poi che vuoi fare?
Toglierti i pantaloni per un gratta e netta? -
Appena
lo disse se ne pentì.
La
faccia insolitamente seria di Malfoy non prometteva nulla di buono...
Lui
si portò le mani alla vita e si slacciò lentamente la cintura,
iniziando a sfilarla dai passanti.
- Ma che stai facendo?!?! PERVERTITO!!! - strillò Hermione in una
sinfonia di note talmente acute che nemmeno il soprano delle Sorelle
Stravagarie avrebbe mai sognato di poter raggiungere - Fermati
immediatamente, brutto maniaco!!! - urlò mentre, disgustata, si
tappava gli occhi con le mani.
- Ma cosa credi Granger, che voglia spogliarmi? Mi tolgo solo la
cintura, santo Salazar!!! Me l'ha regalata Blaise, se la rovino mi
uccide!!! - E continuò a borbottare come una teiera qualcosa circa
una certa“deficiente” e “ma tu guarda cosa mi tocca
sentire” “non si è mai visto...”.
- Ora andiamo in bagno, io mi tolgo i pantaloni e te li passo dalla
porta, ok? Tu fai quel maledetto incantesimo e fine della storia -
Hermione annuì sollevata. Era ancora troppo sconvolta per parlare,
tutte le sue energie le servivano per riprendersi da quel momento di
panico.
***
Dopo
aver abbandonato un Malfoy ripulito e asciutto, ma inferocito come un
avvicino appena uscito dal letargo, Hermione tornò ciondolando alla
propria scrivania. Si accasciò sulla sedia e poggiò la faccia sul
legno freddo.
Non
aveva ancora accalappiato nemmeno mezzo Auror e tra meno di un'ora
doveva mandare un gufo alLa boss con la bozza. Doveva assolutamente
correre ai ripari ed inventarsi qualcosa in fretta.
Da
quella scomoda posizione vide Baston, un suo vecchio amico di
infanzia, passare lungo il corridoio. Oliver... quelli sì che
erano bei tempi quando lui era il capitano della squadra di
quidditch...
Un
momento.... eccola!!! L'idea, la folgorazione!!!
Baston
era un Auror. E Baston lei un po' lo conosceva... e se c'era una cosa
che tutti sapevano di Baston è che era assolutamente fissato con il
quidditch!!!
E
lei conosceva benissimo un altro mago fissato esattamente come lui:
Ronald Bilius Weasley!!!
Non
era propriamente un Auror, ma aveva persino contribuito alla
sconfitta di Voldemort!!! Nessuno avrebbe notato la differenza! E poi
non aveva molta scelta...
Avrebbe,
per la prima ed unica volta in vita sua, detto una bugia ed inventato
l'articolo di sana pianta!!! Se poi qual maledetto sgorbio fosse
andato - per qualche strana congiunzione astrale - bene alLa boss si
sarebbe finalmente arresa e avrebbe seguito i consigli di Ginny alla
lettera.
Buttò
giù in fretta qualche rigo e legò un piccolo rotolo di pergamena
alla zampa del gufo che beccava da qualche minuto sul vetro della
finestra. Guardò l'animale per qualche istante, mentre spariva tra i
tetti di Londra.
Con
un sonoro crack si smaterializzò dalla sua migliora amica.
***
Alla
fine della prima infernale settimana da assistente Auror e spia in
incognito, la bozza che lesse una più che soddisfatta Miss
Wilthinson era più o meno così:
Come
conquistare l'Auror sportivo:
Questo
tipo di Auror è un'animale di gruppo. Vive perennemente incollato ad
altri membri della stessa specie - Auror hooligan scarsamente
sapiens - che, esattamente come lui, sono ossessionati dal
quidditch, dai manici di scopa e da palle e palline di ogni
forma e colore.
In
apparenza un vero duro, figo e palestrato, l'Auror sportivo si
scioglie come una cioccorana al sole al solo bisbigliarli “pluffa”
in un orecchio.
Non
sarà mai in grado di ricordare il tuo compleanno, l'anniversario e
non si accorgerà nemmeno del tuo nuovo taglio di capelli skinhead.
In compenso non dimenticherà mai il colore, il tipo di sospensioni,
gli accessori in dotazione e la tipologia dei freni dell'ultima
firebolt 3000.
Per
farlo cadere ai tuoi piedi:
1
Incantalo indossando una sciarpa coi color della sua squadra
del cuore: avrete immediatamente un argomento di conversazione (di
cui lui è sempre pronto a ciarlare per ore, quando di solito non ha
MAI nulla da dire su NIENTE) e gli resterai impressa più di un
everte statim al plesso solare. Ovviamente fingi di essere una
tifosa accanita documentandoti sul Profeta dello Sport.
2
Stupefiscilo studiando a memoria Scope
e Scopettoni e
Quattro Scope .
Non c'è modo migliore per legarlo a te del citargli la finta Wronski
n.d.a.
assicurati di pronunciarla per bene: lo sportivo non ha nessuna
nozione di cultura generale, ma considera il quidditch la sua
religione e fede assoluta. Un' Acca di troppo potrebbe essere un
peccato capitale ed un' eresia ignorare la nobile arte di catturare
un boccino per farci canestro.
3
Un buon incantesimo da usare con lui è la fattura
orcovolante. Puoi scagliargliela addosso quando, per seguire
il quidditch sulla SferaPayD+P , si dimenticherà dei vostri
appuntamenti.
4
Una pozione utilissima nel caso tu
abbia a che fare con un Auror di questo tipo è il distillato
oblivante. Più discreta
di un oblivion classico, puoi rifilargliela allungando il
bibitone che si ostina a prendere tutte le mattine (sostenendo
contenga vitamine e proteine indispensabili) con 2-3 gocce di infuso.
E' comodissima per fargli dimenticare la partita con gli amici. Puoi
in alternativa usarla su te stessa per toglierti dalla testa un
cretino simile. Nel caso fossi momentaneamente sprovvista degli
ingredienti per preparare il filtro puoi sempre ripiegare sulla mazza
da battitore fracassargliela sul cranio. Funziona benissimo, peccato
lasci qualche livido.
5
Affatturalo per sempre regalandogli un abbonamento annuale
allo stadio. Assicurati che lo faccia anche la ragazza del suo
migliore amico: lui ti sarà riconoscente per sempre e tu avrai
l'occasione di uscire con l'altra malcapitata per cercarvi un nuovo
fidanzato.
Insomma
ragazze tirate fuori le bacchette!!!
Hermengarda Johanna Griffanthy
Qualche
allegra ca...lderonata in libertà:
Innanzitutto
GRAZIE a tutti quelli che hanno commentato la mia storia e anche a
chi l'ha letta in silenzio...mi fa comunque piacere!!!
Un
ringraziamento particolare a Lucelibera per queste parole
“considerato il numero esponenziale di scrittori che si
cimentano in dramione l'originalità è un lusso di pochi...”
oddio,
estrapolata dal contesto la frase sembra un'offesa ma non lo è
affatto, anzi... mi ha consolata. Mi rendo conto benissimo che la
mia storia di originale non ha proprio nulla, ma se la apprezzate
comunque non può che farmi piacere. Considerando poi che come
scrittrice sono alle prime armi, almeno per ora mi sento più a mio
agio ad avventurarmi su un terreno in discesa.
Chi
odia i cliché è avvisato!!!
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