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Autore: whatashame    14/01/2011    3 recensioni
Cosa siete disposti a fare per la carriera? Tanto? Molto? Troppo?
Riformulate la domanda ad Hermione Jean Granger: lei vi risponderebbe “TUTTO”!!!
E se per quella terza pagina fosse costretta a sopportare un vecchio nemico? Poco male, sarebbe pronta a vedersela una seconda volta persino con Voldemort...figuriamoci con lui!!!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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xx

I personaggi appartengono a JK Rowling, io li ho solo presi in prestito per questa storia, scritta senza alcun fine di lucro






Auror: il tuo wizard azzurro.

Come conquistarlo in cinque facili mosse


Capitolo 2



Ronald Bilius Weasley

L'Auror (?!?!) sportivo







Hermione Jean Granger conosceva piuttosto bene i suoi migliori amici: aveva incontrato Ron ed Harry ad undici anni e frequentava Ginny da quando ne aveva dodici. Aveva trascorso metà della propria vita cercando di non farsi uccidere in loro compagnia e sapeva bene che erano perfettamente in grado di stupirla sempre.


Anche quella volta non erano stati da meno.


Hermione aveva sinceramente sperato che si mostrassero dispiaciuti per le sciagure che l'avevano colpita o almeno solidali verso la loro (da quel momento in poi presunta) migliore amica.... ma quando mai!!!


Ginevra Molly Weasley aveva sfiorato il soffocamento per il ridere (Harry aveva dovuto batterle più volte il palmo aperto sulla schiena quando era diventata cianotica) e Ronald (lo chiamava sempre Ronald quando la faceva arrabbiare) si era messo a brindare alla buona riuscita del piano ridendo come un cretino. Harry aveva cercato di mostrare un po' più di contegnoso tatto, ma anche lui stava per esplodere: faceva di tutto per trattenersi e, per lo sforzo, il suo viso ormai era en pendant coi capelli di Ron.


-Oddio Hermione, certo che sei proprio sfortunata!!!- riuscì ad esclamare il miglior giocatore di Quidditch della Lega inglese tra un accesso di risa e l'altro


- Prima quell'articolo, adesso il tuo nuovo capo...oddio ma Harry tu non lo sapevi?-.

chiese Ginny, ripresasi miracolosamente dall'attacco quasi fatale di ridarella.


- Ma certo che no! Lui lavora in un altro settore e non lo vedo quasi mai. Cavolo Herm, fra centinaia di Auror e proprio lui dovevi beccare! -


- Ragazzi, non siete d'aiuto. Insomma sono nei guai!!! Non solo devo mettermi a sedurre Auror come una donna scarlatta, mi tocca pure lavorare per quel tipo!!!- sbottò una Granger piuttosto risentita.



- Potresti sedurre lui- sottolineò Ginny scatenando (di nuovo) la fragorosa ilarità del fratello e una specie di risucchio modello lavandino da parte di suo marito.



Hermione s'indispettì ancora di più.


- Non dire sciocchezze Gin. Mi serve una mano, sul serio: è in gioco la mia carriera! Per favore non fate gli stupidi!!! -


I tre si ripresero in fretta e cercarono di darsi un contegno.


- Mione - le disse Ron ...- Beh, Malfoy devi solo sopportarlo per qualche giorno. Se proprio ti fa impazzire scappa nell'ufficio di Harry -


- Sicuro Hermione, vieni da me! Se ti fa qualcosa posso vendicarti: gli Auror sono gli unici che possono usare le maledizioni senza perdono!!! -


- Il vero problema - lo interruppe Ron - è che devi rimorchiarne almeno 5....in pochissimo tempo, giusto? -



- Esatto! Mi hanno dato questi primi giorni per abituarmi e poi, dal prossimo lunedì, dovrò mandare in stampa un articolo a settimana. Ogni venerdì mi toccherà spedire una bozza alla Wilthinson e, se va bene, avrò il via libera per tirarne fuori un pezzo decente e mandarlo alle rotative della Gazzetta. Per le prossime cinque settimane sarò costretta a scrivere queste sciocchezze su “come conquistare un Auror e bla bla bla”. Per gli articoli dovrò usare uno pseudonimo o potrebbero scoprirmi... il che è decisamente un bene: almeno non dovrò vedere il mio nome accostato a questa spazzatura! Non saprei come lavare quest'onta! - sospirò - Comunque, tornando al problema principale, come faccio a sedurre un Auror ?!?! - esclamò Hermione ormai in preda alla logorrea isterica.


-Beh Mione...- provò cautamente Ron-....se vuoi avere successo... ecco beh...- arrossì fino alle orecchie -...beh non puoi andare al lavoro conciata in quel modo!!!-


Ronald Bilius Weasley aveva dimostrato ancora una volta di avere la sensibilità di una tazzina e il tatto di un bottone. In compenso in lui era sempre vivo lo spirito Grifondoro: temerarietà e sventatezza.


-Che coooosa hai detto Ron???- s'indignò la sua migliore amica mentre cercava di recuperare la bacchetta che Harry le aveva prontamente sottratto.


Ginny fiutò il pericolo e, lancia in resta, decise - da autentica paladina di Godric - di salvare la vita a suo fratello.


- Herm, Ron vuole solo dire che gli Auror del Ministero non ti conoscono per niente: non puoi conquistarne uno a settimana puntando solo sul tuo bel carattere. Non ne hai il tempo! Tanto più se Malfoy ti fa lavorare come una serva!!! -


Hermione non avrebbe avuto dei MAGO tanto brillanti se non fosse stata dotata di un q.i. piuttosto elevato: doveva riconoscere che la sua migliore amica qualche ragione ce l'aveva.


- Giustissimo Gin...ma allora che faccio? -



- Oh andiamo Herm, è semplice: devi puntare sul look, sull'aspetto, sull'esteriorità!!! -



-AAAAAAAAAAH!!! Non osare ripetere più quelle parolacce davanti a me!!! Mi rifiuto! Non mi agghindo come un albero di Natale solo per un cretino in uniforme. - sibilò la riccia col fiato corto.


-Hey, io sarei uno di quei cretini in uniforme...- disse Harry un tantino offeso.


Nessuno lo degnò della minima attenzione


-...o andare in giro mezza nuda come quella segretaria pazza!!!-



- Herm, non devi certo scriverti in fronte “la do a tutti”- il tatto evidentemente era un carattere Weasley autosomico dominante - Basta che ti aggiusti un po'. Siamo onesti, da quanto non vedi un parrucchiere? E un'estetista? Non pensi sia ora di fare qualcosa per quelle unghiette mangiucchiate? E poi potresti mettere una gonna ogni tanto, invece di quella vecchia palandrana lunga fino alle caviglie....-


Hermione aveva la mascella slogata e la bocca aperta per l'indignazione.


- Gin, la mia migliore amica mi sta suggerendo di comportarmi come una delle sciacquette che affollano gli uffici del dipartimento Auror che, travestite da segretarie, cercano di accalappiare un buon partito?!?!? -


-Ma Hermione è proprio questo che vuole la Gazzetta da te!!! - spiegò Ginny risoluta - Sono proprio quelle le donne per cui stai scrivendo i tuoi articoli. Non penso che la McGranitt o La Montalcini potrebbero usarli per qualcosa di diverso dal combustibile per il caminetto, sai? -




Inoppugnabile e sacrosanta verità...



Hermione abbassò il capo sconfitta.


- Mione...dai. Ginny non voleva offenderti. Lo diceva solo per dare una mano - cercò di fare da paciere il non-più-bambino sopravvissuto.


- Lo so Harry, e ha ragione...però è ...io...ci devo pensare! Ora vado a casa....-


Si alzò e salutò gli amici.


Ginny l'abbracciò stretta e le sussurrò in un orecchio “se ci ripensi passa da me che ci facciamo un giro per negozi...e una capatina dall'estetista!!!”. Le diede un bacio sulla guancia. Poi Hermione si smaterializzò a casa.



***







Era trascorsa esattamente una settimana da quando l'ex perfect-prefect Hermione Jean Granger aveva iniziato a lavorare presso il dipartimento Auror, ufficialmente come assistente, ufficiosamente come elfo domestico.


Il suo perfido schiavista, il cui nome era tabù alle sue orecchie, l'aveva messa a fare fotocopie (orrore!!!) e a preparare litri di caffè (abominio!!!). La riccia aveva perso l'uso degli arti superiori a forza di trasportare quintali di posta su e giù per il ministero e, contemporaneamente, aveva rispolverato il goblinese a furia di imprecare dietro al suo cinico sfruttatore, quel bieco aguzzino che, fra l'altro, la costringeva persino allo straordinario non retribuito.

E poi era compito suo servire il tè delle cinque al malefico negriero e portare da mangiare al “capo” (amore eterno e imperituro alLa capo) se non aveva voglia o tempo di andare in mensa. Naturalmente il suo misantropo carceriere non si mischiava mai coi comuni mortali, quindi Hermione, per portargli il pasto, saltava sistematicamente pausa e pranzo.



Da temeraria eroina di guerra ed inguaribile idealista, Hermione Granger si era sempre illusa che la vita degli Auror fosse piena e avventurosa... del resto se ogni “vera strega” sognava di sposarne uno, qualcosa doveva pur dire, no???


Povera scema: gli Auror passavano la maggior parte del loro tempo rinchiusi in un ufficio puzzolente ad inquinarsi i polmoni fumando sigari babbani e a procurarsi la sindrome del tunnel carpale compilando un mucchio di inutili scartoffie.

Se un Auror doveva eseguire una perquisizione bisognava inviare una lettera al suo superiore e ad un collega per fargli da spalla . Dopo aver ricevuto un consenso scritto, da entrambi, era necessario inviare una quintalata di carta (nessun rispetto per la foresta pluviale) nell'ordine a: il Capo degli Auror (un tale Harry di sua conoscenza), il supervisore del rispetto della Legge Magica, all'ufficio del Procuratore Capo e all'ufficio Misteri. Questi erano tutti tenuti a rispondere con altre mille lettere e infine potevano (finalmente!) essere stilate le pratiche del caso e solo dopo un Auror (o meglio un amanuense) poteva finalmente agire.

Per una perquisizione di due ore ci volevano più o meno, stimò Hermione, 2-3 kg di pergamena e un paio di boccette di inchiostro.

Ovviamente un procedimento molto simile doveva essere impiegato se un Auror doveva fare un'irruzione, eseguire un arresto, accedere ad un archivio, interrogare un testimone, scortare un detenuto ad Azkaban, etc etc.


Hermione Jean Granger aveva capito uno degli altri motivi per cui il mondo magico aveva avuto tanti problemi ad affrontare la minaccia di Voldemort.

Se un Auror doveva sottoporsi ad una simile trafila burocratica persino per prendere il caffè...



Naturalmente il profittatore biondo aveva trovato il modo di appioppare a lei anche il lavoro di dattilografa...

L'indefessa sanguisuga era pure un pezzo grosso e quindi la “sua” corrispondenza era di… più o meno 7 kg al giorno, grammo più, grammo meno.




L'unica cosa buona che al momento l'ex caposcuola Grofondoro trovava in quel nuovo lavoro era un sostanzioso risparmio: niente più soldini sperperati per la palestra. A furia di scale e badilate di posta aveva messo su i bicipiti di un culturista.



In compenso possibilità di approcciare Auror... ZERO assoluto!!! Quelli non si azzardavano a passare nemmeno per sbaglio davanti alla sua scrivania e la evitavano come la peste. L'unica eccezione era stato il Santo Neville che, dopo aver travolto il vaso col ficus che decorava il corridoio per la sorpresa di incontrarla lì, era sembrato felicissimo di ritrovare la sua vecchia amica e si era fermato a scambiare due chiacchiere con lei più o meno tutte le mattine.



Hermione aveva notato in quei giorni che di Auror ne conosceva davvero parecchi: Antony Goldstein, Jimmy Peakes, Blaise Zabini (che a giudicare dal viavai di segretarie dal suo ufficio doveva essere rimasto l'impenitente donnaiolo di sempre), Smith l'odioso Tassorosso, Denis Canon, Millicent Bullstrode (era una donna, ma assomigliava talmente tanto ad un uomo - o a un troll -che nessuno avrebbe notato la differenza), Malferret che avrebbe di gran lunga preferito non aver mai conosciuto), Neville e, ovviamente, Harry, che era il capo degli Auror, ed anche il suo migliore amico. Peccato però che non riuscisse a vederlo quasi mai: se Malfoy, che era “solo” uno dei capi unità, doveva scavalcare pacchi di pergamene per raggiungere la porta (in caso di incendio non avrebbe avuto vie di fuga), Harry era letteralmente sepolto da carte, cartelle, documenti e dossier.


Come poteva d'improvviso l'aspirante piromane Granger trasformarsi in una procace e civettuola mangiatrice di uomini???


Aveva provato a cercare una pozione o un incantesimo che facesse al caso suo, ma nessuno dei preziosi volumi della biblioteca di casa poteva essere utile alla causa.


Come rimpiangeva la sezione proibita di Hogwarts qualche volta...




***


Quel venerdì pomeriggio Hermione, quasi in lacrime al pensiero di non aver scritto nulla per Miss Wilthinson, stava ripulendo la scrivania. Qualche spiritoso le aveva lasciato una bocca di leone sul tavolo. Il fiore aveva stinto e colorato buona parte dei fogli su cui aveva lavorato quella mattina.


- Maledettissimo, stupido fiore puzzolente - aveva sbottato prima di gettarlo nella carta straccia.


Dietro le sue spalle colse il movimento di Malefico Malfoy che aveva aperto in quel momento la porta dell'ufficio e la scrutava con un sopracciglio alzato, valutando attentamente la sanità mentale della sua nuova segretaria.

- Granger - fece sprezzante come il borioso purosangue che era sempre stato - Sono le cinque e tu non mi hai ancora portato il tè. Per due, fila. Avanti, marsh!!!- e si chiuse la porta alle spalle.





Avanti, marsh!!! Avanti, marsh!!! Avanti, marsh!!!


Quell'orribile, spregevole, immondo individuo.... come aveva osato??? Avanti marsh...ma cosa pensava che fosse, il suo elfo domestico??? Una recluta Auror durante l'addestramento???


Hermione era infuriata e sbatteva sgraziatamente i piedi sul pavimento mentre reggeva, in equilibrio precario, un vassoio con due tazze di tè fumante, biscotti al burro, cucchiaini e zuccheriera. Era un peso ridicolo, ma le braccia erano talmente provate che non riusciva nemmeno a trasportarlo senza che tremasse vistosamente.


Bussò col piede contro la porta dell'ufficio di Malfoy e, dopo aver udito il suo cortese grugnito, entrò nella stanza.


Si avvicinò al principale con il vassoio in mano. Malfuretto conversava amabilmente con una sottospecie di fotomodella bellissima, rifatta e seminuda.


Minigonna inguinale, trucco antitraspirante e silicone a gogò” pensò Hermione.

Oltre al suo capo le toccava pure portare il tè alle amichette insulse e slavate. A una come quella poi... La classica bambolona tutta tette e niente cervello.



Beh in effetti questa non era poi tanto stupida. Aveva capito perfettamente come compiacere uno squilibrato egocentrico come Draco Malfoy: sorridendogli e standosene zitta.


Pressappoco come faceva Hermione quando era in compagnia del bellissimo (ovviamente era ironica) Malfoy. Precisamente quando riprendeva fiato compiaciuta, tra un insulto particolarmente ben riuscito e l'altro.





La riccia fece per posare il vassoio sulla scrivania di legno scuro, mentre il platinato, a meno di una spanna da lei, non la degnava della minima attenzione, troppo intento a fare il cascamorto con la sventolona bionda.


- Huuuuuuuuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii – una specie di ululato (che avrebbe fatto sentire il prof. Lupin un dilettante) le fece prendere un accidente!!!


Aiuto!!!! Le trombe di Belzebù??? Ci attaccano i Mangiamorte??? Era la sirena dell'allarme antincendio???



Hermione ebbe a malapena il tempo di pensare che quella procace biondona, in realtà, era un autentico genio: non parlava per evitare che ogni uomo nel raggio di dieci miglia fuggisse a gambe levate per quel terribile raglio d' asino che si ritrovava al posto della voce.


Poi fu fulminata sul posto dello sguardo gelido di Draco Malfoy. Se non ci fosse stata una testimone oculare che probabilmente voleva portarsi a letto, era sicura che niente l'avrebbe salvata da una maledizione senza perdono: per lo spavento, con i suoi nervi a pezzi e il fisico sfiancato, gli aveva appena versato il tè bollente addosso. Cioè...non proprio addosso, piuttosto sui pantaloni. Sui suoi preziosi pantaloni neri di Armani. E non esattamente su un punto qualsiasi di quei pantaloni... ma proprio in QUEL punto!!!


Arrossì fino alle orecchie, Weasley style, e farfugliò qualche scusa imbarazzata distogliendo immediatamente lo sguardo dalla macchia.

Draco la congedò con un gesto imperioso della mano e lei si catapultò fuori.


Chiuse la porta e vi si appoggiò pesantemente contro.

Che figuraccia, che figuraccia, che figuraccia...lanciatemi un'oblivion...meglio uno schiantesimo...



L'uscio si aprì di nuovo, all'improvviso, ed Hermione rischiò di cadere all'indietro. Malfoy doveva aver congedato la bambolona sexy e questa, uscendo, la superò caracollando sui tacchi a spillo di vernice. Fece per richiudere ancora una volta quella maledettissima porta quando una voce la fermò...


- Non così in fretta mezzosangue, torna qua. -




***




- Allora Granger - ringhiò acido Draco Malfoy – Hai visto che casino hai combinato? Ora come faccio? Devo andare a parlare con il Ministro Shacklebot fra meno di mezz'ora!!! -



Hermione era stanca e nervosa, non aveva nessuna voglia di ascoltare i capricci di quel pallone gonfiato che si ritrovava al posto delLa boss, per un po' di tè poi... quante scene!!!

- Oh, Malfoy, non farla tanto lunga! Che ce l'hai a fare una bacchetta? Per tenerla nei pantaloni?-


Visto che lo sguardo della strega era involontariamente sceso sulla macchia mentre parlava, non era per niente il caso di dire cose ambigue e facilmente fraintendibili, ed Hermione si morse la lingua quando colse il doppio senso implicito nelle sue stesse parole.


- Basta un gratta e netta - si affrettò ad aggiungere.


- Granger secondo te IO so usare un incantesimo da servo come il gratta e netta? Dico, ma ti sembro il tipo? A me i pantaloni li puliscono gli elfi!!! - berciò lui.


- Ok ok Malferret, non ti agitare, faccio io.-


Tirò fuori la bacchetta, e cercando di non arrossire troppo, la puntò verso il suo inguine.



- Sei completamente impazzita sanguesporco??? Cos'hai nella testa, segatura? Pensi davvero che permetterei ad una come te, pericolosa anche senza bacchetta, di affatturare la mia virilità?-



Che coooooosa???


Hermione arrossì di rabbia. Ma come si permetteva quel maleducato?!?!


- Malfoy, ero la prima della classe anche ad incantesimi. Il tuo prezioso… coso, è al sicuro con me. Ok anche quella frase era un tantino strana... - E poi che vuoi fare? Toglierti i pantaloni per un gratta e netta? -


Appena lo disse se ne pentì.



La faccia insolitamente seria di Malfoy non prometteva nulla di buono...



Lui si portò le mani alla vita e si slacciò lentamente la cintura, iniziando a sfilarla dai passanti.


- Ma che stai facendo?!?! PERVERTITO!!! - strillò Hermione in una sinfonia di note talmente acute che nemmeno il soprano delle Sorelle Stravagarie avrebbe mai sognato di poter raggiungere - Fermati immediatamente, brutto maniaco!!! - urlò mentre, disgustata, si tappava gli occhi con le mani.



- Ma cosa credi Granger, che voglia spogliarmi? Mi tolgo solo la cintura, santo Salazar!!! Me l'ha regalata Blaise, se la rovino mi uccide!!! - E continuò a borbottare come una teiera qualcosa circa una certa“deficiente” e “ma tu guarda cosa mi tocca sentire” “non si è mai visto...”.


- Ora andiamo in bagno, io mi tolgo i pantaloni e te li passo dalla porta, ok? Tu fai quel maledetto incantesimo e fine della storia -


Hermione annuì sollevata. Era ancora troppo sconvolta per parlare, tutte le sue energie le servivano per riprendersi da quel momento di panico.


***



Dopo aver abbandonato un Malfoy ripulito e asciutto, ma inferocito come un avvicino appena uscito dal letargo, Hermione tornò ciondolando alla propria scrivania. Si accasciò sulla sedia e poggiò la faccia sul legno freddo.

Non aveva ancora accalappiato nemmeno mezzo Auror e tra meno di un'ora doveva mandare un gufo alLa boss con la bozza. Doveva assolutamente correre ai ripari ed inventarsi qualcosa in fretta.


Da quella scomoda posizione vide Baston, un suo vecchio amico di infanzia, passare lungo il corridoio. Oliver... quelli sì che erano bei tempi quando lui era il capitano della squadra di quidditch...



Un momento.... eccola!!! L'idea, la folgorazione!!!

Baston era un Auror. E Baston lei un po' lo conosceva... e se c'era una cosa che tutti sapevano di Baston è che era assolutamente fissato con il quidditch!!!

E lei conosceva benissimo un altro mago fissato esattamente come lui: Ronald Bilius Weasley!!!

Non era propriamente un Auror, ma aveva persino contribuito alla sconfitta di Voldemort!!! Nessuno avrebbe notato la differenza! E poi non aveva molta scelta...


Avrebbe, per la prima ed unica volta in vita sua, detto una bugia ed inventato l'articolo di sana pianta!!! Se poi qual maledetto sgorbio fosse andato - per qualche strana congiunzione astrale - bene alLa boss si sarebbe finalmente arresa e avrebbe seguito i consigli di Ginny alla lettera.


Buttò giù in fretta qualche rigo e legò un piccolo rotolo di pergamena alla zampa del gufo che beccava da qualche minuto sul vetro della finestra. Guardò l'animale per qualche istante, mentre spariva tra i tetti di Londra.



Con un sonoro crack si smaterializzò dalla sua migliora amica.



***



Alla fine della prima infernale settimana da assistente Auror e spia in incognito, la bozza che lesse una più che soddisfatta Miss Wilthinson era più o meno così:




Come conquistare l'Auror sportivo:


Questo tipo di Auror è un'animale di gruppo. Vive perennemente incollato ad altri membri della stessa specie - Auror hooligan scarsamente sapiens - che, esattamente come lui, sono ossessionati dal quidditch, dai manici di scopa e da palle e palline di ogni forma e colore.

In apparenza un vero duro, figo e palestrato, l'Auror sportivo si scioglie come una cioccorana al sole al solo bisbigliarli “pluffa” in un orecchio.

Non sarà mai in grado di ricordare il tuo compleanno, l'anniversario e non si accorgerà nemmeno del tuo nuovo taglio di capelli skinhead. In compenso non dimenticherà mai il colore, il tipo di sospensioni, gli accessori in dotazione e la tipologia dei freni dell'ultima firebolt 3000.



Per farlo cadere ai tuoi piedi:



1 Incantalo indossando una sciarpa coi color della sua squadra del cuore: avrete immediatamente un argomento di conversazione (di cui lui è sempre pronto a ciarlare per ore, quando di solito non ha MAI nulla da dire su NIENTE) e gli resterai impressa più di un everte statim al plesso solare. Ovviamente fingi di essere una tifosa accanita documentandoti sul Profeta dello Sport.



2 Stupefiscilo studiando a memoria Scope e Scopettoni e Quattro Scope . Non c'è modo migliore per legarlo a te del citargli la finta Wronski


n.d.a. assicurati di pronunciarla per bene: lo sportivo non ha nessuna nozione di cultura generale, ma considera il quidditch la sua religione e fede assoluta. Un' Acca di troppo potrebbe essere un peccato capitale ed un' eresia ignorare la nobile arte di catturare un boccino per farci canestro.


3 Un buon incantesimo da usare con lui è la fattura orcovolante. Puoi scagliargliela addosso quando, per seguire il quidditch sulla SferaPayD+P , si dimenticherà dei vostri appuntamenti.


4 Una pozione utilissima nel caso tu abbia a che fare con un Auror di questo tipo è il distillato oblivante. Più discreta di un oblivion classico, puoi rifilargliela allungando il bibitone che si ostina a prendere tutte le mattine (sostenendo contenga vitamine e proteine indispensabili) con 2-3 gocce di infuso. E' comodissima per fargli dimenticare la partita con gli amici. Puoi in alternativa usarla su te stessa per toglierti dalla testa un cretino simile. Nel caso fossi momentaneamente sprovvista degli ingredienti per preparare il filtro puoi sempre ripiegare sulla mazza da battitore fracassargliela sul cranio. Funziona benissimo, peccato lasci qualche livido.


5 Affatturalo per sempre regalandogli un abbonamento annuale allo stadio. Assicurati che lo faccia anche la ragazza del suo migliore amico: lui ti sarà riconoscente per sempre e tu avrai l'occasione di uscire con l'altra malcapitata per cercarvi un nuovo fidanzato.





Insomma ragazze tirate fuori le bacchette!!!



Hermengarda Johanna Griffanthy


Qualche allegra ca...lderonata in libertà:


Innanzitutto GRAZIE a tutti quelli che hanno commentato la mia storia e anche a chi l'ha letta in silenzio...mi fa comunque piacere!!!


Un ringraziamento particolare a Lucelibera per queste parole

considerato il numero esponenziale di scrittori che si cimentano in dramione l'originalità è un lusso di pochi...”

oddio, estrapolata dal contesto la frase sembra un'offesa ma non lo è affatto, anzi... mi ha consolata. Mi rendo conto benissimo che la mia storia di originale non ha proprio nulla, ma se la apprezzate comunque non può che farmi piacere. Considerando poi che come scrittrice sono alle prime armi, almeno per ora mi sento più a mio agio ad avventurarmi su un terreno in discesa.

Chi odia i cliché è avvisato!!!

   
 
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