-E’ a destra!-
-No, è a sinistra!-
-Cavolo, ne sono sicuro, bisogna scendere di qua!-
-E io sono sicuro il doppio di te Weasley, è da questa
parte!-
-Per me è dritto…- si intromise
Harry guadagnandosi due occhiatacce.
-Malfoy, la mia memoria non mi ha mai tradito!-
-Al contrario del tuo cervello….-
-Ma quanta voglia di scherzare hai
anche in queste tragiche situazioni!….la serietà tu
non la conosci vero??-
-Tu senz’altro no, visto che sei un pagliaccio nato!-
-Dovremmo sbrigarci invece di stare qui a litigare…- bisbigliò Neville guardando agitato il suo orologio da
polso.
-Se quei due si decidessero…-
commentò Harry appoggiandosi a una parete.
-Facciamo bim bum bam!-
-Che idee cretine Weasley!-
-Ne hai di migliori Malfoy?-
-Pari…-
-No, io sono pari!-
-Piantala, tu sei dispari!-
-No, chi ti ha dato il diritto di scegliere prima tu? Io
voglio essere pari e lo sarò!-
-Si, la tua demenza è pari a quella di un babbuino…-
-Allora, la volete piantare! Siamo in ritardo e quelle
streghe non ce la faranno passare liscia!-
-Dillo al signor-sempre-perfetto
qui…-
-Collega la bocca al cervello prima di parlare Weasley…-
-Ok, decido io, si va a sinistra!- disse
Harry incamminandosi seguito da Neville.
Malfoy sogghignò vittorioso, iniziando a camminare e
guadagnandosi una bella linguaccia dal rosso.
-E ora?- chiese Neville non appena
si trovarono all’ennesimo bivio.
Il moro, vedendo il rosso e il biondo
pronti per dire la loro, li anticipò, trascinandoli entrambi nel
corridoio a destra.
-Era esattamente dove volevo andare io…- annuì Ron con aria
da sapientone.
-Piantala di dire cazzate Weasley che si leggeva chiaro e
tondo sulla tua fronte la frase che diceva “il mio intuito non sbaglia mai:
andare a sinistra!”- commentò acido il biondo imitando
la voce di una donnicciola.
-Basta!! Siamo tutti e quattro nella stessa barca, volete
piantarla di scannarvi a vicenda?-
-Io non inizio mai a litigare, lo sai Harry, ma con lui è un’istinto più forte di me!-
-Che ci fate voi qui?-
Tutti e quattro si voltarono verso la fonte di quella frase
e si trovarono davanti Kari.
-Ecco…- iniziò balbettando Neville.
-Ci siamo persi!- terminò con un
sorriso tremolante Harry.
Kari incurvò leggermente un angolo della bocca
-Al piano terra non dovevate girare a sinistra, ma a destra
e poi proseguire dritto…-
-Ah ah!!!!!- sorrise trionfante
Ron, dimenticandosi per un istante della presenza della donna –Non a sinistra,
ma a destra!! Ecco a voi l’uomo perfetto che ha
cannato alla grande!!- ridacchiò.
-Taci Weasley.-
-Vi conviene tornare indietro e correre… i ritardatari non
sono ben accetti! Harry…potresti venire un attimo con me?-
-IO?-
-Vedi altri Harry?- commentò
alzando un sopracciglio.
-Oh no, certo!! Ti seguo!-
Fece un occhiolino agli altri, mentre Ron guardava con le
lacrime agli occhi colui che avrebbe visto per
l’ultima volta, Neville lo guardava terrorizzato e Malfoy pensava che era
davvero un idiota…
Ritornarono sui loro passi, riuscendo ad arrivare in dieci
minuti buoni, alla sala da pranzo.
Sedute esattamente agli stessi posti della sera precedente,
le altre tre streghe se ne stavano lì con le braccia conserte, guardando
accigliate le tazzine vuote davanti a loro.
-Salve…- disse a voce bassa Ron, sgattaiolando velocemente
al suo posto.
-Buongiorno…- balbettò Neville imitando Ron.
Malfoy entrò con tutta la sua sfacciataggine a testa alta,
senza dire la benchè minima parola e sedendosi comodamente sulla sedia, non
prima di aver preso dal centro del tavolo la brocca di caffè.
-Posso essere la prima?- chiese
Evra tra i denti fissandolo con astio.
-Ti darei volentieri il consenso, ma
Kari è già lì…-
-Guastafeste…-
-Mangiatelo…- sorrise Lucky
-Sarebbe indigesto!-
-Di che.. parlate?- cercò di capire
Ron, addentando con circospezione un biscotto.
-Affari nostri!-
-Evra, un po’ di educazione!- la
rimbeccò Lucky
-Lucky, un po’ di nostra privacy!-
disse Tee.
Draco osservò scettico lo scambio di battute tra le tre,
senza lasciar trasparire nessuna emozione, ma gridando
internamente una richiesta di aiuto per farle stare zitte.
Chi mai poteva aver paura di quelle ragazzine sciocche?
Solo uno stupido come Ronald Weasley o un credulone come
Neville Paciok poteva tremare al cospetto di una rossa tutta
curve, una bionda svampita, una mora accattivante e una riccia
scorbutica!
Potevano formare un quartetto comico, ma mai e poi mai delle
potenti streghe.
A parte che la memoria di Draco quel giorno era…come dire…
manomessa!
Se si fosse ricordato che solo il
giorno prima Evra gli aveva somministrato un sonnifero in una maniera così
subdola ed efficace che avrebbe potuto benissimo trattarsi di veleno…
La riccia si alzò dal tavolo, dirigendosi verso la porta.
-Sono stanca, vado al fiume, i miei esperimenti li farò domani.-
-Non ti intrattieni con i nostri
ospiti?- marcò bene l’ultima parola la bionda
-Mpf… me ne sto andando appunto per la loro presenza!-
-Dovrai parlare con il signor Weasley….- sogghignò Evra,
notando lo sguardo terrorizzato di colui chiamato in causa
-Ho già detto che gli esperimenti
non li farò oggi! Ci posso parlare domani! Non voglio essere disturbata!-
-Esperimenti?- si chiese Neville a bassa voce.
-Esattamente…mi domando cosa Kari stia facendo in questo
momento al vostro povero amico… magari lo sta
stritolando tra le sue spire…- ghignò Evra.
-Non è divertente.- disse un po’ agitato Malfoy.
-Non voleva essere una battuta difatti! Lo proverai tu stesso sulla tua pelle più tardi, non ti preoccupare!-
lo rassicurò sporgendosi leggermente in avanti.
-Sulla pelle?- bisbigliò trovando la voce Ron, fermando la
tazzina a mezz’aria.
-Hai le squame per caso?- lo aggredì Lucky
-No…no…-
-Bene…- concluse la bionda – Evra,
li accompagni tu in camera finita la colazione?-
-E dove te ne vai tu?-
-Vado a farmi una bella doccia gelida…-
-Cioè, voi a divertirvi e io qui a badare a loro?-
-Su, ti divertirai di più tu tra un
po’…Allora, li accompagni tu? Non sopporto persone sconosciute in giro per il
castello da sole…-
-Sono riusciti ad arrivare stamattina, ma comunque
li accompagnerò io…Augurami buona fortuna!- le sorrise lanciandole un’occhiata
significativa.
-Buon divertimento!-
La bionda si alzò dalla sua sedia e si sistemò il mantello
sulle spalle, camminando velocemente, i lunghi capelli biondi a ondeggiare ad ogni passo.
-Luna Lovegood…- bosbigliò Malfoy.
-Informato a quanto vedo…-
-Già, non sono uno sprovveduto! La vostra storia è famosa ormai…- disse Malfoy appoggiando la tazza appena
terminata di the sul piattino e guardandola.
Evra sbuffò alzando gli occhi al cielo.
-Mi domando allora se voi siate tanto sciocchi da venire ad
avventurarvi qui nonostante abbiate sempre saputo cosa vi avrebbe atteso!-
-Infatti l’idea è stata di quel
cretino di Harry!- si intromise Ron
-Siamo dei giornalisti.- replicò
Malfoy fulminando il rosso con lo sguardo.
-In cerca di uno scoop signor Malfoy!?
Ma dubito che riuscirà nel suo lavoro!- lo guardò
sogghignando.
-Perché?- intervenne Ron.
Evra voltò la testa verso di lui, squadrandolo con i suoi
occhi verdi.
-Signor Weasley… credo che a questo ci arrivi pure lei, la
parola strega, associata a nascondiglio, associato a malvagità, associato a
non-ritorno… comunque, se le notizie son già note, che
razza di articolo ne uscirebbe?-
-Un articolo veritiero.- commentò Malfoy.
-Voi non credete a quello che dicono in giro?- sorrise
alzando un sopracciglio scettica.
-No.-
-Beh, calmo Malfoy, io ci credo eccome!-
-Tu taci Weasley che credi a qualunque cosa dica chiunque!-
-Anche Neville ci crede!-
-Paciock è un tuo degno erede!-
-Sono delle streghe! E’ logico che sappiano rendersi
invisibili, lanciare fiamme dai capelli, volare…-
-Uh…interessante…quali sono le cose
che si dicono di noi?- domandò Evrai appoggiandosi con i gomiti al tavolo.
-Beh…- arrossì Ron.
-Vuoi sapere di una di voi in particolare o proprio di
tutte?- chiese Malfoy, ritornando a interessarsi alla
donna e ignorando Ron.
-Perché no? Dimmi di tutte noi…Ormai
viviamo fuori dal mondo, sono curiosa di sapere le
straberie che hanno inventato, soprattutto il padre di Lucky…- ghignò.
-Lucky, figlia di un importante capo religioso della
Norvegia, che seguì il Dio Ares per oscuri motivi, capace di capire se una
persona mente semplcemente osservandola, in grado di diventare invisibile…-
nonostante Malfoy stesse cercando di dare enfasi alla descrizione, ci rimase male quando sentì una risata interromperlo.
-Ahahaha…per tutti gli dei! Se Lucky si fosse accorta di
tutte le volte che Kari e io l’abbiamo presa in giro,
non saremmo qui!!-
-Ma così si dice…- farfugliò
Neville.
-Signor Paciock, c’è mai stato qualcuno che ha potuto
confermare queste supposizioni?- domandò ironica.
-Beh…non proprio…-
-Allora non è niente di certo! Andiamo,
diventare invisibili…tutti i maghi e le fate di questo mondo ne sono
capaci con una bacchetta magica! Ma vada avanti signor Malfoy, sono proprio
curiosa di sapere cosa si dice su Kari!-
-Mpf… Kari era una sacerdotessa di Benedicta, posseduta
dallo spirito di Ares..-
-Cazzate!- lo interruppe nuovamente a braccia conserte.
-Cazzate?- ripetè cercando di mantenere la calma.
-Kari non è mai stata una sacerdotessa, tantomeno di quella
piccola donna che voi ostentate a chiamare “Divinità Benedetta!”- disse malignamente. –E’ orfana già dall’età di due anni e ha
deciso da sola la sua strada…non è che siamo tutte
state sfruttate o possedute, per l’amor del Male! Avremmo pur
avuto le nostre idee!- terminò arrabbiata.
-Posso continuare?-
-Oh si…- si ricompose con un sorriso, che di
allegro aveva ben poco.
-Si dice che possa vedere
attraverso oggetti e che i suoi capelli siano in grado di trasformarsi in rami
d’albero…-
-Ma quanta fantasia hanno i maghi
per dare una spiegazione a ciò che non conoscono…- bisbigliò irritata
socchiudendo gli occhi – Che dicono di Tee?-
-Tee è sempre stata attratta da male, può frantumare le
rocce solo guardandole, i suoi capelli possono diventare serpenti e la pelle
può persino sciogliersi.-
-Pfu…ne hai azzeccate lontanamente due su quattro, iniziamo
ad avvicinarci al vero!- sorrise
-Infine ci sei tu, la dominatrice del fuoco…-
-Che nome enfatico!- commentò
alzando impercettibilmente l’angolo sinistro della bocca.
-Evra, conquistata dall’odore del sangue-
-Ottimo paragone-
-In grado di cambiare colore di pelle…-
-Cambiare colore???-
-I tuoi occhi sanno trasformare qualunque cosa in pietra, i
tuoi capelli possono prendere fuoco…-
Evra sogghingò.
-Davvero interessante…ci avete dipinto come dei mostri!-
-Voi siete dei mosti!- urlò Ron.
-Attento a ciò che dici mago da
quattro soldi…-
Lo fulminò con lo sguardo e questo bastò per farlo deglutire.
-Beh, è stato divertente ascoltare queste storielle, ma ora
mi deve seguire signor Malfoy, forse è il caso che voi due andiate
da soli alle vostre stanze… Lucky mi torturerà, ma pazienza.-
-Quindi…voi siete davvero capaci di ciò?- chiese Ron.
-Oh no signor Weasley, noi sappiamo fare molto peggio.-
Harry aveva seguito la bruna da quando
si era separato dai suoi compagni, lungo corridoi sempre più stretti, salendo
scale, per poi discendere altrettanti gradini di pietra… sembrava stesse camminando
in un labirinto, di cui solo la strega davanti a lui ne sapeva la meta.
Guardò i capelli lunghi di Kari ondeggiare al passo degli
stivali, facendo scorrere lo sguardo sul resto del corpo, celato dal mantello.
Doveva ammettere, quella era un
gran bell’esemplare di donna!
Si era immaginato le streghe come signore più anziane,
magari con lineamenti mascolini, sguardi cattivi e vestiti logori…
-Dove stiamo andando?- disse
trovando la voce per parlare.
-Lo scoprirai presto- rispose senza
voltare la faccia.
Dopo un altro paio di minuti giunsero
davanti ad una porta malridotta, protetta da tantissimi lucchetti.
Kari si abbassò ed estrasse dallo stivale una chiave.
-Vieni qui!- disse la mora
prendendogli un braccio.
-Come?-
-Avvicinati-
La strega aprì solo uno spiraglio sulla stanza e prese da un
comodino o da un mobile, probabilmente, un fazzoletto rosso.
-Ora ti benderò Harry.-
-Cosa? Perché?- chiese arretrando
leggermente impaurito.
-Su andiamo, non avrai mica paura?- lo prese in giro maliziosa.
-No, è che…-
-Harry, non ti ucciderò, tranquillo, almeno, non ora!- si
affrettò ad aggiungere.- Voglio solo fare un giochetto con te..-
bisbigliò al suo orecchio.
Harry deglutì.
Come era possibile resisterle?
Annuì e sentì le mani fredde della donna legargli gentilmente
il tessuto attorno agli occhi, per poi condurlo all’interno della stanza.
-Siediti qui!-
Non si sentiva per niente tranquillo…Aprì gli occhi,
cercando di notare qualche movimento aldilà del fazzoletto, ma non scorse
nulla, tutto buio sattamente come ad occhi chiusi.
Vide solo gli stivali di Kari passargli per un secondo a
fianco e si ritenne fortunato nel sapere che almeno non lo aveva lasciato solo…
Ma era davvero sicuro che quella era
una fortuna?
Forse se avesse visto la strega prendere un vecchio libro
dall’aspetto sinistro avrebbe iniziato a
insospettirsi.
Forse se avesse visto Kari sorridere nel sfogliare le
pagine, leggerle distrattamente fino a soffermarsi con un ghigno su un
particolare incantesimo avrebbe iniziato ad aver paura.
Forse se l’avesse vista e sentita bisbigliare strane parole
in una strana lingua avrebbe iniziato a domandarsi il perché di tanto mistero.
Forse se l’avesse vista puntare maligna la bacchetta contro di lui si sarebbe domandato il perché avesse deciso di
intraprendere quel viaggio per una semplice promozione!
-Dove mi stai portando?-
-Signor Malfoy, la sua impazienza è inutile ora!-
-Weasley, mi stai facendo visitare tutto il castello…-
-Come mi hai chiamato?- bisbigliò
la strega voltandosi verso di lui e stringendolo per il bavero della maglietta.
-So il tuo cognome, sconvolta?- sogghignò.
-Non osare mai più chiamarmi così…- lo squadrò gelida.
-Cos’è, paura di essere imparentata con quell’invertebrato
di Ronald Weasley?-
Aveva osato troppo.
In un secondo si ritrovò la bacchetta di Evra
puntata alla gola.
-Stai giocando con il fuoco ragazzo, e lo sai molto bene-
Lo fissò imperterrita negli occhi, mentre a Malfoy parve di
vedere delle fiamme divampare nelle iridi della donna.
Rimase muto, senza distogliere il contatto visivo.
Evra diminuì la presa sulla bacchetta e abbassò leggermente
il braccio, dando modo al biondo di ripartire all’attacco.
-Non me la racconti giusta…-
-Signor Malfoy, non mi pare che questi siano affari suoi…-
-Dovrò scrivere un’articolo!-
-E non lo scriverai su di me, ben
inteso?- si avvicinò pericolosamente a lui.
-Una pantera che ringhia contro la
preda- le sorrise ironico non arretrando di un passo.
-Non sai quanto è vero…- sogghingò lei, riprendendo a camminare.
Giunsero davanti ad una porta sigillata.
-Dobbiamo aspettare qui!- comunicò
la strega.
-Qui? Fuori da questa stanza?-
-Esatto…-
-E cosa aspettiamo, precisamente?-
-Il tuo amico Potter!-
-Potter è qui con Kari?-
Evra sorrise.
Neanche terminato di pronunciare quella frase e la porta si
aprì.
Ne uscì una mora dall’aria soddisfatta.
Kari si passò una mani tra i lunghi
capelli lisci e si rivolse a Evra, come se fossero da sole.
-L’ho messo là dentro…entro questo pomeriggio si ritroverà
nella sua stanza… Vediamo, l’unica cosa che non puoi fare è quella degli
“Organi restringenti” perché l’ho appena fatta, le altre sono tutte tue…buon
divertimento!- le sorrise maliziosa dandole un piccolo pizzicotto su una
guancia.
Evra si massaggiò la pelle arrossata e
sorrise.
-Vogliamo entrare Malfoy?-
Ragazzi, mettete giù i
fucili… CHIEDO VENIA!!!!! Mi dispiace moltissimo per
il ritardo di questa e di tutte le altre ff…non ne abbandonerò
neanche una, statene certi, ma questi periodi non sono il massimo!! Forse non è
stato neppure un granchè questo capitolo, ma era solo
per rimettermi in pista…
Scusate se non riesco
a rispondere singolarmente ad ogni recensione…ho davvero pochissimo tempo…sono
riuscita a malapena a rileggere questo chap!!
Commenate numerosi!
Baci!