dram cap 3
Auror:il
tuo wizard azzurro.
Come
conquistarlo in cinque facili mosse
Capitolo 3
Blaise
Baruch Zabini
L’auror
play-boy
Lo
avevano pubblicato a pagina 3!!! Ed era stato un successone!!!
Hermione
Granger leggeva il biglietto di Miss Wilthinson mentre allungava una
fetta di prosciutto al gufo grigio, appollaiato sul davanzale.
Incredibile....
Non
sapeva se gioirne oppure no.
Guadò
pensosa il suo tavolo. Quella mattina sulla scrivania faceva bella
mostra di sé una rosa rossa. Torreggiava in cima alla consueta pila
di scartoffie.
Colei
che di quelle cartacce avrebbe
dovuto occuparsi a breve, prese ad osservarla intenta,
dall’alto delle decolté nere nuove di zecca.
Agli
occhi di chiunque fosse passato in quel momento, Hermione quel
lunedì non sarebbe sembrata affatto Hermione Granger.
Gambe
velate da calze leggere finalmente in bella mostra, boccoli ordinati
e lucenti, lenti a contatto babbane e, udite udite, fondotinta,
ombretto, mascara e rossetto al posto giusto. Nulla di eccessivo:
eleganza e classe. Il tutto mirabile capolavoro del gusto innato di
Ginevra Molly Weasley e della sua pazienza.
Hermione
pensava ancora che in rischio di slogarsi una caviglia non valesse
gli sguardi di nessun uomo, e che quella strega di estetista fosse
stata proprio una “strega” ad averle fatto notare l’urgenza con
cui dovesse ricorrere ad una manicure…
Comunque
restava il fatto che una rosa rossa fosse proprio sul suo tavolo.
“Strano”
pensò, “che
qualcuno avesse sangue veggente nelle vene?”.
Chi poteva averle fatto cotanto omaggio SENZA sapere che quella
mattina si sarebbe presentata in ufficio…così???
Doveva
essere uno scherzo di quel simpaticone di Ronald, che continuava
imperterrito a prenderla in giro e a mandarle bigliettini con
preziosi consigli su come sbattere vezzosamente le ciglia e su
quale fosse il modo più seducente di camminare.
In
ogni caso... una rosa rossa. Non che fosse brutta, mah…
-Il
massimo del clichè…- sbuffò stizzita prima di afferrarla e
gettarla nel cestino.
-
Mezzosangue, ora parli pure da sola ?!?!- la canzonò la voce del
furetto che passava in quel momento, scortato dall' amico di sempre
Blaise Zabini.
Hermione
arrossì. Perchè faceva sempre la figura della stupida con lui?
Venerdì gli aveva versato il tè sui pantaloni...oggi la beccava a
parlare da sola. E la settimana prima lui aveva persino dovuto
contaminare la sua preziosissima mano purosangue per evitare che gli
franasse addosso, spiaccicandosi sulla porta dell'ascensore.
-Per
te è anche troppo, credimi- agginse Mefisto con voce secca.
Perché,
perché, perché le segretarie dovevano avere una scrivania così
vicina a quella del principale???
Il
suo capo non la degnò di ulteriore attenzione e si fiondò nel suo
ufficio, sbattendosi violentemente la porta alle spalle.
Fin
qui nulla di nuovo sotto il sole, come recitava il detto babbano.
Cosa
da ascrivere invece nell’elenco delle cose inconsuete (Ginny voleva
assolutamente che compilasse La lista “come cambia la
vita da quando sono metamorfagus Hermione-sciatta /
Hermione-strafiga”) era il vedere Blaise Zabini, il serpeverde
sofisticato e compassato per eccellenza, con la bocca assai poco
elegantemente aperta e gli occhi fuori dalle orbite.
Se
Hermione non fosse stata una paladina, una martire, un'
evangelizzatrice della Gazzetta e non avesse avuto una missione da
compiere, avrebbe trovato l'espressione del mago piuttosto comica e
sarebbe addirittura esplosa in una risata.
Ma
Hermione aveva un compito, un obiettivo, una vocazione: salvare il
mondo magico dall’ignoranza, dal big wizardbrother, da Maria De
Fattucchierippis ( in onda tutti i giorni sulla sfera magica network,
nemmeno vi avesse preso casa) & affini.
Per
questo si morse la lingua e si avvicinò ad un catalettico Zabini che
la fissava attonito e, finalmente, ammirato.
Esultò
intimamente per quel piccolo, grande successo: l'aver acquisito una
rilevanza maggiore di un oggetto d' arredamento di un anonimo ufficio
del ministero agli occhi di un auror.
Sfoderò
il suo miglior sorriso a beneficio del moro di fronte a lei (che si
era appena ripreso e a qual punto rischiò di nuovo un arresto
cardiaco ripiombando in stato catatonico) e si arrischiò a muovere
un ulteriore passo verso di lui.
Non
aveva nemmeno poggiato il tacco a terra che una mano dalle lunghe
dita diafane sbucò dalla porta di Malfoy e il proprietario trascinò
rudemente Zabini all’interno. La porta sbattè per la seconda
volta.
Maledetto,
maledettissimo Malfoy…finalmente un UOMO, e cosa di non
trascurabile importanza, un maschio auror, la degnava di un’occhiata
e lui lo trascinava di peso dentro quell’ ufficio polveroso.
Hermione
cadde in ginocchio ed iniziò a prendere violentemente a testate il
muro.
Oh,
dava una certa soddisfazione in effetti...
-
Granger, che diavolo stai combinando, cos’è questo rumore si può
sapere?-
Antipatica
come al solito, la voce del platinato le arrivò attraverso la porta
chiusa. Stava già per mettere mano alla bacchetta quando si accorse
che Neville era venuto a trovarla.
Il
povero, dolce, tenero Paciock la guardava con lo stesso sguardo che
aveva riservato anni prima a Fierobecco durante le lezioni di Hagrid,
mentre educatamente le porgeva la destra per aiutarla a rialzarsi.
Nella sinistra stringeva una tazza di caffè.
Hermione
si alzò in piedi velocemente, scoprendo ulteriormente le gambe.
Neville
rischio l’aneurisma.
-Herm…Her…Herm…-
balbettò più volte mentre prendeva fiato.-Herm …mio..che
..perchè...-
Con
un profondo sospiro la Granger si accasciò sulla scrivania e, mentre
sorseggiava quel caffè (Neville, grazie di esistere), si
accinse a spiegare all'amico l’estenuante tortura a cui Ginny
Weasley l’aveva sottoposta per tutto il fine settimana,
tralasciando ovviamente tutta la parte circa i motivi che l’avevano
spinta al grande passo.
***
Neville
non doveva capire granché di bellezza e diavolerie femminili, pensò
Hermione mentre, seduta da sola ad un tavolo bianco, per la prima
volta riusciva a pranzare in mensa.
Le
era sembrato terrorizzato quando gli aveva spiegato che la porzione
domaricci richiedeva una preparazione di cinque ore.
Forse
la parola “pozione” gli faceva tornare in mente Piton…
Meglio
poi glissare sulla faccia che aveva fatto quando lei si era dilungata
sui particolari della biancheria che Ginny l’aveva costretta ad
indossare. Comunque era bello vedere che almeno qualcuno dimostrasse
una certa solidarietà!!! Harry e Ron non ne avevano mostrata
abbastanza, quando si era lamentata che il perizoma segava le chiappe
e che la guepiere prudeva da morire. Neville invece era rimasto
adeguatamente sconvolto quando gli aveva raccontato che nessuna delle
gonne e dei tailleur che aveva acquistato prosciugando tutti i suoi
risparmi, arrivasse a coprirle metà coscia. Le era parso talmente
impaurito e a disagio ( ma in base a quali criteri sceglievano gli
auror?), che aveva preferito smettere di infierire e aveva
evitato di raccontagli i particolari più cruenti dell’incontro
ravvicinato che aveva avuto con l' estetista. E poi con la
parrucchiera. E poi con la commessa di madame McClan…
In
ogni caso il risultato di quel week-end di shopping , massaggi e
ceretta era soddisfacente, almeno a giudicare dalle occhiatine che le
riservavano gli impiegati del ministero: l’addetto alla
manutenzione magica del tavolo affianco si era versato il succo di
zucca sui pantaloni mentre la ammirava incantato e il giovane
impiegato del controllo dei manufatti babbani non le staccava gli
occhi di dosso.
Per
fortuna ne è valsa la pena...
Il
rumore di una sedia trascinata la riscosse dai suoi pensieri, mentre
un Blaise Zabini tutto sorridente le si sedeva di fronte.
Evvivvaaaaaaaaaaa
!!! Sommo gaudio e tripudio...
Peccato
si fosse portato appresso quell’essere odioso che si ritrovava per
migliore amico.
Nulla,
nemmeno il detestabile sfruttatore, avrebbe potuto rovinarle quel
momento di buonumore.
-Hermioneee
- disse Zabini zuccheroso e, forse, con voce…sexy???
Da
quando la chiamava per nome? Mah…
-Blaaaiseeee-
Andava
bene così? A giudicare dal grugnito infastidito di Malfoy
probabilmente sì.
-Possiamo
sederci al tuo tavolo?-
Detto
da qualcun che si era già seduto, non era propriamente sensato, ma
era meglio non stare a cavillare.
-Che
beeeello poter finalmente avere occasione di parlare con teeee !!!-
Disse
lui con voce bassa e ammaliante, in uno frenetico sbattere di
ciglia, nemmeno gli fosse entrato un moscerino in un occhio...
Strano,
Ron ha detto che dovrebbe farlo la strega…si sarà sbagliato.
-Eh
già, non abbiamo mai avuto molte occasioni di conoscerci- gli
rispose educata la riccia.
Chissà
perché anche questa volta Malfoy si sentì in dovere di grugnire.
-Allora
Blaise, raccontami qualcosa di te- continuò imperterrita Hermione.
“Fatelo
parlare di sé”, diceva la rivista della parrucchiera…
Sembrava
che Zabini non aspettasse altro che quell'invito per dare sfogo alla
diarrea verbale cronica che lo affliggeva dai tempi di Hogwarts.
Mentre l'auror si lanciava in confusi voli pindarici sulle esperienze
più strampalate e noiose della sua vita, Malfoy si esibì in una
serie di grugniti di difficile interpretazione…
Quello
più gutturale doveva essere un “ho sentito questa storia un
miliardo di volte”, la sequenza
grugnito-pausa-sospiro-grugnito, poteva essere tradotta come un “eh
sì, bei tempi quelli”, mentre il grugnito acuto seguito dagli
occhi al cielo stava per “vi prego fatelo tacere”.
L’ultimo e più profondo grugnito, seguito da un colpo di tosse,
rese Hermione galvanizzata alla prospettiva di una rapida dipartita
del suo boss per soffocamento. A Malfoy era andato di traverso
l’arrosto quando Zabini lo aveva nominato nel corse del racconto,
apostrofandolo come il “so-tutto-io” del corso di preparazione
auror.
Queste
sì che sono soddisfazioni...
Per
fortuna poteva fingere di non essere una così abile interprete e
sperare che la carne riuscisse dove schiere di mangiamorte avevano
fallito, liberando il mondo dall’irritante presenza dell'ossigenato
rompipluffe.
Purtroppo
Blaise trovò il tempo, mentre prendeva fiato tra una frase e
l’altra, di dare una pacca sulla schiena dell’amico salvandogli
la vita.
Poi
ovviamente proseguì col suo monologo.
***
Dopo
43 minuti cronometrati, Draco Malfoy stremato, si era alzato dal
tavolo e, senza salutare, si era dileguato, il vile traditore,
lasciando la sua assistente alla mercè della logorrea di Zabini, che
aveva continuato, felice come una pasqua, a ciarlare per altri 30
minuti.
Alla
fine si era accorto che era andato il Ministero per lavorare e non
per attentare ai poveri nervi del suo auditorium, e se ne era venuto
fuori con un -Hermione, è stato molto bello parlare con te,
accidenti come vola il tempo quando ci si diverte.- certo, come
no…i 73 minuti più atrocemente dolorosi della mia vita - ora
devo scappare. Ci vediamo domani, ciao – e come nulla fosse si era
piegato a farle un baciamano.
Hermione
Granger era rimasta seduta al tavolo da sola, con lo sguardo perso
nel vuoto e gli occhi spalancati per altri dieci minuti buoni.
Zabini
era a dir poco sconcertante.
Ma
davvero la sua tecnica aveva successo con le streghe??? Lei iniziava
a pensare che quelle poverette, esasperate, cedessero alle sue
avances per sfinimento.
Il
muro era piuttosto lontano, ma lo spigolo del tavolino le sembrava
più che adatto per essere preso a testate...
***
A
Blaise Zabini occorsero altri 56 minuti del pranzo del martedì e 34
minuti di pausa caffè in corridoio con Hermione, per racimolare il
coraggio sufficiente per andarla a trovare quel mercoledì pomeriggio
in ufficio.
La
riccia aveva dato forfait a mensa quel giorno (del resto era
riuscita ad andarci ben due volte di fila, peccato che la compagnia
di Zabini le avesse reso tutto indigesto) poiché Malefico
Malfoy aveva aggiunto qualche chiletto extra alla solita razione di
incombenze.
Come
ogni buon purosangue sapeva bene “se il calderone non va dal mago,
è il mago che va alla pozione”, e quindi l'ex-serpeverde era
andato a far visita alla riccia con una tazza enorme di caffè
fumante in mano.
Aveva
trovato Hermione che parlava nuovamente da sola, mentre cruciava un
fiore con uno sguardo da basilisco consumato.
Un
crisantemo...
Beh,
era decisamente un fiore originale...ma
cavolo volevano forse farle il malocchio? Hermione non era
superstiziosa ma, dopo aver ripetuto il catartico rituale del
canestro nel cestino, iniziò coi gesti scaramantici...
L'
auror, con un sorriso che andava da un orecchio all'altro, le aveva
allungato la bibita, moooolto zuccherata.
Era
stato totalmente fuori discussione far notare a Blaise che Neville le
aveva portato già la sua razione quotidiana di caffeina, e ,
contando mentalmente i rischi che il suo stomaco correva (ma che
non lo sapevano che il caffè a stomaco vuoto fa venire l’ulcera???)
si era imposta di trangugiare tutto il contenuto della tazza, mentre
il moro, c.v.d., parlava a tutto spiano.
Hermione
aveva messo su la faccia standard “zabini-mode”(sorriso a tremila
denti e sguardo languido) limitandosi ad annuire di tanto in tanto.
Mentre lui cianciava, lei pensava alla foresta pluviale e a come
risparmiare carta nel Ministero (magari un gratta e netta
potente poteva far tornare i fogli bianchi e riscrivibili). Ad un
certo punto le sembrò di udire le due paroline fatidiche:“uscire”
e “cena”
Aveva
appena fatto in tempo a mormorargli un “certo che sì,-ovviamente-
QUESTA sera?!?!” (accidenti se era rapido Zabini...), che
con il grido delle grandi calamità, Draco Malfoy aveva preteso la
sua completa attenzione:
Era
entrata a passo marziale nel suo ufficio sbattendo i piedi e
incrociando teatralmente le braccia, meldicendo le orecchie
ultrasoniche del furetto rimbalzante.
Lui
senza staccare gli occhi dal foglio che aveva davanti, le aveva
sibilato un crudissimo:
-Granger,
visto che sei diventata di colpo femmina e il tuo rinnovato interesse
per il look, vai a prendermi i vestiti in tintoria. Già che ci sei
passa pure da Zareth&Taylor, il negozio di intimo in centro, e
compra qualcosa per una donna, devo fare un regalo. Non dimenticarti
dei fiori o qualcosa del genere. Bene Mezzosangue, ora evapora.- .
Hermione
iniziò a contare fino a cento...
-Ancora
qui? Aria.-.
Meglio
contare fino a mille...
-Forza
su Mezzosangue: petto in fuori, pancia in dentro e avanti marsh!!!-.
-Come
osi Malfoy!!!-esplose lei, urlando come una mandragola appena
trapiantata - Io non tiro fuori un bel niente e poi non ho pancia,
cafone che non sei altro!!!-
-
Granger, fa come ti pare: basta che porti le tue graziose terga fuori
dalle palle. E ora sciò.- .
Un
miolioneeduecentotrè, un milioneduecentoquattro...
***
Hermione,
prossima a vincere il premio “segretaria dell'anno”, aveva
trascorso il pomeriggio caracollando per Diagon Alley sui tacchi
neri. Aveva ritirato il bucato di Platinette e, dopo aver scoperto
che la lavanderia faceva consegne a domicilio, aveva comprato il
bustino più sexy e costoso della storia, addebitandolo sul conto di
Mr Malfoy. Per amor di vendetta aveva anche deciso di omaggiare la
deliziosa mulatta (che aveva scorto il giorno precedente in compagnia
del biondastro) di autoreggenti nere, reggicalze, giarrettiere e
vestaglia di seta. Ne aveva ricavato una certa soddisfazione ed un
discreto mal di piedi, quindi aveva bissato addebitando al furetto
anche un paio di ballerine basse e comode con cui tornare al
Ministero, notevolmente più contenta. Il suo umore si era
ulteriormente sollevato quando, di ritorno in ufficio, lo aveva
trovato deserto, mentre un bigliettino scarlatto, che odorava di
ciliegia, svolazzava sulla sua scrivania.
Ti
aspetto questa sera alle nove
alla“Terrazza
sul Mare”,
tuo,
Blaise
***
Hermione
Jean Granger in ghingheri e autoreggenti faceva la sua bella figura
in un elegante Versace pervinca (in prestito...). Peccato che la
smorfia di assoluto tedio dipinta sul suo viso le stesse rovinando il
trucco, frutto degli sforzi congiunti di Gin e Lavanda. Erano le nove
e 47, e dell'australopiteco con cui aveva appuntamento non c'era
alcuna traccia.
Anche
lo spigolo del pregiato tavolino in mogano poteva avere il suo
fascino se preso a testate...
Zabini
arrivò dieci minuti dopo, trafelato e mostruosamente di fretta.
Sembrava reduce da una battaglia con un branco di doxy inferociti,
aveva gli abiti a brandelli e non lo aveva mai visto così sporco e
spettinato. A quella vista Hermione rischiò seriamente di slogarsi
la mascella e non riuscì a riaversi dallo stupore nemmeno per
mormorargli un saluto.
Lui
non le diede neppure il tempo di riprendersi che, mentre scivolava
sulla sedia, aveva già detto:
-
Scusa per il ritardo. Purtroppo devo andare via, ora-.
Si
era appena seduto e voleva già andarsene???
Le
maledizioni che l'ex caposcuola sembrava lanciare dagli occhi,
convinsero il pusillanime auror ad aggiungere:
-Ecco…Draco
mi ha minacciato di morte!!! Mi dispiace Granger, ma è meglio se
torni a casa. Non sarei dovuto venire, però non ho potuto mandarti
un gufo e mi sembrava brutto lasciarti qui senza dirti nulla... Beh
comunque ti avevo fatto un regalino.. -. Le scoccò una delle sue
solite occhiate sexy e sorrise sornione, mentre le allungava un
piccolo pacchetto avvolto in della carta rossa.
-Te
lo do lo stesso, così magari mi perdoni.- non sembrava
particolarmente interessato al suo perdono però, mentre, in un
lampo, si alzava e la piantava lì, sola come un'imbecille.
Oh,
quello spigolo era sempre più attraente...
Con
dita tremanti e sull'orlo di una crisi isterica, l'ex-grifondoro
scartò il pacchetto: non le importava assolutamente nulla di Zabini,
ma essere scaricata in quel modo ...
Dalla
scatolina venne fuori un tanga leopardato che sembrava gridare “sono
qui, guardatemi” a tutto il locale. Con le guance in fiamme, lo
ficcò lesta in una tasca del cappotto (farlo evanescere avrebbe
potuto essere un gesto troppo plateale) bestemmiando in elfico contro
tutta l'antica casata degli Zabini.
Domai
ucciderò Malfoy, pensò Hermione mentre usciva dal locale,
cercando di non fare troppo caso alle risatine di schermo che le
rivolgevano i maghi e le streghe che si erano goduti la scena dai
tavoli vicini.
Non
aveva fatto che pochi passi quando vide Blaise, Quel Blaise,
in compagnia di una piccola strega bionda.
Incredibile,
...
ci stava già provando con un'altra!!!
***
Quel
giovedì pomeriggio, dopo aver attaccato un bigliettino per Miss
Wilthinson alla zampa di un gufo, Hermione Granger si fissò le mani.
Reggeva, in cima alla familiare pila di fogli, una busta grande e
giallo ocra, piuttosto simile a quella che usavano
negli ospedali per conservare le lastre. Le venne fuori un sorrisetto
assolutamente diabolico, mentre bussava all'ufficio del principale.
Si
schiarì la voce, e sorridendo radiosa all'avvenente rossa
appollaiata sulla scrivania del tiranno, trillò:
-Signor
Malfoy, hanno chiamato dal San Mungo, per quella malattia venerea che
la affligge. Confermavano l'appuntamento per domani alle quattro.-.
Si
sentì così magnanima da lasciare immediatamente la dovuta privacy
alla coppia, e fuggì a gambe levate dalle ire del suo capo, mentre
lo udiva balbettare qualcosa alla tipa svenuta tra le sue braccia.
In
quello stesso momento, a qualche isolato di distanza, Miss
Wiltinson, davanti ad una tazza di buon tè inglese, sorrideva
radiosa ad una pergamena fitta di appunti vergati dalla disordinata
grafia della sua giornalista preferita.
.
Come
conquistare l'auror play-boy
L’auror
play-boy è un pessimo, pessimo, pessimo soggetto che
difficilmente riuscirà a tenere la bacchetta nei pantaloni a
lungo!!! Se hai la disgrazia di innamorarti di uno come lui
ripassa a fondo l’incantesimo duplicante: perché spendere
un capitale in fazzolettini di carta quando con la magia puoi
risparmiare? Farfallone per natura, donnaiolo incallito e soprattutto
impenitente, l’auror don Giovanni (per dirlo alla babbana) ti darà
molti motivi per piangere e soffrire.
Per
farlo cadere ai tuoi piedi
Ti
basterà trasformare ossigeno in anidride carbonica e girare svestita
come una donna scarlatta dei peggiori postriboli di Nocturn Alley.
L'immondo bastardo infatti, ti cadrà ai piedi velocissimamente
(nemmeno gli avessi gridato “accio”),
non appena gli mostrerai una porzione di coscia, ma altrettanto
velocemente si lancerà all’inseguimento di qualsiasi altro essere
femminile gli capiti davanti.
-
Incantalo
con un bel paio di gambe adeguatamente scoperte e un decoltè
generoso. Per questo non servono trucchi o sortilegi, ma per fargli
tenere le mani a posto c'è solo il pietrificus totalus.
-
Se
sei una tavola senza speranza, stupefiscilo
trasfigurando la tua scarsa prima o seconda misura in una quarta
abbondante e, se proprio non puoi fare altrimenti, ricordati dei
cari vecchi rimedi babbani: imbottiture a tutto spiano e push-up a
gogò.
n.b.
La bellezza e la grazia innate non
si possono incantare, ma per tutto il resto c'è la magia...o il
chirurgo plastico!!!
-
Un buon incantesimo
,da tenere sempre a mente in presenza di questo genere di auror, è
l' imetec bellissima (con la bacchetta descrivere un otto,
agitare e colpire). Ti permetterà di avere sempre capelli perfetti
, con la pioggia o sotto il sole.
Troverai
molto utile anche l'incantesimo di memoria. E vedi di essere ferrata
nei sortilegi non verbali o ti si seccherà la lingua a forza di
gridare “oblivion” ad ogni gonna che questo auror
incontrarà lungo la strada!!!
-
Pozione
utilissima
è
l’amortentia,
peccato sia illegale. In mancanza d'altro sfrutta la taciturnium
: i latin-lovers amano parlare di se stessi piuttosto a lungo, senza
nemmeno prendere fiato tra una frase e l’altra. Una goccia al
momento giusto può salvarti da una fastidiosa emicrania.
-
Affatturalo
per sempre
con un bel crucio,
o con un'altra maledizione senza perdono (a tua completa discrezione
la scelta fra le altre due) ogni volta che lo incontri: con una
probabilità del 99% in tua assenza ha allungato i tentacoli (degni
della piovra gigante) su qualsiasi donna gli sia passata a meno di
dieci metri di distanza. Anche nel 1% dei casi in cui non lo abbia
fatto (era a letto gravemente malato e al San Mungo quel giorno
c’erano solo guaritori maschi) rinfrescargli la memoria su quanto
tu sia ferrata con gli anatemi non può che fargli bene.
N.d.a.
Se l’auror in questione ha un nome le cui iniziali siano B e Z
affatturalo comunque un giorno sì e l'altro pure...per buona
misura.
Se
dopo l’ennesimo palco di corna che ti farà portare non lo hai
ancora lasciato perdere puoi fare avada kedavra su te stessa
oppure unirti al fronte della lotta al cromosoma y! E' sempre pronto
ad accogliere nuovi adepti non appena vorrete unirvi nella storica
battaglia femmine-contro-maschi, cosa che, dopo aver incrociato sul
tuo cammino un simile idiota, sarai prontissima a fare.
Per
info a adesioni eloise.midgen@femail.uk
Hermenegilda
Jamila Guttalax
Ok
gente, mi sa che mi tocca chiedere scusa a tutti i lettori. L'ultima
volta ho postato la fic di fretta e ammetto di non averci messo molto
amore nello scriverla e nel correggerla. Non voglio fare la falsa
modesta o la stupida insultando me stessa, ma confesso di averla sì
scritta con un certo impegno, ma non proprio con la mente libera. Ho
postato senza nemmeno rileggerla e io stessa non ho proprio potuto
fingere di non vedere gli errori grossolani, le dimenticanze di
punteggiatura e persino i refusi di battitura, che ho lasciato in
giro... sorry!!!. A me non piace trovare fiction del genere per cui
non vedo perchè rifilarle a voi...è che sono TROOOOPPPOOO pigra!!!
Che sia chiaro non sto dicendo che posso scrivervi un capolavoro se
mi ci metto, eh...però almeno la maiuscole e le virgole!!!
In
ogni caso sappiate che lascerò in giro parecchie oscenità anche in
questo cap, poiché quando rileggo me ne dimentico sempre qualcuna…
note
-
Guttalax
non so come mi sia venuto...credo sappiate cosa sia. Però ne vado
orgogliosa come del @femail!!!
-
i
secondi nomi che troverete in questa storia li ho inventati di sana
pianta. Quello di zabini in particolare, come molti di voi avranno
capito, deriva dal nome di spinoza, mi piaceva l'assonanaza col nome
blaise e visto che è il nome di pascal...boh mi è venuto
spontaneo. Tra l'altro è un nome di cui sto abusando nelle mie fic
(in ben tre per essere precisi)
-
Ovviamente
io sono una femminista incallita, quindi spero mi perdoniate
la facile ironia…
-
Io
adoro Neville e
Blaise, ma purtroppo, per esigenze di trama ho dovuto
trasformarli in questi stereotipi non proprio lusinghieri...
-
Ribadisco
ancora una volta che si tratta di una commedia piuttosto leggera e
senza pretese di profondità o realtà, quindi non c'è bisogno di
farsi troppi problemi se sotto la scorza da zitellona sciatta,
Hermione Granger nasconde il fisico di Miss Hogwarts e bastano 2
colpi di bacchetta per renderla una strafiga. Inutile dire che nella
realtà non succede mai... e se succede, chissà come mai, accade
sempre ad un'altra e mai a me...
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