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Autore: whatashame    31/01/2011    5 recensioni
Cosa siete disposti a fare per la carriera? Tanto? Molto? Troppo?
Riformulate la domanda ad Hermione Jean Granger: lei vi risponderebbe “TUTTO”!!!
E se per quella terza pagina fosse costretta a sopportare un vecchio nemico? Poco male, sarebbe pronta a vedersela una seconda volta persino con Voldemort...figuriamoci con lui!!!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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dram cap 3




Auror:il tuo wizard azzurro.

Come conquistarlo in cinque facili mosse




Capitolo 3



Blaise Baruch Zabini

L’auror play-boy







Lo avevano pubblicato a pagina 3!!! Ed era stato un successone!!!


Hermione Granger leggeva il biglietto di Miss Wilthinson mentre allungava una fetta di prosciutto al gufo grigio, appollaiato sul davanzale.


Incredibile....


Non sapeva se gioirne oppure no.



Guadò pensosa il suo tavolo. Quella mattina sulla scrivania faceva bella mostra di sé una rosa rossa. Torreggiava in cima alla consueta pila di scartoffie.


Colei che di quelle cartacce avrebbe dovuto occuparsi a breve, prese ad osservarla intenta, dall’alto delle decolté nere nuove di zecca.


Agli occhi di chiunque fosse passato in quel momento, Hermione quel lunedì non sarebbe sembrata affatto Hermione Granger.


Gambe velate da calze leggere finalmente in bella mostra, boccoli ordinati e lucenti, lenti a contatto babbane e, udite udite, fondotinta, ombretto, mascara e rossetto al posto giusto. Nulla di eccessivo: eleganza e classe. Il tutto mirabile capolavoro del gusto innato di Ginevra Molly Weasley e della sua pazienza.


Hermione pensava ancora che in rischio di slogarsi una caviglia non valesse gli sguardi di nessun uomo, e che quella strega di estetista fosse stata proprio una “strega” ad averle fatto notare l’urgenza con cui dovesse ricorrere ad una manicure…


Comunque restava il fatto che una rosa rossa fosse proprio sul suo tavolo.


Strano” pensò,che qualcuno avesse sangue veggente nelle vene?”. Chi poteva averle fatto cotanto omaggio SENZA sapere che quella mattina si sarebbe presentata in ufficio…così???


Doveva essere uno scherzo di quel simpaticone di Ronald, che continuava imperterrito a prenderla in giro e a mandarle bigliettini con preziosi consigli su come sbattere vezzosamente le ciglia e su quale fosse il modo più seducente di camminare.


In ogni caso... una rosa rossa. Non che fosse brutta, mah…

-Il massimo del clichè…- sbuffò stizzita prima di afferrarla e gettarla nel cestino.



- Mezzosangue, ora parli pure da sola ?!?!- la canzonò la voce del furetto che passava in quel momento, scortato dall' amico di sempre Blaise Zabini.


Hermione arrossì. Perchè faceva sempre la figura della stupida con lui? Venerdì gli aveva versato il tè sui pantaloni...oggi la beccava a parlare da sola. E la settimana prima lui aveva persino dovuto contaminare la sua preziosissima mano purosangue per evitare che gli franasse addosso, spiaccicandosi sulla porta dell'ascensore.


-Per te è anche troppo, credimi- agginse Mefisto con voce secca.


Perché, perché, perché le segretarie dovevano avere una scrivania così vicina a quella del principale???


Il suo capo non la degnò di ulteriore attenzione e si fiondò nel suo ufficio, sbattendosi violentemente la porta alle spalle.


Fin qui nulla di nuovo sotto il sole, come recitava il detto babbano.

Cosa da ascrivere invece nell’elenco delle cose inconsuete (Ginny voleva assolutamente che compilasse La lista “come cambia la vita da quando sono metamorfagus Hermione-sciatta / Hermione-strafiga”) era il vedere Blaise Zabini, il serpeverde sofisticato e compassato per eccellenza, con la bocca assai poco elegantemente aperta e gli occhi fuori dalle orbite.


Se Hermione non fosse stata una paladina, una martire, un' evangelizzatrice della Gazzetta e non avesse avuto una missione da compiere, avrebbe trovato l'espressione del mago piuttosto comica e sarebbe addirittura esplosa in una risata.

Ma Hermione aveva un compito, un obiettivo, una vocazione: salvare il mondo magico dall’ignoranza, dal big wizardbrother, da Maria De Fattucchierippis ( in onda tutti i giorni sulla sfera magica network, nemmeno vi avesse preso casa) & affini.

Per questo si morse la lingua e si avvicinò ad un catalettico Zabini che la fissava attonito e, finalmente, ammirato.


Esultò intimamente per quel piccolo, grande successo: l'aver acquisito una rilevanza maggiore di un oggetto d' arredamento di un anonimo ufficio del ministero agli occhi di un auror.


Sfoderò il suo miglior sorriso a beneficio del moro di fronte a lei (che si era appena ripreso e a qual punto rischiò di nuovo un arresto cardiaco ripiombando in stato catatonico) e si arrischiò a muovere un ulteriore passo verso di lui.


Non aveva nemmeno poggiato il tacco a terra che una mano dalle lunghe dita diafane sbucò dalla porta di Malfoy e il proprietario trascinò rudemente Zabini all’interno. La porta sbattè per la seconda volta.

Maledetto, maledettissimo Malfoy…finalmente un UOMO, e cosa di non trascurabile importanza, un maschio auror, la degnava di un’occhiata e lui lo trascinava di peso dentro quell’ ufficio polveroso.


Hermione cadde in ginocchio ed iniziò a prendere violentemente a testate il muro.

Oh, dava una certa soddisfazione in effetti...


- Granger, che diavolo stai combinando, cos’è questo rumore si può sapere?-

Antipatica come al solito, la voce del platinato le arrivò attraverso la porta chiusa. Stava già per mettere mano alla bacchetta quando si accorse che Neville era venuto a trovarla.


Il povero, dolce, tenero Paciock la guardava con lo stesso sguardo che aveva riservato anni prima a Fierobecco durante le lezioni di Hagrid, mentre educatamente le porgeva la destra per aiutarla a rialzarsi. Nella sinistra stringeva una tazza di caffè.

Hermione si alzò in piedi velocemente, scoprendo ulteriormente le gambe.


Neville rischio l’aneurisma.


-Herm…Her…Herm…- balbettò più volte mentre prendeva fiato.-Herm …mio..che ..perchè...-


Con un profondo sospiro la Granger si accasciò sulla scrivania e, mentre sorseggiava quel caffè (Neville, grazie di esistere), si accinse a spiegare all'amico l’estenuante tortura a cui Ginny Weasley l’aveva sottoposta per tutto il fine settimana, tralasciando ovviamente tutta la parte circa i motivi che l’avevano spinta al grande passo.





***




Neville non doveva capire granché di bellezza e diavolerie femminili, pensò Hermione mentre, seduta da sola ad un tavolo bianco, per la prima volta riusciva a pranzare in mensa.


Le era sembrato terrorizzato quando gli aveva spiegato che la porzione domaricci richiedeva una preparazione di cinque ore.


Forse la parola “pozione” gli faceva tornare in mente Piton…


Meglio poi glissare sulla faccia che aveva fatto quando lei si era dilungata sui particolari della biancheria che Ginny l’aveva costretta ad indossare. Comunque era bello vedere che almeno qualcuno dimostrasse una certa solidarietà!!! Harry e Ron non ne avevano mostrata abbastanza, quando si era lamentata che il perizoma segava le chiappe e che la guepiere prudeva da morire. Neville invece era rimasto adeguatamente sconvolto quando gli aveva raccontato che nessuna delle gonne e dei tailleur che aveva acquistato prosciugando tutti i suoi risparmi, arrivasse a coprirle metà coscia. Le era parso talmente impaurito e a disagio ( ma in base a quali criteri sceglievano gli auror?), che aveva preferito smettere di infierire e aveva evitato di raccontagli i particolari più cruenti dell’incontro ravvicinato che aveva avuto con l' estetista. E poi con la parrucchiera. E poi con la commessa di madame McClan…


In ogni caso il risultato di quel week-end di shopping , massaggi e ceretta era soddisfacente, almeno a giudicare dalle occhiatine che le riservavano gli impiegati del ministero: l’addetto alla manutenzione magica del tavolo affianco si era versato il succo di zucca sui pantaloni mentre la ammirava incantato e il giovane impiegato del controllo dei manufatti babbani non le staccava gli occhi di dosso.


Per fortuna ne è valsa la pena...


Il rumore di una sedia trascinata la riscosse dai suoi pensieri, mentre un Blaise Zabini tutto sorridente le si sedeva di fronte.


Evvivvaaaaaaaaaaa !!! Sommo gaudio e tripudio...



Peccato si fosse portato appresso quell’essere odioso che si ritrovava per migliore amico.

Nulla, nemmeno il detestabile sfruttatore, avrebbe potuto rovinarle quel momento di buonumore.



-Hermioneee - disse Zabini zuccheroso e, forse, con voce…sexy???


Da quando la chiamava per nome? Mah…


-Blaaaiseeee-


Andava bene così? A giudicare dal grugnito infastidito di Malfoy probabilmente sì.


-Possiamo sederci al tuo tavolo?-


Detto da qualcun che si era già seduto, non era propriamente sensato, ma era meglio non stare a cavillare.


-Che beeeello poter finalmente avere occasione di parlare con teeee !!!-


Disse lui con voce bassa e ammaliante, in uno frenetico sbattere di ciglia, nemmeno gli fosse entrato un moscerino in un occhio...


Strano, Ron ha detto che dovrebbe farlo la strega…si sarà sbagliato.


-Eh già, non abbiamo mai avuto molte occasioni di conoscerci- gli rispose educata la riccia.


Chissà perché anche questa volta Malfoy si sentì in dovere di grugnire.


-Allora Blaise, raccontami qualcosa di te- continuò imperterrita Hermione.


Fatelo parlare di sé”, diceva la rivista della parrucchiera…


Sembrava che Zabini non aspettasse altro che quell'invito per dare sfogo alla diarrea verbale cronica che lo affliggeva dai tempi di Hogwarts. Mentre l'auror si lanciava in confusi voli pindarici sulle esperienze più strampalate e noiose della sua vita, Malfoy si esibì in una serie di grugniti di difficile interpretazione…

Quello più gutturale doveva essere un “ho sentito questa storia un miliardo di volte”, la sequenza grugnito-pausa-sospiro-grugnito, poteva essere tradotta come un “eh sì, bei tempi quelli”, mentre il grugnito acuto seguito dagli occhi al cielo stava per “vi prego fatelo tacere”. L’ultimo e più profondo grugnito, seguito da un colpo di tosse, rese Hermione galvanizzata alla prospettiva di una rapida dipartita del suo boss per soffocamento. A Malfoy era andato di traverso l’arrosto quando Zabini lo aveva nominato nel corse del racconto, apostrofandolo come il “so-tutto-io” del corso di preparazione auror.


Queste sì che sono soddisfazioni...


Per fortuna poteva fingere di non essere una così abile interprete e sperare che la carne riuscisse dove schiere di mangiamorte avevano fallito, liberando il mondo dall’irritante presenza dell'ossigenato rompipluffe.


Purtroppo Blaise trovò il tempo, mentre prendeva fiato tra una frase e l’altra, di dare una pacca sulla schiena dell’amico salvandogli la vita.



Poi ovviamente proseguì col suo monologo.



***





Dopo 43 minuti cronometrati, Draco Malfoy stremato, si era alzato dal tavolo e, senza salutare, si era dileguato, il vile traditore, lasciando la sua assistente alla mercè della logorrea di Zabini, che aveva continuato, felice come una pasqua, a ciarlare per altri 30 minuti.

Alla fine si era accorto che era andato il Ministero per lavorare e non per attentare ai poveri nervi del suo auditorium, e se ne era venuto fuori con un -Hermione, è stato molto bello parlare con te, accidenti come vola il tempo quando ci si diverte.- certo, come no…i 73 minuti più atrocemente dolorosi della mia vita - ora devo scappare. Ci vediamo domani, ciao – e come nulla fosse si era piegato a farle un baciamano.




Hermione Granger era rimasta seduta al tavolo da sola, con lo sguardo perso nel vuoto e gli occhi spalancati per altri dieci minuti buoni.

Zabini era a dir poco sconcertante.

Ma davvero la sua tecnica aveva successo con le streghe??? Lei iniziava a pensare che quelle poverette, esasperate, cedessero alle sue avances per sfinimento.


Il muro era piuttosto lontano, ma lo spigolo del tavolino le sembrava più che adatto per essere preso a testate...



***







A Blaise Zabini occorsero altri 56 minuti del pranzo del martedì e 34 minuti di pausa caffè in corridoio con Hermione, per racimolare il coraggio sufficiente per andarla a trovare quel mercoledì pomeriggio in ufficio.


La riccia aveva dato forfait a mensa quel giorno (del resto era riuscita ad andarci ben due volte di fila, peccato che la compagnia di Zabini le avesse reso tutto indigesto) poiché Malefico Malfoy aveva aggiunto qualche chiletto extra alla solita razione di incombenze.


Come ogni buon purosangue sapeva bene “se il calderone non va dal mago, è il mago che va alla pozione”, e quindi l'ex-serpeverde era andato a far visita alla riccia con una tazza enorme di caffè fumante in mano.


Aveva trovato Hermione che parlava nuovamente da sola, mentre cruciava un fiore con uno sguardo da basilisco consumato.


Un crisantemo...


Beh, era decisamente un fiore originale...ma cavolo volevano forse farle il malocchio? Hermione non era superstiziosa ma, dopo aver ripetuto il catartico rituale del canestro nel cestino, iniziò coi gesti scaramantici...



L' auror, con un sorriso che andava da un orecchio all'altro, le aveva allungato la bibita, moooolto zuccherata.

Era stato totalmente fuori discussione far notare a Blaise che Neville le aveva portato già la sua razione quotidiana di caffeina, e , contando mentalmente i rischi che il suo stomaco correva (ma che non lo sapevano che il caffè a stomaco vuoto fa venire l’ulcera???) si era imposta di trangugiare tutto il contenuto della tazza, mentre il moro, c.v.d., parlava a tutto spiano.


Hermione aveva messo su la faccia standard “zabini-mode”(sorriso a tremila denti e sguardo languido) limitandosi ad annuire di tanto in tanto. Mentre lui cianciava, lei pensava alla foresta pluviale e a come risparmiare carta nel Ministero (magari un gratta e netta potente poteva far tornare i fogli bianchi e riscrivibili). Ad un certo punto le sembrò di udire le due paroline fatidiche:“uscire” e “cena”



Aveva appena fatto in tempo a mormorargli un “certo che sì,-ovviamente- QUESTA sera?!?!” (accidenti se era rapido Zabini...), che con il grido delle grandi calamità, Draco Malfoy aveva preteso la sua completa attenzione:


  • GRAAAAAAAAAAAAAANGEEEEEER!!!-

Era entrata a passo marziale nel suo ufficio sbattendo i piedi e incrociando teatralmente le braccia, meldicendo le orecchie ultrasoniche del furetto rimbalzante.


Lui senza staccare gli occhi dal foglio che aveva davanti, le aveva sibilato un crudissimo:


-Granger, visto che sei diventata di colpo femmina e il tuo rinnovato interesse per il look, vai a prendermi i vestiti in tintoria. Già che ci sei passa pure da Zareth&Taylor, il negozio di intimo in centro, e compra qualcosa per una donna, devo fare un regalo. Non dimenticarti dei fiori o qualcosa del genere. Bene Mezzosangue, ora evapora.- .


Hermione iniziò a contare fino a cento...


-Ancora qui? Aria.-.


Meglio contare fino a mille...


-Forza su Mezzosangue: petto in fuori, pancia in dentro e avanti marsh!!!-.


-Come osi Malfoy!!!-esplose lei, urlando come una mandragola appena trapiantata - Io non tiro fuori un bel niente e poi non ho pancia, cafone che non sei altro!!!-


- Granger, fa come ti pare: basta che porti le tue graziose terga fuori dalle palle. E ora sciò.- .





Un miolioneeduecentotrè, un milioneduecentoquattro...



***




Hermione, prossima a vincere il premio “segretaria dell'anno”, aveva trascorso il pomeriggio caracollando per Diagon Alley sui tacchi neri. Aveva ritirato il bucato di Platinette e, dopo aver scoperto che la lavanderia faceva consegne a domicilio, aveva comprato il bustino più sexy e costoso della storia, addebitandolo sul conto di Mr Malfoy. Per amor di vendetta aveva anche deciso di omaggiare la deliziosa mulatta (che aveva scorto il giorno precedente in compagnia del biondastro) di autoreggenti nere, reggicalze, giarrettiere e vestaglia di seta. Ne aveva ricavato una certa soddisfazione ed un discreto mal di piedi, quindi aveva bissato addebitando al furetto anche un paio di ballerine basse e comode con cui tornare al Ministero, notevolmente più contenta. Il suo umore si era ulteriormente sollevato quando, di ritorno in ufficio, lo aveva trovato deserto, mentre un bigliettino scarlatto, che odorava di ciliegia, svolazzava sulla sua scrivania.



Ti aspetto questa sera alle nove

alla“Terrazza sul Mare”,

tuo, Blaise



***





Hermione Jean Granger in ghingheri e autoreggenti faceva la sua bella figura in un elegante Versace pervinca (in prestito...). Peccato che la smorfia di assoluto tedio dipinta sul suo viso le stesse rovinando il trucco, frutto degli sforzi congiunti di Gin e Lavanda. Erano le nove e 47, e dell'australopiteco con cui aveva appuntamento non c'era alcuna traccia.


Anche lo spigolo del pregiato tavolino in mogano poteva avere il suo fascino se preso a testate...



Zabini arrivò dieci minuti dopo, trafelato e mostruosamente di fretta. Sembrava reduce da una battaglia con un branco di doxy inferociti, aveva gli abiti a brandelli e non lo aveva mai visto così sporco e spettinato. A quella vista Hermione rischiò seriamente di slogarsi la mascella e non riuscì a riaversi dallo stupore nemmeno per mormorargli un saluto.


Lui non le diede neppure il tempo di riprendersi che, mentre scivolava sulla sedia, aveva già detto:

- Scusa per il ritardo. Purtroppo devo andare via, ora-.



Si era appena seduto e voleva già andarsene???


Le maledizioni che l'ex caposcuola sembrava lanciare dagli occhi, convinsero il pusillanime auror ad aggiungere:


-Ecco…Draco mi ha minacciato di morte!!! Mi dispiace Granger, ma è meglio se torni a casa. Non sarei dovuto venire, però non ho potuto mandarti un gufo e mi sembrava brutto lasciarti qui senza dirti nulla... Beh comunque ti avevo fatto un regalino.. -. Le scoccò una delle sue solite occhiate sexy e sorrise sornione, mentre le allungava un piccolo pacchetto avvolto in della carta rossa.

-Te lo do lo stesso, così magari mi perdoni.- non sembrava particolarmente interessato al suo perdono però, mentre, in un lampo, si alzava e la piantava lì, sola come un'imbecille.


Oh, quello spigolo era sempre più attraente...


Con dita tremanti e sull'orlo di una crisi isterica, l'ex-grifondoro scartò il pacchetto: non le importava assolutamente nulla di Zabini, ma essere scaricata in quel modo ...

Dalla scatolina venne fuori un tanga leopardato che sembrava gridare “sono qui, guardatemi” a tutto il locale. Con le guance in fiamme, lo ficcò lesta in una tasca del cappotto (farlo evanescere avrebbe potuto essere un gesto troppo plateale) bestemmiando in elfico contro tutta l'antica casata degli Zabini.





Domai ucciderò Malfoy, pensò Hermione mentre usciva dal locale, cercando di non fare troppo caso alle risatine di schermo che le rivolgevano i maghi e le streghe che si erano goduti la scena dai tavoli vicini.

Non aveva fatto che pochi passi quando vide Blaise, Quel Blaise, in compagnia di una piccola strega bionda.


Incredibile,


... ci stava già provando con un'altra!!!





***


Quel giovedì pomeriggio, dopo aver attaccato un bigliettino per Miss Wilthinson alla zampa di un gufo, Hermione Granger si fissò le mani. Reggeva, in cima alla familiare pila di fogli, una busta grande e giallo ocra, piuttosto simile a quella che usavano negli ospedali per conservare le lastre. Le venne fuori un sorrisetto assolutamente diabolico, mentre bussava all'ufficio del principale.


Si schiarì la voce, e sorridendo radiosa all'avvenente rossa appollaiata sulla scrivania del tiranno, trillò:


-Signor Malfoy, hanno chiamato dal San Mungo, per quella malattia venerea che la affligge. Confermavano l'appuntamento per domani alle quattro.-.


Si sentì così magnanima da lasciare immediatamente la dovuta privacy alla coppia, e fuggì a gambe levate dalle ire del suo capo, mentre lo udiva balbettare qualcosa alla tipa svenuta tra le sue braccia.




In quello stesso momento, a qualche isolato di distanza, Miss Wiltinson, davanti ad una tazza di buon tè inglese, sorrideva radiosa ad una pergamena fitta di appunti vergati dalla disordinata grafia della sua giornalista preferita.



.


Come conquistare l'auror play-boy



L’auror play-boy è un pessimo, pessimo, pessimo soggetto che difficilmente riuscirà a tenere la bacchetta nei pantaloni a lungo!!! Se hai la disgrazia di innamorarti di uno come lui ripassa a fondo l’incantesimo duplicante: perché spendere un capitale in fazzolettini di carta quando con la magia puoi risparmiare? Farfallone per natura, donnaiolo incallito e soprattutto impenitente, l’auror don Giovanni (per dirlo alla babbana) ti darà molti motivi per piangere e soffrire.


Per farlo cadere ai tuoi piedi


Ti basterà trasformare ossigeno in anidride carbonica e girare svestita come una donna scarlatta dei peggiori postriboli di Nocturn Alley. L'immondo bastardo infatti, ti cadrà ai piedi velocissimamente (nemmeno gli avessi gridato “accio”), non appena gli mostrerai una porzione di coscia, ma altrettanto velocemente si lancerà all’inseguimento di qualsiasi altro essere femminile gli capiti davanti.


  1. Incantalo con un bel paio di gambe adeguatamente scoperte e un decoltè generoso. Per questo non servono trucchi o sortilegi, ma per fargli tenere le mani a posto c'è solo il pietrificus totalus.

  2. Se sei una tavola senza speranza, stupefiscilo trasfigurando la tua scarsa prima o seconda misura in una quarta abbondante e, se proprio non puoi fare altrimenti, ricordati dei cari vecchi rimedi babbani: imbottiture a tutto spiano e push-up a gogò.

    n.b. La bellezza e la grazia innate non si possono incantare, ma per tutto il resto c'è la magia...o il chirurgo plastico!!!

  3. Un buon incantesimo ,da tenere sempre a mente in presenza di questo genere di auror, è l' imetec bellissima (con la bacchetta descrivere un otto, agitare e colpire). Ti permetterà di avere sempre capelli perfetti , con la pioggia o sotto il sole.

    Troverai molto utile anche l'incantesimo di memoria. E vedi di essere ferrata nei sortilegi non verbali o ti si seccherà la lingua a forza di gridare “oblivion” ad ogni gonna che questo auror incontrarà lungo la strada!!!

  4. Pozione utilissima è l’amortentia, peccato sia illegale. In mancanza d'altro sfrutta la taciturnium : i latin-lovers amano parlare di se stessi piuttosto a lungo, senza nemmeno prendere fiato tra una frase e l’altra. Una goccia al momento giusto può salvarti da una fastidiosa emicrania.

  5. Affatturalo per sempre con un bel crucio, o con un'altra maledizione senza perdono (a tua completa discrezione la scelta fra le altre due) ogni volta che lo incontri: con una probabilità del 99% in tua assenza ha allungato i tentacoli (degni della piovra gigante) su qualsiasi donna gli sia passata a meno di dieci metri di distanza. Anche nel 1% dei casi in cui non lo abbia fatto (era a letto gravemente malato e al San Mungo quel giorno c’erano solo guaritori maschi) rinfrescargli la memoria su quanto tu sia ferrata con gli anatemi non può che fargli bene.

    N.d.a. Se l’auror in questione ha un nome le cui iniziali siano B e Z affatturalo comunque un giorno sì e l'altro pure...per buona misura.

Se dopo l’ennesimo palco di corna che ti farà portare non lo hai ancora lasciato perdere puoi fare avada kedavra su te stessa oppure unirti al fronte della lotta al cromosoma y! E' sempre pronto ad accogliere nuovi adepti non appena vorrete unirvi nella storica battaglia femmine-contro-maschi, cosa che, dopo aver incrociato sul tuo cammino un simile idiota, sarai prontissima a fare.


Per info a adesioni eloise.midgen@femail.uk



Hermenegilda Jamila Guttalax



















Ok gente, mi sa che mi tocca chiedere scusa a tutti i lettori. L'ultima volta ho postato la fic di fretta e ammetto di non averci messo molto amore nello scriverla e nel correggerla. Non voglio fare la falsa modesta o la stupida insultando me stessa, ma confesso di averla sì scritta con un certo impegno, ma non proprio con la mente libera. Ho postato senza nemmeno rileggerla e io stessa non ho proprio potuto fingere di non vedere gli errori grossolani, le dimenticanze di punteggiatura e persino i refusi di battitura, che ho lasciato in giro... sorry!!!. A me non piace trovare fiction del genere per cui non vedo perchè rifilarle a voi...è che sono TROOOOPPPOOO pigra!!! Che sia chiaro non sto dicendo che posso scrivervi un capolavoro se mi ci metto, eh...però almeno la maiuscole e le virgole!!!


In ogni caso sappiate che lascerò in giro parecchie oscenità anche in questo cap, poiché quando rileggo me ne dimentico sempre qualcuna…


note



  • Guttalax non so come mi sia venuto...credo sappiate cosa sia. Però ne vado orgogliosa come del @femail!!!

  • i secondi nomi che troverete in questa storia li ho inventati di sana pianta. Quello di zabini in particolare, come molti di voi avranno capito, deriva dal nome di spinoza, mi piaceva l'assonanaza col nome blaise e visto che è il nome di pascal...boh mi è venuto spontaneo. Tra l'altro è un nome di cui sto abusando nelle mie fic (in ben tre per essere precisi)

  • Ovviamente io sono una femminista incallita, quindi spero mi perdoniate la facile ironia…

  • Io adoro Neville e Blaise, ma purtroppo, per esigenze di trama ho dovuto trasformarli in questi stereotipi non proprio lusinghieri...

  • Ribadisco ancora una volta che si tratta di una commedia piuttosto leggera e senza pretese di profondità o realtà, quindi non c'è bisogno di farsi troppi problemi se sotto la scorza da zitellona sciatta, Hermione Granger nasconde il fisico di Miss Hogwarts e bastano 2 colpi di bacchetta per renderla una strafiga. Inutile dire che nella realtà non succede mai... e se succede, chissà come mai, accade sempre ad un'altra e mai a me...


   
 
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