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Autore: whatashame    07/03/2011    7 recensioni
Cosa siete disposti a fare per la carriera? Tanto? Molto? Troppo?
Riformulate la domanda ad Hermione Jean Granger: lei vi risponderebbe “TUTTO”!!!
E se per quella terza pagina fosse costretta a sopportare un vecchio nemico? Poco male, sarebbe pronta a vedersela una seconda volta persino con Voldemort...figuriamoci con lui!!!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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auror 4



Auror: il tuo wizard azzurro.

Come conquistarlo in cinque facili mosse



capitolo 4 parte 1



Antony Eugeen Goldstain

L'auror intelletuale








Draco Malfoy era Incazzato. Incazzato nero. E non gli era servito a nulla iniziare in week-end con un giorno di anticipo. Domenica notte poi aveva avuto una ronda nella Londra babbana, cosa che non aveva per niente contribuito a migliorargli l'umore.


Di questo si accorse in un nanosecondo la la sua brillante segretaria, appena mise piede in ufficio in un caldo lunedì mattina. Tre, e ribadisco, tre pile di fogli ingialliti e spiegazzati, che avevano schiacciato una innocente orchidea, se ne stavano sotto un bigliettino vergato da una grafia elegante e nervosa: “documentazione arretrata- archivio”. Ovviamente il tutto giaceva sulla scrivania della suddetta segretaria dichiarando apertamente chi dovesse passare le giornata in compagnia di quelle scartoffie, e cosa dovesse farne.


Hermione imprecò, mentre spediva l'orchidea mutilata e sgualcita nel cestino, a far compagnia ai residui del cornetto alla crema che aveva appena trovato inutile tenere in mano.

Le era completamente passato l'appetito.


Con tutta la pazienza superstite agli anni di spiegazioni di storia della magia a Ron ed Harry, si rimboccò le maniche e si mise a catalogare quei maledettissimi fogli. Lavorò di buona lena per ore, e la nuvoletta di vapore e fumo nero che la spremitura di meningi le stava provocando, dovette essere abbastanza eloquente da scoraggia qualsiasi molesta visita, tanto che persino Neville si tenne rispettosamente a distanza quel giorno.

O forse si tenne a distanza dopo aver visto, orripilato, il fiore innocente crudelmente stropicciato e gettato nel cestino: Paciock era sempre stato un amante di qualsiasi cosa facesse la fotosintesi clorofilliana e probabilmente quell'atroce visione doveva averlo traumatizzato. Comunque dopo una rapida occhiata alla faccia di Hermione aveva fatto dietrofront col caffè in mano, giudicando saggiamente che la riccia, in quello stato, facesse meglio a tenersi lontana da qualsiasi eccitante. Forse avrebbe fatto meglio a portarle una camomilla...



Verso mezzogiorno l'irriducibile giornalista-in-incognito Granger era a buon punto: tutte le pratiche fino alla L erano state controllate e chiuse, dalla M in poi se ne sarebbe occupata quel pomeriggio. Decise che poteva portare in archivio tutta quelle sudate carte su cui aveva versato sangue e impoperi. Impugnò la bacchetta e con un levicorpus fece galleggiare a mezz'aria i documenti pronti.


Calorie sprecate: 5 circa, considerando il movimento del polso.


La capocasa di Grifondoro, con la media scolastica più schifosamente alta che si fosse mai concepita, aveva dimenticato di usare quella semplice formula per tutti i giorni precedenti, troppo occupata ad inveire contro Malfoy per ricordarsi di quel banale incantesimo.




***





“Accidenti”, sbuffò Hermione, in equilibrio precario sopra una scaletta. Era nei sotterrai del ministero della magia e aveva appena fatto cadere una pila di documenti da cui era venuta fuori una nuvoletta di polvere e un ecosistema di tarli.


Tossendo e starnutendo a tutto spiano, mentre rabbrividiva per il gelo di quel posto lugubre che erano gli archivi, iniziò a scendere dalla scala per raccogliere dal pavimento il putiferio che aveva generato.


Tutti sanno che i tacchi rovinano la postura, indeboliscono la colonna vertebrale e favoriscono l'insorgenza dell'alluce valgo: è per questo che i medimaghi del San Mungo e gli ortopedici babbani ne sconsigliano vivamente l'utilizzo.

Tutti sanno anche che chi non è abituato a portare tacchi alti non dovrebbe mai indossarli per camminare su una qualsiasi superficie, nemmeno se la superficie in questione fosse liscia e piana.

Ovviamente tutti, ma proprio tutti, sanno benissimo che persino le più esperte equilibriste, le veterane del tacco a spillo, le fanatiche del 15 centimetri, non oserebbero mai e poi mai arrampicarsi su una scaletta minuscola e pericolante con ai piedi i suddetti tacchi. In particolare su una scaletta come quella.

Purtroppo non tutti hanno fra le proprie conoscenze un grifondoro, ma quei pochi fortunati, dopo averne conosciuto uno potrebbero distinguere i tratti salienti di un elemento della medesima specie a chilometri di distanza: spezzo del pericolo e una buona dose di sventatezza.


Sebbene nel corso degli anni avesse avuto più volte la prova di quanto la proverbiale temerarietà della sua casata potesse rivelarsi molesta per la salute, Hermione Granger non faceva eccezione alla regola e su quella benedetta scala si era coraggiosamente arrampicata con tacchi, collant e giarrettiere al seguito.


Mentre scendeva lentamente da quei gradini pericolosi Hermione mise un piede, o meglio un tacco, in fallo e precipitò nel vuoto.


Mentre cadeva, trascinandosi appresso una pioggia di pagine ingiallite e consunte, ebbe appena il tempo di registrare un suono di passi veloci e un paio di braccia che si allungavano verso di lei. Poi il suo campo visivo venne oscurato da fogli e pergamene.




***






Dolore.


Dolore ovunque.


Al collo. Alla schiena. Al sedere.

Sopratutto al sedere.


Ma molto meno dolore del previsto... e non sentiva il pavimento!

Sentiva qualche altra cosa sotto di sé...

Qualcosa di piuttosto caldo e decisamente più morbido delle piastrelle in cotto.

Qualcosa che assomigliava davvero moltissimo ad un corpo umano.

Qualcosa di molto, molto, molto simile al corpo di Antony Eugeene Goldstain.



Hermione spalancò gli occhi ritrovandosi ad un centimetro dalla faccia dell'ex caposcuola di Corvonero. Boccheggiò per la sorpresa di quel contatto ravvicinato del tutto imprevisto, e sentì un'ondata di calore imporporarle le guance: Antony era un figo da paura, ed Hermione era decisamente felice di ritrovarsi spalmata fra le sue braccia mentre praticamente lo soffocava con tutto il suo peso.

Si mosse appena, elettrizzata ed in imbarazzo.

Peccato che alle sue orecchie arrivò un suono di pura agonia: gli aveva ficcato il gomito fra le costole e l'ex cacciatore, già abbastanza ammaccato dopo essersi galantemente offerto come materasso, mugolava di dolore.


- Ommerlino!!! Scusami-disse rizzandosi in piedi di scatto.-Ti sei fatto molto male???-


- Non preoccuparti, tutto a posto.- soffiò squisitamente educato l'auror ancora a terra -Tu invece?-


- Sto benissimo, grazie mille Antony. Se non ci fossi stato tu avrei potuto farmi davvero male.-


- Dovere Hermione, dovere. Lo avrebbe fatto chiunque- e qui la Granger pensò a un certo biondino che piuttosto che aiutarla probabilmente si sarebbe cruciato da solo -e poi sei leggera come una piuma.- celiò il mago.


Era vero che la ragazza era magra, ma considerando la forza di gravità, probabilmente gli era atterrata addosso con le delicatezza di un trinciapollo...povero Goldstain: era educato, fine e cortese da fare schifo. Esattamente come era sempre stato ad Hogwarts.


-Cosa ci facevi qui sotto?- le chiese sorridendo -pensavo di essere l'unico a rintanarsi in questi meandri polverosi...-


- Oh, beh in realtà mi ha mandata Malfoy. Dovevo catalogare e rimettere in ordine queste cartelle.- sbuffò indicandogliele con un gesto ampio che abbracciava il pavimento lastricato di fogli.


-Ti aiuto io- si offrì il ragazzo- sono un esperto dell' archivio. Fino a tre secondi fa credevo di essere l'unico in tutto il ministero a metterci piede e a tenere a posto i propri documenti. Invece anche Malfoy...confesso che non me lo aspettavo.- aggiunse senza traccia di cattiveria o ironia. Anzi sembrava piuttosto rincuorato alla prospettiva di non essere l'unico ad avvertire il dovere morale di seguire le regole.

Meglio non rivelargli quanto si stesse sbagliato e che a Malferret non sarebbe nemmeno passato per l'anticamera del cervello di catalogare quei documenti se non fosse stato un pretesto perfetto per tormentare lei...


Certo che lei e Goldstain si assomigliavano proprio tanto...

Tutti e due con quella mania delle regole...

Lo aveva pensato spesso anche quando a scuola si trovavano a fare le ronde insieme parlando per ore di Saffo e Catullo.

E poi era pure carino. Anzi era proprio un figo spaziale, con le mani curate e i capelli acconciati in morbidi riccioli scuri.

Ad Hermione brillarono gli occhi.


Oh, sì sì sì....


Aveva appena trovato il prossimo auror da conquistare e sedurre, e , per una volta, la prospettiva non le dispiaceva affatto!!!




***







Nei venti minuti che erano serviti per archiviare le pratiche di Malfoy, i dieci per riordinare il pandemonio creato dai modi maldestri della Granger, e nei successivi sette che erano occorsi per emergere dal più profondo baratro del ministero, Hermione ed Antony avevano trovato il modo di chiacchierare nell'odine di: libri, poesie, teatro, operette, lirica, balletto classico, Caravaggio e Tate gallery.


Come fosse stato possibile disquisire di tanti e tali argomenti, passando con la più elegante disinvoltura tra temi così disparati, senza mai perdere il filo della conversazione, il piacere e il gusto del dialogo, per noi comuni mortali sarà sempre un mistero.

Resta il fatto che quello squisito connubio di cervelli (o come direbbero i più cinici quel grottesco incontro di schifosi secchioni) non solo era stato capace di produrre tanto elevate ed erudite disquisizioni, ma aveva anche impresso a fuoco vivo nella mente di Hermione Granger che il suo incontro con Goldstain fosse stato voluto dal destino: avevano letto gli stessi libri, prediletto gli stessi autori , amato gli stessi quadri, venerato i medesimi compositori...


Antony Goldstain e Hermione Granger erano gemelli separati alla nascita!!!


Hermione era talmente felice che le sembrava di volare a qualche centimetro dal suolo...(o forse erano solo gli ormai famosi tacchi che, in effetti, la sollevavano una decina di centimetri da terra) mentre, in trance mistico da overdose di cultura sopraffina, sfilava lungo i corridoi del ministero con il suo prode cavaliere dalla scintillante armatura al fianco.


Solo una persona poteva rannuvolare quella perfetta euforia, e quella persona la incrociarono mentre giungeva, con la solita camminata altera, dal lato opposto del corridoio.


Draco Malfoy, scoccò un'occhiata veloce a Goldstain, poi li ignorò palesemente e proseguì dritto.


Non aveva urlato, non aveva fatto i capricci e non cercava si sabotarla.


Miracolo...


Sembrava abbastanza disinteressato in verità.

O forse odiava ancora Antony dai tempi di Hogwarts, quando si erano presi a pugni dopo una partita di quidditch...

Era perfettamente plausibile, rifletté Hermione, che nella mente malata del furetto appioppare all'antico nemico una piaga come lei o meglio autoinfliggersi la sua compagnia spontaneamente, fosse una punizione e una vendetta più che meritata per l'infame corvonero che aveva osato colpire l'aristocratico prefetto Slyterin con le sue villiche mani.


Quali che fossero i suoi folli pensieri, l'unica cosa che le interessava era che il dittatore libidinoso se la fosse data letteralmente a gambe, nemmeno al posto di un auror si fosse ritrovato un branco di doxy feroci.

Meglio così: Antony ebbe tutto il tempo di invitarla a pranzare con lui in mensa.




***





Felicità


Martedì Hermione sorrideva come un' ebete al pavimento: aveva appena trascorso la pausa caffè con un mago bruno, alto e sexy.


Gioia


Lo aveva pizzicato mentre gironzolava, visibilmente nervoso, lungo il corridoio difronte al suo ufficio. Quando poi Antony l'aveva finalmente vista aveva ritrovato improvvisamente il sorriso e si era fermato a scambiare due parole.


Sommo gaudio


Parlare con Goldstain era semplicemente meraviglioso.:non solo era un conversatore attento e affascinante, ma sapeva anche ascoltare e trovava sempre il modo di dire qualcosa di interessante.

Antony le piaceva e aveva persino avuto una mezza cotta per lui quando erano entrambi prefetti. Poi lui si era lasciato irretire da quella sciacquetta della Patil, che evidentemente si era accorta che le mancava ancora qualche corvonero per completare la collezione, ed Hermione con i G.U.F.O. incombenti non aveva avuto troppo tempo da perdere a disperarsi per lui.


Persino il brutto muso (in effetti non tanto brutto) di Malfoy che la aspettava appollaiato sulla sua scrivania (su cui spuntava un non ti scordar di me)avrebbe potuto toglierle in sorriso.



-Granger oggi usciamo.- scandì lapidario Draco Malfoy con il mantello addosso e il bastone da passeggio, che gli dava la medesima aria da nonno che aveva conferito a suo padre.

Ad Hermione non passò nemmeno per l'anticamera del cervello che quello potesse mai essere un invito galante, ma si indignò esattamente come se lo fosse:


-Malfoy non metterò piede fuori da questo ufficio con te nemmeno a suon di cruciatus!!!- dichiarò risoluta.


-Io avrei pensato piuttosto ad un imperio, mezzosangue, con la cruciatus poi mi toccherebbe persino doverti portare in spalla fuori, e sono un esponente dell'aristocrazia io, mica un uomo delle caverne...- la rimbeccò.


Povero Vicius, proprio nessuno si ricordava più del buon vecchio levicorpus...e nemmeno del wingarduium leviosa, il primo incantesimo che il professore aveva tentato di spiegare.


Malfoy si girò e a passo di carica, fiero ed impettito, marciando come solo un vero duro e rude auror avrebbe saputo fare, si appropinquò alla porta.

Hermione non poteva credere di essersela cavata tanto a buon mercato.

Infatti, giunto sulla soglia, il furetto si girò quasi stupito di non trovarsela dietro e indispettito andò a chiamare l'ascensore.


Incredibile se ne era andato davvero...



- GRRRANGEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEER-


Le ultime parole famose...



***





-Malfoy, mi spieghi perchè non puoi comprare da solo i regalini per le tue amanti??? Mi pagano per lavorare, mica per fare la consulente di moda!!! - Protestò Hermione mentre sbatteva i piedi furiosa lungo il pavè di Diagon Alley.


- Granger ti pagano per farmi da assistente ed è quello che devi fare: assistermi. Ora trovami un regalo per una donna matura e di classe. E poi mi devi aiutare a scegliere un vestito per me.-.



Hermione non sapeva se essere più stupita del fatto che uno degli scapoli più ambiti del mondo magico se la facesse anche con le donne di una certa età, magari sposate (certo che non ce ne lasciava nemmeno una) o che qualcuno stesse chiedendo proprio a lei, che coi regali era un disastro, di aiutarlo a comprare un presente, o peggio un vestito.

Insomma era Hermione Granger, quella che regalava orribili cappellini agli elfi domestici, che aveva regalato sempre e solo libri, persino sul quidditch, o al massimo gelatine tutti i gusti più uno e cioccorane !!!


Una piccola parte del suo cervello nel frattempo immaginava la torbida storia d'amore di Draco con una donna sposata ad un marito gelosissimo. Magari era stata la madre sexy e casalinga insoddisfatta di qualche giovane amante di Malfoy...che pervertito doveva essere Malfuretto!!!


-Ok, per una donna di quanti anni circa?- chiese brusca.


-Cinquantaquattro.-.


Ma era veramente un porco schifoso: non gli piacevano un po' mature, gli piacevano proprio vecchie !!!



- Malfoy, io il regalo ti aiuto a comprarlo, ma se poi il marito della tua donna viene in ufficio per lanciarti uno schiantesimo, beh, prima di svenire metti bene in chiaro che io non c'entro niente, e che non se la prendesse con me!-


Lui la guardò basito: -Granger, pensi di essere spiritosa??? Perchè mai mio padre dovrebbe schiantarmi???- chiese interrogativo inarcando un sopracciglio. Poi l'alba della comprensione fece luce sul suo volto e ruggì irato:


-Granger sei davvero la degna ex fidanzata di quell'imbecille di Lenticchia!!! Il regalo è per mia madre. Ti pare che andrei di persona a perdere tempo a comprare un regalo per una mia amante??? E' il compleanno del suo gatto venerdì e fa una festa. Ovviamente in questi casi si deve portare un dono al padrone dell'animale, come vuole l'etichetta. E Lady Malfoy è terribilmente puntigliosa ed esigente quando si tratta di regali.- Poi iniziò a borbottare qualcosa su “un giovane aitante come me, con una vecchia...tzè...mamma mia...”.

Hermione era sollevata di non rischiare il linciaggio da parte del marito cornuto, ma temeva che trovare il perfetto regalo per la perfetta Narcissa perfetta Malfoy, potesse rivelarsi un'impresa al di là delle sue capacità. Malfoy, educato come al solito, la precedette di qualche passo, per poi fermarsi al centro di Diangon Alley e girarsi a fissarla.


Ma cos'aveva da guardare tanto quel beota???


Comprese che il babbeo in questione stava aspettando che lei decidesse in quale negozio entrare. L'assali il sospetto che lui quanto a regali fosse ancora meno dotato di lei. Lo afferrò sgraziatamente per la manica della giacca, e stritolandogli l'avambraccio in una presa spaccaossa, se lo trascinò appresso, mentre con le unghie gli affondava nella carne, sperando di graffiarlo attraverso i vestiti.

Stava già per dirottarlo verso una libreria, visto che almeno di libri qualcosa ne capiva, quando si ricordò di essere una donna dotata, per fortuna, di cervello, e pratica come al solito, gli domandò spiccia:

- Furetto, quanto vuoi spendere?-

Ad un Malfoy una domanda del genere non veniva posta da generazioni.

Draco la guardò stralunato e impiegò una decina di minuti per riaversi da tale incongruo quesito.

Poi finalmente riconnetté il cervello e la sua segretaria poté giurare di aver sentito i neuroni mettersi freneticamente all'opera per trovare una risposta ragionevole.


- Non saprei...200, 400 galeoni.- buttò lì.


200 galeoni...per un compleanno. E del gatto per giunta! Meno male che i Malfoy erano solo tre, altrimenti i loro amici (ammesso che i mangiamorte avessero degli amici non straricchi come loro e degli amici in generale) probabilmente dovevano iniziare a risparmiare a Gennaio per i regali di Natale.


- Malfoy, 200 o 400? Sai sono cifre leggermente diverse -


- Ummm...350..??? - le disse a metà fra un'affermazione ed una domanda.


Maledetto figlio di papà,stava dicendo dei numeri a caso, per non fare la figura dell'idiota (che in effetti era) che non ha la minima idea del valore dei soldi.


Hermione incominciò a contare mentalmente fino a un milione per non urlargli contro.

Era appena arrivata a 7 che il suo cervello aveva già processato il fatto che probabilmente con 350 galeoni non potevano certo comprare del libri...a meno che non avessero regalato a Mrs Malfoy un'intera libreria, ma dubitava che chiunque, eccetto lei stessa ed Antony, avrebbe potuto apprezzare una trentina di libri in una botta sola.

In effetti un'edizione originale di un monaco amanuense forse, forse...

Ma gli amanuensi erano troppo babbani per i Malfoy, ed era un vero affronto alla cultura fare un regalo così prezioso a qualcuno che non lo avrebbe mai apprezzato, sottraendolo agli storici e ai ricercatori. E probabilmente la Signora Malfoy sarebbe stata d'accordo con lei...sul non apprezzarlo, non certo per gli storici.






***







Hermione reggeva in braccio un prezioso involto rosso a pois fasciato di nastri di raso: il pacco più grosso che si fosse mai visto.

Conteneva la kitschiata più schifosamente costosa della storia ovvero una specie di orrendo vaso cinese che era meglio dimenticarsi di aver visto. Comunque alla fine aveva scelto Platinette, ergo lei poteva benissimo lavarsene le mani.


-Malfoy in gessato fai ridere.- Sbuffò all'immagine del suo capo riflessa in uno specchio.

Ok che non capiva niente di moda...ma quel vestito era oggettivamente buffo. Anche se non tanto quanto la bombetta che Draco aveva provato poco prima!!! Quella sì che era ridicola....e poi gli dava un'aria tremendamente babbana. Per fortuna il biondastro aveva concordato con lei all'istante.



-Granger, pensa per te. Comunque prenderò quello nero di prima.-

-Malfoy, non ha molto senso prendere quello, no?-


Lui la fissò interrogativo.


-Malfoy, hai forse 2000 vestiti tutti esattamente identici a quello di poco fa!!! Che siamo venuti a fare se potevi mettertene uno che hai già?- gli spiegò paziente, scandendo bene le parole come ad un bambino scemo.

Draco la guardò basito:

- Mezzosangue ti faccio notare che tutti i completi maschili sono più o meno fatti alla stessa maniera...-

-Vero ma ci sono vari colori...il mondo non è fatto di camicie bianche, completi neri e cravatte verdi.-


-Ho anche cravatte verdi e argento-


-Meno male Malfoy che non hai anche cravatte argentate a tinta unita, ti darebbero decisamente un'aria da gay-


Non sapeva se il furetto fosse più sconvolto da tanta profanità o perché aveva davvero una cravatta di quel colore.

-Prova il grigio va...tanto per cambiare- suggerì mentre gli allungava l'ennesimo completo.


Bingo! Gli stava decisamente bene, gli dava un'aria meno cadaverica del solito.


Jubilate deo, ce l'avevano fatta!!!


Malfoy scelse distrattamente una cravatta, ovviamente l'ennesima della collezione verde e argento, e mentre si girava per pagare Hermione non potè evitare di concedersi una piccola vendetta trasfigurandoliela con i colori della nobile casata del Grifondoro.

Poi finalmente uscirono in strada, carichi di buste e pacchetti.


-Malfoy – esordì Hermione -mi spieghi il motivo di questa sceneggiata? Sei sempre stato elegante, anche a scuola...perchè hai preteso il mio aiuto? -



Gli zigomi della serpe, che solitamente aveva l'incarnato niveo di un vampiro, si tinsero di rosso.

- Beh,ecco...- farfugliò imbarazzato - da quando vivo da solo...-


- Che cosaaaaaaaaa???- lo interruppe la Granger con un grido.

Aveva sempre pensato che quell'essere viziato avrebbe fatto il parassita a casa di mamma e papà fino al matrimonio...evento alquanto improbabile per un uomo lascivo come lui. A quanto pare però aveva una casa propria...

Magari viveva solo in uno degli altri possedimenti di famiglia...però viveva comunque solo. Forse per avere più libertà con le donne! In effetti quella teoria non faceva una piega...


-Dicevo,beh...- continuò Malfoy arrossendo ulteriormente- fino a qualche mese fa vivevo ancora al manor -


Visto?!?!? Lo sapeva lei che da bravo figlio di papà era stato a vivere dai suoi servito e riverito il principino bamboccione!!!


Hey un momento ma cosa stava cercando di dirle???


La rivelazione la colpì come uno schiantesimo fra le costole.

- Per le mutande di Merlino Malfoy!!! Non mi dire che fino ad un anno fa....i vestiti te li sceglieva tua madre???-


Malfoy era paonazzo.


Incredibile...uno come quello lì, si faceva ancora vestire dalla mamma.



Hermione era talmente basita che si dimenticò persino di ridere. Per cinque minuti. Poi l'enormità di quella rivelazione le si palesò davanti in tutta la sua magnifica ridicolaggine ed esplose in una fragorosa risata.


Com'era bello ridere di nuovo dopo tutto lo stress di quei giorni....


Malfoy, ancora con le guance in fiamme dall'imbarazzo, rimase stranamente affascinato da quella risata sincera e non posticcia come quella del branco di oche che lo circondava di solito, che per una volta non ebbe nulla da rimproverarle.


-Beh...- chiese ancora Hermione mentre cercava di ricomporsi -non potevi farti accompagnare da una delle tue...- esitò -...amiche?-


-Oh, una volta l'ho chiesto a Pansy ma è troppo stressante: mi porta su e giù per Diangon Alley e mi stanco da morire. Poi mi ficca in mano tutto quello che lei nel frattempo è riuscita a comprarsi e mi tocca pure farle da schiavetto. Daphne invece è una psicopatica e non ha nemmeno un po' di pazienza. Una volta, quando eravamo ancora ad Hogwarts io, lei, Pansy e Teo abbiamo fatto shopping insieme per la festa di primavera....mi è bastato per tutta la vita. È entrata a colpo sicuro in un negozio, ci ha quasi immobilizzati con una fattura mentre sceglieva una gonna per sè, cosa che ha richiesto circa 4 ore, e poi ha afferrato tra abiti a caso e li ha gettati addosso a noi tre dicendo che andavano bene e di non rompere. Faceva quasi paura. Pansy era in lacrime.- Hermione ridacchiò....eh sì, Daphene era simpatica, ma era anche un pochino prepotente...- Le mie amiche sono finite. Non penserai certo che io possa chiedere una cosa così intima come comprarmi i vestiti ad una delle mie amanti???-

La Granger non ci vedeva niente di strano, in fondo ci andava a letto...perché gli sembrava così intimo aiutarlo nella scelta dei vestiti???Sempre meglio che chiederlo alla segretaria, no???


Mah, meglio non interrogarsi troppo sulle paturnie da purosangue di quel sociopatico.



- Dai Granger, mi sento buono...ti offrirò un caffè- ghignò Malfoy.

Lei sgranò gli occhi.


-Non ti esaltare troppo...lo metterò sul conto del ministero, in fondo risulta che tu stia lavorando.-.




***





Oltre ad una margherita e ad una piccola torre di cartelle, quel mercoledì mattina sulla scrivania di Hermione Granger c'era anche un'elegante busta lilla, col cordoncino in coordinato. Con la curiosità tipica della sua casata, l'ex caposcuola di Grifondodo si avventò sul pacchetto. Un pregiato volume rilegato in pelle non aveva bisogno di un bigliettino di presentazione: Antony. Chi altri avrebbe mai potuto regalarle una prima edizione di Storia di Hogwars? Ovviamente lei quel libro lo aveva già e lo aveva letto mille volte, ma era incredibile come lui avesse intuito che quello fosse proprio una delle sue letture predilette. Che fosse anche fra i libri preferiti di Goldstain???

Hermione sorrideva raggiante, talmente contenta da rinunciare al suo sport quotidiano: niente margherita nel cestino, meglio usarla per dipanare il classico dilemma“m' ama non m'ama”.

Dopo averle staccato tutti i petali, e aver appurato che il responso fosse “non m'ama”, ovviamente la margherita fece la fine di tutta la flora che avesse mai avuto la sventura di varcare la soglia di quell'ufficio...

Dritta nella pattumiera, ovviamente.


Hermione gongolò per quella piccola soddisfazione salvo poi accorgersi, finalmente, che quella margheritina non era sola, ma doveva essere sfuggita da un intero mazzo seminascosto dai fascicoli gettati sulla sua scrivania.

In un'altra circostanza Hermione avrebbe colto la cortesia implicita del suo ammiratore segreto: da un fiore si stava passando ad un mazzo intero, ma in quel momento era troppo arrabbiata con le margherite per cogliere quella sottigliezza. Afferrò con la delicatezza di un paio di cesoie il mazzo, che di sicuro aveva conosciuto forbici più delicate, e come un ippogrifo bizzoso prese a dimenarsi e ad inveire contro tutti i fiori, le piante e gli ortaggi magici e non.

Aveva appena iniziato ad insultare i gerani e le peonie, passando per i cactus e i narcisi, quando il suo capo decise che quel molesto baccano stava durando troppo.


-Granger si può sapere cos'hai da sbraitare?- domandò un po' più civilmente del solito.

-Niente Malfoy, non ti preoccupare- ringhiò lei.


-Odio i fiori- disse un po' più calma, come fosse stata una frase perfettamente logica.


L'ex serpeverde la guardò inarcando un sopracciglio, mentre lei prendeva un profondo respiro.


- Sono un regalo maschilista- si senti in dovere di aggiungere - e poi è terribilmente scontato e banale-.


- Non saprei Granger, io non ne ho mai ricevuti...qualche volta li ho regalati, e più che maschilista e banale li definirei un regalo elegante, che riscuote sempre il consenso femminile. In ogni caso credo dipenda dal sentimento di chi te li manda, dalle sue intenzioni...e dal tipo di fiore.-



Malfoy sembrava quasi civile...e aveva pronunciato più di 20 parole educate, tutte rivolte a lei. Hermione era sbalordita., ma non così tanto da non replicare.


-Non credi che sia triste regalare dei fiori a simbolo dei propri sentimenti??? Appassiranno dopo qualche giorno, come quelle emozioni. E poi si va a tagliare un bellissimo fiore condannandolo a morte certa...-



-Può darsi che tu abbia ragione, Granger. Io penso però che sia proprio questo il bello dei fiori.-.



- Il fatto che appassiscono?- chiese dubbiosa.


- No, il loro essere effimeri. Quando li regali ad una donna getti ai suoi piedi la bellezza perfetta di un attimo.-.



Hermione non era molto convinta, ma forse le parole di Malfoy un senso ce l'avevano. Forse.

Si mise a rimuginare su quello che il principale aveva detto, dimenticandosi per un istantanete di chi aveva parlato....

Draco si ritirò nel suo ufficio con un mezzo sorriso sulla bocca, lietissimo di aver calmato i bollenti spiriti mattutini della sua segretaria. Iniziava finalmente a capire come doveva comportarsi con la riottosa Granger. Hermone si infervorava subito se provava a urlarle contro ed era una polveriera inesauribile di ritorsioni e testardaggine se la si sfidava e punzecchiava. Ma, come per tutti i Grifondoro, bastava dire le cose con le buone e quelli, gentili e cortesi come solo la casa di Godric poteva sfornarne, erano pronti a cessare ogni ostilità e a dimenticare il rancore.


Mah, in fondo era facile trattare con i grifoni....


Malfoy, dall'alto del suo genio, si chiese come mai non ci fosse arrivato prima.






Scusate tanto se ci ho messo una vita ad aggiornare...la sessione non finiva più!!!


Un po' di notizie flash....


-Non volevo farlo, lo giuro ma ho dovuto dividere il cap. in due...era troooppo lungo e avevo paura di annoiare!!! Mi è dispiaciuto un pò e continuo ancora a chiedermi se ho fatto bene...

cmq oltre ad Antony mancano altri due auror e poi l'epilogo. Uno sappiamo tutti chi sia...ma l'altro??? Chissà se qualcuno indovina...nel caso un premio a vostra scelta (anche se non saprei proprio quale...la gloria? Uno spoiler???boh...)


-Altra news, sto modificando i primi due cap. della fic, ammesso che io riesca a capire come cavolo si faccia a ripostarli corretti...non cambia niente per la trama però la forma non mi convinceva tanto. Quindi se per caso notate qualcosa da modificare, errori etc fatemelo sapere, grazie.


-queste scemenze sui fiori le ho sparate a ruota libera...sono un regalo che io non apprezzo affatto, ma che storia zuccherosa sarebbe senza qualche sdolcinatezza sui fiori??? - occhi a cuoricino-


Note:

  • Ho scoperto il verbo puntigliare...pensavo esistesse solo l'aggettivo puntiglioso, e invece!!! scoperta quasi inutile però mi sono infervorata così tanto che l'ho voluto usare per forza...(cmq, giusto per illuminarvi sulla mia ignoranza non ero nemmeno sicura che la parola profanità fosse stata approvata dall'accademia della crusca, invece è corretta. Come sono ignorante -sig,sob-).

  • La parola kitschiata invece non sono riuscita a scoprire come si scriva...ma probabilmente non esiste in nessun vocabolario ergo amen...




   
 
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