C'è sempre tempo

di MedusaNoir
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C'è sempre tempo

Papà, chi sono quelle persone?


« Sono i nostri nuovi vicini, tesoro. Si sono appena trasferiti da Londra » .

Sono come noi?

« Non hanno poteri... ma sono esattamente come noi, sì. Anche se nessuno potrà mai essere come te: tu sei speciale » .

Posso andare a salutarli?
Devono avere l'età di Albus e Ab,
potrei farci amicizia!

« Adesso no, principessa, dobbiamo andare a pranzo. Sta' tranquilla, ci sarà tempo per conoscerli » .

Va bene, papà.

Sono state quelle parole a farti ritenere colpevole della disgrazia accaduta poco dopo?
Ti sei sentito in colpa per aver mandato Ariana tra le braccia dei suoi aguzzini?
Perché le avevi detto che era speciale? Perché non le avevi raccontato dello Statuto di Segretezza?
Hai pensato che fosse stato quello a farle dimostrare davanti a quei ragazzini di essere veramente una bambina speciale?

« Dove stai andando, Percival? » .

No, papà.
Non è stata la violenza inflittale da quei Babbani a rovinare per sempre Ariana.
E' stata la tua violenza: la scoperta che anche tu, suo padre, eri capace di azioni atroci.





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