Fourth
Epilogo
Fireworks;
«Vieni
qui amore mio, vieni!» Allargai le braccia e accolsi il
corpicino dell'ometto che sgambettava verso di me.
«Ma
quanto è bello? Quanto è bello questo patato qui?
Eh?» Christie gli prese la manina e iniziò a fare
delle
smorfie buffe per farlo ridere.
Qualche metro più in là, Johnny e Debbie ci
osservavano sorridenti. «Ci
sa proprio fare coi bambini, Vianne» Commentò lei,
scompigliando i capelli a Jack, che passava di lì con una
palla
tra le mani.
«Vianne,
dov'è che tieni la pastina per il piccolo?» Betty
Sue, la
madre di Johnny, mi posò una mano sulla spalla e mi sorrise.
Le
indicai il mobile della cucina e lei tornò dentro,
battibeccando
con Nicole sulla quantità di proteine degli omogeneizzati.
Mia
madre chiamò a raccolta l'allegra combriccola qualche minuto
dopo, e tutti si avviarono nella sala da pranzo e presero posto. Io
restai un paio di secondi col piccolo in braccio, a sbaciucchiarmelo
tutto sulla guancia morbida e rotonda.
«Bellissimi» Sussurrò Johnny, alle mie
spalle.
Sentii le sue labbra sul collo e una serie di brividi corsero veloci
lungo la mia schiena.
Il piccolo Flynn allungò la manina e mostrò il
sorriso
semi-sdentato a Johnny, che come al solito si avvicinò e gli
permise di toccargli i baffi. Si divertiva troppo a tirarglieli e
rideva come un pazzo.
«Ti sta
ancora sbarbando?» Orlando comparve in salotto per ritirare
il suo fagotto.
«Fustacchione!
Vieni da papà, vieni!» Gli passò le
mani sotto le
braccia e io lo aiutai nella manovra. Si morse il labbro inferiore e
iniziò a fargli il solletico sul collo, fingendo di
mangiarselo.
Flynn aveva una risata stupenda, contagiosa al massimo.
«Tua
madre ci sta per scannare, venite, su.» Seguimmo il consiglio
e prendemmo posto a tavola.
Sorrisi, osservando la grande tavolata con tutte le persone a me care.
O quasi tutte. Mancavano Ashley e Ryan, che erano in viaggio alle
Bahamas, sulla famosa isola di Johnny.
«Vianne,
scusa, mi passeresti il bavetto?» Miranda mi sorrise e tese
il
braccio a prendere il quadrato di spugna con su scritto "Baby VIP" che
le porsi.
«Max,
aiutami a fare le porzioni.» Ordinò perentoria
mamma, e
mio padre alzò gli occhi al cielo. Johnny vide la scena e
ridacchiò, offendosi di alzarsi al posto suo.
«Mi
piaci sempre di più, Johnny.» Disse
papà, e tutti scoppiammo a ridere.
Era passato un anno dalla proposta di Johnny.
Ogni giorno fu migliore del precedente, e niente in confronto al giorno
successivo.
La nostra casa era semplicemente stupenda. Una villetta su due piani
con mansarda, box auto e un giardino immenso, dotato di ogni comfort.
Per lui sarebbe stato facile acquistare un castello con
millecinquecento stanze, ma mi conosceva troppo bene. Non volevo dare
nell'occhio, specialmente dopo che la bomba fu lanciata
ufficialmente, alla premiere di Alice in Wonderland.
- Flashback -
«Ash,
per favore, vuoi calmarla?»
Ashley sospirò, gli occhi di una che ha perso le speranze. «Vianne,
ti prego. Riprenditi! E stai un po' ferma, per l'amor del
cielo!»
Sbottò e mi prese le mani, costringendomi a guardarla negli
occhi.
«Ti
rendi conto che tra un'ora sarai sul red carpet? Ti rendi conto che
stai indossando un vestito che costa più di te e me messe
insieme? Ti rendi conto che stai affettando le CAROTE CON QUESTO
VESTITO ADDOSSO?! MA COSA TI SALTA IN MENTE?!»
Strillò
facendo vibrare ogni singolo quadro appeso a ogni singola parete della
casa.
«Vianne...»
Provò a intervenire Johnny, con un tono molto più
calmo.
«Non mi
prendere per una pazza isterica che fa un dramma per ogni cosa. E' che
non so se ti rendi conto...»
«Certo
che se ne rende conto. Siamo solo preoccupati per il vestito, che
credi.» Borbottò Ash, scuotendo la testa.
La guardai scettica. Lei
sbuffò. «Ti
sembra il caso di metterti ad affettare tutte le verdure presenti in
frigorifero?! Capisco che sei nervosa, ma ci sono tanti modi per
scaricare la tensione... e magari senza rovinare il vestito, che
andrebbe tolto...»
«Ti
sembra il caso di parlare di sesso ora?» Sbottammo Johnny ed
io,
contemporaneamente. Ash scoppiò a ridere. «L'invidia
mi fa sragionare, scusate.»
«Il
tempo scorre, gente...» Intervenne Ryan dal salotto. Se ne
stava stravaccato sul divano a leggere un giornale.
«Taci
tu, crucco.» Ormai ci avevamo fatto l'abitudine. Nonostante
il
pericolo fosse bello che scampato, Johnny continuava a chiamarlo con
quel nomignolo; Ryan sapeva che nonostante tutto era un segno
d'affetto... Johnny in fondo gli voleva bene. Molto in fondo.
«Mi
odieranno tutti.» Mormorai, guardando affranta le carote
tagliuzzate, messe tutte in fila come i pezzi del domino.
«Ma
non è vero, ho controllato su internet e tutte le fan ti
amano,
te lo assicuro. Smettila di farti le seghe mentali.»
«E se
anche ti odiassero? Mi spieghi cosa diamine dovrebbe
fregarcene?» Chiese Johnny, esasperato. «Ci
sarà sempre qualcuno a cui non piacerai. E allora?
Chissenefrega! Stai con me o con loro, scusa?»
Mi sentii tremendamente in colpa. Mi facevo troppi problemi... ma avrei
sfidato qualunque ragazza normale a non farseli, messa nelle mie
condizioni!
«Lo
so, che io sono abituato e tutto... ma dovrai farci il callo anche tu,
amore mio...» Mi prese il viso tra le mani e mi
baciò
sulla fronte. Chiusi gli occhi a quel contatto e presi un bel respiro.
«E va
bene, andiamo.»
«Allora,
Orlando, com'è essere genitori?» Mia madre
sembrava non
rendersi proprio conto di star parlando con una star internazionale...
per lei era Orlando, l'amico di Vianne e del suo fidanzato Johnny. La
mia passione adolescenziale per lui - non tanto adolescenziale, poi, in
fin dei conti - l'avevo condivisa con le mie amiche, e mai con loro.
Certo, non vivevano nel Burundi. Sapevano che a quel tavolo erano
sedute più persone famose che persone normali, ma insomma,
ci avevano
fatto l'abitudine.
Come avessero fatto in così poco tempo, rimase un mistero.
«E'
la cosa più bella del mondo...» Rispose Orlando,
guardando il piccolo
Flynn. Gli occhi gli si inumidirono e un nanosecondo dopo anche io
iniziai a vedere un po' appannato. Maledetta sindrome premestruale.
«Non
so perché ma ti vedo sempre il solito Orlando, il ragazzino
del Signore
degli Anelli... e ora sei padre. Awwww....» Commentai,
prendendolo in
giro. Lui mi fece una linguaccia e tornò a guardare le sue
ragioni di
vita. Fortunatamente Flynn aveva preso dal padre.
Ma ci pensate,
che ero diventata amica di Orlando Bloom? L'avevo conosciuto alla
premiere. Mi aveva implicitamente fatto capire che odiava quella
racchia bionda di Vanessa e che invece adorava me. E io come gli avrei
fatto capire che odiavo quella racchia mora di Mir- ehm... dicevamo?
Sì, mamma e papà. Quando abbiamo dato la notizia
a mamma
e papà, i ruoli del coniglio e del leone si sono invertiti.
- Flashback -
«Sei
nervoso?»
Johnny
ticchettava il pollice sullo sterzo. Il rumore dell'anello che portava
al dito era abbastanza irritante, segno del suo probabile nervosismo.
«Mmh.»
Rispose, con lo sguardo fisso sulla strada.
Ridacchiai tra me e me, sapendo bene che non aveva nulla di cui
preoccuparsi. Volevo farlo soffrire un po', però.
«Dai,
i miei genitori sono severi e un po' all'antica, ma niente che non si
possa risolvere in un paio di mesi di conoscenza e frequentazione
assidua...» Dissi, con nonchalance.
Lui mi guardò torvo. «Stronza.
Non ci credo che sono severi. Da dove sei uscita tu,
altrimenti?»
«Che
vorresti dire, che sono una bonacciona?»
«Beh,
sì.»
«Ti
faccio vedere stasera...»
Le solite frasi minacciose che si concludevano con un round di sesso
sfrenato.
Quando arrivammo dai miei genitori, Johnny ci mise ben cinque minuti
contati a scendere dall'auto.
«Mi
sembra di essere al mio primo provino. E che cazzo...»
Borbottò, incredulo. Scoppiai a ridere e lo baciai. «Stupido
Depp, scendi, dai.»
Lui
obbedì, e ci dirigemmo lentamente alla porta di casa. Mentre
stavo per
bussare mi scoccò un'occhiata cucciolosa. Quasi quasi faceva
anche il
labbrino.
«Stai
seriamente pensando di non poter piacere a qualcuno sulla faccia della
terra? No, dimmelo, perché se esiste qualcuno a cui non
piaci vado a
tranciargli il pene o le cucio la Jolanda(*), a seconda dei
casi!»
Johnny rise e mi abbracciò forte. Poi bussò al
posto mio.
Fece scendere il braccio lungo il mio e mi strinse la mano.
Ci
aprì mia madre, tutta sorridente. Rimase un secondo
incantata dalla
bellezza di Johnny, che per l'occasione aveva indossato una camicia a
mezze maniche e un cardigan leggero sopra. Pantaloni chiari e bandana
intonata legata a un passante sotto. Un figo pazzesco, roba da far
ballare la macarena a ogni singolo ormone quando posavo lo sguardo su
di lui. Anche se, diciamocelo... Johnny starebbe bene anche con un
cerchione bucato addosso. Lui non rientra nella categoria umani. No.
«Ragazzi!
Perfettamente puntuali! Entrate, entrate...»
Mamma ci accolse nel salotto e ci fece accomodare sul divano. Ci
offrì due Martini e Johnny scolò il suo tutto
d'un sorso.
«Sei
nervoso?» Mia madre gli fece la stessa domanda e Johnny
ridacchiò. «Un
po', signora.»
«Chiamami
Rose! MAAAXXX, VIENIIII!»
«Arrivooo!»
Gridò papà dalla camera da letto. Due secondi
dopo fece il suo ingresso
in salotto, sorridendo. Mi abbracciò e poi strinse la mano a
Johnny.
«Benvenuto
in famiglia.» Disse, e posso giurare di aver visto i suoi
occhi diventare lucidi.
«E' un
onore, signor Maran.»
«E'
ostinato il ragazzo... dacci del tu!»
«Fatelo
sciogliere un po', dai... io per dare del tu a sua madre ci ho messo
due giorni...» Intervenni in sua difesa, ricordando la
tremenda
esperienza della mia entrata ufficiale nella famiglia Depp. Non che
fosse stata così disastrosa... mi sentivo solo un po'
accerchiata da
tutte le donne Deppiane, che gli assomigliavano un sacco.
Fortunatamente c'era anche Nicole, mia insostituibile alleata. E
c'erano anche Lily e Jack, che ormai adoravo alla follia.
«Ah,
tesoro, complimenti per la premiere di ieri! Ti abbiamo seguito in
diretta, eri splendida!» Disse mia madre, raggiante.
«Sì,
ma quel vestito era troppo scollato.» Borbottò mio
padre, sempre troppo esagerato.
«Ma no,
Max, scollato no... però...»
«Però
era tanto più bello il vestito di quella moretta,
magrissima... vestito
celeste, bello accollato... lei poi uno spettacolo...»
«Natalie
Portman...» Completò mia madre, facendomi
innervosire non poco.
«Preferisco
di gran lunga sua figlia, se mi permette...»
Commentò Johnny, stringendomi a sé.
Papà sorrise.
«Fai benissimo, Johnny.»
«Ciao,
mamma. Ci sentiamo prossimamente...» Salutai mia madre e mio
padre, che mi avevano aiutato a riordinare un po' dopo che gli altri
ospiti si furono congedati.
Papà abbracciò Johnny e poi fu il mio turno. Mi
avvolse tra le sue braccia forti, e mi sentii ancora una bambina,
irrimediabilmente legata all'uomo più importante della mia
vita.
«E' un
uomo d'oro.» Mi sussurrò nell'orecchio,
stringendomi calorosamente le braccia. Gli sorrisi con ogni cellula del
mio corpo. Questa sua affermazione mi aveva riempito di gioia.
«A
presto.» Johnny li salutò e chiuse la porta. Vi si
poggiò con la schiena e aprì le braccia in una
muta richiesta; mi ci buttai subito senza farmelo ripetere due volte.
Mi baciò sulla fronte, sul naso, sulle guance e sulle labbra
che non smettevano di sorridere.
«Cosa
ti ridi?» Domandò, curioso.
«Papà
ha detto che sei un uomo d'oro.» Gli confessai, fiera di lui.
«Lo
sono diventato grazie a una bellissima donna che ho incontrato per una
strana coincidenza... una situazione purtroppo spiacevole che si
è trasformata in una favola meravigliosa.»
«Mio
principe...» Gli passai le mani sul petto e iniziai
casualmente a sbottonargli la camicia. Lui mi passò due dita
sotto il mento e aspettò che finissi l'operazione senza
smettere di guardarmi negli occhi. Si avvicinò lentamente
alle mie labbra, portando i battiti del mio cuore a una
velocità decisamente elevata. Con lui era sempre come la
prima volta. Quando fui a mezzo millimetro dallo sfiorare quel
meraviglioso strumento di tortura lui deviò il percorso e
finì sul mio collo, che baciò e morse
delicatamente. Posò una scia di baci lungo tutta la
mandibola, ed esitò ancora arrivato alle mie labbra. Mi
faceva letteralmente morire. Lo vidi schiudere quelle labbra perfette e
sentii il suo respiro caldo intrecciarsi col mio. Gli strinsi le
spalle, impaziente; lo desideravo troppo e lui stava giocando col
fuoco. Quando sentì le mie unghie graffiargli la pelle della
schiena mi attirò a sé con forza facendo
scontrare i nostri bacini.
«Mmm...
mia regina, il suo letto regale la reclama a gran voce...»
Mormorò contro le mie labbra. Non ebbi il tempo di
rispondere, un po' per il cuore in gola e un po' per la sua mano che si
insinuò sotto la maglia. Sfiorò
contemporaneamente il mio seno con la mano e le mie labbra con la sua
lingua, regalandomi un'intensa scarica di piacere che si
concentrò tutta nel basso ventre.
«Il
divano va bene lo stesso, sua Maestà.» Sussurrai
eccitata fino all'estremo. Alzai le braccia per aiutarlo a sfilarmi la
maglia e prima che l'indumento raggiungesse il pavimento le sue labbra
erano già sulle mie. Mi lasciai sfuggire un gemito
compiaciuto: finalmente mi aveva accontentata.
Ci trascinammo sul divano inciampando nei nostri stessi vestiti,
spezzando i sussurri rochi con qualche risatina leggera. I cuscini
volarono a terra insieme alla biancheria, che ci permise di
avvinghiarci pelle contro pelle, anima contro anima. Johnny mi
baciò con trasporto, e prima di entrare in me, mi
regalò uno sguardo che non dimenticherò mai.
«Ti
amo.»
E vissero felici, contenti e spesso e volentieri nudi.
Dopo taaaaanto
tempo, I'm back! Lo so, vi ho fatto aspettare un sacco.
Purtroppo l'ispirazione proprio non si decideva a tornare... ma ce l'ho
fatta, finalmente!
Non è l'epilogo che mi aspettavo, ma insomma... è
quanto di meglio sono riuscita a tirar fuori!
E così anche questa storia è finita.
Wow. Non ci posso credere.
Devo dire che mi mancheranno questi due testoni, ma non eccessivamente.
Mi sono scervellata troppo per i miei gusti nella stesura di alcuni
capitoli, e ora basta, è giusto che riposino in pace nel
loro
letto. (Seh, perché loro riposano? XD)
Comunque. Ah, prima che mi dimentichi.
(*) La Jolanda,
come molte sapranno, è un termine usato da Luciana
Littizzetto, riferito a... beh. La nostra amichetta lì
sotto. Lucià, ti amo (L)
Beeeene.
Ragassuole, notiziona dell'ultim'ora.
Ho pubblicato la nuova storia. Alla fine ha vinto il famoso 30%, e l'ho
pubblicata nella sezione 'Originale - Romantico', mantenendo
però il nome e il volto di Johnny per il personaggio
maschile.
Quindi, può essere considerata a tutti gli effetti una fic
su
attori, in realtà XD
Eccola qui, la mia nuova figliola:
Mi farebbe tanto piacere se passaste a commentare. *_* Per ora
c'è il prologo, non so quando posterò il primo
capitolo... ma se dovessero esserci tante recensioni potrei postare
prima :D
Insomma.
Grazie, a tutte voi che avete letto, recensito, gioito e sofferto con
me e i miei personaggi. Chi ha inserito questa storia nei preferiti,
seguite o nelle storie da ricordare, chi è solo passato di
qui e
chi mi ha sostenuto fino ad oggi.
Grazie.
Spero di ritrovarvi presto.
Vi adoro,
Sara.
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