Fanfic su attori > Johnny Depp
Segui la storia  |       
Autore: BlackPearl    13/04/2011    13 recensioni
Quando avevo letto il cognome del mio datore di lavoro, l'avevo scambiata per una coincidenza.
Quando avevo parlato con lui, non avevo cambiato opinione.
Poi però mi sono stabilita a casa sua, e ho dovuto accettare il fatto che Daniel è il fratello di Johnny Depp.
Ma sì, m'ero convinta che dovevo rimuovere quel microscopico particolare dalla mia testa. E ce l'avevo fatta -va bene, con grande sforzo-.
Ma che ne potevo sapere io che suo fratello avrebbe innescato una serie di sfortunati eventi che mi avrebbero portato a... sì, anche a desiderare di essere una pennetta?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fourth
Epilogo
 Fireworks;








«Vieni qui amore mio, vieni!» Allargai le braccia e accolsi il corpicino dell'ometto che sgambettava verso di me.
«Ma quanto è bello? Quanto è bello questo patato qui? Eh?» Christie gli prese la manina e iniziò a fare delle smorfie buffe per farlo ridere.
Qualche metro più in là, Johnny e Debbie ci osservavano sorridenti.
«Ci sa proprio fare coi bambini, Vianne» Commentò lei, scompigliando i capelli a Jack, che passava di lì con una palla tra le mani.
«Vianne, dov'è che tieni la pastina per il piccolo?» Betty Sue, la madre di Johnny, mi posò una mano sulla spalla e mi sorrise. Le indicai il mobile della cucina e lei tornò dentro, battibeccando con Nicole sulla quantità di proteine degli omogeneizzati.
Mia madre chiamò a raccolta l'allegra combriccola qualche minuto dopo, e tutti si avviarono nella sala da pranzo e presero posto. Io restai un paio di secondi col piccolo in braccio, a sbaciucchiarmelo tutto sulla guancia morbida e rotonda.
«Bellissimi» Sussurrò Johnny, alle mie spalle. Sentii le sue labbra sul collo e una serie di brividi corsero veloci lungo la mia schiena.
Il piccolo Flynn allungò la manina e mostrò il sorriso semi-sdentato a Johnny, che come al solito si avvicinò e gli permise di toccargli i baffi. Si divertiva troppo a tirarglieli e rideva come un pazzo.
«Ti sta ancora sbarbando?» Orlando comparve in salotto per ritirare il suo fagotto.
«Fustacchione! Vieni da papà, vieni!» Gli passò le mani sotto le braccia e io lo aiutai nella manovra. Si morse il labbro inferiore e iniziò a fargli il solletico sul collo, fingendo di mangiarselo. Flynn aveva una risata stupenda, contagiosa al massimo.
«Tua madre ci sta per scannare, venite, su.» Seguimmo il consiglio e prendemmo posto a tavola.
Sorrisi, osservando la grande tavolata con tutte le persone a me care. O quasi tutte. Mancavano Ashley e Ryan, che erano in viaggio alle Bahamas, sulla famosa isola di Johnny.
«Vianne, scusa, mi passeresti il bavetto?» Miranda mi sorrise e tese il braccio a prendere il quadrato di spugna con su scritto "Baby VIP" che le porsi.
«Max, aiutami a fare le porzioni.» Ordinò perentoria mamma, e mio padre alzò gli occhi al cielo. Johnny vide la scena e ridacchiò, offendosi di alzarsi al posto suo.
«Mi piaci sempre di più, Johnny.» Disse papà, e tutti scoppiammo a ridere.

Era passato un anno dalla proposta di Johnny.
Ogni giorno fu migliore del precedente, e niente in confronto al giorno successivo.
La nostra casa era semplicemente stupenda. Una villetta su due piani con mansarda, box auto e un giardino immenso, dotato di ogni comfort. Per lui sarebbe stato facile acquistare un castello con millecinquecento stanze, ma mi conosceva troppo bene. Non volevo dare nell'occhio, specialmente dopo che la bomba fu lanciata ufficialmente, alla premiere di Alice in Wonderland.

- Flashback -

«Ash, per favore, vuoi calmarla?»
Ashley sospirò, gli occhi di una che ha perso le speranze.
«Vianne, ti prego. Riprenditi! E stai un po' ferma, per l'amor del cielo!» Sbottò e mi prese le mani, costringendomi a guardarla negli occhi.
«Ti rendi conto che tra un'ora sarai sul red carpet? Ti rendi conto che stai indossando un vestito che costa più di te e me messe insieme? Ti rendi conto che stai affettando le CAROTE CON QUESTO VESTITO ADDOSSO?! MA COSA TI SALTA IN MENTE?!» Strillò facendo vibrare ogni singolo quadro appeso a ogni singola parete della casa.
«Vianne...» Provò a intervenire Johnny, con un tono molto più calmo.
«Non mi prendere per una pazza isterica che fa un dramma per ogni cosa. E' che non so se ti rendi conto...»
«Certo che se ne rende conto. Siamo solo preoccupati per il vestito, che credi.» Borbottò Ash, scuotendo la testa.
La guardai scettica.
Lei sbuffò. «Ti sembra il caso di metterti ad affettare tutte le verdure presenti in frigorifero?! Capisco che sei nervosa, ma ci sono tanti modi per scaricare la tensione... e magari senza rovinare il vestito, che andrebbe tolto...»
«Ti sembra il caso di parlare di sesso ora?» Sbottammo Johnny ed io, contemporaneamente. Ash scoppiò a ridere. «L'invidia mi fa sragionare, scusate.»
«Il tempo scorre, gente...» Intervenne Ryan dal salotto. Se ne stava stravaccato sul divano a leggere un giornale.
«Taci tu, crucco.» Ormai ci avevamo fatto l'abitudine. Nonostante il pericolo fosse bello che scampato, Johnny continuava a chiamarlo con quel nomignolo; Ryan sapeva che nonostante tutto era un segno d'affetto... Johnny in fondo gli voleva bene. Molto in fondo.
«Mi odieranno tutti.» Mormorai, guardando affranta le carote tagliuzzate, messe tutte in fila come i pezzi del domino.
«Ma non è vero, ho controllato su internet e tutte le fan ti amano, te lo assicuro. Smettila di farti le seghe mentali.»
«E se anche ti odiassero? Mi spieghi cosa diamine dovrebbe fregarcene?» Chiese Johnny, esasperato. «Ci sarà sempre qualcuno a cui non piacerai. E allora? Chissenefrega! Stai con me o con loro, scusa?»
Mi sentii tremendamente in colpa. Mi facevo troppi problemi... ma avrei sfidato qualunque ragazza normale a non farseli, messa nelle mie condizioni!
«Lo so, che io sono abituato e tutto... ma dovrai farci il callo anche tu, amore mio...» Mi prese il viso tra le mani e mi baciò sulla fronte. Chiusi gli occhi a quel contatto e presi un bel respiro.
«E va bene, andiamo.»


«Allora, Orlando, com'è essere genitori?» Mia madre sembrava non rendersi proprio conto di star parlando con una star internazionale... per lei era Orlando, l'amico di Vianne e del suo fidanzato Johnny. La mia passione adolescenziale per lui - non tanto adolescenziale, poi, in fin dei conti - l'avevo condivisa con le mie amiche, e mai con loro. Certo, non vivevano nel Burundi. Sapevano che a quel tavolo erano sedute più persone famose che persone normali, ma insomma, ci avevano fatto l'abitudine.
Come avessero fatto in così poco tempo, rimase un mistero.
«E' la cosa più bella del mondo...» Rispose Orlando, guardando il piccolo Flynn. Gli occhi gli si inumidirono e un nanosecondo dopo anche io iniziai a vedere un po' appannato. Maledetta sindrome premestruale.
«Non so perché ma ti vedo sempre il solito Orlando, il ragazzino del Signore degli Anelli... e ora sei padre. Awwww....» Commentai, prendendolo in giro. Lui mi fece una linguaccia e tornò a guardare le sue ragioni di vita. Fortunatamente Flynn aveva preso dal padre.
Ma ci pensate, che ero diventata amica di Orlando Bloom? L'avevo conosciuto alla premiere. Mi aveva implicitamente fatto capire che odiava quella racchia bionda di Vanessa e che invece adorava me. E io come gli avrei fatto capire che odiavo quella racchia mora di Mir- ehm... dicevamo?
Sì, mamma e papà. Quando abbiamo dato la notizia a mamma e papà, i ruoli del coniglio e del leone si sono invertiti.

- Flashback -

«Sei nervoso?»
Johnny ticchettava il pollice sullo sterzo. Il rumore dell'anello che portava al dito era abbastanza irritante, segno del suo probabile nervosismo.
«Mmh.» Rispose, con lo sguardo fisso sulla strada.
Ridacchiai tra me e me, sapendo bene che non aveva nulla di cui preoccuparsi. Volevo farlo soffrire un po', però.
«Dai, i miei genitori sono severi e un po' all'antica, ma niente che non si possa risolvere in un paio di mesi di conoscenza e frequentazione assidua...» Dissi, con nonchalance.
Lui mi guardò torvo.
«Stronza. Non ci credo che sono severi. Da dove sei uscita tu, altrimenti?»
«Che vorresti dire, che sono una bonacciona?»
«Beh, sì.»
«Ti faccio vedere stasera...»
Le solite frasi minacciose che si concludevano con un round di sesso sfrenato.
Quando arrivammo dai miei genitori, Johnny ci mise ben cinque minuti contati a scendere dall'auto.
«Mi sembra di essere al mio primo provino. E che cazzo...» Borbottò, incredulo. Scoppiai a ridere e lo baciai. «Stupido Depp, scendi, dai.»
Lui obbedì, e ci dirigemmo lentamente alla porta di casa. Mentre stavo per bussare mi scoccò un'occhiata cucciolosa. Quasi quasi faceva anche il labbrino.
«Stai seriamente pensando di non poter piacere a qualcuno sulla faccia della terra? No, dimmelo, perché se esiste qualcuno a cui non piaci vado a tranciargli il pene o le cucio la Jolanda(*), a seconda dei casi!»
Johnny rise e mi abbracciò forte. Poi bussò al posto mio. Fece scendere il braccio lungo il mio e mi strinse la mano.
Ci aprì mia madre, tutta sorridente. Rimase un secondo incantata dalla bellezza di Johnny, che per l'occasione aveva indossato una camicia a mezze maniche e un cardigan leggero sopra. Pantaloni chiari e bandana intonata legata a un passante sotto. Un figo pazzesco, roba da far ballare la macarena a ogni singolo ormone quando posavo lo sguardo su di lui. Anche se, diciamocelo... Johnny starebbe bene anche con un cerchione bucato addosso. Lui non rientra nella categoria umani. No.
«Ragazzi! Perfettamente puntuali! Entrate, entrate...»
Mamma ci accolse nel salotto e ci fece accomodare sul divano. Ci offrì due Martini e Johnny scolò il suo tutto d'un sorso.
«Sei nervoso?» Mia madre gli fece la stessa domanda e Johnny ridacchiò. «Un po', signora.»
«Chiamami Rose! MAAAXXX, VIENIIII!»
«Arrivooo!» Gridò papà dalla camera da letto. Due secondi dopo fece il suo ingresso in salotto, sorridendo. Mi abbracciò e poi strinse la mano a Johnny.
«Benvenuto in famiglia.» Disse, e posso giurare di aver visto i suoi occhi diventare lucidi.
«E' un onore, signor Maran.»
«E' ostinato il ragazzo... dacci del tu!»
«Fatelo sciogliere un po', dai... io per dare del tu a sua madre ci ho messo due giorni...» Intervenni in sua difesa, ricordando la tremenda esperienza della mia entrata ufficiale nella famiglia Depp. Non che fosse stata così disastrosa... mi sentivo solo un po' accerchiata da tutte le donne Deppiane, che gli assomigliavano un sacco. Fortunatamente c'era anche Nicole, mia insostituibile alleata. E c'erano anche Lily e Jack, che ormai adoravo alla follia.
«Ah, tesoro, complimenti per la premiere di ieri! Ti abbiamo seguito in diretta, eri splendida!» Disse mia madre, raggiante. 
«Sì, ma quel vestito era troppo scollato.» Borbottò mio padre, sempre troppo esagerato.
«Ma no, Max, scollato no... però...»
«Però era tanto più bello il vestito di quella moretta, magrissima... vestito celeste, bello accollato... lei poi uno spettacolo...»
«Natalie Portman...» Completò mia madre, facendomi innervosire non poco.
«Preferisco di gran lunga sua figlia, se mi permette...» Commentò Johnny, stringendomi a sé.
Papà sorrise.
«Fai benissimo, Johnny.»

«Ciao, mamma. Ci sentiamo prossimamente...» Salutai mia madre e mio padre, che mi avevano aiutato a riordinare un po' dopo che gli altri ospiti si furono congedati.
Papà abbracciò Johnny e poi fu il mio turno. Mi avvolse tra le sue braccia forti, e mi sentii ancora una bambina, irrimediabilmente legata all'uomo più importante della mia vita.
«E' un uomo d'oro.» Mi sussurrò nell'orecchio, stringendomi calorosamente le braccia. Gli sorrisi con ogni cellula del mio corpo. Questa sua affermazione mi aveva riempito di gioia.
«A presto.» Johnny li salutò e chiuse la porta. Vi si poggiò con la schiena e aprì le braccia in una muta richiesta; mi ci buttai subito senza farmelo ripetere due volte.
Mi baciò sulla fronte, sul naso, sulle guance e sulle labbra che non smettevano di sorridere.
«Cosa ti ridi?» Domandò, curioso.
«Papà ha detto che sei un uomo d'oro.» Gli confessai, fiera di lui.
«Lo sono diventato grazie a una bellissima donna che ho incontrato per una strana coincidenza... una situazione purtroppo spiacevole che si è trasformata in una favola meravigliosa.»
«Mio principe...» Gli passai le mani sul petto e iniziai casualmente a sbottonargli la camicia. Lui mi passò due dita sotto il mento e aspettò che finissi l'operazione senza smettere di guardarmi negli occhi. Si avvicinò lentamente alle mie labbra, portando i battiti del mio cuore a una velocità decisamente elevata. Con lui era sempre come la prima volta. Quando fui a mezzo millimetro dallo sfiorare quel meraviglioso strumento di tortura lui deviò il percorso e finì sul mio collo, che baciò e morse delicatamente. Posò una scia di baci lungo tutta la mandibola, ed esitò ancora arrivato alle mie labbra. Mi faceva letteralmente morire. Lo vidi schiudere quelle labbra perfette e sentii il suo respiro caldo intrecciarsi col mio. Gli strinsi le spalle, impaziente; lo desideravo troppo e lui stava giocando col fuoco. Quando sentì le mie unghie graffiargli la pelle della schiena mi attirò a sé con forza facendo scontrare i nostri bacini.
«Mmm... mia regina, il suo letto regale la reclama a gran voce...» Mormorò contro le mie labbra. Non ebbi il tempo di rispondere, un po' per il cuore in gola e un po' per la sua mano che si insinuò sotto la maglia. Sfiorò contemporaneamente il mio seno con la mano e le mie labbra con la sua lingua, regalandomi un'intensa scarica di piacere che si concentrò tutta nel basso ventre.
«Il divano va bene lo stesso, sua Maestà.» Sussurrai eccitata fino all'estremo. Alzai le braccia per aiutarlo a sfilarmi la maglia e prima che l'indumento raggiungesse il pavimento le sue labbra erano già sulle mie. Mi lasciai sfuggire un gemito compiaciuto: finalmente mi aveva accontentata.
Ci trascinammo sul divano inciampando nei nostri stessi vestiti, spezzando i sussurri rochi con qualche risatina leggera. I cuscini volarono a terra insieme alla biancheria, che ci permise di avvinghiarci pelle contro pelle, anima contro anima. Johnny mi baciò con trasporto, e prima di entrare in me, mi regalò uno sguardo che non dimenticherò mai.
«Ti amo.»


E vissero felici, contenti e spesso e volentieri nudi.
 


  



Dopo taaaaanto tempo, I'm back! Lo so, vi ho fatto aspettare un sacco. Purtroppo l'ispirazione proprio non si decideva a tornare... ma ce l'ho fatta, finalmente!
Non è l'epilogo che mi aspettavo, ma insomma... è quanto di meglio sono riuscita a tirar fuori!
E così anche questa storia è finita.
Wow. Non ci posso credere.
Devo dire che mi mancheranno questi due testoni, ma non eccessivamente. Mi sono scervellata troppo per i miei gusti nella stesura di alcuni capitoli, e ora basta, è giusto che riposino in pace nel loro letto. (Seh, perché loro riposano? XD)
Comunque. Ah, prima che mi dimentichi.
(*) La Jolanda, come molte sapranno, è un termine usato da Luciana Littizzetto, riferito a... beh. La nostra amichetta lì sotto. Lucià, ti amo (L)
Beeeene. Ragassuole, notiziona dell'ultim'ora.
Ho pubblicato la nuova storia. Alla fine ha vinto il famoso 30%, e l'ho pubblicata nella sezione 'Originale - Romantico', mantenendo però il nome e il volto di Johnny per il personaggio maschile. Quindi, può essere considerata a tutti gli effetti una fic su attori, in realtà XD
Eccola qui, la mia nuova figliola:

Blend

Mi farebbe tanto piacere se passaste a commentare. *_* Per ora c'è il prologo, non so quando posterò il primo capitolo... ma se dovessero esserci tante recensioni potrei postare prima :D 

Insomma.
Grazie, a tutte voi che avete letto, recensito, gioito e sofferto con me e i miei personaggi. Chi ha inserito questa storia nei preferiti, seguite o nelle storie da ricordare, chi è solo passato di qui e chi mi ha sostenuto fino ad oggi.
Grazie.
Spero di ritrovarvi presto.

Vi adoro,
Sara.

   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Johnny Depp / Vai alla pagina dell'autore: BlackPearl