I
due giorni erano arrivati e passati, ma dei risultati nemmeno
l'ombra.
Beth
si sentiva come un animale in gabbia: Castle andava e veniva dal
distretto, Alexis da scuola e Martha passava quasi tutta la giornata
in teatro, e lei, Beth, era reclusa in quell'enorme casa, senza saper
cosa fare. Passava un'oretta nella palestra di casa piena di attrezzi
e pesi che lo scrittore usava per mantenersi in forma. Poi si faceva
una bella doccia calda e si dedicava ai fornelli, come una brava
casalinga. Il pranzo era già pronto in tavola quando Alexis
ritornava a casa. Alcune volte si univano a loro anche Castle e Kate,
ritornata single dopo la rottura con Josh. I due stavano iniziando ad
uscire insieme: cene, pranzi, cinema, concerti tutto con il contorno
di qualche morto. Ma a loro non importava granchè.
“Basta
stare insieme” aveva detto una volta lo scrittore prendendo
per
mano la detective, che, imbarazzata, aveva abbassato lo sguardo.
Mangiavano
tutti insieme in cucina mentre la ragazzina le raccontava la sua
giornata e Richard e Kate si lamentavano dei continui omicidi e di
come il mondo stesse andando a rotoli.
Una
mattina mentre la famigliola era riunita per la colazione, Castle
andò a prendere il giornale e a ritirare la posta.
“Eccola,
eccola! E' arrivata!” esclamò trionfante
rientrando in casa con il
giornale sotto braccio e un plico di lettere nella mano opposta.
“Finalmente”
sospirarono Martha e Alexis mentre a Beth cadde il cucchiaio di mano
e rischiò di soffocarsi per colpa dei corn flakes.
Si
avvicinò allo scrittore con il cuore che minacciava di
uscirle dal
petto.
Castle
esitò sull'apertura. Guardò Beth negli occhi e le
chiese “Sei
pronta?”
La
ragazza deglutì nervosamente e fece un cenno con la testa.
L'uomo
stracciò la busta e ne estrasse un foglio pieno di schemi
dall'aria
indecifrabile. Scorse velocemente le parole fino ad arrivare in
fondo. Assunse un'aria seria che mutò subito in tristezza.
“Mi
dispiace.” sussurrò evitando di staccare gli occhi
dal foglio.
La
ragazza distolse lo sguardo. Aveva fallito, tute quelle ricerche non
erano servite a niente. Aveva passato quegli ultimi giorni ad
aggrapparsi invano a una speranza inesistente.
“Vado
a prendere le mie cose” disse con aria neutra. Nascose il
viso tra
i capelli e ricacciò indietro le lacrime che cercavano di
farsi
strada per uscire.
“Beth,
mi dispiace...” ripeté l'uomo.
“Non
fa niente.” mentì la ragazza volgendogli le
spalle. Avrebbe
radunato le sue cose e se ne sarebbe ritornata in Italia. Basta
con le ricerche pensò. Non voleva soffrire di
nuovo, il suo
cuore non avrebbe retto un'altra volta. “Grazie per
l'ospitalità
signor Castle.”
“Mi
dispiace Beth... Perchè dovrai sopportarmi ancora per un
po'.” la
ragazza si bloccò e si voltò lentamente con uno
sguardo a metà tra
l'isterico e l'interrogativo. Non aveva voglia di scherzare, non su
queste cose, ma allo scrittore sembrava non importargli.
Rick
invece la guardava con il suo solito sorriso. “Sono tuo
padre!”
disse con aria trionfante.
In
quel momento successero un sacco di cose contemporaneamente: Martha e
Alexis si voltarono a fissarlo con sguardo severo e urlarono
all'unisono “Richard!”
“Papà!”. Poi la piccola
iniziò a
pizzicarlo forte sulle braccia e a dargli piccoli schiaffetti mentre
sua madre restava a guardarlo con un sopracciglio alzato, un mezzo
sorriso e con le braccia conserte senza alzare un dito. Castle ebbe
paura per la sua incolumità.
A
Beth invece riprese battere il cuore più veloce che mai.
Mosse
qualche passo verso di lui. La stava prendendo in giro?
L'uomo
le porse la lettera “Guarda tu stessa.”
Nella
parte finale del foglio campeggiava una scritta nera in grassetto:
Paternità: 99,8%
Beth
la lesse e rilesse svariate volte prima di restituirla a Rick che
disse “Ora siamo una famiglia, una vera famiglia.”
I
loro occhi si incontrarono, si cercavano quasi avessero bisogno di
sentirsi vicini. Beth era ancora indecisa se crederci o no. Forse era
tutta una montatura messa in atto da Castle...
Il
suo sguardo vagava attonito da Castle ad Alexis a Martha, per poi
ricadere ancora su Castle. Respirava troppo velocemente e
rischiò di
andare in iperventilazione per colpa dello scrittore che l'aveva
presa in giro fino all'ultimo. Ma in fondo in fondo non le importava
granchè, ci sarebbe stato tutto il tempo per vendicarsi di
suo...
Non riusciva quasi a dirlo
“Papà”
sussurrò.
“Sì
tesoro, sono qua. Sarò sempre qua.” e la
abbracciò.
Beth
ricambiò quel semplice gesto d'affetto con tutta la forza
che aveva
in corpo. Si tenne stretta all'uomo quasi come una ventosa, per non
lasciarlo scappare.
“Avanti
ragazze non siate tristi.” disse rivolto ad Alexis e a Martha
che
piangevano come due fontane a pochi passi da loro.
“Non
posso farne a meno. Questa scena è da oscar.”
rispose teatralmente
Martha asciugandosi parte dell'occhio con un fazzoletto.
Rick
fece un cenno con la testa e anche loro due si unirono all'abbraccio
generale.
Rimasero
così, uniti da un reciproco affetto che nessuno avrebbe
potuto
scalfire.
Alcuni
mesi dopo...
Le
dita erano fredde. Strofinò le mani portandole alla bocca
per
scaldarle. Dalle labbra tremanti uscì un soffio caldo che si
disperse subito nell'aria gelida. Le unghie erano cortissime e
sporche; le nocche sbucciate, come se avesse preso a pugni qualcuno;
la felpa era sgualcita e maleodorante così come i jeans.
Aveva
una fitta al fianco: con una smorfia di dolore passò una
mano e poi
ritirandola vide che era sporca. Sangue.
Un'ombra
passò accanto e subito la mano scese all'altezza della
cintura per
cercare il calcio della pistola. Quando sentì che il
pericolo era
passato si rilassò un istante.
Esausta,
Beth appoggiò la testa contro il muro del vicolo mentre la
neve
ricominciava a scendere.
Se
solo avessi saputo che le cose stavano per peggiorare forse non sarei
mai venuta a New York pensò
prima di sprofondare in un sonno profondo mentre il battito cardiaco
diminuiva.
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Ciao ragazzi! Ed eccoci giunti
alla parte finale della storia, spero vi sia piaciuta! ^^
Voi vi chiederete "Ma non
è finita! Cosa succede dopo?" . Avevo in mente di scrivere
un'altra storia (più corta di questa) che parlasse ancora di
Beth. Ma fino a un paio di giorni fa non ero sicura di volerla
continuare. Improvvisamente mi è arrivata l'ispirazione
quindi creerò un'altra storia (completamente diversa) che
continuerà questa.
Grazie a tutti quelli che hanno
recensito e soprattutto grazie infinite a tutti quelli che l'hanno
letta e sono giunti fin qui. Siete voi che mi invogliate a scrivere!
<3
Un ringraziamento speciale a
E.R. (mia compagna di telefilm e di gossip XD) grazie per essere sempre
la prima a leggere le mie storie; e a D.C. grazie per essere il mio
vocabolario umano, e, anche se a volte mi prendi in giro, mi sproni
sempre a dare il meglio di me.
Sempre e con affetto,
<3 MrsLovett <3
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