neville 2
Auror,
il tuo wizard azzurro.
Come
conquistarlo in cinque facili mosse
capitolo
7
Neville
Fred Paciock
L'Auror
impacciato
-Allora?
Cosa dicevi tesorino?-.
Odiava
quando sua madre lo chiamava in quel modo, lo faceva sentire
un poppante.
-Niente,
mà.- rispose secco.
Ed
era vero. Lui non diceva nulla, e la sua augusta genitrice cercava di
estorcergli le parole con la forza.
-Insomma
chi è?- esplose la signora Malfoy, non riuscendo più a contenere la
propria curiosità. Narcissa Cassiopea Black era, ad un'occhiata
superficiale, una strega di classe, dal portamento affettatamente
aristocratico e dai modi sofisticati e austeri, cinica e fredda, ma
in fondo era una madre amorevole ed una donna sfacciatamente
pettegola come una qualunque villica babbana di uomini(?!?)&sceme.
-Chi
è chi?- Chiese Draco sfoggiando un'arietta di finta e stupefatta
perplessità, posticcia come il parrucchino di Gilderoy Allock.
-Ma
come chi!?!?- Sbottò la donna esasperata, sbattendo le mani sul
tavolo molto poco elegantemente. -Lei, la tua nuova ragazza!-.
-Mmmm...-
fu l'unico commento di cui la degnò, mentre si allungava verso il
bricco del tè.
Sua
madre si accasciò sul prezioso tavolino della veranda con il viso
cesellato fra le mani, in un più che teatrale tentativo di
commuovere il figlio.
Il
rampollo dei Malfoy scoccò un'occhiata scettica alla bionda matrona
(180kg di peso per 120 cm di altezza) e alzò un sopracciglio. Quella
donna era un po' troppo teatrale in privato...
Alla
presenza di un estraneo sfoggiava il repertorio consumato “fiera e
altezzosa nobildonna purosangue”, snob e raffinata, ma col suo
unico figlio, col suo “tesorino” -una volta davanti a
Blaise lo aveva chiamato addirittura “cocchino”- invece sembrava
regredire al livello culturale di un lattante capriccioso o a quello
delle gemelle Patil ai gloriosi tempi di Hogwarts.
Meno
male che Narcissa amava troppo il bel mondo e lo sfarzo dei party per
lasciarsi andare troppo spesso a quell'intimità molesta...
-Non
ho una fidanzata!- si degnò di comunicarle alla fine, curandosi di
sembrare oltraggiato anche solo a nominare quella tetra prospettiva.
-Te l'ho già detto. Tre volte.-.
-Tesorino,
perché dici le bugia alla mamma? Discolaccio che non sei altro!- lo
riprese bonaria la signora Malfoy sporgendosi sulla selva di tazze,
tazzine e zuccheriere per scompigliarli i capelli.
-La
mamma lo capisce subito se non sei sincero.- spiegò - Allora, chi
è???- domandò per la centesima volta quel pomeriggio.
-Madre-
sbuffò Draco più stanco di quando, per lavoro, era coinvolto in una
retata ai Mangiamorte superstiti.- Ti ho già detto che non ho una
fidanzata!-.
-L'ho
capito, non sono sorda.- s'impermalì la donna.
Alleluja!
-Ma
non sono nemmeno cieca, tesorino.- rivelò con fare cospiratorio.
-Si
vede che sei preso da qualcosa. È mezz'ora che giri lo zucchero nel
tè!- gli fece notare zelante, come se quella fosse una prova del
reato schiacciante e incontrovertibile.
-E
allora???- protestò il biondo -Voglio che lo zucchero si sciolga e
non rimanga sul fondo!- trillò compiaciuto di quella sua brillante
uscita, come un moccioso di tre anni.
-Tesorino...a
te il tè non piace-.
Occavolo,
pensò Draco smettendo immediatamente di agitare il cucchiaino nella
tazza.
-Touchè-
ammise compito -Ma potrei star pensando a qualche importante
questione di lavoro...- ghignò subito dopo, riprendendo di nuovo a
mulinare la posata come un frullatore e schizzando goccioline di tè
sulla tovaglia ricamata da poveri elfi minorenni sfruttati.
Un
suono gutturale di disappunto provenente da sua madre fece eco alla
sua ultime parole.
-Come
vuoi- si arrese Narcissa acida. -Non dire niente alla tua mamma, che
si preoccupa per te- fece con voce querula e sfoderando il labbro
tremulo e gli occhioni da cucciolo maltrattato. Era il suo asso nella
manica e aveva funzionato perfettamente con i suoi compianti genitori
quando, a tre anni, chiedeva altre piume di zucchero.
Draco,
dopo tutto quel suo insistere, finalmente capitolò e, tirando un
sospiro di puro sconforto, bisbigliò avvampando fino alle verruca
sull'alluce:
-In
effetti una ragazza ci sarebbe...-.
Narcissa
si appuntò mentalmente di rispolverare quella tecnica dalla
comprovata efficacia per convincere Lucius a comprarle l'ennesimo
cappellino, prima di cacciare un urlo selvaggio:
-Lo
sapevo- gongolò alzando le braccia modello tifoso in curva nord.
-L'hai
fatta visitare? E' fertile???-.
-Cos...cosa???-
chiese Draco allibito, soffocando con la propria saliva.
-L'amore
dura massimo 5 anni, me lo hanno detto le amiche dalla parrucchiera.
Segue che il sesso diventa sempre più raro, e raro, e raro....scema
inesorabilmente. Quindi una sola cosa: procrea! E sbrigati!!!- lo
esortò convinta.
-Mamma
cosa stai farneticando???- urlò Draco isterico -Non sono nemmeno
fidanzato!!!-.
-Oh,
insomma muoviti! Lo sai che voglio almeno 4 nipotini...- sbuffò la
signora Malfoy.
-E
ho già pensato ai nomi: Scorpius e Hyperion e...-
E
Asdrubale e Ermenegildo... ma che razza di nomi!!!
-E
se nasce una femminuccia…-
-Mamma
frena- la bloccò.
-C'è
una ragazza che mi piace, ma non so nemmeno se lei mi consideri un
essere umano...da qui a ...- esitò sul termine -...riprodurci,
ce ne passa di tempo.-.
Tutto
l'entusiasmo di Narcissa scemò nel giro di un istante.
-E
chi è quella mentecatta che non vuole il mio tesoro?!?!- berciò con
aria bellicosa. -Deve essere una cretina integrale..e anche orba, se
non ti vuole! Dai retta a me! Non volere il mio cocchino adorato!!!
Il bambino più bello del mondo magico!!!- s'inalberò l'augusta
genitrice.
Fantastico,
come se non ci fossero già abbastanza obiezioni ad un suo eventuale
fidanzamento, adesso ci si aggiungeva pure l'antipatia di sua madre a
complicare il tutto!
-Ma
non ti preoccupare, che ci pensa la mammina tua!!! Se quella
brutta...strega non ti vuole...- proseguì intanto Narcissa.
-Mamma,
non lo so se mi vuole!!! E'...è difficile da spiegare, ma è una
situazione così...così strana! Quasi surreale...-.
La
sua interlocutrice lo stava ignorando, continuando a borbottare fra
sé e sé.
-Le
lancio un cruciatus in mezzo agli occhi...ho una certa
pratica, anni e anni con zio Voldie... vedrai come la sistemo!-.
-Mamma!!!-
la richiamò esterrefatto.
Finalmente
sua madre acquietò la propria esuberanza e ricominciò ad
ascoltarlo. Sembrava anche sul punto di dire qualcosa di sensato e
intelligibile quando una voce profonda risuonò dall'interno della
casa.
-Colombella,
dove sei???-.
La
faccia di Narcissa Malfoy si dipinse di una piacevole tonalità do
rosa come quella di un'adolescente alla prima cotta, mentre Draco
trascolorava per il disgusto.
L'algida
-per gli estranei ovviamente- padrona di casa, si portò le mani alle
guance per nascondere l'imbarazzo, mentre saltava in piedi e
squittiva con una vocetta fastidiosamente zuccherina: -Passerottino
sono qui!!!-.
Immediatamente
un uomo stempiato e dai lunghi capelli bianchi comparve nel vano
della porta a vetri che dava accesso al giardino tuonando:
-Rondinella
diletta!!!-.
Lucius Malfoy sfoderò uno sguardo sexy e lascivo all'indirizzo della
consorte, poi spalancò le braccia lanciando lontano il bastone, che
disegnò una parabola verso l'alto ed atterrò infine fra i cespugli
di rose.
Una
baldanzosa Narcissa Malfoy in subbuglio ormonale, gli si lanciò
felice fra le braccia con tutti i suoi 180 kg di peso, avvolgendolo
in una presa stritolatrice modello koala.
-Passerottino
adorato, mi sei mancato tanto tanto tanto in quest'ora che sei andato
a comprare la pozione per i reumatismi- soffiò ad un centimetro dal
viso di lui, prima di passarsi la lingua sulle labbra e gettarsi
avida sulla bocca del marito.
Draco
si voltò schifato per non vedere i glaciali Mangiamorte Lucius e
Narcissa Malfoy scambiarsi effusioni come due scimmie in calore.
Peccato
però che non avesse più 5 anni e non potesse anche tapparsi le
orecchie, perché benchè girato e con le palpebre serrate
continuava a sentire lo schioccare dei baci dei due pomicioni folli e
pure uno strano suono di risucchio del tipo “sturalavandini in
azione”.
Bleah...
Ma
l'amore non durava 5 anni?!?!
Chiunque
l'avesse detto non conosceva i suoi genitori...
***
-Neville...com'è
la tua donna ideale???-.
-Co...come?-
Domandò Paciock perplesso imporporandosi tutto. Era da un paio di
giorni che Hermione aveva preso a dargli il tomento con una sequela
di domande assurde e terribilmente imbarazzanti.
In
quel momento l'Auror non aveva nulla di diverso da un semaforo
nell'ora di punta: rosso da dieci minuti almeno; la Granger sospettò
che da un mento all'altro sarebbe crollato a terra visto che tutto il
flusso sanguigno dell'amico era stato dirottato alle guance.
-Com'è
la tua donna ideale?- Chiese di nuovo risoluta.
-Non...non...non
lo so. No-non ne ho u-una.- tartagliò.
-Ma
come no!!!- si infervorò Hermione disperata.
Merlino
mica gli stava chiedendo quale posizione del Kamasutra gli fosse più
congeniale fra le lenzuola!
-Ceeeerto
che ce l'hai- insistette. -Una donna la preferisci bionda o mora?
Alta o bassa? Magra o più formosa?- lo incalzò.
-No-normale.
Non tro-troppo alta, non troppo bassa, né magra né grassa...e i
capelli sono davvero l'ultima cosa.... - balbettò Neville a fatica,
fissando inconsapevolmente la chioma modello fungo atomico
dell'amica.
-Umm...-
fece la riccia pensierosa. Gusti del genere non erano granché utili
per il suo articolo.
-E
caratterialmente? Cosa cerchi in una possibile compagna?-.
-Boh...non
saprei...La vorrei gentile e simpatica. E dolce.-.
Ok,
bisognava dare a Neville qualche incentivo ed estrargli con le pinze
ciò che voleva sapere.
-Come
hai conosciuto la tua ultima fidanzata?-.
Eh???
Hermione
stava sicuramente scherzando...
Peccato
che il cipiglio severo e l'espressione avida di informazioni
dell'amica non combaciassero affatto con quelle di una persona in
procinto di fare una battuta. Anzi, Neville ebbe un brivido di
terrore ricordandosi la faccia che la Granger si era portata in giro
per tutta la settimana dei G.U.F.O.
Quel
quiz a cui Hermione continuava a sottoporlo era un tantino
stressante.
Neville
aveva anche valutato l'ipotesi di nascondersi nello sgabuzzino delle
scope per avere qualche minuto di tregua...
-Non
troppo intraprendente, non troppo loquace... che mi faccia parlare e
che mi stia a sentire, ma anche che mi parli di sé e che mi permetta
di ascoltarla quando vuole sfogarsi. Che voglia starmi vicino quando
sono triste, senza bisogno di tante parole... ma anche che voglia me
vicino anche solo per condividere il silenzio...- affermò alla
fine.- E la mia ultima fidanzata l'ho conosciuta ad un corso di
giardinaggio per dilettanti.-.
Neville
si sarebbe accorto che la penna prendiappunti che aveva incantato
stava trascrivendo la loro conversazione parola per parola? Si
domandò Hermione distrattamente mentre annuiva convinta.
-E
se una donna volesse conquistarti cosa dovrebbe fare?-.
-Niente
di troppo plateale suppongo... il perché lo sai.-.
Hermione
lo sapeva. Neville sarebbe scappato a gambe levate da una tipa
sfacciata come ad esempio Pansy Parkindson che al quinto anno si era
innamorata di Corner e gli aveva cantato una serenata in piedi sul
tavolo di Slyterin in sala grande. Paciock all'epoca era stato male
per lei...
-E
poi... ad esempio spiegandomi le cose quando non le capisco o
aiutandomi con una ricerca o con un incantesimo se non riesco a fare
da solo. Ma anche semplicemente ascoltandomi quando sono arrabbiato
direi...- fece una pausa per raccogliere le idee poi continuò: -E
non dovrebbe saltarmi addosso o girare troppo nuda, o insomma
mettermi in imbarazzo.-.
Hermione
pensò alle sue colleghe segretarie...Vetriolo, Zoe e le altre
sgallettate giravano tutte piuttosto nude: a Neville sarebbe uscito
il sangue dal naso solo a guardarle da una distanza inferiore ai tre
metri. Per questo in tutto il secondo piano era amico solo di due
creature di sesso femminile: lei e Millicent Bullstrode... E Milly
sembrava un uomo, parlava come un uomo, ruttava come un uomo e si
vestiva da uomo!
-E
non devono avere le unghie troppo lunghe e affilate... mi fanno paura
così armate!- confessò.
Chissà
che avrebbe detto la cara Esther sapendolo...
-Sono
d'accordo.- assentì Hermione convinta -Ma se...-.
-Senti
Herm...- la interruppe Neville sull'orlo di una crisi isterica -Sono
le otto passate, è tardi ed è ora di cena. Persino quello
stacanovista di Malfoy oggi ha lasciato l'ufficio alle cinque....-.
La
Granger aveva già aperto la bocca per iniziare a scusarsi in tutte
le lingue del mondo per averlo trattenuto così a lungo, quando
Neville la sorprese esclamando allegro: -Che ne dici di andare a
cenare da qualche parte?-.
***
-Oh
Neville, il tuo invito è stato un colpo di genio. È bello parlare
con te e poi un'uscita mi ci voleva proprio. Senza contare il fatto
che dopo che me lo hai fatto notare tu...beh, mi sono accorta che
stavo morendo di fame! Il Furetto Malefico mi obbliga sempre a
saltare il pranzo...e poi il lavoro ultimamente è stato
stressante!!!- si lamentò Hermione Granger.
-Lo
credo bene... avere a che fare tutto il giorno con Draco!!! Anche se
mi sembrava che ultimamente andaste più d'accordo...- le sorrise
Neville, anche se per un attimo la sua voce tradì una strana
intonazione e si fece insinuante.
-Malfoy?
Figurati se io e Platinette potremmo mai andare più d'accordo di
così!!!! Cercare di affatturarlo un giorno sì e uno no mi sembra un
compromesso più che accettabile... e poi quel tronfio idiota ha
ancora i riflessi sviluppati dal quidditch e...-.
-Veramente
fa l'Auror: è normale che abbia i riflessi pronti.- la bloccò
Neville insolitamente puntiglioso.
-Comunque
quel borioso, arrogante, vanesio individuo...- riprese lei senza
scomporsi.
Addirittura,
pensò Neville, ma ebbe il buon senso, questa volta, di starsene
zitto.
-...appena
cerco di schiantarlo si nasconde dietro la scrivania o fra le foglie
del ficus. Insomma, non è leale!!! Sa benissimo che quella pianta è
l'unico essere vivente simpatico al Ministero e non potrei mai
colpirla...-.
-Hermione
per favore, potresti smetterla di parlarmi di Malfoy?- sbottò alla
fine Paciock -Ti sei accorta che passi tutto il tuo tempo a fare
domande strane o a parlare di lui? In ufficio gli stai sempre
appiccicata, quando passo a trovarti me ne parli, quando andiamo a
mensa me ne parli...almeno quando usciamo la sera potresti trovare un
altro argomento di conversazione?- chiese sforzandosi di essere
educato, anche se l'irritazione traspariva dallo stringersi dei pugni
sotto il tavolo imbandito.
-Neville...
io non passo tutto il mio tempo a parlare di lui!!! Detto così
sembra strano... Io passo tutto il mio tempo ad insultarlo. È ben
diverso!!!- esclamò Hermione basita, mollando la posata nel piatto.
-Oh,
come vuoi tu! Stavamo parlando di lavoro... dicevi, che è molto
faticoso...- tentò lui, cercando di sviare su un altro argomento.
-Giusto,
ma non mi riferivo a quello al Ministero. La Gazzetta vuole il mio
sangue, ne sono certa!!!- affermò cercando di alleggerire la
tensione con quella sciocca battuta.
-La
Gazzetta???- Hermione non si accorse del tono perplesso dell'amico.
-Sì,
con questa storia degli articoli sugli Auror sto rischiando di finire
da uno strizzacervelli. Insomma... è vero che hanno un grande
successo e che l'ultimo dalla terza pagina l'hanno passato
addirittura alla seconda, ma davvero io non riesco più a sopportare
questa vitaccia e poi...-.
-Articoli?
Auror? Ma Hermione, di cosa accidenti stai parlando???- domandò
Neville strabuzzando gli occhi.
-Oh,
beh...delle cose cretine che mi tocca sopportare per lavoro! Ron non
fa altro che prendermi in giro e lui e George hanno organizzato un
giro di scommesse fra i vecchi amici di Hogwarts!!! Pensa che Tonks
mi ha persino telefonato (e non ho idea di come abbia fatto poi a far
trasfigurare la mia cornetta in una scatola da scarpe) per farmi gli
auguri e Luna mi ha spedito uno dei suoi ravanelli portafortuna!!! E
tutto per degli stupidi articoli per la Gazzetta che...-.
-Hermione
frena, non ci sto capendo nulla! Tu lavori per la Gazzetta???-
domando sbalordito.
-Ma
certo Neville!!! Non dirmi che non lo sapevi!?!?-.
-Beh
sì, certo che lo sapevo... ma vedendoti al Ministero pensavo avessi
smesso!!!-.
-No
Neville, non l'ho fatto.- spiegò sorridendo -Mi hanno dato un lavoro
al Ministero come copertura perché mi hanno affidato una serie di
articoli sugli Auror. Non te l'ho detto prima perchè in
quell'ufficio pieno di pettegoli anche i muri hanno orecchie!!!- E
anche perchè era mooolto imbarazzante, aggiunse mentalmente.
-Wow!-
fece il ragazzo ammirato, e anche un tantino lusingato di far parte
della categoria. -Certo che alla Gazzetta sono proprio... boh, non lo
so cosa sono, però per un articolo sono pronti a tutto! Ma di cosa
parlano i tuoi articoli esattamente? Mica ti hanno mandata ad
indagare su quelle teorie complottiste su un colpo di mano da parte
di Scrimgeur? Non sono assolutamente fondate e...-.
-No...purtroppo
i miei articoli non parlano di politica o cronaca!!!- sbuffò la
strega mostrando l'espressione più sconsolata del suo repertorio di
faccine tristi.
-E
di cosa scrivi allora?- chiese lui portandosi alla labbra il
bicchiere di vino.
-Gli
articoli parlano di come possa fare una giovane strega a sedurre un
Auror e a farlo cadere ai suoi piedi...- confessò vergognosa.
-CHE
COOOOOOSA???- La faccia di Neville era diventata cianotica, mentre il
sorso di chianti che aveva in bocca l'aveva sputato tutto nel piatto
dell'arrosto.
-Sì,
ti rendi conto? Mi hanno costretta a scrivere certe insulsaggini...-.
Paciock
virò rapidamente dal blu al verde bile.
-Neville...
sicuro di stare bene?-.
Nessuna
risposta, ma l'espressione stralunata dell'amico e la smorfia folle e
agghiacciata dipinta sul suo volto accesero un campanello di allarme
in Hermione Granger.
-Neville?-
tentò ancora.
Ancora
silenzio. Poi Neville alzò gli occhi e li puntò in quelli scuri di
Hermione.
La
fissò muto, con uno sguardo freddo e tagliente come un coltello.
-Hermione...-
esordì piano, con voce sepolcrale -Mi stai dicendo che lavori al
Ministero e che hai fatto la... la...- Neville deglutì -la cretina
con degli Auror per sedurli?- domandò in un soffio.
A
volte Neville era incredibilmente sveglio e percettivo...
-Beh...detta
così suona davvero malissimo...- iniziò incerta -Comunque non
proprio...diciamo che ho provato a...-.
-Mio
dio Hermione!!!- la interruppe l'ex-Grifondoro -Mi stai dicendo che
davvero hai accettato di fare una cosa del genere? Tu?!?! Fare la
gatta morta, la svenevole con un mago per... Santo Godric!!!- Paciock
era talmente indignato che a stento riusciva a trovare le parole.
Hermione
tacque ferita.
In
fondo non aveva fatto proprio nulla di così tremendo e poi...beh,
nemmeno uno dei suoi piani di conquista era andato a buon fine!!!
Cosa c'era da arrabbiarsi tanto?
-Hermione...-
la voce di Neville sembrava arrivare alle sue orecchie da molto
lontano -Non posso davvero credere che tu abbia fatto una cosa
simile.- inspirò a lungo per cercare di calmarsi. -Dimmi solo una
cosa: è per scrivere un articolo che sei venuta a cena con me?-.
-Ma
certo che no Neville! Come puoi pensarlo? Sono uscita con te perché
sei mio amico e ti voglio bene!-.
Evidentemente
quella non era la risposta giusta perché la palpebra sinistra di
Neville iniziò a tremare vittima di una specie di tic nervoso...
-Ah.-
disse secco -Quindi non hai cercato in nessun modo di usarmi per uno
dei tuoi articoli, giusto?-.
La
gola di Hermione si fece all'improvviso arida e secca.
Neville
la fissò negli occhi come per cercare di estrarre direttamente la
verità da quelle pozze scure.
-Io...-
provò a dire la strega, ma l'altro aveva capito perfettamente.
Si
alzò in piedi e le rivolse le spalle.
-Neville
scusami...-.
Senza
salutare, l'Auror si diresse a grandi falcate fuori dal locale,
mentre Hermione non riusciva a raccogliere abbastanza forza per
seguirlo.
“Buffo”
pensò la giovane mentre dal vetro di una finestra vide l'amico
smaterializzarsi con un sonoro crack.
Per
una volta che aveva voluto inciampasse, la proverbiale goffaggine di
Neville sembrava del tutto scomparsa.
***
Venerdì
mattina Hermione Granger aveva le occhiaie, il viso di uno
spaventapasseri e i capelli a balla di fieno. Aveva passato la notte
a spedire gufi a Neville ma nessuno era tornato indietro. Aveva
persino provato a contattarlo via cellulare ma l'aveva trovato sempre
irraggiungibile. Verso le tre del mattino, finalmente una civetta
scura le aveva consegnato un biglietto stropicciato. Hermione lo
aveva aperto con dita tremanti, ma era solo una breve lettera di
Augusta. La vecchia strega, ancora in gambissima, le aveva scritto
che il nipote sembrava fuori di sé e che non era evidentemente il
caso di mandargli altri messaggi visto che aveva tentato di
impagliare il gufo di Hermione con un Avada Kedavra, e la
signora Paciock non aveva intenzione di restare ulteriormente sveglia
per salvare pennuti a colpi di protego.
A
quel punto Hermione si era convinta che Neville fosse davvero
incazzato nero e non era riuscita a prendere sonno fino alle cinque
del mattino, rigirandosi nervosa fra le lenzuola.
La
nottata agitata e la stanchezza accumulata, l'avevano portata
scioccamente a demolire la sveglia con un reducto, ragion per
cui si era alzata tardissimo bestemmiando in goblinese stretto.
Aveva
avuto a stento il tempo di farsi una doccia e cambiarsi, e si era
dovuta accontentare dei primi vestiti a portata di mano. Indossava
quindi una maglia verde e un pantalone viola che facevano a pugni fra
loro e con le ballerine nere, e non aveva potuto nemmeno mettere le
lenti a contatto, quindi ,dopo tanto tempo, sfoggiava sul naso gli
orrendi occhialacci di corno.
Tutte
le segretarie del Ministero, davanti a quella nuova-vecchia mise, le
rivolsero un'occhiata indignata e di puro disgusto ma, per la prima
volta da settimane, ad Hermione non gliene importò assolutamente
nulla.
Scarmigliata
e con i capelli in disordine, quel giorno Hermione Granger era molto
più simile all'Hermione Granger che era sempre stata. Probabilmente
era sciocco, ma rivestire quei panni da eroina Grifondoro, quei panni
da donna sciatta e controcorrente che era sempre orgogliosamente
stata, le conferiva una certa sicurezza. Le dava coraggio e
forza.
Fregandosene
degli sguardi di biasimo e delle battutine allusive alle sue spalle
-il pettegolezzo (falsissimo) che il suo stato pietoso fosse dovuto
ad una delusione amorosa si era diffuso come un incendio estivo fra
l'erba secca- Hermione trotterellò fino alla sua scrivania e,
ignorando i plichi di docomenti che la ingombravano, si buttò sulla
sedia e nascose la testa fra le carte come uno struzzo sotto la
sabbia.
Non
contenta, decise di esasperasi a morte e di deprimersi ulteriormente
ripensando ai bei tempi andati e a tutte le bravate che lei, Harry,
Neville e Ron avevano fatto durante la scuola.
Gli
scherzi ai Serpeverde, i duelli nei corridoi, le spedizioni in
cucina...
-Hermione,
che stai facendo? Sembri una larva!!! Una pecora al pascolo! Il ficus
all'ingresso è più attivo di te.- l'apostrofò la voce baritonale
di Draco Lucius Malfoy -E su questa lettera invece di scrivere “alla
cortese attenzione del signor Carter” hai scritto “sfiga
Carter”!!! Mi spieghi che diavolo ti prende?-.
-Malfoy,
poca confidenza! Da quando io e te siamo diventati amici??? Vedi di
mettere la tua appendice nasale ben lontana dagli affari miei!-
strillò arrabbiata, sfogandosi con il primo bersaglio che le
capitava sotto tiro.
-Ma
che hai? Ti sono tornate?!?!-.
Evidentemente
Malfoy cercava rogne.
-Poca
confidenza ho detto, signor Malfoy. Se ne vada!-.
-Chi
se ne deve andare?- domandò quello perplesso.
-LEI,
signor Malfoy!-.
Signor
Malfoy. Ora gli dava del lei. E pensare che lo aveva
chiamato Malfuretto platinato dal primo giorno d'assunzione...
-Hermione
cercavo solo di...- “di essere gentile”, avrebbe voluto
dire, ma non era il caso di palesare quell'improvviso e inaspettato
slancio di bontà Serpeverde a beneficio di quella stupida ingrata.
-Lasci perdere signorina Granger. E quando il suo ciclo le sarà
passato torni a lavorare. Arrivederci.-.
A
quel punto Draco avrebbe voluto completare quella scena madre di
rabbia e astio sbattendosi teatralmente la porta dell'ufficio alla
spalle, ma non fece in tempo a girare i tacchi che Hermione si era
alzata dalla sedia bruscamente e si era precipitata fuori dalla porta
sbattendola per prima.
***
Qualche
secondo dopo un'altra porta, quella dell'ufficio che l'Auror Neville
Paciok condivideva con l'Auror Millicent Bullstrode, si spalancò di
colpo.
Milly,
per la sorpresa e lo spavento (nervi d'acciaio Auror), si rovesciò
il cappuccino sulla camicetta e sbatté violentemente il ginocchio
contro la scrivania.
-Neville!!!-
urlò Hermione Granger con la criniera in disordine e i ciuffi di
capelli disordinati che le volavano da tutte le parti.
Millicent
la fissò esterrefatta, mentre si piegava a massaggiare il ginocchio
offeso.
Neville,
dietro l'altra scrivania, scoccò alla Granger un'occhiata ferita e
distolse lo sguardo.
-Ma
insomma, che ti prende?- strillò la ragazza ancora ansate per la
corsa.
Neville
incrociò le gambe sotto il tavolo continuando a fissare il foglio
davati ai suoi occhi, ignorando platealmente la domanda e l'amica. A
sottolineare l'intenzione, prese la piuma e la intinse nel calamaio
in peltro. Poi, con forza eccessiva iniziò a vergare le pagine con
la sua grafia piccola e spigolosa.
Millicent
sbatté le palpebre. Neville si era ammattito.
Hermione
non si lasciò smontare da quel teatrino e, ancora ferma sulla
soglia, iniziò a sbraitare: -Ma insomma Neville, lo so che non ho
fatto una bella cosa, ma non mi sembra così grave da arrabbiarsi
tanto!!!-.
-Non
ti sembra grave? NON TI SEMBRA GRAVE??? Ma cosa dici? Tu non sei
Hermione Granger... io non ti riconosco più!!!- urlò.
-Non
dire assurdità Neville! Sono sempre Hermione!!! Non permetterti
di...-.
-Mi
permetto invece!!! Hai nascosto la vera Hermione dietro tacchi a
spillo e vestiti eleganti... la vera Hermione non avrebbe mai fatto
niente del genere... di sicuro non per uno stupido articolo!-.
-Non
osare!!! Quell'Hermione era stanca di essere sempre perfetta, sai?
Non è facile avere addosso tutte le aspettative degli altri! E
poi... potrò anche avere lenti a contatto e gonne corte ma resterò
sempre Hermione, la caposcuola secchiona, la tua amica
Grifondoro!-.
Millicent
Bullstrode seguiva quel battibecco con lo stesso rilassato interesse
di un babbano medio di fronte a Superquark. Muoveva la testa e destra
e sinistra come un periscopio, posando gli occhi alternativamente su
Hermione e su Neville.
-Amica?
AMICA? - urlò Neville passandosi esasperato una mano sugli occhi.
-Certo
Neville! Ed è proprio per la nostra amicizia di anni, per l'affetto
che c'è sempre stato fra noi che ti chiedo, per piacere, di
smetterla di essere arrabbiato e di ascoltarmi.-.
Millicent
rimpianse di non aver portato popcorn e e coca cola. Si chiese se
magari poteva appellare delle patatine dal distributore all'ingesso.
Sarebbero arrivate schiacciate?
-Non
è stato bello nemmeno per me fare la stupida con gli Auror, e non
sono fiera di aver tentato di sedurne qualcuno. Mi sono detta che un
compromesso in fondo potevo accettarlo, per una volta. Mi dispiace
che non la pensi come me, ma sappi che non ho fatto assolutamente
nulla di brutto... insomma, in fin dei conti, sono solo andata a cena
con Zabini -che si è volatilizzato dopo trenta secondi- e a teatro
con Goldstain, e, fidati, lui non era assolutamente interessato a
me!-.
Si
interruppe per un attimo, controllando che Neville la stesse ancora
ascoltando.
-Posso
solo dire che mi dispiace se ti ho deluso, ma sappi che non ho certo
tentato di sedurre te. Ho solo studiato un po' di più il tuo
comportamento e ti ho fatto tutte quelle domande per tirarci fuori un
articolo...-.
Neville
alzò gli occhi al cielo, come a chiedere la forza dall'alto. Magari
dall'addetto al controllo dei manufatti babbani qualche piano più
su: Arthur Weasley, con figli come Fred e George, di pazienza doveva
averne davvero molta.
-Hermione...-
disse finalmente Neville, osservando la Bullstrode che si agitava
per aprire una bustina gialla, cercando di fare il minimo rumore
possibile.
-Hermione...
non hai capito niente!-. Il mago si alzò e la raggiunse; con la mano
le indicò la porta e, con un gesto ampio del braccio, la invitò a
seguirlo in corridoio.
Accostò
lo stipite alle sue spalle e poi abbassò gli occhi al pavimento. Si
schiarì la voce e con i modi decisi di un vero Auror, così diversi
da quelli timidi e impacciati della sua infanzia e imbarazzata
adolescenza, parlò con voce ferma:
-Hermione,
io sono innamorato di te.- .
La
ragazza strabuzzò gli occhi e spalancò le labbra in una smorfia di
autentica sorpresa.
-Sono
innamorato di te dai tempi di Hogwarts- proseguì Neville
sbirciandola di sottecchi -So bene che non provi nulla per me, che
non mi hai mai visto come niente di diverso da un amico, e anche se
fa male mi è sempre stato bene. Voglio dire... me ne sono fatto una
ragione, e ho avuto anche io qualche ragazza nel frattempo. Ma... ma
tu mi sei sempre rimasta dentro, anche se ci avevo rinunciato da
molti anni. Poi sei venuta a lavorare qui e per me stato un po' come
tornare a scuola, a quando mi ascoltavi lamentarmi delle lezioni di
volo e mi davi ripetizioni di pozioni. E in questi ultimi giorni
poi... sei stata così gentile, così... diversa con me. Non
mi sono illuso di poterti piacere, ma, beh... per un attimo ci ho
sperato.- .
Neville
sospirò stancamente.
-Venire
a sapere che mi hai usato- e quella parola fece male ad Hermione
perché era così... vera -Mi
ha ferito profondamente. Spero tu capisca.- concluse mesto, con un
eco di tristezza nella voce.
-Neville
io...- tentennò Hermione incerta.
-Scusami
Neville.- disse dopo un attimo di silenzio assordante.
Paciock
rispose con un debole sorriso che non arrivava nemmeno ad
illuminargli gli occhi. Era un sorriso triste.
Poi
aprì la porta dell'ufficio e Millicent Bullstrode, con tutti i suoi
90 kg di peso, gli franò addosso.
Quella
pettegola aveva origliato tutto.
***
Hermione
era seduta sulla sedia davanti alla sua scrivania. Stringeva
convulsamente una pergamena fra le dita e aveva gli occhi lucidi, con
le lacrime sul punto di straripare, dandole la scusa per lasciarsi
andare ad un pianto disperato e a singhiozzi isterici.
“Beh
Hermione, ormai la cazzata l'hai fatta... tanto vale che questa
pagliacciata la porti a termine.”, le suggerì la sua parte
cinica e cattiva, quella che prima di lavorare al Ministero non aveva
mai avuto.
“Ma
come potresti mai fare una cosa simile a Neville?” domandò
insistente l'Hermione buona, che era ancora da qualche parte dentro
di lei.
“Ma
sai quando gliene sbatte a Neville che gli fai anche questo??? Dopo
tutto quello che gli hai combinato?!?!” chiosò l'Hermione
malefica e spietata. “Tutta questa tragedia e questo impegno per
niente? Prendi quel pezzo di carta e spediscilo ai deficienti della
Gazzetta, non fare l'idiota!”.
Carriera.
Amicizia.
Terza
pagina.
Rita
Skeeter.
Lealtà.
Premio
Puwizard.
Neville...
Hermione
appallottolò gli appunti che aveva ancora in mano e gettò via tutti
i fogli vergati dalla sua scrittura piccola e disordinata. Poi si
precipitò fuori dall'ufficio alla disperata ricerca di un posto
qualsiasi dover poter lasciare finalmente scorrere le lacrime lontano
da occhi indiscreti.
Draco
Malfoy, che fino ad un attimo prima l'aveva fissata in silenzio
nascosto dietro la porta di legno, entrò nella stanza. Si avvicinò
alla scrivania e si accovacciò accanto al cestino della carta
straccia. Raccolse una pergamena dalla spazzatura e poi la infilò in
una busta da lettera. Con le lunghe dita diafane impugnò una piuma e
buttò giù qualche rigo. Aprì a finestra e chiamò uno dei gufi del
ministero.
-A
Pansy Parkinson- gli disse.
Poi
lasciò l'ufficio e si mise a cercare la segretaria più problematica
con cui avesse mai avuto occasione di ubriacarsi.
***
-Davvero
lo faresti?- chiese per le trecentesima volta Miss Wilthinson,
fissando riconoscente la signorina Parkinson con gli occhioni
acquosi. Era davvero commossa da tanta generosità.
-Ma
certo- le assicurò Pansy, come aveva già fatto per gli ultimi venti
minuti.
-Che
atto di grande nobiltà Pansy, ti fa molto onore.- commentò l'altra
soffiandosi il naso nel fazzoletto inzuppato di pianto.
Certo,
le faceva davvero mooolto onore cercare di salvarsi le chiappe dalla
minacce di Draco Malfoy.
-Quindi
scriveresti davvero tu l'articolo di Miss Granger, visto che lei è
finita in ospedale?-.
-Ovviameeente!!!-
fece l'altra col talento consumato di un'attrice di soap opera di
terza categoria. La Granger scoppiava di salute e lei avrebbe fatto
volentieri tutt'altro, ma era meglio sorvolare su quelle piccole
bugie.
Miss
Wilthinson si asciugò gli occhi con le dita e si soffiò di nuovo il
naso col suo fazzoletto formato tovaglia -che Hagrid le avrebbe
sicuramente invidiato.
-Oh...-
disse fra un singhiozzo e l'altro -Chi dice sempre che i giovani
d'oggi non hanno più nobili ideali è un cretino!!!- sorrise gentile
mentre le lacrime le affollavano il volto.
-Confesso
che ero preoccupatissima quando la bozza di Hermione non mi è
arrivata. Pensavo avesse rinunciato agli articoli... e dire che ormai
ne mancavano solo due! E invece era al San Mungo con una gamba rotta
e fratture multiple alle costole... e invece di pensare a guarire lei
scriveva!!! Che cara ragazza!!!-.
Pansy
annuì mordendosi il labbro inferiore.
Miss
Wilthinson le restituì la bozza di Hermione con la stessa sacralità
con cui un pellegrino si avvicinava a una reliquia.
-Ecco
a te Pansy!- disse infervorandosi -Basterà solo qualche piccola
modifica e poi l'articolo sarà pronto.- Aggiunse con voce grave e
carica di trepidazione. La Parkinson afferrò il foglietto e se lo
ficcò in tasca.
Salutò
con un gesto secco del capo e tornò nel suo ufficio a completare il
lavoro della Granger. Cosa non si faceva per una collega!
E
per un ricattatore come Malfoy...
Stava
già per accomodarsi sulla sedia quando la voce acuta del suo capo la
raggiunse dal corridoio.
-Pansy...
- chiese miss Wilthinson perplessa -Ma secondo te, Hermione come ha
fatto a scrivere l'articolo se aveva entrambe le braccia
ingessate???-.
***
Come
conquistare l' Auror impacciato
L'Auror
impacciato è un mago gentile e tranquillo pacato
e noioso: proprio sicura di volerlo conquistare?
Timido
e introverso Maldestro
e goffo, insicuro fino
all'inverosimile, questo tipo di Auror considera la donna una
misteriosa principessa delle
fiabe pericolosa
creatura aliena e tende ad
avere una imbarazzata
venerazione autentico
terrore per l'intero mondo
femminile e una sacra
reverenzialità fifa
blu
verso tutto ciò che appartiene a
questo inesplorato universo.
Mai
pronunciare in sua presenza la parola amore
o sentimenti assorbenti
o ceretta: potrebbe avere un
colpo apoplettico!!! Ben
di peggio potrebbe succedere qualora vedesse una gamba appena un po'
scoperta o un décolleté generoso...
Questo
Auror non lascerà trapelare facilmente le emozioni e i sentimenti
che prova, risultando estremamente criptico. Magari
è innamorato di te da anni e anni e tu non te ne sei mai accorta...
Per
sedurlo esistono due
tre tecniche:
Un
primo approccio è quello “dolce&tenero”:
-
incantalo
col tuo buon carattere, e i tuoi modi gentili:sii comprensiva,
rispetta i suoi ombrosi silenzi e i suoi impacciati tentativi di
aprirsi.
-
stupefiscilo
ascoltandolo come una buona amica, sii garbata, stagli vicino senza
soffocarlo, regalandogli sempre un sorriso e una parola dolce.
Se
questa tecnica non funziona puoi ripiegare sull'approccio “per
sfinimento”:
-
invitalo
ripetutamente a cena, al cinema, per un tè, un caffè, una
camomilla fino a quando non accetta (sfodera
il labbro tremulo per convincerlo, mi hanno detto che funziona...),
-
appostati
dietro agli angoli bui e quando meno se lo aspetta saltagli al collo
o abbraccialo di slancio: dopo due o tre svenimenti dovrebbe
riuscire a sopportare la tua presenza senza rischiare la vita ma
solo con tartagliamenti vari...
-
incantesimo
utilissimo
è l'immobilus
mentre tenti di baciarlo (spaventato
com'è da una gonna rischi sempre che scappi a gambe levate non
appena ti avvicini...)
-
pozione
portentosa
(ma
chi è che al giorno d'oggi si mette a trafficare con quegli
alambicchi puzzolenti? Bah...) è
la felix felicis o eventualmente un otre di whisky incendiario: vi
serve assolutamente una dei due affinché un soggetto del genere si
liberi delle sue più profonde paure e vi chieda un appuntamento o
vi dia un bacio (casto,
sulla guancia!).
L'unica differenza tra i due liquidi è che il primo devi prenderlo
tu, mentre nel secondo devi letteralmente affogarcelo per avere una
sbronza adeguata...
Se
ti sei rotta le palle dei tempi biblici che richiede la strategia
numero 2 e di tutte quelle melensaggini dell'approccio 1 punta alla
strategia numero 3:
-
affatturalo
per sempre prendendolo per le... pluffe e
spogliandolo delle sue inibizioni (spogliandolo e basta!!!): questo
tipo di Auror attende da anni la donna perfetta, ragion per cui di
donna -e basta- non ne ha ancora incontrata una! È dunque a
stecchetto praticamente da tutta la vita, quindi impastoialo al
letto ed esibisciti nel tuo repertorio di “danze sexy scatenate”.
O ci resta secco sul colpo o ti dichiarerà il suo amore!!! Vedi un
po' tu se fargli rischiare o no la vita...
n.b.
La redazione del giornale non si assume alcuna responsabilità per
le eventuali conseguenze...
Hansy
J. Garkinson
*^*^*^*
Ho
deciso di soccombere...quello che scrivo sfugge sempre di più al mio
controllo e le pagine, che io immagino sempre essere setto o otto, si
moltiplicano in venti e più!!! Ergo mi arrendo sperando che i
capitoli non risultino troppo pesanti da leggere, e mi rassegno alla
prospettiva che le parole abbiano sempre la meglio e che la storia si
snodi autonoma per sentieri imprevisti persino per me! Bandiera
bianca e scusate per i miei tempi biblici...al momento sono sotto
esame (una novità insomma...) quindi vi dico da subito che per il
prossimo capitolo mi prenderò un po' di tempo, anche perché la
parte “succulenta” si avvicina, e beh...Draco merita un po' di
attenzione in più!
A
presto, e grazie davvero a chi corregge, consiglia, sorride o
legge in silenzio.
E
grazie come sempre a Valengel che in questo momento prepara la
valigia per l'Inghilterra...buon viaggio!
note
1.Il
piccolo sproloquio iniziale è una presa in giro dei Malfoy
-che in realtà io immagino molto severi e compiti come in TUTTE le
fanfic- ma è anche un atto dovuto verso i miei poveri calderoni!!!
Non ne posso più di sentir parlare della nobiltà d'oltremanica (e
io i Malfoy li immagino un po' così) e del matrimonio di GUGLIELMO
e CATERINA d'Inghilterra, con tutte le cose gravi e serie che
succedono nel mondo!!! Insomma... machissenefrega di com'è
fatto il suo vestito e di che scarpe porta?!?!? L'unica cosa
divertente di questo matrimonio sono stati gli eccentrici cappellini
sfoggiati dalle ospiti peggio vestite che si siano mai viste!!!
Oddio...
parlo come Hermione Granger quando non vuole scrivere gli articoli di
gossip della Gazzetta perché ci sono cose più serie di cui
parlare!!!
2.”Colombella”
è il modo in cui Pietro Gambadilegno, il celebre antagonista di
Topolino, chiama la sua fidanzata Trudy...beh, mi è sembrato
appropriato per la mia versione scema dei Malfoy!
ps.
Non riesco proprio a capire perché ma anche l'html
si ribella al mio volere, e a volte il carattere del testo cambia
improvvisamente in mezzo al capitolo o mi escono delle parole
evidenziate....ma nell'originale è tutto giusto!!! Ho provato a
correggere il tutto e anche a ripostare ma a quanto pare per il
carattere che improvvisamente si ingrandisce non c'è proprio nulla
da fare! Boh...
|