Let your soul gravitate to the love y'all

di Rota
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6. Where's the truth y'all? (I don't know)


¿ǝʌoן sı ǝɹǝɥʍ

L'idea del stessa Comitato non era venuta a una persona qualsiasi, all'interno del piccolo gruppo - no, decisamente no.
Arthur Kirkland era un signore distinto, uno di quelli che amano essere perfetti e crogiolarsi nella loro perfezione d'apparenza e d'essenza. Lo zelo non era un difetto, sulle sue labbra, così come la tendenza a migliorarsi sempre più, in uno spasmo verso l'irraggiungibile che non finiva proprio mai.
Era inglese e amava ripeterlo sempre, come se da quello dipendesse ogni cosa.
Aveva preso moglie da qualche anno, dopo un lungo fidanzamento. Lei si chiamava Nina, veniva dal Sud dell'Europa e gli aveva dato una figlia da amare e da crescere.
Nella sua vita non c'era niente di sbagliato, e questo gli aveva permesso di vedere e di capire molte cose.
La rabbia della gente, che sembrava dare una scusa a ogni barbaria.
L'odio della gente, che pareva diventato il fine di ogni azione e di ogni punizione mancata.
La sofferenza della gente, che derivava dall'impotenza di essere soli e di non avere nessuno con cui, semplicemente, parlare.
L'amore della gente, che voleva solo traboccare da bocche, occhi, pelle e mani, ma brillava ogni volta che ne aveva occasione, illuminando ogni cosa.
Si era lasciato convincere da Nina a fondare il Comitato per questo, cercando di fare capire a ogni singola metà del mondo i piaceri dell'altra, in un'armonia perfetta.
Quando la Marcia partì, lui aveva in braccio la sua bambina e nella mano le dita di sua moglie. La sua famiglia si era allargata, ora contava quasi una cinquantina di persone, più diversi gregari, volontari o semplici attivisti impegnati. Sapeva i loro nomi, i loro cognomi, e si era preoccupato di conoscere anche qualcosa in più, della maggior parte di loro - non ci era riuscito, e questo gli dispiaceva molto.
Ma conosceva le storie di Ivan, di Francis, di Gilbert, di Lovino e di Elizabeta, conosceva Natalia e Bella, Alfred e tantissimi altri di loro.
E per loro, avrebbe fatto qualsiasi cosa - e quando un inglese prometteva, si doveva essere sicuri che ogni cosa si sarebbe davvero avverata.




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