Disclaimer
Shaka:
Masami Kurumada
Nefertari:
la sottoscritta e aresian
Loto
e Pavone(quando compariranno): Masami Kurumada
Altri
pg inventati: miei
Nota
pre storia -
Si tratta dello spin
off della long fic " La valle della Lacrime", scitta a quattro mani con
aresian.
Una
di noi - capitolo 10 - Un tesoro nascosto
Shaka rabbrividì in maniera quasi del tutto
impercettibile, maledicendo il gelo siberiano che continuava ad
attanagliarlo e avvolse il braccio attorno alla vita della ragazza,
approfittando per stringerla ancora di più a sè
di modo da poterle offrire il calore che emanava dal proprio corpo.
E per beneficiare del suo, non era poi solamente altruista, non quando
il tempo era tanto inospitale e gli permetteva di avvicinarsi ancora di
più a lei. " Hai freddo? " Era la seconda volta quella notte
che le poneva la medesima domanda ed ebbe infatti la stessa risposta di
qualche ora prima, solo che in quel momento non gli stava mentendo; si
era lasciata avvolgere dal suo abbraccio ed ora era accoccolata contro
di lui al punto che non si sarebbe per nulla meravigliato se si fosse
sentito travolgere nuovamente da quella sensazione che fino solo al
giorno prima avrebbe definito scandalosa e immorale per uno come lui.
" E tu? " La voce di Nefertari gli ricordava quella di una gattina in
cerca di coccole e abbozzò un leggero sorriso; com'era
diversa ora, non sembrava la stessa ragazza che per settimane aveva
avuto timore anche solo di guardarlo, era completamente trasformata.
Non aveva nessun timore del contatto fisico con lui nonostante
l'evidente imbarazzo iniziale che aveva comunque colto anche lui, gli
si era totalmente abbandonata e a lui sembrava di essere stato avvolto
da una nuova pace che lo faceva sentire completo: le spostò
con delicatezza una ciocca di capelli che le era ricaduta sul volto,
osservando la profondità degli occhi neri della consorte. "
No. " Cos'erano mai gli spifferi gelidi che minacciavano di travolgere
quella piccola baita in confronto alla sensazione di calore che gli
avevano lasciato quelle ore di totale intimità con la
ragazza? E visto da quella prospettiva, si disse che forse avrebbe
potuto anche adempiere prima alla volontà di Arles che tanto
lo aveva infastidito per settimane. Ma, osservandola mentre gli cingeva
il collo con le braccia per baciarlo teneramente, si disse che non era
proprio quello che era successo; aveva desiderato dal profondo quel
momento, e mentre accadeva neppure una volta l'aveva sfiorato l'idea di
fare qualcosa sotto costrizione anzi, tutto era stato dimenticato
tranne la sensazione di essere davvero un tutt'uno con la sua deliziosa
Nefertari,
" Non sei capace di mentire. " Lei lo prese in giro gentilmente
scrutando a fondo nelle sue iridi pervinca e lui non oppose la minima
resistenza a quel dolce interludio che erano quei baci gentili e allo
stesso tempo ardenti. " Dev'essere una cosa che abbiamo in comune."
Scherzò lui facendo solamente finta di essere serio e
impassibile, cosa che gli riuscì un pò difficile
davanti all'evidente allegria della moglie; in fondo l'aveva sempre
saputo che non era in grado di raccontare menzogne, riflettè
costringendola gentilmente ad approfondire quelli che erano iniziati
come baci gentili e scherzosi, anche quando aveva sentito le versioni
di quell'uomo viscido che era Aphrodite aveva sempre faticato a
collegare i fatti alla ragazza.
E dentro di sè parzialmente sapeva di essere colpevole
perchè non aveva mai indagato a fondo, dando per giuste
quelle parole infamanti ma d'altra parte, pensò
più egoisticamente e più simile a sè
stesso come non mai, non avrebbe probabilmente avuto modo di apprezzare
al meglio Nefertari se una bugia non li avesse costretti ad unirsi. "
Ora dormi. " Ma non aveva avuto bisogno neppure di dirlo
perchè nel preciso momento in cui lei si era rannicchiata
nuovamente contro di lui, il sonno aveva avuto la meglio sugli
eventuali desideri che poteva provare e lui almeno per quelle poche ore
poteva sobbarcarsi il tanto agognato fardello di vegliare su di lei,
almeno finchè la realtà non fosse tornata
prepotente a ricordargli di non essere in possesso di una licenza che
gli consentiva di allontanarsi dal Santuario.
" Non dovresti uscire senza nulla addosso. " La voce di Shaka
suonò di nuovo atona ed inflessibile mentre avvolgeva un
mantello attorno al corpo di Nefertari, squarciato dal gelo mentre
stava china probabilmente per l'ultima volta sulla tomba del padre;
ringraziò sommessamente il guerriero ma non si fece
ingannare dal tono, i gesti erano gentili e l'aveva perfettamente
sentita la lieve preoccupazione che l'aveva portato a riprenderla
gentilmente avendo visto che aveva addosso solamente il sari e non
qualche altro indumento che potesse scaldarla. Un forte dubbio l'aveva
pervasa al risveglio, che magari Shaka potesse considerare
ciò che era accaduto come casuale, persino poco importante
ma credeva che fosse solo colpa della fretta. Maledì
mentalmente quel messaggero che li costringeva a quel rientro
così frettoloso, avrebbe preferito ancora crogiolarsi tra
quelle braccia che l'avevano fatta diventare completamente sua, invece
era obbligata a farsi portare nuovamente in India senza neppure la
possibilità di discutere di quanto successo. Il dolore per
la perdita del suo amato padre non era certo scomparso, solamente era
stato reso meno cocente da quell'avvicinamento inaspettato che l'aveva
spinta a dimenticare la scelta di non permettergli di avvicinarla se
avesse avuto quelle intenzioni.
" Tornerò il prima possibile. " Una frase comune di Shaka,
che pronunciava tutte le volte che la lasciava in India per tornare
alla sesta casa eppure il guerriero quel giorno fece fatica a non
mostrarsi irritato; i poteri di Mu erano stati l'ideale ma guardando
quel gruppetto che li osservava a distanza da qualche metro
provò il desiderio di farli sparire. Non poteva certo
contravvenire alle usanze indiane che non consentivano effusioni
pubbliche neppure tra due coniugi eppure aveva l'urgente desiderio di
farle capire che non stava andando via volontariamente. Ma come? Con le
parole? No, assolutamente impossibile, perchè anche qualora
l'avesse detto.. avrebbe subito trovato il modo di dire qualcosa che
contrastasse, non avendo ancora del tutto assimilato ciò che
il cuore, a dispetto della ragione, si ostinava a provare. I gesti?
Forse erano l'ideale ma non troppo espliciti, specie perchè
avrebbe voluto chiedere ai due allievi e al messaggero di farsi i fatti
loro e girarsi. Le sfiorò quasi casualmente il braccio,
l'unica cosa che si era azzardato a compiere che non avrebbe destato
alcun sospetto; la vide semplicemente annuire senza comprendere cosa
fosse quell'espressione leggermente triste sul volto. Dispiaciuta per
quanto era accaduto? Non era da escludere, pure lui era ancora
tormentato all'idea di averne inquinato la purezza.. O magari era il
suo modo per fargli capire che gli sarebbe mancato? A quel pensiero
sentì il cuore accelerare inaspettatamente il battito: non
sapeva perchè ma sperava che fosse quello.
Doveva esserlo. «Ecco, ora non comportarti come uno
sciocco.» Per un momento Shaka fu tentato di guardarsi
attorno: la sesta casa era vuota, nessuno era passato da quando Camus
aveva deciso di recarsi personalmente in India per parlare con la
moglie, eppure quella voce femminile, quasi ironica, rimbombava nella
sua mente. Di certo non era una sacerdotessa, e neppure Nefertari..
eppure aveva l'impressione di averla già sentita ancora.
Ripensò al colloquio avuto poche ore prima con Arles e
Aphrodite; non era certo soddisfatto dell'esito ma se non altro ora la
macchia sull'onore della ragazza era stata lavata via e il suo
matrimonio non era più una cosa di cui dover riferire
forzatamente al Santuario. Certo, se avesse portato con sè
quelle pelli pregne del sangue che testimoniava la perdita della
verginità della moglie, forse avrebbe ottenuto qualcosa in
più ma il solo pensiero di esporre una cosa tanto intima
l'aveva frenato dal raccogliere; sarebbe stato come sporcare ancora di
più la ragazza e alla fine non importava poi tanto. La
verità era comunque venuta a galla, assieme
all'indegnità del cavaliere dei Pesci. Non c'era nulla da
dimostrare, tanto meno una cosa tanto personale ed intima.
" Ci proverò nonna. " Sorrise quasi tra sè,
avendo riconosciuto lo spirito della donna defunta in quella piccola
paternale che anche dall'oltretomba aveva desiderato fare al tanto
umanamente perfetto nipote; non aveva comunque bisogno di quei
consigli, non quando era perfettamente consapevole di avere a che fare
con la più preziosa delle gemme che esistevano. Che
ridessero pure, quelli che non potevano capire, lui ne avrebbe avuto
personalmente cura per tutta la vita.
oh dai un pò di fluff
XDD spero vi piaccia uhm non so perchè cè
qualcosa che non mi torna ma tant'è xddd attendo come sempre
i vostri commenti
vi avviso che con questo capitolo lo spin off termina. si, non ve lo
aspettavate vero? lo so, però in fondo trattava solamente il
rapporto iniziale tra Shaka e Nefertari^^ è possibile che ne
seguano altri, non preoccupatevene^^ grazie comunque a tutti voi per
avere seguito fino alla fine, e vi dò appuntamento
ovviamente alla long fic che a giorni sarà aggiornata. ciau!
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