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Autore: Violet Tyrell    05/09/2011    5 recensioni
Shaka sospirò. Era assurda quella situazione. Lui cercava di essere gentile - nei limiti del possibile - ma trovava difficile ricordare che Nefertari non era abituata a lui.
Spin Off de " La valle delle lacrime "
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio, Virgo Shaka
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Yin e Yang'
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Disclaimer

Shaka: Masami Kurumada
Nefertari: la sottoscritta e aresian
Loto e Pavone(quando compariranno): Masami Kurumada
Altri pg inventati: miei

Nota pre storia -
Si tratta dello spin off della long fic " La valle della Lacrime", scitta a quattro mani con aresian.
    
 
 
Una di noi - capitolo 10    - Un tesoro nascosto

Shaka rabbrividì in maniera quasi del tutto impercettibile, maledicendo il gelo siberiano che continuava ad attanagliarlo e avvolse il braccio attorno alla vita della ragazza, approfittando per stringerla ancora di più a sè di modo da poterle offrire il calore che emanava dal proprio corpo.
E per beneficiare del suo, non era poi solamente altruista, non quando il tempo era tanto inospitale e gli permetteva di avvicinarsi ancora di più a lei. " Hai freddo? " Era la seconda volta quella notte che le poneva la medesima domanda ed ebbe infatti la stessa risposta di qualche ora prima, solo che in quel momento non gli stava mentendo; si era lasciata avvolgere dal suo abbraccio ed ora era accoccolata contro di lui al punto che non si sarebbe per nulla meravigliato se si fosse sentito travolgere nuovamente da quella sensazione che fino solo al giorno prima avrebbe definito scandalosa e immorale per uno come lui.
" E tu? " La voce di Nefertari gli ricordava quella di una gattina in cerca di coccole e abbozzò un leggero sorriso; com'era diversa ora, non sembrava la stessa ragazza che per settimane aveva avuto timore anche solo di guardarlo, era completamente trasformata. Non aveva nessun timore del contatto fisico con lui nonostante l'evidente imbarazzo iniziale che aveva comunque colto anche lui, gli si era totalmente abbandonata e a lui sembrava di essere stato avvolto da una nuova pace che lo faceva sentire completo: le spostò con delicatezza una ciocca di capelli che le era ricaduta sul volto, osservando la profondità degli occhi neri della consorte. " No. " Cos'erano mai gli spifferi gelidi che minacciavano di travolgere quella piccola baita in confronto alla sensazione di calore che gli avevano lasciato quelle ore di totale intimità con la ragazza? E visto da quella prospettiva, si disse che forse avrebbe potuto anche adempiere prima alla volontà di Arles che tanto lo aveva infastidito per settimane. Ma, osservandola mentre gli cingeva il collo con le braccia per baciarlo teneramente, si disse che non era proprio quello che era successo; aveva desiderato dal profondo quel momento, e mentre accadeva neppure una volta l'aveva sfiorato l'idea di fare qualcosa sotto costrizione anzi, tutto era stato dimenticato tranne la sensazione di essere davvero un tutt'uno con la sua deliziosa Nefertari,
" Non sei capace di mentire. " Lei lo prese in giro gentilmente scrutando a fondo nelle sue iridi pervinca e lui non oppose la minima resistenza a quel dolce interludio che erano quei baci gentili e allo stesso tempo ardenti. " Dev'essere una cosa che abbiamo in comune." Scherzò lui facendo solamente finta di essere serio e impassibile, cosa che gli riuscì un pò difficile davanti all'evidente allegria della moglie; in fondo l'aveva sempre saputo che non era in grado di raccontare menzogne, riflettè costringendola gentilmente ad approfondire quelli che erano iniziati come baci gentili e scherzosi, anche quando aveva sentito le versioni di quell'uomo viscido che era Aphrodite aveva sempre faticato a collegare i fatti alla ragazza.
E dentro di sè parzialmente sapeva di essere colpevole perchè non aveva mai indagato a fondo, dando per giuste quelle parole infamanti ma d'altra parte, pensò più egoisticamente e più simile a sè stesso come non mai, non avrebbe probabilmente avuto modo di apprezzare al meglio Nefertari se una bugia non li avesse costretti ad unirsi. " Ora dormi. " Ma non aveva avuto bisogno neppure di dirlo perchè nel preciso momento in cui lei si era rannicchiata nuovamente contro di lui, il sonno aveva avuto la meglio sugli eventuali desideri che poteva provare e lui almeno per quelle poche ore poteva sobbarcarsi il tanto agognato fardello di vegliare su di lei, almeno finchè la realtà non fosse tornata prepotente a ricordargli di non essere in possesso di una licenza che gli consentiva di allontanarsi dal Santuario.

" Non dovresti uscire senza nulla addosso. " La voce di Shaka suonò di nuovo atona ed inflessibile mentre avvolgeva un mantello attorno al corpo di Nefertari, squarciato dal gelo mentre stava china probabilmente per l'ultima volta sulla tomba del padre; ringraziò sommessamente il guerriero ma non si fece ingannare dal tono, i gesti erano gentili e l'aveva perfettamente sentita la lieve preoccupazione che l'aveva portato a riprenderla gentilmente avendo visto che aveva addosso solamente il sari e non qualche altro indumento che potesse scaldarla. Un forte dubbio l'aveva pervasa al risveglio, che magari Shaka potesse considerare ciò che era accaduto come casuale, persino poco importante ma credeva che fosse solo colpa della fretta. Maledì mentalmente quel messaggero che li costringeva a quel rientro così frettoloso, avrebbe preferito ancora crogiolarsi tra quelle braccia che l'avevano fatta diventare completamente sua, invece era obbligata a farsi portare nuovamente in India senza neppure la possibilità di discutere di quanto successo. Il dolore per la perdita del suo amato padre non era certo scomparso, solamente era stato reso meno cocente da quell'avvicinamento inaspettato che l'aveva spinta a dimenticare la scelta di non permettergli di avvicinarla se avesse avuto quelle intenzioni.
" Tornerò il prima possibile. " Una frase comune di Shaka, che pronunciava tutte le volte che la lasciava in India per tornare alla sesta casa eppure il guerriero quel giorno fece fatica a non mostrarsi irritato; i poteri di Mu erano stati l'ideale ma guardando quel gruppetto che li osservava a distanza da qualche metro provò il desiderio di farli sparire. Non poteva certo contravvenire alle usanze indiane che non consentivano effusioni pubbliche neppure tra due coniugi eppure aveva l'urgente desiderio di farle capire che non stava andando via volontariamente. Ma come? Con le parole? No, assolutamente impossibile, perchè anche qualora l'avesse detto.. avrebbe subito trovato il modo di dire qualcosa che contrastasse, non avendo ancora del tutto assimilato ciò che il cuore, a dispetto della ragione, si ostinava a provare. I gesti? Forse erano l'ideale ma non troppo espliciti, specie perchè avrebbe voluto chiedere ai due allievi e al messaggero di farsi i fatti loro e girarsi. Le sfiorò quasi casualmente il braccio, l'unica cosa che si era azzardato a compiere che non avrebbe destato alcun sospetto; la vide semplicemente annuire senza comprendere cosa fosse quell'espressione leggermente triste sul volto. Dispiaciuta per quanto era accaduto? Non era da escludere, pure lui era ancora tormentato all'idea di averne inquinato la purezza.. O magari era il suo modo per fargli capire che gli sarebbe mancato? A quel pensiero sentì il cuore accelerare inaspettatamente il battito: non sapeva perchè ma sperava che fosse quello.
Doveva esserlo. «Ecco, ora non comportarti come uno sciocco.» Per un momento Shaka fu tentato di guardarsi attorno: la sesta casa era vuota, nessuno era passato da quando Camus aveva deciso di recarsi personalmente in India per parlare con la moglie, eppure quella voce femminile, quasi ironica, rimbombava nella sua mente. Di certo non era una sacerdotessa, e neppure Nefertari.. eppure aveva l'impressione di averla già sentita ancora. Ripensò al colloquio avuto poche ore prima con Arles e Aphrodite; non era certo soddisfatto dell'esito ma se non altro ora la macchia sull'onore della ragazza era stata lavata via e il suo matrimonio non era più una cosa di cui dover riferire forzatamente al Santuario. Certo, se avesse portato con sè quelle pelli pregne del sangue che testimoniava la perdita della verginità della moglie, forse avrebbe ottenuto qualcosa in più ma il solo pensiero di esporre una cosa tanto intima l'aveva frenato dal raccogliere; sarebbe stato come sporcare ancora di più la ragazza e alla fine non importava poi tanto. La verità era comunque venuta a galla, assieme all'indegnità del cavaliere dei Pesci. Non c'era nulla da dimostrare, tanto meno una cosa tanto personale ed intima.
" Ci proverò nonna. " Sorrise quasi tra sè, avendo riconosciuto lo spirito della donna defunta in quella piccola paternale che anche dall'oltretomba aveva desiderato fare al tanto umanamente perfetto nipote; non aveva comunque bisogno di quei consigli, non quando era perfettamente consapevole di avere a che fare con la più preziosa delle gemme che esistevano. Che ridessero pure, quelli che non potevano capire, lui ne avrebbe avuto personalmente cura per tutta la vita.


oh dai un pò di fluff XDD spero vi piaccia uhm non so perchè cè qualcosa che non mi torna ma tant'è xddd attendo come sempre i vostri commenti
vi avviso che con questo capitolo lo spin off termina. si, non ve lo aspettavate vero? lo so, però in fondo trattava solamente il rapporto iniziale tra Shaka e Nefertari^^ è possibile che ne seguano altri, non preoccupatevene^^ grazie comunque a tutti voi per avere seguito fino alla fine, e vi dò appuntamento ovviamente alla long fic che a giorni sarà aggiornata. ciau!
   
 
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