Light
La prima cosa che notasti fu che era
bianco.
Era tutto teatralmente bianco.
La luce intensa che d’un
tratto ti aveva investito, ancora
faceva a pugni coi tuoi occhi di brace, il suo tepore ti cullava
lievemente, la
sua purezza ti avvolgeva in una morsa mortale.
La seconda cosa fu il silenzio.
Un silenzio che a tratti pareva far
rumore.
Pesante e immobile raccontava di una
pace che non avevi mai
assaggiato, ti riempiva i timpani, la gola, ti divorava lento, con un
piacere
tutto calcolato.
La terza fu che tu, in quel luogo, ci
eri già stato.
Ti alzasti di scatto, guardingo, il
respiro mozzato
prigioniero nei polmoni, la risata maligna di madame sconfitta a un
centimetro
ormai dal tuo cuore.
Oh sì, principe eremita,
sciocco, eletto mortale, il ricordo
non ingannava e i tuoi sensi avevano già visto
più lontano: eri di nuovo nel passaggio,
eri di nuovo a un passo
dalla morte.
La risata di Freezer e il ghigno dei
cyborg riempirono la
tua testa come un tuono.
“Vegeta…
Vegeta...”
Il sussurro che ruppe
d’improvviso quella quiete tetra fu
così flebile che ti parve un gemito.
Per un attimo pensasti fosse la tua
mente, solo la tua
mente, votata alla follia…
“Vegeta…
Vegeta…”
Bulma…
Ti guardasti intorno, incredulo della
tua stessa deduzione e
ancora più sorpreso quando la trovasti lì, a
pochi metri da te, bella sì, ma
stonata in quel gran bianco come la nota stridula di un accordo in do
maggiore.
I capelli le incorniciavano il volto
rendendolo un istmo di
terra in mezza al mare, le sue spalle vibravano in terremoto e le
lacrime le
solcavano il volto come rocce franate.
Non ti accorgesti nemmeno di esserle
andato incontro finchè
i suoi occhi grandi, in tempesta, quasi non ti trapassarono.
Ricordasti tutto, in pochi istanti.
Il colpo.
La sorpresa.
Il sangue.
Il tuo.
Il suo.
Il buio crudele che vi aveva ingoiato.
Sondasti il tuo stomaco alla ricerca
del dolore, ma né
quello né liquido scarlatto risultò al tuo
sondaggio.
Strano, l’altra volta
entrambi ti accompagnarono per tutto
il viaggio.
“Dove siamo…
cos’è successo…” chiese
tremando la creaturina,
rapendoti dai tuoi pensieri un po’ strani.
Ti accorgesti che guardarla, a lungo,
ti faceva male.
“Io… i cyborg ci
avevano colpito… ci avevano… non dovevo
distrarti! Non dovevo venire lì! mi dispiace! Mi
dispiace… ho così tanta paura…
così tanta, ma… dove siamo?”
Tremando e piangendo, Bulma si
portò al tuo fianco,
fissandoti in attesa.
Stavi per dirgliela la
verità, non è vero principe?
Stavi per dirgliela tutta, senza
fronzoli, senza scappatoie,
perché a mentire sono solo gli sciocchi o i vigliacchi e tu
non appartenevi a
nessuno dei due, tuttavia…
Era che qualcosa ti prendeva
l’orecchio.
Era che qualcosa ti pungeva il cuore.
Era che mai, mai in vita tua,
l’avevi vista così piccola,
così fragile, così terrena…
Sì, Vegeta.
Era questo il sapore della
pietà.
“Non lo so, dimmelo
tu.”
“Cosa?”
“Dimmelo tu dove
siamo… è il tuo sogno, non il mio.”
“Ma… ma come?
No! No! I cyborg… ci hanno colpiti… ti ho
distratto… noi… stiamo morendo!”
“Certo che ne hai di
fantasia terrestre!”
La donna ti osservò
sospettosa, scomposta e tremula come un
albero spezzato.
Cercò nei tuoi occhi
l’inganno, la menzogna, ma tu eri più
bravo.
Arresa e fiduciosa infine ti sorrise
e asciugandosi le
lacrime, si incamminò al tuo fianco.
La dottoressa Rose Brown quella
mattina si era svegliata con
uno strano formicolio nella pancia.
Una di quelle sensazioni gravi, di
pericolo, che somigliano
in tutto a campanelli d’allarme, il cui suono in
realtà era un invito a non
lasciare il proprio letto per affrontare il mondo circostante.
A voler essere sinceri, Rose aveva
anche accarezzato l’idea
di barricarsi in casa, ciò nonostante si era risolta a
constatare che non era
una codarda, ma un chirurgo e la sua intera esistenza in effetti era un
gara.
Così, armata di coraggio e
cappuccino, si era vestita in
tutta fretta, aveva indossato il camice e rassegnata aveva iniziato le
sue
visite in attesa del dramma.
Dramma che arrivò con un
po’ di ritardo, sì, ma con
un’inesorabilità tutta da apprezzare.
“Cosa abbiamo?”
chiese al paramedico che si affaccendava tra
le barelle dell’ambulanza.
“È orribile! Due
giovani, un uomo e una donna, stanno
seminando il panico a nord dell’isola! Sono in arrivo altre
emergenze!
Preparatevi!” rispose quello,agitato.
“E loro?”
“Maschio e femmina, sulla
trentina! Sono gli unici vivi, i
loro compagni sono morti, ma hanno perso molto sangue! Hanno entrambi
una
ferita al di sopra dell’addome!”
“Va bene, lasciate fare a
me!”
Seguita da infermieri e praticanti, la dottoressa Brown
portò in sala
operatoria i nuovi arrivati, tamponando loro il sangue e analizzando la
situazione.
“Il battito
dell’uomo è irregolare, ma forte nonostante la
ferita sia più profonda. Possiamo operarlo! Ha davvero la
pellaccia dura! Come
sta la donna, Brian?”
“Ha perso troppo sangue!” affermò il
giovane medico preoccupato “Il battito è
debolissimo! Il colpo le ha preso di striscio il cuore, ma il polmone
sta
cedendo!”
“Oh mio Dio! So chi
è lei! È Bulma Brief, delle Capsule
Corporation!” strillò l’infermiera
bionda d’un tratto.
“Non mi interessa chi
è, Nancy! Sta morendo!”
“Dottoressa, siamo in
arresto cardiaco!”
“Attaccate un monitor
all’uomo per controllarlo! Brian va a
prendere un defibrillatore! Nancy vai con l’adrenalina!
Sarah, 20 cc di
epinefrina! Forza!”
Mentre i suoi aiutanti si
affaccendavano a eseguire gli
ordini, Rose Brown fece una cosa che in dodici anni di onorata carriera
non
aveva fatto mai.
Guardò prima il volto del
giovane, incosciente, ma
ugualmente altero e pensò che avesse qualcosa di regale e di
superbo e che fosse
bello, dopotutto, sopra ogni dire.
Poi guardò Bulma e in un
istante capì.
“Ok, Bulma Brief, oggi io e
te facciamo un patto: io ce la
metto tutta a curarti e tu a guarire! Non puoi arrenderti, mi senti!
Non puoi!
Quell’uomo ti ha protetto! Probabilmente non lo sai e non lo
sa neanche lui,
forse è stato per caso, forse per istinto, ma è
successo! Lo ha fatto! Perciò
non ti azzardare a morire, Bulma Brief. Non in questo modo! Non questa
volta!”
E siamo al secondo round! Grazie a tutti
per i commenti e le
visualizzazioni!
Cosa succederà ai nostri eroi
adesso??
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