Signori
& signore siamo quasi arrivati alle battute finali di questa
fanfic. Manca davvero poco alla parola “fine”e beh...
spero che vi siate divertiti a leggere anche solo un quarto di quanto
io mi sia divertita a scrivere! Purtroppo credo che il raccontare
corbellerie assortite sia un male incurabile e ingravescente...
quindi siete tutti condannati al dover sopportare altre mie fanfic!!!
Per chi volesse, nuntio vobis che sto progettando qualche storia
pseudo seria, non certo perché io sia stanca della mia
personalissima vena di scemenza, ma piuttosto perché desidero
sperimentare un po' di tutto...
Per
adesso buona lettura, preparate l'insulina!!!
Auror:
il tuo wizard azzurro
come
conquistarlo in cinque facili mosse
Draco
Lucius Malfoy
Il
mago perfetto (si fa per dire...)
Strano.
Ciò
che è diverso dall'usuale. Eccentrico, anomalo, bislacco,
insolito, strambo, inverosimile, atipico... insomma strano.
S
t r a n o. Sei lettere più o meno usate ed abusate in una
conversazione ordinaria.
Una
parola di cui Hermione Granger aveva fatto un largo consumo nel corso
delle ultime dodici ore.
Perché
era stato strano essere invitata a cena da Draco Malfoy, era
stato strano scoprire che il suo pseudo capo era un
conversatore brillante ed una compagnia divertente, era stato strano
sorridergli da dietro il cucchiaino da dolce, ed era stato strano
- e a tratti
inquietante - ricevere quelli che alle orecchie di chi non
conosceva Draco ed Hermione, potevano suonare come dei compimenti.
Strano, ma non per questo meno bello.
E
strano era, senza dubbio, trovare il martedì mattina, alle 8 e
15, un'avvenente biondina spalmata sulla scrivania di Malfoy.
Mentre
se ne stava rigida e imbalsamata nel vano della porta, Hermione
scrutò l'inopportuna creatura che le sorrideva radiosa facendo
“ciao ciao” con la manina: aveva il naso storto e due
occhietti acquosi decisamente troppo vicini, gengive grosse e il
mento sfuggente, ma probabilmente un medimago plastico davvero
eccezionale.
E
quella adesso da dove Merlino era spuntata? Perché,
cavolo, quella lì avrà pure avuto una chioma fluente
appena uscita dalle mani del Mago Coppola e un incanto permanente
(assai male mascherato in verità) su quelle curve
mozzafiato... ma le era sembrato chiaro, la sera prima che Malfoy...
che lui avesse detto... cioè non proprio detto però...
oh insomma, che voleva quella scocciatrice?
-
Ciao - la salutò la sgradita apparizione mentre spalancava un
sorrisetto da iena che andava da un orecchio all'altro.
-
Buongiorno - gracchiò Hermione molto poco urbanamente.
-
Aspettavo Dray. Tra quanto arriva? -.
Dray?
-
Il signor Malfoy - scandì decisa. - In qualità di
Caposquadra del corpo Auror, è libero di arrivare in ufficio
quando preferisce - spiegò professionale, e stava per
aggiungere “Quindi è perfettamente inutile che lei lo
aspetti” quando Malfoy e il suo perfetto tempismo si
materializzarono direttamente dal camino.
-
Buongiorno Hermione - la salutò Draco tutto pimpante e col
sorriso sulle labbra.
Quel
sorriso rimase sospeso fra loro per qualche minuto, per poi svanire
debolmente incontrando lo sguardo gelido di Hermione e trasformarsi
infine in una smorfia agghiacciata non appena Malfoy si accorse della
bionda bellezza che, in pochi passi, si catapultò fra le sue
braccia, serrandolo in una presa spaccaossa.
Mentre
Draco veniva investito - e praticamente soffocato - da una zaffata di
Poinson n.5 (eau de parfum pour elle), Hermione si prese tutto il
tempo e la soddisfazione di testare la resistenza dei cardini della
porta, mentre se la sbatteva violentemente alle spalle.
***
Dopo
una buona mezz'ora, Malfoy era emerso dal proprio ufficio con una
faccia strana (sembrava reduce da un incontro ravvicinato con le
piantine delle serra n.3 della Sprite, per la precisione sotto forma
di erba rullata) e trascinandosi appresso quella era sparito.
Quel pomeriggio non si era presentato a lavoro, e nemmeno il giorno
dopo.
Con
la scusa di un raffreddore - e dire che mentre era avvinghiato alla
biondina sembrava proprio scoppiare di salute - Aleksej Grigor'evic
Stachanov si era preso ben due giorni di riposo, tutti e due nella
stessa settimana. Un fatto che aveva dell'incredibile...
probabilmente prima della pausa pranzo sarebbe venuto giù un
nubifragio!
Hermione
era annoiata a morte.
Malfoy
era sparito prima di rifilarle qualche rognosa incombenza e lei non
aveva proprio nulla da fare (a parte pedinare Neville, sperando che
lui avesse voglia di parlarle di nuovo). Quindi, dopo aver passato un
bel po' di ore a rubare lo stipendio contemporaneamente alla Gazzetta
e al Ministero contando le proprie doppie punte, Hermione aveva
trovato tutto il tempo di fantasticare sulla biondina slavata che
aveva rapito Draco. Magari adesso lo stava seviziando da qualche
parte, magari era una pericolosissima Mangiamorte evasa da Azkaban
che lo aveva irretito con le sue grazie per poi torturarlo
lentamente, ucciderlo e occultarne il corpo...
E
dire che fino a lunedì sera le cose erano andate così
bene!!!
Durante
la cena lui era stato davvero divertente e simpatico, le aveva
servito i manicaretti di mamma Cissy scaldati per l'occasione al
microonde (ebbene sì) ed era stato così carino da
limitarsi a “sciocchino” e “cretinetto” ogni
qualvolta si riferisse ad Harry e Ron. Lei lo aveva beccato a
fissarla un sacco di volte...
Mentre
sognava ad occhi aperti, Draco Malfoy e la bionda slavata di cui
sopra fecero il loro ingresso, lui imprecando come un turco
all'indirizzo di Blaise Zabini che lo salutava dal corridoio, e lei
caracollando sui tacchi a spillo e di nuovo agitando la mano in segno
di saluto. Poi, immancabilmente, si chiusero a doppia mandata dentro
l'ufficio.
Era
davvero troppo.
Bastardo.
Non
aveva detto che lei, Hermione Granger, era la prima della classe? Ok,
quella forse era una cosa ovvia per chiunque ma...
Stupido
furetto spelacchiato.
Non
aveva anche specificato che se non fosse stato per lei Potter
probabilmente sarebbe stato ancora in giro ai quattro angoli del
Mondo Magico alla ricerca degli horcrux? Poco originale visto che lo
avevano anche scritto sui giornali, ma...
Deficiente
di un... Mangiamorte!!! No, quella l'aveva già sentita.
Cioè
non che le avesse fatto dei complimenti normali, ma considerando che
a farglieli era stato Draco Malfoy, non significava forse che, in un
qualche modo contorto, lui l'ammirasse? Non significava forse,
insomma... qualcosa?
E
adesso con che coraggio si imbosca in ufficio con quella?!?!?
Hermione
si morsicò con rabbia le unghie, per somma gioia
dell'estetista di Lavanda che avrebbe provveduto l'indomani a
fargliele ricrescere a suon di engorgio e a suon di galeoni.
Ed
era pure da più di un'ora che erano chiusi dentro la
maledettissima tana del furetto, Morgana solo sapeva a fare cosa!!!
Rosa
dalla curiosità, la ragazza si appropinquò verso la
porta dell'ufficio. Si avvicinò di soppiatto al portaombrelli
e strisciò rasente al muro, poi, da vera ninja, si accovacciò
dietro alla serratura e iniziò a guardare dentro il buco.
Sarebbe
stata anche una mossa efficace se qualcuno all'interno non avesse
avuto la brillante idea di uscire di corsa.
La
Granger udì distintamente la maniglia abbassarsi e il cigolio
dei cardini, vide la porta avvicinarsi pericolosamente al suo volto.
Poi
tutto divenne nero.
***
Hermione
avvertiva un fastidioso intorpidimento alle gambe ed un certo prurito
all'altezza dello zigomo sinistro.
Dove
sono? Chi mi ha schiantata?
Le
sembrava di essere reduce da una sbronza con i fiocchi (o almeno
quella era la sua idea dei postumi di una sbornia, visto che la sua
esperienza in materia alcolica era limitata al brindisi del pranzo di
Natale), aveva le vertigini e serie difficoltà ad aprire gli
occhi, per non parlare dell'incessante martellare delle sangue nelle
orecchie e quella strana sensazione, come se fosse sospesa nel limbo
di un sogno a occhi aperti...
-
Granger sei un'idiota! -
Questi
soavi toni la svegliarono del tutto.
-
Malfoy? Che diavolo... -
-
Ti sei beccata una porta in testa, razza di idiota! Ma dico, si può
essere più tonti? - strepitò - Che poi cosa diavolo ci
facevi contro la porta? Penny ha aperto e tu eri lì dietro...
-
Penny,
eh? Così io sono “Granger” e lei è
“Penny”!!!
-
Scusa tanto Malferret se la tua porta ha tentato di uccidermi! -
frecciò ironica.
-
Dovresti scusati con la porta e non con me, perché con quella
testaccia dura che ti ritrovi si sarà fatta anche più
male di te... - puntualizzò lui ghignando.
-
Spiritoso... - borbottò gettandosi il lenzuolo in testa e
guardandosi attorno. Dalle pareti bianche e le suppellettili che
arredavano la stanza dedusse di essere finita nell'infermeria del
Ministero. In un letto, messa k.o. da una porta. Che fine ingloriosa
per un'eroina di guerra!
-
In effetti era una battuta pessima... comunque non ero passato per
litigare. Volevo solo sapere come ti senti. Ti sei afflosciata come
una pera sul pavimento e credo non fossi in te... prima di svenire
hai mormorato qualcosa tipo “rifatta” e poi ti sei
afflosciata fra le mie braccia. -
Oh...
fra le sue braccia?
-
Quindi mi hai portato tu qui, in braccio? - non sapeva se esserne
felice o in imbarazzo.
-
Certo che no, Granger: pesi in quintale! Ti ho fatta levitare... ah,
a proposito: credo che il tuo amichetto Paciock sia sulla buona
strada per perdonarti visto che è passato a trovarti almeno
tre volte, - sbuffò. Sembrava un po' infastidito. -
Grifondoro... i soliti, buoni da fare schifo... - aggiunse in fretta.
Troppo in fretta.
Ma
ad Hermione non era sfuggito...
-
Granger? Stai bene? Stai ridendo da sola, come una pazza furiosa... -
Quindi
lui era stato lì abbastanza a lungo da sapere che Neville era
passato tre volte...
-
Granger? -
E
come mai l'algido Draco Malfoy era stato al suo capezzale?
-
Granger? Granger cavolo, la botta deve essere stata più grave
del previsto!!! - Stillò Draco impaurito. - Infermiera
presto!!! Non mi risponde e sta sorridendo al soffitto come
un'idiota... -
-
Malfoy, lo so che è un'impresa al di là delle tue
capacità, ma potresti evitare per cinque minuti di fare il
cretino? Si può sapere cos'hai da agitarti tanto? -
-
Mi hai spaventato Granger: prima svieni, poi parli nel sonno, adesso
non rispondi quando ti chiamo. Insomma, se possibile, sei più
stramba del solito! -
Hermione
alzò gli occhi al cielo evitando accuratamente di dare retta
ai deliri del suo capo.
-
Non essere melodrammatico! - lo zittì - E dimmi un po', dov'è
la bionda di prima? -
-
Come scusa? - chiese lui stupito.
-
Non fare il finto tonto, dov'è finita la cara Penny?
- sottolineò quel nome con acredine - È
scappata perché ha capito che sei un furetto molesto, oppure è
corsa un momento dal medimago per un ritocco veloce alle tette? -
-
Guarda che Penis è troppo giovane per aver bisogno di farsi
incantare da un medimago estetico, e poi ce le ha grosse di suo... -
puntualizzò Draco giulivo.
-
Ma come siamo informati - ringhiò disgustata, mentre uno
strano spasmo le attorcigliava lo stomaco.
Draco
non rispose, si limitò a scoccarle un'occhiata penetrante e
poi a sospirare.
-
Non pensare male. Me la ricordo dai tempi di Hogwarts – spiegò.
- Era a Serpeverde, ed era già ben...- esitò -
attrezzata fin dal primo anno. -
Hermione
rimase in silenzio assorta.
Draco
cercò di leggere il suo viso, ma la ragazza aveva nascosto il
turbamento del suo volto dietro una cortina di riccioli fitti che le
ricadevano sulle guance e sulle tempie.
Si
grattò leggermente il naso incerto sul da farsi.
-
Granger... Hermione, quella è la donna di Blaise - rivelò
alla fine.
Hermione
spalancò gli occhi e lo guardò basita. Questo proprio
non se lo sarebbe mai aspettata.
-
Lui e Penis si sposeranno a breve. -
Errata-corrige.
Questo
proprio non se lo sarebbe mai aspettata!!! Zabini, il donnaiolo
impenitente, che decideva di mettere su casa?
-
Pare che alla fine abbia fatto “il danno” - le confidò
Draco - e tra poco sarà padre.-
Ah,
ecco dov'era il trucco.
-
Accidenti... sono, beh... sono un po' sorpresa! -
-
Tu sei sorpresa? Io sono sconvolto! Il mio migliore amico di tutta
una vita, quello con cui ho fatto le peggiori sciocchezze, che mette
la testa a posto... e poi la sua ragazza che scappa di casa per stare
con lui finendo su tutti i giornali e tocca a me andare sopra e sotto
per tutta l'Inghilterra per evitare che quelle cariatidi dei suoi
familiari riducano i gioielli di famiglia del povero Blaise in
poltiglia... povero me!!! -
-
Povero bambino... - lo corresse Hermione.
-
Beh povero non tanto... tra i galeoni di Zabini e quelli della madre
verrà su il rampollo più viziato d'Inghilterra. -
Se
non altro quello di Penis e Blaise non era un matrimonio di
interesse... c'era di che stare allegri.
-
Aspetta... ma allora quella è Penis Halton? L'erede
dell'impero economico dei magnate dei manici di scopa? -
-
Esatto. -
-
Occavolo!!! Quella famosa in tutta Hogwarts per aver appeso al
soffitto dell'aula di pozioni un suo ex dopo che aveva rivolto la
parola a Susan Bones? Quella imparentata con quel folle di
Greyback??? -
Draco
annuì.
-
Povero bambino - ribadì Hermione.
-
Per una volta sono d'accordo con te, Granger. Verrà su in una
casa piena di pazzi... Penis è una piuttosto sadica e
Blaise... beh è Blaise! Chissà quanto resisterà
a tenerselo nei pantaloni... Spero a lungo, i Greyback sono piuttosto
vendicativi e beh... hanno accumulato abbastanza esperienza con zio
Voldie per tagliarglielo in caso non riesca a... hem, regolarsi da
solo! Prevedo tempi duri... -
-
Non c'è che dire, il mondo cambia. - constatò Hermione
- E cambiamo anche noi. -
-
Se Blaise si sposa ovvio che cambi. Nevicherò a luglio - le
sorrise lui.
-
O potrebbe esserci un cataclisma, l'ennesima glaciazione, un nuovo
Signore Oscuro... -
-
Non essere tragica! Diventa padre e si sposa, mica diventa un buon
marito, responsabile e con la testa sulle spalle... -
-
E che tenga la bacchetta nei pantaloni - completò lei.
-
Già... - assentì Draco facendosi serio e prendendo a
fissarla attento. - Diciamo che avrà una possibilità. -
Possibilità.
Ad
un tratto quella parola acquisiva altri e insospettati significati,
mentre gli occhi di Draco incontravano i suoi e lui si faceva più
vicino.
-
Perché è di una possibilità che stiamo parlando,
Hermione - bisbigliò a pochi centimetri dal suo viso - Una
soltanto. Per cercare di essere felici - le soffiò sulle
labbra.
-
Alla faccia dell'essere supportivi - trillò Zabini tutto
allegro e sorridente.
Draco
ed Hermione saltarono fino al soffitto per lo spavento, e mentre
Hermione cercava di nascondersi (con scarsi risultati) sotto il
lenzuolo, Malfoy, che sfoggiava due guance rosse da far invidia a
Biancaneve, si limitò a incenerire il suo migliore amico con
lo sguardo.
-
Begli amici che siete - si lamentava intanto Blaise, tutto preso da
uno dei suoi soliti deliri verbali (ignorando totalmente il fatto che
Hermione non fosse affatto sua amica) - Nessuno che mi faccia gli
auguri o che pensi che la medaglia di papà dell'anno mi
donerebbe moltissimo... insomma, si sposerebbe alla perfezione col
mio incarnato!!! Per non parlare... -
-
Per non parlare di quanto le occhiaie per le notti insonni che
passerai doneranno al tuo viso, o delle gioie del tuo aristocratico
naso quando avrai a che fare con pannolini e poppate. - lo freddò
Draco, per nulla impietosito dall'espressione di puro sconforto che
aveva messo su il suo migliore amico.
-
Dici davvero? - s'informò Blaise orripilato. - Beh... poco
male, abbiamo un esercito di elfi domestici per fare tutto - si
consolò, tutto contento, prima di requisire Malfoy.
-
Draco i miei futuri suoceri sono qui, e non sembravano molto lieti
per la bella notizia. Te ne sei stato tutto il pomeriggio rintanato
in infermeria, ora devi aiutarmi - lo informò spiccio, mente
tutto sorridente lo afferrava per un braccio e praticamente lo
trascinava di peso fuori dalla stanza.
Hermione,
dal suo letto osservò i ragazzi che sparivano in corridoio.
Blaise
sembrava felice. Forse un po' troppo ottimista, ma del resto con i
tempi che correvano ci voleva una bella dose di ottimismo (o di
incoscienza) per metter su famiglia.
Draco,
invece, sembrava arrabbiatissimo. E pensare che se Blaise non fosse
venuto a interromperli forse....
Oh
Merlino!!!
Hermione
stava per avere un attacco di panico.
***
Come
calmarsi, come calmarsi? Come? Si chiese Hermione mentre con una mano
apriva la porta di casa e con l'altra accarezzava distrattamente
Grattastinchi dietro le orecchie.
Ad
Hogwarts, anni e anni di studio matto e disperatissimo le avevano
insegnato che, beh... leggere in tranquillità un buon libro
funzionava sempre. Ma non un semplice romanzetto, le ci voleva un bel
mattone da quattro chili, fitto di formule matematiche, fisiche o
chimiche particolarmente difficili... quello sì che avrebbe
fatto al caso suo! Prese un volume dello spessore del vocabolario
della lingua italiana, un foglio ed una penna e si mise a sfogliare
le pagine di “Trasfigurazione Avanzatissima-Praticamente
Impossibile”. Il suono della piuma che grattava sulla pergamena
e l'odore della carta stampata facevano miracoli, ma era ancora
troppo nervosa: meglio prendere un altro paio di tomi, e per
sicurezza, melius abundare quam deficere, tirò fuori anche “Il
Quidditch attraverso i millenni e le ere geologiche” e “Erbe,
Erbacce & Erba Libera”.
Un
paio di ore dopo, Ginny la trovò seduta sul tappeto del
salotto, sommersa da una pila di libri che le nascondeva persino la
testa.
-
Herm, cosa diavolo stai facendo? - le chiese l'amica facendosi strada
tra un mare di pergamene appallottolate sul pavimento.
-
Se n
è un intero positivo ed a
è coprimo rispetto ad n,
allora:aφ(n)
≡ 1 ( mod n)
-
-
Herm ti senti bene? - domandò Ginny preoccupata.
-
No per niente!!! - ragliò l'altra prima di accasciarsi sulla
pagina del teorema di Fermat-Eulero.
-
Herm... - cercò di dire l'amica.
-
Gin, sto per avere un'epifania!!! - la interruppe Hermione schizzando
in piedi.
-
Manca un casino di tempo a Natale... figuriamoci al 6 gennaio. -
-
Intendo dire che sto per avere una rivelazione e... -
-
Herm sono incinta!!! - strepitò Ginevra. Si vedeva che era
felice, ma come ogni donna alla prima gravidanza, sembrava anche
parecchio nervosa.
Hermione
la fissò sorpresa.
-
Pure tu? - strillò a pieni polmoni.
-
COOOSA??? Hermione Granger, TU sei incinta? - urlò Ginny ad un
passo dal colpo apoplettico.
-
Certo che NO! IO sono innamorata di Draco Malfoy!!! - rispose
gridando ancora più forte.
Oh,
Merlino, Morgana e tutti i fattucchieri della storia. L'aveva detto
davvero ad alta voce?!?!?
Ginevra
Molly Weasley, una Grifondoro fatta e finita, temprata dalla guerra e
da un matrimonio con Harry Potter, la fissò a lungo, senza
parole e con la bocca aperta.
-
Hem... congratulazioni per il bambino - cercò di
sdrammatizzare Hermione, che in effetti era felicissima per i suoi
migliori amici e iniziava seriamente a temere che Ginny, per lo
shock, sparasse fuori il pargoletto direttamente nel salotto di casa
sua. Poi si ricordò che al momento il pargoletto non poteva
proprio essere sfornato perché al massimo aveva un diametro di
una paio di centimetri.
-
Oh - disse Ginny scivolando a sedere su una poltrona.
-
Già - le rispose sedendosi a sua volta e appellando un paio di
tazze di tè dalla cucina. Perché quando le cose sono
incasinate la gente beve tè, sopratutto se è Inglese.
Cioè, lei si sarebbe attaccata volentieri ad una botte di
whisky incendiario, ma non pensava proprio che una donna incinta
potesse permetterselo.
-
Cavolo - disse Ginny saggiamente. - Cavolo - ripeté di nuovo,
e doveva essere seriamente sconvolta o più probabilmente
temeva che il bambino potesse sentirla, perché normalmente
qualsiasi Weasley che si rispetti avrebbe scomodato un bel po' di
gente “in alto” per esprimere tutto il proprio
disappunto.
-
Dai, magari non è così terribile... - aggiunse la
signora Potter rivolta più che altro a se stessa. - E
poi beh, l'ho notato quando ho lasciato Hogwarts: dopo sette anni ci
si affeziona pure ad un comodino... sono sulla buona strada per farmi
piacere Draco Malfoy!!! - sputò fuori con un'occhiata
mortifera all'indirizzo della sua migliore amica. Sembrò
rassegnarsi alla prospettiva che essendo incinta non potesse proprio
saltarle al collo e strangolarla... e infine sorrise tutta contenta.
-
Sai, non vedo l'ora che tu lo dica ad Harry e Ron – squittì
galvanizzata.
Hermione
Granger tirò un sospiro di sollievo: Ginny l'aveva presa
piuttosto bene.
Era
sollevata: la gravidanza era al sicuro.
La
sua salute non per molto.
***
Giovedì
era venuto e se ne era andato via, tutto sommato con poche vittime,
giudicò Hermione verso le sette di sera, mentre fissava
l'orologio a muro appeso sulla sua testa.
Mancava
solo un giorno al suo ennesimo - e per fortuna ultimo - articolo e
non aveva nemmeno scritto uno straccio di titolo, ma ormai tirare
fuori all'ultimo secondo un'idea strampalata, assurda e di successo
era una prassi consolidata. Per il resto, dopo quell'incredibile (e
lei stessa stentava ancora a crederci) presa di coscienza, era stato
alquanto strano e imbarazzante trovarsi a meno di dieci metri da
Draco, ma anche per quello aveva trovato il compromesso perfetto:
bastava evitarlo, tutto lì.
Certo,
precipitarsi fuori dalla stanza non appena il suo capo ci metteva
piede, urlando a squarciagola, non era affatto elegante, ma tutto
sommato non era elegante nemmeno quell'orrenda bomboniera che Penis e
Blaise le avevano portato quella mattina, eppure risplendeva sulla
sua scrivania.
Infischiandosene
bellamente dell'etichetta e, evidentemente, dei poveri nervi della
signora Halton – quella terribile spilungona che il giorno
prima aveva inseguito Zabini su e giù per il Ministero,
stillando qualcosa in merito alla perduta innocenza della sua
piccolina - “Penny darling” e “Bla-Bla Caro”
(disgustosi soprannomi da sposini novelli) si erano smaterializzati a
Witch-Vegas ed erano convolai a nozze.
E
come dimenticarsi della carissima segretaria del carissimo testimone?
Come minimo quella coppia di folli aveva pensato che andasse
ringraziata anche lei - per un motivo ignoto a tutti fuorché
alle loro teste di rapa - e si erano presentati al Ministero armati
di una bomboniera raccapricciante, ma che costava come il suo
stipendio di due mesi.
In
fondo cavarsela con un'orrenda statuetta di una mago che montava una
scopa (avete letto bene, NON “su” una scopa) non era poi
una grande tragedia. Non quanto avere una moglie Halton decisamente
fissata per le firebolt e per artistiche sculture francesi.
-
Ciao Hermione - la salutò Malfoy comparendo all'improvviso
alle sue spalle.
Hermione
si girò, le guance in fiamme e gli occhi iniettati di sangue.
Lo fissò a lungo con le palpebre a mezz'asta, poi cacciò
l'urlo delle grandi calamità e scappò via.
Draco
Malfoy, a cui quell'urlo aveva quasi perforato un timpano, rimase
immobile come un salame e con la faccia più sconcertata del
suo repertorio.
Ma
cosa diavolo era preso a quella pazzoide della Granger? Era da quando
l'avevano ricoverata in infermeria che dava di matto più
spesso del solito... e dire che già di suo era parecchio
schizzata!
Poteva
passare sopra al fatto che parlasse da sola con dei fiori, e pure al
fatto che avesse per amico un oggetto d'arredamento grasso e
ingombrante come Neville Paciock, ma che ogni volta che lo incrociava
fuggisse a gambe levate travolgendo il portaombrelli, la
fotocopiatrice e persino l'amato ficus era davvero troppo! Nemmeno
avesse visto un'acromantula gigante...E dire che si era accuratamente
rasato quella mattina e aveva passato tre quarti d'ora nella doccia
per farsi bello a suo esclusivo beneficio!
Ma
del resto quella era la sua Granger, mica una donna normale.
Draco
si mise a ridere da solo, come un perfetto imbecille.
***
Venerdì
era arrivato finalmente, e con lui il tanto atteso ultimo giorno di
lavoro in incognito per Hermione e la riunione semestrale del
Consiglio degli Auror. Non che lei ci avesse capito molto di cosa
avessero, quei tizi in uniforme, da confabulare tra loro, col
Ministro e con mezzo Wizengamot ogni sei mesi, ma era stata contenta
di vedere il Grande Capo (ovvero Harry) tirato a lucido in uno
smoking. Ancora più felice dell'arrivo dell' “ora X”
era stato Draco Malfoy, decisamente arcistufo e un tantino inalberato
nei confronti di quell'invasata, che con tutta probabilità
avrebbe potuto essere la donna della sua vita, ma non voleva proprio
saperne di collaborare.
In
parole povere si era proprio rotto i c...alderoni. Per questo aveva
molto saggiamente deciso di prendere la situazione di petto, perché,
ad aspettare i comodi di quella lì, probabilmente
sarebbe diventato vecchio e sua madre non avrebbe avuto nessun
piccolo “Iperione” o “Drusilla” da portare
dal lato oscuro.
Per
questo aveva mandato alla sua segretaria una di quella fantastiche
mail incantate per la comunicazione aerea tra i piani (cioè,
lui glielo avrebbe anche detto di persona ma non voleva rischiare che
lei scappasse urlando come un'ossessa) e le aveva intimato di
mettergli in ordine l'ufficio, avendo cura di bloccare prima il
camino, onde evitare che potesse sfuggirgli.
A
giudicare dal disastro che gli avevano combinato gli Halton lanciando
schiantesimi e maledizioni, Hermione ne avrebbe avuto abbastanza per
tutta la mattina e, a Merlino piacendo, sarebbe stata ancora presa da
quel lavoro al termine della riunione del Corpo Auror. Praticamente
in trappola!
Ovviamente
i malefici piani di Draco Malfoy non funzionavano mai, altrimenti
come spiegare perché in sette anni passati a fare dispetti ad
Harry Potter, il Bambino sopravvissuto avesse collezionato Golden
Globes a iosa (nonché una biografia in sette volumi che era un
vero e proprio bestseller internazionale) e lui una caterva di
epiche figuracce?
Ma
le statistiche non sarebbero tali se non ci fosse l'eccezione che
conferma la regola (ovvero il cosiddetto fattore C, leitmotiv della
mia fanfic e un po' di tutta la saga della Rowling), e alle due meno
dieci - se l'era svignata un pochino in anticipo ma rischiava di
addormentarsi sulla sedia - quando Draco Malfoy fece il suo ingresso
nel proprio ufficio, trovò Hermione Granger piegata su una
voragine del pavimento, i capelli tutti sparati in alto, le ascelle
“commosse” per lo sforzo e il culetto per aria.
Quella
era la sua occasione.
***
-
Un altro biscotto? -
-
Sì grazie. -
-
Ecco a te. -
Rumore
di mascelle in azione.
-
Cioccolato... è la mia ultima ossessione! -
Occhi
al cielo ad indicare comprensione, bocche troppo impegnate a
masticare per aggiungere altro.
-
Ma insomma, si può sapere come riuscite a mangiare in un
momento del genere? Dico, la tensione mi sta uccidendo!!! -
-
Sono incinta Bla-Bla, ho fame a tutte le ore del giorno e della
notte! E anche Gin-Gin lo è! - spiegò la neo signora
Zabini al consorte, mentre fregava alla sua più recente amica
un biscotto al burro - E poi non vorrai mica che nostro figlio nasca
con un'orribile voglia di cacao da qualche parte?!?! -
-
Il mio piccolino avrà la pelle nera come me! Non credo che una
macchiolina marrone si noti, ti pare? Invece potrebbe notarsi il mio
pallore se mi viene la nausea! -
-
Ma volete stare un po' zitti? Non sento niente! - si lamentò
Ginny con le orecchie (oblunghe) tese.
Lei,
Penny e Blaise se ne stavano seduti a terra in corridoio, con le
gambe incrociate, tutti attorno al paio di orecchie oblunghe che le
aveva prestato George. Ostacolavano il passaggio e ben più di
un Auror appena uscito dalla riunione si era fermato a guardarli
perplesso, facendo capannello attorno a quell'improbabile gruppetto.
Più
di tutti, però, era sbalordito Harry Potter, che si domandava
come mai la propria moglie incinta stesse improvvisando un picnic nel
corridoio, davanti all'ufficio di Draco Malfoy, in compagnia del di
lui migliore amico e consorte.
-
Gin? - la chiamò esitante.
-
ZITTI TUTTI!!! - intimò la signora Potter a tutto
quell'esercito di Auror e al Ministro in persona, fermatosi anche lui
per scoprire i motivi di quell'assembramento - Stanno parlando!!!
-
***
-
Malfoy, accidenti a te, al tuo calderone e pure alla tua scopa!
Speriamo che si rompa il manico a metà! - imprecò la
Granger mentre, sudata e ansante, tentava in ogni modo di arginare
l'entropia dilagante in quella stanza.
-
Che cosa ti ha fatto di male la mia Nimbus? - domandò Draco
palesando la propria presenza.
Hermione
sobbalzò. Lo fissò avvampando, considerò
brevemente che l'unica via di fuga - ovvero la porta (chiusa!!!) - le
era preclusa dal metro e ottanta di Draco Malfoy. Poi si tuffò
nel caminetto urlando, invece della consueta destinazione,
“AAAARGH!!!”, non appena il suo naso le rimandò la
dolorosa consapevolezza che qualcuno aveva bloccato il passaggio.
Tossendo
e sputando cenere, che le aveva insudiciato vestiti e capelli, cercò
di uscire dal camino, sollevando una nuvola di fuliggine. Non ci
riuscì. Rimase quindi in ginocchio ferma e zitta, in mezzo
alla polvere e alla sporcizia, mentre sentiva che lacrime di
umiliazione e vergogna premevano crudeli per uscire.
Draco,
che si morse la lingua per non scoppiare a ridere, si avvicinò
alla segretaria più assurda che avesse mai avuto l'onore di
incontrare. Le tese una mano, e vedendo che Hermione era troppo
confusa e imbarazzata per collaborare, la prese per le ascelle, come
una bambina piccola, e la tirò fuori di peso dal caminetto.
Hermione, sorpresa da quell'improvvisa vicinanza, trasalì e
divenne - se possibile - ancora più rossa, ma non si spostò.
Il tocco di Draco era gentile, ed era così caldo, così
piacevole.
-
Che ti succede Granger? Non hai nulla da dire? - la prese in giro. Ma
sorrideva, non voleva essere cattivo - Se avessi saputo prima che
bastava così poco per renderti tranquilla... - le soffiò
sul viso, mentre con una mano scendeva a sfiorarle un braccio e poi
il polso, per controllare che non si fosse fatta male.
Dove
le dita leggere di Draco incontravano la sua pelle, Hermione sentiva
di bruciare, ed era bellissimo.
-
Draco - mormorò vicinissima al viso di Malfoy.
Lui
avvicinò la bocca al suo orecchio e sussurrò:
-
Mi piace quando pronunci il mio nome. Anche se di solito lo dici come
un insulto o ci aggiungi qualche epiteto poco lusinghiero tipo
“furetto”, “beota”, “idiota”, ...
- si sentì in dovere di puntualizzare - Ma non me ne importa
niente. Vuol dire comunque che hai sempre il mio nome fra le labbra.
-
Lei
abbassò gli occhi, nascondendo lo sguardo a quello di lui, che
si faceva improvvisamente attento e profondo.
-
È perché
sono sempre nei tuoi pensieri? Nei tuoi sogni? - chiese serio.
Improvvisamente
la temperatura si era alzata. Hermione sentiva di andare a fuoco,
mentre il cuore pulsava forte contro le costole e il cervello
l'abbandonava. Per una volta non le importava di niente, di nessuna
conseguenza, di cosa avrebbero detto i suoi amici, che quello che
aveva di fronte era Draco Malfoy e che lei era Hermione Granger.
Aveva voglia di parlare, di urlare, di mettersi a piangere e poi a
ridere. Voleva dirgli tante cose. Cose sciocche, cose senza senso,
cose di zucchero che le incollavano la lingua al palato.
-
No, nei sogni no. - disse finalmente - Ma sei il mio peggiore incubo
ad occhi aperti. -
Del
resto lei era Hermione
Granger e lui
era Draco Malfoy.
Il
ragazzo la guardò un po' contrariato e un po' sorridendo.
-
Ne sei sicura? - ghignò - Perché sai… io penso
proprio che tu sia pazza di me. -
Negare,
negare fino alla morte.
-
Io interessata a te? E come lo avresti capito? - chiese lei, mentre
la voce le si rompeva sulle ultime sillabe.
-
Ma dal tuo bernoccolo in fronte, ovviamente!!! - esclamò lui –
Sai, mentre eri svenuta, deliravi e chiamavi il mio nome. A quanto
pare, Hermione, mi sogni anche... - gongolò soddisfatto,
avvicinandosi di più a lei.
La
ragazza lo fisso dubbiosa.
-
Mi stai prendendo in giro - sperò.
-
Ma certo!!! Eri k.o. e non hai parlato... al massimo russavi!!! -
-
Che cooosa??? - s'indigno lei - Io non russo!!! E' che ultimamente
non dormo molto bene per colpa di qualcuno... -
-
Non erano i Serpeverde quelli a giocare allo scaricabarile? - la
rimbeccò salace.
Touché.
-
Comunque, è davvero grazie a
quello che l'ho capito - si schiarì la gola, mentre finalmente
catturava i suoi occhi - Chi è l'imbecille che si becca una
porta in fronte mentre spia dalla serratura me che parlo con una
donna? - chiese. Questa volta non c'era traccia dell'ironia che
entrambi avevano usato per difendersi da quel delirio di emozioni
inaspettate che sembravano poterli schiacciare con la loro forza.
Draco
era ormai a pochi centimetri, ed Hermione lasciò che le dita
del ragazzo si intrecciassero fra i suoi riccioli, mentre i suoi
stessi piedi la portavano ancora più vicina.
Lui
respirò fra i suoi capelli, sulla pelle del suo collo e infine
sulle sue labbra.
-
Hermione - scandì deciso, mentre assaporava sulla lingua ogni
lettera di quel nome - So che è strano... è strano
anche per me. - ammise mentre le accarezzava una guancia coi
polpastrelli - Ma non me ne importa. Il mondo è pieno di
contraddizioni e di cose assurde, se ci pensi bene. Voglio dire, dei
milleuno gusti delle gelatine, almeno 500 sono stomachevoli, eppure
tutti continuano a comprarle, i maghi possono volare sulle scope, ma
sono stati i babbani ad andare sulla luna e un mezzosangue ha deciso
che bisognava fare una guerra per ristabilire il dominio del sangue
puro.- prese fiato mentre Hermione taceva, fissandolo rapita.
-Forse
non è poi così impossibile quello che provo - continuò
- So soltanto che non posso evitarlo, e non voglio farlo. È
uno dei misteri del mondo... tipo
perché esistono degli incantesimi inutili, come quello per
accorciare i denti, ma nessuno ha pensato a qualcosa per far girare
Potty senza quegli occhiali alla Camillo Benso. Che poi dico, se
anche non ci fosse il laser, almeno esistono gli ottici. Potrebbe
cambiare modello... -
Come
dichiarazione era un po' fuori dalle righe, ma ne aveva di tempo per
farlo migliorare, pensò Hermione felice, mentre gli
passava le braccia dietro la schiena.
-
Granger, quello che voglio dire è che ci voglio provare. Se lo
vuoi anche tu ovviamente. -
E
a questo punto ci sono dubbi? Lei praticamente gli stava attaccata
addosso e non aveva nessunissima intenzione di scollarsi.
-
Cioè, lo so che tendo ad essere un tantino egocentrico e che
tu hai delle strane manie da psicotica sciroccata... -
Ok,
adesso era il momento di tacere. Merlino come cavolo si spegneva un
Malfoy?
-
E non so se voglio che la mia vita sia stravolta da una donna... -
Stravolta,
che esagerazione. Al massimo si poteva apportare qualche piccolissimo
cambiamento. Tipo iscriversi al C.R.E.P.A. e liberare tutti i
trecento elfi domestici di Malfoy Manor.
-
...che lei mi cambi... -
Dobbiamo
lavorare sul look... cos'era quel bastone da passeggio dell'altro
giorno? Lo faceva sembrare un vecchio.
-
E non so se sono capace di impegnarmi per sempre. -
E
la prima dei miei figli si chiamerà Julia. Niente nomi
assurdi.
-
Quello che so è che ti voglio, Hermione. Ti voglio più
di qualsiasi altra cosa. Proviamoci, ti va? - le chiese aprendosi in
un sorriso.
Se
quella era l'occasione giusta per dire “sì, lo voglio”
Hermione se la perse. Era un attimo impegnata a protendersi verso
Draco Malfoy con le labbra.
Perché
un bacio da manuale in quel momento ci stava TUTTO.
Ma
come sempre le vie del ragionamento dei Serpeverde sono infinite e
piuttosto tortuose, per questo Malfoy, senza nemmeno accorgersi che
Hermione aveva già mentalmente detto tutti i “sì”
possibili alla loro storia (compreso quello che implicava un abito
bianco ed una cucciolata di furetti pelosi) ed era più che
pronta a passare ad un lato almeno un po' fisico della loro
relazione, si staccò da lei.
Hermione
schioccò le labbra.
E
il mio bacio? Si chiese come un'idiota.
-
Granger ti prego pensaci e fammi sapere cosa decidi. -
-
M... ma... - ma io ho già deciso, tentò di dire
lei.
-
Prenditi il tuo tempo, ma non sparire. So che oggi finisce il tuo
contratto, ma non voglio smettere di vederti. -
Tranquillo
Draco, nemmeno io!!!
-
Bene adesso vado. A presto. - disse lui, che non ne poteva davvero
più di tutto quel discorso. Che cavolo, era un Malfoy, non gli
era per niente semplice mettersi a nudo a quel modo. In quattro
rapide falcate sparì oltre la porta.
…..............................
….................
….........
…..
...
Ok
c'era ufficialmente qualcosa di strano, pensò Hermione.
Perché diavolo quel cretino era scappato?
Cioè,
era vero che lei non aveva detto nemmeno mezza parola per
incoraggiarlo, però... insomma... cioè... che
diavolo!!! Glielo aveva fatto capire che voleva stare con lui, no?
Forse
no...
O
forse sì, ma quello
lì
era stato a Serpeverde dopotutto, non si poteva pretendere troppo.
Avrebbe dovuto essere più esplicita, probabilmente.
E'
davvero un brutto mondo quello in cui nemmeno tu stesso riesci a
darti ragione.
Il
nome di Draco Lucius Malfoy risuonò per tutto il Ministero,
mentre Hermione Granger lo inseguiva correndo, travolgendo il
portaombrelli, il cestino della carta straccia e l'amato ficus (che a
questo punto era ormai spacciato).
Lui,
che si era allontanato di appena pochi passi lungo il corridoio, vide
la ragazza dei suoi sogni corrergli incontro con la braccia
spalancate, il viso sporco di fuliggine e le lacrime agli occhi.
Hermione,
mentre gli volava fra le braccia, pensò che in sottofondo non
ci sarebbe stata affatto male una delle romantiche hit di RDS (Radio
Dimensione Strega), il rallenty della telecamera e luci soffuse da
telefilm. Perché era tutto perfetto.
Poi
finalmente lo baciò.
Solo
quando partì l'applauso, si accorse della folla di Auror,
impiegati e segretarie che esplodevano in una standing ovation da
finale di Coppa del Mondo di Quidditch, mentre Harry Potter si
accasciava al suolo, Ginny abbracciava Penis che piangeva persino più
di Vetriolo (che più che altro singhiozzava per la rabbia) e
Zabini urlava “Magno gauidio nuntio vobis! HABEMUS GNOCCA!"
Era
forse un buon motivo per smettere?
***
Come
conquistare il TUO mago perfetto (e se è anche un Auror tanto
meglio)
Che
il principe azzurro delle favole babbane non esiste lo avevamo già
ampiamente appurato... ma il tuo mago perfetto (che poi perfetto non
lo è affatto) è quanto di più vicino ci possa
essere!!! Bello, bellissimo (ma anche brutto, bruttissimo o
repellente... che importa? De gustibus...), questo mago odioso e
insopportabile è l'unico uomo sulla terra in grado di farti
sudare le mani, avere le palpitazioni e risalire la cena dallo
stomaco. È l'amore,
e no, non sono i sintomi di un'intossicazione alimentare!!! Anche se
lui, in effetti, è il classico mammone da “4 salti nel
calderone” findus, e più che in grado di cucinare è
bravissimo ad attentare al tuo palato!!! Ma anche se desideri
affatturarlo un giorno sì e l'altro pure, non c'è
proprio niente da fare: è lui il tuo principe azzurro (o verde
e argento che dir si voglia), quello
str---o, ma str--z- forte... ma è anche un figo da paura,
quindi lo perdono!
Per
farlo cadere ai tuoi piedi:
1
Incantalo con la tua voce soave mentre gli lanci
addosso insulti e maledizioni. Perché l'amore renderà
anche ciechi, ma che lui sia un incommensurabile cretino è una
verità incontrovertibile... ricordati però che similes
con similibus.
2
Stupefiscilo
in mezzo al corridoio, in salotto, nella tromba delle scale o dove
capita, e ricordati che la divisa degli Auror prevede una cravatta
che all'occorrenza può diventare un'arma pericolosa. Se ti fa
arrabbiare, tira forte e lo vedrai cadere ai tuoi piedi. Non è
amore, ma una crisi di soffocamento. Comunque meglio di niente.
3
Un buon incantesimo è sempre il Crucio
o in alternativa l'Avada Kedavra... in quel caso però
rimarresti single. Non sarebbe molto meglio ammazzarsi di sano,
sanissimo sess... sanissimo sport? Fa bene alla salute e mette in
circolo endorfine.
4
Pozione utilissima è la felix felicis,
non tanto perché ti serve una botta di fortuna, ma per
giustificare al mondo il sorriso ebete con cui andrai in giro dopo
che vi siete imboscati nel ripostiglio delle scope del quinto piano
(tranquilla, non ci passa mai nessuno).
5
Affatturalo per sempre con un bacio mozzafiato davanti
a mezzo Ministero, fra cui c'è anche il tuo migliore amico
(nonché suo diretto superiore e nemico storico). Entrambi
rischieranno la vita: uno per infarto e l'altro per mano vostra se
non la smette immediatamente di ridere.
Forse
con lui non riuscirai a mettere su la famiglia felice della Mulino
Bianco, ma chi ha detto che una casa in cui i vostri bambini (biondi)
si riparano sotto il tavolo dal tostapane che gli hai lanciato
appresso non possa essere perfetta?
Insomma
ragazze, tirate fuori le bacchette e ricordatevi che a volte l'amore
si può trovare dove meno lo si aspetta...
Hermione
Jean Granger
E
ci siamo finalmente... manca solo un minuscolissimo finale!!!
Ci
vediamo la prossima volta con l'epilogo :-)
Grazie
mille, come sempre, a Valengel che non solo mi sopporta su
questa pagine ma anche in macchina e al ristorante, e persino quando
sbaglio la fermata del treno (sì, sono un'idiota) perché
sono rimbambita dal sonno... è lei l'autrice del delizioso
bannerino qui sopra!!! È
anche colpa sua se la mia splendida taglia 40 inizia a stringermi sui
fianchi... onoratissima di averti conosciuta di persona.
Ancora
più contento di me è stato il mio ragazzo, quando ho
potuto confermare che sei una piccola fanciulla dai boccoli biondi e
non un pericoloso maniaco...
La
donna di cui sopra mi fa sentire in dovere di aggiungere qualche
nota:
Sì,
lo so che è
un po' strano sentire Draco che parla di ottici e di modelli per
occhiali. Essendo un purosangue, non dovrebbe conoscere certe cose,
ma personalmente vorrei inaugurare una mobilitazione di massa per
far cambiare gli occhiali ad Harry Potter!!! Quindi concedetemi la
battuta sul babbanissimo Cavour!!!
Dalla
regia mi fanno anche sapere che esiste un incantesimo per sistemare
la vista e che Hermione si offre di farlo ad Harry, anche se alla
fine lui preferisce tenere gli occhiali. Non me lo ricordavo
assolutamente...
|