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Autore: whatashame    03/11/2011    9 recensioni
Cosa siete disposti a fare per la carriera? Tanto? Molto? Troppo?
Riformulate la domanda ad Hermione Jean Granger: lei vi risponderebbe “TUTTO”!!!
E se per quella terza pagina fosse costretta a sopportare un vecchio nemico? Poco male, sarebbe pronta a vedersela una seconda volta persino con Voldemort...figuriamoci con lui!!!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Signori & signore siamo quasi arrivati alle battute finali di questa fanfic. Manca davvero poco alla parola “fine”e beh... spero che vi siate divertiti a leggere anche solo un quarto di quanto io mi sia divertita a scrivere! Purtroppo credo che il raccontare corbellerie assortite sia un male incurabile e ingravescente... quindi siete tutti condannati al dover sopportare altre mie fanfic!!! Per chi volesse, nuntio vobis che sto progettando qualche storia pseudo seria, non certo perché io sia stanca della mia personalissima vena di scemenza, ma piuttosto perché desidero sperimentare un po' di tutto...


Per adesso buona lettura, preparate l'insulina!!!




Auror: il tuo wizard azzurro

come conquistarlo in cinque facili mosse



Draco Lucius Malfoy

Il mago perfetto (si fa per dire...)







Strano.

Ciò che è diverso dall'usuale. Eccentrico, anomalo, bislacco, insolito, strambo, inverosimile, atipico... insomma strano.

S t r a n o. Sei lettere più o meno usate ed abusate in una conversazione ordinaria.

Una parola di cui Hermione Granger aveva fatto un largo consumo nel corso delle ultime dodici ore.

Perché era stato strano essere invitata a cena da Draco Malfoy, era stato strano scoprire che il suo pseudo capo era un conversatore brillante ed una compagnia divertente, era stato strano sorridergli da dietro il cucchiaino da dolce, ed era stato strano - e a tratti inquietante - ricevere quelli che alle orecchie di chi non conosceva Draco ed Hermione, potevano suonare come dei compimenti. Strano, ma non per questo meno bello.


E strano era, senza dubbio, trovare il martedì mattina, alle 8 e 15, un'avvenente biondina spalmata sulla scrivania di Malfoy.


Mentre se ne stava rigida e imbalsamata nel vano della porta, Hermione scrutò l'inopportuna creatura che le sorrideva radiosa facendo “ciao ciao” con la manina: aveva il naso storto e due occhietti acquosi decisamente troppo vicini, gengive grosse e il mento sfuggente, ma probabilmente un medimago plastico davvero eccezionale.


E quella adesso da dove Merlino era spuntata? Perché, cavolo, quella lì avrà pure avuto una chioma fluente appena uscita dalle mani del Mago Coppola e un incanto permanente (assai male mascherato in verità) su quelle curve mozzafiato... ma le era sembrato chiaro, la sera prima che Malfoy... che lui avesse detto... cioè non proprio detto però... oh insomma, che voleva quella scocciatrice?


- Ciao - la salutò la sgradita apparizione mentre spalancava un sorrisetto da iena che andava da un orecchio all'altro.


- Buongiorno - gracchiò Hermione molto poco urbanamente.


- Aspettavo Dray. Tra quanto arriva? -.


Dray?


- Il signor Malfoy - scandì decisa. - In qualità di Caposquadra del corpo Auror, è libero di arrivare in ufficio quando preferisce - spiegò professionale, e stava per aggiungere “Quindi è perfettamente inutile che lei lo aspetti” quando Malfoy e il suo perfetto tempismo si materializzarono direttamente dal camino.


- Buongiorno Hermione - la salutò Draco tutto pimpante e col sorriso sulle labbra.

Quel sorriso rimase sospeso fra loro per qualche minuto, per poi svanire debolmente incontrando lo sguardo gelido di Hermione e trasformarsi infine in una smorfia agghiacciata non appena Malfoy si accorse della bionda bellezza che, in pochi passi, si catapultò fra le sue braccia, serrandolo in una presa spaccaossa.


Mentre Draco veniva investito - e praticamente soffocato - da una zaffata di Poinson n.5 (eau de parfum pour elle), Hermione si prese tutto il tempo e la soddisfazione di testare la resistenza dei cardini della porta, mentre se la sbatteva violentemente alle spalle.



***


Dopo una buona mezz'ora, Malfoy era emerso dal proprio ufficio con una faccia strana (sembrava reduce da un incontro ravvicinato con le piantine delle serra n.3 della Sprite, per la precisione sotto forma di erba rullata) e trascinandosi appresso quella era sparito. Quel pomeriggio non si era presentato a lavoro, e nemmeno il giorno dopo.

Con la scusa di un raffreddore - e dire che mentre era avvinghiato alla biondina sembrava proprio scoppiare di salute - Aleksej Grigor'evic Stachanov si era preso ben due giorni di riposo, tutti e due nella stessa settimana. Un fatto che aveva dell'incredibile... probabilmente prima della pausa pranzo sarebbe venuto giù un nubifragio!


Hermione era annoiata a morte.

Malfoy era sparito prima di rifilarle qualche rognosa incombenza e lei non aveva proprio nulla da fare (a parte pedinare Neville, sperando che lui avesse voglia di parlarle di nuovo). Quindi, dopo aver passato un bel po' di ore a rubare lo stipendio contemporaneamente alla Gazzetta e al Ministero contando le proprie doppie punte, Hermione aveva trovato tutto il tempo di fantasticare sulla biondina slavata che aveva rapito Draco. Magari adesso lo stava seviziando da qualche parte, magari era una pericolosissima Mangiamorte evasa da Azkaban che lo aveva irretito con le sue grazie per poi torturarlo lentamente, ucciderlo e occultarne il corpo...


E dire che fino a lunedì sera le cose erano andate così bene!!!


Durante la cena lui era stato davvero divertente e simpatico, le aveva servito i manicaretti di mamma Cissy scaldati per l'occasione al microonde (ebbene sì) ed era stato così carino da limitarsi a “sciocchino” e “cretinetto” ogni qualvolta si riferisse ad Harry e Ron. Lei lo aveva beccato a fissarla un sacco di volte...


Mentre sognava ad occhi aperti, Draco Malfoy e la bionda slavata di cui sopra fecero il loro ingresso, lui imprecando come un turco all'indirizzo di Blaise Zabini che lo salutava dal corridoio, e lei caracollando sui tacchi a spillo e di nuovo agitando la mano in segno di saluto. Poi, immancabilmente, si chiusero a doppia mandata dentro l'ufficio.


Era davvero troppo.


Bastardo.


Non aveva detto che lei, Hermione Granger, era la prima della classe? Ok, quella forse era una cosa ovvia per chiunque ma...


Stupido furetto spelacchiato.


Non aveva anche specificato che se non fosse stato per lei Potter probabilmente sarebbe stato ancora in giro ai quattro angoli del Mondo Magico alla ricerca degli horcrux? Poco originale visto che lo avevano anche scritto sui giornali, ma...


Deficiente di un... Mangiamorte!!! No, quella l'aveva già sentita.


Cioè non che le avesse fatto dei complimenti normali, ma considerando che a farglieli era stato Draco Malfoy, non significava forse che, in un qualche modo contorto, lui l'ammirasse? Non significava forse, insomma... qualcosa?


E adesso con che coraggio si imbosca in ufficio con quella?!?!?


Hermione si morsicò con rabbia le unghie, per somma gioia dell'estetista di Lavanda che avrebbe provveduto l'indomani a fargliele ricrescere a suon di engorgio e a suon di galeoni.


Ed era pure da più di un'ora che erano chiusi dentro la maledettissima tana del furetto, Morgana solo sapeva a fare cosa!!!


Rosa dalla curiosità, la ragazza si appropinquò verso la porta dell'ufficio. Si avvicinò di soppiatto al portaombrelli e strisciò rasente al muro, poi, da vera ninja, si accovacciò dietro alla serratura e iniziò a guardare dentro il buco.

Sarebbe stata anche una mossa efficace se qualcuno all'interno non avesse avuto la brillante idea di uscire di corsa.

La Granger udì distintamente la maniglia abbassarsi e il cigolio dei cardini, vide la porta avvicinarsi pericolosamente al suo volto.


Poi tutto divenne nero.



***




Hermione avvertiva un fastidioso intorpidimento alle gambe ed un certo prurito all'altezza dello zigomo sinistro.


Dove sono? Chi mi ha schiantata?


Le sembrava di essere reduce da una sbronza con i fiocchi (o almeno quella era la sua idea dei postumi di una sbornia, visto che la sua esperienza in materia alcolica era limitata al brindisi del pranzo di Natale), aveva le vertigini e serie difficoltà ad aprire gli occhi, per non parlare dell'incessante martellare delle sangue nelle orecchie e quella strana sensazione, come se fosse sospesa nel limbo di un sogno a occhi aperti...


- Granger sei un'idiota! -


Questi soavi toni la svegliarono del tutto.


- Malfoy? Che diavolo... -


- Ti sei beccata una porta in testa, razza di idiota! Ma dico, si può essere più tonti? - strepitò - Che poi cosa diavolo ci facevi contro la porta? Penny ha aperto e tu eri lì dietro... -


Penny, eh? Così io sono “Granger” e lei è “Penny”!!!


- Scusa tanto Malferret se la tua porta ha tentato di uccidermi! - frecciò ironica.


- Dovresti scusati con la porta e non con me, perché con quella testaccia dura che ti ritrovi si sarà fatta anche più male di te... - puntualizzò lui ghignando.


- Spiritoso... - borbottò gettandosi il lenzuolo in testa e guardandosi attorno. Dalle pareti bianche e le suppellettili che arredavano la stanza dedusse di essere finita nell'infermeria del Ministero. In un letto, messa k.o. da una porta. Che fine ingloriosa per un'eroina di guerra!


- In effetti era una battuta pessima... comunque non ero passato per litigare. Volevo solo sapere come ti senti. Ti sei afflosciata come una pera sul pavimento e credo non fossi in te... prima di svenire hai mormorato qualcosa tipo “rifatta” e poi ti sei afflosciata fra le mie braccia. -


Oh... fra le sue braccia?


- Quindi mi hai portato tu qui, in braccio? - non sapeva se esserne felice o in imbarazzo.


- Certo che no, Granger: pesi in quintale! Ti ho fatta levitare... ah, a proposito: credo che il tuo amichetto Paciock sia sulla buona strada per perdonarti visto che è passato a trovarti almeno tre volte, - sbuffò. Sembrava un po' infastidito. - Grifondoro... i soliti, buoni da fare schifo... - aggiunse in fretta. Troppo in fretta.


Ma ad Hermione non era sfuggito...


- Granger? Stai bene? Stai ridendo da sola, come una pazza furiosa... -


Quindi lui era stato lì abbastanza a lungo da sapere che Neville era passato tre volte...


- Granger? -


E come mai l'algido Draco Malfoy era stato al suo capezzale?


- Granger? Granger cavolo, la botta deve essere stata più grave del previsto!!! - Stillò Draco impaurito. - Infermiera presto!!! Non mi risponde e sta sorridendo al soffitto come un'idiota... -


- Malfoy, lo so che è un'impresa al di là delle tue capacità, ma potresti evitare per cinque minuti di fare il cretino? Si può sapere cos'hai da agitarti tanto? -


- Mi hai spaventato Granger: prima svieni, poi parli nel sonno, adesso non rispondi quando ti chiamo. Insomma, se possibile, sei più stramba del solito! -


Hermione alzò gli occhi al cielo evitando accuratamente di dare retta ai deliri del suo capo.

- Non essere melodrammatico! - lo zittì - E dimmi un po', dov'è la bionda di prima? -


- Come scusa? - chiese lui stupito.


- Non fare il finto tonto, dov'è finita la cara Penny? - sottolineò quel nome con acredine - È scappata perché ha capito che sei un furetto molesto, oppure è corsa un momento dal medimago per un ritocco veloce alle tette? -


- Guarda che Penis è troppo giovane per aver bisogno di farsi incantare da un medimago estetico, e poi ce le ha grosse di suo... - puntualizzò Draco giulivo.


- Ma come siamo informati - ringhiò disgustata, mentre uno strano spasmo le attorcigliava lo stomaco.


Draco non rispose, si limitò a scoccarle un'occhiata penetrante e poi a sospirare.

- Non pensare male. Me la ricordo dai tempi di Hogwarts – spiegò. - Era a Serpeverde, ed era già ben...- esitò - attrezzata fin dal primo anno. -


Hermione rimase in silenzio assorta.


Draco cercò di leggere il suo viso, ma la ragazza aveva nascosto il turbamento del suo volto dietro una cortina di riccioli fitti che le ricadevano sulle guance e sulle tempie.

Si grattò leggermente il naso incerto sul da farsi.


- Granger... Hermione, quella è la donna di Blaise - rivelò alla fine.

Hermione spalancò gli occhi e lo guardò basita. Questo proprio non se lo sarebbe mai aspettata.


- Lui e Penis si sposeranno a breve. -


Errata-corrige. Questo proprio non se lo sarebbe mai aspettata!!! Zabini, il donnaiolo impenitente, che decideva di mettere su casa?


- Pare che alla fine abbia fatto “il danno” - le confidò Draco - e tra poco sarà padre.-


Ah, ecco dov'era il trucco.


- Accidenti... sono, beh... sono un po' sorpresa! -


- Tu sei sorpresa? Io sono sconvolto! Il mio migliore amico di tutta una vita, quello con cui ho fatto le peggiori sciocchezze, che mette la testa a posto... e poi la sua ragazza che scappa di casa per stare con lui finendo su tutti i giornali e tocca a me andare sopra e sotto per tutta l'Inghilterra per evitare che quelle cariatidi dei suoi familiari riducano i gioielli di famiglia del povero Blaise in poltiglia... povero me!!! -


- Povero bambino... - lo corresse Hermione.


- Beh povero non tanto... tra i galeoni di Zabini e quelli della madre verrà su il rampollo più viziato d'Inghilterra. -


Se non altro quello di Penis e Blaise non era un matrimonio di interesse... c'era di che stare allegri.


- Aspetta... ma allora quella è Penis Halton? L'erede dell'impero economico dei magnate dei manici di scopa? -


- Esatto. -


- Occavolo!!! Quella famosa in tutta Hogwarts per aver appeso al soffitto dell'aula di pozioni un suo ex dopo che aveva rivolto la parola a Susan Bones? Quella imparentata con quel folle di Greyback??? -


Draco annuì.


- Povero bambino - ribadì Hermione.


- Per una volta sono d'accordo con te, Granger. Verrà su in una casa piena di pazzi... Penis è una piuttosto sadica e Blaise... beh è Blaise! Chissà quanto resisterà a tenerselo nei pantaloni... Spero a lungo, i Greyback sono piuttosto vendicativi e beh... hanno accumulato abbastanza esperienza con zio Voldie per tagliarglielo in caso non riesca a... hem, regolarsi da solo! Prevedo tempi duri... -


- Non c'è che dire, il mondo cambia. - constatò Hermione - E cambiamo anche noi. -


- Se Blaise si sposa ovvio che cambi. Nevicherò a luglio - le sorrise lui.


- O potrebbe esserci un cataclisma, l'ennesima glaciazione, un nuovo Signore Oscuro... -


- Non essere tragica! Diventa padre e si sposa, mica diventa un buon marito, responsabile e con la testa sulle spalle... -


- E che tenga la bacchetta nei pantaloni - completò lei.


- Già... - assentì Draco facendosi serio e prendendo a fissarla attento. - Diciamo che avrà una possibilità. -


Possibilità.


Ad un tratto quella parola acquisiva altri e insospettati significati, mentre gli occhi di Draco incontravano i suoi e lui si faceva più vicino.


- Perché è di una possibilità che stiamo parlando, Hermione - bisbigliò a pochi centimetri dal suo viso - Una soltanto. Per cercare di essere felici - le soffiò sulle labbra.


- Alla faccia dell'essere supportivi - trillò Zabini tutto allegro e sorridente.


Draco ed Hermione saltarono fino al soffitto per lo spavento, e mentre Hermione cercava di nascondersi (con scarsi risultati) sotto il lenzuolo, Malfoy, che sfoggiava due guance rosse da far invidia a Biancaneve, si limitò a incenerire il suo migliore amico con lo sguardo.


- Begli amici che siete - si lamentava intanto Blaise, tutto preso da uno dei suoi soliti deliri verbali (ignorando totalmente il fatto che Hermione non fosse affatto sua amica) - Nessuno che mi faccia gli auguri o che pensi che la medaglia di papà dell'anno mi donerebbe moltissimo... insomma, si sposerebbe alla perfezione col mio incarnato!!! Per non parlare... -


- Per non parlare di quanto le occhiaie per le notti insonni che passerai doneranno al tuo viso, o delle gioie del tuo aristocratico naso quando avrai a che fare con pannolini e poppate. - lo freddò Draco, per nulla impietosito dall'espressione di puro sconforto che aveva messo su il suo migliore amico.


- Dici davvero? - s'informò Blaise orripilato. - Beh... poco male, abbiamo un esercito di elfi domestici per fare tutto - si consolò, tutto contento, prima di requisire Malfoy.


- Draco i miei futuri suoceri sono qui, e non sembravano molto lieti per la bella notizia. Te ne sei stato tutto il pomeriggio rintanato in infermeria, ora devi aiutarmi - lo informò spiccio, mente tutto sorridente lo afferrava per un braccio e praticamente lo trascinava di peso fuori dalla stanza.


Hermione, dal suo letto osservò i ragazzi che sparivano in corridoio.

Blaise sembrava felice. Forse un po' troppo ottimista, ma del resto con i tempi che correvano ci voleva una bella dose di ottimismo (o di incoscienza) per metter su famiglia.

Draco, invece, sembrava arrabbiatissimo. E pensare che se Blaise non fosse venuto a interromperli forse....


Oh Merlino!!!


Hermione stava per avere un attacco di panico.



***




Come calmarsi, come calmarsi? Come? Si chiese Hermione mentre con una mano apriva la porta di casa e con l'altra accarezzava distrattamente Grattastinchi dietro le orecchie.

Ad Hogwarts, anni e anni di studio matto e disperatissimo le avevano insegnato che, beh... leggere in tranquillità un buon libro funzionava sempre. Ma non un semplice romanzetto, le ci voleva un bel mattone da quattro chili, fitto di formule matematiche, fisiche o chimiche particolarmente difficili... quello sì che avrebbe fatto al caso suo! Prese un volume dello spessore del vocabolario della lingua italiana, un foglio ed una penna e si mise a sfogliare le pagine di “Trasfigurazione Avanzatissima-Praticamente Impossibile”. Il suono della piuma che grattava sulla pergamena e l'odore della carta stampata facevano miracoli, ma era ancora troppo nervosa: meglio prendere un altro paio di tomi, e per sicurezza, melius abundare quam deficere, tirò fuori anche “Il Quidditch attraverso i millenni e le ere geologiche” e “Erbe, Erbacce & Erba Libera”.


Un paio di ore dopo, Ginny la trovò seduta sul tappeto del salotto, sommersa da una pila di libri che le nascondeva persino la testa.


- Herm, cosa diavolo stai facendo? - le chiese l'amica facendosi strada tra un mare di pergamene appallottolate sul pavimento.


- Se n è un intero positivo ed a è coprimo rispetto ad n, allora:aφ(n) ≡ 1 ( mod n) -


- Herm ti senti bene? - domandò Ginny preoccupata.


- No per niente!!! - ragliò l'altra prima di accasciarsi sulla pagina del teorema di Fermat-Eulero.


- Herm... - cercò di dire l'amica.


- Gin, sto per avere un'epifania!!! - la interruppe Hermione schizzando in piedi.


- Manca un casino di tempo a Natale... figuriamoci al 6 gennaio. -


- Intendo dire che sto per avere una rivelazione e... -


- Herm sono incinta!!! - strepitò Ginevra. Si vedeva che era felice, ma come ogni donna alla prima gravidanza, sembrava anche parecchio nervosa.


Hermione la fissò sorpresa.


- Pure tu? - strillò a pieni polmoni.


- COOOSA??? Hermione Granger, TU sei incinta? - urlò Ginny ad un passo dal colpo apoplettico.


- Certo che NO! IO sono innamorata di Draco Malfoy!!! - rispose gridando ancora più forte.


Oh, Merlino, Morgana e tutti i fattucchieri della storia. L'aveva detto davvero ad alta voce?!?!?


Ginevra Molly Weasley, una Grifondoro fatta e finita, temprata dalla guerra e da un matrimonio con Harry Potter, la fissò a lungo, senza parole e con la bocca aperta.


- Hem... congratulazioni per il bambino - cercò di sdrammatizzare Hermione, che in effetti era felicissima per i suoi migliori amici e iniziava seriamente a temere che Ginny, per lo shock, sparasse fuori il pargoletto direttamente nel salotto di casa sua. Poi si ricordò che al momento il pargoletto non poteva proprio essere sfornato perché al massimo aveva un diametro di una paio di centimetri.


- Oh - disse Ginny scivolando a sedere su una poltrona.


- Già - le rispose sedendosi a sua volta e appellando un paio di tazze di tè dalla cucina. Perché quando le cose sono incasinate la gente beve tè, sopratutto se è Inglese. Cioè, lei si sarebbe attaccata volentieri ad una botte di whisky incendiario, ma non pensava proprio che una donna incinta potesse permetterselo.


- Cavolo - disse Ginny saggiamente. - Cavolo - ripeté di nuovo, e doveva essere seriamente sconvolta o più probabilmente temeva che il bambino potesse sentirla, perché normalmente qualsiasi Weasley che si rispetti avrebbe scomodato un bel po' di gente “in alto” per esprimere tutto il proprio disappunto.

- Dai, magari non è così terribile... - aggiunse la signora Potter rivolta più che altro a se stessa. - E poi beh, l'ho notato quando ho lasciato Hogwarts: dopo sette anni ci si affeziona pure ad un comodino... sono sulla buona strada per farmi piacere Draco Malfoy!!! - sputò fuori con un'occhiata mortifera all'indirizzo della sua migliore amica. Sembrò rassegnarsi alla prospettiva che essendo incinta non potesse proprio saltarle al collo e strangolarla... e infine sorrise tutta contenta.


- Sai, non vedo l'ora che tu lo dica ad Harry e Ron – squittì galvanizzata.


Hermione Granger tirò un sospiro di sollievo: Ginny l'aveva presa piuttosto bene.

Era sollevata: la gravidanza era al sicuro.


La sua salute non per molto.




***




Giovedì era venuto e se ne era andato via, tutto sommato con poche vittime, giudicò Hermione verso le sette di sera, mentre fissava l'orologio a muro appeso sulla sua testa.

Mancava solo un giorno al suo ennesimo - e per fortuna ultimo - articolo e non aveva nemmeno scritto uno straccio di titolo, ma ormai tirare fuori all'ultimo secondo un'idea strampalata, assurda e di successo era una prassi consolidata. Per il resto, dopo quell'incredibile (e lei stessa stentava ancora a crederci) presa di coscienza, era stato alquanto strano e imbarazzante trovarsi a meno di dieci metri da Draco, ma anche per quello aveva trovato il compromesso perfetto: bastava evitarlo, tutto lì.

Certo, precipitarsi fuori dalla stanza non appena il suo capo ci metteva piede, urlando a squarciagola, non era affatto elegante, ma tutto sommato non era elegante nemmeno quell'orrenda bomboniera che Penis e Blaise le avevano portato quella mattina, eppure risplendeva sulla sua scrivania.

Infischiandosene bellamente dell'etichetta e, evidentemente, dei poveri nervi della signora Halton – quella terribile spilungona che il giorno prima aveva inseguito Zabini su e giù per il Ministero, stillando qualcosa in merito alla perduta innocenza della sua piccolina - “Penny darling” e “Bla-Bla Caro” (disgustosi soprannomi da sposini novelli) si erano smaterializzati a Witch-Vegas ed erano convolai a nozze.

E come dimenticarsi della carissima segretaria del carissimo testimone? Come minimo quella coppia di folli aveva pensato che andasse ringraziata anche lei - per un motivo ignoto a tutti fuorché alle loro teste di rapa - e si erano presentati al Ministero armati di una bomboniera raccapricciante, ma che costava come il suo stipendio di due mesi.

In fondo cavarsela con un'orrenda statuetta di una mago che montava una scopa (avete letto bene, NON “su” una scopa) non era poi una grande tragedia. Non quanto avere una moglie Halton decisamente fissata per le firebolt e per artistiche sculture francesi.


- Ciao Hermione - la salutò Malfoy comparendo all'improvviso alle sue spalle.


Hermione si girò, le guance in fiamme e gli occhi iniettati di sangue. Lo fissò a lungo con le palpebre a mezz'asta, poi cacciò l'urlo delle grandi calamità e scappò via.


Draco Malfoy, a cui quell'urlo aveva quasi perforato un timpano, rimase immobile come un salame e con la faccia più sconcertata del suo repertorio.

Ma cosa diavolo era preso a quella pazzoide della Granger? Era da quando l'avevano ricoverata in infermeria che dava di matto più spesso del solito... e dire che già di suo era parecchio schizzata!

Poteva passare sopra al fatto che parlasse da sola con dei fiori, e pure al fatto che avesse per amico un oggetto d'arredamento grasso e ingombrante come Neville Paciock, ma che ogni volta che lo incrociava fuggisse a gambe levate travolgendo il portaombrelli, la fotocopiatrice e persino l'amato ficus era davvero troppo! Nemmeno avesse visto un'acromantula gigante...E dire che si era accuratamente rasato quella mattina e aveva passato tre quarti d'ora nella doccia per farsi bello a suo esclusivo beneficio!


Ma del resto quella era la sua Granger, mica una donna normale.


Draco si mise a ridere da solo, come un perfetto imbecille.




***




Venerdì era arrivato finalmente, e con lui il tanto atteso ultimo giorno di lavoro in incognito per Hermione e la riunione semestrale del Consiglio degli Auror. Non che lei ci avesse capito molto di cosa avessero, quei tizi in uniforme, da confabulare tra loro, col Ministro e con mezzo Wizengamot ogni sei mesi, ma era stata contenta di vedere il Grande Capo (ovvero Harry) tirato a lucido in uno smoking. Ancora più felice dell'arrivo dell' “ora X” era stato Draco Malfoy, decisamente arcistufo e un tantino inalberato nei confronti di quell'invasata, che con tutta probabilità avrebbe potuto essere la donna della sua vita, ma non voleva proprio saperne di collaborare.


In parole povere si era proprio rotto i c...alderoni. Per questo aveva molto saggiamente deciso di prendere la situazione di petto, perché, ad aspettare i comodi di quella lì, probabilmente sarebbe diventato vecchio e sua madre non avrebbe avuto nessun piccolo “Iperione” o “Drusilla” da portare dal lato oscuro.


Per questo aveva mandato alla sua segretaria una di quella fantastiche mail incantate per la comunicazione aerea tra i piani (cioè, lui glielo avrebbe anche detto di persona ma non voleva rischiare che lei scappasse urlando come un'ossessa) e le aveva intimato di mettergli in ordine l'ufficio, avendo cura di bloccare prima il camino, onde evitare che potesse sfuggirgli.

A giudicare dal disastro che gli avevano combinato gli Halton lanciando schiantesimi e maledizioni, Hermione ne avrebbe avuto abbastanza per tutta la mattina e, a Merlino piacendo, sarebbe stata ancora presa da quel lavoro al termine della riunione del Corpo Auror. Praticamente in trappola!


Ovviamente i malefici piani di Draco Malfoy non funzionavano mai, altrimenti come spiegare perché in sette anni passati a fare dispetti ad Harry Potter, il Bambino sopravvissuto avesse collezionato Golden Globes a iosa (nonché una biografia in sette volumi che era un vero e proprio bestseller internazionale) e lui una caterva di epiche figuracce?

Ma le statistiche non sarebbero tali se non ci fosse l'eccezione che conferma la regola (ovvero il cosiddetto fattore C, leitmotiv della mia fanfic e un po' di tutta la saga della Rowling), e alle due meno dieci - se l'era svignata un pochino in anticipo ma rischiava di addormentarsi sulla sedia - quando Draco Malfoy fece il suo ingresso nel proprio ufficio, trovò Hermione Granger piegata su una voragine del pavimento, i capelli tutti sparati in alto, le ascelle “commosse” per lo sforzo e il culetto per aria.

Quella era la sua occasione.



***





- Un altro biscotto? -

- Sì grazie. -

- Ecco a te. -

Rumore di mascelle in azione.

- Cioccolato... è la mia ultima ossessione! -

Occhi al cielo ad indicare comprensione, bocche troppo impegnate a masticare per aggiungere altro.

- Ma insomma, si può sapere come riuscite a mangiare in un momento del genere? Dico, la tensione mi sta uccidendo!!! -

- Sono incinta Bla-Bla, ho fame a tutte le ore del giorno e della notte! E anche Gin-Gin lo è! - spiegò la neo signora Zabini al consorte, mentre fregava alla sua più recente amica un biscotto al burro - E poi non vorrai mica che nostro figlio nasca con un'orribile voglia di cacao da qualche parte?!?! -

- Il mio piccolino avrà la pelle nera come me! Non credo che una macchiolina marrone si noti, ti pare? Invece potrebbe notarsi il mio pallore se mi viene la nausea! -

- Ma volete stare un po' zitti? Non sento niente! - si lamentò Ginny con le orecchie (oblunghe) tese.

Lei, Penny e Blaise se ne stavano seduti a terra in corridoio, con le gambe incrociate, tutti attorno al paio di orecchie oblunghe che le aveva prestato George. Ostacolavano il passaggio e ben più di un Auror appena uscito dalla riunione si era fermato a guardarli perplesso, facendo capannello attorno a quell'improbabile gruppetto.

Più di tutti, però, era sbalordito Harry Potter, che si domandava come mai la propria moglie incinta stesse improvvisando un picnic nel corridoio, davanti all'ufficio di Draco Malfoy, in compagnia del di lui migliore amico e consorte.

- Gin? - la chiamò esitante.

- ZITTI TUTTI!!! - intimò la signora Potter a tutto quell'esercito di Auror e al Ministro in persona, fermatosi anche lui per scoprire i motivi di quell'assembramento - Stanno parlando!!! -



***





- Malfoy, accidenti a te, al tuo calderone e pure alla tua scopa! Speriamo che si rompa il manico a metà! - imprecò la Granger mentre, sudata e ansante, tentava in ogni modo di arginare l'entropia dilagante in quella stanza.

- Che cosa ti ha fatto di male la mia Nimbus? - domandò Draco palesando la propria presenza.

Hermione sobbalzò. Lo fissò avvampando, considerò brevemente che l'unica via di fuga - ovvero la porta (chiusa!!!) - le era preclusa dal metro e ottanta di Draco Malfoy. Poi si tuffò nel caminetto urlando, invece della consueta destinazione, “AAAARGH!!!”, non appena il suo naso le rimandò la dolorosa consapevolezza che qualcuno aveva bloccato il passaggio.

Tossendo e sputando cenere, che le aveva insudiciato vestiti e capelli, cercò di uscire dal camino, sollevando una nuvola di fuliggine. Non ci riuscì. Rimase quindi in ginocchio ferma e zitta, in mezzo alla polvere e alla sporcizia, mentre sentiva che lacrime di umiliazione e vergogna premevano crudeli per uscire.

Draco, che si morse la lingua per non scoppiare a ridere, si avvicinò alla segretaria più assurda che avesse mai avuto l'onore di incontrare. Le tese una mano, e vedendo che Hermione era troppo confusa e imbarazzata per collaborare, la prese per le ascelle, come una bambina piccola, e la tirò fuori di peso dal caminetto. Hermione, sorpresa da quell'improvvisa vicinanza, trasalì e divenne - se possibile - ancora più rossa, ma non si spostò. Il tocco di Draco era gentile, ed era così caldo, così piacevole.

- Che ti succede Granger? Non hai nulla da dire? - la prese in giro. Ma sorrideva, non voleva essere cattivo - Se avessi saputo prima che bastava così poco per renderti tranquilla... - le soffiò sul viso, mentre con una mano scendeva a sfiorarle un braccio e poi il polso, per controllare che non si fosse fatta male.

Dove le dita leggere di Draco incontravano la sua pelle, Hermione sentiva di bruciare, ed era bellissimo.


- Draco - mormorò vicinissima al viso di Malfoy.


Lui avvicinò la bocca al suo orecchio e sussurrò:

- Mi piace quando pronunci il mio nome. Anche se di solito lo dici come un insulto o ci aggiungi qualche epiteto poco lusinghiero tipo “furetto”, “beota”, “idiota”, ... - si sentì in dovere di puntualizzare - Ma non me ne importa niente. Vuol dire comunque che hai sempre il mio nome fra le labbra. -


Lei abbassò gli occhi, nascondendo lo sguardo a quello di lui, che si faceva improvvisamente attento e profondo.


- È perché sono sempre nei tuoi pensieri? Nei tuoi sogni? - chiese serio.

Improvvisamente la temperatura si era alzata. Hermione sentiva di andare a fuoco, mentre il cuore pulsava forte contro le costole e il cervello l'abbandonava. Per una volta non le importava di niente, di nessuna conseguenza, di cosa avrebbero detto i suoi amici, che quello che aveva di fronte era Draco Malfoy e che lei era Hermione Granger. Aveva voglia di parlare, di urlare, di mettersi a piangere e poi a ridere. Voleva dirgli tante cose. Cose sciocche, cose senza senso, cose di zucchero che le incollavano la lingua al palato.

- No, nei sogni no. - disse finalmente - Ma sei il mio peggiore incubo ad occhi aperti. -

Del resto lei era Hermione Granger e lui era Draco Malfoy.

Il ragazzo la guardò un po' contrariato e un po' sorridendo.

- Ne sei sicura? - ghignò - Perché sai… io penso proprio che tu sia pazza di me. -


Negare, negare fino alla morte.


- Io interessata a te? E come lo avresti capito? - chiese lei, mentre la voce le si rompeva sulle ultime sillabe.


- Ma dal tuo bernoccolo in fronte, ovviamente!!! - esclamò lui – Sai, mentre eri svenuta, deliravi e chiamavi il mio nome. A quanto pare, Hermione, mi sogni anche... - gongolò soddisfatto, avvicinandosi di più a lei.


La ragazza lo fisso dubbiosa.


- Mi stai prendendo in giro - sperò.


- Ma certo!!! Eri k.o. e non hai parlato... al massimo russavi!!! -


- Che cooosa??? - s'indigno lei - Io non russo!!! E' che ultimamente non dormo molto bene per colpa di qualcuno... -


- Non erano i Serpeverde quelli a giocare allo scaricabarile? - la rimbeccò salace.


Touché.


- Comunque, è davvero grazie a quello che l'ho capito - si schiarì la gola, mentre finalmente catturava i suoi occhi - Chi è l'imbecille che si becca una porta in fronte mentre spia dalla serratura me che parlo con una donna? - chiese. Questa volta non c'era traccia dell'ironia che entrambi avevano usato per difendersi da quel delirio di emozioni inaspettate che sembravano poterli schiacciare con la loro forza.


Draco era ormai a pochi centimetri, ed Hermione lasciò che le dita del ragazzo si intrecciassero fra i suoi riccioli, mentre i suoi stessi piedi la portavano ancora più vicina.


Lui respirò fra i suoi capelli, sulla pelle del suo collo e infine sulle sue labbra.


- Hermione - scandì deciso, mentre assaporava sulla lingua ogni lettera di quel nome - So che è strano... è strano anche per me. - ammise mentre le accarezzava una guancia coi polpastrelli - Ma non me ne importa. Il mondo è pieno di contraddizioni e di cose assurde, se ci pensi bene. Voglio dire, dei milleuno gusti delle gelatine, almeno 500 sono stomachevoli, eppure tutti continuano a comprarle, i maghi possono volare sulle scope, ma sono stati i babbani ad andare sulla luna e un mezzosangue ha deciso che bisognava fare una guerra per ristabilire il dominio del sangue puro.- prese fiato mentre Hermione taceva, fissandolo rapita.

-Forse non è poi così impossibile quello che provo - continuò - So soltanto che non posso evitarlo, e non voglio farlo. È uno dei misteri del mondo... tipo perché esistono degli incantesimi inutili, come quello per accorciare i denti, ma nessuno ha pensato a qualcosa per far girare Potty senza quegli occhiali alla Camillo Benso. Che poi dico, se anche non ci fosse il laser, almeno esistono gli ottici. Potrebbe cambiare modello... -


Come dichiarazione era un po' fuori dalle righe, ma ne aveva di tempo per farlo migliorare, pensò Hermione felice, mentre gli passava le braccia dietro la schiena.


- Granger, quello che voglio dire è che ci voglio provare. Se lo vuoi anche tu ovviamente. -


E a questo punto ci sono dubbi? Lei praticamente gli stava attaccata addosso e non aveva nessunissima intenzione di scollarsi.


- Cioè, lo so che tendo ad essere un tantino egocentrico e che tu hai delle strane manie da psicotica sciroccata... -


Ok, adesso era il momento di tacere. Merlino come cavolo si spegneva un Malfoy?


- E non so se voglio che la mia vita sia stravolta da una donna... -


Stravolta, che esagerazione. Al massimo si poteva apportare qualche piccolissimo cambiamento. Tipo iscriversi al C.R.E.P.A. e liberare tutti i trecento elfi domestici di Malfoy Manor.


- ...che lei mi cambi... -


Dobbiamo lavorare sul look... cos'era quel bastone da passeggio dell'altro giorno? Lo faceva sembrare un vecchio.


- E non so se sono capace di impegnarmi per sempre. -


E la prima dei miei figli si chiamerà Julia. Niente nomi assurdi.


- Quello che so è che ti voglio, Hermione. Ti voglio più di qualsiasi altra cosa. Proviamoci, ti va? - le chiese aprendosi in un sorriso.


Se quella era l'occasione giusta per dire “sì, lo voglio” Hermione se la perse. Era un attimo impegnata a protendersi verso Draco Malfoy con le labbra.

Perché un bacio da manuale in quel momento ci stava TUTTO.


Ma come sempre le vie del ragionamento dei Serpeverde sono infinite e piuttosto tortuose, per questo Malfoy, senza nemmeno accorgersi che Hermione aveva già mentalmente detto tutti i “sì” possibili alla loro storia (compreso quello che implicava un abito bianco ed una cucciolata di furetti pelosi) ed era più che pronta a passare ad un lato almeno un po' fisico della loro relazione, si staccò da lei.


Hermione schioccò le labbra.


E il mio bacio? Si chiese come un'idiota.


- Granger ti prego pensaci e fammi sapere cosa decidi. -


- M... ma... - ma io ho già deciso, tentò di dire lei.


- Prenditi il tuo tempo, ma non sparire. So che oggi finisce il tuo contratto, ma non voglio smettere di vederti. -


Tranquillo Draco, nemmeno io!!!


- Bene adesso vado. A presto. - disse lui, che non ne poteva davvero più di tutto quel discorso. Che cavolo, era un Malfoy, non gli era per niente semplice mettersi a nudo a quel modo. In quattro rapide falcate sparì oltre la porta.


..............................


.................


.........


..


...


Ok c'era ufficialmente qualcosa di strano, pensò Hermione. Perché diavolo quel cretino era scappato?

Cioè, era vero che lei non aveva detto nemmeno mezza parola per incoraggiarlo, però... insomma... cioè... che diavolo!!! Glielo aveva fatto capire che voleva stare con lui, no?

Forse no...

O forse sì, ma quello lì era stato a Serpeverde dopotutto, non si poteva pretendere troppo. Avrebbe dovuto essere più esplicita, probabilmente.

E' davvero un brutto mondo quello in cui nemmeno tu stesso riesci a darti ragione.


Il nome di Draco Lucius Malfoy risuonò per tutto il Ministero, mentre Hermione Granger lo inseguiva correndo, travolgendo il portaombrelli, il cestino della carta straccia e l'amato ficus (che a questo punto era ormai spacciato).


Lui, che si era allontanato di appena pochi passi lungo il corridoio, vide la ragazza dei suoi sogni corrergli incontro con la braccia spalancate, il viso sporco di fuliggine e le lacrime agli occhi.


Hermione, mentre gli volava fra le braccia, pensò che in sottofondo non ci sarebbe stata affatto male una delle romantiche hit di RDS (Radio Dimensione Strega), il rallenty della telecamera e luci soffuse da telefilm. Perché era tutto perfetto.


Poi finalmente lo baciò.


Solo quando partì l'applauso, si accorse della folla di Auror, impiegati e segretarie che esplodevano in una standing ovation da finale di Coppa del Mondo di Quidditch, mentre Harry Potter si accasciava al suolo, Ginny abbracciava Penis che piangeva persino più di Vetriolo (che più che altro singhiozzava per la rabbia) e Zabini urlava “Magno gauidio nuntio vobis! HABEMUS GNOCCA!"


Era forse un buon motivo per smettere?




***




Come conquistare il TUO mago perfetto (e se è anche un Auror tanto meglio)


Che il principe azzurro delle favole babbane non esiste lo avevamo già ampiamente appurato... ma il tuo mago perfetto (che poi perfetto non lo è affatto) è quanto di più vicino ci possa essere!!! Bello, bellissimo (ma anche brutto, bruttissimo o repellente... che importa? De gustibus...), questo mago odioso e insopportabile è l'unico uomo sulla terra in grado di farti sudare le mani, avere le palpitazioni e risalire la cena dallo stomaco. È l'amore, e no, non sono i sintomi di un'intossicazione alimentare!!! Anche se lui, in effetti, è il classico mammone da “4 salti nel calderone” findus, e più che in grado di cucinare è bravissimo ad attentare al tuo palato!!! Ma anche se desideri affatturarlo un giorno sì e l'altro pure, non c'è proprio niente da fare: è lui il tuo principe azzurro (o verde e argento che dir si voglia), quello str---o, ma str--z- forte... ma è anche un figo da paura, quindi lo perdono!



Per farlo cadere ai tuoi piedi:



1 Incantalo con la tua voce soave mentre gli lanci addosso insulti e maledizioni. Perché l'amore renderà anche ciechi, ma che lui sia un incommensurabile cretino è una verità incontrovertibile... ricordati però che similes con similibus.


2 Stupefiscilo in mezzo al corridoio, in salotto, nella tromba delle scale o dove capita, e ricordati che la divisa degli Auror prevede una cravatta che all'occorrenza può diventare un'arma pericolosa. Se ti fa arrabbiare, tira forte e lo vedrai cadere ai tuoi piedi. Non è amore, ma una crisi di soffocamento. Comunque meglio di niente.


3 Un buon incantesimo è sempre il Crucio o in alternativa l'Avada Kedavra... in quel caso però rimarresti single. Non sarebbe molto meglio ammazzarsi di sano, sanissimo sess... sanissimo sport? Fa bene alla salute e mette in circolo endorfine.


4 Pozione utilissima è la felix felicis, non tanto perché ti serve una botta di fortuna, ma per giustificare al mondo il sorriso ebete con cui andrai in giro dopo che vi siete imboscati nel ripostiglio delle scope del quinto piano (tranquilla, non ci passa mai nessuno).


5 Affatturalo per sempre con un bacio mozzafiato davanti a mezzo Ministero, fra cui c'è anche il tuo migliore amico (nonché suo diretto superiore e nemico storico). Entrambi rischieranno la vita: uno per infarto e l'altro per mano vostra se non la smette immediatamente di ridere.


Forse con lui non riuscirai a mettere su la famiglia felice della Mulino Bianco, ma chi ha detto che una casa in cui i vostri bambini (biondi) si riparano sotto il tavolo dal tostapane che gli hai lanciato appresso non possa essere perfetta?


Insomma ragazze, tirate fuori le bacchette e ricordatevi che a volte l'amore si può trovare dove meno lo si aspetta...


Hermione Jean Granger





E ci siamo finalmente... manca solo un minuscolissimo finale!!!

Ci vediamo la prossima volta con l'epilogo :-)


Grazie mille, come sempre, a Valengel che non solo mi sopporta su questa pagine ma anche in macchina e al ristorante, e persino quando sbaglio la fermata del treno (sì, sono un'idiota) perché sono rimbambita dal sonno... è lei l'autrice del delizioso bannerino qui sopra!!! È anche colpa sua se la mia splendida taglia 40 inizia a stringermi sui fianchi... onoratissima di averti conosciuta di persona.

Ancora più contento di me è stato il mio ragazzo, quando ho potuto confermare che sei una piccola fanciulla dai boccoli biondi e non un pericoloso maniaco...



La donna di cui sopra mi fa sentire in dovere di aggiungere qualche nota:


  • Sì, lo so che è un po' strano sentire Draco che parla di ottici e di modelli per occhiali. Essendo un purosangue, non dovrebbe conoscere certe cose, ma personalmente vorrei inaugurare una mobilitazione di massa per far cambiare gli occhiali ad Harry Potter!!! Quindi concedetemi la battuta sul babbanissimo Cavour!!!

  • Dalla regia mi fanno anche sapere che esiste un incantesimo per sistemare la vista e che Hermione si offre di farlo ad Harry, anche se alla fine lui preferisce tenere gli occhiali. Non me lo ricordavo assolutamente...


   
 
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