In
anticipo, il vostro regalo di Natale sulla coppia scelta da voi.
Buona
lettura,
un
abbraccio stritolatore e una pioggia di baci :*
Ps.
sulla mia pagina autore potrete trovare altre One-shot su Alice e
Filippo.
P.s.s.
Link del gruppo su facebook dedicato alle mie storie, dateci
un'occhiata se vi va!
http://www.facebook.com/groups/262965880410553/
Rocking
around the Christmas tree at the Christmas party hop
Mistletoe
hung where you can see every couple tries to stop
Rocking
around the Christmas tree let the Christmas spirit ring.
Una
macchia.
Due
piccole macchie.
Tante
macchie che leggere si posano sul vetro del lucernario.
Sono
bianche, quasi trasparenti, e dopo aver toccato la superficie fredda,
si dissolvono nel nulla.
Un
fiocco più grande scende invisibile da un nuvola grigia, passa
attraverso una minuscola apertura e scende lentamente nella stanza come
soffiato da qualcuno; sembra polvere finissima.
La sua
lieve caduta termina quando incontra la pelle pallida di Alice. Si posa
su una sua guancia arrossata e sparisce come se fosse stato cancellata
da una mano infastidita.
Lei
continua a tenere il volto levato verso il lucernario, osservando quei
primi fiocchi di neve che si posano sul vetro.
La
prima neve dell'anno, forse anche l'ultima.
Alice
se la sta godendo sdraiata sul comodo letto dal piumone rosso, con un
cuscino sotto ai piedi e una maglione bianco a collo alto a tenerle
caldo in quel garage freddo in cui una piccola stufa non è sufficiente.
Un
dolce silenzio riempie la stanza. Il giradischi sopra la lavatrice è
fermo da qualche settimana, probabilmente è deceduto ma sia Alice che
Filippo non vogliono ammetterlo a sé stessi, e accanto a quest'ultimo
hanno messo un vecchio stereo e delle casse prese in prestito dalla
camera di Marco.
Probabilmente
non ritorneranno mai più in mano del loro proprietario.
Alice
sta pensando a qualche cd di musica classica da fregare dalla
collezione del padre, quando sente una voce chiamarla al di là della
porta del garage.
L'hanno
da poco colorata di giallo, un giallo girasole che illumina la stanza e
di cui i due ragazzi si sono subito innamorati.
Ci
hanno addirittura fatto l'amore, contro quella porta.
Alice
si alza con uno sbuffo dal letto e cammina in punta di piedi fino alla
porta che apre sbirciando all'esterno e arricciando il naso quando
alcuni fiocchi bianchi toccano la sua pelle.
-Spostati-
-Mai.
Cosa diavolo vuoi fare con quell'albero?-
-Prima
pensavo di decorarlo, ora ho una mezza idea di piantarlo in testa a te-
-è il
Natale che ti mette così di buonumore?-
-No,
penso che siano i dieci gradi sotto zero che ci sono qui fuori-
Alice
alza gli occhi al cielo e si mette da parte per far passare Filippo che
tiene un piccolo abete tra le braccia.
Lo
posa vicino alla parete dove ci sono alcune mensole stracolme di libri
mentre la ragazza trascina sul pavimento un vaso con del terriccio
all'interno.
Filippo
si posa una mano sulla fronte sudata e fissa concentrato l'albero
davanti a sé. Gli piace, parecchio anche.
Alice
fissa dei rametti dondolanti con le braccia incrociate sotto al petto e
un'espressione corrucciata.
Filippo
rivolge la sua attenzione alla ragazza al suo fianco, e i si occhi si
addolciscono così come il suo sorriso.
-Ti
prego- Supplica a voce bassa, avvicinandosi di un passo a lei.
-Io
non lo so decorare-
-Ci
penso io-
-E
perderà tutti gli aghi-
-Spazzerò-
-è..è
natalizio, troppo natalizio! Noi non odiavamo il Natale?- Chiede Alice
inclinando leggermente la testa come se le fosse sfuggito qualcosa.
-Prima-
Risponde Filippo sposandole una ciocca ribelle di capelli. Se li è
tagliati un mese fa, i suoi lunghissimi capelli biondi. Ora le arrivano
alle spalle ed ha una mezza frangetta che ogni tanto copre i suoi occhi
caldi. È ancora più bella, per Filippo.
-E
cosa è cambiato?-
Il
moro tira fuori dalla tasca del giaccone una pallina rossa di Natale;
sulla superficie sono stati disegnati due teneri conigli bianchi che si
tengono per mano.
Quella
pallina avrà si e no dieci anni ma sembra che il tempo non l'abbia mai
sfiorata.
-Ora
stiamo insieme. Ah, e sei anche meno acida degli anni scorsi-
Alice
annuisce brevemente e sospira -E Natale sia anche in questo garage-
Rocking
around the Christmas tree have a happy holiday
Everyone
dancing merrily in the new old-fashioned way
-Lip,
ti ricordi chi ti disse che Babbo Natale non esisteva?-
-Fu
quello stronzo di Marco-
-Già,
e tu venisti da me in lacrime..-
-Non è
vero, avevo il nodo alla gola ma non stavo piangendo!-
-...e
mi dicesti che tuo fratello ti aveva detto, esatte parole "Pippo, Babbo
Natale non esiste. Me l'ha detto nonna Gervasa quando siamo andati a
mangiare da lei domenica. Non mi ha dato nemmeno la paghetta, quella
brutta vecchiaccia."-
-Si,
poi tu ti mettesti a piangere disperata e si corse a casa mia, sotto la
neve, per andare a picchiare Marco. Ha ancora la cicatrice di un tuo
morso sulla spalla, lo sai?-
Sorride
Filippo, tirando fuori da una scatola di cartone ai suoi piedi, una
palla di plastica verde che attacca ad un ramo basso dell'albero.
Alice
è seduta sul tappeto vicino al letto e guarda il ragazzo finire di
addobbare quello che lui ha definito “un capolavoro”.
Sarà
alto un metro e mezzo e non predomina nessun colore. Palline di forme e
tonalità diverse, pupazzi, festoni rossi, cascate di fili d'oro.
È
allegro, quest'albero. Gli hanno addirittura dato un nome: Guglielmo,
come il proprietario del market dove è stato comprato a basso prezzo.
Filippo
guarda quello che tiene tra le sue mani, e volge il suo sguardo verso
Alice che sta osservando incuriosita un album di vecchie fotografie,
trovate in quelle scatole polverose dimenticate nella cantina del suo
palazzo.
Quando
alza gli occhi, trova il moro a fissarla con una mano protesa verso di
lei che le porge qualcosa.
-Ti
lascio quest'onore-
-Non
credo di averne il diritto-
-Non
te lo meriteresti ma mi sento magnanimo quest'oggi. Dai, alzati prima
che ci ripensi-
-Potrei
fare dei danni-
-Correrò
il rischio-
Alice
sorride, mordendosi l'angolo del labbro inferiore, e si alza di scatto
in piedi facendo quello che deve fare.
Quando
appoggia di nuovo i piedi per terra, si allontana di qualche passo
dall'albero, per osservare il lavoro finito.
Filippo
l'abbraccia da dietro e le lascia un bacio tra i capelli morbidi che
profumano di mela.
Come
sempre.
-Ali...-
Soffia vicino al suo orecchio -l'hai messo storto-
Scoppiano
entrambi a ridere quando vedono il puntale a forma di Puffo blu, che
tende verso destra.
Il
sorriso si spegne sulle loro labbra quando vedono l'albero dondolare
leggermente, e poi cadere a peso morto a terra con un tonfo che
rimbomba nel garage insieme allo schianto di qualche pallina di vetro
sul pavimento.
Filippo
chiude strettamente gli occhi e fa un respiro profondo.
A
Natale si è tutti più buoni, no?
-Alice,
è meglio se inizi a correre-
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