26 CAPITOLO
Quel giorno sarebbe
arrivata la resa dei conti.
Stefan e Damon avevano rintracciato Mikael e l’avevano convinto ad aiutarli a sbarazzarsi
di Klaus una volta per tutte.
Tutti dovevano
interpretare la loro parte in maniera eccellente e senza errori, poichè quella sarebbe stata l’unica occasione per
eliminare Klaus e non dovevano lasciarsela scappare. L’unica occasione per
sistemare tutto e riprendersi la propria vita indietro.
Briony andò a casa Salvatore per discutere
del piano: non le piaceva che fossero Damon e Elena a tenere in mano le redini
della situazione e questo la preoccupava perché sapeva già da tempo che quei
due facevano solo i loro porci comodi, fregandosene di quello che lei provava.
Loro volevano solo
sbarazzarsi di Klaus; il salvataggio di Elijah non rientrava nel pacchetto.
Doveva quindi pensarci da sola, andando avanti col suo piano.
Ci andò con Ylenia, essendo una strega molto più forte di Bonnie poteva dare una mano e aiutarla a tenere
d’occhio la situazione, visto che Briony non
si fidava più dei suoi vecchi amici. E ciò non aiutava granchè
ad acquietare la sua ansia su una possibile vincita.
Quando entrò in quella
casa rimase di stucco vedendo il padre di Elijah… Non
si era fatta una precisa idea su come fosse in realtà, non ci aveva neanche mai
pensato più di tanto, ma non ne rimase delusa.
Mikael era alto, con la pelle bianca, gli
occhi chiari e i capelli castani. Aveva un’espressione agghiacciante e
terribile sul viso che faceva tremare dalla paura. Non fu troppo difficile a
pensare come mai uno come Klaus lo temesse.
Briony deglutì timorosamente avvicinandosi
a lui ma non osò dirgli niente… come doveva
comportarsi col padre del vampiro che amava? Era una cosa nuova per lei
constatando anche che il futuro suocero faceva rabbrividire.
Mikael la fissò con un’occhiata perplessa
ma non disse niente, e continuò a parlare con i Salvatore.
Dovevano trovare il modo
per attirare Klaus a Mystic Falls e l’unico che poteva farlo era Stefan, ma come fare senza farsi scoprire? Stefan era sotto l’influsso di Klaus e se lui gli faceva
delle domande scomode, avrebbe potuto scoprirsi.
“Dovremmo fare in modo
allora che dica la verità. Stefan non può
mentire a Klaus e quindi dovremmo far succedere qualcosa di eclatante per
davvero” suggerì Ylenia.
Mikael si offrì come espediente: niente
avrebbe fatto più piacere a Klaus di andare a trovare il cadavere del proprio
padre e così diede a Elena un pugnale d’argento, lo stesso che Klaus
aveva inficcato nel cuore di Elijah, così
sarebbe stato per davvero morto e Stefan avrebbe
potuto chiamare Klaus senza indugi.
L’ibrido però durante la
telefonata non fu convinto, anche se Stefan era
sincero, e chiese di poter parlare con Rebekah per
farsi raccontare tutto. Lei ovviamente era dalla loro parte dopo ciò che aveva
scoperto, e confermò che Mikael era morto e
che doveva tornare presto a Mystic Falls.
Il piano funzionò e
Elena così staccò il pugnale dal cuore di Michael per farlo rivivere, perché
solo lui aveva la forza per uccidere Klaus.
Tutto stava andando come
previsto e non ci sarebbero stati errori finché qualcuno non avrebbe messo di
mezzo la propria umanità.
Era questo che
preoccupava Elena Gilbert… poteva
veramente fidarsi di Rebekah? O di Stefan? Klaus era il fratello di Rebekah, e
nonostante tutto lei gli voleva ancora bene e poteva quindi tradirli… Stefan anche
se non provava più alcuna emozione umana, poteva cadere nella trappola mentale
di Klaus…
Doveva quindi correre
ai ripari…
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“Sei ansiosa?”
domandò Briony sedendosi accanto a Rebekah, la quale si stava dando lo smalto ai piedi.
“Klaus c’è cascato… tra poco tornerà qui e sarà tutto finito.”
“Come ti senti… ad aver visto tuo padre dopo tutto questo
tempo?” chiese titubante rivolgendosi a Mikael disteso
per terra ancora incosciente.
Rebekah aveva lo sguardo vuoto e duro mentre
fissava quel padre da cui era sempre scappata.
“Non sento niente.”
Rispose freddamente.
Briony la guardò ma non potè
per nulla giudicarla. Comprendeva, purtroppo, appieno le ostilità familiari.
All’improvviso Mikael si risvegliò respirando a fatica e fissò la
figlia che non vedeva da secoli. Briony si
alzò preoccupata e si allontanò per lasciare che i due parlassero
tranquillamente.
“Rebekah?”
domandò Mikael confuso.
“Risparmiati le frasi
dolci da genitore, non avranno alcun effetto su di me.” rispose
lei mettendo via lo smalto e alzandosi.
Mikael si parò davanti alla figlia.
“Devi sapere che non ho
mai voluto dare la caccia a te… il mio
bersaglio era solo Klaus”
“Nik era
la mia famiglia, se davi la caccia a lui, la davi anche a me!”
“Dopo tutto quello che
ha fatto lo difendi ancora? Ha ucciso tua madre!”
“Sì e pagherà con la
vita per questo! Ma Nik non era nato assassino… nessuno di noi lo era! Sei stato tu a farci
questo quando ci hai trasformati in vampiri!” gli urlò con tutta la rabbia che
aveva in corpo.
Rebekah incolpava il padre per tutte le
disgrazie che le erano successe e Briony non
poteva darle torto… lui aveva trasformato i
suoi figli in mostri sanguinari solo per uno stupido senso di superiorità e poi
li aveva abbandonati a loro stessi.
“Tu hai distrutto la
nostra famiglia… non lui!” gli rinfacciò
nuovamente, andandosene dalla stanza
“Rebekah…” Mikael cercò di fermarla ma la figlia era irremovibile
sulla sua posizione. Non gli avrebbe mai dato la possibilità di recuperare o di
scusarsi perché ormai era tardi… La
ferita avrebbe bruciato per sempre.
Briony dopo aver visto Rebekah andarsene cercò di seguirla, ma venne bloccata
proprio da Mikael.
“Aspetta.”
All’improvviso il vampiro si avvicinò a lei e la esaminò dalla testa ai piedi,
così come aveva fatto Rebekah la prima
volta che l’aveva vista.
Briony avvampò dall’imbarazzo sentendosi
osservata e magari giudicata, ma non osò dir niente.
“Tu devi essere Briony.” disse lui semplicemente guardandola negli occhi.
“Sì…”
sussurrò lei timidamente stringendosi nelle spalle. In caso normale lei gli
avrebbe dato la mano e gli avrebbe detto “Piacere ecc ecc” ma Briony si sentiva bloccata da quello sguardo
agghiacciante. Di certo non era il tipo di famiglia che si aspettava qualche
anno fa di ricevere in dono dal suo fidanzato: era piuttosto bizzarra e
inquietante la cosa.
“Come sta Elijah?”
chiese all’improvviso Mikael.
Lei sgranò gli occhi
sorpresa e rispose in tono ironico ma tagliente:
“Come pensa che stia? L’altro
suo figlio l’ha messo sotto terra!”
“Lo so dov’è, voglio
solo sapere se prima di morire mio figlio era felice…”
rispose lui facendosi all’improvviso triste.
Briony allora lo guardò cercando le
parole giuste da dire… non si sentiva a suo
agio vicino a quell’uomo terrificante ma dopotutto era il padre di Elijah.
Sembrava che davvero gli importasse qualcosa del figlio maggiore, nonostante
tutto:
“Quando l’ho conosciuto
non lo era… era il classico vampiro, freddo
e senza emozioni. Era in apparenza il mostro che lei aveva creato.” rispose
dura.
Poi i suoi occhi
diventarono lucidi e malinconici ricordando tutto quello che aveva passato
con lui… la paura iniziale quando lo aveva
considerato solo un uomo pericoloso e senza scrupoli; quando lui si era aperto
con lei mostrando il suo lato più nascosto… quello
umano. Mettendo a nudo la sua anima…
Sorrise felice al
pensiero che presto avrebbe rivisto i suoi occhi neri profondi e sarebbe stata
tra le sue braccia forti, al sicuro.
“Ma conoscendolo più a
fondo in realtà non era così… e rispondendo
alla sua domanda, sì era felice. Fino a quando Klaus non lo ha ucciso a
tradimento.” E nuovamente quel vortice di dolore che aveva provato quando aveva
visto Elijah cadere a terra morto la inghiottì come un’onda anomala, e lei
sprofondò in essa.
Briony chiuse gli occhi cercando di
contenere la sua sofferenza e di non farla trasparire; ritornò poi a respirare
normalmente.
Lasciò cadere lì la
conversazione e camminò verso l’uscita, quando all’ultimo si fermò e si voltò
verso Mikael.
“Deve essere orgoglioso
di Elijah. E’ un figlio straordinario.” Mormorò convinta. Non aveva usato il
tempo al passato. Elijah era ancora vivo, lo sarebbe sempre stato dentro
di lei…
Briony andò a cercare Rebekah per vedere come stava dopo la chiacchierata ben
poco amichevole col padre, e infatti la trovò in una stanza sull’orlo di una
crisi di nervi.
“Ha una bella faccia
tosta a interpretare la parte del padre affettuoso proprio ora!” gridò
infuriata.
“Mi dispiace Rebekah… ma forse quello che ha detto è vero. Lui odia
solo Klaus, non te o gli altri tuoi fratelli…”
“No, tu non lo conosci.
C’è una ragione se scappo da lui da secoli. Mio padre non è una brava persona e
non ci si può fidare di lui.”
“Intendi che potrebbe
tradirci?” chiese Briony preoccupata.
“Figurati, aspetta da
tutta una vita il momento giusto per uccidere mio fratello, ma non è questo il
punto. Mikael farebbe qualsiasi cosa, anche
uccidere uno di voi, per riuscire nel suo intento. E’ un uomo senza
scrupoli ricordatelo…” le disse Rebekah in tono serio.
Briony sospirò:
“Stasera non so cosa
succederà e ho davvero paura, sicuramente non tutto andrà come previsto visto
le troppe persone con personalità diverse coinvolte. Ma anche se dovesse
accadere il peggio, se qualcuno di noi morisse… io
andrei avanti per la mia strada. Cercherei tuo fratello anche in punto di
morte. Lo salverò.”
Perché alla fine era
sicura che lui avrebbe fatto lo stesso per lei. E se anche non fosse stato,
così il cuore le diceva con convinzione di agire.
Rebekah le sorrise dolcemente. Quando
qualcuno si mostrava sinceramente solidale con lei, mostrava davvero un lato
che non ti saresti mai aspettato di vedere in un vampiro così vecchio.
“Il tuo coraggio in
amore è lodevole. Non ho mai visto qualcuno amare così tanto Elijah… insomma per carità è bellissimo come un Dio,
chiunque cadrebbe ai suoi piedi ma non ha un carattere facile! Certe volte è
più testardo di me e frena troppo le sue emozioni…”
Anche Briony le sorrise. Era così strano sentire parlare di
Elijah da qualcuno che lo conosceva da sempre... avrebbe tanto voluto sapere
tutto di lui… Ma mille anni erano davvero
tanti, soprattutto se passati o in solitudine o a cercare vendetta contro un
fratello.
Conoscere tutte le
sfumature di una persona, in quel caso, poteva essere fatale.
Comunque si riscosse
prontamente: “Neanche io sono così perfetta sai. Poche persone mi hanno davvero
capita o amata per quel che sono veramente. E tuo fratello è uno di queste, ed
anche la più importante.”
“Mio fratello quando
entra nelle vite altrui si fa un certo senso sentire indispensabile.” Replicò la
bionda sovrappensiero e allontanandosi dall’umana per aprire l’armadio.
“Sei curiosa di vedere
gli altri miei fratelli e Gwendolyn?”
Briony fu sorpresa da quella domanda, anche
perché gli unici suoi pensieri erano rivolti a Elijah, e basta.
“Non ci ho mai pensato… ho sempre sognato il momento in cui liberavo
Elijah ma mai al resto della sua famiglia… spero
non ti dispiaccia…”
“Non preoccuparti,
l’importante alla fine è ritrovarli tutti. Ed essere una famiglia come prima.”
Briony notò che la vampira stava cercando
dei vestiti nell’armadio e si avvicinò sorridendo:
“Sei pronta per il
grande ballo di stasera?”
“Per niente! E’ il mio
primo ballo in assoluto e infatti ora devo prepararmi” rispose l’Originaria
prendendo giù un abito rosso.
“Ma sono le tre…” rispose Briony inarcando
un sopracciglio.
“Non voglio lasciare
nulla al caso.”
Briony la guardò negli occhi. Era così
strano che una ragazza come lei, che aveva vissuto per migliaia di anni, in
realtà non aveva mai assaporato le gioie semplici della vita.
Quante cose stava imparando
in quell’anno.
La abbracciò
delicatamente, senza sforzi, e le disse piano: “Sono sicura che sarai
bellissima e incanterai tutti.”
La vampira ne fu davvero
stupita ma ne rimase interiormente felice per quelle parole rivolte alla sua
persona.
Era incredibile quanto Briony si fosse legata a lei in così pochi giorni; aveva
sentito fin da subito una sintonia speciale con Rebekah e
non riusciva a trovare una spiegazione razionale a questo. Forse perché era
sangue del sangue di Elijah, forse perchè riusciva
a capire il suo dolore… Non sapeva il perché, ma
d’altronde agli affetti non si dava una spiegazione.
Rebekah ricambiò l’abbraccio prima titubante
poi senza resistenze, come se avesse tra le braccia una vera amica o la sua
cara sorella.
Perché sembravano così
ora.
Due sorelle.
“Sta andando tutto alla
grande Briony, calmati.” affermò Ylenia cercando di tranquillizzare l’amica, che si
stava preoccupando per ogni cosa.
“Oh andiamo sei vecchia
abbastanza e credo appunto che tu abbia vissuto quel tanto basta da capire che
niente va mai così alla grande.” Replicò la mora spalancando le braccia sulla
poltrona. “Il punto è che non posso fidarmi di Elena! A lei non interessa
salvare Elijah o il resto della sua famiglia, vuole solo uccidere Klaus per
vivere in pace la sua vita!”
“E non è quello che vuoi
anche tu? La pace tanto attesa?”
“Se Klaus muore come
faccio io a trovare Elijah?? Niente pace dunque. Solo lui sa dove siano
nascoste le dannate tombe!” affermò Briony in
preda a un attimo di sclero.
Ylenia si avvicinò per farla ragionare.
Ovviamente ci aveva pensato anche lei.
“Senti Briony abbiamo Mikael e Rebekah, che sono degli abili predatori da millenni
e sicuramente riusciranno a trovare quelle stramaledette tombe. In
fondo il mondo non è così grande!”
“Sei troppo positiva. E
se li ha sepolti sotto una montagna?” chiese preoccupata.
“Rebekah non
ti aveva parlato forse di un camion che trasporta le tombe? Sicuramente tornerà
con quello stasera!” rispose Ylenia convinta.
“Non lo so… ho una brutta sensazione.”
Infatti Briony aveva un terribile sesto senso, come quando era
venuta la notte di luna piena e tutti sembravano convinti che sarebbe andato
tutto bene, mentre lei in cuor suo sapeva che non era così….
E anche questa volta aveva la stessa sensazione. Orribile.
L’incubo delle sue notti
insonni tornò a perseguitarla.
E se non ci fosse
riuscita a salvare Elijah dalla morte? Nemmeno lei sarebbe riuscita a salvare
se stessa in quel caso…. Sarebbe stata perduta.
“Ti serve una camomilla.”
disse Ylenia preoccupata ad un tratto.
“Non è una camomilla che
mi serve, quello che voglio è…”
<< Qualcuno che mi
sostenga e che mi aiuti a sopportare questo macigno sul cuore. Qualcuno che
troverebbe in un lampo la soluzione dei miei problemi. >>
“Quello che mi serve è
un amico come John” Sussurrò con un sospiro e scuotendo la testa.
La mancanza degli amici
si faceva sentire sempre nel momento del bisogno… Perché
è questo che fanno gli amici. Ti sostengono e ti aiutano.
Sebbene Ylenia e Rebekah fossero
dalla sua parte e stava instaurando con loro un bel rapporto, pensò comunque
che nessuno le sarebbe stato amico come lo era stato John. Nel bene e nel male.
Ylenia le accarezzò la spalla per
confortarla, e per tagliare corto le disse:
“Credimi andrà tutto
bene, cosa potrebbe andare storto?”
Nello stesso momento
però qualcuno aveva già fatto la sua mossa per garantire che il piano potesse
andare a buon fine, ma quello che stava facendo era rischioso e sbagliato.
Elena Gilbert non voleva
lasciare niente al caso e non poteva rischiare di perdere quella battaglia per
colpa di falsi sentimentalismi; per questo ora stava nascondendo nella cantina
dei Salvatore un cadavere di una ragazza.
Aveva un vestito rosso,
i capelli biondi ricadevano sulla fronte facendo notare le vene rinsecchite.
Il pugnale d’argento era
ben piantato nel cuore.
Quella persona era Rebekah.
Gli inconvenienti però
non erano finiti. Qualcuno aveva allagato la palestra, dove doveva tenersi il
ballo di inizio anno e allora la festa si trasferì a casa Lockwood.
Klaus era già arrivato e
si era messo a parlare al microfono gridando la sua euforia, visto che sognava
quel giorno da un migliaio di anni, letteralmente.
Ma l’ibrido non era così
stupido come poteva sembrare, infatti voleva vedere con i suoi occhi il
cadavere di Mikael e chiese a Stefan di portarglielo lì alla festa.
Ovviamente questo se lo
aspettavano infatti Damon aveva un piano di riserva, e così anche Mikael andò al ballo, tenendo stretto l’unica arma che
poteva uccidere un Originario: un paletto di legno proveniente dall’antica
quercia bianca che avevano bruciato 1000 anni fa.
Intanto anche Ylenia era comparsa alla festa per controllare con i
suoi occhi ben attenti la situazione, ma vedeva che qualcosa stava già andando
storto.
Aveva notato che Rebekah non era presente e questo era terribilmente
strano e sospetto, per non parlare delle centinaia di persone invitate, che non
avevano sicuramente nulla a che fare con una festa scolastica.
Si convinse alla fine
che quello non era un semplice ballo tra studenti….
Era qualcosa di peggio.
Un brivido le percorse
la schiena nel pensare a cosa Klaus Mikaleson fosse
capace di fare…
“Mi devo complimentare
col tuo ragazzo, ha organizzato una festa migliore della tua!” esclamò Briony divertita, entrando in casa Lockwood.
“Infatti è impossibile!
Dove ha trovato il tempo di fare una cosa così… pazzesca!
E ha pure chiamato una band!” rispose Caroline offesa.
In effetti feste così
non si vedevano da tanto tempo… forse
questa volta Tyler aveva esagerato.
“Comunque ti devo
parlare di Tyler. C’è qualcosa che non mi convince”
“E cos’è che non ti
convince?” rispose calma Briony guardandosi
attorno.
“Si sta comportando come
lo schiavetto di Klaus! Pensa che lui sia il suo sire visto che l’ha
trasformato in ciò che è ora, e quindi gli è fedele come un cagnolino.”
Briony scoppiò a ridere.
“Ma smettila!
Tyler Lockwood non mi sembra il tipo che si
fa sottomettere”
“L’ha ammesso lui stesso
che Klaus esercita un certo potere su di lui… come
se gli dovesse la vita.”
Ad un tratto Briony si fece seria e preoccupata. Questo non ci
voleva proprio… e se fosse stato Tyler a
mandare a monte il piano per proteggere il suo “sire”? Doveva trovarlo e alla
svelta.
“Stai all’erta Caroline,
mi raccomando.” le sussurrò sotto voce all’orecchio. Infatti Briony non le aveva parlato del piano escogitato
ai danni di Klaus per paura di metterla in pericolo, e anche perché sapeva che
non sarebbe stata per niente d’accordo.
“Non dirmi che hai
architettato un altro piano diabolico per trovare Elijah??” domandò Caroline
spazientita.
Briony voltò il viso e non rispose, ma sua
sorella ormai la conosceva bene e sapeva che era così.
“Oddio! Pure stasera!
Alla mia festa! Non vedi quanta gente c’è? Perché per una volta non lasci
perdere?” urlò Caroline arrabbiata e offesa per quella testardaggine surreale.
Briony allora perse la pazienza. Questo era
troppo per lei: non solo la stava proteggendo dalla minaccia di Klaus e le
aveva pure nascosto la vera natura del padre, solo per non ferirla
ulteriormente, ma ora veniva anche denigrata e offesa. E sempre nel modo
superficiale e egoista tipico di Caroline.
“So benissimo che tutti
voi volete che Elijah resti sotto terra per sempre, ma non succederà!”
rispose Briony acidamente.
“Questo non è vero…”
“Oh andiamo sorellina!
Credi che non sappia quale inganno tu, Elena e i tuoi amici avete impartito
alle mie spalle?? Sapevo che non ti piaceva Elijah ma non avrei mai
creduto che tu mi mentissi fino a questo punto!!”
Non era riuscita a
resistere fino alla fine, e aveva dato sfogo alla rabbia e delusione che aveva
provato quando Damon Salvatore le aveva detto la verità.
“Briony
senti…” Caroline cercò di fermarla per spiegare
tutto, ma la sorella maggiore ritirò con violenza la sua mano e la guardò
furiosa.
“No! Non voglio sentire
altre bugie provenire dalla tua bocca! Ne ho veramente abbastanza!”
Caroline rimase dunque
immobile ricevendo gli insulti della sorella senza replicare… perché
a fatti sapeva che aveva ragione Briony questa
volta, tuttavia aveva agito in buona fede tentando di proteggerla e voleva
far capire il suo pensiero… ma sua sorella non
l’avrebbe mai vista in quel modo, e ora infatti la stava fissando con una tale
delusione che non aveva mai visto in nessuno prima d’ora, non qualcuno che
amava seriamente, e questo la lasciava priva di repliche e piena solo di
rimpianti.
Caroline deglutì col
cuore frantumato mentre Briony abbassò lo
sguardo tormentato e se ne andò.
Forse aveva esagerato o
forse aveva fatto bene, non lo sapeva.
Ma dentro di sé stava
soffrendo. Ancora una volta. Quando sarebbe finito tutto questo?
Briony si ritirò in uno sgabuzzino
per riprendere il controllo di se stessa, quando
vide Ylenia accovacciata per terra che
stava trascinando qualcosa… tre uomini.
“Ylenia??
Che stai facendo?”
La strega alzò lo
sguardo sorpresa e si mise a posto i capelli tutti arruffati e scomposti.
“Faccio piazza pulita!”
rispose sorridendo come se niente fosse, e spostò un corpo senza alcuna
delicatezza in un angolo.
“Ma chi sono questi?”
domandò Briony stentando a crederci.
Ylenia, dopo aver nascosto per bene i
cadaveri accovacciati l’uno sopra l’altro, si alzò e disse.
“Sono luridi ibridi. Ce
ne saranno almeno una ventina!”
“Cosa??”
“Klaus è venuto con i
rinforzi, non è sprovveduto quell’ uomo e sa che esseri del genere
sono molto più forti sia di qualunque vampiro o licantropo. E la magia in
questi casi non è miracolosa… infatti non
penso di farcela a ucciderne degli altri…”
rispose la strega affannosamente. Lo sforzo l’aveva indebolita molto, visto che
non aveva mai combattuto contro degli ibridi prima d’ora e non era preparata.
Il benservito comunque glielo aveva ben dato visto quello spettacolo.
“Non preoccuparti, hai
già fatto un buon lavoro. E ci sono anche Damon e Stefan se
occorre.” Le rispose Briony sorreggendola e
le diede un bicchiere d’acqua.
“Briony c’è
un’altra cosa…” disse Ylenia velocemente,
finendo l’acqua in un sorso.
Lei la guardò
interrogativa, aspettandosi chissà quale catastrofe.
“Rebekah….
Non riesco a trovarla. Non c’è alla festa!” rispose la strega preoccupata.
In effetti anche Briony si era stranita del fatto che non l’avesse
ancora vista…
“Davvero strano… lei ci teneva tantissimo a venire… forse è ancora alle prese con la prova
trucco.” rispose cercando di trovare una spiegazione logica.
Ma pensò comunque
che Rebekah era un’Originaria e sapeva
badare a se stessa. Poi magari stava proprio arrivando in quel
momento.
“Ci penseremo dopo,
aiutami a trovare Tyler. Devo parlargli subito” disse Briony uscendo
da lì.
“Dividiamoci allora, non
ho mai visto così tanta gente neanche agli scioperi dei sindacati!”
Ylenia si stava guardando attorno
scrupolosamente, quando sentì una voce dietro di lei: “Salve. Non abbiamo avuto
l’occasione di presentarci prima.”
Prontamente lei si girò,
e sorrise sarcastica.
“Tu sei Damon, so già
tutto di te. Il fratello tenebroso.”
Damon le sorrise ironico
e lanciò un’occhiata maliziosa al vestito nero che aveva indosso quella sera.
Non era molto corto e nemmeno provocante ma addosso a lei, che era molto alta e
filiforme, le stava d’incanto come se appartenesse davvero a una schiera magica.
“Meglio ancora che tu
sappia delle mie capacità. Giust’appunto spero di
contare sul tuo aiuto stasera.”
“Bada bene, io sono qui
solo per aiutare Briony.”
“Molto nobile da parte
tua ma vogliamo la stessa cosa. Klaus morto.” rispose deciso.
“Non c’è niente che
potrà impedirlo… Mikael ha
l’arma vincente e Stefan è fuori gioco ora,
così non potrà fargli la spia. La cosa che mi preoccupa però sono gli ibridi
che Klaus si è portato dietro.” Disse infine allarmata.
“Ne ho fatto fuori uno
all’entrata” rispose trionfante Damon.
“Sì ma ce ne sono tanti
altri, non vorrei che Klaus ci facesse qualche brutta sorpresa.”
“Non succederà e appunto
per questo vorrei chiederti una cosa…”
Ylenia ascoltò attentamente quello che
Damon Salvatore aveva in mente.
La festa era arrivata
ormai al culmine e Klaus stava sorseggiando un drink quando uno dei suoi ibridi
gli disse che fuori c’era un uomo che voleva parlargli. Il suo nome era Mikael.
Klaus non ne fu per
niente sorpreso, perché si aspettava fosse una trappola, e disse che sarebbe
andato ad accogliere il suo paparino. Sussurrò qualcosa all’orecchio del suo
ibrido più forte e andò ad accogliere Mikael.
Stava andando tutto come
aveva previsto.
Briony finalmente trovò Tyler e lo spinse
in un angolo per parlargli.
“Cosa c’è? Vuoi
convincermi ad aiutarvi a uccidere Klaus?” le chiese lui freddo.
“Ti chiedo solo di dirmi
se sai cosa abbia in mente quel maledetto bifolco.” rispose dura.
“Quel maledetto bifolco è
la persona che mi ha reso ciò che sono”
Briony sospirò.
“Ok va bene, gli sei
fedele perché ti ha reso potente ma non puoi stare dalla sua parte! Cosa
direbbe Caroline?”
“Qualunque cosa abbiate
in mente, voi non riuscirete a sconfiggerlo. E’ sempre un passo davanti a voi.”
“Questa volta abbiamo
noi l’asso nella manica.” affermò sicura di sé.
Tyler si fece prendere
dal panico e la afferrò saldamente per un braccio.
“Mi dispiace ma non
posso permettere che Klaus muoia.”
“Prova a fermarmi.”
Rispose lei con un tono di sfida, non aspettandosi però la reazione brusca del
ragazzo.
Tyler infatti rafforzò
la presa sul suo braccio e la trascinò via da lì.
“Tyler.. Tyler che fai?”
domandò Briony preoccupata cercato di
strattonarsi.
Ma lui non rispondeva,
sembrava totalmente impazzito e aveva uno sguardo da invasato mai visto prima d’ora. Buttò Briony senza tanti preamboli nello stesso sgabuzzino
in cui Ylenia aveva nascosto i cadaveri degli
ibridi.
Lei urlò terrorizzata,
cercando di fuggire.
“Tyler non t’azzardare!!
Tirami fuori di qui!” Ma le sue grida e i suoi colpi alla porta non si udirono
a causa del frastuono della festa, e Tyler la chiuse dentro a chiave così non
ci sarebbero state più sorprese.
Almeno questa era
sistemata.
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Klaus andò verso
l’uscita posteriore della casa Lockwood e
vide che fuori dalla porta c’era quel padre che aveva sempre odiato e
disprezzato.
“Ciao Mikael. Quanto tempo…”
“Niklaus.”
mormorò Mikael freddo, come se non avesse
davvero davanti suo figlio ma un verme lurido che striscia.
“Perché non entri? Oh
aspetta.. non puoi entrare, non sei stato invitato!”
“Potresti uscire tu
invece.”
“Oppure potrei stare a
guardare mentre i miei ibridi ti fanno a pezzi”
All’improvviso dietro
di Mikael spuntarono fuori almeno una
quindicina di ibridi famelici e pronti a servire il loro signore.
“Non possono uccidermi.”
rispose prontamente Michael.
“Vero, ma sarà un
intrattenimento grandioso per la festa… non
devo far altro che schioccare le dita e ti salteranno addosso” Klaus alzò la
mano pronto per dare il via allo spettacolo, ma Mikael sorrise
sprezzante.
“Il lupo grande, grosso
e cattivo! Non sei cambiato, continui a nasconderti dietro ai tuoi giocattolini come un codardo! Però dimentichi
una cosa… sarai stato anche tu a crearli,
ma sono in parte vampiri e posso ammaliarli.”
Klaus non si aspettava
questa mossa infatti fu incredulo quando uno dei suoi ibridi portò Elena vicino
a Mikael.
“Vieni fuori e
affrontami Niklaus! Oppure lei muore!”
Klaus sgranò gli occhi sorpreso,
ma poi sorrise freddo.
“Fa pure, uccidila.”
Elena tremò dalla paura
e implorò Klaus di non farlo.
“No Klaus, lo farà
davvero!”
“Se muore, questi qui
saranno i tuoi ultimi abomini.” fece notare Mikael.
“Non ho bisogno di loro,
mi servono solo per sbarazzarmi di te”
“A quale scopo? Così
potrai vivere per sempre senza nessuno al tuo fianco? Nessuno tiene più a te
ragazzo! Chi ti resta se non coloro che ti sono leali solo perché li hai
costretti?” Gridò Mikael freddo e
insensibile. Klaus stava a sentire con l’espressione sul volto tesa e rigida.
Cercava di non mostrarsi debole, come era sempre stato in gioventù, ma sentendo
le parole dure e vere del padre gli scese una lacrime furtiva sulla guancia.
Lacrima che sapeva di colpevolezza amara.
“Nessuno!” sibilò
ancora Mikael per far capire che stava
dicendo la pura e semplice verità.
Klaus aprì la bocca,
tenendo a freno la sua furia assassina.
“Stai bluffando padre!!!
Uccidila!” gridò imperioso soffocando il rammarico interiore.
“Vieni fuori e
affrontami piccolo codardo! E non dovrò farlo” Mikael cercava
in tutti i modi di colpirlo e spronarlo con le parole, ma Klaus restava fermo
in casa.
“E’ tutta la vita che mi
sottovaluti! Se la uccidi, perderesti la tua merce di scambio perciò allora
avanti fallo! Forza vecchio uccidila!”
Elena guardava sia Mikael che Klaus impaurita, non sapendo cosa fare.
“UCCIDILA!!” Gridò Klaus
con tutta la voce che aveva in corpo e nell’anima.
Mikael sorrise cattivo di fronte alla
debolezza e vigliaccheria del figlio, tenendo stretta Elena.
“L’impulsività Niklaus…. È e sarà sempre l’unica cosa che… ti impedirà di essere veramente grande”
Suo figlio ascoltava
senza replicare, ma cercava di tenere duro per non far scivolare le lacrime che
stavano bruciando i suoi occhi chiari. Invano. La verità bruciava come quelle
lacrime.
Mikael alla fine accoltellò Elena alla
schiena, la quale cadde per terra morta sotto gli occhi increduli e shockati di
Klaus; Mikael sorrise divertito perché
sapeva che quel figlio debole e insulso non avrebbe mai avuto il coraggio di
uscire e affrontarlo. E aveva avuto ragione.
Ma ad un tratto Elena si
alzò come se non fosse stata minimamente ferita. Klaus e Mikael la guardarono meravigliati, e alla fine
capirono che non era Elena.
Era Katherine.
Prontamente la vampira
si girò verso gli ibridi e lanciò contro di loro delle bombe a scoppio che
contenevano lo strozza lupo per metterli fuori gioco.
All’improvviso però
Klaus sentì una presenza oscura dietro le spalle e si voltò, ma non così
velocemente per impedire a Damon Salvatore di conficcargli il pugnale nel
petto. Ma sfortunatamente mancò il cuore.
Klaus urlò in modo
agghiacciante e Damon con una furia inaudita lo spinse per terra, pronto a
finire l’opera… e infine alzò il paletto.
Ylenia stava dietro di lui a controllare
che tutto andasse secondo i piani, e quando aveva visto Elena alias Katherine
alzarsi da terra viva e Damon che stava per uccidere Klaus, aveva tirato un gran
sospiro di sollievo: ma all’improvviso notò la presenza di Stefan in quella stanza.
Il vampiro stava per
correre da Damon, e allora lei si precipitò al suo fianco e lo afferrò
velocemente alle spalle per fermarlo.
Stefan la afferrò per la gola mostrando i
denti, ma Ylenia era più forte di lui e lo
scaraventò contro la parete e lo immobilizzò con la magia per impedirgli di
fermare Damon. Ma all’improvviso qualcun altro la afferrò da dietro, cercando
di strangolarla, e lei prontamente si girò per uccidere chiunque fosse.
Era un ibrido di Klaus,
molto più forte degli altri tre che aveva ucciso, ma che comunque non poteva
respingere gli attacchi della strega e cadde per terra semicosciente.
Ylenia per metterlo fuori gioco tentò di
eliminarlo con una magia molto potente e alzò il braccio, con tutta la forza
che aveva, per impartire il colpo finae.
L’ibrido vedendo
che stava rischiando grosso, giocò l’asso nella manica che il suo padrone gli
aveva confidato. Sapeva che la strega avrebbe abbassato la guardia…
“Agnes ti saluta dal
mondo degli inferi, dove tu l’hai spedita.” sussurrò con voce roca e spietata.
All’improvviso Ylenia si fermò shockata e incredula per quello che
aveva appena sentito. Come poteva sapere…?
Ma quell’attimo di
tentennamento le costò caro, e l’ibrido le diede un pugno così forte che la
fece svenire per terra; così Stefan ebbe
campo libero: perché quando una strega non è più vigile, la magia impartita
qualche attimo prima svanisce.
Briony era riuscita a sfondare la porta
dello sgabuzzino dopo averle dato continuamente dei calci, e uscì velocemente
col fiato corto.
Sapeva dove si stava
tenendo la lotta e corse più veloce della luce, cercando di non inciampare sui
propri piedi. Corse contro l’ansia e il pensiero della sconfitta.
Quando arrivò
nell’uscita posteriore notò che niente stava andando come doveva andare: Ylenia era svenuta per terra… e Stefan stava correndo verso la direzione di Damon.
“Stefan,
no!” gli gridò Briony cercando di fermarlo,
ma lui fuggì in un lampo dal fratello.
Stava andando tutto a
rotoli.
Damon stava per
infierire a Klaus il colpo di grazia, quando fu fermato da Stefan che gli si avventò contro, lasciando libero
Klaus e il paletto cadde per terra.
“Che stai facendo?” Gli
gridò Damon in tono infuriato.
Ma Klaus prontamente ne
approfittò e prese il paletto, correndo fuori di casa.
Mikael non se l’aspettò e non riuscì ad
evitare che il figlio, sottovalutato per tutti quei secoli, lo avesse appena
ucciso.
Infatti Klaus gli
conficcò il paletto nel cuore con tutta la rabbia che possedeva e alla fine il
corpo di Mikael, il padre Originario, bruciò in
pochi secondi.
Klaus aveva infine
vinto.
Damon stava ancora
lottando con Stefan quando si accorse che
il piano era andato in frantumi. Klaus era vivo e aveva appena
ucciso Mikael con l’unica arma che avevano.
“Che cosa hai fatto??”
Urlò Damon al fratello cercando di levarselo di torno.
Stefan lo lasciò andare, visto che ormai
Klaus era salvo, e guardò sconvolto il fratello prima di scappare via.
Damon lanciò un urlo
terrificante per non essere riuscito a uccidere Klaus.
Intanto anche Briony guardava la scena paralizzata e sotto shock:
non riusciva ancora a crederci… Era un
piano perfetto, analizzato sotto tutti i punti di vista e Klaus doveva morire
quella sera.
Doveva morire!
Camminò lentamente, come
se non sentisse più il proprio corpo su di sé e farfugliò frasi senza senso;
aveva lo sguardo vuoto e senza vita.
“Abbiamo perso…” ansimò Briony con
voce rotta. Sembrò cercare un qualche appiglio alla parete per reggersi ma l’unico
che trovò a portata di mano fu la propria rabbia e angoscia piena di delusione nera:
“No! Cazzo! Non ci posso credere! Klaus ha
vinto, un’altra volta! Non è possibile, non è possibile!” gridò Briony in preda a un attacco isterico. Sembrava stesse
per strapparsi tutti i capelli, visto che non riusciva a stare ferma dopo aver
subìto quello shock, e quel dolore fisico sembrava l’unico modo per assopire il
dolore dell’anima.
Alla fine si accasciò
sulle ginocchia, ansimando e trattenendo ancora le mani sui capelli.
La sua voce e i suoi
occhi sputavano veleno, da cui straripava tutto il suo tormento interiore.
Come era potuto accadere
un simile disastro?
Fu raggiunta da una
straziata Ylenia, che stava camminando a gattoni
perché aveva esaurito le forze.
“Briony,
calmati ti prego.” sussurrò avvicinandosi a lei.
La ragazza si voltò
verso la strega. Aveva il volto contratto dallo sfogo, dalla rabbia e dalla
delusione. Sembrava non volesse calmarsi, era completamente fuori di sé.
“No, no!! E’ tutto
finito!! Come faremo adesso? Dio mio!” urlò ancora disperata per quella
sconfitta, stringendo la presa sui capelli e abbassando lo sguardo straziato.
Stava respirando a
fatica, ma in quel momento si rese conto di una cosa terribilmente importante e
vitale.
Non solo il nemico non
era stato sconfitto… non solo i suoi amici e la sua
persona non sarebbero stati in pace…
Non avrebbe mai più
rivisto l’uomo che amava… non avrebbe mai
più visto i suoi occhi neri profondi che l’avevano incantata, e nemmeno il suo
bellissimo sorriso triste che le dava calore… Non
avrebbe mai più sentito le sue forti braccia attorno a sé…. non
sarebbe mai più potuta stare con lui…. Mai.
Il suo sogno era stato
appena infranto in mille pezzi.
“Avevo soltanto questa
possibilità per salvare Elijah… e
l’ho persa… ormai è tutto finito….” Sussurrò debolmente guardando un punto indefinito
sotto di sé.
“Ho fallito... sono
proprio una nullità.” E allora si mise a ridere. Ma non era una risata
piacevole, era una risata che faceva male. Continuava a sghignazzare senza
fermarsi.
Il petto fu percosso da
dei brividi e spasmi di dolore.
Ylenia la fissò strana, come se quella
ragazza avesse perso il lume della ragione e lei non potesse fare niente per
lei, e si rivolse a Damon che era ancora immobile.
“Mi dispiace, è stata
colpa mia. Mi sono fatta prendere alla sprovvista da un ibrido”
Lui sembrò che neanche
sentisse quello che gli aveva appena detto, infatti senza neanche voltarsi uscì,
anche lui in totale shock.
Improvvisamente Briony alzò la testa e spalancò la bocca, come in
cerca d’aria pulita in tutto quel caos. Ne uscì solamente un respiro soffocato.
“Stefan… Stefan! Giuro che quando gli metto le mani addosso…. Perché ci ha traditi?? PERCHE’??”
“E’ inutile pensarci
ora.” disse Ylenia abbassando lo sguardo.
In verità lei si sentiva profondamente colpevole per quella sconfitta… era stata colpa sua, se non si fosse
fermata quando quell’ibrido le aveva detto quella frase….
Ora Klaus sarebbe morto. Si maledisse per quello che aveva combinato e per non
aver mantenuto la dura scorza.
Briony si alzò da terra, anche se non
riusciva per niente a stare in piedi: le gambe non riuscivano a sorreggere lo
shock e il dolore, e la testa le dondolava da tutte le parti.
“Lo ammazzo con le
mie mani… ma prima, devo trovare Klaus!”
“Cosa vorresti fare
sciocca? Ormai è impossibile ucciderlo!” rispose Ylenia preoccupata
per lo stato in cui si trovava Briony.
Uno spasmo infatti
contrasse lo stomaco dell’umana. Briony si
tenne dritta con la mano sulla finestra, rotta per colpa degli scontri
avvenuti, e serrò sempre di più la presa, incurante del dolore alla mano.
“Non importa!! Devo
trovarlo!! Lo legherò da qualche parte e lo torturerò fino a quando non mi dirà
dove ha nascosto Elijah! Giurò sulla mia testa che lo troverò!!” Stava
chiaramente farneticando. Gli occhi non erano più verdi cristallini, sembravano
quelli di qualche demone impazzito pronto a uccidere chiunque le si parasse
davanti.
Serrò sempre di più la
mano su quei piccoli pezzi di vetro, gli stessi pezzi che rappresentavano il
suo cuore in quel momento. La serrò allo stremo, per non sentire il dolore del
suo cuore. Quello alla mano faceva meno male a suo confronto.
“Smettila!” la sgridò Ylenia come se fosse una nuova sorella maggiore e le scansò
via la mano da quella presa sanguinaria.
Briony obbedì ma solo per la poca volontà
fisica. Aveva i respiri strozzati, come se stesse agonizzando, e quando guardò
in basso cercò di respirare con più calma. Le braccia le ricadevano molli
sui fianchi, lo sguardo era vacuo.
<< Forse ha
riacquistato il lume della ragione >> pensò Ylenia,
guardandola.
Tuttavia prima che se ne
accorgesse, Briony scappò via da quella
stanza come una saetta impazzita e corse fuori.
“Briony!!”
Gridò Ylenia per fermarla ma oramai era
tutto inutile.
Anche se l’avesse
fermata, Briony non sarebbe mai stata bene…
Ora era meglio lasciarla
sola con i suoi demoni. Anche perché niente avrebbe potuto alleviare un dolore
che invadeva l’anima.
Briony vagava senza meta nella foresta,
continuava a correre e a correre ma non trovava nessuno.
Era notte fonda e non si
vedeva niente, ma comunque non riusciva a smettere di cercare.
Lei non avrebbe mai
rinunciato, mai. L’aveva promesso.
Girava senza sosta e
guardandosi attorno, ma quello che vedeva era solo il buio di una notte senza
stelle. Il buio del suo animo.
Ebbe uno scatto di
rabbia e gridò ancora una volta:
“Klaus!! Dove sei??
Vieni fuori bastardo!!”
Non ricevette alcuna
risposta.
Vagò ancora per tanto
tempo, continuando a gridare il nome di Klaus, e farneticare parole senza
senso.
All’improvviso Briony inciampò in un ramo e cadde terra, battendo la
fronte. Era sepolta in mezzo a fitti arbusti, e alcune foglie le si erano
finite pure in bocca, così per riuscire a respirare le sputò e ansimò dal
dolore.
Non aveva nemmeno la
forza di alzarsi e decise di rimanere lì immobile.
Un attimo prima si era
fatta solo prendere dalla rabbia e dalla delusione per non aver ucciso Klaus,
ma ora si lasciò inghiottire dalla disperazione e dalla consapevolezza che non
sarebbe riuscita a salvare Elijah… sarebbe
rimasto per sempre dentro quella tomba a morire, pensando che lei lo avesse
abbandonato al suo destino.
Aprì le labbra e si
accorse che stava piangendo. Tutto il viso era ricoperte di lacrime che le
bruciavano la pelle e lo sforzo continuo non le permetteva di respirare, tanto
da arrivare al dolore fisico.
I singhiozzi e i lamenti
per quell’amore perduto le annebbiavano la vista, e il suo cuore le si
avvizziva in petto perché fu privato di quell’amore così grande che l’aveva
sostenuta, che l’aveva fatta impazzire, e resa felice come non lo era mai
stata.
Sentiva che stava
morendo.
Una volta aveva letto
che un forte dolore può mettere fine a una vita umana.
Beh, in quel
momento Briony pensò che sarebbe morta di
dolore perché non avrebbe tollerato a lungo una simile sofferenza. Come se un
cancro maligno le si stesse conficcando in gola.
Il suo corpo fisico
magari poteva resistere, ma la sua anima e il suo cuore ne erano usciti
distrutti completamente.
Perché non riusciva a
essere felice? Perché non era in grado di raggiungere l’unica cosa che amava
più di ogni altra, quella che contava veramente per lei?
Il buio stava invadendo
la sua anima, facendola a pezzi, e Briony per
la prima volta voleva che la morte la venisse a prendere così quel dolore
angosciante sarebbe svanito e sarebbe stata finalmente in pace…
Ma non avvenne.
Continuando a
piangere, Briony strisciò per terra in
mezzo al fango e alle foglie, chiamando il nome di Elijah. Era solo un tenue
sussurro, ma l’amore e la speranza con la quale sussurrava quel nome le diedero
la forza di alzarsi, anche se restava appoggiata alle ginocchia.
Lei non poteva morire,
perché era l’amore per Elijah che la teneva in vita da troppo tempo.
E finché lo avrebbe
amato l’anima del vampiro sarebbe rimasta intatta, anche da morto.
Fra le lacrime spuntò un
sospiro benevolo nel suo viso: non poteva mollare, Elijah non avrebbe mai
rinunciato se si fosse trattato di lei.
Briony raccolse le ultime forze e riuscì ad
alzarsi.
Non sapeva per quanto
tempo camminò, ma all’improvviso notò un’ombra nelle vicinanze.
Anche se gli occhi era
indeboliti per colpa delle lacrime, riuscì a scorgere la figura che si stava
avvicinando.
“Elena..?” domandò
debolmente
“Qualcun altro!”
Katherine…
“Cosa ci fai qui?”
chiese Briony duramente.
“Sto scappando. Se Klaus
mi trova per me è la fine.”
“Auguri.” rispose Briony voltandosi e continuando a camminare.
“Se pensi di poter
salvare Elijah, sprechi le tue energie. Torna a casa è meglio”
“Non ascolto i consigli
degli altri, soprattutto se provengono da serpi come te”
“Ehi saputella non
dimenticare che io vi ho aiutati nel vostro folle piano ma purtroppo è andato
a monte… e di certo non per colpa mia.”
“Infatti dopo aver
salvato Elijah… ucciderò Stefan con le mie mani.” rispose freddamente.
“Cosa?”
“E’ colpa sua che Klaus
è vivo…. se io sono così!” urlò Briony in modo disperato e esausto.
“Stefan non
ha colpa di niente e non te lo lascerò fare.” rispose la vampira avvicinandosi
pericolosamente.
“Non provare neanche a
avvicinarti.” Briony sibilò come una
serpente pronto ad attaccare. Katherine si fermò ma solo perché poche volte
aveva visto una tale forza negli occhi di qualcuno.
Serrò lo sguardo e
arretrò di qualche passo.
“Se vuoi saperlo, Stefan ha agito così per salvare la vita a suo
fratello”
“Non voglio ascoltarti.
Tu per me rimarrai sempre quella che ha ucciso mia sorella e ha fatto in modo
che ciò accadesse anche alla mia amica.” Replicò Briony
duramente senza sconti e camminando per la sua strada. Ora aveva altro a cui
pensare.
“Non costringermi a
perdere ancor più tempo! Dio un’altra Forbes saputella… comunque stammi bene a sentire: tu Stefan non lo tocchi perché sta cercando di riprendere la
sua umanità finalmente.“ le affermò la vampira decisa.
“Ma che vuoi farmi
intendere?” le chiese Briony stralunata, non
riuscendo a capire cosa quella vampira maledetta volesse.
“Klaus mi ha detto che
se avessimo provato a ucciderlo, si era assicurato che Damon lo avrebbe seguito
nella tomba, e allora sono andata a informare Stefan che
suo fratello stava rischiando di rimanere ucciso. Se noi avessimo
ammazzato Klaus, purtroppo anche Damon sarebbe morto e Stefan non
poteva permetterlo.”
“Quello che dici non
ha senso… Stefan ha
perso la sua umanità, non gliene frega più niente del fratello.”
“Questo in apparenza ma
dentro di sé lui ama suo fratello più di chiunque altro... persino più di
Elena. E non merita di essere colpevolizzato.”
Briony, non seppe perché la ascoltò, e infine abbassò
lo sguardo. In effetti era tipico di Stefan sacrificarsi
per le persone che amava. Ma non c’era tempo per pensarci.
“Va bene non lo ucciderò…. Posso capirlo, ma ora fammi passare.”
Katherine tuttavia le si
parò davanti.
“Se vuoi liberare il tuo
amato Elijah non dovresti cercare Klaus, ma Stefan.”
“E perché mai?”
Ci fu un lungo silenzio
prima che Katherine rispondesse.
“Stefan ha
rubato le tombe a Klaus”
Briony sgranò gli occhi sorpresa… non riusciva a crederci.
“Come ha fatto??”
domandò sotto shock.
“Gli ho dato un
piccolo consiglio… diciamo che è la sua
vendetta nei confronti di Klaus” rispose la vampira con un sorriso malefico.
“Non mi stai mentendo
vero?” domandò Briony dubbiosa e reticente,
mentre l’oscurità si faceva più densa attorno a loro e non si udiva alcun
rumore, nemmeno di animale.
“E perché mai? Ho sempre
provato pietà per le anime incomprese e innamorate follemente” rispose la
vampira sorridendo perfidamente ma negli occhi l’ombra del passato nascosto.
Briony si avvicinò a lei e la scongiurò,
anche se a mente fredda si sarebbe schifata per ciò:
“Senti… so
che non ci conosciamo e non ci dobbiamo nulla a vicenda, ma ti prego dimmi dove
si trova Stefan, almeno un appiglio se non è tutta
una menzogna… farò tutto quello che vuoi!”
“Saresti disposta anche
a uccidere?”
“Sì.” rispose
sinceramente. Avrebbe fatto qualsiasi cosa.
Katherine le sorrise
ancora, ma disse:
“Mi dispiace, non so
dove sia ora. E’ partito qualche ora fa e adesso devo scappare anche io.”
“Ma come faccio a
rintracciarlo?!” gridò Briony cercando di
fermarla. Ora che aveva l’occasione di liberare Elijah non poteva lasciarsela
scappare.
“Chiedi alla tua strega
no? Qualche abracadabra e lo ritroverà sicuramente. Addio” E Katherine svanì
nel nulla non svelando nient’altro.
“No, aspetta!” Briony cercò di rincorrerla ma ormai la vampira non
c’era più.
La ragazza grugnì tra sé
e sé ma all’improvviso però le comparve un sorriso speranzoso. La sofferenza di
prima stava svanendo lentamente.
Non era ancora tutto
perduto.
Quando Ylenia trovò Briony a
casa, tutta coperta di fango e di foglie, che stava farneticando sul fatto
che Stefan avesse rubato le tombe e doveva
rintracciarlo, per poco non le venne un infarto. Ormai poche cose la stranivano
in quella sua lunga vita da strega ma quella ragazza era una fonte inesauribile
di sorprese, nel bene e nel male.
La fece sedere per farla
calmare ma Briony continuava a farneticare.
“Ylenia ti
prego ascoltami! Non c’è un minuto da perdere!” gridava Briony impazzita
cercando di alzarsi.
La strega cercava di
pulirla come meglio poteva, ma visto che Briony non
stava ferma un attimo era un po’ difficile.
“Sei sconvolta, è
naturale. Ora calmati e riposati.”
“No, ma quale riposo! Io
devo partire!”
“Oh sì partire per
cercare Stefan che casualmente ha rubato le
tombe a Klaus! Sinceramente la trovo una cosa impossibile… anche
se fosse per me Klaus avrà già rintracciato Stefan a
quest’ora…” rispose pensierosa Ylenia. Il fatto
che uno come Klaus si fosse fatto fregare in quel modo, non la convinceva per
niente.
“Ti prego aiutami, non
abbandonarmi proprio ora. Ti chiedo solo di rintracciarlo con la magia, sei in
grado di farlo no?”
“Ho perso tantissimo
potere e mi serve del tempo… ma per far
prima avrei bisogno di qualcosa che gli appartiene… o
magari il sangue di un suo familiare”
A Briony si illuminarono gli occhi, sapendo già come
fare.
“A quello ci penserò io.
Tu resta qui e prepara l’incantesimo. Tornerò subito!” rispose velocemente
andandosene via in un battibaleno.
<< Ormai è inutile
fermarla >> Pensò Ylenia sospirando.
<< Quando Briony si mette in testa
una cosa, la porta sempre a termine e nessuno potrebbe ostacolarla >>
Cercò tutto l’occorrente
per fare l’incantesimo di locazione e poi pensò ancora ridendo:
<< Bell’invenzione
l’amore! >>
Ma subito dopo si fece
seria e triste.
“Agnes ti saluta dal
mondo degli inferi, dove tu l’hai spedita”. Quella frase crudele le rimbombava
nella testa e non riusciva a spiegarsi come quell’ibrido sapesse….
Dopo tanto tempo, una
lacrime salata scese lungo la guancia abbronzata della strega.
Mentre Briony bussava come una forsennata a casa Salvatore,
le venne in mente che non aveva visto Rebekah per
tutta la sera.
Le balenò in testa un
terribile sospetto… Rebekah voleva
venire a tutti i costi alla festa e Briony non
l’aveva cercata come doveva, perché prima era stata rinchiusa dentro uno
sgabuzzino da quel pazzo di Tyler poi Klaus era svanito….
Ma doveva pensare anche
a lei… dove poteva essere finita?
Quando Elena le aprì,
senza ulteriori preamboli, le chiese se avesse visto Rebekah.
Elena le disse che non
ne sapeva niente, ma Briony notò che era
visibilmente preoccupata e tesa, e le domandò ancora cosa era successo
all’Originaria.
“Briony….
Ho dovuto farlo!” rispose Elena sentendosi messa al muro.
Lei la guardò con uno
sguardo assassino.
“Elena… che
cosa hai fatto?” Ansimò Briony ansiosa,
sospettando già la terribile risposta.
All’improvviso Damon
comparve nel salone e fece una battuta riguardo alle reali condizioni di Rebekah, e Elena allora lo fulminò con lo sguardo.
Quando Briony capì che era stata accoltellata alle spalle col
pugnale d’argento, per poco non scuoiò viva Elena e si precipitò nella cantina,
dando una spintone a Damon che aveva cercato di fermarla.
Ebbe un deja-vù quando vide il corpo senza vita di Rebekah per terra, e ricordò il primo giorno che aveva
visto Elijah… e gli aveva salvato la vita.
Quel giorno che aveva cambiato la sua esistenza per sempre.
E ora stava salvando
quella della sorella per un altro caso del destino.
Subito tolse il pugnale
dal cuore di Rebekah e salì le scale
cercando di sorreggerla.
“Dove credi di andare
con quel cadavere?” chiese Damon con strafottenza.
Briony lo fissò odiosa e all’improvviso gli
conficcò il pugnale d’argento in piena bocca, facendogli saltare tutti i
denti.
Damon urlò dal male e
cadde a terra.
Briony gli disse di non lagnarsi perché
tanto sarebbe guarito in pochi minuti, e poi guardò fisso Elena.
“Non ti faccio niente
perché voglio troppo bene a tuo padre e a tua zia e so che ne soffrirebbero, ma
fai un’altra cazzata come questa…. E non
rispondo più di me stessa!” disse minacciosa uscendo da quella casa,
sorreggendo il cadavere di Rebekah.
Ormai aveva tutto
l’occorrente: dal pugnale scorgeva il sangue di Damon e aveva liberato Rebekah dalle grinfie di quei pazzi ottusi. Mise il
corpo nel sedile posteriore e ritornò a casa a tutto gas.
L’incantesimo avvenne in
pochi minuti e Ylenia disse a Briony il posto esatto in cui si trovava Stefan. Era in un paesino sperduto a qualche ora da lì e se
si metteva in viaggio subito, l’avrebbe trovato.
“Vengo con te e questa
volta non ammetto repliche signorina.” disse decisa Ylenia.
“Invece replico eccome.
Devi restare qui fino a quando Rebekah non
si sveglia, e inoltre sei troppo stanca per un ulteriore viaggio.”
Vedendo che la strega
non ne aveva minimamente intenzione ed era preoccupata per quello che poteva
succederle, Briony l’abbracciò dolcemente,
collegando insieme nel cervello tutte le cose che quella strega misteriosa
aveva fatto per lei.
“Grazie mille Ylenia per quello che stai facendo. Sono felice di
averti qui, davvero. Non so cosa avrei fatto senza i tuoi aiuti prodigiosi.”
La strega fu sorpresa
dall’abbraccio e da quelle parole così sincere che la fecero commuovere
interiormente. Da troppo tempo non riceveva né calore né amore da qualcuno…
Ma disse soltanto per
tagliare corto:
“Va bene va bene, ti
lascerò andare... ma comunque penso che Rebekah farà
una bella scenata quando si risveglierà e non credo che basterà la mia parola
per fermarla dall’uccidermi. Ho notato che non ha un bel caratterino.” rispose
staccandosi dall’abbraccio. La guardò in un modo che dimostrava che avesse
ragione.
Briony assentì con la testa. Infatti
pensava anche lei che Rebekah dopo il
risveglio avrebbe fatto una bella scenata; ben immaginava quanto sarebbe stata troppo
arrabbiata per pensare razionalmente. Così scrisse velocemente una lettera.
“Falle leggere questa e
non avvicinarti troppo, mi raccomando.”
Ylenia la lesse velocemente.
<< Vado a
salvare tuo fratello. Spero con tutto il cuore di trovare anche il resto della
tua famiglia ma non ti garantisco niente. Ti prego, non fare sciocchezze;
aspetta il mio ritorno e parleremo insieme di quello che è successo, fidati.
Tuo padre è morto e Klaus è scappato… mi dispiace…. Spero comunque che non ti abbatterai perché ti
prometto che tra qualche ora Elijah sarà davanti a te e potrete finalmente
riabbracciarvi.
Briony. >>
Briony stava guidando da qualche ora ed era
difficile resistere al sonno perché era da due giorni che non dormiva, ma si
conficcava le unghie nelle mani per restare sveglia e continuava a guidare.
Il cuore le batteva
all’impazzata al pensiero che presto avrebbe rivisto per davvero il suo Elijah,
e sorrise dentro di sè… forse non doveva
sperarci troppo, visto gli ultimi avvenimenti, ma questa volta era sicurissima.
Lo avrebbe salvato.
Trovare il camion fu
facile in quella cittadina sperduta e entrò senza pensarci due volte.
Forse doveva fare più
attenzione e muoversi lentamente, ma la trepidazione di trovare le bare era
troppo forte e inoltre non pensava che Stefan le
avrebbe fatto del male.
Finalmente le trovò.
Erano 5 bare l’una
vicino all’altra.
Briony si portò la mano alla bocca,
sorridendo felice come non mai, perché finalmente c’era riuscita.
Alla fine l’amore aveva
sconfitto il male.
Si avvicinò alla tomba
più vicina a lei, e la aprì.
Casualmente era vuota.
Briony strabuzzò gli occhi sconvolta, e
aprì le altre velocemente.
Erano tutte vuote.
“ANDIAMO STEFAN!! DOVE
LE HAI MESSE?!” Sentì l’ira montarle lungo il corpo e Briony scavò
a fondo dentro le bare, come se fosse un carcerato che scavava disperatamente
la via di fuga nel terreno della prigione per la pace e la libertà, ma non
trovò niente.
Niente!
Briony si inginocchiò a terra.
Dopo tutto quello che
aveva passato, aveva nuovamente fallito.
Non ebbe neanche la
forza di piangere, perché la sorpresa e lo shock la bloccavano tutta.
Ma qualcuno lassù ce l’aveva
con lei e la sua felicità??
All’improvviso gridò il
nome di Stefan in modo convulso e fu sul
punto di far esplodere quel dannato camion, quando all’improvviso entrò lì
dentro proprio Stefan.
Briony era accovacciata a terra esausta e
lo guardò implorante.
“Stefan ti prego….. dimmi dov’è….?” Chiese
debolmente.
“Tu non dovresti essere
qui.” rispose lui solamente.
“Ti supplico... voglio
solo lui…” sussurrò Briony con
un fil di voce, alzandosi.
“Klaus non può passarla
liscia, deve soffrire come ho sofferto io.” rispose Stefan freddamente
ricordando tutto quello che aveva passato.
Briony cercò di farlo ragionare.
“Mi dispiace, ti ho
incolpato ingiustamente per la sua fuga ma so che sei ritornato lo Stefan di prima…. E so
che non potresti mai negarmi il tuo aiuto proprio ora.”
Lui la guardò negli
occhi indeciso su cosa fare. E’ vero era ritornato quello di prima, ma aveva
anche voglia di vendicarsi di quell’infido di Klaus.
Tuttavia gli faceva male
vedere una ragazza come Briony soffrire in
quel modo… lui sapeva bene cosa
significasse soffrire per amore, un amore ritenuto impossibile da altri, quindi
decise di aiutarla.
“Ok Briony. Le bare non sono qui… non
sono stupido e le ho nascoste separate in un altro luogo.”
Briony fece un sospiro di sollievo e gli
mise le mani sulle spalle.
“Va bene! Allora portami
tu da Elijah. Ti prometto che parlerò con Elena e la riporterò da te se vuoi,
così potrete restare insieme e...”
Ma subito Stefan la interruppe.
“Lei non vuol più stare
con me dopo quello che ho fatto… e non
posso darle torto.”
Briony notò il tormento e il dolore negli
occhi di Stefan, e lo guardò davvero
dispiaciuta. Quanti guai in quel tempo passato a Mystic
Falls… e tutti guai ingiusti e nefasti.
Ad un tratto lui disse
serio:
“Seguimi.”
Stefan la condusse in una specie di grotta
sotterranea e buia. Poteva sentire il rumore repellente degli animali ma Briony camminò a testa alta sperando che quella fosse
la volta buona.
Altrimenti sarebbe morta
sul serio.
“Eccolo. Elijah è lì
dentro” disse Stefan indicando un punto
indefinito dentro quella strana grotta.
Lei lo guardò dubbiosa,
ma lo sguardo deciso di Stefan la convinse
a proseguire e a fidarsi.
Tremante, entrò dentro a
una galleria e in fondo c’era qualcosa… una
bara.
Briony si morse le labbra e camminò nella
sua direzione. L’incubo che faceva nelle notti insonni pareva aver intercettato
la realtà, fondendosi in un tutt’uno. La ragazza pregò il Signore che non fosse
vuota come le altre o che fosse solo uno scherzo.
Quando si avvicinò alla
bara tanto da toccarla, Briony fece un profondo
respiro che sapeva di deboli ma forti speranze; poi con mani tremanti l’aprì.
Dopo tanto tempo, dopo
tutta quella sofferenza e solitudine, finalmente l’aveva ritrovato.
Elijah, l’uomo che amava
più di se stessa, era lì. Dentro la bara e il pugnale era conficcato
nel cuore.
Briony lasciò libere le lacrime,
accarezzando il suo viso rinsecchito e freddo. Sebbene dovesse aver paura per
quell’ aspetto tetro, lei dentro di sé provava solo un amore sconfinato per
quel vampiro e lo trovava pur sempre bellissimo, anche in quelle condizioni.
Mentre gli toccava
dolcemente i capelli, sentì le ferite del suo cuore rimarginarsi lentamente.
Come se lui le avesse guarite. Lui soltanto.
Gli sussurrò:
“Ti amo Elijah”
Dopo di che, prese il
pugnale fra le mani e lo staccò con forza dal suo cuore.
FINE PRIMA PARTE!!!
Allora con questo
capitolo finisce la prima parte della mia fanfic!
La seconda parte la trovate spulciando il mio profilo, si intitola Over The Deception of Life. Guardatela se volete sapere come procede la storia
tra Briony e Elijah e numerose altre cose!
RINGRAZIAMENTI
· Ringrazio
Ariel Winchester dal profondo del cuore perché è stata lei a convincermi a
scrivere questa fanfic, e a pubblicarla! E’
stata lei a spronarmi e a infondermi la passione per la scrittura! La ringrazio
anche per i preziosi consigli e suggerimenti che mi ha dato ogni giorno nelle
nostre lunghe chiacchierate! Voglio solo dirvi che il personaggio di Ylenia è ispirato a lei, perché anche lei è forte,
decisa, simpaticissima e dentro di sé nasconde una grande dolcezza! Ti voglio
bene nefy ;)
· Ringrazio
vivamente anzi mi inginocchio davanti a Buffy46 per avermi sopportata in tutto
questo tempo! Se non lo sapete, è stata lei a pubblicare in questo sito i miei
capitoli perché internet non mi andava e quindi io scrivevo su Word e lei
faceva il lavoro “sporco”, mettendoli in questo sito! Per cui se voi avete
letto fino a qui la mia storia lo dovete a lei, e alla pazienza che mi ha
dedicato!! Ti sono debitrice!! E grazie mille anche a te per i consigli che mi
hai dato! Mi sono stati molto utili!
· Ringrazio
Briony96 per le bellissime e lunghe recensioni che ha scritto in OGNI mio
capitolo! mi fa sempre piacere sapere che qualcuno ami la mia storia!! Grazie
ancora e continua a commentare mi raccomando, anche perché mi faccio sempre
grosse risate mentre parliamo di Damon e dei suoi litigi con Briony ahah
· Ringrazio
Katherine, perché nonostante fosse occupata con lo studio o non fosse in casa
al pc, trovava il tempo per leggere la mia storia
e aveva pure il coraggio di leggere la mia luuunga fanfic sul cellulare! Ci vuole un grandissimo coraggio
perché io non lo farei mai e davvero grazie per il supporto e per le recensioni
che mi hai scritto! :D
Scrivevo questa fanfic ogni giorno più che altro per voi! Perché
sapevo che eravate in ansia nel sapere cosa sarebbe successo a Elijah e
company!
In
definitiva ringrazio TUTTI quello che hanno letto i miei
capitoli, che hanno amato questa prima parte della fanfic e
i personaggi della storia! Vi ringrazio vivamente dal profondo del cuore e per
i vostri commenti che mi hanno dato fiducia! Siete fantastici ;)
SPOILER
Sono
buona quindi vi do qualche anticipazione riguardo alla 2 parte della fanfic! Se non volete rovinarvi la sorpresa NON leggete!
· Scopriremo
cosa nasconde Ylenia, il perché vuole a tutti i
costi aiutare Briony e chi è questa famosa
Agnes
· Sarò
fedele al telefilm quindi compariranno Gwendolyn (anche
se in teoria non c’è nel telefilm), e altri due fratelli: Finn e Kol. Il personaggio
di Gwendolyn non sarà molto positivo e
dolce come può sembrare e Briony avrà del
filo da torcere con lei!
· Come
vi ho già detto, si creerà una spaccatura tra Briony e
Caroline e anche con Elena. Con quest’ultima avverrà pure uno scontro fisico!
· Scopriremo
il vero passato di Briony, perché il suo sangue
è così “speciale” e perché Bill parla sempre del destino che deve compiersi
ecc ecc
· Arriverà
anche la madre di Briony, che nasconde un
torbido segreto.
· Ci
saranno dei morti anche fra i personaggi principali.
· La
seconda parte sarà moooolto più drammatica
e oscura rispetto alla prima parte. (Come se non lo fossi già stata
abbastanza ahah)
CURIOSITA’
Per
darvi un’idea di come siano i miei personaggi inventati (nel senso fisico)
posso dirvi che Briony ha le sembianze di
Natalie Portman, tranne per gli occhi verdi (che sono i miei, scusate per
questa fin troppo personale presa di posizione XD)
Mentre Ylenia assomiglia all’attrice Shannyn Sossamon! Ma ha i capelli più lunghi.
GRAZIE
MILLE A TUTTI! <3
Ci
vediamo l’anno prossimo!