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Autore: elyforgotten    16/12/2011    16 recensioni
FANFIC COMPLETAMENTE REVISIONATA! *Periodo risalente dalla 2 stagione in avanti*
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Questa Fan-fic parla della sorellasta di Caroline, la figlia maggiore di Bill, Briony che torna a Mystic Falls dopo che si era trasferita per un evento drammatico che le era capitato... Ma quando tornerà scoprirà che niente è più come prima... Una nuova realtà che la sovrasterà, la incanterà, fino a divorarla.
DAL CAPITOLO 20:
"Non stai parlando con il cuore ora, è solo un pretesto per..”
Ma Elijah la interruppe bruscamente, guardandola diabolico:
"Io non ho un cuore, Briony" affermò lui con tono spietato allontanandosi da lei.
Dopo un po' lei lo seguì:
"Eppure io lo sento battere, dentro di te" disse timorosamente.
"È solo una tua illusione" sussurrò il vampiro fissandola con il suo sguardo crudelmente glaciale.
Briony non capiva se stesse mentendo a sé stesso o se stesse lottando per avere ragione. Sapeva soltanto che lui, un cuore, lo aveva...
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I'm always in this twilight, in the shadow of your heart. '
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26 CAPITOLO

 

 

Quel giorno sarebbe arrivata la resa dei conti.

Stefan e Damon avevano rintracciato Mikael e l’avevano convinto ad aiutarli a sbarazzarsi di Klaus una volta per tutte.

Tutti dovevano interpretare la loro parte in maniera eccellente e senza errori, poichè quella sarebbe stata l’unica occasione per eliminare Klaus e non dovevano lasciarsela scappare. L’unica occasione per sistemare tutto e riprendersi la propria vita indietro.

Briony andò a casa Salvatore per discutere del piano: non le piaceva che fossero Damon e Elena a tenere in mano le redini della situazione e questo la preoccupava perché sapeva già da tempo che quei due facevano solo i loro porci comodi, fregandosene di quello che lei provava.

Loro volevano solo sbarazzarsi di Klaus; il salvataggio di Elijah non rientrava nel pacchetto. Doveva quindi pensarci da sola, andando avanti col suo piano.

Ci andò con Ylenia, essendo una strega molto più forte di Bonnie poteva dare una mano e aiutarla a tenere d’occhio la situazione, visto che Briony non si fidava più dei suoi vecchi amici. E ciò non aiutava granchè ad acquietare la sua ansia su una possibile vincita.

Quando entrò in quella casa rimase di stucco vedendo il padre di Elijah… Non si era fatta una precisa idea su come fosse in realtà, non ci aveva neanche mai pensato più di tanto, ma non ne rimase delusa.

Mikael era alto, con la pelle bianca, gli occhi chiari e i capelli castani. Aveva un’espressione agghiacciante e terribile sul viso che faceva tremare dalla paura. Non fu troppo difficile a pensare come mai uno come Klaus lo temesse.

Briony deglutì timorosamente avvicinandosi a lui ma non osò dirgli niente… come doveva comportarsi col padre del vampiro che amava? Era una cosa nuova per lei constatando anche che il futuro suocero faceva rabbrividire.

Mikael la fissò con un’occhiata perplessa ma non disse niente, e continuò a parlare con i Salvatore.

Dovevano trovare il modo per attirare Klaus a Mystic Falls e l’unico che poteva farlo era Stefan, ma come fare senza farsi scoprire? Stefan era sotto l’influsso di Klaus e se lui gli faceva delle domande scomode, avrebbe potuto scoprirsi.

“Dovremmo fare in modo allora che dica la verità. Stefan non può mentire a Klaus e quindi dovremmo far succedere qualcosa di eclatante per davvero” suggerì Ylenia.

Mikael si offrì come espediente: niente avrebbe fatto più piacere a Klaus di andare a trovare il cadavere del proprio padre e così diede a Elena un pugnale d’argento, lo stesso che Klaus aveva inficcato nel cuore di Elijah, così sarebbe stato per davvero morto e Stefan avrebbe potuto chiamare Klaus senza indugi.

L’ibrido però durante la telefonata non fu convinto, anche se Stefan era sincero, e chiese di poter parlare con Rebekah per farsi raccontare tutto. Lei ovviamente era dalla loro parte dopo ciò che aveva scoperto, e confermò che Mikael era morto e che doveva tornare presto a Mystic Falls.

Il piano funzionò e Elena così staccò il pugnale dal cuore di Michael per farlo rivivere, perché solo lui aveva la forza per uccidere Klaus.

Tutto stava andando come previsto e non ci sarebbero stati errori finché qualcuno non avrebbe messo di mezzo la propria umanità.

Era questo che preoccupava Elena Gilbert… poteva veramente fidarsi di Rebekah? O di Stefan? Klaus era il fratello di Rebekah, e nonostante tutto lei gli voleva ancora bene e poteva quindi tradirli… Stefan anche se non provava più alcuna emozione umana, poteva cadere nella trappola mentale di Klaus…

Doveva quindi correre ai ripari…

------------******-----

 

“Sei ansiosa?” domandò Briony sedendosi accanto a Rebekah, la quale si stava dando lo smalto ai piedi.

“Klaus c’è cascato… tra poco tornerà qui e sarà tutto finito.”

“Come ti senti… ad aver visto tuo padre dopo tutto questo tempo?” chiese titubante rivolgendosi a Mikael disteso per terra ancora incosciente.

Rebekah aveva lo sguardo vuoto e duro mentre fissava quel padre da cui era sempre scappata.

“Non sento niente.” Rispose freddamente.

Briony la guardò ma non potè per nulla giudicarla. Comprendeva, purtroppo, appieno le ostilità familiari.

All’improvviso Mikael si risvegliò respirando a fatica e fissò la figlia che non vedeva da secoli. Briony si alzò preoccupata e si allontanò per lasciare che i due parlassero tranquillamente.

Rebekah?” domandò Mikael confuso.

“Risparmiati le frasi dolci da genitore, non avranno alcun effetto su di me.” rispose lei  mettendo via lo smalto e alzandosi.

Mikael si parò davanti alla figlia.

“Devi sapere che non ho mai voluto dare la caccia a te… il mio bersaglio era solo Klaus”

Nik era la mia famiglia, se davi la caccia a lui, la davi anche a me!”

“Dopo tutto quello che ha fatto lo difendi ancora? Ha ucciso tua madre!”

“Sì e pagherà con la vita per questo! Ma Nik non era nato assassino… nessuno di noi lo era! Sei stato tu a farci questo quando ci hai trasformati in vampiri!” gli urlò con tutta la rabbia che aveva in corpo.

Rebekah incolpava il padre per tutte le disgrazie che le erano successe e Briony non poteva darle torto… lui aveva trasformato i suoi figli in mostri sanguinari solo per uno stupido senso di superiorità e poi li aveva abbandonati a loro stessi.

“Tu hai distrutto la nostra famiglia… non lui!” gli rinfacciò nuovamente, andandosene dalla stanza

Rebekah…” Mikael cercò di fermarla ma la figlia era irremovibile sulla sua posizione. Non gli avrebbe mai dato la possibilità di recuperare o di scusarsi perché ormai era tardi…  La ferita avrebbe bruciato per sempre.

Briony dopo aver visto Rebekah andarsene cercò di seguirla, ma venne bloccata proprio da Mikael.

“Aspetta.” All’improvviso il vampiro si avvicinò a lei e la esaminò dalla testa ai piedi, così come aveva fatto Rebekah la prima volta che l’aveva vista.

Briony avvampò dall’imbarazzo sentendosi osservata e magari giudicata, ma non osò dir niente.

“Tu devi essere Briony.” disse lui semplicemente guardandola negli occhi.

Sì…” sussurrò lei timidamente stringendosi nelle spalle. In caso normale lei gli avrebbe dato la mano e gli avrebbe detto “Piacere ecc ecc” ma Briony si sentiva bloccata da quello sguardo agghiacciante. Di certo non era il tipo di famiglia che si aspettava qualche anno fa di ricevere in dono dal suo fidanzato: era piuttosto bizzarra e inquietante la cosa.

“Come sta Elijah?” chiese all’improvviso Mikael.

Lei sgranò gli occhi sorpresa e rispose in tono ironico ma tagliente:

“Come pensa che stia? L’altro suo figlio l’ha messo sotto terra!”

“Lo so dov’è, voglio solo sapere se prima di morire mio figlio era felice…” rispose lui facendosi all’improvviso triste.

Briony allora lo guardò cercando le parole giuste da dire… non si sentiva a suo agio vicino a quell’uomo terrificante ma dopotutto era il padre di Elijah. Sembrava che davvero gli importasse qualcosa del figlio maggiore, nonostante tutto:

“Quando l’ho conosciuto non lo era… era il classico vampiro, freddo e senza emozioni. Era in apparenza il mostro che lei aveva creato.” rispose dura.

Poi i suoi occhi diventarono lucidi e malinconici ricordando tutto quello che aveva passato con lui… la paura iniziale quando lo aveva considerato solo un uomo pericoloso e senza scrupoli; quando lui si era aperto con lei mostrando il suo lato più nascosto… quello umano. Mettendo a nudo la sua anima…

Sorrise felice al pensiero che presto avrebbe rivisto i suoi occhi neri profondi e sarebbe stata tra le sue braccia forti, al sicuro.

“Ma conoscendolo più a fondo in realtà non era così… e rispondendo alla sua domanda, sì era felice. Fino a quando Klaus non lo ha ucciso a tradimento.” E nuovamente quel vortice di dolore che aveva provato quando aveva visto Elijah cadere a terra morto la inghiottì come un’onda anomala, e lei sprofondò in essa.

Briony chiuse gli occhi cercando di contenere la sua sofferenza e di non farla trasparire; ritornò poi a respirare normalmente.

Lasciò cadere lì la conversazione e camminò verso l’uscita, quando all’ultimo si fermò e si voltò verso Mikael.

“Deve essere orgoglioso di Elijah. E’ un figlio straordinario.” Mormorò convinta. Non aveva usato il tempo al passato. Elijah era ancora vivo, lo sarebbe sempre stato dentro di lei…

 

 

Briony andò a cercare Rebekah per vedere come stava dopo la chiacchierata ben poco amichevole col padre, e infatti la trovò in una stanza sull’orlo di una crisi di nervi.

“Ha una bella faccia tosta a interpretare la parte del padre affettuoso proprio ora!” gridò infuriata.

“Mi dispiace Rebekah… ma forse quello che ha detto è vero. Lui odia solo Klaus, non te o gli altri tuoi fratelli…

“No, tu non lo conosci. C’è una ragione se scappo da lui da secoli. Mio padre non è una brava persona e non ci si può fidare di lui.”

“Intendi che potrebbe tradirci?” chiese Briony preoccupata.

“Figurati, aspetta da tutta una vita il momento giusto per uccidere mio fratello, ma non è questo il punto. Mikael farebbe qualsiasi cosa, anche uccidere uno di voi, per riuscire nel suo intento. E’ un uomo senza scrupoli ricordatelo…” le disse Rebekah in tono serio.

Briony sospirò:

“Stasera non so cosa succederà e ho davvero paura, sicuramente non tutto andrà come previsto visto le troppe persone con personalità diverse coinvolte. Ma anche se dovesse accadere il peggio, se qualcuno di noi morisse… io andrei avanti per la mia strada. Cercherei tuo fratello anche in punto di morte. Lo salverò.”

Perché alla fine era sicura che lui avrebbe fatto lo stesso per lei. E se anche non fosse stato, così il cuore le diceva con convinzione di agire.

Rebekah le sorrise dolcemente. Quando qualcuno si mostrava sinceramente solidale con lei, mostrava davvero un lato che non ti saresti mai aspettato di vedere in un vampiro così vecchio.

“Il tuo coraggio in amore è lodevole. Non ho mai visto qualcuno amare così tanto Elijah… insomma per carità è bellissimo come un Dio, chiunque cadrebbe ai suoi piedi ma non ha un carattere facile! Certe volte è più testardo di me e frena troppo le sue emozioni…

Anche Briony le sorrise. Era così strano sentire parlare di Elijah da qualcuno che lo conosceva da sempre... avrebbe tanto voluto sapere tutto di lui… Ma mille anni erano davvero tanti, soprattutto se passati o in solitudine o a cercare vendetta contro un fratello.

Conoscere tutte le sfumature di una persona, in quel caso, poteva essere fatale.

Comunque si riscosse prontamente: “Neanche io sono così perfetta sai. Poche persone mi hanno davvero capita o amata per quel che sono veramente. E tuo fratello è uno di queste, ed anche la più importante.”

“Mio fratello quando entra nelle vite altrui si fa un certo senso sentire indispensabile.” Replicò la bionda sovrappensiero e allontanandosi dall’umana per aprire l’armadio.

“Sei curiosa di vedere gli altri miei fratelli e Gwendolyn?”

Briony fu sorpresa da quella domanda, anche perché gli unici suoi pensieri erano rivolti a Elijah, e basta.

“Non ci ho mai pensato… ho sempre sognato il momento in cui liberavo Elijah ma mai al resto della sua famiglia… spero non ti dispiaccia…

“Non preoccuparti, l’importante alla fine è ritrovarli tutti. Ed essere una famiglia come prima.”

Briony notò che la vampira stava cercando dei vestiti nell’armadio e si avvicinò sorridendo:

“Sei pronta per il grande ballo di stasera?”

“Per niente! E’ il mio primo ballo in assoluto e infatti ora devo prepararmi” rispose l’Originaria prendendo giù un abito rosso.

“Ma sono le tre…” rispose Briony inarcando un sopracciglio.

“Non voglio lasciare nulla al caso.”

Briony la guardò negli occhi. Era così strano che una ragazza come lei, che aveva vissuto per migliaia di anni, in realtà non aveva mai assaporato le gioie semplici della vita.

Quante cose stava imparando in quell’anno.

La abbracciò delicatamente, senza sforzi, e le disse piano: “Sono sicura che sarai bellissima e incanterai tutti.”

La vampira ne fu davvero stupita ma ne rimase interiormente felice per quelle parole rivolte alla sua persona.

Era incredibile quanto Briony si fosse legata a lei in così pochi giorni; aveva sentito fin da subito una sintonia speciale con Rebekah e non riusciva a trovare una spiegazione razionale a questo. Forse perché era sangue del sangue di Elijah, forse perchè riusciva a capire il suo dolore… Non sapeva il perché, ma d’altronde agli affetti non si dava una spiegazione.

Rebekah ricambiò l’abbraccio prima titubante poi senza resistenze, come se avesse tra le braccia una vera amica o la sua cara sorella.

Perché sembravano così ora.

Due sorelle.

 

 

“Sta andando tutto alla grande Briony, calmati.” affermò Ylenia cercando di tranquillizzare l’amica, che si stava preoccupando per ogni cosa.

“Oh andiamo sei vecchia abbastanza e credo appunto che tu abbia vissuto quel tanto basta da capire che niente va mai così alla grande.” Replicò la mora spalancando le braccia sulla poltrona. “Il punto è che non posso fidarmi di Elena! A lei non interessa salvare Elijah o il resto della sua famiglia, vuole solo uccidere Klaus per vivere in pace la sua vita!”

“E non è quello che vuoi anche tu? La pace tanto attesa?”

“Se Klaus muore come faccio io a trovare Elijah?? Niente pace dunque. Solo lui sa dove siano nascoste le dannate tombe!” affermò Briony in preda a un attimo di sclero.

Ylenia si avvicinò per farla ragionare. Ovviamente ci aveva pensato anche lei.

“Senti Briony abbiamo Mikael e Rebekah, che sono degli abili predatori da millenni e  sicuramente riusciranno a trovare quelle stramaledette tombe. In fondo il mondo non è così grande!”

“Sei troppo positiva. E se li ha sepolti sotto una montagna?” chiese preoccupata.

Rebekah non ti aveva parlato forse di un camion che trasporta le tombe? Sicuramente tornerà con quello stasera!” rispose Ylenia convinta.

“Non lo so… ho una brutta sensazione.”

 Infatti Briony aveva un terribile sesto senso, come quando era venuta la notte di luna piena e tutti sembravano convinti che sarebbe andato tutto bene, mentre lei in cuor suo sapeva che non era così…. E anche questa volta aveva la stessa sensazione. Orribile.

L’incubo delle sue notti insonni tornò a perseguitarla.

E se non ci fosse riuscita a salvare Elijah dalla morte? Nemmeno lei sarebbe riuscita a salvare se stessa in quel caso…. Sarebbe stata perduta.

“Ti serve una camomilla.” disse Ylenia preoccupata ad un tratto.

“Non è una camomilla che mi serve, quello che voglio è…

<< Qualcuno che mi sostenga e che mi aiuti a sopportare questo macigno sul cuore. Qualcuno che troverebbe in un lampo la soluzione dei miei problemi. >>

“Quello che mi serve è un amico come John” Sussurrò con un sospiro e scuotendo la testa.

La mancanza degli amici si faceva sentire sempre nel momento del bisogno… Perché è questo che fanno gli amici. Ti sostengono e ti aiutano.

Sebbene Ylenia e Rebekah fossero dalla sua parte e stava instaurando con loro un bel rapporto, pensò comunque che nessuno le sarebbe stato amico come lo era stato John. Nel bene e nel male.

Ylenia le accarezzò la spalla per confortarla, e per tagliare corto le disse:

“Credimi andrà tutto bene, cosa potrebbe andare storto?”

 

Nello stesso momento però qualcuno aveva già fatto la sua mossa per garantire che il piano potesse andare a buon fine, ma quello che stava facendo era rischioso e sbagliato.

Elena Gilbert non voleva lasciare niente al caso e non poteva rischiare di perdere quella battaglia per colpa di falsi sentimentalismi; per questo ora stava nascondendo nella cantina dei Salvatore un cadavere di una ragazza.

Aveva un vestito rosso, i capelli biondi ricadevano sulla fronte facendo notare le vene rinsecchite.

Il pugnale d’argento era ben piantato nel cuore.

Quella persona era Rebekah.

 

Gli inconvenienti però non erano finiti. Qualcuno aveva allagato la palestra, dove doveva tenersi il ballo di inizio anno e allora la festa si trasferì a casa Lockwood.

Klaus era già arrivato e si era messo a parlare al microfono gridando la sua euforia, visto che sognava quel giorno da un migliaio di anni, letteralmente.

Ma l’ibrido non era così stupido come poteva sembrare, infatti voleva vedere con i suoi occhi il cadavere di Mikael e chiese a Stefan di portarglielo lì alla festa.

Ovviamente questo se lo aspettavano infatti Damon aveva un piano di riserva, e così anche Mikael andò al ballo, tenendo stretto l’unica arma che poteva uccidere un Originario: un paletto di legno proveniente dall’antica quercia bianca che avevano bruciato 1000 anni fa.

 

Intanto anche Ylenia era comparsa alla festa per controllare con i suoi occhi ben attenti la situazione, ma vedeva che qualcosa stava già andando storto.

Aveva notato che Rebekah non era presente e questo era terribilmente strano e sospetto, per non parlare delle centinaia di persone invitate, che non avevano sicuramente nulla a che fare con una festa scolastica.

Si convinse alla fine che quello non era un semplice ballo tra studenti…. Era qualcosa di peggio.

Un brivido le percorse la schiena nel pensare a cosa Klaus Mikaleson fosse capace di fare…

 

“Mi devo complimentare col tuo ragazzo, ha organizzato una festa migliore della tua!” esclamò Briony divertita, entrando in casa Lockwood.

“Infatti è impossibile! Dove ha trovato il tempo di fare una cosa così… pazzesca! E ha pure chiamato una band!” rispose Caroline offesa.

In effetti feste così non si vedevano da tanto tempo… forse questa volta Tyler aveva esagerato.

“Comunque ti devo parlare di Tyler. C’è qualcosa che non mi convince”

“E cos’è che non ti convince?” rispose calma Briony guardandosi attorno.

“Si sta comportando come lo schiavetto di Klaus! Pensa che lui sia il suo sire visto che l’ha trasformato in ciò che è ora, e quindi gli è fedele come un cagnolino.”

Briony scoppiò a ridere.

“Ma smettila! Tyler Lockwood non mi sembra il tipo che si fa sottomettere”

“L’ha ammesso lui stesso che Klaus esercita un certo potere su di lui… come se gli dovesse la vita.”

Ad un tratto Briony si fece seria e preoccupata. Questo non ci voleva proprio… e se fosse stato Tyler a mandare a monte il piano per proteggere il suo “sire”? Doveva trovarlo e alla svelta.

“Stai all’erta Caroline, mi raccomando.” le sussurrò sotto voce all’orecchio. Infatti Briony  non le aveva parlato del piano escogitato ai danni di Klaus per paura di metterla in pericolo, e anche perché sapeva che non sarebbe stata per niente d’accordo.

“Non dirmi che hai architettato un altro piano diabolico per trovare Elijah??” domandò Caroline spazientita.

Briony voltò il viso e non rispose, ma sua sorella ormai la conosceva bene e sapeva che era così.

“Oddio! Pure stasera! Alla mia festa! Non vedi quanta gente c’è? Perché per una volta non lasci perdere?” urlò Caroline arrabbiata e offesa per quella testardaggine surreale.

Briony allora perse la pazienza. Questo era troppo per lei: non solo la stava proteggendo dalla minaccia di Klaus e le aveva pure nascosto la vera natura del padre, solo per non ferirla ulteriormente, ma ora veniva anche denigrata e offesa. E sempre nel modo superficiale e egoista tipico di Caroline.

“So benissimo che tutti voi volete che Elijah resti sotto terra per sempre, ma non succederà!” rispose Briony acidamente.

“Questo non è vero…

“Oh andiamo sorellina! Credi che non sappia quale inganno tu, Elena e i tuoi amici avete impartito alle mie spalle?? Sapevo che  non ti piaceva Elijah ma non avrei mai creduto che tu mi mentissi fino a questo punto!!”

Non era riuscita a resistere fino alla fine, e aveva dato sfogo alla rabbia e delusione che aveva provato quando Damon Salvatore le aveva detto la verità.

Briony senti…” Caroline cercò di fermarla per spiegare tutto, ma la sorella maggiore ritirò con violenza la sua mano e la guardò furiosa.

“No! Non voglio sentire altre bugie provenire dalla tua bocca! Ne ho veramente abbastanza!”

Caroline rimase dunque immobile ricevendo gli insulti della sorella senza replicare… perché a fatti sapeva che aveva ragione Briony questa volta, tuttavia aveva agito in buona fede tentando di proteggerla e voleva far capire il suo pensiero… ma sua sorella non l’avrebbe mai vista in quel modo, e ora infatti la stava fissando con una tale delusione che non aveva mai visto in nessuno prima d’ora, non qualcuno che amava seriamente, e questo la lasciava priva di repliche e piena solo di rimpianti.

Caroline deglutì col cuore frantumato mentre Briony abbassò lo sguardo tormentato e se ne andò.

Forse aveva esagerato o forse aveva fatto bene, non lo sapeva.

Ma dentro di sé stava soffrendo. Ancora una volta. Quando sarebbe finito tutto questo?

 

Briony si ritirò in uno sgabuzzino per  riprendere il controllo di se stessa, quando vide Ylenia accovacciata per terra che stava trascinando qualcosa… tre uomini.

Ylenia?? Che stai facendo?”

La strega alzò lo sguardo sorpresa e si mise a posto i capelli tutti arruffati e scomposti.

“Faccio piazza pulita!” rispose sorridendo come se niente fosse, e spostò un corpo senza alcuna delicatezza in un angolo.

“Ma chi sono questi?” domandò Briony stentando a crederci.

Ylenia, dopo aver nascosto per bene i cadaveri accovacciati l’uno sopra l’altro, si alzò e disse.

“Sono luridi ibridi. Ce ne saranno almeno una ventina!”

“Cosa??”

“Klaus è venuto con i rinforzi,  non è sprovveduto quell’ uomo e sa che esseri del genere sono molto più forti sia di qualunque vampiro o licantropo. E la magia in questi casi non è miracolosa… infatti non penso di farcela a ucciderne degli altri…” rispose la strega affannosamente. Lo sforzo l’aveva indebolita molto, visto che non aveva mai combattuto contro degli ibridi prima d’ora e non era preparata. Il benservito comunque glielo aveva ben dato visto quello spettacolo.

“Non preoccuparti, hai già fatto un buon lavoro. E ci sono anche Damon e Stefan se occorre.” Le rispose Briony sorreggendola e le diede un bicchiere d’acqua.

Briony c’è un’altra cosa…” disse Ylenia velocemente, finendo l’acqua in un sorso.

Lei la guardò interrogativa, aspettandosi chissà quale catastrofe.

Rebekah…. Non riesco a trovarla. Non c’è alla festa!” rispose la strega preoccupata.

In effetti anche Briony si era stranita del fatto che non l’avesse ancora vista…

“Davvero strano… lei ci teneva tantissimo a venire… forse è ancora alle prese con la prova trucco.” rispose cercando di trovare una spiegazione logica.

Ma pensò comunque che Rebekah era un’Originaria e sapeva badare a se stessa. Poi magari stava proprio arrivando in quel momento.

“Ci penseremo dopo, aiutami a trovare Tyler. Devo parlargli subito” disse Briony uscendo da lì.

“Dividiamoci allora, non ho mai visto così tanta gente neanche agli scioperi dei sindacati!”

 

Ylenia si stava guardando attorno scrupolosamente, quando sentì una voce dietro di lei: “Salve. Non abbiamo avuto l’occasione di presentarci prima.”

Prontamente lei si girò, e sorrise sarcastica.

“Tu sei Damon, so già tutto di te. Il fratello tenebroso.”

Damon le sorrise ironico e lanciò un’occhiata maliziosa al vestito nero che aveva indosso quella sera. Non era molto corto e nemmeno provocante ma addosso a lei, che era molto alta e filiforme, le stava d’incanto come se appartenesse davvero a una schiera magica.

“Meglio ancora che tu sappia delle mie capacità. Giust’appunto spero di contare sul tuo aiuto stasera.”

“Bada bene, io sono qui solo per aiutare Briony.”

“Molto nobile da parte tua ma vogliamo la stessa cosa. Klaus morto.” rispose deciso.

“Non c’è niente che potrà impedirlo… Mikael ha l’arma vincente e Stefan è fuori gioco ora, così non potrà fargli la spia. La cosa che mi preoccupa però sono gli ibridi che Klaus si è portato dietro.” Disse infine allarmata.

“Ne ho fatto fuori uno all’entrata” rispose trionfante Damon.

“Sì ma ce ne sono tanti altri, non vorrei che Klaus ci facesse qualche brutta sorpresa.”

“Non succederà e appunto per questo vorrei chiederti una cosa…

Ylenia ascoltò attentamente quello che Damon Salvatore aveva in mente.

 

La festa era arrivata ormai al culmine e Klaus stava sorseggiando un drink quando uno dei suoi ibridi gli disse che fuori c’era un uomo che voleva parlargli. Il suo nome era Mikael.

Klaus non ne fu per niente sorpreso, perché si aspettava fosse una trappola, e disse che sarebbe andato ad accogliere il suo paparino. Sussurrò qualcosa all’orecchio del suo ibrido più forte e andò ad accogliere Mikael.

Stava andando tutto come aveva previsto.

 

Briony finalmente trovò Tyler e lo spinse in un angolo per parlargli.

“Cosa c’è? Vuoi convincermi ad aiutarvi a uccidere Klaus?” le chiese lui freddo.

“Ti chiedo solo di dirmi se sai cosa abbia in mente quel maledetto bifolco.” rispose dura.

“Quel maledetto bifolco è la persona che mi ha reso ciò che sono”

Briony sospirò.

“Ok va bene, gli sei fedele perché ti ha reso potente ma non puoi stare dalla sua parte! Cosa direbbe Caroline?”

“Qualunque cosa abbiate in mente, voi non riuscirete a sconfiggerlo. E’ sempre un passo davanti a voi.”

“Questa volta abbiamo noi l’asso nella manica.” affermò sicura di sé.

Tyler si fece prendere dal panico e la afferrò saldamente per un braccio.

“Mi dispiace ma non posso permettere che Klaus muoia.”

“Prova a fermarmi.” Rispose lei con un tono di sfida, non aspettandosi però la reazione brusca del ragazzo.

Tyler infatti rafforzò la presa sul suo braccio e la trascinò via da lì.

“Tyler.. Tyler che fai?” domandò Briony preoccupata cercato di strattonarsi.

Ma lui non rispondeva, sembrava totalmente impazzito e aveva uno sguardo da invasato mai visto prima d’ora.  Buttò Briony senza tanti preamboli nello stesso sgabuzzino in cui Ylenia aveva nascosto i cadaveri degli ibridi.

Lei urlò terrorizzata, cercando di fuggire.

“Tyler non t’azzardare!! Tirami fuori di qui!” Ma le sue grida e i suoi colpi alla porta non si udirono a causa del frastuono della festa, e Tyler la chiuse dentro a chiave così non ci sarebbero state più sorprese.

Almeno questa era sistemata.

-------------************---------

 

Klaus andò verso l’uscita posteriore della casa Lockwood e vide che fuori dalla porta c’era quel padre che aveva sempre odiato e disprezzato.

“Ciao Mikael. Quanto tempo…

Niklaus.” mormorò Mikael freddo, come se non avesse davvero davanti suo figlio ma un verme lurido che striscia.

“Perché non entri? Oh aspetta.. non puoi entrare, non sei stato invitato!”

“Potresti uscire tu invece.”

“Oppure potrei stare a guardare mentre i miei ibridi ti fanno a pezzi”

All’improvviso dietro di Mikael spuntarono fuori almeno una quindicina di ibridi famelici e pronti a servire il loro signore.

“Non possono uccidermi.” rispose prontamente Michael.

“Vero, ma sarà un intrattenimento grandioso per la festa… non devo far altro che schioccare le dita e ti salteranno addosso” Klaus alzò la mano pronto per dare il via allo spettacolo, ma Mikael sorrise sprezzante.

“Il lupo grande, grosso e cattivo! Non sei cambiato, continui a nasconderti dietro ai tuoi giocattolini come un codardo! Però dimentichi una cosa… sarai stato anche tu a crearli, ma sono  in parte vampiri e posso ammaliarli.”

Klaus non si aspettava questa mossa infatti fu incredulo quando uno dei suoi ibridi portò Elena vicino a Mikael.

“Vieni fuori e affrontami Niklaus! Oppure lei muore!”

Klaus sgranò gli occhi sorpreso, ma poi sorrise freddo.

“Fa pure, uccidila.”

Elena tremò dalla paura e implorò Klaus di non farlo.

“No Klaus, lo farà davvero!”

“Se muore, questi qui saranno i tuoi ultimi abomini.” fece notare Mikael.

“Non ho bisogno di loro, mi servono solo per sbarazzarmi di te”

“A quale scopo? Così potrai vivere per sempre senza nessuno al tuo fianco? Nessuno tiene più a te ragazzo! Chi ti resta se non coloro che ti sono leali solo perché li hai costretti?” Gridò Mikael freddo e insensibile. Klaus stava a sentire con l’espressione sul volto tesa e rigida. Cercava di non mostrarsi debole, come era sempre stato in gioventù, ma sentendo le parole dure e vere del padre gli scese una lacrime furtiva sulla guancia. Lacrima che sapeva di colpevolezza amara.

“Nessuno!” sibilò ancora Mikael per far capire che stava dicendo la pura e semplice verità.

Klaus aprì la bocca, tenendo a freno la sua furia assassina.

“Stai bluffando padre!!! Uccidila!” gridò imperioso soffocando il rammarico interiore.

“Vieni fuori e affrontami piccolo codardo! E non dovrò farlo” Mikael cercava in tutti i modi di colpirlo e spronarlo con le parole, ma Klaus restava fermo in casa.

“E’ tutta la vita che mi sottovaluti! Se la uccidi, perderesti la tua merce di scambio perciò allora avanti fallo! Forza vecchio uccidila!”

Elena guardava sia Mikael che Klaus impaurita, non sapendo cosa fare.

“UCCIDILA!!” Gridò Klaus con tutta la voce che aveva in corpo e nell’anima.

Mikael sorrise cattivo di fronte alla debolezza e vigliaccheria del figlio, tenendo stretta Elena.

“L’impulsività Niklaus…. È e sarà sempre l’unica cosa che… ti impedirà di essere veramente grande”

Suo figlio ascoltava senza replicare, ma cercava di tenere duro per non far scivolare le lacrime che stavano bruciando i suoi occhi chiari. Invano. La verità bruciava come quelle lacrime.

Mikael alla fine accoltellò Elena alla schiena, la quale cadde per terra morta sotto gli occhi increduli e shockati di Klaus; Mikael sorrise divertito perché sapeva che quel figlio debole e insulso non avrebbe mai avuto il coraggio di uscire e affrontarlo. E aveva avuto ragione.

Ma ad un tratto Elena si alzò come se non fosse stata minimamente ferita. Klaus e Mikael la guardarono meravigliati, e alla fine capirono che non era Elena.

Era Katherine.

Prontamente la vampira si girò verso gli ibridi e lanciò contro di loro delle bombe a scoppio che contenevano lo strozza lupo per metterli fuori gioco.

All’improvviso però Klaus sentì una presenza oscura dietro le spalle e si voltò, ma non così velocemente per impedire a Damon Salvatore di conficcargli il pugnale nel petto. Ma sfortunatamente mancò il cuore.

Klaus urlò in modo agghiacciante e Damon con una furia inaudita lo spinse per terra, pronto a finire l’opera… e infine alzò il paletto.

 

Ylenia stava dietro di lui a controllare che tutto andasse secondo i piani, e quando aveva visto Elena alias Katherine alzarsi da terra viva e Damon che stava per uccidere Klaus, aveva tirato un gran sospiro di sollievo: ma all’improvviso notò la presenza di Stefan in quella stanza.

Il vampiro stava per correre da Damon, e allora lei si precipitò al suo fianco e lo afferrò velocemente alle spalle per fermarlo.

Stefan la afferrò per la gola mostrando i denti, ma Ylenia era più forte di lui e lo scaraventò contro la parete e lo immobilizzò con la magia per impedirgli di fermare Damon. Ma all’improvviso qualcun altro la afferrò da dietro, cercando di strangolarla, e lei prontamente si girò per uccidere chiunque fosse.

Era un ibrido di Klaus, molto più forte degli altri tre che aveva ucciso, ma che comunque non poteva respingere gli attacchi della strega e cadde per terra semicosciente.

Ylenia per metterlo fuori gioco tentò di eliminarlo con una magia molto potente e alzò il braccio, con tutta la forza che aveva, per impartire il colpo finae.

 L’ibrido vedendo che stava rischiando grosso, giocò l’asso nella manica che il suo padrone gli aveva confidato. Sapeva che la strega avrebbe abbassato la guardia…

“Agnes ti saluta dal mondo degli inferi, dove tu l’hai spedita.” sussurrò con voce roca e spietata.

All’improvviso Ylenia si fermò shockata e incredula per quello che aveva appena sentito. Come poteva sapere…?

Ma quell’attimo di tentennamento le costò caro, e l’ibrido le diede un pugno così forte che la fece svenire per terra; così Stefan ebbe campo libero: perché quando una strega non è più vigile, la magia impartita qualche attimo prima svanisce.

 

Briony era riuscita a sfondare la porta dello sgabuzzino dopo averle dato continuamente dei calci, e uscì velocemente col fiato corto.

Sapeva dove si stava tenendo la lotta e corse più veloce della luce, cercando di non inciampare sui propri piedi. Corse contro l’ansia e il pensiero della sconfitta.

Quando arrivò nell’uscita posteriore notò che niente stava andando come doveva andare: Ylenia era svenuta per terra… e Stefan stava correndo verso la direzione di Damon.

Stefan, no!” gli gridò Briony cercando di fermarlo, ma lui fuggì in un lampo dal fratello.

Stava andando tutto a rotoli.

Damon stava per infierire a Klaus il colpo di grazia, quando fu fermato da Stefan che gli si avventò contro, lasciando libero Klaus e il paletto cadde per terra.

“Che stai facendo?” Gli gridò Damon in tono infuriato.

Ma Klaus prontamente ne approfittò e prese il paletto, correndo fuori di casa.

Mikael non se l’aspettò e non riuscì ad evitare che il figlio, sottovalutato per tutti quei secoli, lo avesse appena ucciso.

Infatti Klaus gli conficcò il paletto nel cuore con tutta la rabbia che possedeva e alla fine il corpo di Mikael, il padre Originario, bruciò in pochi secondi.

Klaus aveva infine vinto.

 

Damon stava ancora lottando con Stefan quando si accorse che il piano era andato in frantumi. Klaus era vivo e aveva appena ucciso Mikael con l’unica arma che avevano.

“Che cosa hai fatto??” Urlò Damon al fratello cercando di levarselo di torno.

Stefan lo lasciò andare, visto che ormai Klaus era salvo, e guardò sconvolto il fratello prima di scappare via.

Damon lanciò un urlo terrificante per non essere riuscito a uccidere Klaus.

Intanto anche Briony guardava la scena paralizzata e sotto shock: non riusciva ancora a crederci… Era un piano perfetto, analizzato sotto tutti i punti di vista e Klaus doveva morire quella sera.

Doveva morire!

Camminò lentamente, come se non sentisse più il proprio corpo su di sé e farfugliò frasi senza senso; aveva lo sguardo vuoto e senza vita.

“Abbiamo perso…” ansimò Briony con voce rotta. Sembrò cercare un qualche appiglio alla parete per reggersi ma l’unico che trovò a portata di mano fu la propria rabbia e angoscia piena di delusione nera:

 “No! Cazzo! Non ci posso credere! Klaus ha vinto, un’altra volta! Non è possibile, non è possibile!” gridò Briony in preda a un attacco isterico. Sembrava stesse per strapparsi tutti i capelli, visto che non riusciva a stare ferma dopo aver subìto quello shock, e quel dolore fisico sembrava l’unico modo per assopire il dolore dell’anima.

Alla fine si accasciò sulle ginocchia, ansimando e trattenendo ancora le mani sui capelli.

La sua voce e i suoi occhi sputavano veleno, da cui straripava tutto il suo tormento interiore.

Come era potuto accadere un simile disastro?

Fu raggiunta da una straziata Ylenia, che stava camminando a gattoni perché aveva esaurito le forze.

Briony, calmati ti prego.” sussurrò avvicinandosi a lei.

La ragazza si voltò verso la strega. Aveva il volto contratto dallo sfogo, dalla rabbia e dalla delusione. Sembrava non volesse calmarsi, era completamente fuori di sé.

“No, no!! E’ tutto finito!! Come faremo adesso? Dio mio!” urlò ancora disperata per quella sconfitta, stringendo la presa sui capelli e abbassando lo sguardo straziato.

Stava respirando a fatica, ma in quel momento si rese conto di una cosa terribilmente importante e vitale.

Non solo il nemico non era stato sconfitto… non solo i suoi amici e la sua persona non sarebbero stati in pace…

Non avrebbe mai più rivisto l’uomo che amava… non avrebbe mai più visto i suoi occhi neri profondi che l’avevano incantata, e nemmeno il suo bellissimo sorriso triste che le dava calore… Non avrebbe mai più sentito le sue forti braccia attorno a sé…. non sarebbe mai più potuta stare con lui…. Mai.

Il suo sogno era stato appena infranto in mille pezzi.

“Avevo soltanto questa possibilità per salvare Elijah… e l’ho persa… ormai è tutto finito….” Sussurrò debolmente guardando un punto indefinito sotto di sé.

“Ho fallito... sono proprio una nullità.” E allora si mise a ridere. Ma non era una risata piacevole, era una risata che faceva male. Continuava a sghignazzare senza fermarsi.

Il petto fu percosso da dei brividi e spasmi di dolore.

Ylenia la fissò strana, come se quella ragazza avesse perso il lume della ragione e lei non potesse fare niente per lei, e si rivolse a Damon che era ancora immobile.

“Mi dispiace, è stata colpa mia. Mi sono fatta  prendere alla sprovvista da un ibrido”

Lui sembrò che neanche sentisse quello che gli aveva appena detto, infatti senza neanche voltarsi uscì, anche lui in totale shock.

Improvvisamente Briony alzò la testa e spalancò la bocca, come in cerca d’aria pulita in tutto quel caos. Ne uscì solamente un respiro soffocato.

Stefan… Stefan! Giuro che quando gli metto le mani addosso…. Perché ci ha traditi?? PERCHE’??”

“E’ inutile pensarci ora.” disse Ylenia abbassando lo sguardo. In verità lei si sentiva profondamente colpevole per quella sconfitta… era stata colpa sua, se non si fosse fermata quando quell’ibrido le aveva detto quella frase…. Ora Klaus sarebbe morto. Si maledisse per quello che aveva combinato e per non aver mantenuto la dura scorza.

Briony si alzò da terra, anche se non riusciva per niente a stare in piedi: le gambe non riuscivano a sorreggere lo shock e il dolore, e la testa le dondolava da tutte le parti.

“Lo ammazzo con le mie mani… ma prima, devo trovare Klaus!”

“Cosa vorresti fare sciocca? Ormai è impossibile ucciderlo!” rispose Ylenia preoccupata per lo stato in cui si trovava Briony.

Uno spasmo infatti contrasse lo stomaco dell’umana. Briony si tenne dritta con la mano sulla finestra, rotta per colpa degli scontri avvenuti, e serrò sempre di più la presa, incurante del dolore alla mano.

“Non importa!! Devo trovarlo!! Lo legherò da qualche parte e lo torturerò fino a quando non mi dirà dove ha nascosto Elijah! Giurò sulla mia testa che lo troverò!!” Stava chiaramente farneticando. Gli occhi non erano più verdi cristallini, sembravano quelli di qualche demone impazzito pronto a uccidere chiunque le si parasse davanti.

Serrò sempre di più la mano su quei piccoli pezzi di vetro, gli stessi pezzi che rappresentavano il suo cuore in quel momento. La serrò allo stremo, per non sentire il dolore del suo cuore. Quello alla mano faceva meno male a suo confronto.

“Smettila!” la sgridò Ylenia come se fosse una nuova sorella maggiore e le scansò via la mano da quella presa sanguinaria.

Briony obbedì ma solo per la poca volontà fisica. Aveva i respiri strozzati, come se stesse agonizzando, e quando guardò in basso cercò di respirare con più calma. Le braccia le ricadevano molli sui fianchi, lo sguardo era vacuo.

<< Forse ha riacquistato il lume della ragione >> pensò Ylenia, guardandola.

Tuttavia prima che se ne accorgesse, Briony scappò via da quella stanza come una saetta impazzita e corse fuori.

Briony!!” Gridò Ylenia per fermarla ma oramai era tutto inutile.

Anche se l’avesse fermata, Briony non sarebbe mai stata bene…

Ora era meglio lasciarla sola con i suoi demoni. Anche perché niente avrebbe potuto alleviare un dolore che invadeva l’anima.

 

Briony vagava senza meta nella foresta, continuava a correre e a correre ma non trovava nessuno.

Era notte fonda e non si vedeva niente, ma comunque non riusciva a smettere di cercare.

Lei non avrebbe mai rinunciato, mai. L’aveva promesso.

Girava senza sosta e guardandosi attorno, ma quello che vedeva era solo il buio di una notte senza stelle. Il buio del suo animo.

Ebbe uno scatto di rabbia e gridò ancora una volta:

“Klaus!! Dove sei?? Vieni fuori bastardo!!”

Non ricevette alcuna risposta.

Vagò ancora per tanto tempo, continuando a gridare il nome di Klaus, e farneticare parole senza senso.

All’improvviso Briony inciampò in un ramo e cadde terra, battendo la fronte. Era sepolta in mezzo a fitti arbusti, e alcune foglie le si erano finite pure in bocca, così per riuscire a respirare le sputò e ansimò dal dolore.

Non aveva nemmeno la forza di alzarsi e decise di rimanere lì immobile.

Un attimo prima si era fatta solo prendere dalla rabbia e dalla delusione per non aver ucciso Klaus, ma ora si lasciò inghiottire dalla disperazione e dalla consapevolezza che non sarebbe riuscita a salvare Elijah… sarebbe rimasto per sempre dentro quella tomba a morire, pensando che lei lo avesse abbandonato al suo destino.

Aprì le labbra e si accorse che stava piangendo. Tutto il viso era ricoperte di lacrime che le bruciavano la pelle e lo sforzo continuo non le permetteva di respirare, tanto da arrivare al dolore fisico.

I singhiozzi e i lamenti per quell’amore perduto le annebbiavano la vista, e il suo cuore le si avvizziva in petto perché fu privato di quell’amore così grande che l’aveva sostenuta, che l’aveva fatta impazzire, e resa felice come non lo era mai stata.

Sentiva che stava morendo.

Una volta aveva letto che un forte dolore può mettere fine a una vita umana.

Beh, in quel momento Briony pensò che sarebbe morta di dolore perché non avrebbe tollerato a lungo una simile sofferenza. Come se un cancro maligno le si stesse conficcando in gola.

Il suo corpo fisico magari poteva resistere, ma la sua anima e il suo cuore ne erano usciti distrutti completamente.

Perché non riusciva a essere felice? Perché non era in grado di raggiungere l’unica cosa che amava più di ogni altra, quella che contava veramente per lei?

Il buio stava invadendo la sua anima, facendola a pezzi, e Briony per la prima volta voleva che la morte la venisse a prendere così quel dolore angosciante sarebbe svanito e sarebbe stata finalmente in pace…

Ma non avvenne.

Continuando a piangere, Briony strisciò per terra in mezzo al fango e alle foglie, chiamando il nome di Elijah. Era solo un tenue sussurro, ma l’amore e la speranza con la quale sussurrava quel nome le diedero la forza di alzarsi, anche se restava appoggiata alle ginocchia.

Lei non poteva morire, perché era l’amore per Elijah che la teneva in vita da troppo tempo.

E finché lo avrebbe amato l’anima del vampiro sarebbe rimasta intatta, anche da morto.

Fra le lacrime spuntò un sospiro benevolo nel suo viso: non poteva mollare, Elijah non avrebbe mai rinunciato se si fosse trattato di lei.

Briony raccolse le ultime forze e riuscì ad alzarsi.

Non sapeva per quanto tempo camminò, ma all’improvviso notò un’ombra nelle vicinanze.

Anche se gli occhi era indeboliti per colpa delle lacrime, riuscì a scorgere la figura che si stava avvicinando.

“Elena..?” domandò debolmente

“Qualcun altro!”

Katherine…

“Cosa ci fai qui?” chiese Briony duramente.

“Sto scappando. Se Klaus mi trova per me è la fine.”

“Auguri.” rispose Briony voltandosi e continuando a camminare.

“Se pensi di poter salvare Elijah, sprechi le tue energie. Torna a casa è meglio”

“Non ascolto i consigli degli altri, soprattutto se provengono da serpi come te”

“Ehi saputella non dimenticare che io vi ho aiutati nel vostro folle piano ma purtroppo è andato a monte… e di certo non per colpa mia.”

“Infatti dopo aver salvato Elijah… ucciderò Stefan con le mie mani.” rispose freddamente.

“Cosa?”

“E’ colpa sua che Klaus è vivo…. se io sono così!” urlò Briony in modo disperato e esausto.

Stefan non ha colpa di niente e non te lo lascerò fare.” rispose la vampira avvicinandosi pericolosamente.

“Non provare neanche a avvicinarti.” Briony sibilò come una serpente pronto ad attaccare. Katherine si fermò ma solo perché poche volte aveva visto una tale forza negli occhi di qualcuno.

Serrò lo sguardo e arretrò di qualche passo.

“Se vuoi saperlo, Stefan ha agito così per salvare la vita a suo fratello”

“Non voglio ascoltarti. Tu per me rimarrai sempre quella che ha ucciso mia sorella e ha fatto in modo che ciò accadesse anche alla mia amica.” Replicò Briony duramente senza sconti e camminando per la sua strada. Ora aveva altro a cui pensare.

“Non costringermi a perdere ancor più tempo! Dio un’altra Forbes saputella… comunque stammi bene a sentire: tu Stefan non lo tocchi perché sta cercando di riprendere la sua umanità finalmente.“ le affermò la vampira decisa.

“Ma che vuoi farmi intendere?” le chiese Briony stralunata, non riuscendo a capire cosa quella vampira maledetta volesse.

“Klaus mi ha detto che se avessimo provato a ucciderlo, si era assicurato che Damon lo avrebbe seguito nella tomba, e allora sono andata a informare Stefan che suo  fratello stava rischiando di rimanere ucciso. Se noi avessimo ammazzato Klaus, purtroppo anche Damon sarebbe morto e Stefan non poteva permetterlo.”

“Quello che dici non ha senso… Stefan ha perso la sua umanità, non gliene frega più niente del fratello.”

“Questo in apparenza ma dentro di sé lui ama suo fratello più di chiunque altro... persino più di Elena. E non merita di essere colpevolizzato.”

Briony, non seppe perché la ascoltò, e infine abbassò lo sguardo. In effetti era tipico di Stefan sacrificarsi per le persone che amava. Ma non c’era tempo per pensarci.

“Va bene non lo ucciderò…. Posso capirlo, ma ora fammi passare.”

Katherine tuttavia le si parò davanti.

“Se vuoi liberare il tuo amato Elijah non dovresti cercare Klaus, ma Stefan.”

“E perché mai?”

Ci fu un lungo silenzio prima che Katherine rispondesse.

Stefan ha rubato le tombe a Klaus”

Briony sgranò gli occhi sorpresa… non riusciva a crederci.

“Come ha fatto??” domandò sotto shock.

“Gli ho dato un piccolo consiglio… diciamo che è la sua vendetta nei confronti di Klaus” rispose la vampira con un sorriso malefico.

“Non mi stai mentendo vero?” domandò Briony dubbiosa e reticente, mentre l’oscurità si faceva più densa attorno a loro e non si udiva alcun rumore, nemmeno di animale.

“E perché mai? Ho sempre provato pietà per le anime incomprese e innamorate follemente” rispose la vampira sorridendo perfidamente ma negli occhi l’ombra del passato nascosto.

Briony si avvicinò a lei e la scongiurò, anche se a mente fredda si sarebbe schifata per ciò:

Senti… so che non ci conosciamo e non ci dobbiamo nulla a vicenda, ma ti prego dimmi dove si trova Stefan, almeno un appiglio se non è tutta una menzogna… farò tutto quello che vuoi!”

“Saresti disposta anche a uccidere?”

“Sì.” rispose sinceramente. Avrebbe fatto qualsiasi cosa.

Katherine le sorrise ancora, ma disse:

“Mi dispiace, non so dove sia ora. E’ partito qualche ora fa e adesso devo scappare anche io.”

“Ma come faccio a rintracciarlo?!” gridò Briony cercando di fermarla. Ora che aveva l’occasione di liberare Elijah non poteva lasciarsela scappare.

“Chiedi alla tua strega no? Qualche abracadabra e lo ritroverà sicuramente. Addio” E Katherine svanì nel nulla non svelando nient’altro.

“No, aspetta!” Briony cercò di rincorrerla ma ormai la vampira non c’era più.

La ragazza grugnì tra sé e sé ma all’improvviso però le comparve un sorriso speranzoso. La sofferenza di prima stava svanendo lentamente.

Non era ancora tutto perduto.

 

Quando Ylenia trovò Briony a casa, tutta coperta di fango e di foglie, che stava farneticando sul fatto che Stefan avesse rubato le tombe e doveva rintracciarlo, per poco non le venne un infarto. Ormai poche cose la stranivano in quella sua lunga vita da strega ma quella ragazza era una fonte inesauribile di sorprese, nel bene e nel male.

La fece sedere per farla calmare ma Briony continuava a farneticare.

Ylenia ti prego ascoltami! Non c’è un minuto da perdere!” gridava Briony impazzita cercando di alzarsi.

La strega cercava di pulirla come meglio poteva, ma visto che Briony non stava ferma un attimo era un po’ difficile.

“Sei sconvolta, è naturale. Ora calmati e riposati.”

“No, ma quale riposo! Io devo partire!”

“Oh sì partire per cercare Stefan che casualmente ha rubato le tombe a Klaus! Sinceramente la trovo una cosa impossibile… anche se fosse per me Klaus avrà già rintracciato Stefan a quest’ora…” rispose pensierosa Ylenia. Il fatto che uno come Klaus si fosse fatto fregare in quel modo, non la convinceva per niente.

“Ti prego aiutami, non abbandonarmi proprio ora. Ti chiedo solo di rintracciarlo con la magia, sei in grado di farlo no?”

“Ho perso tantissimo potere e mi serve del tempo… ma per far prima avrei bisogno di qualcosa che gli appartiene… o magari il sangue di un suo familiare”

Briony si illuminarono gli occhi, sapendo già come fare.

“A quello ci penserò io. Tu resta qui e prepara l’incantesimo. Tornerò subito!” rispose velocemente andandosene via in un battibaleno.

<< Ormai è inutile fermarla >> Pensò Ylenia sospirando. << Quando Briony si mette in testa una cosa, la porta sempre a termine e nessuno potrebbe ostacolarla >>

Cercò tutto l’occorrente per fare l’incantesimo di locazione e poi pensò ancora ridendo:

<< Bell’invenzione l’amore! >>

Ma subito dopo si fece seria e triste.

“Agnes ti saluta dal mondo degli inferi, dove tu l’hai spedita”. Quella frase crudele le rimbombava nella testa e non riusciva a spiegarsi come quell’ibrido sapesse….

Dopo tanto tempo, una lacrime salata scese lungo la guancia abbronzata della strega.

 

 

Mentre Briony bussava come una forsennata a casa Salvatore, le venne in mente che non aveva visto Rebekah per tutta la sera.

Le balenò in testa un terribile sospetto… Rebekah voleva venire a tutti i costi alla festa e Briony non l’aveva cercata come doveva, perché prima era stata rinchiusa dentro uno sgabuzzino da quel pazzo di Tyler poi Klaus era svanito….

Ma doveva pensare anche a lei… dove poteva essere finita?

Quando Elena le aprì, senza ulteriori preamboli, le chiese se avesse visto Rebekah.

Elena le disse che non ne sapeva niente, ma Briony notò che era visibilmente preoccupata e tesa, e le domandò ancora cosa era successo all’Originaria.

Briony…. Ho dovuto farlo!” rispose Elena sentendosi messa al muro.

Lei la guardò con uno sguardo assassino.

Elena… che cosa hai fatto?” Ansimò Briony ansiosa, sospettando già la terribile risposta.

All’improvviso Damon comparve nel salone e fece una battuta riguardo alle reali condizioni di Rebekah, e Elena allora lo fulminò con lo sguardo.

Quando Briony capì che era stata accoltellata alle spalle col pugnale d’argento, per poco non scuoiò viva Elena e si precipitò nella cantina, dando una spintone a Damon che aveva cercato di fermarla.

Ebbe un deja-vù quando vide il corpo senza vita di Rebekah per terra, e ricordò il primo giorno che aveva visto Elijah… e gli aveva salvato la vita. Quel giorno che aveva cambiato la sua esistenza per sempre.

E ora stava salvando quella della sorella per un altro caso del destino.

Subito tolse il pugnale dal cuore di Rebekah e salì le scale cercando di sorreggerla.

“Dove credi di andare con quel cadavere?” chiese Damon con strafottenza.

Briony lo fissò odiosa e all’improvviso gli conficcò il pugnale d’argento in piena bocca, facendogli saltare tutti i denti.

Damon urlò dal male e cadde a terra.

Briony gli disse di non lagnarsi perché tanto sarebbe guarito in pochi minuti, e poi guardò fisso Elena.

“Non ti faccio niente perché voglio troppo bene a tuo padre e a tua zia e so che ne soffrirebbero, ma fai un’altra cazzata come questa…. E non rispondo più di me stessa!” disse minacciosa uscendo da quella casa, sorreggendo il cadavere di Rebekah.

Ormai aveva tutto l’occorrente: dal pugnale scorgeva il sangue di Damon e aveva liberato Rebekah dalle grinfie di quei pazzi ottusi. Mise il corpo nel sedile posteriore e ritornò a casa a tutto gas.

 

L’incantesimo avvenne in pochi minuti e Ylenia disse a Briony il posto esatto in cui si trovava Stefan. Era in un paesino sperduto a qualche ora da lì e se si metteva in viaggio subito, l’avrebbe trovato.

“Vengo con te e questa volta non ammetto repliche signorina.” disse decisa Ylenia.

“Invece replico eccome. Devi restare qui fino a quando Rebekah non si sveglia, e inoltre sei troppo stanca per un ulteriore viaggio.”

Vedendo che la strega non ne aveva minimamente intenzione ed era preoccupata per quello che poteva succederle, Briony l’abbracciò dolcemente, collegando insieme nel cervello tutte le cose che quella strega misteriosa aveva fatto per lei.

“Grazie mille Ylenia per quello che stai facendo. Sono felice di averti qui, davvero. Non so cosa avrei fatto senza i tuoi aiuti prodigiosi.”

La strega fu sorpresa dall’abbraccio e da quelle parole così sincere che la fecero commuovere interiormente. Da troppo tempo non riceveva né calore né amore da qualcuno…

Ma disse soltanto per tagliare corto:

“Va bene va bene, ti lascerò andare... ma comunque penso che Rebekah farà una bella scenata quando si risveglierà e non credo che basterà la mia parola per fermarla dall’uccidermi. Ho notato che non ha un bel caratterino.” rispose staccandosi dall’abbraccio. La guardò in un modo che dimostrava che avesse ragione.

Briony assentì con la testa. Infatti pensava anche lei che Rebekah dopo il risveglio avrebbe fatto una bella scenata; ben immaginava quanto sarebbe stata troppo arrabbiata per pensare razionalmente. Così scrisse velocemente una lettera.

“Falle leggere questa e non avvicinarti troppo, mi raccomando.”

Ylenia la lesse velocemente.

 << Vado a salvare tuo fratello. Spero con tutto il cuore di trovare anche il resto della tua famiglia ma non ti garantisco niente. Ti prego, non fare sciocchezze; aspetta il mio ritorno e parleremo insieme di quello che è successo, fidati. Tuo padre è morto e Klaus è scappato… mi dispiace…. Spero comunque che non ti abbatterai perché ti prometto che tra qualche ora Elijah sarà davanti a te e potrete finalmente riabbracciarvi.

Briony. >>

 

 

Briony stava guidando da qualche ora ed era difficile resistere al sonno perché era da due giorni che non dormiva, ma si conficcava le unghie nelle mani per restare sveglia e continuava a guidare.

Il cuore le batteva all’impazzata al pensiero che presto avrebbe rivisto per davvero il suo Elijah, e sorrise dentro di sè… forse non doveva sperarci troppo, visto gli ultimi avvenimenti, ma questa volta era sicurissima.

Lo avrebbe salvato.

 

 

Trovare il camion fu facile in quella cittadina sperduta e entrò senza pensarci due volte.

Forse doveva fare più attenzione e muoversi lentamente, ma la trepidazione di trovare le bare era troppo forte e inoltre non pensava che Stefan le avrebbe fatto del male.

Finalmente le trovò.

Erano 5 bare l’una vicino all’altra.

Briony si portò la mano alla bocca, sorridendo felice come non mai, perché finalmente c’era riuscita.

Alla fine l’amore aveva sconfitto il male.

Si avvicinò alla tomba più vicina a lei, e la aprì.

Casualmente era vuota.

Briony strabuzzò gli occhi sconvolta, e aprì le altre velocemente.

Erano tutte vuote.

 

“ANDIAMO STEFAN!! DOVE LE HAI MESSE?!” Sentì l’ira montarle lungo il corpo e Briony scavò a fondo dentro le bare, come se fosse un carcerato che scavava disperatamente la via di fuga nel terreno della prigione per la pace e la libertà, ma non trovò niente.

Niente!

Briony si inginocchiò a terra.

Dopo tutto quello che aveva passato, aveva nuovamente fallito.

Non ebbe neanche la forza di piangere, perché la sorpresa e lo shock la bloccavano tutta.

Ma qualcuno lassù ce l’aveva con lei e la sua felicità??

All’improvviso gridò il nome di Stefan in modo convulso e fu sul punto di far esplodere quel dannato camion, quando all’improvviso entrò lì dentro proprio Stefan.

Briony era accovacciata a terra esausta e lo guardò implorante.

Stefan ti prego….. dimmi dov’è….?” Chiese debolmente.

“Tu non dovresti essere qui.” rispose lui solamente.

“Ti supplico... voglio solo lui…” sussurrò Briony con un fil di voce, alzandosi.

“Klaus non può passarla liscia, deve soffrire come ho sofferto io.” rispose Stefan freddamente ricordando tutto quello che aveva passato.

Briony cercò di farlo ragionare.

“Mi dispiace, ti ho incolpato ingiustamente per la sua fuga ma so che sei ritornato lo Stefan di prima…. E so che non potresti mai negarmi il tuo aiuto proprio ora.”

Lui la guardò negli occhi indeciso su cosa fare. E’ vero era ritornato quello di prima, ma aveva anche voglia di vendicarsi di quell’infido di Klaus.

Tuttavia gli faceva male vedere una ragazza come Briony soffrire in quel modo… lui sapeva bene cosa significasse soffrire per amore, un amore ritenuto impossibile da altri, quindi decise di aiutarla.

“Ok Briony. Le bare non sono qui… non sono stupido e le ho nascoste separate in un altro luogo.”

Briony fece un sospiro di sollievo e gli mise le mani sulle spalle.

“Va bene! Allora portami tu da Elijah. Ti prometto che parlerò con Elena e la riporterò da te se vuoi, così potrete restare insieme e...”

Ma subito Stefan la interruppe.

“Lei non vuol più stare con me dopo quello che ho fatto… e non posso darle torto.”

Briony notò il tormento e il dolore negli occhi di Stefan, e lo guardò davvero dispiaciuta. Quanti guai in quel tempo passato a Mystic Falls… e tutti guai ingiusti e nefasti.

Ad un tratto lui disse serio:

Seguimi.”

 

Stefan la condusse in una specie di grotta sotterranea e buia. Poteva sentire il rumore repellente degli animali ma Briony camminò a testa alta sperando che quella fosse la volta buona.

Altrimenti sarebbe morta sul serio.

“Eccolo. Elijah è lì dentro” disse Stefan indicando un punto indefinito dentro quella strana grotta.

Lei lo guardò dubbiosa, ma lo sguardo deciso di Stefan la convinse a proseguire e a fidarsi.

Tremante, entrò dentro a una galleria e in fondo c’era qualcosa… una bara.

Briony si morse le labbra e camminò nella sua direzione. L’incubo che faceva nelle notti insonni pareva aver intercettato la realtà, fondendosi in un tutt’uno. La ragazza pregò il Signore che non fosse vuota come le altre o che fosse solo uno scherzo.

Quando si avvicinò alla bara tanto da toccarla, Briony fece un profondo respiro che sapeva di deboli ma forti speranze; poi con mani tremanti l’aprì.

 

 

Dopo tanto tempo, dopo tutta quella sofferenza e solitudine, finalmente l’aveva ritrovato.

Elijah, l’uomo che amava più di se stessa, era lì. Dentro la bara e il pugnale era conficcato nel cuore.

Briony lasciò libere le lacrime, accarezzando il suo viso rinsecchito e freddo. Sebbene dovesse aver paura per quell’ aspetto tetro, lei dentro di sé provava solo un amore sconfinato per quel vampiro e lo trovava pur sempre bellissimo, anche in quelle condizioni.

Mentre gli toccava dolcemente i capelli, sentì le ferite del suo cuore rimarginarsi lentamente. Come se lui le avesse guarite. Lui soltanto.

Gli sussurrò:

“Ti amo Elijah”

Dopo di che, prese il pugnale fra le mani e lo staccò con forza dal suo cuore.

 

FINE PRIMA PARTE!!!

 

Allora con questo capitolo finisce la prima parte della mia fanfic! La seconda parte la trovate spulciando il mio profilo, si intitola Over The Deception of Life. Guardatela se volete sapere come procede la storia tra Briony e Elijah e numerose altre cose!

 

RINGRAZIAMENTI

·        Ringrazio Ariel Winchester dal profondo del cuore perché è stata lei a convincermi a scrivere questa fanfic, e a pubblicarla! E’ stata lei a spronarmi e a infondermi la passione per la scrittura! La ringrazio anche per i preziosi consigli e suggerimenti che mi ha dato ogni giorno nelle nostre lunghe chiacchierate! Voglio solo dirvi che il personaggio di Ylenia è ispirato a lei, perché anche lei è forte, decisa, simpaticissima e dentro di sé nasconde una grande dolcezza! Ti voglio bene nefy ;)

·        Ringrazio vivamente anzi mi inginocchio davanti a Buffy46 per avermi sopportata in tutto questo tempo! Se non lo sapete, è stata lei a pubblicare in questo sito i miei capitoli perché internet non mi andava e quindi io scrivevo su Word e lei faceva il lavoro “sporco”, mettendoli in questo sito! Per cui se voi avete letto fino a qui la mia storia lo dovete a lei, e alla pazienza che mi ha dedicato!! Ti sono debitrice!! E grazie mille anche a te per i consigli che mi hai dato! Mi sono stati molto utili! 

·        Ringrazio Briony96 per le bellissime e lunghe recensioni che ha scritto in OGNI mio capitolo! mi fa sempre piacere sapere che qualcuno ami la mia storia!! Grazie ancora e continua a commentare mi raccomando, anche perché mi faccio sempre grosse risate mentre parliamo di Damon e dei suoi litigi con Briony ahah

·         Ringrazio Katherine, perché nonostante fosse occupata con lo studio o non fosse in casa al pc, trovava il tempo per leggere la mia storia e aveva pure il coraggio di leggere la mia luuunga fanfic sul cellulare! Ci vuole un grandissimo coraggio perché io non lo farei mai e davvero grazie per il supporto e per le recensioni che mi hai scritto! :D

     Scrivevo questa fanfic ogni giorno più che altro per voi! Perché sapevo che eravate in ansia nel sapere cosa sarebbe successo a Elijah e company!

 

In definitiva ringrazio TUTTI quello che hanno letto i miei capitoli, che hanno amato questa prima parte della fanfic e i personaggi della storia! Vi ringrazio vivamente dal profondo del cuore e per i vostri commenti che mi hanno dato fiducia! Siete fantastici ;)

 

 

SPOILER

Sono buona quindi vi do qualche anticipazione riguardo alla 2 parte della fanfic! Se non volete rovinarvi la sorpresa NON leggete!

·        Scopriremo cosa nasconde Ylenia, il perché vuole a tutti i costi aiutare Briony e chi è questa famosa Agnes

·        Sarò fedele al telefilm quindi compariranno Gwendolyn (anche se in teoria non c’è nel telefilm), e altri due fratelli: Finn e Kol. Il personaggio di Gwendolyn non sarà molto positivo e dolce come può sembrare e Briony avrà del filo da torcere con lei!

·        Come vi ho già detto, si creerà una spaccatura tra Briony e Caroline e anche con Elena. Con quest’ultima avverrà pure uno scontro fisico!

·        Scopriremo il vero passato di Briony, perché il suo sangue è così “speciale” e perché Bill parla sempre del destino che deve compiersi ecc ecc

·        Arriverà anche la madre di Briony, che nasconde un torbido segreto.

·        Ci saranno dei morti anche fra i personaggi principali.

·        La seconda parte sarà moooolto più drammatica e oscura rispetto alla prima parte. (Come se non lo fossi già stata abbastanza ahah)

 

CURIOSITA’

Per darvi un’idea di come siano i miei personaggi inventati (nel senso fisico) posso dirvi che Briony ha le sembianze di Natalie Portman, tranne per gli occhi verdi (che sono i miei, scusate per questa fin troppo personale presa di posizione XD)

Mentre Ylenia assomiglia all’attrice Shannyn Sossamon! Ma ha i capelli più lunghi. 

GRAZIE MILLE A TUTTI! <3

Ci vediamo l’anno prossimo!

 

   
 
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