Fuga cap 15
FUGA
CAPITOLO 15
Toccarsi
Avete mai avuto la
sensazione che il tempo si fermasse?
O di riuscire a vedere
un’immagine al rallentatore, visualizzando ogni singolo
dettaglio
che ad un occhio estraneo, potrebbe risultare inesistente o persino
innocuo?
Beh, fu ciò che accadde a me, quando incrociai gli occhi di
Alessandro, ben lontani dall’essere innocui, che se ne stava
fermo ed impalato come se gli avessero fatto una doccia gelata.
La stessa espressione che probabilmente avevo io.
Sentii il cuore esplodermi nel petto, mentre un fischio continuo ed
assordante mi andò a riempire le orecchie. Il volto prese
fuoco
ed il respiro si mozzò. Fermo ed incapace di raggiungere i
miei
polmoni e lasciando che quel nodo terribile che sentivo allo stomaco,
corresse su, sino alla gola e mi bloccasse le parole.
Mi voltai di scatto, dandogli le spalle e aggrappandomi al lavandino
come un’ancora di salvezza. Era troppo e non ero preparata.
Non
era giusto, non ne avevano il diritto. Di colpo l’imbarazzo e
l’umiliazione che sentii, si strinsero tutt’uno con
una
rabbia accecante.
Non ne avevano il diritto!
Ero e mi sentivo in trappola ed anche se Ale non aveva ancora aperto
bocca, il suo silenzio mi stava facendo ancora più male.
Scattai come un felino in gabbia, incurante di sembrare una sciocca
ragazzina, ero arrabbiata e ferita. Così senza riflettere
agii
d’istinto. Mi staccai dal lavandino, dirigendomi come un
treno
verso la porta, anche se ciò voleva dire scontrarmi con lui,
era
la mia unica via d’uscita.
Con gli occhi bassi e con le lacrime di rabbia che premevano per
uscire, non lo degnai di uno sguardo. Non potevo farcela.
Solo quando sentii una morsa bollente prendere il mio polso mi voltai,
come ustionata ed in parte lo ero.
“Michy aspetta” chiese la sua calda voce, quasi
come la
stessa preghiera che avevo usato io la sera prima e mi bloccai.
Nascondendogli ancora il viso, sentii la sua stretta scaldarmi tutto il
braccio, come uno strano formicolio a cui non sapevo come rispondere.
La mia sciocca mente da innamorata, pensò solo che
stavo
toccando di nuovo Ale, dopo due anni, e per quanto avrei voluto
scappare da quella situazione, il mio cuore diede un piccolo, leggero,
battito di felicità.
Avevo dimenticato che sapore avesse.
“Aspetta” ripeté con forza e non
resistetti ancora.
“Perché? Non mi sono umiliata
abbastanza?” risposi di getto voltandomi ad incontrare il suo
viso.
Le sue pupille si dilatarono ed il petto si alzò ed
abbassò, più velocemente.
“Cosa? Credi di esserti umiliata? Credi che non mi faccia
piacere
ciò che hai detto?” disse veloce, quasi sconvolto.
Ma se
la furia e l’orgoglio non mi avessero accecato, in quel
momento
mi sarei accorta di come gli brillavano gli occhi. Erano di nuovo gli
occhi del mio Ale, ma ovviamente non lo capii, anzi. Fu proprio in
quell’attimo, che realizzai, quanto avessi mentito a me
stessa.
Ero arrabbiata. Furiosa con Ale e questo sentimento, esplose senza che
potessi controllarlo.
“Certo è solo questo l’importante. Credi
che lo
abbia detto per farti piacere? O per adulare il tuo ego?”
dissi
ferita mentre gli occhi pungevano.
Lui mi guardò, per poi lasciarmi andare il polso, deluso. Ma
prima che fossi libera un’altra voce mi si
affiancò.
“Michela non devi arrabbiarti in questo modo, è
colpa mia.
Io volevo che tu…che voi due..” cercò
di dire
Stefano ma lo interruppi ancor prima di finire.
“Cosa? Volevi cosa?”
“E’ tempo che voi due vi chiariate, insomma
è palese
l’affetto che vi lega e non capisco perché voi due
non
possiate stare…”
“Non dirlo” dissi e quasi urlai. Mi guardarono
entrambi scioccati dalla mia reazione.
Scossi la testa e sorrisi amaramente trattenendo ancora per poco le
lacrime.
“Sai cos’è che mi dà
più fastidio?
E’ che tu ti sia approfittato di una mia confidenza, di un
mio
momento di debolezza, perché io non sono più
quella
persona. Dannazione, non lo sono, e non mi farò schiacciare
ancora da questa storia. Lui sa bene ciò che provo, non
c’era bisogno che gli dessi ancora altre conferme. Tra noi,
sono
sempre stata io ad espormi” sputai con rabbia.
“E come lo avresti fatto? Te ne sei andata, cazzo!”
mi
urlò Ale con gli occhi furiosi, come se ciò
bastasse a
spiegare tutto e non vidi più nulla.
La furia prese il posto della razionalità e fregandomene di
tutto gli urlai di rimando.
“Perché tu non mi hai voluto!” e
scoppiai in lacrime, mentre Stefano guardava Alessandro con aria
confusa.
A quanto sembrava era una parte della storia che gli mancava!
“Dannazione!” urlai voltandomi e scappando su per
le scale.
***********************
ESTATE
2007
“Salti tu, salto io” disse Ale afferrandomi le mani.
Scossi la testa terrorizzata.
“La parte di Di Caprio non ti si addice” sussurrai
spaventata.
“Ah no? Va bene riproviamo. Ti fidi di me?”
“Guarda che pure questa è sua” commentai
guardando
al di sotto dei miei piedi, sentendo l’adrenalina scorrermi
nelle
vene.
“Allora facciamo in un altro modo. Guardami”
sussurrò sul mio volto.
“Non posso, non ce la faccio ho troppa paura” dissi
chiudendo gli occhi istintivamente.
“No, no, non così, guardami” mi prese il
mento tra le mani e incontrai i suoi occhi.
Il blu del mare non era nulla in confronto alla bellezza del verde
degli occhi di Ale, sorrisi ed arrossii imbarazzata quando mi accorsi
di quanto i nostri volti si stavano sfiorando.
Mi circondò le spalle e prese ad accarezzarmi dal collo in
giu.
“Brava, guarda me e respira” continuò.
E’ una parola!
Pensai.
Prese un mio braccio e se lo passò intorno al collo, per poi
fare lo stesso con l’altro. Al contatto della mia pelle con
la
sua rabbrividii. Avevo solo un semplice costume a separarmi
completamente da quel corpo perfetto che catturava, ormai come una
calamita, il mio sguardo ad ogni suo movimento.
“Ora aggrappati a me. Non aver paura e continua a
guardarmi”.
Scese con le mani ad accarezzarmi la schiena per poi correre sulle mie
cosce e il respiro accelerò. Con uno scatto mi strinse le
gambe
e mi alzò, portandomi a circondargli la vita, mentre gli
occhi
non smettevano di sfidarsi. Il mio respiro, davanti
quell’ulteriore contatto così intimo, si
fermò del
tutto.
Ale continuò a guardarmi sorridendo tranquillo ma per un
attimo,
per una frazione di secondo, il sorriso sparì dal volto di
entrambi e ci guardammo seri, quanto mai lo eravamo stati. In quel
momento ero sua, lo sentivo io e lo sentiva lui. Un gesto nato
innocente, al contatto dei nostri corpi divenne…diverso.
Deglutii appena spostando lo sguardo dagli occhi alle sue labbra, e lui
lo seguì, mentre entrambi trattenemmo il respiro.
Avete mai avuto la
sensazione che il tempo si fermasse?
O di riuscire a vedere
un’immagine al rallentatore, visualizzando ogni singolo
dettaglio
che ad un occhio estraneo, potrebbe risultare inesistente o persino
innocuo?
“Ehi vi buttate o no?” una voce interruppe il
momento ed il tempo sembrò tornare a scorrere normale.
“Trattieni il respiro, pulce. Fidati sarà
bellissimo” disse Ale tornando a sorridere.
“Mi fido” sussurrai, buttandomi nel
vuoto…con lui.
La giornata era trascorsa così, in mare, tra tuffi, nuotate,
risate…lasciandoci al tramonto distrutti, abbronzati e
felici.
“Chi vuole il gelato?” chiesi in piscina mentre
tutti chiacchieravano davanti una birra fresca.
“Tutti” commentai sorridendo. Andai quindi in
cucina a prendere tutto l’occorrente seguita dalle altre.
“Ragazze sono distrutta” esordì Gaia
sedendosi vicino Daniela.
“Anch’io ma vedrai che una bella doccia ci rimette
al mondo e poi stasera si balla no?”
Il programma della serata era infatti quello di andare a ballare dopo
cena.
“Non ci credo mancano tre giorni alla fine della
vacanza” disse Ilaria sbuffando.
“Non dirlo, pensa a oggi chissà quante cose
possono
accadere in tre giorni!” dissi ridendo e mai parole furono
più profetiche.
Quando tornai verso la piscina i ragazzi erano concentrati in un
discorso tanto da non accorgersi di me.
“Ragazzi c’è sesso e sesso! E lei
è proprio
da sesso violento!” commentò Davide. Stefano ed
Ale
scoppiarono a ridere, mentre Riccardo scuoteva la testa.
Ecco il discorso era interessante, davvero. Mi fermai ad ascoltarli.
“Io non posso parlare, sono felicemente fidanzato”
commentò Riccardo “E poi smettetela che se vi
sente si
arrabbia”.
“Figurati è lei la prima a dirlo. E poi le
vogliamo bene
è solo un opinione oggettiva” insistette Davide.
“Il sesso non è mai oggettivo, ragazzi”
esordì Ale "ma è piacere totale e possesso. Sei
tu e la
tua donna e non c'è niente di più appagante, per
un uomo,
che sentirla urlare sotto di se!" e sorrise in quel modo
così
sexy che mi fece tremare le gambe.
Gaia si avvicinò e le feci cenno di tacere, ma lei capendo
di
cosa stavano parlando chiamò anche Daniela ed Ilaria. Si,
eravamo delle curiose ed impiccione! Ma cavolo, chi poteva resistere?
“Ok quindi la serata di sesso selvaggio la vince
Daniela” concluse Stefano.
Noi ragazze ci guardammo ridendo mentre Daniela sorrise alzando il
pollice.
“La bella Ilaria, a me non dispiace”
commentò Davide.
“Ma se la odi?” chiesero in coro ridendo.
“Che centra, il sesso è un'altra cosa. Secondo me
non è male per niente” continuò offeso.
Mentre noi ragazze ci trattenevamo dallo scoppiare a ridere di fronte
l’espressione sconcertata di Ilaria.
“E’ rimasta Michy, che ne pensate ?”
chiese Riccardo.
Sentendomi chiamata in causa mi sporsi di più verso la
porta-finestra.
“Che c’entra adesso?” chiese Ale
abbassando la voce.
Gli altri lo guardarono curiosi.
“Scusa ma stavamo parlando di sesso e ragazze, e dato che di
Gaia
non si può parlare, visto il qui presente fidanzato, rimane
Michela che vi dirò secondo me è
proprio…”
disse Davide venendo subito interrotto da Alessandro.
“Falla finita ok? Questo discorso mi ha stufato!”
L’ennesima uscita di Ale, gli costò lo sguardo
confuso di tutti e tre i ragazzi, ma anche di noi.
Sentivo una sorta di agitazione salirmi nel petto e capii che dal gioco
il discorso si stava facendo serio. E il soggetto in questione ero io,
perché ? Cosa voleva significare ?
“E sentiamo, perché ti sei stufato proprio ora che
parliamo di Michy, se fino a poco fa dettavi legge sul
sesso?”
chiese Stefano dando voce ai miei pensieri e sentii gli occhi di Gaia
al mio fianco puntati su di me. Immaginai che anche le altre stessero
facendo lo stesso. Io invece mi ritrovai a trattenere il fiato, di
nuovo in quella giornata.
“Perché Michela non è una ragazza da
sesso. Non sa
nemmeno cosa voglia dire e di certo un ragazzo non ci si può
divertire per una sera e basta. Ci sono donne che sono sexy ed
ammiccanti e donne più semplici che
invece…”
“Michela è bella” lo interruppe Stefano
guardando serio Alessandro.
Lui per tutta risposta ammutolì, mentre io sentivo il cuore
spezzarsi.
Non ero una ragazza da sesso. Che voleva dire?
Non ero sexy ed ammiccante. Che significava, era un pregio o un difetto?
Non sapevo nemmeno cosa voleva dire fare sesso. Era questo
ciò che pensava di me come Donna?
Mi voltai di scatto, indietreggiando e trattenendo la delusione che
sentivo nascere sempre di più.
Gaia mi guardò e capì il mio turbamento. La vidi
scuotere
la testa e venirmi incontro ma fui più veloce e corsi su per
le
scale, in camera, chiudendomi in bagno.
Quando si fa l’amore per la prima volta, di solito, lo si fa
con la persona che crediamo di amare.
Io quando decisi di fare quel passo importante con Fabio lo feci
credendo fosse amore ma in realtà non era
quell’Amore, con
la A maiuscola e capii subito dopo, di aver sbagliato.
Avevo passato la notte da Ale, una delle poche sere passate a casa sua
visto che di solito la mia camera era il nostro posto speciale.
Alessandro si era limitato a dirmi che sarebbe andato tutto bene; che
avrei trovato qualcuno con cui sentirmi totalmente a mio agio e che
avrei provato sensazioni indescrivibili perché sarei stata
innamorata davvero.
Erano tutte bugie? Era solo il sesso e l’aspetto fisico che
contava?
Asciugandomi davanti lo specchio del bagno, lo pulii con la mano per
dar luce al mio viso.
Mi guardai cercando di trovare qualcosa di “bello e
sexy”
ma aveva ragione Ale, non ero una di quelle donne. Sospirai sentendo
gli occhi pungermi ma mi imposi di non piangere. Non volevo che gli
altri mi vedessero così.
Presi un respiro profondo e mi guardai intorno, accorgendomi, tardi, di
essermi chiusa in bagno senza aver portato il cambio.
Al diavolo! Borbottai.
Aprii la porta ed uscii in camera solo avvolta
nell’asciugamano.
Ne presi un altro ed iniziai a tamponarmi i capelli cercando di non
pensare alle parole di Ale ma fu quasi impossibile.
Mi sedetti sbuffando sul letto. Lo stesso letto che condividevo con Lui
e pensai a tutte le sere, in cui prima di addormentarmi, sognavo di
essere stretta dalle sue braccia in modo diverso. Lui invece, non aveva
mai fatto certi pensieri. Le lacrime tornarono a spingere e sbuffando,
tirando su con il naso, come la bambina che tutti mi dicevano di
essere, presi la crema e cominciai a spalmarla lenta e concentrata con
la mente nel nulla.
Era inutile, volevo piangere ancora.
“Pulce sei qui ?” chiese una voce entrando in
camera come un tornado. La sua voce.
Alzai gli occhi di scatto mentre Ale sorridendo mi guardò
per poi spalancare la bocca e voltandosi di scatto.
“Oddio scusa non sapevo fossi nuda” disse ridendo e
grattandosi la testa.
Io, che in una situazione del genere e in un altro momento, mi sarei
imbarazzata da morire, sorrisi amaramente abbassando gli occhi su me
stessa. L’asciugamano legato al seno era ancora
lì, solo
più lento. Le gambe invece erano completamente scoperte
mentre
continuavo a spalmarmi la crema.
Ma le sue parole tornarono a galla.
Non sono né bella né sexy. Punto.
“Non preoccuparti, lo so che non ti da fastidio. E poi non
sono
nuda” commentai con la voce leggermente incrinata, ma celando
bene il mio stato d’animo.
Ale si girò lentamente e mi guardò incerto,
mentre io
continuavo a spalmarmi la crema sulla pelle e guardare il lenzuolo del
letto, divenuto improvvisamente interessante.
“Che vuoi dire che non mi da fastidio? E’ logico
sono un
uomo. E’ per te che lo dicevo” affermò
confuso e
potei percepire dal tono della sua voce una nota di
curiosità.
Probabilmente si stava sforzando come un matto per capire cosa
intendessi.
Perciò presi aria, e coraggio, e sorrisi appena. Solo con la
bocca però.
“Voglio dire che, so che non ti metto a disagio
che…si va
bene hai capito che non ti faccio effetto…come..come donna
ecco,
in fondo siamo amici ed è meglio
così..perchè”
“Ma che cavolata è mai questa?” disse
con una certa enfasi avvicinandosi al letto.
Io alzai lo sguardo ed incontrai i suoi occhi di verde liquido e persi
un battito.
Mi alzai tremando appena e confusa.
“Ale lo so, capito? So che non mi vedi come una donna
e…”
“E da cosa lo avresti capito?” chiese con tono
più arrabbiato.
Io temporeggiai abbassando lo sguardo e mordendomi un labbro.
“Non fa niente è una cavolata” dissi
superandolo
diretta alla mia valigia, ma lui fu più veloce e mi
afferrò per un polso.
“Che sia chiara una cosa” disse inchiodandomi con
gli occhi
nei suoi, “sei la mia migliore amica e la persona
più
importante della mia vita, oltre mio fratello e quello che sto per
dirti non è giusto per niente, ma si da il caso io debba
fare
delle precisazioni, o la tua testolina bacata continuerà ad
elaborare strane teorie” .
Deglutii appena, mentre il cuore prese a martellarmi nel petto, come
sapesse già, che tutto, in quel momento, stesse per cambiare.
“Io evito di
guardarti come una Donna,
perché…perché se davvero lo facessi,
non so cosa accadrebbe”.
Mi lasciò sola, nella nostra camera, con queste sue parole a
riempirmi la mente ed il cuore.
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Allora, prima di tutto un GRAZIE INFINITE a tutte coloro che
si sono fermate a recensire lo scorso capitolo. Siete state in 18 e per
me è un traguardo grandissimo. So che il più
delle volte ci si sofferma a leggere e poi passare oltre, ma per un
"autrice emergente" come me, le vostre opinioni sono davvero davvero
importanti, perciò Grazie davvero! anche a chi mi segue o
mette tra le preferite, è una gioia ogni volta :D
Ora passiamo al capitolo, solo poche cose perchè
è tardissimo e ho gli occhi che mi bruciano.
Allora in linea di massima questa era l'idea generale ma nel dettaglio
è stato tutto diverso, devo dire che non mi convince molto,
ma non mi possono piacere tutti i capitoli in egual misura, giusto? Ma
questo mi stona un pò e non lo dico per farmi coccolare :P
no davvero, mi è già accaduto con un altro in
questa storia, non so dirvi cos'è solo non mi convince...bho
fatemi sapere se vi va!!
Grazie per l'affetto che riservate a me e a questa storia ogni volta,
sei bellissime *_*
Vi abbraccio tutte,
Lela
PS: il prossimo capitolo dovrebbe essere....curioso e
passionale....vedremo ;)
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