Sasuke
corse finché potette, rischiando più volte di
essere travolto da una macchina.
Arrivato ad un certo punto, il fiato mozzato, si fermò
appoggiandosi ad un palo
della luce per riprendersi.
Sakura
era scappata via. Perché lo aveva fatto, si disse? Lo
sapeva, non avrebbe mai
dovuto baciarla, era stato uno stupido impulsivo, aveva buttato al
vento il
loro rapporto. Quel bel rapporto che avevano da poco costruito. Rimase
a
riflettere, constatando che per quanto avrebbe corso per raggiungerla
non ce
l’avrebbe mai fatta. L’aveva ormai persa di vista.
Si
era illuso come un bambino, aveva creduto per un istante di essere
ricambiato.
Quando aveva incontrato quegli splendidi occhi verdi non aveva capito
più
niente, tutto era diventato così confuso, aveva reagito
secondo il suo cuore...
Era davvero patetico, si disse.
Sospirò
affranto. Adesso probabilmente la sua Sakura era arrabbiata con lui,
magari
offesa perché l’aveva baciata senza il suo
permesso. Era un idiota, una testa
quadrata, un “Naruto”.
Alzò
gli occhi al cielo, pensando che stava diventato matto.
Pazzo
per Sakura, pazzo perché aveva sbagliato tutto. Ancora una
volta, a causa del
caratteraccio che si ritrovava l’aveva fatta nuovamente
soffrire.
Anche
se Naruto blaterava il contrario, ovvero che la rosa lo amasse, lui non
ci
credeva più ormai. Aveva perso le speranze. Non restava che
trovarla, correre
per raggiungerla, fermarla e dirle tutto.
Ormai
il danno era fatto, avrebbe dovuto chiederle scusa e agire
educatamente. Dirle
che era innamorato perso di lei, che la voleva tanto, che... che quando
Rock
Lee le faceva la corte aveva voglia di strozzarlo.
Forse
lei non lo ricambiava, ma avrebbe capito lo stesso. Un barlume di
speranza si
accese in lui. Riprendendo fiato, cominciò a correre verso
il parco, luogo in
cui era cambiato tutto...
Sakura
correva a più non posso, senza fermarsi mai.
Entrò nell’unico posto in cui la
portava il cuore, l’unico posto che le ricordava il suo
Sasuke. Si fermò
riprendendo fiato, aveva fatto un kilometro senza sosta.
Era
matta da legare, si disse. Perché era scappata come
un’idiota non appena il
sogno della sua vita si era avverato? Sasuke l’aveva
finalmente baciata, e lei
si era sentita in paradiso. Ma l’imbarazzo l’aveva
colta di sorpresa e la sua
impulsività l’aveva indotta a fuggire via senza
una spiegazione.
Povero
Sasuke, pensò, l’aveva lasciato solo, che stupida!
Si sedette su una panchina
in riva al piccolo laghetto dove per la prima volta lei e Sasuke si
erano
guardati con occhi diversi. Lui l’aveva abbracciata, lei lo
aveva consolato.
Era stato tutto così bello... speciale...
Chiuse
gli occhi, risentendo le labbra del moro sulle sue.
Sorrise
mentre il cuore le esplodeva dal petto. Era così felice,
avrebbe voluto
saltellare.
I
raggi del sole le pizzicavano le pelle bianca e lei si sentì
davvero bene.
Avrebbe voluto tanto dirgli grazie, grazie per averla baciata ed averla
resa la
ragazza più felice dell’universo. Grazie per la
sua sola esistenza, perché
grazie a lui era tutto speciale, magico... Rise da sola, cristallina,
come una
scema.
Beh,
forse era meglio tornare alla palazzina, pensò
improvvisamente. Doveva parlare
con lui e chiedergli scusa per il suo comportamento infantile,
sì. Si alzò
dalla panchina per avviarsi, ma il luccichio del laghetto
catturò la sua
attenzione. Sorrise, e si abbassò per bagnarsi le dita...
Sasuke,
ti amo...
Fece
un balzo all’indietro, non appena udì una voce a
lei così familiare. Il suo
cuore accelerò di colpo.
«Sakura!
Sakura, sei qui?» era lui, oh dio, era proprio lui,
l’aveva seguita «Fatti
vedere, ti prego!»
La
rosa prese fiato, facendosi aria con la mano. Doveva stare
calma, calma.
Non doveva fare nuovamente la figura dell’idiota
Sasuke
spuntò dietro gli alberi e i cespugli, e non appena gli
sguardi dei due
s’incontrarono, sembrò come se tutto intorno a
loro si fosse fermato. Non
riuscirono a staccarsi gli occhi di dosso nemmeno per un secondo.
Il
ragazzo tentò di tranquillizzarsi, il suo cuore aveva
incominciato a fare le
capriole e ciò non era un punto a suo favore. Si
schiarì la voce e si avvicinò
a lei.
«Sakura,
io...» biascicò in difficoltà, mentre
lei si mordeva le belle labbra
«Io
mi... insomma, non so... non so che diamine mi sia preso...»
La
rosa sorrise tra sé. Poverino, forse pensava che a lei non
aveva fatto
piacere...
«Sono
uno sciocco, mi...mi sono fatto trascinare, sai…»
continuò Sasuke sedendosi
sulla panchina. La ragazza lo seguì, guardandolo negli occhi
pece. Era
bellissimo, aveva tanta voglia di baciarlo di nuovo.
Il
moro si passò una mano tra i capelli, non sapendo
più come continuare, come
giustificarsi ancora. Era talmente ovvio, voleva dirglielo, ma qualcosa
improvvisamente lo bloccava. Forse era colpa dei suoi occhi smeraldini
che
sembravano leggere nei meandri più profondi della sua anima.
Prese
un respiro profondo.
«Sakura,
davvero, io non... non so come dirtelo... E’ estremamente
difficile...» si
morse un labbro, abbassando gli occhi. Non riusciva più a
reggere quel contatto
visivo.
La
ragazza, però sorrise, poggiandogli un dito sulle labbra per
zittirlo.
«Sssh,
non dire altro, Sasuke» si avvicinò a lui, adesso
ciò che li separava era
soltanto la distanza di un respiro. Il cuore del moro prese a battere
più
veloce, non capì più niente, vedeva soltanto lei.
Lei, Sakura,
dovunque...
La
rosa poggiò le labbra sulle sue intrappolandole in un dolce
bacio, facendogli
quasi strabuzzare gli occhi dalla sorpresa. La lingua della ragazza
cercava il
suo permesso, e quando il moro, scombussolato, glielo diede, i due
cominciarono
a baciarsi.
Sasuke
sentì un moto di felicità pervaderlo, le sue
speranze si riaccesero
improvvisamente e abbracciò Sakura, stringendola come mai
aveva fatto, senza
fermare quella meravigliosa danza di lingue che adesso stavano
improvvisando.
Sakura
sorrise ancora tra sé, era tutto perfetto, Sasuke era
perfetto. Voleva immortalare
quel momento per sempre nella sua memoria, finalmente era suo,
finalmente la
baciava.
Finalmente
il sogno della sua vita si era realizzato...
Quando
si staccarono lentamente, il ragazzo arrossì abbassando gli
occhi. Lei rise
gettando la sua folta chioma all’indietro. E lui
pensò che in quel momento non
c’era niente di più bello della sua risata.
«Aspettavo
da anni questo momento, sai» gli confidò
imbarazzata, alzando poi lo sguardo
fino ad incontrare i suoi occhi scuri
«Era
da tempo che volevo dirti una cosa, Sasuke»
Il
moro, stordito, boccheggiò..
«C-cosa?»
«Ti
amo, ti amo da morire» e prese a baciarlo di nuovo,
abbracciandolo,
accarezzandogli i capelli. E Sasuke si abbandonò a lei, come
una preda in balia
del suo cacciatore.
Naruto
aveva ragione, Naruto aveva sempre ragione, si disse, anche se era un
esimia
testa quadrata, aveva detto giusto. Lei lo amava, da sempre...
«Anche
io ti amo...» mormorò, staccandosi per un attimo
da lei e guardandola negli
occhi. Continuarono a baciarsi felici, felici perché la loro
storia era
finalmente incominciata, il loro amore aveva trionfato. E tutto era
successo
lì, in quel parco dove era iniziato tutto, dove il ragazzo
aveva capito che era
da sempre stato innamorato di lei, ma il suo orgoglio maledetto gli
impediva di
ammetterlo.
Passarono
minuti, forse ore. Il tempo volava quando si stava bene, e Sakura
improvvisamente pensò ai suoi due amici, Ino e Naruto, che
anche loro, entrambi
innamorati, stavano compiendo il loro stesso sbaglio.
Non
avevano il coraggio di dichiararsi, e lei si ricordò
repentinamente che aveva
promesso al suo migliore amico di aiutarlo.
«Senti
Sasuke, ho un’idea, tira fuori il cellulare»
ordinò autoritaria, e il ragazzo
pensò che non poteva stare meglio di così.
Obbedì alla sua nuova ragazza,
pensando che se solo glielo avesse chiesto avrebbe perfino attraversato
l’oceano a nuoto. Tutto esclusivamente per lei...
Il
suo amore di sempre.
Naruto
si teneva la testa sofferente, seduto sul divano a rimuginare.
Perché era di
natura un perfetto idiota?! Perché era così
incapace da non sapere come
comportarsi non appena gli si avvicinava Ino? Non faceva altro che fare
figuracce, dire cavolate quando non doveva e... farla scappare da lui.
Guardò
la porta della stanza delle ragazze che era chiusa, dentro di essa si
era
barricata la bionda subito dopo che le era inciampata di sopra. Beh, in
fondo
mica capiva tanto perché era fuggita, ma lui era davvero un
imbecille, non
c’era ombra di dubbio. Poteva almeno fermarla, oppure trovare
il coraggio di
bussare a quella porta, entrare, chiederle cos’avesse. E
magari confessarle i
suoi sentimenti e dirle che non era affatto fidanzato come le aveva
detto,
anche se non credeva le potesse interessare, che aveva inventato quella
balla
solo per trovare un modo per ingelosirla. Anche se era consapevole di
non avere
speranze...
Sospirò.
Non era molto diverso da Sasuke, adesso riusciva a capire come il suo
migliore
amico si sentiva. Solo che perlomeno quel borioso di Sasuke non faceva
figure
di mer... del cavolo davanti a Sakura.
Aveva
voglia di sfogarsi un po’ con lui, solo per sentirsi
nuovamente dire che era un
coglione, una testa quadrata che non capiva niente, che non ci sapeva
fare con
le donne. Era comunque consolante in mezzo a tutta quella desolazione...
Ancora
con quei pensieri in testa e gli occhi azzurri persi nel vuoto,
saltò
spaventato, non appena il suo cellulare squillò.
Imprecò ad alta voce,
cellulare del cavolo...
Spalancò
gli occhi.
Ino
nel frattempo, stava seduta per terra con la schiena appoggiata contro
la porta
della stanza. Con le dita si attorcigliava nervosamente il ciuffo che
le
ricadeva in volto, mentre si mordeva le labbra.
Naruto
era a due passi da lei, in salotto, e poco prima aveva fatto una
colossale figuraccia.
Si spiaccicò cinque dita sulla fronte. Quello
era un errore che non avrebbe mai dovuto fare!, si disse
disperata. Non
avrebbe mai dovuto chiedergli con chi era fidanzato, mai.
Primo,
perché lei non era tenuta a sapere, non era nemmeno una sua
amica intima;
secondo, non doveva mostrarsi così debole di fronte a lui,
non avrebbe dovuto
rifugiarsi in stanza, poteva aver capito qualcosa.
Ino sei davvero
una stupida,
pensò di sé stessa.
Appena
era finita tra le sue braccia non aveva capito più niente,
il cuore aveva
incominciato ad andare per conto suo, e lei non era così
brava a reggere quel
dannato gioco in cui l’aveva messa di fronte
l’amore. Sì, perché si era innamorata, ormai non costava niente
ammetterlo a se stessa, nemmeno ad una ragazza orgogliosa, perfettina e
schizzinosa come lei.
Sbuffò,
picchiettandosi la fronte. Adesso non avrebbe avuto il coraggio nemmeno
di
guardarlo in faccia, non sarebbe mai più uscita di
lì. Ripensò alla sua amica
Sakura finita chissà dove, e quasi rabbrividì
immaginando i suoi rimproveri. Di
non essere impulsiva su certe cose, pensare sempre prima di parlare...
Continuò
a mordersi le labbra rosee, quando il suo I-Phone squillò.
Dapprima
gli lanciò uno sguardo tagliente con i suoi bei occhi
celesti, quasi
infastidita di essere stata disturbata.
Poi,
immaginando fosse Sakura o qualcun altro, si alzò da terra e
raggiunse la
scrivania sopra cui era appoggiato. Aprì il testo, leggendo
velocemente.
Spalancò la bocca, mentre il suo cuore aveva preso a battere
impazzito.
“Ino
– Chan, ho appena sentito Naruto e mi ha detto che ha voglia
di parlare con te
di una certa cosa, solo che vorrebbe lo raggiungessi perché
si sente in
imbarazzo quando è vicino a te. Ti va se vai a vedere
dov’è e gli chiedi cos’ha
da dirti?”
Lanciò
uno sguardo alla porta chiusa della stanza.
Come
faceva Sakura ad aver parlato con Naruto? Si dimenticò di
rispondere, lanciò il
cellulare sul letto e corse verso la porta. Si appoggiò su
di essa, mettendo un
orecchio sul legno, tentando di capire se il biondo era ancora
lì.
Questi,
nascosto dall’altro lato, aveva appena fatto la stessa cosa,
complice di un
messaggio di Sasuke. Era palesemente inquieto, e la sua mente cercava
di
trovare parole adatte da usare. Sudava freddo.
Ino
strinse gli occhi, convincendosi. Doveva andare da
lui, solo così
poteva rimediare alla figuraccia.
Naruto
annuì concordante con se stesso. Doveva
andare da lei, solo così poteva
rimediare alla figuraccia.
La
bionda prese un respiro e abbassò la maniglia, ritrovandosi,
completamente
basito, un Naruto che aveva la mano alzata, pronto a bussare.
I
due ragazzi presi alla sprovvista cacciarono un urlo. Poi si guardarono
con eloquenza,
arrossirono leggermente e ridacchiarono.
«Ehm,
Naruto... e-entra...» balbettò Ino, imbarazzata al
massimo.
Il
biondo si passò un mano tra i capelli spettinati e sorrise
timidamente. Cosa
estremamente strana: da quando era diventato timido?!
Si
sedette sul letto e aspettò che lei facesse lo stesso.
Quando Ino lo raggiunse,
i due non spiaccicarono parola per un po’, intenti a fissare
il pavimento. Il
silenzio era calato su di loro ed entrambi decisero di spezzarlo.
«Sai,
mi è arrivato...» dissero all’unisono.
Poi si guardarono, celeste su celeste, e
ridacchiarono.
«Prima
tu!» ripeterono insieme.
Scoppiarono
a ridere questa volta, più che altro per allentare quella
strana tensione che
si era creata.
«Parla,
Naruto, scusami...»
Questi
finì di ridere dato che lo aveva fatto per qualche secondo
in più, rischiando
di apparire isterico. Ino lo fissava interrogativa. Prese fiato, e
comunicò
mentalmente al suo cuore di smetterla di battere veloce, altrimenti
quell’angelo di ragazza che aveva di lato se ne sarebbe
accorta.
«Io...
Sai, guardavo la televisione, un... un programma dove ci sono belle
ragazze» mentì
per non apparire disperato beccandosi solo un’occhiataccia.
«Eh
insomma, mi... mi è arrivato un sms da parte dello
smidollato di Sasuke» disse,
cercando di apparire indifferente «E beh, diceva qualcosa del
tipo che volevi
parlarmi... Io non c’ho fatto nemmeno caso subito, sai,
però... beh...»
Si
bloccò non sapendo come continuare. Ino si sentiva
leggermente irritata. Primo
perché il messaggio che aveva mandato Sasuke al suo amico
era lo stesso che
Sakura aveva mandato a lei; secondo, non era carino ciò che
le stava facendo
capire. Non si era minimamente interessato a lei, allora.
D’altronde
che poteva aspettarsi? Era fidanzato...
«Ah,
bene, perché anche Sakura -chan mi ha mandato qualcosa del
genere» disse fredda
«Ma nemmeno io ho letto bene, ho pensato che qualunque cosa
tu volessi non era
necessario parlare proprio con me visto che sei fidanzato. Avresti
potuto chiedere
alla tua ragazza, ti pare?»
Naruto
boccheggiò non sapendo come rispondere. Abbassò
lo sguardo sentendosi in
imbarazzo. Forse aveva esagerato a dirle in quel modo... E poi come
faceva
adesso a sistemare la questione del fidanzamento? Lui non aveva una
fidanzata
da quando aveva lasciato quella sanguisuga di Hinata...
Ino,
rossa in viso, forse per l’irritazione, guardava un punto
imprecisato tra il
muro e il letto. Il ragazzo credette di impazzire, non ce la faceva
più. Lui
non era tipo da silenzi, frecciatine e tutte quelle cose, aveva bisogno
di
urlare al vento ciò che provava per lei! Aveva bisogno di
farlo, diamine!
Forse
un po’ troppo forte, strinse la mano al suo braccio facendola
voltare stupita.
Chiuse gli occhi, lui.
«Oh,
adesso basta, Ino! Non m’importa se Sakura e Sasuke ci hanno
imbrogliato, devo
dirti la verità!» urlò, mentre lei
alzava un sopracciglio incredula
«Il
fatto è che mi piaci, sei troppo bella, Ino, e quando sto
con te divento un
coglione patentato, più che una testa quadrata! Il che
è grave, perché Sasuke
dice sempre che peggio di una testa quadrata non
c’è niente!»
Si
strinse i capelli, mentre lei si avvicinava, leggermente preoccupata da
quel
comportamento. Gli appoggiò una mano sulla spalla e sorrise
tra sé.
«Io...
Io sto diventando pazzo, cazzo! Lo so che sei troppo figa per me,
diamine, sono
soltanto un energumeno, ma ti prego di dirmi ciò che pensi
ora o non farlo mai
più, perché io dopo questa stronzata colossale
che ho appena fatto non mi farò
più vedere in giro da te, anzi credo me ne andrò
di casa, partirò per il Tibet,
sì...»
La
ragazza l’osservò. Parlava con lo sguardo basso,
rosso in viso. Era così bello,
pensò. Sorrise timidamente, poi gli poggiò una
mano sulla bocca per farlo stare
zitto. Naruto la fissò stranito.
«E
dimmi, caro il mio Uzumaki» cominciò la bionda,
utilizzando un tono di voce
malizioso
«Che
mi dici della fidanzata?»
Si
avvicinò a lui piano, facendolo deglutire. Rise
nervosamente, allontanandosi il
colletto della maglia, cominciando a sentire un gran caldo.
«Q-quale
fidanzata?» chiese vago, mentre lei alzava un sopracciglio.
Non stava con
nessuno allora? L’aveva presa in giro? Incrociò le
braccia.
«Come
sarebbe a dire? Fino a ieri avevi detto di essere impegnato!»
Naruto
si schiarì la voce, leggermente in difficoltà.
Aveva paura si arrabbiasse se
avesse detto che era un single disperato, ma ormai... doveva dirgli la
verità.
Non poteva continuare a fare l’idiota, si disse
«Ehm,
no, Ino, io... ho detto una bugia...»mentre lo disse si
scostò da lei. Dallo
sguardo che aveva avrebbe potuto ucciderlo
«Ma
davvero?»
«Uhm,
volevo... volevo vedere la tua reazione...»
abbassò lo sguardo, rassegnato «Tanto
so già che a te non frega niente, ho toppato come un
idiota»
La
bionda non seppe se arrabbiarsi o meno. Optò per una terza
opzione: la felicità
la pervase, non fu più cosciente delle sue azioni, e in un
attimo fu addosso al
ragazzo, unendo le loro labbra in un bacio appassionato. Naruto,
stupito, gli
occhi spalancati, l’abbracciò senza rendersi conto
cosa diavolo stava
succedendo.
Quando
si mollarono Ino gli lanciò uno sguardo malizioso. Lui la
fissava ancora con le
orbite spalancate. Si tastò piano le
labbra, comprese al volo ciò che era
accaduto.
Lo aveva baciato...
Guardò la ragazza stralunato, lei pensò che
forse aveva sbagliato e maledisse nuovamente la sua
impulsività. Ma Naruto
piegò le labbra in un sorriso a trenta denti, il cuore gli
esplose dal petto e
scoppiò a ridere.
«Ma
che ti prende?» chiese la ragazza, offesa
Lui
respirava a fatica, soppresso dalla felicità.
«Io...
Io...» biascicò senza sapere bene cosa dire
«Io sono ufficialmente in
paradiso!»
Le
fu letteralmente addosso, baciandola, stringendola. La ragazza rise tra
le sue
labbra e si sdraiarono sul letto, felici. Si strinsero forte,
guardandosi negli
occhi, e ridere. Ridere di loro e della loro stupidità.
Perché come Sakura e
Sasuke avrebbero detto, erano delle teste quadrate e
grazie ai
loro amici avevano capito.
Si
amavano.
«Ehi,
Ino...» sussurrò Naruto, mentre
l’abbracciava, sopra di lei, e la baciava.
Lei
alzò gli occhi cerulei per guardarlo, interrogativa.
«P.s
I love you...»
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