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Autore: rose07    01/03/2012    4 recensioni
Un Sasuke che si accorge di volere più che bene a Sakura; un Naruto tutto pazzo che cerca di conquistare Ino.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Sasuke corse finché potette, rischiando più volte di essere travolto da una macchina. Arrivato ad un certo punto, il fiato mozzato, si fermò appoggiandosi ad un palo della luce per riprendersi.
Sakura era scappata via. Perché lo aveva fatto, si disse? Lo sapeva, non avrebbe mai dovuto baciarla, era stato uno stupido impulsivo, aveva buttato al vento il loro rapporto. Quel bel rapporto che avevano da poco costruito. Rimase a riflettere, constatando che per quanto avrebbe corso per raggiungerla non ce l’avrebbe mai fatta. L’aveva ormai persa di vista.
Si era illuso come un bambino, aveva creduto per un istante di essere ricambiato. Quando aveva incontrato quegli splendidi occhi verdi non aveva capito più niente, tutto era diventato così confuso, aveva reagito secondo il suo cuore... Era davvero patetico, si disse.
Sospirò affranto. Adesso probabilmente la sua Sakura era arrabbiata con lui, magari offesa perché l’aveva baciata senza il suo permesso. Era un idiota, una testa quadrata, un “Naruto”.
Alzò gli occhi al cielo, pensando che stava diventato matto.
Pazzo per Sakura, pazzo perché aveva sbagliato tutto. Ancora una volta, a causa del caratteraccio che si ritrovava l’aveva fatta nuovamente soffrire.
Anche se Naruto blaterava il contrario, ovvero che la rosa lo amasse, lui non ci credeva più ormai. Aveva perso le speranze. Non restava che trovarla, correre per raggiungerla, fermarla e dirle tutto.
Ormai il danno era fatto, avrebbe dovuto chiederle scusa e agire educatamente. Dirle che era innamorato perso di lei, che la voleva tanto, che... che quando Rock Lee le faceva la corte aveva voglia di strozzarlo.
Forse lei non lo ricambiava, ma avrebbe capito lo stesso. Un barlume di speranza si accese in lui. Riprendendo fiato, cominciò a correre verso il parco, luogo in cui era cambiato tutto...
 
 
 
 
Sakura correva a più non posso, senza fermarsi mai. Entrò nell’unico posto in cui la portava il cuore, l’unico posto che le ricordava il suo Sasuke. Si fermò riprendendo fiato, aveva fatto un kilometro senza sosta.
Era matta da legare, si disse. Perché era scappata come un’idiota non appena il sogno della sua vita si era avverato? Sasuke l’aveva finalmente baciata, e lei si era sentita in paradiso. Ma l’imbarazzo l’aveva colta di sorpresa e la sua impulsività l’aveva indotta a fuggire via senza una spiegazione.
Povero Sasuke, pensò, l’aveva lasciato solo, che stupida! Si sedette su una panchina in riva al piccolo laghetto dove per la prima volta lei e Sasuke si erano guardati con occhi diversi. Lui l’aveva abbracciata, lei lo aveva consolato. Era stato tutto così bello... speciale...
Chiuse gli occhi, risentendo le labbra del moro sulle sue.
Sorrise mentre il cuore le esplodeva dal petto. Era così felice, avrebbe voluto saltellare.
I raggi del sole le pizzicavano le pelle bianca e lei si sentì davvero bene. Avrebbe voluto tanto dirgli grazie, grazie per averla baciata ed averla resa la ragazza più felice dell’universo. Grazie per la sua sola esistenza, perché grazie a lui era tutto speciale, magico... Rise da sola, cristallina, come una scema.
Beh, forse era meglio tornare alla palazzina, pensò improvvisamente. Doveva parlare con lui e chiedergli scusa per il suo comportamento infantile, sì. Si alzò dalla panchina per avviarsi, ma il luccichio del laghetto catturò la sua attenzione. Sorrise, e si abbassò per bagnarsi le dita...
Sasuke, ti amo...
Fece un balzo all’indietro, non appena udì una voce a lei così familiare. Il suo cuore accelerò di colpo.
«Sakura! Sakura, sei qui?» era lui, oh dio, era proprio lui, l’aveva seguita «Fatti vedere, ti prego!»
La rosa prese fiato, facendosi aria con la mano. Doveva stare calma, calma. Non doveva fare nuovamente la figura dell’idiota
Sasuke spuntò dietro gli alberi e i cespugli, e non appena gli sguardi dei due s’incontrarono, sembrò come se tutto intorno a loro si fosse fermato. Non riuscirono a staccarsi gli occhi di dosso nemmeno per un secondo.
Il ragazzo tentò di tranquillizzarsi, il suo cuore aveva incominciato a fare le capriole e ciò non era un punto a suo favore. Si schiarì la voce e si avvicinò a lei.
«Sakura, io...» biascicò in difficoltà, mentre lei si mordeva le belle labbra
«Io mi... insomma, non so... non so che diamine mi sia preso...»
La rosa sorrise tra sé. Poverino, forse pensava che a lei non aveva fatto piacere...
«Sono uno sciocco, mi...mi sono fatto trascinare, sai…» continuò Sasuke sedendosi sulla panchina. La ragazza lo seguì, guardandolo negli occhi pece. Era bellissimo, aveva tanta voglia di baciarlo di nuovo.
Il moro si passò una mano tra i capelli, non sapendo più come continuare, come giustificarsi ancora. Era talmente ovvio, voleva dirglielo, ma qualcosa improvvisamente lo bloccava. Forse era colpa dei suoi occhi smeraldini che sembravano leggere nei meandri più profondi della sua anima.
Prese un respiro profondo.
«Sakura, davvero, io non... non so come dirtelo... E’ estremamente difficile...» si morse un labbro, abbassando gli occhi. Non riusciva più a reggere quel contatto visivo.
La ragazza, però sorrise, poggiandogli un dito sulle labbra per zittirlo.
«Sssh, non dire altro, Sasuke» si avvicinò a lui, adesso ciò che li separava era soltanto la distanza di un respiro. Il cuore del moro prese a battere più veloce, non capì più niente, vedeva soltanto lei.
Lei, Sakura, dovunque...
La rosa poggiò le labbra sulle sue intrappolandole in un dolce bacio, facendogli quasi strabuzzare gli occhi dalla sorpresa. La lingua della ragazza cercava il suo permesso, e quando il moro, scombussolato, glielo diede, i due cominciarono a baciarsi.
Sasuke sentì un moto di felicità pervaderlo, le sue speranze si riaccesero improvvisamente e abbracciò Sakura, stringendola come mai aveva fatto, senza fermare quella meravigliosa danza di lingue che adesso stavano improvvisando.
Sakura sorrise ancora tra sé, era tutto perfetto, Sasuke era perfetto. Voleva immortalare quel momento per sempre nella sua memoria, finalmente era suo, finalmente la baciava.
Finalmente il sogno della sua vita si era realizzato...
Quando si staccarono lentamente, il ragazzo arrossì abbassando gli occhi. Lei rise gettando la sua folta chioma all’indietro. E lui pensò che in quel momento non c’era niente di più bello della sua risata.
«Aspettavo da anni questo momento, sai» gli confidò imbarazzata, alzando poi lo sguardo fino ad incontrare i suoi occhi scuri
«Era da tempo che volevo dirti una cosa, Sasuke»
Il moro, stordito, boccheggiò..
«C-cosa?»
«Ti amo, ti amo da morire» e prese a baciarlo di nuovo, abbracciandolo, accarezzandogli i capelli. E Sasuke si abbandonò a lei, come una preda in balia del suo cacciatore.
Naruto aveva ragione, Naruto aveva sempre ragione, si disse, anche se era un esimia testa quadrata, aveva detto giusto. Lei lo amava, da sempre...
«Anche io ti amo...» mormorò, staccandosi per un attimo da lei e guardandola negli occhi. Continuarono a baciarsi felici, felici perché la loro storia era finalmente incominciata, il loro amore aveva trionfato. E tutto era successo lì, in quel parco dove era iniziato tutto, dove il ragazzo aveva capito che era da sempre stato innamorato di lei, ma il suo orgoglio maledetto gli impediva di ammetterlo.
Passarono minuti, forse ore. Il tempo volava quando si stava bene, e Sakura improvvisamente pensò ai suoi due amici, Ino e Naruto, che anche loro, entrambi innamorati, stavano compiendo il loro stesso sbaglio.
Non avevano il coraggio di dichiararsi, e lei si ricordò repentinamente che aveva promesso al suo migliore amico di aiutarlo.
«Senti Sasuke, ho un’idea, tira fuori il cellulare» ordinò autoritaria, e il ragazzo pensò che non poteva stare meglio di così. Obbedì alla sua nuova ragazza, pensando che se solo glielo avesse chiesto avrebbe perfino attraversato l’oceano a nuoto. Tutto esclusivamente per lei... 
Il suo amore di sempre.
 
 
 
 
 
 
 
Naruto si teneva la testa sofferente, seduto sul divano a rimuginare. Perché era di natura un perfetto idiota?! Perché era così incapace da non sapere come comportarsi non appena gli si avvicinava Ino? Non faceva altro che fare figuracce, dire cavolate quando non doveva e... farla scappare da lui.
Guardò la porta della stanza delle ragazze che era chiusa, dentro di essa si era barricata la bionda subito dopo che le era inciampata di sopra. Beh, in fondo mica capiva tanto perché era fuggita, ma lui era davvero un imbecille, non c’era ombra di dubbio. Poteva almeno fermarla, oppure trovare il coraggio di bussare a quella porta, entrare, chiederle cos’avesse. E magari confessarle i suoi sentimenti e dirle che non era affatto fidanzato come le aveva detto, anche se non credeva le potesse interessare, che aveva inventato quella balla solo per trovare un modo per ingelosirla. Anche se era consapevole di non avere speranze...
Sospirò. Non era molto diverso da Sasuke, adesso riusciva a capire come il suo migliore amico si sentiva. Solo che perlomeno quel borioso di Sasuke non faceva figure di mer... del cavolo davanti a Sakura.
Aveva voglia di sfogarsi un po’ con lui, solo per sentirsi nuovamente dire che era un coglione, una testa quadrata che non capiva niente, che non ci sapeva fare con le donne. Era comunque consolante in mezzo a tutta quella desolazione...
Ancora con quei pensieri in testa e gli occhi azzurri persi nel vuoto, saltò spaventato, non appena il suo cellulare squillò. Imprecò ad alta voce, cellulare del cavolo...
Spalancò gli occhi.
 
 
Ino nel frattempo, stava seduta per terra con la schiena appoggiata contro la porta della stanza. Con le dita si attorcigliava nervosamente il ciuffo che le ricadeva in volto, mentre si mordeva le labbra.
Naruto era a due passi da lei, in salotto, e poco prima aveva fatto una colossale figuraccia. Si spiaccicò cinque dita sulla fronte. Quello era un errore che non avrebbe mai dovuto fare!, si disse disperata. Non avrebbe mai dovuto chiedergli con chi era fidanzato, mai.
Primo, perché lei non era tenuta a sapere, non era nemmeno una sua amica intima; secondo, non doveva mostrarsi così debole di fronte a lui, non avrebbe dovuto rifugiarsi in stanza, poteva aver capito qualcosa.
Ino sei davvero una stupida, pensò di sé stessa.
Appena era finita tra le sue braccia non aveva capito più niente, il cuore aveva incominciato ad andare per conto suo, e lei non era così brava a reggere quel dannato gioco in cui l’aveva messa di fronte l’amore. Sì, perché si era innamorata, ormai non costava niente ammetterlo a se stessa, nemmeno ad una ragazza orgogliosa, perfettina e schizzinosa come lei.
Sbuffò, picchiettandosi la fronte. Adesso non avrebbe avuto il coraggio nemmeno di guardarlo in faccia, non sarebbe mai più uscita di lì. Ripensò alla sua amica Sakura finita chissà dove, e quasi rabbrividì immaginando i suoi rimproveri. Di non essere impulsiva su certe cose, pensare sempre prima di parlare...
Continuò a mordersi le labbra rosee, quando il suo I-Phone squillò. Dapprima gli lanciò uno sguardo tagliente con i suoi bei occhi celesti, quasi infastidita di essere stata disturbata.
Poi, immaginando fosse Sakura o qualcun altro, si alzò da terra e raggiunse la scrivania sopra cui era appoggiato. Aprì il testo, leggendo velocemente. Spalancò la bocca, mentre il suo cuore aveva preso a battere impazzito.
 
Ino – Chan, ho appena sentito Naruto e mi ha detto che ha voglia di parlare con te di una certa cosa, solo che vorrebbe lo raggiungessi perché si sente in imbarazzo quando è vicino a te. Ti va se vai a vedere dov’è e gli chiedi cos’ha da dirti?”
 
Lanciò uno sguardo alla porta chiusa della stanza.
Come faceva Sakura ad aver parlato con Naruto? Si dimenticò di rispondere, lanciò il cellulare sul letto e corse verso la porta. Si appoggiò su di essa, mettendo un orecchio sul legno, tentando di capire se il biondo era ancora lì.
Questi, nascosto dall’altro lato, aveva appena fatto la stessa cosa, complice di un messaggio di Sasuke. Era palesemente inquieto, e la sua mente cercava di trovare parole adatte da usare. Sudava freddo.
Ino strinse gli occhi, convincendosi. Doveva andare da lui, solo così poteva rimediare alla figuraccia.
Naruto annuì concordante con se stesso. Doveva andare da lei, solo così poteva rimediare alla figuraccia.
La bionda prese un respiro e abbassò la maniglia, ritrovandosi, completamente basito, un Naruto che aveva la mano alzata, pronto a bussare.
I due ragazzi presi alla sprovvista cacciarono un urlo. Poi si guardarono con eloquenza, arrossirono leggermente e ridacchiarono.
«Ehm, Naruto... e-entra...» balbettò Ino, imbarazzata al massimo.
Il biondo si passò un mano tra i capelli spettinati e sorrise timidamente. Cosa estremamente strana: da quando era diventato timido?!
Si sedette sul letto e aspettò che lei facesse lo stesso. Quando Ino lo raggiunse, i due non spiaccicarono parola per un po’, intenti a fissare il pavimento. Il silenzio era calato su di loro ed entrambi decisero di spezzarlo.
«Sai, mi è arrivato...» dissero all’unisono. Poi si guardarono, celeste su celeste, e ridacchiarono.
«Prima tu!» ripeterono insieme.
Scoppiarono a ridere questa volta, più che altro per allentare quella strana tensione che si era creata.
«Parla, Naruto, scusami...»
Questi finì di ridere dato che lo aveva fatto per qualche secondo in più, rischiando di apparire isterico. Ino lo fissava interrogativa. Prese fiato, e comunicò mentalmente al suo cuore di smetterla di battere veloce, altrimenti quell’angelo di ragazza che aveva di lato se ne sarebbe accorta.
«Io... Sai, guardavo la televisione, un... un programma dove ci sono belle ragazze» mentì per non apparire disperato beccandosi solo un’occhiataccia.
«Eh insomma, mi... mi è arrivato un sms da parte dello smidollato di Sasuke» disse, cercando di apparire indifferente «E beh, diceva qualcosa del tipo che volevi parlarmi... Io non c’ho fatto nemmeno caso subito, sai, però... beh...»
Si bloccò non sapendo come continuare. Ino si sentiva leggermente irritata. Primo perché il messaggio che aveva mandato Sasuke al suo amico era lo stesso che Sakura aveva mandato a lei; secondo, non era carino ciò che le stava facendo capire. Non si era minimamente interessato a lei, allora.
D’altronde che poteva aspettarsi? Era fidanzato...
«Ah, bene, perché anche Sakura -chan mi ha mandato qualcosa del genere» disse fredda «Ma nemmeno io ho letto bene, ho pensato che qualunque cosa tu volessi non era necessario parlare proprio con me visto che sei fidanzato. Avresti potuto chiedere alla tua ragazza, ti pare?»
Naruto boccheggiò non sapendo come rispondere. Abbassò lo sguardo sentendosi in imbarazzo. Forse aveva esagerato a dirle in quel modo... E poi come faceva adesso a sistemare la questione del fidanzamento? Lui non aveva una fidanzata da quando aveva lasciato quella sanguisuga di Hinata...
Ino, rossa in viso, forse per l’irritazione, guardava un punto imprecisato tra il muro e il letto. Il ragazzo credette di impazzire, non ce la faceva più. Lui non era tipo da silenzi, frecciatine e tutte quelle cose, aveva bisogno di urlare al vento ciò che provava per lei! Aveva bisogno di farlo, diamine!
Forse un po’ troppo forte, strinse la mano al suo braccio facendola voltare stupita. Chiuse gli occhi, lui.
«Oh, adesso basta, Ino! Non m’importa se Sakura e Sasuke ci hanno imbrogliato, devo dirti la verità!» urlò, mentre lei alzava un sopracciglio incredula
«Il fatto è che mi piaci, sei troppo bella, Ino, e quando sto con te divento un coglione patentato, più che una testa quadrata! Il che è grave, perché Sasuke dice sempre che peggio di una testa quadrata non c’è niente!»
Si strinse i capelli, mentre lei si avvicinava, leggermente preoccupata da quel comportamento. Gli appoggiò una mano sulla spalla e sorrise tra sé.
«Io... Io sto diventando pazzo, cazzo! Lo so che sei troppo figa per me, diamine, sono soltanto un energumeno, ma ti prego di dirmi ciò che pensi ora o non farlo mai più, perché io dopo questa stronzata colossale che ho appena fatto non mi farò più vedere in giro da te, anzi credo me ne andrò di casa, partirò per il Tibet, sì...»
La ragazza l’osservò. Parlava con lo sguardo basso, rosso in viso. Era così bello, pensò. Sorrise timidamente, poi gli poggiò una mano sulla bocca per farlo stare zitto. Naruto la fissò stranito.
«E dimmi, caro il mio Uzumaki» cominciò la bionda, utilizzando un tono di voce malizioso
«Che mi dici della fidanzata
Si avvicinò a lui piano, facendolo deglutire. Rise nervosamente, allontanandosi il colletto della maglia, cominciando a sentire un gran caldo.
«Q-quale fidanzata?» chiese vago, mentre lei alzava un sopracciglio. Non stava con nessuno allora? L’aveva presa in giro? Incrociò le braccia.
«Come sarebbe a dire? Fino a ieri avevi detto di essere impegnato!»
Naruto si schiarì la voce, leggermente in difficoltà. Aveva paura si arrabbiasse se avesse detto che era un single disperato, ma ormai... doveva dirgli la verità. Non poteva continuare a fare l’idiota, si disse
«Ehm, no, Ino, io... ho detto una bugia...»mentre lo disse si scostò da lei. Dallo sguardo che aveva avrebbe potuto ucciderlo
«Ma davvero?»
«Uhm, volevo... volevo vedere la tua reazione...» abbassò lo sguardo, rassegnato «Tanto so già che a te non frega niente, ho toppato come un idiota»
La bionda non seppe se arrabbiarsi o meno. Optò per una terza opzione: la felicità la pervase, non fu più cosciente delle sue azioni, e in un attimo fu addosso al ragazzo, unendo le loro labbra in un bacio appassionato. Naruto, stupito, gli occhi spalancati, l’abbracciò senza rendersi conto cosa diavolo stava succedendo.
Quando si mollarono Ino gli lanciò uno sguardo malizioso. Lui la fissava ancora con le orbite spalancate. Si tastò piano le labbra, comprese al volo ciò che era accaduto.
Lo aveva baciato... Guardò la ragazza stralunato, lei pensò che forse aveva sbagliato e maledisse nuovamente la sua impulsività. Ma Naruto piegò le labbra in un sorriso a trenta denti, il cuore gli esplose dal petto e scoppiò a ridere.
«Ma che ti prende?» chiese la ragazza, offesa
Lui respirava a fatica, soppresso dalla felicità.
«Io... Io...» biascicò senza sapere bene cosa dire «Io sono ufficialmente in paradiso!»
Le fu letteralmente addosso, baciandola, stringendola. La ragazza rise tra le sue labbra e si sdraiarono sul letto, felici. Si strinsero forte, guardandosi negli occhi, e ridere. Ridere di loro e della loro stupidità. Perché come Sakura e Sasuke avrebbero detto, erano delle teste quadrate e grazie ai loro amici avevano capito.
Si amavano.
«Ehi, Ino...» sussurrò Naruto, mentre l’abbracciava, sopra di lei, e la baciava.
Lei alzò gli occhi cerulei per guardarlo, interrogativa.

«P.s I love you...»
 













 
   
 
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