Attractive Lie di StellinaJailynne (/viewuser.php?uid=210186)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrival in Los Angeles ***
Capitolo 2: *** Just a glance ***
Capitolo 3: *** First Date? ***
Capitolo 4: *** Fireworks ***
Capitolo 1 *** Arrival in Los Angeles ***
Capitolo 1 Attractive Lie
Ehilà!
Eccoci qua con una (speriamo) bella storia :) Avevamo notato come le
fanfiction Saulbert fossero alquanto rare in questo sito, quindi abbimo
avuto l'idea di scriverne noi una.
Confidiamo che non sia troppo deludente e aspettiamo con ansia i vostri
commenti e le vostra critiche (che siano costruttive, eh? :P)
Ovviamente i personaggi non ci appartengono e non indendiamo
presupporre che niente di ciò che abbiamo scritto sia accaduto
(anche se, forse, qualcosina....vabbè, particolari XD)
Ci scusiamo in anticipo per gli errori e vi auguriamo una buona lettura!! =D
P.s. Se vi va alla fine del capitolo troverete le storie che scriviamo singolarmente, se vi va leggetele=)
-Ehy,
Koskinen! Il capo vuole parlarti. Adesso.- Il novellino dai capelli
biondissimi e gli occhi cristallini, che stava seduto a una piccola
scrivania impolverata nell'angolo dell'ufficio, si voltò verso
il ragazzo che lo aveva chiamato.
-Si, arrivo.- Sauli era un ragazzo di 27 anni, appena arrivato alla
redazione della rivista. Aveva studiato lettere all'università
di Helsinki, ma non si era mai dedicato particolarmente al gossip,
dunque si trovava ancora un po' disorientato in quel ambiente fatto di
scandali e scoop. Dopo essersi presentato troppo elegantemente il primo
giorno di lavoro, aveva imparato che nessuno si vestiva in maniera
particolarmente professionale, cosa che, si sarebbe invece di certo
aspettato in un giornale più serio. Quindi quel giorno, si era
vestito con dei semplici jeans blu e una camicia azzurra a tinta unita,
con le maniche arrotolate fino sopra il gomito, in modo che il
tatuaggio che percorreva tutto il braccio sinistro fosse in bella
vista, lasciando anche intravedere i muscoli. Ciononostante, Sauli non
era esattamente lo stereotipo di macho: non era molto alto e di
costituzione si potrebbe dire quasi fragile.
Appoggiò la penna con cui stava scrivendo e si alzò per
andare a vedere cosa volesse quello zoticone del suo capo, che era
buono solo a farsi soldi sulle sfortune (anche immaginarie) degli altri.
Con un po' di esitazione bussò alla porta, prima di apirla.
-Voleva vedermi?-
-Si, entra, Sauli.- Aveva odiato il modo in cui pronunciava il suo nome
dalla prima volta che lo aveva incontrato. Sembrava volesse impersonare
la figura di un padre benevolente che protegge il suo figliolo. Pessima
recitazione però. Poteva sentire la sua aura da maniaco a
chilometri. C'era qualcosa di malato in quell'uomo, per non parlare che
avrà avuto una trentina di anni più del biondo. Dal primo
giorno che gli aveva parlato, il suo capo aveva continuato a fare
allusioni alquanto spiacevoli, ma dato che non si poteva permettere di
cercare un altro lavoro aveva stretto i denti e aveva continuato,
facendo finta di niente.
Entrò e chiuse la porta dietro di se, andando poi a sedersi davanti alla scrivania piena di fogli del suo capo.
-Abbiamo bisogno di un'intervista con questo tizio.- iniziò
tirando fuori una foto, facendola vedere a Sauli. L'immagine ritraeva
un uomo sulla trentina, dai capelli corvini corti, ingellati
così che stessero all'in su. Indossava degli occhiali da sole,
una anonima t-shirt e dei pantaloni neri che finivano in degli stivali
dello stesso colore. Era una di quelle classiche foto scattate dai
paparazzi a personaggi famosi, mentre se ne vanno in giro per la
città. Tuttavia, per quanto potesse dedurre che fosse famoso,
non l'aveva mai visto prima.
-Chi è?- chiese dunque, per avere qualche chiarimento.
-Adam Lambert, un cantante. Il suo nuovo album è appena uscito e
abbiamo bisogno di un articolo. Possibilmente un articolo
interessante.- disse sottolineando l'aggettivo.
-E lei vuole me per questo lavoro?- era alquanto stranito. Era ancora a
quel livello dove scriveva l'oroscopo e la barzelletta del giorno. Come
aveva fatto a meritarsi un salto di qualità del genere? Okay,
non lo voleva sapere, inutile che si ponesse certe domande alle quali
avrebbe preferito non sapere la risposta.
-Sì, ho visto che hai lavorato duro in questi giorni. Voglio darti la possibilità di farmi vedere cosa vali.-
-Grazie.- disse anche se non era sicuro di volerlo ringraziare davvero. Sentiva che c'era qualche tranello.
-Non deludermi. Parti tra quattro ore.-
-Per dove?-
-Non è ovvio, figliolo? Los Angeles.-
-Los Angeles?- chiese incredulo.
-Certamente. Ora vai e preparati.- chiuse il discorso porgendogli i biglietti per l'aereo e altre scartoffie.
Non ci poteva credere, si trovava davvero su un aereo diretto a Los
Angeles. Era sempre stato il suo sogno, quello di mollare tutto in
Finlandia e andare a vivere a LA. Tuttavia, non era mai riuscito a
metterlo in pratica, o per mancanza di soldi, o per altre
necessità come lo studio. Pensadoci sarebbe stato tentato di
approfittare dell'occasione e cercare lavoro lì, chissà
mai che qualcosa non sarebbe riuscito a trovare. Bastava anche qualcosa
di semplice tanto per iniziare, giusto sufficiente a pagare vitto e
alloggio. Beh, ma prima di quello era meglio preoccuparsi
dell'intervista. Era sempre stato ottimista, ma mettersi al riparo
prima di rimanere completamente senza lavoro era decisamente meglio. Si
mise su le cuffie dell'ipod per ascoltare il famigerato album, che era
a mala pena riuscito a scaricare prima di partire. Arrivare a fare un
intervista su qualcosa di cui non si ha la più pallida idea
è la cosa peggiore che possa capitare. Come premette play, si
sentì catapultare in un altro mondo. Non riusciva nemmeno a
formulare pensieri coerenti, si era completamente abbandonato
nell'armonia inebriante e nella voce sovrumana del cantate. Come poteva
non averlo mai sentito prima? Era qualcosa di stupefacente. Si
risvegliò da quella trance in cui era caduto solo quando l'album
fu terminato. Aveva avuto subito l'impulso di ripremere play, ma si
trattenne, deciso prima a dare un'occhiata alla documentazione che il
capo gli aveva lasciato. C'erano un paio d'informazioni sull'hotel e
sui luoghi dove la star era stata vista più frequentemente. A
primo impatto, non capì che fine potesse mai avere quel genere
di informazione, poi, non trovando nient'altro riguardo l'intervista,
realizzò. Il capo non gli aveva nemmeno fissato un incontro.
Sarebbe dovuto trasformarsi, in una specie di Sherlok Holmes di bassa
categoria. Evviva! Eccola, la prima fregatura. Per chi lo aveva preso? Un segugio? Cristo, in cosa si era andato a cacciare? Ora si che sperava di trovare un altro lavoro.
Fortunatamente almeno aveva l'hotel pagato per una settimana dal
giornale, almeno quello!!Così una volta atterrato prese un taxii
e diede subito l'indirizzo dell'hotel, aveva assolutamente bisogno di
farsi una doccia e di pensare a come muoversi in una città
sconociuta alla ricerca di Adam Lambert.
Quando arrivò realizzo che non era affatto un hotel ma
bensì un motel in un quartiere che a prima vista sembrava
davvero brutto.
Si buttò sul letto matrimoniale lasciando le valige in un
angolo. Certo che potevano almeno avergli dato una stanza più
carina, era davvero piccola: camera con letto matrimoniale e due
comodini, un televisore posto sopra ad un mobile ed un bagno.
Oltretutto non aveva nemmeno il servizio in camera, e questo significava che doveva pagarsi ogni colazione, pranzo e cena, perfetto, così avrebbe finito per finire anche quei pochi soldi che aveva messo da parte.
Sbuffando innervosito per tutta quella situazione, decise che l'uinco modo per rilassarsi un attimo era appunto la doccia.
L'acqua calda era un calmante naturale per lui, gli rilassava i muscoli e gli toglieva ogni tipo di pensiero o preoccupazione.
Dopo essersi coperto con un accapatoio si buttò nuovamente sul
letto. Odiava il suo capo per averlo messo in quella situazione, non
poteva semplicemenete avergli organizzato un incontro? Tutto questo gli
sembrava ridicolo, non era un paparazzo che doveva correre appena lo
chiamavano per scattare foto! Era un giornalista serio lui, o almeno
era quello che sperava di diventare un giorno.
Appoggiò la valigia sul letto e prese un paio di jeans neri,
stretti e una maglia bianca con sopra una giacca di pelle nera
abbianata agli anfibi.
Poteva andare, si disse osservandosi allo specchio. Sistemandosi
nuovamente i capelli biondi e mettendo un filo di matita nera sotto gli
occhi, sarebbe andato alla ricerca di un posto economico dove mangiare.
Girò per le strade di Los Angeles per un pò fino a che non trovò un fast food che vedeva pizze al taglio. Ottimo! Pensò sorridendo. Entrò subito e mangiò due tranci di pizza con gusto, stava davvero morendo di fame.
Quando si alzò per pagare la sua cena, vide un ragazzo muscoloso
con dei capelli castano scuro ricci molto carino che evidentemente lo
stava fissando già da un pò, era totalmente perso nei
suoi pensieri da non essersene nemmeno accorto.
Il ragazzo gli fece un occhiolino e non potè evitare che le sue labbra si curvassero in un sorriso divertito.
In un altro momento probabilmente sarebbe andato a presentarsi, ma
oggi, non era dell'umore. Quindi finì semplicemente ciò
che aveva nell'economico piatto di plastica a si ridiresse al motel.
Il giorno dopo si sarebbe dovuto preoccupare di iniziare quell'indagine
che il suo capo gli aveva così stronzamente affidato. Quel
bastardo non riesce mai a giocare pulito. Cosa sperava di ottenere con
quella specie di mission impossible che gli aveva affidato? Era una
punizione per non aver ceduto a quelle sue schifose avance?
Vabbè, decise di non pensarci, perlomeno si era preso una
vacanza da un certo punto di vista. Gli aveva dato una settimana per
l'intervista, quindi non appena l'avesse ottenuta, avrebbe avuto un po'
di tempo per rilassarsi.
Ci impiegò un tempo decisamente lungo per capire come tornare al
motel, aveva fatto troppi giri prima e, se continuava così,
rischiava di perdersi seriamente. Sconfitto, decise di chiedere
indicazioni a qualche passante e finalmente arrivò al mothel.
Esausto da tutto quello che gli era successo in questi giorni si rese
conto che non era esattamente in questo modo che voleva cambiare vita...
Si era aspettato tutt'altro salendo su quell'aereo, si era immaginato
una settimana, diversa, avrebbe studiato un pò di cose su Adam
in modo da fargli una bella intervista senza ripetere le solite
domande, e ascoltato la sua muscia. Aveva ascoltato Trespassing sul
volo e ne era rimasto incantato, quindi non gli sarebbe assolutamente
venuto difficile complimentarsi anzi, probabilmente sarebbe diventato
pure un suo fan. Se cantava dal vivo almeno la metà di com'era
la sua voce nell'album, bhè, non ci sarebbero stati dubbi. Ma
invece nulla di tutto ciò sarebbe accaduto, perchè il suo
capo non aveva preso nessun appuntamente per l'intervista.
Si gettò nel letto appena entrò nella camera, senza
nemmeno cambiarsi. Si levò solamente gli anfibi, e in uno
schiocco di dita si addormentò.
Un raggio di sole che entrava dalla finestra infastidì Sauli,
che contro voglia aprì gli occhi. Vide le lacette dell'orologio
appeso al muro, che segnavano appena le cinque. Aveva ancora un po' di
tempo, quindi richiuse gli occhi nel tentativo di riaddormentarsi ma
era troppo nervoso per riuscire a dormire davvero, si rigirò e
rigirò per probabilmente un'ora con mille pensieri in testa fino
a che, orami arreso al fatto che non si sarebbe riaddormentato, decise
di leggere nuovamente gli appunti che il suo odioso capo gli aveva dato.
Prese poi il suo portatile, deciso a cercare altre informazioni che non
c'erano sul fascicolo, tipo se fosse fidanzato o sposato.
Lesse alcune cose sulla sua vita fino a fermarsi su un punto in
particolare: Adam Lambert era gay. Ecco svelato il mistero, con tutti
giornalisti che lavoravano al giornale, certamente più preparati
di lui su questo campo, il motivo per cui aveva mandato lui.
Quel falso etero del cazzo che crede che se un gay e un altro gay si
incontrano, si devono per forza innamorare, scopare o altro.....Pezzo di merda!!
Aveva scelto lui non per "Sì, ho visto che hai lavorato duro in
questi giorni. Voglio darti la possibilità di farmi vedere cosa
vali."Pezzo di merda, andò a vanti così per circa 5
minuti per poi riprendersi.
-Sto stronzo, finto etero del cazzo!!-O quasi.
Era tentato di chiamare il suo capo e dirgliene quattro, ma si
trattenne, gli servivano soldi, e gli serviva scrivere quell'articolo.
Scoprii che Adam Lambert aveva alle spalle anni di teatro, che per
riuscire a sfondare nella musica, dopo aver ricevuto molte risposte
negative da parte dei discografici, ha parteciparto ad un talent show
in America, American idol.
Si perse a vedere i video delle sue esibizioni rimando completamente
stregato dai movimenti del cantate e sopratutto dalla sua magnifica
voce, una volta che rischiuse il computer si rese conto di essere stato
per più di cinque ore a guardare video ed a informarsi su Adam ,
ora sapeva anche troppo su di lui si disse.
Angolo pubblicità=)
Stellina
Love? Friendship? Who knows ..
dark_dream
Together Once Again
OS...
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Capitolo 2 *** Just a glance ***
Capitolo 2 Attractive Lie
Eccoci
qui con il secondo capitolo, ma non siamo certe di continuare, visto
come il primo capitolo non abbia riscosso molto "successo". Il seguito
è già pronto, tuttavia se vediamo che non interessa,
vedremo che farne.
Beh, premesso ciò, scusate per gli errori e buona lettura :)
Guardando
l'ora si accorse che erano ormai le quasi le 11 e che era il caso di
uscire a fare colazione e di guardare nei posti che gli aveva elencato
il capo. Avrebbe fatto alcune domande in giro e colto l'occasione per
vedere se poteva o meno trovar lavoro e stabilirsi finalmente a Los
Angeles come aveva sempre sognato.Si alzò di fretta e scomparve
nel bagno a farsi una doccia. Come ne uscì si vestì con
le prime cose che trovò in valigia: un paio di jeans scoloriti e
un canottiera grigia e nera. Non era abituato a quella temperatura
elevata, tipica della California. Si chiedeva se fosse così
tutto l'anno. Concluse rimettendosi gli anfibi.
Se
ben ricordava nella lista dei luoghi frequentati dal cantante c'era un
diner che era a due passi da lì. Decise quindi di iniziare le
ricerche andando a fare colazione, sempre se la preparavano ancora a
quell'ora. Afferò la tracolla con il computer e i documenti e si
affrettò.
Non
aveva incortrato Adam Lambert, non che nutrisse grandi speranze, ma
almeno non lo avevano mandato a quel paese quando aveva ordinato dei
pancakes poco prima di mezzogiorno.
Terminata
la colazione, decise ci andare a controllare un centro commerciale,
dove la star era andata a fare spese. Okay, controllava i luoghi in
ordine di sua preferenza e necessità. Ogni scusa era buona per
fare un po' di shopping. Si era reso conto che non aveva portato niente
che potesse mettere la sera per uscire, quindi colse al volo
l'occasione, e andò a svaligiare qualche negozio. Inutile dire
che non aveva trovato il suo obiettivo nemmeno lì. Tuttavia,
tornando indietro, trovò qualcosa di meglio: un lavoro. Forse,
dopo tutto, non era così sfortunato. Vide un volantino attaccato
a un palo della luce 'Cercasi barman'. Cera un nunero di cellulare per
informazioni. Senza esitare, vedendo il nuovo inizio di cui aveva
bisogno, chiamò. Nel giro di mezz'ora si trovava al locale, a
fare un colloquio con il proprietario.
Il
colloquio era andato bene, ameno così sembrava a Sauli, domani
sera sarebbe stato in prova per tutta la serata e se le cose sarebbero
andate bene avrebbe ottenuto il lavoro.
Fortunatamente non era la prima volta che faceva il barman per cui si sentiva sicuro di se.
Percorse il corridoio che lo avrebbe portato all'uscita del locale insieme al proprietario e si bloccò davanti ad un
volantino, c'era una grande foto di Adam con scritto che si sarebbe esibito domani proprio al locale.
-Quello è Adam Lambert?-Chiese mantenendo un tono di voce neutro.
-Si, è un mio caro amico e mi sta facendo un favore. Ho dovuto
chiudere per un pò per problemi personali e ho pensato che in
questo modo avrei attirato più gente. Per quello ho messo in
giro tutti quei volantini, ho bisogno di personale.-Si trattenne a
malapena dal saltare come un matto, questa si che era fortuna!! E non
sarebbe neppure dovuto andare in giro alla cieca alla ricerca di quello
che poteva essere un fantasma nella metropoli che era Los Angeles. Bene, domani non devo nemmeno trasformarmi in Sherlock Holmes.
Con
quel sollievo tornò, questa volta senza perdersi, all'albergo.
Non appena svuotò maldestramente il risultato di un pomeriggio
di shopping sul letto, decise, che quella sera era il caso di
festeggiare dopo tutte queste fortune. Ma aveva ancora qulche ora da
spendere, quindi iniziò a fare un po' di zapping.
Il
suo cellulare cominciò a squillare,si alzò dal letto in
cui era comodamente sdraiato a guardare un film e andò a
prendere il cellulare che aveva lasciato nella tracolla, vide il nome
del suo capo, sbuffò con una voglia incredibile di rispondergli
e mandarlo a fottersi, ma poi una vocina gli disse che se domani non
avesse ottenuto il lavoro, questo gli avrebbe salvato la vita.
-Si??-rispose con voce stanca.
-Sauli che piacere sentirti, aspettavo tue notizie, non sapevo nemmeno se fossi atterrato e se avevi trovato l'hotel.-che lecchino del cazzopensò Sauli mordendosi il labbro inferiore.
-Non ho pensato di dovrela avvisare mi scusi.-
-Non preoccuparti...le ricerche come stanno andando??-
-Non molto bene, sono stato in molti dei posti che mi ha scritto nel
fascicolo ma non ho trovato nessuno, spero di farlo nei prossimi
giorni. In caso...il termine è solo di una settimana??Ho paura
di non riuscire a rispettare la scadenza.-Chiese consapevole che anche
se per un colpo di fortuna domani sarebbe riuscito a parlargli non era
certo di ricevere un "sì" come risposta all'intervista.
-Sarebbe
meglio Sauli, ho bisogno di questo articolo, è una delle star
più amate al momento.e a quanto vedo e a quanto sento
avrà un futuro tutto in ascesa. In estate terrà alcuni
concerti come cantante dei mitici Queen...non male per un ragazzo di
soli trentanni, pensa che sono stati i Queen, Brian specialmente a
volerlo a tutti i costi. Questa intervista mi frutterà
molto.-Sauli si morsicò l'interno della guancia sinistra, quanto
lo trovava odioso??
-Farò il possibile per trovarlo.-rispose secco.
-Ci sentiamo presto e aggiornami per tutte le novità..-Sì, col cazzo!!
Era
arrivato con un taxi davanti a una discoteca di cui aveva sentito
parlare. Non appena entrò fu assordato dalla musica a palla.
Davanti a lui si presentò una massa di uomini che si muoveva e
ritmo con quello che proponeva il dj. Il calore era soffocante, ma
ciò non lo aveva mai fermato dal passare notti intere in quel
genere di locali. Andò immediatamente al bancone, ordinando
qualcosa da bere, okay, più di qualcosa, dato che nel giro di
poco tempo era già mezzo ubriaco. Tutto gli sembrava girare
attorno. Come si muoveva sulla pista credeva che tutto l'ambiente si
muovesse con lui, si sentiva leggero, senza nessuna inibione. Non
voleva trattenersi, si sentiva di fare qualsiasi cosa gli passasse per
la testa.
Stava
ballando con un ragazzo che si era ritrovato davanti. Era a torso nuto,
gli addominali scolpiti erano lucidi per il sudore mentre le luci della
dicoteca lo colpivano. Era fin troppo pomposo per i suoi gusti, ma non
si lamentò quando lo prese per i fianchi e lo attirò a
sè. Continuva a muoversi a tempo di musica, percependo delle
scosse di eccitazione ogni qualvolta i rigonfiamenti nei loro pantaloni
si sfioravano. Dopo non molto, lo sconosciuto si avvicinò
all'orecchio di Sauli per farsi sentire sopra a quel marterllamento
continuo di bassi: -Che ne dici se ce ne andiamo?- e senza aspettare la
risposta gli afferrò un polso, conducendolo verso
l'estremità della pista da ballo. Si stavano avvicinando all
porta che conduceva al retro del locale quando Sauli intevenne ponendo
resistenza: -Aspetta, non voglio. Voglio stare qui e ballare.- disse
con faccia imbronciata. Okay, era chiaro che il biondo fosse una di
quelle persone che quando si ubriacano finiscono per sembrare bambini
di cinque anni viziati e cocciuti.
-Oh,
dai. Vieni con me.- cercò di convincerlo con le buone. Ma come
vide che non stava ottenendo il risultato desiderato gli
riafferrò il polso, questa volta più saldamente. Sauli
provò a strattonare, per liberarsi, ma sembrava l'altro avesse
molta più forza di lui. Probabilmente anche l'alcol non lo aveva
aiutato.
Si
sentiva trasportare verso l'uscita, e non voleva. Continuava a tirare,
ma sembrava essere intrappolato in una morsa d'acciaio. -Ei, non
voglio, non voglio.- Finalmente riusci a liberarsi. Come si
svincolò, barcollò all'indietro, scontrandosi con
quancuno.
-Ehy, attento!-
-Anteeksi-
come si voltò si trovò davanti a degli occhi di ghiaccio,
ma si disrasse in men che non si dica, nel momento in cui si
sentì riafferrare il polso. Istintivamente si aggrappò
all'uomo che gli era comparso davanti.
-Ti
ho detto che non voglio, smettila.- piagnucolò, mentre la forza
di quello stronzo lo allontanava da quello che gli era parso uno
scoglio, una possibilità di salvezza.
-Lasciami!- urlò, riuscendo, un istante dopo a divincolarsi nuvoamente. Ma quella era una testa dura.
Lo vide riavvicinarsi, tuttavia prima che lo raggiungesse qualcuno si mise tra loro.
-Non
credi di star esagerando. E' evidente che non vuole venire con te.
Vatti a cercare qualcun altro.- Era davvero la sua salvezza.
Quell'idiota sembrava aver deciso di lasciar perdere, probabilmete non
voleva finire per scatenare una rissa. Piuttosto scomparì nella
massa di gente, alla ricerca di qualcuno più disponibile.
Sauli rimase lì interdetto.
-Stai
bene?- gli occhi dell'altro lo trafissero ancora una volta. Erano
inconiciati con dell'eyeliner, mentre e capelli neri erano modellati
col gel di modo che combattessero la gravità. Le labbra erano
incurvate in una smorfia preoccupata.
-Kyllä,
minä olen hyvä.- sul volto dello sconosciuto si dipinse un
espressione confusa e si rese conto di aver parlato in finlandese.-Ehm,
volevo dire....sto bene...credo di aver bevuto un bicchiere di troppo.
E' meglio che me ne vada. Grazie dell'aiuto.-
-Sicuro di star bene?- ma che gliene importava tanto?
-Sì, chiamerò un taxi.- così dicendo scomparì nella folla verso l'uscita.
-Merda-
Imprecò svegliandosi e sentendo un martello pneumatico
tramanargli la testa. Il giorno prima doveva aver bevuto decisamente
troppo.
Si
alzò massaggiandosi le tempie e andò a frugare nella
valigia, alla ricerca di qualcosa che potesse alleviare il mal di
testa. Per fortuna non aveva nulla da fare fino al pomeriggio. Prese un
aspirina e tornò a letto nella speranza di smaltire velocemente
i postumi della sbornia. Non appena provò ad addormentarsi
conparvero, riaffiorando dalla memoria, degli occhi. Due occhi blu con
qualche sfumatura grigia, gli semprava di poter annegare dentro a
quello sguardo. Sembrava una calamità a cui non poteva sfuggire.
Si
alzò di scatto, cercando di capire a chi appartenesse quello
sguardo. Ma per quanto cercasse di ragionare lucidamente, l'emicrania
continuava ad insinuarsi nei suoi pensieri, impedendogli di capire.
-Cristo.
Fanculo sto mal di testa.- continuava a premere le dita sulle tempie,
sperando che passasse, o per lo meno si attenuasse. Chi era? Di chi era
quello sguardo? Non riusciva a capirlo, ma non si arrendeva.
Continuò a pensarci. L'idea di non riuscire a riconoscerlo lo
ossessionava.
Chiuse
ancora una volta gli occhi rifigurandoseli lucidamente davanti a lui.
Ma ancora niente. Dopo un po' finì per riaddornentarsi senza
nemmeno rendersene conto.
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Capitolo 3 *** First Date? ***
Cap 3 AL!!
Eccoci
qui con il terzo capitolo di questa storia, speriamo davvero di leggere
dei vostri commenti, almeno per sapere se dobbiamo o no continuare
questa storia.
Vi lasciamo al capitolo sperando che vi piaccia.
Il grande giorno era arrivato, si era vestito con dei jeans stretti e
neri, come richiesto ieri dal proprietario, una t-shirt grigia che poi
avrebbe sostituito con la canottiera che gli avrebbero dato al locale.
I suoi immancabili anfibi, chiamò un taxi e diede l'indizzo del locale.
Quando entrò trovo un casino, tutto era davvero in
disordine.-Sauli grazie al cielo sei qui!!Lo so che sei in prova solo
come barman ma ti pago il doppio se ci aiuti a sistemare.-Sauli
annuì energicamente, il doppio??
In tutta fretta Sauli e altre 5 persone, proprietario compreso,
cominciarono a sistemare tutti i tavoli, e poi ad occuparsi del
bancone, una volta che tutto era al posto giusto, un gruppo di persone
entrò nel locale.
-Adam!!-Sauli si girò spaventato verso il suo forse nuovo capo
che aveva urlato e si era precipitato a stringere un ragazzo davvero
enorme. Quindi quello era Adam Lambert...lo studiò da lontano e
quando lui e il gruppo si avvicinarono al bancone per presentarsi a
tutti rimase completamente sbalordito, d'accordo sì, aveva
passato ore ed ore a vedere le sue esibizioni, lo aveva trovato un bel
ragazzo da subito ma....porca puttana, era di una bellezza fuori dal
comune.
-Tu sei??-Sauli si sentiva come se non fosse più capace a
parlare, si sforzò non volendo apparire come un demente e
allungò una mano fino a stringere quella molto più grande
del cantante e si presentò.-Sauli.-
-Non sei di qui vero??-Sauli scosse la testa.-Vengo dalla Finlandia.-
-Bhè hai fatto un bel viaggio direi..-Sauli annuì non sapendo bene cosa rispondegli.
-E' stato un piacere conoscervi ragazzi...-Dopo di che Adam e i ragazzi
che erano arrivati con lui, la sua band, salirono sul palco per un
pò di prove e Sauli cercò di non prestare attenzione alla
voce del cantante e al cantante, ma i suoi sforzi savanirono quando si
rese conto di non essere il solo che guardava verso il cantante ma di
venire adirittura ricambiato.
Un ora dopo il locale venne aperto e lui cominciò a servire coktail al bancone e ai tavoli.
Verso le 22.30 Adam salì nuovamente sul palcò e
cominciò a cantare, la gente si era tutta accalcata davanti al
palco armata di telefonini e saltava a ritmo di musica cantando con
lui. Sauli rimase colpito dal suo modo di muoversi sul palco, dal suo
modo di far partecipare la folla. Ma più di tutto lo
colpì il suo sorriso, era così grande e sincero che gli
faceva quasi tenerezza, provò un inspiegabile desiderio di farsi
largo tra la folla, salire sul palco e abbracciarlo.
Scosse la testa come a scacciare quei suoi assurdi pensieri e servì una donna che aveva appena ordinato da bere.
Ormai era mezzanotte e Adam salutò la folla ringraziandola per
essere venuta, aveva avuto una pausa di mezz'oretta in mezzo al
concerto e poi aveva ripreso alla grande. Sauli ringraziò il
fatto che le persone erano totalmente concentrate su Adam da avergli
lasciato anche a lui il tempo di gustarselo.
La gente ora si era accalcata al bancone assetata dopo aver cantato e
saltato per un bel pò, così Sauli perse di vista Adam.
Erano le 2 di notte quando finalmente tutte le persone lasciarono il
locale, ma sfortunatamente per Sauli anche Adam se ne era andato dopo
il suo show.
E adesso??Si chiese nervoso...averbbe dovuto chiedergli un intervista
prima, quando si ra presentato e non rimanere li come un idiota a
fissarlo con la bava alla bocca. Avrebbe potuto chiedere al suo forse
futuro capo, ma non avrebbe potuto nascondergli il fatto che aveva un
altro lavoro per cui l'idea era da scartare.
-Tieni-gli disse passandogli una busta dentro alla quale probabilmente
c'erano i soldi della serata-se puoi passare domani mattina potremmo
parlare più chiaramente riguardo la tua assunzione, sei stato
bravo sta sera.-Sauli sorrise e accettò con entusiasmo, almeno a
qualcosa quella serata era servita. Uscì dal locale esausto e
salì su un taxi pronto a rientare in hotel.
Se fosse rimasto a LA avrebbe dovuto procurasi un auto, magari una usata e cercarsi un posto dove stare.
Riflettendo avrebbe potuto
benissimo lasciare il lavoro che aveva in Finlandia in modo da non
dover nemmeno cercare di fare un intervista ad Adam, ma aveva bisogno
però di quei soldi in più, che gli sarebbero stati dati
per il primo mese a LA.
Doveva assolutamente escogitare qualcosa.
_______________________________________________________________________
-Ehy, ciao!- non appena Sauli alzò lo sguardo dal bancone che stava pulendo, incontrò quello di Adam.
Finalmente riconobbe gli occhi che avevano perseguitato i suoi pensieri da un paio di giorni.
Ma com'era possibile che non se ne fosse accorto prima la sera prima!?
-Ehy! Come stai?- cercò di rispondere con disinvoltura. Evitando
di assumere un tono che rivelasse la sua felicità nel rivederlo,
felicità che forse non derivava solo dalla possibilità
dell'intervista. -Benone. Tu?- ma quel sorriso non lo lasciava mai?
-Bene.-
-Vedo che ti ha preso per il lavoro. Complimenti!- insomma, tutto
quell'entusiasmo per un misero lavoro part time da barista? Però
sembrava sincero. Lo intendeva davvero. Effettivamente un paio di
giorni prima aveva avuto il colloquio definitivo con il suo nuovo capo,
e aveva ottenuto il lavoro. -Grazie.-
-Bill è qui? Ci sono delle cose di cui devo discutere con lui.-
-Non ancora. Dovrebbe arrivare a momenti. Se vuoi aspettarlo....-
-Okay- Adam prese uno sgabello e si sedette -Allora, potrei avere una birra?-
-Certo.-
-Devo dirtelo, il concerto è stato spettacolare. Davvero, surreale.- disse Sauli porgendogli il bicchiere.
-Grazie. In realtà, è proprio ciò di cui devo parlare con Bill.-
-Qualcosa non va?-
-Affatto. Stavamo pensando, in realtà, di organizzarne un'altro.-
-E' magnifico!- poi continuò indeciso -Ehm...Lo so che non ho
nessun diritto di chiedertelo, ma avrei bisogno di un
favore....probabilmente penserai che sono uno stronzo, ma....- dai,
cavolo Sauli, è la tua unica possibilità! Che ti importa
se ti manda a quel paese?? Basta avere l'intervista è il gioco
è fatto. Muoviti a parlare! -Che c'è? Non può
essere così terribile.- -Sono un gior---
-Oh sei qui, Adam!- Il capo era tornato. Perfetto, un'altra
possibilità sprecata. Adam, alla voce dell'amico si alzò
e gli andò incontro. -Hey!- -Se vieni nel mio ufficio, possiamo
metterci d'accordo per il concerto.-
-Sì, dammi solo un secondo- poi si voltò di nuovo verso il biondo. -Scusa, cosa stavi dicendo?-
-Non è niente. Possiamo parlarne dopo.-
-Sei sicuro?- sicuro?? sicuro un corno. -Sicuro.- Adam si
volatizzò nell'ufficio del capo e Sauli tornò al lavoro.
Doveva finire di sistemare prima che il locale aprisse. Cazzo,
perchè non gli aveva detto che era un fottuto giornalista? Aveva
bisogno di quell'intervista, e presto. Non poteva permettersi di
buttare via tempo così. Doveva essere colpa di quegli occhi. Non
gli davano pace e non capiva perchè. Continuavano a riaffioragli
nella mente. Certo, erano stupendi, da perdersi nella loro
profondità, ma ancora non se lo spiegava. Aveva bisogno di
scacciare quei pensieri, altrimenti sarebbe diventato pazzo. Quindi
accese la radio sulla prima frequenza che gli era capitata. Ma
ciò che ottenne fu la reazione opposta.
Dei ricordi si fecero più chiari. Erano quelli di un paio di
giorni prima, erano quelli di quegli occhi. Di Adam. Di come lo aveva
aiutato. Improvvisamente potè ricordare lucidamente: lo aveva
incontrato in discoteca.
Dopo pochi minuti Adam uscì dall'ufficio e Sauli lo vide venire
verso di lui. Il capo era rimasto nell'ufficio, probailmente aveva
delle scartoffie di cui occuparsi. -Tutto apposto?- chiese Adam. -Tu
eri alla discoteca un paio di sere fa.- disse schietto Sauli al
cantante, che assunse un'espressione vagamente sorpresa. Poi sorrise:
-Quindi ricordi.-
-Perchè non me l'hai detto ieri?-
-Cosa? Se non ricordavi sarebbe suonata come una scusa per
rimorchiarti. Una terribile scusa.-rispose facendo una smorfia. -Si,
forse. Grazie, comunque.-
-Di niente.- quel maledetto sorriso. -Qualsiasi cosa ti serve, dimmi pure, okay?-
-Ci sarebbe in verità qualcosa che potresti fare.- Il finnico lo
guardò con sguardo interrogativo, prima che Adam proseguisse:
-Non mi va di pranzare da solo, ti va di unirti a me?-
-Certo, perchè no? Solo stacco tra una una quindicina di
minuti.-Sauli sperò che questo non gli avrebbe fatto cambiare
idea. -Nessun problema, faccio un giro e poi torno..per le 13 e 15 va
bene??-Sauli annuì con un sorriso troppo evidente perchè
la risatina di Adam risuonò nel locale praticamente
deserto.
Una decina di minuti più tardi aveva finito di sistemare le
ultime cose, e ora si trovava davanti alla porta dell'ufficio del suo
capo. Bussò. -Avanti.-
-Ho finito di sistemare tutto per questa sera, posso andare o ha
bisogno di altro??-Chiese gentilmente sperano ardentemente che
rispondesse di no. -No no, puoi andare. Vieni per le 20 sta sera, visto
che è tutto pronto.-
-Perfetto. A sta sera allora.-Chiuse la porta e vide subito Adam che lo
aspettava al bancone, un largo sorriso prese forma sul suo volto.
-Hey!!Arrivo, dammi un secondo che mi cambio.-
-Ti aspetto.-Sorridendo Sauli raggiunse lo spogliatoio dove si tolse la
maglietta a maniche corte nera con la scritta del nome del locale
davanti e si mise la sua amata cannottiera grigia. -Eccomi.-
-Ti porto in un posto qui vicino, andiamo a piedi o preferisci in macchina??-
-Fà lo stesso Adam..come vuoi tu.-Rispose Sauli, effettivamente
non gli importava, era solo felice di essere con lui, sorpreso anche a
dire la verità. Stavano accandendo troppe cose, tutte insieme.
-A piedi dai, ci mettiamo poco. Raccontami qualcosa di te.- Stavano
camminando per la strada e non poche persone si erano fermate a fare
loro foto con telefonini e a guardarli non troppo educatamente. Sauli
si sentiva in imbarazzo, non era abituato lui a tutta questa
attenzione. -Ti danno fastidio??Purtroppo è sempre
così, ci ho fatto l'abitudine ma non ho pensato che...scusa
prendiamo la macchina dai..-Tentò di scusarsi Adam e di
rimediare, era abituato con Tommy o con i suoi amici, che orami non ci
facevano quasi più caso. -Tranquillo. Non fà niente. Sono
venuto qui sperando di cambiare la mia vita, e di allontanarmi dalla
Finlandia, non è un posto che mi piace molto ad essere sincero,
non per passarci il resto della mia vita.-
-Ci sono stato, un paio di volte in concerto, non male, troppo freddo
per i miei gusti però.-Sauli rise gettando la testa all'indietro
e Adam si accorse di essere rimasto imbambolato ad osservarlo.
Era così genuino, di solito lo trattavano divesamente, mentre Sauli, lo trattava come una persona normalissima.
Parlarno di stupidaggini ridendo come scemi fino ad arrivare al
ristornate. Sauli alzò lo sguardo e si sentì
profondamente in imbarazzo, era un ristorante davvero bello ed
elegante, e già sbiancava all'idea di quando anche un solo
bicchiere di acqua naturale potesse costare. Si bloccò davanti
alla porta, e Adam gli lanciò un occhiata confusa richiudendo la
porta che aveva appena aperto. -Tutto bene??-Gli chiese preoccupato e
Sauli pensò a cosa dirgli.
-Ehm...sono sicuro che qui il cibo sia fantastico ma...ecco non credo
di potermelo permettere.-Sauli fissò stranamente Adam che era
scoppiato a ridere talmente forte da attirare l'attenzione di altre
persone, come se non li avessero osservati già abbastanza. -Ti
ho chiesto io di uscire a pranzo, non ti farei mai pagare. Sei un mio
ospite.-
-Cosa??No, no..possiamo cercare un altro posto se ti va..più
economico magari.-Ma Sauli non ricevette nessuna risposta se non, la
mano grande e calda di Adam che strinse la sua e che lo trascinava
all'interno del ristornate.
-Bentornato signor Lambert. Il suo tavolo è già pronto.-
-Quante volte te lo devo ripetere Margaret??Adam chiamami Adam..-Sauli
non si sorprese affatto del comportamento dolce e gentile di Adam,
tutt'altro. Se lo aspettava e un dolce sorriso piegò le sue
labbra, era davvero una bella persona.
-Margaret, portaci il menù del giorno..ti piace mangiare o sei
schizzinoso??-Sauli sorrise e rispose che non aveva problemi in fatto
di cibo. -Però non sono d'accordo che paghi tu..non è un
app..-Sauli si bloccò e alzò lo sguardo incontrado subito
gli occhi di Adam caldi e rilassati. -Non invito di certo il primo che
incontro a pranzo.-
-Quindi è una specie di appuntamento??-Chiese Sauli nervoso, perchè non lo aveva capito prima??
-Direi che possiamo definirlo così..-Sauli ringraziò di
non essere un timpo eccessivamente timido che arrossiva ad ogni minima
cosa o adesso assomiglierebbe ad un pomodoro maturo. Un appuntamento!!
Era solo quello a cui stava pensando... -Non lo avevo capito..-Si
lasciò sfuggire Sauli mordendosi poi l'interno della guancia.
-Dici sempre tutto quello che ti passa per la testa??-Chiese Adam divertito.
-Quasi...-
-Ahahah dai raccontami un pò...dove vivi qui??-
-In un motel per adesso...-Rispose abbassando lo sguardo, non era il massimo, proprio no.
-In un motel??Sul serio??-Sauli annuì trovando poi il coraggio
di alzare gli occhi e guardarlo in faccia, mica era colpa sua. -Ma
dai...guarda che Bill ha delle stanze sorpa al locale, di solito le
affitta a chi lavora per lui, perchè molta gente viene da
lontano...parlane con lui, che cavolo fai in un motel??-Sauli sorrise
ringraziandolo, era carino che si preoccupasse per lui pur non
conoscendolo affatto. -Eccovi il pranzo ragazzi, spero sia di vostro
gradimento.-Sauli sgranò gli occhi.
-Perchè quella faccia??-Chiese curioso Adam.
-Sono giorno che vado avanti a pizze e tramezzini...questo è
quasi un sogno!!-Sauli si accorse di aver parlato nuovamente troppo
quando sentì la risata dolce e genuina di Adam risuonare per il
ristorante.
-Questo è uno dei posti che frequento più spesso, la
cucina è davvero ottima e sono tutti molto
gentili.-continuò Adam cercando di smettere di ridere.
-Wow..-Commentò Sauli dopo aver assaggiato un raviolo ai funghi, era una cosa eccezzionale.
-Te l'ho detto!!-Rispose Adam con un sorriso.
Mangiarono tutto con gusto ridendo e parlando di cose normalissime, dai
vestiti, ai tatuaggi, e Adam gli confidò che aveva una mezza
intenzione di farsi anche lui tutto il braccio tatuato e Sauli si
trattenne a mala pena dal dirgli di non farlo, quelle lentiggini erano
troppo carine per essere coperte. -A che ora devi essere a lavoro sta
sera??-Sauli rispose alle 20, erano appena usciti dal ristorante e si
sentiva ancora a disagio per il fatto che avesse pagato Adam, non che
gli mancassero i soldi ecco, però... -Ti passo a prendere se ti
va...così non devi prendere un taxi.-
-Non preoccuparti..-Rispose Sauli troppo preso da quei occhi azzurri e
caldi che non sembravano aver alcuna intenzione a lasciare i suoi. -Mi
fà piacere...poi invito degli amici e sta sera dopo il lavoro
possiamo uscire di nuovo...-
-Va bene...alloggio al Thox..-Adam storse la bocca, era in un quartiere davvero terribile quel motel.
-Vengo a prenderti io e poi ti riaccompagno sta sera.-Disse deciso
Adam, si avvicinò a Sauli quel tanto che bastava per appoggiare
le sue dolci e morbidi labbra vicnissime a quelle del biondo per poi
staccarsi e mettersi gli occhiali da sole.
Sauli rimase come un idiota a guardare Adam che se ne andava
risvegliandosi solo quando una persona gli andò addosso.
L'intervista cazzo!! Solo in quel istante Sauli realizzò che si
era nuovamente scordato dell'intervista e sopratutto che forse non
aveva nemmeno più intenzione di fargliela. Aveva un appuntamento
sta sera, di nuovo, con Adam.
-Oh mio dio!!Ti ho visto con Adam Lambert!!Sei un suo amico??-Sauli si
girò spaventato verso ua ragzazzina di 16 anni che urlava come
una matta. -Cosa??Ah si, siamo amici...credo..-
-Nooooooooooooo!!Sei il suo ragazzo??Che culo!!Non hai idea di cosa
darei per pote stare con lui...sei l'uomo più fortunato della
terra..-E così come era venuta, la ragazza sparì.
Chiamò un taxi per tornarsene al motel e una volta arrivato si
buttò sul letto esausto. Neanche il tempo di prendere un respiro
che il suo telefonino cominciò a suonare, sbuffando si
alzò e sbiancò quando realizzo che era il suo capo,
l'altro, a chiamarlo...e ora??
-Pronto??- -Sauli..aspettavo tue notizie, non delle foto che hanno
fatto il giro del mondo.-Sauli non capiva proprio di cosa il suo capo
stesse parlando.
-Apri il computer Sauli..ADESSO!!-Come un idota aprì il computer e si collegò su internet.
-Scrivi solo "Adam Lambert e la sua nuova fiamma"...-Lo fece e rimase
immobile, c'erano foto di loro due mentre uscivano dal locale, di loro
che ridevano complici per strada, di loro al ristornate, di loro fuori
dal ristornate e di Adam che gli baciava l'angolo della bocca. La sua
bocca rimase aperta per un paio di minuti, incapace di formulare
qualunque pensiero.
-NON TI HO MANDATO LI PER PORTARTELO A LETTO!!CAPISCO POSSA ESSERE DURA
PER VOI...MA VOLEVO SOLO UN INTERVISTA!!-Sauli si innervosì
all'istante.
-Punto primo: non vado a letto con uno solo perchè è gay,
non siamo mica animali!!Punto sencondo: non è quello che
sembra.-tentò di giustificarsi non sapendo nemmeno lui bene il
perchè.
-Voglio quell'intervista DOMANI!!- Rimase con il telefono in mano a guardarsi intorno.
E adesso?? Pensò sconsolato.
Allora??Attendiamo i vostri commenti!!Un bacione da Stella e Jailynne!!
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Capitolo 4 *** Fireworks ***
Cap 4 AL!!
Eccoci
qui con un altro capitolo, speriamo vi piaccia e di leggere i vostri
commenti, se vi va abbiamo postato una nuova Adommy, fateci un
saltino magari, la trovate alla fine nell'angolo pubblicità=)E
come al solito scusate per gli errori...
Erano le 20 meno 10 quando Sauli uscii dal motel aspettando Adam sul marciapiede.
Era nervoso, era nervoso perchè ora non poteva più
scappare, doveva dirgli la verità, sperando solo che questo non
rovinasse quello che forse si stava creando tra di loro.
-Hey!!Sauli!?-Delle braccia lo scossero e si risveglio dai suoi pensieri.
-Tutto okay??Ti ho chiamato tipo dieci volte, dov'eri andato??-Sauli non potè non sorridere.
-Non ne ho idea..-Rispose, pur sapendo benissimo quali fossero in realtà i suoi pensieri.
-Sali dai..-Sauli per poco non spalancò la bocca, era quella la sua macchina??
-Bella macchina...-Commentò sedendendosi e guardandosi intorno, i sedili erano di pelle beige.
-Grazie.- Cavolo, doveva dirglielo. Doveva. Non poteva tirarsi
indietro, il capo lo avrebbe licenziato se avesse continuato a tirare
la corda. E non poteva permetterselo, non ancora permetterselo. "Cazzo,
diglielo!!
Parla!!Non startene lì imbambolato come un idiota!!"Ma
contrariamente a quello che stava pensando non un suono uscì
dalle sue labbra.
Volse lo sguardo verso Adam, che era concentrato sulla guida.
L'espressione non lasciava trapelare molto, ma gli occhi, quelli
sì che erano lo specchio dell'anima. Poteva vedere in quegli
occhi una scintilla di felicità, di speranza forse.
Come poteva lasciare che quella positività si spegnesse?? Non lo
voleva deludere. Non voleva mostrarsi a lui come uno stronzo
approffittatore, tutto per colpa di quel viscido lavoro che gli toccava
fare.
E poi chi voleva prendere in giro?? Non aveva di certo accettato di
uscire per quella cazzo di intervista. Voleva stare con lui, conoscerlo
per davvero. Non per poi spiattellarlo sulle pagine di uno stupidissimo
giornale, solo per sapere chi fosse. Se davvero era la persona
meravigliosa che gli era parsa, voleva davvero conoscerlo più a
fondo.
"Glielo posso sempre dire a fine serata!!Così non la rovino ad entrambi!!"Decise annuendo a se stesso.
-Ti va di andare a prendere un aperitivo? Conosco un bel posto vicino
alla spiaggia, da dove si possono ammirare i fuochi d'artificio.-
-I fuochi d'artificio??-
-Sì, da noi il 4 Luglio è festa nazionale, sai, per l'Indipendenza.-
-Ah..giusto.- come aveva fatto a dimenticarsene??
-Allora che ne pensi??- gli chiese Adam.
-Sì, sembra divertente.-
-Bene.- Sarebbe stato tutto più semplice se non fosse stato per
quel sorriso. Quel maledettamente sexy sorriso.
Parlarno, del più e del meno finchè non arrivarono al
locale. Sembrava molto più alla mano del ristorante del pranzo.
Forse Adam si era reso conto che non si era trovava molto a suo agio in
quell'ambiente così elegante e gli era grato.
Come scese dall'auto vide un edificio bianco con il tetto di paglia.
Molto esotico, ottimo modo per portarti ai Caraibi, senza nemmeno
uscire da Los Angeles.
Entrarono e, dopo aver preso da bere, Sauli seguì Adam sul retro
dell'edificio. Si aprirva in un'ampio terrazzo di legno, che si
affacciava sulla spiaggia e offriva una spettacolare vista del
tramonto. Anche questo era coperto da una tettoia di paglia, che si
conformava allo stile del luogo. Delle piccole casse, sparse qua e
là, diffondevano uniformemente una musica esotica per
tutto l'ambiente. Non era assillante, faceva giusto da
sottofondo, senza impedire alle persone lì presenti di parlare.
Poco dopo che il sole era tramontato del tutto, Adam propose di scendere alla spiaggia e Sauli, senza indugio, lo seguì.
Camminarono per un po' lungo il bagnoasciuga, mentre il chiacchericcio
della gente diventava sempre più flebile.
Si era tolto le
scarpe tenendole poi in mano, mentre sentiva le onde infrangersi sulle
sue caviglie, e la sabbia sfuggire sotto i suoi piedi, non appena
l'acqua si ritirava.
Adam, invece, camminava un po' più in là, sulla sabbia
asciutta, osservandolo, probabilemnte si domandava come una cosa così banale per lui che era
cresciuto in California, entusiasmasse lui a tal punto.
-Questo posto è incredibile. Non avevo mai visto niente del genere, dal vero intendo.-
-Quindi ti piace, eh?-
-Se mi piace? L'adoro!- senza pensarci corse verso di lui
abbracciandolo e lo baciò. Un semplice bacio a stampo che non
doveva capitare, ma...."Cazzo!!"Si ritovò a
pensare"Perchè cavolo l'ho baciato??"Si staccò quasi
imbarazzato decidendo di dirigersi nuovamente verso il mare lasciando
ad entrambi il tempo di pensare, aveva davvero bisogno di pensare.
-Grazie per avermi portato qui.- aggiunse però girandosi verso
il mare, ma non ebbe nemmeno il tempo di fare un passo che una mano
calda gli afferò il polso. Non appena
si voltò, incontro le morbile e calde labbra del moro, che,
questa volta, si unirono alle sue in un bacio passionale e, allo stesso
tempo, estremamente dolce.
(ho cambiato un bel pò questo pezzo vedi se ti va bene,
perchè se è dal punto di vista di Sauli deve restar dal
suo punto di vist u.u)
You are my lover
My lava flow
Burn like no other
Right through the core
Just like the constellations, we shine
No wreck or ruin, our planets align (*)
La luna non aveva tardato a fare la sua comparsa, seguita subito dai
fuochi d'artificio, che, riflessi sulla superficie del mare, rendevano
lo spettacolo ancora più mozzafiato.
-Figurati, quando vuoi.- Sussurrò Adam, nel breve momento in cui si separarono.
-Non era esattamente così che mi ero immaginato la
serata.-Sussurrò Sauli quasi timoroso di rovinare il momento,
che ormai seppur bellissimo era passato.
Adam scoppiò a ridere e Sauli si chiese cosa avesse detto di così divertente.
Erano seduti sulla sabbia uno difianco all'altro, osservando il riflesso della luna sul mare.
-Quindi ogni volta che esci succedono cose del genere??-Gli chiese
Sauli, a quanto pare la gente che oggi gli aveva seguiti per strada e
filmati erano niente in confronto al solito.
-Si, oggi siamo stati fortunati, non c'erano paparazzi. Ma fa parte del mio lavoro e non mi posso di certo lamentare.-
Sauli non rispose restando in silenzo a rilfettere, in effetti se il
prezzo da pagare per fare quello che si ama sono un pò paparazzi
e dei fan che ti seguivano ovunque non era così grave.
-Oggi una ragazza dopo che sei andato via mi ha fermato, è stato abastanza strano e imbarazzante...-
-Ti ha chiesto se eri il mio ragazzo immagino!?-
-Esatto, non mi ha fatto neanche rispondere quasi e mi ha detto che ero forunato.-
-Bhè lo saresti...-Lo interruppe Adam ridendo.
Era davvero bello quando rideva pensò Sauli, aveva una risata contagiosa.
-Tu invece??Il tuo sogno oltre a venire a vivere a Los Angeles qual'è??-
-Diventare un giornalista...-Rispose senza pensarci Sauli, e la faccia di Adam divenne quasi fredda e distante.
-Mi piacerebbe poter raccontare al mondo le cose che succedono, dire la
mia opinione. Dire la verità in poche parole, e purtroppo questo
non succede quasi mai nell'ambiente giornalistico.-
-Oh....credevo...lascia stare..-A Sauli si attorciglò lo
stomaco, sapeva bene cosa Adam aveva pensato, e non era lontano dalla
verità purtroppo.
Si era salvato in tempo, ma ora tutto quello che pensava era che voleva
solo conoscerlo, non gli importava più dei soldi che gli
avrebbero dato, non gli importava più se il suo capo lo avrebbe
distrutto.
Girò la testa verso Adam e lo vide rilassato a guardare il mare, no, non poteva fargli questo.
-E' il caso di andare...-Sauli annuì alzandosi e togliendosi la sabbia dai pantaloni.
Raggiunsero il motel in cui alloggiava Sauli in pochissimo tempo, troppo poco.
-Bhè....grazie per la serata, sono stato bene.-Sauli si sentiva un cretino non poteva trovare qualcos'altro da dire??
-Sono stato bene anch'io, era parecchio tempo che non mi trovavo a mio
agio con qualcuno.-Sauli non sapeva se scendere o girarsi a baciare
quelle labbra incredibilemente morbide che sapeva non avrebbe
dimenticato presto.
-Grazie per la bella serata.-Ripetè Sauli e Adam sorrise
dolcemente,-lo hai già detto questo...-Gli ricordò
avvicinandosi poi fino a far toccare le loro labbra in un castissimo
bacio.
'Non farò l'intervista, mi licenzio.'
Questo è quello che avrebbe dovuto inviare al suo capo, questo
era quello che voleva fare una volta rientrato in stanza ed essersi
seduto aprendo la sua mail.
Ma alla fine cancellò tutto, non sapeva nemmeno lui il perchè, semplicemente sentiva che era sbagliato.
Daltronde bastava che dicesse la verità ad Adam, avrebbe capito no??
Non lo stava usando, alla fine se non si fossero incontrati in
discoteca o al locale, l'intervista gliela avrebbe fatta e magari
sarebbero usciti insieme comunque, no??
Gliene avrebbe parlato domani..lo avrebbe chiam....-Porca
puttana!!-Esclamò a voce alta quando si rese conto che non aveva
il numero di Adam.
Le cose sembravano andare tutte per il verso sbagliato.
Era disteso sul letto ad occhi chiusi cercando di prendere sonno quando
senti un bip dal suo cellulare che lo avvisava che aveva ricevuto un
messaggio.
"Hey!!Spero di non disturbarti, ho chiesto a Bill il tuo numero di
telefono, spero non ti dispiaccia. Ma mi sono dimenticato di
chiedertelo. Domani pomeriggio mi vedo con la band per le prove, ti
andrebbe di venirci a sentire?"
Sauli non potè che aprirsi in un grandissimo sorriso, eccome se
ci voleva andare, e in quel momento ogni preocupazione sparì.
"Ci stavo pensando anch'io al fatto che non avevo il tuo numero. In ogni caso ci sto per domani"
Soddisfatto, premette invio. Pochi minuti dopo il cellulare suonò nuovamente.
"Grandioso. Che stai facendo adesso??"
Sauli sorrise... "Niente, sto pensado al fatto che sono stato bene con te sta sera. Tu??"
"Lo stesso...notte biondino a domani!!=)"
"A domani...notte=)"
Si, Sauli si sentiva come un quattordicenne dopo il suo primo
appuntamento, lo stomaco in subbuglio per l'agitazione e una voglia
incredibile di riassaporare quelle labbra.
"Sta succedendo tutto troppo in fretta." Se lo disse, ma allo stesso
tempo non poteva che evitare di essere felice. E con la stessa
felicità, si addormentò, aspettando solo il pomeriggio
seguente.
Nei suoi sogni rivisse la serata trascorsa. La più bella serata
trascorsa, ogni singolo momento. E ne riassaporò ogni più
piccolo particolare e sensazione.
La sveglia non fu affatto la benvenuta, quando con il suo rumore assordante, lo riportò alla realtà.
Con pigrizia mattutina eseguì la solita routine e andò a
fare colazione al bar di fronte al motel, come nei giorni passati.
Gli tornò in mente ciò che Adam gli
aveva detto: che il suo capo affittava gli appartamenti sopra il
locale. Si decise che sarebbe potuta essere una buona idea.
Non appena arrivò al lavoro, andò direttamente nell'ufficio del capo.
Adam arrivò al locale quando Sauli era in pausa pranzo. Lo
trovò seduto a uno dei tavolini, intento ad addentare un toast.
-Ehy!- prese una sedia e si sedette davanti a lui.
-Ciao. Sai la novità?-
-Suppongo me la dirai tu?-
-Ho parlato col capo, mi trasferisco qui sopra. Grazie di avermi avvisato della possibilità.- Adam sorrise.
-Quindi, quando te ne vai da quel motel?-
-Anche oggi, sembra che l'appartamento sia già pronto. E il capo
si è offerto di aspettare il giorno di paga prima spillarmi i
soldi.-
-Bene, quel motel era situato proprio in una brutta zona. Se vuoi, dopo
le prove, posso aiutarti a portare qua la tua roba. Suppongo che tu non
abbia tante cose.-
-Grazie! No,no...solo due valigie.-
Sauli terminò velocemente il pranzo, portò il piatto dietro al bancone e si lavò le mani.
-Se vuoi possiamo andare.-
Adam gli aveva presentato tutti i componenti della band, che si erano
dimostrati estremamente gentili e aperti con lui. Sembravano brave
persone e notò come Adam li trattasse come fossero parte della
sua famiglia. L'atmosfera era molto rilassata, sembrava un ritrovo di
amici più che un incontro di lavoro e di certo, il buon umore di
Adam faceva la sua parte.
Il tempo passò velocemente, tra risate e incredibili canzoni, alcune delle quali aveva già sentito al locale.
Era tardi quando finirono di suonare, quindi ordinarono lì delle
pizze e, nel giro di un paio d'ore, Adam e Sauli erano in macchina
sulla strada per il motel.
Quando entrarono nella stanza il moro rimase sbalordito: -Come fai a vivere in questo posto?-
-Non è stato così difficile!!Basta abituarsi...-
Lo aiutò a mettere tutto nelle valigie e le caricò in macchina.
Poco dopo erano nouvamente al locale. Adam, da cavaliere, lo
aiutò a portare al piano di sopra le valigie e, come
entrò in casa, chiuse la porta dietro di sè.
Sauli, saltellava già felice in giro per le diverse stanze per
vedere com'erano. Tutta la casa era già arredata e pronta per
farci vivere qualcuno.
-Deduco, che ti piaccia più del motel...-
-Sì, molto meglio. E poi, ha anche la cucina.-
-Ti piace cucinare?- Gli chiese con tono di voce sorpreso.
-Non è il mio hobby preferito, se è questo che intendi,
ma almeno così non sarò costretto a vivere di panini.-
-Allora direi che per ringraziarmi potersti cominciare a cucinare
qualcosina che dici??Mi autoinvito a cena..-Sauli scoppò a
ridere avvicinanandosi ad Adam.
-Non abbiamo niente qui...-Adam scosse la testa sorridendo.
-Qui ti sbagli, Bill ha pensato fosse un gesto carino portare alcune
cose, quindi il frigo è praticamente pieno.-Sauli sbarrò
gli occhi e andò a controllare, ed effettivamente il frigo era
pieno.
-Allora...direi che si può fare..-Rispose girandosi nuovamente verso Adam, trovandoselo praticamente davanti.
-Sai, non sono molto impulsivo di solito e non aiuto ogni ragazzo che
mi piace, ma tu...sei terribilmente irresistibile.-E a confermare le
sue parole avvolse la vita di Sauli con un braccio e lo baciò
con irruenza.
-Ad...-Sauli tentò di parlare per interromperlo, ma poi le
parole gli morirono in gola e rispose con altrettanta passione,
portando le braccia dietro il collo del moro, tirando i suoi capelli
per fargli capire quanto lo volesse.
Le braccia del moro lo sollevarono da terra appoggiandolo al bancone
della cucina, divaricò le gambe per sentirlo ancora più vicino e il bacio
divenne ancora più passionale fino che il suono del telefono di
Sauli li distrasse.
-Rispondi..-Sauli annuì ad Adam e tirò fuori il telefonino dalla tasca e rispose.
Era il suo nuovo capo, voleva sapere se
si era già
trasferito e come si trovasse. Cerco di rispondegli cordialmente,
mascherando la sua impazienza nel chiudere la chiamata ma probabilmente
Bill intuì cosa stava succedendo, e infatti non lo
trattenne a lungo. Era davvero
una brava persona, tutto il contrario di quello stronzo in Finlandia si
ritrovo a pensare amaramente.
Quando chiuse la chiamata tornò in cucina, dove Adam si stava aggirando tirando fuori alcune cose dagli armadietti.
-Che dici ormai tardi è tardi, e nonostate muoia di fame abbiamo
magiato la pizza poco fà...piccolo spuntino??-Chiese Adam con un
sorriso. Sauli rimase imbambolato per una paio di secondi, "Cazzo se era
bello!!"Era tutto quello che gli passava per la testa.
-Certo...cosa pensavi??-
-Che ne dici di qualche pancake?-Chiese il moro.
-Perfetto, ma non ho idea di come si facciano.-
-Non ti preoccupare, lo so io....potresti tirare fuori due uova?- Sauli
annuì aprendo il frigo e poi porgendogli le due uova.
Lo
osservò mescolare tutti gli ingredienti e versare un pò dell'impasto
nella padella già calda. Nel giro di poco tutta la cucina si riempì di un profumino delizioso.
-C'è qualcosa in cui non sei bravo Lambert??Canti da dio, baci da dio, cucini pure...-
-Bacio da dio è??-Sauli rise.
-Non saprei...dovrei verificare nuovamente..-Si avvicinarono nuovamente
e le loro bocche si incontrarono affamate, le lingue giocavano tra di
loro fino a che uno strano odore arrivò alle narici di entrambi.
-Cazzo...-Urlò Adam, i pancake erano neri, completamente bruciati.
Sauli scoppiò a ridere guadagnandosi un occhiata strana da parte di Adam. -Che ridi??-
-Vieni qui..-Sauli lo prese per la maglia avviciandolo a lui e
riappropiandosi di quelle labbra incredibilmente moribide che si
addattavano perfettamente alle sue.
-Ora come ora ho fame....ma non di pancake..-Morse la mandibola di
Adam, baciando ogni tratto del suo viso, scendendo sul collo e lo
leccò, assaporò godendo nel senitire i sospiri di Adam che
diventavano sempre più forti.
u.u siamo
bastarde, si!!Ma è stata Jailynne a decidere di finire il cap
qui, quindi prendetevela con lei!!!=) Scherzo, quasi.
Alla prossima e speriamo di leggere i vostri commenti...
Angolo pubblicità:
Questa è l'adommy, che scriviamo insieme:
Questa
nuova fic è abientata in un AU che è familiare a tutti:
la scuola...ma non abbiamo intenzione di rendere la storia altrettanto
familiare e banale, quindi non scappate!
Immaginatevi come sarebbe avere Adam come professore che gira per
scuola...non male, eh? Beato Tommy che ha la possibilità di
vivere (pur sempre nella finzione) questa a dir poco interessante
esperienza!
[Adommy]
Autore: StellinaJailynne |
Pubblicata: 15/08/12 | Aggiornata: 10/09/12 | Rating: Verde | Genere:
Generale, Malinconico, Sentimentale | Capitoli: 3 | In corso
Tipo di coppia: Slash | Note: AU, OOC | Avvertimenti: Nessuno
Queste sono le mie
Adommy:
Un Adam padre, un Adam cantante e una vita frenetica.
Un migliore amico, Tommy, che forse diventerà qualcosa di più.
Due figli, un maschietto e una femminuccia che sono la sua vita.
Questo è quello di cui parlerà questa storia...
(Adommy)
Autore: Stellina | Pubblicata: 30/07/12 | Aggiornata: 07/08/12 | Rating: Arancione | Genere: Generale, Sentimentale | Capitoli: 2 | In corso
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Nessuno
(adommy e presto posterò il secondo e ultimo cap)
Avevo fatto finta di aver dimenticato. Inventandomi di aver bevuto troppo, e lui aveva sospirato di solievo.
Si, mi ero dimenticato di avergli detto che mi stavo innamorando di
lui, e mi ero dimenticato del suo:"Adam...io mi dispiace ma non provo
lo stesso.."
Autore: Stellina | Pubblicata: 29/08/12 | Rating: Giallo | Genere: Sentimentale | Capitoli: 1 - One-shot | Completa
Adam + un personaggio nuovo:
Questa storia parlerà di Adam e di un nuovo personaggio..
Ci saranno anche Sauli e il resto della band..
"Forse la colpa era dei suoi occhi, lucidi..tristi..vuoti..
Forse la colpa era del suo sorriso, un sorriso tirato, ma sincero, piccolo, ma pieno di speranza.
Forse la colpa era della sua mano che si era appoggiata sul mio braccio in attesa di una risposta.
Forse la colpa era del suo odore."
Autore: Stellina | Pubblicata: 07/03/12 | Aggiornata: 18/06/12 | Rating: Arancione | Genere: Romantico, Sentimentale | Capitoli: 4 | In corso
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Nessuno
Di Jailynne:
C'era
un tempo quando nessuno viveva nell'ombra e nessuno cercava di
prevalere sugli altri. I popoli vivevano in simbiosi, senza chiedere
agli altri niente di più di quello che fosse necessario.
Due erano i popoli, in particolare, che vivevano lontano dalla
civiltà umana, che non avevano bisogno del contatto con le
persone comuni, avevano bisogno l'uno dell'altro. Ma poi, tutto
cambiò.
La guerrà mutò ogni cosa. Ora, è il momento che tutto ritorni come sarebbe sempre dovuto essere. [Adommy]
Autore: dark_dream |
Pubblicata: 04/07/12 | Aggiornata: 01/08/12 | Rating: Giallo | Genere:
Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Capitoli: 4 | In corso
Tipo di coppia: Slash | Note: AU, OOC | Avvertimenti: Nessuno
-Non
hai sentito cosa ti ha detto? Sparisci.- Era calmo, non di certo in
cerca di risse. Sembrava sapere come trattare con quel genere di
persone. Infatti, senza rispondere, il ragazzo si girò e
uscì dalla porta.
Solo dopo Adam si rese conto che la musica si era fermata e che quello
che era venuto in suo aiuto era il chitarrista del gruppo.
Autore: dark_dream | Pubblicata: 31/01/12 | Aggiornata: 13/07/12 | Rating: Rosso | Genere: Fantasy | Capitoli: 19 | In corso
-Is everything ready? Tommy is gonna be here at any moment.-
-Yeah, yeah. Don't worry...- Sauli, rispose urlando dalla cucina ad Adam.
Tirò fuori dal microonde i popcorn fumanti e li versò in
una ciotola. Poi andò in soggiorno, dove li appoggiò sul
tavolino basso di fronte al divano bianco.
Adam era indaffarato a capire come collegare il lettore dvd, appena
comprato, alla tv. Si ripromise di farsi intallare dal tecnico la
prossima cosa ,che avesse acquistato, che avesse più di un
interruttore e un cavo.
Okay, come mi sia venuta in mente un'idea così balzana, ma per
lo meno si discosta dalle solite Adommy *cerca di trovare i lati
positivi*
[AdamxTommyxSauli]
Autore: dark_dream | Pubblicata: 01/08/12 | Aggiornata: 01/08/12 | Rating: Rosso | Genere: Erotico | Capitoli: 1 | In corso
Tipo di coppia: Slash | Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Nessuno
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