La bilancia e la spada

di Severa Crouch
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'accusa ***
Capitolo 2: *** Gli imputati ***
Capitolo 3: *** La camera di consiglio ***
Capitolo 4: *** La lettura del dispositivo ***



Capitolo 1
*** L'accusa ***


Autore: Shallo (Forum), SeveraBartySha (Efp)
Titolo: La bilancia e la spada
Contenuto del Pacchetto: Ufficio Applicazione della Legge sulla magia: Processi
Genere: Introspettivo
Rating: Giallo
Avvertimenti: Drabble, Raccolta


NdA: Questa raccolta di Drabble riguarda una serie di personaggi che hanno fatto parte o hanno avuto a che fare con il Wizengamot. L'ufficio per l'Applicazione della Legge Magica ha diversi Uffici, come il Dipartimento Auror e il Wizengamot. Dato che il pacchetto mi chiedeva i Processi, ho creato una raccolta che fosse essa stessa riflesso di un processo.

Ho seguito le fasi dei processi dando la parola all'Accusa (Alastor Moody), gli imputati (Bellatrix, Rodolphus, Rabastan e Barty jr), i giudici (Albus Silente, Amelia Bones, Cornelius Caramell e Dolores Umbridge) li ho radunati in Camera di Consiglio, nel momento in cui devono decidere il contenuto della sentenza ed infine Crouch senior da Presidente del Wizengamot ha letto il dispositivo di condanna degli imputati. Ho formato il collegio di cinque membri: quattro giudici a latere più il presidente del collegio.

Il titolo è un chiaro riferimento ai simboli della giustizia: l'equilibrio (rappresentato dalla bilancia) e la spada, simbolo della forza statale (in questo caso della comunità magica).

Ho usato il contatore di OpenOffice per calcolare le parole della Drabble.

Questa storia partecipa al contest Benvenuti al Ministero della Magia, indetto da Shnusschen sul forum di Efp

 

 

 

La bilancia e la spada

 

 

L'accusa:

 

Alastor Moody

 

Vendetta, rabbia, frustrazione.

Quella notte aveva perso due dei suoi migliori Auror.

Ridotti in fin di vita dalle maledizioni di quattro criminali.

Alastor aveva visto il Male dritto negli occhi abbastanza bene da capire che non erano pazzi, non c'erano scusanti per quello che avevano fatto.

Loro avevano voluto portare i Paciock alla follia, avevano voluto torturarli.

Si passò una mano sul volto, sentendo come il Male si stesse portando via pezzi di sé, disse: “L'accusa chiede la condanna degli imputati alla reclusione a vita ad Azkaban, per l'uso della Maledizione Senza Perdono Cruciatus”.

Non è la vendetta che crea il progresso, solo la Giustizia.

 

(106 parole)

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Capitolo 2
*** Gli imputati ***


 

Gli imputati:

 

Bellatrix Lestrange

 

Guardali in faccia, Bellatrix.

Guarda la feccia che osa giudicarti.

Guarda i loro sguardi pieni di paura.

Osservali mentre ti studiano, timorosi ed inquieti, cercando un movente alle tue azioni.

La rabbia per la sua caduta non è forse una ragione sufficiente?

Il desiderio di trovare il tuo Maestro, non giustifica quello che hai fatto?

La passione che ti divora l'anima e guida ogni tua azione, non è abbastanza?

Forse è la forza della passione a spaventarli. Forse hanno paura che la passione possa sovvertire il loro mondo fatto di stupide regole.

La rivoluzione, questo è quello che loro temono.

 

(100 parole)

 

 

Rodolphus Lestrange

 

Ti guardano, Rodolphus.

Ti guardano e ti giudicano.

Lei è accanto a te, come sempre.

Loro non capiscono la forza della vostra unione.

Loro vedono la passione che vi divora e si divertono a vedervi le loro perversioni.

Tu sei l'unico a sapere che lei è tua e che entrambi appartenete all'Oscuro Signore.

Lei è bella, e appassionata. Lei è una guerriera fin dal nome, e tu la veneri per la sua natura.

Li spaventate, perché mostrate fino a che punto si può essere complici, amanti e guerrieri.

Quello che avete fatto è solo il pretesto per esiliarvi ad Azkaban, cancellare l'esempio di quanto oscuro possa essere un matrimonio.

 

(109 parole)

 

Rabastan Lestrange

 

La Rivoluzione. Questo è ciò che hai sempre sognato, Rabastan.

Non il vuoto rammarico per la Segretezza dei Maghi, lo sterile lamento esternato nei circoli della società Purosangue, la vita passata in un esilio dorato, fatto di obblighi sociali simili ad un'aristocrazia decadente.

Sogni la lotta, la polvere del combattimento, l'adrenalina che scorre nelle vene.

Ti fa sentire vivo, dà un senso alla tua esistenza.

Lui ti ha permesso di passare all'azione, di rivendicare gli ideali che ti hanno cresciuto.

Lui ti ha dato un senso.

Loro sono impauriti, perché la lotta mette a repentaglio le loro sicurezze.

Ti giudicano perché li hai coinvolti, resi colpevoli.

 

(106 parole)

 

Barty Crouch junior

 

Guardami, padre. Guardami.

Adesso sono visibile.

Sei sempre stato così occupato dal tuo lavoro. Adesso, io sono il tuo lavoro.

Puoi scegliere di salvarmi. Scegli me. Scegli tuo figlio.

Abbi il coraggio di guardare il mostro che hai creato, perché lo sai che è solo colpa tua.

Guarda ciò che hai creato, il sadico Mangiamorte, amante del sangue.

Io non ho figli”

Hai scelto di nuovo le tue stupide regole. Mi hai voltato le spalle, un'altra volta.

Non sorprenderti se l'Oscuro Signore mi accoglierà come un figlio, quello che tu hai rifiutato.

No, hai ragione, non sono tuo figlio. Non più.

 

(102 parole)

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Capitolo 3
*** La camera di consiglio ***


La camera di consiglio

 

Albus Silente

 

Quanto autocontrollo ci vuole per resistere al fascino del male?

Per capire che è folle impegnare la propria vita “per un bene superiore”?

Solo chi è passato da quell'impegno riesce a capire il furore di quegli occhi, la cieca devozione alla Causa. Sarà sempre così, finché qualcosa di troppo importante non ricorderà loro il valore della vita umana, il costo del sacrificio e la vanità delle loro speranze, vero Albus?

Sei seduto, osservi i quattro imputati e pensi a te e Gellert, i vostri anni passati insieme.

Sospiri. Le regole servono a porre dei limiti, per non precipitare nel baratro della barbarie.

Per un bene superiore.

(107 parole)

 

 

 

 

 

 

 

Amelia Bones

 

Come si può causare tanto male?

Usare la Cruciatus, renderli folli e cancellare i ricordi di una vita?

Guardi gli imputati, sfogli i fascicoli e non riesci a trovare risposte.

Non ce ne sono.

Non hai mai provato l'ebbrezza del fanatismo.

Sei sempre stata dubitativa e riflessiva, per questo sei adatta a fare il giudice.

Perché non è la vendetta che cerchi, ma la giustizia.

Perché la libertà è preziosa, anche quella dei cattivi.

Perché senza prove nessuno deve finire ad Azkaban.

Perché se ci sono le prove non sei contenta, sai che oltre ad aver spezzato le vite altrui, hanno rovinato anche la propria. Resta solo pietà.

 

(108 parole)

 

Dolores Umbridge

 

Presuntuosi. Arroganti. Criminali.

Il Ministero è legge.

Come hanno osato sfidare il potere, discutere le regole?

Meritano di passare la vita ad Azkaban.

Non c'è pietà per chi sfida il potere costituito.

Dolores, lo sai bene, perché ogni sfida al potere è una sfida alle tue certezze, ai tuoi traguardi.

Non permetterai mai che tu possa essere messa in discussione, vero?

La legge è il modo migliore per difendere lo status quo, vero?

È la società che proteggi, o solo te stessa?

Ti schiererai mai, Dolores?

Certo, dalla parte del Ministero, della Legge, sempre.

 

(94 parole)

 

 

Cornelius Caramell

 

Bisogna andare avanti, pacificare il Mondo Magico.

La giustizia può far cessare questi venti di guerra.

Tu-Sai-Chi è caduto, i suoi seguaci andranno ad Azkaban.

Tornerà la pace nel Mondo Magico.

Forse sarà tempo per la politica, forse si potrà tornare a mediare.

La moderazione porta al progresso, l'estremismo alla guerra, la guerra alla rovina.

Abbiamo pianto troppi morti.

Questi tempi non li vivremo più, non lo permetterò.

Guarda questi folli, Cornelius, hanno dato la loro vita per ciò in cui credono, e tu?

Cosa faresti per la pace?

Di tutto.

Le idee anti-Babbane non sono morte con Tu-Sai-Chi, sono latenti nella società...

Non importa, adesso c'è bisogno di pace.

(110 parole)

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Capitolo 4
*** La lettura del dispositivo ***


 

La lettura del dispositivo:

 

Bartemius Crouch senior

 

Le regole non si discutono. Le regole ci dicono cosa è giusto e cosa è sbagliato.

Le regole sono il metro su cui ordinare le nostre azioni, la scala che separa la civiltà dal caos.

Un brivido ti ha attraversato la schiena quando hai letto i nomi degli imputati.

Il tuo contegno non ha tradito la minima emozione.

Come poteva, visto che eri pietrificato?

Tuo figlio, dalle abilità sorprendenti, dal talento innato: l'orgoglio della tua vita, il lavoro meglio riuscito.

Gliel'hai mai detto, Bartemius?

I figli sono di chi li cresce. Tu cosa hai fatto?

“Tu non sei mio figlio. Io non ho figli”.

(105 parole)

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