Note e Anima- Seconda parte. Vita Diversa

di Amber
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1- Ritorno a casa. La vita di tutti i giorni ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2- Appuntamento ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3- A scuola ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4- Un nuovo lavoro ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5- Kikyo e Naraku ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6- Opportunità ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7- ...come sempre... ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8- Uomo avvertito... ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9- Una notte di quiete ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10- Appuntamento a quattro ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11- Dubbi ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12- Alla conquista ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13- Guai all'orizzonte ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14- Un giorno da dimenticare ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15- Licenziamento ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16- La decisione di Rin ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17- La bellezza dell'amore ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18- Aprile ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19- Maggio ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20- Addio.... ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21- Silenzio ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22- L'aiuto di un amico ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23- Pagina chiusa, pagina pulita ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1- Ritorno a casa. La vita di tutti i giorni ***


Wow

Wow!!!!! Sono tornata! Ciaociaociaociaociao!! Come ve la passate gente? Allora, capiamoci, naturalmente questa storia non può essere letta se la prima parte non è stata letta! Altrimenti nessuno ci capirà nulla!! XD sono troppo felice di postare la seconda parte!!!! Spero la leggiate numerosi come la prima e che vi piaccia altrettanto!

Ricordate l’ultimo capitolo della prima parte?? Spero per voi di si ma vi rinfrescherò un attimo la memoria!

Kagome e Inuyasha si sono messi insieme ad Amsterdam e la loro permanenza era purtroppo finita! Le partenze commuovono Kagome che neppure si immagina la relazione tra Kikyo e Naraku che sono partiti! Come faranno ora Sango e Miroku? Inuyasha e Kagome? Ma principalmente, come cambierà la loro vita ora che sono tornati nel mondo reale, quali insidie affronteranno?? E per finire, il discorso tra Inuyasha e Miroku Kagome lo scoprirà mai??

Beh, più o meno queste sono le domande piccanti che la Prima Parte ci ha lasciati ^^ Beh, ora vi dico solo buona lettura e… ALLA PROSSIMA!!

NOTE E ANIMA -Vita diversa-

Seconda parte

Capitolo 1

Ritorno a casa.

La vita di tutti i giorni

Sabato. Ore 00.20

Kagome venne scossa con dolcezza e lei aprì gli occhi impastati di sonno

-Mh…?- mugugnò

-Kagome dai, siamo arrivati-

-Inuyasha…-

-Si, stiamo per atterrare, devi allacciarti la cintura!- esclamò. Lei si sistemò bene sul sedile e si assicurò la cinghia intorno alla vita automaticamente.

Si guardò intorno e scorse gli amici dietro di lei. Paolo leggeva una rivista, Kagome da lì non avrebbe mai potuto capire quale rivista fosse, mentre Miroku e Sango parlavano tra loro e ridevano. La ragazza sorrise: era felice che quei due fossero così rilassati, non era assolutamente certa che avrebbero riso così in futuro… Sentì la ormai famigliare vibrazione ai piedi, il rumore delle ruote a contatto con l’asfalto e dolcemente l’aereo si fermò.

Capolinea: Giappone, Tokyo, in una parola: casa.

Scesero dall’aereo e presero un pulmino che avrebbe portato i passeggeri a una porta sul retro dove avrebbero aspettato di ritirare i bagagli. Il pullman era decisamente piccolo per tutti i passeggeri e il nostro quintetto venne allontanato e spiaccicato contro i vetri.

Sango e Kagome fissarono inquiete l’oscurità della notte

-Kagome, mi ha telefonato mia madre: ha detto che si è messa d’accordo con tua mamma per tornare a casa-

-Si, mi ha avvertito mamma. Ci aspetta davanti all’entrata dell’aeroporto- disse prendendo fuori il cellulare e accendendolo –Chissà come se la passa Kikyo…?- chiese Kagome. Sango alzò le spalle scuotendo il capo

-Dio! Dobbiamo cambiare l’ora Kagome!- esclamò lei guardando l’orologio da polso –Dunque… ad Amsterdam ora sono le 00.26 quindi qua sono le… 9.26 di Sabato- Regolarono gli orologi

Sabato. Ore 9.26

-Strano che ci sia ancora buio- affermò Kagome indicando il cielo

-Ci sono dei nuvoloni neri… e poi siamo in inverno, le ore di luce qua diminuiscono in modo impressionante-

Le ultime parole famose: grosse gocce di pioggia iniziarono a bagnare il finestrino e dei lampi illuminarono il cielo

Le due si guardarono sospirando

-Bentornati- sbottò Kagome seccata

-Stiamo per tornare nel mondo reale- annuì Sango

-Ora cambierà tutto-

-No Kagome non cambierà proprio niente!- esplose l’amica guardandola seria. Molte teste si girarono verso di loro ma Sango non ci diede peso –Non cambierà proprio nulla- mormorò abbassando lo sguardo e stringendo i pugni.

Kagome sfiorò il ciondolo preoccupata e incrociò gli occhi di Inuyasha che le sorrise. Il ragazzo era abbastanza lontano ma se Kagome si concentrava poteva sentire il suo calore. Lei addolcì lo sguardo poi concentrò la sua attenzione verso l’amica diventando seria

-Hai parlato con Miroku?- Si guardarono.

Una volta ho letto che uno sguardo vale più di mille parole, oppure che gli occhi sono il cuore dell’anima. In quel preciso momento gli occhi di Sango facevano trasparire un dolore infinito e una muta risposta. Naturalmente Kagome non poteva capire fino in fondo il suo dolore ma ne aveva una certa idea, dopotutto lei non si era innamorata di suo fratello…

-Dovremo stare più attenti e non farci vedere in giro ma… ce la faremo- Il pullman si fermò e Sango sospirò mentre tutti iniziavano a scendere –Non voglio lasciarlo, non lo farò mai-

-Dio come siete felici di essere tornate! Avete delle facce così allegre che potreste contagiare un infermo!-

Paolo si era avvicinato a loro riuscendo a muoversi liberamente. Anche Inuyasha e Miroku si stavano avvicinando facilmente

-È’ il tempo- sbottò Kagome seccata

-Andiamo?- chiesero i ragazzi avvicinandosi

-Si- risposero.

Kagome prese lo zainetto rosso adagiandoselo sulle spalle e aspettò che Sango finisse di prepararsi quando Inuyasha le picchiettò un dito sulla spalla. Lei lo guardò: era serio, maledettamente serio. Lui le fece cenno di seguirlo poco più in là dal pulmino e si allontanarono dal gruppo dicendo che tornavano subito.

Si ripararono sotto un albero.

Inuyasha si fermò davanti a lei e si guardarono per un tempo che le parve interminabile. Kagome lo guardava con curiosità ma dentro di lei sopraggiunse la paura. Perché Inuyasha la fissava così? Perché era così serio? Perché non le diceva nulla?

-Kagome…-

-...Si?- mormorò lei. Lui si azzittì e le voltò le spalle. Kagome lo vide stringere i pugni.

Non era un bel segno…

-Io devo dirti una cosa, una cosa importante-

-Certo-

-Lo hai detto anche tu molte volte, io sono un figlio di papà, ricco sfondato ecc- Lei annuì anche se lui non poteva vederla. Un dolore al petto la fece smettere di respirare un momento –Non potremmo fare come tutte le coppie Kagome: passeggiare mano nella mano, baciarci ecc come abbiamo fatto finora, dovremo stare attenti. Se ci scoprono mi allontaneranno da te e chissà cosa ti faranno per costringerti a lasciarmi, capisci?-

-No- disse lei –Cosa vuoi dire? Mi stai mollando?- strillò quasi

-No, non ti lascio ma mi chiedo se a te va bene- Si guardarono

-Ma che dici?? Io ti amo e non dovrebbe andarmi bene? Per stare insieme a te, maledizione, farei qualsiasi cosa, qualsiasi! Che domande fai!?- gridò. Respirò a fondo –L’importante è che stiamo insieme e che tu,- Lo fulminò –non mi tradisca- Lui la abbracciò forte nascondendo il viso nei capelli di lei

-Quindi a te, va bene anche se non potrò farlo molto spesso?- chiese stringendola più stretta.

Le faceva male, ma lei non si lamentò affatto. Gli strinse la vita dolcemente appoggiando la fronte sulla sua spalla

-Ma certo che si Inuyasha… troveremo il modo, vedrai…- mormorò e si diedero un ultimo bacio prima di prendersi per mano e avvicinarsi ai compagni

-Possiamo andare?- chiese Paolo. Entrarono e si misero in fila aspettando i bagagli.

Quando li ebbero presi e assicurandosi di non avere dimenticato nulla andarono verso l’entrata e prima di uscire Miroku fermò Sango abbracciandola e lei corrispose stringendosi a lui

-Ciao Sango- mormorò

-Oh Miroku…- disse lei con gli occhi lucidi

-Non piangere Sango dai… oggi pomeriggio ti chiamo sul cellulare ok?-

-Va bene… ma non troppo presto altrimenti non credo di riuscire a risponderti- disse. Lui sorrise e le sfiorò le labbra con le proprie

-Ora devo andare Sango…- Lei lo guardò spaesata e gli prese la maglia sentendo un vuoto dentro di se

Già? Adesso? No, non era pronta…

-No… no Miroku…- disse singhiozzando. Kagome la guardò e le si avvicinò

-Sango… guardami dai… non è un addio ok? Vi rivedrete presto- disse

-Tu non capisci!- esclamò allontanandola e stringendosi a Miroku

-Ti chiamo e poi usciremo insieme!-

-Hai detto che non possiamo più fare come prima- singhiozzò lei scuotendo il capo –Sei un bugiardo! Sarà come se non stiamo insieme!-

-Ti vuoi calmare?- Miroku la allontanò prendendola per le spalle guardandola –Ti giuro che troverò un modo, ma ora dobbiamo andare. Sango per carità non fare così: rendi le cose più difficili!- esclamò. Sango annuì e lui la abbracciò.

Kagome sospirò di sollievo e si appoggiò ad Inuyasha

-Io invece ti chiamo questa sera… sarò in coma oggi…- Lei annuì

-Tanto il numero ce l’ho quindi il problema non c’è. Ah, oggi e domani dovrò fare un sacco di compiti, che pizza!- sbottò sconsolata. Lui sorrise e le baciò la guancia

-Ciao-

-Ciao Inuyasha- disse lei stringendo la mano di lui che dopo averle sorriso rivolse a Miroku un cenno del capo e i due uscirono dopo che Miroku aveva dato un bacio a Sango che gli sorrise imbarazzata.

Le due si guardarono e Sango sorrise

-Scusa per prima, non volevo trattarti male…- disse. Kagome sorrise

-Ah, lascia perdere. Paolo tu che fai ancora qua?- chiese lei quando l’uomo rientrò

-Ho guardato i due sparire nel temporale sopra la loro macchina da due soldi- disse ironico –Con una macchina del genere vivo come un Dio per i prossimi mesi- sbottò –I vostri?- chiese guardandosi intorno

-Mia madre mi doveva venire a prendere adesso… la porto a casa io- disse indicando l’amica. Lui annuì più tranquillo

-Kagome, comunque ci vediamo Lunedì e tu Sango invece…-

-Martedì, si lo so. Paolo tranquillo!- disse quest’ultima divertita

-Bene… allora vi ho detto tutto vero?- chiese

-Siii- dissero seccate. La porta a vetri si spalancò e la donna rabbrividì, Kagome si illuminò e sorridendo corse verso la donna

-Mamma! Mamma!!- esclamò abbracciandola felice

-Kagome! Tesoro, come stai? Tutto bene?-

-Si… oh mamma tu, tutto bene vero?- La donna annuì e sorrise alla figlia sfiorandole la guancia

-Ti vedo più matura o sbaglio?- chiese. Kagome sorrise senza rispondere –Ciao Sango, come stai?- domandò la donna alla ragazza

-Tutto bene, grazie signora- rispose

-Oh, Paolo- La madre di Kagome allungò la mano che lui prontamente strinse

-Buongiorno signora-

-Mia figlia si è comportata bene?- domandò

-Ohi! Mamma!! Guarda che sono qua di fianco a te!- disse la ragazza contrariata. I due fecero finta di non averla sentita mentre Sango scuoteva il capo divertita

-Si, è stata un angelo- disse lui calcando bene l’ultima parola.

Lei arrossì leggermente senza farsi notare e l’amica ghignò

-E i debutti sono andati bene?- Kagome sbuffò

-Continuo a dire che potresti chiedere a me- sbottò

-Oh si… sono tutti stati magnifici, ma potrà vederlo lei stessa nella cassetta-

-Paolo! Perché hai detto della cassetta!? Non voglio che mamma mi guardi!- esclamò pronta a piangere

-Che cassetta?- chiese la donna curiosa all’uomo

-Quella dei debutti- rispose. Lei lo fulminò indicandolo

-Questa me la paghi, Lunedì ti faccio nero- ringhiò

-Chiamerò allora qualcuno che ti calmerà- mormorò facendosi sentire dalla ragazza che arrossì

-Idiota- sbottò girandosi e prendendo a braccetto l’amica si allontanò

-E ricordatevi…-

-Di Lunedì e Martedì- risposero meccanicamente alzando la mano –Ciao- dissero.

La donna sorrise e abbassò il capo in segno di saluto allontanandosi.

Le tre salirono in macchina e la donna facendo retromarcia uscì dal parcheggio. Kagome rabbrividì mentre guardava la pioggia scendere

-Allora, vi siete divertite?- chiese la donna guardando Sango seduta sul sedile posteriore, dallo specchietto retrovisore

-Oh si. È stata l’esperienza più bella, più gratificante e più spettacolare della mia vita!- esclamò sorridendo felice

-Tu Kagome?- domandò la madre alla figlia

-Mh, si… è stato bello- disse assorta

-Che entusiasmo- notò la donna –Avete fatto amicizie?- chiese mentre la ragazza sbadigliava

-Tantissime!!- esclamò Kagome con gli occhi che luccicavano –Abbiamo conosciuto Tom, Naraku, Eve, Don, Giselle e poi il bibliotecario che mi ha pure sgridato, dei bambini simpaticissimi, Marlov…-

-Frena frena frena ho capito! Qui in Giappone non avrai mai una vita sociale così attiva!- esclamò fermandola subito -Poi mi racconterai quando ti sarai riposata- disse lanciandole una occhiata che la diceva lunga. Kagome le sorrise e un cellulare squillò improvvisamente

-Kagome, quella cavolo di suoneria prima o poi m farà venire un colpo apoplettico!- disse Sango mettendosi una mano sul cuore

-Ma si può sapere cos’ha? È così allegra…- disse tirando fuori il cellulare e leggendo il messaggio

Ti sono venuti a prendere,

vero?

Kagome sorrise e si portò il display al cuore chiudendo gli occhi.

Sango sorrise.

Kagome lanciò una occhiata alla madre assorta nella guida e rispose

Si…

Sto tornando a casa,

siamo quasi arrivati

Bene,

allora ti chiamo stasera.

Io ora vado a dormire

Anche se mi piacerebbe essere lì con te…

Kagome arrossì di piacere e voltò il volto dando le spalle alla madre e rispose

Anche a me piacerebbe…

Buonanotte

Ti amo

Buonanotte angelo

Kagome sorrise e diede un leggero bacio alla tastiera e sfiorò il ciondolo al collo

“Ti amo Inuyasha… fa sogni d’oro” pensò

-Arrivati- disse la donna parcheggiando davanti alle villette a schiera color panna. La donna diede un ombrello alla figlia –Kagome, accompagna Sango fino all’entrata altrimenti si inzupperà!- Kagome annuì e uscì aprendo l’ombrello. Lei e Sango, appiccicate, presero i bagagli della ragazza e aprirono il cancello della casa oltrepassando il viottolo ciottolato in mezzo al giardino ben curato. Sango si fermò sotto la veranda e sorrise all’amica

-Allora, Inuyasha sta bene?- Kagome arrossì leggermente

-Ehm… si…-

-In macchina credevo avresti preso fuoco- disse ghignando. Kagome assottigliò gli occhi

-Piantala, ci vediamo domani ok? Così mi dici cosa ti ha detto…- Si bloccò e guardò le finestre sbarrate e si morse la lingua guardando l’amica rattristata –Beh… ecco… scusami io… sono un’idiota e… però ecco…- balbettò

-Lascia stare- disse lei sorridendo triste –Comunque ho capito e si, ti informerò- Le diede un buffetto sulla guancia –A domani- disse. Kagome annuì e si girò mogia

-A domani- Sango sorrise e entrò in casa pronta a piangere prima di essere assalita dalla madre.

La macchina si fermò dentro al garage e Kagome uscì

-Kagome il nonno è in cucina- disse sorridendo e tirando fuori le valigie dal portabagagli. Kagome annuì, ne prese una correndo in casa. Suo fratello era a scuola e prima dell’una non sarebbe tornato a casa

-NONNO!- esclamò entrando in cucina come una furia.

L’anziano, seduto comodamente sulla sua poltrona con il giornale aperto davanti a se, si alzò di scatto e spalancò le braccia facendo cadere il giornale

-La mia nipotina preferita!- La ragazza lo abbracciò

-Sono la tua unica nipote femmina, lo sai no?- disse preoccupata

-Certo che lo so, ma c’è anche Sota!- esclamò stringendola forte. Lei corrugò le sopracciglia: non le sembrava che suo fratello in realtà fosse una ragazza… mah! Lei si staccò e la madre rientrò in quel momento –Sai una cosa?- disse scrutandola l’anziano –Mi sembri più alta… più matura e più… non so… più…-

-…donna?- azzardò la madre

-Già…- sbottò lui. Kagome sorrise imbarazzata

-Bene. Io ho parecchio sonno… Vado a letto- disse. I due annuirono

-Buon riposo tesoro- disse la madre baciandole la guancia. Kagome sorrise e prese la valigia incamminandosi –Mh, Kagome?- Lei si girò

-Si mamma?-

-Sono felice che sei tornata- disse. Kagome la guardò stupita poi mormorò

-Anche io mamma- disse e sorridendo iniziò a salire le scale trascinando la valigia. Aprì la porta della camera e accese la luce.

Le pareti erano candide come sempre, con le solite vecchie foto; le lenzuola erano pulite e profumavano di buono e la scrivania, al solito posto, era la solita con allineati i libri di scuola.

Kagome chiuse la porta alle proprie spalle e si appoggiò contro di essa mettendo le valigie vicino a lei. Chiuse gli occhi e sospirò rumorosamente

“Vita monotona di tutti i giorni, ti stai avvicinando troppo pericolosamente a me” pensò e si spogliò mettendosi il pigiama di flanella spegnendo la luce. Mise il cellulare sul comodino e si mise sotto le coperte chiudendo gli occhi sfiorando il leggero ciondolo sorridendo e addormentandosi cullata dal rumore della pioggia contro le tapparelle.

Tic

Tac

Tic

Tac

L’orologio di Kagome era a dir poco assordante.

Tic

Tac

Tic

Tac

Mai però quanto il trambusto nel piano inferiore. La porta sbatté, l’urlo del bambino che era tornato, la corsa sulle scale, la cartella buttata vicino alla porta della propria camera e la porta che si apriva piano. Il bambino quatto si avvicinò al letto della sorella guardandola sorridendo

-Sorellina?- mormorò. La ragazza si girò su un fianco continuando a dormire con il sorriso sulle labbra.

Un bel sogno sicuramente…

Sota corrugò le sopracciglia

-Sorellina- disse più forte con più convinzione. Incrociò le braccia al petto –Sorellina!- esclamò più forte. La ragazza aprì l’occhio stropicciandoselo e guardò la figura davanti a lei

-Mh? Ma chi…- borbottò

-Sorellina!- Sota le si buttò addosso abbracciandola forte. Kagome sorpresa lo guardò –Sei a casa che bello! Com’era Amsterdam? Bella? E… e… Sorellina? Perché mi guardi così?- chiese. Kagome ridusse gli occhi in due fessure nere

-Sota… mio unico impiastro… mi echeggia una domanda nella mente: come ha solo osato, questo impiastro, ovvero tu, a svegliarmi?- domandò

-Beh, ma dormi dalle 9.40 e adesso è l’1.20-

-Sota, impiastro mio, dormo dalle 10.05, tanto per cominciare e poi… se volevi salutarmi potevi aspettare che mi svegliassi, non trovi?- chiese lei con dolcezza infinita. Sota deglutì

-Ma la mamma… lei ha detto che se dormi troppo poi stanotte non dormi… e poi giù è pronto…-

-Uhm, è pronto il pranzo?- Lui annuì –Beh, potevi dirlo subito!- Accese la luce e si alzò dal letto rifacendolo con movimenti fluidi –Dì a mamma che arrivo, mi vesto- disse stirandosi. Lui annuì e si voltò verso la porta. Kagome lo guardò –Sota?- Lui si girò

-Si?- Lei lo abbracciò e lo strinse forte –Sorellina? Che c’è?- chiese sorridendo

-Niente- Si staccò da lui dolcemente –Vai mostro, arrivo subito- Lui annuì e uscì dalla stanza chiudendo la porta.

Kagome guardò il cellulare senza nessun messaggio e sospirò aprendo l’armadio. Si mise una felpa e un paio di jeans poi andò in cucina

-Ciao Kagome. Dormito bene?- Kagome annuì e si sedette

-Fuori piove ancora?- chiese. La donna annuì

-Già-

-Volevo andare a fare un giro… vabbé- disse alzando le spalle –Oggi sarò un po’ impegnata… altre a disfare la valigia dovrò anche ricominciare i compiti quindi…-

-Non ti disturberemo- disse la donna sorridendole –Dove vuoi studiare?- chiese

-Avete già acceso il caminetto in sala?- chiese eccitata

-Puoi studiare lì- concesse la donna –Attenta quando accendi il fuoco mi raccomando- disse

-Si mamma- disse alzando gli occhi al cielo

-Tu però mi dai la cassetta?- chiese

-Che cassetta?- chiesero il nonno e Sota

-Ehm… ok, così intanto la guardo anche io, non l’ho vista- disse

-Va bene-

Finito di pranzare Kagome sparecchiò e mise tutto nella lavastoviglie con movimenti agili, poi andò su in camera prendendo lo zainetto rosso e tirò fuori cassetta e regali. Tornò dai familiari

-Eccomi. Prima voglio dare questo a Sota- disse allungandogli la scatola –Alla mamma questo e al nonno- Diede rispettivamente una scatola blu e un pacchettino

-Un robot! Un robot!!- esclamò eccitato il bambino. La madre sfilò la collana e la ammirò

-Grazie tesoro, è magnifica- disse

-Dei talismani… ah! Li vado subito a mettere nella mia bacheca- disse dando un bacio alla nipote e sparendo nel corridoio. Kagome sorrise felice e andò al registratore mettendo dentro la cassetta e accendendo il televisore. Il nonno tornò e si sedette nella poltrona, la madre sul divano e Sota per terra, vicino al tavolino circolare, a gambe incrociate. Kagome schiacciò play e andò a sedersi vicino alla madre.

Lo schermo nero, si schiarì piano piano diventando quasi bianco e una voce parlò in giapponese facendo quasi piangere la ragazza: la voce di Naraku

-Per ricordarci di 5 ragazzi doniamo loro un sogno e una promessa. Che essa vi resti nel cuore-

Lo schermo si scurì improvvisamente e il palco illuminato balenò in fondo alla sala e si ingrandì lentamente con l’arrivo di Miroku.

Kagome ricordava come era teso quel giorno, una vera corda di violino.

Il ragazzo si inchinò negli applausi e quando si sedette regnò il silenzio totale. Un primo piano di Miroku nel suo unico momento di concentrazione e le spalle si abbassarono lentamente facendolo cominciare. Non volava una mosca.

La ragazza quel giorno, aveva provato una grandissima emozione ma, nello stesso tempo, aveva provato una grandissima tristezza pensando alla sua povera amica. Scrollò quel pensiero dalla sua testa e ascoltò il discorso di Miroku

-Grazie signori. Sono davvero felice per questa opportunità, non credo proverò mai quello che ho provato oggi, qua, su questo palco. L’emozione è stata intensa e tutto questo è stato grazie a Paolo. La prima volta che l’ho visto ho pensato che fosse uno squilibrato, non sto scherzando!- disse mentre la sala scoppiava a ridere –Ve lo giuro. Alla nostra prima lezione era vestito in jeans e maglia nera e al fianco gli pendeva una catena! Avevo 12 anni, mi era venuto un colpo apoplettico!- Silenzio –Poi invece… ho capito che non è tanto male, vabbé, ogni tanto ha i suoi viaggi ma… senza di lui ora non sarei qua e di conseguenza non avrei conosciuto Naraku. Quindi… grazie a tutti, grazie di cuore-

Kagome sorrise. Quando poi erano tornati il giorno dopo lei aveva avuto il primo appuntamento con Tom. Cavolo, come scordarselo? Adesso che ci pensava, non era mai più andata a quel ristornate sul mare… diavolo!! L’aveva portata su una barca le aveva regalato dei fuochi d’artificio… una notte magica… Ah, Inuyasha le aveva dato della puttana… maledizione lui e la sua gelosia! Avrebbe voluto ucciderlo!!

Lo schermo poi tornò al palco vuoto e agli applausi mentre Sango saliva dignitosamente su esso andando vicino allo strumento. Il suo abito era bellissimo…

Kagome chiuse gli occhi mentre sentiva la musica della ragazza. Come poteva scordare ciò che Miroku e Inuyasha si erano detti e ciò che lei, con gli occhi lucidi, aveva affermato? Il discorso di Sango le arrivò alle orecchie con ancora gli occhi chiusi. Sua madre non aveva mai parlato con la madre di Sango, non si conoscevano. Non c’era pericolo quindi e lei ne era sollevata…

-Wow… accidenti! È finita! Ero tesa come una corda di violino! Comunque diciamocelo, poteva andare peggio vero?- chiese –Beh, chi tace acconsente giusto? Comunque questo pezzo non mi è venuto in mente a caso, per niente. Dietro c’è una storia davvero triste. La volete sentire?- domandò. Si sentì un “si” e lei continuò –Allora, vediamo… da dove possiamo iniziare? Ah si. Dovete sapere che questa storia riguarda una mia amica, una mia carissima amica che poi è morta purtroppo… scomparsa dalla faccia della terra… Ma è un’altra storia questa, più noiosa che non sto neppure a raccontarvi. Allora la storia parla di questa mia amica, come ho già detto, che alle medie conobbe un ragazzo- disse sedendosi sullo sgabello. La telecamera gli fece un primo piano –Un ragazzo anche molto strano a dir la verità! Ora è meno svampito, ma prima…- Ci fu un momento di silenzio -Insomma, questa ragazza fu “salvata” da lui dai suoi compagni di classe, si perché lei era bruttina, intelligente anche troppo, cicciotella… insomma era il bersaglio di tutti quanti. Questo ragazzo dopo averla salvata, non volle sapere il suo nome, diceva che era poco importante ma… lei era stata al gioco e come mi aveva detto lei stessa: un nuovo gioco per un nuovo amico…- sorrise Diventarono amici e poi si misero insieme, senza sapere ancora nulla dell’altro. Lui faceva la 1 superiore e stava nella scuola di fianco a quella della mia amica e… ogni giorno lui l’accompagnava a casa. Stavano bene insieme, avevano il loro spazio ma… quando qualcuno aveva bisogno dell’altro erano pronti a sorreggersi. Un bel giorno la ragazza tornò a casa e trovò un album… non un album qualunque, assolutamente. Era l’album dell’ex matrimonio di sua madre. Fu un vero choc quando la ragazza vide… un altro bambino nelle foto. E così lei scoprì di avere un altro fratello- sospirò –La mia amica chiese spiegazioni a sua madre, che le fece vedere una foto più recente di suo figlio… e alla ragazza non ci volle un tutor per capire chi era il ragazzo nella foto: era il suo ragazzo. Il dolore fu tale e insopportabile che credette di spezzarsi in due… un vero inferno… Le sue lacrime erano troppe per contenerle in un’unica stanza e il suo dolore non poteva essere racchiuso in questo mondo. E lei mi disse: possibile Sango… possibile che con tutti gli uomini in questo mondo… proprio di mio fratello dovevo innamorarmi? Il giorno stesso mollò senza una parola il fidanzato-fratello, lui si trasferì in un’altra scuola e lei si uccise- Alzò le sopracciglia –Ecco… la storia è questa, tristissima e… tetra… Non so perché mi è venuto in mente questo racconto dopo tanti anni… però ho voluto suonare proprio questa canzone così triste perché non è giusto dimenticarloI- Si vide Sango alzarsi –Allora, buon proseguimento- Mise giù il microfono e scese dal palco allontanandosi.

Kagome chiuse gli occhi facendosi sommergere dai ricordi. Quella era stata una serata veramente importante per la sua vita e quella di Sango. Quest’ultima, infatti, e Miroku si erano giurati eterno amore, lei e Inuyasha invece avevano avuto il loro primo mini appuntamento e poi… poi…

Di nuovo il palco, e poi eccolo, lui: Inuyasha. La sua aria da ragazzo strafottente mentre saliva sicuro di se le scale accolto dagli applausi che lo riempivano di orgoglio, lui che si sedeva allo sgabello appoggiando la chitarra alla gamba e lui che cominciava lentamente.

Kagome sbagliava, o vedeva il suo viso altamente contrariato? Sorrise. Beh, aveva ballato con Tom tutta la sera appiccicata a lui come una sardina! Adesso che ci pensava quella sera Inuyasha aveva bevuto come una spugna…Le aveva anche fatto passare la notte in bianco! Era quasi morta di sonno! Questa doveva fargliela pagare… Però mentre suonava era proprio bello…

-Oh, ora tocca a te vero Kagome?- domandò la madre. Lei annuì e infatti l’immagine di lei, nel suo abito lungo perlato, che si sedeva davanti al pianoforte bianco fece azzittire tutti

-Cappero sorellina ma quanto hai speso per quel vestito?-

-A dirla tutta impiastro, i vestiti ce li pagava Naraku- sbottò lei incrociando le braccia

-Ma chi è lui?- domandò Sota. Il nonno impallidì

-L’UOMO!?- ululò. Kagome sospirò

-No! Ma ve lo devo dire in cinese!?- chiese

-KAGOME DIMMI TUTTO DI LUI!!- intimò il nonno mentre Sota sghignazzava

-Vi siete messi voi in testa questa cosa!!! Io non ho…-

-Allora volete chiudere un po’ il becco? Non si è sentito nulla di quello che ha suonato la nostra Kagome!- esclamò la madre seccata –Tesoro chi era il tipo che ti ha dato il microfono?- La ragazza guardò lo schermo

-Marlov mamma- mormorò. La ragazza incenerì Sota con lo sguardo: tutta colpa sua se credevano che lei avesse uno!! Poi si concentrò sul televisore dove lei aveva già cominciato il suo discorso

-…una unione di tanti pezzi di Chopin, ho preso i pezzi più importanti unendoli con dei piccoli pezzi miei, tranne l’ultimo, l’ultimo l’ho scritto tutto io… era un mio vecchio pezzo e l’ho voluto rimodellare alla Chopin diciamo!- esclamò la ragazza –Sono molto contenta che vi sia piaciuto e volevo ringraziarvi tutti quanti, anche chi si è eclissato fuori quasi subito- Kagome scoppiò a ridere divertita ricordandosi del signor Holsen

Prima di uscire da questo palco… vorrei tanto ringraziare Paolo, il mio insegnante di piano… un po’ fuori di testa, ma accettabile… mi ha insegnato tantissime cose e spero continuerà a farlo perché altrimenti non avrei conosciuto Naraku, comunque si vede che sono amici, quando ci si mettono partono tutti e due in ugual modo; o Tom, dolce ragazzo… un mio grande amico e spero, lo spero vivamente, che quando tornerò in Giappone potremo scriverci… mollare poi una amicizia così sarebbe brutto, vero?; ma non avrei conosciuto Kikyo, che è però nella mia scuola, come amica è ok e poi è tosta e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno; poi… beh, Sango è nella mia stessa classe a scuola quindi… il problema non si pone; ecco ora qua passiamo a un problema grave… ehm… Miroku secondo me ha doppia personalità, anche lui è nella mia scuola,- disse pensierosa –…si perché quando non c’è la sua ragazza è… un po’ pervertito mentre quando lei c’è lui diventa così docile… mah, io non lo capisco, comunque se sta bene lui…; ok, ora passiamo a Inuyasha che è sempre nella mia scuola…- Silenzio e si sentì la sala ridere-… beh, su di lui non si può dire nulla… tanto avrete sicuramente capito che razza di bambinone è! Bene… io ora vado e spero che ci siate tra quanto? Tre giorni vero? Buon proseguimento- La ragazza prese lo spartito e uscì seguita da applausi e fischi

-Brava la mia nipotina!-

-Brava la mia sorellina!-

-Oh Kagome, sei stata bravissima!-

-Dai… se continuate mi fate arrossire!- esclamò lei. Kagome ricordò che quella sera Tom se ne era andato subito dopo raggiungendo la sua ragazza Eve, e Inuyasha le aveva detto che la sua musica non gli piaceva. Sentì un vuoto nello stomaco improvvisamente, ma si rallegrò subito al pensiero della notte e dei giorni a seguire. Certo Inuyasha avrebbe potuto evitare di ordinarle come vestirsi! Scosse il capo.

Lo schermo tornò nero dopo un momento e la voce di Naraku risuonò ancora una volta nell’aria

-Come ha detto Kagome, questa è stata la prima tappa, la vera prima tappa che li hanno portati alla seconda ed ultima tappa. Abbiamo chiesto a Kagome, di preparare un testo, un testo che avrebbero dovuto suonare, le abbiamo chiesto di comporre le parole per Kikyo e lei lo ha fatto…- A queste parole si sovrapposero quella dei ragazzi mentre provavano, quando Inuyasha aveva quasi rotto la chitarra per la frustrazione, quando Kagome aveva pestato i piedi nella sua postazione davanti al pianoforte e quando Miroku, calmissimo, si era seduta vicino alla ragazza mettendo un po’ a posto il tutto.

Kagome era sorpresa: quando diavolo li avevano filmati?

-…ed ecco qua il loro “mini-concerto” ha avuto un successone e sono certo che ora, mentre guarderanno questa cassetta, ricorderanno l’emozione di questi momenti e i loro giorni trascorsi qui. Sono felice di avere conosciuto dei ragazzi in gamba come loro e spero davvero tanto, che un giorno non molto lontano ci potremo rivedere- A queste parole la stanza illuminata si presentò davanti a loro.

Kagome si accorse solo in quel momento della strana inquadratura della telecamera e comprese: erano negli angoli! Ecco perché nessuno le aveva viste!

Naraku salì sul palco e sorridendo disse

-Buona sera miei ospiti- disse Naraku cordialmente sorridendo –Sono lieto di avervi qua questa sera per festeggiare la fine di questo viaggio per i nostri stranieri- Un applauso si levò dalla folla –Questa sera, finiranno una lunga avventura qua ad Amsterdam, e chissà se mai torneranno un giorno a trovarci. In queste due settimane, hanno dimostrato quanto valgono e voi avete visto il loro talento, sono certo che siate orgogliosi di averli sentiti e felici per avere avuto questa possibilità- disse –Oggi, li vediamo nel loro ultimo atto, insieme. Hanno composto la canzone e la musica e solo loro sanno quanto avranno litigato per mettersi d’accordo. Ma ora, miei ospiti, vorrei tanto sentire il commento di colei che ha ideato la canzone e vorrei che facesse un discorso per spiegarci come, ha avuto questa grande illuminazione- Naraku volse lo sguardo –Vieni pure Kagome-

Un istante dopo arrivò la ragazza in abito bianco palesemente nervosa

-Ehm… buona sera- cominciò –Allora… questa canzone l’ho ideata con Kikyo ma a dire la verità le parole sono nate da me… È successo quasi una settimana fa… io ero in un bivio atroce, dovevo decidere che fare nella mia vita e… questa canzone sono un po’ i miei sentimenti di quello che provavo ma, forse devo ringraziarla oggi perché mi ha dato una spinta abbastanza forte per decidere finalmente quindi… beh, godetevela perché per me è molto importante- Sorrise e dalla folla si levarono degli applausi

Kagome sorrise al ricordo di quei giorni difficili. Inuyasha l’aveva fatto proprio sudare freddo! Ma almeno ora era felice e poi… Sfiorò il cellulare e sorrise.

I cinque ragazzi, salirono sul palco sedendosi ai loro posti e si lanciarono uno sguardo prima della partenza, la canzone iniziò. Durante la telecamera scorse sugli spettatori e si vide Naraku, Paolo, il signor Holsen, Marlov e Tom

-È’ lui mamma! È’ lui Tom!- esclamò indicandoglielo

-Wow! Che gran…- iniziò la donna

-MAMMA!- esclamò la giovane scioccata

-Eddai!- esclamò

-È lui l’uomo!?!?!?!?!-

-Ma nonno!!!- esclamò la ragazza esasperata

-Beh, a me per genero non dispiacerebbe proprio- mormorò la donna

-Mamma!! Ma che dici!? Ho 15 anni!-

-Ai miei tempi…- iniziò il nonno

-Bastaaaaaaaaaaa- sbuffò lei contrariata –Non volete sentire la canzone?- domandò

-Oh, è finita- disse dispiaciuta la donna

-La ascolterete poi- disse lei alzando le spalle

-Ahhh, sorellina, che frignona!!- esclamò il fratello indicandola e si irrigidì –Sorellina!! Allora è vero che c’è un uomo!!!- urlò. Kagome guardò il monitor: stava abbracciando Inuyasha… cavolo!!

-Mi ha fatto calmare, che vi devo dire?- domandò lei alzando le mani tranquilla. Il nonno la guardò e lei sorresse lo sguardo –Uh, ascoltate Naraku invece di inveire contro di me!- esclamò

-Complimenti ragazzi, bravissimi. Davvero, bravissimi. Signori, un ultimo applauso per questi giovani promettenti e un applauso anche alla nostra emozionata Kagome che non sa trattenere le lacrime-

Kagome sorrise e scosse il capo divertita

“E che ci posso fare se mi emoziono per così poco?” si domandò. La voce di Naraku le arrivò di nuovo alle orecchie

-So meglio di chiunque altro cosa hanno vissuto in questi giorni questi ragazzi: ci sono stati momenti difficili e bui, ma anche pieni di gioia. Chissà, forse alcuni di loro hanno trovato l’amore in queste strade…- Le strade di Amsterdam, il teatro, l’hotel con l’entrate e le scale, il parco dove aveva litigato con Inuyasha e con cui aveva giocato divertendosi come una pazza, la gioielleria, il negozio di vestiti, la pizzeria dove tante volte avevano mangiato, la villa dove aveva suonato…

Kagome guardò tutti quei posti che scorrevano lenti seguendo le parole di Naraku con un velo di malinconia

-…quacun’altro ha trovato degli amici che non scorderà mai e con cui ha stabilizzato un forte legame. Sono certo che nessuno si dimenticherà mai di questa esperienza e la porteranno sempre nel cuore. Grazie, grazie a tutti voi- Lo schermo divenne nero e iniziarono in titoli di coda.

Kagome si alzò e fece tornare indietro la cassetta poi la tirò fuori

-Vado a fare i compiti di là ok mamma?- chiese. La donna annuì sorridendo alla figlia e la ragazza uscì. In corridoio si posò la cassetta al petto stringendola “Grazie Naraku… grazie di cuore” Guardò l’orologio. Le 14.39. Andò in camera e acciuffò tutti i libri che aveva sulla scrivania e li portò nella sala e sorridendo accese il caminetto facendolo scoppiettare. Fuori la pioggia picchiava contro i vetri e lei chiuse gli occhi rilassata quando improvvisamente il cellulare squillò. Senza nemmeno guardare chi fosse rispose sicura che fosse Inuyasha –CIAO! Ti sei già svegliato?- domandò sorridendo

-Svegliato!? In realtà dovrei andare a dormire ma… se proprio proprio, ti chiamo più tardi visto che non aspettavi la mia chiamata!-

La voce, quella voce, la voce calda e affettuosa, la voce un po’ ironica, la voce che da sicurezza, quella voce che si riconoscerebbe tra mille, la voce che ora era a distanza di centinaia di chilometri da lei, quella voce che adesso le faceva venire le lacrime agli occhi. Kagome si posò una mano sulla bocca sgranando gli occhi

-T…Tom…?- mormorò incredula

-In carne ed ossa- disse lui –Beh, non proprio visto che non sono davanti a te… diciamo: in spirito e voce!- esclamò allegro.

Lei si sedette sul divano scioccata

-Ma… Tom, lì da te non è… notte?- chiese

-Le 5 di mattina- confermò –Comunque: ciao Tom, come va? Anch’io sono felice di sentirti! Non dovevi disturbarti a chiamarmi a quest’ora tarda sai? Potevi chiamarmi almeno alle 8! Tanto sarei stata sveglia!- esclamò in falsetto –Oh Kagome, non preoccuparti, è un piacere sentirti anche per me, non vedevo l’ora! Sto benissimo e anche Eve non se la cava male, ora infatti sta dormendo, non vorrei svegliarla sai…- sbottò

-Ops, scusami Tom- disse –Come te la passi?- chiese

-Come al solito. Hai sentito Kikyo?- domandò

-No perché? Tanto entro la settimana torna!- esclamò

-Kagome…- mormorò

-Si?- Silenzio –Tom?-

-Ehm… nulla, lascia stare- disse –Che stavi facendo?- Lei fece una smorfia di disappunto

-Stavo per studiare- sbottò

-Come sei felice-

-Trovi?-

-Già. Com’è il tempo?- Lei arricciò il naso e si avvicinò alla finestra

-Pessimo. Diluvia da quando siamo arrivati questa mattina- disse seccata –Lì?-

-Qua? Non piove, ma c’è molto freddo- Kagome annuì

-Capisco. Abbiamo visto la cassetta che ci ha dato Naraku! Prima di partire…- esclamò

-Oh, allora è riuscita a darvelo in tempo!- esclamò

-Lo sapevi?- chiese

-Certo! Che credi? Guarda che io e Naraku siamo culo e camicia!- esclamò incrociando le braccia

-Ceeeerto- disse lei

-Inuyasha? Gli altri? Sai cosa hanno detto i genitori di Kikyo?-

-No- disse scuotendo il capo –Gli avrà parlato Inuyasha- disse –Gli altri stanno tutti bene. ora staranno dormendo- disse

-E tu perché sei sveglia? Non avevi sonno?- domandò

-Si che ce ne ho. Però devo fare i compiti o non ce la farò mai a farli solo domani-

-Dovevi studiare anche qua- la rimproverò lui

-Oddio, sembri Sango!- esclamò –Ero in vacanza!-

-Non eri in vacanza!- protestò

-Uffa!!!!-

-Beh, ora ti lascio al tuo studio e io, al piacere puro- disse ghignando

-Maiale- disse lei

-Non fare la furbetta con me Kagome, credi che io non sappia?- Lei arrossì furiosamente

-E chi ti dice che io abbia… abbia fatto… quella cosa?- chiese

-Oh, le ultime volte che ci siamo visti mi sei sembrata più tutto. E poi gli sguardi tuoi e di Inuyasha facevano scorrere parecchia acqua sotto i ponti- disse malefico

-Oddio… che vergogna! Non dirlo in giro!!- esclamò

-Ok ok…-

-Ora vado, salutami Eve, Naraku e Kikyo ok?- Lui rimase in silenzio

-Ok- mormorò –Ciao!-

-Ciao! Ti voglio bene-

-Anche io, bye!-

-Bye!- Riattaccò, sospirò appoggiando la testa al vetro freddo poi con decisione andò al telefono di casa chiamando le amiche di classe

Domenica. Ore 5.30

Tom riattaccò e sospirò poi si girò su un fianco guardando la ragazza dormire placidamente. Le sfiorò il viso con la punta delle dita e lei rabbrividì aprendo gli occhi

-Scusa, non volevo svegliarti- mormorò

-Niente- disse lei avvicinandosi più a lui e appoggiando il viso sulla sua spalla –Hai chiamato Kagome?- chiese. Lui annuì –Che ha detto?-

-Sta bene, cose così- disse frivolo. Lei annuì

-Non sa nulla di Naraku?- domandò

-No-

-Non le hai detto niente?- chiese lei facendo leva sui gomiti per guardarlo in faccia

-No- rispose

-Ma… Tom… cosa credi che succederà quando lo scoprirà?-

-Piangerà- mormorò guardandola e stringendola a se

-Tom…- implorò lei –Dovevi dirglielo- disse

-Non ne ho avuto il coraggio, tutto qua-

-Hai detto anche tu che piangerà- mormorò

-Già- La guardò negli occhi accarezzandole i capelli –Quando però tu piangi non so mai che fare…- disse baciandole la fronte alzandole la frangia

-Che farà Naraku? Tu lo sai?- Lui scosse il capo

-Non si è fatto sentire, proverò a chiamarlo domani- disse. Lei annuì

-Va bene- mormorò

-Ora dormi amore- disse spingendola contro il suo petto. Lei si accomodò contro di lui e chiuse gli occhi cullata dal battito del cuore del suo unico amore.

Sabato. Ore 20.53

Kagome si stiracchio sulla sedia della sua camera.

Dopo che Tom l’aveva chiamata aveva chiamato le amiche facendosi dare tutti i compiti poi si era messa a studiare freneticamente. Quel girono aveva finito Matematica, Storia e Diritto. Domani avrebbe fatto Italiano e Inglese… ora era decisamente troppo stanca! Prese il cellulare e si mise prona sul letto mettendo le mani sotto il cuscino chiudendo gli occhi e sospirò. Si lasciò cullare dal ticchettio dell’orologio e dopo un tempo che le parve infinito andò in un dormiveglia tranquillo quando improvvisamente il cellulare squillò impazzito. Kagome saltò sul letto spaventata e lo cercò a tentoni per poi rispondere assonnata

-Pronto?-

-Ciao angelo-

-Oh, Inuyasha!- esclamò sorridendo dolcemente

-Che c’è? Non sei felice di sentirmi?- chiese

-No no… felicissima!- esclamò convinta

-Allora perché quella voce?- domandò. Lei si sdraiò

-Nulla… ero nel dormiveglia quando mi hai chiamato… mi è preso un colpo!- esclamò

-Scusa- mormorò. Kagome sgranò gli occhi

-Inuyasha ma che dici? Vuoi farmi cadere un mito?- chiese divertita –Tu che mi chiedi scusa… incredibile!-

-Volevo solo essere gentile- sbottò con una nota di irritazione. Kagome si more la lingua.

Possibile che non pensasse mai prima di parlare?

-Perdonami, non volevo dirlo, davvero. Mi piaci quando sei gentile e mi fai le carezze, quando mi baci e… e…- Arrossì

-Si?-

-Smettila dai, hai capito!-

-No… credo di no-

-Beh… ecco… quando noi due facciamo ehm…- balbettò. Lui sorrise

-Ti sto ascoltando- mormorò

-Quando noi due facciamo… beh, UFFA SMETTILA BESTIONE!!- esclamò nascondendo il viso nel cuscino

-Si, ho capito- Lei sospirò –Mi stava venendo un movimento che non ti vorrei dire a sentirti dire certe cose, quindi meglio se cambiamo discorso- disse lui veloce. Lei stupita guardò il muro

-E adesso che fai?- chiese –Se trovi un’altra ti ammazzo!- ringhiò furiosa

-Gelosa?-

-Inuyasha… provaci e giuro su Dio che bacio uno davanti a te- ringhiò con già le lacrime agli occhi

-Provaci e ti riempio di sberle- Silenzio. Kagome si morse il labbro con gli occhi pieni di lacrime.

Perché succedeva sempre così?

-Kagome?- Un sussurro –Non lo farei mai, davvero- Lei singhiozzò

-Nemmeno… nemmeno io- Pianse

-Non starai piangendo vero? Kagome, non piangere dai… non ti prenderei mai a sberle, sul serio… dai angelo, cosa posso fare qua da casa mia?- domandò nel panico. Lei sorrise e si asciugò le lacrime

-Ci sono- disse più calma

-Meno male- disse sospirando

-Ti sei alzato ora?- chiese cambiando discorso lei

-Più o meno, prima sono andato a mangiare o rischiavo di morire- Lei sorrise –Preferirei mangiare te ma… mi sono dovuto accontentare- Kagome sorrise

-Anche io- disse semplicemente –Io invece ho visto la cassetta di Naraku questo pomeriggio- disse

-La dovrò vedere, lo farò domani mattina- disse

-È bellissima- commentò lei –Poi ho disfatto le valigie, ho studiato- disse seccata poi si illuminò –E mi ha chiamata Tom!- esclamò. Lui fece una smorfia

-Ah si?- sbottò

-Si… Ma non mi ha detto nulla di nuovo, mi ha fatto delle domande sul ritorno eccetera e mi ha chiesto di voi! Il tempo e anche se avevo sentito Kikyo… Poi mi ha anche chiesto cosa avevate detto ai genitori- disse

-Abbiamo detto loro che si sarebbe fatta sentire e che aveva perso il biglietto e l’aereo era tutto occupato- Alzò le spalle lui

-Sai che Tom…-

-La smetti 10 minuti di parlare di lui?- chiese seccato

-Sorry- mormorò lei

-Comunque… ti va se ci vediamo domani pomeriggio?- chiese lui. Lei guardò la cornetta

-Domani? Ok- disse –Sei sicuro che tu non passerai dei guai se qualcuno ci vedrà?- chiese

-No, non dirà niente nessuno basta che non ci baciamo o abbracciamo- disse –Se ci vedrà per esempio mio fratello… beh, penserà che sei una delle tante, non che tu lo sia- disse subito velocissimo. Lei sfiorò il ciondolo tristemente

-Già… lo penserà senz’altro- mormorò

-Angelo…-

-Dai Inuyasha, non avere quel tono. Mi dovrò solo abituare alla cosa- disse –Ho un grande spirito di adattamento io!- esclamò. Lui sospirò

-Troverò il modo- disse. Lei annuì

-Allora domani dove?- chiese lei. Annuì un paio di volte poi sorrise –Ok, allora ci vediamo lì alle 16.00-

-Si, buonanotte angelo-

-Buonanotte Inuyasha, ti amo- disse. Lui sorrise

-Mi sognerai stanotte?- chiese. Lei sorrise

-Sicuramente- disse –Anche se mi piacerà molto di più domani quando ti vedrò, finalmente- disse sospirando

-Kagome, ci siamo visti meno di 12 ore fa- disse ridendo

-Sono troppe- sbottò

-A domani dunque-

-A domani, buonanotte-

-Notte angelo-

-Inuyasha?- mormorò lei

-Cosa?- domandò. Lei esitò un momento

-Mi dai un bacio?-

-Un bacio?- chiese stupito

-Si, il bacio della buonanotte!- esclamò. Lui sorrise

-Ok- Lei chiuse gli occhi mentre lui posava le labbra sulla parte dove parlava. Kagome si leccò piano le labbra poi sorrise aprendo gli occhi

-Ok, ora buonanotte- disse

-Notte angelo-

-Notte- disse e riattaccarono entrambi. Kagome guardò ancora il cellulare e gli posò un bacio leggero.

Si infilò il pigiama poi, dopo avere salutato i famigliari, si coricò. Prima di spegnere la luce posò un bacio sulla chiave e sorridendo si addormentò.

ANTICIPAZIONI:

Cosa succederà all’appuntamento?? Andrà tutto bene?

Al prossimo capitolo ^^

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Capitolo 2
*** Capitolo 2- Appuntamento ***


Salve a tutti

Salve a tutti!! ah, sono in un ritardo immenso lo so… intanto comunque BUON NATALE!!!! XD e soprattutto: BUONA FINE SCUOLA!! Grazie signore. Non trovate che la parola “vacanze” sia bellissima, molto sciolta ed estremamente eccezionale? Mentre “scuola” c’è quella “scu” che risulta molto grottesca… Vabbé, lasciamo perdere!!

Allora, tornando alla storia, lo scorso capitolo abbiamo avuto il ritorno in Giappone dei nostri eroi, ma ora?? Cosa succederà in questo capitolo? L’appuntamento si risolverà bene o sarà una catastrofe di dimensioni mega???

Ma prima di iniziare a leggere, rispondo ai commenti ^^

-Fluffy: grazie mille!!!! Ho fatto tardi ad aggiornare, ma spero di muovermi prima prossimamente!! ^^-

-Inu_Khaggy: ciao Vale!! Sono felice che segui ancora la fic e che continui a commentarla, spero continuerai!! XD

-Briseis: ciao! ah! Lo sapevo che il seguito era aspettato impazientemente *_______________* Eh, credo ti piacerà! ^__________^ Ciao, al prox capitolo!!

-Shiratori_chan: E dici bene cara Shiratori!! Siamo solo all’inizio *____* ma vedrai!!! XDD BUON NATALE!!

E dopo questi brevi commenti, *____________* BUONA LETTURA!!

Capitolo 2

Appuntamento

Domenica. Ore 10.06

Kagome sbadigliò e si mise seduta stropicciandosi gli occhi. Si stirò poi si alzò pigramente andando alla finestra che aprì.

Aveva smesso di piovere finalmente, l’aria fredda fece rabbrividire la ragazza che però guardò il paesaggio sorridendo. Il Goshinboku era fiero e le foglie erano piene di goccioline, il prato, dove lei aveva giocato tante volte da piccola, risplendeva alla fioca luce del sole…

-Sono a casa- mormorò. Richiuse la finestra tenendo su le tapparelle e andò all’armadio aprendolo –Dunque… adesso…- Tirò fuori parecchi abiti poi scelse un paio di jeans e una maglia verde. Li indossò veloce poi tornò all’armadio –Cosa posso mettermi oggi?- Si chiese incrociando le braccia “Non che abbia gran scelta” pensò facendo scorrere le mani sui maglioni. Ne prese uno bianco morbido e lo stese sul letto tornando al mobile –Troppo freddo per la gonna… jeans? Naaaaa- sbuffò seccata quando bussarono alla porta –Avanti- disse senza voltarsi

-Sorellina?- Lei si voltò guardando il fratello in tuta con in mano il robot e nell’altra il telefono –C’è Sango- disse

-Grazie Sota- disse prendendolo

-Mamma ha detto di mettere a posto la stanza e di fare il letto- disse. Lei sbuffò

-Si, va bene- disse. Lui uscì e chiuse la porta alle proprie spalle. Kagome si appoggiò alla scrivania e prese il foglietto che le aveva dato Naraku –Si?-

-Ciao dormigliona!- esclamò la voce dell’amica

-Grazie… immagino che tu ti sei svegliata alle 8!-

-Naaaa! Ma che dici? Erano le 8.20!- Kagome fece una smorfia di disappunto –Ho ripassato prima- disse

-Anche io, adesso devo fare qualche cos’altro, mi manca Italiano e Inglese-

-E ieri hai fatto tutto?- domandò stupita

-Grazie, ti fidi molto…-

-Studiato tedesco?- chiese sospettosa

-Ho ripassato si, allora?-

-Ieri mi ha chiamata… ehm…-

-Miroku?-

-Si- disse

-Non puoi parlare di lui ad alta voce immagino- disse Kagome tristemente

-Ma io sto bene! Benissimo! Sai, oggi usciamo- la informò allegra

-Allora è possibile che ci vediamo in giro, anche io e Inuyasha usciamo-

-Fantastico! Sapete che fate?-

-No-

-Lui mi porta al cinema, in un bar in centro, a mangiare e poi…-

-Si si… ho capito- tagliò Kagome –Sarà una giornata fenomenale-

-Esatto-

-Domani devo incontrare il tipo sai?-

-Tipo?- chiese stupita Sango

-Ma si, l’amico di Naraku. Dove andrò a suonare in quel bar-

-Ah si! Ne hai parlato con i tuoi? Cioè,- disse subito dopo –a tua madre-

-Guarda che non mi dà fastidio parlare del mio papà!- esclamò lei –Comunque no, non ho parlato ancora alla mamma… glielo dirò più avanti-

-Come a Inuyasha immagino- disse l’amica

-Già…- mormorò

-Possibile che tu non sappia risolvere i tuoi problemi subito?- chiese la ragazza

-Problemi? Guarda che io non ho problemi! Zero!- esclamò

-Si si… va bene, scusami- disse veloce la ragazza

-Comunque poi mi dirai come è andata?- volle sapere Kagome

-Ma certo, poi mi dirai tutto anche tu- concesse Sango

-Ok. Tu che ti metti?- chiese

-Non ci ho ancora pensato- disse

-Io il maglione bianco…-

-Bello quello, ti fascia come un guanto. Lo farei sbarellare!- esclamò

-Immagino anche io… ma non so cosa mettermi sotto!-

-Minigonna- rispose subito la ragazza

-Sei pazza!? Si muore di freddo!- protestò –E se torna a piovere?-

-I jeans quelli schiariti sul davanti?- Kagome andò all’armadio aprendo un cassetto e dopo averci rovistato tirò fuori i jeans in questione mettendoli vicino al maglione

-Dici che ci sta?-

-Certo!-

-Allora aggiudicato- Richiuse l’armadio e mise i vestiti sulla sedia guardando fuori –Ecco, le ultime parole famose- sbottò

-Cosa?-

-Si sta annuvolando ancora!- sbottò

-Già, che pizza-

-Domani dovremo andare a scuola con il motoscafo!- esclamò lei esasperata. Sango scoppiò a ridere e un cellulare squillò improvvisamente -È mio, chi cavolo sarà? Aspetta un minuto Sango-

-Ok-

-Pronto?-

-Kagome ciao!!- esclamò la voce

-Sakura!!!- urlò quasi felice

-Allora sei tornata! Come va? Il telefono di casa è sempre occupato!-

-Sono tornata si e sono al telefono con Sango, una amica- disse lei

-Ah, capisco. Senti il viaggio? Tutto bene?-

-Benissimo, tu?-

-Divinamente. Senti, ti va oggi se ci vediamo?- Kagome si morse la lingua

-Cavolo Sakura, mi dispiace da morire… oggi devo uscire- mormorò

-Ah, beh, fa lo stesso- disse dispiaciuta –Ci vedremo un altro giorno, semmai il prossimo week-end vieni a dormire a casa mia- Kagome sorrise

-Ok! Sarà divertente! Porterò un sacco di patatine!-

-E io comprerò un sacco di nutella!-

-Grande!!!-

-Bene, allora ci vediamo?-

-Si, così decidiamo poi l’ora-

-Bene, ciao Kagome!-

-Ciao Sakura!- La ragazza spense il cellulare sorridendo e riprese il cordlex -Sango? Sei ancora lì?-

-Certo!-

-Scusami, era Sakura- disse

-Bene, allora ascolta domani mattina non arrivare in ritardo! E fai i compiti!- La ammonì

-Si, va bene- disse alzando gli occhi al cielo –Tu soprattutto non fare la sporcacciona al cinema!-

-La spor…? Kagome! Al cinema si va per vedere i film!- Le ricordò arrossendo

-Ok ok… poi mi dirai- ghignò

-Ciao depravata-

-Ciao maiala- E misero giù ridendo. Kagome fece il letto e mise un po’ a posto la camera poi andò al piano di sotto appoggiando il telefono al proprio posto

-Chi era tesoro?- domandò la madre prendendo la borsa

-Sango. Dove vai?- domandò guardandola

-A lavoro- disse

-Ma è domenica!- esclamò contrariata

-Tesoro, abbiamo bisogno di denaro… qualche ora in più non mi farà nulla- disse andando alla porta –Aiuta il nonno al tempio piuttosto. Sota si occuperà di pulire la casa- disse aprendo la porta e afferrando l’ombrello –Fai da mangiare ok? Io tornerò stasera- disse

-Mamma, io devo studiare!- esclamò

-Avrai il pomeriggio- disse la donna

-Io oggi vado via- sbottò

-Kagome, farai uno sforzo in più se vuoi andare via. Vai ad aiutare tuo nonno ora- disse –Ciao-

-Ciao mamma- disse e la donna chiuse la porta. Kagome calciò la parete stizzita –Ben tornati a casa!- ringhiò –SOTA!!!- urlò. Il bambino con la scopa in mano arrivò veloce

-Si?-

-Ascolta, va tu ad aiutare il nonno- disse prendendo la scopa

-Cosa!? Lavorare al tempio?-

-Si, vai tu. Io pulisco la casa e dopo faccio da mangiare e mi rintano subito in camera-

-Va bene- il bambino trotterellò fuori e la ragazza si mise subito al lavoro.

Quando finì di pulire erano le 12.50

-Mangiare-

Andò in cucina svelta e aprì il frigo tirando fuori le patate e l’arrosto che mise in forno. Mise a bollire l’acqua e preparò gli spaghetti che mise poi a cuocere. Preparò la conserva con il tonno mettendoci qualche spicco di aglio poi pelò le batate e li mise a cuocere dentro una pentola con del rosmarino. Spense il forno e chiamò i due uomini di casa che si misero a sedere appena lei ebbe finito di apparecchiare. L’unico problema era la pasta troppo cotta ma il resto fu un vero successo.

Il nonno si offrì di sparecchiare e i due ragazzi si diressero in camera dove Kagome iniziò subito a fare i compiti e a studiare.

Qualche ora dopo la ragazza si stirò e guardò l’orologio scattando in piedi

-Oh mio Do- scandì bene avvicinandosi al viso l’oggetto rotondo –Non è possibile che abbia fatto i compiti fino alle 16.06… no, non è possibile!- esclamò scuotendo il capo divertita. Guardò la stanza sospirando poi si soffermò ai vestiti sul letto “Vestiti? Telefonata? Inuyasha? Appuntamento?” Impallidì –L’APPUNTAMENTO!!- gridò e si vestì velocemente buttando tutto all’aria e si mise la giacca correndo verso la porta –ESCO- gridò

-Ok. Hai finito i compiti?- domandò il nonno arrivando mentre lei si infilava le scarpe da ginnastica

-Li finirò stasera, mi manca poco- Gli scoccò un bacio sulla guancia e aprì la porta

-Sorellina! Prendi l’ombrello il Meteo dice che pioverà oggi!- esclamò il fratello dal salotto

-Sota, il Meteo dice sempre un sacco di cavolate! CIAO-

-Torni per cena?- chiese l’anziano

-Certo, ciao!- E corse via velocemente “Oddio, mi squarta! Questa è la volta buona…” pensò correndo verso il luogo dell’appuntamento.

La torre dell’orologio era un luogo appena spostato dal centro, e non c’era anima viva che non conoscesse quella vecchia e decadente costruzione che, a parere di molti, prima o poi si sarebbe schiantata al suolo. Il quadrante dell’orologio era, da tempo immemore, indietro di un’ora. C’è chi diceva che si era fermato durante la seconda guerra mondiale, altri, invece, parlavano di un terribile terremoto che aveva fermato tutti gli orologi e che per ricordare le vittime, solo quello era rimasto indietro.

Inuyasha aveva voluto incontrarla lì e Kagome si era trovata d’accordo visto che era lontano da casa sua e, immaginava, fosse lontano anche dalla casa di lui.

La ragazza gli si fermò davanti ansimando per la corsa

-Alla buon ora- sbottò lui guardandola

-Studiavo… le ore sono passate e non… io…-

-…te ne sei scordata- concluse lui per lei che arrossì

-N…no…- balbettò

-Bugia Kagome. Ti conosco- Lei sospirò e annuì –Almeno hai cercato di riparare- disse alludendo alla corsa. Le si avvicinò di un passo allungando una mano verso la sua guancia sfiorandogliela. Lei trattenne il respiro qualche secondo e lui si allontanò bruscamente –Hai sete?- chiese girandosi

-Si- disse lei. Lui le sorrise

-Allora andiamo-

Kagome si incamminò con lui a fianco e di sottecchi guardò la mano che la sfiorava mentre camminava. Era un tocco lieve, ma piacevole…

“Accidenti…” pensò frustrata. Guardò il cielo cercando di non pensare alla mano che prudeva

-Kagome- disse lui intuendo i suoi pensieri

-Lo so Inuyasha…- Gli sorrise –Troveremo un modo, me lo hai promesso-

-Si, te lo giuro- confermò sicuro.

Entrarono in un piccolo bar particolarmente accogliente e lui si avvicinò ad un tavolino togliendosi la giacca, l’immancabile giacca di pelle.

Lei lo ammirò.

I jeans neri, la maglietta griffata D&G che lo fasciava come un guanto… un vero schianto!

Inuyasha si sedette e fissò lei ancora in piedi

-Non ti siedi?- domandò. Lei sbatté le palpebre

-Certo- Si sedette e si tolse la giacca appoggiandola allo schienale e si guardò intorno curiosa.

Inuyasha l’aveva proprio portata in un bel posto: i muri erano color crema e la stanza era decorata con piante e fiori, i tavolini circolari erano distanziati l’uno dall’altra di una sessantina di centimetri, sicuramente erano in noce come il bancone dove, dietro di esso, una ragazza diede loro benvenuto avvicinandosi e mettendo in mostra l’uniforme azzurra.

Come si faceva a indossare certe cose con un freddo di quel genere?

Kagome era davvero sconcertata e probabilmente anche Inuyasha visto come fissava stupito la ragazza

-Cosa posso portarvi?- domandò cordiale la ragazza allungando due menù dalla copertina bianca

-Un caffè lungo- disse lui senza neppure guardare il menù. Kagome curiosa lesse il menù interessata poi sorridendo lo richiuse porgendolo alla donna

-Cioccolata alla nocciola bianca- disse

-Arrivano subito- disse allontanandosi facendo ondeggiare la minigonna.

Kagome scosse il capo

-Sono completamente fuori di testa!- sbottò –Non credi?- Si concentrò sul ragazzo e arrossì –Che c’è? Perché mi fissi?- domandò a disagio. Lui appoggiò il mento sulle nocche

-Ti sta bene il maglioncino- disse piano –Proprio bene- Kagome annuì

-Grazie-

In effetti lo aveva scelto quasi apposta! Dopotutto serviva per metterle in risalto le curve!

Lui allungò piano la mano mettendole a posto la collana con la chiave sfiorandole il collo, con il pollice sfiorò la mandibola e con l’indice le toccò la guancia, le toccò il labbro e si protese verso di lei

-Eccomi qua!- esclamò la cameriera arrivando con il vassoio in mano. Lui si allontanò velocemente guardando interessato la tazzina del caffè davanti a lui. Kagome arrossì leggermente e guardò il ragazzo mescolare la sua bevanda distrattamente. La ragazza si leccò le labbra e sfiorò una gamba con la sua. Lui la guardò e intrecciarono le gambe dolcemente

-Io ce la faccio Inuyasha- disse –Ma tu?-

Uscirono verso le 17.00 e quando la donna diede il conto ai due Kagome avrebbe voluto felicemente sprofondare: proprio un bar d’oro la doveva portare quel cretino? Inuyasha, per fortuna, si era offerto di pagare altrimenti… addio paghetta!!

-Che hai Kagome?- domandò lui con leggerezza

-Nulla- rispose lei senza guardalo. Lui ghignò

-Voi proletari non potete permettervi certi lussi?- Lei fece una smorfia senza rispondere.

In centro guardarono le vetrine poco interessati. Kagome si fermò davanti a una di esse contemplando un abito nero e lui la guardò attraverso il vetro mentre i passanti intorno a loro parlavano continuamente muovendosi meccanicamente

-Kagome?-

-Cosa?- sbottò lei

-Te la sei presa per quello che ho detto prima?- chiese

-No- Lui la contemplò

-Invece si che te la sei presa-

-No- rispose con più fermezza lei

-Allora dimmelo in faccia- Lei continuò a guardare la vetrina e lui sbuffò –Dai vieni, andiamo avanti- Lei lo guardò e si incamminò.

Inuyasha guardò il vestito e riflesso nello specchio vide due fidanzati seduti su una panchina che ridevano tenendosi per la mano.

-Inuyasha?- disse lei poco dopo affiancandolo –Passiamo per il parco?- Lui la guardò

-Ok- concesse

-Un po’ di allegria ci farà bene- disse lei quando arrivarono indicando i bambini che giocavano. Lui fece una smorfia

-L’ultima volta mi sono sfiancato, non vorrai farmi giocare di nuovo con loro vero??- chiese terrorizzato sedendosi su una panchina. Lei gli si sedette a fianco e ghignò

-Ma noooo, che dici?-

-Kagome, ti ammazzo-

-Come sei- sbottò guardandosi intorno –Io scherzavo. Lo sai che anche Sango e Miroku sono usciti?-

-Ah si?- chiese disinteressato

-Già, Sango mi ha detto che l’avrebbe portata al cinema. Sai, stanno dando un bel film… ti va se andiamo a vederlo?- chiese. Lui la guardò

-Se è un film d’amore scordatelo- Lei fece una smorfia e appoggiò il mento sul palmo della mano

-Ma che gentile che sei!!!-

-Io, sono gentilissimo- disse sicuro

-Come un fiore- lo derise lei

-Tu invece sei dolce come il miele-

-Mh, buono il miele- disse lei sorridendogli

-Preferisco te- Lei si azzittì e lui guardò il cielo –Ahhh, si sta annuvolando! Verrà a piovere- sbottò

-Scherzi!? Sono appena le 18!- disse prendendogli il braccio –Non andiamo a casa vero?-

-Hai l’ombrello?- Kagome si morse la lingua: perché non aveva ascoltato il suo fratellino dolce e gentile??

-No- mormorò tristemente

-Neppure io- disse sospirando –Facciamo una cosa, ti accompagno a casa ok?- Si alzò e le porse la mano che lei prese alzandosi e si incamminarono mentre lei gliela stringeva

-Inuyasha… se ci vedono…-

-Solo fino alla fine del parco- disse. Lei annuì.

Perché il parco era così piccolo?

Lui le lasciò la mano appena raggiunsero la strada e incominciarono a incamminarsi

-Se vuoi, domani ti passo a prendere, andiamo a scuola insieme, che dici?- chiese lui. Lei lo guardò con uno sguardo indecifrabile

-Con la moto? Con tutti i COBRA al tuo seguito? In ritardo?- domandò

-Ehm… no…- disse poco convinto

-Il tuo no, è un si immagino- disse lei

-Già- mormorò

-Mi spiace, vado a piedi- disse lei

-Perché?- chiese. Lei incrociò le braccia e lo fissò fermandosi

-Uno: odio le moto. Due: i COBRA sono la cosa più stupida di questo mondo e non voglio essere mescolata con le tue vecchie e passate sciacquette- E detto questo lo fulminò –Terzo: non posso assolutamente arrivare in ritardo dopo una così lunga assenza- concluse –Comprendi?- Lui fece una smorfia

-Perché odi le moto?- Lei lo guardò

-Vorrei evitare di parlarne- disse gelida –Ci possiamo vedere per la ricreazione, che dici?- domandò dolcemente. Lui annuì spiazzato dal cambiamento di tono poi disse offeso

-I COBRA non sono una cosa stupida! E non sarai mai mescolata alle mie… ehm…-

-Povere fanciulle che tu hai circuito- Lui la fulminò –Non guardarmi così, è la verità- disse

-Poi- disse lui –anche se arrivi in ritardo chissenefrega, arrivi con me e nessuno ti dice nulla!- esclamò

-A me dà i nervi che i prof facciano preferenze quindi, io arriverò all’orario prestabilito e tu se vuoi farlo dimmelo che ti aspetto altrimenti…- Lui incrociò le braccia –E poi i prof ti temono, io non voglio essere temuta da nessuno! Nelle scuole ci si va per essere tutti uguali!- esclamò

-Non è vero- disse lui subito

-Si che è vero- sbottò

-I ceti valgono parecchio! Infatti io me la sono sempre cavata!- esclamò. Lei lo fissò truce e ferita

-CETI!? CETI!? MA CHE DIAVOLO DICI IDIOTA???- sbraitò lei –Non esistono solo i soldi e credevo di avertelo fatto capire!! Non bastano dei diamanti o l’oro! L’importante è che ci sia amore e fiducia!!- gridò stringendo i pugni

-Ehi! EHI! Ma che diamine dici ora!? Ti è dato di volta il cervello!?- Gli occhi di lei si fecero lucidi improvvisamente e fece un passo allontanandosi da lui –Kagom…?- mormorò lui

-SEI UN CRETINO! TI ODIO!- urlò e corse via piangendo. Lui stupito la guardò allontanarsi. Quando fu rimasto solo, e le persone avevano ricominciato a camminare, sbatté le palpebre più volte confuso

-Ma che cosa ho detto!?!?-

Sango scoppiò a ridere sedendosi sulla moquette vicino al mobiletto dove sopra ci stava posato il telefono nero.

Era ormai 10 minuti che l’amica l’aveva chiamata raccontandole quello che era successo il pomeriggio e ora stava sproloquiando contro il ragazzo furibonda.

Sango ridendo giocherellò con il filo attorcigliandolo ascoltando l’amica

-…ti pare!? Come diavolo può dire certe cose?? Ma si sente!? Eh?? Si sente??????- domandò furiosa.

Come se lei potesse risponderle poi…

-Eh si- disse

-I soldi! Ecco di chi è innamorato! Dei soldi! Della sua fottutissima moto! Dei COBRA! Del potere! Vaffanculo! E poi dice che contano di più i soldi che i sentimenti… Sango ma mi ascolti!? MI ASCOLTI!?- sbraitò –Dammi man forte, dì che ho ragione!-

-Kagome… che ti devo dire… ma ascolti quello che dici? Come puoi pretendere che cambi da un giorno all’altro eh?-

-Non voglio che cambi- disse turbata l’amica.

Sango sorrise: quando voleva Kagome era proprio strana

-Lo so, capisco ma… Inuyasha ha vissuto 18 anni della sua vita fregandosene di tutti, vivendo nel lusso totale, dove tutti gli davano ragione ad un suo piccolo cenno, dove era viziato e lodato, dove gli hanno messo in testa che lui era superiore a tutti e che tutti baciavano il terreno su cui lui camminava… insomma, non può correggersi da un giorno all’altro no?-

-Voglio che mi rispetti, è diverso- mormorò Kagome –Io non sono del suo nobilissimo ed elevatissimo ceto… se ne voleva una alla sua altezza poteva evitare di mettersi con me!- sibilò

-Ma all’amore non si comanda Kagome!- esclamò Sango esasperata

-Lo so benissimo! Altrimenti non mi sarei mai innamorata di un idiota tale! Ti pare? E tu invece non ti saresti innamorata di Miroku! Ah! Sarebbe tutto più semplice!- Sango scosse il capo

-Lasciamo stare. Domani fa la pace con Inuyasha e digli semplicemente di contenersi solo un po’ poi…- Alzò le spalle

-Lo farò- disse Kagome –Grazie Sango-

-Nulla…-

-Tu tutto ok?-

-Io? Benissimo!-

-Bello il film?- chiese Kagome. Sango arrossì

-Ehm… si…- disse nervosa

-Di che parlava?-

-Da spiegare è complicato- disse. Kagome restò un po’ in silenzio

-Cosa avete fatto nel cinema se ci siete andati?-

Fregata

-Kagome posso spiegartelo domani??-

-Ok ok... non scaldarti… -

-Va a studiare piuttosto!- esclamò seccata

-Finito! Bleh!- esclamò

-Naaaaaaaa. Domani non aspettarmi ok? Vengo con Miroku- disse

-E rischi di arrivare in ritardo??- domandò sorpresa Kagome

-Ho detto che se non c’è all’ora stabilita non gli parlo per due giorni quindi…-

-Ottimo- sbottò sarcastica Kagome –Ci vai… in moto immagino- mormorò. Sango restò in silenzio

-Si- rispose infine

-Capisco-

-Non mi accadrà nulla!- esclamò Sango

-Lo immagino, non preoccuparti- disse sorridendo –Vado, sono stanca- disse

-Ok. Notte-

-Notte. A domani-

-Si- Riagganciarono

Sango chiuse gli occhi appoggiandosi contro la parete

-SORELLAAAAA!-

-Che c’è Kohaku?- domandò quando lo vide arrivare

-Domani andiamo a scuola insieme?- chiese. Lei gli appoggiò una mano sul capo

-Un altra volta. Domani mattina non posso- Lui fece una smorfia

-Ok-

Kagome prese il cell e scrisse un messaggio lentamente

Ciao, scusami per oggi

Sei arrabbiato?

Ti va se a ricreazione ci vediamo sulla terrazza

dove ci siamo visti la prima volta?

Così ne parliamo…

Ti amo ancora moltissimo!

Kagome

Lo guardò e lo inviò aspettando una risposta che sperava positiva. Il cellulare infatti squillò e la risposta positiva c’era ma… tutto qui

Ok

Inuyasha

Kagome sospirò sconfortata.

Era decisamente arrabbiato…

ANTICIPAZIONI:

Il ritorno a scuola è terribile, Kagome si sente schiacciata completamente. Farà pace con Inuyasha? Sango arriverà a scuola tutta intera e farà mai amicizia con i “temibili” COBRA??

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Capitolo 3
*** Capitolo 3- A scuola ***


Salve a tutti/e

Salve a tutti/e!!! Com’è andato il Natale?? Io mi sono divertita da morire con mia nonna sclerata… mia madre che dava di matto con mia zia… ^^-

AHAHAHAH!

Ma non siamo qua per parlare di questo =_= vi risparmio la noia totale! Comunque, spero che questo capitolo vi piaccia almeno la metà di quanto piace a me questo e il prossimo capitolo (vedi Anticipazione a fine cap) XD

E ora, il mio angolino preferito, ma soprattutto, il VOSTRO angolino!! ^.^

Lala_g: Ma naturalmente no!!! La tranquillità non fa parte delle mie storie >_____________

Inu_Kagghy: vedrai!! XD Comunque verrai accontentata!!! La pace la faranno e… ci sarà qualcosina di più!! ^//////^ NON QUELLO CHE CREDI!! Comunque sono contenta che lo scorso cappy ti sia piaciuto così tanto, sul serio! Spero ti piaceranno in ugual modo i prossimi, ma intanto questo!!! (a proposito, forse non te ne sei accorta ma le tue rec me le stai mandando tutte due volte ^.^)

Stìhiratori_chan: (se è in francese è Bonjour ^^) BONJOUR! Allora, lo ammetto, Inuyasha è parecchio… demente… e non sai quanto peggiorerà in futuro!!! Fidati se ti dico che sei nella mia stessa situazione in fatto di ragazzi… anche se io ci sono da tutta la vita più o meno!!! ^___________________^ E poi per il fatto che Kagome non lo molla è chiaro: è troppo cotta! E poi è un difetto di Inuyasha e non lo può piantare per un suo difetto, non trovi? ^^

Topolina: ciao! sono contenta che ora la riesci a leggere XD!! L’inizio è ottimo lo so e spero migliorerà ancora di più (anche se ammetto che ho il blocco dello scrittore per l’inizio della terza parte. Vi pareva!?!?)!!!!!!!!!

Yuling-han: grazie per gli auguri di Natale!! Grazie per il complimento! (inchini vari a destra e a manca) Sono felicissima che ero attesa così impazientemente ^____________^!!! (chissà se anche alla fine della seconda parte sarà così =_= me dubita)! XDXDXDXDXD Mi raccomando di leggere anche questo bel capitolo ok??

Bene, fine finish adié! Al prossimo capitolo!!! Baci bacini bacetti e un grande abbraccio a tutti XD

Capitolo 3

A scuola

Lunedì. Ore 7.30

Kagome si sedette sul portabici coperto lanciando uno sguardo sconsolato alla scuola. Il via vai dei ragazzi che si salutavano era quasi soffocante. Non poteva credere che tutti fossero felici in quella giornata grigia e… tetra.

Una pioggerellina fitta cadeva dal cielo plumbeo e un vento gelido muoveva i rami spogli degli alberi: una visione davvero raccapricciante!

Il ritorno in Giappone era stato davvero pessimo, non c’era che dire…

Seccata la ragazza riaprì l’ombrello che la madre le aveva messo in mano a forza e si diresse all’entrata della scuola chiedendosi se anche con la pioggia i “tremendi” e i “terribili” COBRA avrebbero osato venire in moto.

Dubitava, ma non si poteva mai dire conoscendo il “gran capo”!

Raggiunse la classe ed entrò con un sorriso forzato dando il buongiorno e quasi in contemporanea le ragazze la accerchiarono mentre lei si sedeva al proprio posto vicino alla finestra. Le ragazze iniziarono a parlare a raffica ma Kagome non era proprio dell’umore adatto

-Kagome! Che bello che sei tornata!-

Leccaculo

-Com’è andato il viaggio?-

Come doveva andare secondo te, imbecille?

-È vero che con te e Sango c’erano due COBRA??-

Logico, ogni loro discorso includeva quella parola. Bocciate e Secchione comprese!

-E Sango dov’è?-

Che te ne frega??

-Hai trovato l’amore là ad Amsterdam?-

E se anche fosse?

-Ah, perché? Siete state ad Amsterdam?-

Ma dove vivi?

-Visto come piove? È da due giorni che non fa altro! Da quando abbiamo fatto Sabato il tema di Italiano! Sarà un segno…-

Mi credi cieca?? Ah, piove da quando sono tornata, sarà un segno del mio rapporto con Inuyasha!

Kagome mentre pensava ciò sorrideva meccanicamente annuendo alle stupide domande che le compagne le rivolgevano e parlando poi sulle lezioni della mattinata.

Le stava venendo mal di testa, un tremendo mal di testa, e ciò significava che il suo umore stava andando pericolosamente sotto il basso, giusto qualche metro sotto terra!

Un improvviso rombo di moto fece accadere diverse cose contemporaneamente: il vociare delle ragazze smise improvvisamente; tutti gli sguardi caddero nel cortile della scuola, vicino all’entrata; un fuggi fuggi generale degli studenti fece venire un massone davanti alle porte che si diradò in brevissimo tempo lasciando il cortile con due dita d’acqua, deserto; il buonumore di Kagome, mentre 4 moto si fermavano rombanti in mezzo alla piazzetta, cadde verso il basso in modo spropositato mentre il ricordo del giorno prima le faceva venire la nausea. Comunque, riuscì ad alzare lo stesso le sopracciglia mentre le ragazze sospiravano

“Me lo dovevo immaginare che, per sembrare più temerari di quello che in realtà sono, sarebbero venuti con la moto… ma accidenti Sango!” esclamò mentre una ragazza scendeva da una moto. L’avrebbe riconosciuta tra mille! “Un po’ di buon senso!”

6 persone con il casco si allontanarono di qualche passo dalle moto chiacchierando e poi allontanarsi lasciandole in mezzo al cortile

“Tipico anche questo… bentornata a casa Kagome!” pensò lei acida mentre seguiva con lo sguardo Inuyasha che si bloccò improvvisamente alzando lo sguardo verso di lei.

Si guardarono a lungo poi lui alzò la mano e i gridolini eccitati si confusero nell’aria mentre lei si allontanava di qualche passo dalla finestra

-Oddio! Ci ha salutate!-

-Chissà, forse guardava me…-

-Scherzi!? Massimo guardava me!-

-E se gli chiedessi di uscire??-

A quelle parole lo stomaco di Kagome fece una capriola

-Dicono che è molto gentile, non credo rifiuterà!- esclamò

-E chi lo dice?- domandò Kagome

-Ma chi è stata con lui, no? Le sue “proprietà”!-

Quello era davvero troppo…

Kagome si allontanò con gli occhi lucidi pronta a piangere

-Tu Kagome che dici? Visto che ci sei stata per due settimane avrete fatto amicizia no? Me lo presenti?- chiese la ragazza avvicinandosi. Lei si schiarì la voce

-Non siamo diventati molto amici…- mormorò

-Oh, che peccato- disse delusa e tornò dalle amiche.

Kagome allungò la mano per aprire la porta quando essa si aprì e una Sango con un sorriso da orecchio a orecchio entrò quasi saltellando per la felicità. Troppo occupate a parlare di Inuyasha le ragazze non si accorsero della nuova venuta che salutò Kagome

-Buongiorno- disse sorniona

-Giorno- borbottò

-Bella mattinata vero?- Kagome alzò il sopracciglio e passò lo sguardo da lei alla pioggia che non accennava a smettere poi tornò all’amica

-Se lo dici tu…-

-Ah, che mezz’ora fantastica! Ho conosciuto i membri dei COBRA sai?-

-Che fortuna…- sbottò

-Sono molto simpatici sai? Un po’ strani… ma Rin è fantastica! Siamo già ottime amiche!-

-Ah si?-

-L’ho invitata a pranzare con noi due- disse

-COME?- strillò quasi. Il pranzo a scuola era il loro momento! Era sacro!!

-E i ragazzi si sono uniti a noi, non c’è nulla di male vero?- Kagome strabuzzò gli occhi sbalordita

-Co… come… diavolo…?-

-Non è un problema vero?- chiese lei guardandola turbata. Kagome fece una smorfia

-Ma certo che no! Fa pure come ti pare!- sibilò. Sango incrociò le braccia

-Si può sapere che hai? Hai ingoiato un piano??- domandò ironica. Lei fece una smorfia e si girò verso le compagne

-C’è Sango!- Tutte si voltarono di colpo verso l’amica e corsero verso di lei

-Sango!!!- esclamarono mentre Kagome si sedeva al suo posto con una gran voglia di rompere qualche cosa.

Perfetto, ottimo! Una notizia peggio dell’altra non c’era che dire!

-Senti Sango… ma sei venuta con i COBRA?- domandò all’improvviso una delle Secchione

-No, mi ero formata dai professori un momento in sala insegnanti- rispose sicura

-Ah, hai studiato per oggi? Devono tutti finire il giro- commentò. Kagome fece una smorfia

-Oh si… ho studiato, non sono preoccupata- disse mentre la campana suonava. Tutti tornarono ai loro posti e si alzarono all’arrivo della prof di Tedesco che si sedette iniziando a fare l’appello. Quando arrivò al nome di Kagome le due si scrutarono poi la donna concluse chiudendo il registro

-Molto bene ragazzi, come sapete oggi devo finire il giro di interrogazioni…- Posò lo sguardo su Kagome che comprese al volo chiudendo il libro. La donna allargò il sorriso con negli occhi già il 2 del voto e accavallò le gambe –Visto che ha già capito signorina Higarashi, può onorarci della sua presenza dopo ben 2 settimane della sua sfavorevole assenza?-

“Troia” Kagome comunque sorrise –Ma certo prof- disse

-Prego dunque- disse incitandola a raggiungerla alla lavagna.

La sfortunata si alzò dal posto e ringraziò il cielo che la sera prima, prevedendo l’interrogazione, aveva ripassato tutto per l’ennesima volta sperando, più che altro, che le fosse servito a qualche cosa

-Vuoi una mano?- mormorò Sango. Kagome la fulminò e raggiunse la prof.

Durante l’interrogazione non guardò mai dalla parte della amica come faceva praticamente ogni volta che era in difficoltà e rispose correttamente a quasi tutte le domande che la prof le fece fino al suono della campana che, grazie a Dio, indicava la fine di quell’ora. La ragazza guardò deliziata la faccia stupita e leggermente infuriata della prof mentre dai suoi occhi il 2 sbiadiva sempre di più

“Questa volta non puoi darmi sotto il 6! Ti ho fregato, na na na!” La prof la gelò con lo sguardo e aprì il registro prendendo la biro

-La prossima volta che la dovrò interrogare… aspetterò che lei faccia un altro viaggio chissà dove- sibilò gelida

“Molto umano da parte sua” pensò Kagome mentre guardava la prof scrivere un minuto (chissà, forse sperava che sparisse) 7½ e tornò al posto con l’umore notevolmente migliorato

-Complimenti- disse sorpresa l’amica

-Grazie- sbottò fissando la prof uscire rigida “Almeno ho rovinato a quell’arpia la giornata!”

-Senti Kagome, se è per il pranzo…-

-Non è il pranzo- disse veloce lei

“Si invece” –Se è per il pranzo…- continuò -…lo posso annullare! E poi ti do l’occasione di parlare con Inuyasha! Dovete chiarirvi no?- Kagome guardò che nessuno avesse sentito poi la guardò

-Già- disse

-È’ per Rin?-

-Ma che centra quella!? Manco so chi è!-

-La fidanzata di Koga, Kagome- disse come se fosse ovvio Sango. Kagome distolse lo sguardo furibonda

-Grazie mille- grugnì

-È perché sono venuta in moto?- domandò improvvisamente. Si guardarono a lungo mentre la prof entrava

-No, non centra nulla la moto- disse –Ora basta, c’è lezione- disse alzandosi per il saluto –Oggi mi gira così, è il tempo che mi innervosisce- disse. Sango sospirò senza crederle affatto.

La campana suonò e le due ragazze si alzarono prendendo il pranzo

-Essendo che diluvia fuori, abbiamo pensato tutti di andare nella vecchia aula di Chimica. Non c’è mai nessuno e loro vanno sempre là- disse uscendo.

Kagome alzò le spalle: che prospettiva orribile… pranzare con i COBRA… conoscere i COBRA… quella non poteva essere una giornata peggiore! Si rallegrò un pochino al pensiero del pomeriggio. La ragazza si fece trasportare dall’amica fino ad un’aula vecchia e completamente disordinata e quando aprì la porta erano già tutti lì

-CIAO!- esclamò Sango sorridendo mentre tutti le fecero un cenno –Ho portato Kagome come promesso!- Si mise seduta vicino a Miroku mollandola davanti alla porta con una grande voglia di fuggire –Vieni?- domandò. La fissarono e Kagome velocemente si mise tra lei e Inuyasha che si guardarono

-Oh, ecco la ragazza che ha fatto completamente rimbambire Inuyasha! Ti faremo una statua!- esclamò un ragazzo vicino a una ragazza più o meno della sua età. Kagome li guardò: il ragazzo aveva due bellissimi occhi azzurri risaltati dai capelli lunghi neri raccolti in una semplice e pratica coda, la ragazza invece aveva dei semplici occhi neri e i capelli erano raccolti in una buffa coda sulla sinistra

-Koga, non rompere i coglioni- intimò Inuyasha

-Forse è meglio presentarci, che dite?- domandò Rin guardando i ragazzi che rimasero zitti. Alzò gli occhi al cielo –Quando avrò da voi una lunga risposta esauriente… credo verrà il diluvio universale- Sorrise e guardò Kagome –Io sono Rin la fidanzata di Koga- disse indicando il ragazzo su cui era seduta

-Piacere, sono Kagome Higarashi- disse lei

-Lui invece è Sesshamaru, è il fratello maggiore di Inuyasha- disse e lei lo guardò. Una coltre di neve passò sulla sua schiena e distolse veloce lo sguardo

-Piacere- mormorò

-Ah, non avere paura di lui… è solo la prima impressione che lo fa sembrare un cubetto di ghiaccio- scherzò Rin –Vero Sessho?- ghignò lei facendo scoppiare a ridere tutti tranne la povera Kagome che ormai era allo stremo

-Chiamami ancora così e ti riempio di sberle- ringhiò lui

-Ehi! Stai parlando con la mia ragazza!- esclamò Koga corrugando le sopracciglia minaccioso

-Vuoi farmi paura??- chiese Sesshamaru alzando la manica

-E tu che vuoi fare? Batterti con me??- chiese alzandosi

-Puoi ben dirlo!- esclamò. Kagome alzò un sopracciglio guardando Sango che era scioccata

-Scusali…- mormorò una voce al suo orecchio facendola girare

-Non sono fatti miei se si ammazzano Inuyasha- disse lei –Non devi scusarti- sbottò

-Non si ammazzano, si parlano nella lingua comune dei cazzotti- disse alzando le spalle

-Si, come ti pare- sbottò

-Ce l’hai con me per ieri vero?- Kagome restò in silenzio

-No-

-Io credo di si- Lei lo guardò male

-Il mio no, si sta trasformando velocemente in un si. Ti avverto- disse lei seccata

-Non puoi chiedermi di pensarla diversamente dopo 18 anni!- Si guardarono

-Io non voglio che la pensi diversamente!- esclamò irritata –Voglio che la smetti di ricordarmi che io non sono del tuo… elevatissimo ceto!- Li guardarono

-Sto cercando di comportarmi decentemente… sto cercando di adattarmi al tuo carattere!- Kagome si alzò in piedi irritata fulminandolo

-Non voglio che ti adatti!! Perché per una volta non mi vuoi capire!?- gridò. Si guardarono poi sospirò –Come mi immaginavo venire qua è stata una pessima idea…- Fece una smorfia e si voltò verso l’uscita –Scusate- Uscì sbattendo la porta. Sango sospirò

-Inuyasha… possibile che tu sia sempre così… così… così?- domandò. Miroku annuì

-Certo che te le vai a cercare- disse lui indicando la porta –Và!- ordinò. Inuyasha sbuffò sonoramente e uscì seguito dallo sguardo indecifrabile di Sesshamaru che poi lo posò su Miroku che corrispose –Sango, aspettami un minuto- disse e fece cenno a Sesshamaru di allontanarsi con lui. Lei li guardò allontanarsi di qualche metro ma non riuscì a sentire che si dicevano –Dimmi pure- disse

-Lo sa? Dico, Higarashi- Miroku scosse il capo e Sesshamaru alzò il sopracciglio –E quando intende dirglielo?- chiese. L’amico lo scrutò

-Sesshamaru, non immischiarti nelle questioni di tuo fratello!- esclamò –Non combinare casini come tuo solito- Lo ammonì. Sesshamaru fece una smorfia

-Sono preoccupato per mio fratello- sbottò

-Si certo, come no! Credi che non sappia che tu sei il figlio illegittimo?- sbottò -È Inuyasha che erediterà tutta la parte grossa proprio perché lui è legittimo! Tu non vedi l’ora di vendicarti e rifarti agli occhi di tuo padre!- esclamò

-Sei completamente rincoglionito??- sibilò Sesshamaru -È vero, sono un figlio illegittimo che mio padre ha avuto con una donna un anno prima che nascesse Inuyasha da Izayoi che poi morì… ma questo non significa che io…-

-Credi davvero che non ti conosca?- Miroku lo avvicinò a se prendendolo per il colletto –Ti avverto, e non scherzo, fa del male a Kagome, toccala solo con un dito… e vado a spifferare tutto ciò che le farai a paparino tuo e a Inuyasha e non credo che ti piacerà ciò che succederà dopo, vero?- Sesshamaru lo colpì ad una mano allontanandolo da se

-Non toccherei mai, una stracciona… dovresti sapere anche questo- sbottò –Quindi non preoccuparti, non le torcerò un capello- sibilò

-Bene- Miroku lo sorpassò e prima di sedersi gli disse –Inuyasha si fida di te e di noi, per questo ci ha detto di Kagome… non minargli quella fiducia- disse. Sesshamaru capì al volo

-A nostro padre non interessa con chi ce la spassiamo- sbottò –Ci ha sempre insegnato però che i soldi sono importanti più di qualunque altra cosa o donna…- precisò -di conseguenza se io ho il denaro… non mi interessa un tubo di Inuyasha e se quella piccola pezzente soffrirà- Miroku alzò un sopracciglio

-Allora attento che quei soldi non volino via- minacciò e si risedette vicino all’ignara Sango che gli sorrise

-Problemi?-

-Assolutamente- sorrise lui dandole un bacio sulla guancia.

Kagome sospirò appoggiandosi alla ringhiera del tetto lasciando che la pioggia le bagnasse il volto

-Dio che stupido… stupido stupido stupido!- Sorrise –Ma che dico? Sono fuori? La demente sono io, non di certo lui…-

-Su qualche cosa siamo d’accordo- Lei si voltò

-Ciao Inuyasha- disse lei

-Tu buscherai un raffreddore se resterai sotto la pioggia- Lei sorrise

-Da quando usi termini così… complicati?- Lui alzò le spalle accendendosi una sigaretta

-Rientriamo?-

-Non si può fumare dentro la scuola-

-Chissene- Lei fece una smorfia

-Certo, me lo dovevo immaginare- sbottò e sorrise ironica voltandogli le spalle –Entra pure se hai timore per la tua salute, caro- Lui fece una smorfia

-Cos’è, una battuta angelo?- Lei si morse le labbra –Kagome guardami- Lui le prese le spalle voltandola verso di lei –Non sai… non ti immagini quanto mi spiace per questa situazione… lo so che è colpa mia… io…- mormorò lui incatenando lo sguardo con il suo. Lei si morse le labbra

-No Inuyasha, ascoltami ti prego- Gli prese il viso tra le mani –Io ti amo, davvero! Ti amo da morire! Ma ascoltami: non ti chiedo di cambiare, non ti chiedo nulla, non voglio i salti mortali da te. Vorrei che tu mi dessi un po’ di fiducia, vorrei essere certa che tu… non mi tradirai, capisci? Vorrei che tu mi trattasti alla pari e non come “la ragazza di basso ceto” mi capisci?- Lui annuì

-Non ti ho mai trattato così- borbottò

-Oh Inuyasha… tutto ciò che dici e che fai lo dice! E fa male! Anche ad Amsterdam era così! Ma là… là almeno potevo prenderti per mano, potevo baciarti in pubblico e il dolore al petto se ne andava! Qua non potrò farlo spesso come hai detto tu… quindi ho bisogno di parole, ho bisogno di sicurezza dall’uomo che amo!- Lui stupito la guardò poi sorrise e le accarezzò la guancia

-Non ti tradirò, mi fai stare bene angelo… mi fai sentire un uomo!- esclamò –Voglio che ti fidi di me e anche io lo voglio fare. Ti prometto che cercherò di essere meno ossessivo e possessivo ma tu…- Abbassò gli occhi –tu… giurami che non guarderai nessun altro ragazzo in quel modo. Giuralo o divento matto!- esclamò. Lei lo abbracciò

-Ti amo- Lui la strinse baciandola e lei felice lo strinse a se –Lo giuro- mormorò. Lui sorrise e si allontanò un poco prendendole la mano

-Molto bene angelo… abbiamo fatto pace ora?- chiese. Lei sorrise radiosa

-Si!-

-Allora dobbiamo andare… ti accompagno in classe ok?- Lei annuì e entrarono a scuola bagnati come pulcini. Prima di entrare però nella sua classe Kagome lo fermò e lui la guardò interrogativo. Lei evitò il suo sguardo

-Giura anche tu- mormorò lei

-Cosa?-

-Giura che non guarderai nessuna ragazza al di fuori di me in quel senso, anche maschio per piacere- aggiunse ironica. Lui fece una smorfia disgustato

-Bleh! No!-

-A parte gli scherzi... giura- sbottò avvicinandolo. Lui sorrise

-Io sono geloso, ma tu non scherzi- Lei fece una smorfia

-Giura- sibilò. Lui le diede un leggero e veloce bacio

-Giuro- mormorò sfiorandole la collanina che anche lei toccò piano –Ti chiamo oggi- E si allontanò. Kagome lo guardò sparire e sospirò entrando in classe

-Signorina Kagome! Che è successo? Lo sa che la campana è suonata da dieci minuti?- Lei sorrise

-Mi scusi prof- disse. La donna le sorrise

-Non preoccuparti- Le allungò un foglio –Sabato abbiamo fatto un tema, ecco, queste sono le tracce. La tua compagna si è già messa al lavoro-

-Ok- La ragazza tornò al posto e prese un foglio protocollo mentre la prof tornò a spiegare

-Come se tu ne avessi bisogno in Giapponese- mormorò Sango. Lei sorrise radiosa

-Mi piace scrivere, lo faccio volentieri il tema- disse e lesse interessata le tracce iniziando poi a scrivere la brutta dopo qualche minuto.

La campanella suonò e Kagome, seguita da Sango, uscì dalla classe radiosa

-Ah… che gran bella giornata! Non trovi Sango??- domandò allegramente

-Con questo tema la mia media è rovinata… con questo tema la mia media…- continuò Sango tra se e se di pessimo umore. La ragazze sorrise ironica e aprì l’ombrello davanti alla scuola pensando all’inversione totale dei due umori… Trascinò l’amica sotto l’ombrello con se per evitare che si inzuppasse e raggiunsero il cancello dove incontrarono i COBRA

-Sango? Cos’hai?- chiese Miroku fissandola dietro il casco

-Lasciamo stare- sibilò seccata prendendo il casco e mettendoselo sopra il capo ringraziando Kagome educatamente. La ragazza poté comunque notare la sua voce pericolosamente bassa…

-Vuoi un passaggio?- Lei si girò. Certo che Inuyasha era un gran pezzo di… con il casco e la giacca di pelle… Lo guardò per un momento imbambolata poi arrossì

-Oh, ehm… no… figurati… abito a due passi…- balbettò lei facendo un passo indietro

-Dai Kagome… se vai a piedi diventerai un cubetto di ghiaccio!- esclamò Rin sotto il casco –Sarà divertente!- Kagome guardò incerta la moto nera poi scosse il capo facendo un passo indietro

-Vado a piedi- disse sicura –State attenti ok?- disse sorridendo

-Ma che domande! Sappi che io guido benissimo!!- esclamò Inuyasha

-Ci vuole un secondo per deconcentrarsi e finire sotto una macchina lo sai??- Lo rimbeccò lei pronta ad urlare

-Ok ok… non ti arrabbiare!!- esclamò nel panico lui. Lei sorrise

-Tranquillo… non mi arrabbio se tu non guidi come un pazzo! Ti rivoglio tutto intero chiaro!?- sibilò

-Kagome, se oltrepassa i limiti di velocità lo picchierò!- esclamò Miroku alzando la mano e mettendosi l’altra sul cuore

-Ecco Miroku, fai qualche cosa di utile per la comunità!- esclamò Kagome convinta

-Ehi!- esclamò Sango indignata

-Sorry- sorrise l’amica –Ok, ci vediamo domani!- esclamò. Inuyasha le prese la mano per un secondo lasciandola subito

-Ciao!- esclamò e saliti tutti sulle moto sparirono nella pioggia.

Kagome guardò la mano e aprì il bigliettino che gli aveva infilato tra le dita

Tranquilla, oggi ti chiamo ^^

Questa sera minimo

Tieni il cel acceso ok? Aspettami!

(soprattutto!)

Buona fortuna oggi con Paolo,

la prossima volta ti vengo a sentire giuro!

Ciao angelo

Kagome sorrise felice e se lo mise in tasca allontanandosi sotto la pioggia.

ANTICIPAZIONI:

[-DALLA MIA VOCE CREDI SIA ANDATA BENE?? TU E NARAKU MI AVETE FREGATA!!-

-Eh eh eh-

-COSA? COSA!? NON C’È NIENTE DA RIDERE!!!- sbraitò

-Ti ho dato una opportunità, non sei felice? Canterai e riuscirai ad andare al conservatorio! Meglio di così!-

-VAFFANCULO TOM!-]

Da ciò, credo che dedurrete che nel prossimo capitolo ne succederanno delle belle!! ^^-

Spero che questo capitoletto vi sia piaciuto e… CI VEDIAMO IL PROSSIMO ANNO!!! >__________________<

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Capitolo 4
*** Capitolo 4- Un nuovo lavoro ***


Salve a tutti

Salve a tutti!!! °

Or dunque signore mie, il tempo passa e la candela, purtroppo, brucia, quindi diamoci tutti una mossa così IO torno a scrivere (per la vostra gioia, la terza parte mi sta un po’ mandando in crisi, ma questa notte ho avuto una illuminazione suprema *///*) e VOI andate a leggere questo… stupendo, fantastico, emozionante e… piuttosto divertente, capitolo!

Ma prima, passiamo ai ringraziamenti! ^^-

Inu_Kagghy: Respira tesoro respira, va tutto bene, non è così drammatico come sembra fidati XD. Vero, è dolcissimo *////* pensa un ragazzo che viene lì e ti chiama Angelo (certo che poi è nato tutto da un paio di mutandine ma… stendiamo un velo per quel particolare!)…. Sbav… Sono felicissima che ti piaccia tanto la mia fic e per la tua “La fine” sto provvedendo ^________________^

Fluffy: grazie per gli auguri! ^^ e poi se continui a farmi i complimenti mi monto la testa e arrossisco come una stupida ^////////^ quindi stop ok? Con calma e poi non avrei mai detto che questa fic sarebbe piaciuta così tanto, ne sono rimasta scioccata O.O!?

Kachan: eccoti qui il 4 cap XD Ti ringrazio tantissimo per la rec!! ^^

Fra!!: BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!! (risata super satanica)!! Allora, informo: per questa cosa delle moto dovrai aspettare tanto, tantissimo tempo ancora! XD E poi lo so che le moto sono stupende, quelle nere, grosse… *___________*… ma si scoprirà tutto più avanti ^^’’’’ molto più avanti!

Allora, fine! Ringrazio ancora chi ha recensito e anche chi solo legge e… buona lettura!! XD

Capitolo 4

Un nuovo lavoro

Lunedì. Ore 16.05

Kagome entrò nel cortile combattendo con il vento e la pioggia riuscendo finalmente ad entrare alla Saintfowl. Chiuse l’ombrello appoggiandolo al muro e corse al piano superiore a tutta velocità aprendo poi la porta

-BUONGIORNO! Scusa il ritardo, fuori è un macello, diluvia che è una bellezza! Che facciamo oggi?? Sai, se ti faccio vedere la mia bravura tu mi riporti all’estero?? Perché mi guardi così? Che c’è? Che ho detto? Paolo? PAOLO MI ASCOLTI ACCIDENTI A TE!?!?- urlò a pochi centimetri dal suo viso

-Kagome ti rilassi per piacere?- sbottò lui incrociando le braccia. Lei sospirò e si sedette –Grazie-

-Cosa succede?- chiese lei guardandolo andare avanti e indietro nervosamente

-Oggi non hai il colloquio di “lavoro”?-

-E tu come lo sai?- chiese lei alzando le sopracciglia

-Me lo ha detto Naraku prima di partire. Prima di dirlo a te ne ha parlato con me, e io ho accordato- disse

-Ah, che bello saperlo- commentò ironica

-Non mi ha detto che tipo di cose farete però, spero che sia alla tua altezza!-

-Mi servono dei soldi se voglio andare al conservatorio e lì ne posso prendere 1000 al mese… mi va da Dio!- disse lei. Lui mosse la mano infastidito

-Che dice tua madre?- domandò

-Non lo sa. Non voglio farla preoccupare soprattutto perché mi direbbe di no e io voglio farlo!- esclamò

-Ma è tua madre!-

-E allora??- sbottò

-Inuyasha? Lui lo sa? Ti potrebbe accompagnare in moto eccetera, non ci andresti da sola!- Lei alzò le spalle

-Non lo sa e non ho intenzione di dirglielo… presente tutta la scenata che mi farebbe? No grazie!- Gli lanciò due occhi di fuoco –E tu, da bravo ragazzo starai muto come una tomba vero?-

-Kagome…-

-Paolo! Non puoi farmi questo! Non tu! Tu, che dici che ho talento! Tu, che dici che sono una professionista… non puoi chiedermi di non andare a lavorare con professionisti! Con gente col mio talento! Non puoi intralciarmi proprio tu! Anzi, dovresti appoggiarmi in pieno!!-

-Ma io ti appoggio Kagome- disse –Ma rimane il fatto che sei minorenne! Devi informare tua madre, devi dirglielo!- La ragazza si alzò scostandosi da lui

-Tu non hai una madre come la mia-

-Grazie signore, la mia è lontana molte… moltissime ore di aereo!- esclamò

-Lei vuole che io rimanga chiusa dentro una gabbia d’oro, dentro quella casa… per sempre! Ma io voglio viaggiare, voglio suonare, voglio accrescere il mio talento! Ma lei non me lo permetterà mai! Perché dice che sono troppo piccola ancora! Ma per lei… anche quando avrò cinquant’anni sarò sempre troppo piccola!- Lo guardò –Non dire nulla a mia madre- supplicò. Lui la guardò poi sospirò

-Ok… non lo farò ma- Congiunse le braccia al petto –Martedì prossimo vedrò Inuyasha e intavolerò il discorso- disse

-Co…?-

-Ti lascio una settimana, altrimenti lo scoprirà da me, capito?- Lei si morse le labbra

-Ok- mormorò

-Bene, al lavoro allora- disse e lei si sedette sullo sgabello aprendo il libro.

Lunedì. Ore 16.45

La ragazza uscì dalla scuola leggermente irritata dal discorso con Paolo, ma cercò di risollevarsi il morale al pensiero che aveva smesso di piovere. Uscì dal cancello e un colpo di claxon la fece voltare

-Ciao Kagome!-

Chi era lo squilibrato che osava chiamarla per nome?

Un ragazzo su una moto con il casco nero le si fermò davanti bloccandosi in mezzo alla strada.

Gli unici che facevano così? Naturale: i COBRA!

-Tu sei…?- Lui si tolse il casco –Oh, ciao Koga, che vuoi?- domandò acida

-Ehi ehi… ti sei svegliata male oggi o sei sempre così?- domandò lui allegramente

-Mi ripeto: che caspita vuoi?- sbottò senza neppure ascoltarlo

-Ehm… Inuyasha mi ha detto che oggi avevi lezione e che, purtroppo, non poteva venirti a prendere… passavo per di qua e così ho pensato…-

-Beh, hai pensato male. Non è giornata quindi sloggia ok?- sbottò iniziando ad incamminarsi

-Ma dai!- esclamò raggiungendola sopra la moto.

Kagome irritata lo guardò senza fermarsi: ma riusciva ad andare pure ai 2 allora quella cosa??

-Ti accompagno solo fino a casa! Non credo sia un dramma! Su sali!- Lei si bloccò e lo guardò con due occhi di fuoco

-Uno: chi te lo dice che sto andando a casa?? Due: manco morta ci vado su quel coso con te! Tre: non ci andrò mai, e ripeto mai!, neppure con Inuyasha che è il mio ragazzo! Quattro: cerca di capire bene di starmi su di dosso, mi sono spiegata??- ringhiò. Lui alzò un sopracciglio

-Dio mio che caratterino… ora capisco cosa ci trova Inuyasha in una come te! Mi volevi per caso fare paura con quella scenata?- domandò –Fatto sta che dolente o nolente ti accompagno! Dai sali!- esclamò allegro come prima. Kagome sospirò

-Dio mio che caratterino… ora capisco perché andate tutti così d’accordo!- sibilò. Lui scoppiò a ridere ma lei fece una smorfia camminando velocemente mentre lui rideva ancora. Approfittando di quel momento di distrazione lei iniziò a correre e sparì in una piccola via –Idiota- sbottò quando riprese fiato tornando a camminare normalmente.

La ragazza guardò il locale appena fuori dal centro chiamato: “Light and Night” o comunemente chiamato dai giovani LaN. Kagome era andata in quel locale parecchie volte alle medie con le amiche, ma poi aveva smesso quando era entrata alle superiori. Ricordava che lei e le sue amiche ascoltavano delle ragazze più grandi di loro cantare canzoni molto dolci, ma non ricordava di avere mai sentito un piano oltre alla chitarra! Comunque suonò il campanello e attese qualche istante

-Si?- domandò una voce maschile

-Ehm… buon giorno, sono Kagome Higarashi, avevo un appuntamento con il signor Takashi- disse incerta

-Oh! La signorina Higarashi! Ma certo, entra pure!- esclamò la voce allegra. La serratura scattò e lei entrò.

Dentro era tutto illuminato e lo spazio era parecchio ampio, proprio come lo ricordava. Il bancone dove si prendeva da bere, i tavolini davanti a un lungo palco, uno spiazzo per ballare e una piccola porticina che portava al secondo piano. Non le era mai interessato molto cosa ci fosse lassù, ma dei sospetti li aveva sempre avuti…

Dal palco arrivò un uomo sui 50 anni, che le si avvicinò

-Buon pomeriggio- disse lei cordiale

-Oh, buon pomeriggio anche a lei- disse lui sorridendo gentile –Vogliamo sederci?- Lei annuì e si sedette mentre lui si avvicinava al bancone accendendo la radio mettendola in sottofondo –Desideri da bere?-

-Ehm… un bicchiere d’acqua sarebbe gradito- Lui ne preparò una portandoglielo poi si sedette di fronte a lei

-Bene, ehm… posso chiamarti Kagome?-

-Certo-

-Bene Kagome… immagino che Naraku ti abbia detto il motivo della tua presenza qui- disse. Lei assentì –Ottimo, hai già avuto altre esperienze?-

-Oh, non di questo genere- rispose –Ma sono piuttosto brava- Sorrise

-Oh bene… che genere di canzoni canti?- chiese. Lei lo fissò corrugando le sopracciglia

-Come?- domandò

-Che genere di…-

-No, la domanda l’ho capita ma… cantare? Sono qua per suonare io!-

-No, Naraku mi ha detto che tu sei bravissima a cantare, è per questo che mi ha proposto te!-

-A me ha detto che invece…- Si bloccò spalancando gli occhi: l’aveva raggirata! Ma come poteva sapere che lei era brava a cantare? Non lo aveva mai fatto davanti a lui! La radio cambiò canzone per dare spazio a una più vecchia dei The Calling. Un pensiero le folgorò la mente: che fosse stato Tom a informarlo??

-Quindi?-

-C’è stato un grosso equivoco- disse lei –Io non posso cantare, non voglio e non mi piace. Naraku mi ha detto che avrei suonato ma se non è così…- Si alzò –Mi spiace per il disturbo signore, sul serio-

-Aspetta! Perché non provi?-

-Mi spiace ma io…-

-Lo so! Ma io così sono nei guai capisci? La prossima settimana riapriamo e non riuscirò a trovare qualcun’altro per tempo!- esclamò –Canta qua finché non troverò una sostituta, poi potrai andartene, intanto avresti un lavoro per entrare… al conservatorio?- Lei annuì e incrociò le braccia pensandoci

-Non saprei…- mormorò “Però se non resto questo signore sarà nei guai… e poi se voglio andare al conservatorio questo lavoro comunque mi serve! Beh, se devo cantare per due o tre mesi non credo ci saranno problemi…” pensò assorta. Si risedette –Va bene, ok. Mi dica tutto quello che devo sapere- disse. Lui fece un sospiro di sollievo e sorrise

-Dunque Kagome, riapriremo Lunedì prossimo dalle 20.00 alle 22.00-

-Chiudete così presto?- chiese lei sorpresa

-No, ma dopo iniziano a girare gli alcolici quindi i minorenni torneranno a casa, tu compresa, vorrai sostituita- Lei annuì

-Capisco…-

-Poi così la mattina sarai più riposata per andare a scuola- Lei annuì

-Va bene, ma che dovrò cantare?- domandò

-Per ora userai le nostre vecchie canzoni poi se vorrai, potrai iniziare a scriverle tu-

-Non sarà difficile, l’ho già fatto… però… ecco… oltre al piano io non so suonare nessun altro strumento… chi mi accompagnerà?-

-Non è un problema, abbiamo un chitarrista molto bravo- disse. Lo stomaco di Kagome fece una capriola all’indietro

-Un… chitarrista?- balbettò. Lui annuì –E… come si chiama?- domandò mentre un terribile pensiero le folgorava la mente

-Raky, Raky Mikado…- Lei fece un sospiro di sollievo -È un bravo e simpatico ragazzo, ti ci troverai bene- disse Kagome dubitava che avrebbe mai incontrato un bravo ragazzo, comunque sorvolò

-Quando lo potrò incontrare?- chiese

-Se vuoi puoi venire domani a quest’ora, così inizierete a provare, che dici?-

-Va bene!- esclamò. Guardò l’orologio da polso e si alzò –Ora devo andare… non ho ancora fatto i compiti- Lui annuì e l’accompagnò alla porta

-Allora domani alle 17.00 ok?-

-Perfetto, a domani signor Takashi- Uscì e sospirò allontanandosi lentamente. Guardò il cielo sbuffando –Si sta di nuovo annuvolando, che pizza!- Allungò il passo quando il cellulare squillò e lei rispose meccanicamente –Pronto?-

-Com’è andata??- Lei si bloccò

-Com’è andata? COM’È ANDATA!?!?!? Io ti ammazzo!!!- gridò lei

-Eddai! Non è andata bene?-

-DALLA MIA VOCE CREDI SIA ANDATA BENE?? TU E NARAKU MI AVETE FREGATA!!-

-Eh eh eh-

-COSA? COSA!? NON C’È NIENTE DA RIDERE!!!- sbraitò

-Ti ho dato una opportunità, non sei felice? Canterai e riuscirai ad andare al conservatorio! Meglio di così!-

-VAFFANCULO TOM!-

-Oh, prego- disse tranquillamente lui

-Ti uccido!- ringhiò

-Sono a 12 ore di aereo!- esclamò scandalizzato

-Ti mando una bomba!- sbottò

-Non sei molto carina-

-Ti odio-

-Grazie-

-Non c’è di che. Ora Tom scusami infinitamente, ma ho altro da fare-

-Oh, va bene, ci sentiamo domani-

-Certo- sibilò –salutami Eve- disse allegra –E Kikyo, Naraku mandalo a quel paese da parte mia!- esclamò

-Ehm… Kagome… tu non lo hai… saputo?- domandò

-Sapere? Cosa? Di che parli?- chiese confusa

-Ehm… niente! Lascia stare!- esclamò lui

-No, ora me lo dici, poche balle!- esclamò

-Naaaaaa, ciao! A domani!- esclamò buttando giù

-A domani?- chiese lei guardando il display dove una cornetta digitale spariva –MA COSA A DOMANI TOM!?- chiuse tutto seccata e ripartì irritata.

A casa si mise a fare i compiti e verso le 19.30 andò in salotto dove il nonno leggeva tranquillo

-Nonno?-

-Si?-

-La mamma non è tornata?-

-Ah… mi ha detto di dirti che lavorerà fino a tardi e di non prepararle da mangiare- Kagome sospirò e annuì

-SOTA!- urlò alle scale

-Che c’è sorellina?- domandò ascendendo

-Metti giù quel robot e vieni ad apparecchiare- disse

-Ma io…-

-Ma, niente- disse lei filando in cucina. Aprì il freezer e ci frugò dentro tirando fuori il pane che mise a scaldare, poi tirò fuori tre bistecche iniziando a cuocerle mentre il fratellino apparecchiava –Sota, prendi il rosmarino?- Lui ubbidì poi si dileguò irritato.

Quando finirono di mangiare la ragazza andò in camera e lì si mise a leggere finché non sentì la porta di casa chiudersi. Corse giù

-Ciao Kagome-

-Ciao mamma, tutto bene al lavoro?-

-Certo- disse sorridendo e buttando la posta sulla tavola. Kagome guardò le bollette sospirando e la seguì in camera

-Mamma… ecco… mi chiedevo se…-

-Cosa?- domandò la donna guardandola curiosamente

-Io, avrei trovato un piccolo lavoretto- disse lei

-COSA!?- urlò la donna

-Ascoltami- disse lei –Lavorerei dalle 20.00 alle 22.00 in un piccolo locale, inizierei la settimana prossima e…-

-No- disse la donna

-Ma…-

-Kagome, la risposta è no! Come ti è saltato in mente?? E la scuola? Lo studio?-

-È di sera!- esclamò lei –Studierei il pomeriggio!-

-Chissà che tipacci ci sono di sera!- esclamò lei –Sei una bambina!-

-Non sono più una bambina mamma!!- esclamò

-Kagome, non si discute, chiaro!? Tu non lavorerai! Hai solo 15 anni!!!!- Kagome strinse i pugni frustrata

-E allora dimmi, come faremo a tirare avanti, eh!?- gridò lei

-Co…come?-

-Tu ti distruggi 7 giorni su 7 facendo straordinari di minimo 5 ore!!- gridò –Se ci fosse qualcun altro che lavora forse riusciremmo…-

-Tu queste cose non le puoi capire! Vattene in camera immediatamente!- intimò la madre

-Perché sei così testarda!? Potrei aiutarti!!- esclamò. Il telefono squillò improvvisamente e loro continuarono a guardarsi negli occhi

-Va a rispondere e poi fila in camera- ordinò. La ragazza strinse i pugni e uscì pestando i piedi poi rispose

-Si?-

-Ciao Kagome!-

-Ciao Sango, tutto bene?-

-Tu? Hai una voce…-

-Stendiamo un velo…- commentò lei –Avevi bisogno?-

-Si, ehm… Miroku- mormorò -mi ha proposto questo Sabato di fare una uscita a quattro, che ne pensi?- domandò

-Questo sabato? Ho un impegno quindi… ecco…-

-Pure di pomeriggio?-

-Probabile- rispose –Facciamo così, domani mattina ti so dire, va bene?-

-Ok! Ora vado a dormire, notte!-

-Notte- Kagome mise giù poi andò in camera dove sospirò pesantemente. Perché sua madre non voleva capire? Scese di nuovo le scale andando in cucina e guardò le bollette: non poteva andare al conservatorio… avevano in sospeso un sacco di spese! E poi c’era la scuola… Sospirò prendendo la bottiglia d’acqua. Dolente o nolente sua madre doveva accettare che andasse a lavorare, perché lei ci sarebbe andata, anche di nascosto!

Tornò in camera e guardò il cellulare contemplandolo poi rilesse in bigliettino di Inuyasha sorridendo finché il cellulare squillò. Lei rispose

-Ciao angelo-

-Inuyasha!- esclamò contenta

-Vedo che il tuo umore si è alzato notevolmente!- esclamò sollevato

-Ah, lascia stare- disse lei scuotendo il capo

-Ah! È sentire me che ti fa andare l’umore alle stelle eh??- Kagome sorrise alla sua voce beffarda

-Sai…- mormorò tristemente -…ho appena litigato con mamma- disse stendendosi sul letto

-Davvero?-

-Già, non mi piace litigare con lei- ammise

-Non piace a nessuno- disse lui –O…almeno credo… Come mai avete litigato?- chiese

-Prima però ti devo parlare di una cosa, ma lo voglio fare di persona- disse

-Riguarda il litigio con tua madre vero?-

-Si-

-Allora ok. Il tempo promette bene, domani a pranzo in terrazza?-

-Si, va bene-

-Perfetto!- esclamò lui

-Ehm… Inuyasha?-

-Dimmi angelo-

-Sai… pensavo che Kikyo non ha ancora chiamato- disse –A te ha mandato qualche messaggio? Non ci crederai, ma un po’ mi manca!- esclamò. Inuyasha restò un momento in silenzio –Ehi? Ci sei?-

-Kagome? Facciamo che ti parlo anche io di persona, che dici? C’è qualche cosina che dovrei dirti e…-

-Mi spaventi- disse lei -È grave?-

-No! No per carità ma… ecco…- Lei alzò il sopracciglio

-Sai? Mi sembra tanto la conversazione che ho avuto questo pomeriggio con Tom- sbottò –Parlo di Kikyo o Naraku… e tutti diventano strani! Qual è il problema??-

-Ehi ehi ehi! Ti ha chiamata ancora!?-

-Chi?-

-Quel damerino!- esclamò lui seccato

-Ah! Tom?-

-Chi sennò??-

-Si, ha chiamato pure Sabato!- esclamò

-Senti, la prossima volta che lo senti… vedi di dirgli di chiamarmi che gli dico due paroline- ringhiò

-Eddai! È solo un amico-

-Lo so, ma quello lì mi farà venire i 5 minuti! Non lo sopporto!!- esclamò

-Inuyasha, ti ho già detto che ti amo?- Lui si azzittì all’istante

-Non questa sera- disse lui. Lei sorrise

-Ti amo- ripeté. Lui rimase in silenzio –Comunque hai sviato il discorso!! Perché quando parlo di Kikyo e Naraku tutti deviano??-

-Te lo dico domani va bene?- Lei sbuffò –Dai angelo… un bel sorriso- Lei sospirò

-Ok, domani-

-Si-

-Allora buona notte Inuyasha-

-Buona notte angelo, fa bei sogni ok?-

-Come sempre, ti amo, buona notte-

-Notte angelo- Riattaccarono e Kagome sorrise rilassata e felice.

ANTICIPAZIONI!!!

[Lui abbassò lo sguardo sospirando e lei si irrigidì stringendo i pugni

-Mi spiace…- disse lui]

Enigmatico eh? XD

Al prossimo capitolo!! ^______________________^

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Capitolo 5
*** Capitolo 5- Kikyo e Naraku ***


Salve mie guerriere dall’armatura splendente

Salve mie guerriere dall’armatura splendente!! *___________________* Alloooooora! Per prima cosa rispondiamo a tutti quei bei commentucci che mi arrivano come la luce del sole XD

Ok, era patetica -_-’’

Ma rispondiamo! ^^

Inu_Kagghy: ciauz! Sono felice che lo scorso cap ti sia piaciuto ** Naturalmente immagino i piacerà pure questo XD E poi è chiaro che la madre si preoccupi, è umano e questa storia sta diventando davvero molto più “umana” di quanto mi aspettassi! Forse neppure la mia prima fic “un incidente…” è stata così! ^^-

Fluffy: ^/////^ lo so, sono troppo crudele. Lascio sempre i cap in sospeso ed è la cosa che amo di più, lo ammetto!

Yulinghan: beh, la tua curiosità verrà accontentata in questo cap un po’ movimentato! Sono felice di sapere che mi seguirai e poi ^/////^ le tue lodi mi lusinganoooooo!! ^u^ per le tue sto sarei felicissima di leggerle! XD

Fra007: ripetizioni eh? Mh, potrei pensarci… XD in realtà non so neppure come possano venirmi certe fic del genere, non seguo nulla di specifico e la grammatica la odio (anche se faccio dei testi dove pure la mia prof è senza parole! Nell’esame di italiano delle elementari ho fatto un testo che la prof ha letto davanti ai miei dicendo che era stupendo. Ehm ehm… ok, la smetto!). Però quando scrivo mi immedesimo e penso ad ogni personaggio, ho le scene in testa e le descrivo così come le vedo. Sono pazza lo so. Ma sono certa che chiunque può riuscirci! ^^-

Fedy: waaaaaaaaaaaaaah! Grazie mille! L’aggettivo appassionante non era mai apparso nelle mie fic *o* bello bello bello. Spero proprio che continuerai a leggerla ^////^

Molto, molto bene! dopo ciò vi lascio al cap (oggi nessun commento lungo tutta una pagina, contente? ^^) e ora vedrò di piantarla in ogni capitolo di adularmi, ok? XD A prestissimo!! ^_-

Capitolo 5

Kikyo e Naraku

Martedì. Ore 9.20

Kagome guardò l’amica di fianco a se scrivere veloce gli appunti mentre la prof parlava velocemente. Non voleva disturbarla, ma voleva vedere una cosa e trovò il momento opportuno quando la prof disse a un compagno di leggere sul testo. Lei prese la matita e scrisse sul banco:

Posso farti una domanda?- Sango la scrutò un attimo

Certo. Mi devo preoccupare?-

No, ma… Tu hai sentito in questi tre giorni Naraku e Kikyo?- Guardò il corpo della ragazza irrigidirsi

Ehm, no. Stiamo attente ora! ^^-

No! Perché ogni volta che lo chiedo tutti sviano???-

Non arrabbiarti… Ehm… perché non te lo fai spiegare da Inuyasha?-

Dimmelo subito!!- esclamò

Kagome… ti prego! Non chiedermelo!- Si guardarono di sottecchi

Sai Sango… dalle reazione di tutti voi… inizio a pensare che tra loro ci sia una storia d’amore! E che lei sia scappata con lui a questo punto! Ma naturalmente non può essere! ^^-

ç_ç- Sango si prese il viso tra le mani e Kagome corrugò le sopracciglia

Cos’è quella faccia!?!?- domandò

Kagome… è impossibile che non possa essere perché… è vero!- Sango cerchiò la frase di tre battute prima, quella di Kagome. La ragazza rimase in silenzio una attimo assimilando tutto in un nano secondo

-COSA!?!?- strillò alzandosi in piedi facendo stridere la sedia e guardandola con occhi sbarrati. Sango la fissò sconsolata

-Che succede là in fondo?- La voce del prof di matematica le fece sobbalzare –Signorina Higarashi, si sente bene?- L’interessata si voltò verso di lui

-No, prof… sto… malissimo!- esclamò

-Vada in infermeria e si riposi ma poi torni subito quando si sente meglio!-

-Si prof, grazie- Uscì e si appoggiò al muro vicino alla porta –Oh mio dio oh mio dio oh mio dio non è possibile- Tirò fuori il cellulare

Inuyasha,

vieni in terrazza

Si diresse là velocemente e a metà strada le vibrò il cellulare

È successo qualche cosa?

Inuyasha

Kagome ridusse gli occhi in due fessure

ORA!!

La ragazza mise davanti alla porta divaricando le gambe e incrociando le braccia iniziando a sbattere il piede a terra. Quando lui arrivò e la vide fece un passo indietro

-Kago…-

-STA ZITTO!- strillò. Lui si azzittì –Inuyasha, mio unico amore,…- sibilò lei e lui deglutì -… cos’è che mi dovevi dire oggi a pranzo? Mh??? Per caso riguarda il fatto che Kikyo e Naraku stanno insieme E SONO FUGGITI INSIEME!?!?!?!?- sbraitò. Lui aprì la bocca richiudendola subito –MI RISPONDI!?!?-

-Abbassa la voce- ordinò

-IO URLO QUANTO MI PARE E ORA DIMMI PERCHÉ’ NESSUNO MI HA AVVERTITO!!- urlò

-Forse se eviti di urlare e ti calmi ti rispondo- sbottò. Lei lo guardò truce rimanendo in silenzio –Grazie!- esclamò ironico

-Evita di fare lo spiritoso e rispondimi- ordinò lei

-Chi te lo ha detto?-

-Questo non ti riguarda, rispondimi subito-

-Che stessero insieme era palese, solo tu non te ne sei accorta- disse –Ma che sono fuggiti insieme… l’ho saputo da Miroku, che è stato avvertito da Sango, lei lo ha capito all’aeroporto quando Kikyo ha fatto finta di avere perso il biglietto- disse

-Finta…?- chiese lei sbigottita

-Già. Il biglietto gliel’ho dato io quando siamo arrivati ad Amsterdam e ho visto benissimo che lo metteva in una tasca della valigia- disse –Probabilmente lo avrà buttato- disse

-Quindi le valige in più… erano di…-

-Di Naraku, non sappiamo dove siano andati, non lo sa nessuno e quando ho provato a chiamare Kikyo al cellulare… diceva che era inesistente. Avrà buttato anche quello- Lei rimase in silenzio guardandolo

-Quindi… tu da quanto lo sai?- mormorò voltandogli le spalle con gli occhi lucidi. Lui sospirò

-Dalla sera in cui siamo tornati a casa- rispose

-Capisco… come mai… nessuno me lo ha detto prima?- chiese mentre i ricordi le attraversavano il cervello.

Quante volte li aveva visti insieme? Quante? Ricordò le confessioni separate di Kikyo e Naraku… com’era stata stupida!

-Sango non ne aveva il coraggio… me lo ha detto Miroku e io ho pensato che ti avrebbe fatto soffrire ma te lo avrei detto a pranzo in un modo meno brusco ma qualcuno mi ha preceduto…-

-Anche Tom allora sapeva…- Si appoggiò alla ringhiera cercando di non piangere –E dimmi Inuyasha… c’è qualcos’altro che non mi avete detto? C’è qualcos’altro per cui dovete mentirmi?- chiese

-Non ti abbiamo mentito!- esclamò sentendo che il discorso prendeva una piega pericolosa –Abbiamo solo pensato…-

-Avete pensato male- disse lei voltandosi a guardarlo –Dovevate immaginare che prima o poi lo avrei scoperto, no?- Lui strinse le labbra

-Te lo avrei detto oggi- ripeté. Lei sorrise amaramente

-Certo… oggi…- mormorò –oggi…- ripeté voltandosi verso di lui –Vedo che… vi fidate molto di me…- disse

-Noi ci fidiamo! Io mi fido di te! Ma abbiamo pensato…-

-…avete pensato di proteggermi, lo hai già detto. Ti ripeti- ammise. Lui sospirò

-Per favore angelo… non rendermi tutto più difficile- disse

-Sango all’aeroporto si è messa a piangere perché non li avrebbe mai più rivisti… neppure io li rivedrò…- disse abbassando gli occhi senza ascoltarlo

-Angelo…-

-Sta zitto Inuyasha!- sibilò guardandolo con occhi di fuoco –Abbi almeno la decenza di chiudere la bocca- Lui strinse le labbra –Immagino devo ringraziarvi adesso, vero?? Sapete… sono di vetro e mi rompo con un nonnulla! Quindi tutti hanno pensato: mh, mettiamola dentro ad una scatola di ferro così non si romperà!! Grazie mille!! Usate pure i miei sentimenti come vi pare senza dirmi nulla!! Tanto io sono così buona che non vi urlerò dietro!!- gridò stringendo i pugni –Beh, sbagliato!!!- Gli occhi di lui lampeggiarono pericolosamente e lei fece un passo indietro tenendo però gli occhi nei suoi. In due falcate lui la raggiunse e la sovrastò in tutta la sua altezza, stringendola per le esili spalle. Kagome fece una smorfia di dolore ma non disse una parola

-Uno: “sta zitto” lo dici a tuo fratello! Due: è vero, ti abbiamo mentito, ma lo abbiamo fatto per tuo interesse! Tre: mai detto che sei di vetro! E per la cronaca, come esempio fa schifo!- esclamò ironico

-Non scherzare, ti pare il momento?- sbottò lei fissandolo male. Lui le sorrise

-Dai angelo…- mormorò allentando la presa -…non ti crucciare così- Lei abbassò lo sguardo

-Non mi cruccio io- disse chiudendo gli occhi. Lui le alzò il mento con il dito e lei aprì gli occhi lucidi –Ma mi chiedo… Inuyasha… come posso ora fidarmi di te…?- Lui si irrigidì e si staccò come se si fosse scottato

-Cosa?- mormorò smarrito. Lei lo guardò tristemente

-Se non c’è sincerità tra noi… come posso avere completa fiducia in te? Come potrò… dire… “Lui non mi mente mai!” sapendo che è una bugia?- domandò

-Ehi, mi stai lasciando?- chiese lui

-NO!- esclamò lei sgranando gli occhi –Ma… voglio che ci pensi molto, molto bene- mormorò avvicinandosi a lui di un passo –Avere un rapporto vuol dire anche sincerità, se non c’è… io non sono disposta ad andare avanti… Quindi pensaci Inuyasha, attentamente! Non voglio più ripetere questa cosa e non voglio litigare con te!- esclamò –Sei disposto a essere sincero fino in fondo con me?- chiese. Lui abbassò lo sguardo sospirando e lei si irrigidì stringendo i pugni

-Mi spiace…- disse lui. Lei spalancò gli occhi grigi e scoppiò in lacrime cadendo in ginocchio. Lui la guardò confuso –Ehi! Perché ora piangi??- domandò nel panico inginocchiandosi davanti a lei –Smettila subito Kagome!! Non ho detto che ti lascio! MA PERCHÈ INVECE DI PIANGERE NON MI ASCOLTI?- gridò. Lei singhiozzò guardandolo

-Hai detto… che… ti…spia…ce- singhiozzò senza che le lacrime si fermassero. Lui sorrise dolcemente e le asciugò gli occhi

-Mi spiace per essermi comportato male- concluse lui –Non avevo capito nulla, perdonami…- Lei lo fissò stralunata

-Allora non mi vuoi…-

-No, certo che no!- esclamò. Lei sorrise sollevata saltandogli al collo baciandolo. Il ragazzo le sfiorò la schiena e lei lo guardò truce

-Non ti allargare- scherzò

-Eddai!-

-Eddai nulla!- Si alzò facendo una piroetta davanti a lui, fece un respiro profondo poi sorrise –Ok, sono pronta per fare lezione. Oggi ti accompagno io ok?- Trotterellò fino alla porta aprendola –Andiamo?- Lui sospirò e ubbidì seguendola. Stavano scendendo le scale quando lei chiese –Ascolta… come mai mi hai presentata hai tuoi amici come la tua ragazza? Non avevi detto che non doveva saperlo nessuno?-

-Loro sono i miei migliori amici Kagome- disse –Non diranno mai nulla-

-Siamo certi di questo?- Lui la fissò

-Sicurissimi-

-Ehi, allora sanno anche che Sango e Miroku sono…-

-No! Sanno che stanno insieme ma nulla di più!-

-Ah, capisco, certo, era ovvio! Il fatto poi, che abbiano cognomi diversi, gioca tutto a loro favore!- esclamò lei e si fermarono davanti alla classe del ragazzo che annuì –Allora io vado, ci vediamo a pranzo- disse

-In terrazza- Lei annuì poi arrossì leggermente quando lui le sfiorò la mano. Gli sorrise poi si allontanò mentre Inuyasha entrava tranquillamente.

Una ragazza mora uscì dal bagno e fissò la ragazza sparire all’angolo qualche metro più avanti, poi in fretta andò in classe ad avvertire le amiche.

In mensa, quattro ragazze sedute comodamente intorno ad un tavolo, fissarono scioccate la mora che annuì

-È vero! Giuro!!- esclamò

-Cioè… scherzi?? Lyd, ma ti rendi conto di che hai detto!?- chiese la bionda seccata –Non ti credo-

-Ma è la verità Riiko!!!- sbottò Lyd

-Cioè, stai dicendo che il mio Inuyasha… ha sfiorato la mano a una sciacquetta?- sibilò la rossa Miu

-Tuo... non ti allungare- sbottò Riiko lanciandole uno sguardo di fuoco

-Guarda che lui torna sempre da me- sbottò Miu

-Scusate? Potremmo tornare al discorso primario?- chiese seccata Lyd. Loro annuirono –Stavamo dicendo… Sono arrivati, si sono detti qualche parola, si sono guardati dolcemente- disse calcando sull’ultima parola –e si sono sfiorati la mano prima che si allontanassero!- esclamò sicura

-Non ha mai sfiorato la mano a nessuna!!!!- strillò quasi Riiko –Io non ti credo!!- ringhiò

-Fa come ti pare!- sibilò Lyd incrociando le braccia furiosa –Voi però mi credete? Miu? Rumi?- domandò guardando la quarta amica che era rimasta in silenzio fino ad ora. Quest’ultima fece ondeggiare i lunghi capelli ricci color ebano e sorrise

-Andiamo ad accertarcene- commentò tornando poi al suo pranzo

-Cioè? Quando?- domandò Miu. Rumi la guardò e alzò le spalle

-Dopo le lezioni… vediamo cosa succede- disse

-Però è strano… Inuyasha che dà la mano a una ragazza…- mormorò Lyd

-Già… certo che è strano!- commentò Riiko

-Beh, che dovrebbe essere poi?- chiese Miu scocciata. Rumi sbatté la mano sul tavolo facendo girare parecchie teste e facendo sussultare le amiche

-Chiudete quella fogna e mangiate?- Le tre abbassarono gli occhi ubbidendo e lei sospirò seccata.

In terrazza intanto Kagome e Inuyasha erano appoggiati alla ringhiera mentre mangiavano. Inuyasha allungò il collo verso il pranzo di lei

-Lo hai fatto tu?- Lei lo guardò sospettosa

-Si, quindi?-

-Fammi sentire quello- disse indicando i Satsumaino no karinto (Patate fritte dolci). Lei lo guardò di sbieco

-Vuoi le mie patatine caramellate?- domandò

-Fa sentire- disse lui allungando la mano che lei prontamente schiaffeggiò

-Ma ti sei appena sbafato due panini enormi!!!- esclamò –Io me le sono preparate con tanta pazienza e sono il mio dolce dopo questo- disse indicando il suo piccolo panino

-Neppure una??- domandò speranzoso

-E va bene- disse allungandogliene una. Lui la assaggiò –Allora?- domandò lei impaziente

-Non male- commentò. Lei lo squadrò

-Non male?- domandò –Solo, non male??-

-Hai messo troppo zucchero- ammise lui

-Sai pure cucinare tu??-

-Io? Mai acceso un fornello in vita mia! Ma sono comunque un buongustaio- Lei alzò le sopracciglia

-Mai acceso… scherzi?- Lui scosse il capo e lei alzò le spalle alzando gli occhi al cielo.

Molto, molto lontano da lì…

Il giardino era splendido, la casa era magnifica, tutto era pregiato e lei veniva assecondata in ogni suo gesto da lui.

Kikyo sospirò e guardò fuori dalla finestra della camera, tutto era bellissimo in quella mattina di sole. Ripensò agli ultimi giorni con un pizzico di paura.

L’arrivo a Los Angeles, la frettolosa corsa in auto verso la villa e i continui e ripetitivi via e vai di Naraku da quella casa a chissà dove… Aveva dovuto gettare il cellulare in un bidone appena fuori dall’aeroporto e non aveva potuto mandare neppure un messaggio a Inuyasha dicendogli che andava tutto ok e che stava bene. Pensava comunque che Sango avesse già detto tutto agli amici e ne era sollevata. Guardò il letto a baldacchino vuoto e si lisciò la camicia da notte azzurra. Naraku era partito la mattina presto per andare a lavoro e l’aveva avvertita che sarebbe tornato il più presto possibile, dubitava… Qualcuno bussò piano alla porta e lei diede il permesso dei entrare. Una ragazza poco più grande di lei entrò sorridendo

-Buongiorno signorina, avete fame? Il signor Naraku mi ha raccomandato di non farle saltare la colazione- disse –Cosa desidera?- domandò. Kikyo sospirò e le sorrise

-The caldo e toast con della marmellata qualsiasi, andranno più che bene grazie mille- disse. Sentì dei passi allontanarsi

-Benissimo, ci metteranno un po’. Se intanto vuole farsi il bagno- propose la ragazza

-Uhm, ok- acconsentì e aprì l’armadio mentre la ragazza preparava la vasca mettendo dentro dei sali profumati –Ci penserò io ora- disse lei entrando. La ragazza con un cenno si congedò e Kikyo si immerse nell’acqua calda chiudendo gli occhi.

Non era affatto tranquilla quando Naraku era via, si sentiva… vuota e insicura. Avrebbe tanto voluto mandare una lettera a Inuyasha… o a Miroku! Dopotutto era solo una innocente lettera! Cosa poteva succedere?

Uscì dalla vasca asciugandosi e si vestì mettendosi un paio di jeans e un maglione. Fuori trovò sul tavolo del the bollente e dei toast caldi ricoperti da un leggero strato di marmellata. Trangugiò tutto senza neppure masticare poi andò alla scrivania, davanti alle finestre, aprendo il cassetto estraendo dei fogli con l’occorrente per scrivere. Si passò un dito sulle labbra pensierosa poi iniziò

Caro, carissimo amico mio,

mi spiace, mi spiace come non puoi credere.

Non mi sono confidata con nessuno, mai, e con Kagome non ho fatto nomi di nessun genere.

Credo che l’unica che lo ha capito immediatamente, sia stata Sango… ma è stata sempre molto gentile, non ha fatto domande né invadenti né imbarazzanti e non ha detto nulla. Le sono molto riconoscente. Anche Naraku lo è.

Mi spiace amico mio, ti ho lasciato nei guai da solo e non ho avuto il coraggio di aiutarti, perdonami se puoi…

Ma vorrei ripercorrere con te quelle due settimane piene di amore e passione che ho trascorso con lui, con Naraku.

Non ci crederai mai ma… dal primo istante in cui i nostri occhi si sono incrociati ho capito di essere nei guai. È stato un colpo di fulmine, amore a prima vista, capisci?

Credo che inconsciamente sia successa la stessa cosa a te con Kagome. Eravamo insieme la prima volta che l’hai vista, ricordi? Una fredda mattina di inizio Febbraio l’hai vista alla finestra… non hai visto i tuoi occhi Inuyasha… si sono accesi di una luce nuova brillante, bellissima. In quel momento, devo ammettere, mi sono sentita un tantino invidiosa di quel nuovo sentimento che non avevo mai provato.

Ma ora lo provo Inuyasha, provo quel sentimento, e solo Naraku mi fa sentire così amata, così… importante e speciale.

Improvvisamente però, qualche giorno prima di tornare a casa mi sono ricordata dei miei genitori, del mio futuro, dei miei obblighi! E decisi di lasciarlo, e lo feci.

Dio mio… credevo di spezzarmi in due… mi sentivo così frustrata e stavo così male che non riuscivo a trattenere il dolore… Kagome però, mi ha confortata e mi ha dato un consiglio che giuro non scorderò mai… Oh Inuyasha, non sai che ragazza fantastica hai sotto gli occhi!

E che presto lascerai andare… Avere paura del potere, amico mio, è sempre stato il tuo peggior difetto… ed esso ti porterà alla rovina totale…

Comunque, la tua Kagome, mi spronò a seguire il mio cuore ed è quello che ho fatto. Ho mandato all’aria tutto per seguire l’uomo che amo…

Sono felice ora, come non sono mai stata, sono appagata e ogni volta che i nostri occhi si incrociano lo amo sempre di più…

Perdonami, non posso dirti dove sono, non posso permettermelo…

Spero che presto o tardi mi perdoniate tutti quanti…

Voglio comunque che tu sappia, che ti voglio bene come un fratello Inuyasha e che ora sto bene, sto finalmente bene. Ho conosciuto la gioia di essere la prima, nel cuore di un uomo che amo con tutto il mio essere.

A presto, lo spero, lo spero tanto

Kikyo

Ps. Salutami, per piacere, i COBRA ma soprattutto Kagome e Sango e di loro di perdonarmi se possono

Ti voglio bene, ti vorrò sempre bene Inuyasha

Kikyo piegò i fogli dopo una breve letta poi li infilò in una busta. In quell’esatto momento entrò la ragazza di prima che sorrise osservando il vassoio vuoto

-Bene, vedo che mangiato- disse riprendendo il vassoio –Ha bisogno d’altro?- domandò

-Quando tornerà Naraku?- chiese guardandola

-A pranzo dovrebbe essere di ritorno-

-Bene, mangerò con lui- La informò e la cameriera annuì –Un momento…- Kikyo si alzò e le mise in mano la lettera sigillata –Va a spedirla- disse. La ragazza guardò la lettera con orrore

-Ma… signorina… con questa la troveranno! Il signor Naraku…-

-Ora lui non c’è!- esclamò –Per piacere, non diremo nulla- mormorò. La ragazza guardò la lettera poi Kikyo

-Va bene, lo farò subito- concesse –Ma io… non voglio sapere nulla se il signor Naraku lo verrà a sapere!-

-Promesso- concesse. La ragazza annuì e si dileguò veloce come il vento. Kikyo sospirò e si sedette sul letto sperando con tutto il cuore che non ci fossero complicazione.

Martedì. Ore 15.30

I ragazzi all’uscita da scuola si salutarono andando ognuno per la proprio strada. Kagome e Sango videro i ragazzi già vicino alla moto e si avvicinarono a loro sorridendo

-Ehi! Ciao bellezze!- esclamò Koga alzando il braccio a mo di saluto. Rin gli tirò l’orecchio

-Si???-

-Oh, mio amore immenso… sei sempre tu la mia preferita!- esclamò lui subito

-Ecco- disse lei lasciandolo sorridendo –Tutto bene voi due?- chiese lei allegra

-Benissimo!- esclamò Sango felice avvicinandosi a Miroku che le sorrise e lei corrispose. Inuyasha si avvicinò a Kagome

-Ti accompagno a casa?- domandò

-In moto? No, grazie- disse lei

-Ce l’hai con la mia moto?- chiese

-No, ce l’ho con le moto in generale- disse lei sorridendo

-Mi spieghi il per…?- Il ragazzo non riuscì a finire la frase che una voce lo chiamò a gran voce

-Inuyasha!!!- Correndo una ragazza, con i lunghi capelli ebano, passò di fianco a Kagome che la fissò buttarsi tra le braccia del SUO Inuyasha

-Ohi ohi- disse Sesshamaru

-La vedo male!- esclamò Koga

-Ru…Rumi…- balbettò lui. Lei sorrise stringendosi a lui e Kagome si irrigidì come un palo

-Ciao amore!!- esclamò –Stasera ci vediamo? Ho la casa vuota- disse maliziosa e sbattendo le lunghe ciglia. Kagome con gli occhi lucidi si voltò e si allontanò a grandi passi

-Rumi, vedi di toglierti dalle palle velocemente- sibilò lui staccandola da se. Miroku fischiò con piena approvazione e gli altri due ghignarono. Kagome lo guardò e lui le sorrise e lei corrispose sollevata. La ragazza riccia lo fissò sorridere a Kagome poi si allontanò un po’

-Ok, ok… vedo che ti scaldi eh?- domandò lei sorridendo sotto i baffi e alzando la mano si allontanò sotto il suo sguardo –Se hai bisogno di qualcuno vieni pure- E li lasciò leggermente irritata. Inuyasha sbuffò e raggiunse Kagome

-Non ascoltarla- disse. Lei lo guardò sospirando

-Dovrò assistere a molte volte a questa cosa?- chiese

-Spero di no Kagome, mi spiace- Lei gli sorride e guardò l’ora

-Devo andare Inuyasha…- mormorò –Mi chiami?- Lui annuì

-Ok, allora a stasera! E buona fortuna con Paolo, anche tu Sango!- esclamò guardando poi l’amica che fece un cenno col capo sorridendo. Lei poi guardò Inuyasha e gli sfiorò impercettibilmente la mano poi si allontanò salutando gli altri che corrisposero. Appena fu sparita fece scivolare qualche lacrima sulle guance poi sorrise ironica “E chi l’avrebbe mai detto che avrei salutato allegramente i COBRA alla fine della scuola?” Scosse il capo “E chi l’avrebbe mai detto che avrei amato così tanto uno di loro?? Deve esserci qualche cosa di sbagliato in me!” pensò. Aveva ancora un ora poi avrebbe incontrato il tipo con cui avrebbe suonato. Decise di tornare a casa per poi aspettare l’ora di andare.

Prese il telefono di casa dopo avere salutato il nonno. Sota era agli allenamenti di calcio e sua madre era a lavorare…

-Pronto?-

-Ciao Sakura! Sei appena tornata da scuola?- chiese

-Si. Fra poco faccio i compiti- disse –C’è qualche problema?- domandò preoccupata

-No no… per Sabato, che facciamo allora?-

-Vieni qua alle 18.00?- propose

-Perfetto, così prima farò un po’ di compere-

- Ottimo! Allora a Sabato!-

-Si, a Sabato! Ciao Sakura!-

-Ciao Kagome!- Le due riattaccarono e Kagome prese fuori il cellulare

Per Sabato è ok

ma alle 17.00 devo andare via

va bene comunque?

Sango le rispose immediatamente

Certo!

Ci vediamo all’orologio alle 15.00

ce la fai?

Kagome sorrise

Perfetto!

Te la sei presa per quella Rumi?

Chiese dopo un po’. Kagome si morse le labbra

Ma scherzi!? Quella è un’idiota!

Ora devo andare! Ciao ^^

Ciao Kagome ^^

La ragazza sospirò poi si rimise il cellulare in tasca dirigendosi stancamente verso la camera intenzionata a iniziare i compiti prima di andare all’appuntamento al LaN

ANTICIPAZIONI!

[Capitolo 6- -Si, allora… Mikado, ti presento Kagome Higarashi… Kagome, ti presento Mikado Raky- ]

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Capitolo 6
*** Capitolo 6- Opportunità ***


Salve a tutti *o* Come ve la passate

Salve a tutti *o* Come ve la passate?? Alloooooora… domani ho una stupida verifica di Fisica quindi (anche se mi spiace ammetterlo), visto che non so un tubo è meglio che vada! x______x Accidenti, se fossi come Kagome avrei una buona scusa!! Salvare il mondo del passato per non cambiare il presente!! Uffi… però in questa storia anche la mia Kagome va a scuola tutti i giorni quindi -__________- sarà meglio che prenda esempio da lei *__________* quindi mi troverò anche io uno come Inuyasha (cambiamo il carattere però e anche… ehm ehm… ^x^’’’ censuuuuuuuraaaaaaaa!!)!! >_______________<

Dunque, bando alle ciance inutili, passiamo ai commenti *0*

Fluffy: sono felice che ti sia piaciuto il capitolo! Chissà se questo ti soddisferà in ugual modo! ^^

Inu_Kagghy: hai ragione! Dopotutto non potevano non fare pace!! E comunque sai… a me non sarebbe piaciuto che mi avessero mentito però… è stato comunque un gesto carino e credo che questo Kagome per una volta lo possa anche accettare, anche se si tratta di una cosa tanto importante ^///^ E poi ammettiamolo: chi di noi non vorrebbe essere trattato come una pietra preziosa? Rin gelosa? Ti da quest’impressione!? O.o!? Ucciola, no bene!! A dire la verità l’idea iniziale per Rin era un’altra, ma dopo mi sono accorta che stava diventando davvero un inferno questa storia così l’ho fatta come semplice amica… non volevo che diventasse pesante leggerlo e poi la cosa si sta tirando per lunghe e ne sto vedendo gli effetti anche su di me. Sto scrivendo la terza parte e la cosa si è fatta sin da subito complicata (anche se ora sto arrivando ad una parte che mi delizia molto *x*). Per questo sono molto felice di avere tagliato almeno la cosa di Rin!! ^^-

Lala_g: sono felice che i primi 5 cap siano stati di tuo gradimento ^///^ e… con tutti intendi i suoi compagni di classe appena lei è tornata o… Sango e Inuyasha per la questione Kikyo? Ti rispondo per tutti e due ok? Allora… per il primo caso è molto semplice, tornare alla normalità, soprattutto a scuola, dopo avere fatto un viaggio così significativo è dura e la solita routine come sappiamo stanca tutti ad un certo punto (questo lo si può vedere credo in tutti noi almeno un po’). Per la seconda… Kagome si è arrabbiata, ma è rimasta delusa da Inuyasha che non le ha detto nulla anche se è il so ragazzo. Kagome si basa molto sulla fiducia in questa storia e comporterà molte cose questa sua caratteristica. Comunque continua a commentarmi ^^

Fra007: ehm… di chi stai parlando?? Chi è di prima?? -Me non capire scervellandosi-

Ora vi lascio alla storia, ci vediamo nel prossimo capitolo e spero continuerete a commentare in molti o anche a leggerla ** i numeri sono alle stelle! >______<

Ciauz!! ^///^

Capitolo 6

Opportunità

Martedì. Ore 17.00

Kagome entrò nel locale e il signor Takashi la raggiunse con un sorriso a orecchio a orecchio. In mano aveva un plico di fogli

-Buongiorno!-

-Buongiorno signore- disse lei con un breve inchino

-Raky è già arrivato, ti stava aspettando- disse lui facendo cenno di seguirlo. Lei salì sul palco e andò dietro una tenda, dove c’erano due scalini che scendevano immettendosi in un largo spazio vuoto e buio, che la fecero leggermente preoccupare –Allora…- disse lui fermandosi -… questa stanza è dove dovrai essere prima di essere annunciata- spiegò veloce -… le scale ti serviranno per raggiungere il palco- disse indicando le scale di poco prima. Lei alzò le sopracciglia –Ma immagino lo avessi capito da sola- disse veloce e arrossendo leggermente –Ora conoscerai Mikado- disse e partì spedito verso un'altra porta dove provenivano dei suoni di chitarra –Sta provando una nuova canzone- disse fermandosi davanti alla porta –Non riesce a trovare un continuo decente- ammise. Lei annuì e lui aprì la porta e il suono smise immediatamente. Kagome guardò la piccola stanza interessata.

C’erano dei mobiletti vuoti con dei cassetti chiusi contenenti chissà cosa, al centro c’era un lungo tavolo accerchiato da diverse sedie e sopra di esse, ci stava un ragazzo. I due si squadrarono un attimo.

Era carino. Alto, sicuramente più alto di lei, i capelli neri corti fino sotto il colletto e con una frangetta ribelle che ricadeva sulla fronte, gli occhi erano verdi e aveva delle belle labbra. Nelle orecchie c’erano diversi buchi.

Kagome era certa che se fosse caduto un fulmine non avrebbe avuto scampo…

Indossava un paio di jeans neri e la maglietta aderente dello stesso colore a maniche corte che facevano risaltare il torace e la figura snella.

Lui alzò le sopracciglia sorpreso

-Oh, è lei?- domandò.

Kagome notò con un certo piacere che aveva una voce molto dolce.

-Si, allora… Mikado, ti presento Kagome Higarashi… Kagome, ti presento Mikado Raky-

-Piacere- disse lei sorridendo. Lui ricambiò e appoggiò con cura la chitarra al tavolo avvicinandosi a lei che notò, come aveva supposto, che la sovrastava di quasi quindici centimetri, probabilmente sovrastava di qualche centimetro perfino Inuyasha

-Piacere mio-

-Allora intanto, vi lascio conoscere un po’- disse lui uscendo

-Vieni pure… ehm… posso chiamarti per nome?-

-Certo, posso chiamarti anche io Mikado?-

-Con piacere Kagome- disse lui e lei si sedette accanto al ragazzo

-Allora… ehm… che musica… ti piace?- domandò –Il signor Takashi mi ha detto che non riesci a concludere un pezzo…- disse

-Ah, quello…- Scosse il capo -…lasciamo perdere!- esclamò –Come musica? Mi piace la musica rock, ma anche quella che parla di storie d’amore- disse –Tu?-

-Oh, io? Un po’ di tutto… non ho qualche cosa di preciso- disse

-Quanti anni hai? Diciassette?-

-No, solo quindici… tra poco però ne farò sedici- Lui annuì –Tu?-

-Diciannove. Hai già avuto esperienze a cantare?- domandò. Lei scosse il capo

-Mi hanno fregata. Mi sono ritrovata qua per caso- disse

-Fregata?-

-Mi hanno detto che avrei suonato il piano ma…- Sbuffò scocciata –Se ci ripenso mi saltano le coronarie!!- sibilò. Lui alzò le sopracciglia poi si alzò andando a un cassetto aprendolo e ne prese fuori dei fogli che le porse.

Spartiti.

-Non credo sia saggio cominciare oggi- Le disse –Vai a casa e guardateli… Lunedì dobbiamo farne almeno tre… scegli pure quella che ti piace di più poi domani, se riesci naturalmente, vieni di nuovo qua a quest’ora, prima devo lavorare, e proviamo, che dici?- Lei annuì

-Si, grazie- disse alzandosi –Allora grazie mille Mikado, ci vediamo domani alle 17.00- Lui sorrise annuendo poi la fermò

-Aspetta, non entrare dalla porta principale- disse –Vieni- La precedette fuori dalla stanza e dopo pochi passi aprì un'altra porta che dava a una stradina laterale –E’ perennemente aperta quindi non ti preoccupare, aspettami nella stanza di prima se non sono arrivato, va bene?- Lei annuì

-Ok, allora a domani!- esclamò. Lui annuì e la seguì con lo sguardo un momento prima di chiudere la porta di scatto. Respirò profondamente e ridussi gli occhi in due fessure

-TAKASHI! BRUTTO IDIOTA!!- gridò raggiungendolo a grandi passi

-Mikado, ti riprendi? Per piacere abbassa il tono!- esclamò

-Mi hai portato una quindicenne!!! Sei fuori?-

-Mi dici qual è il problema?- chiese incrociando le braccia l’uomo

-Non capisco perché Naraku ci abbia consigliato lei! Ah! Adesso lo chiamo…- borbottò

-Non le possiamo dare una chance?- domandò quando lui si fu girato –Se Naraku ce l’ha consigliata forse vuol dire che è brava!- Lui si girò verso l’uomo

-Va bene zio… ma, e dico ma, se non la troverò idonea…-

-Si, va bene- disse seccato. Mikado annuì poi tornò alla sua chitarra.

Kagome camminò per le strade piacevolmente stupita. Mikado, oltre ad essere molto carino, era anche estremamente gentile. Non lo avrebbe mai creduto!

“Forse le conoscenze che ho fatto di recente mi hanno completamente mandato in crisi” pensò scocciata sorridendo al pensiero di Inuyasha “Allora… devo andare a casa a studiare, poi questa sera guardo questi… ma prima voglio fare un salto da Sango lla Saintfowl… ah no… troppo tardi, vabbé! Forse è a casa… quasi quasi vado là e le faccio una sorpresa!” Sorridendo fece dietro front e lentamente si diresse a casa dell’amica fermandosi prima in una pasticceria.

Davanti alla graziosa casa di Sango suonò

-Chi è?- domandò la voce dell’amica al citofono

-Sango?? Sorpresa!! Sono io!- esclamò allegra

-Kagome?-

-No, il mostro di Lochness!- disse ironica. Sango aprì la porta di scatto radiosa e le aprì il cancello –Studiavi?- Lei annuì e le fece cenno di entrare

-Non c’è nessuno in casa- disse e la fece sedere in cucina –Non ho fatto merenda!- esclamò acchiappando la sporta di Kagome –E ho fatto benissimo!!!- Prese due bicchieri e del succo d’arancia che offrì all’amica poi iniziarono a mangiare i dolci

-Allora... dove sono tutti?- chiese

-Mh, mamma e papà sono a lavoro, Kohaku è al dopo scuola. Dovrebbe tornare tra una mezz’oretta- ammise –Come mai questa sorpresa? Dov’eri?- domandò

-Io? Oh, ho conosciuto il tipo con cui lavorerò! Si chiama Raky Mikado ed è molto gentile- disse

-Ancora con questa storia? Hai solo quindici anni!- esclamò

-Lo so benissimo, ma presto ne avrò sedici!- esclamò lei di rimando

-Lo hai detto a tua madre?- Kagome sospirò seccata

-Si-

-Davvero? E lei ti lascia andare?-

-No, ma abbiamo dei problemi e la voglio aiutare. Argomento chiuso- sbottò subito quando la vide aprire la bocca per parlare

-Perché non vi fate aiutare?- chiese immediatamente

-Da chi?? Dallo spirito buono?- chiese ironica

-No! Intendo... Inuyasha, per esempio...- Kagome la fissò sbigottita

-Ma scherzi??-

-Ok, come consiglio faceva schifo, scusami- disse immediatamente

-Ah ecco… credevo che dicessi, davvero, sul serio!-

-Oppure i parenti dalla parte di tuo padre!- propose

-Oddio no! I miei nonni non parlano con mamma dall’inizio dei tempi quasi! Non si sono mai sopportati neppure di striscio! Sota, secondo me, non li ha mai neppure visti!!-

-Ma siete i loro nipoti!- esclamò Sango. Kagome prese un sorso di succo

-Che ti devo dire? Non so neppure come fa mamma a non avergli urlato dietro!-

-Kagome…-

-Cosa?-

-Vuoi fare davvero questa cosa di nascosto? Anche se tua mamma ti ha detto di no? E se se ne accorge?- Kagome scosse il capo

-Mamma si spezza la schiena ogni giorno fino alle 23.00 al negozio, ormai! Non si accorgerà neppure della mia assenza! Dirò al nonno di non dire nulla alla mamma e credo che si terrà d’accordo con me- Annuì con vigore Kagome

-Allora dì a Inuyasha del tuo nuovo lavoro!- Lei sbuffò

-Oggi lo volevo fare ma mi sono bloccata per la cosa di Kikyo e Naraku- Le lanciò uno sguardo di fuoco e l’amica abbassò gli occhi imbarazzata –Comunque lo saprà da Paolo Martedì prossimo-

-Come?- domandò sbigottita

-Naraku, prima di parlare con me, ha parlato a Paolo per chiedergli se poteva andare bene, questa cosa del lavoro e del conservatorio, dove tanto non ci vado!, e lui ha detto che era ok- spiegò velocemente e tutto d’un fiato –Però mi hanno fregato… Naraku mi ha detto che andavo a suonare, ma ci vado a cantare in quel locale, e mi ripeto: io odio cantare! E lo sai da chi ha saputo che sono brava a cantare?- Sango scosse il capo –Da Tom! Quella volta che siamo usciti insieme, ho cantato davanti a lui una canzone dei The Calling! Dio che scema che sono stata!!!-

-Non potevi immaginare…-

-Già la sua mente diabolica era ancora oscura a me! Meno male, almeno, che sono gentili Mikado e il signor Takashi- disse

-Mikado? Il signor Takashi?- domandò confusa –Ma che dici? Chi sono?-

-Ma te l’ho detto prima!- esclamò Kagome seccata –Mikado Raky è quello con cui canto, lui mi accompagnerà con la chitarra, invece il signor Takashi è il proprietario del LaN!-

-Ah, ma proprio al LaN devi andare? Un posto più vicino no vero??- sbottò Sango

-Ohh, così ci sono meno probabilità di venire beccata!- esclamò

-Motivo per cui Inuyasha lo deve sapere da te! Ti accompagnerebbe!!-

-Ho detto di no! E lui ci andrebbe con quella moto! Io non ci voglio salire!- esclamò

-Ma potreste andarci in macchina!- sbottò Sango

-Lo hai mai visto girare in macchina?- chiese accigliata Kagome

-Ad Amsterdam, no?-

-È chiaro! Non avevamo altro mezzo!- Si guardarono poi Sango sbuffò

-Beh, fa come ti pare-

-Grazie signore!-

-Ma non sono d’accordo!-

-Si si…- Kagome si alzò –Devo andare a preparare la cena… ci vediamo domani a scuola vero? Vieni con i COBRA?- chiese sorridendo. Sango l’accompagnò fino al cancello

-Credo proprio di no domani-

-Come mai?- Sango sorrise

-Beh, così andiamo dentro insieme no?- disse alludendo alla scuola

-Allora alle 7.45 davanti al porta bici-

-Ok, ciao Kagome!-

-Ciao Sango!- La ragazza si allontanò e appena svoltato l’angolo come evocato…

-Ehi Kagome!- L’interessata si bloccò voltandosi verso un ragazzo sopra la mota

-Non di nuovo tu!!- esclamò lei esasperata e alzando gli occhi al cielo –Ma che diavolo vuoi dalla mia vita??- sbottò

-Sai passavo di qua…-

-Come no! Sloggia!- Koga la affiancò con la moto

-Ti accompagno a casa!- propose

-No grazie. Ciao- disse lei scandendo bene le parole

-Sei una ragazza complicata!-

-Ma ti senti?- sussurrò lei

-Lo sai in quante pagherebbero per salire qua sopra con me?-

-Pagherebbero di più per salire sulla moto con il MIO Inuyasha! Ciao!!- Camminò più velocemente

-Uhm, non ti sei arrabbiata oggi con lui?- domandò

-Perché avrei dovuto?- chiese seccata

-Sai… Rumi è molto bella e sempre disponibile, con lei Inuyasha non deve nascondere la sua relazione come, invece, deve fare con te!- Lei si bloccò e lo guardò.

In effetti era strano…

-Che intendi dire?- chiese

-Oh dai! Non ti sei accorta che Inuyasha non ti tratta come tutte le altre? Per lui tu sei speciale! Quante volte lo vedevi prima prendere per mano… o anche solo guardare negli occhi una ragazza??- chiese

-A dir la verità prima di Amsterdam non sapevo neppure i vostri nomi- sbottò. Lui la guardò scioccato

-Ma dove vivi!?-

-Oh ma… voi COBRA siete sposati con questa frase?- chiese lei ricordando il primo incontro in terrazza con Inuyasha. Lui alzò le spalle muovendo la mano come per scacciare una mosca –Comunque spiegati perché non capisco!- esclamò

-Allora… nella nostra scuola, c’è un fan club-

-E allora?- chiese

-Come “e allora?”!?-

-Se non parli chiaro Koga, non ti capisco!!- ripeté

-Inuyasha, ti ha chiesto di non fare pubblicamente… certe cose…. Perché ha paura che il suo fan club ti conci per le feste!- esclamò –Comprendi?-

-Davvero?- mormorò

-Certo! È palese come il Sole!- sbottò. Lei sorrise felice –Ma, e qui viene un grosso ma, ho paura che Rumi si sia accorta della vostra storia- disse

-E come?-

-Inuyasha non ha mai rifiutato un suo invito, mai!- esclamò

-Che bello saperlo- sibilò

-Ehm… per chiedere: hai compreso a fondo le mie parole?-

-Si, ma non capisco qual è il problema se loro lo scoprono? Meglio no?-

-No! No!!! Non è affatto un bene!- esclamò –Senti… alle medie, ok? Alle medie…- ripeté esitando -…Inuyasha aveva già il suo fan club ci sei?- Lei annuì –Bene. Lui, si era innamorato di una ragazza di nome Yui, ma non centra nulla, hai presente quando l’hanno scoperto le sue fan club?? Eh? E’ rimasta in ospedale per due gironi!!! Ne è uscita con un braccio rotto, comprendi?? Poi… si sono mollati perché è arrivata Kikyo… lei si è trasferita in America eccetera…- disse lui veloce

-Le hanno rotto un braccio?-

-Si! Ora capisci perché non dovete farvi beccare?- Lei annuì guardando il cielo interessata

-Ok, hai finito?- domandò guardandolo –Sai… mi hai fatto perdere un mucchio di tempo! Grazie per le informazioni comunque!- esclamò e incamminandosi

-Kagome!- esclamò e lei si fermò girandosi paziente

-Dimmi Koga-

-Ma non sei minimamente preoccupata?- chiese

-Certo, da quando mi sono messo con lui sono preoccupata, che credi? Tu non dirgli nulla però! Sono preoccupata per i nostri sentimenti, ho paura che cambieranno, ho paura che lui mi molli, sono preoccupata per il domani che passerò insieme a lui… devo continuare?- chiese

-Ma le sue ammiratrici…- Lei alzò le spalle

-Sono il male minore, fidati! Anche se mi spezzano una gamba o un braccio… chissene! Mica possono farmi cambiare così i sentimenti che provo per lui no?- Alzò la mano –Ciao! E non dirgli che ti ho detto quello che ho detto- disse scoppiando a ridere subito dopo e alzando la mano in segno di saluto. Lui la guardò sparire poi sospirò

-Ah, Inuyasha… ti sei trovato una gran, bella tipa! Peccato che non me la puoi dare per un po’, vabbé!- Accese il motore e se ne andò a tutta velocità.

Dopo cena, Kagome, si rimise a fare i compiti e quando sentì sua madre tornare a casa, non la raggiunse perché ancora arrabbiata. Era a metà di una equazione quando il telefono squillò

-Pronto?-

-Ciao angelo!- Lei sorrise buttandosi sul letto

-Ciao Inuyasha, come stai?-

-Tutto bene, tu?-

-Tranne matematica è tutto ok- ammise lei –C’è una equazione che non mi viene- spiegò sbuffando

-Ce la farai- disse lui –Senti un po’, oggi a pranzo mi dovevi dire una cosa ma non mi hai detto nulla…- Lei sorrise

-Lascia stare- disse guardando i fogli sul comodino

-Ascolta, domani ti vengo a prendere lì a casa tua?-

-No- rispose subito lei

-Perché?- chiese imbronciato

-Lo sai perché!-

-La moto?-

-No, le moto- precisò lei

-Domani mi spieghi anche questa cosa- sbuffò. Lei sorrise

-A proposito, parlando di cose serie…-

-Era una cosa seria!- esclamò

-Cerca di dire a Koga di non rompermi troppo i coglioni! Non ne posso più! È la seconda volta che lo trovo “per caso…” dove sono io!-

-Koga?-

-Già! L’ho trovato ieri ad aspettarmi fuori da musica, e oggi davanti alla casa di Sango dove mi ero fermata un attimo!-

-Gli dirò due cosette domani- ringhiò

-Ok ok… poi domani devo chiederti una cosuccia-

-A che proposito?-

-Se te lo dico che sorpresa è?-

-Ah, dovrò torturarmi fino a domani quindi?- Lei annuì

-Già!-

-Ascolta, domani se piove, ci vediamo in quell’aula vecchia dove hai conosciuto i ragazzi? Altrimenti in terrazza- disse subito

-Ehm ok…- Annuì lei

-Bene-

-Se però si azzuffano io me ne vado- Lo ammonì

-Ok capo!-

-Grazie sottosegretario!-

-Credo che i ruoli si siano invertiti… non dovevo essere io il capo?- chiese sogghignando lui

-Credo che in fatto di forza le donne superino gli uomini- disse lei

-Semmai è il contrario!- proferì lui perplesso

-Oh, tanto non capiresti cosa intendo anche se te lo spiegassi- Sentì fuori dalla porta dei passi –Devo andare, sta venendo qualcuno- disse lei –A domani, ti amo- mormorò quando bussarono

-Kagome? Posso entrare?- Sua madre.

Grandioso!

-Ciao angelo, buona notte-

-Notte, ti amo- ripeté lei mettendo giù e mettendosi seduta alla sedia della scrivania –Avanti- disse posando lo sguardo sul foglio, poi alzò gli occhi sulla madre posano la penna –Dimmi pure mamma-

-Stavi studiando?- Kagome annuì e la madre si sedette sul letto –Kagome, ascoltami bene… Giovedì dovrai accompagnare alla 17.00 il nonno in ospedale- comunicò –Ci dovrà restare fino al mattino dopo alle 10.00, perché devono fare dei controlli- disse –Lo andrò a prendere io comunque, non c’è problema- disse. Kagome annuì

-Va bene-

-Un altra cosa… Una mia compagna di lavoro mi ha chiesto di cambiare il turno proprio Giovedì, farò il turno di notte- disse. Kagome alzò gli occhi di scatto verso di lei accesi di una nuova luce –Partirò alle 16.00 fino alle 1.00 di mattina. Ma andrò a dormire da una amica che abita vicino al supermercato-

-Ma sono tantissime mamma, 9 ore! Ti ammalerai se continui così!- esclamò Kagome

-Non ti preoccupare, piuttosto, hai capito che devi fare?- chiese. La ragazza annuì sospirando –Sota tornerà a casa alle 18.00 perché ha gli allenamenti di calcio e il doposcuola- disse alzandosi in piedi –Bene, buona notte tesoro- disse baciandole la fronte

-Notte mamma- disse e la porta si chiuse. Si lanciò contro il cellulare facendo uno squillo a Sango e con gioia il cellulare era accesso

Sangooooo????

Mio amore, ti voglio tanto, tanto bene…

Sorellinaaaa!!!! ^________^

Lo inviò quasi saltellando di gioia

Ok, cosa vuoi che faccia?? -__- sob

Kagome fece un sorriso a quarantadue denti

Oh, beh ecco…

Devi sapere che Giovedì…

La ragazza scrisse per qualche minuto poi inviò il messaggio sempre sorridendo. Sango non si fece aspettare

Ok, vedrò che posso fare…

Notte ^^

Notte ^^

Grazie grazie grazie grazie!!!!

Lo inviò poi felicissima andò a dormire toccandosi il ciondolo.

ANTICIPAZIONI:

[-Quando oggi ti ho detto “non intervenire” intendevo proprio questo! E poi… questo è il bagno delle ragazze!!-

-E allora? Si chiama “bagno” anche quello dei ragazzi e servono tutti e due alla stessa cosa, non c’è differenza!-]

Al prossimo capitolo!! ^_-

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Capitolo 7
*** Capitolo 7- ...come sempre... ***


Capitolo 28

Salve a tutti! scusate il ritardo… disastroso! Come ve la passate?? Le pagelle quatte quatte si avvicinano lasciando dietro di se una totale desolazione! -_-’’’ soooooob! Comunque! Passiamo a questo capitoletto! >o<

Ringrazio i soli lettori (credo che negli scorsi capitoli non li ho mai citati… soooorry!! ^_^’’’) e ora via con le rec XD

Lala_g: non c’è di che! Sono contenta che lo scorso cap ti sia piaciuto! ^///^ E per il fatto che non succede nulla… mi saprai dire tu! XD

Fra007: non morirà!? Beh, qui c’è la censura! Censura censura censuraaaa!!! Comunque sono felice che sia la tua fic preferita e spero continuerà ad esserlo! A dire la verità il pensiero mi fa un po’ arrossire… ^///^

Yulinghan: povero Koga!! Stupenda la scena, troppo divertente!! Anche in certi momenti sono tutti e due molto gelosi!! XD Averti alle calcagna?? Mi devo preoccupare?? ^^-

E dopo ciò vi auguro una buona lettura di questo capitoletto un po’… strano!

Capitolo 7

…come sempre…

Mercoledì. Ore 7.15

Sango entrò in cucina dove la madre stava mettendo la colazione in tavola

-Ciao tesoro-

-Mamma, Kohaku, ciao papà! Non sei ancora andato a lavoro?- chiese sorpresa sedendosi accanto al fratellino

-No, inizio alle 9.00 oggi, accompagno tua madre a lavoro intanto- disse l’uomo sorseggiando il caffè, e quando Sango annuì lui tornò al suo giornale

-Stavo pensando a una cosa- disse attirando su di se l’attenzione di tutti. La madre si sedette davanti a lei

-Cioè?- domandò

-Ricordate che meno di un mese fa Kohaku è stato invitato a casa degli Higarashi? Ha passato un ottima serata là, ed è stato accompagnato pure a scuola la mattina, ricordate?- Loro annuirono

-Certo, ma che centra?- domandò

-Potremmo restituire il favore a Sota no? Invitiamolo qua questo Giovedì sera!- esclamò sorridendo

-Ma stai male? Da quando ti preoccupi così tanto per me?- chiese il fratello confuso

-Chiudi il becco- disse lei gentile sempre sorridendolo. Riguardò i genitori –Allora?-

-Per noi non c’è problema, che dici Kohaku?-

-Wow!! Allora può davvero venire qua??- domandò il bambino eccitato

-Ma certo, devi però chiederlo a lui prima- disse la madre

-A scuola glielo chiedo subitissimo!! Che bello!!- esclamò saltando giù dalla sedia e prendendo la cartella –Io vado! Ciao!!!- E saltellò via felice. I genitori guardarono Sango che sorrideva sotto I baffi

-Come mai questa proposta verso tuo fratello?- domandò il padre anche lui stupito

-Beh, ogni tanto devo fare vedere che voglio bene al mio adoratissimo fratellino!- esclamò sparecchiando e prendendo poi la cartella –Vado anche io, ciao mamma ciao papà, buon lavoro- disse

-Buono studio- dissero mentre lei chiudeva la porta

-Abbiamo sicuramente sbagliato qualche cosa nell’educazione dei nostri figli- disse la madre dagli occhi gli occhi blu. Lui annuì

-Allora non me ne sono accorto solo io…- disse sorpreso scuotendo poi il capo.

Sango si sedette sul porta biciclette. Non c’erano segni né di Miroku né di Kagome, tanto per cambiare! Una massa di capelli neri le corse incontro

-Sangooooooo!!!!!- esclamò felice

-KAGOME!! Possibile che arrivi sempre in ritardo!?- sbottò

-Non sono in ritardo, sono puntuale- annuì con forza Kagome, convinta

-Puntuale tu?- Sango alzò le sopracciglia

-Certo, il mio orologio fa…- Kagome guardò l’orologio -… le 7.47…-

-Non le 7.45 come avevamo detto ieri però!-

-Sango, carissima, sei stressata?- Le chiese Kagome sorridendo

-Non si vede?- sibilò l’amica dagli occhi blu

-Decisamente!- concordò Kagome. Le due si guardarono e iniziarono a ridere a crepapelle per lo scambio delle battute identiche –No dai, oggi, rispetto a tre settimane fa, sono in anticipo di un minuto- disse ridendo ancora. Sango scosse con forza la testa poi la prese sotto braccio –Hai delle belle notizie per me, vero?- domandò

-I miei hanno detto di si e Kohaku… non vede l’ora!- esclamò sorridendole. Kagome le buttò le braccia al collo

-GRAZIE GRAZIE!! TI FARÒ UNA STATUA!!! GRAZIE!!!!- urlò felicissima

-Ok… staccati… Kagome? Sciò!- La allontanò un po’ da se sempre sorridendo

-Dai, andiamo in classe-

-Che abbiamo alla prima ora?- domandò lei

-Scienze. Oggi sono interrogata di sicuro- sbottò –E non riesco a memorizzare una definizione- disse amareggiata. Kagome la fissò con gli occhi sbarrati

-Oh mio Dio… stai male? Hai la febbre? Chiamo un medico? Hai bevuto?- domandò nel panico

-No, non ho bevuto nulla- disse Sango –E sto bene- Annuì

-Oh… mio…Dio…- scandì bene Kagome- Sango non si ricorda una definizione, che choc… Sango, non sa tutta la pagina a memoria, doppio choc… per questo probabilmente non prenderà 9 e la sua media calerà 8½ … oh-mio-dio-che-choc!- sussurrò

-Eddai Kagome, non è nulla… è solo una stupidissima definizione!- esclamò Sango. Kagome si mise una mano sul cuore

-Una stupidissima… definizione?- ripeté –Sei un clone, si sei un clone! La mia Sango non lo avrebbe mai, mai detto!!- esclamò –Dove hai messo la mia amica oh spirito maligno?- chiese teatrale, ma non troppo. Sango alzò il sopracciglio

-Vivere in un tempio ti sta influenzando in modo molto, molto negativo…- disse. Kagome sbuffò

-No, dici?- L’amica annuì –Andiamo và!- La prese sotto braccio e si diressero nella loro… affiatatissima classe!

Alla fine, la prof di scienze la interrogò e, come al solito, la ragazza rispose perfettamente a tutte le domande. La definizione che Sango non ricordava, era il moto dei corpi celesti che la prof, per fortuna, non chiese. La ragazza quindi, tornò al posto sollevata, con un bellissimo e tondeggiante 9.

La ragazza per tutta la mattina sperò che non piovesse e le sue preghiere vennero esaudite. Un po’ di nuvolo, ma niente pioggia. Per questo al suono della campana si alzò e salutando l’amica si diresse dove l’aspettava Inuyasha.

Il ragazzo era già lì, seduto, che l’attendeva impaziente. Quando lei arrivò si sorrisero e lei gli si sedette accanto

-Sorpresa!- esclamò lei dandogli una piccola scatolina coperta

-Cos’è?- domandò lui curioso

-Ieri mi hai detto che avevo messo troppo zucchero nelle patatine… oggi le ho rifatte. Assaggia!- Lo incitò quando lui vide il dolce

-Ok- Lo assaggiò incerto poi sorrise

-Perfetto!- esclamò scoccandole un bacio. Mangiarono in silenzio per un po’ poi lei chiese

-Hai parlato con Koga?- domandò. Lui annuì

-Si, è tutto ok. Ha capito che deve stare al suo posto- disse sorridendo

-Ti ha detto qualche cosa?-

-No, perché?- Lei sorrise sollevata

-Oh nulla nulla! Sai, mi ha raccontato di com’eri alle medie!- esclamò e lui tossì un paio di volte –Allora… chi è questa Yui??- domandò prendendolo sotto braccio

-Nessuna, non la vedo da più di sette anni…- borbottò

-Ah, però ti ricordi il suo nome, eh?- chiese lei

-Beh, perché non dovrei ricordarmi del suo… nome?- Lei scosse il capo

“Si ricorda il nome di questa Yui e non di… Sakura!” pensò –Comunque… era importante no?- domandò –Dai, non mi arrabbio!- esclamò guardando lo sguardo incerto di lui

-A me sembri già arrabbiata- Lei scosse il capo

-No, giuro!- proferì –Allora?- insistette. Lui sospirò

-Beh, si… era importante, mi piaceva- disse lui facendole notare bene il verbo al passato –Ma ormai…- Alzò le spalle –non mi interessa più lei- disse annuendo. Lei lo fissò

-Davvero?-

-Davvero- confermò lui

-Davvero!?-

-Davvero, davvero!- esclamò guardandola alzarsi in piedi dandole la spalle. Lei si girò sorridendo

-Davvero…?- Lui allungò la mano verso di lei prendendogliela e la spinse verso di lui stringendola

-Davvero- mormorò. Lei sentì il cuore battere forte e lo guardò arrossendo leggermente

-Pensa se quelle del tuo fan club ci vedessero- disse lei e lui si staccò velocemente

-Come lo sai?- chiese sospettoso

-Le voci girano Inuyasha… e poi quella Rumi… probabilmente se ne è già accorta- Lui fece una smorfia

-Non ho fatto nulla per fare sospettare quelle- sbottò lui

-Eddai… ieri cosa hai fatto? Uno: l’hai scostata. Due: mi hai guardata sorridendomi. Credi davvero che non se ne sia accorta?- domandò lei

-Avresti preferito che le dicessi di si?-

-No!- esclamò terrorizzata lei –Ma il fatto non credi che l’abbia insospettita? Non l’hai mai rifiutata!- esclamò irritata da quella cosa. Lui sbuffò

-È vero, forse si è insospettita ma…- La scrutò bloccandosi –Ehi, aspetta un secondo! Ma tu come cavolo lo sai?- domandò. Lei mi morse la lingua

-Te l’ho detto: le voci girano- disse in fretta

-Non prendermi in giro Kagome! Chi ti ha detto del fan club? Chi ti ha detto la cosa di Rumi? E quella di Yui?- Lei sospirò

-Ieri… me lo ha detto Koga…- mormorò e lui ringhiò qualche cosa di poco carino verso l’amico –Non te la prendere con lui!- esclamò –Ha fatto bene a dirmelo!- esclamò

-Io lo ammazzo- Fece un passo avanti ma lei lo bloccò per un braccio

-Per piacere Inuyasha, non fare niente! Ha fatto bene a dirmi queste cose, ha fatto bene!- esclamò. Lui la fissò con occhi gelidi

-Non lo dovevi sapere, non avresti mai dovuto… saperlo!- ringhiò

-Forse… ma questa storia non potrà restare nascosta per l’eternità! Era chiaro che prima o poi qualcuno se ne sarebbe accorto! Dovrò affrontare quelle ragazze!- esclamò

-Certo, sai come hanno ridotto Yui?- sbottò

-Si, lo so… mi ha informata anche di questo ma… reagirò e tu non farai niente! Capito? Niente!- esclamò fissandolo. Lui la abbracciò affondando il viso nell’incavo del collo

-Non voglio che ti facciano qualche cosa…- mormorò –Lo odio!- esclamò lui

-Lo odi? Chi?- chiese lei. Lui le sorrise

-Niente… Giurami che cercherai di evitare quelle là, giuralo!-

-Non mi succederà nulla- disse lei –Guarda che quando mi arrabbio mi so difendere benissimo!- esclamò. Lui fece un sorrisetto

-Ne so qualche cosa- disse lui. Lei corrugò le sopracciglia –Le tue suddette parole: “Non sei il primo a cui ribalto la faccia!”- esclamò in falsetto. Lei rise

-Ah già…- disse ghignando

-Posso chiederti cosa avevi combinato a quella povera persona-

-È stato un lui… non so neppure il suo nome- disse lei alzando le spalle –Non credo ti piacerebbe saperlo quindi lascia stare- Annuì

-Tu prova- insistette

-Ok, allora ero andata a fare la spesa e stavo tornando a casa quando è arrivato uno, mi ha chiesto se avevo bisogno di aiuto e a ha iniziato a chiedermi cose private, così, molto gentilmente, gli ho chiesto di sloggiare ma lui ha insistito e mi ha preso il braccio per farmi fermare- Lei sorrise al viso di pietra di lui

-Ah, e poi?-

-Oh… credo che rimarrà un’ eunuco fino alla fine dei suoi giorni, è diventato un ottimo soprano!- esclamò allegra

-Oh…- disse stupito lui facendo un passo indietro –Non sei proprio un fiorellino allora…- Lei ghignò –Allora… voglio sapere, dopo questo breve intermezzo, perché diavolo ce l’hai con la mia moto!- e sciamò e lei sbuffò

-Non ce l’ho con la TUA moto… ce l’ho con LE moto- precisò lei per l’ennesima volta esasperata

-Beh, vabbè… ma mi dici perché?- Lei scosse il capo sorridendo

-È suonata la campana… te lo dirò poi- disse

-Devi sempre!- esclamò

-Sono brava anche in questo, non trovi?- Lui mosse la mano come per scacciare una mosca fastidiosa

-Ok… non ne vuoi parlare, mi arrendo- disse alzando poi le braccia al cielo. Lei gli girò le spalle

-Ehm… senti un po’-

-Cosa?-

-Giovedì… non c’è nessuno a casa mia, intendo dalle 17.00 in poi- mormorò imbarazzata. Lui sorrise incrociando le braccia

-Ah ah! Allora ammetti che ti manco eh?- disse lui beffardo. Lei arrossì fino alla punta dei capelli

-Beh… ehm…-

-Sii?-

-Dai, bestione!- esclamò seccata

-No dai, dimmelo- disse lui incitandola

-Beh si… un pochino- disse

-Solo… un pochino?- chiese lui sempre sorridendo

-No… forse mi manchi tanto…-

-Solo…?-

-Ok! Mi manchi va bene????- sbottò lei incrociando le braccia -È un problema se mi manca il mio ragazzo? Eh???- sbottò fissandolo con due occhi di fuoco

-Molto meglio- disse lui sorridendo sornione. Lei ringhiò qualche cosa che lui imitò come: “un altro eunuco a questo mondo non farebbe male!” –Scusami- disse in fretta lui cercando di riparare –Non lo faccio più!- Lei lo guardò truce poi sorrise

-Ok, allora puoi?- chiese

-Ehi, io non rifiuterei mai l’invito della mia ragazza!- disse. Lei gli saltò al collo

-Ci vediamo all’uscita!- Gli scoccò un bacio e se ne andò contenta.

Kagome riappoggiò la biro accanto al foglio sospirando e, riguardò la verifica di Geometria controllando le risposte. Aveva risposto bene a tutte le domande e sperava, almeno questa volta, in un bel 7… ma lei non ci contava molto. Guardò i compagni scrivere velocemente o passarsi pensierosi la mano tra i capelli ma poi, decise di consegnare. Si alzò scostando piano la sedia per non disturbare e passò tra i banchi andando davanti alla prof che la guardò e le sorrise. Kagome si stupiva ogni volta quando vedeva la prof di Matematica e Geometria. Anche se la materia e lei non andavano molto d’accordo, Kagome aveva molto rispetto per la prof: era giovanissima e aveva degli occhi espressivi e molto gentili, erano di un colore turchese bellissimo; poi aveva una pazienza infinita con gli studenti e raramente si arrabbiava.

-Ha finito?-

-Si prof- rispose lei

-Bene- La donna prese il foglio mettendolo a faccia in giù vicino a lei con cura

-Bene Higarashi… vuoi fare qualche espressione per aspettare o preferisci andare fuori?- Kagome sgranò gli occhi e fece un passo indietro

-Vado fuori- disse subito. La prof fece una risatina divertita

-Ma dai che scherzavo! Vai pure ma quando la campana suona torna subito in classe- Kagome annuì e sparì dietro la porta.

Fuori guardò la pioggia scendere fitta.

Forse per tornare a casa serviva il motoscafo o bisognava andare a nuoto! Meglio l’ultima… costava meno…

Andò avanti e indietro davanti alla classe, sperando che uscisse qualcuno, ma quando, dopo due minuti, non arrivò nessuno si diresse in bagno cercando un po’ di pace. Entrò chiudendo la porta e si appoggiò al muro guardando interessata l’orologio: aveva 5 minuti di tempo prima del suono della campana quindi se la poteva prendere comoda.

La porta si aprì subito e quattro ragazze entrarono ridendo ma, appena la videro, si bloccarono fissandola male.

Kagome le guardò stupita: non le aveva mai viste… perché la fissavano in quella maniera?

Una ragazza si fece avanti. Aveva dei lunghi capelli corvini e profondi occhi scuri. La ragazza la riconobbe immediatamente: Rumi

“Ma porca… sono tutte membri del fan club di Inuyasha?” pensò timorosa “Loro sono in quattro e io? Sono da sola! Ma perché non mi sono messa a fare quelle stupidissime espressioni!?”

-Ma guarda chi abbiamo qua…- disse ironica Rumi –Sai, parlavamo proprio di te prima- Indicò le amiche che la fissavano sempre sprezzanti

-Ah si?- chiese Kagome acquistando un po’ del suo coraggio –Ne sono onorata- disse nello stesso tono della ragazza corvina.

Una rossa le si avvicinò pericolosamente squadrandola

-Non riesco proprio a capire cosa ci trovi il MIO Inuyasha in una come te… sei così ordinaria! E non sei neppure tanto bella!- disse con una smorfia. Kagome alzò il sopracciglio.

Dunque… cominciando dal fatto che non era il SUO Inuyasha… e poi nessuno sapeva offendere decentemente?

Kagome strinse i pugni cercando di controllarsi e poi li rilasciò

-Tu sei?- chiese

-Mi chiamo Miu- rispose sprezzante la rossa

-Piacere- sbottò Kagome di rimando

-Non osare parlare a lei con quel tono- ringhiò una biondina

-Saresti?- chiese Kagome interessata

-Riiko- disse –Ma non ti azzardare a pronunciare il mio nome… me lo insozzeresti con la tua voce insulsa!-

-Insulsa sarai tu, al massimo- mormorò Kagome. Riiko la incenerì

-Cosa? Come osi!?- sibilò facendo un passo vanti minacciosa

-Riiko, calmati- disse la ragazza con il caschetto –Sono Lidya- disse anticipando la domanda di Kagome –Ho visto te e Inuyasha…-

-Il MIO Inuyasha- precisò Miu guardando Kagome altezzosa. Kagome, di rimando, la incenerì

-Ho visto te e Inuyasha- riprese esasperata Lyd –tenervi per mano davanti alla sua classe ieri- disse

-Ah si?- domandò Kagome interessata –Quindi sei tu che fai la spia eh?- Lyd fece un passo vanti

-Non sono una spia- ringhiò. Kagome sorrise sentendo dentro di se tutto il suo coraggio

-Ceeerto!- Incrociò le braccia –Allora, mentre facevi la spia… Lidya… hai detto alle tue amiche che cosa hai visto?- domandò. Lyd annuì

-Siete arrivati, vi siete guardati negli occhi e vi siete sfiorate le mani- disse veloce –E poi non facevo la spia- sibilò. Kagome sorrise

-Come vuoi- mormorò -Bene, e ditemi… per caso, a voi altre vi a mai guardate negli occhi? No vero? Sarò ordinaria e non sarò neppure bella ma… per il MIO Inuyasha, il mio ragazzo, tra me e voi c’è una differenza abissale, comprendete?- chiese. Le quattro schiumarono di rabbia e Miu alzò la mano minacciosa

-Brutta schifosa…- Abbassò la mano velocemente che si bloccò a mezz’aria a una voce gelida

-Ora basta- Tutte si voltarono e Kagome, sorpresa, vide Inuyasha entrare nel bagno seguita da una preoccupata Sango –Tu… allontanati da Kagome, immediatamente- ordinò e Miu si eclissò dietro alle amiche tremando dalla paura. Il ragazzo si mise tra Kagome e loro senza distogliere lo sguardo da quest’ultime –Stai bene angelo?- domandò addolcendo la voce

-Quando oggi ti ho detto “non intervenire” intendevo proprio questo! E poi… questo è il bagno delle ragazze!!- esclamò offesa e irritata. Lui si voltò verso di lei mettendosi le mani sui fianchi

-E allora? Si chiama “bagno” anche quello dei ragazzi e servono tutti e due alla stessa cosa, non c’è differenza!- sbottò

-C’è differenza!! C’è il complemento di specificazione!!- esclamò –“delle ragazze”- scandì –Sai, si impara in Grammatica alle medie!!-

-Non cominciare!- esclamò lui seccato. Lei incrociò le braccia guardandolo male

-Io comincio quando mi pare!- esclamò –Sei un bestione arrogante e dispotico!!- affermò –Me la stavo cavando benissimo io!!-

-Ma se stavi per ricevere una sberla!- disse lui

-Vedo che hai molta fiducia nella tua ragazza!-

-Appunto! La mia ragazza!! E poi io ho molta fiducia in te, è degli altri che non mi fido per niente!!-

-Questa cosa la devo risolvere io!- urlò quasi isterica

-Sai... pesta pure i piedi, urla, grida, scalpita… non mi interessa, io di qua non mi muovo CHIARO!?-

-TI ODIO!- urlò lei pestando i piedi

-Si si… me lo dici in continuazione… non mi tocca neppure più- fischiettò lui. Lei arrossì di rabbia

-FA COME TI PARE ALLORA!!!! STUPIDO!!!- Kagome girò i tacchi e se ne andò seguita da una esasperata Sango. Inuyasha la guardò sparire poi si voltò ancora verso le quattro

-Allora…- Il tono di voce così diverso da quello usato prima con Kagome, le fece rabbrividire –Cosa credevate di fare?- domandò

-Io… noi… ecco…- balbettò Lyd arrossendo

-Si Lidya? Dì pure- la incitò lui

-Volevamo vedere com’era questa tua nuova ragazza… ma non immaginavamo di trovarla nel bagno delle ragazze- ingiunse Rumi in aiuto dell’amica -È stata una sorpresa per tutte Inuyasha- disse più dolcemente possibile il suo nome. Inuyasha annuì non badandoci affatto

-Si certo… Miu, perché non ti fai vedere?- domandò lui. L’interessata rabbrividì e allungò i collo per farsi vedere –Vediamo di capirci- ringhiò lui –o vieni qua, o mi incazzo ancora di più e non ti conviene quindi muoviti!- Miu fece qualche passo avanti velocemente abbassando gli occhi terrorizzata –Bene- Addolcì la voce –Allora, stavi per picchiare la mia ragazza per caso?- domandò

-No… no io… non… volevo io…- sussurrò

-Certo che lo stavi facendo- disse piano lui –Vogliamo vedere se ci riprovi?- chiese lui guardandosi interessato lo mano –Non ho mai picchiato una ragazza in vita mia… ma possiamo provarci, che dici? Dopotutto… c’è sempre una prima volta!- chiese guardandola. Lei scosse il capo facendo un passo indietro deglutendo con gli occhi lucidi

-No… no perdonami… no ti prego…- balbettò

-Non azzardarti a piangere!- ringhiò lui –E non fare un altro passo indietro!- Lei si bloccò tremando –Ti avverto Miu, toccala ancora con un dito… provaci… e ti giuro che ti meno a sangue!- ringhiò. Lei annuì

-Si… si… lo giuro- mormorò Miu

-E se voi altre le girate ancora attorno… vi ammazzo siamo intesi??- Loro annuirono spaventate. Lui le guardò sprezzante poi se ne andò a grandi passi.

Miu scivolò a terra scoppiando in lacrime e Lyd le fu subito accanto più pallida del solito. Riiko si mise una mano sul cuore

-Oddio…- mormorò –Non l’ho mai visto così arrabbiato- disse tremando ancora

-Credevo che ci avesse picchiate tutte- sussurrò Lyd. Rumi le guardò leccandosi le labbra aride

-Credo sia il momento di avvertire le altre- disse. Le amiche la guardarono sbarrando gli occhi

-Sei matta? Se quelle la beccano da sola… la ammazzano!- esclamò Riiko

-Per colpa di chi siamo state minacciate, eh?- domandò Rumi. Le tre si guardarono. Lyd e

Riiko annuirono

-Ok, lo faremo dopodomani sera quando il club sarà riunito- disse infine Riiko –Tutte d’accordo?-

-Certo- rispose Lyd e Rumi annuì. Miu le guardò e loro guardarono lei

-Avete sentito che ha detto Inuyasha? Ci ammazzerà se scoprirà che siamo state noi a dirlo alle altre! Se succederà qualche cosa alla sua ragazza, quella Kagome, da chi andrà secondo voi Inuyasha?- domandò rilasciando qualche altra lacrima dagli occhi azzurri

-Non è detto che scopra che siamo state noi… e poi dubito che le altre non abbiano un minimo di sospetto… si sono fatti vedere troppe volte insieme… all’uscita della scuola e pure davanti all’aula di lui!- esclamò Rumi guardando Lyd. Miu abbassò il capo e annuì poco convinta

-Sono con voi… come sempre- disse

ANTICIPAZIONI!

[Inuyasha, seduto comodamente sul davanzale, i capelli bagnati in alcuni punti e i vestiti fradici, sorrise dondolando le gambe. Kagome sgranò ancora più gli occhi, guardandolo, mentre si toglieva le scarpe e le appoggiava di fianco a lui

-Beh? Non mi fai entrare?-]

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Capitolo 8
*** Capitolo 8- Uomo avvertito... ***


Capitolo 29

^_^ salve a tutti! scusate il ritardo (quasi un mese ormai)! Ma ormai avrete capito che sono… una grandissima sfaticata!! Comunque, questo titolo è un po’ strano però… credo ci stia assolutamente a pennello! Mi saprete dire voi… Comunque sono tristissima!! Le recensioni stanno decadendo in un modo spaventosoooooooo!! Inizio a pensare che non vi esalti come continuo, anche se è probabilmente è così (dopotutto si sa che il primo è sempre il migliore!!)… bah! L’importante è che leggiate perché sono felice di vedere che sono in molti che, appunto, la leggono. A proposito di recensioni, sarà meglio rispondere a queste buone anime!! XD

Fra007: ahhhhhh!! Si si, immagino la scena!! >___< poverine, Miu e le altre mi fanno un po’ pena e quando arriverai tu ci sarà una strage!! Per il fatto delle moto… eh eh eh… ^.^ oh oh oh oh oh!!

Fedy: sono contenta che questa fic ti piaccia così tanto! E devo ammettere di essere felicissima di riuscire ad appassionarti! Dopotutto è uno dei miei obbiettivi principali e purtroppo non mi riesce sempre (infatti credo sia molto difficile!)! Spero che pure questo ti soddisfi! ^^

Yulinghan: vai tranquilla, sto elaborando una FINE degna di questo nome *o* Sono assolutamente

d’accordo con te!! Sai, mi chiedo se basterebbero le cellule per la salivazione!! Bah, io dubito… Di certo se esistesse lo richiuderemmo in una stanza, lo legheremmo come un salame (tanto per stare sicuri che non scappi) e poi chiuderemmo la porta di cemento armato con una speciale chiave di legno intarsiato impossibile da aprire e/o fare esplodere. Poi ce la scambieremmo ogni sera e… beh… poi viene da se… viva il masochismo comunque V_V’’ Comunque eccoti qua il nuovo cap! Aspetto il continuo del nostro spazio “masochista” Altre idee su cosa fargli!?

Molto bene, dopo ciò vi auguro una buona lettura e al prossimo capitolo!! XD

Capitolo 8

Uomo avvertito…

Kagome evitò Inuyasha per tutto il resto della giornata e al ritorno, passò per l’uscita posteriore senza farsi notare, proibendo a Sango di dire a Inuyasha qualsiasi cosa. Tornò a casa ancora furibonda sbattendo i piedi a terra a ogni passo e infine, con molta delicatezza, sbatté lo porta di casa facendo accorrere il nonno

-Ma che succede??- chiese spaventato. Lei fece un sorriso gelido e si scrollò l’acqua di dosso

-Una busca d’aria mi ha fatto sbattere la porta… accidentalmente. Niente di grave-

-Capisco. Tuo fratello dovrebbe tornare a casa tra poco… speriamo che almeno lui abbia l’ombrello e non torni a casa come un pulcino bagnato!- esclamò alludendo allo stato della nipote

-L’avrà senz’altro- affermò lei –Vado a farmi il bagno… poi faccio i compiti, alle 16.40 però devo uscire, vado in biblioteca, tornerò in tempo per preparare la cena- disse lei salendo lentamente le scale

-Oh, se devi studiare preparo io la cena- si offrì lui –Per una volta non mi verrà un infarto- scherzò

-Ok, grazie- disse lei stancamente e sparì dalla visuale.

In camera la ragazza sbatté la cartella a terra e si diresse in bagno dove si lavò i capelli appiccicati alla fronte: maledetta… schifosa… pioggia! La ragazza tornò in camera con i capelli bagnati, avvolti in un asciugamano, e si buttò pesantemente sul letto riguardando qualche canzone, poi si preparò

-Nonno!- esclamò scendendo e agguantando l’ombrello. L’anziano apparve sulla soglia della cucina

-Dimmi cara-

-Vado, torno presto, spero- disse veloce scoccandogli un bacio sulla guancia e andando alla porta bloccandosi –Ma Sota? Non doveva tornare verso le 16.15?- chiese perplessa

-Ha chiamato da casa della tua amica Sango… dice che rimane lì a giocare- disse lui alzando le spalle. Lei sospirò

-Ok, vado. Ciao!- Lei uscì e aprendo l’ombrello andò a passo spedito verso il LaN.

Entrò dalla porta che le aveva mostrato Mikado, poi si diresse verso la stanzetta da cui non proveniva nessun rumore. Si sedette e attese paziente giocherellando con la collanina.

Mikado l’aveva avvertita che doveva lavorare e che sarebbe arrivato un po’ in ritardo. Chissà di che cosa si occupava?

Mentre fantasticava la porta si spalancò e lui entrò sorridendo nel vederla

-Allora ci sei!- esclamò sedendosi accanto a lei

-Si… ciao Mikado, tutto bene?- domandò

-Certo. Tu Kagome?-

-Benissimo, grazie- mentì lei veloce. Lui la fissò poi posò la guancia sulla mano alzando un po’ il sopracciglio

-Sicura?- domandò. Lei distolse lo sguardo

-Certo… perché questa domanda?- chiese

-Sei diversa da ieri- ammise –Ma non sono affari miei, non voglio di certo farti un interrogatorio- disse andando all’armadio e aprendolo

-Scusa, è vero- disse lei mordendosi il labbro. Lui le sorrise tirando fuori la chitarra

-Non c’è bisogno che me lo dici se non vuoi- disse. Lei scosse il capo

-No, e poi visto che sei un ragazzo…- disse lei. Lui corrugò le sopracciglia

-Ah, hai litigato con il tuo ragazzo?- chiese. Lei annuì e lui sbuffò –Aspetta, fammi indovinare… Si è fatto vedere con un' altra?- chiese

-No!- esclamò terrorizzata lei

-Allora il resto si può rimediare- disse lui alzando le spalle

-Certo… ma io non capisco perché voi uomini siete così… così… oppressivi!- esclamò lei seccata

-Oppressivi?- domandò stupito

-Si!! Siete sempre così… e poi non vi fidate di noi ragazze! Ok, il mio ragazzo è un play boy di dimensioni stratosferiche che ha avuto un mucchio di ragazze che se le andiamo a contare non si riescono a contenere in questo locale ma… porca miseria! Sto litigando con loro, arriva lui e mi fa: mh, vai via che ci penso io! Ma come vai via che ci penso io!? Ma sei scemo!? Sono problemi miei con chi litigo! Non suoi!!- esclamò, indignata, tutto d’un fiato. Lui la guardò e poi si grattò pensieroso la testa

-Ehm… Kagome… dunque… devi sapere che… noi uomini siamo molto… come dire… protettivi verso la persona che amiamo, capisci?- Lei alzò il sopracciglio

-Insomma…- rispose

-Cioè… lui ti vuole proteggere perché pensa che forse tu… sia… ehm… debole?-

Aggettivo sbagliato

-COSA!? DEBOLE?? IO???- gridò lei

-No, è un esempio!- esclamò in fretta lui

-Ah! Debole! Domani lo disintegro! Voglio vedere chi è poi il… debole!- esclamò lei frustrata. Lui alzò gli occhi al cielo. Kagome sorrise –Grazie Mikado. Comunque proviamo?- chiese sorridendo

-Si, grazie!- esclamò veloce. Prese la chitarra e le sorrise –Dove iniziamo?- Lei sparse i fogli

-Questa mi piace molto…- disse prendendone uno intitolato: Cuore di ghiaccio

-È il mio preferito- ammise lui. Lei sorrise e lui iniziò un po’ a spiegarle come si svolgeva la canzone eccetera.

Kagome tornò a casa e salutato il nonno sparì dietro la porta della sua camera. Scivolò a sedere e sospirò chiudendo gli occhi

-Non trovo nessun’altra soluzione: domani ucciderò Inuyasha- Si sfilò la giacca e fece cadere sulle spalle i capelli ancora umidi poi, stancamente, si mise a fare i compiti. Doveva finire Inglese, Tedesco e un tema di giapponese. Rallegrandosi, per quell’ultima cosa, chiuse il diario con un tonfo mettendosi a scrivere.

Aveva appena concluso il tema quando, improvvisamente, si raddrizzò aguzzando l’udito. Corse alla finestra aprendola e buttò fuori la testa

“Strano… mi è sembrato di sentire la moto… eppure non c’è nessuno… ” Kagome scosse il capo e guardando che non piovesse dentro lasciò la finestra aperta. Fece qualche passo verso la scrivania ma dovette fermarsi di nuovo “Ok, questo però non è stato frutto della mia immaginazione…” pensò girandosi e spalancando la bocca. Inuyasha, seduto comodamente sul davanzale, i capelli bagnati in alcuni punti e i vestiti fradici, sorrise dondolando le gambe. Kagome sgranò ancora più gli occhi, guardandolo, mentre si toglieva le scarpe e le appoggiava di fianco a lui

-Beh? Non mi fai entrare?- Senza attendere risposta lui balzò dentro e si guardò intorno –Cavolo! Hai una camera ordinatissima!- esclamò sorpreso –Giuro: non lo avrei mai detto- disse malizioso

-E tu… che diavolo… come hai… che… fai…?- Lui corrugò le sopracciglio

-Punto angelo. Torna dall’inizio perché non ci ho capito niente-

-Che diavolo ci fai qua? Come hai fatto?- chiese d’un fiato

-Avete una scala utilizzabile- ammise lui annuendo. Lei sgranò gli occhi e guardò la piccola volta sotto di lei notando la scala di legno: meno male che la sua camera si affacciava al cortile dietro! –Allora? Non è stata un’idea geniale??- Lei guardò la porta con orrore

-Parla piano!!- disse lei e lui le si avvicinò piegandosi alla sua altezza

-Comunque… ora non sei più arrabbiata vero?- domandò. Kagome improvvisamente, si ricordò della mattina e lo guardò malissimo leccandosi le labbra

-No, sono ancora molto, molto arrabbiata! Ora fuori, devo studiare- sbottò. Gli girò la schiena e si sedette alla sedia. Lui alzò gli occhi al cielo, poi la abbracciò da dietro baciandole il collo inginocchiandosi –I…In…- balbettò lei avvampando

-Dai Kagome… non fare la difficile!- mormorò

-Pensa se entrasse…- Lui non la ascoltò e le girò la sedia baciandola. Lei gli buttò le braccia al collo e si sedette su di lui facendo cadere la sedia, lui mise una mano sotto la maglia quando…

-Sorellina!! Sorellina!! SORELLINA!!- Un urlo la fece irrigidire completamente facendola scattare in piedi. Lo prese per un braccio, mentre i colpi alla porta diventavano sempre più insistenti, e lo trascinò dentro all’armadio sbattendo poi l’anta. Aprì la porta con il sorriso più falso che poteva, cercando di essere normale

-Dimmi Sota- mormorò

-Kohaku mi ha chiesto se domani voglio andare a casa sua a dormire secondo te la mamma mi fa andare?- domandò riprendendo fiato

-Non saprei… perché non la chiami e non glielo chiedi?- chiese.

La frase si poteva tradurre così: Sota… perché non ti togli dalle palle?

-Si si! Ora vado subito!- esclamò lui. Storse il naso fissandola

-Cosa c’è?- chiese lei

-Ma sei sicura di stare bene? Non è che hai la febbre vero?- Lei lanciò uno sguardo all’armadio

-No, perché?-

-Sei bordeaux!- esclamò

-Bo… bordeaux?- balbettò

-Si- confermò lui

-Senti Sota… devo finire i compiti quindi perché non vai a chiamare la mamma?- domandò. Lui annuì e lanciò uno sguardo dietro di lei. Fece un sorriso smagliante

-Va bene, chiamo la mamma. Tranquilla, non gli dico che c’è l’uomo e che probabilmente verrà anche domani quando tu sarai sola soletta!- esclamò allontanandosi. Lei balzò in corridoio

-Co…cosa? Non c’è… nessun…uomo…- balbettò accendendosi come un faro. Lui si voltò appena

-Non credo che le scarpe sul davanzale siano tue…- esclamò paziente scendendo le scale dove scoppiò a ridere

-Che ti prende Sota?- Il nonno

-Oh, nulla nonno… nulla- Il fratello indemoniato faceva pure il furbo.

Kagome strabuzzò gli occhi e guardò sul davanzale dove facevano, bella mostra di se le scarpe del ragazzo: merda! Rientrò e chiuse la porta lasciandosi scivolare a terra. Appoggiò la fronte alle ginocchia

-Cazzo! Che sfigata!!!-

Una fragorosa risata, attutita dal mobile la fece raddrizzare e fulminare l’armadio. In due falcate si posizionò davanti ad esso e lo aprì guardandolo soffocare la sua ilarità in una sua maglia dalle maniche lunghe verde

-Scusa Ka…- Scoppiò ancora a ridere scuotendo il capo divertito

-Ridi! Ridi!!! Ma ti rendi conto della tragedia!? Dio che imbarazzo… e piantala di ridere per piacere- sbuffò lei. Lui la trascinò dentro con se abbracciandola e soffocando le sue risate nell’incavo del suo collo –Ahhhh! Che stupido!!!- esclamò seccata. Lui sospirò calmandosi poi le sorrise

-Devi ammettere che è stato molto divertente…-

-È stato molto imbarazzante semmai!!- gridò quasi. Lui scosse il capo esasperato

-Beh, che stavamo facendo prima?- chiese baciandola. Lei si staccò da lui e abbassò gli occhi

-Le hai picchiate?- chiese

-Ma mi credi il tipo!?- domandò offeso

-Si- rispose sinceramente

-Grazie- sbottò –Comunque no, certo che no!- Lei sorrise rassicurata poi uscì tirandoselo dietro

-Dai, ci vediamo domani- disse abbozzando a un sorriso

-Beh? Mi cacci?- chiese lui alzando un sopracciglio

-Espressamente, devo finire i compiti. Ciao amore- disse –Ah, per favore, non farti beccare- disse mentre lui si infilava controvoglia le scarpe

-Tuo fratello ci ha già scoperti- disse

-C’è mio nonno giù-

-Tua madre?- Lei scrollò le spalle

-Al lavoro-

-Tuo padre?- si informò. Lei sorrise

-Ciao amore mio. Metti via la scala prima di andartene-

Giovedì. Ore 10.20

Kagome scrisse veloce gli appunti poi lanciò uno sguardo al cielo. Stranamente Inuyasha se ne era andato senza insistere e, ancora più strano, Sota non aveva accennato a nulla. Kagome scosse il capo disperata: Uomini… in miniatura e no! Ma era mai possibile che non si spiegassero mai!?

Non aveva detto a Sango cosa era successo il giorno prima… non voleva dirglielo. Dopotutto quella era una cosa tra lei e Inuyasha! Però chissà se non glielo avesse detto un giorno… mah!

Kagome uscì dalla classe baldanzosa seguita da Sango. Nel tema aveva preso 9 battendo l’amica di mezzo punto: non succedeva molto spesso…

-Kagome, io vado da Miroku- disse Sango a un bivio

-Ok, io vado su in terrazza- disse lei sorridendo –Salutami Rin e gli altri, ok?-

-Va bene. A dopo! E non fare tardi capito?- Kagome abbozzò ad un sorriso

-Ok. Ciao!- Kagome proseguì e passò, come al solito, davanti alla presidenza

-COSA!?- La ragazza si bloccò. Il preside… e si sa, il preside urla solo per quattro ragazzi: i COBRA. Che avevano combinato adesso? Anzi, di nuovo? –Lui ha… ehm… può ripetere?-

-Sono rimasto scioccato anche io! Di solito non superava il 6 scarso ma nella verifica che ho corretto ieri, e che oggi ho consegnato,… ha preso 8!!- esclamò

-Signr… Nakyri…- iniziò il preside. Kagome alzò il sopracciglio

“Ma non è il prof di Diritto di Inuyasha?”

-…lei è sicuro che stiamo parlando della sessa persona, vero? Di Inuyasha Kujimawa… stiamo parlando di lui, no? E ha… preso… 8?-

-Si preside si!! E non solo lui!!- esclamò –Anche il fratello è migliorato tantissimo da un giorno all’altro! Per non parlare di Kazana! I suoi voti sono passati dal 6 al… 7! - esclamò il professore scandalizzato

-Devo dire…- Iniziò una voce femminile -… che anche Koga è migliorato moltissimo… e non scherzo! Anche prima era il più bravo dei 4 ma ora è migliorato ancora di più!-

-Signori…- La voce profonda del preside divenne molto solenne –Domenica tutti in chiesa! Dobbiamo ringraziare l’entità superiore che ha permesso questo… miracolo!-

Kagome passò avanti frastornata. Già la scoperta che il suo preside era cristiano… ma sapere che i voti di Inuyasha e Co erano migliorati così tanto… uff, quello era uno choc!

-Scusami Kagome- Lei si voltò con il piede nel primo gradino

-Oh, Miu… dove hai lasciato le tue amichette?- La ragazza rossa le si avvicinò nervosamente

-Non sanno che sono qua… nessuno sa che sono qua e così deve rimanere. Non lo dovrai dire a nessuno, Inuyasha men che meno!- esclamò veloce

-Ok… ma stai bene?- chiese guardando i suoi occhi gonfi

-Si… sto bene si…- mormorò –Allora… alle mie amiche non è piaciuto ciò che è successo ieri e… te la vogliono fare pagare cara!- esclamò –Ti ritengono responsabile del fatto che Inuyasha si… insomma… lascia stare… Insomma, Riiko non ha capito il messaggio di Inuyasha: starti lontano- disse –Comunque, vogliono avvertire le altre…-

-Altre? Chi sono le altre?- chiese confusa Kagome. Spazientita Miu parlò veloce senza mai fermare gli occhi che andavano da una parte all’altra

-Sono le altre ragazze del fan club. Le mie amiche le vogliono avvertire e lo faranno stasera alla riunione che si terrà… Ascolta, hanno conciato male un sacco di ragazze e sono arrivate… a bastonarle… capisci?- Kagome impallidì visibilmente –Esatto quando sapranno che Inuyasha ha una nuova ragazze e che a lei ci tiene molto…- disse con un pizzico di gelosia -… tu sarai in guai molto, molto seri… Ti consiglio di… non girare da sola, mai, e soprattutto di notte! Quelle lì ti spediscono all’ospedale!- Si guardarono –Me ne vado ora. Ho fatto quello che dovevo fare- Alzò le spalle e si voltò allontanandosi di qualche passo

-Perché me lo hai detto?- chiese Kagome. Miu la fissò

-Per un motivo molto semplice: ho visto Inuyasha incazzato ieri e mi è bastato… per i prossimi 1000 anni!- esclamò –Le altre non ne hanno paura come ne ho io… le altre pensano che urlerebbe solo, ma che non ci toccherebbe mai perché siamo del gentil sesso… ma si sbagliano! Di grosso! Inuyasha una volta ha picchiato una ragazza, l’ho visto e… era nero! Lei lo ha fatto passare per cornuto… e… beh… credo che a quella ragazza fischiano ancora le orecchie! Ha ricevuto una mano di bianco che non ti immagini!- Sospirò al ricordo –Lei, naturalmente, non si è fatta più vedere da lui anzi… si è perfino fatta trasferire dall’altro capo della città!- esclamò e si girò poi singhiozzò piano –Ieri… credevo che ci avrebbe picchiato, lo credevo davvero! Mi è sembrato di rivivere quel giorno e la sua faccia era furibonda a dir poco…- Si asciugò gli occhi

-Ieri… Inuyasha vi ha… minacciate…?- mormorò Kagome. Miu la guardò negli occhi poi le diede le spalle

-A mai più- Se ne andò e Kagome si sedette sui gradini prendendosi il viso tra le mani

-Cazzo!!!- Scattò in piedi e andò in terrazza pestando i piedi.

Lo vide appoggiato con i gomiti, alla ringhiera. Aveva lo sguardo perso in chissà quali pensieri e restò a guardarlo. Non si era mai accorta come la divisa risaltasse la sua schiena in modo così… dannatamente perfetto! Inuyasha sospirò sconsolato poi si irrigidì voltandosi, i loro occhi si incrociarono e lei sorrise

-Ciao Inuyasha- disse chiudendo la porta piano e avvicinandosi. Lui allungò la mano e lei la prese intrecciando le dita con le sue –Cos’hai?- Lui la abbracciò tuffando il viso nei suoi capelli

-Nulla… penso- ammise

-È una cosa… brutta?- domandò leggermente preoccupata

-Mh, no… non lo so…- mormorò. Lei lo scostò da se scrutandolo

-Inuyasha… cosa c’è? Mi spaventi- disse

-Angelo… te lo dirò più avanti ora… non ne ho… affatto voglia…-

-Ne parliamo ora- insistette lei

-Per piacere angelo… più tardi…- Lei sbuffò

-Ok- sbottò imbronciata. Si sedette e cominciò a mangiare senza degnarlo di uno sguardo

-Dai… non essere arrabbiata…- disse lui –Lo sai che mi piaci di più quando sorridi- Lei mollò il pranzo e lo fulminò

-Ah, scusami tanto se sono leggermente irritata! Il mio ragazzo, ha dei problemi e io, da sua ragazza quale sono, non posso fare nulla, perché? Perché il mio ragazzo non vuole dire, alla qui presente sua ragazza cosa c’è che non va!- sibilò

-Non è così- Lei scosse il capo

-Non ho voglia di litigare, lasciamo perdere!- sbottò. Sorrise illuminandosi e lo guardò

-Non devi dirmi nulla comunque?? Tipo: la verifica di oggi???- Lui spiazzato dal cambio di tono balbettò

-Oh… quello… beh… era una verifica facile… e… tu… come… sai?-

-Sono passata davanti alla presidenza mentre venivo qua e ne stavano parlando… Inuyasha hai preso 8!!!!- esclamò saltandogli al collo. Lui sorrise –E hanno detto che anche gli altri membri dei COBRA hanno spiccato in questi giorni!!-

-Già- disse

-Dai! Cosa vi ha fatto cambiare idea? Non so… avete capito che stavate facendo gli idioti vero? Ora non minaccerete più nessuno e soprattutto arriverete a scuola a un’ora… decente?- chiese speranzosa

-Non esageriamo… E poi, nulla di tutto questo… soltanto che… ho pensato che non saresti stata contenta se non avessi preso dei bei voti così…- Alzò le spalle poi scoppiò a ridere –A Miroku non ho dovuto dire nulla… ci ha pensato Sango! Avresti dovuto vedere come gli urlava dietro!- esclamò ridendo a crepapelle

-Immagino- Annuì lei –Per oggi… che si fa allora?-

-Tu quando devi portare tuo nonno… all’ospedale?-

-Alle 17.00, sarò di ritorno mezz’ora dopo…- disse

-Tuo fratello invece?- Kagome si ricordò del giorno prima e arrossì furiosamente

-Beh… mamma gli ha permesso di dormire da Kohaku quindi…- Lui annuì

-Ok…- Le baciò la testa –Allora ci vediamo questa sera verso le 18.00 ti va?- Lei sorrise

-Ok… È meglio andare Inuyasha- disse lei alzandosi in piedi prendendogli la mano. Forza!- esclamò. Lui sbuffò alzandosi

-Senti… vuoi che ti accompagni a casa dopo le lezioni?- Lei lo guardò alzando un sopracciglio

-Con la moto?- Lui sospirò

-Mi chiedo ancora perché perdo tempo a chiedertelo- Lei sorrise

-Ma sei così carino quando me lo chiedi!!- esclamò dandogli un bacio sulla guancia

-Che fai? La ruffiana?- domandò alzando il sopracciglio. Lei rise

-Io?? Ma quando mai!- Trotterellò fino alla porta aprendola. Guardò che non ci fosse nessuno poi si girò verso di lui lanciandogli un bacio. Lui sorrise –A dopo Inuyasha!- disse sorridendo

-Ciao angelo. Ci vediamo all’uscita ok?- Lei sorrise e se ne andò lasciandolo solo.

Los Angeles.

Naraku richiuse stancamente la porta e si lasciò scivolare sul letto dove lei sorrise, sedendogli a fianco

-Ciao amore. È andato tutto bene oggi?- chiese lei

-Si, tutto bene. È che sono stanco- mormorò chiudendo gli occhi

-Ceniamo? Quando ho saputo che stavi tornando ho chiesto di preparare la cena- disse sorridendo

-Si, vado a farmi un bagno prima- disse sbadigliando e dirigendosi in bagno. Lei lo guardò amaramente ma poi sorrise quando lui si girò verso di lei raggiungendola. La abbracciò –Tutto bene tu oggi?- Lei annuì passandogli le braccia intorno alla vita

-Come al solito- disse. Lui la baciò poi appoggiò la testa di lei sul suo petto stringendola

-Kikyo…-

-Mh?-

-Ti amo- Lei lo guardò

-Anche io- disse –Da morire-

-Mi spiace per la tua famiglia e i tuoi amici. Non potrai vederli…-

-Naraku- Lei si staccò da lui e lo guardò male –Ne abbiamo già discusso. Loro non hanno bisogno di me, ok?? Io ti amo e voglio stare solo con te, quindi smettila di dire ogni sera la stessa cosa- sbottò. Lui chiuse gli occhi e assentì

-Perdonami- Lei lo baciò quando bussarono –Avanti-

-Signori… è pronta la cena- disse la ragazza a cui Kikyo aveva affidato la lettera

-Arriviamo subito. Grazie Marie- Lei li lasciò soli e loro si guardarono –Andiamo- disse lui prendendole la mano e aprendole la porta

-Si… chissà che c’è di buono?- chiese lei

-Più di te nulla- rispose lui sorridendole. Lei arrossì

-Andiamo và!-

ANTICIPAZIONI:

Indovinate!? La nostra beneamata “notte” sta arrivando!! Attenzione: il rating sarà NC17!! <- per la gioia di qualcuno ^o^ vero!?

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Capitolo 9
*** Capitolo 9- Una notte di quiete ***


Capitolo 30

Salve mie prodi!! Alloooooora, scusate tanto per il ritardo pazzesco ma come si dice meglio “poi” che “mai”!!

Vediamo, uhm… in questo periodo a scuola abbiamo l’autogestione quindi posso pensare parecchio e, con vostro sommo piacere, mi sono finalmente sbloccata (o almeno così sembra).

A proposito, il rating è sempre quello, ma io vi avverto della scena nc17 che ho comunque segnalato così potrete leggere tranquillamente il capitolo saltando però quelle righe, una decina o poco meno.

Ora rispondiamo ai vostri commenti ^^

Topolina: ciao, grazie per il bel commento, sono molto contenta e mi spiace che tu sia stata male. Non preoccuparti se non recensisci sempre, mi spiace un po’ (ma solo un po’), l’importante è che tu la legga! ^^ Il fatto del rating non credo ti disturberà tanto, basta che tu salti la scena che ho segnato sperando che non ti infastidisca nella lettura. A presto, baci!

Fra007: grazie per la rassicurazione, ogni tanto sono paranoica V_V quando si parla soprattutto delle mie storie. Fidati, anche io sono rimasta stupita quando Miu l’ha avvertita, ma sai, allora pensavo già al seguito e quindi mi serviva (non sembra, ma la scena è molto importante per i capitoli che verranno. Forse non esattamente i prossimi, ma nella terza parte…). Anche mille grazie!!

Yulinghan: Beh, insomma… non è che sia molto bella come scena… cioè, mi vergogno parecchio fare una scena NC17! Ma la mia testolina è infame… Anche mia madre dice che Naraku è attraente, non so dove lo vediate, ma lo preferisco qui, nella mia fantasia, che nel fumetto! E poi quegli occhi rossi non gli donano molto, ma neri *ç* la cosa cambia!! Scarica elettrica!? Bah, dopo potremmo rovinarlo!! Povero Inu… forse il gas soporifero è meglio! Almeno si addormento e non si muove più per qualche ora!! XD Per la fic di dragon ball… mi piace molto il cartone (Sabato c’è pure il film!!), ma le fic non riesco proprio a leggerle (come per Harry Potter!)… mi spiace tantissimo ma mi fa un po’ senso! E non so nemmeno perché! Scusami tantissimo, davvero!! Allora a presto, un bacione e grazie per il commento! PS. anche a me piacciono molto le storie di dreamer quindi non è un problema, fidati! Spero che il tuo esame sia andato bene ^^-

Inu_Kagghy: concordo, quella scena è stupendamente fichissima!! Lo ammetto io, quindi ammettetelo TUTTI!! Spero il capitolo ti soddisfi a pieno (compresa la scena, anche se non ne sono convintissima…). Ciao e grazie!!

Fedy: grazie ma quando si parla delle mie fic sono paranoica e rompiscatole… Sono contenta che ti prenda la storia, in effetti non vorrei mai che fosse noiosa! Per il fan club… eh eh eh… Inuyasha impavido come sempre (ci manca solo l’armatura, davvero!) E Kagome… beh, mi saprai dire tu… ^^ Grazie per la recensione!! Bacione!

Marta-chan93: urgh! Vai tranquilla, il rating non lo metterò NC l’ho solo alzato mettendolo in R e ho segnato la parte così potrai tranquillamente saltarla. Mi spiace per tutti questi disagi, davvero! Grazie per la recensione XD

E ora immergetevi pure nel mio mondo!! Ciauz e alla prossimaaaaa!!

Capitolo 9

Una notte di quiete

Giovedì. Ore 18.00

Kagome sedette sul letto. Si era appena cambiata e ora indossava un paio di jeans chiari e una maglietta a maniche corte azzurra. Era ansiosa per il suo arrivo ma quello che doveva fare lo aveva fatto.

Alle 16.00, la madre era andata al lavoro raccomandandole di ricordarsi di quello che doveva fare con il nonno.

Alle 17.00, era dentro all’ospedale con il nonno e poco dopo se ne era andata salutandolo.

Alle 17.30, si era fatta il bagno e al cellulare l’aveva chiamata Sota per dire che era arrivato da Kohaku e che era andato tutto ok. Naturalmente la frase “Mi raccomando, non fate troppo gli sporcaccioni” se la poteva evitare… ma nulla è come si vorrebbe, essendo che l’aveva mandato a quel paese… tutto contornato con un colore fucsia molto tendente al bordeaux. Aveva parlato con Sango sulla serata poi aveva riattaccato quando aveva per caso guardato l’orologio facendole venire un infarto apoplettico.

E ora eccola lì, vestita di tutto punto che attendeva trepidante il suo principe azzurro. Divertita, Kagome, scosse il capo

“Proprio, un principe azzurro con l’armatura splendente e il cavallo bianco!” Si sdraiò mettendosi le mani dietro il capo e iniziò a fissare l’orologio del cellulare.

18.02

Kagome accigliata sospirò. Era in ritardo… eppure aveva detto lui che sarebbe arrivato alle 18.00! Comunque la ragazza alzò le spalle: chi è che non arriva in ritardo? Attese.

18.05

Vabbé, non è poi così diverso dalle 18.02, no? Attese.

18.07

Ok, la cosa era leggermente inconcepibile. Che gli fosse successo qualche cosa a casa? Si alzò e iniziò ad andare avanti a indietro. Riguardò il cellulare ma non era cambiato nulla. Lo mise a tutto volume, se arrivava un messaggio lo voleva sentire! Certo che avrebbe potuto avvertire! Sbuffò e si sedette sulla scrivania tamburellando le dita sulla superficie.

18.09

Kagome ringhiò a uscì dalla stanza sbattendo i piedi. Scese al piano di sotto e si diresse in cucina a passo svelto. Accese la tv con un gesto secco e mise a scaldare l’acqua per fare un po’ di the mettendo poi due bustine in due tazze. Si concentrò sul televisore e fissò due giovani che parlavano litigando: era una di quelle trasmissioni che cercava di risolvere i problemi tra coniugi o fidanzati… che sciocchezza! Comunque non ascoltò praticamente niente restando solo imbambolata a fissare la tv finché il campanello non suonò. Kagome sobbalzò spaventata e guardò il cellulare.

18.20

COSA!?!?!? A passo svelto andò alla porta e la spalancò. Inuyasha sorrise

-Ciao angelo, posso entrare?- chiese. Lei incrociò le braccia guardandolo malissimo e lo squadrò

-Visto che mi hai fatto aspettare ben 21 minuti… credo che per punizione 2 minuti li puoi fare fuori!- esclamò seccata. Lui ghignò

-Ah! E così mi stavi aspettando eh??-

-Ce… certo… ma che spari?- balbettò lei arrossendo un poco. Lui scrollò le spalle e incrociò le braccia

-Ho fatto tardi per un piccolo problemino con il mio papino adorato, ora risolto. Posso entrare?- chiese. Lei si scostò dalla porta e fece un gesto teatrale con il braccio, invitandolo ad entrare. Lui appena dentro si guardò intorno curioso e lei gli fece un cenno di seguirlo. Lo fece sedere poi finì di preparare il the

-Non è successo nulla di grave però, vero?- chiese lei senza guardarlo

-Non esattamente- disse lui. Lei gli portò la tazza fumante e lui lo sorseggiò piano

-In che senso?- chiese sedendosi davanti a lui

-Oh, beh… mi è arrivata una lettera da Kikyo e… sai com’è! L’ha vista ed è completamente andato in paranoia!!- esclamò. Lei scattò in piedi

-Una lettera di Kikyo!? Cosa diceva? Sta bene? Dov’è?- Lui fece un sorrisetto e tirò fuori due foglietti scritti in piccolo

-Leggi pure- disse. Lei gliela strappò quasi di mano e iniziò a lettere veloce poi corrugò lo sopracciglia

-Come mai c’è una frase cancellata?- domandò. Lui alzò le spalle e lei continuò.

Inuyasha tirò un sospiro di sollievo. Come avrebbe potuto spiegare a Kagome la frase

E che presto lascerai andare…

Avere paura del potere, amico mio, è sempre stato il tuo peggior difetto…

ed esso ti porterà alla rovina totale…

Kagome sorrise

-Sono contenta- ammise risedendosi e ridandogli la lettera

-Tienila… io non me ne faccio nulla… e poi non voglio che mio padre la legga- sbottò scostandosi la frangetta. Lei impallidì e scattò in piedi

-CHE COSA HAI FATTO??- urlò. Lui si guardò intorno

-Chi? Io? Cosa? Che farnetichi? Eh?-

-Come ti sei tagliato sopra al sopracciglio??- chiese. Lui imprecò a bassa voce

-Niente Kagome… non ti preoccupare!- esclamò cercando di deviare

-Niente un corno!! Che cosa hai fatto??- prese un pezzo di carta bagnato e gli tamponò il taglietto dove usciva un po’ di sangue

-Ehm… mio padre non ha gradito molto la frase: “Dov’è andata non sono affari tuoi”- disse semplicemente

-È stato tuo padre?- chiese lei sorpresa. Lui annuì e lei sbuffò –Uomini- sibilò –Comunque grazie per la lettera- disse radiosa. Lui spiazzato annuì –Comunque cos’è successo?-domandò sedendosi sulle sue gambe senza smettere di tamponagli il taglio

-Si è preso la busta Kagome… c’è il francobollo lì sopra!- esclamò –Lo sta portando dai genitori di Kikyo! La ritroveranno!!- esclamò seccato –Non capisco come hanno potuto fare un errore così stupido! Almeno nel mittente non hanno scritto la via!- Lei lo guardò confusa alzandosi per prendergli un cerotto

-Non capisco… cosa possono fare con un francobollo?-

-Scoprire la nazione? E da lì cercare lei? Hanno fatto un errore davvero stupido!!- Lei si morse le labbra a pochi passi da lui

-Ma chissà quanto sarà grande il posto dove si sono sistemati!- esclamò

-O chissà quanto è piccolo!- esclamò lui. Lei sospirò e lo abbracciò

-Non credo. Naraku non è così stupido da andare in un luogo piccolo, dove si è facilmente esposti. Non credi?- Lui annuì

-Però la lettera?-

-Non c’è la firma di Naraku, c’è solo la firma di Kikyo… credo che lei lo abbia spedito per conto suo- disse

-Tipico! Che stupida che è!!- ringhiò lui

-Non dire così Inuyasha- Lo scostò da se guardandolo negli occhi –Se fossi nella sua stessa situazione… anche io avrei spedito una lettera a Sango, per far sapere alla mia migliore amica che sto bene!- Lui sospirò

-Ma tu non ci sei nella sua situazione! Ora sono nei guai! Pensa quando Naraku lo scoprirà! Andrà su tutte le furie!-

-Forse…- disse lei –Comunque, discorso chiuso fino a domani, va bene?- Lui annuì e lei sorrise –Alza la frangia che ti metto questo- disse lei porgendogli il piccolo cerotto

-Kagome è uno stupido graffio!- esclamò Lei alzò il sopracciglio

-Può sempre fare infezione- sbottò –Alzala-

-No-

-Inuyasha non farmi incazzare-

-Lo stesso vale per te- Si guardarono male poi lei lo sbatté sul tavolo

-Fa come ti pare, non me ne frega niente- Prese le tazze e le mise sul lavandino poi si girò incrociando le braccia. Si guardarono e lui sospirò

-Ma mi dici perché te la prendi? E’ uno stupido graffio!-

-È uno stupido cerotto!!- Lo riprese lei

-Perché non parliamo d’altro??- chiese speranzoso

-Ti faccio vedere la camera!!- esclamò saltellando –Vieni!!- Lo prese per mano e radiosa lo trascinò su per le scale mentre lui si guardava intorno curioso. Al muro c’erano un sacco di foto e improvvisamente lui si fermò –Che c’è?- chiese lei mentre lui squadrava una foto di lei da bambina

-Eri un amore anche da piccola!!!!- esclamò lui. Lei gli afferrò la guancia

-Solo?-

-Ma ora sei bellissima, stupenda, e magnifica- disse lui in fretta. Lei gli lasciò la guancia e riprese a trascinarlo su per le scale

-Ma come mai non c’è nessuna foto di tuo padre?- chiese lui

-Fanno soffrire la mamma, quindi le abbiamo tolte tutte- disse lei indicandogli alcuni chiodi vuoti sul muro

-Come mai?-

-E’ morto- soffiò lei stringendo la presa un po’. Lui la fermò abbracciandola da dietro

-Mi spiace- mormorò. Lei gli sorrise tristemente

-Non ti preoccupare. Andiamo??- Ripresero a salire le scale e poi imboccarono il corridoio e lei aprì una porta –Tadan!!!!- esclamò spalancando le braccia

-Mi hai spaccato il naso…- gemette lui portandosi una mano al viso e piegandosi in due

-Oooooh! Ma fregatene del naso e guarda la mia fantastica stanza!!- esclamò strattonandogli il braccio

-Dio ma ti calmi?? Sembra che debba guardare il tuo abito da sposa!- esclamò

-Oh si… tutto bianco molto semplice, con un lungo strascico e le perline nel busto, il velo di pizzo e le roselline bianche nei capelli sciolti, il bordo del vestito con dei ricami molto semplici… Fantastico…- disse con gli occhi che le brillavano

-E quello doveva essere un vestito molto semplice?- chiese lui frastornato

-Sempre più semplice di alcune donne che sembrano merletti e pizzetti incorporati!!- esclamò seccata. Lui alzò le sopracciglia

-Anche quello è vero-

-Io ho sempre ragione- Si fissarono –Hai qualche cosa da ridire?- sbottò

-Chi io? Sono l’ultimo che ti contraddice!- Lei sorrise

-Bravo. Ma dimmi… non è… bellissima?- domandò alludendo alla sua camera. Lui fece qualche passo avanti scrutandola. Le pareti erano color panna e in alcuni punti c’erano delle foto di lei con suo fratello o con sua madre. Vicino alla finestra c’era la scrivania e in un angolo il letto. Appoggiato alla parete poi, c’era l’armadio bianco dove si era nascosto

-Non ci sono mie foto quindi è solo una camera!- esclamò. Lei gli pestò il piede

-Villano!- sibilò. Lui le fece un sorriso tirato

-Ma sai che mi è venuta una fame da lupi?- Lei lo fissò

-Ah… giusto… la cena…- Guardò l’orologio

-Sono le 20.15- mormorò e trascinò giù il ragazzo. Kagome guardò preoccupata l’orario. Chissà se le ragazze del fan club sapevano già di loro… “Cavolo che casino!!” Improvvisamente il cellulare squillò e lei lo guardò interrogativa un momento prima di rispondere –Si?- chiese stringendo la mano di Inuyasha e sorridendogli –Ciao Tom!!- esclamò saltellando felice. Inuyasha la fulminò e lei gli fece un sorriso ancora più ampio –Come stai??? Eve?- Annuì –Sono contenta. Qua tutto ok? C’è Inuyasha- Annuì ancora –Ti saluta- disse

-E tu mandalo al diavolo- ringhiò. Lei scrollò le spalle seccata e lo ficcò a sedere. Sorrise, poi esso si spense e arrossì furiosamente

-MA TOM CHE CAVOLO DICI!?- gridò. Inuyasha sorrise sotto i baffi –Piantala- sibilò al telefono. Inuyasha la portò a sedere sulle sue gambe –Uhm, hai sentito quel gentiluomo di Naraku che ha rapito la mia amica?- chiese. Silenzio –Certo che l’ho scoperto!!- ringhiò –Si si… vabbé! Ce l’hai il loro numero?- chiese. Alzò le sopracciglia seccata e Inuyasha le sfiorò con la mano la schiena. Lei lo lasciò fare –Come non me lo vuoi dare per sicurezza?- sbottò –Eddai Tom!- Inuyasha le sfiorò il fianco e il ventre. Kagome arrossì –Ehm… s…si… ah…- Tentò di scostargli la mano inutilmente –Scusa, puoi… scusarmi un istante?- Appoggiò il cellulare e lo guardò avvampando –La vuoi smettere per piacere???- chiese agitata e prendendogli la mano allontanandola –Antipatico- sbottò. Lui ghignò

-E’ più forte di me- disse. Lei si alzò di scattò e prese il cellulare allontanandosi da lui e facendogli la linguaccia

-Scusami… comunque… Kikyo ha mandato una lettera a Inuyasha e…- Si allontanò velocemente il cellulare dall’orecchio e Inuyasha poté sentire chiaro e forte l’urlo indignato di Tom –Rilassati- disse calma lei e roteò gli occhi –Ok ok… senti io ora vado a mangiare… devo preparare la cena e…- Guardò Inuyasha muoversi agitato sulla sedia –Non ho ancora avvelenato nessuno Inuyasha!!- esclamò –Tu taci Tom! Salutami Eve d’accordo? E anche quei due incoscienti, va bene?- Sorrise –Allora a presto- Concluse la telefonata e sospirò. Incrociò le braccia

-Stavi criticando la mia dote culinaria?- chiese

-Io? Mai!- Lei sorrise e gli lanciò la tovaglia

-Apparecchia amore mio che io inizio a preparare- disse. Lui la guardò stralunato

-Come scusa?- Lei sbuffò

-Inuyasha, stendi la tovaglia per piacere??- sbottò. Lui lo fece impacciato e lei si prese la testa tra le mani “Fantastico… Se lo sapessero a scuola…” Fece un sorrisetto poi prese una pentola e ci mise dentro delle patate con del rosmarino. Lui la fissò sfaccendare mentre lei si muoveva sicura in quella cucina. Kagome accese il fuoco e mise a cuocere due bistecche. Sospirò poi gli sorrise –Beh? Che succede?- chiese lei

-Nulla... sto pregando che siano commestibili- Lei ridusse gli occhi in due fessure

-Ti farò vedere io!!- esclamò mettendo sul tavolo piatti, posate, bicchieri, coca e alcune pagnotte di pane. Lui sorrise e la abbracciò

-Stavo scherzando- disse aspirando il profumo dei capelli di lei –Hai cambiato balsamo?- Lei annuì

-Si sente? È pesca- disse sorridendo

-Mh, mi viene voglia di mangiarti- Lei arrossì un poco e lui la baciò. Con le dita sfiorò la schiena e la spinse dolcemente verso il muro. Le baciò il collo e la mano scese verso il fianco di lei che buttò la testa indietro. Kagome lo scostò un po’ da se deglutendo

-Aspetta… aspetta un secondo…- balbettò appoggiando la testa sul suo torace con gli occhi rivolti al pavimento

-Scioccata eh?-

-Uhm… no… diciamo che… sconvolta è la parola migliore- disse sorridendogli. Gli baciò il naso e girò la carne che, per fortuna, non aveva subito danni poi, mescolò le patate evitando che si attaccassero –Dai, mettiti a sedere, è quasi pronto- Lui sorrise e la strinse a se ancora

-Mi piacerebbe di più gustare qualcos’altro…- ammise. Lei avvampò e improvvisamente il telefono squillò. Lei spense il fuoco e lui sospirando la lasciò “Ma chi è l’idiota??”

-Si?-Inuyasha sentiva solo la voce della ragazza che proveniva dal corridoio –Si mamma, sto per mangiare- disse –Ah ah… certo che starò attenta. Chiudo la porta si… non ti preoccupare mamma! Tu lì?- chiese preoccupata –Bene… allora a domani! Si, certo… ciao mamma! Ciao, buon lavoro- Riattaccò e lo raggiunse –Dai! Mettiti a sedere!- esclamò spingendolo verso la sedia

-Tua madre che lavoro fa?- chiese mentre si versava da bere

-Commessa- rispose lei servendogli le patate e la carne cotti a puntino

-E lavoro a quest’ora?-

-Lavoro difficile la commessa!- esclamò lei saggiamente. Lui corrugò le sopracciglia

-Non era l’infermiera il lavoro difficile?- Lei scrollò le spalle sedendosi davanti a lui

-Buon appetito Inuyasha!- esclamò lei solennemente. Lui rise

-Con quella voce lì… sembra quasi che devi mandare in guerra un esercito!-

-Sto mandando te in guerra- disse lei annuendo –Vediamo se osi dirmi che la mia cucina fa… ehm… schifo?-

-Non ho mai detto che fa schifo. Ho solo paura di rimanere avvelenato!- esclamò iniziando a tagliare la carne

-Udite udite signori e signore! Inuyasha ha paure di venire avvelenato!- esclamò lei

-Ecco il Kagome-paggio!- disse lui mettendosi in bocca un pezzo di carne

-E quindi?- chiese lei. Lui chiuse gli occhi

-Molto… molto… molto… buona!- esclamò lui aprendo gli occhi e sorridendole –Una cuoca eccellente per i suoi 15 anni, signorina Kagome- disse lui

-Oh, mille grazie signor Inuyasha! Sa, fare da mangiare per due anni aiuta! Naturalmente il mio livello in fatto di cucina non può essere assolutamente paragonabile ai suoi cuochi, dico bene?- chiese lei sbattendo le ciglia

-Poco ma sicuro, signorina Kagome- Lei scoppiò a ridere

-Che sciocco che sei!-

-Lo sciocco però ti piace molto vero?- chiese lui facendole l’occhiolino

-No no- Scosse il capo lei -Non mi piace molto, lo amo molto. È diverso signor Inuyasha, non lo sa?- Sorrise e lui ricambiò. Finita la cena sparecchiarono e salirono in camera, dopo avere chiuso la porta di casa.

Lui la baciò e la spinse verso il letto dove si sdraiarono, senza mai staccarsi l’uno dall’altro. Lui le sfiorò il fianco e scese verso la coscia, fasciata dai jeans, per poi risalire fino al ventre. Le alzò leggermente la maglietta azzurra quando improvvisamente un trillo di telefono li fece staccare

-Ma chi è?- chiese lei scendendo le scale. Lui si lasciò cadere pesantemente sul letto sbattendo i pugni sul materasso

-Non ci posso credere…. Non ci posso davvero credere! Ce l’avranno con me… devono avercela proprio con me!!- ringhiò piano.

Kagome imbarazzatissima, scese le scale e alzò al volo la cornetta, dopo essersi accertata che la sua voce fosse normale

-Pronto?-

-Ciaooooo sorellina mia adoratissima!!!- esclamò la voce. Kagome diventò bordeaux

-Sota!- esclamò –Che cosa c’è? Stai male forse?- chiese leccandosi le labbra

-Chi? Io?? No! Ma che dici? Mi sto divertendo da morire!!- esclamò

-Bene, che cosa vuoi?- chiese lei seccata

-Lì a casa tutto ok??- chiese la voce del fratello. Lei avvampò

-Certo! Che credi?-

-Avete già fatto qualche cosa??- domandò lui ansioso

-Ma chi te le dice certe cose!?- urlò

-Oh beh… ho le mie fonti…- disse vago

-Le tue… ma che caspita spari?? Che fonti??-

-Oooooh! Abbiamo letto il diario segreto di Sango, sai com’è!- esclamò. Kagome spalancò la bocca.

Appunto per il futuro: mai lasciare il diario segreto in camera quando lei non era presente in casa!

Appunto per il giorno seguente: avvertire Sango della cosa e avvertirla anche dell’ “appunto per il futuro”

Appunto per dopo: nascondere il diario segreto dal cassetto della scrivania, cambiare assolutamente posto!

Ps. naturalmente Inuyasha non deve guardare!

Altro appunto per dopo quando vedrà Inuyasha: cercare di non arrossire come una bambina!

-Sota! Non si fanno certe cose!- esclamò Kagome

-Guarda che è lei quella imprudente! Lo ha lasciato sulla scrivania!- esclamò

-E allora? Non avresti dovuto leggerlo!- Lo rimproverò

-Vabbé, allora? Fatto qualche cosa di sconcio?- Si informò ironico

-Sota, va a dormire e non rompere le palle- sbottò –Notte-

-Ok, notte sorellina! Ehi! Ma sapendo che fai già certe cose… posso chiamarti ancora “Sorellina”?? Dovrò trovare un nome più appropriato, che dici?-

-Fa come ti pare, notte!- Kagome sbatté il ricevitore seccata e risalì le scale –Scusami, mio fratello è un demente- sbottò incrociando le braccia al petto

-Sul serio?-

-Già!- sbottò e lo guardò

-Ehm… posso andare un momento in bagno?- chiese lui alzandosi

-Certo, terza porta a sinistra- disse e lui uscì. Kagome alzò gli occhi al cielo.

Dio esisteva.

Prese il diario e si guardò in giro poi decise di nasconderlo tra i libri di scuola. Dopotutto il suo diario segreto era un semplice quadernino azzurro. Lo mescolò insieme agli altri poi si sedette sul letto aspettando Inuyasha che non tardò ad arrivare.

Attenzione NC17!

Si guardarono per interminabili minuti poi lui si avvicinò e l’abbracciò

-Mi sei mancata- sussurrò sulle sue labbra

-Anche tu- mormorò di rimando. Poi non ci fu più bisogno di parole, Inuyasha la strinse a se baciandola, infilò le mani sotto alla maglietta alzandola, si scostò un poco e gliela sfilò gettandola a terra. La spinse fino al letto, si sdraiarono senza mai togliere gli occhi l’uno dall’altra, le slacciò i jeans e li sfilò, Kagome rimase con uno slip rosa e un reggiseno dello stesso colore

-Sei bella- sussurrò roco. La ragazza arrossì violentemente, lui si alzò e quasi si strappò i vestiti di dosso, lei arrossì ancora di più se mai fosse stato possibile

-Anche tu- parlò talmente piano che lui la udì appena, gli sorrise e lei si sentì sciogliere, allungò la mano e lui la prese stendendosi di nuovo al suo fianco. Le sganciò il reggiseno e le sfilò le mutandine, l’accarezzò lentamente come se volesse memorizzare ogni centimetro di pelle, ogni curva. Kagome gemette quando lui le fece aprire le gambe iniziando a torturarla dolcemente, allungò la mano e gli sfiorò il torace e le spalle, si morse il labbro per soffocare i gemiti che aumentavano man mano che le dita del ragazzo si facevano sempre più invasive. Inuyasha la baciò profondamente, scese poi a mordicchiarle il collo, lei lo strinse e lui scese ancora fino ad incontrare le dolci rotondità che prese a sfiorare con la lingua, la sentì tendersi, prese un capezzolo rosa tra i denti e lo mordicchiò, Kagome gemette forte, artigliò le spalle del giovane e lui incoraggiato lo

succhiò forte, il grido di puro piacere che scaturì dalla sua gola lo inebriò, mosse la mano più velocemente, la sentì vibrare e tendersi di nuovo, alzò lo sguardo quando sentì il corpo che si rilassava un attimo prima di tendersi di nuovo, il viso di Kagome in quel momento era bellissimo e Inuyasha le mise una mano sotto la nuca, lo sguardo torbido di lei gli fece perdere il poco controllo che ancora aveva, gli si mise sopra e con una spinta entrò completamente in quel corpo morbido e arrendevole, lei gridò stringendo le sue gambe ai fianchi del ragazzo

-Oh Dio Inuyasha- sussurrò sopraffatta dal piacere –ti amo-

-Il mio angelo- disse guardandola negli occhi, poi si mosse veloce e lei assecondò i suoi movimenti finché insieme non gridarono i loro nomi. Rimasero fermi nelle braccia l’uno dell’altra, sudati, sfiniti, i respiri veloci ma appagati e felici.

Fine!

Kagome gli accarezzò la schiena, lui sollevò il viso dal suo collo, si sorrisero, la ragazza gli scostò un ciuffo ribelle dalla fronte umida

-Ti amo Inuyasha- mormorò dolcemente, lui sorrise baciandole le labbra, si sollevò mettendosi al suo fianco stringendola a se

-Sarà meglio che tu mi faccia riposare altrimenti domani mattina non mi sveglieranno neppure le cannonate-

-Resistenza zero eh?- lo prese in giro

-Non sfidarmi piccola, perché ti assicuro che perderesti- la rimbeccò

-Chiudi gli occhi e fai bei sogni- allungò il collo e gli sfiorò il mento con le labbra

-Notte angelo- neanche riuscii a rispondere che aveva già chiuso gli occhi, sorrise

-Notte amore mio-

Kagome lo guardò dormire poi fece una risatina soffocandola sul cuscino. Aprì il cassetto del comodino e ne estrasse qualche cosa poi, alzò la frangetta di Inuyasha applicandoglielo sopra il graffio. Soffocò la risata poi gli si accucciò contro cercando di dormire.

Venerdì. Ore 7.00

La sveglia suonò impazzita e lei la spense con un gesto secco

-Che ore sono??- mugugnò alzando gli occhi stropicciandoseli –Le 7.00…- mormorò appoggiandosi ancora al braccio di Inuyasha –Ohi… amore… Inuyasha?- lo chiamò. Lui mugugnò e la strinse più a se –Ehi… svegliati…- disse baciandogli le labbra e gli occhi. Sorrise nel vedere la fronte ma face l’indifferente

-Ci sono… cosa c’è? Stai male?- chiese sempre con gli occhi chiusi

-No… dobbiamo andare a scuola…- mormorò abbracciandolo

-Non voglio…- sbottò lui

-Non possiamo stare qua Inuyasha- Gli ricordò lei

-Facciamo kaboo?- domandò

-No Inuyasha… oggi ho una interrogazione- disse

-Fregatene-

-Non posso e lo sai- Lei si alzò e lo scavalcò iniziando a vestirsi infilandosi la gonna dell’uniforme e la maglietta –Dai vieni che andiamo a fare colazione, forza- disse lei

-Si, vengo- Lui si alzò e si vestì mettendosi l’uniforme

-Mentre ti sistemi io ti aspetto giù- disse lei baciandogli le labbra –Latte e cereali è ok?- chiese

-Si- rispose. Lei aprì la porta e scese quando si bloccò. Dalla cucina provenivano dei rumori! Deglutì e scese lentamente affacciandosi piano alla porta. Spalancò gli occhi e gridò

-MAMMA!?- La donna si voltò e le sorrise

-Ciao tesoro, hai dormito bene?-

-Tu… che fai… qua?- balbettò

-Sono tornata questa mattina presto, verso le 6.00 o giù di lì- Kagome spalancò gli occhi e sbiancò facendo un passo indietro – Ho visto la moto fuori e ho capito tutto, non sono entrata nella tua stanza perché non volevo farmi venire un infarto… comunque stai attenta, hai sempre e solo 15 anni! Capito? - sbottò guardandola male

-S…. s…si…- balbettò Kagome deglutendo. La madre sorrise

-Ma non ti biasimo. Io andavo con tuo padre già a 14- Alzò le spalle –E tu ne hai quasi 16 ormai, mi è andata bene!- esclamò –State insieme da?-

-Am…Amsterdam…- balbettò. Lei annuì sconsolata

-La cosa dell’uomo non era tutta una bugia dunque?- Lei annuì

-Eravamo… agli inizi…- balbettò

-Mi dirai tutto, vero?- Kagome annuì velocemente –Brava la mia Kagome! Va pure a chiamarlo, comunque, immagino sarà affamato- disse. Kagome indietreggiò e sparì come un fulmine.

“Cavolo!! Cavolo cavolo cavolo cavolo cavolo cavolo cavolo!!!!!!!!! Oddio oddio oddio!!!!!! Da quando mia madre è così… ehm… così?????? Oddio che figura!!!!!!!!” Bloccò Inuyasha alla porta e lo spinse dentro

-Che succede Kagome?- chiese lui

-C’è mia madre, ha visto la moto- disse lei. Lui alzò il sopracciglio

-Oh-

-Ti prego Inuyasha, ti prego! Evita le tue frecciatine, per piacere!- esclamò. Lui annuì

-Non ti preoccupare, sarò bravissimo! Ti ha detto qualche cosa?- chiese preoccupato

-No, è stata stranamente comprensiva quindi non rovinare tutto! Ti prego!!- Lui annuì

-Sarò un angelo sceso in terra!- Promise. Lei sospirò

-Speriamo-

Sango scoppiò a ridere piegandosi in due mentre l’amica arrossiva furiosamente

-Smettila! Non sei divertente!!- sibilò. Kagome si appoggiò al muro ridendo a crepapelle –Sangoooo!!!!!- sbottò –Smettila!! Ti immagini la scena?? Ti ci vedi mia madre che dice: “Oh, beh! Hai 16 anni quindi tutto ok, mi è andata bene!!” Mi è andata bene??? Ma è impazzita?? Sarà il lavoro… Oddio!!!!- Kagome si prese il viso tra le mani –Volevo sparire sotto metri e metri di terra!!- Sango si asciugò le lacrime e cercò di darsi un contegno

-Ok ci sono- La guardò e scoppiò a ridere di nuovo

-Lo vedo!- esclamò Kagome guardandola male

-Oddio! Questa cosa doveva essere filmata!!- esclamò sedendosi Sango –Ma dai! È troppo forte!!-

-Troppo forte!? Il mio ragazzo, ha conosciuto mia madre e viceversa! Ti immagini tragedia peggiore!? No! Assolutamente no!!-

-E poi? Cos’è successo??- chiese ghignando Sango

-Oh beh… sai com’è…- balbettò Kagome arrossendo.

Quel giorno erano in terrazza. Inuyasha e Miroku avevano insistito perché mangiassero tutti insieme ma Kagome, aveva detto un chiaro e netto no. Miroku poi aveva fissato Inuyasha scoppiando a ridere indicandolo. Kagome aveva fatto un sorrisetto e Inuyasha aveva chiesto a Miroku, molto gentilmente, del perché della sua ilarità. Il giovane amico, sempre sghignazzando, gli aveva staccato il cerotto di hello kitty dalla fronte e Kagome era scappata veloce sulla terrazza seguita da un ringhio poco amichevole del suo ragazzo. Dopo che Sango l’aveva raggiunta ridendo, Kagome le aveva raccontato della lettera e della mattina

-È andato tutto bene finché non è arrivato Sota- sbottò Kagome diventando paonazza

-Ah, aveva scordato i libri a casa quindi era venuto da voi di corsa- disse l’amica accigliata –Cos’ha fatto?- chiese. L’amica abbassò gli occhi arrossendo furiosamente

-Beh… noi… ecco… non ha detto nulla ma… quando siamo usciti si è affacciato alla finestra e… e…-

-E?- La incitò Sango

-Lui ha urlato… “Ehi Inuyasha! Com’è…”- Kagome si bloccò –…“mia sorella a letto??”- sussurrò. Sango spalancò gli occhi –Ma dico! Si può? Ha 11 anni!!- Sango la guardò poi scoppiò in una fragorosa risata –NON C’È NIENTE DA RIDERE!!!- gridò

-E… cosa… avete… detto?- chiese tra una risata e l’altra la ragazza

-Io stavo scoppiando a piangere invece Inuyasha, l’idiota, ha sorriso, si è girato e gli ha detto: “Una bomba! Vuoi i dettagli??”- Sango si sedette scossa dalla risata –Maledizione che vergogna!!! Avrei voluto sprofondare!! Gli ho tirato un calcio negli stinchi e me ne sono andata!- esclamò sedendosi –La pianti per piacere??- sbottò

-Scu… sa..- balbettò l’amica sospirando e riprendendosi –No ok, sono con te- annunciò

-Lo hai detto anche prima- Le ricordò l’amica

-No no, ora ci sono. Ma come faceva a sapere Sota tutte quelle cose?- Questa volta fu il turno di Kagome di ridere

-Hanno… hanno letto il tuo… diario!- esclamò. Sango scattò in piedi arrossendo

-COSA!?-

-E ci avevi pure scritto delle cose e loro le hanno lette tutte!- disse ghignando “Vendetta!!!!”

-Oh mio Dio-oh mio Dio!! Tu scherzi vero??- Kagome scosse il capo

-No no- rispose

-Oh mio Dio. Promemoria: menare Kohaku. Altro promemoria: nascondere il Diario!- Kagome annuì

-È esattamente ciò che ho fatto io- disse lei

-Non riuscirò più a guardarlo in faccia- mormorò scuotendo il capo

-Si si- L’amica tornò a mangiare tranquilla senza degnarla di alcuna attenzione.

ANTICIPAZIONI!!

E l’appuntamento a 4 è arrivato, cosa succederà??

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Capitolo 10
*** Capitolo 10- Appuntamento a quattro ***


Salve bella gente

Salve bella gente! ^^ come ve la passate? Me-me stessa-e me benissimo grazie! La prossima settimana indovinate cos’ho a scuola?? Sei giorni, sette verifiche! Pagellino del cavolo… -_-||||

Ma torniamo alla mia bellissima, stupendissima, fantasticissima (poi aggiungete tanti aggettivi con –issima alla fine che ora non mi vengono in mente) storia!

Dunque, avverto, piccola parte NC17 alla fine (scusate, sono in un periodo un po’ così e poi questo capitolo l’ho fatto secoli fa quindi ora non posso cambarlo…), ma oltre a quello…

BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH (insomma, la solita risata maligna… sta diventando particolarmente monotona…)

Ora passiamo ai commenti!!

Inu_Kagghy: oh oh oh… la tua one shot era davvero bella e doveva essere recensita, come minimo! Sono contenta che le scene dolci ti facciano piacere… dopotutto a me piacerebbe tantissimo che accadesse una scena del genere! *o* ma chi non lo vorrebbe?

Fra007: quella scena ti giuro che mentre la facevo ridevo da sola!! Devo ammettere che mi è venuta anche molto bene!! XD Mhp… comunque si, la seconda parte ha in tutto 23 capitoli (via i fucili!!!!) e la terza è in corso in questo momento (ho detto VIA I FUCILI!!). Se penso che questa storia doveva essere lunga SOLO 9 capitoli circa mi viene male! Grazie per la rec comunque!!

Yulinghan: sono felice che il capitolo precedente ti sia piaciuto così tanto e ti abbia divertito! Per le coppie Sango/Miroku e Kikyo/Naraku non ti preoccupare, presto avranno il loro spazio, fidati, non me ne sono scordata!! ^///^ (oh, se solo sapessi ciò che io so ma che tu non puoi ancora sapere!). legarlo su un isola deserta? Yuling sei la mia eroina!!! *made in love* Grazie di nuovo per i complimenti!

Pepina90: grazie mille!! XD davvero l’hai letto tutta in due giorni??? Oooh, ti faccio i miei complimenti davvero! Ma grazie soprattutto per i tuoi, sono sempre contenta di questi e il fatto che tu mi abbia affermato ciò che di cui, a volte, non sono sicura! Grazie infinite per la rec e al prossimo capitolo!

Now, you mast read my story in this moment… (scusate il pessimo inglese, diciamo che non è il mio asso come materia, mate invece… *o* I love it)

CIAO!!

Capitolo 10

Appuntamento a quattro

Sabato. Ore 15.00

Kagome si fermò ansimando davanti all’orologio e si guardò intorno. Meno male non c’era ancora nessuno… E per il tempo non c’era anima viva per strada. Sospirò e si mise a posto la giacca di jeans sfregandosi le mani per il freddo.

In quei giorni nessuna ragazza l’aveva avvicinata, neppure Miu e le sue amiche si erano fatte vedere. Strano… Cioè, ne era felice, niente guai, però questa cosa era un po’ strana… dubitava che si fossero arrese per paura però… beh, ci avrebbe pensato a tempo debito.

Si mise le mani intorno alla bocca e ci soffio sopra. L’aria calda la confortava. Si sentì avvolgere da due braccia e voltò lo sguardo sorpresa

-Inuyasha!!- esclamò

-Ciao- disse lui baciandole dolcemente le labbra

-Ma come siamo lecchini oggi- Lo derise lei

-Evita di fare la furba- disse lui con cipiglio severo. Lei sorrise mettendogli piano le braccia sulle spalle

-Scusi mio despota, non lo farò mai più- mormorò toccandogli il naso con il suo

-Sei gelata- disse rabbrividendo

-Ho perso i guanti- sbottò lei guardando dietro di lui –E gli altri?- chiese

-Arriveranno- disse alzando le spalle

-La prima cosa che facciamo quando arrivano è andare a bere qualche cosa di caldo!- esclamò lei. Lui annuì

-Si, è meglio. Non ti voglio un ghiacciolo- disse prendendole il viso tra le mani. Lei sorrise

-Ah ah… argomento interessante- disse avvicinandoselo per la vita –Dimmi amore mio, come mi vorresti?- domandò sorridendo maliziosa. Lui la guardò

-Ehi tu, dove hai messo la mia timida Kagome?- chiese sospettoso. Lei scoppiò a ridere

-L’ho surclassata- ghignò. Lui fece una smorfia

-Mi piaceva la ragazzina timida. Facile da prendere in giro- disse

-Eddai, fammi avere uno scambio di personalità ogni tanto- Lo riprese

-Comunque mi piaceva- disse avvicinandola e avvolgendole la vita. Lei si alzò in punta di piedi sorridendo –Cosa stavi dicendo?-

-Mh… non so… sei tu che devi rispondere- mormorò baciandolo

-Beh…- Lui iniziò a fare cerchi invisibili sulla sua schiena –Ti vorrei in una stanza, sotto di me, vorrei tante cose- disse lui mentre lei arrossiva –Oh, è tornata la mia ragazza?- chiese

-Ehm… cre…credo…di si…- balbettò

-Eddai, non dirmi che non lo vorresti- ghignò lui

-Non dico di no ma… ehm…-

-Si?-

-Bestione… smet…tila- balbettò mentre lui le sfiorava il fianco –Guarda che qualche giochetto lo conosco anche io- sbottò

-Non vedo l’ora- mormorò. Lei lo guardò

-Mi stai provocando?-

-Ti sto sfidando… vediamo quanto riesci a eccitarmi?- domandò. Lei sorrise

-L’hai voluto tu, sappilo- mormorò sfiorandogli il ventre per poi allontanarsi –Sango!!! Miroku!!! Era ora!!- esclamò felice correndo verso l’amica –Andiamo a bere qualche cosa? Sto congelando!-

-Si, dai vieni- Prese l’amica a braccetto e precedettero i ragazzi.

Kagome sorrise. Meno male aveva messo la sua maglietta da capogiro!

-Kagome? Che è quello sguardo?- sussurrò l’amica. Kagome sorrise

-Nulla… nulla…- Entrarono in un piccolo locale, per fortuna meno costoso di quello dove l’aveva portata l’ultima volta Inuyasha. scelsero un tavolo e ordinarono tutti della cioccolata calda. Si sedettero e lei si tolse la giacca di jeans con un movimento fluido. Inuyasha la fissò con due occhi sbarrati, mentre Miroku guardò Sango

-Te ne compro uno uguale, ok??-

-I regali non li rifiuto- disse Sango sorridendogli e guardando la maglia nera della ragazza. Aveva le maniche lunghe e larghe e scendeva aderente appena sopra l’ombelico. La scollatura era appena accentuata ma si poteva immaginare tutto. Kagome sorrise compiaciuta alla faccia del ragazzo e si alzò

-Arrivo subito- Si allontanò e sparì dietro a una porta. Inuyasha si alzò di scatto

-Torno subito- Si eclissò dentro la porta e l’ultima cosa che sentì fu la risata dei due amici. Il bagno aveva una stanzetta a due porte: una per gli uomini, l’altra per le donne. Kagome era appoggiata tranquillamente al muro davanti alla porta e quando lo vide sorrise

-Ci hai messo poco- disse. Lui la guardò male

-Bastarda- sbottò prendendola per un braccio e spingendola dentro al cubicolo più vicino chiudendo la porta

-Forza di volontà? Zero- disse lei ridendo. Lui la prese avvicinandosela e la baciò. Lei gli accarezzò il torace e gli sfiorò i capelli, mentre lui la spingeva contro il muro alzandola. Kagome incrociò le gambe dietro la schiena del ragazzo e lui aderì a lei.

I due tornarono al loro tavolo 15 minuti dopo e si sedettero. La commessa si girò dando loro le spalle al bancone, e Kagome giurò di aver sentito una risatina non proprio velata. Sango sorseggiando la sua cioccolata sorrise

-Maiali- disse Miroku. Kagome arrossì

-Pensa per te che ti sei fatto la mia amica al cinema!- sibilò lei. Inuyasha si strozzò e guardò i due davanti a lui scioccato

-Ma è squallido!- protestò. Miroku fece un sorrisetto mentre Sango diventava di tutti i colori

-Maledizione Kagome! Vuoi chiudere la fogna?- sbottò

-Senti, tesoro, a quest’ora lo saprà anche tuo fratello- disse con lo stesso tono lei

-Non dire niente- ringhiò frustrata –Mi sta ricattando lo stronzo!- sibilò –Meno male non sa chi è!- disse guardando di sottecchi Miroku che sospirò alzando gli occhi al cielo

-Di che parlate?- chiese Inuyasha

-Sh, nulla- disse Kagome toccandogli il braccio

-E non lo saprà mai- concluse Sango

-Prima o poi…- iniziò Miroku. Sango lo fulminò

-Non ora- sillabò

-Comunque, che ti chiede?- domandò lei

-Di fargli i compiti. Come se non ne avessi già abbastanza!- Kagome sorrise

-Invece mio fratello non può! Tanto mamma lo sa già!!- esclamò maligna

-Grazie- disse sarcastica l’amica

-Nulla- disse Kagome sbattendo le ciglia. I due ragazzi si guardarono sconsolati poi scossero il capo.

All’uscita del locale Sango la tirò indietro

-Senti…- Kagome la guardò accigliata dal viso serio dell’amica

-Cosa?-

-Domani sera… puoi dire che sono a dormire a casa tua? Solo se mia mamma chiama, ovviamente- Kagome alzò il sopracciglio

-Come mai?- chiese. Sango arrossì leggermente

-Il padre di Miroku non c’è e… beh… è solo in casa… così…-

-Ok, va bene. Non me lo dire o mi può venire un infarto- disse drammatica. Sango le sorrise tristemente poi raggiunse Miroku prendendogli il braccio. Kagome la guardò accigliandosi: cos’era quel velo di amarezza che aveva visto nei suoi occhi? Rimorso forse? “Naaaaaaaa! Impossibile!! Ma che penso? Scusa Sango per avere dubitato” Sorrise a Inuyasha che le prese la mano stringendola.

Alle 17.00 Kagome si congedò dicendo che doveva andare. Inuyasha le chiese se voleva essere accompagnata e lei accettò di buon grado. Andò a fare la spesa in sua compagnia comprando patatine e coca-cola. Lui accigliato guardò le borse che lei gli aveva gentilmente dato in mano

-Che caspita devi fare?- chiese

-Oggi dormo a casa di una amica- disse lei semplicemente

-Oh, capisco- disse corrugando le sopracciglia –E immagino ci sarete in 20-

-No, solo io e lei-

-Kagome?- chiese lui accigliato

-Cosa?- si spazientì lei

-Dove cavolo la metti tutta questa roba??- chiese

-A casa sua?- Provò lei

-Quando l’hai ingerita, intendo-

-Ah, boh! Nello stomaco!- disse alzando le spalle

-E finirete voi tutto?-

-Certo. Che domande!- sbottò –Credo che questa sera non potrai chiamarmi- disse lei dispiaciuta. Lui si fermò e lei fece lo stesso

-Vabbé. Baciami dai- disse. Lei sorrise e lo avvicinò baciandogli le labbra

-Ti amo- disse staccandosi. Lui sorrise e le sfiorò il naso

-Vieni- Continuarono a camminare fino all’entrata della casa della ragazza che sospirò a fondo

-Sono a casa!- esclamò facendo cenno al ragazzo si seguirla

-Sorellina!! Ciao ciao ciao!!!- gridò Sota scendendo di corsa giù dalle scale iniziando a saltellare –Allora oggi te ne vai, vero??? La mamma ha chiamato dicendo di richiamarla! Intanto tengo io compagnia al tuo ragazzo!! Ok, ciao!!- Prese il ragazzo per la manica iniziando a tirarlo e lui frastornato lo seguì. Kagome alzò il sopracciglio

-Ma che gli è preso?- chiese scuotendo il capo. Andò alla cornetta e digitò il numero del lavoro della madre. Parlò un attimo con una donna poi attese

-Pronto?-

-Mamma! Sono Kagome- disse

-Oh, ciao tesoro. Tutto bene?- chiese

-Si si. Avevi bisogno?- chiese

-Si… stavo pensando che, se vi fa piacere, Inuyasha può venire a cena da noi, Sabato prossimo- Kagome guardò la cornetta terrorizzata e si sedette a terra

-Ehm… mamma?- domandò lei titubante

-Si?-

-Non è, vero che lo metterete in difficoltà?- chiese –Tu e il nonno intendo-

-Ma certo che no!- esclamò la madre

-Non so… glielo chiedo. Poi ti so dire domani- disse lei

-Ah, è vero che vai da Sakura. Fa la brava, capito? Ho dei clienti, ti devo lasciare. Ciao tesoro-

-Ciao mamma- Riattaccò e guardò il telefono stralunata poi corse verso la sala

-Cavolo! Ma sto coso è stupido!- sbottò Inuyasha mollando il joystick a terra. Sota scosse il capo

-Non lo sai usare!- esclamò –Ma quando ti impegni…- Glielo rimise in mano –Devi anche difenderti! Non solo attaccare!- esclamò indicando lo schermo del televisore che diceva a chiare lette GAME OVER!

Inuyasha contrariato fece play e Kagome riconobbe Dante di Davil May Cry 3 che doveva battere dei mostriciattoli al primo livello: orrendo!

La ragazza fece una smorfia. L’avevano regalata a Sota i loro zii dalle parte della madre con il gioco allegato e lui era totalmente andato giù di testa (mai come i robot, ma una cosa simile)! Kagome non capiva cosa c’era di bello in degli omini che si picchiavano… mah! I misteri della vita…

-Ehm ehm…- I due si voltarono

-Hai già finito?- chiese Inuyasha

-Non me lo vuoi portare via, vero?- chiese Sota prendendo il braccio del ragazzo

-No no… tieniti pure il tuo ragazzo!- esclamò lei –Io, vado a prepararmi!- esclamò –Non fate gli sporcaccioni mi raccomando!- sbottò prendendo le sporte. Girò i tacchi e se ne andò su per le scale. I due si guardarono

-Donne- disse Inuyasha –Chi li capisce è bravo-

-Ci sono abituato, è sclerotica- disse alzando le spalle il ragazzino –Dai, attento lì che stai morendo!- Inuyasha guardò lo schermo e si concentrò.

Kagome prese lo zainetto blu e ci ficcò dentro il pigiama, i sacchetti delle patatine e le bottiglie di coca in un’altra tasca. Richiuse tutto poi aprì l’armadio cambiando la maglietta

-Visione- Lei si girò e alzò il sopracciglio

-Hai fatto di nuovo morire il bamboccio?- chiese lei seccata

-Ah, intendi Dante?-

-No guarda!-

-Si, mi è morto a fine livello- disse alzando le spalle –Ce l’hai con lui?- chiese

-Non particolarmente- disse prendendo la borsa e mettendosela sopra la giacca di jeans –Vado- Gli diede un veloce bacio. Lui la strinse –Ah, a proposito. Mamma mi ha chiesto se Sabato prossimo vuoi venire a mangiare qua- disse. Lui alzò il sopracciglio

-Come?- Si guardarono

-Vorranno farti delle domande imbarazzanti di certo. Ti avverto- disse guardandolo negli occhi

-Ci sono abituato- disse indifferente –Ma credo si possa fare- ammise. Lei sorrise

-Ottimo-

-Mh, a che ora devi essere dalla tua amica?- chiese lui

-Ho l’autobus tra 5 minuti- disse lei –Perché?- chiese sorridendo maliziosa. Lui la baciò e le sfiorò il fianco e la schiena. Lei si allontanò un poco –Lo abbiamo fatto meno di due ore fa!- disse sorpresa

-Sono in astinenza- Lui le sorrise e lei sospirò –Dai… non dirmi che non vuoi…- disse accarezzandogli la gamba. Lei arrossì un poco

-Ok- si tolse lo zaino e la giacca poi chiuse a chiave la porta. Andò alla finestra e tirò giù la tapparella poi spense la luce

-Come mai chiudi?- chiese sorpreso –Adesso che ci penso… non ti ho mai vista bene, alla luce del giorno…- disse pensieroso

-Zitto e vieni qua che devo andare- disse sedendosi sulle sue ginocchia e iniziando a baciarlo. Gli sbottonò la camicia e gliela buttò a terra. Lui alzò il sopracciglio

-Hai fretta?- domandò stendendola

-Abbastanza- disse lei

-Ma di andare… o di farlo?- si informò. Lei non rispose

-Ma di andare, è ovvio!- esclamò. Lui le sbottonò i jeans ridendo –Non mi spogliare troppo o dopo ci metto vent’anni a rivestirmi!- esclamò. Lui le alzò la maglia fin sopra i piccoli seni e iniziò a baciarla leccandole le labbra. Lei mugugnò e lui le baciò l’incavo del collo mordendoglielo muovendo le mani su di lei. Le baciò il ventre e le slacciò il reggiseno togliendoglielo –Tanto valeva che mi spogliassi allora- sbottò lei

-Mai detto che non lo avrei fatto-

-Stronzo- grugnì lei spalancando gli occhi quando lui entrò in lei –Non… ero… pront…- Si morse le labbra e lui la baciò soffocandole un gemito. Lei ansimò e lui si mosse più velocemente finché non vennero entrambi.

Il giovane si mise di fianco a lei prendendo fiato. Lei lo baciò accarezzandogli il torace e il ventre

-Non è che così mi aiuti poi tanto- sbottò lui. Lei fece una risatina

-Per avermi fatto perdere tempo- disse ghignando rimettendosi il reggiseno

-Perdere tempo??- sbottò lui. Lei si alzò con una risatina ma lui la respinse sotto di lui e lei scoppiò a ridere

-Dai che devo andare- disse sempre sghignazzando. Il sorriso le si spense subito e lui sorrise baciandola e accarezzandole la coscia. Lei artigliò le lenzuola gemendo e Inuyasha passò una mano sui suoi seni baciandoglieli –Ma… male…det…to…- Lui la baciò soffocando ogni sua parola e le loro lingue si toccarono in una danza frenetica. La strinse a se senza spostarsi –Mi soffochi-

-Mi piace questa posizione- disse ghignando lui. Lei gli diede un pizzicotto

-Non molto a me se mi ammazzi- disse –Dopo devi cercartene un’altra-

-Non mi piace la piega della conversazione- sbottò. Kagome lo baciò e lo spinse di fianco a lei

-La prossima volta ci sto io sopra- lo ammonì

-Odio stare sotto- sbottò con una smorfia

-E io odio che solo tu conduca il gioco- sbottò vestendosi veloce. Alzò le tapparelle e lo guardò –Rivestiti pelandrone!- esclamò

-Ma si sta così bene qua- disse lui appoggiando il viso sul suo cuscino

-Muoviti!- esclamò lei lanciandogli i pantaloni che lui prese. Si rivestì e la affiancò

-Ti accompagno- disse cambiando discorso. Lo precedette giù per le scale e guardò il fratello steso sul parquet giocare –Sota, noi andiamo- disse. Lui mise in pausa e li guardò di sbieco

-Lui va a casa?- chiese

-Certo- disse

-Allora ok, ciao- Si girò e riprese a giocare

-Si, ciao- disse lei scuotendo il capo

-Ciao- salutò anche Inuyasha. Kagome aprì la porta quando la voce del fratello la bloccò

-Salutami Sakura- La ragazza chiuse gli occhi

-Si, ciao- Uscirono e chiusero la porta

-Chi è questa? L’hai chiamata anche ad Amsterdam!- esclamò. Kagome sospirò

-Una amica delle medie- disse semplicemente –Io devo prendere l’autobus- disse fermandosi alla fermata –Ci vediamo domani ok?- Lui sorrise e la baciò

-Ok, buona serata-

-Anche a te. Ti amo, notte- disse sorridendo lei. Lui sorrise e si allontanò lentamente “Non se ne ricorda…” pensò tristemente la ragazza.

ANTICIPAZIONI:

[Naraku era andato fuori da qualche ora e la ragazza, sapeva che sarebbe tornato di sera ma di certo non si aspettava che la porta venisse spalancata e poi sbattuta dietro l’uomo. Kikyo lo guardò stupita. La sua faccia non prometteva nulla di buono…]

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Capitolo 11
*** Capitolo 11- Dubbi ***


Salve

Salve! Come va la vita?? Allora, in questo cap si scopriranno un paio di cosette un po’… come dire… scioccanti! Cioè, non proprio scioccanti, però scombussoleranno un po’ tutto quanto ! XD beh, non lamentatevi! Comunque era ora che arrivasse la “tempesta”! Giusto??? Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento e che vi entusiasmi almeno la metà di quanto lo faccia con me ^^

Ma prima rispondiamo alle vostre rec (made in love)

Topolina: grazie mille! Non so come ringraziarti per le tue rec, sono davvero felice che ti piaccia così tanto questa mia sto!

Pepina90: grazie per il complimento! Ah, lo so che supero me stessa in certe occasioni! Hai visto che ti ho messa nei miei contatti??? Ah, reputalo un onore cara mia!! XD dai che scherzo!

Inu_Kagghy: beh, la questione di Sakura è una faccenda… come dire… complicata, estremamente complicata… Kagome maliziosa e un po’ audace piace pure a me. Insomma, chi non lo diventerebbe a stare con lui!?!? Beh, a dire il vero per certe scene ho molta immaginazione… in effetti, ho una esplosione di ormoni pazzesca certe volte e quindi… beh, immagino che vengano a tutti certi pensieri no? la gioventù d’oggi… se nel passato una ragazza ci provava a pensarlo soltanto veniva indicata come una… trota… ^^ Grazie per la rec!

Fra007: Kikyo e Naraku?? Beh, lo scoprirai qua sotto… sono un po’ sfigati o è solo la mia impressione? Comunque la loro è una vera e propria storia d’amore, stupenda fuggevole intensa… ah… l’amore! Sono contenta che ti piaccia così tanto e che ad ogni cap la tua curiosità aumenti, in effetti aumenta anche a me ma su questo sorvoliamo!! XD

Bene, dopo questo ringrazio di nuovo tutti coloro che stanno solo leggendo e coloro che recensiscono e… beh, vi aspetta una bella gatta da pelare in questo cappy! Al prossimo!!

Capitolo 11

Dubbi

Sabato. Ore 18.15

La ragazza guardò la grande casa davanti a lei e sorrise. Sakura abitava in piena campagna e lì era sempre tutto tranquillo.

Quante volte era venuta in quella casa per parlare? Per giocare? Per sfogarsi? Forse il numero era troppo elevato…

Suonò il campanello e attese. La porta si spalancò e una ragazza le saltò al collo ridendo di cuore

-Kagome! Che bello!!- esclamò felice la ragazza. Kagome le sorrise

-Ciao Sakura! Come stai?- chiese

-Benissimo!!- esclamò –Guarda come sei diventata alta…- disse fissandola

-Tu invece sei il solito tappo- la prese in giro Kagome. Sakura le fece la linguaccia e entrarono

-Mamma!! Kagome è arrivata!!- gridò alle scale

-Scendiamo subito!- esclamò la voce maschile.

Kagome si guardò intorno. L’atrio era sempre lo stesso, come la cucina e la sala, forse c’erano più foto

-È sempre la stessa- disse Kagome

-Abbiamo messo a nuovo il camino- disse Sakura spingendola davanti al caminetto in cui scoppiettava un bel fuoco

-Ho notato… l’ultima volta era tutto scrostato- disse lei

-Ti ricordi quando abbiamo scritto sul muro con il pennarello indelebile?- Al ricordo le due scoppiarono a ridere

-Si, ma mi ricordo che i tuoi dopo ci hanno munito di due vecchi spazzolini da denti e del colore bianco per tirarlo via- Le ricordò Kagome. Le due smisero subito di ridere e fecero una smorfia

-Orrendo- dissero. I genitori di Sakura entrarono nel salotto vestiti con abiti eleganti

-Allora noi andiamo Sakura, fate le brave. Speriamo di tornare presto- disse la donna baciando sulla fronte la figlia

-Ok, prendetevela comoda- disse lei

-Si, ciao e fate le brave- disse l’uomo e i due uscirono. Kagome alzò il sopracciglio e guardò l’amica che alzò le braccia al cielo

-Ogni occasione che si presenta quei due vanno in luna di miele- disse

-Davvero?- chiese sorpresa Kagome

-Già. “Mamma? Oggi viene Taki, ok? Resta a dormire!” “Davvero cara? Beh, allora vi lasciamo sole. Caro, dove mi porti stasera?” “Beh, c’è quel ristorante…”- li scimmiottò lei -Questa sera vanno a teatro, a cena e in chissà quale altro posto!- esclamò –Comunque cambiati, ti va del the?- Kagome annuì e Sakura la lasciò.

La ragazza si mise in fretta il pigiama e la raggiunse sedendosi sulle sedia guardandola sfaccendare. Certo che era cambiata… Era sempre il solito tappo da 153 cm ma per il resto… Aveva i capelli scuri e lisci che gli ricadevano dolcemente sulla schiena, la frangetta ribelle le dava quell’aria da guastafeste, quale era, e gli occhi verdi la rendevano una delle ragazze più desiderate della scuola. O almeno alle medie.

Sakura si sedette di fronte a lei e le allungò la tazza fumante

-Racconta Kagome, com’è Amsterdam? I ragazzi?- chiese maliziosa. L’amica sorrise

-Amsterdam è bellissima! Fenomenale, unica nel mondo e…- Parlò veloce per svariati minuti poi concluse sorridendo. Sakura fischiò

-Bene! Il prossimo anno ho deciso le ferie!- esclamò felice

-Quest’anno dove andate?- domandò

-Inghilterra. Mamma insiste da due anni e visto che andiamo a rotazione… ha dovuto aspettare fino a quest’anno- spiegò

-Capisco- annuì Kagome

-Allora… ragazzi??- Lei abbozzò ad un sorriso

-Oh… beh… subito mi sono presa una cotta per uno che… è fidanzato a distanza. Ora è il mio migliore amico, si chiama Tom- disse –Poi, colui che ci ha portato ad Amsterdam si è fidanzato con la cantante, Kikyo, e ora sono fuggiti insieme!- Sakura spalancò gli occhi

-Cosa!? Ma perché?-

-Perché qua i genitori di lei l’avrebbero ostacolata e non lo avrebbero mai permesso. Poi Kikyo non voleva sposare uno deciso dai suoi genitori per… accrescere l’azienda dei suoi!- esclamò. L’amica annuì

-Poverina…-

-Poi però ci ha mandato una lettera dicendo che stava bene, purtroppo la busta l’ha trovata la persona sbagliata e in questo istante stanno intercettando il luogo di provenienza…L’ho detto a Tom… spero che abbia avvertito Naraku, dovunque sia- L’amica annuì

-Speriamo vada tutto bene…- mormorò

-Poi ho conosciuto uno, in discoteca, si chiama Don e ci ha provato con me…- Gli occhi dell’amica scintillarono

-Mh?? Davvero?? E tu?-

-Io? Niente! Che dovevo fare?-

-Starci?-

-Ma scherzi? Non era brutto, per l’amor di Dio, ma… non lo avrei rivisto mai più!!- esclamò

-Che vita dura-

-Già. Poi… vediamo… Sango, si è fidanzata con Miroku…-

-COSA!?-

-Oh, dai… non agitarti- disse calmandola

-Ma… quel… Miroku?- chiese sospettosa –Il riccone?-

-Già-

-Oh, e come stanno insieme… non era un dongiovanni?- chiese con un velo di tristezza negli occhi

-Loro? Stanno da Dio insieme! Giuro, sono fatti l’uno per l’altro!- “Se non fosse il problema primario ma… tralasciamo!” –E ormai lui si è dato una calmata!-

-Cavolo! Che beeeeello!- esclamò sognante la ragazza –Speriamo piuttosto che duri!- Kagome sospirò

-Bella domanda…-

-Oh giusto… noi due, dobbiamo finire un discorso- La guardò con due occhi di fuoco e l’amica alzò il sopracciglio –Di nome, la discussione, fa: Inuyasha e che tu forse te ne sei innamorata- sbottò –Tu scherzavi, vero??- Kagome sorrise

-Ma secondo te mi vado davvero a mettere con uno come quello!?- sbottò. La scrutò poi Sakura sorrise

-Hai ragione. Che sciocca che sono. Dai! Cosa hai portato di bello?- chiese alzandosi. Kagome fece altrettanto e tornarono nel salotto dove prese a svuotare lo zaino.

Los Angeles

Kikyo sdraiata sul letto leggeva tranquilla il suo libro. Fuori c’era un sole confortevole e lei decise che, dopo il capitolo, avrebbe fatto un bel giro nel giardino.

Naraku era andato fuori da qualche ora e la ragazza, sapeva che sarebbe tornato di sera ma di certo non si aspettava che la porta venisse spalancata e poi sbattuta dietro l’uomo. Kikyo lo guardò stupita. La sua faccia non prometteva nulla di buono…

-Nara…-

-Abbi almeno la decenza di stare zitta- ringhiò mettendosi davanti a lei a gambe divaricate. Lei si ammutolì e scattò in piedi tremando leggermente

-Non capisco… cosa… perché sei arrabbiato? Non dovevi essere in… ufficio?- balbettò

-Già! In ufficio!!- abbaiò –Mi ha telefonato Tom, informandomi che hai spedito una lettera al tuo carissimo amico Inuyasha!- Kikyo deglutì

-E lui come lo sa?- chiese spaventata stringendo tra le mani il libro

-E lo sai?? Il padre del tuo… amatissimo Inuyasha ha trovato la busta! Lì sopra c’è il francobollo! E lo ha portato a tuo padre, di sicuro!!- gridò come se non avesse nemmeno parlato. Lei si morse le labbra mentre i palmi le si inumidivano

-Io non… non volevo…- disse con gli occhi lucidi

-Tu non vuoi mai ecco il problema! Quando hai deciso di venire con me ti avevo detto cosa avresti dovuto sopportare!! “Ne abbiamo già parlato! Non farò nulla!”- La scimmiottò –Un corno!- Lei scoppiò a piangere e lui la guardò furioso –Ecco brava, piangi che ti diventano gli occhi belli- sbottò

-Naraku… mi dispiace amore mio…- singhiozzò

-Non me ne faccio un emerito cazzo delle tue scuse!- ringhiò. Sbuffò e si portò una mano sui capelli –Vuoi spiegarmi il motivo della tua… maledetta bravata?-

-Volevo… fare sapere ai miei amici che… che stavo bene- singhiozzò coprendosi il viso con le mani

-CERTO CHE STAVI BENE!! ERI CON ME!- urlò furioso. Sospirò –Ora dimmi… genio, cosa devo fare?- chiese incrociando le braccia. Lei lo guardò terrorizzata

-Mi mandi… non vorrai davvero…- balbettò con un dolore sordo al petto

-…mandarti via? Ci sto pensando, davvero! Visto che ti mancano tanto tutti!- esclamò

-Ma nella busta non ho scritto né indirizzi né niente!! Non mandarmi via- pregò singhiozzando

-Almeno quello- sibilò guardandola con due occhi di fuoco

-Non mandarmi via- ripeté lei –Non lo farò mai più, lo giuro. Non lo farò più- Scivolò a terra piangendo senza riuscire a focalizzarlo.

Naraku la guardò e si passò una mano tra i capelli. La prese tra le braccia alzandola e lei lo abbracciò nascondendo il viso nell’incavolo del suo collo

-Va bene, basta piangere. Non ti manderei mai via. Scusa se ho alzato la voce- Lei singhiozzò stringendosi ancora di più a lui –Scusami- Lei scosse il capo

-È colpa mia… Anche se ti avevo detto… che non avrei fatto niente… ho mandato lo stesso la lettera…- balbettò lei singhiozzando –Perdonami ti prego… non mandarmi via… non lo farò mai, mai più. Farò tutto quello che vuoi. Io muoio se tu mi cacci, non voglio tornare a casa… Voglio stare con te… ti amo… non mandarmi via…- singhiozzò

-Ehi, ok… Ora calmati. Guardami- La allontanò da se e la guardò in viso asciugandole le lacrime –Ok, sei perdonata e non ti manderò via… Starai con me, sempre. Va bene?- Lei annuì e gli sorrise rilasciando ancora calde lacrime. Lui le sorrise e la abbracciò baciandole il collo mentre Kikyo si appoggiava a lui. Naraku si leccò le labbra –Kikyo…-

-Mh?- chiese lei con la voce che tremava ancora. Lui la strinse con più forza e lei gli strinse la maglia

-Ascolta… dobbiamo… andarcene- disse. Lei lo guardò alzando un poco il viso

-Non capisco- ammise piano

-Nel senso che dovremo andare via da Los Angeles. Ho in mente un altro posticino. Ti va di andare al mare?- Lei lo guardò e sorrise

-Sarebbe bellissimo- disse

-E questa volta mi prendo un po’ di ferie così ti tengo d’occhio- disse severo. Lei abbassò lo sguardo

-Perdonami- ripeté dispiaciuta. Lui sorrise

-Vieni qua…- La strinse a se –Ti ho già detto che sei bellissima e che ti amo da morire?- chiese. Lei lo guardò

-Oggi no. Mi sento offesa- disse sorridendo lei. Lui la baciò

-Ti amo da morire. Sei la cosa migliore che mi sia mai capitata- disse. Lei sorrise con gli occhi che brillavano

-Anche io ti amo, tantissimo- Lo abbracciò e caddero sul letto. Lei scoppiò a ridere dalla smorfia di lui

-Non c’è tanto da ridere… non sei esattamente un peso piuma…- Lei ridusse gli occhi in due fessure

-Che cosa intendi?- ringhiò

-Non che tu sia grassa amore mio… solo che buttata così… per poco mi parte lo stomaco- disse abbozzando un sorriso. Lei fece una smorfia

-Non sarò anoressica… ma non puoi darmi del rinoceronte grasso!!- sbottò

-Quanto sei amore mio?- chiese lui. Lei arrossì

-Dai… non si chiedono certe cose ad una ragazza!-

-Dimmi- disse ghignando lui

-Uff… 58…- sussurrò. Lui rise

-Sei perfetta- disse stringendola. Lei lo guardò rabbuiata

-Odio parlare del mio peso. Mai più, ok?- Lui alzò le braccia

-Va bene… va bene…- Lei sospirò

-Forza mio bel maschio, facciamo un giretto fuori in questa splendida giornata di sole- disse lei alzandosi e tirandolo

-Ok madame, permette?- Lei prese il suo braccio e uscirono dalla stanza intrecciando le dita.

Lunedì. Ore 12.30

-Kagome?- La ragazza si girò e Inuyasha guardò Miroku interrogativo

-Dimmi- disse lei sorridendo –Come mai così serio?- domandò preoccupata. Il ragazzo guardò ansioso Inuyasha

-Ecco… potrei parlarti in privato?- chiese. Kagome lo scrutò

-Ma certo!- Sorrise al suo ragazzo e uscì dalla classe in disuso, che i COBRA usavano per mangiare, rifugiandosi in un luogo più appartato.

Quel Lunedì pioveva a dirotto e la ragazza, con Inuyasha, aveva accettato l’invito di mangiare insieme ai COBRA mentre Sango, aveva deciso di rimanere in classe a studiare, cosa piuttosto strana. Da quanto ne sapeva Kagome, la sera prima l’amica e Miroku avevano fatto faville a casa di lui!

Miroku guardò la finestra nervoso poi la guardò in silenzio

-Miroku? Mi spaventi così- disse lei preoccupandosi

-Sango è strana- disse lui semplicemente. Kagome lo guardò imbambolata

-Beh... succede- azzardò lei

-Non in quel senso…- disse Miroku stropicciandosi le mani

-Allora sii più chiaro perché non ti seguo- ammise lei

-Sabato, quando siamo usciti tutti insieme, era un po’… fredda…- Lei annuì

-Me ne sono accorta-

-Ma come hai detto tu… succede, quindi non ci ho fatto caso ma…- Si azzittì e sospirò

-Ma?- Lo incitò lei

-Ieri notte… lei… mi ha… rifiutato, mi ha evitando facendo finta di dormire…- disse scioccato. Lei annuì

-Beh, forse… adesso le gira così- mormorò

-No, la conosco- disse scuotendo il capo –Senti Kagome, vorrei chiederti una cosa, anzi, un favore…- Lei lo guardò leccandosi le labbra. Aveva un brutto presentimento… e chissà perché ci beccava sempre!!

-Cioè?-

-Vorrei che scoprissi cos’ha- buttò –Non so che fare Kagome! Mi evita capisci? Mi evita!- scosse il capo –Non so davvero cosa fare- mormorò tristemente.

Lei lo guardò. Le faceva un po’ pena… Sospirò. Era troppo buona…

-Vedrò che posso fare. Ma non aspettarti nulla- disse bloccando la sua crescente felicità

-Grazie mille Kagome!!- esclamò sorridendo Miroku. Lei gli sorrise

-Di nulla- disse girandosi –Vado da Inuyasha- disse guardandolo con la coda dell’occhio. Si bloccò guardando il velo di amarezza che compariva sul viso del ragazzo. Si voltò e lui fece un amaro sorriso –Miroku?-

-Credo mi voglia lasciare Kagome- disse –Credo… che il rimorso sia troppo grande…-

-No Miroku- disse scuotendo il capo –No, questo no. Lei non vuole lasciarti, lo so-

Ma la stessa Kagome dubitava delle sue parole…

Kagome raggiunse lentamente la sua aula. Dopo aver salutato velocemente i COBRA si era eclissata per raggiungere Sango. Quel dubbio la assillava, ma non poteva davvero credere a una cosa del genere! Sango non poteva lasciare Miroku! Quei due si amavano!!

Entrò in classe e la trovò seduta al banco da sola intenta a guardare il cielo. Non c’era nessuno e al suono della campana mancava ancora una decina di minuti. Kagome chiuse la porta alle sue spalle e il rumore fece voltare l’amica che le sorrise

-Kagome! Che fai qua? Ma non eri con Inuyasha?- domandò

-Si, ma ho deciso di venirti a fare un po’ compagnia. Hai ripassato?- chiese sedendosi accanto a lei

-Si, qualcosa… Oggi mi interroga sicuramente in Matematica o Geometria- disse –Se non predo 9…- Scosse il capo –Sono fregata. La mia media del 9 sarebbe ridotta a un 8!- esclamò. Kagome alzò gli occhi al cielo ma si concentrò sul problema principale

-Senti, interrogazioni a parte, stai bene?- chiese. Sango la guardò alzando il sopracciglio

-Che domande fai? Certo che sto bene!- esclamò

-Com’è andata ieri sera con Miroku?- La ragazza distolse lo sguardo e passò le mani sul libro

-Tutto ok- ripeté

-Sango…- La girò verso di se –Che cosa c’è? Sei strana, scostante, sono preoccupata- Sango sospirò ma rimase in silenzio –Vuoi mollare… Miroku?- domandò mordendosi le labbra Kagome. L’amica la guardò

-Non lo so- rispose –Mi sembra tutto così sbagliato! Tutto così… opprimente!- esclamò

-Opprimente?- ripeté Kagome piano

-Esatto. Opprimente. Non ne posso più! Devo stare attenta a tutti quando sto con il mio ragazzo! A tutti! Devo fare tutto di nascosto! A scuola, in giro per Tokyo, a casa mia! Il mio ragazzo è famoso, è ricco! Quindi anche se vado a… Tanerife non posso tenermi per mano con lui perché lo conoscono!!- sbottò –Tu Sabato prossimo avrai tutta la tua famiglia riunita a cena che incontrerà il tuo ragazzo! Io non lo potrò mai fare! Perché?- Lo guardò alzando il sopracciglio –Lo amo, ma non ne posso più!- Kagome strinse le labbra

-Sango… non puoi dire sul serio…- azzardò

-Vorrei che ci fossi tu al mio posto!- sibilò l’amica

-Ma non potrò mai esserci! Spiegami! Ti prego…-

-Non lo so. Comunque sto pensando seriamente di lasciarlo- disse schiarendosi la voce

-Fai un errore- disse scuotendo il capo lei –Un orrendo errore! Te ne pentirai Sango! Lo ami!!-

-Già, vienimelo pure a ricordare- sbottò –Ma la decisione è mia, non tua!-

-No Sango! Non è tua!! È’ anche di Miroku!!-

-Lasciamo perdere…- sbottò Sango guardando i compagni entrare –Ma mi fa male Kagome… mi fa male da morire- sussurrò leccandosi le labbra. Kagome la guardò e si morse le labbra prendendole la mano

-Ripensaci Sango… stai facendo un grave errore, lo so- mormorò. Sango annuì piano

-Parlerò a Miroku… chissà…-

All’uscita da scuola Kagome evitò gli occhi di Miroku: si sentiva una stupida! Lasciò con brevi parole Inuyasha e poi si diresse a casa sua. Non poteva davvero crederci che si sarebbero lasciati… sperava che Miroku facesse qualche cosa, lo sperava davvero! Certo che la vita era ingiusta!

Lei non credeva al Destino, non esisteva! Infatti il suo detto era: “La vita non è fatta di coincidenze, è fatta di conseguenze”

Le conseguenze venivano da scelte, esse da fatti e dalla forza di volontà di una persona. Il Destino era solo un pretesto degli uomini per i loro sbagli… quando dicevano: “Se è Destino che noi ci lasceremo…” Ma siamo fuori!? Due persone si lasciano per una scelta! Non perché subentra il Destino!

Kagome sospirò. Certo che… così era molto più comodo. Si accigliò per quel pensiero egoista e scosse il capo. Guardò l’orologio e allungò il passo. Doveva andare da Paolo e doveva essere da Mikado prima possibile quel giorno. Erano le prove prima di quella sera! Doveva darsi una mossa!! Si bloccò quando il cellulare iniziò a vibrarle. Lo tirò fuori e guardò il display sorridendo. Rispose e con voce squillante

-Ciao Kagome!-

-Come stai Tom?- chiese allegra lei

-Tutto benissimo. Lì?-

-Da Dio, ho appena finito la scuola- disse

-Bene. Volevo augurarti buona fortuna per questa sera!- esclamò

-Oh, grazie mille!- esclamò felice –Sono agitata da morire! Mikado però dice che sono bravissima!- esclamò

-Eh eh eh… chi ti ha raccomandata infatti??-

-Spiritoso! Però…- Abbassò lo sguardo –Tom…-

-Che c’è Kagome?-

-Sai… Sango?-

-Certo-

-Sta pensando di lasciare Miroku anche se lo ama- raccontò –L’ho scoperto oggi e... sono così triste-

-Beh, succede Kagome. Non ci si può fare nulla purtroppo…-

-Lo so, ma non voglio che si lascino! Stanno così bene insieme!- esclamò

-Dai… non devi essere infelice. Vedrai che troveranno loro una soluzione e tutto si risolverà! Tu e Inuyasha invece? Tutto ok?-

-Tutto bene noi- disse –Hai chiamato per caso Naraku?- domandò titubante

-Oh si… quando ho finito di parlargli della lettera… era incazzatissimo!!- Kagome abbozzò ad un sorriso

-Davvero? Spero che non l’abbia picchiata!- disse preoccupato

-Oh no! Non lo farebbe mai! Credo che ora se ne andranno da un’altra parte, non so dove- disse vago il ragazzo

-Capisco… beh, spero che almeno loro stiano bene- disse –C’è stata qualche evoluzione lì da te?-

-Intendi… io e Eve?-

-Si-

-Oh, noi benissimo. È dovuta tornare in America ma presto la raggiungerò io- disse veloce –Abbiamo anche parlato a mio padre- raccontò

-COSA!?- urlò Kagome bloccandosi in mezzo alla strada

-Si, sai lui che ha fatto?- Rise. Lei non capiva proprio cosa c’era da ridere

-Immagino che ti avrà cacciato a calci in culo- disse lei

-No! Appunto, no!! Tutto il contrario!!- Kagome sbatté le lunghe ciglia

-Cioè?-

-Mi fa: “Volete sposarvi? Ok! Basta che mandate avanti la mia azienda quando sarò morto e che mi farete tanti nipotini!!” Lo ha detto ridendo!!-

-Scherzi, vero?- chiese lei leccandosi le labbra. Già pensare al signor Holsen che rideva, ma pensare che aveva accettato una proletaria per il suo adoratissimo figlio… era scioccante!!

-No!! È stato… scioccante!- Appunto

-Choc… choc choc choc. Sei certo che non era un clone?- Lui scoppiò a ridere

-No! Era lui!!- Kagome boccheggiò poi riprese il cammino

-Sicuro vero che non ci sia un doppio fine in questo matrimonio?- Lui rimase in silenzio

-No… cioè… non credo…- disse sospettoso

-Senti, devo lasciarti. Mi chiami presto?-

-Prestissimo- accordò lui –Ciao Kagome! E in gamba stasera!-

-Sicuro. Un abbraccio-

-Anche a te!- esclamò e riattaccò. Lei guardò il cancello ed entrò alla Saintfowl ma si dovette bloccare

-Kagome!!- Lei si voltò e si accigliò: che diamine ci faceva il fratello del suo ragazzo davanti al cancello!?

-Sesshamaru…?- Si avvicinò a lui che le sorrise

-Ciao, scusami dell’improvvisata- disse

-Nulla… dimmi- disse -È successo qualche cosa a Inuyasha?- chiese nel panico

-Oh, no no! Inuyasha sta benissimo!- Lei si appoggiò una mano sul cuore

-Oh, ok… meno male… Dovevi dirmi qualche cosa?- chiese. Lui sorrise

-Io adesso devo fare una commissione… va bene se dopo ti vengo a prendere? Vorrei dirti una cosa importante- Lei lo guardò leccandosi le labbra

-Ehm… va bene. Ora io sono in ritardo quindi… a dopo, ok?- Lui annuì

-Perfetto- Accese la moto che fece un rombo sordo e lei sorrise rigida –A dopo dunque!- Lui si eclissò veloce sparendo dietro l’angolo e lei sospirò. Grandioso… Ci mancava!! Guardò l’orologio e sbuffò. Ma proprio oggi!? Ed era pure in ritardo, che seccatura!- Prese il cellulare e mentre entrava nell’edificio chiamò Mikado. La sua voce la colse di sorpresa. Al telefono era più profonda… Scosse il capo

-Ciao Mikado-

-Kagome!-

-Ascolta, per le prove arriverò un po’ in ritardo. Spero nulla di disastroso ma…- Sospirò –Scusami…-

-Oh, non preoccuparti, anche io ci metterò un po’ qua-

-Va bene. scusami ancora. Ci vediamo dopo-

-Si, ciao Kagome-

-Ciao- Lei riattaccò e sospirò di nuovo entrando nella classe dove Paolo l’attendeva alla finestra con una sigaretta tra le labbra

-Alla buon ora- sbottò. Lei si leccò le labbra: umore nero?

-Ciao Paolo, si tutto bene grazie. Anche io sono felice di essere qua- disse ironica

-Fa poco la spiritosa- sbottò lui sedendosi –Siedi e fa questo- disse gelido

-Senti, ti calmi per piacere? Che succede? Che succede a tutti!?- chiese lei arrabbiandosi. Lui sospirò

-Scusa. Mi gira molto male oggi-

-Non lo avevo quasi capito-

-Ieri la mia ragazza mi ha scaricato in tronco con delle parole stupide e sono preoccupato per te questa sera e mi chiedo se lo hai detto a Inuyasha e come intavolare domani il discorso- disse tutto d’un fiato. Lei arcuò le sopracciglia

-Per la tua ragazza mi spiace… ma non hai flotte di ragazzine adoranti? Non devi essere preoccupato per me, me la caverò benissimo questa sera! Non ho detto nulla a Inuyasha, diglielo se vuoi domani, non mi interessa- rispose sedendosi di fianco a lui –Ascolta, devo fare le prove oggi quindi… possiamo fare una cosa veloce?-

-Cosa voleva Sesshamaru?- Lei lo guardò

-Ci hai spiati?-

-Eravate in bella mostra-

-Non tradisco Inuyasha- sibilò lei

-Non ho detto questo!- esclamò

-Ah ecco… Non lo so che voleva, mi si è avvicinato e mi ha detto che doveva dirmi una cosa. Mi viene a prendere dopo ma spero che sia veloce- Si morse il labbro inferiore –Sono distrutta- disse appoggiando le braccia al coperchio

-Cioè?- chiese lui preoccupato

-Sango sembra voler mollare Miroku. Lui me lo ha fatto notare e mi ha chiesto di indagare. Ho scoperto che è vero e ora mi sento in colpa a dirlo a Miroku. Tom mi chiama e mi dice che suo padre ha accettato le relazione tra di lui e una proletaria, quindi mi chiedo se il padre di Inuyasha mi accetterebbe. Sono preoccupata per questo Sabato e per questa sera. Vengo qua per trovare un po’ di pace e Sesshamaru mi fa una para lunga un chilometro che ora nel mio cervello la domanda “che cavolo vuole da me?” mi assilla e non contenti, tu mi fai il terzo grado appena metto piede qua dentro… Voglio tornare ad Amsterdam!!- esclamò esasperata. Lui alzò le sopracciglia

-Tutti questa settimana?-

-Lasciamo perdere. Domani il prof di Mate mi interroga e non so un tubo! Mi toccherà studiare stanotte… Insomma, essere Suora ora mi sembra una gran bella alternativa…- Lui rise e lei lo fulminò –E Inuyasha mi fa a scuola: “Se vuoi stanotte faccio un giro!” Gli ho detto di no e spero che abbia afferrato, o lo caccio a calci-

-Vabbé, allora se vuoi riposati- disse Paolo alzandosi –Mi vado a prendere un caffè- disse. Lei lo guardò e alzò le sopracciglia –Non guardarmi così! Ho anche io un cuore!!- sbottò

-Grazie- disse lei e chiuse gli occhi contro il pianoforte sospirando.

ANTICIPAZIONI:

[Aprì gli occhi determinata e sorridendo fece una breve presentazione poi iniziò a cantare accompagnata da Mikado.

Obbiettivo: conquistare il pubblico.]

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Capitolo 12
*** Capitolo 12- Alla conquista ***


Capitolo 12

Salve a tutti! Spero che questo capitolo vi piaccia, sono certa che scoprire che vuole Sesshamaru da Kagome vi abbia roso per un bel po’ di tempo!! XD

Ora rispondiamo ai vostri commenti e ringrazio chi sta leggendo semplicemente

DylSilvy: grazie per il commento! Beh, so di avere postato un po’ tardi, ma ormai è un abitudine vero?? ^x^ spero comunque che questo capitolo ti piaccia e ti soddisfi!

Inu_Khaggy: eh, per Sango e Miroku… scoprirai tutto presto… e la strigliata di Naraku, ci voleva! ‘somma, dopotutto Kikyo poteva anche evitare no? E la casa di Sakura… immagino sia tipica della campagna anche se piacerebbe molto anche a me averla!

Fra007: hai proprio ragione… magari si trovasse un amore del genere! Sango e Miroku… si scoprirà leggermente più avanti, pochissimo, ma più avanti. Sono felice che il cap ti sia piaciuto!

RAGAZZI SIAMO A METÀ DELLA SECONDA PARTE!! Beh, i cap sono 23 però….

Trallallero trallallà che bella la vita…..

Riuscirete a starmi dietro fino alla fine!?

Capitolo 12

Alla conquista

Lunedì. Ore 16.45

Kagome uscì in fretta dal cancello e vide Sesshamaru seduto su una panchina fumare tranquillamente. La moto non era nei paraggi e lei se ne rallegrò. Gli si avvicinò e si schiarì la voce. Lui la guardò

-Hai finito?- chiese. Lei annuì e lui le fece cenno di sedersi e lei ubbidì

-Allora… cosa volevi dirmi?- domandò. Lui buttò la sigaretta e la guardò

-Per prima cosa scusarmi con te- cominciò. Lei lo guardò sbigottita

-Con me? Perché?-

-All’inizio non sono stato molto accomodante con te. Ti ho trattata male-

-Oh, non preoccuparti! Nemmeno io sono stata molto gentile!- esclamò. Lui sospirò

-E poi… per farmi perdonare volevo dirti una cosa… importante…- disse. Lei corrugò le sopracciglia –Si tratta della stanza di Inuyasha- Lei alzò il sopracciglio sbigottita

-Eh!?- Sbatté le ciglia sorpresa e lui sorrise sotto i baffi

-Allora… pronta?-

-No, Sesshamaru… che diavolo stai dicendo??-

-Tu ascoltami. Ti farà senz’altro comodo!- esclamò

-Ok… cosa?- domandò lei seccata “Ma che me ne frega??”

-Dunque… casa nostra, mia e di Inuyasha naturalmente, ha due cancelli che danno a tre entrate. Il cancello più grande che dà alla porta principale, e quello sul retro che dà a due porte: quella della servitù- Lei annuì anche se il tono usato per quella parole non le piaceva molto –Quest’ultime sono sempre aperte. Una appena la apri và dove si cambiano per iniziare a lavorare, l’altra porta dritta alle cucina. Ci sei?- Kagome annuì –Inuyasha è un buongustaio davvero incredibile… da piccoli lui andava sempre in cucina per questo nostro padre fece costruire una porta che portava direttamente lì. Quella porta va nel suo guardaroba. Nella cucina ci sono tre porte. La prima porta nella sala da pranzo, una nel salotto, e un’altra in un lungo corridoio, lì ci sono le stanze mie e di Inuyasha. Procedendo lungo tutto il corridoio e svoltando a sinistra al primo bivio, la prima porta è sempre chiusa perché ormai Inuyasha non la usa più, ma, con una spinta forte la serratura si apre, è sempre stata difettosa- disse veloce –E lì ti trovi nel guardaroba di Inuyasha! Poi lì c’è la porta che va alla sua stanza eccetera… Capito tutto?- chiese lui. Lei si leccò le labbra iniziando a capire. Arrossì e lui ghignò –Vedo che hai compreso. Me ne vado… Se sentirò qualche cosa non mi preoccuperò…- Lei boccheggiò e lui fischiettando si allontanò.

La povera Kagome, scattò in piedi e prendendo la direzione opposta si allontanò di corsa imbarazzata. In un angolino della sua mente però, già ringraziava il ragazzo.

La ragazza entrò di corsa nella saletta e sospirò quando non vide nessuno: forse non era così in ritardo…

-Sei in ritardo- Lei si voltò di scattò e si leccò le labbra. Mikado era appoggiato allo stipite della porta. I capelli gli solleticavano il viso e gli occhi verdi erano accesi e con un filo di ironia. Ok, forse non era solo carino… Inuyasha era molto meglio però!

-Scusa… è che… ti avevo chiamato no? È’ stata una cosa lunga e…- balbettò impacciata. Lui scoppiò a ridere e scosse il capo.

Ma cosa c’era di così divertente nel suo ritardo?

-Si si… fa niente. Vieni piuttosto- Lei lo seguì e salirono sul palco

-Dunque… il vecchio ti ha già detto tutto?-

-Con “tutto” che intendi?- chiese lei sorridendo “Povero signor Takashi…”

-Dovrai salire quando ti annuncerò…-

-Perché, mi annunci tu?- Lui annuì –Ottimo-

-Come vestirti…-

-Questo no-

-Ecco, lo sapevo!- esclamò lui seccato –Allora,- La guardò –cosa hai nel tuo guardaroba?- domandò

-Dipende cosa cerchi-

-Mh, non qualche cosa di provocante ma di… stile…capisci?- Lei alzò le sopracciglia e si scostò i capelli dal viso

-Insomma, devo indossare un minigonna indecente o anche i jeans vanno bene?- chiese spazientita. Lui ridacchiò

-I jeans sono ok… Ti sei messa a posto con il tuo ragazzo?- domandò di punto in bianco. Lei lo guardò

-Oh si… tutto ok!- disse sorridendo. Lui alzò le spalle

-Vabbé…- Parlò per qualche altro minuto poi concluse velocemente. Lei annuì

-Ok, ho capito tutto- disse alzandosi in piedi

-Ottimo… Vuoi fare una prova?- domandò. Lei annuì e sospirò dirigendosi verso il palco

-Dopo vado a casa… mangio e torno-

-Va bene. Riesci a esserci verso le… 19.40 massimo??-

-Si, no problem- Lui prese la chitarra e la guardò

-OK, uno due tre…-

Lunedì. Ore 19.00

La ragazza si riammirò allo specchio. Aveva indossato degli anfibi neri e dei jeans chiari, una maglia nera e aveva raccolto i capelli in uno chignon. Era passabile… forse… Agguantò la borsa e aprì la finestra sospirando: calma… calma… ci voleva calma… molta, moltissima calma… Rabbrividì per il freddo e chiuse i vetri indossando la giacca di jeans e uscì

-Nonno! Nonno!!- esclamò. L’anziano, seguito dal fratellino, la raggiunse

-Tesoro… dove stai andando?- chiese lui. Lei sorrise e si infilò le scarpe

-Esco con Sango. Sarò di ritorno per le 23 massimo- disse lei aprendo la porta

-Lo sa tua madre?- chiese velocemente il vecchio

-No, ma non ti preoccupare- Gli baciò la guancia e uscì dando la buonanotte. Kagome inforcò la bicicletta e partì a tutta velocità cercando di fare il più presto possibile mentre mormorava tra se e se la calma. Quando entrò vide che c’era già Mikado e si rincuorò un pochino nel vederlo

-Ciao Kagome- disse lui. Lei lo affiancò e sospirò profondamente

-Ciao- borbottò. Lui la guardò di sottecchi

-Fifa?- chiese malizioso

-Io? No, assolutamente- disse ironica. Lui ghignò

-Infatti non si vede affatto- disse con lo stesso tono. Lei lo guardò e sorrise

-Diciamo che vado a fare una cosa che odio- Aprì la porta e sul tavolo vide la chitarra del ragazzo

-In che senso?- domandò accigliato. Lei si appoggiò contro il tavolo e sospirò

-Odio dover cantare davanti alla gente. Divento una statua di marmo-

-Allora, partiamo dal presupposto che il marmo è un bellissimo materiale…- Lei alzò le sopracciglia e lui scosse la testa azzittendola -… e poi, pensa che siano tutti in mutande- Alzò le spalle –I trucchi più vecchi del mondo funzionano sempre- disse

-Ci proverò- ammise

-Beh, fammi sentire le tue dolci note- Lei lo guardò accigliata

-Come come come??-

-Ma si… spogliati!- esclamò. Lei arrossì come una furia

-Co…co…come…osi?- balbettò. Lui rise di gusto e lei lo guardò offesa

-Tirati via la giacca! Mica voglio vederti nuda!!- disse ghignando

-Cosa vuoi insinuare??- chiese lei fissandolo. Quella sera era vestito con dei pantaloni neri e una maglia bianca, stava decisamente bene…

-Dai, muoviti. Mica abbiamo tutta la sera!!- esclamò. Lei ubbidì e lui la fissò girandole intorno un paio di volte

-Beh, perché ti sei fermato?- chiese lei girando il capo verso di lui che era intento a fissarle chissà cosa dietro di lei

-Nulla… ma lo sai che hai un gran bel culo?- Lei si voltò di scatto arrossendo

-Maniaco!!!- esclamò arrossendo furiosamente. Lui scoppiò a ridere e lei si imbronciò: possibile che la prendeva sempre in giro?

-Arrossisci per un nonnulla! Sei incredibile!!- esclamò

-Io mi imbarazzo!! Non dire certe cose così alla leggera uffa!!- sbottò. Lui scosse il capo

-Ma se ti trovo carina che posso farci??- chiese. Lei lo fissò

-Non prendermi in giro- sbottò

-E chi lo fa??- chiese incrociando le braccia. Si fissarono finché la porta si aprì e Kagome sobbalzò guardando il signor Takashi

-Oh bene, sei arrivata- disse sorridendo –Ehi Mikado, non me la stai monopolizzando vero?-

-No, l’ho solo calmata. Era nervosissima!!- esclamò lui sorridendo

“Già… ma ora sono nervosa per un altro motivo! Non lo conosco neppure da una settimana!!” pensò con il batticuore “Un momento… sono andata con il mio ragazzo neppure dopo due settimane che lo conoscevo… oh mio Dio! Ma sono una pazza furiosa!!” sbiancò “Però… io lo amo… ed è per questo che sono andata a letto con Inuyasha! Noi ci amiamo, ma Mikado mi ha detto che mi trova carina!! Ma non lo amo, lo trovo carino ma non lo amo! Ah, forse è così anche per lui. Mi trova solo carina. E se gli vengono delle idee strane?? Per quanto ne so… Inuyasha andava a letto con tutte quelle che trovava carine… ma loro però ci stavano! Se io gli dico di no capirà di certo e mi starà lontano! Giusto… a proposito… quando torno a casa mi faccio vedere e mi devo mettere a studiare… poi quando ho finito quasi quasi vado da Inuyasha. Tanto Sesshamaru mi ha dato via libera… A proposito di quello lì… chissà perché lo ha fatto? Mah! Però ora devo cantare, già… la prima canzone è “cuore di ghiaccio” mi piace da morire… ma l’ho già detto… e…”

-KAGOME!- Lei sobbalzò e guardò i due uomini che la stavano guardando accigliati

-Si?-

-Ti stavamo chiamando da mezz’ora- sbottò Mikado. Lei gli fece la linguaccia

-Pensavo- disse –Cosa c’è?- chiese

-Tra mezz’ora apriamo, vuoi fare una qualche prova prima??- Lei annuì

-Voglio riprovare “Notte” non mi sento particolarmente sicura- disse

-Ottimo- Si sedette su una sedia e prese in mano la chitarra poi guardò l’uomo –Ehm… ciao- disse. Si guardarono e Kagome corrugò le sopracciglia passando dal ragazzo al signor Takashi

-Devo uscire?- chiese lui. Mikado ghignò

-Espressamente. Fuori- ordinò

-Ah! I giovani d’oggi! Non hanno un minimo di rispetto- borbottò uscendo l’uomo. Kagome guardò la porta chiudersi e lo guardò spalancando la bocca

-Ma come puoi parlargli così??- chiese

-Ah, non ci pensare- disse alzando le spalle

-Ci penso eccome!! Ma da quanto lo conosci per potergli dire certe cose??- sbottò

-Ci prendiamo in giro da quando avevo 10 anni!!- esclamò alzando le sopracciglia

-Eh?- balbettò lei stupita

-Oh, non te l’ho detto? Lui è mio zio- Kagome spalancò gli occhi

-ZIO!?!?-

-Già-

-Oddio… devo sedermi- disse lei facendolo

-È così scioccante?- chiese

-Fa te- sbottò lei sospirando

-Vabbé muoviti bel culo o non riusciremo a provare nulla- disse. Lei arrossì e si alzò in piedi

-O…ok…- balbettò e si concentrò sospirando. Mikado fece una breve introduzione Kagome poté cominciare

Notte di quiete

La città è silenziosa

Volteggio tra mille stelle

Questa è una notte di quiete

I bambini a letto

I genitori davanti alla tv

Ragazzi in piazza

Notte

Rit: La notte del consiglio

La notte dei ripensamenti

Delle colpe

Volteggio tra le stanze come aria

Un bambino senza luce

Del buio ha terrore

La mamma nell’altra stanza

Come potrà accorgersene?

Rinchiuso nella sua cameretta

Come sopravvivrà alla paura

Sento l’aria tra i capelli

Le stelle che mi illuminano

Pallido sorriso

Pallida estate ormai finita

Rit.

Giovani stanchi degli ultimi ripassi della sera

La scuola è vicina

Come si farà?

Ma questa è una notte di quiete

Notte tranquilla di sospiri rubati

È una notte che trasporta sogni

È un giovane dai capelli neri colui che li porta

È una notte di consiglio

Pallida ragazza dai capelli oro

Rit.

Chi sono io?

Non sono il consiglio non sono il sogno

Sono la luce in mezzo al buio

Kagome ascoltò la conclusione di Mikado prima di aprire gli occhi

-Dunque?- chiese leccandosi le labbra

-Ti farei una applauso se non avessi paura che la chitarra mi cadesse di mano- disse lui. Lei sorrise

-Sei davvero molto divertente- disse. La porta si aprì

-E’ ora- Li informò

-Bene, siamo pronti- disse lui –Vero Kagome?- Lei annuì

-Si, sono calma- disse

-Ottimo- Lui si allontanò, Kagome lo seguì di soppiatto guardandolo aprire la porta principale e si stupì nel vedere un sacco di gente fuori ad aspettare. C’erano molti ragazzi della sua età o poco più grandi

-Alle 22.00 tu finisci Kagome- disse Mikado dietro di lei mentre la sala si riempiva –Dopo te ne vai a casa perché si inizia a fare sul serio- disse

-In che senso?- chiese curiosa

-Beh…- disse sorridendo –iniziano a girare gli alcolici e si inizia ad andare su…- disse indicandogli la porticina laterale nella sala ormai piena

-Mi sono sempre chiesta cosa ci sia lassù- disse lei interrogativa guardandolo

-Non è roba per una bambina- disse voltandogli le spalle

-Non sono una bambina- sbottò. Lui si girò alzando il sopracciglio

-Ah si?-

-Si- disse convinta

-Allora dopo ti porto su va bene?- chiese –Mi tengo libero per te- disse

-Che intendi?- chiese lei preoccupata -Cosa c’è lassù?- mormorò

-I clienti pagano, la cifra più alta che ti danno tu la prendi e li porti su. Accetti o rifiuti, naturalmente. C’è una lista delle persone che vanno su o no e tu non sei tra quelle in “vendita” quindi tranquilla- disse dal leggero tremore di lei –Tu sei solo qua per cantare, punto- disse. Lei sospirò rincuorata

-E anche tu vai su?- chiese lei. Lui annuì

-Già- disse –Ma se non sei una bambina, come dici tu, vieni su con me- disse

-No, non voglio- mormorò arrossendo

-Visto?- disse deridendola –Sei una bambina-

-Non mi piaci in quel senso. Non potrei mai farlo-

-Vedremo- disse lui alzando le spalle –Comunque concentrati ora. Sei pronta??- Lei si morse le labbra e annuì ansiosa –Bene. Forza e coraggio Mikado. Forza e coraggio- mormorò salendo sul palco. Lei si guardò le mani schiarendosi la voce

-Ok Kagome, con calma… non è successo nulla… nessuno ti può portare su quindi calma… sono tutti in mutande… tutti in mutande quindi calma… non devi avere paura, assolutamente…- balbettò lei ascoltando la voce di Mikado

-…e sono lieto di avere qua questa sera una nuova compagna. Fate un applauso a una nuova cantante che vi soddisferà!- esclamò

-Esagerato- borbottò Kagome respirando a fondo per poi salire sul palco dove venne accolta clamorosamente. Aprì gli occhi determinata e sorridendo fece una breve presentazione poi iniziò a cantare accompagnata da Mikado.

Obbiettivo: conquistare il pubblico.

Kagome uscì dal locale con il batticuore. Aveva ricevuto un sacco di applausi e le era piaciuto da morire cantare!! Non lo avrebbe mai detto… si era sentita così… così… libera… leggera… Che Tom avesse avuto ragione? Le aveva detto che mentre cantava aveva un’espressione molto rilassata e dolce… che fosse più portata per il canto? La ragazza tornò a casa velocemente ridendo di gioia e entrò in casa di soppiatto. C’erano tutte le luci spente. Andò in cucina e prese la bottiglia d’acqua bevendo avidamente quando notò sul tavolo un bigliettino che lesse curiosa

Tua madre è a letto.

È tornata a casa presto.

Le abbiamo detto che sei con Sango e non ha detto nulla

Sappi però che io non ti credo…

Non voglio interferire però, sappilo

Anzi, ti appoggio

Ma vorrei che mi dicessi dove vai davvero

Mi preoccupo per te nipotina mia

Buona notte

Nonno

Kagome sospirò e buttò il foglietto. Sapeva che il nonno sapeva… Lui sapeva sempre tutto!! Comunque dirglielo non avrebbe fatto male così si ripromise di avvertirlo il giorno seguente. Salì le scale e si chiuse dentro sorridendo poi si mise a fare i compiti prima però scrisse nel suo fedele diario…

Caro diario,

oggi è stata una giornata strana a dire il vero. Ho scoperto delle cose… Sango vuole lasciare Miroku, sembra, dice che non ce la fa più. Ma non possono lasciarsi!! Loro si amano troppo!! Ogni volta che si vedono si illuminano!! Sono troppi innamorati… ah! Che vita crudele però! Credo che il loro amore sia forte e insostituibile… mi chiedo cosa succederebbe se si sapesse che sono fratelli! Perché la scuola se lo scoprisse, anche… anche… ma… i genitori di Sango e Miroku… non ci voglio pensare!!

Credo che Miu mi abbia mentito a questo punto! Nessuno mi si è avvicinato ma a me va bene così, anche se tutta la scuola ora lo sa… non mi interessa… io sono felice. Amo Inuyasha ogni giorno di più e ogni piccola parola dolce che mi rivolge mi riempie il cuore…

Questa sera ho cantato per la prima volta davanti ad un pubblico… whaaaaaaaaa!! È stato così bello e strabiliante!! Tom aveva davvero ragione e domani lo ringrazierò sicuramente!! Però… ho un brutto presentimento… Mikado mi ha detto delle cose strane… mi trova carina! Certo, non sono orribile ma io… non lo so… amo Inuyasha… da morire! Davvero! Ma le parole di Mikado mi hanno un po’ turbata… cercherò di non pensarci comunque. Spero che anche domani sera andrà tutto per il verso giusto. Ora studio e dopo se mi reggo in piedi vado da Inuyasha, dopotutto Sesshamaru oggi mi ha detto come entrare!! Che bello!!!!!!!

Domani, interrogazione di mate. Mi devo dare una mossa ^^

Kagome

Ps. Merda, domani Paolo dice a Inuyasha del lavoro che faccio! Cazzo, si incazzerà di certo!

Kagome rimise via il quadernino e si mise a studiare.

Tic tac

Tic tac

-Inuyasha… amore mio…!-

Tic tac

Tic tac

-Dove vai? Ehi, che scherzi…?- Allungò la mano e lui le voltò le spalle

-Addio-

-Inuya…-

-Addio- Sparì inghiottito nel buio. Lei si asciugò le lacrime terrorizzata

-INUYASHA!!-

-Lascialo andare Kagome…- Si voltò

-Mikado… ma che dici?-

-Te lo avevo detto…- Un ragazzo comparve

-Don!- esclamò lei

-Non dovevi fidarti di lui… io lo sapevo…-

-No… no! Andate via! Via! VIA!-

-VIA- urlò lei sobbalzando. Si stropicciò gli occhi pieni di lacrime e si sentì abbracciare da dietro. Voltò lo sguardo –Inuyasha- mormorò

-Era un sogno- disse. Lei si guardò in giro. La luce era spenta e era sotto le coperte con Inuyasha

-Cosa è…?- chiese

-Ti ho trovata che dormivi sui libri… eri proprio stanca eh?- disse lui sorridendole nel buio –Così ti ho portata qua- disse

-Mi hai messo il pigiama…- mormorò

-Spogliarti è stata una visione- disse lui. Lei arrossì

-Scemo- Lo abbracciò e lo strinse accavallando le gambe dietro la sua schiena aderendo a lui che la strinse dolcemente

-Cosa c’è angelo? Che sogno era?- chiese piano. Lei singhiozzò

-Tu sparivi… io rimanevo sola e tu mi dicevi addio… non voglio che succeda…- singhiozzò. Lui le baciò l’incavo del collo poi le mordicchiò l’orecchio e lei fece una risatina

-Mi fai solletico- disse

-Mh- mugugnò lui baciandola. Lei lo strinse poi lui si staccò

-Forse è meglio che ti stacchi… altrimenti mi viene un certo movimento…- scherzò

-Mh, mi piace questo tuo movimento- ghignò lei baciandogli il collo

-Ah ah… maniaca…- disse

-No no, io?- Lo spinse sdraiandosi e lui le sfiorò il fianco facendola sorridere

-Che ridi?- chiese lui aggrottando la fronte

-Mi sfiori sempre il fianco- disse

-Oh, scusa. Ti da fastidio?- Lei scosse il capo

-No no- Lo prese per il colletto e lo avvicinò a se –Anzi…- mormorò sulle sue labbra. Lui la baciò –Hai chiuso la porta?- domandò

-Appena entrato. Due giri- Lei sorrise

-Ti adoro!- esclamò e lui ghignò togliendole la maglia –Che stronzo! Avevi già programmato?- chiese lei seccata

-Già, sai com’è!-

-Che bastardo!- mugugnò lei slacciandogli i pantaloni che abbassò. Lui le sfiorò la gamba e le baciò il ventre –Dove lo hai… ficcato?- chiese lei mordendosi le labbra. Lui sorrise

-Lo tengo io- disse baciandola. Lei appoggiò la fronte alla sua spalla con il respiro accelerato poi lui scivolò al suo fianco abbracciandola

-Ti amo- mugugnò lei intrecciando le gambe con le sue. Lui li coprì entrambi poi la strinse ancora più a se

-Lo so- disse sbadigliando

-Scusa ma… non vai a casa?- domandò

-Tra poco. Ti faccio addormentare- disse cullandola. Lei sorrise e lui le leccò le labbra baciandola

-Mh… mi piace questa cosa che fai…- mormorò stringendolo forte. Si rilassò e poco dopo Morfeo la prese tra le sue braccia. Lui guardò e gli occhi le si fecero vacui e tristi. Le scostò la frangetta dalla fronte e gliela baciò

-Oh amore mio… perdonami ti prego… perdonami… angelo mi spiace… mi spiace…- disse lui affondando il viso nei suoi capelli. Si scostò da lei e si rivestì poi la coprì meglio e le diede un leggero bacio prima di scomparire nella notte.

ANTICIPAZIONI:

[-Miroku…- Lei singhiozzò e lui le alzò il viso

-Cosa succede amore?- chiese dolcemente

-Mamma… mamma vuole… lei vorrebbe che… oddio come faremo?- chiese scoppiando in lacrime

-Di che parli?- chiese lui riducendo gli occhi in due fessure]

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Capitolo 13
*** Capitolo 13- Guai all'orizzonte ***


Salve

Salve! Allora, ringrazio tutti coloro che stanno leggendo la fic, sono davvero orgogliosa di questa mia ff (bwahahahahah! Viva la modestia!!) Comunque, tutto bene a pasqua!? Mah, spero di si, mi sono divertita di più a pasquetta, comunque… ^^-

Vi rispondo subito ^////^

Inu_Kagghy: oooooooooh! Hai ragione, Mikado è proprio… un maniaco! Comunque anche a me piacciono tantissime certe scene dolci *0* sono così dolci e carini che vorrei essere IO al posto di Kagome!! (Bah, finirò per fare una one shot dove io sono un demone che rapisce Inuyasha… eh eh eh) Grazie per la recensione XD

Fra007: cara fra, grazie per la tua bellissima recensione. Sono proprio contenta che ti piaccia così tanto ^^- In effetti credo tu abbia ragione, la calma prima della tempesta… che parole soavi \^0^/ Le ultime parole di Inuyasha… beh, lì dovrai aspettare ancora un po’ per capire… fino in fondo… XD resisterai fino alla fine!?

DylSilvy: “eccotelo” qua il 13 cap! Ti ho fatto aspettare eh? Ma ormai lo sai… “il mio secondo nome è PIGRIZIA” (Troppo ovvio… Nd Tutti) ^^ Ma stai pure tranquilla, li metterò dentro… TUTTI, giuro! Grazie per la tua recensione!

Kagomechan91: no, non ci posso credere!! Sei tu, ma proprio tu!? KYAAAAAA!! Quando ho letto la tua recensione non credevo hai miei occhi!!! ^_________^ Sono felice che sei tornata e sono ancora più felice che tu stia leggendo di nuovo il continuo della prima parte!! Ne vedrai delle belle fidati… ^x^ Spero di risentirti presto e grazie per la tua recensione!! XD

Waaaaaaaa!!! Non ci posso credere XDXDXD sono stra felice!! Vabbé dai… non ci esaltiamo troppo ^^ Spero che il capitolo sia di vostro gradimento!

A prestooooo!!!

Capitolo 13

Guai all’orizzonte

Martedì. Ore 7.45

-OH NO!! MA PERCHÉ NESSUNO MI HA SVEGLIATA!!!!- Il grido fece sussultare Sota pronto ad uscire di casa. Al piano di sopra ci fu uno strano movimento, poi dei passi che scendevano le scale rimbombarono ovunque

-Tesoro calmati, non sei in ritardo- disse la donna –Hai ancora 20 minuti di tempo!- esclamò

-Lo so, LO SO!- esclamò prendendo una fetta di toast e ficcandosela in bocca e correndo verso la porta superando il fratello

-Sciao nonno… ciao ma’, buon lavoro!- disse lei deglutendo e prendendo per il braccio il fratello –Muoviti tu!!- esclamò iniziando a camminare veloce

-Ehi calma Kagome!!- esclamò il fratello

-Oddio, sono agitata, molto agitata-

-Giuro, non si vede- mormorò il fratello ironico

-Devo ripassare… allora il teorema del triangolo rettangolo… perimetro… area… piramide e cono… rotazione del triangolo rettangolo- borbottò per qualche minuto e Sota alzò i sopraccigli finché non si fermò alla sua scuola salutandola. Lei corrispose poi camminò ancora più veloce finché non arrivò davanti alle porta che stavano chiudendo. Entrò in classe appena in tempo, e aprì il libro per un ripasso veloce finché non si bloccò. Guardò l’amica di fianco a lei accigliata

-Sango?-

-Ciao Kagome- mormorò. Era cinerea

-Ehi, tutto bene?- chiese

-Si, si tutto ok- balbettò scorrendo gli occhi sulla pagina senza vederla. Kagome si morse le labbra

-Hai parlato con Miroku?- chiese piano

-Si… ma… oggi devo dirgli una cosa…-

-Lo molli davvero…?- chiese Kagome

-La mamma ha deciso una cosa… papà verrà con noi e io e Miroku… oddio… oggi lo devo informare e non lo so…- balbettò

-Non ci ho capito un tubo Sango, cosa succede?- chiese voltandola verso di lei

-Niente, niente Kagome. Ripassa per piacere- disse voltando e tornando al suo libro. Kagome ubbidì. Nell’interrogazione riuscì a prendere 6 e rincuorata tornò al posto dove Sango non le disse nulla poi uscirono per andare dai COBRA.

Entrarono e lei baciò sulle labbra Inuyasha salutando poi tutti gli altri. Miroku la fissò e le si avvicinò mormorando piano

-Ci siamo messi a posto. Potevi dirmi però!- esclamò sempre in un sussurro

-Non ne avevo il coraggio ma… non ne sarei così sicura… Sango è più strana del solito- mormorò. Lui si leccò le labbra e si avvicinò alla sua ragazza che lo abbracciò stringendolo facendo un respiro profondo

-Sango?- chiese lui allontanandola un po’ dal gruppo che fece finta di nulla anche se tutti ascoltavano

-Miroku…- Lei singhiozzò e lui le alzò il viso

-Cosa succede amore?- chiese dolcemente

-Mamma… mamma vuole… lei vorrebbe che… oddio come faremo?- chiese scoppiando in lacrime

-Di che parli?- chiese lui riducendo gli occhi in due fessure

-Mamma ha detto che oggi chiamerà tuo padre…- singhiozzò –Vuole farci conoscere! Vuole fare un incontro di famiglia!!- esclamò disperata. Lui sbiancò paurosamente

-Cosa?- mormorò. Inuyasha e Kagome scattarono in piedi

-Oh mio Dio- disse quest’ultima

-Si… vuole organizzare una cena dove ci saranno tutte e due le famiglie… ci sarà anche il mio papà! Come facciamo??- Lo abbracciò e lui la strinse

-Vieni Sango- Uscirono e Kagome si sedette su un banco

-Oh mio dio- ripeté

-Questo è gravissimo!- esclamò Inuyasha mortificato

-Qual è il problema?- domandò confusa Rin

-Niente… niente…- disse il ragazzo abbracciando Kagome –Calmati angelo- disse cullandola. Lei gli strinse la mano abbracciandolo

-Mi dispiace tanto per loro- sussurrò

-Non ti preoccupare Kagome… troveranno un modo- disse calmandola un poco

-Lo spero Inuyasha, lo spero proprio…- disse. I due comunque non si fecero vedere fino alla fine del pranzo e nell’ora successiva la ragazza non arrivò preoccupando Kagome. L’ora dopo Sango dichiarò di avere avuto un malore e di essere stata in infermeria e, in effetti, il viso pallido e gli occhi gonfi e rossi confermavano la cosa. Non parlarono per tutto il tempo e alla fine della scuola la ragazza cercò di dileguarsi ma Kagome la bloccò

-Spiegami Sango… ti prego… come posso aiutarti?- chiese. Sango la guardò stringendole la mano

-Vuoi venire a casa mia?- chiese

-Ok- disse lei e si incamminarono finché poco dopo non erano dentro la tranquilla camera dell’amica. Si sedettero sul letto e lei la guardò paziente

-Sabato mamma era strana… le abbiamo chiesto cosa avesse e lei ha detto che aveva in mente di organizzare una cosa e noi non abbiamo indagato oltre. Il pomeriggio, prima di vederci, ha parlato con papà e lo abbiamo sentito alzare la voce… dicendo che… beh… che dopo così tanto tempo, rivederlo era stupido eccetera e mi si è insinuato un dubbio… La domenica, prima di andare da Miroku mamma ci ha parlato dicendoci che aveva intenzione di organizzare una cena con il suo ex marito ma non sapeva ancora nulla. La sera da Miroku ero preoccupata e non ho… partecipato molto alla sua discussione…- Kagome annuì e gli occhi di Sango si riempirono di lacrime –Ma ieri… ieri mamma ha detto che era confermata la cena e che dovevano solo decidere il giorno… dicendoci: avete un fratello che dovete assolutamente conoscere!- Singhiozzò forte –Papà accetta la sua decisione e non ha detto nulla e a Kohaku non interessa nulla ma io… non voglio vederlo in quella cena… e come se mi confermassero che è mio fratello, che è sbagliato starci insieme… ma io lo amo Kagome!- Si abbracciarono –Ecco perché ieri lo volevo lasciare, lo volevo allontanare da me prima che fosse troppo tardi, ma non ci sono riuscita! Non ce l’ho fatta Kagome… Mi stanno punendo tutti Kagome! Perché a mamma doveva venire in mente una cosa del genere? Perché non se ne è stata ferma??- Kagome le asciugò le lacrime

-Cosa ha detto Miroku?- chiese

-Ha detto… che avrebbe escogitato qualche cosa… ma cosa può fare lui??- Singhiozzò –Siamo in minoranza e non… non… li fermeremo mai!- Lei la lasciò sfogare finché non si calmò

-Stai meglio?- Lei annuì titubante

-Vuoi mangiare qualche cosa?- domandò

-Adesso?- chiese sbigottita l’amica: erano le 17.00! Sango annuì

-Devo affogare il dispiacere nel gelato…- mormorò e aprì la porta andando in cucina seguita da Kagome. Si sedettero sul tavolo guardando la scatola con interesse finché dopo 10 minuti l’aprirono e affondarono il cucchiaio nel gelato

-Buono- dissero

-Com’è andata ieri sera? Con tutto quel casino non te l’ho chiesto- disse Sango

-Benissimo! È stato grandioso!!- esclamò. L’amica annuì

-Un giorno di questi posso venire?-

-Certo- disse lei sorridendo –Non per vantarmi ma sono bravissima! Mi hanno fatto un sacco di applausi!- disse gonfiando il petto. Guardò il cellulare e sospirò

-Ah già… chissà se Paolo glielo ha già detto…- disse

-Non mi è arrivato nulla… non lo so…- disse Kagome

-Dovevi dirglielo- sbottò Sango

-No, non lo saprà da me!- esclamò seccata. Il cellulare squillò e lei rispose mentre Sango alzava le sopracciglia. Kagome le fece la linguaccia rispondendo

-Pronto? Tom!!!!!- gridò

-Vacci piano con la voce- borbottò Sango

-Sono qua con Sango. Ti saluta- Le disse

-Salutalo- disse allegramente Sango

-Sango ti saluta- disse sorridendo –Ieri? Una figata pazzesca!! Avevi ragione!! Mi sono un sacco divertita!- Gonfiò le guance –Modesto- sbottò –Si si, tutto ok. Si… saluta Eve… si… certo, te lo saluto… ah ah… ok… allora a presto! Si, bacio. Ciao!- Mise giù e la guardò -È stata una discussione breve- disse. Sango alzò le spalle

-Ooook!- Risero e la porta si aprì

-Sango ci sei??-

-Ciao mamma!!- esclamò Sango sospirando. Kagome le sfiorò il ginocchio in segno di affetto e l’amica le sorrise –Già tornata dall’ufficio?- chiese vedendola entrare e prendere da bere

-Si, ho preso un permesso- disse –Non riuscivo ad aspettare questa sera!!- esclamò eccitata la donna. Sorseggiò –Oh, scusa Kagome! Non ti avevo vista. Come stai? Tutto ok?-

-Si, grazie signora. Lei?- domandò cordiale

-Benissimo, grazie. Soprattutto ora con questa notizia- Guardò la figlia –Pronta tesoro?- Sango annuì –Conoscerai tuo fratello… questa Domenica!!- esclamò felice –Non sei contenta?? Finalmente lo vedrai! La foto che ti avevo mostrato era vecchissima! Ma ora ci parlerai pure! Non sei eccitata? Ah, quando lo sapranno tuo padre e tuo fratello…-

-Si… che bello… wow…- disse Sango sorridendo rigida

-Chiamo subito tuo padre!! Che bello!- La donna uscì chiudendo la porta della cucina e Sango si prese il viso tra le mani

-Oh Sango- Kagome l’abbracciò e l’amica singhiozzò

-No… no no no… non voglio Kagome… non voglio che me lo presentino come mio fratello… non voglio… lui è il mio ragazzo… non mio fratello!- Singhiozzò

-Sango, guardami Sango- Le alzò il viso asciugandole le lacrime –Io ho solo un consiglio da darti… fingi che sia uno sconosciuto, avrà lo stesso aspetto del “tuo ragazzo Miroku”, ma lui sarà “tuo fratello Miroku” capisci? Dividilo in due, fa conto che siano due persone differenti. Tu sei innamorata del tuo ragazzo, non del fratello Miroku!-

-Ma Kagome, quello che mi chiedi è impossibile!! Il “mio ragazzo Miroku” è la stessa persona di “mio fratello Miroku”!! Come posso fare finta…-

-Devi Sango, devi sforzarti- disse –E’ difficile… ma è l’unico modo che hai per non commettere errori… Quella sera non incontrerai il Miroku che conosci, il tuo ragazzo, ma uno sconosciuto, tuo fratello Miroku. Mi comprendi??- chiese scuotendola

-Si… si… cercherò…- mormorò. Kagome la abbracciò

-Ho fiducia in te, so che ce la farai- disse baciandole la guancia

-Lo spero Kagome… lo spero davvero…- mormorò.

Kagome si incamminò verso la strada deserta per tornare alla propria abitazione pensando a come aveva lasciato Sango. Guardò il cell e compose il numero di Miroku. Chiamarlo… o no?

Aveva lasciato Sango con gli occhi gonfi dicendo che era tutto ok… ma non ci credeva molto… ora lei aveva bisogno del suo ragazzo! Non gli avrebbe detto nulla… quello doveva farlo Sango… però ora doveva avere qualcuno vicino… Ma si!

Lo chiamò e attese. Una voce da funerale la accolse

-Pronto??-

-Miroku? Sei tu?- chiese titubante lei

-Si… cosa?- chiese

-Morale sotto i piedi eh?-

-Già- borbottò

-Senti… immagino che questa tua vitalità sia causata dalla cena di domenica, vero?- chiese

-Già-

-Ah… senti… fa una buona cosa, chiama Sango e ti prego, tiratevi un po’ su di morale… ok?-

-Si, lo farò. Come sta?- Kagome si stupì: il suo tono di voce era tornato parzialmente normale!

-Non bene, no- rispose lei

-Ora la chiamo, vuoi parlare con Inuyasha intanto? È qua a casa mia-

-Si!- esclamò felice

-Angelo?-

-Ciao Inuyasha!- esclamò lei –Allora… che fai a casa di Miroku?-

-Cerchiamo una ragazza nell’annuario da portarci a letto- disse ironico. Lei alzò il sopracciglio bloccandosi

-Eh?-

-Ma dai che scherzo!- esclamò –Ma dai ci credi anche??- Lei sospirò

-Sciocco, non farmi prendere dei colpi!!- esclamò riprendendo la camminata

-In realtà nell’annuario sto guardando quanto sei carina- Lei alzò le sopracciglia

-Carina??-

-No, magnifica bellissima…- Lei sorrise

-Ecco bravo. No dai, a parte gli scherzi… cosa stai facendo lì da lui?-

-Studio- disse a bruciapelo. Kagome si fermò davanti all’entrata di casa sua

-Oh mio dio, scherzi??-

-No no… domani ho una verifica!- esclamò –Purtroppo per questo non riuscirò stasera a venire a casa tua…- ammise drammatico

-Ah ah… e stasera sei a casa tua a studiare?-

-Già-

-Ti penserò amore mio- disse lei

-Si, fai bene angelo, davvero! Non ne posso più…-

-Ok… senti amore devo andare, ci sentiamo prestissimo ok?-

-Si, ciao angelo-

-Ciao. Ti amo- ammise. Attese. Silenzio. Guardò il display –Ma mi ha buttato giù!- esclamò seccata –Lo uccido- Entrò –Sono a casa!!- esclamò

-Sorellina!! Aiutoooooo!!!!!- Kagome venne investita dal fratello che la guardò implorante

-Cosa succede?- chiese preoccupata

-Per domani devo fare un tema, ma io non so fare i temi!! Aiutami tu!!!!- implorò. Lei lo guardò scettica

-No- rispose staccandolo da se e guardando l’orologio. Le 19.15 “Accidenti! Devo ancora mangiare!!”

-Ti prego sorellina!!-

-Ma non lo potevi dire prima? Io devo andare via adesso!!- esclamò aprendo il frigo prendendo una pesca e del formaggio

-E dove vai?- chiese curioso

-Affari miei- sbottò

-Ah-ah!! Vai a fare le porcate con il tuo ragazzo eh??- Lei lo fulminò con lo sguardo e lo acchiappò iniziando a fargli solletico

-No invece!!- esclamò mentre lui chiedeva pietà ridendo a crepapelle

-Allora? Dove vai?- Lei mollò il fratello e guardò il nonno

-Nonno…-

-Su cara, non ti intralcerei mai!- esclamò

“Si invece…” pensò “Beh, io glielo dico” –Vado a lavorare- ammise infine iniziando la sua cena –La mamma non sa che ci vado, non lo deve sapere!- esclamò. L’anziano annuì

-Capisco… allora ti sei accorta… dei problemi che abbiamo?- chiese. Lei lo guardò

-Nonno, come posso non capire guardando… quelle?- gli chiese indicando delle buste su un angolo del tavolo –Prendo io la posta la mattina, credi non le veda?-

-Dove lavori?-

-In un pub, canto- disse veloce sparecchiando –Mi cambio e vado-

-Cosa dico a tua madre?- domandò l’anziano seguendola –A che ora torni?- Lei lo guardò

-Nonno… alla mamma non dici nulla… crederà che io sia letto da brava figlia quale sono. L’ora che torno… non so… Forse alle 23.00 ci sono- disse –Ma guai a te se mi aspetti in piedi!- Lo ammonì –Lo sai che ha detto il dottore, devi riposare!- esclamò

-Va bene… ma domani mattina…- Lei, sembrò ricordarsi qualche cosa perché batté il pugno sul palmo della mano

-Domani ho una verifica, quindi vado a ripassare a scuola. Parto molto prima quindi se non mi vedete non vi preoccupate, ok?- Il nonno annuì e Sota fece un sorrisetto –E tu che ridi?- sbottò la ragazza

-Niente- disse veloce

-Ok… ora mi cambio…- Chiuse la porta e si appoggiò alla porta sentendo i due allontanarsi giù per le scale –Scusa nonno- mormorò. Indossò i jeans e gli anfibi del giorno prima, una maglietta verde dalle spalline sottili, che lasciava scoperto l’ombelico, e si raccolse i capelli in una treccia. Infilò la giacca di jeans e fece una giravolta –Sto da Dio!- Rise e uscì –Nonno vado, ciao Sota, un bacio- Aprì la porta sentendo i due salutarla e il nonno ammonirla di stare attenta. Inforcò la bici e partì a tutta velocità

-Alla buon ora- sbottò Mikado appena la vide. Lei guardò l’orologio

-Sono in ritardo di 5 minuti!! Rilassati!- esclamò Kagome seccata

-5 minuti fanno la differenza lo sai??- disse lui. Lei buttò la giacca sulla tavola e lo guardò facendo una smorfia –Ieri sei stata brava, vedi di esserlo anche questa sera- disse gelido

-Antartide vieni e ghiacciami fino al midollo- sbottò ironica lei. Lui la guardò male poi si sedette fissandola intensamente

-Senti un po’… ce le hai delle gonne?- Lei si accigliò: ma che domande faceva edesso??

-Beh, certo-

-Usale allora, per piacere-

-Come vuole lei mio Lord!- sibilò –Ma che diavolo hai questa sera? Il gatto ti ha graffiato??-

-Più che gatto è tigre- borbottò lui

-Come?- chiese lei

-Niente… vuoi provare qualche cosa?- domandò guardando gli spartiti

-Si, così riscaldo la voce…- Lui annuì e la porta si aprì

-Oh, ciao Kagome-

-Signore- disse lei

-Che vuoi vecchio? Dobbiamo provare- sbottò Mikado ricevendo una fulminata da Kagome. Il signor Takashi, invece, non sembrò affatto turbato dal tono del giovane

-Niente… Avevo dimenticato di dire a Kagome il giorno di chiusura oltre la Domenica!- esclamò

-Credevo fosse tutte le sere- disse accigliata lei

-Scherzi? Non sono così crudele!- esclamò il signor Takashi –Giovedì- disse –Giovedì e Domenica siamo chiusi- Lei annuì

-Ok-

-Bene, tra 6 minuti apriamo- disse e uscì chiudendo la porta. Lei guardò Mikado che corrispose lo sguardo

-Ma davvero credevi che tutti i giorni lavorassimo? Ci vuole un pazzo!- esclamò. Lei fece una smorfia

-Mia madre fa anche la domenica- sbottò

-Beh, non noi- rispose. Lei lo guardò di traverso poi si schiarì la voce

-Va bene. Piantiamola. Sono pronta-

Kagome guardò l’orologio. 22.30. Acchiappò la giacca infilandosela e si stropicciò gli occhi

“Che sonno, maledizione!” Sentì la porta chiudersi e si girò di scatto –Mi hai spaventata- disse lei facendo un sorrisetto –Vado a casa, ci vediamo domani ok?- Mikado annuì ma non si mosse

-Sei stata brava- disse. Lei annuì

-Grazie. Ora vado, a domani sera!- Aprì la porta e fece per uscire ma lui la bloccò per il polso. Lei si voltò con il batticuore, intimorita da quello scatto, e lo guardò –Cosa c’è?- domandò. Lui la fissò negli occhi

-Scusa per prima, non sono stato molto carino- Lei si leccò le labbra

-Fa niente…- Guardò la mano di lui intorno al suo polso e la lasciò

-A domani!- esclamò allegro. Lei fece un passo indietro e corse via

“Oddio… perché mi ha fissata così?” Raggiunse la bici e ci si appoggiò sopra cercando di controllarsi

-Scusa…- Kagome si voltò sentendo una voce femminile. Davanti a lei c’erano un gruppo numeroso di ragazze di almeno 17 anni

-Si?- chiese lei

-Sei tu Kagome Higarashi?- chiese la ragazza in testa al gruppo squadrandola. Era carina: aveva i capelli neri lisci e gli occhi come un pozzo senza fondo, la pelle sembrava porcellana. Le ragazze dietro di lei la guardavano malissimo mormorando sommessamente

-Sono io- rispose –Cosa volete?-

-Tsk, non è nemmeno bella- sbottò una voce in mezzo al gruppo

“Lo so di non essere una gran cosa” pensò Kagome seccata –Cosa volete?- ripeté quando come un fulmine a ciel sereno capì “Oh no…” Si leccò le labbra impaurita

-Abbiamo saputo, un po’ di tempo fa che sei la… nuova ragazza di Inuyasha, e che lui ci tiene molto a te- disse la ragazza corvina –Dì, è vero?- chiese, ma continuò –Ma certo che si, ti abbiamo pedinata… A scuola siete inseparabili durante le pause… e quando siete lontani, vi chiamate sempre, almeno due volte al giorno… Come non potresti esserlo?- chiese sorridendo amabilmente. Kagome tremò leggermente –Te lo diciamo e poi vediamo se capisci, ok? Lascialo in pace, non girargli mai più attorno e non ci rivedrai mai più, capito Kagome?- Sorrise e lei rabbrividì

-Ma non fatemi ridere…- disse –Non credo proprio che mi lasciate andare così, dico bene? E poi non ho paura di voi- mentì –Anche se mi minacciate cosa credete di ottenere?- Le ragazze si guardarono poi scoppiarono a ridere divertite

-Beh, noi ti abbiamo avvertita bella… vedremo dopo se non hai paura!- esclamò una ragazza castana divertita.

Cosa c’era da ridere poi…

-Comunque, tu stacci lontano- ringhiò una ragazza con dei vivaci occhi azzurri –Altrimenti passerai dei seri guai- La ragazza corvina guardò Kagome sorridendo

-Bene, ci vediamo presto- disse e se ne andarono inghiottite nel veicolo buio. La ragazza si appoggiò alla bici tremando

-Merda! Merda rimerda!- esclamò tremando –Dio che colpo, che paura, che... che...- Il pensiero di Inuyasha la fece impensierire.

Dirglielo… o no?

Sospirò e iniziò a passeggiare avanti e indietro. Dilemma, grande dilemma! Kagome scosse il capo. La cosa sicura era che non lo avrebbe allontanato, mai! Preferiva essere odiata che lasciare il suo ragazzo!

Si mise le mani nei capelli

-Oh maledizione! Che diavolo faccio!?- urlò al cielo. Guardò i pochi puntini luminosi poi sospirando inforcò la bici allontanandosi “Sto arrivando Inuyasha, sto arrivando!”

ANTICIPAZIONI!

Vi dico solo il titolo….. “UN GIORNO DA DIMENTICARE”

Vi avrò un po’ aizzato!? XD

Ciaoooooo!!!

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Capitolo 14
*** Capitolo 14- Un giorno da dimenticare ***


Salve

Salve!! Dunque… ho avuto in questi giorni la febbre alta, ho saltato la scuola e quando tornerò dovrò recuperare tutte le verifiche di questi giorni… wow… che prospettiva interessante!! Spero quindi che il vostro ponte sia passato meglio del mio! Ma passiamo ai vostri commenti…

Fra007: cara fra, grazie per la tua recensione e soprattutto, per la tua pazienza immensa! Sono felice di averti un po’ incuriosito con le mie vecchie anticipazioni XD in effetti questo capitolo è un po’ turbolento per la coppia Sango/Miroku… spero che ti soddisfi pienamente questo 14, saluti, Amber

Inu_Kagghy: Kagome e Mikado…. Mikado e Kagome… diciamo che non ti dico niente… saltiamo questo punto proprio con le molle ok?? ^_______^ Per le oche giulive, non rimarranno impunite XD fidati!! Non sei l’unica a volerle… morte!! no dai, non proprio morte… diciamo… spiaccicate a terra investite da un tram! Spero che il capitolo ti piaccia almeno quanto piace a me! ^////^ Amber

Topolina: carissima! Non devi preoccuparti se non riesci commentare ogni capitolo, mi fa piacere sapere che tu lo legga e basta ^^- Comunque si, ho msn e, se ti fa piacere, puoi mandarmi un e-mail così ti do l’indirizzo (almeno so chi lo prende! ^////^) Un bacio Amber

DylSilvy: grazie per la tua recensione! Mi fa piacere che ti piaccia tanto XD Amber

Pillo: ciao! Non ti avevo mai visto tra le mie recensioni, sono felice che la stia leggendo e il tuo complimento mi lusinga molto ^________^ Spero questo capitolo ti piaccia! Amber

Daisy Potter: credo tu abbia dei poteri di chiaroveggenza… meglio della Cooman!! XD No, non era divertente lo ammetto V___V’’ Comunque non potevano non risaltare fuori e infatti è stata un piccola esplosione di scintille ^o^ Spero il capitolo ti piaccia e grazie per la recensione. Amber (la Cooman mi sta comunque sui coglioni anche se la trovo parecchio divertente! XD)

Bene, dopo questo vi lascio al capitolo, nelle anticipazioni non ho messo nulla perché il prossimo capitolo non so davvero come descrivervelo… è importante ma non lo è… centra ma più avanti, superficialmente adesso ma più in profondo dopo… insomma, voi LEGGETELO anche se non vi metto niente come anticipazione, ok!?!?

Ciao a tutti!! XD

Capitolo 14

Un giorno da dimenticare

Martedì. Ore 23.15

Kagome guardò la villa davanti a se e ringraziò che fosse buio, che nessuno poteva vedere la “saliva che fuoriusciva dalle sue labbra” e gli occhi spalancati.

Il giardino era immenso, la villa era immensa, la fontana, appena prima dei gradini che portavano all’enorme entrata, era immensa e luminosa insomma… una meraviglia!

Deglutì leggermente, fece un giro intorno alle lunghissime mura cercando l’entrata secondaria e quando la trovò si ritrovò senza fiato. Appoggiò la bici a terra e guardò il cancelletto chiuso in ferro.

Al di là di esso, si poteva vedere un piccolo sentierino che spariva inghiottito dagli alberi. Timorosa lo scrutò poi si leccò le labbra fissando l’ostacolo.

Sesshamaru aveva detto che era perennemente aperto…

Spinse piano ed esso si aprì senza un rumore. Sospirò grata poi con passo felpato entrò richiudendo il cancello dietro di se. Era tutto buio in quel punto e la stradina si vedeva appena…

Doveva ammettere che inoltrarsi nel buio, senza sapere cosa aveva intorno e davanti a se, la metteva a disagio ma si impose un ferreo autocontrollo iniziando a percorrerlo, incespicando leggermente. Ad un certo punto vide una piccola luce e la raggiunse scoprendo che veniva da una piccola lanterna posta su un tavolino in legno circolare. Salì i due gradini raggiungendola e guardò a destra e a sinistra: le due porte.

Doveva trovare quella della cucina, ma qual’era? Alzò le spalle e provò quella di destra aprendola. Guardò il corridoio buio e prese la lanterna percorrendo il corridoio pianissimo.

Quella era violazione di domicilio! Accidenti!!!

Comunque continuò notando che però era finita in un vicolo cieco. Accigliata ripercorse il corridoio trovando a metà una porta che non aveva notato, l’unica probabilmente. La aprì e alzò il sopracciglio vedendo degli armadietti, come se fosse in uno spogliatoio di una palestra. Capì all’istante dov’era, quindi richiudendo la porta, fece dietro front ripercorrendo il breve tratto che la separavano dall’altra porta, quella che stava sulla sinistra. Percorse velocemente il tratto all’aperto poi aprì l’altra porta: un altro corridoio. Grande!

Doveva per prima cosa entrare nella cucina che dava alle tre porte… Cos’aveva detto Sesshamaru? Una dava al salotto, l’altra nella sala da pranzo e una in un corridoio.

Bene, doveva trovare solo un corridoio! Lì era pieno di corridoi! Accidenti a loro!!!

La prima porta che incontrò la aprì e entrò trovando in un grande cucina. Senza nemmeno guardarla cercò le porte trovandone subito una. La aprì e illuminò l’interno timorosa di essere scoperta ma spalancò subito la porta

-Non ci credo! Un altro corridoio!?- sibilò pestando il piede, ma non troppo forte. Sbuffò e lo guardò: che avesse già trovate le stanze? Proseguì decisa trovando l’unica porta presente lì e la spalancò

-Oh mio Dio- mormorò guardando la lunga tavola in ebano, le sedie imbottite rosse, la stanza decorata minuziosamente e il pavimento in marmo –Oh mio Dio- ripeté richiudendo subito la porta –Sala da pranzo… oh mio Dio. Sembra di essere nel ‘700- Scosse il capo e tornò indietro “Uff… non aveva detto che c’erano dei corridoi anche qua però!!”

La porta che incontrò subito dopo, tornata nella cucina, la aprì più tremante. Sperava sul serio che non fosse nulla di sfarzoso, ma dubitava. Un nuovo corridoio, non era possibile. Imprecando lo seguì e arrivata alla porta la aprì spalancando gli occhi grigi.

Il morbido tappeto rosso era su tutto il pavimento con delle decorazioni floreali, intonate con le poltrone blu e il tavolino in vetro, o chissà in che altro materiale, i tendaggi tirati e un pianoforte in un angolo per accompagnare le discussioni che si tenevano davanti al grande camino in marmo nero. Richiuse la porta appoggiandocisi sopra leccandosi le labbra

-Che stupida che sono… credevo davvero di poter…? Ma dove mi sono cacciata?- Si sedette a terra sbuffando –Beh, tanto ormai sono qua!- Si alzò raccogliendo la lanterna e tornò in cucina dove cercò l’ultima porta trovandola quasi subito. Percorse il corridoio per nulla decorato e aprì la porta trovando un nuovo corridoio. Grazie al cielo ce l’aveva fatta! Guardò il tappeto rosso e con le lacrime agli occhi sperò che quei motivi gialli fossero solo fili di lana e non quello che sembrava! Fissò i lampadari pendenti scintillanti e improvvisamente si ritrovò davanti a delle scale, che sembravano non finire più, poi imboccò il corridoio e facendo il più piano possibile superò delle porte da cui provenivano dei rumori. Trovò il bivio, vedendo che però il corridoio continuava, e adocchiò subito la porta indicata da Sesshamaru. Corse fin lì con il tappeto che attutiva i suoi movimenti. Diede una forte spinta e essa si aprì cigolando leggermente. Si fiondò dentro e la richiuse il più piano possibile sospirando e si guardò intorno alzando le sopracciglia: ora capiva perché quella casa era così grande! Era più il guardaroba che tutto il resto!! Ma quante ore prima si doveva svegliare quello stupidone per provare tutti quei vestiti!? Percorse il corridoio raggiungendo una porta da dove sotto si poteva scorgere una luce e riguardò il guardaroba spalancando gli occhi

“Non è possibile… tre corsie piene di vestiti… ha tre corsie… non ci credo!” Scosse il capo e appoggiò la lanterna dove non poteva fare nessun danno e aprì la porta cercando di sorridere. Si guardò intorno e rimase senza fiato dalla bellezza di quella camera.

Le pareti erano di un bel colore panna, il pavimento sempre in marmo bianco, il lampadario aveva scintillanti pendenti che faceva giochi di luce sui muri, il letto a baldacchino a due piazze aveva le cortine chiuse in un nastro giallo con dei soffici cuscini azzurri, una porta conduceva sicuramente al bagno che non volle assolutamente vedere e appoggiata alla parete c’era una enorme scrivania con accatastati un sacco di tomi enormi e sulla sedia Inuyasha dormiva alla grossa.

Kagome sorrise passando davanti al camino acceso e lo guardò. Beh, ok che c’era freddo, ma non esageriamo! Si strinse nelle braccia. Beh, non che ci fosse caldo in quella casa, anzi! Sorrise e gli si avvicinò di soppiatto. Gli sfiorò con la mano il viso e lui mugugnò facendola sorridere. Gli baciò il collo mordicchiandoglielo e passò al mento, alla guancia leccandogli le labbra piano. Lui aprì gli occhi e la fissò

-Ciao amore- disse lei. Lui la fissò stralunato poi si alzò di scatto completamente sveglio

-Ka… Ka… Ka…Ka…- balbettò indicandola

-Kagome, si. Stai bene?- chiese preoccupata lei

-Tu, che fai qua? Come sei entrata? Dove? Come… io…-

-Calma…- disse lei avvicinandosi e cingendogli il collo con le braccia alzandosi in punta di piedi. Lui le cinse i fianchi con il braccio –Essendo che non potevi venire sono venuta io, ho fatto male?- mormorò sulle sue labbra. Lui la baciò

-No. Mi stavo giusto annoiando-

-Dormivi alla grande- disse lei annuendo. Lui fece una smorfia fissando i libri aperti –Come sei messo?- domandò alludendo allo studio

-Spero bene- disse sospirando –Come sei entrata?- chiese avvicinandosela ancora di più al suo corpo e guardando la finestra chiusa

-Non di certo da quella!- esclamò ridendo sotto i baffi lei

-Meno male… siamo al terzo piano, sai… visto che non sei spiderman…!- Lei gli fece la linguaccia

-Comunque ho ricevuto una qualche informazione dal tuo adorato fratello, quindi ne ho approfittato- disse

-Mmmmh, mio fratello eh? Lo ringrazierò- disse baciandola e prendendola in braccio portandola verso il letto

-Dai! Ma io ero solo venuta a salutarti!- esclamò –Pensi solo a quello!?-

-Sono un uomo- disse semplicemente

-Uffi… la prossima volta resto a casa- borbottò

-Perché?- chiese ridendo lui

-Perché vengo per fare un covino e tu mi metti subito le mani addosso!- esclamò imbronciandosi. Lui si accigliò

-Un cosa…?-

-Una coccola! Un covino! Come lo vuoi chiamare?- chiese lei incrociando le braccia

-Ma io non capisco di che parli- mormorò. Lei lo guardò accigliata

-Mai fatto un covino??- chiese sbalordita. Lui scosse il capo confuso –Ma questo non è possibile! Tua madre da piccolo non ti faceva le coccole?- chiese. Lui la mise giù e le voltò la schiena

-No angelo… la mamma è morta quando sono nato- disse. Lei si portò le mani alla bocca scioccata. Si avvicinò a lui guardando il corpo rigido sotto la maglietta nera. Lei gli sfiorò la mano contratta e quella si rilassò

-Mi… mi dispiace Inuyasha… non lo sapevo… perdonami…- mormorò abbracciandolo. Lui la strinse sorridendola tristemente

-Non preoccuparti… non è un problema- disse

-Si invece, lo è!- esclamò guardandolo e sfiorandogli il viso –Mi dispiace tanto per la tua mamma- disse. Lui le sorrise

-Papà ora non entra più in camera della mamma e l’ha fatta chiudere a chiave, così come l’aveva lasciata lei… è chiusa da 18 anni…- disse. Lei sospirò e si sedette facendolo sedere vicino a lei appoggiando la testa sulla sua spalla. Lui le cinse le spalle

-Mi dispiace tanto- disse –Non volevo rattristarti- disse

-Dai, sei tu che ora mi sembri ad un funerale!- esclamò lui alzandole il viso baciandole il naso –Se mi insegni ti posso fare le coccole, ok?- Lei sorrise

-Davvero?- Lui annuì e lei si alzò in piedi –Mettiti il pigiama dai!- esclamò togliendosi le scarpe veloce. Lui la guardò

-Cosa?-

-Fallo fallo!!- esclamò lei eccitata. Lui obbedì mettendosi una maglia a maniche corte e dei pantaloncini. Lei si tolse veloce i jeans e lo tirò sotto le coperte spegnendo la luce

-Ehi, questa cosa mi piace- disse lui

-Scemo! Non è come credi tu!- esclamò mettendolo sul fianco e gli si strinse contro con la schiena appoggiando la testa al suo braccio –Ecco, adesso tu mi metti il braccio intorno alla vita e mi accarezzi la pancia- disse chiudendo gli occhi

-E queste cose… sono le coccole?- chiese lui ubbidendo

-Si, sono rilassanti…- mormorò

-Che fai? Dormi?-

-No- sussurrò

-A me sembra il contrario- disse contrariato

-No, non dormo, vedi?- disse a fatica soffocando uno sbadiglio

-Come torni a casa?- chiese lui

-Ho la sveglia presto, alle 4…- mormorò alludendo al cellulare

-Capisco- Le baciò la guancia –Intanto dormi-

-Si… ma… amore?-

-Cosa?- chiese lui sfiorandole il viso

-Oggi com’è andata da Paolo? Tutto bene?-

-Certo, perché?-

-Nulla. Avete parlato di qualche cosa tu e lui? Da uomo a uomo?-

-No, nulla di che- disse –Ora dormi- Lei annuì più rilassata

“Strano che non gli abbia detto nulla…”

E in quella posizione dimenticò Sango e Miroku, il fan club, Mikado, sua madre e tutto il resto. In quella stanza, e in quel momento, c’erano solo lei e il suo amato Inuyasha…

La settimana passò velocemente.

Mikado non si comportò più in modo strano nelle serate a venire; Paolo l’aveva chiamata dicendole che non aveva detto nulla ma che era assolutamente contrario; Sango e Miroku, più i giorni scorrevano, più diventavano taciturni e pallidi mentre la giovane, non riusciva più a stare attenta alle lezioni rimanendo con gli occhi fissi sul libro; la madre di Kagome aveva dovuto disdire l’appuntamento di quel Sabato, perché purtroppo doveva lavorare; Kagome, dal suo canto, faceva tutto come al solito, incontrandosi con Inuyasha eccetera, senza pensare più di tanto a quel Martedì sera. Ma sapeva che presto o tardi sarebbero tornate, se lo sentiva dentro…

E non sapeva quanto aveva ragione…

Sabato. Ore 12.30

Kagome camminava per il corridoio che portava alla terrazza dove il suo ragazzo la stava sicuramente aspettando. Il pranzo in mano era più abbondante del solito, dopotutto aveva promesso a Inuyasha che quel giorno glielo avrebbe preparato…

-Ma che brava- Kagome si voltò di scatto con il piede su primo gradino.

Quei gradini erano stati maledetti probabilmente…

-E così, stai portando il pranzo a Inuyasha eh?- La ragazza corvina le sorrise amabilmente e Kagome si irrigidì notando il fan club

“Fantastico, anche della mia scuola sono!” pensò

-Vedo che non hai seguito il mio consiglio, eh?- Alzò le sopracciglio per il suo mutismo –Cos’è? Il gatto ti ha mangiato la lingua?- chiese divertita. Le ragazze sghignazzarono divertite

-No, nessuno ha mangiato niente…- disse Kagome –Cosa volete ancora?- La ragazza corvina le si avvicinò pericolosamente e d’istinto Kagome fece un passo indietro. La ragazza le prese il mento in una presa ferrea sbattendola contro il muro facendole mancare il respiro

-Sai cosa abbiamo fatto ad altre ragazze che non ci avevano ascoltato? Ne hai idea?- chiese con uno strano tono –Sono finite in ospedale la maggior parte! E Inuyasha sai quanto è importato? Zero! Zero!- esclamò strattonandola –Credi che con te sarà diverso? Povera illusa!- La colpì al viso e Kagome la guardò male con l’orecchio che fischiava

-Troia!- ringhiò colpendola a sua volta –Rimettimi le mani addosso…-

-È una minaccia!? Ragazzina!- Una ragazza le si avvicinò prendendole le braccia

-Ora ti insegniamo noi cos’è il rispetto per le tue sempai (Sono gli studenti più grandi, naturalmente ^^nd)!!- ringhiò afferrandole i capelli tirandoglieli la ragazza corvina

-Lasciami!- gridò cercando di staccarla graffiandola sul viso colpendo la ragazza con i vivaci occhi azzurri

-Stro…-

-Ma bene, bene, bene! Ma guarda cosa abbiamo qua!- Tutti si girarono alla voce femminile

-Rin- mormorò Kagome vedendo la ragazza con le mani sui fianchi e con un sorriso gelido

-Sempai- dissero mollandola.

Kagome si massaggiò gli avambracci indolenziti

-Sempai Kana- disse la ragazza corvina –Cosa la spinge qua?- chiese

-Taci Sakura!- esclamò Rin sempre con voce calma e il sorriso –Ma brave, bravissime!- Batté le mani –Proprio una bella figura ci fate! Non c’è che dire!!- Allargò il sorriso fissandole gelidamente –Allora… vediamo… ditemi, che succederebbe se io ora andassi su per quella scala e dissi a Inuyasha quello che ho visto, mh?- Tutte sbiancarono –Sicuramente vi picchierebbe, come minimo, e, peggio, non vi rivolgerebbe mai più la parola… mh, che ne dite?- chiese e fischiettando salì le scale lentamente

-Sempai!- Lei si girò annoiata

-Si?-

-Non… non dirlo a Inuyasha…- pregò Sakura leccandosi le labbra aride –Non lo faremo più, scusaci-

-Idiota!- ringhiò Rin –Non è con me che ti devi scusare- Tremarono e si voltarono verso una scioccata Kagome

-Scusaci- dissero all’unisono

-Niente- mormorò lei

-Vieni Kagome? Stavo giusto andando da Inuyasha per chiedergli una cosetta!- esclamò Rin indicandole le scale. Kagome si chinò per raccogliere il pranzo caduto

-Non è finita qua… bastarda- Kagome alzò il viso verso la ragazza dagli occhi azzurri che, dopo averla squadrata con odio, se ne andò.

La ragazza tremò e raggiunse Rin che la fissò

-Stai bene?- chiese

-Si- rispose

-Ti hanno proprio conciato male, eh?-

-Solo una brutta sberla, non ho niente- disse massaggiandosi il punto colpito –Non dire nulla a Inuyasha- pregò. Rin le sorrise

-Hai presente che casino ci monta? Non lo farei mai!- esclamò. Kagome sospirò

-Comunque sei stata bravissima prima- disse –Le tieni a bada come dei cuccioli al guinzaglio!- Rise e Rin la seguì

-Hanno solo paura di quello che potrei dire ma…- La guardò –Io starei molto attenta Kagome… non le ho calmate del tutto, lo so. Torneranno prima o poi e io ci starei attenta… La prossima volta non te la caverai con una sberla- Proseguì su per le scale e dopo aver contemplato per un momento la sua schiena la seguì

-Koga è fortunato- le disse alla porta. Rin sorrise

-Credo anche io- Aprì la porta sorridendo –INUYASHA!!- gridò alzando la mano

-Dio Rin, ma abbassi la voce?- sbottò il ragazzo appoggiato con la schiena al muro –Ciao angelo- disse baciandole la guancia –Ci hai messo una eternità- osservò accigliato

-Scusa- disse abbracciandolo –Mi hanno fermata delle amiche- rispose

-Capisco- disse stringendola e baciandole la testa –Cosa succede Rin? Cosa ti porta nel nostro paradiso?- scherzò facendo ridere Kagome

-Non voglio deturpare il vostro angolino d’amore…- disse ironica -ma ti volevo parlare di Miroku- disse sedendosi a gambe incrociate. I due si misero davanti a lei imitandola

-Cosa vuoi sapere?-

-Da un po’ di tempo è strano. Cioè, lo era anche prima… ma da quando è tornato da Amsterdam non è più lo stesso, capisci?- I due annuirono –E’ successo qualche cosa? Riguarda Sango?- chiese –Non per sparlare di una amica Kagome, per carità, ma… mi chiedo se il problema sia lei- I due si guardarono

-Rin, ci sono delle cose… che non possiamo dirti, capisci? Devi chiedere a Miroku, noi non diremo nulla- rispose Inuyasha –Mi spiace, ma non lo sa nessuno e se Miroku vuole dirvelo… lo farà lui- Rin annuì

-Allora c’è davvero qualche cosa che non va- Guardò il cielo –Comunque grazie. Chiederò al diretto interessato- Si alzò –Ora vado, non vi voglio più togliere tempo- Li superò colpendo alla fronte il ragazzo poi guardò Kagome –Ciao- disse sempre fissandola. Kagome recepì il messaggio nei suoi occhi e annuì

-Ciao- disse “Starò attenta, grazie Rin” pensò. La ragazza sorrise e alzando la mano uscì

-Che strana ragazza- sbottò lui massaggiandosi il punto colpito. Kagome sorrise e lo baciò

-Ma ci vuole bene- Lui sorrise e la strinse

-Già-

-Domani è Domenica…- osservò Kagome appoggiandosi alle mani per guardare il cielo con qualche nuvoletta

-Si, speriamo che vada tutto bene… E che Miroku torni tra noi! È pallido da sembrare un fantasma!- esclamò contrariato. Lei annuì

-Anche Sango... Deve essere terribile...- commentò –Poverini- disse

-Ti va questa sera di vederci?- chiese lui. Lei lo guardò

-Questa sera ho un impegno, ma se vuoi ci vediamo verso… la Mezza- Lui annuì

-Ottimo, vengo io, va bene?-

-Mi porti da qualche parte?- chiese sorridendogli

-Si…- Si sorrisero poi il viso di lei si oscurò –Cosa c’è?-

-Vieni… non vieni con la moto… vero?- chiese. Lui alzò gli occhi al cielo

-Vengo con la macchina, va bene?- Lei si illuminò gettandogli le braccia al collo

-Grazie!-

-Con calma angelo, vuoi spaccarmi la schiena? Non sei esattamente una piuma per buttarti così!- disse lui con una smorfia di dolore ma con un velo di ironia. Lei gli fece la linguaccia dandogli un leggero pugno sullo stomaco

-Non sono grassa!- Lui le diede un buffetto sulla guancia e lei sorrise –Comunque vado, la campana suona e non vorrei che Sango si fosse buttata giù dalla finestra- disse alzandosi in piedi. Lui la imitò

-Io resto ancora un po’ qua. Ci vediamo stasera, ok?-

-Ok- Gli diede un veloce bacio poi uscì in silenzio mentre lui fissava l’orizzonte senza in realtà vederlo…

Domenica. Ore 18.05

Sango si sedette sul letto sospirando profondamente

-Calma… calma…- mormorò alzandosi e riprendendo a camminare avanti a indietro.

La maglietta nera e la gonna del medesimo colore la facevano sentire un po’ nervosa ma sua madre, aveva speso un patrimonio. Sarebbero andate in un ristorante di stralusso e il povero Kohaku aveva dovuto indossare una cravatta.

Povero bambino!

Aveva appena parlato al telefono con Miroku che era un fascio di nervi, come lei del resto…

Cercò di ripensare a quello che le aveva detto Kagome, doveva essere un estraneo in tutto e per tutto, doveva fare finta di non conoscerlo assolutamente. Con calma…

La porta si aprì e Kohaku entrò facendo sorridere Sango. Era un tantino ridicolo…

Kohaku, con il viso rosso e una smorfia che delineava la bocca sottile le si avvicinò

-Mamma ha detto di scendere… se non ti muovi credo che andrà in crisi isterica! “La piega di là, la piega di qua! Caro, metti a posto questo, la cravatta! Kohaku, mi raccomando, comportati bene…” Bleh! Ma chi me lo ha fatto fare??- Sango sospirò

-E a me lo dici?- chiese appoggiandogli una mano sulla schiena e spingendolo fino all’entrata.

Il silenzioso tragitto in macchina era stato rotto solo dalla voce della madre che raccomandava, per l’ennesima volta, ai figli di comportarsi bene e di non sporcarsi con il cibo. Sango pensò che se fosse servito per uscire dal ristorante subito, si sarebbe versata addosso di tutto. Naturalmente non voleva morire, quindi scartò l’idea pensando alle urla che avrebbe fatto la madre. Il padre, sembrava una corda di violino e non aveva ancora emesso un fiato.

Entrarono nel ristorante e la madre disse il nome del tavolo prenotato, si sederono e attesero i loro ospiti che non tardarono ad arrivare. La matrigna di Miroku era davvero molto bella con quei capelli lisci biondi e gli occhi turchesi, il padre assomigliava moltissimo a Miroku se non che aveva gli occhi scuri ed era un po’ più robusto, Miroku invece era bellissimo.

Sango trattenne il respiro come ogni volta che lo vedeva, del resto.

Il ragazzo indossava dei pantaloni neri e la camicia bianca, i capelli li aveva sciolti e stava… da Dio…

Si guardarono per un istante poi lei distolse lo sguardo cercando di non fare trasparire nessuna emozione sul suo viso.

Dopo un veloce saluto dei genitori, la madre di Sango presentò lei poi Kohaku

-Miroku è di tre anni più grande Sango- La informò

-Ah, si?- balbettò guardandolo dall’altra parte della tavolata

-Che scuola fai… Sango?- chiese lui incurante

-Faccio il Linguistico… qui alla statale- rispose meccanicamente

-Davvero? Anche Miroku!- esclamò il signor Kazana

-Allora ogni tanto potreste fare la strada insieme, che ne dici Miroku?- chiese la signora Koshuzo

-Credo sia un ottima idea- disse

-Così vi conoscerete meglio. Come ti trovi a scuola? Lo studio?-

Sango non riusciva a non fissarlo. Non perdeva nessun movimento. Il tic al sopracciglio quando sorrideva, il movimento della mano quando prendeva in mano qualsiasi cosa, la profondità dei suoi occhi quando incontravano i suoi regolarmente, le piccole domande futili che le rivolgeva anche se sapeva già la risposta…

I genitori del ragazzo le avevano fatto delle domande e lei aveva risposto lo stretto necessario come aveva fatto il fratellino che, poverino, non ne poteva più di rimanere seduto.

Avevano finito di cenare e tra poco sarebbero tornati a casa visto che, i ragazzi, sarebbero andati a scuola il giorno seguente. Sango stava riprendendo il controllo della situazione, appena vide che mancava poco alle 22.30, ma non aveva fatto i conti con la matrigna di Miroku che gentile le porse la domanda che la fece andare in tilt

-Hai il ragazzo cara? Sei così bella che mi stupirei se non ce l’avessi- disse accigliata. Sango non lo vide, ma immaginò che da dietro il bicchiere Miroku avesse sorriso

-Io? Io… ecco io io…- balbettò diventando viola. Strinse i pugni sotto il tavolo cercando di prendere aria –Io…-

-Oh, scusami. Non è una domanda opportuna- disse la donna –Non devi rispondere per forza cara- la rassicurò facendola tornare un po’ del suo normale colore

-Oh, no di certo che non ce l’ha!- esclamò ridendo la signora Koshuzo attirando l’attenzione di tutti. Miroku corrugò le sopracciglia e Sango la fissò preoccupata –Io e mia figlia ci diciamo tutto, vero tesoro? E poi lei deve pensare allo studio, non ha tempo per certe sciocchezze-

Kohaku alzò le sopracciglia ma rimase muto mentre Sango si mordeva le labbra: ma come osava? Anche Miroku era particolarmente atterrito e la giovane matrigna assunse un aria greve

-Ma certo…- disse poco convinta guardando Sango che aveva abbassato gli occhi

-Scusate- disse alzandosi –Torno immediatamente- Sango si allontanò veloce e Miroku la guardò scomparire dietro l’angolo della sala che portava ai bagni. Improvvisamente sentì un lieve tocco alla gamba e si girò verso Kohaku. Si fissarono per dei lunghi momenti poi il bambino alzò il sopracciglio

-Scusatemi. Vado a lavarmi le mani- disse Miroku sorridendo e alzando la sedia senza il minimo rumore si allontanò. Guardò il bagno delle donne e ci entrò senza farsi troppi problemi vedendola all’istante. La giovane aveva la schiena contro il muro, lo sguardo rivolto al pavimento e il respiro pesante e irregolare. Fece un passo avanti

-Fermo lì Miroku, ti prego. Non muoverti- disse con voce debole lei

-Sango- la chiamò lui facendo un passo verso di lei che si ritrasse

-Ti prego Miroku, non ti avvicinare, non adesso- Scivolò verso terra nascondendo il viso tra le ginocchia. Lui sospirò e chiuse a chiave il bagno delle donne con due giri

-Tesoro, lo sapevi che sarebbe stato difficile, lo sapevi- disse senza muoversi

-Beh, non volevo saperlo!- singhiozzò –La mamma non capisce nulla! Ha capito mio fratello! Anzi, nostro fratello, e non la mamma- disse scosse dai singhiozzi. Lui sospirò e le si sedette accanto senza toccarla –La tua matrigna capisce di più, lei è comprensiva! Mamma invece pensa solo a se e a quello che è meglio per lei! La odio!- Lui le circondò le spalle con un braccio stringendola a se in un gesto protettivo premendole le labbra contro la massa di capelli. Lei si lasciò andare singhiozzando

-Non ti preoccupare amore mio… non pensare a tua madre… ci siamo solo noi due…- mormorò e lei pianse ancora più forte disperata

-Come vorrei che sparissero tutti- singhiozzò

-Lo so, ma non è possibile amore-

-Ti amo tanto- disse tamponandosi gli occhi contro la sua camicia

-Anche io ti amo tanto, tantissimo-

-Andiamocene via, per piacere… non voglio stare qua- disse mentre i singhiozzi diminuivano. Lui le sfiorò la guancia

-Ok- Si alzarono e lei si lavò la faccia facendo poi un respiro profondo per calmarsi

-Ci sono- disse. Lui le prese le mani allargandogliele per vederla meglio

-Sei bellissima-

-Grazie- disse arrossendo

-Andiamocene và, mi sono già rotto le palle di tutti ‘sti qua- ringhiò quasi facendola ridere. Aprì la porta e uscirono

-Sango finalmente!- esclamò la madre appena la vide lanciandole uno occhiataccia

-Mamma, vado a casa. Sono molto stanca. Scusatemi- disse sorridendo agli ospiti

-Siedi Sango. Andrai via con noi- disse suo padre facendole segno di sedersi

-Domani ho scuola e una interrogazione di sicuro- mentì –Dopotutto, devo pensare allo studio. Giusto?- chiese alla madre. La donna boccheggiò

-È buio, non puoi andare da sola- disse

-L’accompagno io- propose tempestivo Miroku –Anche io sono molto stanco-

-Va pure. Noi torneremo a casa tra qualche ora- disse il signor Kazana congedando il figlio –Sango, è stato un piacere-

-Il piacere è solo mio- disse lei sorridendo poi uscì seguita da Miroku che scoppiò a ridere divertito –E ora perché ridi?- chiese lei accigliata

-“È stato un piacere!” come no!!- Lei fece una smorfia

-Non sei molto carino- sbottò –Comunque ti va di venire a casa mia?- chiese lei. Lui sorrise

-Allora prima passiamo da casa mia che prendo la moto, faremo prima- Lei annuì e i due si allontanarono prendendosi per mano.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15- Licenziamento ***


Salve a tutti

Salve a tutti!! Dunque dunque dunque… Come vi ho già detto nello scorso capitolo, questo quindicesimo vi potrà sembrare un po’… come dire… insignificante… ma è comunque significante per la storia e per i prossimi capitoli: spero quindi che non vi annoierete e di ricevere tante recensioni. Dopo ciò vi lascio ai miei commenti per le vostre stupende recensioni:

pillo: eh eh… non sei l’unico a cui stanno su quelle del fan club, sinceramente alcune di loro stanno su anche a me anche se comunque un po’ le capisco… Poverine! Mi fanno una pena immensa!! V______V’ in effetti se ci si pensa attentamente quelle del fan club sono tutte legate a Inuyasha che, effettivamente, le ha trattate proprio di merda! Aspetto una tua futura recensione, Amber ^0^

topolina: Sono contenta che questa fic ti piaccia così tanto! Devo dire che tutto questo successo per la seconda parte non me l’aspettavo proprio!! Di solito i continui non sono mai il massimo (vedi i film ad esempio), ma a pensarci questo è semplicemente l’evoluzione della storia, cosa totalmente diversa! Vabbè, questa è la mia solita para che non centra nulla con la storia… ehm ehm… ti ringrazio tantissimo per la recensione e a presto! Amber

Keira tmnt: Una nuova lettrice! Che bello!! Adoro queste piccole scoperte! Sono felice che la mia fic ti piaccia tanto (prima e questa parte compresi) *o* Spero continuerai a leggerla e a recensirmi! Con affetto Amber

DylSilvy: Beh si… a Sango e a Miroku non è andata benissimo, però su, diciamo che poteva andare peggio! ^_^’’ Eh Kagome… povera ragazza! Vedrai, vedrai! Grazie per la recensione! Amber

Inu_Kagghy: ^__^ quando leggo le tue lunghe recensioni rimango sempre senza parole! (10 ore di scuola!?!? @____@ cade la pioggia…) ehm… cominciamo comunque ringraziandoti, sono sempre felice di leggere una tua nuova XD Comunque c’è una cosa che non capisco, perché hai detto (riguardo ai suoi genitori) che “rimane sempre solo”??? Guarda che lui il padre ce l’ha! Si, si, si! Altrimenti non so cosa volevi dire, nel senso, che ci sia stato un malinteso? Nooooooo, Rin non le comanda! Diciamo che le intimorisce! Rin è comunque amica di Inuyasha no??? ^__________^ adoro quella scena che le azzittisce tutte!! XD Uhm… il capitolo spero ti soddisfi (bwahahahahah! Vi faccio sempre penare!!), aspetto un tuo commento ^.^ Amber

Daisy Potter: Oh! Meno male, qualcuno che mi fa un commento sulla madre di Sango! Argh! Hai proprio ragione, è stata cattivissima!! Crede di conoscere la figlia, ma in realtà non sa nulla di lei (beh no… è comunque sua figlia… diciamo che non sa TUTTO di lei!). Eh, per il fan club… adesso si vedrà, comunque dai, ad una piccola svolta non manca tanto (ricordo: questo capitolo può sembrare insignificante ma in realtà…)! Spero di ricevere un tuo commento XD Amber

Fra007: ah! Anche io adoro la coppia Inuyasha/Kagome, infatti scriverne altre mi risulta molto complicato!! Davvero la descrizione era fatta così bene? io l’ho trovata un po’… scarpetta ecco, diciamo che a ripensarci oggi, l’avrei potuta fare meglio U_______U Sono felicissima che la scena dei fratelli ti sia piaciuta, è una delle mie preferite e… beh, i loro sentimenti mi sono venuti troppo naturali! Poveri ç______ç Aspetto una tua recensione!! Amber

Bene, dopo questo breve intervallo vi lascio alla storia! Spero proprio che il capitolo vi piaccia! XD Un saluto e a presto

Amber-la-più-Sfaticata-che-ci-sia

(mi spiace per il ritardoooooooooooo!!!!!!)

Capitolo 15

Licenziamento

Mercoledì. Ore 22.36

Kagome stese le braccia sul tavolo e sbadigliò rumorosamente

-Fai le ore piccole?- chiese Mikado incrociando le braccia e appoggiandosi alla porta aperta. Lei lo guardò annoiata e si alzò facendo ondeggiare la gonnellina nera

-Anche… ma è la scuola che mi sta distruggendo. Sono indietro- Guardò l’orologio del cellulare –Devo andare… Ci vediamo dopodomani- disse sorridendogli. Lui la fissò e lei si leccò le labbra –Cosa c’è?- chiese nervosamente scostandosi una ciocca di capelli e distogliendo lo sguardo

-Sai… forse è una mia impressione ma… è da un po’ che mi eviti, o sbaglio?- Lei si mise la borsetta a tracolla

-Ti, sbagli. Non ti sto evitando. Ora devo andare, ciao- Cercò di superarlo ma lui sbatté la mano sul muro senza lasciarla passare –LA VUOI SMETTERE??- gridò lei pestando il piede -È da qualche giorno che fai così? Mi dici cosa vuoi?- chiese

-Cosa voglio?- chiese lui guardandola senza in realtà vederla –Tutto… e niente- disse focalizzandola. Lei fece un passo indietro venendole in mente Inuyasha

-Ehi… non dire queste… stupidate, ok? Devo andare a casa e… non devi lavorare?- chiese cercando di deviare mettendo distanza tra di loro

-Sai cosa c’è di buffo?- Kagome scosse il capo –Perché tu? Insomma… posso avere tutte le ragazze che voglio no? Ma… perché proprio tu?-

“Me lo sto chiedendo anche io” Mikado le prese il polso delicatamente e lei rimase immobile –Cosa fai?- chiese lei.

Le dite di lui bruciavano come fuoco sul suo polso. Quella vicinanza la metteva a disagio, non voleva che succedesse quello che invece credeva che stesse succedendo e se succedeva, quello che credeva che stesse succedendo, non le piaceva proprio!

-Non faccio nulla… eppure, sei solo una ragazzina…-

-Già- disse lei corrugando le sopracciglia. Ma dove voleva arrivare adesso? –Senti, tu lasciami, e io ti ascolto, ok?- Lui ubbidì e lei sospirò rilassandosi

-Ascoltami… è da un po’ che ci penso… è un’idea pazza lo so ma… sai, conoscendoti io… io…-

-Tu…?-

-Mi sono… credo di essermi…-

-Oh Kagome! Ma sei ancora qua?- Loro si voltarono

-Signor Takashi!- esclamò lei grata “Sono così felice di vederla!” –Stavo per l’appunto andando. Mikado… continuerai il discorso dopodomani, ok? Bene, notte- Kagome si dileguò in un istante fuori dal locale e più in fretta che poté inforcò la bici guizzando via. Non sapeva cosa poteva volere da lei Mikado, ma l’inizio del discorso non era stato proprio dei migliori…

Doveva ammettere però che aveva dei bellissimi occhi…

Si fermò davanti ad una cabina e ci mise dentro una vecchia scheda che conteneva ancora qualche spicciolo poi chiamò Inuyasha

-Pronto?-

-Inuyasha!-

-Kagome? Ma dove sei?- chiese lui perplesso

-Fuori… posso venire lì un po’?-

-Va bene! Vieni subito?-

-Si! Che stai facendo di bello??-

-Non ci crederai mai- disse lui beffardo

-Ahhhhhhhh! Guarda che lo becco lo stesso, sai?-

-Ne sono certo!- concordò lui. Ci fu un breve silenzio

-E allora?- domandò lei corrugando le sopracciglia

-E va bene… Sto studiando!- rivelò lui

-A quest’ora!? Sei pazzo amore mio- rise lei

-Sono pazzo si, ma di una bellissima ragazza che questa volta non sfuggirà alle mie grinfie con le sue moine- Lei sorrise maliziosa

-Però le mie moine ti piacciono eh?-

-Mmmmh, vedi di insegnarmele allora…-

-Non supererai mai la maestra amore mio-

-Ah! La maestra!- la beffeggiò lui –Chi è che ti ha insegnato quel giochino…-

-AHHH! MAIALE!- gridò lei

-Però ti piace il maiale eh?- Lei arrossì

-Ehm… io… ecco…- balbettò

-Si??-

-Beh… te lo dico dopo- biascicò

-Mh… sento un certo movimento… si, è meglio che questo discorso lo finiamo. Ho voglia di fare certe cosette con il tuo corpicino da bambina- la prese in giro lui

-Te la faccio pagare- Lei si schiarì la gola

-Mmmmmmh, si… non vedo l’ora- Kagome fletté le ginocchia imbarazzata

-Mi vado a cambiare e vengo- bisbigliò

-Ti vai a cambiare…? Il mio angelo ha qualche problemuccio?- chiese ironico

-Me la paghi- ringhiò lei astiosa

-Ti aspetto-

-E io non vengo- lo sfidò lei incrociando le braccia al petto

-Non resisterai nemmeno due ore- disse lui beffardo. Lei arrossì

-Scommetti?- balbettò lei

-Ci sto-

-E cosa scommettiamo?- chiese lei –Se vinco io farai tutto quello che voglio per un intero giorno!- esclamò –Verrai con me al parco dei divertimenti!- decise

-Accordato. Ma se vinco io… Domani lo faremo…-

-INUYASHA!- gridò lei scandalizzata

-Aspetta! Non ho mica finito!- esclamò lui

-Cosa?- chiese esasperata –Se vinci?-

-Lo faremo nel bagno dei professori e nella sala insegnanti!- esclamò. Lei avvampò

-Mai!!- esclamò angosciata –Sei fuori!?-

-Erotismo diciottenne, che ti devo dire?- Lei boccheggiò

-Ok-

-Deciso- concordò lui

-Allora a domani- disse lei leccandosi le labbra

-A dopo- precisò il ragazzo

-Sei un maiale-

-Continuo a dire che il maiale ti piace parecchio quando ti tocca e ti bacia eh?-

-Ciao- disse veloce lei

-Ciao!!- esclamò felice. Lei mise giù veloce e respirò a fondo appoggiandosi al vetro della cabina

-Mai, in sala professori… mai! Mi ammazzo piuttosto!- Si leccò le labbra aride –Aspettare fino a domani… che suicidio…-

Andò a casa e il più piano possibile ed entrò in camera dove guardò l’ora. Le 11.45

-Oh mio Dio…- sospirò lei infilandosi il pigiama e mettendosi a fare i compiti senza riuscire a concentrarsi. Strinse le labbra e sospirò esasperata “Forse è meglio provare a dormire” pensò sfregandosi una gamba con la mano. Andò in bagno e ne uscì verso le 12.00 andando poi a dormire.

I minuti passavano lenti.

Kagome sul letto a occhi sbarrati si rigirava in continuazione. Non riusciva a toglierselo dalla testa. Sembrava un martello!!

I tratti dolci del viso, gli occhi scuri profondi, la linea del suo collo, il torace…

“BASTA ACCIDENTI!” pensò mettendosi a sedere. Prese l’audio cd e si infilò gli auricolari

Le 12.12…

I minuti passavano.

La mano calda che le sfiora il fianco, il corpo steso sopra il suo, le braccia che la stringono per la vita… Kagome si sfilò veloce gli auricolari accaldata. Scalciò le coperte e si alzò in piedi accendendo la luce.

Guardò l’orologio. Le 12.15. Scandalizzata dal tempo, che non voleva passare, iniziò ad andare avanti e indietro, ma nemmeno così riusciva ad avere pace. Si mise a sedere sulla sponda del letto e lisciò le coperte

“Non posso cedere… non posso… non ce la faccio…” Si stropicciò le mani poi si alzò –Al diavolo!- bisbigliò vestendosi e aprendo la finestra valutando le possibilità di un salto. Spense la luce e scavalcò con agilità il parapetto appoggiando i piedi sul tettuccio di casa davanti alla porta. Fissò timorosa il suolo.

Un salto di almeno un metro emmezzo, forse un po’ di più… Prese un bel respiro e saltò finendo in piedi. Fece una risatina poi presa la bici schizzò veloce verso la villa.

Non si fermò neppure un istante come la prima volta e proseguì sicura lungo tutti i corridoi, si fermò solo quando appoggiò la schiena alla porta chiusa del guardaroba

-Arrivo…- sospirò prendendo fiato poi guardò l’altra porta che aveva la luce accesa. Si avvicinò di soppiatto poi la aprì. Inuyasha, seduto comodamente sul letto, la guardò e sorrise

-Vittoria- disse guardando l’orologio –Un ora e 50 minuti- Lei incespicò le labbra

-Odioso- sbottò –Lo hai fatto apposta!- esclamò lei seccata

-No, io?- chiese innocentemente lui –Ma che dici?-

-Buffone- Kagome scosse il capo e gli si avvicinò –Essendo che sono… particolarmente fuori… non so se saprò rispondere delle mie azioni, accetti il rischio?- Lui sorrise

-Adoro il rischio- disse allungando la mano. Lei lo squadrò e sorrise spingendolo poi sdraiandolo sul letto

-Allora…- cominciò lei facendo cerchi immaginari sopra la maglietta del ragazzo che la guardò negli occhi. Lei si abbassò piano baciandogli le labbra

-Ehi bambina temeraria- disse lui sorridendo –Non stai andando un po’ troppo di fretta?- Lei sbuffò

-Non sono una bambina- sbottò corrucciandosi –E te lo posso dimostrare- disse alzandosi e spegnendo la luce. Lui sentì i vestiti frusciare al suolo e la sentì sdraiarsi sopra di lui

-Potevi evitare di spegnerla- disse lui sfiorandole leggermente il fianco

-Ora sei tu che vai troppo veloce- disse lei bloccando la mano di lui che viaggiava. Lei gli accarezzò il torace poi lo baciò slacciandogli i bottoni con una lentezza esasperante. Lui irritato le prese i polsi

-Vuoi una mano!?- Lei scoppiò a ridere e lui la baciò mettendola supina iniziando una lenta ed estenuante tortura. Kagome gli strappò la maglietta e tutti i bottoni si staccarono

-Scusa, ma non ce la faccio più!- esclamò baciandolo facendolo ridere –Non ridere! È colpa tua- ringhiò

-Mia? Ma se sei tu che sei venuta!-

-Ma tu hai detto tutte quelle cose…- balbettò leccandogli le labbra –Ti odio-

Poi non ci fu tempo per le parole…

Kagome abbracciò il ragazzo e lui la strinse

-Ti amo- mormorò

-Hai perso la scommessa, lo sai vero?- ghignò lui –Sai che ti aspetta!- Lei arrossì e lui rise forte

-Inuyasha?-

-Mh?-

-Ti prego, non in sala professori... ovunque… ma non lì!- pregò

-Eh no bella mia! Sapevi il rischio!!- esclamò lui

-Per piacere amore mio- disse lei inginocchiandosi vicino a lui e sbattendo le ciglia più volte

-No tesoro- ghignò lui –Sapevi cosa sarebbe successo!- Lei non si arrese e aderì il suo corpo con il suo leccandogli le labbra

-Ti prego, in bagno ok… ma non nella sala insegnanti-

-Nemmeno sulla cattedra della tua odiata prof di Tedesco?- Kagome lo guardò e alzò il sopracciglio

-Beh…-

-Dai, non dirmi che non è allettante!- esclamò Inuyasha capovolgendo le parti. Lei sprofondò sui cuscini e mise le braccia dietro la testa pensosa

-Ma quando? Non ho detto di si- rispose veloce vedendo il suo sorriso di vittoria

-Durante la pausa pranzo- rispose sicuro

-Oddio… sei pazzo- mormorò lei

-Escono tutti per andare a magiare, ho controllato. Mica sono scemo!- disse lui

-Chiuderemo la porta però, vero?- mormorò

-Forse- rispose

-Allora niente- disse lei incrociando le braccia. Lui le sorrise e le sfiorò la gamba

-Sicura?- chiese. Lei spalancò gli occhi e cercò di sottrarsi

-Non è leale- mugugnò

-E’ tutto leale a questo mondo- mormorò baciandola. Lei gli strinse le spalle graffiandolo mordendosi le labbra lui si fermò guardandola

-Cosa?- chiese lei con gli occhi annebbiati

-La porta angelo…-

-Chiudila- mormorò lei –Ti prego- Lui tornò a baciarla e le mordicchiò il collo per poi rifermarsi. Lei lo fulminò

-Sei uno stronzo!- Lui sorrise e le sfiorò il ventre. Lei chiuse gli occhi –Fa come ti pare…- mormorò. Lui vittorioso le morse il collo e lei fece uno scatto –Ma così mi fai male- disse. Lui la baciò e la strinse…

Giovedì. Ore 13.40

Sango la guardò spalancando gli occhi mentre Kagome arrossiva

-O mio dio- disse sottovoce facendo cadere la matita. Sango guardò scioccata la prof di Tedesco che spiegava tranquillamente con il libro in mano. Rilesse più volte la frase sul banco e impallidì cancellandola veloce –Tu… Inuyasha… sala insegnanti… nella cattedra…sua… prima?- mormorò scioccata indicando con gli occhi la prof. Kagome annuì

-Mi ha ricattata uffa!!- sussurrò lei seccata

-E tu dirgli di no!?!? Che ti rifiutavi!?!?-

-Beh, la sua persuasione è molto più forte dei miei ideali…- disse abbassando lo sguardo

-Ehm ehm…- Le due si girarono e Sango scattò come una molla raddrizzandosi

-Prof, ecco noi…-

-Ecco, mi spieghi pure perché, sarà la mia età ormai avanzata, non riesco a comprendere come abbiate il tempo, durante la mia lezione, di chiacchierare… Cosa c’è di così interessante da dire?- chiese mettendosi davanti a loro e chiudendo il libro elegantemente

“Vecchia racchia bavosa e con una nocciolina al posto del cervello” pensò Kagome astiosa

-Ehm… a dire la verità noi…- Sango cercò una spiegazione più che logica per il loro comportamento ma sapeva, come la prof del resto, che non c’era.

La prof non la degnò di uno sguardo e spostò i suoi occhi d’ebano su quelli grigi di Kagome

-Signorina Higarashi… in piedi prego…- Kagome ubbidì in silenzio –Lei sa che probabilmente verrà, irrimediabilmente, rimandata nella mia materia, vero?- domandò sibillina.

Kagome mise le mani dietro alla schiena stringendo i pugni

-Si- rispose astiosa

-Si, cosa?-

-Si, professoressa-

-Molto bene. Peggio dei bambini delle elementari… eppure, se non erro, lei fa la seconda superiore, vero signorina Higarashi? Allora mi chiedo…- continuò –come può essere stata promossa fino in seconda superiore, senza mai una bocciatura, se sapendo di essere, irrimediabilmente rimandata nella mia materia, fa casino durante le mie ore di lezione?- chiese. Kagome la guardò astiosa e le due si guardarono –Si rimetta seduta e la prossima volta si beccherà una nota e una interrogazione in tronco, mi sono spiegata?- Le girò le spalle e Kagome alzò il dito medio rimettendosi a sedere

“Troia” Aprì il quaderno e iniziò a scarabocchiare degli appunti mentre la donna ricominciava a spiegare senza degnarla di uno sguardo.

-Come!?- chiese indignato Inuyasha

-Ti rendi conto della brutta figura che ci ho fatto davanti a tutti!? Mi ha dato della bambina delle elementari, o peggio!- esclamò furiosa Kagome calciando il letto.

Quel pomeriggio, la madre era a lavoro, Sota al doposcuola e poi andava direttamente agli allenamenti di calcio e il nonno, per pura bontà d’animo, si era rinchiuso nel tempio dove non poteva né vedere, né sapere nulla!

-Non ci posso davvero credere che esista certa gente- disse lui scuotendo il capo e incrociando le braccia. Lei gli si sedette sulle ginocchia e sospirò

-Dice che avrò il debito di sicuro… ma ho controllato i miei voti, dovrei avere la sufficienza piena- mormorò. Lui la strinse per la vita e affondò il viso nei capelli di lei chiudendo gli occhi

-Non ti preoccupare angelo, ci penso io- affermò. Lei lo guardò di scatto

-Che cosa vuoi fare Inuyasha?- chiese

-Niente- disse lui baciandola. Lei si scostò

-No, non mi piace quello che hai detto… cosa vuoi fare?- domandò sospettosa. Lui sospirò –Inuyasha?- Lui la guardò

-Voglio solo dire due parole a quella lì!- esclamò seccato

-No!- urlò

-Perché? Potrei aiutarti!-

-Non voglio! Guai a te se ti metti in mezzo!!- gridò scattando in piedi pronta a piangere. Lui confuso la guardò

-Ma perché?-

-Perché tu faresti solo ei danni!! Non fare niente!- intimò

-Come posso non fare niente quando la mia ragazza è nei guai?-

-Questa è una cosa mia, smettila- Lo guardò negli occhi e lui alzò il sopracciglio –Non fare nulla!-

-Scordatelo- rispose

-Ti prego- mormorò lei sedendogli accanto, gli scostò una ciocca di capelli neri dalla fronte

-Come posso stare fermo e zitto?- sbottò lui –Quando tu non ci salti fuori??-

-Abbi pazienza, risolverò io questa cosa. Mi farò aiutare da Sango ok? Ma tu non fare niente- pregò. Si guardarono e lui sbuffò

-Ok-

-Ok si… o ok no?- domandò sospettosa

-Ok si- capitolò. Lei sorrise e gli cinse il collo felice

-Grazie!!-

-Ok ok… riprenditi- Lei si staccò e gli sorrise, lui corrispose sfiorandole la guancia.

Giovedì. Ore 21.22

Inuyasha si alzò da tavola e se ne andò, facendosi chiudere dietro di lui la porta. Passò senza vederli i lunghi corridoi e si fermò davanti ad una porta bussando leggermente

-Avanti-

Entrò e richiuse la porta

-Oh, Inuyasha- disse l’uomo togliendosi gli occhiali a guardarlo. Era seduto comodamente sulla sedia imbottita che sfogliava alcuni fogli. Aveva i corti capelli neri e gli occhi penetranti del medesimo colore –Cosa c’è?- chiese

-Ho bisogno del vostro aiuto padre- ammise. L’uomo si alzò e gli si avvicinò

-Se posso aiutarti…- disse. Inuyasha fece un sorrisetto

-È una cosa da nulla padre-

-Beh, allora dimmi!- intimò

Venerdì. Ore 9.10

Kagome stese le braccia e guardò i ragazzi andare in corridoio. La prof era appena uscita e lei prese fuori i libri per la seconda ora pensierosa quando, improvvisamente Ran, una ragazza molto silenziosa, entrò velocemente rossa in viso dalla corsa e con il fiatone. Tutti si girarono verso di lei curiosamente

-La prof… lei è… è…- balbettò

-Che succede?- chiese corrugando le sopracciglia Sango

-La professoressa di Tedesco è stata licenziata!!- comunicò –In tronco! Senza una spiegazione!!- Kagome scattò in piedi seguita da Sango

-Come!?- gridarono tutti –Com’è possibile?- mormorarono

-Ma non si sa nulla…? Non si è mai lamentato nessuno con il preside!- Kagome si leccò le labbra pensierosa

-Ma cosa può essere successo?- chiese Sango corrugando le sopracciglia –Anche se qualcuno si fosse lamentato… la prof non avrebbe ricevuto un danno di questo genere- mormorò. Kagome la guardò

-Io vado dal preside!- affermò

-Vengo anche io- disse.

Kagome annuì e le due uscirono chiedendo ai compagni, di informare il prof dove erano andate. Percorsero il corridoio finché non incontrarono la sala insegnanti che si aprì rivelando la figura irata e sconfitta della prof

-Professoressa!- esclamò Sango quando la donna richiuse la porta con un tonfo. Kagome, mentre si avvicinava, notò che la donna aveva con se tutti i suoi effetti

-Oh, buongiorno. Non dovreste essere in classe?-

-Professoressa- salutò Kagome guardandola. La donna la fissò poi accennò ad un sorriso

-Signorina Higarashi-

-Cos’è successo?- chiese Sango ansiosa. La donna fece una smorfia irritata

-Il vostro caro e beneamato preside ha deciso bene di buttarmi fuori senza dirmi il perché- disse –Ma ora andate in classe. Buona giornata- Girò loro le spalle e sparì giù per la rampa di scale. Le due ragazze si guardarono, poi si avvicinarono alla porta bussando piano

-Si? Avanti-

Le due fecero capolino dentro richiudendo la porta alle loro spalle.

Il preside era alla finestra, il volto stanco e esasperato. Le guardò poi accigliato sorrise

-Oh, ragazze. Buongiorno- salutò. Le due fecero un breve inchino

-Buongiorno-

-Cosa vi porta qua? Non dovete andare in classe?- chiese

-Si ma… ci chiedevamo perché la nostra prof di Tedesco, sia stata licenziata senza una buona ragione- disse Sango –Anzi, senza una parola!- L’uomo sospirò e si appoggiò alla scrivania lunga piena di fogli sparsi

-È’ successo perché non sa fare il suo mestiere ragazze mie- ammise

-Certo che sa fare il suo lavoro!- “Anche se mi tira via un punto dalla pagella!!” pensò seccata Kagome

-Ho saputo, che tira via punti nella pagella di alcune sue studentesse e che le tratta male davanti alla classe. Cos’altro potevo fare?- chiese alzando le spalle

-Ma da chi lo ha saputo?- chiese Sango sospettosa

-Tornate in classe ora- ordinò l’uomo. Le due obbedirono e richiusero la porta

-Ma chi può avere detto al preside…?- Sango la guardò e incrociò le braccia

-Posso dirti la mia opinione con tutta franchezza?- chiese

-Certo- disse alzando le spalle

-Inuyasha- disse –È’ stato lui- Kagome scosse il capo

-No, mi ha detto che non avrebbe fatto niente!- esclamò

-Oh dai! Quando lo hai mai visto rispecchiare ciò che diceva?- chiese –Ti rispondo io: mai! Non è molto fidato il tuo ragazzo- Sango si incamminò e Kagome la seguì

-È vero ma… come avrebbe fatto?- chiese sospettosa. Sango si bloccò sbuffando

-“Papino, ho una certa prof che mi sta su… non è che puoi fare qualche cosa, vero?”- scimmiottò –“Ma certo figliolo, dimmi solo chi è!”- Sango fece una smorfia –Facile come bere un bicchier d’acqua!- esclamò. Kagome si morse le labbra e le due continuarono a percorrere il corridoio

-Tu dici?- chiese

-Conosci qualcun altro così potente?- domandò

-Forse… qualcuno di un’altra classe!- provò

-Non l’avrebbe licenziata! L’avrebbe solo “sgridata”! Ma non hai visto la sua faccia quando siamo entrate?- chiese esasperata Sango –Quando si parla di lui Kagome… diventi completamente cieca, lo sai?-

-Non è vero- disse offesa Kagome

-Si, invece. Attenta al non farti offuscare dall’amore che provi per lui- disse l’amica davanti alla classe

-Cosa faccio ora con Inuyasha?- domandò Kagome esasperata –perché credo tu abbia ragione, purtroppo…-

-Nulla, non dirgli nulla. Vedrai che qualche cosa gli scapperà e dopo lo fregherai come un pollo!- esclamò sorridendo Sango

-Sei proprio cattiva- ghignò Kagome

-Mai quanto qualcuno di mia conoscenza… tesoro- la prese in giro Sango entrando seguita dall’amica che sorrise.

ANTICIPAZIONI:

[Capitolo 16- Kagome lo guardò arrabbiata e gli girò le spalle rivestendosi velocemente –Che diavolo fai?- chiese lui

-Me ne vado- rispose semplicemente sbattendo la porta del guardaroba andandosene. Inuyasha guardò la porta ad occhi spalancati e boccheggiò.]

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Capitolo 16
*** Capitolo 16- La decisione di Rin ***


Salve a tutti

Salve a tutti! 5 giorni alla fine della scuola gente!! XDD non vedo l’ora! Spero che le vostre pagelle siano belle quanto le mie! ^^- oh oh oh… ma torniamo a noi! Dunque dunque… vedere le vostre rec è sempre stupendo –me commossa- quindi sarà meglio cominciare a rispondere ad ognuno di voi!

Inu_Kagghy: si!! Mikado è un figo!! Purtroppo questa fic non è segnata “Rosso”, quindi devo attenermi il più possibile alle regole, ma sono certa che tu e la tua fantasia abbiate fatto molti viaggioni come li faccio io! Aehm… cmq vedrai tutto in questo cap… mi saprai dire allora cosa ne pensi dell’anticipazione! XD

Fra007: cosa!?!? Non può starti sulle palle Mikadooooooooooo!!!! Ç__________ç poverino l’amoruccio mio…beh, per la spiegazione sul comportamento di Kagome non devi fare altro che leggere qua sotto! ^^’ spero sia abbastanza chiaro, cmq buona lettura e grazie per la tua rec! (vai tranquilla, scrivi pure dei papiri che a me piacciono tantissimo!!!)

Pillo: per il fatto di licenziare i prof… lo vorrei anche io! Ne avrei circa una decina da spedire fuori dall’edificio a calci in… vabbé! Comunque si, potevano andarci più leggere quelle del fan club, però non avevo altro modo per far capire tutto il loro disprezzo V_______V quindi mi reputo responsabile di tutto quello che hanno combinato XD

Dottolina91: signori e signore salutate una delle mie migliori amiche! Je cara, lo so che non puoi fare a meno di me!! Bwahahahahahah!!!

Keira tmnt: (l’ho scritto bene???) sono felice che il cap scorso ti sia piaciuto così tanto!! XD scusa per il ritardo immenso, ma ormai ho perso le speranze di essere puntuale!! ^///////^

Daisy Potter: povero il mio Mikado! Beh, dai, ci mancava un altro spasimante no?? gnik gnik gnik… vedrai vedrai!! Ti aspetto con una nuova rec e buona lettura!!!

DylSilvy: sono assolutamente d’accordo con te, ha esagerato! Ma sai, quando c’è in mezzo la ragazza che ami… eh… Diciamo che se Inu lo scopre come minimo lo frusta, lo lincia e lo fa camminare sui carboni ardenti!! XD grazie per la splendida recensione!

Kagome 13: sono contenta che la fic ti piaccia! Dici che assomiglia a 3msc? Forse un pochetto si… ma per il fatto delle madri lì non capisco bene cosa intendi ^^’ forse ti riferisci a Miroku e Inuyasha? comunque sono molto contenta che tu ti sia appassionata alla mia storia! Buona lettura di questo 16 capitolo allora!!

Molto bene, dopo avere risposto a tutti (forse non esattamente in modo molto soddisfacente!) vi lascio alla lettura. Purtroppo è più corto rispetto agli scorsi ma il prox è molto più lungo e farà riprendere punti a questo in fatto di pagine! XD buona lettura a tutti quindi!!

Capitolo 16

La decisione di Rin

Sabato. Ore 00.30

Kagome sbadigliò rumorosamente e si strinse al ragazzo appoggiando la testa sulla sua spalla. Lui la guardò sorridendo e le sfiorò i capelli

-Allora?- chiese

-Cosa?- domandò lei

-Questa mattina? Tutto bene?-

-Certo!- esclamò –Niente di nuovo- Lui corrugò le sopracciglia “Ah… i maschi sono così stupidi… anche tu amore mio, purtroppo…” pensò lei

-Niente di nuovo? Ne sei sicura?-

-Certo! Cosa doveva succedere?- domandò

-Niente- rispose veloce guardò accigliato il soffitto

-Inuyasha? Cosa hai fatto?- domandò

-Niente!- esclamò impacciato. Lei alzò le sopracciglia

-Davvero?-

-Ehm…-

-Si?-

-Beh... io ho sentito che la prof di Tedesco è stata... licenziata…-

-Ah, e sai anche di chi è la colpa?- chiese guardandolo malissimo -È per caso un ragazzo di cui nome fa Inuyasha Kujimawa?- domandò sibillina –Ma che strano! Il nome è uguale al tuo tesoro, com’è possibile?- chiese. Lui sospirò

-Allora lo sai…- mormorò

-CERTO CHE LO SO!!-

-Volevo solo aiutarti- disse

-Ne avevamo già parlato!!- gridò furibonda –Avevi promesso che non avresti fatto nulla!- Scattò in piedi senza curarsi minimamente della sua nudità e nemmeno lui ci fece caso

-Io non ho promesso nulla!- Gli ricordò lui calmo e impassibile

-Si invece!! Perché non ascolti mai quello che ti dico per una volta!? Hai fatto così anche con Miu e le altre del tuo, grandissimo fan club!- sibilò furiosa. Lui si alzò a sedere e la squadrò

-Non credo che siano affari tuoi come proteggo la mia ragazza chiaro?-

-Si se è a danno degli altri e se la ragazza in questione sono io! Non puoi minacciare la gente o licenziarla! Non si risolve così il problema!! Peggiora solo!!- esclamò

-Io dubito. Quelle del fan club si sono più rifatte vedere? No-

“Errato”

-E ora quella prof se ne è andata e, per i voti nelle pagelle, useranno i voti che avete! Problema risolto!-

-Non capisci vero? Per te esiste solo il tuo modo di pensare!- esclamò

-Cosa intendi?-

-Intendo che per ben due volte ti avevo pregato di non fare nulla, tu hai detto OK, ma non hai mantenuto la parola! Io mi fidavo!!- esclamò pronta a piangere

-Questo è un discorso senza senso, non so neppure come siamo arrivati a questo- sbottò lui –Ormai quel che è fatto è fatto. Vieni a dormire- disse rimettendosi sdraiato e tendendo la mano verso di lei sorridendo, come se non fosse accaduto nulla. Lei lo guardò arrabbiata e gli girò le spalle rivestendosi velocemente –Che diavolo fai?- chiese lui

-Me ne vado- rispose semplicemente sbattendo la porta del guardaroba andandosene. Inuyasha guardò la porta ad occhi spalancati e boccheggiò.

Bussarono alla porta e lui mugugnò un avanti, poco udibile. La porta si aprì e i due fratelli si guardarono, Sesshamaru scoppiò a ridere

-Sei proprio un idiota fratellino!- esclamò. Inuyasha fece una smorfia di disappunto

-Sparisci!- ringhiò tirandogli addosso un cuscino che finì contro la porta chiusa.

Kagome prese la bici e si asciugò gli occhi frustrata

“MALEDIZIONE!” pensò calciando il muretto e appoggiandosi alla colonna sospirando “Ok, con calma… riprenditi… ottimo…” Si ricompose e inforcata la bici andò a casa.

Sabato. Ore 8.10

2^A Linguistico

Gli alunni si sedettero quando la prima campana suonò e attesero l’arrivo del prof di scienze. Kagome picchiettò con le dita sul banco irritata e Sango la guardò

-Cosa ti prende?- domandò preoccupata

-Niente- disse Kagome sorridendole rigida –Non ti preoccupare-

-Mi preoccupo invece. Kagome, si vede che hai qualche cosa che non va. Sei un libro aperto!- esclamò. L’amica sospirò

-Te lo spiego poi- mormorò all’entrata della prof. Tutti si alzarono e Kagome diede un’occhiata fuori dalla finestra.

Un rombo distante le fece drizzare i peli e fissò le moto arrivare. I conducenti scesero e Inuyasha guardò dalla sua parte. Si guardarono negli occhi poi lei distolse lo sguardo, scocciata e arrabbiata

-Dal tuo sguardo…- dedusse Sango mentre si risedeva –deve essere successo qualche cosa con Inuyasha- disse. Kagome assentì facendo stridere la sedia –Avete litigato?- Annuì di nuovo –Per la prof di Tedesco?-

-Anche- ammise la ragazza

-Bene ragazzi, aprite a pagina 80. Qualcuno vuole dirmi cosa ho spiegato la scorsa volta?-

Inuyasha alzò gli occhi al cielo

“Lo sapevo, è ancora arrabbiata!” pensò “Donne!”

-Inuyasha?- Lui guardò la figura minuta di Rin

-Cosa?-

-È successo qualche cosa con Kagome?- domandò preoccupata ricordandosi il fan club

-Non sono affari tuoi- sbottò freddo

-Ehi!- scattò Koga cingendo le spalle alla ragazza –Modera i termini per favore!!- sbottò

-Dai Koga, non fare l’idiota- sibilò Inuyasha

-Dai Inuyasha, non fare il demente- lo rimbeccò l’amico

-Ooook. Stop- Miroku si mise in mezzo mentre Sesshamaru sghignazzava –Tagliate, ok? Inuyasha, calmati per piacere, qualunque cosa sia successa la rimedierete. Rin, scusalo davvero, in questo periodo è un po’ giù di testa… la tara dei Kujimawa sta colpendo anche il più piccolo- sospirò sconsolato

-EHI!!- scattarono Inuyasha e Sesshamaru.

Koga rise seguito da Rin che lo abbracciò baciandogli la guancia

-Grazie, oh mio bellissimo soldato dall’armatura bianca, per avermi protetta!- Lo adulò. Koga la strinse e sorrise

-Ehi, soldato a chi? Io sono un bellissimo principe!- esclamò pieno di se. Rin scoppiò a ridere

-Scusami, amore mio, ma… il principe qua è solo Sesshamaru!- esclamò staccandosi e dirigendosi verso il ragazzo in questione che alzò il sopracciglio. Rin lo abbracciò affettuosamente –Il bellissimo e dannato… principe del ghiaccio!!- esclamò sorridendo. Sesshamaru fece una smorfia schifata

-Ma non potevi dire… che so… “Il principe delle tenebre?” bello e dannato!!- esclamò. Rin si staccò e si appoggiò a Koga accigliata

-Il principe delle tenebre…? Naaaaaaaaaa… troppo facile!!- sbottò

-In che senso??- le domandarono.

La ragazza scrollò le spalle e guardò alla finestra dove Kagome era sparita…

“Che cosa ti accade Kagome?” pensò stringendo le labbra “Forse dovrei dirlo a Inuyasha quello che è successo…”

Sango si alzò dalla sedia prendendo il pranzo

-Che c’è? Non vieni?- domandò corrugando le sopracciglia

-No, grazie- disse l’amica rimanendo seduta acchiappando una rivista iniziando a sfogliarla

-Ma… non vuoi fare pace con Inuyasha?- chiese Sango sospettosa

-Mi dispiace molto. Ma l’amico si arrangia, mi sono rotta- disse –Sono incazzata di brutto, e questa volte non mi convincerà con baci e paroline se il giorno dopo sarà la stessa cosa!- sibilò

-Kagome…- Sango si sedette vicino a lei e le prese le mani tra le sue –io sono certa che lui non lo abbia fatto con delle cattive intenzioni…- disse. Kagome alzò le sopracciglia

-Lo so- disse

-E allora? Non sei felice che tenga a te? Che ti protegga?- chiese Sango confusa. Non capiva, Inuyasha la proteggeva e le allontanava le “minacce” che potevano ferirla… e allora perché Kagome non era contenta? Inuyasha si stava dimostrando con lei molto affettuoso e possessivo, questo voleva dire che le voleva bene! Quindi il problema… dov’era?

-Sango… tu non capisci vero?- chiese Kagome sorridendole –Io non sono la ragazza indifesa che ha bisogno del proprio uomo che la protegga, io sono la ragazza che i suoi problemi li deve risolvere da se… con l’appoggio del suo ragazzo certo… ma non è il suo ragazzo che fa il lavoro di lei! Devo avere il mio spazio, per due volte ci sono passata sopra… ma adesso basta. Inuyasha mi aveva assicurato che non avrebbe fatto nulla, ma mi ha mentito. Mi ha tolto il mio spazio, la mia intimità! Capisci quello che ti sto dicendo? Lo so benissimo che Inuyasha dimostra il suo affetto per me anche in questo modo, aiutandomi così. Ma io non ho bisogno di questo, ho bisogno di appoggio morale perché il resto lo devo fare io!- concluse. Sango la guardò poi le strinse le dita tra le sue sorridendole

-Oh Kagome… sei la ragazza più coraggiosa, più forte e più determinata che io abbia mai conosciuto- disse Sango. L’amica sorrise –Ti voglio molto bene, sono felicissima di essere tua amica e… la tua sorellina!- esclamò

-Anche io Sango- rivelò –Ora và dal tuo amato…- sussurrò –Io resto qua dopo esco e mi faccio vedere un po’ in giro, vediamo che fa il grande Inuyasha- disse facendole l’occhiolino. Sango sorrise e si alzò

-Allora a dopo- disse sorridendo

-A dopo- Kagome la guardò uscire poi chiuse la porta dell’aula vuota. Aprì la finestra e lasciò che la brezza le scompigliasse i capelli.

Era strano. Quello che aveva detto a Sango era vero. Ma non era stata del tutto sincera con se stessa.

Nel profondo, le attenzioni che Inuyasha le dava, proteggendola da tutto e da tutti, le facevano piacere… la facevano sentire amata, importante. Non che Inuyasha non la facesse sentire speciale in altri modi però… quando quelle del fan club avevano detto che non si era mai comportato così con nessun’altra… doveva ammettere che si era sentita commossa, speciale, amata, importante per lui, unica insomma. Era una bella sensazione…

Naturalmente, lei lo amava, anche se lui era invadente e possessivo… lei lo amava, era così… ora, adesso, in quel momento, in futuro, per sempre, in eterno…

Ogni volta che lo vedeva… sentiva il cuore aumentare il battito, lo stomaco fare una capriola… lo amava ogni giorno di più… ogni volta che lo vedeva…

Anche se faceva delle cazzate… tante cazzate!

Ne era certa, sarebbe stata con lui per sempre, tutta la vita… per lei lo amava, tantissimo… ne era certa!

Sarebbe andato tutto per il meglio, niente avrebbe intralciato la loro relazione… niente…!

Illusione

Solo illusione…

L’amore vero non esiste…

Ora lo so…

L’ho sperimentato sulla mia pelle…

Kagome richiuse la finestra e uscì dalla classe lasciandola aperta. Vagò un po’ tra il caos della gente, poi andò in terrazza sperando di trovarci Inuyasha senza purtroppo trovarlo. Kagome si appoggiò alla ringhiera e chiuse gli occhi.

Il pranzo stava finendo, presto sarebbe dovuta tornare in classe… Sospirò profondamente quando la porta cigolò e lei si girò

-Tò, proprio te cercavamo!!- esclamò la voce allegra di una ragazza corvina in testa ad un gruppo di ragazze. Kagome la riconobbe all’istante

“Merda!” pensò frustrata –Il fan club di Inuyasha al completo- disse guardando tutte le ragazze –Sakura, vero?- chiese rivolta alla ragazza che le si avvicinò facendo ondeggiare i capelli ebano

-Non nominare il mio nome!- ringhiò la ragazza prendendola per un braccio e sbattendola contro la ringhiera. Kagome trattenne il respiro

-Levami le tue sudice mani di dosso!!- ringhiò Kagome allontanandola da se con uno spintone –Non azzardarti a toccarmi!-

-Non parlarmi così! Vuoi metterti in guai più seri di quelli che ti trovi?- ringhiò una ragazza dai corti capelli biondi avvicinandosi minacciosa

-Vuoi farmi paura??- La sfidò Kagome

-Brutta pidocchiosa…-

-Calmati Shino- disse Sakura ammonendola con lo sguardo. Guardò Kagome e sorrise amabilmente facendole venire i brividi –Ma bene… guarda come sei coraggiosa… da dove arriva tutta questa tua sicurezza?- chiese –Inuyasha ti ha detto che sei il suo angioletto bello?- chiese ghignando

-No, ha fatto di più- la derise Kagome –Mi ha presentata ai suoi amici, ha detto loro che sono la sua ragazza, e ha minacciato le vostre compari Riiko e compagnia… devo continuare?-

-Ne siamo informate- ringhiò una voce. Kagome riacquistando coraggio si appoggiò alla ringhiera e sorrise

-E quante di voi hanno conosciuto i suoi amici?- domandò. Sakura ringhiò trucidandola con lo sguardo –Oh, scusatemi… non vi sarete per caso offese, vero?- domandò amabile Kagome

-Taci- Shino le prese i capelli e Kagome gridò di dolore –Ora non fai più la coraggiosa eh?? Io te la spacco questa faccia!! Stronza!- ringhiò colpendola al viso. Sakura si guardò interessata le unghie poi fermò la ragazza. Kagome cercò di riprendere fiato massaggiandosi la nuca

-Troia- ringhiò –Hai paura? Ti fai comandare a bacchetta da questa demente- sibilò indicando con gli occhi Sakura

-Taci Higarashi, sei patetica… cerchi di fare tanto la gradassa…- disse Sakura scrollando le spalle -…ma alla fine te la fai sotto dalla paura-

-Ma sentila… quella gelosa marcia della sottoscritta- ghignò Kagome guardando gli occhi della ragazza lampeggiare

-Gelosa io!?- ringhiò strattonandola. Kagome la graffiò e le tagliò la guancia.

E c’è che diceva che non aveva unghie! Ah!

-Stronza!!-

-Fai tanto la demente Sakura, ma alla fine ti rode che io mi so tenere stretto Inuyasha anche fuori dal letto mentre tu e compagnia no! E ti rode ancora di più il fatto che lui preferisce me a te!- sibilò

-Tu non sai niente di Inuyasha!!-

-Ah! Io non so niente!?- ringhiò Kagome –Vogliamo fare un test con delle domande su di lui??- sibilò

-Maledetta verginella dei miei stivali!-

-Sei rimasta indietro di parecchio bastarda- sibilò Kagome allontanandosi da lei –Non lo sono più da un pezzo! Infatti, il MIO Inuyasha, oltre a essere bravo a letto, sa essere parecchio delicato alla prima volta della sua ragazza- Sakura la guardò

-Delicato!? Ma vuoi farmi ridere?? Credi di contare qualche cosa per lui! Ma alla fine ne troverà un’altra e se ne andrà via senza una parola!-

-Scommetti?? Solo perché io ci sto insieme da tre settimane e più, tra poco, dovrebbe andarsene!? Ma non farmi ridere! Semmai per tornare da una stronza come te!- sibilò –Ora, permettendo, me ne vado. La lezione è cominciata e come dire, di ascoltare le vostre stronzate, non ne ho propria voglia!- sibilò andandosene a grandi falcate e sbattendo la porta dietro di se lasciandola con un pugno di mosche.

Kagome, al sicuro, prese lo specchietto dalla tasca e guardò la guancia arrossata

-Stronze!- ringhiò andandosene in classe, ignara che Rin avesse visto e ascoltato tutto da dietro la porta.

Rin, decise prontamente di saltare l’ora successiva e si rifugiò in bagno chiudendo la porta a chiave. Si appoggiò al muro e guardò interessata le proprie scarpe bianche

-Allora…- disse a voce alta –Kagome si è comportata egregiamente davvero, riesce a tenere testa al gruppo in modo… eccellente… ma… quelle sono pericolose. Dubito che la prossima volta Kagome se la caverà così bene… Devo fare qualche cosa!! Ma cosa?? Dirlo a Inuyasha? Certo… Kagome mi ha detto di stare zitta! Mica posso tradirgli la sua fiducia! In tutta questa storia poi, il più vicino è Sesshamaru! Se, quello lì mi ghiaccerà con uno sguardo e mi dirà di smammare… sicuro! Miroku? Oddio, Miroku ha troppo da pensare ultimamente, è troppo tra le nuvole! E poi… dirlo a Koga?- Rin sospirò pensando alla possibilità.

Koga che le guardava dall’alto in basso.

Loro che si facevano piccoline piccoline.

Lui che sorrideva e pigramente diceva “Non sono fatti miei!” e se ne andava

-Ok, respinto!- esclamò –Devo dirlo a Inuyasha, non c’è pezza! Poi…- Sospirò -…per quella cosa di Inuyasha… Dio mio… dirlo a Kagome?- Alzò le sopracciglia e scosse il capo –Si, così Inuyasha mi ammazza!! Gran bella cosa Rin!!- Sbuffò e tirò fuori il cellulare dalla tasca interna dei pantaloni quando qualche cosa attirò la sua attenzione. Alzò il piede e guardò la scarpa che aveva osservato fino a pochi istanti prima –Merda! Chi è quell’idiota che mi ha sporcato le scarpe di coca-cola!?!?!?- ringhiò.

Uscì dal bagno sbattendo la porta mentre l’immagine di Miroku, che rideva e che per sbaglio faceva cadere la lattina le fece drizzare i peli “Non mi ero accorta che mi avesse beccato” pensò frustata e bussò alla porta davanti a lei. Entrò e senza mezzi termini chiese se Miroku e Inuyasha potevano uscire un momento.

Senza neppure aspettare risposta i due giovani si alzarono e poco dopo richiusero la porta alle proprie spalle. Lei alzò le sopracciglia

-Cosa c’è?- domandò Miroku

-Da te nulla- ringhiò lei tirandogli un calcio –Prima, la tua dolce lattina mi ha sporcato le mie scarpe nuove! Demente!-

-Me ne ero accorto- rivelò Miroku calmo –Ma presupponendo la tua… reazione, ho pensato bene di non dirti nulla!- esclamò

-Sei un demente- ripeté lei –Sango mi fa pena!!- sibilò –Ora vattene, e le scarpe… me le ripaghi nuove!- esclamò

-Te ne compro a migliaia!- esclamò lui dandole una leggera pacca sulla spalla e guardando Inuyasha di traverso

-Che cazzo hai da fissarmi così?- ringhiò l’amico fulminandolo irritato

-Essendo che oggi sei intrattabile eccetera… vacci piano ok?- disse lui alzando le sopracciglia.

Inuyasha non lo degnò di attenzione e gli voltò le spalle.

Miroku e Rin si guardarono e il ragazzo le fece segno di andarci piano, per poi rientrare

-Allora? Che vuoi Rin?- domandò Inuyasha freddamente

-Senti… so che non ti piacerà quindi… perché non ci sediamo?- chiese lei indicando delle sedie più avanti

-Senti Rin, vedi di stringere ok? Sono particolarmente incazzato quindi evita i tuoi giri di parole e parla chiaro- La ragazza sospirò

-Ok- disse lei leccandosi le labbra –Ehm… Ti ricordi Riiko, Miu e compagnia bella?- Inuyasha si drizzò e le diede tutta la sua attenzione scrutandola

-Certo. Ma che centra?- chiese

-Ecco… secondo me… hanno avvertito… le altre… capisci?- Inuyasha annuì –Le hanno detto di Kagome e… beh… Sabato le ho beccate che la stavano malmenando e le ho sorprese pure oggi… da quello che ho capito l’hanno riempita di… sberle…- mormorò impaurita dagli occhi, improvvisamente, di ghiaccio di Inuyasha

-E TU QUANDO ME LO VOLEVI DIRE!?!?- ringhiò

-Mi dispiace Inuyasha! Ma credevo che quello che avessi detto loro Sabato sarebbe bastato a farle desistere!- esclamò lei Rin spaventata

-E perché diamine quella stupida non mi ha detto niente!?!?- chiese irato

-Ha detto… lei ha detto che voleva risolvere lei questa cosa e… oggi è stata davvero bravissima! Ha tenuto testa a quelle ragazze in modo davvero esemplare!- affermò cercando di proteggere la ragazza. Lui la freddò con lo sguardo

-Evitami le tue sparate Rin- sibilò –Fuori i nomi- ordinò

-Inuyasha… io non credo…-

-Tu non devi credere niente Rin. Dimmi questi maledetti nomi!- ordinò scandendo bene le parole e con una calma glaciale

-Beh… c’erano…- Rin gli fece velocemente i nomi delle ragazze presenti Sabato e lui dopo averla guardata per un istante si girò e se ne andò a grandi passi “Oddio, ma di là non c’è la classe di Kagome?” pensò Rin preoccupata iniziando a pensare che il suo piano… non era stata un gran piano!!

ANTICIPAZIONI!

[La porta si aprì e tutti si voltarono verso essa spalancando la bocca

-Oh mio Dio- disse Sango scioccata guardando la faccia furiosa di Inuyasha

-Non è così brutto come sembra vero?- mormorò Kagome intimidita deglutendo

-No, è orribile- precisò

-Forse non ha quella faccia perché è arrabbiato con me- azzardò la ragazza deglutendo e… sparando! ]

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Capitolo 17
*** Capitolo 17- La bellezza dell'amore ***


Salve a tutti

Salve a tutti!! Dunque, visto che tra un ora vado a vedere i quadri (aiuto aiuto aiuto aiuto) ho ben deciso di… come dire… rendervi partecipi con questo *0* bellissimo stupendo magnifico ed entusiasmante capitolo!

Ehm..

Beh, spero che vi piaccia almeno la metà di quanto piace a me ^/////^ waaaaaaa!

Oki oki, ora rispondo alle vostre bellissime, stupende e magnifiche recensioni! Ah, ringrazio tutti coloro che stanno leggendo anche se non recensiscono, ci sono delle cifre esorbitanti in ogni cappy!! XD

Ayrill: aehm… devo dire che non mi sono mai accorta della somiglianza… però… uhm… beh, credo sia una bella cosa, no?? ^^- ok, è una uscita patetica! Per inuyasha e Kagome… hanno idee diverse l’uno dall’altra quindi non è sempre tutto rosa e fiore tra di loro! XD anche se trovo la cosa parecchio divertente!

Kagome 13: ah! Adesso ho capito! ^^ me tarda… Comunque si, credo che per la somiglianza tu abbia ragione… Per le oche ochette… beh, ti basta leggere bwahahaha!

Fra007: arrabbiato? Nooooo, è furioso!! Si, Kagome è veramente nei guai! Rin ha fatto davvero la cosa giusta, non avrei potuto fare di meglio, anche se forse conoscendo la reazione di Inuyasha non ne avrei avuto il coraggio! XD

Pretty: si, Kagome è stata un vero e proprio genio! Inuyasha… eh, questo poveretto… cosa farà mai? *o*

Inu_Kagghy: beh, per la prof di tedesco… devi comunque pensare che i problemi non si possono risolvere in quel modo, anche se in effetti Kagome si contraddice ogni giorno di più! XD Devi sapere che purtroppo per i nomi ho davvero pochissima fantasia, quindi si, li ho presi da lì, ma il nome Sakura l’ho preso da Card Captor! L’esame spero ti sia andato bene, vero?! Ah, per i nomi Higarashi e Sesshamaru… non sono errori di correzione di word, sono io che li ho voluti scrivere così, solo per avere qualche cosa di mio totalmente, anche se è solo una lettera ^.^

DylSilvy: sono tavolacci amarissimi e anche scaduti!! XD

Ringrazio tutti per i bellissimi commenti! Spero passiate un buon fine settimana!

Passo e chiudo dalla vostra Amber!

^______________-

Capitolo 17

La bellezza dell’amore

Sabato. Ore 2.18

2^A Linguistico

-Oddio scherzi?- mormorò Kagome spalancando gli occhi grigi

-No no… ho preso una paura incredibile! Non l’ho mai visto così incazzato!!- mormorò Sango lanciando una occhiata timorosa al prof che scriveva sul registro, mentre loro compilavano una scheda come compito

-Dio mio… stava per menare Miroku?-

-Già… Te l’ho detto: Miroku stava facendo il…demente… con la lattina di coca in mano e ha urtato con il braccio Inuyasha e la coca è caduta a terra, ha sporcato le scarpe nuove di Rin, ma lei non se ne è accorta, il tuo ragazzo, si è girato verso il mio… fratellino!, e ti giuro che gli stava per dare un pugno. Meno male che Koga lo ha fermato in tempo!-

Kagome alzò le sopracciglia. Il Lunedì, quando erano tornati a scuola dopo la cena della Domenica, Miroku e Sango erano arrivati insieme e avevano annunciato la strana verità (senza scendere in dettagli), cioè che erano fratelli.

Le ragazze della loro classe le avevano fatto un sacco di domande su Miroku e se glielo potevano fare conoscere, ma Sango, giustamente, aveva detto loro che per quello non poteva aiutarle.

Ora potevano girare normalmente per la scuola e i mormorii erano anche finiti quando li si vedeva insieme.

-Meno male… già- mormorò Kagome sospirando

-E tu? Perché non ti sei fatta vedere?- chiese curiosa

-Sono salita in terrazza. Poi ho avuto un contrattempo- mormorò

-E la guancia?- indagò –Che hai combinato?-

-Io? Nulla!- mugugnò lei.

La porta si aprì e tutti si voltarono verso di essa spalancando la bocca

-Oh mio Dio- disse Sango scioccata guardando la faccia furiosa di Inuyasha

-Non è così brutto come sembra vero?- mormorò Kagome intimidita deglutendo

-No, è orribile- precisò

-Forse non ha quella faccia perché è arrabbiato con me- azzardò la ragazza deglutendo e… sparando!

Il prof si alzò in tutta la sua statura e guardò il ragazzo entrato

-Signor Kujimawa… che cosa…?-

-Lei niente e stia zitto- disse lui scontroso. Sgomentato il professore obbedì, mentre una smorfia di puro astio passò sui suoi tratti gentili. Inuyasha guardò Kagome così intensamente che lei dovette abbassare gli occhi impaurita –Tu, fuori, subito- ordinò. Kagome non si mosse e gli spettatori guardarono Inuyasha poi Kagome, un po’ sconcertati –Non farmelo ripetere, o esci o ti faccio uscire io e giuro non ti piacerà- intimò lui con il volto contratto dall’ira.

Kagome deglutì e si alzò piano

-Te l’avevo detto- mormorò Sango

-Hai dei problemi Sango?- sibilò Inuyasha

-Io? No, assolutamente- disse veloce la ragazza irrigidendosi

-Allora taci una buona volta- Kagome lo guardò assottigliando gli occhi –Kagome, muoviti- scandì. Lei uscì a grandi passi e appena la porta fu chiusa lui le prese il polso stringendo forte fino a farle venire le lacrime agli occhi, ma soppresse il gemito di dolore mordendosi le labbra –Ora, noi due, facciamo una bella… bellissima chiacchierata- ringhiò a due centimetri dal suo viso. Lei annuì rilasciando qualche lacrima dai suoi begli occhi –Non piangere accidenti a te!- ordinò lui iniziando a tirarla forte verso il bagno delle ragazze

-Mi fai male- disse Kagome senza smettere di piangere –Inuyasha mi fai paura- singhiozzò. Lui la sbatté contro il muro e controllò che non ci fosse nessuno prima di chiuderlo sbattendo la porta e facendo due giri di chiave che si mise in tasca –Perché sei così arrabbiato?- sussurrò lei

-Non sono arrabbiato- disse –SONO FURIBONDO!- Sbatté le mani di fianco al suo viso e Kagome sussultò e si coprì gli occhi con la mano –VUOI PIANTARLA DI PIANGERE!?-

Lei singhiozzò appiattendosi contro il muro più che poteva. Lui le scostò la mano e gliela imprigionò tra la sua

-Inuyasha… perché…?- mormorò

-Dimmi, Kagome, ti faccio una domanda, una sola, per ora- Lei annuì –Cosa hai fatto durante l’ora pranzo? Niente cazzate- ordinò al suo orecchio. Lei si morse le labbra –Dunque?-

-Io… io…- balbettò –Sono andata in terrazza ma… tu non c’eri…- singhiozzò

-Ah-ah. E…?-

-E, cosa?-

-CHI DIAMINE HAI INCONTRATO!? CHI TI HA PICCHIATA!?-

-Nessuno mi ha picchiata- disse lei veloce, troppo veloce. Il viso di lui fu contratto da una smorfia e le prese il mento mettendole il viso sotto la luce

-E QUESTO!? COME TE LO SARESTI FATTO!?- ringhiò. Lei tirò su con il naso sbiancando

-Io…-

-TU COSA!? È da una settimana che va dietro! Credi che non lo abbia scoperto!? E invece di avvertirmi tu hai ben deciso di fare di testa tua! Sei un’idiota!!- Lei si leccò le labbra mordendole

-Io… non… l’ho fatto solo… da chi lo hai…- balbettò lei. Aveva un tale caos nella testa mentre guardava il suo Inuyasha così infuriato come non lo aveva mai visto… Ma come era possibile che lo avesse scoperto? Rin? Ma lei… aveva giurato! Cioè, non aveva proprio giurato…

-Da chi l’ho scoperto!? Ah! Non devi esattamente preoccuparti di questo- sibilò. Si allontanò di qualche passo e le girò la schiena sospirando –Perché non mi hai avvertito?- mormorò lui con voce più controllata… forse più… delusa?

Kagome in quell’istante dedusse che, dal suo gesto, Inuyasha pensava che lei non si fidasse di lui.

Era così? Pensava questo?

La ragazza capì l’errore commesso ma non poteva dire di avere sbagliato. Aveva pensato che, se lui avesse saputo quello che le era successo, avrebbe iniziato a minacciare la gente a destra e a manca, e non poteva permetterlo!

Ma così… forse gli aveva dimostrato che potevano avere dei segreti?

Kagome fece qualche passo verso di lui e gli sfiorò il braccio facendolo girare verso di lei. Sfiorò il pugno contatto con la mano che non si rilassò, ma lo chiuse ancora di più. Lo guardò negli occhi e alzò lentamente la mano verso il viso contratto di lui e toccò leggera la sua guancia, la fronte, le labbra e il collo

-Inuyasha…- mormorò avvicinandosi al suo corpo. Il pugno di lui si rilassò e lei ci mise la piccola mano stringendogli le dita -…mi spiace…- disse. Lui chiuse gli occhi e la allontanò senza guardarla in viso

-Perché?- domandò

-Avevo paura della tua reazione- disse lei piano

-Ma ti hanno picchiata Kagome. Potevo aiutarti- insistette

-Inuyasha…- disse lei facendo un passo avanti

-No- disse allontanandola da se –No- Lei strinse le labbra

-Inuyasha… l’ho fatto… avevo paura di quello che potevi fare loro, capisci?-

Lui rafforzò la presa sulle sue spalle facendole male ma la ragazza non cedette

-No che non capisco!- esclamò alzando il viso verso il suo e si fissarono negli occhi per molto tempo –Ti interessa di più della loro incolumità della tua?-

-No!- esclamò veloce –Ma perché non capisci??- chiese sospirando –Hai minacciato Miu e le altre, cos’hai ottenuto? Nulla! Perché? Perché hanno avvertito delle altre! Non te l’ho detto perché avresti minacciato, o… chissà che altro…, quelle ragazze!-

-E’ chiaro che lo avrei fatto- sbottò lui –Ti stanno picchiando accidenti!!- urlò

-Ma sto bene e mi sto facendo valere! Se tu ora vai là e fai di testa tua… chissà cosa mi faranno!-

Lui la guardò e lei corrispose fiera lo sguardo. In un attimo, Kagome si sentì stringere contro il corpo del ragazzo che con un braccio le cingeva la vita e con un altro le spalle. Kagome, sorpresa da quel gesto improvviso non si mosse spalancando gli occhi

-Kagome… ti prego… non tenermi all’oscuro della tua vita e di quello che ti accade… quando l’ho saputo… ho avuto paura…- sussurrò affondando il viso nell’incavo del suo collo –Ho avuto paura…- ripeté -…non voglio che qualcuno ti faccia del male … non voglio che nessuno ti tocchi o ti guardi… vorrei rinchiuderti per sempre e poterti guardare solo io…- Rafforzò la presa

-Inuyasha…- sussurrò lei.

Lui staccò la mano dalla sua spalle e le prese il mento. I loro occhi si incontrarono ancora una volta e lei si perse nelle sue profondità

-Sei solo mia Kagome, ricordalo. Solo mia-

Kagome colpita, alzò piano la mano e sfiorò, con la punta delle dita, la sua guancia. Lui le baciò il palmo della mano e lei gli cinse il collo con il braccio libero

-Si Inuyasha… per sempre…-

Lui la baciò e intrecciò le dita con le sue e quando si staccarono erano senza fiato. Inuyasha le asciugò le ultime lacrime, poi le baciò la testa aspirando il buon profumo di pesca che emanavano

-Perdonami se ho alzato la voce- sussurrò stringendola affettuosamente

-Non importa- disse lei appoggiando la testa sul suo petto e circondandogli la vita con un braccio e con l’altro afferrandogli la camicia sgualcita –Non importa più. Ti amo, ti amo da morire…- sussurrò arrossendo leggermente.

Lui rafforzò la presa e non disse una parola.

Sabato. Ore 15.30

La scuola era finita.

Kagome non era andata a concludere l’ultima lezione, non aveva mandato un messaggio a Sango, non aveva fatto nulla se non rimanere abbracciata al ragazzo che amava fino al suono della campana che aveva rotto quel magico momento.

In classe aveva sorriso a Sango incoraggiante, avevano preso la cartella uscendo e, davanti alla classe, il ragazzo aveva farfugliato una qualche scusa all’amica, ed erano usciti dalla scuola dopo avere preso per mano Kagome.

Alle moto avevano trovato: un Miroku con la cartella dell’amico buttata sulle spalle, una Rin cinerea, un Sesshamaru indifferente e un Koga che non capiva cosa avesse la sua ragazza.

Quando i ritardatari li raggiunsero, Miroku buttò, molto elegantemente, lo zaino all’amico che lo prese al volo ghignando

-Thank you-

Kagome e Rin si fissarono per lunghi istanti e, quest’ultima, abbassò il capo sconfitta. Kagome le si avvicinò e le sorrise rassicurante facendola sorridere a sua volta

-Perdonami- mormorò

-Hai fatto bene- disse.

Era vero, quella situazione, li aveva resi più uniti, lo sapevano tutti e due. Vedere il suo Inuyasha così arrabbiato le aveva fatto aprire gli occhi e per interminabili istanti, aveva visto il loro amore diventare più solido e importante.

Inuyasha guardò Kagome sorridere a Rin e la chiamò. La ragazza corse da lui in tutta fretta e gli buttò le braccia al collo

-Dimmi- disse. Lui le sfiorò il naso con il proprio

-Ti accompagno a casa- disse. Lei si staccò da lui e guardò terrorizzata la moto –La porto a mano, con calma- disse. Kagome sorrise rassicurante e Sango montò dietro Miroku che accese il motore

-Ciao piccioncini!!- esclamò ridendo Miroku che partì in tutta fretta

-Vandalo!!- gli urlò di rimando Kagome

-Adios!- Koga e Rin partirono seguiti da Sesshamaru. I due li guardarono sparire

-Tuo fratello è tremendo. Lo sai vero?- affermò Kagome iniziando a camminare seguita da Inuyasha che l’affiancò

-È sempre stato così, ogni tanto papà lo chiama, per scherzare intendiamoci, “il cubetto di famiglia!”- citò solenne. Kagome sorrise –Naturalmente lui non dice nulla, ma credo gli dia fastidio- disse pensieroso

-Capisco- ammise. Rimasero in silenzio per lunghi momenti che improvvisamente, si ritrovarono davanti a casa di lei

-Capolinea- disse lui lasciando la moto. Kagome sospirò poi gli sorrise

-Posso… ehm… venire… questa…?- balbettò arrossendo. Lui la strinse sorridendole

-Certo che puoi, anzi!- Lei annuì –Senti angelo- Lei alzò lo sguardo preoccupata dal viso serio di lui

-Dimmi-

-Voglio comunque parlare a quelle… ragazze- disse con astio

-No- disse prontamente lei afferrandogli il braccio

-Prima di rispondere ascoltami!- esclamò lui. Lei tacque e lui continuò –Voglio che ci sia anche tu, non farò nulla, voglio solo parlare chiaro e mettendo loro il cuore in pace. Non le toccherò con un dito e tu mi… aiuterai a controllarmi, ok?- Kagome gli strinse la maglia fissandolo negli occhi

-Quando?-

-Domani pomeriggio. So i nomi, mi basta una qualche telefonata. Ti verrò a prendere verso le 15.00- Kagome strinse le labbra e annuì

-Ok ma… mi prometti che non farai nulla?-

-Te lo giuro- Lei lo guardò con disappunto –Questa volta giuro sul serio… ma se ripenso che ti hanno menata- sibilò con la faccia improvvisamente marmorea

-Non ti arrabbiare!!- esclamò lei veloce. Lui sospirò a fondo

-Non sono arrabbiato, ci sono- disse e le sorrise. Un sorriso più freddo e distante. Lei gli sfiorò il viso e al suo tocco lui sospirò

-Ti prego… non voglio più vederti arrabbiato…- mormorò –Ho avuto paura di te e non voglio avere paura della persona che mi fa sentire protetta, ok?-

-Scusami- Lei scosse il capo

-È ok ora- Lui annuì

-Allora ti vengo a prendere domani?- Lei sorrise e lo lasciò di malavoglia

-A domani- Annuì. Lui salì in moto e l’accese

-Ciao angelo- disse facendole l’occhiolino. Lei sorrise

-Ti amo, a stasera-

Lui si girò e partì veloce mentre le parole di lei volteggiavano ancora nell’aria…

Kagome guardava il soffitto ormai da qualche minuto assorta.

Nella casa c’era un silenzio completamente innaturale… Sota doveva ancora tornare dagli allenamenti di calcio, il nonno era al tempio mentre la madre a lavoro, logico. Quella tranquillità era quasi inquietante… come se volesse inghiottire tutto.

La ragazza non riusciva a non pensare alla discussione, avuta poche ore prima con Inuyasha.

Aveva avuto paura… Inuyasha l’aveva terrorizzata.

Con le sue urla, il suo viso… e ancor peggio… la sua delusione…

Lo aveva deluso.

Si mise sul fianco e guardò la scrivania con i libri di scuola.

Lo aveva deluso e la consapevolezza di ciò era terribile. Gli aveva mentito, ed era un cosa importante dirglielo! E non lo aveva fatto…

Quella sera sarebbe dovuta andare a lavoro, poi da Inuyasha… e il pomeriggio seguente… a parlare con il fan club…

Si appoggiò all’altro fianco e sospirò

Inuyasha le aveva detto che avrebbe solo parlato con loro. ma c’era da fidarsi? Rivederlo infuriato non le piaceva proprio! Ora capiva cosa intendeva Miu!! Però… lei andava là per quello no? Per fermarlo se avesse perso il controllo, quindi…

Abbracciò il cuscino mettendosi prona

Una cosa era certa… se avesse scoperto che gli aveva mentito… l’avrebbe lasciata?

Quel pensiero la fece scattare a sedere

-No, lasciarmi no…- sussurrò con gli occhi lucidi pronta al pianto

Gli doveva dire del suo lavoro, non le importava se si sarebbe arrabbiato perché voleva che lo lasciasse. Ma non voleva essere lasciata da lui… no… era inconcepibile…

-Glielo dirò questa sera!- esclamò alzandosi in piedi –Lo farò questa sera stessa- decretò “E ora compiti!” Si mise alla scrivania e spalancò il diario controllando gli esercizi di matematica

-SORELLINA!!-

L’urlo maledetto

I passi dell’impiastro

L’orrore nel sentire i colpi alla porta

La parolina magica “Avanti”

L’impiastro di 11 anni che entra e le si butta tra le braccia

L’incubo

-Oggi a calcio ho fatto un goal spettacolare sai?? È stato bellissimo!!! Sono riuscito a metterla in porta con una angolazione che anche il mister si è complimentato!!! Nella prossima partita dice che vuole provare a mettermi come attaccante ma ci pensi?? E io che ero sempre stato in panchina!!! L’allenamento con il papà di Kohaku mi è servito! Sai, è bravissimo! La mamma però non vuole che disturbi in casa degli altri quindi tu non dirglielo ok??- disse lui rosso in viso per la foga. Kagome lo allontanò leggermente

-Bravissimo!- esclamò. Sota sorrise felicissimo del complimento –Cos’hai in mano?- domandò

-Posta! Per te!- Lasciò la busta candida e trotterellò via chiudendo la porta alle sue spalle. Kagome guardò la busta curiosamente e lesse il mittente facendo un grido di gioia. Con mani tremanti tirò fuori i fogli ripiegati minuziosamente e iniziò a leggere la lettera di tre giorni prima scritta con una scrittura molto elegante

Cara Kagome,

come stai? Tutto bene? Il gruppo come se la passa? Inuyasha???

Qua tutto bene, o quasi…

Ricordi la lettera di Kikyo? Beh, i genitori di lei sono andati dove stavano prima, Los Angeles, e l’hanno cercata per mari e monti ma i due amanti avevano già preso l’aereo e ora sono…chissà dove! È da un po’ che non sento Naraku, sono preoccupato… lo ammetto!

Ma ci sono anche notizie… belle, parliamone.

Mio padre ha ben deciso di mettere in chiaro le cose con Eve, lo sai che ha detto???

“Signorinella, se vuole essere la moglie di mio figlio deve adattarsi a quello che troverà in questa famiglia, quindi imparerà le buone maniere. Da domani, farà lezione con me tutti i pomeriggi”

Dì se non è fuori di testa… anche se mi sembrava strano che avesse accettato Eve così senza battere ciglio! La fregatura doveva esserci!!! E infatti…

Eve, comunque, è molto sicura di se e accetta tutto questo come una sfida. Quando la sera torna da me è esausta ma felice perché riesce a tenere testa a quel… bravo ragazzo qual è il mio papino adorato!!

Va bene, non andiamo oltre…

Il lavoro? Va tutto bene? Mikado si sta comportando… decentemente? Dubito… ma sorvoliamo.

Si si, immagino la tua faccia stupita. Conosco Mikado, ma la storia è troppo lunga da spiegare, ti basti sapere che Naraku ci ha fatto conoscere qualche tempo fa. Fine!

Giusto!!!! Me ne stavo scordando!!!!!!!

Indovina CHI deve andare in Giappone per affari??? Ma io naturalmente!!!

Devo andare a Kioto, ma un salto a Tokyo riesco a farlo comunque!! Non so bene il giorno… credo tra l’ultima di Marzo e la prima di Aprile.

A Kioto devo firmare alcune carte per comprare una azienda che nascerà tra cinque anni e io ne sarò il presidente indiscusso… Un regalo di mio padre… stendiamo un velo pietoso su questo argomento!

Ho un’altra notizia bomba da darti… io e Eve stiamo decidendo la data del matrimonio, ma ci pensi?? Mi sposo!! Comprendi??

Eve anche dopo sposata continuerà a studiare e come puoi ben immaginarti, farà tirocinio per avvocato. Ha già contattato un certo signor. Devy-qualchecosa, che per quel che si dice è il migliore, e sta attendendo una sua risposta. Dovrebbe arrivare minimo entro fino mese…

Per il matrimonio, tu e Co. siete i primi invitati esterni ufficiali, poi quando arriverò ad Aprile con Eve ne parleremo più con calma…

I genitori di Eve hanno avuto un colpo quando hanno saputo che la loro bambina era fidanzata, e che si doveva sposare, con ME! Ti giuro, quando mi hanno visto credo che il marmo sia più scuro. Hanno iniziato a balbettare frasi senza senso ma poi grazie al cielo si sono calmati e sono tornati a respirare… Sono andato a cena da loro appunto l’altro ieri… e ho scoperto che la sorellina di Eve è molto carina… non quanto la sorella però!

C’è un punto che mi preme chiederti… come se la stanno cavando Miroku e Sango? Immagino sia molto difficile per loro… non ti dico la mia preoccupazione quando li ho visti partire… quindi rispondimi ok??

Ora ti lascio, il padre mio potrebbe arrivare con il fucile se non scendo a cena e Eve non vede l’ora che mi stacchi di qua…

Eh Kagome! Guarda quanto tempo mi rubi!!

Spero di ricevere presto una tua lettera.

Un bacio

Il tuo amico Tom e saluti dalla bellissima Eve

(maledizioni da parte di mio padre… ma tralasciamo anche questo punto…)

Kagome sorrise e si sedette sulla sedia mettendo da parte i compiti. Aprì il cassetto e tirò fuori una confezione di buste e fogli ricamati nei bordi. Rilesse veloce la lettera e felice iniziò a scrivere

Caro Tom,

ho appena ricevuto la tua lettera. Leggere il mittente è stata una gioia immensa!

Io sto bene, benissimo! La scuola è ok e anche il lavoro è ottimo! Mi sono integrata benissimo e sono molto brava.

Davvero vi sposate!?!?!? WOW WOW WOW!!! Che bello!!! Non vedo l’ora che arrivi quel giorno!! Eve sarà bellissima, e tu un damerino molto chic!! Waaaaaaa!!!!!!

Tsè, mi sembrava troppo bello che il signor Holsen accettasse così di buon grado Eve nella vostra… sacrosanta famiglia!! Che cattivo però!!!! Potrebbe evitare di mettere Eve in una posizione scomoda!!!

Mandalo al diavolo da parte mia… ok?

Però sono felice che Eve riesca a tenergli testa in quel modo, vuol dire che si fa valere! Falle i miei più sinceri… ehm… come si dice??… insomma, dille che è una grande!!

Comunque avvertimi della data precisa!! Non vedo l’ora di dirlo a Inuyasha!! Tu e Eve vi sposate! Il vostro sogno d’amore coronato!! Che romantico!!!! Saranno sicuramente tutti felicissimi della notizia!!

La serata con i genitori di Eve dopotutto non è andata così male dai, ti poteva andare peggio! Fidati!!

Davvero vieni qua a Tokyo!? Proprio qua?? Con Eve?? CHE BELLO!!!!!!!!!!!!!!!! Quando ho letto la notizia se non ho gridato di gioia, ci mancava davvero poco!!! Che bella notizia!!! Non vedo l’ora di riabbracciarti Tom!!! Spero che arrivi presto quel giorno!!! Ti farò vedere Tokyo da cima a fondo! Prometto!!!!!! A Eve mostrerò il centro commerciale più bello e più grande di tutta la città se vorrà!!!

Certo che ricordo la lettera di Kikyo… ah… come scordarsene? Il padre di Inuyasha lo ha anche picchiato perché non voleva dirgli dove si trovava! (Acqua passata comunque…) Almeno sono riusciti a fuggire! Pensa se li avessero trovati!! Dio, non voglio neppure pensare alla disgrazia… Sono molto preoccupata anche io… ma se la caveranno benissimo da soli… e poi possono sostenersi l’un l’altro no?

Ma passiamo a me…

Parlando di lavoro: cantare mi piace tantissimo! Me la sto cavando egregiamente e anche il proprietario del locale mi riempie di complimenti… Poi… Mikado… bah! Con la frase: “si sta comportando decentemente” intendi quando mi dice che ho un bel sedere e quando mi fa dei discorsi strani e criptati?? Allora si, si sta comportando decentemente. Ogni tanto poi non dice una parola… altre volte sembra sia sul punto di saltarmi addosso!! Non che sia un brutto ragazzo, ma diciamo che… irrita… un po’… e poi io amo Inuyasha!!! A proposito: lui non sa nulla di questa mia… occupazione, ma ho già deciso che questa sera lo informerò, infatti è successo un casino, che ti racconterò tra breve… Neppure mamma sa nulla… solo il nonno e Sota che, meno male, hanno deciso bene di tenere la bocca chiusa. Non sanno dove lavoro, ma sanno solo che faccio qualche cosa…

Miroku e Sango… eh… che ti devo dire? I genitori Domenica scorsa hanno organizzato una cena… si sono dovuti conoscere come se fossero due estranei e, ancor peggio, da fratello e sorella! La prima a saperlo dalla madre è stata Sango… Dio mio… aveva già intenzione di mollarlo… Meno male è andato tutto bene… il Lunedì sono arrivati a scuola insieme annunciando che sono fratelli di sangue.

Ora possono girare senza problemi senza suscitare scalpore anche se l’unico a sapere, tranne noi e Inuyasha, è il fratellino di Sango e il mio, per caso hanno letto il diario di Sango e… lasciamo perdere!

La mia famiglia ora sa anche del mio ragazzo… vabbé… Mamma lo ha scoperto quando una mattina è tornata da lavoro… Sorvoliamo!! Ci ha preparato la colazione dopo sai che mi ha detto?

“Beh, mi è andata bene. Io andavo con tuo padre a 14 e tu ne hai quasi 16!”

o una cosa del genere… Dio mio… e non hai ancora saputo nulla!

Sota lo sapeva già da qualche giorno, aveva visto le sue scarpe che mi ero scordata sul davanzale della mia finestra… e quando la mattina io e Inuyasha siamo usciti per andare a scuola sai che cosa cavolo ha urlato quell’infame di mio fratello??????

“Hei! Com’è mia sorella a letto???” e il cretina gli ha anche risposto!!!

“Una bomba!! Vuoi i dettagli???”

Che rabbia!!!!!!!!!!! Ti giuro, lo avrei ammazzato con le mie mani! Dopo mio nonno lo ha saputo automaticamente… ma fa nulla.

Inuyasha… in questo periodo non sai il macello… non te lo puoi neppure immaginare!! Dove posso iniziare? Beh, sicuramente dall’inizio!

Kagome iniziò a raccontargli degli avvenimenti di quei giorni, delle sfuriate e delle piccole delusioni poi si soffermò sul fan club e fece alcune riflessioni su Miu che l’aveva avvertita. Parlò, infine della mattina senza tralasciare nulla.

Capisci Tom? Per questo gli dirò del mio lavoro. Non voglio che ci siano segreti, non voglio più ferirlo… sentire la delusione nella sua voce è stato… orribile a dir poco… in quell’istante mi sono rivista io, quella sera in discoteca, lì ad Amsterdam dove vorrei essere ora…

Vorrei tornare indietro a quei giorni… ma non posso…

Attendo domani e ho paura… non voglio rivedere Inuyasha nello stato di oggi… mi è quasi sembrato… il suo lato… malvagio… un lato che non avevo mai visto… e il fatto che mi ha fatto paura, è terribile.

Ha detto che domani verrò per assistere a quello che dirà loro in prima persona… sarò là per fermarlo se commetterà qualche sciocchezza… Ma se non ce la facessi? Se mi paralizzassi? Se mi terrorizzasse?

È vero e non lo nego: questa situazione ci ha resi più uniti e più forti, ma più di ogni altra cosa, mi ha fatto capire i miei limiti. Non voglio mentirgli, non voglio che si ripeta la scena di oggi e farò di tutto perché questo non accada. Prima che sia troppo tardi gli svelerò la verità…

Bene, dopo averti… annoiato, ti lascio. È tardi e presto dovrò preparare la cena (cosa di cui tu, non devi preoccuparti, visto che c’è della gente che fa da mangiare per TE!!)…

Spero che risponderai presto

Ti voglio un mondo di bene

Kagome

Ps. Salutami Eve e abbracciala con affetto da parte mia

Kagome piegò accuratamente i fogli e li mise dentro la busta mettendo indirizzo e tutto il resto

-SOTA- Il bambino entrò come un fulmine nella camera della giovane e la guardò interrogativa avvicinandosi

-Cosa c’è sorellina?-

-Fammi un piacere- disse lei mettendogli in mano la busta e alcuni soldi –và veloce in tabaccheria prendi il francobollo poi spedisci questa lettera. Non perderla Sota, è molto importante, ok?- Lui la guardò contrariato

-Ma io stavo giocando con la play!!- esclamò

-Quella cosa può aspettare! La lettera no, vai o dico alla mamma che non hai rispettato i tempi per la play!- esclamò

-Ci sono sopra da 10 minuti!! I tempi non sono neppure iniziati!!- esclamò. Lei alzò le sopracciglia

-Ma quando ho detto che mi riferivo a oggi?- chiese. Lui fece un passo indietro

-Va bene, vado!- E sparì. Kagome sospirò poi, dopo avere messo al sicuro la lettera di Tom, iniziò i suoi compiti.

Sabato. Ore 11.20

Kagome guardò la villa buia davanti a se incerta, poi incespicando iniziò a percorrere il vialetto alberato coperto da alcune foglie cadute dell’inverno appena trascorso.

Dopo essersi messa d’accordo con Sango e avere detto alla madre che restava da lei tutta la notte, era uscita di buon ora per andare al lavoro. Come sempre, era arrivata in un anticipo notevole e si era diretta da Mikado

[…]

-Ohi, buona sera-

-Ciao- disse lei appoggiando la giacca e mostrando la gonnellina nera a pieghe e la maglia attillata a maniche lunghe che lasciava scoperte le spalle

-Come mai così scura? Non credo ci sia più bisogno di essere preoccupati-

-Infatti non lo sono. Proviamo?- chiese cercando di evitare il discorso ma, Mikado, si alzò insistendo –Senti ma mi dici che vuoi!? Sei solo un mio collega e non credo siano fatti tuoi i miei problemi!!- urlò lei. Quando ci voleva ci voleva insomma!

-Visto che hai qualche cosa??- Avanzò verso di lei

Era stato un sussurro o una esclamazione di gioia?

Mah! Bella domanda!

-Senti, non ho niente, quindi puoi evitare? Perché non ho proprio voglia di urlare, possiamo iniziare a provare??- ripeté la giovane. Lui continuò a camminare verso di lei che non era indietreggiata di un passo fissandolo –Che hai?- come riscosso, si bloccò e la guardò stralunato

-Nulla… nulla… proviamo- borbottò e prese la chitarra sedendosi sulla tavola. Kagome sospirò impercettibilmente di sollievo

[…]

Si, sospiro di sollievo… Dio! Se solo avesse saputo cosa sarebbe successo dopo!!

[…]

Kagome agguantò la giacca e se la infilò

-Ci vediamo Lunedì, ora devo andare- disse e Mikado si appoggiò al muro

-Sai… la prima volta che ti ho vista… una ragazzina… nel locale di mio zio… impossibile! Avevo già intenzione di buttarti fuori se non mi fossi andata bene, capisci?- Kagome lo guardò

“E ora questo che dice!?”

-Eppure… eppure ti ho sentita cantare… e mi sei piaciuta molto. Hai un ottima intonazione sai? E poi, non ti lamenti mai e sei una buona patner, senza contare che grazie a te nel locale c’è molta più gente ora- Lei impietrita lo guardò avvicinarsi a lei e prenderle delicatamente il polso –Mi piacerebbe conoscerti di più Kagome…- sussurrò. Kagome lo guardò avvicinarsi al suo viso come se lei non fosse lei, ma un’altra ragazza.

Quando sentì le sue labbra sfiorare le sue, Kagome scattò indietro terrorizzata e lo colpì al viso con tutta la forza che aveva. Lui barcollò indietro e lei lo fissò con occhi lucidi

-Come ti permetti!?!?- gridò lei -Ti odio!- E corse via come se fosse rincorsa dal diavolo

[…]

Al ricordo, calciò con violenza un sasso che finì contro un albero

-Maledetto- sibilò –come… osa… Questo non lo dico a nessuno!! Ti prego, fa che me ne dimentichi presto…- pensò lei “Che ricordo nefasto!” Oltrepassò i corridoi poi entrò nella stanza di Inuyasha facendo il minimo rumore

-Ciao angelo… sei arrivata presto- disse il ragazzo sorridendole e allungandole la mano. Lei sorrise e gli si avvicinò prendendola

-Ciao Inuyasha- mormorò. Lui la baciò e lei si fece stringere dolcemente

-Che hai?- domandò lui facendola sedere sulle sue ginocchia e alzandole il viso con due dita –Sei rigida, stai bene?- Lei sospirò e annuì stringendo le labbra –Angelo…-

-Niente Inuyasha, davvero… è solo che sono preoccupata- disse

-Per domani?- Lei annuì –Come mai? Guarda che non ti faranno più nulla- promise

-Non è per quello- dichiarò

-E allora…?- Lei sospirò

-Ho paura che tu… che tu…- balbettò

-Kagome parla chiaro. Che io… cosa?- domandò. Lei si morse il labbro

-Che tu ti possa arrabbiare- affermò vuotando il sacco. Si guardarono

-Non succederà-

-Si invece!! Tu ti arrabbierai con loro e… e chissà cosa…- Gli afferrò la maglia pronta a piangere –Per piacere… non voglio che ti arrabbi, non voglio che si ripeta la scena di oggi…- sussurrò. Lui la strinse e sospirò

-Farò del mio meglio per non arrabbiarmi più davanti a te, te lo giuro… e non farò… nulla a quelle tipe…- disse con forza. Si guardarono

-Davvero?-

-Se avrai il sentore mi calmerai tu… Hai una qualche dote che mi farebbe pensare ad altro- Lei abbozzò ad un sorrisetto arrossendo leggermente

-Ma che dici in un momento del genere?-

-Meglio ora?- Lei si strinse a lui e annuì

-Sono più tranquilla- mentì. Si leccò le labbra –Inuyasha?-

-Dimmi-

Kagome aprì la bocca per parlare poi la richiuse.

E se l’avesse lasciata?

I dubbi riaffiorarono e lei si trovò disorientata.

Cosa avrebbe fatto?

Dirglielo comunque voleva dire raccontargli anche di Mikado, di quella sera… e… così… l’avrebbe lasciata di sicuro!

-Kagome?- Lei si riscosse e gli sorrise

-Oh, nulla amore mio… scusami… pensavo a una sciocchezza- mentì. Lui annuì “Non posso dirlo…”

Domenica. Ore 14.58

Kagome fuori dal tempio attendeva.

Aveva indossato dei jeans corti e una maglietta a maniche corte, visto che faceva caldo per essere a Marzo. Comunque, si era portata la giacca legata in vita per ogni provenienza.

Agitata, aveva mangiato verso la mezza e all’una era già pronta. Aspettare al tempio le era risultato difficile, così era andata ad attenderlo fuori sperando che fosse arrivato presto. Mancavano due minuti ma lei non riusciva ancora a vederlo…

“Che abbia avuto un imprevisto? Speriamo di si…” pensò alzando gli occhi al cielo. Speranza vana… Vide una macchina, una Toyota argentata, avvicinarsi a tutta velocità per poi fermarsi esattamente davanti a lei.

Kagome sospirò e salì

-Ciao angelo- disse lui dandole un bacio

-Ciao Inuyasha- disse lei sorridendogli leggermente. Lui mise il freno a mano e la guardò

-Tutto bene?- La ragazza distolse lo sguardo e annuì senza proferire parola. Chissà come sarebbe stata la sua voce in quell’istante… -Kagome guardami- Lei lo fece e lui le prese la mano stringendola –Andrà tutto bene, più che bene- ammise. Kagome strinse le labbra e annuì

-Lo so…-

-La tua vivacità mi commuove- scherzò lui. Lei sorrise e il ragazzo le baciò la fronte –Ho bisogno di te ora Kagome… ho bisogno della vera Kagome… della mia ragazza, quella vivace e risoluta ma sensibile e forte come un leone, ho bisogno di te in questa situazione…- disse. Lei lo abbracciò

-Giura che non ti arrabbierai-

-Ne abbiamo già parlato Kagome- disse lui –se ne avrai il sentore mi fermerai-

-Ok- annuì lei –Andiamo!- esclamò

-Oh, meno male sei tornata nei mondo dei vivi- Si sorrisero e lui ripartì a tutta birra infilandosi gli occhiali da sole neri.

Più avanzavano, e più la ragazza si convinse che stavano andando al parchetto abbandonato. Presto sarebbe stato distrutto completamente e sarebbe stato sostituito con un palazzo. Era fuori da Tokyo, in periferia vicino alla zona industriale, ed era anche per questo che i bambini avevano smesso di andarci per ordini superiori.

Kagome chiese, durante il tragitto, al ragazzo come aveva convinto tutte, ad andare lì. Inuyasha rispose molto semplicemente, dicendo che le aveva chiamate una per una dicendo loro che voleva ricordare i bei vecchi tempi.

Kagome aveva strinto le labbra capendo al volo, ma Inuyasha continuò

-Naturalmente, non potranno dirlo alle amiche, altrimenti farebbero la tua stessa fine, quindi punto su questa cosa- Aveva detto parcheggiando dolcemente.

Vederlo guidare così bene era una sorpresa sempre maggiore per la ragazza, forse perché andava sempre in moto.

-Kagome- Lei lo guardò –Ora io scendo e le aspetto. Quando ci saranno tutte, ti farò un cenno e tu mi raggiungerai, va bene?-

-Si- concesse lei. Lui la baciò poi si allontanò lasciandole le chiavi della macchina.

Kagome non seppe per quanto tempo rimase in quella macchina a fissare Inuyasha, che le dava la schiena, seduto su una vecchia panchina.

Improvvisamente però arrivò una ragazza, la ragazza bionda che l’aveva minacciata. Lui le si avvicinò e la mise a sedere senza una parola lasciandola sbigottita.

Poi, arrivò Sakura e Kagome giurò di averle visto fare un passo indietro, quando aveva visto l’amica.

Inuyasha la mise vicino all’altra ragazza ma non si girò verso Kagome nemmeno una volta

“Quante ne mancano ancora?” pensò la ragazza agitandosi sulla sedia.

Cinque minuti dopo erano arrivate altre cinque ragazze, tutte presenti quando l’avevano quasi picchiata, e Inuyasha si voltò verso di lei allungando la mano sorridendo leggermente. La ragazza, che non aspettava altro balzò fuori e corse verso di lui afferrandogli la mano che lui strinse. Con un movimento elegante appoggiò gli occhiali sulla testa e guardò le sette ragazze sbiancate davanti a loro

-Inuyasha… che significa?- balbettò la ragazza bionda

-Significa Shino… che da oggi in poi se vi vedo ronzarle attorno… Fate conto di essere già espulse!- esclamò. Kagome lo guardò stupita

-Cosa? Ma…-

-Ti ho per caso detto di aprire la bocca?- chiese lui. Sakura scosse il capo –Allora vedi di stare zitta- Kagome gli strinse forte la mano e lui si rilassò –Ringraziate Kagome se non vi ho ancora gonfiato la faccia quindi, voglio delle belle scuse una per una- disse scandendo bene la voce

-Non scherzare!!!- urlò Sakura stringendo i pugni –Voglio sapere perché!!- Lui alzò il sopracciglio per nulla impressionato

-Sapere perché, cosa?-

-Cosa diamine ha più di me!? COSA?? Nulla!! Bella per niente, intelligente… bah!- esclamò scrollando le spalle. Kagome alzò il sopracciglio

“Ma mi sta dando della stupida!?”

-Oh, non sarai per caso gelosa, vero?- La stuzzicò Inuyasha. Lei lo fulminò

-Dimmi perché!!-

-Oh dai… si vede lontano un miglio il perché!! Se tu sei così idiota dal non vederlo… scusami tanto ma…- Lui scrollò le spalle –Allora queste scuse!? E poi sparite per piacere… ne ho già fin sopra i capelli di voi-

Fu comico. Sotto la sorveglianza di Inuyasha, tutte e sette dovettero una alla volta fare le pentite chiedendo perdono. L’ultima però non disse nulla

-Sakura, vedi di muoverti… vorrei fare dell’altro prima di cena- sbottò lui. Sakura strinse i pugni

-Io non lo farò, buttami pure fuori se vuoi… ma io non chiederò scusa a… questa- sbottò

-Ah si?-

-Si- Lui alzò il sopracciglio divertito scuotendo il capo

-Ti rode vero Sakura?- La ragazza in questione arrossì

-Non mi hai ancora detto il perché- sbottò –Ha delle doti nascoste?- azzardò. Inuyasha mollò la mano di Kagome improvvisamente e strinse il braccio di Sakura

-No! Fermati Inuyasha!!- pregò Kagome prendendogli il braccio –Inuyasha lasciala così le fai male!!- Lui non l’ascoltò fissando furioso la ragazza davanti a lui

-Prova un po’ a ripeterlo!- Kagome si leccò le labbra guardando Sakura diventare paonazza per non piangere

-Inuyasha maledizione!!! Vuoi mollarle il braccio accidenti a te!?!?- chiese pestando i piedi. Inuyasha guardò Kagome pronta a piangere e mollò la ragazza

-Scusa…- mormorò prendendole la mano

-Scusa? SCUSA!?- gridò Sakura furibonda –Non è a lei che hai quasi staccato il braccio!! E dici scusa a lei!?-

-Ehi, vedi di abbassare la voce- l’ammonì lui e lei chiuse la bocca –E tanto per intenderci, vedi di darle queste tue scuse…- sbottò –Non ho tempo da perdere proprio con te- Sakura strinse i pugni e guardò la ragazza incenerendola con lo sguardo

-Mi scusi tanto signorina dei miei stivali- sibilò. Inuyasha la guardò truce stringendo forte la mano di Kagome. Sakura li guardò poi se ne andò rigida.

Quando tutte furono scomparse Kagome crollò sulla panchina

-Oh… mio… Dio…- sussurrò. Lui le si mise a fianco e le cinse le spalle con un braccio

-Stanca?-

-Mi hai ucciso mentalmente sai? Mai… più, lo giuro- Si mise una mano sul cuore che batteva furiosamente

-Beh… io l’ho quasi trovato divertente…- disse lui. Kagome scosse il capo

-Tu, trovi divertente qualunque cosa che non riguardi direttamente te- Lui la strinse sorridendo e la baciò togliendole il respiro

-Ti amo Inuyasha…- E le parole si dispersero nel vento…

ANTICIPAZIONI!!

[-Oh beh…- Eve li guardò imbarazzata –Ecco mi chiedevo se Sango e Kagome… ecco…- Le due amiche si guardarono -…se volevano… oh insomma! Volete essere le mie damigelle al mio matrimonio?- gridò quasi arrossendo furiosamente]

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Capitolo 18
*** Capitolo 18- Aprile ***


Mi scuso enormemente per il ritardo -___________- In questo periodo di inizio vacanza sono stata piuttosto impegnata… sono sta

Mi scuso enormemente per il ritardo -___________- In questo periodo di inizio vacanza sono stata piuttosto impegnata… sono stata in montagna e al mare anche se resterò a casa fino alla fine delle vacanze… Wow… Mi rallegrerò con voi *o*

Dunque, voglio ringraziare tutti quelli che stanno recensendo, sono bellissime ogni cappy che passa XD e grazie anche a chi sta leggendo!

Dunque… vi volevo informare che tra qualche capitolo la seconda parte sareà conclusa, 5 capitoletti, ma voglio avvertire fin da subito che, se al termine di questa parte non avrò concluso la terza dovrete aspettare un bel po’ (non posto mai se la fic non è conclusa e questa non farà eccezoione!)… Bene, detto questo credo non ci sia più nulla da dirvi e… BUON LETTURA!! XD

Ps. Mi spiace se oggi non risponderò alle vostre rec ma mi rifarò nel prossimo!

Capitolo 18

Aprile

Da quel girono passò un mese…

Aprile portava il compleanno di Kagome…

Aprile portava due mesi insieme con Inuyasha…

Aprile portava i due mesi di Miroku e Sango…

Aprile portava le vacanze di scuola e di lavoro…

Aprile portava l’arrivo di Tom…

Si perché, in quel mese si erano scritti parecchio e Kagome aveva scoperto il giorno in cui Tom, poteva venire a trovarli.

Il 28 Aprile, data totalmente diversa da quella che lui aveva presupposto!, e Kagome ne era stata davvero felice. Perché??

Nelle vacanze di Pasqua il suo ragazzo aveva proposto di andare tutti nella sua casa in montagna e quindi Kagome, Sango e Miroku erano partiti con le due macchine il 10, per tornare il 19 e stranamente i genitori delle due ragazze non avevano detto nulla… Anzi! La madre di Sango, era stata felicissima di sapere che i due fratelli avrebbero passato le vacanze insieme e avevano tutti accettato con entusiasmo.

Anche se era primavera inoltrata… lassù, c’era molto freddo e anche se la casetta era ben riscaldata con i camini… pullover e maglioni erano all’ordine del giorno…

La “casetta”, appellativo appena nominato, comprendeva un giardino largo tipo Gardaland, una villa a due piani che si spartirono: Inuyasha e Kagome al secondo piano, e l’altra coppia al primo.

I giorni passavano felicemente tra shopping, scii, serate davanti al camino e cenette in compagnia dove i quattro cucinavano: Kagome con Sango e Inuyasha con Miroku… Quando le due ragazze cucinavano si poteva mangiare… diciamo così… qualcosa, quando toccava ai due ragazzi… La prima sera dopo venti minuti le avevano raggiunte chiedendo come si accendeva un fornello…

Comunque… oltre a loro in quella casa non c’era nessuno ma… ogni tre giorni… arrivavano la mattina presto i domestici che pulivano la casa e la risistemavano alla belle meglio. I giardinieri invece erano lì ogni pomeriggio e Kagome trovava il loro lavoro bellissimo… Sotto la finestra della sua camera c’era un roseto… di rose rosse e bianche… e dal giardiniere con cui parlò un pomeriggio, scoprì che le aveva fatte piantare per l’occasione Inuyasha. Quel gesto commosse molto Kagome che, quando lo vide, gli saltò al collo con n enfasi che i due ruzzolarono a terra.

Ogni giorno che passava, Inuyasha le dava qualche cosa… non materiale… ma quei piccoli gesti, come una rosa al mattino sempre diversa, che le riempivano il cuore.

Lo amava, c’era poco da fare, lo amava da morire…

3 giorno.

Martedì. Ore 21.30

La cena era appena finita e il gruppetto ora, era acciambellato davanti al fuoco scoppiettante.

Inuyasha, era seduto sul tappeto morbido, con la schiena appoggiata al divano dove stavano, comodamente abbracciati, Sango e Miroku. Kagome era seduta tra le gambe di Inuyasha e fissava le fiamme danzanti con un sorriso rilassato sulle labbra rosee.

Quella mattina Inuyasha le aveva regalato un bellissimo vestito azzurro da usare in Giappone dove faceva un po’ più caldo, poi, il pomeriggio erano andati a sciare. Dopo il terzo giorno se la cavava un po’ meglio ma, mentre lei cercava di imparare, con un severo Inuyasha come istruttore che se la rideva a ogni sua caduta, Sango e Miroku erano andati nella pista nera alias: grande, alta, pericolosa, un incubo e una velocità da pazzi!!! Miroku, tanto per stare in tema, alla fine si era quasi ammazzato facendo una scivolata da manuale e poi… era scoppiato a ridere mentre Sango era praticamente in lacrime!

Gli uomini…

Kagome rabbrividì al solo pensiero di vedere Inuyasha rotolare sulla neve dopo una caduta di tre metri…

Il ragazzo vedendola rabbrividire la prese per la vita e l’appoggiò a se stringendola. Lei lo guardò interrogativa

-Hai freddo?- domandò lui

-No, sto bene- lo rassicurò sorridendo

-Sicura?- Lei appoggiò il viso sulla sua spalla

-Sicura- Inuyasha improvvisamente sorrise

-La porti ancora?- domandò. La ragazza lo fissò interrogativa e lui sfiorò la collanina con la chiave

-Sempre- precisò lei. Sango li guardò poi scattò in piedi

-Torno subito- Sparì fuori dalla porta e i tre si guardarono

-Che ha?- domandò Kagome

-Il bagno forse?- azzardò Inuyasha. Kagome lo colpì allo stomaco –Scherzavo angelo-

-Prima era tranquilla- disse Miroku guardando la porta sospettoso “Forse è davvero in bagno” Sango tornò nella sala sorridente e mostrò loro la macchina fotografica

-Me ne ero scordata- disse

-La macchina!!! Grande Sango, ti amo!!- esclamò Kagome

-FOTO!!!- gridò Miroku acchiappando per la vita Sango e dando la macchina a Kagome

-Oh Miroku!!- esclamò Sango –Vengo male nelle foto dai!!- disse cercando di divincolarsi

-Amore mio…- iniziò lui -…vorrà dire che la terrò io e non te la farò vedere, ok?- Sango mise il broncio e incrociò le braccia

-Non voglio farla dai….- disse

-Mi spiace, è un ordine superiore- commentò Miroku. Sango gli fece la linguaccia poi si sedette sulle sue ginocchia

-Solo una- concesse

-Ok!- esclamò lui. I due si misero in posa e, sorridendo, Kagome scattò.

L’orologio batté le 22.00 e Inuyasha si alzò

-Signori, è ora della nanna-

-Cosa!?- dissero tutti e tre –Ma se sono appena le 22!- protestò Sango

-Domani ci si sveglia presto! Vieni angelo- disse lui

-Non ho molta sonno a dire il vero- disse lei

-E chi vuole dormire infatti?- chiese lui

-Maiale- disse Miroku cogliendo l’allusione. Inuyasha sorrise

-Grazie-

-Mh, e cosa vorresti fare mio eroe?- chiese Kagome alzandosi e cingendogli il collo

-Vuoi davvero saperlo?- domandò. Lei sorrise maliziosa annuendo –a tuo rischio e pericolo angelo…- L’avvicinò e le parlò all’orecchio. Kagome arrossì e il sorriso le si spense. Lo fissò stralunata con il cuore che batteva furiosamente e si leccò le labbra prendendolo per mano

-Amici miei, ci vediamo domani mattina se resterò viva, è stato un piacere, notte- disse veloce e iniziò a tirarlo forte verso la porta. Inuyasha scoppiò a ridere seguendola, non prima di avere dato la buonanotte agli amici.

Mercoledì. Ore 8.20

Inuyasha aprì gli occhi quando sentì la ragazza accanto a se girarsi nel sonno. Si mise una mano sugli occhi e si alzò in piedi guardando fuori dalla finestra… il cielo era sereno e quindi optò per una bel giro in città quella mattina. Si vestì veloce poi uscì dalla camera tornando qualche minuto dopo. Si avvicinò quatto quatto alla ragazza e la strinse a se baciandole il viso. Lei sorrise e aprì piano gli occhi

-Inuyasha… buon giorno…- biascicò stropicciandosi gli occhi

-Buon giorno angelo-

-Mh… che ore sono?- domandò

-Le 8.30- Lei annuì e lui le mise davanti una rosa bianca. Kagome la prese e l’annusò sorridendo

-È bellissima… grazie- disse abbracciandolo. Lui le sistemò le coperte bianche e la baciò per poi alzarsi

-Vestiti che andiamo- Le disse. Kagome ubbidì poi mise la rosa insieme alle altre, attaccate alla parete a testa in giù per farle seccare e per non farle abbruttire.

Appena varcarono la porta della cucina, li investì l’odore del caffè appena preparato e delle brioche calde.

Miroku e Sango sorrisero agli amici che si sedettero davanti a loro servendosi

-Come mai in piedi a quest’ora?- domandò Inuyasha confuso

-Non eri tu quello che, ieri sera, aveva detto “In piedi presto che domattina si ci alza presto”?- chiese ironico Miroku

-Si, ma Dio mio… sono le 8.30!!- esclamò lui. Kagome sorrise divertita poi sorseggiò il caffè ma lo allontanò

-Chi lo ha fatto?- chiese squadrando la brocca con il liquido nero

-Io- disse Miroku alzando la mano –Perché?-

-Fa schifo- lo rimbeccò Kagome guardando disgustata il contenuto della tazza. Sango alzò il sopracciglio e ne sentì un po’

-Fa schifo- concordò

-Grazie- sbottò il giovane incrociando le braccia al petto frustrato. Kagome gli sorrise e rifece il caffè

-Dove si va oggi?- chiese a Inuyasha risedendosi vicino a lui e sorseggiando il nuovo caffè… decisamente meno denso e zuccherato!

-Giusto! Visto che c’è una bella giornata, potremmo andare in paese, voi che dite?-

-In paese??- Le due ragazze scattarono in piedi e si sorrisero –Shopping shopping SHOPPING!!!- urlarono

-Eccole… lo sapevo! Voi donne pensate solo a quello!- sbottò Miroku squadrando Sango che fece il viso più innocente che poteva

-Oh amore mio…- disse lei sedendosi sulle sue ginocchia e cingendogli il collo -…ti tocca…- Miroku fece una smorfia

-Ruffiana- Lei annuì

-Sempre meglio che piattola comunque- Lo riprese. Lui sorrise e Inuyasha alzò il sopracciglio

-Ma voi due…- I due fratelli/fidanzati lo fissarono curiosamente

-Noi cosa…?- domandò Miroku sorpreso

-Nulla… andiamo a prepararci và!- esclamò e si dileguò veloce facendo l’occhiolino a Kagome. I due amici guardarono la ragazza senza parole

-Ma che ha?-

-Si sarà svegliato male- disse lei alzando le spalle

-Non gliel’hai data?- azzardò il morettino.

Si prenda nota che il giorno 14-04, sulle montagne a nord del Giappone, in un villetta di montagna, in cucina, durante la colazione alle ore 8.40, due calci ben assestati, partirono da due ragazze differenti, andando a colpire le due gambe di un giovane ragazzo che lanciò un urlo così forte che, i poveri giardinieri ignari che lavoravano beatamente, pensarono all’urlo del Diavolo dopo la pioggia.

Mercoledì. Ore 11.30

Kagome si fermò davanti alla vetrina e venne raggiunta da Inuyasha con una sporta iin mano

-Hai visto qualche cosa di interessante?- domandò lui. Lei sorrise e scosse il capo

-No, nulla di che- disse. Sango li raggiunse baldanzosa

-Miroku?- domandò Inuyasha

-Oh,- Sango rise –ha un qualche problema a camminare sai…- Kagome arrossì ma sorrise

-Povero amico mio… potevate dargli un calcio leggermente meno potente… fra poco gli staccate una gamba!! Quando ho sentito l’urlo credevo venisse giù il lampadario!- esclamò

-Che esagerato!- dissero le due ragazze –E comunque non è solo per quello che fa un po’ fatica- disse Sango annuendo

-Gli hai vuotato la carta di credito?- ghignò Inuyasha. Sango alzò le spalle e scosse il capo

-Lui mi ha detto: “Per farmi perdonare ti compro tutto quello che vuoi”…-

-Ahia!- esclamò divertita Kagome

-… io gli ho detto che era tutto a suo rischio e pericolo! Ma lui ha alzato le spalle e io ho svaligiato mezzo negozio!- disse indicando il negozietto da cui era uscita

-Oh, ecco Miroku… poveretto- Inuyasha fece un passo indietro quando l’amico gli raggiunse. Aveva tre sporte piene di pacchetti e pacchettini e uno sguardo stravolto –Tutto bene?- chiese

-Tutto ok- rispose l’amico sorridendo. Sango sorrise e gli prese una sporta

-Grazie per avere tenuto la mia roba- disse. Kagome alzò il sopracciglio

-Solo quella?- domandò

-Il resto è tutto suo- disse Sango indicando le altre due sporte in mano al suo ragazzo

-Ma se hai appena detto…?-

-Ma dai!!! Secondo voi farei spendere un patrimonio al mio ragazzo per una battuta che mi va poco a genio?? Ho svaligiato mezzo negozio per lui!- disse offesa Sango. Kagome scrollò le spalle

-Cos’hai preso?- domandò

-Te lo faccio vedere a casa, è una figata astronomica!!- esclamò la ragazza –Corpetto bianco con i lacci dietro e una scollatura vertiginosa!- Inuyasha guardò Miroku che sorrideva beato

-Ora capisco perché glielo hai preso… e poi sarei io il maiale- sbuffò

-Tu non comprendi- disse giovale –Sango ha un corpo così… così… e poi è così… capito?- Inuyasha alzò le sopracciglia

-Si, certo, come no- disse e si allontanò lasciandolo a sognare ad occhi aperti. Il ragazzo guardò Kagome davanti alla vetrina. Indossava dei blu jenas, con una cintura bianca in tono con il maglioncino che portava sotto la giacca di jeans e la sciarpa rossa, i capelli erano sciolti sulle spalle e quel modo di sfregarsi ogni tanto le mani la rendeva adorabile. Gli occhi grigi risplendevano sotto il sole tiepido e il sorriso che aleggiava sulle labbra la rendeva estremamente sexy. Guardò Sango e le si avvicinò parlando all’orecchio un momento. Sango sorrise e annuì mettendo in terra la borsa. Intanto il giovane si avvicinò alla ragazza

-Inuyasha, mi hai fatto paura!- esclamò sorridendogli quando lui le cinse le spalle mettendosi dietro di lei. Kagome si appoggiò contro di lui e intrecciò le dita con quelle del ragazzo

-Inuyasha, Kagome!!- esclamò Sango –Guardate verso di me!!-

Sorridendo Kagome aprì gli occhi e in quell’istante Sango scattò una loro foto.

23 Aprile.

Giovedì. Ore 16.20

Kagome alzò lo guardo dai compiti e mise via tutto sorridendo. Guardò l’orario e si vestì velocemente

-Mamma!!- gridò scendendo le scale –Io esco!!-

-Va bene tesoro, divertiti con il tuo ragazzo- disse abbassando il volume della tv

-Va bene. A stasera- disse baciandole la guancia

-A questa sera- annuì. Finalmente dopo mesi di lavoro poteva prendersi un giorno di assoluto relax dal lavoro e questo aveva aumentato a dismisura il buonumore della famiglia.

Kagome sorrise poi uscì di casa felice. Meglio di così non poteva davvero andare! Quel giorno compiva 16 anni, Inuyasha la portava fuori tutto il giorno, Sango e Miroku le avevano regalato un bellissimo braccialetto con le perline che aveva indossato per l’occasione, il fratellino un bellissimo peluche a forma di panda morbidissimo e il nonno… beh… lasciamo perdere i suoi talismani porta sfortuna!! Prestissimo ci sarebbero stati gli esami di fine anno ma lei non era assolutamente agitata e la sua media era abbastanza decente e non aveva, soprattutto, debiti e poi… ci sarebbero state le vacanze estive! Immaginava già lei e Inuyasha al mare, in piscina, a fare un viaggetto soli soletti con l’auto del ragazzo come nel libro “Viaggio di maturità”!

Kagome al pensiero si bloccò e scosse il capo. Forse non era una buona idea… il protagonista Ale veniva mollato dalla ragazza prima degli esami di lui… però… Inuyasha poteva assomigliare più a Lele piuttosto che al protagonista… visto che Lele era un riccone ecc… Scoppiò a ridere. A Becco non ci somigliava di certo!! Amante della letteratura e un gran secchione… come no!

I suoi pensieri contorti vennero bloccati dal suono di un claxon. Alzò il viso e vide sul ciglio della strada la Toyota metallizzata. Corse verso di essa e si sedette di fianco a Inuyasha sorridendo

-Buon giorno!- la prese in giro lui –Eri immersa in pensieri profondi? Ti ho chiamata mille volte!- esclamò togliendosi elegantemente gli occhiali da sole. Kagome scoppiò a ridere

-Lascia stare… non so che potrebbe succedermi!!- Lui alzò il sopracciglio e scosse il capo

-Ok, non lo voglio sapere- disse leggermente spaventato. Kagome gli buttò le braccia al collo baciandolo –Buon compleanno- disse

-Grazie. Dove si va?- chiese agitandosi sulla sedia

-Beh, intanto a fare merenda- disse ingranando la prima partendo –E poi…-

-Poi?- Lui sorrise e la guardò con la coda dell’occhio

-Sei un po’ sovraeccitata?- chiese

-No, si vede?- Lui annuì

-Parecchio-

-È che oggi è il mio compleanno e lo sto passando con la persona che amo, presto arriveranno Eve e Tom, poi ci saranno gli esami e dopo la scuola finisce e poi ci sono le vacanze estive!! Wow!! Adoro questo periodo!!- esclamò –Pensa a tutte le cose che faremo insieme!- Inuyasha non rispose e strinse di più il volante finché le nocche non diventarono bianche.

Mezz’ora dopo il ragazzo parcheggiò e scese dall’auto seguito da Kagome che guardò interrogativa la campagna intorno a loro

-Dove siamo?-

-Molto fuori Tokyo- disse lui prendendole la mano e iniziando a camminare

-Niente merenda?- chiese sbattendo le ciglia

-Certo che facciamo merenda- disse

-E dove?- domandò

-Là!- Inuyasha indicò un punto in mezzo a un prato illuminato dal sole

-Là?- ripeté lei

-Là- confermò

-Ok, andiamo. Mi fido- Si sorrisero e lui la guidò in mezzo al prato –Oddio!! Cos’è?- chiese lei spalancando gli occhi.

Una tenda bianca, aperta nei quattro lati, si ergeva ritta in mezzo alla natura. Inuyasha la guidò là sotto e Kagome fissò meravigliata il tavolino circolare apparecchiato in porcellana con un mazzo di rose bianche al centro dentro un vaso trasparente

-Grazie mille, vi chiamerò quando avremo finito- Gli uomini che si erano bloccati al loro arrivo si congedarono veloci. Kagome lo fissò interrogativa –Sono uomini della servitù di casa mia- disse mettendole una mano sulla schiena e facendola avanzare –Si sono offerti spontaneamente di preparare tutto- spiegò facendola sedere. La ragazza fissò meravigliata i minuscoli ricami di fiori

-Magnifico- mormorò

-Allora, cosa vuoi? Abbiamo del the freddo, della cioccolata.. dimmi tu- disse sorridendo

-Ehm…- Lei guardò il sole battente e sorrise

-Come ce l’hai il the?-

-Pesca e limone- rispose

-Allora, mio signore, se non le dispiace lo vorrei alla pesca- Lui gliene versò un bicchiere che lei sorseggiò mentre lui si versava quello al limone riposando poi il tutto su un tavolino imbandito di ogni ben di dio…

-Fantastico!!!- esclamò la ragazza fissando il ruscello in penombra con più avanti una minicascata –Come lo hai trovato?- domandò lei immergendo la mano nell’acqua cristallina

-Oh beh… ho cercato un po’ in giro… sai com’è!- esclamò. Lei lo fissò ma il ragazzo l’agguantò per la vita mettendola a sedere sulla sue ginocchia. I due rimasero abbracciati per un po’ di tempo.

Quel silenzio sembrava quasi surreale…

Inuyasha fissò lo scorrere regolare dell’acqua ripensando alle parole di Kagome sui progetti per l’estate… Cosa poteva fare ora? Il pensiero di tradirla… di abbandonarla… di farla soffrire… lo facevano stare male, ma come poteva tradire suo padre? Lui che lo aveva cresciuto…

Ma lei era così… lo aveva tanto cambiato da un mese fa che ora la considerava essenziale per la sua vita… cosa poteva fare? Non voleva abbandonarla, non voleva lasciarla ma doveva ubbidire al padre, non c’era altro modo…

Forse se glielo avrebbe detto lei avrebbe capito?

Le parole di Miroku lo colpirono come un fulmine durante la tempesta.

Avrebbe fatto meglio a lasciarla perdere… avrebbero evitato di soffrire ma avrebbe perso tutto quello che Kagome gli aveva dato in quel mese… il suo piccolo angelo… il suo delicato fiore sbocciato ma ancora un po’ acerbo… non lo avrebbe visto maturare… e forse sarebbe maturato troppo in fretta se lui le causava quel dolore mortale…

Doveva dirglielo

Niente segreti

Lei doveva saperlo

-Kagome?- Lei lo guardò sorridendo

-Dimmi- Lui le sfiorò con la mano la fronte stringendola forte per la vita –Inuyasha?-

-Kagome io…- Si bloccò. La ragazza aveva il batticuore. Cosa voleva dirle? –Io… volevo dirti che io… che sono…- Si portò una mano al viso disperato.

E se l’avesse persa prima del tempo? Se non lo avrebbe più voluto rivedere?

-Cosa ti succede, amore mio? Lo sai che puoi dirmi tutto- disse lei cercando di rassicurarlo ad andare avanti. Lui la guardò e sorrise

-Sono solo felice che tu sia qua vicino a me- disse lui stringendola. Kagome si illuminò e gli buttò le braccia al collo

-E ci sarò per sempre amore mio… non ti lascerò mai!-

Quanto ero stupida da 1 a 10?

Bah! 10000?

Quanti viaggi mi ero fatta

Quante illusioni

E alla fine lui…?

Ora so cosa voleva dirmi in quel momento…

quando io ho pensato che era così carino,

così timido,

da non riuscirmi a dire “Sono felice che tu ci sia…”,

in realtà

voleva solo dirmi le parole che udii, ma non da lui…

Giovedì. Ore 20.30

Kagome lo strinse un ultima volta poi scese dall’auto allontanandosi. Inuyasha sorrise poi ripartì. La ragazza corse su per le scale poi aprì la porta di casa

-Sono tornata! Mamma! Nonno!- esclamò togliendosi le scarpe veloce

-Ciao tesoro- disse la donna affacciandosi dalla porta della cucina -È andato tutto bene?- chiese

-Si, è pronto?-

-Ci manca poco, lavati le mani e torna-

-Ottimo- Kagome si dileguò sorridendo poi chiuse dietro di se la porta della camera scoppiando di felicità. Dalla borsa prese fuori la cornice dai ricami floreali e guardò l’immagine con una risatina, la foto di loro due lassù, in montagna. La strinse al petto poi la adagiò sul comodino allontanandosi per andare a cenare, passando davanti alle rose capovolte, ormai secche.

Venerdì. Ore 22.37

Kagome entrò nella stanza e prese la giacca mettendosela veloce

-Ci vediamo domani, ciao Mikado- disse alzando la mano e guardando l’orologio “Maledizione! Guarda che cavolo di ora è!”

-Kagome?- Lei si bloccò è fissò gli occhi del ragazzo. Erano troppo belli…

-Dimmi- disse lei

-Senti vorrei… finire il discorso- disse

“Discorso… che disc…ah!” L’immagine di lui che la fermava le tornò vivido. Con tutto quello che era successo dopo… se ne era totalmente scordata! –Non capisco… che discorso?- mentì

-Kagome ascoltami per piacere- Lei annuì ma fece un passò indietro verso la porta. Lui alzò le mani –Non ti faccio nulla giuro- disse e lei si fermò respirando pesantemente –Ascolta Kagome… all’inizio pensavo fossi solo una ragazzina… ma ora… già da un po’ io… io ti amo- A quelle parole lo stomaco della ragazza fece una lunga, lunghissima caduta, in un baratro senza fine, pieno di orrori… -Lo so che hai il ragazzo, lo so che lo ami ma… volevo solo dirtelo e sappi che non rinuncerò, quello che provo non cambierà la nostra posizione lavorativa, saremo solo due colleghi- Kagome si stropicciò le mani dietro la schiena nervosa e imbarazzata

“E ora?” Si leccò le labbra e sospirò –Mikado… io… ti considero solo un amico… di cui posso fidarmi… ma… non ti voglio bene nel senso che dici tu-

-Lo so-

-Non ti fissare con me, mi fa piacere ma… trovati un’altra ragazza, il mio cuore è già occupato- mormorò

-Kagome- sorrise –Non puoi chiedere a un cieco se la mela è verde o rossa… non puoi chiedere a me di trovarmi un’altra e di scegliere, perché la mia risposta è… palese…- disse. La ragazza strinse i pugni

-Mi spiace ma io non posso…-

La ragazza corse veloce fino alla stanza di Inuyasha e si buttò tra le sue braccia quando lo vide. Il ragazzo sconvolto le alzò il viso

-Kagome…?-

-Inuyasha- mormorò lei con gli occhi lucidi

-Cosa c’è? Ti è successo qualche cosa mentre venivi qui? Ti hanno guardato??- chiese spaventato e irritandosi al solo pensierio. Lei sconcertata lo guardò

-Cosa?-

-Dico a te “cosa?”! Perché sei così stravolta?- Lei sorrise stringendosi a lui con tutta la forza che aveva

-Perché sono felice- commentò. Lui sospirò

-Mi hai fatto prendere un colpo, non farlo mai più- disse solleticandole il fianco. Lei scoppiò a ridere

-Ok ok… scusami…- disse allontanando la mano. Lei fissò i libri sulla scrivania del ragazzo e sorrise –Ti sei messo seriamente a studiare eh?-

-Beh… tra due mesi c’è l’esame no? Qualche cosa di mio devo farlo- disse annuendo. Lei fece una smorfia

-Peccato… non potremo vederci tanto spesso in quel periodo…- Gli occhi le si illuminarono –Ma avremo l’estate! Ci pensi?? Andremo al mare e in piscina… che bello! Ci andremo con Sango e Miroku qualche giorno e poi soli, sarà bellissimo vedrai- disse con gli occhi che brillavano. Lui sorrise lentamente –Ah, tra quattro giorni arrivano Tom e Eve! Non vedo l’ora!- esclamò saltandogli al collo –Gli ho scritto che li andrò a prendere in aeroporto, non ti scoccia vero?- chiese. Lui scosse il capo

-No. Potremo andarci insieme, con Miroku e Sango- propose -Poi gli facciamo appoggiare i bagagli e giriamo per la nostra bellissima città!-

-Davvero mi accompagneresti a prenderli?- domandò lei –Non te l’ho nemmeno chiesto perché credevo avresti detto di no- Lui le sfiorò il naso con il proprio

-Certo… ti vengo a prendere in macchina, a che ora arrivano?- Lei sorrise

-Appena noi usciamo da scuola, dovrebbero arrivare circa alle 14.20- Lui annuì

-Mh, l’aeroporto è lontano… potrei venire a scuola in macchina… ti piacerebbe se ti venissi a prendere la mattina?- chiese. La ragazza spalancò gli occhi

-Oh mio dio- proclamò

-Perché mi fissi in quel modo? Non sono un alieno- affermò confuso

-Tu… dove hai messo il mio ragazzo?- chiese lei guardinga

-Kagome… che caspita stai dicendo?- domandò sempre più confuso

-Tu, il gran capo… abbandoni la tua moto per un giorno…- ribadì –Pensa a tutte quelle giovani fanciulle a cui spezzerai il cuore, quando non ti vedranno arrivare sulla tua moto fiammeggiante- Si mise una mano sul cuore teatrale –Si spezzerà il cuore ad ognuna di loro, già immagino la forte delusione-

-Che sciocca- disse scrollando le spalle il ragazzo. Lei sorrise

28 Aprile

Martedì. Ore 8.20

L’arrivo in macchina della nuova coppia tolse ogni dubbio a chi, aveva da sempre sospettato qualche cosa.

Il primo a scendere era stato Inuyasha tra lo stupore generale. Da quando aveva la macchina? Soprattutto quella, macchina?

Una bellissima, nera, lucidissima e risplendete di luce propria, Ferrari. Una Ferrari! Presente quella macchina sportiva, con cui corrono nelle gare automobilistiche con solo la differenza che era nera e sopra la portiera del guidatore in rosso c’era scritto COBRA? Ecco!

Il ragazzo, comunque, senza preoccuparsi minimamente di essere guardato da tutta la scuola, alias 3000 paia d’occhi, aveva aperto la portiera facendo scendere, niente popò di meno che, Kagome Higarashi tenendola per mano.

Da che tempo immemore Inuyasha teneva per mano una ragazza?

Choc.

C’è, anche, chi si chiedeva se avesse mai preso sua madre per mano.

Ma come noi ben sappiamo non è mai stato possibile.

Forse è questa una conseguenza?

Non lo potremo mai sapere…

Insomma, torniamo a noi… e alla povera Kagome che, se avesse potuto, sarebbe sprofondata sotto tanti, molti, tantissimi, infiniti metri di terra.

Diciamo così. Quando aveva visto quella Ferrari avvicinarsi, non aveva ben compreso chi c’era alla guida, troppo intenzionata a pensare come sarebbe stato farci un giretto sopra. La sorpresa l’aveva avuta, eccome! Inuyasha togliendosi gli occhiali da sole, aveva sorriso con negli occhi una luce strana… lo stesso pericoloso scintillio quando la sua pericolosa mente pensava a qualche cosa di terribile.

Purtroppo Kagome aveva sottovalutato il suo ragazzo e la sua mente diabolica, perché non era stato terribile, era stato catastrofico!

Aver compreso cosa significava andare a scuola con lui, in un primo momento l’aveva intimorita, ma poi la cosa non le era più di tanto dispiaciuta ma ora, il pensiero di andare a scuola con QUELLA macchina, le faceva ribaltare lo stomaco!

Come aveva osato, quel demente, portarla a scuola con QUELLA macchina, mettendola sotto l’attenzione di tutti più di quanto non volesse?

L’esibizionista, bastardo… sempre a farsi riconoscere lui!!

In un primo momento si era totalmente rifiutata di salirci, cercando una via di scampo e, immaginarsi di poter rovinare con il suo peso o i suoi piedi, l’angolino di macchina che doveva occupare, non migliorava di certo tutta la situazione.

Erano rimasti 10 minuti fermi mentre lei reticente si ribellava e lui che cercava di convincerla. In pratica erano arrivati ancora più in ritardo a scuola, sulla Ferrari e mettendosi al centro dell’attenzione molto più di prima: un catastrofe, per l’appunto.

-Inuyasha?-

-Si angelo?-

-Tu sei consapevole vero… che con questo hai segnato la mia morte?-

-Ma che dici? Questo ha messo bene in chiaro le cose- disse sicuro

-Oh ti prego- sbottò lei –Volevi solo metterti in risalto-

-No!- Si guardarono e lei alzò il sopracciglio

-Negalo se ci riesci-

-Non volevo mettermi in risalto- disse lui

-E allora perché non sei venuto con la solita macchina, parcheggiandola nel parcheggio invece di in mezzo al cortile della scuola?- chiese

-Parcheggio sempre tutto qua e poi, mica potevo venire con quella! È orrenda, ho comunque una immagine da difendere!-

Appunto, dite se questa non è voler mettersi al centro dell’attenzione

Kagome alzò gli occhi al cielo esasperata

-Dai andiamo, la lezione è cominciata- disse lei iniziando a tirarlo

-Dio mio… sei così ansiosa di andarci?-

-Lo faccio per te, amore mio, non eri tu quello che voleva mettersi a studiare seriamente?- Lui fece una smorfia

-Ok, ok… andiamo, ma con calma-

Inuyasha, dopo aver accompagnato Kagome in classe, si diresse verso la propria aula felice quando, improvvisamente gli vibrò il cellulare. Pensando subito chi fosse lo aprì e lesse il messaggio: Miroku

Inuyasha,

ricordati:

quando arriverà quel girono,

io non ti dirò le fatidiche parole

“te lo avevo detto”,

tanto per non essere cattivo sai…

ma sappi,

comunque,

che te l’avevo detto.

Quindi, quando tu lascerai la piccola Kagome

ricordati codesto messaggio

e se verrai da me

con la coda tra le gambe

disperato,

perché lei non vuole più vederti…

beh, allora io ti dirò

“Caro il mio Inuyasha, ti sei messo nella merda

già ad Amsterdam,

quando già allora,

ti avevo detto di allontanarla da te e

di starle il più lontano possibile”

detto questo applaudirò e concludendo dirò

“Complimenti”

Comprendi?

Inuyasha strinse il cellulare tra le mani, cancellò il messaggio con le labbra serrate e fissò per lunghi momenti il muro. Guardò il cellulare e lo lanciò contro il muro andando a rompersi definitivamente a terra.

La scuola era finita.

Le due ragazze uscirono dalla classe sospirando e si dileguarono veloci in cortile dove, davanti alla macchina, li attendevano già Miroku e Inuyasha.

Kagome strinse il braccio del ragazzo e guardò l’amica

-Allora ci vediamo dopo all’aeroporto- disse

-Si, a dopo!- I due si allontanarono e Kagome sorrise a Inuyasha

-Dai saliamo- disse lui senza corrispondere. Kagome ubbidì preoccupata e Inuyasha partì veloce

-Cos’hai?- chiese lei sfiorandogli appena il braccio

-Niente, sto bene angelo- disse rilassandosi un poco e sorridendole. Le sfiorò la guancia –Non ti preoccupare, ok?- Kagome annuì e guardò il paesaggio scorrere davanti a lei.

L’aeroporto, era fuori città, in uno spiazzo completamente deserto. Così, risultava più comodo atterrare e non erano intralciati da chissà quale problema esterno. Era spazioso con un parcheggio tutto suo, molto ampio e perennemente zeppo, trovare da parcheggiare, infatti, risultò più difficile del dovuto.

Mancava mezz’ora all’arrivo di Tom e la ragazza non stava più nella pelle.

Il solo pensiero che di lì a pochi minuti lo avrebbe strinto… la mandava in agitazione!

-Kagome ti calmi per piacere!?- domandò seccato Inuyasha nel vederla guardare l’orologio –Ti giuro che da dieci secondi fa non è cambiato nulla!-

-Sono troppo agitata- disse lei alzandosi in piedi. Lui l’agguantò e la fece sedere sulle sue ginocchia

-Ora sta qua buona e aspetti- ordinò lui –Ok? Dai angelo, calmati- Lei annuì

-Si, hai ragione, ora mi calmo- disse. Il ragazzo si rilassò sulla sedia –Ma dici che così sto bene?- chiese lei guardando la divisa scolastica –Non credo sia molto bello… oh maledizione! Perché non mi sono presa dietro un cambio?- chiese imprecando. Inuyasha alzò gli occhi al cielo

-Sango e Miroku?- domandò lui. Lei scrollò le spalle

-Staranno cercando da parcheggiare no?- Lui annuì e l’alzò

-Va bene, vieni con me. Aspettare è inutile- Le prese la mano

-Dove vuoi andare?- chiese lei seguendolo felice di non rimanere seduta

-Prendiamo il cambio- disse lui come se fosse ovvio entrando in un negozietto

-Inuyasha, mi hai già preso troppa roba!- esclamò lei facendo un passo indietro –Vado bene anche così davvero-

-Sciocchezze, ti compro decine e decine di capi se vuoi- disse lui dandole in mano qualche capo –Provali- disse indicando il camerino

-Inuyasha io…-

-Ti ci porto dentro io?- Kagome si chiuse veloce in camerino e lui fece un sorrisetto appoggiandosi al muro e sbirciando attraverso la tenda.

Alla fine, Kagome ne uscì con una maglia nera con una stampa bianca sul davanti, la cintura in tono e un paio di jeans strappati e schiariti nel davanti

-Spero per te che questa sarà l’ultima volta- lo riprese lei

-Ragazzi!- I due si girarono –Giù era un casino a parcheggiare- disse Sango appena li ebbero raggiunti

-L’aereo?- domandò Miroku

-Atterra tra cinque minuti- li informò Inuyasha guardando l’orologio

-Basta solo aspettare- Si sedette e Kagome si mise vicino a lei affiancata da Sango che le fece i complimenti per l’acquisto. La ragazza di rimando non rispose

-Oh, insomma!! Ma quando arrivano?- chiese Kagome pochi minuti dopo. Inuyasha esasperato la guardò

-Angelo… per piacere… siediti e aspettiamo ancora un po’- Lei si sedette e lo guardò

-Uffa!-

-Cosa?- chiesero i tre

-Che ore sono?- domandò Kagome al ragazzo

-Le… 14.34… Il nostro aereo era leggermente in ritardo-

Quella voce.

No, non era possibile.

Meccanicamente, Kagome guardò davanti a se e quello che vide la spiazzò totalmente.

Tom, era ritto in piedi davanti a loro. I capelli biondi leggermente più lunghi, sfioravano la giacca di jeans, aperta per i primi tre bottoni, faceva intravedere la scollatura a V della maglia, i pantaloni neri e un paio di scarpe da ginnastica, gli occhi azzurri erano accesi di una luce calda. La mano destra era appoggiata a un valigione enorme e la sinistra teneva quella di Eve, una Eve bellissima e sorridente. Anche lei portava le scarpe da ginnastica, gli scaldamuscoli neri e una gonna lunga di jeans le fasciava dolcemente i fianchi, la giacchetta chiusa e i capelli rossi che erano raccolti da due fermagli ai lati della testa.

-Tom, Eve!- Sango scattò in piedi e li abbracciò, Miroku felice, strinse la mano a Tom

-Benvenuto- disse

-Grazie mille. Vi trovo in forma, tutto bene?- Miroku sorrise

-Benissimo, grazie-

-Ciao Eve- Sango strinse la giovane a se

-Sango, ciao. Come stai?- chiese la ragazza

-Bene, tu?-

-Io? Il solito, forse meglio- disse mentre le si delineava sulle labbra un sorriso di vittoria

-Devo preoccuparmi?- chiese divertita Sango

-Ti spiegherò tutto più tardi-

Inuyasha guardò Kagome pietrificata

-Dai, non vieni?- chiese lui

-Non riesco a muovermi- confidò lei. Inuyasha si alzò e la prese per mano

-Dai sciocca- La alzò e lei fece qualche passo verso Tom che le sorrise

-Ciao Principessa-

-Ciao Tom- mormorò lei non riuscendo a distogliere lo sguardo. Ci fu qualche attimo di silenzio poi lei o abbracciò forte e lui corrispose –Benarrivato-

-Grazie Kagome- Lei si allontanò leggermente poi abbracciò Eve

-Benvenuta-

-Grazie, come stai Kagome?- domandò la giovane facendo un passo indietro

-Benissimo, tu? So che ti stai facendo valere con il padre di Tom, vero?- Eve scoppiò a ridere mettendosi le mani sui fianchi

-Ebbene si! Quel troglodita scalpita come un dannato da mattina a sera!!- Tom alzò il sopracciglio

-Immagino che tutta questa sua ilarità sia dovuta al fatto che hai menzionato mio padre- immaginò

-Già- Annuì lei

-Mio Dio… adesso parte in quarta e non smette più di ridere- disse lui grattandosi la nuca esasperato –Eve, amore mio, ti prego, riprenditi, contieniti- Eve scosse il capo e si appoggiò a lui

-Scusami…- disse riprendendosi –Allora, adesso?-

-Beh, dovete appoggiare i bagagli no?- chiese Miroku.

I due annuirono e Kagome propose che salissero in macchina con lei. Quando arrivarono all’auto Eve fece un lungo fischio di apprezzamento e Tom ridacchiò

-Beh che c’è?- chiese sorpreso Inuyasha

-Oh, nulla… bella macchina, nuova?- domandò il ragazzo

-Fatta su misura- Kagome sorrise e si sedette al suo posto. I due annuirono e si sedettero nei sedili dietro –Ma senti una cosa, hai sentito Naraku o Kikyo in questo periodo?- chiese lui mettendo in movimento il mezzo

-Non so nulla da un tot di tempo- gli confidò –Credo che ora vogliano stare molto più attenti, non si faranno beccare facilmente questa volta!- Inuyasha annuì e sorrise a Kagome che corrispose tristemente.

-Stai scherzando!?- Sango scoppiò a ridere e si appoggiò una mano sulla pancia cercando di trattenersi. Eve la seguì

-No, ti giuro! Quando lo ha scoperto… credevo gli sarebbero scoppiate le coronarie- disse

-Certo che potevate trovare un modo più delicato per dirgli che vi sposavate- osservò Kagome

-Oh beh, diciamo che non abbiamo pensato più di tanto alla sua incolumità- affermò Tom alzando le spalle e stiracchiandosi sulla sedia al sole.

Kagome lo guardò sorridendo e sorseggiò il suo the freddo alla pesca. Non poteva ancora crederci, stava trascorrendo dopo quasi due mesi un pomeriggio con Tom, in Giappone! Avrebbe urlato di gioia dalla felicità.

Inuyasha sorrise nel vederla così felice e le passò un braccio sulle spalle. Lei si appoggiò a lui contenta e guardò i pacchetti e le sporte ai piedi di Eve. Aveva fatto uno shopping sfrenato dentro un centro commerciale e lei con Sango si era divertita da morire a consigliarle di tutto

-A proposito!- Eve sbatté i palmi sul tavolino che ondeggiò e tutti la guardarono preoccupati

-Cosa succede?- chiese Inuyasha

-Oh beh…- Eve li guardò imbarazzata –Ecco mi chiedevo se Sango e Kagome… ecco…- Le due amiche si guardarono -…se volevano… oh insomma! Volete essere le mie damigelle al mio matrimonio?- gridò quasi arrossendo furiosamente. Sango e Kagome si indicarono

-Noi?- chiese. Tom sorrise. Kagome fece stridere la sedia dietro di se alzandosi

-Accetto Eve! Accetto accetto accetto!!- esclamò euforica –Sarà bellissimo, fantastico! Non vedo l’ora!!- Sango annuì

-Ma certo, lo farò più che volentieri- disse sorridendo. La promessa sorrise

-Grazie, ne sono felice-

-Sarei onorato di partecipare- disse Miroku sorridendo alla ragazza

-Non sappiamo dove lo faremo, ma se sarà lontano… sarò felice di pagarvi viaggio e alloggio, a tutti e quattro si intende- intervenne Tom.

Inuyasha si guardò interessato le scarpe scostando un po’ di polvere davanti a lui distrattamente. Miroku sorrise ma, inconsapevolmente, il suo sguardo si posò sulla figura di Inuyasha che continuò a guardare altrove.

La sera era giunta e con essa l’arrivederci dei due gruppi

-Continua a scrivermi ok?- Kagome sorrise

-Anche tu- rispose

-Beh, grazie per la splendida giornata- disse Eve con un leggero cenno del capo –Spero di rivedervi presto-

-Anche io lo spero- disse Sango prendendole la mano stringendola –Lo spero davvero- La ragazza sorrise poi salutò il resto del gruppo.

Kagome strinse forte Tom sospirando

-Se penso che ti rivedrò tra un anno- mormorò

-Ci rivedremo prima- promise Tom alzandole il viso –Lo prometto- Lei sorrise

-Mi fido, allora aspetto una tua lettera e una tua prossima visita che spero cada di Domenica- disse facendogli l’occhiolino

-Provvederò- disse allontanandola. Guardò Miroku che stava salutando Eve e si schiarì la voce –Scusate ma… il suddetto cavaliere dall’armatura splendete, rivorrebbe indietro la sua ninfa dei boschi se è possibile- disse ironico. Eve scoppiò a ridere seguita dal gruppo

-Armatura?- chiese divertita lei avvicinandosi al proprio ragazzo –Oh amore mio, ti immagino- disse lei ridacchiando e appoggiando la fronte alla sua spalla divertita

-Ah, non mi credi vero furbastra? Dubiti della mia… parola?- chiese

-Mai- Eve alzò le mani

-Ah, credevo volessi sfidarmi- disse lui scrollando le spalle

-Ti vorrei ricordare… che paparino tuo, mi ha sfidato e sta perdendo un mucchio di colpi-

-Ti vorrei ricordare, che io non sono mio padre- I due si squadrarono e il gruppo li fissò

-Ottimo, dopo questo scambio di opinioni sarà meglio andare a casa, inizia a fare parecchio freddo mh?- Kagome si sfregò le mani

-Allora alla prossima!- esclamarono i due promessi sorridendo e prendendosi per mano affettuosamente –Ciao a tutti-

-Ciao Tom! Ciao Eve!- Il gruppo si allontanò verso le macchine e i due fidanzati si diressero nella direzione opposta

-Sono proprio felice che abbiano accettato tutti- disse lei sorridendo felice. Tom pensieroso si fermò

-“Tutti”?- chiese –Io non direi- Eve lo guardò

-Che intendi? Hanno accettato tutti di venire- Tom scosse il capo

-Amore mio, io ho sentito solo tre si…-

Inuyasha salì in macchina e diede la buonanotte agli amici

-Ci vediamo con gli altri al solito posto Miroku-

-Ok, buonanotte ragazzi-

-Ciao Kagome!!-

-A domani Sango, ciao Miroku!- Kagome sventolò la mano poi si appoggiò al sedile distrutta

-Basta, voglio andare a casa, voglio farmi un bagno, voglio dormire, voglio…-

-Stop angelo, ti porto a casa ok?- Kagome chiuse gli occhi

-Grazie- Inuyasha partì con l’auto e si avviò verso la casa della ragazza.

ANTICIPAZIONI: Capitolo 19- [-Una spiegazione? UNA SPIEGAZIONE!? Te la do io la spiegazione!! Come hai potuto tenermelo nascosto!? Come avete potuto?? E Kagome, eh?? Dimmelo accidenti a te invece di rimare zitto!! Dove diavolo ce l’ha la testa quell’idiota di Inuyasha!?!? Due anni fa maledizione!!-]

A PRESTOOOOOO!!! XDDD

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Capitolo 19
*** Capitolo 19- Maggio ***


Sono tornata

Sono tornata!! Piangete!! No scherzo ^^

Allora, per il mio ritardo non c’è scusa… mettete la scuola, mettete la poca voglia… insomma, lo sapete no che sono pigra?

Comunque, il vostro inizio scuola spero tutto bene, no? Il mio? Bah, non c’è male… abbiamo cambiato tutti i prof e quello di italiano… lui è pazzo!

Ma non divulghiamoci! Immagino non vediate l’ora di leggere mh?? Ahahahah! Ora voglio rispondere alle vostre ultime recensioni visto che l’altra volta ho fatto forfait e quindi… dovrete sopportare le mie paroline ancora per un pochetto!

 

AYRILL: carissima, grazie per la tua recensione, sono felice che la mia storia ti appassioni tanto! Per la fine… eh, chi lo sa? Beh, diciamo che dipende dalle persone… quindi non saprei effettivamente cosa risponderti. Spero che questo capitolo ti piaccia perché devo ammettere che è l’ultimo prima della tempesta… ma le anticipazioni ti sapranno un po’ indirizzare sul prossimo capitolo ^___^

 

pretty: ciao! Grazie per la tua recensione ^^. Purtroppo mi spiace dirti che per ora la terza parte è in un angolino del mio computer che mi dice “continuami… continuami…” eppure non ho ancora trovato il tempo per andare avanti ^^ e il lavoro di Kagome… quello sarà più avanti… ma non voglio anticipare nulla per ora! Eh si… Tom è davvero acuto, infatti come personaggio inventato è quello che amo di più tra tutti (anche se Mikado è al secondo posto!), infatti Eve è la fortunata della storia anche se anche lei ha avuto i suoi momenti difficili… comunque spero che questo capitolo ti piaccia e di nuovo grazie per la recensione!

 

pillo: che entusiasmo! Sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso capitolo! Per la fine… eh, chi lo sa? Ma di questa seconda parte siamo praticamente alla fine, quindi devi attendere i prossimi 4 capitolo e la seconda parte sarà finita! Grazie per la recensione a presto spero!

 

topolina: mi spiace infinitamente per il ritardo… e sottoscrivo che purtroppo non ci sono scuse per ben due mesi di forfait! Comunque sono contenta che la mia storia continui ad appassionare, davvero, e mi fa sempre piacere vedere queste recensioni così appassionanti! Quindi grazie, e al prossimo capitolo!

 

DylSilvy: ciao! Felice che il cap ti sia piaciuto (chissà se ti appassionerà anche questo?)! Beh, si sa come sono fatti gli uomini no? E poi diciamo che Inuyasha ha solo paura… anche se in effetti questo è un suo lato del carattere che proprio non sopporto! Ma dopotutto nella mia storia è umano e anche lui fa degli sbagli e ha delle debolezze ^___^ ma chissàààààààà!! Comunque grazie per la recensione e al prossimo capitolo!

 

michi88: wow! Segui la fic dall’inizio del proprio esordio! Che bello!! Sono felicissima che tu abbia recensito! Per sapere la reazione di Kagome non ci vorrà molto, fidati! E Inuyasha… beh, lui è Inuyasha! Chi non vorrebbe uno così? ^_____^ spero che questo capitolo ti piaccia e grazie per la recensione!

 

valerinuccia: grazie per la tua recensione ^^ purtroppo ho ritardato molto e mi scuso dal mio profondo ç____ç non so come ho fatto senza di voi per due lunghi mesi…

 

Kagome 13: ciao! Sapessi a me quanto mi metterei a piangere sapendo… quando poi l’ho scritto non immagineresti mai!! Vabbè, per quello c’è ancora tempo ^_^ grazie per la tua recensione e per seguirmi così tanto! Sono commossa! ç______ç

 

Andromeda: Miiiinuuuu? Ma quanto sei violenta! ^__^ no dai, grazie per la tua recensione! Hai letto tutta la mia storia non ci credo!! Ma non te la passerò mai su MSN, visto che poi ora ho il virus che mi gira come una trottola!! Oddio, non pensiamoci è meglio ç_____ç!!! Grazie per la tua recensione Minu e buona lettura!

 

Fra007: per la tua domanda dovrai aspettare ancora un pochetto, ora come ora non posso anticiparti niente ma grazie per la tua bellissima recensione *0* -me commossa- al prossimo capitolo allora! Ciao!

 

Aysha: ciao Je! Ah, lo so lo so… non c’è bisogno che me lo ripeti sempre ! ma sai, il mio ego ogni tanto deve elevarsi! No scherzo (??)! Grazie per la tua recensione Je –me felice-

 

Allora gente, ultima cosina. Ho ricevuto una mail e voglio rispondere a questa persona direttamente qui, per comodità, ma anche per ringraziarla ufficialmente della bellissima mail ricevuta e quindi…

 

Cara Ilaria, grazie per la tua bellissima mail, mentre la leggevo sono rimasta sinceramente commossa mentre vedevo in quanti e quali posti leggevi le mie fic. Purtroppo sono una ragazza piuttosto pigra e quando si comincia a dire “lo faccio domani, lo faccio domani” alla fine non lo si fa mai… ma è grazie alla tua mail che mi sono decisa finalmente a postare. Visto che mi sto dedicando alla stesura della terza parte, dove mi sono per di più bloccata, riprendere in mano la mia fic mi faceva notare quanto poco sono stata attenta nei due mesi di vacanze, visto che mi ero ripromessa che avrei finito la terza parte in quel lasso di tempo. Purtroppo così non è stato e ancora oggi devo cominciare un capitolo completamente bianco (in tutti i sensi!), ma spero che con la scuola mi tornerà l’ispirazione per così concludere questa fic che ormai si sta dilungando a macchia d’olio (ricordo per la centesima volta che tutta questa fic doveva essere di soli 9 capitoli!). Sono felice, comunque, che ti piaccia così tanto e che il mio stile, da comune quindicenne, ti entusiasmi tanto (e che lo faccia anche con le tue amiche, davvero sono senza parole! E quindi le ringrazio dal più profondo sperando di non deluderle)! Credo che come Note&Anima non ce ne sarà mai una altrettanto lunga (soprattutto!) da parte mia, anche se potere emozionare, fare ridere, piangere e commuovere i lettori con le mie storie è uno dei miei più grandi sogni, ed è per questo che adoro tutte quelle fanfiction che risvegliano in me certi sentimenti e se ci sono riuscita con te, o con le tue amiche, beh, questa è una gioia veramente immensa! Non so se ci riuscirò con le prossime storie, perché comunque con N&A ormai ho così tanta confidenza che mi risulterà difficile nella prossima storia, o one-shot, o quello che sarà, il distacco totale da questi caratteri, credo che mi ci vorrà un po’ ecco, e sinceramente una storia senza Tom, non riesco ancora a vedercela totalmente (la metterò come comparsa in una storia? Non saprei…). Quindi grazie mille per la tua e-mail perché mi hai davvero lusingata moltissimo. Ringrazia di nuovo coloro che leggono le mie storie e ringrazio di nuovo te per avere fatto una specie di passa parola, se così la vogliamo chiamare. Spero che i sentimenti che ti accompagnano con questa storia non vengano mai a meno e che continui a piacerti con questa intensità.

Grazie ancora

Ambra.

 

Molto bene, dopo questa risposta chilometrica, posso solo augurarvi buona lettura e… al prossimo capitolo!

 

Capitolo 19

Maggio

 

Le porte del mese di Maggio si aprirono.

Tre mesi, dall’inizio della storia con Inuyasha.

Tre mesi, da quella di Miroku e Sango.

L’esame di maturità si avvicinava mandando nel panico metà studenti di 5°. Sango tapinava Miroku imponendogli di studiare, Kagome passava con il proprio ragazzo molte ore in biblioteca per studiare ma il tempo che potevano passare insieme si assottigliava ogni giorno di più.

Solo la sera si potevano vedere regolarmente e passare qualche ora insieme ma, ogni volta, Inuyasha era sempre più lontano, più distante, in un luogo a lei proibito, nei pensieri del ragazzo.

Questa cosa le faceva paura, la terrorizzava. Cosa poteva fare? Come poteva aiutarlo? Ma soprattutto, cos’aveva?

Domande senza risposta, solo un grosso punto interrogativo. Il ragazzo diede colpa al fatto degli esami e le disse di non preoccuparsi e lei cercò di convincersi, ma non ci riusciva. Inuyasha non era certo tipo da preoccuparsi per gli esami… visto che comunque riceveva un grande aiuto dal padre, quindi? Cosa poteva essere successo?

Sango era troppo occupata in quel periodo e Kagome non voleva assillarla con paranoie inutili, quindi decise di chiedere consiglio all’unica persona che poteva aiutarla: Tom.

Gli scrisse immediatamente una lettera che imbucò veloce appena prima che chiudessero i tabacchini.

Kagome si appoggiò pensierosa al muro: ma cosa poteva avere Inuyasha? Davvero, non capiva. Problemi famigliari forse? Ripensò alla lettera e pregò che arrivasse presto a destinazione così, con questo pensiero, tornò a casa.

 

Caro Tom,

come stai? Eve? È andata bene la riunione qua in Gippone? Spero di si…

So che sei molto occupato, la tua ultima lettera me lo rammenta ma vorrei che mi aiutasti. Ho un problema, anzi, mi correggo, Inuyasha ha un problema.

 Ha qualche cosa che non va e non capisco cosa possa essere.

Lui mi ha detto che è colpa degli esami, ma non gli credo, non è quello.

Già il fatto che lui studi mi lascia perplessa, oddio, non che sia sbagliato per carità, ma come può essere preoccupato, visto che comunque suo padre gli alzerà il voto che avrebbe? Capisci? Il problema non può essere quello.

È scostante, lontano, quasi preoccupato.

Le ore con cui possiamo stare insieme diventano ogni giorno minori e la cosa non mi piace.

Lo so, sono una grande egoista!

Ma è mai possibile che ora, da un mese all’esame debba studiare come un demente? Non lo poteva fare prima!?

Non mi dice più nulla e sono preoccupata. Certo, non ha smesso di farmi le gentilezze, ma è diverso, è troppo diverso!

Cosa devo fare Tom? Aiutami tu, ti prego. Qual è la tua opinione?

A proposito, la vuoi sapere l’ultima novità dei due fratelli adoratissimi?

Sango sta facendo studiare Miroku come un matto. Dovresti vederli, lei è sclerata e lui è diventato suscettibile in una maniera incredibile! Non gli si può più dire nulla che ti salta alla gola! Non so come faccia a sopportare Sango, davvero! Ogni tanto, è una vera seccatura…

Ok, ora ti lascio. Grazie per avermi ascoltata, mi sono anche un po’ sfogata.

Spero risponderai presto.

Una bacio

Con affetto

Kagome

 

Mercoledì. Ore 22.34

Kagome si mise la giacca e si stropicciò gli occhi

-Cos’hai Kagome?- Lei si girò

-Mikado, non ho niente- mentì

-Questa sera sei diversa, è da qualche giorno che sei strana. Cos’hai?- ripeté. Kagome lo guardò poi si appoggiò al tavolo chiudendo gli occhi

-Non credo sia una buona idea parlarne con te Mikado, non insistere ti prego- disse guardandolo. Lui sospirò

-Ho capito, però Kagome… ascoltami- Lei lo guardò aspettando che continuasse –Non mi sono innamorato della Kagome preoccupata e musona, ok?- Si avvicinò a lei sorridendole –Mi sono innamorata della ragazza forte e coraggiosa quale sei, delle ragazza vitale che crede in tutti e che pensa che ci sia del buono in tutti- Le sfiorò la guancia rosea con la punta delle dita calde –Sorridi ok? Riuscirai a superare tutto, io lo so-

Colpita lei lo guardò. Lui fece un passo indietro e si allontanò alzando la mano

-A Venerdì- E la lasciò sola con i suoi pensieri.

 

Due settimane dopo sulla tavola della cucina, Kagome trovò una lettera da parte di Tom. Veloce andò in camera a leggerla, volevo proprio sapere cosa le diceva

 

Cara Kagome,

tu non mi disturbi mai, sappilo.­­ Anzi!

La tua lettera mi ha un po’ spiazzato a dire il vero e più che ogni altra cosa il tuo problema. Non devi preoccupartene se ora Inuyasha è un po’ sulle sue, devi comunque capire che non può consegnare l’esame in bianco. Visto poi che non ha mai aperto un libro, ora deve darsi una mossa, capisci? Vedrai che quando tutto sarà finito tornerà il solito “bravo” ragazzo. Non dubitare di lui Kagome, non ne hai motivo, ok?

E comunque puoi vedere anche questa cosa come si sta ripercuotendo su Miroku (ma forse è in quello stato perché Sango lo ricatta: o tu studi o io non te la do!) quindi come vedi non hai motivo di crucciarti.

La riunione è andata bene e se tutto va come deve andare, verrò a Tokyo a dirigere un’azienda, alias mi sposerò probabilmente da voi, non è fantastico? Comunque è ancora troppo presto per dirlo e poi c’è tempo.

A proposito del mio matrimonio, Inuyasha verrà? Non ha detto nulla e non vorrei aver frainteso.

Eve ti saluta e dice che presto ti chiamerà per dei consigli. Sta già facendo progetti per il matrimonio, fa te! Si è pure messa a dieta!! Ma perché voi ragazze siete così complicate? Davvero, siete un mistero tuttora. Mah, mi saprai dire…

Ora ti lascio

Spero di averti aiutato

Un abbraccio

Tom

Ps. Salutami tutti!

 

Kagome si sedette sul letto e sorrise. Già, non doveva crucciarsi così. Inuyasha le aveva detto che erano gli esami, quindi doveva essere senz’altro così.

Non c’erano problemi.

 

La notizia di una nuova cena tra le famiglie Kazana e Koshuzo, glielo annunciò l’amica una soleggiata mattina durante l’ora di Ed Fisica all’aperto, mentre correvano già da qualche minuto.

In effetti, il sorriso che le aveva rivolto Miroku quella mattina, era stato piuttosto gelido… Sango comunque la tranquillizzò. Mancavano tre settimane e avevano tempo… certo, era preoccupata ma… rispetto alla prima stava meglio.

Kagome ne era felice. Sempre meglio avere una Sango con i piedi per terra e stabile che come un mese prima!

 

-Lo sapevi?- domandò Kagome la sera sospirando

-Me ne ha parlato oggi Miroku, mi sembrava strano e ne ha motivo- disse lui annuendo stringendola. Lei si accucciò contro la sua spalla

-Inuyasha?-

-Dimmi-

-Come va lo studio?-

-Insomma, niente di che-

-Ma studi- insistette lei

-Si-

-Si, bravo, studia! Quando hai gli esami?- domandò lei

-Mi voglio liberare presto- disse alzando le spalle –Quindi mi faccio spostare alla prima settimana- Lei sorrise

-Così avremo più tempo e tu non sarai troppo stressato-

-Mh- Kagome lo guardò mordendosi le labbra e si scostò leggermente da lui alzandosi e vestendosi in fretta. Era solo la mezza, non andava mai via così presto –dove vai?- domandò lui mettendosi seduto

-Scusami, vado a casa. Ci vediamo domani a scuola ok?- disse senza guardarlo e infilandosi la giacca

-Angelo-

-No Inuyasha, ci vediamo domani- disse lei aprendo la porta del guardaroba e sparendo. Inuyasha fissò la porta chiusa e sbatté il pugno sul materasso

-Merda!-

Kagome singhiozzò e si diresse verso casa ma quando vide che non poteva continuare si fermò riprendendosi

-Calma Kagome, per piacere. Va tutto bene- Sospirò e tornò a casa veloce.

 

La mattina dopo…

Kagome salutò Sango quando arrivò

-Beh? Come mai ancora fuori?- chiese l’amica

-Aspetto Inuyasha, devo parlargli- Sango sorrise –Come mai tu sei sola invece?-

-Ho voluto accompagnare Kohaku, era da un po’ che non lo facevo- disse lei sedendosi vicino all’amica –finché non arriva ti faccio compagnia- Kagome annuì –Vuoi dirmi il problema?- chiese. Kagome sorrise

-Non  preoccuparti, non è nulla di importante. Lo risolvo oggi immediatamente, ieri sera non mi sono comportata molto bene con lui e voglio scusarmi- disse. Sango le mise una mano sul braccio e le sorrise

-Non insisterò oltre- disse e attesero in silenzio finché non sentirono il noto rombo delle moto

-Ci vediamo in classe- disse Sango alzandosi –Ciao-

-Ciao Sango, e grazie-

-Nulla!!- disse mentre si allontanava con la bolgia di ragazzi. Inuyasha scese dalla moto e la guardò. Kagome si avvicinò e gli prese la mano

-Scu…-

-No Kagome- Lui le mise un dito sulle labbra e lei si azzittì –Perdonami tu, in questo periodo sono intrattabile, scusami-

-Pace?- chiese lei

-Pace- concesse e le passò un braccio sulle spalle –Ti accompagno in classe- Lei annuì

-Ok-

 

 

Quando le tre settimane passarono e l’incontro tra le famiglie si faceva più presente nell’aria, il problema su cosa potesse avere Inuyasha tornò ad assillarla in una normalissima mattinata scolastica.

 

La verifica procedeva lenta e Kagome scriveva velocemente. Aveva perso tempo con una domanda e doveva sbrigarsi quindi, quando un leggero bussare alla porta fece distrarre i presenti, lei non alzò nemmeno lo sguardo.

Se non prendeva almeno 7 era fregata.

Quando però, la voce maschile chiamò il suo nome chiedendole cortesemente di uscire e la prof le diede il permesso, lo stomaco della giovane fece una capriola guardando il preside.

Uscire voleva dire niente verifica, niente verifica addio 7, addio 7 debito sto arrivando. Accidenti!

Si alzò ubbidiente e uscii con il preside che la guardò e intimorita la giovane abbassò lo sguardo. Oddio, non le sembrava di avere fatto nulla di grave! Che qualcuno l’avesse incastrata? Il fan club? Di nuovo loro? No, impossibile! L’andamento scolastico? È vero, a volte si scordava di fare i compiti… ma c’è chi faceva di peggio! Voleva forse parlare di matematica? Preferiva la prof allora!! Almeno lei era simpatica!!

Kagome sbiancò.

Che avesse scoperto il suo lavoro? Era di certo la cosa più probabile dalla sua faccia!

-Signorina Higarashi-

-Si preside?- chiese con voce flebile

-Lei è la fidanzata del signor Kujimawa, vero?- Kagome lo guardò stralunata.

Ma che centrava!?

-Beh… si… ma coma mai questa domanda?- mormorai scioccata

-Ho visto che da quando sta con lei… l’andamento del ragazzo è cambiato parecchio. È diventato più serio e lavora di più-

-Beh… immagino di si-

-Però in questo periodo ci sembra assente, certo lavora, ma con distacco… non studia più come due mesi fa- disse –Lei sa il motivo?-

-Preside… io lo vedo studiare, davvero! Infatti non ci vediamo più molto spesso perché studia! È molto preso dall’esame ed è preoccupato- disse lei

-Preoccupato? Oh signorina Higarashi… allora credo che lei non lo conosca molto bene quel ragazzo- Kagome corrugò le sopracciglia

-Come?-

-Lui potrebbe anche evitare di studiare perché alla fine avrà i punteggi massimi anche se lascerà tutto in bianco! Forse lavora ma…- Il preside scosse il capo -…comunque torna pure in classe, grazie Higarashi- Lui si allontanò lasciandola frastornata in mezzo al corridoio.

Quindi non era preoccupato per l’esame… allora perché… le aveva mentito? Cosa aveva allora? Cosa lo tormentava?

Kagome iniziò a camminare su e giù.

Come poteva scoprirlo senza che lui le mentisse? Forse girandoci intorno? Na! Non poteva farlo! Ma forse Miroku… i suoi amici… i COBRA! Ma certo! Avrebbe dovuto chiederglielo a loro sin dall’inizio!

Con un sorriso Kagome sentì la campana suonare.

Forse anche se non prendeva 7… non era esattamente un problema!

 

-Sango!- L’amica si girò verso la ragazza e la guardò interrogativa –Ascoltami, devo parlare assolutamente parlare con i COBRA senza Inuyasha, riesci ad aiutarmi?- chiese

-Perché vuoi parlare con loro?-

-Devo chiedergli una cosa- disse vaga –mi puoi aiutare?-

-Ma certo. Oggi a casa mia non c’è nessuno… li potrei fare venire verso le 15.30 che dici?- Kagome l’abbraccio

-Ti voglio bene!!- esclamò e stringendole l’occhio andò da Inuyasha.

 

Ore 15.30

-Kagome ci vuoi spiegare cosa succede?- chiese Miroku guardando gli amici e lei

-Nulla, voglio solo una informazione e una spiegazione molto più che esauriente- disse. Si guardarono

-Cioè?- domandò Rin –Cosa vuoi sapere?-

-Voglio sapere cosa diamine ha in questo periodo Inuyasha, ecco cosa voglio sapere!- Li vide vacillare un attimo e guardarsi

-È preoccupato per l’esame. Non ne avevate parlato?- domandò agitato Koga

-Certo, ma se mi dice una balla come posso richiederglielo? Allora?-

-Io non so niente! So che ha un problema con l’esame, fine- disse Rin alzando le mani

-Kagome, davvero, è così. Chi ti ha detto che è una balla?- chiese Koga

-Il preside questa mattina è venuto a parlarmi e abbiamo fatto una bella chiacchierata. Ora, volete spiegarmi?- chiese seccata sedendosi su una sedia libera nella cucina

-Beh… oltre a quello io non so nulla… ma vedrai che gli passerà presto- annuì Koga. Miroku annuì veloce

-Tu Sesshamaru? Che mi dici?- Tutti lo guardarono e lui alzò il sopracciglio

-I problemi di mio fratello sono suoi, non miei. Questa discussione non ha né capo né coda, noi non sappiamo nulla e quindi da noi non potrai avere la tua risposta- concluse alzandosi e dirigendosi verso la porta –Ci vediamo domani- disse uscendo. Tutti guardarono la porta chiusa

-Ha ragione lui- disse Koga e prese Rin per il braccio dileguandosi. Miroku venne incenerito dalle ragazze

-Non so nulla- scandì e Kagome sospirò e cacciò indietro le lacrime.

Buco nell’acqua, di nuovo!

-Maledizione!!!- esclamò lei calciando il piede del tavolo frustrata

-Kagome calmati- disse l’amica

-Come faccio a calmarmi Sango!?-

-Vedrai che lo scopriremo-

-Ah, ho cercato di farlo parlare… e ora che ci penso dovevo capirlo da sola che era tutta una balla la paura dell’esame!- esclamò facendo una smorfia –comunque, quando avete la cena?- chiese

-Domani, sabato- risposero sospirando sconfortati

-Reciterò una preghiera per voi- disse alzandosi –Ciao, a domani- disse e se ne andò.

Kagome calciò il sasso e girò l’angolo trovandosi davanti Sesshamaru. Si bloccò

-Kagome-

-Sesshamaru-

-Che c’è? Ci hai ripensato?- domandò lei. Lui scrollò le spalle

-Hai presente quella trasmissione alle 21 di sera che c’è ogni Martedì? Quella dove fanno parlare dei personaggi famosi- disse

-Si, una trasmissione molto idiota, se non sbaglio di intitola “Interviste Giapponesi”. Perché?- chiese

-Tu guardala la seconda settimana di Giunio- disse lui

-Perché?- ripeté

-Ti chiarirà le idee di certo sul comportamento del mio fratellino- disse lui ghignando –È il giorno dopo della fine della scuola, non avrai problemi-

Lei fece una smorfia. Lo avrebbe dovuto registrare visto che il Martedì lavorava!

-Grazie- disse lei

-Di nulla… ah! Vedrai vedrai…- Si allontanò sorridendo sornione e lei fece la strada opposta pensierosa.

Doveva aspettare solo due settimane.

 

Nessuno aveva detto nulla dell’incontro a casa di Sango a Inuyasha e lui ignaro, continuava a fingere di studiare, mentre Kagome faceva finta di nulla aspettando che le due settimane trascorressero in fretta.

Per Sango e Miroku invece la sfida si svolse quella sera di Sabato a casa della ragazza. Infatti la madre li aveva invitati a cena e Sango ne era rimasta sollevata: almeno sarebbe stato nell’ambiente famigliare dove si sentiva a proprio agio… Naturalmente non poteva immaginare che di lì a poco avrebbe scoperto il segreto di Inuyasha…

-Sango, mi sono permesso di dare un occhiata al tuo rendimento in questi due anni- disse il padre di Miroku sorseggiando il vino. Sango deglutì

-Come le sembra?-

-Magnifico! Sai, se continui così potresti ricevere una borsa di studio per andare a studiare all’estero!- esclamò. Miroku sorrise dietro il tovagliolo

-Oh beh… non ci ho ancora pensato ma sarebbe bello- disse lei

-Beh, di certo ad andare all’estero, non avrai bisogno di pagare come deve fare un mio amico per suo figlio! Ah, se solo quel ragazzo studiasse di più! Vero Miroku?- Il ragazzo tossì violentemente

-Padre, non è un buon discorso. Signora lo sa che cucina ottimamente?- disse veloce lui. Sango stupita li guardò

-No Miroku, lei deve sapere in che razza di mani andrà a finire il mondo in un futuro non molto remoto! Sai cara, c’è questo mio amico che ha due figli. Il più grande è illegittimo, non gli andrà quasi nulla in mano, ma al minore…- Fece un lungo fischio –andrà praticamente tutto!-

-Padre…-

-Per prepararlo a dovere il padre lo manderà all’estero alla fine della maturità e dopo tre anni di studio intensivo diventerà il padrone di tutto! Ma non è finita qua ragazza mia! Lo manda soprattutto là, perché lì c’è la sua promessa!-

-Papà!!-

-Eh, se Kikyo non se ne fosse andata non ci sarebbero problemi e non lo avrebbe mandato lontano… ma visto che la ragazza è sparita il povero Inuyasha deve adattarsi. Dopotutto è nato in una famiglia benestante e deve attenersi alle regole del padre. Eh, quando lo ha saputo due anni fa che aveva un’altra promessa in caso di bisogno, in un luogo così lontano, aveva fatto una faccia! Ma poi ha accettato con slancio, lo ricordo benissimo! E… Sango cara, sei sicura di stare bene?-

La ragazza infatti, era impallidita mortalmente e aveva le mani che tremavano. Guardava l’uomo con occhi sbarrati incapace di muovere un muscolo

-Sorellina? Che succede?- domandò Kohaku prendendo la mano della sorella che era ghiacciata

-Miroku?- Il ragazzo, cinereo, guardò Sango che gli sorrise –Sai, mi sono accorta che non ti ho fatto vedere la mia stanza. Devi vederla, assolutamente- scandì alzandosi in piedi –Torniamo subito- disse. Prese a braccetto il ragazzo e i due sparirono –Sai, vorrei cambiare il colore delle pareti e, devo ammettere, non so se farle nere come il mio odio in questo istante- sbatté la porta con violenza e lo fissò con occhi omicida –O farle rosse con il tuo sangue!- sibilò

-C’è una spiegazione- disse lui veloce facendo un passo indietro

-Una spiegazione? UNA SPIEGAZIONE!? Te la do io la spiegazione!! Come hai potuto tenermelo nascosto!? Come avete potuto?? E Kagome, eh?? Dimmelo accidenti a te invece di rimare zitto!! Dove diavolo ce l’ha la testa quell’idiota di Inuyasha!?!? Due anni fa maledizione!!-

-Sango per piacere, vuoi calmarti un secondo??- Lei lo fissò truce –Ascolta, anche Inuyasha non vorrebbe lasciarla ma lui deve- disse

-Dio mio Miroku il punto non è questo!! Il punto è che se già lo sapeva che se ne doveva andare, quando già da prima sospettavamo di Kikyo, lui doveva allontanare Kagome, la doveva allontanare!!- esclamò –Cosa credi farà lei quando lo scoprirà? Perché lei non sa nulla no? Ecco cos’ha Inuyasha in queste settimane! Esame… bah! A lui non gliene frega niente tanto ha già tutto programmato no?- Si squadrarono

-Anche io avevo detto a Inuyasha di starle lontano ma lui… non ci è riuscito-

-Baggianate! Lo sai che volere è potere? Se davvero l’amasse, lui lo avrebbe fatto da cinque mesi Miroku, cinque!- Si squadrarono e Miroku sospirando abbassò lo sguardo –Almeno hai la decenza di non contraddirmi- sbottò lei. Lui non disse una parola –Chi lo sa?- chiese

-Tutte le famiglie dei COBRA più Rin, tu e nessun’altro- rispose

-Quando contate di dirglielo?- chiese lei incrociando le braccia

-Contate? Inuyasha deve farlo, io voglio rimanere fuori da questa storia, e lo farai anche tu- ordinò lui

-Scordatelo. Kagome è amica mia e io glielo dico- disse prendendo fuori il cellulare

-Sango non farlo- disse lui scattando in piedi –Non… farlo-

-Perché dovrei ascoltarti?- Lo sfidò lei

-Perché si-

-La tua richiesta è stata respinta- Miroku sospirò e le prese le braccia facendola sedere sul letto e le si inginocchiò davanti

-Sango… ti prego… ti supplico… non farlo, non dire nulla a Kagome, permetti a Inuyasha di farlo-

-E quando glielo dirà!? Quando sarà già partito?- sibilò

-No- disse dolcemente –Vedrai che glielo dirà presto- Le sfiorò la guancia –Credimi, lo farà presto- Sango sospirò

-Va bene. Ma se non lo farà lui presto, lo farò io-

 

Domenica 28 Maggio

Ore 11.10

Inuyasha calciò le coperte e si sedette sul letto.  Sbadigliò rumorosamente e andò alla scrivania guardando il piccolo calendario appoggiato sul ripiano.

Due settimane alla fine della scuola.

Tre all’esame.

Quattro alla partenza per l’estero.

Quattro settimane per spiegare tutto a Kagome.

Bussarono alla porta che si aprì senza attendere risposta. Il ragazzo alzò lo sguardo

-Cosa c’è?- chiese

-È Miroku al telefono- disse Sesshamaru lanciandogli il cordlex –Sembra che alla cena di ieri suo padre abbia parlato troppo. Sango sa della tua partenza imminente- disse e voltandogli le spalle uscì. Inuyasha terrorizzato rispose

-In che senso sa tutto!?- domandò

-Inuyasha, allora lo sai- disse Miroku sospirando

-Come è successo?- L’amico gli raccontò tutto e lo tranquillizzò

-Non dirà nulla per ora-

-Come per ora!?-

-Senti, è sua amica cosa ti aspettavi!? Devi dirglielo in fretta accidenti! È da mesi che te lo ripeto- disse

-Lo so-

-Lo sai!? E allora perché non ti muovi!? Te l’ho detto: dopo sarà lei che soffrirà, non tu!!- Inuyasha chiuse la comunicazione e fissò il telefono stralunato.

Gli costava ammetterlo… ma Miroku aveva ragione…

Prese fuori il cellulare e chiamò Kagome

-Pronto?- La voce allegra di lei sollevò il suo umore

-Ciao angelo-

-Inuyasha! Che succede?- domandò lei

-Ti va oggi di uscire? Andiamo a vedere un film al cinema se ne abbiamo voglia- disse lui

-Wow!! Va bene!! A che ora ci vediamo?- chiese lei

-È una bella giornata, ci vediamo al parco vicino alla stazione verso… le 15.00?- chiese

-Facciamo alle 16.00, voglio finire i compiti, ne ho davvero troppi- disse sbuffando

-Alle 16.00 allora, non un minuto di più

-Assolutamente no- ripromise lei. Lui sorrise

-Allora a dopo angelo-

-A dopo. Ti amo Inuyasha-

Una fitta, di nuovo e faceva male, male da morire

-Lo so, ciao-

-Ciao- Kagome mise giù e sospirò “Ciao…”

 

Ore 15.55

Kagome si sedette sulla panchina e guardò i bambini dondolare sull’altalena ridendo mentre i genitori li spingevano delicatamente.

Pensò a se stessa.

Pensò a Inuyasha.

Pensò al programma che avrebbe dovuto registrare.

Perché Sesshamaru voleva che lo vedesse? Che informazioni poteva contenere un programma così ridicolo?

Mah…

-Kagome!?- La ragazza sbatté le palpebre e si girò irrigidendosi mentre una ragazza le saltava al collo

-Sakura, cosa ci fai qua?- chiese

-Ho dovuto fare delle cose qua vicino! Ma tu piuttosto? Non sei lontano da casa tua?- domandò

-Ecco… veramente io… ho un appuntamento e…- L’amica le puntò l’indice contro

-Lo sapevo che hai il ragazzo!!! Sputa il rospo dai!!! Dimmi: chi è?- chiese sorridendo maliziosa.

Kagome aprì la bocca un paio di volte senza riuscire ad articolare niente. Cosa si poteva inventare?? Come poteva dirle la verità??

 

“Ciao Sakura! Si è vero, ho il ragazzo! Vuoi sapere chi è? Hai presente Inuyasha? Che ti ha portato a letto poi ti ha scaricata su due piedi senza dirti una parola? Ecco, proprio lui! Ma noi ci amiamo, siamo insieme da cinque mesi e abbiamo già programmato l’estate un po’…”

 

Ecco, poteva dirle così.

Certo, così Sakura non le avrebbe mai più rivolto la parola.

Ottimo.

In una prossima vita se si fosse di nuovo innamorata, avrebbe fatto voto di suora di clausura. Perfetto!

Ma torniamo al problema principale che, sfortunatamente, si materializzò a pochi metri da loro…

-Kagome! Che stai facendo?-

“Merda” L’unico pensiero positivo della ragazza fu proprio quello. Casto, puro, semplice e che spiegava esattamente la situazione.

 

I secondi successivi durarono una eternità, tutto successe a allontanare imprimendo la scena nella mente della ragazza che si sentì improvvisamente le labbra aride.

 

Il volto di Sakura si irrigidì completamente al suono della voce di Inuyasha. Si girò e quando se lo vide davanti a se rimase paralizzata.

Solo Dio sa cosa provò in quel momento…

Solo Lui lo poteva sapere…

Inuyasha immerse i suoi occhi scuri in quelli verdi di lei e la guardò con cipiglio, poi fissò Kagome

-Beh?-

La minuta ragazza, Sakura, dai capelli neri che sembravano più ritti del solito fece un passo indietro scuotendo il capo

-No- mormorò –No-

-Sakura…- Kagome cercò di avvicinarsi ma la ragazza fece uno scattò indietro e la guardò con orrore

-Tu non puoi… non puoi averlo fatto… dimmi che è uno… uno scherzo…- balbettò terrorizzata. Guardò Inuyasha e fece un passo allontanandosi da lui

-Lasciami spiegare, ti prego- disse Kagome allungando la mano. Satura gliela schiaffeggiò

-Non toccarmi- ringhiò

-Ehi… cerchiamo di calmarci- intervenne Inuyasha irritandosi

-Calmati tu stronzo!!- urlò istericamente la giovane che lo guardò con due occhi di fuoco. Inuyasha la guardò malissimo e Kagome li guardò preoccupata

-Ehi, non ci conosciamo neppure evita di parlarmi così- sibilò

-Ah certo! Come puoi ricordarti di me!? Tanto ne hai avute mille di puttane vero? Tutte uguali! Quindi ricordarsi di tutte è impossibile!!- disse irata. Inuyasha alzò il sopracciglio

-Vattene è meglio- tagliò corto il giovane

-Sei il solito figlio di puttana Inuyasha, il solito!!- Piantò addosso a Kagome due occhi di ghiaccio e le puntò l’indice contro –E tu, non rivolgermi mai più la parola e spera Dio che questo… non ti metta incinta- ringhiò. Guardò Inuyasha che era impallidito leggermente –Ma bravo! Ti faccio gli applausi! Tranquillo, non sono stata così stupida da tenermi il marmocchio ma sappi, sappi che sono stata un’idiota solo a fidarmi di te e andare a letto CON TE! Un’idiota a credere che mi amavi davvero! Un’idiota!!- Fissò Kagome –Spero per te che sai quello che fai. Quando si sarà stancato dei tuoi giochetti a letto e ti mollerà trovandosene un'altra… non venire a piangere da me- Li fissò squadrandoli poi rigida se ne andò senza permettere che replicassero.

Kagome la guardò sparire con orrore.

No, non era possibile…

Incinta? Ma come? Com’era possibile? Com’era successo? Non gliene aveva mai parlato…

Guardò Inuyasha che la guardò per poi avvicinarsi. Lei si aggrappò a lui che la strinse

-Co… com’è… possibile?- sussurrò

-Non lo so, ma io…-

-Tu cosa? Avevi messo incinta la mia migliore amica!- esclamò arrabbiata Kagome

-Non mi ricordo neppure di lei Kagome!- esclamò lui frustrato

-Grandioso- sibilò lei –Per la cronaca si chiama Sakura, Sakura Yugi- disse guardandolo. Lui la fissò stralunato poi sbatté più volte le palpebre

-Oh-

-Te ne sei ricordato?- chiese lei. Lui scosse il capo

-No- Lei sospirò

-Vabbé- mormorò

-Dai, andiamo e non pensarci- l’ammonì lui

-Sembra facile- commentò lei –Stasera la chiamo, poi vediamo- disse. Lui annuì

-Ottimo- Le alzò il viso –Fammi un sorriso Kagome, ci siamo solo noi due- Lei sorrise e lui corrispose –Ora andiamo, dobbiamo andare al cinema no?-

 

La sera arrivò velocemente e Kagome era tornata a casa già da qualche ora, ma non si era ancora decisa a chiamare. Voleva, ma qualcosa la bloccava.

Che il pomeriggio avesse parlato sul serio?

Compose il numero e lo ascoltò squillare. La voce di una persona nell’altra parte della cornetta la fece sobbalzare

-Pronto?-

-Buona sera. Mi scusi, c’è Sakura?-

-Chi sei?-

-Ehm… sono Kagome- rispose. Ci fu un piccolo istante di silenzio e di esitazione

-Aspetta- Kagome lo fece e restò in attesa per lunghi minuti finché la voce atona rispose

-Cosa vuoi?-

-Sakura, ascoltami… se non te l’ho detto è proprio perché avevo paura che tu ti comportassi esattamente in questo modo io…-

-No bella ascoltami tu- disse –Non cercarmi, non chiamarmi, fa finta che io nemmeno esista! Dio mio Kagome ma che diavolo hai fatto? Ti rendi conto che presto lui se ne andrà?? Perché vuoi soffrire?- chiese arrabbiata

-Stiamo insieme da Febbraio Sakura, da Febbraio! Mi ha detto che mi ama!- La risatina dell’amica le gelò il sangue

-Kagome, ma svegliati una buona volta! Esci dal tuo mondo fatto di illusioni! Forza, quando mai ti ha detto “Kagome, ti amo”’? Forza, dimmi solo una volta-

Kagome aprì la bocca per rispondere ma rimase pietrificata. Ripensò a tutti i momenti passati insieme e… niente… niente “Ti amo” niente “Mi piaci” dalle sue labbra.

Possibile che avesse ragione Sakura? No, non era possibile! Lui la chiamava sempre dolcemente Angelo, la riempiva di attenzioni e… la proteggeva! Era geloso poi…

Ma niente “ti amo”…

-Visto Kagome?- la riprese la ragazza dall’altra parte del telefono –Lui ha solo passatempi, non ragazze!-

-Lui mi protegge Sakura! Mi riempie di attenzioni, è geloso e mi tiene per mano, mi chiama Angelo e…-

-Cosa credi?- La voce fredda le fece mordere le labbra nervosamente –Cosa credi che facesse con me? Dai Kagome, svegliati!! Ma non vedi che stai per andare a sbattere contro un muro!?-

-Non è vero-

-Comunque, sono delusa… ma non ti odio…- disse addolcendo la voce –Ma ascoltami Kagome… stai facendo un grosso, grossissimo errore… non farti rovinare così da lui-

-Grazie Sakura ma… ti sbagli- disse –Sono contenta che siamo ancora amiche però-

-Certo. La mia è una porta sempre aperta per te, tranne se sono le 3 del mattino- aggiunse ironica. Kagome sorrise

-Va bene. Ci vediamo allora?-

-Tu, sta attenta piuttosto- L’ammonì

-A cosa? A Inuyasha? Va bene. Sakura?-

-Dimmi-

-Perché non mi hai mai detto che sei stata… si insomma…-

-Incinta? Kagome… tu non puoi capire… quando l’ho visto con un'altra… l’ho raggiunto e sai lui che ha fatto? Ha detto “Guarda che io non ti conosco” Una cosa del genere- Poi sono venuta da te e… volevo mettere chilometri e chilometri da lui, sia fisicamente che mentalmente. Non lo sa nessuno oltre mia madre e così deve continuare. Voglio solo scordare quel brutto giorno, quella mia debolezza e voglio scordarmi di lui. Quando oggi l’ho rivisto… Dio mio Kagome… è troppo… troppo bello… Questi due anni non sono contati un cazzo maledizione!!!- urlò e Kagome sentì qualche cosa cadere –Niente sono contati, niente!! Due anni per tenerlo lontano, per non vederlo e ora che lo rivedo mi sento uno schifo!! ACCIDENTI!!- Kagome deglutì –Ok, ci sono, scusa, ora vado, ho una crisi di nervi, ci vediamo ok?-

-Si-

-Ciao- Sbatté giù e Kagome guardò la cornetta

-No, non ci credo- Andò in camera così velocemente che neppure si accorse di avere fatto le scale e prese in mano la cornice con la foto di loro due insieme sfiorando il viso di lui

-No, è sbagliato. Lui mi ama, fine- Sfiorò la collanina poi si buttò sul letto cullata dal ticchettio del suo orologio.

 

Nei giorni avvenire, una cosa che Kagome notò fu lo strano comportamento di Sango.

La giovane infatti, sviava sempre i discorsi che riguardavano Inuyasha e cercava di non rimanere mai sola con lei.

Perché?

Che le avesse detto qualche cosa senza accorgersene?

No, non le sembrava. Quando accadeva Sango glielo faceva notare subito e più che arrabbiata, sembrava ansiosa e preoccupata…

Ma di cosa?

Cosa diavolo avevano tutti!?

Comunque le due settimane passarono e la fine della scuola arrivò velocemente.

 

ANTICIPAZIONI:

Beh, anticipazioni… Preparate i fazzoletti? XD

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Capitolo 20
*** Capitolo 20- Addio.... ***


Vi ricordate vero dei fazzoletti

Vi ricordate vero dei fazzoletti? Siete seduti? Bene.

Non so se è risultato come doveva risultare da qui in poi. Insomma, spero davvero che servano quei fazzoletti, altrimenti lo scopo non sarà stato raggiunto.

Comunque, spero davvero che vi piaccia.

Ah, cantate i miracoli, ho scritto una pagina del uovo capitolo (alleluja!!!), ma immagino che non ve ne freghi niente per ora, quindi prima di lasciarvi a questo nuovo capitolo (ho aggiornato in tempo, incredibile. Cantate di nuovo i miracoli) vorrei rispondere alle vostre rec, che mi riempiono sempre di soddisfazione.

Ringrazio anche chi legge e basta, ovviamente!

Silvia: sante parole! Sullo “STRONZO” ti do pienamente ragione, non una maiuscola di meno!! Comunque, da me brava (o ci provo) scrittrice cerco di non prendermela più di tanto con lui. Poveretto! Ha già i suoi mille casini se poi mi ci metto io… (+__+) Sto pensando di fare una one-shot a parte per torturarlo un pochetto… ma non so se ce la farei, povero il mio Inuyasha!! Vabbè vabbè, mi chiedo come hai fatto a leggere… 40 capitoletti in un colpo solo (O____O <- la mia faccia) ma ti ringrazio per il tuo bellissimo complimento (V////V arross), è sempre stupendo avere nuove persone che ti recensiscono dicendo che la tua fic è bella ç____ç -me piange di felicità- Spero che anche questo capitolo ti piaccia e che sia di tuo gradimento!

pillo: grazie per la tua recensione! Purtroppo per Kikyo e Naraku non c’è più nulla in questa parte di storia, anche se nella terza saranno, ovviamente, ripresi e avranno anche un bel ruolo. Purtroppo in questa seconda parte ho potuto fare poco e niente sulla loro vita (come avrai ben notato) rispetto a tutti gli altri, poiché questa parte doveva essere incentrata soprattutto sul gruppo e lo svolgersi della loro vita dopo Amsterdam, comunque non preoccuparti, Kikyo e Naraku torneranno alla riscossa! Per lo sfogo non preoccuparti, è stato illuminante e con la mazza chiodata anche io farei due o tre cosine a Inuyasha… Sakura si, lei si che è un’amica, devo dire che mi spiace molto per lei… Le ho costruito intorno una vita non proprio piacevole, purtroppo però sono di quelle cose che accadono anche nel nostro mondo e un po’ di verità non poteva che fare bene. spero che nella tua nuova scuola ti divertirai e.. oh le medie, che bei tempi… *O* grazie per la rec e a presto! ^_____________^

pretty: ciao! Grazie per la tua recensione! Sesshamaru… beh, lui ha comunque i suoi motivi, ingiustificati ma li ha… Comunque, non credo che dire qualche cosa ad Inuyasha sarebbe servito, non ne ho vista la necessità sinceramente. Kagome era troppo scioccata e comunque è arrabbiata con lui, ma Inuyasha è troppo pieno di se e avrebbero comunque solo finito per litigare. Purtroppo per l’evoluzione della storia non mi è sembrato il caso, sarebbe stato decisamente troppo. Ma si vedrà… dopotutto la terza parte non l’ho ancora finita e potrebbe succedere di tutto. Grazie di nuovo per oil tuo commento!

fra007: si, Inuyasha è un vero cretino, concordo in pieno. Però fai conto che lui è cresciuto in una famiglia dove i soldi sono importanti e la società viene prima di ogni altra cosa, infatti il padre di Inuyasha lo vizia e lo coccola di soldi solo per avere qualche cosa in cambio da lui, e questo Inuyasha lo sa. In questa storia ho messo la psicologia in tutti i miei personaggi, niente avviene per niente e c’è una spiegazione a tutto. La gelosia, l’amore, il dovere verso i consanguinei… sono tutte quelle cose che avvengono anche oggi. Volevo che fosse realistico in tutto per tutto, per questo non posso prendermela con i miei personaggi facendogliela pagare (anche se un pochettino… XD) perché comprendo che ognuno di loro ha i suoi motivi per fare questo o quello. Ma si, Inuyasha è comunque un cretino. Il fatto del “ti amo”… eh, quella si scoprirà avanti, molto avanti… quindi abbi pazienza XD

michi88: ho aggiornato dopo 9 giorni! Incredibile vero?? Sono senza parole pure io! Ma voglio finire in fretta la seconda parte per così concentrarmi totalmente sulla terza. Quindi spero proprio di riuscire ad aggiornare i prossimi velocemente! Grazie per la tua recensione!

DylSilvy: purtroppo me lo dicono in tanti XD quindi non preoccuparti (se me lo dice mia madre poi…). Non ho mai visto Inuyasha come un pupazzo… insomma, i pupazzi non hanno sentimenti ^__^ mentre lui dolente o nolente li ha anche se, effettivamente, per le decisioni importanti non sa mai cosa e come fare visto che non ha mai dovuto prendere certe decisioni. Quindi si, un pupazzino a metà! XD

Andromeda: ciao minu! Grazie per la tua recensione *O* Ognuno ha comunque i suoi gusti, ma io non ci posso fare nulla, mi piace moltissimo Tom come personaggio! XD Trovi che sia stata esagerata la reazione di Sakura? Mah, dopotutto io sarei incavolatissima se scoprissi che la mia migliore amica se la fa con il mio ex che mi aveva perfino messo in cinta e poi messa nel dimenticatoio! Comunque tks ancora! Abbiamo quasi concluso la seconda parte!

Kaggi_Inu91: ciao! Uh, cambiato account? XD grazie per la comprensione ç____ç mi commuovi… Comunque per questi ultimi capitoli sarò un fulmine ad aggiornare! Voglio assolutamente finire questa seconda parte, così voi sarete felici (per così dire…) e idem io! Non esagerare con il “sei una scrittrice fantastica” ho ancora tanto da imparare ç___ç e poi non si può dire che sia “fantastica” e “bellissima”… questi aggettivi si possono dare a quei best-seller che stanno sfondando in tutto il mondo (per esempio la mitica Rowling). Comunque ti ringrazio tanto per la recensione e spero che questo cap ti soddisfi! ^____________^

dolcepann@: ciao! Sono felice che ti piaccia! Povera Kagome si, vedrai in questo capitolo purtroppo come andrà a finire… anzi, come inizia… vabbè, spero che ti piacerà! Grazie per la recensione!

^^vavva^^: è anche il mio di mito *=* lo adoro… sono contenta che la storia ti piaccia e che trovi bello il mio modo di scrivere anche se io lo trovo un po’ banale XD ma io trovo sempre tutto quello che faccio banale! Per sapere come va a finire… intendi la seconda parte o tutta la storia in generale? No perché per la prima tutto ok, solo 3 capitoli, ma per tutta la storia (A-ehm)… –attacco di tosse- Grazie per la tua bellissima recensione! Spero che il cap ti piaccia!

Benissimo, dopo 2 pagine di recensioni, vi lascio al capitolo.

Buona lettura e… avete i fazzoletti??

Capitolo 20

Addio…

Lunedì. Ore 11.20

Per la fine della scuola, essa avrebbe chiuso alle 12.00 in punto.

Kagome non si sarebbe mai aspettate le lacrime delle proprie compagne di classe, anche di quelle con cui non aveva mai avuto un rapporto serio.

Abbracci, foto, auguri per una buona estate e scambi di cellulare dell’ultimo secondo furono consoni e a Kagome non dispiacque affatto.

Quando la campana suonò, un urlo riecheggiò in tutta la scuola e un massone di gente corse verso l’uscita spintonando e facendosi largo a mò di gomitate.

Kagome saltò al collo di Inuyasha ridendo come una pazza e Sango li fissò

-Ehi- Lei si girò e sorrise

-Ciao Miroku- Lui seguì lo sguardo della ragazza e sospirò –Il tempo sta per scadere, lo sai vero? Avevi detto che Inuyasha glielo avrebbe detto! Che si sarebbe dato una mossa!-

-Credevo lo avrebbe fatto presto-

-È quel “credevo” che ti frega- gli fece notare lei. Miroku sospirò.

Era da una settimana che la ragazza lo tormentava, ma cosa ci poteva fare lui?

-Senti, io glielo dico, adesso, subito- Miroku alzò la testa di scatto e le prese il polso

-No- ordinò –No- ripeté più dolcemente –Non farlo, te lo sconsiglio-

-Me ne frego dei tuoi consigli Miroku!- esclamò lei -È amica mia e in teoria anche tua! Come puoi stare zitto e guardare?-

-Io non sono mai stato zitto Sango- disse lui avvicinandosi –Ho cercato di convincerlo a dirglielo, te lo giuro, gliel’ho detto. Ma lui è cocciuto, se non se ne convince lui non lo farà mai, capisci?-

-No. La sta usando e io che lo so devo rimanere in disparte? Scordatelo!- sibilò

-Non la sta usando amore, lui le vuole davvero bene- sussurrò piano

-Cazzate. Se le volesse bene davvero non andrebbe a sposarsi- ringhiò

-Ha dei doveri Sango, tutti ne hanno- disse. Sango impallidì e fece un passo indietro

-Cosa intendi con… tutti?- bisbigliò

-Non dico che mi dovrò sposare, ma che dovrò andare in una scuola qua a Tokyo apposta per tirare avanti una azienda- disse. Lei sospirò di sollievo ma capì che non era tutto dallo sguardo del ragazzo che amava

-Ma…?-

-Ragazzi che succede?- domandò Rin avvicinandosi –Avete delle facce- Sango si riscosse e la fissò

-Perché non lo chiedi a lui cos’ho? A suo padre? Al padre di Inuyasha? A lui direttamente? Mh!?- Rin impallidì appena –Si, io lo so- L’anticipò –So tutto-

-Ma… Kagome lei non… non…- balbettò Koga che aveva seguito tutto

-Certo che non lo sa Koga!!! Cosa credevi? Che la vedresti così felice ora??- ringhiò avvicinandosi al ragazzo minacciosa

-Ok, hai ragione, scusa, come non detto- disse veloce alzando le mani in segno di resa

-Beh? Cosa avete da discutere?- domandò Kagome guardandoli mentre Inuyasha le cingeva la vita

-Niente- dissero all’unisono. Kagome alzò le spalle scuotendo il capo leggermente

-Angelo?- Lei si voltò verso il proprio ragazzo –Domani sera ti va se ti passo a prendere?- chiese. Kagome sbatté le palpebre e Sesshamaru non curante sorrise

-Oh, perdonami. Domani sera devo uscire ma se vuoi ci vediamo dopo- disse lei maliziosamente. Lui corrispose lo sguardo

-Ottimo-

-Cercherò di liberarmi presto- commentò facendogli l’occhiolino –Ora vado a casa- disse baciandogli le labbra –A stasera- Alzò la mano allontanandosi –Ciao a tutti! Ci vediamo prestissimo!!- esclamò sorridendo.

Uno ad uno corrisposero e si chiesero se un saluto come quello da parte della ragazza, ci sarebbe mai stato in futuro.

Il pomeriggio, Kagome trotterellò fino al supermercato e fece la spesa comprando il necessario per quei giorni. Quando uscì trovò ad aspettarla Koga, sopra alla sua lucidissima moto. Si squadrarono qualche istante poi lui si distese in un sorriso

-Ciao-

-Ciao-

-Tutto bene?-

-Si- rispose –Che c’è?- domandò

-Ti aiuto a portare quella- si offrì indicando la sporta e lei fissò l’oggetto stralunata

-No grazie, ce la faccio benissimo. Cosa vuoi da me?- Lui alzò le spalle incurante

-Giravo…-

-E ti sei ritrovato qua per caso- concluse lei alzando le sopracciglia

-Espressamente-

-E come avresti fatto a capire che io era proprio qua?- domandò scettica

-Feromoni-

-Vaffanculo- Camminò spedita per il viottolo ciottoloso seguito a ruota da lui

-Ma scherzavo! Dai Kagome scherzavo! Perché ti arrabbi in questo modo?-

-Sparisci- sibilò lei

-Crudele-

-E allora perché mi segui??- domandò esasperata

-Perché devo chiederti una cosa!-

-Dopo te ne vai?-

-Si- Lei si bloccò

-Bastava dirlo. Cosa vuoi?-

-Non devi andare veramente via domani sera, vero?-

-Fidati- affermò abbozzando ad un sorriso lei –Devo andare via-

-E dove?-

-Hai detto una sola domanda- disse mettendosi sulla difensiva –E poi non credo siano affari tuoi- Lui scoppiò a ridere

-Vabbé, prendo la tua parola come buona!- esclamò partendo a tutto gas sgommando –Ciao bella!- La ragazza fece una smorfia infastidita e mosse la mano scacciando la polvere che si era alzata

-Ciao… cretino… e grazie per la buona fede- ironizzò.

Kagome tornò velocemente a casa e quando aprì la porta chiamò il fratello

-Aiutami per piacere- disse iniziando a passargli la roba. Sota cominciò a scorrazzare per tutta la cucina contento –Senti, domani sera devo registrare una cosa in tv. Preparo la cassetta e quando domani lo attacco guai a te se cambi canale, chiaro?-

-Ricevuto capo- disse lui scattando sull’attenti. Lei alzò il sopracciglio sbattendo le palpebre –Ho capito- sbottò –Dio mio, ma non sai proprio nulla tu!!- Kagome scrollò le spalle

-Ecco, tu continua a fare il militare che io vado in camera-

-Si! Il militare come Sosuke Sagara in Full Metal Panic!!- scattò eccitato il fratello

“Povera me” pensò la ragazza lasciando il fratello alle sue fantasticherie.

In camera spalancò le finestre e fece entrare i raggi lievi del sole

-Estate, ti amo!!!- Indossò abiti più leggeri e si dedicò totalmente alla lettera di Tom arrivata quella mattina.

Ore 22.40

-Finita la scuola allora?- Kagome si voltò e sorrise indossando la giacca

-Eh già! non vedevo l’ora!!- esclamò. Mikado prese fuori la chitarra iniziando a suonare

-Come mai?- domandò

-Andrò in vacanza con il mio ragazzo, probabilmente mare ma… non sappiamo ancora bene. Non vedo l’ora!- Sorrise eccitata e lui corrispose

-Speriamo vi divertiate- disse. Si fissarono e lei imbarazzata distolse lo sguardo

-Ehm… si…- La porta si spalancò e il proprietario entrò con un grande sorriso

-Signori, giorno di paga! Kagome, sei stata bravissima!- esclamò facendole l’occhiolino e dandole una busta che lei mise al sicuro nella borsa –A proposito, forse ho trovato una ragazza che può sostituirti, ma ci vorranno ancora alcune settimane- Kagome annuì

-Ok- disse sorridendo anche se era un po’ dispiaciuta. Dopotutto si era affezionata a quel lavoretto e pensare di lasciarlo le metteva un po’ di tristezza

-Bene, a domani Kagome- disse l’uomo

-A domani signore, ciao Mikado- disse alzando la mano

-Ciao Kagome-

Lei uscì e incamerò l’aria fredda della notte

“Domattina alle poste” pensò poi inforcata la bici partì veloce sorridendo felice

Martedì. Ore 10.45

Kagome uscì dalle poste baldanzosa e guardò i soldi rimasti. Poco. Sospirò e tornò a casa mettendoli sotto i piatti silenziosamente

-Sorellina!!- La ragazza venne raggiunta da Sota –Mi aiuti a fare i compiti per piacere??- chiese. Lei spalancò gli occhi

-I compiti? È finita la scuola da un giorno e li vuoi già fare!?- Il bambino annuì –Pazzo. Comunque ok, fa vedere- Andò nella camera del bambino completamente disordinata –Sota! Ma che casino!!-

-Lascia tutto dov’è! Dopo non riesco più a trovare nulla! Capito?!- Lei sbuffò poi lo aiutò a fare Italiano.

Inuyasha chiuse il libro di Diritto con un tonfo e fissò le domande che si era preparato.

Esame.

Una settimana.

Partenza.

Due settimane.

Prese il calendario e lo fissò sconsolato.

Sesshamaru entrò nella camera del fratello

-Ehi- Lui si girò

-Dimmi, cosa vuoi?- chiese. Sesshamaru alzò le spalle

-Quando conti di dirlo alla tua ragazza?-

-Presto-

-È vago, sai?-

-Mh. Non lo so, presto comunque- disse Inuyasha alzandosi e aprendo la finestra facendo entrare un leggero venticello

-Sai cosa c’è Inuyasha? Perché studi? Tanto ci pensa papà- Inuyasha guardò il fratello che sorrise

-Mi tiene impegnato e non penso- sbottò –Se era tutto qua quello che volevi dirmi…- Il fratello alzò i sopraccigli

-No, volevo solo informarti che nostro padre è pronto per questa sera e vuole sapere se vuoi andare con lui- Inuyasha scosse il capo

-Digli pure che può andare solo- disse

-Ho capito, comunque tra poco è pronto il pranzo- disse lasciandolo. Inuyasha sbatté il pugno sul muro

-Che ci vada da solo a quella maledettissima conferenza di quello stupido programma!!- ringhiò. Si risedette e cominciò a rispondere a tutte le domande distrattamente.

Ore 19.20

Kagome comprò la cassetta nuova e a casa la preparò, ricordando ai famigliari di non toccare nulla. Sospirò e andò a prepararsi.

Maglia bianca corta, gonna sopra il ginocchio di jeans e sandali bianchi. Ottimo, era pronta.

Li salutò tutti poi andò al LaN pronta per un nuovo giorno di lavoro. Anche se era presto, trovò già Mikado che stava provando e accordando

-Buona sera!- esclamò lei entrando

-Ciao, tutto bene?-

-Bene grazie! Che suoni?- chiese lei sedendosi vicino a lui

-Nuova canzone, non riesco a fare una cosa ma… ci riuscirò- concluse lui appoggiando a terra la chitarra. Si stirò

-Che canzone è?-

-Non so ancora, ma ci sto lavorando, forse la prossima settimana l’ho finita- Lei annuì

-Possiamo provare?- domandò Kagome. Lui annuì

-Ok-

Ricordo benissimo quella sera

Mentre io cantavo,

mentre mi divertivo,

tutto il Giappone stava guardando un solo programma.

Quella sera,

fu l’inizio di tutto…

Ore 22.52

Kagome percorse sicura tutti i corridoi e entrò nella stanza di Inuyasha come una furia

-Inuyasha!- esclamò abbracciandolo –Ciao!!-

-Angelo, cosa ti prende?-

-A me? Assolutamente nulla!- Lo baciò e lui la strinse forte –Sono troppo felice!-

-Perché?- domandò lui abbozzando ad un sorriso. Kagome lo fissò

-Tra una settimana hai finito gli esami… dopo ci divertiremo da morire me lo sento!!-

-Kagome?- Lei lo guardò

-Si?-

Inuyasha aprì la bocca per parlare ma non uscì alcun suono. La richiuse di scatto.

No, non era quello il momento adatto…

-Domani mattina devo continuare a studiare… speriamo di svegliarmi presto- sbottò cingendole la vita con le braccia. Lei si alzò il punta di piedi sfiorando il suo naso con il proprio

-Sono certa che riuscirai a passare l’esame bene. Com’è messo Sesshamaru?- domandò

-Non studiamo insieme, non ne ho idea- disse lui alzando le spalle

-Capisco… beh, speriamo allora- Inuyasha la baciò e infilò la mano sotto la maglietta di lei

-Ma non hai freddo?- Lei scosse il capo

-No, dovrei?-

-Oddio, non ci sono ancora 35 gradi!!-

-Ce ne sono 30! Sarà una estate caldissima- Lui annuì

-Concordo- Lei lo spinse verso il letto e si stese vicino a lui appoggiando il capo sulla sua spalla –Hai messo vero la sveglia?- domandò lui accarezzandole la schiena

-Si, al solito orario… mamma non se ne accorgerà neppure. Sono troppo stanca- Lui la guardò male

-Ne sei certa?-

-Potresti farmi cambiare idea-

-Sai, sei diventata un po’ troppo audace!- la riprese lui. La ragazza fece una smorfia

-Oddio, non vorrai una ragazza tutte moine spero! “No Inuyasha, mi vergogno!”- Lui rabbrividì –Appunto! Da quando lo abbiamo fatto nella cattedra della mia prof non sono più la stessa!- Sospirò –Oddio!!- Scattò a sedere guardandolo con gli occhi sbarrati

-Che c’è?- domandò lui agitato

-Dal prossimo anno non sarai più nella mia scuola!! Noooo!!- Lo abbracciò stringendolo –e dopo come farò? Beh, ti penserò! Ottimo- Sorrise sorniona sbattendo le ciglia

-Grazie, surclassato da un pensiero-

-Amore mio- Lei lo guardò –Non farmi dire le parole che so non vuoi sentirti dire-

-Enigmatico- disse lui alzando le sopracciglia

-Appunto, enigmatico-

-Quindi? Cos’è la cosa che non voglio sentire?- Lei si schiarì la voce

-Oh, Inuyasha, io odio pensarti, quando posso averti con me 24 ore su 24 se solo lo volessi… quindi perché pensarti?- Lui fece una smorfia

-Sei romanticissima, davvero!- commentò

-Io sono molto romantica-

-Io ti porto le rose però- Lei scoppiò a ridere

-Perché, vuoi che ti compri un mazzo di rose da mettere in camera, amore?- chiese ironica continuando a ridere

-Era un esempio-

-Ti amo- disse lei abbracciandolo dolcemente. Lui la strinse

-Lo so angelo-

Martedì. Ore 11.45

Kagome scese sbadigliando pronta per aiutare la madre nelle faccende quando l’occhio le cadde sulla porta chiusa della sala. Entrò e fissò il registratore sotto la tv.

Lì c’era la soluzione al comportamento di Inuyasha.

Lì c’era tutto quello che doveva sapere.

La soluzione dell’enigma a portata di mano.

Paura.

E se fosse stato orribile? Se fosse stato… il peggio?

Kagome uscì dalla stanza.

Aveva tempo… Lo avrebbe visto dopo.

Entrò in cucina e la madre le rivolse un sorriso

-Ciao tesoro, dormito bene?-

-Si mamma, grazie- La donna sorrise

-Inuyasha sta bene?-

-Si, vuoi una mano?- domandò sviando il discorso. La donna annuì e Kagome si sedette di fronte alla donna iniziando a pelare le patate

-Ha l’esame quest’anno, no?-

-Si, sta studiando molto, più di quanto gli servirebbe- disse la ragazza

-Come mai?-

-Ma si dai… suo padre praticamente lo fa direttamente accedere all’università- disse lei alzando le spalle

-Ah, e dove và?- Kagome scosse il capo

-Non ne ho idea, non ne abbiamo parlato ancora-

-Capisco, tuo fratello?-

-Dorme, ho provato a svegliarlo ma…- Lei scosse il capo -È uguale a papà, quando dorme bene, non lo svegliano nemmeno le cannonate- sbottò

-Se è come tuo padre, parlagli di cibo e lui scatta-

-Quella sono io mamma, al massimo lo minaccio di buttargli fuori dalla finestra la play station e i giochi-

-Ah, lì si che si alza!!- Le due risero divertite –Il nonno è fuori, vuoi andargli a dare una mano invece di stare qua?- Kagome si alzò e diede un bacio alla madre uscendo dalla cucina quando il telefono squillò come impazzito

-Vado io!- urlò. Tirò su la cornetta –Pronto?-

-Kagome?-

-Sango! Ciao, come stai?-

-Bene, bene…-

La ragazza alzò le sopracciglia. Sbaglio o sembrava nervosa?

-Senti Kagome ieri sera sei andata… via?-

-Ma quante volte ve lo devo ripetere? Si, sono andata via! Ma mi dici qual è il problema?-

-Niente, solo che ieri ti ho cercata ma non rispondeva nessuno così…-

-Mia madre era al lavoro e il nonno, con Sota, era probabilmente al tempio. Ecco perché non hai trovato nessuno- spiegò –Comunque… cosa volevi?-

-Volevo sapere se domani ti andava di uscire noi due sole, è da tanto che non facciamo shopping insieme!- Kagome sorrise

-Va benissimo, a che ora?-

-Verso le 16.00 all’orologio, va bene?-

-Ottimo, a domani allora-

-Ciao!-

-Ciao!- Le due riattaccarono e Kagome si morse il labbro uscendo.

Il pomeriggio la ragazza si sedette sul divano e fissò il registratore. Al piano di sopra Sota, stava rincorrendo Bujo, il loro gatto, come un pazzo e la casa sembrava rimbombare.

Doveva vedere quel maledetto programma!

Si alzò e camminò avanti e indietro rimettendosi poi seduta.

Prese il telecomando e restò con il braccio a mezz’aria senza compiere nessun movimento.

Riabbassò il braccio e camminò avanti a indietro per la stanza qualche minuto poi sbatté sul tavolino la mano

-Questa cosa non ha senso!!- Marciò verso l’uscita e andò dal nonno –Nonno-

-Kagome, cosa succede?- chiese il vecchio guardandola e fermando la scopa che muoveva veloce

-Vado a fare un giro. Tornerò tra due orette al massimo, ok?-

-Va bene, fa attenzione- Kagome sorrise e si allontanò a piedi veloce.

Camminò in lungo in largo poi si sedette sull’erba di un parchetto affollato.

Chissà cosa stava facendo Inuyasha…

Sorrise e si alzò dirigendosi verso la casa del ragazzo. Voleva fargli una sorpresa, voleva fare l’amore e dimenticare tutto per pensare solo a lui…

Già,

facciamogli una sorpresa,

per pensare solo a lui

al suo amore per me…

facciamogli una sorpresa!

Ma la sorpresa…

l’ho avuta io!

Kagome corse fino al cancello poi, senza fare il minimo rumore passò lungo i corridoi rischiando di essere scoperta più volte ma riuscì ad arrivare sana e salva al guardaroba. Sorridendo si avvicinò silenziosa alla porta ma delle voci al suo interno la bloccarono. Con lui c’era Miroku, ma di che parlavano? Non sentiva bene…

Si appiccicò alla porta premendo l’orecchio e distinse il suo nome. Si fece più attenta

-…allora?-

-Non lo so Miroku! Va bene! Non lo so!-

-E non lo vorrai chiedere a me vero? Se non ti dai una mossa lo faremo io e Sango! Non possiamo restarcene con le mani in mano in questo modo! Non puoi chiedercelo!-

-Lo farò, va bene!? Glielo dirò!-

-Lo stai dicendo da mesi!! Io ti avevo detto di allontanarla subito, quando ormai era palese la decisione di Kikyo di scappare con Naraku! Non dovevi nemmeno avvicinarti sapendo che avrebbe sofferto! Hai sbagliato Inuyasha e lo sai anche tu! Dopotutto lo sai da due anni la decisione di tuo padre!!-

-Ma che devo fare? Andare là e dirglielo con leggerezza? Non sono così crudele!-

-Sii sincero almeno una volta allora! Vai e diglielo! Comunque dopo ieri sera, se non lo sa tutto il mondo… ci siamo quasi!! Vuoi che lo scopra da qualcun altro? Eh!? Prenditi le tue responsabilità!-

-Miroku non scocciare! Glielo dirò… ci mancano due settimane e… mi spiegherò. Ho degli obblighi verso mio padre, non posso mollare tutto!-

-Ma ti senti!? Dio mio… lo dici pure tu che hai degli obblighi! Allora perché hai avvicinato Kagome? Credi che ti capirà e che ti terrà con se anche quando le dirai, se glielo dirai: “Kagome, angelo, scusami se non te l’ho detto, ma tra due settimane parto per l’estero e se tutto va bene torno tra tre anni ma sarò sposato!” Ma per piacere!!- Lo scimmiottò Miroku –Io te lo dico da mesi come i ragazzi, Sango dall’ultima cena con i nostri genitori, mi stressa continuamente!,… lo verrà a sapere da qualcun altro se non ti dai una mossa!!-

-Non glielo dirà nessuno Miroku, nessuno!! Lo farò io, punto, fine!-

-Stai facendo un errore Inuyasha-

Aria.

Buio.

Il nulla.

Kagome fece un passo indietro e un altro ancora. Barcollò verso l’uscita e si allontanò.

Lontano.

Lontano.

Via.

I suoi piedi si mossero da soli e la ragazza uscì incespicando.

Come… cosa… dove…

Cosa aveva detto?

Via, tre anni, sposarsi… cosa?

No, l’estate… dovevano progettarla insieme… perché Inuyasha non ha negato le parole di Miroku?

Era uno scherzo no?

Si ritrovò nel salotto di casa sua ad accendere il registratore e la tv.

Automaticamente. Non sapeva nemmeno che faceva.

Restò ferma per almeno mezzora senza sapere chi c’era o cosa succedeva finché improvvisamente il presentatore, con il suo solito sorriso falso, annunciò il padre di Inuyasha.

Cosa ci faceva lì?

Parlarono per 45 minuti inutilmente… parlando di politica, economia, soldi… finché…

-Un ultima domanda signor Kujimawa. Lei ha due figli, che progetti ha per loro?-

-Manderò il più piccolo, Inuyasha, negli stati Uniti a studiare, rimarrà là tre anni dove, imparerà a tirare avanti la mia azienda, poi… si sposerà con una giovane ragazza. Inuyasha ne è entusiasta…-

Kagome fissò il vuoto davanti a se per un tempo che le parve interminabile, mentre il ronzio fastidioso del video era l’unico rumore

-Tesoro? Kagome? Cos’hai?- La madre le si avvicinò preoccupata. La ragazza si alzò lentamente e lasciò la donna sola. Salì le scale lentamente e richiuse la porta della sua stanza che calò nel buio.

Buio…

Si portò una mano al collo e staccò la collanina che lanciò.

Si sedette e rimase inerme sul pavimento.

La collanina con la chiave, il primo regalo di Inuyasha, il simbolo del loro amore, fece una lunga parabola nel vuoto, lungo tutta la stanza finché non colpì violentemente la cornice di loro due insieme che cadde sul ripiano, abbandonata.

ANTICIPAZIONI!

Capitolo 21-

[-Dio mio… ma… ma è terribile!-

-È schifoso, è diverso!!-

-Ah, se lo sapesse Sango sono certo che lo ammazzerebbe di botte!- Queste sue stesse parole gli fecero tornare in mente un ricordo di un mese prima “Non è possibile” pensò

-Guai a te se glielo dici, capito?? Hai giurato!!-

-Sota… non c’è bisogno di dirglielo. Mia sorella lo sa già, sapeva già tutto!!- esclamò]

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Capitolo 21
*** Capitolo 21- Silenzio ***


Buona domenica o cari lettori

Buona domenica o cari lettori! Vediamo… ho accompagnato l’inizio di questo capitolo con una canzone di Laura Pausini, “come se non fosse stato mai amore”, che credo sia assolutamente azzeccato con i pensieri e sentimenti di Kagome.

Va beh, non voglio dilungarmi molto oggi, quindi passo subito ai ringraziamenti

DarkyCHan: ç___ç quando lo rileggo piango anche io! In effetti è il modo peggiore… cioè, almeno penso. Esiste un modo ancora peggiore di questo? Non saprei sinceramente. Ma era una scena che avevo in mente da molto tempo quindi…

pretty: cavolo, è stato così sconvolgente?? XD Magari se ne fregasse di suo padre, magari!! Beh, se fosse stato però così la terza parte non ci sarebbe… =____= ok, cambio tutta la storia! No scherzo, non lo farei mai! XD

Silvia: per le anticipazioni sulla terza parte dovrai aspettare l’ultimo capitolo, penso. Ora come ora non voglio dire nulla in più, ma nell’ultimo capitolo, visto che dovrete aspettare che io abbia finito la terza parte, vi darò qualche anticipazione visto che non aggiornerò prima della fine completa della storia (non mi piace cominciare qualche cosa senza averla finita!). Per quella one-shot… beh, lì si che bisogna davvero aspettare sicuramente molto! XD

fra007: ehi ehi, ma così mi monti la testa!! Non adularmi così sul mio stile altrimenti sai quanti castelli mi faccio? XDD Comunque… Kohaku e Sota sanno già della storia tra Miroku e Sango… quando Sota era andato a dormire a casa dell’amico, lo stesso giorno in cui Inuyasha era andato a dormire da Kagome, il bambino aveva chiamato la sorella dicendo che aveva letto il diario di Sango, non so se te lo ricordi. Quindi loro sanno già tutto! Per Kagome e Inuyasha… beh, questi sono gli ultimi capitoli, scoprirai tutto con un po’ di pazienza. Intanto spero che questo 21esimo ti piaccia!

^^vavva^^: hai ragione, ogni cosa che scriviamo secondo me ci sembra banale è una cosa umana, penso. Comunque non dovresti vergognarti, mi piacerebbe leggere qualche cosa di tuo e penso che se vuoi avere delle opinioni sul tuo modo di scrittura… beh, buttati! Non fermarti solo per vergogna, qualsiasi cosa scritta, che sia banale o meno è importante e con qualche cosa dello scrittore e/o scrittrice. Quindi se hai una storia pronta, pubblicala! Se l’hai in mente, scrivila! Non fermarti per paura, ok? Va beh, mi sono fatta la lezione di vita con le mie stesse parole XD

dolcepann@: ehi, l’omicidio è un realto! Non voglio che la mia Kagome mi finisca in galera XDD anche se Inuyasha se lo merita =____= ## Mah… al massimo lo facciamo fuori in massa, che ne dici? ^___________^

michi88: per il confronto dovrai aspettare il prossimo capitolo purtroppo. Questo è più di passaggio ecco. Spalancare la porta e urlargli dietro…? Non male come idea. Sarebbe stato divertente scriverlo… anche se forse un po’ irreale per me, io non riuscirei mai ad affrontarlo subito… ma forse è perché sono molto emotiva? Booooooh!! XD

Andromeda: beh, Minu… Kagome non è “un cuore di ghiaccio”, non posso di certo farle cambiare carattere da un giorno all’altro XD non pensi? Se fosse descritta come dici tu… metà storia non ci sarebbe stata assolutamente e poi lei era molto innamorata di Inuyasha, quindi è ovvio che abbia avuto una reazione del genere. Non so spiegarmi molto bene su certi punti, ma credo sia così e basta

pillo: un bel funerale… lo facciamo fuori noi, i ragazzi non lo vedono nemmeno Inuyasha! e comunque si, è stupido, stupidissimo!! Sakura ha avuto un’esperienza diversa con Inuyasha, la peggiore, e quindi è chiaro che comunque sapesse come fosse fatto Inuyasha… ma l’amore è cieeeeeeeeeeeeeeeeecoooooooooooooo!!

Aquarion89: com’è bello il numero 10… così lineare e tondo *O* Sono contenta che la storia fino a qua ti sia piaciuta e hai detto l’aggettivo più appropriato a questa fic: contorta. Chissà come diamine mi sono venute in mente certe situazioni… mah! XD Il fegato di Inuyasha? Chissà se ce l’ha!! Forse è partito per le Hawaii… comunque non preoccuparti, mi piacciono certe recensioni lunghe e riflessive +____+

Tish: che bello! Sono contenta che ti piaccia e che la trovi emozionante! Non preoccuparti, sono contenta che tu l’abbia seguita fin da subito!

Ringrazio tutti per le vostre recensioni e per chi sta solo leggendo (ho dei numeri altissimi nel mio account!!).

Vi lascio alla storia, spero vi piaccia anche questo capitolo e vi aspetto per il capitolo 22!

Alla prossima settimana! XD

Capitolo 21

Silenzio

Quanto tempo era trascorso?

Un ora? Due? Un giorno intero?

Qualcuno ogni tanto, bussava timidamente alla sua porta e sapeva chi era: il suo fratellino, Sota.

Ma anche se voleva, anche se lo desiderava, non riusciva a muovere un muscolo, non riusciva a parlare a reagire.

Le parole udite le risultavano incomprensibili e senza nessun possibile significato.

Che cosa avevano detto?

Il buio la avvolgeva, le tapparelle serrate in una morsa non faceva entrare uno spiraglio di luce, ma ormai anche quella barriera aveva ceduto. Vedeva la sua camera perfettamente, senza vederla. Era in un’apatia totale.

Non riusciva a piangere, a gridare, a sfogarsi, non riusciva a fare nulla se non restare lì, seduta sul pavimento, immobile.

Fuori il mondo continuava la sua caotica vita ignaro di tutto.

Una radio accesa trasmetteva proprio in quel momento un programma che non seguiva praticamente mai e il debole parlare le raggiungeva i sensi distrattamente finché non riconobbe una melodia famigliare…

Ieri ho capito che
E´ da oggi che comincio senza te
E tu.. l´aria assente
Quasi come se io fossi trasparente
E vorrei fuggire via
e nascondermi da tutto questo

Dovevo saperlo… dovevo accorgermene… Fino a che punto erano vere queste parole? Da quanto tempo avevo l’impressione che ci fosse qualche cosa di sbagliato tra noi? Da quanto mi sembrava che le tue parole fossero lontane da me?

Voglio andarmene, fuggire da questa realtà! Perché non è rimasto tutto come ad Amsterdam? Perché??


Ma resto immobile qui
Senza parlare...non ci riesco a staccarmi da te
E cancellare tutte le pagine con la tua immagine
E vivere..
Come se non fosse stato mai amore

Non riesco a muovere un passo, non riesco a piangere, non riesco a fare nulla se non ricordare tutti i momenti insieme… La prima volta che ti vidi, uno stupido ragazzino che non sapeva fare altro che stare alle spalle del padre, quando ho iniziato ad amarti, la mia dichiarazione, la prima notte insieme, la tua dolcezza, le tue carezze, i tuoi baci, le tue braccia, il tuo regalo, le tue parole in quel momento e poi… troppi ricordi felici…

Stiamo così bene insieme, allora perché è tutto andato male? Perché?


Io sopravviverò
Adesso ancora come non lo so
Il tempo qualche volta può aiutare
A sentirsi meno male...
A poter dimenticare
ma adesso è troppo presto

Già, è troppo presto, sei troppo dentro di me, ho troppo di te in me… Ti amo, perché vai via? Perché non mi hai detto nulla? Perché il tuo silenzio?

Ce la farò. Forse. Ma quando? Quando mi dimenticherò di te? Mai, probabilmente… il tempo forse mi aiuterà ma…


E resto immobile qui
Senza parlare... non ci riesco a stancarmi di te
E cancellare tutte le pagine con la tua immagine
E vivere.. come se non fosse stato mai amore
.. come se non fosse stato amore
come se non fosse stato mai..

.. e vorrei fuggire via, vorrei nascondermi

Ma ora no, ora io ti amo, ti desidero io… non riesco a scordare tutti i bellissimi momenti che solo la tua presenza mi poteva dare… non ci riesco, è più forte di me…

Che sia stato tutto un sogno? No, e fa male, fa un male…

Sapere un domani senza di te, senza la tua sicurezza mi fa bruciare la pelle, non posso credere che d’ora in avanti tu non ci sarai mai, come farò ora? Tu eri il mio primo pensiero la mattina e il mio ultimo la sera, eri la mia aria, la mia stessa vita… avevo tanti progetti, avevo così…

Questa verità fa troppo male, buio ti prego, inghiottimi fammi sparire, io… non voglio soffrire così… e allora perché non mi sfogo? Perché non piango? Non urlo? Perché non mi abbandono a tutto questo mio dolore??


Ma resto ancora così, senza parlare, senza dirti ¨non te ne andare¨
Non mi lasciare tra queste pagine..
.. e poi, e poi, e poi vivere
come se non fosse stato mai amore
.. come se non fosse stato amore

No, non andartene, se mi ami, se mi vuoi almeno un po’ di bene anche se non me lo hai mai detto, resta vicino a me, come sempre, come in questi ultimi mesi… non andartene ti supplico, resta qui, vicino a me… dimmi che va tutto bene, che mi proteggerai e che litigheremo come al solito, che faremo l’amore e che ci vedremo tutte le sere come sempre… Non mi lasciare sola ricordando questi miei dolorosi e bellissimi ricordi, ne voglio altri… con te!

Quindi resta se mi ami, resta!

…Perché tu mi ami, vero?

Non chiedermi di dimenticarti e di andare avanti senza di te, senza ricordare che il nostro è stato amore, un amore bello e sincero che tu hai rifiutato… per denaro…

Vero?

-Mamma! Mamma!!- Sota, si precipitò giù per le scale e spalancò la porta della cucina –Non mi risponde mamma!! È lì da tre ore!! Ma cos’ha??- chiese il bambino agitato

-Non lo so- rispose la donna alzandosi dalla sedia guardando la cena che si stava scaldando sul forellino acceso. Uscì e il bambino la seguì. La donna bussò alla porta della figlia e si leccò le labbra –Tesoro? Voglio dirti che… qualunque cosa sia successa, insieme la potremo affrontare… Capito? Quindi… se dopo non vuoi scendere ti porto la cena in camera. Kagome?-

Silenzio.

La donna sospirò poi spinse via il bambino e si allontanarono

Kagome barcollò in piedi

“Non me ne faccio nulla della compassione altrui…” pensò atona –Niente…- Si buttò sul letto e fissò il soffitto senza più muoversi, nemmeno quando un bussare lieve alla porta le annunciò che era pronta la cena…

Ore 19.50

Mikado si alzò di scatto dalla sedia e ricominciò a passeggiare per la stanza pensieroso. Non era mai stata così in ritardo… mai! allora perché non era ancora arrivata?

Suo zio entrò tutto trafelato

-Non c’è ancora?- Il nipote scosse il capo –Forse è malata, se non arriva in pochi minuti prova a chiamarla ok?- Lui assentì e l’uomo se ne andò. Mikado prese fuori il cellulare e compose il numero della giovane.

Uno squillo…

Due squilli…

Kagome immobile guardò l’apparecchio e lo lasciò suonare senza prestargli un minimo di attenzione.

-Maledizione!- ringhiò il ragazzo chiudendo la comunicazione –ZIO- gridò uscendo dalla stanza e raggiungendo l’uomo che stava finendo di preparare il necessario –Non risponde, questa sera canterò io- decise

-Va bene, speriamo che stia bene- disse l’anziano. Mikado scrollò le spalle e se ne andò anche se dentro l’ansia lo logorava…

Ore 0.20

-Troppo in ritardo… strano che non venga- disse Inuyasha picchiettando le dita sulla finestra che dava al grande cancello. Sbuffò seccato poi afferrò il cellulare cercando di rintracciarla.

Spento.

Corrugò le sopracciglia e si infilò la giacca, agguantò le chiavi della moto e uscì preoccupato.

Fece di corsa la strada per arrivare fino a casa della giovane e la fissò.

C’era un buio inquietante e la finestra della ragazza era serrata

-Ma che sta succedendo qua?- si chiese confuso –Domani mi sentirà! Ah, se mi sentirà! Farmi preoccupare in questo modo, ma si può? Poteva almeno avvertirmi!- borbottò tornando alla moto e partendo a tutto gas.

Mercoledì. Ore 12.25

Inuyasha scese dalla moto che abbandonò in mezzo al cortile e si diresse sicura alla porta principale della casa. Lanciò uno sguardo alla finestra serrata poi suonò. Sentì dei passi al suo interno poi la porta si spalancò rivelando la minuta figura di Sota, il fratellino di Kagome, che quando lo vide fece una esclamazione di sorpresa

-Inuyasha!-

-Si io, posso entrare?- chiese a bruciapelo –C’è tua sorella?- domandò facendo un passo avanti. Il bambino boccheggiò e si parò davanti a lui che non poté avanzare oltre

-Ecco… io… credo sia meglio che torni… un’altra volta- balbettò

-Come!? Dai Sota, fammi entrare- ordinò il ragazzo sbuffando

-No. Ti giuro, non è una buona idea- scandì il bambino sicuro

-Tesoro, chi è?- L’anziano si avvicinò lentamente alla porta e quando vide il giovane fece una smorfia

“Ma che hanno tutti!?” pensò frustrato –Posso vedere sua nipote?- ripeté

-No. Ciao. Addio- rispose e gli sbatté la porta in faccia –Feccia- sibilò e con il nipote tornò a tavola fissando il posto vuoto di Kagome

-Era lui?- domandò la donna

-Si… quel…-

-Nonno!- lo riprese Sota –Mamma, Kagome non scende?-

-Non risponde- affermò la donna –Dopo aver visto la cassetta capisco cosa stia succedendo più o meno… ma non so cosa devo fare…- disse prendendosi il viso tra le mani

-Troveremo una soluzione cara, insieme- la rassicurò il padre

-Hai ragione- disse abbozzando ad un sorriso la donna.

Sota fece un sospiro poi silenzioso uscì dalla cucina e andò davanti alla camera della sorella appoggiandoci la schiena contro facendo un lieve rumore. Era sicuro che la ragazza lo avesse sentito e che sapesse che lui era lì con lei.

Ore. 14.13

-Cosa vuol dire!?- gridò Inuyasha facendo sobbalzare la ragazza castana davanti a lui

-Inuyasha… calmati ti prego…- disse Miroku avvicinandosi

-Cosa vuol dire che non la riesci a rintracciare?- domandò rivolto a Sango senza degnare di nessun sguardo l’amico. Sango mise via il cellulare e si leccò le labbra

-Ascolta, arrabbiarti non ti servirà, ok? Sarà a fare la doccia… o… a fare la spesa… non lo so ok? E poi, tra meno di due ore ci vediamo quindi rilassati-

-Senti, è tutto il giorno che cerco di trovarla, quindi non venirmi a sparare delle cazzate, chiaro!? Se penso che mi hanno sbattuto la porta in faccia… ma perché diamine non posso vederla!?- Si passò una mano tra i capelli e si appoggiò contro il muro di casa Koshuzo sospirando. Le puntò il dito contro –Verrò con te dopo, poche balle, poi vedremo- disse e uscì sbattendo la porta.

Sango si appoggiò a Miroku

-È strano, comunque… Inuyasha non ha tutti i torti-

-Cosa intendi?- chiese Miroku cingendo la vita alla ragazza

-Intendo, che Kagome risponde sempre a chiamate, messaggi eccetera! È strano che… non risponda e che casa sua sia tabù!-

-Beh, forse ci stiamo preoccupando per niente- cercò di tranquillizzarla Miroku

-Forse… Ma lo sapremo tra due ore-

Kohaku guardò i due ragazzi poi si allontanò veloce ripensando a tutto il discorso che aveva sentito. Voleva aiutarli, ma come!?

Prese il telefono di casa e si rifugiò in camera componendo il numero dell’amico. Sota doveva sapere, quindi perché non provare a chiedere a lui?

Il telefono squillò finché il bambino non sentì la voce di una donna

-Buon giorno… sono Kohaku, il fratellino di Sango, si… ecco io… potrei parlare con Sota per piacere?- domandò il bambino leggermente imbarazzato

-Ma certo caro, te lo chiamo subito- disse la donna

-Pronto?- chiese pochi minuti dopo la voce conosciuta

-Ciao Sota, sono Kohaku!-

-Ah, ciao. Dimmi- disse tristemente

-Ascolta, mia sorella e il fratellone Miroku hanno appena ricevuto la visita di Inuyasha che sembrava arrabbiato! Ha urlato contro a tutti e due e… beh, diceva che non riusciva a contattare tua sorella e cose del genere. Mi sono preoccupato e volevo sapere come sta tua sorella- disse. Sentì un lieve sospiro

-Kohaku, giuri sulla nostra amicizia che non ne farai parola con nessuno?-

-Te lo giuro Sota-

-Nemmeno con tua sorella e, soprattutto, Inuyasha?-

-Giuro-

-Ebbene, ora ti dico. Mia sorella mia aveva detto che doveva registrare una cosa l’altra sera e mi ha ordinato di non toccare nulla… Niente, ieri pomeriggio esce e quando è tornata era… boh… strana… l’ho salutata e sembrava che non mi avesse neppure visto! Comunque dopo non so bene, so che ha visto la cassetta dove aveva registrato uno stupidissimo programma… ehm… sai quello dove intervistano la gente importante?-

-Ah-ah-

-Ecco, dopo che lo ha visto si è chiusa in camera al buio totale e da allora il nulla, non si sente una mosca… allora io, mamma e il nonno abbiamo visto la cassetta e sai cosa c’era!?- disse indignato Sota

-Non ne ho idea- ammise rapito dal racconto Kohaku

-Beh, c’era il padre di Inuyasha che diceva che lo manderà all’Estero a sposarsi!!!-

-COME!?!? Ma… ma… lui non stava con Kagome?? E lei non lo sapeva??-

-Ma certo che no! Altrimenti non ci si sarebbe mai messa insieme!! Cosa credi? Mia sorella ha la testa a posto! Ecco perché mia sorella è in quello stato, capisci? Lui l’ha tenuta all’oscuro di tutto!! E chissà cosa è successo ieri pomeriggio poi!- mormorò sconsolato il bambino

-Dio mio… ma… ma è terribile!-

-È schifoso, è diverso!!-

-Ah, se lo sapesse Sango sono certo che lo ammazzerebbe di botte!- Queste sue stesse parole gli fecero tornare in mente un ricordo di un mese prima “Non è possibile” pensò

-Guai a te se glielo dici, capito?? Hai giurato!!-

-Sota… non c’è bisogno di dirglielo. Mia sorella lo sa già, sapeva già tutto!!- esclamò

-Come!?!?-

-Me ne ero dimenticato completamente e poi subito non avevo collegato ma credevo che mia sorella avesse già detto tutto alla tua!!-

-Cosa stai dicendo Kohaku??-

-Sto dicendo che un mese fa, in una cena di famiglia, il padre del fratellone Miroku ha parlato troppo e aveva detto che il figlio minore, Inuyasha, di un suo amico se ne sarebbe andato via tre anni per sposarsi!! Ricordo perfettamente che mia sorella aveva trascinato in camera sua il fratellone, ma io credevo che Sango lo avrebbe detto a Kagome!!- esclamò

-Vuoi dire che la migliore amica d mia sorella sapeva… e non le ha detto nulla? Ma come ha potuto?-

-Non lo so! Forse il fratellone le ha detto di tacere… o forse aveva paura… non ne ho idea!- esclamò Kohaku nel panico

-Hai detto che sono a casa tua, Sango, Inuyasha e Miroku?-

-Inuyasha se ne è andato ma…-

-Arrivo subito. Questa volta giuro che dico tutto quello che penso, giuro!!-

-Sota!!- Troppo tardi, il bambino aveva sbattuta giù il telefono –Oh mamma!- Il bambino si precipitò giù al piano di sotto e uscì di casa scalzo guardando il cancello con orrore dove, dopo pochi minuti comparve un alterato Sota che entrò velocemente –Aspetta Sota, non fare pazzie ti prego!-

-Non dire una parola Kohaku! Questa volta, anche se mi dispiace ammetterlo, tua sorella ha superato il limite e se non mi dirà un buon motivo per il suo silenzio… beh, non voglio rivederla mai più!!- gridò. Entrò in casa e marciò in cucina che aveva la porta chiusa e la spalancò. Sango e Miroku scattarono in piedi sorpresi

-Sota!? Ma che succede? Sei sconvolto! Guarda che faccia…-

-NON MI TOCCARE TU!!- gridò il bambino facendo un passo indietro. Sango si bloccò in mezzo alla stanza

-Sota ma…-

-VOGLIO SAPERE CON CHE CORAGGIO ORA RIUSCIRAI A GUARDARE IN FACCIA MIA SORELLA!!- urlò

-Kagome? Sota ma che stai dicendo io…-

-CON CHE CORAGGIO TI DEFINISCI SUA AMICA QUANDO LA TRADISCI SENZA DIRLE LA COSA PIÙ IMPORTANTE IN ASSOLUTO!?- strillò

-Io non ti capisco davvero-

-NON LE HAI DETTO CHE IL CARISSIMO INUYASHA SE NE ANDRÀ VIA A SPOSARSI!! E VOI DUE LO SAPEVATE!!! LO SAPEVATE!!- Sango impallidì a vista d’occhio e Miroku iniziò a boccheggiare

-Lo ha scoperto? E come??-

-Ha visto una trasmissione che aveva registrato l’altra sera e ieri pomeriggio, prima di vederlo, è uscita ed è tornata a casa che era già strana!! COME AVETE POTUTO NON DIRGLI NULLA!?-

-E tu come sai tutte queste cose??- domandò Miroku

-Ho visto anche io la registrazione e prima al telefono Kohaku mi ha detto della cena di un mese fa quando tu hai scoperto tutto! SEI ORRIBILE SANGO! DIMMI PERCHÈ NON LE HAI DETTO NULLA!!-

-I…io…-

-Stop- Miroku si mise davanti alla ragazza e guardò il bambino negli occhi che lo fronteggiò minaccioso –Vedi di abbassare la cresta ragazzino e poi le ho detto io di non dire nulla a tua sorella, quindi vedi di urlare addosso a me invece che a Sango, capito?- Sota scosse il capo scioccato e fece alcuni passi indietro

-Siete orribili e dei traditori…- Si girò e corse via

-NO SOTA!!- urlò Kohaku inseguendo l’amico fuori casa.

Sango si appoggiò a Miroku e scoppiò in singhiozzi

-Calma Sango… non è detto che lei sappia che tu centri-

-Oh Miroku, pensa ora cosa sta passando- singhiozzò scuotendo il capo

-Non lo so, intanto chiamiamo Inuyasha e diciamogli le novità-

-Voglio andare da Kagome prima- disse asciugandosi le lacrime

-Va bene, allora ci vediamo tutti a casa di Kagome- Lei annuì e uscì. Miroku si sedette sfinito e si prese il viso tra le mani –Che casino… diamine, che casino!!- Tirò fuori il cellulare e si preparò il discorso mentalmente prima di comporre il numero dell’amico.

ANTICIPAZIONI!!

Capitolo 22- [-Ma certo!! Ora ho capito! Tu sei quello che c’era nella cassetta che ha portato a casa mia sorella!!-

-Come?- Il nonno fissò il giovane sempre sorridente –Ah, ma certo, ora ti riconosco! Kagome ci ha parlato benissimo di te… ehm… Ron?-

-Tom signore, il mio nome è Tom-]

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Capitolo 22
*** Capitolo 22- L'aiuto di un amico ***


Capitolo 22

Salve a tutti! Questo è il penultimo capitolo, ma è piuttosto corto purtroppo. Vedrete la reazione di Inuyasha che spero non sia esagerata… ma nel prossimo capitolo tireremo i fili ti tutto XD

La terza parte non è finita assolutamente (credo sarà anche più lunga di questa seconda parte) quindi mi spiace ma dovrete attendere ancora qualche tempo prima che ritorni, ma di questo ne parlerò più accuratamente nell’ultimo capitolo.

Infine ringrazio: pillo, pretty, fra007, ^^vavva^^ e Andromeda per le loro recensioni e tutti coloro che hanno solo letto.

Quindi vi lascio a questo capitolo, un bacio e alla prossima settimana!

Ps. a fine capitolo, come al solito, l’ultimo aggiornamento di questa parte!!

*festa nazionale privata*

Capitolo 22

L’aiuto di un amico

Kagome pensava… pensava… Viveva nel ricordo di quell’istante, non sentiva nulla… né il silenzio che la circondava, né il dolore che troppo grande non sentiva più.

Non sentiva più quell’impellente bisogno di piangere lacrime invisibili o di urlare un dolore silenzioso.

Forse se non si fosse mossa, avrebbe continuato a non sentire nulla, forse sarebbe morta…

Non mangiava, non beveva… sarebbe morta davvero se avesse aspettato ancora qualche giorno… Da quanto non mangiava? Quanto tempo era trascorso da quell’istante?

Una musica si spanse nella stanza.

Le arrivava distante, come se non fosse nel comodino accanto al suo letto.

Come se lei non fosse davvero lì ma lontana mille miglia, in un luogo dove l’esterno le arrivava ovattato…

Un altro messaggio?

Una nuova chiamata?

Che musica era?

Ah si, ora lo riconosceva, il ritornello di Wherever You Will Go dei The Calling, partiva quando Tom la chiamava.

Tom, chissà cosa stava facendo in quel momento?

Un momento… la suoneria di Tom?

Kagome sbatté le palpebre sorpresa e allungò lentamente il braccio prendendo l’oggetto con dita tremanti accostandolo all’orecchio

-Ciao Kagome!!! Come te la passi? Visto che non mi è arrivata una tua risposta per posta ho deciso di chiamarti! Ah, non sai cosa mi è successo in questo periodo!! A casa mia è arrivata mia zia Marge, lei e mio padre si odiano a morte e ha preso sotto la sua ala protettrice Eve! Mio padre non sai quanto si è arrabbiato!! Mia zia ha trovato vergognoso il fatto che suo fratello cercasse di fare imparare le buone maniere a Eve e ora la sta aiutando lei e sta rendendo la vita impossibile a mio padre! Avresti dovuto esserci qualche sera fa quando è arrivata! Kagome? Ma mi stai ascoltando?- domandò lui. Kagome chiuse gli occhi

-Tom- sussurrò. Una richiesta lieve, tremante che diceva tutto.

Ho bisogno di te.

-Kagome, cos’è successo?- chiese lui allarmato ma con voce calma e comprensiva

-Tom- ripeté lei piano

-Kagome ascoltami, sarò a casa tua domani pomeriggio, mi hai capito? Sarò lì in un baleno!- esclamò lui agitato

-Tom…-

-Aspettami hai capito?-

-Si- Kagome riappoggiò, inerme, il braccio al materasso –Tom-

Inuyasha si bloccò.

Sentì il mondo fermarsi intorno a lui mentre solo il suo respiro improvvisamente affannoso riempiva la stanza.

Sentì tutto sgretolarsi intorno a lui facendolo rimanere solo, come sempre mentre l’unica luce si allontanava velocemente senza mai voltarsi indietro.

Kagome…

-Cosa?- mormorò incapace di aggiungere altro –Miroku cosa… cosa hai… detto?-

-Lo ha saputo Inuyasha, mi dispiace… Quel programma dove è comparso tuo padre, lo aveva registrato- ammise il giovane chinando il capo. Inuyasha si prese il viso tra le mani e si abbandonò alla sedia senza muovere più un muscolo

-E ora?- sussurrò. Miroku lo fulminò

-Mi spiace tanto dirlo Inuyasha ma… lo sapevi che prima o poi sarebbe successo, ti sta bene- Inuyasha lo guardò –Kagome ora soffrirà incredibilmente e l’unica causa sei tu. Sai da due anni e più il tuo destino, ad Amsterdam dovevi allontanarti da lei senza nemmeno più sfiorarla con il pensiero- Miroku batté le mani tre volte ironicamente –Complimenti-

-Lo so, ok, ho sbagliato ma che dovevo fare?- Miroku alzò il sopracciglio

-Comunque, per intenderci, Sango è andata a casa di Kagome per vedere se riesce a parlargli. Da quello che ha detto suo fratello è in totale catalessi quindi vediamo di raggiungerla presto, non vorrei che Kagome se la prendesse con lei- disse passandogli davanti e uscendo dalla casa. Inuyasha chiuse gli occhi e si morse il labbro

-Kagome…- Si alzò e raggiunse l’amico senza badare più di tanto allo sguardo ostile di Kohaku.

Sango suonò il campanello e attese che qualcuno le venisse ad aprire. La madre di Kagome quando la vide sorrise dolcemente

-Ciao Sango-

-Buon giorno signora. Ecco… potrei vedere Kagome?- chiese. La madre sospirò

-No! Non puoi vederla!!- si intromise Sota uscendo di casa e piazzandosi davanti alla porta guardandola con odio –Vattene! Non voglio vederti vicino a mia sorella!!-

-Ma Sota!- lo riprese la madre

-Mamma!! È anche colpa sua, sai?? SUA!- urlò con gli occhi lucidi il bambino –Non le permetterò di fare ancora del male a Kagome!-

-Voglio solo parlarle, voglio spiegarle! La prego signora, mi faccia parlare con Kagome- pregò Sango. La madre assunse uno sguardo triste e lanciò uno sguardo alla finestra sbarrata di Kagome

-Sango… anche se vorrei… è la stessa Kagome che si rifiuta di uscire, di parlarne, di reagire, capisci?- La ragazza sorpresa guardò la finestra dell’amica

-Proverò ad entrare nella sua stanza io… voglio davvero aiutare Kagome- disse lei

-Aiutarla…! Come osi!?- ringhiò il bambino

-Ora smettila Sota- ordinò la madre –Va bene Sango, ti farò entrare e ti lascerò qualche minuto con lei- disse la donna facendole segno di entrare.

In quel momento il rumore di un motore li distrasse e i tre guardarono scendere dalle moto Inuyasha e Miroku

-Eccoli! Ci mancavano giusto loro!! Vuoi fare entrare pure quei due mamma!?- sibilò il bambino stringendo i pugni

-Sango!- esclamò Miroku affiancandola –Signora, possiamo vedere Kagome?- domandò con il fiatone. La donna lo guardò

-Non ti conosco, chi sei?- chiese sulla difesa

-Lui è Miroku, un amico di Kagome- rispose veloce Sango

-Possiamo vederla?- domandò Inuyasha

-Tu qua non ci entri- disse la donna guardando il ragazzo in questione –Aspetterai qua i tuoi amici-

-Ma io…-

-Ma tu niente- disse la donna –Voi due potete andare, Sota accompagnali-

-Ma…-

-Sota!-

-Va bene- sbottò il bambino e i tre sparirono nella casa

-Signora la prego, mi faccia vedere Kagome-

-È colpa tua se è ridotta così quindi dimmi un motivo-

-Voglio sistemare le cose, voglio spiegarmi!-

-Quando la stessa Kagome deciderà di mettere le cose a posto con te, verrà lei- disse incrociando le braccia

“Kagome…” Inuyasha guardò la finestra della giovane e trattenne il respiro. Forse Sango e Miroku l’avrebbero fatta ragionare…

I due ragazzi seguirono il bambino su per le scale e quando si fermarono davanti alla porta il bambino li fissò

-Solo pochi minuti ha detto mamma, non uno di più- sibilò e sparì dietro un’altra porta. Sango sfiorò la maniglia con la punta delle dita e si morse il labbro

-Kagome? Sono Sango… qua vocino a me c’è anche Miroku e di sotto c’è… c’è Inuyasha…- disse -…Kagome ascoltami, so quello che è successo, e so la decisione di Inuyasha di partire da quasi un mese. Avevo paura di dirtelo così… ho deciso bene di tacere… ti prego perdonami Kagome, perdonami amica mia…- sussurrò con le lacrime agli occhi -…forse ora mi odierai e non vorrai mai più parlarmi però io… io ti voglio bene e tengo a te e alla tua felicità… ti prego Kagome esci, esci e urla, grida, riempimi di pugni ma per piacere… parla con me. Ascolta Inuyasha lui… lui vuole parlare con te, vuole spiegarti e anche Miroku… anche lui vuole chiederti perdono… Ti prego amica mia esci da lì e fa qualsiasi cosa-

Kagome dentro la stanza, stesa sul letto, non si mosse, non l’aveva neppure sentita se non superficialmente. Per lei quelle scuse non valevano nulla, niente. Era come se non avesse soffiato neppure il vento…

Quelle parole erano passate sotto un ponte inesistente…

Sango fece cadere calde lacrime dai suoi occhi chiari e si strinse a Miroku singhiozzando che parlò

-Kagome, le parole di Sango sono vere. Parlane con noi, parlaci, urlaci dietro se ti potrà fare sentire meglio ma fa qualche cosa!-

Kagome fece un lento sorriso.

Che ironia…

Il bambino spalancò la porta e li raggiunse

-Fuori- ordinò

-Ma…-

-I pochi minuti sono scaduti, fuori da qua- I due guardarono un ultima volta la stanza di Kagome poi si diressero verso l’uscita.

Quando Inuyasha vide le loro espressioni strinse i pugni

-Accidenti Kagome!! Che diamine stai facendo dentro quella stanza!? Vuoi marcire forse!?- urlò con tutto il fiato che aveva. Ma quando non vide segni di vita capì che aveva parlato al vento, che si era scontrato contro un muro impenetrabile –KAGOME!!!!-

-Andiamo Inuyasha, andiamo- Miroku prese il braccio dell’amico e lo trascinò verso le moto seguito da Sango che non la smetteva più di piangere.

Ore 20.00

Mikado sospirò

-Kagome, ma che fine hai fatto? Dove sei?- domandò al muro davanti a lui appoggiandoci la fronte sopra –Kagome…- Suo zio entrò e quando lo vide solo sospirò

-Faremo a meno di lei anche oggi… dai nipote, tocca a te- disse lasciandolo solo. Mikado sospirò e si passò una mano tra i capelli neri

-Kagome se almeno fossi qua con me… è tutto così vuoto adesso, come prima… torna presto da me… mi manchi amore mio… ti prego, torna presto…- sussurrò uscendo e dirigendosi verso un nuovo giorno di lavoro.

Giovedì. Ore 15.53

Il taxi si fermò di botto davanti a casa Higarashi e i due giovani uscirono dirigendosi verso la casa mentre il taxi ripartiva veloce dopo aver scaricato l’unica valigia dei due nuovi arrivati.

Si presero per mano e percorsero la scalinata e il pezzo di giardino fermandosi davanti all’anziano

-Buon pomeriggio- Lo salutò l’uomo e l’anziano guardò la coppia

-Siete stranieri? Benvenuti. Cosa posso fare per voi?-

-Sto cercando una mia amica. Si chiama Kagome Higarashi-

-È mia nipote, cosa volete da lei?-

-Nonno! Ho finito di pulire il tempio e… chi siete?- chiese sorpreso guardando i due stranieri

-Stanno cercando tua sorella Sota- disse il nonno guardando il nipote

-Ah… capisco… mi scusi signore, ci siamo mai visti noi??- L’uomo scosse il capo

-No, ma tua sorella mia ha parlato tanto di te- disse lui sorridendo e piegandosi verso di lui. Il bambino lo fissò poi spalancò gli occhi facendo una esclamazione di sorpresa

-Ma certo!! Ora ho capito! Tu sei quello che c’era nella cassetta che ha portato a casa mia sorella!!-

-Come?- Il nonno fissò il giovane sempre sorridente –Ah, ma certo, ora ti riconosco! Kagome ci ha parlato benissimo di te… ehm… Ron?-

-Tom signore, il mio nome è Tom-

-Ah, ma certo… Tom-

-Invece tu chi sei?- chiese il bambino indicando la ragazza

-Sono la sua ragazza, amica di Kagome, mi chiamo Eve, tanto piacere- disse la ragazza allungando la mano e togliendosi il capellino con la visiera sorridendo. Il bambino arrossì e si mise dietro all’anziano. Tom rise e Sota arrossì ancora di più fissando la giovane

-Tom, mi dispiace informarti del fatto che Kagome è… beh… in uno stato di totale catalessi da tre giorni ormai- disse l’anziano

-Cosa!? Tre giorni?-

-Non è più uscita dalla sua stanza da…- Il nonno sospirò e si portò una mano alla nuca -…ma tu sei qua per una visita di cortesia?-

-Ehm… ieri l’ho chiamata e beh… lei mi ha fatto una specie di richiesta di aiuto, ha continuato a ripetere il mio nome così sono venuto qua- disse. Il bambino spalancò gli occhi

-Davvero!? Allora forse tu riuscirai a sbloccarla?-

-Lo spero piccolo, lo spero- disse Tom rafforzando la presa ad Eve che gli sorrise incoraggiante

-Beh, allora venite, vi preparo intanto del the così vi riposate un momento-

-Io avverto mamma- disse Sota schizzando via

-Mi può dire intanto cos’è successo esattamente?- chiese la ragazza quando furono seduti tutti intorno al tavolo della cucina

-Non lo immaginerai mai!- esclamò Sota sbattendo il piccolo pugno sul tavolo. La madre sospirò

-Conoscete Inuyasha Kujimawa, Sango Koshuzo e Miroku Kazana?- domandò. I due giovani promessi si guardarono

-Sono i ragazzi che sono venuti con Kagome ad Amsterdam- commentò Tom

-Ebbene Inuyasha e Kagome hanno avuto una storia ma… non so bene… Fatto sta che un pomeriggio normalissimo Kagome è uscita ed è tornata che era strana, ha guardato una registrazione e poi si è chiusa in camera e da quel momento…- Scosse il capo -… non si è più mossa. Così abbiamo guardato la registrazione e…- La donna strinse i pugni

-Va la faccio vedere- disse l’anziano alzandosi –Così capirete bene- Li fece accomodare in salotto e sfaccendò con il videoregistratore poi lo attaccò nel punto esatto dove il padre di Inuyasha entrava nello studio. La cassetta continuò ad andare anche quando il programma fu finito e Eve si portò una mano davanti al viso

-È orribile… che crudeltà…- Tom non riusciva a scostare lo sguardo dal video dove ormai, ogni immagine era sparita.

Kagome glielo aveva detto, gli aveva confidato i suoi timori che qualche cosa da qualche tempo non quadrava nelle lettere ma lui, cieco, non era riuscito a vedere l’evidenza.

Inuyasha aveva preso in giro Kagome, aveva preso in giro tutti…

-E anche se non bastasse… ho scoperto dal fratellino di Sango, Kohaku, che anche la sorella e Miroku lo sapevano già da tempo, ma non hanno detto niente- Eve guardò Sota

-Ma non è possibile, Sango non lo avrebbe mai fatto!- esclamò

-Invece lo ha fatto, ha imbrogliato tutti! E mia sorella ora… Senza contare che ieri ha avuto la faccia tosta di venire qua e incolpare tutto alla sua paura di farla soffrire! Avresti dovuto sentirla! Inuyasha pretendeva pure di entrare e di avvicinarsi a mia sorella mentre Miroku… ah! “Parlaci, urla ma fa qualche cosa”- li scimmiottò

-Posso… posso vedere Kagome?- chiese Tom riscuotendosi dai suoi pensieri

-Da questa parte- I due ragazzi si alzarono e percorsero il corridoio e salirono le scale guidati dalla madre della giovane.

Ad ogni passo che faceva, Tom sentiva la rabbia crescere. Come aveva osato quel piccolo insetto fare questo alla piccola Kagome? Come aveva solo osato?? Questa non la passava liscia, questa volta lo avrebbe massacrato di botte davvero!

Eve dal canto suo sentiva una forte stretta al cuore. Cercò di immaginare se la stessa situazione fosse accaduta a lei e al suo amato Tom.

Rabbrividì.

La cosa era così terribile che il pensiero non la sfiorava neppure. Cosa avrebbe fatto Kagome? E come potevano loro aiutarla? Loro, felicemente fidanzati e promessi sposi?

L’immagine di Sango la colpì. Come aveva potuto fare questo alla sua migliore amica? Come? Non l’aveva avvertita di nulla e ora era anche colpa sua se Kagome era in quello stato. Ma non si vergognava neppure un po’?

Evidentemente no… visto che il giorno prima si era presentata alla porta di quella casa…

-Eccoci, vi lascio soli- disse e li lasciò davanti alla porta della camera della figlia. Tom prese per mano Eve e lei lo strinse

-Tom… dietro quella porta c’è una ragazza distrutta… là dietro c’è Kagome…-

-Non avrei mai creduto che Inuyasha arrivasse a tanto- commentò Tom guardando la ragazza e sfiorandole la guancia. L’abbracciò stringendola a se fino a farle quasi male –ti amo Eve, sei la cosa più importante di questo mondo per me-

-Oh Tom… anche io ti amo da morire… Non posso assolutamente pensare a cosa avrei fatto io se fosse accaduto a me-

-Non devi neppure pensare ad una ipotesi del genere perché non accadrà mai… ti amo e nessuno ti porterà via da me, nessuno- Lei sorrise e gli baciò il palmo della mano

-Allora andiamo amore mio- disse.

Tom mise una mano sulla maniglia e l’abbassò aprendo la porta facendo entrare la luce del corridoio nella stanza buia e lugubre. Non si vedeva nulla tanto era fitta l’oscurità.

-Tom, guarda…- mormorò Eve indicando un punto nella stanza. Il ragazzo strinse gli occhi per vederci meglio e riuscì a distinguere debolmente il letto e una sagoma stesa

-Kagome…- disse lui lasciando la mano della ragazza e dirigendosi verso di lei velocemente e sedendosi accanto alla giovane che ora distingueva –Kagome- ripeté lui prendendole la mano e con l’altra alzandola dolcemente –Eve accendi la luce per piacere, accendila!-

-S… si…- balbettò la ragazza tastando il muro –Trovata- fece scattare l’interruttore e guardando la ragazza fece un lamento di puro terrore e sgomento –Kagome…- sussurrò avvicinandosi alla giovane con le lacrime agli occhi –No Kagome…- Tom strinse le labbra fino a farle sbiancare e attirò a se la giovane abbracciandola forte. Eve scoppiò in lacrime e cinse la vita della ragazza inginocchiandosi di fianco al letto.

Dov’era quella ragazza bellissima e con la gioia negli occhi? Con la pelle rosea e vellutata? La ragazza con le labbra rosee e piene? Con i vestiti sempre in ordine e minuziosamente curati?

La Kagome davanti a loro aveva i capelli disordinati, i vestiti sgualciti, la pelle pallida e fredda, sembrava ancora più magra di qualche mese prima, le labbra secche e screpolate, gli occhi grigi erano spenti, vuoti, persi, senza niente e le occhiaie visibili li risaltava ancora di più.

-Kagome, perdonami… guarda come ti sei ridotta… se fossi venuto un po’ prima…- disse Tom stringendola forte

-Tom… Eve…- mormorò la ragazza flebile

-Si, siamo qua tesoro- disse Eve stringendole una mano

-Siamo qua per te principessa- disse baciandole la fronte il ragazzo

-Tom… Tom…- La ragazza si appoggiò totalmente a lui e allungò la mano libera verso la T-shirt di lui stringendone un lembo nel pugno. Con l’altra strinse debolmente la mano di Eve –Tom…- ripeté

-So già tutto Kagome… so già tutto… Lo so, è dura principessa… ma tu sei forte…-

-Tom… non so più… non so più cosa devo fare… Tom… lui… lui…-

-Dimmi principessa, lui cosa?- chiese allontanandosi leggermente da lei e facendo in modo che lo guardasse negli occhi

-Lui mi ha presa in giro… lui si sposa… lo sapeva già da due anni… mi ha presa in giro… ha preferito i soldi, lui mi ha…- La voce della ragazza si incrinò mentre gli occhi le si riempirono di lacrime brucianti -…lasciato…- Singhiozzò mentre le lacrime iniziavano a scorrere sulle guance pallide –Mi ha lasciato Tom!!- gridò iniziando a singhiozzare e a rilasciare quelle lacrime da troppo tempo assopite e gridando quel dolore che il cuore non riusciva più a contenere. Tom la strinse forte a se mentre lei cominciava a gridare tutto il suo dolore

-Sfogati Kagome, sfoga tutto quanto- mormorò Eve abbracciandola –Sfogati-

ANTICIPAZIONI: [Capitolo 23- -Minimo due metri da me, grazie. Chiama i tuoi compari, ne ho anche per loro- disse lei e gli voltò la schiena irrigidita

-I miei…?-

-Sango e Miroku, che strano che non siano venuti ad aiutarti a pararti il culo- disse –Eppure le altre volte c’erano sempre vero?-

Si, ne aveva davvero anche per loro e questa volta Sango, la sua migliore amica!, non se la sarebbe cavata… assolutamente!]

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Capitolo 23
*** Capitolo 23- Pagina chiusa, pagina pulita ***


Salve

Salve!! Scusatemi il ritardo, ma questa è stata una settimana da… incubo! E poi ammettiamolo, vi ho fatto stare in ansia ancora un po’ +____+ questo è un capitolo attesissimo!

Vi giuro, per un secondo sono stata intenzionata a cambiare il finale totalmente per non pensare più alla terza parte ç___ç fortunatamente ho una sorella con la testa sulle spalle che mi ha rimesso sulla retta via (per la vostra gioia… o no? ^______^ Mi direte…).

Ebbene si, questo è l’ULTIMO capitolo della seconda parte!! >_________< alias, ci manca solo TUTTA la terza parte (anticipazioni a fine capitolo!)!!

È un po’ triste lasciarla… eppure sono contenta per un certo verso ^^ finalmente potrò dedicarmi totalmente alla terza ed ULTIMA parte! Sono stata molto indecisa su quali anticipazioni mettere, ma credo che la scelta che ho fatto sia la più azzeccata… o almeno è quello che spero.

Ma non voglio trattenervi a lungo, quindi rispondiamo subito alle rec:

 

Silvia: mi spiace… alla fine ho aggiornato una settimana dopo… sono davvero dispiaciuta del ritardo, ma è stata una settimana da dimenticare in tutti i sensi! Inuyasha è… si, un vero bastardo! Chissà perché i miei personaggi maschili hanno sempre questa tendenza… mah!

 

pretty: XD sei stata la prima a commentare male Miroku e Sango! Comunque anche io sono d’accordo con te… questa è la cosa che odio di più degli amici, non li sopporto proprio chi si comporta così! Meno male c’era Tom… assolutamente si! Beh, dopo una lunga riflessione mi ero resa conta che alla fine era l’unico che poteva aiutarla… credo di avere fatto la scelta giusta per questa situazione particolare.

 

michi88: anche a me quella scena mi commuove un sacco! È quella più significativa e importante! Povera Kagome!! Devo dire che mi sono stupita pure io per come l’ho scritta… è venuta veramente bene quella scena… mentre la scrivevo mi sembrava talmente concreta ç___ç che tristezza!

 

_Dana_: Beh, se con “pagarla” intendi una bella mangiata di faccia… XD mi saprai dire come l’hai trovata! Anche io sono un pochetto vendicativa! Soprattutto nelle fic +_______+ MI spiace davvero tanto per il ritardo ç__ç ma non ce l’ho fatta prima…

 

pillo: Tom e Eve li adoro come personaggi e non potevano avere ruolo meno significativo di quello che hanno. Sota è molto attaccato alla sorella… ed è comunque ovvio (visto che è piccolo alla fine… va alle elementari dopotutto) che non riesca bene a capire la differenza tra quanto ha sbagliato Inuyasha o Sango… è una differenza troppo sottile. Ma c’è da dire che comunque Sango ha sbagliato, o almeno io la vedo così… lo so, mi lego troppo le cose al dito… ma questa cosa serve nello sviluppo della fic e lo avrei messo anche se la pensassi in modo diverso XD

 

laretta: ti ringrazio tantissimo per i complimenti. Non ti preoccupare, anche io sono sempre di corsa ^^ quindi ti capisco benissimo se non hai avuto tempo, comunque ti ringrazio per avere letto la fic fino ad ora e per averti commosso. Spero di riuscire a fare lo stesso in questo!

 

^^vavva^^: mi spiace per il ritardo, ma intanto ho messo a posto anche un po’ il cap, quindi spero che Kagome incapperata sia venuta anche meglio di come lo era già prima +_____+

 

Andromeda: miiiiinuuuu!!! Si, anche io ho pensato che la scena di Inuyasha che urla è azzeccato XD ce lo vedevo troppo bene e poi mi piace da matti! Per Sota… beh, ogni persona ha un carattere diverso… lui vuole assolutamente essere d’aiuto alla sorella… ha una specie di adorazione per lei e credo si veda abbastanza questo suo lato… per questo bussa alla sua porta, per farle sapere che lui è lì se lei ha bisogno, è molto sensibile… non la forza, ma vuole farle capire che non è sola… non so se mi sono spiegata bene in questo punto. La questione di Sango è diversa… Kagome si sente tradita da lei, perché, appunto, le vere amiche si dicono tutto se riguardano l’un l’altra, si aiutano a vicenda. Kagome si sente tradita per questo… non le è ancora passato per l’anticamera del cervello che Sango lo abbia fatto nei suoi riguardi.

 

Bene, dopo aver risposto a tutti… voglio ringraziare tutti coloro che hanno seguito queste due parti, chi ha recensito o chi ha solo letto.

Vi ringrazio davvero moltissimo! Non ha davvero parole.

Non so quando ritornerò, ma giuro che cercherò di fare l’impossibile per finirla al più presto (scuola permettendo ovviamente!).

 

Vi lascio quindi a quest’ultimo capitolo, di nuovo grazie, grazie mille.

Amber.

 

Capitolo 23

Pagina chiusa, pagina pulita

 

Quanto rimase a piangere e a gridare non lo avrebbe mai saputo, ma alla fine si sentiva leggermente meglio. Il fardello si era leggermente alleggerito e, sentire le lacrime sulla mano che Eve stringeva, le ricordava che vicino a lei c’erano i suoi promessi sposi preferiti e che poteva contare su di loro…

Rimase abbracciata a Tom finché il suo respiro non si regolarizzò poi lui la allontanò un po’ da se

-Guardati Kagome, sei bellissima- disse lui. Kagome scosse il capo

-Sarò orribile- disse con voce rauca

-Ma scherzi? Ti ci vuole solo un bagno caldo, dei vestiti puliti, due giorni di sonno e… un po’ di sole!-

-Tom ha ragione Kagome- lo appoggiò Eve sedendosi accanto a lei senza lasciarle la mano

-In effetti, ho mal di testa- confessò storcendo il naso. Eve le sfiorò i capelli e si alzò

-Diamo un po’ di luce a questa stanza?- chiese avviandosi verso la finestra

-NO!- gridò Kagome. La ragazza si bloccò –Lasciala chiusa io… preferisco così- mormorò. Eve annuì e la guardò

-Kagome, perché non vuoi aprirla?- chiese Tom sfiorandole la guancia

-Da lì… ci passava… lui…- sussurrò e gli occhi le si riempirono di lacrime –Sono stata così stupida Tom… così cieca…- mormorò singhiozzando. L’uomo la strinse forte e lei ricominciò a piangere

-Non sei stata stupida Kagome, eri innamorata…-

-Tom…! Non volevo vedere quella cassetta, avevo paura, ero terrorizzata!! Così sono uscita, voleva fare un giro da lui, volevo vederlo! Ma quando sono arrivata lui stava parlando con Miroku e li ho sentiti parlare! Lo sapeva da due anni che doveva andarsene, da settimane lo sapeva Sango e lo sapevano tutti i COBRA!! Io ho chiesto, ma loro… loro hanno fatto finta di niente!! Sono così inutile!? Pensano che io non abbia sentimenti? Che non possa soffrire!?-

-No Kagome, no di certo…- la interruppe subito Eve

-E allora perché!? Perché non me lo ha detto subito!?- urlò lei staccandosi da Tom violentemente

-Kagome, aspetta…- Tom le prese il viso tra le mani e lei lo guardò senza riuscire a fermare le lacrime

-Io non so perché abbiano agito così, non lo sa nessuno tranne loro-

-Io non voglio parlarci con dei… con dei traditori!- esclamò scuotendo il capo

-Lo capisco ma… se non saprai la verità… ti farai solo del male, fidati… perché loro continueranno a cercarti, sempre… Invece se li incontri e dici loro quello che gli dirai, loro dovranno darsi per vinti… Lo capisci?- Kagome strinse le labbra e annuì

-Si- sussurrò

-Kagome, fa vedere al mondo chi sei! Fa vedere che donna è Kagome Higarashi!- La ragazza annuì lentamente poi si alzò traballando e andò verso la finestra accanto alla scrivania.

Si sentiva la testa girare e le gambe la sostenevano a malapena. Sfiorò la maniglia della finestra e la fece scorrere lentamente poi prese la corda e iniziò a fare leva. Le tapparelle si alzarono lentamente e più Kagome faceva leva, più il sole iniziava a filtrare, finché la stanza non fu, finalmente, inondata di luce.

Sentire la brezza leggera che le sfiorava i capelli e i caldi raggi sfiorarle la pelle la fecero sentire finalmente bene

-Brava la mia Kagome- disse Eve e Kagome le sorrise –E ora che ne dici di andare a dire ai tuoi parenti che sei viva??- ironizzò. La ragazza annuì e si portò una mano allo stomaco

-Così mangio- disse

-Così mangi- concordò Tom e le appoggiò una mano sulla schiena spingendola dolcemente verso il pian terreno.

La madre appena la vide le corse incontro e la strinse forte, il nonno la baciò e Sota scoppiò in lacrime afferrandole il braccio.

Kagome si sedette e diede le sue scusa ai famigliari per averli fatti preoccupare così tanto, la madre sorridendo di gioia scosse il capo andando a prepararle un abbondante pranzo aiutata da Sota.

Tom guardò la ragazza che stringeva la mano del nonno affettuosamente

-Kagome, ascoltami- Lei lo guardò –Io devo andare a fare una cosa, non ci metterò molto, spero, ma quando torno ti voglio, pulita, in forma e con lo stomaco pieno e sorridente, ok?- Kagome annuì e sorrise

-Ok- concesse

-Ottimo. Eve, ci vediamo dopo, occupati della mia piccola principessa-

-Si comandante, agli ordini- scherzò la ragazza mettendosi sull’attenti.

Tom scosse il capo, appoggiò una mano sul capo di Kagome poi uscì.

Eve le si sedette vicino e guardò la porta preoccupata, l’espressione di Tom non le piaceva per niente, sperava solo che non facesse qualche sciocchezza. Tom era un ragazzo a posto, con la testa sulle spalle, ma quando gli si toccava le cose a cui teneva… La ragazza iniziò a tamburellare sul ripiano del tavolo e Kagome la guardò mentre davanti a lei la madre metteva dei piatti fumanti

-Dove credi sia andato?- domandò. La sua voce era ancora incrinata e piena di dolore…

-Non ne ho idea Kagome, mangia ora- disse sfiorandole i capelli la ragazza e sorridendole rassicurante. La ragazza non se lo fece ripete due volte e pochi minuti dopo aveva divorato tutto…

 

Tom passeggiava per le strade della città guardandosi intorno

“Ma ‘sti taxi esistono!?” pensò frustrato. Lasciare Kagome da sola non gli piaceva proprio ma se non faceva la cosa che voleva fare… sarebbe impazzito! Finalmente ne avvistò uno e gli corse incontro salendoci veloce

-Vada alla villa Kujimawa- ordinò. Il tipo lo fissò poi partì scuotendo debolmente il capo.

Tom guardò le strade scorrergli davanti e rimase lì seduto per un tempo che gli parve infinito finché l’autista annunciò l’arrivo

-Mi aspetti qui- ordinò Tom uscendo. Si avvicinò al cancello principale e guardò la magnificenza della villa e si stupì del fatto che tutto trasudava della potenza dei Kujimawa –Mah, che spreco- mormorò. Fissò il campanello e suonò –Rozzi-

-Si? Buon giorno, posso esserle utile?- domandò una voce femminile

-Vorrei parlare con Inuyasha Kujimawa- disse

-Posso sapere il suo nome?-

-Tom Holsen- disse impaziente “Ti muovi per piacere!?”

-Ma certo signore, si accomodi- disse e i cancelli si aprirono lentamente. Tom ci passò in mezzo e percorse il viottolo circondato dagli alberi fino ad oltrepassare la fontana dove zampillava acqua trasparente, salì i gradini a due a due trovandosi davanti una cameriera che gli fece segno di accomodarsi.

Tom guardò i saloni immensi senza badarci più di tanto e la ragazza lo fece accomodare in un salotto

-Aspetti un momento- disse e sparì. Tom rimase in piedi a fissare la porta seccato e improvvisamente si aprì rivelando la figura di Inuyasha

-Tom!? Ma che ci fai qua!?- domandò lui –Sei arrivato appena in tempo, stavo per uscire e…- strinse le labbra e capì al volo –Sei qua per Kagome? L’hai vista?-

-Si, l’ho vista, si le ho parlato e si, sei un vero figlio di puttana- concluse fissandolo –Ma bravo, ecco qua il grande Inuyasha… Uno stupido omiciattolo, una nullità che sa stare solo alle spalle degli altri. Bravo, complimenti- disse battendo le mani ironico

-Senti, voglio solo parlare con Kagome, quindi dimmi dov’è e portami- Tom scosse il capo divertito

-È lei che si rifiuta Inuyasha, per me potresti impiccarti all’istante…- Alzò le spalle indifferente

-Senti, di quello che pensi tu non me ne frega niente! Capito? Voglio solo parlare a Kagome, voglio vederla, voglio…-

-Ma non credi di avere già fatto abbastanza!?!? Dio mio Inuyasha! Ma svegliati una buona volta!!- Si fissarono con rancore  poi Tom scosse il capo –Guarda, quello che ti dovevo dire l’ho detto, ora sta a te… io me ne vado!- esclamò passandogli davanti

-Dimmi dov’è Kagome- ordinò Inuyasha. Tom lo fissò furioso e in un attimo, Inuyasha si ritrovò a terra con il sangue che usciva dal labbro spaccato

-Ti avevo detto che ti avrei picchiato se l’avresti fatta piangere, o sbaglio? E per tua norma regola Kagome è a casa sua, dimagrita all’inverosimile, con gli occhi spenti, con la disperazione in ogni suo gesto, con le labbra rovinate e secche… ecco dov’è Kagome! Una morta che cammina!- ringhiò e uscì sbattendo la porta. Inuyasha non si mosse, troppo scioccato per credere alle parole dell’uomo.

 

Kagome venne trascinata in bagno e Eve l’ammonì di farsi splendida

-Allora io scendo, tu fatti il bagno e fatti bellissima, ok?- Kagome annuì e la donna uscì

-Bella? E per chi ormai?- sussurrò la ragazza guardandosi allo specchio.

Aveva i capelli arruffati, i vestiti in disordine e sporchi, gli occhi avevano perso quella luce che la caratterizzava, era pallida e aveva le occhiaie e gli occhi rossi, un mostro… era un mostro…

Entrò nella vasca e appoggiò il capo al muro

-Per chi devo farmi bella ormai? Ormai lui…- L’immagine di Inuyasha che le allungava la mano dicendo che era bellissima le provocò una fitta al cuore e scoppiò in lacrime.

Se prima non riusciva a rilasciare quelle lacrime, ora non le sembrava di fare altro…

Le sembrava di essere caduta in un incubo dove non riusciva a vederne il fondo, le sembrava tutto insignificante e privo di vita.

La ragazza cercò di tranquillizzare il respiro e uscì dalla vasca.

Come si era ridotta… e per chi? Per un uomo… Un uomo che, dopotutto, aveva sempre saputo fuori dalla sua portata, troppo lontano per lei…

Eppure, scioccamente, aveva pensato che quel germoglio avrebbe potuto sopravvivere, anche se con difficoltà, e con gli ultimi avvenimenti ne era sempre stata più convinta… ma non avrebbe mai immaginato, nemmeno nei suoi sogni più dolorosi e orribili che sarebbe potuto succedere una cosa del genere.

Lui si era solo divertito a prenderla in giro, l’aveva circuita anche se sapeva benissimo che a fine anno doveva andarsene, sparire all’estero per andare a studiare e per poi tornare dopo tre anni sposato…

E lei c’era cascata, aveva creduto al suo abbraccio, aveva creduto a quel sorriso falso impresso in quella foto…

Kagome si ritrovò in camera, seduta sul letto distrutto che sfiorava con le ciabatte i pezzi di vetro a terra.

Ecco a cosa aveva creduto… a un vetro rotto troppo facilmente…

-Kagome?- La ragazza alzò il viso e i capelli bagnati le ricaddero sulla fronte. Eve le sedette di fianco sorridendo –Guarda, ora sei splendida- commentò –Pulita, profumata e… fammi un bel sorriso tesoro-

-No, non ci riesco Eve…- mormorò tornando a guardare i pezzi di vetro –Non ce la faccio…-

-Certo che ce la fai Kagome… Guardami…- Le prese le mani e Kagome si immerse nei bellissimi occhi chiari di lei -…è difficile, lo so… Ma sono certa che tu sia forte…-

-Mi hanno tradito tutti…  Sango lo sapeva da un mese e passa sai? E… e i COBRA da due anni con lui… Perché non mi hanno detto nulla? Solo Sesshamaru mi ha dato una mano…-

-Chi scusa?-

-Il fratello maggiore di lui…- mormorò

-Capisco- disse e la strinse forte a se –Ce la farai Kagome, ce la farai…- disse –Ti lascio sola e beh, i vetri li avevo già visti così…- Eve indicò la scopa e la paletta appoggiati al muro –Ma credo tocchi a te farlo- commentò e sorridendole incoraggiante uscì.

Kagome guardò i due oggetti con timore e allungò la mano verso i vetri prendendo tremante la collanina che fece ondeggiare davanti al viso.

 

[…]

Inuyasha la strinse da dietro e le sussurrò all’orecchio

-You have got key for open my heart-

[…]

 

“Tu possiedi la chiave per aprire il mio cuore”

Calde lacrime ricominciarono a scendere e alzandosi singhiozzando prese la scopa cominciando a raccogliere tutti i pezzi di vetro che poi buttò nel cestino. Prese la collanina, la foto e il diario segreto che aprì

 

Lascio i miei ricordi in queste pagine scure

pregando che i ricordi scivolino via

Lascio il mio amore racchiuso in uno scrigno

sperando di non ritrovare più la chiave

Lascio tutto alle spalle…

e spero che il ricordo di lui si allontani da me

per non tornare mai più

Lo amo troppo per permettere che questo

accada spontaneamente

 

Quelle parole sbiadite dalle lacrime vennero coperte dalla foto e dal peso della catenina. Kagome richiuse il diario e prese lo scatolone sopra l’armadio aprendolo. L’odore della roba vecchia le arrivò facendole venire la nausea ma, senza badarci, mise accuratamente dentro il diario richiudendo la scatola

-Addio… Addio Inuyasha- singhiozzò rimettendo la scatola sopra l’armadio –Addio…- Affondò il viso nel materasso e lo circondò con le braccia. Tom richiuse piano la porta e ci appoggiò la schiena sospirando.

E adesso?

 

Ore 18.00

Eve entrò nella camera della ragazza e le si sedette a fianco

-Ehi Kagome?-

-Si Eve?- rispose alzando gli occhi rossi dal letto

-Che ne dici di andare fuori a mangiare qualche cosa?-

-Eve, mi sento uno schifo io non…- Guardò l’orologio –Oh mio Dio…-

-Cosa?-

-Me ne ero totalmente dimenticata!- sussurrò

-Cosa!?-

-In questi tre giorni non sono andata a lavorare!-

-E tu te ne preoccupi? Non canti in quel locale?-

-Già-

-Beh, dimmi dov’è dai- disse alzandosi la ragazza

-Non è molto lontano da qui ma… che vuoi fare?-

-Io vado e lavoro per te, tu e Tom uscite- dichiarò

-No! Non posso farti lavorare, mi sentirei in colpa!-

-Ma va!! Intanto ci vado io finché non ti riprendi- disse aprendo l’armadio –Tu dimmi i dettagli intanto…-

-Che state facendo??- chiese d’un tratto Tom apparendo da dietro la porta e entrando

-Aiuto qualcuno- disse la ragazza tirando fuori una gonna e una maglietta

-Cioè?-

-Kagome deve pur andare a lavorare, ma in questo periodo è…- La guardò -…diciamo impedita, quindi la sostituisco fino a data da destinarsi!- spiegò veloce

-Ah, brava la mia ragazza- la prese in giro Tom

-Quando lo dici ti odio- sibilò Eve. Kagome scattò in piedi e si leccò le labbra dando loro le spalle

 

[…]

-Brava la mia ragazza- disse lui sfiorandole con la punta delle dita la guancia. Lei si irrigidì

-Non sono… non sono la tua ragazza- balbettò.

Lui alzò un sopracciglio e lei distolse in fretta lo sguardo mentre le lacrime rischiavano di uscire

-È meglio che vai a dormire. Hai tutti gli occhi rossi- disse lui dolcemente. Lei alzò lo sguardo stupita dal suo tono di voce e lui la baciò a tradimento

[…]

 

[…]

-Eh si, sei proprio la mia ragazza preferita-

[…]

 

Si avvicinò alla finestra e sospirò a fondo

-Stop- sussurrò

-Comunque voi due questa sera uscite- proclamò Eve

-Ne sarei felice, Kagome?- La ragazza li guardò

-Ah, io passo… non ne ho davvero voglia-

-Dai Kagome, così mi vieni a vedere-

-Davvero, preferisco dormire- disse scuotendo il capo

-Uff… però domani sera…- Kagome abbozzò ad un sorriso

-Domai esco… che giorno è oggi?-

-Giovedì cara…-

-Giovedì… già?- mormorò –Ah, beh… allora se è Giovedì bloccati Eve, oggi è chiuso il locale…

-Scherzi?-

-No, avevo perso i giorni- commentò e abbozzò ad un sorriso

-Kagome!- esclamò il fratello entrando come una furia nella camera della sorella –Cosa vuoi mangiare questa sera? Mamma sta andando a fare la spesa allora…-

-Fammi pensare… ho voglia di tanta, tantissima carne- commentò

-Va bene! Allora, io vado con mamma mentre il nonno, se hai bisogno, è al tempio-

-Perfetto-

-Ciao sorellina!-

-Ciao Sota- Il bambino uscì richiudendo la porta e Kagome sospirò

-Cosa volete fare nel mentre?- domandò sorridendo leggermente ma gli amici non ebbero tempo di risponderle perché,improvvisamente, una voce li distrasse

-KAGOME!!!! CHE COSA STAI FACENDO!? NOI DUE DOBBIAMO PARLARE!!- Kagome fissò, con occhi gli spalancati, la finestra

-Ma chi diavolo…?- Eve si avvicinò alla finestra e buttò la testa fuori guardando di sotto –Inuyasha!? E adesso cosa vuole??-

-KAGOME MI HAI SENTITO VERO!? ESCI FUORI DA Lì- La ragazza fece qualche passo indietro e prese la manica di Tom

-Tom- sussurrò

-Stai calma Kagome, ora lo mando via- disse risoluto il ragazzo

-KAGOME MALEDIZIONE VUOI SCENDERE!?!?- Tom uscì veloce e Kagome si leccò le labbra mordendole nervosamente mentre Eve la raggiungeva

-Adesso Tom lo manderà via, non preoccuparti- la tranquillizzò quest’ultima

-Eve… io…-

 

Tom scese le scale mentre le urla di Inuyasha lo incollerivano

-Dio mio questa volta lo riempio di botte- sibilò e aprì la porta facendola sbattere –Inuyasha!!- gridò raggiungendolo e prendendolo per il colletto –Il solito idiota, che credi di fare!?-

-Voglio parlare con Kagome, levati!! KAGOME!!-

-Ma cosa credi!? Che verrà giù da te e ti lascerà pure parlare??-

-Tom, levami subito quelle mani di dosso- lo minacciò il ragazzo allontanandolo da se con un gesto secco

-Come osi presentarti qua!? Dovresti nascondere la tua faccia per il resto della tua vita!-

-Tu non sai niente!!- Il nonno, richiamato dalle urla, si avvicinò frettolosamente ai due

-Ma che succede qua!? Che state facendo!?-

-Io so più di te ragazzino!- lo riprese Tom avvicinandosi a lui minacciosamente senza badare all’anziano –Vedi di andartene alla veloce, chiaro!?-

-Lo farò solo quando avrò parlato con Kagome e quando…-

-Ora basta- Kagome, seguita da Eve, uscì dalla casa e guardò i due che corrisposero lo sguardo –Nonno, non preoccuparti, risolvo questa cosa in un attimo… puoi tornare al tempio- disse lei con voce più dolce

-Kagome ma…-

-Vai tranquillo nonno- L’anziano annuì poi fissò Inuyasha che non schiodava gli occhi da Kagome, poi se ne andò.

Inuyasha sorpreso guardò la ragazza. Tom aveva ragione… La bellissima ragazza solare, vitale e con la gioia negli occhi era scomparsa… Kagome era dimagrita, le labbra ridotte in una linea sottile, gli occhi erano spenti e pieni di dolore.

Tom si allontanò velocemente dal ragazzo e si avvicinò a Kagome

-Dovevi rimanere dentro Kagome, avrei risolto la cosa in un attimo!- la rimproverò e fissò Eve con occhi accusatori mentre lei alzava le spalle scuotendo il capo

-Tanto se non è oggi è domani- disse e lo spostò da davanti a se avendo piena visuale del ragazzo qualche metro più in là.

Era bellissimo, impeccabile, come sempre. I capelli neri gli ricadevano dolcemente sulla schiena, i jeans gli fasciavano le gambe, la maglietta il forte torace e metà di quelle braccia che tante volte l’avevano strinta possessivamente, gli occhi, quelle pozze scure, la fissavano con una espressione indecifrabile.

Non riusciva a trovare altro aggettivo. Bellissimo, assolutamente bellissimo…

Lo amava ancora, tantissimo… Ma quella farsa doveva avere termine e, se non voleva ricascarci di nuovo, doveva dirgli tutto ciò che pensava per non soffrire più…

-Kagome senti…- Lei allungò la mano e lui si fermò.

Sentire pronunciare il proprio nome dalle sue labbra fu peggio che una pugnalata al cuore. Il suo nome non le sembrava tanto bello e dolce quando lui la chiamava…

-Minimo due metri da me, grazie. Chiama i tuoi compari, ne ho anche per loro- disse lei e gli voltò la schiena irrigidita

-I miei…?-

-Sango e Miroku, che strano che non siano venuti ad aiutarti a pararti il culo- disse –Eppure le altre volte c’erano sempre vero?-

Si, ne aveva davvero anche per loro e questa volta Sango, la sua migliore amica!, non se la sarebbe cavata… assolutamente!

-Kagome…-

-Kujimawa, vediamo di capirci al volo- sibilò lei lanciandogli uno sguardo ostile –Vedi di chiamarli alla veloce, non ho molto tempo da sprecare- Inuyasha, senza parole, ubbidì e il silenzio che seguì la breve chiamata fino all’arrivo dei fratelli fu lungo e straziante per Kagome quanto per gli amici di vederla in quello stato

-KAGOME!!- Sango corse verso la ragazza ma lo sguardo che le lanciò la bloccò sul nascere

-Vedo che non manca nessuno- disse la ragazza

-Tom? Eve? Ma che ci fate voi qui?- domandò Miroku guardando i due

-Sono venuto a picchiare una persona- disse Tom fissando male Inuyasha

-Io seguo- commentò Eve

-Oh, sono tutte cazzate ora!- ringhiò Inuyasha –Senti Kagome, mi dispiace per come lo hai scoperto va bene? Te lo avrei voluto dire tante volte, ma non ne trovavo mai il coraggio e… non volevo che lo scoprissi da qualcun altro, soprattutto dalla televisione e…- Un sorriso ironico si dipinse sulle labbra di Kagome.

Era il momento… doveva farlo! Doveva assolutamente!!

-Proprio non capisci vero Kujimawa?- domandò –Davvero non capisci?- Scoppiò a ridere. Una risata fredda e senza gioia –Mi fai ridere, davvero… mi fai proprio ridere! Mi fate tutti ridere!- esclamò scuotendo il capo divertita. Gli lanciò uno sguardo ironico –Non l’ho scoperto dalla televisione…- Inuyasha corrugò le sopracciglia confuso –Avevo registrato quel programma, ma non l’ho visto subito, e sai? Ti ho fatto pure un piacere… ho scoperto tutto da te, da te e da Miroku!-

-Ma come!?- chiese sorpreso il ragazzo

-Dovresti controllare meglio il passaggio del guardaroba quando dici cose così compromettenti sai!? Ho scoperto tutto dal vostro dialogo, ho scoperto del vostro tradimento, di tutti i COBRA e del tuo Sango… ieri pomeriggio non mi hai detto nulla di nuovo, anzi… sei stata assolutamente ridicola- commentò

-Kagome, mi spiace! Io te lo volevo dire ma…-

-Ho detto io ai ragazzi di non dirti niente, perché volevo farlo io!- esclamò Inuyasha

-Ma ti prego… volevi solo tenermi con te fino all’ultimo per divertirti, come fai sempre- disse la ragazza acida –Ma guarda te… che cosa devo sentire! Già ad Amsterdam sapevi tutto, ma avevi ben deciso di restartene zitto… tanto ero una delle tante, quindi dov’era il problema?-

-No io…- balbettò Inuyasha

-I tuoi no evitameli, ti prego, sono davvero patetici!-

-Kagome ascoltami… capisco che tu sia sconvolta ma…-

-Miroku, vedi di chiudere la fogna una volta ogni tanto, tu non sai un emerito cazzo di me e non sai minimamente come mi sento quindi sta zitto!- disse guardandolo male, posò il suo sguardo sulla ragazza al suo fianco –Sango, sei una vera stronza. La prossima volta che ci vediamo, vedi di non rivolgermi neppure la parola, Miroku, stessa cosa vale per te e… Kujimawa?- I due si guardarono e lei sorrise ironica –Ti auguro una vita lunga e felice con quella povera ragazza che si dovrà sposare con te- concluse –Oh, ma che bella liberazione! In un solo discorso tre in meno, un vero record!-

-Kagome non puoi fare questo!- scoppiò in lacrime Sango –Cosa credi!? Che non abbia sofferto a non dirti nulla?- La ragazza guardò le lacrime di Sango scendere sulle sue guance arrossate.

Quelle lacrime non la toccavano minimamente… in quelle poche ore quelle lacrime non erano state niente rispetto alle sue, al suo dolore…

-Davvero credi di impietosirmi? Non me ne frega niente se hai sofferto o no… ti voglio lontana dalla mia vita e questo è quanto… spera di non avermi in classe con te il prossimo anno perché…- La ragazza scosse il capo –Non ti rivolgerò una sola parola- commentò

-Non puoi fare così!- sibilò Inuyasha

-Ecco guarda, tu sei l’ultimo che deve dirmi come comportarmi- disse lei –Vedi di starmi su di dosso, vattene e vedi di non tornare mai più- disse dandogli le spalle

-Kagome per piacere, sei solo arrabbiata io… io non voglio perdere la tua amicizia-

-Un po’ tardi per pensare a questo Sango e ora via dal mio cortile, non vorrei spazzarlo più del dovuto- commentò malefica rientrando in casa e Eve la seguì veloce. Sango si appoggiò a Miroku singhiozzando e il ragazzo le cinse le spalle con un braccio

-Andiamo Sango- mormorò lui trascinandola via. Inuyasha strinse i pugni

-KAGOME!!!! NON CREDERE DI CAVARTELA CON CERTE PAROLE! CON ME NON FUNZIONA DI CERTO!- Kagome si sedette sul divano e si lasciò andare contro lo schienale rilasciando le lacrime trattenute. Eve le si sedette a fianco e la strinse forte a se

-Inuyasha… ti prego vattene… vattene…- mormorò Kagome singhiozzando piano

-KAGOMEEEEE!!!!!!- L’urlo di Inuyasha si disperse nell’aria e l’ultima cosa che Kagome sentì fu il proprio respiro affannoso e il sapore salato delle sue lacrime.

 

Una settimana dopo…

Kagome camminava spedita lungo la strada. I pantaloncini corti bianchi e la maglietta chiara tradivano il suo stato d’animo.

In quel momento i ragazzi di 5 erano sotto esame e lei sapeva benissimo che non mancava molto alla partenza di Inuyasha.

Amen.

Doveva smetterla di pensare a lui.

Kagome guardò l’orologio, l’aereo di Tom e Eve per l’Inghilterra era partito da poco più di due ore. Avrebbero voluto restare con lei più tempo, ma Kagome li aveva rassicurati.

Ora stava molto meglio e doveva ricominciare ad andare avanti da sola, anche se sapeva non sarebbe stato facile. La notte faticava a dormire e ogni tanto i ricordi la invadevano. Più di una volta si era svegliata nel cuore della notte mandida di sudore, tremante e con il viso inondato di lacrime…

Aveva la giornata piena quel giorno e non poteva perdere un solo minuto, non poteva perdersi in quei pensieri…

Essendo Giovedì quella sera non doveva lavorare e le faceva comodo, ma doveva andare a scusarsi con loro e a chiedere una cosa molto importante.

Quando le venne ad aprire l’anziano proprietario lui le sorrise

-Ero certa che saresti tornata, entra, vuoi qualche cosa da bere?- domandò lui. Kagome scosse il capo entrando

-No signore grazie, volevo solo scusarmi con lei e Mikado. Ho avuto un brutto periodo, mi dispiace di non essere venuta, spero non ci siano stati problemi a causa mia- commentò

-Ma no no… Mikado era davvero in pensiero ma… ha cantato lui questa settimana, vuoi andare a salutarlo?-

-Ehm, si grazie ma prima vorrei… vorrei chiederle una cosa- disse

-Ma certo, dimmi tutto-

-Kagome!?- La ragazza si girò

-Mikado!- Il ragazzo la raggiunse e la guardò

-Beh, vedo che stai bene- commentò lui acido. Lei lo guardò scettica

-Si grazie, vedo che tu invece sei il solito maleducato- sbottò e gli voltò le spalle –Tornando a noi… un po’ di tempo fa mi aveva detto che aveva trovato una sostituta, è vero?-

-Ah, si… dovremmo incontrarci tra qualche giorno così tu sarai libera-

-Beh, voglio accettare completamente questo lavoro, non voglio che trovi una sostituta-

-Davvero?- chiese interdetto l’uomo –Ma ne sei certa?-

-Assolutamente. Voglio lavorare qua- concluse lei

-Beh allora… ok!-

-Un altra cosa- disse lei –Vorrei non più smettere alle 22.30, vorrei fare tutto il turno-

-Cosa!?- Mikado scioccato guardò lo zio che si era fatto serio

-Kagome, sei minorenne, non chiedermelo- disse lui –Farai l’orario di sempre, ne riparleremo quando ne avrai 18-

-Ma io me la sento davvero!-

-Kagome, ho delle regole io. Non ti farò lavorare fino all’1 di notte- concluse. Kagome strinse i pugni poi li rilassò

-Ok, ma tra due anni…-

-…ne riparleremo- disse sollevato l’uomo

-Ottimo, i testi delle canzoni poi… vorrei scriverli io- decise risoluta

-E ne sei in grado?- chiese ironico Mikado

-Pensa per te che non ne riesci a finire una- sibilò lei fissandolo male –E comunque per la musica della chitarra dovremo vederci visto che non so nulla di codesto strumento-

-Va bene- Lei sospirò e guardò l’orologio

-Ora devo andare, ci vediamo domani intanto- disse e alzò la mano in segno di saluto

-Ciao Kagome-

-Signore… Mikado- Kagome uscì dalla porta e i due si guardarono

-Beh? La lasci andare via così?- chiese l’uomo. Mikado uscì e raggiunse Kagome fermandola per un braccio attirandola verso di lui e stringendola

-Mikado…??-

-Scusami per prima, sono felice che tu sia tornata e… che tu stia bene- disse allontanandola da se e sorridendole. Kagome corrispose

-Grazie, sto abbastanza bene…-

-Kagome… hai detto che vuoi fare il tempio pieno tra due anni, vero?- Lei annuì

-Certo-

-Beh, se vuoi fino ad allora… posso istruirti io…- Kagome lo guardò con sfida

-Va bene… se riuscirai a starmi dietro…-

-Mi impegnerò- Lei sorrise e si allontanò alzando la mano

-Allora a domani- Mikado si appoggiò al muro e iniziò a ridere felice

-Ti amo Kagome… ti amo da morire!-

 

Kagome aveva una sola zia, la sorella di suo padre.

Single, 32 anni, una casa di campagna a 10 minuti in autobus da Tokyo, completamente fuori di testa e si vestiva come una ragazzina…

Con lei aveva avuto sempre un rapporto discreto anche se, come tutti i parenti dalla parte del padre, non potevano vedere di buon occhio la madre e il nonno di Kagome.

Pazienza.

Kagome guardò il suo riflesso nel vetro dall’autobus che si muoveva lentamente.

Voleva cambiare, doveva cambiare. Il primo passo lo aveva fatto, la parrucchiera aveva fatto un eccellente lavoro.

Aveva i capelli scalati e più corti, fino alle spalle, le manche rosse rendevano i sui capelli lisci splendenti sotto il sole. Gli occhiali da sole scuri grandi le coprivano i grandi occhi grigi. Meglio così, gli aveva sempre odiati anche se in molti li invidiavano…

Quando arrivò davanti alla porta della casa di sua zia esitò.

Cosa fare?

Forse stava correndo troppo… forse avrebbe fatto meglio ad aspettare!

Ma comunque ormai era lì…

-Tesoro, se hai dei problemi ti consiglio di levarti di torno, non ho tempo da perdere!- La voce della zia la distrasse facendola voltare.

Indecente.

32 anni ed era assolutamente indecente!

Indossava dei sandali avorio alti, le gambe nude erano lasciate scoperte dalla minigonna rosa a vita bassa, la pancia totalmente scoperta e un top in tinta che faceva intravedere il prosperoso decolté, i capelli neri riccioluti le scendevano impeccabili lungo le spalle nude e il grande cappello di paglia incorniciato da un nastro rosso la riparava dal sole, il rossetto rosso fuoco, l’ombretto con i brillantini e la matita nera, risaltavano i suoi occhi di un grigio intenso.

-Ciao zia- disse Kagome

-A cosa devo l’onore?- domandò lei posando a terra il vaso con dei germogli

-Ho bisogno… di un aiuto…- commentò Kagome. La donna la guardò alzando le sopracciglia scure che fecero un arco elegante sulla sua delicata fronte

-Ma certo, entra pure, tesoro… come sta Sota?-

-Bene- commentò Kagome entrando nella casa color panna

-Ma certo… e tua madre?- chiese ironica e infastidita

-Non sono qua per parlare di mamma o del nonno, zia! Posso avere la tua attenzione?- La donna posò il cappello sul tavolo della cucina

-Ma certo, ti ascolto- Kagome sospirò

-Ho bisogno di alcuni tuoi vestiti, abbiamo la stessa taglia, e tu ne hai così tanti che non ti dispiacerà… spero- La donna scoppiò a ridere

-Che c’è Kagome?? Tu non eri la santa della famiglia??-

-No zia, non lo sono più da un pezzo! Insomma, vuoi darmeli o no?-

-Come mai? Siete sul lastrico o non li vuoi prendere perché a tua madre verrebbe un infarto?- Kagome evitò di rispondere e seguì la donna su per le scale di pietra. Entrò nella stanza della donna che aprì l’armadio

-Puoi prendere tutto quello che vuoi, io sono di sotto tesoro-

-Grazie mille zia- mormorò Kagome. La donna la guardò e il telefono squillò impazzito

-Non c’è di che, comunque era ora che ti dessi una svegliata. Hai sempre avuto un pessimo gusto in fatto di abiti!- E detto questo la lasciò sola. Kagome guardò tutti i vestiti davanti a lei.

Minigonne invisibili. Top aderenti e corti. Pantaloncini che chissà che coprivano…

-Ottimo… La nuova Kagome, sta arrivando- sussurrò e prese fuori tutto ciò che le piaceva iniziando a provarselo…

 

Una  settimana dopo Inuyasha partì.

Ricordo quel giorno come se fosse ieri

e non come se fossero passati tre anni…

Anche a distanza di così tanto tempo, il ricordo di lui è vivido in me

All’aeroporto lo avevano raggiunto i giornalisti che lo avevano intervistato

Vederlo lì, davanti alle telecamere,

mi procurò un dolore immenso…

piansi così tanto che ancora oggi, il vederlo partire,

provoca fitte dolorose…

già, perché lo registrai.

Si, lo so…

il mio si chiama

masochismo

 

Quello stesso Lunedì,

diedi per sempre addio

al piano

e alla scuola Sainfowl

 

Fine seconda parte

 

Eccoci alla fine... vi aspetto nel sequel… e questa volta vi aspetto TUTTI!! ^______^

All’ultima parte dunque!

 

Ma prima XD regalino!!

 

[La giovane chiuse gli occhi con forza, sentendo le lacrime che pulsavano, bruciando, ma riuscì a ricacciarle indietro risoluta.

No.

Controllo Kagome, controllo.

La ragazza voltò lo sguardo guardando i visi ansiosi di Rin, Koga, Miroku e Sango. I suoi occhi si posarono sulla figura distante solo qualche metro.

Grosse gocce di pioggia scesero dal cielo mentre un tuono il lontananza rompeva il silenzio creatosi.

-Inuyasha-

Un sussurro, un nome, mille emozioni]

 

Sperando che vi aizzi XD

Un bacio

Amber

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