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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Capitolo 1- Ritorno a casa. La vita di tutti i giorni *** Capitolo 2: *** Capitolo 2- Appuntamento *** Capitolo 3: *** Capitolo 3- A scuola *** Capitolo 4: *** Capitolo 4- Un nuovo lavoro *** Capitolo 5: *** Capitolo 5- Kikyo e Naraku *** Capitolo 6: *** Capitolo 6- Opportunità *** Capitolo 7: *** Capitolo 7- ...come sempre... *** Capitolo 8: *** Capitolo 8- Uomo avvertito... *** Capitolo 9: *** Capitolo 9- Una notte di quiete *** Capitolo 10: *** Capitolo 10- Appuntamento a quattro *** Capitolo 11: *** Capitolo 11- Dubbi *** Capitolo 12: *** Capitolo 12- Alla conquista *** Capitolo 13: *** Capitolo 13- Guai all'orizzonte *** Capitolo 14: *** Capitolo 14- Un giorno da dimenticare *** Capitolo 15: *** Capitolo 15- Licenziamento *** Capitolo 16: *** Capitolo 16- La decisione di Rin *** Capitolo 17: *** Capitolo 17- La bellezza dell'amore *** Capitolo 18: *** Capitolo 18- Aprile *** Capitolo 19: *** Capitolo 19- Maggio *** Capitolo 20: *** Capitolo 20- Addio.... *** Capitolo 21: *** Capitolo 21- Silenzio *** Capitolo 22: *** Capitolo 22- L'aiuto di un amico *** Capitolo 23: *** Capitolo 23- Pagina chiusa, pagina pulita ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1- Ritorno a casa. La vita di tutti i giorni ***
Wow
Wow!!!!! Sono tornata! Ciaociaociaociaociao!! Come ve la
passate gente? Allora, capiamoci, naturalmente questa storia non può essere
letta se la prima parte non è stata letta! Altrimenti nessuno ci capirà nulla!!
XD sono troppo felice di postare la seconda parte!!!!Spero la leggiate numerosi come la prima e che vi piaccia
altrettanto!
Ricordate l’ultimo capitolo della prima parte?? Spero per
voi di si ma vi rinfrescherò un attimo la memoria!
Kagome e Inuyasha si sono messi insieme ad Amsterdam e la
loro permanenza era purtroppo finita! Le partenze commuovono Kagome che neppure
si immagina la relazione tra Kikyo e Naraku che sono partiti! Come faranno ora
Sango e Miroku? Inuyasha e Kagome? Ma principalmente, come cambierà la loro
vita ora che sono tornati nel mondo reale, quali insidie affronteranno?? E per
finire, il discorso tra Inuyasha e Miroku Kagome lo scoprirà mai??
Beh, più o meno queste sono le domande piccanti che la Prima
Parte ci ha lasciati ^^ Beh, ora vi dico solo buona lettura e… ALLA PROSSIMA!!
NOTE E ANIMA -Vita diversa-
Seconda
parte
Capitolo 1
Ritorno a casa.
La vita di tutti i giorni
Sabato. Ore 00.20
Kagome venne scossa con
dolcezza e lei aprì gli occhi impastati di sonno
-Mh…?- mugugnò
-Kagome dai, siamo arrivati-
-Inuyasha…-
-Si, stiamo per atterrare,
devi allacciarti la cintura!- esclamò. Lei si sistemò bene sul sedile e si
assicurò la cinghia intorno alla vita automaticamente.
Si guardò intorno e scorse
gli amici dietro di lei. Paolo leggeva una rivista, Kagome da lì non avrebbe
mai potuto capire quale rivista fosse, mentre Miroku e Sango parlavano tra loro
e ridevano. La ragazza sorrise: era felice che quei due fossero così rilassati,
non era assolutamente certa che avrebbero riso così in futuro… Sentì la ormai
famigliare vibrazione ai piedi, il rumore delle ruote a contatto con l’asfalto
e dolcemente l’aereo si fermò.
Capolinea: Giappone, Tokyo,
in una parola: casa.
Scesero dall’aereo e presero
un pulmino che avrebbe portato i passeggeri a una porta sul retro dove
avrebbero aspettato di ritirare i bagagli. Il pullman era decisamente piccolo
per tutti i passeggeri e il nostro quintetto venne allontanato e spiaccicato
contro i vetri.
Sango e Kagome fissarono
inquiete l’oscurità della notte
-Kagome, mi ha telefonato
mia madre: ha detto che si è messa d’accordo con tua mamma per tornare a casa-
-Si, mi ha avvertito mamma.
Ci aspetta davanti all’entrata dell’aeroporto- disse prendendo fuori il
cellulare e accendendolo –Chissà come se la passa Kikyo…?- chiese Kagome. Sango
alzò le spalle scuotendo il capo
-Dio! Dobbiamo cambiare
l’ora Kagome!- esclamò lei guardando l’orologio da polso –Dunque… ad Amsterdam
ora sono le 00.26 quindi qua sono le… 9.26 di Sabato- Regolarono gli orologi
Sabato. Ore 9.26
-Strano che ci sia ancora
buio- affermò Kagome indicando il cielo
-Ci sono dei nuvoloni neri…
e poi siamo in inverno, le ore di luce qua diminuiscono in modo impressionante-
Le ultime parole famose:
grosse gocce di pioggia iniziarono a bagnare il finestrino e dei lampi
illuminarono il cielo
Le due si guardarono
sospirando
-Bentornati- sbottò Kagome
seccata
-Stiamo per tornare nel
mondo reale- annuì Sango
-Ora cambierà tutto-
-No Kagome non cambierà
proprio niente!- esplose l’amica guardandola seria. Molte teste si girarono
verso di loro ma Sango non ci diede peso –Non cambierà proprio nulla- mormorò
abbassando lo sguardo e stringendo i pugni.
Kagome sfiorò il ciondolo
preoccupata e incrociò gli occhi di Inuyasha che le sorrise. Il ragazzo era
abbastanza lontano ma se Kagome si concentrava poteva sentire il suo calore.
Lei addolcì lo sguardo poi concentrò la sua attenzione verso l’amica diventando
seria
-Hai parlato con Miroku?- Si
guardarono.
Una volta ho letto che uno
sguardo vale più di mille parole, oppure che gli occhi sono il cuore dell’anima.
In quel preciso momento gli occhi di Sango facevano trasparire un dolore
infinito e una muta risposta. Naturalmente Kagome non poteva capire fino in
fondo il suo dolore ma ne aveva una certa idea, dopotutto lei non si era
innamorata di suo fratello…
-Dovremo stare più attenti e
non farci vedere in giro ma… ce la faremo- Il pullman si fermò e Sango sospirò
mentre tutti iniziavano a scendere –Non voglio lasciarlo, non lo farò mai-
-Dio come siete felici di
essere tornate! Avete delle facce così allegre che potreste contagiare un
infermo!-
Paolo si era avvicinato a
loro riuscendo a muoversi liberamente. Anche Inuyasha e Miroku si stavano
avvicinando facilmente
-È’ il tempo- sbottò Kagome
seccata
-Andiamo?- chiesero i
ragazzi avvicinandosi
-Si- risposero.
Kagome prese lo zainetto
rosso adagiandoselo sulle spalle e aspettò che Sango finisse di prepararsi
quando Inuyasha le picchiettò un dito sulla spalla. Lei lo guardò: era serio,
maledettamente serio. Lui le fece cenno di seguirlo poco più in là dal pulmino
e si allontanarono dal gruppo dicendo che tornavano subito.
Si ripararono sotto un
albero.
Inuyasha si fermò davanti a
lei e si guardarono per un tempo che le parve interminabile. Kagome lo guardava
con curiosità ma dentro di lei sopraggiunse la paura. Perché Inuyasha la
fissava così? Perché era così serio? Perché non le diceva nulla?
-Kagome…-
-...Si?- mormorò lei. Lui si
azzittì e le voltò le spalle. Kagome lo vide stringere i pugni.
Non era un bel segno…
-Io devo dirti una cosa, una
cosa importante-
-Certo-
-Lo hai detto anche tu molte
volte, io sono un figlio di papà, ricco sfondato ecc- Lei annuì anche se lui
non poteva vederla. Un dolore al petto la fece smettere di respirare un momento
–Non potremmo fare come tutte le coppie Kagome: passeggiare mano nella mano,
baciarci ecc come abbiamo fatto finora, dovremo stare attenti. Se ci scoprono
mi allontaneranno da te e chissà cosa ti faranno per costringerti a lasciarmi,
capisci?-
-No- disse lei –Cosa vuoi
dire? Mi stai mollando?- strillò quasi
-No, non ti lascio ma mi
chiedo se a te va bene- Si guardarono
-Ma che dici?? Io ti amo e
non dovrebbe andarmi bene? Per stare insieme a te, maledizione, farei qualsiasi
cosa, qualsiasi! Che domande fai!?- gridò. Respirò a fondo –L’importante è che
stiamo insieme e che tu,- Lo fulminò –non mi tradisca- Lui la abbracciò forte
nascondendo il viso nei capelli di lei
-Quindi a te, va bene anche
se non potrò farlo molto spesso?- chiese stringendola più stretta.
Le faceva male, ma lei non
si lamentò affatto. Gli strinse la vita dolcemente appoggiando la fronte sulla
sua spalla
-Ma certo che si Inuyasha…
troveremo il modo, vedrai…- mormorò e si diedero un ultimo bacio prima di
prendersi per mano e avvicinarsi ai compagni
-Possiamo andare?- chiese
Paolo. Entrarono e si misero in fila aspettando i bagagli.
Quando li ebbero presi e
assicurandosi di non avere dimenticato nulla andarono verso l’entrata e prima
di uscire Miroku fermò Sango abbracciandola e lei corrispose stringendosi a lui
-Ciao Sango- mormorò
-Oh Miroku…- disse lei con
gli occhi lucidi
-Non piangere Sango dai…
oggi pomeriggio ti chiamo sul cellulare ok?-
-Va bene… ma non troppo
presto altrimenti non credo di riuscire a risponderti- disse. Lui sorrise e le
sfiorò le labbra con le proprie
-Ora devo andare Sango…- Lei
lo guardò spaesata e gli prese la maglia sentendo un vuoto dentro di se
Già? Adesso? No, non era
pronta…
-No… no Miroku…- disse
singhiozzando. Kagome la guardò e le si avvicinò
-Sango… guardami dai… non è
un addio ok? Vi rivedrete presto- disse
-Tu non capisci!- esclamò
allontanandola e stringendosi a Miroku
-Ti chiamo e poi usciremo
insieme!-
-Hai detto che non possiamo
più fare come prima- singhiozzò lei scuotendo il capo –Sei un bugiardo! Sarà
come se non stiamo insieme!-
-Ti vuoi calmare?- Miroku la
allontanò prendendola per le spalle guardandola –Ti giuro che troverò un modo,
ma ora dobbiamo andare. Sango per carità non fare così: rendi le cose più
difficili!- esclamò. Sango annuì e lui la abbracciò.
Kagome sospirò di sollievo e
si appoggiò ad Inuyasha
-Io invece ti chiamo questa
sera… sarò in coma oggi…- Lei annuì
-Tanto il numero ce l’ho
quindi il problema non c’è. Ah, oggi e domani dovrò fare un sacco di compiti,
che pizza!- sbottò sconsolata. Lui sorrise e le baciò la guancia
-Ciao-
-Ciao Inuyasha- disse lei
stringendo la mano di lui che dopo averle sorriso rivolse a Miroku un cenno del
capo e i due uscirono dopo che Miroku aveva dato un bacio a Sango che gli
sorrise imbarazzata.
Le due si guardarono e Sango
sorrise
-Scusa per prima, non volevo
trattarti male…- disse. Kagome sorrise
-Ah, lascia perdere. Paolo
tu che fai ancora qua?- chiese lei quando l’uomo rientrò
-Ho guardato i due sparire
nel temporale sopra la loro macchina da due soldi- disse ironico –Con una
macchina del genere vivo come un Dio per i prossimi mesi- sbottò –I vostri?-
chiese guardandosi intorno
-Mia madre mi doveva venire
a prendere adesso… la porto a casa io- disse indicando l’amica. Lui annuì più
tranquillo
-Kagome, comunque ci vediamo
Lunedì e tu Sango invece…-
-Martedì, si lo so. Paolo
tranquillo!- disse quest’ultima divertita
-Bene… allora vi ho detto
tutto vero?- chiese
-Siii- dissero seccate. La
porta a vetri si spalancò e la donna rabbrividì, Kagome si illuminò e
sorridendo corse verso la donna
-Mamma! Mamma!!- esclamò
abbracciandola felice
-Kagome! Tesoro, come stai?
Tutto bene?-
-Si… oh mamma tu, tutto bene
vero?- La donna annuì e sorrise alla figlia sfiorandole la guancia
-Ti vedo più matura o
sbaglio?- chiese. Kagome sorrise senza rispondere –Ciao Sango, come stai?-
domandò la donna alla ragazza
-Tutto bene, grazie signora-
rispose
-Oh, Paolo- La madre di
Kagome allungò la mano che lui prontamente strinse
-Buongiorno signora-
-Mia figlia si è comportata
bene?- domandò
-Ohi! Mamma!! Guarda che sono qua di
fianco a te!- disse la ragazza contrariata. I due fecero finta di non averla
sentita mentre Sango scuoteva il capo divertita
-Si, è stata un angelo-
disse lui calcando bene l’ultima parola.
Lei arrossì leggermente
senza farsi notare e l’amica ghignò
-E i debutti sono andati
bene?- Kagome sbuffò
-Continuo a dire che
potresti chiedere a me- sbottò
-Oh si… sono tutti stati
magnifici, ma potrà vederlo lei stessa nella cassetta-
-Paolo! Perché hai detto
della cassetta!? Non voglio che mamma mi guardi!- esclamò pronta a piangere
-Che cassetta?- chiese la
donna curiosa all’uomo
-Quella dei debutti-
rispose. Lei lo fulminò indicandolo
-Questa me la paghi, Lunedì
ti faccio nero- ringhiò
-Chiamerò allora qualcuno
che ti calmerà- mormorò facendosi sentire dalla ragazza che arrossì
-Idiota- sbottò girandosi e
prendendo a braccetto l’amica si allontanò
-E ricordatevi…-
-Di Lunedì e Martedì-
risposero meccanicamente alzando la mano –Ciao- dissero.
La donna sorrise e abbassò
il capo in segno di saluto allontanandosi.
Le tre salirono in macchina
e la donna facendo retromarcia uscì dal parcheggio. Kagome rabbrividì mentre
guardava la pioggia scendere
-Allora, vi siete
divertite?- chiese la donna guardando Sango seduta sul sedile posteriore, dallo
specchietto retrovisore
-Oh si. È stata l’esperienza
più bella, più gratificante e più spettacolare della mia vita!- esclamò
sorridendo felice
-Tu Kagome?- domandò la
madre alla figlia
-Mh, si… è stato bello-
disse assorta
-Che entusiasmo- notò la
donna –Avete fatto amicizie?- chiese mentre la ragazza sbadigliava
-Tantissime!!- esclamò
Kagome con gli occhi che luccicavano –Abbiamo conosciuto Tom, Naraku, Eve, Don,
Giselle e poi il bibliotecario che mi ha pure sgridato, dei bambini
simpaticissimi, Marlov…-
-Frena frena frena ho
capito! Qui in Giappone non avrai mai una vita sociale così attiva!- esclamò
fermandola subito -Poi mi racconterai quando ti sarai riposata- disse
lanciandole una occhiata che la diceva lunga. Kagome le sorrise e un cellulare
squillò improvvisamente
-Kagome, quella cavolo di
suoneria prima o poi m farà venire un colpo apoplettico!- disse Sango
mettendosi una mano sul cuore
-Ma si può sapere cos’ha? È
così allegra…- disse tirando fuori il cellulare e leggendo il messaggio
Ti sono venuti a prendere,
vero?
Kagome sorrise e si portò il
display al cuore chiudendo gli occhi.
Sango sorrise.
Kagome lanciò una occhiata
alla madre assorta nella guida e rispose
Si…
Sto tornando a casa,
siamo quasi arrivati
Bene,
allora ti chiamo stasera.
Io ora vado a dormire
Anche se mi piacerebbe essere lì con te…
Kagome arrossì di piacere e
voltò il volto dando le spalle alla madre e rispose
Anche a me piacerebbe…
Buonanotte
Ti amo
Buonanotte angelo
Kagome sorrise e diede un
leggero bacio alla tastiera e sfiorò il ciondolo al collo
“Ti amo Inuyasha… fa sogni
d’oro” pensò
-Arrivati- disse la donna
parcheggiando davanti alle villette a schiera color panna. La donna diede un
ombrello alla figlia –Kagome, accompagna Sango fino all’entrata altrimenti si
inzupperà!- Kagome annuì e uscì aprendo l’ombrello. Lei e Sango, appiccicate,
presero i bagagli della ragazza e aprirono il cancello della casa oltrepassando
il viottolo ciottolato in mezzo al giardino ben curato. Sango si fermò sotto la
veranda e sorrise all’amica
-Allora, Inuyasha sta bene?-
Kagome arrossì leggermente
-Ehm… si…-
-In macchina credevo avresti
preso fuoco- disse ghignando. Kagome assottigliò gli occhi
-Piantala, ci vediamo domani
ok? Così mi dici cosa ti ha detto…- Si bloccò e guardò le finestre sbarrate e
si morse la lingua guardando l’amica rattristata –Beh… ecco… scusami io… sono
un’idiota e… però ecco…- balbettò
-Lascia stare- disse lei
sorridendo triste –Comunque ho capito e si, ti informerò- Le diede un buffetto
sulla guancia –A domani- disse. Kagome annuì e si girò mogia
-A domani- Sango sorrise e
entrò in casa pronta a piangere prima di essere assalita dalla madre.
La macchina si fermò dentro
al garage e Kagome uscì
-Kagome il nonno è in
cucina- disse sorridendo e tirando fuori le valigie dal portabagagli. Kagome
annuì, ne prese una correndo in casa. Suo fratello era a scuola e prima
dell’una non sarebbe tornato a casa
-NONNO!- esclamò entrando in
cucina come una furia.
L’anziano, seduto
comodamente sulla sua poltrona con il giornale aperto davanti a se, si alzò di
scatto e spalancò le braccia facendo cadere il giornale
-La mia nipotina preferita!-
La ragazza lo abbracciò
-Sono la tua unica nipote
femmina, lo sai no?- disse preoccupata
-Certo che lo so, ma c’è
anche Sota!- esclamò stringendola forte. Lei corrugò le sopracciglia: non le
sembrava che suo fratello in realtà fosse una ragazza… mah! Lei si staccò e la
madre rientrò in quel momento –Sai una cosa?- disse scrutandola l’anziano –Mi
sembri più alta… più matura e più… non so… più…-
-…donna?- azzardò la madre
-Già…- sbottò lui. Kagome
sorrise imbarazzata
-Bene. Io ho parecchio
sonno… Vado a letto- disse. I due annuirono
-Buon riposo tesoro- disse
la madre baciandole la guancia. Kagome sorrise e prese la valigia
incamminandosi –Mh, Kagome?- Lei si girò
-Si mamma?-
-Sono felice che sei
tornata- disse. Kagome la guardò stupita poi mormorò
-Anche io mamma- disse e
sorridendo iniziò a salire le scale trascinando la valigia. Aprì la porta della
camera e accese la luce.
Le pareti erano candide come
sempre, con le solite vecchie foto; le lenzuola erano pulite e profumavano di
buono e la scrivania, al solito posto, era la solita con allineati i libri di
scuola.
Kagome chiuse la porta alle
proprie spalle e si appoggiò contro di essa mettendo le valigie vicino a lei.
Chiuse gli occhi e sospirò rumorosamente
“Vita monotona di tutti i
giorni, ti stai avvicinando troppo pericolosamente a me” pensò e si spogliò
mettendosi il pigiama di flanella spegnendo la luce. Mise il cellulare sul
comodino e si mise sotto le coperte chiudendo gli occhi sfiorando il leggero
ciondolo sorridendo e addormentandosi cullata dal rumore della pioggia contro
le tapparelle.
Tic
Tac
Tic
Tac
L’orologio di Kagome era a
dir poco assordante.
Tic
Tac
Tic
Tac
Mai però quanto il trambusto
nel piano inferiore. La porta sbatté, l’urlo del bambino che era tornato, la
corsa sulle scale, la cartella buttata vicino alla porta della propria camera e
la porta che si apriva piano. Il bambino quatto si avvicinò al letto della
sorella guardandola sorridendo
-Sorellina?- mormorò. La ragazza
si girò su un fianco continuando a dormire con il sorriso sulle labbra.
Un bel sogno sicuramente…
Sota corrugò le sopracciglia
-Sorellina- disse più forte
con più convinzione. Incrociò le braccia al petto –Sorellina!- esclamò più
forte. La ragazza aprì l’occhio stropicciandoselo e guardò la figura davanti a
lei
-Mh? Ma chi…- borbottò
-Sorellina!- Sota le si
buttò addosso abbracciandola forte. Kagome sorpresa lo guardò –Sei a casa che
bello! Com’era Amsterdam? Bella? E… e… Sorellina? Perché mi guardi così?-
chiese. Kagome ridusse gli occhi in due fessure nere
-Sota… mio unico impiastro…
mi echeggia una domanda nella mente: come ha solo osato, questo impiastro,
ovvero tu, a svegliarmi?- domandò
-Beh, ma dormi dalle 9.40 e
adesso è l’1.20-
-Sota, impiastro mio, dormo
dalle 10.05, tanto per cominciare e poi… se volevi salutarmi potevi aspettare
che mi svegliassi, non trovi?- chiese lei con dolcezza infinita. Sota deglutì
-Ma la mamma… lei ha detto
che se dormi troppo poi stanotte non dormi… e poi giù è pronto…-
-Uhm, è pronto il pranzo?-
Lui annuì –Beh, potevi dirlo subito!- Accese la luce e si alzò dal letto
rifacendolo con movimenti fluidi –Dì a mamma che arrivo, mi vesto- disse
stirandosi. Lui annuì e si voltò verso la porta. Kagome lo guardò –Sota?- Lui
si girò
-Si?- Lei lo abbracciò e lo
strinse forte –Sorellina? Che c’è?- chiese sorridendo
-Niente- Si staccò da lui
dolcemente –Vai mostro, arrivo subito- Lui annuì e uscì dalla stanza chiudendo
la porta.
Kagome guardò il cellulare
senza nessun messaggio e sospirò aprendo l’armadio. Si mise una felpa e un paio
di jeans poi andò in cucina
-Ciao Kagome. Dormito bene?-
Kagome annuì e si sedette
-Fuori piove ancora?-
chiese. La donna annuì
-Già-
-Volevo andare a fare un
giro… vabbé- disse alzando le spalle –Oggi sarò un po’ impegnata… altre a
disfare la valigia dovrò anche ricominciare i compiti quindi…-
-Non ti disturberemo- disse
la donna sorridendole –Dove vuoi studiare?- chiese
-Avete già acceso il
caminetto in sala?- chiese eccitata
-Puoi studiare lì- concesse
la donna –Attenta quando accendi il fuoco mi raccomando- disse
-Si mamma- disse alzando gli
occhi al cielo
-Tu però mi dai la
cassetta?- chiese
-Che cassetta?- chiesero il
nonno e Sota
-Ehm… ok, così intanto la
guardo anche io, non l’ho vista- disse
-Va bene-
Finito di pranzare Kagome
sparecchiò e mise tutto nella lavastoviglie con movimenti agili, poi andò su in
camera prendendo lo zainetto rosso e tirò fuori cassetta e regali. Tornò dai
familiari
-Eccomi. Prima voglio dare
questo a Sota- disse allungandogli la scatola –Alla mamma questo e al nonno-
Diede rispettivamente una scatola blu e un pacchettino
-Un robot! Un robot!!- esclamò
eccitato il bambino. La madre sfilò la collana e la ammirò
-Grazie tesoro, è magnifica-
disse
-Dei talismani… ah! Li vado
subito a mettere nella mia bacheca- disse dando un bacio alla nipote e sparendo
nel corridoio. Kagome sorrise felice e andò al registratore mettendo dentro la
cassetta e accendendo il televisore. Il nonno tornò e si sedette nella
poltrona, la madre sul divano e Sota per terra, vicino al tavolino circolare, a
gambe incrociate. Kagome schiacciò play e andò a sedersi vicino alla madre.
Lo schermo nero, si schiarì
piano piano diventando quasi bianco e una voce parlò in giapponese facendo
quasi piangere la ragazza: la voce di Naraku
-Per ricordarci di 5
ragazzi doniamo loro un sogno e una promessa. Che essa vi resti nel cuore-
Lo schermo si scurì
improvvisamente e il palco illuminato balenò in fondo alla sala e si ingrandì
lentamente con l’arrivo di Miroku.
Kagome ricordava come era
teso quel giorno, una vera corda di violino.
Il ragazzo si inchinò negli
applausi e quando si sedette regnò il silenzio totale. Un primo piano di Miroku
nel suo unico momento di concentrazione e le spalle si abbassarono lentamente
facendolo cominciare. Non volava una mosca.
La ragazza quel giorno,
aveva provato una grandissima emozione ma, nello stesso tempo, aveva provato
una grandissima tristezza pensando alla sua povera amica. Scrollò quel pensiero
dalla sua testa e ascoltò il discorso di Miroku
-Grazie signori. Sono
davvero felice per questa opportunità, non credo proverò mai quello che ho
provato oggi, qua, su questo palco. L’emozione è stata intensa e tutto questo è
stato grazie a Paolo. La prima volta che l’ho visto ho pensato che fosse uno
squilibrato, non sto scherzando!- disse mentre la sala scoppiava a ridere –Ve
lo giuro. Alla nostra prima lezione era vestito in jeans e maglia nera e al
fianco gli pendeva una catena! Avevo 12 anni, mi era venuto un colpo
apoplettico!- Silenzio –Poi invece… ho capito che non è tanto male,
vabbé, ogni tanto ha i suoi viaggi ma… senza di lui ora non sarei qua e di
conseguenza non avrei conosciuto Naraku. Quindi… grazie a tutti, grazie di
cuore-
Kagome sorrise. Quando poi
erano tornati il giorno dopo lei aveva avuto il primo appuntamento con Tom.
Cavolo, come scordarselo? Adesso che ci pensava, non era mai più andata a quel
ristornate sul mare… diavolo!! L’aveva portata su una barca le aveva regalato
dei fuochi d’artificio… una notte magica… Ah, Inuyasha le aveva dato della
puttana… maledizione lui e la sua gelosia! Avrebbe voluto ucciderlo!!
Lo schermo poi tornò al
palco vuoto e agli applausi mentre Sango saliva dignitosamente su esso andando
vicino allo strumento. Il suo abito era bellissimo…
Kagome chiuse gli occhi
mentre sentiva la musica della ragazza. Come poteva scordare ciò che Miroku e
Inuyasha si erano detti e ciò che lei, con gli occhi lucidi, aveva affermato?
Il discorso di Sango le arrivò alle orecchie con ancora gli occhi chiusi. Sua
madre non aveva mai parlato con la madre di Sango, non si conoscevano. Non
c’era pericolo quindi e lei ne era sollevata…
-Wow… accidenti! È
finita! Ero tesa come una corda di violino! Comunque diciamocelo, poteva andare
peggio vero?- chiese –Beh, chi tace acconsente giusto? Comunque questo
pezzo non mi è venuto in mente a caso, per niente. Dietro c’è una storia
davvero triste. La volete sentire?- domandò. Si sentì un “si” e lei
continuò –Allora, vediamo… da dove possiamo iniziare? Ah si. Dovete sapere che
questa storia riguarda una mia amica, una mia carissima amica che poi è morta
purtroppo… scomparsa dalla faccia della terra… Ma è un’altra storia questa, più
noiosa che non sto neppure a raccontarvi. Allora la storia parla di questa mia
amica, come ho già detto, che alle medie conobbe un ragazzo- disse
sedendosi sullo sgabello. La telecamera gli fece un primo piano –Un ragazzo
anche molto strano a dir la verità! Ora è meno svampito, ma prima…- Ci fu
un momento di silenzio -Insomma, questa ragazza fu “salvata” da lui dai suoi
compagni di classe, si perché lei era bruttina, intelligente anche troppo,
cicciotella… insomma era il bersaglio di tutti quanti. Questo ragazzo dopo
averla salvata, non volle sapere il suo nome, diceva che era poco importante
ma… lei era stata al gioco e come mi aveva detto lei stessa: un nuovo gioco per
un nuovo amico…-sorrise–Diventarono amici e poi si
misero insieme, senza sapere ancora nulla dell’altro. Lui faceva la 1 superiore
e stava nella scuola di fianco a quella della mia amica e… ogni giorno lui
l’accompagnava a casa. Stavano bene insieme, avevano il loro spazio ma… quando
qualcuno aveva bisogno dell’altro erano pronti a sorreggersi. Un bel giorno la
ragazza tornò a casa e trovò un album… non un album qualunque, assolutamente.
Era l’album dell’ex matrimonio di sua madre. Fu un vero choc quando la ragazza
vide… un altro bambino nelle foto. E così lei scoprì di avere un altro fratello-sospirò –La mia amica chiese spiegazioni a sua madre, che le fece vedere
una foto più recente di suo figlio… e alla ragazza non ci volle un tutor per
capire chi era il ragazzo nella foto: era il suo ragazzo. Il dolore fu tale e
insopportabile che credette di spezzarsi in due… un vero inferno… Le sue
lacrime erano troppe per contenerle in un’unica stanza e il suo dolore non
poteva essere racchiuso in questo mondo. E lei mi disse: possibile Sango…
possibile che con tutti gli uomini in questo mondo… proprio di mio fratello
dovevo innamorarmi? Il giorno stesso mollò senza una parola il fidanzato-fratello,
lui si trasferì in un’altra scuola e lei si uccise- Alzò le sopracciglia –Ecco…
la storia è questa, tristissima e… tetra… Non so perché mi è venuto in mente
questo racconto dopo tanti anni… però ho voluto suonare proprio questa canzone
così triste perché non è giusto dimenticarloI- Si vide Sango alzarsi –Allora,
buon proseguimento- Mise giù il microfono e scese dal palco allontanandosi.
Kagome chiuse gli occhi
facendosi sommergere dai ricordi. Quella era stata una serata veramente
importante per la sua vita e quella di Sango. Quest’ultima, infatti, e Miroku
si erano giurati eterno amore, lei e Inuyasha invece avevano avuto il loro
primo mini appuntamento e poi… poi…
Di nuovo il palco, e poi
eccolo, lui: Inuyasha. La sua aria da ragazzo strafottente mentre saliva sicuro
di se le scale accolto dagli applausi che lo riempivano di orgoglio, lui che si
sedeva allo sgabello appoggiando la chitarra alla gamba e lui che cominciava
lentamente.
Kagome sbagliava, o vedeva
il suo viso altamente contrariato? Sorrise. Beh, aveva ballato con Tom tutta la
sera appiccicata a lui come una sardina! Adesso che ci pensava quella sera
Inuyasha aveva bevuto come una spugna…Le aveva anche fatto passare la notte in
bianco! Era quasi morta di sonno! Questa doveva fargliela pagare… Però mentre
suonava era proprio bello…
-Oh, ora tocca a te vero
Kagome?- domandò la madre. Lei annuì e infatti l’immagine di lei, nel suo abito
lungo perlato, che si sedeva davanti al pianoforte bianco fece azzittire tutti
-Cappero sorellina ma quanto
hai speso per quel vestito?-
-A dirla tutta impiastro, i
vestiti ce li pagava Naraku- sbottò lei incrociando le braccia
-Ma chi è lui?- domandò
Sota. Il nonno impallidì
-L’UOMO!?- ululò. Kagome
sospirò
-No! Ma ve lo devo dire in
cinese!?- chiese
-KAGOME DIMMI TUTTO DI
LUI!!- intimò il nonno mentre Sota sghignazzava
-Vi siete messi voi in testa
questa cosa!!! Io non ho…-
-Allora volete chiudere un
po’ il becco? Non si è sentito nulla di quello che ha suonato la nostra
Kagome!- esclamò la madre seccata –Tesoro chi era il tipo che ti ha dato il
microfono?- La ragazza guardò lo schermo
-Marlov mamma- mormorò. La
ragazza incenerì Sota con lo sguardo: tutta colpa sua se credevano che lei
avesse uno!! Poi si concentrò sul televisore dove lei aveva già cominciato il
suo discorso
-…una unione di
tanti pezzi di Chopin, ho preso i pezzi più importanti unendoli con dei piccoli
pezzi miei, tranne l’ultimo, l’ultimo l’ho scritto tutto io… era un mio vecchio
pezzo e l’ho voluto rimodellare alla Chopin diciamo!- esclamò la ragazza –Sono
molto contenta che vi sia piaciuto e volevo ringraziarvi tutti quanti, anche
chi si è eclissato fuori quasi subito- Kagome scoppiò a ridere divertita
ricordandosi del signor Holsen
–Prima di uscire da
questo palco… vorrei tanto ringraziare Paolo, il mio insegnante di piano… un
po’ fuori di testa, ma accettabile… mi ha insegnato tantissime cose e spero
continuerà a farlo perché altrimenti non avrei conosciuto Naraku, comunque si
vede che sono amici, quando ci si mettono partono tutti e due in ugual modo; o
Tom, dolce ragazzo… un mio grande amico e spero, lo spero vivamente, che quando
tornerò in Giappone potremo scriverci… mollare poi una amicizia così sarebbe
brutto, vero?; ma non avrei conosciuto Kikyo, che è però nella mia scuola, come
amica è ok e poi è tosta e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno; poi…
beh, Sango è nella mia stessa classe a scuola quindi… il problema non si pone;
ecco ora qua passiamo a un problema grave… ehm… Miroku secondo me ha doppia
personalità, anche lui è nella mia scuola,- disse pensierosa –…si perché
quando non c’è la sua ragazza è… un po’ pervertito mentre quando lei c’è lui
diventa così docile… mah, io non lo capisco, comunque se sta bene lui…; ok, ora
passiamo a Inuyasha che è sempre nella mia scuola…- Silenzio e si sentì la
sala ridere-… beh, su di lui non si può dire nulla… tanto avrete sicuramente
capito che razza di bambinone è! Bene… io ora vado e spero che ci siate tra
quanto? Tre giorni vero? Buon proseguimento- La ragazza prese lo spartito e
uscì seguita da applausi e fischi
-Brava la mia nipotina!-
-Brava la mia sorellina!-
-Oh Kagome, sei stata
bravissima!-
-Dai… se continuate mi fate
arrossire!- esclamò lei. Kagome ricordò che quella sera Tom se ne era andato
subito dopo raggiungendo la sua ragazza Eve, e Inuyasha le aveva detto che la
sua musica non gli piaceva. Sentì un vuoto nello stomaco improvvisamente, ma si
rallegrò subito al pensiero della notte e dei giorni a seguire. Certo Inuyasha
avrebbe potuto evitare di ordinarle come vestirsi! Scosse il capo.
Lo schermo tornò nero dopo
un momento e la voce di Naraku risuonò ancora una volta nell’aria
-Come ha detto Kagome,
questa è stata la prima tappa, la vera prima tappa che li hanno portati alla
seconda ed ultima tappa. Abbiamo chiesto a Kagome, di preparare un testo, un
testo che avrebbero dovuto suonare, le abbiamo chiesto di comporre le parole
per Kikyo e lei lo ha fatto…- A queste parole si sovrapposero quella dei
ragazzi mentre provavano, quando Inuyasha aveva quasi rotto la chitarra per la frustrazione,
quando Kagome aveva pestato i piedi nella sua postazione davanti al pianoforte
e quando Miroku, calmissimo, si era seduta vicino alla ragazza mettendo un po’
a posto il tutto.
Kagome era sorpresa: quando
diavolo li avevano filmati?
-…ed ecco qua il loro
“mini-concerto” ha avuto un successone e sono certo che ora, mentre guarderanno
questa cassetta, ricorderanno l’emozione di questi momenti e i loro giorni
trascorsi qui. Sono felice di avere conosciuto dei ragazzi in gamba come loro e
spero davvero tanto, che un giorno non molto lontano ci potremo rivedere- A
queste parole la stanza illuminata si presentò davanti a loro.
Kagome si accorse solo in
quel momento della strana inquadratura della telecamera e comprese: erano negli
angoli! Ecco perché nessuno le aveva viste!
Naraku salì sul palco e
sorridendo disse
-Buona sera miei ospiti-
disse Naraku cordialmente sorridendo –Sono lieto di avervi qua questa sera
per festeggiare la fine di questo viaggio per i nostri stranieri- Un
applauso si levò dalla folla –Questa sera, finiranno una lunga avventura qua
ad Amsterdam, e chissà se mai torneranno un giorno a trovarci. In queste due
settimane, hanno dimostrato quanto valgono e voi avete visto il loro talento,
sono certo che siate orgogliosi di averli sentiti e felici per avere avuto
questa possibilità- disse –Oggi, li vediamo nel loro ultimo atto,
insieme. Hanno composto la canzone e la musica e solo loro sanno quanto avranno
litigato per mettersi d’accordo. Ma ora, miei ospiti, vorrei tanto sentire il
commento di colei che ha ideato la canzone e vorrei che facesse un discorso per
spiegarci come, ha avuto questa grande illuminazione- Naraku volse lo
sguardo –Vieni pure Kagome-
Un istante dopo arrivò la
ragazza in abito bianco palesemente nervosa
-Ehm… buona sera-
cominciò –Allora… questa canzone l’ho ideata con Kikyo ma a dire la verità
le parole sono nate da me… È successo quasi una settimana fa… io ero in un
bivio atroce, dovevo decidere che fare nella mia vita e… questa canzone sono un
po’ i miei sentimenti di quello che provavo ma, forse devo ringraziarla oggi
perché mi ha dato una spinta abbastanza forte per decidere finalmente quindi…
beh, godetevela perché per me è molto importante- Sorrise e dalla folla si
levarono degli applausi
Kagome sorrise al ricordo di
quei giorni difficili. Inuyasha l’aveva fatto proprio sudare freddo! Ma almeno
ora era felice e poi… Sfiorò il cellulare e sorrise.
I cinque ragazzi, salirono
sul palco sedendosi ai loro posti e si lanciarono uno sguardo prima della
partenza, la canzone iniziò. Durante la telecamera scorse sugli spettatori e si
vide Naraku, Paolo, il signor Holsen, Marlov e Tom
-È’ lui mamma! È’ lui Tom!-
esclamò indicandoglielo
-Wow! Che gran…- iniziò la
donna
-MAMMA!- esclamò la giovane
scioccata
-Eddai!- esclamò
-È lui l’uomo!?!?!?!?!-
-Ma nonno!!!- esclamò la
ragazza esasperata
-Beh, a me per genero non
dispiacerebbe proprio- mormorò la donna
-Mamma!! Ma che dici!? Ho 15
anni!-
-Ai miei tempi…- iniziò il
nonno
-Bastaaaaaaaaaaa- sbuffò lei
contrariata –Non volete sentire la canzone?- domandò
-Oh, è finita- disse
dispiaciuta la donna
-La ascolterete poi- disse
lei alzando le spalle
-Ahhh, sorellina, che
frignona!!- esclamò il fratello indicandola e si irrigidì –Sorellina!! Allora è
vero che c’è un uomo!!!- urlò. Kagome guardò il monitor: stava abbracciando
Inuyasha… cavolo!!
-Mi ha fatto calmare, che vi
devo dire?- domandò lei alzando le mani tranquilla. Il nonno la guardò e lei
sorresse lo sguardo –Uh, ascoltate Naraku invece di inveire contro di me!-
esclamò
-Complimenti ragazzi,
bravissimi. Davvero, bravissimi. Signori, un ultimo applauso per questi giovani
promettenti e un applauso anche alla nostra emozionata Kagome che non sa
trattenere le lacrime-
Kagome sorrise e scosse il
capo divertita
“E che ci posso fare se mi
emoziono per così poco?” si domandò. La voce di Naraku le arrivò di nuovo alle
orecchie
-So meglio di chiunque
altro cosa hanno vissuto in questi giorni questi ragazzi: ci sono stati momenti
difficili e bui, ma anche pieni di gioia. Chissà, forse alcuni di loro hanno
trovato l’amore in queste strade…- Le strade di Amsterdam, il teatro,
l’hotel con l’entrate e le scale, il parco dove aveva litigato con Inuyasha e
con cui aveva giocato divertendosi come una pazza, la gioielleria, il negozio
di vestiti, la pizzeria dove tante volte avevano mangiato, la villa dove aveva
suonato…
Kagome guardò tutti quei
posti che scorrevano lenti seguendo le parole di Naraku con un velo di
malinconia
-…quacun’altro ha trovato
degli amici che non scorderà mai e con cui ha stabilizzato un forte legame.
Sono certo che nessuno si dimenticherà mai di questa esperienza e la porteranno
sempre nel cuore. Grazie, grazie a tutti voi- Lo schermo divenne nero e
iniziarono in titoli di coda.
Kagome si alzò e fece
tornare indietro la cassetta poi la tirò fuori
-Vado a fare i compiti di là
ok mamma?- chiese. La donna annuì sorridendo alla figlia e la ragazza uscì. In
corridoio si posò la cassetta al petto stringendola “Grazie Naraku… grazie di
cuore”Guardò l’orologio. Le 14.39.
Andò in camera e acciuffò tutti i libri che aveva sulla scrivania e li portò
nella sala e sorridendo accese il caminetto facendolo scoppiettare. Fuori la
pioggia picchiava contro i vetri e lei chiuse gli occhi rilassata quando
improvvisamente il cellulare squillò. Senza nemmeno guardare chi fosse rispose
sicura che fosse Inuyasha –CIAO! Ti sei già svegliato?- domandò sorridendo
-Svegliato!? In realtà
dovrei andare a dormire ma… se proprio proprio, ti chiamo più tardi visto che
non aspettavi la mia chiamata!-
La voce, quella voce, la
voce calda e affettuosa, la voce un po’ ironica, la voce che da sicurezza,
quella voce che si riconoscerebbe tra mille, la voce che ora era a distanza di
centinaia di chilometri da lei, quella voce che adesso le faceva venire le
lacrime agli occhi. Kagome si posò una mano sulla bocca sgranando gli occhi
-T…Tom…?- mormorò incredula
-In carne ed ossa- disse lui
–Beh, non proprio visto che non sono davanti a te… diciamo: in spirito e voce!-
esclamò allegro.
Lei si sedette sul divano
scioccata
-Ma… Tom, lì da te non è…
notte?- chiese
-Le 5 di mattina- confermò
–Comunque: ciao Tom, come va? Anch’io sono felice di sentirti! Non dovevi
disturbarti a chiamarmi a quest’ora tarda sai? Potevi chiamarmi almeno alle 8!
Tanto sarei stata sveglia!- esclamò in falsetto –Oh Kagome, non preoccuparti, è
un piacere sentirti anche per me, non vedevo l’ora! Sto benissimo e anche Eve
non se la cava male, ora infatti sta dormendo, non vorrei svegliarla sai…-
sbottò
-Ops, scusami Tom- disse
–Come te la passi?- chiese
-Come al solito. Hai sentito
Kikyo?- domandò
-No perché? Tanto entro la
settimana torna!- esclamò
-Kagome…- mormorò
-Si?- Silenzio –Tom?-
-Ehm… nulla, lascia stare-
disse –Che stavi facendo?- Lei fece una smorfia di disappunto
-Stavo per studiare- sbottò
-Come sei felice-
-Trovi?-
-Già. Com’è il tempo?- Lei
arricciò il naso e si avvicinò alla finestra
-Pessimo. Diluvia da quando
siamo arrivati questa mattina- disse seccata –Lì?-
-Qua? Non piove, ma c’è
molto freddo- Kagome annuì
-Capisco. Abbiamo visto la
cassetta che ci ha dato Naraku! Prima di partire…- esclamò
-Oh, allora è riuscita a
darvelo in tempo!- esclamò
-Lo sapevi?- chiese
-Certo! Che credi? Guarda
che io e Naraku siamo culo e camicia!- esclamò incrociando le braccia
-Ceeeerto- disse lei
-Inuyasha? Gli altri? Sai
cosa hanno detto i genitori di Kikyo?-
-No- disse scuotendo il capo
–Gli avrà parlato Inuyasha- disse –Gli altri stanno tutti bene. ora staranno
dormendo- disse
-E tu perché sei sveglia?
Non avevi sonno?- domandò
-Si che ce ne ho. Però devo
fare i compiti o non ce la farò mai a farli solo domani-
-Dovevi studiare anche qua-
la rimproverò lui
-Oddio, sembri Sango!-
esclamò –Ero in vacanza!-
-Non eri in vacanza!-
protestò
-Uffa!!!!-
-Beh, ora ti lascio al tuo
studio e io, al piacere puro- disse ghignando
-Maiale- disse lei
-Non fare la furbetta con me
Kagome, credi che io non sappia?- Lei arrossì furiosamente
-E chi ti dice che io abbia…
abbia fatto… quella cosa?- chiese
-Oh, le ultime volte che ci
siamo visti mi sei sembrata più tutto. E poi gli sguardi tuoi e di Inuyasha
facevano scorrere parecchia acqua sotto i ponti- disse malefico
-Oddio… che vergogna! Non
dirlo in giro!!- esclamò
-Ok ok…-
-Ora vado, salutami Eve,
Naraku e Kikyo ok?- Lui rimase in silenzio
-Ok- mormorò –Ciao!-
-Ciao! Ti voglio bene-
-Anche io, bye!-
-Bye!- Riattaccò, sospirò
appoggiando la testa al vetro freddo poi con decisione andò al telefono di casa
chiamando le amiche di classe
Domenica. Ore 5.30
Tom riattaccò e sospirò poi
si girò su un fianco guardando la ragazza dormire placidamente. Le sfiorò il
viso con la punta delle dita e lei rabbrividì aprendo gli occhi
-Scusa, non volevo
svegliarti- mormorò
-Niente- disse lei
avvicinandosi più a lui e appoggiando il viso sulla sua spalla –Hai chiamato
Kagome?- chiese. Lui annuì –Che ha detto?-
-Sta bene, cose così- disse
frivolo. Lei annuì
-Non sa nulla di Naraku?-
domandò
-No-
-Non le hai detto niente?-
chiese lei facendo leva sui gomiti per guardarlo in faccia
-No- rispose
-Ma… Tom… cosa credi che
succederà quando lo scoprirà?-
-Piangerà- mormorò
guardandola e stringendola a se
-Tom…- implorò lei –Dovevi
dirglielo- disse
-Non ne ho avuto il
coraggio, tutto qua-
-Hai detto anche tu che
piangerà- mormorò
-Già- La guardò negli occhi
accarezzandole i capelli –Quando però tu piangi non so mai che fare…- disse
baciandole la fronte alzandole la frangia
-Che farà Naraku? Tu lo
sai?- Lui scosse il capo
-Non si è fatto sentire,
proverò a chiamarlo domani- disse. Lei annuì
-Va bene- mormorò
-Ora dormi amore- disse
spingendola contro il suo petto. Lei si accomodò contro di lui e chiuse gli
occhi cullata dal battito del cuore del suo unico amore.
Sabato. Ore 20.53
Kagome si stiracchio sulla
sedia della sua camera.
Dopo che Tom l’aveva
chiamata aveva chiamato le amiche facendosi dare tutti i compiti poi si era
messa a studiare freneticamente. Quel girono aveva finito Matematica, Storia e
Diritto. Domani avrebbe fatto Italiano e Inglese… ora era decisamente troppo
stanca! Prese il cellulare e si mise prona sul letto mettendo le mani sotto il
cuscino chiudendo gli occhi e sospirò. Si lasciò cullare dal ticchettio
dell’orologio e dopo un tempo che le parve infinito andò in un dormiveglia
tranquillo quando improvvisamente il cellulare squillò impazzito. Kagome saltò
sul letto spaventata e lo cercò a tentoni per poi rispondere assonnata
-Pronto?-
-Ciao angelo-
-Oh, Inuyasha!- esclamò
sorridendo dolcemente
-Che c’è? Non sei felice di
sentirmi?- chiese
-No no… felicissima!-
esclamò convinta
-Allora perché quella voce?-
domandò. Lei si sdraiò
-Nulla… ero nel dormiveglia
quando mi hai chiamato… mi è preso un colpo!- esclamò
-Scusa- mormorò. Kagome
sgranò gli occhi
-Inuyasha ma che dici? Vuoi
farmi cadere un mito?- chiese divertita –Tu che mi chiedi scusa… incredibile!-
-Volevo solo essere gentile-
sbottò con una nota di irritazione. Kagome si more la lingua.
Possibile che non pensasse
mai prima di parlare?
-Perdonami, non volevo
dirlo, davvero. Mi piaci quando sei gentile e mi fai le carezze, quando mi baci
e… e…- Arrossì
-Si?-
-Smettila dai, hai capito!-
-No… credo di no-
-Beh… ecco… quando noi due
facciamo ehm…- balbettò. Lui sorrise
-Ti sto ascoltando- mormorò
-Quando noi due facciamo…
beh, UFFA SMETTILA BESTIONE!!- esclamò nascondendo il viso nel cuscino
-Si, ho capito- Lei sospirò
–Mi stava venendo un movimento che non ti vorrei dire a sentirti dire certe
cose, quindi meglio se cambiamo discorso- disse lui veloce. Lei stupita guardò
il muro
-E adesso che fai?- chiese
–Se trovi un’altra ti ammazzo!- ringhiò furiosa
-Gelosa?-
-Inuyasha… provaci e giuro
su Dio che bacio uno davanti a te- ringhiò con già le lacrime agli occhi
-Provaci e ti riempio di
sberle- Silenzio. Kagome si morse il labbro con gli occhi pieni di lacrime.
Perché succedeva sempre
così?
-Kagome?- Un sussurro –Non
lo farei mai, davvero- Lei singhiozzò
-Nemmeno… nemmeno io- Pianse
-Non starai piangendo vero?
Kagome, non piangere dai… non ti prenderei mai a sberle, sul serio… dai angelo,
cosa posso fare qua da casa mia?- domandò nel panico. Lei sorrise e si asciugò
le lacrime
-Ci sono- disse più calma
-Meno male- disse sospirando
-Ti sei alzato ora?- chiese
cambiando discorso lei
-Più o meno, prima sono
andato a mangiare o rischiavo di morire- Lei sorrise –Preferirei mangiare te
ma… mi sono dovuto accontentare- Kagome sorrise
-Anche io- disse
semplicemente –Io invece ho visto la cassetta di Naraku questo pomeriggio-
disse
-La dovrò vedere, lo farò
domani mattina- disse
-È bellissima- commentò lei
–Poi ho disfatto le valigie, ho studiato- disse seccata poi si illuminò –E mi
ha chiamata Tom!- esclamò. Lui fece una smorfia
-Ah si?- sbottò
-Si… Ma non mi ha detto
nulla di nuovo, mi ha fatto delle domande sul ritorno eccetera e mi ha chiesto
di voi! Il tempo e anche se avevo sentito Kikyo… Poi mi ha anche chiesto cosa
avevate detto ai genitori- disse
-Abbiamo detto loro che si
sarebbe fatta sentire e che aveva perso il biglietto e l’aereo era tutto
occupato- Alzò le spalle lui
-Sai che Tom…-
-La smetti 10 minuti di
parlare di lui?- chiese seccato
-Sorry- mormorò lei
-Comunque… ti va se ci vediamo
domani pomeriggio?- chiese lui. Lei guardò la cornetta
-Domani? Ok- disse –Sei
sicuro che tu non passerai dei guai se qualcuno ci vedrà?- chiese
-No, non dirà niente nessuno
basta che non ci baciamo o abbracciamo- disse –Se ci vedrà per esempio mio fratello…
beh, penserà che sei una delle tante, non che tu lo sia- disse subito
velocissimo. Lei sfiorò il ciondolo tristemente
-Già… lo penserà senz’altro-
mormorò
-Angelo…-
-Dai Inuyasha, non avere
quel tono. Mi dovrò solo abituare alla cosa- disse –Ho un grande spirito di
adattamento io!- esclamò. Lui sospirò
-Troverò il modo- disse. Lei
annuì
-Allora domani dove?- chiese
lei. Annuì un paio di volte poi sorrise –Ok, allora ci vediamo lì alle 16.00-
-Si, buonanotte angelo-
-Buonanotte Inuyasha, ti
amo- disse. Lui sorrise
-Mi sognerai stanotte?-
chiese. Lei sorrise
-Sicuramente- disse –Anche
se mi piacerà molto di più domani quando ti vedrò, finalmente- disse sospirando
-Kagome, ci siamo visti meno
di 12 ore fa- disse ridendo
-Sono troppe- sbottò
-A domani dunque-
-A domani, buonanotte-
-Notte angelo-
-Inuyasha?- mormorò lei
-Cosa?- domandò. Lei esitò
un momento
-Mi dai un bacio?-
-Un bacio?- chiese stupito
-Si, il bacio della
buonanotte!- esclamò. Lui sorrise
-Ok- Lei chiuse gli occhi
mentre lui posava le labbra sulla parte dove parlava. Kagome si leccò piano le
labbra poi sorrise aprendo gli occhi
-Ok, ora buonanotte- disse
-Notte angelo-
-Notte- disse e
riattaccarono entrambi. Kagome guardò ancora il cellulare e gli posò un bacio
leggero.
Si infilò il pigiama poi,
dopo avere salutato i famigliari, si coricò. Prima di spegnere la luce posò un
bacio sulla chiave e sorridendo si addormentò.
ANTICIPAZIONI:
Cosa
succederà all’appuntamento?? Andrà tutto bene?
Salve a tutti!! ah, sono in un ritardo immenso lo so…
intanto comunque BUON NATALE!!!! XD e soprattutto: BUONA FINE SCUOLA!! Grazie
signore. Non trovate che la parola “vacanze” sia bellissima, molto sciolta ed
estremamente eccezionale? Mentre “scuola” c’è quella “scu” che risulta molto
grottesca… Vabbé, lasciamo perdere!!
Allora, tornando alla storia, lo scorso capitolo abbiamo
avuto il ritorno in Giappone dei nostri eroi, ma ora?? Cosa succederà in questo
capitolo? L’appuntamento si risolverà bene o sarà una catastrofe di dimensioni
mega???
Ma prima di iniziare a leggere, rispondo ai commenti ^^
-Fluffy: grazie mille!!!! Ho fatto tardi ad aggiornare, ma
spero di muovermi prima prossimamente!! ^^-
-Inu_Khaggy: ciao Vale!! Sono felice che segui ancora la fic
e che continui a commentarla, spero continuerai!! XD
-Briseis: ciao! ah! Lo sapevo che il seguito era aspettato
impazientemente *_______________* Eh, credo ti piacerà! ^__________^ Ciao, al
prox capitolo!!
-Shiratori_chan: E dici bene cara Shiratori!! Siamo solo
all’inizio *____* ma vedrai!!! XDD BUON NATALE!!
E dopo questi brevi commenti, *____________* BUONA LETTURA!!
Capitolo 2
Appuntamento
Domenica. Ore 10.06
Kagome sbadigliò e si mise
seduta stropicciandosi gli occhi. Si stirò poi si alzò pigramente andando alla
finestra che aprì.
Aveva smesso di piovere
finalmente, l’aria fredda fece rabbrividire la ragazza che però guardò il
paesaggio sorridendo. Il Goshinboku era fiero e le foglie erano piene di
goccioline, il prato, dove lei aveva giocato tante volte da piccola,
risplendeva alla fioca luce del sole…
-Sono a casa- mormorò.
Richiuse la finestra tenendo su le tapparelle e andò all’armadio aprendolo
–Dunque… adesso…- Tirò fuori parecchi abiti poi scelse un paio di jeans e una
maglia verde. Li indossò veloce poi tornò all’armadio –Cosa posso mettermi
oggi?- Si chiese incrociando le braccia “Non che abbia gran scelta” pensò
facendo scorrere le mani sui maglioni. Ne prese uno bianco morbido e lo stese
sul letto tornando al mobile –Troppo freddo per la gonna… jeans? Naaaaa- sbuffò
seccata quando bussarono alla porta –Avanti- disse senza voltarsi
-Sorellina?- Lei si voltò
guardando il fratello in tuta con in mano il robot e nell’altra il telefono
–C’è Sango- disse
-Grazie Sota- disse
prendendolo
-Mamma ha detto di mettere a
posto la stanza e di fare il letto- disse. Lei sbuffò
-Si, va bene- disse. Lui
uscì e chiuse la porta alle proprie spalle. Kagome si appoggiò alla scrivania e
prese il foglietto che le aveva dato Naraku –Si?-
-Ciao dormigliona!- esclamò
la voce dell’amica
-Grazie… immagino che tu ti
sei svegliata alle 8!-
-Naaaa! Ma che dici? Erano
le 8.20!- Kagome fece una smorfia di disappunto –Ho ripassato prima- disse
-Anche io, adesso devo fare
qualche cos’altro, mi manca Italiano e Inglese-
-E ieri hai fatto tutto?-
domandò stupita
-Grazie, ti fidi molto…-
-Studiato tedesco?- chiese
sospettosa
-Ho ripassato si, allora?-
-Ieri mi ha chiamata… ehm…-
-Miroku?-
-Si- disse
-Non puoi parlare di lui ad
alta voce immagino- disse Kagome tristemente
-Ma io sto bene! Benissimo!
Sai, oggi usciamo- la informò allegra
-Allora è possibile che ci
vediamo in giro, anche io e Inuyasha usciamo-
-Fantastico! Sapete che
fate?-
-No-
-Lui mi porta al cinema, in
un bar in centro, a mangiare e poi…-
-Si si… ho capito- tagliò
Kagome –Sarà una giornata fenomenale-
-Esatto-
-Domani devo incontrare il
tipo sai?-
-Tipo?- chiese stupita Sango
-Ma si, l’amico di Naraku.
Dove andrò a suonare in quel bar-
-Ah si! Ne hai parlato con i
tuoi? Cioè,- disse subito dopo –a tua madre-
-Guarda che non mi dà
fastidio parlare del mio papà!- esclamò lei –Comunque no, non ho parlato ancora
alla mamma… glielo dirò più avanti-
-Come a Inuyasha immagino-
disse l’amica
-Già…- mormorò
-Possibile che tu non sappia
risolvere i tuoi problemi subito?- chiese la ragazza
-Problemi? Guarda che io non
ho problemi! Zero!- esclamò
-Si si… va bene, scusami-
disse veloce la ragazza
-Comunque poi mi dirai come
è andata?- volle sapere Kagome
-Ma certo, poi mi dirai
tutto anche tu- concesse Sango
-Ok. Tu che ti metti?- chiese
-Non ci ho ancora pensato-
disse
-Io il maglione bianco…-
-Bello quello, ti fascia
come un guanto. Lo farei sbarellare!- esclamò
-Immagino anche io… ma non
so cosa mettermi sotto!-
-Minigonna- rispose subito
la ragazza
-Sei pazza!? Si muore di
freddo!- protestò –E se torna a piovere?-
-I jeans quelli schiariti
sul davanti?- Kagome andò all’armadio aprendo un cassetto e dopo averci
rovistato tirò fuori i jeans in questione mettendoli vicino al maglione
-Dici che ci sta?-
-Certo!-
-Allora aggiudicato- Richiuse
l’armadio e mise i vestiti sulla sedia guardando fuori –Ecco, le ultime parole
famose- sbottò
-Cosa?-
-Si sta annuvolando ancora!-
sbottò
-Già, che pizza-
-Domani dovremo andare a
scuola con il motoscafo!- esclamò lei esasperata. Sango scoppiò a ridere e un
cellulare squillò improvvisamente -È mio, chi cavolo sarà? Aspetta un minuto
Sango-
-Ok-
-Pronto?-
-Kagome ciao!!- esclamò la
voce
-Sakura!!!- urlò quasi
felice
-Allora sei tornata! Come
va? Il telefono di casa è sempre occupato!-
-Sono tornata si e sono al
telefono con Sango, una amica- disse lei
-Ah, capisco. Senti il
viaggio? Tutto bene?-
-Benissimo, tu?-
-Divinamente. Senti, ti va
oggi se ci vediamo?- Kagome si morse la lingua
-Cavolo Sakura, mi dispiace
da morire… oggi devo uscire- mormorò
-Ah, beh, fa lo stesso-
disse dispiaciuta –Ci vedremo un altro giorno, semmai il prossimo week-end
vieni a dormire a casa mia- Kagome sorrise
-Ok! Sarà divertente!
Porterò un sacco di patatine!-
-E io comprerò un sacco di
nutella!-
-Grande!!!-
-Bene, allora ci vediamo?-
-Si, così decidiamo poi
l’ora-
-Bene, ciao Kagome!-
-Ciao Sakura!- La ragazza
spense il cellulare sorridendo e riprese il cordlex -Sango? Sei ancora lì?-
-Certo!-
-Scusami, era Sakura- disse
-Bene, allora ascolta domani
mattina non arrivare in ritardo! E fai i compiti!- La ammonì
-Si, va bene- disse alzando
gli occhi al cielo –Tu soprattutto non fare la sporcacciona al cinema!-
-La spor…? Kagome! Al cinema
si va per vedere i film!- Le ricordò arrossendo
-Ok ok… poi mi dirai- ghignò
-Ciao depravata-
-Ciao maiala- E misero giù
ridendo. Kagome fece il letto e mise un po’ a posto la camera poi andò al piano
di sotto appoggiando il telefono al proprio posto
-Chi era tesoro?- domandò la
madre prendendo la borsa
-Sango. Dove vai?- domandò
guardandola
-A lavoro- disse
-Ma è domenica!- esclamò
contrariata
-Tesoro, abbiamo bisogno di
denaro… qualche ora in più non mi farà nulla- disse andando alla porta –Aiuta
il nonno al tempio piuttosto. Sota si occuperà di pulire la casa- disse aprendo
la porta e afferrando l’ombrello –Fai da mangiare ok? Io tornerò stasera- disse
-Mamma, io devo studiare!-
esclamò
-Avrai il pomeriggio- disse
la donna
-Io oggi vado via- sbottò
-Kagome, farai uno sforzo in
più se vuoi andare via. Vai ad aiutare tuo nonno ora- disse –Ciao-
-Ciao mamma- disse e la
donna chiuse la porta. Kagome calciò la parete stizzita –Ben tornati a casa!-
ringhiò –SOTA!!!- urlò. Il bambino con la scopa in mano arrivò veloce
-Si?-
-Ascolta, va tu ad aiutare
il nonno- disse prendendo la scopa
-Cosa!? Lavorare al tempio?-
-Si, vai tu. Io pulisco la
casa e dopo faccio da mangiare e mi rintano subito in camera-
-Va bene- il bambino
trotterellò fuori e la ragazza si mise subito al lavoro.
Quando finì di pulire erano
le 12.50
-Mangiare-
Andò in cucina svelta e aprì
il frigo tirando fuori le patate e l’arrosto che mise in forno. Mise a bollire
l’acqua e preparò gli spaghetti che mise poi a cuocere. Preparò la conserva con
il tonno mettendoci qualche spicco di aglio poi pelò le batate e li mise a
cuocere dentro una pentola con del rosmarino. Spense il forno e chiamò i due
uomini di casa che si misero a sedere appena lei ebbe finito di apparecchiare.
L’unico problema era la pasta troppo cotta ma il resto fu un vero successo.
Il nonno si offrì di
sparecchiare e i due ragazzi si diressero in camera dove Kagome iniziò subito a
fare i compiti e a studiare.
Qualche ora dopo la ragazza
si stirò e guardò l’orologio scattando in piedi
-Oh mio Do- scandì bene
avvicinandosi al viso l’oggetto rotondo –Non è possibile che abbia fatto i
compiti fino alle 16.06… no, non è possibile!- esclamò scuotendo il capo
divertita. Guardò la stanza sospirando poi si soffermò ai vestiti sul letto
“Vestiti? Telefonata? Inuyasha? Appuntamento?” Impallidì
–L’APPUNTAMENTO!!- gridò e si vestì velocemente buttando tutto all’aria e si
mise la giacca correndo verso la porta –ESCO- gridò
-Ok. Hai finito i compiti?-
domandò il nonno arrivando mentre lei si infilava le scarpe da ginnastica
-Li finirò stasera, mi manca
poco- Gli scoccò un bacio sulla guancia e aprì la porta
-Sorellina! Prendi
l’ombrello il Meteo dice che pioverà oggi!- esclamò il fratello dal salotto
-Sota, il Meteo dice sempre
un sacco di cavolate! CIAO-
-Torni per cena?- chiese
l’anziano
-Certo, ciao!- E corse via
velocemente “Oddio, mi squarta! Questa è la volta buona…” pensò correndo verso
il luogo dell’appuntamento.
La torre dell’orologio era
un luogo appena spostato dal centro, e non c’era anima viva che non conoscesse
quella vecchia e decadente costruzione che, a parere di molti, prima o poi si
sarebbe schiantata al suolo. Il quadrante dell’orologio era, da tempo immemore,
indietro di un’ora. C’è chi diceva che si era fermato durante la seconda guerra
mondiale, altri, invece, parlavano di un terribile terremoto che aveva fermato
tutti gli orologi e che per ricordare le vittime, solo quello era rimasto
indietro.
Inuyasha aveva voluto
incontrarla lì e Kagome si era trovata d’accordo visto che era lontano da casa
sua e, immaginava, fosse lontano anche dalla casa di lui.
La ragazza gli si fermò
davanti ansimando per la corsa
-Alla buon ora- sbottò lui
guardandola
-Studiavo… le ore sono
passate e non… io…-
-…te ne sei scordata-
concluse lui per lei che arrossì
-N…no…- balbettò
-Bugia Kagome. Ti conosco-
Lei sospirò e annuì –Almeno hai cercato di riparare- disse alludendo alla
corsa. Le si avvicinò di un passo allungando una mano verso la sua guancia
sfiorandogliela. Lei trattenne il respiro qualche secondo e lui si allontanò
bruscamente –Hai sete?- chiese girandosi
-Si- disse lei. Lui le sorrise
-Allora andiamo-
Kagome si incamminò con lui
a fianco e di sottecchi guardò la mano che la sfiorava mentre camminava. Era un
tocco lieve, ma piacevole…
“Accidenti…” pensò
frustrata. Guardò il cielo cercando di non pensare alla mano che prudeva
-Kagome- disse lui intuendo
i suoi pensieri
-Lo so Inuyasha…- Gli
sorrise –Troveremo un modo, me lo hai promesso-
-Si, te lo giuro- confermò
sicuro.
Entrarono in un piccolo bar
particolarmente accogliente e lui si avvicinò ad un tavolino togliendosi la
giacca, l’immancabile giacca di pelle.
Lei lo ammirò.
I jeans neri, la maglietta
griffata D&G che lo fasciava come un guanto… un vero schianto!
Inuyasha si sedette e fissò
lei ancora in piedi
-Non ti siedi?- domandò. Lei
sbatté le palpebre
-Certo- Si sedette e si tolse
la giacca appoggiandola allo schienale e si guardò intorno curiosa.
Inuyasha l’aveva proprio
portata in un bel posto: i muri erano color crema e la stanza era decorata con
piante e fiori, i tavolini circolari erano distanziati l’uno dall’altra di una
sessantina di centimetri, sicuramente erano in noce come il bancone dove,
dietro di esso, una ragazza diede loro benvenuto avvicinandosi e mettendo in
mostra l’uniforme azzurra.
Come si faceva a indossare
certe cose con un freddo di quel genere?
Kagome era davvero
sconcertata e probabilmente anche Inuyasha visto come fissava stupito la
ragazza
-Cosa posso portarvi?-
domandò cordiale la ragazza allungando due menù dalla copertina bianca
-Un caffè lungo- disse lui
senza neppure guardare il menù. Kagome curiosa lesse il menù interessata poi
sorridendo lo richiuse porgendolo alla donna
-Cioccolata alla nocciola
bianca- disse
-Arrivano subito- disse
allontanandosi facendo ondeggiare la minigonna.
Kagome scosse il capo
-Sono completamente fuori di
testa!- sbottò –Non credi?- Si concentrò sul ragazzo e arrossì –Che c’è? Perché
mi fissi?- domandò a disagio. Lui appoggiò il mento sulle nocche
-Ti sta bene il maglioncino-
disse piano –Proprio bene- Kagome annuì
-Grazie-
In effetti lo aveva scelto
quasi apposta! Dopotutto serviva per metterle in risalto le curve!
Lui allungò piano la mano
mettendole a posto la collana con la chiave sfiorandole il collo, con il
pollice sfiorò la mandibola e con l’indice le toccò la guancia, le toccò il
labbro e si protese verso di lei
-Eccomi qua!- esclamò la
cameriera arrivando con il vassoio in mano. Lui si allontanò velocemente
guardando interessato la tazzina del caffè davanti a lui. Kagome arrossì
leggermentee guardò il ragazzo
mescolare la sua bevanda distrattamente. La ragazza si leccò le labbra e sfiorò
una gamba con la sua. Lui la guardò e intrecciarono le gambe dolcemente
-Io ce la faccio Inuyasha-
disse –Ma tu?-
Uscirono verso le 17.00 e
quando la donna diede il conto ai due Kagome avrebbe voluto felicemente
sprofondare: proprio un bar d’oro la doveva portare quel cretino? Inuyasha, per
fortuna, si era offerto di pagare altrimenti… addio paghetta!!
-Che hai Kagome?- domandò
lui con leggerezza
-Nulla- rispose lei senza
guardalo. Lui ghignò
-Voi proletari non potete
permettervi certi lussi?- Lei fece una smorfia senza rispondere.
In centro guardarono le
vetrine poco interessati. Kagome si fermò davanti a una di esse contemplando un
abito nero e lui la guardò attraverso il vetro mentre i passanti intorno a loro
parlavano continuamente muovendosi meccanicamente
-Kagome?-
-Cosa?- sbottò lei
-Te la sei presa per quello
che ho detto prima?- chiese
-No- Lui la contemplò
-Invece si che te la sei
presa-
-No- rispose con più
fermezza lei
-Allora dimmelo in faccia-
Lei continuò a guardare la vetrina e lui sbuffò –Dai vieni, andiamo avanti- Lei
lo guardò e si incamminò.
Inuyasha guardò il vestito e
riflesso nello specchio vide due fidanzati seduti su una panchina che ridevano
tenendosi per la mano.
-Inuyasha?- disse lei poco
dopo affiancandolo –Passiamo per il parco?- Lui la guardò
-Ok- concesse
-Un po’ di allegria ci farà
bene- disse lei quando arrivarono indicando i bambini che giocavano. Lui fece
una smorfia
-L’ultima volta mi sono
sfiancato, non vorrai farmi giocare di nuovo con loro vero??- chiese
terrorizzato sedendosi su una panchina. Lei gli si sedette a fianco e ghignò
-Ma noooo, che dici?-
-Kagome, ti ammazzo-
-Come sei- sbottò
guardandosi intorno –Io scherzavo. Lo sai che anche Sango e Miroku sono
usciti?-
-Ah si?- chiese disinteressato
-Già, Sango mi ha detto che
l’avrebbe portata al cinema. Sai, stanno dando un bel film… ti va se andiamo a
vederlo?- chiese. Lui la guardò
-Se è un film d’amore
scordatelo- Lei fece una smorfia e appoggiò il mento sul palmo della mano
-Ma che gentile che sei!!!-
-Io, sono gentilissimo-
disse sicuro
-Come un fiore- lo derise
lei
-Tu invece sei dolce come il
miele-
-Mh, buono il miele- disse
lei sorridendogli
-Preferisco te- Lei si
azzittì e lui guardò il cielo –Ahhh, si sta annuvolando! Verrà a piovere-
sbottò
-Scherzi!? Sono appena le
18!- disse prendendogli il braccio –Non andiamo a casa vero?-
-Hai l’ombrello?- Kagome si
morse la lingua: perché non aveva ascoltato il suo fratellino dolce e gentile??
-No- mormorò tristemente
-Neppure io- disse sospirando
–Facciamo una cosa, ti accompagno a casa ok?- Si alzò e le porse la mano che
lei prese alzandosi e si incamminarono mentre lei gliela stringeva
-Inuyasha… se ci vedono…-
-Solo fino alla fine del
parco- disse. Lei annuì.
Perché il parco era così
piccolo?
Lui le lasciò la mano appena
raggiunsero la strada e incominciarono a incamminarsi
-Se vuoi, domani ti passo a
prendere, andiamo a scuola insieme, che dici?- chiese lui. Lei lo guardò con
uno sguardo indecifrabile
-Con la moto? Con tutti i
COBRA al tuo seguito? In ritardo?- domandò
-Ehm… no…- disse poco
convinto
-Il tuo no, è un si
immagino- disse lei
-Già- mormorò
-Mi spiace, vado a piedi-
disse lei
-Perché?- chiese. Lei
incrociò le braccia e lo fissò fermandosi
-Uno: odio le moto. Due: i
COBRA sono la cosa più stupida di questo mondo e non voglio essere mescolata
con le tue vecchie e passate sciacquette- E detto questo lo fulminò –Terzo: non
posso assolutamente arrivare in ritardo dopo una così lunga assenza- concluse
–Comprendi?- Lui fece una smorfia
-Perché odi le moto?- Lei lo
guardò
-Vorrei evitare di parlarne-
disse gelida –Ci possiamo vedere per la ricreazione, che dici?- domandò
dolcemente. Lui annuì spiazzato dal cambiamento di tono poi disse offeso
-I COBRA non sono una cosa
stupida! E non sarai mai mescolata alle mie… ehm…-
-Povere fanciulle che tu hai
circuito- Lui la fulminò –Non guardarmi così, è la verità- disse
-Poi- disse lui –anche se
arrivi in ritardo chissenefrega, arrivi con me e nessuno ti dice nulla!-
esclamò
-A me dà i nervi che i prof
facciano preferenze quindi, io arriverò all’orario prestabilito e tu se vuoi
farlo dimmelo che ti aspetto altrimenti…- Lui incrociò le braccia –E poi i prof
ti temono, io non voglio essere temuta da nessuno! Nelle scuole ci si va per
essere tutti uguali!- esclamò
-Non è vero- disse lui
subito
-Si che è vero- sbottò
-I ceti valgono parecchio!
Infatti io me la sono sempre cavata!- esclamò. Lei lo fissò truce e ferita
-CETI!? CETI!? MA CHE
DIAVOLO DICI IDIOTA???- sbraitò lei –Non esistono solo i soldi e credevo di
avertelo fatto capire!! Non bastano dei diamanti o l’oro! L’importante è che ci
sia amore e fiducia!!- gridò stringendo i pugni
-Ehi! EHI! Ma che diamine dici ora!?
Ti è dato di volta il cervello!?- Gli occhi di lei si fecero lucidi
improvvisamente e fece un passo allontanandosi da lui –Kagom…?- mormorò lui
-SEI UN CRETINO! TI ODIO!-
urlò e corse via piangendo. Lui stupito la guardò allontanarsi. Quando fu
rimasto solo, e le persone avevano ricominciato a camminare, sbatté le palpebre
più volte confuso
-Ma che cosa ho detto!?!?-
Sango scoppiò a ridere
sedendosi sulla moquette vicino al mobiletto dove sopra ci stava posato il
telefono nero.
Era ormai 10 minuti che
l’amica l’aveva chiamata raccontandole quello che era successo il pomeriggio e
ora stava sproloquiando contro il ragazzo furibonda.
Sango ridendo giocherellò
con il filo attorcigliandolo ascoltando l’amica
-…ti pare!? Come diavolo può
dire certe cose?? Ma si sente!? Eh?? Si
sente??????- domandò furiosa.
Come se lei potesse
risponderle poi…
-Eh si- disse
-I soldi! Ecco di chi è
innamorato! Dei soldi! Della sua fottutissima moto! Dei COBRA! Del potere!
Vaffanculo! E poi dice che contano di più i soldi che i sentimenti… Sango ma mi
ascolti!? MI ASCOLTI!?- sbraitò –Dammi man forte, dì che ho ragione!-
-Kagome… che ti devo dire…
ma ascolti quello che dici? Come puoi pretendere che cambi da un giorno
all’altro eh?-
-Non voglio che cambi- disse
turbata l’amica.
Sango sorrise: quando voleva
Kagome era proprio strana
-Lo so, capisco ma… Inuyasha
ha vissuto 18 anni della sua vita fregandosene di tutti, vivendo nel lusso
totale, dove tutti gli davano ragione ad un suo piccolo cenno, dove era viziato
e lodato, dove gli hanno messo in testa che lui era superiore a tutti e che
tutti baciavano il terreno su cui lui camminava… insomma, non può correggersi
da un giorno all’altro no?-
-Voglio che mi rispetti, è
diverso- mormorò Kagome –Io non sono del suo nobilissimo ed elevatissimo ceto…
se ne voleva una alla sua altezza poteva evitare di mettersi con me!- sibilò
-Ma all’amore non si comanda
Kagome!- esclamò Sango esasperata
-Lo so benissimo! Altrimenti
non mi sarei mai innamorata di un idiota tale! Ti pare? E tu invece non ti
saresti innamorata di Miroku! Ah! Sarebbe tutto più semplice!- Sango scosse il
capo
-Lasciamo stare. Domani fa
la pace con Inuyasha e digli semplicemente di contenersi solo un po’ poi…- Alzò
le spalle
-Lo farò- disse Kagome
–Grazie Sango-
-Nulla…-
-Tu tutto ok?-
-Io? Benissimo!-
-Bello il film?- chiese
Kagome. Sango arrossì
-Ehm… si…- disse nervosa
-Di che parlava?-
-Da spiegare è complicato-
disse. Kagome restò un po’ in silenzio
-Cosa avete fatto nel cinema
se ci siete andati?-
Fregata
-Kagome posso spiegartelo
domani??-
-Ok ok... non scaldarti… -
-Va a studiare piuttosto!-
esclamò seccata
-Finito! Bleh!- esclamò
-Naaaaaaaa. Domani non aspettarmi
ok? Vengo con Miroku- disse
-E rischi di arrivare in
ritardo??- domandò sorpresa Kagome
-Ho detto che se non c’è
all’ora stabilita non gli parlo per due giorni quindi…-
-Ottimo- sbottò sarcastica Kagome
–Ci vai… in moto immagino- mormorò. Sango restò in silenzio
-Si- rispose infine
-Capisco-
-Non mi accadrà nulla!-
esclamò Sango
-Lo immagino, non
preoccuparti- disse sorridendo –Vado, sono stanca- disse
-Ok. Notte-
-Notte. A domani-
-Si- Riagganciarono
Sango chiuse gli occhi
appoggiandosi contro la parete
-SORELLAAAAA!-
-Che c’è Kohaku?- domandò
quando lo vide arrivare
-Domani andiamo a scuola
insieme?- chiese. Lei gli appoggiò una mano sul capo
-Un altra volta. Domani
mattina non posso- Lui fece una smorfia
-Ok-
Kagome prese il cell e
scrisse un messaggio lentamente
Ciao, scusami per oggi
Sei arrabbiato?
Ti va se a ricreazione ci vediamo sulla terrazza
dove ci siamo visti la prima volta?
Così ne parliamo…
Ti amo ancora moltissimo!
Kagome
Lo guardò e lo inviò aspettando una
risposta che sperava positiva. Il cellulare infatti squillò e la risposta
positiva c’era ma… tutto qui
Ok
Inuyasha
Kagome sospirò sconfortata.
Era decisamente arrabbiato…
ANTICIPAZIONI:
Il ritorno a scuola è terribile, Kagome si sente schiacciata completamente.
Farà pace con Inuyasha? Sango arriverà a scuola tutta intera e farà mai
amicizia con i “temibili” COBRA??
Salve a tutti/e!!! Com’è andato il Natale?? Io mi sono
divertita da morire con mia nonna sclerata… mia madre che dava
di matto con mia zia… ^^-
AHAHAHAH!
Ma non siamo qua per parlare di questo =_= vi risparmio la
noia totale! Comunque, spero che questo capitolo vi piaccia almeno la metà di
quanto piace a me questo e il prossimo capitolo (vedi Anticipazione a fine cap)
XD
E ora, il mio angolino preferito, ma soprattutto, il VOSTRO
angolino!! ^.^
Lala_g: Ma naturalmente no!!! La tranquillità non fa parte delle
mie storie >_____________
Inu_Kagghy: vedrai!! XD Comunque verrai accontentata!!! La
pace la faranno e… ci sarà qualcosina di più!! ^//////^ NON QUELLO CHE CREDI!!
Comunque sono contenta che lo scorso cappy ti sia piaciuto così tanto, sul
serio! Spero ti piaceranno in ugual modo i prossimi, ma intanto questo!!! (a
proposito, forse non te ne sei accorta ma le tue rec me le stai mandando tutte
due volte ^.^)
Stìhiratori_chan: (se è in francese è Bonjour ^^) BONJOUR!
Allora, lo ammetto, Inuyasha è parecchio… demente… e non sai quanto peggiorerà
in futuro!!! Fidati se ti dico che sei nella mia stessa situazione in fatto di
ragazzi… anche se io ci sono da tutta la vita più o meno!!!
^___________________^ E poi per il fatto che Kagome non lo molla è chiaro: è
troppo cotta! E poi è un difetto di Inuyasha e non lo può piantare per un suo
difetto, non trovi? ^^
Topolina: ciao! sono contenta che ora la riesci a leggere
XD!! L’inizio è ottimo lo so e spero migliorerà ancora di più (anche se ammetto
che ho il blocco dello scrittore per l’inizio della terza parte. Vi
pareva!?!?)!!!!!!!!!
Yuling-han: grazie per gli auguri di Natale!! Grazie per il
complimento! (inchini vari a destra e a manca) Sono felicissima che ero attesa
così impazientemente ^____________^!!! (chissà se anche alla fine della seconda
parte sarà così =_= me dubita)! XDXDXDXDXD Mi raccomando di leggere anche
questo bel capitolo ok??
Bene, fine finish adié! Al prossimo capitolo!!! Baci bacini
bacetti e un grande abbraccio a tutti XD
Capitolo 3
A scuola
Lunedì. Ore 7.30
Kagome si sedette sul
portabici coperto lanciando uno sguardo sconsolato alla scuola. Il via vai dei
ragazzi che si salutavano era quasi soffocante. Non poteva credere che tutti
fossero felici in quella giornata grigia e… tetra.
Una pioggerellina fitta
cadeva dal cielo plumbeo e un vento gelido muoveva i rami spogli degli alberi:
una visione davvero raccapricciante!
Il ritorno in Giappone era
stato davvero pessimo, non c’era che dire…
Seccata la ragazza riaprì
l’ombrello che la madre le aveva messo in mano a forza e si diresse all’entrata
della scuola chiedendosi se anche con la pioggia i “tremendi”e i “terribili” COBRA avrebbero osato venire
in moto.
Dubitava, ma non si poteva
mai dire conoscendo il “gran capo”!
Raggiunse la classe ed entrò
con un sorriso forzato dando il buongiorno e quasi in contemporanea le ragazze
la accerchiarono mentre lei si sedeva al proprio posto vicino alla finestra. Le
ragazze iniziarono a parlare a raffica ma Kagome non era proprio dell’umore
adatto
-Kagome! Che bello che sei
tornata!-
Leccaculo
-Com’è andato il viaggio?-
Come doveva andare secondo
te, imbecille?
-È vero che con te e Sango
c’erano due COBRA??-
Logico, ogni loro discorso
includeva quella parola. Bocciate e Secchione comprese!
-E Sango dov’è?-
Che te ne frega??
-Hai trovato l’amore là ad
Amsterdam?-
E se anche fosse?
-Ah, perché? Siete state ad
Amsterdam?-
Ma dove vivi?
-Visto come piove? È da due
giorni che non fa altro! Da quando abbiamo fatto Sabato il tema di Italiano!
Sarà un segno…-
Mi credi cieca?? Ah, piove
da quando sono tornata, sarà un segno del mio rapporto con Inuyasha!
Kagome mentre pensava ciò
sorrideva meccanicamente annuendo alle stupide domande che le compagne le
rivolgevano e parlando poi sulle lezioni della mattinata.
Le stava venendo mal di
testa, un tremendo mal di testa, e ciò significava che il suo umore stava
andando pericolosamente sotto il basso, giusto qualche metro sotto terra!
Un improvviso rombo di moto
fece accadere diverse cose contemporaneamente: il vociare delle ragazze smise
improvvisamente; tutti gli sguardi caddero nel cortile della scuola, vicino
all’entrata; un fuggi fuggi generale degli studenti fece venire un massone
davanti alle porte che si diradò in brevissimo tempo lasciando il cortile con
due dita d’acqua, deserto; il buonumore di Kagome, mentre 4 moto si fermavano
rombanti in mezzo alla piazzetta, cadde verso il basso in modo spropositato
mentre il ricordo del giorno prima le faceva venire la nausea. Comunque, riuscì
ad alzare lo stesso le sopracciglia mentre le ragazze sospiravano
“Me lo dovevo immaginare
che, per sembrare più temerari di quello che in realtà sono, sarebbero venuti
con la moto… ma accidenti Sango!” esclamò mentre una ragazza scendeva da una
moto. L’avrebbe riconosciuta tra mille! “Un po’ di buon senso!”
6 persone con il casco si
allontanarono di qualche passo dalle moto chiacchierando e poi allontanarsi
lasciandole in mezzo al cortile
“Tipico anche questo…
bentornata a casa Kagome!” pensò lei acida mentre seguiva con lo sguardo
Inuyasha che si bloccò improvvisamente alzando lo sguardo verso di lei.
Si guardarono a lungo poi
lui alzò la mano e i gridolini eccitati si confusero nell’aria mentre lei si
allontanava di qualche passo dalla finestra
-Oddio! Ci ha salutate!-
-Chissà, forse guardava me…-
-Scherzi!? Massimo guardava
me!-
-E se gli chiedessi di
uscire??-
A quelle parole lo stomaco
di Kagome fece una capriola
-Dicono che è molto gentile,
non credo rifiuterà!- esclamò
-E chi lo dice?- domandò
Kagome
-Ma chi è stata con lui, no?
Le sue “proprietà”!-
Quello era davvero troppo…
Kagome si allontanò con gli
occhi lucidi pronta a piangere
-Tu Kagome che dici? Visto
che ci sei stata per due settimane avrete fatto amicizia no? Me lo presenti?-
chiese la ragazza avvicinandosi. Lei si schiarì la voce
-Non siamo diventati molto
amici…- mormorò
-Oh, che peccato- disse
delusa e tornò dalle amiche.
Kagome allungò la mano per
aprire la porta quando essa si aprì e una Sango con un sorriso da orecchio a
orecchio entrò quasi saltellando per la felicità. Troppo occupate a parlare di
Inuyasha le ragazze non si accorsero della nuova venuta che salutò Kagome
-Buongiorno- disse sorniona
-Giorno- borbottò
-Bella mattinata vero?-
Kagome alzò il sopracciglio e passò lo sguardo da lei alla pioggia che non
accennava a smettere poi tornò all’amica
-Se lo dici tu…-
-Ah, che mezz’ora
fantastica! Ho conosciuto i membri dei COBRA sai?-
-Che fortuna…- sbottò
-Sono molto simpatici sai?
Un po’ strani… ma Rin è fantastica! Siamo già ottime amiche!-
-Ah si?-
-L’ho invitata a pranzare con
noi due- disse
-COME?- strillò quasi. Il
pranzo a scuola era il loro momento! Era sacro!!
-E i ragazzi si sono uniti a
noi, non c’è nulla di male vero?- Kagome strabuzzò gli occhi sbalordita
-Co… come… diavolo…?-
-Non è un problema vero?-
chiese lei guardandola turbata. Kagome feceuna smorfia
-Ma certo che no! Fa pure
come ti pare!- sibilò. Sango incrociò le braccia
-Si può sapere che hai? Hai
ingoiato un piano??- domandò ironica. Lei fece una smorfia e si girò verso le
compagne
-C’è Sango!- Tutte si voltarono
di colpo verso l’amica e corsero verso di lei
-Sango!!!- esclamarono
mentre Kagome si sedeva al suo posto con una gran voglia di rompere qualche
cosa.
Perfetto, ottimo! Una
notizia peggio dell’altra non c’era che dire!
-Senti Sango… ma sei venuta con
i COBRA?- domandò all’improvviso una delle Secchione
-No, mi ero formata dai
professori un momento in sala insegnanti- rispose sicura
-Ah, hai studiato per oggi?
Devono tutti finire il giro- commentò. Kagome fece una smorfia
-Oh si… ho studiato, non sono
preoccupata- disse mentre la campana suonava. Tutti tornarono ai loro posti e
si alzarono all’arrivo della prof di Tedesco che si sedette iniziando a fare
l’appello. Quando arrivò al nome di Kagome le due si scrutarono poi la donna
concluse chiudendo il registro
-Molto bene ragazzi, come
sapete oggi devo finire il giro di interrogazioni…- Posò lo sguardo su Kagome
che comprese al volo chiudendo il libro. La donna allargò il sorriso con negli
occhi già il 2 del voto e accavallò le gambe –Visto che ha già capito signorina
Higarashi, può onorarci della sua presenza dopo ben 2 settimane della sua
sfavorevole assenza?-
“Troia” Kagome comunque
sorrise –Ma certo prof- disse
-Prego dunque- disse
incitandola a raggiungerla alla lavagna.
La sfortunata si alzò dal posto
e ringraziò il cielo che la sera prima, prevedendo l’interrogazione, aveva
ripassato tutto per l’ennesima volta sperando, più che altro, che le fosse
servito a qualche cosa
-Vuoi una mano?- mormorò
Sango. Kagome la fulminò e raggiunse la prof.
Durante l’interrogazione non
guardò mai dalla parte della amica come faceva praticamente ogni volta che era
in difficoltà e rispose correttamente a quasi tutte le domande che la prof le
fece fino al suono della campana che, grazie a Dio, indicava la fine di quell’ora.
La ragazza guardò deliziata la faccia stupita e leggermente infuriata della
prof mentre dai suoi occhi il 2 sbiadiva sempre di più
“Questa volta non puoi darmi
sotto il 6! Ti ho fregato, na na na!” La prof la gelò con lo sguardo e aprì il
registro prendendo la biro
-La prossima volta che la
dovrò interrogare… aspetterò che lei faccia un altro viaggio chissà dove-
sibilò gelida
“Molto umano da parte sua”
pensò Kagome mentre guardava la prof scrivere un minuto (chissà, forse sperava
che sparisse) 7½e tornò al posto con
l’umore notevolmente migliorato
-Complimenti- disse sorpresa
l’amica
-Grazie- sbottò fissando la
prof uscire rigida “Almeno ho rovinato a quell’arpia la giornata!”
-Senti Kagome, se è per il
pranzo…-
-Non è il pranzo- disse
veloce lei
“Si invece” –Se è per il
pranzo…- continuò -…lo posso annullare! E poi ti do l’occasione di parlare con
Inuyasha! Dovete chiarirvi no?- Kagome guardò che nessuno avesse sentito poi la
guardò
-Già- disse
-È’ per Rin?-
-Ma che centra quella!?
Manco so chi è!-
-La fidanzata di Koga,
Kagome- disse come se fosse ovvio Sango. Kagome distolse lo sguardo furibonda
-Grazie mille- grugnì
-È perché sono venuta in
moto?- domandò improvvisamente. Si guardarono a lungo mentre la prof entrava
-No, non centra nulla la
moto- disse –Ora basta, c’è lezione- disse alzandosi per il saluto –Oggi mi
gira così, è il tempo che mi innervosisce- disse. Sango sospirò senza crederle
affatto.
La campana suonò e le due
ragazze si alzarono prendendo il pranzo
-Essendo che diluvia fuori,
abbiamo pensato tutti di andare nella vecchia aula di Chimica. Non c’è mai
nessuno e loro vanno sempre là- disse uscendo.
Kagome alzò le spalle: che
prospettiva orribile… pranzare con i COBRA… conoscere i COBRA… quella non
poteva essere una giornata peggiore! Si rallegrò un pochino al pensiero del
pomeriggio. La ragazza si fece trasportare dall’amica fino ad un’aula vecchia e
completamente disordinata e quando aprì la porta erano già tutti lì
-CIAO!- esclamò Sango
sorridendo mentre tutti le fecero un cenno –Ho portato Kagome come promesso!-
Si mise seduta vicino a Miroku mollandola davanti alla porta con una grande
voglia di fuggire –Vieni?- domandò. La fissarono e Kagome velocemente si mise
tra lei e Inuyasha che si guardarono
-Oh, ecco la ragazza che ha
fatto completamente rimbambire Inuyasha! Ti faremo una statua!- esclamò un
ragazzo vicino a una ragazza più o meno della sua età. Kagome li guardò: il
ragazzo aveva due bellissimi occhi azzurri risaltati dai capelli lunghi neri
raccolti in una semplice e pratica coda, la ragazza invece aveva dei semplici
occhi neri e i capelli erano raccolti in una buffa coda sulla sinistra
-Koga, non rompere i
coglioni- intimò Inuyasha
-Forse è meglio presentarci,
che dite?- domandò Rin guardando i ragazzi che rimasero zitti. Alzò gli occhi
al cielo –Quando avrò da voi una lunga risposta esauriente… credo verrà il
diluvio universale- Sorrise e guardò Kagome –Io sono Rin la fidanzata di Koga-
disse indicando il ragazzo su cui era seduta
-Piacere, sono Kagome
Higarashi- disse lei
-Lui invece è Sesshamaru, è
il fratello maggiore di Inuyasha- disse e lei lo guardò. Una coltre di neve
passò sulla sua schiena e distolse veloce lo sguardo
-Piacere- mormorò
-Ah, non avere paura di lui…
è solo la prima impressione che lo fa sembrare un cubetto di ghiaccio- scherzò
Rin –Vero Sessho?- ghignò lei facendo scoppiare a ridere tutti tranne la povera
Kagome che ormai era allo stremo
-Chiamami ancora così e ti
riempio di sberle- ringhiò lui
-Ehi! Stai parlando con la
mia ragazza!- esclamò Koga corrugando le sopracciglia minaccioso
-Vuoi farmi paura??- chiese
Sesshamaru alzando la manica
-E tu che vuoi fare?
Batterti con me??- chiese alzandosi
-Puoi ben dirlo!- esclamò.
Kagome alzò un sopracciglio guardando Sango che era scioccata
-Scusali…- mormorò una voce
al suo orecchio facendola girare
-Non sono fatti miei se si
ammazzano Inuyasha- disse lei –Non devi scusarti- sbottò
-Non si ammazzano, si
parlano nella lingua comune dei cazzotti- disse alzando le spalle
-Si, come ti pare- sbottò
-Ce l’hai con me per ieri
vero?- Kagome restò in silenzio
-No-
-Io credo di si- Lei lo
guardò male
-Il mio no, si sta
trasformando velocemente in un si. Ti avverto- disse lei seccata
-Non puoi chiedermi di
pensarla diversamente dopo 18 anni!- Si guardarono
-Io non voglio che la pensi
diversamente!- esclamò irritata –Voglio che la smetti di ricordarmi che io non
sono del tuo… elevatissimo ceto!- Li guardarono
-Sto cercando di comportarmi
decentemente… sto cercando di adattarmi al tuo carattere!- Kagome si alzò in
piedi irritata fulminandolo
-Non voglio che ti adatti!!
Perché per una volta non mi vuoi capire!?- gridò. Si guardarono poi sospirò
–Come mi immaginavo venire qua è stata una pessima idea…- Fece una smorfia e si
voltò verso l’uscita –Scusate- Uscì sbattendo la porta. Sango sospirò
-Inuyasha… possibile che tu
sia sempre così… così… così?- domandò. Miroku annuì
-Certo che te le vai a
cercare- disse lui indicando la porta –Và!- ordinò. Inuyasha sbuffò sonoramente
e uscì seguito dallo sguardo indecifrabile di Sesshamaru che poi lo posò su
Miroku che corrispose –Sango, aspettami un minuto- disse e fece cenno a
Sesshamaru di allontanarsi con lui. Lei li guardò allontanarsi di qualche metro
ma non riuscì a sentire che si dicevano –Dimmi pure- disse
-Lo sa? Dico, Higarashi- Miroku
scosse il capo e Sesshamaru alzò il sopracciglio –E quando intende dirglielo?-
chiese. L’amico lo scrutò
-Sesshamaru, non
immischiarti nelle questioni di tuo fratello!- esclamò –Non combinare casini
come tuo solito- Lo ammonì. Sesshamaru fece una smorfia
-Sono preoccupato per mio
fratello- sbottò
-Si certo, come no! Credi
che non sappia che tu sei il figlio illegittimo?- sbottò -È Inuyasha che
erediterà tutta la parte grossa proprio perché lui è legittimo! Tu non vedi
l’ora di vendicarti e rifarti agli occhi di tuo padre!- esclamò
-Sei completamente
rincoglionito??- sibilò Sesshamaru -È vero, sono un figlio illegittimo che mio
padre ha avuto con una donna un anno prima che nascesse Inuyasha da Izayoi che
poi morì… ma questo non significa che io…-
-Credi davvero che non ti
conosca?- Miroku lo avvicinò a se prendendolo per il colletto –Ti avverto, e
non scherzo, fa del male a Kagome, toccala solo con un dito… e vado a
spifferare tutto ciò che le farai a paparino tuo e a Inuyasha e non credo che
ti piacerà ciò che succederà dopo, vero?- Sesshamaru lo colpì ad una mano
allontanandolo da se
-Non toccherei mai, una
stracciona… dovresti sapere anche questo- sbottò –Quindi non preoccuparti, non
le torcerò un capello- sibilò
-Bene- Miroku lo sorpassò e
prima di sedersi gli disse –Inuyasha si fida di te e di noi, per questo ci ha
detto di Kagome… non minargli quella fiducia- disse. Sesshamaru capì al volo
-A nostro padre non
interessa con chi ce la spassiamo- sbottò –Ci ha sempre insegnato però che i
soldi sono importanti più di qualunque altra cosa o donna…- precisò -di
conseguenza se io ho il denaro… non mi interessa un tubo di Inuyasha e se
quella piccola pezzente soffrirà- Miroku alzò un sopracciglio
-Allora attento che quei
soldi non volino via- minacciò e si risedette vicino all’ignara Sango che gli
sorrise
-Problemi?-
-Assolutamente- sorrise lui
dandole un bacio sulla guancia.
Kagome sospirò appoggiandosi
alla ringhiera del tetto lasciando che la pioggia le bagnasse il volto
-Dio che stupido… stupido
stupido stupido!- Sorrise –Ma che dico? Sono fuori? La demente sono io, non di
certo lui…-
-Su qualche cosa siamo
d’accordo- Lei si voltò
-Ciao Inuyasha- disse lei
-Tu buscherai un raffreddore
se resterai sotto la pioggia- Lei sorrise
-Da quando usi termini così…
complicati?- Lui alzò le spalle accendendosi una sigaretta
-Rientriamo?-
-Non si può fumare dentro la
scuola-
-Chissene- Lei fece una
smorfia
-Certo, me lo dovevo
immaginare- sbottò e sorrise ironica voltandogli le spalle –Entra pure se hai
timore per la tua salute, caro- Lui fece una smorfia
-Cos’è, una battuta angelo?-
Lei si morse le labbra –Kagome guardami- Lui le prese le spalle voltandola
verso di lei –Non sai… non ti immagini quanto mi spiace per questa situazione…
lo so che è colpa mia… io…- mormorò lui incatenando lo sguardo con il suo. Lei
si morse le labbra
-No Inuyasha, ascoltami ti
prego- Gli prese il viso tra le mani –Io ti amo, davvero! Ti amo da morire! Ma
ascoltami: non ti chiedo di cambiare, non ti chiedo nulla, non voglio i salti
mortali da te. Vorrei che tu mi dessi un po’ di fiducia, vorrei essere certa
che tu… non mi tradirai, capisci? Vorrei che tu mi trattasti alla pari e non
come “la ragazza di basso ceto” mi capisci?- Lui annuì
-Non ti ho mai trattato
così- borbottò
-Oh Inuyasha… tutto ciò che
dici e che fai lo dice! E fa male! Anche ad Amsterdam era così! Ma là… là
almeno potevo prenderti per mano, potevo baciarti in pubblico e il dolore al
petto se ne andava! Qua non potrò farlo spesso come hai detto tu… quindi ho
bisogno di parole, ho bisogno di sicurezza dall’uomo che amo!- Lui stupito la
guardò poi sorrise e le accarezzò la guancia
-Non ti tradirò, mi fai
stare bene angelo… mi fai sentire un uomo!- esclamò –Voglio che ti fidi di me e
anche io lo voglio fare. Ti prometto che cercherò di essere meno ossessivo e
possessivo ma tu…- Abbassò gli occhi –tu… giurami che non guarderai nessun
altro ragazzo in quel modo. Giuralo o divento matto!- esclamò. Lei lo abbracciò
-Ti amo- Lui la strinse
baciandola e lei felice lo strinse a se –Lo giuro- mormorò. Lui sorrise e si
allontanò un poco prendendole la mano
-Molto bene angelo… abbiamo
fatto pace ora?- chiese. Lei sorrise radiosa
-Si!-
-Allora dobbiamo andare… ti
accompagno in classe ok?- Lei annuì e entrarono a scuola bagnati come pulcini.
Prima di entrare però nella sua classe Kagome lo fermò e lui la guardò
interrogativo. Lei evitò il suo sguardo
-Giura anche tu- mormorò lei
-Cosa?-
-Giura che non guarderai
nessuna ragazza al di fuori di me in quel senso, anche maschio per piacere-
aggiunse ironica. Lui fece una smorfia disgustato
-Bleh! No!-
-A parte gli scherzi...
giura- sbottò avvicinandolo. Lui sorrise
-Io sono geloso, ma tu non
scherzi- Lei fece una smorfia
-Giura- sibilò. Lui le diede
un leggero e veloce bacio
-Giuro- mormorò sfiorandole
la collanina che anche lei toccò piano –Ti chiamo oggi- E si allontanò. Kagome
lo guardò sparire e sospirò entrando in classe
-Signorina Kagome! Che è
successo? Lo sa che la campana è suonata da dieci minuti?- Lei sorrise
-Mi scusi prof- disse. La
donna le sorrise
-Non preoccuparti- Le
allungò un foglio –Sabato abbiamo fatto un tema, ecco, queste sono le tracce.
La tua compagna si è già messa al lavoro-
-Ok- La ragazza tornò al
posto e prese un foglio protocollo mentre la prof tornò a spiegare
-Come se tu ne avessi
bisogno in Giapponese- mormorò Sango. Lei sorrise radiosa
-Mi piace scrivere, lo
faccio volentieri il tema- disse e lesse interessata le tracce iniziando poi a
scrivere la brutta dopo qualche minuto.
La campanella suonò e
Kagome, seguita da Sango, uscì dalla classe radiosa
-Ah… che gran bella
giornata! Non trovi Sango??- domandò allegramente
-Con questo tema la mia
media è rovinata… con questo tema la mia media…- continuò Sango tra se e se di
pessimo umore. La ragazze sorrise ironica e aprì l’ombrello davanti alla scuola
pensando all’inversione totale dei due umori… Trascinò l’amica sotto l’ombrello
con se per evitare che si inzuppasse e raggiunsero il cancello dove
incontrarono i COBRA
-Sango? Cos’hai?- chiese
Miroku fissandola dietro il casco
-Lasciamo stare- sibilò
seccata prendendo il casco e mettendoselo sopra il capo ringraziando Kagome
educatamente. La ragazza poté comunque notare la sua voce pericolosamente
bassa…
-Vuoi un passaggio?- Lei si
girò. Certo che Inuyasha era un gran pezzo di… con il casco e la giacca di
pelle… Lo guardò per un momento imbambolata poi arrossì
-Oh, ehm… no… figurati…
abito a due passi…- balbettò lei facendo un passo indietro
-Dai Kagome… se vai a piedi
diventerai un cubetto di ghiaccio!- esclamò Rin sotto il casco –Sarà
divertente!- Kagome guardò incerta la moto nera poi scosse il capo facendo un
passo indietro
-Vado a piedi- disse sicura
–State attenti ok?- disse sorridendo
-Ma che domande! Sappi che
io guido benissimo!!- esclamò Inuyasha
-Ci vuole un secondo per
deconcentrarsi e finire sotto una macchina lo sai??- Lo rimbeccò lei pronta ad
urlare
-Ok ok… non ti arrabbiare!!-
esclamò nel panico lui. Lei sorrise
-Tranquillo… non mi arrabbio
se tu non guidi come un pazzo! Ti rivoglio tutto intero chiaro!?- sibilò
-Kagome, se oltrepassa i
limiti di velocità lo picchierò!- esclamò Miroku alzando la mano e mettendosi
l’altra sul cuore
-Ecco Miroku, fai qualche
cosa di utile per la comunità!- esclamò Kagome convinta
-Ehi!- esclamò Sango
indignata
-Sorry- sorrise l’amica –Ok,
ci vediamo domani!- esclamò. Inuyasha le prese la mano per un secondo
lasciandola subito
-Ciao!- esclamò e saliti
tutti sulle moto sparirono nella pioggia.
Kagome guardò la mano e aprì
il bigliettino che gli aveva infilato tra le dita
Tranquilla, oggi ti chiamo ^^
Questa sera minimo
Tieni il cel acceso ok? Aspettami!
(soprattutto!)
Buona fortuna oggi con Paolo,
la prossima volta ti vengo a sentire giuro!
Ciao angelo
Kagome sorrise felice e se
lo mise in tasca allontanandosi sotto la pioggia.
ANTICIPAZIONI:
[-DALLA
MIA VOCE CREDI SIA ANDATA BENE?? TU E NARAKU MI AVETE FREGATA!!-
-Eh eh eh-
-COSA?
COSA!? NON C’È NIENTE DA RIDERE!!!- sbraitò
-Ti
ho dato una opportunità, non sei felice? Canterai e riuscirai ad andare al
conservatorio! Meglio di così!-
-VAFFANCULO
TOM!-]
Da
ciò, credo che dedurrete che nel prossimo capitolo ne succederanno delle
belle!! ^^-
Spero
che questo capitoletto vi sia piaciuto e… CI VEDIAMO IL PROSSIMO ANNO!!!
>__________________<
Or dunque signore mie, il tempo passa e la candela,
purtroppo, brucia, quindi diamoci tutti una mossa così IO torno a scrivere (per
la vostra gioia, la terza parte mi sta un po’ mandando in crisi, ma questa
notte ho avuto una illuminazione suprema *///*) e VOI andate a leggere questo…
stupendo, fantastico, emozionante e… piuttosto divertente, capitolo!
Ma prima, passiamo ai ringraziamenti! ^^-
Inu_Kagghy: Respira tesoro respira, va tutto bene, non è
così drammatico come sembra fidati XD. Vero, è dolcissimo *////* pensa un
ragazzo che viene lì e ti chiama Angelo (certo che poi è nato tutto da un paio
di mutandine ma… stendiamo un velo per quel particolare!)…. Sbav… Sono
felicissima che ti piaccia tanto la mia fic e per la tua “La fine” sto
provvedendo ^________________^
Fluffy: grazie per gli auguri! ^^ e poi se continui a farmi
i complimenti mi monto la testa e arrossisco come una stupida ^////////^ quindi
stop ok? Con calma e poi non avrei mai detto che questa fic sarebbe piaciuta
così tanto, ne sono rimasta scioccata O.O!?
Kachan: eccoti qui il 4 cap XD Ti ringrazio tantissimo per
la rec!! ^^
Fra!!: BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!! (risata super satanica)!!
Allora, informo: per questa cosa delle moto dovrai aspettare tanto, tantissimo
tempo ancora! XD E poi lo so che le moto sono stupende, quelle nere, grosse…
*___________*… ma si scoprirà tutto più avanti ^^’’’’ molto più avanti!
Allora, fine! Ringrazio ancora chi ha recensito e anche chi
solo legge e… buona lettura!! XD
Capitolo 4
Un nuovo lavoro
Lunedì. Ore 16.05
Kagome entrò nel cortile
combattendo con il vento e la pioggia riuscendo finalmente ad entrare alla
Saintfowl. Chiuse l’ombrello appoggiandolo al muro e corse al piano superiore a
tutta velocità aprendo poi la porta
-BUONGIORNO! Scusa il
ritardo, fuori è un macello, diluvia che è una bellezza! Che facciamo oggi??
Sai, se ti faccio vedere la mia bravura tu mi riporti all’estero?? Perché mi
guardi così? Che c’è? Che ho detto? Paolo? PAOLO MI ASCOLTI ACCIDENTI A TE!?!?-
urlò a pochi centimetri dal suo viso
-Kagome ti rilassi per
piacere?- sbottò lui incrociando le braccia. Lei sospirò e si sedette –Grazie-
-Cosa succede?- chiese lei
guardandolo andare avanti e indietro nervosamente
-Oggi non hai il colloquio
di “lavoro”?-
-E tu come lo sai?- chiese
lei alzando le sopracciglia
-Me lo ha detto Naraku prima
di partire. Prima di dirlo a te ne ha parlato con me, e io ho accordato- disse
-Ah, che bello saperlo-
commentò ironica
-Non mi ha detto che tipo di
cose farete però, spero che sia alla tua altezza!-
-Mi servono dei soldi se
voglio andare al conservatorio e lì ne posso prendere 1000 al mese… mi vada Dio!- disse lei. Lui mosse la mano
infastidito
-Che dice tua madre?-
domandò
-Non lo sa. Non voglio farla
preoccupare soprattutto perché mi direbbe di no e io voglio farlo!- esclamò
-Ma è tua madre!-
-E allora??- sbottò
-Inuyasha? Lui lo sa? Ti
potrebbe accompagnare in moto eccetera, non ci andresti da sola!- Lei alzò le
spalle
-Non lo sa e non ho
intenzione di dirglielo… presente tutta la scenata che mi farebbe? No grazie!-
Gli lanciò due occhi di fuoco –E tu, da bravo ragazzo starai muto come una
tomba vero?-
-Kagome…-
-Paolo! Non puoi farmi
questo! Non tu! Tu, che dici che ho talento! Tu, che dici che sono una
professionista… non puoi chiedermi di non andare a lavorare con professionisti!
Con gente col mio talento! Non puoi intralciarmi proprio tu! Anzi, dovresti
appoggiarmi in pieno!!-
-Ma io ti appoggio Kagome-
disse –Ma rimane il fatto che sei minorenne! Devi informare tua madre, devi
dirglielo!- La ragazza si alzò scostandosi da lui
-Tu non hai una madre come
la mia-
-Grazie signore, la mia è
lontana molte… moltissime ore di aereo!- esclamò
-Lei vuole che io rimanga
chiusa dentro una gabbia d’oro, dentro quella casa… per sempre! Ma io voglio
viaggiare, voglio suonare, voglio accrescere il mio talento! Ma lei non me lo
permetterà mai! Perché dice che sono troppo piccola ancora! Ma per lei… anche
quando avrò cinquant’anni sarò sempre troppo piccola!- Lo guardò –Non dire
nulla a mia madre- supplicò. Lui la guardò poi sospirò
-Ok… non lo farò ma-
Congiunse le braccia al petto –Martedì prossimo vedrò Inuyasha e intavolerò il
discorso- disse
-Co…?-
-Ti lascio una settimana,
altrimenti lo scoprirà da me, capito?- Lei si morse le labbra
-Ok- mormorò
-Bene, al lavoro allora-
disse e lei si sedette sullo sgabello aprendo il libro.
Lunedì. Ore 16.45
La ragazza uscì dalla scuola
leggermente irritata dal discorso con Paolo, ma cercò di risollevarsi il morale
al pensiero che aveva smesso di piovere. Uscì dal cancello e un colpo di claxon
la fece voltare
-Ciao Kagome!-
Chi era lo squilibrato che
osava chiamarla per nome?
Un ragazzo su una moto con il
casco nero le si fermò davanti bloccandosi in mezzo alla strada.
Gli unici che facevano così?
Naturale: i COBRA!
-Tu sei…?- Lui si tolse il
casco –Oh, ciao Koga, che vuoi?- domandò acida
-Ehi ehi… ti sei svegliata
male oggi o sei sempre così?- domandò lui allegramente
-Mi ripeto: che caspita
vuoi?- sbottò senza neppure ascoltarlo
-Ehm… Inuyasha mi ha detto
che oggi avevi lezione e che, purtroppo, non poteva venirti a prendere… passavo
per di qua e così ho pensato…-
-Beh, hai pensato male. Non
è giornata quindi sloggia ok?- sbottò iniziando ad incamminarsi
-Ma dai!- esclamò
raggiungendola sopra la moto.
Kagome irritata lo guardò
senza fermarsi: ma riusciva ad andare pure ai 2 allora quella cosa??
-Ti accompagno solo fino a
casa! Non credo sia un dramma! Su sali!- Lei si bloccò e lo guardò con due
occhi di fuoco
-Uno: chi te lo dice che sto
andando a casa?? Due: manco morta ci vado su quel coso con te! Tre: non
ci andrò mai, e ripeto mai!, neppure con Inuyasha che è il mio ragazzo!
Quattro: cerca di capire bene di starmi su di dosso, mi sono spiegata??-
ringhiò. Lui alzò un sopracciglio
-Dio mio che caratterino…
ora capisco cosa ci trova Inuyasha in una come te! Mi volevi per caso fare
paura con quella scenata?- domandò –Fatto sta che dolente o nolente ti accompagno!
Dai sali!- esclamò allegro come prima. Kagome sospirò
-Dio mio che caratterino…
ora capisco perché andate tutti così d’accordo!- sibilò. Lui scoppiò a ridere
ma lei fece una smorfia camminando velocemente mentre lui rideva ancora.
Approfittando di quel momento di distrazione lei iniziò a correre e sparì in
una piccola via –Idiota- sbottò quando riprese fiato tornando a camminare
normalmente.
La ragazza guardò il locale
appena fuori dal centro chiamato: “Light and Night” o comunemente chiamato dai
giovani LaN. Kagome era andata in quel locale parecchie volte alle medie con le
amiche, ma poi aveva smesso quando era entrata alle superiori. Ricordava che
lei e le sue amiche ascoltavano delle ragazze più grandi di loro cantare
canzoni molto dolci, ma non ricordava di avere mai sentito un piano oltre alla
chitarra! Comunque suonò il campanello e attese qualche istante
-Si?- domandò una voce
maschile
-Ehm… buon giorno, sono
Kagome Higarashi, avevo un appuntamento con il signor Takashi- disse incerta
-Oh! La signorina Higarashi!
Ma certo, entra pure!- esclamò la voce allegra. La serratura scattò e lei
entrò.
Dentro era tutto illuminato
e lo spazio era parecchio ampio, proprio come lo ricordava. Il bancone dove si
prendeva da bere, i tavolini davanti a un lungo palco, uno spiazzo per ballare
e una piccola porticina che portava al secondo piano. Non le era mai
interessato molto cosa ci fosse lassù, ma dei sospetti li aveva sempre avuti…
Dal palco arrivò un uomo sui
50 anni, che le si avvicinò
-Buon pomeriggio- disse lei
cordiale
-Oh, buon pomeriggio anche a
lei- disse lui sorridendo gentile –Vogliamo sederci?- Lei annuì e si sedette
mentre lui si avvicinava al bancone accendendo la radio mettendola in
sottofondo –Desideri da bere?-
-Ehm… un bicchiere d’acqua
sarebbe gradito- Lui ne preparò una portandoglielo poi si sedette di fronte a
lei
-Bene, ehm… posso chiamarti
Kagome?-
-Certo-
-Bene Kagome… immagino che
Naraku ti abbia detto il motivo della tua presenza qui- disse. Lei assentì
–Ottimo, hai già avuto altre esperienze?-
-Oh, non di questo genere-
rispose –Ma sono piuttosto brava- Sorrise
-Oh bene… che genere di
canzoni canti?- chiese. Lei lo fissò corrugando le sopracciglia
-Come?- domandò
-Che genere di…-
-No, la domanda l’ho capita
ma… cantare? Sono qua per suonare io!-
-No, Naraku mi ha detto che
tu sei bravissima a cantare, è per questo che mi ha proposto te!-
-A me ha detto che invece…-
Si bloccò spalancando gli occhi: l’aveva raggirata! Ma come poteva sapere che
lei era brava a cantare? Non lo aveva mai fatto davanti a lui! La radio cambiò
canzone per dare spazio a una più vecchia dei The Calling. Un pensiero le
folgorò la mente: che fosse stato Tom a informarlo??
-Quindi?-
-C’è stato un grosso
equivoco- disse lei –Io non posso cantare, non voglio e non mi piace. Naraku mi
ha detto che avrei suonato ma se non è così…- Si alzò –Mi spiace per il
disturbo signore, sul serio-
-Aspetta! Perché non provi?-
-Mi spiace ma io…-
-Lo so! Ma io così sono nei
guai capisci? La prossima settimana riapriamo e non riuscirò a trovare
qualcun’altro per tempo!- esclamò –Canta qua finché non troverò una sostituta,
poi potrai andartene, intanto avresti un lavoro per entrare… al conservatorio?-
Lei annuì e incrociò le braccia pensandoci
-Non saprei…- mormorò “Però
se non resto questo signore sarà nei guai… e poi se voglio andare al
conservatorio questo lavoro comunque mi serve! Beh, se devo cantare per due o
tre mesi non credo ci saranno problemi…” pensò assorta. Si risedette –Va bene,
ok. Mi dica tutto quello che devo sapere- disse. Lui fece un sospiro di
sollievo e sorrise
-Dunque Kagome, riapriremo
Lunedì prossimo dalle 20.00 alle 22.00-
-Chiudete così presto?-
chiese lei sorpresa
-No, ma dopo iniziano a
girare gli alcolici quindi i minorenni torneranno a casa, tu compresa, vorrai
sostituita- Lei annuì
-Capisco…-
-Poi così la mattina sarai
più riposata per andare a scuola- Lei annuì
-Va bene, ma che dovrò
cantare?- domandò
-Per ora userai le nostre
vecchie canzoni poi se vorrai, potrai iniziare a scriverle tu-
-Non sarà difficile, l’ho
già fatto… però… ecco… oltre al piano io non so suonare nessun altro strumento…
chi mi accompagnerà?-
-Non è un problema, abbiamo
un chitarrista molto bravo- disse. Lo stomaco di Kagome fece una capriola
all’indietro
-Un… chitarrista?- balbettò.
Lui annuì –E… come si chiama?- domandò mentre un terribile pensiero le
folgorava la mente
-Raky, Raky Mikado…- Lei fece un
sospiro di sollievo -È un bravo e simpatico ragazzo, ti ci troverai bene- disse
Kagome dubitava che avrebbe mai incontrato un bravo ragazzo, comunque sorvolò
-Quando lo potrò
incontrare?- chiese
-Se vuoi puoi venire domani
a quest’ora, così inizierete a provare, che dici?-
-Va bene!- esclamò. Guardò
l’orologio da polso e si alzò –Ora devo andare… non ho ancora fatto i compiti-
Lui annuì e l’accompagnò alla porta
-Allora domani alle 17.00
ok?-
-Perfetto, a domani signor
Takashi- Uscì e sospirò allontanandosi lentamente. Guardò il cielo sbuffando
–Si sta di nuovo annuvolando, che pizza!- Allungò il passo quando il cellulare
squillò e lei rispose meccanicamente –Pronto?-
-Com’è andata??- Lei si
bloccò
-Com’è andata? COM’È
ANDATA!?!?!? Io ti ammazzo!!!- gridò lei
-Eddai! Non è andata bene?-
-DALLA MIA VOCE CREDI SIA
ANDATA BENE?? TU E NARAKU MI AVETE FREGATA!!-
-Eh eh eh-
-COSA? COSA!? NON C’È NIENTE
DA RIDERE!!!- sbraitò
-Ti ho dato una opportunità,
non sei felice? Canterai e riuscirai ad andare al conservatorio! Meglio di
così!-
-VAFFANCULO TOM!-
-Oh, prego- disse
tranquillamente lui
-Ti uccido!- ringhiò
-Sono a 12 ore di aereo!-
esclamò scandalizzato
-Ti mando una bomba!- sbottò
-Non sei molto carina-
-Ti odio-
-Grazie-
-Non c’è di che. Ora Tom
scusami infinitamente, ma ho altro da fare-
-Oh, va bene, ci sentiamo
domani-
-Certo- sibilò
–salutami Eve- disse allegra –E Kikyo, Naraku mandalo a quel paese da parte
mia!- esclamò
-Ehm… Kagome… tu non lo hai…
saputo?- domandò
-Sapere? Cosa? Di che
parli?- chiese confusa
-Ehm… niente! Lascia stare!-
esclamò lui
-No, ora me lo dici, poche
balle!- esclamò
-Naaaaaa, ciao! A domani!-
esclamò buttando giù
-A domani?- chiese lei
guardando il display dove una cornetta digitale spariva –MA COSA A DOMANI
TOM!?- chiuse tutto seccata e ripartì irritata.
A casa si mise a fare i
compiti e verso le 19.30 andò in salotto dove il nonno leggeva tranquillo
-Nonno?-
-Si?-
-La mamma non è tornata?-
-Ah… mi ha detto di dirti
che lavorerà fino a tardi e di non prepararle da mangiare- Kagome sospirò e
annuì
-SOTA!- urlò alle scale
-Che c’è sorellina?- domandò
ascendendo
-Metti giù quel robot e
vieni ad apparecchiare- disse
-Ma io…-
-Ma, niente- disse lei
filando in cucina. Aprì il freezer e ci frugò dentro tirando fuori il pane che
mise a scaldare, poi tirò fuori tre bistecche iniziando a cuocerle mentre il
fratellino apparecchiava –Sota, prendi il rosmarino?- Lui ubbidì poi si dileguò
irritato.
Quando finirono di mangiare
la ragazza andò in camera e lì si mise a leggere finché non sentì la porta di
casa chiudersi. Corse giù
-Ciao Kagome-
-Ciao mamma, tutto bene al
lavoro?-
-Certo- disse sorridendo e
buttando la posta sulla tavola. Kagome guardò le bollette sospirando e la seguì
in camera
-Mamma… ecco… mi chiedevo
se…-
-Cosa?- domandò la donna
guardandola curiosamente
-Io, avrei trovato un
piccolo lavoretto- disse lei
-COSA!?- urlò la donna
-Ascoltami- disse lei
–Lavorerei dalle 20.00 alle 22.00 in un piccolo locale, inizierei la settimana
prossima e…-
-No- disse la donna
-Ma…-
-Kagome, la risposta è no!
Come ti è saltato in mente?? E la scuola? Lo studio?-
-È di sera!- esclamò lei
–Studierei il pomeriggio!-
-Chissà che tipacci ci sono
di sera!- esclamò lei –Sei una bambina!-
-Non sono più una bambina
mamma!!- esclamò
-Kagome, non si discute,
chiaro!? Tu non lavorerai! Hai solo 15 anni!!!!- Kagome strinse i pugni
frustrata
-E allora dimmi, come faremo
a tirare avanti, eh!?- gridò lei
-Co…come?-
-Tu ti distruggi 7 giorni su
7 facendo straordinari diminimo 5
ore!!- gridò –Se ci fosse qualcun altro che lavora forse riusciremmo…-
-Tu queste cose non le puoi
capire! Vattene in camera immediatamente!- intimò lamadre
-Perché sei così testarda!?
Potrei aiutarti!!- esclamò. Il telefono squillò improvvisamente e loro
continuarono a guardarsi negli occhi
-Va a rispondere e poi fila
in camera- ordinò. La ragazza strinse i pugni e uscì pestando i piedi poi
rispose
-Si?-
-Ciao Kagome!-
-Ciao Sango, tutto bene?-
-Tu? Hai una voce…-
-Stendiamo un velo…-
commentò lei –Avevi bisogno?-
-Si, ehm… Miroku- mormorò
-mi ha proposto questo Sabato di fare una uscita a quattro, che ne pensi?-
domandò
-Questo sabato? Ho un
impegno quindi… ecco…-
-Pure di pomeriggio?-
-Probabile- rispose
–Facciamo così, domani mattina ti so dire, va bene?-
-Ok! Ora vado a dormire,
notte!-
-Notte- Kagome mise giù poi
andò in camera dove sospirò pesantemente. Perché sua madre non voleva capire?
Scese di nuovo le scale andando in cucina e guardò le bollette: non poteva
andare al conservatorio… avevano in sospeso un sacco di spese! E poi c’era la
scuola… Sospirò prendendo la bottiglia d’acqua. Dolente o nolente sua madre
doveva accettare che andasse a lavorare, perché lei ci sarebbe andata, anche di
nascosto!
Tornò in camera e guardò il
cellulare contemplandolo poi rilesse in bigliettino di Inuyasha sorridendo
finché il cellulare squillò. Lei rispose
-Ciao angelo-
-Inuyasha!- esclamò contenta
-Vedo che il tuo umore si è
alzato notevolmente!- esclamò sollevato
-Ah, lascia stare- disse lei
scuotendo il capo
-Ah! È sentire me che ti fa
andare l’umore alle stelle eh??- Kagome sorrise alla sua voce beffarda
-Sai…- mormorò tristemente
-…ho appena litigato con mamma- disse stendendosi sul letto
-Davvero?-
-Già, non mi piace litigare
con lei- ammise
-Non piace a nessuno- disse
lui –O…almeno credo… Come mai avete litigato?- chiese
-Prima però ti devo parlare
di una cosa, ma lo voglio fare di persona- disse
-Riguarda il litigio con tua
madre vero?-
-Si-
-Allora ok. Il tempo
promette bene, domani a pranzo in terrazza?-
-Si, va bene-
-Perfetto!- esclamò lui
-Ehm… Inuyasha?-
-Dimmi angelo-
-Sai… pensavo che Kikyo non
ha ancora chiamato- disse –A te ha mandato qualche messaggio? Non ci crederai,
ma un po’ mi manca!- esclamò. Inuyasha restò un momento in silenzio –Ehi? Ci
sei?-
-Kagome? Facciamo che ti
parlo anche io di persona, che dici? C’è qualche cosina che dovrei dirti e…-
-Mi spaventi- disse lei -È
grave?-
-No! No per carità ma…
ecco…- Lei alzò il sopracciglio
-Sai? Mi sembra tanto la
conversazione che ho avuto questo pomeriggio con Tom- sbottò –Parlo di Kikyo o
Naraku… e tutti diventano strani! Qual è il problema??-
-Ehi ehi ehi! Ti ha chiamata
ancora!?-
-Chi?-
-Quel damerino!- esclamò lui
seccato
-Ah! Tom?-
-Chi sennò??-
-Si, ha chiamato pure
Sabato!- esclamò
-Senti, la prossima volta
che lo senti… vedi di dirgli di chiamarmi che gli dico due paroline- ringhiò
-Eddai! È solo un amico-
-Lo so, ma quello lì mi farà
venire i 5 minuti! Non lo sopporto!!- esclamò
-Inuyasha, ti ho già detto
che ti amo?- Lui si azzittì all’istante
-Non questa sera- disse lui.
Lei sorrise
-Ti amo- ripeté. Lui rimase
in silenzio –Comunque hai sviato il discorso!! Perché quando parlo di Kikyo e
Naraku tutti deviano??-
-Te lo dico domani va bene?-
Lei sbuffò –Dai angelo… un bel sorriso- Lei sospirò
-Ok, domani-
-Si-
-Allora buona notte
Inuyasha-
-Buona notte angelo, fa bei
sogni ok?-
-Come sempre, ti amo, buona
notte-
-Notte angelo- Riattaccarono
e Kagome sorrise rilassata e felice.
ANTICIPAZIONI!!!
[Lui
abbassò lo sguardo sospirando e lei si irrigidì stringendo i pugni
Salve mie guerriere dall’armatura splendente!!
*___________________* Alloooooora! Per prima cosa rispondiamo a tutti quei bei
commentucci che mi arrivano come la luce del sole XD
Ok, era patetica -_-’’
Ma rispondiamo! ^^
Inu_Kagghy: ciauz! Sono felice che lo scorso cap ti sia
piaciuto ** Naturalmente immagino i piacerà pure questo XD E poi è chiaro che
la madre si preoccupi, è umano e questa storia sta diventando davvero molto più
“umana” di quanto mi aspettassi! Forse neppure la mia prima fic “un incidente…”
è stata così! ^^-
Fluffy: ^/////^ lo so, sono troppo crudele. Lascio sempre i
cap in sospeso ed è la cosa che amo di più, lo ammetto!
Yulinghan: beh, la tua curiosità verrà accontentata in
questo cap un po’ movimentato! Sono felice di sapere che mi seguirai e poi ^/////^
le tue lodi mi lusinganoooooo!! ^u^ per le tue sto sarei felicissima di
leggerle! XD
Fra007: ripetizioni eh? Mh, potrei pensarci… XD in realtà
non so neppure come possano venirmi certe fic del genere, non seguo nulla di
specifico e la grammatica la odio (anche se faccio dei testi dove pure la mia
prof è senza parole! Nell’esame di italiano delle elementari ho fatto un testo
che la prof ha letto davanti ai miei dicendo che era stupendo. Ehm ehm… ok, la
smetto!). Però quando scrivo mi immedesimo e penso ad ogni personaggio, ho le
scene in testa e le descrivo così come le vedo. Sono pazza lo so. Ma sono certa
che chiunque può riuscirci! ^^-
Fedy: waaaaaaaaaaaaaah! Grazie mille! L’aggettivo
appassionante non era mai apparso nelle mie fic *o* bello bello bello. Spero proprio
che continuerai a leggerla ^////^
Molto, molto bene! dopo ciò vi lascio al cap (oggi nessun
commento lungo tutta una pagina, contente? ^^) e ora vedrò di piantarla in ogni
capitolo di adularmi, ok? XD A prestissimo!! ^_-
Capitolo 5
Kikyo e Naraku
Martedì. Ore 9.20
Kagome guardò l’amica di
fianco a se scrivere veloce gli appunti mentre la prof parlava velocemente. Non
voleva disturbarla, ma voleva vedere una cosa e trovò il momento opportuno
quando la prof disse a un compagno di leggere sul testo. Lei prese la matita e
scrisse sul banco:
Posso farti una domanda?- Sango la scrutò un attimo
Certo. Mi devo
preoccupare?-
No, ma… Tu hai sentito in
questi tre giorni Naraku e Kikyo?-
Guardò il corpo della ragazza irrigidirsi
Ehm, no. Stiamo attente
ora! ^^-
No! Perché ogni volta che
lo chiedo tutti sviano???-
Non arrabbiarti… Ehm…
perché non te lo fai spiegare da Inuyasha?-
Dimmelo subito!!- esclamò
Kagome… ti prego! Non
chiedermelo!- Si guardarono di
sottecchi
Sai Sango… dalle reazione
di tutti voi… inizio a pensare che tra loro ci sia una storia d’amore! E che
lei sia scappata con lui a questo punto! Ma naturalmente non può essere! ^^-
ç_ç- Sango si prese il viso tra le mani e Kagome corrugò
le sopracciglia
Cos’è quella faccia!?!?- domandò
Kagome… è impossibile che
non possa essere perché… è vero!-
Sango cerchiò la frase di tre battute prima, quella di Kagome. La ragazza
rimase in silenzio una attimo assimilando tutto in un nano secondo
-COSA!?!?- strillò alzandosi
in piedi facendo stridere la sedia e guardandola con occhi sbarrati. Sango la
fissò sconsolata
-Che succede là in fondo?-
La voce del prof di matematica le fece sobbalzare –Signorina Higarashi, si
sente bene?- L’interessata si voltò verso di lui
-No, prof… sto… malissimo!-
esclamò
-Vada in infermeria e si
riposi ma poi torni subito quando si sente meglio!-
-Si prof, grazie- Uscì e si
appoggiò al muro vicino alla porta –Oh mio dio oh mio dio oh mio dio non è
possibile- Tirò fuori il cellulare
Inuyasha,
vieni in terrazza
Si diresse là velocemente e
a metà strada le vibrò il cellulare
È successo qualche cosa?
Inuyasha
Kagome ridusse gli occhi in
due fessure
ORA!!
La ragazza mise davanti alla
porta divaricando le gambe e incrociando le braccia iniziando a sbattere il
piede a terra. Quando lui arrivò e la vide fece un passo indietro
-Kago…-
-STA ZITTO!- strillò. Lui si
azzittì –Inuyasha, mio unico amore,…- sibilò lei e lui deglutì -… cos’è che mi
dovevi dire oggi a pranzo? Mh??? Per caso riguarda il fatto che Kikyo e Naraku
stanno insieme E SONO FUGGITI INSIEME!?!?!?!?- sbraitò. Lui aprì la bocca
richiudendola subito –MI RISPONDI!?!?-
-Abbassa la voce- ordinò
-IO URLO QUANTO MI PARE E
ORA DIMMI PERCHÉ’ NESSUNO MI HA AVVERTITO!!- urlò
-Forse se eviti di urlare e
ti calmi ti rispondo- sbottò. Lei lo guardò truce rimanendo in silenzio
–Grazie!- esclamò ironico
-Evita di fare lo spiritoso
e rispondimi- ordinò lei
-Chi te lo ha detto?-
-Questo non ti riguarda,
rispondimi subito-
-Che stessero insieme era
palese, solo tu non te ne sei accorta- disse –Ma che sono fuggiti insieme… l’ho
saputo da Miroku, che è stato avvertito da Sango, lei lo ha capito
all’aeroporto quando Kikyo ha fatto finta di avere perso il biglietto- disse
-Finta…?- chiese lei
sbigottita
-Già. Il biglietto gliel’ho
dato io quando siamo arrivati ad Amsterdam e ho visto benissimo che lo metteva
in una tasca della valigia- disse –Probabilmente lo avrà buttato- disse
-Quindi le valige in più…
erano di…-
-Di Naraku, non sappiamo
dove siano andati, non lo sa nessuno e quando ho provato a chiamare Kikyo al
cellulare… diceva che era inesistente. Avrà buttato anche quello- Lei rimase in
silenzio guardandolo
-Quindi… tu da quanto lo
sai?- mormorò voltandogli le spalle con gli occhi lucidi. Lui sospirò
-Dalla sera in cui siamo
tornati a casa- rispose
-Capisco… come mai… nessuno
me lo ha detto prima?- chiese mentre i ricordi le attraversavano il cervello.
Quante volte li aveva visti
insieme? Quante? Ricordò le confessioni separate di Kikyo e Naraku… com’era
stata stupida!
-Sango non ne aveva il
coraggio… me lo ha detto Miroku e io ho pensato che ti avrebbe fatto soffrire
ma te lo avrei detto a pranzo in un modo meno brusco ma qualcuno mi ha
preceduto…-
-Anche Tom allora sapeva…-
Si appoggiò alla ringhiera cercando di non piangere –E dimmi Inuyasha… c’è
qualcos’altro che non mi avete detto? C’è qualcos’altro per cui dovete
mentirmi?- chiese
-Non ti abbiamo mentito!-
esclamò sentendo che il discorso prendeva una piega pericolosa –Abbiamo solo
pensato…-
-Avete pensato male- disse
lei voltandosi a guardarlo –Dovevate immaginare che prima o poi lo avrei
scoperto, no?- Lui strinse le labbra
-Te lo avrei detto oggi-
ripeté. Lei sorrise amaramente
-Certo… oggi…- mormorò
–oggi…- ripeté voltandosi verso di lui –Vedo che… vi fidate molto di me…- disse
-Noi ci fidiamo! Io mi fido
di te! Ma abbiamo pensato…-
-…avete pensato di
proteggermi, lo hai già detto. Ti ripeti- ammise. Lui sospirò
-Per favore angelo… non
rendermi tutto più difficile- disse
-Sango all’aeroporto si è
messa a piangere perché non li avrebbe mai più rivisti… neppure io li rivedrò…-
disse abbassando gli occhi senza ascoltarlo
-Angelo…-
-Sta zitto Inuyasha!- sibilò
guardandolo con occhi di fuoco –Abbi almeno la decenza di chiudere la bocca-
Lui strinse le labbra –Immagino devo ringraziarvi adesso, vero?? Sapete… sono
di vetro e mi rompo con un nonnulla! Quindi tutti hanno pensato: mh, mettiamola
dentro ad una scatola di ferro così non si romperà!! Grazie mille!! Usate pure
i miei sentimenti come vi pare senza dirmi nulla!! Tanto io sono così buona che
non vi urlerò dietro!!- gridò stringendo i pugni –Beh, sbagliato!!!- Gli occhi
di lui lampeggiarono pericolosamente e lei fece un passo indietro tenendo però
gli occhi nei suoi. In due falcate lui la raggiunse e la sovrastò in tutta la
sua altezza, stringendola per le esili spalle. Kagome fece una smorfia di
dolore ma non disse una parola
-Uno: “sta zitto” lo dici a
tuo fratello! Due: è vero, ti abbiamo mentito, ma lo abbiamo fatto per tuo
interesse! Tre: mai detto che sei di vetro! E per la cronaca, come esempio fa
schifo!- esclamò ironico
-Non scherzare, ti pare il
momento?- sbottò lei fissandolo male. Lui le sorrise
-Dai angelo…- mormorò
allentando la presa -…non ti crucciare così- Lei abbassò lo sguardo
-Non mi cruccio io- disse
chiudendo gli occhi. Lui le alzò il mento con il dito e lei aprì gli occhi
lucidi –Ma mi chiedo… Inuyasha… come posso ora fidarmi di te…?- Lui si irrigidì
e si staccò come se si fosse scottato
-Cosa?- mormorò smarrito.
Lei lo guardò tristemente
-Se non c’è sincerità tra
noi… come posso avere completa fiducia in te? Come potrò… dire… “Lui non mi
mente mai!” sapendo che è una bugia?- domandò
-Ehi, mi stai lasciando?-
chiese lui
-NO!- esclamò lei sgranando
gli occhi –Ma… voglio che ci pensi molto, molto bene- mormorò avvicinandosi a
lui di un passo–Avere un rapporto vuol
dire anche sincerità, se non c’è… io non sono disposta ad andare avanti… Quindi
pensaci Inuyasha, attentamente! Non voglio più ripetere questa cosa e non
voglio litigare con te!- esclamò –Sei disposto a essere sincero fino in
fondo con me?- chiese. Lui abbassò lo sguardo sospirando e lei si irrigidì
stringendo i pugni
-Mi spiace…- disse lui. Lei
spalancò gli occhi grigi e scoppiò in lacrime cadendo in ginocchio. Lui la
guardò confuso –Ehi! Perché ora piangi??- domandò nel panico inginocchiandosi
davanti a lei –Smettila subito Kagome!! Non ho detto che ti lascio! MA PERCHÈ
INVECE DI PIANGERE NON MI ASCOLTI?- gridò. Lei singhiozzò guardandolo
-Hai detto… che… ti…spia…ce-
singhiozzò senza che le lacrime si fermassero. Lui sorrise dolcemente e le
asciugò gli occhi
-Mi spiace per essermi
comportato male- concluse lui –Non avevo capito nulla, perdonami…- Lei lo fissò
stralunata
-Allora non mi vuoi…-
-No, certo che no!- esclamò.
Lei sorrise sollevata saltandogli al collo baciandolo. Il ragazzo le sfiorò la
schiena e lei lo guardò truce
-Non ti allargare- scherzò
-Eddai!-
-Eddai nulla!- Si alzò
facendo una piroetta davanti a lui, fece un respiro profondo poi sorrise –Ok,
sono pronta per fare lezione. Oggi ti accompagno io ok?- Trotterellò fino alla
porta aprendola –Andiamo?- Lui sospirò e ubbidì seguendola. Stavano scendendo
le scale quando lei chiese –Ascolta… come mai mi hai presentata hai tuoi amici
come la tua ragazza? Non avevi detto che non doveva saperlo nessuno?-
-Loro sono i miei migliori
amici Kagome- disse –Non diranno mai nulla-
-Siamo certi di questo?- Lui
la fissò
-Sicurissimi-
-Ehi, allora sanno anche che
Sango e Miroku sono…-
-No! Sanno che stanno
insieme ma nulla di più!-
-Ah, capisco, certo, era
ovvio! Il fatto poi, che abbiano cognomi diversi, gioca tutto a loro favore!-
esclamò lei e si fermarono davanti alla classe del ragazzo che annuì –Allora io
vado, ci vediamo a pranzo- disse
-In terrazza- Lei annuì poi
arrossì leggermente quando lui le sfiorò la mano. Gli sorrise poi si allontanò
mentre Inuyasha entrava tranquillamente.
Una ragazza mora uscì dal bagno
e fissò la ragazza sparire all’angolo qualche metro più avanti, poi in fretta
andò in classe ad avvertire le amiche.
In mensa, quattro ragazze
sedute comodamente intorno ad un tavolo, fissarono scioccate la mora che annuì
-È vero! Giuro!!- esclamò
-Cioè… scherzi?? Lyd, ma ti
rendi conto di che hai detto!?- chiese la bionda seccata –Non ti credo-
-Ma è la verità Riiko!!!-
sbottò Lyd
-Cioè, stai dicendo che il
mio Inuyasha… ha sfiorato la mano a una sciacquetta?- sibilò la rossa Miu
-Tuo... non ti allungare-
sbottò Riiko lanciandole uno sguardo di fuoco
-Guarda che lui torna sempre
da me- sbottò Miu
-Scusate? Potremmo tornare
al discorso primario?- chiese seccata Lyd. Loro annuirono –Stavamo dicendo…
Sono arrivati, si sono detti qualche parola, si sono guardati dolcemente- disse
calcando sull’ultima parola –e si sono sfiorati la mano prima che si
allontanassero!- esclamò sicura
-Non ha mai sfiorato la mano
a nessuna!!!!- strillò quasi Riiko –Io non ti credo!!- ringhiò
-Fa come ti pare!- sibilò
Lyd incrociando le braccia furiosa –Voi però mi credete? Miu? Rumi?- domandò
guardando la quarta amica che era rimasta in silenzio fino ad ora. Quest’ultima
fece ondeggiare i lunghi capelli ricci color ebano e sorrise
-Andiamo ad accertarcene-
commentò tornando poi al suo pranzo
-Cioè? Quando?- domandò Miu.
Rumi la guardò e alzò le spalle
-Dopo le lezioni… vediamo
cosa succede- disse
-Però è strano… Inuyasha che
dà la mano a una ragazza…- mormorò Lyd
-Già… certo che è strano!-
commentò Riiko
-Beh, che dovrebbe essere
poi?- chiese Miu scocciata. Rumi sbatté la mano sul tavolo facendo girare
parecchie teste e facendo sussultare le amiche
-Chiudete quella fogna e
mangiate?- Le tre abbassarono gli occhi ubbidendo e lei sospirò seccata.
In terrazza intanto Kagome e
Inuyasha erano appoggiati alla ringhiera mentre mangiavano. Inuyasha allungò il
collo verso il pranzo di lei
-Lo hai fatto tu?- Lei lo
guardò sospettosa
-Si, quindi?-
-Fammi sentire quello- disse
indicando i Satsumaino no karinto (Patate fritte dolci). Lei lo guardò
di sbieco
-Vuoi le mie patatine
caramellate?- domandò
-Fa sentire- disse lui
allungando la mano che lei prontamente schiaffeggiò
-Ma ti sei appena sbafato
due panini enormi!!!- esclamò –Io me le sono preparate con tanta pazienza e
sono il mio dolce dopo questo- disse indicando il suo piccolo panino
-Neppure una??- domandò
speranzoso
-E va bene- disse
allungandogliene una. Lui la assaggiò –Allora?- domandò lei impaziente
-Non male- commentò. Lei lo
squadrò
-Non male?- domandò –Solo,
non male??-
-Hai messo troppo zucchero-
ammise lui
-Sai pure cucinare tu??-
-Io? Mai acceso un fornello
in vita mia! Ma sono comunque un buongustaio- Lei alzò le sopracciglia
-Mai acceso… scherzi?- Lui
scosse il capo e lei alzò le spalle alzando gli occhi al cielo.
Molto, molto lontano da lì…
Il giardino era splendido,
la casa era magnifica, tutto era pregiato e lei veniva assecondata in ogni suo
gesto da lui.
Kikyo sospirò e guardò fuori
dalla finestra della camera, tutto era bellissimo in quella mattina di sole.
Ripensò agli ultimi giorni con un pizzico di paura.
L’arrivo a Los Angeles, la
frettolosa corsa in auto verso la villa e i continui e ripetitivi via e vai di
Naraku da quella casa a chissà dove… Aveva dovuto gettare il cellulare in un
bidone appena fuori dall’aeroporto e non aveva potuto mandare neppure un
messaggio a Inuyasha dicendogli che andava tutto ok e che stava bene. Pensava
comunque che Sango avesse già detto tutto agli amici e ne era sollevata. Guardò
il letto a baldacchino vuoto e si lisciò la camicia da notte azzurra. Naraku
era partito la mattina presto per andare a lavoro e l’aveva avvertita che
sarebbe tornato il più presto possibile, dubitava… Qualcuno bussò piano alla
porta e lei diede il permesso dei entrare. Una ragazza poco più grande di lei
entrò sorridendo
-Buongiorno signorina, avete
fame? Il signor Naraku mi ha raccomandato di non farle saltare la colazione-
disse –Cosa desidera?- domandò. Kikyo sospirò e le sorrise
-The caldo e toast con della
marmellata qualsiasi, andranno più che bene grazie mille- disse. Sentì dei
passi allontanarsi
-Benissimo, ci metteranno un
po’. Se intanto vuole farsi il bagno- propose la ragazza
-Uhm, ok- acconsentì e aprì
l’armadio mentre la ragazza preparava la vasca mettendo dentro dei sali
profumati –Ci penserò io ora- disse lei entrando. La ragazza con un cenno si
congedò e Kikyo si immerse nell’acqua calda chiudendo gli occhi.
Non era affatto tranquilla
quando Naraku era via, si sentiva… vuota e insicura. Avrebbe tanto voluto
mandare una lettera a Inuyasha… o a Miroku! Dopotutto era solo una innocente
lettera! Cosa poteva succedere?
Uscì dalla vasca
asciugandosi e si vestì mettendosi un paio di jeans e un maglione. Fuori trovò
sul tavolo del the bollente e dei toast caldi ricoperti da un leggero strato di
marmellata. Trangugiò tutto senza neppure masticare poi andò alla scrivania,
davanti alle finestre, aprendo il cassetto estraendo dei fogli con l’occorrente
per scrivere. Si passò un dito sulle labbra pensierosa poi iniziò
Caro, carissimo amico
mio,
mi spiace, mi spiace come
non puoi credere.
Non mi sono confidata con
nessuno, mai, e con Kagome non ho fatto nomi di nessun genere.
Credo che l’unica che lo
ha capito immediatamente, sia stata Sango… ma è stata sempre molto gentile, non
ha fatto domande né invadenti né imbarazzanti e non ha detto nulla. Le sono
molto riconoscente. Anche Naraku lo è.
Mi spiace amico mio, ti
ho lasciato nei guai da solo e non ho avuto il coraggio di aiutarti, perdonami
se puoi…
Ma vorrei ripercorrere
con te quelle due settimane piene di amore e passione che ho trascorso con lui,
con Naraku.
Non ci crederai mai ma…
dal primo istante in cui i nostri occhi si sono incrociati ho capito di essere
nei guai. È stato un colpo di fulmine, amore a prima vista, capisci?
Credo che inconsciamente
sia successa la stessa cosa a te con Kagome. Eravamo insieme la prima volta che
l’hai vista, ricordi? Una fredda mattina di inizio Febbraio l’hai vista alla
finestra… non hai visto i tuoi occhi Inuyasha… si sono accesi di una luce nuova
brillante, bellissima. In quel momento, devo ammettere, mi sono sentita un
tantino invidiosa di quel nuovo sentimento che non avevo mai provato.
Ma ora lo provo Inuyasha,
provo quel sentimento, e solo Naraku mi fa sentire così amata, così… importante
e speciale.
Improvvisamente però,
qualche giorno prima di tornare a casa mi sono ricordata dei miei genitori, del
mio futuro, dei miei obblighi! E decisi di lasciarlo, e lo feci.
Dio mio… credevo di
spezzarmi in due… mi sentivo così frustrata e stavo così male che non riuscivo
a trattenere il dolore… Kagome però, mi ha confortata e mi ha dato un consiglio
che giuro non scorderò mai… Oh Inuyasha, non sai che ragazza fantastica hai
sotto gli occhi!
E che presto lascerai
andare… Avere paura del potere, amico mio, è sempre stato il tuo peggior
difetto… ed esso ti porterà alla rovina totale…
Comunque, la tua Kagome, mi spronò a seguire il mio cuore
ed è quello che ho fatto. Ho mandato all’aria tutto per seguire l’uomo che amo…
Sono felice ora, come non
sono mai stata, sono appagata e ogni volta che i nostri occhi si incrociano lo
amo sempre di più…
Perdonami, non posso
dirti dove sono, non posso permettermelo…
Spero che presto o tardi
mi perdoniate tutti quanti…
Voglio comunque che tu
sappia, che ti voglio bene come un fratello Inuyasha e che ora sto bene, sto
finalmente bene. Ho conosciuto la gioia di essere la prima, nel cuore di un
uomo che amo con tutto il mio essere.
A presto, lo spero, lo
spero tanto
Kikyo
Ps. Salutami, per
piacere, i COBRA ma soprattutto Kagome e Sango e di loro di perdonarmi se
possono
Ti voglio bene, ti vorrò
sempre bene Inuyasha
Kikyo piegò i fogli dopo una
breve letta poi li infilò in una busta. In quell’esatto momento entrò la
ragazza di prima che sorrise osservando il vassoio vuoto
-Bene, vedo che mangiato-
disse riprendendo il vassoio –Ha bisogno d’altro?- domandò
-Quando tornerà Naraku?-
chiese guardandola
-A pranzo dovrebbe essere di
ritorno-
-Bene, mangerò con lui- La
informò e la cameriera annuì –Un momento…- Kikyo si alzò e le mise in mano la
lettera sigillata –Va a spedirla- disse. La ragazza guardò la lettera con
orrore
-Ma… signorina… con questa
la troveranno! Il signor Naraku…-
-Ora lui non c’è!- esclamò
–Per piacere, non diremo nulla- mormorò. La ragazza guardò la lettera poi Kikyo
-Va bene, lo farò subito-
concesse –Ma io… non voglio sapere nulla se il signor Naraku lo verrà a
sapere!-
-Promesso- concesse. La
ragazza annuì e si dileguò veloce come il vento. Kikyo sospirò e si sedette sul
letto sperando con tutto il cuore che non ci fossero complicazione.
Martedì. Ore 15.30
I ragazzi all’uscita da
scuola si salutarono andando ognuno per la proprio strada. Kagome e Sango
videro i ragazzi già vicino alla moto e si avvicinarono a loro sorridendo
-Ehi! Ciao bellezze!-
esclamò Koga alzando il braccio a mo di saluto. Rin gli tirò l’orecchio
-Si???-
-Oh, mio amore immenso… sei
sempre tu la mia preferita!- esclamò lui subito
-Ecco- disse lei lasciandolo
sorridendo –Tutto bene voi due?- chiese lei allegra
-Benissimo!- esclamò Sango
felice avvicinandosi a Miroku che le sorrise e lei corrispose. Inuyasha si
avvicinò a Kagome
-Ti accompagno a casa?-
domandò
-In moto? No, grazie- disse
lei
-Ce l’hai con la mia moto?-
chiese
-No, ce l’ho con le moto in
generale- disse lei sorridendo
-Mi spieghi il per…?- Il
ragazzo non riuscì a finire la frase che una voce lo chiamò a gran voce
-Inuyasha!!!- Correndo una
ragazza, con i lunghi capelli ebano, passò di fianco a Kagome che la fissò
buttarsi tra le braccia del SUO Inuyasha
-Ohi ohi- disse Sesshamaru
-La vedo male!- esclamò Koga
-Ru…Rumi…- balbettò lui. Lei sorrise
stringendosi a lui e Kagome si irrigidì come un palo
-Ciao amore!!- esclamò
–Stasera ci vediamo? Ho la casa vuota- disse maliziosa e sbattendo le lunghe
ciglia. Kagome con gli occhi lucidi si voltò e si allontanò a grandi passi
-Rumi, vedi di toglierti
dalle palle velocemente- sibilò lui staccandola da se. Miroku fischiò con piena
approvazione e gli altri due ghignarono. Kagome lo guardò e lui le sorrise e
lei corrispose sollevata. La ragazza riccia lo fissò sorridere a Kagome poi si
allontanò un po’
-Ok, ok… vedo che ti scaldi
eh?- domandò lei sorridendo sotto i baffi e alzando la mano si allontanò sotto
il suo sguardo –Se hai bisogno di qualcuno vieni pure- E li lasciò leggermente
irritata. Inuyasha sbuffò e raggiunse Kagome
-Non ascoltarla- disse. Lei
lo guardò sospirando
-Dovrò assistere a molte
volte a questa cosa?- chiese
-Spero di no Kagome, mi
spiace- Lei gli sorride e guardò l’ora
-Devo andare Inuyasha…-
mormorò –Mi chiami?- Lui annuì
-Ok, allora a stasera! E buona
fortuna con Paolo, anche tu Sango!- esclamò guardando poi l’amica che fece un
cenno col capo sorridendo. Lei poi guardò Inuyasha e gli sfiorò
impercettibilmente la mano poi si allontanò salutando gli altri che
corrisposero. Appena fu sparita fece scivolare qualche lacrima sulle guance poi
sorrise ironica “E chi l’avrebbe mai detto che avrei salutato allegramente i
COBRA alla fine della scuola?” Scosse il capo “E chi l’avrebbe mai detto che
avrei amato così tanto uno di loro?? Deve esserci qualche cosa di sbagliato in
me!” pensò. Aveva ancora un ora poi avrebbe incontrato il tipo con cui avrebbe
suonato. Decise di tornare a casa per poi aspettare l’ora di andare.
Prese il telefono di casa
dopo avere salutato il nonno. Sota era agli allenamenti di calcio e sua madre
era a lavorare…
-Pronto?-
-Ciao Sakura! Sei appena
tornata da scuola?- chiese
-Si. Fra poco faccio i
compiti- disse –C’è qualche problema?- domandò preoccupata
-No no… per Sabato, che
facciamo allora?-
-Vieni qua alle 18.00?-
propose
-Perfetto, così prima farò
un po’ di compere-
- Ottimo! Allora a Sabato!-
-Si, a Sabato! Ciao Sakura!-
-Ciao Kagome!- Le due
riattaccarono e Kagome prese fuori il cellulare
Per Sabato è ok
ma alle 17.00 devo andare via
va bene comunque?
Sango le rispose immediatamente
Certo!
Ci vediamo all’orologio alle 15.00
ce la fai?
Kagome sorrise
Perfetto!
Te la sei presa per quella Rumi?
Chiese dopo un po’. Kagome si
morse le labbra
Ma scherzi!? Quella è un’idiota!
Ora devo andare! Ciao ^^
Ciao Kagome ^^
La ragazza sospirò poi si
rimise il cellulare in tasca dirigendosi stancamente verso la camera
intenzionata a iniziare i compiti prima di andare all’appuntamento al LaN
ANTICIPAZIONI!
[Capitolo
6- -Si, allora… Mikado, ti presento
Kagome Higarashi… Kagome, ti presento Mikado Raky- ]
Salve a tutti *o* Come ve la passate?? Alloooooora… domani
ho una stupida verifica di Fisica quindi (anche se mi spiace ammetterlo), visto
che non so un tubo è meglio che vada! x______x Accidenti, se fossi come Kagome
avrei una buona scusa!! Salvare il mondo del passato per non cambiare il
presente!! Uffi… però in questa storia anche la mia Kagome va a scuola tutti i
giorni quindi -__________- sarà meglio che prenda esempio da lei *__________*
quindi mi troverò anche io uno come Inuyasha (cambiamo il carattere però e
anche… ehm ehm… ^x^’’’ censuuuuuuuraaaaaaaa!!)!! >_______________<
Dunque, bando alle ciance inutili, passiamo ai commenti *0*
Fluffy: sono felice che ti sia piaciuto il capitolo! Chissà
se questo ti soddisferà in ugual modo! ^^
Inu_Kagghy: hai ragione! Dopotutto nonpotevano non fare pace!! E comunque sai… a
me non sarebbe piaciuto che mi avessero mentito però… è stato comunque un gesto
carino e credo che questo Kagome per una volta lo possa anche accettare, anche
se si tratta di una cosa tanto importante ^///^ E poi ammettiamolo: chi di noi
non vorrebbe essere trattato come una pietra preziosa? Rin gelosa? Ti da
quest’impressione!? O.o!? Ucciola, no bene!! A dire la verità l’idea iniziale
per Rin era un’altra, ma dopo mi sono accorta che stava diventando davvero un
inferno questa storia così l’ho fatta come semplice amica… non volevo che
diventasse pesante leggerlo e poi la cosa si sta tirando per lunghe e ne sto
vedendo gli effetti anche su di me. Sto scrivendo la terza parte e la cosa si è
fatta sin da subito complicata (anche se ora sto arrivando ad una parte che mi
delizia molto *x*). Per questo sono molto felice di avere tagliato almeno la
cosa di Rin!! ^^-
Lala_g: sono felice che i primi 5 cap siano stati di tuo
gradimento ^///^ e… con tutti intendi i suoi compagni di classe appena lei è
tornata o… Sango e Inuyasha per la questione Kikyo? Ti rispondo per tutti e due
ok? Allora… per il primo caso è molto semplice, tornare alla normalità,
soprattutto a scuola, dopo avere fatto un viaggio così significativo è dura e
la solita routine come sappiamo stanca tutti ad un certo punto (questo lo si
può vedere credo in tutti noi almeno un po’). Per la seconda… Kagome si è
arrabbiata, ma è rimasta delusa da Inuyasha che non le ha detto nulla anche se
è il so ragazzo. Kagome si basa molto sulla fiducia in questa storia e
comporterà molte cose questa sua caratteristica. Comunque continua a
commentarmi ^^
Fra007: ehm… di chi stai parlando?? Chi è di prima?? -Me non
capire scervellandosi-
Ora vi lascio alla storia, ci vediamo nel prossimo capitolo
e spero continuerete a commentare in molti o anche a leggerla ** i numeri sono
alle stelle! >______<
Ciauz!! ^///^
Capitolo 6
Opportunità
Martedì. Ore 17.00
Kagome entrò nel locale e il
signor Takashi la raggiunse con un sorriso a orecchio a orecchio. In mano aveva
un plico di fogli
-Buongiorno!-
-Buongiorno signore- disse
lei con un breve inchino
-Raky è già arrivato, ti
stava aspettando- disse lui facendo cenno di seguirlo. Lei salì sul palco e
andò dietro una tenda, dove c’erano due scalini che scendevano immettendosi in
un largo spazio vuoto e buio, che la fecero leggermente preoccupare –Allora…-
disse lui fermandosi -… questa stanza è dove dovrai essere prima di essere
annunciata- spiegò veloce -… le scale ti serviranno per raggiungere il palco-
disse indicando le scale di poco prima. Lei alzò le sopracciglia –Ma immagino
lo avessi capito da sola- disse veloce e arrossendo leggermente –Ora conoscerai
Mikado- disse e partì spedito verso un'altra porta dove provenivano dei suoni
di chitarra –Sta provando una nuova canzone- disse fermandosi davanti alla
porta –Non riesce a trovare un continuo decente- ammise. Lei annuì e lui aprì
la porta e il suono smise immediatamente. Kagome guardò la piccola stanza
interessata.
C’erano dei mobiletti vuoti
con dei cassetti chiusi contenenti chissà cosa, al centro c’era un lungo tavolo
accerchiato da diverse sedie e sopra di esse, ci stava un ragazzo. I due si
squadrarono un attimo.
Era carino. Alto, sicuramente
più alto di lei, i capelli neri corti fino sotto il colletto e con una
frangetta ribelle che ricadeva sulla fronte, gli occhi erano verdi e aveva
delle belle labbra. Nelle orecchie c’erano diversi buchi.
Kagome era certa che se
fosse caduto un fulmine non avrebbe avuto scampo…
Indossava un paio di jeans
neri e la maglietta aderente dello stesso colore a maniche corte che facevano
risaltare il torace e la figura snella.
Lui alzò le sopracciglia
sorpreso
-Oh, è lei?- domandò.
Kagome notò con un certo
piacere che aveva una voce molto dolce.
-Si, allora… Mikado, ti
presento Kagome Higarashi… Kagome, ti presento Mikado Raky-
-Piacere- disse lei
sorridendo. Lui ricambiò e appoggiò con cura la chitarra al tavolo
avvicinandosi a lei che notò, come aveva supposto, che la sovrastava di quasi
quindici centimetri, probabilmente sovrastava di qualche centimetro perfino
Inuyasha
-Piacere mio-
-Allora intanto, vi lascio
conoscere un po’- disse lui uscendo
-Vieni pure… ehm… posso
chiamarti per nome?-
-Certo, posso chiamarti
anche io Mikado?-
-Con piacere Kagome- disse
lui e lei si sedette accanto al ragazzo
-Allora… ehm… che musica… ti
piace?- domandò –Il signor Takashi mi ha detto che non riesci a concludere un
pezzo…- disse
-Ah, quello…- Scosse il capo
-…lasciamo perdere!- esclamò –Come musica? Mi piace la musica rock, ma anche
quella che parla di storie d’amore- disse –Tu?-
-Oh, io? Un po’ di tutto…
non ho qualche cosa di preciso- disse
-Quanti anni hai?
Diciassette?-
-No, solo quindici… tra poco
però ne farò sedici- Lui annuì –Tu?-
-Diciannove. Hai già avuto
esperienze a cantare?- domandò. Lei scosse il capo
-Mi hanno fregata. Mi sono
ritrovata qua per caso- disse
-Fregata?-
-Mi hanno detto che avrei
suonato il piano ma…- Sbuffò scocciata –Se ci ripenso mi saltano le
coronarie!!- sibilò. Lui alzò le sopracciglia poi si alzò andando a un cassetto
aprendolo e ne prese fuori dei fogli che le porse.
Spartiti.
-Non credo sia saggio
cominciare oggi- Le disse –Vai a casa e guardateli… Lunedì dobbiamo farne
almeno tre… scegli pure quella che ti piace di più poi domani, se riesci
naturalmente, vieni di nuovo qua a quest’ora, prima devo lavorare, e proviamo,
che dici?- Lei annuì
-Si, grazie- disse alzandosi
–Allora grazie mille Mikado, ci vediamo domani alle 17.00- Lui sorrise annuendo
poi la fermò
-Aspetta, non entrare dalla
porta principale- disse –Vieni- La precedette fuori dalla stanza e dopo pochi
passi aprì un'altra porta che dava a una stradina laterale –E’ perennemente
aperta quindi non ti preoccupare, aspettami nella stanza di prima se non sono
arrivato, va bene?- Lei annuì
-Ok, allora a domani!-
esclamò. Lui annuì e la seguì con lo sguardo un momento prima di chiudere la
porta di scatto. Respirò profondamente e ridussi gli occhi in due fessure
-TAKASHI! BRUTTO IDIOTA!!-
gridò raggiungendolo a grandi passi
-Mikado, ti riprendi? Per
piacere abbassa il tono!- esclamò
-Mi hai portato una
quindicenne!!! Sei fuori?-
-Mi dici qual è il
problema?- chiese incrociando le braccia l’uomo
-Non capisco perché Naraku
ci abbia consigliato lei! Ah! Adesso lo chiamo…- borbottò
-Non le possiamo dare una
chance?- domandò quando lui si fu girato –Se Naraku ce l’ha consigliata forse
vuol dire che è brava!- Lui si girò verso l’uomo
-Va bene zio… ma, e dico ma,
se non la troverò idonea…-
-Si, va bene- disse seccato.
Mikado annuì poi tornò alla sua chitarra.
Kagome camminò per le strade
piacevolmente stupita. Mikado, oltre ad essere molto carino, era anche
estremamente gentile. Non lo avrebbe mai creduto!
“Forse le conoscenze che ho
fatto di recente mi hanno completamente mandato in crisi” pensò scocciata
sorridendo al pensiero di Inuyasha “Allora… devo andare a casa a studiare, poi
questa sera guardo questi… ma prima voglio fare un salto da Sango lla
Saintfowl… ah no… troppo tardi, vabbé! Forse è a casa… quasi quasi vado là e le
faccio una sorpresa!” Sorridendo fece dietro front e lentamente si diresse a
casa dell’amica fermandosi prima in una pasticceria.
Davanti alla graziosa casa
di Sango suonò
-Chi è?- domandò la voce
dell’amica al citofono
-Sango?? Sorpresa!! Sono
io!- esclamò allegra
-Kagome?-
-No, il mostro di Lochness!-
disse ironica. Sango aprì la porta di scatto radiosa e le aprì il cancello
–Studiavi?- Lei annuì e le fece cenno di entrare
-Non c’è nessuno in casa-
disse e la fece sedere in cucina –Non ho fatto merenda!- esclamò acchiappando
la sporta di Kagome –E ho fatto benissimo!!!- Prese due bicchieri e del succo
d’arancia che offrì all’amica poi iniziarono a mangiare i dolci
-Allora... dove sono tutti?-
chiese
-Mh, mamma e papà sono a
lavoro, Kohaku è al dopo scuola. Dovrebbe tornare tra una mezz’oretta- ammise
–Come mai questa sorpresa? Dov’eri?- domandò
-Io? Oh, ho conosciuto il
tipo con cui lavorerò! Si chiama Raky Mikado ed è molto gentile- disse
-Ancora con questa storia?
Hai solo quindici anni!- esclamò
-Lo so benissimo, ma presto
ne avrò sedici!- esclamò lei di rimando
-Lo hai detto a tua madre?-
Kagome sospirò seccata
-Si-
-Davvero? E lei ti lascia
andare?-
-No, ma abbiamo dei problemi
e la voglio aiutare. Argomento chiuso- sbottò subito quando la vide aprire la
bocca per parlare
-Perché non vi fate
aiutare?- chiese immediatamente
-Da chi?? Dallo spirito
buono?- chiese ironica
-No! Intendo... Inuyasha, per
esempio...- Kagome la fissò sbigottita
-Ma scherzi??-
-Ok, come consiglio faceva
schifo, scusami- disse immediatamente
-Ah ecco… credevo che
dicessi, davvero, sul serio!-
-Oppure i parenti dalla
parte di tuo padre!- propose
-Oddio no! I miei nonni non
parlano con mamma dall’inizio dei tempi quasi! Non si sono mai sopportati
neppure di striscio! Sota, secondo me, non li ha mai neppure visti!!-
-Ma siete i loro nipoti!-
esclamò Sango. Kagome prese un sorso di succo
-Che ti devo dire? Non so
neppure come fa mamma a non avergli urlato dietro!-
-Kagome…-
-Cosa?-
-Vuoi fare davvero questa
cosa di nascosto? Anche se tua mamma ti ha detto di no? E se se ne accorge?-
Kagome scosse il capo
-Mamma si spezza la schiena
ogni giorno fino alle 23.00 al negozio, ormai! Non si accorgerà neppure della
mia assenza! Dirò al nonno di non dire nulla alla mamma e credo che si terrà
d’accordo con me- Annuì con vigore Kagome
-Allora dì a Inuyasha del
tuo nuovo lavoro!- Lei sbuffò
-Oggi lo volevo fare ma mi
sono bloccata per la cosa di Kikyo e Naraku- Le lanciò uno sguardo di fuoco e
l’amica abbassò gli occhi imbarazzata –Comunque lo saprà da Paolo Martedì
prossimo-
-Come?- domandò sbigottita
-Naraku, prima di parlare
con me, ha parlato a Paolo per chiedergli se poteva andare bene, questa cosa
del lavoro e del conservatorio, dove tanto non ci vado!, e lui ha detto che era
ok- spiegò velocemente e tutto d’un fiato –Però mi hanno fregato… Naraku mi ha
detto che andavo a suonare, ma ci vado a cantare in quel locale, e mi ripeto:
io odio cantare! E lo sai da chi ha saputo che sono brava a cantare?- Sango
scosse il capo –Da Tom! Quella volta che siamo usciti insieme, ho cantato
davanti a lui una canzone dei The Calling! Dio che scema che sono stata!!!-
-Non potevi immaginare…-
-Già la sua mente diabolica
era ancora oscura a me! Meno male, almeno, che sono gentili Mikado e il signor
Takashi- disse
-Mikado? Il signor Takashi?-
domandò confusa –Ma che dici? Chi sono?-
-Ma te l’ho detto prima!-
esclamò Kagome seccata –Mikado Raky è quello con cui canto, lui mi accompagnerà
con la chitarra, invece il signor Takashi è il proprietario del LaN!-
-Ah, ma proprio al LaN devi
andare? Un posto più vicino no vero??- sbottò Sango
-Ohh, così ci sono meno
probabilità di venire beccata!- esclamò
-Motivo per cui Inuyasha lo
deve sapere da te! Ti accompagnerebbe!!-
-Ho detto di no! E lui ci
andrebbe con quella moto! Io non ci voglio salire!- esclamò
-Ma potreste andarci in
macchina!- sbottò Sango
-Lo hai mai visto girare in
macchina?- chiese accigliata Kagome
-Ad Amsterdam, no?-
-È chiaro! Non avevamo altro
mezzo!- Si guardarono poi Sango sbuffò
-Beh, fa come ti pare-
-Grazie signore!-
-Ma non sono d’accordo!-
-Si si…- Kagome si alzò
–Devo andare a preparare la cena… ci vediamo domani a scuola vero? Vieni con i
COBRA?- chiese sorridendo. Sango l’accompagnò fino al cancello
-Credo proprio di no domani-
-Come mai?- Sango sorrise
-Beh, così andiamo dentro
insieme no?- disse alludendo alla scuola
-Allora alle 7.45 davanti al
porta bici-
-Ok, ciao Kagome!-
-Ciao Sango!- La ragazza si
allontanò e appena svoltato l’angolo come evocato…
-Ehi Kagome!- L’interessata
si bloccò voltandosi verso un ragazzo sopra la mota
-Non di nuovo tu!!- esclamò
lei esasperata e alzando gli occhi al cielo –Ma che diavolo vuoi dalla mia
vita??- sbottò
-Sai passavo di qua…-
-Come no! Sloggia!- Koga la
affiancò con la moto
-Ti accompagno a casa!-
propose
-No grazie. Ciao- disse lei
scandendo bene le parole
-Sei una ragazza
complicata!-
-Ma ti senti?- sussurrò lei
-Lo sai in quante
pagherebbero per salire qua sopra con me?-
-Pagherebbero di più per
salire sulla moto con il MIO Inuyasha! Ciao!!- Camminò più velocemente
-Uhm, non ti sei arrabbiata
oggi con lui?- domandò
-Perché avrei dovuto?-
chiese seccata
-Sai… Rumi è molto bella e
sempre disponibile, con lei Inuyasha non deve nascondere la sua relazione come,
invece, deve fare con te!- Lei si bloccò e lo guardò.
In effetti era strano…
-Che intendi dire?- chiese
-Oh dai! Non ti sei accorta che Inuyasha non ti tratta come tutte
le altre? Per lui tu sei speciale! Quante volte lo vedevi prima prendere per
mano… o anche solo guardare negli occhi una ragazza??- chiese
-A dir la verità prima di
Amsterdam non sapevo neppure i vostri nomi- sbottò. Lui la guardò scioccato
-Ma dove vivi!?-
-Oh ma… voi COBRA siete
sposati con questa frase?- chiese lei ricordando il primo incontro in terrazza
con Inuyasha. Lui alzò le spalle muovendo la mano come per scacciare una mosca
–Comunque spiegati perché non capisco!- esclamò
-Allora… nella nostra
scuola, c’è un fan club-
-E allora?- chiese
-Come “e allora?”!?-
-Se non parli chiaro Koga,
non ti capisco!!- ripeté
-Inuyasha, ti ha chiesto di
non fare pubblicamente… certe cose…. Perché ha paura che il suo fan club ti
conci per le feste!- esclamò –Comprendi?-
-Davvero?- mormorò
-Certo! È palese come il
Sole!- sbottò. Lei sorrise felice –Ma, e qui viene un grosso ma, ho paura che
Rumi si sia accorta della vostra storia- disse
-E come?-
-Inuyasha non ha mai
rifiutato un suo invito, mai!- esclamò
-Che bello saperlo- sibilò
-Ehm… per chiedere: hai
compreso a fondo le mie parole?-
-Si, ma non capisco qual è
il problema se loro lo scoprono? Meglio no?-
-No! No!!! Non è affatto un
bene!- esclamò –Senti… alle medie, ok? Alle medie…- ripeté esitando -…Inuyasha
aveva già il suo fan club ci sei?- Lei annuì –Bene. Lui, si era innamorato di
una ragazza di nome Yui, ma non centra nulla, hai presente quando l’hanno
scoperto le sue fan club?? Eh? E’ rimasta in ospedale per due gironi!!! Ne è
uscita con un braccio rotto, comprendi?? Poi… si sono mollati perché è arrivata
Kikyo… lei si è trasferita in America eccetera…- disse lui veloce
-Le hanno rotto un braccio?-
-Si! Ora capisci perché non
dovete farvi beccare?- Lei annuì guardando il cielo interessata
-Ok, hai finito?- domandò
guardandolo –Sai… mi hai fatto perdere un mucchio di tempo! Grazie per le informazioni
comunque!- esclamò e incamminandosi
-Kagome!- esclamò e lei si
fermò girandosi paziente
-Dimmi Koga-
-Ma non sei minimamente
preoccupata?- chiese
-Certo, da quando mi sono
messo con lui sono preoccupata, che credi? Tu non dirgli nulla però! Sono preoccupata
per i nostri sentimenti, ho paura che cambieranno, ho paura che lui mi molli,
sono preoccupata per il domani che passerò insieme a lui… devo continuare?-
chiese
-Ma le sue ammiratrici…- Lei
alzò le spalle
-Sono il male minore,
fidati! Anche se mi spezzano una gamba o un braccio… chissene! Mica possono
farmi cambiare così i sentimenti che provo per lui no?- Alzò la mano –Ciao! E
non dirgli che ti ho detto quello che ho detto- disse scoppiando a ridere
subito dopo e alzando la mano in segno di saluto. Lui la guardò sparire poi
sospirò
-Ah, Inuyasha… ti sei
trovato una gran, bella tipa! Peccato che non me la puoi dare per un po’,
vabbé!- Accese il motore e se ne andò a tutta velocità.
Dopo cena, Kagome, si rimise
a fare i compiti e quando sentì sua madre tornare a casa, non la raggiunse
perché ancora arrabbiata. Era a metà di una equazione quando il telefono
squillò
-Pronto?-
-Ciao angelo!- Lei sorrise
buttandosi sul letto
-Ciao Inuyasha, come stai?-
-Tutto bene, tu?-
-Tranne matematica è tutto
ok- ammise lei –C’è una equazione che non mi viene- spiegò sbuffando
-Ce la farai- disse lui
–Senti un po’, oggi a pranzo mi dovevi dire una cosa ma non mi hai detto
nulla…- Lei sorrise
-Lascia stare- disse
guardando i fogli sul comodino
-Ascolta, domani ti vengo a
prendere lì a casa tua?-
-No- rispose subito lei
-Perché?- chiese imbronciato
-Lo sai perché!-
-La moto?-
-No, le moto- precisò lei
-Domani mi spieghi anche
questa cosa- sbuffò. Lei sorrise
-A proposito, parlando di
cose serie…-
-Era una cosa seria!- esclamò
-Cerca di dire a Koga di non
rompermi troppo i coglioni! Non ne posso più! È la seconda volta che lo trovo
“per caso…” dove sono io!-
-Koga?-
-Già! L’ho trovato ieri ad
aspettarmi fuori da musica, e oggi davanti alla casa di Sango dove mi ero fermata
un attimo!-
-Gli dirò due cosette
domani- ringhiò
-Ok ok… poi domani devo
chiederti una cosuccia-
-A che proposito?-
-Se te lo dico che sorpresa
è?-
-Ah, dovrò torturarmi fino a
domani quindi?- Lei annuì
-Già!-
-Ascolta, domani se piove,
ci vediamo in quell’aula vecchia dove hai conosciuto i ragazzi? Altrimenti in
terrazza- disse subito
-Ehm ok…- Annuì lei
-Bene-
-Se però si azzuffano io me
ne vado- Lo ammonì
-Ok capo!-
-Grazie sottosegretario!-
-Credo che i ruoli si siano
invertiti… non dovevo essere io il capo?- chiese sogghignando lui
-Credo che in fatto di forza
le donne superino gli uomini- disse lei
-Semmai è il contrario!-
proferì lui perplesso
-Oh, tanto non capiresti
cosa intendo anche se te lo spiegassi- Sentì fuori dalla porta dei passi –Devo andare,
sta venendo qualcuno- disse lei –A domani, ti amo- mormorò quando bussarono
-Kagome? Posso entrare?- Sua
madre.
Grandioso!
-Ciao angelo, buona notte-
-Notte, ti amo- ripeté lei
mettendo giù e mettendosi seduta alla sedia della scrivania –Avanti- disse
posando lo sguardo sul foglio, poi alzò gli occhi sulla madre posano la penna
–Dimmi pure mamma-
-Stavi studiando?- Kagome
annuì e la madre si sedette sul letto –Kagome, ascoltami bene… Giovedì dovrai
accompagnare alla 17.00 il nonno in ospedale- comunicò –Ci dovrà restare fino
al mattino dopo alle 10.00, perché devono fare dei controlli- disse –Lo andrò a
prendere io comunque, non c’è problema- disse. Kagome annuì
-Va bene-
-Un altra cosa… Una mia
compagna di lavoro mi ha chiesto di cambiare il turno proprio Giovedì, farò il
turno di notte- disse. Kagome alzò gli occhi di scatto verso di lei accesi di
una nuova luce –Partirò alle 16.00 fino alle 1.00 di mattina. Ma andrò a
dormire da una amica che abita vicino al supermercato-
-Ma sono tantissime mamma, 9
ore! Ti ammalerai se continui così!- esclamò Kagome
-Non ti preoccupare,
piuttosto, hai capito che devi fare?- chiese. La ragazza annuì sospirando –Sota
tornerà a casa alle 18.00 perché ha gli allenamenti di calcio e il doposcuola-
disse alzandosi in piedi –Bene, buona notte tesoro- disse baciandole la fronte
-Notte mamma- disse e la
porta si chiuse. Si lanciò contro il cellulare facendo uno squillo a Sango e
con gioia il cellulare era accesso
Sangooooo????
Mio amore, ti voglio tanto, tanto bene…
Sorellinaaaa!!!! ^________^
Lo inviò quasi saltellando
di gioia
Ok, cosa vuoi che faccia?? -__- sob
Kagome fece un sorriso a
quarantadue denti
Oh, beh ecco…
Devi sapere che Giovedì…
La ragazza scrisse per
qualche minuto poi inviò il messaggio sempre sorridendo. Sango non si fece
aspettare
Ok, vedrò che posso fare…
Notte ^^
Notte ^^
Grazie grazie grazie grazie!!!!
Lo inviò poi felicissima
andò a dormire toccandosi il ciondolo.
ANTICIPAZIONI:
[-Quando oggi ti ho detto
“non intervenire” intendevo proprio questo! E poi… questo è il bagno delle
ragazze!!-
-E allora? Si chiama “bagno”
anche quello dei ragazzi e servono tutti e due alla stessa cosa, non c’è
differenza!-]
Salve a tutti! scusate il ritardo… disastroso! Come ve la
passate?? Le pagelle quatte quatte si avvicinano lasciando dietro di se una
totale desolazione! -_-’’’ soooooob! Comunque! Passiamo a questo capitoletto!
>o<
Ringrazio i soli lettori (credo che negli scorsi capitoli
non li ho mai citati… soooorry!! ^_^’’’) e ora via con le rec XD
Lala_g: non c’è di che! Sono contenta che lo scorso cap ti
sia piaciuto! ^///^ E per il fatto che non succede nulla… mi saprai dire tu! XD
Fra007: non morirà!? Beh, qui c’è la censura! Censura
censura censuraaaa!!! Comunque sono felice che sia la tua fic preferita e spero
continuerà ad esserlo! A dire la verità il pensiero mi fa un po’ arrossire… ^///^
Yulinghan: povero Koga!! Stupenda la scena, troppo
divertente!! Anche in certi momenti sono tutti e due molto gelosi!! XD Averti
alle calcagna?? Mi devo preoccupare?? ^^-
E dopo ciò vi auguro una buona lettura di questo capitoletto
un po’… strano!
Capitolo 7
…come sempre…
Mercoledì. Ore 7.15
Sango entrò in cucina dove
la madre stava mettendo la colazione in tavola
-Ciao tesoro-
-Mamma, Kohaku, ciao papà!
Non sei ancora andato a lavoro?- chiese sorpresa sedendosi accanto al
fratellino
-No, inizio alle 9.00 oggi,
accompagno tua madre a lavoro intanto- disse l’uomo sorseggiando il caffè, e
quando Sango annuì lui tornò al suo giornale
-Stavo pensando a una cosa-
disse attirando su di se l’attenzione di tutti. La madre si sedette davanti a
lei
-Cioè?- domandò
-Ricordate che meno di un
mese fa Kohaku è stato invitato a casa degli Higarashi? Ha passato un ottima
serata là, ed è stato accompagnato pure a scuola la mattina, ricordate?- Loro
annuirono
-Certo, ma che centra?-
domandò
-Potremmo restituire il
favore a Sota no? Invitiamolo qua questo Giovedì sera!- esclamò sorridendo
-Ma stai male? Da quando ti
preoccupi così tanto per me?- chiese il fratello confuso
-Chiudi il becco- disse lei
gentile sempre sorridendolo. Riguardò i genitori –Allora?-
-Per noi non c’è problema,
che dici Kohaku?-
-Wow!! Allora può davvero
venire qua??- domandò il bambino eccitato
-Ma certo, devi però
chiederlo a lui prima- disse la madre
-A scuola glielo chiedo
subitissimo!! Che bello!!- esclamò saltando giù dalla sedia e prendendo la
cartella –Io vado! Ciao!!!- E saltellò via felice. I genitori guardarono Sango
che sorrideva sotto I baffi
-Come mai questa proposta
verso tuo fratello?- domandò il padre anche lui stupito
-Beh, ogni tanto devo fare
vedere che voglio bene al mio adoratissimo fratellino!- esclamò sparecchiando e
prendendo poi la cartella –Vado anche io, ciao mamma ciao papà, buon lavoro-
disse
-Buono studio- dissero
mentre lei chiudeva la porta
-Abbiamo sicuramente
sbagliato qualche cosa nell’educazione dei nostri figli- disse la madre dagli
occhi gli occhi blu. Lui annuì
-Allora non me ne sono accorto
solo io…- disse sorpreso scuotendo poi il capo.
Sango si sedette sul porta
biciclette. Non c’erano segni né di Miroku né di Kagome, tanto per cambiare!
Una massa di capelli neri le corse incontro
-Sangooooooo!!!!!- esclamò
felice
-KAGOME!! Possibile che
arrivi sempre in ritardo!?- sbottò
-Non sono in ritardo, sono
puntuale- annuì con forza Kagome, convinta
-Puntuale tu?- Sango alzò le
sopracciglia
-Certo, il mio orologio fa…-
Kagome guardò l’orologio -… le 7.47…-
-Non le 7.45 come avevamo
detto ieri però!-
-Sango, carissima, sei
stressata?- Le chiese Kagome sorridendo
-Non si vede?- sibilò
l’amica dagli occhi blu
-Decisamente!- concordò
Kagome. Le due si guardarono e iniziarono a ridere a crepapelle per lo scambio
delle battute identiche –No dai, oggi, rispetto a tre settimane fa, sono in
anticipo di un minuto- disse ridendo ancora. Sango scosse con forza la testa
poi la prese sotto braccio –Hai delle belle notizie per me, vero?- domandò
-I miei hanno detto di si e
Kohaku… non vede l’ora!- esclamò sorridendole. Kagome le buttò le braccia al
collo
-GRAZIE GRAZIE!! TI FARÒ UNA
STATUA!!! GRAZIE!!!!- urlò felicissima
-Ok… staccati… Kagome? Sciò!- La allontanò un po’ da se sempre sorridendo
-Dai, andiamo in classe-
-Che abbiamo alla prima
ora?- domandò lei
-Scienze. Oggi sono
interrogata di sicuro- sbottò –E non riesco a memorizzare una definizione-
disse amareggiata. Kagome la fissò con gli occhi sbarrati
-Oh mio Dio… stai male? Hai
la febbre? Chiamo un medico? Hai bevuto?- domandò nel panico
-No, non ho bevuto nulla-
disse Sango –E sto bene- Annuì
-Oh… mio…Dio…- scandì bene
Kagome- Sango non si ricorda una definizione, che choc… Sango, non sa tutta la
pagina a memoria, doppio choc… per questo probabilmente non prenderà 9 e la sua
media calerà 8½ … oh-mio-dio-che-choc!- sussurrò
-Eddai Kagome, non è nulla…
è solo una stupidissima definizione!- esclamò Sango. Kagome si mise una mano
sul cuore
-Una stupidissima…
definizione?- ripeté –Sei un clone, si sei un clone! La mia Sango non lo
avrebbe mai, mai detto!!- esclamò –Dove hai messo la mia amica oh spirito
maligno?- chiese teatrale, ma non troppo. Sango alzò il sopracciglio
-Vivere in un tempio ti sta
influenzando in modo molto, molto negativo…- disse. Kagome sbuffò
-No, dici?- L’amica annuì
–Andiamo và!- La prese sotto braccio e si diressero nella loro… affiatatissima
classe!
Alla fine, la prof di
scienze la interrogò e, come al solito, la ragazza rispose perfettamente a
tutte le domande. La definizione che Sango non ricordava, era il moto dei corpi
celesti che la prof, per fortuna, non chiese. La ragazza quindi, tornò al posto
sollevata, con un bellissimo e tondeggiante 9.
La ragazza per tutta la
mattina sperò che non piovesse e le sue preghiere vennero esaudite. Un po’ di
nuvolo, ma niente pioggia. Per questo al suono della campana si alzò e
salutando l’amica si diresse dove l’aspettava Inuyasha.
Il ragazzo era già lì,
seduto, che l’attendeva impaziente. Quando lei arrivò si sorrisero e lei gli si
sedette accanto
-Sorpresa!- esclamò lei
dandogli una piccola scatolina coperta
-Cos’è?- domandò lui curioso
-Ieri mi hai detto che avevo
messo troppo zucchero nelle patatine… oggi le ho rifatte. Assaggia!- Lo incitò
quando lui vide il dolce
-Ok- Lo assaggiò incerto poi
sorrise
-Perfetto!- esclamò
scoccandole un bacio. Mangiarono in silenzio per un po’ poi lei chiese
-Hai parlato con Koga?-
domandò. Lui annuì
-Si, è tutto ok. Ha capito
che deve stare al suo posto- disse sorridendo
-Ti ha detto qualche cosa?-
-No, perché?- Lei sorrise
sollevata
-Oh nulla nulla! Sai, mi ha
raccontato di com’eri alle medie!- esclamò e lui tossì un paio di volte
–Allora… chi è questa Yui??- domandò prendendolo sotto braccio
-Nessuna, non la vedo da più
di sette anni…- borbottò
-Ah, però ti ricordi il suo
nome, eh?- chiese lei
-Beh, perché non dovrei
ricordarmi del suo… nome?- Lei scosse il capo
“Si ricorda il nome di
questa Yui e non di… Sakura!” pensò –Comunque… era importante no?- domandò
–Dai, non mi arrabbio!- esclamò guardando lo sguardo incerto di lui
-A me sembri già arrabbiata-
Lei scosse il capo
-No, giuro!- proferì
–Allora?- insistette. Lui sospirò
-Beh, si… era importante, mi
piaceva- disse lui facendole notare bene il verbo al passato –Ma ormai…- Alzò
le spalle –non mi interessa più lei- disse annuendo. Lei lo fissò
-Davvero?-
-Davvero- confermò lui
-Davvero!?-
-Davvero, davvero!- esclamò
guardandola alzarsi in piedi dandole la spalle. Lei si girò sorridendo
-Davvero…?- Lui allungò la
mano verso di lei prendendogliela e la spinse verso di lui stringendola
-Davvero- mormorò. Lei sentì
il cuore battere forte e lo guardò arrossendo leggermente
-Pensa se quelle del tuo fan
club ci vedessero- disse lei e lui si staccò velocemente
-Come lo sai?- chiese
sospettoso
-Le voci girano Inuyasha… e
poi quella Rumi… probabilmente se ne è già accorta- Lui fece una smorfia
-Non ho fatto nulla per fare
sospettare quelle- sbottò lui
-Eddai… ieri cosa hai fatto?
Uno: l’hai scostata. Due: mi hai guardata sorridendomi. Credi davvero che non
se ne sia accorta?- domandò lei
-Avresti preferito che le
dicessi di si?-
-No!- esclamò terrorizzata
lei –Ma il fatto non credi che l’abbia insospettita? Non l’hai mai rifiutata!-
esclamò irritata da quella cosa. Lui sbuffò
-È vero, forse si è
insospettita ma…- La scrutò bloccandosi –Ehi, aspetta un secondo! Ma tu come cavolo
lo sai?- domandò. Lei mi morse la lingua
-Te l’ho detto: le voci
girano- disse in fretta
-Non prendermi in giro
Kagome! Chi ti ha detto del fan club? Chi ti ha detto la cosa di Rumi? E quella
di Yui?- Lei sospirò
-Ieri… me lo ha detto Koga…-
mormorò e lui ringhiò qualche cosa di poco carino verso l’amico –Non te la
prendere con lui!- esclamò –Ha fatto bene a dirmelo!- esclamò
-Io lo ammazzo- Fece un
passo avanti ma lei lo bloccò per un braccio
-Per piacere Inuyasha, non
fare niente! Ha fatto bene a dirmi queste cose, ha fatto bene!- esclamò. Lui la
fissò con occhi gelidi
-Non lo dovevi sapere, non
avresti mai dovuto… saperlo!- ringhiò
-Forse… ma questa storia non
potrà restare nascosta per l’eternità! Era chiaro che prima o poi qualcuno se
ne sarebbe accorto! Dovrò affrontare quelle ragazze!- esclamò
-Certo, sai come hanno
ridotto Yui?- sbottò
-Si, lo so… mi ha informata
anche di questo ma… reagirò e tu non farai niente! Capito? Niente!- esclamò
fissandolo. Lui la abbracciò affondando il viso nell’incavo del collo
-Non voglio che ti facciano
qualche cosa…- mormorò –Lo odio!- esclamò lui
-Lo odi? Chi?- chiese lei.
Lui le sorrise
-Niente… Giurami che
cercherai di evitare quelle là, giuralo!-
-Non mi succederà nulla-
disse lei –Guarda che quando mi arrabbio mi so difendere benissimo!- esclamò.
Lui fece un sorrisetto
-Ne so qualche cosa- disse
lui. Lei corrugò le sopracciglia –Le tue suddette parole: “Non sei il primo a
cui ribalto la faccia!”- esclamò in falsetto. Lei rise
-Ah già…- disse ghignando
-Posso chiederti cosa avevi
combinato a quella povera persona-
-È stato un lui… non so
neppure il suo nome- disse lei alzando le spalle –Non credo ti piacerebbe
saperlo quindi lascia stare- Annuì
-Tu prova- insistette
-Ok, allora ero andata a
fare la spesa e stavo tornando a casa quando è arrivato uno, mi ha chiesto se
avevo bisogno di aiuto e a ha iniziato a chiedermi cose private, così, molto
gentilmente, gli ho chiesto di sloggiare ma lui ha insistito e mi ha preso il
braccio per farmi fermare- Lei sorrise al viso di pietra di lui
-Ah, e poi?-
-Oh… credo che rimarrà un’
eunuco fino alla fine dei suoi giorni, è diventato un ottimo soprano!- esclamò
allegra
-Oh…- disse stupito lui
facendo un passo indietro –Non sei proprio un fiorellino allora…- Lei ghignò
–Allora… voglio sapere, dopo questo breve intermezzo, perché diavolo ce l’hai
con la mia moto!- e sciamò e lei sbuffò
-Non ce l’ho con la TUA
moto… ce l’ho con LE moto- precisò lei per l’ennesima volta esasperata
-Beh, vabbè… ma mi dici
perché?- Lei scosse il capo sorridendo
-È suonata la campana… te lo
dirò poi- disse
-Devi sempre!- esclamò
-Sono brava anche in questo,
non trovi?- Lui mosse la mano come per scacciare una mosca fastidiosa
-Ok… non ne vuoi parlare, mi
arrendo- disse alzando poi le braccia al cielo. Lei gli girò le spalle
-Ehm… senti un po’-
-Cosa?-
-Giovedì… non c’è nessuno a
casa mia, intendo dalle 17.00 in poi- mormorò imbarazzata. Lui sorrise
incrociando le braccia
-Ah ah! Allora ammetti che
ti manco eh?- disse luibeffardo. Lei
arrossì fino alla punta dei capelli
-Beh… ehm…-
-Sii?-
-Dai, bestione!- esclamò
seccata
-No dai, dimmelo- disse lui
incitandola
-Beh si… un pochino- disse
-Solo… un pochino?- chiese
lui sempre sorridendo
-No… forse mi manchi tanto…-
-Solo…?-
-Ok! Mi manchi va bene????-
sbottò lei incrociando le braccia -È un problema se mi manca il mio ragazzo?
Eh???- sbottò fissandolo con due occhi di fuoco
-Molto meglio- disse lui
sorridendo sornione. Lei ringhiò qualche cosa che lui imitò come: “un altro
eunuco a questo mondo non farebbe male!” –Scusami- disse in fretta lui cercando
di riparare –Non lo faccio più!- Lei lo guardò truce poi sorrise
-Ok, allora puoi?- chiese
-Ehi, io non rifiuterei mai
l’invito della mia ragazza!- disse. Lei gli saltò al collo
-Ci vediamo all’uscita!- Gli
scoccò un bacio e se ne andò contenta.
Kagome riappoggiò la biro
accanto al foglio sospirando e, riguardò la verifica di Geometria controllando
le risposte. Aveva risposto bene a tutte le domande e sperava, almeno questa
volta, in un bel 7… ma lei non ci contava molto. Guardò i compagni scrivere
velocemente o passarsi pensierosi la mano tra i capelli ma poi, decise di
consegnare. Si alzò scostando piano la sedia per non disturbare e passò tra i
banchi andando davanti alla prof che la guardò e le sorrise. Kagome si stupiva
ogni volta quando vedeva la prof di Matematica e Geometria. Anche se la materia
e lei non andavano molto d’accordo, Kagome aveva molto rispetto per la prof:
era giovanissima e aveva degli occhi espressivi e molto gentili, erano di un
colore turchese bellissimo; poi aveva una pazienza infinita con gli studenti e
raramente si arrabbiava.
-Ha finito?-
-Si prof- rispose lei
-Bene- La donna prese il
foglio mettendolo a faccia in giù vicino a lei con cura
-Bene Higarashi… vuoi fare
qualche espressione per aspettare o preferisci andare fuori?- Kagome sgranò gli
occhi e fece un passo indietro
-Vado fuori- disse subito.
La prof fece una risatina divertita
-Ma dai che scherzavo! Vai
pure ma quando la campana suona torna subito in classe- Kagome annuì e sparì
dietro la porta.
Fuori guardò la pioggia
scendere fitta.
Forse per tornare a casa
serviva il motoscafo o bisognava andare a nuoto! Meglio l’ultima… costava meno…
Andò avanti e indietro
davanti alla classe, sperando che uscisse qualcuno, ma quando, dopo due minuti,
non arrivò nessuno si diresse in bagno cercando un po’ di pace. Entrò chiudendo
la porta e si appoggiò al muro guardando interessata l’orologio: aveva 5 minuti
di tempo prima del suono della campana quindi se la poteva prendere comoda.
La porta si aprì subito e
quattro ragazze entrarono ridendo ma, appena la videro, si bloccarono
fissandola male.
Kagome le guardò stupita:
non le aveva mai viste… perché la fissavano in quella maniera?
Una ragazza si fece avanti.
Aveva dei lunghi capelli corvini e profondi occhi scuri. La ragazza la
riconobbe immediatamente: Rumi
“Ma porca… sono tutte membri
del fan club di Inuyasha?” pensò timorosa “Loro sono in quattro e io? Sono da
sola! Ma perché non mi sono messa a fare quelle stupidissime espressioni!?”
-Ma guarda chi abbiamo qua…-
disse ironica Rumi –Sai, parlavamo proprio di te prima- Indicò le amiche che la
fissavano sempre sprezzanti
-Ah si?- chiese Kagome
acquistando un po’ del suo coraggio –Ne sono onorata- disse nello stesso tono
della ragazza corvina.
Una rossa le si avvicinò
pericolosamente squadrandola
-Non riesco proprio a capire
cosa ci trovi il MIO Inuyasha in una come te… sei così ordinaria! E non sei
neppure tanto bella!- disse con una smorfia. Kagome alzò il sopracciglio.
Dunque… cominciando dal
fatto che non era il SUO Inuyasha… e poi nessuno sapeva offendere decentemente?
Kagome strinse i pugni
cercando di controllarsi e poi li rilasciò
-Tu sei?- chiese
-Mi chiamo Miu- rispose
sprezzante la rossa
-Piacere- sbottò Kagome di
rimando
-Non osare parlare a lei con
quel tono- ringhiò una biondina
-Saresti?- chiese Kagome
interessata
-Riiko- disse –Ma non ti
azzardare a pronunciare il mio nome… me lo insozzeresti con la tua voce
insulsa!-
-Insulsa sarai tu, al
massimo- mormorò Kagome. Riiko la incenerì
-Cosa? Come osi!?- sibilò
facendo un passo vanti minacciosa
-Riiko, calmati- disse la
ragazza con il caschetto –Sono Lidya- disse anticipando la domanda di Kagome
–Ho visto te e Inuyasha…-
-Il MIO Inuyasha- precisò
Miu guardando Kagome altezzosa. Kagome, di rimando, la incenerì
-Ho visto te e Inuyasha-
riprese esasperata Lyd –tenervi per mano davanti alla sua classe ieri- disse
-Ah si?- domandò Kagome
interessata –Quindi sei tu che fai la spia eh?- Lyd fece un passo vanti
-Non sono una spia- ringhiò.
Kagome sorrise sentendo dentro di se tutto il suo coraggio
-Ceeerto!- Incrociò le
braccia –Allora, mentre facevi la spia… Lidya… hai detto alle tue amiche che
cosa hai visto?- domandò. Lyd annuì
-Siete arrivati, vi siete
guardati negli occhi e vi siete sfiorate le mani- disse veloce –E poi non
facevo la spia- sibilò. Kagome sorrise
-Come vuoi- mormorò -Bene, e
ditemi… per caso, a voi altre vi a mai guardate negli occhi? No vero? Sarò
ordinaria e non sarò neppure bella ma… per il MIO Inuyasha, il mio ragazzo, tra
me e voi c’è una differenza abissale, comprendete?- chiese. Le quattro
schiumarono di rabbia e Miu alzò la mano minacciosa
-Brutta schifosa…- Abbassò
la mano velocemente che si bloccò a mezz’aria a una voce gelida
-Ora basta- Tutte si
voltarono e Kagome, sorpresa, vide Inuyasha entrare nel bagno seguita da una
preoccupata Sango –Tu… allontanati da Kagome, immediatamente- ordinò e Miu si
eclissò dietro alle amiche tremando dalla paura. Il ragazzo si mise tra Kagome
e loro senza distogliere lo sguardo da quest’ultime –Stai bene angelo?- domandò
addolcendo la voce
-Quando oggi ti ho detto
“non intervenire” intendevo proprio questo! E poi… questo è il bagno delle
ragazze!!- esclamò offesa e irritata. Lui si voltò verso di lei mettendosi le
mani sui fianchi
-E allora? Si chiama “bagno”
anche quello dei ragazzi e servono tutti e due alla stessa cosa, non c’è
differenza!- sbottò
-C’è differenza!! C’è il
complemento di specificazione!!- esclamò –“delle ragazze”- scandì –Sai, si
impara in Grammatica alle medie!!-
-Non cominciare!- esclamò
lui seccato. Lei incrociò le braccia guardandolo male
-Io comincio quando mi
pare!- esclamò –Sei un bestione arrogante e dispotico!!- affermò –Me la stavo
cavando benissimo io!!-
-Ma se stavi per ricevere
una sberla!- disse lui
-Vedo che hai molta fiducia
nella tua ragazza!-
-Appunto! La mia ragazza!! E poi io
ho molta fiducia in te, è degli altri che non mi fido per niente!!-
-Questa cosa la devo
risolvere io!- urlò quasi isterica
-Sai... pesta pure i piedi,
urla, grida, scalpita… non mi interessa, io di qua non mi muovo CHIARO!?-
-TI ODIO!- urlò lei pestando
i piedi
-Si si… me lo dici in
continuazione… non mi tocca neppure più- fischiettò lui. Lei arrossì di rabbia
-FA COME TI PARE ALLORA!!!!
STUPIDO!!!- Kagome girò i tacchi e se ne andò seguita da una esasperata Sango.
Inuyasha la guardò sparire poi si voltò ancora verso le quattro
-Allora…- Il tono di voce
così diverso da quello usato prima con Kagome, le fece rabbrividire –Cosa
credevate di fare?- domandò
-Io… noi… ecco…- balbettò
Lyd arrossendo
-Si Lidya? Dì pure- la
incitò lui
-Volevamo vedere com’era
questa tua nuova ragazza… ma non immaginavamo di trovarla nel bagno delle
ragazze- ingiunse Rumi in aiuto dell’amica -È stata una sorpresa per tutte
Inuyasha- disse più dolcemente possibile il suo nome. Inuyasha annuì non
badandoci affatto
-Si certo… Miu, perché non
ti fai vedere?- domandò lui. L’interessata rabbrividì e allungò i collo per
farsi vedere –Vediamo di capirci- ringhiò lui –o vieni qua, o mi incazzo ancora
di più e non ti conviene quindi muoviti!- Miu fece qualche passo avanti
velocemente abbassando gli occhi terrorizzata –Bene- Addolcì la voce –Allora,
stavi per picchiare la mia ragazza per caso?- domandò
-No… no io… non… volevo io…-
sussurrò
-Certo che lo stavi facendo-
disse piano lui –Vogliamo vedere se ci riprovi?- chiese lui guardandosi
interessato lo mano –Non ho mai picchiato una ragazza in vita mia… ma possiamo
provarci, che dici? Dopotutto… c’è sempre una prima volta!- chiese guardandola.
Lei scosse il capo facendo un passo indietro deglutendo con gli occhi lucidi
-No… no perdonami… no ti
prego…- balbettò
-Non azzardarti a piangere!-
ringhiò lui –E non fare un altro passo indietro!- Lei si bloccò tremando –Ti
avverto Miu, toccala ancora con un dito… provaci… e ti giuro che ti meno a
sangue!- ringhiò. Lei annuì
-Si… si… lo giuro- mormorò
Miu
-E se voi altre le girate
ancora attorno… vi ammazzo siamo intesi??- Loro annuirono spaventate. Lui le
guardò sprezzante poi se ne andò a grandi passi.
Miu scivolò a terra scoppiando
in lacrime e Lyd le fu subito accanto più pallida del solito. Riiko si mise una
mano sul cuore
-Oddio…- mormorò –Non l’ho
mai visto così arrabbiato- disse tremando ancora
-Credevo che ci avesse
picchiate tutte- sussurrò Lyd. Rumi le guardò leccandosi le labbra aride
-Credo sia il momento di
avvertire le altre- disse. Le amiche la guardarono sbarrando gli occhi
-Sei matta? Se quelle la
beccano da sola… la ammazzano!- esclamò Riiko
-Per colpa di chi siamo state minacciate, eh?-
domandò Rumi. Le tre si guardarono. Lyd e
Riiko
annuirono
-Ok,
lo faremo dopodomani sera quando il club sarà riunito- disse infine Riiko
–Tutte d’accordo?-
-Certo-
rispose Lyd e Rumi annuì. Miu le guardò e loro guardarono lei
-Avete
sentito che ha detto Inuyasha? Ci ammazzerà se scoprirà che siamo state noi a
dirlo alle altre! Se succederà qualche cosa alla sua
ragazza, quella Kagome, da chi andrà secondo voi Inuyasha?- domandò rilasciando
qualche altra lacrima dagli occhi azzurri
-Non è detto che scopra che siamo state noi… e poi
dubito che le altre non abbiano un minimo di sospetto… si sono fatti
vedere troppe volte insieme… all’uscita della scuola e pure davanti all’aula di
lui!- esclamò Rumi guardando Lyd. Miu abbassò il capo e annuì poco convinta
-Sono con voi… come sempre- disse
ANTICIPAZIONI!
[Inuyasha, seduto
comodamente sul davanzale, i capelli bagnati in alcuni punti e i vestiti
fradici, sorrise dondolando le gambe. Kagome sgranò ancora più gli occhi,
guardandolo, mentre si toglieva le scarpe e le appoggiava di fianco a lui
^_^ salve a tutti! scusate il ritardo (quasi un mese ormai)!
Ma ormai avrete capito che sono… una grandissima sfaticata!! Comunque, questo
titolo è un po’ strano però… credo ci stia assolutamente a pennello! Mi saprete
dire voi… Comunque sono tristissima!! Le recensioni stanno decadendo in un modo
spaventosoooooooo!! Inizio a pensare che non vi esalti come continuo, anche se
è probabilmente è così (dopotutto si sa che il primo è sempre il migliore!!)…
bah! L’importante è che leggiate perché sono felice di vedere che sono in molti
che, appunto, la leggono. A proposito di recensioni, sarà meglio rispondere a
queste buone anime!! XD
Fra007: ahhhhhh!! Si si, immagino la scena!! >___<
poverine, Miu e le altre mi fanno un po’ pena e quando arriverai tu ci sarà una
strage!! Per il fatto delle moto… eh eh eh… ^.^ oh oh oh oh
oh!!
Fedy: sono contenta che questa fic ti piaccia così tanto! E
devo ammettere di essere felicissima di riuscire ad appassionarti! Dopotutto è
uno dei miei obbiettivi principali e purtroppo non mi riesce sempre (infatti
credo sia molto difficile!)! Spero che pure questo ti soddisfi! ^^
Yulinghan: vai tranquilla, sto elaborando una FINE degna di
questo nome *o* Sono assolutamente
d’accordo con te!! Sai, mi chiedo se basterebbero le cellule
per la salivazione!! Bah, io dubito… Di certo se esistesse lo richiuderemmo in
una stanza, lo legheremmo come un salame (tanto per stare sicuri che non
scappi) e poi chiuderemmo la porta di cemento armato con una speciale chiave di
legno intarsiato impossibile da aprire e/o fare esplodere. Poi ce la
scambieremmo ogni sera e… beh… poi viene da se… viva il masochismo comunque V_V’’
Comunque eccoti qua il nuovo cap! Aspetto il continuo del nostro spazio “masochista”
Altre idee su cosa fargli!?
Molto bene, dopo ciò vi auguro una buona lettura e al
prossimo capitolo!! XD
Capitolo 8
Uomo avvertito…
Kagome evitò Inuyasha per
tutto il resto della giornata e al ritorno, passò per l’uscita posteriore senza
farsi notare, proibendo a Sango di dire a Inuyasha qualsiasi cosa. Tornò a casa
ancora furibonda sbattendo i piedi a terra a ogni passo e infine, con molta
delicatezza, sbatté lo porta di casa facendo accorrere il nonno
-Ma che succede??- chiese
spaventato. Lei fece un sorriso gelido e si scrollò l’acqua di dosso
-Una busca d’aria mi ha
fatto sbattere la porta… accidentalmente. Niente di grave-
-Capisco. Tuo fratello
dovrebbe tornare a casa tra poco… speriamo che almeno lui abbia l’ombrello e
non torni a casa come un pulcino bagnato!- esclamò alludendo allo stato della
nipote
-L’avrà senz’altro- affermò
lei –Vado a farmi il bagno… poi faccio i compiti, alle 16.40 però devo uscire,
vado in biblioteca, tornerò in tempo per preparare la cena- disse lei salendo
lentamente le scale
-Oh, se devi studiare
preparo io la cena- si offrì lui –Per una volta non mi verrà un infarto-
scherzò
-Ok, grazie- disse lei
stancamente e sparì dalla visuale.
In camera la ragazza sbatté
la cartella a terra e si diresse in bagno dove si lavò i capelli appiccicati
alla fronte: maledetta… schifosa… pioggia! La ragazza tornò in camera con i
capelli bagnati, avvolti in un asciugamano, e si buttò pesantemente sul letto
riguardando qualche canzone, poi si preparò
-Nonno!- esclamò scendendo e
agguantando l’ombrello. L’anziano apparve sulla soglia della cucina
-Dimmi cara-
-Vado, torno presto, spero-
disse veloce scoccandogli un bacio sulla guancia e andando alla porta
bloccandosi –Ma Sota? Non doveva tornare verso le 16.15?- chiese perplessa
-Ha chiamato da casa della tua
amica Sango… dice che rimane lì a giocare- disse lui alzando le spalle. Lei
sospirò
-Ok, vado. Ciao!- Lei uscì e
aprendo l’ombrello andò a passo spedito verso il LaN.
Entrò dalla porta che le
aveva mostrato Mikado, poi si diresse verso la stanzetta da cui non proveniva
nessun rumore. Si sedette e attese paziente giocherellando con la collanina.
Mikado l’aveva avvertita che
doveva lavorare e che sarebbe arrivato un po’ in ritardo. Chissà di che cosa si
occupava?
Mentre fantasticava la porta
si spalancò e lui entrò sorridendo nel vederla
-Allora ci sei!- esclamò
sedendosi accanto a lei
-Si… ciao Mikado, tutto
bene?- domandò
-Certo. Tu Kagome?-
-Benissimo, grazie- mentì
lei veloce. Lui la fissò poi posò la guancia sulla mano alzando un po’ il
sopracciglio
-Sicura?- domandò. Lei
distolse lo sguardo
-Certo… perché questa
domanda?- chiese
-Sei diversa da ieri- ammise
–Ma non sono affari miei, non voglio di certo farti un interrogatorio- disse
andando all’armadio e aprendolo
-Scusa, è vero- disse lei
mordendosi il labbro. Lui le sorrise tirando fuori la chitarra
-Non c’è bisogno che me lo
dici se non vuoi- disse. Lei scosse il capo
-No, e poi visto che sei un
ragazzo…- disse lei. Lui corrugò le sopracciglia
-Ah, hai litigato con il tuo
ragazzo?- chiese. Lei annuì e lui sbuffò –Aspetta, fammi indovinare… Si è fatto
vedere con un' altra?- chiese
-No!- esclamò terrorizzata
lei
-Allora il resto si può
rimediare- disse lui alzando le spalle
-Certo… ma io non capisco
perché voi uomini siete così… così… oppressivi!- esclamò lei seccata
-Oppressivi?- domandò
stupito
-Si!! Siete sempre così… e
poi non vi fidate di noi ragazze! Ok, il mio ragazzo è un play boy di
dimensioni stratosferiche che ha avuto un mucchio di ragazze che se le andiamo
a contare non si riescono a contenere in questo locale ma… porca miseria! Sto
litigando con loro, arriva lui e mi fa: mh, vai via che ci penso io! Ma come
vai via che ci penso io!? Ma sei scemo!? Sono problemi miei con chi litigo! Non
suoi!!- esclamò, indignata, tutto d’un fiato. Lui la guardò e poi si grattò
pensieroso la testa
-Ehm… Kagome… dunque… devi
sapere che… noi uomini siamo molto… come dire… protettivi verso la persona che
amiamo, capisci?- Lei alzò il sopracciglio
-Insomma…- rispose
-Cioè… lui ti vuole
proteggere perché pensa che forse tu… sia… ehm… debole?-
Aggettivo sbagliato
-COSA!? DEBOLE?? IO???-
gridò lei
-No, è un esempio!- esclamò
in fretta lui
-Ah! Debole! Domani lo disintegro!
Voglio vedere chi è poi il… debole!- esclamò lei frustrata. Lui alzò gli occhi
al cielo. Kagome sorrise –Grazie Mikado. Comunque proviamo?- chiese sorridendo
-Si, grazie!- esclamò
veloce. Prese la chitarra e le sorrise –Dove iniziamo?- Lei sparse i fogli
-Questa mi piace molto…-
disse prendendone uno intitolato: Cuore di ghiaccio
-È il mio preferito- ammise
lui. Lei sorrise e lui iniziò un po’ a spiegarle come si svolgeva la canzone
eccetera.
Kagome tornò a casa e
salutato il nonno sparì dietro la porta della sua camera. Scivolò a sedere e
sospirò chiudendo gli occhi
-Non trovo nessun’altra
soluzione: domani ucciderò Inuyasha- Si sfilò la giacca e fece cadere sulle
spalle i capelli ancora umidi poi, stancamente, si mise a fare i compiti.
Doveva finire Inglese, Tedesco e un tema di giapponese. Rallegrandosi, per
quell’ultima cosa, chiuse il diario con un tonfo mettendosi a scrivere.
Aveva appena concluso il
tema quando, improvvisamente, si raddrizzò aguzzando l’udito. Corse alla
finestra aprendola e buttò fuori la testa
“Strano… mi è sembrato di
sentire la moto… eppure non c’è nessuno… ” Kagome scosse il capo e guardando
che non piovesse dentro lasciò la finestra aperta. Fece qualche passo verso la
scrivania ma dovette fermarsi di nuovo “Ok, questo però non è stato frutto
della mia immaginazione…” pensò girandosi e spalancando la bocca. Inuyasha, seduto
comodamente sul davanzale, i capelli bagnati in alcuni punti e i vestiti
fradici, sorrise dondolando le gambe. Kagome sgranò ancora più gli occhi,
guardandolo, mentre si toglieva le scarpe e le appoggiava di fianco a lui
-Beh? Non mi fai entrare?-
Senza attendere risposta lui balzò dentro e si guardò intorno –Cavolo! Hai una
camera ordinatissima!- esclamò sorpreso –Giuro: non lo avrei mai detto- disse
malizioso
-E tu… che diavolo… come
hai… che… fai…?- Lui corrugò le sopracciglio
-Punto angelo. Torna dall’inizio
perché non ci ho capito niente-
-Che diavolo ci fai qua?
Come hai fatto?- chiese d’un fiato
-Avete una scala
utilizzabile- ammise lui annuendo. Lei sgranò gli occhi e guardò la piccola
volta sotto di lei notando la scala di legno: meno male che la sua camera si
affacciava al cortile dietro! –Allora? Non è stata un’idea geniale??- Lei
guardò la porta con orrore
-Parla piano!!- disse lei e
lui le si avvicinò piegandosi alla sua altezza
-Comunque… ora non sei più
arrabbiata vero?- domandò. Kagome improvvisamente, si ricordò della mattina e
lo guardò malissimo leccandosi le labbra
-No, sono ancora molto,
molto arrabbiata! Ora fuori, devo studiare- sbottò. Gli girò la schiena e si
sedette alla sedia. Lui alzò gli occhi al cielo, poi la abbracciò da dietro
baciandole il collo inginocchiandosi –I…In…- balbettò lei avvampando
-Dai Kagome… non fare la
difficile!- mormorò
-Pensa se entrasse…- Lui non
la ascoltò e le girò la sedia baciandola. Lei gli buttò le braccia al collo e
si sedette su di lui facendo cadere la sedia, lui mise una mano sotto la maglia
quando…
-Sorellina!! Sorellina!!
SORELLINA!!- Un urlo la fece irrigidire completamente facendola scattare in
piedi. Lo prese per un braccio, mentre i colpi alla porta diventavano sempre
più insistenti, e lo trascinò dentro all’armadio sbattendo poi l’anta. Aprì la
porta con il sorriso più falso che poteva, cercando di essere normale
-Dimmi Sota- mormorò
-Kohaku mi ha chiesto se
domani voglio andare a casa sua a dormire secondo te la mamma mi fa andare?-
domandò riprendendo fiato
-Non saprei… perché non la
chiami e non glielo chiedi?- chiese.
La frase si poteva tradurre
così: Sota… perché non ti togli dalle palle?
-Si si! Ora vado subito!-
esclamò lui. Storse il naso fissandola
-Cosa c’è?- chiese lei
-Ma sei sicura di stare
bene? Non è che hai la febbre vero?- Lei lanciò uno sguardo all’armadio
-No, perché?-
-Sei bordeaux!- esclamò
-Bo… bordeaux?- balbettò
-Si- confermò lui
-Senti Sota… devo finire i
compiti quindi perché non vai a chiamare la mamma?- domandò. Lui annuì e lanciò
uno sguardo dietro di lei. Fece un sorriso smagliante
-Va bene, chiamo la mamma.
Tranquilla, non gli dico che c’è l’uomo e che probabilmente verrà anche domani
quando tu sarai sola soletta!- esclamò allontanandosi. Lei balzò in corridoio
-Co…cosa? Non c’è…
nessun…uomo…- balbettò accendendosi come un faro. Lui si voltò appena
-Non credo che le scarpe sul
davanzale siano tue…- esclamò paziente scendendo le scale dove scoppiò a ridere
-Che ti prende Sota?- Il
nonno
-Oh, nulla nonno… nulla- Il fratello
indemoniato faceva pure il furbo.
Kagome strabuzzò gli occhi e
guardò sul davanzale dove facevano, bella mostra di se le scarpe del ragazzo:
merda! Rientrò e chiuse la porta lasciandosi scivolare a terra. Appoggiò la
fronte alle ginocchia
-Cazzo! Che sfigata!!!-
Una fragorosa risata,
attutita dal mobile la fece raddrizzare e fulminare l’armadio. In due falcate
si posizionò davanti ad esso e lo aprì guardandolo soffocare la sua ilarità in
una sua maglia dalle maniche lunghe verde
-Scusa Ka…- Scoppiò ancora a
ridere scuotendo il capo divertito
-Ridi! Ridi!!! Ma ti rendi
conto della tragedia!? Dio che imbarazzo… e piantala di ridere per piacere-
sbuffò lei. Lui la trascinò dentro con se abbracciandola e soffocando le sue
risate nell’incavo del suo collo –Ahhhh! Che stupido!!!- esclamò seccata. Lui
sospirò calmandosi poi le sorrise
-Devi ammettere che è stato
molto divertente…-
-È stato molto imbarazzante
semmai!!- gridò quasi. Lui scosse il capo esasperato
-Beh, che stavamo facendo
prima?- chiese baciandola. Lei si staccò da lui e abbassò gli occhi
-Le hai picchiate?- chiese
-Ma mi credi il tipo!?-
domandò offeso
-Si- rispose sinceramente
-Grazie- sbottò –Comunque
no, certo che no!- Lei sorrise rassicurata poi uscì tirandoselo dietro
-Dai, ci vediamo domani-
disse abbozzando a un sorriso
-Beh? Mi cacci?- chiese lui alzando
un sopracciglio
-Espressamente, devo finire
i compiti. Ciao amore- disse –Ah, per favore, non farti beccare- disse mentre
lui si infilava controvoglia le scarpe
-Tuo fratello ci ha già
scoperti- disse
-C’è mio nonno giù-
-Tua madre?- Lei scrollò le
spalle
-Al lavoro-
-Tuo padre?- si informò. Lei
sorrise
-Ciao amore mio. Metti via
la scala prima di andartene-
Giovedì. Ore 10.20
Kagome scrisse veloce gli
appunti poi lanciò uno sguardo al cielo. Stranamente Inuyasha se ne era andato
senza insistere e, ancora più strano, Sota non aveva accennato a nulla. Kagome
scosse il capo disperata: Uomini… in miniatura e no! Ma era mai possibile che
non si spiegassero mai!?
Non aveva detto a Sango cosa
era successo il giorno prima… non voleva dirglielo. Dopotutto quella era una
cosa tra lei e Inuyasha! Però chissà se non glielo avesse detto un giorno… mah!
Kagome uscì dalla classe
baldanzosa seguita da Sango. Nel tema aveva preso 9 battendo l’amica di mezzo
punto: non succedeva molto spesso…
-Kagome, io vado da Miroku-
disse Sango a un bivio
-Ok, io vado su in terrazza-
disse lei sorridendo –Salutami Rin e gli altri, ok?-
-Va bene. A dopo! E non fare
tardi capito?- Kagome abbozzò ad un sorriso
-Ok. Ciao!- Kagome proseguì
e passò, come al solito, davanti alla presidenza
-COSA!?- La ragazza si
bloccò. Il preside… e si sa, il preside urla solo per quattro ragazzi: i COBRA.
Che avevano combinato adesso? Anzi, di nuovo? –Lui ha… ehm… può ripetere?-
-Sono rimasto scioccato
anche io! Di solito non superava il 6 scarso ma nella verifica che ho corretto
ieri, e che oggi ho consegnato,… ha preso 8!!- esclamò
-Signr… Nakyri…- iniziò il
preside. Kagome alzò il sopracciglio
“Ma non è il prof di Diritto
di Inuyasha?”
-…lei è sicuro che stiamo
parlando della sessa persona, vero? Di Inuyasha Kujimawa… stiamo parlando di
lui, no? E ha… preso… 8?-
-Si preside si!! E non solo
lui!!- esclamò –Anche il fratello è migliorato tantissimo da un giorno
all’altro! Per non parlare di Kazana! I suoi voti sono passati dal 6 al… 7! -
esclamò il professore scandalizzato
-Devo dire…- Iniziò una voce
femminile -… che anche Koga è migliorato moltissimo… e non scherzo! Anche prima
era il più bravo dei 4 ma ora è migliorato ancora di più!-
-Signori…- La voce profonda
del preside divenne molto solenne –Domenica tutti in chiesa! Dobbiamo
ringraziare l’entità superiore che ha permesso questo… miracolo!-
Kagome passò avanti
frastornata. Già la scoperta che il suo preside era cristiano… ma sapere che i
voti di Inuyasha e Co erano migliorati così tanto… uff, quello era uno choc!
-Scusami Kagome- Lei si
voltò con il piede nel primo gradino
-Oh, Miu… dove hai lasciato
le tue amichette?- La ragazza rossa le si avvicinò nervosamente
-Non sanno che sono qua…
nessuno sa che sono qua e così deve rimanere. Non lo dovrai dire a nessuno,
Inuyasha men che meno!- esclamò veloce
-Ok… ma stai bene?- chiese
guardando i suoi occhi gonfi
-Si… sto bene si…- mormorò
–Allora… alle mie amiche non è piaciuto ciò che è successo ieri e… te la
vogliono fare pagare cara!- esclamò –Ti ritengono responsabile del fatto che
Inuyasha si… insomma… lascia stare… Insomma, Riiko non ha capito il messaggio
di Inuyasha: starti lontano- disse –Comunque, vogliono avvertire le altre…-
-Altre? Chi sono le altre?-
chiese confusa Kagome. Spazientita Miu parlò veloce senza mai fermare gli occhi
che andavano da una parte all’altra
-Sono le altre ragazze del
fan club. Le mie amiche le vogliono avvertire e lo faranno stasera alla
riunione che si terrà… Ascolta, hanno conciato male un sacco di ragazze e sono
arrivate… a bastonarle… capisci?- Kagome impallidì visibilmente –Esatto quando
sapranno che Inuyasha ha una nuova ragazze e che a lei ci tiene molto…- disse
con un pizzico di gelosia -… tu sarai in guai molto, molto seri… Ti consiglio
di… non girare da sola, mai, e soprattutto di notte! Quelle lì ti spediscono
all’ospedale!- Si guardarono –Me ne vado ora. Ho fatto quello che dovevo fare-
Alzò le spalle e si voltò allontanandosi di qualche passo
-Perché me lo hai detto?-
chiese Kagome. Miu la fissò
-Per un motivo molto
semplice: ho visto Inuyasha incazzato ieri e mi è bastato… per i prossimi 1000
anni!- esclamò –Le altre non ne hanno paura come ne ho io… le altre pensano che
urlerebbe solo, ma che non ci toccherebbe mai perché siamo del gentil sesso… ma
si sbagliano! Di grosso! Inuyasha una volta ha picchiato una ragazza, l’ho
visto e… era nero! Lei lo ha fatto passare per cornuto… e… beh… credo che a
quella ragazza fischiano ancora le orecchie! Ha ricevuto una mano di bianco che
non ti immagini!- Sospirò al ricordo –Lei, naturalmente, non si è fatta più
vedere da lui anzi… si è perfino fatta trasferire dall’altro capo della città!-
esclamò e si girò poi singhiozzò piano –Ieri… credevo che ci avrebbe picchiato,
lo credevo davvero! Mi è sembrato di rivivere quel giorno e la sua faccia era
furibonda a dir poco…- Si asciugò gli occhi
-Ieri… Inuyasha vi ha…
minacciate…?- mormorò Kagome. Miu la guardò negli occhi poi le diede le spalle
-A mai più- Se ne andò e
Kagome si sedette sui gradini prendendosi il viso tra le mani
-Cazzo!!!- Scattò in piedi e
andò in terrazza pestando i piedi.
Lo vide appoggiato con i
gomiti, alla ringhiera. Aveva lo sguardo perso in chissà quali pensieri e restò
a guardarlo. Non si era mai accorta come la divisa risaltasse la sua schiena in
modo così… dannatamente perfetto! Inuyasha sospirò sconsolato poi si irrigidì
voltandosi, i loro occhi si incrociarono e lei sorrise
-Ciao Inuyasha- disse
chiudendo la porta piano e avvicinandosi. Lui allungò la mano e lei la prese
intrecciando le dita con le sue –Cos’hai?- Lui la abbracciò tuffando il viso
nei suoi capelli
-Nulla… penso- ammise
-È una cosa… brutta?-
domandò leggermente preoccupata
-Mh, no… non lo so…-
mormorò. Lei lo scostò da se scrutandolo
-Inuyasha… cosa c’è? Mi
spaventi- disse
-Angelo… te lo dirò più
avanti ora… non ne ho… affatto voglia…-
-Ne parliamo ora- insistette
lei
-Per piacere angelo… più
tardi…- Lei sbuffò
-Ok- sbottò imbronciata. Si
sedette e cominciò a mangiare senza degnarlo di uno sguardo
-Dai… non essere
arrabbiata…- disse lui –Lo sai che mi piaci di più quando sorridi- Lei mollò il
pranzo e lo fulminò
-Ah, scusami tanto se sono
leggermente irritata! Il mio ragazzo, ha dei problemi e io, da sua ragazza
quale sono, non posso fare nulla, perché? Perché il mio ragazzo non vuole dire,
alla qui presente sua ragazza cosa c’è che non va!- sibilò
-Non è così- Lei scosse il
capo
-Non ho voglia di litigare,
lasciamo perdere!- sbottò. Sorrise illuminandosi e lo guardò
-Non devi dirmi nulla
comunque?? Tipo: la verifica di oggi???- Lui spiazzato dal cambio di tono
balbettò
-Oh… quello…beh… era una verifica facile… e… tu… come…
sai?-
-Sono passata davanti alla
presidenza mentre venivo qua e ne stavano parlando… Inuyasha hai preso 8!!!!-
esclamò saltandogli al collo. Lui sorrise –E hanno detto che anche gli altri
membri dei COBRA hanno spiccato in questi giorni!!-
-Già- disse
-Dai! Cosa vi ha fatto
cambiare idea? Non so… avete capito che stavate facendo gli idioti vero? Ora
non minaccerete più nessuno e soprattutto arriverete a scuola a un’ora…
decente?- chiese speranzosa
-Non esageriamo… E poi,
nulla di tutto questo… soltanto che… ho pensato che non saresti stata contenta
se non avessi preso dei bei voti così…- Alzò le spalle poi scoppiò a ridere –A
Miroku non ho dovuto dire nulla… ci ha pensato Sango! Avresti dovuto vedere
come gli urlava dietro!- esclamò ridendo a crepapelle
-Immagino- Annuì lei –Per
oggi… che si fa allora?-
-Tu quando devi portare tuo
nonno… all’ospedale?-
-Alle 17.00, sarò di ritorno
mezz’ora dopo…- disse
-Tuo fratello invece?-
Kagome si ricordò del giorno prima e arrossì furiosamente
-Beh… mamma gli ha permesso
di dormire da Kohaku quindi…- Lui annuì
-Ok…- Le baciò la testa
–Allora ci vediamo questa sera verso le 18.00 ti va?- Lei sorrise
-Ok… È meglio andare
Inuyasha- disse lei alzandosi in piedi prendendogli la mano. Forza!- esclamò.
Lui sbuffò alzandosi
-Senti… vuoi che ti
accompagni a casa dopo le lezioni?- Lei lo guardò alzando un sopracciglio
-Con la moto?- Lui sospirò
-Mi chiedo ancora perché
perdo tempo a chiedertelo- Lei sorrise
-Ma sei così carino quando
me lo chiedi!!- esclamò dandogli un bacio sulla guancia
-Che fai? La ruffiana?-
domandò alzando il sopracciglio. Lei rise
-Io?? Ma quando mai!-
Trotterellò fino alla porta aprendola. Guardò che non ci fosse nessuno poi si
girò verso di lui lanciandogli un bacio. Lui sorrise –A dopo Inuyasha!- disse
sorridendo
-Ciao angelo. Ci vediamo
all’uscita ok?- Lei sorrise e se ne andò lasciandolo solo.
Los Angeles.
Naraku richiuse stancamente
la porta e si lasciò scivolare sul letto dove lei sorrise, sedendogli a fianco
-Ciao amore. È andato tutto
bene oggi?- chiese lei
-Si, tutto bene. È che sono
stanco- mormorò chiudendo gli occhi
-Ceniamo? Quando ho saputo
che stavi tornando ho chiesto di preparare la cena- disse sorridendo
-Si, vado a farmi un bagno
prima- disse sbadigliando e dirigendosi in bagno. Lei lo guardò amaramente ma
poi sorrise quando lui si girò verso di lei raggiungendola. La abbracciò –Tutto
bene tu oggi?- Lei annuì passandogli le braccia intorno alla vita
-Come al solito- disse. Lui
la baciò poi appoggiò la testa di lei sul suo petto stringendola
-Kikyo…-
-Mh?-
-Ti amo- Lei lo guardò
-Anche io- disse –Da morire-
-Mi spiace per la tua
famiglia e i tuoi amici. Non potrai vederli…-
-Naraku- Lei si staccò da
lui e lo guardò male –Ne abbiamo già discusso. Loro non hanno bisogno di me,
ok?? Io ti amo e voglio stare solo con te, quindi smettila di dire ogni sera la
stessa cosa- sbottò. Lui chiuse gli occhi e assentì
-Perdonami- Lei lo baciò
quando bussarono –Avanti-
-Signori… è pronta la cena-
disse la ragazza a cui Kikyo aveva affidato la lettera
-Arriviamo subito. Grazie
Marie- Lei li lasciò soli e loro si guardarono –Andiamo- disse lui prendendole
la mano e aprendole la porta
-Si… chissà che c’è di
buono?- chiese lei
-Più di te nulla- rispose
lui sorridendole. Lei arrossì
-Andiamo và!-
ANTICIPAZIONI:
Indovinate!?
La nostra beneamata “notte” sta arrivando!! Attenzione: il rating sarà NC17!!
<- per la gioia di qualcuno ^o^ vero!?
Capitolo 9 *** Capitolo 9- Una notte di quiete ***
Capitolo 30
Salve mie prodi!!
Alloooooora, scusate tanto per il ritardo pazzesco ma come si dice meglio “poi”
che “mai”!!
Vediamo, uhm… in questo
periodo a scuola abbiamo l’autogestione quindi posso pensare parecchio e, con
vostro sommo piacere, mi sono finalmente sbloccata (o almeno così sembra).
A proposito, il rating è
sempre quello, ma io vi avverto della scena nc17 che ho comunque segnalato così
potrete leggere tranquillamente il capitolo saltando però quelle righe, una
decina o poco meno.
Ora rispondiamo ai vostri
commenti ^^
Topolina: ciao, grazie
per il bel commento, sono molto contenta e mi spiace che tu sia stata male. Non
preoccuparti se non recensisci sempre, mi spiace un po’ (ma solo un po’),
l’importante è che tu la legga! ^^ Il fatto del rating non credo ti disturberà
tanto, basta che tu salti la scena che ho segnato sperando che non ti
infastidisca nella lettura. A presto, baci!
Fra007: grazie per la
rassicurazione, ogni tanto sono paranoica V_V quando si parla soprattutto delle
mie storie. Fidati, anche io sono rimasta stupita quando Miu l’ha avvertita, ma
sai, allora pensavo già al seguito e quindi mi serviva (non sembra, ma la scena
è molto importante per i capitoli che verranno. Forse non esattamente i
prossimi, ma nella terza parte…). Anche mille grazie!!
Yulinghan: Beh, insomma…
non è che sia molto bella come scena… cioè, mi vergogno parecchio fare una
scena NC17! Ma la mia testolina è infame… Anche mia madre dice che Naraku è
attraente, non so dove lo vediate, ma lo preferisco qui, nella mia fantasia,
che nel fumetto! E poi quegli occhi rossi non gli donano molto, ma neri *ç* la
cosa cambia!! Scarica elettrica!? Bah, dopo potremmo rovinarlo!! Povero Inu…
forse il gas soporifero è meglio! Almeno si addormento e non si muove più per
qualche ora!! XD Per la fic di dragon ball… mi piace molto il cartone (Sabato
c’è pure il film!!), ma le fic non riesco proprio a leggerle (come per Harry
Potter!)… mi spiace tantissimo ma mi fa un po’ senso! E non so nemmeno perché!
Scusami tantissimo, davvero!! Allora a presto, un bacione e grazie per il
commento! PS. anche a me piacciono molto le storie di dreamer quindi non è un
problema, fidati! Spero che il tuo esame sia andato bene ^^-
Inu_Kagghy: concordo,
quella scena è stupendamente fichissima!! Lo ammetto io, quindi ammettetelo
TUTTI!! Spero il capitolo ti soddisfi a pieno (compresa la scena, anche se non
ne sono convintissima…). Ciao e grazie!!
Fedy: grazie ma quando si
parla delle mie fic sono paranoica e rompiscatole… Sono contenta che ti prenda
la storia, in effetti non vorrei mai che fosse noiosa! Per il fan club… eh eh
eh… Inuyasha impavido come sempre (ci manca solo l’armatura, davvero!) E
Kagome… beh, mi saprai dire tu… ^^ Grazie per la recensione!! Bacione!
Marta-chan93: urgh! Vai
tranquilla, il rating non lo metterò NC l’ho solo alzato mettendolo in R e ho
segnato la parte così potrai tranquillamente saltarla. Mi spiaceper tutti questi disagi, davvero! Grazie per
la recensione XD
E ora immergetevi pure
nel mio mondo!! Ciauz e alla prossimaaaaa!!
Capitolo
9
Una notte di quiete
Giovedì. Ore 18.00
Kagome sedette sul letto. Si
era appena cambiata e ora indossava un paio di jeans chiari e una maglietta a
maniche corte azzurra. Era ansiosa per il suo arrivo ma quello che doveva fare
lo aveva fatto.
Alle 16.00, la madre era
andata al lavoro raccomandandole di ricordarsi di quello che doveva fare con il
nonno.
Alle 17.00, era dentro
all’ospedale con il nonno e poco dopo se ne era andata salutandolo.
Alle 17.30, si era fatta il
bagno e al cellulare l’aveva chiamata Sota per dire che era arrivato da Kohaku
e che era andato tutto ok. Naturalmente la frase “Mi raccomando, non fate
troppo gli sporcaccioni” se la poteva evitare… ma nulla è come si vorrebbe,
essendo che l’aveva mandato a quel paese… tutto contornato con un colore fucsia
molto tendente al bordeaux. Aveva parlato con Sango sulla serata poi aveva
riattaccato quando aveva per caso guardato l’orologio facendole venire un
infarto apoplettico.
E ora eccola lì, vestita di
tutto punto che attendeva trepidante il suo principe azzurro. Divertita,
Kagome, scosse il capo
“Proprio, un principe
azzurro con l’armatura splendente e il cavallo bianco!” Si sdraiò mettendosi le
mani dietro il capo e iniziò a fissare l’orologio del cellulare.
18.02
Kagome accigliata sospirò.
Era in ritardo… eppure aveva detto lui che sarebbe arrivato alle 18.00!
Comunque la ragazza alzò le spalle: chi è che non arriva in ritardo? Attese.
18.05
Vabbé, non è poi così
diverso dalle 18.02, no? Attese.
18.07
Ok, la cosa era leggermente
inconcepibile. Che gli fosse successo qualche cosa a casa? Si alzò e iniziò ad
andare avanti a indietro. Riguardò il cellulare ma non era cambiato nulla. Lo
mise a tutto volume, se arrivava un messaggio lo voleva sentire! Certo che
avrebbe potuto avvertire! Sbuffò e si sedette sulla scrivania tamburellando le
dita sulla superficie.
18.09
Kagome ringhiò a uscì dalla
stanza sbattendo i piedi. Scese al piano di sotto e si diresse in cucina a
passo svelto. Accese la tv con un gesto secco e mise a scaldare l’acqua per
fare un po’ di the mettendo poi due bustine in due tazze. Si concentrò sul
televisore e fissò due giovani che parlavano litigando: era una di quelle
trasmissioni che cercava di risolvere i problemi tra coniugi o fidanzati… che
sciocchezza! Comunque non ascoltò praticamente niente restando solo imbambolata
a fissare la tv finché il campanello non suonò. Kagome sobbalzò spaventata e
guardò il cellulare.
18.20
COSA!?!?!? A passo svelto
andò alla porta e la spalancò. Inuyasha sorrise
-Ciao angelo, posso
entrare?- chiese. Lei incrociò le braccia guardandolo malissimo e lo squadrò
-Visto che mi hai fatto
aspettare ben 21 minuti… credo che per punizione 2 minuti li puoi fare fuori!-
esclamò seccata. Lui ghignò
-Ah! E così mi stavi
aspettando eh??-
-Ce… certo… ma che spari?-
balbettò lei arrossendo un poco. Lui scrollò le spalle e incrociò le braccia
-Ho fatto tardi per un
piccolo problemino con il mio papino adorato, ora risolto. Posso entrare?-
chiese. Lei si scostò dalla porta e fece un gesto teatrale con il braccio, invitandolo
ad entrare. Lui appena dentro si guardò intorno curioso e lei gli fece un cenno
di seguirlo. Lo fece sedere poi finì di preparare il the
-Non è successo nulla di
grave però, vero?- chiese lei senza guardarlo
-Non esattamente- disse lui.
Lei gli portò la tazza fumante e lui lo sorseggiò piano
-In che senso?- chiese
sedendosi davanti a lui
-Oh, beh… mi è arrivata una
lettera da Kikyo e… sai com’è! L’ha vista ed è completamente andato in
paranoia!!- esclamò. Lei scattò in piedi
-Una lettera di Kikyo!? Cosa
diceva? Sta bene? Dov’è?- Lui fece un sorrisetto e tirò fuori due foglietti
scritti in piccolo
-Leggi pure- disse. Lei
gliela strappò quasi di mano e iniziò a lettere veloce poi corrugò lo
sopracciglia
-Come mai c’è una frase
cancellata?- domandò. Lui alzò le spalle e lei continuò.
Inuyasha tirò un sospiro di
sollievo. Come avrebbe potuto spiegare a Kagome la frase
E che presto lascerai andare…
Avere paura del potere, amico mio, è sempre stato il tuo
peggior difetto…
ed esso ti porterà alla rovina totale…
Kagome sorrise
-Sono contenta- ammise risedendosi e ridandogli la lettera
-Tienila… io non me ne faccio nulla… e poi non voglio che mio padre la
legga- sbottò scostandosi la frangetta. Lei impallidì e scattò in piedi
-CHE COSA HAI FATTO??- urlò. Lui si guardò intorno
-Chi? Io? Cosa? Che farnetichi? Eh?-
-Come ti sei tagliato sopra al sopracciglio??- chiese. Lui imprecò a
bassa voce
-Niente Kagome… non ti preoccupare!- esclamò cercando di deviare
-Niente un corno!! Che cosa hai fatto??- prese un pezzo di carta
bagnato e gli tamponò il taglietto dove usciva un po’ di sangue
-Ehm… mio padre non ha gradito molto la frase: “Dov’è andata non sono
affari tuoi”- disse semplicemente
-È stato tuo padre?- chiese lei sorpresa. Lui annuì e lei sbuffò
–Uomini- sibilò –Comunque grazie per la lettera- disse radiosa. Lui spiazzato
annuì –Comunque cos’è successo?-domandò sedendosi sulle sue gambe senza
smettere di tamponagli il taglio
-Si è preso la busta Kagome… c’è il francobollo lì sopra!- esclamò –Lo
sta portando dai genitori di Kikyo! La ritroveranno!!- esclamò seccato –Non
capisco come hanno potuto fare un errore così stupido! Almeno nel mittente non
hanno scritto la via!- Lei lo guardò confusa alzandosi per prendergli un
cerotto
-Non capisco… cosa possono fare con un francobollo?-
-Scoprire la nazione? E da lì cercare lei? Hanno fatto un errore
davvero stupido!!- Lei si morse le labbra a pochi passi da lui
-Ma chissà quanto sarà grande il posto dove si sono sistemati!- esclamò
-O chissà quanto è piccolo!- esclamò lui. Lei sospirò e lo abbracciò
-Non credo. Naraku non è così stupido da andare in un luogo piccolo,
dove si è facilmente esposti. Non credi?- Lui annuì
-Però la lettera?-
-Non c’è la firma di Naraku, c’è solo la firma di Kikyo… credo che lei
lo abbia spedito per conto suo- disse
-Tipico! Che stupida che è!!- ringhiò lui
-Non dire così Inuyasha- Lo scostò da se guardandolo negli occhi –Se
fossi nella sua stessa situazione… anche io avrei spedito una lettera a Sango,
per far sapere alla mia migliore amica che sto bene!- Lui sospirò
-Ma tu non ci sei nella sua situazione! Ora sono nei guai! Pensa quando
Naraku lo scoprirà! Andrà su tutte le furie!-
-Forse…- disse lei –Comunque, discorso chiuso fino a domani, va bene?-
Lui annuì e lei sorrise –Alza la frangia che ti metto questo- disse lei
porgendogli il piccolo cerotto
-Kagome è uno stupido graffio!- esclamò Lei alzò il sopracciglio
-Può sempre fare infezione- sbottò –Alzala-
-No-
-Inuyasha non farmi incazzare-
-Lo stesso vale per te- Si guardarono male poi lei lo sbatté sul tavolo
-Fa come ti pare, non me ne frega niente- Prese le tazze e le mise sul
lavandino poi si girò incrociando le braccia. Si guardarono e lui sospirò
-Ma mi dici perché te la prendi? E’ uno stupido graffio!-
-È uno stupido cerotto!!- Lo riprese lei
-Perché non parliamo d’altro??- chiese speranzoso
-Ti faccio vedere la camera!!- esclamò saltellando –Vieni!!- Lo prese
per mano e radiosa lo trascinò su per le scale mentre lui si guardava intorno
curioso. Al muro c’erano un sacco di foto e improvvisamente lui si fermò –Che
c’è?- chiese lei mentre lui squadrava una foto di lei da bambina
-Eri un amore anche da piccola!!!!- esclamò lui. Lei gli afferrò la
guancia
-Solo?-
-Ma ora sei bellissima, stupenda, e magnifica- disse lui in fretta. Lei
gli lasciò la guancia e riprese a trascinarlo su per le scale
-Ma come mai non c’è nessuna foto di tuo padre?- chiese lui
-Fanno soffrire la mamma, quindi le abbiamo tolte tutte- disse lei
indicandogli alcuni chiodi vuoti sul muro
-Come mai?-
-E’ morto- soffiò lei stringendo la presa un po’. Lui la fermò
abbracciandola da dietro
-Mi spiace- mormorò. Lei gli sorrise tristemente
-Non ti preoccupare. Andiamo??- Ripresero a salire le scale e poi
imboccarono il corridoio e lei aprì una porta –Tadan!!!!- esclamò spalancando
le braccia
-Mi hai spaccato il naso…- gemette lui portandosi una mano al viso e
piegandosi in due
-Oooooh! Ma fregatene del naso e guarda la mia fantastica stanza!!-
esclamò strattonandogli il braccio
-Dio ma ti calmi?? Sembra che debba guardare il tuo abito da sposa!-
esclamò
-Oh si… tutto bianco molto semplice, con un lungo strascico e le
perline nel busto, il velo di pizzo e le roselline bianche nei capelli sciolti,
il bordo del vestito con dei ricami molto semplici… Fantastico…- disse con gli
occhi che le brillavano
-E quello doveva essere un vestito molto semplice?- chiese lui
frastornato
-Sempre più semplice di alcune donne che sembrano merletti e pizzetti
incorporati!!- esclamò seccata. Lui alzò le sopracciglia
-Anche quello è vero-
-Io ho sempre ragione- Si fissarono –Hai qualche cosa da ridire?-
sbottò
-Chi io? Sono l’ultimo che ti contraddice!- Lei sorrise
-Bravo. Ma dimmi… non è… bellissima?- domandò alludendo alla sua
camera. Lui fece qualche passo avanti scrutandola. Le pareti erano color panna
e in alcuni punti c’erano delle foto di lei con suo fratello o con sua madre.
Vicino alla finestra c’era la scrivania e in un angolo il letto. Appoggiato
alla parete poi, c’era l’armadio bianco dove si era nascosto
-Non ci sono mie foto quindi è solo una camera!- esclamò. Lei gli pestò
il piede
-Villano!- sibilò. Lui le fece un sorriso tirato
-Ma sai che mi è venuta una fame da lupi?- Lei lo fissò
-Ah… giusto… la cena…- Guardò l’orologio
-Sono le 20.15- mormorò e trascinò giù il ragazzo. Kagome guardò
preoccupata l’orario. Chissà se le ragazze del fan club sapevano già di loro…
“Cavolo che casino!!” Improvvisamente il cellulare squillò e lei lo guardò
interrogativa un momento prima di rispondere –Si?- chiese stringendo la mano di
Inuyasha e sorridendogli –Ciao Tom!!- esclamò saltellando felice. Inuyasha la
fulminò e lei gli fece un sorriso ancora più ampio –Come stai??? Eve?- Annuì
–Sono contenta. Qua tutto ok? C’è Inuyasha- Annuì ancora –Ti saluta- disse
-E tu mandalo al diavolo- ringhiò. Lei scrollò le spalle seccata e lo
ficcò a sedere. Sorrise, poi esso si spense e arrossì furiosamente
-MA TOM CHE CAVOLO DICI!?- gridò. Inuyasha sorrise sotto i baffi
–Piantala- sibilò al telefono. Inuyasha la portò a sedere sulle sue gambe –Uhm,
hai sentito quel gentiluomo di Naraku che ha rapito la mia amica?- chiese.
Silenzio –Certo che l’ho scoperto!!- ringhiò –Si si… vabbé! Ce l’hai il loro
numero?- chiese. Alzò le sopracciglia seccata e Inuyasha le sfiorò con la mano
la schiena. Lei lo lasciò fare –Come non me lo vuoi dare per sicurezza?- sbottò
–Eddai Tom!- Inuyasha le sfiorò il fianco e il ventre. Kagome arrossì –Ehm…
s…si… ah…- Tentò di scostargli la mano inutilmente –Scusa, puoi… scusarmi un
istante?- Appoggiò il cellulare e lo guardò avvampando –La vuoi smettere per
piacere???- chiese agitata e prendendogli la mano allontanandola –Antipatico-
sbottò. Lui ghignò
-E’ più forte di me- disse. Lei si alzò di scattò e prese il cellulare
allontanandosi da lui e facendogli la linguaccia
-Scusami… comunque… Kikyoha mandato
una lettera a Inuyasha e…- Si allontanò velocemente il cellulare dall’orecchio
e Inuyasha poté sentire chiaro e forte l’urlo indignato di Tom –Rilassati-
disse calma lei e roteò gli occhi –Ok ok… senti io ora vado a mangiare… devo
preparare la cena e…- Guardò Inuyasha muoversi agitato sulla sedia –Non ho
ancora avvelenato nessuno Inuyasha!!- esclamò –Tu taci Tom! Salutami Eve
d’accordo? E anche quei due incoscienti, va bene?- Sorrise –Allora a presto-
Concluse la telefonata e sospirò. Incrociò le braccia
-Stavi criticando la mia dote culinaria?- chiese
-Io? Mai!- Lei sorrise e gli lanciò la tovaglia
-Apparecchia amore mio che io inizio a preparare- disse. Lui la guardò
stralunato
-Come scusa?- Lei sbuffò
-Inuyasha, stendi la tovaglia per piacere??- sbottò. Lui lo fece
impacciato e lei si prese la testa tra le mani “Fantastico… Se lo sapessero a
scuola…” Fece un sorrisetto poi prese una pentola e ci mise dentro delle patate
con del rosmarino. Lui la fissò sfaccendare mentre lei si muoveva sicura in quella
cucina. Kagome accese il fuoco e mise a cuocere due bistecche. Sospirò poi gli
sorrise –Beh? Che succede?- chiese lei
-Nulla... sto pregando che siano commestibili- Lei ridusse gli occhi in
due fessure
-Ti farò vedere io!!- esclamò mettendo sul tavolo piatti, posate,
bicchieri, coca e alcune pagnotte di pane. Lui sorrise e la abbracciò
-Stavo scherzando- disse aspirando il profumo dei capelli di lei –Hai
cambiato balsamo?- Lei annuì
-Si sente? È pesca- disse sorridendo
-Mh, mi viene voglia di mangiarti- Lei arrossì un poco e lui la baciò.
Con le dita sfiorò la schiena e la spinse dolcemente verso il muro. Le baciò il
collo e la mano scese verso il fianco di lei che buttò la testa indietro.
Kagome lo scostò un po’ da se deglutendo
-Aspetta… aspetta un secondo…- balbettò appoggiando la testa sul suo
torace con gli occhi rivolti al pavimento
-Scioccata eh?-
-Uhm… no… diciamo che… sconvolta è la parola migliore- disse
sorridendogli. Gli baciò il naso e girò la carne che, per fortuna, non aveva
subito danni poi, mescolò le patate evitando che si attaccassero –Dai, mettiti
a sedere, è quasi pronto- Lui sorrise e la strinse a se ancora
-Mi piacerebbe di più gustare qualcos’altro…- ammise. Lei avvampò e
improvvisamente il telefono squillò. Lei spense il fuoco e lui sospirando la
lasciò “Ma chi è l’idiota??”
-Si?-Inuyasha sentiva solo la voce della ragazza che proveniva dal
corridoio –Si mamma, sto per mangiare- disse –Ah ah… certo che starò attenta.
Chiudo la porta si… non ti preoccupare mamma! Tu lì?- chiese preoccupata –Bene…
allora a domani! Si, certo… ciao mamma! Ciao, buon lavoro- Riattaccò e lo
raggiunse –Dai! Mettiti a sedere!- esclamò spingendolo verso la sedia
-Tua madre che lavoro fa?- chiese mentre si versava da bere
-Commessa- rispose lei servendogli le patate e la carne cotti a puntino
-E lavoro a quest’ora?-
-Lavoro difficile la commessa!- esclamò lei saggiamente. Lui corrugò le
sopracciglia
-Non era l’infermiera il lavoro difficile?- Lei scrollò le spalle
sedendosi davanti a lui
-Buon appetito Inuyasha!- esclamò lei solennemente. Lui rise
-Con quella voce lì… sembra quasi che devi mandare in guerra un
esercito!-
-Sto mandando te in guerra- disse lei annuendo –Vediamo se osi dirmi
che la mia cucina fa… ehm… schifo?-
-Non ho mai detto che fa schifo. Ho solo paura di rimanere avvelenato!-
esclamò iniziando a tagliare la carne
-Udite udite signori e signore! Inuyasha ha paure di venire
avvelenato!- esclamò lei
-Ecco il Kagome-paggio!- disse lui mettendosi in bocca un pezzo di
carne
-E quindi?- chiese lei. Lui chiuse gli occhi
-Molto… molto… molto… buona!- esclamò lui aprendo gli occhi e
sorridendole –Una cuoca eccellente per i suoi 15 anni, signorina Kagome- disse
lui
-Oh, mille grazie signor Inuyasha! Sa, fare da mangiare per due anni
aiuta! Naturalmente il mio livello in fatto di cucina non può essere
assolutamente paragonabile ai suoi cuochi, dico bene?- chiese lei sbattendo le
ciglia
-Poco ma sicuro, signorina Kagome- Lei scoppiò a ridere
-Che sciocco che sei!-
-Lo sciocco però ti piace molto vero?- chiese lui facendole
l’occhiolino
-No no- Scosse il capo lei-Non
mi piace molto, lo amo molto. È diverso signor Inuyasha, non lo sa?- Sorrise e
lui ricambiò. Finita la cena sparecchiarono e salirono in camera, dopo avere
chiuso la porta di casa.
Lui la baciò e la spinse verso il letto dove si sdraiarono, senza mai
staccarsi l’uno dall’altro. Lui le sfiorò il fianco e scese verso la coscia,
fasciata dai jeans, per poi risalire fino al ventre. Le alzò leggermente la
maglietta azzurra quando improvvisamente un trillo di telefono li fece staccare
-Ma chi è?- chiese lei scendendo le scale. Lui si lasciò cadere
pesantemente sul letto sbattendo i pugni sul materasso
-Non ci posso credere…. Non ci posso davvero credere! Ce l’avranno con
me… devono avercela proprio con me!!- ringhiò piano.
Kagome imbarazzatissima, scese le scale e alzò al volo la cornetta,
dopo essersi accertata che la sua voce fosse normale
-Pronto?-
-Ciaooooo sorellina mia adoratissima!!!- esclamò la voce. Kagome
diventò bordeaux
-Sota!- esclamò –Che cosa c’è? Stai male forse?- chiese leccandosi le
labbra
-Chi? Io?? No! Ma che dici? Mi sto divertendo da morire!!- esclamò
-Bene, che cosa vuoi?- chiese lei seccata
-Lì a casa tutto ok??- chiese la voce del fratello. Lei avvampò
-Certo! Che credi?-
-Avete già fatto qualche cosa??- domandò lui ansioso
-Ma chi te le dice certe cose!?- urlò
-Oh beh… ho le mie fonti…- disse vago
-Le tue… ma che caspita spari?? Che fonti??-
-Oooooh! Abbiamo letto il diario segreto di Sango, sai com’è!- esclamò.
Kagome spalancò la bocca.
Appunto per il futuro: mai lasciare il diario segreto in camera quando
lei non era presente in casa!
Appunto per il giorno seguente: avvertire Sango della cosa e avvertirla
anche dell’ “appunto per il futuro”
Appunto per dopo: nascondere il diario segreto dal cassetto della
scrivania, cambiare assolutamente posto!
Ps. naturalmente Inuyasha non deve guardare!
Altro appunto per dopo quando vedrà Inuyasha: cercare di non arrossire
come una bambina!
-Sota! Non si fanno certe cose!- esclamò Kagome
-Guarda che è lei quella imprudente! Lo ha lasciato sulla scrivania!-
esclamò
-E allora? Non avresti dovuto leggerlo!- Lo rimproverò
-Vabbé, allora? Fatto qualche cosa di sconcio?- Si informò ironico
-Sota, va a dormire e non rompere le palle- sbottò –Notte-
-Ok, notte sorellina! Ehi! Ma sapendo che fai già certe cose… posso
chiamarti ancora “Sorellina”?? Dovrò trovare un nome più appropriato, che
dici?-
-Fa come ti pare, notte!- Kagome sbatté il ricevitore seccata e risalì
le scale –Scusami, mio fratello è un demente- sbottò incrociando le braccia al
petto
-Sul serio?-
-Già!- sbottò e lo guardò
-Ehm… posso andare un momento in bagno?- chiese lui alzandosi
-Certo, terza porta a sinistra- disse e lui uscì. Kagome alzò gli occhi
al cielo.
Dio esisteva.
Prese il diario e si guardò in giro poi decise di nasconderlo tra i
libri di scuola. Dopotutto il suo diario segreto era un semplice quadernino
azzurro. Lo mescolò insieme agli altri poi si sedette sul letto aspettando
Inuyasha che non tardò ad arrivare.
Attenzione NC17!
Si guardarono per interminabili minuti poi lui si avvicinò e
l’abbracciò
-Mi sei mancata- sussurrò sulle sue labbra
-Anche tu- mormorò di rimando. Poi non ci fu più bisogno di parole,
Inuyasha la strinse a se baciandola, infilò le mani sotto alla maglietta
alzandola, si scostò un poco e gliela sfilò gettandola a terra. La spinse fino
al letto, si sdraiarono senza mai togliere gli occhi l’uno dall’altra, le
slacciò i jeans e li sfilò, Kagome rimase con uno slip rosa e un reggiseno
dello stesso colore
-Sei bella- sussurrò roco. La ragazza arrossì violentemente, lui si
alzò e quasi si strappò i vestiti di dosso, lei arrossì ancora di più se mai
fosse stato possibile
-Anche tu- parlò talmente piano che lui la udì appena, gli sorrise e
lei si sentì sciogliere, allungò la mano e lui la prese stendendosi di nuovo al
suo fianco. Le sganciò il reggiseno e le sfilò le mutandine, l’accarezzò
lentamente come se volesse memorizzare ogni centimetro di pelle, ogni curva.
Kagome gemette quando lui le fece aprire le gambe iniziando a torturarla
dolcemente, allungò la mano e gli sfiorò il torace e le spalle, si morse il
labbro per soffocare i gemiti che aumentavano man mano che le dita del ragazzo
si facevano sempre più invasive. Inuyasha la baciò profondamente, scese poi a
mordicchiarle il collo, lei lo strinse e lui scese ancora fino ad incontrare le
dolci rotondità che prese a sfiorare con la lingua, la sentì tendersi, prese un
capezzolo rosa tra i denti e lo mordicchiò, Kagome gemette forte, artigliò le
spalle del giovane e lui incoraggiato lo
succhiò forte, il grido di puro piacere che scaturì dalla sua gola lo
inebriò, mosse la mano più velocemente, la sentì vibrare e tendersi di nuovo,
alzò lo sguardo quando sentì il corpo che si rilassava un attimo prima di tendersi
di nuovo, il viso di Kagome in quel momento era bellissimo e Inuyasha le mise
una mano sotto la nuca, lo sguardo torbido di lei gli fece perdere il poco
controllo che ancora aveva, gli si mise sopra e con una spinta entrò
completamente in quel corpo morbido e arrendevole, lei gridò stringendo le sue
gambe ai fianchi del ragazzo
-Oh Dio Inuyasha- sussurrò sopraffatta dal piacere –ti amo-
-Il mio angelo- disse guardandola negli occhi, poi si mosse veloce e
lei assecondò i suoi movimenti finché insieme non gridarono i loro nomi.
Rimasero fermi nelle braccia l’uno dell’altra, sudati, sfiniti, i respiri
veloci ma appagati e felici.
Fine!
Kagome gli accarezzò la schiena, lui sollevò il viso dal suo collo, si
sorrisero, la ragazza gli scostò un ciuffo ribelle dalla fronte umida
-Ti amo Inuyasha- mormorò dolcemente, lui sorrise baciandole le labbra,
si sollevò mettendosi al suo fianco stringendola a se
-Sarà meglio che tu mi faccia riposare altrimenti domani mattina non mi
sveglieranno neppure le cannonate-
-Resistenza zero eh?- lo prese in giro
-Non sfidarmi piccola, perché ti assicuro che perderesti- la rimbeccò
-Chiudi gli occhi e fai bei sogni- allungò il collo e gli sfiorò il
mento con le labbra
-Notte angelo- neanche riuscii a rispondere che aveva già chiuso gli
occhi, sorrise
-Notte amore mio-
Kagome lo guardò dormire poi fece una risatina soffocandola sul
cuscino. Aprì il cassetto del comodino e ne estrasse qualche cosa poi, alzò la
frangetta di Inuyasha applicandoglielo sopra il graffio. Soffocò la risata poi
gli si accucciò contro cercando di dormire.
Venerdì. Ore 7.00
La sveglia suonò impazzita e lei la spense con un gesto secco
-Che ore sono??- mugugnò alzando gli occhi stropicciandoseli –Le 7.00…-
mormorò appoggiandosi ancora al braccio di Inuyasha –Ohi… amore… Inuyasha?- lo
chiamò. Lui mugugnò e la strinse più a se –Ehi… svegliati…- disse baciandogli
le labbra e gli occhi. Sorrise nel vedere la fronte ma face l’indifferente
-Ci sono… cosa c’è? Stai male?- chiese sempre con gli occhi chiusi
-No… dobbiamo andare a scuola…- mormorò abbracciandolo
-Non voglio…- sbottò lui
-Non possiamo stare qua Inuyasha- Gli ricordò lei
-Facciamo kaboo?- domandò
-No Inuyasha… oggi ho una interrogazione- disse
-Fregatene-
-Non posso e lo sai- Lei si alzò e lo scavalcò iniziando a vestirsi
infilandosi la gonna dell’uniforme e la maglietta –Dai vieni che andiamo a fare
colazione, forza- disse lei
-Si, vengo- Lui si alzò e si vestì mettendosi l’uniforme
-Mentre ti sistemi io ti aspetto giù- disse lei baciandogli le labbra
–Latte e cereali è ok?- chiese
-Si- rispose. Lei aprì la porta e scese quando si bloccò. Dalla cucina
provenivano dei rumori! Deglutì e scese lentamente affacciandosi piano alla
porta. Spalancò gli occhi e gridò
-MAMMA!?- La donna si voltò e le sorrise
-Ciao tesoro, hai dormito bene?-
-Tu… che fai… qua?- balbettò
-Sono tornata questa mattina presto, verso le 6.00 o giù di lì- Kagome
spalancò gli occhi e sbiancò facendo un passo indietro – Ho visto la moto fuori
e ho capito tutto, non sono entrata nella tua stanza perché non volevo farmi
venire un infarto… comunque stai attenta, hai sempre e solo 15 anni! Capito? -
sbottò guardandola male
-S…. s…si…- balbettò Kagome deglutendo. La madre sorrise
-Ma non ti biasimo. Io andavo con tuo padre già a 14- Alzò le spalle –E
tu ne hai quasi 16 ormai, mi è andata bene!- esclamò –State insieme da?-
-Am…Amsterdam…- balbettò. Lei annuì sconsolata
-La cosa dell’uomo non era tutta una bugia dunque?- Lei annuì
-Eravamo… agli inizi…- balbettò
-Mi dirai tutto, vero?- Kagome annuì velocemente –Brava la mia Kagome!
Va pure a chiamarlo, comunque, immagino sarà affamato- disse. Kagome
indietreggiò e sparì come un fulmine.
“Cavolo!! Cavolo cavolo cavolo cavolo cavolo cavolo cavolo!!!!!!!!!
Oddio oddio oddio!!!!!! Da quando mia madre è così… ehm… così?????? Oddio che
figura!!!!!!!!” Bloccò Inuyasha alla porta e lo spinse dentro
-Che succede Kagome?- chiese lui
-C’è mia madre, ha visto la moto- disse lei. Lui alzò il sopracciglio
-Oh-
-Ti prego Inuyasha, ti prego! Evita le tue frecciatine, per piacere!-
esclamò. Lui annuì
-Non ti preoccupare, sarò bravissimo! Ti ha detto qualche cosa?- chiese
preoccupato
-No, è stata stranamente comprensiva quindi non rovinare tutto! Ti
prego!!- Lui annuì
-Sarò un angelo sceso in terra!- Promise. Lei sospirò
-Speriamo-
Sango scoppiò a ridere piegandosi in due mentre l’amica arrossiva
furiosamente
-Smettila! Non sei divertente!!- sibilò. Kagome si appoggiò al muro
ridendo a crepapelle –Sangoooo!!!!!- sbottò –Smettila!! Ti immagini la scena??
Ti ci vedi mia madre che dice: “Oh, beh! Hai 16 anni quindi tutto ok, mi è
andata bene!!” Mi è andata bene??? Ma è impazzita?? Sarà il lavoro… Oddio!!!!-
Kagome si prese il viso tra le mani –Volevo sparire sotto metri e metri di
terra!!- Sango si asciugò le lacrime e cercò di darsi un contegno
-Ok ci sono- La guardò e scoppiò a ridere di nuovo
-Lo vedo!- esclamò Kagome guardandola male
-Oddio! Questa cosa doveva essere filmata!!- esclamò sedendosi Sango
–Ma dai! È troppo forte!!-
-Troppo forte!? Il mio ragazzo, ha conosciuto mia madre e viceversa! Ti
immagini tragedia peggiore!? No! Assolutamente no!!-
-E poi? Cos’è successo??- chiese ghignando Sango
-Oh beh… sai com’è…- balbettò Kagome arrossendo.
Quel giorno erano in terrazza. Inuyasha e Miroku avevano insistito perché
mangiassero tutti insieme ma Kagome, aveva detto un chiaro e netto no. Miroku
poi aveva fissato Inuyasha scoppiando a ridere indicandolo. Kagome aveva fatto
un sorrisetto e Inuyasha aveva chiesto a Miroku, molto gentilmente, del perché
della sua ilarità. Il giovane amico, sempre sghignazzando, gli aveva staccato
il cerotto di hello kitty dalla fronte e Kagome era scappata veloce sulla
terrazza seguita da un ringhio poco amichevole del suo ragazzo. Dopo che Sango
l’aveva raggiunta ridendo, Kagome le aveva raccontato della lettera e della
mattina
-È andato tutto bene finché non è arrivato Sota- sbottò Kagome
diventando paonazza
-Ah, aveva scordato i libri a casa quindi era venuto da voi di corsa-
disse l’amica accigliata –Cos’ha fatto?- chiese. L’amica abbassò gli occhi
arrossendo furiosamente
-Beh… noi… ecco… non ha detto nulla ma… quando siamo usciti si è
affacciato alla finestra e… e…-
-E?- La incitò Sango
-Lui ha urlato… “Ehi Inuyasha! Com’è…”- Kagome si bloccò –…“mia sorella
a letto??”- sussurrò. Sango spalancò gli occhi –Ma dico! Si può? Ha 11 anni!!-
Sango la guardò poi scoppiò in una fragorosa risata –NON C’È NIENTE DA
RIDERE!!!- gridò
-E… cosa… avete… detto?- chiese tra una risata e l’altra la ragazza
-Io stavo scoppiando a piangere invece Inuyasha, l’idiota, ha sorriso,
si è girato e gli ha detto: “Una bomba! Vuoi i dettagli??”- Sango si sedette
scossa dalla risata –Maledizione che vergogna!!! Avrei voluto sprofondare!! Gli
ho tirato un calcio negli stinchi e me ne sono andata!- esclamò sedendosi –La
pianti per piacere??- sbottò
-Scu… sa..- balbettò l’amica sospirando e riprendendosi –No ok, sono
con te- annunciò
-Lo hai detto anche prima- Le ricordò l’amica
-No no, ora ci sono. Ma come faceva a sapere Sota tutte quelle cose?-
Questa volta fu il turno di Kagome di ridere
-Hanno… hanno letto il tuo… diario!- esclamò. Sango scattò in piedi
arrossendo
-COSA!?-
-E ci avevi pure scritto delle cose e loro le hanno lette tutte!- disse
ghignando “Vendetta!!!!”
-Oh mio Dio-oh mio Dio!! Tu scherzi vero??- Kagome scosse il capo
-No no- rispose
-Oh mio Dio. Promemoria: menare Kohaku. Altro promemoria: nascondere il
Diario!- Kagome
annuì
-È esattamente ciò cheho fatto
io- disse lei
-Non riuscirò più a guardarlo in faccia- mormorò scuotendo il capo
-Si si- L’amica tornò a mangiare tranquilla senza degnarla di alcuna
attenzione.
Capitolo 10 *** Capitolo 10- Appuntamento a quattro ***
Salve bella gente
Salve bella gente! ^^ come ve la passate?
Me-me stessa-e me benissimo grazie! La prossima settimana indovinate cos’ho a
scuola?? Sei giorni, sette verifiche! Pagellino del cavolo… -_-||||
Ma torniamo alla mia bellissima,
stupendissima, fantasticissima (poi aggiungete tanti aggettivi con –issima alla
fine che ora non mi vengono in mente) storia!
Dunque, avverto, piccola parte NC17 alla
fine (scusate, sono in un periodo un po’ così e poi questo capitolo l’ho fatto
secoli fa quindi ora non posso cambarlo…), ma oltre a quello…
BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
(insomma, la solita risata maligna… sta diventando particolarmente monotona…)
Ora passiamo ai commenti!!
Inu_Kagghy: oh oh oh… la tua one shot era
davvero bella e doveva essere recensita, come minimo! Sono contenta che le
scene dolci ti facciano piacere… dopotutto a me piacerebbe tantissimo che
accadesse una scena del genere! *o* ma chi non lo vorrebbe?
Fra007: quella scena ti giuro che mentre la
facevo ridevo da sola!! Devo ammettere che mi è venuta anche molto bene!! XD
Mhp… comunque si, la seconda parte ha in tutto 23 capitoli (via i fucili!!!!) e
la terza è in corso in questo momento (ho detto VIA I FUCILI!!). Se penso che
questa storia doveva essere lunga SOLO 9 capitoli circa mi viene male! Grazie per
la rec comunque!!
Yulinghan: sono felice che il capitolo
precedente ti sia piaciuto così tanto e ti abbia divertito! Per le coppie
Sango/Miroku e Kikyo/Naraku non ti preoccupare, presto avranno il loro spazio,
fidati, non me ne sono scordata!! ^///^ (oh, se solo sapessi ciò che io so ma
che tu non puoi ancora sapere!). legarlo su un isola deserta? Yuling sei la mia
eroina!!! *made in love* Grazie di nuovo per i complimenti!
Pepina90: grazie mille!! XD davvero l’hai
letto tutta in due giorni??? Oooh, ti faccio i miei complimenti davvero! Ma
grazie soprattutto per i tuoi, sono sempre contenta di questi e il fatto che tu
mi abbia affermato ciò che di cui, a volte, non sono sicura! Grazie infinite
per la rec e al prossimo capitolo!
Now, you mast read my story in this moment… (scusate
il pessimo inglese, diciamo che non è il mio asso come materia, mate invece…
*o* I love it)
CIAO!!
Capitolo 10
Appuntamento a quattro
Sabato. Ore 15.00
Kagome si fermò ansimando
davanti all’orologio e si guardò intorno. Meno male non c’era ancora nessuno… E
per il tempo non c’era anima viva per strada. Sospirò e si mise a posto la
giacca di jeans sfregandosi le mani per il freddo.
In quei giorni nessuna
ragazza l’aveva avvicinata, neppure Miu e le sue amiche si erano fatte vedere.
Strano… Cioè, ne era felice, niente guai, però questa cosa era un po’ strana…
dubitava che si fossero arrese per paura però… beh, ci avrebbe pensato a tempo
debito.
Si mise le mani intorno alla
bocca e ci soffio sopra. L’aria calda la confortava. Si sentì avvolgere da due
braccia e voltò lo sguardo sorpresa
-Inuyasha!!- esclamò
-Ciao- disse lui baciandole
dolcemente le labbra
-Ma come siamo lecchini
oggi- Lo derise lei
-Evita di fare la furba-
disse lui con cipiglio severo. Lei sorrise mettendogli piano le braccia sulle
spalle
-Scusi mio despota, non lo
farò mai più- mormorò toccandogli il naso con il suo
-Sei gelata- disse
rabbrividendo
-Ho perso i guanti- sbottò
lei guardando dietro di lui –E gli altri?- chiese
-Arriveranno- disse alzando
le spalle
-La prima cosa che facciamo
quando arrivano è andare a bere qualche cosa di caldo!- esclamò lei. Lui annuì
-Si, è meglio. Non ti voglio
un ghiacciolo- disse prendendole il viso tra le mani. Lei sorrise
-Ah ah… argomento
interessante- disse avvicinandoselo per la vita –Dimmi amore mio, come mi
vorresti?- domandò sorridendo maliziosa. Lui la guardò
-Ehi tu, dove hai messo la
mia timida Kagome?- chiese sospettoso. Lei scoppiò a ridere
-L’ho surclassata- ghignò.
Lui fece una smorfia
-Mi piaceva la ragazzina
timida. Facile da prendere in giro- disse
-Eddai, fammi avere uno
scambio di personalità ogni tanto- Lo riprese
-Comunque mi piaceva- disse
avvicinandola e avvolgendole la vita. Lei si alzò in punta di piedi sorridendo
–Cosa stavi dicendo?-
-Mh… non so… sei tu che devi
rispondere- mormorò baciandolo
-Beh…- Lui iniziò a fare
cerchi invisibili sulla sua schiena –Ti vorrei in una stanza, sotto di me,
vorrei tante cose- disse lui mentre lei arrossiva –Oh, è tornata la mia
ragazza?- chiese
-Ehm… cre…credo…di si…-
balbettò
-Eddai, non dirmi che non lo
vorresti- ghignò lui
-Non dico di no ma… ehm…-
-Si?-
-Bestione… smet…tila-
balbettò mentre lui le sfiorava il fianco –Guarda che qualche giochetto lo
conosco anche io- sbottò
-Non vedo l’ora- mormorò.
Lei lo guardò
-Mi stai provocando?-
-Ti sto sfidando… vediamo
quanto riesci a eccitarmi?- domandò. Lei sorrise
-L’hai voluto tu, sappilo-
mormorò sfiorandogli il ventre per poi allontanarsi –Sango!!! Miroku!!! Era
ora!!- esclamò felice correndo verso l’amica –Andiamo a bere qualche cosa? Sto
congelando!-
-Si, dai vieni- Prese
l’amica a braccetto e precedettero i ragazzi.
Kagome sorrise. Meno male
aveva messo la sua maglietta da capogiro!
-Kagome? Che è quello
sguardo?- sussurrò l’amica. Kagome sorrise
-Nulla… nulla…- Entrarono in
un piccolo locale, per fortuna meno costoso di quello dove l’aveva portata
l’ultima volta Inuyasha. scelsero un tavolo e ordinarono tutti della cioccolata
calda. Si sedettero e lei si tolse la giacca di jeans con un movimento fluido.
Inuyasha la fissò con due occhi sbarrati, mentre Miroku guardò Sango
-Te ne compro uno uguale,
ok??-
-I regali non li rifiuto-
disse Sango sorridendogli e guardando la maglia nera della ragazza. Aveva le
maniche lunghe e larghe e scendeva aderente appena sopra l’ombelico. La
scollatura era appena accentuata ma si poteva immaginare tutto. Kagome sorrise
compiaciuta alla faccia del ragazzo e si alzò
-Arrivo subito- Si allontanò
e sparì dietro a una porta. Inuyasha si alzò di scatto
-Torno subito- Si eclissò
dentro la porta e l’ultima cosa che sentì fu la risata dei due amici. Il bagno
aveva una stanzetta a due porte: una per gli uomini, l’altra per le donne.
Kagome era appoggiata tranquillamente al muro davanti alla porta e quando lo
vide sorrise
-Ci hai messo poco- disse.
Lui la guardò male
-Bastarda- sbottò
prendendola per un braccio e spingendola dentro al cubicolo più vicino
chiudendo la porta
-Forza di volontà? Zero-
disse lei ridendo. Lui la prese avvicinandosela e la baciò. Lei gli accarezzò
il torace e gli sfiorò i capelli, mentre lui la spingeva contro il muro
alzandola. Kagome incrociò le gambe dietro la schiena del ragazzo e lui aderì a
lei.
I due tornarono al loro
tavolo 15 minuti dopo e si sedettero. La commessa si girò dando loro le spalle
al bancone, e Kagome giurò di aver sentito una risatina non proprio velata.
Sango sorseggiando la sua cioccolata sorrise
-Maiali- disse Miroku.
Kagome arrossì
-Pensa per te che ti sei
fatto la mia amica al cinema!- sibilò lei. Inuyasha si strozzò e guardò i due
davanti a lui scioccato
-Ma è squallido!- protestò.
Miroku fece un sorrisetto mentre Sango diventava di tutti i colori
-Maledizione Kagome! Vuoi
chiudere la fogna?- sbottò
-Senti, tesoro, a quest’ora
lo saprà anche tuo fratello- disse con lo stesso tono lei
-Non dire niente- ringhiò
frustrata –Mi sta ricattando lo stronzo!- sibilò –Meno male non sa chi è!-
disse guardando di sottecchi Miroku che sospirò alzando gli occhi al cielo
-Di che parlate?- chiese
Inuyasha
-Sh, nulla- disse Kagome
toccandogli il braccio
-E non lo saprà mai-
concluse Sango
-Prima o poi…- iniziò
Miroku. Sango lo fulminò
-Non ora- sillabò
-Comunque, che ti chiede?-
domandò lei
-Di fargli i compiti. Come
se non ne avessi già abbastanza!- Kagome sorrise
-Invece mio fratello non
può! Tanto mamma lo sa già!!- esclamò maligna
-Grazie- disse sarcastica
l’amica
-Nulla- disse Kagome
sbattendo le ciglia. I due ragazzi si guardarono sconsolati poi scossero il
capo.
All’uscita del locale Sango
la tirò indietro
-Senti…- Kagome la guardò
accigliata dal viso serio dell’amica
-Cosa?-
-Domani sera… puoi dire che
sono a dormire a casa tua? Solo se mia mamma chiama, ovviamente- Kagome alzò il
sopracciglio
-Come mai?- chiese. Sango
arrossì leggermente
-Il padre di Miroku non c’è
e… beh… è solo in casa… così…-
-Ok, va bene. Non me lo dire
o mi può venire un infarto- disse drammatica. Sango le sorrise tristemente poi
raggiunse Miroku prendendogli il braccio. Kagome la guardò accigliandosi:
cos’era quel velo di amarezza che aveva visto nei suoi occhi? Rimorso forse?
“Naaaaaaaa! Impossibile!! Ma che penso? Scusa Sango per avere dubitato” Sorrise
a Inuyasha che le prese la mano stringendola.
Alle 17.00 Kagome si congedò
dicendo che doveva andare. Inuyasha le chiese se voleva essere accompagnata e
lei accettò di buon grado. Andò a fare la spesa in sua compagnia comprando
patatine e coca-cola. Lui accigliato guardò le borse che lei gli aveva
gentilmente dato in mano
-Che caspita devi fare?-
chiese
-Oggi dormo a casa di una
amica- disse lei semplicemente
-Oh, capisco- disse
corrugando le sopracciglia –E immagino ci sarete in 20-
-No, solo io e lei-
-Kagome?- chiese lui accigliato
-Cosa?- si spazientì lei
-Dove cavolo la metti tutta
questa roba??- chiese
-A casa sua?- Provò lei
-Quando l’hai ingerita,
intendo-
-Ah, boh! Nello stomaco!-
disse alzando le spalle
-E finirete voi tutto?-
-Certo. Che domande!- sbottò
–Credo che questa sera non potrai chiamarmi- disse lei dispiaciuta. Lui si
fermò e lei fece lo stesso
-Vabbé. Baciami dai- disse.
Lei sorrise e lo avvicinò baciandogli le labbra
-Ti amo- disse staccandosi.
Lui sorrise e le sfiorò il naso
-Vieni- Continuarono a camminare
fino all’entrata della casa della ragazza che sospirò a fondo
-Sono a casa!- esclamò
facendo cenno al ragazzo si seguirla
-Sorellina!! Ciao ciao
ciao!!!- gridò Sota scendendo di corsa giù dalle scale iniziando a saltellare
–Allora oggi te ne vai, vero??? La mamma ha chiamato dicendo di richiamarla!
Intanto tengo io compagnia al tuo ragazzo!! Ok, ciao!!- Prese il ragazzo per la manica iniziando a tirarlo e
lui frastornato lo seguì. Kagome alzò il sopracciglio
-Ma che gli è preso?- chiese
scuotendo il capo. Andò alla cornetta e digitò il numero del lavoro della
madre. Parlò un attimo con una donna poi attese
-Pronto?-
-Mamma! Sono Kagome- disse
-Oh, ciao tesoro. Tutto
bene?- chiese
-Si si. Avevi bisogno?-
chiese
-Si… stavo pensando che, se
vi fa piacere, Inuyasha può venire a cena da noi, Sabato prossimo- Kagome
guardò la cornetta terrorizzata e si sedette a terra
-Ehm… mamma?- domandò lei
titubante
-Si?-
-Non è, vero che lo
metterete in difficoltà?- chiese –Tu e il nonno intendo-
-Ma certo che no!- esclamò
la madre
-Non so… glielo chiedo. Poi
ti so dire domani- disse lei
-Ah, è vero che vai da
Sakura. Fa la brava, capito? Ho dei clienti, ti devo lasciare. Ciao tesoro-
-Ciao mamma- Riattaccò e
guardò il telefono stralunata poi corse verso la sala
-Cavolo! Ma sto coso è
stupido!- sbottò Inuyasha mollando il joystick a terra. Sota scosse il capo
-Non lo sai usare!- esclamò
–Ma quando ti impegni…- Glielo rimise in mano –Devi anche difenderti! Non solo
attaccare!- esclamò indicando lo schermo del televisore che diceva a chiare
lette GAME OVER!
Inuyasha contrariato fece
play e Kagome riconobbe Dante di Davil May Cry 3 che doveva battere dei
mostriciattoli al primo livello: orrendo!
La ragazza fece una smorfia.
L’avevano regalata a Sota i loro zii dalle parte della madre con il gioco
allegato e lui era totalmente andato giù di testa (mai come i robot, ma una
cosa simile)! Kagome non capiva cosa c’era di bello in degli omini che si
picchiavano… mah! I misteri della vita…
-Ehm ehm…- I due si
voltarono
-Hai già finito?- chiese
Inuyasha
-Non me lo vuoi portare via,
vero?- chiese Sota prendendo il braccio del ragazzo
-No no… tieniti pure il tuo
ragazzo!- esclamò lei –Io, vado a prepararmi!- esclamò –Non fate gli
sporcaccioni mi raccomando!- sbottò prendendo le sporte. Girò i tacchi e se ne
andò su per le scale. I due si guardarono
-Donne- disse Inuyasha –Chi
li capisce è bravo-
-Ci sono abituato, è
sclerotica- disse alzando le spalle il ragazzino –Dai, attento lì che stai
morendo!- Inuyasha guardò lo schermo e si concentrò.
Kagome prese lo zainetto blu
e ci ficcò dentro il pigiama, i sacchetti delle patatine e le bottiglie di coca
in un’altra tasca. Richiuse tutto poi aprì l’armadio cambiando la maglietta
-Visione- Lei si girò e alzò
il sopracciglio
-Hai fatto di nuovo morire
il bamboccio?- chiese lei seccata
-Ah, intendi Dante?-
-No guarda!-
-Si, mi è morto a fine
livello- disse alzando le spalle –Ce l’hai con lui?- chiese
-Non particolarmente- disse
prendendo la borsa e mettendosela sopra la giacca di jeans –Vado- Gli diede un
veloce bacio. Lui la strinse –Ah, a proposito. Mamma mi ha chiesto se Sabato
prossimo vuoi venire a mangiare qua- disse. Lui alzò il sopracciglio
-Come?- Si guardarono
-Vorranno farti delle
domande imbarazzanti di certo. Ti avverto- disse guardandolo negli occhi
-Ci sono abituato- disse
indifferente –Ma credo si possa fare- ammise. Lei sorrise
-Ottimo-
-Mh, a che ora devi essere
dalla tua amica?- chiese lui
-Ho l’autobus tra 5 minuti-
disse lei –Perché?- chiese sorridendo maliziosa. Lui la baciò e le sfiorò il
fianco e la schiena. Lei si allontanò un poco –Lo abbiamo fatto meno di due ore
fa!- disse sorpresa
-Sono in astinenza- Lui le
sorrise e lei sospirò –Dai… non dirmi che non vuoi…- disse accarezzandogli la
gamba. Lei arrossì un poco
-Ok- si tolse lo zaino e la
giacca poi chiuse a chiave la porta. Andò alla finestra e tirò giù la
tapparella poi spense la luce
-Come mai chiudi?- chiese
sorpreso –Adesso che ci penso… non ti ho mai vista bene, alla luce del giorno…-
disse pensieroso
-Zitto e vieni qua che devo
andare- disse sedendosi sulle sue ginocchia e iniziando a baciarlo. Gli
sbottonò la camicia e gliela buttò a terra. Lui alzò il sopracciglio
-Hai fretta?- domandò
stendendola
-Abbastanza- disse lei
-Ma di andare… o di farlo?-
si informò. Lei non rispose
-Ma di andare, è ovvio!-
esclamò. Lui le sbottonò i jeans ridendo –Non mi spogliare troppo o dopo ci
metto vent’anni a rivestirmi!- esclamò. Lui le alzò la maglia fin sopra i
piccoli seni e iniziò a baciarla leccandole le labbra. Lei mugugnò e lui le
baciò l’incavo del collo mordendoglielo muovendo le mani su di lei. Le baciò il
ventre e le slacciò il reggiseno togliendoglielo –Tanto valeva che mi
spogliassi allora- sbottò lei
-Mai detto che non lo avrei
fatto-
-Stronzo- grugnì lei
spalancando gli occhi quando lui entrò in lei –Non… ero… pront…- Si morse le
labbra e lui la baciò soffocandole un gemito. Lei ansimò e lui si mosse più
velocemente finché non vennero entrambi.
Il giovane si mise di fianco
a lei prendendo fiato. Lei lo baciò accarezzandogli il torace e il ventre
-Non è che così mi aiuti poi
tanto- sbottò lui. Lei fece una risatina
-Per avermi fatto perdere
tempo- disse ghignando rimettendosi il reggiseno
-Perdere tempo??- sbottò
lui. Lei si alzò con una risatina ma lui la respinse sotto di lui e lei scoppiò
a ridere
-Dai che devo andare- disse
sempre sghignazzando. Il sorriso le si spense subito e lui sorrise baciandola e
accarezzandole la coscia. Lei artigliò le lenzuola gemendo e Inuyasha passò una
mano sui suoi seni baciandoglieli –Ma… male…det…to…- Lui la baciò soffocando
ogni sua parola e le loro lingue si toccarono in una danza frenetica. La
strinse a se senza spostarsi –Mi soffochi-
-Mi piace questa posizione-
disse ghignando lui. Lei gli diede un pizzicotto
-Non molto a me se mi ammazzi-
disse –Dopo devi cercartene un’altra-
-Non mi piace la piega della
conversazione- sbottò. Kagome lo baciò e lo spinse di fianco a lei
-La prossima volta ci sto io
sopra- lo ammonì
-Odio stare sotto- sbottò
con una smorfia
-E io odio che solo tu conduca
il gioco- sbottò vestendosi veloce. Alzò le tapparelle e lo guardò –Rivestiti
pelandrone!- esclamò
-Ma si sta così bene qua-
disse lui appoggiando il viso sul suo cuscino
-Muoviti!- esclamò lei
lanciandogli i pantaloni che lui prese. Si rivestì e la affiancò
-Ti accompagno- disse
cambiando discorso. Lo precedette giù per le scale e guardò il fratello steso
sul parquet giocare –Sota, noi andiamo- disse. Lui mise in pausa e li guardò di
sbieco
-Lui va a casa?- chiese
-Certo- disse
-Allora ok, ciao- Si girò e
riprese a giocare
-Si, ciao- disse lei
scuotendo il capo
-Ciao- salutò anche
Inuyasha. Kagome aprì la porta quando la voce del fratello la bloccò
-Salutami Sakura- La ragazza
chiuse gli occhi
-Si, ciao- Uscirono e
chiusero la porta
-Chi è questa? L’hai
chiamata anche ad Amsterdam!- esclamò. Kagome sospirò
-Una amica delle medie-
disse semplicemente –Io devo prendere l’autobus- disse fermandosi alla fermata
–Ci vediamo domani ok?- Lui sorrise e la baciò
-Ok, buona serata-
-Anche a te. Ti amo, notte-
disse sorridendo lei. Lui sorrise e si allontanò lentamente “Non se ne
ricorda…” pensò tristemente la ragazza.
ANTICIPAZIONI:
[Naraku era andato fuori da
qualche ora e la ragazza, sapeva che sarebbe tornato di sera ma di certo non si
aspettava che la porta venisse spalancata e poi sbattuta dietro l’uomo. Kikyo
lo guardò stupita. La sua faccia non prometteva nulla di buono…]
Salve! Come va la vita?? Allora, in questo cap si
scopriranno un paio di cosette un po’… come dire… scioccanti! Cioè, non proprio
scioccanti, però scombussoleranno un po’ tutto quanto ! XD beh, non
lamentatevi! Comunque era ora che arrivasse la “tempesta”! Giusto??? Spero che
questo capitolo sia di vostro gradimento e che vi entusiasmi almeno la metà di
quanto lo faccia con me ^^
Ma prima rispondiamo alle vostre rec (made in love)
Topolina: grazie mille! Non so come ringraziarti per le tue
rec, sono davvero felice che ti piaccia così tanto questa mia sto!
Pepina90: grazie per il complimento! Ah, lo so che supero me
stessa in certe occasioni! Hai visto che ti ho messa nei miei contatti??? Ah,
reputalo un onore cara mia!! XD dai che scherzo!
Inu_Kagghy: beh, la questione di Sakura è una faccenda… come
dire… complicata, estremamente complicata… Kagome maliziosa e un po’ audace
piace pure a me. Insomma, chi non lo diventerebbe a stare con lui!?!? Beh, a
dire il vero per certe scene ho molta immaginazione… in effetti, ho una
esplosione di ormonipazzesca certe
volte e quindi… beh, immagino che vengano a tutti certi pensieri no? la
gioventù d’oggi… se nel passato una ragazza ci provava a pensarlo soltanto
veniva indicata come una… trota… ^^ Grazie per la rec!
Fra007: Kikyo e Naraku?? Beh, lo scoprirai qua sotto… sono
un po’ sfigati o è solo la mia impressione? Comunque la loro è una vera e
propria storia d’amore, stupenda fuggevole intensa… ah… l’amore! Sono contenta
che ti piaccia così tanto e che ad ogni cap la tua curiosità aumenti, in
effetti aumenta anche a me ma su questo sorvoliamo!! XD
Bene, dopo questo ringrazio di nuovo tutti coloro che stanno
solo leggendo e coloro che recensiscono e… beh, vi aspetta una bella gatta da
pelare in questo cappy! Al prossimo!!
Capitolo 11
Dubbi
Sabato. Ore 18.15
La ragazza guardò la grande
casa davanti a lei e sorrise. Sakura abitava in piena campagna e lì era sempre
tutto tranquillo.
Quante volte era venuta in
quella casa per parlare? Per giocare? Per sfogarsi? Forse il numero era troppo
elevato…
Suonò il campanello e
attese. La porta si spalancò e una ragazza le saltò al collo ridendo di cuore
-Kagome! Che bello!!-
esclamò felice la ragazza. Kagome le sorrise
-Ciao Sakura! Come stai?-
chiese
-Benissimo!!- esclamò
–Guarda come sei diventata alta…- disse fissandola
-Tu invece sei il solito tappo-
la prese in giro Kagome. Sakura le fece la linguaccia e entrarono
-Mamma!! Kagome è
arrivata!!- gridò alle scale
-Scendiamo subito!- esclamò
la voce maschile.
Kagome si guardò intorno.
L’atrio era sempre lo stesso, come la cucina e la sala, forse c’erano più foto
-È sempre la stessa- disse
Kagome
-Abbiamo messo a nuovo il
camino- disse Sakura spingendola davanti al caminetto in cui scoppiettava un
bel fuoco
-Ho notato… l’ultima volta
era tutto scrostato- disse lei
-Ti ricordi quando abbiamo
scritto sul muro con il pennarello indelebile?- Al ricordo le due scoppiarono a
ridere
-Si, ma mi ricordo che i
tuoi dopo ci hanno munito di due vecchi spazzolini da denti e del colore bianco
per tirarlo via- Le ricordò Kagome. Le due smisero subito di ridere e fecero
una smorfia
-Orrendo- dissero. I
genitori di Sakura entrarono nel salotto vestiti con abiti eleganti
-Allora noi andiamo Sakura,
fate le brave. Speriamo di tornare presto- disse la donna baciando sulla fronte
la figlia
-Ok, prendetevela comoda-
disse lei
-Si, ciao e fate le brave-
disse l’uomo e i due uscirono. Kagome alzò il sopracciglio e guardò l’amica che
alzò le braccia al cielo
-Ogni occasione che si
presenta quei due vanno in luna di miele- disse
-Davvero?- chiese sorpresa
Kagome
-Già. “Mamma? Oggi viene
Taki, ok? Resta a dormire!” “Davvero cara? Beh, allora vi lasciamo sole. Caro,
dove mi porti stasera?” “Beh, c’è quel ristorante…”- li scimmiottò lei -Questa
sera vanno a teatro, a cena e in chissà quale altro posto!- esclamò –Comunque
cambiati, ti va del the?- Kagome annuì e Sakura la lasciò.
La ragazza si mise in fretta
il pigiama e la raggiunse sedendosi sulle sedia guardandola sfaccendare. Certo
che era cambiata… Era sempre il solito tappo da 153 cm ma per il resto… Aveva i
capelli scuri e lisci che gli ricadevano dolcemente sulla schiena, la frangetta
ribelle le dava quell’aria da guastafeste, quale era, e gli occhi verdi la
rendevano una delle ragazze più desiderate della scuola. O almeno alle medie.
Sakura si sedette di fronte
a lei e le allungò la tazza fumante
-Racconta Kagome, com’è
Amsterdam? I ragazzi?- chiese maliziosa. L’amica sorrise
-Amsterdam è bellissima!
Fenomenale, unica nel mondo e…- Parlò veloce per svariati minuti poi concluse
sorridendo. Sakura fischiò
-Bene! Il prossimo anno ho
deciso le ferie!- esclamò felice
-Quest’anno dove andate?-
domandò
-Inghilterra. Mamma insiste
da due anni e visto che andiamo a rotazione… ha dovuto aspettare fino a
quest’anno- spiegò
-Capisco- annuì Kagome
-Allora… ragazzi??- Lei
abbozzò ad un sorriso
-Oh… beh… subito mi sono
presa una cotta per uno che… è fidanzato a distanza. Ora è il mio migliore
amico, si chiama Tom- disse –Poi, colui che ci ha portato ad Amsterdam si è
fidanzato con la cantante, Kikyo, e ora sono fuggiti insieme!- Sakura spalancò
gli occhi
-Cosa!? Ma perché?-
-Perché qua i genitori di
lei l’avrebbero ostacolata e non lo avrebbero mai permesso. Poi Kikyo non
voleva sposare uno deciso dai suoi genitori per… accrescere l’azienda dei
suoi!- esclamò. L’amica annuì
-Poverina…-
-Poi però ci ha mandato una
lettera dicendo che stava bene, purtroppo la busta l’ha trovata la persona
sbagliata e in questo istante stanno intercettando il luogo di provenienza…L’ho
detto a Tom… spero che abbia avvertito Naraku, dovunque sia- L’amica annuì
-Speriamo vada tutto bene…-
mormorò
-Poi ho conosciuto uno, in
discoteca, si chiama Don e ci ha provato con me…- Gli occhi dell’amica
scintillarono
-Mh?? Davvero?? E tu?-
-Io? Niente! Che dovevo fare?-
-Starci?-
-Ma scherzi? Non era brutto,
per l’amor di Dio, ma… non lo avrei rivisto mai più!!- esclamò
-Che vita dura-
-Già. Poi… vediamo… Sango,
si è fidanzata con Miroku…-
-Oh, e come stanno insieme…
non era un dongiovanni?- chiese con un velo di tristezza negli occhi
-Loro? Stanno da Dio
insieme! Giuro, sono fatti l’uno per l’altro!- “Se non fosse il problema
primario ma… tralasciamo!” –E ormai lui si è dato una calmata!-
-Cavolo! Che beeeeello!-
esclamò sognante la ragazza –Speriamo piuttosto che duri!- Kagome sospirò
-Bella domanda…-
-Oh giusto… noi due,
dobbiamo finire un discorso- La guardò con due occhi di fuoco e l’amica alzò il
sopracciglio –Di nome, la discussione, fa: Inuyasha e che tu forse te ne sei
innamorata- sbottò –Tu scherzavi, vero??- Kagome sorrise
-Ma secondo te mi vado
davvero a mettere con uno come quello!?- sbottò. La scrutò poi Sakura sorrise
-Hai ragione. Che sciocca
che sono. Dai! Cosa hai portato di bello?- chiese alzandosi. Kagome fece
altrettanto e tornarono nel salotto dove prese a svuotare lo zaino.
Los Angeles
Kikyo sdraiata sul letto
leggeva tranquilla il suo libro. Fuori c’era un sole confortevole e lei decise
che, dopo il capitolo, avrebbe fatto un bel giro nel giardino.
Naraku era andato fuori da
qualche ora e la ragazza, sapeva che sarebbe tornato di sera ma di certo non si
aspettava che la porta venisse spalancata e poi sbattuta dietro l’uomo. Kikyo
lo guardò stupita. La sua faccia non prometteva nulla di buono…
-Nara…-
-Abbi almeno la decenza di
stare zitta- ringhiò mettendosi davanti a lei a gambe divaricate. Lei si
ammutolì e scattò in piedi tremando leggermente
-Non capisco… cosa… perché
sei arrabbiato? Non dovevi essere in… ufficio?- balbettò
-Già! In ufficio!!- abbaiò
–Mi ha telefonato Tom, informandomi che hai spedito una lettera al tuo
carissimo amico Inuyasha!- Kikyo deglutì
-E lui come lo sa?- chiese
spaventata stringendo tra le mani il libro
-E lo sai?? Il padre del
tuo… amatissimo Inuyasha ha trovato la busta! Lì sopra c’è il francobollo! E lo
ha portato a tuo padre, di sicuro!!- gridò come se non avesse nemmeno parlato.
Lei si morse le labbra mentre i palmi le si inumidivano
-Io non… non volevo…- disse
con gli occhi lucidi
-Tu non vuoi maiecco il problema! Quando hai deciso di
venire con me ti avevo detto cosa avresti dovuto sopportare!! “Ne abbiamo già
parlato! Non farò nulla!”- La scimmiottò –Un corno!- Lei scoppiò a piangere e
lui la guardò furioso –Ecco brava, piangi che ti diventano gli occhi belli-
sbottò
-Naraku… mi dispiace amore
mio…- singhiozzò
-Non me ne faccio un emerito
cazzo delle tue scuse!- ringhiò. Sbuffò e si portò una mano sui capelli –Vuoi
spiegarmi il motivo della tua… maledetta bravata?-
-Volevo… fare sapere ai miei
amici che… che stavo bene- singhiozzò coprendosi il viso con le mani
-CERTO CHE STAVI BENE!! ERI
CON ME!- urlò furioso. Sospirò –Ora dimmi… genio, cosa devo fare?- chiese
incrociando le braccia. Lei lo guardò terrorizzata
-Mi mandi… non vorrai
davvero…- balbettò con un dolore sordo al petto
-…mandarti via? Ci sto
pensando, davvero! Visto che ti mancano tanto tutti!- esclamò
-Ma nella busta non ho
scritto né indirizzi né niente!! Non mandarmi via- pregò singhiozzando
-Almeno quello- sibilò
guardandola con due occhi di fuoco
-Non mandarmi via- ripeté
lei –Non lo farò mai più, lo giuro. Non lo farò più- Scivolò a terra piangendo
senza riuscire a focalizzarlo.
Naraku la guardò e si passò
una mano tra i capelli. La prese tra le braccia alzandola e lei lo abbracciò
nascondendo il viso nell’incavolo del suo collo
-Va bene, basta piangere.
Non ti manderei mai via. Scusa se ho alzato la voce- Lei singhiozzò
stringendosi ancora di più a lui –Scusami- Lei scosse il capo
-È colpa mia… Anche se ti
avevo detto… che non avrei fatto niente… ho mandato lo stesso la lettera…-
balbettò lei singhiozzando –Perdonami ti prego… non mandarmi via… non lo farò
mai, mai più. Farò tutto quello che vuoi. Io muoio se tu mi cacci, non voglio
tornare a casa… Voglio stare con te… ti amo… non mandarmi via…- singhiozzò
-Ehi, ok… Ora calmati.
Guardami- La allontanò da se e la guardò in viso asciugandole le lacrime –Ok,
sei perdonata e non ti manderò via… Starai con me, sempre. Va bene?- Lei annuì
e gli sorrise rilasciando ancora calde lacrime. Lui le sorrise e la abbracciò
baciandole il collo mentre Kikyo si appoggiava a lui.Naraku si leccò le labbra –Kikyo…-
-Mh?- chiese lei con la voce
che tremava ancora. Lui la strinse con più forza e lei gli strinse la maglia
-Ascolta… dobbiamo…
andarcene- disse. Lei lo guardò alzando un poco il viso
-Non capisco- ammise piano
-Nel senso che dovremo
andare via da Los Angeles. Ho in mente un altro posticino. Ti va di andare al
mare?- Lei lo guardò e sorrise
-Sarebbe bellissimo- disse
-E questa volta mi prendo un
po’ di ferie così ti tengo d’occhio- disse severo. Lei abbassò lo sguardo
-Perdonami- ripeté
dispiaciuta. Lui sorrise
-Vieni qua…- La strinse a se
–Ti ho già detto che sei bellissima e che ti amo da morire?- chiese. Lei lo
guardò
-Oggi no. Mi sento offesa-
disse sorridendo lei. Lui la baciò
-Ti amo da morire. Sei la
cosa migliore che mi sia mai capitata- disse. Lei sorrise con gli occhi che
brillavano
-Anche io ti amo,
tantissimo- Lo abbracciò e caddero sul letto. Lei scoppiò a ridere dalla
smorfia di lui
-Non c’è tanto da ridere…
non sei esattamente un peso piuma…- Lei ridusse gli occhi in due fessure
-Che cosa intendi?- ringhiò
-Non che tu sia grassa amore
mio… solo che buttata così… per poco mi parte lo stomaco- disse abbozzando un
sorriso. Lei fece una smorfia
-Non sarò anoressica… ma non
puoi darmi del rinoceronte grasso!!- sbottò
-Quanto sei amore mio?-
chiese lui. Lei arrossì
-Dai… non si chiedono certe
cose ad una ragazza!-
-Dimmi- disse ghignando lui
-Uff… 58…- sussurrò. Lui
rise
-Sei perfetta- disse
stringendola. Lei lo guardò rabbuiata
-Odio parlare del mio peso.
Mai più, ok?- Lui alzò le braccia
-Va bene… va bene…- Lei
sospirò
-Forza mio bel maschio,
facciamo un giretto fuori in questa splendida giornata di sole- disse lei
alzandosi e tirandolo
-Ok madame, permette?- Lei
prese il suo braccio e uscirono dalla stanza intrecciando le dita.
Lunedì. Ore 12.30
-Kagome?- La ragazza si girò
e Inuyasha guardò Miroku interrogativo
-Dimmi- disse lei sorridendo
–Come mai così serio?- domandò preoccupata. Il ragazzo guardò ansioso Inuyasha
-Ecco… potrei parlarti in
privato?- chiese. Kagome lo scrutò
-Ma certo!- Sorrise al suo
ragazzo e uscì dalla classe in disuso, che i COBRA usavano per mangiare,
rifugiandosi in un luogo più appartato.
Quel Lunedì pioveva a
dirotto e la ragazza, con Inuyasha, aveva accettato l’invito di mangiare
insieme ai COBRA mentre Sango, aveva deciso di rimanere in classe a studiare,
cosa piuttosto strana. Da quanto ne sapeva Kagome, la sera prima l’amica e
Miroku avevano fatto faville a casa di lui!
Miroku guardò la finestra
nervoso poi la guardò in silenzio
-Miroku? Mi spaventi così-
disse lei preoccupandosi
-Sango è strana- disse lui
semplicemente. Kagome lo guardò imbambolata
-Beh... succede- azzardò lei
-Non in quel senso…- disse
Miroku stropicciandosi le mani
-Allora sii più chiaro
perché non ti seguo-ammise lei
-Sabato, quando siamo usciti
tutti insieme, era un po’… fredda…- Lei annuì
-Me ne sono accorta-
-Ma come hai detto tu…
succede, quindi non ci ho fatto caso ma…- Si azzittì e sospirò
-Ma?- Lo incitò lei
-Ieri notte… lei… mi ha…
rifiutato, mi ha evitando facendo finta di dormire…- disse scioccato. Lei annuì
-Beh, forse… adesso le gira
così- mormorò
-No, la conosco- disse
scuotendo il capo –Senti Kagome, vorrei chiederti una cosa, anzi, un favore…-
Lei lo guardò leccandosi le labbra. Aveva un brutto presentimento… e chissà
perché ci beccava sempre!!
-Cioè?-
-Vorrei che scoprissi
cos’ha- buttò –Non so che fare Kagome! Mi evita capisci? Mi evita!- scosse il
capo –Non so davvero cosa fare- mormorò tristemente.
Lei lo guardò. Le faceva un
po’ pena… Sospirò. Era troppo buona…
-Vedrò che posso fare. Ma
non aspettarti nulla- disse bloccando la sua crescente felicità
-Grazie mille Kagome!!-
esclamò sorridendo Miroku. Lei gli sorrise
-Di nulla- disse girandosi
–Vado da Inuyasha- disse guardandolo con la coda dell’occhio. Si bloccò
guardando il velo di amarezza che compariva sul viso del ragazzo. Si voltò e
lui fece un amaro sorriso –Miroku?-
-Credo mi voglia lasciare
Kagome- disse –Credo… che il rimorso sia troppo grande…-
-No Miroku- disse scuotendo
il capo –No, questo no. Lei non vuole lasciarti, lo so-
Ma la stessa Kagome dubitava
delle sue parole…
Kagome raggiunse lentamente
la sua aula. Dopo aver salutato velocemente i COBRA si era eclissata per raggiungere
Sango. Quel dubbio la assillava, ma non poteva davvero credere a una cosa del
genere! Sango non poteva lasciare Miroku! Quei due si amavano!!
Entrò in classe e la trovò
seduta al banco da sola intenta a guardare il cielo. Non c’era nessuno e al
suono della campana mancava ancora una decina di minuti. Kagome chiuse la porta
alle sue spalle e il rumore fece voltare l’amica che le sorrise
-Kagome! Che fai qua? Ma non
eri con Inuyasha?- domandò
-Si, ma ho deciso di venirti
a fare un po’ compagnia. Hai ripassato?- chiese sedendosi accanto a lei
-Si, qualcosa… Oggi mi
interroga sicuramente in Matematica o Geometria- disse –Se non predo 9…- Scosse
il capo –Sono fregata. La mia media del 9 sarebbe ridotta a un 8!- esclamò.
Kagome alzò gli occhi al cielo ma si concentrò sul problema principale
-Senti, interrogazioni a
parte, stai bene?- chiese. Sango la guardò alzando il sopracciglio
-Che domande fai? Certo che
sto bene!- esclamò
-Com’è andata ieri sera con
Miroku?- La ragazza distolse lo sguardo e passò le mani sul libro
-Tutto ok- ripeté
-Sango…- La girò verso di se
–Che cosa c’è? Sei strana, scostante, sono preoccupata- Sango sospirò ma rimase
in silenzio –Vuoi mollare… Miroku?- domandò mordendosi le labbra Kagome.
L’amica la guardò
-Non lo so- rispose –Mi sembra
tutto così sbagliato! Tutto così… opprimente!- esclamò
-Opprimente?- ripeté Kagome
piano
-Esatto. Opprimente. Non ne
posso più! Devo stare attenta a tutti quando sto con il mio ragazzo! A tutti!
Devo fare tutto di nascosto! A scuola, in giro per Tokyo, a casa mia! Il mio
ragazzo è famoso, è ricco! Quindi anche se vado a… Tanerife non posso tenermi
per mano con lui perché lo conoscono!!- sbottò –Tu Sabato prossimo avrai tutta
la tua famiglia riunita a cena che incontrerà il tuo ragazzo! Io non lo potrò
mai fare! Perché?- Lo guardò alzando il sopracciglio –Lo amo, ma non ne posso
più!- Kagome strinse le labbra
-Sango… non puoi dire sul
serio…- azzardò
-Vorrei che ci fossi tu al
mio posto!- sibilò l’amica
-Ma non potrò mai esserci!
Spiegami! Ti prego…-
-Non lo so. Comunque sto
pensando seriamente di lasciarlo- disse schiarendosi la voce
-Fai un errore- disse
scuotendo il capo lei –Un orrendo errore! Te ne pentirai Sango! Lo ami!!-
-Già, vienimelo pure a
ricordare- sbottò –Ma la decisione è mia, non tua!-
-No Sango! Non è tua!! È’
anche di Miroku!!-
-Lasciamo perdere…- sbottò
Sango guardando i compagni entrare –Ma mi fa male Kagome… mi fa male da morire-
sussurrò leccandosi le labbra. Kagome la guardò e si morse le labbra
prendendole la mano
-Ripensaci Sango… stai
facendo un grave errore, lo so- mormorò. Sango annuì piano
-Parlerò a Miroku… chissà…-
All’uscita da scuola Kagome
evitò gli occhi di Miroku: si sentiva una stupida! Lasciò con brevi parole
Inuyasha e poi si diresse a casa sua. Non poteva davvero crederci che si
sarebbero lasciati… sperava che Miroku facesse qualche cosa, lo sperava
davvero! Certo che la vita era ingiusta!
Lei non credeva al Destino,
non esisteva! Infatti il suo detto era: “La vita non è fatta di coincidenze, è
fatta di conseguenze”
Le conseguenze venivano da
scelte, esse da fatti e dalla forza di volontà di una persona. Il Destino era
solo un pretesto degli uomini per i loro sbagli… quando dicevano: “Se è Destino
che noi ci lasceremo…” Ma siamo fuori!? Due persone si lasciano per una scelta!
Non perché subentra il Destino!
Kagome sospirò. Certo che…
così era molto più comodo. Si accigliò per quel pensiero egoista e scosse il
capo. Guardò l’orologio e allungò il passo. Doveva andare da Paolo edoveva essere da Mikado prima possibile quel
giorno. Erano le prove prima di quella sera! Doveva darsi una mossa!! Si bloccò
quando il cellulare iniziò a vibrarle. Lo tirò fuori e guardò il display
sorridendo. Rispose e con voce squillante
-Ciao Kagome!-
-Come stai Tom?- chiese
allegra lei
-Tutto benissimo. Lì?-
-Da Dio, ho appena finito la
scuola- disse
-Bene. Volevo augurarti
buona fortuna per questa sera!- esclamò
-Oh, grazie mille!- esclamò
felice –Sono agitata da morire! Mikado però dice che sono bravissima!- esclamò
-Eh eh eh… chi ti ha raccomandata
infatti??-
-Spiritoso! Però…- Abbassò
lo sguardo –Tom…-
-Che c’è Kagome?-
-Sai… Sango?-
-Certo-
-Sta pensando di lasciare
Miroku anche se lo ama- raccontò –L’ho scoperto oggi e... sono così triste-
-Beh, succede Kagome. Non ci
si può fare nulla purtroppo…-
-Lo so, ma non voglio che si
lascino! Stanno così bene insieme!- esclamò
-Dai… non devi essere
infelice. Vedrai che troveranno loro una soluzione e tutto si risolverà! Tu e
Inuyasha invece? Tutto ok?-
-Tutto bene noi- disse –Hai
chiamato per caso Naraku?- domandò titubante
-Oh si… quando ho finito di
parlargli della lettera… era incazzatissimo!!- Kagome abbozzò ad un sorriso
-Davvero? Spero che non
l’abbia picchiata!- disse preoccupato
-Oh no! Non lo farebbe mai!
Credo che ora se ne andranno da un’altra parte, non so dove- disse vago il
ragazzo
-Capisco… beh, spero che
almeno loro stiano bene- disse –C’è stata qualche evoluzione lì da te?-
-Intendi… io e Eve?-
-Si-
-Oh, noi benissimo. È dovuta
tornare in America ma presto la raggiungerò io- disse veloce –Abbiamo anche
parlato a mio padre- raccontò
-COSA!?- urlò Kagome
bloccandosi in mezzo alla strada
-Si, sai lui che ha fatto?-
Rise. Lei non capiva proprio cosa c’era da ridere
-Immagino che ti avrà
cacciato a calci in culo- disse lei
-No! Appunto, no!! Tutto il
contrario!!- Kagome sbatté le lunghe ciglia
-Cioè?-
-Mi fa: “Volete sposarvi?
Ok! Basta che mandate avanti la mia azienda quando sarò morto e che mi farete
tanti nipotini!!” Lo ha detto ridendo!!-
-Scherzi, vero?- chiese lei
leccandosi le labbra. Già pensare al signor Holsen che rideva, ma pensare che
aveva accettato una proletaria per il suo adoratissimo figlio… era scioccante!!
-No!! È stato… scioccante!-
Appunto
-Choc… choc choc choc.Sei certo che non era un clone?- Lui scoppiò a ridere
-No! Era lui!!- Kagome
boccheggiò poi riprese il cammino
-Sicuro vero che non ci sia
un doppio fine in questo matrimonio?- Lui rimase in silenzio
-No… cioè… non credo…- disse
sospettoso
-Senti, devo lasciarti. Mi
chiami presto?-
-Prestissimo- accordò lui –Ciao
Kagome! E in gamba stasera!-
-Sicuro. Un abbraccio-
-Anche a te!- esclamò e
riattaccò. Lei guardò il cancello ed entrò alla Saintfowl ma si dovette
bloccare
-Kagome!!- Lei si voltò e si
accigliò: che diamine ci faceva il fratello del suo ragazzo davanti al
cancello!?
-Sesshamaru…?- Si avvicinò a
lui che le sorrise
-Ciao, scusami
dell’improvvisata- disse
-Nulla… dimmi- disse -È
successo qualche cosa a Inuyasha?- chiese nel panico
-Oh, no no! Inuyasha sta
benissimo!- Lei si appoggiò una mano sul cuore
-Oh, ok… meno male… Dovevi
dirmi qualche cosa?- chiese. Lui sorrise
-Io adesso devo fare una
commissione… va bene se dopo ti vengo a prendere? Vorrei dirti una cosa
importante- Lei lo guardò leccandosi le labbra
-Ehm… va bene. Ora io sono
in ritardo quindi… a dopo, ok?- Lui annuì
-Perfetto- Accese la moto
che fece un rombo sordo e lei sorrise rigida –A dopo dunque!- Lui si eclissò
veloce sparendo dietro l’angolo e lei sospirò. Grandioso… Ci mancava!! Guardò
l’orologio e sbuffò. Ma proprio oggi!? Ed era pure in ritardo, che seccatura!-
Prese il cellulare e mentre entrava nell’edificio chiamò Mikado. La sua voce la
colse di sorpresa. Al telefono era più profonda… Scosseil capo
-Ciao Mikado-
-Kagome!-
-Ascolta, per le prove
arriverò un po’ in ritardo. Spero nulla di disastroso ma…- Sospirò –Scusami…-
-Oh, non preoccuparti, anche
io ci metterò un po’ qua-
-Va bene. scusami ancora. Ci
vediamo dopo-
-Si, ciao Kagome-
-Ciao- Lei riattaccò e
sospirò di nuovo entrando nella classe dove Paolo l’attendeva alla finestra con
una sigaretta tra le labbra
-Alla buon ora- sbottò. Lei
si leccò le labbra: umore nero?
-Ciao Paolo, si tutto bene
grazie. Anche io sono felice di essere qua- disse ironica
-Fa poco la spiritosa-
sbottò lui sedendosi –Siedi e fa questo- disse gelido
-Senti, ti calmi per
piacere? Che succede? Che succede a tutti!?- chiese lei arrabbiandosi. Lui
sospirò
-Scusa. Mi gira molto male
oggi-
-Non lo avevo quasi capito-
-Ieri la mia ragazza mi ha
scaricato in tronco con delle parole stupide e sono preoccupato per te questa
sera e mi chiedo se lo hai detto a Inuyasha e come intavolare domani il
discorso- disse tutto d’un fiato. Lei arcuò le sopracciglia
-Per la tua ragazza mi
spiace… ma non hai flotte di ragazzine adoranti? Non devi essere preoccupato
per me, me la caverò benissimo questa sera! Non ho detto nulla a Inuyasha,
diglielo se vuoi domani, non mi interessa- rispose sedendosi di fianco a lui
–Ascolta, devo fare le prove oggi quindi… possiamo fare una cosa veloce?-
-Cosa voleva Sesshamaru?-
Lei lo guardò
-Ci hai spiati?-
-Eravate in bella mostra-
-Non tradisco Inuyasha-
sibilò lei
-Non ho detto questo!-
esclamò
-Ah ecco… Non lo so che
voleva, mi si è avvicinato e mi ha detto che doveva dirmi una cosa. Mi viene a
prendere dopo ma spero che sia veloce- Si morse il labbro inferiore –Sono
distrutta- disse appoggiando le braccia al coperchio
-Cioè?- chiese lui
preoccupato
-Sango sembra voler mollare
Miroku. Lui me lo ha fatto notare e mi ha chiesto di indagare. Ho scoperto che
è vero e ora mi sento in colpa a dirlo a Miroku. Tom mi chiama e mi dice che
suo padre ha accettato le relazione tra di lui e una proletaria, quindi mi
chiedo se il padre di Inuyasha mi accetterebbe. Sono preoccupata per questo
Sabato e per questa sera. Vengo qua per trovare un po’ di pace e Sesshamaru mi
fa una para lunga un chilometro che ora nel mio cervello la domanda “che cavolo
vuole da me?” mi assilla e non contenti, tu mi fai il terzo grado appena metto
piede qua dentro… Voglio tornare ad Amsterdam!!- esclamò esasperata. Lui alzò le
sopracciglia
-Tutti questa settimana?-
-Lasciamo perdere. Domani il
prof di Mate mi interroga e non so un tubo! Mi toccherà studiare stanotte…
Insomma, essere Suora ora mi sembra una gran bella alternativa…- Lui rise e lei
lo fulminò –E Inuyasha mi fa a scuola: “Se vuoi stanotte faccio un giro!” Gli
ho detto di no e spero che abbia afferrato, o lo caccio a calci-
-Vabbé, allora se vuoi
riposati- disse Paolo alzandosi –Mi vado a prendere un caffè- disse. Lei lo
guardò e alzò le sopracciglia –Non guardarmi così! Ho anche io un cuore!!-
sbottò
-Grazie- disse lei e chiuse
gli occhi contro il pianoforte sospirando.
ANTICIPAZIONI:
[Aprì gli occhi determinata
e sorridendo fece una breve presentazione poi iniziò a cantare accompagnata da
Mikado.
Salve a tutti! Spero che questo capitolo vi piaccia, sono
certa che scoprire che vuole Sesshamaru da Kagome vi abbia roso per un bel po’
di tempo!! XD
Ora rispondiamo ai vostri commenti e ringrazio chi sta
leggendo semplicemente
DylSilvy: grazie per il commento! Beh, so di avere postato
un po’ tardi, ma ormai è un abitudine vero?? ^x^ spero comunque che questo
capitolo ti piaccia e ti soddisfi!
Inu_Khaggy: eh, per Sango e Miroku… scoprirai tutto presto…
e la strigliata di Naraku, ci voleva! ‘somma, dopotutto Kikyo poteva anche
evitare no? E la casa di Sakura… immagino sia tipica della campagna anche se
piacerebbe molto anche a me averla!
Fra007: hai proprio ragione… magari si trovasse un amore del
genere! Sango e Miroku… si scoprirà leggermente più avanti, pochissimo, ma più
avanti. Sono felice che il cap ti sia piaciuto!
RAGAZZI SIAMO A METÀ DELLA SECONDA PARTE!! Beh, i cap sono
23 però….
Trallallero trallallà che bella la vita…..
Riuscirete a starmi dietro fino alla fine!?
Capitolo 12
Alla conquista
Lunedì. Ore 16.45
Kagome uscì in fretta dal
cancello e vide Sesshamaru seduto su una panchina fumare tranquillamente. La
moto non era nei paraggi e lei se ne rallegrò. Gli si avvicinò e si schiarì la
voce. Lui la guardò
-Hai finito?- chiese. Lei
annuì e lui le fece cenno di sedersi e lei ubbidì
-Allora… cosa volevi dirmi?-
domandò. Lui buttò la sigaretta e la guardò
-Per prima cosa scusarmi con
te- cominciò. Lei lo guardò sbigottita
-Con me? Perché?-
-All’inizio non sono stato
molto accomodante con te. Ti ho trattata male-
-Oh, non preoccuparti!
Nemmeno io sono stata molto gentile!- esclamò. Lui sospirò
-E poi… per farmi perdonare
volevo dirti una cosa… importante…- disse. Lei corrugò le sopracciglia –Si
tratta della stanza di Inuyasha- Lei alzò il sopracciglio sbigottita
-Eh!?- Sbatté le ciglia
sorpresa e lui sorrise sotto i baffi
-Allora… pronta?-
-No, Sesshamaru… che diavolo
stai dicendo??-
-Tu ascoltami. Ti farà
senz’altro comodo!- esclamò
-Ok… cosa?- domandò lei
seccata “Ma che me ne frega??”
-Dunque… casa nostra, mia e
di Inuyasha naturalmente, ha due cancelli che danno a tre entrate. Il cancello
più grande che dà alla porta principale, e quello sul retro che dà a due porte:
quella della servitù- Lei annuì anche se il tono usato per quella parole non le
piaceva molto –Quest’ultime sono sempre aperte. Una appena la apri và dove si
cambiano per iniziare a lavorare, l’altra porta dritta alle cucina. Ci sei?-
Kagome annuì –Inuyasha è un buongustaio davvero incredibile… da piccoli lui
andava sempre in cucina per questo nostro padre fece costruire una porta che
portava direttamente lì. Quella porta va nel suo guardaroba. Nella cucina ci
sono tre porte. La prima porta nella sala da pranzo, una nel salotto, e
un’altra in un lungo corridoio, lì ci sono le stanze mie e di Inuyasha.
Procedendo lungo tutto il corridoio e svoltando a sinistra al primo bivio, la
prima porta è sempre chiusa perché ormai Inuyasha non la usa più, ma, con una
spinta forte la serratura si apre, è sempre stata difettosa- disse veloce –E lì
ti trovi nel guardaroba di Inuyasha! Poi lì c’è la porta che va alla sua stanza
eccetera… Capito tutto?- chiese lui. Lei si leccò le labbra iniziando a capire.
Arrossì e lui ghignò –Vedo che hai compreso. Me ne vado… Se sentirò qualche
cosa non mi preoccuperò…- Lei boccheggiò e lui fischiettando si allontanò.
La povera Kagome, scattò in
piedi e prendendo la direzione opposta si allontanò di corsa imbarazzata. In un
angolino della sua mente però, già ringraziava il ragazzo.
La ragazza entrò di corsa
nella saletta e sospirò quando non vide nessuno: forse non era così in ritardo…
-Sei in ritardo- Lei si
voltò di scattò e si leccò le labbra. Mikado era appoggiato allo stipite della
porta. I capelli gli solleticavano il viso e gli occhi verdi erano accesi e con
un filo di ironia. Ok, forse non era solo carino… Inuyasha era molto meglio
però!
-Scusa… è che… ti avevo
chiamato no? È’ stata una cosa lunga e…- balbettò impacciata. Lui scoppiò a
ridere e scosse il capo.
Ma cosa c’era di così
divertente nel suo ritardo?
-Si si… fa niente. Vieni
piuttosto- Lei lo seguì e salirono sul palco
-Dunque… il vecchio ti ha
già detto tutto?-
-Con “tutto” che intendi?-
chiese lei sorridendo “Povero signor Takashi…”
-Dovrai salire quando ti
annuncerò…-
-Perché, mi annunci tu?- Lui
annuì –Ottimo-
-Come vestirti…-
-Questo no-
-Ecco, lo sapevo!- esclamò
lui seccato –Allora,- La guardò –cosa hai nel tuo guardaroba?- domandò
-Dipende cosa cerchi-
-Mh, non qualche cosa di
provocante ma di… stile…capisci?- Lei alzò le sopracciglia e si scostò i
capelli dal viso
-Insomma, devo indossare un
minigonna indecente o anche i jeans vanno bene?- chiese spazientita. Lui
ridacchiò
-I jeans sono ok… Ti sei
messa a posto con il tuo ragazzo?- domandò di punto in bianco. Lei lo guardò
-Oh si… tutto ok!- disse
sorridendo. Lui alzò le spalle
-Vabbé…- Parlò per qualche
altro minuto poi concluse velocemente. Lei annuì
-Ok, ho capito tutto- disse
alzandosi in piedi
-Ottimo… Vuoi fare una
prova?- domandò. Lei annuì e sospirò dirigendosi verso il palco
-Dopo vado a casa… mangio e
torno-
-Va bene. Riesci a esserci
verso le… 19.40 massimo??-
-Si, no problem- Lui prese
la chitarra e la guardò
-OK, uno due tre…-
Lunedì. Ore 19.00
La ragazza si riammirò allo
specchio. Aveva indossato degli anfibi neri e dei jeans chiari, una maglia nera
e aveva raccolto i capelli in uno chignon. Era passabile… forse… Agguantò la
borsa e aprì la finestra sospirando: calma… calma… ci voleva calma… molta,
moltissima calma… Rabbrividì per il freddo e chiuse i vetri indossando la
giacca di jeans e uscì
-Nonno! Nonno!!- esclamò.
L’anziano, seguito dal fratellino, la raggiunse
-Tesoro… dove stai andando?-
chiese lui. Lei sorrise e si infilò le scarpe
-Esco con Sango. Sarò di
ritorno per le 23 massimo- disse lei aprendo la porta
-Lo sa tua madre?- chiese
velocemente il vecchio
-No, ma non ti preoccupare-
Gli baciò la guancia e uscì dando la buonanotte. Kagome inforcò la bicicletta e
partì a tutta velocità cercando di fare il più presto possibile mentre
mormorava tra se e se la calma. Quando entrò vide che c’era già Mikado e si
rincuorò un pochino nel vederlo
-Ciao Kagome- disse lui. Lei
lo affiancò e sospirò profondamente
-Ciao- borbottò. Lui la
guardò di sottecchi
-Fifa?- chiese malizioso
-Io? No, assolutamente-
disse ironica. Lui ghignò
-Infatti non si vede
affatto- disse con lo stesso tono. Lei lo guardò e sorrise
-Diciamo che vado a fare una
cosa che odio- Aprì la porta e sul tavolo vide la chitarra del ragazzo
-In che senso?- domandò
accigliato. Lei si appoggiò contro il tavolo e sospirò
-Odio dover cantare davanti
alla gente. Divento una statua di marmo-
-Allora, partiamo dal
presupposto che il marmo è un bellissimo materiale…- Lei alzò le sopracciglia e
lui scosse la testa azzittendola -… e poi, pensa che siano tutti in mutande-
Alzò le spalle –I trucchi più vecchi del mondo funzionano sempre- disse
-Ci proverò- ammise
-Beh, fammi sentire le tue
dolci note- Lei lo guardò accigliata
-Come come come??-
-Ma si… spogliati!- esclamò.
Lei arrossì come una furia
-Co…co…come…osi?- balbettò.
Lui rise di gusto e lei lo guardò offesa
-Tirati via la giacca! Mica
voglio vederti nuda!!- disse ghignando
-Cosa vuoi insinuare??-
chiese lei fissandolo. Quella sera era vestito con dei pantaloni neri e una
maglia bianca, stava decisamente bene…
-Dai, muoviti. Mica abbiamo
tutta la sera!!- esclamò. Lei ubbidì e lui la fissò girandole intorno un paio
di volte
-Beh, perché ti sei
fermato?- chiese lei girando il capo verso di lui che era intento a fissarle
chissà cosa dietro di lei
-Nulla… ma lo sai che hai un
gran bel culo?- Lei si voltò di scatto arrossendo
-Maniaco!!!- esclamò
arrossendo furiosamente. Lui scoppiò a ridere e lei si imbronciò: possibile che
la prendeva sempre in giro?
-Arrossisci per un nonnulla!
Sei incredibile!!- esclamò
-Io mi imbarazzo!! Non dire
certe cose così alla leggera uffa!!- sbottò. Lui scosse il capo
-Ma se ti trovo carina che
posso farci??- chiese. Lei lo fissò
-Non prendermi in giro-
sbottò
-E chi lo fa??- chiese
incrociando le braccia. Si fissarono finché la porta si aprì e Kagome sobbalzò
guardando il signor Takashi
-Oh bene, sei arrivata-
disse sorridendo –Ehi Mikado, non me la stai monopolizzando vero?-
-No, l’ho solo calmata. Era
nervosissima!!- esclamò lui sorridendo
“Già… ma ora sono nervosa
per un altro motivo! Non lo conosco neppure da una settimana!!” pensò con il
batticuore “Un momento… sono andata con il mio ragazzo neppure dopo due
settimane che lo conoscevo… oh mio Dio! Ma sono una pazza furiosa!!” sbiancò
“Però… io lo amo… ed è per questo che sono andata a letto con Inuyasha! Noi ci
amiamo, ma Mikado mi ha detto che mi trova carina!! Ma non lo amo, lo trovo
carino ma non lo amo! Ah, forse è così anche per lui. Mi trova solo carina. E
se gli vengono delle idee strane?? Per quanto ne so… Inuyasha andava a letto
con tutte quelle che trovava carine… ma loro però ci stavano! Se io gli dico di
no capirà di certo e mi starà lontano! Giusto… a proposito… quando torno a casa
mi faccio vedere e mi devo mettere a studiare… poi quando ho finito quasi quasi
vado da Inuyasha. Tanto Sesshamaru mi ha dato via libera… A proposito di quello
lì… chissà perché lo ha fatto? Mah! Però ora devo cantare, già… la prima
canzone è “cuore di ghiaccio” mi piace da morire… ma l’ho già detto… e…”
-KAGOME!- Lei sobbalzò e
guardò i due uomini che la stavano guardando accigliati
-Si?-
-Ti stavamo chiamando da
mezz’ora- sbottò Mikado. Lei gli fece la linguaccia
-Pensavo- disse –Cosa c’è?-
chiese
-Tra mezz’ora apriamo, vuoi
fare una qualche prova prima??- Lei annuì
-Voglio riprovare “Notte”
non mi sento particolarmente sicura- disse
-Ottimo- Si sedette su una
sedia e prese in mano la chitarra poi guardò l’uomo –Ehm… ciao- disse. Si
guardarono e Kagome corrugò le sopracciglia passando dal ragazzo al signor
Takashi
-Devo uscire?- chiese lui.
Mikado ghignò
-Espressamente. Fuori-
ordinò
-Ah! I giovani d’oggi! Non
hanno un minimo di rispetto- borbottò uscendo l’uomo. Kagome guardò la porta
chiudersi e lo guardò spalancando la bocca
-Ma come puoi parlargli
così??- chiese
-Ah, non ci pensare- disse
alzando le spalle
-Ci penso eccome!! Ma da
quanto lo conosci per potergli dire certe cose??- sbottò
-Ci prendiamo in giro da
quando avevo 10 anni!!- esclamò alzando le sopracciglia
-Eh?- balbettò lei stupita
-Oh, non te l’ho detto? Lui
è mio zio- Kagome spalancò gli occhi
-ZIO!?!?-
-Già-
-Oddio… devo sedermi- disse
lei facendolo
-È così scioccante?- chiese
-Fa te- sbottò lei
sospirando
-Vabbé muoviti bel culo o
non riusciremo a provare nulla- disse. Lei arrossì e si alzò in piedi
-O…ok…- balbettò e si
concentrò sospirando. Mikado fece una breve introduzione Kagome poté cominciare
Notte di quiete
La città è silenziosa
Volteggio
tra mille stelle
Questa
è una notte di quiete
I
bambini a letto
I
genitori davanti alla tv
Ragazzi
inpiazza
Notte
Rit:
La notte del consiglio
La
notte dei ripensamenti
Delle
colpe
Volteggio
tra le stanze come aria
Un
bambino senza luce
Del
buio ha terrore
La
mamma nell’altra stanza
Come
potrà accorgersene?
Rinchiuso
nella sua cameretta
Come
sopravvivrà alla paura
Sento
l’aria tra i capelli
Le
stelle che mi illuminano
Pallido
sorriso
Pallida
estate ormai finita
Rit.
Giovani
stanchi degli ultimi ripassi della sera
La
scuola è vicina
Come
si farà?
Ma
questa è una notte di quiete
Notte
tranquilla di sospiri rubati
È
una notte che trasporta sogni
È
un giovane dai capelli neri colui che li porta
È
una notte di consiglio
Pallida
ragazza dai capelli oro
Rit.
Chi
sono io?
Non
sono il consiglio non sono il sogno
Sono
la luce in mezzo al buio
Kagome ascoltò la
conclusione di Mikado prima di aprire gli occhi
-Dunque?- chiese leccandosi
le labbra
-Ti farei una applauso se
non avessi paura che la chitarra mi cadesse di mano- disse lui. Lei sorrise
-Sei davvero molto
divertente- disse. La porta si aprì
-E’ ora- Li informò
-Bene, siamo pronti- disse
lui –Vero Kagome?- Lei annuì
-Si, sono calma- disse
-Ottimo- Lui si allontanò,
Kagome lo seguì di soppiatto guardandolo aprire la porta principale e si stupì
nel vedere un sacco di gente fuori ad aspettare. C’erano molti ragazzi della
sua età o poco più grandi
-Alle 22.00 tu finisci
Kagome- disse Mikado dietro di lei mentre la sala si riempiva –Dopo te ne vai a
casa perché si inizia a fare sul serio- disse
-In che senso?- chiese
curiosa
-Beh…- disse sorridendo
–iniziano a girare gli alcolici e si inizia ad andare su…- disse indicandogli
la porticina laterale nella sala ormai piena
-Mi sono sempre chiesta cosa
ci sia lassù- disse lei interrogativa guardandolo
-Non è roba per una bambina-
disse voltandogli le spalle
-Non sono una bambina-
sbottò. Lui si girò alzando il sopracciglio
-Ah si?-
-Si- disse convinta
-Allora dopo ti porto su va
bene?- chiese –Mi tengo libero per te- disse
-Che intendi?- chiese lei
preoccupata -Cosa c’è lassù?- mormorò
-I clienti pagano, la cifra
più alta che ti danno tu la prendi e li porti su. Accetti o rifiuti,
naturalmente. C’è una lista delle persone che vanno su o no e tu non sei tra
quelle in “vendita” quindi tranquilla- disse dal leggero tremore di lei –Tu sei
solo qua per cantare, punto- disse. Lei sospirò rincuorata
-E anche tu vai su?- chiese
lei. Lui annuì
-Già- disse –Ma se non sei
una bambina, come dici tu, vieni su con me- disse
-No, non voglio- mormorò
arrossendo
-Visto?- disse deridendola
–Sei una bambina-
-Non mi piaci in quel senso.
Non potrei mai farlo-
-Vedremo- disse lui alzando le
spalle –Comunque concentrati ora. Sei pronta??- Lei si morse le labbra e annuì
ansiosa –Bene. Forza e coraggio Mikado. Forza e coraggio- mormorò salendo sul
palco. Lei si guardò le mani schiarendosi la voce
-Ok Kagome, con calma… non è
successo nulla… nessuno ti può portare su quindi calma… sono tutti in mutande…
tutti in mutande quindi calma… non devi avere paura, assolutamente…- balbettò
lei ascoltando la voce di Mikado
-…e sono lieto di avere qua
questa sera una nuova compagna. Fate un applauso a una nuova cantante che vi
soddisferà!- esclamò
-Esagerato- borbottò Kagome
respirando a fondo per poi salire sul palco dove venne accolta clamorosamente.
Aprì gli occhi determinata e sorridendo fece una breve presentazione poi iniziò
a cantare accompagnata da Mikado.
Obbiettivo: conquistare il
pubblico.
Kagome uscì dal locale con
il batticuore. Aveva ricevuto un sacco di applausi e le era piaciuto da morire
cantare!! Non lo avrebbe mai detto… si era sentita così… così… libera… leggera…
Che Tom avesse avuto ragione? Le aveva detto che mentre cantava aveva
un’espressione molto rilassata e dolce… che fosse più portata per il canto? La
ragazza tornò a casa velocemente ridendo di gioia e entrò in casa di soppiatto.
C’erano tutte le luci spente. Andò in cucina e prese la bottiglia d’acqua
bevendo avidamente quando notò sul tavolo un bigliettino che lesse curiosa
Tua madre è a letto.
È tornata a casa presto.
Le abbiamo detto che sei con Sango e non ha detto
nulla
Sappi però che io non ti credo…
Non voglio interferire però, sappilo
Anzi, ti appoggio
Ma vorrei che mi dicessi dove vai davvero
Mi preoccupo per te nipotina mia
Buona notte
Nonno
Kagome sospirò e buttò il
foglietto. Sapeva che il nonno sapeva… Lui sapeva sempre tutto!! Comunque
dirglielo non avrebbe fatto male così si ripromise di avvertirlo il giorno
seguente. Salì le scale e si chiuse dentro sorridendo poi si mise a fare i
compiti prima però scrisse nel suo fedele diario…
Caro diario,
oggi è stata una giornata
strana a dire il vero. Ho scoperto delle cose… Sango vuole lasciare Miroku,
sembra, dice che non ce la fa più. Ma non possono lasciarsi!! Loro si amano
troppo!! Ogni volta che si vedono si illuminano!! Sono troppi innamorati… ah!
Che vita crudele però! Credo che il loro amore sia forte e insostituibile… mi
chiedo cosa succederebbe se si sapesse che sono fratelli! Perché la scuola se
lo scoprisse, anche… anche… ma… i genitori di Sango e Miroku… non ci voglio
pensare!!
Credo che Miu mi abbia
mentito a questo punto! Nessuno mi si è avvicinato ma a me va bene così, anche
se tutta la scuola ora lo sa… non mi interessa… io sono felice. Amo Inuyasha
ogni giorno di più e ogni piccola parola dolce che mi rivolge mi riempie il
cuore…
Questa sera ho cantato
per la prima volta davanti ad un pubblico… whaaaaaaaaa!! È stato così bello e
strabiliante!! Tom aveva davvero ragione e domani lo ringrazierò sicuramente!!
Però… ho un brutto presentimento… Mikado mi ha detto delle cose strane… mi
trova carina! Certo, non sono orribile ma io… non lo so… amo Inuyasha… da
morire! Davvero! Ma le parole di Mikado mi hanno un po’ turbata… cercherò di
non pensarci comunque. Spero che anche domani sera andrà tutto per il verso
giusto. Ora studio e dopo se mi reggo in piedi vado da Inuyasha, dopotutto
Sesshamaru oggi mi ha detto come entrare!! Che bello!!!!!!!
Domani, interrogazione di
mate. Mi devo dare una mossa ^^
Kagome
Ps. Merda, domani Paolo
dice a Inuyasha del lavoro che faccio! Cazzo, si incazzerà di certo!
Kagome rimise via il
quadernino e si mise a studiare.
Tic tac
Tic tac
-Inuyasha… amore mio…!-
Tic tac
Tic tac
-Dove vai? Ehi, che
scherzi…?- Allungò la mano e lui le voltò le spalle
-Addio-
-Inuya…-
-Addio- Sparì inghiottito
nel buio. Lei si asciugò le lacrime terrorizzata
-INUYASHA!!-
-Lascialo andare Kagome…-
Si voltò
-Mikado… ma che dici?-
-Te lo avevo detto…- Un
ragazzo comparve
-Don!- esclamò lei
-Non dovevi fidarti di
lui… io lo sapevo…-
-No… no! Andate via! Via!
VIA!-
-VIA- urlò lei sobbalzando.
Si stropicciò gli occhi pieni di lacrime e si sentì abbracciare da dietro. Voltò
lo sguardo –Inuyasha- mormorò
-Era un sogno- disse. Lei si
guardò in giro. La luce era spenta e era sotto le coperte con Inuyasha
-Cosa è…?- chiese
-Ti ho trovata che dormivi
sui libri… eri proprio stanca eh?- disse lui sorridendole nel buio –Così ti ho
portata qua- disse
-Mi hai messo il pigiama…-
mormorò
-Spogliarti è stata una
visione- disse lui. Lei arrossì
-Scemo- Lo abbracciò e lo
strinse accavallando le gambe dietro la sua schiena aderendo a lui che la
strinse dolcemente
-Cosa c’è angelo? Che sogno
era?- chiese piano. Lei singhiozzò
-Tu sparivi… io rimanevo
sola e tu mi dicevi addio… non voglio che succeda…- singhiozzò. Lui le baciò
l’incavo del collo poi le mordicchiò l’orecchio e lei fece una risatina
-Mi fai solletico- disse
-Mh- mugugnò lui baciandola.
Lei lo strinse poi lui si staccò
-Forse è meglio che ti
stacchi… altrimenti mi viene un certo movimento…- scherzò
-Mh, mi piace questo tuo
movimento- ghignò lei baciandogli il collo
-Ah ah… maniaca…- disse
-No no, io?- Lo spinse
sdraiandosi e lui le sfiorò il fianco facendola sorridere
-Che ridi?- chiese lui
aggrottando la fronte
-Mi sfiori sempre il fianco-
disse
-Oh, scusa. Ti da fastidio?-
Lei scosse il capo
-No no- Lo prese per il
colletto e lo avvicinò a se –Anzi…- mormorò sulle sue labbra. Lui la baciò –Hai
chiuso la porta?- domandò
-Appena entrato. Due giri-
Lei sorrise
-Ti adoro!- esclamò e lui
ghignò togliendole la maglia –Che stronzo! Avevi già programmato?- chiese lei
seccata
-Già, sai com’è!-
-Che bastardo!- mugugnò lei
slacciandogli i pantaloni che abbassò. Lui le sfiorò la gamba e le baciò il
ventre –Dove lo hai… ficcato?- chiese lei mordendosi le labbra. Lui sorrise
-Lo tengo io- disse
baciandola. Lei appoggiò la fronte alla sua spalla con il respiro accelerato
poi lui scivolò al suo fianco abbracciandola
-Ti amo- mugugnò lei
intrecciando le gambe con le sue. Lui li coprì entrambi poi la strinse ancora
più a se
-Lo so- disse sbadigliando
-Scusa ma… non vai a casa?-
domandò
-Tra poco. Ti faccio
addormentare- disse cullandola. Lei sorrise e lui le leccò le labbra baciandola
-Mh… mi piace questa cosa
che fai…- mormorò stringendolo forte. Si rilassò e poco dopo Morfeo la prese
tra le sue braccia. Lui guardò e gli occhi le si fecero vacui e tristi. Le
scostò la frangetta dalla fronte e gliela baciò
-Oh amore mio… perdonami ti
prego… perdonami… angelo mi spiace… mi spiace…- disse lui affondando il viso
nei suoi capelli. Si scostò da lei e si rivestì poi la coprì meglio e le diede
un leggero bacio prima di scomparire nella notte.
ANTICIPAZIONI:
[-Miroku…- Lei singhiozzò e
lui le alzò il viso
-Cosa succede amore?- chiese
dolcemente
-Mamma… mamma vuole… lei
vorrebbe che… oddio come faremo?- chiese scoppiando in lacrime
-Di che parli?- chiese lui
riducendo gli occhi in due fessure]
Salve! Allora, ringrazio tutti coloro che stanno leggendo la
fic, sono davvero orgogliosa di questa mia ff (bwahahahahah! Viva la
modestia!!) Comunque, tutto bene a pasqua!? Mah, spero di si, mi sono divertita
di più a pasquetta, comunque… ^^-
Vi rispondo subito ^////^
Inu_Kagghy: oooooooooh! Hai ragione, Mikado è proprio… un
maniaco! Comunque anche a me piacciono tantissime certe scene dolci *0* sono
così dolci e carini che vorrei essere IO al posto di Kagome!! (Bah, finirò per
fare una one shot dove io sono un demone che rapisce Inuyasha… eh eh eh) Grazie
per la recensione XD
Fra007: cara fra, grazie per la tua bellissima recensione.
Sono proprio contenta che ti piaccia così tanto ^^- In effetti credo tu abbia
ragione, la calma prima della tempesta… che parole soavi \^0^/Le ultime parole di Inuyasha… beh, lì dovrai
aspettare ancora un po’ per capire… fino in fondo… XD resisterai fino alla
fine!?
DylSilvy: “eccotelo” qua il 13 cap! Ti ho fatto aspettare
eh? Ma ormai lo sai… “il mio secondo nome è PIGRIZIA” (Troppo ovvio… Nd Tutti)
^^ Ma stai pure tranquilla, li metterò dentro… TUTTI, giuro! Grazie per la tua
recensione!
Kagomechan91: no, non ci posso credere!! Sei tu, ma proprio
tu!? KYAAAAAA!! Quando ho letto la tua recensione non credevo hai miei occhi!!!
^_________^ Sono felice che sei tornata e sono ancora più felice che tu stia
leggendo di nuovo il continuo della prima parte!! Ne vedrai delle belle fidati…
^x^ Spero di risentirti presto e grazie per la tua recensione!! XD
Waaaaaaaa!!! Non ci posso credere XDXDXD sono stra felice!!
Vabbé dai… non ci esaltiamo troppo ^^ Spero che il capitolo sia di vostro
gradimento!
A prestooooo!!!
Capitolo 13
Guai all’orizzonte
Martedì. Ore 7.45
-OH NO!! MA PERCHÉ NESSUNO
MI HA SVEGLIATA!!!!- Il grido fece sussultare Sota pronto ad uscire di casa. Al
piano di sopra ci fu uno strano movimento, poi dei passi che scendevano le
scale rimbombarono ovunque
-Tesoro calmati, non sei in
ritardo- disse la donna –Hai ancora 20 minuti di tempo!- esclamò
-Lo so, LO SO!- esclamò prendendo
una fetta di toast e ficcandosela in bocca e correndo verso la porta superando
il fratello
-Sciao nonno… ciao ma’, buon
lavoro!- disse lei deglutendo e prendendo per il braccio il fratello –Muoviti
tu!!- esclamò iniziando a camminare veloce
-Ehi calma Kagome!!- esclamò
il fratello
-Oddio, sono agitata, molto
agitata-
-Giuro, non si vede- mormorò
il fratello ironico
-Devo ripassare… allora il
teorema del triangolo rettangolo… perimetro… area… piramide e cono… rotazione
del triangolo rettangolo- borbottò per qualche minuto e Sota alzò i sopraccigli
finché non si fermò alla sua scuola salutandola. Lei corrispose poi camminò
ancora più veloce finché non arrivò davanti alle porta che stavano chiudendo.
Entrò in classe appena in tempo, e aprì il libro per un ripasso veloce finché
non si bloccò. Guardò l’amica di fianco a lei accigliata
-Sango?-
-Ciao Kagome- mormorò. Era
cinerea
-Ehi, tutto bene?- chiese
-Si, si tutto ok- balbettò
scorrendo gli occhi sulla pagina senza vederla. Kagome si morse le labbra
-Hai parlato con Miroku?-
chiese piano
-Si… ma… oggi devo dirgli
una cosa…-
-Lo molli davvero…?- chiese
Kagome
-La mamma ha deciso una
cosa… papà verrà con noi e io e Miroku… oddio… oggi lo devo informare e non lo
so…- balbettò
-Non ci ho capito un tubo
Sango, cosa succede?- chiese voltandola verso di lei
-Niente, niente Kagome.
Ripassa per piacere- disse voltando e tornando al suo libro. Kagome ubbidì.
Nell’interrogazione riuscì a prendere 6 e rincuorata tornò al posto dove Sango
non le disse nulla poi uscirono per andare dai COBRA.
Entrarono e lei baciò sulle
labbra Inuyasha salutando poi tutti gli altri. Miroku la fissò e le si avvicinò
mormorando piano
-Ci siamo messi a posto.
Potevi dirmi però!- esclamò sempre in un sussurro
-Non ne avevo il coraggio
ma… non ne sarei così sicura… Sango è più strana del solito- mormorò. Lui si
leccò le labbra e si avvicinò alla sua ragazza che lo abbracciò stringendolo
facendo un respiro profondo
-Sango?- chiese lui
allontanandola un po’ dal gruppo che fece finta di nulla anche se tutti
ascoltavano
-Miroku…- Lei singhiozzò e
lui le alzò il viso
-Cosa succede amore?- chiese
dolcemente
-Mamma… mamma vuole… lei
vorrebbe che… oddio come faremo?- chiese scoppiando in lacrime
-Di che parli?- chiese lui
riducendo gli occhi in due fessure
-Mamma ha detto che oggi
chiamerà tuo padre…- singhiozzò –Vuole farci conoscere! Vuole fare un incontro
di famiglia!!- esclamò disperata. Lui sbiancò paurosamente
-Cosa?- mormorò. Inuyasha e
Kagome scattarono in piedi
-Oh mio Dio- disse
quest’ultima
-Si… vuole organizzare una
cena dove ci saranno tutte e due le famiglie… ci sarà anche il mio papà! Come
facciamo??- Lo abbracciò e lui la strinse
-Vieni Sango- Uscirono e
Kagome si sedette su un banco
-Oh mio dio- ripeté
-Questo è gravissimo!-
esclamò Inuyasha mortificato
-Qual è il problema?-
domandò confusa Rin
-Niente… niente…- disse il
ragazzo abbracciando Kagome –Calmati angelo- disse cullandola. Lei gli strinse
la mano abbracciandolo
-Mi dispiace tanto per loro-
sussurrò
-Non ti preoccupare Kagome… troveranno
un modo- disse calmandola un poco
-Lo spero Inuyasha, lo spero
proprio…- disse. I due comunque non si fecero vedere fino alla fine del pranzo
e nell’ora successiva la ragazza non arrivò preoccupando Kagome. L’ora dopo
Sango dichiarò di avere avuto un malore e di essere stata in infermeria e, in
effetti, il viso pallido e gli occhi gonfi e rossi confermavano la cosa. Non
parlarono per tutto il tempo e alla fine della scuola la ragazza cercò di
dileguarsi ma Kagome la bloccò
-Spiegami Sango… ti prego…
come posso aiutarti?- chiese. Sango la guardò stringendole la mano
-Vuoi venire a casa mia?-
chiese
-Ok- disse lei e si
incamminarono finché poco dopo non erano dentro la tranquilla camera
dell’amica. Si sedettero sul letto e lei la guardò paziente
-Sabato mamma era strana… le
abbiamo chiesto cosa avesse e lei ha detto che aveva in mente di organizzare
una cosa e noi non abbiamo indagato oltre. Il pomeriggio, prima di vederci, ha
parlato con papà e lo abbiamo sentito alzare la voce… dicendo che… beh… che
dopo così tanto tempo, rivederlo era stupido eccetera e mi si è insinuato un
dubbio… La domenica, prima di andare da Miroku mamma ci ha parlato dicendoci
che aveva intenzione di organizzare una cena con il suo ex marito ma non sapeva
ancora nulla. La sera da Miroku ero preoccupata e non ho… partecipato molto
alla sua discussione…- Kagome annuì e gli occhi di Sango si riempirono di
lacrime –Ma ieri… ieri mamma ha detto che era confermata la cena e che dovevano
solo decidere il giorno… dicendoci: avete un fratello che dovete assolutamente
conoscere!- Singhiozzò forte –Papà accetta la sua decisione e non ha detto
nulla e a Kohaku non interessa nulla ma io… non voglio vederlo in quella cena…
e come se mi confermassero che è mio fratello, che è sbagliato starci insieme…
ma io lo amo Kagome!- Si abbracciarono –Ecco perché ieri lo volevo lasciare, lo
volevo allontanare da me prima che fosse troppo tardi, ma non ci sono riuscita!
Non ce l’ho fatta Kagome… Mi stanno punendo tutti Kagome! Perché a mamma doveva
venire in mente una cosa del genere? Perché non se ne è stata ferma??- Kagome
le asciugò le lacrime
-Cosa ha detto Miroku?-
chiese
-Ha detto… che avrebbe
escogitato qualche cosa… ma cosa può fare lui??- Singhiozzò –Siamo in minoranza
e non… non… li fermeremo mai!- Lei la lasciò sfogare finché non si calmò
-Stai meglio?- Lei annuì
titubante
-Vuoi mangiare qualche
cosa?- domandò
-Adesso?- chiese sbigottita
l’amica: erano le 17.00! Sango annuì
-Devo affogare il dispiacere
nel gelato…- mormorò e aprì la porta andando in cucina seguita da Kagome. Si
sedettero sul tavolo guardando la scatola con interesse finché dopo 10 minuti
l’aprirono e affondarono il cucchiaio nel gelato
-Buono- dissero
-Com’è andata ieri sera? Con
tutto quel casino non te l’ho chiesto- disse Sango
-Benissimo! È stato
grandioso!!- esclamò. L’amica annuì
-Un giorno di questi posso
venire?-
-Certo- disse lei sorridendo
–Non per vantarmi ma sono bravissima! Mi hanno fatto un sacco di applausi!-
disse gonfiando il petto. Guardò il cellulare e sospirò
-Ah già… chissà se Paolo
glielo ha già detto…- disse
-Non mi è arrivato nulla…
non lo so…- disse Kagome
-Dovevi dirglielo- sbottò
Sango
-No, non lo saprà da me!-
esclamò seccata. Il cellulare squillò e lei rispose mentre Sango alzava le
sopracciglia. Kagome le fece la linguaccia rispondendo
-Pronto? Tom!!!!!- gridò
-Vacci piano con la voce-
borbottò Sango
-Sono qua con Sango. Ti
saluta- Le disse
-Salutalo- disse
allegramente Sango
-Sango ti saluta- disse
sorridendo –Ieri? Una figata pazzesca!! Avevi ragione!! Mi sono un sacco
divertita!- Gonfiò le guance –Modesto- sbottò –Si si, tutto ok. Si… saluta Eve…
si… certo, te lo saluto… ah ah… ok… allora a presto! Si, bacio. Ciao!- Mise giù e la guardò -È stata una discussione breve-
disse. Sango alzò le spalle
-Ooook!- Risero e la porta
si aprì
-Sango ci sei??-
-Ciao mamma!!- esclamò Sango
sospirando. Kagome le sfiorò il ginocchio in segno di affetto e l’amica le
sorrise –Già tornata dall’ufficio?- chiese vedendola entrare e prendere da bere
-Si, ho preso un permesso-
disse –Non riuscivo ad aspettare questa sera!!- esclamò eccitata la donna.
Sorseggiò –Oh, scusa Kagome! Non ti avevo vista. Come stai? Tutto ok?-
-Si, grazie signora. Lei?-
domandò cordiale
-Benissimo, grazie.
Soprattutto ora con questa notizia- Guardò la figlia –Pronta tesoro?- Sango
annuì –Conoscerai tuo fratello… questa Domenica!!- esclamò felice –Non sei
contenta?? Finalmente lo vedrai! La foto che ti avevo mostrato era vecchissima!
Ma ora ci parlerai pure! Non sei eccitata? Ah, quando lo sapranno tuo padre e
tuo fratello…-
-Si… che bello… wow…- disse
Sango sorridendo rigida
-Chiamo subito tuo padre!!
Che bello!- La donna uscì chiudendo la porta della cucina e Sango si prese il
viso tra le mani
-Oh Sango- Kagome
l’abbracciò e l’amica singhiozzò
-No… no no no… non voglio
Kagome… non voglio che me lo presentino come mio fratello… non voglio… lui è il
mio ragazzo… non mio fratello!- Singhiozzò
-Sango, guardami Sango- Le
alzò il viso asciugandole le lacrime –Io ho solo un consiglio da darti… fingi
che sia uno sconosciuto, avrà lo stesso aspetto del “tuo ragazzo Miroku”, ma
lui sarà “tuo fratello Miroku” capisci? Dividilo in due, fa conto che siano due
persone differenti. Tu sei innamorata del tuo ragazzo, non del fratello
Miroku!-
-Ma Kagome, quello che mi chiedi
è impossibile!! Il “mio ragazzo Miroku” è la stessa persona di “mio fratello
Miroku”!! Come posso fare finta…-
-Devi Sango, devi sforzarti-
disse –E’ difficile… ma è l’unico modo che hai per non commettere errori…
Quella sera non incontrerai il Miroku che conosci, il tuo ragazzo, ma uno
sconosciuto, tuo fratello Miroku. Mi comprendi??- chiese scuotendola
-Si… si… cercherò…- mormorò.
Kagome la abbracciò
-Ho fiducia in te, so che ce
la farai- disse baciandole la guancia
-Lo spero Kagome… lo spero
davvero…- mormorò.
Kagome si incamminò verso la
strada deserta per tornare alla propria abitazione pensando a come aveva
lasciato Sango. Guardò il cell e compose il numero di Miroku. Chiamarlo… o no?
Aveva lasciato Sango con gli
occhi gonfi dicendo che era tutto ok… ma non ci credeva molto… ora lei aveva
bisogno del suo ragazzo! Non gli avrebbe detto nulla… quello doveva farlo
Sango… però ora doveva avere qualcuno vicino… Ma si!
Lo chiamò e attese. Una voce
da funerale la accolse
-Pronto??-
-Miroku? Sei tu?- chiese titubante
lei
-Si… cosa?- chiese
-Morale sotto i piedi eh?-
-Già- borbottò
-Senti… immagino che questa
tua vitalità sia causata dalla cena di domenica, vero?- chiese
-Già-
-Ah… senti… fa una buona
cosa, chiama Sango e ti prego, tiratevi un po’ su di morale… ok?-
-Si, lo farò. Come sta?-
Kagome si stupì: il suo tono di voce era tornato parzialmente normale!
-Non bene, no- rispose lei
-Ora la chiamo, vuoi parlare
con Inuyasha intanto? È qua a casa mia-
-Si!- esclamò felice
-Angelo?-
-Ciao Inuyasha!- esclamò lei
–Allora… che fai a casa di Miroku?-
-Cerchiamo una ragazza
nell’annuario da portarci a letto- disse ironico. Lei alzò il sopracciglio
bloccandosi
-Eh?-
-Ma dai che scherzo!-
esclamò –Ma dai ci credi anche??- Lei sospirò
-Sciocco, non farmi prendere
dei colpi!!- esclamò riprendendo la camminata
-In realtà nell’annuario sto
guardando quanto sei carina- Lei alzò le sopracciglia
-Carina??-
-No, magnifica bellissima…-
Lei sorrise
-Ecco bravo. No dai, a parte
gli scherzi… cosa stai facendo lì da lui?-
-Studio- disse a bruciapelo.
Kagome si fermò davanti all’entrata di casa sua
-Oh mio dio, scherzi??-
-No no… domani ho una
verifica!- esclamò –Purtroppo per questo non riuscirò stasera a venire a casa
tua…- ammise drammatico
-Ah ah… e stasera sei a casa
tua a studiare?-
-Già-
-Ti penserò amore mio- disse
lei
-Si, fai bene angelo,
davvero! Non ne posso più…-
-Ok… senti amore devo
andare, ci sentiamo prestissimo ok?-
-Si, ciao angelo-
-Ciao. Ti amo- ammise.
Attese. Silenzio. Guardò il display –Ma mi ha buttato giù!- esclamò seccata –Lo
uccido- Entrò –Sono a casa!!- esclamò
-Sorellina!!
Aiutoooooo!!!!!- Kagome venne investita dal fratello che la guardò implorante
-Cosa succede?- chiese
preoccupata
-Per domani devo fare un
tema, ma io non so fare i temi!! Aiutami tu!!!!- implorò. Lei lo guardò
scettica
-No- rispose staccandolo da
se e guardando l’orologio. Le 19.15 “Accidenti! Devo ancora mangiare!!”
-Ti prego sorellina!!-
-Ma non lo potevi dire
prima? Io devo andare via adesso!!- esclamò aprendo il frigo prendendo una
pesca e del formaggio
-E dove vai?- chiese curioso
-Affari miei- sbottò
-Ah-ah!!Vai a fare le porcate con il tuo ragazzo
eh??- Lei lo fulminò con lo sguardo e lo acchiappò iniziando a fargli solletico
-No invece!!- esclamò mentre
lui chiedeva pietà ridendo a crepapelle
-Allora? Dove vai?- Lei
mollò il fratello e guardò il nonno
-Nonno…-
-Su cara, non ti intralcerei
mai!- esclamò
“Si invece…” pensò “Beh, io
glielo dico” –Vado a lavorare- ammise infine iniziando la sua cena –La mamma
non sa che ci vado, non lo deve sapere!- esclamò. L’anziano annuì
-Capisco… allora ti sei
accorta… dei problemi che abbiamo?- chiese. Lei lo guardò
-Nonno, come posso non
capire guardando… quelle?- gli chiese indicando delle buste su un angolo del
tavolo –Prendo io la posta la mattina, credi non le veda?-
-Dove lavori?-
-In un pub, canto- disse
veloce sparecchiando –Mi cambio e vado-
-Cosa dico a tua madre?-
domandò l’anziano seguendola –A che ora torni?- Lei lo guardò
-Nonno… alla mamma non dici
nulla… crederà che io sia letto da brava figlia quale sono. L’ora che torno…
non so… Forse alle 23.00 ci sono- disse –Ma guai a te se mi aspetti in piedi!-
Lo ammonì –Lo sai che ha detto il dottore, devi riposare!- esclamò
-Va bene… ma domani
mattina…- Lei, sembrò ricordarsi qualche cosa perché batté ilpugno sul palmo della mano
-Domani ho una verifica,
quindi vado a ripassare a scuola. Parto molto prima quindi se non mi vedete non
vi preoccupate, ok?- Il nonno annuì e Sota fece un sorrisetto –E tu che ridi?-
sbottò la ragazza
-Niente- disse veloce
-Ok… ora mi cambio…- Chiuse
la porta e si appoggiò alla porta sentendo i due allontanarsi giù per le scale
–Scusa nonno- mormorò. Indossò i jeans e gli anfibi del giorno prima, una
maglietta verde dalle spalline sottili, che lasciava scoperto l’ombelico, e si
raccolse i capelli in una treccia. Infilò la giacca di jeans e fece una
giravolta –Sto da Dio!- Rise e uscì –Nonno vado, ciao Sota, un bacio- Aprì la
porta sentendo i due salutarla e il nonno ammonirla di stare attenta. Inforcò
la bici e partì a tutta velocità
-Alla buon ora- sbottò
Mikado appena la vide. Lei guardò l’orologio
-Sono in ritardo di 5
minuti!! Rilassati!- esclamò Kagome seccata
-5 minuti fanno la
differenza lo sai??- disse lui. Lei buttò la giacca sulla tavola e lo guardò facendo
una smorfia –Ieri sei stata brava, vedi di esserlo anche questa sera- disse
gelido
-Antartide vieni e
ghiacciami fino al midollo- sbottò ironica lei. Lui la guardò male poi si
sedette fissandola intensamente
-Senti un po’… ce le hai
delle gonne?- Lei si accigliò: ma che domande faceva edesso??
-Beh, certo-
-Usale allora, per piacere-
-Come vuole lei mio Lord!-
sibilò –Ma che diavolo hai questa sera? Il gatto ti ha graffiato??-
-Più che gatto è tigre-
borbottò lui
-Come?- chiese lei
-Niente… vuoi provare
qualche cosa?- domandò guardando gli spartiti
-Si, così riscaldo la voce…-
Lui annuì e la porta si aprì
-Oh, ciao Kagome-
-Signore- disse lei
-Che vuoi vecchio? Dobbiamo
provare- sbottò Mikado ricevendo una fulminata da Kagome. Il signor Takashi,
invece, non sembrò affatto turbato dal tono del giovane
-Niente… Avevo dimenticato
di dire a Kagome il giorno di chiusura oltre la Domenica!- esclamò
-Credevo fosse tutte le
sere- disse accigliata lei
-Scherzi? Non sono così
crudele!- esclamò il signor Takashi –Giovedì- disse –Giovedì e Domenica siamo
chiusi- Lei annuì
-Ok-
-Bene, tra 6 minuti apriamo-
disse e uscì chiudendo la porta. Lei guardò Mikado che corrispose lo sguardo
-Ma davvero credevi che
tutti i giorni lavorassimo? Ci vuole un pazzo!- esclamò. Lei fece una smorfia
-Mia madre fa anche la
domenica- sbottò
-Beh, non noi- rispose. Lei
lo guardò di traverso poi si schiarì la voce
-Va bene. Piantiamola. Sono
pronta-
Kagome guardò l’orologio.
22.30. Acchiappò la giacca infilandosela e si stropicciò gli occhi
“Che sonno, maledizione!”
Sentì la porta chiudersi e si girò di scatto –Mi hai spaventata- disse lei
facendo un sorrisetto –Vado a casa, ci vediamo domani ok?- Mikado annuì ma non
si mosse
-Sei stata brava- disse. Lei
annuì
-Grazie. Ora vado, a domani sera!-
Aprì la porta e fece per uscire ma lui la bloccò per il polso. Lei si voltò con
il batticuore, intimorita da quello scatto, e lo guardò –Cosa c’è?- domandò.
Lui la fissò negli occhi
-Scusa per prima, non sono
stato molto carino- Lei si leccò le labbra
-Fa niente…- Guardò la mano
di lui intorno al suo polso e la lasciò
-A domani!- esclamò allegro.
Lei fece un passo indietro e corse via
“Oddio… perché mi ha fissata
così?” Raggiunse la bici e ci si appoggiò sopra cercando di controllarsi
-Scusa…- Kagome si voltò
sentendo una voce femminile. Davanti a lei c’erano un gruppo numeroso di
ragazze di almeno 17 anni
-Si?- chiese lei
-Sei tu Kagome Higarashi?-
chiese la ragazza in testa al gruppo squadrandola. Era carina: aveva i capelli
neri lisci e gli occhi come un pozzo senza fondo, la pelle sembrava porcellana.
Le ragazze dietro di lei la guardavano malissimo mormorando sommessamente
-Sono io- rispose –Cosa
volete?-
-Tsk, non è nemmeno bella-
sbottò una voce in mezzo al gruppo
“Lo so di non essere una
gran cosa” pensò Kagome seccata –Cosa volete?- ripeté quando come un fulmine a
ciel sereno capì “Oh no…” Si leccò le labbra impaurita
-Abbiamo saputo, un po’ di
tempo fa che sei la… nuova ragazza di Inuyasha, e che lui ci tiene molto a te-
disse la ragazza corvina –Dì, è vero?- chiese, ma continuò –Ma certo che si, ti
abbiamo pedinata… A scuola siete inseparabili durante le pause… e quando siete
lontani, vi chiamate sempre, almeno due volte al giorno… Come non potresti
esserlo?- chiese sorridendo amabilmente. Kagome tremò leggermente –Te lo
diciamo e poi vediamo se capisci, ok? Lascialo in pace, non girargli mai più
attorno e non ci rivedrai mai più, capito Kagome?- Sorrise e lei rabbrividì
-Ma non fatemi ridere…-
disse –Non credo proprio che mi lasciate andare così, dico bene? E poi non ho
paura di voi- mentì –Anche se mi minacciate cosa credete di ottenere?- Le
ragazze si guardarono poi scoppiarono a ridere divertite
-Beh, noi ti abbiamo
avvertita bella… vedremo dopo se non hai paura!- esclamò una ragazza castana
divertita.
Cosa c’era da ridere poi…
-Comunque, tu stacci
lontano- ringhiò una ragazza con dei vivaci occhi azzurri –Altrimenti passerai
dei seri guai- La ragazza corvina guardò Kagome sorridendo
-Bene, ci vediamo presto-
disse e se ne andarono inghiottite nel veicolo buio. La ragazza si appoggiò
alla bici tremando
-Merda! Merda rimerda!- esclamò
tremando –Dio che colpo, che paura, che... che...- Il pensiero di Inuyasha la
fece impensierire.
Dirglielo… o no?
Sospirò e iniziò a
passeggiare avanti e indietro. Dilemma, grande dilemma! Kagome scosse il capo.
La cosa sicura era che non lo avrebbe allontanato, mai! Preferiva essere odiata
che lasciare il suo ragazzo!
Si mise le mani nei capelli
-Oh maledizione! Che diavolo
faccio!?- urlò al cielo. Guardò i pochi puntini luminosi poi sospirando inforcò
la bici allontanandosi “Sto arrivando Inuyasha, sto arrivando!”
ANTICIPAZIONI!
Vi
dico solo il titolo….. “UN GIORNO DA DIMENTICARE”
Capitolo 14 *** Capitolo 14- Un giorno da dimenticare ***
Salve
Salve!! Dunque… ho avuto in questi giorni la febbre alta, ho
saltato la scuola e quando tornerò dovrò recuperare tutte le verifiche di
questi giorni… wow… che prospettiva interessante!! Spero quindi che il vostro
ponte sia passato meglio del mio! Ma passiamo ai vostri commenti…
Fra007: cara fra, grazie per la tua recensione e
soprattutto, per la tua pazienza immensa! Sono felice di averti un po’
incuriosito con le mie vecchie anticipazioni XD in effetti questo capitolo è un
po’ turbolento per la coppia Sango/Miroku… spero che ti soddisfi pienamente
questo 14, saluti, Amber
Inu_Kagghy: Kagome e Mikado…. Mikado e Kagome… diciamo che
non ti dico niente… saltiamo questo punto proprio con le molle ok?? ^_______^
Per le oche giulive, non rimarranno impunite XD fidati!! Non sei l’unica a
volerle… morte!! no dai, non proprio morte… diciamo… spiaccicate a terra
investite da un tram! Spero che il capitolo ti piaccia almeno quanto piace a
me! ^////^ Amber
Topolina: carissima! Non devi preoccuparti se non riesci
commentare ogni capitolo, mi fa piacere sapere che tu lo legga e basta ^^-
Comunque si, ho msn e, se ti fa piacere, puoi mandarmi un e-mail così ti do
l’indirizzo (almeno so chi lo prende! ^////^) Un bacio Amber
DylSilvy: grazie per la tua recensione! Mi fa piacere che ti
piaccia tanto XD Amber
Pillo: ciao! Non ti avevo mai visto tra le mie recensioni,
sono felice che la stia leggendo e il tuo complimento mi lusinga molto
^________^ Spero questo capitolo ti piaccia! Amber
Daisy Potter: credo tu abbia dei poteri di chiaroveggenza… meglio
della Cooman!! XD No, non era divertente lo ammetto V___V’’ Comunque non
potevano non risaltare fuori e infatti è stata un piccola esplosione di
scintille ^o^ Spero il capitolo ti piaccia e grazie per la recensione. Amber (la
Cooman mi sta comunque sui coglioni anche se la trovo parecchio divertente! XD)
Bene, dopo questo vi lascio al capitolo, nelle anticipazioni
non ho messo nulla perché il prossimo capitolo non so davvero come
descrivervelo… è importante ma non lo è… centra ma più avanti, superficialmente
adesso ma più in profondo dopo… insomma, voi LEGGETELO anche se non vi metto
niente come anticipazione, ok!?!?
Ciao a tutti!! XD
Capitolo 14
Un giorno da dimenticare
Martedì. Ore 23.15
Kagome guardò la villa
davanti a se e ringraziò che fosse buio, che nessuno poteva vedere la “saliva
che fuoriusciva dalle sue labbra” e gli occhi spalancati.
Il giardino era immenso, la
villa era immensa, la fontana, appena prima dei gradini che portavano
all’enorme entrata, era immensa e luminosa insomma… una meraviglia!
Deglutì leggermente, fece un
giro intorno alle lunghissime mura cercando l’entrata secondaria e quando la
trovò si ritrovò senza fiato. Appoggiò la bici a terra e guardò il cancelletto
chiuso in ferro.
Al di là di esso, si poteva
vedere un piccolo sentierino che spariva inghiottito dagli alberi. Timorosa lo
scrutò poi si leccò le labbra fissando l’ostacolo.
Sesshamaru aveva detto che
era perennemente aperto…
Spinse piano ed esso si aprì
senza un rumore. Sospirò grata poi con passo felpato entrò richiudendo il
cancello dietro di se. Era tutto buio in quel punto e la stradina si vedeva
appena…
Doveva ammettere che
inoltrarsi nel buio, senza sapere cosa aveva intorno e davanti a se, la metteva
a disagio ma si impose un ferreo autocontrollo iniziando a percorrerlo,
incespicando leggermente. Ad un certo punto vide una piccola luce e la
raggiunse scoprendo che veniva da una piccola lanterna posta su un tavolino in
legno circolare. Salì i due gradini raggiungendola e guardò a destra e a
sinistra: le due porte.
Doveva trovare quella della
cucina, ma qual’era? Alzò le spalle e provò quella di destra aprendola. Guardò
il corridoio buio e prese la lanterna percorrendo il corridoio pianissimo.
Quella era violazione di
domicilio! Accidenti!!!
Comunque continuò notando
che però era finita in un vicolo cieco. Accigliata ripercorse il corridoio
trovando a metà una porta che non aveva notato, l’unica probabilmente. La aprì
e alzò il sopracciglio vedendo degli armadietti, come se fosse in uno
spogliatoio di una palestra. Capì all’istante dov’era, quindi richiudendo la
porta, fece dietro front ripercorrendo il breve tratto che la separavano
dall’altra porta, quella che stava sulla sinistra. Percorse velocemente il
tratto all’aperto poi aprì l’altra porta: un altro corridoio. Grande!
Doveva per prima cosa
entrare nella cucina che dava alle tre porte… Cos’aveva detto Sesshamaru? Una
dava al salotto, l’altra nella sala da pranzo e una in un corridoio.
Bene, doveva trovare solo un
corridoio! Lì era pieno di corridoi! Accidenti a loro!!!
La prima porta che incontrò
la aprì e entrò trovando in un grande cucina. Senza nemmeno guardarla cercò le
porte trovandone subito una. La aprì e illuminò l’interno timorosa di essere
scoperta ma spalancò subito la porta
-Non ci credo! Un altro
corridoio!?- sibilò pestando il piede, ma non troppo forte. Sbuffò e lo guardò:
che avesse già trovate le stanze? Proseguì decisa trovando l’unica porta
presente lì e la spalancò
-Oh mio Dio- mormorò
guardando la lunga tavola in ebano, le sedie imbottite rosse, la stanza
decorata minuziosamente e il pavimento in marmo –Oh mio Dio- ripeté richiudendo
subito la porta –Sala da pranzo… oh mio Dio. Sembra di essere nel ‘700- Scosse
il capo e tornò indietro “Uff… non aveva detto che c’erano dei corridoi anche
qua però!!”
La porta che incontrò subito
dopo, tornata nella cucina, la aprì più tremante. Sperava sul serio che non
fosse nulla di sfarzoso, ma dubitava. Un nuovo corridoio, non era possibile.
Imprecando lo seguì e arrivata alla porta la aprì spalancando gli occhi grigi.
Il morbido tappeto rosso era
su tutto il pavimento con delle decorazioni floreali, intonate con le poltrone
blu e il tavolino in vetro, o chissà in che altro materiale, i tendaggi tirati
e un pianoforte in un angolo per accompagnare le discussioni che si tenevano
davanti al grande camino in marmo nero. Richiuse la porta appoggiandocisi sopra
leccandosi le labbra
-Che stupida che sono…
credevo davvero di poter…? Ma dove mi sono cacciata?- Si sedette a terra
sbuffando –Beh, tanto ormai sono qua!- Si alzò raccogliendo la lanterna e tornò
in cucina dove cercò l’ultima porta trovandola quasi subito. Percorse il
corridoio per nulla decorato e aprì la porta trovando un nuovo corridoio.
Grazie al cielo ce l’aveva fatta! Guardò il tappeto rosso e con le lacrime agli
occhi sperò che quei motivi gialli fossero solo fili di lana e non quello che
sembrava! Fissò i lampadari pendenti scintillanti e improvvisamente si ritrovò
davanti a delle scale, che sembravano non finire più, poi imboccò il corridoio
e facendo il più piano possibile superò delle porte da cui provenivano dei
rumori. Trovò il bivio, vedendo che però il corridoio continuava, e adocchiò
subito la porta indicata da Sesshamaru. Corse fin lì con il tappeto che
attutiva i suoi movimenti. Diede una forte spinta e essa si aprì cigolando
leggermente. Si fiondò dentro e la richiuse il più piano possibile sospirando e
si guardò intorno alzando le sopracciglia: ora capiva perché quella casa era
così grande! Era più il guardaroba che tutto il resto!! Ma quante ore prima si
doveva svegliare quello stupidone per provare tutti quei vestiti!? Percorse il
corridoio raggiungendo una porta da dove sotto si poteva scorgere una luce e
riguardò il guardaroba spalancando gli occhi
“Non è possibile… tre corsie
piene di vestiti… ha tre corsie… non ci credo!” Scosse il capo e appoggiò la
lanterna dove non poteva fare nessun danno e aprì la porta cercando di
sorridere. Si guardò intorno e rimase senza fiato dalla bellezza di quella
camera.
Le pareti erano di un bel colore
panna, il pavimento sempre in marmo bianco, il lampadario aveva scintillanti
pendenti che faceva giochi di luce sui muri, il letto a baldacchino a due
piazze aveva le cortine chiuse in un nastro giallo con dei soffici cuscini
azzurri, una porta conduceva sicuramente al bagno che non volle assolutamente
vedere e appoggiata alla parete c’era una enorme scrivania con accatastati un
sacco di tomi enormi e sulla sedia Inuyasha dormiva alla grossa.
Kagome sorrise passando
davanti al camino acceso e lo guardò. Beh, ok che c’era freddo, ma non
esageriamo! Si strinse nelle braccia. Beh, non che ci fosse caldo in quella
casa, anzi! Sorrise e gli si avvicinò di soppiatto. Gli sfiorò con la mano il
viso e lui mugugnò facendola sorridere. Gli baciò il collo mordicchiandoglielo
e passò al mento, alla guancia leccandogli le labbra piano. Lui aprì gli occhi
e la fissò
-Ciao amore- disse lei. Lui
la fissò stralunato poi si alzò di scatto completamente sveglio
-Ka… Ka… Ka…Ka…- balbettò
indicandola
-Kagome, si. Stai bene?-
chiese preoccupata lei
-Tu, che fai qua? Come sei
entrata? Dove? Come… io…-
-Calma…- disse lei
avvicinandosi e cingendogli il collo con le braccia alzandosi in punta di
piedi. Lui le cinse i fianchi con il braccio –Essendo che non potevi venire
sono venuta io, ho fatto male?- mormorò sulle sue labbra. Lui la baciò
-No. Mi stavo giusto
annoiando-
-Dormivi alla grande- disse
lei annuendo. Lui fece una smorfia fissando i libri aperti –Come sei messo?-
domandò alludendo allo studio
-Spero bene- disse sospirando
–Come sei entrata?- chiese avvicinandosela ancora di più al suo corpo e
guardando la finestra chiusa
-Non di certo da quella!-
esclamò ridendo sotto i baffi lei
-Meno male… siamo al terzo
piano, sai… visto che non sei spiderman…!- Lei gli fece la linguaccia
-Comunque ho ricevuto una
qualche informazione dal tuo adorato fratello, quindi ne ho approfittato- disse
-Mmmmh, mio fratello eh? Lo
ringrazierò- disse baciandola e prendendola in braccio portandola verso il
letto
-Dai! Ma io ero solo venuta
a salutarti!- esclamò –Pensi solo a quello!?-
-Sono un uomo- disse
semplicemente
-Uffi… la prossima volta
resto a casa- borbottò
-Perché?- chiese ridendo lui
-Perché vengo per fare un
covino e tu mi metti subito le mani addosso!- esclamò imbronciandosi. Lui si accigliò
-Un cosa…?-
-Una coccola! Un covino!
Come lo vuoi chiamare?- chiese lei incrociando le braccia
-Ma io non capisco di che
parli- mormorò. Lei lo guardò accigliata
-Mai fatto un covino??-
chiese sbalordita. Lui scosse il capo confuso –Ma questo non è possibile! Tua
madre da piccolo non ti faceva le coccole?- chiese. Lui la mise giù e le voltò
la schiena
-No angelo… la mamma è morta
quando sono nato- disse. Lei si portò le mani alla bocca scioccata. Si avvicinò
a lui guardando il corpo rigido sotto la maglietta nera. Lei gli sfiorò la mano
contratta e quella si rilassò
-Mi… mi dispiace Inuyasha…
non lo sapevo… perdonami…- mormorò abbracciandolo. Lui la strinse sorridendola
tristemente
-Non preoccuparti… non è un
problema- disse
-Si invece, lo è!- esclamò
guardandolo e sfiorandogli il viso –Mi dispiace tanto per la tua mamma- disse.
Lui le sorrise
-Papà ora non entra più in
camera della mamma e l’ha fatta chiudere a chiave, così come l’aveva lasciata
lei… è chiusa da 18 anni…- disse. Lei sospirò e si sedette facendolo sedere
vicino a lei appoggiando la testa sulla sua spalla. Lui le cinse le spalle
-Mi dispiace tanto- disse
–Non volevo rattristarti- disse
-Dai, sei tu che ora mi
sembri ad un funerale!- esclamò lui alzandole il viso baciandole il naso –Se mi
insegni ti posso fare le coccole, ok?- Lei sorrise
-Davvero?- Lui annuì e lei
si alzò in piedi –Mettiti il pigiama dai!- esclamò togliendosi le scarpe
veloce. Luila guardò
-Cosa?-
-Fallo fallo!!- esclamò lei
eccitata. Lui obbedì mettendosi una maglia a maniche corte e dei pantaloncini.
Lei si tolse veloce i jeans e lo tirò sotto le coperte spegnendo la luce
-Ehi, questa cosa mi piace-
disse lui
-Scemo! Non è come credi
tu!- esclamò mettendolo sul fianco e gli si strinse contro con la schiena
appoggiando la testa al suo braccio –Ecco, adesso tu mi metti il braccio
intorno alla vita e miaccarezzi la
pancia- disse chiudendo gli occhi
-E queste cose… sono le
coccole?- chiese lui ubbidendo
-Si, sono rilassanti…-
mormorò
-Che fai? Dormi?-
-No- sussurrò
-A me sembra il contrario-
disse contrariato
-No, non dormo, vedi?- disse
a fatica soffocando uno sbadiglio
-Come torni a casa?- chiese
lui
-Ho la sveglia presto, alle
4…- mormorò alludendo al cellulare
-Capisco- Le baciò la
guancia –Intanto dormi-
-Si… ma… amore?-
-Cosa?- chiese lui
sfiorandole il viso
-Oggi com’è andata da Paolo?
Tutto bene?-
-Certo, perché?-
-Nulla. Avete parlato di
qualche cosa tu e lui? Da uomo a uomo?-
-No, nulla di che- disse
–Ora dormi- Lei annuì più rilassata
“Strano che non gli abbia
detto nulla…”
E in quella posizione
dimenticò Sango e Miroku, il fan club, Mikado, sua madre e tutto il resto. In
quella stanza, e in quel momento, c’erano solo lei e il suo amato Inuyasha…
La settimana passò
velocemente.
Mikado non si comportò più
in modo strano nelle serate a venire; Paolo l’aveva chiamata dicendole che non
aveva detto nulla ma che era assolutamente contrario; Sango e Miroku, più i
giorni scorrevano, più diventavano taciturni e pallidi mentre la giovane, non
riusciva più a stare attenta alle lezioni rimanendo con gli occhi fissi sul
libro; la madre di Kagome aveva dovuto disdire l’appuntamento di quel Sabato,
perché purtroppo doveva lavorare; Kagome, dal suo canto, faceva tutto come al
solito, incontrandosi con Inuyasha eccetera, senza pensare più di tanto a quel
Martedì sera. Ma sapeva che presto o tardi sarebbero tornate, se lo sentiva
dentro…
E non sapeva quanto aveva
ragione…
Sabato. Ore 12.30
Kagome camminava per il
corridoio che portava alla terrazza dove il suo ragazzo la stava sicuramente
aspettando. Il pranzo in mano era più abbondante del solito, dopotutto aveva
promesso a Inuyasha che quel giorno glielo avrebbe preparato…
-Ma che brava- Kagome si
voltò di scatto con il piede su primo gradino.
Quei gradini erano stati
maledetti probabilmente…
-E così, stai portando il
pranzo a Inuyasha eh?- La ragazza corvina le sorrise amabilmente e Kagome si
irrigidì notando il fan club
“Fantastico, anche della mia
scuola sono!” pensò
-Vedo che non hai seguito il
mio consiglio, eh?- Alzò le sopracciglio per il suo mutismo –Cos’è? Il gatto ti
ha mangiato la lingua?- chiese divertita. Le ragazze sghignazzarono divertite
-No, nessuno ha mangiato
niente…- disse Kagome –Cosa volete ancora?- La ragazza corvina le si avvicinò
pericolosamente e d’istinto Kagome fece un passo indietro. La ragazza le prese
il mento in una presa ferrea sbattendola contro il muro facendole mancare il
respiro
-Sai cosa abbiamo fatto ad
altre ragazze che non ci avevano ascoltato? Ne hai idea?- chiese con uno strano
tono –Sono finite in ospedale la maggior parte! E Inuyasha sai quanto è
importato? Zero! Zero!- esclamò strattonandola
–Credi che con te sarà diverso? Povera illusa!- La colpì al viso e Kagome la
guardò male con l’orecchio che fischiava
-Troia!- ringhiò colpendola
a sua volta –Rimettimi le mani addosso…-
-È una minaccia!?
Ragazzina!- Una ragazza le si avvicinò prendendole le braccia
-Ora ti insegniamo noi cos’è
il rispetto per le tue sempai (Sono gli studenti più grandi, naturalmente
^^nd)!!- ringhiò afferrandole i capelli tirandoglieli la ragazza corvina
-Lasciami!- gridò cercando
di staccarla graffiandola sul viso colpendo la ragazza con i vivaci occhi
azzurri
-Stro…-
-Ma bene, bene, bene! Ma
guarda cosa abbiamo qua!- Tutti si girarono alla voce femminile
-Rin- mormorò Kagome vedendo
la ragazza con le mani sui fianchi e con un sorriso gelido
-Sempai- dissero mollandola.
Kagome si massaggiò gli
avambracci indolenziti
-Sempai Kana- disse la
ragazza corvina –Cosa la spinge qua?- chiese
-Taci Sakura!- esclamò Rin sempre
con voce calma e il sorriso –Ma brave, bravissime!- Batté le mani –Proprio una
bella figura ci fate! Non c’è che dire!!- Allargò il sorriso fissandole
gelidamente –Allora… vediamo… ditemi, che succederebbe se io ora andassi su per
quella scala e dissi a Inuyasha quello che ho visto, mh?- Tutte sbiancarono
–Sicuramente vi picchierebbe, come minimo, e, peggio, non vi rivolgerebbe mai
più la parola… mh, che ne dite?- chiese e fischiettando salì le scale
lentamente
-Sempai!- Lei si girò
annoiata
-Si?-
-Non… non dirlo a Inuyasha…-
pregò Sakura leccandosi le labbra aride –Non lo faremo più, scusaci-
-Idiota!- ringhiò Rin –Non è
con me che ti devi scusare- Tremarono e si voltarono verso una scioccata Kagome
-Scusaci- dissero
all’unisono
-Niente- mormorò lei
-Vieni Kagome? Stavo giusto
andando da Inuyasha per chiedergli una cosetta!- esclamò Rin indicandole le
scale. Kagome si chinò per raccogliere il pranzo caduto
-Non è finita qua… bastarda-
Kagome alzò il viso verso la ragazza dagli occhi azzurri che, dopo averla
squadrata con odio, se ne andò.
La ragazza tremò e raggiunse
Rin che la fissò
-Stai bene?- chiese
-Si- rispose
-Ti hanno proprio conciato
male, eh?-
-Solo una brutta sberla, non
ho niente- disse massaggiandosi il punto colpito –Non dire nulla a Inuyasha-
pregò. Rin le sorrise
-Hai presente che casino ci
monta? Non lo farei mai!- esclamò. Kagome sospirò
-Comunque sei stata
bravissima prima- disse –Le tieni a bada come dei cuccioli al guinzaglio!- Rise
e Rin la seguì
-Hanno solo paura di quello
che potrei dire ma…- La guardò –Io starei molto attenta Kagome… non le ho
calmate del tutto, lo so. Torneranno prima o poi e io ci starei attenta… La
prossima volta non te la caverai con una sberla- Proseguì su per le scale e
dopo aver contemplato per un momento la sua schiena la seguì
-Koga è fortunato- le disse
alla porta. Rin sorrise
-Credo anche io- Aprì la
porta sorridendo –INUYASHA!!- gridò alzando la mano
-Dio Rin, ma abbassi la
voce?- sbottò il ragazzo appoggiato con la schiena al muro –Ciao angelo- disse
baciandole la guancia –Ci hai messo una eternità- osservò accigliato
-Scusa- disse abbracciandolo
–Mi hanno fermata delle amiche- rispose
-Capisco- disse stringendola
e baciandole la testa –Cosa succede Rin? Cosa ti porta nel nostro paradiso?-
scherzò facendo ridere Kagome
-Non voglio deturpare il
vostro angolino d’amore…- disse ironica -ma ti volevo parlare di Miroku- disse
sedendosi a gambe incrociate. I due si misero davanti a lei imitandola
-Cosa vuoi sapere?-
-Da un po’ di tempo è
strano. Cioè, lo era anche prima… ma da quando è tornato da Amsterdam non è più
lo stesso, capisci?- I due annuirono –E’ successo qualche cosa? Riguarda
Sango?- chiese –Non per sparlare di una amica Kagome, per carità, ma… mi chiedo
se il problema sia lei- I due si guardarono
-Rin, ci sono delle cose…
che non possiamo dirti, capisci? Devi chiedere a Miroku, noi non diremo nulla-
rispose Inuyasha –Mi spiace, ma non lo sa nessuno e se Miroku vuole dirvelo… lo
farà lui- Rin annuì
-Allora c’è davvero qualche
cosa che non va- Guardò il cielo –Comunque grazie. Chiederò al diretto
interessato- Si alzò –Ora vado, non vi voglio più togliere tempo- Li superò
colpendo alla fronte il ragazzo poi guardò Kagome –Ciao- disse sempre
fissandola. Kagome recepì il messaggio nei suoi occhi e annuì
-Ciao- disse “Starò attenta,
grazie Rin” pensò. La ragazza sorrise e alzando la mano uscì
-Che strana ragazza- sbottò
lui massaggiandosi il punto colpito. Kagome sorrise e lo baciò
-Ma ci vuole bene- Lui
sorrise e la strinse
-Già-
-Domani è Domenica…- osservò
Kagome appoggiandosi alle mani per guardare il cielo con qualche nuvoletta
-Si, speriamo che vada tutto
bene… E che Miroku torni tra noi! È pallido da sembrare un fantasma!- esclamò
contrariato. Lei annuì
-Anche Sango... Deve essere
terribile...- commentò –Poverini- disse
-Ti va questa sera di
vederci?- chiese lui. Lei lo guardò
-Questa sera ho un impegno,
ma se vuoi ci vediamo verso… la Mezza- Lui annuì
-Ottimo, vengo io, va bene?-
-Mi porti da qualche parte?-
chiese sorridendogli
-Si…- Si sorrisero poi il
viso di lei si oscurò –Cosa c’è?-
-Vieni… non vieni con la
moto… vero?- chiese. Lui alzò gli occhi al cielo
-Vengo con la macchina, va
bene?- Lei si illuminò gettandogli le braccia al collo
-Grazie!-
-Con calma angelo, vuoi
spaccarmi la schiena? Non sei esattamente una piuma per buttarti così!- disse
lui con una smorfia di dolore ma con un velo di ironia. Lei gli fece la
linguaccia dandogli un leggero pugno sullo stomaco
-Non sono grassa!- Lui le
diede un buffetto sulla guancia e lei sorrise –Comunque vado, la campana suona
e non vorrei che Sango si fosse buttata giù dalla finestra- disse alzandosi in
piedi. Lui la imitò
-Io resto ancora un po’ qua.
Ci vediamo stasera, ok?-
-Ok- Gli diede un veloce
bacio poi uscì in silenzio mentre lui fissava l’orizzonte senza in realtà
vederlo…
Domenica. Ore 18.05
Sango si sedette sul letto
sospirando profondamente
-Calma… calma…- mormorò
alzandosi e riprendendo a camminare avanti a indietro.
La maglietta nera e la gonna
del medesimo colore la facevano sentire un po’ nervosa ma sua madre, aveva
speso un patrimonio. Sarebbero andate in un ristorante di stralusso e il povero
Kohaku aveva dovuto indossare una cravatta.
Povero bambino!
Aveva appena parlato al
telefono con Miroku che era un fascio di nervi, come lei del resto…
Cercò di ripensare a quello
che le aveva detto Kagome, doveva essere un estraneo in tutto e per tutto,
doveva fare finta di non conoscerlo assolutamente. Con calma…
La porta si aprì e Kohaku
entrò facendo sorridere Sango. Era un tantino ridicolo…
Kohaku, con il viso rosso e
una smorfia che delineava la bocca sottile le si avvicinò
-Mamma ha detto di scendere…
se non ti muovi credo che andrà in crisi isterica! “La piega di là, la piega di
qua! Caro, metti a posto questo, la cravatta! Kohaku, mi raccomando, comportati
bene…” Bleh! Ma chi me lo ha fatto fare??- Sango sospirò
-E a me lo dici?- chiese
appoggiandogli una mano sulla schiena e spingendolo fino all’entrata.
Il silenzioso tragitto in
macchina era stato rotto solo dalla voce della madre che raccomandava, per
l’ennesima volta, ai figli di comportarsi bene e di non sporcarsi con il cibo.
Sango pensò che se fosse servito per uscire dal ristorante subito, si sarebbe
versata addosso di tutto. Naturalmente non voleva morire, quindi scartò l’idea
pensando alle urla che avrebbe fatto la madre. Il padre, sembrava una corda di
violino e non aveva ancora emesso un fiato.
Entrarono nel ristorante e
la madre disse il nome del tavolo prenotato, si sederono e attesero i loro
ospiti che non tardarono ad arrivare. La matrigna di Miroku era davvero molto
bella con quei capelli lisci biondi e gli occhi turchesi, il padre assomigliava
moltissimo a Miroku se non che aveva gli occhi scuri ed era un po’ più robusto,
Miroku invece era bellissimo.
Sango trattenne il respiro
come ogni volta che lo vedeva, del resto.
Il ragazzo indossava dei
pantaloni neri e la camicia bianca, i capelli li aveva sciolti e stava… da Dio…
Si guardarono per un istante
poi lei distolse lo sguardo cercando di non fare trasparire nessuna emozione
sul suo viso.
Dopo un veloce saluto dei
genitori, la madre di Sango presentò lei poi Kohaku
-Miroku è di tre anni più
grande Sango- La informò
-Ah, si?- balbettò
guardandolo dall’altra parte della tavolata
-Che scuola fai… Sango?-
chiese lui incurante
-Faccio il Linguistico… qui
alla statale- rispose meccanicamente
-Davvero? Anche Miroku!-
esclamò il signor Kazana
-Allora ogni tanto potreste
fare la strada insieme, che ne dici Miroku?- chiese la signora Koshuzo
-Credo sia un ottima idea-
disse
-Così vi conoscerete meglio.
Come ti trovi a scuola? Lo studio?-
Sango non riusciva a non
fissarlo. Non perdeva nessun movimento. Il tic al sopracciglio quando
sorrideva, il movimento della mano quando prendeva in mano qualsiasi cosa, la
profondità dei suoi occhi quando incontravano i suoi regolarmente, le piccole
domande futili che le rivolgeva anche se sapeva già la risposta…
I genitori del ragazzo le
avevano fatto delle domande e lei aveva risposto lo stretto necessario come
aveva fatto il fratellino che, poverino, non ne poteva più di rimanere seduto.
Avevano finito di cenare e
tra poco sarebbero tornati a casa visto che, i ragazzi, sarebbero andati a
scuola il giorno seguente. Sango stava riprendendo il controllo della
situazione, appena vide che mancava poco alle 22.30, ma non aveva fatto i conti
con la matrigna di Miroku che gentile le porse la domanda che la fece andare in
tilt
-Hai il ragazzo cara? Sei
così bella che mi stupirei se non ce l’avessi- disse accigliata. Sango non lo
vide, ma immaginò che da dietro il bicchiere Miroku avesse sorriso
-Io? Io… ecco io io…-
balbettò diventando viola. Strinse i pugni sotto il tavolo cercando di prendere
aria –Io…-
-Oh, scusami. Non è una
domanda opportuna- disse la donna –Non devi rispondere per forza cara- la
rassicurò facendola tornare un po’ del suo normale colore
-Oh, no di certo che non ce
l’ha!- esclamò ridendo la signora Koshuzo attirando l’attenzione di tutti.
Miroku corrugò le sopracciglia e Sango la fissò preoccupata –Io e mia figlia ci
diciamo tutto, vero tesoro? E poi lei deve pensare allo studio, non ha tempo
per certe sciocchezze-
Kohaku alzò le sopracciglia
ma rimase muto mentre Sango si mordeva le labbra: ma come osava? Anche Miroku
era particolarmente atterrito e la giovane matrigna assunse un aria greve
-Ma certo…- disse poco
convinta guardando Sango che aveva abbassato gli occhi
-Scusate- disse alzandosi
–Torno immediatamente- Sango si allontanò veloce e Miroku la guardò scomparire
dietro l’angolo della sala che portava ai bagni. Improvvisamente sentì un lieve
tocco alla gamba e si girò verso Kohaku. Si fissarono per dei lunghi momenti
poi il bambino alzò il sopracciglio
-Scusatemi. Vado a lavarmi
le mani- disse Miroku sorridendo e alzando la sedia senza il minimo rumore si
allontanò. Guardò il bagno delle donne e ci entrò senza farsi troppi problemi
vedendola all’istante. La giovane aveva la schiena contro il muro, lo sguardo
rivolto al pavimento e il respiro pesante e irregolare. Fece un passo avanti
-Fermo lì Miroku, ti prego.
Non muoverti- disse con voce debole lei
-Sango- la chiamò lui
facendo un passo verso di lei che si ritrasse
-Ti prego Miroku, non ti
avvicinare, non adesso- Scivolò verso terra nascondendo il viso tra le
ginocchia. Lui sospirò e chiuse a chiave il bagno delle donne con due giri
-Tesoro, lo sapevi che
sarebbe stato difficile, lo sapevi- disse senza muoversi
-Beh, non volevo saperlo!-
singhiozzò –La mamma non capisce nulla! Ha capito mio fratello! Anzi, nostro
fratello, e non la mamma- disse scosse dai singhiozzi. Lui sospirò e le si
sedette accanto senza toccarla –La tua matrigna capisce di più, lei è
comprensiva! Mamma invece pensa solo a se e a quello che è meglio per lei! La
odio!- Lui le circondò le spalle con un braccio stringendola a se in un gesto
protettivo premendole le labbra contro la massa di capelli. Lei si lasciò
andare singhiozzando
-Non ti preoccupare amore
mio… non pensare a tua madre… ci siamo solo noi due…- mormorò e lei pianse
ancora più forte disperata
-Come vorrei che sparissero
tutti- singhiozzò
-Lo so, ma non è possibile
amore-
-Ti amo tanto- disse
tamponandosi gli occhi contro la sua camicia
-Anche io ti amo tanto,
tantissimo-
-Andiamocene via, per
piacere… non voglio stare qua- disse mentre i singhiozzi diminuivano. Lui le
sfiorò la guancia
-Ok- Si alzarono e lei si
lavò la faccia facendo poi un respiro profondo per calmarsi
-Ci sono- disse. Lui le
prese le mani allargandogliele per vederla meglio
-Sei bellissima-
-Grazie- disse arrossendo
-Andiamocene và, mi sono già
rotto le palle di tutti ‘sti qua- ringhiò quasi facendola ridere. Aprì la porta
e uscirono
-Sango finalmente!- esclamò
la madre appena la vide lanciandole uno occhiataccia
-Mamma, vado a casa. Sono
molto stanca. Scusatemi- disse sorridendo agli ospiti
-Siedi Sango. Andrai via con
noi- disse suo padre facendole segno di sedersi
-Domani ho scuola e una
interrogazione di sicuro- mentì –Dopotutto, devo pensare allo studio. Giusto?-
chiese alla madre. La donna boccheggiò
-È buio, non puoi andare da
sola- disse
-L’accompagno io- propose
tempestivo Miroku –Anche io sono molto stanco-
-Va pure. Noi torneremo a
casa tra qualche ora- disse il signor Kazana congedando il figlio –Sango, è
stato un piacere-
-Il piacere è solo mio-
disse lei sorridendo poi uscì seguita da Miroku che scoppiò a ridere divertito
–E ora perché ridi?- chiese lei accigliata
-“È stato un piacere!” come
no!!- Lei fece una smorfia
-Non sei molto carino-
sbottò –Comunque ti va di venire a casa mia?- chiese lei. Lui sorrise
-Allora prima passiamo da
casa mia che prendo la moto, faremo prima- Lei annuì e i due si allontanarono
prendendosi per mano.
Salve a tutti!! Dunque dunque dunque… Come vi ho già detto
nello scorso capitolo, questo quindicesimo vi potrà sembrare un po’… come dire…
insignificante… ma è comunque significante per la storia e per i prossimi
capitoli: spero quindi che non vi annoierete e di ricevere tante recensioni.
Dopo ciò vi lascio ai miei commenti per le vostre stupende recensioni:
pillo: eh eh… non sei l’unico a cui stanno su quelle del fan
club, sinceramente alcune di loro stanno su anche a me anche se comunque un po’
le capisco… Poverine! Mi fanno una pena immensa!! V______V’ in effetti se ci si
pensa attentamente quelle del fan club sono tutte legate a Inuyasha che,
effettivamente, le ha trattate proprio di merda! Aspetto una tua futura
recensione, Amber ^0^
topolina: Sono contenta che questa fic ti piaccia così
tanto! Devo dire che tutto questo successo per la seconda parte non me
l’aspettavo proprio!! Di solito i continui non sono mai il massimo (vedi i film
ad esempio), ma a pensarci questo è semplicemente l’evoluzione della storia,
cosa totalmente diversa! Vabbè, questa è la mia solita para che non centra
nulla con la storia… ehm ehm… ti ringrazio tantissimo per la recensione e a
presto! Amber
Keira tmnt: Una nuova lettrice! Che bello!! Adoro queste
piccole scoperte! Sono felice che la mia fic ti piaccia tanto (prima e questa
parte compresi) *o* Spero continuerai a leggerla e a recensirmi! Con affetto
Amber
DylSilvy: Beh si… a Sango e a Miroku non è andata benissimo,
però su, diciamo che poteva andare peggio! ^_^’’ Eh Kagome… povera ragazza!
Vedrai, vedrai! Grazie per la recensione! Amber
Inu_Kagghy: ^__^ quando leggo le tue lunghe recensioni
rimango sempre senza parole! (10 ore di scuola!?!? @____@ cade la pioggia…)
ehm… cominciamo comunque ringraziandoti, sono sempre felice di leggere una tua
nuova XD Comunque c’è una cosa che non capisco, perché hai detto (riguardo ai
suoi genitori) che “rimane sempre solo”??? Guarda che lui il padre ce l’ha! Si,
si, si! Altrimenti non so cosa volevi dire, nel senso, che ci sia stato un
malinteso? Nooooooo, Rin non le comanda! Diciamo che le intimorisce! Rin è
comunque amica di Inuyasha no??? ^__________^ adoro quella scena che le
azzittisce tutte!! XD Uhm… il capitolo spero ti soddisfi (bwahahahahah! Vi
faccio sempre penare!!), aspetto un tuo commento ^.^ Amber
Daisy Potter: Oh! Meno male, qualcuno che mi fa un commento
sulla madre di Sango! Argh! Hai proprio ragione, è stata cattivissima!! Crede
di conoscere la figlia, ma in realtà non sa nulla di lei (beh no… è comunque
sua figlia… diciamo che non sa TUTTO di lei!). Eh, per il fan club… adesso si
vedrà, comunque dai, ad una piccola svolta non manca tanto (ricordo: questo
capitolo può sembrare insignificante ma in realtà…)! Spero di ricevere un tuo
commento XD Amber
Fra007: ah! Anche io adoro la coppia Inuyasha/Kagome,
infatti scriverne altre mi risulta molto complicato!! Davvero la descrizione
era fatta così bene? io l’ho trovata un po’… scarpetta ecco, diciamo che a
ripensarci oggi, l’avrei potuta fare meglio U_______U Sono felicissima che la
scena dei fratelli ti sia piaciuta, è una delle mie preferite e… beh, i loro
sentimenti mi sono venuti troppo naturali! Poveri ç______ç Aspetto una tua
recensione!! Amber
Bene, dopo questo breve intervallo vi lascio alla storia!
Spero proprio che il capitolo vi piaccia! XD Un saluto e a presto
Amber-la-più-Sfaticata-che-ci-sia
(mi spiace per il ritardoooooooooooo!!!!!!)
Capitolo 15
Licenziamento
Mercoledì.Ore 22.36
Kagome stese le braccia sul
tavolo e sbadigliò rumorosamente
-Fai le ore piccole?- chiese
Mikado incrociando le braccia e appoggiandosi alla porta aperta. Lei lo guardò
annoiata e si alzò facendo ondeggiare la gonnellina nera
-Anche… ma è la scuola che
mi sta distruggendo. Sono indietro- Guardò l’orologio del cellulare –Devo
andare… Ci vediamo dopodomani- disse sorridendogli. Lui la fissò e lei si leccò
le labbra –Cosa c’è?- chiese nervosamente scostandosi una ciocca di capelli e
distogliendo lo sguardo
-Sai… forse è una mia
impressione ma… è da un po’ che mi eviti, o sbaglio?- Lei si mise la borsetta a
tracolla
-Ti, sbagli. Non ti sto
evitando. Ora devo andare, ciao- Cercò di superarlo ma lui sbatté la mano sul
muro senza lasciarla passare –LA VUOI SMETTERE??- gridò lei pestando il piede
-È da qualche giorno che fai così? Mi dici cosa vuoi?- chiese
-Cosa voglio?- chiese lui
guardandola senza in realtà vederla –Tutto… e niente- disse focalizzandola. Lei
fece un passo indietro venendole in mente Inuyasha
-Ehi… non dire queste…
stupidate, ok? Devo andare a casa e… non devi lavorare?- chiese cercando di
deviare mettendo distanza tra di loro
-Sai cosa c’è di buffo?-
Kagome scosse il capo –Perché tu? Insomma… posso avere tutte le ragazze che
voglio no? Ma… perché proprio tu?-
“Me lo sto chiedendo anche
io” Mikado le prese il polso delicatamente e lei rimase immobile –Cosa fai?-
chiese lei.
Le dite di lui bruciavano
come fuoco sul suo polso. Quella vicinanza la metteva a disagio, non voleva che
succedesse quello che invece credeva che stesse succedendo e se succedeva,
quello che credeva che stesse succedendo, non le piaceva proprio!
-Non faccio nulla… eppure,
sei solo una ragazzina…-
-Già- disse lei corrugando
le sopracciglia. Ma dove voleva arrivare adesso? –Senti, tu lasciami, e io ti
ascolto, ok?- Lui ubbidì e lei sospirò rilassandosi
-Ascoltami… è da un po’ che
ci penso… è un’idea pazza lo so ma… sai, conoscendoti io… io…-
-Tu…?-
-Mi sono… credo di essermi…-
-Oh Kagome! Ma sei ancora
qua?- Loro si voltarono
-Signor Takashi!- esclamò
lei grata “Sono così felice di vederla!” –Stavo per l’appunto andando. Mikado…
continuerai il discorso dopodomani, ok? Bene, notte- Kagome si dileguò in un
istante fuori dal locale e più in fretta che poté inforcò la bici guizzando
via. Non sapeva cosa poteva volere da lei Mikado, ma l’inizio del discorso non
era stato proprio dei migliori…
Doveva ammettere però che
aveva dei bellissimi occhi…
Si fermò davanti ad una
cabina e ci mise dentro una vecchia scheda che conteneva ancora qualche
spicciolo poi chiamò Inuyasha
-Pronto?-
-Inuyasha!-
-Kagome? Ma dove sei?-
chiese lui perplesso
-Fuori… posso venire lì un
po’?-
-Va bene! Vieni subito?-
-Si! Che stai facendo di
bello??-
-Non ci crederai mai- disse
lui beffardo
-Ahhhhhhhh! Guarda che lo
becco lo stesso, sai?-
-Ne sono certo!- concordò
lui. Ci fu un breve silenzio
-E allora?- domandò lei
corrugando le sopracciglia
-E va bene… Sto studiando!-
rivelò lui
-A quest’ora!? Sei pazzo
amore mio- rise lei
-Sono pazzo si, ma di una
bellissima ragazza che questa volta non sfuggirà alle mie grinfie con le sue
moine- Lei sorrise maliziosa
-Però le mie moine ti
piacciono eh?-
-Mmmmh, vedi di insegnarmele
allora…-
-Non supererai mai la
maestra amore mio-
-Ah! La maestra!- la beffeggiò lui
–Chi è che ti ha insegnato quel giochino…-
-AHHH! MAIALE!- gridò lei
-Però ti piace il maiale
eh?- Lei arrossì
-Ehm… io… ecco…- balbettò
-Si??-
-Beh… te lo dico dopo-
biascicò
-Mh… sento un certo
movimento… si, è meglio che questo discorso lo finiamo. Ho voglia di fare certe
cosette con il tuo corpicino da bambina- la prese in giro lui
-Te la faccio pagare- Lei si
schiarì la gola
-Mmmmmmh, si… non vedo
l’ora- Kagome fletté le ginocchia imbarazzata
-Mi vado a cambiare e vengo-
bisbigliò
-Ti vai a cambiare…? Il mio
angelo ha qualche problemuccio?- chiese ironico
-Me la paghi- ringhiò lei
astiosa
-Ti aspetto-
-E io non vengo- lo sfidò
lei incrociando le braccia al petto
-Non resisterai nemmeno due
ore- disse lui beffardo. Lei arrossì
-Scommetti?- balbettò lei
-Ci sto-
-E cosa scommettiamo?-
chiese lei –Se vinco io farai tutto quello che voglio per un intero giorno!-
esclamò –Verrai con me al parco dei divertimenti!- decise
-Accordato. Ma se vinco io…
Domani lo faremo…-
-INUYASHA!- gridò lei
scandalizzata
-Aspetta! Non ho mica
finito!- esclamò lui
-Cosa?- chiese esasperata
–Se vinci?-
-Lo faremo nel bagno dei
professori e nella sala insegnanti!- esclamò. Lei avvampò
-Mai!!- esclamò angosciata
–Sei fuori!?-
-Erotismo diciottenne, che
ti devo dire?- Lei boccheggiò
-Ok-
-Deciso- concordò lui
-Allora a domani- disse lei
leccandosi le labbra
-A dopo- precisò il ragazzo
-Sei un maiale-
-Continuo a dire che il
maiale ti piace parecchio quando ti tocca e ti bacia eh?-
-Ciao- disse veloce lei
-Ciao!!- esclamò felice. Lei
mise giù veloce e respirò a fondo appoggiandosi al vetro della cabina
-Mai, in sala professori…
mai! Mi ammazzo piuttosto!- Si leccò le labbra aride –Aspettare fino a domani…
che suicidio…-
Andò a casa e il più piano
possibile ed entrò in camera dove guardò l’ora. Le 11.45
-Oh mio Dio…- sospirò lei
infilandosi il pigiama e mettendosi a fare i compiti senza riuscire a
concentrarsi. Strinse le labbra e sospirò esasperata “Forse è meglio provare a
dormire” pensò sfregandosi una gamba con la mano. Andò in bagno e ne uscì verso
le 12.00 andando poi a dormire.
I minuti passavano lenti.
Kagome sul letto a occhi
sbarrati si rigirava in continuazione. Non riusciva a toglierselo dalla testa.
Sembrava un martello!!
I tratti dolci del viso, gli
occhi scuri profondi, la linea del suo collo, il torace…
“BASTA ACCIDENTI!” pensò
mettendosi a sedere. Prese l’audio cd e si infilò gli auricolari
Le 12.12…
I minuti passavano.
La mano calda che le sfiora
il fianco, il corpo steso sopra il suo, le braccia che la stringono per la
vita… Kagome si sfilò veloce gli auricolari accaldata. Scalciò le coperte e si
alzò in piedi accendendo la luce.
Guardò l’orologio. Le 12.15.
Scandalizzata dal tempo, che non voleva passare, iniziò ad andare avanti e
indietro, ma nemmeno così riusciva ad avere pace. Si mise a sedere sulla sponda
del letto e lisciò le coperte
“Non posso cedere… non
posso… non ce la faccio…” Si stropicciò le mani poi si alzò –Al diavolo!-
bisbigliò vestendosi e aprendo la finestra valutando le possibilità di un
salto. Spense la luce e scavalcò con agilità il parapetto appoggiando i piedi
sul tettuccio di casa davanti alla porta. Fissò timorosa il suolo.
Un salto di almeno un metro
emmezzo, forse un po’ di più… Prese un bel respiro e saltò finendo in piedi.
Fece una risatina poi presa la bici schizzò veloce verso la villa.
Non si fermò neppure un
istante come la prima volta e proseguì sicura lungo tutti i corridoi, si fermò
solo quando appoggiò la schiena alla porta chiusa del guardaroba
-Arrivo…- sospirò prendendo
fiato poi guardò l’altra porta che aveva la luce accesa. Si avvicinò di
soppiatto poi la aprì. Inuyasha, seduto comodamente sul letto, la guardò e
sorrise
-Vittoria- disse guardando
l’orologio –Un ora e 50 minuti- Lei incespicò le labbra
-Odioso- sbottò –Lo hai
fatto apposta!- esclamò lei seccata
-No, io?- chiese
innocentemente lui –Ma che dici?-
-Buffone- Kagome scosse il
capo e gli si avvicinò –Essendo che sono… particolarmente fuori… non so se
saprò rispondere delle mie azioni, accetti il rischio?- Lui sorrise
-Adoro il rischio- disse
allungando la mano. Lei lo squadrò e sorrise spingendolo poi sdraiandolo sul
letto
-Allora…- cominciò lei
facendo cerchi immaginari sopra la maglietta del ragazzo che la guardò negli
occhi. Lei si abbassò piano baciandogli le labbra
-Ehi bambina temeraria-
disse lui sorridendo –Non stai andando un po’ troppo di fretta?- Lei sbuffò
-Non sono una bambina-
sbottò corrucciandosi –E te lo posso dimostrare- disse alzandosi e spegnendo la
luce. Lui sentì i vestiti frusciare al suolo e la sentì sdraiarsi sopra di lui
-Potevi evitare di
spegnerla- disse lui sfiorandole leggermente il fianco
-Ora sei tu che vai troppo
veloce- disse lei bloccando la mano di lui che viaggiava. Lei gli accarezzò il
torace poi lo baciò slacciandogli i bottoni con una lentezza esasperante. Lui
irritato le prese i polsi
-Vuoi una mano!?- Lei
scoppiò a ridere e lui la baciò mettendola supina iniziando una lenta ed
estenuante tortura. Kagome gli strappò la maglietta e tutti i bottoni si
staccarono
-Scusa, ma non ce la faccio
più!- esclamò baciandolo facendolo ridere –Non ridere! È colpa tua- ringhiò
-Mia? Ma se sei tu che sei
venuta!-
-Ma tu hai detto tutte
quelle cose…- balbettò leccandogli le labbra –Ti odio-
Poi non ci fu tempo per le
parole…
Kagome abbracciò il ragazzo
e lui la strinse
-Ti amo- mormorò
-Hai perso la scommessa, lo
sai vero?- ghignò lui –Sai che ti aspetta!- Lei arrossì e lui rise forte
-Inuyasha?-
-Mh?-
-Ti prego, non in sala
professori... ovunque… ma non lì!- pregò
-Eh no bella mia! Sapevi il
rischio!!- esclamò lui
-Per piacere amore mio-
disse lei inginocchiandosi vicino a lui e sbattendo le ciglia più volte
-No tesoro- ghignò lui
–Sapevi cosa sarebbe successo!- Lei non si arrese e aderì il suo corpo con il
suo leccandogli le labbra
-Ti prego, in bagno ok… ma
non nella sala insegnanti-
-Nemmeno sulla cattedra
della tua odiata prof di Tedesco?- Kagome lo guardò e alzò il sopracciglio
-Beh…-
-Dai, non dirmi che non è
allettante!- esclamò Inuyasha capovolgendo le parti. Lei sprofondò sui cuscini
e mise le braccia dietro la testa pensosa
-Ma quando? Non ho detto di
si- rispose veloce vedendo il suo sorriso di vittoria
-Durante la pausa pranzo-
rispose sicuro
-Oddio… sei pazzo- mormorò
lei
-Escono tutti per andare a
magiare, ho controllato. Mica sono scemo!- disse lui
-Chiuderemo la porta però,
vero?- mormorò
-Forse- rispose
-Allora niente- disse lei
incrociando le braccia. Lui le sorrise e le sfiorò la gamba
-Sicura?- chiese. Lei
spalancò gli occhi e cercò di sottrarsi
-Non è leale- mugugnò
-E’ tutto leale a questo
mondo- mormorò baciandola. Lei gli strinse le spalle graffiandolo mordendosi le
labbra lui si fermò guardandola
-Cosa?- chiese lei con gli
occhi annebbiati
-La porta angelo…-
-Chiudila- mormorò lei –Ti
prego- Lui tornò a baciarla e le mordicchiò il collo per poi rifermarsi. Lei lo
fulminò
-Sei uno stronzo!- Lui
sorrise e le sfiorò il ventre. Lei chiuse gli occhi –Fa come ti pare…- mormorò.
Lui vittorioso le morse il collo e lei fece uno scatto –Ma così mi fai male-
disse. Lui la baciò e la strinse…
Giovedì. Ore 13.40
Sango la guardò spalancando
gli occhi mentre Kagome arrossiva
-O mio dio- disse sottovoce
facendo cadere la matita. Sango guardò scioccata la prof di Tedesco che
spiegava tranquillamente con il libro in mano. Rilesse più volte la frase sul
banco e impallidì cancellandola veloce –Tu… Inuyasha… sala insegnanti… nella
cattedra…sua… prima?- mormorò scioccata indicando con gli occhi la prof. Kagome
annuì
-Mi ha ricattata uffa!!-
sussurrò lei seccata
-E tu dirgli di no!?!? Che
ti rifiutavi!?!?-
-Beh, la sua persuasione è
molto più forte dei miei ideali…- disse abbassando lo sguardo
-Ehm ehm…- Le due si
girarono e Sango scattò come una molla raddrizzandosi
-Prof, ecco noi…-
-Ecco, mi spieghi pure
perché, sarà la mia età ormai avanzata, non riesco a comprendere come abbiate
il tempo, durante la mia lezione, di chiacchierare… Cosa c’è di così
interessante da dire?- chiese mettendosi davanti a loro e chiudendo il libro
elegantemente
“Vecchia racchia bavosa e
con una nocciolina al posto del cervello” pensò Kagome astiosa
-Ehm… a dire la verità noi…-
Sango cercò una spiegazione più che logica per il loro comportamento ma sapeva,
come la prof del resto, che non c’era.
La prof non la degnò di uno
sguardo e spostò i suoi occhi d’ebano su quelli grigi di Kagome
-Signorina Higarashi… in
piedi prego…- Kagome ubbidì in silenzio –Lei sa che probabilmente verrà,
irrimediabilmente, rimandata nella mia materia, vero?- domandò sibillina.
Kagome mise le mani dietro
alla schiena stringendo i pugni
-Si- rispose astiosa
-Si, cosa?-
-Si, professoressa-
-Molto bene. Peggio dei
bambini delle elementari… eppure, se non erro, lei fa la seconda superiore,
vero signorina Higarashi? Allora mi chiedo…- continuò –come può essere stata
promossa fino in seconda superiore, senza mai una bocciatura, se sapendo di
essere, irrimediabilmente rimandata nella mia materia, fa casino durante le mie
ore di lezione?- chiese. Kagome la guardò astiosa e le due si guardarono –Si
rimetta seduta e la prossima volta si beccherà una nota e una interrogazione in
tronco, mi sono spiegata?- Le girò le spalle e Kagome alzò il dito medio
rimettendosi a sedere
“Troia” Aprì il quaderno e
iniziò a scarabocchiare degli appunti mentre la donna ricominciava a spiegare
senza degnarla di uno sguardo.
-Come!?- chiese indignato
Inuyasha
-Ti rendi conto della brutta
figura che ci ho fatto davanti a tutti!? Mi ha dato della bambina delle
elementari, o peggio!- esclamò furiosa Kagome calciando il letto.
Quel pomeriggio, la madre
era a lavoro, Sota al doposcuola e poi andava direttamente agli allenamenti di
calcio e il nonno, per pura bontà d’animo, si era rinchiuso nel tempio dove non
poteva né vedere, né sapere nulla!
-Non ci posso davvero
credere che esista certa gente- disse lui scuotendo il capo e incrociando le
braccia. Lei gli si sedette sulle ginocchia e sospirò
-Dice che avrò il debito di
sicuro… ma ho controllato i miei voti, dovrei avere la sufficienza piena-
mormorò. Lui la strinse per la vita e affondò il viso nei capelli di lei
chiudendo gli occhi
-Non ti preoccupare angelo,
ci penso io- affermò. Lei lo guardò di scatto
-Che cosa vuoi fare
Inuyasha?- chiese
-Niente- disse lui
baciandola. Lei si scostò
-No, non mi piace quello che
hai detto… cosa vuoi fare?- domandò sospettosa. Lui sospirò –Inuyasha?- Lui la
guardò
-Voglio solo dire due parole
a quella lì!- esclamò seccato
-No!- urlò
-Perché? Potrei aiutarti!-
-Non voglio! Guai a te se ti
metti in mezzo!!- gridò scattando in piedi pronta a piangere. Lui confuso la
guardò
-Ma perché?-
-Perché tu faresti solo ei
danni!! Non fare niente!- intimò
-Come posso non fare niente
quando la mia ragazza è nei guai?-
-Questa è una cosa mia,
smettila- Lo guardò negli occhi e lui alzò il sopracciglio –Non fare nulla!-
-Scordatelo- rispose
-Ti prego- mormorò lei
sedendogli accanto, gli scostò una ciocca di capelli neri dalla fronte
-Come posso stare fermo e
zitto?- sbottò lui –Quando tu non ci salti fuori??-
-Abbi pazienza, risolverò io
questa cosa. Mi farò aiutare da Sango ok? Ma tu non fare niente- pregò. Si
guardarono e lui sbuffò
-Ok-
-Ok si… o ok no?- domandò
sospettosa
-Ok si- capitolò. Lei
sorrise e gli cinse il collo felice
-Grazie!!-
-Ok ok… riprenditi- Lei si
staccò e gli sorrise, lui corrispose sfiorandole la guancia.
Giovedì. Ore 21.22
Inuyasha si alzò da tavola e
se ne andò, facendosi chiudere dietro di lui la porta. Passò senza vederli i
lunghi corridoi e si fermò davanti ad una porta bussando leggermente
-Avanti-
Entrò e richiuse la porta
-Oh, Inuyasha- disse l’uomo
togliendosi gli occhiali a guardarlo. Era seduto comodamente sulla sedia
imbottita che sfogliava alcuni fogli. Aveva i corti capelli neri e gli occhi
penetranti del medesimo colore –Cosa c’è?- chiese
-Ho bisogno del vostro aiuto
padre- ammise. L’uomo si alzò e gli si avvicinò
-Se posso aiutarti…- disse.
Inuyasha fece un sorrisetto
-È una cosa da nulla padre-
-Beh, allora dimmi!- intimò
Venerdì. Ore 9.10
Kagome stese le braccia e
guardò i ragazzi andare in corridoio. La prof era appena uscita e lei prese
fuori i libri per la seconda ora pensierosa quando, improvvisamente Ran, una
ragazza molto silenziosa, entrò velocemente rossa in viso dalla corsa e con il
fiatone. Tutti si girarono verso di lei curiosamente
-La prof… lei è… è…-
balbettò
-Che succede?- chiese
corrugando le sopracciglia Sango
-La professoressa di Tedesco
è stata licenziata!!- comunicò –In tronco! Senza una spiegazione!!- Kagome
scattò in piedi seguita da Sango
-Come!?- gridarono tutti
–Com’è possibile?- mormorarono
-Ma non si sa nulla…? Non si
è mai lamentato nessuno con il preside!- Kagome si leccò le labbra pensierosa
-Ma cosa può essere
successo?- chiese Sango corrugando le sopracciglia –Anche se qualcuno si fosse
lamentato… la prof non avrebbe ricevuto un danno di questo genere- mormorò.
Kagome la guardò
-Io vado dal preside!-
affermò
-Vengo anche io- disse.
Kagome annuì e le due
uscirono chiedendo ai compagni, di informare il prof dove erano andate.
Percorsero il corridoio finché non incontrarono la sala insegnanti che si aprì
rivelando la figura irata e sconfitta della prof
-Professoressa!- esclamò
Sango quando la donna richiuse la porta con un tonfo. Kagome, mentre si
avvicinava, notò che la donna aveva con se tutti i suoi effetti
-Oh, buongiorno. Non
dovreste essere in classe?-
-Professoressa- salutò
Kagome guardandola. La donna la fissò poi accennò ad un sorriso
-Signorina Higarashi-
-Cos’è successo?- chiese
Sango ansiosa. La donna fece una smorfia irritata
-Il vostro caro e beneamato
preside ha deciso bene di buttarmi fuori senza dirmi il perché- disse –Ma ora
andate in classe. Buona giornata- Girò loro le spalle e sparì giù per la rampa
di scale. Le due ragazze si guardarono, poi si avvicinarono alla porta bussando
piano
-Si? Avanti-
Le due fecero capolino
dentro richiudendo la porta alle loro spalle.
Il preside era alla
finestra, il volto stanco e esasperato. Le guardò poi accigliato sorrise
-Oh, ragazze. Buongiorno-
salutò. Le due fecero un breve inchino
-Buongiorno-
-Cosa vi porta qua? Non
dovete andare in classe?- chiese
-Si ma… ci chiedevamo perché
la nostra prof di Tedesco, sia stata licenziata senza una buona ragione- disse
Sango –Anzi, senza una parola!- L’uomo sospirò e si appoggiò alla scrivania
lunga piena di fogli sparsi
-È’ successo perché non sa
fare il suo mestiere ragazze mie- ammise
-Certo che sa fare il suo
lavoro!- “Anche se mi tira via un punto dalla pagella!!” pensò seccata Kagome
-Ho saputo, che tira via
punti nella pagella di alcune sue studentesse e che le tratta male davanti alla
classe. Cos’altro potevo fare?- chiese alzando le spalle
-Ma da chi lo ha saputo?-
chiese Sango sospettosa
-Tornate in classe ora-
ordinò l’uomo. Le due obbedirono e richiusero la porta
-Ma chi può avere detto al
preside…?- Sango la guardò e incrociò le braccia
-Posso dirti la mia opinione
con tutta franchezza?- chiese
-Certo- disse alzando le
spalle
-Inuyasha- disse –È’ stato
lui- Kagome scosse il capo
-No, mi ha detto che non
avrebbe fatto niente!- esclamò
-Oh dai! Quando lo hai mai visto rispecchiare
ciò che diceva?- chiese –Ti rispondo io: mai! Non è molto fidato il tuo
ragazzo- Sango si incamminò e Kagome la seguì
-È vero ma… come avrebbe
fatto?- chiese sospettosa. Sango si bloccò sbuffando
-“Papino, ho una certa prof
che mi sta su… non è che puoi fare qualche cosa, vero?”- scimmiottò –“Ma certo
figliolo, dimmi solo chi è!”- Sango fece una smorfia –Facile come bere un
bicchier d’acqua!- esclamò. Kagome si morse le labbra e le due continuarono a
percorrere il corridoio
-Tu dici?- chiese
-Conosci qualcun altro così
potente?- domandò
-Forse… qualcuno di un’altra
classe!- provò
-Non l’avrebbe licenziata!
L’avrebbe solo “sgridata”! Ma non hai visto la sua faccia quando siamo
entrate?- chiese esasperata Sango –Quando si parla di lui Kagome… diventi
completamente cieca, lo sai?-
-Non è vero- disse offesa
Kagome
-Si, invece. Attenta al non
farti offuscare dall’amore che provi per lui- disse l’amica davanti alla classe
-Cosa faccio ora con
Inuyasha?- domandò Kagome esasperata –perché credo tu abbia ragione,
purtroppo…-
-Nulla, non dirgli nulla.
Vedrai che qualche cosa gli scapperà e dopo lo fregherai come un pollo!-
esclamò sorridendo Sango
-Sei proprio cattiva- ghignò
Kagome
-Mai quanto qualcuno di mia
conoscenza… tesoro- la prese in giro Sango entrando seguita dall’amica che
sorrise.
ANTICIPAZIONI:
[Capitolo 16- Kagome lo
guardò arrabbiata e gli girò le spalle rivestendosi velocemente –Che diavolo
fai?- chiese lui
-Me ne vado- rispose
semplicemente sbattendo la porta del guardaroba andandosene. Inuyasha guardò la
porta ad occhi spalancati e boccheggiò.]
Capitolo 16 *** Capitolo 16- La decisione di Rin ***
Salve a tutti
Salve a tutti! 5 giorni alla fine della scuola gente!! XDD
non vedo l’ora! Spero che le vostre pagelle siano belle quanto le mie! ^^- oh
oh oh… ma torniamo a noi! Dunque dunque… vedere le vostre rec è sempre stupendo
–me commossa- quindi sarà meglio cominciare a rispondere ad ognuno di voi!
Inu_Kagghy: si!! Mikado è un figo!! Purtroppo questa fic non
è segnata “Rosso”, quindi devo attenermi il più possibile alle regole, ma sono
certa che tu e la tua fantasia abbiate fatto molti viaggioni come li faccio io!
Aehm… cmq vedrai tutto in questo cap… mi saprai dire allora cosa ne pensi
dell’anticipazione! XD
Fra007: cosa!?!? Non può starti sulle palle
Mikadooooooooooo!!!! Ç__________ç poverino l’amoruccio mio…beh, per la
spiegazione sul comportamento di Kagome non devi fare altro che leggere qua
sotto! ^^’ spero sia abbastanza chiaro, cmq buona lettura e grazie per la tua
rec! (vai tranquilla, scrivi pure dei papiri che a me piacciono tantissimo!!!)
Pillo: per il fatto di licenziare i prof… lo vorrei anche
io! Ne avrei circa una decina da spedire fuori dall’edificio a calci in… vabbé!
Comunque si, potevano andarci più leggere quelle del fan club, però non avevo
altro modo per far capire tutto il loro disprezzo V_______V quindi mi reputo
responsabile di tutto quello che hanno combinato XD
Dottolina91: signori e signore salutate una delle mie
migliori amiche! Je cara, lo so che non puoi fare a meno di me!! Bwahahahahahah!!!
Keira tmnt: (l’ho scritto bene???) sono felice che il cap
scorso ti sia piaciuto così tanto!! XD scusa per il ritardo immenso, ma ormai
ho perso le speranze di essere puntuale!! ^///////^
Daisy Potter: povero il mio Mikado! Beh, dai, ci mancava un
altro spasimante no?? gnik gnik gnik… vedrai vedrai!! Ti aspetto con una nuova rec e buona
lettura!!!
DylSilvy: sono assolutamente d’accordo con te, ha esagerato!
Ma sai, quando c’è in mezzo la ragazza che ami… eh… Diciamo che se Inu lo
scopre come minimo lo frusta, lo lincia e lo fa camminare sui carboni ardenti!!
XD grazie per la splendida recensione!
Kagome 13: sono contenta che la fic ti piaccia! Dici che
assomiglia a 3msc? Forse un pochetto si… ma per il fatto delle madri lì non
capisco bene cosa intendi ^^’ forse ti riferisci a Miroku e Inuyasha? comunque
sono molto contenta che tu ti sia appassionata alla mia storia! Buona lettura
di questo 16 capitolo allora!!
Molto bene, dopo avere risposto a tutti (forse non
esattamente in modo molto soddisfacente!) vi lascio alla lettura. Purtroppo è
più corto rispetto agli scorsi ma il prox è molto più lungo e farà riprendere
punti a questo in fatto di pagine! XD buona lettura a tutti quindi!!
Capitolo 16
La decisione di Rin
Sabato. Ore 00.30
Kagome sbadigliò
rumorosamente e si strinse al ragazzo appoggiando la testa sulla sua spalla.
Lui la guardò sorridendo e le sfiorò i capelli
-Allora?- chiese
-Cosa?- domandò lei
-Questa mattina? Tutto
bene?-
-Certo!- esclamò –Niente di
nuovo- Lui corrugò le sopracciglia “Ah… i maschi sono così stupidi… anche tu
amore mio, purtroppo…” pensò lei
-Niente di nuovo? Ne sei
sicura?-
-Certo! Cosa doveva
succedere?- domandò
-Niente- rispose veloce
guardò accigliato il soffitto
-Inuyasha? Cosa hai fatto?-
domandò
-Niente!- esclamò
impacciato. Lei alzò le sopracciglia
-Davvero?-
-Ehm…-
-Si?-
-Beh... io ho sentito che la
prof di Tedesco è stata... licenziata…-
-Ah, e sai anche di chi è la
colpa?- chiese guardandolo malissimo -È per caso un ragazzo di cui nome fa
Inuyasha Kujimawa?- domandò sibillina –Ma che strano! Il nome è uguale al tuo tesoro,
com’è possibile?- chiese. Lui sospirò
-Allora lo sai…- mormorò
-CERTO CHE LO SO!!-
-Volevo solo aiutarti- disse
-Ne avevamo già parlato!!-
gridò furibonda –Avevi promesso che non avresti fatto nulla!- Scattò in piedi
senza curarsi minimamente della sua nudità e nemmeno lui ci fece caso
-Io non ho promesso nulla!-
Gli ricordò lui calmo e impassibile
-Si invece!! Perché non
ascolti mai quello che ti dico per una volta!? Hai fatto così anche con Miu e
le altre del tuo, grandissimo fan club!- sibilò furiosa. Lui si alzò a sedere e
la squadrò
-Non credo che siano affari
tuoi come proteggo la mia ragazza chiaro?-
-Si se è a danno degli altri
e se la ragazza in questione sono io! Non puoi minacciare la gente o
licenziarla! Non si risolve così il problema!! Peggiora solo!!- esclamò
-Io dubito. Quelle del fan
club si sono più rifatte vedere? No-
“Errato”
-E ora quella prof se ne è
andata e, per i voti nelle pagelle, useranno i voti che avete! Problema
risolto!-
-Non capisci vero? Per te
esiste solo il tuo modo di pensare!- esclamò
-Cosa intendi?-
-Intendo che per ben due
volte ti avevo pregato di non fare nulla, tu hai detto OK, ma non hai mantenuto
la parola! Io mi fidavo!!- esclamò pronta a piangere
-Questo è un discorso senza
senso, non so neppure come siamo arrivati a questo- sbottò lui –Ormai quel che
è fatto è fatto. Vieni a dormire- disse rimettendosi sdraiato e tendendo la
mano verso di lei sorridendo, come se non fosse accaduto nulla. Lei lo guardò
arrabbiata e gli girò le spalle rivestendosi velocemente –Che diavolo fai?-
chiese lui
-Me ne vado- rispose
semplicemente sbattendo la porta del guardaroba andandosene. Inuyasha guardò la
porta ad occhi spalancati e boccheggiò.
Bussarono alla porta e lui
mugugnò un avanti, poco udibile. La porta si aprì e i due fratelli si
guardarono, Sesshamaru scoppiò a ridere
-Sei proprio un idiota
fratellino!- esclamò. Inuyasha fece una smorfia di disappunto
-Sparisci!- ringhiò
tirandogli addosso un cuscino che finì contro la porta chiusa.
Kagome prese la bici e si
asciugò gli occhi frustrata
“MALEDIZIONE!” pensò
calciando il muretto e appoggiandosi alla colonna sospirando “Ok, con calma…
riprenditi… ottimo…” Si ricompose e inforcata la bici andò a casa.
Sabato. Ore 8.10
2^A Linguistico
Gli alunni si sedettero
quando la prima campana suonò e attesero l’arrivo del prof di scienze. Kagome
picchiettò con le dita sul banco irritata e Sango la guardò
-Cosa ti prende?- domandò
preoccupata
-Niente- disse Kagome
sorridendole rigida –Non ti preoccupare-
-Mi preoccupo invece.
Kagome, si vede che hai qualche cosa che non va. Sei un libro aperto!- esclamò.
L’amica sospirò
-Te lo spiego poi- mormorò
all’entrata della prof. Tutti si alzarono e Kagome diede un’occhiata fuori
dalla finestra.
Un rombo distante le fece
drizzare i peli e fissò le moto arrivare. I conducenti scesero e Inuyasha
guardò dalla sua parte. Si guardarono negli occhi poi lei distolse lo sguardo,
scocciata e arrabbiata
-Dal tuo sguardo…- dedusse
Sango mentre si risedeva –deve essere successo qualche cosa con Inuyasha-
disse. Kagome assentì facendo stridere la sedia –Avete litigato?- Annuì di
nuovo –Per la prof di Tedesco?-
-Anche- ammise la ragazza
-Bene ragazzi, aprite a
pagina 80. Qualcuno vuole dirmi cosa ho spiegato la scorsa volta?-
Inuyasha alzò gli occhi al
cielo
“Lo sapevo, è ancora
arrabbiata!” pensò “Donne!”
-Inuyasha?- Lui guardò la
figura minuta di Rin
-Cosa?-
-È successo qualche cosa con
Kagome?- domandò preoccupata ricordandosi il fan club
-Non sono affari tuoi-
sbottò freddo
-Ehi!- scattò Koga cingendo
le spalle alla ragazza –Modera i termini per favore!!- sbottò
-Dai Koga, non fare
l’idiota- sibilò Inuyasha
-Dai Inuyasha, non fare il
demente- lo rimbeccò l’amico
-Ooook. Stop- Miroku si mise
in mezzo mentre Sesshamaru sghignazzava –Tagliate, ok? Inuyasha, calmati per
piacere, qualunque cosa sia successa la rimedierete. Rin, scusalo davvero, in
questo periodo è un po’ giù di testa… la tara dei Kujimawa sta colpendo anche
il più piccolo- sospirò sconsolato
-EHI!!- scattarono Inuyasha
e Sesshamaru.
Koga rise seguito da Rin che
lo abbracciò baciandogli la guancia
-Grazie, oh mio bellissimo
soldato dall’armatura bianca, per avermi protetta!- Lo adulò. Koga la strinse e
sorrise
-Ehi, soldato a chi? Io sono
un bellissimo principe!- esclamò pieno di se. Rin scoppiò a ridere
-Scusami, amore mio, ma… il
principe qua è solo Sesshamaru!- esclamò staccandosi e dirigendosi verso il
ragazzo in questione che alzò il sopracciglio. Rin lo abbracciò affettuosamente
–Il bellissimo e dannato… principe del ghiaccio!!- esclamò sorridendo.
Sesshamaru fece una smorfia schifata
-Ma non potevi dire… che so…
“Il principe delle tenebre?” bello e dannato!!- esclamò. Rin si staccò e si
appoggiò a Koga accigliata
-Il principe delle tenebre…?
Naaaaaaaaaa… troppo facile!!- sbottò
-In che senso??- le
domandarono.
La ragazza scrollò le spalle
e guardò alla finestra dove Kagome era sparita…
“Che cosa ti accade Kagome?”
pensò stringendo le labbra “Forse dovrei dirlo a Inuyasha quello che è
successo…”
Sango si alzò dalla sedia
prendendo il pranzo
-Che c’è? Non vieni?-
domandò corrugando le sopracciglia
-No, grazie- disse l’amica
rimanendo seduta acchiappando una rivista iniziando a sfogliarla
-Ma… non vuoi fare pace con
Inuyasha?- chiese Sango sospettosa
-Mi dispiace molto. Ma
l’amico si arrangia, mi sono rotta- disse –Sono incazzata di brutto, e questa
volte non mi convincerà con baci e paroline se il giorno dopo sarà la stessa
cosa!- sibilò
-Kagome…- Sango si sedette
vicino a lei e le prese le mani tra le sue –io sono certa che lui non lo abbia
fatto con delle cattive intenzioni…- disse. Kagome alzò le sopracciglia
-Lo so- disse
-E allora? Non sei felice
che tenga a te? Che ti protegga?- chiese Sango confusa. Non capiva, Inuyasha la
proteggeva e le allontanava le “minacce” che potevano ferirla… e allora perché
Kagome non era contenta? Inuyasha si stava dimostrando con lei molto affettuoso
e possessivo, questo voleva dire che le voleva bene! Quindi il problema…
dov’era?
-Sango… tu non capisci
vero?- chiese Kagome sorridendole –Io non sono la ragazza indifesa che ha
bisogno del proprio uomo che la protegga, io sono la ragazza che i suoi problemi
li deve risolvere da se… con l’appoggio del suo ragazzo certo… ma non è il suo
ragazzo che fa il lavoro di lei! Devo avere il mio spazio, per due volte ci
sono passata sopra… ma adesso basta. Inuyasha mi aveva assicurato che non
avrebbe fatto nulla, ma mi ha mentito. Mi ha tolto il mio spazio, la mia
intimità! Capisci quello che ti sto dicendo? Lo so benissimo che Inuyasha
dimostra il suo affetto per me anche in questo modo, aiutandomi così. Ma io non
ho bisogno di questo, ho bisogno di appoggio morale perché il resto lo devo
fare io!- concluse. Sango la guardò poi le strinse le dita tra le sue
sorridendole
-Oh Kagome… sei la ragazza
più coraggiosa, più forte e più determinata che io abbia mai conosciuto- disse
Sango. L’amica sorrise –Ti voglio molto bene, sono felicissima di essere tua
amica e… la tua sorellina!- esclamò
-Anche io Sango- rivelò –Ora
và dal tuo amato…- sussurrò –Io resto qua dopo esco e mi faccio vedere un po’
in giro, vediamo che fa il grande Inuyasha- disse facendole l’occhiolino. Sango
sorrise e si alzò
-Allora a dopo- disse
sorridendo
-A dopo- Kagome la guardò
uscire poi chiuse la porta dell’aula vuota. Aprì la finestra e lasciò che la
brezza le scompigliasse i capelli.
Era strano. Quello che aveva
detto a Sango era vero. Ma non era stata del tutto sincera con se stessa.
Nel profondo, le attenzioni
che Inuyasha le dava, proteggendola da tutto e da tutti, le facevano piacere…
la facevano sentire amata, importante. Non che Inuyasha non la facesse sentire
speciale in altri modi però… quando quelle del fan club avevano detto che non
si era mai comportato così con nessun’altra… doveva ammettere che si era
sentita commossa, speciale, amata, importante per lui, unica insomma. Era una
bella sensazione…
Naturalmente, lei lo amava,
anche se lui era invadente e possessivo… lei lo amava, era così… ora, adesso,
in quel momento, in futuro, per sempre, in eterno…
Ogni volta che lo vedeva…
sentiva il cuore aumentare il battito, lo stomaco fare una capriola… lo amava
ogni giorno di più… ogni volta che lo vedeva…
Anche se faceva delle
cazzate… tante cazzate!
Ne era certa, sarebbe stata
con lui per sempre, tutta la vita… per lei lo amava, tantissimo… ne era certa!
Sarebbe andato tutto per il
meglio, niente avrebbe intralciato la loro relazione… niente…!
Illusione
Solo illusione…
L’amore vero non esiste…
Ora lo so…
L’ho sperimentato sulla mia pelle…
Kagome richiuse la finestra
e uscì dalla classe lasciandola aperta. Vagò un po’ tra il caos della gente,
poi andò in terrazza sperando di trovarci Inuyasha senza purtroppo trovarlo.
Kagome si appoggiò alla ringhiera e chiuse gli occhi.
Il pranzo stava finendo,
presto sarebbe dovuta tornare in classe… Sospirò profondamente quando la porta
cigolò e lei si girò
-Tò, proprio te cercavamo!!-
esclamò la voce allegra di una ragazza corvina in testa ad un gruppo di
ragazze. Kagome la riconobbe all’istante
“Merda!” pensò frustrata –Il
fan club di Inuyasha al completo- disse guardando tutte le ragazze –Sakura,
vero?- chiese rivolta alla ragazza che le si avvicinò facendo ondeggiare i
capelli ebano
-Non nominare il mio nome!-
ringhiò la ragazza prendendola per un braccio e sbattendola contro la
ringhiera. Kagome trattenne il respiro
-Levami le tue sudice mani
di dosso!!- ringhiò Kagome allontanandola da se con uno spintone –Non
azzardarti a toccarmi!-
-Non parlarmi così! Vuoi
metterti in guai più seri di quelli che ti trovi?- ringhiò una ragazza dai
corti capelli biondi avvicinandosi minacciosa
-Vuoi farmi paura??- La
sfidò Kagome
-Brutta pidocchiosa…-
-Calmati Shino- disse Sakura
ammonendola con lo sguardo. Guardò Kagome e sorrise amabilmente facendole
venire i brividi –Ma bene… guarda come sei coraggiosa… da dove arriva tutta
questa tua sicurezza?- chiese –Inuyasha ti ha detto che sei il suo angioletto
bello?- chiese ghignando
-No, ha fatto di più- la
derise Kagome –Mi ha presentata ai suoi amici, ha detto loro che sono la sua
ragazza, e ha minacciato le vostre compari Riiko e compagnia… devo continuare?-
-Ne siamo informate- ringhiò
una voce. Kagome riacquistando coraggio si appoggiò alla ringhiera e sorrise
-E quante di voi hanno
conosciuto i suoi amici?- domandò. Sakura ringhiò trucidandola con lo sguardo
–Oh, scusatemi… non vi sarete per caso offese, vero?- domandò amabile Kagome
-Taci- Shino le prese i
capelli e Kagome gridò di dolore –Ora non fai più la coraggiosa eh?? Io te la
spacco questa faccia!! Stronza!- ringhiò colpendola al viso. Sakura si guardò
interessata le unghie poi fermò la ragazza. Kagome cercò di riprendere fiato
massaggiandosi la nuca
-Troia- ringhiò –Hai paura?
Ti fai comandare a bacchetta da questa demente- sibilò indicando con gli occhi
Sakura
-Taci Higarashi, sei
patetica… cerchi di fare tanto la gradassa…- disse Sakura scrollando le spalle
-…ma alla fine te la fai sotto dalla paura-
-Ma sentila… quella gelosa
marcia della sottoscritta- ghignò Kagome guardando gli occhi della ragazza
lampeggiare
-Gelosa io!?- ringhiò
strattonandola. Kagome la graffiò e le tagliò la guancia.
E c’è che diceva che non
aveva unghie! Ah!
-Stronza!!-
-Fai tanto la demente
Sakura, ma alla fine ti rode che io mi so tenere stretto Inuyasha anche fuori
dal letto mentre tu e compagnia no! E ti rode ancora di più il fatto che lui
preferisce me a te!- sibilò
-Tu non sai niente di
Inuyasha!!-
-Ah! Io non so niente!?- ringhiò
Kagome –Vogliamo fare un test con delle domande su di lui??- sibilò
-Maledetta verginella dei
miei stivali!-
-Sei rimasta indietro di
parecchio bastarda- sibilò Kagome allontanandosi da lei –Non lo sono più da un
pezzo! Infatti, il MIO Inuyasha, oltre a essere bravo a letto, sa essere
parecchio delicato alla prima volta della sua ragazza- Sakura la guardò
-Delicato!? Ma vuoi farmi
ridere?? Credi di contare qualche cosa per lui! Ma alla fine ne troverà
un’altra e se ne andrà via senza una parola!-
-Scommetti?? Solo perché io
ci sto insieme da tre settimane e più, tra poco, dovrebbe andarsene!? Ma non
farmi ridere! Semmai per tornare da una stronza come te!- sibilò –Ora,
permettendo, me ne vado. La lezione è cominciata e come dire, di ascoltare le
vostre stronzate, non ne ho propria voglia!- sibilò andandosene a grandi
falcate e sbattendo la porta dietro di se lasciandola con un pugno di mosche.
Kagome, al sicuro, prese lo
specchietto dalla tasca e guardò la guancia arrossata
-Stronze!- ringhiò
andandosene in classe, ignara che Rin avesse visto e ascoltato tutto da dietro
la porta.
Rin, decise prontamente di
saltare l’ora successiva e si rifugiò in bagno chiudendo la porta a chiave. Si
appoggiò al muro e guardò interessata le proprie scarpe bianche
-Allora…- disse a voce alta
–Kagome si è comportata egregiamente davvero, riesce a tenere testa al gruppo
in modo… eccellente… ma… quelle sono pericolose. Dubito che la prossima volta
Kagome se la caverà così bene… Devo fare qualche cosa!! Ma cosa?? Dirlo a
Inuyasha? Certo… Kagome mi ha detto di stare zitta! Mica posso tradirgli la sua
fiducia! In tutta questa storia poi, il più vicino è Sesshamaru! Se, quello lì
mi ghiaccerà con uno sguardo e mi dirà di smammare… sicuro! Miroku? Oddio,
Miroku ha troppo da pensare ultimamente, è troppo tra le nuvole! E poi… dirlo a
Koga?- Rin sospirò pensando alla possibilità.
Koga che le guardava
dall’alto in basso.
Loro che si facevano
piccoline piccoline.
Lui che sorrideva e
pigramente diceva “Non sono fatti miei!” e se ne andava
-Ok, respinto!- esclamò
–Devo dirlo a Inuyasha, non c’è pezza! Poi…- Sospirò -…per quella cosa di
Inuyasha… Dio mio… dirlo a Kagome?- Alzò le sopracciglia e scosse il capo –Si,
così Inuyasha mi ammazza!! Gran bella cosa Rin!!- Sbuffò e tirò fuori il
cellulare dalla tasca interna dei pantaloni quando qualche cosa attirò la sua
attenzione. Alzò il piede e guardò la scarpa che aveva osservato fino a pochi
istanti prima –Merda! Chi è quell’idiota che mi ha sporcato le scarpe di
coca-cola!?!?!?- ringhiò.
Uscì dal bagno sbattendo la
porta mentre l’immagine di Miroku, che rideva e che per sbaglio faceva cadere
la lattina le fece drizzare i peli “Non mi ero accorta che mi avesse beccato”
pensò frustata e bussò alla porta davanti a lei. Entrò e senza mezzi termini
chiese se Miroku e Inuyasha potevano uscire un momento.
Senza neppure aspettare
risposta i due giovani si alzarono e poco dopo richiusero la porta alle proprie
spalle. Lei alzò le sopracciglia
-Cosa c’è?- domandò Miroku
-Da te nulla- ringhiò lei
tirandogli un calcio –Prima, la tua dolce lattina mi ha sporcato le mie scarpe
nuove! Demente!-
-Me ne ero accorto- rivelò
Miroku calmo –Ma presupponendo la tua… reazione, ho pensato bene di non dirti
nulla!- esclamò
-Sei un demente- ripeté lei
–Sango mi fa pena!!- sibilò –Ora vattene, e le scarpe… me le ripaghi nuove!-
esclamò
-Te ne compro a migliaia!-
esclamò lui dandole una leggera pacca sulla spalla e guardando Inuyasha di
traverso
-Che cazzo hai da fissarmi
così?- ringhiò l’amico fulminandolo irritato
-Essendo che oggi sei
intrattabile eccetera… vacci piano ok?- disse lui alzando le sopracciglia.
Inuyasha non lo degnò di
attenzione e gli voltò le spalle.
Miroku e Rin si guardarono e
il ragazzo le fece segno di andarci piano, per poi rientrare
-Allora? Che vuoi Rin?-
domandò Inuyasha freddamente
-Senti… so che non ti
piacerà quindi… perché non ci sediamo?- chiese lei indicando delle sedie più
avanti
-Senti Rin, vedi di
stringere ok? Sono particolarmente incazzato quindi evita i tuoi giri di parole
e parla chiaro- La ragazza sospirò
-Ok- disse lei leccandosi le
labbra –Ehm… Ti ricordi Riiko, Miu e compagnia bella?- Inuyasha si drizzò e le
diede tutta la sua attenzione scrutandola
-Certo. Ma che centra?-
chiese
-Ecco… secondo me… hanno
avvertito… le altre… capisci?- Inuyasha annuì –Le hanno detto di Kagome
e… beh… Sabato le ho beccate che la stavano malmenando e le ho sorprese pure
oggi… da quello che ho capito l’hanno riempita di… sberle…- mormorò impaurita
dagli occhi, improvvisamente, di ghiaccio di Inuyasha
-E TU QUANDO ME LO VOLEVI
DIRE!?!?- ringhiò
-Mi dispiace Inuyasha! Ma
credevo che quello che avessi detto loro Sabato sarebbe bastato a farle
desistere!- esclamò lei Rin spaventata
-E perché diamine quella
stupida non mi ha detto niente!?!?- chiese irato
-Ha detto… lei ha detto che
voleva risolvere lei questa cosa e… oggi è stata davvero bravissima! Ha tenuto
testa a quelle ragazze in modo davvero esemplare!- affermò cercando di
proteggere la ragazza. Lui la freddò con lo sguardo
-Evitami le tue sparate Rin-
sibilò –Fuori i nomi- ordinò
-Inuyasha… io non credo…-
-Tu non devi credere niente
Rin. Dimmi questi maledetti nomi!- ordinò scandendo bene le parole e con una
calma glaciale
-Beh… c’erano…- Rin gli fece
velocemente i nomi delle ragazze presenti Sabato e lui dopo averla guardata per
un istante si girò e se ne andò a grandi passi “Oddio, ma di là non c’è la
classe di Kagome?” pensò Rin preoccupata iniziando a pensare che il suo piano…
non era stata un gran piano!!
ANTICIPAZIONI!
[La porta si aprì e tutti si
voltarono verso essa spalancando la bocca
-Oh mio Dio- disse Sango
scioccata guardando la faccia furiosa di Inuyasha
-Non è così brutto come
sembra vero?- mormorò Kagome intimidita deglutendo
-No, è orribile- precisò
-Forse non ha quella faccia
perché è arrabbiato con me- azzardò la ragazza deglutendo e… sparando! ]
Capitolo 17 *** Capitolo 17- La bellezza dell'amore ***
Salve a tutti
Salve a tutti!! Dunque, visto che tra un ora vado a vedere i
quadri (aiuto aiuto aiuto aiuto) ho ben deciso di… come dire… rendervi
partecipi con questo *0* bellissimo stupendo magnifico ed entusiasmante
capitolo!
Ehm..
Beh, spero che vi piaccia almeno la metà di quanto piace a
me ^/////^ waaaaaaa!
Oki oki, ora rispondo alle vostre bellissime, stupende e
magnifiche recensioni! Ah, ringrazio tutti coloro che stanno leggendo anche se
non recensiscono, ci sono delle cifre esorbitanti in ogni cappy!! XD
Ayrill: aehm… devo dire che non mi sono mai accorta della
somiglianza… però… uhm… beh, credo sia una bella cosa, no?? ^^- ok, è una
uscita patetica! Per inuyasha e Kagome… hanno idee diverse l’uno dall’altra
quindi non è sempre tutto rosa e fiore tra di loro! XD anche se trovo la cosa
parecchio divertente!
Kagome 13: ah! Adesso ho capito! ^^ me tarda… Comunque si,
credo che per la somiglianza tu abbia ragione… Per le oche ochette… beh, ti
basta leggere bwahahaha!
Fra007: arrabbiato? Nooooo, è furioso!! Si, Kagome è
veramente nei guai! Rin ha fatto davvero la cosa giusta, non avrei potuto fare
di meglio, anche se forse conoscendo la reazione di Inuyasha non ne avrei avuto
il coraggio! XD
Pretty: si, Kagome è stata un vero e proprio genio!
Inuyasha… eh, questo poveretto… cosa farà mai? *o*
Inu_Kagghy: beh, per la prof di tedesco… devi comunque
pensare che i problemi non si possono risolvere in quel modo, anche se in
effetti Kagome si contraddice ogni giorno di più! XD Devi sapere che purtroppo
per i nomi ho davvero pochissima fantasia, quindi si, li ho presi da lì, ma il
nome Sakura l’ho preso da Card Captor! L’esame spero ti sia andato bene, vero?!
Ah, per i nomi Higarashi e Sesshamaru… non sono errori di correzione di word,
sono io che li ho voluti scrivere così, solo per avere qualche cosa di mio
totalmente, anche se è solo una lettera ^.^
DylSilvy: sono tavolacci amarissimi e anche scaduti!! XD
Ringrazio tutti per i bellissimi commenti! Spero passiate un
buon fine settimana!
Passo e chiudo dalla vostra Amber!
^______________-
Capitolo 17
La bellezza dell’amore
Sabato. Ore 2.18
2^A Linguistico
-Oddio scherzi?- mormorò
Kagome spalancando gli occhi grigi
-No no… ho preso una paura
incredibile! Non l’ho mai visto così incazzato!!- mormorò Sango lanciando una
occhiata timorosa al prof che scriveva sul registro, mentre loro compilavano
una scheda come compito
-Dio mio… stava per menare
Miroku?-
-Già… Te l’ho detto: Miroku
stava facendo il…demente… con la lattina di coca in mano e ha urtato con il
braccio Inuyasha e la coca è caduta a terra, ha sporcato le scarpe nuove di
Rin, ma lei non se ne è accorta, il tuo ragazzo, si è girato verso il mio…
fratellino!, e ti giuro che gli stava per dare un pugno. Meno male che Koga lo
ha fermato in tempo!-
Kagome alzò le sopracciglia.
Il Lunedì, quando erano tornati a scuola dopo la cena della Domenica, Miroku e
Sango erano arrivati insieme e avevano annunciato la strana verità (senza
scendere in dettagli), cioè che erano fratelli.
Le ragazze della loro classe
le avevano fatto un sacco di domande su Miroku e se glielo potevano fare
conoscere, ma Sango, giustamente, aveva detto loro che per quello non poteva
aiutarle.
Ora potevano girare
normalmente per la scuola e i mormorii erano anche finiti quando li si vedeva
insieme.
-Meno male… già- mormorò
Kagome sospirando
-E tu? Perché non ti sei
fatta vedere?- chiese curiosa
-Sono salita in terrazza.
Poi ho avuto un contrattempo- mormorò
-E la guancia?- indagò –Che
hai combinato?-
-Io? Nulla!- mugugnò lei.
La porta si aprì e tutti si
voltarono verso di essa spalancando la bocca
-Oh mio Dio- disse Sango
scioccata guardando la faccia furiosa di Inuyasha
-Non è così brutto come
sembra vero?- mormorò Kagome intimidita deglutendo
-No, è orribile- precisò
-Forse non ha quella faccia
perché è arrabbiato con me- azzardò la ragazza deglutendo e… sparando!
Il prof si alzò in tutta la
sua statura e guardò il ragazzo entrato
-Signor Kujimawa… che
cosa…?-
-Lei niente e stia zitto-
disse lui scontroso. Sgomentato il professore obbedì, mentre una smorfia di
puro astio passò sui suoi tratti gentili. Inuyasha guardò Kagome così
intensamente che lei dovette abbassare gli occhi impaurita –Tu, fuori, subito-
ordinò. Kagome non si mosse e gli spettatori guardarono Inuyasha poi Kagome, un
po’ sconcertati –Non farmelo ripetere, o esci o ti faccio uscire io e giuro non
ti piacerà- intimò lui con il volto contratto dall’ira.
Kagome deglutì e si alzò
piano
-Te l’avevo detto- mormorò
Sango
-Hai dei problemi Sango?-
sibilò Inuyasha
-Io? No, assolutamente-
disse veloce la ragazza irrigidendosi
-Allora taci una buona
volta- Kagome lo guardò assottigliando gli occhi –Kagome, muoviti- scandì. Lei
uscì a grandi passi e appena la porta fu chiusa lui le prese il polso
stringendo forte fino a farle venire le lacrime agli occhi, ma soppresse il
gemito di dolore mordendosi le labbra –Ora, noi due, facciamo una bella…
bellissima chiacchierata- ringhiò a due centimetri dal suo viso. Lei annuì
rilasciando qualche lacrima dai suoi begli occhi –Non piangere accidenti a te!-
ordinò lui iniziando a tirarla forte verso il bagno delle ragazze
-Mi fai male- disse Kagome
senza smettere di piangere –Inuyasha mi fai paura- singhiozzò. Lui la sbatté
contro il muro e controllò che non ci fosse nessuno prima di chiuderlo
sbattendo la porta e facendo due giri di chiave che si mise in tasca –Perché
sei così arrabbiato?- sussurrò lei
-Non sono arrabbiato- disse
–SONO FURIBONDO!- Sbatté le mani di fianco al suo viso e Kagome sussultò e si
coprì gli occhi con la mano –VUOI PIANTARLA DI PIANGERE!?-
Lei singhiozzò appiattendosi
contro il muro più che poteva. Lui le scostò la mano e gliela imprigionò tra la
sua
-Inuyasha… perché…?- mormorò
-Dimmi, Kagome, ti faccio
una domanda, una sola, per ora- Lei annuì –Cosa hai fatto durante l’ora pranzo?
Niente cazzate- ordinò al suo orecchio. Lei si morse le labbra –Dunque?-
-Io… io…- balbettò –Sono
andata in terrazza ma… tu non c’eri…- singhiozzò
-Ah-ah. E…?-
-E, cosa?-
-CHI DIAMINE HAI
INCONTRATO!? CHI TI HA PICCHIATA!?-
-Nessuno mi ha picchiata-
disse lei veloce, troppo veloce. Il viso di lui fu contratto da una smorfia e
le prese il mento mettendole il viso sotto la luce
-E QUESTO!? COME TE LO
SARESTI FATTO!?- ringhiò. Lei tirò su con il naso sbiancando
-Io…-
-TU COSA!? È da una
settimana che va dietro! Credi che non lo abbia scoperto!? E invece di
avvertirmi tu hai ben deciso di fare di testa tua! Sei un’idiota!!- Lei si
leccò le labbra mordendole
-Io… non… l’ho fatto solo…
da chi lo hai…- balbettò lei. Aveva un tale caos nella testa mentre guardava il
suo Inuyasha così infuriato come non lo aveva mai visto… Ma come era possibile
che lo avesse scoperto? Rin? Ma lei… aveva giurato! Cioè, non aveva proprio
giurato…
-Da chi l’ho scoperto!? Ah!
Non devi esattamente preoccuparti di questo- sibilò. Si allontanò di qualche
passo e le girò la schiena sospirando –Perché non mi hai avvertito?- mormorò
lui con voce più controllata… forse più… delusa?
Kagome in quell’istante
dedusse che, dal suo gesto, Inuyasha pensava che lei non si fidasse di lui.
Era così? Pensava questo?
La ragazza capì l’errore
commesso ma non poteva dire di avere sbagliato. Aveva pensato che, se lui
avesse saputo quello che le era successo, avrebbe iniziato a minacciare la
gente a destra e a manca, e non poteva permetterlo!
Ma così… forse gli aveva
dimostrato che potevano avere dei segreti?
Kagome fece qualche passo
verso di lui e gli sfiorò il braccio facendolo girare verso di lei. Sfiorò il
pugno contatto con la mano che non si rilassò, ma lo chiuse ancora di più. Lo
guardò negli occhi e alzò lentamente la mano verso il viso contratto di lui e
toccò leggera la sua guancia, la fronte, le labbra e il collo
-Inuyasha…- mormorò
avvicinandosi al suo corpo. Il pugno di lui si rilassò e lei ci mise la piccola
mano stringendogli le dita -…mi spiace…- disse. Lui chiuse gli occhi e la
allontanò senza guardarla in viso
-Perché?- domandò
-Avevo paura della tua
reazione- disse lei piano
-Ma ti hanno picchiata
Kagome. Potevo aiutarti- insistette
-Inuyasha…- disse lei
facendo un passo avanti
-No- disse allontanandola da
se –No- Lei strinse le labbra
-Inuyasha… l’ho fatto… avevo
paura di quello che potevi fare loro, capisci?-
Lui rafforzò la presa sulle
sue spalle facendole male ma la ragazza non cedette
-No che non capisco!-
esclamò alzando il viso verso il suo e si fissarono negli occhi per molto tempo
–Ti interessa di più della loro incolumità della tua?-
-No!- esclamò veloce –Ma
perché non capisci??- chiese sospirando –Hai minacciato Miu e le altre, cos’hai
ottenuto? Nulla! Perché? Perché hanno avvertito delle altre! Non te l’ho detto
perché avresti minacciato, o… chissà che altro…, quelle ragazze!-
-E’ chiaro che lo avrei
fatto- sbottò lui –Ti stanno picchiando accidenti!!- urlò
-Ma sto bene e mi sto
facendo valere! Se tu ora vai là e fai di testa tua… chissà cosa mi faranno!-
Lui la guardò e lei
corrispose fiera lo sguardo. In un attimo, Kagome si sentì stringere contro il
corpo del ragazzo che con un braccio le cingeva la vita e con un altro le
spalle. Kagome, sorpresa da quel gesto improvviso non si mosse spalancando gli
occhi
-Kagome… ti prego… non
tenermi all’oscuro della tua vita e di quello che ti accade… quando l’ho
saputo… ho avuto paura…- sussurrò affondando il viso nell’incavo del suo collo
–Ho avuto paura…- ripeté -…non voglio che qualcuno ti faccia del male … non
voglio che nessuno ti tocchi o ti guardi… vorrei rinchiuderti per sempre e
poterti guardare solo io…- Rafforzò la presa
-Inuyasha…- sussurrò lei.
Lui staccò la mano dalla sua
spalle e le prese il mento. I loro occhi si incontrarono ancora una volta e lei
si perse nelle sue profondità
-Sei solo mia Kagome,
ricordalo. Solo mia-
Kagome colpita, alzò piano
la mano e sfiorò, con la punta delle dita, la sua guancia. Lui le baciò il
palmo della mano e lei gli cinse il collo con il braccio libero
-Si Inuyasha… per sempre…-
Lui la baciò e intrecciò le
dita con le sue e quando si staccarono erano senza fiato.Inuyasha le asciugò le ultime lacrime, poi
le baciò la testa aspirando il buon profumo di pesca che emanavano
-Perdonami se ho alzato la
voce- sussurrò stringendola affettuosamente
-Non importa- disse lei
appoggiando la testa sul suo petto e circondandogli la vita con un braccio e
con l’altro afferrandogli la camicia sgualcita –Non importa più. Ti amo, ti amo
da morire…- sussurrò arrossendo leggermente.
Lui rafforzò la presa e non
disse una parola.
Sabato. Ore 15.30
La scuola era finita.
Kagome non era andata a
concludere l’ultima lezione, non aveva mandato un messaggio a Sango, non aveva
fatto nulla se non rimanere abbracciata al ragazzo che amava fino al suono
della campana che aveva rotto quel magico momento.
In classe aveva sorriso a
Sango incoraggiante, avevano preso la cartella uscendo e, davanti alla classe,
il ragazzo aveva farfugliato una qualche scusa all’amica, ed erano usciti dalla
scuola dopo avere preso per mano Kagome.
Alle moto avevano trovato:
un Miroku con la cartella dell’amico buttata sulle spalle, una Rin cinerea, un
Sesshamaru indifferente e un Koga che non capiva cosa avesse la sua ragazza.
Quando i ritardatari li
raggiunsero, Miroku buttò, molto elegantemente, lo zaino all’amico che lo prese
al volo ghignando
-Thank you-
Kagome e Rin si fissarono
per lunghi istanti e, quest’ultima, abbassò il capo sconfitta. Kagome le si
avvicinò e le sorrise rassicurante facendola sorridere a sua volta
-Perdonami- mormorò
-Hai fatto bene- disse.
Era vero, quella situazione,
li aveva resi più uniti, lo sapevano tutti e due. Vedere il suo Inuyasha così
arrabbiato le aveva fatto aprire gli occhi e per interminabili istanti, aveva
visto il loro amore diventare più solido e importante.
Inuyasha guardò Kagome
sorridere a Rin e la chiamò. La ragazza corse da lui in tutta fretta e gli
buttò le braccia al collo
-Dimmi- disse. Lui le sfiorò
il naso con il proprio
-Ti accompagno a casa-
disse. Lei si staccò da lui e guardò terrorizzata la moto –La porto a mano, con
calma- disse. Kagome sorrise rassicurante e Sango montò dietro Miroku che
accese il motore
-Ciao piccioncini!!- esclamò
ridendo Miroku che partì in tutta fretta
-Vandalo!!- gli urlò di
rimando Kagome
-Adios!- Koga e Rin
partirono seguiti da Sesshamaru. I due li guardarono sparire
-Tuo fratello è tremendo. Lo
sai vero?- affermò Kagome iniziando a camminare seguita da Inuyasha che
l’affiancò
-È sempre stato così, ogni
tanto papà lo chiama, per scherzare intendiamoci, “il cubetto di famiglia!”-
citò solenne. Kagome sorrise –Naturalmente lui non dice nulla, ma credo gli dia
fastidio- disse pensieroso
-Capisco- ammise. Rimasero
in silenzio per lunghi momenti che improvvisamente, si ritrovarono davanti a
casa di lei
-Capolinea- disse lui
lasciando la moto. Kagome sospirò poi gli sorrise
-Posso… ehm… venire…
questa…?- balbettò arrossendo. Lui la strinse sorridendole
-Certo che puoi, anzi!- Lei
annuì –Senti angelo- Lei alzò lo sguardo preoccupata dal viso serio di lui
-Dimmi-
-Voglio comunque parlare a
quelle… ragazze- disse con astio
-No- disse prontamente lei
afferrandogli il braccio
-Prima di rispondere
ascoltami!- esclamò lui. Lei tacque e lui continuò –Voglio che ci sia anche tu,
non farò nulla, voglio solo parlare chiaro e mettendo loro il cuore in pace.
Non le toccherò con un dito e tu mi… aiuterai a controllarmi, ok?- Kagome gli
strinse la maglia fissandolo negli occhi
-Quando?-
-Domani pomeriggio. So i
nomi, mi basta una qualche telefonata. Ti verrò a prendere verso le 15.00-
Kagome strinse le labbra e annuì
-Ok ma… mi prometti che non
farai nulla?-
-Te lo giuro- Lei lo guardò
con disappunto –Questa volta giuro sul serio… ma se ripenso che ti hanno
menata- sibilò con la faccia improvvisamente marmorea
-Non ti arrabbiare!!-
esclamò lei veloce. Lui sospirò a fondo
-Non sono arrabbiato, ci
sono- disse e le sorrise. Un sorriso più freddo e distante. Lei gli sfiorò il
viso e al suo tocco lui sospirò
-Ti prego… non voglio più
vederti arrabbiato…- mormorò –Ho avuto paura di te e non voglio avere paura
della persona che mi fa sentire protetta, ok?-
-Scusami- Lei scosse il capo
-È ok ora- Lui annuì
-Allora ti vengo a prendere
domani?- Lei sorrise e lo lasciò di malavoglia
-A domani- Annuì. Lui salì
in moto e l’accese
-Ciao angelo- disse
facendole l’occhiolino. Lei sorrise
-Ti amo, a stasera-
Lui si girò e partì veloce
mentre le parole di lei volteggiavano ancora nell’aria…
Kagome guardava il soffitto ormai
da qualche minuto assorta.
Nella casa c’era un silenzio
completamente innaturale… Sota doveva ancora tornare dagli allenamenti di
calcio, il nonno era al tempio mentre la madre a lavoro, logico. Quella
tranquillità era quasi inquietante… come se volesse inghiottire tutto.
La ragazza non riusciva a
non pensare alla discussione, avuta poche ore prima con Inuyasha.
Aveva avuto paura… Inuyasha
l’aveva terrorizzata.
Con le sue urla, il suo
viso… e ancor peggio… la sua delusione…
Lo aveva deluso.
Si mise sul fianco e guardò
la scrivania con i libri di scuola.
Lo aveva deluso e la
consapevolezza di ciò era terribile. Gli aveva mentito, ed era un cosa
importante dirglielo! E non lo aveva fatto…
Quella sera sarebbe dovuta
andare a lavoro, poi da Inuyasha… e il pomeriggio seguente… a parlare con il
fan club…
Si appoggiò all’altro fianco
e sospirò
Inuyasha le aveva detto che
avrebbe solo parlato con loro. ma c’era da fidarsi? Rivederlo infuriato non le
piaceva proprio! Ora capiva cosa intendeva Miu!! Però… lei andava là per quello
no? Per fermarlo se avesse perso il controllo, quindi…
Abbracciò il cuscino
mettendosi prona
Una cosa era certa… se
avesse scoperto che gli aveva mentito… l’avrebbe lasciata?
Quel pensiero la fece
scattare a sedere
-No, lasciarmi no…- sussurrò
con gli occhi lucidi pronta al pianto
Gli doveva dire del suo
lavoro, non le importava se si sarebbe arrabbiato perché voleva che lo
lasciasse. Ma non voleva essere lasciata da lui… no… era inconcepibile…
-Glielo dirò questa sera!-
esclamò alzandosi in piedi –Lo farò questa sera stessa- decretò “E ora
compiti!” Si mise alla scrivania e spalancò il diario controllando gli esercizi
di matematica
-SORELLINA!!-
L’urlo maledetto
I passi dell’impiastro
L’orrore nel sentire i colpi
alla porta
La parolina magica “Avanti”
L’impiastro di 11 anni che
entra e le si butta tra le braccia
L’incubo
-Oggi a calcio ho fatto un
goal spettacolare sai?? È stato bellissimo!!! Sono riuscito a metterla in porta
con una angolazione che anche il mister si è complimentato!!! Nella prossima
partita dice che vuole provare a mettermi come attaccante ma ci pensi?? E io
che ero sempre stato in panchina!!! L’allenamento con il papà di Kohaku mi è
servito! Sai, è bravissimo! La mamma però non vuole che disturbi in casa degli
altri quindi tu non dirglielo ok??- disse lui rosso in viso per la foga. Kagome
lo allontanò leggermente
-Bravissimo!- esclamò. Sota
sorrise felicissimo del complimento –Cos’hai in mano?- domandò
-Posta! Per te!- Lasciò la busta
candida e trotterellò via chiudendo la porta alle sue spalle. Kagome guardò la
busta curiosamente e lesse il mittente facendo un grido di gioia. Con mani
tremanti tirò fuori i fogli ripiegati minuziosamente e iniziò a leggere la
lettera di tre giorni prima scritta con una scrittura molto elegante
Cara Kagome,
come stai? Tutto bene? Il
gruppo come se la passa? Inuyasha???
Qua tutto bene, o quasi…
Ricordi la lettera di
Kikyo? Beh, i genitori di lei sono andati dove stavano prima, Los Angeles, e
l’hanno cercata per mari e monti ma i due amanti avevano già preso l’aereo e
ora sono…chissà dove! È da un po’ che non sento Naraku, sono preoccupato… lo
ammetto!
Ma ci sono anche notizie…
belle, parliamone.
Mio padre ha ben deciso
di mettere in chiaro le cose con Eve, lo sai che ha detto???
“Signorinella, se vuole
essere la moglie di mio figlio deve adattarsia quello che troverà in questa famiglia, quindi imparerà le buone
maniere. Da domani, farà lezione con me tutti i pomeriggi”
Dì se non è fuori di
testa… anche se mi sembrava strano che avesse accettato Eve così senza battere
ciglio! La fregatura doveva esserci!!! E infatti…
Eve, comunque, è molto
sicura di se e accetta tutto questo come una sfida. Quando la sera torna da me
è esausta ma felice perché riesce a tenere testa a quel… bravo ragazzo qual è il mio papino adorato!!
Va bene, non andiamo
oltre…
Il lavoro? Va tutto bene?
Mikado si sta comportando… decentemente? Dubito… ma sorvoliamo.
Si si, immagino la tua
faccia stupita. Conosco Mikado, ma la storia è troppo lunga da spiegare, ti
basti sapere che Naraku ci ha fatto conoscere qualche tempo fa. Fine!
Giusto!!!! Me ne stavo
scordando!!!!!!!
Indovina CHI deve andare
in Giappone per affari??? Ma io naturalmente!!!
Devo andare a Kioto, ma
un salto a Tokyo riesco a farlo comunque!! Non so bene il giorno… credo tra
l’ultima di Marzo e la prima di Aprile.
A Kioto devo firmare
alcune carte per comprare una azienda che nascerà tra cinque anni e io ne sarò
il presidente indiscusso… Un regalo di mio padre… stendiamo un velo pietoso su
questo argomento!
Ho un’altra notizia bomba
da darti… io e Eve stiamo decidendo la data del matrimonio, ma ci pensi?? Mi
sposo!! Comprendi??
Eve anche dopo sposata
continuerà a studiare e come puoi ben immaginarti, farà tirocinio per avvocato.
Ha già contattato un certo signor. Devy-qualchecosa, che per quel che si dice è
il migliore, e sta attendendo una sua risposta. Dovrebbe arrivare minimo entro
fino mese…
Per il matrimonio, tu e
Co. siete i primi invitati esterni ufficiali, poi quando arriverò ad Aprile con
Eve ne parleremo più con calma…
I genitori di Eve hanno
avuto un colpo quando hanno saputo che la loro bambina era fidanzata, e che si
doveva sposare, con ME! Ti giuro, quando mi hanno visto credo che il marmo sia
più scuro. Hanno iniziato a balbettare frasi senza senso ma poi grazie al cielo
si sono calmati e sono tornati a respirare… Sono andato a cena da loro appunto
l’altro ieri… e ho scoperto che la sorellina di Eve è molto carina… non quanto
la sorella però!
C’è un punto che mi preme
chiederti… come se la stanno cavando Miroku e Sango? Immagino sia molto
difficile per loro… non ti dico la mia preoccupazione quando li ho visti
partire… quindi rispondimi ok??
Ora ti lascio, il padre
mio potrebbe arrivare con il fucile se non scendo a cena e Eve non vede l’ora
che mi stacchi di qua…
Eh Kagome! Guarda quanto
tempo mi rubi!!
Spero di ricevere presto
una tua lettera.
Un bacio
Il tuo amico Tom e saluti
dalla bellissima Eve
(maledizioni da parte di
mio padre… ma tralasciamo anche questo punto…)
Kagome sorrise e si sedette
sulla sedia mettendo da parte i compiti. Aprì il cassetto e tirò fuori una
confezione di buste e fogli ricamati nei bordi. Rilesse veloce la lettera e
felice iniziò a scrivere
Caro Tom,
ho appena ricevuto la tua
lettera. Leggere il mittente è stata una gioia immensa!
Io sto bene, benissimo!
La scuola è ok e anche il lavoro è ottimo! Mi sono integrata benissimo e sono
molto brava.
Davvero vi sposate!?!?!? WOW WOW WOW!!! Che bello!!! Non vedo l’ora che arrivi quel giorno!!
Eve sarà bellissima, e tu un damerino molto chic!! Waaaaaaa!!!!!!
Tsè, mi sembrava troppo
bello che il signor Holsen accettasse così di buon grado Eve nella vostra…
sacrosanta famiglia!! Che cattivo però!!!! Potrebbe evitare di mettere Eve in
una posizione scomoda!!!
Mandalo al diavolo da
parte mia… ok?
Però sono felice che Eve
riesca a tenergli testa in quel modo, vuol dire che si fa valere! Falle i miei
più sinceri… ehm… come si dice??… insomma, dille che è una grande!!
Comunque avvertimi della
data precisa!! Non vedo l’ora di dirlo a Inuyasha!! Tu e Eve vi sposate! Il
vostro sogno d’amore coronato!! Che romantico!!!! Saranno sicuramente tutti
felicissimi della notizia!!
La serata con i genitori
di Eve dopotutto non è andata così male dai, ti poteva andare peggio! Fidati!!
Davvero vieni qua a
Tokyo!? Proprio qua?? Con Eve?? CHE BELLO!!!!!!!!!!!!!!!! Quando ho letto la
notizia se non ho gridato di gioia, ci mancava davvero poco!!! Che bella
notizia!!! Non vedo l’ora di riabbracciarti Tom!!! Spero che arrivi presto quel
giorno!!! Ti farò vedere Tokyo da cima a fondo! Prometto!!!!!! A Eve mostrerò
il centro commerciale più bello e più grande di tutta la città se vorrà!!!
Certo che ricordo la
lettera di Kikyo… ah… come scordarsene? Il padre di Inuyasha lo ha anche
picchiato perché non voleva dirgli dove si trovava! (Acqua passata comunque…)
Almeno sono riusciti a fuggire! Pensa se li avessero trovati!! Dio, non voglio
neppure pensare alla disgrazia… Sono molto preoccupata anche io… ma se la
caveranno benissimo da soli… e poi possono sostenersi l’un l’altro no?
Ma passiamo a me…
Parlando di lavoro:
cantare mi piace tantissimo! Me la sto cavando egregiamente e anche il
proprietario del locale mi riempie di complimenti… Poi… Mikado… bah! Con la
frase: “si sta comportando decentemente” intendi quando mi dice che ho un bel
sedere e quando mi fa dei discorsi strani e criptati?? Allora si, si sta
comportando decentemente. Ogni tanto poi non dice una parola… altre volte
sembra sia sul punto di saltarmi addosso!! Non che sia un brutto ragazzo, ma diciamo
che… irrita… un po’… e poi io amo Inuyasha!!! A proposito: lui non sa nulla di
questa mia… occupazione, ma ho già deciso che questa sera lo informerò, infatti
è successo un casino, che ti racconterò tra breve… Neppure mamma sa nulla… solo
il nonno e Sota che, meno male, hanno deciso bene di tenere la bocca chiusa.
Non sanno dove lavoro, ma sanno solo che faccio qualche cosa…
Miroku e Sango… eh… che
ti devo dire? I genitori Domenica scorsa hanno organizzato una cena… si sono
dovuti conoscere come se fossero due estranei e, ancor peggio, da fratello e
sorella! La prima a saperlo dalla madre è stata Sango… Dio mio… aveva già
intenzione di mollarlo… Meno male è andato tutto bene… il Lunedì sono arrivati
a scuola insieme annunciando che sono fratelli di sangue.
Ora possono girare senza
problemi senza suscitare scalpore anche se l’unico a sapere, tranne noi e
Inuyasha, è il fratellino di Sango e il mio, per caso hanno letto il diario di
Sango e… lasciamo perdere!
La mia famiglia ora sa
anche del mio ragazzo… vabbé… Mamma lo ha scoperto quando una mattina è tornata
da lavoro… Sorvoliamo!! Ci ha preparato la colazione dopo sai che mi ha detto?
“Beh, mi è andata bene.
Io andavo con tuo padre a 14 e tu ne hai quasi 16!”
o una cosa del genere…
Dio mio… e non hai ancora saputo nulla!
Sota lo sapeva già da
qualche giorno, aveva visto le sue scarpe che mi ero scordata sul davanzale
della mia finestra… e quando la mattina io e Inuyasha siamo usciti per andare a
scuola sai che cosa cavolo ha urlato quell’infame di mio fratello??????
“Hei! Com’è mia sorella a
letto???” e il cretina gli ha anche risposto!!!
“Una bomba!! Vuoi i
dettagli???”
Che rabbia!!!!!!!!!!! Ti
giuro, lo avrei ammazzato con le mie mani! Dopo mio nonno lo ha saputo
automaticamente… ma fa nulla.
Inuyasha… in questo periodo non sai il macello… non te lo
puoi neppure immaginare!! Dove posso iniziare? Beh, sicuramente dall’inizio!
Kagome iniziò a raccontargli
degli avvenimenti di quei giorni, delle sfuriate e delle piccole delusioni poi
si soffermò sul fan club e fece alcune riflessioni su Miu che l’aveva
avvertita. Parlò, infine della mattina senza tralasciare nulla.
Capisci Tom? Per questo gli dirò del mio lavoro. Non
voglio che ci siano segreti, non voglio più ferirlo… sentire la delusione nella
sua voce è stato… orribile a dir poco… in quell’istante mi sono rivista io,
quella sera in discoteca, lì ad Amsterdam dove vorrei essere ora…
Vorrei tornare indietro a
quei giorni… ma non posso…
Attendo domani e ho
paura… non voglio rivedere Inuyasha nello stato di oggi… mi è quasi sembrato…
il suo lato… malvagio… un lato che non avevo mai visto… e il fatto che mi ha
fatto paura, è terribile.
Ha detto che domani verrò
per assistere a quello che dirà loro in prima persona… sarò là per fermarlo se
commetterà qualche sciocchezza… Ma se non ce la facessi? Se mi paralizzassi? Se
mi terrorizzasse?
È vero e non lo nego:
questa situazione ci ha resi più uniti e più forti, ma più di ogni altra cosa,
mi ha fatto capire i miei limiti. Non voglio mentirgli, non voglio che si
ripeta la scena di oggi e farò di tutto perché questo non accada. Prima che sia
troppo tardi gli svelerò la verità…
Bene, dopo averti…
annoiato, ti lascio. È tardi e presto dovrò preparare la cena (cosa di cui tu,
non devi preoccuparti, visto che c’è della gente che fa da mangiare per TE!!)…
Spero che risponderai
presto
Ti voglio un mondo di
bene
Kagome
Ps. Salutami Eve e
abbracciala con affetto da parte mia
Kagome piegò accuratamente i
fogli e li mise dentro la busta mettendo indirizzo e tutto il resto
-SOTA- Il bambino entrò come
un fulmine nella camera della giovane e la guardò interrogativa avvicinandosi
-Cosa c’è sorellina?-
-Fammi un piacere- disse lei
mettendogli in mano la busta e alcuni soldi –và veloce in tabaccheria prendi il
francobollo poi spedisci questa lettera. Non perderla Sota, è molto importante,
ok?- Lui la guardò contrariato
-Ma io stavo giocando con la
play!!- esclamò
-Quella cosa può aspettare!
La lettera no, vai o dico alla mamma che non hai rispettato i tempi per la
play!- esclamò
-Ci sono sopra da 10
minuti!! I tempi non sono neppure iniziati!!- esclamò. Lei alzò le sopracciglia
-Ma quando ho detto che mi
riferivo a oggi?- chiese. Lui fece un passo indietro
-Va bene, vado!- E sparì.
Kagome sospirò poi, dopo avere messo al sicuro la lettera di Tom, iniziò i suoi
compiti.
Sabato. Ore 11.20
Kagome guardò la villa buia
davanti a se incerta, poi incespicando iniziò a percorrere il vialetto alberato
coperto da alcune foglie cadute dell’inverno appena trascorso.
Dopo essersi messa d’accordo
con Sango e avere detto alla madre che restava da lei tutta la notte, era
uscita di buon ora per andare al lavoro. Come sempre, era arrivata in un
anticipo notevole e si era diretta da Mikado
[…]
-Ohi, buona sera-
-Ciao- disse lei appoggiando
la giacca e mostrando la gonnellina nera a pieghe e la maglia attillata a
maniche lunghe che lasciava scoperte le spalle
-Come mai così scura? Non
credo ci sia più bisogno di essere preoccupati-
-Infatti non lo sono.
Proviamo?- chiese cercando di evitare il discorso ma, Mikado, si alzò
insistendo –Senti ma mi dici che vuoi!? Sei solo un mio collega e non credo
siano fatti tuoi i miei problemi!!- urlò lei. Quando ci voleva ci voleva
insomma!
-Visto che hai qualche
cosa??- Avanzò verso di lei
Era stato un sussurro o una
esclamazione di gioia?
Mah! Bella domanda!
-Senti, non ho niente,
quindi puoi evitare? Perché non ho proprio voglia di urlare, possiamo iniziare
a provare??- ripeté la giovane. Lui continuò a camminare verso di lei che non
era indietreggiata di un passo fissandolo –Che hai?- come riscosso, si bloccò e
la guardò stralunato
-Nulla… nulla… proviamo-
borbottò e prese la chitarra sedendosi sulla tavola. Kagome sospirò
impercettibilmente di sollievo
[…]
Si, sospiro di sollievo…
Dio! Se solo avesse saputo cosa sarebbe successo dopo!!
[…]
Kagome agguantò la giacca e
se la infilò
-Ci vediamo Lunedì, ora devo
andare- disse e Mikado si appoggiò al muro
-Sai… la prima volta che ti
ho vista… una ragazzina… nel locale di mio zio… impossibile! Avevo già intenzione
di buttarti fuori se non mi fossi andata bene, capisci?- Kagome lo guardò
“E ora questo che dice!?”
-Eppure… eppure ti ho
sentita cantare… e mi sei piaciuta molto. Hai un ottima intonazione sai? E poi,
non ti lamenti mai e sei una buona patner, senza contare che grazie a te nel
locale c’è molta più gente ora- Lei impietrita lo guardò avvicinarsi a lei e
prenderle delicatamente il polso –Mi piacerebbe conoscerti di più Kagome…-
sussurrò. Kagome lo guardò avvicinarsi al suo viso come se lei non fosse lei,
ma un’altra ragazza.
Quando sentì le sue labbra
sfiorare le sue, Kagome scattò indietro terrorizzata e lo colpì al viso con
tutta la forza che aveva. Lui barcollò indietro e lei lo fissò con occhi lucidi
-Come ti permetti!?!?- gridò
lei-Ti odio!- E corse via come se
fosse rincorsa dal diavolo
[…]
Al ricordo, calciò con
violenza un sasso che finì contro un albero
-Maledetto- sibilò –come…
osa… Questo non lo dico a nessuno!! Ti prego, fa che me ne dimentichi presto…-
pensò lei “Che ricordo nefasto!” Oltrepassò i corridoi poi entrò nella stanza
di Inuyasha facendo il minimo rumore
-Ciao angelo… sei arrivata
presto- disse il ragazzo sorridendole e allungandole la mano. Lei sorrise e gli
si avvicinò prendendola
-Ciao Inuyasha- mormorò. Lui
la baciò e lei si fece stringere dolcemente
-Che hai?- domandò lui
facendola sedere sulle sue ginocchia e alzandole il viso con due dita –Sei
rigida, stai bene?- Lei sospirò e annuì stringendo le labbra –Angelo…-
-Niente Inuyasha, davvero… è
solo che sono preoccupata- disse
-Per domani?- Lei annuì
–Come mai? Guarda che non ti faranno più nulla- promise
-Non è per quello- dichiarò
-E allora…?- Lei sospirò
-Ho paura che tu… che tu…-
balbettò
-Kagome parla chiaro. Che
io… cosa?- domandò. Lei si morse il labbro
-Che tu ti possa arrabbiare-
affermò vuotando il sacco. Si guardarono
-Non succederà-
-Si invece!! Tu ti
arrabbierai con loro e… e chissà cosa…- Gli afferrò la maglia pronta a piangere
–Per piacere… non voglio che ti arrabbi, non voglio che si ripeta la scena di
oggi…- sussurrò. Lui la strinse e sospirò
-Farò del mio meglio per non
arrabbiarmi più davanti a te, te lo giuro… e non farò… nulla a quelle tipe…-
disse con forza. Si guardarono
-Davvero?-
-Se avrai il sentore mi
calmerai tu… Hai una qualche dote che mi farebbe pensare ad altro- Lei abbozzò
ad un sorrisetto arrossendo leggermente
-Ma che dici in un momento
del genere?-
-Meglio ora?- Lei si strinse
a lui e annuì
-Sono più tranquilla- mentì.
Si leccò le labbra –Inuyasha?-
-Dimmi-
Kagome aprì la bocca per
parlare poi la richiuse.
E se l’avesse lasciata?
I dubbi riaffiorarono e lei
si trovò disorientata.
Cosa avrebbe fatto?
Dirglielo comunque voleva
dire raccontargli anche di Mikado, di quella sera… e… così… l’avrebbe lasciata
di sicuro!
-Kagome?- Lei si riscosse e
gli sorrise
-Oh, nulla amore mio…
scusami… pensavo a una sciocchezza- mentì. Lui annuì “Non posso dirlo…”
Domenica. Ore 14.58
Kagome fuori dal tempio
attendeva.
Aveva indossato dei jeans
corti e una maglietta a maniche corte, visto che faceva caldo per essere a
Marzo. Comunque, si era portata la giacca legata in vita per ogni provenienza.
Agitata, aveva mangiato
verso la mezza e all’una era già pronta. Aspettare al tempio le era risultato
difficile, così era andata ad attenderlo fuori sperando che fosse arrivato
presto. Mancavano due minuti ma lei non riusciva ancora a vederlo…
“Che abbia avuto un
imprevisto? Speriamo di si…” pensò alzando gli occhi al cielo. Speranza vana…
Vide una macchina, una Toyota argentata, avvicinarsi a tutta velocità per poi
fermarsi esattamente davanti a lei.
Kagome sospirò e salì
-Ciao angelo- disse lui
dandole un bacio
-Ciao Inuyasha- disse lei
sorridendogli leggermente. Lui mise il freno a mano e la guardò
-Tutto bene?- La ragazza
distolse lo sguardo e annuì senza proferire parola. Chissà come sarebbe stata
la sua voce in quell’istante… -Kagome guardami- Lei lo fece e lui le prese la
mano stringendola –Andrà tutto bene, più che bene- ammise. Kagome strinse le
labbra e annuì
-Lo so…-
-La tua vivacità mi
commuove- scherzò lui. Lei sorrise e il ragazzo le baciò la fronte –Ho bisogno
di te ora Kagome… ho bisogno della vera Kagome… della mia ragazza, quella
vivace e risoluta ma sensibile e forte come un leone, ho bisogno di te in
questa situazione…- disse. Lei lo abbracciò
-Giura che non ti
arrabbierai-
-Ne abbiamo già parlato
Kagome- disse lui –se ne avrai il sentore mi fermerai-
-Ok- annuì lei –Andiamo!-
esclamò
-Oh, meno male sei tornata
nei mondo dei vivi- Si sorrisero e lui ripartì a tutta birra infilandosi gli
occhiali da sole neri.
Più avanzavano, e più la
ragazza si convinse che stavano andando al parchetto abbandonato. Presto
sarebbe stato distrutto completamente e sarebbe stato sostituito con un
palazzo. Era fuori da Tokyo, in periferia vicino alla zona industriale, ed era
anche per questo che i bambini avevano smesso di andarci per ordini superiori.
Kagome chiese, durante il
tragitto, al ragazzo come aveva convinto tutte, ad andare lì. Inuyasha rispose
molto semplicemente, dicendo che le aveva chiamate una per una dicendo loro che
voleva ricordare i bei vecchi tempi.
Kagome aveva strinto le
labbra capendo al volo, ma Inuyasha continuò
-Naturalmente, non potranno
dirlo alle amiche, altrimenti farebbero la tua stessa fine, quindi punto su
questa cosa- Aveva detto parcheggiando dolcemente.
Vederlo guidare così bene
era una sorpresa sempre maggiore per la ragazza, forse perché andava sempre in
moto.
-Kagome- Lei lo guardò –Ora
io scendo e le aspetto. Quando ci saranno tutte, ti farò un cenno e tu mi
raggiungerai, va bene?-
-Si- concesse lei. Lui la
baciò poi si allontanò lasciandole le chiavi della macchina.
Kagome non seppe per quanto
tempo rimase in quella macchina a fissare Inuyasha, che le dava la schiena,
seduto su una vecchia panchina.
Improvvisamente però arrivò
una ragazza, la ragazza bionda che l’aveva minacciata. Lui le si avvicinò e la
mise a sedere senza una parola lasciandola sbigottita.
Poi, arrivò Sakura e Kagome
giurò di averle visto fare un passo indietro, quando aveva visto l’amica.
Inuyasha la mise vicino
all’altra ragazza ma non si girò verso Kagome nemmeno una volta
“Quante ne mancano ancora?”
pensò la ragazza agitandosi sulla sedia.
Cinque minuti dopo erano
arrivate altre cinque ragazze, tutte presenti quando l’avevano quasi picchiata,
e Inuyasha si voltò verso di lei allungando la mano sorridendo leggermente. La
ragazza, che non aspettava altro balzò fuori e corse verso di lui afferrandogli
la mano che lui strinse. Con un movimento elegante appoggiò gli occhiali sulla
testa e guardò le sette ragazze sbiancate davanti a loro
-Inuyasha… che significa?-
balbettò la ragazza bionda
-Significa Shino… che da
oggi in poi se vi vedo ronzarle attorno… Fate conto di essere già espulse!-
esclamò. Kagome lo guardò stupita
-Cosa? Ma…-
-Ti ho per caso detto di
aprire la bocca?- chiese lui. Sakura scosse il capo –Allora vedi di stare
zitta- Kagome gli strinse forte la mano e lui si rilassò –Ringraziate Kagome se
non vi ho ancora gonfiato la faccia quindi, voglio delle belle scuse una per
una- disse scandendo bene la voce
-Non scherzare!!!- urlò
Sakura stringendo i pugni –Voglio sapere perché!!- Lui alzò il sopracciglio per
nulla impressionato
-Sapere perché, cosa?-
-Cosa diamine ha più di me!?
COSA?? Nulla!! Bella per niente, intelligente… bah!- esclamò scrollando le
spalle. Kagome alzò il sopracciglio
“Ma mi sta dando della
stupida!?”
-Oh, non sarai per caso
gelosa, vero?- La stuzzicò Inuyasha. Lei lo fulminò
-Dimmi perché!!-
-Oh dai… si vede lontano un
miglio il perché!! Se tu sei così idiota dal non vederlo… scusami tanto ma…- Lui
scrollò le spalle –Allora queste scuse!? E poi sparite per piacere… ne ho già
fin sopra i capelli di voi-
Fu comico. Sotto la
sorveglianza di Inuyasha, tutte e sette dovettero una alla volta fare le
pentite chiedendo perdono. L’ultima però non disse nulla
-Sakura, vedi di muoverti…
vorrei fare dell’altro prima di cena- sbottò lui. Sakura strinse i pugni
-Io non lo farò, buttami
pure fuori se vuoi… ma io non chiederò scusa a… questa- sbottò
-Ah si?-
-Si- Lui alzò il
sopracciglio divertito scuotendo il capo
-Ti rode vero Sakura?- La
ragazza in questione arrossì
-Non mi hai ancora detto il
perché- sbottò –Ha delle doti nascoste?- azzardò. Inuyasha mollò la mano di
Kagome improvvisamente e strinse il braccio di Sakura
-No! Fermati Inuyasha!!-
pregò Kagome prendendogli il braccio –Inuyasha lasciala così le fai male!!- Lui
non l’ascoltò fissando furioso la ragazza davanti a lui
-Prova un po’ a ripeterlo!-
Kagome si leccò le labbra guardando Sakura diventare paonazza per non piangere
-Inuyasha maledizione!!! Vuoi
mollarle il braccio accidenti a te!?!?- chiese pestando i piedi. Inuyasha
guardò Kagome pronta a piangere e mollò la ragazza
-Scusa…- mormorò prendendole
la mano
-Scusa? SCUSA!?- gridò
Sakura furibonda –Non è a lei che hai quasi staccato il braccio!! E dici scusa
a lei!?-
-Ehi, vedi di abbassare la
voce- l’ammonì lui e lei chiuse la bocca –E tanto per intenderci, vedi di darle
queste tue scuse…- sbottò –Non ho tempo da perdere proprio con te- Sakura
strinse i pugni e guardò la ragazza incenerendola con lo sguardo
-Mi scusi tanto signorina
dei miei stivali- sibilò. Inuyasha la guardò truce stringendo forte la mano di
Kagome. Sakura li guardò poi se ne andò rigida.
Quando tutte furono
scomparse Kagome crollò sulla panchina
-Oh… mio… Dio…- sussurrò.
Lui le si mise a fianco e le cinse le spalle con un braccio
-Stanca?-
-Mi hai ucciso mentalmente
sai? Mai… più, lo giuro- Si mise una mano sul cuore che batteva furiosamente
-Beh… io l’ho quasi trovato
divertente…- disse lui. Kagome scosse il capo
-Tu, trovi divertente
qualunque cosa che non riguardi direttamente te- Lui la strinse sorridendo e la
baciò togliendole il respiro
-Ti amo Inuyasha…- E le
parole si dispersero nel vento…
ANTICIPAZIONI!!
[-Oh beh…- Eve li guardò imbarazzata –Ecco mi chiedevo
se Sango e Kagome… ecco…- Le due amiche si guardarono -…se volevano… oh
insomma! Volete essere le mie damigelle al mio matrimonio?- gridò quasi
arrossendo furiosamente]
Mi scuso enormemente per il ritardo -___________- In questo periodo di
inizio vacanza sono stata piuttosto impegnata… sono sta
Mi scuso enormemente per il ritardo -___________- In questo
periodo di inizio vacanza sono stata piuttosto impegnata… sono stata in
montagna e al mare anche se resterò a casa fino alla fine delle vacanze… Wow…
Mi rallegrerò con voi *o*
Dunque, voglio ringraziare tutti quelli che stanno
recensendo, sono bellissime ogni cappy che passa XD e grazie anche a chi sta
leggendo!
Dunque… vi volevo informare che tra qualche capitolo la
seconda parte sareà conclusa, 5 capitoletti, ma voglio avvertire fin da subito
che, se al termine di questa parte non avrò concluso la terza dovrete aspettare
un bel po’ (non posto mai se la fic non è conclusa e questa non farà
eccezoione!)… Bene, detto questo credo non ci sia più nulla da dirvi e… BUON
LETTURA!! XD
Ps. Mi spiace se oggi non risponderò alle vostre rec ma mi
rifarò nel prossimo!
Capitolo 18
Aprile
Da quel girono passò un
mese…
Aprile portava il compleanno
di Kagome…
Aprile portava due mesi
insieme con Inuyasha…
Aprile portava i due mesi di
Miroku e Sango…
Aprile portava le vacanze di
scuola e di lavoro…
Aprile portava l’arrivo di
Tom…
Si perché, in quel mese si
erano scritti parecchio e Kagome aveva scoperto il giorno in cui Tom, poteva
venire a trovarli.
Il 28 Aprile, data
totalmente diversa da quella che lui aveva presupposto!, e Kagome ne era stata
davvero felice. Perché??
Nelle vacanze di Pasqua il
suo ragazzo aveva proposto di andare tutti nella sua casa in montagna e quindi
Kagome, Sango e Miroku erano partiti con le due macchine il 10, per tornare il
19 e stranamente i genitori delle due ragazze non avevano detto nulla… Anzi! La
madre di Sango, era stata felicissima di sapere che i due fratelli avrebbero
passato le vacanze insieme e avevano tutti accettato con entusiasmo.
Anche se era primavera
inoltrata… lassù, c’era molto freddo e anche se la casetta era ben riscaldata con
i camini… pullover e maglioni erano all’ordine del giorno…
La “casetta”, appellativo
appena nominato, comprendeva un giardino largo tipo Gardaland, una villa a due
piani che si spartirono: Inuyasha e Kagome al secondo piano, e l’altra coppia
al primo.
I giorni passavano
felicemente tra shopping, scii, serate davanti al camino e cenette in compagnia
dove i quattro cucinavano: Kagome con Sango e Inuyasha con Miroku… Quando le
due ragazze cucinavano si poteva mangiare… diciamo così… qualcosa, quando toccava
ai due ragazzi… La prima sera dopo venti minuti le avevano raggiunte chiedendo
come si accendeva un fornello…
Comunque… oltre a loro in
quella casa non c’era nessuno ma… ogni tre giorni… arrivavano la mattina presto
i domestici che pulivano la casa e la risistemavano alla belle meglio. I
giardinieri invece erano lì ogni pomeriggio e Kagome trovava il loro lavoro
bellissimo… Sotto la finestra della sua camera c’era un roseto… di rose rosse e
bianche… e dal giardiniere con cui parlò un pomeriggio, scoprì che le aveva
fatte piantare per l’occasione Inuyasha. Quel gesto commosse molto Kagome che,
quando lo vide, gli saltò al collo con n enfasi che i due ruzzolarono a terra.
Ogni giorno che passava,
Inuyasha le dava qualche cosa… non materiale… ma quei piccoli gesti, come una
rosa al mattino sempre diversa, che le riempivano il cuore.
Lo amava, c’era poco da
fare, lo amava da morire…
3 giorno.
Martedì. Ore 21.30
La cena era appena finita e
il gruppetto ora, era acciambellato davanti al fuoco scoppiettante.
Inuyasha, era seduto sul
tappeto morbido, con la schiena appoggiata al divano dove stavano, comodamente
abbracciati, Sango e Miroku. Kagome era seduta tra le gambe di Inuyasha e
fissava le fiamme danzanti con un sorriso rilassato sulle labbra rosee.
Quella mattina Inuyasha le
aveva regalato un bellissimo vestito azzurro da usare in Giappone dove faceva
un po’ più caldo, poi, il pomeriggio erano andati a sciare. Dopo il terzo
giorno se la cavava un po’ meglio ma, mentre lei cercava di imparare, con un
severo Inuyasha come istruttore che se la rideva a ogni sua caduta, Sango e
Miroku erano andati nella pista nera alias: grande, alta, pericolosa, un incubo
e una velocità da pazzi!!! Miroku, tanto per stare in tema, alla fine si era
quasi ammazzato facendo una scivolata da manuale e poi… era scoppiato a ridere
mentre Sango era praticamente in lacrime!
Gli uomini…
Kagome rabbrividì al solo
pensiero di vedere Inuyasha rotolare sulla neve dopo una caduta di tre metri…
Il ragazzo vedendola
rabbrividire la prese per la vita e l’appoggiò a se stringendola. Lei lo guardò
interrogativa
-Hai freddo?- domandò lui
-No, sto bene- lo rassicurò
sorridendo
-Sicura?- Lei appoggiò il
viso sulla sua spalla
-Sicura- Inuyasha
improvvisamente sorrise
-La porti ancora?- domandò.
La ragazza lo fissò interrogativa e lui sfiorò la collanina con la chiave
-Sempre- precisò lei. Sango
li guardò poi scattò in piedi
-Torno subito- Sparì fuori
dalla porta e i tre si guardarono
-Che ha?- domandò Kagome
-Il bagno forse?- azzardò
Inuyasha. Kagome lo colpì allo stomaco –Scherzavo angelo-
-Prima era tranquilla- disse
Miroku guardando la porta sospettoso “Forse è davvero in bagno” Sango tornò
nella sala sorridente e mostrò loro la macchina fotografica
-Me ne ero scordata- disse
-La macchina!!! Grande Sango,
ti amo!!- esclamò Kagome
-FOTO!!!- gridò Miroku
acchiappando per la vita Sango e dando la macchina a Kagome
-Oh Miroku!!- esclamò Sango
–Vengo male nelle foto dai!!- disse cercando di divincolarsi
-Amore mio…- iniziò lui
-…vorrà dire che la terrò io e non te la farò vedere, ok?- Sango mise il
broncio e incrociò le braccia
-Non voglio farla dai….-
disse
-Mi spiace, è un ordine
superiore- commentò Miroku. Sango gli fece la linguaccia poi si sedette sulle
sue ginocchia
-Solo una- concesse
-Ok!- esclamò lui. I due si
misero in posa e, sorridendo, Kagome scattò.
L’orologio batté le 22.00 e
Inuyasha si alzò
-Signori, è ora della nanna-
-Cosa!?-
dissero tutti e tre –Ma se sono appena le 22!- protestò Sango
-Domani
ci si sveglia presto! Vieni angelo- disse lui
-Non
ho molta sonno a dire il vero- disse lei
-E
chi vuole dormire infatti?- chiese lui
-Maiale-
disse Miroku cogliendo l’allusione. Inuyasha sorrise
-Grazie-
-Mh,
e cosa vorresti fare mio eroe?- chiese Kagome alzandosi e cingendogli il collo
-Vuoi
davvero saperlo?- domandò. Lei sorrise maliziosa annuendo –a tuo rischio e
pericolo angelo…- L’avvicinò e le parlò all’orecchio. Kagome arrossì e il
sorriso le si spense. Lo fissò stralunata con il cuore che batteva furiosamente
e si leccò le labbra prendendolo per mano
-Amici
miei, ci vediamo domani mattina se resterò viva, è stato un piacere, notte-
disse veloce e iniziò a tirarlo forte verso la porta. Inuyasha scoppiò a ridere
seguendola, non prima di avere dato la buonanotte agli amici.
Mercoledì.
Ore 8.20
Inuyasha
aprì gli occhi quando sentì la ragazza accanto a se girarsi nel sonno. Si mise
una mano sugli occhi e si alzò in piedi guardando fuori dalla finestra… il
cielo era sereno e quindi optò per una bel giro in città quella mattina. Si
vestì veloce poi uscì dalla camera tornando qualche minuto dopo. Si avvicinò
quatto quatto alla ragazza e la strinse a se baciandole il viso. Lei sorrise e
aprì piano gli occhi
-Inuyasha…
buon giorno…- biascicò stropicciandosi gli occhi
-Buon
giorno angelo-
-Mh…
che ore sono?- domandò
-Le
8.30- Lei annuì e lui le mise davanti una rosa bianca. Kagome la prese e
l’annusò sorridendo
-È
bellissima… grazie- disse abbracciandolo. Lui le sistemò le coperte bianche e
la baciò per poi alzarsi
-Vestiti
che andiamo- Le disse. Kagome ubbidì poi mise la rosa insieme alle altre,
attaccate alla parete a testa in giù per farle seccare e per non farle
abbruttire.
Appena
varcarono la porta della cucina, li investì l’odore del caffè appena preparato
e delle brioche calde.
Miroku
e Sango sorrisero agli amici che si sedettero davanti a loro servendosi
-Come
mai in piedi a quest’ora?- domandò Inuyasha confuso
-Non
eri tu quello che, ieri sera, aveva detto “In piedi presto che domattina si ci
alza presto”?- chiese ironico Miroku
-Si,
ma Dio mio… sono le 8.30!!- esclamò lui. Kagome sorrise divertita poi sorseggiò
il caffè ma lo allontanò
-Chi
lo ha fatto?- chiese squadrando la brocca con il liquido nero
-Io-
disse Miroku alzando la mano –Perché?-
-Fa
schifo- lo rimbeccò Kagome guardando disgustata il contenuto della tazza. Sango
alzò il sopracciglio e ne sentì un po’
-Fa
schifo- concordò
-Grazie-
sbottò il giovane incrociando le braccia al petto frustrato. Kagome gli sorrise
e rifece il caffè
-Dove
si va oggi?- chiese a Inuyasha risedendosi vicino a lui e sorseggiando il nuovo
caffè… decisamente meno denso e zuccherato!
-Giusto!
Visto che c’è una bella giornata, potremmo andare in paese, voi che dite?-
-In
paese??- Le due ragazze scattarono in piedi e si sorrisero –Shopping shopping
SHOPPING!!!- urlarono
-Eccole…
lo sapevo! Voi donne pensate solo a quello!- sbottò Miroku squadrando Sango che
fece il viso più innocente che poteva
-Oh
amore mio…- disse lei sedendosi sulle sue ginocchia e cingendogli il collo -…ti
tocca…- Miroku fece una smorfia
-Ruffiana-
Lei annuì
-Sempre
meglio che piattola comunque- Lo riprese. Lui sorrise e Inuyasha alzò il
sopracciglio
-Ma
voi due…- I due fratelli/fidanzati lo fissarono curiosamente
-Noi
cosa…?- domandò Miroku sorpreso
-Nulla…
andiamo a prepararci và!- esclamò e si dileguò veloce facendo l’occhiolino a
Kagome. I due amici guardarono la ragazza senza parole
-Ma
che ha?-
-Si
sarà svegliato male- disse lei alzando le spalle
-Non
gliel’hai data?- azzardò il morettino.
Si
prenda nota che il giorno 14-04, sulle montagne a nord del Giappone, in un
villetta di montagna, in cucina, durante la colazione alle ore 8.40, due calci
ben assestati, partirono da due ragazze differenti, andando a colpire le due
gambe di un giovane ragazzo che lanciò un urlo così forte che, i poveri giardinieri
ignari che lavoravano beatamente, pensarono all’urlo del Diavolo dopo la
pioggia.
Mercoledì.
Ore 11.30
Kagome
si fermò davanti alla vetrina e venne raggiunta da Inuyasha con una sporta iin
mano
-Hai
visto qualche cosa di interessante?- domandò lui. Lei sorrise e scosse il capo
-No,
nulla di che- disse. Sango li raggiunse baldanzosa
-Miroku?-
domandò Inuyasha
-Oh,-
Sango rise –ha un qualche problema a camminare sai…- Kagome arrossì ma sorrise
-Povero
amico mio… potevate dargli un calcio leggermente meno potente… fra poco gli
staccate una gamba!! Quando ho sentito l’urlo credevo venisse giù il
lampadario!- esclamò
-Che
esagerato!- dissero le due ragazze –E comunque non è solo per quello che fa un
po’ fatica- disse Sango annuendo
-Gli
hai vuotato la carta di credito?- ghignò Inuyasha. Sango alzò le spalle e
scosse il capo
-Lui
mi ha detto: “Per farmi perdonare ti compro tutto quello che vuoi”…-
-Ahia!-
esclamò divertita Kagome
-…
io gli ho detto che era tutto a suo rischio e pericolo! Ma lui ha alzato le spalle
e io ho svaligiato mezzo negozio!- disse indicando il negozietto da cui era
uscita
-Oh,
ecco Miroku… poveretto- Inuyasha fece un passo indietro quando l’amico gli
raggiunse. Aveva tre sporte piene di pacchetti e pacchettini e uno sguardo
stravolto –Tutto bene?- chiese
-Tutto
ok- rispose l’amico sorridendo. Sango sorrise e gli prese una sporta
-Grazie
per avere tenuto la mia roba- disse. Kagome alzò il sopracciglio
-Solo
quella?- domandò
-Il
resto è tutto suo- disse Sango indicando le altre due sporte in mano al suo
ragazzo
-Ma
se hai appena detto…?-
-Ma
dai!!! Secondo voi farei spendere un patrimonio al mio ragazzo per una battuta
che mi va poco a genio?? Ho svaligiato mezzo negozio per lui!- disse offesa
Sango. Kagome scrollò le spalle
-Cos’hai
preso?- domandò
-Te
lo faccio vedere a casa, è una figata astronomica!!- esclamò la ragazza
–Corpetto bianco con i lacci dietro e una scollatura vertiginosa!- Inuyasha
guardò Miroku che sorrideva beato
-Ora
capisco perché glielo hai preso… e poi sarei io il maiale- sbuffò
-Tu
non comprendi- disse giovale –Sango ha un corpo così… così… e poi è così…
capito?- Inuyasha alzò le sopracciglia
-Si,
certo, come no- disse e si allontanò lasciandolo a sognare ad occhi aperti. Il
ragazzo guardò Kagome davanti alla vetrina. Indossava dei blu jenas, con una
cintura bianca in tono con il maglioncino che portava sotto la giacca di jeans
e la sciarpa rossa, i capelli erano sciolti sulle spalle e quel modo di
sfregarsi ogni tanto le mani la rendeva adorabile. Gli occhi grigi risplendevano
sotto il sole tiepido e il sorriso che aleggiava sulle labbra la rendeva
estremamente sexy. Guardò Sango e le si avvicinò parlando all’orecchio un
momento. Sango sorrise e annuì mettendo in terra la borsa. Intanto il giovane
si avvicinò alla ragazza
-Inuyasha,
mi hai fatto paura!- esclamò sorridendogli quando lui le cinse le spalle
mettendosi dietro di lei. Kagome si appoggiò contro di lui e intrecciò le dita
con quelle del ragazzo
-Inuyasha,
Kagome!!- esclamò Sango –Guardate verso di me!!-
Sorridendo
Kagome aprì gli occhi e in quell’istante Sango scattò una loro foto.
23 Aprile.
Giovedì. Ore
16.20
Kagome
alzò lo guardo dai compiti e mise via tutto sorridendo. Guardò l’orario e si
vestì velocemente
-Mamma!!-
gridò scendendo le scale –Io esco!!-
-Va
bene tesoro, divertiti con il tuo ragazzo- disse abbassando il volume della tv
-Va
bene. A stasera- disse baciandole la guancia
-A
questa sera- annuì. Finalmente dopo mesi di lavoro poteva prendersi un giorno
di assoluto relax dal lavoro e questo aveva aumentato a dismisura il buonumore
della famiglia.
Kagome
sorrise poi uscì di casa felice. Meglio di così non poteva davvero andare! Quel
giorno compiva 16 anni, Inuyasha la portava fuori tutto il giorno, Sango e
Miroku le avevano regalato un bellissimo braccialetto con le perline che aveva
indossato per l’occasione, il fratellino un bellissimo peluche a forma di panda
morbidissimo e il nonno… beh… lasciamo perdere i suoi talismani porta
sfortuna!! Prestissimo ci sarebbero stati gli esami di fine anno ma lei non era
assolutamente agitata e la sua media era abbastanza decente e non aveva,
soprattutto, debiti e poi… ci sarebbero state le vacanze estive! Immaginava già
lei e Inuyasha al mare, in piscina, a fare un viaggetto soli soletti con l’auto
del ragazzo come nel libro “Viaggio di maturità”!
Kagome
al pensiero si bloccò e scosse il capo. Forse non era una buona idea… il
protagonista Ale veniva mollato dalla ragazza prima degli esami di lui… però…
Inuyasha poteva assomigliare più a Lele piuttosto che al protagonista… visto
che Lele era un riccone ecc… Scoppiò a ridere. A Becco non ci somigliava di
certo!! Amante della letteratura e un gran secchione… come no!
I
suoi pensieri contorti vennero bloccati dal suono di un claxon. Alzò il viso e
vide sul ciglio della strada la Toyota metallizzata. Corse verso di essa e si
sedette di fianco a Inuyasha sorridendo
-Buon
giorno!- la prese in giro lui –Eri immersa in pensieri profondi? Ti ho chiamata
mille volte!- esclamò togliendosi elegantemente gli occhiali da sole. Kagome
scoppiò a ridere
-Lascia
stare… non so che potrebbe succedermi!!- Lui alzò il sopracciglio e scosse il
capo
-Ok,
non lo voglio sapere- disse leggermente spaventato. Kagome gli buttò le braccia
al collo baciandolo –Buon compleanno- disse
-Grazie.
Dove si va?- chiese agitandosi sulla sedia
-Beh,
intanto a fare merenda- disse ingranando la prima partendo –E poi…-
-Poi?-
Lui sorrise e la guardò con la coda dell’occhio
-Sei
un po’ sovraeccitata?- chiese
-No,
si vede?- Lui annuì
-Parecchio-
-È
che oggi è il mio compleanno e lo sto passando con la persona che amo, presto
arriveranno Eve e Tom, poi ci saranno gli esami e dopo la scuola finisce e poi
ci sono le vacanze estive!! Wow!! Adoro questo periodo!!- esclamò –Pensa a
tutte le cose che faremo insieme!- Inuyasha non rispose e strinse di più il
volante finché le nocche non diventarono bianche.
Mezz’ora
dopo il ragazzo parcheggiò e scese dall’auto seguito da Kagome che guardò
interrogativa la campagna intorno a loro
-Dove
siamo?-
-Molto
fuori Tokyo- disse lui prendendole la mano e iniziando a camminare
-Niente
merenda?- chiese sbattendo le ciglia
-Certo
che facciamo merenda- disse
-E
dove?- domandò
-Là!-
Inuyasha indicò un punto in mezzo a un prato illuminato dal sole
-Là?-
ripeté lei
-Là-
confermò
-Ok,
andiamo. Mi fido- Si sorrisero e lui la guidò in mezzo al prato –Oddio!!
Cos’è?- chiese lei spalancando gli occhi.
Una
tenda bianca, aperta nei quattro lati, si ergeva ritta in mezzo alla natura.
Inuyasha la guidò là sotto e Kagome fissò meravigliata il tavolino circolare
apparecchiato in porcellana con un mazzo di rose bianche al centro dentro un
vaso trasparente
-Grazie
mille, vi chiamerò quando avremo finito- Gli uomini che si erano bloccati al
loro arrivo si congedarono veloci. Kagome lo fissò interrogativa –Sono uomini
della servitù di casa mia- disse mettendole una mano sulla schiena e facendola
avanzare –Si sono offerti spontaneamente di preparare tutto- spiegò facendola
sedere. La ragazza fissò meravigliata i minuscoli ricami di fiori
-Magnifico-
mormorò
-Allora,
cosa vuoi? Abbiamo del the freddo, della cioccolata.. dimmi tu- disse
sorridendo
-Ehm…-
Lei guardò il sole battente e sorrise
-Come
ce l’hai il the?-
-Pesca
e limone- rispose
-Allora,
mio signore, se non le dispiace lo vorrei alla pesca-Lui gliene versò
un bicchiere che lei sorseggiò mentre lui si versava quello al limone riposando
poi il tutto su un tavolino imbandito di ogni ben di dio…
-Fantastico!!!-
esclamò la ragazza fissando il ruscello in penombra con più avanti una
minicascata –Come lo hai trovato?- domandò lei immergendo la mano nell’acqua
cristallina
-Oh
beh… ho cercato un po’ in giro… sai com’è!- esclamò. Lei lo fissò ma il ragazzo
l’agguantò per la vita mettendola a sedere sulla sue ginocchia. I due rimasero
abbracciati per un po’ di tempo.
Quel
silenzio sembrava quasi surreale…
Inuyasha
fissò lo scorrere regolare dell’acqua ripensando alle parole di Kagome sui
progetti per l’estate… Cosa poteva fare ora? Il pensiero di tradirla… di
abbandonarla… di farla soffrire… lo facevano stare male, ma come poteva tradire
suo padre? Lui che lo aveva cresciuto…
Ma
lei era così… lo aveva tanto cambiato da un mese fa che ora la considerava
essenziale per la sua vita… cosa poteva fare? Non voleva abbandonarla, non
voleva lasciarla ma doveva ubbidire al padre, non c’era altro modo…
Forse
se glielo avrebbe detto lei avrebbe capito?
Le
parole di Miroku lo colpirono come un fulmine durante la tempesta.
Avrebbe
fatto meglio a lasciarla perdere… avrebbero evitato di soffrire ma avrebbe
perso tutto quello che Kagome gli aveva dato in quel mese… il suo piccolo
angelo… il suo delicato fiore sbocciato ma ancora un po’ acerbo… non lo avrebbe
visto maturare…e forse sarebbe
maturato troppo in fretta se lui le causava quel dolore mortale…
Doveva
dirglielo
Niente
segreti
Lei
doveva saperlo
-Kagome?-
Lei lo guardò sorridendo
-Dimmi-
Lui le sfiorò con la mano la fronte stringendola forte per la vita –Inuyasha?-
-Kagome
io…- Si bloccò. La ragazza aveva il batticuore. Cosa voleva dirle? –Io… volevo
dirti che io… che sono…- Si portò una mano al viso disperato.
E
se l’avesse persa prima del tempo? Se non lo avrebbe più voluto rivedere?
-Cosa
ti succede, amore mio? Lo sai che puoi dirmi tutto- disse lei cercando di
rassicurarlo ad andare avanti. Lui la guardò e sorrise
-Sono
solo felice che tu sia qua vicino a me- disse lui stringendola. Kagome si
illuminò e gli buttò le braccia al collo
-E
ci sarò per sempre amore mio… non ti lascerò mai!-
Quanto ero stupida da 1 a 10?
Bah! 10000?
Quanti viaggi mi ero fatta
Quante illusioni
E alla fine lui…?
Ora so cosa voleva dirmi in quel momento…
quando io ho pensato che era così carino,
così timido,
da non riuscirmi a dire “Sono felice che tu ci sia…”,
in realtà
voleva solo dirmi le parole che udii, ma non da lui…
Giovedì. Ore 20.30
Kagome lo strinse un ultima
volta poi scese dall’auto allontanandosi. Inuyasha sorrise poi ripartì. La
ragazza corse su per le scale poi aprì la porta di casa
-Sono tornata! Mamma!
Nonno!- esclamò togliendosi le scarpe veloce
-Ciao tesoro- disse la donna
affacciandosi dalla porta della cucina -È andato tutto bene?- chiese
-Si, è pronto?-
-Ci manca poco, lavati le
mani e torna-
-Ottimo- Kagome si dileguò
sorridendo poi chiuse dietro di se la porta della camera scoppiando di
felicità. Dalla borsa prese fuori la cornice dai ricami floreali e guardò
l’immagine con una risatina, la foto di loro due lassù, in montagna. La strinse
al petto poi la adagiò sul comodino allontanandosi per andare a cenare,
passando davanti alle rose capovolte, ormai secche.
Venerdì. Ore 22.37
Kagome entrò nella stanza e
prese la giacca mettendosela veloce
-Ci vediamo domani, ciao
Mikado- disse alzando la mano e guardando l’orologio “Maledizione! Guarda che
cavolo di ora è!”
-Kagome?- Lei si bloccò è
fissò gli occhi del ragazzo. Erano troppo belli…
-Dimmi- disse lei
-Senti vorrei… finire il
discorso- disse
“Discorso… che disc…ah!”
L’immagine di lui che la fermava le tornò vivido. Con tutto quello che era
successo dopo… se ne era totalmente scordata! –Non capisco… che discorso?-
mentì
-Kagome ascoltami per
piacere- Lei annuì ma fece un passò indietro verso la porta. Lui alzò le mani
–Non ti faccio nulla giuro- disse e lei si fermò respirando pesantemente
–Ascolta Kagome… all’inizio pensavo fossi solo una ragazzina… ma ora… già da un
po’ io… io ti amo- A quelle parole lo stomaco della ragazza fece una lunga,
lunghissima caduta, in un baratro senza fine, pieno di orrori… -Lo so che hai
il ragazzo, lo so che lo ami ma… volevo solo dirtelo e sappi che non rinuncerò,
quello che provo non cambierà la nostra posizione lavorativa, saremo solo due
colleghi- Kagome si stropicciò le mani dietro la schiena nervosa e imbarazzata
“E ora?” Si leccò le labbra
e sospirò –Mikado… io… ti considero solo un amico… di cui posso fidarmi… ma…
non ti voglio bene nel senso che dici tu-
-Lo so-
-Non ti fissare con me, mi
fa piacere ma… trovati un’altra ragazza, il mio cuore è già occupato- mormorò
-Kagome- sorrise –Non puoi
chiedere a un cieco se la mela è verde o rossa… non puoi chiedere a me di
trovarmi un’altra e di scegliere, perché la mia risposta è… palese…- disse. La
ragazza strinse i pugni
-Mi spiace ma io non posso…-
La ragazza corse veloce fino
alla stanza di Inuyasha e si buttò tra le sue braccia quando lo vide. Il
ragazzo sconvolto le alzò il viso
-Kagome…?-
-Inuyasha- mormorò lei con
gli occhi lucidi
-Cosa c’è? Ti è successo
qualche cosa mentre venivi qui? Ti hanno guardato??- chiese spaventato e
irritandosi al solo pensierio. Lei sconcertata lo guardò
-Cosa?-
-Dico a te “cosa?”! Perché
sei così stravolta?- Lei sorrise stringendosi a lui con tutta la forza che
aveva
-Perché sono felice-
commentò. Lui sospirò
-Mi hai fatto prendere un
colpo, non farlo mai più- disse solleticandole il fianco. Lei scoppiò a ridere
-Ok ok… scusami…- disse
allontanando la mano. Lei fissò i libri sulla scrivania del ragazzo e sorrise
–Ti sei messo seriamente a studiare eh?-
-Beh… tra due mesi c’è
l’esame no? Qualche cosa di mio devo farlo- disse annuendo. Lei fece una
smorfia
-Peccato… non potremo
vederci tanto spesso in quel periodo…- Gli occhi le si illuminarono –Ma avremo
l’estate! Ci pensi?? Andremo al mare e in piscina… che bello! Ci andremo con
Sango e Miroku qualche giorno e poi soli, sarà bellissimo vedrai- disse con gli
occhi che brillavano. Lui sorrise lentamente –Ah, tra quattro giorni arrivano
Tom e Eve! Non vedo l’ora!- esclamò saltandogli al collo –Gli ho scritto che li
andrò a prendere in aeroporto, non ti scoccia vero?- chiese. Lui scosse il capo
-No. Potremo andarci
insieme, con Miroku e Sango- propose -Poi gli facciamo appoggiare i bagagli e
giriamo per la nostra bellissima città!-
-Davvero mi accompagneresti
a prenderli?- domandò lei –Non te l’ho nemmeno chiesto perché credevo avresti
detto di no- Lui le sfiorò il naso con il proprio
-Certo… ti vengo a prendere
in macchina, a che ora arrivano?- Lei sorrise
-Appena noi usciamo da
scuola, dovrebbero arrivare circa alle 14.20- Lui annuì
-Mh, l’aeroporto è lontano…
potrei venire a scuola in macchina… ti piacerebbe se ti venissi a prendere la
mattina?- chiese. La ragazza spalancò gli occhi
-Oh mio dio- proclamò
-Perché mi fissi in quel
modo? Non sono un alieno- affermò confuso
-Tu… dove hai messo il mio
ragazzo?- chiese lei guardinga
-Kagome… che caspita stai
dicendo?- domandò sempre più confuso
-Tu, il gran capo… abbandoni
la tua moto per un giorno…- ribadì –Pensa a tutte quelle giovani fanciulle a
cui spezzerai il cuore, quando non ti vedranno arrivare sulla tua moto
fiammeggiante- Si mise una mano sul cuore teatrale –Si spezzerà il cuore ad
ognuna di loro, già immagino la forte delusione-
-Che sciocca- disse
scrollando le spalle il ragazzo. Lei sorrise
28 Aprile
Martedì. Ore 8.20
L’arrivo in macchina della
nuova coppia tolse ogni dubbio a chi, aveva da sempre sospettato qualche cosa.
Il primo a scendere era
stato Inuyasha tra lo stupore generale. Da quando aveva la macchina?
Soprattutto quella, macchina?
Una bellissima, nera,
lucidissima e risplendete di luce propria, Ferrari. Una Ferrari! Presente
quella macchina sportiva, con cui corrono nelle gare automobilistiche con solo
la differenza che era nera e sopra la portiera del guidatore in rosso c’era
scritto COBRA? Ecco!
Il ragazzo, comunque, senza
preoccuparsi minimamente di essere guardato da tutta la scuola, alias 3000 paia
d’occhi, aveva aperto la portiera facendo scendere, niente popò di meno che,
Kagome Higarashi tenendola per mano.
Da che tempo immemore
Inuyasha teneva per mano una ragazza?
Choc.
C’è, anche, chi si chiedeva
se avesse mai preso sua madre per mano.
Ma come noi ben sappiamo non
è mai stato possibile.
Forse è questa una
conseguenza?
Non lo potremo mai sapere…
Insomma, torniamo a noi… e
alla povera Kagome che, se avesse potuto, sarebbe sprofondata sotto tanti,
molti, tantissimi, infiniti metri di terra.
Diciamo così. Quando aveva
visto quella Ferrari avvicinarsi, non aveva ben compreso chi c’era alla guida,
troppo intenzionata a pensare come sarebbe stato farci un giretto sopra. La
sorpresa l’aveva avuta, eccome! Inuyasha togliendosi gli occhiali da sole,
aveva sorriso con negli occhi una luce strana… lo stesso pericoloso scintillio
quando la sua pericolosa mente pensava a qualche cosa di terribile.
Purtroppo Kagome aveva
sottovalutato il suo ragazzo e la sua mente diabolica, perché non era stato
terribile, era stato catastrofico!
Aver compreso cosa significava
andare a scuola con lui, in un primo momento l’aveva intimorita, ma poi la cosa
non le era più di tanto dispiaciuta ma ora, il pensiero di andare a scuola con
QUELLA macchina, le faceva ribaltare lo stomaco!
Come aveva osato, quel
demente, portarla a scuola con QUELLA macchina, mettendola sotto l’attenzione
di tutti più di quanto non volesse?
L’esibizionista, bastardo…
sempre a farsi riconoscere lui!!
In un primo momento si era
totalmente rifiutata di salirci, cercando una via di scampo e, immaginarsi di
poter rovinare con il suo peso o i suoi piedi, l’angolino di macchina che
doveva occupare, non migliorava di certo tutta la situazione.
Erano rimasti 10 minuti
fermi mentre lei reticente si ribellava e lui che cercava di convincerla. In
pratica erano arrivati ancora più in ritardo a scuola, sulla Ferrari e
mettendosi al centro dell’attenzione molto più di prima: un catastrofe, per
l’appunto.
-Inuyasha?-
-Si angelo?-
-Tu sei consapevole vero…
che con questo hai segnato la mia morte?-
-Ma che dici? Questo ha
messo bene in chiaro le cose- disse sicuro
-Oh ti prego- sbottò lei
–Volevi solo metterti in risalto-
-No!- Si guardarono e lei
alzò il sopracciglio
-Negalo se ci riesci-
-Non volevo mettermi in
risalto- disse lui
-E allora perché non sei
venuto con la solita macchina, parcheggiandola nel parcheggio invece di in
mezzo al cortile della scuola?- chiese
-Parcheggio sempre tutto qua
e poi, mica potevo venire con quella! È orrenda, ho comunque una immagine da
difendere!-
Appunto, dite se questa non
è voler mettersi al centro dell’attenzione
Kagome alzò gli occhi al
cielo esasperata
-Dai andiamo, la lezione è
cominciata- disse lei iniziando a tirarlo
-Dio mio… sei così ansiosa
di andarci?-
-Lo faccio per te, amore
mio, non eri tu quello che voleva mettersi a studiare seriamente?- Lui fece una
smorfia
-Ok, ok… andiamo, ma con
calma-
Inuyasha, dopo aver
accompagnato Kagome in classe, si diresse verso la propria aula felice quando,
improvvisamente gli vibrò il cellulare. Pensando subito chi fosse lo aprì e
lesse il messaggio: Miroku
Inuyasha,
ricordati:
quando arriverà quel girono,
io non ti dirò le fatidiche parole
“te lo avevo detto”,
tanto per non essere cattivo sai…
ma sappi,
comunque,
che te l’avevo detto.
Quindi, quando tu lascerai la piccola Kagome
ricordati codesto messaggio
e se verrai da me
con la coda tra le gambe
disperato,
perché lei non vuole più vederti…
beh, allora io ti dirò
“Caro il mio Inuyasha, ti sei messo nella merda
già ad Amsterdam,
quando già allora,
ti avevo detto di allontanarla da te e
di starle il più lontano possibile”
detto questo applaudirò e concludendo dirò
“Complimenti”
Comprendi?
Inuyasha strinse il
cellulare tra le mani, cancellò il messaggio con le labbra serrate e fissò per
lunghi momenti il muro. Guardò il cellulare e lo lanciò contro il muro andando
a rompersi definitivamente a terra.
La scuola era finita.
Le due ragazze uscirono
dalla classe sospirando e si dileguarono veloci in cortile dove, davanti alla
macchina, li attendevano già Miroku e Inuyasha.
Kagome strinse il braccio
del ragazzo e guardò l’amica
-Allora ci vediamo dopo
all’aeroporto- disse
-Si, a dopo!- I due si
allontanarono e Kagome sorrise a Inuyasha
-Dai saliamo- disse lui
senza corrispondere. Kagome ubbidì preoccupata e Inuyasha partì veloce
-Cos’hai?- chiese lei
sfiorandogli appena il braccio
-Niente, sto bene angelo-
disse rilassandosi un poco e sorridendole. Le sfiorò la guancia –Non ti
preoccupare, ok?- Kagome annuì e guardò il paesaggio scorrere davanti a lei.
L’aeroporto, era fuori
città, in uno spiazzo completamente deserto. Così, risultava più comodo
atterrare e non erano intralciati da chissà quale problema esterno. Era
spazioso con un parcheggio tutto suo, molto ampio e perennemente zeppo, trovare
da parcheggiare, infatti, risultò più difficile del dovuto.
Mancava mezz’ora all’arrivo
di Tom e la ragazza non stava più nella pelle.
Il solo pensiero che di lì a
pochi minuti lo avrebbe strinto… la mandava in agitazione!
-Kagome ti calmi per
piacere!?- domandò seccato Inuyasha nel vederla guardare l’orologio –Ti giuro
che da dieci secondi fa non è cambiato nulla!-
-Sono troppo agitata- disse
lei alzandosi in piedi. Lui l’agguantò e la fece sedere sulle sue ginocchia
-Ora sta qua buona e
aspetti- ordinò lui –Ok? Dai angelo, calmati- Lei annuì
-Si, hai ragione, ora mi
calmo- disse. Il ragazzo si rilassò sulla sedia –Ma dici che così sto bene?-
chiese lei guardando la divisa scolastica –Non credo sia molto bello… oh
maledizione! Perché non mi sono presa dietro un cambio?- chiese imprecando.
Inuyasha alzò gli occhi al cielo
-Sango e Miroku?- domandò
lui. Lei scrollò le spalle
-Staranno cercando da
parcheggiare no?- Lui annuì e l’alzò
-Va bene, vieni con me.
Aspettare è inutile- Le prese la mano
-Dove vuoi andare?- chiese
lei seguendolo felice di non rimanere seduta
-Prendiamo il cambio- disse
lui come se fosse ovvio entrando in un negozietto
-Inuyasha, mi hai già preso
troppa roba!- esclamò lei facendo un passo indietro –Vado bene anche così
davvero-
-Sciocchezze, ti compro
decine e decine di capi se vuoi- disse lui dandole in mano qualche capo
–Provali- disse indicando il camerino
-Inuyasha io…-
-Ti ci porto dentro io?-
Kagome si chiuse veloce in camerino e lui fece un sorrisetto appoggiandosi al
muro e sbirciando attraverso la tenda.
Alla fine, Kagome ne uscì
con una maglia nera con una stampa bianca sul davanti, la cintura in tono e un
paio di jeans strappati e schiariti nel davanti
-Spero per te che questa
sarà l’ultima volta- lo riprese lei
-Ragazzi!- I due si girarono
–Giù era un casino a parcheggiare- disse Sango appena li ebbero raggiunti
-L’aereo?- domandò Miroku
-Atterra tra cinque minuti-
li informò Inuyasha guardando l’orologio
-Basta solo aspettare- Si
sedette e Kagome si mise vicino a lei affiancata da Sango che le fece i
complimenti per l’acquisto. La ragazza di rimando non rispose
-Oh, insomma!! Ma quando
arrivano?- chiese Kagome pochi minuti dopo. Inuyasha esasperato la guardò
-Angelo… per piacere…
siediti e aspettiamo ancora un po’- Lei si sedette e lo guardò
-Uffa!-
-Cosa?- chiesero i tre
-Che ore sono?- domandò
Kagome al ragazzo
-Le… 14.34… Il nostro aereo
era leggermente in ritardo-
Quella voce.
No, non era possibile.
Meccanicamente, Kagome
guardò davanti a se e quello che vide la spiazzò totalmente.
Tom, era ritto in piedi
davanti a loro. I capelli biondi leggermente più lunghi, sfioravano la giacca
di jeans, aperta per i primi tre bottoni, faceva intravedere la scollatura a V
della maglia, i pantaloni neri e un paio di scarpe da ginnastica, gli occhi
azzurri erano accesi di una luce calda. La mano destra era appoggiata a un
valigione enorme e la sinistra teneva quella di Eve, una Eve bellissima e
sorridente. Anche lei portava le scarpe da ginnastica, gli scaldamuscoli neri e
una gonna lunga di jeans le fasciava dolcemente i fianchi, la giacchetta chiusa
e i capelli rossi che erano raccolti da due fermagli ai lati della testa.
-Tom, Eve!- Sango scattò in
piedi e li abbracciò, Miroku felice, strinse la mano a Tom
-Benvenuto- disse
-Grazie mille. Vi trovo in
forma, tutto bene?- Miroku sorrise
-Benissimo, grazie-
-Ciao Eve- Sango strinse la
giovane a se
-Sango, ciao. Come stai?-
chiese la ragazza
-Bene, tu?-
-Io? Il solito, forse
meglio- disse mentre le si delineava sulle labbra un sorriso di vittoria
-Devo preoccuparmi?- chiese
divertita Sango
-Ti spiegherò tutto più
tardi-
Inuyasha guardò Kagome
pietrificata
-Dai, non vieni?- chiese lui
-Non riesco a muovermi-
confidò lei. Inuyasha si alzò e la prese per mano
-Dai sciocca- La alzò e lei
fece qualche passo verso Tom che le sorrise
-Ciao Principessa-
-Ciao Tom- mormorò lei non
riuscendo a distogliere lo sguardo. Ci fu qualche attimo di silenzio poi lei o
abbracciò forte e lui corrispose –Benarrivato-
-Grazie Kagome- Lei si
allontanò leggermente poi abbracciò Eve
-Benvenuta-
-Grazie, come stai Kagome?-
domandò la giovane facendo un passo indietro
-Benissimo, tu? So che ti
stai facendo valere con il padre di Tom, vero?- Eve scoppiò a ridere mettendosi
le mani sui fianchi
-Ebbene si! Quel troglodita
scalpita come un dannato da mattina a sera!!- Tom alzò il sopracciglio
-Immagino che tutta questa
sua ilarità sia dovuta al fatto che hai menzionato mio padre- immaginò
-Già- Annuì lei
-Mio Dio… adesso parte in
quarta e non smette più di ridere- disse lui grattandosi la nuca esasperato
–Eve, amore mio, ti prego, riprenditi, contieniti- Eve scosse il capo e si
appoggiò a lui
-Scusami…- disse
riprendendosi –Allora, adesso?-
-Beh, dovete appoggiare i
bagagli no?- chiese Miroku.
I due annuirono e Kagome
propose che salissero in macchina con lei. Quando arrivarono all’auto Eve fece
un lungo fischio di apprezzamento e Tom ridacchiò
-Beh che c’è?- chiese
sorpreso Inuyasha
-Oh, nulla… bella macchina,
nuova?- domandò il ragazzo
-Fatta su misura- Kagome
sorrise e si sedette al suo posto. I due annuirono e si sedettero nei sedili
dietro –Ma senti una cosa, hai sentito Naraku o Kikyo in questo periodo?-
chiese lui mettendo in movimento il mezzo
-Non so nulla da un tot di
tempo- gli confidò –Credo che ora vogliano stare molto più attenti, non si
faranno beccare facilmente questa volta!- Inuyasha annuì e sorrise a Kagome che
corrispose tristemente.
-Stai scherzando!?- Sango
scoppiò a ridere e si appoggiò una mano sulla pancia cercando di trattenersi.
Eve la seguì
-No, ti giuro! Quando lo ha
scoperto… credevo gli sarebbero scoppiate le coronarie- disse
-Certo che potevate trovare
un modo più delicato per dirgli che vi sposavate- osservò Kagome
-Oh beh, diciamo che non
abbiamo pensato più di tanto alla sua incolumità- affermò Tom alzando le spalle
e stiracchiandosi sulla sedia al sole.
Kagome lo guardò sorridendo
e sorseggiò il suo the freddo alla pesca. Non poteva ancora crederci, stava
trascorrendo dopo quasi due mesi un pomeriggio con Tom, in Giappone! Avrebbe
urlato di gioia dalla felicità.
Inuyasha sorrise nel vederla
così felice e le passò un braccio sulle spalle. Lei si appoggiò a lui contenta
e guardò i pacchetti e le sporte ai piedi di Eve. Aveva fatto uno shopping
sfrenato dentro un centro commerciale e lei con Sango si era divertita da
morire a consigliarle di tutto
-A proposito!- Eve sbatté i
palmi sul tavolino che ondeggiò e tutti la guardarono preoccupati
-Cosa succede?- chiese
Inuyasha
-Oh beh…- Eve li guardò
imbarazzata –Ecco mi chiedevo se Sango e Kagome… ecco…- Le due amiche si
guardarono -…se volevano… oh insomma! Volete essere le mie damigelle al mio
matrimonio?- gridò quasi arrossendo furiosamente. Sango e Kagome si indicarono
-Noi?- chiese. Tom sorrise.
Kagome fece stridere la sedia dietro di se alzandosi
-Ma certo, lo farò più che
volentieri- disse sorridendo. La promessa sorrise
-Grazie, ne sono felice-
-Sarei onorato di
partecipare- disse Miroku sorridendo alla ragazza
-Non sappiamo dove lo faremo,
ma se sarà lontano… sarò felice di pagarvi viaggio e alloggio, a tutti e
quattro si intende- intervenne Tom.
Inuyasha si guardò
interessato le scarpe scostando un po’ di polvere davanti a lui distrattamente.
Miroku sorrise ma, inconsapevolmente, il suo sguardo si posò sulla figura di
Inuyasha che continuò a guardare altrove.
La sera era giunta e con
essa l’arrivederci dei due gruppi
-Continua a scrivermi ok?-
Kagome sorrise
-Anche tu- rispose
-Beh, grazie per la
splendida giornata- disse Eve con un leggero cenno del capo –Spero di rivedervi
presto-
-Anche io lo spero- disse
Sango prendendole la mano stringendola –Lo spero davvero- La ragazza sorrise
poi salutò il resto del gruppo.
Kagome strinse forte Tom
sospirando
-Se penso che ti rivedrò tra
un anno- mormorò
-Ci rivedremo prima- promise
Tom alzandole il viso –Lo prometto- Lei sorrise
-Mi fido, allora aspetto una
tua lettera e una tua prossima visita che spero cada di Domenica- disse
facendogli l’occhiolino
-Provvederò- disse
allontanandola. Guardò Miroku che stava salutando Eve e si schiarì la voce
–Scusate ma… il suddetto cavaliere dall’armatura splendete, rivorrebbe indietro
la sua ninfa dei boschi se è possibile- disse ironico. Eve scoppiò a ridere
seguita dal gruppo
-Armatura?- chiese divertita
lei avvicinandosi al proprio ragazzo –Oh amore mio, ti immagino- disse lei
ridacchiando e appoggiando la fronte alla sua spalla divertita
-Ah, non mi credi vero
furbastra? Dubiti della mia… parola?- chiese
-Mai- Eve alzò le mani
-Ah, credevo volessi
sfidarmi- disse lui scrollando le spalle
-Ti vorrei ricordare… che
paparino tuo, mi ha sfidato e sta perdendo un mucchio di colpi-
-Ti vorrei ricordare, che io
non sono mio padre- I due si squadrarono e il gruppo li fissò
-Ottimo, dopo questo scambio
di opinioni sarà meglio andare a casa, inizia a fare parecchio freddo mh?-
Kagome si sfregò le mani
-Allora alla prossima!-
esclamarono i due promessi sorridendo e prendendosi per mano affettuosamente
–Ciao a tutti-
-Ciao Tom! Ciao Eve!- Il
gruppo si allontanò verso le macchine e i due fidanzati si diressero nella
direzione opposta
-Sono proprio felice che
abbiano accettato tutti- disse lei sorridendo felice. Tom pensieroso si fermò
-“Tutti”?- chiese –Io non
direi- Eve lo guardò
-Che intendi? Hanno accettato tutti
di venire- Tom scosse il capo
-Amore mio, io ho sentito
solo tre si…-
Inuyasha salì in macchina e
diede la buonanotte agli amici
-Ci vediamo con gli altri al
solito posto Miroku-
-Ok, buonanotte ragazzi-
-Ciao Kagome!!-
-A domani Sango, ciao
Miroku!- Kagome sventolò la mano poi si appoggiò al sedile distrutta
-Basta, voglio andare a
casa, voglio farmi un bagno, voglio dormire, voglio…-
-Stop angelo, ti porto a
casa ok?- Kagome chiuse gli occhi
-Grazie- Inuyasha partì con
l’auto e si avviò verso la casa della ragazza.
ANTICIPAZIONI: Capitolo 19-
[-Una spiegazione? UNA SPIEGAZIONE!? Te la do io la spiegazione!! Come hai
potuto tenermelo nascosto!? Come avete potuto?? E Kagome, eh?? Dimmelo
accidenti a te invece di rimare zitto!! Dove diavolo ce l’ha la testa quell’idiota
di Inuyasha!?!? Due anni fa maledizione!!-]
Allora, per il mio ritardo non c’è scusa… mettete la scuola,
mettete la poca voglia… insomma, lo sapete no che sono pigra?
Comunque, il vostro inizio scuola spero tutto bene, no? Il
mio? Bah, non c’è male… abbiamo cambiato tutti i prof e quello di italiano… lui
è pazzo!
Ma non divulghiamoci! Immagino non vediate l’ora di leggere
mh?? Ahahahah! Ora voglio rispondere alle vostre ultime recensioni visto che
l’altra volta ho fatto forfait e quindi… dovrete sopportare le mie paroline
ancora per un pochetto!
AYRILL: carissima, grazie per la tua recensione, sono felice
che la mia storia ti appassioni tanto! Per la fine… eh, chi lo sa? Beh, diciamo
che dipende dalle persone… quindi non saprei effettivamente cosa risponderti. Spero
che questo capitolo ti piaccia perché devo ammettere che è l’ultimo prima della
tempesta… ma le anticipazioni ti sapranno un po’ indirizzare sul prossimo
capitolo ^___^
pretty: ciao! Grazie per la tua recensione ^^. Purtroppo mi
spiace dirti che per ora la terza parte è in un angolino del mio computer che
mi dice “continuami… continuami…” eppure non ho ancora trovato il tempo per
andare avanti ^^ e il lavoro di Kagome… quello sarà più avanti… ma non voglio
anticipare nulla per ora! Eh si… Tom è davvero acuto, infatti come personaggio
inventato è quello che amo di più tra tutti (anche se Mikado è al secondo
posto!), infatti Eve è la fortunata della storia anche se anche lei ha avuto i
suoi momenti difficili… comunque spero che questo capitolo ti piaccia e di
nuovo grazie per la recensione!
pillo: che entusiasmo! Sono contenta che ti sia piaciuto lo
scorso capitolo! Per la fine… eh, chi lo sa? Ma di questa seconda parte siamo
praticamente alla fine, quindi devi attendere i prossimi 4 capitolo e la seconda
parte sarà finita! Grazie per la recensione a presto spero!
topolina: mi spiace infinitamente per il ritardo… e
sottoscrivo che purtroppo non ci sono scuse per ben due mesi di forfait!
Comunque sono contenta che la mia storia continui ad appassionare, davvero, e
mi fa sempre piacere vedere queste recensioni così appassionanti! Quindi
grazie, e al prossimo capitolo!
DylSilvy: ciao! Felice che il cap ti sia piaciuto (chissà se
ti appassionerà anche questo?)! Beh, si sa come sono fatti gli uomini no? E poi
diciamo che Inuyasha ha solo paura… anche se in effetti questo è un suo lato
del carattere che proprio non sopporto! Ma dopotutto nella mia storia è umano e
anche lui fa degli sbagli e ha delle debolezze ^___^ ma chissàààààààà!!
Comunque grazie per la recensione e al prossimo capitolo!
michi88: wow! Segui la fic dall’inizio del proprio esordio!
Che bello!! Sono felicissima che tu abbia recensito! Per sapere la reazione di
Kagome non ci vorrà molto, fidati! E Inuyasha… beh, lui è Inuyasha! Chi non
vorrebbe uno così? ^_____^ spero che questo capitolo ti piaccia e grazie per la
recensione!
valerinuccia: grazie per la tua recensione ^^ purtroppo ho
ritardato molto e mi scuso dal mio profondo ç____ç non so come ho fatto senza
di voi per due lunghi mesi…
Kagome 13: ciao! Sapessi a me quanto mi metterei a piangere
sapendo… quando poi l’ho scritto non immagineresti mai!! Vabbè, per quello c’è
ancora tempo ^_^ grazie per la tua recensione e per seguirmi così tanto! Sono
commossa! ç______ç
Andromeda: Miiiinuuuu? Ma quanto sei violenta! ^__^ no dai,
grazie per la tua recensione! Hai letto tutta la mia storia non ci credo!! Ma
non te la passerò mai su MSN, visto che poi ora ho il virus che mi gira come
una trottola!! Oddio, non pensiamoci è meglio ç_____ç!!! Grazie per la tua
recensione Minu e buona lettura!
Fra007: per la tua domanda dovrai aspettare ancora un
pochetto, ora come ora non posso anticiparti niente ma grazie per la tua
bellissima recensione *0* -me commossa- al prossimo capitolo allora! Ciao!
Aysha: ciao Je! Ah, lo so lo so… non c’è bisogno che me lo
ripeti sempre ! ma sai, il mio ego ogni tanto deve elevarsi! No scherzo
(??)! Grazie per la tua recensione Je –me felice-
Allora gente, ultima cosina. Ho ricevuto una mail e voglio
rispondere a questa persona direttamente qui, per comodità, ma anche per
ringraziarla ufficialmente della bellissima mail ricevuta e quindi…
Cara Ilaria, grazie per la tua bellissima mail, mentre la
leggevo sono rimasta sinceramente commossa mentre vedevo in quanti e quali posti
leggevi le mie fic. Purtroppo sono una ragazza piuttosto pigra e quando si
comincia a dire “lo faccio domani, lo faccio domani” alla fine non lo si fa
mai… ma è grazie alla tua mail che mi sono decisa finalmente a postare. Visto
che mi sto dedicando alla stesura della terza parte, dove mi sono per di più
bloccata, riprendere in mano la mia fic mi faceva notare quanto poco sono stata
attenta nei due mesi di vacanze, visto che mi ero ripromessa che avrei finito
la terza parte in quel lasso di tempo. Purtroppo così non è stato e ancora oggi
devo cominciare un capitolo completamente bianco (in tutti i sensi!), ma spero
che con la scuola mi tornerà l’ispirazione per così concludere questa fic che
ormai si sta dilungando a macchia d’olio (ricordo per la centesima volta che
tutta questa fic doveva essere di soli 9 capitoli!). Sono felice, comunque, che
ti piaccia così tanto e che il mio stile, da comune quindicenne, ti entusiasmi
tanto (e che lo faccia anche con le tue amiche, davvero sono senza parole! E
quindi le ringrazio dal più profondo sperando di non deluderle)! Credo che come
Note&Anima non ce ne sarà mai una altrettanto lunga (soprattutto!) da parte
mia, anche se potere emozionare, fare ridere, piangere e commuovere i lettori
con le mie storie è uno dei miei più grandi sogni, ed è per questo che adoro
tutte quelle fanfiction che risvegliano in me certi sentimenti e se ci sono
riuscita con te, o con le tue amiche, beh, questa è una gioia veramente
immensa! Non so se ci riuscirò con le prossime storie, perché comunque con
N&A ormai ho così tanta confidenza che mi risulterà difficile nella
prossima storia, o one-shot, o quello che sarà, il distacco totale da questi
caratteri, credo che mi ci vorrà un po’ ecco, e sinceramente una storia senza
Tom, non riesco ancora a vedercela totalmente (la metterò come comparsa in una
storia? Non saprei…). Quindi grazie mille per la tua e-mail perché mi hai
davvero lusingata moltissimo. Ringrazia di nuovo coloro che leggono le mie
storie e ringrazio di nuovo te per avere fatto una specie di passa parola, se
così la vogliamo chiamare. Spero che i sentimenti che ti accompagnano con
questa storia non vengano mai a meno e che continui a piacerti con questa
intensità.
Grazie ancora
Ambra.
Molto bene, dopo questa risposta chilometrica, posso solo
augurarvi buona lettura e… al prossimo capitolo!
Capitolo 19
Maggio
Le porte del mese di Maggio
si aprirono.
Tre mesi, dall’inizio della
storia con Inuyasha.
Tre mesi, da quella di
Miroku e Sango.
L’esame di maturità si
avvicinava mandando nel panico metà studenti di 5°. Sango tapinava Miroku
imponendogli di studiare, Kagome passava con il proprio ragazzo molte ore in
biblioteca per studiare ma il tempo che potevano passare insieme si
assottigliava ogni giorno di più.
Solo la sera si potevano
vedere regolarmente e passare qualche ora insieme ma, ogni volta, Inuyasha era
sempre più lontano, più distante, in un luogo a lei proibito, nei pensieri del
ragazzo.
Questa cosa le faceva paura,
la terrorizzava. Cosa poteva fare? Come poteva aiutarlo? Ma soprattutto,
cos’aveva?
Domande senza risposta, solo
un grosso punto interrogativo. Il ragazzo diede colpa al fatto degli esami e le
disse di non preoccuparsi e lei cercò di convincersi, ma non ci riusciva.
Inuyasha non era certo tipo da preoccuparsi per gli esami… visto che comunque
riceveva un grande aiuto dal padre, quindi? Cosa poteva essere successo?
Sango era troppo occupata in
quel periodo e Kagome non voleva assillarla con paranoie inutili, quindi decise
di chiedere consiglio all’unica persona che poteva aiutarla: Tom.
Gli scrisse immediatamente
una lettera che imbucò veloce appena prima che chiudessero i tabacchini.
Kagome si appoggiò
pensierosa al muro: ma cosa poteva avere Inuyasha? Davvero, non capiva.
Problemi famigliari forse? Ripensò alla lettera e pregò che arrivasse presto a
destinazione così, con questo pensiero, tornò a casa.
Caro Tom,
come stai? Eve? È andata
bene la riunione qua in Gippone? Spero di si…
So che sei molto
occupato, la tua ultima lettera me lo rammenta ma vorrei che mi aiutasti. Ho un
problema, anzi, mi correggo, Inuyasha ha un problema.
Ha qualche cosa che non va e non capisco cosa
possa essere.
Lui mi ha detto che è colpa
degli esami, ma non gli credo, non è quello.
Già il fatto che lui
studi mi lascia perplessa, oddio, non che sia sbagliato per carità, ma come può
essere preoccupato, visto che comunque suo padre gli alzerà il voto che
avrebbe? Capisci? Il problema non può essere quello.
È scostante, lontano,
quasi preoccupato.
Le ore con cui possiamo
stare insieme diventano ogni giorno minori e la cosa non mi piace.
Lo so, sono una grande
egoista!
Ma è mai possibile che
ora, da un mese all’esame debba studiare come un demente? Non lo poteva fare
prima!?
Non mi dice più nulla e
sono preoccupata. Certo, non ha smesso di farmi le gentilezze, ma è diverso, è
troppo diverso!
Cosa devo fare Tom?
Aiutami tu, ti prego. Qual è la tua opinione?
A proposito, la vuoi
sapere l’ultima novità dei due fratelli adoratissimi?
Sango sta facendo
studiare Miroku come un matto. Dovresti vederli, lei è sclerata e lui è
diventato suscettibile in una maniera incredibile! Non gli si può più dire
nulla che ti salta alla gola! Non so come faccia a sopportare Sango, davvero!
Ogni tanto, è una vera seccatura…
Ok, ora ti lascio. Grazie
per avermi ascoltata, mi sono anche un po’ sfogata.
Spero risponderai presto.
Una bacio
Con affetto
Kagome
Mercoledì. Ore 22.34
Kagome si mise la giacca e
si stropicciò gli occhi
-Cos’hai Kagome?- Lei si
girò
-Mikado, non ho niente-
mentì
-Questa sera sei diversa, è
da qualche giorno che sei strana. Cos’hai?- ripeté. Kagome lo guardò poi si
appoggiò al tavolo chiudendo gli occhi
-Non credo sia una buona
idea parlarne con te Mikado, non insistere ti prego- disse guardandolo. Lui
sospirò
-Ho capito, però Kagome…
ascoltami- Lei lo guardò aspettando che continuasse –Non mi sono innamorato
della Kagome preoccupata e musona, ok?- Si avvicinò a lei sorridendole –Mi sono
innamorata della ragazza forte e coraggiosa quale sei, delle ragazza vitale che
crede in tutti e che pensa che ci sia del buono in tutti- Le sfiorò la guancia
rosea con la punta delle dita calde –Sorridi ok? Riuscirai a superare tutto, io
lo so-
Colpita lei lo guardò. Lui
fece un passo indietro e si allontanò alzando la mano
-A Venerdì- E la lasciò sola
con i suoi pensieri.
Due settimane dopo sulla
tavola della cucina, Kagome trovò una lettera da parte di Tom. Veloce andò in
camera a leggerla, volevo proprio sapere cosa le diceva
Cara Kagome,
tu non mi disturbi mai,
sappilo. Anzi!
La tua lettera mi ha un
po’ spiazzato a dire il vero e più che ogni altra cosa il tuo problema. Non
devi preoccupartene se ora Inuyasha è un po’ sulle sue, devi comunque capire
che non può consegnare l’esame in bianco. Visto poi che non ha mai aperto un
libro, ora deve darsi una mossa, capisci? Vedrai che quando tutto sarà finito
tornerà il solito “bravo” ragazzo. Non dubitare di lui Kagome, non ne hai
motivo, ok?
E comunque puoi vedere
anche questa cosa come si sta ripercuotendo su Miroku (ma forse è in quello
stato perché Sango lo ricatta: o tu studi o io non te la do!) quindi come vedi
non hai motivo di crucciarti.
La riunione è andata bene
e se tutto va come deve andare, verrò a Tokyo a dirigere un’azienda, alias mi
sposerò probabilmente da voi, non è fantastico? Comunque è ancora troppo presto
per dirlo e poi c’è tempo.
A proposito del mio
matrimonio, Inuyasha verrà? Non ha detto nulla e non vorrei aver frainteso.
Eve ti saluta e dice che
presto ti chiamerà per dei consigli. Sta già facendo progetti per il
matrimonio, fa te! Si è pure messa a dieta!! Ma perché voi ragazze siete così
complicate? Davvero, siete un mistero tuttora. Mah, mi saprai dire…
Ora ti lascio
Spero di averti aiutato
Un abbraccio
Tom
Ps. Salutami tutti!
Kagome si sedette sul letto
e sorrise. Già, non doveva crucciarsi così. Inuyasha le aveva detto che erano
gli esami, quindi doveva essere senz’altro così.
Non c’erano problemi.
La notizia di una nuova cena
tra le famiglie Kazana e Koshuzo, glielo annunciò l’amica una soleggiata
mattina durante l’ora di Ed Fisica all’aperto, mentre correvano già da qualche
minuto.
In effetti, il sorriso che
le aveva rivolto Miroku quella mattina, era stato piuttosto gelido… Sango comunque
la tranquillizzò. Mancavano tre settimane e avevano tempo… certo, era
preoccupata ma… rispetto alla prima stava meglio.
Kagome ne era felice. Sempre
meglio avere una Sango con i piedi per terra e stabile che come un mese prima!
-Lo sapevi?- domandò Kagome
la sera sospirando
-Me ne ha parlato oggi
Miroku, mi sembrava strano e ne ha motivo- disse lui annuendo stringendola. Lei
si accucciò contro la sua spalla
-Inuyasha?-
-Dimmi-
-Come va lo studio?-
-Insomma, niente di che-
-Ma studi- insistette lei
-Si-
-Si, bravo, studia! Quando
hai gli esami?- domandò lei
-Mi voglio liberare presto-
disse alzando le spalle –Quindi mi faccio spostare alla prima settimana- Lei
sorrise
-Così avremo più tempo e tu
non sarai troppo stressato-
-Mh- Kagome lo guardò mordendosi
le labbra e si scostò leggermente da lui alzandosi e vestendosi in fretta. Era
solo la mezza, non andava mai via così presto –dove vai?- domandò lui
mettendosi seduto
-Scusami, vado a casa. Ci
vediamo domani a scuola ok?- disse senza guardarlo e infilandosi la giacca
-Angelo-
-No Inuyasha, ci vediamo
domani- disse lei aprendo la porta del guardaroba e sparendo. Inuyasha fissò la
porta chiusa e sbatté il pugno sul materasso
-Merda!-
Kagome singhiozzò e si
diresse verso casa ma quando vide che non poteva continuare si fermò
riprendendosi
-Calma Kagome, per piacere.
Va tutto bene- Sospirò e tornò a casa veloce.
La mattina dopo…
Kagome salutò Sango quando
arrivò
-Beh? Come mai ancora
fuori?- chiese l’amica
-Aspetto Inuyasha, devo
parlargli- Sango sorrise –Come mai tu sei sola invece?-
-Ho voluto accompagnare
Kohaku, era da un po’ che non lo facevo- disse lei sedendosi vicino all’amica
–finché non arriva ti faccio compagnia- Kagome annuì –Vuoi dirmi il problema?-
chiese. Kagome sorrise
-Nonpreoccuparti, non è nulla di importante. Lo
risolvo oggi immediatamente, ieri sera non mi sono comportata molto bene con
lui e voglio scusarmi- disse. Sango le mise una mano sul braccio e le sorrise
-Non insisterò oltre- disse
e attesero in silenzio finché non sentirono il noto rombo delle moto
-Ci vediamo in classe- disse
Sango alzandosi –Ciao-
-Ciao Sango, e grazie-
-Nulla!!- disse mentre si
allontanava con la bolgia di ragazzi. Inuyasha scese dalla moto e la guardò.
Kagome si avvicinò e gli prese la mano
-Scu…-
-No Kagome- Lui le mise un
dito sulle labbra e lei si azzittì –Perdonami tu, in questo periodo sono
intrattabile, scusami-
-Pace?- chiese lei
-Pace- concesse e le passò
un braccio sulle spalle –Ti accompagno in classe- Lei annuì
-Ok-
Quando le tre settimane passarono
e l’incontro tra le famiglie si faceva più presente nell’aria, il problema su
cosa potesse avere Inuyasha tornò ad assillarla in una normalissima mattinata
scolastica.
La verifica procedeva lenta
e Kagome scriveva velocemente. Aveva perso tempo con una domanda e doveva
sbrigarsi quindi, quando un leggero bussare alla porta fece distrarre i
presenti, lei non alzò nemmeno lo sguardo.
Se non prendeva almeno 7 era
fregata.
Quando però, la voce
maschile chiamò il suo nome chiedendole cortesemente di uscire e la prof le
diede il permesso, lo stomaco della giovane fece una capriola guardando il
preside.
Uscire voleva dire niente
verifica, niente verifica addio 7, addio 7 debito sto arrivando. Accidenti!
Si alzò ubbidiente e uscii
con il preside che la guardò e intimorita la giovane abbassò lo sguardo. Oddio,
non le sembrava di avere fatto nulla di grave! Che qualcuno l’avesse
incastrata? Il fan club? Di nuovo loro? No, impossibile! L’andamento
scolastico? È vero, a volte si scordava di fare i compiti… ma c’è chi faceva di
peggio! Voleva forse parlare di matematica? Preferiva la prof allora!! Almeno
lei era simpatica!!
Kagome sbiancò.
Che avesse scoperto il suo
lavoro? Era di certo la cosa più probabile dalla sua faccia!
-Signorina Higarashi-
-Si preside?- chiese con
voce flebile
-Lei è la fidanzata del
signor Kujimawa, vero?- Kagome lo guardò stralunata.
Ma che centrava!?
-Beh… si… ma coma mai questa
domanda?- mormorai scioccata
-Ho visto che da quando sta
con lei… l’andamento del ragazzo è cambiato parecchio. È diventato più serio e
lavora di più-
-Beh… immagino di si-
-Però in questo periodo ci
sembra assente, certo lavora, ma con distacco… non studia più come due mesi fa-
disse –Lei sa il motivo?-
-Preside… io lo vedo
studiare, davvero! Infatti non ci vediamo più molto spesso perché studia! È
molto preso dall’esame ed è preoccupato- disse lei
-Preoccupato? Oh signorina
Higarashi… allora credo che lei non lo conosca molto bene quel ragazzo- Kagome
corrugò le sopracciglia
-Come?-
-Lui potrebbe anche evitare
di studiare perché alla fine avrà i punteggi massimi anche se lascerà tutto in
bianco! Forse lavora ma…- Il preside scosse il capo -…comunque torna pure in
classe, grazie Higarashi- Lui si allontanò lasciandola frastornata in mezzo al
corridoio.
Quindi non era preoccupato
per l’esame… allora perché… le aveva mentito? Cosa aveva allora? Cosa lo
tormentava?
Kagome iniziò a camminare su
e giù.
Come poteva scoprirlo senza
che lui le mentisse? Forse girandoci intorno? Na! Non poteva farlo! Ma forse
Miroku… i suoi amici… i COBRA! Ma certo! Avrebbe dovuto chiederglielo a loro
sin dall’inizio!
Con un sorriso Kagome sentì
la campana suonare.
Forse anche se non prendeva
7… non era esattamente un problema!
-Sango!- L’amica si girò
verso la ragazza e la guardò interrogativa –Ascoltami, devo parlare
assolutamente parlare con i COBRA senza Inuyasha, riesci ad aiutarmi?- chiese
-Perché vuoi parlare con
loro?-
-Devo chiedergli una cosa-
disse vaga –mi puoi aiutare?-
-Ma certo. Oggi a casa mia
non c’è nessuno… li potrei fare venire verso le 15.30 che dici?- Kagome
l’abbraccio
-Ti voglio bene!!- esclamò e
stringendole l’occhio andò da Inuyasha.
Ore 15.30
-Kagome ci vuoi spiegare
cosa succede?- chiese Miroku guardando gli amici e lei
-Nulla, voglio solo una
informazione e una spiegazione molto più che esauriente- disse. Si guardarono
-Cioè?- domandò Rin –Cosa
vuoi sapere?-
-Voglio sapere cosa diamine
ha in questo periodo Inuyasha, ecco cosa voglio sapere!- Li vide vacillare un
attimo e guardarsi
-È preoccupato per l’esame.
Non ne avevate parlato?- domandò agitato Koga
-Certo, ma se mi dice una
balla come posso richiederglielo? Allora?-
-Io non so niente! So che ha
un problema con l’esame, fine- disse Rin alzando le mani
-Kagome, davvero, è così.
Chi ti ha detto che è una balla?- chiese Koga
-Il preside questa mattina è
venuto a parlarmi e abbiamo fatto una bella chiacchierata. Ora, volete
spiegarmi?- chiese seccata sedendosi su una sedia libera nella cucina
-Beh… oltre a quello io non
so nulla… ma vedrai che gli passerà presto- annuì Koga. Miroku annuì veloce
-Tu Sesshamaru? Che mi
dici?- Tutti lo guardarono e lui alzò il sopracciglio
-I problemi di mio fratello
sono suoi, non miei. Questa discussione non ha né capo né coda, noi non
sappiamo nulla e quindi da noi non potrai avere la tua risposta- concluse
alzandosi e dirigendosi verso la porta –Ci vediamo domani- disse uscendo. Tutti
guardarono la porta chiusa
-Ha ragione lui- disse Koga
e prese Rin per il braccio dileguandosi. Miroku venne incenerito dalle ragazze
-Non so nulla- scandì e
Kagome sospirò e cacciò indietro le lacrime.
Buco nell’acqua, di nuovo!
-Maledizione!!!- esclamò lei
calciando il piede del tavolo frustrata
-Kagome calmati- disse
l’amica
-Come faccio a calmarmi
Sango!?-
-Vedrai che lo scopriremo-
-Ah, ho cercato di farlo
parlare… e ora che ci penso dovevo capirlo da sola che era tutta una balla la
paura dell’esame!- esclamò facendo una smorfia –comunque, quando avete la
cena?- chiese
-Domani, sabato- risposero
sospirando sconfortati
-Reciterò una preghiera per
voi- disse alzandosi –Ciao, a domani- disse e se ne andò.
Kagome calciò il sasso e
girò l’angolo trovandosi davanti Sesshamaru. Si bloccò
-Kagome-
-Sesshamaru-
-Che c’è? Ci hai ripensato?-
domandò lei. Lui scrollò le spalle
-Hai presente quella
trasmissione alle 21 di sera che c’è ogni Martedì? Quella dove fanno parlare
dei personaggi famosi- disse
-Si, una trasmissione molto
idiota, se non sbaglio di intitola “Interviste Giapponesi”. Perché?- chiese
-Tu guardala la seconda
settimana di Giunio- disse lui
-Perché?- ripeté
-Ti chiarirà le idee di
certo sul comportamento del mio fratellino- disse lui ghignando –È il giorno
dopo della fine della scuola, non avrai problemi-
Lei fece una smorfia. Lo
avrebbe dovuto registrare visto che il Martedì lavorava!
-Grazie- disse lei
-Di nulla… ah! Vedrai
vedrai…- Si allontanò sorridendo sornione e lei fece la strada opposta
pensierosa.
Doveva aspettare solo due
settimane.
Nessuno aveva detto nulla
dell’incontro a casa di Sango a Inuyasha e lui ignaro, continuava a fingere di
studiare, mentre Kagome faceva finta di nulla aspettando che le due settimane
trascorressero in fretta.
Per Sango e Miroku invece la
sfida si svolse quella sera di Sabato a casa della ragazza. Infatti la madre li
aveva invitati a cena e Sango ne era rimasta sollevata: almeno sarebbe stato
nell’ambiente famigliare dove si sentiva a proprio agio… Naturalmente non
poteva immaginare che di lì a poco avrebbe scoperto il segreto di Inuyasha…
-Sango, mi sono permesso di
dare un occhiata al tuo rendimento in questi due anni- disse il padre di Miroku
sorseggiando il vino. Sango deglutì
-Come le sembra?-
-Magnifico! Sai, se continui
così potresti ricevere una borsa di studio per andare a studiare all’estero!-
esclamò. Miroku sorrise dietro il tovagliolo
-Oh beh… non ci ho ancora
pensato ma sarebbe bello- disse lei
-Beh, di certo ad andare
all’estero, non avrai bisogno di pagare come deve fare un mio amico per suo
figlio! Ah, se solo quel ragazzo studiasse di più! Vero Miroku?- Il ragazzo
tossì violentemente
-Padre, non è un buon
discorso. Signora lo sa che cucina ottimamente?- disse veloce lui. Sango
stupita li guardò
-No Miroku, lei deve sapere
in che razza di mani andrà a finire il mondo in un futuro non molto remoto! Sai
cara, c’è questo mio amico che ha due figli. Il più grande è illegittimo, non
gli andrà quasi nulla in mano, ma al minore…- Fece un lungo fischio –andrà
praticamente tutto!-
-Padre…-
-Per prepararlo a dovere il
padre lo manderà all’estero alla fine della maturità e dopo tre anni di studio
intensivo diventerà il padrone di tutto! Ma non è finita qua ragazza mia! Lo
manda soprattutto là, perché lì c’è la sua promessa!-
-Papà!!-
-Eh, se Kikyo non se ne
fosse andata non ci sarebbero problemi e non lo avrebbe mandato lontano… ma
visto che la ragazza è sparita il povero Inuyasha deve adattarsi. Dopotutto è
nato in una famiglia benestante e deve attenersi alle regole del padre. Eh,
quando lo ha saputo due anni fa che aveva un’altra promessa in caso di bisogno,
in un luogo così lontano, aveva fatto una faccia! Ma poi ha accettato con
slancio, lo ricordo benissimo! E… Sango cara, sei sicura di stare bene?-
La ragazza infatti, era
impallidita mortalmente e aveva le mani che tremavano. Guardava l’uomo con
occhi sbarrati incapace di muovere un muscolo
-Sorellina? Che succede?-
domandò Kohaku prendendo la mano della sorella che era ghiacciata
-Miroku?- Il ragazzo,
cinereo, guardò Sango che gli sorrise –Sai, mi sono accorta che non ti ho fatto
vedere la mia stanza. Devi vederla, assolutamente- scandì alzandosi in piedi
–Torniamo subito- disse. Prese a braccetto il ragazzo e i due sparirono –Sai,
vorrei cambiare il colore delle pareti e, devo ammettere, non so se farle nere
come il mio odio in questo istante- sbatté la porta con violenza e lo fissò con
occhi omicida –O farle rosse con il tuo sangue!- sibilò
-C’è una spiegazione- disse
lui veloce facendo un passo indietro
-Una spiegazione? UNA
SPIEGAZIONE!? Te la do io la spiegazione!! Come hai potuto tenermelo nascosto!?
Come avete potuto?? E Kagome, eh?? Dimmelo accidenti a te invece di rimare
zitto!! Dove diavolo ce l’ha la testa quell’idiota di Inuyasha!?!? Due anni fa
maledizione!!-
-Sango per piacere, vuoi
calmarti un secondo??- Lei lo fissò truce –Ascolta, anche Inuyasha non vorrebbe
lasciarla ma lui deve- disse
-Dio mio Miroku il punto non
è questo!! Il punto è che se già lo sapeva che se ne doveva andare, quando già
da prima sospettavamo di Kikyo, lui doveva allontanare Kagome, la doveva
allontanare!!- esclamò –Cosa credi farà lei quando lo scoprirà? Perché lei non
sa nulla no? Ecco cos’ha Inuyasha in queste settimane! Esame… bah! A lui non
gliene frega niente tanto ha già tutto programmato no?- Si squadrarono
-Anche io avevo detto a
Inuyasha di starle lontano ma lui… non ci è riuscito-
-Baggianate! Lo sai che volere
è potere? Se davvero l’amasse, lui lo avrebbe fatto da cinque mesi Miroku,
cinque!- Si squadrarono e Miroku sospirando abbassò lo sguardo –Almeno hai la
decenza di non contraddirmi- sbottò lei. Lui non disse una parola –Chi lo sa?-
chiese
-Tutte le famiglie dei COBRA
più Rin, tu e nessun’altro- rispose
-Quando contate di
dirglielo?- chiese lei incrociando le braccia
-Contate? Inuyasha deve
farlo, io voglio rimanere fuori da questa storia, e lo farai anche tu- ordinò
lui
-Scordatelo. Kagome è amica
mia e io glielo dico- disse prendendo fuori il cellulare
-Sango non farlo- disse lui
scattando in piedi –Non… farlo-
-Perché dovrei ascoltarti?-
Lo sfidò lei
-Perché si-
-La tua richiesta è stata
respinta- Miroku sospirò e le prese le braccia facendola sedere sul letto e le
si inginocchiò davanti
-Sango… ti prego… ti
supplico… non farlo, non dire nulla a Kagome, permetti a Inuyasha di farlo-
-E quando glielo dirà!?
Quando sarà già partito?- sibilò
-No- disse dolcemente
–Vedrai che glielo dirà presto- Le sfiorò la guancia –Credimi, lo farà presto-
Sango sospirò
-Va bene. Ma se non lo farà
lui presto, lo farò io-
Domenica 28 Maggio
Ore 11.10
Inuyasha calciò le coperte e
si sedette sul letto.Sbadigliò
rumorosamente e andò alla scrivania guardando il piccolo calendario appoggiato
sul ripiano.
Due settimane alla fine
della scuola.
Tre all’esame.
Quattro alla partenza per
l’estero.
Quattro settimane per
spiegare tutto a Kagome.
Bussarono alla porta che si
aprì senza attendere risposta. Il ragazzo alzò lo sguardo
-Cosa c’è?- chiese
-È Miroku al telefono- disse
Sesshamaru lanciandogli il cordlex –Sembra che alla cena di ieri suo padre
abbia parlato troppo. Sango sa della tua partenza imminente- disse e
voltandogli le spalle uscì. Inuyasha terrorizzato rispose
-In che senso sa tutto!?-
domandò
-Inuyasha, allora lo sai-
disse Miroku sospirando
-Come è successo?- L’amico
gli raccontò tutto e lo tranquillizzò
-Non dirà nulla per ora-
-Come per ora!?-
-Senti, è sua amica cosa ti
aspettavi!? Devi dirglielo in fretta accidenti! È da mesi che te lo ripeto-
disse
-Lo so-
-Lo sai!? E allora perché
non ti muovi!? Te l’ho detto: dopo sarà lei che soffrirà, non tu!!- Inuyasha
chiuse la comunicazione e fissò il telefono stralunato.
Gli costava ammetterlo… ma
Miroku aveva ragione…
Prese fuori il cellulare e
chiamò Kagome
-Pronto?- La voce allegra di
lei sollevò il suo umore
-Ciao angelo-
-Inuyasha! Che succede?-
domandò lei
-Ti va oggi di uscire?
Andiamo a vedere un film al cinema se ne abbiamo voglia- disse lui
-Wow!! Va bene!! A che ora
ci vediamo?- chiese lei
-È una bella giornata, ci
vediamo al parco vicino alla stazione verso… le 15.00?- chiese
-Facciamo alle 16.00, voglio
finire i compiti, ne ho davvero troppi- disse sbuffando
-Alle 16.00 allora, non un
minuto di più
-Assolutamente no- ripromise
lei. Lui sorrise
-Allora a dopo angelo-
-A dopo. Ti amo Inuyasha-
Una fitta, di nuovo e faceva
male, male da morire
-Lo so, ciao-
-Ciao- Kagome mise giù e
sospirò “Ciao…”
Ore 15.55
Kagome si sedette sulla
panchina e guardò i bambini dondolare sull’altalena ridendo mentre i genitori
li spingevano delicatamente.
Pensò a se stessa.
Pensò a Inuyasha.
Pensò al programma che
avrebbe dovuto registrare.
Perché Sesshamaru voleva che
lo vedesse? Che informazioni poteva contenere un programma così ridicolo?
Mah…
-Kagome!?- La ragazza sbatté
le palpebre e si girò irrigidendosi mentre una ragazza le saltava al collo
-Sakura, cosa ci fai qua?-
chiese
-Ho dovuto fare delle cose
qua vicino! Ma tu piuttosto? Non sei lontano da casa tua?- domandò
-Ecco… veramente io… ho un
appuntamento e…- L’amica le puntò l’indice contro
-Lo sapevo che hai il
ragazzo!!! Sputa il rospo dai!!! Dimmi: chi è?- chiese sorridendo maliziosa.
Kagome aprì la bocca un paio
di volte senza riuscire ad articolare niente. Cosa si poteva inventare?? Come
poteva dirle la verità??
“Ciao Sakura! Si è vero, ho
il ragazzo! Vuoi sapere chi è? Hai presente Inuyasha? Che ti ha portato a letto
poi ti ha scaricata su due piedi senza dirti una parola? Ecco, proprio lui! Ma
noi ci amiamo, siamo insieme da cinque mesi e abbiamo già programmato l’estate
un po’…”
Ecco, poteva dirle così.
Certo, così Sakura non le
avrebbe mai più rivolto la parola.
Ottimo.
In una prossima vita se si
fosse di nuovo innamorata, avrebbe fatto voto di suora di clausura. Perfetto!
Ma torniamo al problema
principale che, sfortunatamente, si materializzò a pochi metri da loro…
-Kagome! Che stai facendo?-
“Merda” L’unico pensiero
positivo della ragazza fu proprio quello. Casto, puro, semplice e che spiegava
esattamente la situazione.
I secondi successivi
durarono una eternità, tutto successe a allontanare imprimendo la scena nella
mente della ragazza che si sentì improvvisamente le labbra aride.
Il volto di Sakura si
irrigidì completamente al suono della voce di Inuyasha. Si girò e quando se lo
vide davanti a se rimase paralizzata.
Solo Dio sa cosa provò in
quel momento…
Solo Lui lo poteva sapere…
Inuyasha immerse i suoi
occhi scuri in quelli verdi di lei e la guardò con cipiglio, poi fissò Kagome
-Beh?-
La minuta ragazza, Sakura,
dai capelli neri che sembravano più ritti del solito fece un passo indietro
scuotendo il capo
-No- mormorò –No-
-Sakura…- Kagome cercò di
avvicinarsi ma la ragazza fece uno scattò indietro e la guardò con orrore
-Tu non puoi… non puoi
averlo fatto… dimmi che è uno… uno scherzo…- balbettò terrorizzata. Guardò
Inuyasha e fece un passo allontanandosi da lui
-Lasciami spiegare, ti
prego- disse Kagome allungando la mano. Satura gliela schiaffeggiò
-Non toccarmi- ringhiò
-Ehi… cerchiamo di calmarci-
intervenne Inuyasha irritandosi
-Calmati tu stronzo!!- urlò
istericamente la giovane che lo guardò con due occhi di fuoco. Inuyasha la
guardò malissimo e Kagome li guardò preoccupata
-Ehi, non ci conosciamo
neppure evita di parlarmi così- sibilò
-Ah certo! Come puoi ricordarti
di me!? Tanto ne hai avute mille di puttane vero? Tutte uguali! Quindi
ricordarsi di tutte è impossibile!!- disse irata. Inuyasha alzò il sopracciglio
-Vattene è meglio- tagliò
corto il giovane
-Sei il solito figlio di
puttana Inuyasha, il solito!!- Piantò addosso a Kagome due occhi di ghiaccio e
le puntò l’indice contro –E tu, non rivolgermi mai più la parola e spera Dio
che questo… non ti metta incinta- ringhiò. Guardò Inuyasha che era impallidito
leggermente –Ma bravo! Ti faccio gli applausi! Tranquillo, non sono stata così
stupida da tenermi il marmocchio ma sappi, sappi che sono stata un’idiota solo
a fidarmi di te e andare a letto CON TE! Un’idiota a credere che mi amavi
davvero! Un’idiota!!- Fissò Kagome –Spero per te che sai quello che fai. Quando
si sarà stancato dei tuoi giochetti a letto e ti mollerà trovandosene un'altra…
non venire a piangere da me- Li fissò squadrandoli poi rigida se ne andò senza
permettere che replicassero.
Kagome la guardò sparire con
orrore.
No, non era possibile…
Incinta? Ma come? Com’era
possibile? Com’era successo? Non gliene aveva mai parlato…
Guardò Inuyasha che la
guardò per poi avvicinarsi. Lei si aggrappò a lui che la strinse
-Co… com’è… possibile?-
sussurrò
-Non lo so, ma io…-
-Tu cosa? Avevi messo
incinta la mia migliore amica!- esclamò arrabbiata Kagome
-Non mi ricordo neppure di
lei Kagome!- esclamò lui frustrato
-Grandioso- sibilò lei –Per
la cronaca si chiama Sakura, Sakura Yugi- disse guardandolo. Lui la fissò
stralunato poi sbatté più volte le palpebre
-Oh-
-Te ne sei ricordato?-
chiese lei. Lui scosse il capo
-No- Lei sospirò
-Vabbé- mormorò
-Dai, andiamo e non
pensarci- l’ammonì lui
-Sembra facile- commentò lei
–Stasera la chiamo, poi vediamo- disse. Lui annuì
-Ottimo- Le alzò il viso
–Fammi un sorriso Kagome, ci siamo solo noi due- Lei sorrise e lui corrispose
–Ora andiamo, dobbiamo andare al cinema no?-
La sera arrivò velocemente e
Kagome era tornata a casa già da qualche ora, ma non si era ancora decisa a
chiamare. Voleva, ma qualcosa la bloccava.
Che il pomeriggio avesse
parlato sul serio?
Compose il numero e lo
ascoltò squillare. La voce di una persona nell’altra parte della cornetta la
fece sobbalzare
-Pronto?-
-Buona sera. Mi scusi, c’è
Sakura?-
-Chi sei?-
-Ehm… sono Kagome- rispose.
Ci fu un piccolo istante di silenzio e di esitazione
-Aspetta- Kagome lo fece e
restò in attesa per lunghi minuti finché la voce atona rispose
-Cosa vuoi?-
-Sakura, ascoltami… se non
te l’ho detto è proprio perché avevo paura che tu ti comportassi esattamente in
questo modo io…-
-No bella ascoltami tu-
disse –Non cercarmi, non chiamarmi, fa finta che io nemmeno esista! Dio mio
Kagome ma che diavolo hai fatto? Ti rendi conto che presto lui se ne andrà??
Perché vuoi soffrire?- chiese arrabbiata
-Stiamo insieme da Febbraio
Sakura, da Febbraio! Mi ha detto che mi ama!- La risatina dell’amica le gelò il
sangue
-Kagome, ma svegliati una
buona volta! Esci dal tuo mondo fatto di illusioni! Forza, quando mai ti ha
detto “Kagome, ti amo”’? Forza, dimmi solo una volta-
Kagome aprì la bocca per
rispondere ma rimase pietrificata. Ripensò a tutti i momenti passati insieme e…
niente… niente “Ti amo” niente “Mi piaci” dalle sue labbra.
Possibile che avesse ragione
Sakura? No, non era possibile! Lui la chiamava sempre dolcemente Angelo, la
riempiva di attenzioni e… la proteggeva! Era geloso poi…
Ma niente “ti amo”…
-Visto Kagome?- la riprese
la ragazza dall’altra parte del telefono –Lui ha solo passatempi, non ragazze!-
-Lui mi protegge Sakura! Mi
riempie di attenzioni, è geloso e mi tiene per mano, mi chiama Angelo e…-
-Cosa credi?- La voce fredda
le fece mordere le labbra nervosamente –Cosa credi che facesse con me? Dai
Kagome, svegliati!! Ma non vedi che stai per andare a sbattere contro un
muro!?-
-Non è vero-
-Comunque, sono delusa… ma
non ti odio…- disse addolcendo la voce –Ma ascoltami Kagome… stai facendo un
grosso, grossissimo errore… non farti rovinare così da lui-
-Grazie Sakura ma… ti
sbagli- disse –Sono contenta che siamo ancora amiche però-
-Certo. La mia è una porta
sempre aperta per te, tranne se sono le 3 del mattino- aggiunse ironica. Kagome
sorrise
-Va bene. Ci vediamo
allora?-
-Tu, sta attenta piuttosto-
L’ammonì
-A cosa? A Inuyasha? Va
bene. Sakura?-
-Dimmi-
-Perché non mi hai mai detto
che sei stata… si insomma…-
-Incinta? Kagome… tu non
puoi capire… quando l’ho visto con un'altra… l’ho raggiunto e sai lui che ha
fatto? Ha detto “Guarda che io non ti conosco” Una cosa del genere- Poi sono
venuta da te e… volevo mettere chilometri e chilometri da lui, sia fisicamente
che mentalmente. Non lo sa nessuno oltre mia madre e così deve continuare.
Voglio solo scordare quel brutto giorno, quella mia debolezza e voglio
scordarmi di lui. Quando oggi l’ho rivisto… Dio mio Kagome… è troppo… troppo
bello… Questi due anni non sono contati un cazzo maledizione!!!- urlò e Kagome
sentì qualche cosa cadere –Niente sono contati, niente!! Due anni per tenerlo
lontano, per non vederlo e ora che lo rivedo mi sento uno schifo!! ACCIDENTI!!-
Kagome deglutì –Ok, ci sono, scusa, ora vado, ho una crisi di nervi, ci vediamo
ok?-
-Si-
-Ciao- Sbatté giù e Kagome
guardò la cornetta
-No, non ci credo- Andò in
camera così velocemente che neppure si accorse di avere fatto le scale e prese
in mano la cornice con la foto di loro due insieme sfiorando il viso di lui
-No, è sbagliato. Lui mi
ama, fine- Sfiorò la collanina poi si buttò sul letto cullata dal ticchettio
del suo orologio.
Nei giorni avvenire, una
cosa che Kagome notò fu lo strano comportamento di Sango.
La giovane infatti, sviava
sempre i discorsi che riguardavano Inuyasha e cercava di non rimanere mai sola
con lei.
Perché?
Che le avesse detto qualche
cosa senza accorgersene?
No, non le sembrava. Quando
accadeva Sango glielo faceva notare subito e più che arrabbiata, sembrava
ansiosa e preoccupata…
Ma di cosa?
Cosa diavolo avevano tutti!?
Comunque le due settimane
passarono e la fine della scuola arrivò velocemente.
Vi ricordate vero dei fazzoletti? Siete
seduti? Bene.
Non so se è risultato come doveva risultare da qui in poi.
Insomma, spero davvero che servano quei fazzoletti, altrimenti lo scopo non
sarà stato raggiunto.
Comunque, spero davvero che vi piaccia.
Ah, cantate i miracoli, ho scritto una pagina del uovo
capitolo (alleluja!!!), ma immagino che non ve ne freghi niente per ora, quindi
prima di lasciarvi a questo nuovo capitolo (ho aggiornato in tempo,
incredibile. Cantate di nuovo i miracoli) vorrei rispondere alle vostre rec,
che mi riempiono sempre di soddisfazione.
Ringrazio anche chi legge e basta, ovviamente!
Silvia: sante parole! Sullo “STRONZO” ti do pienamente
ragione, non una maiuscola di meno!! Comunque, da me brava (o ci provo)
scrittrice cerco di non prendermela più di tanto con lui. Poveretto! Ha già i
suoi mille casini se poi mi ci metto io… (+__+) Sto pensando di fare una
one-shot a parte per torturarlo un pochetto… ma non so se ce la farei, povero
il mio Inuyasha!! Vabbè vabbè, mi chiedo come hai fatto a leggere… 40
capitoletti in un colpo solo (O____O <- la mia faccia) ma ti ringrazio per
il tuo bellissimo complimento (V////V arross), è sempre stupendo avere nuove
persone che ti recensiscono dicendo che la tua fic è bella ç____ç -me piange di
felicità- Spero che anche questo capitolo ti piaccia e che sia di tuo
gradimento!
pillo: grazie per la tua recensione! Purtroppo per Kikyo e
Naraku non c’è più nulla in questa parte di storia, anche se nella terza
saranno, ovviamente, ripresi e avranno anche un bel ruolo. Purtroppo in questa
seconda parte ho potuto fare poco e niente sulla loro vita (come avrai ben
notato) rispetto a tutti gli altri, poiché questa parte doveva essere
incentrata soprattutto sul gruppo e lo svolgersi della loro vita dopo Amsterdam,
comunque non preoccuparti, Kikyo e Naraku torneranno alla riscossa! Per lo
sfogo non preoccuparti, è stato illuminante e con la mazza chiodata anche io
farei due o tre cosine a Inuyasha… Sakura si, lei si che è un’amica, devo dire
che mi spiace molto per lei… Le ho costruito intorno una vita non proprio
piacevole, purtroppo però sono di quelle cose che accadono anche nel nostro
mondo e un po’ di verità non poteva che fare bene. spero che nella tua nuova
scuola ti divertirai e.. oh le medie, che bei tempi… *O* grazie per la rec e a
presto! ^_____________^
pretty: ciao! Grazie per la tua recensione! Sesshamaru… beh,
lui ha comunque i suoi motivi, ingiustificati ma li ha… Comunque, non credo che
dire qualche cosa ad Inuyasha sarebbe servito, non ne ho vista la necessità
sinceramente. Kagome era troppo scioccata e comunque è arrabbiata con lui, ma
Inuyasha è troppo pieno di se e avrebbero comunque solo finito per litigare.
Purtroppo per l’evoluzione della storia non mi è sembrato il caso, sarebbe stato
decisamente troppo. Ma si vedrà… dopotutto la terza parte non l’ho ancora
finita e potrebbe succedere di tutto. Grazie di nuovo per oil tuo commento!
fra007: si, Inuyasha è un vero cretino, concordo in pieno.
Però fai conto che lui è cresciuto in una famiglia dove i soldi sono importanti
e la società viene prima di ogni altra cosa, infatti il padre di Inuyasha lo
vizia e lo coccola di soldi solo per avere qualche cosa in cambio da lui, e
questo Inuyasha lo sa. In questa storia ho messo la psicologia in tutti i miei
personaggi, niente avviene per niente e c’è una spiegazione a tutto. La
gelosia, l’amore, il dovere verso i consanguinei… sono tutte quelle cose che
avvengono anche oggi. Volevo che fosse realistico in tutto per tutto, per
questo nonposso prendermela con i miei
personaggi facendogliela pagare (anche se un pochettino… XD) perché comprendo
che ognuno di loro ha i suoi motivi per fare questo o quello. Ma si, Inuyasha è
comunque un cretino. Il fatto del “ti amo”… eh, quella si scoprirà avanti, molto
avanti… quindi abbi pazienza XD
michi88: ho aggiornato dopo 9 giorni! Incredibile vero??
Sono senza parole pure io! Ma voglio finire in fretta la seconda parte per così
concentrarmi totalmente sulla terza. Quindi spero proprio di riuscire ad
aggiornare i prossimi velocemente! Grazie per la tua recensione!
DylSilvy: purtroppo me lo dicono in tanti XD quindi non
preoccuparti (se me lo dice mia madre poi…). Non ho mai visto Inuyasha come un
pupazzo… insomma, i pupazzi non hanno sentimenti ^__^ mentre lui dolente o
nolente li ha anche se, effettivamente, per le decisioni importanti non sa mai
cosa e come fare visto che non ha mai dovuto prendere certe decisioni. Quindi
si, un pupazzino a metà! XD
Andromeda: ciao minu! Grazie per la tua recensione *O*
Ognuno ha comunque i suoi gusti, ma io non ci posso fare nulla, mi piace
moltissimo Tom come personaggio! XD Trovi che sia stata esagerata la reazione
di Sakura? Mah, dopotutto io sarei incavolatissima se scoprissi che la mia
migliore amica se la fa con il mio ex che mi aveva perfino messo in cinta e poi
messa nel dimenticatoio! Comunque tks ancora! Abbiamo quasi concluso la seconda
parte!
Kaggi_Inu91: ciao! Uh, cambiato account? XD grazie per la
comprensione ç____ç mi commuovi… Comunque per questi ultimi capitoli sarò un
fulmine ad aggiornare! Voglio assolutamente finire questa seconda parte, così
voi sarete felici (per così dire…) e idem io! Non esagerare con il “sei una
scrittrice fantastica” ho ancora tanto da imparare ç___ç e poi non si può dire
che sia “fantastica” e “bellissima”… questi aggettivi si possono dare a quei
best-seller che stanno sfondando in tutto il mondo (per esempio la mitica
Rowling). Comunque ti ringrazio tanto per la recensione e spero che questo cap
ti soddisfi! ^____________^
dolcepann@: ciao! Sono felice che ti piaccia! Povera Kagome
si, vedrai in questo capitolo purtroppo come andrà a finire… anzi, come inizia…
vabbè, spero che ti piacerà! Grazie per la recensione!
^^vavva^^: è anche il mio di mito *=* lo adoro… sono
contenta che la storia ti piaccia e che trovi bello il mio modo di scrivere
anche se io lo trovo un po’ banale XD ma io trovo sempre tutto quello che
faccio banale! Per sapere come va a finire… intendi la seconda parte o tutta la
storia in generale? No perché per la prima tutto ok, solo 3 capitoli, ma per
tutta la storia (A-ehm)… –attacco di tosse- Grazie per la tua bellissima
recensione! Spero che il cap ti piaccia!
Benissimo, dopo 2 pagine di recensioni, vi lascio al
capitolo.
Buona lettura e… avete i fazzoletti??
Capitolo 20
Addio…
Lunedì. Ore 11.20
Per la fine della scuola,
essa avrebbe chiuso alle 12.00 in punto.
Kagome non si sarebbe mai
aspettate le lacrime delle proprie compagne di classe, anche di quelle con cui
non aveva mai avuto un rapporto serio.
Abbracci, foto, auguri per
una buona estate e scambi di cellulare dell’ultimo secondo furono consoni e a
Kagome non dispiacque affatto.
Quando la campana suonò, un
urlo riecheggiò in tutta la scuola e un massone di gente corse verso l’uscita
spintonando e facendosi largo a mò di gomitate.
Kagome saltò al collo di
Inuyasha ridendo come una pazza e Sango li fissò
-Ehi- Lei si girò e sorrise
-Ciao Miroku- Lui seguì lo
sguardo della ragazza e sospirò –Il tempo sta per scadere, lo sai vero? Avevi
detto che Inuyasha glielo avrebbe detto! Che si sarebbe dato una mossa!-
-Credevo lo avrebbe fatto
presto-
-È quel “credevo” che ti
frega- gli fece notare lei. Miroku sospirò.
Era da una settimana che la
ragazza lo tormentava, ma cosa ci poteva fare lui?
-Senti, io glielo dico,
adesso, subito- Miroku alzò la testa di scatto e le prese il polso
-No- ordinò –No- ripeté più
dolcemente –Non farlo, te lo sconsiglio-
-Me ne frego dei tuoi
consigli Miroku!- esclamò lei -È amica mia e in teoria anche tua! Come puoi
stare zitto e guardare?-
-Io non sono mai stato zitto
Sango- disse lui avvicinandosi –Ho cercato di convincerlo a dirglielo, te lo
giuro, gliel’ho detto. Ma lui è cocciuto, se non se ne convince lui non lo farà
mai, capisci?-
-No. La sta usando e io che
lo so devo rimanere in disparte? Scordatelo!- sibilò
-Non la sta usando amore, lui
le vuole davvero bene- sussurrò piano
-Cazzate. Se le volesse bene
davvero non andrebbe a sposarsi- ringhiò
-Ha dei doveri Sango, tutti
ne hanno- disse. Sango impallidì e fece un passo indietro
-Cosa intendi con… tutti?-
bisbigliò
-Non dico che mi dovrò
sposare, ma che dovrò andare in una scuola qua a Tokyo apposta per tirare
avanti una azienda- disse. Lei sospirò di sollievo ma capì che non era tutto
dallo sguardo del ragazzo che amava
-Ma…?-
-Ragazzi che succede?-
domandò Rin avvicinandosi –Avete delle facce- Sango si riscosse e la fissò
-Perché non lo chiedi a lui
cos’ho? A suo padre? Al padre di Inuyasha? A lui direttamente? Mh!?- Rin
impallidì appena –Si, io lo so- L’anticipò –So tutto-
-Ma… Kagome lei non… non…-
balbettò Koga che aveva seguito tutto
-Certo che non lo sa Koga!!!
Cosa credevi? Che la vedresti così felice ora??- ringhiò avvicinandosi al
ragazzo minacciosa
-Ok, hai ragione, scusa,
come non detto- disse veloce alzando le mani in segno di resa
-Beh? Cosa avete da
discutere?- domandò Kagome guardandoli mentre Inuyasha le cingeva la vita
-Niente- dissero
all’unisono. Kagome alzò le spalle scuotendo il capo leggermente
-Angelo?- Lei si voltò verso
il proprio ragazzo –Domani sera ti va se ti passo a prendere?- chiese. Kagome
sbatté le palpebre e Sesshamaru non curante sorrise
-Oh, perdonami. Domani sera
devo uscire ma se vuoi ci vediamo dopo- disse lei maliziosamente. Lui
corrispose lo sguardo
-Ottimo-
-Cercherò di liberarmi
presto- commentò facendogli l’occhiolino –Ora vado a casa- disse baciandogli le
labbra –A stasera- Alzò la mano allontanandosi –Ciao a tutti! Ci vediamo
prestissimo!!- esclamò sorridendo.
Uno ad uno corrisposero e si
chiesero se un saluto come quello da parte della ragazza, ci sarebbe mai stato
in futuro.
Il pomeriggio, Kagome
trotterellò fino al supermercato e fece la spesa comprando il necessario per
quei giorni. Quando uscì trovò ad aspettarla Koga, sopra alla sua lucidissima
moto. Si squadrarono qualche istante poi lui si distese in un sorriso
-Ciao-
-Ciao-
-Tutto bene?-
-Si- rispose –Che c’è?-
domandò
-Ti aiuto a portare quella-
si offrì indicando la sporta e lei fissò l’oggetto stralunata
-No grazie, ce la faccio
benissimo. Cosa vuoi da me?- Lui alzò le spalle incurante
-Giravo…-
-E ti sei ritrovato qua per
caso- concluse lei alzando le sopracciglia
-Espressamente-
-E come avresti fatto a
capire che io era proprio qua?- domandò scettica
-Feromoni-
-Vaffanculo- Camminò spedita
per il viottolo ciottoloso seguito a ruota da lui
-Ma scherzavo! Dai Kagome
scherzavo! Perché ti arrabbi in questo modo?-
-Sparisci- sibilò lei
-Crudele-
-E allora perché mi segui??-
domandò esasperata
-Perché devo chiederti una
cosa!-
-Dopo te ne vai?-
-Si- Lei si bloccò
-Bastava dirlo. Cosa vuoi?-
-Non devi andare veramente
via domani sera, vero?-
-Fidati- affermò abbozzando
ad un sorriso lei –Devo andare via-
-E dove?-
-Hai detto una sola domanda-
disse mettendosi sulla difensiva –E poi non credo siano affari tuoi- Lui
scoppiò a ridere
-Vabbé, prendo la tua parola
come buona!- esclamò partendo a tutto gas sgommando –Ciao bella!- La ragazza
fece una smorfia infastidita e mosse la mano scacciando la polvere che si era
alzata
-Ciao… cretino… e grazie per
la buona fede- ironizzò.
Kagome tornò velocemente a
casa e quando aprì la porta chiamò il fratello
-Aiutami per piacere- disse
iniziando a passargli la roba. Sota cominciò a scorrazzare per tutta la cucina
contento –Senti, domani sera devo registrare una cosa in tv. Preparo la
cassetta e quando domani lo attacco guai a te se cambi canale, chiaro?-
-Ricevuto capo- disse lui
scattando sull’attenti. Lei alzò il sopracciglio sbattendo le palpebre –Ho
capito- sbottò –Dio mio, ma non sai proprio nulla tu!!- Kagome scrollò le
spalle
-Ecco, tu continua a fare il
militare che io vado in camera-
-Si! Il militare come Sosuke
Sagara in Full Metal Panic!!- scattò eccitato il fratello
“Povera me” pensò la ragazza
lasciando il fratello alle sue fantasticherie.
In camera spalancò le
finestre e fece entrare i raggi lievi del sole
-Estate, ti amo!!!- Indossò
abiti più leggeri e si dedicò totalmente alla lettera di Tom arrivata quella
mattina.
Ore 22.40
-Finita la scuola allora?-
Kagome si voltò e sorrise indossando la giacca
-Eh già! non vedevo l’ora!!-
esclamò. Mikado prese fuori la chitarra iniziando a suonare
-Come mai?- domandò
-Andrò in vacanza con il mio
ragazzo, probabilmente mare ma… non sappiamo ancora bene. Non vedo l’ora!-
Sorrise eccitata e lui corrispose
-Speriamo vi divertiate-
disse. Si fissarono e lei imbarazzata distolse lo sguardo
-Ehm… si…- La porta si spalancò
e il proprietario entrò con un grande sorriso
-Signori, giorno di paga!
Kagome, sei stata bravissima!- esclamò facendole l’occhiolino e dandole una
busta che lei mise al sicuro nella borsa –A proposito, forse ho trovato una
ragazza che può sostituirti, ma ci vorranno ancora alcune settimane- Kagome
annuì
-Ok- disse sorridendo anche
se era un po’ dispiaciuta. Dopotutto si era affezionata a quel lavoretto e
pensare di lasciarlo le metteva un po’ di tristezza
-Bene, a domani Kagome-
disse l’uomo
-A domani signore, ciao
Mikado- disse alzando la mano
-Ciao Kagome-
Lei uscì e incamerò l’aria
fredda della notte
“Domattina alle poste” pensò
poi inforcata la bici partì veloce sorridendo felice
Martedì. Ore 10.45
Kagome uscì dalle poste
baldanzosa e guardò i soldi rimasti. Poco. Sospirò e tornò a casa mettendoli
sotto i piatti silenziosamente
-Sorellina!!- La ragazza
venne raggiunta da Sota –Mi aiuti a fare i compiti per piacere??- chiese. Lei
spalancò gli occhi
-I compiti? È finita la
scuola da un giorno e li vuoi già fare!?- Il bambino annuì –Pazzo. Comunque ok,
fa vedere- Andò nella camera del bambino completamente disordinata –Sota! Ma
che casino!!-
-Lascia tutto dov’è! Dopo
non riesco più a trovare nulla! Capito?!- Lei sbuffò poi lo aiutò a fare
Italiano.
Inuyasha chiuse il libro di
Diritto con un tonfo e fissò le domande che si era preparato.
Esame.
Una settimana.
Partenza.
Due settimane.
Prese il calendario e lo
fissò sconsolato.
Sesshamaru entrò nella
camera del fratello
-Ehi- Lui si girò
-Dimmi, cosa vuoi?- chiese.
Sesshamaru alzò le spalle
-Quando conti di dirlo alla
tua ragazza?-
-Presto-
-È vago, sai?-
-Mh. Non lo so, presto
comunque- disse Inuyasha alzandosi e aprendo la finestra facendo entrare un
leggero venticello
-Sai cosa c’è Inuyasha?
Perché studi? Tanto ci pensa papà- Inuyasha guardò il fratello che sorrise
-Mi tiene impegnato e non
penso- sbottò –Se era tutto qua quello che volevi dirmi…- Il fratello alzò i
sopraccigli
-No, volevo solo informarti
che nostro padre è pronto per questa sera e vuole sapere se vuoi andare con
lui- Inuyasha scosse il capo
-Digli pure che può andare
solo- disse
-Ho capito, comunque tra
poco è pronto il pranzo- disse lasciandolo. Inuyasha sbatté il pugno sul muro
-Che ci vada da solo a
quella maledettissima conferenza di quello stupido programma!!- ringhiò. Si
risedette e cominciò a rispondere a tutte le domande distrattamente.
Ore 19.20
Kagome comprò la cassetta
nuova e a casa la preparò, ricordando ai famigliari di non toccare nulla.
Sospirò e andò a prepararsi.
Maglia bianca corta, gonna
sopra il ginocchio di jeans e sandali bianchi. Ottimo, era pronta.
Li salutò tutti poi andò al
LaN pronta per un nuovo giorno di lavoro. Anche se era presto, trovò già Mikado
che stava provando e accordando
-Buona sera!- esclamò lei
entrando
-Ciao, tutto bene?-
-Bene grazie! Che suoni?-
chiese lei sedendosi vicino a lui
-Nuova canzone, non riesco a
fare una cosa ma… ci riuscirò- concluse lui appoggiando a terra la chitarra. Si
stirò
-Che canzone è?-
-Non so ancora, ma ci sto
lavorando, forse la prossima settimana l’ho finita- Lei annuì
-Possiamo provare?- domandò
Kagome. Lui annuì
-Ok-
Ricordo benissimo quella sera
Mentre io cantavo,
mentre mi divertivo,
tutto il Giappone stava guardando un solo programma.
Quella sera,
fu l’inizio di tutto…
Ore 22.52
Kagome percorse sicura tutti
i corridoi e entrò nella stanza di Inuyasha come una furia
-Inuyasha!- esclamò
abbracciandolo –Ciao!!-
-Angelo, cosa ti prende?-
-A me? Assolutamente nulla!-
Lo baciò e lui la strinse forte –Sono troppo felice!-
-Perché?- domandò lui
abbozzando ad un sorriso. Kagome lo fissò
-Tra una settimana hai
finito gli esami… dopo ci divertiremo da morire me lo sento!!-
-Kagome?- Lei lo guardò
-Si?-
Inuyasha aprì la bocca per
parlare ma non uscì alcun suono. La richiuse di scatto.
No, non era quello il
momento adatto…
-Domani mattina devo
continuare a studiare… speriamo di svegliarmi presto- sbottò cingendole la vita
con le braccia. Lei si alzò il punta di piedi sfiorando il suo naso con il
proprio
-Sono certa che riuscirai a
passare l’esame bene. Com’è messo Sesshamaru?- domandò
-Non studiamo insieme, non
ne ho idea- disse lui alzando le spalle
-Capisco… beh, speriamo
allora- Inuyasha la baciò e infilò la mano sotto la maglietta di lei
-Ma non hai freddo?- Lei
scosse il capo
-No, dovrei?-
-Oddio, non ci sono ancora
35 gradi!!-
-Ce ne sono 30! Sarà una
estate caldissima- Lui annuì
-Concordo- Lei lo spinse
verso il letto e si stese vicino a lui appoggiando il capo sulla sua spalla
–Hai messo vero la sveglia?- domandò lui accarezzandole la schiena
-Si, al solito orario… mamma
non se ne accorgerà neppure. Sono troppo stanca- Lui la guardò male
-Ne sei certa?-
-Potresti farmi cambiare
idea-
-Sai, sei diventata un po’
troppo audace!- la riprese lui. La ragazza fece una smorfia
-Oddio, non vorrai una
ragazza tutte moine spero! “No Inuyasha, mi vergogno!”- Lui rabbrividì
–Appunto! Da quando lo abbiamo fatto nella cattedra della mia prof non sono più
la stessa!- Sospirò –Oddio!!- Scattò a sedere guardandolo con gli occhi
sbarrati
-Che c’è?- domandò lui
agitato
-Dal prossimo anno non sarai
più nella mia scuola!! Noooo!!- Lo abbracciò stringendolo –e dopo come farò? Beh, ti penserò! Ottimo- Sorrise sorniona sbattendo
le ciglia
-Grazie, surclassato da un
pensiero-
-Amore mio- Lei lo guardò
–Non farmi dire le parole che so non vuoi sentirti dire-
-Enigmatico- disse lui
alzando le sopracciglia
-Appunto, enigmatico-
-Quindi? Cos’è la cosa che
non voglio sentire?- Lei si schiarì la voce
-Oh, Inuyasha, io odio
pensarti, quando posso averti con me 24 ore su 24 se solo lo volessi… quindi
perché pensarti?- Lui fece una smorfia
-Sei romanticissima,
davvero!- commentò
-Io sono molto romantica-
-Io ti porto le rose però-
Lei scoppiò a ridere
-Perché, vuoi che ti compri
un mazzo di rose da mettere in camera, amore?- chiese ironica continuando a
ridere
-Era un esempio-
-Ti amo- disse lei
abbracciandolo dolcemente. Lui la strinse
-Lo so angelo-
Martedì. Ore 11.45
Kagome scese sbadigliando
pronta per aiutare la madre nelle faccende quando l’occhio le cadde sulla porta
chiusa della sala. Entrò e fissò il registratore sotto la tv.
Lì c’era la soluzione al
comportamento di Inuyasha.
Lì c’era tutto quello che
doveva sapere.
La soluzione dell’enigma a
portata di mano.
Paura.
E se fosse stato orribile?
Se fosse stato… il peggio?
Kagome uscì dalla stanza.
Aveva tempo… Lo avrebbe
visto dopo.
Entrò in cucina e la madre
le rivolse un sorriso
-Ciao tesoro, dormito bene?-
-Si mamma, grazie- La donna
sorrise
-Inuyasha sta bene?-
-Si, vuoi una mano?- domandò
sviando il discorso. La donna annuì e Kagome si sedette di fronte alla donna
iniziando a pelare le patate
-Ha l’esame quest’anno, no?-
-Si, sta studiando molto,
più di quanto gli servirebbe- disse la ragazza
-Come mai?-
-Ma si dai… suo padre
praticamente lo fa direttamente accedere all’università- disse lei alzando le
spalle
-Ah, e dove và?- Kagome
scosse il capo
-Non ne ho idea, non ne
abbiamo parlato ancora-
-Capisco, tuo fratello?-
-Dorme, ho provato a
svegliarlo ma…- Lei scosse il capo -È uguale a papà, quando dorme bene, non lo
svegliano nemmeno le cannonate- sbottò
-Se è come tuo padre,
parlagli di cibo e lui scatta-
-Quella sono io mamma, al
massimo lo minaccio di buttargli fuori dalla finestra la play station e i
giochi-
-Ah, lì si che si alza!!- Le
due risero divertite –Il nonno è fuori, vuoi andargli a dare una mano invece di
stare qua?- Kagome si alzò e diede un bacio alla madre uscendo dalla cucina
quando il telefono squillò come impazzito
-Vado io!- urlò. Tirò su la
cornetta –Pronto?-
-Kagome?-
-Sango! Ciao, come stai?-
-Bene, bene…-
La ragazza alzò le
sopracciglia. Sbaglio o sembrava nervosa?
-Senti Kagome ieri sera sei
andata… via?-
-Ma quante volte ve lo devo
ripetere? Si, sono andata via! Ma mi dici qual è il problema?-
-Niente, solo che ieri ti ho
cercata ma non rispondeva nessuno così…-
-Mia madre era al lavoro e
il nonno, con Sota, era probabilmente al tempio. Ecco perché non hai trovato
nessuno- spiegò –Comunque… cosa volevi?-
-Volevo sapere se domani ti
andava di uscire noi due sole, è da tanto che non facciamo shopping insieme!-
Kagome sorrise
-Va benissimo, a che ora?-
-Verso le 16.00
all’orologio, va bene?-
-Ottimo, a domani allora-
-Ciao!-
-Ciao!- Le due riattaccarono
e Kagome si morse il labbro uscendo.
Il pomeriggio la ragazza si
sedette sul divano e fissò il registratore. Al piano di sopra Sota, stava
rincorrendo Bujo, il loro gatto, come un pazzo e la casa sembrava rimbombare.
Doveva vedere quel maledetto
programma!
Si alzò e camminò avanti e
indietro rimettendosi poi seduta.
Prese il telecomando e restò
con il braccio a mezz’aria senza compiere nessun movimento.
Riabbassò il braccio e
camminò avanti a indietro per la stanza qualche minuto poi sbatté sul tavolino
la mano
-Questa cosa non ha senso!!-
Marciò verso l’uscita e andò dal nonno –Nonno-
-Kagome, cosa succede?-
chiese il vecchio guardandola e fermando la scopa che muoveva veloce
-Vado a fare un giro.
Tornerò tra due orette al massimo, ok?-
-Va bene, fa attenzione-
Kagome sorrise e si allontanò a piedi veloce.
Camminò in lungo in largo
poi si sedette sull’erba di un parchetto affollato.
Chissà cosa stava facendo
Inuyasha…
Sorrise e si alzò
dirigendosi verso la casa del ragazzo. Voleva fargli una sorpresa, voleva fare
l’amore e dimenticare tutto per pensare solo a lui…
Già,
facciamogli una sorpresa,
per pensare solo a lui
al suo amore per me…
facciamogli una sorpresa!
Ma la
sorpresa…
l’ho avuta
io!
Kagome corse fino al
cancello poi, senza fare il minimo rumore passò lungo i corridoi rischiando di
essere scoperta più volte ma riuscì ad arrivare sana e salva al guardaroba.
Sorridendo si avvicinò silenziosa alla porta ma delle voci al suo interno la
bloccarono. Con lui c’era Miroku, ma di che parlavano? Non sentiva bene…
Si appiccicò alla porta
premendo l’orecchio e distinse il suo nome. Si fece più attenta
-…allora?-
-Non lo so Miroku! Va bene!
Non lo so!-
-E non lo vorrai chiedere a
me vero? Se non ti dai una mossa lo faremo io e Sango! Non possiamo restarcene
con le mani in mano in questo modo! Non puoi chiedercelo!-
-Lo farò, va bene!? Glielo
dirò!-
-Lo stai dicendo da mesi!!
Io ti avevo detto di allontanarla subito, quando ormai era palese la decisione
di Kikyo di scappare con Naraku! Non dovevi nemmeno avvicinarti sapendo che
avrebbe sofferto! Hai sbagliato Inuyasha e lo sai anche tu! Dopotutto lo sai da
due anni la decisione di tuo padre!!-
-Ma che devo fare? Andare là
e dirglielo con leggerezza? Non sono così crudele!-
-Sii sincero almeno una
volta allora! Vai e diglielo! Comunque dopo ieri sera, se non lo sa tutto il
mondo… ci siamo quasi!! Vuoi che lo scopra da qualcun altro? Eh!? Prenditi le
tue responsabilità!-
-Miroku non scocciare!
Glielo dirò… ci mancano due settimane e… mi spiegherò. Ho degli obblighi verso
mio padre, non posso mollare tutto!-
-Ma ti senti!? Dio mio… lo
dici pure tu che hai degli obblighi! Allora perché hai avvicinato Kagome? Credi
che ti capirà e che ti terrà con se anche quando le dirai, se glielo dirai:
“Kagome, angelo, scusami se non te l’ho detto, ma tra due settimane parto per
l’estero e se tutto va bene torno tra tre anni ma sarò sposato!” Ma per
piacere!!- Lo scimmiottò Miroku –Io te lo dico da mesi come i ragazzi, Sango
dall’ultima cena con i nostri genitori, mi stressa continuamente!,… lo verrà a
sapere da qualcun altro se non ti dai una mossa!!-
Kagome fece un passo
indietro e un altro ancora. Barcollò verso l’uscita e si allontanò.
Lontano.
Lontano.
Via.
I suoi piedi si mossero da
soli e la ragazza uscì incespicando.
Come… cosa… dove…
Cosa aveva detto?
Via, tre anni, sposarsi…
cosa?
No, l’estate… dovevano
progettarla insieme… perché Inuyasha non ha negato le parole di Miroku?
Era uno scherzo no?
Si ritrovò nel salotto di
casa sua ad accendere il registratore e la tv.
Automaticamente. Non sapeva
nemmeno che faceva.
Restò ferma per almeno
mezzora senza sapere chi c’era o cosa succedeva finché improvvisamente il
presentatore, con il suo solito sorriso falso, annunciò il padre di Inuyasha.
Cosa ci faceva lì?
Parlarono per 45 minuti
inutilmente… parlando di politica, economia, soldi… finché…
-Un ultima domanda signor
Kujimawa. Lei ha due figli, che progetti ha per loro?-
-Manderò il più piccolo,
Inuyasha, negli stati Uniti a studiare, rimarrà là tre anni dove, imparerà a
tirare avanti la mia azienda, poi… si sposerà con una giovane ragazza. Inuyasha
ne è entusiasta…-
Kagome fissò il vuoto
davanti a se per un tempo che le parve interminabile, mentre il ronzio
fastidioso del video era l’unico rumore
-Tesoro? Kagome? Cos’hai?-
La madre le si avvicinò preoccupata. La ragazza si alzò lentamente e lasciò la
donna sola. Salì le scale lentamente e richiuse la porta della sua stanza che
calò nel buio.
Buio…
Si portò una mano al collo e
staccò la collanina che lanciò.
Si sedette e rimase inerme
sul pavimento.
La collanina con la chiave,
il primo regalo di Inuyasha, il simbolo del loro amore, fece una lunga parabola
nel vuoto, lungo tutta la stanza finché non colpì violentemente la cornice di
loro due insieme che cadde sul ripiano, abbandonata.
ANTICIPAZIONI!
Capitolo
21-
[-Dio mio… ma… ma è terribile!-
-È schifoso, è diverso!!-
-Ah, se lo sapesse Sango
sono certo che lo ammazzerebbe di botte!- Queste sue stesse parole gli fecero
tornare in mente un ricordo di un mese prima “Non è possibile” pensò
-Guai a te se glielo dici,
capito?? Hai giurato!!-
-Sota… non c’è bisogno di
dirglielo. Mia sorella lo sa già, sapeva già tutto!!- esclamò]
Buona domenica o cari lettori! Vediamo… ho accompagnato
l’inizio di questo capitolo con una canzone di Laura Pausini, “come se non
fosse stato mai amore”, che credo sia assolutamente azzeccato con i pensieri e
sentimenti di Kagome.
Va beh, non voglio dilungarmi molto oggi, quindi passo
subito ai ringraziamenti
DarkyCHan: ç___ç quando lo rileggo piango anche io! In
effetti è il modo peggiore… cioè, almeno penso. Esiste un modo ancora peggiore
di questo? Non saprei sinceramente. Ma era una scena che avevo in mente da
molto tempo quindi…
pretty: cavolo, è stato così sconvolgente?? XD Magari se ne
fregasse di suo padre, magari!! Beh, se fosse stato però così la terza parte
non ci sarebbe… =____= ok, cambio tutta la storia! No scherzo, non lo farei
mai! XD
Silvia: per le anticipazioni sulla terza parte dovrai
aspettare l’ultimo capitolo, penso. Ora come ora non voglio dire nulla in più,
ma nell’ultimo capitolo, visto che dovrete aspettare che io abbia finito la
terza parte, vi darò qualche anticipazione visto che non aggiornerò prima della
fine completa della storia (non mi piace cominciare qualche cosa senza averla
finita!). Per quella one-shot… beh, lì si che bisogna davvero aspettare
sicuramente molto! XD
fra007: ehi ehi, ma così mi monti la testa!! Non adularmi
così sul mio stile altrimenti sai quanti castelli mi faccio? XDD Comunque…
Kohaku e Sota sanno già della storia tra Miroku e Sango… quando Sota era andato
a dormire a casa dell’amico, lo stesso giorno in cui Inuyasha era andato a
dormire da Kagome, il bambino aveva chiamato la sorella dicendo che aveva letto
il diario di Sango, non so se te lo ricordi. Quindi loro sanno già tutto! Per
Kagome e Inuyasha… beh, questi sono gli ultimi capitoli, scoprirai tutto con un
po’ di pazienza. Intanto spero che questo 21esimo ti piaccia!
^^vavva^^: hai ragione, ogni cosa che scriviamo secondo me
ci sembra banale è una cosa umana, penso. Comunque non dovresti vergognarti, mi
piacerebbe leggere qualche cosa di tuo e penso che se vuoi avere delle opinioni
sul tuo modo di scrittura… beh, buttati! Non fermarti solo per vergogna,
qualsiasi cosa scritta, che sia banale o meno è importante e con qualche cosa
dello scrittore e/o scrittrice. Quindi se hai una storia pronta, pubblicala! Se
l’hai in mente, scrivila! Non fermarti per paura, ok? Va beh, mi sono fatta la
lezione di vita con le mie stesse parole XD
dolcepann@: ehi, l’omicidio è un realto! Non voglio che la
mia Kagome mi finisca in galera XDD anche se Inuyasha se lo merita =____= ##
Mah… al massimo lo facciamo fuori in massa, che ne dici? ^___________^
michi88: per il confronto dovrai aspettare il prossimo
capitolo purtroppo. Questo è più di passaggio ecco. Spalancare la porta e
urlargli dietro…? Non male come idea. Sarebbe stato divertente scriverlo… anche
se forse un po’ irreale per me, io non riuscirei mai ad affrontarlo subito… ma
forse è perché sono molto emotiva? Booooooh!! XD
Andromeda: beh, Minu… Kagome non è “un cuore di ghiaccio”, non
posso di certo farle cambiare carattere da un giorno all’altro XD non pensi? Se
fosse descritta come dici tu… metà storia non ci sarebbe stata assolutamente e
poi lei era molto innamorata di Inuyasha, quindi è ovvio che abbia avuto una
reazione del genere. Non so spiegarmi molto bene su certi punti, ma credo sia
così e basta
pillo: un bel funerale… lo facciamo fuori noi, i ragazzi non
lo vedono nemmeno Inuyasha! e comunque si, è stupido, stupidissimo!! Sakura ha
avuto un’esperienza diversa con Inuyasha, la peggiore, e quindi è chiaro che
comunque sapesse come fosse fatto Inuyasha… ma l’amore è
cieeeeeeeeeeeeeeeeecoooooooooooooo!!
Aquarion89: com’è bello il numero 10… così lineare e tondo *O*
Sono contenta che la storia fino a qua ti sia piaciuta e hai detto l’aggettivo
più appropriato a questa fic: contorta. Chissà come diamine mi sono venute in
mente certe situazioni… mah! XD Il fegato di Inuyasha? Chissà se ce l’ha!! Forse è partito per le Hawaii… comunque non
preoccuparti, mi piacciono certe recensioni lunghe e riflessive +____+
Tish: che bello! Sono contenta che ti piaccia e che la trovi
emozionante! Non preoccuparti, sono contenta che tu l’abbia seguita fin da
subito!
Ringrazio tutti per le vostre recensioni e per chi sta solo
leggendo (ho dei numeri altissimi nel mio account!!).
Vi lascio alla storia, spero vi piaccia anche questo
capitolo e vi aspetto per il capitolo 22!
Alla prossima settimana! XD
Capitolo 21
Silenzio
Quanto tempo era trascorso?
Un ora? Due? Un giorno
intero?
Qualcuno ogni tanto, bussava
timidamente alla sua porta e sapeva chi era: il suo fratellino, Sota.
Ma anche se voleva, anche se
lo desiderava, non riusciva a muovere un muscolo, non riusciva a parlare a
reagire.
Le parole udite le
risultavano incomprensibili e senza nessun possibile significato.
Che cosa avevano detto?
Il buio la avvolgeva, le
tapparelle serrate in una morsa non faceva entrare uno spiraglio di luce, ma
ormai anche quella barriera aveva ceduto. Vedeva la sua camera perfettamente,
senza vederla. Era in un’apatia totale.
Non riusciva a piangere, a
gridare, a sfogarsi, non riusciva a fare nulla se non restare lì, seduta sul
pavimento, immobile.
Fuori il mondo continuava la
sua caotica vita ignaro di tutto.
Una radio accesa trasmetteva
proprio in quel momento un programma che non seguiva praticamente mai e il
debole parlare le raggiungeva i sensi distrattamente finché non riconobbe una
melodia famigliare…
Ieri ho capito che
E´ da oggi che comincio senza te
E tu.. l´aria assente
Quasi come se io fossi trasparente
E vorrei fuggire via
e nascondermi da tutto questo
Dovevo
saperlo… dovevo accorgermene… Fino a che punto erano vere queste parole? Da
quanto tempo avevo l’impressione che ci fosse qualche cosa di sbagliato tra
noi? Da quanto mi sembrava che le tue parole fossero lontane da me?
Voglio
andarmene, fuggire da questa realtà! Perché non è rimasto tutto come ad
Amsterdam? Perché??
Ma resto immobile qui
Senza parlare...non ci riesco a staccarmi da te
E cancellare tutte le pagine con la tua immagine
E vivere..
Come se non fosse stato mai amore
Non
riesco a muovere un passo, non riesco a piangere, non riesco a fare nulla se
non ricordare tutti i momenti insieme… La prima volta che ti vidi, uno stupido
ragazzino che non sapeva fare altro che stare alle spalle del padre, quando ho
iniziato ad amarti, la mia dichiarazione, la prima notte insieme, la tua
dolcezza, le tue carezze, i tuoi baci, le tue braccia, il tuo regalo, le tue
parole in quel momento e poi… troppi ricordi felici…
Stiamo
così bene insieme, allora perché è tutto andato male? Perché?
Io sopravviverò
Adesso ancora come non lo so
Il tempo qualche volta può aiutare
A sentirsi meno male...
A poter dimenticare
ma adesso è troppo presto
Già,
è troppo presto, sei troppo dentro di me, ho troppo di te in me… Ti amo, perché
vai via? Perché non mi hai detto nulla? Perché il tuo silenzio?
Ce
la farò. Forse. Ma quando? Quando mi dimenticherò di te? Mai, probabilmente… il
tempo forse mi aiuterà ma…
E resto immobile qui
Senza parlare... non ci riesco a stancarmi di te
E cancellare tutte le pagine con la tua immagine
E vivere.. come se non fosse stato mai amore
.. come se non fosse stato amore
come se non fosse stato mai..
.. e vorrei fuggire via, vorrei nascondermi
Ma ora no, ora io ti amo, ti desidero io… non riesco a scordare tutti i
bellissimi momenti che solo la tua presenza mi poteva dare… non ci riesco, è
più forte di me…
Che sia stato tutto un sogno? No, e fa male, fa un male…
Sapere un domani senza di te, senza la tua sicurezza mi fa bruciare la
pelle, non posso credere che d’ora in avanti tu non ci sarai mai, come farò
ora? Tu eri il mio primo pensiero la mattina e il mio ultimo la sera, eri la
mia aria, la mia stessa vita… avevo tanti progetti, avevo così…
Questa verità fa troppo male, buio ti prego, inghiottimi fammi sparire,
io… non voglio soffrire così… e allora perché non mi sfogo? Perché non piango?
Non urlo? Perché non mi abbandono a tutto questo mio dolore??
Ma resto ancora così, senza parlare, senza dirti ¨non te ne andare¨
Non mi lasciare tra queste pagine..
.. e poi, e poi, e poi vivere
come se non fosse stato mai amore
.. come se non fosse stato amore
No, non andartene, se mi
ami, se mi vuoi almeno un po’ di bene anche se non me lo hai mai detto, resta
vicino a me, come sempre, come in questi ultimi mesi… non andartene ti
supplico, resta qui, vicino a me… dimmi che va tutto bene, che mi proteggerai e
che litigheremo come al solito, che faremo l’amore e che ci vedremo tutte le
sere come sempre… Non mi lasciare sola ricordando questi miei dolorosi e
bellissimi ricordi, ne voglio altri… con te!
Quindi resta se mi ami,
resta!
…Perché tu mi ami, vero?
Non chiedermi di
dimenticarti e di andare avanti senza di te, senza ricordare che il nostro è
stato amore, un amore bello e sincero che tu hai rifiutato… per denaro…
Vero?
-Mamma! Mamma!!- Sota, si precipitò
giù per le scale e spalancò la porta della cucina –Non mi risponde mamma!! È lì
da tre ore!! Ma cos’ha??- chiese il bambino agitato
-Non lo so- rispose la donna
alzandosi dalla sedia guardando la cena che si stava scaldando sul forellino
acceso. Uscì e il bambino la seguì. La donna bussò alla porta della figlia e si
leccò le labbra –Tesoro? Voglio dirti che… qualunque cosa sia successa, insieme
la potremo affrontare… Capito? Quindi… se dopo non vuoi scendere ti porto la
cena in camera. Kagome?-
Silenzio.
La donna sospirò poi spinse
via il bambino e si allontanarono
Kagome barcollò in piedi
“Non me ne faccio nulla
della compassione altrui…” pensò atona –Niente…- Si buttò sul letto e fissò il
soffitto senza più muoversi, nemmeno quando un bussare lieve alla porta le
annunciò che era pronta la cena…
Ore 19.50
Mikado si alzò di scatto
dalla sedia e ricominciò a passeggiare per la stanza pensieroso. Non era mai
stata così in ritardo… mai! allora perché non era ancora arrivata?
Suo zio entrò tutto
trafelato
-Non c’è ancora?- Il nipote
scosse il capo –Forse è malata, se non arriva in pochi minuti prova a chiamarla
ok?- Lui assentì e l’uomo se ne andò. Mikado prese fuori il cellulare e compose
il numero della giovane.
Uno squillo…
Due squilli…
Kagome immobile guardò
l’apparecchio e lo lasciò suonare senza prestargli un minimo di attenzione.
-Maledizione!- ringhiò il
ragazzo chiudendo la comunicazione –ZIO- gridò uscendo dalla stanza e
raggiungendo l’uomo che stava finendo di preparare il necessario –Non risponde,
questa sera canterò io- decise
-Va bene, speriamo che stia
bene- disse l’anziano. Mikado scrollò le spalle e se ne andò anche se dentro
l’ansia lo logorava…
Ore 0.20
-Troppo in ritardo… strano
che non venga- disse Inuyasha picchiettando le dita sulla finestra che dava al
grande cancello. Sbuffò seccato poi afferrò il cellulare cercando di
rintracciarla.
Spento.
Corrugò le sopracciglia e si
infilò la giacca, agguantò le chiavi della moto e uscì preoccupato.
Fece di corsa la strada per
arrivare fino a casa della giovane e la fissò.
C’era un buio inquietante e
la finestra della ragazza era serrata
-Ma che sta succedendo qua?-
si chiese confuso –Domani mi sentirà! Ah, se mi sentirà! Farmi preoccupare in
questo modo, ma si può? Poteva almeno avvertirmi!- borbottò tornando alla moto
e partendo a tutto gas.
Mercoledì. Ore 12.25
Inuyasha scese dalla moto
che abbandonò in mezzo al cortile e si diresse sicura alla porta principale
della casa. Lanciò uno sguardo alla finestra serrata poi suonò. Sentì dei passi
al suo interno poi la porta si spalancò rivelando la minuta figura di Sota, il
fratellino di Kagome, che quando lo vide fece una esclamazione di sorpresa
-Inuyasha!-
-Si io, posso entrare?-
chiese a bruciapelo –C’è tua sorella?- domandò facendo un passo avanti. Il
bambino boccheggiò e si parò davanti a lui che non poté avanzare oltre
-Ecco… io… credo sia meglio
che torni… un’altra volta- balbettò
-Come!? Dai Sota, fammi
entrare- ordinò il ragazzo sbuffando
-No. Ti giuro, non è una
buona idea- scandì il bambino sicuro
-Tesoro, chi è?- L’anziano
si avvicinò lentamente alla porta e quando vide il giovane fece una smorfia
“Ma che hanno tutti!?” pensò
frustrato –Posso vedere sua nipote?- ripeté
-No. Ciao. Addio- rispose e
gli sbatté la porta in faccia –Feccia- sibilò e con il nipote tornò a tavola
fissando il posto vuoto di Kagome
-Era lui?- domandò la donna
-Si… quel…-
-Nonno!- lo riprese Sota
–Mamma, Kagome non scende?-
-Non risponde- affermò la
donna –Dopo aver visto la cassetta capisco cosa stia succedendo più o meno… ma
non so cosa devo fare…- disse prendendosi il viso tra le mani
-Troveremo una soluzione
cara, insieme- la rassicurò il padre
-Hai ragione- disse
abbozzando ad un sorriso la donna.
Sota fece un sospiro poi
silenzioso uscì dalla cucina e andò davanti alla camera della sorella
appoggiandoci la schiena contro facendo un lieve rumore. Era sicuro che la
ragazza lo avesse sentito e che sapesse che lui era lì con lei.
Ore. 14.13
-Cosa vuol dire!?- gridò
Inuyasha facendo sobbalzare la ragazza castana davanti a lui
-Inuyasha… calmati ti
prego…- disse Miroku avvicinandosi
-Cosa vuol dire che non la
riesci a rintracciare?- domandò rivolto a Sango senza degnare di nessun sguardo
l’amico. Sango mise via il cellulare e si leccò le labbra
-Ascolta, arrabbiarti non ti
servirà, ok? Sarà a fare la doccia… o… a fare la spesa… non lo so ok? E poi,
tra meno di due ore ci vediamo quindi rilassati-
-Senti, è tutto il giorno
che cerco di trovarla, quindi non venirmi a sparare delle cazzate, chiaro!? Se
penso che mi hanno sbattuto la porta in faccia… ma perché diamine non posso
vederla!?- Si passò una mano tra i capelli e si appoggiò contro il muro di casa
Koshuzo sospirando. Le puntò il dito contro –Verrò con te dopo, poche balle,
poi vedremo- disse e uscì sbattendo la porta.
Sango si appoggiò a Miroku
-È strano, comunque…
Inuyasha non ha tutti i torti-
-Cosa intendi?- chiese
Miroku cingendo la vita alla ragazza
-Intendo, che Kagome
risponde sempre a chiamate, messaggi eccetera! È strano che… non risponda e che
casa sua sia tabù!-
-Beh, forse ci stiamo
preoccupando per niente- cercò di tranquillizzarla Miroku
-Forse… Ma lo sapremo tra
due ore-
Kohaku guardò i due ragazzi
poi si allontanò veloce ripensando a tutto il discorso che aveva sentito.
Voleva aiutarli, ma come!?
Prese il telefono di casa e
si rifugiò in camera componendo il numero dell’amico. Sota doveva sapere,
quindi perché non provare a chiedere a lui?
Il telefono squillò finché
il bambino non sentì la voce di una donna
-Buon giorno… sono Kohaku,
il fratellino di Sango, si… ecco io… potrei parlare con Sota per piacere?-
domandò il bambino leggermente imbarazzato
-Ma certo caro, te lo chiamo
subito- disse la donna
-Pronto?- chiese pochi
minuti dopo la voce conosciuta
-Ciao Sota, sono Kohaku!-
-Ah, ciao. Dimmi- disse
tristemente
-Ascolta, mia sorella e il
fratellone Miroku hanno appena ricevuto la visita di Inuyasha che sembrava
arrabbiato! Ha urlato contro a tutti e due e… beh, diceva che non riusciva a
contattare tua sorella e cose del genere. Mi sono preoccupato e volevo sapere
come sta tua sorella- disse. Sentì un lieve sospiro
-Kohaku, giuri sulla nostra
amicizia che non ne farai parola con nessuno?-
-Te lo giuro Sota-
-Nemmeno con tua sorella e,
soprattutto, Inuyasha?-
-Giuro-
-Ebbene, ora ti dico. Mia
sorella mia aveva detto che doveva registrare una cosa l’altra sera e mi ha
ordinato di non toccare nulla… Niente, ieri pomeriggio esce e quando è tornata
era… boh… strana… l’ho salutata e sembrava che non mi avesse neppure visto!
Comunque dopo non so bene, so che ha visto la cassetta dove aveva registrato
uno stupidissimo programma… ehm… sai quello dove intervistano la gente
importante?-
-Ah-ah-
-Ecco, dopo che lo ha visto
si è chiusa in camera al buio totale e da allora il nulla, non si sente una
mosca… allora io, mamma e il nonno abbiamo visto la cassetta e sai cosa
c’era!?- disse indignato Sota
-Non ne ho idea- ammise
rapito dal racconto Kohaku
-Beh, c’era il padre di
Inuyasha che diceva che lo manderà all’Estero a sposarsi!!!-
-COME!?!? Ma… ma… lui non
stava con Kagome?? E lei non lo sapeva??-
-Ma certo che no! Altrimenti
non ci si sarebbe mai messa insieme!! Cosa credi? Mia sorella ha la testa a
posto! Ecco perché mia sorella è in quello stato, capisci? Lui l’ha tenuta
all’oscuro di tutto!! E chissà cosa è successo ieri pomeriggio poi!- mormorò
sconsolato il bambino
-Dio mio… ma… ma è terribile!-
-È schifoso, è diverso!!-
-Ah, se lo sapesse Sango
sono certo che lo ammazzerebbe di botte!- Queste sue stesse parole gli fecero
tornare in mente un ricordo di un mese prima “Non è possibile” pensò
-Guai a te se glielo dici,
capito?? Hai giurato!!-
-Sota… non c’è bisogno di
dirglielo. Mia sorella lo sa già, sapeva già tutto!!- esclamò
-Come!?!?-
-Me ne ero dimenticato
completamente e poi subito non avevo collegato ma credevo che mia sorella
avesse già detto tutto alla tua!!-
-Cosa stai dicendo Kohaku??-
-Sto dicendo che un mese fa,
in una cena di famiglia, il padre del fratellone Miroku ha parlato troppo e
aveva detto che il figlio minore, Inuyasha, di un suo amico se ne sarebbe
andato via tre anni per sposarsi!! Ricordo perfettamente che mia sorella aveva
trascinato in camera sua il fratellone, ma io credevo che Sango lo avrebbe
detto a Kagome!!- esclamò
-Vuoi dire che la migliore
amica d mia sorella sapeva… e non le ha detto nulla? Ma come ha potuto?-
-Non lo so! Forse il
fratellone le ha detto di tacere… o forse aveva paura… non ne ho idea!- esclamò
Kohaku nel panico
-Hai detto che sono a casa
tua, Sango, Inuyasha e Miroku?-
-Inuyasha se ne è andato
ma…-
-Arrivo subito. Questa volta
giuro che dico tutto quello che penso, giuro!!-
-Sota!!- Troppo tardi, il
bambino aveva sbattuta giù il telefono –Oh mamma!- Il bambino si precipitò giù
al piano di sotto e uscì di casa scalzo guardando il cancello con orrore dove,
dopo pochi minuti comparve un alterato Sota che entrò velocemente –Aspetta
Sota, non fare pazzie ti prego!-
-Non dire una parola Kohaku!
Questa volta, anche se mi dispiace ammetterlo, tua sorella ha superato il
limite e se non mi dirà un buon motivo per il suo silenzio… beh, non voglio
rivederla mai più!!- gridò. Entrò in casa e marciò in cucina che aveva la porta
chiusa e la spalancò. Sango e Miroku scattarono in piedi sorpresi
-Sota!? Ma che succede? Sei
sconvolto! Guarda che faccia…-
-NON MI TOCCARE TU!!- gridò
il bambino facendo un passo indietro. Sango si bloccò in mezzo alla stanza
-Sota ma…-
-VOGLIO SAPERE CON CHE
CORAGGIO ORA RIUSCIRAI A GUARDARE IN FACCIA MIA SORELLA!!- urlò
-Kagome? Sota ma che stai
dicendo io…-
-CON CHE CORAGGIO TI
DEFINISCI SUA AMICA QUANDO LA TRADISCI SENZA DIRLE LA COSA PIÙ IMPORTANTE IN
ASSOLUTO!?- strillò
-Io non ti capisco davvero-
-NON LE HAI DETTO CHE IL
CARISSIMO INUYASHA SE NE ANDRÀ VIA A SPOSARSI!! E VOI DUE LO SAPEVATE!!! LO
SAPEVATE!!- Sango impallidì a vista d’occhio e Miroku iniziò a boccheggiare
-Lo
ha scoperto? E come??-
-Ha visto una trasmissione
che aveva registrato l’altra sera e ieri pomeriggio, prima di vederlo, è uscita
ed è tornata a casa che era già strana!!COME AVETE POTUTO NON DIRGLI NULLA!?-
-E tu come sai tutte queste
cose??- domandò Miroku
-Ho visto anche io la
registrazione e prima al telefono Kohaku mi ha detto della cena di un mese fa
quando tu hai scoperto tutto! SEI ORRIBILE SANGO! DIMMI PERCHÈ NON LE HAI DETTO
NULLA!!-
-I…io…-
-Stop- Miroku si mise
davanti alla ragazza e guardò il bambino negli occhi che lo fronteggiò
minaccioso –Vedi di abbassare la cresta ragazzino e poi le ho detto io di non
dire nulla a tua sorella, quindi vedi di urlare addosso a me invece che a
Sango, capito?- Sota scosse il capo scioccato e fece alcuni passi indietro
-Siete orribili e dei
traditori…- Si girò e corse via
-NO SOTA!!- urlò Kohaku
inseguendo l’amico fuori casa.
Sango si appoggiò a Miroku e
scoppiò in singhiozzi
-Calma Sango… non è detto
che lei sappia che tu centri-
-Oh Miroku, pensa ora cosa
sta passando- singhiozzò scuotendo il capo
-Non lo so, intanto
chiamiamo Inuyasha e diciamogli le novità-
-Voglio andare da Kagome
prima- disse asciugandosi le lacrime
-Va bene, allora ci vediamo
tutti a casa di Kagome- Lei annuì e uscì. Miroku si sedette sfinito e si prese
il viso tra le mani –Che casino… diamine, che casino!!- Tirò fuori il cellulare
e si preparò il discorso mentalmente prima di comporre il numero dell’amico.
ANTICIPAZIONI!!
Capitolo 22- [-Ma certo!!
Ora ho capito! Tu sei quello che c’era nella cassetta che ha portato a casa mia
sorella!!-
-Come?- Il nonno fissò il
giovane sempre sorridente –Ah, ma certo, ora ti riconosco! Kagome ci ha parlato
benissimo di te… ehm… Ron?-
Capitolo 22 *** Capitolo 22- L'aiuto di un amico ***
Capitolo 22
Salve a tutti! Questo è il penultimo capitolo, ma è
piuttosto corto purtroppo. Vedrete la reazione di Inuyasha che spero non sia
esagerata… ma nel prossimo capitolo tireremo i fili ti tutto XD
La terza parte non è finita assolutamente (credo sarà anche
più lunga di questa seconda parte) quindi mi spiace ma dovrete attendere ancora
qualche tempo prima che ritorni, ma di questo ne parlerò più accuratamente
nell’ultimo capitolo.
Infine ringrazio: pillo, pretty, fra007, ^^vavva^^ e
Andromeda per le loro recensioni e tutti coloro che hanno solo letto.
Quindi vi lascio a questo capitolo, un bacio e alla prossima
settimana!
Ps. a fine capitolo, come al solito, l’ultimo aggiornamento
di questa parte!!
*festa nazionale privata*
Capitolo 22
L’aiuto di un amico
Kagome pensava… pensava…
Viveva nel ricordo di quell’istante, non sentiva nulla… né il silenzio che la
circondava, né il dolore che troppo grande non sentiva più.
Non sentiva più
quell’impellente bisogno di piangere lacrime invisibili o di urlare un dolore
silenzioso.
Forse se non si fosse mossa,
avrebbe continuato a non sentire nulla, forse sarebbe morta…
Non mangiava, non beveva…
sarebbe morta davvero se avesse aspettato ancora qualche giorno… Da quanto non
mangiava? Quanto tempo era trascorso da quell’istante?
Una musica si spanse nella
stanza.
Le arrivava distante, come
se non fosse nel comodino accanto al suo letto.
Come se lei non fosse
davvero lì ma lontana mille miglia, in un luogo dove l’esterno le arrivava
ovattato…
Un altro messaggio?
Una nuova chiamata?
Che musica era?
Ah si, ora lo riconosceva,
il ritornello di Wherever You Will Go dei The Calling, partiva quando Tom la
chiamava.
Tom, chissà cosa stava
facendo in quel momento?
Un momento… la suoneria di
Tom?
Kagome sbatté le palpebre
sorpresa e allungò lentamente il braccio prendendo l’oggetto con dita tremanti
accostandolo all’orecchio
-Ciao Kagome!!! Come te la
passi? Visto che non mi è arrivata una tua risposta per posta ho deciso di
chiamarti! Ah, non sai cosa mi è successo in questo periodo!! A casa mia è
arrivata mia zia Marge, lei e mio padre si odiano a morte e ha preso sotto la
sua ala protettrice Eve! Mio padre non sai quanto si è arrabbiato!! Mia zia ha
trovato vergognoso il fatto che suo fratello cercasse di fare imparare le buone
maniere a Eve e ora la sta aiutando lei e sta rendendo la vita impossibile a
mio padre! Avresti dovuto esserci qualche sera fa quando è arrivata! Kagome? Ma
mi stai ascoltando?- domandò lui. Kagome chiuse gli occhi
-Tom- sussurrò. Una
richiesta lieve, tremante che diceva tutto.
Ho bisogno di te.
-Kagome, cos’è successo?-
chiese lui allarmato ma con voce calma e comprensiva
-Tom- ripeté lei piano
-Kagome ascoltami, sarò a
casa tua domani pomeriggio, mi hai capito? Sarò lì in un baleno!- esclamò lui
agitato
-Tom…-
-Aspettami hai capito?-
-Si- Kagome riappoggiò,
inerme, il braccio al materasso –Tom-
Inuyasha si bloccò.
Sentì il mondo fermarsi
intorno a lui mentre solo il suo respiro improvvisamente affannoso riempiva la
stanza.
Sentì tutto sgretolarsi
intorno a lui facendolo rimanere solo, come sempre mentre l’unica luce si
allontanava velocemente senza mai voltarsi indietro.
Kagome…
-Cosa?- mormorò incapace di
aggiungere altro –Miroku cosa… cosa hai… detto?-
-Lo ha saputo Inuyasha, mi
dispiace… Quel programma dove è comparso tuo padre, lo aveva registrato- ammise
il giovane chinando il capo. Inuyasha si prese il viso tra le mani e si
abbandonò alla sedia senza muovere più un muscolo
-E ora?- sussurrò. Miroku lo
fulminò
-Mi spiace tanto dirlo
Inuyasha ma… lo sapevi che prima o poi sarebbe successo, ti sta bene- Inuyasha
lo guardò –Kagome ora soffrirà incredibilmente e l’unica causa sei tu. Sai da
due anni e più il tuo destino, ad Amsterdam dovevi allontanarti da lei senza
nemmeno più sfiorarla con il pensiero- Miroku batté le mani tre volte
ironicamente –Complimenti-
-Lo so, ok, ho sbagliato ma
che dovevo fare?- Miroku alzò il sopracciglio
-Comunque, per intenderci,
Sango è andata a casa di Kagome per vedere se riesce a parlargli. Da quello che
ha detto suo fratello è in totale catalessi quindi vediamo di raggiungerla
presto, non vorrei che Kagome se la prendesse con lei- disse passandogli
davanti e uscendo dalla casa. Inuyasha chiuse gli occhi e si morse il labbro
-Kagome…- Si alzò e
raggiunse l’amico senza badare più di tanto allo sguardo ostile di Kohaku.
Sango suonò il campanello e
attese che qualcuno le venisse ad aprire. La madre di Kagome quando la vide
sorrise dolcemente
-Ciao Sango-
-Buon giorno signora. Ecco…
potrei vedere Kagome?- chiese. La madre sospirò
-No! Non puoi vederla!!- si
intromise Sota uscendo di casa e piazzandosi davanti alla porta guardandola con
odio –Vattene! Non voglio vederti vicino a mia sorella!!-
-Ma Sota!- lo riprese la
madre
-Mamma!! È anche colpa sua,
sai?? SUA!- urlò con gli occhi lucidi il bambino –Non le permetterò di fare
ancora del male a Kagome!-
-Voglio solo parlarle,
voglio spiegarle! La prego signora, mi faccia parlare con Kagome- pregò Sango.
La madre assunse uno sguardo triste e lanciò uno sguardo alla finestra sbarrata
di Kagome
-Sango… anche se vorrei… è
la stessa Kagome che si rifiuta di uscire, di parlarne, di reagire, capisci?-
La ragazza sorpresa guardò la finestra dell’amica
-Proverò ad entrare nella
sua stanza io… voglio davvero aiutare Kagome- disse lei
-Aiutarla…! Come osi!?-
ringhiò il bambino
-Ora smettila Sota- ordinò
la madre –Va bene Sango, ti farò entrare e ti lascerò qualche minuto con lei-
disse la donna facendole segno di entrare.
In quel momento il rumore di
un motore li distrasse e i tre guardarono scendere dalle moto Inuyasha e Miroku
-Eccoli! Ci mancavano giusto
loro!! Vuoi fare entrare pure quei due mamma!?- sibilò il bambino stringendo i
pugni
-Sango!- esclamò Miroku
affiancandola –Signora, possiamo vedere Kagome?- domandò con il fiatone. La
donna lo guardò
-Non ti conosco, chi sei?-
chiese sulla difesa
-Lui è Miroku, un amico di
Kagome- rispose veloce Sango
-Possiamo vederla?- domandò
Inuyasha
-Tu qua non ci entri- disse
la donna guardando il ragazzo in questione –Aspetterai qua i tuoi amici-
-Ma io…-
-Ma tu niente- disse la
donna –Voi due potete andare, Sota accompagnali-
-Ma…-
-Sota!-
-Va bene- sbottò il bambino
e i tre sparirono nella casa
-Signora la prego, mi faccia
vedere Kagome-
-È colpa tua se è ridotta
così quindi dimmi un motivo-
-Voglio sistemare le cose,
voglio spiegarmi!-
-Quando la stessa Kagome
deciderà di mettere le cose a posto con te, verrà lei- disse incrociando le
braccia
“Kagome…” Inuyasha guardò la
finestra della giovane e trattenne il respiro. Forse Sango e Miroku l’avrebbero
fatta ragionare…
I due ragazzi seguirono il
bambino su per le scale e quando si fermarono davanti alla porta il bambino li
fissò
-Solo pochi minuti ha detto
mamma, non uno di più- sibilò e sparì dietro un’altra porta. Sango sfiorò la
maniglia con la punta delle dita e si morse il labbro
-Kagome? Sono Sango… qua
vocino a me c’è anche Miroku e di sotto c’è… c’è Inuyasha…- disse -…Kagome
ascoltami, so quello che è successo, e so la decisione di Inuyasha di partire
da quasi un mese. Avevo paura di dirtelo così… ho deciso bene di tacere… ti
prego perdonami Kagome, perdonami amica mia…- sussurrò con le lacrime agli
occhi -…forse ora mi odierai e non vorrai mai più parlarmi però io… io ti
voglio bene e tengo a te e alla tua felicità… ti prego Kagome esci, esci e urla,
grida, riempimi di pugni ma per piacere… parla con me. Ascolta Inuyasha lui…
lui vuole parlare con te, vuole spiegarti e anche Miroku… anche lui vuole
chiederti perdono… Ti prego amica mia esci da lì e fa qualsiasi cosa-
Kagome dentro la stanza,
stesa sul letto, non si mosse, non l’aveva neppure sentita se non
superficialmente. Per lei quelle scuse non valevano nulla, niente. Era come se
non avesse soffiato neppure il vento…
Quelle parole erano passate
sotto un ponte inesistente…
Sango fece cadere calde
lacrime dai suoi occhi chiari e si strinse a Miroku singhiozzando che parlò
-Kagome, le parole di Sango
sono vere. Parlane con noi, parlaci, urlaci dietro se ti potrà fare sentire
meglio ma fa qualche cosa!-
Kagome fece un lento
sorriso.
Che ironia…
Il bambino spalancò la porta
e li raggiunse
-Fuori- ordinò
-Ma…-
-I pochi minuti sono
scaduti, fuori da qua- I due guardarono un ultima volta la stanza di Kagome poi
si diressero verso l’uscita.
Quando Inuyasha vide le loro
espressioni strinse i pugni
-Accidenti Kagome!! Che
diamine stai facendo dentro quella stanza!? Vuoi marcire forse!?- urlò con
tutto il fiato che aveva. Ma quando non vide segni di vita capì che aveva
parlato al vento, che si era scontrato contro un muro impenetrabile
–KAGOME!!!!-
-Andiamo Inuyasha, andiamo-
Miroku prese il braccio dell’amico e lo trascinò verso le moto seguito da Sango
che non la smetteva più di piangere.
Ore 20.00
Mikado sospirò
-Kagome, ma che fine hai
fatto? Dove sei?- domandò al muro davanti a lui appoggiandoci la fronte sopra
–Kagome…- Suo zio entrò e quando lo vide solo sospirò
-Faremo a meno di lei anche
oggi… dai nipote, tocca a te- disse lasciandolo solo. Mikado sospirò e si passò
una mano tra i capelli neri
-Kagome se almeno fossi qua
con me… è tutto così vuoto adesso, come prima… torna presto da me… mi manchi
amore mio… ti prego, torna presto…- sussurrò uscendo e dirigendosi verso un
nuovo giorno di lavoro.
Giovedì. Ore 15.53
Il taxi si fermò di botto
davanti a casa Higarashi e i due giovani uscirono dirigendosi verso la casa
mentre il taxi ripartiva veloce dopo aver scaricato l’unica valigia dei due
nuovi arrivati.
Si presero per mano e
percorsero la scalinata e il pezzo di giardino fermandosi davanti all’anziano
-Buon pomeriggio- Lo salutò
l’uomo e l’anziano guardò la coppia
-Siete stranieri? Benvenuti.
Cosa posso fare per voi?-
-Sto cercando una mia amica.
Si chiama Kagome Higarashi-
-È mia nipote, cosa volete
da lei?-
-Nonno! Ho finito di pulire
il tempio e… chi siete?- chiese sorpreso guardando i due stranieri
-Stanno cercando tua sorella
Sota- disse il nonno guardando il nipote
-Ah… capisco… mi scusi
signore, ci siamo mai visti noi??- L’uomo scosse il capo
-No, ma tua sorella mia ha
parlato tanto di te- disse lui sorridendo e piegandosi verso di lui. Il bambino
lo fissò poi spalancò gli occhi facendo una esclamazione di sorpresa
-Ma certo!! Ora ho capito!
Tu sei quello che c’era nella cassetta che ha portato a casa mia sorella!!-
-Come?- Il nonno fissò il
giovane sempre sorridente –Ah, ma certo, ora ti riconosco! Kagome ci ha parlato
benissimo di te… ehm… Ron?-
-Tom signore, il mio nome è
Tom-
-Ah, ma certo… Tom-
-Invece tu chi sei?- chiese
il bambino indicando la ragazza
-Sono la sua ragazza, amica
di Kagome, mi chiamo Eve, tanto piacere- disse la ragazza allungando la mano e
togliendosi il capellino con la visiera sorridendo. Il bambino arrossì e si
mise dietro all’anziano. Tom rise e Sota arrossì ancora di più fissando la
giovane
-Tom, mi dispiace informarti
del fatto che Kagome è… beh… in uno stato di totale catalessi da tre giorni
ormai- disse l’anziano
-Cosa!? Tre giorni?-
-Non è più uscita dalla sua
stanza da…- Il nonno sospirò e si portò una mano alla nuca -…ma tu sei qua per
una visita di cortesia?-
-Ehm… ieri l’ho chiamata e
beh… lei mi ha fatto una specie di richiesta di aiuto, ha continuato a ripetere
il mio nome così sono venuto qua- disse. Il bambino spalancò gli occhi
-Davvero!? Allora forse tu
riuscirai a sbloccarla?-
-Lo spero piccolo, lo spero-
disse Tom rafforzando la presa ad Eve che gli sorrise incoraggiante
-Beh, allora venite, vi
preparo intanto del the così vi riposate un momento-
-Io avverto mamma- disse
Sota schizzando via
-Mi può dire intanto cos’è
successo esattamente?- chiese la ragazza quando furono seduti tutti intorno al
tavolo della cucina
-Non lo immaginerai mai!-
esclamò Sota sbattendo il piccolo pugno sul tavolo. La madre sospirò
-Conoscete Inuyasha
Kujimawa, Sango Koshuzo e Miroku Kazana?- domandò. I due giovani promessi si
guardarono
-Sono i ragazzi che sono
venuti con Kagome ad Amsterdam- commentò Tom
-Ebbene Inuyasha e Kagome
hanno avuto una storia ma… non so bene… Fatto sta che un pomeriggio
normalissimo Kagome è uscita ed è tornata che era strana, ha guardato una
registrazione e poi si è chiusa in camera e da quel momento…- Scosse il capo -…
non si è più mossa. Così abbiamo guardato la registrazione e…- La donna strinse
i pugni
-Va la faccio vedere- disse
l’anziano alzandosi –Così capirete bene- Li fece accomodare in salotto e
sfaccendò con il videoregistratore poi lo attaccò nel punto esatto dove il
padre di Inuyasha entrava nello studio. La cassetta continuò ad andare anche
quando il programma fu finito e Eve si portò una mano davanti al viso
-È orribile… che crudeltà…-
Tom non riusciva a scostare lo sguardo dal video dove ormai, ogni immagine era
sparita.
Kagome glielo aveva detto,
gli aveva confidato i suoi timori che qualche cosa da qualche tempo non
quadrava nelle lettere ma lui, cieco, non era riuscito a vedere l’evidenza.
Inuyasha aveva preso in giro
Kagome, aveva preso in giro tutti…
-E anche se non bastasse… ho
scoperto dal fratellino di Sango, Kohaku, che anche la sorella e Miroku lo
sapevano già da tempo, ma non hanno detto niente- Eve guardò Sota
-Ma non è possibile, Sango
non lo avrebbe mai fatto!- esclamò
-Invece lo ha fatto, ha
imbrogliato tutti! E mia sorella ora… Senza contare che ieri ha avuto la faccia
tosta di venire qua e incolpare tutto alla sua paura di farla soffrire! Avresti
dovuto sentirla! Inuyasha pretendeva pure di entrare e di avvicinarsi a mia sorella
mentre Miroku… ah! “Parlaci, urla ma fa qualche cosa”- li scimmiottò
-Posso… posso vedere
Kagome?- chiese Tom riscuotendosi dai suoi pensieri
-Da questa parte- I due
ragazzi si alzarono e percorsero il corridoio e salirono le scale guidati dalla
madre della giovane.
Ad ogni passo che faceva,
Tom sentiva la rabbia crescere. Come aveva osato quel piccolo insetto fare
questo alla piccola Kagome? Come aveva solo osato?? Questa non la passava
liscia, questa volta lo avrebbe massacrato di botte davvero!
Eve dal canto suo sentiva
una forte stretta al cuore. Cercò di immaginare se la stessa situazione fosse
accaduta a lei e al suo amato Tom.
Rabbrividì.
La cosa era così terribile
che il pensiero non la sfiorava neppure. Cosa avrebbe fatto Kagome? E come potevano
loro aiutarla? Loro, felicemente fidanzati e promessi sposi?
L’immagine di Sango la
colpì. Come aveva potuto fare questo alla sua migliore amica? Come? Non l’aveva
avvertita di nulla e ora era anche colpa sua se Kagome era in quello stato. Ma
non si vergognava neppure un po’?
Evidentemente no… visto che
il giorno prima si era presentata alla porta di quella casa…
-Eccoci, vi lascio soli-
disse e li lasciò davanti alla porta della camera della figlia. Tom prese per
mano Eve e lei lo strinse
-Tom… dietro quella porta
c’è una ragazza distrutta… là dietro c’è Kagome…-
-Non avrei mai creduto che
Inuyasha arrivasse a tanto- commentò Tom guardando la ragazza e sfiorandole la
guancia. L’abbracciò stringendola a se fino a farle quasi male –ti amo Eve, sei
la cosa più importante di questo mondo per me-
-Oh Tom… anche io ti amo da
morire… Non posso assolutamente pensare a cosa avrei fatto io se fosse accaduto
a me-
-Non devi neppure pensare ad
una ipotesi del genere perché non accadrà mai… ti amo e nessuno ti porterà via
da me, nessuno- Lei sorrise e gli baciò il palmo della mano
-Allora andiamo amore mio-
disse.
Tom mise una mano sulla
maniglia e l’abbassò aprendo la porta facendo entrare la luce del corridoio
nella stanza buia e lugubre. Non si vedeva nulla tanto era fitta l’oscurità.
-Tom, guarda…- mormorò Eve
indicando un punto nella stanza. Il ragazzo strinse gli occhi per vederci
meglio e riuscì a distinguere debolmente il letto e una sagoma stesa
-Kagome…- disse lui
lasciando la mano della ragazza e dirigendosi verso di lei velocemente e
sedendosi accanto alla giovane che ora distingueva –Kagome- ripeté lui
prendendole la mano e con l’altra alzandola dolcemente –Eve accendi la luce per
piacere, accendila!-
-S… si…- balbettò la ragazza
tastando il muro –Trovata- fece scattare l’interruttore e guardando la ragazza
fece un lamento di puro terrore e sgomento –Kagome…- sussurrò avvicinandosi
alla giovane con le lacrime agli occhi –No Kagome…- Tom strinse le labbra fino
a farle sbiancare e attirò a se la giovane abbracciandola forte. Eve scoppiò in
lacrime e cinse la vita della ragazza inginocchiandosi di fianco al letto.
Dov’era quella ragazza
bellissima e con la gioia negli occhi? Con la pelle rosea e vellutata? La
ragazza con le labbra rosee e piene? Con i vestiti sempre in ordine e
minuziosamente curati?
La Kagome davanti a loro
aveva i capelli disordinati, i vestiti sgualciti, la pelle pallida e fredda,
sembrava ancora più magra di qualche mese prima, le labbra secche e screpolate,
gli occhi grigi erano spenti, vuoti, persi, senza niente e le occhiaie visibili
li risaltava ancora di più.
-Kagome, perdonami… guarda
come ti sei ridotta… se fossi venuto un po’ prima…- disse Tom stringendola
forte
-Tom… Eve…- mormorò la
ragazza flebile
-Si, siamo qua tesoro- disse
Eve stringendole una mano
-Siamo qua per te
principessa- disse baciandole la fronte il ragazzo
-Tom… Tom…- La ragazza si
appoggiò totalmente a lui e allungò la mano libera verso la T-shirt di lui
stringendone un lembo nel pugno. Con l’altra strinse debolmente la mano di Eve
–Tom…- ripeté
-So già tutto Kagome… so già
tutto… Lo so, è dura principessa… ma tu sei forte…-
-Tom… non so più… non so più
cosa devo fare… Tom… lui… lui…-
-Dimmi principessa, lui
cosa?- chiese allontanandosi leggermente da lei e facendo in modo che lo
guardasse negli occhi
-Lui mi ha presa in giro…
lui si sposa… lo sapeva già da due anni… mi ha presa in giro… ha preferito i
soldi, lui mi ha…- La voce della ragazza si incrinò mentre gli occhi le si
riempirono di lacrime brucianti -…lasciato…- Singhiozzò mentre le lacrime
iniziavano a scorrere sulle guance pallide –Mi ha lasciato Tom!!- gridò
iniziando a singhiozzare e a rilasciare quelle lacrime da troppo tempo assopite
e gridando quel dolore che il cuore non riusciva più a contenere. Tom la
strinse forte a se mentre lei cominciava a gridare tutto il suo dolore
-Sfogati Kagome, sfoga tutto
quanto- mormorò Eve abbracciandola –Sfogati-
ANTICIPAZIONI:
[Capitolo 23- -Minimo due metri da me,
grazie. Chiama i tuoi compari, ne ho anche per loro- disse lei e gli voltò la
schiena irrigidita
-I miei…?-
-Sango e Miroku, che strano
che non siano venuti ad aiutarti a pararti il culo- disse –Eppure le altre
volte c’erano sempre vero?-
Si, ne aveva davvero anche
per loro e questa volta Sango, la sua migliore amica!, non se la sarebbe
cavata… assolutamente!]
Capitolo 23 *** Capitolo 23- Pagina chiusa, pagina pulita ***
Salve
Salve!!
Scusatemi il ritardo, ma questa è stata una settimana da… incubo! E poi
ammettiamolo, vi ho fatto stare in ansia ancora un po’ +____+ questo è un
capitolo attesissimo!
Vi giuro, per
un secondo sono stata intenzionata a cambiare il finale totalmente per non
pensare più alla terza parte ç___ç fortunatamente ho una sorella con la testa
sulle spalle che mi ha rimesso sulla retta via (per la vostra gioia… o no?
^______^ Mi direte…).
Ebbene si,
questo è l’ULTIMO capitolo della seconda parte!! >_________< alias, ci
manca solo TUTTA la terza parte (anticipazioni a fine capitolo!)!!
È un po’
triste lasciarla… eppure sono contenta per un certo verso ^^ finalmente potrò
dedicarmi totalmente alla terza ed ULTIMA parte! Sono stata molto indecisa su
quali anticipazioni mettere, ma credo che la scelta che ho fatto sia la più
azzeccata… o almeno è quello che spero.
Ma non voglio
trattenervi a lungo, quindi rispondiamo subito alle rec:
Silvia: mi spiace… alla fine ho aggiornato una settimana dopo…
sono davvero dispiaciuta del ritardo, ma è stata una settimana da dimenticare
in tutti i sensi! Inuyasha è… si, un vero bastardo! Chissà perché i miei
personaggi maschili hanno sempre questa tendenza… mah!
pretty: XD sei stata la prima a commentare male Miroku e Sango!
Comunque anche io sono d’accordo con te… questa è la cosa che odio di più degli
amici, non li sopporto proprio chi si comporta così! Meno male c’era Tom…
assolutamente si! Beh, dopo una lunga riflessione mi ero resa conta che alla
fine era l’unico che poteva aiutarla… credo di avere fatto la scelta giusta per
questa situazione particolare.
michi88: anche a me quella scena mi commuove un sacco! È quella più
significativa e importante! Povera Kagome!! Devo dire che mi sono stupita pure
io per come l’ho scritta… è venuta veramente bene quella scena… mentre la
scrivevo mi sembrava talmente concreta ç___ç che tristezza!
_Dana_: Beh, se con “pagarla” intendi una bella mangiata di
faccia… XD mi saprai dire come l’hai trovata! Anche io sono un pochetto
vendicativa! Soprattutto nelle fic +_______+ MI spiace davvero tanto per il
ritardo ç__ç ma non ce l’ho fatta prima…
pillo: Tom e Eve li adoro come personaggi e non potevano avere
ruolo meno significativo di quello che hanno. Sota è molto attaccato alla
sorella… ed è comunque ovvio (visto che è piccolo alla fine… va alle elementari
dopotutto) che non riesca bene a capire la differenza tra quanto ha sbagliato
Inuyasha o Sango… è una differenza troppo sottile. Ma c’è da dire che comunque
Sango ha sbagliato, o almeno io la vedo così… lo so, mi lego troppo le cose al
dito… ma questa cosa serve nello sviluppo della fic e lo avrei messo anche se
la pensassi in modo diverso XD
laretta: ti ringrazio tantissimo per i complimenti. Non ti
preoccupare, anche io sono sempre di corsa ^^ quindi ti capisco benissimo se
non hai avuto tempo, comunque ti ringrazio per avere letto la fic fino ad ora e
per averti commosso. Spero di riuscire a fare lo stesso in questo!
^^vavva^^: mi spiace per il ritardo, ma intanto ho messo a posto
anche un po’ il cap, quindi spero che Kagome incapperata sia venuta anche
meglio di come lo era già prima +_____+
Andromeda: miiiiinuuuu!!! Si, anche io ho pensato che la scena di
Inuyasha che urla è azzeccato XD ce lo vedevo troppo bene e poi mi piace da
matti! Per Sota… beh, ogni persona ha un carattere diverso… lui vuole
assolutamente essere d’aiuto alla sorella… ha una specie di adorazione per lei
e credo si veda abbastanza questo suo lato… per questo bussa alla sua porta,
per farle sapere che lui è lì se lei ha bisogno, è molto sensibile… non la
forza, ma vuole farle capire che non è sola… non so se mi sono spiegata bene in
questo punto. La questione di Sango è diversa… Kagome si sente tradita da lei,
perché, appunto, le vere amiche si dicono tutto se riguardano l’un l’altra, si
aiutano a vicenda. Kagome si sente tradita per questo… non le è ancora passato
per l’anticamera del cervello che Sango lo abbia fatto nei suoi riguardi.
Bene, dopo
aver risposto a tutti… voglio ringraziare tutti coloro che hanno seguito queste
due parti, chi ha recensito o chi ha solo letto.
Vi ringrazio
davvero moltissimo! Non ha davvero parole.
Non so quando
ritornerò, ma giuro che cercherò di fare l’impossibile per finirla al più
presto (scuola permettendo ovviamente!).
Vi lascio quindi
a quest’ultimo capitolo, di nuovo grazie, grazie mille.
Amber.
Capitolo 23
Pagina chiusa, pagina pulita
Quanto rimase a piangere e a
gridare non lo avrebbe mai saputo, ma alla fine si sentiva leggermente meglio.
Il fardello si era leggermente alleggerito e, sentire le lacrime sulla mano che
Eve stringeva, le ricordava che vicino a lei c’erano i suoi promessi sposi
preferiti e che poteva contare su di loro…
Rimase abbracciata a Tom
finché il suo respiro non si regolarizzò poi lui la allontanò un po’ da se
-Guardati Kagome, sei
bellissima- disse lui. Kagome scosse il capo
-Sarò orribile- disse con
voce rauca
-Ma scherzi? Ti ci vuole
solo un bagno caldo, dei vestiti puliti, due giorni di sonno e… un po’ di
sole!-
-Tom ha ragione Kagome- lo
appoggiò Eve sedendosi accanto a lei senza lasciarle la mano
-In effetti, ho mal di
testa- confessò storcendo il naso. Eve le sfiorò i capelli e si alzò
-Diamo un po’ di luce a
questa stanza?- chiese avviandosi verso la finestra
-NO!- gridò Kagome. La
ragazza si bloccò –Lasciala chiusa io… preferisco così- mormorò. Eve annuì e la
guardò
-Kagome, perché non vuoi
aprirla?- chiese Tom sfiorandole la guancia
-Da lì… ci passava… lui…-
sussurrò e gli occhi le si riempirono di lacrime –Sono stata così stupida Tom…
così cieca…- mormorò singhiozzando. L’uomo la strinse forte e lei ricominciò a
piangere
-Non sei stata stupida
Kagome, eri innamorata…-
-Tom…! Non volevo vedere
quella cassetta, avevo paura, ero terrorizzata!! Così sono uscita, voleva fare
un giro da lui, volevo vederlo! Ma quando sono arrivata lui stava parlando con
Miroku e li ho sentiti parlare! Lo sapeva da due anni che doveva andarsene, da
settimane lo sapeva Sango e lo sapevano tutti i COBRA!! Io ho chiesto, ma loro…
loro hanno fatto finta di niente!! Sono così inutile!? Pensano che io non abbia
sentimenti? Che non possa soffrire!?-
-No Kagome, no di certo…- la
interruppe subito Eve
-E allora perché!? Perché
non me lo ha detto subito!?- urlò lei staccandosi da Tom violentemente
-Kagome, aspetta…- Tom le
prese il viso tra le mani e lei lo guardò senza riuscire a fermare le lacrime
-Io non so perché abbiano
agito così, non lo sa nessuno tranne loro-
-Io non voglio parlarci con
dei… con dei traditori!- esclamò scuotendo il capo
-Lo capisco ma… se non
saprai la verità… ti farai solo del male, fidati… perché loro continueranno a
cercarti, sempre… Invece se li incontri e dici loro quello che gli dirai, loro
dovranno darsi per vinti… Lo capisci?- Kagome strinse le labbra e annuì
-Si- sussurrò
-Kagome, fa vedere al mondo
chi sei! Fa vedere che donna è Kagome Higarashi!- La ragazza annuì lentamente
poi si alzò traballando e andò verso la finestra accanto alla scrivania.
Si sentiva la testa girare e
le gambe la sostenevano a malapena. Sfiorò la maniglia della finestra e la fece
scorrere lentamente poi prese la corda e iniziò a fare leva. Le tapparelle si
alzarono lentamente e più Kagome faceva leva, più il sole iniziava a filtrare,
finché la stanza non fu, finalmente, inondata di luce.
Sentire la brezza leggera
che le sfiorava i capelli e i caldi raggi sfiorarle la pelle la fecero sentire
finalmente bene
-Brava la mia Kagome- disse
Eve e Kagome le sorrise –E ora che ne dici di andare a dire ai tuoi parenti che
sei viva??- ironizzò. La ragazza annuì e si portò una mano allo stomaco
-Così mangio- disse
-Così mangi- concordò Tom e
le appoggiò una mano sulla schiena spingendola dolcemente verso il pian
terreno.
La madre appena la vide le
corse incontro e la strinse forte, il nonno la baciò e Sota scoppiò in lacrime
afferrandole il braccio.
Kagome si sedette e diede le
sue scusa ai famigliari per averli fatti preoccupare così tanto, la madre
sorridendo di gioia scosse il capo andando a prepararle un abbondante pranzo
aiutata da Sota.
Tom guardò la ragazza che
stringeva la mano del nonno affettuosamente
-Kagome, ascoltami- Lei lo
guardò –Io devo andare a fare una cosa, non ci metterò molto, spero, ma quando
torno ti voglio, pulita, in forma e con lo stomaco pieno e sorridente, ok?-
Kagome annuì e sorrise
-Ok- concesse
-Ottimo. Eve, ci vediamo
dopo, occupati della mia piccola principessa-
-Si comandante, agli ordini-
scherzò la ragazza mettendosi sull’attenti.
Tom scosse il capo, appoggiò
una mano sul capo di Kagome poi uscì.
Eve le si sedette vicino e
guardò la porta preoccupata, l’espressione di Tom non le piaceva per niente,
sperava solo che non facesse qualche sciocchezza. Tom era un ragazzo a posto,
con la testa sulle spalle, ma quando gli si toccava le cose a cui teneva… La
ragazza iniziò a tamburellare sul ripiano del tavolo e Kagome la guardò mentre
davanti a lei la madre metteva dei piatti fumanti
-Dove credi sia andato?-
domandò. La sua voce era ancora incrinata e piena di dolore…
-Non ne ho idea Kagome,
mangia ora- disse sfiorandole i capelli la ragazza e sorridendole rassicurante.
La ragazza non se lo fece ripete due volte e pochi minuti dopo aveva divorato
tutto…
Tom passeggiava per le
strade della città guardandosi intorno
“Ma ‘sti taxi esistono!?”
pensò frustrato. Lasciare Kagome da sola non gli piaceva proprio ma se non faceva
la cosa che voleva fare… sarebbe impazzito! Finalmente ne avvistò uno e gli
corse incontro salendoci veloce
-Vada alla villa Kujimawa-
ordinò. Il tipo lo fissò poi partì scuotendo debolmente il capo.
Tom guardò le strade
scorrergli davanti e rimase lì seduto per un tempo che gli parve infinito
finché l’autista annunciò l’arrivo
-Mi aspetti qui- ordinò Tom
uscendo. Si avvicinò al cancello principale e guardò la magnificenza della
villa e si stupì del fatto che tutto trasudava della potenza dei Kujimawa –Mah,
che spreco- mormorò. Fissò il campanello e suonò –Rozzi-
-Si? Buon giorno, posso
esserle utile?- domandò una voce femminile
-Vorrei parlare con Inuyasha
Kujimawa- disse
-Posso sapere il suo nome?-
-Tom Holsen- disse
impaziente “Ti muovi per piacere!?”
-Ma certo signore, si
accomodi- disse e i cancelli si aprirono lentamente. Tom ci passò in mezzo e
percorse il viottolo circondato dagli alberi fino ad oltrepassare la fontana
dove zampillava acqua trasparente, salì i gradini a due a due trovandosi davanti
una cameriera che gli fece segno di accomodarsi.
Tom guardò i saloni immensi
senza badarci più di tanto e la ragazza lo fece accomodare in un salotto
-Aspetti un momento- disse e
sparì. Tom rimase in piedi a fissare la porta seccato e improvvisamente si aprì
rivelando la figura di Inuyasha
-Tom!? Ma che ci fai qua!?-
domandò lui –Sei arrivato appena in tempo, stavo per uscire e…- strinse le
labbra e capì al volo –Sei qua per Kagome? L’hai vista?-
-Si, l’ho vista, si le ho
parlato e si, sei un vero figlio di puttana- concluse fissandolo –Ma bravo,
ecco qua il grande Inuyasha… Uno stupido omiciattolo, una nullità che sa stare
solo alle spalle degli altri. Bravo, complimenti- disse battendo le mani
ironico
-Senti, voglio solo parlare
con Kagome, quindi dimmi dov’è e portami- Tom scosse il capo divertito
-È lei che si rifiuta
Inuyasha, per me potresti impiccarti all’istante…- Alzò le spalle indifferente
-Senti, di quello che pensi
tu non me ne frega niente! Capito? Voglio solo parlare a Kagome, voglio
vederla, voglio…-
-Ma non credi di avere già
fatto abbastanza!?!? Dio mio Inuyasha! Ma svegliati una buona volta!!- Si
fissarono con rancorepoi Tom scosse il
capo –Guarda, quello che ti dovevo dire l’ho detto, ora sta a te… io me ne
vado!- esclamò passandogli davanti
-Dimmi dov’è Kagome- ordinò
Inuyasha. Tom lo fissò furioso e in un attimo, Inuyasha si ritrovò a terra con
il sangue che usciva dal labbro spaccato
-Ti avevo detto che ti avrei
picchiato se l’avresti fatta piangere, o sbaglio? E per tua norma regola Kagome
è a casa sua, dimagrita all’inverosimile, con gli occhi spenti, con la
disperazione in ogni suo gesto, con le labbra rovinate e secche… ecco dov’è
Kagome! Una morta che cammina!- ringhiò e uscì sbattendo la porta. Inuyasha non
si mosse, troppo scioccato per credere alle parole dell’uomo.
Kagome venne trascinata in
bagno e Eve l’ammonì di farsi splendida
-Allora io scendo, tu fatti
il bagno e fatti bellissima, ok?- Kagome annuì e la donna uscì
-Bella? E per chi ormai?-
sussurrò la ragazza guardandosi allo specchio.
Aveva i capelli arruffati, i
vestiti in disordine e sporchi, gli occhi avevano perso quella luce che la
caratterizzava, era pallida e aveva le occhiaie e gli occhi rossi, un mostro…
era un mostro…
Entrò nella vasca e appoggiò
il capo al muro
-Per chi devo farmi bella
ormai? Ormai lui…- L’immagine di Inuyasha che le allungava la mano dicendo che
era bellissima le provocò una fitta al cuore e scoppiò in lacrime.
Se prima non riusciva a
rilasciare quelle lacrime, ora non le sembrava di fare altro…
Le sembrava di essere caduta
in un incubo dove non riusciva a vederne il fondo, le sembrava tutto
insignificante e privo di vita.
La ragazza cercò di
tranquillizzare il respiro e uscì dalla vasca.
Come si era ridotta… e per
chi? Per un uomo… Un uomo che, dopotutto, aveva sempre saputo fuori dalla sua
portata, troppo lontano per lei…
Eppure, scioccamente, aveva
pensato che quel germoglio avrebbe potuto sopravvivere, anche se con
difficoltà, e con gli ultimi avvenimenti ne era sempre stata più convinta… ma
non avrebbe mai immaginato, nemmeno nei suoi sogni più dolorosi e orribili che
sarebbe potuto succedere una cosa del genere.
Lui si era solo divertito a
prenderla in giro, l’aveva circuita anche se sapeva benissimo che a fine anno
doveva andarsene, sparire all’estero per andare a studiare e per poi tornare
dopo tre anni sposato…
E lei c’era cascata, aveva
creduto al suo abbraccio, aveva creduto a quel sorriso falso impresso in quella
foto…
Kagome si ritrovò in camera,
seduta sul letto distrutto che sfiorava con le ciabatte i pezzi di vetro a
terra.
Ecco a cosa aveva creduto… a
un vetro rotto troppo facilmente…
-Kagome?- La ragazza alzò il
viso e i capelli bagnati le ricaddero sulla fronte. Eve le sedette di fianco
sorridendo –Guarda, ora sei splendida- commentò –Pulita, profumata e… fammi un
bel sorriso tesoro-
-No, non ci riesco Eve…-
mormorò tornando a guardare i pezzi di vetro –Non ce la faccio…-
-Certo che ce la fai Kagome…
Guardami…- Le prese le mani e Kagome si immerse nei bellissimi occhi chiari di
lei -…è difficile, lo so… Ma sono certa che tu sia forte…-
-Mi hanno tradito
tutti…Sango lo sapeva da un mese e
passa sai? E… e i COBRA da due anni con lui… Perché non mi hanno detto nulla?
Solo Sesshamaru mi ha dato una mano…-
-Chi scusa?-
-Il fratello maggiore di
lui…- mormorò
-Capisco- disse e la strinse
forte a se –Ce la farai Kagome, ce la farai…- disse –Ti lascio sola e beh, i
vetri li avevo già visti così…- Eve indicò la scopa e la paletta appoggiati al
muro –Ma credo tocchi a te farlo- commentò e sorridendole incoraggiante uscì.
Kagome guardò i due oggetti
con timore e allungò la mano verso i vetri prendendo tremante la collanina che
fece ondeggiare davanti al viso.
[…]
Inuyasha
la strinse da dietro e le sussurrò all’orecchio
-You have got key for open my heart-
[…]
“Tu possiedi la chiave per
aprire il mio cuore”
Calde lacrime ricominciarono
a scendere e alzandosi singhiozzando prese la scopa cominciando a raccogliere
tutti i pezzi di vetro che poi buttò nel cestino. Prese la collanina, la foto e
il diario segreto che aprì
Lascio i miei ricordi in queste pagine scure
pregando che i ricordi scivolino via
Lascio il mio amore racchiuso in uno scrigno
sperando di non ritrovare più la chiave
Lascio tutto alle spalle…
e spero che il ricordo di lui si allontani da me
per non tornare mai più
Lo amo troppo per permettere che questo
accada spontaneamente
Quelle parole sbiadite dalle
lacrime vennero coperte dalla foto e dal peso della catenina. Kagome richiuse
il diario e prese lo scatolone sopra l’armadio aprendolo. L’odore della roba
vecchia le arrivò facendole venire la nausea ma, senza badarci, mise
accuratamente dentro il diario richiudendo la scatola
-Addio… Addio Inuyasha-
singhiozzò rimettendo la scatola sopra l’armadio –Addio…- Affondò il viso nel
materasso e lo circondò con le braccia. Tom richiuse piano la porta e ci
appoggiò la schiena sospirando.
E adesso?
Ore 18.00
Eve entrò nella camera della
ragazza e le si sedette a fianco
-Ehi Kagome?-
-Si Eve?- rispose alzando
gli occhi rossi dal letto
-Che ne dici di andare fuori
a mangiare qualche cosa?-
-Eve, mi sento uno schifo io
non…- Guardò l’orologio –Oh mio Dio…-
-Cosa?-
-Me ne ero totalmente
dimenticata!- sussurrò
-Cosa!?-
-In questi tre giorni non
sono andata a lavorare!-
-E tu te ne preoccupi? Non
canti in quel locale?-
-Già-
-Beh, dimmi dov’è dai- disse
alzandosi la ragazza
-Non è molto lontano da qui
ma… che vuoi fare?-
-Io vado e lavoro per te, tu
e Tom uscite- dichiarò
-No! Non posso farti
lavorare, mi sentirei in colpa!-
-Ma va!! Intanto ci vado io
finché non ti riprendi- disse aprendo l’armadio –Tu dimmi i dettagli intanto…-
-Che state facendo??- chiese
d’un tratto Tom apparendo da dietro la porta e entrando
-Aiuto qualcuno- disse la
ragazza tirando fuori una gonna e una maglietta
-Cioè?-
-Kagome deve pur andare a
lavorare, ma in questo periodo è…- La guardò -…diciamo impedita, quindi la
sostituisco fino a data da destinarsi!- spiegò veloce
-Ah, brava la mia ragazza-
la prese in giro Tom
-Quando lo dici ti odio-
sibilò Eve. Kagome scattò in piedi e si leccò le labbra dando loro le spalle
[…]
-Brava la mia ragazza- disse
lui sfiorandole con la punta delle dita la guancia. Lei si irrigidì
-Non sono… non sono la tua
ragazza- balbettò.
Lui alzò un sopracciglio e
lei distolse in fretta lo sguardo mentre le lacrime rischiavano di uscire
-È meglio che vai a dormire.
Hai tutti gli occhi rossi- disse lui dolcemente. Lei alzò lo sguardo stupita
dal suo tono di voce e lui la baciò a tradimento
[…]
[…]
-Eh si, sei proprio la mia
ragazza preferita-
[…]
Si avvicinò alla finestra e
sospirò a fondo
-Stop- sussurrò
-Comunque voi due questa
sera uscite- proclamò Eve
-Ne sarei felice, Kagome?-
La ragazza li guardò
-Ah, io passo… non ne ho
davvero voglia-
-Dai Kagome, così mi vieni a
vedere-
-Davvero, preferisco
dormire- disse scuotendo il capo
-Uff… però domani sera…-
Kagome abbozzò ad un sorriso
-Domai esco… che giorno è
oggi?-
-Giovedì cara…-
-Giovedì… già?- mormorò –Ah,
beh… allora se è Giovedì bloccati Eve, oggi è chiuso il locale…
-Scherzi?-
-No, avevo perso i giorni-
commentò e abbozzò ad un sorriso
-Kagome!- esclamò il
fratello entrando come una furia nella camera della sorella –Cosa vuoi mangiare
questa sera? Mamma sta andando a fare la spesa allora…-
-Fammi pensare… ho voglia di
tanta, tantissima carne- commentò
-Va bene! Allora, io vado
con mamma mentre il nonno, se hai bisogno, è al tempio-
-Perfetto-
-Ciao sorellina!-
-Ciao Sota- Il bambino uscì
richiudendo la porta e Kagome sospirò
-Cosa volete fare nel
mentre?- domandò sorridendo leggermente ma gli amici non ebbero tempo di
risponderle perché,improvvisamente, una voce li distrasse
-KAGOME!!!! CHE COSA STAI
FACENDO!? NOI DUE DOBBIAMO PARLARE!!- Kagome fissò, con occhi gli spalancati,
la finestra
-Ma chi diavolo…?- Eve si
avvicinò alla finestra e buttò la testa fuori guardando di sotto –Inuyasha!? E
adesso cosa vuole??-
-KAGOME MI HAI SENTITO
VERO!? ESCI FUORI DA Lì- La ragazza fece qualche passo indietro e prese la
manica di Tom
-Tom- sussurrò
-Stai calma Kagome, ora lo
mando via- disse risoluto il ragazzo
-KAGOME MALEDIZIONE VUOI
SCENDERE!?!?- Tom uscì veloce e Kagome si leccò le labbra mordendole
nervosamente mentre Eve la raggiungeva
-Adesso Tom lo manderà via,
non preoccuparti- la tranquillizzò quest’ultima
-Eve… io…-
Tom scese le scale mentre le
urla di Inuyasha lo incollerivano
-Dio mio questa volta lo
riempio di botte- sibilò e aprì la porta facendola sbattere –Inuyasha!!- gridò
raggiungendolo e prendendolo per il colletto –Il solito idiota, che credi di
fare!?-
-Voglio parlare con Kagome,
levati!! KAGOME!!-
-Ma cosa credi!? Che verrà
giù da te e ti lascerà pure parlare??-
-Tom, levami subito quelle
mani di dosso- lo minacciò il ragazzo allontanandolo da se con un gesto secco
-Come osi presentarti qua!?
Dovresti nascondere la tua faccia per il resto della tua vita!-
-Tu non sai niente!!- Il
nonno, richiamato dalle urla, si avvicinò frettolosamente ai due
-Ma che succede qua!? Che
state facendo!?-
-Io so più di te ragazzino!-
lo riprese Tom avvicinandosi a lui minacciosamente senza badare all’anziano
–Vedi di andartene alla veloce, chiaro!?-
-Lo farò solo quando avrò
parlato con Kagome e quando…-
-Ora basta- Kagome, seguita
da Eve, uscì dalla casa e guardò i due che corrisposero lo sguardo –Nonno, non
preoccuparti, risolvo questa cosa in un attimo… puoi tornare al tempio- disse
lei con voce più dolce
-Kagome ma…-
-Vai tranquillo nonno-
L’anziano annuì poi fissò Inuyasha che non schiodava gli occhi da Kagome, poi
se ne andò.
Inuyasha sorpreso guardò la
ragazza. Tom aveva ragione… La bellissima ragazza solare, vitale e con la gioia
negli occhi era scomparsa… Kagome era dimagrita, le labbra ridotte in una linea
sottile, gli occhi erano spenti e pieni di dolore.
Tom si allontanò velocemente
dal ragazzo e si avvicinò a Kagome
-Dovevi rimanere dentro Kagome,
avrei risolto la cosa in un attimo!- la rimproverò e fissò Eve con occhi
accusatori mentre lei alzava le spalle scuotendo il capo
-Tanto se non è oggi è
domani- disse e lo spostò da davanti a se avendo piena visuale del ragazzo
qualche metro più in là.
Era bellissimo, impeccabile,
come sempre. I capelli neri gli ricadevano dolcemente sulla schiena, i jeans
gli fasciavano le gambe, la maglietta il forte torace e metà di quelle braccia
che tante volte l’avevano strinta possessivamente, gli occhi, quelle pozze
scure, la fissavano con una espressione indecifrabile.
Non riusciva a trovare altro
aggettivo. Bellissimo, assolutamente bellissimo…
Lo amava ancora, tantissimo…
Ma quella farsa doveva avere termine e, se non voleva ricascarci di nuovo,
doveva dirgli tutto ciò che pensava per non soffrire più…
-Kagome senti…- Lei allungò
la mano e lui si fermò.
Sentire pronunciare il
proprio nome dalle sue labbra fu peggio che una pugnalata al cuore. Il suo nome
non le sembrava tanto bello e dolce quando lui la chiamava…
-Minimo due metri da me,
grazie. Chiama i tuoi compari, ne ho anche per loro- disse lei e gli voltò la
schiena irrigidita
-I miei…?-
-Sango e Miroku, che strano
che non siano venuti ad aiutarti a pararti il culo- disse –Eppure le altre
volte c’erano sempre vero?-
Si, ne aveva davvero anche
per loro e questa volta Sango, la sua migliore amica!, non se la sarebbe
cavata… assolutamente!
-Kagome…-
-Kujimawa, vediamo di
capirci al volo- sibilò lei lanciandogli uno sguardo ostile –Vedi di chiamarli
alla veloce, non ho molto tempo da sprecare- Inuyasha, senza parole, ubbidì e
il silenzio che seguì la breve chiamata fino all’arrivo dei fratelli fu lungo e
straziante per Kagome quanto per gli amici di vederla in quello stato
-KAGOME!!- Sango corse verso
la ragazza ma lo sguardo che le lanciò la bloccò sul nascere
-Vedo che non manca nessuno-
disse la ragazza
-Tom? Eve? Ma che ci fate voi qui?-
domandò Miroku guardando i due
-Sono venuto a picchiare una
persona- disse Tom fissando male Inuyasha
-Io seguo- commentò Eve
-Oh, sono tutte cazzate
ora!- ringhiò Inuyasha –Senti Kagome, mi dispiace per come lo hai scoperto va
bene? Te lo avrei voluto dire tante volte, ma non ne trovavo mai il coraggio e…
non volevo che lo scoprissi da qualcun altro, soprattutto dalla televisione e…-
Un sorriso ironico si dipinse sulle labbra di Kagome.
Era il momento… doveva
farlo! Doveva assolutamente!!
-Proprio non capisci vero
Kujimawa?- domandò –Davvero non capisci?- Scoppiò a ridere. Una risata fredda e
senza gioia –Mi fai ridere, davvero… mi fai proprio ridere! Mi fate tutti
ridere!- esclamò scuotendo il capo divertita. Gli lanciò uno sguardo ironico
–Non l’ho scoperto dalla televisione…- Inuyasha corrugò le sopracciglia confuso
–Avevo registrato quel programma, ma non l’ho visto subito, e sai? Ti ho fatto
pure un piacere… ho scoperto tutto da te, da te e da Miroku!-
-Ma come!?- chiese sorpreso
il ragazzo
-Dovresti controllare meglio
il passaggio del guardaroba quando dici cose così compromettenti sai!? Ho
scoperto tutto dal vostro dialogo, ho scoperto del vostro tradimento, di tutti
i COBRA e del tuo Sango… ieri pomeriggio non mi hai detto nulla di nuovo, anzi…
sei stata assolutamente ridicola- commentò
-Kagome, mi spiace! Io te lo
volevo dire ma…-
-Ho detto io ai ragazzi di
non dirti niente, perché volevo farlo io!- esclamò Inuyasha
-Ma ti prego… volevi solo
tenermi con te fino all’ultimo per divertirti, come fai sempre- disse la
ragazza acida –Ma guarda te… che cosa devo sentire! Già ad Amsterdam sapevi
tutto, ma avevi ben deciso di restartene zitto… tanto ero una delle tante,
quindi dov’era il problema?-
-No io…- balbettò Inuyasha
-I tuoi no evitameli, ti
prego, sono davvero patetici!-
-Kagome ascoltami… capisco
che tu sia sconvolta ma…-
-Miroku, vedi di chiudere la
fogna una volta ogni tanto, tu non sai un emerito cazzo di me e non sai
minimamente come mi sento quindi sta zitto!- disse guardandolo male, posò il
suo sguardo sulla ragazza al suo fianco –Sango, sei una vera stronza. La
prossima volta che ci vediamo, vedi di non rivolgermi neppure la parola,
Miroku, stessa cosa vale per te e… Kujimawa?- I due si guardarono e lei sorrise
ironica –Ti auguro una vita lunga e felice con quella povera ragazza che si
dovrà sposare con te- concluse –Oh, ma che bella liberazione! In un solo discorso
tre in meno, un vero record!-
-Kagome non puoi fare
questo!- scoppiò in lacrime Sango –Cosa credi!? Che non abbia sofferto a non
dirti nulla?- La ragazza guardò le lacrime di Sango scendere sulle sue guance
arrossate.
Quelle lacrime non la
toccavano minimamente… in quelle poche ore quelle lacrime non erano state
niente rispetto alle sue, al suo dolore…
-Davvero credi di
impietosirmi? Non me ne frega niente se hai sofferto o no… ti voglio lontana
dalla mia vita e questo è quanto… spera di non avermi in classe con te il
prossimo anno perché…- La ragazza scosse il capo –Non ti rivolgerò una sola
parola- commentò
-Non puoi fare così!- sibilò
Inuyasha
-Ecco guarda, tu sei
l’ultimo che deve dirmi come comportarmi- disse lei –Vedi di starmi su di
dosso, vattene e vedi di non tornare mai più- disse dandogli le spalle
-Kagome per piacere, sei
solo arrabbiata io… io non voglio perdere la tua amicizia-
-Un po’ tardi per pensare a
questo Sango e ora via dal mio cortile, non vorrei spazzarlo più del dovuto-
commentò malefica rientrando in casa e Eve la seguì veloce. Sango si appoggiò a
Miroku singhiozzando e il ragazzo le cinse le spalle con un braccio
-Andiamo Sango- mormorò lui
trascinandola via. Inuyasha strinse i pugni
-KAGOME!!!! NON CREDERE DI
CAVARTELA CON CERTE PAROLE! CON ME NON FUNZIONA DI CERTO!- Kagome si sedette
sul divano e si lasciò andare contro lo schienale rilasciando le lacrime
trattenute. Eve le si sedette a fianco e la strinse forte a se
-Inuyasha… ti prego vattene…
vattene…- mormorò Kagome singhiozzando piano
-KAGOMEEEEE!!!!!!- L’urlo di
Inuyasha si disperse nell’aria e l’ultima cosa che Kagome sentì fu il proprio
respiro affannoso e il sapore salato delle sue lacrime.
Una settimana dopo…
Kagome camminava spedita
lungo la strada. I pantaloncini corti bianchi e la maglietta chiara tradivano
il suo stato d’animo.
In quel momento i ragazzi di
5 erano sotto esame e lei sapeva benissimo che non mancava molto alla partenza
di Inuyasha.
Amen.
Doveva smetterla di pensare
a lui.
Kagome guardò l’orologio,
l’aereo di Tom e Eve per l’Inghilterra era partito da poco più di due ore.
Avrebbero voluto restare con lei più tempo, ma Kagome li aveva rassicurati.
Ora stava molto meglio e
doveva ricominciare ad andare avanti da sola, anche se sapeva non sarebbe stato
facile. La notte faticava a dormire e ogni tanto i ricordi la invadevano. Più
di una volta si era svegliata nel cuore della notte mandida di sudore, tremante
e con il viso inondato di lacrime…
Aveva la giornata piena quel
giorno e non poteva perdere un solo minuto, non poteva perdersi in quei
pensieri…
Essendo Giovedì quella sera
non doveva lavorare e le faceva comodo, ma doveva andare a scusarsi con loro e
a chiedere una cosa molto importante.
Quando le venne ad aprire
l’anziano proprietario lui le sorrise
-Ero certa che saresti
tornata, entra, vuoi qualche cosa da bere?- domandò lui. Kagome scosse il capo
entrando
-No signore grazie, volevo
solo scusarmi con lei e Mikado. Ho avuto un brutto periodo, mi dispiace di non
essere venuta, spero non ci siano stati problemi a causa mia- commentò
-Ma no no… Mikado era
davvero in pensiero ma… ha cantato lui questa settimana, vuoi andare a
salutarlo?-
-Ehm, si grazie ma prima
vorrei… vorrei chiederle una cosa- disse
-Ma certo, dimmi tutto-
-Kagome!?- La ragazza si
girò
-Mikado!- Il ragazzo la
raggiunse e la guardò
-Beh, vedo che stai bene-
commentò lui acido. Lei lo guardò scettica
-Si grazie, vedo che tu
invece sei il solito maleducato- sbottò e gli voltò le spalle –Tornando a noi…
un po’ di tempo fa mi aveva detto che aveva trovato una sostituta, è vero?-
-Ah, si… dovremmo
incontrarci tra qualche giorno così tu sarai libera-
-Beh, voglio accettare
completamente questo lavoro, non voglio che trovi una sostituta-
-Davvero?- chiese interdetto
l’uomo –Ma ne sei certa?-
-Assolutamente. Voglio
lavorare qua- concluse lei
-Beh allora… ok!-
-Un altra cosa- disse lei
–Vorrei non più smettere alle 22.30, vorrei fare tutto il turno-
-Cosa!?- Mikado scioccato
guardò lo zio che si era fatto serio
-Kagome, sei minorenne, non
chiedermelo- disse lui –Farai l’orario di sempre, ne riparleremo quando ne
avrai 18-
-Ma io me la sento davvero!-
-Kagome, ho delle regole io.
Non ti farò lavorare fino all’1 di notte- concluse. Kagome strinse i pugni poi
li rilassò
-Ok, ma tra due anni…-
-…ne riparleremo- disse
sollevato l’uomo
-Ottimo, i testi delle
canzoni poi… vorrei scriverli io- decise risoluta
-E ne sei in grado?- chiese
ironico Mikado
-Pensa per te che non ne
riesci a finire una- sibilò lei fissandolo male –E comunque per la musica della
chitarra dovremo vederci visto che non so nulla di codesto strumento-
-Va bene- Lei sospirò e
guardò l’orologio
-Ora devo andare, ci vediamo
domani intanto- disse e alzò la mano in segno di saluto
-Ciao Kagome-
-Signore… Mikado- Kagome
uscì dalla porta e i due si guardarono
-Beh? La lasci andare via
così?- chiese l’uomo. Mikado uscì e raggiunse Kagome fermandola per un braccio
attirandola verso di lui e stringendola
-Mikado…??-
-Scusami per prima, sono
felice che tu sia tornata e… che tu stia bene- disse allontanandola da se e
sorridendole. Kagome corrispose
-Grazie, sto abbastanza
bene…-
-Kagome… hai detto che vuoi
fare il tempio pieno tra due anni, vero?- Lei annuì
-Certo-
-Beh, se vuoi fino ad
allora… posso istruirti io…- Kagome lo guardò con sfida
-Va bene… se riuscirai a
starmi dietro…-
-Mi impegnerò- Lei sorrise e
si allontanò alzando la mano
-Allora a domani- Mikado si
appoggiò al muro e iniziò a ridere felice
-Ti amo Kagome… ti amo da
morire!-
Kagome aveva una sola zia,
la sorella di suo padre.
Single, 32 anni, una casa di
campagna a 10 minuti in autobus da Tokyo, completamente fuori di testa e si
vestiva come una ragazzina…
Con lei aveva avuto sempre
un rapporto discreto anche se, come tutti i parenti dalla parte del padre, non
potevano vedere di buon occhio la madre e il nonno di Kagome.
Pazienza.
Kagome guardò il suo
riflesso nel vetro dall’autobus che si muoveva lentamente.
Voleva cambiare, doveva
cambiare. Il primo passo lo aveva fatto, la parrucchiera aveva fatto un
eccellente lavoro.
Aveva i capelli scalati e
più corti, fino alle spalle, le manche rosse rendevano i sui capelli lisci
splendenti sotto il sole. Gli occhiali da sole scuri grandi le coprivano i
grandi occhi grigi. Meglio così, gli aveva sempre odiati anche se in molti li
invidiavano…
Quando arrivò davanti alla
porta della casa di sua zia esitò.
Cosa fare?
Forse stava correndo troppo…
forse avrebbe fatto meglio ad aspettare!
Ma comunque ormai era lì…
-Tesoro, se hai dei problemi
ti consiglio di levarti di torno, non ho tempo da perdere!- La voce della zia
la distrasse facendola voltare.
Indecente.
32 anni ed era assolutamente
indecente!
Indossava dei sandali avorio
alti, le gambe nude erano lasciate scoperte dalla minigonna rosa a vita bassa,
la pancia totalmente scoperta e un top in tinta che faceva intravedere il
prosperoso decolté, i capelli neri riccioluti le scendevano impeccabili lungo
le spalle nude e il grande cappello di paglia incorniciato da un nastro rosso
la riparava dal sole, il rossetto rosso fuoco, l’ombretto con i brillantini e
la matita nera, risaltavano i suoi occhi di un grigio intenso.
-Ciao zia- disse Kagome
-A cosa devo l’onore?-
domandò lei posando a terra il vaso con dei germogli
-Ho bisogno… di un aiuto…-
commentò Kagome. La donna la guardò alzando le sopracciglia scure che fecero un
arco elegante sulla sua delicata fronte
-Ma certo, entra pure,
tesoro… come sta Sota?-
-Bene- commentò Kagome
entrando nella casa color panna
-Ma certo… e tua madre?-
chiese ironica e infastidita
-Non sono qua per parlare di
mamma o del nonno, zia! Posso avere la tua attenzione?- La donna posò il
cappello sul tavolo della cucina
-Ma certo, ti ascolto-
Kagome sospirò
-Ho bisogno di alcuni tuoi
vestiti, abbiamo la stessa taglia, e tu ne hai così tanti che non ti
dispiacerà… spero- La donna scoppiò a ridere
-Che c’è Kagome?? Tu non eri
la santa della famiglia??-
-No zia, non lo sono più da
un pezzo! Insomma, vuoi darmeli o no?-
-Come mai? Siete sul
lastrico o non li vuoi prendere perché a tua madre verrebbe un infarto?- Kagome
evitò di rispondere e seguì la donna su per le scale di pietra. Entrò nella
stanza della donna che aprì l’armadio
-Puoi prendere tutto quello
che vuoi, io sono di sotto tesoro-
-Grazie mille zia- mormorò
Kagome. La donna la guardò e il telefono squillò impazzito
-Non c’è di che, comunque
era ora che ti dessi una svegliata. Hai sempre avuto un pessimo gusto in fatto
di abiti!- E detto questo la lasciò sola. Kagome guardò tutti i vestiti davanti
a lei.
Minigonne invisibili. Top
aderenti e corti. Pantaloncini che chissà che coprivano…
-Ottimo… La nuova Kagome,
sta arrivando- sussurrò e prese fuori tutto ciò che le piaceva iniziando a
provarselo…
Unasettimana
dopo Inuyasha partì.
Ricordo quel giorno come se fosse ieri
e non come se fossero passati tre anni…
Anche a distanza di così tanto tempo, il ricordo di
lui è vivido in me
All’aeroporto lo avevano raggiunto i giornalisti che
lo avevano intervistato
Vederlo lì, davanti alle telecamere,
mi procurò un dolore immenso…
piansi così tanto che ancora oggi, il vederlo
partire,
provoca fitte dolorose…
già, perché lo registrai.
Si, lo so…
il mio si chiama
masochismo…
Quello stesso Lunedì,
diedi per sempre addio
al piano
e alla scuola Sainfowl
Fine seconda parte
Eccoci alla fine... vi aspetto nel sequel… e questa volta vi
aspetto TUTTI!! ^______^
All’ultima parte dunque!
Ma prima XD regalino!!
[La giovane chiuse gli occhi
con forza, sentendo le lacrime che pulsavano, bruciando, ma riuscì a
ricacciarle indietro risoluta.
No.
Controllo Kagome, controllo.
La ragazza voltò lo sguardo
guardando i visi ansiosi di Rin, Koga, Miroku e Sango. I suoi occhi si posarono
sulla figura distante solo qualche metro.
Grosse gocce di pioggia
scesero dal cielo mentre un tuono il lontananza rompeva il silenzio creatosi.