Evans Vs Potter

di MssAgrippina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** UN' ORA ***
Capitolo 2: *** LEZIONE DI TRASFIGURAZIONE ***
Capitolo 3: *** IL GIGLIO ***
Capitolo 4: *** RONDA NOTTURNA ***
Capitolo 5: *** PIANO EVANS-POTTER ***
Capitolo 6: *** NOTTE PRE-PARTITA- ***
Capitolo 7: *** LA CENA DI LUMACORNO ***
Capitolo 8: *** PASSATO E PRESENTE ***
Capitolo 9: *** TUTTO E' CIO' CHE SEMBRA ***
Capitolo 10: *** IL DIO DI ALICE ***
Capitolo 11: *** BACIO AL CAPPUCCINO ***
Capitolo 12: *** FIDANZARSI ***
Capitolo 13: *** LA STRAVAGANTE VILLA POTTER ***
Capitolo 14: *** SPECIAL NATALE - UN PENSIERO PER SIRIUS - ***
Capitolo 15: *** LETTERE, CALDEROTTI, FESTA E SCANDALO DI FINE ANNO ***
Capitolo 16: *** SUCCO DI ZUCCA IN FORMATO FAMIGLIA ***
Capitolo 17: *** GLI U2: LUI E LA SUA FAMIGLIA ***
Capitolo 18: *** «OH ESSERE GIOVANI E SENTIRE IL MORSO PUNGENTE DELL'AMORE!» ***
Capitolo 19: *** L'ARGOMENTO AMORE E ALTRI ARGOMENTI A PRIORI ***
Capitolo 20: *** S.A.B.A.T.O. ***
Capitolo 21: *** LE COSE SUCCEDONO SEMPRE SENZA PREAVVISO ... ***
Capitolo 22: *** SIAMO ESSERI VIVENTI, FATTI DÌ UNA STRANA MELODIA, NATI PER ESSERE AMATI. ***
Capitolo 23: *** ANDATE PIANO MI STATE CALPESTANDO I MEMI ***



Capitolo 1
*** UN' ORA ***


UN'ORA 


 

La luce del camino scoppiettava riflettendo le sue fiamme sulle pagine consumate di un libro scolastico e, su una chioma rossa che continuava imperterrita a sottolineare quegli scritti. L'ora era ormai tarda – e lo sapeva bene – ma dei rumori provenivano dal piano superiore, alzò la testa di scatto, poi si destò e attese. Qualcuno, anzi più di uno forse, stava scendendo come una mandria d’ippogrifi inferociti, molto probabilmente per combinare qualche altra malefatta. E sì perché non c'era neanche bisogno di fermarsi a pensare chi potesse essere, solo loro, solo loro potevano scatenarle quell'emozione di rabbia a quell'ora del mattino. Questa volta li avrebbe messi in punizione, tutti nessun escluso.
Aspettava, questioni di secondi ormai e sarebbero arrivati in sala comune, eccoli, anzi mi correggo “eccolo” non era sceso nessun altro, una sola chioma bruna dai numerosi ciuffi sparati per aria in ogni direzione, occhiale rotondi e posizionati in maniera leggermente storta sul naso a coprire quegli occhi marroni fugaci e vispi da perfetto malandrino, un attimo e gli altri dove erano finiti??
“Evans tutto bene? Sei li imbambolata da parecchi secondi” e mentre queste parole uscivano dalla sua bocca, il suo sguardo non era ammiccante e provocatorio come suo solito bensì solo stanco e forse leggermente arrabbiato, si deve essere un po' di rabbia quella che vedo nei suoi occhi.
“Potter che cosa era tutto quel baccano? Cinque punti in meno a Grifondoro per aver svegliato buona parte del dormitorio maschile!”. Si senti leggermente osservata -come al solito, da lui- “Siamo a sessanta punti dall'inizio della settimana, lo sai che vuol dire caposcuola Evans?”
“Sentiamo Potter!”, “Che dovrò far allenare la squadra almeno il doppio più del dovuto. E, quando sapranno il motivo avrai dodici occhi puntati addosso leggermente infuriati” il leggermente l'aveva a dir poco sottolineato. Stava scherzando lui adorava il quidditch e di questo tutta Hogwarts e dintorni ne era a conoscenza, si preoccupava così tanto per la squadra? La stava fissando di nuovo, doveva rispondere e per le rime. “Beh la colpa è solo del loro capitano, caposcuola Potter!”.
Che cosa sta facendo ora? Perché si siede sul divano? Che poi in teoria starei occupando io, ma in pratica preferisco studiare sdraiata per terra. Farò finta di nulla, torno a studiare … studiare è un eufemismo sta li a fissarmi. Che cosa potrà mai trovare di così interessante?!?
“Studi trasfigurazione di notte?” cosa ci sarebbe di male a studiare trasfigurazione di notte? L'unica materia dove in verità non è che riesca molto bene, al contrario del qui presente boccinofilo Potter. La materia in cui meglio riesce. “Non ho avuto tempo prima” si così va bene, non mi sono sbilanciata. “Oh forse è la materia che ti da più problemi?, quindi hai bisogno di tempo e molto silenzio che troveresti in biblioteca, luogo in cui però non potresti fare pratica.” riassuntivo il ragazzo, lo guardo, attentamente, occhi negli occhi, verde nel marrone, giada nel cioccolato – potrei scottarmi se volessi - “ Mai pensato a ripetizioni Evans?” eccolo rispuntare quello sguardo da malandrino e da cascamorto che ormai conosco così bene da poterlo distinguere tra mille per tutte le volte che mi era stato rivolto durante quegli anni. “E dovresti darmele tu queste ripetizioni Potter?”
“Beh sono o non sono il più bravo del corso? Di certo non puoi chiedere a Peter giusto Evans?” .
Non aveva tutti i torti, e quello sguardo? Così forte da trapassarmi il cervello?!
“Dovresti preoccuparti del tuo migliore amico, dato il fatto che è ancora più scarso di me” o no!!!!!!!
“Sir basta e avanza per Peter, mettiamola così il loro è uno scambio equo-solidale!”.
Mi ha fatto l'occhialino!!  no, no, no … “E cosa dovrei darti io in cambio?un uscita ad  hogsmade? Sai già la risposta Potter!” e, mentre lo guardo fiera e soddisfatta il suo sorriso si spegne e il suo espressione perde qualche colpo. Quando cambia così radicalmente mette tristezza, per quanto io possa detestarlo so benissimo che è il pilastro della nostra casa, con la sua felicita, il suo umorismo e buon umore, ci rende migliori, tutti. Questioni di attimi, poi solleva nuovamente gli occhi su di me ed ecco arriva la sua richiesta: “Faremo una lezione, se sarai soddisfatta di me come insegnante ne faremo una seconda, se sarai compiaciuta di me anche dopo la seconda lezione, dovrai dedicami una tua ora, una passeggiata sulla riva del lago, ma possiamo stare anche qui sul divano, allora?”.
Aveva detto tutto di corsa senza fermarsi un attimo, aveva richiesto una passeggiata o il divano, e un’ora!?!?! tutto qui? Ben certo che riesco a sopportarlo per due ore, perché non dovrei riuscirci per tre?  Aspetta due ore? Due ore sola con Potter? È un’eternità, beh ho esagerato eternità zfa … siamo  qui da venti minuti e a parte i cinque punti che mi ha fatto togliere alla mia casa, non mi ha dato altri modi per rimproveralo. “Va bene!” questa volta è come fulminato, sotto shock, se mi sviene qui?? Oddio forse l'ho ucciso? Ho fatto fuori il mio nemico numero uno a cui per altro ho appena concesso tre ore del mio tempo! Sarei dovuta rimanere in dormitorio … perché non risponde?
“Potter, POTTERRRR!!!” eccolo, il ritorno dal al di là! “ Bene Evans, ci vedremo domani dopo le lezioni, l'aula sei nella parte Ovest del castello andrà bene, è in disuso da anni.” .
Non ho altro da aggiungere né ai pensieri ne ha parole. Raccolgo i miei libri e giro la schiena per andarmene, poi ricordo! “Potter” mi sta fissando, non ha fatto altro per tutta la sera “Perché sei in piedi a quest'ora?” fu come se gli avessi ripescato un ricordo lontano, se ne era completamente dimenticato. “Sirius mi ha sbattuto fuori dalla stanza” “Sbattuto fuori'?” AHAHAHA … perfino il suo migliore amico delle volte deve trovarlo insopportabile. “Beh si sarà sicuramente addormentato, torna in dormitorio o sarò costretta a toglierti altri punti” “Impossibile, ha bloccato la porta, starò qui, o vuoi che salga a fare baccano? Oh … saresti così dolce da ospitarmi!?!” lo sapevo, non poteva riuscire a fare il serio per più di mezz'ora, eccolo di nuovo con le sue battutine provocatorie. “Buonanotte Potter” “Buonanotte Evans”. Stavo per mettere il primo piede sulla scala che conduce al dormitorio femminile quando lo sento vicino a me.
“Potter che stai facendo?” mi guarda come da suo solito ormai, e mi consegna la mia piuma che a quanto pare avevo scordato sul tappeto. “L'avevi dimenticata sogni d'oro” mi stampa un bacio sulla guancia e mi da le spalle. Salgo i primi scalini, poi mi fermo questo e il posto migliore per osservare la sala comune senza essere notata, uso questo trucco tutte le mattine per assicurarmi che lui non sia già lì ad assillarmi da appena sveglia, lui ora e lì e guarda nella mia direzione, mi avrà visto?? Meglio andare a dormire.
 
 

*

 
 
 

Aveva dato un bacio alla Evans!! Certo era solo un bacio sulla guancia, ma era pur sempre un bacio alla Evans … la EVANSSS. E lei? Non aveva detto nulla, non le aveva gridato contro, non gli aveva tolto dei punti e non l'aveva cruciato. Era sano e salvo dopo averle stampato un tenero e casto bacio sulla guancia, che per dire è la guancia più morbida delicata tenere e profumata che avesse mai baciato. E non era finita qui la serata, lei gli aveva concesso un’ora, lei l'aveva fatto, anzi no, tre ore, tre ore in sua compagnia. Questa volta doveva ringraziare Pad, gli avrebbe comprato un regalo immenso per sdebitarsi del grandissimo favore che inconsciamente gli aveva fatto. Doveva avvisarlo subito, gridarlo a tutto il castello!!! Raggiunse la porta del suo dormitorio in due minuti,saltando gli scalini tre a tre. E ora? Non poteva svegliare l'intero dormitorio, si sarebbe arrabbiata e molto probabilmente avrebbe detto addio a quelle tre ore. E pensandoci bene non poteva di certo mettere gli striscioni, conoscendola non avrebbe gradito. Forse non doveva dirlo a nessuno! Ma Pad, l'artefice di questo miracolo doveva pur venirne a conoscenza. Si era deciso.
Tornò in sala comune molto più lentamente di com’era risalito verso la sua stanza. Il fuoco stava per spegnersi, doveva essere veramente tardi. Cerco il suo magnifico specchio nelle tasche, lo avvicino al viso e “Prongs chiama Pad, Pad risponde?” trenta secondi, cinquanta secondi, un minuto, nulla, nessuna risposta. “Sir, Sir ti ho svegliato?” un altro minuto e il suo fedele migliore amico ancora non si era deciso ad alzarsi dal letto. “SIRIUS BLACK SVEGLIATI IMMEDIATAMENTE E SCENDI IN SALE COMUNE” “uhcuch ti avevo sentito, stupido trooll, ma forse il tuo cervello non più grande di un boccino non ha afferrato che volessi continuare a dormire” era arrabbiato! Ma avrebbe capito. “Sir, certo che avevo capito che volevi dormire, ma è di estrema urgenza quello che ti devo dire! SCENDI”. Non l'ho vedeva più, Sir non era più nello specchio. Quell'idiota del suo ex-migliore amico si era rimesso a dormire. Molto bene non l'avrebbe messo al corrente di nulla. Ma doveva dirlo a qualcuno!! Sdraiato sul divano, fissava le fiamme che ondeggiavano nel camino, una danza rossa che lo catturava e come un incantesimo gli teneva gli occhi puntatati in quella direzione. Sarebbe potuto restare così per tutta la notte, di certo non sarebbe riuscito ad addormentarsi, idea folle, se nessuno l'avesse disturbato. Ciò avvenne, rumori di passi si sentivano scendere verso la sala ormai poco illuminata. Non riusciva a capire se arrivassero dal dormitorio maschile o da quello femminile. Se era Pad? Non l'avrebbe considerato, l'aveva fatto sentire abbandonato. Non sarebbe riuscito a tenergli il muso per più di qualche ora comunque, loro non avevano mai litigato e di certo non l'avrebbero fatto ora, per una svista di Pad, una poteva anche concedergliela no?? Ecco gli stava già perdonando il torto, se così poi si poteva chiamare.
“Chi c'è?”, i passi erano arrivati fin al camino, una voce femminile, non la sua. Ma quella di una delle sue più care amiche. “Il grande e bellissimo capitano” appositamente avevo deciso di non scomodarmi, rimasi sdraiato sul divano, fu lei ad avvicinarsi. Si sedette sulla poltrona avvicinandola al camino. “Lily l'aveva detto che probabilmente avresti dormito qui”, Lily l'aveva detto? Forse ne aveva parlato con loro, come lui avrebbe voluto farne con Pad. “Mary non dovresti essere a dormire? Ti voglio riposata per domani!” un sorriso malandrino gli si stampo sulla faccia, sorrise e “Capitano sono in ottima forma, dovresti preoccuparti per te stesso più tosto! Dormire sul divano!”
Mary, sempre simpatica lei. Un’ottima cacciatrice comunque. “Che altro vi ha detto la Evans?” a quel punto mi misi a sedere e mi passai un mano sui capelli, non che si fossero ammosciati ma mai dire mai. “Lily? O nulla” non voleva dirgli nulla. Segreti tra amiche. “uzf” Mary si alzò e si accomodò vicino a me “Perché c'è qualcosa che doveva dirci?”, la curiosità era una brutta debolezza. “No niente di rilevante, sai credo che andrò a fare una passeggiata, buona notte McDonald!” “Notte capitano”. Sbaglio o mi ha fatto l'occhialino? No non sbaglio. Neanche il tempo di varcare il ritratto che Mary mi aveva raggiunto “James l'aula sei è una stanza molto appartata, sai come dicono i babbani?” cosa potranno mai dire i babbani di così utile per lo studio della trasfigurazione? “No, mi allumini?” “Tieni le mani in tasca, capito James?” ah ecco a cosa si riferiva, alle mie cavalleresche intenzioni “Dormi sogni tranquilli Mary, non farò nulla che lei stessa non approvi!” e questa volta fui io a farle l'occhialino. Poi usci dalla sala comune, un buon pezzo di torta, si è di questo che aveva bisogno, forse anche del mantello dell'invisibilità per raggiungere le cucine , dannato Pad, se l'avessero scoperto avrebbe avuto la sua punizione sulla coscienza.   Per Godric in persona che sarebbe andata così!

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Capitolo 2
*** LEZIONE DI TRASFIGURAZIONE ***


LEZIONE DÌ TRASFIGURAZIONE

 
 

Nessuno parlava. Erano ormai parecchi minuti che tutti e quattro si erano seduti al tavolo della loro casa per fare colazione e nessuno di loro aveva proferito parola. Di certo dopo quello che era successo in dormitorio Remus e Peter avevano ben deciso di rimanere in silenzio almeno finché uno dei loro migliori amici si sarebbe deciso a sorvolare sull'avvenimento della sera precedente.
Sirius aveva deciso di non alzare il viso dal piatto, faceva colazione come se nulla fosse cambiato nell'ultima mezzora.
Le ragazze erano appena scese e si stavano accomodando a un paio di posti da loro. Mary gli rivolse un altro occhialino, che a nessun passo in osservato. Lily era incantevole come tutti i giorni da quando la conosceva, ma probabilmente il suo parere era di parte. Non gli rivolse il minimo cenno, si aspettava un saluto come minimo dopo la sera precedente, forse si era amaramente illuso, non era cambiato nulla. Ecco un suo grande difetto, vagava troppo con la fantasia, per lei era tutto come l'aveva lasciato il giorno prima. “Vado in aula, ci vediamo li”, Peter non si scomodo dal piatto al contrario di Remus, che come suo solito non poteva non notare che c'era qualcosa che non era dove doveva essere. “Jim, non hai mangiato nulla”, gli rivolsi uno dei miei meravigliosi sorrisi, almeno sperai che lo fosse – ma come detto di prima sono largamente di parte - “Non ho molta fame” mi girai e raggiunte le ragazze rivolsi un sorriso anche a loro, portai la mano ai capelli e salutai “Buongiorno donzelle”, Mary fu la prima a rispondere “Capitano buon dì, è stata una bella passeggiata?” punzecchiante la ragazza, “Molto istruttiva McDonald” e le rivolsi un occhialino di rimando. “Passeggiata Potter? In piena notte?” Lily aveva parlato, e di certo non per darmi il buongiorno, ma ben si per rimproverarmi “Dovevo riflettere e la sala comune era leggermente occupata” e accennai con la mano alla sua migliore amica. “Su via Lily non vorrai togliergli dei punti? È stato così sincero!” Adorava Alice sempre dalla sua parte, di solito a pensarci bene. “Grazie Prewet, ma non credo che la Evans sia così accondiscendente, almeno con me!” e sorrisi alla cara Alice, che dal suo sguardo approvava pienamente le mie parole. “Non è colpa tua se non eri nel tuo dormitorio, per questa volta salta, ma la prossima volta che ti scopro a combinare qualcosa che non rientra nel regolamento ti toglierò il doppio dei punti Potter.” , furba lei, ovvio che non era colpa mia! La colpa era solo di quel cagnaccio che una volta era il mio migliore amico, e la sua. “Ti stai addolcendo Evans?” “Non stavi andando in aula Potter?” mai che rispondesse, “Vuoi farmi compagnia?” “A che pro? Non mi serve una anticipazione delle pene che patirò oggi pomeriggio Potter! E ora lasciami finire la mia colazione” e così dicendo tornò a fissare il suo piatto. Lo sguardo di Alice e Mary chiedevano scusa al posto suo, ma non sapevano che le sue ultime parole non mi avevano minimamente toccato. L'ora che avremmo passato insieme quel pomeriggio le avrebbe fatto cambiare idea e nessuno neanche lei poteva rubarmi questo pensiero. Poco più in là i miei amici guardavano la scena, chiedendosi di quale passeggiate stessimo parlando e cosa sarebbe mai successo quel pomeriggio. Bene, gli avrebbe tenuti sulle spine, tutti. Sopratutto lui.
L'aula di pozioni, la puzza di pozioni, il professore di pozioni, gli ingredienti di pozioni, tutto ciò che riguardava le pozioni gli provocava conati di vomito.
In aula non c'era ancora nessuno, si accomodo al secondo banco, non come suo solito all'ultimo, come deciso non avrebbe parlato con nessuno di loro. Avrebbe azzardato a sedersi in prima fila al posto vicino al suo, ma forse era arrischiare troppo. Nel giro di qualche minuto l'aula era già piena. I serpeverde erano arrivati poco tempo dopo di lui.
Lily sedeva davanti a lui e i suoi amici qualche  banco dietro. Vicino a lui, Emmeline e Franck, sorpresi della sua presenza e un po' preoccupati sulla riuscita della pozione.
Pensava peggio, Longbatton non era poi tutto questo disastro, o forse erano stati lui e la Vance a sistemare i suoi danni. La pozione era -quasi- perfetta, se il vecchio Luma si era svegliato bene gli avrebbe assegnato un oltre ogni previsione.
Il resto delle lezioni passo regolarmente tra danni causati dagli studenti meno portati, lunghi monologhi dei professori e scherzi escogitati da Sirius ai danni di … ai danni di tutti, non aveva importanza la casa di appartenenza. Perfino le ragazze avevano subito un leggero scherzetto, ma mai divertente come quello che Pad aveva programmato per Mocciosus. Volontariamente avevo deciso di non aiutare Sir, ma non per questo aveva potuto fare a meno di osservare il tutto. Sir aveva aspettato l'inizio dell'ultima lezione per attuarlo senza che nessuno, compreso quell'occhio vigile della bellissima caposcuola Evans se ne accorgesse.
E così, mentre Vitius spiegava come usare gli incantesimi guaritori un ignaro Snape aveva iniziato a ruttare, prima molto delicatamente tanto che riusciva a coprirli, poi sempre più rumorosamente, tutta la classe si era girata a guardarlo, più i rutti continuavano, più sembrava non volessero cessare. Sirius era piegato in due dalle risate, come anche Peter, Remus e una gran parte di grifondoro. “Signor Snape le consiglio di andare in infermeria, molto velocemente”. Sirius mi fissava, e come chi ormai si è arreso alla sconfitta, perché diciamocelo chiaramente non si può mettere il muso al proprio fratello per un intera giornata, e di certo non glielo si può tenere dopo un grande scherzo. Mi spostai e lui mi fece posto sulla panca. “Polvere ruttante, spero per te che tu non l'abbia finita tutta per Mocciosus” “ahahah, l'hai visto non riusciva a smettere” “Snape è meglio che vada in infermeria … ahaah” risero per più di cinque minuti, fino a quando finalmente il professore riusci a rimettere ordine nell'aula e a ricominciare la lezione. “Allora amico, di che pene parlava la dolce caposcuola?” il doppio senso di Sirius era uscito molto ben marcato dalla sua bocca “Beh del mio amico” rideva sotto i baffi, come per prendermi in giro “Non vuoi dirmi nulla, sei ancora arrabbiato per ieri sera Prongs?” una faccia da schiaffi ecco cosa aveva, una gran bella faccia da sciopodo sparacoda. “Dopo ...”
 
Lui era il capitano, lui era James Potter e lui voleva finire questi allenamenti il più velocemente possibile. Sapeva bene che Lily si sarebbe incamminata in aula sei, appena avrebbe visto rientrare la squadra. Ma, aveva paura che si spazientisse e che cambiasse idea, l'allenamento andava avanti da un ora, e non trovava una buona motivazione per farlo cessare prima. Niente pioggia, niente vento, niente infortuni, niente serpeverde che disturbavano l'allenamento, nulla insomma. Che gli dei ce l'avessero con lui? Girava in circolo da dieci minuti, Mary eRobins Malcom si passavano la pluffa ripetutamente dirigendosi verso la porta dove Sanny Sloper era pronta a parare ogni attacco da parte dei cacciatori. Aveva messo su una bella squadra, era sicurissimo che come gli anni addietro avrebbero portato la coppa nell'ufficio della McGonogal. “Sconcentrato capitano?” “Mary occupati della pluffa” si erano gridati quelle frasi dai bordo campi, e lei le aveva anche fatto una linguaccia.
Alice era sugli spalti e con lei Longbatton, facevano il tifo e incitavano la squadra, ma se loro erano qui voleva dire che Lily era tutta sola nella torre, chi sa cosa stava combinando?!?
“ATTENTO CAPITANO!!!!” diritto davanti a lui un bolide, che se non avesse avuto i suoi ottimi riflessi l'avrebbe colpito in pieno, procurandoli un viaggio diretto per l'infermeria e la perdita dell'ora con Lily. Aveva rischiato grosso, se l'era detto che doveva terminare gli allenamenti, ecco cosa accade ad andare contro Godric.
Erano atterrati e tutta la squadra era in torno a lui “Tutto apposto James?” Eloise Summers la cercatrice della squadra le era quasi saltata addosso, se non fosse stata così brava ad acchiappare boccini l'avrebbe sbattuta fuori dalla squadra per il suo modo di provarci spudoratamente. “Si, tutto apposto, sano e salvo!! Direi di finire qui per oggi” e così dicendo ci recammo tutti negli spogliatoi. Alice stava già tornando alla torre e Mary tempo niente l'avrebbe raggiunta.
Si accontento di una doccia veloce e indossando vestiti comodi inizio a correre verso l'aula.
Raggiunto il corridoio adatto l'andatura arrivando alla porta dell'aula camminando. Chi sa se lei era già li? Doveva bussare? Apri la porta lentamente e infilo la testa “Evans sei già qui?” nell'aula non c'era nessuno. Era completamente deserta. Beh stava per arrivare, forse la doccia era stata troppo frettolosa e poi la corsa. Il sole scendeva e la vista dalla finestra era meravigliosa. Porto una sedia proprio davanti e liberò il boccino iniziandoci a giocare.
 
 
 

*

 
 
Rossa, che cosa intendevi prima con “pene che dovrò patire nel pomeriggio e blabla ...” c'è qualcosa che non mi hai detto????????????
 
Il bigliettino le era arrivato un minuto prima sotto forma di incantevole uccellino rosa. Alice non aveva ben afferrato le battute che lei e Potter si erano scambiate a colazione,  al contrario di Mary che avendola trovata sveglia ieri sera al rientro della sala comune era al corrente delle lezioni che Potter gli avrebbe impartito.
 
Dormivi ieri sera, ti racconto tutto a pranzo, non possiamo far svolazzare fogliettini per la stanza per tutta la lezione =)
 
Tocco il bigliettino con la bacchetta e si ripiego su se stesso creando un incantevole barchetta color pergamena che con grande agilità si poggio sul banco di Alice due posti dopo di lei.
Dopo questo breve scambio letterario la concentrazione si posiziono pienamente sulla pozione e successivamente sull'ora buca che avevano prima del pranzo e che con molta diligenza aveva impegnato riguardando il tema di difesa contro le arti oscure, ben cinquanta centimetri di pergamena su come creare una passaporta, le leggi che ne vietano la realizzazione, la punizione per chi disubbidisce alla legge e comunque tutto ciò che poteva minimamente riguardarla e che era liberalmente possibile scrivere. Tra meno di un quarto d'ora Alice l'aspettava in sala grande, per il grande mistero che credeva di svelare! Più che un mistero era un enorme disgrazia, ancora niente era riuscito a spiegarle cosa l'aveva spinta ad accettare l'offerta di Potter. Sapeva benissimo però che se si fotte fatta aiutare da lui sarebbe potuta migliorare, ma se quel malandrino da strapazzo avesse provato solo minimamente a provare un approccio, l'avrebbe conciato per le feste, avrebbe fatto vedere a tutta Hogwarts chi era in realtà l'adorato- boccinofilo-sono più bello del mondo-guardate come scendo dalla scopa-occhi da cerbiatto-Potter.
Alice era li seduta con Mary ed entrambe avevano già addentato le forchette.
“Non mi aspettate neanche più?” “Beh, tu non mi racconti le cose più!” “Touchet, allora fai la tua domanda e io ti risponderò” Alice sembrava già molto più felice di qualche minuto prima. Per quella confidenza, che diciamocelo di solito avvenivano tra i nostri baldacchini, aveva perfino mandato via il suo amorevole fidanzato, che sedeva più in la, con dei malandrini leggermente sotto morale, sopratutto i siamesi Potter e Black.
“Di che pene parlavi oggi?” e fu li che Mary interruppe il pranzo di tutti gli studenti con una risata spudoratamente rumorosa, e si perché al contrario di Alcise che non aveva  messo nessunissima malizia nella sua frase, lei, Mary l'aveva ben colto il doppiosenso.
“Beh, ma di quello del capitano ovviamente” “MARY” esclamammo io e la mia migliore amica Alice. “Possibile Mary che devi trovare doppisensi in tutto?” “Alice avresti dovuto sentirti, non si poteva non cogliere” “Ah, lasciamo stare, Lily allora, sto aspettando!”.
Che razza di amiche che si era trovata, “Riassumendo tutto, Potter mi darà lezioni di trasfigurazione, oggi pomeriggio!” il faccino pacioccoso di Alice si illuminò in un solo istante “Sul serio, è una notizia magnifica no?? No credi anche tu Mary?” “ Beh sai me l'aspettavo, il capitano è così affascinante ma sappi carissima Lily che l'ho già avvisato!”
ma da che parte sta questa folle testa bruna, se l'era aspettato? Aspettato cosa di grazia? “Avvisato?? non che serva comunque!”
“Emmeline lo sa già?” “No, non l'ho ancora vista da ieri pomeriggio, non è nemmeno scesa a pranzo” ed entrambe le teste si voltarono verso il tavolo di corvonero. Emmeline la sua terza migliore amica, l'aveva conosciuta grazie ad Alice essendo entrambe purosangue si conoscevano dalla nascita forse?
L'ultima lezione del giorno incantesimi l'attendeva al quarto piano, ed e li che si stava recando insieme alle sue amiche. Nello stesso corridoio Black si aggirava furtivo, era appena uscito dal bagno, dove una strana polverina verdastra sembrava fuoriuscire dalla porta. Ecco che ne stava combinando un altra e ovviamente il suo amatissimo compare era li poco distante che osservava la scena.
L'aula si era ormai riempita e Vitius dall'alto della sua postazione spiegava gli incantesimi guaritori. La lezione proseguiva nella più totale noia, finché dal banco di Snape non iniziarono ad arrivare strani rumori, suoni che andavano via via aumentando e che fuoriuscivano dalla sua bocca, era orribile non riusciva a smettere e poco distante da lui Black era preda a convulsioni dovute alle innumerevoli risate. Ecco cosa combinava in bagno, polvere ruttante. Finita la non plateale performance di Snape la lezione continuo nei bofonchi che provenivano nei rispettivi banchi.
“Non è stato terribilmente divertente?” Mary non aveva ancora smesso di pensarci “Diciamo che ha interrotto la monotonia della lezione non la pensi anche tu così Lily?” le sue amiche la fissavano. “Per quanto abbiamo potuto ridere, appena acchiappo Black gli infliggerò una dolorosa punizione!” “A Black? E Potter non vorrai farlo ingelosire con una mancata punizione heeheeheh” “Mary sempre molto spiritosa” e le lasciai indietro con una linguaccia. Alice e Mary si incamminarono verso il campo, Alice avrebbe assistito agli allenamenti di Mary come sempre del resto. Mentre lei si sarebbe recata in sale comune ed avrebbe iniziato i compiti assegnateli.
 
Durante il percorso che l'avrebbe condotta all'aula stabilita da Potter si imbatte in Snape che uscito dall'infermeria si dirigeva nei sotterranei, era arrabbiato, come ogni volta che l'ho prendevano di mira. Una volta, molto tempo prima avrebbe preso le sue difese, ma ora, ora che lui si era incamminato verso l'oscurità e non aveva voluto seguirla nella luce!?! La stava fissando, uno sguardo duro che ormai le rivolgeva da anni, odiava quello sguardo sembrava accusarla di qualcosa che entrambi sapevano bene non aveva fatto. A nulla erano valse le sue scuse se ora la fissava così. Ormai erano poco distanti uno dall'altro, ai lati opposti del corridoio. Se durante la lezione non fosse accaduto nulla, entrambi sarebbero proseguiti per la loro strada, ma non era andata così. “Vi siete divertiti? Ho visto come trattenevi le risate allo scherzo che mi ha inflitto Potter!” gli sputava quelle parole in faccia. Come se avesse realmente riso, la sua mente ormai storpiava non molto vivacemente la realtà, “Non sai quel che dici Snape, e dovresti smetterla di accusare le persone senza prima averne le prove” un luccichio nei suoi occhi, qualcosa di mal sano e maligno l'aveva raggiunto “Ora prendi le sue difese, siete amici no?? Vi ho visto questa mattina a colazione come ridevate e scherzavate insieme. Sei caduta ai suoi piedi, mi fai schifo mugles” e proseguì per la sua strada. Mugles, l'aveva richiamata con quel nome, lui, lui che gli aveva promesso che tra lei e i purosangue non c'era nessuna differenza. Doveva esserci abituata si diceva, ma dette da lui quelle parole erano l'atto più malvagio del mondo. Ridere e scherzare con Potter? Ma se l'aveva trattato come l'ultimo essere vivente, certo non come Snape aveva appena fatto, ma quante volte c'era andata vicino? Eppure era sicura che lui non se le meritava tutte quelle calunnie, che per quanto lei lo trovasse insopportabile le sue amiche avevano pienamente ragione non era un cattivo ragazzo. Si ripromise di trattarlo meglio e che Snape non avrebbe più dovuta turbarla i quel modo, se Potter l'avesse vista in quello stato avrebbe dato la colpa a lui e sapeva benissimo che gliela avrebbe fatta pagare.
Il sole era basso “Oddio Potter!!” era tardissimo forse però non era ancora arrivato, aveva gli allenamenti dopo tutto. Corse a più non posso e apri la porta così di getto che si accorse di essere a cavalcioni su Potter solo quando lui glielo fece notare. “Evans, non credevo che volessi arrivare subito al sodo!” era completamente rossa in viso, quasi quanto i suoi capelli, si alzo e gli porse la mano che lui accetto ben volentieri. “Sei qui da molto?” “Quasi un ora, stavo per andarmene sinceramente” mentre lo diceva si rattristiva “Scusami, ho avuto un piccolo problema, se per te è tardi e sei stanco facciamo un altro giorno! Sempre se non hai cambiato idea” ecco che mi rifissa, cosa ho detto? “Sei sicura di esserti ripresa completamente?” “Sorpreso Potter?” l'avevo trattato bene, come avrei fatto con qualsiasi amico, questo non vuol dire che siamo amici, io e Potter? No, siamo nemici per antonomasia, io e lui. “Si, forse non sei tu? Pozione polisucco? Sei Alice o Mary?” “Potter smettila di giocare, vuoi fare la lezione si o no?” si era ripreso, i suoi occhi si erano illuminati di nuovo spirito, qualcosa che fin ora era mancato, ma di cui non si poteva notare l'assenza. Quel qualcosa che che gli faceva risplendere il sorriso. Cosa che assolutamente mai gli dirò tra l'altro, potrebbe montarsi la testa ancora di più di quanto già non sia.
La lezione non durò allungo, avevo notato che era stanco, gli allenamenti sicuramente e anche io ero leggermente stremata e lui l'aveva notato. Non per questo non mi sprono fino alla stanchezza, l'incantesimo Furitum impegnava una notevole stabilita  e concentrazione essendo un incantesimo non verbale, Potter l'aveva fatto prima su di me, facendomi diventare un incantevole furetto rosso come aveva detto lui. Dopo di che tocco a me, “O Merlino” che avevo combinato? “Non hai neanche iniziato, perché interpellare Merlino?” non se ne era accorto “Le tue orecchi Potter, sono.. ecco... toccatele” si porto delicatamente le mani sulle orecchie, orecchie da furetto “Beh devi concentrarti di più, mi devi trasfigure tutto! Tra un paio di lezioni inizieremo trasfigurazione umana avanzata come pensi di fare?” aveva ragione, certo non aveva mai pensato di diventare animagus, ma sicuramente avrebbero fatto qualcosa di simile. “Perché mi dai lezioni se no? Sono qui per migliorarmi”. Non parlammo mai durante la lezione, solo qualche sua correzione e qualche mio sbraita-mento, ma per il resto devo proprio ammettere che gli dovrò concedere un altra ora.
“ahah … sai Potter da furetto non sei male, potrei lasciarti così no?? aspetta un attimo, Potter come ti faccio tornare normale, ti sei dimenticato di dirmelo!” il furetto la fissava, possibile che un furetto avesse gli occhi da cerbiatto? E ora? Doveva trovare Black, e dove trovarlo se si stava avvicinando l'ora di cena?
“Sai Potter, sei un bravo insegnante, a parte il fatto che non mi hai detto come farti tornare umano. Ti concederò un altra ora” il furetto che fino a quel momento era rimasto immobile tra le sue mani, sembro rianimarsi e fare le fusa. Proprio uno strano furetto, beh dopo tutto si stava sempre parlando di Potter.
La sala grande era ghermita di gente, e Black stava proprio li tra una costoletta e l'altra non si era minimamente preoccupato della mancanza del suo migliore amico. “Black” gli occhi grigi la puntarono e poi si posarono sul furetto sulle sue mani. “Quello è James?” ora la stava guardando in maniera molto ambigua, molto... “Beh si, non mi ha detto il controincantesimo questo boccinofilo, mi aiuterai?” invece di risponderle addento un altra costoletta come se nulla fosse. L'avrebbero punita? Lei era una caposcuola … “Black allora, smettila di mangiare” “Non posso aiutarti Evans, non l'abbiamo ancora studiato il controincantesimo” cosa?? Non è possibile “Ma come Potter l'ha usato prima su di me ...” Sirius la sapeva lunga, molto lunga “Beh James è un mostro della trasfigurazione l'avrà studiato per i fatti suoi” ora si può dire che stavo boccheggiando, davanti a Sirius Black. Senza dire un altra parola, feci dietro front e mi incamminai verso la sala comune. “Potter, non ne fai una giusta, e ora? Dovrai aspettare domani mattina, quando ti porterò dalla McGonogal e ti rimetterà apposto” non faceva nessun rumore, beh che poteva dire? Era un furetto.
“Lily” Emmeline era davanti a lei, bella come sempre con la chioma bionda al vento. “Em, non ci siamo viste per niente oggi?!” “Già, impegni no?? Cosa hai li?” anche lei come me osservava Potter, solo che lei vedeva solo un furetto. “Potter” “Potter? Che cosa centra?” aveva uno sguardo leggermente dubbioso, mi starà prendendo per pazza.
“Il furetto è Potter, l'ho trasfigurato e ora non so farlo tornare normale” rideva, la mia cara amica rideva “Ridi delle mie disgrazie?” “Disgrazie? Ti sei liberata di Potter o sbaglio? Questa è la tua grande sfortuna??” si era liberata di lui, era vero, non l'aveva vista questa prospettiva, come era possibile che gli fosse scappata? “Comunque fossi in te, eviterei di farli tutti quei grattini se è Potter, pensa a quando torna normale canterebbe di ciò per mesi” i grattini? Quali grattini? Poso gli occhi sulle mani, ecco quali, ecco perché era così tranquillo e silenzioso, e bravo Potter se ne stava approfittando anche sotto forma di animale! “Già meglio smettere” “Vuoi che lo faccia tornare normale, così non dovrai spiegazioni domani” Emmeline, era meravigliosa essere una corvonero aveva i suoi dovuti vantaggi, si era effettivamente molto intelligenti e dotati. Tempo niente e davanti a noi c'era Potter in carne ed ossa. “James eri molto carino anche da furetto” “Si immaginavo qualcosa del genere” “Godric Potter, hai approfittato di me??” l'avevo sconvolto, sembrava del tutto spaesato adesso. “Io vado, magari è rimasta un po' di torta” “Ciao Emm” esclamammo in coro io e Potter. “Potter mi hai sentito?” “Si, forte e chiaro, ma mi domandavo cosa abbia fatto” cosa diceva la teoria, un mago che diventa un animale perché trasfigurato perde la capacità di pensiero al contrario degli animagus che la mantengono. “E ecco, nulla Potter, beh io vado ora puoi fare da solo”.
Alle scale piace cambiare … solo allora mi accorsi che Potter era dietro di me “Mi segui ora Potter?” “No beh, non mi hai detto se mi concedi un altra ora” già, ovviamente io l'avevo detto al furetto non a lui. “Domani alle sette, stessa aula Potter” accenno un si con la testa, poi non disse più niente.
Eravamo ormai in sala comune ed entrambi ci avvicinavamo alle scale del proprio dormitorio “Evans” era li fermo, sul primo scalino “Si, Potter?” “Sei un ottima allieva, ci vediamo domani” “A domani Potter.”
Non aveva mangiato nulla, ma confidava nelle sue affettuosissime amiche, sicuramente le avrebbero portato qualcosa da mangiare, torta probabilmente.
Potter il furetto, forse avrebbe dovuto lasciarlo tale … sarebbe stato molto meno rumoroso.
 
 

*

 
 
“Hei amico sei tornato, e io che pensavo avresti a dormire tra le braccia della Evans” eccolo lui, che non si era minimamente preoccupato della sua assenza. “Sono tornato e non grazie a te!” il mio letto mi stava aspettando, non avevo la minima forza per cambiarmi, avrei dormito così. “Chi ti ha ritrasformato?” “Emm, mi sono ritrovato con lei e la Evans che mi gridava contro, vai a capirla” Remus sembrava poco interessato alla nostra conversazione e Peter dormiva come un sasso. “Sai non è mica una buona mossa far incontrare la Evans e la tua ex …” “Pad, Lily ed Emm sono amiche, migliori amiche. E io ed Emm stavamo insieme al quinto anno, una vita in pratica.” lui non sembrava molto convinto di tutto ciò “Quindi posso provarci con lei, non subirei la tua vendetta?” e così dicendo gli lancio un cuscino che fu immediatamente ricambiato. Continuarono per parecchi minuti a scontrarsi con i cuscini come due bambini di appena cinque anni “Sai Pad, penso di potercela fare, mi ha dato questa impressione” e un sorriso mi avvolse, lui sorrise di rimando “Certo che puoi farcela, perché credevi il contrario??” eccolo il mio migliore amico, quello che ci sarà sempre e che in ogni momento ha le parole giuste, quelle che non sono ne di troppo e neanche tra quelle buttate li per riempire uno spazio vuoto. Non sapeva proprio cosa avrebbe potuto fare senza Pad
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Capitolo 3
*** IL GIGLIO ***



IL GIGLIO





“SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAA” qualcuno lo stava gridando, scuotendo, maltrattando e picchiando. Se mai dovessi consigliare una sveglia giuro nemmeno al mio peggior nemico parlerei dei teneri soavi e delicati modi del mio migliore amico licantropo. Finalmente aveva smesso, dieci galeoni che la sua nuova vittima era Pad, altra gatta da pelare, o sbaglio? Forse questo strano detto babbano l'ho sbagliato, appena deciderò di aprire gli occhi devo ricordarmi di chiederlo a Rem.
O Godric di nuovo!! “REMUS, sono sveglio” non avevo ancora aperto gli occhi “Sono contento di questo, perchè tra due minuti la McGonogal inizia la lezione” due minuti? Come due minuti??? aveva dormito così allungo?? possibile che Remus non fosse riuscito a svegliarlo prima?
Pad russava, o si se russava riusciva a sentirlo benissimo, voleva prendersi gioco di lui quel lupacchiotto. Tanto valeva alzarsi ormai era sveglio. Dove era Pad??, dove erano finiti tutti! Otto e trentacinque, o Merlino non era in ritardo, era già in punizione e con parecchi punti in meno solo per iniziare la giornata.
Perché non aveva dato retta a Rem?? Lui era quello saggio, giudizioso, bisognava ascoltarlo sempre , perché avvolte l'ho dimenticava?
Stava correndo per i corridoi, con la speranza di non essere visto, perchè aveva preso l'abitudine di correre per i corridoi? Quando mai si era preoccupato di arrivare in ritardo!? C'era qualcosa che non quadrava in tutto ciò, ma ci avrebbe pensato dopo, Minni l'aspettava dietro la porta, e già sentiva volar via l'ora che aveva designato per Lily.
“Potter, quale onore che fa a quest'aula! Ha una spiegazione per il suo ritardo?” il sonno conta? Appena l'aveva pensato sapeva già che non l'avrebbe mai detto. “No, mi scusi. Posso entrare?”
“Si accomodi e non parli Potter”. Nulla, non le aveva detto nulla. Doveva essere entrato in un buon periodo, forse le stelle si erano allineate in modo da facilitarli la vita, doveva accertarsene sarebbe andato dalla professoressa di divinazione il prima possibile. Qualcosa nella sua testa gli diceva che non era il primo proposito mattutino, ma proprio non ricordava e su questo poteva scommetterci altri dieci galeoni era colpa dello stomaco che parlottava.
Mai mattinata in compagnia della McGonogal fu meno interessante, la lezione del giorno era la continuazione di quella precedente, il controincanteimo di  Furitum, che come dimostrato alla Evans la sera prima lui conosceva benissimo. Lo stava osservando, in maniera cagnesca, mancava che iniziasse a digrignare i denti e avrebbe potuto essere la copia di Pad.
Ah, il mio fedele cane che questa mattina, questa mattina eh ma dove è? Sirius non era in aula, e non era in camera, che avesse giocato la lezione? “Rem, e Pad? Dov'è finito?” “Pensavo lo sapessi tu, non c'era questa mattina nel suo letto” “Neanche un ...” “POTTER; LUPIN silenzio o sarò costretta a togliervi dei punti” sgamati in pieno da Minni.
 
“Pad, Pad non ti ho regalato lo specchio per potertici specchiare” la lezione si era conclusa da un pezzo e tra pochi minuti sarebbe iniziata aritimanzia. Se Sirius avesse avuto un appuntamento lui l'avrebbe saputo, no? Lui gli aveva raccontato delle ore che avrebbe passato con Lily, e quelli non erano certo appuntamenti. Cosa gli stava nascondendo il suo migliore amico?
“Jim, dimmi!” Jim dimmi? Dopo tutta la preoccupazione di quelle tre ore se ne usciva con una miserabile frase. “Dove ti sei cacciato cane senza cuore” “Cane senza cuore? Prong stai dando di matto ultimamente” “Non mi hai ancora risposto!” “Sei un idiota, sono alla stamberga sistemavo un po' prima di questa sera, abbiamo lasciato mobili rotti e schegge vuoi mica ferirti mentre sei Prongs senza poter tornare umano per la presenza di Moony???” Era sul serio così intelligente il suo migliore amico? Forse l'unico che aveva seri problemi era lui, come aveva fatto a non pensarci? “Non usare quel tono accusatorio con me” “Si dia il caso che l'unico ad aver interrotto qualcuno sia tu!” pienamente d'accordo con te amico. “la luna a che ora sorge?” “Per le otto Rem sarà già qui, mezz'oretta e  lo raggiungiamo” Otto?? Cosi presto? E se con Lily … otto e mezza e poi poteva fare un po' di ritardo no? Era sempre stato puntuale se per una volta … Rem era il suo migliore amico, come poteva arrivare in ritardo? “James, sei ancora tra noi? “Ci vediamo dopo, ho aritimanzia!” , magari la Evans l'avrebbe dileguato prima ancora delle otto, oppure avrebbe detto qualche stupidaggine e lei l'avrebbe affatturato a quel punto avrebbe avuto tutto il tempo per raggiungere Rem.
 

*

 
“Potter, possiamo sederci? Il tavolo è pieno” con uno sguardo realizzato ci fece cenno di accomodarci, grazia a Godric aveva deciso di stare zitto, se no avremmo avuto la bella vista di torta di patate dilaniata dai suoi denti. Con nessuna sorpresa mi ritrovai seduta vicino a lui, perché la bella Mary si era accaparrata il posto accanto a Peter e Alice si era appiccicata a Franck. “E' stata interessante la lezione di antiche rune?” sapeva a memoria le mie lezioni? “Potter mi spii?” “Da quando ti conosco!” sfacciatissimo come sempre, ah povera me che pranzo lungo che si prospetta. “Molto comunque, dimmi Mary cosa ha predetto quella befana di divinazione?” “Oh per questa settimana nessuna morte” , una megera ecco cosa era, e ancora Mary insisteva a seguire quel corso. Che idiozia. “Smettila di torcere il muso, a me piace come materia” “pque alk coula nuon pauce daonitioeni???” “BLACK!! Per cortesia evita di parlare con la bocca piena” e dire che era un Black, non doveva aver subito una severa educazione? “Non ti piace divinazione caposcuola?” “Materia inutile Black, solo lei e te potevate continuare a seguirla dopo i gufi”  “Sai avevo provato con babbanologia, ma è mostruoso, non so proprio come fate ad usare quelle attrezzature infernali” “attrezzature infernali?? Senza speranza” stava parlando con Black, quel Black? Beh di certo l'altro non le avrebbe mai rivolta la parola con tutte le ideologie sul sangue puro. “Io anche l'ho seguita, i babbani hanno imparato a cavarsela senza la magia, i tuoi usano tutti quegli attrezzi?” imparato a cavarsela? Ma stava scherzando? “Non so a che tipo di attrezzi ti riferisci ma si, li usano”. Continuammo a mangiare, nel completo silenzio, Potter stava rimuginando su qualcosa, e Black era troppo preso dal pollo alla paprika per poter proferire parola, “Lily hai visto quel tipo di corvonero? Quello del sesto?” o beh perché corvonero del sesto anno ce ne era uno solo, “Quale dei tanti Mary?” Potter sembrava finalmente ridestarsi dai suoi pensieri e, i suoi occhi come i miei erano puntati sull'altra tavolata “Quello bruno con gli occhi verdi, è entrato quest'anno nella squadra di quidditch, cacciatore” e beh ora era stata molto specifica, con la riuscita che non aveva ancora capito chi fosse questo fantomatico ragazzo “Hai capito?” “Mary chiunque sia non lo conosco!” “Broem, Broem Karn ci siamo incontrati sul campo durante l'ultima partita dell’anno scorso” ecco chi era Karn, il brunetto dagli occhi verdi. “Ora hai capito, te l'ho leggo in faccia” certo cara, mi si è accesa la lampadina, anzi la bacchetta. “Karn, è con me nel LumaClub, è stato lui ha riaccompagnarmi alla torre la settimana scorsa, sai quando...” quando una tempesta sembro scatenarsi vicino a me, Potter era in piedi, il bicchiere era caduto versando tutto il succo di zucca sui suoi pantaloni e sulla mia gonna, il piatto era rovesciato e chi sa come delle verdure erano finite sui capelli di Peter. “Alla torre?? sai quando …? Perché io non ne sapevo nulla?” oh eccolo fuoriuscire il piccolo-grande egocentrismo di Potter, lui che deve essere sempre al corrente di tutto ciò che accade nella mia vita, la sua gelosia stava trasbordando e io che dopo tutti questi anni sto ancora a chiedermi come abbia fatta a prendersi tutte queste libertà!! E pure mi sembra che sia stata sempre molto distaccata e antipatica nei suoi confronti. Meglio però dargliela buona, non ci teneva per niente vedere quel povero ragazzo appeso a testa in giù dalla torre di astronomia.
“Potter, mi ha solo accompagnata, niente di che e non credo siano affari tuoi comunque!” stava andando via, non le aveva neanche risposto, certo non stava correndo ma la velocità con cui si accingeva a uscire dalla sala grande faceva ben capire che avrebbe voluto. Poco dopo Black lo seguiva, possibile che anche tra amici ci si compatisca?
“Dovevi stare zitta?” “Io, tu, non potevi evitare di parlare di lui?” Alice si era unita a noi “Cosa è successo??” fu Mary a rispondere “Lils ha fatto arrabbiare il capitano” okey, perchè la mia migliore amica da ben sei anni e mezzo mi rivolgeva quello sguardo che in tutta sincerità sembrava trapassarmi la testa? “Cosa ti ha fatto?” beh niente?? Il fatto e che si impiccia di cose che non sono sue. Uffi, perché alla fine la colpa va sempre a me? “Niente giuro, è colpa sua” E così dicendo mi incamminai verso l'aula di difesa.
 

*

 
“Dici che dovrei andarci lo stesso Rem?” Moony era esasperato, se solo non fosse stato a conoscenza del fatto che si fosse aperto il cranio in due avrebbe iniziato a sbattersi la testa contro il muro. “James, vai”. Così, si diresse verso l'aula. Già perché doveva essere lui a non presentarsi? Non era successo nulla, solo un altro colpo di testa! Ma mi dico perché non riesco a pensare prima di agire, a pensare? Come si fa a pensare quando l'amore della tua vita dice sai quando ... sai quando cosa?? E se lei e Broem? No, impossibile aveva detto di non sapere chi fosse, e se stesse fingendo? Era possibile, una relazione clandestina che neanche le sue amiche conoscevano. Per Pad era impossibile, ma Pad che ne può capire di queste cose? Lui il bello e dannato, che non si è mai interessato  a nessuna, a parte ovviamente per i giochetti sotto le lenzuola.
Aveva fatto una cosa stupida, doveva chiederle scusa. Ecco la porta, un ora, non un minuto di più, Rem l'aspettava e lui doveva esserci, gli era sembrato che stesse peggio questa volta, era stato più silenzioso del solito.
“Sei già qui?” lei era già li, si era tolta la divisa e si era messa dei comodi jeans e una magliettina leggermente attillata di un rosa pallido. “Gia, iniziamo?” .
Dopo circa mezza ora che si esercitavano Lili padroneggiava egregiamente l'incantesimo. Doveva chiedere scusa, ma come? Questo maledetto orgoglio da grifondoro, ma a parte l'orgoglio da qualche parte c'era posizionato anche il coraggio, quindi uno, due e tre e facciamolo. Magari contiamo un po di più?
Mancava un quarto d'ora, “Beh, possiamo finire qui no? Mi riesce perfettamente” sorrideva, “Beh si, non potresti fare meglio così, e sono stanco di essere trasfigurato in furetto” “Andiamo a cena allora?” “Insieme?” non c'era nessun altro era ovvio che parlasse con me, stupido, stupito, stupido!!! Lily scuoteva la testa, ecco il segno che mi rivolgeva quando effettivamente davo segno di non aver nessuna possibilità di recupero. Era già alla porta. “Allora Potter che vuoi fare diventare fantasma li?” la segui senza dire una parola, ora o mai più, quattrocentotrenta, quattrocentotrentuno, quattrocentotrentadue, quattrocentotr … “Evans” era accanto a me, non mi fissava, ma io non potevo togliere gli occhi da quella chioma rossa. “Ti sento Potter” già, può sentirmi anche se non mi guarda.
Presi dalla tasca il mio boccino, spingeva le ali, voleva aprirle per prendere il volo.
La fermai mettendomi davanti “Potter, che ti prende ora? Ti spedisco da Madama Chips” non trovavo le parole, era così difficile chiedere scusa? Per qualcosa che a quanto pare non le aveva creato disturbo, l'avrebbe fatto notare se no! Conoscendola non era la ragazza che avrebbe sorvolato, non gli aveva dato fastidio?? Qualcosa in tutto questo mi è sfuggito!!
“uhmuhm ...” era li, davanti a me leggermente infuriata ora “Se non hai niente da dire, spostati Potter” così facendo provo a spostarmi, ma fui più tempestivo, sono o no il migliorar giocatore di  quidditch! Apri la mano e le mostrai il boccino, che idea folgorante. “Il tuo boccino Potter!” continuai a non dire nulla, con la bacchetta lo trasfigurai in un giglio e glielo porsi “Volevo chiederti scusa per la mia reazione di oggi, quello che fai non mi riguarda forse hai ragione tu” prese il giglio e l'osservò “Grazie, il più bel fiore che ho mai ricevuto” sorrideva “Tutto merito del boccino di partenza” “O del mago che l'ha trasfigurato” era un complimento, il primo vero complimento di Lily Evans.
“Che fai? Non vieni a mangiare?” Lily era già sulla porta, sembrava aspettare solo me per entrare, mi sarei dovuto far perdonare di nuovo. “Mi concedi un altra ora?” rispondi Lily, rispondimi per favore, ho bisogno del tuo si. “Mi dai una notte per pensarci?” una notte? Non era un vero no, forse c'era speranza! “Quante ne vuoi, ma voglio una risposta” annui con la testa “Ci vediamo domani allora, buona notte Evans” così dicendo, iniziai a incamminarmi verso i miei amici. Erano le otto e mezzo e forse non avevo deluso nessuno. E forse lei non era dispiaciuta!! Troppi forse delle volte avrebbe voluto essere circondato di certezze.
 

*

 
Un giglio d'oro, teneva tra le mani un giglio doro che li era stato regalato da Potter! Delle volte era veramente sorprendente e non solo per la magia di per se, perchè si doveva ammetterlo ci sapeva fare, ma anche per i gesti se non l'avesse conosciuto in tutti quegli anni come lo sbruffone, boccinofilo, bullo di hogwarts sarebbe rimasta affascinata da lui. Mary e Alice erano già li, come di consueto oramai. Dei malandrini nessuna ombra invece, e Potter non era entrato in sala grande, possibile che ne stessero preparando un altra? Qualcosa di grosso se Black saltava la cena. “Sei andata a trovare Rem? Era dinuovo in infermeria nel pomeriggio” “Si ci sono stata prima della lezione con Potter”, già Rem era nel suo periodo del mese, era passato a trovarlo nel pomeriggio mentre si faceva dare una strana pozione marrone e poi erano tornati insieme alla torre. “Come è andata con il capitano?” impicciona “Mi ha chiesto scusa per oggi, con questo” e a quel punto mostrai alle mie amiche il giglio. “Gli piaci, piaci al capitano Rossa” la malizia sul volto di Mary era nulla a confronto dei raggi di sole che emana Alice “Si è dichiarato, con un giglio? Gli hai detto di si vero?” Mary fu più tempestiva di me “Dichiarato? E qual è la novità? Se la nostra Lily gli ha detto di si è la notiziona!!!!” mi fissavano aspettando che io dicessi qualcosa, “E quello? Un regalo?” Emmeline aveva visto tutto dal suo tavolo, e come se fosse la cosa più normale del mondo che una corvonero sedesse al tavolo dei grifondoro si era accomodata senza fare complimenti. “Regalo del capitano” perchè Mary ha questa abitudine di fare occhiolini? “Già, per chiederle scusa della sua gelosia” Emm, si rigirava il giglio tra le mani “Gli hai detto di si vero?? Lily è così dolce e tenero, e te lo dice una che è stata mollata da lui, il miglior ragazzo che abbia mai avuto” erano stati insieme, come faceva a dimenticarsi di una cosa del genere? La sua migliore amica e Potter erano stati fidanzati, due tre anni fa?? “Emm sei di parte, tu e lui siete amici” anche se forse sapeva che non era del tutto così “Lily è cambiato e, non puoi negarlo” “Dici? Dove è adesso allora? Lui e i suoi fedeli compagni non ci sono, stanno combinando qualcosa” “Oppure sono con Rem, non stava bene no??” impossibile, Rem era alla stamberga e loro non potevano stare con lui, gli avrebbe uccisi. Ma questo non poteva dirlo alle sue amiche, l'aveva promesso a Rem, il loro segreto. “Alice, è una testona che dobbiamo farci” “heiiiiiiiiii...” Emm aveva privato tutte e tre dell'udito “Che ti prende?” “Il vostro budino è più buono del nostro” il budino, sviava così la conversazione? Non era adorabile? “Abbiamo corrotto gli elfi domestici non l'ho sapevi Emm!!” “Tu e Black ci scommetterei!?!” ecco un altro occhialino. Tu e Black? Lei e Black? Cosa centrava la mia migliore amica con quello sciupa femmine ?????????
“A dimenticavo il mio libro Lily” il libro di Emm, il libro che stavo leggendo prima che arrivasse Potter, il libro che si trovava dall'altra parte della scuola. “E' in dormitorio, ti serve subito, vado a prenderlo!” “Andiamo tutte insieme, avete finito di rimpinzarvi?” “Si senza Black non c'è divertimento” di nuovo Black???
Come è che dicevo ieri, alle scale piace cambiare?? “Va giù, verso i sotterranei!” “E se andassimo nelle cucine per una burrobirra?” “Alice? Da quando così trasgressiva?” “Ho due caposcuola con me, cosa può succedermi?” “Io approvo, tutte in cucina.”
Non ero mai state nelle cucine, certo una burrobirra ogni tanto non l'avevo mai rifiutata ma erano sempre le ragazze che si recavano a prenderle, non era mai voluta scendere, sarebbe stato troppo da Potter! E poi come l'avrebbe punito con la consapevolezza che anche lei si lasciava andare ogni tanto. Più di ogni tanto, se si volevano includere le serata con il Lumaclub.
Mary e Alice erano davanti ad un quadro con dipinta sopra della frutta, Alice solletico una pera e il quadro si sposto per farci entrare nelle cucine.
“Signorine” “Signorine buona sera” “Signorine cosa possiamo darle” erano circondate da piccoli elfi domestici che continuavano a chiedere cosa servire. Si accomodarono vicino al camino e iniziarono a bere, e da un bicchiere si passava ad un altro, finché si accorsero che si erano fatte le tre del mattino e che sarebbe stato meglio rientrare nei rispettivi dormitori. “Buona notte ragazze, ricordati il libro Lily” Emm spari verso una rampa di scale. “Ragazze ho dimenticato una cosa in cucina ci vediamo in camera”. Così dicendo si avvio verso l'aula, era leggermente brilla e ondeggiava anche, ma doveva prendere il libro, se l'avesse preso qualcun altro? O se l'indomani non avesse fatto in tempo a prenderlo prima di vedere Emm. Ecco l'aula, era vuota a parte per libro che era poggiato su una sedia. Dopo averlo recuperato inizio il cammino verso la torre, che a quanto pare si presentava molto difficoltoso, tutte quelle burrobirre che aveva bevuto iniziavano a fare il suo effetto, per non parlare della bottiglia di whisky incendiaro che era apparsa dal nulla a meta nottata.
Quelle erano delle voci, si ma di chi? Non poteva fermarsi doveva tornare in dormitorio il più velocemente possibile.
“Un giglio? Hai regalato il tuo adorato boccino alla Evans” era la voce di Black, e quindi c'era anche Potter, e stavano parlando di me! Ed erano le tre del mattino passate, cosa ci facevano in giro l'oro, questa non poteva fargliela passare. Li raggiunse, era dietro di loro, “Voi tre!!...” ma mentre aveva provato a rimproverarli si ritrovo per terra, era caduta su se stessa. Ma proprio loro doveva incontrare, gliel'avrebbero ricordato a vita. “Evans, stai male?” Potter mi stava sollevando da terra e con tutto il cuore fai che non mi molli. “Si, 
andavo in sala comune” mi stavano fissando, Black, no, non dirlo “Whisky incendario   caposcuola?” cosa era un segugio? “Tra amiche” “E dove sono le tue amiche? O ci nascondi qualcuno?” “Black evanesci devo tornare in dormitorio” “Evans” Potter mi fissava, erano i suoi occhi a chiedermi se c'era qualcuno, non aveva bisogno di parole, come facevo a capirlo così bene? “Avevo dimenticato il libro prima nella nostra aula, ero andata a prenderlo” la nostra aula, l'avevo colpito, sembrava sorreggermi più saldamente di prima, mi aveva anche avvicinato al suo corpo. “Andiamo Evans, è una fortuna che tu abbia trovato dei cavalieri come noi” “Sempre modesto Potter” camminavamo, potevo benissimo reggermi da sola, ma Potter non sembrava non volermi mollare, avevo timore a parlare, si sa l'alcool fa male alle parole. “Dove siete stati? Fino a quest'ora, dovrei mettervi in punizione” Black se ne usci con la sua risata gutturale simile a quella di una cane. “Tu in punizione a noi, caposcuola credo che per stasera potremmo tutti chiudere un occhio” non aveva tutti i torti mister simpatia Black. “Black?” “Si Caposcuola” mi avrebbe risposto? O avrebbe evaso la domanda? Tentare non nuoce “Tu e Mary?” non mi avrebbe risposto, si vedeva dalla faccia. “Io e Mary? L'alcool ti fa male” per l'appunto.
Passato il ritratto della signora grassa, James mi poggio sul divano vicino al caminetto ormai  spento. “Notte a tutti e due” Black saliva le scale con un sorrisetto da malandrino.
Eravamo entrambi sul divano, dovevo dire qualcosa? Io? Perchè non lui? Presi il giglio dalla tasca e inizia a passarmelo tra le mani, se fosse stato più piccolo avrei potuto indossarlo, come ciondolo. Presi la bacchetta, sperando che non gli dispiacesse che modificassi il suo regalo, mi guardava allibito, pensava che l'avrei distrutto? In un attimo il giglio si rimpicciolì e lo stelo divenne una collanina. “Puoi agganciarla?” la posai nelle sue mani e mi spostai capelli “Avrei dovuto pensarci io, a creare una collina intendo” gli sorrisi, era così facile sorridergli “Come mi sta?” “Benissimo” “Non ho ancora tutte le idee al posto giusto Potter, ma quando mi hai proposto queste ore pensavo che me ne sarei pentita amaramente” Mi ascoltava, “Domani abbiamo la ronda notturna, ti risponderò quando saremo per i corridoi della scuola, così che nessuna o nessuno possa volermi uccidere per aver accettato o rifiutato” gli andava bene, non faceva che aggiungere compromessi a qualcosa che doveva essere semplicemente facile!! “Non posso che aspettarti Evans, ora è meglio che vai a dormire e anche io, siamo tutti molto stanchi” .
Come un paio di sere prima eravamo all'imbocco delle camerate, avrebbe rischiato di baciarmi di nuovo? E io l'avrei lasciato fare? Parliamo sempre di Potter, e forse questi miei pensieri positivi verso di lui sono dovuti all'alcool, solo a lui. “Evans”, aveva di nuovo un tono preoccupato e di nuovo mi reggeva, “Un capogiro” “Non posso portarti fino in camera, anche se vorrei molto” “Potter, tieni per te i tuoi desideri” lui era lucido e ci provava nei modi romantici e nei modi da perfetto troll di montagna. “Ci sono, notte Potter” gli posai una mano sui capelli e glieli scompigliai. “Notte Evans”.
Mentre salivo le scale lui era li, sentivo il suo sguardo sul mio corpo e speravo forse una sguardo casto e puro, ma conoscendo l'esemplare era meglio non sperarci.
Non mi avevano aspettato sveglia ma era comprensibile con l'alcool in corpo.
E se non si fossero svegliate l'indomani?? Le idee di Alice e tutte loro che gli andavano dietro.
Che idea! Si, non voleva significare nulla dopo tutto, una specie di …
 

*

 
“Così presto? Pensavo che saresti rimasto un po' di più con la donna dei tuoi sogni” Pad era già sotto le coperte e la mappa dei malandrini tra le mani, controllava! “Peter sta tornando?”  “SI, è nel prato. Vuoi dirmi prima che arrivi” cagnaccio, impiccione, una comare anzi peggio. “Ha trasformato il giglio in una collanina e se le messa al collo” ero a due spanne dal cielo mentre lo dicevo, meglio che volare. All'inizio aveva pensato la facesse tornare un boccino in modo da restituirlo. Un modo per non compromettersi, invece l'aveva stupito, anzi di più aveva deciso di portare con se un po' di lui. La parte che meno le piaceva quella del boccinofilo come diceva lei. “Mary, cosa intendeva Lily prima?” non voleva parlarne con me? Il suo  migliore amico? “Non c'è nulla da dire, Mary è Mary” nulla di più. Peter entro in camere “Rem sta bene, madama Chips è andata a prenderlo” “Possiamo andare a dormire allora. Buona notte ragazzi”.
Mi chiusi nel mio baldacchino lasciando uno spiraglio aperto verso la finestra, per osservare la luna che ormai era bassa, una barchetta?? che ci fa una barchetta fuori dalla finestra?
“Che combini ora Prongs? Chiudi quella finestra” aveva aperto la finestra e la corrente aveva preso Pad in pieno petto, petto nudo, che cattiva abitudine.
Si risedette sul baldacchino e sciolse la piccola barchetta, sapeva che era sua, c'era il suo profumo e poi le aveva viste una miriade di volte volare per l'aula verso i banchi delle loro amiche.
 
 Arrivata sana e salva, spero valga lo stesso per te! Non mi hai detto perchè non sei venuta a cena, io sono stata sincera. Ancora notte Potter.
 
Lei era stata sincera, ma come poteva dire una cosa del genere, non poteva tradire Rem. Perchè doveva essere così complicato, e dire che le stelle sembravano dalla sua parte solo poche ore prima.
 

*

 
Se ne sarebbe pentita da appena sveglia, ma se ne era resa conto solo dopo averla spedita. Era come dargli una possibilità così, e non è quello che aveva in mente lei. Non avrebbe più bevuto, mai più se in qualche modo poteva centrarci Potter.
Mary russava, Alice dormiva occupando ogni angolo del letto e lei stava li a pensare ad uno stupido pezzo di carta, neanche fosse in piena crisi adolescenziale.
Non ci avrei più pensato.
 

ANGOLO AUTRICE: 
Un grazie a chi ha messo la storia tra i preferiti, le seguite e chi ha recensito! =)
Lady_Ginevra Black_
 
 beainlove98
 EFio 2000
 
MrsBlack4
occhidambra
 

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Capitolo 4
*** RONDA NOTTURNA ***


RONDA NOTTURNA

 
 
“Secondo voi smetterà di piovere? Se continua così, sarà impossibile andare a Hogsmead domani!”
“Impossibile? Nulla è impossibile prendi James sta facendo allenare la squadra con questa bufera.”
“Povera Mary, io non metterei il naso fuori neanche se regalassero galeoni.”
“Beh, dipende da quanti galeoni!!!”
“Vogliamo smetterla?! O sarà meglio che vi spostiate Madama Ping sta per sbatterci fuori.”
“Ci lasceresti andare via senza di te?”
“A grande velocità Alice.”
“Bisbetica!”
Possibile che non potessero lasciarla studiare? Era così difficile capire per loro quanta concentrazione impegnava un tema di sessanta centimetri sulla trasfigurazione umana. E dire che Emm almeno minimamente doveva essere sulla sua stessa lunghezza d'onda no?
“Ora devo andare!”
“Emm il tema l'hai già finito?”
“Vuoi che te lo lasci?”
“NO, grazie!”
Non avrei mai ammesso le mie difficoltà sull'argomento anche se erano leggermente e ribadisco leggermente note alle ragazze.
“Dove vai? Dal tuo pucci pucci??”
“Alice qui l'unica ad avere un puccipucci degno di questo nome sei tu! Doveri di caposcuola Vitious mi aspetta nel suo studio.”
“Sarà meglio che ti rimetti la spilla allora  … Caposcuola!!!”
Caposcuola, plausibile che l'unica ad aver accettato questo compito con un sorriso sulla faccia era stata lei, non che non mi fossi rallegrata dell'idea subito dopo lo scarto della busta, e stato il dopo: Primo settembre, espresso per Hogwarts, carrozza delle autorità scolastiche -prefetti e caposcuola-, che poi da quando il collegio era stato fondato era sempre stato eletto un caposcuola per casa, invece quest'anno per la sfortuna di me medesima c'è stato il raddoppio. Un maschio e una femmina. Una persona diligente e una testa calda anzi.
“Niente doveri da caposcuola Lily?”
Questo è infierire, affondare con forza il coltello nella piaga.
“Perché me ne ricordi? Basta già lui per questo.”
Alice, dopo sei anni la ritengo la mia migliore amica, ma per qualche assurda ragione che Godric stesso dovrebbe gentilmente spiegarmi, è, dalla sua parte. Fai il tifo per lui. E non solo lei, questo perché le disgrazie nella vita viaggiano sempre in coppia, si può fornire alla mia tesi due esempi: Alice-Mary mie migliori amiche e Potter-Black la più grande rovina mai entrata in questo castello! E non sono di parte, anche la professoressa McGonogal è del mio stesso avviso.
“Guarda ha smesso di piovere, andiamo a prendere Mary, le farà piacere.”
A Mary o a Potter, Alice pensi di prendermi in giro? A me, la più brava alunna del nostro corso, e per di più caposcuola ed eccellente futura pozionista?!
“Vi aspetto in sala comune, mi preparo per questa sera!”
“Passa dall'infermeria nel caso.”
“Dammi fiducia bella ragazza.”
Così dicendo, senza aver aggiunto neanche una parola al mio già angusto tema, raccolsi i miei averi e m’incamminai per la sala comune.
 
 

*

 
“Solo tu? E la Rossa dove me l'hai lasciata?”
“Mary accontentati, è nella sua fase preparativa …”
“Oh è già venerdì, …”
“Fase preparativa per questa sera? Parlavate della Evans?”
“No, capitano del gatto della Evans, l'unica cosa di lei che a quanto pare gradisce la tua presenza.”
“McDonald appena scendi dalla scopa e come se ti stringessero le budella, passi troppo tempo con la nostra perfetta-caposcuola, a mio parere!”
“Black da quando ha iniziato a contare il tuo parere?”
“Va bene così, la porto via …”
“La cosa migliore da fare, Ramoso ma tu ci capisci qualcosa, prima ride scherza, la persona più gioiosa del mondo e tempo niente è una iena alla pari della Evans!”
Avrebbe continuato allungo a insultarla, aingiuriare entrambe anzi. Anche se non aveva tutti i torti, che fosse una tecnica difensiva tra donne come diceva Remus “Si proteggono a vicenda”.
“Stasera ho il turno, sono stanco morto!”
“Puoi sempre saltarlo, no?”
“Pad amico mio non sai quel che dici, vuoi una Evans pazza e bisbetica che mi urla dietro per tutta la sala comune?” beh di certo io no, e poi aspetto una risposta.
“Umm, se cambi idea sai dove trovarmi giovane innamorato!”
Dove ti avrò lasciato ovviamente.
“Andiamo devo cambiarmi. Non voglio rischiare di ammalarmi. Su Pad corsetta,  fino alla torre chi arriva ultimo paga da beredomani!”
Correre dopo un allenamento non era certo l'idea migliore che poteva sfoderare, ma correre con Pad alle calcagna era estremamente divertente, “Sai Prongs che tanto ti raggiungo, e solo un aiuto il mio …” si, si ovvio, come mai non ci avevo pensato “Certo amico, prepara i galeoni.”
 
 

 *

 
 
“Evans” eccolo di nuovo!! Sapevo sarebbe arrivato, voleva una risposta dopo tutto. Ma non gliela avrei resa così facile. Non sapevo ancora se concedergliela o no, avrebbe dovuto patire un po', dovevo capire.
“Potter ancora tu?” “Sempre io Evans, o aspettavi qualcun altro?” spiritoso, “Avrei preferito” o no?? “Chiedi velocemente Potter, ho la ronda” “Abbiamo la ronda, tu ed io, insieme” come se non lo sapessi. Mi ero ripromessa di trattarlo meglio lo scorso pomeriggio, ma era più forte di lei, era anche molto divertente - diciamola tutta -.
“Io controllo il quinto piano, tu il settimo. Buona notte Potter”, “Come vuoi Evans” così dicendo uscimmo dalla sala comune.
Era ancora li, perché non faceva dietro front e saliva di due piani in modo da lasciarmi in pace?? Che cosa ha preso sotto la maglia? Una pergamena? “E quella? Ti è venuta voglia di studiare?” che fa mi fissa?? “Controllo il settimo piano come di tuo ordine bellissima caposcuola” bellissima caposcuola, perché non la smetteva mai? Se non fosse stato per queste piccole battutine che ancora non erano del tutto scomparse insieme al resto – e per resto s’intende tutto ciò che aveva caratterizzato l'egocentrismo balordo esibizionista charm da don Giovanni del suo odiassimo carattere – odiassimo da me ovviamente – magari, e penso magari si sarebbero potute spendere due parole sul suo radicale miglioramento, una anzi così per non esagerare, ma a quanto pare lui non l'avrebbe reso possibile.
Dopo un tocco di bacchetta la vecchia pergamena prese vita, strani segni neri scorrevano su di essa, lettere, lettere che formavano corridoi, aule e... e persone?!! E in un punto c'eravamo noi! Lily Evans e James Potter. "Cos è quella pergamena Potter?", beh rispondimi no? Ti vanti sempre e ora? E ora ... una mappa, con persone ... "POTTER, e con questa che ..." mi mise un dito sulle labbra, che aveva in mente adesso? "Sss, è una mappa non c'è bisogno di gridarlo" con quanta serenità lo dici, lo sai o no che potrei denunciarti alla McGonogal? Razza d’idiota! "E' illegale", ovvio sorridi zfa. "Questa Evans è la mappa del malandrino, solo una mappa cosa centra con la legalità di grazia??" sempre il solito furbastro. "E con quella che la fate franca tutte le volte, dove l'avete presa?" altro silenzio, quanti segreti Potter. Io ho deciso di essere sincera ma tu continui a stare zitto e tenerti tutto per te.
"Beh io continuo la ronda allora, vai al settimo piano" se la metti così Potter, ti ripago con la stessa moneta. "Ho portato la mappa così potevamo parlare Evans, se non l'avessi capito" parlare, e di cosa? Se ogni tre domande a due non rispondi? "Parlare bene, la mappa non è di Zonco, l'avrei comprata anch’io se l'avesse venduta" beh l'avrei fatto, più osservavo la mappa più era affascinante, Silente faceva avanti e indietro nel suo studio senza mai fermarsi. Mary e Alice erano nella loro stanza chissà magari stavano spettegolando tra una cioccorana e un’ ape frizzola.
"E' nostra, mia, di Sirius, Rem e Petey. Per questo motivo non l'hai potuta trovare da Zonco" la loro mmm...  questo non spiegava dove l'avessero presa, comunque sia, lui che Black erano purosangue, magari era delle loro famiglie, qualche artefatto antico. Si doveva essere sicuro così.
"L'abbiamo fatta noi, ci lavoriamo dal quarto anno. E' completa c'è tutto il castello, compresi passaggi segreti dentro e fuori Hoqwarts mia cara caposcuola" l'avevano creata loro. LORO!!!! Se usassero tutto quell'impegno nelle materie scolastiche, magari sarebbero degli alunni modelli, non che non fossero sopra la media, molto spesso geniali ma avrebbero potuto fare molto di più se erano capaci di creare la mappa di un luogo in disegnabile. "Interessante Potter, illegale e non provare a dire di no, ma molto interessante non che utile" non si aspettava che gli dicessi utile, si notava benissimo dalla faccia, sempre così sorpreso!!! "Abbiamo visite Evans?" visite? "Chi dobbiamo mettere in punizione caposcuola?" perché quella faccia? "Nascondiamoci, vieni!" così dicendo mi trascino fin dietro un ritratto, in una nicchia si a grandezza d'uomo ma molto, molto stretta. Molto stretta a lui, come due sardine in una scatoletta babbana. Gli arrivava a malapena alla spalla, era così alto Potter?E così muscoloso? O Godric ma cosa vai a pensare? Al corpo di Potter. l'avrà fatto a posta, vuole molestarmi?? Questo pervertito maniaco "Potter non provare a toccarmi o ti crucio" sogghignava, se la stava spassando poggiato al mio povero ed esile corpo. "Sss Evans, Mocciosus sta per passare da questo corridoio, anche se a dirla tutta non è che sia molto scomodo .. ohii" un bel calcio nella parti intime ... "Male Potter?" dalla faccia, "Molto delicata Evans". Piton era nel corridoio, e per quale motivo si stavano nascondendo? Potter era impazzito di botta? Non si era mai nascosto dinnanzi a lui, tutt'altro!! "Perché ci stiamo nascondendo”, vediamo che stupidità uscirà da quella bocca. "Non voglio essere costretto ad attaccarlo nel caso punzecchiasse il mio autocontrollo, ma se vuoi, usciamo, vedrebbe me e te che sgattaioliamo fuori da un arazzo, eccitante no??" non voleva litigare, voleva comportarsi bene, non voleva fargli del male, ancora. Forse le sue migliori amiche non avevano tutti i torti, forse stava sul serio mettendo la testa a posto. "Anche se Piton ci vedesse uscire da qui, insieme, non sarebbero affari suoi Potter" sorrideva di nuovo, quel sorriso a trentadue denti per il quale ogni ragazza del castello cadeva ai suoi piedi. Non potei che sorridergli, mi aveva coinvolto nella sua tremenda stupidità! Oh Lily ma cosa stai facendo? Con Potter? In un buco, a pochi centimetri dalle sue labbra?
Un rumore, uno spostamento ... lui ... si può mettersi a ridere in certi momenti??
 
 

*

 
Un rumore, uno spostamento ... lui ... Oh Godric questa volta lo affatturo!!
"Piton, cosa ti porta ai piani alti?" Piton aveva spostato l'arazzo, e Lily stava, stava ridendo in modo molto sguaiato - con il quale avrebbe potuto battere per fino Pad - . Nessuna risposta, stava li a fissarci, come se non fosse una cosa abbastanza normale trovare due giovani di bell'aspetto a un centimetro l'uno dall'altra. Com’era arrivato si dileguò. In tutto questo non smise mai di ridere, e non potei che unirmi a lei. Ridevamo da una buona decina di minuti, ed io non sapevo neanche il perché, ma la sua risata - ricordiamoci che sono di parte - così cristallina non smetteva di riempirmi il cuore, se mi sentisse Pad, mi prenderebbe in giro per il resto dei miei giorni. E' l'una passata, Lily non deve essersene accorta. "Che facciamo andiamo, non c'è nessun altro qui" controllai la mappa, via libera per la torre, nessun combina guai in giro. "Si, si è fatto tardi meglio rientrare". Aveva smesso con le domande, a inizio ronda sembrava non volesse più smettere, era così curiosa e lui non poteva dirgli tutto, Pad non l'avrebbe presa bene. "Ti ho confessato uno dei segreti dei malandrini sta sera Evans" sorrideva, ma forse non gli era ancora passata, da quello sfogo di prima. "Riuscirò a farmi dire gli altri Potter, e a quel punto non mi scapperete più" molto simpatica, voleva incastrarli. "Non lo faresti mai, hai detto anche tu che è utile" chiusa nel sacco mia cara, "Sono sicura che troverò il modo" e quell'ultima frase l'aveva accompagnata con un occhialino. Mary era decisamente contagiosa. "Tienilo per te, se possibile" l'avrebbe fatto, io mi fidavo di lei. "Promesso Potter".
Il tragitto per la sala comune fu tutt'altro che silenzioso. Migliaia - forse è esagerato - di domande su come avevamo disegnato la mappa, la sua curiosità e voglia di sapere era incessabile. "Non sei stanca? Di sentirmi parlare intendo?" di solito mi stoppava prima che potessi finire la frase o non mi dava il tempo di iniziare, ora invece ... le stelle!
"E' interessante, tutto qui! Ma forse sei stanco tu di parlare? O non puoi svelare altro per segreto tra malandrini?" rideva, un bel sorriso gli spuntava sul volto mentre diceva ciò "Per ora non mi hai chiesto niente che potessi violare Evans, siamo arrivati" la signora grassa dormiva, come suo solito.
"Signora grassa, signora, dovremmo entrare siamo i caposcuola" e dopo vari richiami a quella donna eccentrica che sorvegliava la nostra torre entrammo. "Notte signora grassa" "Oh grazie caro notte anche a te", sempre il solito casca morto ecco cosa probabilmente stava pensando - per fino con le donne dei quadri - .
E ora che bisognava fare, la mia risposta?? Era un si? Non era andata male la ronda, per fino Piton forse - ed è forse perché Lily rideva, ma non ho idea del motivo - non era riuscito a rovinare tutto ciò per cui aveva lavorato. IL fuoco scoppiettava ancora, come qualche sera prima, quando le aveva proposto quell'accordo di tre ore. Godric fa che dica SI. O Godric ...
"Che stai facendo Potter?" che sto facendo? Forse ho la faccia da emerito idiota in questo momento, "Prego!" sincero, come vuole lei, come a lei spesso da fastidio. Ma se posso, non voglio nascondergli nulla. Niente di niente.
"Pregare fa sempre bene, spero tu la stia facendo per un buon motivo Potter" o si Evans, il mio motivo è molto valido, per me ovvio, ma sempre valido no?? "Evans" ecco il momento, coraggio da grifone dove ti nascondi?? "Potter, ti va di darmi altre lezioni? Siamo passati alla trasfigurazione umana e sai ... avrei bisogno!" altre lezioni, solo lezioni, non un appuntamento. Lily pensava fosse un bravo insegnante, ma niente con cui perdere tempo. Aveva sperato troppo, che illuso, che idiota! "Si può fare, buona notte Evans" così dicendo volto le spalle e spari per la scala del dormitorio maschile.
Sirius era sveglio, quel maledetto. "Allora l'hai baciata? Lo so che avete combinato qualcosa, vi ho visto??" già, che cane miserabile "Beh Pad se evitassi di seguirmi con il mantello magari potrei combinare qualcosa" proprio no! "Ti vergogni di me fratello? Volevo solo vedere cosa comini con la Evans, Prongs" "Accuccia". Sirius si lasciò cadere sul letto - molto delicatamente - borbottando qualcosa sul fatto di essere fratelli, "Meglio così, altrimenti domani saremmo dovuti venire a trovarti in infermeria" oh caro, dolce, sensibile amorevole Moony come farei senza le tue parole che mi sollevano a tre metri da terra! "Grazie Moony onesto e!" "Beh Moony se la cava bene con l'onesta" e idue si scambiarono un segno di approvazione. "Buona notte a tutti non voglio parlarne, con nessuno di voi" , "Buona notte cerbiatto innamorato", già solo innamorato?
 
 

*

 
Avrebbe dovuto dargli una risposta alla fine della ronda, invece come una codarda all'ultimo secondo dalla sua bocca era uscita la richiesta di altre lezioni, certo le avrebbe chieste comunque ma, un attimo le avrei chieste comunque? Lily, sul serio in soli tre giorni avevi rivaluto quel boccinofilo fino a concedergli un’ora al pomeriggio?E forse anche una in più? Pensandoci bene non era andata del tutto male, si era comportato educatamente perfino quando i loro corpi erano ... non pensiamo a com’erano. Se non fosse arrivato Piton? Potter ci avrebbe provato? E Piton!? Dopo l'incontro dove lui l'aveva insultata per la seconda volta, non si erano più incrociati, cosa pensava ora? Che usciva con Potter? e che invece di fare la ronda per il castello si - non voglio nemmeno pensare a me e Potter in quel modo - ... Certo è gentile e sta migliorando negli ultimi tempi ma non esageriamo, non potrei mai uscirci insieme. Eppure, era andato via così, senza l'entusiasmo delle sere precedenti.
Si portò le mani al collo, il ciondolo con il giglio che le aveva regalato. Non l'aveva tolto era così bello.
Prese penna e pergamena, ma dove è finito l'inchiostro?? Solo perché é andato via triste, e mi sono ripromessa di non trattarlo più male, solo per questo motivo ...
 

Dopo cena, davanti al camino ...
buona notte.

 
Si così andava bene, che altro avrei dovuto scrivergli? Scusami Potter per non aver avuto il fegato di dirtelo prima quando eravamo soli. Scusarmi con Potter poi, che idea ridicola, lui doveva delle scuse a me più tosto dopo tutti quegli anni di fuoco che mi aveva fatto passare.
Dopo aver piegato la pergamena in modo da formare una barchetta e la spedi al mittente.
Un’ altra lettera per Potter, non che fosse una vera lettera, ma si sarebbe montato la testa sicuramente, questa sarebbe stata l'ultima. Non gli avrebbe più scritto.
Il baldacchino l'attendeva e con lui un bel sonno riparatore. L'indomani avrebbe avuto una giornata intensa? Di cosa avrebbe parlato con il suo collega caposcuola? Collega ...
 
 
 

*

 
 
E quello? Possibile che alle due del mattino non si potesse leggere in santa pace? Già era un miracolo riuscirci con Sirius che russava e Peter che grugniva come un maiale, mancavano solo bigliettini volanti che ti bussano alla finestra.
 

Dopo cena, davanti al camino ...
buona notte.

 
Quella era la scrittura di Lily, di Lily Evans, la su più cara amica. Ma come, non poteva essere per lui, possibile che ... che quel disgraziato del suo migliore amico ci fosse riuscito? Che avesse finalmente convinto Lily a uscire con lui? Uscire era un parolone, era l'ora sul divano molto probabilmente, pur sempre una grande vittoria per James.
James certo ..."Prongs, Prongs svegliati oraaaaa ..." dovrò usare le cannonate, "Moony, è presto voglio dormire" presto certo che lo era, che idiota. "Muoviti svegliati c’è un messaggio da Lily per te" non rispondeva e pure aveva nominato la sua adorata e venerata Lily. "Mi hai sentito o no?" niente, ah che faccia ciò che vuole questo tontolone di cervo spelacchiato. "Io lo poso qui Prongs, notte".
Il letto era rimasto caldo e il libro aveva perso tutta la sua attrattiva, avrebbe dovuto avvisare James l'indomani di non fare il solito idiota, si giocava tutto in quell'ora. Perché gli toccavano sempre i compiti più difficili? Si poteva avere una vita più difficile della sua??
Un rumore, James aveva preso il biglietto, aveva aspettato, pensando che si fosse addormentato. Ma quanto crede di essere furbo? Quel cornuto ...
 

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Capitolo 5
*** PIANO EVANS-POTTER ***


PIANO EVANS-POTTER!

 

Sirius stava pagando le burrobirre, aveva o no perso la corsa dopo l’allenamento? Erano tutti e quattro seduti ai tre manici di scopa, Pad aveva insistito per andare ad Aberfort ma, se si fossero recati lì, molto probabilmente avrebbero leggermente – e affermo leggermente – alzato il gomito. E questo non doveva assolutamente capitare, quella sera aveva la sua ora con Lily e nulla avrebbe dovuto rovinarla. “Sei stato molto carino Prongs a comprarmi tutti questi dolci, non è che ci stai provando con me adesso??” razza di idiota, ma dopo tutto non l’aveva informato che tutto – e per tutto si parla sempre di lei – fosse iniziato la sera che l’aveva sbattuto fuori e nella quale aveva ripromesso di fargli un regalo. “Tranquillo Pad non ci proverei mai con una troietta come te” ahaha “Ed io sarei la troietta, mi definirei più un uomo tendente alla poligamia ecco” così dicendo si porto una mano sulla fronte con un gesto molto teatrale. “Lo sapevamo, potremmo finirla qui, ci sono le donzelle al tavolo accanto al nostro”. Al contrario di me e Pad il nostro caro lupacchiotto controllava chi entrava e usciva dal locale – mai a darsi da fare -. La Prewet e la McDonald erano già comodamente spaparanzate nel tavolino accanto al nostro, mentre la mia ex Emm e l’amore della mia vita Lily stavano ordinando al bancone. Forse dovevano invitare le ragazze a unirsi a noi o forse no!?! Perché era tutto così tremendamente complicato? Quando mai lo straordinario James Potter si era posto queste idiotissime domande da adolescente insicuro e molto poco estroverso? Non sarebbe arrivato da nessuna parte se avesse continuato così! Lily non voleva un cretino-egocentrico-boccinofilo-sbruffone, ma di sicuro desiderava una persona forte accanto a se, quindi doveva dimostrarglielo anche nel modo più ebete che gli passava per la testa. Per quanto riguardava tutto il resto, ci stava lavorando, non si comportava più come un cretino con tutte le ragazze del castello; aveva smesso di tirare fuori il boccino ogni cinque minuti – anche perché gliela aveva regalato – e non faceva più lo sbruffone con i suoi amici, per quanto riguardava l’egocentrismo, ci si sarebbe messo a operare al più presto. “Ragazze allora, fatti buoni acquisti?” Emm e Lily nel frattempo si erano accomodate insieme alle loro amiche. “Sì, ho comprato un bel vestito per la prossima festa del Luma” così dicendo Emm indico la busta che conteneva l’abito. “Vance con chi ci vai alla festa?” non lo stava facendo sul serio? Gli aveva detto che ci avrebbe provato, ma per scherzo no? “Con te Black?” COSA????????? Emm, la sua ex accettava di uscire con il suo migliore amico?? Non era il suo tipo, o si? “A che ora?” il mondo andava a rotoli, ma se Pad usciva con Emm poteva succedere di tutto. “Alle sette e mezza in sala comune, e non scordarti la cravatta Black” uuuuuuuuh, la cravatta, quanto poco mi dispiace per te amico mio! “Lily tu con chi ci vai?” Grande anzi grandissima Alice, anzi no, non voleva sentire la risposta, doveva contenersi, o sarebbe finita in un'altra scenata di gelosia – inappropriata – come qualche giorno prima. “Beh non so, non so neanche se ci andrò dopo l’ultima volta poi …” l’ultima volta? Che era mai successo l’ultima volta da costringere Lily a farsi riaccompagnare alla torre da quel corvaccio del malaugurio? “Mi sa che resteremo soli io te Petey, dovremmo trovare qualcosa da fare” già soli, S O L I, Sir andava con Emm alla festa, Remus era stato invitato – come sempre – e come sempre ci sarebbe andato e per finire, molto probabilmente Alice si sarebbe portata dietro il suo Frankuccio. “Non metterai mica il muso verooooo?” Pad sei scemo, cose quel verso adesso?? “Mi sento tradito, tradito da te?Noi dovremmo fare tutto insieme?” e ora tocca a me fare un verso melodrammatico per alleggerire il tutto. “OH amore mio, ti prometto che ti porto un souvenir” ma come sei dolce razza di cane puzzolente “Spendi tanto mi raccomando, lo sai sono pignolo su certe cose, caro” che idioti, ma come facciamo? Che qualcuno ci salvi!!! Rem aiutoooo, fa qualcosa, invece no bravo riditela con le ragazze, con tutte, tutte? Anche Lily sta ridendo? Dovrò sembrargli un emerito imbecille. “I vostri mini spettacoli, ma come siete teneri” molto gentile “Ei McDonald noi non siamo teneri, siamo dei duri” scaviamoci una fossa!!!! Non voglio nemmeno rientrare nella conversazione per quanto ci siamo resi deficienti davanti a lei – Lily – “Dei duri, ahah, l’unico duro è il mio Pucci” certo, perché uno che si fa chiamare Pucci davanti agli amici deve essere un tipo molto tosto. “Ma cosa ci fai ancora qui Ali? Franck ti aspetta” e Lily a parlare, con le sue manie della puntualità. “Vero, scappo ragazze a dopo”.
Dopo che Alice se ne fu andata, anche noi decidemmo di farci un giro per Hogsmade e le ragazze, grazie soprattutto a Mary ed Emm vennero con noi. “Jimmy” Emm si era avvicinata e con molto grazia ci fece scansare un po’ dal gruppo. “Pronto per stasera?” lo sapevano tutte! Proprio come lo sapevano tutti i malandrini. “Anche se non lo fossi, ci andrei lo stesso” certo che ci sarei andato era la mia occasione. “Sapevo che mi avresti risposto così, non mi deludere Jimmy, tifiamo tutte per te, e che quella babbea della nostra amica ha una parte del cervello rallentato” tifavano per me, confortante. Ma se quella parte di cervello rimaneva in stato di incoscienza a voglia a insistere. “Posso farcela, devo farcela, è troppo importante per me” doveva dirlo, dirlo a qualcuno di cui si fidava cecamente e che non sarebbe scoppiato a ridere – sguaiatamente –. Certo Rem l’avrebbe capito e consigliato, e anche Sir alla fine, proprio in fondo avrebbe capito, ma parlarne con Emm, la sua amica d’infanzia, la sua migliore amica. “Lo so, lo vedo come la guardi, sono la tua migliore amica no?” già lo era. “Sono il migliore amico di entrambi Emm, e siete entrambi come dei fratelli, sorella nel tuo caso. Sirius è Sirius, gli piace divertirsi lo sai?!” che stavo facendo? Tradivo il mio migliore amico? “Lo so, e so che ti costa dire queste cose, facciamo che ci siamo fermati alla EVANS ok?” la migliore, “Bene, sei fantastica Emm” così dicendo le stampo un bacio sulla guancia. Lily avrebbe pensato male?? “Hei non ci provare con la mia dama per la festa” suo fratello, quel cretino se l’avesse fatta soffrire? Che avrebbe dovuto fare lui? “Black non ti montare Jimmy è il mio gemellino, lo sanno tutti” e questa volta fu Emm a darmi un bacio in fronte, staccandosi e raggiungendo le ragazze.
 

*

Il suo gemellino, Emm teneva molto a Jimmy, si conoscevano da anni, erano migliori amici, erano stati insieme capendo – nel giro di paio di mesi – che il loro affetto non era amore ma qualcosa che li legava dentro, come un filo d’acciaio in spezzabile che gli avrebbe permesso di continuare il loro legame anche dopo quello che era successo tra loro. Teneva anche a Lily, da meno tempo e forse anche un po’ meno, ma le voleva un gran bene. Erano fatti l’uno per l’altra, doveva solo capirlo la diretta interessata! E lei aveva capito? Black l’era sempre piaciuto, ma come gli aveva ricordato Jim, non era un ragazzo su cui affidarsi, di cui si potesse innamorare. Non doveva giocare con il fuoco, o ne sarebbe rimasta scottata e ne avrebbe molto sofferto. “Allora Lily, sei sicura di non voler venire? Potresti invitare Jimmy?” era sbiancata, sempre la solita, come se le avessi detto di uscire con il peggiore dei maghi oscuri. “Non credo sia il caso” ma dicendo ciò aveva abbassato lo sguardo. “Non me la racconti giusta sai?” perché adesso mi guarda così? “Neanche te se per questo? Ti porti Black dietro?” ops, avrebbe dovuto darle spiegazioni? Non sapeva cosa aveva in mente, figuriamoci spiegarlo? “Sai come e il divertimento è assicurato” sapeva a cosa intendevo. E lo sapevo anch’io che sarebbe successo proprio quello che avevo appena detto. “Buon divertimento allora” grazie Lily, mi spezzerò il cuore, ma mi divertirò! Woow.
 

*

 
Si sarebbe divertita con quell’idiota di Black, era questo che voleva? Emm, perché devi farti del male? Ma almeno lo sapeva, sapeva cosa voleva e cosa invece l’aspettava se avesse sul serio percorso quel tragitto. Lei invece cosa cercava? Che cosa voleva? Forse si sarebbe dovuta trovare un moroso, uno che le volesse bene. Certo sarebbe stata una cosa molto difficile con Potter nei paraggi a fare scenate di gelosia e ad appendere a testa in giù tutti i suoi spasimanti – come già accaduto negli anni precedenti -. Impossibile, sarebbe una lotta continua. “Quindi che farai?” beh semplice no? “Mary ed Io ci ingozzeremo di cioccolata giusto?” Mary poco più avanti si giro verso di noi accennando un ok con la mano, riprendendo immediatamente la conversazione con Remus. Che anche lei ci stesse provando con uno dei malandrini? “Strafogarvi di cioccolata è molto deprimente, puoi sempre venire da sola?” vuoi proprio che venga? Vuoi che ti fermi prima di farti ammaliare completamente da Black? “Ti ricordi la cena di qualche settimana fa?” annui con la testa, “Non voglio che si ripeta di nuovo”, Potter alzò la testa, immaginavo si sarebbe interessato alla cosa. Avevo già capito che moriva dalla voglia di sapere cosa l’aveva costretta a farsi scortare alla torre. “Dai ci sarò io, e anche Black! È un idiota colossale …” lo disse gridando in maniera che lui sentisse bene, “… ma quando vuole sa cosa è meglio fare” su questo aveva ragione. Ma non capiva che proprio non avesse nessuna voglia di andarci? “Ci penserò ok?!?”, sorrise “Promesso” giurin giurello con le dita incrociate amica mia “Parola di caposcuola”.
Si era fatta ormai ora di pranzo e stavano rientrando al castello, avevano deciso di non fermarsi nel paesino stregato perché Mary aveva gli allenamenti, quindi non fu una sorpresa che i ragazzi tornarono con noi. Potter non si era ancora avvicinato, non ci aveva ancora provato spudoratamente cercando di far sembrare quest’uscita come un appuntamento. Si era comportato bene. Finalmente. Avrebbe iniziato così la conversazione dopo, congratulandosi, sempre che lui non avesse iniziato uno dei suoi monologhi logorroici. Aveva anche altre domande da fargli sulla mappa, l’aveva molto interessata ed era rimasta incantata da essa. Ma non era l’unica cosa di cui avrebbero discusso, lui gli avrebbe probabilmente chiesto perché aveva dovuto mandargli un altro bigliettino invece di parlargli di persona. Cosa si sarebbe inventata? Che aveva deciso lanciando una monetina? Che il suo destino era stato segnato da un galeone? Non era così cattiva e poi non poteva abbatterlo, l’indomani mattina Grifondoro giocava contro Corvonero e lui doveva essere in forma. Dovevano vincere a quidditch, Potter doveva recuperare tutti i punti persi nelle ultime settimane. “Hei Lily!” fai che voglia parlarmi del tema di pozioni Godric. “Dimmi Remus”, Godric ti prego, ti pregoooo … “Hai rivalutato James?” rivalutato? Ma a cosa pensavano tutti? Emm con la storia che doveva invitarlo alla festa e ora lui con quest’assurda idea! Come si fa a cambiare opinione su una persona in soli tre giorni? “Non esageriamo Rem, penso solo che in questo momento se lo meriti” meriti? E per cosa? E perché tu sorridi? Un sorriso sornione … poca ti passa per la testa ex prefetto malandrino? “Credo anche io, si sta impegnando! Non glielo dire però potrebbe montarsi la testa” detto questo girò la testa verso di lui, che ci seguiva a qualche passo di distanza insieme al suo fedele compare. “Allora voi due, avete fame o no? Chi arriva ultimo in sala grande paga pegno?” Remus iniziò a correre seguito dai quei tre scapezzati dei suoi amici. “Vale anche per voi bellezze” furono le ultime parole di Black prima di ingranare la marcia. Valeva anche per loro? E da quando giocavano assieme?? “Lily che fai? Vedi che arrivi ultima”. Mary ed Emm l’avevano già sorpassata, non poteva farsi battere – non da Potter -.
“Paghi pegno caposcuola” era arrivata ultima e Black gliela aveva appena gridato in faccia mentre con molta delicatezza degna di un buzzurro si ingozzava di rognone. “In cosa consiste il pegno?” che cosa sarebbe mai potuto scaturire dalla mente perversa di Black? “Io e James ci penseremo su, lo saprai al più presto” almeno aveva aspettato di mandar giù tutto prima di parlare! Lui e Potter avrebbero inventato qualche piano – per loro geniale – che lei doveva trovare il modo di arginare. “Te lo dirò sta sera, e mi assicurerò con una foto che hai pagato, giusto fratello?” se la intendevano loro, o si … bastava che si guardassero. “Spero per voi che non sia nulla di cui vi dobbiate pentire” li fulminò con lo sguardo e inizio a mangiare non rivolgendo più la parola “a” nessuno.
 

*

 
Lily avrebbe dovuto pagare pegno, sperò solo che Pad non se ne uscisse con qualcuna delle sue pessime idea – non rivoluzionarie – cosa di cui lui spesso credeva il contrario. Non vedeva l’ora che arrivasse il momento in cui sarebbe rimasto da solo con Lily, ma aveva davanti ancora un lungo e stancante allenamento. Dovevano vincere, lui doveva vincere, in tutto quello in cui si stava cimentando. “Mary in piedi è ora! Robins, Sloper, Kirke, Peakes, Summers,  muovete i vostri culi fino al campo da quidditch” l’intera squadra si alzo e iniziò ad uscire dalla sala grande. “Voi tre che fate? Restate li? Evans ci si vede dopo” gli sorrise, un tenero sorrise sperò, che non gli aveva ancora rivolto durante la giornata. Un po’ per timore, un po’ perché non pensasse che fosse un idiota che sapesse solo sorridere! Che poi dopo tutti quegli anni chi sa cosa pensava veramente, a parte che preferiva la piovra gigante a lui.
 

*


Stava aspettando che arrivasse, aveva una strana sensazione dentro, qualcosa che nei giorni precedenti era sicura di non aver sentito. L’intera squadra aveva saltato la cena, così sotto consiglio di tutto il fan club di Potter ovvero – Black, Remus, Minus, Alice, Emm, Franck – aveva portato sul qualche panino per lui. La sala comune era piena di gente, meglio non sarebbero rimasti soli a lungo salvo che, loro – il fan club – non avessero provveduto a minacciare il resto della casa.
Possibile che facessero tutti il tifo per Potter? Perché le sue amiche non riuscivano a capire ciò che prova lei? Forse perché non riusciva a spiegarlo neanche a se stessa! Il varco nel ritratto si aprì e i sette giocatori entrarono stanchi morti in sala comune. Mary salì dritta in camera, dedicandomi un occhialino pieno di malizia, che non mi fece accorgere dell’arrivo di Potter.
 
Era in piedi davanti a me. Mi fissava, come non mi aveva guardato per tutto il giorno, proprio come la sera in cui era iniziato questo gioco. Mi senti tremare le gambe. Forse dovevo passare da Madama Chips! “Andiamo?” andare dove, la loro era un’ ora sul divano no? “Il divano Potter ricordi?” mi sa di no! “O una passeggiata vicino al lago! Quando hai acconsentito all’ora non hai specificato!” come aveva potuto? Come era stato possibile che lei Lily Evans si fosse fatta giocare in quel modo da Potter? “Colpita e affondata Potter!”. Raggiunsero la riva in pochi minuti, Potter controllava la mappa, evitando così professori e prendendo scorciatoie – molto utili del resto -. Il freddo incalzava, solo lui poteva avere un’ idea così stupida, ma se fosse stato il contrario non sarebbe stato James Potter. “Fa un po’ freddo!” se ne accorto allora, “Un po’” arrivarono e Potter si accomodo su le foglie ormai cadute e rinsecchite. Qualcuno doveva dire qualcosa, doveva proprio ... “Sirius ha proposto qualcosa di impensabile non credo che te lo farei fare” già la penitenza. “Non me lo faresti fare? Me lo farò dire da Black, non mi piacciono le cose in sospese” ma anche tutta quella vicenda con lui era in sospeso, prima o poi avrebbe dovuto sbrigarla. “Te l’ho dirò alla fine dell’ora, adesso parliamo d’altro” e di cosa precisamente? “Lo saprò comunque” e la sconterò comunque, “Vuoi sempre l’ultima parola vero Evans?” sorrideva, non l’aveva detto in modo severo e impigliato ma con un sorriso a trenta due denti, eccolo di nuovo, quel subbuglio allo stomaco.
“Ti ho portato dei panini con patate e tonno so che ti piacciono” gli porsi il sacchetto. “Che fai mi spii mangiare?” ma scherzava? Spiarlo mentre mangiava? E mi sorrideva, e poi mi resi conto che lo diceva in modo amichevole e simpatico. E mi resi anche conto che sapevo qual era il suo panino preferito, non perché lo spiassi ma per uno scherzo fatto qualche anno prima, ma comunque lo ricordavo! “Ho fatto una marachella qualche annetto fa!”. Scoppio a ridere, tanto che quasi sputo il panino “Mi hai fatto stare in infermeria per una settimana intera, con quella tua pozione” era vero, aveva versato delle gocce di una pozione non ben identificata  - che lei e Piton avevano preparato assieme - nei panini, Potter l’unico ad essersi precipitato su di essi era stato ricoverato per una settimana, con ingenti crampi allo stomaco. Rideva anche lei al ricordo. Anche lei gliene aveva fatte passare. “Visto, ti piace scherzare proprio come a me!” non aveva tutti i torti, certo, sembrava severa e qualche volta cinica e scontrosa ma anche a lei piaceva divertirsi con le sue amiche, proprio – forse un po’ meno – come facevano i malandrini.
Non andò male, Potter la fece divertire, raccontandosi innumerevoli scherzi che nel corso del tempo avevano progettato e messo in atto. Fu sconvolto di sapere quante lei e le sue amiche ne avessero combinate in quel castello.
“Quando Alice e Franck si sono messi insieme, c’era ancora quella sua ex – oca che s’intrometteva in tutto, non so se ricordi?” dai Potter, la Biondina di Tassorosso che aveva lasciato il castello dopo i gufi a causa della guerra in atto. “Sì, Si ricordo la biondina giusto?” certo che la ricordi la biondina Potter, “Proprio lei, comunque, continuava a dare fastidio ad Alice così io ed Emm ci siamo appartate congeniando che i suoi capelli erano  di troppo. Gli abbiamo fatti evanescere, Madama Chips ci ha messo un mese per farglieli allungare!”.
 

*

 
Rideva, rideva perché ricordava la biondina, com’è che si chiamava McGill – McFill una cosa del genere, rideva perché si ricordava di lei senza capelli e rideva perché ora sapeva che era stata Lily a combinarla in quel modo! Lei era la sua metà ne era sempre più certo. Bisognava farglielo capire a lei ora. “Remus ha vinto la scommessa allora!” mi guardava sbalordita adesso, “Quale scommessa?” una delle tante Lily, “Devi sapere, che appuntiamo tutte le scommesse che facciamo, ma non tutte sono risolte, il fatto della Mc-qualcosa era una di quelle. Rem sospettava di te, ma io e Pad non potevamo crederci …” Rem lo sapeva, Rem sapeva sempre un sacco di cose, cose che non glia aveva detto. “Pad?” ops James, ti è scappato un nomignolo. “Il sopranome di Sirius, non dirgli niente però si arrabbierebbe.” A Sir non andava giù che altri sapessero i loro sopranomi ma Sir era strano. “Black si arrabbia per una sacco di cose, e ci sono molte cose che non deve sapere che so, riuscirai a far quadrare tutto Potter?” a far quadrare tutto? Cosa intendeva? Che avremmo condiviso molto di più da quel momento? “Sai non vorrei essere la causa della vostra separazione” disse ridendo, ripensando alla scenetta di quella mattina e ad altre a cui aveva assistito in sala comune. “Ma l’ora è finita da un pezzo? Te ne eri accorto vero?” beh sì, si era accorto che ormai era passata una mezzoretta dallo scadere dell’ora, ma non aveva detto nulla, per continuare a parlare con lei. “Mi stai avvisando adesso tu Evans” l’avevo convinta, la conosco, conosco ogni sua espressione non aveva il cipiglio severo. “Allora andiamo alzati, prenderemo il raffreddore ci scommetto”.
Camminavano piano, nessuno dei due sembrava aver fretta, “Allora in che consiste il pegno” e chi se lo dimentica? “Sappi che posso aiutarti se vuoi?” l’avrebbe tenuto in considerazione il suo aiuto? “Spara, e poi decido” bene, così ti voglio Lily, “Sirius, vuole un completino intimo di una ragazza di serpeverde …” il suo sguardo ora era un increspamento della fronte, “E devo scattarti la foto mentre lo prendi dalla sua stanza” ora era nera, fuori di se, avrebbe attaccato Sirius per i box alla torre di astronomia ne era certo. “E posso contare sul tuo aiuto?” ovvio amore mio – sto diventato troppo mieloso e diabetico, Pad ha perfettamente ragione – “Si” ti aiuterò, soprattutto perché accedere nei loro sotterranei da sola e uno dei peggiori incubi, dopo tutto è pieno di futuri mangiamorte quel covo di serpi. E per quanto a Sirius eccitasse avere un completino di una fanciulla di Serpeverde, avrebbe anche potuto trovare un altro modo per procurarselo, accidenti a lui e alle sue stupidi idee non di scoparsi le serpi.
 

*


Avrebbe preso quel completino, gli avrebbe fatto vedere lei a Black che la caposcuola Evans era impossibile da fermare. Certo, era un po’ rischioso infilarsi in quel buco di serpi, ma James sarebbe stata con lei, gli aveva promesso aiuto, avevano la mappa, ci sarebbero riusciti! “Pronto allora per il piano d’azione Evans-Potter?” lei sì, l’avrebbe fregato quel pervertito maschilista. “Quando vuoi Evans”.
“Bene, prendi la mappa e rechiamoci nei sotterranei” non aveva intenzione di aspettare il giorno dopo, avrebbe potuto cambiare idea. “Ora, ma è quasi mezzanotte” paura Potter?, “Muoviamoci, prima iniziamo,  prima finiamo e prima ti riposi per la partita di domani, capito!! Ah, vedi di vincere” disse tutto ciò con tal enfasi da non accorgersi che il suo dito indice aveva più volte spintonato il petto di James. “Abbiamo bisogno di questo allora”, da sotto la felpa tirò fuori qualcosa che non era la mappa del malandrino!


 

Questo capitolo non è stato letto dalla mia coinquilina barra amica,
purtroppo non la vedrò per un po' quindi un giorno della settimana valeva l'altro per publicare!!

Spero vi sia piaciuto!

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Capitolo 6
*** NOTTE PRE-PARTITA- ***


NOTTE PRE-PARTITA



I malandrini e i loro segreti. Aveva tra le mani un mantello dell’invisibilità, un mantello soffice dai ricami elaborati, un mantello che il suo cervello sapeva essere unico. Proprio come il proprietario. “Potrei mandare un gufo a tuo padre e rimproverarlo, questo mantello e la causa delle riuscite delle vostre malefatte”, si stavano recando nei sotterranei, la mappa indicava che io e Potter eravamo gli unici essere umani in giro per il castello. Gazza era rinchiuso nel suo studio, molto probabilmente avrebbe iniziato la sua ronda a breve. “Molti piani escogitati sono idea di mio padre” che cosa?? Ma che famiglia era? Di combina guai??? “Wow è tutta genetica allora?”, sembrava molto orgoglioso di ciò e come sempre quando era in via di pavoneggiarsi si portò una mano ai capelli. “Da questa parte, siamo quasi arrivati!” so dove si trova il dormitorio dei serpeverde Potter! Si dia il caso che uno di loro fosse il mio migliore amico. Eccoci e ora? “Come entriamo, serve la parola d’ordine Potter!” ecco la falla, il piano Evans-Potter era fallito ancora prima di cominciare, che vergogna! “Con la parola d’ordine, sei molto fortuna l’hanno cambiata solo sei giorni fa, quindi l’abbiamo!” abbiamo? Abbiamo la parola d’ordine!?! Ma come! Potter ma mai possibile. “Non voglio saperlo, giuro non dire nulla” cose assurde, ma in che guaio si stava cacciando? L’avrebbero sospesa, gli avrebbero sospesi entrambi, lei e Potter, non c’è mai fine al baratro! “Peccato, ed io che ero in vena di svelarti qualche altro segreto dei malandrini!” sicuro che io li voglia sapere? “Tienili per te, non si confidano tutti i segreti a una sola persona Potter”. Era molto serio, sapeva anche lui che non avrebbe dovuto sbagliare nulla, che doveva essere sicuro che nulla fosse andato storto e che se la sarebbero cavati – entrambi possibilmente -. “Ci manca una cosa Evans?” e cosa? Il cervello? Anzi no, quello manca al tuo migliore amico … “Sentiamo?” a cosa non avevano pensato? “ La macchina fotografica!!” oh, ohoh anzi, spremi il cervello, dai c’è sempre una soluzione. “Semplice Potter, in ogni camera c’è una macchina fotografica, lo appelleremo” semplice come l’acqua che cade dal cielo. Si era convinto, bene prima si muovevano e prima avrebbe punzecchiato quell’altro idiota. Potter aveva preparato il mantello in modo che appena dentro fossero coperti da qualsiasi visitatore. La mappa era stata posata, al tre Lily. Uno, due e “Merlino”, Merlino?? Il passaggio si era aperto, la loro parola d’ordine è Merlino? “Era un serpeverde, c’è scritto sulla scatola delle cioccorane”, banale, eccessivamente banale! La sala comune dei serpeverde non centrava nulla con la loro torre, un’immensa vetrata si affacciava nel lago, magari scorgo la piova gigante!! A destra della sala c’erano le scalinate che portavano ai dormitori, Potter punto dritto tirandomi per una manica, dopo tutto eravamo sotto il mantello non potevamo allontanarci uno dall’altra, sapeva dove andare? Veramente ne sapeva una più del diavolo! Quella mappa, geniale, non avrebbe mai smesso di dirlo! “Allora Evans, devi fare un incantesimo di levitazione su di me, in modo da non far scattare l’allarme!” – spero non abbia usato questa tecnica anche su alla torre – magari lui e i suoi compari si intrufolano la notte e le spiano da sotto il mantello. Naaa, non ne sarebbero capaci! Speriamo!! “Wingardium Leviosa” Potter era a qualche centimetro da terra, iniziamo a percorrere le scale, ecco le prime stanze, bene entriamo e usciamo! “Che fai Evans? Ti fermi?” nooo!!! “Ecco le stanze, le vedi o ti si sono appannati gli occhiali?”, “Sono le stanze della bambine queste, Pad ne vuole una matura!” matura, Potter aveva proprio usato questo termine per definire la ragazza proprietaria del completino? Ma con chi sto avendo a che fare? Proseguimmo finché Potter non mi strattonò “Ecco, è questa” c’è qualcosa che mi sfugge, Black ha scelto anche la ragazza? Non ci si poteva fidare di quei due, ma come aveva potuto solo pensare che Potter stesse cambiando? Da domani avrebbe ricominciato a trattarlo come si meritava, come un idiota combina guai. La stanza era composta di cinque baldacchini, uno in più di quanti ce ne fosse nella mia di stanza. Potter tirò fuori la bacchetta e appello la macchina, cosa che io non potei fare dato il fatto che lo stavo facendo ancora levitare. Come avevo previsto la macchina arrivo nelle mani di Potter, “Avvicinami a quel baule” indico il baule più vicino alla porta, meno male Godric! Inizio a guardarci dentro finche non tirò su un completino verde bottiglia perfettamente abbinato alla stanza. “Carino, mi piace il verde! Bene esci dal mantello veloce ti faccio la foto!” detto questo mi passo il completino, lo posizionai in mano in modo che si vedesse bene e facendo attenzione a non spezzare l’incantesimo mi posizionai fuori da mantello per la foto. FLASH “Hei cos è stato??” Godric siamo fritti! Potter mi tirò sotto il mantello, ma non provammo neanche ad uscire dalla stanza che avevamo chiuso per evitare sonnambuli, che una luce si accese. Una delle ragazze iniziò a spostare le coperte e piano piano ne venne fuori, Godric non è vero! Non lo è!! Era nuda completamente, un seno sodo e sproporzionatamente grande, non un pelo su tutta la superficie del corpo, le natiche turgide … Non poteva essere possibile che lei e Potter erano insieme e stessero assistendo alla camminata non molto sexi della ragazza che si stava recando in bagno. La stava guardando, non gli aveva tolto gli occhi di dosso, uomini hanno un solo e unico pensiero. Girò i tacchi tirandoselo dietro, la serata era conclusa, le sue ore con Potter erano concluse.

*



Il rientro fu molto silenzioso, possibile che una cosa del genere non fosse mai capitata in una delle scorribande con Pad!?! Possibile che fosse dovuto accadere proprio alla presenza di Lily? Possibile che si fosse imbambolato - beh si era possibile dopo tutto sono comunque un uomo-. Lily non diceva una parola, eravamo ancora sotto il mantello dell’invisibilità ma solo perché non era così folle da farsi sgamare in giro per il castello a quell’ora. “Lily …” i loro corpi erano vicinissimi, le braccia si sfioravano, ma non c’era nessuna magia tra loro, come se tutto ciò che era avvenuto prima della mezzanotte fosse stato resettato. Perché non mi rispondi? “Lily di qualcosa!” qualsiasi cosa? Non mi guardava nemmeno! Perché fai così? “Lily fermati!” imperativo! La presi per un braccio e la bloccai, ma non accennava a volersi girare. La signora grassa dormiva, avrebbero dovuto svegliarla di nuovo. Lily fu molto sbrigativa, erano le prime parole che pronunciava, erano rocche e severe, senza il dono giovale che aveva usato prima sulla riva del lago. Ormai lei non gli avrebbe più parlato? E per che mai? Lei non teneva a lui, e ne era certo non aveva mai dato cenni del contrario, perché fare così la sostenuta! Le donne sono un vero mistero! Si era girata, lo stava fissando, quegli occhi verdi lo stavano studiando, che cosa ti passa per la testa Lily? “Sei un emerito idiota Potter, davanti a due tette t’imbamboli come una pera marcia, ma sei un uomo dopo tutto …” lo dici in modo così rilassato, come se fossi estranea alla vicenda, io mi sento in colpa per aver guardato un'altra e tu continui come se nulla fosse, sono un emerito illuso, quella di prima non era rabbia, stavi solo cercando un modo per insultarmi meglio. “ … sei uno stupido, ti ho dovuto trascinare via di li, come faccio a crederti? Come faccio a credere che i tuoi gesti dolci e interessati nei miei confronti siano reali? …” non ci credo, si stava fidando e per colpa mia – e anche un po’ di quella serpe e perché no anche di quel cane schifoso che dormiva nel letto vicino al mio – ci stava ripensando! Non me ne va una giusta! “… adesso andiamo a svegliare il tuo compare, voglio chiuderla con questa storia subito!”. Si girò e iniziò a salire verso la stanza del mio dormitorio, apri la porta e si diede un’ occhiata in torno, non era la prima volta che entrava, e il caos regnava in dittatura. I ragazzi dormivano, Pad era in boxer fuori dalle lenzuola, perché Lily doveva vederlo così! “Levicorpus” tutto ma non questo, Pad era a testa in giù, gli occhi aperti – spalancati – “Evans, qual buon vento?” non uno buono Pad. “Eccoti il completino e il rullino Black, qui c’è la tua foto, buona notte” uscì dalla stanza senza neanche mettere Pad con i piedi per terra. Dovevo seguirla, dovevo dirle qualcosa, provare a spiegare – spiegare cosa? -. “Lily …” si è fermata, anche lei si aspetta che parli, “Sono d’accordo con te, la natura dell’uomo è un po’ schifosa ecco, davanti ad un bel corpo i nostri neuroni vanno a farsi benedire, ci va in pappa il cervello …” ti sei voltata e mi stai guardando – vorrei proprio andare a dormire - “… non sono bravo con le parole, mi riescono meglio i gesti, ma si dia il caso che abbia finito i boccini d’oro, non so se sono proprio delle scuse che ti devo, fosse stata una altra ragazza tipo Emm, ci avremmo riso su …” come finisco? Avrei bisogno di ripetizioni, forse non avrei dovuto nominare Emm dalla nuova espressione facciale che mi sta riservando, si può essere più imbecilli di così? L’abbraccio, non trovo le parole e l’abbraccio! Sono un pazzo masochista! Lily sta ferma non contraccambia, ma non mi ha ancora ucciso, quindi decido di non spostarmi. A cosa stai pensando? Cosa ti frulla in quel cervello? Che buon profumo i tuoi capelli … “Vado a dormire” ha slacciato la mia stretta e senza neanche guardarmi negli occhi è sparita. Godric manda un segno. “E da venti minuti che sono a testa in giù, quella disgrazia di lupo si è girata dall’altra parte e quel roditore non ha nemmeno aperto gli occhi!” Sirius era ancora li, come Lily l’aveva lasciato. “Finitem incantatem” meno male che c’è il baldacchino. “Allora com’ è andata con la Evans?” a non ne ho proprio idea amico mio! “La Greengrass si è alzata per andare in bagno, era completamente nuda!”

*



Alla fine non era riuscita a dirgliene di tutti i colori. E lui l’aveva abbracciata. Era stata un po’ egoista? La sua ultima relazione – se poi così si può chiamare, con Potter che metteva il naso ogni due minuti – risaliva allo scorso inverno. Non era più stata abbracciata da allora. Sono un egoista, non senti che qualcosa ti manca finché non la tocchi con le mani. Le mancava un ragazzo. Forse avrebbe potuto lasciare spazio a Potter, non sfruttarlo, ma dargli sul serio la possibilità a cui tanto bramava. Emm!! Con lei ci avrebbe riso su … perché con me non poteva farlo? “Bella foto Evans!” Black e Remus si stavano sedendo per fare colazione – proprio vicino a noi – “Sono contenta che ti piaccia”. Si poteva scorgere dai due lati del tavolo che Remus era infuriato con lui, non aveva approvato l’idea molto probabilmente. Non che Alice fosse stata felice di sapere cosa aveva combinato la notte precedente, si stava mangiando Black con gli occhi. “Ecco la nostra cacciatrice” Mary era appena arrivata già in tenuta sportiva, pronta a vincere. “Non resto, porto la colazione al capitano, non si è ancora alzato” dormiva ancora?? Che gran poltrone! “Vuoi portagliela tu Lily?” non ammiccare così Mary, non davanti ai suoi amici per Salazar. “Vado in biblioteca, lascio a te l’onore.”. “Evans, ci sarai alla partita vero?” certo che sarei andata a vedere la squadra vincere che domande. “Vedremo, Black …”.

*



“Secondo me viene che dici Rem?” Moony non aveva ancora finito la colazione che se l’era trascinato dietro. Si stavano dirigendo nella stanza delle necessità, appositamente diventata camera buia per la stampa della foto. “Si, non si perde mai una partita e una gran tifosa.” Ancora arrabbiato per quello scherzo! “Che ne facciamo della foto?” potremmo ricattarla, James la potrebbe usare contro di lei per una notte di sesso. Si era dimenticato di proporglielo. “Non la userai, ti ucciderebbe, non tirare la corda con Lily. È una persona di parola ma non vuol dire che sia una burattina Pad!” non aveva tutti i torti, solo ieri sera l’aveva lasciato a testa in giù per un lungo asso di tempo. Era tutta pazza quella, certo il coraggio non le mancava, gli aveva portato quello che gli aveva chiesto – anche se quel cervide l’aveva aiutata - Ma come poteva suo fratello essersi innamorato di una così? Una persona normale no?? Era chiedere troppo?! “Hei dove vai, torni indietro?” dove stava andando, lo lasciava li? “Vado da Lily, sono amico di entrambi io!!” vai lupacchiotto fedele, lasci che si confidi con te! Se raccontassi qualcosa anche a Jimm non faresti una cosa sbagliata però! “Sai già come la penso in proposito … divertiti!” io farò un centinaio di copie della foto intanto, prima o poi servirà!


*



“ROBINS, SANNY, KIRKE, PEAKES, SUMMERS, MCDONALD EEEEEEEEEEEEE… IL NOSTRO CAPITANO POTTER, CHE ANCHE OGGI A PARER SUO E’ MAGNIFICO” la squadra sorvola il campo in formazione perfetta, la squadra di Corvonero si accingeva ad entrare. Il piano per la partita era stato provato e ripassato fino all’inverosimile, solo per pura sfortuna avrebbero potuto perdere. Stava sorvolando il campo, la situazione era sotto controllo, Mary andava alla grande toccava solo a lui adesso mettercela tutta. Non doveva distrarsi. “POTTER PRENDE LA PLUFFA E LA SCAGLIA CONTRO IL PORTIERE. 10 PUNTI A GRIFONDORO, AUMENTA IL VANTAGGIO 60 A 20 ANDIAMO RAGAZZI FATECI VEDERE COSA SAPETE FARE”. Stavano vincendo, mancava solo il boccino, se Summers si dava una mossa, che stava combinando? “ED ECCO LA NUOVA CACCIATRICE DÌ GRIFONDORO CHE SI LANCIA, QUEL LUCCICHIO È PROPRIO IL BOCCINO D’ORO GIOVANI … ANCHE LUCHE SI È LANCIATO ALL’INSEGUIMENTO, RAGGIUNGILA RAGAZZO FALLE VEDERE … OHHHH CAMBIO DÌ ROTTA SALGONO … MA VOI RIUSCITE A VEDERLI?? EHI HEI EHI POTTER SEGNA, GLI AVEVAMO TOLTO L’ATTENZIONE AL CAPITANO … TIFOSI DOVETE TENERE GLI OCCHI DA TUTTE LE PARTI”. Eloise stava seguendo il boccino, ormai avevano un vantaggio di 100 a 40, ma non bastava se Luche prendeva il boccino avrebbero perso, non poteva permetterlo. “ECCOLO ALL’AZIONE, VUOLE VINCERE A TUTTI I COSTI, DOPOTUTTO SONO LE SUE ULTIME PARTITE, SEGNA … GRANDIOSO! I CERCATORI SONO DÌ NUOVO TRA NOI DOVE HANNO LASCIATO IL BOCCINO? ALTRI DIECI PUNTI GRAZIE ALLA MCDONALD, VUOI USCIRE CON ME???” che idiota!! Ma non ci stava provando con Emm?? Almeno si stava trattenendo, la McGonogal l’aveva in pugno, oh povero cane pulcioso. “LA SUMMERS SCENDE DALL’ALTO E ALZA IL BOCCINO, CI SIAMO PERSI IL MOMENTO GRIFONI ABBIAMO VINTO 280 A 60 SIAMO I MIGLIORI DÌ HOGWARTS” un grande urlo dei tifosi riecheggiava nel campo, avevano vinto, quella oca della Summers era stato un ottimo acquisto dopo tutto. “Siamo stati grandi, non ho nulla da rimproverarvi, una partita perfetta. Ora alle docce ci aspettano per fare baldoria”, dileguo la squadra e andò a rinfrescarsi. Il getto dell’acqua calda gli ridestò tutto quello che era successo la notte passata, aveva fatto una fatica immensa per non pensarci durante la partita, ma ora, non l’aveva vista sugli spalti , ma forse non aveva guardato bene, con tutta la gente che veniva a vedere le partite. “Sono andati via tutti?” Mary si stava allacciando le scarpe e sembrava non esserci più nessuno, “C’è Matt nella doccia, sai è molto vanitoso un po’ come te capitano!” sarei vanitoso quindi!! Quante ne devo sentire Godric! “Mary sei qui??” le ragazze – Alice e Lily – erano appena entrate nello spogliatoio, “Sapete che senza permesso non potete stare qui, vero capitano?” permesso? Ci voleva un permesso? Non ne era al corrente!! “James dobbiamo andarcene?” o lui era molto a rilento o loro erano molto più veloci di lui. “Vado via io, voi tre insieme fate paura” andava via lui? E da quando? Lily era li, a pochi passi da lui. Non riusciva a guardarla, che vergogna. Non era arrivato molto lontano, non più di dieci passi, fatti guardando bene il suolo, con la confusione che aveva in testa credeva di inciampare in se stesso. “Pensavo mi dedicassi la partita, sai uno dei tuoi gesti plateali di cui mi sarei dovuta vergognare per settimane” disse in modo pomposo, rideva, gli aveva rivolto la parola, si era avvicinata a lui di sua spontanea volontà, e non sembrava volesse andare via. “Non ti avevo vista, per questo” non pensava fosse la giornata giusta per dedicargli una partita dopo la serata precedente, ma sarebbe stato un gesto degno di lui, l’aveva già fatto e lei l’aveva affatturato. Due notti in infermeria per aggiustare le ossa della gamba. “Cappello, non hai visto la mia chioma svolazzante” sventolava un cappellino giallo con un pompon rosso e verde. Doveva proprio piacergli per mettersi dei colori che facevano a pugni con i suoi capelli. “Non mi piace, troppi colori” indelicato, pessimo, perché devo sempre dire la verità? Non posso tenermi questa boccaccia chiusa per una volta? “E’ il tuo regalo di Natale di due anni fa Potter” ops, come ho fatto a regalarle un cappello così orribile, no, impossibile ora ricordava era molto più bello e si usava moltissimo quell’anno. Non era così brutto!! Aspetta un attimo Godric, Lily indossa un cappello che gli ho regalato io? “Conservi i miei regali Evans?” sembrava pensierosa, mi rispose con un semplice cenno alzando a malapena il sopraciglio. Ed io cosa avrei dovuto capire? Eravamo arrivati al portone d’ingresso, dove una valanga di compagni si accalcava verso la sala grande per la cena. “Ecco il mio ragazzo, vieni qua …” suo padre lo stava stritolando davanti a Lily, si può cadere più in basso di così? “Papà eri in prima fila!” suo padre non si perdeva mai una partita, c’era sempre stato, anche se la maggior parte delle volte andava via subito dopo senza avere il tempo di salutarlo. “Come sempre, non potrei mai perdermi una partita, chi è questa bella ragazza?” papà stava guardando Lily, mi chiedi chi è? Ma se la casa è circondata dalle sue foto!!! “Lily Evans signore” era imbarazzata, rossa come la chioma, come è tenera, sembra una ragazza normale delle volte! Non una furia a ciel sereno come suo solito! “Lily che piacere, Charlus Potter, il padre di questo bricconcello!” vantami così, andremo lontano papà! “Papà per fav …” non riuscì a finire la frase che mio padre era stato messo K.O. dal suo secondo figlio. “Sir, dove ti eri cacciato?” Pad non voleva proprio scendere dalle spalle di mio padre “Charls le ragazze occupano gran parte delle mie giornate” mio padre e Sir sembrava si conoscessero da una vita, non poteva desiderare di meglio. “Vi lascio, questa è una riunione di famiglia, bella partita Potter!” Lily entrò in sala grande, lasciando lì la parte maschile della famiglia Potter! “Invitala a casa per Natale Jimm”.

*


James era uguale a suo padre, l’inventore dei piani, marchio registrato. Aveva deciso di parlare con lui, non sicura che ci sarebbe riuscita, ed era stata interrotta! Forse il destino non voleva che lei e Potter si conoscessero meglio. Ma alla fine dei conti lei mica era il destino, ci avrebbe riprovato, anzi molto probabilmente ci avrebbe riprovato lui. Aveva saltato la cena insieme al suo così detto fratello, che stesserò programmando qualcosa? Qualcosa per rendere la festa di quella sera ancora più dannosa del dovuto? Non gliene importava nulla, Potter era caposcuola, lasciava la situazione nelle sue mani – vediamo quanto è maturato quel boccinofilo -. “Lily, quello era il papà del capitano?” Mary possibile che non riesci a farti gli affari tuoi? “Si era lui, sono uguali hai visto?” due gocce d’acqua, James non assomigliava niente alla madre da come aveva potuto vedere. “Viene sempre alle partite, che padre esemplare il mio ha sempre una scusa”. “Io non l’ho mai visto!Il padre di Potter non avrà un lavoro molto rigido no?” Alice non aveva tolto lo sguardo da Franck per un solo momento, riusciva per fino a mangiare senza vedere il piatto, “Charls è un Auror molto famoso, ma per Jimm trova sempre tempo, il suo pupillo” rigiro la testa e non disse più una parola per tutta le cena. “Potresti considerarci un po’ di più Prewet!” a niente da fare, “Che ti ha detto?” Mary cara dolce Mary ma cosa diamine mi doveva dire quel l’uomo? Per Godric ma qui vi si è fuso il cervello a tutti? “Vado a dormire, ho ore di sonno da recuperare, tirati dietro quella moribonda della nostra amica!”.




ho dovuto cancellare il capitolo e ripublicarlo -.-
perchè mi creava lo stesso problema che tutt'ora ha il capitolo cinque che in realtà il sito lo segna come sesto e che si può aprire solo cliccando il titolo. mi scuso per il disaggio!! qualcuno sa dirmi come risolvere il problema!! grazie =)

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Capitolo 7
*** LA CENA DI LUMACORNO ***


LA CENA DÌ LUMACORNO

 
 

Non era riuscito a farsi invitare da Lily alla festa di Lumacorno che si sarebbe tenuta quella sera stessa e pure ci aveva provato in tutti modi. Aveva elaborato molte strategie e le aveva usate tutte, possibile che quella ragazza non avesse un punto debole?
Il pomeriggio precedente mentre tornavano dalla lezione di difesa contro le arti oscure, con molta abilita e un piccolo gesto di bacchetta aveva fatto sì che Lily inciampasse su se stessa e che lui la afferrasse in modo molto eroico “Fatta male Evans?”lo sapeva che era stato lui, sgamato in pieno James, “Grazie Potter, ora potresti togliere le tue mani dai miei fianchi?!” e per quale motivo? Stanno così bene lì … le aveva anche mandato un bigliettino la sera dopo la partita, come aveva fatto lei per ben due volte la settimana precedente: Andiamo alla festa di Lumacorno? nessuna risposta era entrata dalla finestra, forse era stato troppo esplicito? Forse era lei che doveva invitarlo? Ma domenica sera durante la festa sembrava andasse tutto bene …
 

L’intera sala comune di Grifondoro continuava a festeggiare la partita vinta nel pomeriggio, Franck e Remus che durante quelle feste perdevano tutta la loro dignità non avevano smesso per un solo attimo di cantare lodi per il capitano – questo sotto un’ingente quantità di whisky incendiario -.
Sirius invece probabilmente per pura casualità si era astenuto, impegnando il suo tempo a sedurre una delle giovani ragazze della casa, senza badare a ciò che Emm gli aveva gridato contro dopo la partita “Hai invitato Mary a uscire, tutta la scuola ti ha sentito” come se a Pad potesse importare, ma dal canto suo se voleva uscire con la mia sorellina doveva tenerla buona – quel cane schifoso-.
Peter non contento della cena aveva fatto razzia del cinquanta percento del cibo che avevamo sgraffignato dalle cucine.
Alice e Mary, la prima disperata dalla vergogna a causa del suo fidanzato che cantava a torso nudo e la seconda concentrata sulla riserva di alcool, non erano interessate su ciò che accadeva intorno.

Lily ed io – e non chiedetemi come -  eravamo seduti uno vicino all’altra, “E io che volevo recuperare le ore di sonno!” anche lui era parecchio stanco, l’incursione nella sala comune delle serpi e la partita l’avevano un po’ sfiancato. “Puoi andare a dormire, chi ti trattiene?” ti trattengo io, lo so, sono egoista tu sei stanca ed io desidero solo poterti stare accanto.
“Naa, e chi le sente quelle megere delle mie amiche!” quindi resti qui solo per loro? O Lily forse Emm ha ragione il tuo cervello è in blackout come faccio a riattivarlo?

“Hai deciso se andare alla festa di Lumacone?” domanda inopportuna Lily? “L’ultima volta ho leggermente esagerato con l’alcool, e quell’idiota di un corvo pensando che non mi reggessi in piedi mi ha scortato fin qui, mi ha anche chiesto il bacio della buona notte … ahahah ... ridicolo no?”
il bacio della buona notte, quel corvaccio maledetto aveva chiesto … lei non l’aveva accontentato.
Ridicolo è? Cosa c’era di ridicolo? Sei così bella!!
“Se ti accompagnassi io, non avresti problemi per il ritorno?” se ti accompagnassi io? Ora mi crucia, lancia il mio corpo dalla finestra e nessuno mi troverà mai, che fine orribile!
“E se poi sei tu a chiedermi il bacio della buona notte?” furba, sveglia e … non mi hai detto di no! Che vuol dire? James non spegnere il cervello, James ancora qualche minuto, resisti e poi potrai spegnere la comunicazione con il resto del mondo. James per carità …
“Bah per quello possiamo rimediare subito, così non avremo problemi …”
hai rovinato tutto, tutto, nello stesso momento in cui le tue labbra si sono poggiate sulle sue.
Un bacio lieve a fior di pelle. Un bacio casto e puro.
Morbido e per niente sensuale. Un bacio che non aveva mai dato. Il bacio che aspettava da anni, quel bacio, il suo bacio, che sembrava essere durato secoli invece in pochi secondi le labbra erano già distanti da lei. I suoi occhi mi stavano penetrando! Che cosa ho combinato? Non potevo trattenermi ancora un po’?

“Lily” la voce di Alice ci ridestò, i nostri occhi che non si erano separati un attimo ora fissavano Alice, ci aveva visti? Anzi, aveva visto me mentre baciavo Lily?
“Andiamo subito via di qui, vedere ancora Franck fare l’idiota potrebbe farmelo lasciare!”. Lily fu trascinata via da Alice e Mary le segui poco dopo.

 

… finché non l’aveva baciata.
 
“Amico, stai ancora pensando a quel bacio? Non inizierai a farti seghe solo al pensiero!” fine, proprio come un ragazzo di buona famiglia deve essere.
“Non mi faccio seghe pensando al bacio OK?!” oh, ma quanto era ottuso? Perché non capiva che aveva mandato tutto a farsi friggere? “Certo come no ed io sono vergine!” insisti e persisti Pad! “Jimm, forse dovresti cambiare strategia, niente giochini come ieri pomeriggio e nessun altro bigliettino notturno!” Remus forse aveva ragione, era ritornato ai vecchi metodi, quando l’assillavo tutto il giorno ma non era riuscito a trovare di meglio! Aveva sperato di chiarirsi il giorno dopo durante l’ora di ripetizioni ma Alice gli aveva comunicato che Lily non si sarebbe presentata.
E così il giorno dopo e forse anche oggi. No oggi no, si sarebbero visti. “Che facciamo ancora qui, Peter ci sta tenendo i posti”.
La sala comune era ancora piena, le lezioni pomeridiane sarebbero iniziate tra qualche ora. Peter, li stava aspettando seduto vicino alle ragazze.
“Un po' come 'Vuoi mettere il tuo basilisco nella mia camera dei segreti?” ?? Cosa gli stava raccontando la McDonald? Di una delle sue scorrerie notturne?
“Mary non dire queste cose” Alice continuava a guardarsi in torno per essere sicura che nessuno le stesse ascoltando. Gli sorrisi – del tipo: si abbiamo sentito –
“Che c'è? Preferisci forse la bacchetta nell'armadio svanitore?” Mary inizio a ridere sguaiatamente alla battuta di Lily. Battuta di Lily??
“Evans da quando di diletti in battute erotiche?” Pad ti uccido! Anche se la battuta da Lily di certo non se l’aspettava! Lily era leggermente sbiancata, al contrario di Alice non si era accorta che noi eravamo dietro di lei, e avevamo assistito a tutta la scena.
Non potevo perdere tempo, Lily se ne stava andando dopo la punzecchiatura di Sir. Possibile che quell’idiota non riuscisse mai a trovare il momento per stare zitto. Ma quale disgrazia più grande poteva capitargli?
“Evans” l’avevo fermata all’inizio del corridoio, teneva la testa bassa e non provava nemmeno a guardarmi. Era imbarazzata?  “Oggi pomeriggio facciamo la lezione, ti aspetto nella nostra aula!”. Lei anche l’aveva chiamata la loro aula una volta. Quando lui ancora si domandava cosa mai fosse successo a quella festa. “OK, per le cinque”.
Mentre Lily si dirigeva in aula, lui sperava con tutto il cuore che le cose si sarebbero aggiustate.

 
 

*

 
 

Nulla era cambiato in una settimana, anzi tutti i dubbi che aveva su Potter erano triplicati. Lui l’aveva baciata e lei come una stupida adolescente era rimasta zitta e peggio ancora in quei giorni non era riuscita a dirgli più di qualche frase ben assestata: come ieri pomeriggio quando a un certo punto si era ritrovata tra le sue braccia – chi sa come mai poi?? – le sue braccia, possibile che dal dare una semplice possibilità a quell’idiota - boccinofilo era passata a contemplare le sue braccia? A cosa stava pensando? E poco fa? Quando l’aveva fermata, perché non l’aveva guardato in faccia?  Il coraggio da grifone dove era finito? Si era scavato una fossa per piangere?
 
Un temporale stava arrivando, ormai l’inverno era alle porte. Dagli spifferi dell’aula entrava aria fredda – perché mi sono seduta vicino alla finestra? – mi coprì meglio con il mantello. Due banchi accanto al mio, Alice mi faceva segno un uccellino stava volando tra i banchi nella mia direzione. Nessuno sembrava averlo notato, non che badassero alla lezione erano tutti troppo intenti o a giocare o a chiacchierare con il compagno. L’uccellino di carta volava verso la mia direzione questo finché uno spiffero non deviò la sua direzione, mandandolo sotto i nasi di Potter e Black, seduti proprio dietro di me. Feci finta di nulla, sperando che non ci fosse scritto nulla di compromettente nei miei confronti, ma dalla faccia di Alice e i gesti con cui molto probabilmente m’incitava a riprendere la pergamena capì subito la realtà delle mie amare illusione.
L’avevano letto? “Questo è mio!” con molta poca grazia presi il foglio e mi rigirai per leggerlo.
 

Stai ancora pensando al bacio si vede dalla faccia!!
Sorridi tanto ti ribacerà ...
p.s. da Mary: cosa farai quando andrete o l t r e??
– mi astengo dalle volgarità –

 
- Voglio sprofondare -.
 

Potter e Black l’avevano letto. Quando andrete oltre?? Ucciderò Mary McDonald oggi stesso!! Che vergogna, ora Potter sapeva che ci stava pensando! E Alice gli aveva appena detto di ribaciarmi in pratica … il lago nero dovrà accogliere la mia anima in pena.
Come si sarebbe presentata da lui dopo la lezione? Avrebbe fatto la diplomatica, non avrebbe detto mezza parola al riguardo. E lui? Impossibile, lui e diplomazia sono agli angoli opposti del pianeta.
Alice Prewet la mia rovina più grande, ma pensa te con tutti i problemi che mi ritrovo – una sorella disastrata che mi odia, un ex migliore amico che mi reputa un mostro alla pari di Petunia, la guerra in atto con i miei genitori babbani che scorazzano per Londra dove un giorno sì e uno no avviene un attacco dei mangia morte – io devo pensare a Potter e alla sua asfissiante cotta per me! Beh non penso solo all’asfissiante cottarella ovviamente, ma anche alle braccia sulla mia vita e alle sue labbra sulle mie … mi sento un’adolescente ritardata! Godric, Cosetta, Tosca e anche tu Salazar mandate un segno!
 

 

*

 
 

Stai ancora pensando al bacio si vede dalla faccia!!
Sorridi tanto ti ribacerà ...
p.s. da Mary: cosa farai quando andrete o l t r e??
– mi astengo dalle volgarità –

 

“Visto, anche le sue amiche hanno più fiducia di te, di te stesso … hai capito in pratica” la pergamena era atterrata proprio sopra il foglio, dove giocavano a tris-magico ed entrambi l’avevano letta. L’unica cosa che l’aveva trattenuto nel mettersi a ridere e disturbare l’intera lezione erano stati un pugno e un calcio sotto il banco ben assestati da parte di Prongs. “Questo è mio” si era ripresa il foglio, James non dava segni di vita, molto probabilmente si era bloccato al quando andrete oltre, doveva riuscire con la McDonald, era sempre più interessante.
“Prongs, andrete oltreeeee … parlava di sesso secondo te o di un pomeriggio ad analizzare la rivolta dei goblin?” ahahah … non guardarmi così amico, dovresti vederti!! “E ora che si fa??” come che si fa?? Ma ti sei fuso quell’unico neurone che avevi amico mio??
“Semplice prima la baci e poi gli salti addosso, questo dice il biglietto!” e così chiaro, come fa a non arrivarci, non sa proprio farci con le ragazze! “Possibile che il tuo cervello non riesca a partorire un pensiero degno di essere ascoltato?”.
Questo era un insulto bello e buono. Sul serio Prongs? Dobbiamo litigare per lei? Per quella pazzoide? “Vuoi litigare cervide?” un pugno ecco quello che si merita. “Mi hai fatto male Pad!!” ti sta bene, così impari ad insultare il tuo caro fratello.
Ecco che arriva il contraccolpo “Black, Potter gradirei che non vi attaccaste  alla babbana durante la mia lezione, dieci punti in meno a testa”.
“Visto che combini cervo innamorato??” almeno non erano in punizione come loro solito. “Ne riparliamo in dormitorio.” Certo che ne riparliamo, la Evans ti sta fondendo il cervello, Remus ti da corda e anche le amichette di lei non sono da meno. Possibile che devo fare tutto da solo? Perfino Peter aveva scommesso su di lei ovvio però, la temeva come fosse stata una mangiamorte, rabbrividiva ogni volta che iniziava le sfuriate – lunghissime ed estenuanti – contro lui e Prongs.
Povero Petey …
 
 

*

 
 

“SEI UNO SQUILIBRATOOOO … CHE CONSIGLIO ERA QUELLO DÌ PRIMA, SALTAGLI ADDOSSO … MA TI SEI AMMATTITOOOO!”
“BEH, COME PENSI DÌ FARE?? VUOI TIRARLA ANCORA PER LE LUNGHE CON LA EVANS? SONO ANNI CHE C’ AFFLIGGI CON LEI …”
“È QUESTO QUELLO CHE PENSI … SEI IL MIO MIGLIORE AMICO, GODRIC DOVRESTI CAPIRMI …”
“IO CAPISCO E COME, DA QUANDO TI SEI MESSO IN TESTA DÌ FARE SUL SERIO, TUTTI I NOSTRI DIVERTIMENTI SONO PASSATI IN SECONDO PIANO …” è questo il punto allora, ti senti messo in secondo piano, tu!! Oh Pad possibile che tu sia così tocco? Sei mio fratello, una ragazza non può dividerci, magari allontanarci un po’ ma separare mai. “Sirius Orion Black, tu sei il mio primo amore, come fai a dire questo?” con questa inaspettata dichiarazione d’amore, Pad fu investito da una pioggia di cuscini. “SEI IMPAZZITO CORNUTO LIBERAMI …”.
“ADESSO BASTA TUTTI E DUE, JIMM FERMA I CUSCINI, PAD SMETTILA DÌ GRIDARE E TU PETEY POTEVI VENIRE A CHIMARMI PRIMA INVECE DÌ ASSISTERE ALLA LORO DICHIARAZIONE D’AFFETTO, L’INTERA SALA COMUNE è STATA DELIZIATA DAI VOSTRI TONI SOAVI … proprio così, bravi!!”
Remus si era accomodato sul suo letto con le braccia incrociate, fissava prima me e poi Sir a ripetizione, ci aveva fatto un'altra delle sue lavate di capo.
“Chiedetevi scusa ora!” non siamo mica due poppanti Rem!! “ORA!”.
Io e Sir ci abbracciammo questo gelosone di mio fratello. “Lo so che mi ami che tu, anche se non mi hai risposto prima!” come si fa, dove aveva la testa. “Sapevo che eri finocchio, ora solo la Evans deve esserne informata!” razza di cane ingrato dille una cosa del genere … la Evans, la lezione … “Corri Jimm, sei quasi in ritardo!” Remus dirlo prima?? Ma dove li aveva trovati? Però insieme erano una bella squadra, quattro squinternati come diceva la McGonogal.
 
Il momento della resa dei conti, erano a malapena le cinque ma lui si sentiva in piena notte, la porta dell’aula era leggermente aperta. Lily non era sola, “Andrà tutto bene Lily, io so che  Jimm ti vuole bene, ti guarda come Pucci guarda me.” Alice, io avrei lo stesso sguardo da pesce lesso di Franck?? Alla faccia del complimento!
“Io non so … Ali, un giorno è il ragazzo perfetto e l’altro è il peggio che si possa trovare” abbastanza incoerente, da parte di chi però?
“Ti senti quando parli? Il peggio?? James?? Con quali occhi lo stai osservando Lils, si sincera con te stessa … ora vado prima che arrivi”
Alice stava per avvicinarsi alla porta, “James sei arrivato ora?” mentire non fa mai male dopo tutto.
“Sì, sei la sua scorta? Non si fida di me?” ovvio che no io posso essere il peggio e il meglio a quanto pare.
“Ma che dici? Ero di strada!” se stai andando a imboscarti con Franck la possibilità di ciò è molto alta. “A stasera allora, buona lezione.”
Mi avvicinai lentamente a Lily, finalmente mi guardava “Imbarazzante il bigliettino di Alice, vi sarete fatti due risate?!” mi sarebbe piaciuto, purtroppo ho più paranoie di una sposa il giorno delle nozze.
“Sir un po’, ha detto se per andare oltre Mary intendeva studiare insieme la rivolta dei goblin!” bisognava essere sinceri il più possibile. “La tua dolce metà e le sue battute erotiche!”.
Scoppiamo a ridere, la tensione iniziale era sparita e purtroppo anche le chiacchiere, cominciammo subito la lezione trasfigurazione umana avanzata, avremmo seguito questo programma per tutto l’anno. Una bazzecola per loro già animagi da qualche anno, ma come poteva ben vedere Lily non era molto portata.
“Perché devo impararla?Se non volessi diventare un animagus?”, non sai quello che ti perdi Lily, avevi proprio ragione tu come faccio a dividermi tra te e loro. Noi abbiamo i nostri segreti e tu non puoi conoscerli, non per mia scelta ma è così.
“Sarebbe bello diventare animagus, mi piacerebbe …” mi piace.
Finimmo in fretta la lezione, nessuno dei due era lì per quella dopo tutto ma nessuno dei due sembrava essere in grado di aprire la vera conversazione.
Non sapevo più che pensare, il biglietto, la conversazione tra Lily e Alice che non avrei mai dovuto origliare.
“Non mi sono mai piaciute le feste di Lumacorno, sono piene di gente importante, sei continuamente sotto pressione” ci siamo, era ora … “Lui insiste, insiste sempre, un po’ mi adora sarà che ci so fare con le pozioni!” ci sai fare? Sei più brava di lui Lily!
“Non sei mai stato invitato, anche se sei un ottimo studente.” qualche merito allora glielo abbonava, “SI che sono stato invitato, ma dopo la prima volta ci ha bandito molto probabilmente …” lui e Sirius avevano corretto il punch con una pozione cambia colore, la festa aveva iniziato a prendere vita prima che il Lumacone se ne accorgesse e corresse ai ripari. “Banditi, tu e il tuo fedele cagnolino” cagnolino ahahah … se l’avesse sentita Pad!!
“Quindi questa sera non ci andrai?” che domanda stupida, non iniziare a cadere nel ridicolo e nel personale James. “No, leggerò un bel libro in sala comune probabilmente!”.
 
Stavano rientrando, tutti erano in sala grande o nello studio di Luma se erano stati invitati. “Farà una festa a Natale, quella dovrò sorbirmela per forza” è un avvertimento? Mi dai campo libero Lily?
“Le feste natalizie di casa mia sono molto più belle, vienici ti divertirai!” l’aveva appena invitata a casa, come aveva fatto? Cervello batti un colpo se ci sei?
“Alice dice che vi riescono molto bene, vedrò di esserci” sorridevi, sorridevi di nuovo dopo tre lunghi giorni. Non è che avessi smesso di sorridere, ma a me non ne avevi più rivolti. E ti sorrido anch’io. Devo avere veramente la faccia da pesce lesso come Pucci.
“Hei voi due, che fate?” Pad era dietro il di noi con Emm vestita con un tubino celeste che copriva di poco le intimità, possibile che si stesse buttando tra le braccia di Sirius. “Torniamo in sala comune, voi non dovreste essere alla festa?” sia lui che Emm si fissarono, e poi Emm fisso Lily.
Ne io ne Lily avevamo inteso.
“Una barba … dai andate a vestirvi stiamo un po’ li e poi ci spostiamo!” Pad sapeva quel che diceva, certo spostarsi non era difficile ma dove voleva andare?
“Lily dai, fallo per me, sono la tua migliore amica.”.
 
“Si che ci mette la tua dama a prepararsi!” erano ben quindici minuti che le aspettavano in sala comune davanti al caminetto.
“Grazie Pad”.
Mi diede l’ennesimo pugno, possibile che non sapesse dimostrare affetto in nessun altro modo! E mentre eravamo alle prese con la nostra scazzottata serale eccole arrivare. Si era vestita, anzi no svestita … un pantaloncino d’orato, la pancia scoperta, una maglia a maniche lunghe che le copriva solo il seno davanti e che dietro scendeva lunga fin sotto le ginocchia! “La maglia è al contrario?!” per forza, chi venderebbe una maglia del genere?? “Moda babbana Potter, andiamo prima che cambio idea.” Moda babbana … e quei tacchi? Erano alti uguali così? Che romanticismo c’era?
 
 

*

 

Potter era ancora in stato di shock per l’abito, un po’ l’aveva fatto apposta ad esagerare, voleva vedere la sua reazione a detta di Emm sul serio gli sarebbe saltato a dosso …
Con la speranza che non aveva fatto male ad accettare Potter come accompagnatore e con l’angoscia di non sapere dove sarebbero andati appena avessero lasciato la festa Lily prese il braccio di James, dopo tutto era il suo cavaliere e tra un sorriso ad Emm che l’aveva riempita di belle parole su James – in una stanza dove la corvonero aveva il divieto di entrare – e qualche sorriso a lui, la strada per la sala non sembrò lunga e infinita come tutte le volte precedenti.




 

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Capitolo 8
*** PASSATO E PRESENTE ***


PASSATO E PRESENTE

 
Lo stava rincorrendo per i corridoi, quell’idiota di Potter si era permesso per l’ennesima volta di prendersi gioco di lei davanti all’intera sala grande. Ma questa volta non l’avrebbe passata liscia, possibile che non aveva capito la lezione dopo l’ultima volta? Dopo tutto era riuscita ad appropriarsi della sua adorata scopa, a trasfigurarla – in malo modo in tutta sincerità – e a fargliela trovare che scorrazzava nel bel mezzo di una tempesta sul campo di quidditch.  Certa gente non impara mai che domanda?!?
“Potter non puoi sfuggirmi” non avrebbe fatto in tempo a prendere nessuno dei suoi adorati passaggi segreti. “Pietrificus Totalus” colpito teppista!
 Potter giaceva a terra nel mezzo del corridoio che a ben sperare sarebbe rimasto in visitato per qualche ora. “Visto Potter, non puoi scapparmi, io ti prenderò sempre, e non provare mai più a invitarmi a uscire?”.
 Come poteva quel delinquente dopo quattro anni di scherzi proporgli di uscire?

 

Sapeva che un giorno sarebbe finita così? Lei e Potter che si recavano insieme alla festa di Lumacorno, lui con un sorriso a trentadue denti e lei che tutto sommato non era infelice della svolta che aveva preso la serata. “Mi raccomando tutte e due comportatevi bene!” era la sesta volta che lo ripeteva, ma voleva essere ben sicura che avessero entrambi capito il concetto, si parlava sempre con Potter e Black alla fine.
“Caposcuola, penso di aver capito finalmente!” Black il solito scemo!
Emm sembrava estremamente calma vicino a lui, Emm sapeva sempre come comportarsi anche quando la situazione non era a suo vantaggio, tutti avevamo sentito l’invito di Black a Mary  durante la partita, eppure loro due stavano andando insieme alla festa!
“Evans, pronta ha divertiti?” speriamo che non ne combini una delle tue James!
“Spero nel dopo cena, dove che si va?” Black aveva accennato a una fuga, una azione contro le regole, in presenza di tre caposcuola, devo commentare?
“Sorpresa per entrambe!”. Quindi Emm ne sa quanto me!!

 

Lei e Potter stavano camminando insieme per le vie di Hogsmade, dopo gli innumerevoli inviti che gli aveva fatto dalla fine del quarto anno, per pura disperazione a finché la lasciasse in pace, aveva accettato. Tutto ciò che aveva immaginato, si era immancabilmente avverato, Potter si era comportato come un emerito idiota, esattamente come tutti i giorni passati. “Che facciamo pomiciamo?”
Pomiciamo? Se la settimana scorsa mi hai fatto saltare in aria la pozione riducendo i miei capelli a un eccentricissimo color blu come puoi chiedermi una cosa del genere?
E poi è la prima volta che usciamo! “Posso toccarti … liiii!” indicava il mio seno, non molto abbondante purtroppo, il suo dito si stava avvicinando, BAAM, “Mi hai dato uno schiaffo, tutte se le fanno toccare, sei proprio un prefetto!” E anche l’ultima!
“Beh vattene allora, se sono un prefetto con dei principi che ci fai ancora qui?La prossima volta, invita un'altra delle tue ochette!”.
Detto questo, girò i tacchi e s’incammino sola verso il castello!

 
 “Non è poi così male Prongs, ci sono gli alcolici!” Black si era piazzato davanti all’angolo del buffet, sostenendo che da li aveva la miglior visuale del salone – tutte balle -.
“Sir balliamo prima di andare via?” Emm l’aveva chiesto in modo molto smielato, lei non ci sarebbe mai riuscita e mai e poi mai avrebbe avuto l’idea di poterlo fare. “ ‘Sta notte tutto ciò che vuoi!” ovvio Black, pervertito – maniaco.
Potter non aveva fiatato, osserva Emm che si lasciava andare in pista tra le braccia di quel demente, che Potter provasse ancora qualcosa per Emm? “Sir le farà del male” lo sai anche tu allora? Giusto!!!!! La tua gemellina, sei preoccupato per lei! “Fermalo, sei il suo migliore amico!” ci voleva molto a dire al proprio migliore amico che non gli andava bene che si portasse a letto una ragazza che per lui è come una sorella?? Dall’espressione di Potter a quanto pare si! “E’ difficile, balliamo?” balliamo?? Perché quando sono con Potter, non metto tutto in conto?
Senza che gli rispondessi mi aveva già trascinato al centro della sala, dove Emme e Black stavano felicemente a detta di tutti gli altri ospiti danzando. Non era difficile ballare con Potter, anche se non si poteva dire che entrambi fossero dei ballerini provetti!
Ecco di nuovo quelle braccia, e le spalle … perché doveva posare le sue mani sulle sue spalle? E quel tocco, mi stringeva la vita, non come la sera in cui lei e le altre avevano esagerato nelle cucine, o forse si? L’aveva sempre tenuta saldamente a se, che lei ricordasse …

 

“Potter mettimi subito giù è un ordine!” un ordine cui lui non voleva obbedire. Tutti li stavano fissando, ringraziando Godric si trattava dei primini che si stavano recando alla serra numero uno per la loro lezione di erbologia.
“Smettila di agitarti Evans! Credi sul serio di riuscire a raggiungere l’infermeria?” beh no, non lo credeva, ma avrebbe trovato un modo. Era veramente fastidioso che quelle mani stesserò appoggiate al suo corpo. Gli facevano solo riluttanza, ma non poteva inciampare e rotolare per tutta la discesa che porta alla casupola di Hagrid davanti a qualsiasi altro studente di Hogwarts – tranne una serpe - ??
“Non stringermi così tanto Potter e allontana la tua faccia dai miei capelli!” così dicendo l’intera chioma di vaporosi capelli rossi si ritrovò dall’altra parte del collo, lasciando una discreta vicinanza tra i loro visi. Che mossa sbagliata Lily Evans, arrapato com’è ti salta addosso!! “Potter che sta combinando?” Morgana ti ringrazio.
“Professoressa McGonogal, Evans si è rotta una gamba la sto portando in infermeria!” non ci crederà mai, e se anche fosse il contrario, t’incolperà, ben ti sta!
“Muoviti allora, tra dieci minuti devi scontare la punizione”.
Un’altra? Ma non si stancava mai? Non era cambiato per niente negli anni, sempre il solito combina guai!
“Ti lascio qui, vado a chiamare Poppy. Vengo a vedere come stai dopo la punizione Evans” Vieni a trovarmi dopo la punizione? Hanno drogato Potter?

 

“Vorresti baciarmi Potter?” ma che domanda da fargli era? A stare in sua presenza avevo del tutto perso il senno? Mi fissa, i nostri occhi sono un tutt’uno, ci siamo io, lui, la sala, questa musica orrenda di sottofondo e la mia domanda provocatoria che non ho idea di come mi sia uscita! Forse mi ribacia? Non lo farebbe mai qui, qui con i professori, con gli altri studenti, con il resto degli invitati di Lumacorno! È così vicino …
“ No … non voglio che mi baci davanti agli altri …” glielo ho detto, ma è come se gli avessi detto di baciarmi. Per la seconda volta, Lily ci sei cascata? Sei caduta ai piedi di Potter! Non fai nemmeno in tempo a pensarci Lily – sei ancora tra le sue braccia – gli sorridi e lo contagi!

 
 

*

 

 
Quella rompi pluffe della Evans l’aveva lasciato solo in quel corridoio, per fortuna che lui e il resto dei malandrini stavano lavorando ad una mappa che in futuro li avrebbe permesso di non aver più segreti del castello. “Prongs è stata Lily a combinarti così?”, perché Remus poteva chiamarla Lily? Dopo tutto lei era con lui che si divertiva a giocare no? Era un po’ il suo compagno di svago al contrario di Remus che gli faceva compagnia quando non c’era Mocciosus nei paraggi!
“Non dire a Pad come mi hai trovato, ne andrebbe del mio orgoglio!” il suo migliore amico l’avrebbe preso in giro a vita per essersi fatto messo sotto da una ragazza.
“Immaginavo che il tuo orgoglio sarebbe potuto andare perduto e sono corso io in tuo aiuto!” Remus dolce Remus che Hogwarts sarebbe senza di te? “Secondo te perché non viene a Hogsmade con me?” già perché? Non si divertivano tantissimo insieme? “Jim io penso che con gli anni le cose cambiano, non puoi fargli scherzi per il resto della vita?”. Il resto della vita … le cose cambiano!! “In che senso cambiano Remmy, la vita è lunga poi, io e la Evans dovremmo vivere insieme per poterla prendere in giro a vita” che cosa ridicola, non sarebbe cambiato nulla né era certo!

 

No, non voglio che mi baci davanti  agli altri … quindi lei voleva che la baciasse! Avrebbe fatto come le chiedeva lei, l’avrebbe ribaciata in completa intimità – che era anche molto meglio – senza amiche che se la sarebbero portare via alla velocità di un bolide e senza cani rognosi nascosti sotto un mantello dell’invisibilità.
“Ci spostiamo bella ragazza!!”, Emm aveva disturbato il nostro ballo, i nostri corpi, che nel nostro completo silenzio si erano avvicinati come i due poli opposti sotto la lenta melodia di Celestina Warbeck, stavano riprendendo i loro spazi. “Spero non ci bendino!” tranquilla Lily, non credo proprio che quella zucca vuota del mio migliore amico abbia pensato a questa eventualità – il bendaggio –.
“Bene donzelle seguite me, anche tu James non vorrei che ti perdessi …” come se fosse possibile!

 

Lily dopo centinaia d’inviti aveva accettato di accompagnarlo, era buffo avere uno pseudo appuntamento con la bambina – ragazza che aveva sempre designato come vittima femminile preferita dei suoi scherzi. Ma lui con lei ci voleva proprio andare a Hogsmade, non solo perché lei continuava a rifiutarlo – al contrario di tutte le altre compagne –
 Ma, anche perché, a parte Alice che conosceva dalla nascita ed Emm che era la sua migliore amica, Lily era per lui l’unica amica che avesse. Le altre ragazze non erano di certo amiche …
“Posso toccarti liiiiiii…” uno schiaffo l’aveva colpito in piena faccia, Lily l’aveva schiaffeggiato e dopo avergli gridato contro l’aveva lasciato solo in mezzo alla strada che portava alla stamberga. Perché si era arrabbiata? Se non voleva uscire con lui per pomiciare perché gli stava sempre appiccicata? Non faceva altro che controllare che non combinasse guai, passava gran parte del suo tempo a rimproverarlo e a metterlo in punizione e quando si avvicinavano le partite costringeva tutta la squadra ad allenarsi il doppio – e lei non c’ era neanche entrata in squadra –.
Suo padre gli aveva detto: se una ragazza ti riempie di attenzioni e perché vuole farsi avanti e si vergogna! Che suo padre si fosse terribilmente sbagliato?

 
Li stava facendo girare in tondo, che avesse cambiato idea?
“Pad, che stiamo combinando!?” Lily ed Emm erano di poco dietro di noi, e facevano notare una certa impazienza – anche io –. “Mi è caduto l’orologio che mi hanno regalato i tuoi, per questo siamo tornati in dietro!” l’orologio?? E dirlo prima!!

 

Pad aveva appena aperto il passaggio della strega orba, ma come mi ero aspettato e sorpreso del ritardo qualcuno stava per lamentarsi “Lily, cosa pensavi che saremmo rimasti al castello?” per fortuna Emm gioca d’anticipo!!
“Dove andiamo???” “Da Aberfort!!” esclamammo tutti e tre contemporaneamente!
La faccia di Lily era sbigottita “E chi sarebbe?? E tu sciagurata avevi detto di non sapere dove ci avrebbero portato!”
Lily non sarebbe mai cambiata, ligia alle regole e al dovere! “Supponevo …” supponevi benissimo Emm!!
Parlare durante il tragitto era inutile, Pad era troppo preso a fare strada, Emm troppo impegnata ad osservarlo in maniera adorante e Lily del tutto indecisa se continuare a tenere il broncio o no!!

 
“Ti lascio qui, vado a chiamare Poppy.
Vengo a vedere come stai dopo la punizione Evans”.
Sarei andato a trovarla, glielo avevo promesso. Certo lei non dava nessun segno di volerlo vicino a se, ma come darle torto? Aaaa … non importava, vederla cadere a quel modo per la discesa …
le avrebbe costato una nottataccia in infermeria per aggiustare le ossa della gamba.
Peccato che dovesse scontare l’ennesima punizione non si sarebbe mosso dall’infermeria altrimenti. Con non poca difficoltà!

Come aveva accennato Rem qualche anno prima le cose erano indubbiamente cambiate, quello che lui credeva amicizia per lei non lo era per niente, anzi si poteva anche dire che lei lo odiasse. Era stato così sciocco da credere di essere amico suo e quando questa idea era crollata, si era reso conto che lui le voleva bene. Un bene che non era mai riuscito a dimostrare nella sua ignoranza di rapporti umani con altre ragazze, ignoranza che era venuta a galla anche l’anno passato quando con Emm aveva quasi rovinato l’amicizia di una vita.
Che idiota!! Ma avrebbe trovato il modo per farle capire il suo affetto, aveva due anni davanti e forse se aveva capito bene anche lei sarebbe entrata in accademia.

“Sei venuto sul serio?” era seduto su una sedia vicino al suo letto, era lì tutta sola a leggere un libro, probabilmente babbano perché non aveva mai sentito parlare dei promessi sposi – era una romantica quindi!! –
“Te l’avevo promesso” non mi avrebbe sorriso, non lo faceva mai, ma per ora mi sarei accontentato di un piccolo assenso fatto con gli occhi. “Ti va di leggermelo, sono in una posizione scomodissima!” leggere … niente di più facile …

 

Aberfort gli aveva fatti accomodare in una stanzetta minuscola sopra quella principale, la stessa che ci prestava quando io e Pad avevamo un appuntamento! “Vi porto su da bere!” chi sa se Pad si era ricordato i bicchieri??
“Quello e Aberfort!” il vecchio – burbero – taciturno proprietario della testa di porco! “E tu Emm c’eri già venuta??” “Si, e qui che io Jimm abbiamo …” zitta, zitta non dire nient’altro Emm. Avrebbe dovuto avvisarla prima? La faceva così intelligente da non essercene nemmeno bisogno! “Avete???” insisti?? Godric per favore aiutami, perché queste situazioni sono sempre opera del mio migliore amico? Che cosa ho fatto di male per meritarmi una così tale sfortuna? “Ma niente Lily … beviamoci su!” beviamoci cosa?? Che Aberfort non è ancora arrivato!
L’attesa fu estenuante, nessuno dei quattro proferì parola, Lily non era stupida e molto probabilmente già sapeva cosa era successo in quella stanza, e magari si chiedeva quante volte …
Glielo avrebbe mai chiesto di persona? Avrebbe dovuto rispondere la verità? Che domande si stava ponendo? Forse stava correndo troppo, erano solo quattro amici in quel momento, nulla di più, quattro amici che aspettavano le loro ordinazioni.

 
 
*
 
 

Se ci pensava a fondo, la serata non era iniziata male, ma solitamente quanto sembra che tutto vada per il verso giusto ci si ritrova con un pugno di code di rospo in mano.
 
 
Erano usciti dal castello, dopo la mezzanotte e senza nessun permesso. Si erano recati in un pub d’infimo livello che non aveva mai sentito nominare e si erano fatti portare da bere qualsiasi bevanda del mondo magico non analcolica.
Se all’inizio della serata avrebbe potuto pensare che tutti quelli avvenimenti avrebbero potuto darle fastidio, ora, mentre Aberfort si apprestava a servici si rendeva conto che l’unica cosa che riusciva a pensare era cosa Emm e Potter avevano fatto. Non che non l’avesse capito, ma non aveva mai sospettato che loro due fossero arrivati così in fondo durante la loro relazione. Dopo tutto dalla loro amicizia e disinvoltura nulla trapelava. Ci sarebbe mai riuscita lei?
L’imbarazzo che si era creato si poteva toccare con bacchetta, e questa era solo colpa sua, Black era al corrente di tutte le avventure di Potter, quindi toccava a lei spezzare il ghiaccio. Avrebbe fatto finta che quella mezza affermazione non l’avesse minimamente toccata, e poi perché doveva importarle cosa avesse fatto Potter negli anni precedenti? Lei l’aveva amabilmente detestato per così tanto tempo e lui per tutto quel tempo aveva vissuto la sua vita, nel migliore dei modi da come poteva vedere.
“Potremmo fare un gioco vi va?” era l’unica idea che le era venuta in mente, un gioco babbano che da piccola lei, Petunia e delle loro vicine di casa facevano spesso. Certo erano bambine, non c’era alcool di cornice quindi non sarebbe di certo stata la stessa cosa, ma forse avrebbe funzionato.
“Che gioco Caposcuola …” che gioco stai pensando ragazzo degenere?
“Un gioco babbano, verità o pegno!” verità o pegno sotto effetto dell’alcool!

“E come si gioca Evans?” Black aveva già versato da bere e mandato giù il suo primo bicchiere. E così feci anch’io, seguita dai due gemellini!
“Inizio io, faccio una domanda ad Emm, lei può dirmi la verità o pagare pegno … Black è un pegno piccolo …” già, magari se ne usciva come il sabato prima con qualcosa che gli avrebbe portati all’espulsione! Espulsione? Comico!
“Perché devo iniziare io Lily?” perché non mi hai detto dove ci avrebbero portato! No non è vero …
“Solidarietà femminile … allora vediamo …” cosa avrei potuto chiedere alla mia migliore amica, andare sul sottile o toccare argomenti per lei pungenti?
“Ci metti tanto Evans?” Potter era al suo terzo bicchiere, sembrava reggerlo bene il whisky incendiario! “Dammi tempo Potter, pensa alla tua domanda e a chi farla invece di mettere fretta a me!!”.
“Emm, dicci la verità, per quale motivo hai invitato Black alla festa di Luma?” ops, non era questa la domanda! La domanda che aveva fatto fece si che lei e Black mi trafiggessero con lo sguardo. Per motivi diversi probabilmente, Black sembrava molto poco turbato e più interessato alla risposta mentre lei voleva mangiarmi viva – possibile? –.
“Pegno Lily!” ci avrei scommesso!! Buttai giù il quinto bicchiere, come scende facilmente l’idromele barricato!
“Giù i vestiti Emm!” un pegno è sempre un pegno, Black non volendo mi aveva fatto assistere alla seducente camminata della Greengrass, questo era un favore per lui.
“Non siamo più amiche io e te!” ma senza nessuna obbiezione Emm si tolse il suo abito, restando solo con un bustino celeste abbinato ad un pantaloncino decorato da piccoli e sfiziosi fiorellini rosa. La richiesta che non era per nulla pesata a Emm, forse, anzi di sicuro per causa di ciò che aveva bevuto, non aveva avuto lo stesso effetto sui nostri accompagnatori. “E’ necessario Evans? Prenderà freddo!” freddo? Potter cosa ti passa per la testa?
“Amico che dici? Emm sei fantastica” così dicendo Black poggio la testa nell’incavo del collo di Emm, che al contrario di quanto lui si aspettava lo spintono facendolo cadere dal divanetto! “Sirius caro … invece di provarci con me, dicci a chi vuoi fare la tua domanda?”.
Black si rimise a sedere, bevve un altro sorso dal suo bicchiere mezzo vuoto, e con aria al quanto seria – solo per lui – passava il suo sguardo da Emm, a Potter, a me “Emm, per quanto desidero toglierti l’intimo, sceglierò uno di loro due!”.
Fossi stata io l’avrei ucciso, anche dopo aver bevuto una intera cantina di acqua viola.
“Prongs …” Prongs? Che fosse il sopranome di Potter?
“Sei sempre un cavaliere di la verità!” certo, chiedere qualcosa al proprio migliore amico di cui si conosce vita morte e miracoli è ritenuto un atto cavalleresco adesso!
“Si beh, sai mi hanno educato bene in quella casa di smidollati …” si rendeva conto di quello che diceva o per lui era normale parlare a quel modo della propria famiglia?
“Noi due aspettiamo, Lily un altro bicchierino?” porsi il bicchiere a Emm, che non dava nessun cenno di essersi arrabbiata per il mio vile pegno!
“ … ti va, di finire l’affermazione di Emm!” mi sono sentita gelare, e non solo io. Emm che sembrava essere arrivata in un mondo tutto suo dove l’esterno non poteva raggiungerla fece cadere la bottiglia di idromele, Potter che non si aspettava nulla di così meschino da suo fratello era … infuriato?
“Pegno Pad!”. Quello che era successo in quella stanza doveva rimanere un segreto quindi? Pegno, Potter e questo quelli che pensi da quando siamo qui? A te e a Emm? Tutti e due credete che io non debba saperlo? Mi sento offesa da te amica mia e, sminuire la mia intelligenza da te Potter!
“Mi sento poco bene. Dobbiamo tornare al castello!” inclinando il viso e poggiando una mano sulla pancia recitai di stare male. Volevo solo andare a dormire.
 

 
*
 
 

La passeggiata per tornare al castello fu peggiore della prima. Lily non si sentiva molto bene a quanto aveva detto, camminava dieci passi da noi, con Emm al suo fianco. Non si rivolgevano la parola. Entrambe vacillavano, anche se i tacchi li avevano tolti da un pezzo.
Come aveva fatto a sfuggirli tutto di mano? “Non volevo Prongs, sono un coglione!” per fortuna ne sei al corrente! “Non è una notizia amico!”.
 
“Voi salite alla torre, io porto Emm con il mantello!” Pad ed Emm sotto il mantello dell’invisibilità stavano salendo alla torre dei corvonero. Lui e Lily erano rimasti da soli, e come gli succedeva di continuo, le buone opportunità gli scappavano sempre! Avrebbe dovuto baciarla prima, alla festa, forse Lily ora non desiderava più che lui lo facesse.
“Stai bene, dobbiamo andare in infermeria?” era quasi caduta dalle scale. La sorressi, gli presi le scarpe e iniziammo la nostra lunga salita verso la torre.
“Non mi ritieni abbastanza razionale da dirmi di te ed Emm?” dovevo sospettarlo, Lily sei proprio impossibile. “Quel che è successo è passato, è così importante?” lui neanche ci pensava più! “Se non volete parlarne entrambi si!”.
C’eravamo fermati al terzo piano e sembrava non aver più bisogno del mio aiuto per reggersi in piedi. “Tra me e te tutto riguarda il passato, per te non è importante?”.
Tra me e te tutto è importante, ma è tutta un'altra storia o no?
“E’ stata la prima volta per entrambi, eravamo al quinto anno, è stato lì che abbiamo capito che eravamo solo amici!” non era stato difficile come pensava, dirlo a Lily era stato come togliersi un peso in un certo senso.
Loro erano pur sempre amiche, se non l’avesse saputo ci sarebbero sempre state barriere tra di loro. “Facile no? Ora andiamo!”
 … non andiamo da nessuna parte! Non puoi farmi una scenata e poi dirmi che vuoi tornare alla torre Evans? Perché mandi sempre segnali contrastanti???
“Che stai facendo Potter?” quello che avrei dovuto fare tempo fa! “Siamo soli adesso …”
 

 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 9
*** TUTTO E' CIO' CHE SEMBRA ***


TUTTO E’ CIO’ CHE SEMBRA

 

Questo è quel momento che speri con tutta la forza che hai in corpo che non arrivi mai! Beh forse non è proprio così, sapevo che sarebbe arrivato, in un modo contorto speravo sarebbe arrivato e in modo del tutto inaspettato non pensavo sarebbe arrivato con lui.
Ormai gli davo le spalle quando mi sentì afferrare il braccio, e mi ritrovai a meno di un centimetro di distanza da lui. Avevamo parlato?
Ci stavamo baciando, le sue labbra si erano poggiate sulle mie, con violenza, desiderio, passione, come se non aspettassero altro che incontrare le mie. La sua lingua mi aveva penetrato con forza assaggiando ogni parte della mia bocca senza permettermi di respirare. Le sue mani che prima avevano bloccato la mia testa con prepotenza ora scendevano accarezzandomi i capelli non con meno vigore di quando aveva iniziato. Erano sui miei fianchi, mi stringeva a lui spostando lei sue mani su e giù per la schiena – scoperta a causa del mio non molto coprente vestito –.
Freddo, ero contro il muro del corridoio del terzo piano a ricambiare con brutalità il bacio di Potter. Stavo rispondendo a lui con la stessa enfasi e la stessa smania, la mia lingua inseguiva la sua, le mie mani cercavano la sua schiena, il mio corpo bramava il suo.
La sua schiena che spingevo contro il mio corpo, il mio collo piegato che riceveva i suoi baci, i suoi morsi … poi di nuovo le nostre labbra unite in un bacio che mai pensavo sarebbero stato così eccitante con James Potter.
La sento, la sento fremere, una voglia che non avevo mai sentito prima, lo sento, sento sul pube la sua erezione fremere contro di me. E so, che non c’è nulla di sbagliato in questo!
“Potter …” respiro affannosamente, la sua lingua sulla mia gola sale fino all’orecchio e i nostri occhi s’incontrano “Evans …”

 
 

*

 
 

Quando arriva il momento che aspetti da tempo non è mai come si è immaginato! Molte volte è così perfetto che ti stupisci come che la tua mente non sia mai riuscita a creare una tale fantasia, altre volte si spera che diventi un lontano ricordo …
 
La pelle di Lily scivolava sotto le sue mani, si contraeva al tocco della sua lingua che desiderava posare su tutto il corpo. Lily ricambiava con lo stesso sentimento che lo invitava a continuare e che l’ho eccitava come mai prima gli era successo. Stava spingendo l’inguine contro il suo fallo ormai eretto, era così semplice, il suo pantaloncino così facile da eliminare, avrebbe consumato il suo amore per lei anche lì in quel corridoio deserto e con i mille occhi dei dipinti puntati addosso. “Potter …” non puoi fermarmi, arrivo al suo orecchio e i nostri occhi – i suoi occhi – colmi di una fantasia ardente “Fermarci sarebbe contro producente”. Le nostre labbra si rincontrano con calma, cautela – mi mordi – attirando l’attenzione e riprendo a respirare.
“Che stai facendo Evans?” con rapidità e destrezza la bacchetta di Lily e puntata alla mia testa. Mi aveva fatto toccare il paradiso e cadere nell’inferno in pochi brevissimi attimi.
“Oblivi …” Oblivion ?? Non avrei mai potuto permetterglielo, permetterli di cancellarmi la memoria solo perché lei non aveva gradito. Con non meno violenza di come l’avevo spinta verso il muro, scagliai la sua bacchetta per il corridoio. “Bastava non ricambiare Evans”, non avrei mai più permesso alla Evans di disturbare i miei pensieri, aveva completamente sbagliato sul suo conto si era illuso che fosse la donna della sua vita invece era solo una patetica ragazzina che per arginare un ostacolo era disposta a cancellare la mente a una persona che teneva tremendamente e lei. Che inutile spreco di tempo che era stata!!

 
 

*

 
 

Gli aveva voltato le spalle e lentamente era scomparso. Pensava fosse sprofondata nell’inferno, cosa gli era saltato in testa? Cancellare la sua memoria? – quanto sei vigliacca Lily Evans – come aveva potuto rovinare tutto in un solo secondo? Era così difficile accettare James Potter? Acconsentire che lui facesse parte della sua vita?
“Caposcuola dove hai lasciato Jimm ?” Black si stava avvicinando, aveva portato Emm alla torre dei corvi, e ora era innanzi a lei. A lei che aveva quasi rimosso la serata dalla mente di Potter, a lei una codarda che non si meritava le attenzioni che Black stava per dargli.
“Caposcuola sicura di star bene sei un cencio?” stava bene? Era così ipocrita da porsi lei stessa la domanda? “Vado in infermeria?” imboccai l’altra via del corridoio prima ancora che Black potesse chiedermi di accompagnarmi. Madama Chips gli avrebbe dato una pozione per il sonno, tutto poteva aspettare do’ mattina!
 
“Era ora Lily, dove eri finita?”
Sembrava non fosse cambiato nulla, Potter e combriccola erano seduti poco distanti da noi e come ogni mattina tra risate e scherzi mangiavano la loro colazione.
“Sono stata in infermeria, stavo poco bene!” una mezza verità.
“Devi mangiare allora, o non riuscirai a seguire tutte le lezioni” come se loro fossero il mio problema, “Alice vorrai dire che non riuscirò a seguire voi e i vostri discorsi senza né capo né coda!”.
“Facciamo finta che non abbia sentito, com’è andata ieri sera con Jimm?” – “Già dicci come si è comportato il capitano?” com’è andata ieri sera? Come si è comportato? Che cosa avrebbe dovuto rispondere alle sue migliori amiche? L’avrebbero cruciata e poi abbandonata in qualche corridoio sperduto del castello di cui nessuno conosceva l’esistenza per il comportamento che aveva avuto la sera precedente.
“Lily dove vai?? Mangia qualcosa, non voglio riportati dalla Chips, odio quel posto!!” ma l’ultima frase Alice dovette gridarla perché mi trovavo già fuori dalla sala grande diretta alla prima lezione del giorno. Che sospettava sarebbe stata un disastro!
 
Non mi aveva degnato di uno sguardo, non aveva neanche girato la faccia verso di noi, non aveva distolto un attimo la sua attenzione dai suoi amici, come se non fosse successo nulla! Lei si disperava per il suo inadeguato e imbarazzante comportamento, per lui era un giorno come tutti gli altri. Lily sei una sciocca, Lily ti saresti dovuta fidare del tuo primo giudizio, invece – lui aveva avuto quello che voleva, molto furbamente – e tu eri caduta ai suoi piedi come una pera marcia. Una pera bacata nel cervello.
 

 

*

 
 

“Amico per quale assurdo motivo la Evans andava da sola in infermeria e tu sei qui a spararti una sega?”
Possibile che non si potesse stare in bagno senza che il tuo migliore amico barra cane degenero barra impiccione barra comare venisse a disturbarti – anche in un momento di rilassamento -? “Avevi ragione te Pad, era solo un capriccio!” convincetene James è un ordine. “Un capriccio che non ti ha accontentato, posso provarci quindi?” lo sento chiudere la porta dietro di me nello stesso momento in cui finisco, ci avrebbe provato lui con Lily, non gli importava nulla – James non t’importa nulla –
 
“Nessuno dei due ha nulla da raccontare di ieri sera?” …
“Prongs mi ha dato ragione, era solo un capriccio, mi merito un regalo gigante per Natale Prongs!” un regalo gigante dici? Una cuccia sarà l’unica cosa che avrai per Natale sciagurato che ridi delle disgrazie altrui! “OH, WOW … cioè, James sei sicuro di quello che dici?” Remus se dico una cosa molto probabilmente è perché ci credo no? “Ho avuto quello che volevo!” basta ripeterselo mille volte al minuto e alla fine sarà tutto vero “Beh tutto tutto amico, non ti ho trovato in un bel momento ieri!” coltello nella piaga, avrebbe fatto meglio ad andare a lezione. A una lezione cui non poteva recarsi in anticipo e da solo, perché la Evans era appena uscita dalla sala grande – dirigendosi in aula probabilmente – accompagnata dalle grida di Alice. Era stata in infermeria tutta la notte, era così sconvolta da quello che era accaduto che avesse bisogno delle cure di madama Chips? “Perché Lily era in infermeria, non avrai mica …”
Noioso per fino ascoltarvi, voi e le vostre congetture “Non ne ho idea, ci siamo separati al terzo piano Remmy, non ho idea di cosa abbia fatto la Evans dopo e non m’interessa!” e non m’interessa come ad Hagrid non interessa prendersi cura di un drago!
 
Mai lezioni furono più noiose nella storia di Hoqwarts, fastidiose come i bigliettini di Alice che continuavo a ricevere e che continuavo a strappare senza badare minimamente alle occhiate omicide che mi mandava.
“Potter fermati subito!” troppo lento, “Alice” cosa avrebbe dovuto dirgli? Che la sua migliore amica era la più grande pazzoide avesse mai varcato la soglia del castello? “Che cosa hai fatto a Lily?” io? Andiamo bene, le pazze girano sempre in coppia! “Domanda a Lily cosa ha fatto lei! Non voglio più parlarne!”.
Codarda, avrebbe dovuto finire tra le serpi, con quel suo amico del cuore Mocciosus invece che tra i Grifondoro, lì si sarebbe trovata bene tra vigliacchi e sleali compagni. Ma cosa ci aveva visto in lei?
 
 

*

 
 

Se Alice domandò a Lily cosa era realmente successo questo non fu mai svelato, né il fatto che Sirius per puro scrupolo aveva realmente chiesto all’Evans di uscire provocando in James un odio smisurato per suo fratello e aumentando la convinzione di Lily che tutta quella storia era stata architettata da Potter per aggiungerla tra i suoi trofei.
Tutto questo ovviamente nel giro scarso di una settimana.
Le migliori amiche di Lily, con la quale alla fine dopo centinaia di terzi gradi erano riuscite a farsi confessare la verità erano rimaste allibite dall’avventuroso racconto.
Per quanto Lily fosse come specificato prima “ una migliore amica ” erano risultate in disaccordo con lei non che molto deluse dal suo comportamento.
I malandrini, che per quanto stupidi potessero risultare dal punto di vista sentimentale avevano ben capito che la situazione per James era degenerata – in peggio –. Con molta fatica l’avevano fatto confessare; Remus che adorava Lily per il suo forte carattere, la sua prontezza e il modo in cui gli era sempre stata vicino anche dopo che aveva scoperto la sua vera natura, era rimasto senza parole – nel senso che, non aveva più parole per Lily.
Per quanto James poteva far finta di nulla lui sapeva bene come stavano le cose e, non poteva di certo prendere le parti della sua amica! –
Sirius che non aveva mai in sei anni e più potuto sopportare la Evans, dopo averci provato con lei e in seguito aver saputo gli avvenimenti di quella notte, aveva congeniato uno scherzo degno di malandrino per punirla per ciò che aveva provato a fare a suo fratello – scherzo smontato da Remus e Peter, che per quanto sentivano che lei avrebbe dovuto non passarla liscia avevano ritenuto il piano di Sirius troppo Black -. Sotto loro consiglio, smontò i suoi spiriti maligni comportandosi alla Black – appunto – facendo finta che non esistesse nessuna Evans.
Peter, troppo terrorizzato da lei e Sirius aveva con molta semplicità preso le parti del suo migliore amico, senza pensarci troppo.
 
“Dovremmo fare qualcosa!”
Alice Prewet si era comodamente seduta su uno dei divani davanti al camino della sala comune di Grifondoro. Sarebbe stata un’azione normale se i posti non fossero già stati occupati in precedenza da tre quarti dei malandrini.
La pioggia sembrava non voler smettere da giorni ma James non aveva spostato nessun allenamento, così nella sala comune a ripassare e giocare a scacchi magici erano rimasti Remus, Sirius e Petey.
“Fare qualcosa riguardo a cosa Alice?”. Remus aveva preso la parola sapendo già dove sarebbe andata a parare la conversazione, al contrario di Sir che ancora non aveva collegato il perché Alice di punto in bianco aveva deciso di sedersi vicino a loro e di Peter che non sembrava molto interessato alla sua presenza. “Remus ti reputo una persona intelligente per Godric”.
Anche Remus si riteneva intelligente, ma questo non aveva fatto si che fosse riuscito a trovare una soluzione. “Alice, tocca a lei chiedere scusa, entra nei panni di Jimm” su questo ne era più che d’accordo. “Per questo sei qui? Per quella pazzoide, sparisci Prewet abbiamo cose più importanti da fare!”
Come finire la mia partita a scacchi con Wort, senza che tu venga a stressarci il cervello per causa Evans.
“Non me ne vado, Remus ascoltami almeno tu, sono amica di entrambi, facciamo qualcosa!”. Alice si preoccupava per entrambi? Perché lui si era schierato dalla parte di James senza ascoltare l’altra sponda? Forse perciò che James aveva fatto per lui?
“Non ho idee … tu?” fu come se la tempesta che scoppiava fuori dal castello si fosse trasferita accanto a lui. La scacchiera era volata in aria, Peter era accucciato sulla poltrona e Sirius mi sovrastava dall’alto.
“TU SEI UN TRADITORE …” non potevo sentire un'altra sola parola di quello che stava dicendo Rem. Lui e Alice volevano fare qualcosa? Non gli avrebbe permesso a nessuno dei due di toccare Prongs, la Evans doveva restare a distanza di sicurezza di lui.
 

 

*

 
 

L’ultimo allenamento della settimana era finalmente finito, davanti a lui ora c’erano un sabato e una domenica che doveva far trascorrere nei migliori dei modi. Beh almeno la domenica dato il fatto che il pomeriggio seguente avrebbe dovuto scontare la sua prima punizione dell’anno – senza Pad purtroppo -.
Il non dover fare il bravo ragazzo per piacere alla Evans era stato un po’ controproducente da questo punto di vista, ma tornare alla normalità era stato il gesto più normale del mondo. Lui era questo ragazzo, il ragazzo pronto a qualsiasi scherzo che non temeva una punizione o una sfuriata, questo era lui, perché aveva smesso di essere se stesso? Per la Evans?
Non aveva prodotto risultati, a lei lui non piaceva né se stesso né come principe azzurro!
 
 
Sirius molto probabilmente lo aspettava fuori dall’aula, e forse aveva anche provato a entrare …
Con non poco ritardo aprì la porta, e lui di fatti era lì, con un viso imbronciato per quanto l’aveva fatto aspettare.
“Era ora che uscis …” la porta si era riaperta e una corvonero stava uscendo dalla stessa stanza da dove ero appena riemerso io. “Ci .. a ..” non la degnai neanche di uno sguardo e così Pad, questo la portò a non finire la frase e a dileguarsi.
“Una Corvonero? Oh mi piacciono sono intelligenti perfino quando scopano quelle …”.
“Perché c’è differenza amico??”.
I corridoi erano deserti tutti erano seduti in sala grande a consumare la cena, solo lui e Pad avevano temporeggiato per i corridoi, a parer di suo fratello tutto stava rientrando nella “ loro ” normalità. Pad era entusiasto che avesse ricominciato a uscire – se puoi uscire, era il termine corretto? – con il resto della popolazione femminile di Hoqwarts, lui un po’ meno, i suoi pensieri per gran parte della giornata avevano un nome e un cognome e per il resto della giornata – la notte - la sognava, tutto ciò era poco confortante, ma finché non avesse dato voce ai suoi pensieri, non avrebbe dovuto combatterli.
Il corridoio a loro insaputa non era del tutto vuoto, non che ci fossero problemi se un qualunque studente di Hoqwarts avesse deciso di passare proprio di li, ma tra tutti gli studenti lei era la meno desiderata.
Lei, che aveva iniziato a comportarsi come negli anni passati, odiandolo e maltrattandolo in modo molto plateale. “Potter e Black non dovreste essere in sale grande?” avrebbe dovuto sorvolare, proseguire dritto e non degnarla di uno sguardo, purtroppo però lui era James Potter e lei era la più bella ragazza che avesse mai guardato.

 
 

*

 
 

Avrebbe potuto aspettare che raggiungessero la loro meta senza interromperli, così facendo però non si sarebbe comportata da perfetta caposcuola qual era. Il problema era un altro, il problema era solo lui. James Potter.
Si era avvicinato e la sua bocca era a pochi centimetri dal mio orecchio – gli era piaciuto quando la sua lingua aveva raggiunto il suo orecchio, solo il pensiero la eccitava –
“Sai Evans dovresti imparare a disinteressarti di dove a noi piace passare il nostro tempo, non credi?” che volesse dire con quello?
“Si dia il caso che sia caposcuola e mio compito mantenere l’ordine” non avrebbe mai retto quella tesi, non con lui, non con un altro caposcuola.
“Offendi la mia intelligenza Evans, dopo averlo fatto con la tua?”.
Non eravamo così vicini da quella sera, per ben altri motivi purtroppo, cosa intendeva dire con quell’ultima affermazione? Che lui si era ricreduto su di lei?
E chi non l’avrebbe fatto Lily dopo il tuo pessimo comportamento?
Immersa nei suoi pensieri non si accorse che Potter e Black erano andati via.
Era rimasta sola, nel vero significato della parola. Le sue amiche erano deluse da lei – era delusa di se stessa – Remus a malapena le rivolgeva la parola e per Potter era semplice arredo da tappezzeria.
 
“Abbiamo un piano”
Aveva deciso di saltare la cena, ma al suo arrivo in dormitorio Alice e Mary erano lì che la aspettavano. Emm era ancora indecisa se essere sua amica o meno probabilmente.
“Per cosa?” non aveva nessuna voglia di combinare danni o di fare scherzi, già da sola si riteneva un danno barra scherzo della natura.
“Un piano Potter – Evans” un piano Potter Evans, perché quella frase la faceva sorridere? Il loro piano, quando furtivamente avevano recuperato un completino, per Black.
Aspettate un attimo un piano? Potter – Evans? Ma di che accidenti stanno parlando?
“Non serve nessun piano …” ma solo lei la pensava in quel modo.
“Il prossimo sabato c’è l’ultima uscita a Hogsmade prima delle vacanze di Natale, usciremo tutti insieme, il resto non possiamo dirtelo però!”
L’uscita prima di Natale! L’invito per andare a una delle sue feste natalizie valeva ancora?
Facendo un piccolo accenno con la testa rispose con quello che doveva essere un sì.
Molto velocemente si chiuse in bagno – quel piano non avrebbe mai funzionato, conosceva Potter, lui non voleva a che saperne di lei – da quando le parti si erano invertite?
Si affacciò alla finestra del bagno, lui stava facendo la stessa cosa, che come lei avesse bisogno d’aria per far ripartire il cervello?
“Evans” non fece in tempo a rispondere che la finestra era già chiusa.
 

 

*

 

Quel delinquente di lupo aveva organizzato un’uscita a Hogsmade tutti insieme, anche se davanti a Pad non avrebbe mai pronunciato le parole “Grazie Moony”, gli era bastato guardarlo per infonderli tutto il suo ringraziamento. Stava mentendo ai suoi amici, loro avrebbero capito ma non poteva continuare a mentire a se stesso, la Evans non era un capitolo chiuso – purtroppo a malapena aperto -.
Non gli aveva dato il tempo di controbattere né in corridoio né qualche minuto prima alla finestra, non sopportava che gli parlasse in modo saccente dopo che avevano avuto conversazioni degne di quel nome.
Non aveva idea del piano di Moony, era ancora top secret ma aspettava sabato con ansia, Lily avrebbe dovuto spiegarli la sua reazione e dirglielo in faccia in modo definitivo che lui non aveva nessuna possibilità.
Avrebbero potuto essere amici, non ci avrebbe mai scommesso, ma si sarebbe potuto tentare no?









 


A Lorelai con affetto.

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Capitolo 10
*** IL DIO DI ALICE ***


IL DIO DI’ ALICE

 

Allora permettimi di chiederti questo.
Quando precisamente sei caduto nel
fraintendimento?

 

“Sicura che funzionerà?” Remus era leggermente scettico sul piano di Alice purtroppo aveva insistito prepotentemente che il primo piano da attivare doveva essere farina del suo sacco e per stanchezza aveva preferito cedere. Lo scetticismo rimaneva, quel piano faceva acqua da tutti i lati – nel vero senza della parola – e temeva che James finisse per vendicarsi con lui e Alice.
“E’ perfetto” – sospetto che in questo piano ci sia anche lo zampino della McDonald e se Sirius non fosse stato così preso a odiare la Evans l’avrebbe trovato geniale, da qui si può ben capire quanto quel piano in realtà si sapeva che mai avrebbe funzionato.
“Alice per l’amor del cielo ragiona, Lily ti ucciderà!” cosa molto poco probabile, ma mai dire mai no?? “Ascolta, entrambi pensano che il piano top secret avrà inizio sabato quindi penseranno di avercela fatta da soli, Lily è molto orgogliosa …”
“Non ha nessun senso quello che stai dicendo, io non credo …”
“Basta, mercoledì e non sbagliare nulla Remus mi hai capito?!”
Sarà una rovina – ed io ci andrò di mezzo – Godric assistimi!!

 
 
Due giorni, diciotto ore e molte urla di Alice dopo …

 
 

“Sei ancora convinta di ciò che stai per fare?”
Remus aveva ben marcato in quei giorni che secondo lui il suo piano sarebbe stato migliore di quello che aveva escogitato lei. Mai possibile che nessuno le desse un po’ di fiducia?!?
“Secondo il tuo Dio per quale motivo non dovrebbe funzionare?”
“Abbiamo lo stesso Dio Alice e penso sia d’accordo con me sul fatto che sarà un vero insuccesso, inaspriremo la situazione ne sono certo!”
“Da quando sosteniamo i conti dei tuoi calcoli statistici? Il cuore può tutto Rem, tutto!!”
Ne era saldamente convinta, i sentimenti avrebbero aggiustato ogni pecca presente nel suo piano – non che ce ne fossero, ovvio – nulla poteva essere battuto da delle pure emozioni e anche Remus se ne sarebbe convinto!
“Le mie stime sui risultati dei danni provocati dai malandrini – ciò noi – sono sempre state corrette e non sbaglierò di certo questa volta!!!”
“Tutti sbagliano Rem, l’importante e quello che si fa dopo aver errato …”
“Dieci galeoni Alice!!” scommettere contro di lei? Remus doveva essere al limite della sua scorta di cioccolata!

 


*

 

“Non ne capisco il motivo!”
Sirius continuava a sbraitare contro Remus con arringhe che molto probabilmente neanche il più stupido dei serpeverdi avrebbe gradito ascoltare, figuriamoci tre Grifondoro dall’intelligenza sopra la media – beh non proprio tre, Peter peccava d’intuizione e di costanza – e perché no di grande bellezza!
“Io sono stanco di ascoltarvi, tu con il tuo piano che non vuoi svelare e che ti tieni stretto al petto come fosse un tesoro d’inestimabile valore e te invece con la tua voce assordante che mi è entrata nella testa e che sento per fino di notte!” avevo reso il concetto??
“E ora se permettete, vado a rilassarmi!”
“Tassorosso o Corvonero?”
Possibile che il mio migliore amico fosse ninfomane?
“Bagno … un semplice bagno Pad!”
“Potresti portarti compagnia no?”
A essere sincero ci avevo pensato anch’io …
“A dopo”
 
La prima settimana di Dicembre stava per concludersi, la neve non si era ancora fatta vedere, magari quell’anno non sarebbe arrivata affatto. Tra non meno di due settimane sarebbero iniziate le vacanze natalizie, vacanze che non sarebbero state come quelle precedenti. Forse sarebbe dovuto restare da Hoqwarts, Pad e gli altri gli avrebbero sicuramente fatto compagnia. Pad più che sicuramente dopo tutto lui viveva in casa sua!!
Si ritrovava a fare gli stessi pensieri di giugno, l’estate non era andata male quindi quindici giorni natalizi sarebbero dovuti essere estremamente facili da far passare. L’estate …
 
Il bagno dei prefetti “Moto ondulatorio” per parola d’ordine terrificante!
Il bagno profumava di svariati profumi ed era eccessivamente caldo, la vasca era già piena con una montagna di bolle che formavano un arcobaleno, le fontane non erano state chiuse, acqua e sapone scorrevano come cascate e inondavano la vasca che in poco tempo avrebbe straripato! Chi c’era? La porta non era chiusa a chiave dall’interno, che qualche prefetto distratto si fosse dimenticato tutto aperto?
Chiuse i rubinetti mentre immergeva la mano nella vasca per controllarne la temperatura – scottava –.
Possibile che non ci fosse nessuno?
James Potter diede un'altra occhiata in giro, non c’era proprio nessuno!
Si spoglio, appoggio i vestiti su una delle panche e immerse le gambe nella vasca sedendosi sul bordo. L’acqua era bollente si sarebbe immerso a gradi.
Qualcuno rideva, allora non era solo nella stanza – che Pad si stesse prendendo gioco di lui? – chi c’era?
Ancora quella risata, che proveniva dall’altra parte della vasca, la sirena che decorava la finestra del bagno era sveglia e si prendeva gioco di lui.
“Te la ridi?!! Spero tu ti stia divertendo!”
Le sirene creature orribili bellissime fuori dall’acqua e agghiaccianti dentro.
“Potter!”
Era spuntata dal nulla, come una grande macchia rossa in quel cielo di colori. Si scorgeva solo il viso – per sfortuna?! – il resto era nascosto dal quel bosco di bolle. E lei che ci fa qui?
“Cosa ci fai qui Evans?”
“Il bagno di grazia! Come sei entrato? Pervertito maniaco!”
Era un depravato adesso?
“Dalla porta, si dia il caso che non fosse chiusa a chiave!”
“Non hai notato dopo essere entrato che il bagno era occupato!!”
“Avevo fatto un breve pensiero su ciò, ma non c’erano ne vestiti né corpi in bella vista Evans!”
“Esci immediatamente …” le sue ottave si erano a dir poco alzate. Gli aveva ordinato di uscire, ma lui non era neanche nella vasca, era solo seduto sul bordo.  “ … E copriti è leggermente imbarazzante!”
Nel frangente, non si era reso conto di essere innanzi a Lily Evans nudo come mamma l’aveva fatto – fin qui ben venga – ma l’essere inconsciamente non al corrente di una cosa simile ti fa mantenere uno standard basso, l’opposto di ora che di basso era rimasto ben poco.
Al contrario di come Lily gli aveva ordinato s’immerse nella vasca, l’acqua lo fece rabbrividire ma era più che sicuro che il fattore di tal fatto non fosse solo quello.
“Che stai facendo?” ti corteggio – in un modo un po’ innaturale, ma ormai?
“Il bagno! Non sei costretta ad avvicinarti, la vasca è grande abbastanza per entrambi!”
Se ti avvicinassi, finiremmo ciò che abbiamo iniziato Lily!
“Sei peggiore di Black, io non farò parte della tua collezione Potter, Accio asciugamano!”
L’asciugamano li volo tra le mani, se lo avvolse intorno al corpo, uscita dalla vasca era coperta da un asciugamano bagnato che gli stava appiccicato al corpo e che lasciava all’immaginazione ben poco!
“Evans, hai frainteso!”
E forse anche lui! Lei era scappata, lei gli aveva quasi cancellato la memoria, lui che torti aveva questa volta? Quello di essersi comportato da stronzo nell’ultima settimana? Che qualcuno ammetta che non si sarebbe comportato nello stesso modo!!!
La sua unica colpa era quella che in cuor suo tutto ciò era già stato perdonato, gli scusava tutto, e questo lo rendeva vulnerabile – quell’idiota di Pad, in tutta la sua non saccenzza aveva perfettamente ragione –.
“Frainteso?”
Possibile che fosse così cocciuta? Possibile che non riuscisse a leggere tra le righe? Possibile che bisognava spiegarle tutto usando un’infinita di parole?

 

*

 

Frainteso! Lei aveva frainteso?
Potter stava uscendo dalla vasca e non aveva neanche appellato un asciugamano, perché doveva rendere tutto così difficile portando il suo imbarazzo alle stelle?
“Evans, mi stavi cancellando la memoria vogliamo parlare di questo?”
Perché non poteva solo baciarla e chiudere la questione?
Doveva per forza venire a conoscenza di tutto!! Baciarla? Ormai era arrivata a questa conclusione, una settimana due giorni e venti ore dopo aveva capito cosa voleva.
Ci aveva pensato e ripensato, ripetendosi che non era possibile che le piacesse realmente James Potter, si era ripetuta mille volte che era solo una pensiero passeggero che tutto in qualche giorno sarebbe tornato alla normalità. Il bacio. Quel bacio, un errore, un bell’errore ma nulla di più.
Ma, più ci pensava e meno tutto ciò usciva dalla sua testa, quindi sì, James Potter le piaceva.
James Potter doveva assolutamente ribaciarla e se questo prevedeva che lei si applicasse rilevando i suoi pensieri l’avrebbe fatto!
“Non riuscivo ad accettare …”
Posso farcela, certo il corpo di Potter nudo non mi aiuta ma a lui non sembra importare. Abbassa lo sguardo e parla, guardati i piedi Lily!
“… ad accettare il fatto …”
Perché diamine m’interrompi? Mi aveva sollevato il viso, voleva che lo guardassi, io non sono una pazza masochista per Godric!
“ … che desideravo non smettessi” lo dissi così rapidamente che io stessa riuscì a capirmi a malapena, lui?
Sono una povera illusa, altro che avevo frainteso, appunto, avevo frainteso il contrario di quello che pensavo che lui pensasse!
“Dovresti asciugarti i capelli prenderai un raffreddore!”
 

 *

 

La sua stupidità era direttamente proporzionale al suo amore per Lily.
La delusione nei suoi occhi, che continuavano a fissare il muro e che poco mi avevano osservato – sicuramente l’imbarazzo – mi fece crollare quei pochi muri che avevo tentato di alzare nella convinzione che non avrei ceduto subito a lei! Sperare è umano!
“Dove vai?”
La sua divisa era comparsa poco distanti dalla mia, opera degli elfi domestici avrebbe dovuto pensarci prima!
Si stava togliendo l’asciugamano … non poteva farlo sul serio, era impazzita? Non poteva rendergli tutto così complicato, ne andava della sua virtù! “Che stai facendo Evans?”
Possibile che non riuscissi a formulare neanche una frase degna di essere esaminata e considerata come tale!
“Mi vesto, ti creo problemi?”
Problemi? La mia erezione di cui entrambi avevamo potuto goderne la vista, pulsava contro di me – avrei potuto bloccarla contro quel muro – la voce di Pad nella mia testa continuava a incitarmi “ fallo Prongs, sbattila contro il muro, prendila sulla panca, so che lo vuoi … ” al contrario la voce di Remus tentava di bloccare i miei istinti primari “ Prongs ti sta solo tentando, non cedere e solo una prova ”.
Che razza di prova era? Pad non aveva tutti i torti sulla pazzia di Lily!
Aveva indossato l’intimo, le calze, la gonna, la camicetta tutto con estrema lentezza, senza mia girarsi per guardarlo. Puntando la bacchetta sulla testa si stava asciugando i capelli, svolazzavano sopra la camicetta bianca … si girò di colpo, la camicetta bianca era ancora da abbottonare e il mio fallo gocciolava, possibile che gli bastasse guardarla?
“Mi agganci la collanina?”
Mi porse il giglio che le avevo regalato e mostro il collo abbassando la camicetta fin sotto le spalle.

 

*

 

Si era poggiato a me. Non si era mosso per tutto quel tempo, tempo abbastanza lungo in cui con molta calma si era rivestita.
Mentre gli porgevo il ciondolo, avevo potuto notare come il suo corpo si comportava innanzi al mio di corpo nudo, e con somma felicità quel comportamento non aveva nulla a che vedere con l’atteggiamento che aveva avuto innanzi alla Greengrass.
Certo dopo che si era trattenuto al lungo, doveva prevedere che sarebbe scattato.
Sentiva il membro eretto poggiato sulle natiche, le sue labbra che mi esploravano le spalle e le sue mani mi avevano tirato a se setacciando il torso nudo fin ad arrivare al seno che palpava con delicatezza.
Era bagnata, non poteva negarlo e anche James presto se ne sarebbe accorto!
“James …”
Mi girai verso di lui, mi teneva stretta tra le sue braccia, nessuno dei due avrebbe resistito ancora per molto!
“ … dovremmo uscire un po’ prima, qualche appuntamento …”
Ma non aveva senso finire la frase, lo stavo già baciando – l’avevo detto che l’avrei fatto io se lui non avesse preso l’iniziativa?? –
“Mi hai baciato tre volte, ora puoi smettere di tenere il conto!”
“Sabato andiamo a Hogsmade … e comunque solo due, sei tu che mi hai baciato”
Che razza d’idiota!

 

*


Due giorni, ventidue ore, lo sbruffare di Remus, l’abbaiare di Pad e l’impazienza di Alice dopo …

 

“Alice puoi farci la grazia di smettere di agitarti, non sta per morire nessuno!”
O almeno sperava! Non era molto convinto che Lily si sarebbe risparmiata e che James avrebbe lasciato correre.
“Sono perfettamente calma e quell’idiota del tuo amico che mi fa saltare i nervi”.
In effetti, Pad stava deliberatamente esagerando, l’aver visto Jimm e Lils nel bagno dei prefetti mentre scrutava la mappa l’aveva fatto diventare una bestia, una bestia che se presa con calma era del tutto inoffensiva.
Dopo più di un’ora dall’accaduto lui, Sir e Alice erano davanti al camino della sala comune, ovviamente lui e Alice erano lì per trattenere Sir, Sir era lì perché non aveva una fottuta vita sociale a parere di Alice.
“Se mi faceste fare di testa mia …”
“Si dia il caso Black che ogni volta che il tuo corpo ha eseguito ciò che la tua testa gli dettava, l’intera Hoqwarts ha rischiato la vita!”
“Prewet quel che dici è senza senso lo sai?”
“Alice ha un Dio particolare …” ma che fesseria stavo dicendo?
“Rem, non ho nessun Dio particolare … sono solo conscia del fatto che il vostro – dei malandrini intendo – abbia molto senso dell’umorismo” su questo non poteva darle torto.
“C’è più di un Dio ?”
Ha ragione Alice, Sir dovrebbe tenere la bocca chiusa, tutto il tempo.
“Lasciamo stare, perché non tornano secondo te?”
“Sai Alice ci potrà anche essere più di un Dio – e non sono interessato alla cosa – non tornano perché magari stanno peccando di lussuria …”.
“Per l’amor del cielo Black, non sono neanche usciti assieme una volta!”
“Io non esco mai con le ragazze prima di farmele!”
“SIR smettila di irritare Alice! ALICE smettila di aizzare lui … ciao!”
Non riusciva più ad ascoltarli, possibile che quei due dovessero sempre litigare? La buon samaritana e il dissoluto!!
Perché Sir non si metteva l’anima in pace? Tra lui e Alice era finita ancora prima di incominciare, Franck gliela aveva portata via e lui non aveva mosso un dito – come uno stolto – pensando che lei sarebbe tornata da lui! Perché torturarla così adesso?

 

Due giorni, ventidue ore dopo e quell’idiota di Black che mi alita sul collo dopo …

 

“Spero abbiano risolto i loro problemi!”
Stare vicino a Lily triste era peggio che stare accanto ad Mary straordinariamente eccitata!
“Con Emm?” non che si volesse fare i fatti di Black – chiariamolo – ma con tutte le stragi di cuore che stava commettendo, voleva informarsi se aveva già fatto a pezzi quello di Emm.
“Mi ha visto con Mary, non credo mi rivolgerà la parola per un po’!”
Ipocrita degenero, come faceva Jimm a essere amico suo? E come aveva fatto lei a uscirci insieme per sei mesi?
“Sono loro ho sbaglio?”
“Sono loro che camminano insieme senza bacchette in mano o sbaglio?”
Non camminano attaccandosi reciprocamente da un’infinita di tempo ormai, dove stava l’umorismo di Black? Era morto di congelamento?
 

 *

 

Ricomporsi era stato molto più facile per lei, James si era chiuso nel bagno sulla destra della vasca e sembrava non volerne uscire.
Doveva aspettarlo li? Forse sarebbe dovuta tornare in sala comune da sola!
“Io ho fame, tu?”
James era uscito dal bagnetto, con il volto ancora leggermente stralunato – cosa pensava che fosse uno dei suoi sogni? –
“Non lo so!”
“Come si fa a non sapere se si ha fame!”
Bella domanda! Ma, come le capitava spesso con James, non faceva in tempo a dargli una risposta che lui già era entrato in azione.
La stava trascinando per le scale – doveva calmarsi – che conducevano alla porta della cucina. “Andiamo in cucina?” mi sorrise a trentadue denti accennando con il capo di sì.
Gli elfi domestici ci accolsero e offrirono tutto ciò che era rimasta dalla cena, portammo su solo una torta con molta amarezza di James che in cuor suo voleva saccheggiare la cucina.
 
“I nostri migliori amici ci stanno aspettando!”
Alice e Black erano seduti vicino al camino, entrambi sembravano due esaltati – per diversi motivi – povera Alice che si doveva sorbire la vicinanza di quell’incivile.
“Abbiamo portato la torta!”
“Pensavo fosse solo per noi Lily!!”
Che dovevamo fare? Come mi dovevo comportare? Ero passata da un odio profondo a un interesse fisico e intellettuale – intellettuale bisognava ancora vedere fino a che punto con quel idiota di James – pur sempre un consistente cambiamento!!
“Ci vediamo dopo!! Black sparisci, non hai bisogno di rimpinzarti ancora …”
Con pochissima delicatezza Alice si trascino Black su per il corridoio maschile lasciandoli soli.
La sala comune era quasi del tutto vuota, ci sedemmo sui posti che avevano lasciato liberi i nostri migliori amici.
E in un assordante silenzio ci dividemmo la torta.

 

*

 

“Cosa vuoi che gli diciamo?”
Decidere da solo era fuori discussione, fosse stato per lui l’avrebbe gridato all’intero mondo magico, avrebbe mandato la notizia alla gazzetta del profeta facendo richiesta che finisse in prima pagina e perché no avrebbe anche potuto dirlo alla radio nel programma di Glenda Chittock,  purtroppo Lily non sarebbe stata per niente d’accordo.
“Che usciamo insieme, probabilmente Black avrà uno shock che gli durerà per il resto della vita, ma alla fine ce ne farà una ragione!”
Pad non sopportava Lily, in tutti quegli anni non era ancora riuscito a capire il motivo di quest’odio a pelle.
“Lui scherza, non è il buzzurro che sembra!”
Non per parlar male di Sir, ma sul serio quando interagiva con Lily e le sue amiche sembrava l’ultimo straccione del pianeta.
“Dici, non ha mai fornito prova del contrario!”
Va bene Lily, se parlare si Sirius ti toglie dall’imbarazzo possiamo anche iniziare così, ma ci sono altre faccende di cui vorrei discutere o no?
 
La abbracciai di slancio, portandola vicino a me – perché si era seduta così distante – fino a far appoggiare il suo corpo al mio.
“Potrebbero vederci Potter!” l’uso del cognome non sarebbe mai scomparso!
“E’ più eccitante!” e neanche l’uso delle mani.
Baciare Lily era sempre qualcosa di diverso, con molta fatica non aveva pensato al bacio che c’eravamo scambiati al terzo piano – per non aumentare i miei fraintendimenti – ora però poteva meditare su di essi, poteva averli quando più ne avrebbe avuto voglia, perché  aveva conquistato Lily Evans.
Si separò da lei di malavoglia “Ma io ne voglio ancora!” “Non si usa mai il ma per iniziare una frase!” ma fui subito accontentato dalla sua quasi fidanzata.
Quasi fidanzata, per Lily quella era una frequentazione che sarebbe durata pochissimo – ne era certo –.
“Verrai per Natale Lily?”
“Ti avevo già promesso che sarei venuta!”
“Se sabato va male?” l’uscita a Hogsmead lo tormentava un po’, se fosse andato tutto storto?
“Se non ti comporti come l’ultima volta andrà bene!”
L’ultima volta, due – tre anni prima, un fiasco totale!
 

*


 “Rem …” era entrata nella camera dei malandrini trascinandosi un Black leggermente scazzato “… Il mio Dio è un genio, buona notte!” detto questo lascio lì il suo ex e s’incammino per il suo dormitorio soddisfatta che il suo piano avesse funzionato!
 

Tre giorni dopo Hogwarts aveva un altro immenso problema, la coppia Evans - Potter …



 


 

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Capitolo 11
*** BACIO AL CAPPUCCINO ***


BACIO AL CAPPUCCINO

 
 

“James...” cosa mi tocca fare, “Jamessssssssss ...” lui dice: svegiami presto domani mattina e io dico: James possiamo andare a che ora vogliamo ad Hogsmade e lui insiste. Che dorma!! BOOM, questo era tutto ciò che non mi aspettavo, perché di sabato mattina mentre cerchi di svegliare il tuo migliore amico idiota, non pensi mai che da un momento all'altro la porti si spalanchi – non molto delicatamente -  e che una dolce – si può usare dolce con quello sguardo?? - fanciulla piombi nella vostra stanza, si butti a capofitto sul letto di James e inizi a picchiarlo alla babbana – babbana, e io che credevo fosse purosangue! - “Alice mi fai male” male amico? “Lei è pronta, mi manda a controllare se sei già in sala comune e inveceeeeeee … sei nel tuo letto che dormi?? Sei un  I D I O T A” lei chi?? O Godric … non è possibile, che io non ne sappia nulla – anzi no, non è proprio possibile- “Quindi è vero, esco con lei Alice?” io e Alice abbiamo a stessa faccia. Non è idiota e il più grande cretino mai nato. “Muoviti lavati, io scelgo i vestiti Prongs” così dicendo lo sbatto con poca delicatezza nel bagno. “Hai cinque minuti, cerco di trattenerla ...”.

 

Due anni prima.
ORA

 
 
 

Siamo quasi fidanzati perché agitarsi? È solo un’uscita a Hogsmead, faremo una passeggiata, ci fermeremo ai tre manici di scopa e poi chi sa … togliti queste idee dalla testa James, Lily aveva messo ben in chiaro che anche se erano arrivati molto vicino nel fare sesso, avrebbero dovuto aspettare, aspettare cosa poi?
Entrambi facevano una gran fatica a trattenersi e per quanto Lily con molta fatica riuscisse ogni volta a staccarsi da lui non demordeva nella sua decisione. Che testarda!
 
I suoi amici stavano ancora dormendo, lui era pronto vestito e pettinato – se così si può dire – per il suo agognato appuntamento. Chi sa se Lily era sveglia?
La sera prima si erano “augurati” la buona notte sulle scale che portavano al dormitorio femminile, quando ci ripensava non riusciva ancora a crederci che Lily lo baciasse di sua volontà e spesso nei momenti meno opportuni come la mattina precedente in sala grande – davanti a tutti i loro compagni e l’intero corpo docenti – né era rimasto contento, lui si era trattenuto credendo che lei non avrebbe mai voluto dare spettacolo ma si era sbagliato, doveva solo seguire l’istinto con Lily perché era quello che faceva anche lei.
La sua Lily … finalmente!

 

*
 
Quell’appuntamento con Potter era stato un disastro sin dalla mattina, quando lei di sua spontanea volontà anzi no, precisiamo bene, eseguendo le volontà della sua migliore amica Alice, aveva cortesemente fatto finta di arrivare in ritardo! Lily Evans in ritardo? Chi mai ci avrebbe creduto?
Per concludersi con lui che provava in modo molto espansivo di mettergli le mani a dosso!
Cosa mai l’aveva spinta ad accettare quell’invito?
Invito che se fosse tornato a presentarsi avrebbe rifiutato, anche se l’avesse stremata fin all’esaurimento, avrebbe fatto finta di non sentire la sua voce e mai più sarebbe uscita con James Potter.

 

Due anni prima.
ORA

 

Non aveva dormito per niente e a dieci minuti alle otto, continuava a rigirarsi nel letto sotto un piumone che sentiva freddo e fastidioso. 
Doveva solo decidersi ad alzarsi, prepararsi – magari non come faceva di solito per recarsi a Hogsmead – e scendere in sala comune, dove James – se non avesse fatto ritardo come di suo solito – l’avrebbe aspettata.
James l’aveva invitata a trascorrere dei giorni a casa sua durante le vacanze, certo la presenza di Black non la allettava ma James gli aveva promesso che avrebbe fatto il bravo cagnolino.
Aveva già spedito una lettera ai suoi avvisandoli che sarebbe stata a casa solo per l’inizio delle vacanze – per la felicità di Petunia – e che quell’anno non avrebbe preso parte alla settimana in giro per qualche paese sperduto che ancora non avevano visitato.
Non gli avevano ancora risposto, ma era convinta che per loro non rappresentasse poi un grande problema, Petunia non partecipava più hai viaggi di famiglia da almeno due anni – cioè da quando in tricheco si era impossessato del suo cuore – sarebbe stato come un secondo viaggio di nozze per loro.
Le otto e un quarto, doveva sbrigarsi James per le nove la aspettava giù e non avrebbe fatto ritardo questa volta.
 
“Lily che ci fai già pronta!”
Alice si era appena alzata, anche lei come me aveva un appuntamento - con il suo adorato pucci – che l’avrebbe portata chi sa dove a fare chi sa cosa!! E se l’avesse fatto James? Avevano ben chiarito quest’argomento, più che chiarito lei aveva imposto una piccola regola, regola che con molta difficoltà entrambi riuscivano a rispettare ma lei Lily Evans non potava andare contro tutti i suoi principi solo perché James Potter aveva la capacità di mandare in tilt i suoi ormoni.
Alice era uscita dal bagno ed io non le avevo ancora risposto assorta nei pensieri sul mio pseudo – fidanzato. “Sono un po’ emozionata Ali, sono solo due giorni che ci frequentiamo, forse dovrei uscire con lui dopo Natale” ma che cosa gli passava per la testa? Se già sapeva che avrebbe passato un po’ di vacanze natalizie da lui!
Ecco fuoriuscire il coraggio tanto elogiato dei grifoni ne!!
“Lily, per l’amor del cielo, tu è Jimm vi frequentate da quasi sette anni!Improfumati e scendi, è quasi ora!”
Lei è James si frequentavano da quasi sette anni?
Perché non riusciva anche lei ad avere lo stesso ottimismo di Alice?
 
Avevano fatto colazione insieme, come per magia nessuno dei nostri amici si era volontariamente seduto vicino a noi. Questo avrebbe dovuto aiutarci secondo loro?
“Secondo loro non siamo capaci di comunicare” forse non avevano tutti i torti, non è che parlassero molto quando restavano da soli, più che altro le loro labbra difficilmente restavano ferme per i loro scambi di baci e piccoli morsi qua e la.
Oggi avrebbero finalmente avuto una conversazione normale, una di quelle che hanno due fidanzati … di cosa parlano due fidanzati?
Ah vedendo facendo dice un detto babbano!
“Vuoi dargli torto Potter?”
E come se non aspettassi altro da ieri sera, ecco le sue labbra che cercano le mie. E le mie che mal volentieri si allontanano dalle sue.
“Evans, non vorrai una punizione per atti osceni in luogo pubblico!”
“Sarà meglio andare allora, devo comprare anche qualche regalo di Natale!”

 
 

*

 
 

“Dove pensavi di andare adesso? E da due ore che non facciamo altro che uscire da un negozio ed entrare in un altro!”
Questo doveva essere il loro appuntamento? Fare acquisti prima di Natale? Era del tutto scorretto!!
“Manca ancora un’oretta all’ora di pranzo, ti va di aiutarmi per una cosa??”
“E da questa mattina che ti aiuto, ho sbaglio!”
Ora era proprio stanco, questo era schiavismo, se glielo avesse detto prima, si sarebbe portato con sé uno degli elfi domestici di casa Potter!
“È più personale …”
Così dicendo entrarono da Madama McClan, cosa c’era di personale in un negozio di vestiti?
“Buongiorno!”
“Buongiorno cari, posso esservi di aiuto?”
 “Mi servirebbe un vestito da sera …”
Un vestito da sera? A cosa le serviva un vestito da sera a Hoqwarts? Per un'altra cena di Lumacorno?
“Per la festa di Natale di quel tricheco del professore, Lily?”
“Per la tua di festa di Natale idiota, non posso di certo venire con un vestito babbano?”
Per la sua festa, quella di Natale alla quale l’aveva invitata e avvisata che molto probabilmente la maggior parte della comunità magica borghese sarebbe stata invitata anch’essa.
“Un vestito babbano andrebbe più che bene …”
Gli invitati avrebbero di certo apprezzato in un periodo del genere – con una guerra in atto – tanto coraggio nell’indossare un capo di abbigliamento babbano.
“Dici? IO in tanto provo questi, e tu … si oggettivo!”
Oggettivo? Che intendeva che doveva darle un parere?
“IO sono di parte, va bene anche un sacco di patate …”
Lily per gran fortuna o sfortuna dipende dai mille punti di vista che un uomo può avere, provò solo tre abiti da sera.
“Mi vuoi dire la verità?”
“Ti stanno bene tutti e tre, prendiamoli tutti!”
Sua madre faceva così, quando era indecisa su cosa comprare portava tutto alla cassa e da un abito che doveva se ne ritrovava con quattro o cinque di cui poi non sapeva che farne – così per dire ovvio –.
“Prenderò questo, a mio parere e quello che mi stava meglio e tu non sei stato di nessun aiuto!” e le fece una pernacchia.
 

“Posso ancora decidere io dove andare?”
E lo chiedeva, anche se la mattinata non era stata di certo quella che lui immaginava, con lei che lo guidava, sarebbe potuto andare in capo al mondo.
“Madama Piediburro” cosaaaaaaaaa?
Lily in quel posto? Lily così smielata e diabetica?
“Potter non va bene?”
“ … pensavo non ti piacesse quel posto …”
Possibile che non avesse azzeccato nulla del carattere di Lily? Era sicuro di conoscerla?
“Infatti, non mi piace …” O bene!!
“ … ma suo marito è come me, un nato babbano … e … sa fare le nostre bevande tipiche!”
Lily voleva una bevanda tipica del suo mondo? Con tutto quello che gli offriva il nostro? E per di più doveva sorbirsi quel posto da oche giulive per soddisfare i suoi desideri!
“Assaggiamo allora!”
Non aveva importanza la bevanda o il luogo, l’importante era che adesso gli concedesse di parlare! Cosa che da brava furbacchiona qual era non gli aveva ancora permesso.
Nessuno dei due era bravo a esporre i sentimenti, poteva fare l’emerito idiota gridando al mondo che la amava, ma quando restavano soli, lui e lei, il solo parlare sembrava inutile e insensato. Purtroppo non lo era.
Un discorso da morosi, potevano farcela! Dopo tutto, cosa mancava a loro che Alice e Franck avevano?? Nulla, forse un soprannome da macio!
 
 

*

 

“Perché mi stai seguendo?”
“Perché non dovrei farlo?”
I migliori amici escono insieme il sabato mattina no? Vanno alla testa di porco e si ubriacano giusto?
“Perché dovresti essere con qualcuna delle tue amichette, ecco perché Pad!”
Non voleva nessuna amichetta. Possibile che doveva sempre passare il suo tempo libero con qualcuna delle sue sopranominate amichette?
“Sono vivamente stanco, sarei potuto essere deludente quest’oggi!” miseriaccia che affronto alla mia persona, non poteva solo fargli compagnia? Senza che mi tormentasse di domande? Da quando Remmy era così solitario? Da sempre che razza di domanda idiota!
“E Petey? Potevi stare con lui!”
Quel topo, ah … voleva farlo infuriare allora!
“Con una ragazza …” infatti, il suo terzo migliore amico, che glia aveva promesso che oggi – marchiamo il concetto di oggi, come giornata – l’avrebbero passata insieme a preparare lo scherzo per le serpi, invece lui … quel topo, ex migliore amico da adesso era uscito con una ragazza, e lui no!!!
“E questo a fatto si che il tuo immenso autocompiacimento abbia subito qualche colpo!”
“Parla come mangi lupacchiotto!! Che si fa?”
“IO vado a bermi una burrobirra con una graziosa ragazza di Tassorosso, per quanto riguarda te … STAMMI FUORI DAI PIEDI!”
Remus, il suo adorato cuccioletto gli aveva sbattuto la porta dei tre manici di scopa in faccia e per giunta gli aveva gridato di non disturbarlo. Era con una ragazza? Solo lui non si era organizzato per quell’uscita?
James era con la sua pazzoide vanesia della Evans, Petey – il coccolo del quartetto - con una ragazza alquanto misteriosa e Remus con una tassina, da quando Moony era così disinvolto a uscire con le fanciulle?
Il mondo andava a rotoli, si rivoltava su se stesso e Sirius Black non riusciva a seguirlo!
E James Potter stava entrando da Madama Piediburro, in quel postaccio? Niente aveva più senso ormai, c’era un'unica soluzione!
Con molto coraggio Griffindor lui l’avrebbe accettata!
 

 

*

 
 

“Quello è Black che torna verso il castello?”
Si erano accomodati, in quel locale tutto rosa e merletti che detestavano cordialmente da come aveva ben potuto capire. Questo rendeva tutto ciò molto comodo, perché James Potter non si era per nulla scomposto o lamentato per averlo portato in quel postaccio!
“Dovrà andare in bagno!”
Molto delicato James …
Il locale era quasi pieno, molte coppiette si erano rifugiate lì per scampare al freddo, qualche tavolo più in là poteva notare Alice con il suo amore, ma lei non dava segno di averla vista entrare – come al solito del resto se nei paraggi c’era il caro Franck - .
Lei e Potter si erano seduti vicino alla vetrata che dava sulla strada – da lì aveva osservato Black che con una faccia corrucciata tornava verso il castello – e che permetteva un ottima visuale del locale – se ottima poi viene compreso nei complimenti - .
Erano seduti vicini, James non si era accomodato davanti a lei, ben si di fianco e le aveva messo la sua mano sul fianco portandola vicino a lui.
 Con disinvoltura ed eliminando l’imbarazzo aveva poggiato la testa sulla sua spalla, abbracciandolo anche’essa.
“Cosa vi porto dolcissima coppietta?”
Potrei vomitare … “Suo marito potrebbe prepararmi un cappuccino?”
“Certo, e per lei giovanotto?”
“La stessa cosa, grazie!”
La proprietaria del negozio andò a riferire le ordinazioni, lasciandoci di nuovo soli – attorniati dal resto dei clienti - .
“Non dovevi prendere anche tu il cappuccino, potrebbe non piacerti!”
Com’era dolce alle volte, si era leggermente alterato nella mattinata mentre lo portava da un negozietto a un altro, ma non si era mai lamentato, Alice aveva ragione era adorabile.
Fece una smorfia di diniego come ad assicurarmi che non ci sarebbero stati problemi a bere quella nuova bevanda per lui e mi bacio.
Ecco di nuovo le mie farfalle nello stomaco che prendevano il volo. Come poteva aver perso tutto quel tempo? Baciare James era l’atto più naturale del mondo, avveniva così, senza doverci mettere impegno e pensare a come sarebbe potuto essere o se fosse stata capace sbagliare qual cosa.
La spontaneità era l’unica arma da utilizzare con James.
“Hai comprato anche il mio regalo di Natale oggi?”
I cappuccini ci erano stati serviti in quel momento con la signora che mandava occhiatine a entrambi – probabilmente per la passione che entrambi avevamo fatto fuoriuscire durante il bacio -.
“Assaggia … e non te lo dico!”
“Sei cattiva con me …”
James stava bevendo il suo cappuccino, con una faccia al quanto disgustata, impassibile come una foglia bevvi il mio quasi tutto di un sorso.
“James non si mangia la schiuma del cappuccino …” dopotutto non conosceva il galateo babbano quell’idiota del suo pseudo – fidanzato.
“Orribile, non ho altro da dire … a parte che sei sporca di schiuma”
 
 

*

 

Se l’avesse pulita lui quella schiuma con un bacio sarebbe stato troppo scontato, ma era così importante essere scontati ad un certo punto?
Lily si era pulita da sola e non dava cenni sul fatto che io avessi perso un’occasione.
Quella bevanda calda e schiumosa era imbevibile, come poteva Lily adorarla così tanto da portalo in quel posto?
“Lily” non potevano solo baciarsi, la loro non era una relazione fisica e non avrebbe mai permesso che fosse solo tale. Eppure non baciarla, sembrava l’ennesimo spreco di tempo, come poteva resisterle? Non era fisicamente e mentalmente possibile.
Stavano dando spettacolo nella caffetteria – sperava non fossero gli unici – ma ne dubitava fortemente, non era roba da tutti i giorni poter vedere James Potter baciare Lily Evans.
“Sai … il bacio al cappuccino è molto meglio!”
 

Stavano rientrando al castello, si era fatto preparare un altro cappuccino voleva assolutamente farlo assaggiare e Pad, dopo tutto non era così male quella bevanda babbana.
Lily gli stringeva la mano, con molta difficoltà a causa delle buste che ci portavamo dietro, la presa era forte e sembrava non voler finire mai.
“Siete rientratati finalmente!” Remus li stava aspettando al portone d’ingresso e sembrava al quanto innervosito, che gli fosse andato male l’appuntamento con la giovane tassina?
“Siamo qui!” alzai le nostre mani unite.
“Quell’idiota, quel cane, quell’emerito imbecille …”
“Parlate di Black vero, tutti questi epitaffi”
Che cosa aveva potuto combinare Pad, da far si che Rem li aspettasse al portone d’ingresso e rovinasse la mia uscita con Lily? Non tutta l’uscita certo, la parte finale però si!
“Si è chiuso in infermeria, non vuole vedere nessuno dice …”
Il suo migliore amico era del tutto uscito di senno! Ora ne aveva le prove!
“Io vado da lui, Rem ti dispiace aiutare Lils con le buste?”
 

Mi precipitai in infermeria, avrebbe lanciato Pad dalla torre più alta del castello così avrebbe finito di atteggiarsi a prima donna definitivamente!
Quel fallandrano del suo amico …
Stava correndo verso l’infermeria, correva di nuovo cose dell’altro mondo!
Madama Chips era inequivocabilmente arrabbiata, Sirius doveva averla fatta uscire di senno in quelle poche ore che si era rinchiuso li dentro. Quel cane, ma proprio oggi doveva avere una delle sue geniali uscite d’intelligenza?
Pad era stravaccato sul letto dell’infermeria a rimpiazzarsi di dolcetti di ogni genere dalle bolle bollenti alle caramelle mou.
“Ringrazio il fatto di avere innumerevoli corteggiatrici, che appena hanno avuto la notizia del mio immediato ricovero, si sono precipitate a trovarmi e a portarmi dei pensierini …” sventola un paio di mutandine – che non aveva nessuna intenzione di chiedergli com’erano finite tra le sue mani – “ … altrimenti sarei potuto morire qui solo come un cane!”
“Tu sei un cane razza d’idiota, e poi Remmy è venuto a trovarti!”.
Sarebbe impazzito e l’avrebbero ricoverato al San Mungo con tutto quello che gli facevano passare lui e Lily.
“Rem aveva un appuntamento e anche Peteyyy! Peteyy comprendi amico?” non sarebbe mai cambiato, un esibizionista a rate ecco quel che era in realtà il suo migliore amico.
“Anch’io” lo dissi in maniera così afflitta che anche Pad tutto preso dal suo teatrino si ridestò e si sedette con poca grazia facendo cadere buona parte dei suoi dolcetti per terra. Inizio a osservarmi, aspettando che iniziassi a confidarmi con lui. Con il mio migliore amico. Spesso non era necessario, bastava uno sguardo, una scazzottata e tutto era compreso ma non oggi, oggi lui doveva ascoltare e io tirare fuori tutto quello che tenevo dentro.
“Pad sono uscito con Lily oggi, il nostro primo appuntamento! È stato come uscire con un’amica Pad …”  un’amica, il suo papà diceva sempre che la persona che ami deve essere la tua migliore amica, una persona alla quale confidare ogni cosa. “Abbiamo fatto acquisiti tutto il giorno e poi … non ci crederai mai mi ha portato da Madama Piediburro!!! Oh tieni ti ho portato questo!” gli porsi la busta che conteneva il cappuccino.
Pad fissava prima me e poi quella strana bevanda che gli avevo appena offerto. “E’ babbana!” ecco le paroline magiche, la bevve in un sol sorso come aveva fatto Lily. “BUONA”.
“Dovresti provare il bacio!”, per lui era buon solo perché era babbana e andava perciò contro tutto ciò in cui la sua famiglia credeva. “Perciò ti ha portato per negozi … mmm … forse è stata meglio la mia di giornata!”.
“Posso continuare?”
“Fai pure fratello” finalmente si convisse a offrirmi qualcosa di quel ben di dio dalla quale era circondato – presi una pallina acida -. “Stai attento, potrebbe esserci del filtro d’amore!”
 
“Desideravo parlare con lei, volevo che parlassimo seriamente della nostra relazione Pad! E non ci sono riuscito …”
Forse quello pazzo ero io, non Pad! Pad mi fissava con insistenza – sembrava che il cervello gli stesse per scoppiare –
“Prongs, tu la ami … devi solo iniziare, poi tutto verrà da se. Non so se lei ti ama, ma ha deciso di uscire con te, quindi tutto sommato credo ti voglia bene … non puoi sconfortarti solo perché non sei riuscito a parlargli oggi o perché non ci riuscirai domani, molte cose non vanno neanche dette, si sanno già!”
Ci stava provando sul serio, il suo migliore amico stava realmente facendo un discorso sull’amore per fargli tornare il sorriso.
Non era lui che era andato a consolare Pad?
Il discorso di Sir era tremendamente fiacco ma il concetto era chiaro, sarebbe riuscito a parlare con Lily, la ragione per la quale non ci riusciva erano i segreti con i malandrini – lo fermavano, gli ponevano un limite – e lui sapeva di non volerlo avere. Lily doveva conoscerlo realmente o i segreti e le bugie gli avrebbero solo allontanati col passare del tempo e dopo tutti i momenti che avevano perduto per la cocciutaggine di lei non aveva nessuna intenzione che ciò accadesse.
“Pad …” amico mio …
“Ti sono stato d’aiuto vero? Lo so, sono fantastico!”
“Posso dire a Lily di noi? Della faccenda degli animagi voglio dire?”
Non poteva certo non chiedere il consenso, doveva parlarne anche con Rem, doveva avere il suo permesso di dirgli tutto sulla sua storia.
 
“Pad, il tuo discorso è inconcludente”.




EvePotter che ringrazio per le recenzioni =)
 mi ha fatto notare che forse serve un mio punto di vista sulla storia, quindi cerco di fare un resoconto della situazione … allora vediamo mmmmm …


È il primo appuntamento di L e J, e ci sono parecchi problemi che scaturiscono da fisime mentali, soprattutto da parte di J che in questo momento oltre Lily ha un altro pensiero a opprimergli il cervello. Lily da parte sua non sembra accorgersene e si gode la sua bella giornata in giro per negozi con il suo facchino – James - . Sirius mette su un suo spettacolo personale, sentitosi abbandonato dai suoi amici si ritira in infermeria aspettando che tutti vadano a fargli visita e che lo considerino un po’. Sirius ha questo piccolo problema del sentirsi solo e di dover sempre essere sotto l’attenzione di tutti, quindi James che né a conoscenza scappa dal suo migliore amico per fargli capire che i malandrini pensano costantemente a lui, ma alla fine e Sir che consola Jimm nell’unico modo che conosce, cercando di fare un bel discorso come probabilmente avrebbe fatto Remus ( tutto questo è nella mente di Pad ), che risulta inconcludente come gli fa ben notare il suo migliore amico. Ci sono anche due flashback del primo appuntamento tra Lily e James al loro quinto anno. Avvenuto prima delle vacanze di Natale e prima che Sirius e Alice si mettessero insieme, diciamo che è in questo punto che Sir nota il suo caratterino e gli piace.
Ma poi non funziona!!! Ahahahahahah …

matheta

 

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Capitolo 12
*** FIDANZARSI ***


FIDANZARSI

 

Oggi non era una bella giornata punto.
Era precisamente venerdì, e quindi se la sua intelligenza non la inganna ben sei giorni dopo il loro primo appuntamento, che con un breve resoconto da parte sua ovvio, non era andata per niente male. O no?
Invece, tutto le faceva presupporre il contrario, l’ultima conversazione con James era avvenuta lunedì mattina a colazione prima dell’inizio delle lezioni, da quel momento in poi gli attimi per stare insieme sembravano non arrivare mai, temi da svolgere, lezioni da imparare, i suoi allenamenti di quidditch e bla bla bla e … anche le lezioni di trasfigurazione erano state rimandate con una marea di scuse che lui continuava a tirare fuori.
Che si fosse pentito? Che dopo tutto quel tempo che lui aveva aspettato, si era reso conto di aver atteso la persona sbagliata?
Possibile che fosse colpa sua?
Con tutti questi pensieri nella testa aspettava James davanti al camino della sala comune, questa volta non poteva di certo scansarsela, c’era la ronda!
E poi, non avevano ancora parlato e l’idea di tornare a casa – tra due giorni -  e non aver ben chiarito cosa loro erano non le faceva dormire sogni tranquilli.
“Andiamo?” James era arrivato, le sorrideva come sempre, questo non poteva essere un cattivo presagio!?!
 
Stavano percorrendo uno dei corridoi del quarto piano, mano nella mano, certe cose non sembrano ridicole avvolte? Lui l’aveva afferrata subito usciti dalla sala comune e non l’aveva mollata un attimo, Potter era il ragazzo più strano che conoscesse.
“Pronti i bagagli Lily?” sembrava stranamente imbronciato.
“Si, le ultime vacanza di natale …” queste sarebbero state le ultime vacanza di natale che si trovavano tra una partenza e un rientro ad Hoqwarts e tutto ciò era molto triste, triste come lasciare quel castello dopo averci abitato per anni.
“Ti sei rattristata!”
“Ormai abbiamo finito, questi mesi passeranno in fretta, sarà tutto diverso poi non credi?”
Che discorso complesso aveva tirato fuori con James? Non era di certo questo quello di cui loro due dovevano parlare.
“In tutta sincerità la MnGonogal mi mancherà, ma i miei amici ci saranno sempre, Sirius sarà la mia spina del fianco fino alla fine …” – il modo in cui scherzava dell’affetto che provava per il suo amico era del tutto innaturale, chi sa se ne rendeva conto – “ … e poi ci sei tu? Almeno che tu non abbia intenzione di lasciarmi!”
Sperava che non lo abbandonassi mai, eppure eravamo così distanti.
“Ti sei allontanato” non riusciva più a trattenersi, dopo una settimana non riusciva più a tenere dentro tutto ciò che pensava, non che questo l’aiutasse ad esprimersi.
“Lo so” molto bene, o sì, molto molto bene Lily, ti sei scavata la fossa da sola, ti sei buttata la zappa sui piedi.
“Dovremmo parlare di noi, invece l’unica cosa che sai fare e afferrarmi per mano e continuare questa inutile ronda notturna …”
“Siamo fidanzati …” era così che la metteva lui?
“Fidanzati? È quando l’avremmo deciso? Noi ci frequentiamo Potter, è una frequentazione questa e non sta dando dei buoni frutti con te che mi eviti per chi sa quale motivo, ti passa per la testa, ho fatto qualcosa di sbagliato che il qui presente Potter non aveva incluso in ciò che - può accadermi se porto Lily Evans a Hogsmead ?…”
“E questo che pensi?”
Si è questo che penso, anzi no … per meta molto probabilmente sì, oh Lily …
Non risposi neanche, avevo esagerato a parlargli in quel modo, Lily Evans possibile che non ne combini una giusta?
 
Nel più completo silenzio della nostra ronda notturna ci trovavamo nel corridoio che conduceva al gargoil dello studio di Silente. Stavamo camminando, non più mano nella mano, completamente invasi dai nostri pensieri quando dall’ufficio di Silente uscì una donna, una donna molto bella che non poteva essere poi molto più grande di noi.
Alta e con lunghi capelli neri come la sua carnagione. Veniva verso di noi, con un gioioso sorriso stampato sul volto, chi era quella donna? E perché girava per il castello a quell’ora notturna?
“James, ti vedo imbronciato?” ok, quella donna conosceva James.
Quella donna si stava salutando con James con due affettuosi baci sulle guancie.
“E questa …” questa sarei io?
“Lei è Lily …” ammiccò James. ???.
“Oh Lily, finalmente ti conosco, sono Dorcas, Dorcas Meadowes” Meadowes? Aveva già sentito quel nome? Ma dove?
“Piacere anche per me.” Gazzetta del profeta ne era certa! E poi …
“Rientrate in sala comune, qui ci penso io. Ah James, tuo padre non potrà venirti a prendere alla stazione, manderà qualcuno comunque!”
“Perché non vieni tu? Per la felicità di Pad almeno!”.  Gli fece l’occhiolino.
Quindi, si conoscevano e anche bene dalla confidenza che avevano tra loro.
Meadowes fece apparire un ventaglio e lo sbatté in testa a James con molta poca grazia, non era poi così male quella ragazza!
“Potrei prendere ispirazione …”
“Che cosa hai fatto, lo farà anche lei adesso …” James mese un ghigno come avesse due anni … sempre meglio di quel faccino imbronciato che sfoggiava ultimamente!
Senza neanche darmi il tempo di controbattere – mossa assolutamente alla James Potter – mi trascino via di lì senza neanche salutare Meadowes, saltando gli scalini due  alla volta, riportandomi così in sala comune, eravamo di nuovo mano nella mano.
 
“Ricordati che domani c’è la festa di Natale di Lumacorno James!” gli aveva promesso di accompagnarla, e il fatto che lei gli avesse gridato contro non voleva di certo dire che non desiderava andarci con lui.
“Perciò vuoi ancora andarci con me?”
“Tutte le coppie strepitano un po’ no?”
Ok, avevo appena definito noi come una coppia.
Il suo broncio stava definitivamente scomparendo, anche se lo rendeva ancora più bello di quanto in realtà fosse, lo preferiva con il suo splendido sorriso.
 Lo baciai, da quanto non ci baciavamo?
Perché si privavano di un gesto così bello e che gli veniva anche molto bene. Stava tirando i capelli di James, erano così soffici, e le sue labbra così carnose erano scese sull’incavo del suo collo.
James la stava spingendo verso il divano, e lei lo lasciava fare …
“Voi due, non dovreste andare a dormire?” lo odio, odio quell’emerito idiota che mi ha appena disturbato.
“Black! Buona notte a tutti e due!”
“Ma Lily …”
Non mi voltai neanche verso James, che gli sia da lezione, così impara a dargli tutta quella confidenza. Non poteva solo alzarsi, andare nella sua camera e fare finta di nulla?  - Non ci eravamo neanche accorti di lui … -
 

 

*

 
 

“Tu vuoi morire?” questa era l’unica spiegazione che riusciva a darsi, il suo migliore amico era tendente all’omicidio – da parte degli altri.
“Io stavo solo leggendo, siete voi due che mi avete interrotto con i vostri sospiri … Oh si James,Oh Lilyaihalo colpì con un ventaglio come pochi minuti prima Dorcas aveva fatto con me.
“Questo è da parte di Dorcas ti manda i suoi saluti!”
Dorcas al castello non presagiva nulla di buono, e poi che aveva di così importante da fare suo padre da non poterlo venire a prendere?
 “Immagino sia sempre bellissima!”
“Da quando leggi Pad …” con la mia abilità da cacciatore riuscì a rubargli il libro che aveva ben nascosto tra la sua gamba e il bracciolo della poltrona. Oh Godric!
“Incontri incantati di Fifi la Folle??” il suo migliore amico si era dato hai romanzi rosa? L’aveva perso per sempre!
“E sarei io il finocchio poi … sei una checca!!!!” 
“Dovresti leggerli anche tu sono molto istruttivi och och …” gli strappo il libro dalle mani.
Voleva leggergli un brano del libro? Tutto ma non questo! Che fine avevano fatto i malandrini? Quando aveva perso il controllo della situazione? Lui era il loro lidar se la situazione era degenerata precipitando in quel baratro era solo colpa sua!

 

“ … Nicol era immersa nella vasca da bagno,
la sua camicetta da notte bianca ormai bagnata che le stava appiccicata al corpo.

Non c’era nessuna biancheria intima, i suoi seni si mostravano con i capezzoli turgidi …
Nicol distese indietro la schiena e il collo, i suoi capelli lunghi e rossi sfioravano il pavimento,
con molta lentezza iniziò a muovere le gambe che poggiò sui bordi della vasca.

Il suo sesso era innanzi a me,
con molta calma fece scendere la sua mano dentro di essa,
prima lentamente e poi sempre più rapidamente iniziò a procurarsi piacere …”

 

Leggeva un porno? Ovvio il suo migliore amico non l’avrebbe mai potuto deludere al quel modo, di slancio senza neanche pensarci l’abbraccio dandogli un bacio in fronte.
“Non ti sarai eccitato Prongs?”
“Razza d’idiota, per un momento, un solo momento … oh andiamo a dormire …”
“Non dormiremo insieme, non farti venire strane idee …”
 
 
Lily aveva confermato di voler andare alla festa del vecchio tricheco insieme a lui, ma dopo averci dormito su una notte non era per niente convinto lui, di voler andare ad quella stupida festa organizzata dal Luma.
Nel suo cervello tutto si era stranamente complicato, aveva sempre pensato che una volta che lui e Lily si fossero chiariti e avessero iniziato la loro relazione non ci sarebbero più stati problemi tra loro, invece era completamente l’opposto.
Prima lei non gli parlava civilmente perché in mente sua lo detestava, ora era lui che non riusciva a trovare un punto d’incontro con la sua anima gemella, con la ragazza che aveva sempre ammirato nei corridoi per la sua audacia e il suo coraggio di schierarsi sempre dalla parte dei giusti e lottare per le proprie idee.
Ci doveva essere qualcosa di sbagliato nel suo cervello, il ritornare a casa per le vacanze di Natale continuava a tormentarlo e non riusciva a parlarne neanche con il suo migliore amico, al quale era venuta la felice idea di fare piazza pulita delle donzelle del castello – resosi conto che il suo tempo tra quelle mura stava per finire – cosa diamine gli passava per la testa? Possibile che non fosse circondato da persone normali? Lui per primo si poteva ritenere normale?
“James cosa ti assilla?” erano le cinque del pomeriggio, mancava qualche ora alla cena del loro immenso e sproporzionato professore, e meno di un giorno per il treno che l’avrebbe condotto a casa per le vacanze di Natale.
“Ti andrebbe di andare da Lily …” Remus lo scrutava in modo strano, aveva messo giù la sua barretta di cioccolato che stava ardentemente gustando e non gli toglieva gli occhi di dosso.
“ … e dirgli che alla festa la raggiungerò dopo, di andarci da sola insomma!” se Rem prima pensava che qualcosa non andasse, ora si era precipitato da me, saltando sul mio letto ponendo la sua mano calda e forse un po’ sporca di cioccolato sulla mia fronte.
“Hai la febbre Jim, andiamo in infermeria …”
“Non sono malato Moony, lo faresti per me?”
“NO!” no?? Il suo amico non aveva esitato e senza neanche pensarci gli aveva negato una richiesta?
“Non lo farò, non darò inizio – in modo reale – alla tua codardia! Sei pazzo di lei da anni, e da quando tutto ha iniziato ad andare nel verso giusto, con lei che si sta innamorando di te, tu cosa fai? SCAPPI!!!Questo non sei tu James, dovresti correre da lei abbracciarla e baciarla, sopprimendo le tue paure, di cosa hai paura? Che lei non ti voglia veramente? Che stia solo giocando con te? Lily non lo farebbe mai, è la persona più fidata che conosca, se ha deciso di darti la possibilità vuol dire che sei entrato nel suo cuore, e non ora ma da un bel po’. E se non è come dico io, anche se ti fa male, perché in cuor tuo sai di amarla, usala …”
Usala … sai di amarla …
“Lily non centra, puoi dirglielo tu o devo mandare Pad?”
“Forse il contrario!”
Remus si alzò e senza dire un’altra sola parola uscì dalla stanza lasciandolo solo con i suoi pensieri che in questo momento potevano ben fare concorrenza con quelli di un elemento qualsiasi della famiglia Black.
Il problema che la assillava era un altro …
 

*

 

Ipocrisia, di un viziato egocentrico narcisista non che suo migliore amico da ormai troppi anni per farlo scemare in un'altra categoria di conoscenze.
Pad era in sala comune. Solo. Un altro che aveva perso la ragione.
“Va da James, ha qualcosa che non va!”
La serietà della sua espressione fece capire a Sirius che la situazione non era delle migliori.
“Bene” si alzò. E per l’amor del cielo per quale assurdo motivo stava uscendo dalla sala comune?
Mentre Lily entrava.
L’avrebbe fatto, lui non si sarebbe presentato, almeno che Sir non facesse uno dei suoi miracoli alla Black. Quindi era meglio avvertirla, la delusione ci sarebbe stata ugualmente ma forse lui sarebbe riuscito ad attutirla un po’.
“Lils fammi compagnia” l’avrebbe raggiunto era troppo buona per non accettare la sua richiesta.
“Solo cinque minuti mi devo preparami per la cena …”
Notò qualcosa nella mia espressione, perché non terminò la frase, Lily era molto perspicace alle volte. Non sempre.
Girò le spalle e si diresse nel nostro dormitorio. Andava da Jim.
Catastrofe!
Dove si era cacciato Sir?
E Petey? Era da un po’ che non lo vedeva in giro …
Amava i suoi amici, avevano fatto l’impossibile per lui. E lui avrebbe fatto lo stesso nel caso ci fosse mai stato bisogno. Ma, molto spesso non riusciva a capire cosa a ognuno di loro passasse per la testa. Petey forse era il più semplice da comprendere, era un libro aperto …
Sir era un caso a parte e l’aveva intuito dalla prima sera in dormitorio, un testone che voleva aver sempre ragione e che desiderava a tutti i costi riscattarsi per tutto ciò che la sua famiglia faceva nel mondo magico.
E Jim, qual era il suo problema se non Lily?
Stavano arrivando le vacanze e tutti sarebbero tornati a casa, tutti insieme avrebbero trascorso un po’ delle loro vacanze a casa di Jim come gli anni passati e si sarebbero fatti immense scorpacciate di torte di melassa … la torta di melassa …
Lily era ricomparsa e non sembrava arrabbiata, Sirius e Petey erano appena rientrati in sala grande con un grosso pacco.
Lily gli sorrise, strano!
E Sirius sogghigno.
“Vieni anche tu Moony”
E glielo chiedeva? Adesso che Godric voglia essere buono con lui, perché se Jim le da buca lei sembra del tutto tranquilla? Godric cosa passa per le teste dei tuoi discendenti Gryffindor?
 
James era sul letto. Seduto come l’aveva lasciato.
Sir con la delicatezza di un ippogrifo imbizzarrito si stravaccò vicino a lui.
Petey con la sua mole non sarebbe mai entrato sul letto con loro tre così si sedette su quello più vicino.
“Tritoni allo zenzero?”
Pad, dall’alto della sua persona era sceso in cucina a prendere i dolci preferiti di Jim, e lì molto probabilmente aveva recuperato Petey. Che cagnone smielato.
“Jim, prima ho detto un sacco di cose … molte stupide …”
“Cosa hai detto di stupido? VOGLIO SAPERLO VOGLIO SAPERLO VOGLIO SAPERLO!!!”
Sir si agitava sul letto come un bambino alla prima marachella.
“MAI! Credo che ci divertiremo questo Natale Jim, ci sarà Lily, e magari Peter ed io potremmo venire anche un po’ prima sempre che tu non voglia sbatterci tutti fuori di casa per restare un po’ solo con lei”
“Quello che farei io, ma parliamo di Prongs quindi …”
Pad ricevette una manata di biscotti in faccia.
James mi fissava, sapeva che avevo capito e mi sorrise. Io l’ho capivo. Sir forse non ci sarebbe riuscito.
“Detto questo, se non vuoi andare alla festa, va bene sono veramente noiose, almeno va da Lily e cerca di spiegare qualcosa … OK??????”
Sirius aveva perso il filo del discorso. Petey continuava ad annuire masticando i biscotti e molto probabilmente aveva smesso di ascoltare parecchie frasi prima.
“Non vai alla festa??? E io vado da solo??”
“Puoi andarci con Moony, fate una bella coppia!”
“Dici??”
“Posso dire la mia in proposito?”
I cinque minuti dedicati ai discorsi seri dei malandrini erano volati via. Discorsi seri poi? Più un accumulo di frasi senza senso che riuscivano a mettere su insieme per risolvere i loro stravaganti problemi!
 
L’orologio segnava le undici.
James teneva d’occhio la mappa del malandrino, Lily era comunque andata alla festa dal suo reso conto, che conteneva anche numerosissimi e coloratissimi epitaffi per tutti i ragazzi che avevano parlato con Lily e minacce di morte per quelli che c’avevano ballato assieme.
“Fatto il misfatto”.
Arrivato alla porta, li saluto con un cenno.
Forse non era del tutto idiota come si presentava il suo piccolo cornuto.
“E’ ridicolo … io non ho capito niente!”
“Non ne sono sorpreso Pad!”
Franck rideva e si prese una cuscinata in faccia da Sir con la quale iniziò un estenuante a detta di Pad lotta con i cuscini, molto probabilmente per decidere chi tra loro due, era l’unico vero uomo della stanza.
Scartò un'altra barretta di cioccolato – alla menta piperita - e con quel sapore in bocca cerco di prendere sonno.
“Non puoi vincere contro di me Longbatton”
 
 

*

 
 

Per terminare il suo primo semestre si era presentata alla festa da sola, con lo stupore generale di tutti gli altri invitati che si aspettavano che lei giungesse accompagnata dal grande cacciatore James Potter.
Beh non era andata così. Era lì tutta sola, a una festa odiosa, piena di serpeverde e con un professore che continuava a sbatterla da una parte all’latra della sala, all’inseguimento dei grandi cervelli del diciannovesimo secolo.
Emm non si era presentata – con pochissimo stupore – odiava quelle feste quanto lei.
Black che aveva ricevuto con molta sorpresa un ritardatissimo invito alla festa non si era fatto vedere. Perché mai era stato invitato poi?
Sorseggiava dell’idromele e osservava il secondo erede dei Black chiacchierare con una donna alta e dai fluenti capelli biondi, quando fu disturbata da una sua nuova conoscenza.
“Lily anche tu qui?”
Dorcas Meadowes con un bellissimo vestito arancione esponeva ogni parte del suo corpo con aggraziate movenze. Era ancora più bella della sera precedente.
Ed era la seconda che la vedeva nel castello in due giorni.
“Dorcas, anche tu qui!”
Che cosa doveva dirle? Non si conoscevano neanche!
“Mi sono sempre piaciute queste feste erano anni che non partecipavo …”
L’aveva giudicata male se gradiva tutto ciò.
“ … pieno di gente utile no?”
Oh … o forse no?
“Direi di si!” sarebbe durato allungo questo calvario?
“Jim? Non ti ha accompagnata?”
LO VEDI???
“Non stava molto bene”.
Dorcas era al suo terzo bicchiere di whisky incendiario e molto probabilmente non erano i primi della lista. Passò un bicchiere e lo bevvi in sol sorso come lei poco prima.
Le girava un po’ la testa. Forse doveva svignarsela ora che era ancora in tempo. Salutare e correre per il proprio letto.
“Immagino come stia Jim!”
Lei immaginava? Io neanche quello? A conclusione di fatti se l’alcool che ho in corpo non mi fa sragionare lei sa qualcosa su James che lei, Lily Evans ignora!
“Vado, è stato un piacere rivederti ti saluto James!”
Scappò dalla sala, Dorcas la metteva in soggezione, aveva un qualcosa di strano, emanava una strana forza che le metteva anche un po’ paura.
 
 
Si dirigeva verso la torre, a passo calmo, l’alcool che aveva bevuto non era poi esagerato, lontano da Dorcas si era letteralmente calmata ed era tornata ad assumere tutte le sue emozioni vitali.
James la stava raggiungendo.

 

Remus le stava per dire che lui non l’avrebbe accompagnata. Lei lo sapeva!
Corse per le scale del dormitorio maschile verso la sua stanza, e aprì la porta di slancio.
James era lì, sul suo letto,dormiva.
Si avvicino a lui con tutta l’intenzione di spezzarli le ossa per aver osato tanto.
C’era quasi …
Quelle erano lacrime.
James dormiva, e il suo viso era solcato da lacrime, James non stava bene, questo voleva dirgli Remus?James aveva un problema? E lei non ne sapeva nulla!?
Cosa si aspettava? Che dopo anni di corteggiamento rifiutato lui si aprisse con lei? Che gli raccontasse ogni minimo avvenimento della sua vita?
Anche i più profondi?

Perché qualcosa di pesante doveva per forza essere successo per farlo piangere no?
Si chinò e gli sfiorò le labbra con le proprie.
Lasciandolo poi riposare.
 

 

Ora lui la stava raggiungendo. Ne era certa.
Il problema non era lei. Lei voleva sapere il problema.
“James … sei venuto!” ebbe un battito in meno al cuore.
“Avevo fatto una promessa!” sorrise.
E lui manteneva le promesse.
James la strinse tra le braccia. E lo senti sorridere mentre immergeva la testa nei suoi capelli.
“Dato che, verrai a casa per Natale forse devo spiegarti meglio la mia situazione famigliare …”
Situazione famigliare? Il viziatissimo Potter aveva una situazione particolare all’interno della sua famiglia?
“Divorzio, sai siamo negli anni settanta non è proprio uno scandalo James …”. Mi zittii con un bacio. Uno di quei baci che ti toglie il respiro, le sue labbra umide sulle mie e la sua lingua che con delicatezza e lentezza sfiorava l’interno delle mie labbra, un languore straziante che com’era iniziato finì.
“Mi fai finire?” annui con la testa. James si sedette sul pavimento di pietra, trascinandomi con se.
“… Hai detto che siamo una coppia. Una coppia un po’ strana a parere di tutti. La mia idea di coppia prefigge che le persone che la compongono si dicano tutto. Ora tu puoi non essere d’accordo e tenere i tuoi segreti per te. Io accetto. Ma io credo seriamente di amarti e il non essere stato sincero con te, ci allontana invece di avvicinarci.”
James aveva appena detto di amarla! Se ne era almeno accorto tra un respiro e l’altro?
“Vuoi sapere tutto? Perché solo così la distanza che tu stessa hai avvertito può evanescere …”
James era con il cuore in mano. Era a pronto dirgli cose che forse solo i malandrini conoscevano.
“Hai appena detto che mi ami, lo sai?”
“Lo so cosa? Che ti amo o che l’ho detto?”
 Idiota. Un idiota che mi stava baciando nel mezzo del corridoio. Di nuovo.
 
 
“Sei tornata, e sei tutta giuggiole”  Alice l’aveva aspettata alzata.
“mmm … vado a nanna!”ma Alice si era già alzata e buttata sul mio letto.
Aspettava che le raccontassi come mai una noiosissima festa si era protratta fino all’una di notte.
Mi cambiai, mi lavai i denti e pettinai i capelli quando ormai non avevo più trucco da poter togliere dovetti inequivocabilmente dirigermi verso il mio letto.
“Non sei ancora andata a dormire” Alice si stava spostando per farmi spazio per poi infilarmi sotto le coperte con me. Mi fissava. Una vita tua?
“Dimmi Alice luce delle mie giornate!”
“Eri con luiiiii …” beh il sapore delle labbra di James non l’ho più essendomi lavata i denti, perciò credo proprio che potrei vomitare se Alice inizia con la sua dose di diabete gratuito.
“Fino a un attimo fa, siamo fidanzati non più coppia. Ti basta!”
“No che non mi basta, così ti ho cresciuto? Per tenerti le notizie per te?”
“Era un’affermazione! Posso tenermi tutto per me fino a domani?”
I miei occhi, chiedevano tutto quello che mai avrei detto a parole.
Alice la mia migliore amica acconsentì.
Grazie infinite Godric.






 

 Le note dell’autrice WOW …

Sei giorni dopo il loro primo appuntamento, qualche giorno prima di Natale la relazione Lily James non si consolida.  James ha una crisi a causa di qualcosa che scoprirete in seguito, ma parlandone con Lily riesce a tirarsi un po’ su di morale.
Torna di nuovo il punto di vista di Remus, che si trova a lottare contro i pensieri depressivi di James che all’inizio non riesce a comprendere, pensando che il suo migliore amico fosse riuscito almeno un po’  a superare l’avvenimento. – si sbagliava alla grande -. Sir forse non ci sarebbe riuscito si riferisce al fatto che Sir non può comprendere in pieno i sentimenti di James in questo momento, perché le loro vite sono state completamente diverse finché lui non è scappato di casa.
Rem invece comprende, non so perché precisamente ma mi sento che deve essere così. 
Parliamo di Dorcas … ohhhhhh …. È tutta una sorpresa!!!! Inizio a introdurre l’ordine anche se nella mia idea i malandrini e le donzelle non si uniranno a Silente prima della fine della scuola. Ma Dorcas mi è sempre piaciuta come personaggio quindi ho deciso di sfruttarla un po’ =).

Incontri incantati di Fifi la Folle è una strega del mese che si trova anche sulle carte delle cioccorane se non ricordo male, non credo che il libro “incontri incantati” sia un porno, ma il mio Sirius è un tipo che legge questo genere di giornalaccii,
provate immaginarlo come a Kakashi Hatake con il suo libricino sconcio sempre a portata di mano – anche in guerra-.
Concludo così, credo di non essermi dimenticata nulla!!! Alla prossima  matheta =) 

 

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Capitolo 13
*** LA STRAVAGANTE VILLA POTTER ***


LA STRAVAGANTE VILLA POTTER
 
 
Arrivare a villa Potter era stata una fortuna.
 La prima settimana di vacanza passata nella sua villetta nel Sarrey, con la sua famiglia era stata per lei motivo di profondo sconforto.
La casa era piena di giornali, depliant e brochure con sopra bomboniere, tovagliati e immense ville da affittare per i matrimoni, per non parlare delle immense passeggiate alle quali era stata sottoposta – da sua madre – per tutta Londra alla scelta della lista nozze e di tutti i negozi che avevano vistato alla ricerca dell’abito da sposa per Petunia.
Aggiungiamo la scelta della mattonella, della vernice e perché no anche dell’arredamento per la villetta che i suoceri gli avevano felicemente regalato e si può dire che era stato il peggior Natale di Lily Evans.
Sua madre non si sa per quale strana e non ovvia ragione aveva deciso che il matrimonio della sua primogenita sarebbe dovuto essere perfetto. Matrimonio che si sarebbe svolto durante le vacanze Pasquali e alla quale sperava di non partecipare. E poi, non era neanche stata invitata, ma molto probabilmente sua madre avrebbe fatto il diavolo a quattro affinché lei ci fosse.
Suo padre era l’unica persona rimasta normale in quella famiglia! 
Come lei, si domandava per quale assurdo motivo non erano ancora partiti per il solito viaggetto festivo, invece di restarsene a casa come due vecchietti.
Il suo papà era la persona più tranquilla che conoscesse, di certo lei non aveva ereditato molto da lui a parte il colore degli occhi. 
Lei e suo padre avevano la sana abitudine di prendere il the alle cinque del pomeriggio e di fare colazione alle otto in punto.
Sedevano nella veranda della villa e tra un boccone di bacon e l’altro leggevano il giornale. Suo padre la gazzetta sportiva e lei la gazzetta del profeta che nelle vacanze si faceva recapitare a casa. 
Non che leggere quel giornale - venduto - fosse d’aiuto, ma almeno riusciva a modo suo a tenersi informata su quello che accadeva nel suo mondo.
Le sparizioni erano aumentate dal mese di settembre, iniziava a temere per la sua famiglia, dopo tutto avevano una figlia strega e potevano prenderli di mira.
Molto più probabilmente era paranoica per quale motivo con tutte le nate babbane dovevano puntare proprio lei? Lei era una strega normale che frequentava Hoqwarts, aveva una migliore amica purosangue babbanofila, un migliore amico licantropo, un fidanzato purosangue di cui non sapeva bene il modo in cui fosse schierata la sua famiglia e volendo aggiungere il suo nemico, migliore amico del fidanzato un purosangue traditore … già perché dei mangiamorte dovevano prendere di punta proprio lei?
Forse era molto meglio che i suoi genitori partissero per il loro viaggio, e che magari lo prolungassero. Per com’erano abituati loro, che continuavano a cambiare città finché non credevano fosse il momento di tornare a casa sarebbe stato molto difficile per gli scagnozzi di Voldemort trovarli, salvo che Voldemort non mettesse un mangiamorte a seguirli, cosa di per se improbabile.
“Quando pensate di partire papà?” 
“Andremo via tutti lo stesso giorno!”
Bene, lei sarebbe andata dai Potter, loro chi sa dove e non voleva neanche saperlo e Petunia avrebbe passato il resto delle vacanze dal suo patatuccio adorato – come lo chiamava lei –. 
Due giorni ancora non sarebbero stati complicati da affrontare, finché suo padre fosse stato lì sopportare Petunia non era per nulla pesante.
 
Villa Potter non centrava assolutamente nulla con villa Evans.
Mentre a casa sua c’era una Petunia sghignazzante che non faceva altro che urlare per tutta la casa cose senza senso contro di lei, lì cera un Black trotterellante che si aggirava per la casa come un bambino di cinque anni che non aveva mai assistito a un Natale. A parità di emicrania Petunia lo batteva cento a dieci, quindi si potrebbe ipotizzare una non che pace apparente.
Mio padre, una persona calma e tranquilla, pacata e di poche parole era l’esatto contrario di Charls, che quando era in loro compagnia non faceva altro che giocare e fare l’eterno bambino per poi sedersi davanti al camino e assentarsi per interi minuti.
Mia madre, un’eccentrica signora di città non poteva fare nessun paragone con la mamma di James, questo perché l’unica cosa che aveva conosciuto di lei arrivando in quella villa, erano le foto che si trovavano sparse per la casa.
James le aveva raccontato prima di partire per le vacanze che sua madre era mancata nel mese di Maggio.
Come faceva lei a non saperlo? E le sue amiche? Possibile che Emm e Alice non sapessero nulla? Impossibile. Questa faccenda doveva ben chiarirla con loro.
Dorea Potter era una donna alta, con lunghi capelli rossi e grandi occhi azzurri. Almeno da quello che aveva potuto capire dalle foto oltre al fatto che ai Potter piacciano le rosse.
In quel momento era l’unica donna a villa Potter, a parte Dorcas che sbucava dal camino agli orari più impensabili e restava con loro per parecchie ore.
Era la notte del trenta di dicembre e non riusciva a dormire. 
Se non avesse avuto paura, sarebbe scivolata fuori dal letto e avrebbe raggiunto James nella sua stanza. Purtroppo questo non era molto facile. Girare per villa Potter richiedeva molto più coraggio di quando un Gryffindor potesse contenere. 
Molto spesso in quei giorni aveva percorso corridoi sicura che l’avrebbero portata in un bagno o in cucina e invece si era ritrovata in una immensa biblioteca circolare dal soffitto inavvicinabile e in una serra piena zeppa di piante carnivore che non aveva mai visto in vita sua. I corridoi cambiavano posizione ne era più che certa. Non c’era altra soluzione se no?
Il pomeriggio passato percorreva un corridoio con mattonelle bianche e nere che formavano un’immensa scacchiera. Il corridoio sembrava non avere fine e anche con la possibilità di aprire una porta non ci aveva minimante pensato. Dopo tutto poteva finire in chissà quale angolo della casa. Dopo minuti interi che vagava per il corridoio senza fine – come l’aveva nominato lei – da una porta era spuntato Black, trotterellando con un cappello da elfo domestico sulla testa e un lecca lecca gigante tra le mani. Molto fortunatamente si sentiva caritatevole e l’aveva ricondotta nel salone, dove passavano quasi tutto il loro tempo e che si collegava alla sala da pranzo tramite una semplice porta. Black conosceva ogni centimetro di quella casa – buon per lui – lei di certo non avrebbe dovuto imparare ogni corridoio no? 
Quella casa era strana come i padroni.
Stava aprendo la porta, una cosa molto saggia da fare era lasciarla aperta, se si fosse chiusa chi le rassicurava che l’avrebbe ritrovata. Così blocco la porta con la sedia che stava alla scrivania della stanza. Ora se niente la ingannava e su questo neanche Godric poteva esserne certo, la stanza di James si trovava al piano di sotto. 
Sotto la sua stanza c’era quella di Black e la prima porta a destra era quella del suo fidanzato. 
Iniziò a scendere le scale lentamente, lanciando occhiate alla porta della sua stanza, la vedeva. “Lumos”.
La porta con scritto Sirius era davanti a lei, quindi doveva andare a destra, ne era certa quella mattina era stata lì. 
Il corridoio era così lungo? 
Non vedeva nessuna porta, e il corridoio non sembrava voler finire. E quei quadri? Erano lì quella mattina? Ringraziando tutti i fondatori di Hoqwarts non rappresentavano nulla di raccapricciante ben si maestosi paesaggi che avevano vita propria. Finalmente la fine.
Davanti a lei una veranda, che si affacciava sul giardino, possibile che avesse sbagliato lato del corridoio? 
Ripercorse il corridoio, la porta di Black era lì come qualche minuto prima, verso sinistra sbucava una porta.
La raggiunse, ma non c’era nessun nome su di essa. Era sicura al cento per cento che non ci fossero porte tra la stanza di James e quella d Black!
Iniziava a pensare che non avrebbe ritrovato neanche la sua di stanza, tanto valeva rientrare e provare a prendere sonno.
Salì le scale molto più velocemente di com’era scesa, e con sua sorpresa si ritrovò innanzi a una porta con scritto “JAMES”. E la sua stanza? Com’era possibile tutto ciò? Iniziava a girarle la testa.
Entrò nella camera di James, era la sua, sul comò c’erano le sue foto, lui sulla scopa, lui con Black, lui e i malandrini, lui e la squadra e c’era anche qualche foto di lei – e non solo lì, come aveva ben potuto notare appena aveva messo piede in quella stramba dimora –. 
James non c’era, il letto era intatto.
Non sarebbe andata via da quella stanza, cosa la rassicurava che sarebbe riuscita a ritrovare la sua di camera? E che non avrebbe perso questa? 
Magari James era da Black a confabulare qualche piano idiota dei loro, quando sarebbe tornato, l’avrebbe trovata li.
Sposto le coperte e si sdraio immergendo la testa tra i cuscini e ispirando l’odore di James. 
 
Un raggio di luce la svegliò, era perfettamente conscia di dove si trovasse e del fatto che non ci fosse nessuno con lei, dopo tutto era nel centro del letto con gambe e braccia aperte. James non era tornato?
Rumori provenivano da fuori, qualcuno stava entrando. Chiuse gli occhi.
“Lily” era lui.
Black rideva in maniera sguaiata come il cane che era.
“Lei …. Sesso sfrenato … tu non c’eri … ahahahahhahah”
Per quale motivo Black doveva stereotipare ogni cosa?
“ … e pensa se si fosse persa per casa, forse non l’avremmo mai trovata” confortante.
“Che idiozia Pad!”
“Idiozia, una volta studiavo pozioni in una stanza, ho dimenticato lì il quaderno, non ho più trovato la stanza e addio quaderno”
“Forse gli elfi l’hanno messo apposto tra i tuoi di quaderni, hai provato almeno a controllare”
Idiota di un cane.
“Beh no …”
“ORA VA VIA”
Stava abbaiando? Non sul serio …
James le stava accarezzando il viso e lei con naturalezza da degna attrice – che non era – spostando il suo di braccio intrappola la sua mano tra il cuscino e la sua guancia. Abbracciandolo.
“Sei venuta a cercarmi ed io ero in giro …” lui era in giro?? E lei era sola in quella casa da degni pazzoidi? Ora l’avrebbe ucciso con le sue mani al diavolo la storia del fidanzato.
“ … Rem sta bene, magari te lo dico quando ti svegli!”
Remus … la luna … era una stupida egocentrica che voleva canalizzare tutte le sue attenzioni su di se.
 
“Sei sveglia” non poteva dormire per sempre, era l’ultimo dell’anno e voleva viverlo a pieno.
“James, questa casa è un inferno giuro prima c’era la mia camera e poi la tua e sotto non c’era ti rendi conto?”
Possibile che la prima cosa che gli avesse detto era quella? 
James era scoppiato in una risata, l’aveva abbracciata e baciata anche se aveva provato a scansarsi con la scusa che si era appena svegliata.
“Mia madre era un magirchitetto si è sbizzarrita con la nostra casa”
Sbizzarrita, non è il termine adatto, ma di certo non può offendere sua madre, non l’avrebbe fatto neanche se in quel momento fosse stata di sotto, a preparargli le frittelle per la colazione.
“Hai mai pensato a una mappa?”


*
 
Aveva Lily tra le braccia. 
Lily un po’ terrorizzata dalla casa che sua madre aveva creato. 
Da una casa che la sera precedente gli aveva nascosto la sua stanza. Chi sa poi per quale motivo? Avrebbe dovuto chiedere a suo padre …
Era la prima volta che una donna si fermava così tanto a casa loro. 
Desiderava che Lily restasse lì per sempre, perfino Sir che non la sopportava molto, era felice della sua presenza, anche se non gliela aveva detto esplicitamente.
 
Anche Dorcas ultimamente passava molto tempo a casa sua, e con stupore suo e di Pad c’era lei alla stazione ad aspettarli. 
A suo padre giovava la compagnia di Dorcas, sembrava di nuovo felice, questo gli faceva pensare che tra i due ci fosse del tenero. 
Poi però ci ragionava meglio e mai e poi mai una ventitreenne avvenente come Dorcas poteva ambire ad un vecchietto come suo padre no? C’era un abisso di anni tra loro. 
Dorcas era un Auror, papà era un Auror e lei da brava alunna gli tirava tutti i segreti del mestiere. SI era così. Per maggiore sicurezza avrebbe chiesto il parere di Pad!
Stava accompagnando Lily nella sua stanza e nel frattempo le ripeteva la posizione dei corridoi, che non sarebbe mai riuscita a ricordare e il segreto fondamentale per arrivare nella stanza giusta quando se ne ha più bisogno. 
“Tranquilla, anche Rem si perde ogni tanto, chiama un elfo in quel caso!”
La stanza di Lily era molto simile a quella di Sir. Ampia e spartana, se l’era scelta lei, quei due forse potevano andare d’accordo.
“Remus dove sta adesso?”
“Nella sua stanza, per pranzo scende sicuro c’è la torta di melassa”
E non poteva non pensare a sua madre, per quanto cercava di essere felice e non scervellarsi. Soprattutto in quei momenti - quando i piatti che lei preparava erano serviti ai suoi amici, o quando spiegava, il funzionamento della casa che lei, sua madre gli aveva spiegato passo passo sin da quando era piccolo – si avvolgeva di malinconia.
“Ci vediamo dopo allora, mi preparo!”
Così dicendo l’ho baciò e si chiuse nel bagno, con la speranza che non si perdesse lì dentro e la sensazione che non ne sarebbe uscita facilmente con tutte le attrazioni che sua madre aveva piazzato lì dentro, chiuse la porta della stanza e si recò in camera sua, avrebbe riposato un altro po’ prima di pranzo. 
 
I cuscini sapevano di Lily.



 

Il capitolo è un po’ più breve dei precedenti, l’ispirazione mi è venuta nel bel mezzo di un sogno e mi ha portato ad alzarmi alle due del mattino e scrivere tutto di getto –, quindi potete presupporre che non era previsto. 

In questo capitolo sono presenti la famiglia Evans, che per me è un po’ sbandata, i genitori di Lily sono viaggiatori, non amano poltrire sul divano di casa, al contrario della carissima e perché no simpaticissima Petunia, che sta organizzando un matrimonio pomposo ed eccentrico degno di lei. Lily adora suo padre, è la colonna portante della sua vita da babbana. A casa di Jimm è tutta un'altra musica … una musica funebre per il momento!!! La casa … che ne pensate???? Ho letto luci di settembre di P.Coelho e poi ho unito la stramberia alla magia ed ecco a voi villa Potter. Le stanze cambiano posizione a secondo dell’umore della casa. Lily non trova la camera di James perché la casa la vede come un’ipotetica nemica in quel momento. La casa sta proteggendo James dai pensieri inconsci e non puri della nostra amata Lily.  

Dorcas c’è anche qui … a Dorcas piace villa Potter!!!!!!!

Alla prossima matheta.


P.S. a seguire lo special natale ... =)

 

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Capitolo 14
*** SPECIAL NATALE - UN PENSIERO PER SIRIUS - ***


UN PENSIERO PER SIRIUS
 


Era rimasto molto impressionato dall’evento, non ci aveva minimamente pensato che una cosa del genere sarebbe potuta accadere così,
quando Lily gli aveva gentilmente e con un sorriso a trentadue denti porto un pacchetto infiocchettato con una carta rossa con le stelline lui,
era rimasto imbambolato a fissarla dubbioso e,a un certo punto si era perfino convinto che potesse essere uno scherzo
(degno della fidanzata del suo migliore amico) per rifarsi di tutti i danni che lui e James gli avevano causato negli ultimi sei anni. 
“Non l’ho apri?” aveva cinguettato, spostando i piedi prima in avanti e poi tornando indietro,
il mio migliore amico mi osservava seduto sul divano tutto gongolante per il regalo che Lily gli aveva fatto per Natale.
Gli sorrisi di rimando ancora dubbioso sulla serietà del gesto, ma da coraggioso Grifondoro quale sono annuì e, sedendomi vicino a Prongs iniziai a scartare il regalo di Lily. 
Non era molto pesante e dalla consistenza assomigliava a uno dei regali che Remus faceva per Natale a lui e James,
e tutto ciò era fattibile dato il fatto che Lily non era poi su un'altra lunghezza d’onda! 
Lei, mi continuava a fissare tutta speranzosa che il regalo mi piacesse, così armato di coraggio,
strappai con un unico gesto la carta restando con in mano un tomo. Un libro non molto grande,
paragonabile a uno dei miei romanzetti pornografici che mi facevo mandare settimanalmente da una libreria ben nascosta nelle vie di Diagon Alley. 
 Guardai Lily e lei di rimando mi sorrise di nuovo “Ho pensato che fosse il libro adatto a te Black e poi è un pensiero molto carino da parte mia!” iniziò a sbraitare rumorosamente. 
 
Oh no, mia cara Lily Evans questo è un pensiero degno di una stronza che conosce molto bene il suo mestiere,
ma evito di farlo notare non ho propria voglia di beccarmi una gomitata nelle costole da James. James,
il mio migliore amico che sghignazza divertito e che prova con modestia a trattenersi dal ridermi in faccia
“Il cuore peloso: i maghi che non vogliono responsabilità, è un best seller sai?” 

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Capitolo 15
*** LETTERE, CALDEROTTI, FESTA E SCANDALO DI FINE ANNO ***


 
Per informazione: ho notato che qualche - molti - lettori hanno saltatto il capitolo  LA STRAVAGANTE VILLA POTTER , probabilmente perchè ho publicato i due capitoli lo stesso giorno. Non è essenziale, ma per capire in che contesto si  trova Lily sarebbe meglio leggerla! (=
 

LETTERE, CALDERROTTI, FESTA E SCANDALO DÌ FINE ANNO  
 


Luce delle mie giornate a stasera.
Alice.
 

Il gufo era arrivato qualche ore prima, ma era riuscita a leggere la posta solo dopo pranzo.
Un pranzo molto chiassoso, come tutti quelli che si tenevano a villa Potter, al quale avevano partecipato anche Dorcas e Remus (Ospite anch’esso di James).
Remus quel caro ragazzo che dopo aver passato una nottataccia con il suo più grande demone era stato così carino da accompagnarla nella biblioteca.
Ed era proprio lì che si trovava in quel momento. La lettera di Alice la avvisava che sarebbe arrivata nel pomeriggio, molto probabilmente per poi prendere parte alla festa che si sarebbe tenuta quella sera a villa Potter, per festeggiare l’inizio del nuovo anno. 
Il problema stava nell’indomani mattina, conoscendo Alice, se la sarebbe ritrovata ai piedi del letto al sorgere dell’alba con la convinzione che sarebbe riuscita a trascinarla di nuovo in quel posto come l’anno passato uffi!!!
Tralasciando la lettera di Alice quello che la terrorizzava era la seconda lettera che Charls gli aveva dato prima che si sedessero al tavolo. Una lettera dei suoi genitori.
Cosa al quanto positiva, se stavano male e gli fosse successo qualcosa non gli avrebbero mai potuto scrivere, quindi si era leggermente rilassata, ma cosa volevano dopo solo quattro giorni che aveva lasciato il tetto familiare?
James era appena entrato nella stanza, con due tazze di the. 
Si sdraiò sul divanetto e poggiò la testa sulle mie gambe.

 
Lily cara, 
tranquilla qui non è successo nulla se non vogliamo contare che tua sorella Petunia ha esibito tutto il suo bel caratterino sulla Piccadilly, tuo padre è scappato a gambe levate ripudiando lei e anche me che cercavo di calmarla =)
Io e tuo padre pensandoci attentamente abbiamo capito di voler conoscere questo ragazzo da cui sei andata a passare le vacanze.
Pranzeremo assieme il giorno prima che ripartite per la vostra magica scuola ok??? 
Vi aspettiamo.
La tua mammina adorata e il tuo caro paparino.
 
P.S. Non dire a Tunia quello che ti ho raccontato, ti mugugna un flebile saluto.
 
Questo non l’aveva immaginato.
“I miei ti hanno invitato a pranzo”
James sembrava dormisse, giro la testa e mi morse la pancia provocandomi un leggero segno violaceo.
“Ci divertiremo”
Ovvio che lui la pensasse così, non era mai stato a contatto con la sua famiglia, non aveva mai conosciuto Petunia escludendo quelle rare volte che l’aveva potuta intravedere alla stazione e non aveva la  minima idea di cosa sua sorella fosse capace di fare. 
Tutto poteva succedere tranne che divertirsi.
Remus e Black fecero la loro entrata proprio mentre stavo per iniziare la mia arringa contro l’invito dei miei genitori in modo da rifiutare e non rovinare le vacanze che, da quando si era trasferita a casa Potter e aveva raggiunto James avevano preso una giusta piega.
“Vi abbiamo disturbato piccioncini?”
“Tu non disturbi mai, vero Black!” lo schiaffeggiai in pieno, ben ti sta randagio!
“Partitina a carte?”
Ecco un solito e tranquillo pomeriggio a casa Potter. Remus non ancora del tutto rimesso faceva fatica a controllare gli attacchi di bambineggio dei suoi migliori amici e loro consci di ciò aumentavano la dose d’idiozie che erano capaci di mettere in atto. 
Lily Evans dal canto suo, da quando si era finalmente decisa a far entrare nella sua vita quello smidollato di Potter, non ché fidanzato, riusciva finalmente a carpire tutte le sfaccettature di quella amicizia. Un’amicizia che aveva basi ben più solide di quella tra lei, Alice e Mary, un’amicizia che un po’ invidiava, un’amicizia che anche lei in un non lontano passato aveva avuto. Il suo amico Sev. Il suo ex migliore amico Piton. 
Si strinse di più a James, scaturendo così i soliti fischiettii di Black.
Black, forse non era solo un cane scodinzolante, avrebbe provato a fare amicizia anche con lui, se James lo riteneva un fratello, qualche buona caratteristica doveva possederla anche lui. 
“… Flyin’ off from a cliff Na na na na na na na na na …” non l’intonazione. 
Glenda Chittock la presentatrice dell’ora della magia su radio strega Network aveva mandato in onda un famoso singolo delle sorelle stravagarie, un nuovo gruppo musicale che stava spopolando nel mondo magico negli ultimi mesi e che a quanto pare Black adorava e … anche James.
“CAN YOU DANCE LIKE A HIPPOGRIF? …”
Io e Remus non potevamo che assistere all’esibizione ridicola!!! Di loro due che si agitavano muovendo la testa e facendo scuotere quelle loro masse di capelli già di loro elettrizzati. 
“Per quale motivo hai spento la radio?”
“PERCHE’ IO HO UN GRAN MAL DÌ TESTA”
“Non dovresti gridare se stai male sai Moony!”
Remus se fosse stato nel pieno delle sue forse avrebbe preso la testa del mio fidanzato e l’avrebbe più volte sbattuta contro il muro, ne era certa.
Black del tutto contrariato dal trattamento che uno dei suoi migliori amici gli aveva dedicato – spegnendo la radio e non permettendo che lui mettesse in atto uno spettacolo canoro degno di essere decantato per decenni -, uscì dalla stanza sbraitando che loro non meritavano la sua presenza e che in caso volessero chiedergli scusa, l’avrebbero trovato in cucina – a rimpinzarsi di calderotti -. 
“Vado a farmi un giro anch’io” Remus con la sua calma che mi ricordava un po’ mio padre escludendo i momenti d’ira che i suoi amici lo portavano ad avere, ci lasciò soli in quella immensa e luminosa biblioteca.
“Quando?” possibile che si ricordi tutto?
“Quando cosa James?” non voglio andarci, non voglio andare a una cena con i miei, dove molto probabilmente anche mia sorella sarà presente e, che con tutta le sfortune che mi ritrovo anche con la partecipazione del il mio quasi cognato tricheco, proprio no!
“James … non credere che averlo detto in questo modo così dolce, mi faccia cambiare idea. Ci andremo” 
Forse poteva impegnarsi di più, ed essere realmente dolce in modo da convincerlo?
 Non ci sarebbe mai riuscita, meglio lasciar perdere dal principio. 
“Uffi, l’ultimo giorno delle vacanze, vorranno portarmi alla stazione molto probabilmente il giorno dopo!”
Perché erano a casa? Non erano mai stati dei genitori molto interessati a tutto quello che avveniva in casa loro, in particolar modo alle frequentazioni delle figlie, invece ora sembrava si fossero svegliati dal loro letargo e aver deciso finalmente di fare il loro mestiere di genitori!? 
“Dormiremo dai tuoi allora, Pad e Remus non si offenderanno se non andiamo tutti assieme a prendere il treno”
Dormire con James a casa sua? Nello stesso corridoio dei suoi genitori? Che cosa credeva James che i suoi genitori l’avrebbero permesso? O forse si?? Non riusciva neanche più lei a seguire i loro ragionamenti.
“Va beneeeee…” più convinzione Lily, mettici impegno, mostra felicità!!
 
 
James era sopra di lei, erano in quella posizione da un bel po’ ormai, James aveva la testa sul suo seno e sembrava dormisse, lei continuava ad accarezzargli i capelli e a dargli qualche bacio di sfuggita mentre cercava di prendere sonno. 
Mentre si addormentava.
Mentre dormiva.
“Sono arrivata, ei ma dormite?”
James la ucciderà ed io lo premierò concedendomi.
“Jimm spostati, Lily viene con me!” con pochissima grazia, spostò James e tirò me per un braccio – e normale che una ragazza abbia così tanta forza nelle braccia? -. James non si sveglio neppure, cambiò posizione sul divano cercando un cuscino da mettere sotto la testa e non bado a noi. 
Alice mi trascino per la casa, portandomi in camera mia senza neanche controllare i corridoi dopo avergli spiegato quale camera avevo scelto. A quanto pare Alice sapeva giostrarsi tra quelle mura. 
“Ora ci vestiamo e ci facciamo belle per stasera, Pucci arriverà tra un po’! Quindi muoviamoci!”
Sono solo le cinque, se ne era resa conto? 
 
*
 
Alice si era portata via il suo comodissimo cuscino personale, gliela avrebbe fatto pagare.
Sirius era in cucina a mettere su peso, Remus in camera a dormire molto probabilmente, Peter sarebbe arrivato a momenti insieme a Franck e dopo di loro, il resto della comunità magica che papà aveva invitato alla loro festa di Natale, che a quando diceva lui sarebbe stata grandiosa e spassosa come quelle precedenti. Con la sola differenza che sua madre non era lì, che sua madre non avrebbe visto mai quando era bella Lily, e non gli avrebbe mai detto bravo, visto che alla fine ce l’hai fatta, con uno dei suoi meravigliosi sorrisi stampati sulla faccia. A sua madre Lily sarebbe piaciuta ne era certo, sua madre si era sempre fidata delle sue scelte; quando gli aveva raccontato di Moony, era stata orgogliosa di lui per come aveva deciso di gestire la faccenda e dopo quando aveva deciso di adottare Pad e avere così un fratellone rompi - pluffe girovagare per casa sua madre aveva fatto un occhialino e aveva manato un elfo a far preparare una camera per il nuovo elemento della famiglia Potter. Lily, si l’avrebbe adorata. 
Ora, bisognava solo vedere se i genitori di Lily avrebbero fatto lo stesso con lui, chi sa com’erano i genitori di Lily? Se erano un po’ come la sua mamma e il suo papà? Non vedeva l’ora di conoscerli e dirgli quanto amava la loro figlia. 
James mi raccomando, non fare idiozie pensa prima di parlare e soprattutto prima di fare qualsiasi cosa che potrebbe risultare avventata e poco consona. 
“Prongs, idiota di un cervide, alzati ci sono Peter e Franck”
Delicatezza portami via, Pad gli era saltato addosso e stava saltellando sulla sua pancia senza dare segni di volersi fermare.
“HO CAPITO SPOSTATI!” era ora cane randagio.
“Bene, gradirei che non mi disturbi da ora fino all’inizio della festa, vado a prepararmi” esattamente come prima, uscì dalla stanza recandosi in camera sua questa volta, chi sa se si era accorto di avere le labbra verdi a causa di tutti i calderotti che si era mangiato. 
Ci sarebbe stato da ridere tra … tre, due, due e mezzo, uno, uno e tre quarti, zero meno un quarto …
“AHHHHHHHHHHHHHHHHHHH … Prongsssss, Moony, Petereeeeee, Franck …. AHAHHHHHHHHHH!”
James si precipitò alla porta e con molta calma iniziò a dirigersi in camera del suo migliore amico idiota. La stessa idea, anzi no, non proprio la stessa l’avevano avuta il resto della popolazione della villa. 
Un’Alice bigodinata era corsa in corridoio allarmata dalle urla di Pad dietro di lei Lily, avvolta in un accappatoio che le lasciava scoperte le gambe, si guardavano domandandosi cosa fosse potuto capitare.
“Era Sir che gridava?” Remus era arrivato dall’altro lato del corridoio – ancora in pigiama -  seguito da Peter e Franck. 
“L’avete sentito anche voi? Dite che ha provato a uccidersi?” Lily?? Quando la smetterai di essere così cattiva nei confronti del mio migliore amico?
“No …” pigolò Alice. Perché togliergli il divertimento? 
Entrammo nella stanza di Pad. Era seduto sul letto e ci dava le spalle. Non dava segno di volersi muovere da quella posizione.
“Sir tutto bene” chiese Remus, ricevette come risposta un sospiro pesante.
“Hei Sis dovresti prepararti per la festa no?” tenero Pet, Pad mosse leggermente la testa in segno di assenso. 
Alice aveva fatto un passo avanti e poi due indietro raggiungendo Franck, tra di loro c’erano ancora dei dissapori.
“Black, ho sputi il rospo o ce ne andiamo, io devo prepararmi per la festa e anche gli altri!” 
Remus aveva guardato le gambe di Lily ne era certo, e Petey faceva di tutto per tenere lo sguardo puntato sulla finestra della stanza.
“Io non vengo”
“Non saremo noi a convincerti del contrario, Alice scendiamo per una tazza di the?” Franck, il caro vecchio Franck si era dileguato con la sua compagna con l’innocente scusa del the.
“Sir che dici, adori le feste? Prongs digli qualcosa?” loro non avevano ancora visto Pad. 
E lui non aveva ancora nulla da dire.
“Io torno in camera mia, se Black ha un problema da ragazza, non tocca a me risolverlo” 
Si dia il caso che sono rare le volte in cui Sirius Black si fa toccare nell’orgoglio senza ribattere – e James lo sapeva bene – così quando il suo migliore amico si girò, lui non riuscì proprio a trattenersi da ridere.
Sirius Black e la sua faccia con le labbra verdi serpeverde rientrava nei ricordi più belli dei malandrini per l’anno 1977.
“Black ti dona il verde, abbinaci la cravatta” Lily mi bacio e uscì dalla stanza.
“E’ stata lei, lo soooooo … è una diavola, hai portato in casa il diavolo!”
Sirius urlava e si agitava come una femminuccia, Remus gli gridava contro che avrebbe trovato una soluzione e che sarebbe tornato alla sua bellezza in tempo per la festa – e si Moony ci sapeva proprio fare con le ragazzine in calore -.
“Pet qui siamo di troppo non credi, andiamo a farci belli” chiusi la porta della stanza, lasciandomi dietro le urla non molto virili di Pad, chi sa se sarebbe riuscito a risolvere il problema prima dell’inizio della festa. 
 
 Il salone di Villa Potter si stava riempiendo – a detta di un babbano - della gente più stravagante che si sarebbe mai potuta incontrare. 
I colleghi più stretti di Charls Potter erano intenti a far salutare le loro mogli e a vantarsi di come la carriera lavorativa o scolastica dei figli andasse molto bene e di come ciò li rendesse molto orgogliosi. 
La sorella di sua madre era presente alla festa a debita distanza dal fratello Marius – bruciato dall’albero genealogico dei Black perché maganò -.
“Non ci sarà anche mio nonno vero?”
Sirius aveva risolto il suo problema – labbra serpe verde -, con un semplice ma ben eseguito gratta e netta a detta di Remus.
“Naa … zio Pollux e mamma avevano un rapporto un po’ inadatto a due fratelli e poi quando sei venuto a stare qui con noi, si sono dissipati del tutto” 
Più che altro il caro zio Pollux non ché nonno di Pad, si era presentato a casa loro gridando come un pazzo – esattamente nello stesso modo di Sirius – che quello di Dorea era un comportamento disdicevole, prendere il figlio a una sua nipote. Suo padre l’aveva buttato fuori di casa ed era anche volato qualche incantesimo, nulla di preoccupante e gestibile da un Auror bravo come suo padre. Da quel momento gli unici rapporti con la famiglia di sua madre erano quelli con zio Marius e quelli con zia Cassiopea, ovviamente sia lui sia Sir preferivano notevolmente lo zio alla zia. 
“Parlavo in nome di Lily, sarebbe stato un problema avere quel pazzo smidollato qui intorno, c’è già la cara zia Cassy da cui tenerla lontana”
Sirius si preoccupava per Lily. 
“Lily è la mia ragazza!” non doveva chiarire nulla con Pad ma Rem e Petey l’avevano guardata con malizia nel pomeriggio, e sperava ce Sir non se ne uscisse con una delle sue solite idiozie. 
Dove era Lily?
“Un po’ come una sorella per me no?”
Si stavano guardando negli occhi, Sirius era il miglior amico che si potesse trovare, il fratello che mai si aspettava di avere e che invece gli era vicino a ogni momento della sua vita. Non c’era persona migliore di Sirius nell’intera Inghilterra. 
“Posso abbracciarti?”
“Se fai una sola cosa mossa da checca di schianto e girati finocchio, Lily è app …”
Lily era entrata al fianco di Alice nel grande salone addobbato a festa. Alice era stata raggiunta subito da Franck, mentre loro due si cercavano con gli occhi. “Vai muoviti” Pad lo spinse in avanti e lui quasi inciampò sui suoi stessi piedi, provocando un risolino a Lily.
 
“Hai scelto il vestito giusto” Lily era fasciata in vestito grigio madre perla, ricoperto di scintille – polvere di fata molto probabilmente – che gli arrivava fino ai piedi e si apriva in uno spacco alto fino al ginocchio. La schiena che inizialmente sembrava nuda era coperta da un leggero strato di altra polvere scintillante che le creava una seconda pelle e le faceva scintillare i capelli lasciati sciolti.
Lily era bellissima. 
Seguendo le orme di Alice e Franck iniziarono a danzare, era sicuro che Lily e Alice si fossero scambiate un reciproco segno ed era anche certo di avere la stessa faccia da pesce lesso che in quel momento aveva Franck. Ci avevano fregato!!

 
*
 
 
Remus gli aveva spiegato che non era colpa di Lily se per pochi minuti la sua bellezza era venuta a mancare, dopo tutto lui però era Sirius Black e non poteva chiedere scusa a James per aver insultato la sua morosa definendola una diavola – anche se non era ancora certo del contrario – pazzoide, vanesia e chi più ne ha più ne metta. 
Se James voleva stare con Lily, lui l’avrebbe accettata e l’unica soluzione che aveva trovato era quella di paragonarla a una sorella rompi - bolidi che non gli permetteva di essere il ragazzo spensierato e combina guai che voleva essere. Una sorella di quelle noiose e bisbetiche, da difendere ma non troppo e da non calcolare più del necessario, in tanti avevano una sorella così; lui e Regulus non si parlavano da anni, e Lily e Petunia da come aveva capito erano sulla loro stessa lunghezza d’onda. In fondo, molto infondo, erano un po’ uguali, quindi perché non dargli una possibilità? 
“Stai pensando Black?” 
Emmeline Vance era vicino a lui, bellissima come sempre e favolosa come ogni volta che si agghindava per andare a una festa.
“Sia mai, sto calcolando quando alcool posso ancora ingerire prima di rovinare la festa di Charls”
“Prendi una bottiglia, spostiamoci, devo tirarmi su di morale io, Alice e Lily sembrano due principesse quelle assurde favolette babbane”
 
Stavano lasciando la sala, Emm si era legata al suo braccio destro e in quello sinistro teneva una bottiglia del primo alcolico che aveva trovato. “Sirius vedi tu quello che vedo?” Emm era già un po’ brilla, ma entrambi vedevano la stessa cosa – magari lei in modo un po’ sfocato -. E poteva giurare su Godric che mai si sarebbe aspettato una cosa del genere.
Il collo di Dorcas Meadowes era appena stato baciato dalle labbra di Charls. Il suo idolo, il padre del suo migliore amico stava tradendo l’unica vera mamma che lui aveva mai avuto.
“Che stai facendo Sir, Sir per l’amor del cielo” 
Emm l’aveva stretto a se tirandogli la schiena. 
La testa di Emm era poggiata sulla mia spalla, e il mio sguardo ora cercava James, un James che aveva sospettato e con il quale aveva parlato della probabile tresca che era potuta nascere tra quelle due persone che lui stimava moltissimo, un James ignaro di tutto, troppo preso dalla sua bella per poter vedere suo padre a qualche passo da lui. 
“Sir andiamo”
Emm lo guidava verso la sua camera. 
 
Sirius Black a un paio d’ore dal nuovo anno, aveva già mandato all’aria i buoni propositi ed era del tutto sicuro, che non avrebbe mai più avuto un anno magnifico e spassoso come il precedente. 
 
 
*
 
 
Remus si era sempre divertito alle feste dei Potter, ma questo non voleva dire che si trovasse a suo agio, tra tutto quel lusso e quelle parole che continuava a sentire dall’inizio della serata.
Sorseggiava dell’idromele barricato, tutto solo in un angolo della sala, a qualche metro da lui Alice e Franck erano messi a dura prova dalla cara e vecchia Augusta – madre di Franck – che loro conoscevano via strilettera. Alice si doveva trovare in parecchie difficoltà. 
James e Lily stavano ballando, non avevano fatto altro da quando Lily era arrivata, chi sa se James si era accorto di tutti gli occhi che le si erano puntati addosso, molto probabilmente no, conoscendo l’ingenuità del suo migliore amico, l’unica cosa che aveva potuto vedere era il sorriso di Lily che finalmente dopo molti anni lei dedicava solo a lui.
Sirius si stava intrattenendo con Emm, gli avrebbe distrutto il cuore a quella povera ragazza, stavano andando via, Sir la stava portando in camera in modo da finire l’anno in quello che lui riteneva il modo perfetto. 
Emm stava tirando Sir per il braccio dopo che lui era scattato verso … verso quello che lui poteva definire, anche se non era una donna, una comare, un’oca giuliva o una reporter assetata di successo: lo scandalo dell’anno! Di quale dei due poi è ancora da definirsi. 
Il padre di James bisbigliava all’orecchio di Dorcas Meadowes per poi baciarla a qualche millimetro dalle labbra.
Se conosceva bene Pad e lo conosceva, il suo ideale doveva essere appena stato distrutto.
Se conosceva bene James, che per le mutande sgualcite di Merlino non si era accorto di nulla troppo preso da Lily, appena l’avrebbe saputo avrebbe iniziato a dare di matto come una perfetta prima donna e molto probabilmente si sarebbe astenuto dal parlare con suo padre per un lungo periodo.
 
Remus Lupin che tanto odiava quelle feste, era costretto a rimanere con un falso sorriso per non far sospettare il suo migliore amico.
Remus Lupin era certo che quell’anno sarebbe stato disastroso e che lui già un paio d’ore prima che iniziasse doveva eleggersi eterno responsabile. 
 
 
*

 
“Non credi cara questo vestito sia un po’ scollato?” odiava la sua futura suocera, se mai poi lo sarebbe diventata, perché di sicuro se avesse continuato a insultarla a quel modo per un'altra mangiata di minuti avrebbe mollato Franck senza sbattersene un folletto. 
Non stava ne ascoltando ne guardando Augusta, che invece aveva tutte le attenzioni del suo adoro figlio perfetto, per questo motivo era riuscita a cogliere quello che a ad Augusta all’inizio era sfuggito, solo all’inizio però! La sua faccia, e anche quella di Augusta e in seguito di Franck che mia aveva appena dato una gomitata nello stomaco erano una maschera di bronzo. 
Augusta non disse molto per tutta la serata e sotto giuramento - fatto a Franck che in un momento di coraggio Gryffindor era riuscito a invertire le posizioni tra lui e sua madre riuscendo ad avere il coltello dalla parte del manico e minacciandola di fare un voto infrangibile – non aveva detto una parola su ciò che aveva visto. 
Alice Prewet astuta ragazza, aveva dato un’occhiata in giro e origliato le conversazioni di quasi tutti gli ospiti. Nessuno si era accorto dell’avvenimento, a parte Remus che era stato raggiunto da Franck e con la quale si stavano scolando una bottiglia di acqua viola, Sirius che era stato portato via da Emm a detta di Rem e, per le sottane di quella baldracca di Morgana la sorella e il fratello di Dorea. I fratelli Black, che insieme avevano lasciato la festa, uniti come mai prima di allora per vendicare il buon nome della loro famiglia – almeno questa era l’impressione che Alice aveva avuto, o magari era l’alcool che le faceva vedere cose che in realtà non erano mai accadute -.
Raggiunse il suo fidanzato e Remus, ormai del tutto cotti.
“Con gran fortuna, Dio ci assiste sempre, nessuno a parte noi ha visto nulla, per ora a Jimm non diciamo nulla, e faremmo bene ad avvertire anche Black, potrebbe dare di matto”
“Tranquilla, Emm e con lui. Fino a domani a pranzo non dobbiamo preoccuparci di Pad”
“Peter dove si è cacciato?”
 
Alice Prewet frequentava da anni villa Potter ed era convinta che l’amore che univa Chars e Dorea non poteva finire di certo con la morte, forse però era la banale idea di una diciassettenne che crede nell’amore eterno.
Alice Prewet abbracciata al suo amore spera di non essere lei a dirlo a Jimm.
Alice Prewet si fa dire l’ora da un anziano signore, manca ancora mezzora allo scoccare della mezza notte e Lily e James non ci sono. 

 
*
 

 
Peter Minus aveva mangiato troppo come di suo solito. Così per evitare di farsi sbeffeggiare dal suo migliore amico Sirius era uscito in terrazza con la speranza che una boccata d’aria fresca gli avrebbe fatto bene.
 
“Siamo stati troppo avventati forse?”
“Sono sicuro che non ci abbia visto nessuno”
“O forse sono stati molto ben educati, da far finta di farsi gli affari loro”
Il papà di James era con una bella donna, che lui era certo di aver già visto, ma non ricordava. Il papà di James non stava facendo quello che aveva fatto il suo, dopo tutto, la mamma di James era morta. Allora perché aveva il sospetto che James avrebbe provato gli stessi turbamenti che aveva provato lui?
 
Peter Minus voleva bene a James e tutto ciò lo dispiaceva molto.
Peter Minus aveva conati di vomito e sapeva che la festa per lui finiva là. 




I genitori di Lily vogliono conoscere James … ma non è questo quello che state pensando!!!! 
Dorcas è il padre di James, il vecchio Chars … si si si è proprio questo quello che pensate adesso.
Beh la vecchiaia da sola è una carogna, e Dorcas è di bell’aspetto, e Chars sarà un gran bell’uomo a questo punto, che si porta bene il suo carico – di quasi sessanta anni???-  (secondo l’albero genealogico dei Black Dorea muore nel settantasette e nasce nel 1920, quindi ha 57 anni quando muore, se Chars è nato il suo stesso anno hanno la stessa età, non so niente in proposito sinceramente, a quasi sessanta anni. ).

Che altro???????? Ah ho messo il punto di vista dei giovani, e il modo in cui reagiscono  e credo sia venuto bene il capitolo … poi boh !!!! dovreste dirmelo voi =) 
I calderotti li avevo trovati su pottermore da poco è ho voluto inseririli. 
Oh , che idea perché non mi aggiungete su pottermore ?? CercatoreRuna12076, Grifondoro … 
Alla prossima !!!

P.s.  
A.D.A.M.  mi è uscito così di getto mentre aspettavo che le mie coinquiline si decidessero per la cena.

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Capitolo 16
*** SUCCO DI ZUCCA IN FORMATO FAMIGLIA ***


SUCCO DI ZUCCA IN FORMATO FAMIGLIA
 
Emmeline Vance era perdutamente innamorata di Sirius Black, e si rendeva perfettamente conto che lo stava accompagnando nella sua stanza da letto. 
Per quanto Emmeline Vance si sforzasse a non fare pensieri poco casti cercando di concentrarsi maggiormente sull’avvenuto sconvolgimento dell’amato, non le riusciva benissimo, così il suo cervello acuto, intelligente e furbo in quel preciso momento pensava a bel torace di Sirius Black nudo sopra di lei. Molto bene Emm, fai pensieri sporchi invece di pensare a lui e al suo stato d’animo!!! 
Bell’amica che sei! Ma chi accidenti vuole essere sua amica!!!
Si trovavano nella stanza di Sirius in quel preciso momento, e lui si stava sbottonando la camicia, possibile che i suoi sogni divenissero realtà!!!
“Hai la stessa maglietta di James!!!” Sirius Black sotto la sua camicia elegante e raffinata portava una semplice maglia con sopra una fenice, la stessa che aveva visto a James numerose volte l’estate precedente. 
“L’abbiamo comprata insieme, una ciascuno!” era il primo vero sorriso che faceva da quando avevano visto Charls con Dorcas. Solo James poteva tirarlo su di morale, peccato che James non fosse ancora stato informato dell’accaduto!
“Emm che fa qui?” 
Cosa faccio qui? Che domanda appropriata!!
“ IO, beh, ti ho accompagnato, non sembravi in grado di rimanere alla festa!”
Era a torso nudo, o Cosetta fallo smettere o finiremo l’anno nel migliore dei modi possibili.
Sdraiato sul letto nemmeno la guardava, il soffitto doveva essere molto più interessante di lei. 
Iniziativa Emm. Un po’ di coraggio??? Avvicinandosi piano a letto e si sedette vicino a Sirius, un Sirius che sembrava estraneo al mondo che la circondava. La sia mano era sul suo petto, così caldo, così liscio e muscoloso …
“Che stai facendo???”
“Io …”
“Va via di qua Emm! FUORI!”
Sirius l’aveva cacciata via urlando … senza degnarla di uno sguardo e lei era uscita dalla stanza con le lacrime agli occhi maledicendo Merlino e tutta la sua generazione.
 
Emmeline Vance era una delle ragazze più intelligenti del suo anno, ma quando si parlava di Sirius Black, diventava la peggiore delle oche giulive.
Emmeline Vance stava odiando Charls Potter che aveva distrutto una delle poche certezze del suo amato, e che a breve avrebbe spezzato il cuore del suo unico figlio.
Emmeline Vance rientrava nel salone, con gli occhi gonfi e con l’unico pensiero di trovare le sue care amiche. 
 
 
*
 
Franch Longbatton aveva portato due dame alla festa di fine anno organizzata a villa Potter. Sua madre, l’incredibile signora Longbatton dalla sua appariscente borsetta rossa. E la sua incantevole fidanzata Alice Prewet. 
A Franck Longbatton non importava degli altri invitati, l’unica cosa che gli stava realmente a cuore era il rapporto che c’era tra Alice e Augusta, un rapporto di ghiaccio. 
Purtroppo per lui, Alice era una grande impicciona così, per lui, si era creato un bell’inconveniente, una Alice che girovagava per la sala cercando anche la più piccola parola che le avrebbe fatto capire che non erano stati i soli a essere complici del fattaccio.
 
“Petey dove si è cacciato?” non gliene fregava molto in verità, ma non riusciva ancora a capacitarsi, dopo sette anni, come il loro amico riuscisse sempre a scomparire in momenti di criticità. 
“Non ne ho idea ma Emm ci sta raggiungendo!”
Emm si avvicinava a noi con le lacrime agli occhi, per quello che era in grado di capire – la bottiglia che si era bevuto con Remus iniziava a dare i suoi effetti -.
“Emm … ma …” 
Io e Remus eravamo di nuovo da soli. E così che sarebbe andata per quell’anno? Avrebbe festeggiato con Remus Lupin invece che con la sua fidanzata? E tutto per le follie di un vecchio!? Sirius aveva perfettamente ragione quando se ne usciva con la sua celebre frase, il mondo va a rotoli … 
“Sirius deve essere sconvolto se ha mandato via Emm!”
“Cosa vuoi che me ne importi, guarda come stiamo per finire l’anno mentre gli altri si divertono!! Emm è in lacrime e la mia Alice sta provando a consolarla, io sono mezzo ubriaco e non so se sono in grado di riaccompagnare mia madre a casa e tu, tu … sempre a preoccuparti per gli altri!”
Remus accanto a lui lo guardava stupito, da che si conoscevano non aveva mai gridato contro nessuno, almeno che non si trovassero in periodo di esami, invece una decina di persone ora lo fissava in malo modo per aver alzato i toni come se si trovasse per le vie di Diagon Alley .
“Un'altra bottiglia Fracnk?”
Ma si …
 
Franck Longbatton si stava amaramente pentendo di non essere rimasto a Hoqwarts.
Franck Longbatton voleva solo baciare Alice e augurargli buon anno, invece di lei non c’era l’ombra e lui, stava brindando con Remus, mentre il resto degli invitati sorrideva, si dava gli auguri e ammirava gli splendidi fuochi che il padre di James aveva acquistato per l’occasione e che in quel momento coloravano il cielo dell’York Shire. 

 
*

 
Lily aveva seguito James, avevano lasciato la festa molto prima dello scoccare della mezzanotte per festeggiare soli, lui e lei.
Lily era seduta sopra James e gli solleticava la pancia, mai avrebbe pensato che il grande James Potter fosse così sensibile e che si potesse lamentare come una femminuccia.
“Ora tocca a me però!”
In meno di un secondo le posizioni si erano capovolte e ora era lei a piangere per il solletico.
Lily Evans era molto contenta la sera del trentuno di dicembre, era stata una serata splendida anche dopo aver conosciuto la dolcissima zia Cassiopea che sembrava molto sua sorella in versione strega. 
“E quelli??” il cielo era illuminato, fuochi artificio splendidi esplodevano nella notte.
“Auguri Lily”.
L’un gennaio. L’un gennaio tra le braccia di James. Con le sue labbra sulle mie. 
Le sue mani sui miei fianchi, il vestito ormai slacciato e lasciato scivolare sulla mia pelle a coprirmi solo le gambe. Il cuore a mille.
James. James. E solo James, non c’era altro in quel momento. È strano come degli attimi della vita si possano riassumere con un solo semplice nome. “James auguri”
La sua testa era poggiata nell’incavo del collo, stava odorando i capelli, doveva trovarlo estremamente eccitante perché lo faceva continuamente. 
Ripresi a baciarlo con più passione, portandosi sopra di lui ed eliminando la sua camicia con meno delicatezza di come aveva fatto lui con quel casto vestito. Chi era l’uomo? 
Le sue mani erano scese delicatamente sulle natiche il vestito doveva essere finito molto lontano da loro, la stringeva e le spingeva contro la sua virilità coperta dai pantaloni del bellissimo vestito che aveva indossato.
Era di nuovo sotto, la sovrastava, i suoi occhi castani dentro il verde che le chiedevano il permesso per qualcosa che era già suo. 
La sua mano destra si era insinuata con molta delicatezza e mentre mi fissava negli occhi, la muoveva sempre più velocemente provocandogli gemiti di piacere. 
La schiena inarcata verso di lui, verso il suo corpo turgido che le provocava ansimi e soddisfazione, l'eccittazione che aumentava ad ogni bacio, ad ogni morso.
La sua mano che risaliva fino ai  seni e li stringeva con forza e la sua lingua che si muoveva dentro di lei. 
James Potter era un grande amatore, proprio come dicevano le numerose voci a Hoqwarts, ma da ora avrebbe amato solo lei.
“Ah ….” I nostri respiri … 
Le sue labbra di nuovo sulle mie. 
Le mie mani sulla sua schiena, sui suoi glutei, su questi odiosi pantaloni che non servivano a nulla.
Ed io di nuovo sopra di lui, le mie labbra che baciano i suoi pettorali, che lo mordono, le mie mani che lo spogliano completamente e lui davanti a me completamente nudo.
Nudi, insieme.
Gli bacio il ginocchio, l’ho visto fare in un film e le mie esperienze non sono di certo alla sua altezza ma so che non sarà mai un problema tra noi. Risalgo la coscia, il suo membro eretto aspetta solo la mia bocca – e so di non sapere precisamente come va fatto – ma Mary ha più volte raccontato le sue innumerevoli avventure quindi ci provo, la mia mano destra lo muove su e giù, e la mia bocca … la mia bocca …
 
“SIRIUSSSS”
Sirius era entrato nella stanza sbattendo la porta senza curarsi di bussare. 
“Io … oh … Lily …”
Sirius Black mi aveva appena visto nuda in piena intimità con il suo migliore amico.
James alla velocità della luce si trovava già davanti a me in modo da coprirmi dagli occhi troppo vispi del suo migliore amico.
“VUOI USCIRE O NO?” aveva chiuso la porta dietro di lui gridando che l’avrebbe aspettato fuori. Possibile che Black dovesse rovinargli la vita? Possibile che dovesse sempre interromperli? 
“Lily mi dispiace, avrei dovuto chiudere la porta”
Fissavo il mio fidanzato senza realmente guardarlo, io ero la più sconvolta dei tre. Io stavo per fare l’amore con James ed ero stata appena interrotta dal quel deficiente del suo migliore amico. 
“Gli dico di andare via, che qualsiasi cosa voglia può aspettare domani mattina!”
Annui con la testa.
Mentre James usciva, mi misi sotto le coperte, forse il momento era andato ma almeno avrebbe dormito con James. 
James aveva lasciato la porta socchiusa, lui e Sirius stavano parlando.
“ … PARLARE CON ME!!! PER LE BRETELLE SGUALCITE DI CIRCE ALMENO BUSSARE …”
“ … COME FACEVO A SAPERLO? IO VENGO DA TE E TU NON FAI ALTRO CHE PARLARE DI LILY …”
“… QUAL È IL PROBLEMA PAD, È LA MIA FIDANZATA SE NON TI STA BENE NON È UN MIO PROBLEMA …”
James e Sirius stavano litigando a causa sua. Lei e solo lei era riuscita a farli litigare.
“… IL PROBLEMA È MIO!!! LA METTI COSÌ …”
“PER QUALE ASSURDO MOTIVO STATE GRIDANDO? STATE DANDO SPETTACOLO D I N U O V O …” 
Si era unito anche Remus a loro. Ci manca solo che entri in camera anche lui … forse avrebbe dovuto rivestirsi. 
“Ero venuto qua per parlare con James e lui sta scopando con Lily e non può ascoltarmi …”
“Sirius, non potevi venire da me? E lasciare in pace Jimm?”
“E con James che devo parlare …”
Lei guardava la scenetta sdraiata sotto le coperte dallo spiraglio di porta che James aveva lasciato aperto, James li stava guardando in maniera scocciata e basta. E loro parlavano della sua non molto intensa vita sessuale con James, roba da scavarsi una fossa e piangere.
“VA bene … scusami Pad non avrei dovuto gridarti contro e che sarebbe stata la prima volta con Lily e tu … tu …” gli stava per fino raccontando le loro faccende intime, come l’avrebbero guardata l’indomani?!? – che vergogna - 
“Scusa anche tu … sai non penso prima di agire …” qui non pensa nessuno prima di agire!
“Bene, ora torniamo tutti alle nostre faccende, ah Auguri di buon anno!”
“Remus ma sei alticcio o sbaglio?” 
“Ti sei ubriacato senza di noi??” faccende da uomini …
“Lasciamo qui Prongs a strombazzarsi la sua donzella, andiamo vecchio Moony combiniamoci mani e piedi oggi è il primo dell’anno!”
Che razza di cervello poteva avere Black? Mai possibile che fosse realmente vuoto?
James era rientrato e questa volta aveva chiuso la porta a chiave.
Prese posto sotto le coperte vicino a me, ma il momento che avevamo creato era scomparso come i fuochi artificio.
“Gli racconti proprio tutto né?????” mi strinsi a lui, avremmo solo dormito per quella notte ma questo non significava che dovevo privarmi del suo profumo e del suo corpo completamente. 
 
 
*

 
Villa Potter per gran parte dell’anno non calcolando tutte le sue stramberie architettoniche era una semplice villa di maghi dove la mattina era servito del succo di zucca fresco con uova e pancetta bollenti e che per il resto della giornata restava in assoluto silenzio per la scarsa vita che c’era all’interno se non si vogliono contare gli elfi domestici sempre pronti ad obbedire alle richieste del loro padrone.
Nella gran parte dell’anno si possono escludere le vacanze natalizie, pasquali ed estive. In questi precisi periodi villa Potter diventava un ostello o come l’aveva soprannominato il vecchio Remus, un canile per cani randagi. 
Tutti gli amici di James avevano una loro stanza, e per gli amici meno intimi ma che gradivano la confortezza di villa Potter c’erano le camere degli ospiti. Erano proprio loro che notte dell’uno gennaio erano state assediate, sotto ordine del primo randagio profugo che era entrato in quella villa. 
Emmeline che era stata mandata via in modo spregevole da un Sirius musone e scorbutico si era addormenta davanti ad uno dei camini della villa, per poi essere messa a letto da un alticcio Remus nella camera affianco alla sua. 
Alice e Franck si erano autoinvitati a rimanere per la notte, occupando la prima camera a caso che erano riusciti a trovare e mandando via un Augusta al quanto disgustata dal comportamento del figlio e, non si era di certo risparmiata gridandogli contro che quella ragazza era uno poco di buono.
Quella mattina, come tutte le mattine che si possono ritenere normali a villa Potter, era servito un eccellente succo di zucca e delle frittelle al bacon da leccarsi i baffi. Come non tutte le mattine però, il tavolo era assediato da un gran numero di teste tra le quali non figuravano quella del proprietario della villa, quella del figlio e quella che ha detta di Alice sarebbe diventata la futura signora Potter  - accompagnata con un grugnito di Pad -.
“Dite che ha dormito qua!” cinguettò Emm, che dopo la nottataccia voleva apparire del tutto normale agli occhi degli amici.
“Charls non sarebbe mai così avventato!” rispose Alice prima di addentare un pezzo di torta alla melassa.
“Tu dici?? Dopo ieri sera, giurerei che dorme qui da mesi …”  mugugno Pad scolandosi il suo succo di zucca come fosse un bicchiere di whisky incendiario. “… Petey fa’ qualche ricerca, ho voglia di aver ragione”. 
Il povero Peter che non aveva chiuso occhio tutta la notte a causa dei suoi problemi di stomaco, si alzò felicemente dal suo posto – restare anche solo un minuto di più davanti tutto quel cibo gli avrebbe provocato un altro conato di vomito – alla velocità della luce Peter Minus era uscito dalla sala da pranzo, per trasformarsi ed eseguire l’ordine di Sirius. Questo era il suo compito, fare ricerche per i malandrini in modo che i loro piani funzionassero sempre, e girovagare per la villa di James sarebbe stato anche più semplice dato il fatto che nessun gatto la abitasse. 
“Perché proprio Petey e non Remus? Non dovresti trattare così uno dei tuoi migliori amici!” 
Puntualizzò una risentita Alice, che non conosceva il segreto dei malandrini e non aveva la minima idea del perché Remus non potesse fare le stesse cose di cui era capace Petey o perché non si fosse alzato lui stesso.
“puchiue lofsiu ieu” Sirius stava ancora mandando giù una gustosa salsiccia che prima aveva pucciato nella salsa piccante e che ora gli colava dalla bocca, come fosse bava. 
“Vuoi fare la persona civilizzata per una buona volta? È pulisciti il muso per l’amor del cielo, sembri un cane” gli gridò contro un Remus divertito – della sua stessa battuta -. 
“Dicevo che ho i miei motivi, va bene così mammina?” 
“E chi sarebbe il papà?” Franck dopo un lungo pensarci su, aveva deciso che poteva anche concedere due parole a quelli che lui supponeva fossero gli amici più strambi che avesse.
“Tu ovvio!!!!” e qui si pentì di aver aperto bocca, facendo fuoriuscire con uno zampillo ben assestato sulla faccia di Remus tutto il suo caffè bollente, provocando le risate di tutti i presenti.
 
“OH, siamo numerosi questa mattina!!”
Chars Potter era appena entrato nella sua sala da pranzo, assediata da tutti gli amici del suo unico figlio. 
Prese posto a capotavola, servendosi del tè e qualche frittella. E con gusto iniziò a osservare i suoi ospiti. 
“Vi siete divertiti ieri sera?”
“Oh si … come sempre” “Una festa magnifica” “Un inizio d’anno con i fiocchi”, gli unici a non proferire parola furono gli ospiti più comuni che quella tavolata conosceva Sirius e Remus, che preferirono continuare la loro colazione in assoluto silenzio.
“Dove si sarà cacciato mio figlio?”
James non si era ancora fatto vedere e con lui Lily. 
“Si perderanno tutta la colazione con la voracità di Sirius!” punzecchio Alice ammiccando nella sua direzione e pulendosi un muso che non aveva il ben che minimo segno di macchia.
Petey entrò nella stanza poco dopo, trovando un inconsueto silenzio, cinque teste concentrate sui piatti della colazione e una coperta dalla gazzetta del profeta.
“Pet buongiorno, ti sei ripreso?” 
“Oh si … va molto meglio adesso” non andava bene per niente, doveva ancora riferire ciò che aveva scoperto al suo migliore amico e sapeva benissimo che ciò non avrebbe portato nulla di buono. 
“Dite a mio figlio che sono al ministero, è che tornerò per pranzo” con queste ultime parole Charls spari tra le fiamme del camino. 
“Dimmi tutto”
Emmeline e Alice erano scettiche sul fatto che Petey potesse aver scoperto qualcosa in quella mezzoretta. 
Franck aveva deciso di non interessarsi minimamente alla faccenda, se fosse stato per lui sarebbe andato via subito dopo la festa, purtroppo la sua fidanzata impicciona non aveva acconsentito costringendolo a passare li la notte e ad interessarsi alla vita amorosa di un povero uomo sulla mezza età che aveva perso la moglie. 
Remus aveva cambiato posto mettendosi alla destra di Petey e in quel momento sembrava una vecchia comare impicciona.
Sirius alla sinistra della spia era pronto ad ascoltare tutto e a mettere in atto il suo piano: facciamo lasciare quei due squinternati. 
“Buongiorno … uh siamo in tanti!” James Potter e il suo sfavillante sorriso erano appena entrati nella stanza, accompagnati dalla chioma rossa e scompigliata di Lily Evans che appena poso lo sguardo su Sirius avvampò, ritrovandosi con le gote infiammate ripensando alla notte precedente quando quel cane l’aveva vista nuda sopra il suo migliore amico.
“Buongiorno splendore dormito bene?”
 
 
*

 
I malandrini si trovavano rinchiusi e seduti in cerchio come se stessero per iniziare una seduta spiritica, nella sua camera.
Sirius aveva indetto una riunione straordinaria, e lui come capo dei malandrini dopo quello che Pad gli aveva combinato durante la notte aveva ben volentieri acconsentito.
L’unica persona tranquilla in quella stanza sembrava essere lui, aveva passato una notte bellissima con la sua Lily, certo a causa di quel cane rognoso non avevano approfondito, ma dormire con lei nuda al suo fianco era la più bella sensazione di completezza che aveva mai provato.
Il suo amico lupacchiotto si stava morbosamente mangiando le unghie, e di per se non era un buon segno, il buon Moony non era di certo il tipo dalle voglie malsane di cibo a meno che non fiutasse odore di cioccolata, al contrario di quel coccolone di Pet che sembrava li li per vomitare sul suo bellissimo tappeto con sopra una stampa di Godric Grifondoro.
“Rem prendi appunti” come ordinatogli da Sir, Rem tirò fuori un taccuino e una piuma.
“Paddy caro … perché siamo chiusi qui dentro? Al buio vorrei precisare?”
Il suo migliore amico non sembrava averlo ascoltato, troppo preso dai suoi ragionamenti mentali – e se gli partiva un embolo? – era il primo dell’anno non poteva fargli una cosa del genere!!!
“Abbiamo un problema!” e fin qui anche gli elfi domestici che ci avevano portato la merenda ci erano arrivati.
“Spara cagnolone”
Perché sembrava l’unica persona spensierata? Che fosse realmente accaduto qualcosa di grave? Na impossibile se così fosse Sirius gliela avrebbe detto ieri notte dopo averlo disturbato sul più bello. 
“Tuo padre …” suo padre cosa? Era in ottima salute da come aveva potuto costatare qualche ora prima mentre pranzavano e poteva anche aggiungere che la sua voracità andava aumentando con l’età.
“E’ sempre il solito si … bellissimi i fuochi di ieri sera!” disse portandosi una mano ai capelli e gonfiando il petto. La festa che suo padre aveva organizzato non aveva niente a che fare con quelle che organizzava sua madre, ma di certo non poteva dire che non era stata all’altezza.
Il suo migliore amico, invece di complimentarsi sembrava essere in serie difficoltà, beh Pad non era mai stato uno bravo nell’esprimersi. 
“Faccio io, fosse per te potremmo portarla fino all’inizio delle lezioni” gli sputo in faccia Remus, che più che arrabbiato sembrava sconcertato. Cosa era successo ieri sera mentre lui non era presente? Possibile che si fosse perso qualcosa di così memorabile da tenere i suoi amici così sulle spine?
“Si forse è meglio, io non ho tatto per queste cose!” tu non hai proprio tatto ed è la tua migliore caratteristica – a tuo parere, se si vuole escludere la bellezza che tanto decanti –.
“Prongs, ieri sera tuo padre era in compagnia” in compagnia? Questa frase poteva voler dire migliaia di cose, come ad esempio che avesse passato tutta la serata con i suoi odiati zii o con i suoi colleghi; oppure con qualcuno di quel gruppo di cui aveva iniziato a fare parte e su cui non voleva dirgli niente; peggio ancora con qualche vecchio più strampalato di lui che l’aveva portato a fare qualcosa di veramente imbarazzante …
“Buon per lui, spero non si sia reso ridicolo!”
“Prongs per l’amor del cielo vienici incontro!” ma quante volte al giorno il suo migliore amico ripeteva per l’amor del cielo?? Alice l'aveva influenzato di brutto.
“In contro? E come??” in questo preciso momento i malandrini avevano un discreto problema di comunicazione.
Fu Pad a prendere la parola, “Dorcas, tuo padre e Dorcas” con tutta l’assenza di tatto che aveva in corpo.
Nello stesso momento in cui Pad comunicava la conferma che suo padre era fisicamente attratto da Dorcas, Petey rilascio sul mio adorato tappeto tutto ciò che gli era rimasto nello stomaco, per la calzamaglia di Silente quanto aveva mangiato la sera precedente??
“Pet fai schifo!”
 
 
Lily l’aveva trovato nella posizione in cui i suoi amici qualche ora prima l’avevano lasciato, straiato sul letto con la faccia tra i cuscini. 
Suo padre e Dorcas! WOW l’aveva sospettato ma sentirsi dire dai suoi migliori amici che la sera precedente avevano fatto bella mostra della loro relazione non era per niente confortante. Sua madre, sua madre che fine aveva fatto? Suo padre come aveva fatto a dimenticarsi così facilmente di lei? 
Lily gli aveva dato un leggero bacio sulla testa e lui aveva girato il viso verso di lei. Sapeva. 
“James” era stata lei la prima a parlargli di divorzio, se sua madre fosse stata ancora viva i suoi avrebbero divorziato? Non poteva pensare ad una cosa del genere il suo cuore non avrebbe retto il colpo.
“Va tutto bene, questa sera ne parlerò con lui”
“Avrà di sicuro una spiegazione plausibile James!”
Mi diete un altro bacio, questa volta non casto e tenero come il primo e poi mi lascio solo e ai miei pensieri, dovevo decidere come affrontare la faccenda: prenderla di petto o arginarla?
 
 
Era di nuovo Lily, solo lei poteva essere così poco delicata e avere un passo così silenzioso. 
Doveva essere ora di cena ormai, da ore stava li sdraiato, che uomo in utile che doveva sembrare agli occhi della sua fidanzata.
“Vieni a cena amore!” amore? Lily Evans l’aveva appena chiamato amore? 
Si mise a sedere e lei era proprio davanti a lui, inginocchiata sul letto, gli sorrideva, uno di quei sorrisi che aveva imparato grazie a lui, un sorriso alla James Potter insomma, di quelli che aprono il cielo e ti fanno vedere l’arcobaleno portandoti all’insaputa felicità e vitalità.
“Avrei un po’ di fame a essere sincero!”
“Ero certa, uno come te non può non mangiare per più di cinque ore di fila, ne morirebbe” pungolo lei, lei che stringeva la mia mano e mi trascinava nel campo di battaglia. 
Io la strinsi ancora più forte.
 
James Potter quella mattina quando si era alzato era il ragazzo di diciassette anni più felice di Inghilterra. 
James Potter era certo che lui e suo padre mai avrebbero litigato, lui amava suo padre era il suo punto di riferimento e lui era il pupillo di suo padre. Con questa certezza per la testa era pronto a sfidare il mondo, lui e suo padre …
James Potter non sapeva quanto si trovava lontano dalla realtà!
 
 
*
  
 
Ogni famiglia ha i suoi segreti grandi o piccoli, scheletri se ne trovano in tutto gli armadi. 
Questo pensava Lily Evans mentre varcava la soglia della sala da pranzo mano nella mano con James. 
Lei e Sirius sedevano di fronte e i due Potter a capotavola. Tutti gli ospiti che sarebbero dovuti rimare fin prima la partenza si erano dileguati nel pomeriggio, con le scuse più svariate fornite al signor Potter. 
Lei aveva preso la decisione di rimanere, non voleva di certo tornare in quello zoo in cui si era trasformata casa sua, era certa che la situazione a casa di James fosse completamente sottocontrollo. Dagli sguardi che Sirius continuava a mandargli, non ne aveva la conferma.
Lei era rimasta per James e Sirius e le sue idea bislacche non l’avrebbero di certo fermata.
 
Lily Evans era ormai conscia del fatto di essere in pieno innamoramento e che presto questo sarebbe stato completo.
Lily Evans continuava ad odiare Sirius Black ed era certa che la situazione con lui non sarebbe mai cambiata.
Lily Evans mai aveva visto James gridare così tanto, Sirius ridotto a straccio come quella sera e mai si sarebbe immaginata che sarebbe stata proprio lei a dover tirar su due dei malandrini. Per Paracelo in gonnella e tacchi a spillo in che situazione strampalata si era andata a cacciare? 




I capitoli già pronti sono parecchi purtroppo la storia non ha ricevuto un gran successo .. nemmeno una recenzione, che botta di autostima ... comunque continuerò a publicare al diavolo le rencezioni ( se se ) ...
 

All’inizio era un unico capitolo ma poi ho pensato di dividerlo così ecco la seconda parte del capitolo quattordici, che poi sarebbe il quindici se contiamo lo special.
Tutto rimane concentrato sul padre del mio grifone preferito.  Nei prossimi capitoli spero di tornare hai punti di vista di Lily e James senza intermezzi, li utilizzo soprattutto per spezzare e per spiegare l’intera situazione in modo che gli avvenimenti esterni alla coppia abbiano più sostanza.  Questa giornata comunque non è finita, anche Lily ha avuto un primo di gennaio più tosto intenso con la sua cara amica Alice … dovevano andare in un posto no? 
Per Paddy i Potter sono l’emblema della famiglia quindi è più che sotto shock.
Manca qualcosa?? Certo che si!!!  
Alla prossima baci matheta

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Capitolo 17
*** GLI U2: LUI E LA SUA FAMIGLIA ***





GLI U2: LUI E LA SUA FAMIGLIA

 
 

La situazione era surreale, la miglior colazione fatta in vita sua alla presenza di tutti i malandrini. Questa era una giornata splendida, qualsiasi cosa fosse successa era grata a Godric per aver operato su quelle quattro teste di cavolo.
La giornata iniziò a peggiorare quando la sua migliore amica Alice gli ricordò dove gli aveva promesso di accompagnarla. Ma dico con questo tempaccio, una pioggia che non dava segno, di voler smettere di scendere sull’York Shire non poteva concentrarsi sul suo compagno e smetterla con queste baggianate? Molto probabilmente no, per sua immensa sfortuna. Emm con un gran sorriso aveva dileguato l’invito settimane prime – ricordando cosa avevano dovuto patire l’anno precedente -, solo lei era rimasta lì a fissarla come un’ameba – convinta del fatto che non avrebbe mai fatto una richiesta del genere per due anni di fila – invece si era ritrovata incastrata e senza compagnia di nessun genere, solo loro due. Porco Salazar.
 
Erano le undici del mattino, dopo essersi vestita di tutto punto ed essersi truccata un po’ era pronta – non psicologicamente certo, ma per quello non lo sarebbe mai stata -.
Alle undici e mezzo erano li, tutte e due.
Perché poi il primo dell’anno, non si andava a Natale in certi posti?
 “Ci vado tutti i giorni quando sono a casa sai? È molto carino che tu mi abbia accompagnato!”  falsa ecco che cosa è la mia migliore amica, una manipolatrice d’infimo livello e un’ingannatrice.
Alice ci andava tutti i giorni, lei era la seconda volta in vita sua che ci metteva piede.
A causa sua.
“Non sbuffare”. Si sentiva proprio come la bambina che era seduta qualche panca davanti a lei. Irrequieta. La bambina, da quasi cinque minuti tirava la giacca della madre che come risposta l’aveva prima guardata male e poi sgridata, ma la bambina che doveva essere molto cocciuta, un po’ come lei, non si era fatta fermare dalle parole della madre e continuava lagnarsi e sbruffare proprio come faceva lei.
“Non ti agitare e stai seduta composta, sta iniziando!” oh qual buon vento!
La chiesa non era piena di gente, chi mai va a messa il primo dell’anno? Qualche vecchia senza famiglia e chiunque non abbia nulla di sensato da fare a casa, come per esempio preparare il pranzo del primo dell’anno per tutti i parenti.
I suoi genitori non l’avevano mai portata in una chiesa e lei non aveva mai dimostrato interesse per quel posto lì.
Quel posto lì come lo chiamava lei non poteva proprio sopportarlo e non perché si dovesse stare zitti ad ascoltare il pulpito di un uomo di Dio, ma perché trovava insensato l’esistenza di un essere superiore e questa sua idea era andando via via crescendo quando aveva scoperto l’esistenza di Hoqwarts. I maghi invocavano Paracelso, Circe, Diana, Agrippa, Hengist il folletto e altri maghi o esseri magici di noto livello della storia e non riusciva a capire come dei maghi – purosangue, come la sua amica Alice – avevano l’abitudine di recarsi in quel posto lì.
“tks …”
“SSSS… non vorrai farti notare?” come se fosse una cosa difficile con il suo colore di capelli che risplendeva come un faro.
“Tra quanto credi finisca?”
“Lily, è iniziata da soli dieci minuti” sul serio? Solo dieci? E aveva già esaurito tutta la sua buona volontà?
Avrebbe messo Alice in punizione appena rimesso piede a scuola, oh sì, una punizione con i fiocchi con i mutandoni a pois di Merlino che Alice gli avrebbe richiesto una tortura del genere il prossimo anno.
La peggior ora della sua vita – dopo quelle degli anni passati a respingere James – sembrava non volesse finire.
La bambina che prima scodinzolava come Black si era addormentata in braccio al padre, tutte le fortune sempre agli altri.
“Lily” di nuovo? Che aveva combinato adesso?
“Cosa c’è? Non mi piace questo posto lo sai?”
“Come pensi di fare quando tu e il nostro Jimm vi sposerete?” ci sposeremo? Matrimonio????  Ma la fantasia della migliore amica aveva preso una strana piega, cosa mai le faceva immaginare che lei si sarebbe sposata e per di più una chiesa!! Ma dalla faccia che aveva appena fatto, Alice aveva carpito tutto quello che a lei continuava a sfuggire – come il solito -.
“La famiglia di James frequenta questa chiesa da sempre” cosa? Proprio questa? Così addobbata che sembra un tendone da circo più che una casa di Dio?
Lei non avrebbe mai sposato James in una chiesa, e non l’avrebbe di certo fatta in quella che gli ricordava uno dei suoi peggiori incubi da bambina – essere portata al circo e doversi subire clown inquietanti -.
“Mai, mi rifiuto!”
“Quindi lo sposi?” maledetta, maledetta la mia migliore amica truffatrice.
“Mi rifiuto per tutto!” oh, vogliamo smetterla, perché non torni a seguire il prete? Eee?
“Tu e Sirius siete proprio uguali, anche lui detesta queste cose!” tutto ma non questo, dalla padella alla brace! Che cosa era diventata quell’uscita una gara di resistenza alla realtà che la circondava? Il matrimonio in chiesa, lei e Black che non andavano d’accordo con tutto ciò che riguardava il paranormale, si poteva essere più depressi di così!!!
“La comunione la fai?” ora la strangolo, qui davanti a tutti che mi portino pure ad Azkaban non m’importa!
Alice capiva perfettamente le mie facce e senza dire una parola sì era allontanata per tornare poco dopo e riprender le sue preghiere. 
Miseriaccia quanto manca ancora?
Un quarto d’ora dopo stavamo uscendo dalla messa – siii, la tortura è conclusa -, il vento incalzava e i miei capelli svolazzavano, perfetta scena cinematografica se non li avessi tutti in faccia ad impedirmi di vedere davanti a me.
“Cioccolata calda?”
“Ci aspettano per pranzo, scriteriata”
“OoooK … facciamo nel pomeriggio allora!”
Non vedeva l’ora di tornare a casa di James e mettersi al caldo davanti al camino, non sarebbe uscita con quel tempaccio neanche se il famoso Dio di Alice avesse bussato al cancello della maestosa villa Potter, per il barbagianni zoppo di Agrippa.
 
 

*

 
Sirius Black si era preso l’oneroso compito di parlare con il suo migliore amico. Per quanto compiere quest’atto da eroe iniziasse a pesargli sulle spalle, non poteva di certo cambiare idea ed essere sottoposto a beffeggiamenti dal resto dei suoi amici.
Il suo cervello che a detta dei suoi migliori amici era grande come l’uovo di acromantula stava ribollendo e questo sapeva non voleva dire nulla di buono per lui, sicuro si sarebbe ammalato e avrebbe passato la fine delle vacanze in un letto con il termometro infilato nel sedere.
Il suo ribollire era dovuto all’incessante idea che gli era venuta durante la notte, far lasciare quei due. Purtroppo avrebbe dovuto lo stesso dirlo al suo migliore amico e con molte probabilità poi ci avrebbero pensato assieme ad escogitare qualcosa, ma gli serviva comunque un piano B e a quello doveva pensarci lui. Lui era quello che faceva il lavoro sporco, non James.
Dirlo fu ancora più difficile di quanto pensasse, e quando lascio il suo migliore amico solo nella sua stanza, aveva il cuore un po’ spezzato, per quanto un Black potesse possedere un cuore – ovvio –.
“Noi andiamo, non serviamo a niente qui!” Alice, da comandante qual era aveva già portato Franck al camino, un Franck esaltato di essere stato sollevato da quell’incarico che la sua fidanzata aveva deciso di prendere. “Ci vediamo a scuola, fate e bravi e trattatemi bene Lily, non ci metto niente a piombare qua e spaccare le gambe a tutti voi!” lo disse in modo così carino e delicato che mise a lui e ai suoi due migliori amici ancora più paura del dovuto. “Salutatemi Jimm a presto mie prodi e valorosi malandrini!”. Alice e Franck sparirono nelle fiamme verdi.
“Vi lascio anch’io, qui non ho nulla da fare!” apostrofò Emm, guardandolo in cagnesco. Possibile che lei assomigliasse a un cane? Ma …
Un’oretta dopo anche Pet e Moony abbandonano la villa. Lui era rimasto solo con la sua acerrima nemica Lily Evans.
 
“Che vogliamo fare?” azzardò lei piombando in camera sua. Si sente sola e abbandonata a arriva a rompere i boccini a me? Cosa sono diventato adesso un consola donzelle – sentimentalmente e fisicamente impegnate - inviperite?
“Che proponi?” ghignai con il mio sorriso che mezza Hoqwarts amava – la parte femminile per intenderci -.
“Nulla che contempli cose sporche Black!  Una partita a sparaschiocco?”
E fu così che lui Sirius Black primogenito di una gloriosa casata di scellerati passò il pomeriggio del primo dell’anno, giocando con la fidanzata del suo migliore amico.
“Cosa possiamo fare per lui?” domanda a trabocchetto? Perché non vai a consolarlo e lasci in pace me?
“mmm … ci sto ancora pensando!”
“E cosa hai pensato fin ora?” insistente la ragazza, peggio di quel cervide del suo migliore amico.
Perché no? Era intelligente e voleva il bene di James quanto lui, questo era riuscito a capirlo – con un aiutino di Remus certo – ma non è tutto ovvio nella vita no?
“Farli lasciare!” l’aveva buttata lì, come avrebbe risposto lei?
“Come potremmo fare?” cosaaaa? Era d’accordo con lui? Forse non aveva bisogno del suo migliore amico per la riuscita del piano, magari bastava lei …
“Ti ho detto che ci sto ancora lavorando!” ma capisce o no??
“Potremmo lavorarci insieme? Ti stupirai ma qualche idea buona l’ho anch’io!”  con un sorriso perfettamente malandrino Lily Evans aveva fatto breccia nel suo cuore.
 
Il piano che la nuova coppia di amici aveva escogitato era molto semplice … certo come no!!! Era stata sua l’idea iniziale, ne aveva sentito parlare anni prima quando ancora divideva il tetto con quella mandria di folli della sua famiglia.
Ricordava quell’amore di madre che si era ritrovato e l’adorabile zia Druella confabulare davanti al camino del salone di Grimald Place, la questione importante che aveva portato all’incontro tra le due donne era il nuovo fidanzato di sua cugina Dromeda.
Dromeda la sua cugina preferita, l’unica con un po’ di sale in zucca – quanto lui – in quella famiglia disgraziata che, aveva mandato al diavolo il suo matrimonio combinato e aveva iniziato una relazione finitosi poi in matrimonio con un nato babbano. 
Ma prima che ciò accadesse Walburga e Druella avevano provato in ogni modo possibile a uccidere quel povero ragazzo.
L’unica tecnica che aveva quasi funzionato, e c’è il quasi perché poteva funzionare solo se il loro amore non fosse stato così forte da resistergli, era stata utilizzare una’antica magia celtica, che solo i Black con le loro follie per il toujour pur potevano rammentare.
Così proposta l’idea lui e Lily si erano rifugiati nella biblioteca in modo da trovare un libro nella quale si parlava di questo rito. La ricerca ad un ora dalla cena non aveva portato a nessun frutto, in più da come Sirius stava ben notando lo scetticismo di Lily andava via via crescendo.
“E’ da ore che cerchiamo!! Forse è meglio un filtro d’amore!” un filtro d’amore? Idea geniale!
“Mentre pensi alla mia idea, vado a vedere come sta James!!”
Lasciato solo nella biblioteca, ponderava sulle parole di Lily, forse il rito celtico neanche avrebbe funzionato dopo tutto era una idea che scaturiva dalle menti mentecatte barra psicopatiche  della sua famiglia, un filtro d’amore eh??
Lily lo fece rinsavire colpendolo con un tomo molto pensante sulla testa, “Ho un bernoccolo sei impazzita?” e anche bello grande direi! “Mi hai deformato la testa!” maledetti i pazzi che continuava a frequentare!
“Smettila di dire fandonie e dammi una risposta!” si era seduta di fronte a lui e sembrava molto pensierosa, un po’ alla Remus mentre li aiutava a progettare i loro scherzi. Era meraviglioso tutto ciò!
“Dove l’ho troviamo?” quello era un gran problema, loro non avevano un filtro d’amore pronto e ci avrebbero messo settimane a prepararne uno così ben fatto da ingannare Dorcas – l’Auror -.
“Beh Lumacorno l’ha fatta preparare l’anno passato, ne avrei una fialetta, dici che ancora utilizzabile?” pigolò sbattendo le palpebre e cercando di assumere una perfetta faccia da angelo.
“Amortentia?” Lily portava con sé dell’amortentia! E se avesse abbindolato James in quel modo?
“Sei impazzito? E’ illegale!! Un filtro d’amore più leggero che va somministrato ogni tot di tempo, ma funziona, manca solo una cosa …”  e qui ecco ricomparire la faccia da diavolo camuffata da angelo della pace. Non era amortentia, meglio per loro non voleva finire ad Azkaban per colpa di Charls Potter! Era troppo bello per quel posto!
“Cosa ti serve?” l’aveva già detto no? Era lui che si occupava dei lavoretti sporchi, eccolo a disposizione.
“Sudore” sudore? Ma che richiesta del cavolo era?
“Puoi ripetere non credo di aver afferrato!”
“Hai capito benissimo, mi serve il sudore di un uomo!”
Doveva andare in giro per una città babbana a recuperare sudore? Per Diana che schifo di pozione doveva essere?
“Va bene, troverò questo sudore, se hai già la pozione possiamo rimandare tutto a domani, è ora di cena ormai e non posso uscire farei insospettire Chars!”
“Da quanto aguzzi l’ingegno Black? Non vorrai farmi saltare qualche vena vitale con tutta questa furbizia?”.
Con chi cavolo pensava di avere a che fare la pazza? Con uno scolaretto acqua e sapone? Lui era Sirius Black porca pluffa che oltraggio!
 
 

*

 
Suo padre era seduto di fronte a lui. Sapeva che se lo sarebbe ritrovato a cena ma non credeva che sarebbe stato così difficile tenere buono il suo l’autocontrollo.
Era peggio che avere di fronte a se Mocciosus ai tempi in cui ancora frequentava Lily, ed era tutto dire – quanto l’aveva detestato in quei momenti -.
Il suo migliore amico aveva instaurato una sana conversazione con la sua fidanzata, dovevano volergli proprio bene per fare tutto ciò, che lui sapesse si odiavano cordialmente e di certo non avevano sopito il loro sentimento in un pomeriggio.
“James ti vedo molto silenzioso questa sera?” maledetto, in questo momento vorrei picchiarti alla babbana e lo farei se solo non fossi mio padre e un Auror di tutto rispetto che mi manderebbe al San Mungo con un solo agitar di bacchetta.
Sirius e Lily avevano smesso di parlare e spostavano lo sguardo da me a mio padre, la situazione era critica, quanto avrei voluto la mano di Lily tra la mia.
Aveva deciso, l’avrebbe affrontato di petto. Che non si dicesse che gli mancava il coraggio!
“Dorcas” fu peggio che farsi un giretto per la prigione di Azkaban. Il gelo che ne era scaturito da una sola parola ghiacciò il sangue a tutti.
Tutti fissavamo mio padre, l’avevo colpito ma non affondato per quello avrei dovuto metterci impegno. Sembrava voler soppesare le parole, ma ancora non aveva aperto bocca.
“Te ne avrei parlato prima della fine delle vacanze!” oh gliene avrebbe parlato! Confortante!
“Parlato, hai immaginato nel tuo illuminante cervello che io non avrei mai approvato una cosa del genere?” come poteva pensare che l’avrebbe presa bene? Dopo tutti quegli anni? La loro famiglia felice, con la mamma …
“Dorea mi aveva detto la stessa cosa …” l’inconscio è un mistero ancora più grande della magia, arriva a fare calcoli mentali che neanche una mente fresca e indubbiamente superiore alla media riuscirebbe a fare a bruciapelo.
Dorea mi aveva detto la stessa cosa… non voleva crederci, non poteva crederci ... non aveva fiato in gola … Godric ho un infarto!
“Charls, non credo di aver capito!” la voce di Sirius stava per raggiungere decibel mai sentiti prima sulla faccia della terra e potevo capirlo benissimo.
Guardava il suo migliore amico, e osservando la sua faccia poteva solo immaginare come fosse la sua. Sirius idolatrava sua madre, per lui era come una madre, la loro madre. Il dolore che emanava era tangibile e il suo? Anche lui aveva una aurea di spasimo attorno a se?
Suo padre da come poteva notare iniziava ad avere qualche difficoltà, dopo essersi grattatosi la testa allungo prese parola. Noi non avevamo mosso un dito e Lily affianco a me molto probabilmente si sentiva un’estranea che stava seguendo un momento fuor di misura intimo.
“Tra me e Dorcas va avanti da quasi nove mesi, Dor ne era a conoscenza …”
“Hai tradito la mamma???” avrei voluto urlargli contro, ma quella frase mi uscì con fatica dalla bocca … che mi lasciò sorpreso.
Tutto ciò in cui credeva non esisteva più.
Il suo migliore amico che al suo contrario aveva un pessimo temperamento era saltato addosso a suo padre, assestandogli due pugni in piena faccia prima che gli elfi domestici prendessero le difese del loro padrone. Pad uscì dalla stanza e Lily trascino via me … dall’inferno che aveva creato mio padre.
 
Avrebbe voluto urlare, spaccare tutti gli oggetti che si trovavano a sua portata di mano, ma il suo corpo sembrava intorpidito e senza vita. Nove mesi
Sua madre era morta sapendo che suo marito, l’uomo che aveva amato e sposato e con cui aveva vissuto un’intera vita, la stava tradendo.
“Non sono come mio padre!” lo disse più a se stesso che a Lily.
Lily che non era andava via e ora stava seduta vicino a me. “Io non ti tradirò ma, se mai dovessi farlo non fare come mia madre non volermi lo stesso!”
Non accettava che sua madre non avesse mandato fuori da quella casa suo padre, cosa aveva fatto? Ne aveva parlato cordialmente? Aveva cercato un compromesso? Quella non era sua madre, sua madre era la donna più forte che aveva conosciuto, aveva lottato contro la morte che se l’era presa troppo presto.
 E se fosse morta a causa sua? Il dolore che suo padre gli aveva provocato forse era così grande che lei non aveva retto!
Un grosso cane nero si era accucciato tra me e Lily. Pad preferiva smaltire così? Stare sotto forma animale attutiva i sentimenti dopo tutto.
 
Il mattino successivo, il due di gennaio del 1978, James si sveglio nel suo letto, che se fosse stavo osservato da un estraneo, lo stesso estraneo molto probabilmente avrebbe diffamato la sua fidanzata per il resto dei suoi giorni.
Sirius aveva ripreso forma umana e la sua testa era poggiata sulla spalla di Lily.
Lily nel centro del letto ed io alla sua destra che continuavo a tenerla stretta me, come forse avevo fatto per tutta la notte.
Un quadretto preoccupante insomma, per chi non fosse a conoscenza del fatto che Lily Evans è la fidanzata di James Potter.
 
Il due gennaio 1978, James Potter considerava quelle due persone l’unica famiglia che aveva e che non avrebbe mai voluto lasciare.
 
 

*

 
Non poteva più restare in quella casa come aveva deciso il giorno precedente, la situazione era sfuggita dalle mani del signor Potter di conseguenza anche un solo minuto di troppo in quella villa poteva dire inferno.
Non poteva andare via da sola però, non voleva lasciare James lì dentro, non poteva lasciarlo soffrire così e con lui il suo nuovo amico Black.
Al diavolo il piano del filtro d’amore, quello sarebbe potuto andare bene se la relazione tra Dorcas e il sign. Potter fosse nata qualche mese prima, ma non era andata così, quei due si vedevano da quasi un anno per non contare il fatto la madre di James era per giunta stata cornificata a un passo dalla morte. Che uomo orribile!
James gli aveva promesso che non sarebbe stato come suo padre, poteva crederci?
Credendoci o no, preparò il suo baule e come una furia andò alla ricerca del suo ex peggior nemico. Lo trovò in cucina, con una bottiglia in mano e una puzza di alcool sul corpo da far invidia al peggior barbone alcolizzato che viveva per le vie di Spinnered.
“Sirius alzati!” era la prima volta che lo chiamava per nome, ma sperava che ciò avrebbe avuto l’effetto che sperava.
La guardava come un cane bastonato e poi abbandonato sul ciglio dell’autostrada, doveva essere distrutto, lo era!
“mhmhhmm” doveva essere una parola quella?
Senza aggiungere altro perché non ne valeva la pena, lui non l’avrebbe mai ascoltato fece ciò che andava fatto.
“Wingardium Leviosa” Sirius si sollevò da terra, e per lo spavento si fece scivolare la bottiglia dalle mani, che fin in terra distrutta.
“Che cazzo fai?” ecco il buzzurro che non fuoriusciva da tempo.
“Ti porto a fare il baule, i miei ci hanno invitato per la fine delle vacanze”
Lasciai Sirius davanti alla porta della sua stanza invitandolo a darsi una sbrigata e poi raggiunsi James, convincere il suo fidanzato non sarebbe stato così semplice.
 
“Cosa vuoi che faccia?” James gridava e contro di lei. Lily mantieni la calma, non essere violenta con il tuo fidanzato potresti schiantarlo senza rendertene conto.
“Andiamo dai miei, lo so mancano un po’ di giorni ma … vi serve un po’ d’aria?!?!?!” come doveva farglielo capire? Non era il posto adatto a lei quello e neanche a Sirius!
“ARIA?? Andare via da qui? E Sir è d’accordo con te? … ”  si vero, sembra strano ma è così! “Non andrò via di casa per la felicità di Dorcas MAI!!!” 
La felicità di Dorcas? Di che stava parlando adesso?
“James, non me ne frega nulla di Dorcas, non la conosco nemmeno, sto solo pensando a te e al tuo migliore amico. Io vi ho visto prima, Sirius ha picchiato tuo padre alla babbana …”
Un gesto molto plateale per di più.
“E io … io mi sono sentita un intrusa!” una ficcanaso che poteva benissimo alzarsi con una scusa, uscire dalla stanza evitando così di ascoltare, invece era rimasta li seduta, immobile ad assorbire quelle poche parole – taglienti come spade – che si erano scambiati.
“Ti avrei comunque raccontato tutto, non sei una ficcanaso Lily!” mi stava abbracciando, io mi sforzavo di consolare lui e invece si finiva sempre che era lui quello che rincuorava me, che fidanzata pessima.
“Preparo il baule, ma prima di andare via, voglio parlare di nuovo con lui!”
Convinto, non sapeva come, in quale modo assurdo l’aveva convinto, ma sapeva che tutti e tre stavano per recarsi in quel manicomio che era casa sua. Per la felicità di quella vipera di sua sorella.
 
Non avendo il camino autorizzato per la metro polvere, cosa della quale si pentiva amaramente, avrebbero dovuto raggiungere casa sua smaterializzandosi. Il modo più scomodo per viaggiare a suo parere. Per Circe per quale motivo era vietato creare una passaporta?
Era nella camera di Sirius, entrambi aspettavano James. Era andato a parlare con suo padre da circa venti minuti, ma si erano fatti promettere di aspettarlo lì. Pessimo!
“Cioccorana?” offrì al suo nuovo amico.
“Preferisco i calderotti” disse mordendone uno.
“Non vorrai combinarti come l’altra sera?” lo punzecchio spintonandolo col braccio.
“Sai avevo il sospetto fosse colpa tua” lo immaginava. Così per tutta risposta sfoderai il mio sorriso da angelo facendo cenno col dito sulla testa, disegnando un’aureola, come quella che portavano i santi di Alice.
“Sei tremenda sappilo!” questa volta fu lei a essere spintonata, con così tanta grazia che cadde sul tappeto procurandosi un ematoma sul sedere molto probabilmente.
“Sirius Black questa me la paghi!” prese il primo cuscino a portata di mano e iniziò a colpirlo con tutta la forza che aveva in corpo.
“Vuoi la guerra!” ricevette una cuscinata in pieno stomaco, ma non demorse e continuo a colpirlo, e lui lo stesso.
Fu solo dopo un po’ che si accorse che James era alla porta che li guardava, mentre combattevano la guerra dei cuscini, scoppio a ridere pensando che mai si era immaginata di poter fare la bambina in quel modo con uno dei malandrini. Sirius seguì il suo esempio con una risata che poco aveva di umano, anzi era un intermezzo tra un ululato e un abbaiamento.
“Mi stavate tradendo?” sul volto di James non c’era nessun rimprovero, nel suo sguardo circondato di tristezza si poteva vedere uno spiraglio di felicità, pensò Lily, il fatto che lei aveva finalmente accettato Pad  - come lo chiamava il suo fidanzato -  doveva rasserenalo un po’. Era felice di aver fatto un atto da vera fidanzata, un gesto che in fin dei conti non gli era costato poi molto.
“Con questa qui? Se te la fossi scelta meglio magari!” a e così?? Roba da non crederci.
“Dovrei dirla io una cosa del genere!” non lui!!! È lui l’indemoniato Black mica io.
 
Armati di bauli, ciacche, guanti, sciarpe e capelli uscimmo da villa Potter.
“Dobbiamo andare un po’ più avanti, dove non ci sono gli incantesimi di protezione!”
Superati i confini degli incantesimi che circondavano la casa, James la strinse un po’ di più a se, mentre guardava casa sua. Chi sa di cosa aveva parlato con suo padre.
“Pad prendi la mano di Lily!” la mia mano libera venne stretta in quella salda e sicura di Sirius, che non contento mi fece anche un occhiolino.
“Vogliamo smetterla Pad!” allora se ne accorto?
“Stavo scherzando Prongs, datti una calmata!” anche Sirius si girò verso la casa, sarebbero tornati, ci sarei tornata anch’io probabilmente, quello non sapeva proprio di addio. Era più un arrivederci, una lunga pausa.
“Amore guidaci, siamo nelle tue mani!”
“Stomachevole, faccio in tempo a tornare dentro quindi!”
“Dove credi di andare?” strinsi le mie mani alle loro, con forza, non voleva che nessuno di loro due si spezzasse o che perdessero un pezzo dei loro bagagli. James teneva i due bauli – fa che non perda niente - e poi dopo un’orrenda sensazione di vomito si erano smaterializzati. Con occhi chiusi faceva il resoconto della situazione, stava bene, si sentiva tutte le parti del corpo al posto giusto, meraviglioso!
“Perché ha gli occhi chiusi? Dici che gli ha smarriti nella smaterializzazione?”
“MA NON dire idiozie, i suoi occhi, no nono nonono … i suoi occhi no!! Lily guardami te ne prego!”  il suo James la stava scuotendo come un ossesso, e le stava facendo anche parecchio male alle spalle, maledetto Sirius e i suoi insensati pensieri.
“Sono tutta intera, puoi smetterla di provare a uccidermi?” gli gridai contro guardandolo bene negli occhi.
Per risposta alla sua acidissima battuta la bacio, la bacio con passione togliendole il respiro fregandosene della presenza di quel demente “Prendete una stanza!” appunto!





 

Terza ed ultima parte delle vacanze a casa Potter!
Lily è andata a messa  e si tocca a tutti, quindi anche a lei. Per me Lily e la sua famiglia sono agnostici,
non ho letto di Harry costretto ad andare a messa nel primo libro quando J.K.R. descriveva la sua disastrata vita familiare.
Quindi come Tunia neanche Lily frequenta quel posto li,
al contrario di Alice che fa parte di una famiglia credente e che come abbiamo scoperto è anche un po’ impicciona.
Lily e Sirius sono finalmente amici seeee è un parolone ma comunque hanno sotterrato lascia di guerra.
Sirius ha anche attentato alla vita del signor Potter, sono cose che succedono in famiglia!!!!
James si riprenderà è un uomo …
Questa volta sono certa sia tutto … alla prossima gli strambi signori Evans vi aspettano!!!

Avviso: causa sessione di febbraio il prossimo capitolo potrebbe essere postato in ritardo.
Solo per questo mese, finito gli esami aggiornerò ogni dieci giorni massimo come sempre =)  

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Capitolo 18
*** «OH ESSERE GIOVANI E SENTIRE IL MORSO PUNGENTE DELL'AMORE!» ***



«OH ESSERE GIOVANI
E
SENTIRE IL MORSO PUNGENTE DELL'AMORE!»

 


Tutto ebbe inizio quel fatidico primo settembre del 1971, era il mio primo viaggio sull’espresso per Hoqwarts, quel posto fantastico che tanto aveva desiderato vedere che l’emozione era così intensa e tangibile che una sola persona sembrava impossibile potesse contenerla.
Il viaggio era iniziato nel migliore dei modi finché due sfrontatelli non avevano disturbato i suoi pensieri e infastidito quello che ai tempi si poteva identificare come il suo migliore amico alias Severus Piton. Un viaggio incantevole comunque che le apriva le porte per quella che sarebbe stata la sua nuova vita.
Sarebbe molto simpatico riuscire a ricordare ogni minimo avvenimento del primo viaggio verso la scuola, anche se ciò comporterebbe un notevole dolore al cuore per la perdita del proprio migliore amico, ma Lily Evans può affermare che non si ricorda mai tutto, la cosa che più le era rimasta in pressa erano quei due ragazzi con cui aveva iniziato a litigare proprio lì, in quella carrozza, dove ora stava mangiando una piuma di zucchero e che la stava portando verso il suo ultimo semestre nella scuola di magia e stregoneria di Hoqwarts, la cosa più buffa di tutte erano i suoi compagni di viaggio in quel momento: uno scompigliato James Potter che le teneva la mano mentre cercava di leggere l’ultimo numero di trasfigurazione oggi, era stato colpito su un articolo ben scritto a quanto diceva lui sugli animagi e quindi sempre per come affermava lui era importantissimo leggerlo essendo esso un animagus non autorizzato – ovviamente -; colui che lo disturbava lanciandogli caramelle mou come avesse un morboso disturbo della crescita era Sirius Black, suo nuovo “grande” amico, da qualche giorno a quella parte. L’aver trascorso gli ultimi giorni di vacanza a casa sua avevano fatto più che bene a quelle due teste calde. Lei e Sirius si erano avvicinati per amor di James e James dal canto suo cercava di metabolizzare la situazione.
Il modo in cui aveva deciso di affrontare il tutto non le piaceva per niente e non gli piaceva neanche l’idea di non sapere cosa si erano detti padre e figlio Potter prima di lasciare la villa, ma da come Sirius gli aveva spiegato la situazione andava per il sottile e se lo diceva Sirius era tutto dire.
“Allora siete qui!” la porta del loro scompartimento si era aperta e un raggiante Remus Lupin si era accomodato nel posto vacante vicino a Sirius. Remus dal canto suo sembrava molto felice, e non poteva di certo colpevolizzarlo per ciò, aveva sempre una faccia così abbattuta a stanca che quei rari giorni in cui esprimeva tutta la sua voglia di vivere i malandrini mettevano da parte i cattivi pensieri e gli facevano compagnia.
“EI Moony cosa ti porta a essere così felice?” Sirius era tutto giuggiole, si era accorto della strana espressione facciale che il suo migliore amico si portava dietro.

“Oh, nulla di che, cose nuove!” e sentiamo un po’, da quando il nostro prefetto non perfetto faceva il vago? E si teneva tutto per se, senza renderne parte ai malandrini?

“Cosa ci nascondi amico?” James stentava un sorriso, i suoi sorrisi da qualche giorno, da quel giorno erano contati e si poteva affermare che erano tutti per lei, il sorriso più bello glielo aveva porto ieri sera, un sorriso e un espressione così felice mai gliela vista in viso, e molto probabilmente lei aveva la stessa ebete espressione di lui, se si è appagati si è contenti in coppia no?
“Su via Rem, la tua felicità a malapena è contenuta qui dentro!” questo era del tutto vero, perché anche la sua che veniva fuori ripensando alla serata precedente occupava un bel po’ di spazio.
“Posso parlarti Lily, in privato?”
“Ti seguo”

Stampai un bacio a James che non voleva credere al fatto che il loro migliore amico preferisse raccontare tutto a me e non a loro - ci avrei gongolato un po’ – e lo seguì.

“Non guardatemi così, ho bisogno di un parere femminile prima di parlarvene” digli così è li rassicuri caro e vecchio Remus …
Trovare un altro scompartimento vuoto era impossibile ma per fortuna i malandrini erano sempre ben piazzati su tutta la linea. Qualche scompartimento più in fondo, un tenero Peter copiava i compiti dagli appunti di Remus, ecco perché non si era fatto vedere, aveva faccende scolastiche da sbrigare e con noi avrebbe solo perso tempo. “Pet potresti andare a prendere qualche bolla bollente tieni” Rem gli porse qualche zellino ed io ammiccai per salutarlo, poi il caro Remus chiuse la porta e si assicurò che nessuno ascoltasse la nostra conversazione “Muffiato”.
“Quante protezioni, hai ucciso qualcuno?”
“No, ma qualcuno – specificato – potrebbe uccidere me” per quale motivo una persona a rischio di morte dovrebbe essere così felice? Remus e la cioccolata, lo dicevano i medici babbani che provocava strani effetti se fatto uso eccessivo.
“Io ancora non capisco” ma per lui era chiaro, lui ci capiva qualcosa?
“Mi sono scritto con una ragazza, dal giorno di capodanno” oh, questa era la notizia bomba come avrebbe detto Sirius, ma se era a rischio estinzione, colei era fidanzata, se fosse stato James avrebbe ucciso chiunque gli avesse mandato un lettera per quanto era geloso.
“Con chi è fidanzata?”
“Non lo è …” io proprio non ci arrivo, che mi sono persa per Godric???
“ … credo, anzi sono certo che lei sia proprietà di Sirius!”
“PROPRIETA’ ….” MA è RIDICOLO!!! Dove siamo nel medioevo???
“LO SAI CHE NON ESISTE UNA COSA DEL GENERE????”
“Puoi evitare di alzare la voce, se il muffiato non reggesse sai!!”

“Il muffiato regge benissimo, sei tu che spari baggianate!” ma come gli poteva venire in mente una cosa del genere? E poi Sirius non voleva nessuna, avevano parlato di ciò in quei giorni, così – per capire meglio la sua indole da libertino – gli aveva domandato un po’ della sua vita sentimentale, lui restio e grezzo gli aveva perfino risposto e lei quindi sapeva benissimo che a lui nessuna ragazza aveva toccato il cuore.
“E’ come dico io, anche se lei è del tuo stesso avviso, ma io a Sir lo conosco meglio di entrambe” su questo non ci piove e le cose gradirei non cambiassero.
“Ma dimmi chi è, sono curiosa!”
“Hai lo stesso sguardo di James!” buon per me, qualcosa di buono da questa relazione doveva pure uscirne.
“DAiiiiiiiii …” curiosa, curiosa, curiosa …
“Dovrei farti pregare, ma oggi mi sento felice …” OLE buon per me per la seconda volta.
“ … Emm …” Emm …
Oh Godric appena lo scopre Alice sono bolidi truccati.
 

*

  
James Potter era in bilico tra la felicità e la tristezza, ma era certo che avrebbe trovato un equilibrio molto presto. Come Lily non faceva altro che ricordargli quello sarebbe stato l’ultimo viaggio verso Hoqwarts è ciò peggiorava la sua malinconia, ma con ciò la sua dose di felicità non arretrava di un passo.

 (FLASHBAK) 

Gli ultimi quattro giorni lui e Sirius avevano alloggiato dalla famiglia Evans e poteva affermare che erano ciò di più strano e buffo avesse mai visto.
La madre di Lily, aveva una folta chioma rossa, proprio come Dorea, e degli occhi color cioccolato allegri e squillanti. Se si era aspettato di conoscere una madre, beh si era sbagliato di grosso, perché Viola Evans era tutto fuorché quello che doveva essere. L’aveva vista alle prese con il matrimonio della sua primogenita, ma non di certo come avrebbe fatto una madre, sembrava più la migliore amica pazza dalle ide eccentriche che poche persone al mondo avrebbero il coraggio di accettare.
Una sera a cena aveva proposto di unire al semplice rito anche quello indiano con la motivazione che il fuoco sacro usato nelle loro cerimonie sarebbe stato un bellissimo spettacolo se poi ben utilizzato. L’unica persona che era parsa estasiata dall’idea era stata Sirius “Signora Evans se mai mi sposerò sarei onorato se fosse lei a organizzarmi il matrimonio” “Oh caro quante volte devo ancora dirti di chiamami Viola? E sarei io a esserne onorata”  ecco, due persone che si trovano sulla stessa lunghezza d’onda.
Una sera a cena aveva proposto di unire al semplice rito anche quello indiano con la motivazione che il fuoco sacro usato nelle loro cerimonie sarebbe stato un bellissimo spettacolo se poi ben utilizzato. L’unica persona che era parsa estasiata dall’idea era stata Sirius “Signora Evans se mai mi sposerò sarei onorato se fosse lei a organizzarmi il matrimonio” “Oh caro quante volte devo ancora dirti di chiamami Viola? E sarei io a esserne onorata”  ecco, due persone che si trovano sulla stessa lunghezza d’onda.

L’unica persona normale – ma dal suo punto di vista solo esterno, perché per stare con una persona come Viola o hai un buon fegato o condivi le sue idee – sembrava il signor Evans. Occhi verdi come quelli della sua amata Lily, fisico asciutto e capelli biondicci ereditati poi dalla simpaticissima Petunia. Durante quell’inascoltabile conversazione se ne era uscito con quella che lui non aveva ben capito fosse una battuta o un suggerimento “E potremmo attaccare teste di animali imbalsamati e addobbarli affinché assomiglino alla statua di Ganesh”.
Lui James Potter poco anzi nulla sapeva della civiltà indiana, ma poteva scommetterci meta delle sue ricchezze che i coniugi Evans le stavano portando ben poco rispetto. Lily in tutto ciò faceva finta di non ascoltarli e continuava a cenare con un Sirius che era sempre più colpito e affascinato da quella strana coppia. Com’era possibile che Lily fosse figlia loro?  E anche come lo fosse Petunia, era un gran mistero.
Petunia aveva fatto finta per ben quattro giorni che la casa fosse abitata da ben quattro persone anziché sei e lui e Sirius avevano molto apprezzato il cortese gesto.

Vivere con dei babbani, non era l’evento più strano cui era stato sottoposto, tutto sommato villa Evans era un bel posto e anche il quartiere in cui Lily abitava era pratico e affascinante per un mago come lui che non era mai stato tra i babbani.
Lily li aveva portati al parco giochi vicino a casa sua, al supermercato, e al ristorante, dove sia lui sia Sirius, avevano fatto delle clamorose figure di cacca di vermicolo che sotto giuramento mai nessuno di loro tre avrebbero mai raccontato e un pomeriggio erano stati in sala giochi dove Lily aveva provato a insegnarli il baliardo – con ben poco successo-.
L’ultima sera prima di ripartire per la scuola Lily aveva proposto un cinema all’aperto “Sarà divertente, vi piacerà moltissimo promesso” per lui andava bene qualsiasi cosa, quella casa la sera diventava un po’ stretta quando Petunia rientrava dalle sue innumerevoli commissioni, per Sirius – a suo parere – qualsiasi cosa babbana sarebbe andata bene.
“Mamma noi andiamo al cinema all’aperto stasera!” aveva annunciato Lily mentre cenavano e sua madre, gran donna la signora Viola, aveva imposto che anche Petunia gli accompagnasse anche perché era l’unica ad avere la patente, cos è poi questa patente?
Così armati di arpia con la patente, raggiungemmo il cinema all’aperto, un parco grande circa come il campo da quidditch di Hoqwarts dove numerosissime macchine stavano parcheggiate innanzi ad enormi fogli bianchi.
Io e Sirius non ne avevamo mai visto uno al chiuso, per buttarla lì.
“IO voglio vedere questo film!” continuava a sbraitare Petunia.
“E’ troppo smielato, guardiamoci questo c’è James Boond lo so che ti piace!”  ribatteva la sua dolce meta. “Io approvo quello di Lily, c’è uno che si chiama come me!”
“Tu approveresti a priori qualsiasi cosa dicesse!” ecco a cosa servono i migliori amici, per farsi calunniare!!!!
“E va bene, vada per 007 la spia che mi amava, anche se l’abbiamo già visto a pasqua!”
Petunia cedette e per il resto della serata non la sentimmo più parlare e così potemmo vederci questo film che con l’unica differenza di quelli che avevamo guardato a casa di Lily, era propriellato come aveva detto Lily su uno schermo gigante – quel foglio bianco insomma -.
Il tizio del film, James Boond le piaceva veramente a Petunia e da come aveva potuto costatare neanche Lily sembrava disprezzare e anche a lui non spiaceva era un gran figo e un uomo dalle mille idee e con un coraggio da vendere. Si chiamava o non si chiamava James?

“Piaciuto il film?” erano a casa, e sia Sirius sia quella scorbutica di Petunia erano andati a dormire, lasciandoli soli in salotto.
“Soprattutto la fine” come poteva farli vedere un film con quel finale e aspettarsi che lui sarebbe stato buono e se ne sarebbe andato a dormire come un bravo cagnolino – che non era –.“Se qualcuno dovesse scendere?” smisi di baciarle il collo e la guardai negli occhi, doveva accettarsi del fatto che fosse una seria preoccupazione o un vai a dormire James o domani perderemo il treno. Era la prima delle due possibilità. Le presi la mano e la trascinai in camera sua.

Ripresi a baciarla con più passione di quando io stesso sapevo di averne, il suo corpo, un fuoco scorreva sotto le mie mani avevo fame di lei dalla prima volta che l’avevo baciata e il suo profumo m’inebriava i sensi al tal punto da annientare ogni più piccola parte di me.
La mia erezione spingeva contro il suo corpo sdraiato sul letto sotto di me.
La spogliai, con calma, baciando ogni centimetro della sua pelle, le mani, le braccia, le spalle, i seni, l’ombelico, l’interno delle cosce, i piedi.
Le sue piccole dita scorrevano sotto il tocco della mia lingua e poi con lentezza risalì fino a raggiungere la sua femminilità pulsante ed eccitata. Immersi la mia lingua in quel vulcano aiutandomi con le mani in modo da tenerla ben salda a me. Le mie dita, la mia lingua si muovevano in perfetto sincrono dentro di lei, con dolcezza e virilità.
La morsi e ricominciai la mia scalata fermandomi solo per eliminare i miei vestiti che iniziavano a pesare sul mio corpo concitato.
Le sue labbra sapevano di arancia e il vortice di emozioni che mi avvolse, esaltò i miei muscoli che la strinsero con più forza tra il letto e il mio corpo eccitato.
Entrai Lily con infinita soavità e la sentì tremare sotto il mio corpo per il dolore che gli stavo provocato, ma i suoi occhi che continuavo a esaminare non accennavano nessun ripensamento o ritirata, e alle mie azioni misurate, leggere lievi seguirono quelle con più vigore, influsso e si arrivò il suo piacere unito dal mio. I nostri respiri affannati, i nostri gemiti e i nostri muscoli turgidi, le nostre labbra che cozzavano in un lungo e appassionato bacio, ecco: la nostra colonna sonora.
“Sei bellissima”.

“Cosa staranno combinando? Orami è una mezzoretta che se ne sono andati!”  Sirius sgranocchiava una bacchetta di liquirizia e non era seriamente interessato all’argomento, ma molto probabilmente si era accorto su che su cosa gravavano i miei di pensieri.
“Boh, arriveranno!” chi sa che fine avevano fatto e cosa Remus voleva raccontare prima a Lily che loro due non avrebbero potuto capire?
“Dovresti andarla a cercare no?"
“Io mi fido di Lily, non posso starle mica a dosso come un segugio!” si fidava di lei, come lei di lui e ne aveva avuto la conferma la notte precedente.
“Non hai dormito con me questa notte” allora è questo? Non ho dormito nella stanza degli ospiti dei signori Evans e tu vuoi sapere cosa è successo! Comare impicciona!!!
“Sir domanda pure non girarci in torno!” non avrebbe ceduto, anzi non avrebbe raccontato proprio nulla, niente di niente, era qualcosa che doveva restare solo tra lui e Lily, e neanche Sirius poteva venire a saperlo.
“Avete fatto sess … no, no, spetta com’è che lo chiami tu mmmm l’amore??” fetido cagnaccio, com’ è che lo chiami tu?? Come tutte le persone normali idiota!!!
“Anche fosse, non verrei di certo a dirlo a te tks!”
“E saresti il mio migliore amico, io racconto molto spesso delle mie avventure sessuali”
“E sono i momenti peggiori della giornata Pad, credimi!” gli sorrisi, con il sorriso migliore del repertorio tornado alla mia rivista.
Rivista che a quanto pare era impossibile leggere perché il resto dei malandrini e un Frank annoiato e contrariato si unirono alla ciurma (io e Sirius), portando il caos nello scompartimento.
“Dove hai lasciato Lily?”
“Qualche vagone più in là, ha incontrato Alice” ecco perché Franck si era unito a noi invece di stare con la sua bella. Povero Pucci non ha idea di quanto lo capisco! 
Ci guardammo con sguardo che voleva dire, intendo benissimo il tuo umore quindi siamo in due, consoliamoci, e ciò valse come saluto.
“Ho una cosa da dire!”
“Allora vuoi renderci partecipi finalmente!” era ora Godric, Sirius altrimenti l’avrebbe scannato vivo.
“Non lo sanno ancora!” “CHE COSA??????’” urlammo contro – io e Sirius -  all’unisono al nostro migliore amico, che si era fatto piccolo piccolo e utilizzava quel povero disgraziato di Petey come barriera vivente “LUI L’HO SA E NOI NO?” non ci saremmo passati sopra questa volta, questo era alto tradimento!!!!!
“Ti avevo chiesto di star zitto i primi dieci minuti!!!”

“Così è più divertente!” Franck il subdolo, solo una despota come Alice poteva accaparrarselo.
 
 

*
 

“Te l’ha detto lui?  Uffi”  poteva restare con la bocca chiusa e far finta di non sapere di cosa si parlava, invece eccola lì circondata dalle sue amiche a sorbirsi un rimprovero perché si era fatta raccontare tutto da Remus.
Maledetto quel momento nel quale stava fischiettando allegramente un motivetto che gli aveva insegnato Sirius ed era stata interrotta dalla sua migliora amica Alice- appena uscita dal bagno – che con la grazia della quale era stata beatamente graziata da Godric, l’aveva trascinata nello scompartimento che occupavano Emm e Mary.
“Si è confidato, come stai facendo te adesso” anche lei era così stressante quando parlava di James?
“Io non ho ben capito la situazione, non eri stracotta del nostro affascinante Black?” Alice aveva fatto la domanda giusta nel momento … in quel momento, le orecchie della sua amica Mary si erano ben allargate per incidere nel cervello la risposta di Emm, ne era più che certa, come il sole sorge tutti i giorni, lei sapeva benissimo che aveva ben due amiche con una grande infatuazione per il suo nuovo amico, Sirius, faceva così strano pensare a lui come Sirius!!!
“Insomma … Sir e Sir intendiamoci, il suo fascino, la sua bellezza, il suo portamento non è di certo paragonabile a quelle di Rem e a nessun ragazzo che conosciamo, nemmeno a Jim …” hei hei hei … con questo che vorrebbe dire? Sta sminuendo il mio fidanzato, con cui ho passato delle vacanze stupende, una notte meravigliosa …
“Lily ci sei???”
“Oh sì, Emm perdonami continua!” perfetto aveva anche rovinato il momento di Emm, poteva essere pessima più di così?
“… Rem dal canto suo è dolce, intelligente, intuitivo. Mi è stato vicino in questi giorni, e mi sono resa conto che stare dietro ad una persona che vuole solo una cosa da te non può essere la mia massima ispirazione nella vita, sono una corvonero per Cosetta mi merito molto di più! Così ho preso la decisione di provare a uscire con Rem, non dico che mi sto innamorando di lui ma chi lo sa no??? La nostra Lily ha odiato Jim per anni e ora ha gli occhi a cuore appena si nomina il suo nome, io non ho mai odiato Rem, sono già a meta strada no?”
Un discorso degno di una corvonero!
“Bene, risolto il caso Emm barra Rem, wow sinfonici i vostri nomi!” ma come le vengono queste battute a Alice?
“Passiamo al secondo argomento del giorno …” abbiamo un secondo argomento del giorno? E nessuno mi ha avvisato?
“… dicci gongolante Lily cosa non ci hai raccontato?” e no, no, no, no, io non nascondo nulla!!! Possibile che mi si legga in faccia?
“…” la porta dello scompartimento si aprì di scatto, per gran fortuna, uno dei prefetti l’aveva appena salvata dal tremendo interrogatorio al quale sarebbe stata sottoposta dalle sue migliori amiche, gran bel modo d’evitare imbarazzanti risolini e dosi eccessive di diabete che Alice disperderebbe in generose offerte.
“Caposcuola Evans la ronda, è il turno suo e del caposcuola Potter!” o Godric la ronda in treno, come aveva fatto a scordarsene? E il discorso? Si era persa anche quello? Anzi non perso completamente saltato, lei e James avrebbero dovuto tenere il discorso ma dove diavolo si era cacciata la sua materia celebrare? Possibile che James l’avesse già corrotta a quel punto? Poveri i suoi neuroni!
 
Tutto era cambiato dal quel fatidico primo settembre. Oggi, il cinque di gennaio del 1978 lei Lily Evans camminava come una diavola assatanata per i corridoi del treno, che l’avrebbe ricondotta a Hoqwarts, alla ricerca del suo fidanzato che con le sue moine le aveva fatto dimenticare i suoi doveri da caposcuola e che l’aveva finalmente condotta nel pieno dell’abbandono delle regole – non che le avesse sempre seguite alla lettera, ma adesso era evidente a tutti che la sua vicinanza le causava danni collaterali –.
“POTTER”
“Siamo tornati al cognome? Mi stai lasciando?”
“Potrei pensarci sai???? ALZATI E SEGUIMI, abbiamo la ronda”
Ben tornata a casa Lily, si ricomincia!
“Per ronda intendi James ed io stiamo andando a imboscarci in bagno?” è questa la vita che ti sei scelta Lily, quindi stai zitta, dai le spalle al tuo nuovo amico e trascina via di lì il tuo fidanzato “Black sei sempre il solito idiota!”
 

Molto in ritardo ma avevo avverito, ho avuto un esame proprio ieri e finalmente ho un giorno per riposarmi ...il capitolo è un po’ cortino, ma non era il caso di sforzarmi per allungarlo e farlo uscire ancora più orrendo di quanto non sia no?? Non credo ci sia molto da spiegare, stanno tornando a scuola e Lily e James sono nel pieno della loro relazione fino ad adesso ( ho la faccia diabolica in questo momento sappia telo XD ). Emm e Rem iniziano la loro relazione, e voi dite: e Sirius??? Avrà il suo riscatto … e con chi ( voi ) Mary?? Mmmmmm … il mondo è bello perché vario, rispondo io!!!  
La famiglia di Lily è uno spettacolo, se c’è qualche persona di origine indiana che legge puntualizzo che non ho nessun problema con le altre colture anzi è il contrario – adoro tutto ciò che non conosco – purtroppo la tv mandava un film nel quale si celebrava un matrimonio indiano ed io che stavo scrivendo di matrimonio e delle bizzarrie di Viola mi sono data alla blasfemia nei confronti dell’india. Non voglio offendere nessuno. Posto l’accento su questo, vi saluto e alla prossima =) 

 

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Capitolo 19
*** L'ARGOMENTO AMORE E ALTRI ARGOMENTI A PRIORI ***


 



 L'ARGOMENTO AMORE
E
ALTRI ARGOMENTI A PRIORI  
 

  


I sotterranei del castello erano il luogo più freddo che conoscesse, anche considerando il caso che fosse pieno inverno, non era certo normale che la temperatura in quell'area fosse così bassa.
Non le era mai piaciuto vagare per i corridoi di notte, almeno non a quell'ora tarda e nel covo dei Serpeverde.
Pensavo non saresti venuta!” quella era l'idea iniziale, far finta di non aver aperto la finestra del suo dormitorio a un gufo che le aveva consegnato quella lettera non attesa. L'idea finale invece l'aveva portata lì in modo da chiudere quella vecchia faccenda, che poi così vecchia non era, in modo che lui dormisse sogni più tranquilli.
E non solo lui, perchè se la storia fosse emersa alla luce del giorno, avrebbe avuto molte più questioni da acquietare.
Responsabilità!”
Non fare la distaccata con me, non ha mai funzionato!” era la semplice verità, con lui non aveva mai funzionato, ma si parlava del passato, era diversa adesso, era un'altra persona.
Perchè mi hai fatto scendere fin qui?” come se non lo sapesse!
Hai scelto Potter alla fine!” non poteva essere più diretto di così, cosa credeva che l'avrebbe pugnalata usando tutto quell'astio pieno di odio? Beh in realtà sarebbe stato meglio, forse!
Lui era stato importante, sbagliato, segreto, ma se non ci fosse stato lui …
E' la scelta più giusta che abbia fatto, so di amarlo, anche se non crederai alla mia parola!”
Amarlo …” quegli occhi, non poteva guardarli per la sofferenza che gli stava infliggendo!
... bugie … le tue sono tutte stupide menzogne, dimmi la verità!” la sua voce era quasi un sussurro ma, era risuonato bene nella sua testa.
Sai anche tu che non è vero, noi due eravamo sbagliati, non avremmo mai dov ...” le sue labbra sfiorarono le mie, piano e con dolcezza, i suoi occhi – fu certa in quel momento – non l' avrebbero più guardata.
 
Torna nella tua sala comune Reg” voltò le spalle e con nessun rimpianto percorse il tragitto che la avrebbe riportata alla sua torre. Contò ogni scalino che la divideva da quell'avventura con Regulus, i suoi occhi così simili a quelli di Sirius le chiedevano molto di più di quanto gli avrebbe mai potuto dare. E mentre rientrava ogni frase e ogni gesto di Regulus le tornò alla mente.
 
Lei amava James e Regulus era solo un’impronta del suo passato. Nessuno avrebbe mai scoperto di lui, di quello che c'era stato tra loro, non avrebbe mai potuto rivelare a James cosa c'era stato tra lei e il fratello del suo migliore amico e James non avrebbe mai voluto saperlo; quella notte non aveva detto nulla, non aveva chiesto ma questo non voleva dire che non gli era importato.
Lui pensava fosse il primo.
 
L'aver rivisto Regulus subito dopo il ritorno ad Hoqwarts l'aveva leggermente abbattuta, non per questo poteva rinchiudersi nel suo dormitorio e mandare tutti al diavolo. Aveva una vita sociale, una vita accademica, degli amici che le volevano un gran bene e un fidanzato dolce, affettuoso e leggermente appiccicoso che era sempre nel sua orbita, non che prima non fosse così – lui che la innervosiva e lei che lo mandava a farsi una nuotata con la piovra gigante – ma adesso era diverso, dopo i giorni passati a casa sua qualcosa era spudoratamente cambiato.
Lei lo guardava e lui le sorrideva ma era evidente che il sorriso era forzato e solo per lei o per Sirius al massimo.
James stava male purtroppo però, lei non era la classica fidanzata che sa prendersi cura del suo compagno, quindi la faccenda le sfuggiva un po' di mano.
“Secondo voi che dovrei fare?” a chi altro domandare se non a quelle megere delle sue più care amiche?
“Stargli accanto e spronarlo a parlare!” tubò Alice tutta impegnata a svuotare il baule alla ricerca di qualcosa che per lei in quel momento doveva essere di immensa importanza.
“Fai quello che fai sempre … punzecchialo!!”
“Ti sei fatta dire di cosa ha parlato con il padre?” Alice stava indossando il suo più sexy pigiama adornato di paperelle starnazzanti che alle sette precise avevano il compito di farci da sveglia.
“Beh no, doveva dirmelo lui se voleva!” né era convinta, James gli diceva sempre tutto quindi non poteva costringerlo a confidarsi.
“Io esco bay bay ragazzuole!”
“Anche tu??? Aspettami allora scendiamo insieme!”  Karin Polkinghorne ultima occupante del dormitorio si apprestava ad uscire come ogni sera della sua vita, con molta felicità di tutte e tre che non riuscivano proprio a sopportarla. 
Ecco la solidarietà tra amiche una usciva con il famigerato Black – Sirius – lo sciupa femmine e l'altra era pronta per il letargo, entrambe la lasciavano li in balia di ciò che sarebbe giusto o sbagliato fare.
“Che vuoi farci, è fatta così!!!!”  pigolò contro un Alice bigodinata e pronta per mettersi a letto. “Heiiiiii … io avrei un problema se non fossi riuscita a farlo capire, LO RIPETO – PROBLEMA- !!” e indicavo me con entrambe le mani come un emerita idiota, potevo cadere più in basso di così – farmi notare per chiedere aiuto -!!!!
“Sai Lily il Dorcas barra Charles ha sconvolto tutti, proprio tutti, immagina Jimm … avresti dovuto conoscere Dorea, non sembrava proprio la donna che avrebbe mai potuto permettere che in casa sua avvenisse una cosa del genere e, invece!!!! Deve metabolizzare e fare pace con Charles aiutalo in questo!!” si tirò su le coperte e poco dopo già russava.
Lily Evans ripensava alle parole della sua migliore amica Alice, avrebbe fatto così, avrebbe aiutato James a fare pace con suo padre in questo modo lui sarebbe tornato il solito James e tutti alla torre dei Grifondoro avrebbero tirato un sospiro di sollievo.
 
Era stata una bella domenica adesso però pronta a mettere il suo piano in atto doveva solo farsi una bella dormita, in modo da iniziare la sua terza settimana di lezione post vacanze nel miglior modo possibile.
Alice russava, cattivissimo modo per cercare di addormentarsi.

Karin quella trota che rientrava cercando di fare il minimo rumore – non riuscendoci – pessimo modo per provare a prendere a sonno.

Mary la gatta che non si era fatta minimamente intercettare, disturbata dal chiacchiericcio di Karin che voleva a tutti i costi raccontare la sua serata con qualcuno – e chi non meglio di quella testa calda di Mary? Che in quel momento a suo parere era tutta giuggiole per essere riuscita ad avere Sirius tutto per lei – tentativo di assopirsi fallito.
Avrebbe avuto due belle occhiaie il giorno dopo per la fortuna ceca del suo amato.
 
Il mattino seguente tutte eccetto lei erano belle, pimpanti e pronte ad affrontare due ore della McGonogal. Che bell'inizio di giornata. L'unica prospettiva positiva che le era rimasta era quella di rimpinzarsi al tavolo di Grifindoro sempre se fosse arrivata prima di Sirius ovvio.
Per sua enorme fortuna fu così, l'unico malandrino già accomodato al tavolo era Remus e non dava segno di voler divorarsi anche le gambe.
“Buongiorno Rem!” mi sedetti di fronte a lui e, poco rampante e del tutto famelica mi buttai sulla pancetta e le uova strapazzate.
“'Giorno anche a te! Sembri un drago questa mattina!” aveva già fatto fuori due tost ben farcirti. “Devo ricaricarmi” mugugnai afferrando la mia tazza piena di succo di zucca.
Rem mi sorrise prima di afferrare la gazzetta del profeta che il mio gufo aveva appena consegnato.
Dalla faccia di Rem non c'era nulla di buono su quei fogli.
 

 *

 

 

Remus quella mattina non era molto in forma, aveva fatto fatica a svegliarsi dal letto in tempo, cioè prima che suonasse la sveglia in modo da poter avere del tempo plus in bagno prima che il caro Franck – narcisista convinto a detta di lui – lo buttasse fuori dal bagno comune per occuparlo fino al risveglio di quelli che si credevano i due re di Hoqwarts.
Aveva perso la pazienza con entrambi gli imbecilli, mandando a thesdrall Petey e colpendo i due suoi migliori amici con un aguamenti a testa – così per iniziare la giornata con una risata più che altro -.
Era sceso a colazione seguito da innumerevoli epitaffi – qualcuno dei quali si era ripromesso di appuntarsi per l'originalità – e si era servito la sua solita fetta di torta alla melassa accompagnato da un bicchiere di succo di zucca fresco.
A conti di ciò tutto andava per il meglio, la sua migliore amica Lily Evans gli stava facendo compagnia mente insieme aspettavano il resto del loro gruppo di scalmanati che tempo dieci minuti avrebbe varcato quella soglia portando il caos nella sala grande.
E poi era arrivato. Anzi, arrivata.
“Rem che dice il giornale? Perchè sei sbiancato?!” Lily  tirò via il giornale dalle mani e tempo qualche secondo aveva la sua stessa identica espressione.
La sala grande ci guardava e in assoluto silenzio ci alzammo e incamminando per la nostra sala comune.

  

               

                              Sta
rge nel Kent

 

 

Nel tardo pomeriggio del 19 Gennaio un
intero villaggio Babbano è stato raso al
suolo da i ben noti mangiamorte –seguaci
di Voldemort che da mesi affliggono non
solo la nostra comunitàma anche la vita di
quei disagiati Babbani che non hanno nessuna
possibilitàdi proteggersi dal terrore da loro
instaurato - Le vittime non hanno numero
e dal resoconto del dipartimento Auror (dalla quale sta diventando
enormemente complicato ricevere informazioni)
ammontano a molto piùdelle vite salvate ricoverate
d'urgenza al San Mungo sotto il controllo di guaritori
esperti e assistiti da numerosi obliviatori.
A correre in aiuto del piccolo villaggio quattro dei migliori
Auror del paese –Paul Shacklebolt, Charles Potter e Otto
e Lisanna Prewet - che con coraggio e forza d'animo hanno
respinto i mangiamorte e salvato buona parte della piccola
cittadinanza Babbana.
Con dolore la gazzetta annuncia la scomparsa
dell'Auror Shaklebot –70 anni portati benissimo
(art. Continua a pag 15) –e il ricovero immediato al
San Mungo dell'Auror Potter prossimo al pensionamento
(per saperne di piùsegue a pagina 17). I coniugi Prewet hanno
giàripreso servizio al ministero dopo aver consegnato un
mangiamorte alla prigione di Azkaban (art. Vita e morte
dei mangiamorte seguono a pag 19).
L'ammontare delle vittime di Colui Che Non Deve Essere
Nominato ha toccato cifre senza precedenti nella comunitàmagica
e con queste faste parole il ministro della magia Lorcan McLaird1
prova a rassicurarci ‘Il Vostro Ministero si sta impegnando con l'aiuto
di tutti i suoi reparti affinchéla sicurezza dei cittadini non sia
messa a dura prova, verràinstaurata una guardia  … (segue pag 12),
 

Clarabella O'Tusoe

 
 
 
Shacklebolt  … il padre di Kingsley era morto per aiutare un intero paesino di Babbani, lasciando per sempre la sua famiglia.
Se ricordava bene Kingsley che a suo tempo era stato caposcuola, molti anni prima – loro non potevano essere oltre il secondo anno – era entrato nel reparto Auror per seguire le orme di suo padre, un padre che aveva perso per sempre a causa dei mangiamorte e di Voldemort e di quella pazzia del sangue puro.
Lui era un mezzosangue e lupo-mannaro, Voldemort l'avrebbe fatto fuori alla prima occasione una volta uscito da Hoqwarts e lui non gli avrebbe consegnato la sua vita così facilmente, lui avrebbe lottato per se stesso, per i suoi amici e per tutte le persone bisognose anche solo di una mano …
“Dici che lo sanno già?”
“Non lo so ...”
Charles era ricoverato e per quanto di fossero state delle incomprensioni era pur sempre il padre del suo migliore amico, un uomo straordinario, un Auror valoroso con sani principi.
È assolutamente vero la rabbia annega la ragione.

 
 

*

 
 

Ricovero immediato al San Mungo dell'Auror Potter … suo padre, come era stato informato poco prima dalla vice preside e poi successivamente dopo aver letto l'articolo dell' O'Tusoe era ricoverato al San Mango.
Suo padre …
Per giorni era stato tormentato su che atteggiamento avere con lui, non poteva accettare Dorcas, non ci sarebbe mai riuscito, ma quello era suo padre e non gli aveva mai fatto mancare nulla né affettuosamente né materialmente parlando e gli voleva un gran bene, anche se l'aveva deluso e sconvolto, anche se aveva tradito sua madre quella santa donna che entrambi aveva sempre pensato adorassero invece …
“Potter hai il permesso per far visita a tuo padre” la McGonogal l'aveva avvisato che appena si sarebbe sentito pronto sarebbe potuto andare a trovare suo padre – via camino che l'avrebbe condotto direttamente al San Mungo -.
 
Non riusciva ancora a crederci, se anche una sola maledizione avesse avuto un altra direzione o suo padre non l'avesse schivata in tempo in questo momento si sarebbe ritrovato orfano.
Senza né madre né padre.
La consapevolezza di poter restare solo lo uccideva, quel tormento gli faceva girare le budella e tutte le sue ansie venivano via via aumentate man mano che si avvicinava alla camera in cui suo padre era stato ricoverato.
Odiava il San Mungo, non era come la piccola e accogliente infermeria, lì era tutto diverso; malati che facevano avanti e indietro dal corridoio alla stanza, guaritori in fibrillazione che si muovevano a tutta velocità tra un reparto e l'altro, tutto ciò lo innervosiva e non era di certo quello di cui aveva bisogno adesso.
No, non adesso che suo padre stava male, non ora che avrebbe dovuto riaffrontarlo.
 
La camera di suo padre era singola, ben arieggiata e una grande finestra la l'illuminava.
“Non pensavo saresti venuto!”
Suo padre stava benone, comodamente seduto sul letto con la gazzetta del giorno in mano.
“Hai letto che hanno scritto a pagina diciassette?”
“Non era molto importante!!”
“E' importante che tu sia venuto!”
“Il fatto che sia qui non vuol dire che comprendo e perdono il tuo comportamento, sei mio padre e ti voglio bene e ti giuro su Godric quando ho letto l'articolo sono quasi svenuto – sorrisi -. Ora se permetti data la tua età ti obbligo ad andare in pensione!”
Suo padre gli sorrideva, questo era un gran passo avanti da come si erano lasciati un paio di settimane prima.
“Andrò in pensione, riguardo a te mi sembra di capire che non accetterai mai Dorcas!”come non detto!!!
“Papà, ancora con questa storia non sono stato abbastanza esaustivo l'ultima volta?”
“Non mi hai nemmeno ascoltato l'ultima volta!! Ma non importa, i figli non ascoltano mai i genitori. Adesso, vorrei che restassi qui con me a parlottare del più e del meno ma, Dorcas sarà qui a momenti ...”
“Non c'è bisogno che continui, sono felice che stai bene ci vediamo presto!” dettò ciò l'abbracciai e mi incamminai verso l'uscita.
La McGonogal gli aveva detto di rientrare nel pomeriggio e comunque di fare con comodo, così avvolto nel suo cappotto stile Babbano si incammino per le vie di Londra.
 
“Cosa le porto?”
“Un cappuccino grazie” la cameriera del piccolo bar dove si era rifugiato dopo essere stato sorpreso da una nevicata gli sorrideva in modo inquietante, forse gli piaceva!! In quel momento non si riteneva di certo il più bel play boy in circolazione.
Cinque minuti  dopo era tornata con la sua bevanda e un fogliettino di carta dove aveva scritto dei numeri, usanza babbana molto probabilmente!!!
Bevuto il cappuccino confuse il cassiere ed uscì in strada tra la neve e il vento che continuava a scompigliarli i capelli e a spostargli gli occhiali.
“Ti ho trovato finalmente” una mano si era poggiata sulla sua spalla e girandosi per osservare il suo nuovo interlocutore si maledì per aver prestato attenzione e non aver proseguito per la sua strada.
“Non abbiamo niente da dirci!”
“Io qualcosa da dire la ho!”
“Mi augurò sia un bel monologo!” proseguì di gran carriera cercando inutilmente di confondersi tra la gente.
“James per cortesia puoi gentilmente prestare attenzione alle mie parole?!”
Pur di non ascoltarla e seminarla per pura casualità si era ritrovato costretto ad entrare in un negozio babbano per donna. Porco Salazar!
Ma in che guai si andava a cacciare, maledetta Dorcas, non poteva solo girare i tacchi e lasciarlo con la sua pace! Che non aveva!!!
“Posso aiutarla? Cerca un regalo per la sua morosa?”
“Si siamo qui per questo!” noooo, l'aveva seguito li dentro e a che gioco stava giocando quella trota (come l'avrebbe gentilmente apostrofata Lily)?
Seguimmo la commessa, nel più spinoso dei silenzi.
 
“Ascolta bene James, non puoi avercela con noi per sempre, io e tuo padre ci siamo innamorati!”
“Hai minimamente pensato a mia madre quando hai iniziato la tua relazione?”
La commessa ci stava mostrando delle minigonne addetta di lei dell'ultima collezione di Banana Republica – non avrebbe mai e poi comprato a Lily una maglia con quella scritta posizionata da qualche parteche a lui non piacevano per niente.
“Può mostrarci le scarpe, la sua fidanzata le adora!”
Ci spostammo al piano superiore, braccato tra due donne!
“Ho pensato molto a Dor, fu tua madre stessa a notare cosa io Chars avevamo iniziato a provare uno per l'altra. Ci ha dato la sua benedizione!”
Cose da pazzi!!!!!! La sua benedizione quante fandonie!
“Che ne dite di queste ...”
“Vanno benissimo, numero trentotto!” meglio uscire di lì e liberarsi di entrambe. Ma come gli era venuto in mente di girare per Londra invece di tornarsene subito a scuola!?!
“Tua madre stava male e non desiderava che Chars restasse solo, mi ha chiesto di prendermi ...”
“Sta zitta, non un'altra parola!!!”
Nel più completo silenzio Dorcas pagò le scarpe e poco dopo con un leggero conato di vomito i cancelli di Hoqwarts erano la vista più bella che aveva avuto quel giorno.
 
Dopo essere venuto a conoscenza dello scontro di suo padre con i mangiamorte e aver perso qualche battito, dopo esserlo andato a trovare al San Mungo ed essere stato scacciato per non dover assistere all'arrivo della rovina famiglia, dopo aver bevuto un altro schifoso cappuccino ed aver avuto in cambio una serie di numeri, dopo essere stato in un negozio babbano dal nome incredibilmente poco convincente e nello stesso tempo aver discusso con la rovina famiglia che non voleva assolutamente incontrare finalmente stava rientrando nel suo dormitorio.
Con immensa fortuna – che quel giorno non aveva avuto ad assisterlo – era completamente solo, i suoi amici non erano in sala comune e, il dormitorio era completamente deserto!
Per Diana finalmente!
 
 

*

 
 

Lily Evans aveva passato la sua giornata tra lezioni e sguardi indiscreti porti da quasi tutti gli studenti di Hoqwarts, essere la fidanzata di James Potter la metteva nella condizione di essere in vista - molto più di come l’era sempre stata soltanto essendo la semplice Lily Evans dai capelli rosso scarlatto e il prefetto perfetto -.
Tutta quell'attenzione, ingiusta, non dava fastidio solo a lei da come aveva accurato argutamente, anche un certo mister-prestate attenzione solo a me-sono il più bello del castello aveva una certa irritazione che gli provocava il rigonfiamento di una vena proprio sotto il collo.
Così disarmati di pazienza quelli che erano stati per anni peggior nemici, si ritrovavano a cenare soli soletti sul tavolo della cucina al calore del caminetto scoppiettante, circondati da elfi indaffarati e da leccornie di ogni tipo.
“Piaciuto il libro?”
“Ti stupirò Lily lo giuro sul mio nome”
“Vedremo Paddy!!” Sirius sotto sotto, insomma molto in fondo era un caro ragazzo, arrogante e presuntuoso, megalomane e di un narcisismo pauroso tutto sommato però non faceva poi molta a fatica a passare del tempo con lui.
“Comunque è meglio tornare, Renny puoi preparami qualcosa da portar su?” L’elfo domestico di nome Renny annuì e scappò a preparare il sacchetto.
“Parlaci prima tu con Jamie” era giusto così, loro erano una famiglia, erano due fratelli e lei avrebbe solo dovuto aspettare un po' di più prima di poter sapere come stava effettivamente il suo uomo.
Sirius nel pieno della sua baldanza sorrise, non ci si poteva aspettare di più non avrebbe mai ringraziato – per non perdere il minimo orgoglio – ma lei si accontentava non avrebbe potuto chiedere di meglio.
“Cosa hai in mente per stupirmi?” Non avrebbe parlato di James, non era il caso e Sirius non sembrava voler toccare l'argomento, tanto valeva punzecchiarlo un po' e venire così a conoscenza di cosa passava per la testa a quel fallandrano di nuovo amico che si ritrovava.
“Voglio farti divertire quindi, lo saprai al momento giusto!” Il broncio sul suo viso poteva far invidia a quella di un tenero bambino desideroso di altri fildimenta.
“Uffi Black e io che credevo fossimo amici!!”
 
“Maride”
La sala comune era leggermente troppo affollata – curiosi -.
“Dove vi eravate cacciati?” Un affannato Remus si era premunito di tenerci i migliori posti della sala comune, proprio quelli davanti al camino.
“Petey sai benissimo che è un baro, lascialo stare!” Petey poco lontano da noi aveva iniziato una partita a sparaschiocco con un ragazzo del sesto anno, con il risultato di una sconfitta clamorosa.
“Cucina, abbiamo portato su qualcosa per James!”
“E' su in camera”
“Bene, SuperSirius entra in azione a dopo amici!”
 
La sua migliore amica Alice aveva iniziato un'ansiosa corrispondenza con la sua famiglia, durante l’ora dedicata al pranzo aveva ricevuto la prima risposta, insoddisfatta di quelle poche righe mandategli dalla madre, aveva iniziato un tartassamento da definirsi patologico – povera signora Lisanna non le bastava lo scontro con i mangiamorte le serviva anche una figlia super ansiosa -.
“Puoi smetterla, non ti arriverà prima di domani mattina la risposta e, non ti presterò il mio gufo hai già usufruito abbastanza di quelli di Hoqwarts”
“Non hai un gufoe smetterò di agitarmi solo se tu la smetti di mangiarti le unghie …”
“IO non mi mangio le unghie!!!!”
“... dici ...” beh magari un pochino, ma non le si poteva dare la colpa di quel quieto nervosismo che stava facendo breccia dentro di lei.
“Appena la seduta con Sirius sarà finita, sarà solo tuo!” Accidenti, per Circe il sonno l'avrebbe beccata prima.
“Ma avete sentito????” Mary, la nostra cara migliore amica Mary era entrata come l'uragano che era nel nostro dormitorio, osservando se avevamo saputo, lo sapeva tutta la scuola che domande???
“Il solvente di Nonna Acetonella è anche per unghie adesso! Mando un gufo alla fabbrica, mi presteresti il tuo Lily?” ma chi aveva messo in giro la voce che lei si era comprata un gufo?
“Appena prestato ad Alice” perchè discutere per un gufo? E poi informarsi della salute dei propri familiari batteva cento a zero il comprare il nuovo solvente per le unghie di nonna Acetonella.
“Oh, chiederò a Karin”
“Se mai torna!”
 
I genitori di Alice come previsto non mandarono nessun segno di vita al dormitorio e tanto meno fece James.
Lily Evans non era una fidanza modello, ma si impegnava sempre al massimo delle sue possibilità! Non aveva idea né se e né come aiutare James, probabilmente non avrebbe dovuto fare niente, ma il pensiero che Jamie un giorno glielo avrebbe potuto rinfacciare non gli permetteva di restarsene con le mani in mano e in quel preciso momento nemmeno di prendere sonno.
Tutto avrebbe potuto aspettare il giorno dopo o quasi tutto…
Si era ripromessa che non l'avrebbe più fatto, questo mesi fa però, farlo adesso non spezzava nessuna promessa nè era certa!!
 

 

*

 
 

A qualche dormitorio di distanza cinque ragazzi impigiamati non ne volevano a che sapere di prendere sonno …
 
“La repubblica delle banane!”
“C'è una repubblica delle banane tra i Babbani?”
Il regalo, che da come aveva potuto capire era un semplice avvenimento del fato, comprato dal suo migliore amico James gli stava rendendo la vita per dirla con semplicità – difficile -
“Non c'è nessuna repubblica delle banane Sir, è semplicemente la marca di quelle scarpe”
“Prodotte nella repubblica delle banane!!”
Senza senso, i suoi amici erano senza senso. Quando mai mentre si scappa da quella che potrebbe essere la tua futura matrigna si finisce con il comprare un paio di scarpe indubbiamente costose? E come si può credere che una ipotetica Repubblica delle banane stia a significare che quella così detta Repubblica dia ampio sfogo a gli uomini come Sirius – mago che non vuole prendersi responsabilità -?
“Le ha pagate Dorcas, vuole comprarmi ve lo dico io!!”
“Smettila di annegare i tuoi pensieri nell'alcool amico … Rem tu non bevi?”
“UUUUUHHH ...” l'ululato smorzato di Petey “... una barchetta alla finestra!”
Per la seconda volta quell'anno, intercettava un messaggio di Lily per James, quell'idiota cornuto non si era preso briga di avvisarla del fatto che fosse tornato e che stesse più o meno bene – poco bene – e momentaneamente sotto effetto d'alcool, ma questo è irrilevante!
“Per meeee … Oh la mia Lips … scusate!!”
“Che ti scrive la tua morosa?? Anche io voglio una morosa!!” ????
BOOM
“Pucciii sei cadutoo?” l'ha sconvolto!! esattamente come ha fatto con me! Non può dire determinate cose e aspettarsi che non ci prenda un collasso!! Che cane …
“Ti sei sentito?” azzarda Franck.
“ … voglio un ...”
“Qualcuno mi legge il bigliettino, non ci vedo niente!”
Due idioti!!!
“Dammi qua cecato!”
“OH si leggilo tu Pucci con la tua voce sensuale ...”
“Gradirei che non ti avvicinassi a me!!! Colazione in cucina? Se si batti un colpo!! Lily
“Come glielo batti un colpo se non sei con lei? E uno solo poi?”
Tutto questo doveva finire subito!

 
 

 
1 Mclaird: da fonti spero certe che ho trovato sul web (lì dicevano addirittura da Pottermore, ma non mi ricordo di averlo letto – possibile ???–) è salito alla carica di ministro della magia qualche tempo prima del 1980 perciò ipotizzo sia il ministro dei tempi dei malandrini.
 
 
 

°°°

 

Resoconto del capitolo:
Sono tornati al castello, la prima parte del capitolo – REGULUS – non so neanche io come mi è venuta in mente sinceramente poi stava lì e mi dispiaceva eliminarlo.
Ho scritto in un capitolo precedente che per Lily era difficile istaurare una relazione per colpa di Jim che la tormentava ma, non che non l’avesse fatto (quindi tutto quadra!!!! Dite di siiiii). N.B.Questa storia non compirà più.
Progettavo la morte di Potter senior ma poi ci ho ripensato … deve morire così tanta gente meglio aspettare. 
Banana Republic non credo esistesse nel 78, ma mi piaceva far scherzare un po’ Sirius.
I nomi dei genitori di Ali sono frutto della mia fantasia …
Per chi seguisse la storia ho publicato qualche settimana fa
 Porterò il pony di Cadogan , un capitolo su Dorea Potter. All'inizio pensavo di inserirlo nella storia poi ho cambiato idea e così risulta publicato a parte.
Con questo è tutto alla prossima matheta (= 

 

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Capitolo 20
*** S.A.B.A.T.O. ***


Eilà c’è qualcuno? Beh sono un po’ in ritardo – non più del solito però – prima di lasciarvi alla lettura del capitolo ringrazio tutte le persone che hanno inserito la storia nelle preferite, nelle seguite e nelle ricordate, cinquanta ben cinquanta, beh forse sto esultando troppo … ci rivediamo alla fine del capitolo! Buona lettuta XD

_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

 

S.A.B.A.T.O.

S. come sabotaggio del pacchetto vita

A. come associazione per alunni caduti in disgrazia

B. come bislacco giorno d’inverno

A. come artemisia ciò che mi manca per fare …

T. come tarantallegra per non farci piangere

O. come orcovolante con la quale sarei felice di colpirti

 

L’ormone della giovinezza.

L’ormone della muta è un’antitesi di quest’ultimo, esso induce alla differenzazione e alla metamorfosi determinando lo sviluppo: in adulto.

(cit. il mio libro di entomologia)

 

 

 

Quel mattino Sirius Black si era alzato di ottimo umore, nulla avrebbe potuto rovinargli quella meravigliosa giornata d’inverno illuminata da un tiepido sole che nulla avrebbe potuto fare nella sua guerra contro la neve.

 

“Cazzo, ha scacazzato sul davanzale!” quel maledetto gufo di quella maledetta persona aveva guastato la sua giornata. Per Godric!

Se non fosse stato di primaria importanza leggere quella lettera non avrebbe mai permesso a quel gufo del malaugurio di appostarsi sul suo davanzale – loro davanzale – invece, si ritrovava con la manica destra del pigiama sporco di cacca di gufo. Che cazzo di giornata!

“Che stai combinando adesso??”

Un Remus insonnolito e più tosto accigliato lo osservava dal suo baldacchino dove, quelle poche maglie di cui era il possessore giacevano poste in ordine maniaco in attesa che il così detto proprietario ne scegliesse una per la sua agognata uscita a Hogsmead.

“Uccido quel pennuto” prima devo prenderlo!

Sentì Remus gridargli qualcosa dalla soglia della porta ma era già a meta a scalinata diretto  in sala comune alla ricerca del gufo cacatore.

Pensandoci bene non gliene importava un avvincino ripieno di cosa Remus gli urlava dietro, erano giorni che aveva preso il vizio di non ascoltarlo, per la precisione da quando gli aveva confessato con la sua faccia da angelo che si sentiva e usciva con la sua Emm. Ma per tutte le civette di Merlino proprio la sua Emm doveva scegliersi quel lupo spennacchiato?

 

Il gufo lo attendeva davanti al camino ringraziando il Dio di Alice – sulla quale non si era fatto ancora un’idea precisa – riuscì a farsi beccare un dito e a prendere la missiva.

Com’era consono per lui si stravacco sulla sua poltrona preferita aprendo la lettera in assoluta calma e leggendola in piena malavoglia.

 

Dorcas Meadowes

115 street Grogan Stump

Rotherdam, Yorkshire

                                                                                                                                                                                                                                            James Potter e Sirius Black

                                                                                                                                                                                                                                            Hoqwarts, dormitorio Grifondoro

                                                                                                                                                                                                                                              Nord della Scozia

 

Cari James e Sirius

Vi scrivo da villa Potter come avrete ben capito dall’intestazione della lettera.

Questa mattina hanno dimesso Chars con mille raccomandazioni sul fatto che non debba farlo stancare, come se gli permettessi di uscire da casa e ricominciare a dare la caccia ai mangiamorte.

Per la cronaca, il vostro uomo sta benone si è rimesso quasi completamente, mangia per tre come se ne avesse realmente bisogno, sorride scherza e fa battutine di pessimo gusto come il solito.

Non me ne ha fatta parola, ma certe cose non bisogna neanche dirle alle volte, gradirebbe di cuore mettersi in contatto con James (io non ho detto niente).

Piaciute le scarpe a MissProngs?

E lì al castello tutto bene?Le lezioni?

Scrivete con affetto la vostra cara amica Dor.

 

Con affetto la vostra amica Dorcas????  Che razza d’ipocrita!

La seconda lettera di Dorcas da una settimana a quella parte lo lasciava ancora più sconcertato della prima.

Si chiedeva se in cuor suo James avesse almeno pensato di perdonare il padre. Nell’ultimo periodo capire il suo migliore amico stava diventando sempre più complicato: un giorno era il solito James felice e sorridente, il giorno dopo era James depresso post-Dorcas come lo aveva gentilmente denominato Pucci.

Si chiedeva se Lily sarebbe riuscita a tirarlo un po’ su di morale quella mattina, loro due da soli a Hogsmead come  teneri piccioncini era l’occasione perfetta per far svagare quel cervide restante del suo migliore amico.

Ed ecco che era risuccesso per Diana! James e la pazza-Lily, ex-migliore-amico-lupo e la sua Emm e per finire in bellezza non poteva neanche ritirarsi in infermeria perché quel topo si era dato malato e l’aveva prontamente occupata. Dianaaaaaa.

 

“Perché quella faccia corrucciata?” quale persona così sfrontata disturba i pensieri profondi di Sirius Black?

Sulla poltrona innanzi alla sua, la poltrona preferita di James, una ragazzina con una lunga treccia castana e due occhi neri come la pece lo osservava con attenzione, un sopracciglio alzato e uno sguardo dritto e conciso.

“E tu saresti?” Possibile che non l’avesse mai vista prima? Lui? Sirius Black?

“Buona giornata” l’ultima cosa che vide fu quella lunga treccia svolazzante che usciva dal ritratto della signora grassa.

Non l’aveva degnato d’interesse, non gli aveva risposto, non si era minimamente interessato a lui …

Che cazzo di giornata! Se s’inizia da schifo, può andare solo peggio!

 


*

 

Quel sabato mattina Lily Evans non aveva più la minima idea su quale mago strega morti rivolgersi.

La sua migliore amica Alice si stava truccando dopo un’eterna seduta di vestiario per l’uscita a Hogsmead con il suo fidanzato e fin qui tutto nella norma, nulla che facesse presagire la catastrofe alla quale sarebbero stati sottoposti quel sabato.

Mary dal canto suo S T U D I A V A!!! E lì si doveva intuire veramente che qualcosa non andava  e che Agrippa ci aveva messo lo zampino.

L’ultima essere minuta che occupava il dormitorio Karin Polkinghorne  si era rifatta viva: dopo una notte passata chi sa dove, chi sa con chi, chi sa a fare cosa …

Possibile che nessuna di loro si fosse accorta che quel sabato era terribilmente sbagliato??

“Vuoi smetterla di sbruffare?” si stava comportando come una bambina capricciosa ai limiti della sopportazione e se ne rendeva perfettamente conto! Ma uffi!!!

“Già, quale sarebbe il tuo problema?” sbottò Mary sgarbata alzando gli occhi dal suo libro di divinazione.

“Oggi è ventitré!” provò a marcare in modo che la capissero!

“Ed è una gran bella giornata! Il sole splende!”

“NOOOO … non lo è! Sabato prossimo è il mio compleanno ma l’uscita al villaggio e oggi, OGGI! Riuscite a capirmi!”  possibile che nessuna di loro si ricordasse il giorno del suo compleanno dopo sei anni passati assieme?

“Fate silenzio, io sto cercando di dormire!” stupida di una Polkinghone!!

“Beh i diciotto sono importanti!” sentenziò Mary per poi tornare alla sua impegnativa lettura.

 

La sua giornata era iniziata malissimo!

Non le fu d’aiuto scontrarsi con una pivellina nel bel mezzo delle scale conducenti alla scala comune. “Scusa caposcuola Evans!”

E non contribuì al suo rilassamento non trovare James Potter, il suo fidanzato, sulla sua poltrona dove si aspettava di trovarlo.

Al posto suo, un Sirius a testa in giù la osservava al contrario. Idiota!

“Dove è James, lui dovrebbe essere qui ad aspettarmi!”

“E’ uno di quei giorni Lily? Povero Prongs!”

“Rispondimi!” uno di quei giorni? Ma lo scannava vivo e lo appendeva alla torre di astronomia a farsi beccare dagli ippogrifi di Hagrid a quel cane ammorbante.

“Non saprei in realtà, pensavo fosse insieme con te!” gli sputò fuori mentre riprendeva una posizione da persona normale.

Dove diamine si era cacciato? Oggi non era la giornata adatta per stare dietro ai suoi capricci! “Leggi questa” Sirius le passò una lettera accartocciata inviatagli da Dorcas.

 

Dorcas primo grande problema della sua relazione che non volendo – si spera –  infilzava con forza il coltello nella piaga.

Questa donna, dall’aurea astrusa scriveva a James e Sirius rassicurandoli sulla salute del signor Potter.

“MissProngs? Di che scarpe parla Dor nella lettera?”  Era diventata MissProngs adesso? Quanta poca originalità quella befana!

“Quelle che ti ha preso Pro … ops!” un regalo!! Il regalo! Gli aveva comprato un paio di scarpe con l’aiuto di Dorcas?

Per Circe e i suoi maiali non ci stava capendo nulla!

“Perché lei chiede del mio regalo?”

Per sua salvezza come la sua espressione faceva ben intendere, la porta nascosta dal ritratto si aprì e una pimpante bimbetta del primo anno si avvicinò loro sorridendo nella sua direzione.

“Ci sono problemi piccola?” era pur sempre una caposcuola, ed era suo compito assicurarsi che i bambini del primo anno non corressero rischi inutili soprattutto in giorno di riposo mentre i Serpeverde scorrazzavano per la scuola infischiandosene abbondantemente delle regole.

“Oh no, la professoressa McGonogal mi ha mandato a chiamarla e avvisarla che la attende nel suo studio!”

“Grazie, ci vediamo dopo cagnaccio!”

“Woff”

Cosa poteva mai essere successo di prima mattina e di sabato? Non che il sabato e beh anche la domenica siano giorni in cui non possa accadere nulla di eclatante ma proprio questo di sabato? Non bastava già la sfortuna di non essersi accaparrata l’uscita a Hogsmead!

 

La strada per lo studio – della sua tortura celebrale – della professoressa McGonogal alias professoressa che odierò a morte da oggi in poi fu lunga e demoralizzante.

Il castello come si era immaginata ospitava solo quei poveri Serpeverdi reduci dalla loro caverna, tutti gli studenti o erano già in giro a fare compere o gli ultimi ritardatari erano in procinto di incamminarsi verso il villaggio.

Ad accentuare la sua tortura c’era il pensiero fisso di non aver ancora visto James quella mattina, non aveva idea di dove si era andato a cacciare e non si fidava per niente delle parole di Sirius dette con quella faccia da angelo pervertito. Conoscendo l’individuo sicuramente le aveva mentito per coprire la nuova malefatta del suo migliore amico!

Busso e sospinse la porta dello studio trovandosi non solo innanzi alla professoressa seduta comodamente dietro la scrivania a sorseggiare la sua fumante tazza di tè bensì anche il suo amorevole fidanzato. Cosa diamine aveva combinato questa volta?

L’avrebbe ucciso, scuoiato vivo e non si sarebbe fermata nemmeno davanti a quella faccia abbattuta e inconsolabile che le stava riservando da perfetto attore qual era.

“Venga signorina Evans si accomodi” perlomeno non spruzzava rabbia da tutti i pori.

James seduto affianco a lei gli sorrideva, colpevole!

“Del tè?” la professoressa fece apparire una tazza bollente piena di acqua dal colore verde cangiante.

“Grazie!”

“Siete i caposcuola di Grifondoro e questo vi assicuro mi lascia ancora sconcertata” disse osservando James. Beh non era l’unica a pensarci bene.

“Avrei un incarico da assegnarvi …” un incarico? Di sabato? Il sabato con l’uscita a Hogsmead? Con sommo sollievo James non aveva combinato nulla.

“Di cosa si tratterebbe?” aveva lasciato la frase in sospeso e osservato con attenzione le loro reazioni che donna senza cuore.

“Beh signor Potter vede … dei giovani Grifoni malauguratamente sono stati foggiati da alunni anziani, alunni a caso ovviamente!”

E loro cosa centravano? Lei cosa centrava?

“A causa di ciò sono stati puniti. Divieto di recarsi fuori dal castello con l’obbligo di non uscire da quest’aula”

“Professore non vorrei sembrarle sgarbato ma io e Lily in tutto questo cosa centriamo?”

Non può essere vero, che giornata di merda!

“Signor Potter mi sembra ovvio non crede? Sarete i loro responsabili finché non mi ritirerò dalle mie commissioni, biscotto?”.

  

*

 

James Potter odiava tutto questo – da un mese quella parte all’incirca – odiava andare a lezione e di conseguenza il doversi alzare presto il mattino, odiava svolgere tutti i suoi compiti – capitano, caposcuola, fidanzato, amico, studente –, odiava suo padre non come i primi giorni ma sentiva ugualmente un sentimento che di certo non era bene, ma odiava sopra ogni cosa il non potersi allenare il giorno prima di una partita questo perché voleva dire togliergli l’unica cosa che ancora non odiava: volare.

“Potter non gli è mica morto il gatto! Andate su e siate puntuali alle undici!”

Furono le parole della professoressa mentre consegnava nelle mani di Lily una pergamena per poi dissiparli.

Lily, Lily e la loro uscita della quale si era completamente dimenticato, forse era stato un bene che Minny li avesse messi in punizione – per come la vedeva lui – almeno così non avrebbe dovuto scusarsi o far finta di nulla.

 

“Per Dippet in persona!” i suoi epitaffi avevano da qualche minuto perso tutta la loro originalità e invettiva.

“E’ come se fosse una punizione Jamei, una punizione!!” Lily era poco stranamente arrabbiata con l’unica differenza che lo era più del solito.

Salirono le scale per cambiarsi e poi tornare dritti filati alla loro condanna ingiusta.

E non poteva nemmeno allenarsi!!

Come loro, alle undici in punto otto marmocchi si trovavano innanzi alla porta dello studio della professoressa distruggi piani a pochi studenti che hanno già abbastanza problemi senza doverci aggiungere quelli dei marmocchi del terzo anno.

“Ragazzi Jamei non sono dei marmocchi. Tu davi di matto alla loro età quando ti gridavo contro che eri un marmocchio nullafacente e inetto”

Tra quelle testoline senza significato una delle bambine aveva un lucente capello rosso, proprio come Lily e un ingenuo ragazzino continuava a osservarla progettando – probabilmente - con il suo amico se infastidirla subito o aspettare che si fossero liberati di lui e Lily. “Vedi quel bambino amore?” le indicai il giovane idiota “E’ cotto della rossa!”

“Come puoi dire una cosa del genere? L’hai appena visto!”

“Se permetti, sono un mostro in questo genere di cose!”

“ mmm … Sarà!”

 

“Bene voi otto, sedete. Andrete via da quest’aula sono quando io sarò di ritorno! Voglio ricordarvi che sono stata caritatevole nei vostri confronti ad avervi solo punito e non avervi anche tolto dei punti, non fatemene pentire! Buon lavoro!”

Caritatevole? Più che altro si era resa conto che non poteva togliere un infinità di punti o sarebbero rimasti con una clessidra vuota dove i rubini sarebbero stati un vago miraggio.

Lily camminava tra i banchi e tra uno sguardo a lui e uno ai ragazzini fumava di rabbia.

“Nessuno di noi trotterella di gioia per essersi persa l’uscita quindi, il caritatevole caposcuola Potter vi aiuterà a svolgere il tema – sventola la pergamena – quando avrete finito potrete andare …”

Potranno andare? Che cosa passava per la testa della sua morosa, per quando lui adorasse sentire l’ebbrezza del pericolo gli era stato dato il compito di restare lì fino al suo ritorno. L’aveva corrotta fino a quel punto tanto che perfino un ordine della McGonogal per lei poteva essere non eseguito.

“James hai capito?” cosa era questa storia adesso? Proprio lui doveva aiutarli? Non bastavano il tema di ottanta centimetri per Ruf e quello di pozioni che non aveva ancora iniziato a scrivere? Non bastava il dover aiutare Petey tutti i giorni a svolgere i suoi compiti? Perché?

“Come mai vi siete beccati questa punizione?” aveva il diritto di sapere.

“Sono Babbana di nascita. I nostri compagni di Serpeverde hanno fatto battute pesanti sul mio conto e tutti loro mi hanno difeso e, solo colpa mia se siamo in punizione!”  la bambina con i capelli rossi aveva preso la parola, la sua condizione di sangue aveva spinto tutti quei giovani Grifondoro a prendere le sue parti. Quei maledetti Serpeverdi che si riempiono la bocca di merda avrebbe fatto pagare loro i risultati di quella giornata.

“Bene vediamo un po’ qual è la traccia del tema amore?”

“L’essere” ricordava ancora quando era toccato a lui fare quel tema, mai traccia fu più schifosa nella storia dei temi.

“Odio storia della magia, mettiamoci a lavoro!”

 

Avevano passato il pranzo dentro quell’aula a citare direttive di maghi di un certo livello che in tutti quegli anni avevano provato a definire un essere: un essere è una creatura con la capacità di parlare lingua umana; un essere è ogni creatura abbastanza intelligente da capire le leggi della comunità magica e assumersi le proprie responsabilità …

“Potrei aggiungere al mio tema questo?” la bambina con i capelli rossi per la quale erano finiti lì aveva preso in mano le redini della situazione e continuava a secernere frasi e commenti che i suoi compagni potevano deliberatamente inserire nel loro lavoro.

L’essere è l’essenza delle cose, la rappresentazione logica di tutto quello che è1. Che voleva dire?

“Non so quanto possa essere corretta quest’affermazione Bree!!”

“In breve questa frase ci dice il pensiero dei filosofi sul grande quesito di cosa è un essere!”

“Cos’è un fiposofo?” avrebbe dovuto farsi dare una rinfrescata da Lily, anche se l’avrebbe strigliato per bene affermando che avrebbe dovuto seguire con più costanza babbanologia.

Per le tre del pomeriggio tutti e gli otto temi erano belli che terminati. Lily come aveva promesso loro lì lasciò andare con la raccomandazione di non farsi beccare in giro per i corridoi.

“Vuoi restare seduto lì ancora per molto?” Lily era già alla porta e dava segno di voler lasciare quell’aula alla velocità di un thesdrall.

“Sto comodo qui, mi ci vedo fare il professore di trasfigurazione!” stare dalla parte opposta dell’aula aveva il suo fascino per non parlare della visuale. Ecco come la professoressa li sgamava sempre lui e Pad a parlottare da lì si vedeva tutto – o era solo la sua impressione – magari un giorno sarebbe diventato professore e avrebbe confermato la sua smunta tesi.

Lily lo raggiunse e si sedette sulle gambe sbruffando, poggiò le labbra sulle sue e poco sfacciatamente divenne il bacio meno casto che due persone potevano permettersi di darsi nell’aula di trasfigurazione.

“Potrebbe tornare la …”

“Da quando ti preoccupi delle regole Potter?” già da quando se ne preoccupava?

I baci di Lily come ogni qualvolta posava quelle sottili e calde labbra sulle sue lo inebriavano.

Morbide come la sua pelle scottante e fremente sotto il tocco delle sue dita.

Questa è l’aula di trasfigu … Minny potrebbe rien …

Lì avrebbero scoperti, quella non era proprio una giornata fortunata, scoperti e sospesi ma il desiderio che ardeva in lui e Lily non dava alternative,  per quante volte si erano posseduti e si sarebbero dominati il desiderio non sarebbe mai svanito.

Poggiò Lily sulla cattedra senza smettere di baciarla e con smania le sfilò le calze bianche per poi disfarsi delle mutandine rosa a pois – mutandine anti-sesso come le avrebbe definite il suo migliore amico –.

Rumori di alunni che si ritiravano dal villaggio arrivarono alle sue orecchie: non era troppo presto per tornare al castello?

Lily armeggiò con i suoi pantaloni sbottonando i bottoni e poggiando la sua tenera mano sul suo fallo, la cattedra della McGonogal

Fu amore, veloce, carnale, eccitante: con la paura di essere scoperti, con le voci di decine di studenti che affollavano i corridoi, con il rumore della pioggia che sbatteva con forza contro le vetrate dell’aula che spingeva con forza dentro Lily.

Il profumo di Lily gli ubriacava i sensi a tal punto da non accorgersi dell’orgasmo che aveva stillato in lei, la sua testa poggiata sulla sua spalla, le sue labbra che gli baciavano il collo e il suo corpo avviluppato al suo che riceveva gli ultimi smaniosi colpi.

Il caos fuori dall’aula arrivava distaccato e la pioggia sembrava voler spazzare via il castello, nessuno li aveva scoperti e tutto ciò era stato francamente frizzante.

 

Rivestito e soddisfatto giocherellava con i capelli della sua amata mentre aspettavano il ritorno della professoressa. “Le mie scarpe?”

“Chi?” non gli avrebbe mai dato quelle scarpe proprietarie di quel marchio osceno.

“Un certo Messer Padfoot!” pigolò prima di baciarlo.

La porta sì aprì sonoramente e Remus sudaticcio e senza fiato lì raggiunse prendendo sbuffando.

“Remus sta per arrivare la luna piena non dovresti affaticarti!”

“Silente ha indetto un’assemblea e non vi si trovava da nessuna parte, non vi siete accorti di tutto il caos che si è creato per il castello?”

 

*

 

Quel sabato pomeriggio la pioggia aveva iniziato a cadere a dirotto, lampi e tuoni si ripetevano a un ritmo forsennato.

Il soffitto della sala grande, una bufera, non voleva dar segno di smettere anzi sembrava incombere su di loro quasi a volerli attaccare e spazzarli via da lì.

Tutti gli studenti di Hoqwarts si erano riuniti in fretta e furia in sala grande ricevuta la convocazione del loro brillante preside, tutti gli studenti si accorsero che gli ultimi alunni a prendere parte all’assemblea furono i caposcuola di Grifondoro e il secchione Remus Lupin.

Il chiacchiericcio impregnava l’enorme stanza, qualche ragazzino del primo anno piangeva impaurito per poi essere consolato da qualche parente o un prefetto fattosi forza.

Il chiacchiericcio si spense quando la figura scarna di Dumbledor comparve innanzi al suo trespolo. Le ali della grande aquila si spalancarono. 

Dumbledor osservava i suoi studenti riservando loro uno sguardo cupo e triste.

“Mi scuso di cuore ragazzi miei per aver interrotto le vostre attività ricreative ma la notizia di cui sono venuto a conoscenza non meno di qualche ora fa non poteva non essere elargita. Come ben sapete c’è una guerra che incalza fuori da queste mura, fuori di qui tutti noi siamo in un pericolo costante, anche i migliori di noi …

Nella tarda mattinata la famiglia della professoressa McGonogal e Minerva stessa è stata attaccata da un gruppo di mangiamorte. La professoressa austeramente ferita è ricoverata al San Mungo, si rimetterà presto da quanto mi è stato riferito dai guaritori e rientrerà nella sua carica di docente quando si sentirà ristabilita, per quanto riguarda il resto della sua famiglia si terranno i funerali in settimana.

Per finire voglio presentarvi Marlene McKinnon la vostra nuova professoressa di trasfigurazione”

Una giovane donna dai lunghi capelli castani si affiancò al preside presentandosi.

“Un’ultima cosa e con questo vi lascio rientrare nelle vostre sale comuni, la partita Grifondoro contro Tassorosso è rimandata alla prossima domenica!”

 

*

 

Minny ricoverata.

La partita rinviata alla settimana successiva.

Una nuova e affascinante insegnante che se non sbagliava era una persona di sua conoscenza.

James furioso a causa della lettera inviatagli dalla sfascia famiglie.

Per Diana che giornata! Più che novità erano stimoli al tentato suicidio e se non fosse stato troppo bello per privare il mondo della sua persona ci avrebbe anche pensato!

Come potevano accadere così tanti avvenimenti in un'unica giornata, era realmente impossibile contenerli.

“E’ un’amica di Dorcas si sono diplomate assieme, sua sorella ha i GUFO quest’anno!” la caposcuola McKinnon ora si che ricordava. Lei e Dorcas erano sempre insieme, inseparabili un po’ come lui e Prongs, e come lui e suo fratello la più assestata aveva avuto la spilla, una falsa caposcuola per come la vedeva lui.

“Chi è la sorella?” Remus gli indicò una ragazza che qualche poltrona più in là era intenta a leggere un giornalino. Il viso era completamente coperto ma lui, Sirius Black, avrebbe riconosciuto quella treccia ormai allentata con ciuffi di capelli svolazzanti in un’aula piena zeppa di parrucche e parrucchini. Com’era possibile tutto ciò?

Lo stava guardando agitando una mano in segno di saluto, si era accorta che lui il più grande coureur de jupons che Hoqwarts avesse mai avuto la stava fissando. Mosse il capo non gli avrebbe dato altre soddisfazioni.

“Keira McKinnon, Paddy la conosce già!” James la conosceva? E per quale assurdo motivo lo stava fissando come se fosse un pervertito? Non aveva visto quella ragazzina prima di quella mattina come potevano tutti pensare che fosse stata una delle sue amichette – come Remus adorava chiamarle - ?

“Le conosci tutte e Prongs? Voglio ricordarti che Lily e una tipa gelosa!!”

“Lily non è qui!” per gran fortuna, non aveva voglia di sorbirsela in uno di quei giorni.

 

*

 

Lily Evans finiva la giornata esattamente come l’aveva cominciata: sbruffando inveendo e zittendo tutte le sue compagne di dormitorio.

La domenica successiva? Non era corretto, tutto questo non era giusto! James si sarebbe allenato tutto il sabato e non avrebbe avuto tempo per festeggiare con lei il suo compleanno per Paracelso e per tutti i viaggi mentali di Mary questo era un incubo!

Un incubo che non aveva fine. Pensare a James la distraeva da un fatto molto più importante, la sua amata professoressa di trasfigurazione era gravemente ricoverata e aveva perso tutta la sua famiglia, che avvenimento orribile.

Avrebbe dovuto scrivere ai suoi genitori e assicurarsi della loro salute, se una famiglia magica come quella della professoressa veniva cancellata come fosse il segno di una matita sulla pergamena, non osava immaginare quanto sarebbe stato semplice per i mangiamorte fare del male a sua madre, suo padre e a Petunia. Aveva i brividi!

“Sapete che la nuova professoressa è la sorella di Keira?” impicciona!

“Possibile che tu conosca tutti Alice?” non se ne perdeva una.

“E’ il prefetto del quinto anno dovresti conoscerla meglio di me!” oh, iniziava seriamente a perdere colpi e tutto per colpa del suo compleanno e di James! Si era così!

 

 

*

 

James Potter

Dormitorio Grifondoro

Nord della Scozia

                                                                                                                                                                           Charles Potter

                                                                                                                                                                          115 street Grogan Stump

                                                                                                                                                                              Rotherdam, Yorkshire

 

 

Ciao papà

Mi fa piacere sapere che ti sei ripreso completamente, anche Sirius è d’accordo con me ed è molto probabile che alleghi una sua lettera alla mia.

Qui a scuola le cose non vanno molto bene, come sicuramente saprai, la McGonogall è stata vittima dei mangiamorte e ora si trova al S.M. chi sa magari vi siete incontrati tu uscivi e lei entrava, scherzo ovviamente.

La partita di domani è stata annullata si terra domenica prossima, spero che Dorcas ti conceda il permesso di uscire da casa per venirmi a veder battere i Tassorosso.

Ci vediamo presto James.

 

***

 

Sirius Black

Torre Grifondoro

Scozia posizione indefinita

                                                                                                                                            Signor Potter Senior

                                                                                                                                   Villa Potter

                                                                                                                                          Yorkshire

 

Chars mi è arrivata la notizia che ti senti bene e che hai ripreso la tua consona voracità.

Sto allegando questa lettera a quella di James speriamo che il vostro anziano gufo non la perda, ti ho già detto che dovresti proprio prendere un gufo nuovo? E più educato?

James mi ha detto che c’è la possibilità di vederti domenica prossima, mi raccomando non mancare e non dimenticarti di portare quella bellezza naturale di Dorcas.

A presto il tuo bellissimo figlioccio.

 

P.s. scusa per il pugno.

 

 

“Dor domenica prossima hai impegni per l’ordine?”

 

 

 ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

1 L’essere è l’essenza delle cose, la rappresentazione logica di tutto quello che è: quando ho iniziato a scrivere il capitolo, la mia coinquilina studiava filosofia del diritto e si è fatta spiegare da un nostro amico filosofo cosa è un essere. Questa non è la definizione completa e più esaustiva ma a me serviva una frase semplice per una ragazza di tredici anni che non studia filosofia e che magari ha sentito ciò in casa (essendo babbana). Datemela per buona perché purtroppo per me con l’infinità di amiche che hanno frequentato il classico, non sono mai riuscita ad apprendere nulla durante i loro discorsi scolastici (che odiavo quando li facevano in mia presenza).

 

 

Il titolo più lungo che abbia messo più uno scopiazzamento del mio libro di entomologia.Scrivere questo capitolo è stato enormemente facile, passarlo al pc una tragedia quattro giorni ben quattro!!!! E che mentre lo scrivevo, dovevo anche preparare gli esami e il tempo non bastava mai.

Ho messo troppo, veramente troppo in questo capitolo, Chars, Minerva, Albus, Marlene e la solita combriccola: Sirius ha capito che Emm gli piace finalmente!????? Lily è una bestia perché non potrà festeggiare come desidera il suo compleanno e James ha trovato un equilibrio – ha fatto in fretta, e che hanno così poco da vivere che non si possono far star male allungo – .

Che dite del preside e di Minerva? Sono entrata nel personaggio o risulta OC?

Ci sono tre lettere nel capitolo e le ultime due sono lette dal punto di vista di Chars che s’informa dell’ordine della fenice, ma questa è un’altra storia …

Alla prossima matheta.

 

 

 

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Capitolo 21
*** LE COSE SUCCEDONO SEMPRE SENZA PREAVVISO ... ***




LE COSE SUCCEDONO SEMPRE SENZA PREAVVISO
… le motivazioni diventano chiare solo più tardi.

 
 

Caro diario
Mi rendo conto che non il passare del tempo diventa sempre più inutile scrivere su queste pagine di fatti dall’ultima volta che il mio inchiostro rosso al gusto di ginseng si è poggiato su questi fogli, è passato quasi un mese.
Sono successe una miriade di cose, la McGonogal è stata attaccata e ricoverata i mangiamorte hanno ucciso tutta la sua famiglia una vera tragedia. Il preside ha dato a noi, i ragazzi dell’ultimo anno, il permesso di andare ai funerali, di una tristezza infinita ed io odio la malinconia in tutte le sue forme. Eravamo in pochi quei finocchi dei Serpeverde non si sono presentati e tutta colpa loro se siamo in queste condizioni …
La verità è che oltre questi mostruosi avvenimenti che accadano fuori da queste mura e che mi terrorizzano un po’, concedimelo perché sono una mezzosangue, non ho molto tempo la sera per scrivere i MAGO si avvicinano e per quanto non m’importi di prenderne una carrellata devo comunque portarne a casa qualcuno, i miei genitori alla fine dei conti fanno parecchi sacrifici per mantenermi qui. Per non parlare di quel babbano di mio padre che da mesi mi manda missive informandomi di quanto inutile sia Hoqwarts e di quanto poco mi servirà nella vita reale, ma si rende conto di quello che dice? Inutile? Vita reale? Credo proprio che dovrebbe rivedere le sue priorità e afferrare il concetto che la mia vita reale sia diversa dalla sua!
Tornando alla vita al castello aprire i libri mi costa un’immensa fatica e un notevole impegno tanto che la scorsa settimana ho dovuto rinunciare a tre appuntamenti – nessuno di questi era con Sirius altrimenti avrei appiccato il fuoco ai libri e sarei corsa da lui – Sirius … ha qualcosa che non va quel ragazzo!
Questo qualcosa è dovuto alla nuova professoressa di trasfigurazione, non ti ho ancora parlato di lei una tipa tosta e a quanto risulta è stata caposcuola quando ero ancora al secondo anno, non mi ricordo di lei per la cronaca. Comunque, Sirius non gli toglie gli occhi di dosso, il mio amato Sirius questo mi da un po’ fastidio perché quando finalmente mi sono liberata di Emm, mia cara amica ma per Sirius non guarderei in faccia nessuno, mi ritrovo lei per la barba di Merlino che poi lo so che è solo un’insegnate e che quindi non ci potrà mai essere niente tra loro due ma il modo in cui la guarda … a me non mi guarda così! Mi capisci Plue?
Che poi mi chiedo, sono nella stessa situazione del capitano, ciò che aveva il capitano con la mia amica Lily perché per lui si è risolto tutto ed io sono ancora qui a crogiolarmi d’amore per lui?
Oh, mi sono ricordata ti racconto una cosa, un paio di settimane fa era il compleanno di Lily purtroppo per lei come non ha fatto per ricordarci per intere giornate – sai che pizza – è caduto di sabato e sempre purtroppo per lei il giorno dopo c’era la partita di Grifondoro.
Partita nella quale io e il capitano abbiamo avuto un affiatamento perfetto, passaggi di pluffa rapidi e regolari non riuscivano a starci dietro quelli di Tassorosso. Ho segnato ben sette volte per un totale quindi di settanta punti, sono stata bravissima non come il capitano che sembrava non stancarsi mai ah Lily è molto fortunata!
Cioè non proprio stavo raccontando della festa, di comune accordo avevamo deciso di spostarla il giorno dopo in modo da festeggiare anche la vittoria in caso avremmo perso – impossibile come ti ho detto – avremmo festeggiato solo il suo diciottesimo. Per un po’ è andata così, lei non vedeva l’ora di passare del tempo con lui e per giorni non ha fatto altro che nominare delle scarpe che sarebbero dovute essere il suo regalo di compleanno. Io queste scarpe non le ho viste e neanche lei …
Scorrevano fiumi di alcool alla festa, merito del mio amato S. tanto che quell’idiota del capitano si è ubriacato finendo per rovinare la festa, così per dire perché appena Rem e l’amore mio l’hanno portato a letto noi di sotto abbiamo continuato a festeggiare, tranne Lily.
 È nera da quel giorno, non hanno ancora fatto pace ma non credo durerà allungo tra qualche giorno c’è San Valentino e lui molto probabilmente si farà perdonare da bravo fidanzatino innamorato.
Io potrei invitare Sirius a passare un po’ di tempo con me, è la festa degli innamorati ed io sono pazzamente innamorata di lui Plue!
Qualcuno è appena entrato in camera deve essere Ali aveva un appuntamento con quel bell’uomo del suo fidanzato quindi ti lascio e ti prometto che ti scrivo presto.
Vado a sapere che cosa ha combinato Alice bay bay Plue =)

 
 

*

 

“Cosa pensi di fare?”
“Ci sto pensando!” avrebbero fatto tardi a lezione se Sirius avesse ancora insistito su quell’argomento.
Aveva combinato un bel pasticcio e Lily non gli parlava da due settimane se ne rendeva perfettamente conto che doveva inventarsi qualcosa per addolcirla e far pace.
“Perché non gli mandi quelle maledette scarpe e la fai finita e da un mese che le tieni nel baule!”
“Hanno un nome …”
“Smettila di dire idiozie e dagliele, questa sera quanto torneremo in sala comune entrambi avremmo risolto il nostro problema!”
“Hai un problema?” Sirius lo acquetò con il dito per poi spingerlo in aula dove il professor Lumacorno aveva già iniziato a spiegare il funzionamento della pozione – una pozione difficile – l’aveva già detto che odiava questa materia?
“Non dire una parola Prongs taglia quelle radici di rabarbaro in silenzio!”
Che problema poteva mai avere Sirius? Sembrava così allegro e spensierato che non poteva esserci qualcosa a turbarlo lui lo conosceva bene il suo migliore amico e quando qualcosa non andava, diventa musone, rigido e schivo e nessuno di questi punti era in atto.
“Dimmi cosa hai!”
“Ricordati di girarlo, tre volte in senso orario e un giro in senso antiorario!” sapeva ancora leggere e lui sapeva ancora mentire benissimo.
“Come vuoi Pad, sappi che sei braccato!”
La pozione più difficile che avessero mai fatto e la sua Lily non aveva dato segno di volerlo aiutare, com’era possibile ciò? Non sentiva almeno un pochino la sua mancanza?
Tutto ciò non doveva continuare stava tornando ai complessi mentali che si faceva prima di mettersi con Lily e non voleva proprio soprattutto perché erano fidanzati.
“Prongs non uscire dall’aula, aspettala!”
Seguì il consiglio di Sirius – che caso strano sembrava essere buono – e aspettò che Lily finisse di parlare con il professore e raccogliesse le sue cose.
“Non voglio parlare con te!” lo sorpassò dirigendosi alla porta.
“Lily, ragion…”
“Oh Godric …”
Il corridoio era intasato da enormi palloni color genziana, Super Palla Gomma di Drooble, sicuramente innescate da Sirius prima di salire alla torre.
“ … Dovrei toglierti dei punti per questo!” vecchia storia quella.
“Idea di Pad, così possiamo parlare senza interruzioni, evitando una tua fuga calcolata anche!”
“Parlavi di ragionare! Su cosa di grazia?”  beh non proprio ragionare, ma parlarne e chiarirsi in modo che lei non lo lasciasse.
“Quello che è successo alla festa! Ho esagerato e non ho avuto tempo per stare con te, so quanto tenevi a festeggiare il tuo compleanno e mi dispiace perché sono stato un po’ insensibile, mi sono fatto prendere dall’euforia di aver vinto la partita e ti ho messo in secondo piano non che tu sia seconda a niente anzi sei il mio primo pensiero il mattino e anche durante tutta la giornata … sto sproloquiando, facciamo pace Lily? Passeremo tutta la domenica insieme promessa, tu ed io non ci sarà Sirius a interromperci come suo solito e nemmeno Alice a invadere i nostri spazi, io e te che dici?”
“Ci penserò! Adesso liberiamoci di questi palloni ho un compito per lunedì da finire!”  era un sì con i fiocchi altrimenti il compito per lunedì avrebbe anche potuto finirlo domenica no?
“Non ho idea di come fare!” come ci si libera di questi palloni infernali? Sulla confezione c’è scritto che vanno via dopo giorni quindi?
“James?! Cosa hai in mente per domenica?”
Lo sapeva, non poteva dirgli di no! Anche per lei quelle due settimane dovevano essere state bruttissime lontano da lui. “Sorpresa!” non aveva in mente nulla e poi dovevano riuscire a uscire dall’aula di pozioni prima. Maledetto quel cane idiota! Possibile che non abbia un’idea ma una che sia buona!
“Siriusssssssss …” se non gli rispondeva, lo avrebbe affatturato appena uscito da lì!
“Perché urli amico?”
“Mi chiedi perché ur…”
“Te lo dico io perché dannato cane! Siamo bloccati qui sotto e se non trovi un modo per risolvere il problema non avrai un giorno e dico uno che passerai libero da una punizione! Capito!”  Lily era una leonessa, gli aveva strappato lo specchio di mano e continuava a gridare contro quel povero idiota che non ne azzeccava una! Che colpa ne aveva? Si meritava tutto ciò!
“Che facciamo mentre aspettiamo?”
“Potresti iniziare con il baciarmi, sempre che tu ne abbia sentito la mancanza!”
Non era nemmeno da pensare una cosa del genere. Come poteva dire che non le era mancata? Ogni parte di lei le mancava, ancora per poco.
 
 

*

 

L’idea non era delle più geniali non che ci avesse pensato parecchio più che altro come di sua consuetudine aveva agito d’istinto finendo per combinare un gran pasticcio.
“Remus emergenza ne ho combinata un'altra delle mie!”
Per quanto il risentimento per Rem bruciasse dentro di lui chi altro sarebbe stato in grado di risolvere tutti i problemi dei malandrini, i suoi di danni!
“Che hai combinato questa volta!?” infondo era il suo amico Moony, lui c’era sempre, lui lo capiva al volo molto spesso meglio di Prongs – che si perdeva in melodrammatiche paternali sull’amore – certo era uno tipo sputa sentenze di quelli che gettavano merda su altra merda e che molto spesso portavano il morale già sotterrato a toccare il fondo del lago nero e ad essere strapazzato dai maridi ma tutto sommato non poteva avercela con lui a vita solo perché stava avendo una relazione con Emm, lui non si era mai interessato a lei veramente era solo uno dei suoi tanti giochi quindi perché arrabbiarsi? Non c’era motivo serio in fondo!
“Dovremmo sbrigarci a risolverlo avrei una punizione da scontare!”
“Un’altra? Sir c’è da perdere le speranze con te!”  come se fosse colpa sua se quel maledetto gatto di Lily in preda ad un attacco di voracità si era sbafato il suo compito di trasfigurazione e non era riuscito a consegnarlo.
“Non blaterare e segui me abbiamo due piccioncini da salvare!” anche se pensandoci bene, il professor Lumacorno avrebbe potuto benissimo cavarsela da solo appena il suo stomaco – sproporzionato – gli avesse consentito di alzarsi da tavola.
“Salteremo il pranzo?” Oh Godric a questo non aveva pensato!
“Facciamo in fretta oggi ci sono le costolette!”
Le costolette poche cose al mondo sono gradevoli quanto loro … pucciate in salsa poi …
 
L’aula di trasfigurazione era deserta, che si fosse dimenticata della punizione?
Era possibile, dopo tutto la professoressa era giovane e inesperta, non aveva mai insegnato prima, magari era un suo giorno fortunato – non fortunatissimo, se non fosse stato per il vecchio tricheco Jam e Lily sarebbero rimasti rinchiusi nell’aula di pozione e se non fosse stato per Lily si sarebbe beccato un'altra punizione – beh un po’ di fortuna l’aveva avuta.
“Dove credi di andare Black? Mia sorella ti aspetta dietro questa porta!”  Keira  e la sua lunga treccia erano sbucate dalla porta che si affacciava sullo studio della professoressa, erano sorelle e molto probabilmente avevano pranzato assieme e lui Sirius Black avrebbe dovuto prevedere che l’avrebbe incrociata e non solo vista in sala comune prima poi, per quanto grande potesse essere il castello gli studenti non erano poi molti a causa delle guerra che impestava fuori da lì.
“Grazie per la soffiata ci si vede in sala comune McKinnon!”
Verso il patibolo. “A dopo Black” quale dei due?
 
“Black è in ritardo”
“Sua sorella mi ha trattenuto” non era del tutto falso né del tutto vero.
“La avverto Black, tocchi mia sorella con la sua bacchetta e rinfrescherò la memoria di Hoqwarts su chi è Marlene McKinnon, adesso se non le dispiace essendo lei uno dei ragazzi migliori del corso corregga i lavori dei ragazzi del secondo anno! In completo silenzio!”
Ecco perché era la migliore amica di Dorcas, due tiranne che avevano avuto campo libero su Hoqwarts, chi sa quanti uomini tremavano ancora a solo sentirle nominare!
Però, quella non era una punizione, era uno scarica barile. Lei si annoiava a correggere i compiti e passava il lavoro a lui? – dittatrice –  E poi come si permetteva di minacciarlo lui faceva quello che voleva, se aveva intenzione di provarci con quella scorbutica di Keira l’avrebbe fatto, si l’avrebbe proprio fatto nessuno glielo avrebbe impedito!
 

 

*

 

Giorni prima …

 I festeggiamenti nella sala comune dei Grifondoro erano sempre sensazionali dopo una vittoria di Quidditch, la professoressa McGonogal chiudeva un occhio soddisfatta che la coppa come negli anni precedenti sarebbe rimasta esposta nel suo studio e tante grazie al professor Lumacorno che da anni tentava di metter su una squadra decente e con buone capacità di vittoria. 

Quindi come consono per il Grifondoro i malandrini si erano adoperati per l’organizzazione, un’organizzazione speciale perché oltre la vittoria bisognava festeggiare anche il compleanno della morosa del capitano.
L’intera sala comune era stata smantellata dei suoi mobili e addobbata con cartelloni rossi e oro con i nomi di tutti i giocatori e palloncini volanti dalle forme obbligatoriamente Qwiddiciane.
Remus Lupin quieto e modesto malandrino si era assicurato che la stanza fosse completamente insonorizzata, Petey il buongustaio aveva commissionato a quei poveri elfi domestici ogni tipo di leccornia e Sirius munito di mappa e mantello poco ci aveva messo ad andare da Aberfort a fare scorta di alcolici. Per quanto riguarda James Potter lui aveva solo dovuto vincere la partita, segnando ben undici volte.
 
“Spero vivamente di non assistere allo spettacolo dell’ultima volta!” lontano dall’angolo degli alcolici tre ragazze cinguettavano e bevevano – i suddetti alcolici – aspettando il momento della torta.
“All’ultima festa James mi ha baciato, il nostro primo bacio!” Lily Evans ripensando a quella lontana sera d’autunno si chiedeva come aveva fatto a essere tanto stupida e cocciuta e a quanto infantile e brutale era stato il suo comportamento dopo quella festa.
“Sul serio? Questo non l’avevi detto Lils!” Mary McDonald con quattro bicchierini di fairwhisky nello stomaco ascoltava le sue amiche indirizzando gli occhi sull’uomo a detta di lei della sua vita.
“Tieni ancora dei segreti, come la vostra prima volta!” Alice Prewet a detta di Lily avrebbe dovuto farsi una dispensa di fatti suoi e controllare meglio il suo moroso.
“Alice cara, credo sia ora che tu vada a raccattare quello straccio che definisci fidanzato”
Franck Longbatton uomo diligente e responsabile poco reggeva l’alcol e questo Sirius Black lo sapeva bene e non perdeva occasione di farlo ricordare a tutta la casa.
“Credo tu abbia ragione, non mi va proprio di sorbirmi occhi languidi da quelle ragazzine per il resto del mese”.
 
“Longbatton tu vieni con me”
“Ma amoreeeee …”
Alice Prewet scaraventava su una poltrona abbandonata in un angolo della sala il suo fidanzato con la raccomandazione di non alzarsi di lì neanche fosse crollata la torre.
“Se becco quel dannato di Black è da anni che va avanti questa storia!”
“Alice lascialo stare …”
“Dici così solo perché ti piace!” affondata!
Il bel Sirius Black in tutto questo era scomparso, lasciando un alticcio James in compagnia della sua squadra e dei suoi ammiratori e, un Remus sovraeccitato e brillo che cercava compagnia per una delle sue esibizioni canore – solite e attese – inquietanti di cui faceva sfoggio nei suoi momenti migliori.
“Mary vieni canta con me!” Mary McDonald non avrebbe mai perso un’occasione di mettersi in mostra, neanche se ridicola ed imbarazzante.
“Beh è una festa, facciamo tremare i muri Rem!”
“Vogliamo Celestina!” Alice  Prewet e le sue richieste malsane.
 
“Eloise una presa eccezionale!” Eloise Summers cercatrice della squadra festeggiava indisturbata la sua vittoria con le compagne di dormitorio.
“Grazie Black tu hai fatto davvero un buon lavoro con gli alcolici” Eloise Summers non era conosciuta di certo per la sua buona condotta.
“Mio dovere, McKinnon tu non bevi?” Keira McKinnon non era tipa da festeggiamenti.
“Oh no lei non beve, e già una gran fortuna che sia riuscita a trascinarla alla festa!”
“Non ti attirano le feste?” a Keira McKinnon piaceva mantenere un basso profilo e Black non glielo stava permettendo.
“Sai Black adoro le feste, gradisco molto meno i ragazzi come te che mezzi ubriachi tentano di abbordare la festeggiata, scusa Eloise, per poi portarsela a letto!” Eloise Summers  l’avrebbe fatta pagare cara alla sua amica per quella frase.
“Chi ti ha detto che mi farò Black ho solo esposto dei complimenti, permettete, vado a prendermi da bere!” Eloise Summer poco importava di quello che pensasse la gente purtroppo, però aveva sempre ammirato Keira per la sua integrità e odiava sentirsi sbeffeggiare da lei.
“McKinnon gelosa!” Sirius Black iniziava ad ammirare la McKinnon per il suo ottimo temperamento.
“Certo Black non vedo l’ora di farti mio!” Keira McKinnon conosceva bene i giochi di Black ed era sicura che non ci sarebbe mai cascata!
“Potremmo iniziare da subito!” Sirius Black – alticcio – continuava a fissare quella treccia.
“Magari alla prossima festa, quando si distinguerà l’uomo dal gorilla” Sirius Black si era preso un due di picche.
 
“Capisci amico! Quando si distinguerà l’uomo dal gorilla con chi crede di parlare quella mocciosetta!”  James Potter nel pieno dei festeggiamenti appoggiava tutto ciò che usciva dalla bocca del suo amico – errore madornale –.
“Ti ha rifiutato amico mio, capita a tutti. Magari è lesbica!” James Potter continuava a fissare Mary e Remus cantare a squarcia gola le canzoni diabetiche di Celestina. - Almeno passassero alle sorelle stravagarie -.
“E’ finita la bottiglia … ne prendo un’altra!” James Potter aveva un gran mal di testa, tutta colpa di quel tempaccio si ripeteva lui!
“Solo un goccio Pad, ho una morosa da festeggiare!” Una morosa che James Potter aveva completamento perso di vista.
“Non serve Black è il momento della torta! E comunque avete bevuto abbastanza tutti quanti!”
James Potter barcollava a braccetto con Sirius dirigendosi verso il tavolo, dove Lily e Alice aspettavano l’arrivo della torta - che comparve esattamente alle undici come Petey aveva ordinato a quegli sciagurati elfi domestici –.
“Potter ti dispiace se porto via la tua stampella!” Eloise Summers non era tipa da scoraggiarsi.
“Eloise è tutto tuo, non rovinarmelo!” James Potter mal volentieri lasciò andare il suo migliore amico barra sostegno per poi essere afferrato da Sloper e Matt ed essere condotto dal lato opposto della sala. Dalla meravigliosa squadra con la quale avrebbe vinto per l’ultimo anno la coppa del Quidditch.
“Capitano non hai ancora brindato con noi!” James Potter era seriamente convinto di averlo fatto.
“Facciamolo!” James Potter sborniato si perse il taglio della torta.
 
“Lily era qui sul serio con Black, li ho chiamati erano dietro di me …” Alice Prewet cercava di contenere la sua migliore amica furibonda che in quel preciso momento avrebbe potuto fare piazza pulita di tutti gli studenti presenti in quella sala.
“Lui non c’è, non è qui … il mio compleanno … Alice trovalo!” Alice Prewet dì per se già altamente incazzata per l’atteggiamento che il suo fidanzato amava tenere durante quelle feste, avrebbe trovato James e gli avrebbe tagliato la gola. Quelle feste stavano diventando ridicole e ogni volta sprofondavano sempre più nel deleterio.
Sirius Black in bella vista di tutti spupazzava la cercatrice di Grifondoro - non era ammesso il decoro quando si parlava di lui -.
“James non ti reggi in piedi, fa niente vieni con me!” Alice Prewet trascinò via un James Potter ubriaco per portarlo innanzi alla sua migliore amica. Fosse stata un'altra circostanza, non l’avrebbe mai fatto, ma Lily Evans e i capelli che ondeggiavano per effetto della magia accidentale non erano da prendere alla leggera. “Sei un idiota Jimm”
 
“Che sta combinando?” Gridava al vuoto Lily Evans, al vuoto di quella sala piena di gente che non era stata in grado di festeggiarla come lei avrebbe voluto.
Non ne poteva più Lily Evans, non lo sopportava più! Il suo mutismo. Il suo essere sempre triste per l’accaduto di sua madre, il suo dimenticarsi di lei giornalmente odiava molte cose di lui in quel momento. Prima non era così, James Potter prima era asfissiante e non la lasciava un attimo e poi? L’averla ottenuta aveva cambiato tutto!
“Ieri era il mio compleanno Potter” ieri, non oggi, ieri lei avrebbe dovuto festeggiarlo, non oggi! “Ops lo so …”
“Lo sai? Oh bene! E io cosa dovrei fare? Guardarti fare l’idiota per tutta la sera stando seduta da sola in un angolo della sala?”  James Potter come poteva considerarla così poco? Come poteva essersi scordato delle sue stesse parole?
“Io ti amo, fai l’idiota con me! Saremo due idioti che si amano”   lui la amava, che bel modo di dimostrarlo che aveva trovato, originale e pieno di se come sempre!
“Vado a dormire Potter, buon compleanno a me!” Lily Evans stava odiando il suo fidanzato. Come aveva potuto ubriacarsi sapendo che lei ci teneva a festeggiare con lui. Non importava che ci sarebbero state altre persone, lui sarebbe stato lì e ciò l’avrebbe resa contenta, molto più di quelle scarpe che comunque avrebbe almeno voluto vedere.
“Auguri Lily per cento di questi giorni!”  lei non gli avrebbe rivolto la parola, per lei finiva lì almeno che lui non si fosse fatto perdonare.
 

 

Oggi …

 Non l’aveva perdonato. Baciarlo nell’aula di Lumacorno non voleva significare che era tornato tutto come prima, perché niente era come prima, c’era da aggiungere che lui le mancava terribilmente e si chiedeva come una persona che per anni aveva indubbiamente detestato potesse mancarle a quel modo.

L’unica soluzione: lo amava, lei lo sapeva lui ci sperava.
Lo amava e non riusciva ancora a crederci. Perché non aveva mai pensato che un giorno avrebbe ritenuto una persona tanto importante, così rilevante da aver il bisogno di vivergli vicino, di conoscere i suoi pensieri, i suoi movimenti, di riuscir a riconoscere il suo profumo tra mille e la sua ombra a metri di distanza.
Aveva necessariamente bisogno che lui la guardasse e le sorridesse, che gli parlasse e la rassicurasse, aveva bisogno di qualsiasi cosa lui fosse capace di fare, per lei.
Al diavolo il compleanno, gli aveva promesso che domenica avrebbe avuto una giornata tutta per loro. E così sarebbe stato.
“Bene, così domenica siamo tutte impegnate”
“Io ci sto ancora lavorando, dite che dovrei accettare l’invito di Wilberforce?”
“Will che? Solo per il nome ti suggerisco di starle lontana!”
Wilberforce … fu l’ultima parola che ascoltò prima di prendere sonno, non sarebbero stati i monologhi di Mary su uno dei suoi innumerevoli ragazzi a tediarla dai suoi pensieri: James, domenica, loro due insieme e la certezza che lo amava. Lo sapeva già ovvio ma queste due settimane a sua insaputa erano state prolifere per i suoi sentimenti e anche James se né sarebbe reso conto. Avrebbe solo dovuto fargli aspettare un’altra manciata di giorni.

 




Ci sono troppe troppe occasioni in cui questi sventurati devono esprimersi in modo dolce ci rendiamo conto???!!! Così avevo pensato di tagliare il compleanno di Lily all’inizio e passare direttamente a San Valentino, non ci sono riuscita!!!! Il compleanno c’è, un disastro di compleanno e che la conclusione felice propria non mi piace in questo in periodo …
Keira è un personaggio di mia invenzione, la sorellina di Marlene =) che non sarà solo una comparsa spero … almeno il piano originale è questo!
Ho diviso il capitolo in modo diverso dagli altri c’è una pagina del diario di Mary che racconta a sommi capi gli ultimi avvenimenti e si auto incoraggia il suo amore per Sirius. A meta del capitolo si torna indietro di parecchi giorni fino alla sera della festa che è raccontata dai punti di vista di tutti compresi quelli di Keira (che mi piace sempre di più) e della cacciatrice della squadra(che piace solo a Sirius  in questo capitolo).
 
Il titolo del capitolo è una frase di Pain (Naruto) non credo centri molto ma forse qual cosina focalizza!!!!!

Alla prossima matheta! 


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Capitolo 22
*** SIAMO ESSERI VIVENTI, FATTI DÌ UNA STRANA MELODIA, NATI PER ESSERE AMATI. ***


 SIAMO ESSERI VIVENTI,
FATTI DÌ UNA STRANA MELODIA,
NATI PER ESSERE AMATI.

 
 

Domenica 14 Febbraio

Prima mattina
Dormitorio femminile Grifondoro
Settimo anno

 

“Non hai idea nessuna nessuna?”
Quante volte doveva dare la stessa risposta? Alice diventava sorprendentemente stressante quando non riusciva ad avere tutto sotto controllo e con tutto, si parla anche della vita delle persone a lei più care.
“Alice, è una sorpresa per farsi perdonare il danno che ha combinato per il mio compleanno!” è sarà meglio per lui che gli sia venuta un’idea geniale, speriamo non si sia fatto aiutare da quel demente di Sirius! Anche se il bigliettino che aveva ricevuto quella mattina l’aveva lasciata un po’ delusa: Nostro corridoio dopo colazione Ti Amo James.
Non che si aspettasse un bigliettino rosa a forma di cuore dall’odore ripugnante ma, una scatola di cioccolatini come quelli che Franck aveva mandato ad Alice allo scoccare della mezzanotte non l’avrebbe di certo mandata su tutte le furie!
“Beh la stanza delle necessità la prendiamo io e Franck, quindi chi sa!” la stanza che compare era occupata dai due piccioncini diabetici, un gran peccato!
“Mary e tu? Ti vedi con Sirius?”
“Certo che no! Sirius Black è impegnato con una ragazza del quinto anno!”
“CHE COSA?” ecco quali sono le novità che una tua amica non dovrebbe mai scoprire il giorno degli innamorati: il proprio innamorato in compagnia di un’altra donzella.
Povera Mary!
“Karin chi ti avrebbe informato di quest’appuntamento?” Karin Polkinghorne non era la persona che si faceva sfuggire un pettegolezzo se questo poteva danneggiare emotivamente una delle sue tre coinquiline, perfida ragazza!
“Voci di corridoio!”
“Sai com’è fatto Sirius zucchero, poi torna sempre a coppe!” che Sir tornasse sempre a coppe per usare l’espressione di Alice non era di certo una novità, più che altro la vera ragione – ambigua – per la quale lo faceva, non era certo da ritenersi una nobile causa.
“Si vedrai che gli passa!” speriamo? Ho le pene d’amore che patirà questo dormitorio, saranno incommensurabili.
“Karin tu sei impegnata per oggi?” Karin Polkinghorne di certo lo era!
“Oggi è la festa dell’amore, andrò in biblioteca la mia festa sarà domani!” pessima bugiarda!
“Ti va se ti faccio compagnia Karin, non credo proprio che avrò il San Valentino che mi ero immaginata!”
“Oh Mary, fatti abbracciare!” Alice è la sua dispensa di affetto se può aiutare, tanto vale unirsi all’abbraccio.
“Potremmo scoprire chi è, guastarle la giornata così poi potrai consolarlo” Polkinghorne è la sua cattiveria. Non che non fosse una buona idea ma era certa che l’unica che ci avrebbe rimesso sarebbe stata Mary e non questa sconosciuta ragazza!
“OK, perché no!”
 
Sole nella stanza Alice la osservava dubbiosa “Non né uscirà nulla di buono, con Karin non si può fare nulla che venga considerato onesto!”
 
 

Prima di colazione
Dormitorio femminile Grifondoro
Quinto anno

 

“Quindi è vero? Passi San Valentino con Sirius Black?!”
“Si Wendy è vero, posso finire di prepararmi vorrei fare in tempo in modo da non perdermi la colazione!”
Non era servito a nulla, la sua amica Wendy era rimasta lì a fissarla come fosse un fenomeno da baraccone e tutto perché aveva accettato di uscire con Sirius!
Se solo Wendy sapesse …
“Wendy, potresti cortesemente sai dovrei fare pipì!”
“Oh si certo, sono fuori!”
Wendy McLaird sua compagna di dormitorio, con un cervello pari a quello di una gallina ci si poneva il dubbio che fosse realmente una delle nipoti del primo ministro, mentre lei era solo la sorellina minore di Marlene McKinnon nuova professoressa di trasfigurazione, caposcuola con il massimo dei voti, cacciatrice della squadra di Grifondoro e membro dell’ordine della fenice insieme alla sua inseparabile migliore amica Dorcas. Lei non aveva una migliore amica, lei aveva solo Wendy e per quanto fosse asfissiante e petulante, doveva tenersela stretta o sarebbe rimasta sola, e lei non voleva restare sola a nessun prezzo!
“Vuoi che ti ripeta come mi ha chiesto di passare la giornata con lui?”
Era facile accontentare Wendy “Sì, raccontalo di nuovo!” facile ma stancante!

 

“Leggi ancora quel giornalaccio?” Sirius Black si era seduto accanto a lei,
Incurante degli sguardi famelici che le altre Grifondoro le stavano rivolgendo.
“Ci vediamo dopo, non era un suggerimento per venirmi a creare disturbo Black!”
Gli sguardi di quelle oche giulive che morivano dietro di lui non erano nulla messe a confronto a quello di Sirius che la stava penetrando con quegli occhi grigi come a voler leggere ogni cosa di lei,
“Vorresti dire che ho liberamente frainteso?”
come a volerla mangiare lentamente assaporandone ogni piccola parte,
“Voglio dire che ti stai prendendo più libertà di quante te ne ho concessa!”
con lentezza e un pizzico di impazienza
“McKinnon domenica hai impegni?”.
Come l’ottimo istigatore ch era.
Sirius Black l’aveva invitata a passare la domenica di San Valentino con lui,
l’aveva fatto in una stanza piena di orecchie curiose che avrebbero fatto circolare la notizia per l’intera Hoqwarts alla velocità di una maledizione senza perdono.
“Ci vediamo a colazione Black!”
 come lui era arrivato di soppiatto e senza farsi sentire, lei abbandonò la sala comune con grazia e serietà,
Non gli avrebbe dato nessuna soddisfazione.
Ora, avuto il suo appuntamento doveva solo ringraziare Marlene ed elogiarla per il suo ottimo lavoro.

 

“Tua sorella è una forte, sul serio l’ha minacciato?” per quando Wendy si potesse considerare la sua unica amica, non gli avrebbe mai raccontato il vero motivo che aveva spinto Marlene a minacciare Sirius, soprattutto perché oltre ad essere leggermente infantile Wendy non aveva idea di cosa volesse dire tenere la bocca chiusa. E non poteva permettersi che Sirius scoprisse la sua tecnica. Lui credeva che l’idea di uscire con lei fosse stata sua e così doveva continuare a pensarla.
“Beh sì, odio averla qui, non fa altro che starmi con il fiato sul collo manca poco che mi bracchi e non mi permetta di vagare sola per i corridoi. Tutta colpa di Edmund …” certo come no!!
“Tuo fratello Edmund? Quello bello da impazzire che ti ha accompagnato alla stazione questo settembre?”  quanti fratelli belli da mozzare il fiato conosce?
“Proprio lui!”
Che suo fratello fosse molto bello era vero e anche che lo fossero lei e sua sorella, o almeno sua sorella l’era, lei doveva ancora pienamente sbocciare, non dava fretta al tempo aveva un appuntamento con Sirius Black e una sorella geniale che la stava aiutando a conquistarlo, non le serviva altro per il momento.
“Faremo meglio a scendere!”
“Oh si certo, magari Sirius è già arrivato! Magari ti da un bacio o un regalo o qualcosa di plateale come il capitano quando cercava di conquistare la caposcuola!”
“Magari potrebbe mettersi una cravatta sarebbe un gran passo avanti per lui!” nessuna soddisfazione!

 

In corsa per il bagno
Otto e mezzo del mattino
Dormitorio maschile dei Grifoni
Settimo anno

 

“Dei dolcetti, le hai mandato dei dolcetti??? Avresti dovuto avvertirmi! Lily sarà una bestia perché non ci ho pensato! Penserà che tu pensi di più Alice di quanto io penso a lei!! È una catastrofe!”  come poteva minimante immaginare che quell’idiota del suo caro amico Jimm non avrebbe pensato a una cosa tanto stupida, dei dolcetti per iniziare il giorno degli innamorati in maniera perfetta!
“Credevo ci saresti arrivato da solo, leggi il settimanale delle streghe dopo tutto!” come poteva non aver letto l’articolo su San Valentino della settimana prima se in bagno teneva la collezione di quel giornalaccio per ragazze! E per di più, gli affibbiava la colpa doveva andar via da quel dormitorio il più in fretta possibile. Appena Petey avrebbe liberato il bagno!
“Prongs non disperare, non hai mica le mani vuote ti sei solo dimenticato di acquistare dei dolci e no, non fai in tempo ad andarli a prendere!” ci mancava solo che quello sconsiderato del suo amico rovinasse la giornata a tutti per un’uscita clandestina.
“Remus ha ragione, finisci di prepararti e va dalla tua bella, amico!”
Sirius Black si comportava in modo strano. Sirius Black si stava preparando per un appuntamento del quale non aveva parlato con nessuno …
“Coureur de jupons è vero che hai un appuntamento con la McKinnon!” lui non ne aveva parlato, questo non voleva dire che il resto della scuola si era cucito le labbra su quello che era successo due giorni prima in sala comune. Un Sirius così convogliato e così poco borioso nel chiedere un appuntamento non si era mai visto.
“Esci con la professoressa? È legale!”  perlomeno ha liberato il bagno!
“Non dire idiozie Pet, esce con Keira la nostra prefettina stacanovista! Strano che abbia trovato del tempo da dedicarti Pad!”  strano che una ragazza diligente come Keira avesse accettato l’invito di Sirius con la fama che si portava dietro, la storia puzzava – forse era il bagno – “Peter che cavolo hai mangiato ieri sera!!”
 
“Quindi vi vedrete a colazione?” erano ancora fermi a quell’argomento? Forse provava un po’ di dispiacere per Sirius, forse no!
“Smettiamola con tutte queste domande, come se fosse il mio primo appuntamento!” non trovava i calzini che le aveva regalato Ali per il primo mesi-versario, dove diavolo potevano essersi cacciati, non poteva non indossarli proprio oggi.
“Non sarà il primo appuntamento Sir ma Keira non è il tuo solito tipo di compagnia!” maledette scarpe, possibile che non riuscisse a trovare niente, che si fossero divertiti a nascondergli tutto?
“Vecchio Moony perché non pensi al tuo appuntamento con Emm, non ci hai ancora detto dove la porterai!” piega il laccio destro e fai entrare il sinistro dentro l’asola.
“Io ed Emm non faremo niente di clamoroso e indimenticabile, non siamo fidanzati usciamo solo insieme …” cravatta sì o cravatta no, forse era meglio un papion?!
“Sai Franck non credo che ci servano per oggi! Perché non scendiamo?”
Per quanto volesse bene a tutti loro, per quanto li ritenesse dei grandi amici, la loro compagnia era infestante, esauriva e provocava un’emicrania compulsiva. Molto meglio starsene per i fatti propri buona parte del tempo e condividere con loro solo pochi e esaustivi momenti della giornata. Di una giornata normale.
“Ei voi due non ci aspettate?” piano di fuga fallito!
 
“Entriamo, conquistiamo e domiamo!” se lo ritiene un buon metodo!
“Accontentiamoci di superare la giornata!” Remus amico mio concordo pienamente con te!
“Io non mi accontento di nulla, gli dimostrerò alla McKinnon chi comanda!” lui e Sirius Black e bla bla bla … uno a zero per Keira.
“Credo che mi divertirò …” ecco solcare il portone della sala grande, cinque uomini – mezzi uomini – sentimentalmente impegnati che vanno incontro a loro destino di amatori.
“Quei dolcetti l’hanno proprio addolcita è tutta giuggiole! Tu che dici Jimm!”
“Dico che sei un demonio!” affermo: più che altro bisogna averci la mano e l’occhio e, tutti gli altri sensi non guasterebbero comunque!

 

Sala comune infiocchettata
Colazio
ne anti- diabetica
Tavolata dei Grifoni

 

Tutto quel rosa ghiacciava le ossa. Come aveva potuto pensare il professor Vitious che gli studenti avrebbero gradito la riproduzione del salottino di Madama Piediburro all’interno della sala grande.
E come aveva creduto di passare inosservato per quello che stava per fare? Lui era Sirius Black per Godric non sarebbe mai passato inosservato!
“Credo che tu sia copiosamente in ritardo!”  assolutamente falso! Assolutamente falsa!
“Mi piace farmi aspettare Keira!” anche oggi aveva legato i capelli nella sua solita treccia stretta e composta di perfettina qual era.
“Potrebbe piacerti di meno se ti mollassi qui da solo dinanzi a tutta la sala grande!”
“Non lo faresti mai! Tutte vogliono un appuntamento con me!” e anche lei altrimenti non saremmo qui a discuterne!
“Il tuo autocompiacimento è pietoso sorvolando hai intenzione di restare seduto qui tutta la giornata, io avrei finito di fare colazione!” autocompiacimento? Gli aveva appena dato del narcisista convinto che non era assolutamente – il narcisista era Pucci lo sapevano tutti – e in più lo stava trascinando fuori dalla sala grande senza avergli fatto afferrare nemmeno mezzo toast. Maledetta McKinnon e l’avermi sfidato.
“Keira, forse e meglio che tu segua me o non arriveremo da nessuna parte!”
Non era stato facile trovare qualcosa che fosse fuori dai suoi schemi, non poteva di certo portarsela a letto e fare finta di nulla o Marlene l’avrebbe fustigato da come aveva ben capito perciò quello era un appuntamento a tutti gli effetti. In un certo senso quello era il suo primo vero appuntamento senza scopi immorali, un vero appuntamento insomma! Sirius Black cosa ti sei ridotto a fare …

°°°

“Farete finta di niente?” Franck il suo amorevole fidanzato si era accomodato vicino a lei consegnandole un secondo pacchetto di cioccolatini.
“Preferisco i fondenti ma sorvolerò auguri amore!” sarebbe stata una meravigliosa giornata lo sentiva.
“Ti aspetto al settimo piano, non ti strafogare di dolcetti” il suo amorevole fidanzato la lasciava lì con la sua migliore amica idiota a finire la colazione mentre lui terminava gli ultimi preparativi. “Un anno che stiamo ufficialmente insieme!”.
“Comunque non capisco perché non ti è venuto a salutare!”
“Ha detto al terzo piano, quindi ci vediamo lì, fammi finire la mia colazione!” certo che alle volte proprio non lì capiva tutti e due. Che differenza c’era se si salutavano dieci minuti prima o dopo?! Avrebbero passato ugualmente la giornata insieme.
“Fa come vuoi testarda di una caposcuola!”
“Alla fine è Keira” era proprio lei, e non le era giunta nessuna notizia.
“Io so sempre tutto Lils vero?” delle volte doveva avere delle conferme anche lei, come era possibile che le altre – studentesse – l’avevano lasciata fuori dal pettegolezzo?
“Vero sei sempre informata di tutto!”
“E come mai non lo sapevo allora?” doveva assolutamente risponderle, era la sua migliora amica doveva sapere perché!
“Forse e dico forse, quindi tienitelo per te, se tu l’avessi saputo, l’avresti detto a Mary e lei ci sarebbe rimasta malissimo, com’è in realtà successo. E sicuramente avreste fatto qualcosa, come non è detto che Mary non farà e ciò può comportare solo una cosa vuoi sapere qual è?”  certo che voleva saperlo, annuì, questo era riuscita a capirlo da sola non c’era bisogno che Lily circonvallasse il castello per arrivare al succo della questione.
“A Sirius piace Keira e si arrabbierà di brutto con qualsiasi persona si metta in mezzo!” impossibile a Sirius non piace nessuna ragazza, anzi una le piaceva ed era lei, ma lei stava con Franck e lui si era messo l’anima in pace.
“Impossibile, hai detto un’idiozia dolcezza!”
“Pensala come vuoi, ma penso di aver inquadrato Sirius!” no, impossibile alla millesima potenza, no!

°°°

“Inizio ad andare” aveva voluto aspettare, lei stava ciarlando con Alice su qualcosa di molto impegnativo per come l’impicciona si stava surriscaldando ma, appena si sarebbe accorta che lui non era più al loro tavolo l’avrebbe raggiunto immediatamente.
“Buona fortuna!”
“Non vado in guerra Moony!” anche se uscire con Lily era un po’ come buttarsi in quelle sparatorie alle James Boond.
“Beh io sì, non ho idea di cosa Emm abbia in mente per oggi e lei è geniale e ciò mi terrorizza!” Emm, avrebbe dovuto considerarla di più era la sua migliore amica. Avrebbe dovuto ascoltarla di più e per questo poteva solo ringraziare Remus che c’era stato per lei nel suo periodo no.
Ora che anche il suo di periodo buio stava per terminarsi avrebbe smesso di fare lo spettatore e si sarebbe rimesso in gioco.
“Vado, divertiti Moony!” con lo stomaco pieno – al contrario del suo migliore amico che disgraziatamente per lui aveva saltato la colazione – la mente libera e il cuore pulsante si apprestava a festeggiare il primo San Valentino con Lily, il primo di una lunga serie ne era certo.


 

Cortile del castello area indefinita
Cielo nuvoloso e vento in poppa
Idea disgraziatamente tormentata

 

Il cielo non prometteva bene cosa che aveva accurato con cura in sala grande senza però prendere atto che sarebbe stato un’informazione favorevole e a suo vantaggio.
Voluminosi nuvoloni grigi e ricchi di acqua erano prossimi ad abbattersi sul castello, il vento prometteva di alzarsi e i loro mantelli già sventolavano e poco riuscivano a coprirli. Se mi fa ammalare, gli farò pentire amaramente …
“Credi sia il caso di ripararci da qualche parte?” voleva veramente uscire con lui, ci aveva lavorato molto, aveva aspettato il momento opportuno, il tempo in cui l’avrebbe notata e osservata con cura e non come si accorgeva di tutte le altre ragazze che gli ronzavano intorno, ma con gli occhi di chi sa guardare dentro accorgendosi di avere al fianco una persona meravigliosa. Non era del tutto convinta di esserci riuscita poteva anche essere e c’erano molte possibilità in questa seconda ipotesi, che l’unico motivo per la quale erano lì in mezzo al parco del castello a camminare contro vento prendendo freddo, fosse la minaccia di sfida che Marlene gli aveva rivolto.
Era il tipo cui non piacevano le sfide, a lui non piaceva perdere e proprio quella sarebbe stata la sua leva, l’avrebbe costretto a non perderla.
“Se stessi un po’ zitta, forse ci arriveremmo più in fretta!” scorbutico, rozzo e poco affine alla conversazione nessun tratto in comune con il Sirius che due giorni prima l’aveva invitata a passare la giornata di San Valentino con lui.
“Non farebbe male un pizzico di cortesia nei miei confronti!” era nel suo carattere quanto in quello di Sirius, non erano persone da dare soddisfazione facilmente, e molto difficilmente sarebbero andati d’accordo su qualcosa anche solo per pura contraddizione ma tutto ciò non la preoccupava lei avrebbe trovato il modo, se la caposcuola era riuscita ad amare Potter, c’era speranza per ogni uomo della scuola.
“Siamo arrivati!” strano, orribilmente strano!
Sirius e lei al seguito si erano fermati davanti alla casupola di Hagrid, la vecchia e sporca casupola del custode delle chiavi. Di quell’uomo immenso tutto barba da cui aveva sempre preferito mantenere le distanze.
“Questo è uno scherzo di pessimo gusto Black!” non era possibile, la stava semplicemente prendendo in giro. Si stava vendicando della minaccia di Marlene facendole scontare una pena disgraziata: una giornata da incubo con Sirius Black.
Purtroppo per lei, le sue gambe non accennavano a volersi muovere. Maledetto cuore di pappa!!!
“Sembrerà che ti voglia prendere in giro, non è così …” allora com’è? “Mi sono dovuto arrangiare con quello che ho trovato non potendo uscire dal castello!”
“Pensavo che per i malandrini non fosse un problema uscire da queste quattro mura!” lo credeva sul serio, lo sperava perlomeno.
“Beh sì, non abbiamo di questi problemi ma i confini sono pattugliati dagli Auror, sai per la sicurezza contro Voldemort e sarebbe poco prudenti uscire da soli!” perlomeno usava il buon senso e con quel po’di  sale in zucca che si ritrovava aveva intuito che era meglio evitare di metterla seriamente in pericolo. Per caso doveva assegnarli un punto?
“La casupola di Hagrid?” proprio lei!
“Almeno entra!” dicono che il coraggio ai grifoni non manchi mai, ma se lo vendessero in fialette lei, qualcuna dietro se la sarebbe portata!
hoqwarts
Non era stata una scelta ovvia, più che altro era stata l’unica idea che aveva potuto mettere in atto. Aveva pensato ad Aberfort e alle sue stanze al piano superiore ma, se si fosse sparsa la voce che l’avesse fatta uscire dal castello, anche Marlene l’avrebbe ascoltata e ciò voleva dire solo guai per lui.
Aveva proposto a Franck di fare cambio e lasciargli la stanza delle necessità ma non era riuscito a comprarlo neanche con un set nuovo per la pulizia della sua scopa da corsa, non era mica James gli aveva gridato dietro lanciandola e colpendolo sulla testa. Maledetto!!
Non era riuscito neanche a farsi aiutare da James che dal canto suo era già stato parecchio impegnato per organizzare il suo San Valentino con quella pazza di Lily.
Perciò dulcis in fundo Hagrid era stato la sua salvezza. Gli aveva prestato la casa e lui con qualche tocco di bacchetta l’aveva ripulita e resa vivibile per due ragazzi al loro primo – falso – appuntamento.
“Mi ero sempre immaginata questo posto come una topaia!” beh, in effetti, lo era stato fino a qualche ora prima! Ma meglio non sorvolare su questo!
“Ti piace, sospettavo una cosa del genere!” uno a uno McKinnon.
“Cosa pensi di fare ora che siamo insieme e soli soletti? Deflorarmi per caso?”  a che gioco malsano stava giocando quella stacanovista perfettina!
“Ti ho appena messo in difficoltà Black e ciò è molto divertente, sono commestibili questi dolcetti?”
“S-s-Sì … li ho presi per te!” doveva inventarsi qualcosa a questo punto, perché aveva dato ascolto a Rem? Quando sarete soli, qualcosa ti verrà in mente … a lui non veniva in nessuna idea, non che fosse mai stato bravo in quello a detta di James!!!!
“Ne prendo uno anch’io …”
Keira girovagava per la stanza oscillando la sua lunga treccia ipnotica ancora legata stretta e senza un capello fuori posto.
“Perché porti sempre la treccia?” era sicuro di non averla mai vista con i capelli sciolti.
“Seguo semplicemente il regolamento!” ovviamente!
“Scioglili!”
Keira lo stava fissando in strano modo tra lo sconcertato e il dubbioso. Quegli occhi neri era come se lo stessero fulminando per aver azzardato una richiesta semplice e al quanto normale per come la vedeva lui. Probabilmente però avevano canoni diversi per definire normalità forse Keira non si era mai sciolta i capelli per un ragazzo, possibile?
“Fallo tu!”


 

Corridoio terzo piano area indifferente
Lui che aspetta lei
Lei in ritardo in cammino per lui

 

Aveva fatto tardi alla fine, Alice l’aveva trattenuta al tavolo dei Grifoni per continuare il discorso che avevano iniziato quella mattina su Sirius, possibile che non riuscisse ad accettare il fatto che a Sirius potesse piacere una ragazza che non fosse lei?
E per colpa loro, di Alice e quindi di Sirius aveva fatto aspettare il suo premuroso fidanzato tutto imbacuccato per coprirsi dal freddo che trapassava dagli spifferi.
“Scusa il ritardo James!” lo baciò.
“Fa niente, ho notato che il discorso con Alice era serio!” ah, vai a spiegare che stavano parlando del suo migliore amico.
“Quindi, dove passeremo la giornata?” poteva portarla in una miriade di posti se si era ben organizzato, la torre di astronomia, qualche angolo appartato nel parco, qualche aula vuota magicamente incantata …
“Nessun posto particolare, torniamo alla torre!” non riusciva a capire bene, James la stava riportando alla torre? Alla loro torre quella dei Grifondoro?
“Perché siamo qui allora?” potevano vedersi direttamente lì no? Oppure potevano non spostarsi proprio già che c’erano!
“Non usare quel tono signorina, fidati e torniamo alla torre!” fidarsi tza come se non lo facesse. Si fidava cecamente di lui ma cosa significava che sarebbero rientrati nella sala comune?!!
“Io ancora non capisco! Siamo venuti fin qui, dal lato opposto alla nostra meta per poi tornare indietro …”
“Testarda, ecco cosa sei una gran testarda, mi serviva del tempo per questo siamo qui, adesso per favore evitiamo di spazientirci entrambi che dici?”
Aveva ragione lui, avrebbero solo finito con il litigare se continuava così e, che non sopportava di aver fatto tutte quelle scale solo per del tempo, tempo per cosa poi? Scacciare tutti quanti dalla torre in modo che l’avessero solo per loro? Era un’idea alla James Potter – pensava come James Potter – non era un’idea da scartare!
La sala comune era popolata dal solito gregge di studenti ragion per cui l’idea che si era fatta non era minimamente corretta.
“Saliamo nel mio dormitorio!”
Non ne poteva definitivamente più! Uffi!!!!
 
James aprì la porta e lo vide, quello che fino a qualche ora prima era stato il dormitorio di cinque dei ragazzi del settimo anno era stato trasformato in una radura al centro di una foresta.
Alberi veri con foglie ondeggianti che nascondevano le pareti e rami possenti che provavano a eclissare il soffitto che era stato abilmente sottoposto allo stesso incantesimo del cielo della sala grande.
“Mi serviva più tempo per questo!” aveva pensato a tutto, al freddo al vento che avrebbero preso all’aperto se avesse organizzato un’uscita fuori, al muschio per terra per potersi comodamente sedere immaginando di essere in un bosco, erano in un bosco, al calore primaverile che li avvolgeva o forse erano le vampate di calore che lui le provocava.
“Meraviglioso, James è bellissimo sei un genio ma non vantarti troppo!” anche se pensandoci bene poteva vantarsi quanto più voleva se lo meritava.
“Avevo pensato al bagno dei prefetti ricordandomi che abbiamo iniziato e mai finito una cosa lì …”
“Possiamo sempre finirla, cioè iniziamo qui e poi lì … oh James mi stai confondendo!” la stava letteralmente mandando in confusione con quei baci lenti che gli stava posando sul collo e sulla clavicola, su è giù spostandogli lentamente il cardigan blu che aveva indossato sopra un bustino che Emm gli aveva consigliato di mettersi.

 

Sdraiata sul manto verde sotto di lui contava i minuti in cui James l’avrebbe fatta sua, contava ogni bacio sulla sua pelle che le era mancato tanto da non dormire la notte, ogni piccolo morso che le provocava un leggero fastidio, ogni movimento delle mani che le solleticavano la schiena, ogni contatto con il carpo di James. Non smettere!
“E questo?” contava sul fatto che lo notasse, non era mai stata attenta a quel tipo i particolari, aveva della biancheria più tosto varia ma nulla di sfizioso come il completino che aveva indosso.
“Regalo di Natale, ti concedo di osservarlo tutto!”
E lo fece, il cardigan finì su un ramo più tosto basso e la gonna lo seguì poco dopo.
“Anche le calze amore, chi ti ha fatto questo regalo!” le stava dicendo James tra un bacio e l’altro nel suo interno coscia fasciato da un auto reggente in pizzo coordinato al completino intimo.
“Sirius!” James la fissava, aveva smesso di eccitarla in quel modo che a lei piaceva smisuratamente.
“Pad?!”
“Non sarai geloso!” aveva agilmente capovolto la situazione portandosi sopra di lui posando poi ardentemente le labbra sulle sue, penetrandolo con la lingua e raggiungendo ogni angolo della sua bocca, intrecciando la lingua con la sua che desiderava ardentemente che si posasse sulle altre labbra ormai rosse e rigonfie.
“Pensava a te diceva di indossarlo in un’occasione speciale!” mentre riprendeva a baciarlo l’erezione di James iniziava a spingere contro la sua vagina eccitata che continuava a pigiare sempre più velocemente contro il suo pene duro e turpemente maturo.
“Prendimi” non avrebbe resistito ancora allungo, si erano negati per quasi due settimane per quel maledetto compleanno.
“Non vorresti vedere prima le scarpe!”
“Vorrei vedere il tuo fallo penetrarmi!” quanto ancora l’avrebbe fatta aspettare?
“Sentirlo sarebbe un termine più adatto amore mio!” non se lo fece ripetere …
 

Casupola del custode
Bufera di neve alle porte
Due giovani alle prime armi

 

Dopo averci pensato su – non più di qualche minuto – l’aveva fatto.
Aveva iniziato a sciogliere la treccia di Keira districandole i ciuffi e riempiendo il tavolo di elastici rigidamente rossi.
Onde castane ricadevano sulla schiena di Keira, lunghissime onde che le sfioravano le natiche coperte dai jeans chiari che aveva indosso e che la sua fantasia stava già sfilandoli dal corpo minuto di Keira. Non poteva farlo, non doveva farlo e non voleva farlo!
Era lì per una stupida sfida e non aveva minimamente importanza quanto fossero soffici e profumati quei capelli.
“Mi stai annusando Black!” lo stava facendo, le stava annusando i capelli alla radice lì tra l’orecchio destro e l’incavatura del collo.
“Beh cosa dovrei fare è un appuntamento Keira!”
“Questo non t’induce a trattarmi come il piatto di rognone che annusi tutti i venerdì a cena!”  quindi lei lo osservava anche in momenti che raccontati così erano sufficientemente imbarazzanti.
“Il tuo profumo è più invitante!” per sua immensa sfortuna!
“Dovremmo baciarci adesso?” maledetta ragazza, ma cosa le passava per quella testa, prima la deflorazione poi i capelli che altro avrebbe tirato fuori?
“Scherzavo Black, lo so che siamo qui solo perché mia sorella ti ha minacciato! Non sentirti costretto a fare nulla possiamo giocare a carte!”.
Non aveva proprio voglia di giocare a carte, voleva continuare ad accarezzarle i capelli che sciolti e mossi a quel modo la rendevano ancora più carina.
Togliti queste idea dalla testa, lei ha ragione … la sa più lunga di te!

°°°

Stavano rientrando alla torre, dopo molte e in contabili partite a spada schiocco con la quale avevano passato la mattinata. Non era il San Valentino dei suoi sogni, per quanto Sirius le piacesse non aveva nessuna intenzione di farsi usare e purtroppo per lei l’impressione che aveva avuto quella mattina era stata esclusivamente quella.
“Sicura di non voler passare in sala comune a mangiare qualcosa?” non aveva il minimo appetito.
“No quei dolcetti che mi hai comprato mi hanno saziato!” le aveva comprato dei dolcetti che ricordo insoddisfacente che avrebbe avuto.
“Vuoi che ti baci in sala comune mentre ci salutiamo?”
“Per la tua reputazione o per la mia?” che uomo crudele che le piaceva.
“Entrambe. Tutte invidieranno te ed io non … beh io sono io no?”.
“Sarai tu a baciarmi non sarò di certo io a prendere l’iniziativa Black, dopo tutto questa è stata tutta una tua idea.”
Non era vero, l’idea era solo sua e si stava palesemente domandando come le era venuta in mente.
“Non è stato male giocare a carte, per la prossima volta propongo il poker babbano, sei capace?” come se ci sarebbe stata un'altra volta.
“Preparati a perdere!” se mai ci sarebbe stata l’avrebbe stracciato.
“Sei pronta per il bacio del grande Sirius Black!” le aveva sussurrato all’orecchio.
“Violentami!”
Nel centro della sala comune la fissava come quando aveva approvato la sua richiesta di sciogliere i capelli. Fu un attimo, poi Sirius poggiò le labbra sulle sue, le loro labbra cozzavarono une contro l’altra finché la lingua di Sirius con decisione iniziò ad aprirle per poi inondarla e trasformare il loro casto bacio in uno scambio di parole non dette e di gesti anelati. Questione di attimi prima che Sirius la lasciasse lì sola circondata dai loro compagni di casa che la indicavano come l’ultima conquista del dongiovanni.
Chi ha vinto alla fine? Io mi sento di aver perso …



 




alla prossima matheta 

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Capitolo 23
*** ANDATE PIANO MI STATE CALPESTANDO I MEMI ***




ANDATE PIANO MI STATE CALPESTANDO I MEMI

Credo di essermi innamorato di lei fin dal primo momento.
Non saprei spiegare il perché.
Chi lo sa.
 A volte accade …
 

Il mese di marzo era alle porte, la neve ormai ricopriva il castello non lasciando via d’uscita a quelle povere anime pie di studenti, che pur volenterosi di studio avrebbero gradito poter passare anche solo un pomeriggio fuori nel parco a poter fare una memorabile partita a palle di neve. Tutto ciò era impossibile ripetevano gli insegnanti, ripeteva il tempo e ripeteva Lily alle sue amiche stufe di penzolare i piedi davanti al camino. Lily Evans del resto ingessata di studio fino alle ultime ore della sera e per di più costretta – quella sera a stessa – a due ore di ronda per il castello non poteva più di starle a sentire mugugnare.
“Avete idea di perché un maiale assomiglia a un gradino?” non aveva alcun senso quella frase ma lei, Lily, sapeva bene che ci avrebbero ricamato su pensando fosse un indovinello molto complicato alla quale l’aveva sottoposta Lumacorno e che lei non era ancora riuscita a risolvere.
“Non m’importa nulla dei maiali Lils, Remus James e Peter sono andati nel parco perché dobbiamo restare qui?”
James cosa?Il suo fidanzato devoto al rincoglionimento aveva di nuovo, per l’ennesima volta disubbidito alle regole! E, Remus il caro e vecchio Remus aveva deliberatamente acconsentito! Nah impossibile povero caro quante ne doveva passare.
“Non ha importanza, c’è una tempesta la fuori e non ho nessuna intenzione ad ammalarmi!” rimbeccò con enfasi – agitando non curante le braccia – contro le sue migliori amiche. 
“Sul serio Evans non l’avrei mai detto!”
Tutto potrebbe sembrare normale ma, in realtà non lo è, non lo è per niente, perché mai Sirius dovrebbe disturbarle mentre i suoi amici pazzoidi sono a divertirsi?
“Perché non sei con James?” che avessero litigato!
“Tengo alla mia salute esattamente come tu tieni alla tua. È reato?”  non lo era purtroppo, ma quella non era nemmeno la verità.
Qualcosa turbava Sirius ma non riusciva proprio a capire cosa, James le aveva detto che stava bene che ne avevano parlato e non era nulla di preoccupante. James diceva sempre un sacco di cose.
“Black come va con la tua nuova fidanzata!” Alice sapeva pigolare bene ma ancor meglio sapeva farsi i fatti degli altri. Cosa che non l’era ancora chiaro all’età di diciassette anni era il tatto. Mai avuto, proprio come Sirius.
“Hai la sensibilità di un’ascia non affilata Alice!” povera Mary!
“Concordo con Evans non pensi a me!” gli beccò contro Sirius con tono offeso prima di stravaccarsi sul divano come fosse di sua proprietà evitando senza garbo di non badare a loro.
“Credo che andrò a farmi una doccia!”
“Perché Mary è andata via?” com’era possibile che la sua migliore amica Alice fosse eccelsamente dotata in gran parte delle materie, riuscisse a immagazzinare una quantità d’informazioni come una banca dati, riuscisse a spillare zucchero come neanche il negozio di Mielandia era capace e non si rendesse conto di aver appena accoltellato una delle sue migliori amiche?
“Alice credo che una modesta quantità di affetto non dispiacerebbe a Mary!”
Lily conosceva bene Alice, ora si sarebbe alzata e avrebbe raggiunto Mary in dormitorio, Alice si stava alzando e – forse non la conosceva bene come pensava – si dirigeva verso l’uscita della sala comune. Qualcosa non va!
“Siete tutti strani ultimamente!” non che Sirius avrebbe badato a lei e alle sue allusioni ma, la curiosità la stava leggermente divorando.
“Io non ti ho chiesto come ti è stato strappato quel costoso completino che ti ho regalato per Natale!” possibile che dovesse essere sempre così evasivo questo cagnaccio!
“Scambio di informazioni?!” non gli avrebbe mai detto nulla!
“Vuoi fare la furba, bene!” messo composto di fianco a lei con una piuma di zucchero - tirata fuori dalla tunica – tra i denti il suo caro amico Black si stava confessando.
“ … nulla di che capisci. Non gli ho promesso che avremmo fatto colazione insieme o che l’avrei accompagnata alle lezioni. Nulla del genere ma un saluto, un piccolo accenno di ringraziamento – mi ringraziano tutte – lei invece come se non fosse mai uscita con me, non mi ha assillato, non ha mandato delle sue amiche a consegnarmi strane lettere struggenti, nessuna frase provocante per i corridoi … come se non ci fossimo mai conosciuti! E capisci se ti dico che quello è il mio compito e non il suo? Io le avvilisco e loro sono sempre lì, io la snobbo e lei zero!!”
Desiderava sul serio uno di quei toste con il tonno che a Jamei piacevano tanto, non era il caso di farlo notare a Sirius che anima e cuore si stava confidando con lei. Il solito megalomane!
“Capisco …” poco e niente, maledetto Black chi sa se i maghi hanno degli psichiatri? Ne avrebbe un certo bisogno! “Parla con lei magari così risolvi il tuo dilemma! Le chiedi perché non ti saluta e gli dici che sei tu quello che non saluta magari ha confuso il gioco delle parti e devi spiegarglielo!”  sì, era una soluzione eccellente. Keira gli avrebbe risposto che era stata troppo impegnata per i suoi GUFO e Sirius sarebbe tornato quello di sempre. Anche se … Keira gli piaceva e non poco se lui si poneva tutti questi problemi!
“Posso disturbarti mentre pensi?” mandato a morte un miracolo!
“Se lo credi necessario!” morto!
“Keira ti piace? E non evadere la domanda come quando ti ho chiesto di Mary!”  chi sa se Mary gli era mai piaciuta?
“Mi ha chiesto se volevo violentarla e poi ha tirato fuori le carte! Non è normale quella ragazza!”  Keira doveva essere Irlandese per spiegare quell’umor anormale come lo definiva Sirius.
“Scherzava Sir non puoi prendere tutto sul serio, come quando Jamei fa una delle sue battute ridicole di pessimo gusto!” ne faceva purtroppo! E non guardarmi a quel modo!
“Forse ne parlo con Moony lui è molto più bravo a dare consigli!” qualcosa le aveva appena gelato le ossa, quel qualcosa è la poca considerazione che Sirius aveva di lei e dei suoi ottimi consigli! Ottimi!
“Fa come vuoi, tanto devo andare ho la ronda!”
“Ti mando Prongs appena ritorna!” giusto, James era ancora a baloccarsi per il parco.
 

*

 

“Ditemi perché non avevamo ancora giocato a palle di neve quest’anno?” proprio non riusciva a spiegarselo, lui adorava giocare con la neve, sin da piccolo non aspettava altro che l’inverno con i suoi fiocchi per uscire nel giardino di casa e infradiciarsi fino all’osso del collo con quell’acqua ghiacciata. Che cosa ridicola aver perso quella bellissima abitudine!
“Abbiamo dato peso a troppe cose non abbiamo avuto il tempo per questo!” Peter che in quel momento gli stava lanciando contro una palla di neve di notevole dimensione aveva perfettamente ragione. Troppe cose, aveva solo diciassette anni il mondo non gravava su di lui e poteva andare perfettamente avanti da solo.
“Sono più bagnato di quando mi lavo!”
“Ti lavi molto poco Rem lo sappiamo tutti!” perlomeno a confronto di lui, Sirius e Franck il vecchio Moony passava molto meno tempo nel bagno. Ma Franck era un narcisista convinto, Sirius era Sirius e lui aveva il grande piccolo problema dei capelli: non una mattina che stessero in posto.
“Io mi lavo, se Franck non mi buttasse fuori dal bagno tutte le mattine, avrei il piacere di starci anche un po’ di più magari!”
“La colpa sarebbe mia? Sei tu che esci io, non ho problemi a fare quello che devo fare con te nel bagno!”  Moony e la sua leggera-patetica vergogna.
“Io e Pad andiamo in bagno assieme, Rem a te non piace l’acqua!” lui e Franck si sarebbero divertiti per ore a prenderlo in giro se solo non fosse arrivata Alice scura in volto come se la morte si fosse abbattuta su di lei. E, in quel periodo poteva anche essere.
“Alice è accaduto qualcosa?” Franck apprensivo come sempre quando nei paraggi compariva la sua zuccherosa meta si era precipitato da lei abbracciandola “Niente, stiamo un po’ insieme ti va?”.
 
“Potevi venire con noi cagnaccio” Il dormitorio era maledettamente troppo freddo e la legna nella stufa dannatamente troppo poca. “Lacarnum Inflamare”.
“E ridurmi come voi? Non grazie”  certe cose non sarebbero mai cambiate non una volta in quegli anni era riuscito a sfidare Sirius in una battaglia a palle di neve, non aveva mai accettato e in linea generale passava al freddo solo il tempo necessario per raggiungere le serre di erbologia e la testa di porco. Povera Keira che aveva dovuto sopportarlo allungo durante il tragitto per la casa di Hagrid! Che razza d’idea la casa di Hagrid!
“Sirius non hai idea di quanto divertimento ti perdi e di quanto te ne sei perso in questi anni!” Remus contrario di Sirius non aveva mai disprezzato e con gran sorpresa Franck  - con il suo carattere schivo sto lontano dal mondo - si era sempre unito a loro divertendosi disinvoltamente.
“Dobbiamo fare questo discorso tutti gli inverni? Prongs caro faresti meglio ad asciugarti i capelli prima che Lily ti deterga qualcos’altro!”.
Eliminando che non volesse divertirsi con loro si beccava anche una mezza ramanzina? Cagnaccio insopportabile “Pad caro, dovresti trovarti un passatempo!” non se ne era già trovata una poi?
“Nessun passatempo! Non dargli strane idee per Agrippa!”  imprecazioni da parte di Remus non vogliono dire nulla assolutamente nulla di buono! “A dopo, divertitevi!”
“Vale anche per te! Non puoi sfuggire per sempre! DA DOMANI SI STUDIA!”  BOOM!
La porta del dormitorio si era sfracellata alle sue spalle e un Sirius impaurito dalle minacce di Remus gli si era incollato al suo braccio destro. Gli stava spezzando il braccio destro.
“Portami con te, salvami Pet l’abbiamo perso noi abbiamo ancora una speranza!”
“Io sto andando da Lily, quante speranze credi che abbia?” lo sapeva bene quanto lui che la perfetta caposcuola non l’avrebbe fatta passare liscia a James Potter per non essersi presentato puntuale a un appuntamento scolastico.
“Vorrà dire che mi darò latitante. Andrò a destra fa in modo di non incrociarci!”  imbucando il corridoio alla sua destra Sirius si dirigeva verso le cucine a strafogarsi di calderotti molto probabilmente. Lui si dirigeva a sinistra verso la sua dolce metà.
 
“Dici sul serio? Beh potremmo farlo insieme?”  quanto odia il lavoro da caposcuola. Odia dover mandare a dormire delle coppiette che volevano solo passare un po’ di tempo soli senza nessuno che li disturbasse. Avrebbe lasciato correre, lui non voleva essere disturbato in certi momenti quindi non avrebbe impedito a una coppietta di sbaciucchiarsi, politica perfetta! “Si certo, ci possiamo vedere domani nel pomeriggio per te va bene?” Lily?
Quella era la voce di Lily, socchiuse la porta dell’aula dove lei, la sua fidanzata aveva appena concordato un appuntamento a qualcuno, a un ragazzo precisamente.
“A domani Lily” Arcibald Phelps cacciatore della squadra di Corvonero si stava avvicinando alla porta dopo aver stampato un bacio sulla guancia di Lily.
Non poteva trovarlo lì a spiarli.
Troppo tardi, beccato dal mascalzone proprio mente imbucava il corridoio opposto. “Hei Potter la tua compagna di ronde è qui!” compagna di ronde? Si divertiva a scherzare quel povero pazzo!?
“Jamei sei arrivato?!”
“Sono qui, Archibald tu invece non dovresti essere da qualche altra parte?” lui era un prefetto, ovvio che pattugliasse i corridoi che domanda idiota!
“Facevo compagnia a Lily ora che sei arrivato torno nella mia ala buona notte!” lasciò entrambi lì dirigendosi verso la sua torre probabilmente.
“Se non ti andava di far la ronda da sola perché non ti sei fatta accompagnare da Pad!” perché aveva scelto quel coso che non aveva mai eseguito un lancio decente durante tutti gli allenamenti – beh si, con il mantello dell’invisibilità si adoperava a spiare le altre squadre e non si sentiva per nulla in colpa - ?
“Sirius non è né prefetto né caposcuola non posso portarmelo in giro come un cane!” lui è un cane! Che male ci sarebbe a portarselo in giro?
“Hm, preferirei che ti accompagnasse Pad e Rem o Pet anche Franck va bene …”
“James sul serio vuoi farmi arrabbiare? Eri a divertirti e non ti sto dicendo nulla, dovevi fare la ronda con me ma ti sei fatto attendere un’ora e scusa tanto se mi sono fatta accompagnare da un prefetto devo chiederti un permesso scritto la prossima volta? Un annuncio in bacheca? Una prioritaria?”
“Che cosa è una prioritaria?” lei si stava arrabbiando? Lei fissava appuntamenti ad altri ragazzi e lei si arrabbiava!
Odiava le ronde, odiava andare in giro per il castello di notte senza poter combinare pasticci e odiava litigare con Lily. Odiava troppe cose!
“Non sviare discorso con me!” lei voleva l’ultima parola e lui gliela lasciava. Lei voleva aver ragione e lui la accontentava. Lei desiderava e lui assecondava. Lei … lei e sempre lei e solo lei.
“Perché ti vedi con Arcibald domani?” non era geloso non di quel tipo per lo meno!
“Ho ingelosito Potter?” neanche per Morgana in reggi calze!
“Andiamo di qua … e non mi hai risposto!” si aspettava anche che le rispondesse!
“Sai che ti dico James, finisci la ronda io sono stanca e vado a dormire!”
Era furiosa, perché doveva surriscaldarsi tanto? Era lei che si vedeva un corvaccio del malaugurio non lui! “Mi auguri la buona notte così? Non esiste!”
La afferrò per il braccio e la avvicinò a se baciandola. Pensava le avrebbe resistito per pura e semplice contraddizione ma ciò non avvenne. Lily rispose al suo bacio e quando si separarono per prendere fiato non fece aspettare che pochi secondi prima di raccozzare contro di lui. “Torniamo insieme alla torre, cosa vuoi che accada se non rispettiamo la nostra ronda!”
 

 *

 

Non voleva giocare con la neve – come diceva James -, e non aveva nessunissima intenzione di mettersi sui libri come l’aveva minacciato pocanzi quel secchione di Remus.
L’inverno non era di certo la stagione che prediligeva. Quel freddo pungente che lo colpiva gli ricordava il freddo angusto che si sorbiva in quella casa, che lo affliggeva in estate in autunno e in primavera senza nessuna distinzione. La neve che cadeva lenta sul parco gli ricordava tutti i pomeriggi passati a giocare con Regulus nel giardino di casa, a giocare soli mentre intorno a loro bambini Babbani si divertivano a rincorrersi e a guerreggiare con la neve. Aveva provato a giocare con loro ma ogni volta Regulus glielo aveva impedito.
“Non dovresti essere qui!” fu come se una stalattite di cui solo il sotterraneo poteva essere dotato in quel gelido periodo dell’anno l’avesse colpito sulla testa. “Oggi non è il tuo turno!” era perfettamente sicuro di ciò aveva controllato nell’agenda di Lily. Di nascosto e senza che lei se ne accorgesse ma si l’aveva fatto – com’era potuto cadere così in basso? – ma lui proprio non voleva fare quei generi d’incontri di notte. Non poteva passeggiare tranquillo senza essere disturbato?
“La caposcuola mi ha cambiato il turno nel pomeriggio ed eccomi qui a punirti!” maledetta Evans! Gliela avrebbe fatto pagare cara o meglio ancora …
“Keira parliamone sono qui solo per un dolcetto prima di andare a dormire!” lui avrebbe fatto vedere a quella pazzoide chi aveva deciso di sfidare! Poteva anche abbindolare James con quella chioma fiammante ma non di certo lui, a lui bastava una trecc … a lui non serviva assolutamente nulla.
“Dieci punti in meno Black e ora non dispiacertene ma faremo insieme le scale!” dispiacersene tza come se a lui importasse qualcosa! Aveva ancora i capelli legati a quell’ora tarda possibile che non le dolesse la testa? Ricordava bene come Andromeda si lamentasse sempre da piccola per tutte quelle pinzette che le costringevano a portare sulla testa.
“Cosa mi racconti?” tutto ciò era colpa di Lily! Perché intromettersi nella sua vita privata, non le bastava la sua?
“Molto di più quanto potresti raccontarmi tu! Mi sono sentita offendere in questi giorni dalle mie compagne di dormitorio sai? Affermano che sia colpa mia il fatto che tu abbia iniziato ad assomigliare a un dissenatore. Che idiozia! Ho provato a spiegare loro che il poco interesse che ti da il ‘capitano’ ti uccide lentamente!” piccola sfrontata che non è altro, come si permette di dire una cosa del genere? Assomigliare a un dissenatore lui? Il più bel ragazzo che abbia mai messo piede a Hoqwarts dai tempi di quel Riddle – beh bisogna ammettere che quel serpeverde sia stato un bel giovane a suo tempo -! Blasfemie insensate! Peccato! tagliatele la testa!
“Ti dovrebbero mozzare la lingua per ciò che hai detto!” avrebbe dovuto condurla da Gazza lui si che con i suoi metodi ortodossi l’avrebbe rimessa in riga.
“Ringrazio il ministero per aver rimirato le sue leggi allora!” dici è?
“Alla fine del mese c’è un'altra uscita a Hogsmead potremmo andarci insieme!” nessuno fa fesso Sirius Black! Che se lo mettano bene in testa lei ed Evans!
“Ci penserò, non ti prometto nulla!”
“Che cosa vuol dire che ci penserai?” ora lo stava facendo notevolmente alterare quella ragazzina, era del tutto seria mentre affermava tale cosa? Avrebbe pensato se accettare o no un suo invito? Ma dove erano finite le ragazze di una volta?
“Vuol dire che devi meritartelo, hai un mese!” vacci da sola al paese! Va da sola, dove vuoi e con chi vuoi. “Hjiejijfl”.
“Prego non ho capito!” si si, certo! Perché diamine Godric ha posto il dormitorio la sopra, non poteva metterlo a meta strada almeno quella tortura sarebbe cessata e lui se ne sarebbe andato a dormire o a leggere il giornalino che gli era arrivato durante la mattinata.
“Non vorrai fare il musone da cucciolo bastonato per tutto il mese?! Ti dico già che non funziona!”  cosa diamine si era messa in testa quella spocchiosa? AAA Godric!!!!
“Sta un po’ zitta non voglio sentirti parlare!”
“Ti dimostri per ciò che sei una persona crudele!”.
Una persona crudele … lui non lo era per niente e lei non si poteva prendere tutte quelle confidenze e offenderlo in quel modo. Non lo conoscevalei non lo conosceva!
“Dove vai adesso?” ma, era già troppo distante da lui per sentirla.
Sarebbe rientrato alla torre da solo.

 

*

 
Lily Evans amava la colazione, invaghiva bere il suo succo di zucca fresco e senza essere vista da nessuno pucciarci dentro qualche tritone allo zenzero. Amava la sala grande quando era illuminata dal sole e la amava ancora di più quando tutte e tre le sue migliori amiche le davano il tempo di strafogarsi alla Sirius Black prima di accomodarsi accanto a lei per iniziare una meravigliosa giornata. Anche Emm quella mattina si era esentata dal regolamento e aveva deliberatamente scelto di sedersi al tavolo dei grifoni.
Non che fosse un evento straordinario ormai da anni i rosso e oro erano abituati a quella macchia di blu tra i loro ranghi meno abituati erano i loro occhi a una sciarpa giallo nera che quella mattina sedeva proprio vicino a loro.
“Valeninè loro sono le mie amiche” era stata Emm a condurre al tavolo dei grifoni quella poco graziosa ragazzina che non poteva avere più di quattordici anni, immaginava Lily, non ideava di certo il motivo in ogni caso. Perché ogni giornata è peggiore della precedente?
“Emm perché hai portato qui qu - questa tassina!!” la diplomazia di Mary sarebbe venuta a mancare a breve, ormai no le restava più molto da perdere per come la vedeva lei comunque.
“Fiducia ragazze ha una cosa da dirci!” avrebbe preso un altro tritone allo zenzero e tanti saluti alla dieta che aveva in procinto di iniziare, forse più poi che prima o almeno prima che iniziassero le vacanze ipotizzando quanto si sarebbe strafogata nel periodo pasquale.
“Allora parla!” Adorava Alice, aveva sempre pensato che fosse la sua migliore amica con cui aveva più affinità purtroppo da giorni a quella parte, non riusciva a comprendere il suo atteggiamento. Aveva provato a parlarne con lei ma non faceva altro che scappare inventando scuse ridicole e poco credibili. James le aveva detto che doveva solo darle del tempo e che comunque non era successo nulla a casa o suo padre l’avrebbe avvisato. Bisogna aspettare per tutto!
“Ho sentito una conversazione di Keira con qualcuno a riguardo di Black e credo non ti piacerà per niente!” la ragazza – un po’ bruttina per come la vedeva lei – si stava rivolgendo esclusivamente a Mary non per questo lo sguardo di Alice non si era drizzato e le orecchie erano pronte a captare ogni piccolo gossip a riguardo della faccenda.
Perché anche lei doveva essere presente? Non le importava poi molto certo aveva iniziato a volere bene a Sirius ma lui doveva sbagliare con le proprie gambe non di certo con la bocca delle ochette pettegole della quale purtroppo il castello era zeppo.
“Siamo tutte orecchie!” povere noi! “Lily non provare ad alzarti, ascolta!” Emm diceva sul serio? Loro due dovevano restare lì ad ascoltare? Loro due ai quali non era mai importato nulla dei pettegolezzi! Che fosse una cosa seria? Con Sirius?
“Bene, non so con chi stesse parlando, ma la stava ringraziando per il piano geniale che aveva elaborato per Black aggiungendo che stava perfettamente funzionando!” piano geniale? Ma se Sirius e Keira a malapena si guardavano!
“Di che piano parlassero non l’hai sentito?” Alice possibile che non riuscisse a dare un po’di fiducia a nessuno? E poi cosa mai poteva combinare una quindicenne per di più controllata dalla sorella maggiore?
 “Forse questo piano!” Sirius Black stava entrando in sala grande in quel preciso momento, affiancato da Keira e da quella lunga treccia che si portava sempre dietro, quindi avevano parlato come gli avevo consigliato! Meno male che ogni tanto ascolta qualche buon consiglio quel cane.
“Il piano sarebbe scendere insieme in sala grande?” e fare colazione assieme da quel che si poteva vedere perché sì, Sirius stava facendo proprio quello di cui avevano parlato la sera precedente. “Vi sbagliate tutte, stanno sistemando il gioco delle parti! Io lo so!”.
Tutte avevano qualche dubbio glielo si leggeva in faccia, perché non le potevano credere?
“Non per scoraggiarti Lily ma tu non è che sia molto ferrata in queste cose, ci hai messo anni per capire che il capitano faceva sul serio con te!”
“I – i – io credo sia il caso di finirla qui! E tu torna al tuo tavolo prima che ti punisca! Sono caposcuola”.  
Lei non era molto ferrata? Di certo lo era Mary che non era riuscita a far innamorare Sirius di lei in tutto quel tempo o lo era Emm che aveva deciso di sopire il suo amore per Sirius dedicando le sue attenzioni a Remus che non sembrava voler cedere molto facilmente alle sue lusinghe, forse l’era Alice è solo Alice, tra loro non si poteva di certo dire che spiccassero in argomento amore.
“Lily non volevo dire …”
“No Mary, volevi dire proprio questo! Ma non importa, lo sai vero che non vedono l’ora di calunniare quella povera ragazza solo perché Sirius né è stranamente attratto? Alice non guardarmi a quel modo perché credo in ciò sto che dicendo! Emm l’hai portata tu la ragazza dovremmo pensare che ciò che hai deciso tre mesi fa non valga più? O è stata solo un’opera buona per Mary? …”
“Lils ti senti mentre parli? Ci stai attaccando e per cosa Sirius? Sul serio?”.
Stava attaccando le sue amiche per Sirius e, aveva deciso spontaneamente di farlo seguendo solo il solo cuore. E sapeva di aver ragione!
“SI, lo difendo perché nessuna di voi tre ha capito quanto lui abbia bisogno di voler bene e di farsi voler bene da qualcuno. Alice non l’hai voluto quando ne hai avuto la possibilità non attaccarti a questioni che non ti riguardano allora, Emm ti sei stancata di aspettare una sua risposta e hai abbandonato va avanti adesso e non voltarti indietro e Mary, tu non sei riuscita a stargli dietro un secondo, eri sempre troppo distante da lui per capirlo non avrebbe mai funzionato. Lasciatelo vivere e lasciate correre tutte quelle che diranno cose cattive di Keira che vengano da me, riempirò l’infermeria!”.
Non aveva più fiato in gola, aveva dato libero sfogo ai suoi pensieri senza pensare, senza riflettere sul peso che avrebbero avuto le sue parole, senza badare a chi le avrebbe potute ascoltare.
“Perché dice tutte queste …” Emm com’è possibile che tu non capisca? Tu che mesi orsono hai detto per James quasi le stesse parole!
“Faccio per Sirius quello che tu hai fatto per Jamei”.
Due braccia la avvolsero in quel preciso momento e una guancia calda e leggermente pungente si poggiò alla sua. James.
“Un discorso favoloso amore!” Jamei l’aveva ascoltata, forse non badando alle ultime parole, e chi sa quante altre persone al tavolo dei Grifondoro, si erano presi la briga di farlo. Magari anche Sirius l’aveva sentita e ora l’avrebbe presa in giro per il resto dei suoi giorni.
“Non fare questa faccia, ho lanciato un muffiato solo noi cinque siamo informati di ciò che hai detto!” gli sussurrò il suo James prima di baciarla.
Le sue amiche avrebbero capito e avrebbero smesso con tutta quella faccenda dei complotti che era iniziata con la Polkinghorne, probabilmente era stata lei a inventarsi quella storia sul piano di Keira.
 
“Non andrai a raccontarglielo vero?” impossibile, quei due parlavano dei loro più stretti avvenimenti personali come ad esempio il loro rapporto sessuale, era del tutto inimmaginabile che non gli raccontasse una cosa del genere.
“Spero che tutelerai me come hai difeso Sirius prima, potrei ingelosirmi!” potrebbe?!
“Tu sei già geloso! Ad esempio ti sarai domandato fino alla follia perché oggi pomeriggio mi vedo con quel Corvonero!”  che raccontandola tutta non è che saltasse dalla gioia nel sapere che avrebbe passato il pomeriggio con lui.
“NAh … mi ero scordato di lui in verità!” come no Potter e la tua fidanzata è la piovra gigante.
“Diciamo che se passassi dalla biblioteca verso le quattro non mi faresti un dispetto!”
“Diciamo che vuoi essere salvata!” che colpa ne aveva lei se quell’Arcibald aveva problemi in pozioni e Lumacorno, glielo aveva affibbiato come studente di recupero e lei non aveva potuto rifiutare!?! Amara ingiustizia!
“Lo farai? Potresti rapirmi non credo che mi offenderei!”
“Da quando tutta questa svogliatezza? Io mi sono innamorato di una prefetta perfettina non di scolaretta acqua e sapone!”  James Potter si era innamorata di lei, di lei che poco o niente capiva dell’amore ma che ben sapeva quanto lei stessa amava James.
“Ed io che credevo ti fossi innamorato del mio essere malandrina!”.


 


 

Credo proprio che sia la fine dopo tutto il titolo della storia è Evans vs Potter e non le avventure del mago che non voleva responsabilità quindi per tutte le fan di Sirius: qui non verrà raccontata  la sua storia o almeno non verrà approfondita (per ora ... seee). Per quanto riguarda James e Lily e beh si sono fidanzati si sono giurato eterno amore, hanno fatto tutto quello che dovevano fare e non credo proprio che ci sia altro da raccontare.

Spazio personaggi:

Alice: sono molto offesa con l’autrice all’inizio non credevo che mi avrebbe assegnato il ruolo dell’impicciona non mi si addice proprio. Con questo voglio aggiungere: non tirarmi più in ballo per una delle tue storie !!!!

Emm: Ho avuto un ruolo molto secondario si si … credevo che mi avresti fatto fidanzare con Sir invece mi hai lasciati sola e abbandonata e per di più in una casa senza i miei amici … ritirati!!!

Longbatton: mmmm non ho molto da dire scusami …

Rem: FINISCE COSI’????? E IO?? IO NON CI SONO NEMMENO NEL FINALE TI FACCIO CAUSA SARA’ MEGLIO PER TE CHE TI TROVI UN MAGIAVVOCATO CON LE CONTRO PALLE PERCHE’ TI FACCIO A PEZZETTINI!!! E NON MI HAI NEMMENO FIDANZATO TUTTI/E MI ACCOPPIANO CON EMM O MARLENE ANCHE CON SIRIUS AVVOLTE E TU??? SINGLE E IN PREDA A DUN ATTACCO ISTERICO … SCOMPARI DALLA MIA VISTA ALTRIMENTI TI ADDENTO!

Keira: grazie grazie grazie mi hai fatto baciare da Sirius Black il sogno di ogni adolescente credo che non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi fatto partecipare. Volevo proporti, magari potremmo fare un sequel mio e di Sir sai potrebbe essere interessante !!! Che dici??? <3

Mary: ma sentila quella sopra di me un sequel … volete capirlo o no che Sirius è solo mio! In quanto a te razza di scrittrice squinternata ma ti rendi conto di quello che hai combinato, della tortura psicologica alla quale mi hai sotto posta? Essere rifiutata ds Sirius e a quel modo?  Prendi una passaporta per le canarie e non tornare mai più!

Codaliscia: non posso dire molto, non è che tu mi abbia preso in considerazione più di tanto se non sbaglio non mi hai dedicato nemmeno un POV, perlomeno vengo pagato per le quattro battute? Sai com’ è anche io devo arrivare a fine mese è ho un affitto da pagare nelle fogne di Londra, non vorrai mica che mi sbattano fuori dove andrei  a vivere dopo?

Sirius: ho tre punti da precisare: uno io non voglio nessuna responsabilità! Eravamo rimaste all’inizio della storia che sarei rimasto single a vita e poi invece a tanto così dalla fine mi fai innamorare della prima scolaretta acqua e sapone? Dico ti rendi conto che non puoi cambiare il copione come viene viene? Impara nel caso ti cimentassi in qualche altro oltraggioso scritto: rispetta le decisione non saranno tutti a accondiscendenti come me i personaggi! Punto due: ah lasciamo stare i punti mi sono già perso …

James: tutto qui? E i MAGO e mio figlio? La gioia di diventare padre dove l’hai lasciata? Sei proprio pessima sono d’accordo con Mary trasferisciti dall’altro lato del mondo. Comunque grazie per tutte le scene IN che hai dedicato a me a Lily certo, avresti potuto fare molto di meglio ma alla fine è risultato che conta no? A lei non dirlo questo magari …

Lily: finalmente e finita! Mi hai costretto a portare i capelli lunghi per tutta la durata della storia ed io che volevo la frangetta, devi essere più transigente su queste cose lo dico per te! Se non ti dispiace, terrò il ciondolo a forma di giglio come ricordo della storia e del cast … certo potevi sceglierlo meglio, adoro Marlene e l’hai fatta parlare una sola volta, una sola? E mi hai fatto litigare con Dorcas a modo tuo è oltraggioso …
 
Autrice: viaggerò alla babbana non dispiacertene Mary … addio =(

 

p.s. passate di qua: • the box of memories i ricordi di Mary durante il suo primo anno al castello. 

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