Ranma diventa papà!

di Laila
(/viewuser.php?uid=664)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La gioia del risveglio ***
Capitolo 2: *** Le pillole del consenso ***
Capitolo 3: *** Se...per caso... ***
Capitolo 4: *** Il ritorno dello specchio ***
Capitolo 5: *** Rewind ***
Capitolo 6: *** Reazioni ***
Capitolo 7: *** Auguri ***
Capitolo 8: *** Un altro giorno ***
Capitolo 9: *** Un passo dopo l'altro ***
Capitolo 10: *** Se fossi in te ***
Capitolo 11: *** Maschio o Femmina? ***
Capitolo 12: *** Incontri ***
Capitolo 13: *** Tensione ***
Capitolo 14: *** Tutto è bene, quel che... ***
Capitolo 15: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** La gioia del risveglio ***


Premessa: i personaggi non m'appartengono essendo tutte creazioni della Takahashi.

I pensieri sono tre le *stelline*

I dialoghi tra le -liniette-

I ricordi tra questi siboli §ricordo§

Detto questo buona lettura!

----------------------------------------

1° cap. “La gioia del risveglio”

Un profumo intenso, quel profumo di chi sai tu nella coperta, nella testa.

Akane sorrise ancora mezz’ addormentata abbracciando inconsciamente l’addome nudo sotto di se * respira…mi solletica la pancia quando si distacca, oh se stesse sempre lì allacciato a me…* pensò nell’intimo, tra la realtà e il sogno.

Intiepidita sotto il soffice lenzuolo, la minore delle Tendo posò la testa sotto il suo collo incastonandolo lì, come a non volersi allontanare da quel crespo e intricato codino spuntato fuori dal suo cuscino…

* che strano, sembra vero! Sogni così non ne avevo mai fatti… Devo alzarmi...*

Arrossendo allargò le iridi nocciola mentre distendeva le braccia contro il letto…

Mm… mugugnò il giovane sentendo un mento estraneo delineare tutt’una scapola ed inoltre gravargli “qualcosa” dietro la nuca. Un attimo dopo ecco arrivare come un soffio carezzevole…per dirla tutta nonostante quell’alito lieve sul collo, avvertiva un piacevole bollore sulle guance, era semplicemente meraviglioso. Ma non stava… sognando?

- Ahhhhhhhh!!! -

L’urlo della fidanzata lo fece svegliare di colpo.

Oh Dio! Ma… come mai lei era gattoni completamente discinta sopra di lui? Sgranò gli occhi ancor più per la sorpresa.

Akane si sbrigò ad allacciarsi addossò la coperta, mentre lasciò al compagno impacciato dalla scoperta solo un cuscino per coprirsi in qualche modo.

- Ma…maniaco, razza di, di… porcooo! – urlò nella sua direzione.

Ranma si sedette, grattandosi la testa a dir poco confuso:

- Io non ho fatto niente…-

- Oh certo! La tua innocenza è logica!-

Furente era un insulso paragone per un' Akane vista sul momento del reato:

- Allora spiegami che ci fai qui, nudo, nel mio letto!?!?!- lo martellò decisa.

@__@ Ranma era tornato disteso sul materasso con le mani a forma di cornetta del telefono…doveva aver visto le stelle più galattiche dell’universo con quella martellata.

Akane dovette aspettare la sua ripresa per avere una risposta alquanto indubbia.

L’aveva trovato con le mani nel sacco, cioè nella coperta… ma cos' era successo? Perché anche lei era lì con lui, lì sola e discinta? Un unica parola sorgeva nella sua testa:

MANIACO! E Ranma con giudizio inappellabile era proprio questo.

Intanto dall’altro capo della cittadina…

- Ma Genma sei sicuro che fosse il modo più adatto? – domandò il patriarca Tendo per l'ennesima volta.

Il panciuto panda, poggiata l’enorme trippa bicolore, sul tavolo estrasse un cartello – Sto mangiando… è maleducazione parlare mentre si mangia! –

Infatti…

Uno zoom indietro della visuale può farci capire che, i rimanenti membri Tendo e Saotome erano in un bar a fare colazione, il panda più di tutti intento a risucchiare con la cannuccia il suo frappè alla fragola.

Nabiki ironizzò sull’argomento pensando già a come vendere la notizia:

- Papà era plateale che dovevamo fare qualcosa… Akane non può mica aspettare l’età di Cologne per sposarsi e rimanere in cinta! –

- Sempre che Ranma gli e l’avesse chiesto per quell’età! – finì la battuta Kasumi, ottenendo in contraccambio le occhiate sorprese degli altri.

- Embé? È passato già un anno dal fallimento del loro primo matrimonio… - si difese la cuoca della casa, che nonostante tutto credeva nella coppia Ranma/Akane.

Una nuvoletta si fece spazio nell’immaginazione di panda-Genma…

§ Lui, un panda grinzoso e spelacchiato era disteso sul letto di morte, con in zampa un cartello:

- Insomma Ranma vu-vuoi deciderti a sposarla, o devo morire pure io? - (fa intendere che Soun è già passato a miglior vita nd.a).

- A..Akane m-mi vu-vu-vu-oi sposare? – Era un ricurvo figliolo mezzo sfrontato (ah! la calvizzia é di famiglia) a chiederglielo in ginocchioni, tentennando sul bastone da passeggio.

- Oh, io…sss-sss-sss-si! – parlò da sotto il foulard a capo chino la centenaria vecchia.§

- Brrrr- si riscosse come a voler schizzare via dalla testa quella nuvoletta.

- Dobbiamo pensare al futuro della palestra! – estrasse l’ennesimo cartello convinto.

- Sì ma è pur sempre la mia bambina…- mugolò il vecchio dalla folta chioma.

- Papà, infondo loro due si vogliono un gran bene… è poi non saresti felice d’avere un bel nipotino? – Kasumi sì, che sapeva come prenderlo.

All’immagine di se, che strusciava la propria barba sul volto liscio e candido d’un bambinetto bastò, e a Soun brillarono gli occhi per la gioia.

- Lasciami la guancia! io non sono un bebè! – aveva scritto il bestione che era stato “attaccato” dall’amico proprio mentre finiva di bere dalla cannuccia, quasi strozzandosi per giunta.

- Staremo a vedere, non è detto che Saotome colpisca ancora! – ghignò la media speculatrice uscendo con una custodia da macchina fotografica a tracolla.

- Non capisco… che voleva dire? -

Dei goccioloni solcarono i padri delle due famiglie... ecco che tornava la solita e ingenua Kasumi.

- Nulla cara… Tu resta sempre così! – l’abbracciò il padre commosso.

 

Fine 1° cap.

Che ve ne pare?

Cos'hanno combinato sta volta le parentele Tendo e Genma?

Che succederà a Ranma al nuovo risveglio?

^^Laila^^

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Le pillole del consenso ***


Premessa: i personaggi non m'appartengono essendo tutte creazioni della Takahashi.

I pensieri sono tre le *stelline*

I dialoghi tra le -liniette-

I ricordi tra questi siboli §ricordo§

Detto questo buona lettura!

----------------------------------------

2° cap. “ Le pillole del consenso ”

Quando si svegliò, Ranma prese a muovere freneticamente le mani a mo di saluto, attaccandosi di schiena alla spalliera del letto, per starle il più lontano possibile:

- Ti assicuro, che non so come ci sono finito qui con te! -

- Grrr - le mani d’Akane invece si arcuarono come a volerlo strozzare in modo felino.

- Perché credi, che io lo sappia?! Tu…tu, tuuu! – continuò la ragazza sempre più tenebrosamente con un megafono in mano.

- Un momento! – fece d’un tratto lui, colto da un’illuminazione, mentre stringeva il guanciale.

- Senti? -

- Cosa? -

Akane tese le orecchie in profondo ascolto:

Poi disse - Io non sento nulla! –

- Appunto…nonostante il casino che abbiamo fatto, in casa non c’è nessuno! Eccetto noi…- arrossì.

- E non te ne approfittare! – lo colpì in testa, quella sempliciotta.

Lui ci riprovò nonostante l'ingenuità di Akane: - Nooo, non capisci? Questo significa che…-

Akane intercettò il discorso - Che?…I nostri genitoriii, ma io li ammazzo!!!-

- Finalmente ci sei arrivata! – disse Ranma incrociando le braccia al petto.

Akane cadde sul materasso sconvolta e vi trovò incautamente i Box del ragazzo.

- Copriti e vattene Bakaaa! -

CIAFF…La piccola Tendo presi i calzoncini glieli sbatté senza tante moine addosso assieme ad un cuscino riparatore.

Ranma venne scaraventato fuori della finestra con violenza inaudita.

Nello stesso istante…

- Dlin-Dlon! - Pigiò il campanello Nabiki.

Di fronte a lei c’era una bella e opulenta abitazione, con tanto di piscina al chiuso, la ragazza osservò la cupoletta dove si sarebbe tenuto l’appuntamento.

Il cancello automatico si aprì, un maggiordomo in divisa le fece strada.

- Il signorino l’attende – esclamò dandole una sciarpa scura.

* quant’è formale e ricco qui… beh, meglio così * ghignò Nabiki Tendo, prima d’entrare.

Si era finalmente vestito, ma ora?! S’era messo a parlare fra se, quasi fosse un matto, e per l’appunto era strano che vivendo in quella casa non lo fosse già diventato.

- Idiota di un maschiaccio…che diavolo va a pensare?… Io con una ragazza così priva di fascino? Tsk!–. Infuriato com’era Ranma calciò il piede per tre volte nel cestino dell’immondizia scoperchiandolo al terzo rintocco.

- Ma cosa…- prese in mano una scatolina che risaltò tra l’immondizzia.

Lesse il titolo del fabbricato: - Pillole del consenso??? –

* Che…che siano queste che…*

SPLASH!!!

Ranma non terminò quel pensiero, che qualcuno lo gelò con una secchiata.

- Happosay vecchio idiota! – cercò invano d’attaccarlo.

- Eih Ranma non ci credo! Hai le pillole del consensooo – prese a saltellare il vecchio.

- Dammele! – esclamò saltandogli addosso con fare maniacale.

STUMP!!! Happosay ricevette un forte pugno nella pelata, dalla rossina furiosa, che sembrava volere delle spiegazioni.

- Prima dimmi a cosa servono! –

Ed anche Akane, sentendo quel frastuono, scese da loro.

Si era sbagliata, non era una piscina, quella era semplicemente una pista da pattinaggio al chiuso.

* Del resto avrei dovuto saperlo, no? * scosse il sottile caschetto che l’incorniciava.

- Oh, Nabiki! Grazie per aver accettato l’invito – le baciò la mano il rispettabile giovanotto.

- Dovevo Sanzenin. – reagì secca la ragazza, annodandosi più strettamente la sciarpa.

- Sei stata ai patti lo riconosco, ma spero ci divertiremo lo stesso! – il play-boy le sorrise smagliante da sotto le ciglia.

- Um… non m’avevi detto che avremmo pranzato? – cambiò argomento lei.

- Ecco qua…- il maggiordomo scoprì un tavolo, dove c’era un pasto per due, con un pollo centrale, poi accese le piccole candele.

* Vediamo come posso sfruttare la situazione… * rifletté Nabiki.

- Oh, ma questo vino non è gran che! – aggiunse asciugandosi finemente la bocca col tovagliolo.

- Serg, portaci il nostro champagne migliore! – comandò Mikado al fedele servitore.

- Passiamo a noi due – si girò verso l’invitata, facendole piedino WISH! SWISH!

- No, non te lo dico, se non indossi almeno uno zuccherino! (reggiseno nd.a) - .-_/. Infierì Happosay.

- Allora, scordatele! - .-_/. controbatté la ragazza col codino.

Entrambi tiravano la scatoletta dal proprio lato, Akane persa la pazienza, la divise a metà come fosse una forma di cemento per suoi allenamenti… ma rompendola, molte pillole sbalzarono da ambo i lati finendo casualmente, una in bocca a Ran-chan e l’altra in quella del vecchiaccio.

- Finitela di fare i bambini! Cercate d’essere un pò più maturi… - li sgridò la diciassettenne, che così li divise.

Ma qualcosa di terribile scattò nelle teste dei due a quelle parole...

- Siamo a casa! – cinguettò Kasumi, sulla soglia, assieme al padre e al signor Panda Saotome.

Fine 2°cap.

Che cosa c’entra Sanzenin?

Cosa succederà a Ranma e al maniaco ora che hanno ingoiato la pillola?

Scopritelo nel 3°cap “ Se…per caso…”

Laila

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Se...per caso... ***


Premessa: i personaggi non m'appartengono essendo tutte creazioni della Takahashi.

I pensieri sono tre le *stelline*

I dialoghi tra le -liniette-

I ricordi tra questi siboli §ricordo§

Detto questo buona lettura!

----------------------------------------

3° cap. “ Se…per caso… ”

Nabiki nonostante l’insistente piedino del play-boy decise di mantenere il controllo.

- A cosa ti servivano quelle pillole? Sono curioso…-continuò il nobile Sanzenin, lisciando una ciocca brillante fra le dita ben curate.

- Oh, per una cosetta…- rispose circospetta Nabiki, tenendosi per se il vero motivo, non era certo cosa da dirgli in quel frangente.

La sera scorsa, prima di tornare a casa i due componenti Saotome e l’intera sua famiglia, erano andati ad un tradizionale festeggiamento in kimono per l’arrivo primaverile.

Il parco pululava di gente, era un vero spettacolo di luci e colori; appese sui rami bassi degli alberi le lanterne sembravano lucciole fatate a custodia del tempio…

§ - Questo genere di feste fanno piacere ogni tanto, vero Genma? – aveva detto Soun con al capo una maschera da polipo.

- Bo! Bo! - Gli fece linguaccia il panda.

Poco dopo il signor Tendo colpì il volto dell’amico con una torta.

- Ah ah ah! Cento punti!- sorrise Soun improvvisando un balletto gioioso.

Il compagno si rileccò i baffi e il muso pieno di panna mentre attendeva il prossimo lancio sornione.

Nella bancarella un cartello con su scritto “Se colpite il panda avrete tanti premi! “

- Ha trovato proprio un bel lavoro il signor Saotome, non trovi? – le aveva chiesto Kasumi.

- Certo. In questo modo, lo pagano e gli danno pure da mangiare! Meglio di così… -

- Hai visto dove sono Ranma e Akane? – si accigliò la maggiore.

- Saranno andati a litigare da qualche parte... forse sono insieme ai loro spasimanti.- tagliò corto l'altra gesticolando.

- Fatto, ora stacco – Il signor Saotome si riscaldò con dell’acqua di un termos.

Cercando i due futuri sposi, la combriccola s’era imbattuta in una aggeggiatissima bancarella.

Dall’altro lato del banco, il solito venditore cinese parlava animatamente con Sanzenin.

- Dovete sapere, che questa è l’ultima scatola! 500 yen o non se ne fa nulla-

-Ok. La prendo! -

- Ciao Sanzenin!Cosa hai comprato di bello? – chiese intuitiva Nabiki, sentendo l'inconfondibile odore d’affari.

- Sono pillole del consenso… appartenevano ad una casata di “geisha”-

- E a cosa servono? -

- Beh, per calmare alcuni bollenti spiriti dei clienti ah!ah! – le fece notare i suoi 32 denti bianchi poi continuò: - Vedete, basta farne ingoiare una al malcapitato e dare un comando, quello l’eseguirà fedelmente, perdendo la propria volontà…l'effetto duro circa un ora però… -

- Non mi sconvolge sapere che le utilizzi! – commentò sarcastica lei, pensando alle centinaia di ragazze che il pattinatore voleva disseminare.

A quel punto intervennero i genitori…

- Pss, Nabiki prendile per il bene di tua sorella Akane...- sussurrò Soun.

- Magari così andranno più d’accordo! – abbondò Genma.

Kasumi se ne lavò le mani facendo spallucce, così Nabiki concluse: - Umm… non mi và! -

- Prendigliele…o quant’è vero che sono tuo padre e tutore, ti rimuovo tutto il conto in banca! - §

Soun Tendo che la metteva alle strette? Vero, Nabiki non era maggiorenne, anche se le mancava davvero poco a diventarlo…ma più di tutto l’urtava il fatto che fosse sempre Akane quella al centro dell’attenzione del padre, delle sue preoccupazioni…alla fine però pensandoci su, qualcosa da guadagnarci l’aveva comunque trovata, lei si sa' era una donna d’affari autonoma.

Le pastiglie che ambivano, le ottenne in cambio di un appuntamento galante con Sanzenin.

Accordo più che logico se a pagare era lui.

- Akane quelle pillole fanno perdere il controllo! – urlò Soun.

- Coarg-Coarg! – Ran-chan si stava strozzando per non mandar in gola quella pastiglia.

Una rapida pacca del padre gli fece sputare la pillola, permettendogli di respirare.

Il vecchiaccio invece…

- Oh cosa tengo in mano? – Happosay lanciò via, schifato il reggiseno all’ultima moda della sua fantomatica collezione…- Alla mia età! Dovrei tenere un bastone da passeggio! Altro che quella roba…– deluso di sé, si appoggiò nella coscia di Ran-chan.

- Amico Tendo? – gli dette una gomitata Genma Saotome:

- E’ il momento di liberarci di lui… senza il suo solito palpare, il maestro perde le forze! -

In realtà il maniaco non si era solo poggiato alla coscia di Ran-chan ma…PALP PALP!

Akane l’osservò – Umm… a me, il vecchio non sembra cambiato!

- Lasciami vecchiaccio!!! – lo colpì la rossina, facendolo volare via, mentre lui le gridava – SCUSAAA!-

- Akane gli hai ordinato qualcosa quando ha ingoiato la pillola? – chiese incuriosita Kasumi.

- Gli ho solo detto che vorrei che si comportassero in modo più adulto – confessò, poi fu come colta da una scossa improvvisa che l’assalì facendole venire la pelle d’oca.

- SCHIAFF!!!!!!-

- Akane, perché l’hai colpito? – era Kasumi, che andò in contro a suo padre, rosso ancora dal potente dritto della minore.

La sua mano c’era andata come calamitata e l’aveva colpito in pieno.

- Tu mi hai fatto ingoiare di nascosto quella roba! Non solo decidi con chi devo convivere… con chi fidanzarmi, con chi sposarmi! Sei arrivato anche al punto di decidere con chi… con chi devo andare a letto! -

Akane non riuscì a trattenere le lacrime e si lasciò andare a quel pianto amaro:

- Mi hai deluso, mi avete deluso! – finì comprendendo anche Genma e Kasumi con un occhiata lucida, tirandosi su, scossa da un forte singhiozzo.

 – Oh… tu sei la mia bambina, io… perché… scusami! Non mi picchiareee… – scoppiò in pianto anche Soun pregando la figlia.

Ma la ragazza scosse la testa ancora una volta, era proprio inviperita.

- No, papà non ti picchierò, ma… Se… per caso…mi lasciassi vivere…TE NE SAREI MOLTO GRATA! – l’ultima parte l’urlò decisa, a pieni polmoni, era pur sempre suo padre, ma doveva imparare a non interferire così nella sua vita privata!

- Akane voglio che tu sappia che Ranma non c’entra nulla – cercò di calmarla la sorella tutto fare.

- Concordo! – confermò la ragazza col codino.

- La tua opinione non conta! Maniaco! – Akane batté un piede sul parquet.

- Beh comunque sia chi ti voleva? Fossi stato cosciente non avrei mai fatto…-

- Neanch’io! – rimbeccò lei.

Intanto da fuori proveniva una forte puzza di bruciato...

fine 3° cap.

Cosa sta andando a fuoco?

scopritelo nel 4 cap. " Il ritorno dello specchio "

Laila

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il ritorno dello specchio ***


Premessa: i personaggi non m'appartengono essendo tutte creazioni della Takahashi.

I pensieri sono tre le *stelline*

I dialoghi tra le -liniette-

I ricordi tra questi siboli §ricordo§

Detto questo buona lettura!

----------------------------------------

4° cap. “ Il ritorno dello specchio ”

- Al fuoco! – gridò Kasumi uscendo in giardino. Fuori casa, c’era un falò appiccato dal maniaco.

- Via tutte queste porcherie! – il vecchio, non sembrava più in lui.

- Oih oih, quando tornerà in se, saranno guai… - si disperò Soun.

- Amico, l’effetto dura solo un ora o due… facciamo in tempo a fare bagagli! - suggerì Genma dandogli una gomitata amichevole.

Intanto l’appuntamento di Nabiki procedeva a colpi di battute...

- Dai che lo sò, che le pillole erano un trucco, sei qui solo per un mio bacio – si fece vicino Sanzenin.

Quando gli fu ad un palmo di naso, Nabiki gli mostrò una foto della ragazza col codino.

- Si ricordo questa leggiadra fanciulla, era così timida…-

- Ecco il punto Sanzenin, voglio che tu l’incontri domani mattina al Furinkan (la scuola)…- *in questo modo io, riuscirò a distribuire le loro foto, indisturbata* l’affarista di casa Tendo s’era organizzata scaltramente…

Nel frattempo a casa sua il falò continuava ad ardere biancheria d’ogni tipo, mentre Ran-chan era tornata ad essere Ranma.

- Ragazzi, noi partiamo per un viaggio d’addestramento! – zaino in spalle i due padri di famiglia, tentavano la fuga per non subire le ire del maestro una volta che fosse rinvenuto.

- Dove state andando, fermi lì!!! – Ranma li bloccò sul posto – Ora subirete le vostre stesse conseguenze! -

- Sono a casa – Nabiki era lì, ed allo stesso tempo anche una bicicletta rosa comparve in giardino, era Shampoo:

- Ni-hao amole! Ma che fa il vecchio demonio? – si riferiva ad Happosay.

- E’ sotto l’effetto di una pillola prodigiosa, la stessa che ha permesso a Ranma e… - Il ragazzo appena nominato, corse a tappare la bocca a Nabiki, assieme ad Akane.

- Mi state nascondendo qualcosa? – l’interrogò l’amazzone, ma i due giovani scossero la testa contemporaneamente, chissà che avrebbe combinato quella se avesse saputo della notte scorsa!

L’amazzone si girò di spalle continuando ad osservare le fiamme fumanti, e gli oggetti sparsi sull’erba pronti ad essere arsi e consumati…

- Ma quello è lo specchio magico della bisnonna! Happosay l’ha riparato? – indicò a terra.

- Cosa? – esclamarono all’unisono Soun e Genma.

- Bene, così volendo… potreste usare lo specchio, per tornare indietro nel tempo, onde evitare di passare la notte insieme! – disse la media, appena fu libera di parlare.*Anche perché un’Akane in cinta, mi frutterebbe pochi yen, tutto sommato…*

- Nabiki! – urlarono i due fidanzati arrossendo notevolmente.

- Cosa avete fatto tu e il maschiaccio!?!?!- Shampoo era blu d’invidia prese lo specchio prima che l’inglobassero le fiamme e cominciò:

- Andiamo nel passato ed evitiamo questa tlagedia! -

- Ma quale tragedia! -

- Papà, insisti ancora ad avere ragione? – il figlio lo calciò in viso.

- Non avevate detto che se foste stati coscienti non l’avreste fatto? – s’insospettì Nabiki.

- Fatto cosa? – continuava Shampoo, ad ogni parola più agitata.

- Ma che sto facendo? I miei tesoriniiii! – Happosay ora rinsavito cercò invano di ripescarli dal fuoco, poi infelicemente bruciacchiato perse i sensi…

Un attimo dopo, Shampoo, Ranma e Akane erano in cucina, colpa del fato o di Nabiki?

- Se ben ricordo bisogna far cadere una lacrima sullo specchio e dire dove si vuole tornare…- esclamò ad alta voce Ranma strusciandosi contemporaneamente un cipolla sulla guancia.

- Siamo pronti? – continuò guardando le due, soprattutto Akane… annuirono e gli si attaccarono in uno stretto cerchio (o triangolo?^^nd.a).

- Liportaci a ieli sela – esordì Shampoo, mentre una lacrima del ragazzo cadeva sul vetro per “l’effetto cipolla”…Ed eccoli lì, i tre accucciati ricomparvero nella cucina.

- Dobbiamo fermarli, assalirli prima che ci diano le pillole!- spiegò Ranma.

- Io controllo in questo pentolone – fece Shampoo, mentre esaminava il contenuto col cucchiaio di legno.

- Devono averlo messo nei piatti! Non qui… andiamo in salotto - intervenì Akane.

ZITTI- ZITTI, i tre raggiunsero il salotto.

La Nabiki del giorno prima, stava dicendo qualcosa: - Noi usciamo, voi due salite in camera d’Akane e una volta tanto comportatevi da innamorati – strizzò l’occhio.

Poi fu la volta del cartello di legno del panda “ Ranma, Akane auguri e figli maschi”

- Oh, vanno bene anche femmine…- sorrise genuinamente Kasumi.

- Oh, nooo! siamo allivati tloppo taldi… – sussurrò la cinesina.

- Basterà separarli – era Ranma.

* Basterà separarci? * ripete mentalmente Akane scioccata.

- Ranma mi sento strana…- era l’Akane passata che interpellava il coetaneo promesso, subendo l’influsso della compressa.

- Anch’io… è una bella sensazione però! - le accarezzò il volto facendola arrossire subito sotto la sua mano.

Shampoo coprì gli occhi ai due amici che a quella vista li stavano sgranando sempre di più!

Non si erano mai visti così complici… quei due cloni si sorridevano tranquilli * Sembra un sogno… un sogno che non ricordo * pensò l’Akane giusta con malinconia.

A questo punto dato che i due fidanzatini inconsci si stavano baciando, Nabiki scattò alcune foto, il tutto senza disturbarli minimamente nonostante i flash.

- Basta Nabiki dobbiamo uscire… - la tirò via per un braccio un Soun commosso dalla scena che si stava formando.

Il trio di spioni, venne quasi schiacciato dal vortice formato da Genma, Nabiki, Kasumi e Soun che uscivano in tutta fretta.

- E’ il momento, entliamo! – Shampoo uscì allo scoperto.

Qualcosa non andava, il Ranma futuro, si voltò ad osservare Akane.

Un viso incrinato dallo stupore, a capo chino, gli occhi infossati sotto la frangetta.

Ranma trasalì a quella vista.

Fine 4° cap.

Che accade ad Akane? si sarà ricreduta?

E Ranma, che farà?

Il 5° cap. sarà particolarmente incentrato sulla coppia^^!

Laila

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Rewind ***


Premessa: i personaggi non m'appartengono essendo tutte creazioni della Takahashi.

I pensieri sono tre le *stelline*

I dialoghi tra le -liniette-

I ricordi tra questi siboli §ricordo§

Detto questo buona lettura!

----------------------------------------

5° cap. “ Rewind ”

(tornare indietro)

La cinese s’era messa d’impegno, ma la coppietta in trance ( da pillola ) era veramente indivisibile, ed i suoi acuti strattoni per scollarli l’uno dall’altra, non li muoveva d’un mm.

Si girò sospirando, in cerca d’un aiuto in direzione dei giovani della sua dimensione spazio-temporale…quello che vide non le piacque, nemmeno da quel lato.

Ranma si schiarì la voce prima di mormorarle – Ma tu… insomma Akane che vuoi fare? -

Gli aveva messo una mano, un semplice gesto sulla spalla, un innocuo conforto che le risultò fatale.

Akane si sentì sprofondare in quella scia avvolgente, aspirò fin in fondo al suo profumo, lo stesso della loro prima mattina, passata stringendoselo stretto…l’odore forte della sua pelle si dibatteva nel suo petto lasciandola senza fiato, un buongiorno che avrebbe voluto passare sinceramente più spesso e invece presto, troppo presto si erano alzati…

-Uh! - Il suo torace balzò di colpo ansimando, come se l’avesse trattenuto a lungo uscendo d’un tratto dall’apnea.

- Io…non lo so più – lei cercò di guardarlo in faccia, ma il suo sguardo ricadde a terra inerme.

Egoista, ecco cos’era! Prima se l’era presa tanto con suo padre e gli altri, e ora non desiderava cambiare quella notte, era da tempo che, trascinata dalla corrente “Ranma”si era accontentata d’essere la sua fidanzata…ma ora? Gliel’avrebbe dimostrato cosa provava?

Debole, incapace persino di dirglielo in faccia, e pensare che tutto sommato era contenta così. Egoista due volte, per averne approfittato.

Le aveva negato uno sguardo, nascondendolo sulle proprie scarpe, ma che le aveva fatto sta volta?

Che voleva ottenere comportandosi così? Ranma corrucciò la fronte, no, non la capiva affatto; nella sua testa ruotavano un po’ le parole che Akane aveva detto a Soun e un po’ quelle che aveva detto a lui. Deglutì con fastidio.

§ - Tu mi hai fatto ingoiare di nascosto quella roba! Non solo decidi con chi devo convivere… con chi fidanzarmi, con chi sposarmi! Sei arrivato anche al punto di decidere con chi… devo andare a letto! -

………. ………… ……….

- Beh comunque sia chi ti voleva? Fossi stato cosciente non avrei mai fatto…-

- Neanch’ io! – §

- Stanno salendo in camela! Felmiamoli! – aveva urlato Shampoo, riscuotendolo.

L’amazzone stava per seguirli fuori della sala, quando inaspettatamente Akane si levò una scarpa lanciandogliela fra le crocchie lillà.

Le sue guance erano rigate da due calde lacrime...* Sta…sta piangendo? *

- Torniamo a casa – esordì finalmente Ranma, alla fidanzata s’illuminò il volto, l’aveva indovinato.

- Sei impazzito! Ti giocherai il futulo - squittì Shampoo, facendo per seguire gli altri due piccioncini di sopra le scale.

La mano del “futuro sposo” le paralizzò il polso, gelandola con lo sguardo, un’occhiata molto diversa da quella che aveva regalato ad Akane poco prima.

- lasciami! -

- No! – Ranma tirò via l’amazzone che continuava a scalciare sotto la sua presa, poi sfruttando una lacrima d’Akane tornarono tutti e tre al loro tempo.

Lui lo sapeva a questo punto non si sarebbe potuto tirare indietro, ma voleva altrettanto delle spiegazioni d’Akane.

- Lasciamiii! – finalmente liberò la sua presa sull’amazzone.

Erano stati via molto, lì era già notte inoltrata.

- Ti odiooo - urlò Shampoo, prima d’andarsene dal prato, non era mai arrivata a dichiarargli tanto, non a lui.

- Akane senti…- stava per chiederglielo, era il momento…

- Siete tornati? –

* Dannazione* il giovane schioccò le dita, per la mancata occasione.

Kasumi uscì allo scoperto, indossava una camicia da notte vecchio stile, con dei voulant sul leggero scollo squadrato. Dietro di lei si nascondeva l’intera brigata Tendo e il grosso panda.

No, non era il momento per chiederglielo, pensò Ranma.

- Allora? Ce l’avete fatta? – s’avvicinò Nabiki, che al contrario della sorella portava un odierno pigiama, decorato con dei salvadanai a forma di porcello.

Ranma scosse la testa.

- Seee! – i due padri si presero a braccetto danzando, era una scena buffa visti da fuori.

- E come mai non ci siete riusciti? – continuò marcando maggiormente il tono, la media.

- Siamo arrivati tardi! – improvvisò Akane, evitando a Ranma di farfugliare inutilmente.

- Ma davvero?…- si avvicinò ancora più al fidanzato di sua sorella.

- A proposito Nabiki…– fece il ragazzo interpellato – dovrei dirti qualcosa…* ma cosa? *- inclinò il capo da un lato, come a farla uscire dalle orecchie.

Nabiki arretrò d’un passo, pensando si riferisse alle foto che aveva scattato la sera prima.

- Ah, la mia testa! – Akane finì barcollando tra le braccia del fidanzato.

- Tutto bene, bambina? – si preoccupò Soun.

Akane si ritrasse dal coetaneo: – Si, si… era solo un capogiro –

- E’ naturale, sei stata fuori tutto questo tempo! Andiamo a dormire – consigliò saggiamente Kasumi.

Il giorno dopo, come volevasi dimostrare, il piano di Nabiki andò a segno;

- Muoviti o arriveremo tardi! –

Ranma seguiva Akane, da sopra la palizzata che delineava il fiume – Un attimo! – inglobò in fretta un tramezzino.

Stavano per arrivare, quando uno scrosciò d’acqua gelata lo colpì in pieno.

- Dannazione, Nabiki! – urlò Ran-chan troppo intenta a finire la colazione per accorgersi della sua presenza.

- Akane Tendo, ragazza della teiera! – le raggiunse subito Kuno, il tuono blu del Furinkan.

- Buon giorno mon chery! – Sanzenin spuntato da chissà dove, baciò la mano ad entrambe le ragazze.

I due contendenti, Kuno e Sanzenin finirono così per battersi.

- Prendi questa! – l’Aristrocrat, l’attaccò con la spada di legno.

- Ma fammi il piacere…- lo sbeffeggiava l’altro schivandolo abilmente.

- Bà, lasciatemi passare intanto! – Ran-chan stava a due passi dall’ingresso quando una foto svolazzò tra le sue mani femminee.

- NABIKI!!!-

Dall’alto del secondo piano, la speculatrice delle Tendo, gettava foto su foto, mettendo zizzania fra i vari spasimanti della scuola, stupiti dai soggetti di quelle istantanee.

Anche Akane le vide – Questo è troppo sorellina! –

Ma ormai la notizia della notte scorsa, aveva fatto il giro dei corridoi…

Fine 5 cap.

Ora che altro succederà nella scuola?continua....

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Reazioni ***


I pensieri sono tre le *stelline*
I dialoghi tra le -liniette-
I ricordi tra questi siboli §ricordo§
Detto questo buona lettura!
----------------------------------------

Ranma diventa papà!

6° cap. “ Reazioni ”

- Hai sentito di quei due della sezione…-
- Ranma è stato… -
- … Akane si, proprio lei!-
Un ronzio insolente sotto il naso, quanto sarebbe stato bello schiacciarlo come una mosca, come qualcosa di tangibile, ed invece quel borbottio sommesso le accompagnò fino alla soglia della classe… assieme a Kuno e Sanzenin naturalmente.
- E il nostro appuntamento?! – gli venne incontro il play-boy di ghiaccio a cui Nabiki aveva promesso un appuntamento per conto di Ran-chan.
- Ma che dici! – la ragazza col codino lo colpì con un gancio, poi venne catturata dai due inseparabili amici.
- Dai farfallone raccontaci! – cantilenò Dayosuke portandola dentro l’aula sottobraccio.
- Zitto, zitto e poi invece...Non sei rimasto insensibile al fascino d’Akane è?! – l’accompagnò Hiroshi.
Ran-chan borbottò fra se qualcosa tipo – Ma che volete? lasciatemi stare! –
Come l’avesse detto al vento Hiroshi continuò:
- Ho saputo che il ristorante della cinese è chiuso…forse si è offesa perché l’ hai tradita…-
- Chissà quanti altri cuori hai spezzatto! – i due ridacchiarono divertiti al pari di vecchie comari.

- Tsk! – Ukyo seduta lì vicino, si girò guardando oltre la finestra, Ranma invece si sentì un po’ colpevole nel vederla così...distrutta.
Era in suo dovere di uomo e prim’ancora d’amico raccogliere i cocci e consolarla.
La rossina provò a dirle qualcosa, ma fu subito bloccata - Senti Ucchan…-
- No Ran-chan… non devi giustificarti… va tutto bene, sul serio! -
Dal sorriso soffocato e l’occhiata inumidita che le fece, non gli sembrava stesse bene però… * chissà che le passa per la testa! *
Tanto se n’era accorta da tempo ormai e quando aveva sfasciato assieme agli altri pretendenti il Tendo dojo era solo per impedirgli di sposarsi sapeva che ne avrebbe subite sempre di peggiori da lui e da quella… lei l’aveva allontanato… lei! Strinse le unghie conficcndole all’interno dei pugni violacei.
Aveva provato a credere con tutte le sue forze che quei due non si volessero bene, ma che le serviva negarlo pure a se stessa con tanta ossessività? * I suoi sorrisi alle volte erano per me… * pensò affranta la donna delle cialde fumanti * molte più volte per lei… ma per quei pochi sorrisi io ho lottato e… sperato! *
Per questo aveva agito d’impulso rovinandogli le nozze, per questo era convinta che fosse giusto e inappellabile il suo comportamento, che Akane non lo meritasse, che non lo capisse quanto lei… allora era stata solo un’illusa.
* Perché ci si innamora sempre delle persone sbagliate? * Sospirò.
Prima o poi il suo vero amore sarebbe venuto a galla ferendola ed ora si preparava ad accettarlo, come quando si preparava mentalmente per uno scontro.
Infondo si confidò coscenziosa, l’amicizia di Ranma le era sempre bastata, ma n’era innamorata e accettava di buon grado che fosse gentile nei suoi confronti, riceveva quanto le bastava ed aspettava… cosa? In diverse occasioni Ranma era limpido nel suo modo di fare e la verità dei fatti, era che amava un'altra, punto.
Punto e basta! Non c’era altro da aggiungere, implorò a se stessa di non continuare a tormentarsi…*Amicizia*…doveva imparare a farsi bastare quella parola, ma Dio com’era difficile…insopportabile vederli insieme dopo la storia che girovagava nell’istituto quella mattina, avrebbe voluto cambiare classe solo per questo!
Nonostante tutto non poteva ordinare al proprio cuore di smetterla d’accelerare al suo pensiero, quel volto sbarazzino che aveva sempre per la testa, prim' ancora di farsi male a quella vista quotidiana.
- In piedi – pronunciò il capo-classe, all’arrivo del proff. di scienze, la lezione! sì, si doveva concentrare esclusivamente su quella e dimenticare il resto, anche se questo includeva “Ranma”.

Da allora erano passati sei giorni circa ed i pettegolezzi non s’erano ancora esauriti fra i banchi.
- Akane stai bene? Mi sembri sbianca oggi. – le svelò una compagna.
In effetti sentiva che la colazione le stava tornando alla gola.
- Hai ragione…Vado un attimo fuori, tanto la professoressa Hinako non c’é… – si era alzata tardi ed aveva combinato il finimondo per arrivare in tempo, quando quella sciocchina della proff. era assente da almeno dieci minuti dal suono della campanella!
Ranma, intercettò la conversazione d’Akane e Sayuki decidendo di seguirla.
- Hello Saotome! – varcata la soglia una voce lo fermò.
* Nooo! * il ragazzo immaginò già chi fosse, l'uomo dietro di sé.

- Da quanto tempo, hai questo senso di nausea? – domandò l’infermiera dirigibile della scuola.
Non ci mise molto a calcolarlo osservando il soffitto - Da 5 o 6 giorni…- tornò puntando poi le iridi scure a terra.
- Sei Akane Tendo, giusto? – le chiese ancora la signora/dirigibile.
L’altra annui silenziosa.
- Chiaro! sei quella che ha passato la notte col teppista in casacca cinese? -
SDEONG! Akane si attaccò alla tendina divisoria tra i due letti, per non finire in pieno contatto col pavimento.
- Beh, allora forse sei in cinta! – le gommose labbra si scollarono lentamente scoprendo in un ampio sorriso, come se ne avesse viste tante passare lì per quella ragione.
SDEONG!
Sta volta la ragazza era caduta davvero - Io… ancora non lo so'- arrossì percettibilmente, rialzandosi.
- Stai riprendendo colorito, bene - (ma che è stupida? È solo arrossita!nd.a)-…senti verificalo! – l’infermierona le dette una scatola, chiaramente un test di gravidanza:
– Ma ricorda, prevenire è meglio che curare… - sottigliezza che le poteva pure evitare a quel punto!
SGUSH… SGUSH…Akane se ne uscì ammutolita diretta verso il bagno.

Lungo il corridoio intanto Ranma camminava con una ragazza dai capelli corvini, aveva un taglio maschile ben più corto di quello della fidanzata, ed una frangia simile a quella di Mousse.
- Carino qui… sai, che ho sentito parlare di te Saotome? – s’introdusse nel discorso.
- Davvero? – rispose lui non curante.
Proprio allora lei lo fissò con i suoi occhi azzurro cielo. – Scommetto che sei uno pieno di ragazze, é? –
Il giovane preso in contro piede diventò un po’ rosso in viso cercando di giustificarsi con orgoglio:
– No, non sono quel tipo di persona… non ho tempo per le ragazze io! -
- E’ triste però non buttarti via… sei carino, hai un bel fisico, ma lasciatelo dire sei strano… - e la frase non era finita lì…

Uscì piano, piano dalla porta * Sono in cinta! * respirò profondamente per ben due volte pensando al coetaneo ancora all’oscuro della faccenda…* Devo dirglielo. *
Proprio allora lo incrociò lungo il corridoio.TU-TUM! Che palpitazione…
- Non ti interessa proprio nessuna ragazza? – una che non conosceva si sporse in avanti verso il suo fidanzato, per scrutarlo meglio.
- Vedi io…- ora lui se n’era accorto: - Akane!… posso spiegarti – smanettò per una manciata di secondi.
- Amm… e lei… insomma è la tua ragazza, oppure no? – quanto era irritante, c’era odio a prima vista fra le due giovani.
- Lei è…- Ranma cercò di dire chi fosse la ragazza che la indicava ad Akane ma gli venne meno la voce.
SBAM ricevette un cinquino in piena regola, dalla compagna furente.
– Non m’interessa cos'hai da fare, divertiti pure! –

Deficiente! L’aveva lasciata scappare e ora come glielo spiegava che non era colpa sua? Che era stato il preside hawaiano a chiedergli di mostrare la scuola a quella?
Come se non bastasse Nenia, così si chiamava la nuova iscritta al Furinkan era proprio capitata nella loro sezione…
Akane non aveva rivolto la parola né a lei, né tanto meno a Ranma per lo svolgere delle lezioni.
Il ragazzo col codino si auto-impose di placcata all’uscita doveva scusarsi come sempre del resto e chiedergli perché in quei giorni era così strana…* ecco! *

Fine 6°cap.
Riuscirà Akane a dire a Ranma la verità?
Scopritelo nel prossimo 7cap.= " Auguri "

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Auguri ***


Ranma diventa papà!

7° cap. “ Auguri ”

- Akane, fermati! -
- Fermati tu scellerato! – lo colpì Kuno – Non ti permetterò mai più d’importunarla…-
* Uff… in questi giorni sembra essere diventato la sua guardia del corpo! * ponderò fra sé Ranma, schivando i successivi colpi, ma perdendo così di vista il suo obbiettivo: Akane.

Se l’era presa tanto per una sciocchezza: Nenia, era davvero una nuova e lei non aveva nemmeno dato a Ranma il tempo di spiegargli…poi l’aveva evitato imbarazzata per tutta la mattinata…fra la tensione generale, nella sua mente acuta si creò l’immagine dell’ego del giovane, che la derideva dicendo: * - Ah! Vedi che ho ragione! Sei sempre troppa sospettosa per ascoltarmi! - *
E poi di male in peggio, come avrebbe affrontato con lui la notizia del bebè? Per un attimo pensò che sarebbe stato meglio se avesse cambiato il loro passato quando ne avevano avuto l’occasione con lo specchio greco, ora stava danneggiando la sua libertà, la sua vita ancora lunga di esperto d’arti marziali solo per un suo capriccio!
L’aveva manipolato perché lui era sempre stato buono con lei, troppo buono alle volte, o forse ora lo pensava perché si sentiva in colpa già in anticipo per quello che gli “doveva” rivelare.
Una fitta al cuore, un laccio che la comprimeva in ogni dilaniato battito ed Akane con le gote arrossate si accasciò al muro traendo dei forti sospiri… non era dolore però, era gioia pura quella che aveva provato quando Ranma, senza aggiungere altro, aveva detto “ torniamo a casa ”…lei quel momento non l’aveva scordato e doveva sapere se anche per lui era lo stesso, se l’avrebbe amata a prescindere dal bambino, perché l’amore prescinde qualunque limite e va oltre… o almeno nella sua testolina malandata era così che l’immaginava, si, se l’amava doveva comprendere… altrimenti avrebbe fatto da sola, lei sarebbe stata forte per “due” anche senza il padre. * Ma…Spero di no *
Era passata… scansò la mano dal petto, ritirandosi dalla cinta. Ma come dirglielo? Non era un tipo tanto espansivo da esprimersi apertamente, poi in un contesto del genere… * Già! Ho trovato! *
Varcata la soglia e tolte le scarpe sentì dei passi d’intensità crescente susseguirsi finendo per raggiungerla in un lungo abbraccio, Soun cercava un po’ di comprensione dall’ultimo litigio.
- Bentornata figlia mia! – sussurrò stringendola come se non ne avesse più avuto l’occasione.
Akane ricambiò raccogliendo lentamente le mani dietro la sua chioma corvina. - Ora bastapapà, soffoco! -
La maggiore delle sorelle chiese, interrompendoli - Papà Senti, ti piacciono questi fiori? -
- Sono bellissimi, che pollice verde che hai… aggiustali nel tavolo, grazie – le rispose quello felice.
- Akane… em… non è che vuoi dirci qualcosa? ecco, ti senti strana ultimamente? – provò Nabiki.
Tutti la stavano fissando persino il vecchio Happosay e lei sapeva dove volevano approdare.
- Si, sono incinta! Siete contenti ora? – mise le mani in vita con un cruccio di pretesto, non era più arrabbiata con loro almeno non più, dalla spedizione con lo specchio.
- Non pensavo te la prendessi tanto sorellina, vuoi che lo diciamo noi a Ranma? – le si rivolse pacatamente la mezzana per osservare la sua reazione.
- Dato che è anche colpa vostra, non ditelo a Ranma… vorrei farlo io! – finì proprio mentre Kasumi si bloccò per sistemare i fiori occupata più nell’ascoltare la novità della consanguinea, che ad infilarne uno ad uno nel boccale di vetro colorato.
- Quindi… – continuò seria Akane in contrasto alle facce solari che la circondavano – Niente feste, danze o chiacchiere finché non ve lo concedo io! -

Il ragazzo col codino raggiunse il Nekohanten e stette per un pò immobile davanti alla facciata bianca… una settimana, da tanto non lo stressava e questo era un triste indizio così decise di controllare di persona prima di tornare dai Tendo.
- Allora era vero. Hanno chiuso! – sfiorò l’insegna di Cologne, non ebbe nemmeno il bisogno d’accostarsi per d’origliare, le voci all’interno erano chiare e udibilissime.
- Ti ho detto che voglio tolnale in Cina! – quell’accento era chiaramente di Shampoo.
- Ed io ti ripeto di nuovo che non ci andrai è un grave disonore tornare senza il futuro marito! – questa invece era la vecchia acida.
- Non posso più stale… – continuava l’amazzone fregandosene del suo stesso orgoglio da guerriera.
A questo punto, Ranma forò la porta scorrevole per sbirciare meglio l’interno.
- Piccina devi rassegnarti e guardare in faccia la realtà! – l’attempata bisnonna le mostrò la foto incriminata del bacio…
- Smetti! – Shampoo usò le mani come tappa-orecchie e serrò strette le palpebre.
Un modo d’isolarsi inutile, perché la vecchia le prese entrambi gli avambracci con fare forse eccessivo.
- Ti ho detto cento volte che devi reagire, esci con qualcuno… Mousse persino va bene! – espose in tono più dolce e calmo che poteva, non che intendesse davvero Mousse, ma la nipote doveva uscire.
- Si Shampoo usciamo! – Il servile cinese mise una mano in fallo, sul capo di Cologne.
- E poi cerca anche un altro futuro marito di ricambio, che ti sconfigga! – con una bastonata assestata la vecchia mummia, fece discendere gli occhiali che il cinese teneva inutilmente sull’orlo della frangia.
* Si può essere così cocciuti! * pensò Ranma della vecchia.
- Mousse? falesti tutto pel me? – silenzio, il cinese confermò e l’amazzone prosegui: - Pelché allola non liplendi lo specchio della bisnonna? – era una richiesta oltremodo interessata * Così ci penso io a sistemale il maschiaccio una volta pel tutte…*
- Miao! – una carezza setolosa strusciò la gamba del giovane Saotome, che cercò di contenere i nervi a fior di pelle ma quel gatto randagio l'aveva distratto... SKRASH!!! La flebile porta di stoffa si spezzò, facendolo capitolare a terra.
- Eh… Eh! Shampoo da quanto tempo? – abbozzò un sorriso sgraziato, ormai scoperto.
In un primo tempo non sembrava cambiata: - Lanma! Amole…- successivamente il tono si fece aspro e investigativo – Dov’è hai messo quello specchio? -
- Em…vedi mio padre… - e raccontò del fatto che Genma e Soun, finita l’avventura nel passato, avevano ordinato allo specchio di tornare nell’era e al momento della sua creazione…
- Blutto Tladitoleeeeee – la cinese colpita da ciò, lo spedì in orbita con un pugno esemplare. Ed era già al secondo insulto uscitole di bocca.

- Figliolo! – Genma l’accolse appena lo vide atterrare sul giardino davanti casa.
Ranma, cercò di divincolarsi inutilmente dalla “culla dell’inferno” del padre…finché l’uomo-panda liberandolo si esordì nel delirio di tanto dimostrato affetto con le seguenti gravi parole:
- Ranma, c’è un momento nella vita di ogni uomo, che va superato assieme alla compagna! -
- Mm?- mugugnò quello senza capire il senso, credendo il padre solo più rimbecillito del solito.
- Vedi… Akane diventerà sempre più irascibile, sensibile, depressa, incline al pianto…-
- Ma che diavolo vai dicendo! Akane è già così! – lo calciò lontano prendendo poi la via del salotto.
- A proposito Akane, dov’è?- la media schiodò la testa dallo schermo che a quell’ora era pieno zeppo di televendite e panzane ed indicò la cucina. - Di là! – Tornò infine concentrata sulla promozione.

Silenzio. Era come la quiete prima della tempesta, qualcosa nei meccanismi degli abitanti della casa s’era bloccato, come per un vecchio orologio capì il perché entrando in cucina * Retrofront! *
- Ranma, dove vai? -
Troppo tardi, ormai l’aveva visto! Akane col grembiule ed un intero vassoio di “non so che” tutto per lui, lo aspettavano e lo raggiunsero come in una perfetta scena d’avvelenamento stile Horror.
- Ne vuoi? – Akane gli mostrò con tutto l’impegno e la gentilezza possibile il contenuto.
Che doveva fare, dirgli quello pensava * Neanche morto, assaggerei questi lombrichi bruciacchiati* o quello che lei voleva sentire * si, grazie…ma pochi! *…Decise per una via di mezzo.
- Devo andare ad allenarmi ora! Più tardi semmai! -
Se al mondo esisteva un sommo guru dei Baka, quel titolo spettava di diritto a Ranma, come poteva rifiutare dopo tutta la fatica e l'impegno che ci aveva messo? Che razza di fidanzato non si sarebbe neppure sforzato un pò?
Akane lo seguì all’esterno afferrandolo.
- Assaggiane uno almeno! -
- Ma che avete tutti oggi? E va bene!uno solo però che ho da fare! – * Forza * ne afferrò disgustato un lembo, la crosta scura, c’era un impasto deforme fra il suo indice e il pollice.
- Indovina cos’è? -
- Perché? Meglio non saperlo! -
- Scemo! – lo martellò – tu indovina la forma del biscotto e basta! -
* Ah,ah…allora era un biscotto…*rifletté poco convinto, poi una luce: - Un…un astronave? -
SDEONG! No, a giudicare dalla caduta della fidanzata aveva sbagliato…
- E’un ciuccio! –scrollò la testa quella – E questo? – ne tirò fuori un altro, dal grande piatto.
Ma vuol proprio perdere tempo sta sera? – Io, non lo so…- chiuse lì la questione.
- E’ un orsacchiotto! Baka! – lei, con il martello alla mano lo colpì in volo e non appena poggiò i piedi a terra un gemito le attraverso la schiena, possibile che non lo capisse? Ricordò le parole che aveva detto:
§- Beh comunque sia, chi ti voleva? Fossi stato cosciente non avrei mai fatto…- § * e se.. il bimbo…non l’accettasse? *
Intanto il ragazzo continuava a parlare e dopo quell’attimo confuso ora lo sentiva:
- Insomma Akane… cosa vuoi che me ne importi di che forma…-
Lo azzittì parlando un ottava sopra - Non capisci! – inclinò la testa di lato sbuffando ampiamente con le nitide bellissime spalle.
Ranma provò ad essere più comprensivo e presole il mento l’obbligò a guardarlo in faccia con un’espressione piuttosto incuriosita:
- Che succede? -
Akane lasciò cadere incomprensibilmente il vassoio sull’erba, poi con la sua prese la mano che le impugnava il volto assieme le portò verso di sé, fino a fargli toccare il proprio grembo e con voce piena di commozione, per la prima volta lo colse letteralmente di sorpresa:
- Buona festa del papà -

Fine 7° cap. continuate a commentare! A presto! Laila

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Un altro giorno ***


Premessa: i personnaggi non m'appartengono essendo tutte creazioni della Takahashi.
I pensieri sono tre le *stelline*
I dialoghi tra le -liniette-
I ricordi tra questi siboli §ricordo§
Detto questo buona lettura!
----------------------------------------

Ranma diventa papà!

8° cap. “ Un altro giorno ”

Fortuna…non piove da un cielo commosso tutti i giorni, raramente è accompagnata dalla coincidenza, ma ora Akane si rendeva piacevolmente conto di quanto le avesse risparmiato tempo e fatica il fatto che il 19 marzo fosse la festa del papà, un gusto sconcertante in un certo senso.
Questo era l’esatto giorno in cui aveva scoperto di essere in cinta, fra non molto sarebbe diventata mamma... mamma, incredibile a dirsi! Era alquanto ironico che sul calendario cadesse proprio sulla festa del papà!
Tacitamente sorrise, le accadde in un fresco incontrollabile moto mentre rilassò il torace, aveva passato un pomeriggio a rimuginare tra la tensione accumulata, questo fino ad un momento fa!
E’ strano alle volte, come un evento del tutto inaspettato ti renda, così insolitamente bella e piena di sprint, insomma felicemente pronta ad affrontarlo… e a dirlo.
Era decisa e rilassata, ma al contempo una cosa le mancava tornò a fissarlo.
Ora aspettava solo un segno dal compagno, una qualunque opinione che gli rendesse l’attesa meno ansiosa perché era come se ad ogni secondo che passava le asportasse via un po’ di quella saziante felicità.* Sei con me… oppure no? * era questo il messaggio nel suo sguardo.
Lui scosse appena la testa - E-em…- si schiarì la gola segnalando al contempo qualcosa dietro di lei. Spie, il termine più adatto per quella sottospecie di parenti sfacciatamente nascosti... solo alcune ombre guizzavano sospette sul basamento ligneo vagamente illuminato.
Ranma intanto cominciò a riprendersi da un primo silenzio - Dobbiamo parlare…in privato… – prese la fidanzata fra le braccia portandola a se con un rapido gesto, poi balzò sopra il tetto l’unico luogo dove non potevano raggiungerli.

Tuttavia nessuno dei due sapeva che di sotto, la riunione di condominio aveva inizio:
- Bene – aprì il dibattito Nabiki – Akane è in stato interessante, ma questo porterà nuove spese…-
- Una nuova boccuccia da sfamare! – proseguì Soun con fare cullante.
Era fuori pista pensò Nabiki tentando di farlo ragionare:
- Si papà, ma significa anche notti insonni, un nuovo lettino, una marea di pannolini…- e continuò con l’elenco dando rapide picchiettate sulla tastiera della calcolatrice…- Troppo, per anche solo un anno! Dovremmo chiudere i battenti e concentrarci sulle spese…a meno che… -
Kasumi sospirò sedendosi sulle ginocchia e osservando la mezzana:
- Se hai una soluzione, puoi dircela? -
- Per la soluzione sono 1000 yen! -
Il signor Tendo si mise le mani in viso singhiozzando – Siamo già pieni di debiti!Sing soab! – così dopo aver eseguito una sinfonia di lamentele inutili pagò la figliola che gli spifferò qualcosa nell’orecchio.
- Cosa??? Non posso mandarli a vivere nel dojo!!! – urlò Soun arrabbiato pensando d’aver buttato via tutti quei Yen così che ognuno ricominciò a confabulare fra sé sul da farsi.
- Uff… che noia quanto la fate lunga…io vado a cercare un po’ di biancheria, ad Akane servirà qualcosa per prime-mamme.Ih ih ih! – il vecchio scappò via allegramente.

Ignari del complotto i futuri genitori erano appena atterrati sulle umide tegole.
Aspettare, aspettare e pazientare ancora un po’ si diceva, ma poi non lo mise in pratica:
- Ranma…ma tu non dici nulla?! – c’era una nota di stizza in sottofondo a quella richiesta.
Il ragazzo col codino, cominciava a capire l’assenza della gravità che poteva avvertire un astronauta in missione sullo spazio. Aria, ecco cosa gli mancava colpito in pieno, ecco come sì sentiva.
Akane gli era sembrata sincera, quello che gli aveva detto non era uno scherzo perché mancavano i presupposti: quella sua espressione… no, non la metteva in mostra per ogni occasione, lei diceva sul serio! * Sarò…noi saremo…*
Prese del fiato, prima che i suoi neuroni riuscissero a connettere con ragione cosa voleva risponderle.
Si ritrovò con le guance ardenti nel giro di un istante – Tu…come la vivi? -
Akane arrossì a sua volta stropicciando l’affusolata sottana… poi tutt’un tratto smise:
- Io veramente ho deciso…di tenerlo! – riprese a stritolare l’abito come prima.
- Anch’io lo voglio tenere! – Ranma preso da un’ondata d’euforismo non si rese conto d’averla abbracciata, finché non l’attirò completamente fra le sue braccia.
- Non mi sembra vero…- lei ricambiò quell’impatto d’affetto sul punto di piangere, ma poco dopo se ne staccò con un’aria mesta * A lui interessa del bambino, è vero, ma di me...?*
- Akane – Ranma tornò pensoso – Non ho niente con me per dirtelo, ma…-
…Una brezza, il gorgoglio scosso del fiume e la città in ascolto, non erano abbastanza silenziosi confrontate a lei.
Il giovane sbatté le palpebre nuovamente * Coraggio diglielo! * - Vu..vu..vuoi…- le prese una mano.
* No! mi sta veramente per chiedere?* Akane dischiuse le labbra senza rendersene conto.
- Oh… insomma sposami! – Tu-Tum…
Quanti battiti può fare il cuore in un minuto? Ranma si stava dando per spacciato alla fine di quella frase ancora i battiti non accennavano a diminuire.
Akane da parte sua avvampò intensamente.
– Ma…io, non vorrei essere un obbligo od un dovere che tu…-
Ranma si affrettò a controbbatere per non essere frainteso: - No! non è così…- Tornò sul suo addome indicandolo.
- Questo piccolo un giorno dovrà sapere come prenderti, ed anche quanto è pazzo di te il suo papà! – ecco quel calore da termos riempirgli le guance, si era dichiarato.
- Ranma…- sussurrò accennando un sorrisetto un’Akane in tinta col tramonto.
Le parole che avrebbe voluto sentirsi dire da sempre. - Anch’io adoro il suo papà -
Tornò allora a fissarla scosso dalle parole, lei si avvicinò fino anche le loro fronti si sfiorarono, poi fu il turno di Ranma, i nasi si carezzarono solleticandosi a vicenda, infine le bocche arrossate ed impazienti si congiunsero nel bacio cercato da una vita, che quei due non avrebbero mai potuto scordare.
Sfumata quella dolce effusione, fu di nuovo il tono serio di Ranma a rompere quell’imbarazzante attimo seguente:
- Senti Akane, in questi mesi ti proibisco di cucinare o mangiare le tue porcherie! -
STUMP!!! La compagna lo fece andare in orbita – Bakaaa! –
Un leggero mormorio dall’alto dei cieli le replicò: - Non imparare le parolacce al bebèèè!!!-
Una cima da scala sbucava dalla cima della tettoia.
Nabiki munita di megafono:
- Glie l’ha chiesto! – spiegò verso l’orecchio del padre.
- Glie l’ha chiesto! – ripeté quello al panda…
- Bo, bo, bobo! – seguì la catena di megafoni il panda, Kasumi quasi del tutto incurante annaffiava un cespuglio. Quel bimbo non era neppure nato che già era riuscito a fare il miracolo che loro attendevano da tanto!
Commozione generale a parte…SDEONG! Akane aveva sospinto giù la scala con un calcio.
– Nemmeno quassù si può stare tranquilli! -

Un altro giorno spuntava su Nerima, la notizia della gravidanza riempiva le chiacchiere fra banchi e armadietti spiegati.
- Che non abbiano altro di cui parlare?! –Ranma incrociò le braccia al petto.
- Tutto merito di Nabiki, sono pronta a giurarci! – Ma Akane non era nello stesso stato d’animo apprensivo del ragazzo col codino, lei se la rideva interiormente.
- Akane! – la raggiunsero le compagne.
- Allora fra una settimana vi sposate… auguri! – cinguettò Yura.
- Em…sì -
- Che carini hanno abbassato tutti e due lo sguardo! – tipico commento seguito da risatine che fecero venire a Ranma la voglia di sotterrarsi in un angolo remoto della terra.
- Come l’avete saputo? – chiese Akane all'incirca pronta sulla risposta.
Sayuki le mostrò dei biglietti d’invito, per le nozze!
- Stupendo… hanno già messo gli annunci! -
La sorella le spuntò alle spalle…
- Che pretendi? Dobbiamo fare le nozze prima che il pancione sia evidente! -
- Nabiki – Akane la guardò in sottecchi – Ma se tu hai già venduto a tutti la notizia! -
- DOV’ E’ SAOTOME!!!- qualcuno l’interruppe – ESCI FUORIII!!!-
Un ombrello rosso venne lanciato verso il ricercato col codino.
- Ryoga quanto tempo! – sorrise impacciatamente Saotome.
- Lascia stare i convenevoli e combatti brutto bastardooo! – controbatté l’altro.
Il giovane con la bandana brizzolata si scagliò su Ranma come una pallottola finendo per uscire con lui dalla finestra “esplosa ” sotto il loro contraccolpo.
- Che avrà Ryoga? – domandò ad alta voce Akane finendo così fulminata dallo sguardo da Nabiki.

Fine 8° cap.
Come reagirà Ryoga *___*?
Questo é stato il cap. che mi ha dato più da pensare...e il più difficile da scrivere fin'ora...
il prossimo "Un passo dopo l'altro" sarà ancora più frammentato di sequenze. Poi finalmente credo che arriverà la cicogna^___^;;; Laila

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Un passo dopo l'altro ***


Premessa: i personnaggi non m'appartengono essendo tutte creazioni della Takahashi.
I pensieri sono tre le *stelline*
I dialoghi tra le -liniette-
I ricordi tra questi siboli §ricordo§
Detto questo buona lettura!
----------------------------------------

Ranma diventa papà!

9° cap. “ Un passo dopo l’altro ”

L’arrivo a sorpresa di Ryoga non stupì affatto Akane abituata a tali evenienze, ma era la foga con cui aveva spinto giù dal secondo piano Ranma, una rabbia inverosimile da un tipo così gentile e riservato come Ryoga a sorprenderla…
Ora i due amici-nemici, in questo caso più appropriatamente nemici erano piombati fra i rami di un albero e continuavano a picchiarsi di brutto, o almeno così sembrava dai tonfi assordati che continuavano a far scricchiolare l'arbusto là in fondo.
- Ciao Akane – una voce conosciuta la distolse dallo scontro.

- Una settimana che manco!!!Come hai potuto farle questo! – Più che altro Ryoga era ferito dal suo comportamento verso di sé, Ranma sapeva che lui era cotto d’Akane, ma era mai importato qualcosa a lui?* No. E non m’importa neanche a me di lui*
- Ti giuro che non me lo ricordo! – Ranma sviò un gancio destro- E successo per un trucco di…-
- Zitto!!!dicevi così anche quando l’hai baciata!-(vedi manga nd.a) Sta volta il giovane venne preso in pieno volto e finì scaraventato sonoramente dentro la piscina.
La signorina dai capelli rossi uscì dall’acqua grondante di rabbia – Ora basta mi sono stancato! –
Ryoga si mise sulla difesa preparato al contrattacco di Saotome-chan. Ma sta volta non fu d’atto.
- Io non ho più voglia di giustificarmi – strizzò il codino vermiglio fra ambo le mani lei sbuffando.
- Che vuoi dire? Cosa significa questa farsa?– il forte Hibiki scese dai rami e mostrò il biglietto d’invito trovato in un posto indefinito di Nerima tremando di Rabbia.
- Ryoga… gli e l’ho detto – il suo sguardo azzurro lo bucò dentro, come se avesse messo i piedi in fallo, in una buca fantasma, Ryoga fletté appena le ginocchia inarcandosi indietro…quel tono compassionevole, come se a Ranma fregasse qualcosa dell’uomo che aveva maledetto in quello stesso istante, più che qualunque sorgente cinese avesse potuto. L'amaro gli discendeva nella gola.
* Non mi sembra molto in sé *-E’ strano, ma poi lei ha detto di sì e lasciamo stare... il resto –
* Cretino! Credo tu fossi l’unico a non accorgerti che t’amava! * lo tenne per se, non voleva dargli pure questa soddisfazione.
- So che chiedo tanto, ma vorrei che tu venissi al matrimonio… io… ci conto - continuò la ragazza col codino.
Ryoga la guardò al con tempo fra l’invidia e l’odio, poi si girò e andò via senza rispondere * Addio per sempre * l’amaro era finalmente salito, appannandogli in pieno la vista.


Perché insistere? Sbattere la testa una, due, tre volte ti sembra meglio che cominciare da capo, o no?

- Ranmaaa! – * Che c’é ancora? * si chiese il ragazzo appena tornato normale col bollitore dello sgabuzzino in palestra.
C’era la rosa nera ora… indossava un abito da lutto, con un cappello stile ottocento francese, munito di retina scura a livello degli occhi. – Ho saputo della notizia… e così ti sposi? – si strofinò un fazzoletto sulle ciglia ancora asciutte. Dette fondo ad un respiro fastidioso – Lo accetto e sia!Ma vorrei che in cambio assaggiassi questo ramen – gli mostrò un piatto di bell’aspetto pieno di rondelle, la pancia di Ranma a quella visione dette segni di resa.
- Ma veramente… ho già mangiato – In fondo non voleva rischiare l’avvelenamento.
La ragazza con la coda laterale tirò fuori il nastro e legatolo a salame, lo costrinse ad ingoiarne qualcuna…
* Come pensavo c’è del veleno paralizzante *
- Ah, ah, ah!!!Ora avremo un bambino e non sarai più costretto con Akane, amore mio! –
Si erano tutti arresi? Codardi un branco di codardi, lei no! avrebbe dimostrato fino alla fine che i suoi sentimenti non erano cambiati, lui avrebbe capito e si sarebbero sposati!
Se solo quella Tendo non comparisse sempre spezzando l’incanto, pensò proprio mentre l’aveva alle spalle circondata da un aura bluastra.

Tipico atteggiamento dei fratelli più pazzi di Nerima, che non li lasciò neppure fra le sicure mura domestiche.
- Akane c’è Kuno per te! – annunciò alla sorella Nabiki, strizzandole l’occhio divertita.
- Me l’aspettavo – si alzò dal parquet fino a raggiungerlo sulla soglia.
- Ciao – le sorrise cordialmente una volta a ridosso dell’entrata.
- E’ un mesto giorno questo Akane Tendo, vorrei sapere se sei d’accordo su che questo crimine ve..-
- Sì Kuno ne sono consapevole – Ma il sempai era ancora intento a finire saggiamente il suo lungo discorso, chissà perché adorava farlo, la sua era una sorta d’egocentrismo.
- Sappi mia dea che possiamo sempre attuare una fuga d’amore! -
* Non ne posso più, mi verrà la nausea se continua così * - Sparisci! – con un bel pugno, l’aveva sistemato.

Se non è chiaro l’arrivo e non lo è nemmeno la partenza, sarà che l’amore segue tutt’una sua frequenza. Le venne in mente il pezzo d'una bella canzone.

- Ucchan -
* E arrivato qua, per farla star peggio! * rifletté Konatsu vedendolo torvo, mentre puliva la piastra con una paletta passandola sugli avanzi lasciati dalle okonomiyaki.
Il diciassettenne si avvicinò girandosi i pollici, imbarazzato. Akane avrebbe subito i nove mesi, a lui spettavano gli inviti.
- Che c’è? – la sbrigò la cuoca evitando il suo sguardo.
- Mi farebbe piacere se tu venissi per…-
- Lo so, lo so il tuo…matri-monio – non la mandava proprio giù ancora quell'aria di festa.
- Ci tengo molto che tu venga… pensi di esserci? –sussurrò il giovane arrossendo a capo chino.
Ukyo si era ripetuta mille volte al riflesso della sua pala § Non posso Ran-chan, mi spiace § ed ora era pronta a rispondergli:
- Certo che ci sarò –
Assurdo! Non era proprio quello che si era ripetuta… ma vedere Ranma così abbattuto dalla sua probabile assenza era riuscita a giocarla. Quel sorriso a trentadue denti che le regalò con un –Grazie – sospirato che la fece sentire triste e felice allo stesso tempo.
- Naturalmente aspetto anche te, Konatsu – era uscito dal suo chiosco, oltre che da una parte di lei… l’assistente dalle fattezze femminili prese Ucchan delicatamente per una spalla:
- Ci sarò anch’io, signorina – com’era rinfrancante la sua voce in quel momento.

- Sono tornato – ecco spuntare il giovane Saotome.
- Già finito? -
- Shampoo non c’era – un po’ era rassegnato.
- Venite con noi, un attimo – Soun e Genma che lasciano gli shoji? Qui c’è sotto qualcosa, pensavano comunemente Akane e il fidanzato.
* Perché usciamo? * altra riflessione in comune mentre li seguivano pochi passi indietro.
- Vedete… io vi ho seguito fin’ora abbastanza, ma l’ho fatto per te – Akane sembrava commossa.
- Anch’io figliolo – Ranma guardò di traverso Genma non appena gli si accostò per “copiare” Soun.
- Per questo, ti abbiamo costruito una nuova casa. – Fece notare orgoglioso che metà area del parco, retrostante due passi dall’abitazione dei Tendo, era occupata da un nuovo edificio, la loro casa.
Ranma sgranò gli occhi.* Per questo se ne andava dal letto a notte fonda, non per mangiare!*
Akane si riprese da una prima commozione notando che suo padre la voleva ancora “vicina”
- Grazie papà, ti verrò a trovare comunque! – Ecco fatta la lacrimuccia! prese il via così anche Soun si mise a piangere come un rubinetto tenendo fra le braccia la figlia.
- Papà? Ma dov’è mio padre una volta che lo voglio ringraziare? -
- Però abbiamo pagato solo la prima rata… il resto -
- Ci pensiamo noi papà – le rispose Akane, la quale si girò verso il fidanzato con occhi a palla.
Che sensazione strana dietro la schiena, come d’un brivido caldo, Ranma ebbe quasi la sicurezza di credere che sua madre fosse alle sue spalle.
- Ranma figlio mio!come sei diventato forte e… virile! – infatti era là dietro,(ecco perché Genma era fuggito) pronta ad abbracciarlo.
- Sono proprio felice per voi, sapete? – e si congratulò con la ragazza dai capelli a caschetto.

E arrivò il gran giorno.
Fu un matrimonio classico, i nemici dello sposo a destra, le nemiche della sposa a sinistra.°( vedi nota in fondo nd.a)
Ranma in frac, Akane una dama raggiante, vestita di bianco, in testa un diadema con un pendente a goccia che ricadeva sulla frangia, da dietro vi partiva un ondulato e semplice velo.
Solo Ryoga mancava tra le panche.
- Bisnonna! – provò ancora la cinese sovrastando Mousse che le divideva.
- Silenzio! Un’amazzone esce sempre a testa alta dalle sue sconfitte. -
- Beh folse…-*folse non voglio più essele…un’amazzone!*
- Quant’è noiosa la tua bisnonna con queste stupide regole -
Shampoo sorrise ad Ukyo, ora non c’era nulla a dividerle ed in fondo la trovava meno antipatica d’Akane.
I Fratelli Kuno, venuti solo far confusione erano stati incatenati ed imbavagliati a delle sedie in un angolo remoto del dojo a scopo puramente precauzionale.
Anche per il dottor. Tofu venne presa una precauzione, grazie ad un posto assegnato opposto alla vista di Kasumi.
Giunse il momento del lancio del bouquet… le ragazze erano in fermento perché se non avevano avuto Ranma, almeno il mazzo di fiordalisi era un buon auspicio.
- Konatsu, esci dalla pista! Tu non sei una donna! – urlò al suo assistente Ucchan spedendolo in orbita con una fedele palata.
Dopo questo lieve frangente Akane lanciò in aria il bouquet, che finì strattonato dalla cinese e Ucchan tornate improvvisamente nemiche fininendo così per saltare nelle mani di Akari.
- Oh – la ragazza arrossì. Tra le foglie e i petali spuntarono in contrasto due orecchie nere a punta… ecco poi sbucare un nasetto rosa. Che sorpresa!
- Oh P-chan! Sapevo che non saresti mancato – la raggiunse Akane. – Mi spiace però per Ryoga, Akari… ci tenevo che venisse – il musetto del suino fra i fiori alternava tra Akane ed Akari.
- Come ci sarà finito nel bouquet! Questi fiori sembrano quelli del vicino…– esordì Ranma, poco prima di venire assaltato dal suino.
- Bo bo – il panda elegantemente vestito tirò fuori un cartello:
“ Sono quelli del vicino, li ho strappati da un cespuglio ”
- Così ti eri appisolato nel cespuglio é Ryoga? Sono contento tu sia qua! – sorrise Ranma tenendolo ben lungi dal suo viso.
- Akari – Akane le prese una mano. – Io ultimamente non mi sento proprio bene… P-chan… tu sei così brava con i maili sai come sia difficile accudirli…-
- Signorin… signora Saotome, mi stà forse chiedendo di tenerlo? – Akari si avvicinò alla sposa in punta di piedi con ansia.
- Si! -
- Oh! Certo che bello! – l’abbracciò la ragazza e pure il suo accompagnatore; un maiale gigante si tolse il cilindro in felice consenso.
Era fatta * Ora appartengo ad Akari *si lasciò scivolare un stilla il porcellino * Ma non ti dimenticherò mai e poi mai Akane…*

Fine 9°cap.

Riuscirà Akane a finire i nove mesi? (io spero di si perché non ne posso più di vederla in cinta^^;;;nd.a)
°NOTA: "Fu un matrimonio classico, i nemici della sposa a destra, i nemici dello sposo a sinistra" l'ho variata un pò, ma é una frase copiata spudoratamente da un film che adoro "Appuntamento sotto il letto" e che vi consiglio, tratta di due vedovi che si sposano, ma essendo molto affigliati entrambi, la famiglia che si crea arriva alla bellezza di 21 figli @___@!!!! chiusa parentesi.
Grazie a tutti...Laila

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Se fossi in te ***


Premessa: i personnaggi non m'appartengono essendo tutte creazioni della Takahashi.
I pensieri sono tre le *stelline*
I dialoghi tra le -liniette-
I ricordi tra questi siboli §ricordo§
Detto questo buona lettura!
----------------------------------------

Ranma diventa papà!

10° cap. “ Se fossi in te ”

La cerimonia, il banchetto, gli invitati, le foto… quando i novelli sposi entrarono nella nuova casa, Akane in collo a Ranma, erano ambedue sfiniti, così il ragazzo chiuse la porta dietro di sé con una tallonata tirando un sospiro… di sollievo?!?
Non pensavano di riuscirci visto quel primo fallimento ed erano stati così impegnati nelle loro cose, che avevano a malapena avuto il tempo di vedersi, Ranma posò con grazia Akane sul materasso sussurrandole:
- Oggi il maschiaccio è molto femminile –incredibile l’aveva fatta sorridere!
Il talamo nuziale era ricoperto da schemi floreali, la stanza quello a parte era poco ammobiliata, solo una sedia con una spoglia scrivania in noce; anche le altre stanze contenevano lo stretto necessario per la sopravvivenza, nessun quadro, nessun decoro…del resto che si potevano permettere? Erano alle prime armi, per non dire impreparati ad una vita coniugale fatta di tenerezze e fatiche.
- Sai Ranma, tempo fa, quando ti scontrasti con Ryoga, ho parlato con Nenia -
- Davvero? – si girò interessato lui, ma la ragazza era di spalle e si stava togliendo dalle punte i guanti.
-Lei mi ha detto…§ -Così vi sposate? Siete così giovani sarà dura! – § …con aria seria.-
Ranma si grattò la testa - Tu che le hai risposto? -
- Niente! – poi fece una pausa – Forse ha ragione… noi abbiamo una vita davanti e…é tutto! – Era insicura e dovette fare uno sforzo colossale per dirlo perché sfilato l’ultimo guanto si rimise con troppa forza l’anello d'oro.
- Hai detto bene, abbiamo una vita davanti… -
Akane sospirò, che stupida! Se s’aspettava un conforto, da lui non le sarebbe certo venuto.
Ranma continuò - …Una vita, quella di nostro figlio… al resto ci abitueremo presto, sono uno che si adegua. IO! – il macho battè un pugno sullo sterno e la guardò mentre si voltava anche lei a fisarlo, illuminata appena dalla finestra ed era splendida come la prima stella notturna... quella stella, quella sera gli sarebbe dormita accanto.
- Senti…- riprese il marito prevedendone la situazione – il letto è abbastanza grande, mio il lato destro, tuo il sinistro -
Akane annuì convinta e mentre lui si cambiava in camera, lei si diresse nel bagnetto attiguo.
Doveva indossare quel completo? Un semplice baby doll corredato con una giarrettiera? Era l’occasione giusta, Nodoka stessa gliel’aveva regalato, ma forse lui non l’avrebbe nemmeno notata.
Così fu, Akane entrò quando le luci erano già spente e si diresse silenziosa verso la sua piazza del letto, prima si sentì tesa, ma poi proprio mentre cominciava prendere sonno una mano le palpeggiò accuratamente il seno - PERVERTITO! -
La giovane accese la luce e questo le confermò che nel bel mezzo del letto si era intrufolato Happosay!
Il ragazzo col codino che non si era mai addormentato ne girato, per rispetto e un po’ di sano spavento, ora lo prese per il bavero dell’attillato completo rosso-ninja.
- Che diavolo ci fai tu qui?!? -
- Un maestro segue sempre i suoi allievi…- sghignazzò coraggiosamente il vecchio.
- Non vorrai alloggiare con noi? – prosegui piuttosto preoccupata Akane.
- Oh grazie per l’invito – arrossì il maniaco – Certo che sì! Preparerò la mia roba…-
Ranma non rispose, era come allibito… ma non da lui, perché non le toglieva gli occhi di dosso?era impossibile smettere di guardarla * Ah già il baby doll! * con fare sempre più preoccupato Akane si coprì con il cuscino maledicendosi per averlo messo, lui era vestito al solito, non era il tipo da preoccuparsene, perché lei doveva… doveva cambiarsi? Scosse il capelli che le ballarono attorno cercando disperata di nascondere le gote.
- Ranma fa qualcosa! – gli intimò aggrottando la fronte con maggior appello.
- Fuori di qui! – Saotome lo buttò fuori casa, contro la sabbia da gioco del parco.
Quando rientrò vide in fragrante Akane e cuscino diretti verso il bagno della camera.
- Akane dove vai? – incrociò le braccia al petto con fare accusatore.
- Am… volevo solo cambiarmi…- non la vedeva in viso ma era sicuro stesse avvampando, sorrise grettamente. Doveva pensarci! Era pur sempre una notte speciale per loro due.
Lui non le aveva detto una parola in merito, ma quel completo unito alla modestia allarmante della partner gli toglievano senza dubbio il fiato. Non era carina era una favola, e pensò arrossendo che non poteva farcela a dirlo. Il Tempo si fermò.
Akane si sentì sprofondare nell’imbarazzo più totale. Non sapeva che dire, che fare, persino la nuova stanza la metteva in agitazione, tutte quelle novità la fecero gelare ed il cuscino le scivolò pure di mano! Si sentiva un’imbranata cronica, nel luogo e momento inopportuno.
ZACH con un balzo, il coniuge le fu accanto riprendendosi il cuscino e fissandola da ginocchioni.
– Um..mm…Ti sta meglio questo che il pigiama! Ora fila a letto! – cercò quanto più spontaneamente di tirare il lembo dell’elastico trinato che le marcava deliziosamente la coscia e lo fece ma quel movimento sapeva di ferro arrugginito.
- Grazie, ma non c’è bisogno ti sforzi tanto! – Akane s’ inginocchiò lì accanto, premendo la fodera soffice del guanciale sopra le sue dita, le loro ginocchia si sfiorarono libidamente fin quando, lei non sollevò un ciuffo di capelli carboncini e liberatagli la fronte, lo baciò.
La giovane sposina sentì allora il bimbo scalciare, erano in tre, una famiglia.

I mesi passavano, la scuola era terminata per quell’anno ed ancora Akane riusciva ad entrare nel banco, l’estate era finita velocemente fra le cadute delle foglie e le scorribande di Happosay che volle alloggiare da loro a tutti i costi.
Ranma insegnava dei corsi marziali di vario livello lavorando senza freni nel dojo dei Tendo e più passavano i giorni più non si riconosceva chi dei due coniugi fosse in gravidanza… perché il travaglio era iniziato già durante i 9 mesi per entrambi!!!
- C’era proprio bisogno di andare dal dottore? – sbottò Ranma sulla via del ritorno con lei.
- Sai meglio di me che il Dottor. Tofu è un ottimo fisioterapista! E poi è normale negli ultimi giorni della gravidanza sentire dolori…- la futura mamma si toccò la schiena.
- Io non dicevo questo, ma potevi almeno lasciare fare le faccende di casa a Kasumi! Te le cerchi! E poi potevo benissimo fartelo io quel massaggio… per quanto ci ha messo! -
I giudizi dei due presero strade opposte, Ranma rifletté con un tocco personale di gelosia che non c’era bisogno, di farsi ungere per un massaggio che poteva benissimo farle lui.
Akane si sentì incompresa, in casa sua, o Tendo, o addirittura in qualunque luogo andasse i suoi parenti la tenevano lontana da lavori domestici o pulizie di qualunque tipo, si annoiava! Chi si annoia non vive come vuole e lei ora si sentiva come una grossa e inutile boa galleggiante, che i subacquei controllavano non venisse a contatto con spore nucleari che l’avrebbero fatta saltare del tutto! Non lo sopportava! Irrigidì i pugni.
- Così mi avresti spezzato in due! Possibile che devi saper fare sempre tutto? Io avevo bisogno di quel massaggio! – Che lui si preoccupasse ora non lo vedeva proprio tant’era arrabbiata.
- Cosa? Io cara mi do da fare e tu non fai che lamentarti! -
- Bene, chi te l’ha chiesto? Mi credi inutile! Posso farcela invece! -
Ranma riprese coscienza del suo stato per un attimo – Non dire sciocchezze, tu non sei in grado ora! Guardati Akane, sei in cinta! Hai bisogno di qualcuno…- * Ecco la prova!* subì Akane dentro sé.
La solita vecchia che puliva la strada stava per bersagliare Ranma.
Akane alzò la mano – Aspetti! – l’anziana si bloccò, e la studentessa le prese l’attrezzo colmo d’acqua e lo gettò su Ranma.
- Perché non partorisci tu al mio posto tanto ci sei? E trovati un marito, io vado a casa mia! – Urlò scaraventando la rossa, fra le nuvole.
- Casa nostra???- rimbeccò Ran-chan dal cielo.
* No casa mia…* La giovane gravida s’inchinò - Grazie – e smagliante restituì l’oggetto alla vecchia vicina incamminandosi di nuovo.

- Akane come mai le valige? – Notò una straniamento generale fra le sue care vecchie mura.
Che doveva rispondere a Kasumi, non lo sapeva neanche lei.
- Resto qua ho deciso – lasciò cadere i borsoni con occhi accesi di pianto e subito le sorelle s’affrettarono a prenderle per risparmiarle fatiche, fortunatamente erano semivuote…
- Bambina mia, è successo qualcosa con Ranma? -
- Ne sono successe tante di cose con Ranma…- sussurrò appena lei, il panda con cartello a tracolla era pronto ad uscire: “Punirò quell’ingrato di mio figlio!” c’era scritto.
- HO FAME – che richiesta interminabile per una che aspetta un frugoletto. Akane si sentiva un uovo gigante con quella pancia e dentro di sé sperava che la sorpresa uscisse presto!
- Mi spiace Akane dovevo fare la spesa e ancora non sono andata – rispose Kasumi per le scale mentre caricava le valige nella camera della sorellina.
- Andrò da Ucchan…- detto questo uscì, nessuno ebbe il coraggio di seguirla visto che sembrava stesse per esplodere da un momento all’altro.

- Buona! Sei ploplio blava! – suggerì la bocca della cinese, tra un morso e un altro.
- Mi piacciono le nostre riunioni di fine settimana – sorrise Ukyo intenta a condire la sua okonomiyaki, a quell’ora non veniva quasi mai nessuno.
- Come te la passi? – attaccò bottone Shampoo, strizzando ambi gli occhi felini.
- Ti riferisci a qualcosa in particolare? – si pulì la bocca Ucchan.
- Ti vedo più laggiante… sai quando ci sono gli sconti e tu punti un indumento stlepitoso? Tu devi avel adocchiato qualcuno, ho lagione? -
- Il mio camicione rosso me l’hanno rubato, non mi sono rimasti che stupide T-shirt attorno - spiegò la cuoca con un'assurda metafora.
In quell’istante dalla cucina spuntò Konatsu – Ti piace la mia nuova T-shirt rosa? –
Ukyo non ci badò scansandolo con un cenno di mano:
- Voglio dire che non so se troverò qualcuno come Ranma…- sospirò.
- quell’Akane –era il turno di Shampoo – Cosa avlà di speciale? E’ allivata solo plima ecco tutto! -
- No, non è questo… Ranma è sempre stato pieno di ragazze, ma Akane è così… ah proposito hai visto com’è ingrassata? – sorrise alla cinese.
- Sembla un bombolone! – fece un’imitazione Shampoo, gonfiando le guance e oscillando le braccia.
Seguì uno scroscio di risate!
- A…Akane – *sei qui* Ukyo Notò la ragazza allontanarsi.
- Oh no…-sospirò la cinese girandosi.
Le due si guardarono e solo all’ora compresero che il loro era uno stupido gioco fatto solo per farle sentire meglio.

La giornata non poteva peggiorare si disse Akane, ma quelle due le avevano fatto venire una gran voglia d’andare a scusarsi col portatore della camicia rossa, chissà perché.
* Adesso dovrebbe essere in palestra * Aveva fame, non ne poteva più di camminare e l’intravide appena entrata nel giardino dei Tendo.
Hiroshi e Dayosuke erano vicini ad un falò con le mani annerite e sembravano dolersene, vicino al fuoco, Ranma in posizione ravvicinata teneva un braccio a Nenia per mostrarle come aprire e chiudere i palmi per afferrare le castagne che vi bruciavano, era la tecnica delle castagne quella che le stava insegnando…!
Maestro e allieva, si girarono entrambi sentendosi osservati.
Ranma, Nenia… e Akane, sembravano designare un triangolo.

Fine 10°cap.
Toglietemi una curiosità quando siamo arrivati a 10 cap??? io inizialmente credevo che non ne avrei fatti più di 5...strano^^.
Akane che si trasferisce dai suoi, sente i discorsi di Shampoo e Ucchan, vede Ranma con Nenia, aspetta un bambino... insomma questa ragazza riuscirà a non sentirsi tradita ed a rimanere coi nervi saldi?
scopritelo nell'11 cap. nonché il decisivo per scoprire il sesso della creatura^^;;;ho detto troppo...baci! Laila

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Maschio o Femmina? ***


Premessa: i personnaggi non m'appartengono essendo tutte creazioni della Takahashi.
I pensieri sono tre le *stelline*
I dialoghi tra le -liniette-
I ricordi tra questi siboli §ricordo§
Detto questo buona lettura!
----------------------------------------

Ranma diventa papà!

11° cap. “ Maschio o femmina? ”

- Ops… – commentò Hiroshi vedendola, scordandosi del suo bruciore alle mani.
- Akane! – Era già il secondo richiamo che sentiva dalla sua voce, ma la ragazza madre, non si lasciò impietosire e continuò con passo andante, finché non fu di fronte alle scale e lui non la costrinse a girarsi stringendola per un polso.
- Ci stavamo solo allenando – rialzò di volume quel “solo” preso da una vena di comprensione per il suo stato, nascosto dietro ad un’espressione dolce quanto ipocrita.
- Non è ancora il momento – sembrava preoccupata.
- E invece dobbiamo chiarire ora o mai più! – le rispose avventatamente il compagno.
- Baka! Non dicevo quello… ho le doglie… devo prendere le mie cose… l’ospedale! – disse tra i sospiri, tenendosi la pancia, come le stesse per partire senza la proprietaria, per la sala travaglio.
- Oh! – si lasciò sfuggire Ranma incapace di dire altro.

C’era qualche cliente a sedere, pochi.
Il locale stava per chiudere e dire che Shampoo era ancora lì, lì e non in Cina!
Per andarci avrebbe dovuto affrontare Cologne mesi fa… ma come combattere contro di lei? Era un’esperta lottatrice nonostante l’età e poi lei, quale sua nipote non era mai riuscita ad affrontarla con la giusta concentrazione… Per questo che era caduta nell’infetta sorgente del gatto, o forse perché era soprappensiero per via del suo unico grande amore: Ranma Saotome, o forse ancora, per entrambe le cose, non lo sapeva con precisione.
Le chiacchierate con Ucchan erano un sollievo, riuscivano a farla sentire meglio, ma proprio per una di queste, ora si stava confidando a Mousse:
- …Ci ha sentite, mentle la sfottevamo, dicevamo della sua pancia! – disse con aria stranita.
Il ragazzo alzò il mento, una fascia di capelli ricurvi scivolò agilmente oltre la sua spalla, coprendo una parte decorata dei suoi indumenti.
- Chiedile scusa - si era azzardato a dirle.
- Non ci penso nemmeno – si rosicchiò un labbro quella, tamburellando i diti sul bancone.
- Hai esagerato con lei – * Perché negarlo? *
A quel punto il petto di Shampoo sembrò esplodere dalla capacità di respiro che vi prese, per poi scaricarlo con aria truce addosso al compaesano.
- Lei ha esagerato! Lanma… Non doveva sposalselo! -
E dire che gli era sembrata pentita! Illuso quattrocchi che non era altro! Aspettava solo un pretesto per sfogarsi, come faceva da un pezzo oramai e Mousse era arrivato al limite della sopportazione…
Prese il secchio delle pulizie che aveva accanto, infradiciandola da cima a piedi nel bel mezzo del turno di lavoro, no! Non era impazzito, era innamorato… Una molletta da panni uscì da una sua manica, poi veloce l’applicò sulla coda della gattina cinese.

Ma che diavolo era preso a quell’idiota d’un semi-papero? Shampoo colpita subì in pieno una secchiata d’acqua, neppure tanto pulita… al tocco le si drizzò il pelo, un brivido avvertitore, cosa le stava facendo? Sentì un dolore acuto irrigidirle la coda come un durone, quel cretino l’aveva pinzata?!
La micia rosata non ebbe neppure il tempo di graffiarlo, troppo presa a miagolarsi addosso ed a girare attorno alla sua coda, senza tuttavia riuscire a togliersi quella morsa feroce con la sola zampa anteriore.
Continuò il suo girotondo finché non fu esausta a quel punto lui, con una mossa che agli insoliti spettatori del locale parve una ventata le tolse il dolore riprendendosi la molletta. Ranma per Shampoo era un pò come quella molletta, una ferita all'orgoglio dell'amazzone, la sua fissazione ma Mousse la stava intimando a crescere!
Fu il momento d’essere riscaldata, il compaesano la stava facendo tornare normale, sentì un lieve formicolio, poi gli artigli si evolsero in unghie; qualcosa fece click nella sua testa.
I due o tre clienti sgranarono gli occhi, era nuda sopra il duro pavimento, raggelò, gli veniva da piangere...l’amico d’infanzia le lanciò sopra la sua giacca bianca e la bisnonna rientrata in quell’istante sorrise appena all’insolita scena.
- Smettila di girarci intorno! – Era stato davvero lui a sgridarla? Lui, Mousse ora si permetteva pure di… Shampoo corse di sopra con rabbia, chiunque l’avesse vista, aveva anche scorto delle piccole lacrime cadere precocemente da lei a terra.

- Ma signora! Cosa aspettava a venire? – l’infermiera, l’aveva subito portata via, senza neppure darle il tempo di cambiarsi, avvolgendola così com’era con sopra una vestaglia d’occorrenza.
Saotome (eccetto Ranma) e Tendo al completo, attendevano nella sala d’aspetto:
Nabiki picchiettava sulla calcolatrice, ma i suoi movimenti lenti, a tratti impediti la tradivano, Kasumi seduta compostamente oscillava i piedi alternandoli, tenendo la testa ricurva.
Genma e Soun iniziarono un discorso:
- Speriamo sia maschio, un bell’allievo per la nostra palestra – era Soun.
- Lo vorrei anch’io – condivise l’amico-panda con un cartello.
- Oh quante pretese… basta che sia sano, altrimenti… – Nodoka lucidò il fodero della katana.
- Ah me piacerebbe femmina! Vi và di scommettere 1000 yen?– espose Nabiki.
La maggiore si sentì in dovere d’interromperli: - Sorellina?! Vergognati…lascia fare al fato! -
Ma la media, frustrata dall’attesa voleva solo renderla più piccante.
- Io maschio! – sventolò i soldi Soun.
Così la sala d’aspetto divenne insolitamente rumorosa… la questione era diventata: “ Maschio o femmina? ”

- Lei è il padre? Sono il dottor.Italo Furbino, lei stia calmo e si metta la mascherina -
Ranma eseguì l’ordine del dottore, che per la verità non gli dava molta sicurezza.
Il signor Italo proseguì: - E’ sicuro di seguire bene sua moglie? -
- Certo! Nulla spaventa un’artista marziale come me. -
- Ne sono lieto, perché prima d’entrare c’è una cosa che deva sapere…- incrociò le dita fra sé.
- Mi dica…- mugugnò il giovane marito, quasi padre, presto sarebbero stati in tre.
- Ci sono dei problemi di là, deve decidere se salvare la creatura o sua moglie… - disse piano il primario.
- Cosa? – sussurrò raucamente.

Buio, doveva essere svenuto. Un sogno, stava sognando…Nero, una linea verde che andava su e giù… un’ellettro-cardiogramma, sì era uno di quei cosi che misurano il battito cardiaco!
Una voce matura: § La sua creatura o sua moglie § * Akane…* piatta, la linea verde luminosa era piatta…* Nooooo! * sentì un dolore impensabile, lancinante e mortale.
Ranma si svegliò di soprassalto in uno dei lettini da ospedale, era così consumato dal sudore.
Non si era mai reso conto di un paragone così forte… l’elettro-cardiogramma e la vita, tutto é fatto di alti e bassi, picchi di felicità e di malinconica tristezza, di varie altezze, ma la morte no, è PIATTA, gli sembrò così elementare! Akane…
- Ben svegliato! -
Ranma ebbe l’impulso di spaccargli i denti a quel dottore straniero di prima.
- Si calmi, era uno scherzo per tastare la sua veridicità, non avrebbe resistito un secondo in sala parto -
Il giovane sospirò – E… Akane? – lo prese per il colletto di riflesso ancora un pò arrabbiato.
- Sono qui! – la sentì dire.
Una tenda verde menta, venne tirata via dalla ragazza che si trovava nel letto adiacente, aveva un involto in mano dentro ad un bianco asciugamano.
Ranma vistala si mise a sedere lasciando stare il medico.
- Vi lascio soli – sorrise il dottor Italo andandosene per i fatti suoi e fischiettando con le mani in tasca al camice.
- E’…- Ranma osservò quel faccino pieno di graffi, gli occhietti verde acqua assonnati, le ditine e le lunghe unghie sottili con cui si autografava il viso, condividendo quella visione con Akane.
- E’ nostra figlia! Pesa come una bolla di sapone questa birichina mi ha anticipato…- sussurrò lei.
- …Akane per oggi io – provò a scusarsi prima di venire interrotto bruscamente.
- Shh… sta dormendo! lascia stare è colpa mia… credevo, avevo la sensazione di… perderti, che tu mi sfuggissi a posta – confidò piano – …che stupidaggini ho pensato! – doveva essere esausta.
Ranma la rassicurò - Non ho mai smesso d’osservati, tu…se i quella che da sempre ho voluto e poi… Akane io t’ amo! – rosso di timidezza le posò un bacio sul capo, mentre Akane lo costrinse con lo sguardo a scendere e a baciarla come si deve.
Ranma stette attento a non abbracciarla troppo, per via della figlia nel mezzo, la circondò alla nuca carezzevolmente stringendole una manciata di capelli nel palmo per lasciarli poi scivolare, infine si avvicinò, e le sue labbra giocose impresse su quelle della compagna, le ridettero nuova energia e calore sciolte in quel tocco essenziale.
- Oggi hai qualcun’altro d’amare – Akane mandò lascivamente un’occhiata alla piccola assopita dolcemente fra di sé, poi dopo un sospiro pronunciò:
- Vuoi Tenerla? – gliela portò vicina finché lui non si arrese e dopo vari – Non so farlo – la prese.
- Weeee-Weeee! - * Pesa come una bolla di sapone, ma strilla forte!* pensò il nuovo padre, gli faceva un’effetto strano quella neonata.
- Dalla a me, non sei capace, la fai piangere – rise una pallida Akane.
- Tse!Deve aver preso da te in questo! – commentò sarcastico il ragazzo col codino.
- Um…come la chiamiamo? – fu una domanda intelligente con la quale proseguì.
- Yucci, ti piace Yucci? – rispose lei.
- Si è un bel nome… Benvenuta Yucci – Ranma le carezzò la testolina semi scoperta.

Fine 11°cap.
Yucci^^una femmina, papu più che altro mi spiace per te che te lo sei tanto immaginato versione boy, le femmine erano di un voto sopra però... non nascondo una certa felicità §^____^§Yuppi!!! Laila

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Incontri ***


Premessa: i personnaggi non m'appartengono essendo tutte creazioni della Takahashi.
I pensieri sono tre le *stelline*
I dialoghi tra le -liniette-
I ricordi tra questi siboli §ricordo§
Detto questo buona lettura!
----------------------------------------

Ranma diventa papà!

12° cap. “ Incontri ”

- Eccoci! – urlò Soun entrando spavaldamente in marcia assieme al panda che sbatteva dei piatti musicali d’ottone, come fosse un’attrazione da circo.
- Dov’è il mio bel nipotino? - Tendo si avvicinò verso la figlia minore per scrutare il fagotto che lei copriva con attenzione.
Akane si morse un labbro incurvando il tratto dolce della fronte, sapeva cosa stava per dirgli:
- Papà è una femmina – improvvisamente il sorriso di Soun come tutto il resto del corpo si bloccarono, facendosi di sasso… era lampante per tutti che attendesse un maschio, gli si leggeva in faccia!
- Siii!!! – Nabiki, sicuramente dall’esultanza aveva vinto un bel po’ di soldi.
- E bellissima e sana… ha i ciuffi ribelli di Ranma ed i lineamenti d’Akane – ne gioì Nodoka.
- Un maschiaccio insomma! – Ranma giustamente si prese una gomitata in pieno intestino dalla moglie, per un’affermazione tanto stravagante.
- Avete deciso il nome? Magari un nome di famiglia… potrebbe essere… – avanzò quietamente Kasumi portando l’indice al labbro inferiore con la testa esposta verso chissà quale nome.
- Yucci – dissero in coro i genitori.
- Yucci…Oh, sono una nonna così giovane… – commentò arrossendo Nodoka.
- Coff-coff! Fuori ci sono alcuni amici che vorrebbero vederla – li azzittì tutti un’infermiera appena aggiunta, poi lei stessa riprese:
– Devo portarla assieme agli altri bimbi… sapete, l’orario visite… è quasi finito – la donna rimase a fissarli non senza un certo imbarazzo, le seccava rompere l’allegro quadretto di famiglia.
Kasumi allora si offrì volontaria per far vedere Yucci agli altri, che l’aspettavano nel piano di sotto, la prese fra se, come se fosse sempre stata capace di allevare bimbi.
Ad uno ad uno, i consanguinei uscirono lasciando Akane sola… anzi non proprio, in quel momento, mentre anche Ranma se ne andava, sopraggiunse all’interno della stanza Nenia.
- Scusa, ma devo parlarti – s’intimorì leggermente stringendo un mazzo di rose fresche per lei.
Ma non era questa la cosa sorprendente…

Nel corridoio attiguo un gruppetto di persone dell’istituto scolastico s’erano agglomerate.
- Si ti dico che è successo mentre ci stavamo allenando – Dayosuke spifferava sul parto d’Akane alle compagne, Yura e Sayuri.
- E da quanto ti alleni da Saotome? – cambiò argomento una delle due.
Hiroshi con aria da figo holliwoodiano mise il braccio attorno all’amico:
– E’ chiaro, i muscoli attirano le ragazze! –
Sayuri e Yura scoppiarono a ridere sarcasticamente, quasi commosse dal fine innocente per cui i due, per nulla palestrati si stavano allenando.
- Oh, eccoli lassù! – indicò Yura, vedendo un’infermiera, Ranma, Kasumi e gli altri scendere le scale con la piccola Saotome.

Ad altezza ginocchia, semi-nascosto dalle pieghe del gonnellone di Nenia, c’era un bimbo di poco più d’un anno.
- Ciao – singultò Akane presa in contropiede dalla visita.
La nuova arrivata e il bimbo si avvicinarono un po’ tentennanti fino ad avvicinarsi al suo letto.
- Questo è mio figlio – Le spiegò la giovane, Akane la guardò squadrandola curiosamente, prima che lei riprendesse a parlare.
- Non l’ho detto a nessuno dal mio arrivo a Nerima, tu sai bene come corrono certe voci… – si strofinò le mani assieme con uno strano interesse.
Akane osservò il bimbetto in una tutina blu, ricordava il suo volto, i suoi capelli a spaghetto mori, quel taglio d’occhi… quell’espressione seria e sognante, MA dove l’aveva già vista?
- Come ti chiami? – domandò al bambino.
Il piccolo in tutta risposta si nascose abbracciando zitto, zitto, un polpaccio della madre.
- Daiki, non essere così impacciato, scusalo a casa é un uragano, ti assicuro! – fece spallucce Nenia con fare allarmante di chi conosce bene il proprio figlio. Daiki trattenne le rise un po’ a tratti, poi si ricoprì di nuovo dietro sua madre.
Ancora qualcosa non le tornava, Akane aveva sempre trovato in Nenia una persona irritante, le sembrava oltremodo spicciola nel parlare e soprattutto stava sempre appiccicata a Ranma, per questo l’aveva etichettata fra le sue rivali, non meno di Shampoo od Ucchan… ma adesso, col dubbio di questo bambino, doveva schiarirsi le idee, forse aveva intorpidito la pozza da sola.
Cominciò accusandola lievemente:
- Ma tu… tempo fa mi dicesti che era presto per… sposarmi -
- Sbagli, ti ho solo detto che ti saresti trovata in difficoltà sempre più grosse, io stessa ci sono passata. – rispose gentilmente, grattandosi sulla nuca il corto caschetto.
Possibile che si fosse sbagliata nel giudicare la ragazza dagli occhi di ghiaccio, che aveva dinanzi?
- Scusa se insisto, però tu… varie volte ti ho vista troppo intraprendente con mio marito! – era il massimo, ora si metteva pure a fare la donna gelosa, se Ranma l’avesse sentita! Palpitò al solo pensiero.
Daiki prese a sbattere le manine ridendo ed ignorando che sua madre aveva da comunicare all’altra donna qualcosa d’importante…
- Credo sia nel mio carattere, sono un’esploratrice marziale, giro per il mondo e mi alleno nella lotta indiscriminata, e… mi piacerebbe se diventassimo amiche –
Sta volta la signora Saotome aveva preso un granchio, non c’era vena di rancore ne odio nei modi della ragazza, sembrava una brava persona.
- Certo – congiunsero entrambe le mani in comune accordo – Un ultima cosa…- chiese Akane prima di lasciarle il palmo.

In corridoio, era stato tempestato letteralmente di domande e “che bel faccino” oppure“come si chiama?” e “quanto pesa?” o ancora “come sta Akane?” possibile che un padre venisse intervistato così dalla gente, in un giorno che doveva essere all’invito della pace e serenità per lui… Ranma non aveva mai conosciuto il senso ne dell’una ne dell’altra parola in vita sua, ma oggi poi gli era impossibile pensare che certe qualità esistessero.
- Lanma? – l’ultima voce che si aspettava di sentire, si roteò col busto verso l’amazzone dai gonfi capelli viola, sì era proprio lei.Gli sbatté un mazzo di margherite giganti in faccia.
- Dalesti questi da palte di mia nonna, Mousse…e mia al maschiaccio? -
Ranma annui sbalordito, per quei fiori inaspettati – Certo –
- Glazie – si inchinò con la schiena la cinese, una cascata di riflessi lillà le ricaddero oltre le spalle.
- Fi… figurati – sussurrò prima di vederla scappare via… qualunque cosa le fosse accaduta, l’aveva cambiata, strinse l’involto velato, non si aspettava tanto e così prestò, ma probabilmente l’uomo-papero ci aveva messo lo zampino.
Rimasto solo Saotome scorse un’ombra in tralice* Non può essere lui… si dirigeva di sopra, Akane! *

-…Dì un po’ chi è tuo marito? – una consapevolezza si faceva spazio nella mente d’Akane che continuava a fissare il giocoso Daiki.
Gli occhi di Nenia si ridussero in due fessure - Lo conosci… lui… ricorda pochi eventi o persone, ma di te non si è mai scordato… non hai mai abbandonato la sua mente - c’era una vena di tristezza in quella frase.
CLACK, la maniglia venne spinta in giù, e dalla porta apparve il sospetto:
- …Shinnosuke è lui mio marito – finì Nenia indicandolo, Akane aveva visto giusto.
Il giovane scapestrato le salutò così:
- Finalmente ti ho trovata! Perché non mi hai detto che andavi all’ospedale… A..Akane?! – il giovane sembrava spaesato e sorpeso allo stesso tempo.
La compagna di Shinnosuke prese in collo il giovane Daiki con una calma quasi irreale, poi si rivolse di scatto verso il ragazzo smemorato:
- Ti ho detto 100 volte prima di uscire che venivo qui in ospedale! -
CLACK… Un istante più tardi, la truppa era al completo.
-…Ranma – si lasciò sfuggire Akane, il giovane col codino insorto allora sgranò le folte sopracciglia:
- Sei proprio tu, Shinnosuke! –
Il suo rivale più ingenuo e acerrimo era venuto a trovare Akane, sua moglie… Che voleva? Il sangue gli risalì fortemente dalle vene come pompasse controcorrente, lo sentiva dai freddi polsi irrigiditi… Shinnosuke... ora gli avrebbe dato lui la giusta accoglienza!

fine 12 cap.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Tensione ***


Premessa: i personnaggi non m'appartengono essendo tutte creazioni della Takahashi.
I pensieri sono tre le *stelline*
I dialoghi tra le -liniette-
I ricordi tra questi siboli §ricordo§
Detto questo buona lettura!

Per chi non conoscesse Shinnosuke (é un personaggio della Takahashi): questo ragazzo dimentica spesso cose e persone...vive nei boschi assieme a suo nonno ( a volte si dimentica pure del vecchio!) e controlla degli animali giganti con lui come guardiano.
Ora nella mia fiction é arrivato a Nerima da poco, é sposato con Nenia e ha un figlio: Daiki e nel 14cap. non in questo, scoprirete cosa ci sono venuti a fare.
----------------------------------------


Ranma diventa papà!

13° cap. “ Tensione ”

* Sei fortunato a trovarti già in ospedale * sogghignò silenzioso Saotome.
Shinnosuke premé le palpebre verso il ragazzo appena entrato con un mazzo di fiori in mano.
- Ciao…Aaa-em… tu chi saresti? –
Mentre continuava a non capire, nonostante i visibili sforzi facciali per prender tempo, gli sciroppò un sorriso disarmante… Dove aveva già visto quel tale col codino?
- Come puoi avermi scordatolo! E’ impossibile! – Ranma lo schiaffeggiò col mazzo di margherite dategli dalla cinesina.
- Sono Ranma R-A-N-M-A!!! – Il guardiano del bosco, continuò a fissarlo incredulo eppure…niente l’aveva proprio cancellato, era una forma sconosciuta come tante altre, persa nel suo mondo interiore più che confuso. Il neo-padre sospirò cercando di contenersi verso lo smemorato:
– Tsk! Dimmi piuttosto, che ci fai qui? C’è qualche problema con tuo nonno? –
Dei tre, fu Akane la prima a dargli udienza:
- E’ venuto solo a farmi visita – non era proprio una bugia, semplicemente era solo un sorso di verità… Shinnosuke era lì sopratutto per via di sua moglie e di suo figlio.
Nenia la fissò con “gratitudine?”nel profondo, non era preparata a raccontare di Daiki anche a Saotome, o almeno non al momento.
- A beh, di un tipo come te, scommetto che si ricorda però! – sbottò Ranma verso la coniuge, come se fosse offeso più per il fatto di non essere riconosciuto, che per la gelosia verso Akane.
- Scusate – l’interruppe la solita infermiera – l’orario visite è terminato -
Con scatto fulmineo Nenia, avendo già Daiki in collo lasciò le sue rose sopra il comodino dell’amica e trascinò via Shinnosuke.
- Torneremo a trovarvi! - gridò dietro di sé, sbattendosi la porta alle spalle.
- Che gli è preso? – si grattò la testa il ragazzo col codino. Lei scosse la testa.
Ranma decise di lasciar perdere - Questi sono per te, da Shampoo e la sua combriccola – li gettò sopra un mazzo di rose.
Quella volta Nenia era riuscita a scappare in extremis…

Qualche tempo dopo Akane e Yucci, furono dimesse dall’ospedale e così cominciò la vita a tre, in famiglia Saotome…
- Le posso portare anch’io le valige – sbuffò Akane soffiando sulla propria frangetta, come una vecchia ciminiera sbuffa il pulviscolo fra le nubi.
Ranma si volse a guardarla con un’espressione schietta e ironica : P
- Tu pensa a portare nostra figlia e a non farla cadere! –
- Grrr…- com’era fastidioso quando ci si metteva d’impegno, la giovane storse la bocca in risposta…quelle battute la facevano sì sorridere, ma col procedere dei bis, la facevano anche offendere, quello d’adesso era il secondo caso.
I due litiganti si fissarono, poi i loro sguardi caddero sulla piccola Yucci che aprì di botto un pugno distraendoli comunemente, quella visione bastò per farli smettere.
La bimba dormiva serena fra il cuscino e l’amorevole abbraccio di sua madre, era già mutata d’aspetto; ora, rispetto alla nascita era più in carne, con due belle guancette tonde da morsare… i capelli erano divenuti più folti e scuri, non aveva più di due o tre graffi, eppure anche se ancora sapeva di latte e borotalco, per i genitori era cambiata veramente tanto in quel lasso, dalla prima foto che le aveva mostrato Nabiki.
Preso l’incavo della cornice, Saotome spalancò la porta scorrevole dell’entrata, incosciente di ciò che vi avrebbe trovato dentro, un po’ come quando si apre un uovo di cioccolato.
Uno scroscio di coriandoli e stelle filanti li inondarono, facendoli trasalire.
- SORPRESA!!!!!!!!!!! – il coro festoso che li accolse sulla soglia, li fece mettere in stato dall’erta...no!…UNA FESTA!!!
Ranma venne tirato via dagli amici studenti…
Akane se ne stava a bocca aperta da un pò - Su sorellina entra – la trascinò per la schiena Nabiki.
La neonata Saotome si era svegliata stiracchiandosi fra le attenzioni e le boccacce delle proprie zie.
- Non c’era bisogno di tutto questo – specificò Akane, ma Soun la prese per l’avambraccio.
- Seguimi! devi assolutamente scartare un regalo… - disse serio, mentre con l’altra mano sistemava un baffo.
Akane eseguì senza troppi complimenti, sapeva che con suo padre non servivano, aveva una testa dura quel capellone e arrivati con le sorelle al centro del salotto, vide un pacchetto rilucente e grande quanto la sua vecchia scrivania!
Strappò via l’immensa carta da regalo scoprendo una graziosa culla, in cima a questa v’era un carillon diviso a raggera, in ogni braccio sorvolava un’ape gialla-nera che, a sentir dire il padre, dovevano svolazzare assieme alle altre, attorno ad una casa del miele da cui proveniva la ninna nanna.
- Grazie papà! – Akane l’abbracciò commossa, ma non prima di aver messo Yucci fra le soffici coperte bianche, che già imbandivano il lettino.
- Vieni, lascia dormire la piccola! Ti devo far vedere il mio regalo! – la trascinò via Nodoka... le sembrava che tra Nodoka e Soun fosse nata una rivalità a colpi di pacchetti regalo. Chi gli aveva fatto il bagnetto, chi un completo in ciniglia e Akane era lì nel mezzo a subirli...solo il panda-Saotome se ne fregava ampiamente, ormai stazionato sul banchetto festivo.

Nabiki finito di vendere foto di Akane gravida a Kuno, ora era intenta a girare la sua cinepresa per la stanza e avvistò Yura, una delle inseparabili compagne dei coniugi, vestita in un velato rosa chiaro, avvicinarsi delicatamente alla culla:
- Piccina… mi sembri intelligente… ti auguro tanta felicità! – Yucci la fissò per un attimo stordita, poi sbadigliò e riprese a dormire come un angioletto.
Seguì in fila l’amica Sayuri che pareva un sempreverde, con quel gonnellino sonante che le circonda le ginocchia di campanelli:
- Yucci… diventerai sempre più bella con gli anni – le toccò le manine, ma improvvisamente fu distratta dal banchetto e si lanciò tra le pizzette e gli stuzzichini preparati da Kasumi.
Una risata malefica sovrastò il brusio generale di casa Saotome:
- Ahahahahahahahahahahahahahahah!!!!!!!!!!!!!! – una ventata di petali neri invase la stanza e dal nulla comparve la rosa nera della ginnastica ritmica, in un rigoroso ed elegante abito nero con cappello a punta, nel lato contrapposto della coda a cavallo.
- Anche se non mi avente invitata, vi onoro lo stesso della mia presenza! – squittì Kodachi avanzando.
- Tu non raggiungerai i sedici anni cara! – prese Yucci per rapirla, fra le sue proteste, infatti la piccola svegliatasi bruscamente aveva messo l’antifurto e cominciò a strillare e piangere come meglio poteva.
PATATRACK!!!
Ucchan la colpì violentemente con una palata e il fedele Konatsu si apprestò a recuperare la piccola… il giovane ninja indossava per quell’occasione un moderno kimono blu oltremare:
- Povera piccina… tu troverai l’amore per quell’età! – la rassicurò Konatsu rimettendola fra le coperte.
- Grazie! – s’inchinò Akane appena sopraggiunta assieme al marito.
- Ero troppo curiosa di vedere la figlia di Ran-chan – ammise Ukyo arrossendo.
- Sono felice di vederti – si lasciò cadere una lacrima solitaria Akane, ma la riasciugò immediata, non c’era tempo per le emozioni…
La festa lasciò solo inutili avanzi sparsi per casa, e qualche regalo.
Ad Akane aveva fatto piacere tutto sommato quella era una dimostrazione d’affetto, ma avrebbe preferito disfare le valigie e riposarsi…se solo i suoi l’avessero informata…*Ma dopo, che festa a sorpresa era?* sia auto-ammonì, mentre spazzava * Tanto ormai è andata. *

All’ora di cena, dopo nove mesi di inattività culinaria, Ranma era riuscito a telefonare per del cibo in scatola, prima che Akane avesse avuto anche solo il tempo di opporsi.
- Weeeeeeeee!Weeeeeeeee! -
- Vado io – fece la ragazza portandosi in direzione della culla mentre Saotome continuava ad ingolfarsi di ramen.
Era l’ora della poppata, quando distrutta prese la bimba fra le braccia…strano, non la ricordava così rugosa… un momento… rugosa?
- Happosayyyyyyyyy! – lo silurò fuori prima che potesse attaccarsi al suo seno.
- Dove avrà messo Yucci? – pensò ad alta voce, trovandola poi sgambettante sul tavolo.
- Povera piccina – al suo tocco, quasi fosse per magia la bimba singhiozzò un paio di volte poi si rasserenò.
Quando tornò per sedersi e mangiare, Ranma non aveva neppure sparecchiato la sua dose, preso com’era ad allenarsi all’esterno con un fantoccio, forse per scaricare la tensione accumulata.

La sera, a notte inoltrata, dopo aver ripassato da sola il programma scolastico di matematica, Akane spense la luce della lampada e si distese fra le coperte con l’intenzione di rilassarsi… beh almeno quella c’era, ma Yucci non era d’accordo.
- Weeeeeeee!Weeeeeeeeee! – piangeva ancora, doveva andare a controllare, ma era proprio stanca.
Scosse un po’ la scapola di Ranma chiamandolo.
- Mmm… che c’è? – si svegliò quello.
- Andresti a vedere di che ha bisogno Yucci? -
- Akane… ma io non ci so fare… e se poi deve essere cambiata? -
Incredibile! fosse stato un estraneo, ma quella era sua figlia! E poi cos'era quel “non ci so fare” neanche Akane era un’esperta!
GRAB! Strinse i pugni è si alzò dal letto, doveva fare da sola, gli uomini queste cose non si abbassano a farle, Ranma Saotome men che meno, che assurdità averglielo chiesto!
Akane sospirò finito di scaldarle la schiena, perché tutto quello che Ranma avrebbe dovuto fare era solo fargli uscire un po’ d’aria dalla pancia massaggiandola, la giovane mamma, poi scese quietamente al piano di sotto, verso il bagno.
S’immerse nella vasca, il fumo caldo l’evaporò su mento e guance impregnandole di rugiada, finché vinta dalla stanchezza non affondò totalmente nell’acqua, dentro quella sensazione soave che distorce tutti i suoni della casa rilasciandoli nel tepore calmo e assoluto, in un’essenza del tutto trasparente, acqua...
Preso un appiglio dal bordo risalì cullandosi ancora, voleva smettere di sentirsi sporca; un giorno aveva sentito alla televisione che le donne gravide, dopo il parto si sentono stranamente tristi e malinconiche, ne aveva riso fino a sgolarsi dicendo alle sorelle che non le sarebbe mai capitato nulla del genere, perché lei era diversa, lei sapeva dominarsi… lei ci sarebbe riusciva prima di …Ranma… Lui non la capiva più ora… scoppiò a piangere coprendosi con le mani, un pianto liberatorio, forte, privo di silenziose accondiscendenze, e continuò rarefatta com’era da quella foschia umida e tiepida, mentre la vasca assieme alle lacrime perse, andava raffreddandosi.
Chissà se domani avrebbe ancora sopportato.

Fine 13 cap. per chi aspettava che Ranma menasse le mani, il 14 cap. farà per voi^^;;;

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Tutto è bene, quel che... ***


Premessa: i personnaggi non m'appartengono essendo tutte creazioni della Takahashi.
I pensieri sono tre le *stelline*
I dialoghi tra le -liniette-
I ricordi tra questi siboli §ricordo§
Detto questo buona lettura!
----------------------------------------

Ranma diventa papà!

14° cap. “ Tutto è bene, quel che… ”

Nerima era ricoperta da una coltre di nuvole bianche, tra i rari spicchi celesti balenavano tiepidamente alcuni raggi soffusi in quell'atmosfera, per le strade apparivano qua e là alcune bancarelle di mercanti, che aprivano i loro stand al primo sole del mattino.
Ranma sbadigliò di buon ora, Akane dormiva profondamente lì accanto, non si era accorta che si era svegliato come faceva di solito, strano ma vero quel maschiaccio il 99% delle volte aveva il sonno leggero… ma ieri gli era sembrata stanca * Chissà cos’aveva! Meglio approfittarne finché dorme.* Sapeva infatti, che se non approfittava del momento l’avrebbe poi rimpianto, ed Akane sarebbe stata pronta con grembiule e tutti gli strumenti di morte usati abitualmente dalle brave mogli per cucinare, ad avvelenarlo… No grazie! Preferiva andare a trovare Kasumi dai Tendo.
Con un balzo uscì fuori dal letto, spalleggiando intanto che scendeva le scale per allacciarsi i lembi sgualciti della camicia. * Voglio passare dalla piccola * svoltò nella cameretta dove Yucci cominciava a mugugnare tra il dormiveglia, lui si avvicinò in punta di piedi, socchiudendo appena la porta dietro di sé.
- Buongiorno! – Il ragazzo col codino le solleticò l’indice sul nasino, ma la piccola probabilmente aveva già avvertito la sua presenza e da brava Saotome spalancò le iridi azzurre fissando il nuovo arrivato.
- Weeeeeeeeee! -
- No…shhh…sveglierai Akane! – Ranma sempre più nel panico cominciò a farle delle linguacce…
- Weeeeeeeeee! -
- Niente – sospirò abbattuto il neo-papà.
* Ok…prova a prenderla in collo * con un sol respiro preparato appositamente per l’azione complicata da svolgere Ranma si avvicinò con le mani tenendo la piccola Saotome da sotto le spalle e l’alzò piano in aria, fino a portandola dietro di sé a mo di cavallino, cominciando a girovagare per la stanza, saltellando di qua e di là.
Yucci strinse le corte ciocche del padre fino allo sfinimento e quando si mise a ridere di gusto, Ranma se ne sentì molto sollevato. Non appena la figlia si calmò la ricoprì sul suo lettino.
Uno sguardo all’orologio e il giovane Saotome si rese amaramente conto che, a causa del contrattempo familiare, doveva dare l’addio alla colazione dai Tendo e finì per catapultarsi fuori dalla cameretta di sua figlia, veloce come un fulmine.

Sola. Si era svegliata sola, ma perché quel baka non l’aveva svegliata?! Forse voleva farla riposare dopo quell’orrenda nottata? Chi gli aveva fatto la colazione al suo posto? Una volta Ranma ne aveva a bizzeffe di “colazioni” vari menù da piatti cinesi a semplici okonomiyaki… ora era diverso, avrebbero dovuto essere una famiglia* Ma lui di certo non voleva mangiare la mia colazione * pensò dirigendosi con una strana luce negli occhi al piano di sotto.

L’ora della lezione sembrava molto più lenta per Ranma… a dire il vero era così noiosa, da quando Akane era in maternità.
- Saotome non si dorme! – Neppure i continui reclami dell’infantile proff. Hinako servivano a gran ché, Ranma aveva voglia di tornare a casa per controllare la situazione e magari d’allenarsi.
PLICK!
Una gomma gli finì in piena testa, il giovane si girò verso la possibile traiettoria e vide Nenia salutarlo appena, infine prese stancamente l’oggetto finitogli fra i capelli e lesse mentalmente:
“ Incontriamoci in cortile all’intervallo. Nenia ”
* Chissà che vuole * penso il giovane rituffando la testa fra le braccia incrociate sopra il banco.
All’ora stabilita Ranma si diresse nel cortile come preposto.
Akane ignara del fatto, stava arrivando con un fagotto fumante in mano, era imbragata con delle fasce che le s’incrociavano da dietro la schiena, mentre Yucci riposava dolcemente su un sedile addossato all’addome della madre.
Non era cosciente di ciò che, di lì a poco avrebbe visto e udito, anche se fu solo la partefinale di un discorso da tempo iniziato.

- Cosa c’è in me che non va? Perché lei? – Nenia sembrava arrabbiata, due candide lacrime imperlarono gli angoli dei suoi occhi scuri.
- Nien…- Ranma non riuscì a finire quella frase che l’amica gli si gettò addosso abbracciandolo e singhiozzando.
- Am… Nenia... – balbettò sempre più in imbarazzo lui non sapendo come cavarsela di dosso.
Ma la ragazza non mollò la presa al contrario lo guardò stranamente e poi lo baciò
*Ha baciato Ranma *Questo era troppo Akane s’irrigidì a tal punto da sembrare un ice-berg. A lei non una parola di conforto dal marito, mentre con Nenia aveva tutto questo filing… da quant’è che questa storia andava avanti? Da quando quella era arrivata?! E poi voleva esserle amica! Tse! Le erano state più vicine Ukyo e Shampoo!
- Weeeeee! – d’improvviso la piccola Yucci cominciò a strillare come un’ossessa, come se avesse intuito i crucci della madre.
Ranma si voltò di scatto spingendo Nenia lontano da sé
- Io…- balbettò quella – scusa! Ho sbagliato… –
Il ragazzo col codino non le prestò orecchio correndo verso…-Akane…-

Sua moglie era già scattata verso il cancello e nonostante il peso della bambina, correva di buona lena, spinta maggiormente dalla rabbia non sentiva neppure le ginocchia muoversi.
Yucci continuava a frignare e fu solo per merito suo, che Akane decise di fermarsi nei pressi dell’abitazione di Nodoka. Non fu però la signora col chimono ad accoglierla.
- Shinnosuke! Già dimenticavo che tu e Nenia, alloggiate qui... -
- Dalla a me – Shinnosuke presa in braccio Yucci cominciò a farla calmare, ma poi scostandola da sé la guardò accigliato.
- Chi è questa bimba? Non sarà... mia? -
Il solito uomo fra le nuvole!
– E’mia figlia…mia e di Ranma…Yucci- rispiegò Akane, combattuta tra il tragi-comico cercando di contenersi come meglio poteva di fronte all’amico.
Shinnosuke posò la bimba nel box accanto a suo figlio Daiki. Erano carini seduti tra le palline colorate, che cominciarono poi ambedue a morsare.
Il ragazzo smemorato cominciò a parlare:
- Che è successo? Tu hai pianto?-
Non era riuscita a fingere di star bene…e nel sentire quelle parole comprensive dall’amico, parole che avevano intuito il suo stato al contrario di qualcuno di sua conoscenza, ricominciò a piangere come una fontana e senza pensarci su gli raccontò tutto, bacio compreso.
- Forse non avrei dovuto dirtelo…- sospirò la giovane Saotome.
- Al contrario mi hai fatto ricordare perché sono qui! Nenia è scappata…-
- Scappata?-
- Si… una notte mentre dormivamo… deve avermi sentito pronunciare il tuo nome, sai... a volte l’ho detto sovra pensiero, altre volte l’ha visto scritto sul muro…- si grattò le ciocche sotto la fascia sempre più sudata.
- Si… ho capito. – fece spallucce Akane.
- Era gelosa di te e voleva conoscerti… così è venuta qui…-
- E tu sei venuta a riprenderla per riportarla nella foresta con tuo nonno? – domandò lei.
- Giusto! – sbatté un pugno sull’altro palmo il ragazzo – Grazie per avermelo ricordato! -
- Grazie a te, e arrivederci…- si congedò Akane riprendendo la figlia.
- Mm… comunque di quel bacio, ne riparlerò con tua madre – sussurrò Shinnosuke prendendo in collo Daiki, non appena la porta si chiuse alle sue spalle.

Macché! Aveva girato Nerima in lungo e in largo senza alcun risultato, se le avesse perse… una morsa gli strinse lo stomaco tagliente come la katana di sua madre. * Speriamo siano a casa o non me lo perdonerei mai…* con questo pensiero Ranma si avviò verso il vecchio parco.
Dal cielo cominciavano a tuonare lampi il lontananza. Il giovane artista marziale, proseguiva abbattuto per la sua strada.
- Ranma -
* La sua voce?* Ranma alzò lo sguardo ceruleo verso di lei e i suoi occhi brillarono dalla troppa felicità.
Lei era lì in piedi, gli ultimi raggi ambrati del tramonto risplendevano sul lato più carino del suo viso e il vento alle sue spalle faceva ondeggiare la lunga gonna arancio verso di lui, povero marito sconvolto da lei e da tanta bellezza fra le braccia di sua moglie.
- Sono tornata per restare, ho parlato con Shinnosuke che... mi ha spiegato tutto – Ranma si avvicinava sempre più, ma al nome di quello smemorato sembrò tentennare un po’.
- Shinnosuke? La prossima volta invece di scappare come una sciocca…-

- Eccoli ricominciare, del resto non sarebbero Ranma e Akane, no? – sorrise Nabiki alla sorella maggiore mentre passavano di là, con i sacchi della spesa.

- Sei tu che non ti accorgi mai di quello che faccio! – replicò Akane – Vorrei un po’ più d’aiuto da te! -
- COSAAA??? Ma se durante la gravidanza non dicevi altro che, voglio pulire io, voglio cucinare…- nonimò sulla punta delle dita il giovane Saotome* chi ti capisce è bravo*.
Akane stava diventando violacea…
- Angh!- li interruppe Yucci con un verso indecifrabile.
Ranma sospirò e fissò sua figlia, poi toccandole la testolina disse:
- Di BABBA- BA-BBO! su BA-BBO... -
Yucci riempì d’aria le narici fino a diventare rossa poi provò:
- BAAA-
Akane abbassò la testa stupita : - Lo stà per dire –
- BAAA-
- BABBO- ripetè ancora Ranma.
TUM!!!TUM!!! un lampo improvviso seguito da un scroscio autunnale.
- BAAAMMA – esordì la piccola Yucci vedendo il padre trasformarsi in una ragazza dai capelli rossi.
- Mpf…Ahahah!!!- Akane scoppiò a ridere.
- Forse voleva dire Ranma! – rispose Ran-chan risentito mentre togliendosi la casacca, copriva le due.
- Torniamo a casa – disse infine, mentre Akane gli passava un braccio sotto la vita e si poggiava col capo, alla spalla del marito ora irriconoscibile per Yucci.

Fine cap, il prossimo sarà l'epilogo! baci Laila!

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Epilogo ***


Premessa: i personnaggi non m'appartengono essendo tutte creazioni della Takahashi.
I pensieri sono tre le *stelline*
I dialoghi tra le -liniette-
I ricordi tra questi siboli §ricordo§
Detto questo buona lettura!
----------------------------------------

Ranma diventa papà!

Epilogo:

Erano trascorsi quasi due anni, da quel giorno nel parco.
La scuola oramai era un ricordo per il gruppetto dei combattenti, si festeggiava un gran giorno.
Il gelo che caratterizza un buon cambio di stagione era apparso per strappar via con impeto le ultime foglie accartocciate dagli alberi, il sole sembrava inchinarsi all’autunno padrone, ma nonostante questo, un cielo limpido sorvolava i tetti velati da una brina fugace. L’ultimo stormo di rondini si alzava in volo.
In casa dei coniugi Saotome era tutt’altro a volare…
- Basta Yucci non uccidere tuo padre! – la rimproverò Akane slacciandosi intanto il grembiule da cucina.
Ranma seduto a gambe larghe, tentava invano di dar da mangiare alla piccola capoccia, sul seggiolone difronte, mentre contemporaneamente schivava la pappa che Yucci gli lanciava disgustata.
- Lo vedi? – cominciò Akane – Non è abituata ad essere imboccata da te!-
- Tsk! – rilanciò la palla al balzo lui – E’ che è la prima volta che prende la pappetta cucinata da te… vabbé che deve abituarsi… ma non credi sia un po’ troppo piccola? -
A quelle parole Akane fece per strozzarlo, ma lui da bravo esperto d’auto difesa, le bloccò i polsi assieme e la spinse così fra le sue forti braccia accoglienti a un palmo dal suo naso.
- Eih, piccioncini! Dov’è la torta? – l’irritante voce del vecchiaccio si fece strada nella stanza.
Era tornata dalla sua abituale routine tra uno spogliatoio femminile e l’altro.
- Vecchio! La torta deve ancora arrivare… e poi tanto per ricordartelo non è per te! – Ranma scattò in piedi in posizione d’allerta.
Ma il maniaco non gli diede spago – Piccolina… vedi cosa ti porta il nonno Happy? -
- PPY! – Yucci sbatte le mani sulle sue guanciotte raggrinzite, stirandole in modo ingenuo, da bambina.
- Eih! Non voglio che tu regali un reggiseno a mia figlia! – lo colpì Akane sulla pelata, non prima di avergli rubato il prezioso regalo di mano.
- Un regalo è un regalo, non si può rifiutare! – commentò sarcastico il vecchio depravato.
- Scusate il disturbo – intervenì Kasumi con un pacco bianco fra le mani.
- Sono tutti in palestra che attendono la festeggiata – fece notare Nabiki al suo fianco.
- Arriviamo - Akane sfilò Yucci dal seggiolone.

La palestra era inondata di festoni e regali ma la vera sorpresa, ciò che veramente dava luce a quella giornata pungente era vedere le persone che Ranma e Akane conoscevano bene… e che credevano avrebbero perso per ovvie ragioni col passare del tempo... ancora tutti lì.
- Ho un annuncio da fare! – cominciò qualcuno.
- Kuno! – sgranò gli occhi il giovane Saotome.
- Sappiate che io, Kuno Tatewaki, membro onorario del Furinkan, nonché passato a pieni voti… per principio e onestà a me stesso, dedicherò la mia vita alla contemplazione casta di Akane Tendo e della ragazza col codino! -
- Oh… allora non le vuoi le foto, della ragazza col codino semi-nuda…- gli suggerì all’orecchio maliziosa Nabiki, mentre il tuono blu era diventato tutt’altro che blu.
- Ryoga! Sei riuscito a venire! – esultò Ranma.
- Mi aiutato mia moglie…-
- Ma come ti sei sposato senza dirmi niente? – esordì Akane facendolo andare ancor più nel pallone.
Akari venne in soccorso del marito – Vedete… è che, questo è Hirokichi – mostrò il piccolo fagotto che teneva in mano.
- E’bellissimo – sorrise l’amica verso Akari.
- Incredibile… ha già i tuoi denti sporgenti! – commentò Ranma divertito – ti sei dato da fare…è?-
- Zitto e combatti! – lo trascinò fuori dalla porta. Finalmente Ranma aveva un valido avversario.
D’improvviso Akane notò due crocchie lillà tra la folla e lasciando Yucci a suo Nonno Soun che si divertiva a torturarla con la sua barba, la figlia si diresse verso quella figura per certi versi… familiare.

- Ni-ahoo maschiaccio! -
- Shampoo ! – fu quel che riuscì a dire la ragazza dai capelli corti di fronte a lei... la donna-gatto sembrava diventare sempre più femminile e affascinante con gli anni e nonostante non si fosse trasferita da Tokyo, Akane era riuscita un po’ per gli impegni familiari un po’ per timidezza a vederla molto poco.
- Vuoi vedele anche tu il mio anello di fidanzamento? È più bello del tuo sai? – sorrise la cinese.
- Tu e Mousse? -
- …Sì -
- E lui dov’é !? voglio congratularmi – lo cercò con gli occhi.
- Oh salà fuoli con la bisnonna -
- Allora esco anch’io… ciao! -
- Akane – la richiamò l’amazzone – mettiamo una pietra sul passato e celchiamo almeno di non ignolalci, ok? Ho bisogno ancola di una livale pel allenalmi…-
- Contaci, sono sempre pronta a duellare -
Infondo Shampoo non era cattiva… solo gli c’era voluto un po’ a mandar giù questo boccone… e poi, da quando l’aveva insultata con Ukyo al locale, si sentiva in colpa anche lei. Forse aveva un po’ di morale in fondo al cuore, oltre alle sue regole del villaggio.
Fuori dalla palestra il sole cominciava a intiepidire i tronchi semi spogli, le foglie coloravano il terreno come tappeti naturali.
Mousse, la vecchia e Ucchan osservavano Ranma e Ryoga lanciarsi attacchi potentissimi, come quello del leone.
- Congratulazioni Mousse! -
- Oh grazie Akane! – si girò il cinese.
- Stupido! Io sono Ukyo, ringrazia lei! sono sempre l'ultima a trovare un ragazzo io... –
- Ci sono pur sempre io no? - l'incoraggiò il fedele Konatsu a cui rivolse un occhiataccia.
- E' ora che entriamo tutti dentro per festeggiare - li aggiornò la nuova arrivata.
- Eih voi due basta! – urlò Akane – Fra poco c’è il taglio della torta! non vorrai perderti i 2 anni di Yucci? -
- Uff!!! - si fermò Ranma – Colpa dei nostri genitori che volevano festeggiare in grande... i soliti !!! -

Non era il momento di lottare, e nemmeno di sbuffare per Ranma. Così volenti o nolenti, Ranma e Ryoga finirono assieme a tutti gli altri dentro al Dojo.
Ma mancava ancora qualcuno.
- Eilà! Siamo arrivati! – salutò Nenia. Aveva fatto crescere i capelli fino alle spalle.
Accanto a lei il nonno e Shinnosuke e il piccolo Daichi.
Giusto in tempo per fare la fotografia di gruppo - li accompagnò ai loro posti Nabiki.
- Daichi abbraccia Yucci – esclamò la media delle Tendo. Il bimbo sembrò accettare di buon grado.
- Non ti sembrano carini amico Soun? – fece Genma sorridendo.
- Già! Daichi potrebbe essere il futuro per la nostra palestra! – rispose l’altro.
- Eih! Aspettate a progettare matrimoni voi due – arrossi Akane guardando il compagno per esserne incoraggiata.
- Giusto! Akane è di nuovo in cinta, chi vi dice che non sarà un maschio! – le parole erano uscite da sole dalla bocca del ragazzo col codino.
- Ehhhhhhhhhh???? – fecero tutti in coro osservando i due. Akane era rossa in volto, mentre Ranma cominciò a girasi i pollici evitando gli sguardi degli invitati.
Nabiki fu l’unica a rimanere fredda - Ecco lo sapevo! Siete venuti mossi!!! dovrò farne un’altra!!!-
- Un momento… ma stavolta non avete mangiato nessun intruglio? – esordì Soun al massimo della contentezza.
- E’ normale! loro si son sempre voluti bene – finì per intervenire pure Nodoka.
- Hai sentito Yucci avrai un nuovo fratellino o sorellina! – la prese in collo Kasumi.
- Ka-Kasumi! Tu qui! – le lenti del dottor Tofu s’infuocarono improvvisamente abbagliando ogni cosa.
- Oh basta! Chiamate un fotografo! È impossibile fotografarvi tutti! – sbottò Nabiki uscendo da lì e spattendo la porta scorrevole... nello stesso istante in cui il Saotome Dojo esplose d'energia.

FINE


Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=198488