I can't love you. You can't love me.

di xzainsvoice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I don't care, you're my brother. ***
Capitolo 2: *** What's happening? ***
Capitolo 3: *** I just can’t sleep tonight knowing that things ain’t alright. ***
Capitolo 4: *** Hug? ***
Capitolo 5: *** I didn't want hurt her. ***
Capitolo 6: *** Monsters don't cry. ***
Capitolo 7: *** I was losing myself in his sky eyes. ***
Capitolo 8: *** You have to earn the forgiveness, Tomlinson. ***



Capitolo 1
*** I don't care, you're my brother. ***


I don't care, you're my brother.










Mi chiusi la porta alle spalle, prima di buttarmi pesantemente sul letto.
Non avevo voglia di vedere nessuno, tanto meno di parlare.
Affondai il viso nel cuscino e lasciai che le lacrime lo bagnassero.
Nella mia stanza si udiva solo il mio singhiozzare.. e la voce di Liam che quasi supplicava di aprirgli la porta.

Che cazzo, proprio ora che mi sono stesa? Avevo detto che non volevo ne sentire ne vedere nessuno.

-Che fai, mi apri, Mary?-
Mi alzai svogliatamente dal letto, ancora con il viso bagnato dalle lacrime ed aprii la porta.
Incontrai i suoi occhi castani. Quegli occhi ormai lucidi. Gli occhi del mio, se potevo ancora definirlo così, fratellone. Aveva uno sguardo dispiaciuto.
-Cazzo Liam, almeno tu avresti potuto dirmelo.- quasi urlai tra una lacrima e l’altra, mentre chiudeva la porta.
-Mary, non potevo. Non potevo dirti che..-
-Sssh, zitto Liam, non dire niente. Ho passato 18 anni della mia vita a credere che tu fossi mio fratello e che Carol e Johnny fossero i miei genitori. Ed ora? Ora scopro che voi non siete la mia vera famiglia. Mi cade il mondo addosso Liam.- rimasi in piedi, mentre lui era seduto sul mio letto, a fissare il pavimento, probabilmente molto più interessante per lui, in quel momento.
-No Mary, solo perché lo dice una stupida carta non significa che noi non siamo la tua famiglia. Ci vogliamo bene o no?!-
-Certo ma..-
-Niente ma. Ti abbiamo cresciuta noi. E potremmo essere noi la tua famiglia, solo se tu lo vuoi.- mi interruppe Liam.
Alzò lo sguardo e mi asciugò una delle tante lacrime che continuavano a rigare il mio viso.
-Sì Liam, io lo voglio. Voi siete la mia famiglia. Voi mi avete cresciuta. Su  questo non posso darti torto, ma..-
-HO DETTO NIENTE MA.- mi fece tacere nuovamente.
Scoppiai a ridere. Non ne so precisamente il motivo, so solo che quelle espressioni serie, quasi arrabbiate, che faceva, mi divertivano.
Rise anche lui, prima di abbracciarmi e strofinarmi la schiena per confortarmi.

Amavo i suoi abbracci, erano sempre così caldi. Mi sentivo al sicuro tra le sue braccia.
Durante l’abbraccio, nella mia testa, continuavo a ripetermi ‘’lui è tuo fratello. Lui è tuo fratello. Lui è tuo fratello’’. Perché era così. Lui era mio fratello.
Non importa quello che dice una carta. Lui mi era sempre stato vicino, mi aveva sempre protetta, ci era sempre stato nel momento del bisogno, e meritava di essere chiamato tale.

-Beh, basta, troppe smancerie.- disse, facendomi allontanare dalle sue braccia.
-Ehi, stronzo!- gli diedi un piccolo colpo sulla spalla, prima che si alzasse ridendo.
-Asciuga quelle lacrime e vatti a preparare. Andiamo a fare un giro insieme.-
Annuii e lo vidi uscire dalla stanza, sorridendomi. Sapevo che mi avrebbe chiesto di uscire, che lo avrebbe fatto per farmi distrarre.
-SENZA ALESSIA IO NON ESCO, AVVISATO!- urlai poi per farmi sentire.
Lo sentii blaterare qualcosa, ma lo presi per un ‘va bene porta anche lei’.
Presi il mio telefono e digitai in fretta il numero di Alessia, che ormai sapevo a memoria.
-Ascoltami cacchetta..- le dissi appena sentii la sua voce dall’altra parte del telefono.
-Cacchetta ce lo dici al tuo cane. Dimmi cara.-
-Igor, sei una cacchetta.- urlai al mio cane. –Dicevo, preparati, ti voglio sotto casa mia tra dieci minuti. Si esce con mio.. ehm.. sì, con mio fratello.-
-Perché lo hai detto con così poca convinzione?-
-Ti racconto tutto quando arrivi, a dopo.- chiusi in fretta la chiamata. Non volevo che sentisse il mio tono dispiaciuto, si sarebbe preoccupata.
Lasciai il telefono sul comodino e aprii il mio armadio, lentamente. Ma mooolto lentamente, per paura del mostro che sarebbe potuto uscire.
Proprio quando aprii le due ante vidi quella cosa verde, gigante e peloso.
-Che schifo, odio questo maglione.- sbottai. Era un maglione che mi regalò mia ‘nonna’.

Mi ricordo ancora quando:

‘Mary, nipotina mia, ti ho preso un regalo che ti piacerà sicuramente tantissimo, urlerai dalla gioia quando lo aprirai’
‘nonna, ti prego, non dirmi che è un biglietto per il concerto di Justin! Oddio, no, non ci posso credere, se è così potrei morire, datemi aria, please. LA NONNA MI HA REGALATO UN BIGLIETTO DEL MIO IDOL.. ehmm, oh, un  maglioncino verde. Che.. carino..’
‘Ti piace? Sapevo che era quello che desideravi da tantissimo tempo. Il mio istinto non sbaglia mai! E’ davvero SWAG, vero?’
‘Ehm.. certo nonna, è.. swag, come dici tu.. sì’


Feci una smorfia schifata.
Davvero credeva che avrei indossato quel maglione?
-Bene, che minchia mi metto oggi?- mi posi la fatidica domanda che si fanno tutte le ragazze, osservando quei miliardi di vestiti nel proprio armadio, ma come sempre ‘non hanno nulla da mettere’.
-Vada per questi.- dissi poi dopo aver preso un paio di jeans e una polo azzurra.
Feci una veloce doccia prima di cambiarmi e dopo aver infilato anche le air force bianche diedi una veloce sistemata alla mia ‘chioma selvaggia’, come la definiva Liam.
Niente trucco, non mi andava.
-A che punto sei? Alessia è arrivata!- mi chiamò Liam.
-Arrivo.-
Infilai il telefono nella tasca dei miei jeans e mi diressi nell’entrata, dove c’erano Alessia e Liam che aspettavano.
Con loro c’erano anche Carol e Jhonny. Non riuscii a dire niente, mi limitai a guardarli dispiaciuta, mentre si asciugavano delle lacrime.
Gli sorrisi. Non volevo vederli così.
Mi avvicinai a loro e li abbracciai.
-Va tutto bene, tranquilli. Sto bene. L’importante è che ora so la verità. Sono stata adottata e mi va bene. Ora siete voi la mia famiglia, non c’è bisogno di farne un dramma. Me ne farò una ragione.- gli schioccai un bacio sulla guancia e uscii di casa, seguita da mio fratello e la mia migliore amica.
Sì, mio fratello, non mi importa. Io continuerò a chiamarlo così.


















































Ciao belas!
Allora, premetto che questa è la prima fanfiction che scrivo sui ragazzi.
Oddio, avevo un altro account efp con un'altra storia, ma non era scritta da me, la stesura dei testi era tutta di una mia amica.
Anyway, spero che il primo capitolo vi piaccia, è solo una specie di introduzione(?), per far conoscere meglio i personaggi e, se non si fosse capito, Mary è adottata. 
Sì, credo si sia capito LOL.
Non chiedetemi perchè quel 'lol' così grande e fosforescente(?), mi andava di metterlo ahahah che carino :3
Okay, basta.
Volevo anticiparvi che questa è una storia un poco diversa dalle altre, ma non vi dico niente, altrimenti potrei rovinarvi la storia ewe

Basta, ho parlato assai, ora mi dileguo.
UN'ULTIMA COSA, NON ANDATE, ASPETTATE. lol
Volevo anche dirvi che se volete pubblicità, basta chiedere, potrei inserire i link delle vostre ff nel 'Ciao belas!', sì, il nome del my space lol.

Per qualsiasi cosa, questo è il mio profilo twitter @jamescrazymofos , ma tanto non passerà nessuno, ne sono certa lol. 
Il link del mio profilo facebook non mi va di metterlo, mi sta scocciando ad aprire una nuova pagina per copiare il link, quindi ve lo metterò nel prossimo capitolo (sì, ci sarà un prossimo capitolo, la storia è appena iniziata quindi dovrete sopportarmi ancora per molto ouo)

OKAY MARY, BASTA, HAI ROTTO LE PALLE.

OKAY VA BENE, VADO, TSK.


Ciao belas. c:




Mary.

 

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Capitolo 2
*** What's happening? ***


 


(crediti banner: @hjsdjmples su twitter)

*nel banner Harry non c'è, leggete lo spazio autrice, è importante lol*





What's happening?

 

E’ una cosa normale sapere  che si è stati adottati, giusto?

Insomma, voglio dire, è una cosa da tutti i giorni sentirsi dire ‘noi non siamo i tuoi veri genitori, ti abbiamo cresciuta noi, ma non lo siamo’.

E oltretutto sapere che tuo fratello non è tuo fratello.

Forse non ha un senso logico questa frase, ma insomma, tutto questo è una cosa normale, giusto?

Certo, è tutto naturale, proprio come le tette della Cipriani.

Normalissimo.

Talmente normale che io ho un vuoto dentro.

Un vuoto che nessuno in questo momento riuscirebbe a riempire.

Vorrei tanto sapere perché i miei veri genitori hanno fatto questo. Perché mi hanno abbandonata. Perché hanno lasciato che io crescessi in un’altra famiglia.

Non che mi dispiaccia, insomma, sto bene certo, in questa famiglia mi hanno sempre trattata bene. 

Però, non saprei, avrei tanto voluto conoscere i miei veri genitori.


 
-Mary- qualcuno mi chiamava, ma ero troppo persa nei miei pensieri, non ci feci caso.
 

Okay Mary, non piangere.
 

-Mary, mi ascolti?-
 

Respira, trattieni le lacrime, non far capire agli altri che stai per cedere. Devi sembrare forte.
Brava, così.

 
-MARY CAZZO, E’ LA VENTICINQUESIMA VOLTA CHE TI CHIAMO, CAGAMI UNA BUONA VOLTA- Alessia interruppe i miei pensieri.

-Scusami, mi ero distratta un attimo.-

-Distratta un attimo? Ma se è da quando siamo entrati in auto che continui a fissare il vuoto, come se ci fosse qualcosa di interessante.- ribatté.
Mi voltai ai sedili posteriori, dove era seduta lei, e le sorrisi, anche se quel sorriso non credo che la convinse molto.
-Tranquilla, andrà tutto bene piccola.- mi rassicurò Liam, accarezzandomi delicatamente una guancia.
Aveva subito capito che ero sovrappensiero, lui mi capiva sempre. Sapeva che ero preoccupata, per questo mi aveva portata a fare un giro.
-Sì okay Liam, ma se non stai attento alla strada, mentre guidi, andremo a sbattere contro qualcosa e non credo andrà tutto bene.-
Scoppiammo tutti a ridere e Liam tornò con lo sguardo sulla strada.
Anche io tornai con lo sguardo sulla strada, guardavo fuori dal finestrino le auto e le case che passavano velocemente ed  il silenzio iniziava ad invadere l’auto.
Non parlava nessuno. Iniziavo a non sopportare quella tensione che si stava creando.
Più rimanevamo in quel silenzio, più i pensieri mi inondavano la testa, facendomi porre mille domande.
 
Chi sono io,davvero?
Da dove provengo?
Chi sono i miei genitori?
Ho altri fratelli o sorelle, sparsi per il mondo?

 
Decisi dunque di accendere lo stereo, non volevo pensarci.
“GELATO AL CIOCCOLATO DOLCE E UN PO’ SALATO, TU, GELATO AL CIOCCOLATO” trasmetteva una stazione radio.

-Che minchia di canzone senza senso. Spiegatemi ora cosa significa questa frase.- mi lamentai, mentre Liam e Alessia ridevano.

Loro ridevano, ma non avrebbero mai potuto immaginare l’inferno che ho passato con quella canzone.
L’inferno a causa della mia carissima nonnina.


Ricordo ancora quando, del mio compleanno
 
‘nipotina mia, ti sei fatta davvero grande. Devi essere orgogliosa di avere una nonna sassy queen come me. Ora per festeggiare diamo il via alla musica SWAG! Avanti dj, metti in play!’
E fu così che partì la musica, quella canzone così piena di significato di Pipo, Popo, Pupo, o come diavolo di chiamava.
Il problema però, non era la canzone. Okay sì, anche quella, ma provate ad immaginare mia nonna che balla, con un cappellino da rap in testa, quella canzone, scuotendo le mani all’aria, come se fosse in una discoteca.


IMMAGINE RACCAPRICCIANTE.
 

-So che stai pensando a nonna Elena.- disse Liam ridendo, prima di cambiare stazione radio.
“DON’T YOU WORRY ‘CAUSE EVERYTHING IS CAUSE EVERYTHING IS GONNA BE ALRIGH”
 
“non preoccuparti
Perché tutto andrà bene”

 
Era esattamente quello che desideravo, che tutto andasse bene. Non che qualcosa stesse andando storto, ma avrei voluto che dimenticassi tutto, che dimenticassi tutto quello che avevo saputo.
Avevo paura che dopo ciò, sarebbe potuto cambiare tutto. Cambiare il rapporto con Carol e Johnny, il rapporto che si era creato con Liam.
 
-Liam, lascia questa canzone, la amo!- quasi urlai.
Alessia iniziò a cantarla, sembrava quasi un cane in calore per quanto urlava.

-E’ carina questa canzone, chi la canta?- chiese Liam.
D’un tratto Alessia cessò di urlare e ci limitammo a guardare mio fratello con la bocca spalancata.
-Che c’è? Era solo una domanda. Cosa ho detto di sbagliato?-
-Tu ci stai chiedendo chi canta questa canzone?!- urlò Alessia.
-Cazzo Liam, canto le sue canzoni ogni fottuto giorno, ti rompo le palle dalla mattina alla sera parlandoti di lui e tu mi chiedi chi è?- Liam per tutta risposta mi fece spallucce.
-è Justin, come fai a non riconoscerlo?- urlammo in contemporanea io e Alessia.
-Ah, sì, ora ricordo. E’ il cantante che ascoltava spesso anche Niall, vero?- disse poi mentre continuava a guardare attentamente la strada.
Annuii. Niall era un ragazzo che conoscevo da tanto, da quando ero praticamente piccola.
Ci salutavamo, spesso ci fermavamo anche a parlare a scuola e qualche volta uscii con lui e mio fratello, ma non lo vedevo da tanto, da quando si era diplomato. Faceva parte della combriccola di Liam ed altri due ragazzi, Zayn e Louis se non ricordavo male, con i quali non avevo mai parlato.
Era uno dei pochi amici di Liam, ed anche il più simpatico.
-Oh, a proposito, andiamo da lui oggi, stiamo un poco a casa con lui e gli altri.- aggiunse poi Liam.
-Gli altri chi? Zayn e Louis?-
-Quegli altri due ragazzi che erano sempre con me e Niall, ricordi? Da quando si sono diplomati, lui e Zayn, sono andato a vivere con Louis, essendo il più grande ed avendo già una casa dove abitare solo.-
-Liam, potevi anche avvisarci che ci stessi portando dai tuoi amici, almeno mi sarei messa qualcosa di più decente!- disse Alessia incrociando le braccia al petto, fingendosi offesa.
La notai poi mentre tentava di sistemarsi meglio i capelli ricci e castani, tenendoli fermi in una coda laterale.
Scossi la testa, quella ragazza era tutta strana, ma le volevo bene.
Era incredibile quanto lei e Liam mi fossero sempre vicini, mi sostenevano sempre.
Prima di entrare in auto, ci eravamo soffermati un poco sul vialetto di casa, in modo che raccontassi tutto l’accaduto ad Alessia e dopo di ché lei mi ha abbracciata, come al suo solito. Come tutte le vere migliori amiche. Quelle che riescono a farti stare meglio con un solo abbraccio, quelle che scacciano via tutti i tuoi cattivi pensieri e ti fanno ritornare il sorriso, quelle che ti sono sempre vicine.
Lei era così. Mi era sempre vicina.
 
 
-Bene, eccoci qui. E’ qui che abitano.- annunciò l’arrivo Liam.
Avevamo sostato l’auto davanti ad una grande villetta.

Cosa se ne fanno tre ragazzi di un’abitazione così?

Dal giardino si scorgeva qualche albero e delle piante, poi si intravedeva una..
-UNA PISCINA!- mi si illuminarono gli occhi.
-Sì, è proprio una piscina.- quella voce mi era molto familiare.
Mi voltai, per capire meglio chi fosse. Una figura alta, dalla carnagione quasi pallida, gli occhi azzurri e i capelli biondi, mi faceva quasi ombra.

E ci credo Mary, sei una tappa.

Indossava una polo rossa, dei pantaloni  beige e delle scarpe sportive alte e bianche.

Cosa fa, mi copia?Aspetta, io lo conosco. Lui è..

-Niall!- quasi urlai.
-Ciao Mary, da quanto tempo!- mi salutò, schioccandomi un bacio sulla guancia, dopo avermi fatto un sorriso a trecentosessantaquattro denti e che io ricambiai. –come stai? È da tanto che non ci vediamo..-
-Ehi Mary, cosa fai, non me lo presenti?- Alessia, la solita.
-Certo, Niall, lei è la mia migliore amica, Alessia. Alessia, lui è Niall. Sì Ale, è lui quello a cui piace Justin, so che stai per chiedermelo.- le sorrisi.
-BATTI IL CINQUE BROTHAH!- urlò.
Il biondino la guardò con un’aria stranita, come se avesse appena visto Pupo ballare ‘gelato al cioccolato’ con mia nonna.
Notai poi  un ragazzo alto, dalla carnagione scura, con i capelli alzati in un ciuffo, che si avvicinava a noi.

Quello dovrebbe essere Zayn, credo.

Anche lui indossava delle scarpe alte sportive, rosse, ed una varsity abbinata a quest’ultime.
Aveva tanto l’aria di un ragazzo chiuso, che non si apriva con nessuno, lo sguardo serio e misterioso. Gli occhi castano scuro lo rendevano ancora più tenebroso di quello che sembrava.
Il solito bad boy, insomma.
 
-Bro!- salutò Liam con una stretta di mano.
-Bro?! Pft, meglio ‘’brotah’’, fidati.- si intromise  –comunque piacere, io sono Alessia- gli porse una mano, che il ragazzo strinse subito.
-E io sono Mary.- feci anche io lo stesso.
-Piacere mio, sono Zayn.-

Lo sapevo io, non sbaglio mai, tzè.

Un ragazzo fermo, sotto la soglia della porta all’interno della villetta, faceva cenno di avvicinarci.

Sono pronta a scommettere che lui è Louis, se non ricordo male.

-Che fate, rimanete lì fuori? Entrate dentro, forza!- urlò quest’ultimo per farsi sentire.
Facemmo come ci aveva detto.
 
-Lui è Louis.- disse Liam, una volta entrati dentro alla grande casa.
-Piacere, Louis, io sono Alessia.- gli sorrise e lui ricambiò.

Visto? Ho detto io che non sbaglio mai.
Ovvio Mary, era l’ultimo rimasto.


Restai un attimo a guardarlo, prima di presentarmi.
Anche lui aveva dei capelli alzati in un ciuffo ed indossava una maglia a righe bianche e nere, delle bretelle e dei pantaloni rossi con il risvolto appena sopra le Superga bianche.

Come minchia si veste?

E poi mi soffermai sui suoi occhi. Erano di un azzurro intenso, simili ai miei. Non riuscii ad osservarli a lungo, perché una strana sensazione allo stomaco mi invase.
Non una di quelle sensazioni chiamate ‘’farfalle nello stomaco’’, ma una sensazione ben diversa, una sensazione che non avrei mai saputo spiegare, della quale non avrei riuscito a spiegarne nemmeno il motivo.
L’avevo già visto, lontanamente, con Liam, ma non mi ero mai soffermata a guardarlo così attentamente, a guardarlo negli occhi.
- P-piacere.. io sono M-mary – balbettai.

Cosa sta succedendo?


















































































Si, okay, qui dovrebbe bastare.

Ciao belas!
Come ho scritto sotto al banner, leggete lo spazio autrice perchè è importante, quindi leggetelo lol
Ma è ovvio che se stiate leggendo, altrimenti come state leggendo questo(?) ?
Okay, non ha senso, lasciatemi stare lol
Beeeeene, non so da dove iniziare, iniziamo con la parte più importante
Premetto che Harry nel banner non c'è e, come avete ben notato, neanche nel capitolo, per una questione moooolto valida(?)
Ovvero, Harry comparirà mooolto più avanti nella storia e, dato che ho intenzione di cambiare banner per ogni capitolo, Harry sarà nel banner mooolto più il là lol c:

Poooi, volevo ringraziarvi per le 30 recensioni ricevute nel primo capitolo, per chi ha messo la storia tra le preferite e chi tra le seguite.
CEH, VOI NON IMMAGINATE QUANTO STAVO SCLERANDO, CRISTODDIO, ERA SOLO IL PRIMO CAPITOLO ED IN 24 ORE ERA GIA' ARRIVATO A 30!
GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE
INSOMMA GRAZIE!

Un 'grazie' così grande dite che basti? NON CREDO PROPRIO LOL
No, davvero, stavo sclerando troppo sdjkfhsd grazie ancora **

Passando al capitolo, molti mi avevano chiesto di inserire la nonnina in tutti i capitoli, ed eccovi come promesso, un altro capitolo con la nonna Elena c':
crepo sola quando scrivo la parte della nonnina AHAAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA
cazzo mi rido?

Passiamo a chi aveva detto che secondo loro(?) sarebbe nata qualcosa tra i due 'fratelli', Mary e Liam.
CI SIETE ANDATE VICINE, NON CON LIAM, MA SUCCEDERA' QUALCOSA DI MOOOOLTO PIU' INTERESSANTE(?) ewe
Tipo che quando leggevo quelle recensioni ero tipo 'NOOOOOO, MI HANNO QUASI SCOPERTAAAA'
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA no okay, basta.

Anyway, eccovi un capitolo mooolto più lungo del primo, e spero sia di vostro gradimento(?) dato che a me non piace molto cwc 
Diciamo che questo è un'altro capitolo per conoscere meglio i personaggi e, credo si sia capito, Mary conosceva già Niall, ma Louis e Zayn li conosceva solo di vista(?) lol

Bene, credo possa bastare, ho parlato abbastanza lol.
AAAAH, se volete dare a Mary un'immagine(?), immaginatela come DEMI LOVATO DFKJGHDFKLGHSDKGJSDKGJDS sclero.
Sì, io amo Demi Lovato.
Chi la ama come me? skdjfh**

AAAAAH, qui ci sono alcune ff che vi consiglio, sono davvero belle, fateci un salto se vi va, io le adoro dfjkgh**

Se seguite gli Emblem 3

Invisible.


Ff sui ragazzi
Let me love you
Madly
Feeling
Am I a monster?


 

Bene, ora mi dileguo, ho parlato troppo lol

Ciaaao belas *fa ciao con la mano*
Al prossimo capitolo, e mi raccomando, recensite, qualche recensione mi farebbe piacere dkjasd c:



Mary.


P.s.: se volete pubblicità, basta chiedere nelle recensione c:
P.p.s.: ditemi se ve piasa(?) il banner, altrimenti lo cambio c:
P.p.p.s.: su twittah mi trovate sempre come @jamescrazymofos dfklgh c:
P.p.p.p.s.: anche oggi non mi va di mettere il link di facebook cwc ve lo posterò nel prossimo capitolo c:
P.p.p.p.p.s.: se volete conoscere Alessia, la ragazza presente nel capitolo, su twittah è lei @zainsdrug_ , è mia cugina, ma anche la mia migliore amica, SIAMO MIGLIORI AMICHE/CUGINE(?) ouo noi può, tsk.
P.p.p.p.p.p.s.: ho rotto le palle con questi p.s. ewe okay okay, me ne vado, ciao lol.

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Capitolo 3
*** I just can’t sleep tonight knowing that things ain’t alright. ***



(crediti banner: @hjsdjmples su twitter)

*non mi andava di cambiare banner, quindi per ora rimane questo*
*harry non c'è di nuovo, il motivo è scritto nello spazio autrice dello scorso capitolo*
*okay basta, mi dileguo ouo*





I just can’t sleep tonight knowing that things ain’t alright








 

Non credevo ci fosse un motivo ben preciso per quella sensazione, o almeno, non lo avevo ancora trovato. Sapevo soltanto che non era una di quelle chiamate ‘amore a prima vista’, a quello non ci avevo mai creduto.
Ero sempre rimasta del parere che per innamorarsi di una persona bisogna prima conoscerla bene, nel profondo. Capire comunque che tipo di persona è, se è una della quale puoi fidarti, una di quelle che ti facciano stare bene, anche nei momenti in cui sembra che tutto il mondo si sia messo contro di te.
Non sarebbe mai potuto essere comunque, letteralmente, un ‘amore a prima vista’.  Avevo già visto qualche volta Louis, con Liam, anche solo lontanamente, ma non avevamo mai avuto l’occasione di avvicinarmi a lui, di presentarmi o comunque di avere un dialogo.
L’unica cosa che non riuscivo a capire è perché quella sensazione, quel vuoto allo stomaco, lo avevo avuto soltanto guardandolo negli occhi.
Cosa c’era che non andava?
-Sedetevi pure.- ci invitò Zayn, una volta entrati in salotto, sorridendoci gentilmente.
Alessia si fiondò subito sul divano, accomodandosi, mentre io rimasi in piedi.
Mi sentivo a disagio. Tutte le volte che entravo in una casa, che non fosse la mia, mi sentivo come fuori luogo.
Lei notò subito il mio disagio, si fece un po’ di spazio e mi fece cenno si sedermi accanto a lei, sorridendomi in modo convincente, e così feci.
I quattro ragazzi erano ancora in piedi a parlare tra loro, mentre io e Alessia eravamo lì, sedute, a guardarci intorno.
Era un grande salotto, tutto ben arredato, con accessori e una mobilia varia e ben abbinata, tendente sul marrone scuro e sul bianco. Sembrava quasi una di quelle case sofisticate.

Davanti a noi c’era un tavolino con sopra portacenere, allusi quindi al fatto che in quella casa qualcuno fumasse. In effetti non mi sbagliavo, poco più accanto vi era un pacco di sigarette con un accendino appoggiatosi sopra.
-Oh, si può fumare qui dentro?- chiese Alessia, una volta essersene accorta anche lei.
-Certo, io fumo sempre, ma a Liam da fastidio il fumo, e molto probabilmente anche a Mary, quindi magari è meglio se esci fuori.- le rispose gentilmente Zayn, interrompendo un discorso che aveva iniziato con i ragazzi. –Vieni, è di qui la veranda, se vuoi ti faccio compagnia io.-
Alessia annuì e gli sorrise, mentre il ragazzo prese il pacco di sigarette che era poggiato sul tavolino e le fece cenno di seguirlo.

A me, sinceramente, non dava molto fastidio il fumo, come a Liam, ma se ne potevo fare a meno era molto meglio.
Continuavo a guardarmi intorno, osservavo ogni angolo del salotto. Sembrava una casa per ordinata, stranamente, di solito quando in un'unica abitazione ci vivono solo ragazzi, puoi aspettarti di trovarci qualsiasi cosa per casa, dagli indumenti intimi ai resti di cibo.
Con la coda dell’occhio notai Liam avvicinarsi per poi sedersi accanto a me.
-Ehy, va tutto bene?- mi chiese, accarezzandomi un braccio.
Annuii. A dirla tutta non stavo più ripensando all’accaduto, non volevo ripensarci. Volevo soltanto godermi la giornata, non che fosse di chissà quale grande divertimento, ma volevo distrarmi, non pensare più a niente, avevo solo bisogno di rilassarmi, e fare nuove amicizie mi avrebbe aiutato di sicuro.

-Lou, io ho fame!- urlò Niall. Mi ero dimenticata di quanto fosse sempre affamato. Ero uscita poche volte con Liam, quando c’era anche lui, e tutte le santissime volte non faceva altro che chiederci di accompagnarlo a qualche pizzeria o creperia o qualsiasi altra cosa dove vendessero cibo.

Ricordo quando, una volta, portammo Niall a casa di nonna Elena con noi.
Dopo quella giornata, Liam mi raccontava sempre di quanto il biondo non facesse altro che chiedergli ‘quando mi porti di nuovo da tua nonna?’. Ed il motivo per il cui lo diceva era ovvio: LÌ POTEVA MANGIARE QUANTO E TUTTO QUELLO CHE VOLEVA, GRATIS.
A me non era mai piaciuto andare da lei, non faceva altro che ripetermi, tutte le volte ‘come mai oggi non hai messo quel maglioncino verde che ti ho regalato del tuo compleanno? Era così SWAG!’ o ‘nipotina cara, tu non devi ascoltare i cantanti di nuova generazione, sono troppo bleah! Ascoltati Pupo, o Gianni Morandi, quella è la vera musica tunz tunz’ , facendo i gesti delle corna con le mani, scuotendole verso il cielo.
Ci mancava solo avere una nonna truzzetta.

-Me ne fotto Niall, se hai fame vai a prepararti qualcosa solo, io ora devo fare una partita play station contro Liam.- rispose Louis, un po’ sgarbatamente.
Liam si alzò dal sofà e si sedette sul tappeto sul pavimento davanti alla tv, con le gambe incrociate, affianco a Lou, pronti per iniziare la partita.
Sentii il biondo sbuffare, prima che mi dicesse un ‘non rimanere lì seduta sul sofà sola, vieni con me se ti va.’ e che io accettai.
Lo seguii e, prima che entrassimo nella cucina, passammo davanti alla veranda, dove si intravedevano Zayn e Alessia. Era da parecchio che erano lì fuori, sembrava che avessero finito di fumare. Molto probabilmente erano rimasti un po’ lì fuori a chiacchierare.
Li vidi ridere e scherzare e sentii la voce di Alessia dire un ‘ehy, sei simpatico, sai?’, un poco annebbiata, a causa della porta-finestra chiusa.
In effetti anche a me, ora che me ne accorgevo, sembrava un tipo simpatico. Quelle poche volte che lo avevo visto mi era sempre sembrato tutto il contrario di quello che stava sembrando in quel momento.
Eppure, l’unico con cui non avevo ancora spiccicato parola, era Louis, se non per una banale presentazione.
Forse non gli ero simpatica.
Una volta entrati in cucina mi appoggiai al tavolo estraendo il telefono dalla mia tasca, dando una veloce occhiata. Nessun nuovo messaggio e nessuna chiamata persa.
Riposi il telefono al suo posto e, quando alzai lo sguardo, notai Niall intento a preparare un panino.
Scoppiai a ridere, mi faceva divertire la sua faccia concentrata nel preparare un semplice panino, lo faceva con tanta cura, come se da un momento a l’altro potesse frantumarsi in mille pezzi.

-Perché ridi?- mi chiese.
-Sei buffo quando prepari qualcosa da mangiare, ti concentri in un modo..- e scoppiai di nuovo a ridere, seguita da lui.
Che poi, più rideva lui, più ridevo io, e viceversa. Sembrava quasi che la sua risata fosse contagiosa.
-Ne vuoi uno anche tu?- chiese poi, gentilmente come al solito.
-No grazie, non ho fame.-
Fece spallucce e, una volta pronto il panino, tirò un grande morso che gli riempì la bocca.
Stavo quasi per vomitare.
 
-Ehi, cosa fate voi due qui dentro, soli?- chiese Alessia, una volta entrata in cucina, facendomi un sorrisetto da impertinente.
-Non pensarci neanche Ale, lo avevo solo accompagnato per farsi un panino.-
-E gli serve un’accompagnatrice per farselo?-
-Era solo per non rimanere sola lì, seduta sul divano, mentre Liam e Louis giocavano alla tv e tu e Zayn eravate fuori a fumare, stupida!- le diedi una leggera spinta e poi notai Niall uscire, senza dire niente.
Tornammo a sederci sul divano, accanto a Zayn, mentre Niall era seduto sul tappeto accanto agli altri due ragazzi e finiva di mangiare il suo adorato panino.
-Che palle- sbuffò alessia, lasciando un poco la frase in sospeso e poi continuando. –Ehy, possiamo fare un giro per la casa, io e Mary? Ci annoiamo.-
Sempre la solita, senza vergogna nel chiedere le cose, sempre con la sua spontaneità.
I ragazzi si diedero delle veloci occhiate, mentre Niall fece dei leggeri colpi di tosse, dato che gli erano andati dei pezzi di panino di traverso. L’unico che era rimasto impassibile era Zayn, che annuii tranquillamente.
 
-Dio, ma queste stanze sono un disastro!- esclamai ad Alessia, mentre continuavamo a guardarci intorno, in una stanza che allusi fosse di Niall. Era piena di cartacce e resti di cibo. Ecco a cosa mi riferivo prima. Mi sembrava strano che una casa abitata solo da maschi fosse così ordinata, come lo era il salotto.
-Mary, guarda qui.- mi chiamò poi Alessia, portandomi in una camera, dove vi erano indumenti ovunque.
Pensai subito fosse la stanza di Louis, era piena di maglie a righe di vari colori, ma non ne ero sicura fosse la sua.
 
-Ragazzi, ma abita una ragazza anche con voi?- chiese Alessia, una volta tornati nel salotto, dove erano tutti seduti sul sofà per guardare la tv.
-No, perché?- chiese Liam, di rimando.
-C’è una stanza piena di spazzole e pettini per i capelli, creme varie, per il viso, per le mani, per il corpo. Ed inoltre era l’unica stanza ordinata che abbiamo trovato.-
-Ehm, quella è la mia camera.- rispose Zayn, passandosi una mano dietro la nuca e fissando le sue stesse scarpe, imbarazzato.
-OOOPS.- fu l’unica risposta che riuscì a dare Alessia, prima che scoppiassimo tutti a ridere.
Istintivamente voltai lo sguardo verso Louis, che era seduto ancora sul sofà mentre io ero lì in piedi con Alessia. Lo beccai mentre mi fissava, con un’aria seria e strana, ma appena notò che me ne ero accorta, voltò lo sguardo altrove, come per far finta di niente.
E rieccola lì, quella strana sensazione allo stomaco, al quale non feci molto caso, fortunatamente.
 
-Liam, rimanete, un altro poco qui? Guardiamo un film insieme.- ci invitò a rimanere ancora un poco Niall, mentre Zayn annuiva come a dire ‘già, rimanete un altro poco’.
-Non saprei, Mary, a te va di rimanere un altro poco?-
-Certo, l’importante è che non facciamo troppo tardi, domani mattina dobbiamo alzarci presto per accompagnare mamma e papà all’aeroporto, per la parten..-
-Mamma e papà?- chiese Louis, non facendomi terminare la frase.
-Ehm.. sì, mamma e papà, perché? Come dovrei chiamarli?- chiesi.
Ero confusa, non capivo perché non mi aveva rivolto la parola per tutta la serata e all’improvviso se ne era uscito con quella strana domanda.
-Per il loro nome. Loro non sono tua madre e tuo padre.-
-Perché mi dici ques..-
-E Liam non è tuo fratello.-
BOOOOM
E fu proprio in quel momento che non capii più niente. Ero lì, immobile, impalata davanti a lui, a loro, mentre Alessia mi aveva preso una mano e la stringeva forte come per darmi coraggio. Coraggio per sopportare quelle parole, parole così pesanti per me, che in quel momento ero troppo debole.
Avevo tentato di dimenticarmi tutto, per quella serata, non ci stavo pensando più. E poi è arrivato lui, questo ragazzo che non conosco neanche, che è l’unico che non si è azzardato a rivolgermi la parola, a farmi ricadere il mondo addosso. A farmi sentire nuovamente uno schifo.
Sentivo Niall e Zayn dirgli ‘smettila Louis, non sono affari che ti riguardano questi’, mentre Alessia continuava a tenermi stretta la mano e mi sussurrava in un orecchio ‘lascialo stare, non ascoltarlo, va tutto bene’. Ma le sue parole non bastavano più, in quel momento.
Liam non parlava, aveva solo il capo basso, fissava il pavimento.
-Smettila di piangere, fai solo pena. Non fare la bambina, loro non sono la tua vera famiglia, questa è la verità.- mi disse poi, fissandomi negli occhi, con un’aria impassibile, quasi indifferente del fatto che io in quel momento stessi piangendo.
Ogni parola che diceva mi frantumava in mille pezzi. Non riuscii più a reggere quel suo sguardo di ghiaccio, riuscii solo a voltarmi, ancora singhiozzando, raggiungendo la porta per poterne finalmente uscire.
-Mary dove vai?- sentii urlare Liam e Zayn, mentre Alessia mi seguiva.
-No Ale, ti prego, lasciatemi sola, ne ho bisogno, davvero. Dì a Liam che torno a casa a sola, a piedi. Ricordo la strada. – l’avvisai, ancora tra le lacrime, tra i singhiozzi, dopo che lei tentò di fermarmi.
Riuscii a sentire un ‘sei stato stronzo Louis.’, molto probabilmente, riconoscendolo dalla voce, era Niall.
-Scusami, io vado, non ce la faccio a sentirlo. Mi ha fatto davvero troppo male sentirmi dire questo, da qualcuno che neanche conosco.- dissi ad Alessia, singhiozzando, per poi chiudermi la porta alle spalle e correre.
Correvo, correvo più che potevo,mentre le lacrime continuavano a rigarmi il viso. Mi sentivo a pezzi.
A pezzi non per la stanchezza, per le gambe che continuavano a correre più velocemente possibile.
Il mio cuore era a pezzi. Con poche parole era riuscito a frantumarlo, a ridurlo in polvere, in pochissimo tempo.
Quello che continuavo a chiedermi era:
Come faceva a sapere?
Perché mi diceva questo?
Cosa gli avevo fatto di male per meritarmelo?
 
Volevo solo tornare a casa, stendermi sul letto e riuscire a dimenticare tutto, mettere le cuffie alle orecchie e perdermi nel mio mondo, perdermi nella musica.
In quel mondo sì che si sta bene.







 





















































 






Sì dai, qui basta, non mi va di scendere più in basso uu

Ciao belas!
Uuuh, che figo scrivere di lato, non trovate? ouo
uhuhuhuh è troppo divertente ewe
WAAAAAAAAA **
Okay basta, la smetto.
Passiamo alle cose serie lol
 Come potete vedere ho inserito una gif di Louis e la nostra Mary, ovvero Alexis Bledel, o qualcosa del genere lol
Sì, immaginatela così la nostra Mary, non più come Demi Lovato, perchè lei in teoria ha gli occhi azzurri, poi si scoprirà più in là il perchè ouo
OKAY VA BENE, NON MI AGGREDITE, LA GIF FA UN PO' CAGARE PERCHE' L'HO FATTA IO, ABBIATE PAZIENZA, E' LA PRIMA VOLTA CHE NE CREO UNA, NON SONO ANCORA PRATICA ewe
Bene, non so più cosa dire, posso solo ringraziare TUUUUUUTTE QUELLE CHE HANNO RECENSITO, MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE, LE RICORDATE E LE SEGUITE, GRAAAAAAAAZIE
GRAZIE!
Ceh, non immaginate quanto scleravo tutte le volte che leggevo le vostre recensioni, grazie davvero :')
Però Louis ha fatto un poco lo stronzetto con Mary ewe
E Alessia e Zayn stanno iniziando a fare amicizia, aw *w*
Secondo voi cosa succederà? ouo
LO SCOPRIREMO NELLA PROSSIMA PUNTATA
*voce del presentatore alla tv*
Okay dai, la smetto, sul serio ewe
non so più cosa dire, quindi mi dileguo ouo

Come al solito su twitter sono @jamescrazymofos (non mi va di mettere il link, mi sta annoiando ouo)

Basta, vado, c'è Alessia, mia cugina, quella reale che esiste anche nel capitolo(?) che mi aspetta, quindi scappo ewe
*corre, sbatte contro il muro, perde i sensi e muore*
AHAHAHAHHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHAH
cazzo rido?!

Vabbè basta, vado davvero, ciaaaaaao :3

Mary.

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Capitolo 4
*** Hug? ***



(crediti banner: @hjsdjmples su twitter)

*il banner è ancora questo, non so quando mi deciderò a cambiarlo ouo*
*il motivo per il quale non c'è Harry già lo sapete, è unitile ripeterlo ouo*
*mi dileguo lol*









Hug?

 



Ero in auto con Liam, stavamo tornando dall’aeroporto, avevamo accompagnato mamma e papà, o meglio, Carol e Johnny. Partivano per l’ Italia, e sarebbero tornati per la fine dell’estate.
A dirla tutta mi avevano chiesto di partire con loro, ci stavano andando per una vacanza ed avrebbero alloggiato a casa dei miei zii, ma avevo preferito rimanere con mio fratello a Doncaster.
Non andavo da nessuna parte senza di lui, ormai era diventato il mio punto di riferimento. Avevamo superato il bullismo, i peggiori momenti insieme ed insieme saremmo stati, ovunque, per sempre.
Mi stava sempre accanto e non lo avrei mai ringraziato abbastanza per questo.
Ero ancora con le cuffiette nelle orecchie. Non ascoltavo alcuna musica, ma le indossavo comunque.
Era un modo per starmene ‘sola’, in silenzio, senza parlare con nessuno. Non volevo che Liam avrebbe iniziato col dire ‘perdona Louis, è solo un poco maldestro, e bla bla bla’, non mi andava di parlarne.
La sera prima avevo finto di dormire, quando Liam era tornato a casa ed era entrato nella mia stanza per controllare se fossi sveglia, non volevo che avesse iniziato quel discorso, cercando in tutti modi di scusarsi al posto di Lou. E quella mattina, durante il tragitto casa-aeroporto, avevo cercato di evitare il discorso, in tutti i modi, riuscendoci.
Ora che eravamo in auto, in silenzio, avrebbe potuto parlarmene, per questo fingevo di ascoltare la musica con le cuffiette.
Improvvisamente, nel silenzio, mi ritornarono in mente le parole di Louis.

“loro non sono tua madre e tuo padre, e Liam non è tuo fratello”.

Mi sentivo diversa, diversa da tutti. Da Liam, da Carol, da Johnny. Ma anche da Alessia, Niall, Zayn e Louis. Diversa perché loro avevano una famiglia, loro avevano dei genitori da poter chiamare ‘mamma e papà’. Ed io invece non sapevo ancora se chiamarli in quel modo o semplicemente per il loro vero nome.
Ancora non capivo con quale coraggio era riuscito a dirmi quelle parole così spregevoli, così dure. Ne ero rimasta ferita, ferita amaramente.
Rincominciarono a pizzicarmi gli occhi, le lacrime minacciavano nuovamente di uscire, ma non dovevo piangere. Dovevo essere forte.
 
Eravamo appena arrivati davanti casa, e notai una figura alta, dai capelli lunghi, ricci e castani davanti al cancello.
Era Alessia che aspettava che tornassimo dall’aeroporto, la mattina stessa mi aveva avvertita che sarebbe venuta per pranzare insieme.
-Ehi Alessia!- la salutò Liam da lontano, facendole cenno con una mano come per dire ‘siamo qui’.
-Ciao Liam!- lo salutò abbracciandolo una volta avvicinatici a lei.
-Ehi Mary, come stai?- mi chiese poi mentre aprivo la porta di casa, accarezzandomi i capelli, come per confortarmi.
-Va tutto bene.- risposi soltanto, senza guardarla nei suoi occhi verdi, se l’avrei fatto non mi avrebbe creduto, avrebbe capito che mentivo, che nulla andava bene.
 
Fortunatamente, la musica che Liam aveva messo allo stereo aveva riuscito a distogliere i miei pensieri, mentre con Alessia preparavo il pranzo.
-Non ci posso credere!- rimasi a bocca aperta, voltandomi verso la stanza dove mio fratello aveva appena inserito un disco nello stereo.
-Cofa?- mi chiese Alessia, mentre masticava un pezzo di cocomero, guardandomi confusa.
-Ascolta, la canzone che ha messo Liam.- le risposi –Liam, come mai hai deciso di inserire il disco di Justin nello stereo?-
-Mi andava di ascoltarlo, e poi, so che potrebbe tirarti su il morale.-
Ecco, sapevo che aveva capito che effettivamente non era una delle migliori giornate, per me.
Quanto potevo amarlo? Mi conosceva troppo bene, sapeva che la voce di quel cantante, mi avrebbe fatto sorridere.
 
“Swag, swag, swag, on you”
Scoppiai a ridere, seguita da Alessia che sputò alcuni pezzi del cocomero che continuava ancora a divorare.
Quella ragazza mi leggeva praticamente nel pensiero, sapeva che quel ‘Swag’, mi ricordava tanto nonna Elena, quella sassy queen che si credeva figa ascoltando i Cugini Di Campagna.
Liam ci raggiunse, in cucina, ed iniziò a ridere con noi, piegandosi in due e mantenendosi la pancia con una mano, per le troppe risate.
-Mary, ricordi quella volta che nonna Elena urlò, tutta eccitata “oh mio dio, sta per iniziare ‘L’eredità’, quel programma italiano presentato da Carlo Conti, aiuto, datemi aria, tra poco mi scoppieranno le ovaie.”? Ancora non realizzo che quella vecchietta swag sia davvero nostra nonna.-
Non smettevamo più di ridere e ad Alessia per poco non andava di traverso l’ultimo pezzo di cocomero che aveva messo in bocca.
-Alessia, comunque quel cocomero doveva arrivare a tavola, ma a quanto pare è arrivato nel tuo stomaco prima del dovuto.- le dissi, una volta che Liam andava a spegnere lo stereo, dato che il pranzo era pronto.
-Scusami Mary, ma morivo dalla fame.-
Le sorrisi e ci avviammo verso il tavolo con i piatti pieni in mano, dove c’era Liam che già aspettava seduto.
 
Ero entrata con la riccia e Liam nella mia stanza, dopo aver sistemato il disordine del dopo-pranzo.
Ero stesa sul letto, con il computer portatile sulle gambe mentre giravo un po’ sul web con Alessia che era stesa al mio fianco, mentre Liam era seduto sul pavimento davanti alla tv che guardava un telefilm che trasmettevano tutti i giorni a quell’orario e che non perdeva quasi mai.
D’un tratto mi squillo il telefono, allungai il braccio verso il comodino per recuperarlo e risposi.
-Certo mamma, qui è tutto okay. Voi siete arrivati sani e salvi?- scherzai.
‘Mamma’
-Va bene, salutami papà, un bacio. A presto.- la salutai prima di chiudere la chiamata.
‘Papà’
Il mio sguardo si perse nel vuoto, stavo ricominciando a pensarci, ma scossi la testa, come per scacciare via quei pensieri.
Notai Liam ed Alessia che mi fissavano, come preoccupati.
-Cosa avete da guardare?- domandai, lasciando intendere che non ci fosse niente, anche se non era così.
La riccia, istintivamente, mi abbracciò e Liam si alzò da terra, spalancando le braccia ed avvicinandosi a me, facendo lo stesso.
Mi persi nel loro abbraccio così confortevole, così pieno di affetto, quell’abbraccio che riusciva a darmi sicurezza.
Loro mi capivano sempre, sapevano sempre quando c’era qualcosa che non andava.
-Va tutto bene.- mi sussurrò Alessia, accarezzandomi i capelli.
-Louis è solo un po’ maldestro, non ascoltarlo. Perdonalo, è fatto così, non possiamo farci niente. So che ti ha fatto star mal..-
-Basta Liam, non ne voglio parlare, okay? Ho detto che va tutto bene, passerà, è solo un brutto periodo.- cercai di convincere lui, ed anche me stessa, una volta che ci distaccammo dall’abbraccio.
Lui annuì e mi sorrise, e fece lo stesso la riccia.
 
Qualcuno suonò alla porta e mi alzai, svogliatamente, dal mio comodo letto per andare a controllare chi fosse.
Quando aprii la porta mi ritrovai un Niall ed un Zayn sorridenti.. ed un Louis con la solita faccia da duro, che rivolgeva solo a me. E riecco quella sensazione allo stomaco, quel vuoto.
Cosa gli avevo fatto di male per meritarmi quegli sguardi così agghiaccianti?
Mi feci spazio per farli entrare in casa. Ma chi li aveva invitati? Che fosse stato Liam? Almeno avrebbe potuto avvisare. O forse non lo aveva fatto perché sapeva che non avrei voluto che venisse Louis.
-Ciao Mary!- mi salutarono, ancora sorridenti, Niall e Zayn, prima di schioccarmi un bacio sulla guancia.
Louis entrò, senza salutare, senza rivolgermi una parola. Non bastava che il giorno prima mi aveva trattata a merda, nonostante non mi conoscesse nemmeno, doveva anche fare il maleducato.
Iniziava a starmi parecchio antipatico quel ragazzo.
-Oh, ciao anche a te Louis, non così tanto entusiasmo nel salutarmi però, altrimenti mi commuovo.- dissi, una volta che Niall e Zayn salirono correndo al piano di sopra, per raggiungere Liam ed Alessia.
-Sei anche in grado di fare sarcasmo, Mary? Stai zitta, e lasciami fottere, non è giornata.-
-Sai, la mia sarebbe stata una bella giornata invece se la scorsa sera ti saresti tappato quella bocca e non mi avresti detto quelle parole.-
-Stammi bene a sentire, non mi va di parlare con te va bene? Tappati quella bocca e lasciami in pace.-
-Stron..-
-Ragazzi che succede? Smettetela e salite su, forza.- mi interruppe Liam che si era affacciato sulle scale per controllare la situazione.
Facemmo come aveva detto.
-Stronzo.- gli dissi a bassa voce, continuando la parola che Liam mi aveva fatto lasciare in sospeso prima.
-Stai zitta.-
-Cazzo smettetela!- urlò Liam.
Si alzò subito un coro di ‘Cooosa?’ che fece quasi spaventare Liam.
-Liam, ti rendi conto che hai detto una parolaccia?- disse Niall, che lo guardò con la bocca spalancata.
-Non ci posso credere, la prima parolaccia di Liam, ora mi commuovo, davvero!- si asciugò una finta lacrima di commozione Zayn, mentre Alessia lo guardava divertita, e tutti ridevamo.
Tutti, escluso Louis.
E’ possibile che quel ragazzo non sapesse sorridere? Era sempre così noioso, cupo, impassibile a tutto?
-E fattela una risata, cazzo, qui quella che dovrebbe star male e non sorridere dovrei essere io non tu!- pensai.
-Ti ho detto che devi stare zitta, non mi devi parlare.-
Bene, avevo esternato i miei pensieri, involontariamente. Si può essere più coglione di così?
Sbuffai e lo lasciai in pace, non volevo iniziare un’altra discussione.
 
-Jesus Christ, ho fame!-
-Niall, è possibile che tu abbia sempre fame? Sei un pozzo senza fondo, dio santo!- esclamai ridendo.
Okay, iniziavo ad aver fame anche io, dopo tutto era ora di cena.
-Andiamo a prendere delle pizze?- chiese Zayn.
-Certo, c’è una pizzeria qui vicino, chi ci va?- domandai io, a mia volta.
-Ci andiamo io e Louis, gli devo parlare!- informò Liam, che si alzò prendendo le chiavi che erano sulla mia scrivania e facendo cenno allo stron.. ehm, a Louis, di seguirlo.
Sentii la porta d’entrata chiudersi, segno che erano usciti.
Chissà di cosa avrebbero dovuto parlare, magari Liam voleva chiedergli perché si comportava così con me.
Io, Niall, Zayn ed Alessia eravamo seduti sul pavimento ed il silenzio regnava nella mia stanza.
-Mary, lascia stare Louis, è sol..- ruppe il silenzio Niall.
-Sì, è solo un po’ maldestro, fa sempre così, e bla bla bla. Basta Niall, ha già tentato Liam di farmi questo discorso, ma sinceramente a me non va di parlarne, va bene?-
-Scusa..- il biondo mi fece una faccia da cucciolo, sporgendo il labbro inferiore e rendendo, in qualche modo, i suoi occhi azzurri ancora più adorabili del solito.
Gli sorrisi, quello sguardo mi faceva troppo tenerezza.
-Abbraccio?- mi chiese poi, spalancando le braccia e facendo ancora quella faccia da cucciolo.
Annuii sorridendo e mi fiondai tra le sue braccia. Era la prima volta che ci abbracciavamo, non mi era mai capitato di stare tra le sue grandi e calde braccia.
-Abbraccio?- fece lo stesso Zayn, con la stessa faccia da cucciolo, guardando Alessia.
-Cosa c’entriamo noi, scusa?!- chiese la riccia, alzando un sopracciglio.
-Non lo so, ma mi abbracci lo stesso?-
-Va bene, in fondo non mi dispiace!- si fiondò anche lei tra le braccia di Zayn, che le diede un leggero bacio tra i capelli.
Quei due ragazzi mi facevano tanta tenerezza assieme.
Ero ancora tra le braccia di Niall, che mi accarezzava la schiena ed ogni tanto i capelli.
Era bello starsene tra le sue braccia, non avevamo mai avuto tutta questa confidenza.
Quel ragazzo era la dolcezza, la tenerezza.
Alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi. Erano stupendi, dentro di loro poteva scorgersi l’oceano, il cielo, e qualsiasi altra cosa che fosse azzurra ed infinita.









Alessia                                                                                                                      Zayn



Niall                                                                                                                           Mary








































 






Continuo a scrivere di lato perchè è fighissimo(?) ouo

Ciao belas!
Alloooooora(?)
non so da dove cominciare, ma iniziamo da qui:
1. GRAZIE.
grazie per tutte le recensioni che mi lasciate, ceh, la fanfiction è già arrivata a 108 recensioni, e siamo solo al quarto capitolo.
Giuro, tutte le volte che il numero di recensioni aumntava io scleravo, aiuto c':
Grazie davvero dflk non immaginate quanto mi rendiate felice *si commuove* sldkfj

2. Ho messo anche una gif di Zayn e Alessia aw
ceh, io li adoro insieme djkfdl**
Che poi, a chi interessasse, la ragazza è Jessica Szohr, è stupenda dkjfh
Non ho potuto unire le gif, uscivano malissimo, uscivano tantissimi puntini bianchi(?) cwc
Quiiiindi, se sapete qualche programma per unire le due gif, ditemelo please cc
Che non sia photoshop, è troppo complicato da usare per me
SI, SONO UN'IMPEDITA, MA AMATEMI LO STESSO,TSK uu
AHAHAHAHAHHAHAHAHHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHHA
che poi devo ancora capire perchè rido ouo

3. anche questa volta Louis ha fatto lo stronzo con Mary, ma poi c'è Niall, la dolcezza, aw c':
E Zayn ed Alessia?! sdkjfhdk dio checcariiiini(?) sjkdh
Okay, la smetto, sembra che sia io la lettrice della ff lol

Basta, ho parlato assai.
Anzi, ho SCRITTO assai
AHAHAHAHAHAHHAHAHAHHAHHAHHAHAHAHAHHAAHHAHAHAH
dovrei smetterla di ridere sola alle mie battute, che poi non lo sono, ma comunque ouo
Mi dileguo, il Ciao belas! è diventato più lungo del capitolo cwc

BUGIA MARY, NON ANDARE(?)
Cosa c'è ancora?
TI SEI DIMENTICATA DI METTERE I LINK DI TWITTER E DI FARE LA PUBBLICITA'!
giuuuuusto, allora:
Mary's Twitter(?): @jamescrazymofos

Per chi volesse conoscere la vera Alessia: @zainsdrug_

Pubblicitààààà(?)
You saved me and my heart is yours

Pericolosa ossessione
 

basta, mi dileguo, addio(?) c':


 Mary.(?)

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Capitolo 5
*** I didn't want hurt her. ***



(crediti banner: @hjsdjmples su twitter)

*il banner è ancora questo, forse lo cambierò nel prossimo capitolo, skst ouo*







I didn't want hurt her.
 





Fui svegliata da alcune voci che provenivano dal piano di sotto.
Sbuffai sonoramente, calciando le lenzuola ed alzandomi bruscamente dal letto.
Recuperai il telefono che era sulla mia scrivania e controllai l’orario.
-Ma che palle, sono ancora le nove, possibile che non si possa dormire in santa pace neanche di estate?- sbottai, come se ci fosse qualcuno nella mia stanza che potesse ascoltarmi e rispondere alla mia retorica domanda.
Uscii dalla mia camera, per poi affacciarmi dalle scale e controllare chi stesse facendo tutto quel baccano di prima mattina. Erano Liam e Niall che erano seduti sul divano in pelle davanti alla tv, impegnati nello svolgere una partita alla play station, e Zayn era in piedi, intento a scrivere, credo, un messaggio a non so chi.
Niall notò la mia presenza, alzando lo sguardo verso di me e sorridendomi.
-Buongiorno Mary!- mi disse con tanto entusiasmo, cosa che io quella mattina non avevo affatto, ed io mi limitai solo a sorridergli.
Anche Zayn alzò lo sguardo per qualche istante, salutandomi con un sorriso che io ricambiai, prima di tornare con lo sguardo sul suo telefono.
-Hai intenzione di girare per casa vestita in quel modo? Vai a metterti qualcosa che ti copra di più, se non vuoi che ti guardino tutti le gambe.- disse Liam, che aveva messo in pausa la partita.
Solo in quel momento realizzai che indossavo ancora una maglia nera di Liam che avevo preso in prestito dal suo armadio la sera prima, e che copriva a malapena metà delle mie cosce. Amavo dormire con le sue maglie lunghe e larghe, erano comode.
-Cristo Liam, non mi sono mica presentata in intimo con in mano una bottiglia in vetro pronunciando sensualmente un ‘ehy, ti va un po’ di shwepps, solo io e te?’. Non ti basta già avermi svegliata presto con le tue urla per uno stupido gioco? Non rompere i coglioni, non è giornata.- sbottai.
-Mmh, quel ‘non è giornata’, mi sa tanto da un ‘ho il ciclo, quindi non rompete le scatole e lasciatemi fottere’. È così, sorellina?-
Annuii. –E comunque non mi sembrano argomenti da trattare in presenza di altri maschi.- dissi, prima di recarmi nel bagno.
-Sei stai andando a farti una doccia muoviti, ti aspetta un’intera vaschetta di gelato, tutta per te.- urlò per farsi sentire Liam, calcando sulle ultime parole, che come al solito sapeva come rimediare.
Potrei giurare di aver sentito il biondo ridacchiare, ormai riconoscevo la sua risata, era contagiosa e piacevole, piena di allegria.
Mi feci una veloce doccia ed indossai in fretta una salopette in jeans, con sotto una maglia a maniche corte con righe rosse e bianche.
Mentre passavo il pettine sulla mia chioma castana, ancora umida, davanti allo specchio, pensai a Louis, anche quel giorno non era venuto a casa.
Non lo vedevo da parecchio, da più di una settimana forse. Qualche giorno prima avevo sentito parlare Liam e Zayn di lui: dicevano che aveva iniziato a lavorare come allenatore di calcio per alcuni bambini quasi tutte le mattine, mentre nel pomeriggio presto si fermava con un amico per allenarsi.
A dirla tutta non mi dispiaceva non vederlo per giorni: un rompi coglioni in meno!
Indossai le mie converse rosse, abbinate alla maglia, e scesi le scale correndo, con il rischio di inciampare con i miei stessi piedi e cadere rovinosamente a terra, con la conseguenza una figuraccia madornale e le clamorose risate dei tra ragazzi che erano ancora in salotto.
Trovai, di mia sorpresa, un bicchiere già colmo di gelato sul tavolo, che sicuramente mi aveva già preparato Liam.
Potrai in bocca una grande cucchiaiata di gelato al cioccolato.

‘GELATO AL CIOCCOLATO, DOLCE UN PO’ SALATO’

Scossi la testa, quando quella frase della canzone di Pupo, che mi passò per la mente, mi portò a pensare a nonna Elena.
Notai poi Liam ridere sotto i baffi, che effettivamente non aveva, seguito da i due ragazzi che continuavano a sghignazzare.
-Cosa avete tanto da rider.. Liam che minchia mi hai messo nel gelato?- gli urlai in cagnesco, dopo essermi accorta che il gelato aveva un sapore diverso dal normale. I ragazzi continuavano a mantenersi la pancia con una mano e a piegarsi in due, per le troppe risate.
-Che schifo Liam, ma è aceto! - feci una smorfia schifata prima di sbattere il bicchiere sul tavolo, con il rischio che si rompesse.
Recuperai dal freezer l’intera vaschetta e mi posizionai sul divano, sotto lo sguardo divertito di tutti.
-La smettete di ridere? Non è divertente. Non sono in vena di scherzi oggi.-
-Dai Mary, era solo uno scherzo per vedere la tua reazione.- disse Niall, che non cessava di ridere.
Lo fulminai con lo sguardo e lui di tutta risposta si avvicinò a me, avvolgendomi tra le sue braccia, mentre io fingevo di esserne indifferente, cosa molto difficile per me. Mi piacevano i suoi abbracci, non potevo negarlo.
Mentre continuavo a gustare il mio amato gelato, sotto lo sguardo di Niall che se lo stava praticamente mangiando con gli occhi, sentii una leggera vibrazione proveniente dal telefono nella mia tasca. Lo recuperai e lessi il messaggio, del quale mittente era Alessia.

‘Buongiorno cretina, so che sei già sveglia, quindi tra cinque minuti ti raggiungo e vengo a farvi compagnia. A dopo. Xx.’

-Tu, plebeo- mi alzai socchiudendo gli occhi e puntando un dito su Zayn, che era ancora in piedi davanti a me –tu stai massaggiando con Alessia e le hai detto che sono già sveglia, ammettilo!-
Il moro fece spallucce e mi rivolse un sorriso timido. Ricambiai il sorriso e continuai a mangiare il mio gelato.
 
-Ora tu mi spieghi tutto!- tirai per il braccio Alessia appena varcò la porta di casa, senza darle il tempo di salutare i ragazzi.
-Cosa dovrei spiegarti?- mi chiese, quasi confusa, una volta entrati nella mia stanza.
-Tu, plebea!- sì, mie ero fissata con quella parola. -Perché messaggiavi con Zayn?-
-E tu come fai a saperlo?- assottigliò gli occhi, stringendo le labbra.
-Io so tutto, cosa credi?- la guardai con aria da superiore.
-Messaggiavamo, tutto qui, non farti strane idee.- sventolò all’aria una mano, come per scacciare via quel mio pensiero.
-Ammettilo, ti piace il moretto.- le feci uno sguardo malizioso, puntandole un dito contro.
-A me? Pft, ma cosa dici? Impossibile.- voltò lo sguardo da un’altra parte per non farmi notare che mentiva –Siamo solo amici, tutto qui.-
-Ehi, non sai mentire con me!-
-Eh va bene, è carino okay? Ma non mi piace. Stop.-
Lasciai perdere l’argomento, sapevo che le piaceva, ed era inutile continuare, avrebbe continuato a negare.
 
I ragazzi e la riccia si fermarono a mangiare da noi, e dopo pranzo ci riunimmo tutti nel salotto.
Ero seduta a gambe incrociate sul divano, accanto al biondino, mentre scambiavamo quattro chiacchiere; Liam ed Alessia erano seduti sul parquet davanti alla tv, con gli sguardi praticamente persi nel telefilm che mio fratello adorava tanto.
Era piacevole parlare con Niall, avrei potuto parlare di qualsiasi cosa e lui sarebbe rimasto lì, fermo, ad ascoltare ogni singola parola che io avrei pronunciato. A volte, era talmente attento ad ascoltare il mio discorso che socchiudeva leggermente la bocca, mentre annuiva, interessato alla conversazione.
Mi faceva tenerezza. Era il tipico ragazzo pronto ad ascoltarti, ad aiutarti, e potevi praticamente perderti nei suoi occhi mare.
Istintivamente mi voltai verso Zayn, che era intento a disegnare non so cosa su un quadernetto, seduto anche lui su parquet, poco distante dalla riccia.
-Tieni, ho appena finito di disegnare questo.- disse il moretto poi, porgendo il quadernetto ad Alessia.
-Cos.. oddio Zayn, l’hai fatto davvero tu?-
Lui annuii, sorridendo timidamente, mentre la ragazza arrossiva violentemente nell’osservare il ritratto che le aveva fatto.
-Grazie, è.. bellissimo, davvero!- gli sorrise, mentre aveva ancora le guance dipinte di rosso, non l’avevo mai vista così in imbarazzo.
Il moro allargò le braccia sorridendo amabilmente, come per chiederle un abbraccio, che lei accettò senza esitare.
Erano adorabili insieme, mi facevano tanta tenerezza. Alessia non si era mai comportata così prima d’ora, non aveva mai avuto così tanto interesse per un ragazzo, certo, aveva avuto delle cotte, ma credo che quella per Zayn fosse diversa. Ero sempre più convinta che quella della riccia fosse una cotta, che ovviamente il moro ricambiava. Si poteva benissimo notare dagli sguardi che si scambiavano, dai sorrisi e anche dai calorosi abbracci che alle volte si davano.
 
-Zayn, lo faresti un altro ritratto?- chiesi, sghignazzando.
-Un ritratto di chi?-
-Pupo. È ‘’l’idolo’’ di mia nonna Elena. Magari se mi facessi un suo ritratto nudo, con solo una foglia a coprire le parti basse, tipo Adamo ed Eva, potrei regalarglielo per poi sentirla dire ‘’oh mio Dio, il mio idolo nudo, mi scoppiano le ovaie, datemi aria. OH MY PUPO!”. Sarebbe divertente.–
Scoppiammo tutti a ridere, e io cercai di immaginare la scena in cui mia nonna avrebbe passato più tempo con quel quadro ché con mio nonno. Povero nonno.
 
 
Louis’ point of view

Tornai a casa, dopo essermi allenato, e controllai nelle varie stanze, che ovviamente erano vuote. Ormai tutti i pomeriggi, al mio ritorno, non trovavo più nessuno in casa, era solito che Niall e Zayn andassero a casa Payne per passare il pomeriggio insieme.
Mangiai un panino al volo, dato che non avevo molta fame, nonostante gli allenamenti fossero stati faticosi.
Controllai l’orario sull’orologio appeso al muro, erano ancora le 18.00 , quel pomeriggio avevo finito prima del previsto.
Inviai un veloce messaggio a Liam, per avvisarlo che avrei passato il pomeriggio con loro.
 
Feci poi un veloce bagno rilassante, per togliere il sudore di dosso. Non ero molto stanco, solitamente facevo allenamenti più faticosi.
Uscito dalla doccia, con solo l’asciugamano in vita, osservai la mia immagine riflessa nello specchio, mentre passavo nervosamente una mano tra i capelli castani ancora bagnati e in disordine.
Non ero sicuro di quello che stavo facendo, non sapevo se avrei fatto la cosa giusta o meno ad andare a casa Payne. Non mettevo piede in quella casa dall’ultima sfuriata che avevo avuto con Mary.
Non che avessi paura di lei, ma Liam era stato chiaro quella sera: mentre ci recavamo in pizzeria, mi aveva chiesto di non esagerare con le parole, quando parlavo con la ragazza, perché altrimenti avrei potuto ferirla, più di quanto avevo già fatto.
Non era mia intenzione farlo, ma purtroppo io ero così, parlavo troppo, ed esageravo quando lo facevo, senza rendermene conto.
La suoneria del telefono mi distrasse. Era Liam che mi diceva che mi avrebbero aspettato.
Ancora davanti allo specchio indossai i miei boxer grigi, per poi infilare un paio di jeans che arrivavano fino al ginocchio, una camicia azzurra e le mie Vans nere.
Strofinai i capelli con un asciugamano bianco, per asciugarli meglio.
Una volta uscito di casa, entrai in auto e mi avviai per casa Payne.
 
Suonai per la seconda volta il campanello alla porta, dato che al primo suono non rispose nessuno.
Sentii dei leggeri passi provenire dall’altra parte della porta: finalmente qualcuno si era deciso a farmi entrare.
Mary aprì la porta e, appena mi vide, spalancò i suoi occhi azzurri.
-Ascolta, se sei venuto qui a rompere le palle, puoi benissimo andartene, oggi non è proprio giornata, quindi sparisci.-
Stava per chiudere la porta quando la bloccai con un piede. Rimase un po’ in attesa, come se avessi dovuto dirle qualcosa che non arrivava, prima da parlare di nuovo.
-Hai sentito cosa ti ho detto? Sparisci. Vuoi che te lo ripeta per la terza volta?-
Non capivo il motivo del suo comportamento. Okay sì, lo capivo, ma era strana.
Quel pomeriggio che le dissi quelle parole, quelle parole che la ferirono amaramente, sembrava così indifesa. Piangeva, e le si leggeva dagli occhi che soffriva. Avevo sbagliato a trattarla in quel modo, ma quello era il mio carattere, e lo avevo detto quasi involontariamente, non mi controllavo. Invece il giorno seguente mi aveva preso a parole, rispondeva acidamente ad ogni parola che le riferissi. Non sembrava più quella ragazza che piangeva, come una bambina persa in un supermercato pieno di gente che non ritrovava più i suoi genitori. Aveva trovato il coraggio di affrontarmi, di non starsene lì a piangere mentre assorbiva tutte le mie pesanti parole.
-Mi fai entrare?- le chiesi, cercando di sembrare il più gentile possibile.
-Louis, non cercare di fare il carino solo per entrare in casa e poi riempirmi nuovamente di parole, non riesci a fingere di essere educato, me ne accorgo dalla mascella che ti si irrigidisce notevolmente. Ripeto, sparisci.- calcò la voce sull’ultima parola.
C’era rabbia nei suoi occhi azzurri. Rabbia e allo stesso tempo tristezza. Delusione. Irritazione. Tante emozioni messe insieme, ma tutte emozioni negative. Non ne suscitava nemmeno una positiva.
-Te lo ripeto per la seconda volta, mi fai entrare?- quasi le urlai. Dovevo mantenere la calma, dovevo farlo per Liam, me lo aveva chiesto lui.
-Cazzo, mi irriti, ho detto di n..-
-Porca puttana, stai zitta e fammi entrare! Hai rotto il cazzo.- le poggiai una mano sulla spalla per spintonarla, in modo tale da farmi spazio per entrare, ma notai subito il braccio di Niall che la tirò a se per allontanarla, nel caso in cui le avessi fatto male.
-Louis, che cazzo fai? Sei fuori di testa?- chiese il biondo, guardandomi con aria sorpresa.
-Scusami Mary, io..-
-Entra Mary, lascialo stare. Fallo entrare ma non calcolarlo.- avvolse un braccio sulle sue spalle e l’allontanò da me.
Rimasi ancora lì, immobile ad osservare mentre i due mi guardavano ancora con occhi spaventati, avanzando e lasciandomi dietro di loro.
Non avrei mai voluto farle del male, non sarebbe mai stata mia intenzione. Non sapevo cosa mi stava prendendo.


 

































 

mi sono stancata di scrivere di lato, ora scrivo al centro ouo

Ciao belas!
SONO DI NUOVO QUI, CON UN ALTRO CAPITOLO!
*fa il segno della pace con due dita(?)*
''con due dite", suona pervy(?)
ouo
okay no, la smetto.
lol
(?)
che cazzo faccio?
okay, mi sono appesa con questi '(?)' ma sono fighi(?) ouo
okay okay, la smetto, va bene uu
non so da dove iniziare ouo
ah ecco

GRAZIE!
ormai non so più come ringraziarvi, un semplice 'grazie' sembra non basti più, è troppo insignificante cc
quindi vi faccio un 'grazie' gigantesco, sfleshandovi(?) con il colore ouo
grazie grazie grazie grazie grazie
insomma, un grazie infinito, siete tutte bellissime, davvero c':
un grazie immenso a chi ha fatto arrivare la storia a 153 recensioni, giuro, ora piango :')
e un grazie anche a tutte le buon'anime che hanno messo la storia tra seguite/ricordate/preferite sdjkfh
un grazie anche alle lettrici silenziose, grazie davvero :')

bene, finiti i ringraziamenti torniamo al capitolo uu
che dire? questo capitolo fa cagare non mi piace molto sinceramente, ci ho messo un sacco di tempo per buttare giù le idee cc
l'unica parte che mi piace di più è il point of view di Lou, non so, io me lo immagino davanti allo specchio, a guardare la sua immagine
oddio djkfh
okay, basta la smetto.
spero che a voi piaccia perchè a me non convince molto cc
poi vi ho anche messo una gif di Niall, dove è tipo incazzato(?) con Louis, per aver spaventato Mary uhuhuh(?) ouo
basta, mi sto allargando assai, passo alla pubblicità e me ne vado, va bene uu

tatatata pubblicità *feel like Baz*

Shreds of the past.
Scusami se.
You'll be my William, and i'll be your Kate.
His, lovely green eyes.

E la mia preferita, skst uu
You saved me and my heart is yours.


 

oooookay, me ne vado, addio uu
no scherzo, alla prossima c':

Mary.

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Capitolo 6
*** Monsters don't cry. ***



(crediti banner: @hjsdjmples su twitter)

*okay okay, cambierò banner nel prossimo capitolo, va bene ee*








Monsters don't cry.








Mary’s point of view

Niall avvolse le mie spalle in un braccio e mi portò in salotto, dove tutti ridevano e scherzavano tra loro, raccontando qualche loro episodio passato.
Ma quelle risate che riempivano la stanza non durarono per molto. Appena ci videro entrare il silenzio regnò, improvvisamente. Avevano tutti un’aria interrogativa.
-Niall, cosa è successo?- chiese Liam, notando la mia espressione turbata.
Continuavo a fissare il pavimento, mentre il biondo in un attimo raccontava l’accaduto. Non che fosse successo chissà quale grande cosa, ma Louis mi sorprendeva ogni giorno di più, era successo tutto in un attimo, si era avvicinato a me per spintonarmi, sembrava volesse farlo con violenza.

Notai poi il moro dagli occhi azzurri entrare nella stanza e tutti cessarono di parlare in quel momento, tutti gli occhi erano voltati verso di lui. In un attimo Liam mi stacco dalle braccia di Niall, portandomi tra le sue e facendomi sedere cautamente sul divano, mentre il biondino faceva lo stesso.
Fissavo il vuoto. Avevo esagerato anche io con le parole, ma lo avevo avvertito che non era giornata, e comunque se lo meritava. Ero stanca di essere la ragazza ‘’debole’’, che doveva tacere e tenersi tutto dentro, soprattutto con Louis. Non aveva alcun diritto di dirmi quelle parole, riguardo alla mia famiglia. Non mi conosceva neanche e non sapeva il rapporto che c’era.
Ma quel gesto mi impaurì, non credevo sarebbe mai potuto arrivare a tal punto da volermi spintonare.

-Cosa c’è da guardare? Me lo spiegate?- osò chiedere Tomlinson.
-Hai anche il coraggio di chiedere cosa hai fatto, Louis? Sei fuori di testa?- chiese l’amico alzandosi nuovamente con uno scatto fulmineo. –se non ci fossi stato io ad allontanarla, l’avresti spintonata, facendole male!- alzò poi la voce, puntandogli un dito contro.
-Horan, toglimi immediatamente quel dito di dosso.- ordinò.
I suoi occhi erano diversi. Non erano più di quell’azzurro acceso. Erano profondi, scuri. Non riuscivo a scrutare una minima emozione in quelle iridi. Sembrava che da un momento a l’altro sarebbe potuto andare fuori di se.
-Altrimenti? Cosa fai? Faresti del male anche a me? Avanti provaci.-
-Ragazzi la smettete? Avanti, non litigate.- si intromise Liam, che continuava ad accarezzarmi una spalla, come per tranquillizzarmi.
-No cazzo Liam. Stava per spintonare Mary, lo capisci? Gli avevi chiesto di non esagerare con lei, ma questo stronzo stava quasi per farle del male. Cazzo Liam, è questo il ringraziamento che ti da dopo averlo fatto uscire da quel giro di dr..-
Il biondo fu interrotto da una mano di Louis che gli tappò la bocca, mentre con l’altro braccio lo teneva fermo per una spalla.
-Stammi bene a sentire biondino, parla un altro poco e non so cosa potrei farti questa sera.- gli sussurrò, minacciandolo.
Niall di tutta risposta lo spinse, rischiando di farlo cadere contro il tavolino in vetro.
Lou rimase poi a fissarlo, tenendo i pugni stretti, prima di avvicinarsi nuovamente a lui, quando Alessia fu l’unica che si intromise per tentare di cessare quella che poteva diventare una rissa tra i due ragazzi.
Ero terrorizzata dalla scena. Avevo un braccio di Liam stretto tra le mani per paura che anche lui si fosse intromesso ed avesse litigato con loro. Non volevo che iniziasse una rissa con lui di mezzo, non con mio fratello. E per di più nella mia testa risuonava  la frase detta Niall, lasciata poi incompleta.
I due continuavano a scambiarsi occhiatacce, e in quel momento entrambi avevano gli occhi colmi di rabbia, i loro occhi azzurri erano più scuri che mai.
-Tu togliti dal cazzo!-
-No, sei tu quello che deve togliersi dal cazzo Louis, piantala e vai via.- gli urlò in faccia Alessia, indicandogli la porta.
Successe tutto in un attimo, ma io riuscii a vedere la scena a rallentatore: Louis poggiò le sue mani sulle spalle esili della ragazza e la spintonò, facendola cadere violentemente sul pavimento.
I suoi atteggiamenti mi spaventavano ogni volta di più, volevo alzarmi da quel divano per aiutare Alessia, che in quel momento era distesa per terra con un’espressione dolorante, ma avevo paura.
Quella scena ricordò me, i momenti in cui dei ragazzi della mia scuola mi spintonavano, facendomi cadere sull’erbetta del cortile che contornava la scuola, frugando nello zaino e portando via la mia merenda, andandosene poi pronunciando un ‘sempre la stessa merenda Payne, domani portane una più sostanziosa se non vuoi finire all’ospedale’. Era solo grazie a Liam, che aveva passato gli stessi atti di bullismo, se ne ero uscita, se ora stavo bene. Ma in quel momento nulla andava bene, quello che avevo passato io lo stava passando anche la mia migliore amica, ed io non potevo fare assolutamente nulla, essendo troppo terrorizzata dalla scena che si presentava davanti ai miei occhi.
La riccia riuscì ad alzarsi, mentre Zayn, con i pugni serrati sui suoi fianchi, raggiungeva Louis.
-Sei un coglione, Tomlinson, le hai fatto male!- urlò pieno di rabbia il moro.
In un secondo la ragazza, si mise tra i due, proprio nel momento in cui il Zayn stava per sferrare uno schiaffo violento su Louis, che, involontariamente, colpì il viso di Alessia.
La ragazza rimase immobile con una mano poggiata sulla guancia dolorante, incredula, credendo che Zayn l’avesse colpita di sua volontà. Si fissavano, entrambi a bocca spalancata, quasi incoscienti di quello che era successo.
-Ale, io..- Zayn non fece in tempo a finire di parlare, che la ragazza lasciò la stanza, dirigendosi al piano di sopra.
Per un attimo mi sentii in colpa, al posto sui sarei dovuta esserci io, non avrebbe dovuto subire lei quella spinta e quella sberla.

Zayn improvvisamente si lasciò cadere sul divano accanto a me, tenendosi la testa tra le mani, imprecando silenziosamente.
-E’ tutta colpa tua Louis, è tutta colpa tua. Se non avessi fatto il coglione non l’avrei colpita e non sarebbe successo tutto questo. Vaffanculo Louis, vaffanculo. Ora trovi tu il modo per rimediare.- sbottò il moro che era al mio fianco. La sua voce tremava, non avrebbe voluto mai farle del male. Non avrebbe mai voluto colpirla, ma lo aveva fatto.
Mi staccai dalle braccia di Liam, accarezzando un braccio del moretto al mio fianco, che alzò lo sguardo verso di me. I suoi occhi castani erano lucidi. Era dispiaciuto, ma gli rivolsi un sorriso, uno di quelli che speravo potessero confortarlo, che potessero fargli capire che si sarebbe aggiustato tutto, che Alessia lo avrebbe capito che non era sua intenzione colpirla.
Il biondo e Lou erano ancora in piedi, l’uno di fronte a l’altro, se non fosse intervenuto qualcuno avrebbero potuto ricominciare a litigare, ma fortunatamente mio fratello si alzò dal divano, prendendo con cautela il secondo per un braccio e portandolo in un’altra stanza.
Sentii una mano accarezzarmi una guancia, che mi fece voltare e scontrare con gli occhi di Niall, che si era seduto proprio in quel momento accanto a me.
Mi persi dentro quegli occhi azzurri, li adoravo. In quel momento erano pieni di preoccupazione, di dispiacere. Sembrava che nei suoi occhi ci fosse scritto ‘Ehy, tranquilla, ora ci sono io qui’.
-Va tutto bene?- mi chiese, sorridendomi.
Annuii. In quel momento non ero io quella che aveva bisogno di aiuto, di conforto,  ma Alessia. Stavo per alzarmi e raggiungerla, quando Liam tornò e questa volta lo stronzo non era con lui.
-Liam, dov’è Louis?- chiesi.
-E’ andato nella tua stanza per parlare con Alessia.-
Scattai improvvisamente in piedi, non volevo che le facesse di nuovo del male, ma mio fratello mi bloccò.
-Tranquilla, è andato solo per chiederle scusa, non le farà niente, gli ho parlato io.-
-Lo spero per lui.- borbottò in silenzio Zayn.
Niall mi avvolse improvvisamente tra le sue calde braccia, che riuscivano a darti conforto sempre.
-Non lascerò a nessuno che ti faccia del male, piccola.- mi sussurrò ad un orecchio, lasciandomi poi un leggero e casto bacio tra i capelli.
 


Louis’ point of view
 
Aprii la porta della stanza di Mary, senza neanche bussare.
L’immagine che mi si presentò davanti fu una delle peggiori. Alessia era seduta sul pavimento, con il viso tra le mani, mentre piangeva. I singhiozzi riempivano l’intera stanza.
Non si era ancora accorta della mia presenza, se l’avesse fatto avrebbe reagito male, facendomi uscire dalla stanza ed io non volevo. Volevo chiarire le cose.

Che cazzo mi prendeva? Non riuscivo a controllarmi, poco prima era diventata una belva, che voleva solo fare del male al suo amico che era stato uno dei pochi che mi era stato vicino, in passato, e che aveva fatto del male ad una ragazza. Un attimo dopo mi ero trasformato in un ragazzo innocuo, incredulo a quello che ero riuscito a fare, contro la mia volontà, contro le mie forze.
Non riuscivo a vedere quell’immagine, mi piangeva il cuore. Odiavo vedere una ragazza soffrire,specie per causa mia, mi faceva sentire uno schifo. Ma io ero uno schifo. Ero una persona orripilante, che doveva solo stare lontana dalle persone a cui teneva. Ma se ero diventato così, era solo colpa del mio passato. Il passato mi aveva fatto diventare quello che ero. Tutto ciò che avevo subito negli anni passati volevo farlo provare a persone che non ne avevano alcuna colpa, contro la mia volontà.
Era come se dentro avessi due me, che combattevano l’uno contro l’altro. Il Louis buono, quello che non avrebbe fatto male ad una mosca, quello innocuo, innocente come un bambino, e quello cattivo, che voleva solo fare del male, esternare la rabbia per poi scaraventarla sugli altri. Come al solito il secondo Louis aveva sempre la meglio sul primo.
Forse era per questo che continuavo a stare lontano dalle persone, non volevo fare del male a nessuno, anche se lo facevo comunque.

Una voce sottile e flebile mi distolse dai miei pensieri.
-Puoi avvicinarti, non ti mangio mica, al contrario tuo.- la voce della ragazza era rotta a causa del pianto. Quel pianto era a causa mia.
Mi avvicinai con cautela a lei, abbassando lo sguardo, non riuscendo a guardarla negli occhi. I sensi di colpa mi invasero.
-Scusa!- dicemmo all’unisono. Il punto era che dovevo io scusarmi con lei, non lei con me. Ma perche mi aveva chiesto scusa allora?
Rise leggermente a quel coro di ‘scusa’ che avevamo creato.
-Sono io che devo scusarmi con te Louis, è colpa mia se è successo tutto questo. Mi sono intromessa, non dovevo. Era una questione tra te e Niall, o meglio, tra te e Mary.- disse poi, con un filo di voce che ancora le tremava, mentre con il polso si asciugava gli occhi verdi che avevano finito il quel momento di lacrimare.
Scossi il capo. –Scusami tu, non mi controllo. Non so cosa mi prende.- la guardai negli occhi e poi continuai. –Perché piangi allora, se non per colpa mia?-
-Zayn.- rispose,abbassando lo guardo ed iniziando a fissare le mie Vans. Stava per piangere di nuovo, me lo sentivo.
-Ascoltami Alessia, io conosco bene Zayn. Non voleva farti male. Non farebbe male a nessuno, specie ad una ragazza. È stato un gesto involontario, voleva colpire me, non te. Ciò significa che ti stava difendendo.-
I suoi occhi cercavano i miei, nell’intenzione di trovare sincerità, fiducia, che avrebbero potuto farle capire che le mie parole erano vere. Ricambiai lo sguardo, facendole trovare ciò che cercava, facendole capire che non mentivo, che Zayn le voleva bene, nonostante si conoscessero da poco.
-Zayn ti vuole bene, ci tiene a te.- le ammisi.
In quel momento i suoi occhi verdi brillarono, e in volto le si dipinse un espressione come a dire ‘davvero?’. Annuii, come se quella domanda mi fosse stata posta direttamente e la riccia di tutta risposta arrossì, sorridendo e poggiando il viso tra le sue ginocchia, come a voler nascondere quel rossore che le si era creato sulle guance.


-Louis, non sei così orribile come credevo.- a quelle parole mi sentii uno schifo. Ne avevo avuto la conferma. Non ero l’unico a pensare che fossi una persona orripilante. –ma io vorrei capire il motivo per cui ti comporti così con Mary. Insomma, se tu non le avressi mai detto tutte quelle parole, non si sarebbe mai comportata male con te.-
Abbassai lo sguardo, forse era il momento di raccontare tutto, sentivo che di lei mi sarei potuto fidare. E magari mi avrebbe potuto aiutare a riacquistare la fiducia di Mary.
-Louis, se c’è qualcosa sotto, con me puoi parlarne. Puoi fidarti di me.- si alzò dal pavimento, poggiando una mano sulla mia spalla.
Mi feci coraggio, prendendo un respiro profondo,  e parlai, ancora fissando il pavimento, con vergogna.
-Sai, quando sono venuto a sapere da Liam che Mary era stata adottata, parecchio tempo fa, la capii subito.- feci una pausa. –e quel giorno, mentre eravamo a casa mia, la sentii parlare con Liam dei suoi genitori, e lei li chiamò ‘’mamma e papà’’. Mi ha subito dato fastidio, mi hanno irritato immediatamente quelle parole. Sai Ale, devi sapere che anche io sono stato adottato.-
La guardai negli occhi, dentro di essi si scrutava dispiacere, voglia di aiutare ma non poter fare niente, se non ascoltare ed annuire alle mie parole.
-Il problema è che io non ho mai avuto dei genitori adottivi come i suoi. Forse ero un po’ invidioso per questo. Anche se non è esattamente questo che mi turba, ma il fatto che loro mi picchiavano, sin da quando ero piccolo. Non ho mai avuto una famiglia adottiva da poter chiamare tale, da chiamare "mamma","papà", "fratello" o "sorella". Non mi sono mai sentito amato da loro. Chiedo solo di avere una famiglia per bene, che mi ami,  una con cui fare una colazione felice la mattina prima di andare a scuola, una di cui poterne essere fiero, una che speri solo il mio bene e nient’altro. Ma non ce l’ho, l’ho mai avuta.-
Gli occhi iniziarono a pizzicare, le mani tremavano. Non volevo piangere, non dovevo. Tutto quello doveva rimanere nel mio passato, mi ero ripromesso di non piangerci più su.
-Quello che non capisco è perché hai questi scatti di.. rabbia? Perché d’un tratto diventi come una bestia che vuole prendersela con il mondo, anche se non è la causa delle tue vecchie sofferenze?- mi chiese improvvisamente, ancora un poco confusa.
-Non è colpa mia. Non sono io che voglio diventarlo. Capita tutto così in fretta, involontariamente. Non mi controllo più. Forse perché quel Louis cattivo che è in me vuole far soffrire tutti come ho sofferto io, far capire che la vita fa schifo, perché è così. O almeno, la mia vita fa schifo. Se solo avessi avuto una famiglia, una che mi amasse davvero.. questo Louis non esisterebbe..e sarebbe stato tutto più facile..-
Le lacrime iniziarono a rigare il mio viso.
Non piangevo da tanto, non ripensavo così intensamente al mio passato da tanto, ma finalmente ero riuscito a sfogarmi con qualcuno, a lasciare che le lacrime uscissero, stavo per scoppiare.
Portai le mani sul mio viso, per coprire le lacrime.
I mostri non piangono. Non dovevo piangere. Ero solo un mostro, nient’altro, nessuno avrebbe creduto alle mie lacrime.
Alessia passo la mano sulla mia guancia, asciugando una lacrima.
-Continua.. so che non è solo questo. Niall ha accennato qualcosa durante il litigio.. prima che lo interrompessi tu.- mi guardò negli occhi e mi sorrise, come per incitarmi a continuare.
-Infatti. Come ha detto Niall, è grazie a Liam, a loro, se sono uscito da quel giro di droga. Mi drogavo, lo facevo perché credevo fosse la giusta soluzione,  che grazie ad essa avrei dimenticato tutto. Ed io li ho ringraziati in questo modo, comportandomi male. Ero uno stronzo, sono uno stronzo e lo sarò sempre. Mi sento uno schifo.-
In effetti era così. Mi sentivo uno schifo. I miei amici, i miei veri amici mi avevano fatto capire che la droga non era la soluzione a tutto ciò, non mi avrebbe portato una famiglia come la volevo io, era solo una nullità, ed io non io non ero ancora riuscito a ringraziarli come si deve. Provavo vergogna, vergogna di me stesso.

Sentii delle braccia avvolgermi. Alessia mi stava regalando un abbraccio. Era una sensazione bellissima. Mi sentivo a casa. Non ricevevo un abbraccio da tantissimo tempo. Mi sentivo come un bambino che aveva appena scoperto una cosa nuova.
Io avevo riscoperto una cosa nuova, una cosa che non provavo da tempo, un abbraccio. Quegli abbracci pieni di conforto, avevo completamente dimenticato come fossero fatti, come ti facessero sentire, sembrava quasi una sensazione tutta nuova per me.
Ricambiai l’abbraccio, ero felice. Quell’abbraccio riuscii a farmi stare meglio.
-Ehy Louis, io sono qui, se hai bisogno io ci sono, quando vuoi. Davvero!- accarezzò la mia schiena, dandomi più conforto di quanto me ne stesse già dando.
Mi sentivo finalmente a casa tra quelle braccia. Mi sentivo un bambino.































uhuhuhuhu è fighissimo scrivere al centro quindi scrivo così, di nuovo ouo

Ciao belas!
DUECENTODIECI RECENSIONI IN TUTTA LA STORIA E QUARANTA NELLO SCORSO CAPITOLO.
CAZZO, LO CAPITE CHE COSI' MI FATE MORIRE?
PER NON PARLARE DI TUTTE LE SEGUITE/PREFERITE/RICORDATE!

GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
Okay la smetto lol
il fatto è che siete tutte così.. STUPENDE.
Addio, io vi amo, davvero, vi amo troppo c':
*abbraccio virtuale*
jkfgdjk oggi mi sento dolce :3
me lo date anche voi questo abbraccio? uu
vi amo, il caso è chiuso.
passando al capitolo! 
FINALMENTE si è capito che cazzo prendeva a Lou!
ora tutte starete dicendo ''cazzo, finalmente, mi stavo mangiando la testa per scoprirlo(?)"
MUAHAHAHHAHAHA okay no uu
tipo che io mi immagino Louis che piange, mentre confida tutto ad Alessia.
Aiuto, ora piango.
Basta, dovrei smetterla di farmi passare la roba buona da Zayn uu
HAHAHHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHAH
come al solito rido senza un motivo, ma vabbè, dettagli uu
e comuuuuuuuuuunque, se volete sapere che fine ha fatto Harry..
è qui vicino a me che vi saluta(?)
io l'ho detto che la roba di Zayn fa male, ma vabbè lol
Seriamente, di Harry non c'è ancora nessuna traccia, ma arriverà, tranquilla, ancora non so in che capitolo ma arriverà
*annuisce e fa una faccia assassina(?)*
trololol 
AAAAAH, la nonnina in questo capitolo non c'è :c
non mi sembrava il caso di metterla anche in un capitolo così tragico(?) lol
PERO' IN COMPENSO C'E' UNA QUASI-RISSA(?) MUAHAHAHAHHAAH
io amo le risse, skst uu
basta, sto parlando troppo.
passaaaando alla pubblicitààà :3

*rullo di tamburi*
PUUUUBBLIIIIICIIIIITA'(?)

The present and the past.
Pray for live.
17 Giugno.
His lovely, green eyes.

Feeling numb, you're never happy.

e la mia preferita, come sempre dkfjgh**

You saved me and my heart is yours.

Bene, evaporo, a presto belas kdjf
e spqro questo capitolo vi piaccia cwc


Mary.

P.S.: @jamescrazymofos su twitter sdkjh c:

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Capitolo 7
*** I was losing myself in his sky eyes. ***


             
(crediti banner: @niallhoransoul su twitter)

*sì, avete visto bene, ho cambiato finalmente banner ewe*
*spero vi piaccia, a me piace moltissimo sdjkfh*
*mi dileguo, buona lettura ouo*












I was losing myself in his sky eyes.

 






Alessia’s point of view
 
Solitamente, ogni mattina, rimanevo a dormire fino a tardi e, a malapena, riusciva a svegliarmi Mary con delle chiamate dopo lunghi squilli, ma quella mattina mi svegliai prima, dopo aver sentito la porta di casa chiudersi, segno che mamma era uscita per recarsi a lavoro, come sempre.
Sbuffai sonoramente, rimanendo ancora stesa nel letto a fissare il soffitto, mentre con una mano recuperai il telefono che avevo lasciato sotto il cuscino la sera prima. Controllai l’orario: erano le 9 del mattino, Mary si sarebbe svegliata più tardi, come sempre, e lo stesso Zayn.
Dunque, se non mi era ancora arrivato un suo messaggio del ‘buongiorno’ era solo perché dormiva.
Ah no, dimenticavo, con lui avevo litigato. Più ché ‘litigato’ non ci siamo più rivolti la parola dopo quello che era accaduto la sera prima, dato che dopo aver parlato con Louis ero scesa al piano di sotto per cercare di chiarire le cose con Zayn, che sfortunatamente se n’era già andato, prima del solito.
Mi alzai dal letto, stropicciando gli occhi con una mano per poi dirigermi verso la finestra.
C’era un bel tempo, migliore degli altri giorni, ed oltretutto si moriva dal caldo.
-Giornata perfetta per andare al mare o in piscin..- stavo per dire tra me e me, quando la suoneria del telefono mi distrasse.
 
“Liam mi ha detto di avvertirti: oggi, alle tre del pomeriggio, a casa mia, andiamo in piscina a casa dello stronzo che, fortunatamente, non ci sarà. Non tardare, a dopo. Xx.”
 
Era un messaggio da Mary.
-Tempismo perfetto. Ma mi legge nel pensiero o cosa?- domandai poi, come se ci fosse qualcuno che potesse ascoltarmi.
Oh, parlavo anche sola.
Le risposi velocemente con un “va bene, a dopo. Xx” e lanciai il Blackberry sul mio letto, facendolo rimbalzare.
 
La mattina passò in fretta e, dopo aver pranzato solo con un panino, dato che ero sola in casa e non mi andava di cucinare solo per me, mi diressi in camera, in cerca del costume e il resto dell’occorrente per il pomeriggio in piscina.
Scorsi nel mio armadio tre costumi diversi e , indecisa, optai poi per quello a fascia giallo, che metteva in risalto la mia carnagione scura. Tentai di domare i miei ricci con una spazzola, per poi tenerli fermi in una coda alta e non molto disordinata, utilizzando un elastico arancione che avevo già al polso.
Infilai velocemente un vestitino leggero che usavo sempre per andare al mare, le mie infradito bianche ed uscii di casa, portando con me una borsa contenente solo l’asciugamano da spiaggia, crema abbronzante, chiavi e il mio Blackberry.
 
Arrivata a casa Payne, suonai il campanello.
-Puntuale come sempre!- mi accolse una Mary con un sorriso poco convinto, mentre si torturava le unghie.
-Cos’è quel sorriso poco convinto?- le chiesi, una volta entrata.
-Non è convinta di voler venire in piscina con noi perché ‘’mi si vedono troppo i fianchi, ho un corpo orribile’’- si intromise Liam, imitando la voce della ragazza che abbassò lo sguardo, come frustrata.
-Mary, quando la smetterai di farti tutti questi complessi? Sei troppo insicura di te stessa e del tuo corpo. Non aggiungere altro e andiamo.- la tirai per un braccio ed uscimmo di casa, seguite da Liam che ci indicò dove si trovava l’auto.
 
-Siete arrivati con due minuti di ritardo.- scherzò Niall una volta arrivati nella grande villa Tomlinson, abbracciando Mary.
Lo salutai con un sorriso, ma i miei occhi non erano lì. Erano ovunque, ma non su Niall. Erano in cerca di un moretto, quello che la stessa mattina non aveva inviato il suo solito messaggio del ‘buongiorno’.
-Buongiorno.- uscii dal nulla una voce femminile, sconosciuta, che ci salutò.
Ed eccolo lì, Zayn, in tutto il suo fascino.. mentre teneva una bionda, forse tinta, per un fianco!
Lei si voltò verso il mio moro.. no aspettate, ricominciamo.
Lei si voltò verso il moro, sì così va decisamente meglio, sorridendogli per poi schioccargli un bacio sulla guancia.
Chi minchia era quella? E se era la sua "nuova fiamma"?
Improvvisamente mi sentii bruciare dentro, una strana sensazione si impossessò di me.
Non potevo essere gelosa, non potevo. Eppure quella strana sensazione sembrava fosse davvero gelosia.
Nella mia testa combattevano la gelosia e le parole di Louis “Zayn ti vuole bene, ci tiene a te”.
“se ci tiene a me perché ha una nuova ragazza? E se per lui, la nostra, fosse solo una semplice amicizia?’’ iniziai a pormi milioni di domande di questo genere.
-Zayn, andiamo in piscina.- quasi ordinò squittendo la Barbie bionda ossigenata, tirandolo per un braccio. Il moro si voltò, in cerca del mio sguardo,  per poi sorridermi  debolmente, facendosi trascinare dalla troia  bionda che continuava a muovere i fianchi come una forsennata.
-Occhio, tra poco la tua Barbie si smonta!- gli dissi acida, incrociando le braccia al petto, non essendo neanche sicura che avesse sentito la mia battuta.
 
Ero stesa sulla sdraio, a prendere il sole, con il sottofondo delle risate di Niall e Liam che giocavano a calcio sul bordo piscina. Sentii la bionda squittare da lontano un "Zayn , dove vai?"  e subito dopo qualcuno oscurò i raggi che battevano sul mio corpo. Abbassai gli occhiali da sole: la figura alta di Zayn era posta di fronte a me e mi faceva ombra.
-Ehm.. posso sedermi?- chiese, quasi in imbarazzo, indicando una sdraio accanto alla mia.
Annuii e lo sentii schiarirsi la voce, prima di iniziare a parlare.
-Ale, volevo chiederti scusa per ieri ser..-
-Lascia  stare.-
-Oh, ma io ci tengo a dirti che io non volev..-
-Zayn ho detto lascia stare, non mi va di parlare con te. Ero venuta con l’intenzione di chiarire le cose con te ma mi è passata la voglia.- risposi acida.
-Alessia, per favore, lasciami parlare.- rimasi in silenzio, e aspettai che continuasse, mentre ero ancora intenta a prendere il sole. –Non era mia intenzione colpirti, scusami. Lo schiaffo non era rivolto a te, ma a Loui..-
-Scommetto non era tua intenzione neanche portare qui ‘’la tua nuova fiamma’’ vero?- lo interruppi, mimando le virgolette con due dita per poi alzarmi con uno scatto fulmineo, con l’intenzione di andarmene e lasciarlo lì solo, ma lui mi blocco, prendendomi per un braccio e facendomi risedere accanto a lui.
-Ma di cosa parli?- era confuso e allo stesso tempo aveva stampato in faccia un ghigno divertito.
-Di cosa parlo?! Ti porti una Barbie bionda ossigenata appresso, che sculetta manco stesse facendo una sfilata di moda, col rischio che si smonti, e mi chiedi anche di cosa parlo?- alzai le mani al cielo, come a voler intendere una cosa più ovvia che mai.
-Alessia.. quella è..-
-Sì certo ora mi dirai ‘’è solo un amica, posso spiegarti tutto’’- lo interruppi, imitando poi una voce maschile.
-No, quella è mia cugina.- scoppiò a ridere.
Cosa c’era di tanto divertente? Insomma,ci si può sbagliare a volte.
Okay, in quel momento mi sentivo ridicola, avrei tanto voluto che il pavimento si fosse aperto, facendomi sprofondare dentro e farmi sparire, la situazione era troppo imbarazzante.
-Non è divertente, smettila di ridere Zayn, mi sento già troppo stupida dopo questa figura di merda.- continuava a ridere mentre io arrossivo violentemente, incrociando le braccia al petto ed assumendo un’espressione imbronciata.
-Sei carina quando fai la gelosa, mi fai tenerezza.- mi sorrise poi avvicinandomi a lui e stringendomi tra le sue braccia.
-Non sono gelosa.- bofonchiai, con poca convinzione.

Spalancai gli occhi, sentendomi le guance andare di più a fuoco: solo in quel momento realizzai che avevo praticamente il viso spiaccicato sul petto di Zayn fisicaccio da paura barra sembro un bad boy ma non lo sono barra  sono più tenero di un cucciolo di Labrador Malik.
Okay Alessia, mantieni la calma, non morire tra le sue braccia e soprattutto non sbavare altrimenti lo bagnerai  e se ne accorgerà. Respira e inspira.
 



Mary’s point of view
 
Ero seduta sul bordo della piscina, con i piedi immersi nell’acqua e il capo basso. Mi sentivo a disagio. Ero sempre stata molto insicura del mio corpo, non mi era mai piaciuto.
Ero quel tipo di ragazza con poca autostima, che ogni mattina si alzava, si metteva di fronte allo specchio e sperava di trovarsi in un corpo diverso da quello. Non che fossi eccessivamente grassa, ma odiavo i miei fianchi, le mie gambe, quelle imperfezioni che si trovavano sul mio interno coscia, comunemente chiamate ‘’smagliature’’.

-A cosa pensi?- una voce mi fece tornare sul pianeta terra.
-Oh ehm.. n-niente.- mi voltai ed incontrai gli occhi azzurro mare di Niall. Dio se erano stupendi.
-Avanti, cosa c’è che ti turba? Con me puoi parlarne.- mi accarezzò dolcemente la schiera scoperta.
-Mi sento a disagio.- ammisi, dopo aver preso un lungo e profondo respiro.
-A disagio per cosa? Abbiamo fatto qualcosa che non va? Ho esagerato ieri sera nel difenderti contro Louis?-
-No Niall, assolutamente no. Sono io che mi sento a disagio con me stessa, con il mio corpo. La vedi questa carnagione bianca? Ce l’ho solo perché è raro che io vada al mare o in piscina. Mi vergogno del mio fisico, non mi piace, è orribil..- Niall poggiò dolcemente un dito sulle mie labbra, zittendomi.
-Ssh, non dire altro. Non devi sentirti a disagio. Perché..- fece una pausa, mi squadrò da capo a piedi per poi etornare a fissarmi negli occhi -.. sei bellissima.-
Rimasi per un attimo immobile, ancora incredula alle parole che erano appena uscite dalla sua bocca. Arrossii violentemente, notando che anche le sue guance iniziavano a colorarsi di rosa.
Chinò poi il capo verso il basso, sentendosi anche lui in imbarazzo e, involontariamente, sorrisi a quella scena. Sembrava un cucciolo, era così tenero.
Si voltò nuovamente verso di me e mi sorrise, prima di alzarsi dalla postazione accanto alla mia.
-Dove vai?- chiesi, non ricevendo risposa.
In un attimo, non so come, mi ritrovai in acqua, per poco non rischiavo di affogare.
-Ma sei matto?- urlai ridendo, una volta che uscii la testa dall’acqua.
Sorrise e si gettò in acqua anche lui. Mi sentii poi tirare per una gamba, ritrovandomi nuovamente sottacqua. Aprii gli occhi e notai il biondo che muoveva velocemente le braccia in modo da risalire in superficie.
-Stupido!- esclamai tra le risate, schizzandogli dell’acqua in faccia, una volta essere salita in superficie anche io.
Rise. Quella risata risuonò tra le mie orecchie, era musica per me. Una melodia meravigliosa.

Sentii le braccia del biondo avvolgermi da dietro. Mi voltai, trovando il suo viso ad un palmo dal mio.
Potevo sentire il suo respiro sul mio viso.
Ero ancora lì, immobile, avvolta tra le sue braccia, senza alcuna distanza tra i nostri corpi, mentre le mie braccia erano poggiate sul suo petto pallido e fresco,bagnato dall’acqua.
 Ci guardavamo  l’una negli occhi dell’altro. Sentii le mie guance andare a fuoco, mentre anche le sue labbra rosee riducevano le distanze con le mie.
-Sono tornato, come mai oggi non siete uscit.. oh, siete tutti qui in piscina.- Louis. Louis era tornato. Molto probabilmente dall’allenamento dato che indossava ancora una divisa da calcio e aveva un borsone apparentemente pesante in mano.
Istintivamente mi allontanai da Niall, mormorando un ‘scusami’ del quale non ero esattamente sicura che lo avesse sentito.
Uscii dalla piscina, sotto gli occhi del biondo che mi guardava con aria confusa ed allo stesso tempo dispiaciuta.
Non sapevo esattamente il motivo, ma dopo aver sentito la voce di Louis qualcosa mi impedì di stare lì, immobile, lasciando che il biondo mi baciasse.
Alzai lo sguardo e mi imbattei negli occhi di Louis, che mi guardava con un espressione indecifrabile, quasi delusa, la bocca leggermente schiusa.
Lo superai e mi diressi verso la mia sdraio accanto a quella di Alessia, dove c’era lei che rideva e scherzava con Zayn.
-Ehy, che succede? Hai un’aria sconvolta.- mi chiese la riccia.
-N-niente, ho solo voglia di prendere un po’ di sole, tutto qui. – cercai di risponderle in modo convincente, anche se non credevo di esserci riuscita.
Non rispose, aveva capito che in realtà non era così ma che in quel momento non era il caso di parlarne.
Ancora non capivo il motivo per il quale avevo allontanato Niall, non permettendogli che mi baciasse. Forse perché era ancora troppo presto ed avevo bisogno di tempo.
Sì, forse era per quello, l’arrivo di Louis non c’entrava nulla con tutto quello.
 
-Mary, svegliati!-
Aprii gli occhi, la figura di Liam mi si presentò davanti, oscurandomi il sole.
-Mary, ti eri addormentata sulla sdraio. Se rimani ancora qui potresti prendere un’insolazione, oggi il sole batte più forte degli altri giorni.- mi sorrise dolcemente, passandomi una mano sulla guancia. Ricambiai il sorriso e mi alzai in piedi, per poi raggiungere la piscina, raccogliere un poco d’acqua con le mani e lasciarla cadere sulla testa per rinfrescarmi un poco.
Tornai alla mia sdraio e controllai il telefono: una chiamata persa da mamma.
-La richiamerò stasera.- dissi a Liam, che era ancora lì ad osservare.
-Ti lascio due minuti sola con lui, deve parlarti.-  parlò velocemente il ragazzo per poi allontanarsi.
-Lui ch.. oh, ciao Louis.- risposi fredda. –Liam torna subito indietro, non ho intenzione di rimanere due secondi con questo qui.-
Mi alzai con l’intenzione di andarmene, ma fui bloccata da due mani che mi presero per i fianchi facendomi tornare al mio posto.
-Hai intenzione di picchiarmi?- gli sputai in faccia, alludendo all’accaduto della sera prima con Alessia.
Lui di tutta risposta abbasso lo sguardo, pronunciando un ‘no’ che a malapena riuscii a sentire.
-Allora cosa vuoi? Parla e vedi di tagliare corto, non ho intenzione di perdere tempo con uno come te.- voltai lo sguardo dall’altra parte, ignorando la scena che mi si presentava davanti, di un Louis che sembrava quasi dispiaciuto, quasi.
“Sta fingendo Mary, non ci cascare. Fai l’indifferente, ignoralo, sii acida con lui.” Continuava a ripetermi una voce nella mia testa. Credo che quella voce la chiamerò ‘’omino’’. L’omino della mia testa.
Poggiò una mano sulla mia gamba, ancora intento a fissare il pavimento, come se si sentisse a disagio nel trovarsi in quella situazione.
Mi guardai intorno, notando che eravamo rimasti solo io e lui, il resto dei ragazzi era entrato in casa, mentre la bionda che era con Zayn se n’era andata poco prima, aveva detto di avere  un impegno.
"oh bene, mi hanno anche lasciata sola. Vogliono davvero che questo psicopatico da manicomio mi picchi a sangue lasciandomi poi morire affogata in piscina? Ma si sono bevuti tutti il cervello" pensai.
-Ascoltami bene Mary..- fece una pausa. La sua voce sembrava più dolce e sensibile del solito. Quasi tremava. Era come se quel Louis orribile e cattivo si fosse trasformato in un bambino innocente e indifeso.
-Devo parlarti.- alzò lo sguardo e mi guardò fisso negli occhi. Era sincero. Non sembrava volesse farmi del male. Anzi, al contrario, sembrava fosse dispiaciuto. Sotto quelle vesti da bambino indifeso Louis era stupendo. Inoltre i suoi occhi erano lucidi, ed anche perfetti.
Mi stavo perdendo nei suoi occhi cielo.
Potevo davvero  fidarmi, almeno per una volta, e lasciarlo parlare?















































 

si, qui dovrebbe bastare uu

Ciao belas!
okay ammetto che questo capitolo fa leggermente schifo.
non voleva proprio uscire, l'avrò forse cancellato e riscritto almeno tre volte, e alla fine il risultato è questo cwc
sinceramente non volevo postarlo, ma ho dovuto, dato che siete così gentili, ceh, IO VI AMO.
CAZZOCULO LA STORIA E' ARRIVATA A 269 RECENSIONI TOTALI, VI RENDETE CONTO? MI VOLETE MORTA? ODDIO.
IO. VI. AMO. CASO. CHIUSO.

GRAZIE DAVVERO A TUTTE LE DOLCISSIME ANIME(?) CHE TROVANO OGNI VOLTA IL TEMPO PER RECENSIRE I CAPITOLI, GRAZIE DAVVERO. C':
Che poi io mi domando ''ma davvero sono loro a recensire? se fossi al loro posto io non lo farei, perchè la storia non mi convince molto''
in effetti è così, ogni capitoo che scrivo non mi piace molto, ma poi arrivate voi, con la vostra dolcezza e BOOOOOOM(?)
mi fate ricredere, grazie davvero c':
UN GRAZIE INFINITO ANCHE A CHI HA MESSO TRA PREFERITE, RICORDATE, SEGUITE E ANCHE ALLE MIE CARE LETTRICI SILENZIONE, AMO ANCHE VOI, DONCIU UORRI(?) 
eniueeeei, passando al capitolo.
uhuhuhuhuhuh avete notato che ho cambiato banner? uhuhuhuhuh come vi pare? ouo
a me piace, c'è la mia Mary e il nostro Louis, skst uu
occhei(?), passiamo al capitolo davvero uu
mmmmh.. non ho niente da dire, diciamo che è solo un capitolo di passaggio.
BUGIAAAAAAA, vogliamo parlare del quasi bacio tra Niall e Mary? awww fhsdjk
okay, non aggiungo altro perchè, ripeto, il capitolo non  mi piace molto cwc
pooooooi, passando alla gif.
NON E' PERFETTO IL NOSTRO NELLO? AWW, IO LO AMO. STOP.
che poi quella sarebbe la scena in cui Mary si allontana prima che si bacino e lui la guarda con quel faccino così confuso e tenerello(?) allo stesso tempo *w*
non so se rende il concetto AHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHHA
okay, anche oggi Zayn mi ha passato la sua roba, lo ammetto , per questo rido senza motivo.
ENIUEEEEEEI, passiamo alla puuuuuubblicità ouo
VI OBBLIGO(?) A PASSARE DAAAA:


One Direction -  AMORE e AMICIZIA
The Merriage!

e come sempre la mia preferita sdkjfh Mary (la ragazza che scrive la ff) ti amo, sks.
You saved me and my heart is yours.

SI', SI CHIAMA ANCHE LEI MARY, COME ME KSDJFH**
okay, la smetto, mi dileguo va bene.

ma priiiiima:

su twitter mi trovate come @jamescrazymofos ouo

okay, evaporo, gudbai(?) ouo

Mary.

P.s.: anche in questo capitolo non c'è nonna Elena e neanche un accenno di Ciasten, sorratemi cwc

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Capitolo 8
*** You have to earn the forgiveness, Tomlinson. ***



(crediti banner: @niallhoransoul su twitter)

*sì, ho cambiato banner, amatemi uu*
*ve piasa il suovo banner? ouo*









You have to earn the forgiveness, Tomlinson.

 


Era ancora lì seduto di fronte a me a fissarmi, in cerca di una mia risposta che tardava ad arrivare.
Ero indecisa: da una parte volevo lasciarlo parlare, dall’altra ero troppo orgogliosa ed allo stesso tempo affranta.
Era difficile lasciarsi dietro tutte quelle parole che erano uscite dalla sua bocca.
Abbassò il capo per poi scuoterlo. Si alzò dalla sua postazione sulla sdraio con l’intenzione di andarsene ma, per una volta, lascia da parte l’orgoglio e decisi di ascoltarlo. In fondo, tutti hanno bisogno di un’altra possibilità, giusto?
-Aspetta..- lo afferrai per il polso e lui si voltò verso di me. –va bene, ti ascolto, siediti.-
Fece come gli avevo detto e mi sorrise, come per ringraziarmi, prima  di iniziare a parlare.
 
Mi raccontò tutto del suo orribile passato, aggiungendo che ciò che stava dicendo a me lo aveva confessato anche alla mia migliore amica.
Quel ragazzo arrogante e piano di se, quello che ti sbatteva la verità in faccia senza alcuno scrupolo, quello che  trattava male le persone intorno a lui, quello orribile e malvagio, non c’era più.
Al contrario, era comparso un Louis che non faceva altro che farti tenerezza, che bastava guardarlo negli occhi, quegli occhi di ghiaccio, per notare la sua infinita sofferenza. Gli si leggeva negli occhi il passato spaventoso che aveva avuto ed io, come una stupida, non me ne ero mai accorta. Mi stavo ricredendo sul suo conto.
Era triste tutto ciò che mi aveva raccontato, non credevo potesse mai meritarselo. Mi ero sbagliata sul suo conto. Lui aveva solo bisogno di qualcuno che lo aiutasse a lasciarsi il passato alle spalle, che lo facesse sorridere.
Ancora non credevo all’immagine che mi si presentava davanti: un Louis che piangeva.
I suoi occhi erano colmi di lacrime. Quelle iridi così splendide, così infinite. Non meritavano di essere invase dalle lacrime, lui non meritava di essere invaso dalle lacrime.
Coprì il viso con le sue grandi mani, con l’intenzione di nascondere gli occhi ormai gonfi e rossi.
-Ehy Lou..- lo richiamai con voce dolce. Alzò lo sguardo, attendendo che io continuassi a parlare. Ma non parlai. Rimasi in silenzio e lo avvolsi tra le mia braccia, mentre lui riprese a piangere, affogando i singhiozzi sulla mia spalla.
Mi faceva strano sentirlo piangere in quel modo e, soprattutto, mi faceva strano abbracciarlo. Non ci eravamo mai abbracciati prima d’ora, eravamo sempre stati  a litigare in continuazione. Quelle poche volte che avevamo passato del tempo insieme non avevamo fatto altro ché litigare.
Sciolse l’abbraccio, per poi asciugarsi le lacrime con i polsi.
-Louis, devo scusarmi con te. Mi sono comportata anche io male, non sapendo tutto il tuo passato, tutto quello che mi hai raccontato, ora mi sento in colpa. Mi sento.. non lo so neanche io..-
-No Mary, sono io che devo scusarmi con te. Mi sono comportato malissimo. Non lo meritavi, non meritavi tutto questo, e mi sento uno stupido. Uno stupido perché sono riuscito a presentarti solo il mio lato mostruoso, quello che in realtà non vorrei mostrare a nessuno, e tu meritavi di conoscere prima il mio vero lato, che ormai sta andando a farsi fottere.- stava per ricominciare a piangere, ma non dovevo permetterglielo.
-Sei una persona splendida Louis, sappilo.- osai dire. Lo dissi perché volevo farlo sorridere, ma sapevo che lo era davvero. Si stava sottovalutando troppo e non meritava di sentirsi uno schifo. Sapevo che non lo era, che poteva essere una persona stupenda.
Alzò improvvisamente lo sguardo. Gli occhi quasi gli brillavano, era incredulo e sorpreso dalle mie parole.
Annuii, come a dire “lo sei davvero” e lui, di tutta risposta, mi sorrise.
Uno dei sorrisi più belli che abbia mai visto. Quei sorrisi accompagnati da occhi azzurri ancora rossi dal pianto, che ti scaldavano il cuore. Era stupendo, lui ed il suo sorriso.
 
Ormai si era fatta sera, e noi eravamo ancora stesi sulla sdraio a parlare, a ridere e scherzare. Era piacevole parlare con lui. Stavo iniziando a conoscere il vero lato di Louis e questo mi faceva piacere.
Si alzò improvvisamente dalla sdraio ed osservò la piscina per poi scrutare il cielo. Si voltò nuovamente verso di me.
-Voglio fare un bagno in piscina, sono ancora stanco per gli allenamenti e vorrei rilassarmi. Vieni con me?- mi sorrise, ma io scossi il capo ricambiando il sorriso.
-No, ormai è sera e fa leggermente fresco, rimarrò qui.-
Lui annuì ed afferrò i lembi della maglia ancora sudata per poi sfilarsela. Velocemente sfilò anche i pantaloncini degli allenamenti, rimanendo con soli i boxer neri addosso.
Cercai  di distogliere lo sguardo dal corpo seminudo che mi si presentava davanti, ma non ci riuscii. Era impossibile non guardare il suo corpo, quel fisico abbronzato, non troppo magro ma neanche troppo muscoloso.
-Attenta, ti sta colando la bava.- scherzò lui mentre passava una mano tra i capelli in disordine.
-Stronzo.- gli diedi un buffetto sul braccio mentre sentivo le guance andare a fuoco.
Con uno scatto fulmineo corse verso la piscina illuminata dalle luci che si trovavano all’interno e si gettò.
-Minchia, è fredda!- urlò una volta essere ritornato in superficie. Risi e scossi il capo, mentre lui continuava a nuotare.

Recuperai il mio iPhone che avevo lasciato sul tavolino al mio fianco e digitai il numero di mamma.
-Pronto? Mary? Come stai? Tutto okay? Dove stai? Con chi st..- rispose alla chiamata dopo pochi squilli, come se fosse già da tempo con il telefono in mano in attesa di una mia chiamata.
-Mamma, tranquilla, con calma. Una domanda alla volta.- sorrisi, amavo quando si preoccupava in quel modo, nonostante non fossi la sua vera figlia mi trattava da tale e questo mi rincuorava. -Sto benone mamma, sono a casa di Louis con Liam, Alessia e altri amici. Voi come state? Com’è va la vacanza?-
-Oh, l’importante è che sei con Liam tesoro. Anche noi stiamo bene.. oh, piuttosto, ha chiamato la nonna.-
swag” fu l’unica parola che passò per la mia testa.
Chi vuole intendere intenda. Altrimenti c’è il camper.
-C-cosa ti ha detto?- balbettai.
Già mi aspettavo un ‘’nipotina mia, ho comprato due biglietti per il concerto di Pupo, ti andrebbe di venire con me? Sarà una serata SWAG,da farti scoppiare le ovaie.”
-Ha detto che un giorno di questi passerà a trovare te e tuo fratello, dato che non vi vede da molto-
Il mio incubo peggiore si stava avverando.
Sbiancai completamente dopo aver sentito quelle parole.
-Mary, ci sei?- mi chiamava dall’altra parte del telefono.
-Ehm.. si mamma, ora chiudo, ci sentiamo domani, buonanotte.- dissi prima di riattaccare la chiamata.
Non trovavo più Louis. Mi guardai intorno, ma non lo trovai. Era sparito dalla piscina, era completamente evaporato.
Qualcuno mi prese improvvisamente per i fianchi e mi portò tra le sue braccia, prendendomi a mo’ di sposa. Successe tutto in un attimo, non ebbi il tempo di guardare chi fosse, che mi gettò in piscina.
L’acqua era congelata e.. bagnata.
Quando riemersi mi guardai intorno, trovando un Louis che si manteneva la pancia con una mano per le troppe risate.
-Cristo Louis, ma sei matto? È congelata, si muore dal freddo!- urlai, aprendo le braccia all’aria.
Continuava a ridere, non mi rispondeva.
Sbuffai, prima di borbottare uno ‘stronzo’.
Si gettò nuovamente in piscina, per poi affiancarmi e sorridermi, mentre tentava di trattenere le risate.
-La smetti di ridere? Non è divertente.- assunsi un’espressione imbronciata.
-Dovevi vedere la tua faccia!- scoppiò di nuovo a ridere.
Sbuffai nuovamente e, una volta finito di ridere, mi scompigliò i capelli.
-Ce l’avete tutti con me oggi, vedo.- mi finsi offesa.
-Perché?- mi chiese, chinando il capo di lato.
-Anche Niall oggi mi ha gettato in acqua, mentre io facevo uno dei miei discorsi così filosofici.- dissi con non chalance.
-Niall?!- io annuii.
-Oh, vi ho visti questo pomeriggio, mentre..- fece una pausa -..vi baciavate.-
Abbassò lo sguardo, irrigidendo la mascella. Sembrava come irritato a quel pensiero.
-Oh, no no! Non ci siamo baciati!- dissi agitata. –Mi sono subito allontanata, non.. non volevo che mi baciasse, tutto qui.- feci spallucce, mentre lui ammiccava sorriso.
Evitai il discorso, schizzandolo con l’acqua.
Scoppiai a ridere guardando Louis che tossiva, dopo aver ingerito l’acqua della piscina.
-Com’è il cloro? Buono?- chiesi scherzando.
Mi guardò con aria di sfida, prima di dire –Te la sei cercata!- ed iniziare a schizzarmi.
 
-Sono sfinita!- esclamai, appoggiandomi con le braccia sul bordo della piscina.
Avevamo fatto, sì e no, una decina di gare di apnea ed ero riuscita a vincerne solo una.
-Non mi batterai mai, Payne.- mi guardò con aria da sufficienza.
-Pft, non riesco a tenere il fiato. Ma una cosa è sicura: non mi batterai mai nella pallavolo.-
-Scommettiamo che ti batterò anche in quel gioco?- mi sfidò, porgendomi una mano.
-Affare fatto. Se vinco io, tu dovrai indossare dei vestiti da donna, che ovviamente sceglierò io.-
-E se vinco io..- si avvicinò di più a me, trovando il suo viso ad un palmo dal mio. -..dovrai baciarmi.-
-Te lo scordi, Tomlinson- ritrassi la mano che gli stavo porgendo per poi incrociare le braccia al petto e guardare altrove.
-Questo vuol dire che sai di perdere contro di me. - mi provocò.
Odiavo quando mi provocavano in quel modo, non dovevo dargliela vinta. Ero troppo orgogliosa per farlo.
-Va bene, ci sto!- dissi convinta, porgendogli una mano che lui strinse subito. –Per quando fissiamo la partita?-
-Facciamo la prossima settimana, in questi giorni ho gli allenamenti e devo lavorare al campo estivo di calcio per gli Juniors.-
Annuii, mentre strofinavo le mani sulle mie braccia, nel tentativo di scaldarmi dato che in piscina iniziavo a sentire freddo.
-Hai la pelle d’oca, usciamo, fa freddo.- mi disse lui uscendo dalla piscina, porgendo poi una mano per aiutarmi ad uscire.
Una volta arrivati alle sdraio, mi porse la sua felpa, che aveva lasciato nel borsone.
-Tieni questa, il tuo asciugamano è ancora bagnato, con la mia felpa starai più calda.
Anuii e lo ringraziai con un sorriso, prima di infilare la sua felpa blu, che riusciva a coprire almeno la metà delle mie cosce.
Louis rise nell’osservare la scena in cui scrutavo la felpa che mi andava estremamente larga, specie dalle maniche. Sembrava la felpa di un gigante che emanava un buon profumo: Eau de Tomlinsò.

-Sono stato bene con te stasera.- ammise Louis sorridendo. –comunque volevo chiederti se..- fece una pausa.
-Se?- lo incitai a continuare.
-..se.. insomma..-
-Minchia Louis parla!- rise. Dio, la sua risata.
-..se mi hai perdonato per tutto quello che ti ho fatto.- fece la stessa espressione dispiaciuta di quello stesso pomeriggio. Mi faceva troppa tenerezza.
-Dovrai guadagnartelo il perdono, Tomlinson.- scherzai, alzandomi dalla sdraio e recuperando la mia borsa. Mi diressi verso l’entrata di casa, dove c’erano Liam ed Alessia, intenti in una chiacchierata con Zayn ed il biondo.
-Come?- urlò Louis, per farsi sentire, dato che ero ormai lontana da lui.
-Invitami ad uscire: se ti comporterai da gentiluomo e mi farai divertire, potrò perdonarti.- dissi sfacciatamente e feci spallucce, lasciando capire che fosse la cosa più ovvia del mondo.
Lui per tutta risposta annuii, mostrandomi una sfilza di denti bianchissimi che riuscivo a vedere  anche da lontano. Quel sorriso era qualcosa di spettacolare.
-Domani sera. Passo a prenderti da casa alle nove. Non tardare.- disse poi Louis, che mi raggiunse in casa.
Annuii e lui mi lasciò un bacio sulla guancia.
-Oh Louis, non progettare uno di quegli appuntamenti da coppiette felici ed innamorate, non voglio nessun ristorante romantico, tanto meno una spiaggia per poi fare sesso allegramente come due cani in calore, capito?- urlai, mentre lui era già in quello che doveva essere, molto probabilmente, il bagno.
Sentii pronunciare un ‘va bene’ ed avrei potuto giurare che, in quel momento, Lou stesse ridendo.
Stavo per uscire da casa Tomlinson, quando notai un Liam ed un’Alessia che mi guardavano con gli occhi e la bocca spalancata.
-Cosa c’è? Non fate quelle facce incredule e sbalordite, mi conoscete meglio di quanto mi conosca io e sapete che sono una scaricatrice di porto, quando voglio.- dissi, sorridendo innocentemente.
Salutai Zayn e Niall con una mano, prima di mormorare un ‘ciao’, che solo il moretto ricambiò, ed uscii seguita da mio fratello e la mia migliore amica.
Niall non mi rivolse una parola, un solo sguardo. Cosa gli era preso? Che se la fosse presa per non essere rimasta al suo bacio?


























 

NON SPARATEMI!

Ciao belas!
VI PREGO, PERDONATEMI.
SCUSATE SCUSATE SCUSATE SCUSAAAAAAAAATE!
Lo so, sono in un tremendo ritardo, ma sono stata senza computer cwc
mi sento una merda perchè mi regalate un sacco di recensioni ed io vi ripago aggiornando dopo due settimane
SONO UNA MERDA cwc
SCUSATEEEEEEE!
Mi sento troppo in colpa, aiuto!
Volevo ringraziare TUTTE QUELLE BELLISSIME RAGAZZI CHE HANNO RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO
IO VI AMO!
GRAZIE!
ormai un semplice grazie non mi sembra abbastanza, sembra insignificante cwc
GRAZIE anche a chi mette tra preferite/ricordate/seguite la mia storia e alle lettrici silenziose
VI AMO TROPPO, DAVVERO
*abbraccio virtuale* sdkfh

Okay, passando al capitolo
non mi sembra un granchè però almeno ora Lou e Mary hanno chiarito le cose e, con la sua sfacciataggine lei gli ha chiesto, in un certo senso di uscire ouo
la nostra Mary può skst
SIIIII, HO CAMBIATO BANNER, COSA VE NE PARE?
A ME PIACE TANTISSIMO SDKJGB
LO AMO SKST **
E la gif? sto ancora morendo io skst skdjfh

okay, ora faccio pubblicità a delle ff e mi dileguo, devo continuare le mie ricerche su facebook riguardo ad un ragazzo che viene al mare per il quale sto morendo, dio, è perfetto dkhsdjk
ha tipo venti anni, ha gli occhi azzuuuuurri, quasi grigi, stupendi, capelli ricci rasati dai lati, la barba, delle spalle ed un fisico proprio skjdfh
okay la smetto, tanto a voi non interessa lol
MA SEMBRA UN RAGAZZO SCOLPITO DAGLI ANGELI, UN DIO **
Mary smettila.
okay :c


Puuuuuuuuuubblicità(?) 

17 GIUGNO.

His lovely, green eyes.
Don't forget about us

 e per finire, la mia preferita, come sempre, skst dklfh

The Lake


okay, mi dileguo, vado a cercare il mio amoroso dkfjgh**
vi ame pubbliche <3

Mary.

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