Tre momenti di Alinee e James

di Ali_Nott
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un brutto risveglio. ***
Capitolo 2: *** Per un pelo. ***
Capitolo 3: *** Ricordi. ***



Capitolo 1
*** Un brutto risveglio. ***


Cinque momenti di Alinee e James ≈
 

Era entrato nella stanza il più silenziosamente possibile. Nonostante fosse pomeriggio, le tende della finestra erano state accuratamente chiuse in precedenza, non permettendo così alla luce del sole di entrare ed illuminare come si deve.
Il  bambino, quattro anni compiuti il giorno precedente, era rimasto per un istante bloccato sulla soglia della camera da letto dei suoi genitori, osservando attentamente con le palpebre leggermente socchiuse il piccolo corpicino della sorella – che avrebbe invece compiuto tre anni tra un paio di mesi – sdraiato quasi sul bordo del letto matrimoniale, gli occhi serrati e una delle due manine chiusa a pugno che teneva tra le labbra leggermente aperte.
Per un istante, al bambino, gli parve come di vedere un piccolo angioletto.
Le si avvicinò con passo incerto,  timoroso di fare rumore e svegliarla, fermandosi poi proprio al bordo del letto, accanto e lei.
Poggiò entrambe le braccia sul materasso e vi ci poggiò successivamente il mento sopra, tenendo la testa alla stessa altezza di quello della sorella.
Avrebbe fatto la guardia.
Le sarebbe rimasto vicino finché non si sarebbe svegliata, e sarebbe stato attento affinché nessuno la svegliasse.
Certo… nessuno eccetto lui.
Dopo una decina di minuti, James aveva iniziato ad annoiarsi.
Contava i respiri della sorella, arrivando ogni volta solo fino a sei, perché la mamma gli aveva insegnato solo i primi sei numeri e, ogni volta che raggiungeva l’ultimo numero conosciuto, il bambino rincominciava a contare dall’inizio.
Alla fine, poggiò una manina sul braccio di Alinee, cercando di svegliarla con un’estrema delicatezza, ma la bambina, al contrario, non sembrava minimamente interessata ad abbandonare il regno dei sogni.
James continuò così per molto tempo, interrompendo di tanto in tanto il silenzio pronunciando piano il suo nome.
Poi, accadde tutto così velocemente che nemmeno se ne rese conto.
Alinee si svegliò lentamente, visibilmente infastidita.
Per lei fu un gesto automatico, come di difesa, alzare rapidamente il braccio che prima teneva accanto alla bocca e colpire relativamente forte con il palmo proprio sulla testa di James.
Leggermente colto di sorpresa, il bambino indietreggiò di poco, indeciso su cosa fare, continuando ad osservare la sorella.
Poi, come tutti i bambini che si rispettino, scoppiò improvvisamente a piangere poggiandosi entrambe le mani sulla testa, più perché ci era rimasto male che per il dolore, ignaro che vedendolo, la bambina che fino a pochi attimi prima sembrava infastidita per essere stata svegliata, ora aveva dipinta sul volto la stessa espressione di indecisione che prima aveva suo fratello.
Il risultato furono due bambini piccoli che piangevano senza avere realmente un valido motivo.



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Come ho già scritto anche nell'introduzione, questi due personaggi sono tratti dalla FF originale a capitoli
You and Me? Never.
Sono momenti di vita quotidiana, quindi non saranno capitoli lunghissimi come quelli della storia, ma spero apprezziate ugualmente.
Mi farebbe davvero piacere leggere delle recensioni, quindi fatemi sapere cosa ne pensate!

Cercherò di completarla inserendo tutti i momenti entro massimo due settimane.

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Capitolo 2
*** Per un pelo. ***


II

Il piccolo contenitore in vetro con i biscotti cadde a terra insieme a un bambino un po’ troppo alto per i suoi appena sei anni, rompendosi in quattro cocci sparsi tutt’intorno a lui, lasciando che piccoli frammenti di biscotti alle gocce di cioccolato si spargessero a terra, riempiendo di briciole il pavimento che, fino a pochi attimi prima, era immacolato.
Appena due secondi dopo, una bambina minuta di cinque anni, con un vestitino blu e grandi boccoli scuri che le ricadevano sulle spalle, fece il suo ingresso nella cucina, portandosi le piccole manine davanti alla bocca per cercare di non ridere alla vista del fratellino che, dal basso, alternava smorfie differenti, spostando continuamente lo sguardo dalla sorella, a terra e poi verso la porta, timoroso che la mamma potesse entrare e sgridarlo. «Alinee ti prego, non fare troppo rumore »
La bambina, in tutta risposta, si limitò a sghignazzare sotto i baffi per qualche altro secondo, prima di avvicinarsi al fratellino più grande ancora seduto a terra e porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi «La mamma ti metterà in castigo!»
A quelle parole, James iniziò ad agitarsi, alzandosi rapidamente da terra, indeciso su cosa fare per evitare le ira della madre. Alla fine, corse all’angolo della porta e afferrò rapidamente la paletta che sua madre usava ogni volta per raccogliere e buttare la sporcizia spazzata. La piantò con forza davanti alla sorellina chinandosi poi nuovamente a terra  «Tienila ferma!» E, formando una sorta di concavità con le mani, raggruppò tutti i pezzettini di biscotti e frammenti di vetro compresi – incurante del fatto che così facendo avrebbe rischiato anche di farsi male – cercando di farli entrare tutti nella paletta.
Alinee, che ormai non riusciva più a prevedere le mosse del fratello, fu lieta di farsi da parte non appena lui completò la sua “opera”, mettendosi una seconda volta le mani davanti la bocca per trattenere le risate osservando James correre a destra e sinistra per la stanza prima di decidersi, finalmente, a buttare il tutto nella pattumiera.
Fece appena in tempo, perché proprio un attimo dopo una donna di circa trent’anni entrò nella stanza, freneticamente, alla ricerca di qualcosa che, dalla sua espressione, sembrava davvero importante.
Si bloccò di colpo nel vedere i suoi figli completamente immobili che la osservavano attentamente, al che la donna alzò appena un sopraciglio, spostando lo sguardo da uno all’altra prima di avvicinarvisi, poggiando una mano sul capo di James. «Che cosa vi succede, eh?» A quella domanda, i due piccoli ebbero reazioni differenti: James si limitò ad abbassare di poco la testa mentre Alinee, ormai senza nemmeno provarci, sghignazzò apertamente e ricevendo in cambio dal fratello un pizzicotto sul braccio. «Sono troppo in ritardo per indagare, quindi per stavolta farò finta di niente. Devo scappare di nuovo al lavoro, voi state con papà.» E, detto ciò, si sporse velocemente in avanti, lasciando un bacio sulla fronte ad entrambi prima di uscire dalla stanza.
Solo quando sentirono la porta d’ingresso chiudersi, James tirò un sospiro di sollievo.
«Bravo fratellino, te la sei cavata!» La bambina, in parte contenta e in parte gelosa del fatto che realmente se la fosse scampata, gli rivolse una linguaccia prima di correre verso l’uscio della porta, diretta verso il piano di sopra, precisamente verso la camera di James. «Ora ti rubo tutte le palline colorate Jamie!»
Inutile dire che il bambino, in tutta risposta, iniziò a correre dietro alla sorella urlando a squarcia gola.






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Personaggi tratti dalla storia originale:

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Capitolo 3
*** Ricordi. ***


III

Se c’era qualcosa che i fratelli Moran amavano fare, quella era sicuramente prendere album di foto della loro infanzia e mettersi a riguardarle anche per ore intere.
Alinee se ne stava comodamente sdraiata sul divano, occupando tutti e tre i posti. James, invece, sedeva a terra con la schiena poggiata contro il tavolinetto, lo sguardo rivolto verso la sorella e con accanto a sé una scatola di media grandezza contenente quelli che sembravano essere – per l’appunto – album fotografici.
La ragazza teneva sulle gambe un grande album dalla copertina in pelle marrone, straordinariamente troppo leggero per l’eccessiva grandezza dell’album. Ognuna delle pagine era occupata da massimo tre fotografie raffiguranti sempre e solo suo fratello maggiore durante la sua infanzia.
«Oh mio Dio, Jamie, guarda qui!» Indicò una delle foto non voltando però l’album verso di lui, impedendogli senza nemmeno rendersene conto di vedere «questa me la ricordo! Papà te la fece mentre stavi facendo pipì, io ero dietro di lui che ti prendevo in giro, e tu ti sei messo ad urlare come un bambino!»
«Alinee, ero un bambino! Andiamo, avevo si e no cinque anni!»
«No, ne avevi sette, io ne avevo ancora cinque! Urlavi come un bambino troppo poco bambino per la tua età.»
James, in tutta risposta, la guardò per qualche secondo stranito limitandosi al silenzio, riportando quasi subito l’attenzione su un album che, invece di contenere foto di loro due da piccoli, raffiguravano tutte il giorno del matrimonio dei genitori.
Il tutto però, durò relativamente molto poco, perché appena pochi minuti dopo la squillante voce di Alinee ruppe per la seconda volta il silenzio. «E guarda questa! Chissà cosa avevi fatto a quel povero gatto per soffiarti contro in quel modo. Sinceramente ancora non mi spiego come papà sia riuscito a scattare una foto perfino mentre scappavi via da quell’animale tanto carino!»
«Carino? Stai scherzando spero! Quel gatto era un’arpia, un mostro, non un animale. Ogni volta che ci ripenso vorrei staccargliela la coda piuttosto che calpestargliela accidentalmente.»
«Calpestargli la coda eh? Ora capisco il perché ti odiasse tanto!»
«Mica l’avevo fatto di proposito! E poi scusa, perché ora non guardiamo qualche tua foto, così posso prenderti io un po’ in giro e non sempre e solo il contrario?»
Un sorrisetto furbo si dipinse sulle labbra della sorella che, cogliendo James di sorpresa, si chinò rapidamente verso la scatola e ne estrasse fuori un terzo album color arancione.
Un attimo dopo, il suddetto album era “sparito”: Alinee ci si era seduta sopra, James notò immediatamente la sua strana espressione del volto, come se si stesse sforzando di fare cose che, di solito, andrebbero fatte in bagno.
«Prendilo se vuoi, ho appena fatto una puzzetta gigantesca!»
James, capendo che no, non si era affatto sbagliato riguardo le intenzioni di sua sorella, fece una smorfia con l’angolo della bocca, agitando poi la mano davanti a sé. «Puoi tenertelo, sarà comunque per la prossima volta, non preoccuparti sorellina!»
«Sì James, contaci, me ne inventerò qualcun’altra!»
«E io sarò pronto a sconfiggerti.»







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Personaggi tratti dalla storia originale:

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