Missione: conquistare Ron! ...o quasi... di sophie_85 (/viewuser.php?uid=9394)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il piano di Ginny ***
Capitolo 2: *** Nero su bianco ***
Capitolo 3: *** Si apra il sipario ***
Capitolo 4: *** Interrogatori e pedinamenti ***
Capitolo 5: *** Foto nella neve ***
Capitolo 6: *** Tra sfide e boccini ***
Capitolo 7: *** Coraggio da grifoni ***
Capitolo 8: *** Tra lezioni e gelosie ***
Capitolo 9: *** Tra pensieri e parole grosse ***
Capitolo 10: *** Cosa pensi di me? ***
Capitolo 11: *** Una mattinata turbolenta ***
Capitolo 12: *** Confessioni ***
Capitolo 13: *** Complicità ***
Capitolo 14: *** Il bacio ***
Capitolo 15: *** Al lago ***
Capitolo 16: *** Una serata movimentata ***
Capitolo 17: *** Confessioni e confusioni ***
Capitolo 18: *** La fine del contratto? ***
Capitolo 19: *** Preoccupazioni e cambiamenti ***
Capitolo 20: *** La cosa più giusta ***
Capitolo 21: *** Il gruppo B ***
Capitolo 22: *** L'esercitazione ***
Capitolo 23: *** Ricordi ***
Capitolo 24: *** Quattro anni dopo ***
Capitolo 25: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Il piano di Ginny ***
Missione: conquistare Ron!
...o quasi...
Una
ragazza dall’aria triste sospirò rumorosamente, mentre guardava assente il
giardino di Hogwarts, completamente imbiancato dalla neve.
Poggiò la
guancia sull’altra mano e sospirò. Di nuovo.
“Se non la finisci giuro che ti porto a fare un giro a forza sulla mia scopa!”
Hermione
finalmente riportò la sua attenzione sull’amica e sulla partita di Scacchi
Magici lasciata a metà, con un’espressione di scusa. “Mi dispiace, Ginny.
Prometto che ora cerco di concentrarmi sul serio sulla partita. Hai mosso il
cavallo, giusto?”
“Ma che mi
frega del cavallo! Quello che mi preoccupa sei tu! Studi sempre e più di prima,
ma per il resto... sei sempre distratta, sulle nuvole. E non mi ricordo l’ultima
volta che ti ho vista ridere. E poi per chi staresti in queste condizioni? Per
quel cretino di mio fratello!”
Hermione,
mentre la sua amica parlava, spostò automaticamente lo sguardo su Ron, che stava
lucidando la sua scopa insieme a Harry. Quando riportò l’attenzione sulla
compagna, il suo sguardo era ancora più triste. “Lo so, Ginny, lo so. Ma che posso
farci? Non riesco a capacitarmene neanche io, ok? Poi siamo così diversi…”
“Appunto!
Lascialo perdere, non ti merita.”
“Ma non ci
riesco. In fondo anche tu ci sei passata con Harry. L’anno scorso
ero quasi riuscita a dimenticarlo, ma poi quando l’ho visto con Lavanda… non
riesco proprio a staccarmi da lui!” Hermione si torse le mani.
“Ma è
proprio in questo che sbagli, non lo capisci? Lui è un eterno insicuro, ma non
si preoccupa più di tanto di prendere una decisione perché sa che tu ci sarai
sempre lì per lui. E appena tu dai cenni di cedimento, oppure ti guardi attorno,
ti tiene alla corda mettendosi con la prima smorfiosa che gli capita a tiro.”
“Dai,
Ginny, non esagerare! Ron non è così cattivo e poi non dovresti parlare così, è
pur sempre tuo fratello.”
“Lo so che
è mio fratello e che non lo fa con cattiveria, ma questo non toglie il fatto che
sia un idiota. Ok, la smetto, ma io parlo anche per lui. Sono convinta che a
mettervi insieme soffrireste entrambi.” vedendo che l’amica abbassava gli occhi,
si morse il labbro e continuò titubante “Ma se per renderti felice devi proprio
metterti con lui… io forse saprei quale sarebbe la strategia più adatta per
fargli fare chiarezza e decidere che fare una buona volta.”
Le guance
di Hermione si accesero di entusiasmo. “Davvero? Cosa dovrei fare?”
“Devi
farlo ingelosire, mia cara.” Hermione sbuffò cercando di replicare, ma Ginny
continuò prima che potesse farlo. “Non ci provare, non l’hai già fatto! Con quel
viscido di McLaggen come speravi di riuscirci?! Devi puntare più in alto… molto
più in alto… magari qualcuno che gli stia proprio, ma proprio antipatico… magari
qualcuno che sia capace di umiliarlo e metterlo in imbarazzo come pochi… magari
biondo…” Una luce strana le illuminò gli occhi mentre diceva queste parole e fu
proprio quella luce che fece crescere una consapevolezza dentro Hermione che la
schifò solo all’idea.
“Ginny,
non starai mica parlando di chi penso io, vero?” La ragazza annuì e Hermione
incominciò a scuotere sempre più decisamente i folti ricci castani.
“Tu sei
pazza! Ma come puoi anche solo pensare che io ci possa provare con Draco Malfoy!
No, dico, MALFOY! Pensa a come potrebbe reagire! Mi distruggerebbe! Verrei
massacrata e derisa dall’intera scuola! Sempre se non mi ammazzi prima lui.”
“Non se
lui avesse una buona offerta sull’altro piatto della bilancia...”
“No,
Ginny, ti assicuro che si farebbe torturare a morte piuttosto che toccare una
nata babbana come me, figurati diventare il mio… ragazzo!” La stessa Hermione
sembrava disgustata all’idea, ed ebbe un brivido sull’ultima parola pronunciata.
“Ma mica
dovete mettervi insieme per davvero, basta che lo creda Ron. E poi sarebbe
facile convincerlo: se non sbaglio rischia la bocciatura con Vitious, gli aveva
assegnato quel compito extra che dovevi supervisionare, giusto? E poi ho un’arma
segreta! Guarda qui!”
Ginny si
guardò intorno con aria cospiratoria e passò velocemente una foto a Hermione:
nello scatto si vedevano una ragazza non troppo carina che baciava
Malfoy. La voce di Ginny era gonfia d’orgoglio. “Allora? Che te ne pare? Una mia
amica di origini babbane di Tassorosso me l’ha data qualche giorno fa! Ha una
cotta colossale per Malfoy ed è riuscita a farsi fotografare con una macchinetta
babbana mentre lo baciava! Non so come diavolo ci sia riuscita, ma devi
ammettere che è una prova molto compromettente per un purosangue, no?”
Hermione
osservò la foto con più attenzione e notò facilmente i segni di un banale
fotomontaggio fatto a casa col computer.
Possibile
che non se ne sia accorta? …Forse con le foto del mondo magico non si possono
fare fotomontaggi. Oppure pensa che la qualità delle foto babbane sia
normalmente così scarsa… però se ha imbrogliato lei, forse anche Malfoy…
“Dai,
Hermione! Pensa che smacco sarebbe per mio fratello! Non solo ti starebbe
perdendo, ma per di più per mano della persona che odia più al mondo! Se non
vuoi farlo per te, fallo per me! Voglio proprio vedere che faccia farà quando ti
vedrà con Malfoy!”
“Ti rendi
conto di quanto rischio a chiedere una cosa del genere a Malfoy, anche con
la tua strabiliante prova compromettente a supporto?”
“Hermione!
Ma che razza di Grifondoro sei? Dovresti essere disposta a rischiare tutto per
ciò che desideri…” Lanciò uno sguardo esplicito verso Ron. Anche Hermione rimase
a guardare il ragazzo per un po’, e alla fine disse, alzandosi in piedi “Hai
ragione tu! Chi non risica non rosica! Se mi dice di no, pazienza, ma se mi dice
di sì… costringerò Ron ha mostrarmi quello che davvero prova per me. E forse
sarà la volta buona che mi metterò l’anima in pace!”
“Brava,
Hermione! Ma quando parlerai con lui?”
“Oggi
abbiamo il giro di pattugliamento serale dei prefetti. Vado dalla McGranitt e le
chiedo se può mettermi in coppia con Malfoy. E che il cielo mi aiuti!” così
dicendo corse fuori dalla sala comune, seguita dallo sguardo orgoglioso di Ginny
e quello curioso di Harry e Ron.
*
Erano le
dieci di sera quando la coppia Granger-Malfoy stava finendo di ispezionare
l’ultimo corridoio.
Draco
rivolse un’occhiataccia malevola in direzione della sua compagna. “La McGranitt
dev’essersi bevuta il cervello… sa quanto non ci sopportiamo a vicenda, e ci
mette a pattugliare insieme. Magari anche lei è stanca dell’insopportabile
So-Tutto-Io di Hogwarts e spera che ti elimini entro la fine della serata.” Un
ghigno minaccioso gli si disegno sul viso pallido.
“Fottiti,
Malfoy.” Hermione cercò di tenere a bada la rabbia, mentre apriva di scatto le
varie aule del piano, puntando dentro la bacchetta accesa dal Lumos. Quando
finalmente arrivò all’ultima aula, davanti la quale di lì a poco dovevano
incontrarsi con l’altra coppia di prefetti, entrò dentro.
“Che
diavolo stai cercando, Granger? Non c’è nessuno qui.” disse il biondo mentre la
seguiva all’interno.
“Volevo
assicurarmi proprio che fosse completamente vuota.” Diresse la bacchetta verso
la porta alle spalle del Serpeverde e la sigillò con un incantesimo. “Malfoy,
dobbiamo parlare.”
Draco la
guardò con sospetto. “E di cosa, di grazia? Ti ricordo che noi non abbiamo alcun
tipo di rapporto, e per di più ci odiamo. L’unica cosa che potresti avere da
dirmi potrebbero essere degli insulti, ma quelli potevi semplicemente dirmeli
per corridoio. Ora che ci penso è tutto la sera che sei insolitamente e
finalmente silenziosa… non è che ti sei presa una cotta per me, Granger?”
Stava parlando con un ghigno divertito, ma quando vide Hermione diventare rossa
come un peperone, i suoi occhi si allargarono di stupore.
“Non è
affatto come pensi tu, cretino… o almeno non proprio…”
“Senti,
Zannuta, sputa il rospo. Non vorrei che a stare chiuso troppo tempo in una
stanza da solo con una Mezzosangue mi prendessi qualche strana malattia.”
Dai,
Hermione… respira a fondo e ignora la sua cafonaggine, lo fai per te stessa!
Adesso o mai più!
Prese
fiato e disse tutto insieme “Michiedevosepotessifarefintadistareconme.”
Draco era
piuttosto scocciato. “Che diavolo hai detto?”
Hermione
sospirò e ripeté più lentamente “Mi chiedevo se potessi fare finta di stare con
me.”
Malfoy la
guardò per un tempo indeterminato prima di scoppiarle a ridere in faccia
sguaiatamente. “Granger, ma che ti sei scolata un’intera bottiglia di Whisky Incendiario
prima di venire qui?”
“No,
Malfoy. Sono seria.” Aspettò che Draco finisse di sganasciarsi dalle risate e,
quando finalmente incrociò i suoi occhi, capì che la ragazza stava dicendo la
verità. Hermione aveva le guance arrossate, ma lo sguardo deciso.
“Ma stai
dicendo sul serio? Vuoi che io faccia finta di stare insieme a te… e a che pro?”
Gli lanciò un’occhiata penetrante e Hermione arrossì ancora di più. “Che
stupido, ma è chiaro come il sole: è per quello straccione di Weasley! Vuoi
farlo ingelosire con me. Non sarai troppo cattiva? Gli prenderebbe un infarto se ci
vedesse insieme.” Il tono era di scherno, era chiaro che la stava prendendo in giro
anche se si percepiva un minimo di curiosità.
“Pensaci
bene. Potrebbe essere un vantaggio anche per te, non pensi? Quale migliore
rivincita potresti avere su Harry e Ron? E poi… se non sbaglio hai un bel po’ di
lavoro da fare per recuperare l’insufficienza in Incantesimi.”
Sentendo
le parole di Hermione, finalmente Malfoy decise che stava parlando davvero sul
serio e replicò immediatamente “Ma Vitious ha detto che devi sovrintendere il
mio lavoro, quindi se andassi male io ci rimetteresti anche tu, mia cara.”
Hermione
assunse un’espressione di trionfo. “Quello che tu non sai, mio caro, è
che ho parlato con lui e mi ha detto di stare tranquilla. Sa bene dei nostri
dissapori e del tuo caratteraccio e mi ha detto che comunque andrai sarà sicuro
che io avrò fatto tutto il possibile.”
Malfoy
sembrò rifletterci un attimo, ma poi la guardò con il solito astio. “E tu pensi
che un’insufficienza a Incantesimi basti a convincermi a fare finta davanti
tutta la scuola di stare con te? Ma ti rendi conto, se vuoi rendere la cosa
credibile, dovremmo essere cordiali tra di noi. Dovrei toccarti! E non c'è
nessun valido motivo per mettersi con una Nata Babbana, fosse anche solo per
finta… e poi non una Mezzosangue qualsiasi, dovrei fare finta di stare con TE!
Che schifo, non basterebbero mille insufficienze a convincermi.”
Hermione
si sentiva toccata nell’orgoglio. Anche se non voleva ammetterlo, quelle parole
l’avevano ferita. Tuttavia ingoiò il rospo e cercando di non far capire a Draco
quanto avesse colpito nel segno coi suoi insulti, decise di usare il suo asso
nella manica.
“Dici che
disprezzi tanto le Nate Babbane, eppure…” Tirò fuori dalla tasca la foto e la
osservò con palese interesse. “Qui non sembra che fossi poi tanto schifato,
anzi…”
Speriamo
che ci caschi…
“Di cosa
stai parlando, Granger?” Si avvicinò fino a riuscire ad intravedere la foto. “Ma
che diavolo…” Cercò di afferrarla, ma Hermione fu più veloce.
“No, no,
Malfoy.” La girò, in modo tale che lui potesse vederla bene. “Si guarda ma non si
tocca… ma che sorpresa, prima fai tanto lo schizzinoso e poi ti fai baciare
proprio da una schifosa Mezzosangue!”
Gli occhi
di Draco si ridussero a due fessure mentre guardava l’immagine e con passi
rapidi si avvicinò a Hermione, afferrandola per il polso.
“Chi ti ha
dato questa roba?” Strinse ancora di più la presa tanto che la ragazza lasciò
andare la foto.
“Malfoy,
lasciami, mi stai facendo male!”
“Come
diavolo hai fatto a fare una cosa del genere? Evito qualsiasi tipo di rapporto
con quella piattola di Tassorosso, quella foto è una menzogna!” Draco era
davvero furioso.
Hermione stava tremando come una foglia, il sangue
gli si era ghiacciato nelle vene, ma tentò comunque di mantenere in mano la
situazione. Alzò il mento e puntò contro il petto del ragazzo la bacchetta, che
ancora non aveva messo via da quando prima aveva sigillato la porta.
“Malfoy,
lasciami andare o ti Schianto.”
Per un
lungo istante Malfoy fissò la ragazza negli occhi e lei sostenne il suo sguardo
in silenzio, orgogliosa, e alla fine la lasciò andare. Hermione trasse un
silenzioso sospiro di sollievo, mentre si massaggiava il polso.
“Come
diavolo hanno fatto…?” Lanciò un incantesimo e la foto prese fuoco.
Una volta
che aveva ritrovato il suo battito cardiaco regolare, Hermione realizzò che
anche Draco aveva creduto al trucchetto della ragazza Babbana, e allora decise
di giocarsi il tutto per tutto e di tirare ancora un po’ la corda, nella
speranza che non si spezzasse. Stava giocando col fuoco, e lo sapeva.
“Naturalmente sai che non sono così stupida da aver portato l’unica copia
esistente con me, vero?”
Ebbe in
cambio un’occhiataccia piena d’odio.
“Mai dire
mai, la stupidità non ha limiti.”
Hermione gli fece un gestaccio in risposta, stando
attenta però a tenersi a debita distanza, tenendo ancora la bacchetta puntata
inconsciamente nella sua direzione.
Vedendo la
sua buffa posa, chiaramente difensiva nonostante il gesto poco elegante volesse quasi
provocare una sua reazione, Malfoy non potè fare a meno di sogghignare.
“Hai poco
da ridere, mi sembra.” Hermione aveva capito che la stava canzonando e assunse
un’aria stizzita. “Allora? Che intenzioni hai?”
Per tutta
risposta Draco si mise le mani in tasca e, guardandola pigramente, disse “Dimmelo
tu, a quanto sembra sei tu ad avere il coltello dalla parte del manico.”
Ed eccomi qua ragazzi… Nel tentativo
di fare una one-shot su Hermione e Draco, che Vulcania mi aveva commissionato,
mi sono ritrovata come al solito ingarbugliata in una storia a capitoli! Sono un
disastro! Per ora non so quanto sarà lunga, e anche il titolo, come al solito
lascia un po’ a desiderare. E’ molto “in costruzione”
quindi se avete consigli su come sviluppare la storia (soprattutto tu, Vulcania),
non lesinate in consigli. Mi farebbe anche piacere una vostra opinione su questo
primo capitolo!
Un saluto a tutti, Sophie ^_^
Ps: non credo che riuscirò ad
aggiornare più di una volta alla settimana… mi scuso in anticipo!
EDIT (25/11/2012): Ringrazio Lights per aver segnalato la mia storia nella 'Settimana del consiglio - the best of Draco/Hermione' nel gruppo facebook 'Hpeace&Love' :)
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Capitolo 2 *** Nero su bianco ***
Una volta
che aveva ritrovato il suo battito cardiaco regolare, Hermione realizzò che
anche Draco aveva creduto al trucchetto della ragazza babbana, e allora decise
di giocarsi il tutto per tutto e di tirare ancora un po’ la corda, nella
speranza che non si spezzasse. Stava giocando col fuoco. E lo sapeva.
“Naturalmente sai che non sono così stupida da aver portato l’unica copia
esistente con me, vero?”
L’unica
risposta che ebbe in cambio fu un’occhiataccia piena d’odio. “Mai dire mai… la
stupidità non ha limiti.”
Hermione
gli fece un gestaccio in risposta, stando attenta però a tenersi a debita
distanza, e tenendo ancora la bacchetta puntata inconsciamente nella sua
direzione.
Vedendo la
sua buffa posa, chiaramente difensiva nonostante il gestaccio volesse quasi
provocare una sua reazione, Malfoy non potè fare a meno di sogghignare.
“Hai poco
da ridere, mi sembra…” Hermione aveva capito che la stava canzonando, e assunse
un’aria stizzita. “Allora? Che intenzioni hai?”
Per tutta
risposta Draco si mise le mani in tasca, e guardandola pigramente disse “Dimmelo
tu, a quanto sembra sei tu ad avere il coltello dalla parte del manico…”
- Fine
capitolo -
*.*.*.*.*.*.*.*
Hermione
non realizzò immediatamente il significato di quelle parole. “Vu-vuoi dire che
ci stai?!”
“Lo vedi
che la stupidità non ha limiti?” Draco la guardava infastidito. “Che c’è, sei
delusa? Prima monti su tutta ‘sta sceneggiata e poi fai quella faccia? Se vuoi
io posso sempre andarmene.”
“NO! Non
sono delusa… è solo che mi è sembrato troppo facile, tutto qui.”
“Con
quella maledetta foto in mano tua? Io ho una reputazione da difendere al
contrario di te. E poi pensandoci bene credo che potrebbe risultare
anche abbastanza divertente… però non credere che mi potrai comandare a
bacchetta, voglio porre delle condizioni.”
“Immaginavo…” Iniziò a frugare nella sua borsa e tirò fuori una pergamena. “Ecco
qui. Voglio porre per iscritto ogni singolo obbligo che è nascerà dal nostro
patto.” Si avvicinò ad un banco e tirò fuori anche una piuma e dell’inchiostro.
“Che
cosa?! Vuoi scrivere tutto su un pezzo di carta? Certo che sei proprio strana
tu… a che servirebbe, scusa? Sei così stupida che non riesci a ricordarti cosa
ci diciamo o la tua smania per gli appunti ti porta fino a questo punto?”
Hermione
lo guardò infastidita e fece un respiro profondo per non rispondergli male.
“Smettila di insultarmi, Malfoy! Se dobbiamo davvero fare questa… cosa,
dovrai iniziare a comportarti in maniera civile. E comunque questo contratto è
stregato, non avrai davvero pensato che mi sarei fidata semplicemente della tua
parola; questa pergamena è un po’ come quello che ho fatto per l’ES.
Naturalmente l’effetto sarebbe diverso se tu non rispetterai le regole. Sai, non
credo che qualche brufolo danneggerebbe più di tanto il tuo aspetto. Fai già
schifo così!”
Draco la
guardò minaccioso. Hermione non pensava davvero quelle cose, l’aveva offeso solo
per il gusto di offenderlo. Vedendo che il ragazzo si fece avanti di un passo,
si affrettò a continuare con la speranza di distrarlo. “Naturalmente anche nel
caso in cui io non rispetti i termini del contratto subirò una punizione: non
potrò parlare con Harry, Ron e Ginny per almeno tre mesi.”
Draco
sbuffò. “Ma che razza di punizione è? Pagherei per non vederli mai più. E se io
non rispetto il contratto cosa succede?”
Gli occhi
di Hermione si illuminarono e un ghigno degno del peggior Serpeverde le si
delineò sul viso. “Sai, conosco una giornalista della Gazzetta del Profeta che
troverebbe molto interessante la tua foto con la Tassorosso… le chiacchiere su
‘Malfoy, l’amante dei Babbani’ farebbero il girò dell’intera comunità in un
batter d’occhio; pensa se arrivassero all’orecchio di tuo padre e hai tuoi
amichetti Mangiamorte…”
Malfoy la
guardò cattivo mentre diceva “Potrei semplicemente ucciderti e evitare che le
foto arrivino a destinazione.”
Suo
malgrado Hermione ebbe un brivido. “No, sarebbe comunque inutile, perché
l’incantesimo si attiva da solo. E come primo punto, su cui non si discute sarà
proprio questo: non potrai farmi del male in alcun modo, quindi, tanto meno
uccidermi. Inoltre ti avverto, c’è un effetto secondario immediato se infrangi
le regole. Lo scoprirai se non le rispetterai, ti dico solo che è un po’
doloroso… quindi vedi di comportarti bene.”
“Va bene,
va bene. Rispetterò i patti. Che altro ci vuoi scrivere su quell’affare?”
“Dovrai
chiamarmi se non per nome almeno per cognome, altrimenti si capirà subito che c’è qualcosa che non va.”
La guardò
come se avesse detto la cosa più ovvia del mondo. “E invece pensi che vederci
improvvisamente insieme, così, all’improvviso, non desterà alcun sospetto?”
“Io non
voglio che tutta Hogwarts pensi che stiamo insieme, ma solo Ron. Quindi basterà
che ti comporti in modo diverso solo quando c’è anche lui. Tanto non credo che
ci incontreremo in altre occasioni, quindi il problema non si pone. E se si
dovesse porre, non credo che morirai se sarai semplicemente gentile con me.”
Draco fece una buffa smorfia per dire che non concordava proprio a pieno.
Hermione gli fece una linguaccia, poi continuò “Non potrai far capire in alcun
modo a Ron quello che stiamo facendo, e soprattutto non devi dire a nessuno che
stiamo facendo per finta. Non prendere iniziative personali che non siano
coerenti col nostro, anzi, forse è più giusto dire col mio obbiettivo. E tutte
le decisioni che prenderò in proposito le dovrai rispettare, qualsiasi cosa ti
dica. Ah, e decido io quando possiamo considerare sciolto questo contratto.”
Terminò con aria soddisfatta.
“Non lo
so, qualcos’altro?” Draco dava sempre più segni di impazienza, mentre Hermione
metteva tutti i punti nella pergamena. Per farlo calmare, Hermione sospirò e
disse “Sentiamo adesso le tue condizioni.”
“Mi dovrai
dare tutte le copie di quella dannata foto quando tutta questa sceneggiata sarà
finita.” Hermione annuì, mentre annotava. Draco continuò “E poi dovrai fare per
me tutti i compiti, compreso il lavoro di Vitious.” Hermione spalancò gli occhi
e incrociò lo sguardo soddisfatto di Malfoy.
“Che
cosa?! Tu sei pazzo! E quando avrei tempo, scusa?”
“Problemi
tuoi, mia cara. Potresti dire che vieni ad amoreggiare con me nella Stanza delle
Necessità e invece vieni a farmi i compiti. E ti dirò di più, mi darai anche
ripetizioni.”
Hermione
lo guardò stupita.
Fino ai
compiti posso pure capire, ma perché vuole che gli faccia ripetizioni? Non mi è
mai sembrato troppo interessato alla media… comunque non mi interessano le sue
motivazioni! Non ho tempo!
Diede voce
hai suoi pensieri con una nota d’impazienza nella voce. “Non ti sembra
eccessivo, Malfoy?! Come faccio! Anche io ho un sacco da fare.”
“Ne
dubito, non fai altro che studiare, e comunque arrangiati! Bisogna soffrire per
amore, no? E comunque o così, o niente.”
“E va
bene…” Scrisse in fretta le ultime righe con palese fastidio, e poi porse la
pergamena a Draco perché la firmasse. “Prima tu…”
Malfoy,
praticamente le strappò la piuma dalle mani e scrisse il suo nome per intero con
calligrafia vezzosa. “Che c’è, non ti fidi del tuo ragazzo, Hermione?”
Anche la
ragazza firmò con aria schifata. “Anche un nome risulta disgustoso pronunciato
da te.”
Draco la
fulminò con lo sguardo. “Il problema non è che l’ho pronunciato io: è proprio il
nome che fa schifo.”
Hermione
gli lanciò un’occhiataccia di rimando “Sarà bello il tuo, Draco… che nome
ridicolo. Per un furetto poi… non mi sembra adatto a riflettere a pieno la tua
codardia.”
La
riafferrò di nuovo per il polso tirandola con forza vicino a sé, e con i visi
vicini, la guardò minaccioso sibilando “Attenta a come parli…”
“E tu
attento a quel che fai, ti ricordo che hai appena firmato.” Lo sguardo di
Hermione era deciso, fisso negli occhi grigi di lui. La ragazza non aveva alcuna
intenzione di farsi mettere i piedi in testa e allora Draco provò con un’altra
tattica.
“Oltre a
picchiarti, ci sono molti modi, più sottili, per punire una persona...” Le passò
l’altra mano intorno alla vita, attirandola ancora di più a sé e iniziò ad
abbassare lentamente il viso verso il suo. Un lampo di trionfo gli attraversò
gli occhi quando la ragazza finalmente abbassò lo sguardo arrossendo di
colpo. L’improvvisa vicinanza la impaurì, eppure non riuscì a muoversi di un
millimetro. Invece di baciarla, Draco si avvicinò al suo orecchio sussurrando
“…Purtroppo però questo tipo di punizioni sarebbero più penose per me che per
te…”
Hermione
spalancò gli occhi un attimo, interdetta, ma poi un moto di rabbia e umiliazione
la investì. Senza pensarci alzò il ginocchio, colpendo Malfoy proprio nelle
parti basse.
Draco si
inginocchiò a terra per il dolore, mentre Hermione cercava di sbollire la rabbia
e quella strana sensazione cha avvertiva alla bocca dello stomaco.
“Non ci
provare mai più, è chiaro?”
Draco si
alzò dolorante, ma soddisfatto. Quella ragazza gli faceva perdere le staffe in
una maniera incredibile. Fin dall’inizio non intendeva baciarla, ma solo
umiliarla. E c’era riuscito.
Hermione
stava per aprire la porta, più irritata che mai, quando la raggiunse una voce
più che conosciuta. Si girò di scatto, la scena di poco prima improvvisamente
dimenticata, e sussurrò “Cavolo, sono Ron e il prefetto di Corvonero! E ora che
facciamo?!”
Malfoy si
avvicinò alla porta, e sentì anche lui la voce di Ron che si lamentava del loro
ritardo. Poggiò una mano sulla spalla di Hermione, che si girò di scatto,
fulminandolo con i suoi grandi occhi castani. “Che diavolo hai intenzione di
fare?!”
Un sorriso
sinistro si affacciò sul volto di Draco. “Quale migliore occasione per far
scoprire la nostra ‘relazione clandestina’? Prima finiamo questa cosa, prima
potrai toglierti dai piedi, Granger.” Levò il braccio dalla sua spalla e la
prese per mano. Hermione si staccò subito, come se si fosse scottata.
“Allora
forse non mi sono spiegato. Questa è un’occasione d’oro… eliminerebbe il
problema di cercare di sembrare attratti l’uno dall’altra, eccetera. Penseranno
che la cosa va avanti da un pezzo e solo ora ci siamo fatti scoprire. O per lo
meno spero che non sia così stupido da non pensare che ci sia almeno qualcosa
sotto.” La riprese per mano in modo che non potesse più scappare. Hermione si
stupì di sentire quella stretta calda. Aveva sempre immaginato che le mani di
Malfoy fossero fredde. La sua voce la distrasse da quella
considerazione. “Ora fai quello che ti dico: usciamo ridendo, facendo finta di
non notarli, e appena vedi che stanno guardando, cerca di sembrare il più
imbarazzata possibile, sono stato chiaro, Granger?”
“Malfoy,
devi chiamarmi per nome! E poi non iniziare a darmi ordini, perc-”
“Senti chi
parla, come mi hai appena chiamato? E poi se hai un piano migliore, parla,
altrimenti vedi di stare zitta. Sicuramente l’inquinamento acustico ne trarrà
benefici.”
Hermione
lì per lì lo guardò storto, ma poi, visto che tutto sommato era un ottimo piano,
iniziò a provare a ridacchiare.
“Ma che razza di risata è!? Se vuoi davvero
imbarcarti in questa storia, devi almeno saper recitare,
Hermione.”
La ragazza
si irrigidì e smise subito di ridere. “Sarò bravissima, non preoccuparti. Tu
piuttosto, ne sarai in grado? E poi che aveva la mia risata che non andava?”
“Io sono
in grado di mentire molto meglio di quanto pensi, ragazzina. E poi la tua, più
che una risata, era un ghigno. Deve essere un qualcosa di più complice…
altrimenti sembrerà solo che sei riuscita a farmi un dispetto.”
Hermione ridacchiò di nuovo, suo malgrado. Poi
mise su il broncio, non le piaceva non riuscire in qualcosa. “Allora come dovrei
ridere? Non mi viene, io non faccio la scema coi ragazzi.”
“Già.
Studio, studio, studio. È meglio per la tua autostima, tanto non ti si
piglierebbe nessuno. Comunque, per la risata, prova a imitare quell’oca della
Brown o della Vane. Hai degli ottimi esempi nella tua tanto decantata casa.”
Hermione fece una smorfia buffissima e Malfoy non mancò a prenderla in giro.
“Che c’è, Granger? Non ti senti in grado? Scommetto che se ci scopriranno sarà
solo per colpa tua.”
“Certo che
sono in grado! Vedrai che sarò così convincente che anche tu penserai che sono
stracotta di te!” Era stata toccata nell’orgoglio, e negli occhi si leggeva lo
spirito di competizione che Draco aveva fatto riemergere.
“Accetto
la sfida, Hermione, a te la prima mossa. E non guardarmi così, devi iniziare per
forza tu, siete voi ragazze che fate sempre le sceme, quindi dimostrami che sai
fare.”
Oddio, ma
guarda cosa mi tocca fare! Ma ti farò vedere io se sono in grado di fingere!
Sarai sorpreso, mio caro!
Hermione
si avvicinò alla porta e ci si appoggiò sopra di spalle, tenendo una mano sulla
maniglia. Con l’altra prese Malfoy per mano, e con uno sguardo estremamente
malizioso, lo tirò verso di sé facendo una risatina roca. Sempre rimanendo di
spalle, lentamente aprì la porta dicendo “Dai, Draco, smettila…” e gli poggiò
una mano sul petto.
Forse ho
esagerato…
Gli occhi
di Malfoy si illuminarono per un attimo di stupore, prima di sorriderle di rimando. Nonostante fosse sorpreso dal repentino
cambiamento di atteggiamento della ragazza, con la coda dell’occhio aveva visto
i due prefetti che li stavano guardando a bocca aperta.
Ho ricevuto un sacco di recensioni,
sono emozionata *__* ! Non rispondo una ad una perché non ho tempo (sto
preparando la borsa, parto per Pasqua), quindi rispondo per ora solo a quelli
che mi hanno fatto una domanda o un’osservazione in particolare:
missmalfoy e luygina:
Apprezzo molto la tua proposta di aiuto, e se ti viene in
mente qualsiasi cosa, mandami una e-mail. Tutto è utile, spesso quando mi danno
un consiglio, magari non lo seguo, ma mi vengono spunti per creare qualcos’altro
;)
Cobwy23:
Sì, io ho un po’ il vizio di metterci un po’ a
far partire la storia, ma spero che dopo migliorerà ^_^
June:
Lo so, i titoli non sono proprio il mio forte
-.- Di solito li scelgo alla fine, ma qualcosa dovevo pur scrivere. Se avete
qualche altro titolo da suggerire, accetto consigli ;)
Vulcania:
Sono veramente contenta che ti sia piaciuto l’inizio,
anche se ho paura di essere caduta nella trappola infame della stanza delle
necessità -.- Scusami… potrei usare un altro posto volendo, ma per ora non mi
viene in mente altro! Maledetta stanza, è TROPPO comoda :D ! Per il linguaggio
un po’ colorito di Hermione, c’ho pensato dopo :P però magari visto quanto la
infastidisce Malfoy, le sarà scappato :).
Per i
suggerimenti sulla trama, o consigli, vale lo stesso discorso che ho fatto a
missmalfoy: quando vuoi, spara! Più ne ho, meglio è ;) Magari per e-mail,
che la leggo subito, il forum mi dimentico di guardarlo :P In caso ho dei dubbi
particolari, mi farò viva io ;) grazie!
VaniaLove:
Hai letto Harry Potter e lo Specchio di
Agis in due giorni?!?!?! Wow! Che dire… grazie… quando leggo queste cose, mi
commuovo…
Un saluto grandissimo
in particolare anche a:
DamaArwen88,
gemellina,
lunachan62,
pai80,
terryna,
Mione09,
sonaj,
AllisonCam,
BEE,
camyxpink,
Kagome 13.
Che sono stati così gentili da lasciarmi una recensione!
Sono contenta che vi
sia piaciuta ragazzi, e spero continuerete a seguirmi! A presto, Sophie
|
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Capitolo 3 *** Si apra il sipario ***
…Oddio, ma
guarda cosa mi tocca fare! Ma ti farò vedere io se sono in grado di fingere!
Sarai sorpreso mio caro!
Hermione
si avvicinò alla porta, e ci si appoggiò sopra di spalle, tenendo una mano sulla
maniglia. Con l’altra prese Malfoy per mano, e con uno sguardo estremamente
malizioso, lo tirò verso di sé facendo una risatina roca. Sempre rimanendo di
spalle, lentamente aprì la porta dicendo “Dai, Draco, smettila…” e gli poggiò
una mano sul petto.
Forse ho
esagerato…
Gli occhi
di Malfoy si illuminarono per un attimo di stupore, prima di capire la
situazione e sorridergli di rimando. Nonostante fosse sorpreso dal repentino
cambiamento di atteggiamento della ragazza, con la coda dell’occhio aveva visto
i due prefetti che li stavano guardando a bocca aperta.
- Fine
capitolo -
*.*.*.*.*.*.*.*
Ron sbuffò
per l’ennesima volta: era almeno un quarto d’ora che stavano aspettando Hermione
e quella serpe di Malfoy, e stava iniziando a preoccuparsi. Che le avesse fatto
del male? Stava per ricominciare a fare avanti e indietro con maggior foga di
prima, quando una risatina lo distrasse.
Sembra la
voce di Hermione… No. Lei non riderebbe mai a quel modo…
Quando
però si voltò in direzione della risata, per un attimo Ron giurò di aver sentito
il suono della propria mascella sbattere contro il pavimento. La scena che vide
lo colpì come un pugno in pieno stomaco: non solo era proprio Hermione, ma stava
ridendo con Malfoy, addirittura posandogli una mano sul petto!
In un
primo momento la sua mente fu come svuotata, e l’unica reazione che ebbe fu un
balbettante insieme di sillabe “M-ma… Her-Hermione?”
Quando
incrociò gli occhi del ragazzo, a Hermione non servì fare finta di essere
imbarazzata. Improvvisamente un enorme senso di colpa la pervase, abbassò gli
occhi e le guance le si imporporarono di vergogna. Draco invece non battè
ciglio, anzi, inaspettatamente scansò con malagrazia la mano della ragazza, e
guardandola dall’alto in basso, anche se non con la stessa cattiveria di sempre,
disse “Bella imitazione, Granger, peccato che non hai neanche la metà del suo
fascino…” Hermione lo guardò senza parole.
Ma si è
bevuto il cervello? Che sta dicendo…
Gli occhi
di Draco la fissavano, cercando di dirgli qualcosa e, mentre riprese a parlare,
le fece un cenno impercettibile verso il prefetto di Corvonero. Hermione capì:
non voleva far capire alla ragazza che cosa stavano facendo. “Quella povera
biondina di prima, come l’hai fulminata… l’hai fatta spaventare, e ora la stai
scimmiottando perché ti ha dato fastidio che ha scampato la punizione facendo la
smorfiosa con me, oppure sei solo gelosa?”
Hermione
riprese il suo spirito battagliero di sempre guardandolo con aria di sfida,
mantenendo però un tono di voce tutt’altro che scontroso, anzi stranamente
basso, quasi suadente, fissandolo dritto negli occhi “Forse nei tuoi sogni,
Malfoy.”
Aveva
pronunciato quella frase dandogli un’ambiguità così sottile, che per un attimo
Draco pensò che davvero Hermione stesse flirtando con lui.
Devo
ammettere che ci sa fare…
“Ti
piacerebbe…” E senza aggiungere altro, si incamminò verso i sotterranei facendo
prima però un sorriso enigmatico, visibile solo da Ron e Hermione.
In
tutto questo la ragazza di Corvonero, dopo il primo shock iniziale, si bevve
subito la scusa inventata da Draco: dopo sei anni ormai, era risaputo in tutta
Hogwarts che la probabilità che quei due si potessero mettere un giorno insieme
era pari a quella di vedere Voldemort distribuire
cioccolatini ai bimbi Babbani. Dopo aver salutato i due ragazzi di
Grifondoro, anche lei si diresse verso i suoi dormitori.
Ron, al
contrario, non sembrava aver accettato di buon grado quella scusa. Nonostante
adesso non avesse più l’aria di uno che sta per avere un infarto da un momento
all’altro, le sue orecchie erano ancora rosso acceso e guardava Hermione con
sospetto.
“Dai,
Ron, andiamocene anche noi, stasera sono davvero stanca.”
Mentre
si incamminavano lungo i corridoi silenziosi, Hermione sentiva lo sguardo
insistente di Ron pungerle la nuca. Nonostante ancora non avesse aperto bocca,
la ragazza sapeva che era solo questioni di minuti prima che chiedesse
spiegazioni. Aveva visto chiaramente che non gli era sfuggito il sorriso di
Malfoy. Infatti mentre aspettavano che le scale si decidessero di fermarsi,
sentì la voce di Ron irrompere tra i suoi pensieri.
“Che cosa
è successo?”
Hermione
chiuse gli occhi un secondo e fece un sospiro profondo sperando che il battito
del suo cuore si placasse prima di girarsi ad affrontare una probabile sfuriata.
“A cosa ti
riferisci, scusa?”
“Che cosa
è successo in quella stanza?”
“Abbiamo
trovato una ragazza che gironzolava, aspettando il suo ragazzo, e l’abbiamo
mandata via, tutto qui.” Hermione sorrise nervosamente.
“Ma quando
siete usciti non c’era nessuna ragazza con voi. Cosa stavate facendo lì dentro?”
Ron aveva alzato lievemente la voce, e la guardava ancora con maggior sospetto.
“Stavamo…
stavamo controllando che non ci fosse più nessuno. Non è successo
proprio niente…” ma all’improvviso il ricordo di Draco che stava minacciando di
baciarla, fece capolino nella sua testa e, suo malgrado, Hermione si ritrovò ad
arrossire e distogliere lo sguardo.
Ron
spalancò gli occhi. “Senti, non mi prenderai mica per scemo? Stavate lì dentro
da soli, io ti chiedo cosa avete fatto, tu mi dici ‘niente’ arrossendo a quella
maniera e pensi davvero che io ti creda? Non avreste fatto niente, eh? Draco! L’hai
chiamato Draco, ti rendi conto?!” Ormai Ron stava praticamente gridando,
ma più che arrabbiato sembrava che a stento riuscisse ancora ad assorbire
appieno l’intera faccenda, che stentasse a credere a quello che stava dicendo.
“E poi, quando avete ricominciato a bisticciare come sempre, gli hai risposto in
maniera così… strana! E quel sorriso che ti ha rivolto quando se n’è andato. Non
ho mai visto Malfoy sorridere, tanto meno a te!”
Hermione
ormai aveva lo sguardo puntato a terra e si era fatta piccola piccola dalla
vergogna.
Non me la
sento di prenderlo in giro a questa maniera… ora gli dico tutto.
“Ron, in
realtà, noi… ecco, noi…” Ma si interruppe quando alzò lo sguardo e vide gli
occhi di Ron illuminarsi di una improvvisa consapevolezza. “Ora ho capito tutto…
ti ha fatto bere qualcosa? Dimmi, gli hai sentito pronunciare delle strane
parole alle tue spalle?”
Era
Hermione ora ad essere confusa. “No, niente di tutto questo.”
“Ma ne sei
proprio sicura? Secondo me ha cercato di farti fare qualcosa contro la tua
volontà.”
La
conversazione stava prendendo una piega assurda. “Scusami, e perché avrebbe
dovuto?”
Ron sembrò
pensarci su. “Già… perché? Magari vuole farti credere che gli piaci per poi
poterti umiliare davanti a tutti… oppure per usarti e farti fare la ricerca di
Incantesimi al suo posto…”
Hermione,
sentendo le sue parole, s’indispettì alquanto. “E perché, non avrebbe potuto
incantarmi perché magari ha una cotta per me?”
“Oh, lo
escludo proprio, non sei decisamente il suo tipo.” Solo dopo aver pronunciato
quelle parole, Ron si accorse che aveva detto qualcosa che non doveva, e lo
intuì dagli occhi di Hermione, chiusi in due fessure.
“E perché
mai? Perché non sarei proprio il suo tipo?”
“Ecco…
l’ho sempre visto con delle ragazze più… appariscenti di te…” Ron stava
diventando di tutti i colori e guardava ovunque tranne Hermione, furiosa,
davanti a lui. “Tu sei più…”
“Bruttina?” Hermione sembrava una furia, lo superò e iniziò a camminare con
passo svelto verso il dormitorio. Ron le corse subito appresso, afferrandola per
il braccio. “Non volevo dire questo, volevo dire che tu, rispetto alle ragazze che
ho visto con Malfoy, sei più… ordinaria, ecco.”
Lo fulminò
con lo sguardo e in quel momento decise che sarebbe arrivata fino in fondo a
quella storia. A qualsiasi costo.
“Ordinaria, eh? A me sembra solo un modo per addolcire la pillola, ma si dà il
caso, mio caro Ron, che Draco non abbia usato nessunissimo tipo di incantesimo,
pozione o altro su di me, è chiaro? E in quella stanza non è successo niente di
umiliante per me, né tanto meno ha tentato di costringermi a fare qualcosa contro
la mia volontà. Eravamo soli, e qualsiasi cosa avessimo fatto non avrebbe in
alcun modo potuto usarla contro di me, quindi ha fatto solo ciò che voleva fare,
e anche io. Evidentemente, al contrario di te, Draco non mi trova poi tanto
ordinaria…” E senza dargli modo di fare alcuna domanda, girò sui tacchi e
continuò a marciare verso i dormitori, lasciando Ron da solo, in mezzo al
corridoio con la bocca aperta.
La mattina
dopo, Hermione si alzò di buon’ora per schiarirsi le idee. Aveva intenzione di
parlare con Malfoy per spiegargli la situazione, ma ancora non sapeva come, così
si diresse in Sala Grande per fare colazione, sedendosi vicino a Ginny.
“Allora?
Com’è andata ieri?”
Hermione
afferrò la caraffa del the. “Lasciamo perdere… sono riuscita a convincere Draco
a collaborare, ma è successo un casino. Ah, ha distrutto la foto della tua
amica, spero non sia un problema.”
“Come ha
distrutto la foto?! Quella era la sola copia che avevamo! Come hai fatto a
convincerlo a collaborare lo stesso?”
Hermione
sorrise maligna. “Semplice, gli ho fatto credere che ne avevo delle altre. Tanto
ormai non si può più ribellare, ha firmato il contratto e non gli conviene
proprio tirarsi indietro. E poi sicuramente la tua amica ne avrà delle altre.
Draco non se la caverebbe comunque.”
Ginny le
diede una gomitata e con sguardo complice esclamò “Però… lo chiami già per
nome. Non è che invece di far innamorare mio fratello di te, ti innamori tu di
Draco?”
Hermione
la guardò disgustata. “Ginny, ti prego! Lo chiamo per nome solo perché mi ci
devo abituare! Pensa se mi sentissero chiamarlo per cognome. Già siamo piuttosto
improbabili come coppia, se ci chiamiamo anche per cognome, poi!”
Ginny
guardò in direzione del biondo, che si era appena seduto alla tavola dei
Serpeverde. “Dai, non ti scaldare. E poi devi ammettere che anche se è un po’
pallido, ha due occhi davvero belli.” Dopo che anche l’amica lanciò uno sguardo
di voluta indifferenza nei confronti di Malfoy, Ginny si fece raccontare in
dettaglio che cosa era successo la sera prima.
“Quindi,
se ho capito bene, lì per lì Malfoy ha negato per evitare che quella di
Corvonero sospettasse qualcosa, ma comunque avete lanciato dei segnali a Ron. E
lui ha pensato che in realtà Malfoy ti stesse manipolando.” Ginny aveva
l’espressione concentrata mentre cercava di ricostruire tutta la scena.
“Sì,
perché pensa che io sia troppo ordinaria per Malfoy.”
“Certo che
mio fratello è proprio un cafone…”
“Già.
Quando mi ha detto così ho perso le staffe. Gli ho fatto capire che forse era
effettivamente successo qualcosa in quella stanza, e quando si è ripreso dallo
shock, mi ha tormentata per sapere cosa era successo e come stanno
effettivamente le cose tra me e Draco. Non mi ha dato pace fino a quando sono
salita in dormitorio. Eccolo di nuovo alla carica…” Hermione si girò dall’altra
parte, mentre Harry e Ron, stavano entrando proprio in quel momento in Sala
Grande.
Ron
infatti stava per rivolgere la parola alla ragazza, quando Ginny venne in aiuto
dell’amica tirando Harry per la manica e costringendolo a mettersi tra Ron e
loro due. Nonostante tutto, una volta seduto, Ron si sporse dietro le spalle
dell’amico e della sorella picchiando col dito sul braccio di Hermione.
“Allora? Mi spieghi che è successo? Dai, non mi far credere cose non vere solo
per stupide ripicche… perché siete entrati così in confidenza?”
Il
nervosismo di Hermione stava aumentando a dismisura, lo fulminò con lo sguardo e
gli rispose acida “Ron, fatti gli affari tuoi. Non devo certo rendere conto a te
di ciò che faccio. E ora lasciami in pace, sta arrivando un gufo per me.”
Hermione
si rimise seduta dritta e porse il braccio, affinché il bellissimo gufo bruno vi
si posasse. Staccò la pergamena dalla sua zampina, e invece di andarsene, si
posò sulla brocca del succo di zucca. Evidentemente aspettava la risposta.
Hermione
aprì incuriosita il biglietto.
Ci vediamo
stasera alle 19 nella Stanza delle Necessità.
D.L.M.
Hermione alzò lo sguardo in direzione dei
Serpeverde e incrociò quello di Malfoy.
“Ginny,
hai una piuma con te, per caso? Grazie.” Girò la pergamena e scrisse:
Per
un attimo ieri ho pensato che volevi mandare tutto a monte… Comunque va bene, ma
sii puntuale, anche solo cinque minuti di ritardo e me ne vado.
Legò il
biglietto alla zampina del gufo, e lo seguì con lo sguardo, fino a quando si
posò sul tavolo di fronte. Dopo un po’ il gufo tornò ancora una volta da lei.
Sarà
fatto. E quando leggi questo biglietto, alza lo sguardo e sorridimi, sembra che
tu stia leggendo un bollettino di guerra. E sii convincente, abbiamo spettatori.
Hermione alzò la testa, e con uno sforzo immane
cercò di sorridere dolcemente in direzione di Malfoy.
Ma
guarda che mi tocca fare…
Un paio
di posti più in là, Ron aveva osservato attentamente la scena e stava torturando
il povero Harry. “Hai visto?! Si stanno scambiando dei bigliettini, e
miseriaccia, gli ha anche sorriso! Le devi assolutamente parlare!” Harry alzò
gli occhi al cielo con aria sconsolata.
Ciao a tutti!! Scusatemi il
ritardo, ma l’altra settimana era il mio compleanno, ho organizzato una cena, e
non avevo tempo di scrivere! Volevo chiedervi una cosa: io ho il vizio di tirare
le cose per le lunghe… avete l’impressione che sto facendo lo stesso anche qui?
Dovrei accelerare i tempi? Fatemi sapere!
E ora i ringraziamenti:
Mione09,
camyxpink,
kiki91, BEE,
Cobwy23,
giuliapotter,
pai80,
XcoccinellaX,
@ngel,
VaniaLove,
Kagome 13,
missmalfoy e luygina,
lunachan62,
yuna
e
naturalmente
Vulcania
che ha
commissionato questa fanfiction!
Alla prossima!
Un bacio, Sophie ps: Se trovate un titolo adatto a questo capitolo, ditemelo! Sono un disastro!!!
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