Castle on a cloud

di Hikary
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** (01) Holding hands ***
Capitolo 2: *** 02 - Cuddling somewhere ***



Capitolo 1
*** (01) Holding hands ***


Raccolta che segue la fantastica 30 Days of OTP Challenge, che questa bella pagina vuole spammare al mondo.
 
La fic è ambientata in un universo alternativo – che potrebbe anche esistere nel canon, per quanto mi riguarda, in una diversa continuità spazio-temporale – in cui i seguenti eventi hanno un po’ cambiato le sorti dei personaggi:
- Rumpel ha sventato la maledizione e permesso a tutta l’Enchanted Forest di continuare a vivere serenamente e la principessa Emma è fidanzata con the Huntsman.
- Regina è scomparsa, nessuno sa dove sia
- Hook è tornato a prendere Baelfire a Neverland e i due sono rimasti insieme da allora; le loro età sono sfasate rispetto agli altri personaggi per via del tempo trascorso a Neverland.
 
…e altre cose che salteranno o meno fuori tra una flash e l’altra.
 
Questa è solo una raccolta incentrata sulla mia prima OTP della serie, appunto, ma questo verse mi piace, si sta formando nella mia testolina e magari un giorno ne scriverò come si deve.
 
La canzone che da il titolo alla raccolta è Castle on a cloud, tratta dal musical di Les Misérables. Se la ragione non è ovvia, contattatemi pure via mp, ho molte cose da spiegarvi sulla vita… XD
Ah, dimenticavo: all’inizio di ogni fic segnalerò tutti i pairings hintati ( viva l’italiano) nel capitolo – oltre a quello principale ovviamente - così se proprio vi fanno tornare su i pasticcini della prima comunione ( C ) potete evitare di leggere :3 In linea generale, la fic ha come canon Emma/Graham, Bae/Hook e tanto fluff con Emma e Pinocchio *w*
 
Ho pensato di lasciare i nomi di Storybrooke a coloro che non hanno un nome nell’Enchanted Forest, qualora ne avessi bisogno – vedi Huntsman.
 
 
 
A Fabi, che passi o meno di qua,
perché nel mio cuore lei e il Golden Swan sono una cosa sola.
E perché le sue fic sono bellissime, sempre, e fanno bene al cuore
 
 
Pairings: Emma/Huntsman, accenni Emma/Hook, impliciti Belle/Rumpel, Milah/Hook
 
01 - Holding hands
 
Emma trema, passo dopo passo, mette un piede davanti all’altro con tutta la concentrazione di cui é capace. Ma non c’é verso, continua a non avere un minimo di grazia e ad ondeggiare come se fosse ubriaca.
 
« Una principessa non dovrebbe nemmeno conoscere il significato di certe parole. »
 
Emma sussulta appena; non la stupisce affatto veder rivelati i suoi pensieri, perché sa a chi appartiene quella voce. E lei ci é nata, con quella voce nella testa.
 
« Mia madre mi ha insegnato quanto sia sacro il rispetto per gli ospiti. E pare che tra pirati rifiutarsi di bere in compagnia sia un’offesa senza pari. »
 
Rumpelstilskin sogghigna, quel risolino acuto che sa di demoniaco e la principessa non può che rassegnarsi all’idea che per lei suoni familiare quanto la voce dei suoi genitori, quanto quella del suo Graham.
 
« Ti è rimasto nel cuore quel pirata, non è vero principessa? »
 
Emma, che ancora non si è voltata a guardarlo, riprende a camminare: le braccia sono sospese a mezz’aria, come se temesse di perdere l’equilibrio, e i piedi fanno capolino da sotto l’orlo della gonna, seguendo una linea immaginaria. Si ferma, nuovamente delusa dal risultato, e sospira.
 
« Probabilmente è l’uomo più bello che abbia mai incontrato. » ammette, con assoluta franchezza.
« Oh-oh. Il tuo promesso sposo non sarebbe felice di sentirlo. »
« Quanto sei malizioso! » ride la ragazza; finalmente lo guarda, seppure solo di sbieco, voltandosi appena « La bellezza e l’amore non hanno niente a che fare l’uno con l’altro. »
 
Lo so, vorrebbe risponderle l’uomo, che uomo non è più da tempo immemorabile. Lo sa meglio di chiunque altro, altrimenti non potrebbe trovarsi lì in quel momento, a bearsi dei sorrisi di Emma, o in tutti gli altri momenti in cui sono stati loro due soli. Da quando l’ha vista la prima volta - una bambina dal cipiglio severo perfino in fasce – l’Oscuro non riesce a ricordare una sola occasione in un cui Emma abbia mostrato paura o ribrezzo nei suoi confronti. Sei crudele, gli aveva detto tante volte. E perfino  ti odio, Rumpel, con le guance rosse e gli occhi gonfi di lacrime.
Quelli erano concetti del tutto differenti.
Emma pensava in un modo tutto suo, che nessuno riusciva a seguire; a volte pareva non appartenesse a quello stesso mondo in cui era nata. Emma non era Belle, non era Bae, né Milah; aveva un suo modo di tenerlo vicino come di sfidarlo.
 
« E allora, domani ti sposerai per amore? » Rumpel fece un passo verso di lei « Non perché tutti possano vedere quanto sei graziosa con questo vestito? »
 
La risata di Emma ha un qualcosa di grato. Una parte di lui ne è delusa; una molto più grande, in fondo, è confortata nel sapere di non dover far nulla, perché Emma non si aspetta nulla in più di questo – un sorriso rubato e qualche segreto.
 
« Certamente. Solo il vero amore potrebbe persuadermi a camminare con questo vestito e queste terribili scarpe. »
 
Così dicendo ricomincia a percorrere la navata del salone, traballante come non mai.
 
« Emma. » e la vede tremare di nuovo, come quando è entrato, perché a quella cosa – il modo in cui lui pronuncia il suo nome, solo di rado, con estrema attenzione – la principessa non farà mai l’abitudine « Come al solito, dovrò insegnarti io. »
 
Emma lascia che Rumpelstilskin si metta al suo fianco e le prenda la mano. Neanche questa volta riesce a stupirsi di come magicamente – dopotutto, la magia è sempre stata la specialità dell’uomo – sia diventato tutto più facile, con lui a tenerla per mano.

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Capitolo 2
*** 02 - Cuddling somewhere ***


Pairings: Emma/Huntsman, Hook/Baelfire, Snow/Charming
 
“ Pi’ ” è il diminutivo con cui Emma chiama Pinocchio, il suo migliore amico.
 
02 - Cuddling somewhere
 
Quando lei e Pi’ erano bambini, avevano giurato che, una volta cresciuti, non si sarebbero mai comportanti in maniera disgustosa come facevano i genitori di Emma. Si toccavano in continuazione – mani, spalle, fianchi che combaciavano, perfino fronti, quando dovevano salutarsi. Secondo Pi’, i baci erano la cosa peggiore, anche se accadeva di rado che i coniugi Charming si baciassero spudoratamente davanti ai bambini. Emma non era d’accordo – e quando mai lei si trovava d’accordo con qualcuno? La irritava soprattutto la dipendenza, reciproca e totale, che leggeva in quei gesti. I baci erano per gli amanti, le coccole – quella parola molliccia, che suonava quasi ridicola se detta ad alta voce – erano da innamorati.
Emma ci vedeva tutta la differenza del mondo in questa cosa.
Come capita un po’ a tutti, nel corso degli anni, Emma era cresciuta.
Riprendeva ancora i propri genitori quando si mostravano affettuosi in sua presenza, ma lo faceva con leggerezza, come per gioco. Non c’era più imbarazzo tra lei e Pi’ quando dovevano abbracciarsi, niente più smorfie disgustate; e ogni volta che il Cacciatore veniva a far visita a palazzo, Emma aspettava con il fiato sospeso il momento il cui le avrebbe posato un bacio sulla mano, leggerissimo e magico.
Solo quando il pirata era arrivato nel regno, tuttavia, le sue riflessioni di bambina erano riaffiorate. Ora riusciva a vedere l’impercettibile connessione tra l’uomo e il ragazzo che era sempre al suo fianco e, soprattutto, riusciva a trovarci qualcosa di bello.
Ora invidiava i suoi genitori giusto un pochino, anche se nessuno le avrebbe mai cavato quel segreto.
 
 
 
« Quello che trovo più interessante è la naturalezza » dice una volta a Rumpel, senza guardarlo in faccia, perché sono entrambi seduti sull’immenso letto di Emma, ma lei gli da le spalle e sospira tra sé, con le gambe a ciondoloni che quasi non arrivano al pavimento « Come se fosse spontaneo essere così in sintonia con un’altra persona. »
 
Emma scuote la testa, perplessa, salvo poi strizzare gli occhi e lasciarsi scappare un ‘ ahi! ‘. Rumpelstilskin rotea gli occhi, però non dice niente: d’altronde Emma fa sempre un mucchio di storie quando le pettina i capelli, si muove, si distrae, si dimentica di essere lì. Qualcuno potrebbe quasi offendersi per quella mancanza di considerazione, ma di certo non Rumpel; ha giusto qualche decade sulle spalle e sa vedere le cose in prospettiva meglio di chiunque altro. Al momento la sua priorità e tirare fuori qualcosa da quel groviglio dorato, renderlo qualcosa di prezioso.
La prima volta che si é offerto di aiutarla, la reazione di Emma é stata a dir poco imperscrutabile: naso arricciato, una smorfia dubbiosa e un semplice, troppo semplice ‘ d’accordo’ sussurrato con tono piatto, fingendo di non essere curiosa da morire. Da quel giorno, lei non ha mai chiesto dove lui abbia imparato, da dove venga quel tocco delicato mentre rigira abilmente i suoi capelli tra le proprie dita - come se stesse filando, come un tessitore. L’unica cosa davvero importante é che gli ha chiesto di rifarlo, molte altre volte.
 
« Io non ci riuscirei. »
« Mmm » Rumpel ha diviso la massa di capelli biondi in tre ciocche, che continua a sistemare perché siano esattamente uguali.
« Se penso alla mia famiglia o ai miei amici » deglutisce, lieta che l’uomo non possa cogliere il rossore improvviso che le colora le guance « o ad altri, non credo ci sia qualcuno con cui potrei sentirmi così …completamente in simbiosi. »
 
La principessa raddrizza la schiena e anche il suo tono assume una sfumatura più decisa.
 
« A volte penso che i miei genitori respirino all’unisono o qualcosa del genere; che quando uno dei due trattiene il fiato anche l’altra non respiri… »
« A volte? » è il commento sarcastico di Rumpel.
 
Emma ride.
 
« Acido ma pertinente. » ammette « Credo sarebbe un po’ spaventoso, quel genere di cosa. Forse dovrei trovare qualcuno che la veda come me, perché funzioni. Peccato non abbia nessuno in mente. »
« Proprio nessuno. » le fa eco Rumpel, annuendo accondiscendente, mentre continua ad intrecciare le ciocche dorate.
 
Emma si volta, le mani sui fianchi e un’espressione di rimprovero così buffa in viso che l’altro può solo alzare le mani in segno di resa. La ragazza esita un momento, poi si porta una mano ai capelli.
 
« Mi sono scordata di dirti che volevo una treccia… » mormora, più a se stessa che al suo interlocutore, tastando la forma perfetta della sua acconciatura appena abbozzata – che, in effetti, è proprio una treccia.
« Supposizione. » Rumpel sogghigna « Corretta. »
« Come tuo solito. »
 
La principessa scrolla le spalle con nonchalance; e gli sorride, prima di tornare alla sua posizione precedente, perché Rumpel possa terminare la propria opera d’arte.
 
« Di che stavamo parlando? »
« Di anime gemelle, se non vado errato. »
 
L’Oscuro torna ad intrecciare le proprie dita con capelli della principessa.
 
 
Note
 
Tutta la tiritera dei fili d’oro mi sembra …boh, lineare, insomma, tanti bei richiami gioiosi alla storia di Rumpel. Sto rischiando di innamorarmi più che mai di Graham non-scrivendo di lui, aiuto Sono un po’ in rotta di collisione con il mondo per l’altro OTP – Hookfire – perciò scusatemi in anticipo se cercherò di infilarli ovunque XD Shipping a parte, Hook e Emma nel canon condividono molte cose e non mi riferisco all’aspetto romantico della cosa (basti pensare al fatto che il primo episodio Captain Swan degno di questo nome è Tallahassee, ovvero l’Episodio su Emma & Neal …questa cosa è così strinking che non saprei come dirlo in italiano) quindi mi piace pensare che abbiano una chance di confrontarsi anche in questa AU.
 
L’imbarazzo durante gli abbracci che condividono Emma e Pinocchio non vuole essere un hint alla coppia; si riferisce semplicemente al fatto che i bambini, di solito, pur essendo molto più spontanei degli adulti hanno un senso di “ ribrezzo” – molto buffo XD – per le manifestazioni convenzionali di affetto (tipo i baci sulla guancia per salutarsi, ecco).

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