MinaNaru ~ All'insegna del fluff

[100 parole]
 
 
 

Hello!




 

Il piccolo Naruto osservava senza capire.
 
Guardava la mano grande e rassicurante del suo papà che si muoveva frenetica, e ne seguiva l’andirivieni come se ne fosse incantato. I suoi occhietti blu esprimevano tutta l’incomprensione che quello strano gesto gli comportava.
 
«Su, Naruto, fai ciao!» rise Minato, guardando la sua espressione sbigottita.
 
Il bambino si portò una manina in bocca e la mordicchiò con i denti che non aveva. Poi, la allungò, con l’intenzione di imitare il papà. Lo fissò intensamente, come se volesse essere sicuro di soddisfare appieno la sua richiesta, senza sbagliare.
 
Meccanicamente, la sventolò, visibilmente teso.
 
«Bravo!»
 
 
 

 
Sapevo che sarebbe successo: ecco una raccolta tremendamente fluffosa, sui due personaggi che più di tutti emanano dolcezza: Minato e Naruto (a volte Kushina).
Spero vi piacciano anche le altre! <3
 

[100 parole]

Smile!

  
 
 
 

 Naruto, abbandonato nel suo seggiolino, si ciucciava amorevolmente il pollice, con le lacrime agli occhi. Non sopportava che la mamma e il papà non gli dessero le attenzioni desiderate: stavano lì, vicino, avvinghiati e ignoravano lui e i suoi gorgheggi.
 
Uno strillo più forte attirò lo sguardo tenero di Minato che, esaminando l’espressione contraddetta del figlio, sorrise divertito.
 
“Tutto sua madre”, pensò, ricordandosi dei metodi elaborati da Kushina per farsi notare, quand’erano più piccoli.
 
Si avvicinò e cinse i fianchi del bambino con le sue mani sicure, poi lo sollevò in alto. Godette della sua risata.
 
«Va bene così, Naruto-Chan?»
 
 

 

 
Ed eccoci alla seconda! ^__^
Il fluff mi piace talmente tanto che mi viene semplicissimo scriverne. *___*
Spero vi piaccia! >w< 

[100 parole]

Too small!


 

 

Naruto osservava intensamente la bocca del papà aprirsi, pronta per accogliere gli spaghetti sottili sostenuti da due bacchette unite. Le labbra sottili gli si piegavano in una smorfia di tristezza e rabbia, quando un nuovo boccone di ramen veniva trangugiato all’uomo.
 
Minato non si era reso conto di avere due occhietti puntati contro, mentre Kushina – che teneva in braccio il figlio – se la rideva di gusto.
 
«Ra… men!» sbottò il piccolo, sbattendo le mani sul tavolo e agitandosi tutto.
 
Solo allora, il papà lo fissò, uno spaghetto gli spuntava dalle labbra. Gli sorrise.
«Eh no, Naruto. Tu sei troppo piccolo!»
 

 

 
 
Un’altra drabble, ma prometto che, per il prossimo capitolo, tenterò una flash, o una oneshot, se mi riesce! ^___^
Grazie a chi legge, recensisce, segue, ricorda o preferisce. :D 
 

[100 parole]
 

      Buh!


      

 
Avevo detto shot? Invece ecco un’altra drabble, scusate -.-
Se volete, però, ci sono queste due, scritte di recente:
Perchè Minato non ci sa fare con i bambiniflashfic
Ma mi ha portato la cicogna o mi avete trovato sotto un cavolo?Breve shot 
 

[100 parole]
 

Two!

-Ho detto gnò!- strillò Naruto, agitandosi tutto e correndo come un ossesso. Non appena aveva visto il terribile oggetto nelle mani dello sconosciuto, era balzato giù dal lettino, iniziando quel teatrino che non aveva intenzione di terminare.
«Dai, tu sei un bravo bambino, e i bravi bambini ascoltano i genitori. Non sentirai nulla, credimi» tentò Minato, non sapendo quante volte, però, glielo avesse già ripetuto, senza risultati.
All’improvviso, gli venne un’idea.
«Nemmeno per due ciotole di ramen?»
«Due?» ripeté, meccanico, il piccolo, estasiato.
Il papà annuì.
 
Forse per due ciotole di ramen valeva la pena di farsi fare una puntura.
 
 
 

Eccomi qui, colta da un’ispirazione folgorante! XD
Spero vi sia piaciuta! ^-^ 
  

 [100 parole]

Promise!

«Allora Naruto, è deciso. Domani pranzerai con Kakashi.»
Il bambino assunse un’espressione contrariata. «Ciotole di ramen» biascicò.
Minato sorrise: non aveva dimenticato la promessa che gli aveva fatto, solo che non poteva mantenerla per il mezzogiorno seguente.
«Si tratta di aspettare fino a domani sera» ripeté. Allungò il braccio fino ad accarezzare i morbidi capelli biondi del figlio. «Ci sarò per cena, è una promessa.»
Naruto credeva e avrebbe creduto fermamente alle parole del papà, anche se si fosse trattato di una stupidaggine. Però, non poteva permettersi di assecondarlo subito, dunque si voltò di spalle e incrociò le braccia.
«Cattivo.»
 

 

 
Eccomi! Avevo bisogno di scrivere qualcosa di leggero, di dolce.
Questa può essere considerata come una specie di continuazione della drabble precedente. Detto ciò, spero sia piaciuta.
 

[110 parole]
 

To sleep!

 
 

Kakashi guardava quella piccola pulce, scettico. Nella sua culla improvvisata, dormiva con tanto di ditino e di bava alla bocca.
Per la maggior parte del tempo, il bambino gli aveva indirizzato uno sguardo imbronciato, temibile, e aveva continuato a pronunciare due sole paroline: ramen e papà.
«Ha fatto il bravo?» chiese Minato, arrivato da poco.
Kakashi annuì, poco convinto.
«E’ un caro bambino, mh?» incalzò il maestro, ridendo.
«E’ proprio come sua moglie, sensei.»
Minato scoppiò a ridere, tanto da svegliare la peste.
Questi si strofinò gli occhi e, ritornato più o meno presente a se stesso, rimase allibito nel vedere il papà. «Papà!» urlò, allungando le manine, tutto contento.
 

 

 
Tre parole: Non. Mi. Piace. ç__ç
Ma la colpa è dell’icon, perché è troppo tenera e io dovevo metterla per forza! ;__;
Mah… lasciamo stare, và! -.-
Spero di fare meglio la prossima volta. Giusto una precisazione, magari anche inutile, Kakashi è un ragazzino, circa 14/15 anni (se ho fatto bene i conti Cx).
 
 
 
  
 

[100 parole]


 

  Don’t be silly, Naruto-Chan!


 
 

[110 parole]

Sssssh!


 

 

Naruto non voleva spostarsi dalla porta della camera del suo papà. Dietro quel legno, si trovava il suo amato genitore, malato. Il bambino temeva che avesse bisogno di qualcosa, di lui.

La mamma gli aveva detto di non fare troppo rumore, ma poi stare immobile non era bastato più, e aveva agito, disubbidendo. Origliava, in cerca di una richiesta d’aiuto proveniente dall’altra parte.
«Naruto, che ci fai qui?»
Era la mamma. Sorrideva, ma era il momento giusto per farlo, dato che il papà aveva la febbre?
Ci rifletté un attimo, indeciso. Poi si mise un dito davanti alle labbra. «Silenzio mamma, non fare rumore!»

Avrebbe tenuto il suo segreto per sé.
 
 
 

Non so se si è capito, a dire la verità. In pratica, Kushina ha detto a Naruto di starsene buono e Naruto, sia per tenere per sé il fatto di voler aiutare il papà, e sia perché non vuole ammettere di aver disubbidito, ha cambiato discorso.

(che spiegazione patetica xD).
 
Mi è venuta una flash, scusate! “^^
 
 
 
  

[110 parole]
 

   Blue

    

Minato trovava strano il comportamento di Naruto: era da quella mattina che il bambino non gli staccava gli occhi di dosso, come se lo stesse studiando.
Anche in quel momento, il bimbo gli lanciava occhiate di sfuggita, guardando altrove non appena si rendeva conto di essere stato beccato.
Minato era più che curioso.
«Cosa c’è piccolo?»
Il bambino sussultò; aveva le guance paffute e rossicce, come se fosse stato colto sul fatto dopo aver compiuto una marachella.
«Allora?» incalzò il papà, accarezzandogli i capelli.
Naruto mostrò un pastello blu chiaro che aveva tenuto nascosto in tasca. «Questo colore è bruttissimo rispetto ai tuoi occhi» lagnò. «Non riesco a disegnarti bene!»
 

 

Dunque, facciamo qualche precisazione: in pratica Naruto trova che il colore blu/azzurro non sia “degno” di ritrarre su carta gli occhi del suo papà! So che è una sciocchezza, ma avevo necessariamente bisogno di qualcosa di dolce! <3
 
(hai visto _NaruHina_ ce l’ho fatta! XD)
 
 

  
 

[110 parole]
 

Happy birthday!
 

Naruto si alzò in piedi sulla sedia. Poggiò le manine sul tavolo e si sporse un poco, sotto lo sguardo attento del papà, pronto a intervenire se il figlioletto avesse deciso di buttarsi a capofitto nella panna.
 
«Soffia forte, Naruto-chan.» Minato.
 
Quello non era un giorno qualsiasi, ma era il giorno: tre anni.
 
Il papà si godette l’espressione indaffarata del bambino, intento ad accumularequanta più aria possibile nei polmoni; indietreggiò addirittura, tant’era lo sforzo.
E soffiò, chiudendo gli occhietti e gonfiando le guance a più non posso.
Poi si guardò intorno, soddisfatto. Per un attimo impercettibile, posò lo sguardo sulla mamma e sul papà.
 
Sperò che il suo desiderio si avverasse.
 
 
 

Una misera, miserissima flashfic! TT___TT
Dannate galassie, dannati limiti… è tutta colpa loro se a Naruto-kun ho potuto dedicare solo una misera drabble (prima flash, poi l'ho aggiustata EDIT 05/03/2013)! Ç__ç
Sebbene sia domani il suo compleanno, l’ho pubblicata un po’ prima, perché non so se domani ne avrò il tempo.
 
A presto!
 
 
 
 
 
 
  
 

[104 parole]


 

Jealousy!
 

 Naruto sgranò gli occhi e abbandonò sul tavolo il bicchiere da cui stava bevendo.
Accorse all’entrata, dove suo padre spronava un bimbetto piccolo e dall’espressione scocciata a entrare.
«Non essere timido, Sasuke-kun» lo sentì dire.
«Ciao papà!» Naruto abbracciò le gambe dell’uomo, scoccando un’occhiata in cagnesco al terzo incomodo. «Chi è lui?» chiese con stizza.
Il bambino dai capelli neri e disordinati arricciò il naso, guardandolo con sufficienza, cosa che infastidì parecchio Naruto.
Il papà rise. «Lui è Sasuke-kun, e starà con noi per un po’. Sono sicuro che andrete d’accordo.»
Naruto sporse il labbro inferiore e assottigliò gli occhietti. «Se lo dici tu…»
 
 

Trauma!!!
 
Mi stanno finendo le icone! ç__ç
(o almeno quelle che riguardano Uzumaki e famiglia Cx)
Dunque, la presenza di Sasuke era necessaria e indispensabile (?), perché in questa drabble volevo sottolineare la gelosia di un bimbo piccolo (& tenero) come Naruto nei confronti del proprio papà, quando lo vede accanto a un altro bambino che non sia lui.
Spero sia piaciuta! ^___^
 
E grazie a tutti, perché la raccolta ha ufficialmente superato le 100 recensioni!!!
 
  

[101 parole]
 

     Do you love me, tou-chan?


      
 

Minato stava percorrendo il lungo corridoio che l’avrebbe condotto in camera sua. Era stato terribile avere a che fare con quei due bimbetti che si lanciavano solo occhiatacce.
«Tou-chan?» Il cigolio della porta mostrò un Naruto in pigiama. «Tou-chan, tou-chan, mi ami?» Il bambino era corso tra le braccia del papà, che si era inginocchiato per stringerlo meglio.
«Tou-chan, Sasuke ha detto che suo fratello non gli vuole bene, ma che lo ama» spiegò. «Tu mi ami, tou-chan?»
Minato sorrise, felice degli occhi fiduciosi e brillanti del suo bambino. Lo alzò in alto, godendosi le sue risate. «Sì ti amo, Naruto-chan.»
 
 

 
Allora… attenzione. Ovviamente, qui non si parla di incesto e roba varia (lungi da me Cx). Credo che l’amore sia stato un po’ frainteso come sentimento, oggigiorno. Io, per esempio, amo la mia famiglia, provo un sentimento profondo nei suoi confronti, per me è importante. Ho ipotizzato che anche per Naruto e Sasuke, che non conoscono il significato che da grandi si dà a questa parola, sia lo stesso. ^////^
Ebbene, oggi le “note autrice” saranno mooolto lunghe! XD
L’idea mi è venuta da una doujinshi SasuNaru letta ieri, disegnata da Nilo. Qui, oltre che il rapporto tra Sasuke e Naruto, veniva messo in evidenza anche il legame tra Minato e Naruto. Troppo teneri: l’immagine iniziale è presa da quella doujinshi.
(se volete sapere come si intitola, chiedetemelo pure! ^__^)
 
Ultimissima cosa, poi mi dileguo: spero v sia piaciuta com’è piaciuto a me scriverla! ^___^
 
 
  

[104 parole]
 

    Breakfast!


     
 

Naruto, determinato, inzuppò per l’ennesima volta il biscotto nel latte caldo preparato dalla mamma. Poi lo alzò lentamente, fissandolo mentre lo conduceva tra le sue fauci. Aprì la bocca; il biscotto era quasi dentro, pronto per essere mangiato.
Ma quando il bambino sbatté i denti, non c’era niente che gli degustasse il palato. «Uffa!» lagnò, sbattendo il cucchiaio che aveva in mano sul tavolo. «Papà, ma il biscotto mi cade sempre!»
Minato rise. «E’ perché lo bagni troppo, Naruto-chan.» Ne prese uno e, dopo averlo inzuppato una sola volta, fece: «Dì, aaaah!»
Naruto aprì la bocca, e finalmente riuscì a cominciare una sana colazione.
 
 

[102 parole]
 

I’m not a child!


 

Naruto arrossì mentre il papà gli scompigliava affettuosamente i capelli. Incrociò le braccia al petto e allungò le labbra in avanti. Gli occhi brillavano, imbarazzati, e si muovevano frenetici, senza che riuscissero a starsene fermi.
E il problema era solo uno: Sasuke.
Tingendo un biscotto nella tazza piena di latte, fingeva di non prestargli attenzione, ma Naruto sapeva che in realtà se la stava ridendo sotto ai baffi.
L'ennesima presenza della mano rassicurante del papà sulla testa lo fece arrossire di nuovo. Si portò le dita nei capelli, come se volesse difendersi dalle carezze affettuose di Minato.
«Sono grande papà!» sbottò agitato.

 

 
 
Spiegazioni? Sì, sì, credo ci vogliano stavolta. ù.ù
In pratica Naruto crede che Sasuke lo derida perché il papà gli dimostra di volergli bene, ma in realtà Sasuke lo sta volutamente ignorando.
Per farla breve: Naruto si vergogna di mostrare “una solita mattinata Uzumakiana fatta di coccole&carezze”, perché crede che sia roba da bambocci. E vuole, dunque, mostrarsi “grande” davanti a Sasuke.
Si capiva anche senza spiegazioni? .-.
Mah, non so. Cx
 
P.S. Scusatemi, ho finito le immagini di Naruto piccolo! ;__;
Cercherò di trovarne altre. 
 

 [100 parole]
 

Book!

Il piccolo Naruto aveva affondato il nasino tra le pagine piene di scritte, per lui incomprensibili, di un libro dall’intensa copertina blu notte. Alternava mormorii concitati a urli decisamente troppo acuti per un orecchio umano mentre le spaziava con i suoi enormi occhioni, come se stesse leggendo.
«Vuoi essere un intellettuale, Naruto-chan?» domandò Minato, scherzoso. «Completamente diverso dalla mamma» continuò.
Naruto abbassò il libro, in ascolto, mostrando le pagine.
Il papà ridacchiò nel rendersi conto di quanto avesse sbagliato e di quanto, in effetti, il suo bambino somigliasse a Kushina. «Naruto-chan, il libro va tenuto al contrario» e lo aggiustò.   

[106 parole]


 

I want to be Hokage!




 

Zampettava per tutta la casa, scambiando il correre impacciato del papà dietro di lui come un gioco.
«Naru-chan, vieni qui!» Cosa voleva il papà? E perché correva con un paio di pantaloncini arancioni tra le mani?
Con le braccia allargate per mantenere meglio l’equilibrio e la risata contagiosa e sdentata, Naruto continuava a scappare, ignorando completamente un adulto.
«Mannaggia, managgia» rise Minato quando lo afferrò da sotto le ascelle. «Vestiamoci, Naru-chan, su!» Il bambino non ne sembrava contento: avrebbe voluto continuare a giocare. «Non vuoi venire a fare l’Hokage con me, mh?» chiese. «L’Hokage» precisò.
A Naruto gli si illuminarono gli occhi e si lasciò vestire.
 
 
 


 

Salve a tutti! Quando sento il bisogno assurdo di qualcosa di dolce mi ricordo sempre di questa mia piccola raccolta (io la adoro incondizionatamente, ma non tanto per quello che ci scrivo io (beh, quello non mi piace quasi maiCx), ma per i due personaggi. <3
Questa è per Sari, con la speranza che possa rallegrarla e farla sentire un po’ meglio (e non peggio U___U).
Grazie a tutti! ^___^ 

[108 parole]
 

Photo!

 
 


 

Naruto camminò a passo lento per la stanza, dirigendosi verso la tenue fonte di luce emanata da una candela. Suo padre era lì, di spalle, seduto alla scrivania.
«Non vai a dormire, papà?»
Minato sussultò, e in un lampo nascose sulle gambe proprio quell’oggetto. Ridacchiò nervoso: «Naruto-chan! Ti serve qualcosa?»
Il ragazzo sorrise, vittorioso, e lo cinse in un abbraccio, tuffando la testa bionda nelle sue spalle e risalendo, poi, pian piano fino a occupare l’incavo del suo collo. «Ridammelo, papà» sibilò. Minato riconobbe Kushina in quella voce.
«Ma Naru-chan» si oppose, innocente «ci sono solo alcune tue foto!»
«Che non mostrerai più a nessuno, mi auguro…»
 



 

 
 
 
Allora, spieghiamoci meglio per evitare fraintendimenti. <3
Magari si potrebbe capire anche senza alcuna spiegazione, ma sapete com’è, sono un po’ paranoica su queste cose! Cx
Dunque, parole chiavi di questa drabble sono quel “più” finale e quel “mi auguro”. Naruto, qui, ha molto di sua madre, è molto più Kushina. Vuole essere intimidatorio (che parolone per uno come Naruto xD), perché sta “espressamente chiedendo” (leggasi obbligando) suo padre a non mostrare “più” le sue foto da bambino, come ha fatto di già (fatto non raccontato, ma che si può capire da quel “più” finale che vi dicevo). In un certo senso si vergogna a farsi vedere così innocente, data l’immagine che si è costruito (insomma, pensando al Naruto Uzumaki di Kishimoto, credo – sempre mia opinione personalissima – che non gli piacerebbe essere visto in quei momenti di assoluta tenerezza, visto che si vuol far passare, soprattutto nella prima serie, come il ganzo della situazione (passatemi l’espressione, per favore Cx)).
Beh, ho detto tante sciocchezze ma non la cosa che più mi premeva, ovvero… questa drabble è dedicata tutta tutta tutta a Leanan autrice anche del carinissimo disegno (un po’ ritagliato, scusami >.<) che fa da immagine a questo capitolo.
Ringrazio tutti coloro che mi seguono, vi voglio bene! ^___^

P.S. Curiosità: secondo voi devo mettere l'avviso OOC? Non so giudicare i personaggi di cui scrivo, per cui sarei felice di sapere il vostro parere, grazie. ^__^
  

[107 parole]
 

Babbo Natale!

 
 



 

Era bastato che si voltasse per ritrovare un Naruto tutto impasticciato.
Il bambino aveva tracciato delle strisce color cioccolato – perché di vero cioccolato si trattava – sul viso paffuto, e una macchiolina tondetta gli imperlava il nasino.
«Che cosa stai combinando, Naruto-chan?» chiese Minato, incapace di essere realmente arrabbiato; quel ruolo spettava a Kushina.
Naruto immerse il dito nel resto dell’impasto liquido, e si tinse anche la fronte. «Voglio essere come lei!» Indicò il disegno di una renna trainante la famosa slitta. «Se vado ad aiutare Babbo Natale, potrò dirgli che regalo voglio!»
Minato, prendendo un panno, cominciò a pulirlo. «Non preoccuparti, Naru-chan, Babbo Natale lo sa già.»
 
 
 
 

Niente di originale stavolta, purtroppo. Mi sono basata sulla credenza dei bambini di Babbo Natale; volevo scrivere qualcosa di carino in occasione di questa festa, ma credo di non essersi riuscita! ./////.
Il “Babbo Natale” finale è evidenziato perché Minato intende se stesso.
Okay, è una cosa alquanto scema, scusate! -////-
Ringrazio chi legge&commenta;
chi preferisce (11)
chi ricorda (2)
chi segue (28)
 
 
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[110 parole]
 

Carbone!


 

                    Naruto Uzumaki non riteneva giusto che il carbone dovesse essere portato soltanto ai bambini cattivi, mentre i bambini buoni potevano ricevere tanti dolcetti.
«Naruto-kun» chiese Minato dinnanzi a quelle manine reggenti un pacchettino dall’aria vagamente simile a un calzino nuovo di zecca con dentro qualcosa. «Che c’è?»
«E’ per te, tou-chan.»
Minato afferrò il calzino e ne tirò fuori il contenuto: c’erano pezzetti di carbone zuccherato, quello che lui stesso aveva messo nella calza di Naruto. «Carbone?»
Naruto Uzumaki non riteneva giusto che il carbone dovesse essere portato solo ai bambini cattivi, ma anche agli adulti cattivi. «Così l’anno prossimo ti ricorderai di passare più tempo con me» si giustificò.
         
             


 

Buonsalve a tutti! <3
Ooooh, quanta voglia di fluff e dolcezza che avevo, e che cosa poteva essere meglio di un Naruto corrucciato perché durante l’anno, secondo lui, ha trascorso troppo poco tempo col papà? -w-
Da notare: il calzino era nuovo ed era di Naruto. Immaginatevi quanto è piccolo piccolo, considerato che Naruto, in questa drabble avrà quattro o cinque anni al massimo! *^*
(vabbé, le note sono nonsense, ma pazienza ./////.).
 
 
Grazie a chi legge e commenta; a chi l’ha aggiunta le preferite (12), ricordate (3) o seguite (28).
 <3 

[110 parole]
 

Pronto, chi è?

Quando il telefono squillò, acuto, un piccolo Naruto zampettante non ci mise molto a precipitarsi giù dal divano, alzare la cornetta cercando di farla combaciare con l’orecchio e rispondere.
«Chi è?» chiese.
La voce a telefono era adulta, potente, sicura di sé; disse di chiamarsi Fugaku e di voler parlare col suo papà.
Naruto ci pensò un po’, ma nemmeno troppo: la mamma diceva spesso di non dover disturbare il papà quando dormiva, e quindi nessuno poteva farlo. «Non c’è, è uscito, ciao!» annunciò e mise giù.
Si avviò piano alla porta della camera del papà, e la dischiuse leggermente: lo vide riposare sereno, e si sentì soddisfatto di sé.
 


 

 
 
Buonasera! Cx
La sorellina di tre anni della mia amica lo ha fatto più di una volta (non per far riposare il papà, però, quello l’ho messo io! Cx). Ma i bambini sono adorabili anche per questo (o, almeno, così la penso x3), perché la fanno semplice, in tutto. <3
Non so, mi sembrava un’idea carina! *.*
(ah, è un AU, ovviamente! <3).
Spero sia piaciuta! *^*
 
(tra poco 200 recensioni, come sono felice! *------*)
P.S. Naruto è soddisfatto di sé, perchè è "felice" di non aver fatto svegliare il papà, così che potesse riposare! <3

[110  parole]
 


 

Una questione di “mezzo!”



 

 

       Sapeva che, con un pestifero bambino dai capelli scomposti e gli occhietti troppo vispi, non poteva permettersi distrazioni di alcun tipo, ma si era allontanato soltanto per prendere la legna, frattanto che Naruto ammirava, attraverso i vetri leggermente appannati della finestra, la neve che scendeva dolcemente.
Era uscito fuori, aveva avanzato di mezzo metro. Mezzo!
«No, Naruto-chan!»
Minato, in possesso di chissà quale sesto senso, si era voltato appena mezzo secondo prima che Naruto, con un sorrisetto sdentato da furbastro, gli spingesse la porta contro, chiudendogliela, così, in faccia. E sghignazzava pure, lui, lì dietro!
Meno male che, tempo addietro, sua moglie aveva pensato a delle chiavi di riserva, nascoste.
     

E rieccomi con questa dolcissima/comica/demenziale raccolta! <3
Non potevo ritornare (dopo quasi un mese ò__ò) con qualcosa che mi stesse più a cuore. Ci tengo un mondo a questa drabble, perché c’è un pezzo della mia infanzia. I miei mi hanno raccontato che, come ha fatto Naruto qui sopra (Cx), anch’io li chiusi fuori (dal balcone, ma dettagli U___U).
Dunque, a me piace un sacco, anche se è un po’ scemetta (ah! Considerate un contesto AU, niente ninja, né altro, altrimenti Minato avrebbe potuto avere riflessi più pronti, ecc, ecc…).
Ringrazio:
-chi legge&commenta;
-chi preferisce(13);
-chi ricorda(3);
-chi segue(29); 
   

[110 parole]
 

   Beep!



    
 

[110 parole]
 

 Grazie!


 
 


 

Sentiva il cuore in gola, le mani tremavano e gli angoli della bocca non riuscivano a fare a meno di essere costantemente sollevati. Correva quasi, si muoveva velocemente tra la gente, perché era troppo ansioso di poter vedere – di nuovo, in quella giornata – il suo dolce regalo. Aprì la porta rapidamente, e ad attenderlo trovò sua moglie, che gli sorrideva.
«Dorme» gli disse, rispondendo già alla sua domanda.
Minato la salutò con un bacio, poi si diresse di filato nella loro camera, in direzione della culla; Naruto era bellissimo.
La sua prima festa del papà.
Che cosa avrebbe potuto chiedere come regalo? Già poterla festeggiare era una gioia immensa.
Grazie.
 
 




 

E come facevo a non scrivere questa raccolta proprio in questo giorno? UwU
Era d’obbligo, per me! *----*
Qualche spiegazione: il grazie finale è per Naruto, che con la sua nascita l’ha reso padre (e anche a Kushina, naturalmente XD). E Minato non vuole regali, perché poter festeggiare quella festa (leggasi: essere diventato padre) è già moltissimo per lui.
Beh, buona festa del papà a tutti! XP
 
P.S. Mi spiace per le immagini, non riesco più a caricarle!!! TT_____TT 

[108 parole]
 

Chocolate!


 


 

L’uovo di cioccolato al latte era troppo invitante per essere ignorato, secondo il piccolo Naruto di tre anni e tanta voglia di combinare guai. Quei pezzetti scuri sul tavolo lo incuriosivano; sembrava che gli chiedessero di essere addentati.
Ma il papà aveva detto basta al cioccolato per quella giornata! Ma, magari, soltanto un altro po’…
Naruto approfittò di un attimo di distrazione di Minato, afferrò uno di quei pezzi simili a cocci di vetro e se lo mise in bocca. Infine, per coprire la sua malefatta, e non far vedere che masticava, agguantò il ciuccio tra le labbra.
Funzionò solo due volte, poi il papà se ne accorse.
 
 
 
 




 

 
 
Questa drabble è alquanto scadente per festeggiare le due cose che devo;
Una è, naturalmente, Buona Pasqua! Vi auguro di mangiare tanto cioccolato! X)
La seconda, invece, è che siamo arrivati a un quarto della raccolta! Intendo, infatti, scrivere ben 100 drabble sulla famiglia Namikaze, e spero gradirete! ^____^
Su questa, infine, ho qualche precisazione da fare: il trucchetti di Naruto, se non si fosse compreso, consiste nel mangiare lentamente un pezzetto di cioccolata, facendoselo sciogliere in bocca, nel mentre si succhia il ciuccio, così da non destare sospetti! XD
Più una Naruto Centric che una MinaNaru, scusate! X)
Alla prossima!
  

[110 parole]


 

   Ricordi




    


 

Lo aveva prima tenuto in braccio, poi lo aveva mantenuto per sotto le ascelle, e infine lo aveva condotto per mano fino a lasciarlo correre da solo. C’erano state prime le urla e i pianti, poi i gargarismi e le parole appena appena accennate, infine i discorsi con tanto di dattebayo ereditato da Kushina.
Sembra solo ieri che io e Kushina passammo la notte in bianco a causa sua…
E il suo piccolo grande Naruto, adesso, guardava la folla acclamante che lo incoronava come prossimo Hokage del Villaggio della Foglia.
Minato, che lo guardava da lontano, si sentì fiero di suo figlio; ma del resto lo era sempre stato.
Sempre.
 
 
 






 

 
Yoh, salve a tutti! <3
Prima di tutto – sennò me ne scordo – dovete sapere che domenica parto e tornerò giovedì sera, tardi. Non so se riuscirò ad aggiornare qualcos’altro prima della mia partenza, ma sappiate che il mio prossimo aggiornamento, una volta tornata, sarà “Scommettiamo, Naruto-chan?”, che dopodomani fa un mese di mancato aggiornamento!
Detto questo, spero che questa puccia drabble tutta dal punto di vista di Minato sia stata di vostro gradimento.
Grazie a tutti! <3 
 

[110 parole]
 

  Be careful, Minato!
  


 


 

Naruto non ci aveva colto granché in quella faccenda che Jiraiya-sensei stava raccontando ai suoi genitori. Soltanto, aveva capito che la mamma e il papà di un altro bambino avevano litigato per via di un’altra persona, e che quindi la loro famiglia si era divisa.
«Papà!» trillò allora «è vero che tu vuoi solo la mamma?»
Non voleva che succedesse anche a loro…
«Naturale» rispose Minato, tra le risa appena accennate.
«Anche tu, mamma, giusto?»
Kushina annuì.
Naruto parve soddisfatto. «Anche perchè l’unico uomo che puoi amare oltre papà sono io!»
La risata di Jiraiya si diffuse per la stanza. «Hai sentito il giovanotto, Minato? Ti consiglio di stare attento!»
 
 
 





 

 
Salve! *^*
Era l’ultima fic che avevo aggiornato prima di partire, ed è la prima che aggiorno dopo essere tornata! >w<
Questa drabble è stranuccia, devo ammetterlo. E’ sicuramente diversa dalle altre, perché è coinvolta tutta la famiglia Namikaze… anzi, più che altro incentrata su Naruto e Kushina. Ma devo dire che mi piace! ^.^
Spero piaccia pure a voi!
Ringrazio:
-Chi legge&commenta;
-Chi preferisce(21);
-Chi ricorda(6);
-Chi segue(37);
 
Grazie! <3 
 

[103 parole]
 

Boom!



  
 
 

Era un pomeriggio tranquillo, uno dei tanti dopo troppo tempo di caos e di confusione al Villaggio della Foglia di cui Minato era Hokage. Il suddetto si era appena sdraiato sul divano, un braccio sotto la testa e lo sguardo, piuttosto assonnato, rivolto al soffitto bianco.
Fu un momento: chiuse gli occhi e subito il mondo dei sogni spalancò le sue braccia per accoglierlo.
Era bella quella quiete.
Troppobella.
E boom.
Minato sobbalzò allo scoppio e, frastornato, si girò in direzione del rumore: Naruto stava masticando un chewing-gum. «Scusa papà.»
L’uomo sorrise: quell’irreale quiete era veramente bella, ma la realtà era migliore.
 
 





 

Beh, questa è leggermente diversa dalle altre: è strana, semplicissima più di tutte altre. Non credo ci sia niente da dire, se non che Naruto ha fatto un così detto “pallone con il chewing-gum”.
Ringrazio tutti coloro che mi seguono e, già che ci siamo, ne approfitto per pubblicizzare altre due mie raccolte:
Di Uchiha Sasuke, Itachi, Fugaku e Mikoto
Problemi e drammi quotidiani dell’ultimo Uchiha capace di intendere e di volere
 
Grazie! ^___^ 

[110 parole]
 

   29. La nostra mamma!



    

 

Kushina, come li vide, non poté fare a meno di sorridere: Minato e Naruto, in piedi davanti al portone d’ingresso, con in mano un mazzo di fiori e in faccia la stessa impressione a dir poco disperata.
La carta del mazzo di fiori tenuto da Naruto – ne avevano uno a testa –, infatti, si era, chissà come, incastrata nella porta, alla chiusura. Insomma, una situazione da niente, Minato non avrebbe nemmeno dovuto preoccuparsi.
Ma era quello il bello dei suoi due uomini di casa!
«Non sapete fare proprio nulla per bene, eh?» li rimproverò con un sorriso divertito.
«Per la mamma migliore del mondo» rispose prontamente Naruto. «La nostra mamma!»
 
 
 




 

Una situazione caruccia, direi. Niente di che.
Ah, un appunto: nostra, nel senso di “mamma di casa”. ^----^
Grazie! <3 

[105 parole]
 

30. Exam


 


 
 

Minato era rimasto stupito non poco dagli sforzi fatti da Naruto in vista dell’esame universitario; si era ricreduto: aveva sempre pensato che suo figlio, come già prima sua madre ai tempi del liceo, avesse un’allergia incurabile verso libri e affini. E invece Naruto era lì, addormentato sulla scrivania dopo intense ore trascorse su quella stessa sedia, con al suo fianco soltanto una lampada fioca che gli illuminava alcuni appunti sparsi.
Minato gli si avvicinò, voleva sistemargli almeno una coperta sulle spalle.
Casualmente, nell’acciuffare un foglio prossimo a cadere, li scorse: nascosti alla meno peggio, c’erano dei manga.
Forse la situazione non era proprio come pensava…
 
 
 





 

 
 
 
Per la mia cara zombie-chan! <3
Insomma, questa raccolta è tutta per lei, ma ci tengo a dedicarle questa in particolare! ^-----^ (sperando che la tranquillizzi, la sostenga un poco poco moralmente <3).
E niente, è semplice. Naruto non poteva smentirsi proprio alla fine, no? X)
 
Grazie mille! <3 

[110 parole]
 

31. Altalena






 

L’altalena ondeggiava stranamente quella mattina.
Naruto non era un visionario, né un pazzo, e nemmeno il mostro che tutti dicevano, eppure la sentiva: non c’era vento, ma l’altalena sembrava spinta da qualcuno, pareva che qualcuno stesse giocando con lui.
E’ impossibile. Chi mai…?
Qualcun altro avrebbe urlato, ma Naruto no. Rimase immobile, tranquillo, piacevolmente colpito da quella specie di carezza, simile a vento autunnale, che aveva percepito sulla spalla. D’istinto, poggiò la mano su quella carezza, e sempre d’istinto lanciò uno sguardo alle facce scolpite dei precedenti hokage.
Quando si concentrò sul viso dello Yondaime Hokage, gli parve di udire parole di conforto.
Non sei mai da solo. Mai.
Sorrise.
 
 
 






 

 
Sì, giusto, la storia si chiama “MinaNaru – All’insegna del fluff”, ma ogni tanto sgarriamo ed esce fuori anche qualcos’altro, dai! XD
Non so della drabble, ma l’immagine la trovo bellissima. L’idea di un Minato-fantasma, poi, mi commuove sempre un po’.
Grazie a tutti per aver letto! ^.^ 

[110 parole]


 

Estate


 

 
Salve! *^*
Dal compleanno di Itachi è la prima volta che scrivo qualcos’altro… si vede che sono sotto esame, eh? ùwù
Comunque, questa drabble è tutta dal punto di vista di Minato. Ho evocato l’immagine di diversi momenti di estate diverse della vita di Naruto, fino a culminare nell’estate dei suoi sedici anni. Ah, quel “suo” dell’ultimo rigo è riferito a Minato, ovviamente – Naruto deve “soffrire” per diventare hokage. xP
Non credo di avere altro da dire, ringrazio chi legge, commenta o inserisce in qualsiasi categoria! ^___^
Grazie! ;) 

[104 parole]

Sogno

 

Talvolta capitava che ci fosse tanto lavoro da sbrigare a Konoha, e capitava anche che papà Minato tardasse – rincasando dopo che lui si fosse addormento –, che si affaticasse – non avendo neanche la forza di giocare –, che semplicemente sollevasse con più difficoltà gli angoli della bocca per sorridergli. Fu proprio in una di quelle occasioni che Naruto confessò il suo sogno nel cassetto.
«Diventerò Hokage al più presto» dichiarò, sistemandosi il cappello da Hokage del padre sulla testolina scompigliata, «così papà potrà riposarsi di più!» Ci rifletté un attimo, il nasino corrucciato. «E dopo non sarà stanco e potrà giocare con me!» esultò.

[110 parole]

Trecentosessantacinque

 

«Un anno, trecentosessantacinque giorni… è pazzesco» osservò incredulo Minato, mentre accendeva l’unica candelina che spuntava dalla panna della torta.
Kushina gli sorrise gentile, tra le braccia il suo bambino dalle manine paffute. Era sicura che lei e suo marito stessero facendo gli stessi pensieri.
Trecentosessantacinque giorni trascorsi tra urla notturne, cambi di pannolini e biberon. Minato era stato bravissimo, si era impegnato con tutte le sue forze.
Sapevo che fare il papà sarebbe stato difficile, ma non credevo che lo sarebbe stato così tanto, aveva detto una volta, cercando di cullare un Naruto piangente che gli tirava i capelli.
Sorrise. Sperò di poter vivere altre trecentosessantacinque volte quei trecentosessantacinque giorni.

Prima di tutto: auguri a zombiecch!
Tutta la raccolta è per te, ma questa drabble in particolare. <3
Poi, fatte le cose importanti, passiamo alle solite sciocchezzuole…
Un. Anno.
Un anno fa, quasi per caso, nasceva “MinaNaru – All’insegna del fluff”. Per scherzo, una delle mie infinite raccolte, una come tante. All’inizio. Poi è cresciuta, è diventata un qualcosa di più, una piccola perla. Ho visto – con piacere x) – tantissime recensioni – più di quelle che ritenevo possibili –, poi mi hanno inserito la raccolta tra le storie scelte… insomma, questa raccolta tanto puccia mi dà tante soddisfazioni, e il merito, più che mio, è vostro, che come sempre mi sostenete con la vostra presenza. Io non so che dire, davvero! ^///^
Per questo, per celebrare l’anno trascorso dalla pubblicazione, oltre che il compleanno della mia carissima amica zombiecch, ho optato per una drabble che ricordasse un anno di vita (la vita di Naruto, ovviamente).   Ovviamente, quando Minato pensa: “di poter vivere altre trecentosessantacinque volte quei trecentosessantacinque giorni” non vuole dire di vivere altri trecentosessantacinque anni! XD Soltanto, è un modo come un altro per dire che vorrebbe – beh, almeno qui TT.TT – vivere quanto più a lungo possibile in quel modo.
Grazie di tutto. P.S. Spero che l'anno prossimo saremo arrivati minimo a 67 drabble! xD Così, tra due anni, saremmo a cento, se tutto va liscio! Cx
 
Un abbraccio a tutti, che stasera mi sento più buona del solito! *O*
 

[108 parole]

Assurdità

Kushina si scusò con lui. Ho usato il tuo tempo. 
Ma non importava. Minato non aveva potuto raccomandarsi con Naruto, ma condivideva ogni parola detta da sua moglie. Più che parlargli, poi – Kushina ne aveva più bisogno di lui, forse – preferì godere dell’ultima immagine del suo bambino. Ricordò vagamente quando Kushina gli disse di essere incinta. Oppure la gioia di essere padre, la sensazione di tenere Naruto tra le braccia…
Le rivedeva distanti, come se fossero successe decenni prima. Doveva esserci qualcosa che non andava… era già finito tutto prima che cominciasse? Assurdo.
Sospirò amaro, e si preparò a morire. Solo un ultimo pensiero.
Ti amo anch’io, Naruto.
 

[110 parole]

Mollettina

 

Minato sentì qualcosa di pungente schiantarsi sulla sua testa con tanta forza che avrebbe potuto perforargliela. Sobbalzò, e d’impulso si voltò indietro. «Naruto-chan… che stai facendo?»
Il bambino stringeva una mollettina tra le dita. Alternava lo sguardo dall’oggetto al papà, tentando di comunicargli chissà che cosa servendosi dei pochi gorgheggi che era capace di sputar fuori. Forse percepì lo spaesamento negli occhi del genitore, perché rinunciò alle parole e tentò di infilargliela in testa. Anzi. Nella testa.  
«No, Naruto-chan, non così» rise Minato. «Al massimo in questo modo.» E la chiuse intorno a una cioccia bionda del suo bambino. Naruto mormorò qualcosa in protesta, prodigandosi per sfilarsela, ma senza riuscirci.
 
 



 

 

 
Io ringrazio veramente di cuore Naruto e Minato. E Kishimoto-sensei, ovviamente.
Mi sento un po’ giù: alla facoltà di scienze biologiche ci sono 689 iscritti su 149 posti. In pratica, non c’è possibilità che io entri, ma neanche una. Mi sono iscritta anche a lettere, ma quello che vorrei veramente fare è biologia. Uff, credo che sia la prima volta che mi sento totalmente impotente e… boh, col morale sottoterra, spaesata. Perché davvero non so che fare se non entro.
Per questo ringrazio Minato e Naruto, e anche voi che leggete. Diciamo che scrivendo questa drabble mi sono sentita un pochino meglio. :)
Vorrei anche aggiungere (stavolta riguarda la drabble, niente piagnistei) che l’idea mi è venuta ripensando all’immagine che ho messo in alto, dove Naruto, non so se si vede visto che l’ho ritagliata, sta nel cestino dei vestiti sporchi(?) e Minato… beh, ha una bella mollettina! >w<
Grazie per aver letto!

[110 parole]

Dito
 

“Kushina, si sta muovendo” bisbigliò frettolosamente Minato. “Forse si sta svegliando.”
La donna raggiunse suo marito che, da due ore a quella parte, non aveva alzato la schiena piegata sulla culla nemmeno per un secondo. “Probabilmente” gli disse, sapiente, “se smettessi ti toccargli la guancia così spesso dormirebbe.”
Minato sorrise. Non voleva perdersi neanche una sensazione donatagli dal suo primo figlio; sotto i polpastrelli, sentiva ancora la pelle caldissima e morbidissima di Naruto. Quella non sarebbe tornata più, doveva approfittarsene ora.
“Piuttosto” continuò sua moglie, “poggiagli il dito sulla manina.”
Lo fece. Provò la sensazione meravigliosa d’un ditino minuscolo che stringeva il suo. L’avrebbe conservata sempre su di sé.

[110 parole]

Yume…?

Un mostro.
Agitava le nove code folte e ringhiava contro gli abitanti del suo villaggio. Ne squarciava qualcuno, si nutriva di kunai, shuriken e ninjutsu; alcuna mossa sortiva effetto.
Piangeva.
Un bambino – il suo bambino – si ergeva prepotentemente, provando a sovrastare con lacrime e grida il dolore e il caos assurdo che aveva intorno a sé. E che non comprendeva.
Morivano.
Lui e Kushina. Le forze scorrevano via dai pori, la vista si appannava. Naruto spariva, ma loro continuavano a sorridere. E a morire.
 
 

*

 

«Tou-san!» Sobbalzò. Naruto inclinò il capo, un broncio sulle labbra. «Tou-san, oggi dobbiamo andare a pescare, alzati!»
Minato sorrise appena, sollevato.
Sorrideva, ma non moriva.

Buonasera! *O*
Ormai con questi titoli stiamo diventando plurilinguisti! XD “Yume”, infatti, è una parole giapponese, e significa sogno. Sinceramente mi piace molto come termine, e la trovo in qualche modo più elegante e fonicamente deliziosa di “sogno” o “dream”.
Poi. Ringrazio veramente tutti, perché, dopo più di un anno, seguite ancora numerosi questa mia piccola raccolta. Talvolta mi fate dei complimenti talmente belli che non so se li merito davvero. Veramente grazie! ^///////^
Con le ultime, ho superato il mio record personale di recensioni. E questo, ovviamente, è tutto merito vostro. Grazie di cuore ancora. <3
Infine la drabble. Quanto avrei voluto che fosse solo un sogno tutta quella strage! TT____TT
E’ stata, questa, una drabble che ho adorato scrivere, perché sentivo in me proprio il desiderio forte che la fine che hanno fatto Minato e Kushina fosse solo un terribile incubo. Ah, come dico spesso, è in casi come questo che adoro le fanfiction. XD
Grazie ancora a tutti, spero abbiate apprezzato! ^___^

[110 parole]

Prime missioni

Salve! ^------^
Ah, credo sia normale volere vedere il proprio figlio ritornare dalla missione, specialmente se è la prima. Questo è un argomento che non ho mai trattato, perciò la cosa mi rende felice, visto che, nella sua semplicità, la drabble è originale, se teniamo conto delle altre che ho scritto fino ad adesso.
Dedico questa sciocchezzuola a Leanan perché è stato il suo compleanno e non sono riuscita a scriverle niente . Scusami tanto, rimedierò meglio l’anno prossimo. ^______^
Un bacio a tutti voi. <3
P.S. Dell’immagine volevo prendere solamente il volto di Minato, visto che mi pareva serio e quindi affine al “preoccupato”, però poi ho visto la bellezza di quest’immagine e questo rapporto che non ho potuto evitare di metterci anche Naru-kun. <3

[110 parole]

 


 
Mi assomigli

«Sei un mostro, vattene via!»
 
Il ricordo lo ammattiva. Si strusciò il pugno già bagnato dalle lacrime contro l’occhio che non voleva smetterla di mostrare tutto il suo dolore. Odiava piangere, perché in qualche modo dava ragione a quelli là, visto che, se piangeva, significava che aveva davvero una colpa.
Per forza.
La mancanza di una compagnia umana lo opprimeva . Però lo sapeva. Sapeva che se avesse toccato il fondo avrebbe sentito quella voce spingerlo verso la luce della vita.
 
Naruto-chan, tu non sei mai solo. Diceva a volte.
 
Sei soltanto un bambino. Non un mostro. Un bambino. In altri momenti.
 
Mi assomigli.
 
Ma chi era? Naruto poteva soltanto ringraziarlo.

 
Salve! *O*
Sto attraversando una fase di “semi-blocco” :/ Non è che non riesco a scrivere, ma riesco a scrivere soltanto quello che voglio. Insomma, per il resto ho una totale difficoltà. ._____.
Spero passi presto. Tutto sommato è da quando ho intrapreso la maturità che è cominciato, accentuandosi ultimamente.
Che dirvi, sono contenta che con questa fic il mio mezzo blocco non attecchisca! XD
Mi rendo conto che questa raccolta è parecchio strana. Si passa da un fluff totale a scene di vita quotidiano a pseudo angst strappalacrime. Questa che è, ora? Triste ma con una lucetta di speranza? .-----.
Spero solo che vi sia piaciuta! Volevo sottolineare il fatto che Minato sa tutto di quello che succede a Naruto, visto che vive dentro di lui. Diciamo che non è proprio quello che volevo uscisse, perciò credo che riprenderò anche più in là l'argomento. **
Meno sei alle quattrocento recensioni. Se solo ci penso, aaaaaah! GRAZIE! *_____*
 
P.S. Meno sessanta alle cento! *^*

[109 parole]

Vorrei... no, avrei voluto


 

[110 parole]

Arigatou, tou-chan
 

Era riuscito a fare ben poco di quello che si immaginava.
Se avessi un papà, non lo tratterei così, aveva pensato da bambino, alla vista di un ragazzino un po’ più grandicello di lui che aveva gridato contro il suo genitore.
Invece lo aveva salutato con un cazzotto.
Invece lo aveva accusato per il Kyuubi, d’istinto, farfugliando poi delle scuse quando lo aveva visto pentito – sono il figlio dello Yondaime, posso sopportarlo.
Solo…
«Arigatou, tou-chan.»
Grazie.
Per averlo messo al mondo, per averlo amato da sempre  e per sempre, per avergli parlato, pe avergli dato fiducia.
Di tutto. 
Non avrebbe saputo sintetizzare ciò che avrebbe voluto dirgli con parole migliori.

[109 parole]
 

Numeri e crocette

Il calendario mostrava la pagina del mese di Ottobre, macchiata dalle crocette rosse, tracciate con mano incerta di bambino, che cancellavano i numeri neri e doppi.
Minato – con Kushina al fianco che, la testa poggiata sulla sua spalla, sorrideva tranquilla – alternava lo sguardo dalla figura del suo bambino e quella della pagina con i numeri segnati.
Naruto, addormentatosi malamente, teneva tra le dita ancora la penna rossa.
«Voleva resistere fino a mezzanotte per cancellare l’ultimo numeretto» disse Kushina, intenerita.
Ma la mezzanotte era appena scattata.
Minato si staccò da sua moglie e afferrò la penna. Prima tracciò la croce sul numero, poi baciò la fronte di Naruto. «Auguri, piccino.»

Uff.
Non sono proprio capace di cavarmela per i compleanni. E’ difficile essere originali e andare aldilà dello spegnimento della candelina o del classico tanti auguri. Poi, si prova a fare qualcosa in più, di un po’ diverso, ed esce questo.
Vabbé, poco importa, l’importante è il pensiero(?).
Auguri a Naruto-kun, quindi! *______*
(quello il problema è che avevo promesso il fluff, sennò qualcosa di malinconico ce l’avevo >____>)
Beh, ci rifaremo l’anno prossimo! Mi mancano ancora tante drabbl, e dubito che per l’anno prossimo sarò arrivata a cento. Ci rifaremo! <3
Ho messo questa immagine perché mi ricorda le feste, ergo i compleanni. <3
Grazie di cuore a coloro che, dopo tanto, continuano a seguirmi! :D

ATTENZIONE: SPOILER ultimi capitoli dal 600 in poi!
 
 
 

[110 parole]

 
 



 
Ingiustizia

Naruto aveva capito che accanirsi contro un nemico soltanto per vendetta non conduceva da nessuna parte. Aveva capito che bisognava fermare il circolo d’odio prima che fosse troppo tardi, così come gli era chiaro che la morte di chi aveva causato morte non ridava la vita.
Lo sapeva, eppure non poteva fare a meno di odiarlo.
Obito Uchiha; allievo di suo padre, assassino dello stesso.
Come, come fare a perdonarlo? Non dopo che aveva visto le lacrime di sua madre mentre lo abbracciava dopo avergli raccontato la storia della sua nascita, non dopo essersi privato del conforto di una famiglia.
In momenti come quelli, controllare la rabbia era soltanto fantasia.
 
 
 





 

 
 
Diciamo pure che questi sono miei pensieri, più che altro, pensieri che – suppongo – quando torneremo al presente saranno anche di Naruto. Io lo trovo profondamente ingiusto. Non sappiamo ancora tutto di Obito, mi sa, però tu per Rin non puoi combinare tutto questo. Io capisco il dolore per la morte di una tua carissima amica, lo shock per la stessa, però quando penso al futuro che ha “regalato” a Naruto cade tutto. Non trovo più motivazioni.
Ed è solo un manga e mi fa tanta rabbia, figuriamoci se fosse stata la realtà! XD
 
Scusate, avevo detto che si ritornava al fluff! XP Ma questa me la dovete perdonare U__U”

[110 parole]
 

Alla fiera del fumetto

«Ma è… meraviglioso!»
Naruto emanava felicità da tutti i pori, non poteva crederci. Drizzava lo sguardo verso tutte le bancarelle, spulciava ogni singolo prodotto sperando di spendere al meglio quei soldi che aveva portato con sé – e che sembravano davvero troppo pochi, viste le meraviglie che lo chiamavano da ogni lato e che volevano assolutamente farsi comprare.
Vagava a ruota libera, finché d’un tratto non fermò il suo trottare, assottigliando lo sguardo: avrebbe speso anche tutti i soldi per quello.
«Mio!» gridò, lanciandosi verso quel peluche. In preda all’euforia, lo agguantò per i fianchi e lo strinse fortissimo a sé. «Non preoccuparti, tou-san, ti porto subito a casa con me!»
 

Ehm… <3
Io adoro le cose demenziali senza alcun senso logico, non badateci! XD
Ormai sapete meglio di me – dopo 45 capitoli, eh! XD – che ci ficco di tutto qua dentro, dal fluff estremo alla demenzialità assoluta, all’angst strappalacrime. Quindi…
Un po’, questa, anche in previsione del Lucca Comics (ai primi di Novembre, se non vado errando) al quale non potrò partecipare così come non c’ho mai potuto partecipare gli anni scorsi. Beati i fortunati che ci vanno! Divertitevi anche per me! XD
 
E niente…
 
Ci tengo sentitamente a ringraziare le 46 persone che hanno aggiunto la raccolta alle preferite, le 14 che l’hanno messa tra le ricordate e le 68 che l’hanno messa tra le seguite. Grazie di cuore! *^*
 
(e scusate se non sempre rispondo alle recensioni >////////> Però le leggo e le apprezzo tutte, davvero. GRAZIE! **)

[110 parole]

Maledettamente adorabile

«Non l’ho fatto apposta.» Lacrimucce. «Scusami mamma.» Gli occhi di Naruto slittarono verso quelli del papà.
Oh. Tenerissimo.
«Kushina, tesoro, hai sentito? Non l’ha f-»
«Non ci pensare, Minato. Non difenderlo.»
Le labbra del bambino – tinto di macchie colorate dalla testa ai piedi –, che prima avevano timidamente accennato a un ghigno di sollievo, collassarono verso il basso.
Anche papà stava fallendo.
«L’altra volta se l’è scampata» riprese sua madre, mentre gli sfilava velocemente la maglietta, «stavolta no.»
Gli occhietti azzurrini scintillarono intristiti.
Minato riprovò: «Ma stava giocando con Kiba-kun e gli altri amici dell’Accad-»
Lo sguardo di Kushina fu furente. «Metto in punizione anche te, mio caro Yondaime Hokage!» 

E’ amore, l’ho adorata! *____*
Forse Minato potrebbe sembrare OOC (io spero sempre di NO, ma non si è mai troppo convinti), però un po’ lo è per rendere la scenetta più comica, e un po’ perché credo che, tra i due, sarebbe Minato a voler difendere gli occhietti irresistibili del suo bambino – mentre Kushina la vedo più col “pugno di ferro” (ma non che sia insensibile, questo mai U.U).
Che dirvi, non c’è altro da aggiungere. ^.^
(Ho già pensato a una cinquantesima drabble (anche la cento ce l’ho già in mente da mesi, ma per quella ci vorrà tempo XD)).
Ringrazio sempre tutti coloro che seguono/ricordano/preferiscono/recensiscono/leggono.
 
Grazie! >w<

[110 parole]

E sì, te l’avevo promesso

Si mosse circospetto, poggiando a malapena i piedi a terra.
Quando passò davanti alla cameretta di Naruto, allungò appena il collo per scorgere la figura del suo adorabile monellaccio che riposava sommerso da una montagna di coperte.
Poteva andare tranquillo, allora.
«Dove stai andando, tou-san?»
Minato si arrestò: sbucando da un angolo buio, Naruto gli si mostrò. «Sono soltanto le sei, Naruto-chan. Che ci fai già sveglio?»
«E tu, tou-chan? Nemmeno tu dormi. Vai di nuovo via?» s’incupì. «Avevi detto che mi avresti portato con te.»
«Ma…»
«Me l’avevi promesso» insistette il bambino.
Sì, gliel’aveva promesso.
«E va bene. Ma ti do dieci minuti per vestirti e avvisare la mamma.»

[100 parole]
 

Adesso sì

Fin da bambino Naruto l’aveva guardata con ammirazione, appesa nell’armadio o lasciata appoggiata, compostamente, sul letto o allo schienale della sedia. Aveva approfittato di ogni momento per misurarsela, sperando che fosse la volta buona.
Ci aveva inciampato dentro, aveva osservato le maniche lunghe tanto quanto tutte le sue braccine* e larghe e l’aveva riposta, attendendo.  
Anno dopo anno, le sue gambe si erano allungate e le maniche – prima enormi – avevano cominciato ad aderire sempre meglio ai gomiti.
Si rimirò allo specchio, soddisfatto. Adesso sì, – sorrise –, era davvero pronto.
La divisa da Hokage di suo padre gli stava a pennello.
 

[110 parole]

Neo papà in allenamento

Scorreva la lista datagli da Kushina, controllando per l’ennesima volta di non aver dimenticato proprio nulla.
Il carrello strabordava da ogni dove, pesava; spiccavano ciucciotti – prendine più di uno, non sia mai che lo perdessimo. Mikoto mi ha detto che Sasuke non dorme senza –, pannolini – i bambini sporcano molto i primi tempi, e tu non pensare di scampartela, Minato –  giocattoli suonanti da appendere alla culletta – a Naruto piaceranno – e tutto ciò di cui un bambino bisognava, tanto che, pur vedendo Minato da lontanissimo, la gente capiva che l’arrivo della sua cicogna era imminente.
Soltanto… s’insinuavano anche dolcetti e biscottini per sua moglie –le ultime voglie, non si sa mai…
 

Buonasera. ♥
Non so se ho già/mai scritto una cosa simile su un Minato che non è ancora papà; credo che mancasse… comunque, riprenderò l’argomento anche in seguito. Non ci credo che la prossima sarà la cinquantesima, sapete? *O*
Quando ho iniziato questa raccolta non pensavo di arrivare fino a questo punto. Se continuiamo così a cento ci si arriva davvero! >w< Vi ringrazio.
Intanto – oltre a ringraziare chi ha commentato (scusate se non ho risposto singolarmente, sto un po’ incasinata >.<), chi preferisce(50 *^*), ricorda(15), segue(75) – vorrei puntualizzare che le frasi in corsivo sono, ovviamente, di Kushina, le raccomandazioni che ha fatto a Minato. ^.^
E poi che altro… ah, manca pochissimo alle 500 recensioni! *______*
Non credo che ci arriveremo in questo capitolo, ma spero molto nel prossimo. In ogni caso, grazie a tutti voi che continuate a seguirmi! >w<

[110 parole]

Amore

Kushina respirava forte, stanca, e aveva il cuore a duemila come se avessero appena fatto l’amore. Invece Minato l’aveva soltanto baciata intensamente, vivendo del suo respiro e cercando di trasmetterle almeno un poco del profondissimo sentimento che lo legava a lei.
«Ti amo» le sussurrò contro l’orecchio. «Ti amo tantissimo» le ripeté, come un adolescente innamorato. In fondo, Kushina lo faceva sempre sentire un po’ inadeguato, un po’ ragazzino. Anche adesso che le toccava la pancia arrotondata con le dita e che scendeva con le labbra sul suo ombelico faceva attenzione: stava baciando Naruto, si stava presentando per l’ennesima volta.
«Ovviamente il tuo papà ama anche te, Naruto-kun. Per sempre.»

La cinquantesima, non ci credo! *_________*
Ci tenevo a pubblicarla oggi perché è il compleanno del mio, di papà. <3
Comunque, a me l’immagine del pancione emoziona sempre. Immagino che agli uomini possa incutere un po’ di “timore”, nel senso che lo vedono come qualcosa di “inavvicinabile”, ovvero di fragile, sebbene sia tanto grande. E’ più o meno questo quello che volevo far capire. Volevo scrivere qualcosa di romantico su Minato e Kushina, sulla loro futura famiglia. Infatti qua c’è un po’ di MinaNaru e un po’ di MinaKushi. <3
E niente… grazie a tutti come sempre per l’attenzione che dedicate alla raccolta. Grazie a voi siamo arrivati alla metà. Non so se dire solo alla metà o già alla metà. XD

[110 parole]

Era padre
 

Non si era sentito così agitato nemmeno nella più pericolosa delle missioni. Se avesse dovuto centrare un bersaglio vicino, di sicuro lo avrebbe mancato. Le mani gli tremavano.
«E’… pazzesco» mormorò.
Naruto era lì, sul fasciatoio, con gli occhi aperti e le manine strette energicamente in due pugni minuscoli. Emetteva qualche gorgheggio lamentoso a intermittenza e apriva la bocca come se volesse parlare.
Minato lo osservava stupefatto. Era diventato padre già da una settimana, ma quando guardava il suo bambino – vedendolo così dannatamente fragile – si commuoveva ancora, come se fosse la prima volta. Era padre. Non era come per quelle cose bellissime che non si raggiungevano mai. Era padre davvero.

E si parte con la seconda parte della raccolta, yeah! *^*
Questa drabble non ha una vera trama – beh, è difficile che le drabble la abbiano XD – ma è solo un momento. Uno sguardo, direi. Boh, io non so quali siano i sentimenti provati da un padre o da una madre davanti al loro bambino… credo che ci sia da rimanere senza parole, increduli. Soprattutto se è il primo figlio. Credo. XD
Boh, è tutto, davvero non so che aggiungere. XD
P.S. Scusate per l'immagine, devo fare rifornimento. E se avete prompt che vorreste suggerirmi, ditemelo pure che sto esaurendo le idee. XDD

[110 parole]

Fotografia
 

Un rituale, lo faceva ogni mattina dacché era sopravvissuto, vittorioso, alla guerra. Si sedeva sul letto a gambe incrociate e palmi pressati sulle ginocchia, indirizzando uno sguardo sorridente alla fotografia dei suoi genitori che era riuscito miracolosamente a ritrovare e che aveva poggiato, come uno dei suoi ricordi più preziosi, accanto a quella del team sette.
E parlava senza freno, raccontando gli aneddoti più idioti, le quotidianità più scontate. Di tempo per farlo non ne aveva mai avuto, e quel poco che gli era stato concesso non era bastato a narrare una vita. Quindi, avvicinava la foto alle labbra e li baciava, ricordando loro che li amava e ringraziava. Sempre.  
 

Buonasera. XD
Ogni volta che voglio scrivere ma ci riesco, mi lancio in una nuova drabble, tentando di sbloccarmi. XD
Inutile dire che nella mia mente la scena era molto ma molto bella. Avrei voluto terminare in mille modi diversi, ma alla fine questo – il più semplice, un semplice vi amo – racchiudeva tutto.
E niente, questo è. XD
Spero sia piaciuta. ^.^

[110 parole]

Vizi

Se lo prendi troppo in braccio, poi non vorrà più scendere a terra e avrà problemi a camminare, gli dicevano alcune anziane signore, interessandosi alle future capacità locomotorie del figlio dell’Hokage. Ma Naruto adorava rimanersene appiccicato alla schiena del papà come un cuccioletto di koala.
Era un suo piccolo vizio.
Da un po’, inoltre, si era aggiunta anche un’altra abitudine. Un altro piccolo vizio. Kushina era riuscita a tirar via il ciuccotto dalla bocca piccola e poco dentata di suo figlio, ricoprendolo con succo di limone. Ma il bambino aveva già scoperto che il pollice del suo papà era saporito, e conciliava ottimamente il sonno.
Soltanto un ennesimo, piccolo vizio.

Amo e dico AMO questa drabble. Racchiude quei piccoli capricci – se così possiamo chiamarli – dei bambini, qualcosa di innocente come loro, secondo me. ^.^
Ne approfitto per ringraziare in particolare Sakura e Ino e seby1993, che in pochi giorni hanno recensito TUTTA la raccolta. *^*
E grazie a tutti voi, siamo arrivati già alle 635 recensioni, io non so che dirvi. *^*
Intanto, ancora grazie a chi ha aggiunto tra le preferite(56), ricordate(16) e seguite(77).
Un bacione enorme. *^*

[100 parole]
 

Biberon

Come tutte le notti dacché aveva imparato ad arrampicarsi come una scimmia e a salire e scendere dalla culla, Naruto si era intrufolato nel lettone di mamma e papà.
Come augurio, come se farlo fosse di buon auspicio per la giornata che dovevano affrontare, Minato e Kushina rimanevano sempre qualche minuto a osservarlo e a giocherellarci, anche. Soprattutto Minato, che non sapeva fare a meno di sfiorarlo con l’indice. Casualmente, quando il polpastrello scendeva in prossimità delle labbra del bambino, la sua boccuccia si spalancava timidamente e dei mugolii disturbati salivano all’aria.
«Crede sia il biberon» diceva allora l’uomo, intenerito.

E’ una cosa, questa, che accomuna tutti i bambini. =w=
Ma che cosa tenerissima, non trovate? Basta sfiorare la bocca, che subito hanno fame. <3
Beh, nient’altro; è questa, nella sua assolatissima semplicità.
Intanto, ringrazio chi legge&commenta, chi preferisce(58), ricorda(16) e segue(78). 

[110 parole]

Risorgere

Con la guerra ninja in corso non c’era stato il tempo di restaurare completamente il villaggio dopo l’attacco di Pain. Ma non erano state le case di legno né le macerie tutte intorno a impedire al Natale di giungere nuovamente.
Ci si confortava a vicenda, i sopravvissuti ridevano per non piangere. Si stava insieme. Si brindava con bicchieri graffiati e si cenava intorno a una tavolata improvvisata.
Tra le ferite non ancora cicatrizzate, però, c’erano anche i sorrisi rivolti a lui, l’eroe della guerra, come lo avevano chiamato: Naruto Uzumaki.
Il ragazzo sorrise alla luna, salutando la mezzanotte scoccata. «Non siete più i soli a credere in me, tou-chan, kaa-chan.»
 
 
 







 

 
Tanti auguri a tutti voi! *_________*
Non è proprio una drabble particolarmente felice; forse un po’ malinconica. Ma, pensateci, comunque sta a significare rinascita, coglie, secondo me, lo spirito del Natale, quello di stare insieme e darsi forza a vicenda – in questo caso. Anche se non fluff, e se non solo MinaNaru, spero v sia piaciuta. ^____^
Mi sembrava proprio brutto mettere – come volevo fare all’inizio – solo “non sei l’unico a credere in me, tou-chan”, anche se è vero che è stato minato a dirgli che crede in lui. Vabbé, basta note. XD
Ancora auguri a tutti! ^_____^

[110 parole]
 

Non si può

La mezzanotte incombeva, e Naruto non sapeva proprio che cosa potesse desiderare in vista dell’anno nuovo, quali obiettivo porsi e raggiungere.
I suoi sette anni erano decisamente troppo pochi per far di lui un Hokage, e, per quanto gli dolesse ammetterlo persino a se stesso, la forza di Sasuke – anzi no, la fortuna di Sasuke, si diceva – era superiore alla sua.
Rifletteva alla finestra; e nemmeno si accorse di aver stretto il pugno e di essersi ingelosito e intristito insieme alla vista di una famigliola felice che passeggiava e rideva.
Sebbene diventare Hokage e battere Sasuke fossero obiettivi distanti, farsi stringere le mani da un papà e una mamma era…

Impossibile

 
Tanti auguri a tutti. *^*
(anche se un po’ in anticipo. Ù-ù). Ho postato ora, perché non sapevo se domani ne avessi avuto o meno la possibilità.
La drabble – malinconica ancora, sì =///= poi torneremo al fluff, prometto ù-ù – è di 111 parole, in realtà. Però l’impossibile non lo conto. Mi spiego; è un pensiero talmente triste e straziante quello di non poter mai avere nessuno, che Naruto non riesce nemmeno a dirselo.
E niente, rinnovo sia i miei ringraziamenti che i miei auguri. ^____^
Alla prossima! ^.^


 

[110 parole]

Rivivere

Quando entrò, si scoprì in un nuovo mondo; tutte le volte che, irruento, aveva spalancato le porte e gridato a pieni polmoni uno dei suoi buffi nomignoli contro l’Hokage di turno non ci aveva mai pensato.
Eppure suo padre si nascondeva dentro ogni impronta cancellata, nei rotoli e nei libri sgualciti, sulla scrivania graffiata dal tempo, in un sorriso rivolto alla finestra mentre osservava quant’era bella la sua amata Konoha.
Sorrise, e solo qualche respiro dopo si mosse, adagio. Gli sembrò curioso camminare sullo stesso pavimento, sedersi alla stessa sedia, ricoprire la medesima sua carica, amare il villaggio in ugual misura e ripercorrere un pezzettino della sua vita.
Viverla, inspirarla.

[110 parole]

 
Dì “A”

«Su, Naruto-kun, dì “A”.» La bocca di Minato si apriva in un ovale perfetto, mentre il cucchiaio, pieno di pappina gelatinosa, oscillava davanti alle labbra del piccolo Naruto, cercando di trovare un ingresso spontaneo.
E nemmeno quando Naruto ingurgitava, l’uomo poteva starsene tranquillo. Questione di pochi secondi e sputacchiava tutto, e puntualmente lui, paziente, era costretto a ripulirgli il labbro e il mento col bavaglino che, quando suo figlio era particolarmente tranquillo, riusciva a fargli tenere al collo.
Dopo un paio di tentativi, terminanti sempre con lo sputacchio e con le risate acutissime di Naruto, Minato ci rinunciava. «Kushina…» chiamava, e l’interpellata rideva.
«No, Naruto-kun, papà non vuole giocare, adesso.»
 

[110 parole]

 
Etciù!

«Oh, Mikoto!»   

«Etciù!»
«Salute, tou-chan.»

«E c’è anche Sasuke-kun! Come stai, piccolino?»

«Etciù!»
«Salute, Naruto-chan.»

«Coraggio, entrate pure.»
Kushina si fece a lato, chiudendo velocemente l’anta per evitare che la casa si riempisse di altri spifferi dispettosi.
«Grazie mille, Kushina.»

«E… e… etciù!»

«Mi fa piacere che tu sia passata da queste parti, Mikoto. Era da tanto…»

«Etciù!»

«… che non…»

«Salute!»

«… passavamo…» La donna si ammutolì, e un altro starnuto disturbò il silenzio. «Vogliate scusarmi.»

«Se proprio dovete starnutire, abbiate la decenza di abbassare il volume! Sto parlando!» urlò.

Mikoto sorrise rassegnata, mentre srotolava via la sciarpa dalla bocca di suo figlio. «Abbiamo degli amici davvero bizzarri, tesoro.»

LOL, la drabble più bizzarra della raccolta. XD
Ma la adoro, perché è tutta femminile, ecco. Tutta dal punto di vista di Kushina – personaggio che ho un po’ messo da parte. Se lo meritava, no? X)
E poi ci sono anche Mikoto e Sasuke… <3
 
Spero che la struttura della drabble sia chiara. Ho messo questo html perché, a mio parere, rende meglio. :D
 
La dedico ad Aidi-chan, che è influenzata, con la speranza che si riprenda presto. ^____^
 
 
PS. E’ la 60° drabble. *____*



 

[110 parole]

Come tou-chan

Bastava distrarsi un attimo che le cose prendevano la piega sbagliata con Naruto nelle vicinanze. Da quando quel monellaccio aveva imparato a salire le scale era sempre stato così. Figurarsi adesso che andava per i cinque anni.
Kushina sentì il rumore di cassetti aperti e di stoffa strusciata contro altra stoffa, e già capì. Sospirò.
«Naruto, cosa stai combinando?» gli domandò come avvertimento già prima di entrare in camera sua e di Minato.
Trovò il bambino immerso letteralmente in una felpa larga di suo padre, che si agitava tutto perché, probabilmente, non riusciva a uscirne senza difficoltà. Infine, la testolina spuntò, arruffata.
«Io voglio essere come tou-chan. Gli assomiglio, vero?»
 

Niente, stasera si va cauti, con qualcosa di dolce dolce. =w=
Ringrazio sempre tutti, e vi do “appuntamento” al 25, che è il compleanno di Minato. *.*
 
Alla prossima! ;)
 
P.S. Credo che metterò il Times new roman a ogni capitolo. ùwù

ATTENZIONE!
Spoiler del capitolo 617!

[110 parole]

Minato lo sapeva già

Beccatevi questo, Kushina e Minato. Questo moccioso vi ha battuti entrambi.

 
 
Minato sorrise, tranquillo. Non se ne stupiva, e sapeva che nemmeno Kushina ne era sorpresa.
Aveva potuto sfiorare Naruto soltanto quando era piccolissimo, però sotto quello strato sottile di pelle fragile aveva già percepito la presenza di un cuore forte.
Poi aveva avuto la possibilità di rivederlo, e di risentirla, quella sensazione, sotto il palmo della mano grande che gli accarezzava i capelli – Credo in te. E aveva capito che c’aveva visto giusto, sedici anni prima.
Non si sarebbe augurato niente di meglio per suo figlio.
 
 

Beh, immagino che era proprio questo il potere che volevate lasciargli in eredità.

 
Ecco che piomba a sorpresa questo capitolo. UwU
Per quanto a me non piaccia granché quando gonfiano troppo Naruto, ricordandomi che è diventato onnitutto (perché non è questo il Naruto che mi piace), non potevo non scrivere – in una decina di minuti, non è nemmeno granché XD – una drabble. Perché – che piaccia o meno a ME – credo che a Minato e a Kushina faccia davvero piacere sapere che loro figlio è diventato quel che è. ^____^
 
Bon, ci risentiamo dopodomani. ♥

[110 parole]

Auguri, tou-chan!

«Ehi, Naruto, come mai tutto questo?»
L’interpellato alzò le spalle, e quasi rovesciò a terra il vassoio coi bicchieri che reggeva. «Una volta tanto è bello festeggiare, Kiba» rispose allegro. «C’è anche la torta di là» aggiunse.
«L’hai fatta tu?»
La domanda inaspettata di Sasuke lo indispettì.. «Che t’importa, tanto a te non piacciono i dolci, no, teme?» sbottò.
Tutti risero e Naruto si unì a loro.
Cercava di divertirsi il più possibile, di abbuffarsi e di fargli sentire quant’era buono il dolce che aveva preparato appositamente per lui senza l’aiuto di nessuno. Suo padre viveva in lui, lo sapeva; lo ascoltava se gli parlava. Sentiva tutto.
 
Tanti auguri, tou-chan.

[110 parole]

Ti voglio bene

Glielo diceva da quando era talmente piccolo da stare appollaiato su un braccio, mentre gli avvolgeva debolmente l’indice nel pugno.
Ti voglio bene.
Continuò a ripeterglielo tramite le braccine protese in avanti alla ricerca di quel corpo grande che lo faceva sentire protetto e non più barcollante o in procinto di cadere. Lo raggiungeva, lo abbracciava, rideva contro il suo petto.
Ti voglio bene.
Poi glielo comunicò col sorriso sdentato, con un tou-chan masticato male e manine avvinghiate al pantalone, che conducevano lo sguardo in basso.
Tuttavia, per quanto lo avesse già udito, sorrise quando suo figlio riuscì a dirglielo veramente, con uno squillante e biascicato «Ti voglio bene, tou-chan.»

Non ho note da fare, credo sia qualcosa di così semplice che non ha bisogno di commenti. ♥
Grazie per aver letto. ^____^

[110 parole]

Scuse
 

«Tou-chan» biascicò Naruto, mogio, le parole attutite dalle coperte poggiate sulle labbra. «Puoi andare a prendermi un bicchiere d’acqua?»
E Minato obbedì.
«Tou-chan!»
L’uomo accorse. «Che succede?»
«Io…» La mano si spalmò sulla fronte, strusciando poi per i capelli. Naruto sospirò, mortalmente stanco. Non riusciva nemmeno a parlare, tanto che stava male. «Non credo che riuscirò ad andare a scuola, domani. Glielo dici tu alla mamma?»
«Va bene, tesoro. Riposati.»
«Aspetta!»
«Mh?»
Naruto, alzatosi a sedere, si morse il labbro, improvvisamente sornione. «Mi accenderesti la play? Così mi distraggo e non penso al mio assurdo mal di testa» si giustificò, teatrale.
«Sentiamo» sospirò l’altro, «quale interrogazione vorresti saltare stavolta?»

Ovviamente la cara Kushina, l’indomani mattina, mandò a scuola a calci nel didietro. ♥
 
La trovavo simpatica, null’altro. XD Solo ch Naruto non sa essere tanto furbo da aspettare, prima di pretendere giochetti vari. XD (naturalmente è AU).
 
Niente da aggiungere, credo sia tutto chiaro. ;)



 

[110 parole]
 

Incubi da papà

Si svegliava di notte, la sola compagnia del silenzio, richiudeva gli occhi, si riaddormentava.
Puntualmente, gli appariva in sogno un fagotto sbiadito – non riusciva a immaginare suo figlio – che, come lo toccava, strillava. Le dita tangevano il fianco e lui scoppiava in lacrime.
Disagio, l’orribile sensazione di essere inadatto. Paura, anche.
«Non devi fare così, Minato.» I rimproveri di Kushina. «Vieni qui, amore.» E Naruto che con lei non piangeva, e lui che non sapeva essere padre.
Ancora si svegliava, ancora la gioia per una nuova vita si univa alla paura di non farcela.
 
Finché Kushina non glielo fece toccare, quel pancione minaccioso.
Naruto calciò: lo accolse.
E Minato sorrise.

Ecco la 66°! *_____*
Insomma, stiamo a due terzi della raccolta, vi rendete conto? E come sempre devo ringraziare tutti voi che siete numerosissimi. Grazie, davvero. ♥
Niente da aggiungere, il solito aggiornamento semplice semplice – come tutta la raccolta, poi XD.
Grazie. 

[110 parole]

Nottatacce


 

Kushina era stremata a causa del parto, e lui, marito e padre, aveva l’obbligo di aiutarla.
«Tranquilla» sussurrò, sfiorando l’indice contro la sua guancia bollente, «l’ho cullato un po’, adesso dorme.»
Lei annuì rapida, gli occhi opachi, quasi assenti. Mugugnò qualcosa e gli regalò un sorriso gentile che Minato riprodusse.
«Buonanotte, amore.» Le accarezzò la schiena e le diede un bacio a fior di labbra.
Chiuse gli occhi, stanchissimo anche lui.
Un lamento, come un richiamo: tempo di un battito, e Naruto già piangeva di nuovo.
Il primo impulso, dettato dalle palpebre pesanti e dalle ossa maciullate dalla stanchezza, fu di voltarsi di schiena.
«Minato…» Era Kushina.
«Hm?» Insonnolito.
«Vai.»

Ieri ho riletto tutta la raccolta e mi sono chiesta come sia possibile che una scena del genere non ci sia. *_____*
(mi ha fatto, comunque, uno strano effetto rileggere le prime drabble e paragonarle a queste ultime… sinceramente? Mi sono domandata come vi siano potute piacere. >////>).
Comunque, scusate per l’aggiornamento a distanza di due giorni, ma l’idea mi ha fulminata a dir poco. ♥
E devo ringraziare un po’ di gente, qui, che è da troppo che non lo faccio. U.U
Allor, ringrazio chi legge e commenta (mancano solo 148 recensioni alle 1000, eeeeeh (P.S. Perché EFP non conta le critiche, ecco perché sono 148)); se dovessi arrivarci (non adesso, sia chiaro. XD) sarebbe un gran bel traguardo, devo ammetterlo. */////* (senza considerare che per me è già TANTISSIMO che MinaNaru sia la quinta storia per recensioni in tutta la classifica di Naruto, nonché la prima della classifica dell’ultimo anno *china il viso a terra per ringraziare*).
Però, ringrazio ancora chi legge, chi preferisce (70, wow, vi adoro.), chi ricorda (19) e chi segue (84).
 
Grazie, grazie, grazie! *^*
 
Per l’immagine, anche se è più “comica” che veritiera, mi ispirava. Credo che ci stai tutto sommato bene. XD
 
Ho finito, scusate se mi sono dilungata così tanto. >___>
 
 
 
 
 
 
P.S.(2) [ATTENZIONE SPOILER ULTIMI CAPITOLI]
 
Se mai Naruto e Minato si dovessero incontrare… BEH, sarebbe il massimo. Credo che si meritino un secondo incontro (che verrebbe “celebrato” anche qui, naturalmente. In realtà è già da tanto che avrei voluto scriverci, tuttavia preferisco prima vedere come si svolgono le cose nel manga – sperando che, quando accada, la raccolta non sia già finita XDDD).



 

[110 parole]

Buonanotte

Quella sera le ossa gemevano a ogni passo e gli occhi urlavano di volersi chiudere; tuttavia Minato non poteva deludere il visino speranzoso di Naruto che lo aveva aspettato fino a sera, pur di poter condividere un po’ del suo tempo. E poi sapeva che suo figlio desiderava che gli leggesse almeno un pezzettino del suo libro preferito – La leggenda dei Ninja coraggiosi – prima di coricarsi – anche se spesso si addormentava durante la lettura.
Stavolta fu diverso: tempo che il bambino andasse a infilarsi il pigiama che il papà già sonnecchiava col libro aperto sullo stomaco. Naruto fu tentato di svegliarlo, ma riuscì solamente ad affiancarlo e a stringerglisi forte.
 

Non ne sono convinta, non era così che doveva venire. In realtà doveva essere qualcosa di più comico – che spero di riuscire a scrivere nella prossima drabble. XD
 
Come sempre, ringrazio chi legge/commenta/preferisce/ricorda/segue. Grazie di cuore. :)

[110 parole]

 
Papà&Papà

«No, su, non… non fare così!» Non pensavo che fosse così difficile!
Ora cominciava a capire. Sì che cominciava a capire, e contemporaneamente domandava perdono per tutte le volte che si era reso colpevole dello stesso misfatto.
Le urla di suo figlio si diffondevano con lo stesso fracasso che avrebbe prodotto il crollo della montagna dei kage e la conseguente distruzione della sua amata Konoha. Intanto, lo sguardo slittava dalla finestra al pargolo in lacrime, nella speranza che lo sperato e richiesto soccorso mettesse le ali ai piedi e giungesse prima che le sue orecchie fossero destinate solamente a un funerale prossimo.
«E lo chiamano Lampo Giallo! Muoviti, tou-chan!»
 

Anche stavolta, era un’altra la drabble che volevo scrivere, ma le cose sono degenerate (in positivo, perché AMO questa drabble ♥) ed è venuta fuori così. Non ho voluto specificare chi fosse la moglie di Naruto – perché stavolta è Naruto nelle vesti di papà XD – in modo che chi shippa NaruHina, ci vede Hinata, chi shippa NaruSaku (per forza dell’abitudine stavo scrivendo SasuSaku XD) ci vede Sakura e chi shippa NarutoChiunque ci vede Chiunque. ^.^
In fondo, la raccolta è su Minato e Naruto (e Kushina XD), quindi il resto non ci importa particolarmente. ;)
Spero vi sia piaciuta.
 
Vi avviso che ho altre due drabble già belle pronte, quindi aspettatevi aggiornamenti anche abbastanza veloci. UwU
L’immagine c’entra poco, ma mi piaceva. <3







 

[110 parole]

A passeggio

 

Mai più una giornata tra donne. Non che a Fugaku dispiacesse dedicarsi ai suoi figli, tuttavia una settimana di stenti, più insonnie dovute al suo secondogenito dall’appetito ben sviluppato – specialmente di notte o all’alba – avevano nuociuto. Troppo.
La figura di Minato comparve qualche silenzioso minuto dopo.
Lo salutò, e lui lo fece di conseguenza, mentre Itachi si esibiva in un educato cenno del capo, accostandosi al passeggino.
Le occhiaie non davano un bell’aspetto all’Hokage; più che il lampo giallo, sembrava la lumaca di Konoha, mentre spingeva la carrozzina. Si incrociarono con lo sguardo, e, mentre i bambini scoppiavano a piangere all’unisono, si compresero vicendevolmente.
Gioie e dolori di essere padre.

[110 parole]

Martiri

«Tou-chan.» Biascicato, ma anche attutito, alle orecchie distrutte di Minato. «-chan!»
 
E Naruto non capiva perché il papà chiudesse gli occhietti. Si mordicchiava le dita coi due denti che aveva e, dopo aver curiosato, a viso inclinato, la figura dormiente dell’uomo ed essersi accorto che quella non si muoveva più e che non si stava preparando a saltar su e fare bu!, lo stuzzicava. Prima piano, spintonandolo con la mano; poi più forte, con una manata sulla testa.
Funzionava! Il papà lo guardava di nuovo!
Però non riusciva a spiegarsi perché la mamma lo sollevava e se lo caricava in braccio.
 
«Naruto-chan, tou-chan è stanco. Giocherete domani, ora dormiamo, eh?»
 

[110 parole]

A cena

Toc. Toc. Toc.
Chissà cosa stava immaginando Naruto: la macchinina che teneva tra le dita si schiantava ritmicamente a terra tra le sue risate, mentre gli occhietti di Sasuke si oscuravano seguendo i continui rumori. D’un tratto il piccolo Uchiha bloccò la mano dell’altro e, preso il giocattolo, mostrò come questo funzionasse, lasciandolo sfrecciare a terra sotto la sua guida. Naruto lo guardò curioso, e subito volle provare.
Minato non riusciva a non guardarli, frattanto che Kushina faceva accomodare Mikoto e marito a tavola. «Sembrano piacersi» commentò al primogenito Uchiha, che al suo fianco degustava la tranquilla scenetta.
I bambini risero, Kushina chiamò: tutto sommato era proprio bella quella vita.

[110 parole]

Come tradizione comanda

Naruto sbadigliò rumorosamente: ogni anno era sempre più difficile alzarsi in tempo e vincere la pigrizia che, man mano che il suo corpo si allungava e irrobustiva, gli iniettava nelle vene l’unico, semplicissimo comando di non muoversi dal letto prima di una certa ora – pomeridiana, mamma Kushina permettente.
Comunque, fece leva su una forza interiore remota e strascinò i piedi fino a giungere nella camera dei suoi genitori. Durante il tragitto aveva adocchiato la sveglia: segnava solo le sei, forse ce la faceva.
Entrò, raggiunse il capezzale del letto e «auguri, tou-chan» snocciolò, accompagnato dallo scocco di labbra sulla fronte.
Era da quando ne aveva ricordo che glielo augurava all’alba.

Buona Festa del papà a tutti i papà(?)! ♥
Non poteva mancare la drabble oggi – ormai penso che lo avevate intuito (a parte che l'avevo detto (ma queste note risalgono a quando l'avevo scritta, LOL XD))XD.
Stavolta, niente malinconia. Francamente ci avevo pensato, ma mi sembrava “brutto” lasciar festeggiare a Naruto sempre un papà morto (l’ho fatto già nel giorno del suo compleanno) ç___ç.
Quindi, come il titolo dice, le tradizioni non si spezzano, nemmeno con l’età. XD (manco la vecchiaia, anche se il sonno comincia a diventare più pesante e necessario XD).
Spero vi sia piaciuta. :) 
 
 
P.S. Ho aggiornato di prima mattina perché oggi sto all’università fino a tardi, quindi ne ho approfittato. Voglio avvisarvi che ho già tre drabble già pronte – bah, pare che questa raccolta sia l’unica cosa che riesca a scrivere ò.ò – con tanto di note autore già scritte sotto. XD

[110 parole]

Dlindlin

La situazione si ripeteva da alcuni giorni; non che Minato non fosse stato pronto a fare di tutto pur di essere un buon padre, ma il braccio iniziava seriamente a ululare pietà.
Un ciclo, ecco cosa: Naruto cominciava ad agitarsi per cause ignote e molteplici – fame, coliche, i problemucci dei bambini –, esprimendosi sulle prime con una sorta di lamento d’avvertenza che lasciava rizzare dritti dritti i capelli in testa. Poi gli strilli diventavano più acuti, e mentre Kushina preparava il latte o finiva di svolgere quanto stava facendo, toccava a Minato quel compito: agitare il sonaglino, lo strumento magico che sconfiggeva le lacrime.
«Guarda, Naruto-chan.»
Dlindlin, dlindlin.
Per ore.

Non so se definirla scema o assurdamente deliziosa. ♥
Fatto sta che ognuno ha i suoi compiti, e quello di Minato – almeno in questa drabble – è di “sonigliare”. XD
 
[NOTE AGGIUNTIVE DI OGGI]
Il bello è che in Storm 3 – come dicevo su facebook – fanno vedere proprio una specie di sonaglino a tamburello che Minato suona quando Kushina è incinta. Cioè… sono un genio! ♥ (ma anche no.)

[110 parole]

Tempo che se ne va

Mikoto sospirò; Kushina era nuovamente decisa a fotografare uno sfuggente Minato – serve per la capsula del tempo, Mikoto. La ragazzina aveva provato a spiegare all’amica che domandarglielo, invece di cercare di inquadrarlo di nascosto, avrebbe semplificato le cose. Un altro sospiro: aveva rinunciato a capirla, ormai.
 
«E questa…»
A Kushina brillarono gli occhi nel riconoscere il profilo smosso di suo marito. Di quella foto ricordava soltanto di averla dimenticata – senza sotterrarla insieme agli altri ricordi – e successivamente perduta. Notò che suo figlio la stava studiando, rivoltandosela tra le mani e fissandola col capo inclinato, come se si stesse chiedendo chi ci fosse su.
«E’ papà, Naruto-chan.» Il tuo bellissimo papà.

Bella, questa mi piace tanto, lo ammetto. ♥
Mi piace perché c’è l’amicizia di Mikoto e Kushina, la testardaggine di quest’ultima (che alla fine è riuscita a fotografare Minato come voleva lei), il MinaKushi, soprattutto, (coppia dolcissima e di cui mi piace scrivere, anche non essendo una di quelle per le quali stravedo) e poi c’è Naruto. Più che su Naruto e Minato, questa è una MinaKushi. Ma avendo dato poco/pochissimo spazio a Kushina in questa raccolta, la uso come una sorta di riscatto, e spero che gradiate ugualmente. :)
 
Vediamo, adesso alcune note specifiche sulla drabble: è divisa in due parti, la prima che si rifà al passato – a Minato, Kushina e Mikoto da studenti all’Accademia – e la seconda dove Kushina ritrova per caso quella fotografia. L’idea della capsula del tempo, francamente, l’ho presa da un episodio di Spongebob che mi è capitato di vedere. XD  In pratica si prendevano vari oggetti e li si seppellivano, qualcosa di simile (prendetelo per buono detto così).
 
Niente, ho finalmente finito. :)
 
Grazie per aver letto! ^.^
 
EDIT 25/03
Avere qualche drabble già scritta è una condanna. Arrivano i momenti di noia, e posto. XD Mi scuso. X)

P.S. I tre quarti della raccolta sono completi. Manca sempre meno. Non vedo l'ora di arrivare alla centesima drabbles! *____*




 

[110 parole]

Abbracci

Ripensandoci, scopriva di essere stato circondato da braccia calde e avvolgenti in diverse occasioni: c’era stata sua madre a intrappolarlo in abbracci stritola ossa prima che partisse per una missione, quand’era ancora così piccolo che veder combattere un portentoso scricciolo del genere faceva venire il batticuore a mille; poi Kushina, tante volte, come quando gli aveva sussurrato di amarlo con voce strozzata, mentre lo stringeva a sé con tanta forza da farlo sentire la più importante delle creature.
L’ultimo, Naruto: se l’era appoggiato addosso – minuscolo com’era, tanto inconsistente e leggero quanto già indispensabile –  e ne aveva sentito le manine sulle spalle, in quello che aveva considerato come un primo abbraccio.

Non so se mi convince al mille per mille (anche se l'abbraccio è uno dei gesti d'amore più belli, per me). Da un lato la trovo tenera e dolce, ma forse talmente tanto fluff che scade nel banale e nell’assurdo. Francamente il fluff/assurdo non è quello che ricerco, quindi, in caso succeda qualcosa del genere, avvisatemi. .---.
Tuttavia, era così “melodiosa” questa drabble che non ho avuto il coraggio di cancellarla, avvalendomi della convinzione che nelle prime drabble di questa raccolta vi ho proposto sicuramente di peggio e che quindi, se siete sopravvissuti a quelle, sopravvivere a questa sarà uno scherzetto. XD
 
Fesserie a parte, spero vi sia piaciuta almeno un po’. :)
 
PS. Sono finite le drabble già scritte! Devo “attivarmi” per altre. UwU
In questi giorni provvederò. Una domanda… la drabble di Pasqua la volete? Non so se si festeggia in Giappone, essendoci una religione diversa. Però, se la volete… =w=
Sto qua. <3 

P.P.S. Grazie moltissimo per le recensioni! *____*
Più tardi, rispondo a tutti. Gentilissimi. 

[110 parole]

Sorpresa

Naruto aveva riso tantissimo alla vista del suo enorme uovo; poi, gioioso, lo aveva abbracciato e, sollevatolo, se l’era portato via, mentre – con Kushina al fianco che si assicurava che non perdesse il suo precario equilibrio – immaginava la possibile sorpresa che sarebbe uscita.
Conseguenzialmente, Minato aveva potuto rilassarsi comodamente sul divano, dato che Naruto preferiva fissare l’uovo piuttosto che giocare. Per questo si stupì quando, tornato dal bagno, avvicinandosi alla fetta di dolce che aveva lasciato sul tavolo, la trovò sconquassata: c’era il ciuccio di Naruto, dentro.
E Minato, guardando gli occhietti vispi che tentavano di nascondersi dietro la porta, capì che quella dovesse essere “la sua personalissima sorpresa nell’uovo”.
 

Tanti auguri di Buona Pasqua a tutti voi! ^_____^
Lo so che in Giappone non si festeggia (anche se dovrebbe esistere una minoranza cristiana), tuttavia l’idea ci stava, avevo detto che l’avrei scritta… e parola data non si rimangia. ;)
Sulla drabble niente da dire… in finale, Naruto voleva fare un regalo al suo papà, una sorpresa, e ha “ben pensato” di ficcare il suo ciuccio – la sorpresa, appunto – nella torta a cioccolato di Minato.

[110 parole]

Se

La foto di Kushina dava sempre un po’ di luce in più alla casa, e insieme generava un’ombra di tristezza nel cuore di Minato. Questo specialmente quando Naruto sollevava il quadretto e dava il buongiorno alla sua mamma, baciandola dolcemente sulla fronte.
«Tou-chan, com’era la mamma?»
Minato si chiedeva com’era veramente Kushina e quali fossero le giuste parole da utilizzare per far capire al suo bambino che donna meravigliosa lo aveva dato alla luce, senza sminuirla né innalzarla – anche se quando ripensava a sua moglie e a quella dannatissima notte dell’attacco del Kyuubi, non gli sovvenivano che parole di lode.
«E’ tutto quello che di bello c’è.»
E l’amava tantissimo.

La solita incredibilità dello scrivere così facilmente MinaNaru. Questa è l’unica storia che scrivo con tanta ma tanta spontaneità e sulla quale non mi blocco mai. C’ho già in mente le prossime – non scritte ancora, però –, pensate voi. XD
 
Comunque.
Non so si è capito, ma questa è una drabble What If?, in cui Minato è sopravvissuto all’attacco del Kyuubi. Ora, non voglio generare polemiche, lungi da me, ma a me sembra sempre un po’ “forzata” la decisione di Minato di morire per il bene del villaggio.
Aspettate, non mi uccidete, mi spiego meglio. Forse perché io non avrei avuto il coraggio di farlo, mettendo in secondo piano la mia famiglia – e probabilmente per questo che, se fossi vissuta in un universo narutiano, non sarei potuto MAI diventare Hokage. Io avrei scelto di rimanere con mio figlio, infischiandomene degli altri – ripeto, io non sarei mai potuto diventare Hokage. Avrei scelto la mia “vera famiglia”, in quanto non sarei stata in grado di sacrificarla per il bene di terzi.
Mi fa rabbia questa cosa, conoscendo come vanno le cose. Minato ha fatto tanto per loro, è morto perché li considerava tutti figli e fratelli e loro trattano in quella maniera suo figlio, mi pare assurdo (sono anche dell’opinione che Jiraiya avrebbe potuto prendersi cura di Naruto, magari, ma questo è un concetto che dovrei approfondire e non mi sembra il contesto adatto XD).
Questa drabble, comunque, è solo un piccolo assaggio. Ho sempre desiderato di scrivere qualcosa con ambientazione WI, che so, una shot, una minilong, ma per ora comincio da qui. Poi si vedrà. X)
Scusate le mega note – sappiate che mi sono trattenuta UwU” –, spero che la drabble – di nuovo più MinaKushi che altro, e quindi dedicata alla mia Leachan, che li ama – vi sia piaciuta. :)  

[110 parole]

Dimenticanze

«Sasuke, vuoi startene fermo?» brontolò Naruto, accusatorio.
L’amico sbuffò, incrociando le braccia. «Sei ubriaco fradicio, usuratonkachi.» Un sospiro a seguito dell’espressione indifferente di Naruto, che non capiva, come se Sasuke gli parlasse in un’altra lingua. «Dai.» L’Uchiha allungò la mano. «Dammi il cellulare, che chiamo tuo padre per farci venire a prendere.» 
Naruto impiegò qualche secondo in più, poi obbedì. 
Sasuke scorse la rubrica, fino ad arrivare alla voce papà. Premette. 
Telefono irraggiungibile, nessuna risposta. 
Ritentò, stesso risultato. Nemmeno Kushina-san rispondeva.
E Fugaku era fuori città, Mikoto non guidava.
«Maledizione.»
Quello che Sasuke non sapeva era che Minato aveva cambiato numero da poco, e Naruto aveva accidentalmente dimenticato di segnarselo.

Cosa succederà a Naruto e Sasuke? Riusciranno a tornarsene a casa? XD
Certo che sì, c’è pur sempre un adorabile nii-san pronto a soccorrere il suo carissimo fratellino in difficoltà. X)
Trovo carina questa drabble, anche perché, oltre alle famiglie e tutto, ci sono Sasuke e Naruto, che adoro. 
Grazie per aver letto! ^___^

P.S. Se mi dite di odiarmi, la smetto di postare a meno di ventiquattrore di distanza. ù-ù”

Il problema è che si scrivono da sole. =w=”

[110 parole]

Nonno

La piccola Risa si sistemò sulle sue ginocchia. 
Quella mattina, Naruto era stato praticamente assalito prima dalle braccia – attaccatesi alle gambe – e poi dalla vocina urlante, di sua figlia, che diceva di avere qualcosa da chiedergli. 
«Ehehe, allora, Risa-chan?» Naruto sfiorò il nasino della piccola. «Cos’è che vuoi sapere?»
«Nonno Minato» trillò la bambina. «Dai, com’era, com’era?»
«Un attimo, un attimo» la rabbonì Naruto, accarezzandola. 
Ci pensò; suo padre: l’aveva incontrato una sola volta, ma era bastato per sempre. Un’occhiata, poche parole. Si era scoperto figlio dello Yondaime e se n’era sentito orgoglioso, tanto bastava e tanto voleva essere considerato.
«Non servono molte parole, Risa-chan: tuo nonno era un figo.»

Innanzitutto, ringrazio Cocol per la moltitudine di immagini che mi ha passato. UwU
 
Oh, già a ottanta? O___O”
 
Come passa il tempo. XD
 
Ho un bel po’ di precisazioni su questa drabble – alcune anche scontate, ma ormai lo sapete che se non puntualizzo virgola dopo virgola non sono felice. X)
Innanzitutto, solita questione: ognuno vede Naruto sposato con chi le piace – anche Sasuke, LOL XD –, anche perché qui nella drabble l’importante è che Naruto sia genitore e che pensi di voler essere ciò per la sua bambina ciò che Minato è stato per lui (anche se l’ha visto una volta). Proprio per questo dice “tanto voleva essere considerato”.
 
Poi. Figo, ovviamente, non è intenso d’aspetto, o almeno Naruto non la intende così – l’autrice, che ama Minato, sì, ma questo è un altro discorso. =ççççç=
“Figo” lo trovo un modo molto “narutesco(?)” per definire qualcosa di cui lui ha molta stima. Spero di non aver toppato. XD
 
Ah, ovviamente la drabble è ambientata a Konoha, coi ninja e tutto, senza What If o altro La storia per come la conosciamo. Naruto è solamente cresciuto e si è sistemato con tanto di prole. 
 
Infine, note spoiler, quindi, chi non avesse letto dal capitolo 618/619 e a seguire, eviti di proseguire la lettura e si becchi i miei più sentiti ringraziamenti per aver letto questa drabble. UwU
 
 
 
Chi sa, invece, prosegua pure.
Allora, questa drabble, come già detto, è ambientata nell’universo di Naruto, tuttavia, dato che non sappiamo cosa succederà di preciso, non mi sono permessa di dire che Naruto l’ha incontrato di nuovo. Come sapete, io spero che si rivedano, però, non sapendolo – e sapendo, invece, quanto Kishimoto sia imprevedibile – ho preferito non azzardare ipotesi. 
Nient’altro. 
Grazie a tutti per aver letto! ^____^
 
NoteDiOggi(essendo la drabble già scritta, avevo scritto anche le note).
Oggi non sono troppo su di morale ç___ç, perciò ho pensato che aggiornare potesse… risollevarmi, dato che adoro avere a che fare con questa raccolta.
Beh, ancora grazie. (sì, anche nelle NoteDiOggi XD).

[110 parole]

Estremismo



 





 
 
«Ho sentito dire che il figlio dell’Hokage è in ospedale.»
«Già! Mio marito ha fatto rapporto allo Yondaime, stamattina… mi ha detto che aveva una faccia…»
«Credi sia grave?»

Era di nuovo scoccato l’orario di visita. Finalmente.
Naruto e Kushina avevano trascorso la notte in ospedale, e la casa non era mai parsa così vuota, senza quei due porta allegria.
Si affrettò per il corridoio – ma senza correre, anche se avrebbe voluto – finché non arrivò alla stanza di Naruto, che, come lo vide, lo salutò, entusiasta e sorridente.
«Minato» esordì Kushina, gioiosa. Poi s’ombrò, al cospetto del viso pallido del marito. Sospirò. «Ma vuoi stare tranquillo? E’ solo un’indigestione!»
 

Il papà è il papà. UwU
Pensavate che Naruto avesse qualcosa di serio? Solo un’indigestione, niente per cui movimentare mezza Konoha. E Kushina lo sa, mentre Minato… non so, lo vedo quello tra i due che si preoccupa maggiormente, che tende a portare le cose un po’ all’estremo. X)
Purtroppo, lo dico con rammarico, Kishimoto-sensei c’ha mostrato ben poc(hissim)o del rapporto tra Naruto e Minato, dunque posso solo immaginare.
Le prime frasi – volutamente centrali – rappresentano lo scambio di chiacchiere tra due donne “anonime” di Konoha. L’ho inserito così da far capire meglio il turbamento di Minato. ^____^
E niente, ho finito qui. UwU
 
Anzi, no.
 
RingraziamentoTime. ♥
 
Vorrei ringraziare sinceramente tutte le persone che ancora seguono MinaNaru, che, quindi, ancora mi sostengono. :)
Non è cosa da tutti i giorni – e per me dubito che sarà un’esperienza ripetibile XD – raggiungere le 1000 recensioni. Soprattutto di questi tempi, che c’è crisi pure ai fandom. XD Quindi, capirete che per me vedere pure 10 o più commenti è… boh, qualcosa di bello e che mi rallegra! U////U
Grazie. ♥

[110 parole]

Nonno – Parte II

«Brava, Risa-chan.»
Minato ondeggiò piano l’indice, in modo da sfilarlo delicatamente dalla presa ferrea della sua nipotina, pensando a quanta potenza già possedesse un corpicino tanto minuto; mentre la guardava dall’alto della culla, sperò che potesse essere indice di forza futura.
Per suo figlio era stato così, e ora era l’Hogake.
La bambina cominciò a lamentarsi all’improvviso, e Minato se la riportò in braccio con rapidità, iniziando a cullarla di nuovo. La cosa si ripeté per un paio di volte nel giro di mezzora, infine la piccola sembrò davvero assopirsi.
Ha preso tutto da Naruto.
Che era Hokage, mentre lui… si dilettava a essere nonno con l'esperienza di un papà.
 
 










 

Ben ritrovati. ♥
Scusatemi se ho messo un po’ da parte le mie storie – questa raccolta compresa – ma sono stata assorbita contemporaneamente sia dalla botanica che dalla mia long HashiMada (Non avere paura) (in compenso, sono stata ferma per due settimane, ma l’ho già scritta tutta, quindi adesso posso dedicarmi ad altro. U.U).
E mentre pensavo a cosa avrei potuto aggiornare per prima tra Onegai e Retrobottega, mi è tornata in mente MinaNaru. E chi ero io per non aggiornarla? XD
Non avevo neanche mezza idea, lo confesso, se non che mi è venuto in mente all’improvviso che mi avevano chiesto una drabble dove con Risa (l’ipotetica figlioletta di Naruto, messa in mezzo nel capitolo 80 ---> 80. Nonno) ci fosse anche Minato, ed è a , che me l’ha chiesta, che la dedico. :)
So che non è una delle mie drabbles migliori, ma volevo insistere anche sulla figura di “nonno” di Minato. Infatti quel “si dilettava a essere nonno” non è detto/pensato con amarezza. ;)
E poi, dopo la “pesantezza” dell’HashiMada, avevo bisogno di qualcosa di più leggero.
E basta. Spero sia stata di vostro gradimento. UwU
 
P.S. Quanta pubblicità occulta che ho fatto. XD

[110 parole]

Camminare

«’o-chan.» Naruto si reggeva sulle gambe sottilissime e infantili, perfettamente immobile e con gli occhi, velati leggermente di tensione, fissi sul papà che arretrava di qualche passo. «’o-chan» ripeté, più forte.
«Dai, Naruto-chan, vieni.»
Le braccia si slanciarono in avanti, e il bambino tentò di raggiungerle ora che sembravano più vicine, allungando, di riflesso, le sue. Notò, accigliato, che, quand’era avanzato, quelle si erano fatte più distanti. Si fermò.
«’o-chan» disse ancora, lamentoso.
«Ma ‘o-chan è qui, vieni.»
Inizialmente, Naruto non parve intenzionato a muoversi. Poi, in un istante, scattò in avanti, rapidissimo, e se Minato non l’avesse afferrato per sotto le braccia, sarebbe anche caduto.
O strafaceva o nulla.
 

E’ molto puccia! *_____*
I genitori che insegnano ai figli a camminare sono uno spettacolo che, personalmente, adoro. *O*
Mi sono accorta che, spesso, mi affanno a cercare di essere sempre originale al cento per cento, però, certe volte, servono anche queste scene più quotidiane – credo. :)
Spero vi sia piaciuta! *O*

PubblicitàOcculta: se vi interessa un'altra raccolta drabbles familiare ---> Tempo di vacanze sennò, ignorate quest'ultimo rigo. :)

[110 parole]

Vederlo amarti

Il mofuku* di Kushina strideva col lamento eterno delle cicale e il caldo torrido di quel mese di Maggio.
Lo amavi.
L’officiante continuava a parlare, fitto, ma la donna ascoltava soltanto per dimenticare un attimo dopo. Però il pianto del suo bambino si elevava disperato. Strinse il fagotto a sé, sentendosi completamente sola.

 

*

 
«Corri, kaa-chan, tou-chan ci sta aspettando.»
Naruto scappò in avanti, seguendo la stradina che ormai conosceva bene. Si spinse fino alla tomba del padre, chinandosi subito in basso per baciarne la foto e sorriderle.
Vorrei che lo vedessi sorridere.
«Io e kaa-chan ti amiamo, tou-chan.» Troppo piccolo per capire tutto. «Tantissimo.»
E che lo sentissi amarti.

*kimono nero.
 
Salve a tutti e buona domenica! ^____^
Stranamente, per oggi, anche se è la festa della mamma, non era prevista una drabble di questa raccolta – e infatti la drabble non è che celebri proprio questa ricorrenza, anzi. In realtà non era previsto nessun mio aggiornamento di nulla XD, ma l’ispirazione è stata proprio improvvisa, e quindi eccola qua. U.U
Ammetto che ci sarebbero fin troppe cose da dire, però sarebbero puntualizzazioni non del tutto utili. Quello che è certo è che avrei voluto scrivere di più e spiegare molte ma molte più cose. Per esempio quel “troppo piccolo per capire tutto”; Kushina – la drabble è tutta dal suo punto di vista – intende che Naruto è ancora un bambino e che, per quanto gli manchi il padre che non ha mai conosciuto, può ancora essere protetto da lei. Poi, crescendo, si guarderà intorno, non vedrà suo padre, comincerà a confrontarsi alle altre famiglie… e poi soffrirà al massimo, cosa che lei non vorrebbe.
Spero di essermi spiegata più o meno bene, anche se ne dubito. =w=”, scusate.
E niente.
So che è malinconica, ma ormai sapete che a volte ne spunta una. In ogni caso, non cambio il titolo della raccolta sia perché mi ci sono affezionata XD e sia perché, in fondo, la maggior parte, effettivamente, SONO fluff e dolciose. <3
Grazie per aver letto e, già che ci siamo, auguri a tutte le mamme! ^___^

[110 parole]

Occhioni

Le ombre si affollarono sul viso del piccolo Naruto, coccolato dalle braccia della madre. Il bambino alzò la testa, arricciò le labbra e infine aprì gli occhi.
Fu unanime l’urlo compiaciuto.
«Ma che occhioni stupendi che ha!» saltò su un’anziana. «Uguali uguali a quelli dello Yondaime.»
«Oh sì» cinguettò un’altra, «e poi sono grandissimi.»
«Un bellissimo bambino, Kushina-chan.»
«Tutto suo padre.»
Kushina ridacchiò, fissando il mondo negli occhioni di Naruto.


 

*

 
Tutto suo padre, dicevano.
Occhi e capelli, sì.
«Su, Naruto-chan» esortò Minato.
Ma Naruto dimostrò ben presto di avere molto anche della mamma, quando, avendo capito quanto le anziane signore tenessero ai suoi occhioni giganti, li chiudeva apposta, sorridendo vivacissimo.

Buonasera. :)
Adoro questi casi di ispirazione fulminante, lo confesso. E, pensate, gli occhi di Naruto non sono meravigliosi? Pensateli grandi grandi grandi e fatemi sapere. *O*
Ovviamente, s’intende, Naruto è piccolo di due/tre anni quando si rifiuta di aprire gli occhi. XD
Niente, spero vi sia piaciuta. ;)

[110 parole]

Sorellina?

«Ho saputo che è una bambina.» 
«Sono così entusiasta, Minato.»

«Tesoro, che cosa c’è?»
Naruto la scrutava attentamente, e, pensandoci, Kushina si accorse che era da quella mattina che suo figlio sembrava più chiuso e imbronciato.
Il bambino riprese a giocare con le costruzioni. «Niente.»
Minato, allora, gli si avvicinò. Prima che potesse interpellarlo, Naruto fu incentivato, forse dal fatto che l’uomo si abbassò alla sua altezza, a parlare. «Io non la voglio la sorellina. Poi non mi vorrete più bene.»
Gli adulti si guardarono in viso, superato lo sbalordimento iniziale, e risero.
«Non c’è nessuna sorellina, per te, sciocchino.» Il padre gli scompigliò i capelli, affettuosamente. «E’ di Hinata-chan.»

Quanto tempo – per me XD – che non stavo scrivendo più. XD
Tutto quello che pubblicavo ce l’avevo già pronto. =w=”
In ogni caso, passando alla drabble… avrei voluto anche far spiegare a Minato e Kushina che aver un fratello o una sorella non implicasse per forza un affetto minore, ma questione di “parole” mi hanno fermata. :)
Spero che vada comunque bene anche così.
 
Appena ho cinque minuti di tempo, rispondo pure alle recensioni. Gentilissimi come sempre! :)
 
P.S. Manca poco alla fine di MinaNaru. *O*
Se avete prompt da suggerire o altro, fatelo pure. XD

[110 parole]

Kage bunshin no jutsu

Stringe i pugni, ne alza uno contro il tronco dell’albero e colpisce. Preme il viso sul braccio e strizza forte gli occhi: è forte, lui, non può permettere che qualcuno lo veda piangere.
Ma invece tu lo stai guardando, Minato, lo guardi sempre sempre.
«Voglio impararlo» piagnucola, e sorridi tirato perché vorresti essere lì anche solo per fargli una carezza o per sussurrargli un ti voglio bene che, per quanto lo urli, non gli arriva.
«Voglio imparare il kage bunshin.»
E lo sai che non è la lagnanza di un bamboccio che si arrende se cade, ma solo il lamento di chi non sa in quale altra maniera crearsi qualcuno.

Provo a ipotizzare: vi aspettavate che Minato insegnasse a Naruto la tecnica? X°°°D (magari l'immagine già faceva intuire qualcosa XD)
Mi spiace per l'assenza di fluff, ma ormai lo sapete: in MinaNaru spuntano a sorprese anche queste drabble così. 

Mi è venuta in mente guardando una puntata di Naruto. :)
Inizialmente, doveva essere una drabble solo su Naruto, per questo non volevo inserirla nella raccolta. Tuttavia, poi ho pensato di impelagarmi in uno stile che non ho mai provato, ma che trovo molto coinvolgente, ossia la seconda persona singolare col presente. UwU – tecnicamente, l’ho usata perché sennò non sapevo come piazzarci Minato. XD
Il concetto che voglio esprimere è semplice: Naruto è piccolo, è solo, è sfiduciato. Il periodo buio della sua infanzia. E l’unica cosa che vorrebbe è imparare a moltiplicarsi, perché solo così potrebbe “crearsi” qualcuno che non vada via.
 
Grazie per aver letto, e spero vi sia piaciuta! *O*
Ci avviciniamo sempre più alla fine di questa raccolta! Non vedo l’ora di arrivare a cento! *_____*
Grazie davvero a tutti quelli che, dopo tanto, continuano a esserci. :) ♥

[110 parole]

Diventare grande
 
 





 




Kushina osservò la macchia più scura nell’azzurro del lenzuolo, mentre Naruto s’incupiva, arrossendo sulle guance. «La prossima volta non lo faccio più» mormorò.

Minato si sentì strattonare, quasi sbandò nel sonno. Intravide la figura minuta di Naruto, e stava per chiederle cosa ci facesse in camera sua e di Kushina a quell’ora di notte, ma il bambino gli coprì la bocca con la manina, invitandolo contemporaneamente a seguirlo in corridoio.
«E’ successo di nuovo» spiegò, colpevole. «Avevo promesso a kaa-san che non lo avrei più fatto. Mi aiuti a sistemare il letto e a mantenere il segreto, tou-chan?»
Minato gli sorrise di cuore, scompigliandogli i capelli. «E andiamo, allora. » 
 

Ovviamente Minato sa che Kushina, vedendo le lenzuola da lavare se ne accorgerà, ma lode la “voglia” di Naruto di “crescere” e di smettere di essere, dal suo punto di vista, “piccolo”. :)
La trovo semplice, però mi piace… perché c’è il desiderio di un bambino tenace come Naruto di migliorare. ^____^
Non so spiegarmi, ma sono contenta di com’è uscita. ^///^
 
Grazie per aver letto. :)

[110 parole]

Bacio

Era sicuramente troppo piccolo per sostenere la testa da solo, ma a Minato, che lo guardava dall’alto mentre si apprestava a cambiarlo – con Kushina che finalmente riposava – appariva incapace persino di mantenersi disteso.
Se ne portò, intenerito, la manina alla bocca, strappandogli alcuni versetti indecifrabili, e gliela baciò. Delicatamente.
 
 
  
Naruto allungò il braccio nell’aria, slanciandosi, Minato si chiese dove volesse andare.
«Cosa c’è?» lo attirò, sistemandoselo meglio in braccio, sfregandogli il naso col suo.
Suo figlio sicuramente non capiva ancora molto, ma gli mostrò la bocca senza denti, agitandosi tutto. E rispose a quel gesto di affetto attaccandosi forte al collo e baciandogli la guancia.
Insalivandogliela, piuttosto, ma andava benissimo.    

Mi sto chiedendo un pochino se c’è un senso logico tra la prima e la seconda parte, però direi di sì. Si può/potrebbe trovare. X)
Sostanzialmente, vi è la contrapposizione del bacio dolcedolcedolce di Minato e quello tutto umido – se così vogliamo dire – di Naruto. Che, come avevo scritto nella versione Troppo Lunga della drabble, più che “baciarla”, gliela “mangiucchiava”. ;)
 
Niente, spero sia stata carina! ^____^
 
La prossima è già pronta, ahw, la novantesima! *____*

[110 parole]

Shisui

«Ma siete sicuri che volete guardarlo anche voi?»
Sasuke si chiese perché Itachi li avesse abbandonati con Shisui, mentre Naruto, dando corda a suo cugino, si sedeva, entusiasta, vantando il suo sconfinato coraggio.

«Tou-chan, kaa-chan.»

«Otouto, perché te ne stai alla porta?»

«Che cosa c’è, Naruto-chan?»

«Andavo… in bagno.»

«Fa troppo…» tergiversò, «… fre- no, è una bugia, posso dormire con voi?»

Itachi sorrise, scostando le coperte. «Coraggio, vieni qui.»

Minato e Kushina non chiesero nulla; fu lo stesso Naruto a parlare a raffica, mentre zampettava sulle coperte. «Pensavo che avere sette anni non mi facesse più avere paura dei film» bofonchiò.
Però grazie, Shisui, ridacchiò.

Sasuke obbedì.
Stupido Shisui.

Aggiorno così presto perché, per la verità, non vedo l'ora di vedere conclusa questa raccolta. *O*
Non perché mi sia stufata di scriverla, ma perché tutto ha una sua fine, e ormai i 100 capitoli - mio obiettivo - sono così vicini che sono tutta "ahw, che bello, ci sono quasi". Vedo il traguardo e mi esalto. XD

Per "celebrare" la 90° drabbles, ci ho piazzato pure gli Uchiha. Ho messo un po' in paragone le reazioni di Sasuke e Naruto a un film che Shisui ha fatto vedere loro. XD Noi non sappiamo come fosse Shisui, ma a me è sempre piaciuto vederlo un po' come quello allegro, un po' scemotto e tutto. XD Dato che, ripeto, non lo conosciamo, mi concedo il beneficio del dubbio. XD

Nient'altro, grazie ancora a chi continua a seguirmi! ^____^

Ho già scritto pure quella dopo di questa. XD
 

[110 parole]

Svegliarlo

Naruto era piccolissimo, e lo sembrava ancora di più, ora, tra le coperte, tutto aggrovigliato e sonnecchiante. Lo aveva sentito muoversi, la sera prima, e per molto più tempo di quanto Kushina gli avesse consentito.
Domani non vorrà alzarsi, già lo so, gli aveva detto, ma tu sveglialo lo stesso, così impara.
Minato cominciava seriamente a pensare che far cominciare l’Accademia di mattina presto a un bambino di sette anni fosse un suicidio, ma riuscì a far prevalere il senso di responsabilità a tutto ciò che gli gridava che per una volta Naruto potesse rimanersene a casa.
Ma per un giorno…, aveva tentato.
No.
Sospirò
«Naruto-chan, è ora di alzarsi.»