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di destiel87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Qualcosa è cambiato ***
Capitolo 2: *** Ci vuole coraggio per seguire il cuore ***
Capitolo 3: *** Tu, io, noi ***



Capitolo 1
*** Qualcosa è cambiato ***


Era una giornata qualunque per Castiel e Dean, o almeno così credevano, inconsapevoli del fatto che proprio quella mattina le loro vite sarebbero cambiate per sempre, ma del resto è così che avvengono i cambiamenti: all'improvviso e senza preavviso.
I ragazzi stavano facendo colazione in un bar vicino al motel dove avevano passato la notte, Sam era andato di buon ora ad un mercatino biologico che si svolgeva in città, naturalmente Dean non aveva voluto saperne di andarci e Castiel avava deciso di restare con lui.
Il bar era quasi vuoto, c'era della musica che risuonava alla radio e il sole risplendeva fuori dalle finestre del locale, illuminando il tavolo dove Dean e Cas stavano mangiando. Dean si stava gustando una torta con la panna e Castiel aveva deciso di assaggiare i pancakes, stavano chiaccherando tranquillamente del più e del meno quando improvvisamente Cas scoppiò a ridere, e Dean gli chiese cosa ci fosse di così divertente.
"Hai tutta la faccia sporca di panna Dean!" 
"Oh... Beh non è colpa mia - disse il ragazzo mentre si puliva con il tovagliolo - è che c'è tanta panna! Comunque sono pulito?"
"No, te ne è rimasta ancora un po'..."
"Ah si? Dove?" Fece Dean toccandosi la bocca.
"Lì, sulla guancia." Disse Cas indicandogli il punto.
Dean si passò il tovagliolo sulla guancia, senza però riuscire a togliersi la panna.
"Apposto?"
"No... Aspetta ci penso io!" 
Cas avvicinò la mano al suo viso e con il dito raccolse la panna che era rimasta, poi istintivamente se lo mise in bocca, assaporandone il gusto.
"Mmm è buona!" Disse sorridendo.
Dean rimase a fissarlo, troppo scioccato per riuscire a dire qualcosa.
Castiel avvertì dalla sua espressione che qualcosa non andava così gli chiese se ci fosse qualche problema, e Dean gli rispose un pò impacciato che era tutto ok, bevendo qualcosa per riprendersi da quello strano gesto.
Castiel si rimise a mangiare i suoi pancakes e Dean decise di fare altrettanto, prese la fetta di torta e l'avvicinò alla bocca, ma quando stava per addentarla il suo sguardo si posò sulla bocca di Castiel, e per un attimo si bloccò.
Nella sua mente si stava facendo strada un' idea, un' idea folle, che lui stesso non riusciva ad accettare, ma la tentazione era troppo forte, e Dean non era mai stato bravo a resistere alle tentazioni.
Guardò la panna sulla torta, poi di nuovo le labbra di Castiel, non sapeva cosa lo stesse spingendo a desiderare di fare quel gesto, se fosse solo curiosità o se ci fosse qualcosa di più, ma ormai era troppo tardi, voleva sapere.
Prese la torta e ne mangiò un pezzo, poi senza farsi vedere si sfiorò la guancia con la panna, aspettando la reazione di Castiel.
Quando Castiel si girò verso di lui scoppio di nuovo a ridere e Dean rimase impassibile, fingendo di non saperne il motivo.
"Sei di nuovo sporco Dean!"
"Ah davvero? Non me ne sono accorto... Sono proprio sbadato oggi!"
"Sembri un bambino!"
"Che simpaticone!"  Disse mentre si puliva distrattamente con la manica della camicia.
"Sei ancora sporco..."
"Dove?" 
Castiel rise e sospirò, poi avvicinò di nuovo la mano alla guancia di Dean e raccolse la panna con il dito, mettendolo poi in bocca e facendo un versetto di approvazione.
Dean restò a fissare il suo dito che entrava in quelle labbra così carnose e iniziò a sentirsi molto strano, sopratutto al basso ventre.
Era una sensazione nuova per lui, del tutto inaspettata, non aveva mai pensato di poter provare dell'attrazione  verso il suo amico, o verso qualunque altro uomo, ma quel gesto stava mettendo in discussione tutte le sue certezze.
Castiel era tornato a mangiare, e Dean era rimasto a guardarlo, mentre un mare di pensieri si affollava nella sua mente confusa.
Riprese in mano la torta, deciso a mangiarla e a farla finita con quell'assurda storia, ma dopo averla assaggiata, non seppe resitere all'idea di provocarlo ancora una volta, solo una, per vedere come avrebbe reagito. Si passò nuovamente la panna sulla guancia, questa volta però molto vicino alla bocca, la posò sul piatto e aspettò.
Quando Castiel si voltò verso di lui non scoppio a ridere come le volte precedenti, aveva un espressione seria e uno strano sorriso, un sorriso che Dean non aveva mai visto.
Rimase a guardarlo qualche secondo, prima di dirgli che si era di nuovo sporcato.
Dean recitò la sua parte fingendo di non sapere dove fosse la panna, guardandolo dritto negli occhi.
Castiel guardò intensamente la sua bocca, e poi i suoi occhi, sembrava che stesse cercando qualcosa, forse un segno di approvazione, Dean non era certo.
Si avvicinò lentamente al viso di Dean, senza smettere di guardarlo negli occhi, poi gli baciò la guancia, leccandogli via la panna.
Si ritrasse lentamente, ma quando fu vicino alla sua bocca, Dean non seppe resistere, avvicinò con uno scatto le sue labbra a quelle di Castiel e lo baciò.
Un emozione fortissima lo travolse, togliendogli il respiro, mentre lo stomaco si contorceva. Cas spalancò gli occhi dalla sorpresa scattando appena, e si lasciò baciare, emettendo un piccolo gemito di piacere.
Dean stacco di poco le labbra, e Cas lo baciò a sua volta, restando con le labbra incollato alle sue. Dean spostò senza pensarci il braccio che era sul tavolo, per avvicinarsi di più a lui, e rovesciò la coca cola che stava bevendo addosso a Cas, che si ritrasse immediatamente andando a tastare la grossa macchia che si era formata sulla camicia, poi si guardò i pantaloni bagnati, cercando di tamponarli con il tovagliolo.
"Scusami Cas non... Non volevo, mi sono distratto..." Disse porgendogli anche il suo tovagliolo.
"Non importa... E' tutto ok." Rispose lui imbarazzato, mentre si puliva i pantaloni.
Mentre Dean asciugava il tavolo il suo cellulare squillò, era Sam, aveva finito le sue compere e voleva sapere dov'erano per raggiungerli.
Dean cercò di restare calmo e di parlare normalmente, ma non era facile con Cas che lo guardava davanti a lui, non dopo quello che era successo.
Decidero di vedersi nel centro della città, e visto che Cas era tutto macchiato Dean gli propose di andare a comprare dei vestiti nuovi, c'erano molti negozietti di abbigliamento nei paraggi dove avrebbero potuto comprare qualcosa di adatto.
Si alzarono e si avviarono verso la macchina in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri, troppo imbarazzati per riuscire a guardarsi, tantomeno a parlarsi.
Dean si sentiva confuso, ancora non riusciva a credere a quello che era successo, a quello che aveva fatto, era tutto troppo assurdo per essere vero.
Una sensazione di panico e vergona si impossessò di lui, avrebbe voluto cancellare il ricordo di quel bacio dalla sua memoria, ma ogni volta che guardava Castiel gli tornava in mente, lasciandolo senza fiato.
Due domande continuava a tormentarlo: Che cosa farò adesso? Che cosa farà lui adesso?

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Capitolo 2
*** Ci vuole coraggio per seguire il cuore ***


Dean, Cas, e Sam, camminavano tranquillamente per le vie della città, guardando le vetrine dei negozi mentre Sam raccontava loro del mercatino e dei suoi nuovi e salutari acquisti.
Si fermarono davanti ad un negozio di vestiti sulla via principale, ed entrarono a curiosare.
"Che tipo di vestiti vorresti comprare?" Chiese Sam a Castiel.
"Non lo sò... Non ho mai comprato dei vestiti, non saprei da dove iniziare..."
"Ok ci pensiamo noi allora, altrimenti qua non finiamo più, e io odio fare shopping! Sam tu pensa ai pantaloni, e io cercherò una camicia, va bene Cas?"
"Si certo... Grazie ragazzi!"
"Ti vanno bene dei jeans?" Gli chiese Sam.
"Si vanno benissimo!"
"Perfetto, allora vado a cercare qualcosa!" Disse Sam guardandosi intorno.
"Dai Cas andiamo a cercarti la camicia!" Fece Dean incamminandosi verso il reparto delle  camicie e delle maglie.
Cas stava guardando una camicia nera, appoggiandosela al petto per avere un idea di come gli stava.
"Quella non va bene Cas! Provati questa, è molto meglio!" Disse porgendogli una camicia azzurra.
"Perchè?" Chiese Cas afferrando la camicia.
"Beh perchè è dello stesso colore dei tuoi occhi!"
Dean si sentì immediatamente in imbarazzo per quello che aveva detto, così aggiunse:
"Non che abbia importanza! Insomma puoi prendere anche quella nera se vuoi..."
"No, questa è perfetta!" Disse lui stringendosela al petto e sorridendo.
"Come vuoi... Forza allora, vattela a provare e usciamo da qui!"
Cas raggiunse il camerino, e quando Sam arrivò con i jeans in mano entrò a provarsi tutto.
Quando uscì con i jeans chiari e la camicia azzurra perfettamente abbinata ai suoi occhi Dean non potè fare a meno di pensare a quanto fosse carino, anche se non lo avrebbe mai amesso.
Sam disse che stava bene e gli diede una pacca di incoraggiamento sulla spalla, mentre Dean si limitò a fare spallucce e dire che era ok.
Notò subito l'espressione delusa di Castiel a quel commento, e si sentì un po' in colpa per la sua freddezza. Sam disse che sarebbe andato a curiosare anche lui, dopotutto qualche camicia in più serviva sempre, così Dean restò da solo ad aspettare che Cas finisse di cambiarsi.
La tendina che separava il camerino non era chiusa del tutto, e da uno spiraglio Dean riusciva a intravedere Cas che iniziava a  sbottonarsi la camicia.
Si guardò intorno per essere sicuro che nessuno lo vedesse, poi si avvicinò di soppiatto alla tendina, sbirciando dentro.
Cazzo sono diventato un fottuto maniaco! Pensò seccato mentre osservava Cas che si toglieva la camicia, restando a petto nudo.
Improvvisamente Castiel si voltò per appendere la camicia e si accorse di Dean, che si spostò velocemente maledicendo la sua curiosità.
"Hai bisogno di qualcosa Dean?" Chiese Cas sbucando dalla tenda.
"No! no no, io stavo solo... Ecco controllavo che fosse tutto ok..." Disse gesticolando nervosamente.
"Oh ok..." Cas sorrise timidamente e rientrò nel camerino, lasciando apposta la tendina un po' scostata, gesto che Dean non mancò di notare. Sembra quasi un invito pensò Dean, indeciso se andarsene prima di combinare altri danni o curiosare di nuovo dentro il camerino.
Dean sentì il rumore della zip dei jeans, e senza volere l'immagine di Cas senza pantaloni balzò alla sua mente, mettendogli ancora più ansia addosso.
Con la coda del occhio sbirciò di nuovo all'interno del camerino, e i suoi piedi incominciarono ad avvicinarsi, come se avessero una volontà propria.
Cas si stava sfilando i jeans, ed era ormai completamente nudo, fatta eccezzione per i boxer bianchi.
Quando si girò per prendere i suoi pantaloni si ritrovò faccia  a faccia con Dean, che questa volta non si nascose, ma rimase a guardarlo, aspettando la sua reazione.
Castiel lo guardò e rimase fermo, poi lo afferrò delicatamente per la camicia trascinandolo dentro, e rimase a pochi centimentri da lui, mentre il suo respiro si faceva affannoso.
Dean si avvicinò di più a lui, fino a premere il suo corpo contro quello di Cas, il quale stava passando le sue mani sul suo petto, risalendo lentamente.
Dean si avvicinò alla sua bocca, mentre con le mani gli stringeva la vita.
Non era sicuro di quello che stava facendo, non era più sicuro di nulla ormai, sapeva solo che nonostante i dubbi e tutte le domande che lo assillavano quella situazione gli piaceva, non avrebbe dovuto piacergli, ma gli piaceva, tanto.
Lo baciò, all'inizio restò fermo sulle sue labbra, poi incomiciò a muoversi su e giù, mentre Castiel faceva altrettando con le sue.
In poco tempo quei timidi primi baci si trasformarono in baci pieni di passione,e  i loro corpi sfregavano l'uno contro l'altro, in un crescendo di piacere.
Dean finì per spingerlo contro la parete del camerino, mentre cas si aggrappava forte a lui e si lasciava accarezzare la schiena nuda. 
"Scusate ma cosa state facendo là dentro?" Chiese la commessa con voce irritata.
Dean e Cas si staccarono di colpo, guardandosi ansiosi.
Dean incominciò a imprecare, Cas cercò di calmarsi e disse alla commessa che si era impigliato con la camicia e il suo amico lo stava solo aiutando.
La commessa rispose di uscire da lì il più presto possibile, poi a voce bassa aggiunse: "E prendetevi una stanza!"
Castiel incominciò a rivestirsi velocemente, mentre Dean usciva dal camerino in preda al panico, ringraziando la sua buona sorte che non fosse stato Sam a scoprirgli.
Si diresse alla cassa per pagare i vestiti, andando a sbattere contro uno scaffale, era completamente sconvolto da quello che era successo, stava perdendo il controllo, e lui odiava perdere il controllo.
Non riusciva a credere alla piega che stavano prendendo le cose, continuava a ripensare a quel bacio così intenso, così sexy, cercava di ricordare l'ultimo bacio che aveva dato, era stato qualche mese prima, con una bellissima barista.
Eppure non era stato neanche lontanamente bello come quello che aveva appena dato al suo migliore amico, e questo lo spaventava, perchè si chiedeva se un bacio era cosi eccitante, come sarebbe stato fare sesso con lui?
Il pensiero di fare sesso con lui lo sconvolse ancora di più, Devo essere impazzito! pensò mentre pagava la cassiera e aspettava che gli altri lo raggiungessero.
Sam arrivò poco dopo con un paio di camicie in mano, Castiel era con lui e stava ridendo per qualcosa, ma quando incrociò lo sguardo di Dean il suo sorriso scomparve, e si morse il labbro abbassando lo sguardo.
Ancora una volta Dean pensò a quanto fosse carino, sopratutto con quella camicia che risaltava i suoi splendidi occhi.
Come farò ad arrivare a fine giornata? pensò avvilito, mentre l'eccitazione ricominciava a crescere dentro di lui.

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Capitolo 3
*** Tu, io, noi ***


Dopo aver fatto compere i ragazzi avevano fatto un altro giro per le vie della città e si erano messi in viaggio per il ritorno verso casa, Dean aveva guidato quasi tutto il pomeriggio, fermandosi solo per mangiare, e la sera aveva deciso di fermarsi in un locale a bere qualcosa e a rilassarsi un pò.
Si sedettero a mangiare e chiaccherarono delle solite cose, casi, vecchi ricordi e battute divertenti, anche se il dialogo tra Dean e Cas era piuttosto limitato e teso, dettaglio che a Sam non era sfuggito: era tutto il giorno che si comportavano in modo strano, così decise di affrontare l'argomento con una buona birra davanti, cosa che aiutava sempre a sciogliere la conversazione.
"Ehi ragazzi... Scusate se sono così diretto, ma è successo qualcosa di strano oggi?"
Dean cercò con tutte le sue forze di non guardare Cas, e di mantenere la calma.
"Che intendi per strano?" Chiese, mentre fingeva indifferenza bevendo la sua birra.
"Intendo... Qualcosa di strano tra di voi... Insomma è tutto il giorno che siete tesi..."
"No... è tutto ok! Vero Cas?" 
"Ehm... Si...  Non è successo niente."
Dean fece spallucce e disse al fratello: "Vedi?"
Sam però non era convinto, gli conosceva troppo bene per non accorgersi della tensione che c'era tra di loro, gli guardò con sospetto e poi annuì come faceva sempre quando sapeva che qualcuno gli stava mentendo.
Continuarono a bere e a scherzare come se niente fosse successo, cercando di tornare alla normalità, ma quando si alzarono per andare a prendere delle altre birre al bancone del bar, le cose si complicarono nuovamente, e la normalità svanì come era arrivata.
Mentre erano appoggiati al bancone aspettando le birre una ragazza si avvicinò a loro, aveva un vestito rosso scollato e lunghi capelli neri sciolti, Dean rimase a fissarla, era davvero bella e aveva addosso gli sguardi di tutti in quel locale.
Si fermò davanti a lui, bevve un sorso del suo coktail, si spostò i capelli dal viso e appoggiò una mano sulla sua spalla.
"Ciao splendore..." Gli disse sensualmente.
"Ciao bellezza!" Rispose lui, comportandosi come faceva sempre di fronte ad una bella ragazza.
"Mi stò annoiando in questo locale dimenticato da Dio... Perchè non mi porti a casa?"
Lo disse guardandolo fisso negli occhi, mentre mordicchiava la cannuccia del cocktail, e gli stringeva forte la spalla, era impossibile equivocare le sue intenzioni. Solitamente Dean non avrebbe avuto bisogno di pensarci, l'avrebbe portata a casa, si sarebbe divertito, e il giorno dopo si sarebbe dimenticato di averla conosciuta, ma quel giorno un piccolo gesto aveva stravolto le sue sicurezze, e non era più sicuro che fosse la cosa giusta da fare, o se non altro, quella che lui voleva fare.
Rimase in silenzio, poi guardò verso Castiel, cercando la risposta nel suo sguardo.
Cas lo guardava con gli occhi più tristi che avesse mai visto, sembrava così vulnerabile, così indifeso che a Dean gli si spezzò il cuore all'idea di ferirlo.
Guardò di nuovo verso di lei, sempre più indeciso: era così bella da togliergli il fiato, e al solo pensiero di poterla avere per la notte si sentì molto eccitato, sembrava una ragazza passionale e di certo se la sarebbero spassata insieme.
Mandò giù un sorso della sua birra temporeggiando e guardò di nuovo verso Castiel.
Sentì una fitta al cuore, era cosi tenero in quel momento, mentre con lo sguardo basso tormentava l'etichetta della bottiglietta che avrebbe voluto abbracciarlo, rassicurarlo.
Sam guardò verso il fratello, confuso, non capiva il motivo di quell'indecisione, e sopratutto quel gioco di sguardi tra lui e Cas.
Dean si accorse delle sue perplessità, se adesso avesse l'avesse rifiutata di certo Sam ne avrebbe capito il motivo, e lui non si sentiva pronto per rivelare la verità al suo fratellino.
"C'è qualche problema dolcezza? Sei fidanzato?" Chiese lei spazientita da quell'attesa.
Castiel alzò lo sguardo e fissò intansamente Dean, aspettando con trepidazione la sua risposta.
Dean guardò verso di lui, interrogandolo con lo sguardo. La verità è che non lo sapeva.
"Questa è proprio una bella domanda... Non lo sò, forse." Disse ridendo e facendo spallucce.
Dopo averlo detto guardò immediatamente  verso Castiel, che rideva e sembrava davvero contento di quella risposta, il che lo fece felice, vederlo sorridere in quel modo lo aveva calmato.
"Beh io non sono una ragazza gelosa..." Rispose lei facendogli l'occhiolino.
"Mi spiace piccola ma non è la serata giusta ok?" 
Ormai aveva deciso, al diavolo la bella ragazza, al diavolo Sam, dentro di sè sapeva che era la scelta giusta, e quel sorriso gli aveva dato la forza di rendersene conto.
"Sei proprio sicuro?" fece lei delusa.
Dean respirò profondamente, bevve un altro sorso e guardando Castiel disse: "Si."
La ragazza svanì com'era arrivata, camminando sensualmente verso la sua prossima preda.
Calò un silenzio imbarazzante, fin quando Sam non esclamò:
"Siete proprio sicuri di non dovermi dire qualcosa ragazzi?"
Dean e Cas si guardarono, poi Dean disse al fratello che gli avrebbe spiegato tutto al momento opportuno, e chiese a Cas se poteva accompagnarlo fuori a prendere un po' d'aria.
Cas annuì e lo seguì fuori dal locale, senza smettere di sorridere.
Arrivarono fino all' impala, Dean la aprì e accese l'autoradio, poi si appoggiò alla portiera, e Cas lo imitò. L'angelo alzò la testa verso il cielo, e rimase ad ammirare le stelle.
Alla radio Gavin DeGraw cantava Soldier, e mentre i due guardavano il cielo stellato Cas disse che era davvero una splendida serata, e che le stelle erano bellissime. Dean annuì e si voltò a guardarlo, poi senza pensarci aggiunse: "Non belle quanto te!"
Castiel lo guardò sorpreso e sorrise, aveva uno sguardo molto dolce, che Dean aveva già visto in passato, ma che ora assumeva un nuovo significato.
Con uno scatto Dean lo afferrò per il braccio e lo portò davanti a sè, appoggiandolo al suo petto e abbracciandolo forte. Gli strinse le braccia attorno alla vita e sistemò la testa nel incavo tra la sua spalla e il suo collo.
Castiel sovrappose le sue braccia a quelle di Dean, poi appoggiò la testa contro la sua e gli sussurrò: "Ti voglio bene Dean... Tu sei il centro del mio universo."
"Cas io non sono molto bravo con questi discorsi... Ma posso assicurarti che tutte le parole del mondo non potrebbero esprimere quello che sei tu per me."
Castiel sorrise, gli mise la mano sul collo, accarezzandolo, e poi lo baciò. Fu un bacio lento, intenso, che sembrava non dovesse finire mai.  
Intanto alla radio la canzone continuava, e Dean pensò che quelle parole rispecchiassero quello che anche lui pensava:
"Il mio intento è così sincero,
Voglio dimostrartelo,
Ci proverò per sempre,
Non mi darò mai per vinto.
Lo prenderò se ne hai bisogno,
Lo cercherò se non lo vedi,
Hai sete, sarò la pioggia,
Sei ferita, ti farò passare il dolore.
So che non ci credi,
Ma l’ho detto e lo voglio fare ancora,
Quando hai sentito quello che ho detto
Quando ti arrabbierai sarò il tuo soldato.
Oh sarò, sarò il tuo soldato..."

"Sarò il tuo soldato Cas." gli sussurrò tra un bacio e l'altro.
"E io sarò il tuo." Rispose lui, baciandolo di nuovo.

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