Come Uscire dalla Friendzone- Manuale di Corteggiamento di Julian Solo.

di Little_Lotte
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione: Io Sono Julian Solo. ***
Capitolo 2: *** L'Abito Non Fa il Monaco ***
Capitolo 3: *** Le Donne si Prendono per la Gola ***
Capitolo 4: *** L'Incoerenza la Fa da Padrone ***
Capitolo 5: *** Prendi Una Donna, Trattala Male ***
Capitolo 6: *** E Allora, Dacci Dentro Con La Tenerezza! ***
Capitolo 7: *** Un Silenzio Vale Più di Mille Parole ***
Capitolo 8: *** Gelosia, gelosia... ***
Capitolo 9: *** L'Onestà è la miglior medicina ***
Capitolo 10: *** Perché Non Le Scrivi Una Lettera? ***
Capitolo 11: *** Rose Rosse Per Te... ***
Capitolo 12: *** Una Canzone per Te ***
Capitolo 13: *** E quando tutto sembra ormai perduto.... ***
Capitolo 14: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Introduzione: Io Sono Julian Solo. ***


Salve a tutti, mi chiamo Julian Solo.

Vi prego di risparmiarvi battute di pessimo gusto riguardo al mio nome: è stata già scritta una stupidissima fanfiction al riguardo, a tempo debito.*

Non voglio annoiarvi con inutili e noiosissimi racconti sulla mia vita ed il mio passato, e non sono neanche qui per parlare del modo in cui il dio Nettuno ha preso possesso del mio corpo, facendo sì che per poco io non distruggessi il mondo intero, facendolo interamente sprofondare sotto le acque dei sette mari.

Insomma, lasciamoci le brutte esperienze e gli errori del passato alle spalle!

Sono trascorsi diversi mesi da quando Nettuno ha abbandonato il mio corpo e sono cambiate molte cose da allora: ho girato per il mondo in compagnia dei miei fedeli dipendenti, ho devoluto un sacco di soldi in beneficenza ed ho contribuito alla creazione di numerose strutture di accoglienza e solidarietà.

In poche parole, ho dato una svolta alla mia vita.

Soltanto una cosa, tuttavia, è rimasta invariata dopo tutti questi mesi: la mia inguaribile e sconsolatissima ossessione per la signorina Saori Kido.

Lo so, dovrei togliermela dalla testa: la ragazza è decisamente oltre la mia portata, senza contare poi il fatto che è incredibilmente viziata, snob ed altezzosa... Ma diamine, è pur sempre la dea Athena! E' più forte di me, ogni cosa di lei mi manda fuori di testa: i suoi capelli lunghi, il suo sguardo profondo, il suo modo di camminare... Persino il modo in cui continua a distribuire ordini a destra e a manca mi fa impazzire!

E' vero che la signorina mi ha già rifiutato un milione di volte, ma io non sono certo un tipo che si arrende... Al contrario! Ogni rifiuto equivale per me ad una nuova sfida e non mi darò certo per vinto, continuerò a corteggiare la mia dea fino a quando non la vedrò cadere ai miei piedi come una pera cotta.

Sicuramente state pensando che non ho nessuna speranza, ma vi sbagliate di grosso: ho elaborato un piano a dir poco infallibile, una trovata geniale che mi aiuterà in breve tempo a fare breccia nel cuore ritrovo della signorina Kido.

Qual è il mio piano, dite?

Beh, mi sembra ovvio: Invocherò l'aiuto dei Cavalieri di Athena; in fin dei conti, chi meglio di loro saprebbe dispensare consigli sul modo migliore per conquistare la mia amata? Certo, potrebbe volerci un po' di tempo, ma sono certo che alla fine il risultato sarà ottimo.

Del resto, lo sapete anche voi: Le missioni troppo semplici, a me non sono mai piaciute...


 


 



N.d.A: * La Fanfiction in questione si intitola "Il Julian Solitario" ed è sempre un parto della mente contorta della sottoscritta.

Bene, se siete arrivati alla fine di questo capitolo, per me siete già dei santi!
Era da un po' che avevo in mente questa storia, essendo io una grande shipper di Julian e Saori (lo so, è strano, ma non posso farci niente) ed una burlona che si diverte a fare umorismo sul nome del povero Solo; insomma, è vero che Saint Seiya è un anime aulico ed estremamente serio... Ma ogni tanto ci può stare qualche risata, giusto?
Se poi volete lanciarmi roba adosso, prediligerei frutta non troppo matura...

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Capitolo 2
*** L'Abito Non Fa il Monaco ***


NOTE PRIMA DELLA LETTURA: Nel primo capitolo avevo dimenticato di puntualizzare alcune ovvietà, dunque - onde evitare fraintendimenti - ci terrei a chiarificare alcune cose prima di postare il secondo capitolo: Essendo una fic parodia che non tiene affatto conto della continuity della serie, tutti i cavalieri d'oro saranno presenti nella storia e tutti verranno presi affettuosamente in giro; vero che alcuni personaggi rientrano nelle mie grazie più di altri, ma prometto che saranno tutti equamente sfottuti! :D
Detto questo, buona lettura :)


La mia prima meta, ovviamente, è la Casa dell'Ariete.

Non conosco molto bene il suo custode, il Grande Mu, ma ho sentito dire che si tratta di un tipo piuttosto mite e pacifico, il che mi rende molto più tranquillo all'idea di presentarmi al suo cospetto e domandare aiuto (considerando il fatto che Nettuno ha cercato di farmi distruggere la terra intera e far fuori la dea Athena, dubito fortemente che i Cavalieri saranno particolarmente ben disposti ad accogliermi in casa loro).

Il Cavaliere mi accoglie con un enorme sorriso, anche se non più fare a meno di scrutarmi attentamente e con fare circospetto.

<< Voi siete Julian Solo, giusto? >> domanda lui, in tono freddo e tagliente << Incarnazione del dio Nettuno. >>

<< Ex incarnazione. >> ci tengo a precisare << Sono mesi che il Cosmo del dio Nettuno non alberga più dentro al mio corpo ed io sono molto cambiato da allora. Non sono venuto qui per dichiarare guerra, ma per domandare il tuo aiuto, Cavaliere. >>

Mu mi guarda con aria piuttosto confusa: << Il mio aiuto? >>

<< Sì, esattamente. >> confermo << Si tratta di una faccenda molto delicata e solo voi Cavalieri di Athena potete aiutarmi. >>

L'espressione del Cavaliere di Ariete muta di colpo, mostrando un certo compiacimento di fronte alle mie parole. Bene, a quanto pare ai servitori di Athena piace moltissimo aiutare il prossimo... me lo ricorderò nel caso dovesse servirmi nuovamente, in futuro.

<< Un Cavaliere di Athena non nega mai il proprio aiuto al prossimo. >> afferma fieramente Mu, gonfiando il petto con orgoglio << Che cosa posso fare per voi, Lord Julian? >>

Uh, Lord Julian... Come suona bene! Chissà, magari potrei convincere anche tutti i miei domestici a chiamarmi in questo mod... Adesso smettila, Solo! Stai perdendo tempo, non è per questo motivo che sei venuto fino a qui.

<< Sì, ehm... Ecco, io... Io... >> per tutti i numi, è molto più difficile di quanto pensassi << Beh, io... Voglio conquistare il cuore di Lady Saori. >>

<< Come, prego? >>

Mu mi guarda con occhi e bocca spalancati, praticamente sconvolto dalla mia dichiarazione; mi fissa come se fossi completamente impazzito e mi chiedo che cosa possa esservi di tanto bizzarro nelle parole che ho appena pronunciato.

<< Vorrei essere sicuro di aver capito bene. >> dice ancora << Voi state cercando di fare colpo sulla dea Athena? >>

<< Sì, beh... Diciamo che io punterei più che altro alla donna, Saori. >> rispondo << Mi rendo conto che la dea non è particolarmente propensa all'idea di innamorarsi, ma essendo Milady in parte donna credo che potrei anche riuscirci, se giocassi bene le mie carte. >>

Mu continua a fissarmi confusamente.

Vorrei tanto capire che cosa c'è di strano nel voler conquistare una donna... Rispetto a quando volevo farla annegare, direi che ho fatto passi da gigante!

<< Insomma, vuoi aiutarmi oppure no? >> domando in tono annoiato, guardando il Cavaliere di Ariete con una certa impazienza.

Lui sospira profondamente, prima di rispondere: << E sia, vi darò una mano! Ripensandoci, non sarebbe poi così terribile se Athena si trovasse un fidanzato; magari, se avesse un po' meno tempo libero, la smetterebbe di torturare noi poveri Cavalieri con assurde e pericolosissime missioni lontano da casa. >>

<< Evviva, fantastico! >> bene, finalmente si comincia a ragionare << Sappi che per me è una vera fortuna poter fare affidamento sul tuo aiuto; non ho la minima idea di come muovermi, quella fanciulla è davvero impossibile! >>

<< Eh, sì... Dillo a me. >> Mu risponde al mio commento con una smorfia << Non è una donna facile, questo è bene che tu lo sappia sin da adesso. >>

Faccio una smorfia.

Certo, come se non me ne fossi mai accorto!

<< Sono pronto a sopportare qualsiasi cosa. >> rispondo con fermezza << Però ho bisogno di un aiuto, non so più come muovermi per riuscire a piacerle almeno un pochino! Voi Cavalieri la conoscete meglio di me, deve pur esserci qualcosa che le piace! >>

Mu si morde il labbro inferiore con aria concentrata e si siede a gambe accavallate davanti a me, assumendo la tipica posa pensierosa delle antiche statue greche.

Non so perché, ma questa cosa mi da tremendamente fastidio.

<< Dunque, la dea Athena è donna per una buona parte – come avete giustamente fatto notare – e come tutte le donne, anche lei adora un certo genere di frivolezze. >> risponde infine Mu, dopo aver accuratamente meditato << Come, per esempio... I vestiti. >>

Vestiti?

Credo che l'arietino abbia finalmente catturato il mio interesse.

<< Sì... Vestiti. >> ripeto fra me e me << E' una buona idea. Un'ottima idea, in effetti! Magari se le comprassi qualcosa di nuovo, la smetterebbe di indossare quell'orribile vestito da bambola di porcellana. Non che le stia male, è solo che... Sì, beh... Il vestito in sé è una vera oscenità. >>

<< Sì, beh... Lasciamo perdere questi dettagli, io vi ho semplicemente dato il mio consiglio. >> mi interrompe Mu, piuttosto stizzito.

Potrebbe anche togliersela, quell'aria di sufficienza.

In fin dei conti, io ho dovuto sopportare il suo silenzioso teatrino del pensatore e non mi sono neanche lamentato.

Comunque sia, l'idea di Mu mi sembra talmente geniale che non posso fare altro che accoglierla con entusiasmo.

<< Ti ringrazio infinitamente, Mu, adesso credo di sapere come muovermi. >> rispondo << Adesso, se vuoi scusarmi, devo andare a fare alcune spese. Ci vediamo presto, Mu... Grazie ancora per i consigli. >>

<< Sì... Buona fortuna, Lord Julian. >>

Mu non fa in tempo a finire la sua frase che io me ne sono già andato; del resto, non era certo per fare conversazione che mi ero recato alla Prima Casa.

Adesso non posso perdere tempo, una nuova missione mi aspetta: trovare un vestito da favola per la signorina Saori Kido.

*

Bene, mi trovo qui ai Grandi Magazzini e non so che cosa diamine fare.

Come faccio a capire qual è il vestito adatto alla signorina Kido? Non so neanche come si veste una semplice donna, come diavolo faccio a sapere come potrebbe vestirsi una dea?

Mi guardo nervosamente intorno, in cerca di una commessa che possa darmi una mano; fortunatamente la trovo piuttosto in fretta, una bella ragazza formosa, con lunghi capelli rossi e due grandi occhi azzurri.

<< Buon pomeriggio, signore... Posso aiutarla? >> mi chiede e io non ci penso su una seconda volta.

<< Sì, io... Avrei bisogno di acquistare un abito per una donna. >> rispondo << E' un regalo e lei... Lei è una persona molto speciale. >>

<< Oh, sì... Capisco. >> fa lei, sorridendo << E aveva già una qualche idea in mente? >>

Niente, zero, τίποτα*... Buio totale.

<< Sì, beh... Qualcosa. >> rispondo << Diciamo che preferirei comunque avere un parere femminile. >>

<< Certo, nessun problema. >> rilancia la commessa << Qui abbiamo un sacco di splendidi completi, posso mostrarglieli tutti quanti. Che taglia porta la signorina? >>

Oh, beh... Ottima domanda.

Credo di non aver mai accertato la questione, ho sempre ammirato lo splendido corpo di Miss Kido senza farmi troppe domande al riguardo.

Osservo molto attentamente la commessa, per farmi un'idea: in effetti, non mi sembra poi così diversa da Lady Saori.

<< La stessa che ha lei, signorina. >> rispondo a colpo sicuro.

La commessa mi rivolge un bel sorrisone smagliante: << Benissimo, allora non avremo troppi problemi a trovare qualcosa. Prego, mi segua. >>

Fantastico, adesso si comincia a ragionare.

Io e la commessa vaghiamo per circa due ore fra i vari reparti del negozio, prima di trovare uno splendido vestito di colore azzurro, che cade morbidamente lungo i fianchi ed ha una leggera scollatura che lascia intravedere una punta di decoltè (Miss Kido è una bellezza rara, ma si veste come una suora... Scoprire un po' più di pelle, di tanto in tanto, potrebbe non farle male).

Insomma, con un abito come quello, il successo è assicurato.

Con il mio nuovo acquisto mi dirigo allegramente verso casa della signorina Kido, certo del mio trionfo. Naturalmente la signorina si nega per diversi minuti (che altezzosa... Eppure deve essere per questo che mi piace così tanto) e quando finalmente si presenta sulla soglia, io non posso fare a meno di rivolgerle uno dei miei migliori e più seducenti sorrisi.

<< Buonasera, Milady! >>

Lei solleva entrambe le sopracciglia e mi guarda di traverso, con aria di sufficienza.

Qualcosa mi fa pensare che non sia particolarmente felice di vedermi.

<< Julian, che cosa ci fai qui? >> domanda lei, in tono stizzito << Non mi risulta che tu sia stato invitato. >>

Uuuh, la signorina fa la preziosa!

Bene, so io come farla ammorbidire.

<< Milady, le ho portato un presente. >> rispondo, mostrandole la confezione.

Il volto di Saori s'illumina di colpo.

<< Un regalo? Per me? >>

Non posso fare a meno di sorridere compiaciuto; a quanto pare, come tutte le donne, la signorina Kido non è affatto immune alla curiosità.

<< Sì, appositamente per lei. >> le dico, con un sorriso entusiasta << Allora, non è curiosa di sapere cosa c'è dentro? >>

<< Sì, certo! >> mi risponde entusiasta, strappandomi praticamente il pacco dalle mani.

Non che la cosa mi dispiaccia, vederla così felice mi riempie il cuore di gioia.

In silenzio osservo Milady mentre straccia la carta, apre la scatola e da essa estrae il vestito; lo scruta con molta attenzione e a me sembra proprio che lo trovi di suo gusto.

Sembra.

La sua espressione muta di colpo, come se vi fosse qualcosa che non va; ed io ho un grande terrore di scoprire il perché.

<< Ehm.. Milady? Va tutto bene? >> domando allarmato.

<< No. >> ringhia lei, lanciandomi un'occhiata assassina << Questo.Vestito.E'.Troppo.Largo. >>

Oh, no... A quanto pare ho fatto un piccolo errore di calcolo: Saori mi sventola il vestito davanti ed in effetti, guardandolo bene, è davvero molto più largo rispetto alle sue misure.

Eppure alla commessa stava così bene... Devo aver sbagliato qualcosa.

<< Aspettate... Come sarebbe a dire largo, io... >>

<< Tu pensi che io sia grassa? >> mi interrompe lei, con uno sguardo che da solo sarebbe capace di incenerire l'intera Grecia << E' così che mi vedi, Julian? >>

<< Sì... Cioè no... Cioè... >>

Oh, no... Sento che la sto perdendo, devo fare qualcosa.

<< Non siete voi, Saori... E' stata la commessa che... >>

<< SPARISCI SUBITO DALLA MIA VISTA, RAZZA DI CAFONE! >>

Corro via prima che Saori riesca a colpirmi in pieno con la scatola regalo che le avevo donato (e riesco a salvarmi per un pelo, la ragazza ha una mira niente male!) e me la svigno il più lontano possibile.

Dannazione... Sono stato un vero idiota! Come ho fatto a non rendermi conto che la commessa del negozio era molto più in carne di Milady? Certo, il fatto che quest'ultima indossi solitamente abiti da bambola che la fanno apparire più o meno come una mongolfiera (molto affascinante, certo, ma pur sempre una mongolfiera) non aiuta affatto.

Stupido, stupido Julian... Sei caduto su una vera e propria sciocchezza! Adesso sarà molto più difficile fare colpo su Saori.

Beh, non sono disposto ad arrendermi: Dovrò solo... Beh, cambiare strategia.

E sperare che Mu dell'Ariete abbia qualche nuovo buon consiglio da dare.

*

<< Che cosa? Come sarebbe a dire che avete sbagliato? Che cosa c'era di tanto difficile nello scegliere un vestito? >>

Appena fatto ritorno nella Prima Casa, il Cavalieri di Ariete non perde un solo istante di tempo per rimproverarmi il mio insuccesso.

Come se poi la colpa fosse completamente mia.

<< E' stato un piccolo errore di percorso, sarebbe potuto capitare a chiunque. >> gli rispondo stizzito << E naturalmente non basterà una prima sconfitta per farmi rinunciare, io vincerò questa battaglia a qualunque costo! >>

Mu alza gli occhi al cielo e sospira esasperato.

<< Bene, ma dovremo chiedere aiuto a qualcuno. >> dice << Noi due non saremo mai in grado di farcela da soli, ci occorrono ulteriori rinforzi. >>

Io lo fisso curiosamente: << E quindi? >>

Lui sospira nuovamente, poi mi guarda e con un insolita inflessione drammatica dichiara: << E quindi andiamo a trovare il custode della seconda casa: Aldebaran del Toro. >>




N.d.A:   * Significa  "niente" in greco; non so, mi piace pensare che Julian ogni tanto possa uscirsene con qualche frase in greco, visto che per un po' Nettuno ha fatto parte di lui.

Allora... Questo capitolo dovrebbe essere una valida spiegazione di come intendo strutturare questa storia: Julian corre da un Cavaliere, il cavaliere lo consiglia e lui tenta di applicare il suggerimento per far colpo su Saori.
Il primo approccio è andato male... Ma Julian non è certo il tipo che si arrende, lo avete visto anche voi!

E adesso, arriva il momento di Aldone. :D


A presto :3

 

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Capitolo 3
*** Le Donne si Prendono per la Gola ***


Quando Mu ed io raggiungiamo la Seconda Casa, troviamo il suo custode – Aldebardan del Toro – seduto ad un'enorme tavola imbandita ed intento a consumare un lauto pasto.

Sento il mio stomaco brontolare: a quanto pare l'ora di cena deve essere passata da un pezzo!

Aldebaran ci accoglie calorosamente, con un ampio sorriso sulle labbra, e ci invita a sederci alla sua tavola.

Ovviamente non ci sto a pensare troppo su.

<< Sedetevi, vi stavo aspettando. >> ci dice il Cavaliere, con fare gentile ed affabile << Mu mi ha già spiegato il motivo della vostra visita. >>

I due si scambiano una rapida occhiata complice e sorridono; a quanto pare il Cavaliere di Ariete è un tipo molto più pettegolo di quanto pensassi.

Non che la cosa mi dispiaccia troppo, immagino che avere un cervello pensante in più potrebbe essere un ottimo contributo alla mia nobile causa.

<< Naturalmente avete tutto il mio supporto. >> dice ancora Aldebaran << Milady negli ultimi è diventata davvero insopportabile, è decisamente troppo esigente. Credo che potrebbe farle bene distrarsi un po' dai propri doveri. >>

<< Dunque mi aiuterai? >> domando io, guardando di sottecchi un piatto di spezzatino a pochi centimetri di distanza dalla mia postazione.

Vorrei tanto servirmene una porzione, ma il galateo mi ha insegnato che l'ospite deve sempre aspettare il padrone di casa e se c'è una cosa che certo non si può dire di me, è che io sia un ragazzo che non rispetta l'etichetta.

<< Claro. >> risponde Aldebaran, allungando il vassoio di carne nella mia direzione << Prego, servitevi pure. >>

Non me lo faccio ripetere una seconda volta.

<< Dunque, che cosa suggerisci di fare? >> domanda ad un tratto Mu, osservando curiosamente Aldebaran mentre io mi servo una prima porzione abbondante << Io avevo consigliato a Lord Julian di regalare a Milady un vestito, ma le cose non sono andate molto bene. >>

Storco il naso, guardando di traverso il Cavaliere di Ariete: Chissà per quanto tempo ancora mi rinfaccerà questa storia?!

<< Oh, Mu... Davvero sei stato così ingenuo? >> commenta Aldebaran, con una punta di scherno << Ormai non si usa più regalare abiti alle fanciulle, è una tecnica di corteggiamento del tutto desueta. >>

<< E allora, che cosa mi consiglieresti di fare? >> domando immediatamente io, fortemente incuriosito dalla sicurezza dei suoi modi << Che posso fare per far breccia nel cuore della splendida Saori? >>

Aldebaran mi guarda sorridente e resta in silenzio per qualche secondo, come a voler prendere tempo e conferire alle sue parole una maggior dose di drammaticità – e devo dire, in effetti, che ci riesce; è incredibile quanta espressività si nasconda negli occhi di quest'uomo.

<< Lasci che le riveli una grande verità, Lord Julian. >> mi dice << Il modo migliore per arrivare al cuore di una donna, è attraverso il suo stomaco. >>

<< Che cosa? >>

Lo osservo curiosamente, non del tutto certo del significato delle sue parole.

Aldebaran mi guarda di traverso, quasi infastidito della mia incertezza.

<< Lord Julian, è molto semplice. >> risponde con voce tranquilla << Per conquistare Milady, dovrà cucinare per lei. >>

Lo osservo con aria piuttosto smarrita.

Ha detto veramente che devo cucinare?

Impossibile, non posso farlo! La cucina non fa parte della mia genetica, non credo di aver mai toccato una singola pentola in tutta la mia vita – del resto, che motivo avevo di avvicinarmi ai fornelli, quando avevo fior fiori di Chef a prepararmi da mangiare?

No, l'idea di cucinare per qualcuno non mi piace affatto!

<< Mi spiace, Cavaliere, ma non credo di poterlo fare. >> rispondo con voce fredda << Non ho mai cucinato per nessuno e sono piuttosto certo di non esserne capace. Dubito proprio che riuscire a conquistare Milady, con questo trucchetto. >>

<< Oh, al contrario! >> esclama Aldebaran << L'arte culinaria, se ben praticata, è un metodo eccellente per far colpo su una donna. Naturalmente non tutti possono improvvisarsi grandi Chef, ma io sono certo che con un po' di pratica anche voi riuscireste a diventare un bravissimo cuoco... Abbastanza da riuscire a conquistare la nostra carissima dea. >>

Io sollevo lentamente un sopracciglio, in segno di perplessità.

<< Non ne sono convinto. >> dico << Forse un vero cuoco riuscirebbe davvero a far colpo su Saori, ma come posso io... >>

<< Oh, non dovete aver paura della vostra mancanza di esperienza! >> mi interrompe Aldebaran, con un entusiasmo un po' troppo eccessivo per i miei gusti << Ci penserò io ad aiutarvi: sono un ottimo cuoco e sono abbastanza paziente da farvi da maestro. Vedrete, nel giro di pochi giorni vi trasformerò in un cuoco fantastico! >>

Non sono convinto.

Come pretende Aldebaran di trasformarmi in uno Chef provetto nel giro di appena un paio di giorni? E' praticamente impossibile!

E a giudicare dall'espressione di Mu dell'Ariete, neanche lui sembra troppo convinto delle mie capacità.

<< Ne sei davvero sicuro, Aldebaran? >> domanda con evidente scetticismo << Credi davvero di poter trasformare Lord Julian in un grande cuoco nel giro di appena pochi giorni? >>

Aldebaran sospira profondamente.

<< No. >> risponde sinceramente << Ma spero di potergli almeno insegnare a preparare un solo piatto in maniera decente. >>

Alzo gli occhi al cielo e sospiro a mia volta.

Inizio a pensare che andremo incontro ad un altro, terrificante disastro.

<< Tranquilli, so perfettamente che cosa dobbiamo fare. >> ci rassicura prontamente il Cavaliere del Toro << Conosco molto bene i gusti della dea Athena e, come vi ho già detto, sono io stesso un ottimo cuoco: grazie al mio aiuto, Lord Julian non potrà assolutamente fallire. >>

Continuo a fissare il Cavaliere con aria perplessa.

<< Ne sei sicuro? >> chiedo.

<< Certo che sono sicuro! >> rilancia fieramente Aldebaran << Per quanto voi possiate essere un caso disperato, non credo proprio che preparare un dolce alle mele e cioccolato sia un'impresa così impossibile da realizzare! >>

Lo guardo confusamente.

<< Dolce alle mele e cioccolato? >> ripeto.

<< Sì, è il dolce preferito di Milady! >> risponde Aldebaran << Credetemi, Lord Julian: presentarsi alla sua porta con una fetta della sua torta favorita è il modo migliore per entrare definitivamente nelle sue grazie. >>

Mi mordo il labbro inferiore, con fare pensieroso.

Continuo a pensare che non sia l'idea migliore del mondo... Ma in fin dei conti, Aldebaran è un Cavaliere di Athena e conosce la sua dea meglio di molte altre persone – me compreso.

Insomma... Chi sono io per mettermi contro di lui?

<< In effetti, potrebbe non essere una cattiva idea. >> commenta allegramente Mu, con voce brillante e fiduciosa << Lord Julian, credo che Aldebaran abbia ragione: se vi mettete seriamente d'impegno, sicuramente riuscirete a cucinare un piatto da favola e a conquistare l'amore della nostra Signora. Allora? Siete disposto ad affrontare questa sfida? >>

Sospiro profondamente, facendomi coraggio, prima di rispondere in tono deciso ed agguerrito: << Sì, certamente! Quando diamo inizio alle lezioni di cucina? >>

<< Oh, quanta fretta! >> ridacchia Aldebaran, facendomi profondamente innervosire << Adesso finiamo di mangiare, ne discuteremo più tardi. Avete assaggiato l'arrosto, Lord Julian? Le assicuro che è una vera delizia. >>

Scrollo le spalle e sospiro per l'ennesima volta, allungando una mano verso il vassoio di carne e servendomene un'abbondante quantità.

Oh, beh... Ancora una volta, chi sono io per mettermi contro il volere di Cavaliere di Athena?

*

<< Allora, Lord Julian... Per l'ultima volta: ripetiamo le dosi della ricetta. >>

<< Oh, sì... Certamente! Allora, vediamo... Due bicchieri di latte, 150 grammi di farina, sei uova... >>

<< No, no... NO! Tre uova, Lord Julian... Tre uova! Quante volte ve lo devo ripetere, dannazione? >>

Mi metto a braccia conserte e metto su una specie di broncio.

Uffa... Certo che Aldebaran sa essere decisamente antipatico, quando ci si mette!

<< Mi dispiace, Cavaliere, ma è troppo difficile! >> protesto in tono stizzito << Io te lo avevo detto che ero un caso perso, ma tu non hai voluto ascoltarmi. >>

Aldebaran mi guarda malamente, facendo una smorfia.

<< No, io non mi arrenderò. >> risponde in tono battagliero << Sono un Cavaliere di Athena, non mi scoraggio di fronte alle prime difficoltà. >>

Sbuffo.

<< Ripeto, non è così semplice. >> bofonchio << Per te è facile parlare, sei un cuoco eccezionale! Io sono nato dilettante e resto un dilettante, non c'è niente da fare! Non riuscirò mai a cucinare questo dolce, mettitelo bene in testa! >>

<< Insomma... Adesso basta! >> Aldebaran sbotta così all'improvviso che il suo vocione cavernoso non può fare a meno di farmi trasalire << Sono stanco di sentire le vostre scuse, sembra quasi che non abbiate alcuna voglia di mettervi alla prova! Volete far colpo su Lady Saori, sì o no? >>

Accidenti, avevo sottovalutato la sua impetuosità: sembrava un uomo talmente calmo e pacato, eppure sotto sotto nasconde anche lui un gran bel caratterino.

Ed essendo una persona di staffa non indifferente, direi che non è proprio il caso di mettermelo contro.

<< S-sì. >> rispondo << Sì, io... Voglio assolutamente fare colpo su Milady. E ti prometto che non mi lamenterò più. >>

Aldebaran mi guarda con aria di sufficienza.

<< E promettete anche di ascoltare molto chiaramente i miei insegnamenti? >> domanda.

Annuisco deciso.

<< Sì, ovviamente. >> affermo con convinzione << Domando scusa, io... Sono tutto orecchie, lo prometto. >>

Aldebaran mi guarda con espressione quasi intenerita e poi, gentilmente, mi rivolge un ampio sorrisone d'incoraggiamento.

<< D'accordo, ricominciamo da capo. >> mi dice con voce morbida << E questa volta prometto che non mi metterò ad urlare. >>

Alzo gli occhi al cielo e sospiro profondamente, rassegnato.

Oh, sì... Sarà una giornata terribilmente lunga e faticosa.

Speriamo solo che, alla fine, ne valga realmente la pena.

*

Dopo circa tre giorni di interminabili lezioni di cucina, sono finalmente pronto a presentare il mio capolavoro al cospetto di Lady Saori.

Devo dire – non per vantarmi, ovviamente, è risaputo che sono dotato di grande modestia e semplicità – che me la sono cavata piuttosto bene; nonostante i primi momenti di difficoltà e le numerosissime ramanzine da parte del mio maestro (Aldebaran è buono e caro, ma quando si arrabbia diventa peggio di una belva infernale), sono diventato pian piano un grande esperto in materia di pasticceria.

Certo, probabilmente non diventerò un grande Chef... Ma se questo piatto mi aiuterà a conquistare il cuore della divina Saori, poco importa di tutto il resto.

Raggiungo finalmente la residenza di Milady, stringendo fieramente fra le mani il mio prezioso pacchetto; ho uno strano e fastidioso deja-vu di questo momento e spero solo che, almeno per questa volta, la mia amata non farà troppo la ritrosa.

Suono il campanello, il cuore che batte all'impazzata dentro al mio petto.

<< Sì? Chi è? >>

Ecco, adesso sembra quasi che il cuore dentro al mio petto si sia fermato.

<< Ehm... Io... S-sono Julian Solo. >> rispondo con voce tremante.

<< Vattene via, Julian, non voglio vederti! >>

Ingoio senza troppi problemi il rospo.

E' comprensibile un po' di astio, in questo momento, ma spero di riuscire ad addolcirla con il mio regalino.

<< Milady, comprendo perfettamente il vostro disappunto, ma vi chiedo di ascoltarmi. >> le rispondo, con il mio solito modo di fare galante e cavalleresco << Ho qui un altro regalo e sono sicuro che grazie ad esso saprò farmi perdonare per la mia ultima, ridicola svista. >>

La porta di casa si apre lentamente e Saori, pian piano, sbuca sulla soglia.

Sorrido con soddisfazione: ancora una volta, la donna che si nasconde dietro alla dea non ha saputo tirarsi indietro di fronte alla stuzzicante proposta di un regalo.

<< Un altro regalo, dici? >> mormora intrigata << Di che si tratta? >>

Ampliando il mio sorriso, le mostro entusiasta il mio pacchetto bene incartato; lei lo afferra lentamente e se lo rigira più volte fra le mani, scrutandolo curiosamente.

<< Non preoccupatevi, Milady. >> le rispondo prontamente, non potendo fare a meno di notare la sua perplessità << Non c'è alcuna traccia di veleno in questo dolce. >>

Il suo sopracciglio si alza velocemente, quasi a volersi mettere in all'erta.

Il che, ovviamente, fa mettere in all'erta anche me.

<< Dolce? >> sibila la fanciulla << Tu sei venuto fino a qui per portarmi un dolce? >>

Deglutisco, piuttosto nervosamente.

<< S-sì. >> farfugliò << A-alle mele e cioccolato. Il vostro preferito. >>

<< Il mio preferito? >> rilancia Saori, in tono tutt'altro che deliziato.

<< S-sì. >> farfugliò << Che cosa... >>

<< RAZZA DI DISGRAZIATO, STAI CERCANDO DI FARMI INGRASSARE? SEI UNA VERA PIAGA, JULIAN SOLO... SPARISCI DALLA MIA VISTA! >>

<< No, ferma... Aspettate un attimo, Mil... >>

Scappo via come un fulmine, schivando a malapena il pacchetto che Saori mi ha – ovviamente – tirato dietro.

Diamine, possibile che quella ragazza sia sempre così permalosa?

Sarà anche elegantissima e bella come il sole, ma in quanto a simpatia lascia parecchio a desiderare.

E adesso, come faccio a portare avanti il mio piano di conquista?

Beh, a questo punto non mi rimane altro che fare ritorno da Aldebaran e raccontargli tutto l'accaduto. Dubito, in ogni caso, che ne sarebbe contento; se venisse a sapere che Lady Saori ha lasciato che tutto quel cibo andasse sprecato, probabilmente sarebbe lui stesso a fargliela pagare con uno dei suoi attacchi.

E, parliamo sinceramente... Non avrebbe neanche tutti i torti.

*

<< Perdonatemi, Lord Julian... E' stata una mia imperdonabile leggerezza, non ci sono valide giustificazioni per quanto è accaduto! >>

Una volta fatto ritorno alla Seconda Casa, il Cavaliere del Toro e quello dell'Ariete mi accolgono gentilmente per consolarmi dopo quanto è accaduto a casa di Milady.

Per questa volta hanno deciso di prendere le mie difese e – devo proprio dirlo – in questo caso mi sembra decisamente il minimo.

<< Vi giuro che non avevo minimamente idea che Milady si fosse messa a dieta. >> farfuglia agitato Aldebaran, cercando in tutti i modi di farsi perdonare per la sua svista << Se fossi stato a conoscenza della cosa, certamente non vi avrei mai consigliato di tentarla con una fetta di torta. >>

<< Un fetta della sua torta preferita, per giunta! >> aggiunge Mu, in tono quasi saccente << La poverina avrà pensato che Lord Julian volesse infierire sulla questione. >>

Lancio un'occhiata assassina in direzione del Cavaliere di Ariete.

<< Oh, dici davvero? >> rilancio sarcastico << Che buffo, non ci avevo proprio pensato! >>

Mu indietreggia lievemente, chiaramente intimorito dalla mia espressione.

<< Beh... Guardate il lato positivo, Lord Julian. >> balbetta, tentando di sviare << S-se non altro il vostro dolce non aveva un cattivo sapore. >>

<< In effetti, non saprò neanche se aveva un buon sapore, dal momento che Milady non lo ha neanche assaggiato! >> esclamo di rimando, con voce alterata e stizzita.

Aldebaran storce il naso: << Un intollerabile spreco di cibo, se posso dire la mia. >>

Alzo ancora una volta gli occhi al cielo e sospiro sconsolato, scuotendo il capo e portandomi una mano alle tempie per la disperazione.

<< Oh, è tutto così complicato! >> bubbolo << Sono veramente a pezzi, non so proprio cosa fare per conquistare il cuore della mia amata Saori. >>

<< Hey, non si abbatta in questo modo... E' ancora presto per gettare la spugna! >> esclama prontamente Aldebaran, con il suo solito tono agguerrito e battagliero << Siamo appena all'inizio e sono ancora molti i Cavalieri al quale rivolgersi. Per esempio, il Cavaliere di Gemini.* >>

Guardo curiosamente il mio interlocutore.

<< Il Cavaliere di Gemini? >> chiedo.

Mu e Aldebaran si guardano ed annuiscono in silenzio.

Inizio a sentirmi parecchio infastidito da questo loro modo di fare.

<< Gemini conosce molto bene la dea Athena, saprà darvi certamente ottimi consigli. >> mi spiega Mu << Io consiglio di andare immediatamente a far visita alla Terza Casa... Che cosa ne pensi, Aldebaran? >>

<< Oh, sì... Non perdiamo tempo e corriamo da Gemini! Su, avanti. >>

I due non mi lasciano neanche il tempo di rispondere e mi trascinano via dalla Seconda Casa, per raggiungere la nostra nuova meta.

E speriamo che questa volta il risultato finale non sia un ennesimo fallimento.





N.d.A: * Essendo questa una fic parodia, del tutto priva di senso e completamente dislocata all'interno della continuity, ho lasciato in vita tutti i Cavalieri di Athena, così da avere qualche consigliere in più per il povero Julian.

Buonasera a tutti e perdonate la lunga assenza.
Sfortunatamente la vita reale mi ha sottratto parecchio tempo libero e soltanto oggi ho avuto la possibilità di scrivere il capitolo. 
Naturalmente Julian non poteva avere successo solamente al secondo tentativo, ma stavolta vorrei spezzare una lancia a suo favore: il poveretto ha fatto il possibile per far colpo su Saori e non è mica colpa sua se la signorina è così permalosa!
 
Ci risentiamo al prossimo capitolo, spero il prima possibile

Un bacione <3


 


 


 


 


 

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Capitolo 4
*** L'Incoerenza la Fa da Padrone ***


La Terza Casa, quella dei Gemelli, ha un che di estremamente familiare.

Chissà, forse si tratta dell'arredamento: essendo Saga, in fin dei conti, il fratello gemello del mio ex Generale Kanon, probabilmente condivide con lui un eccezionale gusto estetico, oltre che la data di nascita e buona parte del proprio DNA.

In ogni caso, nel momento in cui mi trovo per la prima volta al suo cospetto, mi accorgo subito di alcune fondamentali e quasi impercettibili differenze fra lui e Kanon; in primo luogo, il colore dei capelli.

<< Benvenuti, Cavalieri, e benvenuto anche a lei Lord Julian. >> mi accoglie allegramente il Cavaliere dei Gemelli, con un ampio sorriso luminoso, molto diverso da quelli che erano soliti solcare il volto di Kanon – ed eccola lì, una seconda differenza << E' un vero onore per me accogliervi nella mia umile dimora... Ovviamente conosco già alla perfezione il motivo della vostra visita. >>

Naturalmente.

Perché le notizie, a quanto pare, viaggiano alla velocità della luce qui al Grande Tempio.

Sospiro profondamente, con rassegnazione.

<< Non è una cosa della quale vado molto fiero, ma non ha poi molto senso negare l'evidenza. >> rispondo << Quel che hai sentito dire è vero, Cavaliere, ho bisogno di consigli per conquistare la bella Lady Saori. I suggerimenti dei tuoi colleghi non hanno portato a grandi risultati, fino ad ora, dunque eccoci qui, in attesa di un tuo intervento. Mi auguro che tu abbia qualche buona idea, perché sono piuttosto stanco di ricevere continuamente porte in faccia. E pacchetti regalo sulla schiena. >>

Il Cavaliere di Gemini mi guarda dall'alto in basso, con aria di sufficienza, ed io non posso trattenere un violento sussulto; che strano, ha un aspetto così diverso da quello mostratomi nel momento in cui ci siamo incrociati per la prima volta.

Chissà, forse è stata solamente una mia sensazione.

<< Mettiamo subito le cose in chiaro. >> dichiara il Cavaliere << I miei consigli non sono perdite di tempo; al contrario, sono perle di saggezza che dovete custodire gelosamente. Fidatevi di me, Lord Julian, e in questo modo vi assicuro che Milady cadrà ai vostri piedi come un frutto dal suo albero. >>

Lo guardo confusamente.

Non so perché, ma inizio a pensare che non sia esattamente una buona idea dar retta a questo tizio.

<< Ehm, io... Sì, beh... Diciamo che... >>

<< Lord Julian, potete fidarvi di Saga. >> mi interrompe prontamente Mu, interpretando chiaramente la confusione nei miei occhi << Egli è uno dei Cavalieri più fedeli ad Athena, conosce la nostra dea meglio di chiunque altro. >>

Inarco un sopracciglio, voltandomi in direzione di Saga con espressione sdubbiata.

<< Davvero? >> chiedo.

Il Cavaliere di Gemini annuisce fieramente.

<< Potreste scommetterci tutto il vostro patrimonio. >> risponde << E non si tratta solo della dea Athena, Lord Julian: io sono un grande conoscitore di donne e so esattamente quali siano le tecniche migliori per conquistarle. >>

Sollevo ancora una volta il sopracciglio, sempre più perplesso; Saga sembra un po' troppo sicuro di sé e non sono del tutto certo che questa cosa mi piaccia.

<< Ah, sì? >> domando, in tono volutamente indisponente.

Lui ignora completamente la mia provocazione e con voce sicura mi risponde: << Sì, assolutamente. Adesso, se voleste degnarvi di fare silenzio ed ascoltare i miei consigli, io sarei pronto a parlare. >>

Annuisco in silenzio, pronto ad ascoltare le sue “perle di saggezza”.

<< Se davvero volete conquistare una donna, Lord Julian, avete solo una strategia da seguire: Essere incoerente. >>

Lo guardo confusamente.

<< Incoerente? >> chiedo.

<< Sì, certo! >> risponde << Alle donne non piacciono gli uomini troppo prevedibili, tendono a stancarsi di loro molto facilmente. Milady non è diversa dalle altre, come tutte le donne lei vuole essere stupita, ricevere continuamente nuovi stimoli... Non potete pretendere di conquistarla con quel vostro modo di fare da damerino. >>

Damerino? Come osa essere così insolente? Lo preferivo decisamente all'inizio, quando era più cortese.

<< Fammi capire, Cavaliere. >> commento << Tu mi stai suggerendo di comportarmi da pazzo con Lady Saori? >>

<< Non pazzo, incoerente. >> precisa Gemini << E' molto più facile di quanto pensiate: basta comportarsi in un modo e poi, quando Milady si aspetterebbe da voi un certo atteggiamento, cambiare completamente rotta! >>

<< E... E funziona? >> domando incuriosito.

Confesso di essere particolarmente intrigato da questo suo punto di vista; forse, tutto sommato, non è poi così male come pensavo.

<< Avete la mia parola. >> mi assicura Saga << Sapeste quante donne ho conquistato in questo modo: è sufficiente essere cortese un giorno e sfuggente quello seguente, negarsi per un po' di tempo e infine tornare alla carica più galante e gentile che mai. E' una tattica che garantisce un successo assicurato. >>

Continuo a fissarlo incerto, ma questa volta non posso fare a meno di mostrarmi intrigato dalle sue parole; quest'uomo è quasi certamente un folle, ma di sicuro conosce il fatto suo.

<< Essere incoerente. >> mormoro a mezza voce << Sì... Potrebbe funzionare. >>

<< Funzionerà di sicuro! >> esclama il Cavaliere << Non abbiate paura, Lord Julian, non avete che da guadagnarci. >>

Mi mordo il labbro con fare pensieroso.

Massì, che diamine! Chi me lo fa fare di tirarmi indietro proprio adesso?

<< Va bene, Cavaliere, mi hai convinto. >> rispondo allegramente << Seguirò il tuo consiglio e che gli dei me la mandino buona! >>

<< Sì, fantastico! >> esultano a questo punto Mu e Aldebaran, che fino ad ora erano rimasti a fissarci in silenzio, con il fiato sospeso.

Sospiro profondamente.

E dire che dovrei essere io quello più entusiasta all'idea di conquistare Lady Saori! A quanto pare, mi sono messo in una situazione tutt'altro che semplice... Ma oramai si sa che le situazioni semplici non rientrano certo fra le mie preferite.

*

La possibilità di mettere in pratica i consigli di Saga si presenta molto prima di quanto sperassi e più precisamente due sere più tardi, ad un ballo organizzato dalla Fondazione Grado a scopo di beneficenza.

Essendo io uno dei maggiori filantropi e benefattori di tutta la Grecia, la mia presenza a tale evento non poteva che essere scontata.

Lady Saori non sembra particolarmente felice di vedermi: ogni volta che il mio sguardo incrocia il suo lei cambia immediatamente direzione e se per ipotesi io cerco di avvicinarmi, immediatamente la mia amata si sposta dal lato opposto della sala, non mancando – ovviamente – di rivolgermi un'occhiataccia ad ogni passaggio.

Sorrido malizioso.

La ragazza fa tanto la ritrosa, ma io so perfettamente come muovermi e quali carte giocare; approfitto del fatto che Saori stia conversando con alcuni gentiluomini per arrivare alle sue spalle, così da non lasciarle alcuna possibilità di fuga e riuscire finalmente ad attaccare bottone.

L'effetto a sorpresa riesce alla perfezione, devo dire.

<< Julian, per tutti gli dei! >> strilla la fanciulla, portandosi una mano al petto come a voler contenere il cuore << Mi hai fatto prendere un colpo! Ti sembra questo il modo di avvicinarsi ad una fanciulla? >>

Sollevo un sopracciglio, facendo una smorfia.

Però, non le va mai bene niente!

<< Milady, so che cosa state pensando. >> le dico, sforzandomi di essere il più gentile possibile << Siete ancora arrabbiata con me per l'incidente del vestito. E della torta. Lo so, sono stato un vero stupido e non ci sono giustificazioni per il mio comportamento. >>

Lei solleva un sopracciglio, con fare evidentemente scettico.

<< Sei stato un vero cafone, Julian. >> mi dice, guardandomi di traverso << Mi hai mancato di rispetto, nessuno ha mai osato tanto! >>

Io replico una smorfia; insomma, quante storie per un banalissimo incidente di percorso! Forse Lady Saori dovrebbe incominciare a fare Yoga, probabilmente l'aiuterebbe a distendere i nervi.

In ogni caso, non posso mettermi a far polemica proprio adesso: il primo passo è, come da programma, essere gentili e cortesi come mai prima d'ora.

<< Milady, vi domando umilmente perdono per quanto è accaduto. >> rispondo con voce mesta << Come ho già detto, non esistono giustificazioni per ciò che ho fatto: sono stato cafone, villano e stupidamente superficiale. So che non meriterei alcuna grazia da parte vostra, ma non posso sopportare di guardare dentro ai vostri occhi e leggervi così tanto rancore. >>

Mi inginocchio di fronte a lei, prendendole la mano e portandomela gentilmente alle labbra; sì, forse è un gesto un tantino teatrale, ma fa tutto parte del mio geniale piano di conquista.

<< Lady Saori, voi siete la fanciulla più bella ed ammaliante che io abbia mai visto. >> le dico, guardandola direttamente negli occhi e parlando con voce bassa e sensuale << Vi prego, permettetemi di porre rimedio a tutti i miei sbagli e di essere per sempre il vostro più umile e fedele servitore. >>

Poso delicatamente le mie labbra sul dorso della sua mano, facendola arrossire e sussultare.

Sorrido sotto i baffi, con aria di trionfo; sento che il primo colpo è andato perfettamente a segno.

<< J-Julian, io... Ehm, ecco... >> farfuglia Saori, talmente imbarazzata da non riuscire neanche a guardarmi negli occhi << … C-confesso che le vostre scuse mi abbiano fatto un certo effetto e potrei essere persino disposta a perdonarvi... Ma come faccio ad essere certa che non ripeterete nuovamente i vostri errori? >>

<< Dovete fidarvi, Milady! >> rispondo prontamente, senza smettere di sorriderle << Guardatemi negli occhi, così capirete che sono sincero. >>

Saori solleva leggermente lo sguardo, per incrociare il mio.

Sorride debolmente.

<< Sì, io... Credo davvero che tu sia sincero, Julian. >> mi risponde << Tuttavia... >>

<< Permettetemi di dimostrarvi quanto sono pentito, Milady. >> la interrompo, con il mio solito modo di fare galante << Venite a cena con me venerdì sera, vi prometto che non ve ne pentirete. >>

Saori incrociò le braccia al petto e si morse leggermente il labbro, con fare pensieroso.

<< E sia. >> cede infine << Mi hai convinta, Julian, verrò a cena con te venerdì sera. >>

Sorrido con entusiasmo.

A quanto pare i consigli di Saga stanno dando i loro frutti! Inizio a sentirmi particolarmente fiero di me stesso.

<< Ne sono estremamente lieto, mia cara Saori. >> rispondo con voce morbida << Prometto che non vi farò rimpiangere la vostra scelta, trascorreremo assieme una serata meravigliosa. >>

Rivolgo a Milady uno sguardo ammaliante, riuscendo persino a strapparle un sorrisetto imbarazzato.

Bingo.

Decido di ignorarla per il resto della serata, memore dei consigli ricevuti dal Cavaliere di Gemini; incoerenza e freddezza, ecco quale sarà la mia prossima mossa! Avrò tutto il tempo per essere galante, adesso è arrivato il momento di fare il distaccato.

A dire il vero, Milady sembra non esserne neanche troppo dispiaciuta.

Inizio a pensare che Saga avesse davvero ragione, a quanto pare alle donne piacciono veramente gli uomini incoerenti.

Beh, meglio per me: la mia avventura è solamente all'inizio ed ho intenzione di essere veramente incoerente, più di quanto non lo sia mai stato in tutta la mia vita.

E a quel punto, Lady Saori non potrà che cadere ai miei piedi come un frutto dall'albero.

*

Sono trascorsi tre giorni dal ballo di beneficenza e nonostante sia stato io stesso ad invitare Lady Saori fuori a cena, ho scelto di non farmi né vedere né sentire fino alla sera del nostro appuntamento.

Una scelta molto incoerente, me ne rendo conto... Ma non è forse questo ciò che Saga mi ha suggerito di fare?

Devo dire che Saori è diventata molto più insistente di quanto potessi immaginare: nell'arco degli ultimi tre giorni mi ha già telefonato quattro volte – ed io, naturalmente, ho sempre trovato una scusa differente per non rispondere - ed il suo maggiordomo mi ha consegnato un ingente numero di lettere e bigliettini, ai quali mi sono ben guardato dal rispondere.

Non è molto nel mio stile, devo ammetterlo, ma Saga mi ha garantito un successo assicurato e non me la sento affatto di arrendermi proprio adesso; fino ad ora la mia nuova tattica sembra funzionare alla grande e non mi sembra il caso di mandare tutto all'aria, solamente per un ingiustificato eccesso di buona creanza.

Lascio così trascorrere i giorni successivi, fino ad arrivare finalmente a venerdì sera, data del mio appuntamento con Saori; fino ad oggi sono stato freddo e scostante, ma adesso è arrivato il momento di tornare ad essere il solito gentiluomo di sempre.

Sono piuttosto emozionato, in effetti: indosso il mio abito migliore, ho comprato un mazzo di rose rosse per la mia dama e ho scelto di improfumarmi con la mia acqua di colonia preferita, un delicato composto di odori freschi e fruttati.

Guardandomi allo specchio il risultato finale non era niente male e sono certo che anche la mia amata Saori ne resterà positivamente colpita.

Arrivo finalmente a casa di Milady, suono il campanello ed aspetto con pazienza l'arrivo della mia bella; so che le donne amano farsi attendere, dunque sono assolutamente preparato all'eventualità di doverla aspettare per almeno una trentina di minuti.

Tuttavia, con mio sommo stupore, la porta si apre dopo appena pochi istanti, rivelandomi una Saori Kido visibilmente agitata ed imbronciata.

Sorrido emozionato.

<< Saori, mia cara! >> esclamo in tono brioso << Sono così felice di ess... >>

Non faccio in tempo a finire la frase che subito vengo colpito in pieno viso da uno schiaffo.

Uno schiaffo decisamente poderoso, direi.

Cosa posso aver mai fatto per essermelo meritato?

<< Saori, io... >>

<< TU SEI UNA CAROGNA, JULIAN SOLO! >> strilla lei, in tono isterico << HO ASPETTATO PER GIORNI UN TUO MESSAGGIO O UNA CHIAMATA, TU TI SEI SEMPRE NEGATO E ADESSO VIENI QUI, COME SE NULLA FOSSE? >>

Piuttosto intimorito, osservo la fanciulla con espressione sinceramente confusa.

<< Io... Credevo che la cosa ti andasse bene. >> farfuglio << Pensavo che volessi un uomo imprevedibile e distaccato, per questo motivo mi sono comportato in questo modo; volevo essere misterioso. >>

<< Dunque hai pensato di ignorarmi per cinque giorni? >> sbraita Saori, guardandomi di traverso << Non è così che funzionano le cose, Julian! >>

Sospiro profondamente, alzando gli occhi al cielo.

Per la miseria, quanto la fa lunga!

<< D'accordo, diciamo semplicemente che abbiamo avuto un piccolo disguido. >> rispondo distrattamente, tentando di sviare << Non preoccupatevi, Milady, a cena risolveremo ogni cosa. >>

Per mia sfortuna, non sono propriamente queste le parole che Saori sperava di sentirmi dire.

<< Come, prego? >> domanda indignatissima << Dopo il modo in cui mi hai trattato, ti aspetti davvero che io venga a cena con te? >>

Io la fisso con espressione lievemente stranita.

<< Beh... Sì. >>

<< VATTENE SUBITO DA QUESTA CASA, PRIMA CHE IO TI COLPISCA CON IL MIO SCETTRO! >>

Corro via in preda al panico, prima che Saori riesca veramente a farmi del male.

Accidenti, e dire che questa volta ero veramente certo di aver fatto la cosa giusta! Ah, ma adesso mi sentirà sicuramente, quel piantagrane di Gemini... Si pentirà amaramente di avermi dato questi stupidi consigli.

E soprattutto, di avermi fatto perdere l'occasione di cenare nel miglior ristorante di pesce di Atene insieme alla bellissima Saori Kido.

*

<< Sono desolato, Lord Julian, io... Giuro che non so come possa essermi venuta una simile idea! >>

Dopo la mia terrificante umiliazione a casa di Saori, mi precipito immediatamente alla Terza Casa, dove vengo raggiunto a tempo di record da Mu e Aldebaran, i quali sembrano tanto avviliti per la mia sconfitta quanto lo sono io.

Sbuffo a pieni polmoni, guardando di traverso i miei tre “consulenti”.

<< Siamo stati due ingenui, Aldebaran! >> sento dire Mu, all'orecchio del suo compagno << Dovevamo immaginare che sarebbe saltata fuori la parte maligna di Saga. >>

Cosa... Parte maligna?

Mi si drizzano immediatamente le antenne.

<< Scusatemi un attimo, scusate. >> intervengo immediatamente, turbato da quelle parole << Parte maligna? V-voi... Voi avete affidato il mio piano di conquista ad un Cavaliere dalla doppia personalità? >>

Mu e Aldebaran si guardano imbarazzati.

<< Beh... Negli ultimi tempi la sua controparte cattiva sembrava essersi acquietata. >> mormora il Cavaliere del Toro << Non potevamo sapere che avrebbe fatto ritorno proprio adesso. >>

Mi batto una mano contro la fronte e sospiro esasperato, per poi alzare gli occhi al cielo.

<< Magnifico, ha scelto di rispuntare proprio al momento giusto! >> esclamo con sarcasmo << Sapevo che l'incoerenza non era la risposta giusta... Adesso sarà ancora più difficile farmi perdonare! Oh, che cosa posso fare? >>

I tre Cavalieri si guardano in silenzio, senza parlare; poi, infine, è nuovamente Aldebaran a parlare.

<< Possiamo sempre andare dal custode della Quarta Casa, Death Mask. >> suggerisce << Lui potrebbe esserci di grande aiuto. >>

<< Sì, giusto! >> esclama il Cavaliere dell'Ariete << Lui è un vero esperto di donne, saprà certamente cosa fare! >>

Gli lancio immediatamente un'occhiata torva.

<< Un esperto come Saga? >> domando scettico, guardando di traverso il Cavaliere dei Gemelli.

<< Oh, no... Lui è decisamente più abile di me. >> mi risponde Saga, con un mezzo sorrisetto impacciato << Potete fidarvi di lui, Lord Julian. >>

Sospiro a mia volta, alzando gli occhi al cielo e spalancando le braccia con aria di rassegnazione.

E sia, andiamo.

Tanto, arrivati a questo punto, quanto potranno mai peggiorare le cose?








N.d.A: Scusatemi per il ritardo, questo capitolo è stato piuttosto impegnativo e il tempo a disposizione è stato davvero poco (dannata real life! XD).
Mi dispiace molto per il povero Julian, che ancora una volta ha fatto una figura terribile, anche perchè ha pensato di affidarsi alla persona meno... Beh, affidabile di tutto lo zodiaco! XD
Adesso sarà costretto ad andare a casa di Death Mask... E a quel punto, le cose potrebbero andare anche peggio. xD

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Capitolo 5
*** Prendi Una Donna, Trattala Male ***


La Quarta casa, devo ammetterlo, mi incute un certo timore.

Probabilmente è a causa di tutti quei volti umani disseminati in qua e in là, diciamo più semplicemente che non mi sembra un ambiente abbastanza... Beh, accogliente.

Almeno in minima parte dovrà pur esserlo, comunque, dal momento che ci abita un Cavaliere.

A tal proposito, il custode della casa del Cancro non si è ancora mostrato al mio cospetto, cosa che personalmente ritengo essere alquanto offensiva.

<< Insomma, quanto ci mette ad arrivare? >> protesto nervosamente << Non è così che ci si comporta quando arrivano ospiti. >>

<< Shhh... Abbassate la voce, Lord Julian. >> mi ammonisce rapidamente Mu, con sguardo allarmato << Death Mask potrebbe arrivare da un momento all'altro e non ama particolarmente essere ripreso in questo modo. >>

Io lo guardo malamente, storcendo il naso.

<< Ciò non giustifica certo il suo ritardo. >> bofonchio << Si può sapere per quale motivo ci mette così tanto a... >>

<< … Allora, si può sapere cos'è tutto questo baccano? >>

Io e gli altri Cavalieri ci voltiamo di scatto, messi in all'erta da una voce profonda e cavernosa che riecheggia alle nostre spalle.

Non riesco, mio malgrado, a trattenere un violento brivido lungo la mia spina dorsale: Il Cavaliere del Cancro ha un aspetto talmente terrificante che l'arredamento, a confronto, sembra quello di una deliziosa casetta di campagna.

Sospiro profondamente e cerco di farmi forza.

<< S-salve. >> farfuglio nervosamente, cercando di non incrociare lo sguardo del Cavaliere << E' un pi-piacere fare la vostra conoscenza, io sono... >>

<< Lord Julian, 'u saccio*. >> risponde Death Mask, in uno strano linguaggio che faccio fatica a comprendere << E saccio anche perché siete venuto fino a qui. >>

Mi volto in direzione degli altri Cavalieri, per rivolgere loro un ennesimo sguardo sinistro.

Certo, non sia mai che al Grande Tempio si possa mantenere un segreto!

<< Bene, dunque possiamo saltare tutti i convenevoli e passare direttamente al punto. >> dico, in tono tutt'altro che cortese << Non ho molta voglia di perdere altro tempo. >>

Death Mask mi rivolge uno sguardo palesemente beffardo, scoppiando a ridere senza alcun contegno.

<< Ah, 'e fimmine! >> esclama in tono divertito << Gioia e dannazione di ogni uomo. La nostra dea Athena non è diversa dalle altre, anche lei sa essere estremamente fastidiosa e complicata. >>

Faccio una smorfia.

<< Oh, sì... Me ne sono accorto. >> bofonchio << Se non fosse la donna più bella e sofisticata che conosco, probabilmente avrei rinunciato a lei molto tempo fa. >>

Saga, Aldebaran e Mu si scambiano di sottecchi uno sguardo perplesso, mentre il Cavaliere del Cancro alza gli occhi al cielo e sospira sconsolato.

<< I gusti non si discutono. >> commenta << Personalmente prediligo fimmine di altro tipo, ma qui non stiamo parlando di me. Dunque, veniamo subito alla questione: qual è il vostro problema, Lord Lord Julian? >>

Sospiro a mia volta: << Non lo so, non riesco a capire! Io faccio tutto il possibile per farmi apprezzare da Saori, ma ogni cosa che faccio sembra non andarle mai bene! Temo che non riuscirò mai a capire le donne, o quanto meno non Saori. >>

Death Mask replica un'ennesima smorfia.

<< Le donne non vanno capite, Lord Julian, questa è la regola base. >> mi risponde << Se il vostro piano è quello di comportarvi come una femminuccia e puntare sul vostro lato sentimentale per far colpo, sappiate che questo è modo migliore per fallire. >>

Lo guardo curiosamente: << Davvero? >>

<< Accussì. >> mi conferma Death Mask << Voi femminucce greche pensate che le donne vadano conquistate con i sentimenti, ma noi veri uomini sappiamo come ci si comporta con una fanciulla. >>

<< Sfortunatamente Lady Saori non è esattamente come le altre donne. >> echeggia a quel punto Mu, in tono lievemente scoraggiato << Sappiamo tutti quanto possa diventare... Beh, difficile, in certi momenti. Temo che i tuoi trucchi non funzioneranno con lei, Death Mask. >>

Death Mask lo guardò di traverso, chiaramente offeso da quell'insinuazione.

<< Non osare sminuirmi, Cavaliere. >> lo ammonì duramente << Il sottoscritto sa perfettamente come muoversi, persino con una difficile come la dea Athena. Mi occorre solo un po' di tempo per riflettere su un buon piano di attacco. >>

Osservo curiosamente il Cavaliere, sempre più interessato; questo tizio ha certamente un'aria spaventosa ed inquietante, ma ho la netta sensazione che i suoi consigli potrebbero essermi di grande aiuto.

<< Allora... >> Death Mask incomincia a girarmi intorno, scrutandomi dall'alto in basso con aria di sufficienza << … Vediamo un po'... Non mi sembrate un tipo particolarmente gagliardo, il che non è certamente un buon punto di partenza. >>

Rimango in silenzio, nonostante la mia immensa voglia di rispondergli a tono.

<< Certo, non sarà facile con vossia. >> prosegue Death Mask << In circostanze differenti vi avrei proposto di rapire Milady e scappare insieme a lei per unirvi in un matrimonio forzato, ma temo che siate un po' troppo damerino per questo genere di cose. >>

<< Che cosa?! >>

Mi volto rapidamente in direzione degli altri Cavalieri, in cerca di supporto.

Ma dove diamine mi avete portato?” domando mentalmente.

Loro rimangono in silenzio e preferiscono ignorarmi; maledetti Cavalieri di Athena... Giuro che se esco vivo da questa situazione gliela farò pagare cara, fosse anche l'ultima cosa che faccio!

<< Va bene, Lord Julian... Ho esaminato attentamente la vostra situazione! >> esclama infine il Cavaliere del Cancro, rivolgendomi un'ennesima occhiata di sufficienza << Sarò sincero con voi, siete un caso a dir poco disperato... Ma forse, con il mio aiuto, riuscirete a combinare qualcosa di buono. >>

Sussulto.

C'è una strana luce nei suoi occhi e persino il suo tono di voce, adesso, mi sembra particolarmente tetro e preoccupante.

Forse, ripensandoci bene, non è stata proprio una grande idea venire fino a qui.

<< Lord Julian, ascoltate molto attentamente le mie parole, poiché non intendo ripetermi. >> Death Mask mi guarda direttamente negli occhi, facendomi nuovamente trasalire << Un vero uomo non conquista la sua donna con cantilene e gesta romantiche, ma dimostrandole di essere degno del suo rispetto. >>

Non sono sicuro di aver capito: << Come? >>

<< E' facilissimo, Lord Julian! >> esclama con foga il Cavaliere del Cancro << Voi dovete essere il suo padrone, 'e fimminne escono pazze per gli uomini che le fanno sentire come un oggetto in loro possesso. >>

Non posso fare a meno che fissarlo con aria stranita.

Trattare una fanciulla come se fosse un oggetto in mio possesso... Non è ciò che mi è stato insegnato! Non potrei mai comportarmi in questo modo con Saori, non sarebbe cortese e rispettoso nei suoi confronti.

<< Allora? Che è quell'aria da babbìu? >> mi sbeffeggia Death Mask – non sono sicuro di quello che mi abbia detto, ma penso di poter affermare con assoluta certezza che non si è trattato di un complimento << Volete conquistare la dea Athena, sì o no? >>

<< S-sì, certo. >> rispondo << Tuttavia, non sono del tutto sicuro che questo sia il metodo migliore per far breccia nel cuore di una fanciulla. Certo non è ciò che mi hanno insegnato, io sono cresciuto seguendo sempre l'etichetta e le buone maniere. >>

A questo punto Death Mask scoppia in una risata fragorosa ed io, che fino a quel momento ho cercato di non prendere le sue parole troppo sul personale, ora non posso fare proprio a meno di sentirmi profondamente deriso ed insultato.

<< Lord Julian... Chille so' tutte fesserie. >> mi risponde, con quel suo solito insopportabile accento << La verità sta nelle mie parole, per conquistare una donna bisogna essere un vero e proprio mascalzone. Na faccia di mpisu**, come dicono dalle mie parti. >>

Sollevo un sopracciglio, rivolgendomi a lui con aria ancora profondamente incerta.

<< E... Funziona? >> domando sdubbiato.

Lui mi sorride ampiamente: << Al cento per cento. Utilizzo questa tecnica da sempre e non mi risulta di aver mai fallito con una donna... Neanche una volta. >>

Mi volto in direzione degli altri Cavalieri, in cerca di conferma.

<< Beh... In effetti, non ha mai fatto cilecca con alcuna donna. >> osserva Mu, dopo aver fatto mente locale << Forse non è la persona più gentile ed affidabile di questo pianeta, ma con le fanciulle ci sa fare eccome! >>

<< Sì, lo confermo. >> fa eco Saga << Probabilmente è molto più abile di me, Death Mask è il perfetto prototipo del Don Giovanni italiano. >>

Un titolo niente male, direi.

Forse, tutto sommato, potrei anche pensare di dargli un'opportunità; in fin dei conti, dopo tutto ciò che ho già passato fino ad ora, quanto potrebbero mai peggiorare le cose?

<< Va bene, allora... Facciamo questo tentativo! >> esclamo entusiasta << Proviamo ad essere un mascalzone, per questa volta. >>

Death Mask inarca un sopracciglio.

<< Nel vostro caso potrebbe essere come cercare un ago in un pagliaio, ma almeno proviamoci. >> echeggia << Chissà che, tutto sommato, voi non riusciate veramente a sorprendermi. >>

Sorrido ampiamente, con aria trionfante.

Oh, sì... Certo che ti sorprenderò, Cavaliere, e non solo tu: sarò così diverso dal solito, così... Mascalzone, che Saori non potrà fare altro che cadermi ai piedi dichiarandomi amore eterno ed assoluta devozione.

Inizia pure a tremare, mia cara Athena: sta per arrivare il nuovo, affascinante e farabutto Julian Solo.

*

Seguire tutti i consigli di Death Mask, devo ammetterlo, non è una cosa facile.

Non è certo una passeggiata mettere da parte sedici anni (quasi diciassette) di galateo e buone maniere, mi sento come se fossi stato colpito da una bacchetta magica e trasformato in un'altra persona.

Una persona alla quale sento di non assomigliare minimamente.

Ho persino cambiato il mio solito abbigliamento, dal momento che Death Mask lo ha definito “Baggianu” - immagino volesse dire qualcosa del tipo “altezzoso” o troppo pretenzioso, sicuramente qualcosa che non andava minimamente d'accordo con il nuovo Julian Solo che mi sono prefissato di diventare.

Devo dire, comunque, che non mi dispiaccio affatto in questi abiti “villici”.

Oddio, ho terribilmente un'aria da pezzente, ma se questo potrà aiutarmi a conquistare Saori, credo di poter sopportare anche di peggio.

Raggiungo finalmente la residenza di Saori (ultimamente passo più tempo qui che a casa mia... Se almeno potessi godere di qualche beneficio!) e non appena mi ritrovo sulla soglia mi blocco istintivamente, incapace di compiere qualsiasi gesto.

Che strano... Non mi ero mai sentito così nervoso! Le altre volte avvertivo una certa agitazione, è vero, ma non mi sono mai sentito tanto in ansia come adesso.

Mi sembra abbastanza ovvio che l'idea di dover fare il mascalzone non mi piace per niente.

<< Coraggio, Julian... Non fare tante storie, non è certo la fine del mondo. >> mi dico a mezza voce << Non dovrai comportarti da villano per tutto il tempo, soltanto all'inizio, abbastanza a lungo da far capire a Saori che sei l'uomo giusto per lei. Certo, come se fosse facile. >>

Mi tiro uno schiaffo in pieno volto.

No, non è così che devo comportarmi! Death Mask mi ha istruito come si deve, ha sprecato buona parte del suo tempo per trasformarmi in un perfetto Don Giovanni come lui ed io non posso permettermi di deludere il mio Maestro.

Ricordatevelo bene, Lord Julian: Donne e cavaddi, pigghiali di li vicini.”

Ancora una volta, non sono molto sicuro di aver capito quanto volesse dirmi, ma mi era sembrato talmente serio che non ho avuto il coraggio di mettere in discussione le sue parole.

E va bene, sento che ce la posso fare.

Un bel respiro profondo e poi, finalmente, suoniamo il campanello.

Come sempre la mia adoratissima Saori corre ad aprirmi dopo appena pochi istanti (senza neanche chiedere “chi è?”... Questa ragazza è davvero irresponsabile, un giorno le entreranno i ladri in casa e lei neanche se ne renderà conto) e non appena mi vede, fa immediatamente per chiudermi la porta in faccia.

<< Vattene subito via, Julian... Mi era sembrato di essere stata piuttosto chiara l'ultima volta, non voglio più rivedere la tua faccia! >>

<< Saori, vi prego... Lasciatemi parlare, sono venuto per rimediare ai miei ultimi sbagli. >>

Lei, a quel punto, spalanca la porta e si affaccia prepotentemente sulla soglia a braccia conserte, fissandomi con una chiara espressione di sfida sul suo bel volto.

<< Rimediare, hai detto? >> rilancia, a mo' di sfottò << E dimmi, che cosa ci sarebbe di diverso dalle altre volte? A me sembri sempre il solo, fastidioso e patetico Jul... >>

S'interrompe bruscamente, facendo per la prima volta caso al modo in cui mi sono conciato.

<< Julian, che cosa è capitato ai tuoi vestiti? >> domanda << Perché indossi questo completo? Non è assolutamente nel tuo stile, quasi non ti riconosco! >>

Fantastico, sono riuscito a stupirla in qualche modo! Forse Death Mask aveva ragione, magari questo nuovo Julian Solo riuscirà davvero ad impressionare la mia amata Saori.

Adesso immagino che dovrei dire qualcosa per migliorare la mia situazione... Sì, ma cosa? Death Mask è stato molto chiaro e mi ha persino fornito un intero glossario di corteggiamento per l'occasione, eppure in questo momento ho come un vuoto totale in testa, non riesco a ricordare neanche una parola di tutto ciò che ho imparato.

Coraggio, Julian... Spremi quelle meningi!

Qualcosa dovrai pur dirle, non puoi certo pensare di restartene in silenzio per tutto il tempo.

<< Julian, mi stai ascoltando? >> mi interrompe ad un tratto Saori, visibilmente spazientita << Sto parlando con te, mi senti? >>

Sussulto bruscamente.

La mia mente è completamente offuscata, non ho la benché minima idea di cosa dire! Farò bene a trovare qualcosa di sensato al più presto, altrimenti mi giocherò per sempre la possibilità di rimediare ai miei errori con Saori.

Avanti, Julian... Pensa.

<< Julian, avanti... Sto iniziando a perdere la pazienza. >>

Pensa.

<< Julian? >>

Pensa.

<< Julian? >>

Pensa.

<< Julian, adesso mi sono proprio stancata! Se non mi rispondi entro cinque secondi, ti assicuro che io... >>

<< Insomma, donna... Taci! Sono io che comando qui, smettila di rompere e chiudi quella bocca! >>

Vi sono appena pochi secondi di silenzio, interminabili istanti duranti i quali Saori ed io continuiamo a fissarci impietriti, senza dire o fare niente.

<< VATTENE SUBITO DA QUESTA CASA, RAZZA DI LURIDISSIMO VILLANO! SPARISCI, NON VOGLIO Più VEDERE LA TUA FACCIA ALMENO PER I PROSSIMI DIECI ANNI! >>

Immediatamente seguiti dalle urla più agghiaccianti e perforanti che abbia mai udito in tutta la mia vita. Questa volta non provo neanche a scusarmi, me ne vado dalla residenza Kido prima ancora che quelle grida ultrasoniche possano attirare qualche feroce e famelico cane da guardia.

Inutile dire – immagino che ormai la cosa sia un tantino superflua – che ho fallito miseramente anche questa volta, nonostante gli accattivanti consigli del Cavaliere del Cancro.

Già, Death Mask.

Non voglio neanche pensare quale potrebbe essere la sua reazione al mio fallimento, probabilmente mi scuoierebbe vivo e mi appenderebbe ad un muro del suo salotto, assieme al resto di tutti i suoi “trofei”.

Cielo, l'idea di entrare a far parte dell'arrendamento della Quarta Casa non mi piace per niente! Anche se dopo aver sentito le urla ultrasoniche di Saori Kido riecheggiare nelle mie orecchie, in effetti faccio parecchio fatica ad immaginare qualcosa di peggiore.

*

<< E vidi tu stu scemunitu, viddanu, maccaruni! Tu si nuddu ammiscatu ccu nenti, spera 'Ddiu ca t' a vveniri 'nfrùsciu ca a gghittari fora magari l'ugna de pedi e mi ti s'annu a scuagghiari i pila do culu ppu sfozzu! Sì proprio un fagnu, si accussi cretinu ca ti pigliassi a pagnittuna a dui a dui finu ca diventanu dispari. >> ****

Come avrete capito, il mio ritorno alla Quarta Casa non è esattamente dei migliori.

Devo dire, comunque, che mi aspettavo decisamente di peggio: sono ancora tutto intero e la mia testa non è stata esposta all'ingresso del salone principale, personalmente lo reputo un gran bel risultato.

Death Mask, comunque, non è per niente fiero di me.

<< Un babbeo... Ho sprecato tutti i miei migliori consigli per aiutare un babbeo. >> lo sento bofonchiare fra i denti, mentre da lontano mi lancia sguardi sinistri e taglienti come lame << Che razza di deficiente, avrei dovuto capirlo subito. >>

<< In realtà la colpa è stata anche nostra, temo. >> si affretta a rispondere Mu, accorrendo in mia difesa << Dovevamo capirlo che Lord Julian è un uomo troppo cortese e composto, i tuoi consigli non poteva certo essergli utili. >>

Death Mask si volta velocemente verso il Cavaliere dell'Ariete, come in preda ad uno spasmo.

<< I miei consigli sono utilissimi per chiunque. >> ruggisce << E sono, soprattutto, funzionali. Non colpa mia se il vostro stupido damerino non è in grado di seguire le mie direttive! Adesso, se volete scusarmi, me ne vado da qui. >>

<< Dove te ne vai? >> domanda curiosamente Aldebaran, osservandolo mentre si allontana.

<< Ovunque ma non qui, ho bisogno di prendere un po' di aria e disintossicarmi dalla vostra asfissiante presenza. >>

Death Mask fa la sua definitiva uscita di scena senza aggiungere altro, lasciandoci tutti visibilmente interdetti e stupiti.

<< E adesso, che cosa facciamo? >> domanda Saga, in tono sconsolato << Non vogliamo certo arrenderci, vero? >>

<< No, certo che no! >> rispondo immediatamente io << Che Zeus mi fulmini se intendo arrendermi proprio adesso, non sono disposto a rinunciare così facilmente alla mia Saori. No, io non abbatterò... Ci sarà pure un modo per andare avanti! >>

<< Uhm... In effetti credo che ci sia. >> mormora Mu, con fare pensieroso << E a dire il vero, credo che questa volta potremmo essere davvero sulla buona strada. >>

<< Oh, ti riferisci forse a ciò che penso io? >> domanda con entusiasmo Aldebaran, il suo sguardo che pare illuminarsi di colpo << Vuoi andare a far visita alla Quinta Casa? >>

<< Ma sì, certo! >> interviene a sua volta Saga, con altrettanto entusiasmo << La Quinta Casa è il posto migliore per andare avanti, come ho fatto a non pensarci prima? >>

<< Fermi, fermi... Aspettate un attimo, fatemi capire! >> esclamo bruscamente io, intromettendomi in quel dialogo dal quale ero stato – inspiegabilmente – così maleducatamente estromesso << Fate capire anche me, che cosa c'è di tanto importante nella Quinta Casa. >>

Mu mi rivolge un ampio sorriso sornione.

<< Semplicemente il suo custode. >> risponde << Aiolia del Leone. >>

Mi mordo in silenzio il labbro inferiore, pensieroso e sinceramente intrigato dalla cosa.

Leone... Mi piace la costellazione del Leone! Sono sempre andato molto d'accordo con le persone di quel segno, forse questo potrebbe essere un segnale positivo.

<< Va bene, andiamo da questo Aiolia. >> assento << Speriamo solo che questa volta non sia un ennesimo buco nell'acqua. >>

<< Non lo sarà, potete starne certo. >> mi rassicura Mu, afferrandomi per un braccio e trascinandomi assieme agli altri cavalieri fuori dalla Casa del Cancro << Aiolia è uno dei Cavalieri più nobili e puri di cuore che io conosca, saprà certamente come aiutarvi, Lord Julian. Su, andiamo! >>

Ed ecco che, finalmente, abbandoniamo anche la Quarta Casa.

Non vedevo l'ora, in effetti.

Stavo quasi iniziando ad abituarmi all'arredamento, ma quella pesantissima aria di zolfo stava incominciando a nuocere parecchio alla mia capigliatura.


 







* TRAD: "Lo so."
** TRAD. APPROSSIMATIVA: "Testa calda, Manigoldo"
*** TRAD: "Donne e cavalli, vanno presi da vicino."
**** TRAD: "Ma Guarda questo idiota, tonto, imbecille.  Non sei nessuno mischiato con niente,  spero che Dio ti faccia venire la diarrea così terribile che dallo sforzo che le unghie ti usciranno dal culo ed i peli del culo si dovranno sciogliere per lo sforzo (è molto volgare, ma mi sembrava appropriata per Death Mask). Sei proprio un imbecille, non ti sputo in faccia perchè ti lavo.

Bene, avete visto tutti quanto può essere dolce e gentile con una donna (e anche con un uomo che non fa le cose come dice lui) il nostro caro Death Mask. Avevate qualche dubbio sui consigli che avrebbe potuto dare a Julian?
Per altro, il rampollo della famiglia Solo è un perfetto gentiluomo e sinceramente non ce lo vedevo molto a comportarsi da farabutto, come avrebbe voluto il caro granchietto.
Però dai... Poteva andargli molto peggio, almeno Saori lo ha soltato sgridato e non lo ha riempito di botte.

E adesso, per fortuna, arriva il turno di Aiolia... Chissà, magari a lui potrebbe andare molto meglio di come sono andate le cose fino ad ora.
Potrebbe. xD


 

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Capitolo 6
*** E Allora, Dacci Dentro Con La Tenerezza! ***


La Quinta Casa è certamente il luogo più piacevole ed accogliente che ho visitato negli ultimi giorni.

O meglio, nelle ultime ore.

Il suo proprietario, Aiolia del Leone, è un ragazzo dall'aria buona e gentile, e mi accoglie in maniera estremamente cortese ed affabile; in effetti, a prima vista, sembra quasi una specie di bamboccione più che un Cavaliere di Athena... Ma considerati i personaggi sinistri che ho incontrato fino ad ora, direi che non mi posso assolutamente lamentare!

<< Salve a tutti, ragazzi! >> esclama allegramente il Leone, con un enorme sorriso a trentadue denti << Che piacere vedervi, speravo proprio che sareste passati a trovarmi! >>

I miei accompagnatori sorridono a loro volta, deliziati da quell'accoglienza così calorosa, ed io non posso fare a meno di sentirmi profondamente sollevato; forse per una volta andrà bene, penso.

Magari questa volta riuscirò a comunicare civilmente con Saori, senza che lei debba sentirsi in dovere di alzare la voce o mettermi le mani addosso.

<< Aiolia, siamo molto contenti di vederti così di buon umore. >> interviene briosamente Mu, avvicinandosi al compagno << Abbiamo un disperato bisogno del tuo aiuto. >>

<< Sì, lo so. >> risponde immediatamente Aiolia, senza perdere il proprio sorriso << Come ben sapete, le notizie viaggiano piuttosto velocemente qui al Grande Tempio. >>

Faccio una smorfia, senza preoccuparmi di farmi notare.

Sì, devo dire che me ne sono accorto.

<< So che negli ultimi tempi avete avuto qualche... Momentaccio. >> mi dice il Leone, voltandosi verso di me e parlandomi con voce gentile << Non preoccupatevi, Lord Julian, vi prometto che farò il possibile per aiutarvi a risolvere tutti i vostri problemi. >>

Avverto una strana sensazione di calore dentro al petto.

Questo ragazzo, i cui grandi occhi blu brillano come fulgide stelle al calar delle tenebre, ha un aspetto davvero affascinante e non posso proprio fare a meno di esserne profondamente ammaliato ed intrigato; se riesce a suscitare una simile reazione negli uomini tanto quanto nelle donne, questa volta penso di poter dire con assoluta certezza di avere il successo praticamente a portata di mano.

<< Ragazzi, volete lasciarci soli, per favore? >> domanda garbatamente il Cavaliere del Leone, rivolgendosi ai suoi colleghi << Lord Julian ed io dobbiamo conferire di cose molto importanti e preferirei farlo in privato, se non vi dispiace. >>

<< Sì, a me dispiace! >> interviene immediatamente Death Mask, con fare belligerante << Non riesco a capire perché minch... >>

<< Va bene, allora noi vi lasciamo da soli! >> Aldebaran lo zittisce tappandogli la bocca con una mano, mentre con l'altra lo afferra per un braccio e lo trascina lontano << Tanto avevamo comunque alcune faccende da sbrigare... Non è vero, ragazzi? >>

Mu e Saga annuiscono in silenzio e finalmente, ignorando deliberatamente le inutili proteste di Death Mask, abbandonano la Quinta Casa lasciandomi da solo con il suo proprietario; Aiolia mi fa segno di seguirlo e mi fa strada verso un ampio ed accogliente salotto, dove ad aspettarci c'è un vassoio stracolmo di dolcetti ed una teiera fumante, al profumo di menta.

Quasi mi commuovo di fronte a tanta premura.

<< Prego, accomodatevi. >> mi esorta il Cavaliere << E mi raccomando, servitevi pure. Mi piace che i miei ospiti ricevano un degno trattamento di accoglienza. >>

Mi accomodo su di un morbido divanetto imbottito, sospirando beatamente.

<< Ti ringrazio, Cavaliere. >> rispondo deliziato << Anche per me è un piacere ricevere simili trattamenti e sono certo che lavoreremo molto bene insieme. >>

<< Oh, me lo auguro! >> rilancia il Leone, lasciando intravedere – per la prima volta da quando mi ha rivolto la parola – una leggera punta di biasimo nelle sue parole << Sapete, Lord Julian, sono rimasto molto deluso dai miei compagni: passi per Mu ed Aldebaran, i cui consigli erano più o meno accettabili, ma Saga e Death Mask... Mi meraviglio che abbiate accettato di affidarmi a due farabutti come loro! >>

Io abbasso timidamente lo sguardo, mordendomi il labbro con fare vergognoso.

<< Mi dispiace. >> bubbolo con voce fioca << A mia discolpa, posso dire di aver agito in buona fede e che desideravo talmente tanto far breccia nel cuore di Athena, che non ho minimamente pensato alle conseguenze delle mie azioni. >>

Aiolia sospirò profondamente, leggermente esasperato.

<< Sì, me ne sono accorto. >> mi risponde << In ogni caso, non dovete più preoccuparvi, perché grazie ai miei consigli riuscirete finalmente a raggiungere il vostro obiettivo. >>

Il mio sguardo s'illumina di colpo.

<< Davvero? >> domando speranzoso.

Aiolia mi rivolge uno sguardo ridente ed orgoglioso.

<< Assolutamente sì! Potete stare tranquillo, Lord Julian, con i miei consigli è decisamente impossibile fare un buco nell'acqua. >>

Lo fisso con aria incerta, incapace di trattenere una smorfia di perplessità.

<< Non ne sono poi così sicuro, purtroppo. >> mormoro in tono rassegnato << Anche i tuoi amici sembravano parecchio certi di quel che facevano eppure, alla fine, mi hanno sempre portato al fallimento. >>

<< Perché i loro suggerimenti partivano da presupposti del tutto sbagliati! >> mi risponde il Leone << Siate sincero, Lord Julian, davvero pensate che comportarsi in modo incoerente o addirittura da villano con una donna, sia il modo migliore per conquistarla? >>

Faccio lentamente segno di no con il capo, in silenzio.

<< Ecco, appunto. Potete fidarvi di me, Lord Julian, io so quello che dico. Non a caso, ho una fidanzata a testimoniare quanto possano essere utili i miei consigli. >>

Il mio interesse si accende ulteriormente.

Ha detto davvero “una fidanzata”? Ma è fantastico! Sento che questa è la volta buona, come può un uomo così carismatico ed affascinante, che vive una relazione amorosa pienamente soddisfacente, portarmi al fallimento?

Se ci pensiamo, è statisticamente impossibile.

<< Interessante. >> rispondo con aria intrigata << E dimmi, Cavaliere... Qual è il tuo segreto per il successo? Che cosa bisogna fare per riuscire a diventare il “fidanzato perfetto”? >>

Aiolia ride sommessamente.

<< Non esiste una regola per essere un fidanzato perfetto, la perfezione non esiste neanche in questo campo. >> mi risponde << Eppure, è sufficiente avere qualche accortezza in più per riuscire a rendere la fanciulla del nostro cuore un po' più... Beh, bendisposta nei nostri confronti. >>

Lo osservo curiosamente: << Ovvero... >>

<< Ovvero, essere sempre premurosi, gentili ed affettuosi. >> conclude Aiolia, in tono allegro e squillante << Essere romantici, in poche parole! Non fraintendetemi, Lord Julian, ma fino ad ora non vi siete impegnato abbastanza, essere elegante e garbato nei modi non è sufficiente per conquistare una donna... Specialmente una donna difficile come la dea Athena. >>

Sospiro profondamente, sconsolato.

<< La dea Athena è davvero una donna complicata. >> mormoro << Comunque credo che tu abbia ragione, Aiolia, fino ad ora non sono stato molto più di un semplice damerino da compagnia e probabilmente non era abbastanza. >>

<< Già, ma con il mio aiuto farete passi da gigante! >> esclama Aiolia, con evidente determinazione << Non per vantarmi, ma io sono un tipo molto romantico ed affettuoso, un vero maestro in questo genere di cose. Poche ore di lezione impartite dal sottoscritto ed anche voi diventerete un perfetto conquistatore, ve lo garantisco. >>

<< Sìì, fantastico! >> esulto io, lasciandomi trasportare un po' troppo dall'entusiasmo.

Forse è una reazione un tantino eccessiva, ma che importa? Questo ragazzo mi piace da impazzire.

<< Sono pronto a seguire i tuoi suggerimenti, Cavaliere. >> dichiaro in tono pomposo e solenne << Sono nelle tue mani, trasformami in un romantico corteggiatore degno dei tuoi insegnamenti. >>

<< Oh, sarà per me un vero piacere! >> rilancia felicemente il Leone << Vedrà, Lord Julian, appena un paio di giorni e si ripresenterà al mio cospetto con la dea Athena sottobraccio. >>

Sorrido con fare sornione, deliziandomi della piacevole immagine descrittami da Aiolia.

Questa volta sento di avere in pugno la vittoria, Saori non potrà che arrendersi ed accogliere a braccia aperte la tenera freccia di Cupido.

O almeno spero.

Sì, lo so che ho detto di essere ottimista, questa volta... Ma considerate tutte le volte che ho fallito, credo che non faccia poi troppo male essere un po' più scaramantici.

*

Imparare a mettere in pratica i suggerimenti del Cavaliere del Leone è, devo dirlo, molto più semplice di quanto pensassi. Evidentemente non sono portato all'incoerenza e all'arroganza nei confronti delle donne, ma una cosa è certa: come galantuomo sono assolutamente, indiscutibilmente perfetto.

Certo, il problema più grande adesso sta nel convincere Saori della cosa, ma io sono ottimista e sono certo che con un po' di pazienza e le giuste parole, la fanciulla riuscirà finalmente a mettere da parte un po' del suo orgoglio. Anche se – devo ammetterlo – ora che mi trovo di fronte al portone di casa sua, inizio ad essere un tantino nervoso e preoccupato.

Oh, beh... O la va, o la spacca! Suono il campanello.

<< Arrivo! >> cinguetta felicemente la mia dea, affrettandosi ad aprirmi la porta.

Non so perché, ma ho come la sensazione che si aspettasse di trovarmi dall'altro lato, poiché nel momento in cui mi vede, non può fare a meno di alzare gli occhi al cielo e sospirare con fare visibilmente desolata.

<< Oh, Julian! >> esclama in tono sconsolato << Sei tu. >>

Sorrido sotto i baffi.

Ormai conosco quello sguardo e anche se la signorina sta cercando in tutti i modi di farmi credere di non gradire affatto la mia visita, non posso non pensare che – in realtà – il suo cuore stia letteralmente fremendo e palpitando dentro al suo petto.

Mi vuole, lo so bene... Solo che ancora non lo ha compreso fino in fondo! Questa volta, però, ho le carte in piena regola per farle finalmente aprire quei suoi meravigliosi occhioni azzurri.

<< Mia splendida dea, posso entrare? >> domando in tono gentile e lusinghiero << Da giorni mi dolgo immensamente per quanto è accaduto l'ultima volta che ci siamo visti e mi preme fortemente riuscire a farmi perdonare per questo mio comportamento screanzato e privo di giustificazioni. >>

Mi inginocchio di fronte a lei e le prendo gentilmente la mano, portandomela alle labbra.

<< J-Julian, ti prego di rialzarti. >> mi ammonisce Saori, arrossendo vistosamente e sforzandosi – neanche troppo bene – di non dare a vedere il proprio imbarazzo << Non è la prima volta che reciti questa pantomima, sappi che ormai non mi fa più alcun effetto. >>

<< Mia signora, io non sto cercando di impietosirvi. >> le rispondo, sollevando leggermente il capo per guardarla negli occhi << Se oggi sono qui, al vostro cospetto, è solo per dirvi quanto mi rincresce l'averti recato tanto dispiacere negli ultimi tempi. Non ve lo meritate, Milady, voi sei una fanciulla splendida e di buon cuore, qualunque essere umano dovrebbe semplicemente baciare la terra sulla quale camminate. >>

Saori sorride compiaciuta ed io mi inorgoglisco ulteriormente: Il pianto di Aiolia sta funzionando alla perfezione.

<< B-beh, Julian... Devo dire che hai commesso molti sbagli negli ultimi giorni. >> farfuglia la mia amata << Anche se questa volta mi sembri sinceramente pentito... Molto più di tutte le altre volte. >>

<< Ciò significa che siete disposta a perdonarmi? >> le domando speranzoso?

Lei finge di pensarci su per qualche secondo e poi, con un sospiro profondo, mi risponde: << Sì, certo che ti perdono. >>

<< Bene, questo mi riempie di gioia! >> esclamò allegramente << Magnifico, dunque posso ufficialmente invitarvi ad uscire con me questo pomeriggio. >>

Lei mi guarda confusamente: << Come... Adesso? Così, su due piedi? >>

<< Non posso accettare un “no” come risposta, Milady. >> la interrompo << Ho già programmato tutto nei minimi dettagli e vi assicuro che sarà una giornata splendida e a dir poco indimenticabile. Davvero volete perdervi una simile opportunità? >>

Le rivolgo un ampio sorriso smagliante, uno dei migliori del mio repertorio; se non riusciranno a convincerla le parole, di certo ci riuscirà il mio fascino.

Spero.

<< Massì, che c'è di male in una passeggiata per le vie della città? >> rilancia infine la dea Athena, sorridendo lievemente (non sia mai che si abbandoni ad un vero sorriso, eh?) << Va bene, Julian, accetto molto volentieri il tuo invito. >>

Ricambio il sorriso con entusiasmo e le porgo cortesemente il braccio, poi la scorto fuori dalla Villa ed insieme diamo inizio alla nostra passeggiata. Per tutto il tempo cerco di tenere bene a mente le parole del mio Maestro, il Cavaliere del Leone.

Mi raccomando, sii galante e cortese! Aprile sempre le porte quando entrate in un luogo pubblico, riempila di complimenti, comprale dei regali, se serve recitale persino delle poesie. E soprattutto, non staccarti mai da lei, restale accanto e sii praticamente onnipresente. Vedrai, il questo modo il successo è garantito.”

Ottimi consigli, senza ombra di dubbio, ed io sono assolutamente determinato a seguirli tutti quanti.

<< Saori, mia cara... Vi andrebbe di andare a prendere qualcosa da bere? Conosco un posticino delizioso che fa degli ottimi frullati dietetici, sono certo che lo adorerete.... Naturalmente offro io! Su, permettete che vi apra la porta. >>

<< Oh, ma guardate quanto è delizioso quell'orsetto di peluche in vetrina! Entriamo, mia cara, desidero moltissimo regalarvelo. >>

<< Saori, siete talmente bella occhi che il sole quasi appare invidioso di tanto splendore. Persino io mi sento un po' più bello, irradiato dalla vostra luce e dall'incredibile bellezza che emanate. >>

<< Le rose son rosse, le viole son blu, Voi siete la più bella e non si discute più! >>

<< INSOMMA, BASTA! >>

La voce di Saori risuona prepotentemente nelle mie orecchie, stordendomi e lasciandomi – non lo nego – piuttosto sorpreso.

<< M-Milady, ma io... >>

<< Julian, ti prego... Non ce la faccio più! >> Saori alza gli occhi al cielo, sbuffando con fare esasperato << Apprezzo molto il fatto che tu sia venuto a chiedermi scusa ed i tuoi tentativi di farti perdonare, ma così è troppo! Stai diventando insostenibile. >>

<< Come... Pensavo che a voi donne piacessero gli uomini affabili e premurosi. >> le rispondo, fissandola confusamente.

<< Sì, ma tu esageri! >> strilla Saori << Per tutto il pomeriggio non hai fatto altro che aprire porte e fare complimenti, recitare poesie e farmi regali... Non ti sopporto più! Ho bisogno di un po' di respiro. >>

Fa per allontanarsi ed io, memore degli insegnamenti di Aiolia, le corro immediatamente dietro.

<< No, no... Fermati subito! >> mi blocca lei << Che cosa stai facendo? >>

<< Vengo con voi, che domande! >>

<< Oh, no... Scordatelo, per oggi ti ho già sopportato abbastanza. >> sbraita << Me ne vado, Julian, ho bisogno di restare un po' da sola. >>

<< Ma... Milady, aspettat... >>

Ancora una volta provo a correrle dietro ma lei è più veloce di me ed io, in fin dei conti, capisco che abbia bisogno di restare sola per un po'.

Tuttavia, non posso fare a meno di sentirmi profondamente deluso e sconsolato; avevo programmato questa giornata con tanta cura, mi ero accertato che tutto andasse secondo i piani ed alla fine ho fallito lo stesso.

E dire che, questa volta, ero convinto di avere la vittoria in pugno!

Me ne torno tristemente verso la Quinta Casa, pronto ad ammettere apertamente la mia sconfitta; se non altro, Aiolia dovrebbe essere abbastanza gentile e comprensivo da non farmi pesare troppo questo fallimento.

Almeno spero.

*

<< Cosa... Come sarebbe a dire che hai fallito? Non è possibile, i miei insegnamenti non possono portare al fallimento, è una cosa del tutto innaturale! >>

Rieccomi alla Quinta Casa, ancora una volta in compagnia dei miei nuovi “amici.

Ancora una volta il mio fallimento ha suscitato lo sconforto e l'agitazione generale, ma in questo caso non è contro di me che sono rivolte parole di biasimo, bensì verso Saori.

<< Non posso crederci, certo che la dea Athena è davvero impossibile! Insomma, a quale donna non piacciono le attenzioni? >>

<< Io l'ho sempre detto che certe persone non si meritano neanche un briciolo di attenzione, sarà anche la nostra dea ma certe volte mi verrebbe voglia di smetterla di rispondere ai suoi ordini, >>

<< Ah, adesso vi lamentate, eh? Avreste fatto meglio a lasciarmi fare il mio lavoro tanti anni fa, quando eravamo ancora in tempo a fermarla! >>

<< Saga, per favore, ti ho detto un milione di volte di tenere a bada Arles... Non puoi farlo uscire così allo scoperto, è davvero inquietante! >>

<< Scusate, ragazzi... Non è colpa mia! >>

<< Oh, insomma... La volete smettere?! >> strillo io a quel punto, in preda all'esasperazione.

In cinque Cavalieri d'Oro si voltano verso di me, guardandomi curiosamente.

<< Non tollero questo genere di atteggiamento da parte vostra, né il tono critico delle vostre parole. >> asserisco << State parlando della vostra dea e della mia amata, non avete alcun diritto di parlare in questo modo. E' vero, Saori non è una donna facile e sa essere molto... Capricciosa, oltre che egoista e prepotente... Ma è pur sempre la dea Athena, una fanciulla dal cuore d'oro e molto devota a tutto ciò in cui crede, dunque non si merita un simile trattamento. Certo, forse in questo caso la colpa del fallimento non è stata del tutto mia, ma la vostra reazione è assolutamente inaccettabile. >>

I Cavalieri si scambiano un rapido sguardo silenzioso.

<< Accidenti, Lord Julian.. >> mormora Mu, quasi incredulo << La dea Athena deve piacervi davvero tanto! >>

<< Già, a quanto pare avevamo sottovalutato i vostri sentimenti. >> fa eco Aldebaran << In questo caso, non possiamo che chiederti scusa per le nostre parole. Non è vero, Aiolia? >>

Il Cavaliere del Toro si volta in direzione del compagno, rivolgendogli un'espressione severa e diretta. Aiolia sospira profondamente.

<< Sì, certo.... Dispiace anche a me. >> risponde, senza – tuttavia – crederci veramente << Ciò non toglie che i miei consigli non hanno portato ad alcun risultato ed io non riesco proprio a capirne il motivo! In fin dei conti, ha sempre funzionato con Marin! >>

<< Già, ma Marin è una donna molto diversa dalla nostra dea. >> osserva giustamente Death Mask, in tono sprezzante << E per tale motivo, ritengo opportuno rivolgerci alla persona a lei più vicina, colui che la conosce meglio di chiunque altro a questo mondo. >>

I restanti Cavalieri d'Oro si guardano con aria complice, prima di esclamare all'unisono: << Ma certo, Virgo! >>

Io li osservo curiosamente.

<< Come? Virgo? >>

<< Il Cavaliere della Sesta Casa. >> mi risponde Saga << Egli è considerato il Cavaliere d'Oro più potente spiritualmente ed il più vicino alla dea Athena. Se fino ad ora nessuno di noi ha saputo consigliarti correttamente, di certo non sarà lo stesso per lui. >>

Sollevo un sopracciglio con aria incerta.

<< Ne siete sicuri? >> domando stizzito << Lo avete detto anche di Aiolia e mi sembra che le cose non siano andate esattamente secondo i piani. >>

<< Non per colpa mia. >> si discolpa il Leone << E neanche per colpa vostra, Lord Julian... E' la dea Athena che... >>

<< .. Sì, d'accordo... Ho capito l'antifona. >> taglio corto io << Su, andiamo subito dal Cavaliere di Virgo, prima che io cambi idea. >>

Ancora una volta ci incamminiamo tutti assieme verso la Casa successiva, senza aggiungere altro. I miei compagni sembrano essere tutti estremamente scoraggiati, ma io non ho alcuna intenzione di perdermi d'animo.

Non posso permettermelo.

Ho avuto modo di osservare con molta attenzione lo sguardo di Saori ed ho visto in esso molto più interesse di quanto ella voglia apertamente manifestare; occorre solo un altro po' di pazienza e tanta buona volontà.

Ed io, come avete modo di notare tutti quanto, non manco di nessuna delle due.









N.d.A: Non ditemi che avevate DAVVERO creduto che Aiolia sarebbe stato in grado di portare Julian alla vittoria! XD
Naaah, sarebbe stato troppo semplice ... E poi i restanti Cavalieri, che avrebbero fatto? :D
Ah, chiedo scusa a tutti i fan di Saori alla lettura: avrete capito che non sono una sua grande ammiratrice (e sto usando un eufemismo, eh), però vi assicuro che non ho alcuna intenzione di fare bashing sul personaggio.. Tanto meno in questa storia, dove lei è volutamente molto più antipatica del solito.
Insomma, si fa per ridere (o come dicono dalle mie parti, per ruzzare! XD). :D

Un bacione <3

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Capitolo 7
*** Un Silenzio Vale Più di Mille Parole ***


La Sesta Casa sembra essere completamente deserta, al nostro arrivo.

Io mi guardo intorno curiosamente, non potendo nascondere il mio evidente sdegno nei confronti di questa totale mancanza di educazione; insomma, è già abbastanza spiacevole entrare in un'abitazione praticamente priva di arredamento, ma non venire neppure accolti dal padrone di casa è una vera mancanza di rispetto!

<< Dove diamine mi avete portato? >> domando curiosamente ai miei accompagnatori << Questo posto ha un'aria davvero poco accogliente, mi auguro che il proprietario se ne renda conto. >>

Mu rise di gusto.

<< Sì, Shaka non è esattamente il tipo di persona che ama sguazzare nel lusso! >> esclama divertito << Preferisce di gran lunga uno stile di vita più semplice e minimalista. >>

<< Sì, diciamo che è un uomo particolarmente umile. >> fa eco Aiolia, sorridendo ampiamente << Avrete modo di appurarlo voi stesso. >>

Osservo i Cavalieri con aria evidentemente sdubbiata, facendo una smorfia.

<< E il fatto che non si faccia neanche vedere dai suoi ospiti? >> sbraito << E' davvero un comportamento sgradevole, di solito ci si fa trovare in casa quando si aspettano degli invitati. >>

<< A dire il vero, non è stato lui ad invitarci. >> fa eco Death Mask, storcendo il naso.

<< E comunque, Shaka non è fuori casa al momento. >> interviene nuovamente Aiolia, lanciando un'occhiataccia al compagno << Sarà certamente nella sua Stanza del Nirvana, se non erro questa è l'ora della meditazione. >>

Guardo curiosamente i Cavalieri.

<< Meditazione? >> chiedo.

Aiolia fa segno di sì con la testa.

<< Sì, Shaka è un Cavaliere molto spirituale. >> mi spiega << Girano voci sul fatto che sia la diretta reincarnazione del dio Buddha, anche se non siamo mai riusciti ad avere prove concrete. >>

<< Non dovreste mai dubitare di qualcosa. Cavalieri. >> echeggia una voce alle nostre spalle, calma e placida << La malafede non conduce l'uomo verso il Sentiero Illuminato. >>

Tutti noi ci voltiamo e di fronte a noi troviamo un uomo con indosso uno strano abito di colore bianco (molto più simile ad una tunica in pieno stile indiano), lunghi capelli biondi ed un'espressione tremendamente seria sul volto.

I suoi occhi sono chiusi eppure ho come la sensazione che riesca benissimo a notare tutto ciò che lo circonda.

<< Benvenuto, Lord Julian. >> mi dice con fare accogliente << Vi stavo aspettando. >>

<< Sì, immagino. >> rispondo stizzito << Le notizie, come sempre, volano qui al Grande Tempio. >>

<< Oh, no... Non si tratta di questo. >> rilancia il Cavaliere della Vergine << Io sapevo che sareste venuto perché l'ho sentito. E' una faccenda complessa, non mi aspetto che capiate. >>

Beh, questo è un vero sollievo, dal momento che non ho capito un bel niente.

Per mia fortuna, interviene nuovamente Aiolia.

<< Shaka, noi siamo venuti qui per... >>

<< … Aiutare Lord Julian a conquistare la dea Athena, lo so. >> lo interrompe Shaka, con quel suo solito tono di voce calmo e pacato << Non avete bisogno di spiegarmi niente, conosco perfettamente il passato. Piuttosto... >>

A quel punto, il Cavaliere si volta verso di me ed apre gli occhi per la prima volta, facendomi sentire – lo ammetto – particolarmente in soggezione.

<< … Vorrei capire quali sono le vostre motivazioni, Lord Julian. >> prosegue Shaka << Che intenzioni avete con la nostra dea? >>

<< Cosa? >> lo guardo con aria perplessa << Io.. In che senso? >>

<< Ho bisogno di sapere se fate sul serio. >> mi risponde lui << Voglio aiutarvi a raggiungere il cuore di Athena, ma devo prima accertarmi che siate meritevole. Sapete, dati i vostri precedenti... >>

Precedenti? Oh, no... Questo è davvero troppo! Non permetterò al dio Nettuno di danneggiarmi ancora, non ci penso neanche.

<< Con tutto il rispetto, Cavaliere, è accaduto tutto molto tempo fa. >> rispondo prontamente << Il dio Nettuno aveva preso possesso del mio corpo ed io non potevo fare niente per ribellarmi al suo volere. Non ero in me all'epoca e credo che voi tutti sappiate molto meglio di me quanto è difficile neutralizzare il potere di un dio. >>

<< Oh, sì... Lo sappiamo eccome! E non solo quello di un dio. >> echeggia immediatamente Saga, in tono mesto ed imbarazzato << So che cosa significa essere posseduti da una forza superiore, Lord Julian, vi assicuro che avete tutto il mio supporto e la mia solidarietà. >>

Sorrido leggermente, per poi rivolgermi nuovamente a Shaka.

<< Cavaliere di Virgo, so quanto siete legato alla dea Athena e ritengo che la tua preoccupazione sia più che legittima, per quanto infondata. >> proseguo << Io tengo moltissimo a Milady ed intendo fare sul serio con lei. Non voglio che pensiate che le mie intenzioni non siano serie, non mi sognerei mai di fare del male alla vostra dea. >>

<< Anche perché è più probabile che sia lei a farne a lui. >> sussurra Death Mask, pensando di non essere udito.

Io comunque ignoro le sue provocazioni e continuo la mia conversazione con Shaka, sempre più sicuro e determinato.

<< Ti prego, Cavaliere di Virgo... Se è vero che tu sei il più vicino alla dea Athena, allora guidami con i tuoi saggi consigli. Ti supplico, solo così riuscirò davvero a conquistare il suo cuore. >>

Shaka mi squadra attentamente, facendomi sentire – ancora una volta – profondamente a disagio; i suoi occhi sono di un azzurro intenso e cristallino, sembrano quasi voler penetrare sin dentro la mia anima.

Mi fanno sentire praticamente nudo.

<< D'accordo, Lord Julian... Voglio credervi. >> mi risponde infine Shaka, con una minima parvenza di sorriso << Tutto sommato mi sembrate una buona persona e voglio aiutarvi! Insomma, mi rendo conto che non è facile trattare con una donna come la dea Athena. >>

<< Dai, non ce ne eravamo accorti! >> esclama sarcastico Death Mask, storcendo il naso << Una personcina con un carattere così dolce e delicato! >>

Io sospiro profondamente.

<< E' davvero dura, Cavaliere... Non so più dove sbattere la testa. >> bubbolo << E dire che credo di averle provate tutte! >>

Shaka solleva un sopracciglio in segno di perplessità – è il primo vero accenno di emozione che sembra mostrare da quando l'ho incontrato.

<< Tutte... Non fatemi ridere. >> commenta << Seguire i consigli di quelli impiastri non è “provarle tutte”, ma perdere tempo. Sfido io che non ce l'avete mai fatta, quelli non erano veri consigli! >>

<< Prego? >> protesta nuovamente Death Mask << Secondo te i nostri consigli non erano utili? Roba da matti, se non sapessi che probabilmente mi spediresti all'altro mondo ti prenderei a pugni senza pensarci troppo su. >>

Shaka lo ignorò totalmente, continuando a guardarmi negli occhi e a scrutarmi con aria inquisitoria.

<< Ascoltatemi, Lord Julian: Con la dea Athena sono superflui i complimenti, i regali e le strategie troppo complesse... Lei non è una di quelle persone che ama lasciarsi infinocchiare dagli uomini. >> prosegue << Inoltre, è una donna estremamente indipendente e non apprezza molto chi prova a tenerle testa, chi si mette al centro dell'attenzione togliendole così il suo ruolo da protagonista assoluta. >>

<< Già, quella smorfiosa. >> commenta acidamente Saga – molto più probabilmente Arles << Io l'ho sempre detto, ma ogni volta che provo a portare all'attenzione questo argomento voi... >>

<< Saga, basta! Mettilo a tacere una buona volta! >> esclama rabbiosamente Aiolia, guardandolo di traverso << Mu, per favore... Portalo via. >>

Il Cavaliere dell'Ariete obbedisce agli ordini del compagno, mentre Shaka alza gli occhi al cielo e sospira profondamente, facendo una smorfia.

<< Ecco, adesso mi capite? >> borbotta << Non sono questi i consigli da seguire, se davvero volete essere certo di piacere alla dea Athena, avete solamente una strategia da utilizzare. >>

<< Davvero? >> tutte le mie attenzioni sono immediatamente catalizzate su di lui << E di che si tratta? >>

Shaka mi guarda con espressione seria e compiaciuta.

<< E' molto semplice, Lord Julian. >> mi risponde << Dovete semplicemente imparare la sacra

arte/ del silenzio. >>


 

<< Il silenzio? >> domandiamo tutti quanti all'unisono, ugualmente strani e perplessi da quella rivelazione.

Shaka annuisce fermamente.

<< Già, il silenzio. >> conferma << Nessuno di voi lo ha mai capito, naturalmente, ma la chiave dell'attenzione è senza dubbio il silenzio. Una persona in grado di tacere è naturalmente altrettanto abile ad ascoltare e non vi è niente di altrettanto gratificante, per una donna, di un uomo interessato a lei e che sappia ascoltare. >>

<< Veramente? >> domando io, con acceso interesse.

Ascoltare... Questa mi è decisamente nuova! Non sono mai stato bravo a stare in silenzio, di solito erano gli altri ad ascoltare me. Eppure, se quanto dice Shaka è vero, potrebbe essere davvero questa la strategia perfetta per conquistare Saori.

<< Mi rendo conto che per voi sia piuttosto difficile da credere, ma vi basterà sapere che io non dico mai menzogne. >> insiste Shaka << Non ascoltate altri suggerimenti, quanto uscirà dalla mia bocca è l'unica vera soluzione ad ogni vostro problema. >>

Mi mordo il labbro inferiore con fare pensieroso.

In altre circostanza non mi sarei mai sognato di ascoltare un simile consiglio, ma visto come sono andate le cose fino ad ora e dato il carattere difficile ed eccessivamente egocentrico di Milady, questa potrebbe essere davvero la mia unica alternativa.

<< Dimmi la verità, Shaka.... Credi davvero che Milady mi apprezzerebbe maggiormente se imparassi a tacere di più e ad ascoltarla? >>

Shaka annuisce con fermezza.

<< Benissimo, allora direi che non mi rimane altro da fare, Cavaliere! >> esclamò con entusiasmo << Coraggio, insegnami tutto ciò che c'è da sapere. >>

<< Un attimo, perdonate se vi interrompo... >> interviene a quel punto Aiolia, come sempre molto garbato << Non vorrei essere troppo scortese, ma come potete pensare che restare in silenzio possa essere una tattica migliore di tutte quelle che vi abbiamo suggerito prima di questo momento? >>

<< Lo è e basta, non discutiamo. >> gli risponde sgarbatamente Shaka << Avete chiesto un mio parere, no? Essendo io il Cavaliere più vicino ad Athena, direi che me la merito un po' di fiducia... Non credete? >>

<< Sì, appunto. >> echeggio io << E poi, i vostri risultati sono stati nettamente scadenti, dunque non siete affatto nella posizione migliore per sparare sentenze. >>

Aiolia e gli altri Cavalieri si scambiano un rapido sguardo rassegnato, per poi scrollare le spalle in segno di resa.

Sorrido ampiamente e con aria trionfante.

<< Bene, Cavaliere di Virgo... Sono pronto: Insegnami tutto ciò che sai riguardo alla nobile, eterna arte del Silenzio. >>

*

Imparare a stare in silenzio, devo ammetterlo, è molto più difficile di quanto pensassi.

Non sono abituato a tacere e a starmene in disparte, di solito sono sempre io quello al centro dell'attenzione. Con Saori, però, la musica dovrà inevitabilmente cambiare: Mi sono fatto insegnare da Shaka tutti i più grandi segreti dell'arte del silenzio e per dimostrare a Saori di essere diventato un uomo migliore, l'ho invita ad uscire a cena questo venerdì sera.

Lei sulle prime ha fatto un po' di storie, certo (come al solito, la ragazza deve farsi desiderare), ma mi è bastato dire che questa volta l'avrei davvero portata nel suo ristorante preferito e che avrei pagato ogni singolo centesimo di quella serata, per convincerla ad accettare.

Mi presento a casa sua in perfetto orario, l'aspetto giù in salotto per circa mezz'ora (anche in questo Saori non è molto diversa dalle altre donne, anche lei è una vera e propria ritardataria cronica) e quando finalmente lei si presenta al mio cospetto, non posso trattenere un sonoro “Oh” di stupore: Saori indossa un abito finemente lavorato di colore bianco ed azzurro, un po' troppo accollato per i miei gusti ma che sembra esserle stato cucito indosso, da quanto le dona.

E' talmente bella da lasciarmi completamente senza parole – il che è un bene, dal momento che dovrò trascorrere il resto della serata in silenzio.

Raggiungiamo il ristorante in pochi minuti e durante l'intero tragitto in macchina io mi limito a rispondere a monosillabi ad ogni domanda di Saori.

Cortese e conciso, in questo modo non posso certo rischiare di fallire.

Ci accomodiamo al nostro tavolo – il migliore che ci sia, naturalmente; io non bado a spese per la mia amata – ed io ordino subito una bottiglia di vino, così per rompere il ghiaccio. Saori è raggiante, il suo sorriso – o meglio, la sua parvenza di sorriso – mi riscalda il cuore.

<< Devo ammettere, Julian, che sono molto colpita. >> mi dice << Ti sei impegnato veramente questa volta, non posso che esserne compiaciuta. >>

Sorrido ampiamente, guardandola con espressione adorante.

“Tacere ed ascoltare” mi ripeto “Ricordati, Julian, devi solo tacere ed ascoltare.”

<< Oh, mi ci voleva proprio una serata di svago! >> esclama ad un tratto Saori, sospirando profondamente << Ho passato una settimana d'inferno, negli ultimi tempi i miei cavalieri sono stranamente indisciplinati e non riesco a capirne il motivo. >>

Oh, io credo di saperlo il motivo... Ma immagino sia molto meglio continuare a tacere.

<< Non è per niente semplice essere una dea e dover sopportare così tanti oneri, certe volte mi piacerebbe potermi prendere una pausa! >> continua Saori << So che noi divinità non riposiamo mai, tuttavia non ritengo affatto giusto che vi siano così tante aspettative nei miei confronti. Insomma, anche gli altri potrebbero venirmi incontro, di tanto in tanto. >>

Continuo ad ascoltare in silenzio, annuendo e mostrandomi interessato alle parole di Saori; lei sembra apprezzare moltissimo questa mia partecipazione passiva e con un entusiasmo mai mostratomi prima mi dice: << Oh, Julian... Non avevo mai realizzato quanto tu fossi bravo ad ascoltare! E' fantastico, allora posso continuare a parlarti di tutti i miei problemi. >>

Le rispondo con una specie di grugnito affermativo, per quanto il mio sguardo vacuo sembra voler dire tutt'altra cosa, e così lei incomincia a parlare a ruota libera, come fosse un fiume in piena.

Io rimango in silenzio e ascolto, sforzandomi di sembrare sinceramente interessato a quanto Saori sta dicendo; ci riesco per appena dieci minuti, a quel punto la mia attenzione crolla definitivamente e mi ritrovo a fissare Saori con sguardo vacuo, senza capire un bel niente di quanto sta dicendo.

Lei, comunque, sembra non farci caso, troppo impegnata come è a parlare di se stessa; a quanto pare, la sola cosa importante è davvero che io la ascolti.

<< Insomma, non mi aspettavo certo che il comitato accogliesse la mia proposta a braccia aperte, ma almeno darmi un po' di supporto! Non ho forse ragione, Julian? >>

<< Uhm... >>

<< … Il fioraio poi ha sbagliato tutte le composizioni, secondo te è possibile fare una festa in questo modo? >>

<< Uhm... >>

<< Comunque io gliel'ho detto alla vicina, non può lamentarsi se ogni volta il suo gatto si spaventa durante gli allentamenti dei miei Cavalieri. Che cosa dovrei fare, chiedere a Seiya di lanciare il suo Fulmine di Pegasus un po' più piano? >>

<< Uhm... >>

<< INSOMMA, JULIAN, VUOI DIRMI QUALCOSA? >>

Saori scatta in piedi all'improvviso, facendo sobbalzare me e l'intero ristorante; io la fisso con espressione stranita, sinceramente confuso.

<< S-Saori, io non capisco. >>

<< Non hai detto una sola parola da quando ci siamo seduti a questo tavolo, praticamente ho parlato solo io! >> sbraita lei << Mi fa davvero piacere che tu mi abbia ascoltato, ma avrei gradito una maggiore partecipazione da parte tua. >>

Continuo a fissarla attonito, senza parlare.

Incredibile che se la sia presa così tanto, in fin dei conti sono stato in silenzio e l'ho ascoltata per tutto il tempo! Non mi sembrava di aver sbagliato qualcosa.

<< N-non capisco. >> balbetto << I-Io ho cercato di mostrarmi interessato a ciò che avevi da dirmi. >>

Saori alza gli occhi al cielo e sospira profondamente.

<< Lo so e lo apprezzo molto. >> risponde << Ma non è questo il punto, il fatto è che sei rimasto in silenzio per tutto il tempo ed io avrei preferito poter sostenere con te una vera conversazione. >>

<< Beh... Mi dispiace. >> le rispondo, con leggero imbarazzo << Da questo momento in poi mi comporterò diversamente e... >>

<< Oh, no... No, per questa sera non farai proprio niente. >> mi fredda lei, lanciandomi un'occhiataccia << Sono offesa e non ho più voglia di parlare, quindi chiamerò Tatsumi e mi farò riportare a casa. >>

<< Cosa? Ed io che cosa dovrei fare? >>

Lei fa una smorfia e mi lancia una superba occhiata di sfida.

<< Puoi restare qui, se vuoi, ed affogare i tuoi dispiaceri nell'alcool. >> rilancia << In effetti, il vino che hai ordinato non è neanche fra i miei preferiti. >>

Detto questo se ne va, lasciandomi da solo con una bottiglia di vino mezza piena ed un'intera cena già ordinata, ancora da pagare.

Sospiro con fare sconsolato e con amara rassegnazione.

Ho fallito, ancora una volta... E dire che questa volta pensavo di avercela fatta davvero! Accidenti a Shaka ed ai suoi stupidi consigli! Oh, più tardi mi sentirà eccome!

Prima, però, voglio finire questa costosissima cena e bere questa deliziosa bottiglia di vino.

In fin dei conti, se devo affrontare le ire di Shaka, non posso certo pensare di farlo da sobrio.

*

<< Cosa? Volete dirmi che la mia strategia non ha funzionato? No, questo non è in alcun modo possibile! >>

Poco dopo la mia “romantica” cenetta in solitaria, mi presento nuovamente al cospetto del Cavaliere di Virgo per informarlo circa il tragico epilogo della mia serata; inutile dire che tutti gli altri Cavalieri sono stati già ampiamente informati dell'accaduto.

<< Mi spiace darti un dispiacere, Cavaliere, ma è proprio così. >> rispondo avvilito << La tua tattica non ha funzionato, Saori mi ha dato il benservito anche stavolta. >>

Shaka non emette alcun suono, né il suo volto accenna un minimo movimento che possa, in qualche modo, lasciarmi intuire il suo stato d'animo.

Non credo, comunque, che sia particolarmente di buon umore.

<< Non riesco proprio a capire, il silenzio è una tecnica infallibile. >> commenta il Cavaliere di Virgo, a mezza voce << Come può non aver funzionato? >>

Death Mask fa una smorfia.

<< Stiamo parlando di Athena, Shaka. >> borbotta << La donna più fastidiosa che vi sia sulla faccia della terra, dovevamo sapere che le cose non sarebbero andate secondo i piani. >>

<< Che strano, però. >> fa eco Mu << Considerato il suo livello di egocentrismo, dovrebbe essere felice di avere tutte le attenzioni su di sé. >>

<< Già, ma la signorina Kido riesce sempre a trovare qualcosa di cui lamentarsi. >> interviene Saga << Siete davvero sicuro di non volere che io... >>

<< No, Arles, stai zitto e torna al tuo posto. >>

<< Va bene, scusatemi. >>

Io alzo gli occhi al cielo, sospirando per l'ennesima volta.

<< Magnifico, un altro buco nell'acqua! >> esclamo << Ed io che pensavo che affidarsi al Cavaliere più vicino ad Athena fosse davvero una buona idea. >>

<< Non prendetevela con me, Lord Julian. >> rilancia Shaka, senza scomporsi minimamente << Io conosco bene la dea, ma non posso rispondere di ogni improvviso colpo di testa da parte della donna... Non rientra nelle mie competenze! >>

Gli lancio un'occhiataccia e sbuffo infastidito.

<< Dunque, che cosa facciamo adesso? >> domando.

<< Beh, non ci rimane altro che proseguire la nostra scalata. >> interviene Mu << Chissà, forse il Cavaliere di Scorpio saprà darci qualche buon consiglio. >>

<< Sì, mi sembra una buona idea. >> concorda Aiolia << Domattina presto ci recheremo presso l'Ottava Casa. >>

<< Ottava? >> ripeto stupito << E la Settima, scusate? >>

Death Mask scrolla le spalle: << E' vuota da diverso tempo ormai (salvo qualche“visitatore occasionale”), il suo Custode è attualmente in Cina con il sedere incollato ad un fottutissimo masso... Dubito che tornerà molto presto. >>

<< Inoltre, non credo che i suoi consigli potrebbero aiutarvi, Lord Julian. >> fa eco Aiolia, guardando di traverso Death Mask << Dohko della Bilancia è un uomo all'antica, i suoi metodi di corteggiamento risalgono a malapena al 1800 e dubito che servirebbero a conquistare una qualunque donna moderna. >>

Sollevo un sopracciglio, perplesso ma rassegnato.

<< Va bene, come volete voi. >> mormoro << Basta che ci sbrighiamo, inizio già a perdere la pazienza. >>

<< Adesso andiamo a dormire, è tardi e dubito che Milo sia disposto ad accoglierci a quest'ora di notte. >> rilancia Virgo, con la sua tipica pacatezza << Tornate tutti alle vostre case, ne riparliamo domattina presto. Lord Julian, voi potete dormire qui se volete. >>

Ci penso su per pochi secondi, prima di rispondere svogliatamente: << Grazie Cavaliere, accetto molto volentieri. >>

Incredibile, ho davvero accettato di dormire in questo luogo plebeo? Devo essere davvero molto stanco.

E disperato.

Beh, che posso farci? Oramai penso proprio di aver toccato il fondo e ripensandoci bene, al punto a cui siamo arrivati, credo proprio che non potrebbe andare peggio di così.

Almeno, fino a quando non sorgerà il sole.





 

N.d.A: Beh, sì.... C'era da immaginarselo che anche Shaka non avrebbe fatto un gran bel lavoro, anche se in questo caso è come sempre "colpa"di Saori e non del povero Julianetto che non sa seguire i consigli dei suoi maestri... Anzi, direi che in questo caso i consigli li ha seguiti fin troppo bene! XD

Ho deciso di saltare Dohko per evitare che la storia venisse troppo lunga e monotona, ma non escludo di farlo comparire più avanti, in un altro capitolo. Intanto, vi do appuntamento al prossimo aggiornamento, con l'amichevole partecipazione di Milo! :D

Un bacio a tutti e grazie per l'attenzione. :D

 

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Capitolo 8
*** Gelosia, gelosia... ***


L'Ottava casa, quella dello Scorpione, è probabilmente il luogo più caldo nel quale abbia mai messo piede. Sembra di stare nel deserto del Sahara, il che sarebbe già tremendo nel tardo pomeriggio, figuriamoci di prima mattina, con lo stomaco ancora vuoto.

Fortunatamente il nostro ospite ci accoglie con una buona colazione a base di torta e spremuta d'arancia, altrimenti mi ritroverei collassato sul pavimento, con la pressione sotto i tacchi.

<< Benvenuti, amici miei. E benvenuto a voi, Lord Julian. >> ci accoglie il Cavaliere di Scorpio << Vista l'ora, ho pensato che avreste gradito fare colazione. >>

Un'ottima pensata! Questo Scorpione mi è già molto simpatico.

<< Dunque, immagino di sapere perché vi trovate qui. >> aggiunge il Cavaliere, facendoci accomodare in cucina e servendo ad ognuno di noi la sua porzione di torta allo yogurt greco << Come ben sapete, le notizie qui al Grande Tempio... >>

<< … Volano, lo sappiamo. >> lo interrompo io, in tono stizzito << Veniamo subito al sodo, Cavaliere, questa colazione è magnifica ma vorrei passare immediatamente al nocciolo della questione. >>

Il Cavaliere di Scorpio mi guarda con aria compiaciuta.

<< Passionale e risoluto, mi piace! >> esclama << Vi siete appena guadagnato il rispetto di Milo di Scorpio, Lord Julian. >>

Io faccio una smorfia.

Preferirei di gran lunga conquistare il cuore di Saori Kido, ma immagino che non si possa avere tutto dalla vita.

<< Milo, come ben sai i nostri consigli non sono serviti a molto. >> interviene ad un certo punto Mu << Speravamo che tu potessi darci una mano. >>

Milo gli rivolse un'occhiata torva, quasi indispettito da quella domanda.

<< Certo che posso darvi una mano. >> rispose << Figuriamoci se non posso, io sono un esperto! E con i miei consigli, assicuro a Lord Julian un successo garantito. >>

Sollevo un sopracciglio con aria perplessa.

<< Lo hanno detto tutti, fino ad ora, e non mi sembra che le cose siano andate molto bene. >> borbotto.

<< Sì, ma questa volta io ho la soluzione giusta. >> fece eco Milo << Avete pensato a tutto, certo, ma non avete preso in considerazione la cosa più ovvia. >>

Death Mask lo guardò di traverso.

<< Ovvero, Cuspidino? >>

Milo sospirò profondamente: << Athena è in parte donna e come tutte le donne, soffre la gelosia come se fosse una malattia cronica! Tutto ciò che dovete fare, Lord Julian, è farla ingelosire. >>

Mi voltò immediatamente verso di lui, incuriosito ed interessato.

<< Come? Tu dici che questa tattica potrebbe funzionare? >> chiedo.

<< Naturalmente, funziona con tutte le donne! >> conferma Milo << Loro amano ribadire il proprio possesso su di un uomo, vedrete che quando scoprirà di non essere più l'unico oggetto del vostro interesse, tornerà subito da voi come un cagnolino. >>

Death Mask osserva curiosamente Milo, facendo lentamente segno di sì con la testa.

<< In effetti, Cuspiduzzo, non hai esattamente tutti i torti. >> ammette<< Molte volte mi è capitato che donne tornassero da me dopo avermi visto con un'altra, la gelosia fa davvero pazziare 'e fimmene! >>

<< Dunque far ingelosire Milady potrebbe davvero essere una buona idea! >> interviene Aiolia, con entusiasmo << Bravo, Milo... Hai avuto un'ottima pensata! >>

<< Sì, ora non ci resta che trovare qualcuno con cui farla ingelosire. >> fa eco Aldebaran, per poi voltarsi verso di me e chiedere << Avete forse qualche idea, Lord Julian? >>

Mi mordo il labbro inferiore, con fare pensieroso.

<< Beh, io... In effetti... Massì, certo! >> rispondo infine << Tethys potrebbe darmi una mano, è tutt'ora una mia fedele collaboratrice e sicuramente sarà disposta ad aiutarmi. >>

<< Benissimo, allora è deciso! >> lo interruppe briosamente Milo << Portate fuori Tethys domani pomeriggio, con una scusa; noi Cavalieri proporremo a Lady Saori una passeggiata nello stesso luogo e sarà proprio a quel punto, quando vi vedrà insieme a lei, che tornerà fra le vostre braccia. >>

Io sorrido ampiamente, deliziato da quell'ipotetico scenario.

<< Oh, sì... Sì, mi piace! >> gioisco << Sei un vero genio, Milo, questo trucco è a prova di fallimento. >>

<< Già, e nel caso in cui dovesse fallire, posso sempre occuparmi io della dea Athena. >>

<< NO, ARLES... TACI. >>

<< Uffa, siete sempre i soliti guastafeste. >>

I Cavalieri incominciano a discutere alle mie spalle, ma la cosa non mi scalfisce minimamente; continuo a pensare alla brillante idea di Milo e sono molto entusiasta ed ottimista. Non so se sia la sicurezza di Milo o il fatto che questa torta allo yogurt è semplicemente deliziosa, ma sono assolutamente certo che questa volta non fallirò.

Certo, devo ancora accertarmi del fatto che Tethys sia disposta a darmi una mano, ma non nutro particolari dubbi al riguardo.

Finalmente farò cadere Milady ai miei piedi, finalmente raggiungerò il mio obiettivo.

E niente, questa volta, potrà mai mettersi fra noi due.

*

Il giorno seguente, come da suggerimento, porto fuori Tethys per una passeggiata.

Decido di non rivelarle il vero motivo di questo mio invito; non lo reputo necessario, in fin dei conti non sono tenuto a dar spiegazione di ogni mio progetto. Inoltre, credo che a Tethys faccia bene uscire, di tanto in tanto, stare tutto il giorno con il naso immerso in tutte quelle scartoffie non le fa certo bene.

Decido di portarla con me al Parco Olimpico OAKA, perché – almeno, da quanto dicono i Cavalieri – è il luogo preferito da Saori per le sue passeggiate pomeridiane.

E' una bellissima giornata di sole e Tethys sembra essere molto felice.

<< Julian, devo dire che il vostro invito mi ha tanto sorpreso quanto deliziato. >> mi dice << E' davvero piacevole poter trascorrere qualche ora all'aria aperta, lontano dal lavoro e dai cattivi pensieri... Non trovate anche voi? >>

<< Oh, sì... Indubbiamente. >> le rispondo, un po' troppo sovrappensiero.

In realtà non faccio che guardarmi intorno con aria nervosa ed impaziente, nell'attesa di veder spuntare la mia cara Saori da qualche angolo del parco.

<< Julian, va tutto bene? >> mi domanda ad un tratto Tethys, chiaramente impensierita dal mio atteggiamento così distratto << Perché continui a guardarti intorno, c'è forse qualcosa che non va? >>

<< Cosa?Oh, no... No, niente di cui preoccuparsi... Credo. Insomma, Tethys, hai visto che bel cielo? >>

Tethys continua a fissarmi con aria piuttosto sdubbiata.

<< Non so, oggi mi sembrate un po' strano. >> dice << Siete sicuro di non sentirvi male? >>

<< Sicurissimo, Tethys, non c'è niente che... >>

M'interrompo all'improvviso, nel momento in cui vedo comparire all'orizzonte niente meno che la mia splendida Saori, in compagnia di tutti i suoi fedeli Cavalieri. Sorrido ampiamente, con fare malizioso.

<< Tethys, mia cara... Che ne diresti se ci avvicinassimo un po' di più al laghetto? >> propongo io, osservando con la coda dell'occhio lo spostamento di Saori verso il suddetto luogo << Ha l'aria di essere un gran bel posticino. >>

Il volto di Tethys si illumina.

<< Sì, certamente! >>

Ci avviciniamo al laghetto e adesso siamo ancora più vicini a Saori; riesco a vederla perfettamente e credo proprio che anche lei, da quella distanza, riesca a vedere me.

Il che significa che è finalmente arrivato il momento di attuare il piano “Gelosia.”

<< Oh, Tethys... Il tuo riflesso nell'acqua di questo lago è così abbagliante, sai? >> le dico ad alta voce, per farmi udire in lontananza << Potrei continuare a guardarlo per ore. >>

Tethys arrossisce violentemente, colta in contropiede dal mio inaspettato complimento.

<< J-Julian, che cosa dite? >> farfuglia imbarazzata.

Io vado avanti con la mia tiritera, alzando sempre di più la voce; sono certo che Saori mi stia fissando, dunque è bene batter il ferro finché è caldo.

<< Il sole impallidisce di fronte a te, sei talmente bella che persino gli astri sembrano niente a tuo confronto. >>

Tethys mi sorride, con aria sempre più imbarazzata.

<< Oh, Julian... Smettetela, io... Oh, così mi mettete in imbarazzo! >>

<< Oh, ma che posso farci? Sei così bella e radiosa, non so se sto sognando o se più semplicemente mi trovo in para... >>

<< JULIAN SOLO, CHE DIAMINE STAI FACENDO? TI STAI DIVERTENDO, EH? >>

Mi volto di scatto, sussultando nell'udire alle mia spalle una voce adirata e oramai fin troppo familiare. Riesco a stento a trattenere un sorriso compiaciuto.

<< Saori! Mia cara, quale inaspettata sorpresa! >> esclamò io, fingendomi stupito nel trovarla qui << Non mi aspettavo affatto di trovarti qui, dai? Davvero, neanche un po'. >>

Saori, tuttavia, sembra non prestare minimamente attenzione alle mie parole e continua ad aggredirmi verbalmente con la stessa violenta impetuosità di un uragano.

<< Razza di insolente, credevi di poter venire qui a fare lo splendido con la tua amica? Beh, hai capito davvero male! >>

Gongolo interiormente.

A quanto pare Saori è veramente infastidita dalla presenza di Tethys... In effetti, credo proprio di essere oramai ad un passo dal mio successo.

<< Ma no, Saori... Lei è solo una mia dipendente e non è... >>

Non faccio in tempo a concludere la mia frase, perché uno schiaffo di Saori mi colpisce in pieno volto. Mi assale con una forza mai vista prima, non ricordavo di essere mai stato colpito tanto duramente in vita mia – non da lei, almeno.

Provo a difendermi e ad aggiungere qualcosa, ma prima ancora che io riesca ad aprire bocca, Saori si volta dal lato opposto e si rivolge con aria di sdegno ai suoi Cavalieri.

<< Cavalieri, andiamo via. >> bubbola << Questo posto non mi è più gradito. >>

I Cavalieri seguono Milady senza fiatare, evidentemente dispiaciuti da quella situazione; noto che Saga tenta un violento assalto alle spalle di Saori, ma fortunatamente Shaka lo blocca prima ancora che possa andare a segno.

Mi tiro su lentamente, massaggiandomi la guancia dolorante.

<< Accidenti... Certo che la signorina picchia duro, per essere una ragazzina di buona famiglia. Tethys, è tutto... >>

Vengo colpito in pieno volto da un secondo schiaffo.

Non sono abituato a tutte queste percosse, mi sento più suonato di un pianoforte.

<< Tethys, ma che cosa sta succedendo? >> domando confusamente << I-io non... Non riesco a capire. >>

<< Mi avete chiesto di uscire solamente per far ingelosire Miss Kido, vero? >> rilancia rabbiosamente, guardandomi con uno sguardo che potrebbe incenerire << Che comportamento villano, perché non me lo avete detto subito? >>

<< No, Tethys... Non è come pensi. >> tento di giustificarmi << O meglio, è come pensi ma non c'è niente di male in tutto questo! Non ho fatto niente che potesse nuocerti, stavo solo cercando di far... >>

Non riesco a concludere la frase, perché Tethys mi colpisce per la seconda volta; questa volta, mi accascio dolorosamente a terra, emettendo un lamento soffocato.

<< Mi dispiace, Lord Julian, ma non resterò un minuto di più ad ascoltare le vostre scuse. >> mi risponde Tethys, sempre più rabbiosamente << La prossima volta che avrete bisogno di far ingelosire la vostra Lady, chiedetelo a qualcun altro. >>

<< No, Tethys... Aspetta! >>

Ma è tutto inutile, Tethys si allontana senza neanche degnarmi di uno sguardo.

Questa volta ho fatto proprio un macello, non solo ho fallito con Saori, ma sono riuscito persino a farmi prendere a schiaffi da una mia dipendente... E non aveva neanche torto!

Povera Tethys, forse avrei dovuto dirle subito quali erano le mie reali intenzioni, probabilmente adesso non mi ritroverei in questa orribile situazione.

Beh, tanto ormai è troppo tardi per tornare indietro... Inutile piangere sul latte versato! Ora devo ricompormi e tornare al Grande Tempio, in cerca di nuovi consigli.

Anche se, ripensandoci, forse sarebbe meglio aspettare che Saori faccia ritorno a casa propria; passi per i primi tre schiaffi, ma se ne prendo ancora uno rischio davvero di ritrovarmi a terra come un povero ubriaco.

*

Una volta ritornato alla Casa dello Scorpione, non mi sorprendo troppo nel trovare tutti i Cavalieri di Athena radunati attorno ad un tavolo, intenti a chiacchierare tra di loro e in attesa del mio arrivo.

<< Oh, Lord Julian... Perdonatemi! >> esclama immediatamente Milo, correndomi incontro << Vi giuro che non avevo idea di come potessero andare le cose, non credevo che sarebbero degenerate a tal punto! Questo trucco ha sempre funzionato alla perfezione, come potevo immaginare che Milady avrebbe avuto una reazione così esagerata? >>

<< Beh, avremmo dovuto immaginarlo, invece! >> fa eco Death Mask, con una smorfia << Quella donna è davvero impossibile, figuriamoci se poteva reagire in maniera normale! >>

<< Non che la sua reazione sia stata del tutto ingiustificata. >> interviene Mu, sollevando un sopracciglio con fare perplesso << Non deve essere stato piacevole, per Milady, vedere Lord Julian in compagnia di un'altra fanciulla. >>

Milo sorride ampiamente.

<< Il che significa, se ci pensate, che non abbiamo fallito del tutto! >> esclama << Questa reazione è la dimostrazione del fatto che a Milady, sotto sotto, Lord Julian piace eccome... Ecco perché ha reagito in questo modo! Forse questa spiacevole faccenda potrebbe portare anche verso qualcosa di buono. >>

Qualcosa di buono? Sta scherzando, non è vero?

Beh, certo... Tanto non è lui ad essersi beccato tre sberle in pieno viso!

<< Cavaliere, in base a cosa pensi che potremmo andare verso qualcosa di buono? >> domando scettico << Non so, fino ad ora non ne vedo alcuna prova concreta. >>

Milo mi guarda malamente e storce il naso.

<< Assurdo che non facciate caso neanche alle cose più ovvie. >> sbraita << Niente avviene mai per caso, ogni cosa – persino quelle meno piacevoli – ha un suo perché. Il vostro unico problema, al momento, è che al momento avete ben due donne dalle quali farvi perdonare, ma per quanto riguarda Milady siamo già sulla buona strada. >>

Ricambio l'occhiataccia.

Non sono per niente convinto di questa sua idea, per quanto gli altri Cavalieri sembrano essere tutti dello stesso parere di Milo.

<< Credo che voi abbiate veramente fatto dei passi da gigante. >> interviene Aiolia << Milo non ha tutti i torti, forse siamo riusciti davvero a smuovere le acque. >>

Sospiro tristemente.

<< Vi prego, non parlatemi di acque. >> gemo << Mi fanno venire in mente la mia povera Tethys... >>

<< Oh, volete smetterla di pensare a Tethys per un attimo?! >> sbraita Milo << Siete finalmente sul punto di conquistare Milady e vi preoccupate per una vostra dipendente? Non è questo il momento di fare il padrone politicamente corretto, ora dobbiamo elaborare un nuovo piano di attacco. >>

Faccio spallucce e guardo il Cavaliere di Scorpio con aria lievemente perplessa e sfiduciata.

Sto iniziando seriamente a dubitare delle capacità di questi “servitori di Athena”, ma visto che non ho nessun altro al quale rivolgermi, tanto vale continuare ad ascoltare i loro consigli.

<< Va bene, allora... Nuovo piano di attacco. >> acconsento << Che cosa suggerisci di fare, Cavaliere? >>

Milo mi guarda con aria smarrita, preso in contropiede dalla mia domanda.

<< Beh, io... In effetti, non lo so. >> ammette << A dire il vero, io ero convinto che sarebbe bastata la tattica della gelosia. >>

Mi batto una mano contro la fronte, scuotendo il capo con fare sconsolato.

<< Andiamo bene. >> mormoro << Dunque che cosa facciamo, andiamo nella Nona Casa? >>

I Cavalieri si guardano come imbarazzati.

<< In effetti, non credo che servirebbe a molto. >> afferma Mu << Il Cavaliere del Sagittario non è più fra noi, da molto tempo ormai. >>

<< Già, è scomparso in un tragico incidente. >> fa eco Saga, distrattamente << Un incidente del quale io non ho nessuna responsabilità. >>

Death Mask lo colpisce con una violenta gomitata nelle costole.

<< Però potremmo andare a far visita alla Decima Casa. >> interviene prontamente Aldebaran, con spigliato entusiasmo << Da Shura del Capricorno. >>

<< Sì, giusto! >> esclama Mu, in segno di approvazione << Shura è un uomo decido e di grande spirito, i suoi consigli potrebbero esserci davvero utili. >>

Alzo lo sguardo al cielo e sospiro profondamente.

<< E andiamo da questo cavaliere. >> cedo << Muoviamoci, non ho voglia di perdere ulteriormente tem... Oh, no... Forse è meglio aspettare un po'... >>

Mi accascio su una seggiola, avvertendo uno strano giramento di testa ed un senso improvviso di stordimento. A quanto pare, i colpi che ho ricevuto oggi sono stati molto più violenti di quanto non pensassi.

<< Lord Julian, state bene? >> mi domanda Aiolia, con fare apprensivo.

Io annuisco.

<< Sì, io... Sto bene. >> rispondo << Credo solo di essere un po' stordito, dopo tutti quelli schiaffi. >>

<< E' meglio che riposiate un po', Lord Julian. >> si raccomanda Mu << Possiamo aspettare fino a domani per andare da Shura, non c'è nessuna fretta. >>

<< Già, anche perché dobbiamo dare a Milady il tempo di lasciar sbollire la rabbia. >> osserva giustamente Shaka << Nel frattempo preparo un po' di the, che ne dite? Milo, accompagnami in cucina. >>

Milo annuisce e scorta il Cavaliere di Virgo in cucina, mentre il sospiro per l'ennesima volta, rilassandomi (o almeno, provandoci) sulla sedia.

Mi sento davvero stremato... Non avrei mai pensato che fare la corte ad una donna potesse essere così difficile e faticoso! Certo, è anche vero che quella non è una donna come tutte le altre (per essere precisi, non è neanche una donna al cento per cento, data la sua componente divina) e che sarebbe in grado di mandare al manicomio persino l'uomo più paziente di questa terra.

In ogni caso, non ho alcuna intenzione di cedere; ho giurato che sarei riuscito a conquistare il cuore di Saori Kido e così sarà.

Certo, forse sarebbe meglio se prima mandassi un bel mazzo di fiori a Tethys per chiederle scusa.

Passo per una donna che fa la difficile, ma ben due donne contro di me sarebbero decisamente troppo da sopportare.







N.d. A: Domando scusa per il ritardo... Le solite giornate troppo corte e frenetiche, il poco tempo che rimane a disposizione e questa settimana anche il fatto che stavo lavorando su un nuovo progetto, che mi permetto di spammare qui. :D
Ho paura che questo capitolo sia un po' troppo corto, ma per quanto riguarda la parte della gelosia mi sembrava che questo siparietto fosse più che sufficiente, tanto più che Julian ne ha già toccate parecchie e vorrei risparmiergli un po' di dolore. xD

Come sempre vi ringrazio per la pazienza e vi do appuntamento alla settimana prossima, spero prima di sabato :D

Un abbraccio e felice weekend. <3

 

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Capitolo 9
*** L'Onestà è la miglior medicina ***


Dopo essermi del tutto ripreso dalle percosse ricevute, mi reco assieme ai Cavalieri presso la Decima Casa, dove ad attenderci vi è il Cavaliere del Capricorno, tale Shura.

O meglio, dovrebbe esserci.

Al momento del nostro arrivo, poco prima di mezzogiorno, sembra non esserci nessuno, in casa, ad accoglierci.

<< Che storia è questa? >> domando stizzito << Come è possibile che il Cavaliere non sia in casa? Non lo avete avvisato del nostro arrivo? >>

I Cavalieri si guardano confusamente.

<< Beh, noi... In effetti, no. >> rispose Aiolia << Questo però non significa niente, noi Cavalieri percepiamo il Cosmo dei nostri compagni e Shura dovrebbe sapere che siamo da ques... >>

<< Il fatto che io ne sia al corrente, Cavalieri, non significa certo che ne abbia voglia. >> fa eco una voce alle nostre spalle << Che cosa vi fa pensare ch'io non abbia niente di meglio da fare, quest'oggi, che sprecare il mio tempo appresso a voi altri? >>

Un uomo con indosso un'imponente armatura dorata si presenta d'improvviso al mio cospetto, fissandomi con aria di sufficienza.

Ha un'aria fastidiosamente spocchiosa ed irritante, in un certo senso mi ricorda quasi Saori.

Dunque, non posso fare a meno che provare immediata simpatia nei suoi confronti.

<< Oh... Salve, Cavaliere! >> esclamo briosamente, avvicinandomi a lui << E' un piacere fare la tua conoscenza, io sono Julian Solo e... >>

<< … Sì, sì... Lo so. >> taglia corto Shura, in tono quasi apatico << Qui al grande tempio sappiamo sempre tutto, non per questo – tuttavia – ogni cosa desta l'interesse di ogni singolo Cavaliere. Io, per esempio, tendo a non interessarmi proprio a niente. >>

Wow... Certo che il signorino ne ha di puzza sotto il naso! Mi chiedo se sia stata davvero una buona idea venire fino a qui.

<< Shura, per favore... Abbiamo bisogno del tuo aiuto. >> interviene prontamente Mu, rivolgendosi al compagno << Siamo assolutamente disperati. >>

Shura lo guarda malamente, facendo una smorfia.

<< E cosa vi ha fatto pensare che io abbia voglia di aiutarvi? >> domanda sgarbatamente << Ho un sacco di cose importanti da fare, oggi, e voi non rientrate nella mia lista. >>

<< Scommetto che in cima a quella lista c'è scritto “potare le aiuole”. >> bisbiglia sotto voce Death Mask, facendo sghignazzare Milo ed Aiolia.

Mu non si scoraggia e riparte nuovamente all'attacco.

<< Ti prego, Shura, non puoi tirarti indietro! >> insiste << Siamo tutti esausti, non ce la facciamo più... Ormai le abbiamo provate tutte, eppure non siamo riusciti a raggiungere alcun risultato. >>

<< Certo, perché avete sempre scelto le mosse sbagliata! >> esclama il Capricorno, con aria di superiorità << Vi rendete conto di quanto siano state ridicole le vostre trovate? Fare regali, corteggiarla romanticamente, farla ingelosire... Sono tutte buffonate, non è questo il modo in cui si conquista una donna! >>

Lo fisso curiosamente.

<< Non lo è? >> domando stupito.

Shura mi guarda dall'altro in basso.

<< No, non lo è. >> sentenzia << Tutti questi giochetti e queste strategie non servono a niente, non con le donne! Soprattutto, non con una donna come Miss Kido. >>

Annuisco e sospiro, profondamente; non posso proprio fare a meno di concordare.

<< Sì, questa è una realtà ormai pienamente assodata. >> commento << E allora, Cavaliere di Capricorn, quale sarebbe la strategia migliore per conquistare una donna? >>

Lui arriccia il naso, mi rivolge un ennesimo sguardo altezzoso ed infine risponde: << Non esiste una tattica per fare colpo su una donna. Sarebbe come a dire che esistono delle strategie, il che è assolutamente fuori discussione! Non servono giochetti e sotterfugi, quando si ha a che fare con una donna bisogna essere diretti e concisi, senza girare troppo intorno alla questione. >>

Lo guardo confusamente.

<< Ossia... >>

<< Ossia, andare diritto al sodo! >> mi interrompe Shura, quasi rabbiosamente; si direbbe alquanto seccato dalla mia evidente incompetenza in materia, ma mi guardo bene dal far notare che s'io fossi un Don Giovanni incallito, certamente non mi troverei qui adesso << Che senso ha perdersi dietro a tante inutili facezie, con una donna bisogna essere chiari sin dal principio, non occorre usare mezzi termini o frasi criptiche, con significati nascosti. Il significato deve essere sempre uno solo, ben chiaro. >>

Non sono sicuro di capire.

<< Dunque, secondo il tuo modesto parere io dovrei... >>

<< Prendere Milady e dirle chiaramente che vorreste saltarle sulle piume, esatto. >> conclude lui, in tono quasi esasperato << Abbrancarla, concupirla, copulare fino a che non perdete i sensi... Mettetela come volete, ma diteglielo. Non potete continuare a girarci intorno, in questo modo non concluderete mai un bel niente. >>

Sollevo un sopracciglio con fare perplesso.

Non credo di essere particolarmente tagliato per questo genere di cose, non è nel mio stile! Ho già toppato una volta con i consigli di Death Mask, dubito che questa volta potrebbe andarmi meglio.

Neanche gli altri Cavalieri sembrano particolarmente persuasi da quella trovata, perché Aiolia esclama immediatamente: << Stai scherzando, Shura? Che razza di consiglio sarebbe questo? Ti pare davvero il modo di trattare una signora? >>

Shura sbuffa: << Suvvia, basta con questa storia che tutte le donne debbano essere trattata come si faceva nell'ottocento... I tempi sono ormai cambiati! Le donne moderne sono indipendenti, sono molto meno pudiche di un tempo e, soprattutto, amano gli uomini diretti e sinceri. Non avete che da fidarvi di me, Lord Julian, so bene ciò che dico. >>

Continuo ad essere ben poco persuaso da quelle parole.

<< Non lo so, Cavaliere. >> rispondo con voce flebile << Non sono sicuro che funzionerebbe davvero, con Saori. >>

Lui storce il naso: << Perché, tutto il resto ha forse funzionato? >>

Touche.

Mi volto verso gli altri Cavalieri, anche loro inevitabilmente costretti ad arrendersi di fronte al proprio insuccesso.

Shura sospira nuovamente.

<< Liberi di darmi ascolto o meno. >> dice, con una scrollata di spalle << In ogni caso, non credo che continuando di questo passo andrete molto lontano. >>

Mi mordo con forza il labbro inferiore, affondando talmente tanto i denti nella carne da farmi persino male.

<< Forse hai ragione, Cavaliere. >> ammetto << Tutto sommato, se fino ad ora non ho fatto altro che fallire, potrebbe anche essere questo il solo modo che abbiamo per trionfare. >>

<< Io non ne sono sicuro. >> fa eco Death Mask << Quando sono stato io a dirvi di comportarvi da mascalzone non siete stato all'altezza della situazione, perché adesso dovrebbe essere diverso? >>

<< Perché i miei consigli sono diversi dai tuoi, Cavaliere. >> gli risponde a tono Shura, guardandolo di traverso << Adesso basta con le parole e passiamo ai fatti, volete conquistare Athena oppure no? >>

Sospiro profondamente.

<< Sì. >> rispondo con voce ferma.

<< Benissimo, allora muovete il vostro regale sedere e correte da lei. E andate via anche voi altri, mi avete già fatto perdere abbastanza tempo. Su, SMAMMARE.>>

Shura ci caccia dalla sua abitazione – che scortese, poteva almeno offrirci di restare per pranzo – e sbatte con forza la porta, come a volersi assicurare che non torneremo più a disturbarlo. Io alzo gli occhi al cielo e sospiro nuovamente, sconsolato.

<< Tutto bene, Lord Julian? >> mi chiede Milo, in tono lievemente preoccupato << La situazione sembra essere piuttosto spinosa, che cosa pensare di fare adesso? >>

Io lo guardo intensamente, per poi rispondere in tono fermo e battagliero: << Beh, è semplice: vedrò di andare dritto al sodo. >>

*

Decido di aspettare il giorno seguente per agire, approfittando dell'evento di beneficenza organizzato dal Circolo per finanziare la Fondazione Kido – come se non avessero già abbastanza soldi. Non mi sembra il caso di recarmi nuovamente a casa sua, considerato come sono andate le cose negli ultimi giorni è meglio per me farmi vedere in un ambiente più “neutro” e, sopratutto, assai frequentato, onde evitare di venire nuovamente schiaffeggiato senza alcun ritegno.

Ovviamente io ho cercato di farmi perdonare con almeno una decina di telefonate e circa venti bigliettini di scuse, ma la signorina Kido si è ben guardata dal rispondere ad almeno uno di essi; non mi ha neanche insultato, in effetti, il che potrebbe anche significare che – tutto sommato – sia disposta a perdonarmi.

In ogni caso, arrivo al Circolo in perfetto orario e mi siedo sul dondolo in giardino nell'attesa che arrivi la mia principessa; fortunatamente è una bella giornata di sole e non mi ritroverò con tutte le estremità congelate nel caso in cui il ritardo di Saori dovesse protrarsi un po' più a lungo del suo solito.

<< Julian? Che cosa ci fai qua fuori? Perché non sei dentro, insieme a tutti gli altri? >>

Salto immediatamente giù dal dondolo, scattando sull'attenti nel momento in cui vedo comparirmi di fronte Saori. Mi sistemo velocemente capelli e vestiti, cercando di apparire al meglio.

<< Saori, mia cara... Naturalmente ti stavo aspettando. >> le rispondo con voce suadente << Hai un aspetto davvero delizioso oggi, lo sai? >>

Saori solleva un sopracciglio, guardandomi con aria di sufficienza.

<< Stai ancora cercando di farti perdonare, Julian? >> domanda sgarbatamente.

Io sorrido sornione.

<< Credevo di averlo già fatto, con tutti quei bigliettini e quelle telefonate. >> rispondo << Ai quali, perdonami se te lo dico, avresti anche potuto rispondere. >>

Lei alza gli occhi al cielo e sospira profondamente.

<< D'accordo, Julian, per questa volta sono disposta a perdonarti. >> mi dice, col suo solito tono stizzito << Questo però non significa che tu abbia il diritto di prenderti gioco di me, non sei stato affatto carino! Per non parlare, poi, di quella povera ragazza. >>

Sbuffo.

Davvero scortese, da parte sua, tirar fuori la questione di Tethys.

<< Saori, per favore... Non parliamo ancora di questa storia, ti ho già detto che mi dispiace e sto cercando di farmi per quanto ho fatto l'altro giorno. >>

Lei mi lancia un'occhiata torva.

<< Ne hai di cose da farti perdonare, Julian Solo. >> sbraita << Ancora mi chiedo perché perdo il mio tempo con te. >>

Io mi avvicino a lei e le sorrido con fare malizioso, guardandola direttamente negli occhi.

<< Forse perché, tutto sommato, credi che ne valga la pena. >> rispondo con voce roca.

Lei si morde il labbro ed arretra leggermente, chinando il capo ed arrossendo fin sopra le orecchie.

Sorrido orgogliosamente.

Mia cara Saori, è inutile che tu faccia tanto la ritrosa... Oramai ti ho davvero in pugno.”

Lei inizia a giocherellare nervosamente con i capelli, guardandomi di sottecchi.

<< T-tanto per chiarirci, Julian... >> balbetta << … Che cosa pensi, esattamente, di me? >>

La guardo confusamente, spiazzato da quell'interrogativa.

E' chiaramente una domanda a trabocchetto e so che dovrò stare molto attento a ciò che risponderò, questo potrebbe compromettere definitivamente ogni mia possibilità.

Ripenso ai consigli di Shura.

I tempi sono ormai cambiati! Le donne moderne sono indipendenti, sono molto meno pudiche di un tempo e, soprattutto, amano gli uomini diretti e sinceri.”

Prendo un bel respiro d'incoraggiamento e mi decido a parlare.

<< Saori, credo che tu sia la persona più fastidiosa dell'universo, sei spocchiosa ed altezzosa, viziata ed egoista, il più delle volte. Sicuramente hai molto a cuore i tuoi Cavalieri, non posso negarlo, ma sei davvero troppo esigente e non dai loro un attimo di tregua! Inoltre, ti vesti in maniera ridicola, con quelli orrendi abiti da bomboniera o quel terribile tailleur color malva. Certo, va detto che sei l'incarnazione di Athena, ma per essere la dea della Guerra ti sei fatta rapire e salvare un po' troppe volte. A parte questo, sei obiettivamente la donna più bella che io abbia mai visto e nonostante tutti i tuoi difetti, mi piaci davvero molto; dovresti sinceramente rivedere alcuni tuoi atteggiamenti, ma questo non cambia certo il fatto che ti concupirei molto volentieri... Ed anche più di una volta, se potessi. >>

Arrivato a questo punto mi cheto, osservando Saori con aria di sfida, in attesa di una sua reazione.

Restiamo in silenzio, semplicemente fissandoci.

A lungo.

Molto a lungo.

Troppo a lungo.

Saori trattiene a stento una sorta di gemito stizzito, poi si allontana in silenzio verso l'entrata dell'edificio, ignorandomi completamente. La guardo curiosamente, andandole dietro con cautela.

<< Ehm.... Saori? Va tutto bene? Saori? Saor... >>

<< NON AZZARDARTI A VENIRMI VICINO, RAZZA DI STUPIDO CAFONE CHE NON SEI ALTRO! SPARISCI, PER OGGI NON TI VOGLIO PIU' VEDERE! HAI FINITO DI INSULTARMI, NON ABBIAMO ASSOLUTAMENTE NIENT'ALTRO DA DIRCI! >>

Guardo Saori in silenzio, pietrificato; sento il sangue raggelarsi nelle mie vene e non riesco praticamente a proferire parola.

Non credo di averla mai vista tanto arrabbiata prima d'ora.

Provo ad aprire bocca, ma lo sguardo omicida che lei mi rivolge è abbastanza da farmi desistere.

<< Ok, allora... Io vado... >>

Mi allontano a testa bassa, vergognandomi da morire per quanto è accaduto.

Non ho neanche la forza di arrabbiarmi per la mia ennesima sconfitta, sono talmente avvilito che non riesco neanche a pensare... Non riesco neanche a preoccuparti di quanto potrebbe infuriarsi il Cavaliere di Capricorn nello scoprire che ho fallito.

Sospiro profondamente, sconsolatissimo.

E' arrivato il momento di fare ritorno alla Decima Casa e non ho la più pallida idea di ciò che potrebbe aspettarmi.

In ogni caso, comunque, non potrà certo essere peggio di così.

*

<< Non posso credere che abbiamo fallito anche questa volta... Come diamine è possibile? Non ce la faccio più, aiutare Lord Julian in quest'impresa sta diventando sempre più faticoso! >>

Le parole di Death Mask risuonano per tutta la Decima Casa come una sorta di fastidiosa cantilena, una cantilena che continuo a ripetermi nella mia testa sin da quando è iniziata tutta questa ridicola faccenda della scalata al Grande Tempio.

Ormai non so più che cosa dire e mi limito ad ascoltare passivamente le conversazioni dei Cavalieri.

<< Io lo avevo detto che non era una buona idea, figuriamoci se con Athena poteva funzionare una strategia simile! >> esclama Aiolia, facendo una smorfia.

<< A dire il vero, l'idea di Shura non era poi così terribile. >> gli risponde Saga << Essere diretti può essere un bene, certe volte, ma forse Lord Julian è stato un po' troppo diretto. E un po' troppo sincero, anche. >>

<< Sì, sono d'accordo. >> echeggia Mu << Infierire sul suo carattere e sul suo modo di vestire è stato decisamente fuori luogo, non è così che si parla ad una signora! >>

Death Mask solleva un sopracciglio.

<< Non che avesse tutti i torti. >> è il suo commento << Lady Saori è effettivamente tutte quelle cose che Lord Julian ha puntualizzato. >>

Milo lo guarda di traverso: << Sì, ma non sono cose che si possono dire ad una signora. Non prima di aver concluso, in ogni caso. >>

Sprofondo nel divano del salotto, a braccia conserte e sbuffando a pieni polmoni.

Il mio ascolto inizia a non essere più così passivo e questa conversazione incomincia a darmi seriamente sui nervi.

<< Comunque non ha davvero alcun senso continuare a discutere di questo ennesimo insuccesso, non è così che risolveremo il problema. >> aggiunge Aiolia, con un'ennesima smorfia << Se vogliamo arrivare al cuore di Athena, dobbiamo escogitare un nuovo piano. >>

A questo punto Shura, che è rimasto in silenzio per tutto il tempo, scoppia di colpo in una risata fragorosa.

<< Andare avanti? >> domanda, in tono chiaramente canzonatorio << Per favore, ragazzi, fino ad ora avete sempre fatto schifo ed il fatto che Lord Julian sia riuscito a far fallire persino un mio piano dovrebbe dirla lunga riguardo alle vostre possibilità di successo. >>

Eh, no... Adesso basta.

Passi l'ennesimo insuccesso della settimana, ma farmi persino insultare da quella capra è decisamente troppo!

<< Adesso basta, Cavalieri... Smettetela di discutere, non è così che risolveremo i miei problemi! >> esclamo, ripetendo fedelmente le parole di Aiolia << Ha ragione il Cavaliere del Leone, non ha senso continuare a lagnarsi... Non è forse andando avanti che abbiamo reagito a tutte le sconfitte, fino ad ora? >>

I Cavalieri si guardano fra di loro, in silenzio.

<< Beh... Sì. >> mormora mestamente Mu << Questo però non ci ha impedito di continuare a fallire. >>

<< E allora? >> insisto << Voi non fate che scoraggiarvi, ma sono io il solo a cui importa davvero di Saori e non starò certo qui con le mani in mano, lamentandomi del fatto che per l'ennesima volta ho seguito i consigli di un Cavaliere incompetente. >>

Shura fa una smorfia.

<< I miei consigli andavano più che bene, Lord. >> borbotta << Comunque andate pure avanti, vi prego. >>

Roteo gli occhi e sospiro nuovamente.

<< Vi sto chiedendo solo di essere collaborativi, Cavalieri. >> rispondo << A me non importa quanto diventeranno difficili le cose e questo credo di averlo già dimostrato più di una volta. D'accordo, forse questa volta ho davvero esagerato con Saori – e la colpa non è del tutto mia, sia ben chiaro – ma non per questo smetterò di lottare per lei. Io sono sinceramente innamorato di quella fanciulla, lo avete capito? Io la amo e desidero averla al mio fianco, con tutti i suoi pregi e con tutti i difetti... Specialmente con quelli! E adesso smettetela di fissarmi come un branco di pesci rossi e ditemi qual è la nostra prossima meta. >>

I Cavalieri si scambiano un ennesimo sguardo interrogativo.

<< Beh... Ci sarebbe l'Undicesima Casa, presieduta da Acquarius. >> fa Aldebaran << Lui potrebbe darci una mano. >>

<< Scherzi, Camus? >> sbraita Milo, storcendo il naso << Lui non è adatto, non sa niente di donne! >>

<< Però è un animo piuttosto sensibile, dunque potrebbe avere qualche trovata intelligente. >> osserva Aiolia << Insomma, forse non sa niente su come si conquista una donna, ma potrebbe essere bravo a capirle. >>

Death Mask inarca entrambe le sopracciglia.

<< Tu dici? >> commenta acidamente << Secondo me è solamente un frescone, nulla più. >>

<< Sarà certamente molto in gamba di quanto non lo sia stato tu, Cancer. >> riecheggia Saga, in tono saccente.

<< Ah, davvero? Vieni a dirmelo in faccia, razza di... >>

<< Adesso, basta... Queste squallide dimostrazioni di virilità andate a farle da un'altra parte, io ho cose più importanti a cui pensare. >> li interrompo bruscamente << Me ne vado all'Undicesima Casa, se volete seguirmi fate pure, altrimenti me ne vado da solo. >>

Tutti i Cavalieri – Shura compreso – scrollano le spalle e fanno segno di sì con il capo.

<< Credo di non avere molto di meglio da fare, quindi... Perché no. >>

<< Sì, dai.... Voglio farmi quattro risate con Camus! >>

<< E poi glielo dobbiamo, in fin dei conti... Siamo stati noi a convincere Lord Julian ad intraprendere questa avventura. >>

<< Sì, va bene... Andiamo! Ma che cosa facciamo se poi non... >>

Sollevo per l'ennesima volta gli occhi al cielo e sbuffo a pieni polmoni, cercando disperatamente di ignorare quelle chiacchiere mentre, assieme ai Cavalieri, mi dirigo verso l'Undicesima Casa.

Stanco, esasperato e sempre più stremato.

Ma certamente, tutt'altro che demotivato.







N.d.A: Chiedo scusa per il ritardo, l'ennesima settimana piena di impegni e poco tempo per scrivere. XD
Ho pensato che uno come Shura non potesse dare ottimi consigli su come conquistare una donna e così, grazie anche ai commenti dei miei affezionati lettori (ai quali voglio mandare un graaande abbraccio virtuale), ho deciso di farlo agire in questo modo, così diretto e sincero, totalmente privo di tatto e di romanticismo. xD
Non sono sicura che il Capricorno intendesse davvero questo, ma Julian come sempre tende a rovinare qualsiasi genere di cosa, e così... Beh, l'ennesimo buco nell'acqua. xD
Adesso mancano solamente due case e due cavalieri.... Dite che ce la faranno Acquarius e Aphrodite ad aiutare Lord Julian? :D


 

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Capitolo 10
*** Perché Non Le Scrivi Una Lettera? ***


Se l'Ottava Casa era il posto più caldo nel quale avessi mai messo piede in vita mia, l'Undicesima è senza dubbio il più freddo: la temperatura fra queste mure è talmente rigida che bisognerebbe indossare una giacca a vento per sentirsi più o meno a proprio agio.

<< Il Cavaliere di Acquarius non ha di questi problemi. >> mi spiega Aldebaran << Lui governa la neve ed il ghiaccio, per questo dalle sue parti fa tanto freddo; queste temperature sono la norma, per lui. >>

Faccio una smorfia e sbuffo.

Andiamo bene.” penso fra me e me, mentre assieme agli altri Cavalieri mi inoltro dentro la Casa di Acquarius.

Troviamo il padrone di casa seduto in salotto, ad un piccolo tavolino di legno, intento a giocare una partita a scacchi con... Beh, se stesso.

Il Cavaliere solleva lentamente il capo – chiaramente ravvedutosi della nostra presenza – e ci guarda con aria perplessa, direi quasi disgustata.

A guardarlo bene, direi proprio che non si aspettava affatto una nostra visita.

<< Oh, no... Per tutti gli Yeti, speravo tanto che non sareste venuti anche qui da me! >> geme il Cavaliere << Credevo che vi sareste recati direttamente da Fish. >>

Non mi disturbo neanche di chiedere come mai fosse già così bene informato; del resto, si sa che le notizie volano qui al Grande Tempio.

Il Cavaliere di Acquarius alza gli occhi al cielo e sospira profondamente.

<< Mi spiace, non posso aiutarvi. >> risponde << Lo sapete, non ho dimestichezza con le donne... Mi stupisce persino che siate venuti a chiedermi consigli! >>

<< Noi abbiamo fiducia in te, Cavaliere. >> rilancia prontamente Aiolia << Forse non sei un esperto di corteggiamento, ma sei di sicuro abbastanza intelligente da provare a capirle. >>

Camus lo guarda di traverso.

<< Tu credi? >> sbraita << E questo chi lo dice? >>

<< Immagino che sia perché siamo tutti molto disperati. >> fa eco Death Mask, scrollando le spalle << E in ogni caso, avevamo tempo da perdere. >>

Camus storce il naso: << Beh, lungi da me voler dare a voi Cavalieri una delusione, ma non ho proprio nessun consiglio da dare! Non capisco le donne, non so cosa passi per la loro testa e – certamente – non so un bel di niente di quel che passa per la testa di Lady Saori! Credetemi, non ha davvero senso sprecare il resto della vostra giornata dentro questa Casa. >>

<< Oh, ti prego! >> lo imploro io << Non puoi abbandonarci in questo modo, non dopo tutta la strada che abbiamo fatto per arrivare fino a qui! >>

Camus solleva un sopracciglio e mi fissa con aria perplessa.

<< Avete percorso tutta questa strada in più di una settimana. >> osserva acidamente << L'ultima volta i Cavalieri di bronzo ci hanno impiegato meno di dodici ore. >>

<< E questo cosa c'entra? >> bercio << Insomma, Cavaliere, vuoi aiutarci oppure no? >>

<< Se anche volessi esservi d'aiuto, non saprei comunque come fare! >> insiste Camus << Non sono un Don Giovanni, né un sentimentale... Io sono un uomo di scienza e di cultura, non ho tempo per pensare alle donne o all'amore! >>

<< Potresti comunque fare qualcosa. >> azzarda Mu << Prova a pensarci, Camus... >>

<< Non c'è niente che io possa fare! >> lo interrompe l'altro << Certo, a meno che non vogliate scriverle una bella lettera, un trattato o... >>

<< Una lettera, ma certo! >> trillo con entusiasmo, battendo persino le mani << Oh, Cavaliere... Tu sei un vero genio! Non devo fare altro che scriverle una bella lettera d'amore. >>

Death Mask mi guarda confusamente.

<< Credevo che lo aveste già fatto, Lord Julian. >> osserva << E mi sembra anche di ricordare che le cose non fossero andate molto bene. >>

<< Certo, perché le avevo scritto io! >> esclamo << Ma se incaricherò il Cavaliere di Acquarius di farlo in mia vece, avrò certamente molte più possibilità di successo. >>

Death Mask solleva un sopracciglio: << Di questo non sono del tutto convinto. >>

<< Però è vero, Camus è molto dotto ed acculturato. >> osserva Mu, in tono lusinghiero << Sono certo che una sua lettera riuscirebbe a toccare la nostra Milady nel profondo, forse persino a farla cedere del tutto alle lusinghe di Lord Julian. >>

Camus si morde il labbro con fare pensieroso.

<< Sì, beh... In effetti, io sono molto acculturato. >> risponde, senza mostrare troppo entusiasmo << Non dovrei avere troppe difficoltà a scrivere una lettera, in fin dei conti sono piuttosto bravo con le parole. >>

<< Fantastico, allora siamo d'accordo! >> esclamo felicemente, battendo le mani per la contentezza << Però, è stato molto più semplice di quanto pensassi! Posso fare ritorno a casa mia e rilassarmi per il resto del pomeriggio, cosa che non faccio praticamente da giorni! Wow, mi sembra quasi di essermi tolto un enorme macigno dallo stomaco. >>

<< Un attimo, Lord Julian... >> interviene immediatamente Saga, con una leggera punta di scetticismo << Non vi sembra un po' troppo presto per cantare vittoria? >>

Faccio spallucce.

<< Andiamo, Cavaliere... Lo avete detto voi stessi che Camus è un uomo di grande cultura, giusto? Come potrebbe un simile intellettuale mettermi in difficoltà? >>

Camus sorride in maniera a malapena percettibile, mentre gli altri Cavalieri si scambiano in una rapida serie di occhiate silenziose.

A quanto pare, nessuno di loro ha niente da obiettare.

<< Benissimo, direi che possiamo andare. >> sospirò beatamente << Cavaliere, passerò domani mattina a ritirare il tuo operato; immagino che un giorno di tempo possa bastare per comporre una poesia, giusto? >>

<< Oh, sì... Indubbiamente. >> mi risponde lui << Non preoccupatevi, Lord Julian, domani mattina presto avrete il vostro componimento. >>

Sorrido con grande entusiasmo ed abbandono l'Undicesima Casa con l'animo un po' sollevato del solito; è la prima volta che mi sento tanto sicuro di me dopo un colloquio con uno dei Cavalieri di Athena, il che non può che essere un segno estremamente positivo.

Massì, questa volta voglio essere ottimista! In fin dei conti, considerato quante volte ho già fallito in precedenza, è statisticamente impossibile che ciò avvenga ancora.

Oppure no?

*

Il mattino seguente, mi reco presso l'Undicesima Casa per ritirare la lettera che Camus ha scritto per la mia amata; Acquarius me la consegna già chiusa, ben sigillata in una busta di carta, finemente decorata.

Ovviamente non mi disturbo ad aprirla, in primo luogo perché non voglio in alcun modo rischiare di deturparne il bell'aspetto, ed in secondo luogo perché mi fido ciecamente del Cavaliere – o comunque, abbastanza da non sentire il bisogno di stracciare la busta per leggere il contenuto della lettera.

Dopo un'attenta riflessione, decido di consegnare personalmente la mia missiva a Saori; certo, potrei limitarmi a spedirla, ma desidero essere presente nel momento in cui un'espressione di pura gioia solcherà il suo bel volto, dopo aver letto le mie parole – Sì, beh... Le parole di Camus, ma ormai sono diventate mie per usucapione, perciò...

Cerco di arrivare a casa di Saori non prima delle nove e trenta (so quanto possa diventare nevrotica la mia dea se qualcuno le fa saltare le colazione) e suono gentilmente il campanello, cercando di non sembrare troppo insistente.

Ad aprirmi, questa volta, è il fedele maggiordomo di Casa Kido, Tatsumi.

<< Buongiorno, Lord Julian. >> mi accoglie in tono spento e svogliato; non credo che sia particolarmente felice di vedermi << Desidera che le chiami Milady? >>

Annuisco sorridente.

<< Ti ringrazio, Tatsumi, ne sarei ben lieto. >> rispondo << Buongiorno anche a te. >>

Lui sospira profondamente, prima di andare a chiamare Saori; devo aspettare appena pochi minuti, prima di veder comparire la mia amata sulla soglia, in tutto il suo splendore.

<< Che cosa vuoi, Julian? >> mi domanda con fare altezzoso << Credevo di averti detto che non avevo voglia di vederti. >>

Sorrido malizioso.

<< Questo me lo hai detto ieri, mia cara. >> rispondo << Oggi è già un altro giorno, una nuova alba di occasioni ed opportunità... Ed io intendo coglierne il più possibile. >>

Saori fa una smorfia.

<< Davvero? >> mi domanda, con aria scettica << E quali opportunità spereresti di cogliere, Julian? >>

Allargo ampiamente il mio sorriso.

<< Per esempio, quella di farmi perdonare da te. >> le rispondo, per poi porgerle la lettera con un gesto galante.

Lei la osserva curiosamente per qualche secondo, prima di afferrarla.

<< Che cosa è? >>

<< Una lettera. >> rilancio, con una certa ovvietà << O per meglio dire, una lettera che esprime alla perfezione tutto il mio affetto e la mia devozione nei tuoi confronti. Non vuoi leggerla? >>

Lei sospira nuovamente ed apre la busta, simulando un certo disinteresse; in realtà so bene quanto sia curiosa di scoprire il contenuto di quella lettera, solo che non vuole darlo a vedere.

La osservo con attenzione mentre apre la busta ed estrae la missiva, e continuo a fissarla con insistenza per tutta la durata della lettura; mi sembra di notare qualche lieve segno di perplessità sul suo volto, di tanto in tanto, ma in linea di massima direi che le cose stanno andando bene.

Almeno credo.

<< Julian.... Sei stato tu a scrivere questa lettera? >> mi chiede Saori, sollevando leggermente lo sguardo e guardandomi di traverso.

<< S-Sì. >> rispondo io, con fare un po' incerto << Naturalmente. >>

<< Davvero? >> insiste lei, sempre più scettica << Dunque tutto ciò che c'è scritto qui proviene unicamente dalla tua testa e dal tuo cuore? >>

<< Sì, certo. >> deglutisco, con aria spaventata << E' ovvio. >>

Lei sbuffa: << E allora, mio caro, spiegami per quale motivo questa tua lettera assomiglia tremendamente ad una delle lettere che Napoleone Bonaparte scrisse a Maria Luisa d'Austria?* >>

Io rimango letteralmente pietrificato.

D'accordo, questo decisamente non lo avevo previsto.

<< I-Io... No, io... >> balbetto << Ci deve essere sicuramente uno sbaglio. >>

<< No, nessuno sbaglio! >> esclama rabbiosamente Saori, sbattendomi in faccia il foglio << Conosco molto bene questa lettera, ho letto di recente l'intera raccolta. Sei talmente privo di originalità da non riuscire neanche a scrivermi qualcosa di tuo pugno? Oppure pensi che io sia così stupida da non accorgermene? >>

<< No, no... Assolutamente no! >> rispondo terrorizzato << Puoi credermi, Saori... Non è così, non ti prenderei mai in giro! E' stato Camus, mi ha scritto lui la lettera e... >>

< CAMUS? >> mi interrompe lei, in preda all'ira << Tu hai chiesto al mio Cavaliere Camus di scrivermi una lettera al posto tuo? >>

<< No! >> rispondo << Cioè, sì... Cioè, io non... >>

<< VATTENE IMMEDIATAMENTE DA CASA MIA, LURIDO IMBROGLIONE! >>

Mi chiude la porta in faccia, senza lasciarmi neppure il tempo di replicare o giustificarmi. Io rimango in piedi, immobile di fronte alla porta di casa per diversi minuti, forse molto più simili a delle ore.

Non posso credere di aver fallito ancora... Non posso credere che Camus sia stato così insolente da utilizzare una lettera di qualcun altro! Dico io, si può essere più stupidi di così? Credeva forse che io e Saori non ce ne saremmo accorti?

Oh, ma adesso mi sentirà... Eccome se mi sentirà! E' riuscito a rovinare la prima idea brillante che io abbia mai avuto da solo, non glielo perdonerò mai! Adesso corro subito da lui e gliene dico quattro.

Beh, magari tra un'oretta: Il mio stomaco ha appena iniziato a brontolare e forse sarebbe meglio andare a fare colazione; magari non sono uno che a digiuno perde le staffe come Saori... Ma sono certamente più antipatico del solito, a stomaco vuoto.

*

<< IDIOTA, IDIOTA, IDIOTA... SEI UN VERO IDIOTA! >>

<< Mi dispiace, Lord Julian... Questa volta avete ragione voi, sono stato un vero idiota! Mi dispiace, sono davvero mortificato. >>

Undicesima Casa, di nuovo.

Mentre Camus non tenta neanche di giustificarsi per le sue azioni, io cammino nervosamente avanti e indietro per sbollire la rabbia.

<< Non riesco a capire, Camus.. >> interviene ad un certo punto Milo << Per quale motivo hai riciclato un antica poesia? Che ne è stato del tuo estro e del tuo portentoso intelletto? >>

<< Ho creduto che sarebbe stato sufficiente sedermi a tavolino e buttar giù qualche parola aulica, invece mi sbagliavo di grosso! >> esclama il Cavaliere di Acquarius, facendo una smorfia << Nel momento in cui ho iniziato a comporre mi sono accorto che le mie parole erano sterili, fredde... Del tutto prive di significato. A quanto pare, per scrivere come si deve, occorre anche il contributo di un qualcosa che si chiama “emozioni”. >>

<< Il che deve essere davvero strano, per lui. >> commenta a denti stretti Death Mask, storcendo il naso.

Io alzo gli occhi al cielo, sospirando esasperato.

<< Non posso crederci, mi sono messo nelle mani di un pezzo di ghiaccio! >> gemo << Insomma, lo avevo sospettati sin dall'inizio... Ma non pensavo che tu fossi così privo di sentimenti! >>

Camus non sembra neanche troppo infastidito da quella mia offesa, probabilmente la reputa più come un dato di fatto, piuttosto che come un insulto.

<< Mi dispiace, credevo davvero di potercela fare. >> prosegue Acquarius << E non volevo deludervi, Lord Julian, così ho pensato che sarebbe stato sufficiente cercare una vecchia poesia d'amore. Non pensavo certo che Milady fosse tanto acculturata da conoscerla! >>

<< Ed io? >> rilancio immediatamente, non potendo fare a meno di sentirmi persino un po' offeso << Non hai pensato che io me ne sarei accorto, leggendo quella poesia? >>

<< Ma se non l'avete neanche letta! >> osserva Shura, in tono saccente.

Io gli lancio un'occhiata truce.

<< Magari me ne sarei accorto, se lo avessi fatto. >> gli rispondo sgarbatamente, per poi rivolgermi nuovamente a Camus << In ogni caso, Cavaliere, se ho fallito questa volta è stata solamente colpa tua. >>

Camus sospira: << Sì, lo so. Mi dispiace, Lord Julian. >>

Sospiro a mia volta, con fare rassegnato.

<< Lasciamo perdere, tanto ormai non possiamo fare niente per cambiare il passato. >> mormoro tristemente << Basta piangersi addosso, adesso rimbocchiamoci le maniche ed andiamo avanti, come abbiamo sempre fatto. >>

<< Sì, ma siamo ormai arrivati al limite. >> mi risponde Aiolia, in tono quasi rinunciatario << Ci è rimasta solamente un'ultima carta da giocare. >>

<< State parlando di me, per caso? >> domanda fulmineo Saga, con gli occhi che brillano maligni.

E' solo una mia impressione, o sono improvvisamente diventati gialli?

Aiolia rotea gli occhi e sbuffa con tutto il fiato che ha in corpo.

<< No, Saga. >> replica secco << Non sto parlando di te, ma di Aphrodite. Lui è la nostra ultima speranza e, riflettendoci bene, avremmo dovuto pensare a lui sin dall'inizio... Non trovate? >>

Death Mask si morde il labbro con aria pensierosa.

<< Sì, in effetti avremmo fatto molto meglio a pensarci prima. >> commenta << Aphrodite è la persona più vicina ad una donna che io conosca, chi meglio di lui potrebbe dirci come comportarsi con un suo simile? >>

Tiro un ennesimo sospiro profondo.

<< Benissimo, andiamo da questo Cavaliere. >> ordino << Immagino che si trovi nella Dodicesima Casa, giusto? >>

<< Sì, la Casa dei Pesci. >> mi risponde Shaka, col suo solito tono pacato.

<< Magnifico, allora andiamo a prendere all'amo questo pesciolino! >> esclamo in tono combattivo << Dovrei cavarmela senza troppi problemi, ho sempre avuto una certa dimestichezza con le creature di mare. Beh, ce l'avevo quando ero il dio Nettuno, ma credo che mi sia ancora rimasta qualche reminiscenza. Su, andiamo. >>

Nessuno dei Cavalieri osa protestare e tutti quanti, compreso Camus, si azzarda a protestare; evidentemente nessuno di loro ha voglia di contraddirmi, oppure sono tutti talmente esasperati da non riuscire più a farlo... In ogni caso, arriviamo alla velocità della luce alla Casa dei Pesci.

E adesso non mi resta che pregare con tutto me stesso affinché questa dannatissima scalata abbia una degna conclusione.







N.d.A: * Confesso di non averle mai lette, perchè non sono una grande fan di Napoleone, ma fra le mille lettere d'amore storie che potevano venire in mente a Camus, questa è stata la prima che mi è venuta in mente! XD

Chiedo scusa per il ritardo, in realtà questo capitolo era pronto almeno tre giorni fa, solo che sono stata super indaffarata con il lavoro/servizio civile ed è stata una maratona lunghissima e stancante (per quanto soddisfacente). In ogni caso, avete assistito anche alla disfatta del povero Camus - non che ci fossero molti dubbi - e adesso non ci resta che puntare tutto sul "cavallo" di Aphrodite... Che dite, potrebbe essere la volta buona? ;D

Buona domenica a tutti! <3


 

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Capitolo 11
*** Rose Rosse Per Te... ***


Eccoci qua, finalmente: La Dodicesima Casa.

Sono ormai sempre più consapevole di essere giunto al momento cruciale di questa mia avventura, di essere praticamente ad un passo dalla vittoria o dall'insuccesso più totale.

La cosa mi mette molto in soggezione, ma ho deciso di essere più ottimista che altro; ormai ho capito che Saori è assolutamente alla mia portato e che ha semplicemente bisogno di una piccola spintarella per atterrare fra le mie braccia.

E magari, a dargliela, potrebbe essere proprio il Cavaliere dei Pesci.

A dire il vero, non so se il ragazzo sia davvero in grado di aiutarmi, ma posso comunque dire che in quanto a bellezza non è secondo a nessuno.

<< Bene arrivato, Lord Julian. >> mi accoglie sorridente, scuotendo con fare ammaliante la sua morbida chioma fluente << Mi aspettavo di ricevere una vostra visita, non avevo dubbi riguardo al fatto che tutti i miei colleghi avrebbero fallito. >>

Gli altri Cavalieri lo guardarono malamente – soprattutto Saga, Shura e Death Mask – ma decisero comunque di restare in silenzio, per il bene di tutti quanti.

Io sospiro profondamente, con fare sconsolato.

<< Cavaliere, sono disperato. >> lo informo, senza mezzi termini << Non so più cosa fare, io... Tu sei rimasto la mia ultima speranza! >>

Aphrodite dei Pesci sorride orgogliosamente, scuotendo nuovamente la chioma.

<< Non abbiate paura, Lord Julian, siete nel posto giusto. >> mi risponde << Certo, forse avete aspettato un po' troppo a passare di qua... Non riesco proprio a capire perché non siete venuto direttamente da me, valeva davvero la pena ascoltare i consigli di un branco di omuncoli arroganti e sentimentalmente sterili? >>

<< Hey, attento a come parli, pesciolino! >> gli risponde sgarbatamente Aldebaran, guardandolo di traverso << A chi hai dato dell'arrogante? >>

<< Beh, nel mio caso ha perfettamente ragione. >> fa eco Death Mask, scrollando le spalle.

<< Già, anche se di me ha detto il vero. >> aggiunge Shura << Specialmente su quel “sentimentalmente sterile”. >>

<< Io invece non penso affatto di esserlo, potremmo smetterla di generalizzare? >> protesta il povero Aiolia, sinceramente offeso da quelle parole << Solo perché siamo Cavalieri di Athena non significa certo che siamo tutti rozzi ed incapaci di amare, che insinuazione stupida è mai questa? >>

I Cavalieri incominciano a discutere animatamente fra di loro, mentre Aphrodite sogghigna divertito.

<< Oh, adoro farli mettere l'uno contro l'altro! >> esclama compiaciuto << E adesso, Lord Julian, veniamo a noi: siete arrivato alla fine di questa improbabile scalata e tutto ciò che siete riuscito a fare è stato farvi umiliare da Milady in tutti i modi possibili! Il che è davvero ridicolo, perché vi sarebbe bastato correre subito da me per ricevere il miglior consiglio che un rubacuori potesse darvi. >>

Lo guardo con aria interessata, estremamente rapito dalle sue parole, dal modo di parlare e – soprattutto – dal suo aspetto; è la creatura più affascinante ch'io abbia mai visto – dopo Saori, sia ben chiaro – e mi è sufficiente perdermi dentro ai suoi occhi per capire che, questa volta, non ho davvero alcun motivo di dubitare.

<< Dunque, che cosa suggerisci di fare? >> domando << Mi auguro che sia una buona idea, perché sono davvero stufo di ricevere porte in faccia. >>

Aphrodite ridacchia.

<< Oh, è un'ottima idea, Lord Julian! >> mi rassicura << E come tutte le ottime idee, è estremamente semplice. Mi dica, fino ad ora lei ha mai provato a regalare a Milady delle rose? >>

La sua domanda mi spiazza del tutto e mi soffermo a pensare.

Rose rosse... Effettivamente, sono la sola cosa che non mi sia mai venuto in mente di regalare a Saori! Ho provato a regalarle vestiti, cioccolatini, gioielli, a scrivere poesie... Una volte colsi persino una margherita per lei, ma non mi era mai passato per la testa di regalarle un vero mazzo di rose rosse.

Ora che ci penso, potrebbe essere stato il mio errore sin dall'inizio.

<< Ecco, io... A dire il vero, no. >> farfuglio.

Aphrodite inarca un sopracciglio: << Ecco, appunto! Avete dato per scontata la più banale e, tuttavia, la più efficace fra le tecniche di corteggiamento. E' risaputo, le donne vanno pazze per le rose rosse... Specialmente quando sono tante! >>

<< Quindi, tutto ciò che dovrei fare, è semplicemente regalare a Saori un mazzo di rose rosse? >> chiedo.

<< Almeno un centinaio, per essere più precisi. >> mi risponde << Il simbolismo dei fiori è molto complesso, Lord Julian, ed è sempre molto importante rispettarlo alla perfezione. >>

<< E con queste rose, tu sei sicuro che Saori cadrà finalmente fra le mie braccia? >> domando con fare ancora incerto e sospettoso << Non avrò bisogno di nient'altro? >>

<< Beh, un bigliettino sarebbe altrettanto gradito. >> commenta Aphrodite << Ma non preoccupatevi, vi aiuterò io a scriverlo. Adesso, vogliamo andare nella mia serra a scegliere le mie rose più belle? Non preoccupatevi, ne ho anche di non velenose. >>

Velenose?

Decido di non indagare ulteriormente, non vorrei che venisse fuori qualche nuova brutta sorpresa.

<< Va bene, allora... Le rose! >> esclamo << Oh, ma gli altri Cavalieri? Stanno ancora discutendo? >>

Mi volto curiosamente, per guardare il resto della comitiva ancora intenta a battibeccare.

Aprhodite scrolla distrattamente le spalle sospira.

<< Oh, sì... Ne avranno ancora per molto, non preoccupatevi. >> mi risponde << Succede sempre così quando vengono da queste parti, mi diverto a metterli l'uno contro l'altro. >>

<< Cosa? Perché? >>

<< Beh, loro mi prendono sempre in giro perché sono il più debole ed il più delicato, e allora io mi vendico in questo modo! >> replica lui, in tono piccato << Insomma, sono bello come un dio ma non sono certo stupido! >>

Oh, beh... Quello lo è certamente! Bello come un dio, intendo.

<< Lord Julian, andiamo? Non ho tutto il giorno! >>

Sospiro a mia volta e, finalmente, mi decido a seguire il Cavaliere dei Pesci fino alla serra, alla ricerca del perfetto mazzo di fiori per la mia Saori. Non so perché, ma questa volta sono assolutamente certo e fiducioso nei miei mezzi! Chissà, forse sarà veramente la volta buona.

Oppure è semplicemente la disperazione dell'ultimo atto.

*

La scelta delle rose è durata all'incirca un'ora e mezzo – incredibile quante specie diverse il Cavaliere dei Pesci coltivi nella sua serra – ma alla fine, non posso che ritenermi pienamente soddisfatto del risultato: La composizione floreale è elegante e sofisticata, assolutamente perfetta per la mia adorata Saori.

Mi presento a casa di Saori con aria particolarmente allegra e serena, nonostante il fastidiosissimo ingombro del mazzo di rose; riesco a fatica a suonare il campanello e, come sempre, a rispondere è il fedele maggiordomi di Casa Kido, Tatsumi.

<< Sì, di che si trat... Oh, per tutti i numi! Sì, io... Vado subito a chiamare Milady. Milady! Milady, venite... Ci sono dei fiori per voi! >>

<< Cosa? Dei fiori? Dici davvero, Tatsumi? E chi me li ha man.. >>

Mi affaccio leggermente, per mostrare il mio volto dietro all'enorme mazzo di fiori; sorrido ampiamente, non appena lo sguardo di Saori s'intreccia con il mio.

<< Oh... Julian! >> esclama la mia amata, in tono sinceramente sorpreso e – stavolta non può proprio fare a meno di nasconderlo – compiaciuto << Ma tu... Tu... Questi fiori sono per me? >>

Il mio sorriso si amplia notevolmente.

<< Certo, mia cara. >> rispondo in modo galante << Ho pensato che avresti gradito un gentile omaggio floreale: la regina dei fiori, per la regina del mio cuore. >>

Lei arrossisce bruscamente ed un ampio sorriso entusiasta si fa strada lungo le sue labbra.

Sono incredibilmente fiero di me e, soprattutto, sorpreso; insomma, non credo di averla mai vista sorridere così tanto, prima di adesso.

<< Julian, sono davvero bellissime. >> mormora beatamente Saori, prendendo con delicatezza il bouquet dalle mie mani e portandoselo al volto, per annusare il dolce profumo delle rose << Sei stato così carino a pensare a me e a regalarmi questi fiori, sono... E... E... Eeeeeeetcì! >>

La mia adorata starnutisce talmente forte da riuscire persino a sradicare buona parte dei fiori che compongono il bouquet; quando risolleva il capo, dopo essersi strofinata il naso con la manica del suo abito, mi accorgo che il suo volto è diventato tutto rosso e che le sue guance sono molto più gonfie di quanto ricordassi.

Decisamente non può trattarsi di un buon segno.

<< S-Saori? Va tutto bene? >>

<< No. >> risponde lei secca << Decisamente non va tutto bene. Julian... Queste rose... Dove le hai prese, esattamente? >>

<< Ecco, io... Io... >> farfuglio nervosamente, sinceramente intimorito da quella che potrebbe essere la reazione di Saori alla mia risposta << Dunque, le ho prese...A-alla Dodicesima Casa. >>

Saori impallidisce di colpo: << Vuoi dire dal Cavaliere dei Pesci? >>

Annuisco timorosamente.

<< RAZZA DI VILLANO, MASCALZONE... STAVI FORSE CERCANDO DI AVVELENARMI? >>

<< Oh, no... No, assolutamente no! >> rispondo prontamente, mettendomi sulla difensiva << No, Saori... Giuro che non era mia intenzione tentare di avvelenarti, io volevo solo... Stavo solo cercando di... >>

<< Andiamo, credi forse che io sia stupida? >> insiste Saori, sempre più arrabbiata – e gonfia in volo, devo dire << Pensi forse che non me ne renda conto? Non sono certo una sprovveduta, Julian Solo! >>

<< No, certo che no! >> replico << Non l'ho mai pensato, credimi. >>

Beh, forse qualche volta l'ho davvero pensato, ma non mi sembra questo il momento di appellarsi alla sincerità.

<< Saori, ascolta... >> proseguo, cercando di farla ragione << Te lo assicuro, io... >>

<< Vattene via, Julian, sei riuscito a rovinarmi la giornata anche oggi. >> mi interrompe lei, con voce gelida e tagliente << Sparisci, non ho nessuna voglia di parlare con te e devo andare a curarmi, se voglio evitare di dover andare in giro con questo orribile aspetto per i prossimi tre giorni. >>

<< Saori, aspett... >>

Niente da fare.

Saori mi chiude la porta in faccia con la velocità di una saetta, lasciandomi come sempre solo e sconsolato.

Ho fallito... Non posso crederci, ho fallito di nuovo! Non era previsto ch'io fallissi ancora, non questa volta! Questo doveva essere il mio riscatto, il momento in cui – finalmente - l'amore avrebbe trionfato... Non sono pronto ad accettare un'ennesima sconfitta.

Va bene, d'accordo... Devo stare calmo.

Non è questo il momento di perdere la testa.

No, affatto.

Piuttosto, è il momento di andare alla Dodicesima Casa e cantarne quattro a quello stupido di un Cavaliere dei Pesci.

*

Una volta ritornato alla Dodicesima Casa, non mi stupisco più di tanto nel trovare i Cavalieri di Athena ancora intenti a discutere fra di loro; a quanto pare Aphrodite dei Pesci è una vera serpe e non mi meraviglia affatto vedere tutti quei valorosi combattenti completamente intortati dalle sua chiacchiere e dal suo bell'aspetto.

Immagino che sia abituato ad averla sempre vinta, ma con me non sarà certo altrettanto facile come con gli altri Cavalieri.

<< Cavaliere dei Pesci, vieni subito qui! >> tuonò rabbiosamente, facendo il mio ingresso dentro la Dodicesima Casa; la mia voce è talmente possente che tutti i Cavalieri, sorpresi ed intimoriti, mettono da parte i propri battibecchi e rivolgono a me tutta la loro attenzione << Dobbiamo parlare, e con una certa urgenza. >>

Aphrodite mi si avvicina confusamente, guardandomi con aria perplessa.

<< Cosa... Non capisco, Lord Julian. >> mormora << Perché avete quella faccia da funerale, credevo che fosse andato tutto bene! A Milady non sono piaciute le mie rose? >>

<< Oh, sì... Da morire! >> gli rispondo sarcastico << Tanto che se avesse continuato a respirarne il profumo, probabilmente sarebbe davvero morta! >>

<< Come? Lord Julian, continuo a non capire! >> farfuglia Aphrodite, sempre più confuso << Noi abbiamo scelto le rose con estrema cura, appositamente per Lady Athena... Come può essere andato storto qualcosa? >>

Io lo fisso con aria inorridita.

<< Oh... Questa poi! Hai persino il coraggio di negare? >> lo assalgo << Vuoi forse farmi credere di non aver messo delle rose velenose in quel mazzo, per intossicare la mia amata Saori? >>

<< No, certo che non l'ho fatto! Non di proposito, almeno... >> Aphrodite si morde il labbro con fare pensieroso << Oh, no... Forse una rosa velenosa potrebbe essevi finita per sbaglio! In quel caso i sintomi sulla pelle di Athena sarebbero più simili a quelli di un'allergia, fatto sta che... >>

<< … Fatto sta che mi avete fatto fallire anche questa volta, razza di stupidi imbecilli! >> esclamo io, ormai completamente livido di rabbia << Accidenti... E dire che io mi ero fidato di voi, ho pensato che essendo i fedeli servitori di Athena avreste saputo consigliarmi a dovere, invece a quanto pare ho solamente sprecato il mio tempo. >>

<< No, Lord Julian... Non dica così! >> esclama Mu, avvicinandosi a me e posando una mano sulla mia spalla in segno di conforto << Non deve prendersela in questo modo, noi abbiamo davvero fatto del nostro meglio. >>

<< Già, non è mica colpa nostra se Lady Athena è così fastidiosa ed incontentabile. >> fa eco Death Mask, con una smorfia.

<< E antipatica. >> aggiunge Shura, in tono apatico.

Saga sospira profondamente, per poi mormorare quasi distrattamente: << Quando ero io a dirlo sembrava che fossi un pazzo, adesso invece tutti a venirmi appresso! Avresti fatto meglio a riempirle tutto il bouquet di rose velenose, Aphrodite, in questo modo ci saremmo liberati di lei una volta per tutte. >>

<< INSOMMA, BASTA! >>

Tutti i Cavalieri si voltano verso di me, pietrificati dalla mia esplosione improvvisa; il mio volto è completamente paonazzo, il mio sguardo furente e gli arti mi tremano, a causa dell'eccessivo nervosismo e dello stress accumulato negli ultimi giorni.

Sento che potrei letteralmente esplodere da un momento all'altro.

<< Voi continuate a parlare, a scherzare sulla questione come se niente fosse... Non ve ne importa niente se ho il cuore spezzato. >> gemo << Per voi è tutta una burla, un'inezia... E chissà quante risate vi farete alle spalle del “povero Lord Julian”, che perde tutto il suo tempo a corteggiare una donna che lo snobba! Che ne sapete di cosa significa veramente essere innamorati di qualcuno? >>

<< Beh, a dire il vero io credo di saperlo... >> azzarda Aiolia, per poi chinare mestamente il capo e tirarsi indietro << Comunque non credo che sia questo il momento di parlarne, va bene. >>

Alzo gli occhi al cielo e sospiro profondamente, sconsolato.

<< Adesso è meglio che vada. >> dichiaro << Ho bisogno di stare un po' da solo, a casa mia. Per favore, non seguitemi. >>

<< Ma... Lord Julian... >>

<< NON SEGUITEMI. >>

Esco dalla Dodicesima Casa senza aggiungere altro, il capo chino ed il cuore in mille pezzi.

Nessuno osa corrermi dietro e, per questa volta, è molto meglio così.

Preferisco stare da solo, dove nessuno può vedermi; dove il mio cuore spezzato non potrà essere ragione di scherno per nessuno.







N.d.A: Ebbene sì, siamo giunti alla fine della scalata.
A quanto pare nessuno dei Cavalieri di Athena è stato in grado di aiutare Lord Julian a conquistare la sua amata e così, alla fine, il povero ragazzo è costretto a fare ritorno a casa con la coda fra le gambe.
Sarà davvero tutto finito?


OVVIAMENTE NO. :D
Non intendo lasciare il povero Julian Solo con il cuore spezzato, quindi ci saranno almeno un altro paio di capitoli extra, durante i quali nuovi personaggi faranno capolino per aiutare il povero ex dio Nettuno a conquistare la sua amata.
Ci risentiamo presto, spero entro la settimana prossima... Un bacione a tutti! :D

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Capitolo 12
*** Una Canzone per Te ***


Il mio ritorno a casa è triste, mesto e a capo chino, segno inequivocabile del mio definitivo fallimento. Mi sento talmente a terra che niente potrebbe mai risollevarmi il morale, neppure il dolce che il mio pasticcere Ermes mi ha promesso per cena.

Sono così depresso che vorrei solamente chiudermi in una stanza buia e dormire per il resto della settimana.

<< Lord Julian? Va tutto bene? >>

Mi volto lentamente, mentre il mio cavaliere Sorrento fa il suo ingresso nel salone con passo felpato.

Sospiro tristemente.

<< Oh, Sorrento... Sei tu. >> mormoro con voce cupa << Vieni pure, accomodati. >>

<< Lord Julian, va tutto bene? >> ripete lui, in tono sinceramente preoccupato << Credevo che foste andato a far visita a Lady Saori, per quale motivo siete già a casa? >>

Le sue parole riaccendono in me il dolore di una ferita ancora aperta.

Ahimè, il mio povero cuore straziato!

<< Le cose non sono andate molto bene fra me e Saori. >> spiego << Purtroppo anche l'ultimo Cavaliere di Athena ha fallito, così adesso il mio sogno di conquistare la mia amata è sfumato per sempre. >>

Sorrento mi fissa con aria lievemente perplessa.

<< Fatemi capire... Avete deciso di arrendervi solamente perché tutti i Cavalieri di Athena hanno fallito? >>

Io sollevo un sopracciglio: << E ti pare poco, scusami? >>

<< Beh... Sì! >> esclama Sorrento << I Cavalieri di Athena avranno anche fallito, ma voi volete davvero rinunciare a Lady Saori? >>

Lo fisso con aria imbarazzata.

<< Io... No. >> mormoro timidamente.

<< Esatto! >> trilla Sorrento, con un tale entusiasmo da farmi sobbalzare sulla sedia << Voi amate Lady Saori e questo è il motivo per cui non potete assolutamente permettervi di rinunciare a lei! >>

Sospiro profondamente, con fare sconsolato.

<< Tu hai ragione, Sorrento, ma io non so più cosa fare. >> gemo << E' davvero impossibile fare qualcosa di bello per Saori senza che il tutto si concluda in n disastro senza precedenza! Anzi, nel mio caso direi con fin troppi precedenti. >>

<< Questo perché non avete ancora trovato la tecnica giusta. >> insiste Sorrento << Insomma, che cosa avete fatto fino ad ora per conquistarla? Regali, corteggiamenti imbarazzanti, maldestri tentativi di apparire migliore ai suoi occhi... E non avete neanche preso in considerazione la via più breve per arrivare al cuore di una donna. >>

Io lo guardo curiosamente: << Ossia? >>

<< La musica. >> risponde lui, con una certa ovvietà << Insomma, Lord Julian... Possibile che nessuno vi abbia mai suggerito di cantare una canzone alla vostra bella? >>

Ci penso su per pochi secondi.

<< Beh... No. >> rilancio << Immagino che non sia venuto in mente a nessuno. >>

Sorrento storce il naso.

<< La cosa non mi sorprende affatto. >> asserisce << Nessuno di quei Cavalieri d'Oro ha un animo abbastanza sensibile da dedicarsi alla musica. Non credo che dovreste fidarvi di loro, Lord Julian, sono solamente dei ciarlatani. >>

Annuisco in silenzio, seppure non del tutto convinto; vero che nessuna delle trovate dei cavalieri abbia pienamente funzionato, ma credo che tutti quanti volessero sinceramente aiutarmi – a parte Death Mask, che probabilmente cercava solamente una scusa per non lavorare.

<< Va bene, Sorrento... Capisco dove vuoi arrivare. >> rispondo << Dunque, che cosa mi consiglieresti di fare a questo punto? >>

Lui mi guarda di traverso.

<< Non è forse ovvio, Lord Julian? Dovete cantare una serenata a Lady Saori. >>

<< Cosa? Cantare? >> la mia sorpresa è tanta da farmi saltare in piedi come una molla << No, io... Io non posso cantare, sono stonato come una campana! >>

Sorrento replica una smorfia.

<< Andiamo, Lord Julian... Nessuno è veramente stonato, bisogna solamente imparare ad allenare l'orecchio. >>

Io inarco un sopracciglio: << Io non ne sono del tutto certo. >>

<< Massì, è come dico io! >> insiste Sorrento << Potete fidarvi di me, io sono un esperto di musica e so perfettamente quello che dico. Cantare non è poi così difficile. >>

Continuo a non essere molto convinto.

<< E con la musica come la mettiamo? >> chiedo << Io non so suonare nessuno strumento. >>

<< Quello non è un problema, basterà usare una base pre-registrata. >> mi risponde Sorrento << Voi non dovete pensare a niente, Lord Julian, solamente a cantare. >>

Io continuo a tentennare, incapace di prendere una decisione.

Sorrento sospira sconsolato.

<< Andiamo, Lord Julian! Vi darò io stesso lezioni di canto. >>

Sorrento continua a fissarmi con insistenza ed io, a questo punto, non riesco più a resistere alle sue pressioni.

<< D'accordo, hai vinto tu. >> cedo << Mi hai convinto, Sorrento, prenderò lezioni di canto e preparerò una serenata per la mia cara Saori. >>

<< Bravissimo, così si fa! >> trilla entusiasta Sorrento << Vi prometto che questa volta ce la faremo, Lord Julian, nessuna donna può resistere al fascino di un musicista. >>

Sorrido imbarazzato.

<< In effetti, sarebbe davvero grandioso se riuscissi a conquistare Saori con una canzone. >> mormoro.

Sorrento mi sorride con fare incoraggiante.

<< Andrete benissimo, Lord Julian, vi basterà solo ascoltare i miei consigli. >>

Io sorrido a mia volta, finalmente rincuorato dalle parole del mio cavaliere.

In fin dei conti, penso, questa volta potrebbe andare davvero bene! E' vero, i Cavalieri di Athena conoscono Saori meglio di chiunque altro, ma Sorrento è un mio dipendente e so di potermi fidare di lui.

E poi, in tutta onestà, non credo proprio che le cose potrebbero mai andare peggio di quanto sono andate fino ad ora, perciò... Che la musica abbia inizio!

*

Le lezioni di Sorrento sono molto lunghe e faticose, ma credo di potermi ritenere estremamente soddisfatto dei risultati ottenuti: ho imparato a cantare in maniera accettabile e ad evitare inutili errori e stonature, direi proprio che sono pronto! Certo, non diventerò mai una stella del musical, ma per una serenata a Saori, credo proprio di aver imparato a sufficienza.

Sorrento è molto soddisfatto del mio lavoro, come ho avuto modo di ribadire più di una volta negli ultimi giorni.

<< Siete migliorato moltissimo, Lord Julian, a questo punto direi che siete pronto per la vostra serenata! Milady non potrà resistere alla vostra voce, ne sono più che certo. >>

Le sue parole sono estremamente incoraggianti, dunque non credo di avere alcun motivo per dubitare di me stesso.

Decido di esibirmi nella mia serenata durante la notte, per rendere il tutto molto più romantico e suggestivo; come brano ho scelto assieme a Sorrento un classico di un certo Elton John – un artista inglese – dal titolo “Your Song”.

Sorrento dice che è perfetta per la situazione ed io non posso che fidarmi di lui ciecamente.

Mi presento sotto il davanzale di Saori alle undici in punto, con uno stereo sotto braccio ed il cuore che batte all'impazzata.

Incredibile, non ricordo di essermi mai sentito tanto nervoso prima d'ora! Chissà, forse è perché questa volta sono davvero certo nel mio successo... E' un ragionamento alquanto contorto, me ne rendo conto.

Forse sono solamente nervoso e basta.

In ogni caso, non è questo il momento di lasciarsi prendere dal panico: sospiro profondamente e, dopo aver posato per terra il mio stereo, premo il tasto play ed incomincio gentilmente a cantare.


 

It's a little bit funny this feeling inside
I'm not one of those who can easily hide

I don't have much money but boy if I did
I'd buy a big house where we both could live

If I was a sculptor, but then again, no
Or a man who makes potions in a travelling show

I know it's not much but it's the best I can do
My gift is my song and this one's for you...

 


<< SPEGNI IMMEDIATAMENTE QUELL'AFFARE, RAZZA DI CORNACCHIA STONATA CHE NON SEI ALTRO! >>

La mia esecuzione viene brutalmente interrotta da una gettata di acqua gelata che mi arriva direttamente in testa, lasciandomi di sasso.

Sollevo lentamente il capo, ritrovandomi faccia a faccia niente meno che con Tatsumi.

Trasalisco.

<< T-Tatsumi. >> balbetto << Tu... Io... Questa non è la camera di Saori? >>

<< No, imbecille, è camera mia! >> sbraita lui, rosso dalla rabbia << Ma se anche fosse stata la camera di Milady, ci avrebbe pensato lei stessa a tirarvi dell'acqua in testa, perché la vostra esibizione era davvero penosa! >>

<< Cosa? Non è possibile. >> lo fissò confusamente << Sorrento aveva detto che ero pronto e lui se ne intende di certe cose. Io... Io credo che sia tu a non capire niente di musica, Tatsumi. >>

Tatsumi mi guarda con espressione furente ed io, in questo momento, vorrei tanto essere morto.

<< Vattene subito da qui, prima che chiami la polizia! >>

<< Come? Andiamo, Tatsumi, non starai esageran... >>

<< VATTENE VIA, HO DETTO! >>

Raccolgo il mio stereo e me ne vado di corsa, senza aggiungere altro.

Immagino che non sia proprio il caso di insistere, non voglio certo passare il resto della nottata in una fetida cella! E' troppo tardi per rimediare agli errori, forse la cosa migliore da fare è semplicemente fare ritorno a casa e riflettere sui miei errori.

Magari, davanti ad una bella fetta di torta, nella mia enorme cucina super accessoriata e confortevole.

Del resto, se devo continuare a soffrire, tanto vale farlo nel lusso di Villa Solo.

*

<< Allora, Lord Julian? Come è andata la vostra serenata? Avete fatto colpo? >>

Una volta tornato a casa, Sorrento si precipita immediatamente al mio cospetto, curioso di conoscere l'esito della mia serata. Ha un aspetto talmente allegro ed entusiasta che quasi mi dispiace dovergli dare una brutta notizia – per quanto i miei abiti bagnati potrebbero, in qualche modo, essere di per sé un chiaro indizio della mia terribile sconfitta.

<< Sorrento, purtroppo le cose non sono andate affatto secondo i piani. >> rispondo mestamente << Non ho avuto neanche il tempo di concludere la mia serenata, perché Tatsumi – il maggiordomo di Saori – mi ha rovesciato un secchio d'acqua in testa e mi ha cacciato via. >>

<< Che cosa? No, non è possibile! >> strilla Sorrento, con sentita indignazione << No, tutto ciò non ha alcun senso! Vi ho sentito cantare, eravate davvero perfetto e nessuno avrebbe mai potuto udire alcun genere di sbavatura. >>

Sospiro profondamente, sconsolato.

<< Immagino che l'aver confuso la finestra di Tatsumi con quella di Saori non abbia certamente aiutato. >> mormoro.

<< Sì, però quel tale avrebbe potuto semplicemente chiamare Milady e lasciarvi concludere la vostra serenata. >> mi risponde Sorrento, sempre più infervorato << Non aveva alcun motivo per trattarvi così sgarbatamente. >>

Io faccio una smorfia.

<< A dire il vero, credo che Tatsumi abbia steso un lunghissimo elenco di valide ragioni per maltrattarmi. >> commento tristemente << Sai, Sorrento... Non credo proprio che sarebbe felice di vedermi assieme a Lady Saori. >>

<< Questi però non sono affari suoi, Lord Julian. >> replica giustamente il mio sottoposto << Non dovrebbe essere forse lei a decidere con chi vuole essere felice? >>

Sospiro profondamente: << Certo che sì, ma ancora non sono del tutto certo che la signorina voglia davvero stare con me! I suoi segnali sono stati numerosi ma – il più delle volte – piuttosto difficili da interpretare, ed io mi sono sempre lasciato guidare più dalla speranza e dall'ottimismo che dalla logica. Forse, mio caro Sorrento, ho sempre sbagliato tutto con lei. >>

Lui mi guarda con aria sinceramente dispiaciuta.

<< Lord Julian, non dite così. >> mormora << Non dovete perdere la speranza, non è ancora detta l'ultima parola! >>

<< Beh, di certo non posso tornare a casa di Saori per improvvisare un'altra serenata! >> esclamo in tono di disappunto << E per il momento non ho elaborato nessun piano B, dunque tutto quello che farò oggi sarà andare da Ermes e chiedergli di prepararmi una gigantesca torta di yogurt e cioccolato per tirarmi su il morale. >>

<< Ma... Lord Julian... >>

<< Non preoccuparti, Sorrento, ne lascerò una fetta anche per te. Adesso va, ho bisogno di restare da solo. >>

Sorrento prova a replicare, ma io mi allontano prima di lasciargli il tempo di concludere una frase.

No, non ho proprio voglia di parlare in questo momento.

Non ho voglia di vedere nessuno, a parte Ermes.

Voglio solamente ingozzarmi di torta al cioccolato, fino a quando sarò talmente pieno da non riuscire più neanche a tenermi in piedi e camminare sulle mie gambe.

Certo, la cioccolata non darà la stessa soddisfazione di Saori... Ma con un po' di fortuna, potrebbe andarci comunque parecchio vicino.






N.d.A: Chiedo scusa per il ritardo, ma le cose da fare sono state tante anche questa settimana! Fortunatamente siamo quasi alla fine di questa storia, ormai, dunque finirò di rompervi le scatole molto presto! :D
Purtroppo neppure i consigli di Sorrento sono serviti a molto, povero Julian... Anche se in questo caso, non è del tutto colpa sua! XD
Ci risentiamo la settimana prossima (spero) per quello che potrebbe essere l'aggiornamento finale di questa raccolta... :D

Nel frattempo, mi permetto di farmi un po' di spazio pubblicità: ho deciso di aprire un blog nel quale poter pubblicare ciò che scrivo, non solo storie ma anche riflessioni e (per la prima volta) recensioni di film e/o libri. Se voleste passare, io ne sarei molto contenta! :)

Un bacione a tutti!

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Capitolo 13
*** E quando tutto sembra ormai perduto.... ***


E così, anche questa mia ultima avventura è giunta a compimento.

Piuttosto tragicamente, oserei dire.

Non riesco ancora a credere di aver fallito: certo, la mia non era un'impresa facile e le probabilità di vittoria erano certamente esigue, ma fino all'ultimo istante io ho continuato a sperare che le cose potessero risolversi nel migliore dei modi.

Non ho mai davvero pensato di poter fallire, in cuor mio ero certo che prima o poi sarei riuscito a conquistare Saori, in un modo o nell'altro. E invece, adesso, mi ritrovo qui da solo, seduto sulla scalinata di un vecchio tempio in rovina e perso nella desolazione dei miei pensieri, troppo stanco ed avvilito per dire o fare qualsiasi cosa.

Sospiro profondamente.

Mi auguro solo di non incontrare nessuno di mia conoscenza, la cosa potrebbe rivelarsi un tantino imbarazzante.

<< Hey, Seiya... Guarda lì! Non è Lord Julian, quello? >>

Ecco, appunto.

Sollevo lentamente il capo ed abbozzo un leggero sorriso forzato in direzione dei Cavaliere di bronzo Pegasus e della sua compagna, Shaina dell'Ofiuco, misteriosamente piombati al mio cospetto da chissà dove e per chissà quale beffardo scherzo del destino.

<< Lord Julian, che ci fate voi qui? >> mi domanda la fanciulla << Girava voce che foste al Grande Tempio per... >>

<< Voci infondate, temo. >> la interrompo bruscamente io, senza lasciarle il tempo di concludere la propria frase << Forse non siete stati informati a dovere, ma la mia avventura al Grande Tempio è finita da un pezzo, purtroppo non nel modo in cui me l'ero immaginato. >>

Shaina mi guarda curiosamente – o almeno, immagino che la sua sia un'espressione di curiosità; non ci giurerei, non si capisce molto bene da dietro la maschera.

<< Volete dire che non siete riuscito a... >>

<< No, non ci sono riuscito. >> sbraito, in tono quasi isterico << Ma grazie per avermelo ricordato, è sempre molto piacevole quando qualcuno rigira il coltello nella piaga! >>

Immagino il volto di Shaina contrarsi in un'espressione di puro imbarazzo.

<< Mi dispiace, Lord Julian. >> mi dice, in tono sinceramente rammaricato << E' un vero peccato, sono certa che voi e Lady Saori sareste stati una splendida coppia. >>

Seiya, a quel punto, interviene per la prima volta con una smorfia.

<< Io non ne sono poi così convinto. >> risponde << Non fraintendetemi, Lord Julian, ma io non credo proprio che siate alla sua altezza. >>

Io lo guardo di traverso.

<< Come, scusa? >> ripeto con fare incredulo << Che cosa vorresti dire con questo? >>

Che razza di insolente, ma come si permette? Meglio che faccia molta attenzione a ciò che dice, se non vuole essere preso a pugni dal sottoscritto!

Seiya fa spallucce e sospira profondamente.

<< Ve l'ho detto, non siete alla sua altezza. >> ripete, con fare saccente e antipatico << Non solo voi, ma nessun altro uomo sulla faccia della terra. Stiamo parlando della dea Athena, non di una donna qualsiasi: lei è diversa da tutte le altre, in lei scorre sangue divino ed è come se fosse... Beh, speciale e preziosa, come un gioiello! E' intoccabile, in qualche modo, credo che se un uomo si avvicinasse a lei finirebbe per corromperne la purezza... Capite cosa intendo? >>

<< A me sembra, piuttosto, che tu ti stia arrampicando sugli specchi. >> gli risponde Shaina, in un tono decisamente poco rassicurante << Perché non ammetti, Seiya, di essere semplicemente geloso? >>

<< Cosa... Geloso, io? >> Seiya arrossisce fin sopra le orecchie << M-ma no, Shaina... Non si tratta di questo, io... Te l'ho detto, la dea Athena non è come le altre donne... Non ha tempo per l'amore e per perdersi dietro ad un uomo! >>

<< Il che per te è un bene, perché questo significa che nessun altro a parte te potrà mai averla! >> sbraita rabbiosamente la sacerdotessa, rivolgendosi a Seiya con fare minaccioso << Non ho forse ragione, cavaliere? >>

Osservo Seiya con espressione sinceramente divertita.

A quanto pare il ragazzo è seriamente nei pasticci e, se devo essere sincero, la cosa non mi dispiace affatto... Anzi, al contrario! E' bello godere delle disgrazie altrui, quando si è depressi.

<< S-Shaina, tesoro... Io credo che tu la stia prendendo dal lato sbagliato. >> farfuglia il cavaliere di Pegasus, sempre più in difficoltà << N-non ho mai parlato di gelosie, io... Sai bene che io ho occhi solamente per te, tesoro. >>

<< Non chiamarmi tesoro, sai bene quanto mi dia fastidio! >> rilancia istericamente Shaina. Sono piuttosto sicuro che prima o poi uno dei due scaglierà qualche fulmine e saetta contro l'altro e ho seri motivi di pensare che non si tratti affatto di Seiya << Chiama la tua amata Milady in questo modo, sappiano entrambi quanto le piacciano gli epiteti! >>

<< Cosa? Eddai, Shaina... Non essere irragionevole! Figuriamoci se a Saori piacerebber... No, aspetta? Che stai facendo? No, su... Metti giù quelle braccia, non essere precipitos... >>

<< THUNDER CLAW! >>

Non sono del tutto certo di capire quanto avviene dopo, ma penso proprio che il povero Seiya dovrà faticare parecchio, per farsi perdonare. In ogni caso, se mai dovesse tornare a farsi vedere sarò io stesso a fargliela pagare; pensare di mettersi fra me e Saori... Che razza di stupido ragazzino impudente!

Oh, ma a che serve continuare a pensare a lei?

Tanto a questo punto non mi è rimasto più niente da fare se non...

<< Lord Julian? Siete veramente voi? >>

Mi volto dall'altro lato, incuriosito dalla voce che chiama il mio nome alle mie spalle: due ragazzi, uno biondo e l'altro castano chiaro, se ne stanno in piedi dinnanzi a me tenendosi per mano, con un sorriso talmente ebete sulla faccia da farmi pensare che lo stiano facendo apposta, probabilmente per infierire ulteriormente sulle mie disgrazie.

Li riconosco immediatamente come Shun di Andromeda e Hyoga del Cigno, altri due cavalieri di bronzo.

<< Lord Julian, come mai vi trovate da queste parti? >> mi domanda il primo, piuttosto candidamente << Credevo che foste al Gran... >>

<< … Al Grande Tempio, lo so. >> bubbolo << Assurdo, a quanto pare le notizie al di fuori delle Dodici Case non girano poi così velocemente! Che c'è, non siete stati avvertiti del mio fallimento? >>

Hyoga scrolla le spalle.

<< Mi era giunta voce che le cose non vi fossero andate molto bene, ma solitamente io non do molto peso ai pettegolezzi. >> risponde.

Il Cavaliere di Andromeda sembra essere particolarmente deluso da questa mia rivelazione.

<< Oh, dunque è vero che avete fallito. >> mormora tristemente << Che peccato, ci avevo sperato così tanto! Sapete, Lord Julian, io facevo il tifo per voi. >>

<< Davvero? >> rilancio curiosamente.

<< Sì, certamente! >> mi risponde lui << Io faccio sempre il tifo per gli innamorati, adoro le storie d'amore! E' sempre una grandissima gioia quando due persone riescono a coronare assieme il proprio sogno di felicità e speravo tanto che per voi e Milady fosse lo stesso. Chissà, forse non è ancora troppo tardi... Magari possiamo ancora fare qualcosa per voi! Tu che ne pensi, Hyoga? >>

Shun si volta in direzione di Hyoga con aria speranzosa, mentre quest'ultimo solleva lentamente un sopracciglio e rivolge lui un'espressione stranita e meramente perplessa.

<< A dire il vero, Shun, non penso che questi siano affari nostri. >> dichiara.

<< Oh, perché dici così? >> insiste l'altro << Fino ad ora i nostri compagni hanno fallito, ma forse se provassimo anche noi ad unire le forze... >>

<< Shun, sarebbe del tutto inutile! >> esclama Hyoga, sospirando sconsolato << Conosci anche tu Milady, quando si mette in testa una cosa nessuno riesce a farle cambiare idea; credi davvero che stavolta sarebbe diverso? >>

<< Beh, ma se si tratta di amore... >>

<< L'amore non c'entra niente, Shun, qui stiamo parlando di Milady! Santo cielo, ma come fai ad essere sempre così ottuso? Davvero non ci riesci ad essere un po' più realista e a restare con i piedi per terra? Dai, smettila di fare la femminuccia e... >>

Gli occhi di Shun si riempiono di lacrime e Hyoga, a quel punto, sembra rendersi conto dell'effetto devastante che le sue parole hanno appena avuto sul compagno. Io continuo ad osservare la scena in silenzio, senza intervenire.

<< S-Shun, no... Aspetta, non piangere... Ti giuro che non volevo... >>

<< Perché mi hai detto queste parole? Sei cattivo! Sai che detesto essere chiamato femminuccia... Ed io non sono una femminuccia, accidenti! Solo perché sono sensibile e mi piacciono le storie d'amore, o perché mi commuovo facilmente, o mi piace la carta da parati color zucchero filato, questo non significa certo che io sia una femminuccia! >>

<< No, io... Questo lo so... >>

<< E ALLORA PERCHE' LO HAI DETTO? >>

<< Perché non stavo pensando, io... Per favore, Shun, qualunque cosa tu decida di fare non chiamare tuo fratello! >>

Mi allontano in silenzio, lasciando i due fidanzatini alle loro scaramucce; dubito proprio che si accorgeranno di me, penso che quel litigio potrebbe andare avanti per delle ore.

Continuo a camminare per i fatti miei, fino a quando per poco non vengo investito da un tizio vestito da jogging; mi ritrovo inaspettatamente a terra, quasi senza rendermene conto.

<< Accidenti, perché non guardi dove metti i piedi? >>

<< Prego? Che razza di villano, sei tu ad essermi venuto addosso! >> mi risollevo lentamente, ripulendomi in fretta gli abiti sporchi di polvere << Che maniere, ma chi diavolo ti credi di... >>

Metto a fuoco lo sguardo ed immediatamente riconosco il mio misterioso assalitore.

<< Hey, ma tu sei Ikki della Fenice! >> esclamo << Che ci fai qui? >>

Assurdo, sembra quasi che tutti i Cavalieri di Bronzo abbiano scelto questo luogo come ritrovo del sabato pomeriggio! E' mai possibile che in questa dannatissima città non si possa avere neanche un po' di privacy?

<< Vengo qui tutti i pomeriggi per fare jogging. >> mi risponde lui, in tono disinteressato << E' un ottimo modo per tenersi in forma ed è liberatorio. Piuttosto, che cosa ci fate voi qui? Non dovreste esser al... >>

<< … No, non sono al Grande Tempio e no, le cose con Saori non sono andate bene. >> rispondo a denti stretti, ormai al limite della sopportazione.

Giuro che se qualcuno me lo chiedere per la quarta volta lo prendo a sberle senza pensarci troppo su! Ikki scrolla distrattamente le spalle, poi mi mette una mano sulla spalla e mi da una leggera patta, come a volermi consolare.

<< Non prendetevela, Lord Julian, le donne fanno solamente soffrire. >> mormora in tono stranamente cupo << E' vero, molto spesso ci fanno sentire come in paradiso, ma l'attimo dopo se ne vanno e ci lasciano da soli, col cuore in frantumi. >>

Mi sembra quasi di notare delle lacrime nei suoi occhi e – devo ammetterlo – la cosa inizia a farmi sentire lievemente a disagio.

<< C-cavaliere... Stai bene? >> domando.

Ikki tira su col naso: << Sì, io... Sto benissimo. Certo, io... Bene, molto bene. Mai stato meglio di così. >>

Con una manica si pulisce il naso ancora umido ed io non riesco a trattenere una smorfia di disgusto. Insomma, sono davvero l'unico in mezzo a tutta questa gente ad essere stato educato secondo l'etichetta?

<< Beh, adesso è meglio che torni ai miei allentamenti. >> m'informa lui, dopo essersi – più o meno – ricomposto << Arrivederci, Lord Julian... E ricordate: lasciate perdere le donne, vi spezzeranno solamente il cuore. >>

<< Sì, ehm... D'accordo, io... Arrivederci, Ikki. >>

Lo lascio andare via - non tanto perché mosso dalla mia sensibilità, quanto piuttosto perché quel tale mi fa troppa paura – e mi allontano a mia volta, dirigendomi verso casa; ho capito che questa città è troppo frenetica – e troppo popolata da Cavalieri di Athena – per riuscire a godermi in silenzio la mia depressione e così preferisco fare ritorno a Villa Solo, dove almeno nessuno oserà venire a rompermi le scatole.

Accidenti... Stupidi Cavalieri di Athena! Non vi bastava avermi rovinato la vita ed ogni mia speranza di conquistare il cuore di Saori... Adesso dovete anche rovinarmi la depressione.

*

Pochi minuti più tardi, mi ritrovo nuovamente nelle mie stanze solitarie, intento ad ascoltare misica deprimente e a piangere lacrime amare per la mia amata.

D'accordo, diciamo che non sto esattamente piangendo – sono troppo virile per questo genere di cose – ma devo ammettere che l'immagine rendeva piuttosto bene il concetto.

In ogni caso, non me la sto certo passando ben. Dubito che riuscirò a riprendermi tanto presto da questa delusione, è stato davvero un duro colpo per me! Non soffrivo così tanto da quando... Quando... Beh, non ricordo esattamente da quando, comunque da moltissimo tempo.

Se almeno avessi qualcuno con cui sfogarmi, qualcuno che mi capisca davvero... E invece, da queste parti sono tutti dei completi imbecilli! A volte la vita sa essere così ingiusta...

<< Lord Julian, è permesso? >>

Ecco, appunto... L'ennesima dimostrazione che quanto ho appena detto è la pura verità: quell'idiota del mio cameriere, che non si ricorda mai di bussare.

<< Che cosa vuoi, Demetrios? >> sbraito << Perché vieni a disturbarmi? Non ti hanno forse insegnato a bussare, prima di entrare negli alloggi privati di qualcuno? >>

<< C-chiedo scusa, Lord Julian, ma c'è qui una fanciulla che desidera parlare con voi. >> mi informa lui << Si tratta di Lady Saori Kido. >>

Mi rianimo di colpo.

<< Cosa? Saori? Ne sei certo, Demetrios? >> domando incredulo.

Lui annuisce.

<< Sì, ne sono più che certo. >> risponde << Devo lasciarla entrare? >>

<< Cos... Non l'hai ancora fatta accomodare? Razza di idiota, certo che devi! >>

Salto giù dal letto e mi ricompongo al meglio che posso, spazzolandomi i capelli e spruzzandomi addosso il mio miglior profumo.

Saori... Davvero non riesco a credere che sia venuta fino a qui! Sarà bene non farla attendere troppo, non voglio rischiare di rovinare quella che potrebbe essere la mia ultima possibilità.

Mi presento al cospetto della mia amata pochi istanti dopo, più agitato che mai. Le se ne sta elegantemente seduta sul divano, i lunghi capelli lasciati come sempre sciolti ed uno dei suoi migliori abiti indosso.

Il cuore sembra fermarsi di colpo dentro al mio petto.

<< S-Saori. >> balbetto nervosamente.

Lei abbozza un lieve sorriso nella mia direzione.

<< Ciao, Julian. >> mormora gentilmente << E' un piacere vederti... Ti trovo in splendida forma, oggi. >>

Non riesco a credere alle mie orecchie: sbaglio, o Saori mi ha appena fatto un complimento? Siamo certi che nessuno le abbia fatto una specie di incantesimo o roba simile?

<< T-ti ringrazio. >> le rispondo << Anche tu sei molto bella, oggi. Beh, lo sei sempre, a dire il vero. >>

Lei ridacchia con fare deliziato ed io non posso fare a meno che rimanere estasiato da quel suono magico e cristallino. Bisogna dire che la mia dea ride e sorride piuttosto di rado, ma quando lo fa è come se tutti gli angeli del paradiso intonassero all'unisono un tenero canto d'amore.

<< Saori, io... Devo ammettere di essere piuttosto confuso. >> farfuglio << Non capisco, che cosa ci fai tu qui? Credevo che non volessi più vedermi. >>

Lei sospira profondamente, arricciando il naso in una breve smorfia.

<< Sì, in effetti ero parecchio arrabbiata con te. >> ammette duramente, per poi ammorbidirsi << E' solo che... Beh, ho ripensato a quanto è successo negli ultimi giorni, a tutti i guai in cui ti sei cacciato e ai macelli che hai combinato, e in un certo senso credo di essermi intenerita. >>

La fisso confusamente.

<< Davvero? >> domando.

<< Sì e non si tratta solo di questo! Poche ore fa è giunta al mio cospetto Marin, la sacerdotessa dell'Aquila, e mi ha raccontato alcune cose sul tuo conto. >>

<< Sul mio conto? >> ripeto, sempre più confuso << C-che genere di cose? >>

Saori mi sorride e si avvicina lentamente.

<< Per esempio, che hai attraversato tutte le dodici case per chiedere a tutti i miei cavalieri un consiglio su come fare colpo su di me. >> risponde << E' stato Aiolia del Leone a parlargliene e ha aggiunto anche che tu eri davvero determinato a conquistarmi. >>

Arrossisco leggermente.

<< Sì, beh... E' vero. >> confesso << Questo però non è mai stato un segreto, Milady. >>

<< No, certamente. >> replica lei << Eppure, Marin mi ha portato a guardare le cose da un punto di vista differente. Insomma, non avevo mai notato quanto tu tenessi a me, prima d'ora. >>

Io la fisso curiosamente, i miei occhi probabilmente spalancati in una sorta di espressione da cucciolo bastonato.

<< Sul serio? >> bisbiglio.

<< Sì, certo! >> esclama lei << Julian, tu hai affrontato per me gli ostacoli peggiori e non ti sei mai arreso, nonostante le continue sconfitte. Questa è certamente una prova di quanto io sia importante per te. >>

Il mio sorriso si amplia a dismisura.

<< Sì, beh... E' davvero così. >> dichiaro, avvicinandomi a mia volta e fissandola intensamente negli occhi.

Saori, imbarazzata, distoglie immediatamente lo sguardo ed incomincia a giocherellare nervosamente con i suoi lunghi capelli.

<< Già. >> farfuglia lei << E... Devo ammettere, Julian, di non essere del tutto indifferente alla cosa. >>

Ed eccolo qui, il mio orgoglio che finalmente si infiamma! Non attendevo altro, adesso la mia vita torna nuovamente ad avere senso.

<< Oh, Saori. >> bisbiglio dolcemente, allungando una mano verso di lei ed accarezzandole il viso << Era davvero così difficile da ammettere? >>

<< Sì, certo che lo era. >> risponde lei, arrossendo fin sopra le orecchie << Cerca di capire, Julian... Io non sono come tutte le altre donne e non sono brava a gestire questo genere di situazioni. Inoltre, non posso certo pensare di concedermi a qualcuno con troppa leggerezza; devo forse ricordarti, caro Julian, che io sono la... >>

Oh, no... Ecco che ricomincia a parlare! Non ce la faccio, non riesco proprio a sopportarla quando sproloquia. Non potrebbe semplicemente smetterla di farsi tanti problemi e baciarmi e basta? O forse non lo fa perché desidera che sia io a fare la prima mossa?

Avrebbe senso, giusto?

O forse no, chi lo sa.

Certo, se non provo non lo saprò mai.

E va bene, ci provo! Che cosa potrà mai accadere? In fin dei conti, è solamente un bacio.

D'accordo, allora... Conto fino a tre: Uno... Due... E tre, mi sporgo verso Saori e la bacio dolcemente sulle labbra. Lascio durare quel tenero contato non troppo a lungo, per non rischiare di innervosirla. Vero che è venuta qui di sua sponte, ma non vorrei rischiare di rovinare ogni cosa per aver osato troppo.

Una volta separati, lei mi rivolge uno strano, lunghissimo sguardo penetrante, così intendo da farmi raggelare il sangue nelle vene.

Poi, senza aggiungere una sola parola, si sporge verso di me e mi bacia a sua volta, lentamente e con dolcezza.

Ed io mi sento praticamente al settimo cielo.

D'accordo, forse non sarà il bacio più bello che io abbia mai ricevuto – è freddo, impacciato ed insicuro – ma che importa? In fin dei conti, è pur sempre di Saori.

E nonostante tutti i drammi, gli incidenti e le lacrime – più o meno – versate, il nostro amore ha finalmente trionfato ed io, adesso, non sarò più solo.

O meglio, sarò sempre Solo ma non sarò più da solo... Nel senso, sarò ancora Julian Solo ma non... Oh, al diavolo i giochi di parole!










N.d.A: Beh, eccoci qua... Finalmente Lord Julian ce l'ha fatta! Ve l'avevo detto, non potevo certo lasciarlo a bocca asciutta dopo averlo praticamente torturato per più di dieci capitoli! Naturalmente non potevo non inserire anche i bronzini in questa storia (lo so, ho dimenticato Shiryu.... E' solo che per me è abbastanza asessuato, nonostante abbia una fidanzata. Diciamo che a volte lo vedo più interessato a Seiya che all'eventualità di concludere con Shunrei), anche se alla fine sono sempre le donne - in questo caso Marin - a risolvere la situazione.
E finalmente Saori HA CEDUTO! Possiamo far partire il festino, adesso... Anche se questa storia potrebbe non essere del tutto conclusa, a dire il vero. Chissà, potrebbe anche arrivare un epilogo... Che ne pensate? :D
In ogni caso, ringrazio tutti coloro che hanno letto, seguito e recensito questa storia; era partita come una boiata senza senso e ricevere così tanto sostegno da parte vostra per me è stato molto importante.

Vi abbraccio virtualmente, tutti quanti.

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Capitolo 14
*** Epilogo ***


EPILOGO



<< Milady, ho portato i fiori! Dove devo sistemarli? >>

<< Lasciali pure lì, Aphrodite, verrò a controllarli più tardi. >>

<< Milady, Aldebaran chiede di lei per il menù: ha detto che dovete ancora decidere il dolce e gli antipasti. >>

<< Aiolia, gli ho già detto che può decidere da solo! Sa che mi fido del suo giudizio, per quale motivo continua ad importunarmi? >>

<< Milady, il vestito! Mancano pochi giorni alla festa ed io ho bisogno di sapere se devono essere fatte ulteriori modifiche all'abito di Lord Julian. >>

Alzo gli occhi al cielo con fare esasperato e sbuffò, scuotendo il capo con rassegnazione; credevo che conquistare Saori fosse la cosa più difficile di questo mondo, ma a quanto pare vi è qualcosa di peggio: l'organizzazione di una festa di fidanzamento.

<< Oh, cielo... Hai ragione, Mu! >> esclama immediatamente Saori, battendosi una mano contro la fronte << Julian caro non ha più provato il suo abito dopo le ultime modifiche e non abbiamo idea di come gli stia adesso! Oh, che distratta che sono! >>

<< A dire il vero, se posso dire la mia... >> intervengo con fare stizzito, facendo una smorfia << … Ritengo che il vestito non avesse alcun bisogno di modifiche in primo luogo. >>

Saori mi fulmina con lo sguardo: << Tu lo pensi, tesoro, ma ti assicuro che non è così. Quel taglio non ti donava affatto, mio caro, ed io non sarei affatto felice se tu ti presentassi alla nostra festa di fidanzamento con un abito che non rende giustizia alla tua splendida figura. Tu certamente non vuoi che io sia scontenta proprio la sera della nostra festa... Non è vero? >>

Deglutisco e faccio segno di no con la testa.

Ormai ho capito che Saori non deve essere contrariata e dunque, in certe situazioni, non mi sforzo neanche di dire la mia.

<< Allora, mentre tu e Mu finite di sistemare il vestito, io continuerò ad occuparmi delle partecipazioni! >> esclama allegramente Saori, rimettendosi a lavoro << Ho già chiesto a Marin di aiutarmi con le rifiniture, mentre Shun mi darà una mano con le bomboniere. >>

Strabuzzo gli occhi.

Bomboniere? Qui nessuno aveva parlato di bomboniere, prima d'ora; ho come la sensazione che le cose stiano iniziando a sfuggirci di mano.

<< S-Saori, mia cara... >> tentenno << N-non credi che, magari, stiamo un tantino esagerando con questa festa? Voglio dire, avevamo detto di organizzare una cosa semplice, senza troppi fronzoli e... >>

<< Perché, scusa, qual è il problema? >> mi domanda distrattamente Saori, continuando a scorrere l'elenco degli invitati << A proposito, se vedi Death Mask digli di farmi avere la carta dei vini. Ci tengo affinché siano di buona qualità e non sono del tutto certa di potermi fidare di lui. >>

Death Mask addetto al vino?

Grandioso, come minimo ci toccherà bere qualche insipida robaccia da bettola!

<< Saori, a dire il vero io non credo... >>

<< Oh, e di anche a Saga che per quanto riguarda la sicurezza dei locali mi affido a lui. >> aggiunge Saori << E' un professionista del settore, sono certa che possiamo fidarci di lui? >>

Saga addetto alla sicurezza? Sul serio?

Inizio davvero a pensare che Saori non abbia capito proprio un bel niente dei suoi fedeli cavalieri.

<< Saori, io non sono del tutto sicuro... >>

<< Oh, prima che dimentichi! Potresti passare anche da Camus, all'Undicesima Casa, per controllare a che punto sono le statue di ghiaccio? >>

Statue di ghiaccio?

Basta, questo è veramente troppo! Faccio per ribellarmi a Saori e dire finalmente la mia riguardo a tutte queste sciocchezze, ma prima ancora che ne abbia il tempo il cavaliere di Ariete arriva alle mie spalle e mi trascina via con sé, per ultimare le prove del vestito.

<< Non si preoccupi, Lord Julian, ci vorrà pochissimo tempo per sistemarlo. >> mi dice Mu, aiutandomi a mettere la giacca << Il vestito vi sta benissimo, dobbiamo solo mettere a punto un paio di dettagli e poi sarete assolutamente perfetto. >>

Sospiro profondamente, con fare sconsolato.

<< Non credevo che potesse essere così faticoso, Mu. >> mormoro << Pensavo che, una volta conquistata Saori, il resto della strada sarebbe stata in discesa! >>

Mu soffoca una risata.

<< Oh, quanto siete spiritoso! >> esclama divertito << Siete davvero un burlone, Lord Julian! O un ottimista troppo incosciente, dipende dai punti di vista! Certo, se voleste scappare via sareste ancora in tempo per farlo. >>

<< No, questo è fuori discussione! >> rilancio immediatamente, sdegnato da quella sua affermazione << Io amo Saori, più di ogni altra cosa, e quando mi sono gettato in questa situazione sapevo benissimo a che cosa andavo incontro! Non importa se Saori è difficile e – a tratti – persino insopportabile: io sono disposto a sopportare qualsiasi cosa, pur di stare con lei. >>

<< APHRODITE, RAZZA DI IMBECILLE, TI AVEVO DETTO ROSE BIANCHE E GIALLE, NON ROSSE! NON MI SEMBRAVA COSì DIFFICILE DA CAPIRE, STUPIDO ED INUTILE CAVALIERE CHE NON SEI ALTRO! >>

Mi volto verso Mu in cerca di conforto e tutto ciò che ottengo e un lungo, sincero sguardo di compassione.

Sospiro nuovamente, con fare sconsolato.

E' troppo tardi per pensare di scappare via e ritornarmene fra i Sette mari... Vero?








N.d.A: Ebbene, con questo epilogo si concludono definitivamente le avventure del povero ed innamoratissimo Julian Solo! Non posso che ringraziare tutti coloro che mi hanno accompagnato durante questa lunga e divertente avventura, tutti quelli che hanno letto, recensito e messo la storia fra le seguite/preferite/ricordate. Grazie per il supporto e la compagnia, per l'energia che riuscite ad infondermi ad ogni storia e per il tempo che mi dedicate.

Un abbraccio a tutti quanti!

 

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