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di Raseia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX ***
Capitolo 10: *** Capitolo X ***
Capitolo 11: *** Capitolo XI ***
Capitolo 12: *** Capitolo XII ***
Capitolo 13: *** Capitolo XIII ***
Capitolo 14: *** Capitolo XIV ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Capitolo I

 
Intorno tutto tace, la luce della luna piena illumina le strade deserte costellate solo dalle mille ombre della notte. In lontananza il debole verso di un animale notturno squarcia il silenzio, quasi tombale.
Improvvisamente qualcosa si muove, alcune ombre prendono vita ma senza fare rumore. Per la precisione le ombre sono due: una alta con camminata fiera e composta, l’altra a terra terrorizzata con le mani tese in avanti. L’aria trasuda paura e cattiveria. Un urlo, silenzio. La prima ombra è sulla seconda, la scena è confusa, ma quando la prima si rialza la seconda resta a terra immobile. La prima sparisce, ritorna il silenzio quasi tombale e le ombre immobili.

§
 
Mi sveglio urlando in preda a quest’incubo…cosa diavolo era?!, frastornata e confusa cerco di raccapezzarmi. Ma la forza di gravità prende il sopravvento: ricado di schiena sul letto con gli occhi fissi sul soffitto. Sospiro. Da quando sono arrivata in questo posto faccio sogni così strani, privi di senso.
-Raseia? Ras?- la porta si spalanca, sulla soglia Wen, la mia coinquilina. Oltre che migliore amica. È sempre in ordine come al solito: i capelli neri e ricci che ricadono sulle spalle, la sua solita bassezza e lo stile rock alternative che la contraddistingue.
-Ti ho sentita urlare, stai bene?- si avvicina, vedo preoccupazione nei suoi occhi.
-Sto bene- cerco di apparire tranquilla –non preoccuparti- le rivolgo un tenero sorriso per confermare la mia tesi. Non voglio darle fastidio.
-Devo essere preoccupata- sospira –ti succede troppo spesso- si siede sul letto e improvvisamente nei suoi occhi si accende una luce –Deciso! Andremo dal mio amico per trovare qualche specie di acchiappasogni.- conclude sorridendo fiera della sua idea. Annuisco semplicemente, consapevole che sarà tutto inutile. Il problema è un altro… non so quale ma è un altro. Facendomi spazio mi alzo e vado in bagno lasciandola lì.
Certo che lei sa dove portarmi, conosce tutti! Mi guardo allo specchio: che espressione orribile! Ridacchiando comincio a darmi una sistemata tornando ai miei pensieri: sono arrivata da poco, ma se c’è riuscita lei a farsi degli amici che è un’asociale, ci riuscirò anch'io! O almeno spero…

§
 
Dopo pochi minuti sono giù, in cucina, per fare colazione. Sono sulla soglia quando vengo travolta da un discorso, a primo impatto senza senso, di Wen.
-Allora- mi guarda, anzi mi squadra –sei.. mediamente alta, capelli corti e neri. Bel fisico come il mio- ridacchia da sola mentre compila quel dannato modulo di NON SO COSA! Sempre più stranita prendo la colazione preparata da lei: pancarré con marmellata alla fragole e una tazzina di caffè.
-Poi..- si gratta il mento pensierosa –sei intelligente.. solare…-
-Si, una top model con quattro premi Nobel- intervengo sarcastica
-Sto solo scrivendo la verità!- mi risponde stizzita
-Si si- sbuffo mentre inizio la mia benedetta colazione
-Zitta che queste cose non le penso solo io- mi fa una linguaccia e riprende a farneticare. Ormai ha perso la mia attenzione.
Ora ho una cosa più importante da fare: ricordare qualcosa in più riguardo quei sogni. Fisso fuori dalla finestra nella speranza di essere assalita da un’illuminazione, ma ciò che mi assale è un brivido freddo alla sua vista…


Angolo dell'Autore:

Salve! Anzi… buonanotte! Questa è la mia prima long, ammetto che ho una paura tremenda. Speriamo bene!
Ma bando alle ciance: sto scrivendo queste poche righe per la mia migliore amica. Lei crede in me ed è grazie a lei se ho deciso di pubblicare questa storia. Grazie. E soprattutto: TANTI AUGURI DI BUON COMPLEANNO, amica mia.

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Capitolo II
 
Ciò che vedo è un ragazzo alto, dai capelli neri e strani tatuaggi sulla mano ben in vista, dato che sta parlando al telefono.
-È lui! L’ombra alta e con camminata fiera!- mi alzo di scatto indicando quella figura, gli occhi sbarrati e la voce stridula. Wen si alza subito dopo di me: -COSA DIAVOLO STAI DICENDO?!- anche lei urla spaventata dalla mia reazione.
-È lui! Lui, lui, lui- lo guardo tremante, perché ho questa reazione? Perché mi mette così tanta paura? Il ragazzo, immobile, mi fissa con sguardo freddo; penso che sia confuso anche se non lo dimostra.
La finestra è aperta, quindi ha sentito tutto:
-Ehm…- chiude la conversazione al telefono –qualche problema?- dice seccamente fissandomi con un sopracciglio alzato. Problema? Io…
-Law!- Wen si avvicina alla finestra molto più tranquilla rispetto a prima –scusami ma ogni tanto Ras impazzisce- ridacchia guardandolo, si siede sulla cucina… per stargli più vicino?! Sta flirtando?! Ma cosa…?! Resto sbalordita da quella reazione. Che cazzo sta succedendo?! Anzi… dicendo!
-Io non sono impazzita?!- aspetta.. forse si, ho urlato alla vista di un ragazzo che non conosco! Imbarazzata cerco di riacquistare un po’ di dignità –Eh.. s..scusami. Pensavo che fossi un’altra persona- muovo le mani nervosamente sul jeans.
-Wen- la guarda facendole un mezzo sorriso amaliante –non dovresti frequentare certa gente- mi squadra.. schifato? O è la mia impressione? Dio che nervi!!
Lo guardo sdegnata: -Scusami se mi metti i brividi! Se hai una strana aura! Se.. se… AH!- mi giro e me ne torno in camera incazzata nera. Devo uscire, ho bisogno di aria nuova, pulita, diversa!
Sempre più incazzata esco di casa sbattendo la porta. Sono agitata e nervosa: perché? Perché non mi passa questa sensazione? È lui? O no? Mi blocco vicino ad un albero appoggiandomi: cosa mi succede? Era lui l’ombra del sogno? Con la mano massaggio sul petto, più precisamente sul cuore. Mi sento così strana. Mi gira la testa, ho la nausea.. i brividi.. le vertigini. Il buio.
 
§
 
Dove sono? Vengo investita da una luce che mi costringe ad aprire gli occhi. Con stupore noto che è notte, probabilmente fonda dato che in giro non c’è nessuno. Alzo la testa: sono sotto un lampione che mi illumina. Non ero sotto un albero?! Aspetta.. le ombre immobili e il silenzio quasi tombale.. no, oddio no. Un incubo… ma se è un incubo perché lo sto vivendo?! Mio Dio tutti questi pensieri mi fanno venire mal di testa. Metto una mano sulla testa sempre più confusa. Ad un tratto l’aria diventa pesante: una delle ombra incomincia a muoversi, ma questa fa rumore. I suoi passi sono pesanti, sento l’asfalto tremare. Cosa mi succederà? Cosa posso fare? L’ombra è sempre più vicina, la sua presenza è sempre più forte. È molto più alta dell’altra, è imponente, enorme, sempre più vicina… devo scappare, ma mi mancano le forze, non riesco ad alzarmi, è inutile, morirò, ma se è un sogno posso svegliarmi! Svegliati Ras! Adesso!! SVEGLIATI!
 
§
 
Sento voci sconosciute, chi siete? L’incubo è finito? Aspetta ma devo aprire gli occhi, cosa che mi sembra impossibile.. diavolo… aiutatemi…
-L’abbiamo trovata svenuta- è una voce maschile, vorrei tanto poter aprire gli occhi.
-Svenuta dove?- chiede l’altra voce.. aspetta, c’è qualcosa di familiare. DEVO APRIRE GLI OCCHI. Finalmente ci riesco ma la mia vista è offuscata, mi sforzo ma niente. Il mio sforzo viene interrotto da quella voce:
-No bambina..- mi poggia le mani sulle palpebre e le richiude –torna a dormire, è ancora troppo presto- ride e io ricado in un sonno profondo. 



Angolo dell’Autore:
Buongiorno e Buon Natale a tutti!
Mi scuso in anticipo per la lunghezza dei capitoli. Non preoccupatevi diventeranno più lunghi!
Ancora Buone Feste, a Sabato prossimo!
 
Raseia

 

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


Capitolo III
 
Quando mi risveglio sono nel mio letto, era un sogno anche quello? La voce di Wen risuona come una martellata in testa.
-Ras! Finalmente ti sei svegliata!- è preoccupatissima. Di fianco a lei un uomo, dietro di lui un paio di uomini in divisa. Aspetta... la polizia?! Velocemente mi metto a sedere sul letto, anche io preoccupata adesso.
-Oh…- mi guardo intorno persa, le mani che stringono le coperte. Si, sono nervosa –cosa è successo? Perché la polizia?-
- Salve, sono il commissario Smoker- si fa avanti: adesso riesco a vederlo bene perché illuminato dalla luce della mia lampada. Ha i capelli bianchi e una cicatrice sul viso, chissà come se l’è procurata. Intanto un altro poliziotto, che non avevo notato prima, accende la luce: è una donna, ha i capelli blu e indossa gli occhiali. Il commissario riporta l’attenzione subito su di lui ricominciando a parlare.
-Signorina, devo farle qualche domanda-
-Perché?- chiedo ingenuamente facendo passare lo sguardo prima su di lui e poi su Wen che si sta sedendo di fianco a me. Mi afferra la mano e prendendo fiato mi dice:
-Sei sparita per tre giorni- spalanco gli occhi a questa rivelazione. Tre giorni?! Allora non era un sogno. Fisso le coperte cercando di ricordare.. quella voce… quelle ombre sfuocate. Non ricordo niente! Maledizione! Mi porto le mani sulla testa confusa.
-Signorina si calmi- lo sento sospirare, poi si rivolge a Wen –la faccia calmare, l’aspettiamo di sotto- lentamente si gira analizzando la stanza, richiama l’attenzione dei suoi sottoposti ed esce. Mi trovo avvolta dall’abbraccio di Wen, è in lacrime. Oddio no… non piangere. La stringo forte a me:
-Non piangere. Non so cosa sia successo, ma sono qui. Sto bene- le accarezzo la schiena.
Piano si calma: -dove sei stata? Cosa è successo?- si stacca e mi guarda tenendomi per le spalle. –Dimmi che stai bene realmente. Ti prego- la sua è una supplica.
-Sto bene- cerco di sorridere –purtroppo non ricordo  niente.. solo due voci maschili..- abbasso lo sguardo. È vero, non ricordo niente. Cosa devo fare?
La sento sospirare, rialzo lo sguardo: -scendiamo?- mi annuisce semplicemente.

§
 
Siamo giù, l’interrogatorio è stato un inferno. L’ispettore non la smetteva più di farmi domande, finalmente se n’è andato. Che tipo insistente! Sono così stanca, sbadiglio prendendo la tazza di tè che Wen mi sta porgendo.
-Stanca?- si siede di fronte a me.
Annuisco: -Tanto. So solo che ho dormito tutto il tempo, o almeno credo. Sono stanca e frustata- bevo lentamente –io andrei a dormire- sospiro.
-Si, ti e mi farebbe bene un bel sonno ristoratore- mi sorride teneramente, proprio come una mamma fa con la propria bimba.
-Si mamma Wen!- scoppio a ridere. Meglio sdrammatizzare! Infatti scoppia a ridere anche lei e questo mi mette gioia.
Tra una risata e l’altra mi mette a letto e va nella sua stanza. E adesso? Come faccio a sapere la verità? Mi giro sul fianco verso la finestra. Guardo fuori: un ombra, un urlo. Scatto in piedi e corro ad affacciarmi: niente. Bene, adesso ho anche le allucinazioni!
-No bambina..- quella voce… mi giro di scatto –non hai le allucinazioni- prima che possa urlare mi trovo la bocca tappata dalla sua mano. È un omone, alto più di due metri, dai capelli rossi e le labbra violacee. Faccio vagare lo sguardo su di lui: è bianco cadavere e ha gli occhi di un colore intenso, penetranti.
-Se fai la brava bimba giuro che ti stappo la bocca- in faccia ha stampato un ghigno, divertito dalla mia faccia probabilmente. Sospiro acconsentendo alla sua proposta, fa ciò che mi ha giurato.
 -Chi sei?- pianto il mio sguardo nel suo. Stranamente non ho paura.
-Eustass Kidd…- avvicina pericolosamente il suo viso a pochi centimetri dal mio.



Angolo dell’Autore:
Buongiorno cari lettori e BUON ANNO! Spero che abbiate passato un bel capodanno ma spero, soprattutto, che il capitolo vi sia piaciuto. Come avete letto, sono stati presentati altri personaggi e pian piano qualche mistero viene svelato. Vi auguro una buona giornata :)
A Sabato prossimo.

Raseia

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


Capitolo IV
 
Sento le guance arrossarsi, oddio… Ras respira. Cosa vuole? Sembra che mi stia studiando. Mi osserva attentamente. Perché è qui? Lui mi ha rapita? Troppe domande… faccio un profondo respiro: -Cosa vuoi?-
Si allontana e comincia a girare per la stanza toccando la mia roba. Non si degna neanche di rispondere alla mia domanda! Mi fa innervosire! Mi sta ignorando? O ha problemi di udito? Ora lo ammazzo!
-Provaci- si gira guardandomi divertito –dai provaci!- mi provoca anche! Che faccia tosta! Ma aspetta… può leggermi nella mente?! Oh cazzo… lo guardo confusa e affascinata allo stesso tempo.
-No, non ti leggo nella mente- ridacchiando si siede sul letto
-Allora come fai a rispondermi?!- rispondo nervosa e un po’ preoccupata
-Intuito mia cara, sai sono un tipo perspicace- mi fa l’occhiolino giocando con dei fogli sul MIO comodino. Mi innervosisco sempre più.
-Rispondimi, cosa vuoi?- cerco di calmarmi, so che rischio con questo tipo
-Niente di particolare- alza le spalle –sono solo passato a vedere come stai-
-Come sto?! Tu mi hai rapita!- muovo le mani esasperata
-Io?- scoppia a ridere –no bambina, non ti ho rapita. Ho semplicemente controllato una cosa.. per me vitale.. ma non ti disperare non è ancora tempo di capire per te- si alza e a passi svelti si avvicina. È realmente altissimo ed enorme. Wow. Perché non posso ancora capire? Allora lui sa. Avvicina il viso al mio, le labbra sfiorano il mio orecchio, resto impietrita con il battito che accelera.
-Ora vai a nanna, ne hai bisogno- sussurra, sento il suo respiro  su di me. Oddio… un brivido lungo la schiena, ma non un brivido di paura tutt’altro. Chiudo gli occhi  e deglutisco. Che qualcuno mi aiuti..
Quando li riapro lui non c’è più, sparito.. nel nulla. Pensavo di poter risolvere il mio mistero ma al contrario adesso è tutto più incasinato! Come ha fatto a sparire? Mah penso che resterà un mistero per me… o forse no? Sospiro. Come posso scoprire la verità? Ritornerà? Troppi perché. È meglio che vada a dormire. Velocemente mi infilo sotto le coperte tirando il piumone fin sopra la testa.  
Eustass Kidd: l’uomo del mistero. Devo fare qualche ricerca a riguardo, magari ci capisco qualcosa. Almeno capisco chi è. Con la sua immagine fissa in testa, cado in un sonno profondo.
 
§
 
-Sei sicuro Kidd?- la voce maschile dell’altra volta! Aspetta… mi hanno rapita di nuovo?! Di nuovo la mancanza di forze, quell’aura, e anche questa volta non riesco ad aprire le palpebre! No di nuovo no! AIUTO! Ma come è ovvio che sia nessuno mi sente. Cosa mi faranno? Cosa hanno in mente? Wen.. mi spiace.. sento le lacrime scendere sul viso.
-Guarda Kidd, piange- di nuovo quella voce.
-Chissà che cazzo sta sognando- ride divertito.
 Brutto stronzo, sei tu che mi fai star male!
-Non sarà- si blocca –che le fa male?- chiede l’altra voce freddamente, cazzo preoccupati un po’! Nessuno se ne frega! Eppure dovrei essere di vitale importanza!
-Nah.. tutto questo non le fa male- sento un bip. Sembra un macchinario..macchinario? Per cosa? È attaccato a me?! Ma.. ma… le lacrime si fermano, adesso sono incazzata.
-Riportatela a casa- annuncia seccato –per adesso basta- sento i suoi passi, se ne sta andando. Sento la porta aprirsi e richiudersi.
-Bene ragazzi, andiamo- qualcuno mi solleva e di nuovo il buio.



Angolo dell’Autore:
Mi scuso con tutti per il ritardo. Ah… Buonasera! La lunghezza è ancora la stessa :c Giuro che si allungheranno! Buona serata e buona domenica! Sul capitolo non ho nulla da aggiungere c: A sabato prossimo.
 
Raseia

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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


Capitolo V
 
Apro gli occhi. Sono nel mio letto nella stessa posizione in cui mi sono addormentata. Allora era un sogno? O un ricordo di quei giorni? Allora ero cosciente? Ma io non ricordo assolutamente nulla… Odio tutti questi dilemmi, odio questa città e questa situazione. Piano esco da sotto il piumone. Guardo fuori: piove e fa anche molto freddo. Penso che resterò sotto le coperte ancora un po’. D’altronde sono solo le sette del mattino, posso concedermi altri cinque minuti. Sorrido tranquilla contenta di poter restare ancora a letto, ma la mia felicità svanisce appena la porta si apre:
-Ras!- è Wen, raggiante. –Ho chiamato il medico per farti visitare- un medico? Per cosa? Fa cenno a qualcuno di entrare.  
Entra: no lui no! Quel tipo strano con i tatuaggi è un medico?! Un tipo così?! Oddio non ci capisco più niente. Esasperata mi nascondo sotto le coperte.
-Sto bene, non ho bisogno del medico! Soprattutto di un medico che mi ha dato della pazza! Mandalo via!-
Sento Wen ridere: -Dai non fare così! È un bravo medico giuro, e poi non puoi dargli torto gli hai urlato cose senza senso senza alcun motivo-
Sbuffo nervosa: -Sto bene! Lasciatemi in pace!- questo tipo non mi piace.. per niente!
-Signorina- mi chiama con tono calmo. All’improvviso mi scopre, ha il passo così leggero che non l’ho sentito avvicinarsi! Mi ricorda qualcosa… il passo leggero dell’ombra. Scuoto la testa e la alzo. Me lo ritrovo di fronte: indossa un pantalone scuro e una camicia bianca, il tutto abbinato a delle scarpe eleganti. Che uomo elegante.. ma bando alle ciance! Devo capire perché vuole visitarmi. Dalla sua valigetta nera tira fuori un ago e una siringa?! Cosa vuole fare?! -NO! STAI LONTANO!- Nascondo le braccia dietro la schiena.
-Non fare i capricci, devo farti un prelievo per le analisi- dice freddamente. Non posso fare la bambina. Sono grande e poi è solo una sensazione la mia. Gli porgo il braccio guardandolo timidamente. In un attimo preleva una fialetta di sangue. Lo ammetto è veramente bravo, non ho sentito niente.
-Fai sogni strani?- non mi guarda, sistema la fialetta nella borsa. Wen gli avrà detto tutto, perché l’ha fatto? Si fida così tanto di lui? –Allora? Aspetto una risposta- mi sollecita, guardandomi questa volta.
-Si- distolgo lo sguardo, e tu ne fai parte! Sospiro rumorosamente.
-Perché sospiri?- mi dice con tono di rimprovero tenendo gli occhi fissi su di me.
-Oh- arrossisco bruscamente –niente.. e che sono incubi e li faccio da quando sono arrivata in questa città- che sia una coincidenza? Sa qualcosa?
Prende una boccetta dalla sua borsa –prendi queste- me la porge, cambia discorso, non risponde -tre gocce prima di andare a dormire. Non dovresti fare incubi con queste-
La afferro sfiorandogli la mano, mi blocco: vengo presa d’assalto dalla pelle d’oca, in un attimo davanti gli occhi mi si para l’immagine dell’ombra che assale l’altra. Quelle ombre sono sempre più chiare e vivide. Law e Wen. Wen a terra.. morta… urlo spaventata e tremante.
-Ras!- mi sento chiamare, Wen mi scuote. –Ras! Riprenditi!- continua ad urlare.
Quando ritorno in me Wen mi guarda spaventata, è in piedi di fronte a me. Law è di fianco a lei, le accarezza la schiena per poterla consolare probabilmente. Li guardo imbarazzata, dio mio.. che mi sta succedendo? Perché tutto questo? Ho la testa pesante e la vista si sta offuscando.
-Le ho fatto un calmante, dovrebbe crollare a momenti. Inoltre le ho già dato le gocce, non dovrebbe fare incubi. Per me è ora di andare-
-Perché non resti?- no Wen non chiederglielo, ti farà del male.
-Mmh.. penso che sia meglio, così la tengo sotto controllo- penso di aver visto un mezzo sorriso… o forse no… ah, la vista.
-Scendiamo?- sento anche la risata di Wen adesso.
No, no, vattene, lasciala stare, non toccarl…dormo. Nessun sogno, niente di niente.


Angolo dell’Autore:
Buon pomeriggio a tutti c: Spero che il capitolo vi piaccia. Vi auguro una buona giornata ^-^
A sabato prossimo c:
 
Raseia

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Capitolo 6
*** Capitolo VI ***


Capitolo VI
 
Sbadiglio, sorrido mentre mi sveglio. Ho dormito così bene, senza fare sogni o incubi o cazzate del genere. Mi rigiro nel letto ancora con gli occhi chiusi. Mi scontro con qualcosa o…qualcuno.. con un urlo balzo fuori dal letto spalancando gli occhi.
-TU!- indico la figura sul letto. Dopo un attimo scoppio a ridere.
-EHY!- si alza sdegnato –che cazzo ti ridi?!-
-Non ci vai nel letto- rido ancora con le lacrime agli occhi –sei talmente alto che non ci vai! Eustass Kidd tu sei troppo alto!- mette il broncio offeso –Non mi dire che ti sei offeso!- le mie risate non si fermano.
-Da morire- soffia, incazzato.. ops, penso di aver combinato un guaio. Si avvicina con passo pesante. Smetto di ridere. Mi sbatte letteralmente contro il muro, ritrovo il suo viso attaccato al mio. L’espressione cattiva, le intenzioni cattive. Deglutisco.
-Non permetterti mai più- ringhia –nessuno osa ridere di me- cosa?! Fa anche l’offeso?!
-Senti bello- gli punto un dito sul petto –dovrei essere io quella incazzata! Che cazzo ci facevi nel mio letto?! Da quanto eri lì?! Cosa cazzo vuoi da me?!-
-O-oh! Quanto coraggio..- assume un ghigno divertito, con un dito mi sfiora il mento –diventi ogni giorno sempre più interessate- mette enfasi nell’ultima parola.
-Volevo una risposta non questa dichiarazione d’amore- rispondo seccamente, lo ammetto sono divertita dalla situazione, forse anche eccitata. Ops l’ho detto..
-Senti bambina..- appiccica il suo corpo al mio e mi preme contro al muro, gli occhi piantati nei miei. Non so quanto reggerò ancora prima di perdere la ragione.. -..ti ho già detto e ti ripeto che è ancora troppo presto per sapere. Sono solo venuto a dirti di non prendere quelle gocce, lo dico per il tuo bene. E stai attenta a quel tipo- ora le sue labbra sono sul mio orecchio –non mi piace per niente- bacia il lobo. Brivido.
-Smettila- giro il viso verso il suo –ho bisogno di chiarimenti, devi dirmi tutto quello che sai- lo spingo lontano da me –e non accetto un no- dico decisa.
-Nessuna mi dice di no- dice seccato –sei la prima e neanche questo mi piace. Non meriti proprio niente. Stammi bene- sparisce.
-No aspetta!- è tutto inutile, ormai non c’è più. Uffa. Volevo sapere e lui che fa? Sparisce! Sbuffo. Aspetta…WEN! Velocemente scendo per vedere se sta bene. E noto che sta molto, anzi troppo bene! È sotto le coperte sul divano col dottore e… i loro vestiti sono sparsi dappertutto. Oddio… no.. spero che non sia fondata la mia sensazione. Spero per lei che sia un normale dottore, senza nessun segreto oscuro. Spero che non le faccia del male. Allora perché il gigante mi ha detto quella cosa? Non gli piace.. è geloso di Wen? Di me è impossibile… o forse il mio sogno si realizzerà? O è tutto un’enorme cazzata? Dilemmi su dilemmi affollano la mia mente.
Zitta zitta, piano piano torno di sopra. Mi cambio: ho voglia di uscire. Sono le sei del pomeriggio e non ho voglia di passarlo in casa con due che molto probabilmente faranno un secondo round.
Una volta finito esco di casa senza farmi notare. Gironzolo di qua e di là, la città non è tanto male; anche se qualche vicolo mette i brividi. Sospiro più volte mentre cammino. Ora sono finita in una strada un po’ più affollata, piena di negozi. Ma la mia attenzione viene catturata da una vetrina, con precisione dalla vetrina di una libreria. C’è scritto: “Stasera incontro con gli anziani della città, alla scoperta delle leggende e dei miti”. Wow.. sembra interessante! Mi avvicino e scopro con piacere che l’incontro incomincia tra pochi minuti. Nella speranza di poter restare entro lentamente: -Buonasera- sfodero uno dei miei più grandi sorrisi.
-Oh, buonasera. È qui per l’incontro?- è una giovane ragazza dai capelli lunghi e neri ad accogliermi. Annuisco decisa. Dopo essersi presentata scopro che il suo nome è Nico Robin ed è la proprietaria. Gentilmente mi fa accomodare. Tranquilla guardo intorno.
Una scritta mi lascia impietrita, di stucco “In memoria di Eustass Kidd”. Come può essere…è morto?



Angolo dell’Autore:
Buon pomeriggio a tutti! Innanzitutto spero che il capitolo vi piaccia c:
Ma l’importante è: Kidd è morto o no? Cos’è in realtà il dottore? E le gocce? Vi lascio con questi dubbi :P e vi auguro una buona serata ^-^
A sabato prossimo c:
 
Raseia

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Capitolo 7
*** Capitolo VII ***


Capitolo VII
 
Morto… morto… durante tutto l’incontro non ho pensato ad altro. Sarà uno scherzo, uno stupido scherzo. Forse sono veramente impazzita! Non può essere morto! Devo capire.. ho bisogno di capire, sto impazzendo. Sento che la testa esploderà se non inizio a chiarire qualche dubbio. Inizierò da questo: qui e subito. Finito tutto mi avvicino a Robin:
-Grazie di cuore- mi ricompongo cercando di apparire tranquilla. Sorrido.
-Oh, grazie a te, Raseia- mi sorride di rimando, sincera.
-Posso farti una domanda?- annuisce rivolgendomi tutta la sua attenzione –chi è Eustass Kidd? Com’è morto? E quando?- spero di non aver esagerato con le domande.
-Sei proprio curiosa- sorride alzando gli occhi al cielo. Ecco non parlerà, sul mio viso appare un velo di delusione, ma subito torna a guardarmi: -non fare quella faccia, te lo dico non preoccuparti.- ad un tratto diventa serissima –Sai, Eustass aveva poco più di vent’anni. Era un meccanico molto rinomato in città. L’anno scorso un brutto incidente l’ha portato via. Mi è stato chiesto di dedicargli questa conferenza da alcuni amici. Lo ammetto non era il massimo come persona, ma a me non ha mai fatto niente quindi non ce l’ho con lui…- cambia tono ed espressione -…a differenza di altri- e questo cosa vuol dire? Aspetta.. ma la nostra conversazione viene interrotta dagli altri ospiti. La ringrazio di nuovo e velocemente esco da quel posto.
È vero non è un simpaticone.. ma avercela con lui. Cammino distrattamente immersa nei pensieri. Non è possibile, io l’ho visto. Non può essere morto.. alzo lo sguardo e mi rendo conto che sono finita in un vicolo buio e tetro. Cavoli mi sono persa, mi giro nella speranza di vedere l’uscita ma dietro di me una strada che sembra infinita. E adesso che succede? Perché tutte a me?! Domani preparo la valigia e me ne vado! Mi sono rotta di questa situazione! Non ce la faccio p.. un rumore. Mi si rizzano i capelli: cosa è stato? Lentamente mi rigiro in avanti, un’ombra si è posta davanti a me. Cosa diavolo è? Ha gli occhi completamente rossi, è un umano.. o almeno lo sembra. Resto immobile mentre mi annusa. Piano mette tra noi due passi di distanza, prima mi guarda poi velocemente abbassa il capo.. in segno di rispetto? A me? Ma.. sparisce proprio come è apparso. Lo cerco con lo sguardo ma è tutto inutile, neanche l’ombra.
Perché ha avuto quella reazione? Perché non ho avuto paura? Perché mi sembrava tanto familiare? Ancora domande maledizione! Lancio un urlo di rabbia: si sente solo lo starnazzare di qualche uccello che vola via spaventato. Con passi pesanti cerco un’uscita. Sono così arrabbiata che in questo momento ucciderei qualcuno! Ed ho anche fame adesso!
Va bene Ras, calmati. Faccio profondi respiri. Devo calmarmi. C’è una spiegazione logica, a tutto c’è una spiegazione logica.
Mi ripeto questa frase per tutto il tragitto verso il fast food che ho visto prima.
Arrivata entro e prendo un hamburger con una mega porzione di patatine e una bella birra fresca. So che mi farà bene mangiare qualche schifezza. Come sempre.
Finita la mia cena mi sono dilungata ancora per le strade di questa fantastica città. Ovviamente sono sarcastica. Sospiro. Stranamente ho ancora fame, mangerei un bue intero in questo momento. Mi tocco lo stomaco che brontola con prepotenza. Non è possibile… Eppure dopo cena ho mangiato anche il dolce! Ma questa fame sembra diversa.. ecco sto impazzendo veramente! All’improvviso il naso mi si riempie di un dolce profumo: sangue.
 


Angolo dell’Autore:
Buongiorno a tutti! Ecco qui il nuovo capitolo! Come al solito spero che vi piaccia c: La povera Ras sta collezionando domande senza risposta, mi odia lo so ahahahahah Ma avrà le sue risposte, prima o poi xD Ah, quasi dimenticavo! Finalmente arriveranno i capitoli più lunghi *^* Beh, buona giornata c:
A sabato prossimo!
 
Raseia

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Capitolo 8
*** Capitolo VIII ***


Capitolo VIII
 
La bocca mi si riempie di acquolina. Qualcosa dentro di me si sta risvegliando. Sangue, sangue, sangue. Sento ribollire il mio nelle vene, ho fame, tanta fame. Ne ho bisogno, adesso. Ad un tratto non sono più in me.

§

Mi sveglio rimbambita. Ma dove sono? Cosa è successo? Apro gli occhi lentamente: subito noto una cosa, non sono a casa. Sono a terra in un vicolo, che puzza.. cosa diavolo… mi giro e urlo per poi tapparmi la bocca immediatamente. Un cadavere, squartato. Il cuore inizia a battere all’impazzata, le gambe che tremano, gli occhi che si riempiono di lacrime. Quando mi stappo la bocca noto che sulle mie mani c’è del sangue. Tremo capendo che quel sangue non è mio, che quel sangue è.. della vittima. Velocemente mi alzo e inizio a correre dalla parte opposta, spaventata. Non ricordo niente della notte passata e guardandomi vedo del sangue sui vestiti. Cosa ho fatto? Cosa sono?! Respiro velocemente sempre più confusa e frastornata. Devo tornare a casa, devo lavarmi per far sparire tutto. Devo nascondermi, devo capire, devo… no delle persone! Le evito magistralmente correndo a perdi fiato verso casa.

§
 
Finalmente la vedo, casa intendo. Apro la porta e ignorando Wen salgo di sopra chiudendomi in bagno. Spero che non mi abbia vista in questo stato. Avverto i suoi passi fin dietro la porta del mio bagno. Bussa con forza:
-Ras! Dove sei stata? Cos’hai?!-
-N..niente! Ho dormito fuori.. sto bene ho solo bisogno di una doccia- ti prego vattene, non insistere. Non aprirò per nulla al mondo.
Mi guardo allo specchio: ho del sangue anche ai lati della bocca, l’ho uccisa io.. quel cadavere era opera mia: sono un’assassina. Mi spoglio tra le lacrime, di frustrazione e rabbia. Ho ucciso una persona.. e non ricordo nulla. Mi lascio cadere a terra. La voce di Wen risuona forte, non voglio farle del male. Io… io non sono un’assassina.
-Raseia! Rispondimi cazzo! Sfondo la porta!- ha un tono incazzato e preoccupato allo stesso tempo. Mi dispiace…
Mi ricompongo, o almeno ci provo –scusami, e che sono talmente tanto stanca! Ho girato tutta la notte. Questa città..- mi blocco e faccio un profondo respiro -..di notte è stupenda. Scusami ma ora vado a fare una doccia.- mi alzo e inizio a far scorrere l’acqua. La sento solo sospirare, nient’altro. Mi infilo sotto la doccia cercando di togliere il sangue che mi macchia la pelle. Strofino con forza, perché? Perché l’ho fatto? Cosa diavolo è successo? L’ho uccisa…
Ormai le lacrime scorrono come l’acqua sulla mia testa. Ho bisogno di capire, ho solo bisogno di sapere che è un brutto incubo. Che mi sveglierò nel mio letto, tranquilla e felice. Senza tutto questo schifo. Sono di spalle all’entrata della doccia con il braccio cerco di asciugare le lacrime. Faccio un profondo respiro quando..
-È arrivato il momento di capire- dietro di me Kidd. Giro a malapena lo sguardo. È…nudo?! Arrossisco, penso dalla testa ai piedi. Con le mani mi tappo gli occhi. Cosa ci fa qui? Perché nella doccia?! Io… Adesso sento il suo profumo, non ci avevo mai fatto caso. È così buono, invitante. Mi attira così tanto.. mi giro togliendo le mani dagli occhi per guardarlo fisso nelle pupille. Si avvicina un po’ e si mette sotto il getto d’acqua con me. La sua altezza evita di farmi finire l’acqua in faccia. Mi guarda negli occhi, non distoglie lo sguardo. Il che mi sorprende.
-Cosa è successo stanotte?- la mia è una supplica, ho il disperato bisogno di sapere.
Fa un profondo respiro. Chiude e riapre gli occhi: sono completamente rossi, proprio come quelli di quell’essere, di quella specie di umano.
-Noi siamo Smiley- la sua voce è calma, pacata –tutto è iniziato da un certo Doflamingo…-



Angolo dell’Autore:
Buongiorno a tutti! Ecco qui il nuovo capitolo! Come al solito spero che vi piaccia c: Finalmente Ras capirà! O forse no? Beh per scoprirlo basta leggere il prossimo capitolo, che sarà realmente più lungo! Che altro dire… buona giornata e buon weekend c:
A sabato prossimo!
 
Raseia

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Capitolo 9
*** Capitolo IX ***


Capitolo IX
 
Ha tutta la mia attenzione, finalmente ci capirò qualcosa. I dubbi spariranno e saprò cosa fare, come comportarmi.
-Ascoltami perché non mi ripeterò- è serio, troppo serio –Doflamingo è colui che ha creato la nostra specie. Inizialmente ha condotto degli esperimenti su se stesso per poi eseguirli su altri, i suoi fedelissimi per l’esattezza. Gli Smiley mangiano carne umana, ma ci sono diversi che trovano altri modi per nutrirsi senza uccidere. ma di questo ne parleremo dopo. Quando siamo in modalità Smiley i nostri occhi diventano rossi.- indica i suoi –Ma le varie caratteristiche le scoprirai man mano. Adesso torniamo a parlare di Doflamingo, lui diventò il primo Alfa e creò una discendenza, discendenza che è arrivata fino a noi..- aspetta, quindi anche io sono uno smiley? Scuoto la testa pensando che quella di stamattina è stata la mia prima vittima. Scaccio quel pensiero e torno a guardarlo, avida di informazioni.
Senza esitazioni riprende il suo discorso: -E tu sei una sua diretta discendente, questo vuol dire che sei l’Alfa- non usa mezzi termini, è schietto.
-Cosa vuol dire questo?- sono una specie di… la risposta arriva immediatamente
-Siamo assoggettati a te, sei il nostro capo- ridacchia –odio ammetterlo ma una come te è un mio superiore- allora è per questo che lo Smiley del vicolo ha chinato il capo?! Aspetta…
-Non c’è nulla da ride- faccio una finta smorfia offesa, incrocio le braccia e mi mordo l’interno del labbro inferiore. Non può prendermi in giro!
-Non fare così..bambina- divertito afferra il mento e libera il labbro dalla morsa dei denti –se vuoi torturarlo lascia fare a me- ride. Adesso sono sbigottita, il rossore sale fino a farsi vivido e intenso. Anche perché è nudo di fronte a me. Elimino il pensiero. Anche se avrei voglia di… NON POSSO.
-Aspetta!- faccio un profondo respiro per calmare il mio spirito –Perché devo stare attenta al dottore?- DEVO CAPIRE! Ras non lasciarti distrarre da quest’uomo attraente e molto, troppo nudo. Faccio di nuovo un profondo respiro.
-E questa è la seconda volta.- fa di no con il dito –Non va bene, ma la pagherai appena potrò farti mia- sorride malefico. Farmi sua?! Oh mammina mia. Impietrita, ecco come sono adesso.
-Ma hai ragione, devo chiarirti le idee…- torna serio -il dottore è..- un tonfo, la porta del bagno che cade rovinosamente sul pavimento e Kidd che sparisce all’istante. Le porte della doccia si aprono e l’unica cosa che posso fare e coprirmi con le mani quel poco che posso. Ma chi? Wen e il dottore! Urlo come non ho mai fatto prima d’ora.
-Cosa cazzo vi è saltato in mente?!- il battito accelera, il respiro si affanna. –Uscite dal mio bagno! O giuro che vi ammazzo!- mi rendo conto che quasi ringhio.
-Ras…- Wen è spaventata dalla mia reazione, è dietro il dottore. Si nasconde, avverto la sua paura tramite l’odore che emana. Devo tranquillizzarmi, non devono capire nulla.
Subito, guardandomi intorno, noto con piacere che i vestiti sono finiti sotto la porta: non gli hanno visti! Questo mi fa calmare immediatamente.
-Scusate per la reazione. Ma avete sfondato la porta e… sono nuda!- afferro l’asciugamano e me lo avvolgo intorno al corpo, stringendolo il più possibile.
Un dettaglio attira la mia attenzione, Wen mi sta ascoltando e si sta calmando, ma il dottore è sull’attenti e non sembra volersi calmare. Si guarda intorno con fare sospetto come se cercasse qualcosa.. o qualcuno?! Kidd?! Possibile che sia uno Smiley come noi? E che possa sentire il nostro odore? O c’è dell’altro? Con queste domande cerco di sistemare la faccenda tra me e i due.

§
 
È ora di pranzo, ho passato tutta la mattinata con loro al centro commerciale. Ho studiato Law per tutto il tempo: è sempre così composto e serio, ride lo stretto necessario ed è molto intelligente. La sua aura mi mette comunque i brividi. Non come quando sono con Kidd o come quando ho incontrato l’altro Smiley. Lui mi fa paura, ho la pelle d’oca ogni volta che si avvicina un po’ di più. L’idea di restare sola con lui mi terrorizza a tal punto che ho seguito Wen in bagno per cinque volte, pur di allontanarmi da quel cazzo di dottore!
Di Kidd neanche l’ombra.. o l’odore. Peccato, stavo dando una risposta alle mie domande e poi.. si prospettava un bel lieto fine. Sbuffo.
-Ras tutto bene? Non dirmi che sei ancora arrabbiata con noi- è tra me e Law.
Scuoto la testa –certo che no, ma non fatelo mai più- l’ammonisco.
-Mai!- ride, ma solo lei.
Contemporaneamente io e il dottore guardiamo nella stessa direzione, penso che ci abbia attirati lo stesso odore. Kidd. Ma non si vede da nessuna parte. Forse è qualcuno con il suo odore. Con una scusa convinco Wen ad andare nella direzione di quel dolce profumo. Arriviamo nel punto dove raggiunge il suo apice: di fronte a noi, di spalle, un uomo dai lunghi capelli biondi e un paio di strani jeans.



Angolo dell’Autore:
Buongiorno a tutti! Ed ecco a voi il nuovo capitolo! Come al solito spero che vi piaccia c:
Lo so: è impossibile resistere a un Kidd nudo. Ma purtroppo Ras ha dovuto, e mi odia per questo! Mi farò perdonare prima o poi xD
So di avervi lasciato di nuovo senza risposte a molte domande, ma quelle risposte arriveranno, come tante altre cose ;) Beh, vi auguro una buona giornata.
A Sabato prossimo!
 
Raseia

 

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Capitolo 10
*** Capitolo X ***


Capitolo X
 
Perché quest’uomo ha l’odore di Kidd? Lo guardo perplessa mentre Wen trascina verso una vetrina me e il dottore. Noto che ci segue con la coda dell’occhio. Perché mai? Aspetta, forse anche io ho l’odore di Kidd addosso, anche se non me ne rendo conto. Quindi vuol dire che è uno Smiley? Devo trovare un modo per scoprirlo.
-Wen io vado di là! Ho visto una vetrina molto interessante!- senza sapere la sua risposta mi avvio verso il tizio. Sono sicura che se ha qualcosa da dirmi mi seguirà, o almeno lo spero.
Gli passo di fianco con passo svelto e deciso. Seguimi, seguimi, seguimi. Mi fermo in uno degli angolo di questa struttura a più piani. È un angolo cieco, quindi nessuno dovrebbe vederci nel caso dovesse arrivar.. eccolo. Decido di essere schietta e senza peli sulla lingua.
-Perché odori di Kidd?!- non riesco a guardarlo negli occhi, anche se ha i capelli raccolti in una coda, la frangia davanti ad essi mi impedisce di vederli.
-Perché..- non lo ascolto più. Quella voce… dove l’ho sentita… dove? Dove? Poi l’illuminazione:
-Il tizio con cui Kidd a parlato quando sono scomparsa!- lo indico con un dito.
-Si, esatto. Sono Killer. E so che sei l’Alfa e lo sai. Kidd mi ha ordinato di portarti da lui. Non avete finito il vostro discorso.- allunga la mano destra verso di me. Wow, quanta tranquillità nelle sue parole, non un briciolo di entusiasmo. Devo afferrarla? È probabile che sia realmente un suo amico. Comunque devo avvisare Wen..
-Aspetta, devo avvisare Wen, la mia amica.-
-Non ce n’è bisogno.- si avvicina –non abbiamo tempo da perdere.- afferra la mia mano e insieme spariamo. Quando riapro gli occhi siamo in un enorme corridoio. Sembra una specie di castello. Cosa diavolo è? È di fianco a me, con un cenno della testa mi dice di seguirlo.
Un altro tipo strano si è aggiunto alla lista delle mie conoscenze, non ne erano abbastanza giustamente.
Lo seguo, in poco tempo siamo davanti ad una porta. È molto semplice. Mi guardo intorno ma non vedo niente, aspetto con ansia la prossima mossa di Killer. Che nome!
Bussa alla porta: -Kidd stiamo entrando!- apre la porta senza aspettare una conferma. La stanza sembra una sala conferenze: c’è un tavolo con molte sedie intorno. E su quella di fronte a noi c’è lui, immerso in qualche pensiero dato che sembra completamente assente. Vorrei sapere che pensa.
-Kidd- lo richiama. L’altro scuotendo la testa si riprende.
-Ah, eccovi- ci guarda –siediti- mi indica le sedie. E adesso perché è così freddo? Cosa gli sarà successo? Ah! Gli uomini..
Prendo posto di fronte a lui, così possiamo parlare meglio. Anche killer si siede con noi, più precisamente alla mia sinistra.
-Ehm..so che dobbiamo riprendere il discorso..- attiro l’attenzione dei due su di me –chi è il dottore? Non mi sembra uno Smiley, perché ho una brutta sensazione quando sono con lui.-
-Un cacciatore.- interviene Kidd guardandomi con le braccia sul tavolo. Cacciatore?
Killer prende parola: -Caccia Smiley, è il nostro nemico naturale. Per comprendere meglio devi sapere la storia dall’inizio.- respira rumorosamente -Quando Doflamingo creò gli Smiley, il fratello Rosinante creò i Cacciatori per distruggere ciò che il fratello aveva creato. La nostra è una lotta che dura da sempre. Lì non c’è un vero e proprio alfa ma un capo. Ora il capo è..-
-Law- lo interrompo bruscamente –ecco perché mi fa così tanta paura. Lui è molto più forte di me adesso e io inconsciamente lo avverto. Quindi..- mi ritorna in mente l’incubo, la seconda ombra non è Wen, ma –l’ombra dell’incubo sono io…-
-Che incubo?- chiede Killer perplesso.
-Prima che tutto incominciasse ho fatto un incubo in cui un’ombra ne ammazzava un’altra. Ovvero Law che ammazzava me. Mi sono sbagliata, non era Wen, ma io..-
Kidd si alza –Devi diventare più forte e i miei uomini ti aiuteranno- si sta avvicinando alla porta, per andarsene penso.
-Aspetta!- si blocca, mi giro verso di lui –perché tutti sanno che sei morto?-
-Sono il nemico per eccellenza di Law e gli ho fatto credere di essere morto per poter agire indisturbato, ma dopo stamattina ha avuto la conferma che non è così. Speravo che non avvertisse il mio odore, ma purtroppo è successo..-
-E adesso?- mi alzo anche io. Agire indisturbato?
-Adesso inizia il bello- ridendo esce chiudendo la porta dietro di sé. Guardo Killer perplessa dalla sua reazione.
-Certo che è strano…- sospiro –come facevate a sapere che io sono l’Alfa?-
-Kidd.- si alza
-Come Kidd?- mi avvicino a lui
-È tardi, la tua amica si preoccuperà- mette una mano sulla mia spalla e quando apro gli occhi sono nello stesso angolo di prima. Ma lui non c’è. Chissà cosa intendeva con quel Kidd. Chissà cos’è quel posto! Vabbé devo tornare da Wen, e anche in fretta.
Seguo la scia del suo odore, dopo pochi minuti li trovo. Devo essere indifferente, non devo far capire niente al dottore.
-Eccomi!- sorrido raggiante, sono dietro di loro. Si girano, il dottore adesso mi fa un po’ pena: è pieno di buste su entrambe le mani.
-Oh finalmente!- risponde esasperata dandomi metà delle buste da portare –bene andiamo che è tardi!-

§
 
Siamo a casa e per la mia felicità il dottore resta a pranzo. Orami fanno coppia fissa. Faccio una smorfia schifata, poi rido da sola beccandomi un’occhiataccia da Wen.
Dopo un attimo raccoglie tutte le sue buste e corre di sopra, restiamo io e il dottore, soli. In un attimo me lo trovo di fianco, poggia un braccio intorno alle mie spalle e con un mezzo sorriso mi sussurra a un soffio dall’orecchio:
-So che lo sai- ridacchia. Resto immobile, indifesa.


Angolo dell’Autore:
Buon puomeriggio a tutti! Ecco a voi il nuovo capitolo! Come al solito spero che vi piaccia c:
Finalmente anche la verità su Law è venuta a galla! E ora? Si uccideranno? Arriverà Kidd? O… oddio non lo so neanche io ahahahaha Mettiamo da parte gli scherzi: buona serata!
A Sabato prossimo!
 
Raseia

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Capitolo 11
*** Capitolo XI ***


Capitolo XI
 
Sono un brivido. Sono troppo debole per combattere, poi c’è Wen di sopra. Cosa dovrei fare? Mi devo giocare il tutto e per tutto.
-So cosa? Che te la fai con la mia coinquilina? Che sei il mio nemico numero uno? Che sei..?- mi poggia l’indice sulla bocca.
-Sshh- si mette di fronte a me –basta blaterale. Sai… posso ucciderti quando voglio, ma io non sono tuo nemico. Anzi.. i tuoi nemici sono coloro che credi amici.- usa il suo solito tono di voce, calmo e pacato. Toglie il dito.
-Cosa vuoi dire?- ora sono perplessa come mai, ma ormai non mi meraviglio. Qui è come il pane quotidiano. Io che vengo riempita di dubbi su tutto e tutti.
-Mi riferisco a coloro che ti hanno detto che il nemico sono io. Sai ti hanno raccontato la storia sbagliata. Non è andata esattamente come hanno detto loro.- si sentono i passi di Wen, cazzo aspetta, non scendere!
-Perché dovrei fidarmi di te? Cosa c’è di diverso nella storia?- lo guardo fisso negli occhi. Non ho mai parlato così tanto con quest’uomo.
-Perché nella storia io sono il buono e loro i cattivi, tutto qua.- ormai Wen è dietro di lui. Maledizione! Volevo sentire la sua storia, le sue motivazioni. Potevo anche chiedergli delle gocce. Troverò il tempo per parlargli.
-Di cosa parlavate?- chiede Wen curiosa dopo aver indossato il grembiule da cucina.
-Oh, niente, la mia nuova paziente mi chiedeva se ho qualcosa per il mal di testa- le risponde con naturalezza. Finge così bene, allora fingeva anche prima?
-Da quando soffri di mal di testa?- mi guarda alzando un sopracciglio.
-Da quando sono in questa città- la mia risposta risulta più acida di quel che volevo. Sospiro cercando di assumere un tono più tranquillo –Scusatemi ma preferisco non mangiare, vado a letto- con un sorriso mi congedo e filo in camera mia.
Mi lancio sul letto sfilando le scarpe e lasciandole cadere in modo disordinato a terra. Afferro il cuscino, ci immergo la faccia e sbuffo. Chissà cosa sarebbe successo se non fossi arrivata in questa città. Dopo una miriade di supposizioni mi addormento.

§
 
Mi sveglio a causa di violente fitte allo stomaco. Apro gli occhi: ormai è buio. Guardo l’orologio: cazzo ho dormito tantissimo. Mi metto a sedere toccandomi lo stomaco. Ho troppa fame e so che non è fame normale. Solo ora mi accorgo che quando sono in questo stato avverto ogni minimo odore nell’aria e non solo, i miei sensi migliorano notevolmente. Vedere al buio mi risulta facile, come sentire i passi al piano di sotto: c’è solo Wen. Anche lei ha un buon odore, direi molto buono.
No, di nuovo quella sensazione: quella cosa che si sta risvegliando, la bocca che mi si riempie di acquolina. No Wen no. Devo combattere questa sensazione, ad ogni costo. Una fitta al cuore mi costringe a portarmi una mano sul petto. Stringo forte, sento il respiro farsi corto, la testa pesante. Resta dentro, Wen non deve essere toccata. È la mia migliore amica, non posso farle del male! Ora sono di ginocchia a terra, i denti serrati e la mano che stringe la maglia sempre più forte. No, no, no, batto il pugno ripetutamente sul pavimento, devo fermarmi, devo. Sparisci, mangerò ma non lei. Non lei.. l’istinto è più forte, sono ancora cosciente ma non riesco a controllarmi comunque. Mi alzo, lentamente mi trascino verso la porta. Combatto ma è tutto inutile. Poco a poco sto perdendo completamente il controllo, la sento sempre più vicina. Il suono del suo battito, man mano che mi avvicino, diventa sempre più forte. Ha un battito regolare, è tranquilla. Non sa che il suo carnefice sta arrivando. Vedo le scale, questo vuol dire che tra un po’ avrò lo stomaco pieno e sarò soddisfatta. Dopo quando tornerò in me sarò piena di rimorsi, sensi di colpa e odio verso me stessa.
Manca poco, solo una rampa di scale.
Ma i miei denti affondano nella carne qualche passo prima della rampa. Ne stacco un pezzo, è così buona, succulenta. Il mio stomaco non urla più per la fame, si è calmato. Sorrido felice col sangue che scorre al lato della bocca e sulla spalla della mia vittima.
Non sembra Wen, non ha urlato e soprattutto la sua pelle è troppo scura per essere… è a petto nudo quindi noto immediatamente i suoi tatuaggi. Il dottore. Alzo lo sguardo, incrocio il suo: non è spaventato e neppure schifato, leggo comprensione nei suoi occhi.. aspetta.. comprensione? Come può essere? Dovrebbe uccidermi non aiutarmi con i miei problemi..
-Te l’ho detto, non sono un nemico- mi supera ed entra nella mia camera come se nulla fosse. Resto un attimo lì, sconcertata e sorpresa.
Quando entro nella stanza si sta medicando la parte senza carne.
-M…mi dispiace- è l’unica cosa che riesco a dirgli. Non mi fa paura più come prima. Già da oggi prima di pranzo è così. Comunque resto sempre sull’attenti, non abbasserò mai la guardia in presenza di quest’uomo.
-Non preoccuparti, guarirà in poco. Sai non solo voi potete rigenerarvi. La mia è un po’ più lenta ma tornerò come nuovo.- mi sorride. Ora sono ancora più sbalordita. Possiamo rigenerarci?! E chi la sapeva questa cosa! E ha sorriso?! Oh mammina mia…
Comunque ha evitato che mangiassi Wen, le sono grata e penso che lui lo sappia. 
–Grazie per aver protetto Wen- entro nel bagno; la porta è poggiata sul muro dato che l’ha sfondata, il signorino. Sospiro scuotendo la testa, devo farla sistemare. Mi lavo la bocca: devo togliere il sangue.
-Non l’ho fatto solo per lei- è poggiato allo stipite della porta. Lo guardo dallo specchio, cosa vuole adesso? Mi ricatterà? Perché non mi ha ancora uccisa?
-Giusto, l’hai fatto anche per il tuo tornaconto- ho assunto un tono freddo.
-Esatto- annuisce –per fortuna sei intelligente- si avvicina e afferra la sua maglia, che sta sul mobiletto di fianco al lavabo. Quindi ha visto tutto. Quindi poteva intervenire da subito. Ora anche lui si mette a spiarmi. Mi giro sdegnata, non ho più una privacy!
-Devi chiarirmi qualche dubbio, e non accetto una risposta negativa.- torno in camera e mi siedo sul letto guardandolo.
Ritorna anche lui in camera, infila la maglia e si siede sulla sedia, quella dov’era seduto prima. Anche lui mi guarda pronto a rispondere.
-Cosa sono quelle gocce? Qual è la tua storia? E cosa vuoi da me.-
-Quelle gocce servivano per rallentare il risveglio dell’Alfa che è in te- si esprime come se stesse spiegando in una lezione universitaria. –La storia che conosco io? Da dove comincio.. ah si, è vera la parte in cui Doflamingo crea gli Smiley e ne diventa l’Alfa. Non è vera la storia su Rosinante. Lui creò i cacciatori…- si indica -…per riportare il fratello sulla strada giusta. Questo è il nostro compito: aiutarvi a seguire una morale, una vita normale. Senza essere assassini.- quindi loro ci aiutano? Un attimo…
-Allora perché ci ammazzate?- i conti non tornano..
-Perché siete ottusi e non volete capire che vogliamo aiutarvi. Vi ribellate e noi per non essere uccisi vi ammazziamo.- ah, ecco. Parla al plurale.
-Quanti ne siete?- devo togliermi ogni dubbio.
-Parecchi.- non aggiunge altro. Bene adesso arriviamo al succo del discorso.
-Cosa vuoi da me?- hai un secondo fine, ne sono sicura.
-Io voglio che io e te..- qualcosa entra dalla finestra, afferra Law e lo scaraventa fuori. Questo profumo… -Kidd!- scatto in piedi.


Angolo dell’Autore:
Buon puomeriggio a tutti! Ecco a voi il nuovo capitolo! Come al solito spero che vi piaccia c:
Ok, da dove iniziare… Law, è realmente un amico? Sta fingendo? E Kidd, perché è arrivato solo adesso? Mah, che gente complicata! *scuoto la testa* Meglio non pensarci! Buon fine settimana a tutti :D
A Sabato prossimo!
 
Raseia

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Capitolo 12
*** Capitolo XII ***


Capitolo XII
 
Mi lancia un’unica occhiata prima di dirigersi verso la finestra. Velocemente mi metto fra lui e quest’ultima.
-Tu non vai da nessuna parte!- allargo le braccia, deve chiarirmi dei dubbi!
-Ora te lo difendi anche! Non solo fai complotti con lui, lo proteggi!- è nero dalla rabbia.
-Non lo sto proteggendo!- ormai le nostre sono urla –E non sto complottando con lui!-
-Allora come lo spieghi tutto questo?!- si avvicina minaccioso
-Mi ha impedito di mangiare Wen! Cosa che avresti dovuto fare tu!-
-Non l’avresti fatto!-
-E cosa te lo fa pensare?! Non me lo sarei mai perdonata! E non avrei mai perdonato te-
-Sai quanto me ne fotte!- respira affannosamente, visibilmente incazzato.
-Sei solo un bambino dalla testa vuota!- la vena sulla gola gonfia
-Bambino?! Testa vuota!?- ringhia, con uno scatto mi afferra per un polso e mi solleva portando il mio viso di fronte al suo –Io. Ti. Ammazzo.- scandisce
-Provaci- sono provocatoria –Prova ad ammazzare l’Alfa!- gli urlo in faccia
-Con molto piacere!- con una mossa mi scaraventa contro il muro facendomi sbattere la schiena. Cado di ginocchia a terra, velocemente mi rialzo e con uno scatto me lo ritrovo di fronte. Gli sferro un pugno in piena faccia, per il colpo fa qualche passo indietro. Sono nera dalla rabbia, ma mi rendo conto che sono stata veloce e forte. Se mi impegno forse riesco a farlo cadere, cosa che mi sembra impossibile data la sua stazza.
Mentre perdo tempo con i miei pensieri lui mi ha già riscaraventato sul muro.
-Solo quel misero pugno? Come pretendi di abbattermi?! Sei o no l’Alfa?!- scoppia in una fastidiosissima risata. Mi da’ sui nervi. Tanto. Troppo. Sempre più. Adesso lo uccido. Adesso lo faccio fuori. La rabbia sale, sembra scorrere al posto del sangue. Lo sento ribollire, quella sensazione… quella cosa che si sveglia. In lontananza vedo il mio riflesso: pian piano gli occhi diventano rossi, il mio viso cambia, l’espressione cattiva e la voglia di uccidere stampata in faccia. Ritorno con lo sguardo su di lui. Ora l’espressione arrabbiata è stata sostituita da un ghigno divertito, da vero assassino. Mi materializzo di fronte a lui: ha gli occhi rossi e il mio stesso ghigno. Inizia il nostro scontro: un mio calcio sulle gambe, lui che mi blocca ogni colpo. Il pugno, la testata, i calci. Blocca tutto, maledizione! Ma non mi colpisce direttamente, che non voglia farmi male?
-Perché non mi attacchi? Paura Kidd?! Non volevi uccidermi?!- senza dire niente, mi afferra per il collo con una mano. Mi tiene sollevata stringendo la presa. È talmente forte che chiudo un occhio. Mi sento soffocare. Cerco di liberarmi, mi dimeno ma è tutto inutile. È troppo forte, e io sono debole maledizione.
-Non ti uccido perché anche io ho il mio tornaconto tenendoti in vita e mi devi dire cosa ti ha detto quell’essere.- non urla più. Mi fermo e resto lì, con un filo di voce gli chiedo di lasciarmi. Parleremo. Mi mette giù.
-Ha detto che i miei nemici siete voi. Non lui- mi tocco con la mano il collo. Il dolore è sparito immediatamente, come se non fosse successo nulla. La famosa rigenerazione!
-Non gli credere, è solo uno sporco doppiogiochista. Non devi più parlargli!!- ora si mette anche a darmi ordini?! Alzo le sopracciglia sbigottita.
-Chi sei per dirmi cosa posso o non posso fare?! Mio padre? Il mio uomo?! No, non sei nessuno!-
-Sono un tuo simile! Lui è il nostro nemico naturale!- ed ecco che litighiamo di nuovo –Non puoi fidarti di uno così! Va’ contro natura! E odio sapere che sei vicina ad uno così!- aspetta un attimo… adesso sono io che ridacchio.
-Sei geloso?- nelle mie parole c’è anche un pizzico di entusiasmo
-Assolutamente no!- si gira incazzato, di nuovo. Maledizione. Cosa faccio adesso?
-Dammi un altro motivo per fidarmi di te- lo sorpasso e mi metto davanti a lui, lo guardo dal basso. Non mi risponde, mi guarda semplicemente. Chi lo capisce è bravo! Povero Killer che lo deve sopportare. Noto che i suoi occhi sono tornati normali. Chissà i miei…
Approfitto della situazione per studiarlo più da vicino: le labbra sono violacee di natura e da vicino è ancora più bianco. In questo momento non è il solito Kidd: violento, scorbutico, antipatico. Sta lì, fermo, calmo, semplicemente mi fissa. Chissà che pensa, vorrei leggergli nella mente. Anzi mi accontenterei di assaggiarlo, nel vero senso della parola. Ha un odore fantastico. Il più buono che abbia mai sentito. In un attimo di completa pazzia lo bacio. Perché lo sto facendo? Io che divento fucsia solo se un ragazzo si avvicina. Ma lui… Ho paura di aver fatto la cazzata più grande di tutta la mia vita, ma questa tesi viene subito sfaldata quando lo sento ricambiare il mio bacio.
Tutta l’incazzatura è andata a farsi fottere. Ora siamo io e lui… e il mio letto.

 
§

Sono ancora avvinghiata a lui completamente nuda, i morsi che stanno guarendo. Si, ci siamo “assaggiati” a vicenda. Mi assale un attimo di lucidità. Mi alzo su un gomito guardandolo perplessa:
-E Wen? Possibile che non si sia accorta di nulla?- aspetta.. –le è successo qualcosa? Non sento più il suo odore!-
-Calmati- sorride tranquillo –è uscita con qualcuno di nostra conoscenza, è in buone mani fidati..- con una mossa si gira buttandomi di schiena sul letto. Ora è con la testa sul mio petto, i capelli rossi dappertutto.
-Il dot…No! È con Killer!- rido come una scema toccandogli i capelli.
-Indovinato- annuisce strofinando il naso sulla pelle nuda. Brividi.
-Beh.. sapevo che gli sarebbe piaciuto! Conoscendola!- ho ancora mille dubbi. Ma non voglio rovinare questo momento. Voglio godermelo fino alla fine. Secondo dopo secondo. Attimo dopo att..
-Pensavi di avermi fermato?!- dalla porta: Law. Cazzo! Fucsia mi arrotolo nel lenzuolo.  Kidd invece senza vergogna si alza infilandosi le mutande - Volevo solo rallentarti. Volevo farle capire da che parte deve stare- sorride soddisfatto. Allora l’ha fatto solo per convincermi?! Beh, te lo dovevi aspettare Ras. In fondo è solo stato del sano divertimento anche per te. Esatto, solo sano divertimento.
-Non penso che una scopata possa convincerla, è più intelligente di così- è convinto delle sue parole. È un complimento? Da parte sua?! Iniziano a battibeccare su questa cosa. Da come parlano si capisce subito che si conoscono da tempo, che sono l’uno l’opposto dell’altro… o forse si somigliano? Mah.. Comunque ho capito cosa stanno cercando di fare: io sono la corda e loro tirano. Ognuno mi vuole dalla sua parte. Vorrei sapere i motivi. Motivi validi.
Nel frattempo mi rivesto.
Kidd si sta innervosendo, il dottore lo provoca. La tensione è palpabile.
Ho finito, mi pongo tra i due: -Basta, voglio motivi validi, prove e certezze!-
-Quali altre certezze vuoi?!- mi ringhia Kidd nuovamente incazzato.
-Devi dare ascolto a me, non a uno psicopatico del genere- aggiunge l’altro tranquillamente. Basta.
-FUORI ENTRAMBI!- ora basta, ho bisogno di silenzio. Di stare da sola per capire.
Vedo i loro visi sbigottiti, non si aspettavano questa mia reazione. Ma non si muovono, anzi riprendono a litigare.
Mi giro senza dargli più retta, in un attimo recupero un foglio dalla mia scrivania. Devo parlare con una persona e qui c’è il suo indirizzo. Balzo giù dalla finestra lasciandoli lì: soli e con un perché stampato in testa.


Angolo dell’Autore:
Buongiorno a tutti e buon Sabato! Sono lieta di presentarvi il nuovo capitolo! Spero, come al solito, che vi piaccia. Vabbé parliamo del capitolo: finalmente Ras e Kidd si sono dati da fare.. avrà delle conseguenze questa cosa? Chi sarà la persona con cui Ras vuole parlare? Ma cosa più importante: Kidd è davvero un bambino dalla testa vuota? Ahahahahahah E dopo questa pessima “Battuta” io direi di andare xD Buon fine settimana cari lettori c:
A Sabato prossimo!
 
Raseia
 

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Capitolo 13
*** Capitolo XIII ***


Capitolo XIII
 
Essere uno Smiley ha i suoi vantaggi: sono saltata giù dalla finestra e sono ancora integra. Ridacchio da sola. Chissà la faccia di quei due!
Che stupida che sono stata prima. Spero di non aver fatto la figura della bambina. Pensandoci non ho bisogno di prove e certezze da parte loro. Devo solo capire cos’è la cosa migliore per me e la mia specie. Sono l’Alfa… devo prendermi cura dei miei simili scegliendo il meglio. Devo anche capire, anzi conoscere meglio la nostra specie. Alla fine non ne so nulla. E questo non va bene: devo conoscerla, ne sono il capo! E soprattutto devo diventare molto più forte.
Cammino in direzione di quel posto. Nel frattempo riordino i pezzi. Kidd, Law… che casino! Chissà se si stanno ammazzando o.. ma alla fine che m’importa? Ci sono cose più importanti adesso, poi risolverò la situazione con loro. Anche perché dovrò farlo prima o poi. Ma per fare la scelta giusta penso che dovrò anche fare qualche ricerca su Doflamingo e Rosinante per conto mio.
Mentre cammino il mio naso si riempie di un sacco di odori diversi: buoni, disgustosi, ottimi, orribili. Ognuno ha il proprio odore, anche le cose inanimate hanno il loro odore. Sono diventata iper sensibile: non solo l’olfatto, ma tutto è migliorato. Ora devo solo imparare quella specie di materializzazione. È la cosa più utile: potrò spostarmi liberamente e ovunque. Inoltre devo iniziare a distinguere i cacciatori dagli Smiley se possibile. Ma soprattutto devo mettere Wen al sicuro. Con me non lo è. Aspetta… ma quella è lei! È con Killer, proprio come aveva detto Kidd. Mi avvicino un po’ curiosa: stanno cenando. Mangiano un panino con una birra. Sono proprio carini, di certo preferisco Killer a Law. Ridacchio, ma riporto subito l’attenzione su loro due. Sento Killer farle dei complimenti sul vestito. Beh c’era da aspettarselo, si somigliano nei gusti. È normale che quel vestito molto rock, punk gli piaccia. Vabbè la lascio in buone mani. Non so perché ma di Killer mi fido, più di chiunque altro. Chissà perché. Scuoto la testa e  mi allontano velocemente nella speranza di non essere vista. Riprendo il mio cammino.
Speriamo di trovare qualche risposta o questo viaggio sarà inutile. E pensare che Wen mi voleva portare da questo suo amico dopo l’Incubo. Dice che è una specie di mago, o roba del genere. Chissà come lo ha conosciuto. Speriamo solo che sappia qualcosa o, mal che vada, svelerò la nostra esistenza. Vabbé confido nelle sue conoscenze! Cammino senza sosta verso la meta. 

§
 
Ed eccomi arrivata. Sono di fronte l’abitazione: sembra una casa dell’orrore, non per l’aspetto ma per l’aura che emana. Devo dire che è molto caratteristica, per non definirla macabra.
Mi avvicino alla porta, sto per bussare quando si apre. Bene. Ad “accogliermi”, senza fiatare, è un uomo di media statura che indossa una specie di tonaca. Ha il cappuccio alzato, non riesco a guardarlo in faccia. Anche l’interno è macabro, non solo l’esterno e… le persone. Ci raggiunge un altro uomo conciato nello stesso modo. In che razza di posto voleva portarmi?! È una setta?! E lei come conosce questo posto?! Mah… glielo chiederò appena torno a casa.
Vengo condotta lungo un immenso corridoio. I due tizi che mi accompagnano sembrano più morti che vivi, secondo me non respirano. Un brivido freddo mi attraversa la schiena. Oddio. Prendo fiato, non devo avere paura. Infatti non ne ho, mi auto convinco. Continuo a guardarmi intorno. Ci sono porte e strani quadri ovunque. È la degna casa di una mago, annuisco. Mentre camminiamo porte si chiudono mentre in altre stanze vedo gente vestita nello stesso modo che chiacchiera, o che legge, o addirittura che mangia. È più normale di quel che sembra, eliminando la strana “divisa”.
Finalmente raggiungiamo la fine del corridoio, dove c’è una porta: è viola e più grossa del normale. Non in larghezza, ma in altezza. Sarà alto il mago. Perché gli altri, da quel che ho visto, non lo sono.
L’uomo alla mia destra la apre e con un semplice cenno mi invita ad entrare. Ma non hanno la lingua? Mah. Entro:
-Le carte prevedevano il tuo arrivo- una voce maschile proviene dal fondo della stanza. Metto a fuoco: un uomo alto, dai capelli lunghi e biondi, con un tatuaggio a forma di croce sulla gola e altri sul viso si sta sedendo mentre mi fissa. Di fronte a lui, sul tavolo delle carte. La stanza è poco illuminata, ma molto ordinata.
Riporto l’attenzione su di lui. Mi schiarisco la voce:
-S…salve sono…- non riesco a finire la frase.
-Lo so chi sei: Raseia. So anche che sei l’Alfa, ovvero il capo degli Smiley- questo sa già tutto. Meglio per me, non devo spiegare nulla.
-Bene, allora credo che sappia anche  che sono qui in cerca di risposte- mi avvicino dopo un suo cenno della mano.
-Siediti, ti spiegherò tutto ciò che so. Prima di tutto devi sapere che io sono Basil Hawkins e che gli Smiley e i Cacciatori non sono gli unici essere sovrannaturali che popolano questa città.-

§
 
Ora so tutto ciò che dovevo sapere. Torno di corsa a casa. Apro la porta per poi richiuderla immediatamente. Ho ricevuto così tante informazioni, una più utile dell’altra. Finalmente ho un quadro della situazione più chiaro, non completo ma più chiaro. Da adesso posso iniziare a scegliere i miei alleati. Mi giro verso la rampa di scale: è sola. Mi preparo ad urlare.
-WEN! So tutto!- si, sono incazzata nera –scendi immediatamente- scandisco. La sento deglutire.


Angolo dell’Autore:
Buon pomeriggio cari lettori! Spero che anche questo capitolo vi piaccia :D Finalmente Ras ha le idee più chiare. Ma perché ora è arrabbiata con Wen? Cosa ha scoperto su di lei? La ucciderà? Litigheranno? O non è nulla di importante? Mah… vi lascio con altri dubbi! Buon fine settimana a tutti :D
 
Raseia

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Capitolo 14
*** Capitolo XIV ***


Capitolo XIV
 
Inizia a scendere, ma si ferma a metà rampa. Ha paura? Beh dopo quello che ha fatto… sospiro chiudendo e riaprendo gli occhi un attimo dopo. Devo calmarmi.
-Cosa sai?- resta lì, immobile. Non stacco lo sguardo da lei mentre sfilo la giacca.
-Tutto. Ho parlato con Basil Hawkins.- sbarra gli occhi. Ho fatto centro, parlerà.
-Non dovevi andarci da sola- muove nervosamente le mani, piano ricomincia a scendere –dovevo portarti io, non dovevi scoprire tutto così- è dispiaciuta.
Sospiro rumorosamente: -Non sono arrabbiata- vedo del sollievo sul suo viso –beh, prima lo ero. Non riuscivo a capire perché l’hai fatto. In realtà ancora non lo capisco. Ma so che se mi arrabbio non riusciremmo a parlare e a chiarire, quindi preferisco optare per una via più semplice e tranquilla.- le faccio un tenero sorriso.
-So che avresti capito- ha gli occhi lucidi. Si avvicina per stringermi, la blocco. Fa una smorfia confusa.
-Ho detto che non sono arrabbiata, ma almeno fammi metabolizzare il tutto- ridacchio, lei con me. Insieme andiamo in cucina e ci sediamo al tavolo.
-Bene, vuoi sapere tutto o..- la interrompo immediatamente.
-Si voglio la tua versione e perché l’hai fatto. Hawkins non mi ha dato i dettagli, ha detto che tu me li avresti dati. Raccontami tutto secondogenita maga della famiglia Hawkins.- l’aria intorno a noi è seria. Tutti i nodi verranno al pettine.
-Come hai detto tu sono una maga, sorella di Basil. Quella dove sei stata è la mia casa, la mia famiglia. Ma torniamo a te, l’Alfa. Io cosa c’entro? Io avevo il compito di portarti in questa città, di farti risvegliare. Per questo ho insistito tanto per farti venire qui. Noi maghi siamo la parte neutrale della città, quelli che si schierano sia da una parte che dell’altra in base ai nostri interessi.-
-Quindi anche tu hai il tuo tornaconto, come tutti- distolgo lo sguardo facendo una smorfia schifata.
-Aspetta!- afferra la mia mano –Io ci tengo a te, ecco perché ho chiesto a Law di darti quelle gocce, di tenerti sotto controllo!-
-Cosa?!- scatto in piedi lasciando bruscamente la sua mano –tu.. i Cacciatori sono miei nemici!- perché lo sto dicendo? Fino a qualche ora fa non lo pensavo.
-No! Law è qui per aiutarti, io voglio aiutarti!- si alza anche lei.
-Si certo! Se veramente mi volevi aiutare dovevi raccontarmi tutto! Invece no, ho ucciso una persona prima di capire chi sono!- la vena sul collo gonfia. Sono incazzata nera.
-C..cosa? Hai ucciso una persona?- ora sul suo viso c’è paura, terrore.
-Si, anche per colpa tua!- quella sensazione… una fitta al petto mi costringe ad appoggiarmi di schiena al muro. Mi manca il respiro. Dio mio, cosa mi sta succedendo?
-Ras..- non si avvicina, recupera immediatamente il telefono, parte la chiamata –Ti prego vieni, la stiamo perdendo: ha ucciso una persona. Se si risveglia siamo morti- cosa diavolo sta dicendo? Se si risveglia cosa? E con chi sta parlando? Il battito accelera, sembra che il cuore stia per fuoriuscire. Mi gira la testa, ho lo stomaco sotto sopra e tanta, tanta voglia di mangiare. Alzo lo sguardo verso Wen, ma ciò che mi colpisce è la mia immagine riflessa nello specchio. Sul collo fin sotto l’occhio sinistro una macchia, anzi linee che si intrecciano formando una specie di disegno geometrico. Cos’è? Porto una mano sotto il seno, alzo la maglia e vedo che quelle linee partono da un specie di disegno: uno smile. Oddio. Il nostro nome nasce da questo. Ce l’hanno tutti gli Smiley? O solo io. La testa, non mi reggo più. Nero.

§
 
Un attimo dopo sono in piedi. Di fronte a me il dottore, la maga e altri di cui non me ne frega un cazzo. Chino la testa e sorrido divertita. -Tutti qui per me?- Faccio una finta smorfia sorpresa per poi riprendere a sorridere.
-Eccola, si è svegliata- la maga indietreggia, il dottore si pone davanti a lei in difesa.
-Che carini!- gli guardo sbattendo le ciglia –peccato che vivrete ancora per poco. Siete fortunati: oggi sono benevola!- sposto lo sguardo su tutti –vi lascio quest’ultima notte. Da domani vi ammazzo tutti!- scoppio a ridere, li guardo un’ultima volta e sparisco.

§
 
Ritorno in quella specie di castello:
-KIDD!- inizio a gironzolare urlando. Al mio cospetto accorrono molti Smiley, tutti chinano il capo. Arriva anche Killer:
-Bentornata- china il capo.
-Come mai così cordiali?- rido sapendo già la risposta. Smetto subito –Dov’è la mia puttanella?- guardo in giro.
-Non solo la tua puttanella- me lo ritrovo alle spalle, non è incazzato. Anzi ha un tono particolarmente sexy.
-Certo che lo sei- mi volto verso di lui sorridendo maliziosa. Mi alzo sulle punte per avvicinarmi un po’ di più al suo viso, quasi sussurro –Ogni Alfa ha la sua puttanella!- gli stampo un bacio –Comunque ho appena dichiarato guerra a Law, tenetevi pronti-  velocemente mi allontano.
Mi rivolgo a Killer: -Sarai il mio secondo in comando, mi fido di te. Ho bisogno di documenti su ciò che è stato, portali nella mia camera. Ora vado a fare un giro, ormai questa è la mia residenza e ho bisogno di conoscerla- annuisce. Mi congedo con un ultimo sguardo e mi allontano.
È vero ciò ch ho detto: mi fido di lui e so che loro sono i miei unici alleati. Grazie a questo risveglio ho “ricordato” tutto ciò che siamo e ciò per cui siamo stati creati.

§
 
Per tutta la notte ho alternato ricerche a sano divertimento. Mi sveglio nuda di fianco a Kidd. È mattino. Finalmente la vera me si è risvegliata, mi sento così bene. Questa sono io, una bastarda insensibile con una puttanella da sballo. Mi poggio con la testa sul suo petto:
-Kidd svegliati, il grande giorno è arrivato- lo chiamo con tutta la “dolcezza” che ho in corpo. Sorrido avvicinandomi al suo viso. Si sveglia immediatamente e mi da’ un bacio poco casto. Ma il momento viene interrotto da Killer che sfacciatamente entra in camera. Uffa: il divertimento stava per ricominciare.
-Siamo pronti e lo sono anche loro. Aspettiamo solo voi- raccoglie i vestiti e me li porge. Mi alzo, gli afferro e incomincio a vestirmi senza vergogna. Kidd fa lo stesso.
-Bene, siamo pronti. Andiamo.- esco seguita da loro. La guerra sta per cominciare, o dovrei dire Ricominciare.



Angolo dell’Autore:
Buon pomeriggio! Spero che anche questo capitolo vi piaccia :D La vera Ras si è svegliata! *applausi* Ora inizia il vero divertimento, soprattutto con la puttanella ahahahahah Vabbé buon sabato e buon weekend!!
 
Raseia

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