Rimediare agli errori passati

di Neko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un arrivo inaspettato ***
Capitolo 2: *** L'esercitazione ***
Capitolo 3: *** Shoccanti rivelazioni ***
Capitolo 4: *** Attacco a Konoha ***
Capitolo 5: *** La cattura di Kyuubi ***
Capitolo 6: *** Squadra di soccorso? ***
Capitolo 7: *** Tortura ***
Capitolo 8: *** Konoha VS Akatsuki ***
Capitolo 9: *** Perdono ***
Capitolo 10: *** ritorno a una vita tranquilla ***
Capitolo 11: *** Il destino di Sakura ***
Capitolo 12: *** Avvicinamento ***
Capitolo 13: *** incontro con l’Uchiha ***
Capitolo 14: *** Doni ***
Capitolo 15: *** missione pericolosa ***
Capitolo 16: *** Assassino ***
Capitolo 17: *** creare illusioni ***
Capitolo 18: *** La situazione si complica ***
Capitolo 19: *** non più ninja. ***
Capitolo 20: *** altri problemi ***
Capitolo 21: *** Naruto vs Sasuke ***
Capitolo 22: *** Ritorno a Konoha ***
Capitolo 23: *** La verità viene sempre a galla ***
Capitolo 24: *** una comparsa e scomparsa misteriosa ***
Capitolo 25: *** I sentimenti di lui e lei ***
Capitolo 26: *** Avvertimento di una nuova minaccia ***
Capitolo 27: *** La fine di tutto ***



Capitolo 1
*** Un arrivo inaspettato ***


Capitolo 1: un arrivo inaspettato

 

Naruto era stato informato qualche settimana prima, della morte del suo maestro: Jiraya.

Si era pianto addosso a lungo, ma presto decise di farsi coraggio e andare avanti.

Avrebbe eliminato l’assassino dell’ero-sennin a qualunque costo e per questo motivo, con il consenso dell’Hokage, Naruto parti per un allenamento speciale sul monte Myoboku zan, con Fukusaku, una rana anziana, ex maestro di Jiraya.

L’allenamento avrebbe portato il ragazzo a dei buoni risoltati, ma ancora non poteva sapere quali brutte sorprese il destino avesse in serbo per lui.

Dopo la sua partenza a Konoha la vita trascorreva tranquillamente ignara che presto…sarebbe successo qualcosa che avrebbe cambiato la vita di tutti i suoi abitanti.

Nell’ufficio dell’hokage, Tsunade aveva convocato Kakashi e Yamato per decidere chi dei due, sarebbe dovuta andare in missione insieme a Sai e Anko.

La ricerca di Kabuto era il prossimo passo che i ninja di Konoha avrebbero compiuto, se una voce apparsa dal nulla non diede l’ordine tassativo a Tsunade di lasciar perdere la missione.

“Lascia perdere Kabuto. È l’ultimo dei tuoi problemi, Tsunade. Nei prossimi giorni le serviranno più ninja possibili per la difesa del suo amato villaggio”

Tsunade si guardò intorno, seguita dai due jounin

“Chi ha parlato?” chiese non vedendo nessuno.

 In quel momento una luce apparve nella stanza da dove ne uscì un uomo.

“Io!”

L’uomo aveva all’incirca una trentina d’anni. Capelli biondi abbastanza lunghi tutti disordinati. Indossava la tipica divisa da jounin e sulla fronte aveva il copri fronte di Konoha, tenuto in modo tale da coprire l’occhio destro. Un peccato dato la bellezza del colore della sua iride.  Un azzurro come il cielo.

Il segno particolare che lo distingueva erano quelle strane linee che aveva su ogni guancia. Tre per ognuna.

I due jounin, non conoscendo la persona apparsa dal nulla, si misero in posizione di d’attacco. L’uomo diversamente era tranquillo e, per dimostrare che non era preoccupato della loro presenza, si mise le mani in tasca.

“Chi diavolo sei e da dove sei sbucato?” chiese Tsunade cominciando ad alterarsi.

“ehi, calmati! Dai vestiti che porto dovresti riconoscere un ninja di Konoha!” disse l’uomo

“Per quel che so, potresti essere un impostore! Ora parla!” disse sbattendo le mani sulla scrivania.

L’uomo sbuffò “Non ho tempo da perdere quindi ti accontenterò. Sono Naruto Uzumaki e vengo dal futuro!”

Calò il silenzio e tutti fissavano l’uomo come se fosse un pazzo.

“Liberi di non crederci se volete. Ma vi piaccia o no, dovrete fare quello che vi dico io se volete aver salva la pellaccia!” li minacciò.

“Cosa intendi dire?” chiese Kakashi guardandolo con astio “Che intenzioni hai se non obbedissimo ai tuoi ordini?”

“oh non ho intenzione di farvi niente. Qui non sono io la minaccia, come voi credete!” disse  avvicinandosi alla finestra della stanza. “mi riferivo semplicemente al fatto che  Konoha fra circa una settimana è destinata a sparire!  Sono qui perché ciò non avvenga!” disse l’uomo fissando il villaggio dalla vetrata.  Da quanto tempo non ammirava più quel panorama.

“come facciamo a  sapere che tu sia veramente colui che dici di essere?” chiese Yamato.

“Se volete mi trasformo in Kyuubi e distruggo direttamente io il villaggio senza aspettare che Pain si scomodi!” disse prepotentemente.

“Basterà che tu …”cominciò Tsunade seria.

“risponda a qualche inutile domanda? Del tipo:  Quale è il mio cibo preferito? dovrei rispondere ramen, nonostante abbia cambiato gusti. Qual’era il  mio sogno? Diventare Hokage! Quale promessa ho fatto a Sakura? Una promessa che avrei fatto meglio a non fare! Chi sono i miei genitori? Bhe tecnicamente se aspettavo voi non lo avrei mai saputo. Qual è la cosa che mi ha fatto più soffrire da bambino? Una cosa che ora adoro: la solitudine! Chi era il mio maestro? Il signore qui presente, che a quanto pare mi ha passato il suo vizio di portare il copri fronte sull’occhio e Ero-sennin, guardone di migliaia di donne, ma che aveva nel cuore solo una di queste…tu!” disse a Tsunade “Devo continuare? Ti avverto che mi sto alterando e non sono molto piacevole quando mi arrabbio…veramente anche se sono calmo…quindi vedi un po’ tu che fare!” disse guardandola storto.

La donna sospirò “Mi sarebbe bastato che mi avessi mostrato il sigillo!”

Tsè…quello si è spezzato da anni ormai!” disse l’uomo

Tutti sussultarono.

“Vuoi dire che la volpe è libera?” chiese Tsunade timorosa della risposta.

“Non siamo qui per parlare di Kyuubi. Lei non è un problema, nel mio presente e tanto meno qui! Ora mi volete dare retta  o no?” chiese l’uomo oramai alterato.

Kakashi guardò Tsunade

“Credo che possiamo concedergli il beneficio del dubbio.” Disse il copia-ninja.

Tsunade annuì. “cosa avresti intenzione di fare per impedire che il villaggio venga distrutto?”

“Per quanto la mia forza possa essere aumentata e per quanti ninja tu impiega nel combattimento che ci sarà, non è detto che Pain venga sconfitto prima che il villaggio venga raso al suolo e quindi per cautela creerei una barriera sull’intera Konoha.” Disse Naruto osservando soprattutto Yamato.

“come intendi fare una cosa del genere?” chiese Tsunade sgranando gli occhi.

“Con l’arte del legno!” disse Naruto.

Yamato sussultò. Lui non si sentiva in grado di riuscire a creare una cupola di legno come protezione per l’intero villaggio. Sapeva di non avere il chakra necessario per compiere una cosa del genere e tanto meno resistere ai ripetuti attacchi nemici, soprattutto non attacchi talmente potenti da radere al suolo una cittadina.

“Tranquillo Yamato, ti aiuterò io! Tu ricoprirai metà villaggio al resto ci penserò io” disse Naruto vedendo la reazione di Yamato.

“come pensi di proteggere l’altra metà?” chiese curiosa l’hokage.

“come ho detto prima, con l’arte del legno!” Naruto li guardò  e notò i loro sguardi “non chiedetemi come, ma sono in grado di usarla anche io!”

Tsunade non era ancora sicura di potersi fidare di quell’uomo, era un po’ troppo scontroso per essere Naruto, ma se i due jounin non erano preoccupati per la sua presenza, avrebbe seguito il loro istinto, senza però abbassare la guardia.

L’uomo venuto dal futuro, informò Yamato che sarebbe stato meglio fare una prova per essere in grado di sincronizzarsi a dovere, quando sarebbe stato necessario.

Naruto disse a Tsunade di avvisare gli abitanti del villaggio di una esercitazione per la protezione delle loro vite e che per un po’ di tempo, non avrebbero visto la luce del sole.

Tutti si allarmarono per questo fatto, avevano capito che c’era qualcosa che minacciava la loro sicurezza.

Sakura appena ricevuto la notizia, corse dalla sua maestra per chiederle informazioni a riguardo.

“Maestra, perché di questa esercitazione? Sta per succedere qualcosa?” chiese preoccupata la ragazza.

“Non lo so, è probabile. Questa è solo precauzione. Nel caso di un attacco, sapremo come difendere il villaggio! Secondo delle fonti, fra una settimana Konoha sarà rasa al suolo da un membro dell’akatsuki” le spiegò la donna.

 La ragazza sussultò “chi le ha dato queste informazioni?”

La donna indicò alla sua allieva, la persona in questione.

“Chi sarebbe? Non l’ho mai visto!”

Tsunade-sama, noi siamo pronti!” disse Yamato avvertendo l’hokage che erano pronti a iniziare. Accanto a lui si trovava Naruto, il quale fissava Sakura con uno sguardo serio, che intimorì la ragazza.

“Abbiamo stabilito che Yamato andrà alle porte di Konoha, mentre io andrò sul monte dei volti degli hokage, per avere una maggiore visuale della situazione” intervenne Naruto.

“Io e Kakashi verremo con te, se non ti dispiace, Naruto!” disse Tsunade.

L’uomo alzò le spalle e si incamminò dicendo “fa come ti pare!”

Na-Naruto?” chiese sorpresa Sakura.

La donna decise di raccontarle ciò che poco tempo prima era avvenuto nel suo ufficio, lasciando di stucco la ragazza.

 

*****************************

Eccomi tornata con una nuova storia. Naruto va nel passato per cambiare il futuro. Ho già scritto una cosa del genere, ma a differenza di quella ff, questa tecnicamente una conclusione ce l’ha…spero solo di non trovare intoppi durante il percorso, dato che quando arrivo ai momenti di azione tendo a bloccarmi…ma io ho una predilezione per il genere di storie tristi drammatiche e di azione quindi tento sempre di scrivere su questi temi. Boh a voi il giudizio.

Spero che questo primo capitolo vi abbia incuriosito e per favore fatemi sapere.

A presto

Neko =^.^=

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Capitolo 2
*** L'esercitazione ***


 

Capitolo 2: L’esercitazione

 

Sakura e Tsunade giunsero finalmente sul monte degli hokage.

“Alla buon ora!” disse Naruto che era già spazientito del fatto che aveva dovuto aspettare le due.

Tsunade assunse un’aria contrariata, ma fece finta di niente anche se avrebbe voluto tirargli il collo per il suo comportamento.

“Puoi iniziare!”ordinò

Naruto compose i sigilli necessari per comporre la tecnica del richiamo, ma a differenza di evocare i rospi come tutti si sarebbero aspettati, dalla nuvola di fumo uscì qualcosa di inaspettato per i tre ninja spettatori.

Kyuubi, ne abbiamo già parlato, sai cosa devi fare!” disse Naruto tranquillo

“Lascia fare a me!” disse la volpe facendo un ghigno che mise i brividi ai presenti.

Naruto annuì.

Tutti in principio rimasero ammutoliti. Davanti a loro c’era Kyuubi, il demone che aveva portato morte e distruzione sedici anni prima. Ora le sue dimensioni erano parecchie ridotte e anche il numero di code, ma era comunque terrorizzante. Le sue dimensioni erano all’incirca come quelle di Akamaru e scodinzolava le sue tre maestose code.

Gli abitanti riconobbero il suo malefico chakra e si misero a correre a destra e a manca terrorizzati. Gli ambu incaricati di mantenere l’ordine all’interno del villaggio, poterono fare ben poco.

 

Kyuubi? Ma sei impazzito?” disse Tsunade spaventata

“Non è possibile!” disse Sakura con la stessa faccia della donna.

“Tranquilli, non farà niente di male! È docile!” disse Naruto provocando la volpe, la quale a pochi centimetri di distanza dal viso dell’uomo, gli ringhiò contro.

“Hai intenzione di provocarmi? Dillo subito e ti faccio fuori in un istante! Così la facciamo finita!” lo minaccio la volpe, ma l’uomo non si intimorì per niente.

“Mi serve che tu ti arrabbi per essere alla massima potenza!” gli ricordò l’uomo “Ora concentrati “ disse con un tono autoritario.

Naruto accese la sua ricetrasmittente in comunicazione con quella di Yamato e gli diede l’ordine di cominciare. Gli diede anche le coordinate del punto in cui le due barriere si sarebbero dovuto incontrare, le altezze e lo spessore esatto che dovevano avere, affinche esse potessero combaciare perfettamente.

Entrambi composero i medesimi sigilli nello stesso istante.

Dalla terra cominciarono a sbucare due cupole di legno che a metà percorso andarono a unificarsi.

“I miei complimenti pivello, al primo colpo siete riusciti ad avere una coordinazione perfetta!” disse Kyuubi facendo finta che la cosa la sorprendesse.

Sakura stava assistendo alla scena a bocca aperta e continuava a fissare insistentemente quell’uomo che diceva di essere il suo compagno Naruto. quest’ultimo si accorse delle numerose occhiate che la ragazza gli rivolgeva.

“Sakura finiscila di fissarmi! Mi dai fastidio!” la rimproverò Naruto con poco tatto, facendo rimanere male la ragazza.

Kyuubi, vai con la prima ondata di chakra!” continuò l’uomo.

Kyuubi fece un enorme salto verso il cielo e il centro della cupola, per poi caricare all’estremità della bocca una palla di chakra che successivamente lanciò contro la barriera, dopodiché riprese la sua postazione accanto a Naruto.

“Allora?” chiese l’uomo.

“Sei diventato cieco anche dall’occhio sinistro? Disse Kyuubi sfottendolo.

Naruto la guardò storto.

“permaloso! Comunque sia la tua che la barriera del tuo amichetto, sono in perfette condizioni!” lo informò la volpe

“Bene, vai allo stadio 4 code!” ordinò Naruto.

La volpe aumentò il numero di code e con essa anche la sua corporatura crebbe e successivamente compì la stessa azione di poco prima. Questa volta, quando la palla di chakra colpì la cupola, la terra tremò.

Naruto attese il “verdetto”

“Tutto a posto!” lo informò Kyuubi.

“ Ti stai impegnando spero!” le disse l’uomo

Lo sguardo che Kyuubi gli rivolse lo fulminò, facendogli capire che stava mantenendo a dura prova la sua pazienza.

 La volpe procedette con lo stadio 5 code.

Naruto, non so se conviene continuare con questa esercitazione. Se la barriera si rompe…” cominciò Kakashi preoccupato

Konoha in qualunque caso rischia di essere distrutta. Che differenza fa se accade una settimana prima o dopo?” disse l’uomo mettendo a tacere il proprio maestro.

Con un cenno della testa, diede il via a Kyuubi di continuare.

Kyuubi per la terza e ultima volta ripeté l’attacco.

“penso sia meglio terminare qua, Naruto!” disse la volpe dopo l’ennesimo colpo.

“La tua ha resistito piuttosto bene a questo colpo, anche se è abbastanza danneggiata. Non posso dire lo stesso per quella di Yamato. Un altro colpo, anche allo stadio 1 e la barriera cederebbe!” spiegò la volpe.

Naruto mantenne il silenzio un attimo.

“Meglio fermarci. Inoltre credo che Yamato sia stanco!” disse il biondo.

“invece tu sei fresco come una rosa vero?” disse sarcastica la volpe notando il fiatone dell’uomo.

“Sto bene! ora puoi andare, grazie dell’aiuto!” disse facendo scomparire la cupola di legno.

“Se mi ringrazi, vuol dire che stai tutto tranne che bene!” gli fece notare la volpe.

L’uomo la fulminò con lo sguardo.

“ho capito, me ne vado, ma cerca di non strafare! La tua missione non è ancora conclusa!” disse la volpe prima di sparire in una coltre di fumo.

In quel momento Naruto cadde in ginocchio e Kakashi si avvicinò per prestargli aiuto.

“Tutto bene?” chiese

L’uomo annuì.

“Non posso credere a quello che ho visto!” disse Sakura

“chi l’avrebbe mai detto che quella volpe avrebbe collaborato per il bene di Konoha!” disse Tsunade, la quale successivamente si avvicinò a Naruto per controllare le sue condizioni. Non sembrava messo molto bene, ma il biondo l’allontanò rifiutando le cure.

“Lasciami stare, non ho bisogno di cure! Pensa a Yamato piuttosto!” disse l’uomo sgarbatamente.

Tsunade non ci vide più dalla rabbia

“Quando è troppo, è troppo! Perché cavolo ti comporti così? È questo il rispetto che hai per un hokage? Ti ho fatto qualcosa nel futuro per cui dovresti avercela con me?” chiese la donna alterata.

Tsè…prima di tutto nel mio tempo non sei più un hokage da anni e secondo…no, non mi hai fatto niente. non sono arrabbiato contro di te!” ammise l’uomo con lo stesso tono di voce duro che non trasmetteva emozioni.

“E allora perché fai così? Ho visto che comunque non hai sto atteggiamento solo nei miei confronti, ma anche con altri. Di questo passo rimarrai da solo e se ho ben capito è quello che ti spaventa di più al mondo!” gli disse la donna.

“Sai quanto me ne importa. Più sto solo meglio è!” disse l’uomo freddamente.

Naruto non avrebbe mai detto una cosa del genere!” disse Sakura arrabbiandosi anch’essa “non puoi essere lui!”

“Sei un’illusa se speri che Naruto rimanga sempre il ragazzo allegro che non si arrende mai di fronte alle difficoltà. Sbagli a credere che lui possa affrontare tutto senza rimanerne profondamente segnato.” Disse fissando la ragazza “Jinchuriki o no…anche lui è un essere umano, ma sto fatto sembra che ve lo dimentichiate sempre un po’ tutti!” disse alterato e scostandosi da Kakashi che lo aiutava a rimanere in piedi.

L’uomo continuò “A Naruto non dispiacerà se gli rubo l’appartamento mentre lui è ad allenarsi!” disse prima di allontanarsi definitivamente.

 

Kakashi e Tsunade raggiunsero Yamato per assicurarsi delle sue condizioni. Era stanco, ma stava bene.

“come è andata?” chiese il capitano.

Naruto se n’è andato senza dire una parola!” disse Tsunade “mi sa che saremo costretti ad andare da lui e costringerlo a parlare!”

“A me ha dato l’impressione che non vuole agire in gruppo, se non è costretto! A quanto pare non sono riuscito a insegnargli come si deve lo spirito di squadra!” disse Kakashi

“No, secondo me è successo qualcosa nel suo passato che lo ha portato a diventare così!” ammise Tsunade “vorrei solo sapere cosa!”

 

*********************

Fine secondo capitolo. Come vi sembra? Siate sinceri!!!

Ringrazio infinitamente coloro che hanno recensito.

A presto…ciaooooo

Neko =^_^=

 

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Capitolo 3
*** Shoccanti rivelazioni ***


Capitolo 3: Shoccanti rivelazioni

 

Naruto era nel “suo” appartamento. Non si sentiva bene, ma ormai era una cosa di routin.

Sapeva a cosa era dovuto, ma non poteva farci niente e ormai si era rassegnato al suo destino.

 Fece l’unica cosa possibile. Frugò nel suo zaino da dove tirò fuori un barattolino contenente delle pillole.

Servivano per fargli recuperare le forze, ma più passava il tempo, meno esse avevano effetto. Ne prese una e dopo si sedette a terra con la schiena appoggiata al letto. Scosse la testa per liberarsi dal copri fronte e attese solamente che la pillola facesse effetto.

In quel momento sentì bussare alla porta, ma non aveva la forza di andare ad aprire. Diede l’ordine di entrare a voce.

Chiunque fosse, l’aveva sentito anche se un lieve suono era uscito dalle sue labbra.

Erano Tsunade e Yamato.

Naruto era nella stessa posizione, con la testa lasciata cadere all’indietro, appoggiata al letto e il braccio destro posato sopra gli occhi, mentre l’altro era fatto cadere a peso morto lungo il fianco.

Tsunade vedendolo in quella posizione, pensò inizialmente che si stesse riposando, ma vedendo l’affanno che aveva, si insospettì. Era improbabile che sentisse ancora la stanchezza fino a quel punto.

Si avvicinò all’uomo “Naruto, stai male?” chiese abbassandosi.

Naruto scosse la testa, ma Tsunade non gli credette. Era un medico e sapeva riconoscere quando qualcuno aveva qualcosa che non andava.

Hokage-sama!” la chiamo Yamato facendole vedere il barattolo di pillole che era sopra il tavolo.

“Sono antidolorifici!” la donna guardò il biondo “forse è meglio se ti fai dare una controllata!”

“Cosa siete venuti a fare?” disse l’uomo alzando la testa scocciato dalla loro presenza.

In quel momento i due presenti poterono vedere in che condizioni era l’occhio destro dell’uomo. Esso non esisteva praticamente più. Una profonda cicatrice, lasciata da una arma da taglio gli sfrecciava in tutta la sua “bellezza” dal sopracciglio fino a metà guancia.

“Ne parliamo quando starai meglio, ok?” ora fatti vedere!” disse Tsunade provando a immettere il proprio chakra nel corpo di Naruto, il quale si alzò di scatto in piedi rifiutando le sue cure.

“Ho detto che sto bene! siete qui per sapere dell’esercitazione giusto? Basta dirlo!” disse alterato.

Naruto nelle tue condizioni e meglio che…” continuò Yamato

“Ho detto di no! sono abituato a fare centinaia di cose in queste condizioni, anche combattere se è necessario” disse l’uomo stringendo i pugni.

“Magari è proprio per questo che ti sei procurato quella ferita all’occhio!” disse Tsunade alzando la voce anch’essa.

Naruto non le rispose e guardando Yamato gli disse “siamo riusciti a sincronizzarci perfettamente sin dalla prima volta. E se riesci a resistere come oggi, Konoha ha buone probabilità di farcela!” disse

Yamato annuì

“Non conosco la potenza del Shinra tensei, la tecnica che distruggerà Konoha, ma anche Kyuubi non scherza…possiamo sperare! Il problema sarà evitare che Pain ripeta l’attacco contro il villaggio più volte. Dobbiamo fermarlo entro 5 secondi dopo che abbia sferrato il suo attacco, quando è indifeso e…” il biondo non riuscì a terminare la frase perchè una fitta di dolore lo colse e lo fece quasi cadere a terra.

Naruto!” disse Tsunade che con i suoi riflessi pronti afferrò l’uomo e lo aiutò a mettersi sul letto.

Naruto non si volle sdraiare nonostante gli incitamenti della bionda, ma si mise seduto con i gomiti sulle ginocchia e il viso nascosto tra le mani. Cercava di fare respiri profondo per riprendere nuovamente il controllo di se stesso.

“perché ti ostini a non voler essere aiutato?” disse Tsunade con tono di rimprovero.

“Perché non servirebbe a niente! So cosa ho e non si può curare! Quindi perché illudermi?” disse l’uomo rassegnato.

“Sono un ninja medico e il mio lavoro aiutare chi sta male. Permettimi di darti una controllata. Non si sa mai, magari posso trovare una cura!” disse Tsunade cercando di infondere un po’ di coraggio all’uomo.

“Nemmeno Sakura e Ino che sono le tue migliori allieve  hanno potuto fare qualcosa! quindi è inutile!” disse l’uomo.

“Non che non abbia fiducia in Ino e Sakura, ma voglio controllare con miei occhi!”ripetè Tsunade

Naruto sospirò “Se l’accontento, la finirà di assillarmi?” disse dandogliela vinta.

La donna annuì “ Ti aspetto oggi pomeriggio in ospedale.

 

Il pomeriggio arrivò in un attimo. Naruto si era ripreso dalla crisi e come aveva detto, si recò all’ospedale di Konoha. Non sapeva dove dirigersi e vedendo Ino percorrere i corridoi chiese a lei informazioni,

Ino!” la chiamò

La ragazza rimase sorpresa di constatare che l’uomo conoscesse il suo nome, dato che lei non l’aveva mai visto prima d’ora. Gli si avvicinò e disse “Posso aiutarla in qualche modo signore?”

“Dov’è Tsunade?” chiese direttamente.

Ehm… l’ho vista un’ora fa circa. Era nell’ala est dell’edificio, ma ora non posso garantirle che si trovi ancora li!”

Naruto!” lo chiamò una voce.

Ino sgranò gli occhi quando senti il nome di Naruto e chiese spiegazioni a Sakura, che aveva raggiunto i due.

“è una lunga storia.” Si rivolse a Naruto “L’hokage ti sta aspettando! Vieni” Anche tu Ino. Vuole che anche noi assistiamo!”

 

Naruto giunse in ambulatorio seguito dalle due ragazze e quando vide l’hokage disse “Muoviamoci con sta cosa e facciamola finita, Tsunade!”

Tsunade rispose “oh sei venuto davvero, non ci speravo! Come mai tutta sta fretta?”

“Perché perdere tempo nel sentire qualcosa che già so!” disse l’uomo.

Tsunade sospirò”Va bene, togliti la divisa da jounin!”

Ehm…loro due devono restare?”chiese indicando Sakura e Ino

“Sono le mie allieve, mi assistono in tutto ciò che faccio, per imparare!”

“Se ti diamo fastidio possiamo andarcene!” disse Sakura.

“No, rimanete pure. Sono abituato a essere usato come cavia da laboratorio!” disse questa frase con una voce che lasciava trasparire dolore.

Quella frase lasciò di stucco le tre ninja.

Naruto rimase a petto nudo, facendo arrossire Sakura e subito Ino la guardò di sottecchi dando una gomitata divertita alla compagna.

La prima cosa che apparve agli occhi dei tre medici furono le numerose cicatrici che ricoprivano il suo fisico perfetto e muscoloso.

“Come ti sei procurato tutte queste cicatrici circolari? Sono sparse ovunque!” chiese Tsunade

“Lascia perdere!” disse semplicemente Naruto.

Tsunade sospirò sarebbe stata dura riuscire a far parlare l’uomo.

“Ho preso una pillola dal barattolo che era sul tavolo del tuo appartamento e l’ho esaminata. Non è solo un antidolorifico, ma…

…Un potenziatore del chakra di Kyuubi? Non mi dici niente di nuovo!”disse l’uomo.

“Cosa? che bisogno hai di alimentare quel demone? Sei impazzito?” chiese Ino sconvolta.

“Prenditela con Sakura. È lei che inventerà quel medicinale e sei proprio tu che le fabbrichi!”la informò

Ino e Sakura si scambiarono uno sguardo perplesso.

“Se Sakura ha inventato questo medicinale un motivo ci sarà. Ora togliti il copri fronte. Visto che ci siamo ti do una controllata anche all’occhio!” gli disse Tsunade.

Naruto l’accontento e le due ragazze sussultarono a vedere la ferita sull’occhio.

“Come cavolo ti sei procurato una ferita del genere? Troppo distratto in un combattimento?” disse Ino.

Tsunade vide Naruto irrigidirsi e sgridò la sua allieva “Ino dovresti vergognarti! Alcune domande bisogna tenersele per se!”

Ino abbassò lo sguardo “Scusi maestra…scusa anche tu Naruto!”

L’hokage continuò la sua visita e cominciò a immettere chakra nel corpo dell’uomo per constare cosa avesse e passò le mani su più punti del corpo.

“Dimmi un po’! hai detto che io non sono più hokage. Morta o ritirata?” chiese la donna curiosa.

Le ragazze aprirono le orecchie. Erano interessate agli eventi futuri.

“La prima!”

“Capisco! Malattia o battaglia?” chiese senza sembrare scossa del fatto che nel futuro di Naruto lei non esistesse più!

Naruto guardò un punto fisso del soffitto “Non lo so!”

“Come non lo sai? Saprei se l’hokage è scomparsa tutto ad un tratto o lentamente!” disse Ino.

“Sono mancato da Konoha per tre anni. E quando sono tornato mi è stato riferito solo della sua morte, non ho chiesto altro! Tanto cosa importava. Sapere come era successo non l’avrebbe riportata indietro!” disse l’uomo stringendo i pugni. Non amava parlare di ciò che era accaduto nel suo passato, ma prima o poi avrebbe dovuto fare i conti con i suoi “fantasmi”.

Tutti stettero in silenzio. Ad un tratto però si vide Tsunade sussultare.

“Maestra? Cosa succede?” chiese Sakura

“Sta constatando che sono ridotto a uno straccio!” disse Naruto tranquillo.

Naruto, cosa ha potuto ridurti in questo stato? Non si tratta di una malattia o di ferite di battaglie!”

Naruto sospirò “non è il caso che lo sappiate. Se riusciamo a sconfiggere Pain, Naruto non arriverà a ridursi così!”

Sakura si avvicinò. Anche lei voleva capirci di più “Naruto, i tuoi organi sono per lo più danneggiati. Di questo passo tu…

“Morirò?” disse precedendola “Lo so! È ormai sono anche agli sgoccioli. Ma non mi importa un granchè!” disse sincero.

Tutti lo guardarono stupiti.

“Cosa ne sarà dei tuoi sogni?” chiese Ino

“ho solo un sogno. Ridare l’antico splendore a Konoha. E se fallirò qualcun altro farà in modo che il mio sogno si realizzi!”

“Per questo sei venuto nel passato?” chiese  Tsunade

L’uomo annuì mentre si rivestiva.

“Voglio rendere la vita migliore a tutti gli abitanti di Konoha rimasti e chissà, magari anche le persone che sono rimaste uccise torneranno in vita.” Disse

“Così anche tu guarirai!” disse speranzosa Sakura.

“No! Io morirò comunque!” disse sempre mantenendo la sua aria distaccata.

“Ma se cambi il passato, il futuro si modificherà quindi…” cominciò Ino.

“Non spetta a noi umani giocare con il destino, se lo si fa ci sono delle conseguenze!” la informò l’uomo.

“La morte!” disse Sakura

“No, semplicemente nessuna parte di te cambia! Io morirò perché sono malato, ma non perché ho compiuto un viaggio nel tempo. La punizione consiste semplicemente nel ricordare tutti gli eventi spiacevoli e che ti hanno segnato nel profondo, gli stessi che ti fanno compiere il gesto disperato di giocare con il tempo!” disse Naruto.

Tsunade abbassò la testa. “Mi dispiace!”

“Non provare compassione per me. è irritante! Ho già detto che non mi importa!”

“Non può non esserci neanche una sola ragione che ti spinga a voler desiderare di continuare a vivere!” disse Sakura alzando la voce.

“Se il futuro cambia ci sarà…ma non posso fare niente! Quindi finiamo qui il discorso!” disse bruscamente.

“Aspetta! Kyuubi che fine farà? Morirà con te?” chiese Tsunade

“Assolutamente no! ho rotto il sigillo apposta per impedire che lei morisse! Vi siete fissati in testa che lei è un demone spietato, ma non è così! È solo un incompresa, cresciuta nell’odio e nella solitudine più totale che hanno fatto di lei quella che voi credete. Io la conosco meglio di chiunque altro e per molti aspetti io e lei siamo identici. Lei può fare grandi cose basta che gliene si dia la possibilità!”

“Hai così tanta fiducia in lei?” chiese Tsunade seria.

“Esatto! E quando non ci sarò più, sarà compito suo sorvegliare su Konoha. È questo il patto!”

 

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Capitolo 4
*** Attacco a Konoha ***


 

 Capitolo 4: Attacco a Konoha

 

Passarono un paio di giorni e Naruto, come molti altri ninja, si allenava per prepararsi alla grande battaglia. A volte si allenava con Kyuubi per aumentare la sincronia con il demone, ma molte volte era capitato che la gente che passava di li, scappasse a gambe levate. Decise quindi di passare a un altro tipo di allenamento. Il lancio dei kunai…il suo punto debole da quando aveva perso l’occhio.

Non riusciva bene a calcolare la profondità e spesso sbagliava il bersaglio.

Più volte si era esercitato, ma non aveva ottenuto grandi risultati.

“ci alleniamo duramente eh?” chiese Kakashi avvicinandosi al suo allievo “in questi giorno ti vedo sempre in questo luogo. Non ti fermi un attimo. Almeno in questo aspetto non sei cambiato!”

“Ne approfitto finchè ho ancora forze!”rispose con non curanza il biondo.

Kakashi abbassò la testa, aveva saputo da Sakura della sua salute.

“ è una brutta gatta da pelare, mi dispiace!” disse Kakashi a testa bassa.

“Non dispiacerti, va bene così!”

“sei diventato piuttosto arrendevole crescendo, Naruto!”

“Quando tutti gli sforzi che fai, non servono a niente…ti cominci a domandare che senso abbia la vita!” ammise sincero l’uomo.

“da questo dovrei dedurre che non hai avuto una vita facile!”

“è così da quando sono nato, dovresti saperlo!” disse il biondo alzando le spalle.

Naruto lanciò un altro kunai sotto gli occhi di Kakashi.

Ehm…posso sapere cosa ne sarà di me?” Chiese il copia ninja un po’ imbarazzato.

“tutti curiosi in questo villaggio!” Naruto sospirò” d’accordo, dato che sono qui per cambiare gli eventi, non vedo perché non possa dirtelo.” Naruto fissò Kakashi prima di parlare “nel mio tempo te ne sei andato già da qualche anno, ma tutti ti ricordano come un grande hokage!”

Kakashi sgranò gli occhi “Ho-hokage?”

Naruto annuì “ eri l’unico degno di sostituire Tsunade, a mio avviso”

“Ti ho rubato il posto, quindi. Spero che tu non ce l’abbia avuta con me!” ammise sincero il copia-ninja.

Lanciò un altro kunai “No, se non fossi stato eletto hokage tu…probabilmente ora non sarei qui a parlare con te e inoltre…io non ero disponibile in quel periodo della mia vita!”

Kakashi si sorprese, aveva letto tanta sofferenza nel tono di voce che aveva usato.

NARUTO lanciò l’ultimo Kunai e mancò il bersaglio, come molti altri lanci.

“Accidenti!” strinse i pugni, andando a raccogliere le armi.

“Difficoltà a mirare?” chiese Kakashi vedendo la strage che aveva fatto.

Già…sarò stato tuo allievo, ma non riesco ad abituarmi a vedere con un occhio solo.”

“Col tempo ti ci abituerai.”

“Non ne ho abbastanza!” gli ricordò Naruto.

 

Il tempo ormai era giunto al termine.

Tsunade!” disse Naruto entrando nell’ufficio dell’hokage “oggi è il giorno in cui Pain attaccherà il villaggio! Faccia evacuare immediatamente il villaggio!”

“ho già dato l’ordine!” disse Tsunade sorprendendo Naruto “Non sono una veggente, semplicemente ho vinto una scommessa e ho capito che qualcosa sarebbe andato storto!” Tsunade si fece tremendamente seria. “Dimmi Naruto, quante vittime porterà questa battaglia?”

Naruto la fissò “Troppe e non posso fare molto per impedirlo. Pain ucciderà tutti coloro che non gli diranno dove Naruto si trova…e la stessa fine faranno anche coloro che non ne hanno la più pallida idea.  E non posso intervenire per salvarli!”

“Vuoi dire che lascerai morire molti innocenti?”disse Tsunade

“Non posso fare miracoli e inoltre non sono venuto qua per salvare tutti, ma la maggior parte degli abitanti di Konoha. Ma forse per qualcuno potrò fare qualcosa, ma solo perché so quando verrà attaccata!”

“Stai parlando al femminile…chi sarebbe?” chiese Tsunade preoccupata.

“Non ha importanza se non muore! Se te lo dico, tu interverrai in sua difesa e non proteggerai il villaggio, come nel mio passato hai fatto, in caso del fallimento mio e di Yamato. La salvezza del villaggio non dipende solo da me…se voi di questo tempo non fate quello che mi aspetto che voi facciate, sarò tornato nel passato inutilmente.” Disse serio l’uomo.

Tsunade sussultò, ora che sapeva che molti avrebbero perso la vita, avrebbe fatto qualunque cosa per evitare la morte degli abitanti del suo villaggio.

 Passarono solo un paio di ore, il villaggio era quasi svuotato dai suoi cittadini, fatta eccezione per i numerosi ninja, incaricati di tenere alta la guardia.

Tsunade guardava fuori dalla finestra del suo ufficio, con una mano appoggiata sul vetro e vide apparire i  primi segni dello scontro.

“è arrivato!” disse Naruto stringendo i pugni e scomparendo per  andare ad aiutare  i ninja della foglia.

Il nemico non si mostrò subito, ma mando degli enormi millepiedi giganti a sparpagliare terrore fra la poca gente che non si era ancora andata a nascondere.

Uno di questi si stava scagliando contro una bambina rimasta ferita, ma Sakura lo fermò con uno dei suoi pugni intrisi di chakra. Messo Ko la bestiaccia, prese la bimba e la porto al sicuro.

Nelle altri parti del villaggio, altri ninja avevano compiuto la stessa azione della ragazza dai capelli rosa.

Pain a quel punto si vide costretto ad uscire allo scoperto, con i suoi 5 compagni.

“Cercate il Jinchuuriki del Kyuubi e uccidete chiunque vi impedirà di giungere a lui!” disse il Pain divino, il capo dei 5.

I Pain si misero subito al lavoro, facendo interrogatori a tutti i ninja che trovavano in giro e privando loro dell’anima quando questi si ribellavano a lui.

Tutti i ninja fino ad allora eliminati, erano all’oscuro del luogo in cui il ragazzo biondo si trovasse e la devastazione dei Pain continuava imperterrita.

Anche Iruka venne preso di mira, ma prima che il nemico potesse torcergli un capello, Kakashi intervenne in suo aiuto, ingaggiando una battaglia senza esclusioni di colpi. Il copia-ninja si ritrovò già da subito in difficoltà e nemmeno l’intervento del clan Akimichi migliorò la situazione. Infatti non conoscendo il potere del nemico, che sembrava immune a qualunque attacco, presto sia il padre di Chouji, che Kakashi rimasero a terra apparentemente privi di vita.

In un altro luogo un Pain aveva preso di mira un’altra vittima: Shizune.

“Dimmi dove si trova il Kyuubi!” ordinò il nemico.

“Mai! Naruto è un abitante del villaggio e noi ci proteggiamo a vicenda. Non svelerò a nessuno il luogo in cui si trova, tanto meno a uno come te che vuole fargli del male! Lo proteggerò anche a costo della vita.” Disse Shizune mettendosi in posizione di attacco.

“Bene, sarò felice di accontentarti, ma alla fine, che tu lo voglia o no saprò dove si nasconde Kyuubi!” disse il nemico attaccandola.

Shizune si parò con le braccia, ma non accadde niente. la donna aprì gli occhi e vide davanti a se, un uomo che aveva parato il colpo e allontanato Pain.

“Se vuoi sapere dove si trova il Kyuubi te lo dico io! Non è il caso che tu faccia fuori altra gente!” disse l’uomo.

“No, fermati!” urlò Shizune.

L’uomo si girò “Tranquilla, so quel che faccio.” Naruto tornò a rivolgersi al nemico “Kyuubi si trova al monte di Myoboku zan!” disse.

Pain sorrise “Grazie! Ma sei uno stupido se pensi di cavartela!”

Naruto lo fissò serio  “Certo che  lo penso, perché tu stai per fare una brutta fine!” detto questo a una velocità sorprendente Naruto si ritrovò, dietro le spalle del nemico e con un Kunai gli tagliò la testa, per poi distruggergli completamente il corpo con un pugno ben assestato.

“Fuori uno, e ora prepariamoci al peggio!” disse Naruto

“perché l’hai fatto? Ora Naruto sarà…” cominciò la donna.

“… in pericolo? Lo sarebbe comunque. Questo Pain avrebbe letto quello che cercava nella tua mente e ti avrebbe uccisa. Ho solo evitato un’altra morte inutile!” disse scomparendo

“Era una copia ed è riuscito a sconfiggere Pain. Incredibile…forse non tutto è perduto!” disse Shizune che nel frattempo era stata raggiunta di Ino.

Anche Tsunade era andate a dare man forte ai suoi ninja. Presto si ritrovò davanti il Pain divino e con lui intraprese una discussione su Naruto.

La donna aveva piena fiducia nel ragazzo e lo mise in guardia, perché il ragazzo sarebbe riuscito a sconfiggerlo.

Pain la guardava senza la minima traccia di preoccupazione, ma ad un certo punto lo si vide abbozzare un sorriso.

“Bene! Trovato! monte Myoboku zan!” disse sorprendendo la donna.

“A quanto pare non tutti i tuoi ninja sono così fedeli a Kyuubi! C’è chi ha parlato!” disse guardando compiaciuto l’hokage del villaggio.

 “è ora di porre fine a questa battaglia!” disse il nemico alzandosi in aria e richiamando a se i suoi compagni affinchè si mettessero al riparo, dato che stava per attaccare il villaggio dall’alto.

Naruto era posizionato alla sua postazione sul monte degli Hokage e diede il via a Yamato di procedere con la difesa progettata qualche giorno prima nei confronti di tutta Konoha.

Sotto gli occhi stupiti del Pain divino, comparve una cupola di legno che andò a coprire interamente il villaggio.

“Impressionante! Sembra quasi che mi aspettassero! Ma non basterà a fermarmi!”

Posizionò le mani in avanti e gridò con tutta la voce che aveva in corpo !Shinra Tensei!”una potente onda d’urto andò a scagliarsi contro la cupola, ma la tecnica non ebbe gli effetti devastanti sperati.

La cupola aveva retto a tale attacco, ma Pain si preparò ad attaccare nuovamente.

Naruto prima di usare l’arte del legno, aveva invocato Kyuubi, nella speranza che potesse fare qualcosa, anche se i rischi erano alti dato che il motivo dell’attacco di Pain era proprio il voler catturare la volpe.

“Vai ora che è debole! Hai 4 secondi di tempo prima che possa riutilizzare la tecnica!” ordinò Naruto al demone.

La volpe senza farselo ripetere due volte, partì all’attacco, ma bastò un solo sguardo di Pain, che il rinnegan, l’arte oculare più temuta dai ninja, paralizzasse la volpe .

I secondi che doveva attendere per poter attaccare di nuovo erano finito e con un altro Shinra Tensei, Pain oltre ad allontanare Kyuubi, distrusse la parte di barriera creata da Yamato.

“Ora è la fine!” disse Pain.

 

Ho messo sia il disegno in originale, sia quello colorato con Photoshop, però non sono una maestra con quel programma e i risultati infatti si vedono.  Spero vi piaccia comunque.

**************************

 

Ecco il 4° capitolo. Che ve ne pare?

Risposta a : Cleo92: come dice il proverbio, chiedi e ti sarà dato. Spero che il disegno ti piaccia.

Ciao alla prossima

Neko =^_^=

 

 

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Capitolo 5
*** La cattura di Kyuubi ***


Per distinguere i due Naruto:

NARUTO: uomo

Naruto: ragazzo

 

Capitolo 5: la cattura di Kyuubi

 

Naruto non sapeva cosa fare. Sperava che la barriera creata avesse una resistenza maggiore.

Poteva provarlo ad attaccare Pain, ma nel caso di un fallimento, anche la metà del villaggio da lui protetta  avrebbe avuto la stessa fine che sarebbe toccata alla parte scoperta di Konoha.

Infatti da li a poco un nuovo attacco del nemico, rase al suolo metà villaggio, la metà nella quale si trovavano la maggior parte degli amici di Naruto.

Anche la barriera dell’uomo cominciava a risentire dei colpi subiti e continuando di quel passo, la stessa cosa che si era verificato nel suo tempo, si sarebbe compiuta una seconda volta.

Mancavano tre secondi al prossimo attacco di Pain, ma con grande sorpresa sia del nemico, che di NARUTO, il se stesso ragazzo attaccò Pain.

Aveva visto cosa era accaduto al villaggio e essendo messo al corrente dalla moglie di Fukusaku, su quanto accaduto, Naruto, si precipitò a fermarlo.

Naruto e Pain si trovavano faccia a faccia.

“Te la farò pagare per quello che hai fatto al mio villaggio e ai miei amici” disse con rabbia il ragazzo,il quale era trasformato in modalità eremita, una tecnica che aveva appreso in quei giorni di allenamento. Ora il ragazzo era a un altro livello di  potenza.

Intanto in vari punti della città, delle persone emersero dalle macerie del villaggio sane e salve. Katsuyu, la lumaca invocata da Tsunade affinchè proteggesse le persone del villaggio, aveva fatto scudo con il proprio corpo a tutti coloro che ne avevano bisogno. Compresa Sakura che si avvicinò a Tsunade per vedere le sue condizioni. Infatti la donna dovette usare parecchia energia affinchè Katsuyu potesse aiutare il maggior numero di persone.

Anche NARUTO dopo aver fatto cadere la barriera, si avvicinò alla donna e aiutandola a rimettersi in piedi disse “Brava,è proprio questo che mi aspettavo dal 5 hokage…ottimo lavoro!”

La donna si sorprese. Per una volta l’uomo non si era rivolta a lei in modo sgarbato. Nelle sue parole c’era riconoscenza.

“Purtroppo il mio piano ha funzionato solo per metà, ma ora dobbiamo impedire che Naruto venga catturato!” disse l’uomo rivolgendo lo sguardo verso se stesso e il nemico.

“Ha già cambiato il futuro, magari…” cominciò col dire la donna.

No… dubito che sia così semplice! Non basta questa piccola azione per cambiare completamente il futuro!” disse scomparendo e comparendo alle spalle di Sakura, la quale stava per essere attaccata da un Pain.

G-grazie!” disse la ragazza sgranando gli occhi

“Sta attenta!” disse con un tono freddo.

“NARUTO tu sei in grado di sconfiggere quei tizi?” chiese Tsunade

“Si, ma anche Naruto lo è! Se io non fossi venuto dal futuro, il ragazzo avrebbe sconfitto 5 dei 6 Pain.

Tranne il Pain che sta fronteggiando. Ma non è lui la vera minaccia per lui e per il mondo intero, ma è il suo vero corpo che dobbiamo temere: Nagato! Vuole impossessarsi del Kyuubi per far tornare la pace del mondo!” disse NARUTO serio

“La pace? E pensa di ottenerla così?” chiese Sakura.

“Se fatta un’idea sbagliata di cosa sia la pace.  Quella che lui chiama pace, non è altro che terrore. Pensa che portando dolore, l’uomo per un po’ se ne stia buono”

“Quella non è pace?” disse Sakura arrabbiata

“è che cos’è la pace allora?la calma che c’è fra una battaglia e l’altra? No… la pace e qualcosa di duraturo senza guerre, sofferenze e odio. Il mondo dei ninja si basa solo su questo. Odio, guerra, omicidi e vendetta. Vendetta chiama altra vendetta e tutti noi siamo imprigionati in questo circolo vizioso. Per uscirne bisognerebbe trovare un altro modo per  affrontare le cose!” disse l’uomo serio.

“Come?” chiese la ragazza.

NARUTO abbassò la testa “Non lo so. Non ho ancora trovato la risposta!”

L’uomo era riuscito a distruggere altri due Pain, ne rimanevano due: il Pain divino che stava affrontando Naruto e un altro che stava per colpire il Jounin biondo alle spalle!”

“NARUTO!” Urlò Tsunade avvertendolo del pericolo che stava correndo.

L’uomo si girò appena in tempo per vedersi il nemico addosso pronto a colpirlo. Riuscì a parare il colpo, ma non aveva più la forza di riuscire a contrastarlo. Aveva consumato parecchio chAkra, il quale non era più “inesauribile” come un tempo, e ora si ritrovava privo di energie.

Tsunade e Sakura provarono a intervenire in suo soccorso, ma vennero sbalzate via falla stessa tecnica che aveva distrutto parte del villaggio.

“accidenti” pensò NARUTO.

L’uomo stava per essere colpito, ma qualcuno arrivò in sua difesa.

“Ti serve aiuto pivello?”

Kyuubi! Stai bene?” chiese l’uomo.

“non sarà un’arte oculare a fermarmi, soprattutto non la stessa che ci riuscì in passato” disse la Volpe che con un colpo di coda tagliò a metà in nemico.

Tutti i ninja lì intorno rimasero sorpresi. Erano appena stati aiutati dal demone che in passato aveva portato loro tanto dolore.

Anche Pain e Naruto guardarono la scena.

“Ma come è possibile?” si domandò il ragazzo sorpreso di vedere la volpe libera, dato che sentiva la presenza del demone dentro di se.

“2 Kyuubi? Interessante, ma ho l’impressione che sarà più facile impossessarsi di te!” disse Pain tornando all’attacco.

Durante la lotta le amiche rane del ragazzo erano state messe tutte fuori gioco, alcune addirittura uccise.

“sei potente in modalità eremita, te lo concedo, ma…” il nemico tirò fuori dei bastoni neri con i quali inchiodò Naruto al suolo “…ma non abbastanza da tenermi testa!”

Il ragazzo si lamentò. Quei bastoni erano in grado di immettere nel corpo del ragazza il chakra di Pain in modo tale da impedirgli i movimenti.

Con Naruto immobilizzato, Pain porse qualche domanda al ragazzino.

Intanto il jounin biondo stava assistendo alla stessa scena di cui era stato protagonista lui stesso qualche anno fa. L’uomo non si sentiva nuovamente bene a causa delle mancanze di forze e non poteva fare niente per impedire che ciò che era accaduto in passato riaccadesse.

“vuoi che me ne occupi io?” chiese la volpe vedendo il suo Jinchuuriki in difficoltà

“No! ti devo ricordare che sei tu il bersaglio di quello squilibrato? Cosa accadrebbe se entrasse in possesso di due Kyuubi?”

“non può prendermi se arrivo allo stadio 9 code!” disse la volpe

“Così la minaccia non sarebbe più lui ma tu!” gli disse l’uomo provocando un ringhio di dissenso da parte della volpe.

“ma una cosa la puoi fare!” disse l’uomo “impedisci a Hinata di intervenire in aiuto del ragazzo!”

“troppo tardi!” disse Kyuubi facendo notare a NARUTO che la Hyuuga era già partita in difesa del suo amore.

Ci fu un esplosione e una lunga colonna di chakra rossa con una energia spaventosa.

“il Kyuubi a 6 code si è rivelato!” disse la volpe facendo sussultare i presenti.

“Ora è davvero troppo tardi!” disse l’uomo stringendo i pugni.

Il Kyuubi a 6 code si allontanò dal villaggio per seguire Pain divino, ma era solo una trappola per la sua cattura.

NARUTO dal villaggio osservava. Sapeva cosa sarebbe accaduto, ma non poteva fare niente. ormai era una battaglia fra mostri e nessun umano poteva fermare ciò che si stava verificando.

 Nel cielo si vide nascere una palla che risucchiava a se tutto ciò che era nelle sue vicinanze. Era il “chibaku tensei di Pain con la quale riuscì a catturare il kyuubi. Naruto capendo la gravità della situazione compì un atto disperato.

“La 8° coda ha fatto la sua comparsa” aggiornò Kyuubi i presenti.

“Cosa?” disse Tsunade shoccata da quanto stava avvenendo “non può essere. La liberazione della volpe è prossima!”

“Tranquilla! Non accadrà! Yondaime fermerà Naruto favorendo così la sua cattura!”

 

***********************************

 

Fine 5 capito

Chiedo scusa in anticipose ci sono errori, ma oggi ho un sonno tremendo e anche se ho ricontrollato ho paura che qualcosa mi sia sfuggito.

Ringrazio chi ha aggiunto ai preferiti e  recensito. Grazie ciaoooo

Alla prossima

Neko =^^=

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Capitolo 6
*** Squadra di soccorso? ***


 

Capitolo 6: squadra di soccorso?

 

Cosa significa che Yondaime fermerà Naruto? Il quarto è morto da anni ormai!” disse Tsunade

“Guarda che sono quello che lo sa meglio di tutti! Il quarto ha fatto in modo di poter comparire una volta attivata l’ottava coda per impedire che il sigillo venga spezzato definitivamente. In questo momento Naruto sta sprigionato 8 code per potersi liberare dal chibaku tensei, ma nello stesso istante nella sua mente Yondaime gli sta impedendo di rilasciare il sigillo, dato che anche la sua mente e completamente soggiogata dal demone. Quindi fra qualche minuto vedrete tutto quel caos che si trova laggiù calmarsi e sarà allora che il ragazzo non avrà più scampo. Ancora una volta Yondaime ha sacrificato sangue del suo sangue per il bene del villaggio!”

“Sangue del suo sangue?” chiese Sakura non capendo a cosa si riferisse l’uomo

Tsunade sospirò “yondaime è…il padre di Naruto

Sakura rimase sorpresa

“La forza di Kyuubi si sta affievolendo!” disse Kyuubi

NARUTO alzò lo sguardo per assistere alla scena. Era strano assistere alla propria vita da un altro punto di vista.

“è stato catturato!” disse l’uomo stringendo i pugni.

Il silenzio calò  nel villaggio.

Non si sentiva più alcun colpo, alcun rumore che potesse ricordare quella di una estenuante battaglia.

“Dobbiamo subito riprenderlo!” disse Tsunade

“No!” disse NARUTO “Ora pensiamo ai feriti, del ragazzo ci occuperemo più tardi”

Tsunade e Sakura rimasero perplesse, ma decisero di fare come diceva l’uomo. Infondo in quel momento non solo Naruto necessitava di aiuto.

Passarono ore, ma con l’aiuto di tutti il peggio era stato superato. La maggior parte dei  ninja cominciava a riprendersi, anche Kakashi era fuori pericolo, nonostante sia andato vicino al non risvegliarsi mai più. Gli abitanti di Konoha che si erano rimessi al riparo, erano usciti e anch’essi contribuirono per dare una mano alla metà del villaggio che aveva perso l’abitazione.

Tsunade-sama…io avrei finito! Tutti hanno reagito positivamente alle cure!” disse Sakura

“Bene!” rispose l’hokage, poi si girò a guardare NARUTO che stava dando una mano anch’egli.

“Cosa facciamo con Naruto? ora dobbiamo pensare a lui!” disse Sakura seguendo lo sguardo della donna.

“Lo so, ci ho già pensato! Sakura chiamami queste persone!”

 

Pochi minuti dopo, i ninja che Tsunade aveva convocato si ritrovarono tutti davanti a lei. Questi erano: Neji, Rock Lee, Gai, Ten Ten, Sai, Sakura, Kiba e Yamato. Erano gli unici che non avevano riportato grossi danni durante l’attavvo.

“Bene siete tutti qui! Voi tutti sapete che il nemico è riuscito ad ottenere quello che voleva: Naruto. Ora il nostro compito e andarlo a salvare. Quella testa quadra si è già sacrificato abbastanza per il villaggio. adesso è giunto il momento che siamo noi a fare qualcosa per lui.” disse Tsunade determinata guardando i ninja uno alla volta negli occhi.

I ninja annuirono.

“Partirete subito e non ammetto fallimenti questa volta. C’è in gioco la vita di un nostro caro compagno. Andate!”ordinò.

I ninja stavano per partire, ma qualcuno li fermò.

“Voi non vi muoverete da qui nemmeno di un passo!” disse una voce minacciosa.

“E tu chi saresti?” chiese Kiba non riconoscendo l’uomo.

“Non sono affari  che ti devono riguardare Kiba, sempre che ti fai gli affari degli altri!”

Tsè!” si lamento Inuzuka mettendo il broncio.

“Perché ci hai fermato! Dobbiamo andare a salvare Naruto!” disse Sakura lamentandosi

L’uomo la fulminò con gli occhi “Ho detto di no!”

Ma…” disse la ragazza prima di azzittirsi all’ennesima occhiataccia.

“Cosa hai in mente?” Chiese Tsunade

“Solo impedirvi di fare questa pazzia!” disse con voce grave NARUTO.

“Chi sei per poter mettere in discussione gli ordini dell’hokage?” disse minaccioso Neji, il quale aveva già preso in antipatia il tizio.

“ne ho tutti i diritti, ragazzo!” disse l’uomo scocciato dalle continue interruzioni.

Tsunade sospirò “Ragazzi, vi sembrerà incredibile, ma…lui è Naruto qualche anno più avanti”
“COOOOOSAAAA?” Dissero tutti rimanendo con la bocca aperta

“è venuto nel passato per cambiare la storia. Quindi prima di criticarlo, ascoltiamo le sue ragioni!” disse Tsunade

“Io non credo che sia Naruto!” disse Kiba “Inoltre né io, né Akamaru riconosciamo il suo odore! È solo un impostore!” disse Kiba con rabbia, tanto che Akamaru interpretò la sua rabbia come un segnale ad attaccare.

Un grossa polvere si alzò e da essa provenivano dei ruggiti e dei guaiti. Quando la massa di polvere si diradò, si potè vedere Kyuubi che teneva per la collottola Akamaru impedendogli di muoversi.

“No Akamaru!” urlò Kiba “Brutto demone, lasciala stare!” disse minaccioso.

“non ti ho sentito dire per favore!” disse divertita la volpe

Kiba divenne rosso di rabbia.

“Basta Kyuubi, lascialo andare, non scendere ai suoi livelli!” disse L’uomo “e se vuoi proprio saperlo, non riconosci il mio odore, per il semplice fatto che ora io e il demone non siamo più un uniti e quindi ho l’odore che avrei dovuto avere se lei non fosse stata imprigionata dentro di me!”

“Come è possibile che Kyuubi sia libera?!” disse Yamato che in precedenza non aveva ancora visto la sua comparsa.

“non me lo so spiegare nemmeno io!” disse Tsunade “ma quel che conta è che può tornarci utile!”

“Lasciamo le chiacchiere a un'altra volta? Naruto è in pericolo!” disse Gai

“Il maestro ha ragione. Si parte? Non vedo l’ora di dare una bella lezione a quei tizi” disse Lee tutto eccitato da una nuova battaglia

“Sarebbe più giusto dire che non vedi l’ora di prenderle!” disse NARUTO

“Dammi una ragione valida per non far partire una squadra in tuo soccorso. Ho già seguito il tuo consiglio di rimandare a più tardi, ma più aspettiamo peggio è!” disse Tsunade con tono serio.

“Sono venuto qua per cambiare il corso degli eventi che accadranno alla maggior parte degli abitanti del villaggio e non per cambiare il mio destino!” disse l’uomo

“Sbaglio o sei anche tu un abitante del villaggio. non capisco perché non vuoi essere salvato!” disse Sai non lasciando trasparire alcun sentimento.

“Non voglio per il semplice fatto che da 8 persone che partiranno per salvarne una, solo 4 ne torneranno indietro vive e inoltre Naruto rimarrà prigioniero lì dov’è!” disse NARUTO stringendo i pugni, poi continuando…

“Se vuoi volete andare a salvare il ragazzo, liberissimi di farlo, ma io vi fermerò a costo di spezzarvi le gambe in modo tale che voi non possiate muovervi!”

“Idea interessante!” disse Kyuubi divertita “E credetemi…ne è capace!”

“Non puoi sapere come andrà veramente! Sbaglio o sei proprio tu che mi hai detto che il destino siamo noi a  crearcelo!” disse Neji

“Io vengo dal futuro e che tu lo voglia o no, ricompierai le stesse gesta che ha fatto il Neji del mio tempo e come lui soccomberai e la stessa cosa vale per TenTen, Rock Lee e Gai! Te la senti di rischiare la tua vita e quella della tua squadra per salvarmi?” disse l’uomo.

Naruto non ha esitato per salvare le nostre eppure sapeva a cosa andava incontro!” disse Rock Lee.

“Ed è  per questo che ora mi ritrovo qui a cercare di cambiare gli eventi futuri” urlò l’uomo

“Allora perché non hai impedito che Naruto combattesse contro Pain?” disse Kiba “non era più semplice?”

“Possibile che tu non ci arriva? Se il nemico era Naruto che voleva, credi che nascondendolo, avremmo risolto il problema dell’attacco?” disse Sakura.

“No, probabilmente il danno sarebbe stato maggiore!” disse Ten Ten continuando la frase della rosa

“A quanto pare solo le ragazze sanno fare buon uso del cervello!” disse l’uomo sfottendo i presenti.

Naruto, ho capito che vuoi proteggerci, ma non possiamo lasciarti lì a rivivere quello che ti ha condotto a vivere un’esistenza di sofferenze! Se non vuoi che mando loro…dimmi tu chi devo mandare!” disse Tsunade “Ma non chiedermi di non provare a salvarti. Primo fra tutto non posso e non voglio perderti e secondo, se l’Akatsuki entra in possesso di Kyuubi…

“Non ci riuscirà!” disse NARUTO

“Non puoi  saperlo!” disse Kiba

NARUTO alzò gli occhi al cielo “Lo vuoi capire o no che vengo dal futuro?”

“Intendo dire, che magari solo la tua presenza qui ha già modificato il corso degli eventi!” disse Kiba con una vena pulsante sulla testa.

“Non credo basti così poco!” disse Naruto

“In ogni caso se il cagnaccio avesse ragione, per Naruto sarebbe già troppo tardi. Io sento l’energia di Kyuubi di questo tempo. Mentre voi siete qui a chiacchierare, l’Akatsuki ha già provato ad estrarre il demone…con insuccesso!” disse Kyuubi

“Cosa? Hanno già proceduto?” chiese Sakura sconvolta.

Tsunade si morse il labbro “Dobbiamo trovare una soluzione prima che sia troppo tardi!”

“no invece. Abbiamo tutto il tempo che vogliamo. Nel corso di tre anni, l’akatsuki riproverà più volte ad estrarre il bijuu, ma non ci riuscirà! Questo è dovuto al fatto che Kyuubi ha una quantità di chakra molto maggiore rispetto ai suoi simili e il jutsu fino ad ora usato per  separare bijuu e jinchuuriki, non basta!” disse calmo l’uomo.

Tsunade sgranò gli occhi “Cosa? vuoi dire che tu sei rimasto prigioniero di Akatsuki per tre anni?”

NARUTO annuì.

Tutti rimasero  sconvolti

“Cosa sono quelle facce? Fosse solo lì il problema!” disse facendo sussultare i presenti.

“Cosa vuoi dire?” chiese timorosa Sakura.

“Non ha importanza,!”

Se davvero volete salvare Naruto…ha ragione tu vecchia, meglio fare in fretta prima che cominci!” disse Kyuubi che venne sgridata da NARUTO per aver parlato troppo.

Ora di sicuro gli avrebbero chiesto altro e sarebbe stato costretto a rivangare un passato che cercava disperatamente di dimenticare.

 

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Capitolo 7
*** Tortura ***


Capitolo 7: Tortura

 

“Cosa vuoi dire con prima che cominci? Cosa hanno intenzione di  fare?” chiese Tsunade paurosa della risposta.

L’uomo chiuse gli occhi e strinse i pugni, ma non rispose.

“NARUTO!” lo richiamò Tsunade. Voleva sapere cosa spettava a Naruto in quei momenti che sarebbe stato in mano ai nemici. Temeva per le sorti del ragazzo, ma l’uomo non sembrava intenzionato a voler parlare.

Kyuubi sapeva quanto per lui fosse difficile parlare di quel periodo, che lo tormentava ogni giorno della sua vita. Sapeva, perché anche lei era li, quando da ragazzo aveva dovuto subite qualsiasi tipo di sofferenza.

“Il ragazzo non se la passerà molto bene in questi tre anni che rimarrà nelle mani dell’Akatsuki”disse la volpe senza accennare niente di più.

Bhe mi sembra logico. Nessun prigioniero viene trattato con i guanti!” disse Ten Ten “Per questo dobbiamo intervenire il prima possibile”

“Voi non potete capire. Ci sono modi e modi. I prigionieri saranno anche trattati male, torturati e per quanto sia doloroso, “va tutto bene” se il proprio carnefice è qualcuno che si odia o non si conosce, ma quando a torturarti è una persona a te cara, tutto è diverso. Il dolore che si prova in quei momenti diventa ancora più forte!” disse Kyuubi.

“NARUTO di chi sta parlando? Chi ti ha torturato?” chiese Tsunade all’uomo che si era girato di spalle. Lentamente si girò e guardò Sakura, dopo di chè abbassò la testa e la scosse. Non voleva dire chi era il colpevole.

Sakura aveva visto l’espressione che NARUTO le aveva rivolto, sussultò e si portò una mano alla bocca sconvolta.

“Vuoi farci credere che è stata Sakura?” disse Kiba alquanto sorpreso.

NARUTO lo fulminò con lo sguardo per quello che aveva appena detto.

“Quanto sei stupido!” disse Kyuubi.

Ehi…ho solo interpretato il suo sguardo!!!” disse il ragazzo.

“C’è un altro motivo per cui NARUTO può aver guardato Sakura…e se ci ragioni bene, anche se il tuo cervello è molto piccolo, puoi arrivarci!” disse la volpe a denti stretti.

“è stato Sasuke!” disse Sakura a testa bassa, mettendo fine a quel battibecco.

Tutti alzarono lo sguardo prima verso di lei, poi verso l’uomo per avere conferma.

NARUTO annuì leggermente.

“No, non ci posso credere!” disse Sakura.

“quel ragazzo ormai è perso!” disse Tsunade non del tutto sorpresa da quella rivelazione.

NARUTO strinse i pugni.

“Sei stato fortunato che non ti volessero morto!” disse Neji.

“E invece in quei momenti avrei tanto voluto morire. Ci sono andato vicino molte volte, ma Sasuke o questa razza di volpe me lo impedivano, o iniettandomi non so che razza di sostanze oppure guarendomi con il chakra!” disse l’uomo con rabbia.

“Scusa tanto se io non voglio morire!” disse Kyuubi

Bhe sei stata accontentata a mie spese…come sempre del resto!” disse l’uomo.

“NARUTO!” lo chiamò Sakura facendo voltare l’uomo nella sua direzione “ti prometto che ti salverò anche a costo della mia vita!”

NARUTO sussultò era proprio quello che non voleva sentirsi dire. Donò alla ragazza uno sguardo ancora più duro di quelli che le aveva “regalato”in precedenza.

“Consiglio ragazzina? Tieni chiusa quella bocca ogni tanto!” disse Kyuubi, guardando NARUTO che si allontanava.

Tsunade sospirò, poteva immaginare del perché avesse reagito così, ma ora aveva ben altro a cui pensare.

“Sentite, dato che questa squadra di soccorso nel passato di NARUTO non ha funzionato, direi di cambiare i ninja che ne faranno parte!”

I ragazzi annuirono.

“Se volete un consiglio, io rimanderei il salvataggio di Naruto a quando Kakashi si sarà ripreso!” disse Kyuubi “D'altronde è stato lui a liberare NARUTO, potrebbe riuscirci di nuovo”

“Ci vorranno settimane prima che Kakashi torni in forma!” disse Sakura avendo assistito alle sue cure.

“Un mese precisamente! Ma il ragazzo  resisterà fino a quel momento e non si ridurrà nelle condizione del suo futuro se stesso in un solo mese.” Precisò la volpe.

Ma…” cominciò Sakura,

“Ok che sono un demone, ma un po’ di fiducia me la volete dare? Non vi ho già aiutato fino ad ora? Perchè dovrei prendervi in giro? Vi ricordo che c’è anche la mia vita in gioco” disse la volpe.

“D’accordo! NARUTO si fida di te…lo faremo anche noi…solo voglio sapere…è Sasuke che lo ha ridotto in questo stato?” chiese Tsunade

“Se ti riferisci al male che lo sta lentamente uccidendo…si!” le diede conferma la volpe.

“Cosa? NARUTO sta morendo?” chiese Yamato che finalmente aveva trovato il coraggio di parlare, dato che sia lui che gli altri erano rimasti ammutoliti da tutto quello  di cui erano venuti a conoscenza.

“Esatto! Proprio tu che sei stato usato come cavia dovresti saperlo Yamato! Sasuke è il perfetto allievo di Orochimaru e come lui si diverte a fare esperimenti sugli altri. E chi meglio di Naruto può tornare al caso suo, dato che se qualcosa va storto, mi occupo io della sua guarigione?”

Tutti rimasero shoccati

“L’Uchiha farà centinaia di esperimenti su Naruto fino a danneggiargli gli organi interni in  modo tale che nemmeno io possa fare qualcosa. Volevate sapere come riesce a usare l’arte del legno? Bhe proprio come a Yamato anche in lui è stato iniettato il dna del primo Hokage…se non sbaglio e proprio la prima cosa che ha fatto…quindi tecnicamente anche il vostro Naruto sarà in grado di usarla.!”

“Come ha potuto?” chiese Sakura

“la domanda giusta è…come avete potuto, tu e Naruto, credere che in lui ci fosse ancora del buono. Nemmeno io mi diverto a torturare così le mie vittime. E non potete immaginare come si sentiva il ragazzo a ogni esperimento. Non ve lo auguro!” disse Kyuubi sincera

Anche lei aveva provato le stesse sofferenze e quindi sapeva bene di cosa parlava. “Rendetevi solo conto che io non sono stato in grado di aiutarlo, nemmeno Sakura e Ino e ora sta morendo. Fossi in te Sakura…chiederei a Naruto di rimangiarsi  quella promessa che ti ha fatto  tre anni fa. Perché comunque proverà ad accontentarti nonostante tutto!” disse Kyuubi prima di sparire, lasciando una Sakura piena di dubbi sul come doveva agire.

Il demone si recò sul luogo in cui si trovava NARUTO, sul monte Hokage.

“Chissà perché ci avrei scommesso tutte e 9 le mie code sul fatto che ti avrei trovato qui…va bhe diciamo le tre di cui dispongo ora!” disse sperando di strappare un “sorriso” all’uomo, il quale era seduto a terra con le gambe avvicinate al busto con la testa poggiata sulle braccia.

Kyuubi sospirò. Sapeva perché era così giù di morale…più del solito almeno.

“Te l’avevo detto di starle lontano!” disse piano sedendosi accanto a lui “Ma tu non mi dai mai ascolto!”

NARUTO alzò lievemente il capo “Ti ricordo che un demone non è mai un buon consigliere!”

Kyuubi alzò la testa al cielo, il quale si stava colorando di rosso…il tramondo era molto prossimo.

Scusa…lo so che lo hai detto per non farmi soffrire, ma…comiciò l’uomo

“Serve a poco? Lo so, ma meno ci parli meglio è no?” disse la volpe

“Come faccio a evitarla se e sempre in mezzo ai piedi?  Trattarla freddamente non basta…ogni volta dice qualcosa, che mi fa capire quanto tiene a me. So che non si riferisce a me, ma al me stesso di questo tempo, ma è dura comunque!” disse sdraiandosi e appoggiando la testa sul corpo di Kyuubi.

“sei venuto qui per cambiare il passato, magari anche il tuo e quello di Sakura. Non cercare di impedire che ti vadano a salvare!”

“Come posso non impedirlo? Non voglio che altri muoiono a causa mia!” disse con una voce carica di tristezza.

“ Hai già salvato Shizune, metà villaggio e Tsunade. Per ora mi sembra un buon punteggio!”

Tsunade? Non so come è morta, come fai a dire che l’abbiamo salvata?”

“Facendo due calcoli sono arrivato alla conclusione che quella vecchiaccia sia morta per aver consumato tutto il suo chakra per proteggere tutti gli abitanti con Katsuyu, cosa che qui si è verificata, ma in maniera molto più leggera!”

“Probabile, ma forse non riuscirò a salvare chi voglio io! ormai sento di essere agli sgoccioli!”

“Sono anni che lo dici e pure sei ancora qui a rompere mi pare!” disse Kyuubi con ironia

“parlo sul serio. Ormai sia le pillole che il tuo chakra ci mettono molto tempo ad aiutarmi!”

“Se ti arrendi, sei già bello che spacciato! Dove è finito il NARUTO che conoscevo così bene e che non perdeva mai le speranze, ma lottava finchè poteva?”

“è morto da anni ormai, con tu sai chi!” disse l’uomo chiudendo gli occhi, per non far vedere che erano lucidi.

Bhe fallo ritornare in vita allora! Se vuoi davvero salvarla e garantirle un futuro migliore di quello che ha avuto!” disse la volpe cominciando ad arrabbiarsi.

“ accadrà fra diversi anni, credi davvero che potrò resistere così a lungo? Sei un illuso” disse Naruto .

“Il futuro è già cambiato.  Racconta loro tutto e eviterai il peggio, oppure falla più semplice…uccidi quell’Uchiha” disse la volpe, ma NARUTO non la stava ascoltando, si era addormentato sulla sua schiena.

“ non mi sta nemmeno ad ascoltare” sospirò la volpe, dopo di chè coprì l’uomo con le sue tre code e appoggiò la testa per dormire anch’essa.

Il mattino seguente NARUTO si risvegliò proprio dove si era addormentato. Aveva la testa pesante e l corpo tutto indolenzito.

“Finalmente ti sei svegliato! Cominciavo a stare scomodo” disse Kyuubi

“Come ti senti?” chiese l’animale all’uomo, ancora scombussolato. “Sta notte sei stato male!”

Uhm…pensavo fosse un sogno tremendamente realistico!” disse l’uomo portando la mano alla testa.

Provò ad alzarsi, ma di fatto non ci riuscì.

“Sarà meglio che ti porti dalla vecchia, magari farà qualcosa per rimetterti in sesto. Non posso darti ancora del mio chakra…non riesci più a sopportarlo come una volta.

La volpe si caricò NARUTO sulla schiena, ma dovette aumentare il numero di code per ingrandire il suo corpo in modo che l’uomo non strisciasse per terra.

Giunti all’ospedale, si cominciarono a sentire delle urla.

“Cosa succede?” chiese allarmata Tsunade dalle numerose urla. “Kyuubi? Che ti salta in mente di venire qui a…NARUTO?”

“Buongiorno anche a te Hokage!  Riesce a mettere in sesto sto pivello? Così tolgo il disturbo!” disse la volpe consegnando l’uomo nelle mani della donna.

Tsunade fece appoggiare NARUTO su una sedia “Cosa ti è successo? Sei stato male?”

L’uomo annuì dopo di chè si preparò a ricevere il chakra della donna.

“Ora va meglio?” chiese la donna.

“Riesco a muovermi…è già un buon inizio!” rispose.

“Perché ieri te ne sei andato quando Sakura ha detto che ti avrebbe liberato anche a costo della vita? Non è la stessa cosa che hai detto tu con Sasuke?”

Già…gran bel cretino che sono stato! Se ora Sasuke fosse qui davanti a me, lo ucciderei con queste mie mani!” disse NARUTO scaldandosi.

“Ho il presentimento che non lo odi per quello che ti ha fatto…ma per quello che farà a una persona a te cara che nemmeno riesci a guardare. Dico bene?” disse la donna accennando un sorriso.

“NARUTO!” disse la voce di Sakura che lo raggiunse appena lo vide.

“Ma è dappertutto!” disse l’uomo a bassa voce per non farsi sentire dalla interessata

“Come volessi dimostrare!” disse Tsunade sorridendo.

“Ho preso una decisione!” disse Sakura determinata.”Le parole di Kyuubi mi hanno fatto riflettere e ho deciso che chiederò a Naruto di lasciar perdere la promessa che mi ha fatto di riportare indietro Sasuke. Se è vero quello che farà a Naruto…allora significa che non gli importa niente di noi!” disse Sakura.

NARUTO la guardò spiazzato

Kyuubi vi ha detto come Sasuke giocherà con il mio corpo?” chiese

Tsunade annuì

“facendo così cambierò qualcosa del futuro che tu vuoi cambiare?” chiese speranzosa Sakura.

“Non dipende da te…ma da Naruto…lui lo vuole salvare anche per strappare l’Uchiha dal male da cui è stato circondato, senza capire che così facendo farà del male oltre che a se stesso anche le persone che ama di più!”

 

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Capitolo 8
*** Konoha VS Akatsuki ***


Capitolo 8: Konoha vs Akatsuiki

 

Il mese passò in fretta e Kakashi si riprese alla perfezione. Tutti gli amici di Naruto ogni giorno che passava, erano sempre più in ansia per le sorti del loro amico, soprattutto Sakura.

Sapendo quello che il suo compagno di squadra stava passando, non riusciva a vivere tranquillamente le sue giornate. Per lei ogni giorno che iniziava era sempre un’agonia, ma almeno si avvicinava il momento in cui la squadra di soccorso sarebbe partita alla ricerca del ragazzo biondo.

 

Il giorno tanto atteso arrivò

“bene, siete pronti per partire?” chiese Tsunade ai ninja incaricati del recupero.

Rimasero gli stessi, nonostante sapesse che 4 dei suoi ninja sarebbero potuti finire male, ma il fatto che era passato già un mese dal giorno in cui essi sarebbero dovuti morire, c’era già speranza che il futuro fosse cambiato.

Oltre a loro però c’era anche Kakashi.

“si sa dove si nasconda il nemico?” chiese il copia-ninja a NARUTO, il quale avrebbe partecipato alla missione,nonostante non avesse tutta questa voglia di ricordare cosa gli era successo e soprattutto di ritrovarsi nuovamente in quel luogo di tortura.

“No, ero occupato a sopravvivere per rendermi conto di dove mi trovavo!” disse bruscamente.

“Posso aiutarvi io! seguendo il chakra del kyuubi potremo arrivare sul posto facilmente!” disse la volpe.

“No!” disse in modo grave NARUTO “Tu non vieni con noi! Tu non sei prigioniero in un corpo umano, possono catturarti come niente!” gli ricordò l’uomo.

“lo so! Non ho intenzione di combattere, nonostante ne abbia una voglia pazzesca, ma me ne andrò non appena localizzato il ragazzo.

NARUTO rimase in silenzio a riflettere e guardando uno dopo l’altro i suoi compagni di squadra, sospirò

Essia! Ma te ne vai appena arrivati sul posto!”

La volpe alzò gli occhi al cielo, aveva detto la stessa identica cosa.

Tutti i ninja si prepararono  alla partenza, ma prima che l’uomo biondo potesse partire, Kyuubi gli sbarrò la strada.

“Dove pensi di andare? Vuoi arrivare sul posto già stanco in modo da farti annientare subito?” chiese la volpe.

“E sentiamo come ci arrivo dal nemico, volando?”

La volpe si abbassò e disse “Ti porto io!”

NARUTO sgranò gli occhi e non solo lui. Anche gli altri rimasero sorpresi dal gesto benevolo che quel demone, da sempre temuto, stava compiendo nei suoi confronti.

“non mi guardare così, non è la prima volta che ti porto in groppa mi pare! Solitamente mi costringi, ma sta volta mi offro io. Approfittane finchè puoi!” si sentiva un po’ in imbarazzo a essere al centro dell’attenzione.

NARUTO indugiò ancora qualche secondo, ma pensando che la volpe potesse avere ragione, salì in groppa senza creare problemi.

Finalmente tutti partirono.

Kyuubi era partita a tutta velocità lasciando gli altri in dietro.

“Ehi aspettaci stupida volpe!” disse Kiba insultando la volpe, la quale per ripicca si fermò di botto in modo tale che Akamaru e kiba ci andassero a sbattere contro.

“chiamami ancora una volta stupido e non rispondo di me stesso!” lo minacciò la volpe.

Il viaggio riprese e Sakura affiancò la volpe.

Kyuubi? Come mai ora ci aiuti? Cosa ha portato a questo tuo cambiamento?” chiese curiosa la ragazza.

“non capisco di cosa parli ragazzina!” disse il demone facendo finta di niente.

Bhe del fatto che tu e NARUTO ora siate amici e che vi vogliate bene!” disse la rosa.

Tsè! Io voler bene a questo pivello? Non scherziamo…

“Io lo odio!” dissero all’unisono NARUTO e Kyuubi, sotto gli occhi dubbiosi della ragazza.

 

Passò circa mezza giornata prima dell’arrivo dei ninja sul luogo prestabilito.  Come promesso Kyuubi tornò al villaggio e i ragazzi si prepararono a fare irruzione nel covo del nemico.

Questa volta l’akatsuki si era nascosta sotto terra, in modo alquanto perfetto, dato la loro fatica di riuscire a scovare l’entrata che si trovava all’interno di un grande albero.

Non fu tanto complicato invece trovare il luogo in cui era rinchiuso Naruto.

Il covo era pieno di gallerie, nelle quale uno poteva perdersi e non trovare mai più l’uscita, ma grazie all’olfatto di Kiba e Akamaru, gli shinobi della foglia andarono a colpo sicuro.

Arrivarono nel luogo dove era tenuto prigioniero il ragazzo. Stranamente alla sua prigione non c’era nessuno a sorvegliarlo. Dovevano essere molto sicuri di loro, per lasciarlo da solo.

Lo trovarono steso a terra legato con delle catene alle caviglie che ai polsi. La tuta era tutta trasandata. La manica destra non esisteva neanche più. In vari punti del suo corpo si trovavano conficcati dei piccoli trasmettitori neri di chakra, che privavano il ragazzo delle proprie energie e come se tutto ciò non bastasse si vedeva lontano un miglio, che era anche mal nutrito, infatti era dimagrito visibilmente e ferito in più punti. Il suo corpo era cosparso di lividi, dovuti al fatto che più volte aveva cercato di ribellarsi e come risultato otteneva nient’altro che botte.

NARUTO si irrigidì appena entrati in quel luogo. Gli sembrava di rivivere tutto. Erano passati molti anni eppure quei giorni erano ancora vivi nella sua mente come se ne fosse uscito solo qualche giorno prima.

Con l’utilizzo dell’arte del legno, Yamato riuscì a creare una chiave adatta per aprire la porta della sua prigione e per liberare il ragazzo dalle catene.

Sakura gli corse incontro e lo sollevò. Il ragazzo era privo di sensi e non rispose alle varie chiamate della ragazza, la quale continuava a cercare di svegliarlo invano.

“Lascialo stare! Probabilmente sarà sotto l’effetto di chissà quale sostanza!” disse NARUTO con disprezzo.

“Dobbiamo portarlo via di qui! Ha bisogno di cure!” disse la ragazza ansiosa.

“lo faremo, ma prima ragazzi…abbiamo visite!” disse Neji che con il suo byakugan aveva tenuto sotto stretta osservazione i dintorni.

“Quanto manca al loro arrivo?” chiese Kakashi riferendosi ai nemici.

“fra qualche minuto saranno qui!” rispose lo Hyuuga.

Kakashi prese in braccio il ragazzo e ordinò agli altri di andarsene da li, prima che potessero essere scoperti.

 

Nel tentativo però di fare il più piano possibile, non si accorsero di aver sbagliato strada e si ritrovarono in una stanza gigantesca con al suo interno un enorme statua spaventosa, all’interno della quale venivano rinchiusi i bijuu.

“Quella è…” cominciò Sakura riconoscendo la statua.

“Esatto! Siamo finiti dritti nella bocca del lupo” disse il copia ninja.

“Guardate li!” disse Rock lee indicando un’altra cosa strana.

Non sembrava nemmeno umana quella figura. Era tremendamente scheletrica e inoltre sedeva su una specie si sedia a rotelle.

“Che cos’è quell’affare?” chiese Ten Ten schifata.

“è Nagato! Colui che ha manovrato i corpi di coloro che hanno invaso e distrutto Konoha!” disse NARUTO che fissava minaccioso il nemico.

“non mi porterete via la pace!” disse Nagato riferendosi a Naruto.

Davanti ai ninja della foglia apparve il Pain divino. Ma non fu l’unico nemico che dovettero affrontare. Anche Kisame e Zetsu comparvero a dare man forte a colui che credevano il loro capo.

Anche Konan era presente, ma rimase accanto a Nagato per  aiutarlo in caso di bisogno.

Yamato! Tu tieni d’occhio Naruto! ci occupiamo noi di loro!”

“C’è un po’ troppa calma! Dove sono gli scagnozzi di Sasuke?” chiese NARUTO ai nemici, dato che quando venne liberato lui, anche loro erano presenti alla battaglia…infatti i risultati erano stati alquanto disastrosi. Lui era stato salvato, ma a scapito di altri.

Uhm…non ci sono, ma noi bastiamo e avanziamo per voi!” disse Zetsu.

“Ma davvero?” disse l’uomo, il quale dopo aver composto dei sigilli  ricorse alla tecnica della palla suprema, che andò a incendiare il “povero” Zetsu, il quale essendo in parte una pianta ne rimase gravemente ustionato.

Tutti rimasero sorpresi.

Chakra di tipo fuoco?” chiese Kakashi sorpreso, dato che sapeva che Naruto disponeva solo del chakra di tipo vento.

“Il chakra di Kyuubi è di tipo fuoco e ho imparato a usufruirne, ma rimandiamo le mie abilità a più tardi! abbiamo un nemico da affrontare!” disse NARUTO determinato a uscire il prima possibile da li.

I ninja si misero in posizione. Erano parecchi contro 2, dato che Zetsu era già stato messo Ko, non avrebbero avuto troppi problemi…o almeno così credevano.

Kisame infatti non era da sottovalutare. Si trovava perfettamente a suo agio nell’acqua e nel sottosuolo, di acqua ce n’era a volontà. Poi c’era Pain, colui che aveva distrutto il villaggio…eh si… non sarebbe stato uno scherzo.

Sakura rimase con Yamato in disparte, per curare Naruto, mentre gli altri si preparavano allo scontro.

Gai, Rock Lee, Ten Ten e Neji affrontarono Kisame. Avevano già avuto a che fare con lui e sapevano come muoversi. Kiba, Kakashi, NARUTO e Sai contro Pain.

 

Kisame VS Gai’s team

I quattro ninja si trovavano davanti a Kisame, il quale aveva creato 3 copie acquatiche di se stesso per combattere alla pari con ognuno. Se già l’ultima volta gli avevano dato del filo da torcere…ora a distanza di tempo potevano essere migliorati e creargli non pochi problemi.

TenTen si vide quasi subito costretta a cambiare tattica con lui, dato che le sue armi non avevano effetto contro una copia d’acqua che non risentiva dei colpi ricevuti.

Rock Lee affrontò inizialmente l’avversario con le arti marziali, ma Kisame non sembrava temere i suoi colpi. Lo schivava facilmente e inoltre non poche volte Lee era stato ferito dalla spada dello squalo, anche se non in maniera seria.

Decise che per affrontarlo il ragazzo dalle buffe sopracciglia, avrebbe dovuto ricorrere alla sua arma segreta: il loto frontale.

Neji era l’unico a non avere molti problemi con il suo avversario. Infatti fra i suoi compagni era l’unico a essere stato nominato Jounin, grazie al suo livello di combattimento, inoltre con il Byakugan, riusciva  a tener perfettamente testa a un avversario come Kisame.

Gai, a differenza dei suoi allievi, si stava battendo con l’originale e anche il più temibile. Kisame non perse tempo e sfoderò subito la sua terribile stada, ma Gai era abile abbastanza da schivare i suoi colpi agilmente.

Kisame passò all’utilizzo delle tecniche d’acqua.

Tutti e i 4 Kisame posizionarono le mani in avanti.

“Squali famelici!” gridò il nemico, dopo di chè 5 squali per ogni mano uscirono dalle dita dell’akatsuki e si diressero verso i suoi avversari. Il problema di questa tecnica era che solitamente doveva essere usata sott’acqua, ma Kisame l’aveva adattata in modo tale, che gli squali da lui evocati potessero nuotare nell’aria, con il solo lato negativo, che erano meno potenti, non essendo nel loro elemento naturale.

Neji li annientò facilmente riuscendo ad evitare l’attacco con la rotazione suprema, tecnica specifica del clan principale Hyuuga, ma che lui era benissimo in grado di attuare. Successivamente passò a chiudere i punti di uscita del chakra dell’avversario, il quale non potendo più dare sfogo alla pressione né dell’acqua, né del chakra, la copia si dissolse definitivamente. Subito dopo Neji passò a dare una mano a Tenten, la quale con solo le sue armi e con la lotta corpo a corpo non riusciva a uscire da quella situazione.

“Grazie Neji!” la ringraziò la ragazza una volta eliminato anche il suo avversario.

Rock Lee anche aveva dei problemi, ma con  il loto frontale, la sua velocità e potenza aumentarono parecchio e Kisame ogni volta che veniva colpito, non aveva tempo di rigenerarsi, tanto che il clone si sciolse.

Ora mancava solo il vero Kisame con Gai. Il maestro era ancora impegnato a schivare gli squali che l’avversario gli aveva lanciato contro. Ma era solo una tattica. Mentre si fingeva di essere in difficoltà, creò alcune copie di se stesso che andarono ad attaccare Kisame alle spalle.

Sfortunatamente per lui l’akatsuki si accorse della presenza dei cloni e li spolverò via con la sua spada.

“Accidenti!” disse Gai dopo aver annientato l’ultimo squalo e vedendosi piombare addosso il drago acquatico.

“Ma quanta acqua è presente nel sottosuolo, per poter dare vita a un drago così enorme!” disse Rock Lee sorpreso.

“Ragazzi dovremo dargli una mano!” disse Tenten

“No, il maestro è forte, riuscirà a sconfiggerlo da solo!” disse infastidito Lee, dopo che la sua compagna mise in discussione l’abilità del maestro che tanto ammirava.

“Forte o no…è stato catturato!” disse Neji correndo in soccorso del maestro.

Gai era caduto nella trappola della prigionia acquatica. Era intrappolato in una bolla d’acqua, dalla quale non riuscì a liberarsi.

I suoi allievi vennero subito in suo soccorso. Kisame nonostante fosse in difficoltà, dato che una mano doveva tenerla occupata per tenere in piedi la tecnica della prigionia, riuscì ad allontanare i ninja con la sua spada, ferendo addirittura la ragazza.

Neji le corse incontro.

“Tutto bene?”

S-si!” disse tenten tenendosi una mano sul fianco ferito. “non pensate a me!”

“Rock Lee tu stai con lei. Di quello mi occupo io!” disse Neji, vedendo il compagno provato dall’utilizzo della tecnica proibita, partendo nuovamente all’attacco con la tecnica delle 64 chiusure, le quali però vennero tutte schivate. Neanche la tecnica delle 128 chiusure ebbe effetto. Kisame continuava a possedere una grande agilità, nonostante la momentanea “immobilità” e la sua stazza.

Neji era molto veloce, ma comunque Kisame riuscì ad afferrargli un braccio dopo di chè

“Onda esplosiva!” gridò Kisame, il quale dalla bocca sputò una grossa quantità di acqua che scagliò contro Neji.

Lo Hyuuga anche se affaticato provò nuovamente ad alzarsi.

Gai vedendo i suoi allievi in difficoltà decise di usare la stessa tecnica che usò l’ultima volta che si era scontrato con Kisame, rimaneva il problema che non riusciva a liberarsi dalla tecnica della prigionia. Per sua fortuna Tenten con le sue ultime energie lanciò un kunai con una carta bomba per cogliere di sorpresa il nemico, il quale per proteggersi dall’esplosione, dovette perdere il contatto con la sua tecnica e liberare Gai.  Quest’ultimo provvide subito ad adoperare il rilascio degli otto cancelli celesti, grazie alla quale assunse una grande velocità e potenza e il nemico non potè fare niente contro questo attacco.

Kisame era Ko.

 

******************

Ecco l’8° capitolo. Spero vi piaccia

Grazie a coloro che mi seguono e recensiscono

A presto

Ciaooooo

Neko =^.^=

 

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Capitolo 9
*** Perdono ***


Capitolo 9: Perdono

 

Finalmente Kisame era stato sconfitto. Ora era il turno di Pain, il quale non creò pochi problemi ai suoi avversari, nonostante fra di loro ci fosse NARUTO, che conosceva abbastanza bene il potenziale del nemico. Il dilemma consisteva nel fatto che era impossibile avvicinarsi al nemico senza che lui potesse utilizzare il chibaku tensei per allontanare gli avversari. Kakashi, NARUTO, Kiba e Sai erano stati sbalzati in aria già un paio di volte. Sai aveva provato a usare i suoi animali disegnati per attaccarlo, ma Pain infastidito, usò la tecnica per attrarre i corpi a se e pugnalare con un bastone nero il povero Sai, il quale venne colpito al ventre.

Kiba arrabbiato per quello che Pain aveva fatto al suo compagno, partì in un attacco combinato con Akamaru, sperando di avere la meglio sul nemico, ma ovviamente anche lui e il cane vennero messi al tappeto.

NARUTO li soccorse subito e li portò da Sakura, la quale procedette subito alle cure, prima che fosse troppo tardi.

Kakashi aveva intanto provato alcune sue tecniche come il raikiri e il drago acquatico, ma tutte  e due vennero spazzate via come niente. Inoltre il suo sharingan era nullo confrontato con il rinnegan del nemico.

“Detesto ammetterlo, ma qui non si va avanti! Dovrà pur avere un punto debole “ disse Kakashi

“Quei cinque secondi fra un attacco e l’altro.” Gli ricordò NARUTO.

“non sono sufficienti!” disse il copia-ninja il quale cercava un sistema per poter annientare una volta per tutte quell’essere.

NARUTO mantenne il silenzio per riflettere.

“Ma certo! Che stupido che sono stato!” disse l’uomo biondo.

Kakashi lo guardò sorpreso.

Kakashi ho  bisogno del tuo aiuto” disse estraendo un kunai dalla tasca e applicandoci un sigillo sopra.

Lo diede al suo maestro.

“Sai bene che la mia mira è pessima, mentre io provo ad attaccarlo, tu cerca di lanciare il Kunai il più possibile vicino a lui!” gli disse NARUTO, il quale ottenne l’approvazione del maestro.

“D’accordo!”

NARUTO si lanciò all’attacco, nonostante sapesse che da li a pochi secondi, si sarebbe nuovamente trovato col sedere per terra a distanza di qualche metro dall’avversario.

“Sei piuttosto duro di comprendonio, ninja della foglia!” disse Pain pronto a sferrare il suo attacco.

“non ti conviene sottovalutarmi!” disse NARUTO urlando.

Shinra Tensei!” gridò Pain, scaraventando in aria l’uomo.

“Dicevi di non sottovalutarti? A me sembri  soltanto un moscerino!” disse Pain sogghignando.

NARUTO si alzò e dopo aver avuto la conferma da Kakashi , che il loro piano era andato a segno, l’uomo rispose “Ride bene chi ride ultimo!”

Il sorriso di Pain scomparve non capendo le intenzioni del ragazzo.

“Dislocazione istantanea!” gridò.

NARUTO scomparve sotto gli occhi di tutti, con grande stupore di Kakashi, Yamato e Gai, i quali non si aspettavano di  veder  ancora una volta nella loro vita, la tecnica di Yondaime.

NARUTO comparve alle spalle di Pain con un rasengan in mano.

Ormai non aveva più bisogno di un clone per creare la tecnica inventata del padre.

Rasengan!” urlò prima di colpire Pain. Esso centro in pieno lo stomaco del nemico , il quale cadde a terra senza dare segni di volersi rialzare.

Tutti tirarono un sospiro di sollievo, nonostante sapessero che non era ancora finita.

NARUTO si avvicinò al corpo di Pain e gli tolse tutti i trasmettitori  di chakra, che permettevano a quel corpo di muoversi, dato che in realtà non era altro che il cadavere del migliore amico di Nagato.

“Ora tocca a voi due!” disse NARUTO dirigendosi con un pugno carico di chakra verso i nemici.

Konan e Nagato si trovavano in uno spazio più in alto rispetto al luogo dove si era appena svolto l’incontro.

NARUTO fece qualche salto per  poterli raggiungere e quando si ritrovò davanti a loro, Konan si posizionò fra l’uomo e Nagato, nel tentativo di proteggere l’amico.

NARUTO non sembrava volersi fermare. Considerava anche quella donna una nemica. Anche lei lo aveva torturato in quei tre anni in cui era stato fatto prigioniero e in qualche modo voleva vendicarsi, dato che nel suo tempo non  ne aveva avuto la possibilità.

Era a pochi metri  da lei quando si senti un urlò.

“Fermati!”

Tutti i presenti, compreso NARUTO, si girarono verso il luogo dove proveniva la voce e rimasero sorpresi.

Il Naruto ragazzo si era svegliato e alzatosi in piedi, sorretto da Sakura e Yamato, fece ricorso alle sue ultime forze per riuscire ad articolare delle parole.

“Fermo, non…non fargli del male!” disse lasciando di stucco i presenti, Nagato e Konan per primi.

Anche NARUTO rimase a bocca  aperta. Non si aspettava niente del genere da se stesso.

Naruto ma…dici di lasciarlo andare? “ chiese yamato

S-si!” affermò il ragazzo

Ma…come possiamo dopo tutto quello che ha fatto? che ti ha fatto?” chiese Sakura

Naruto prese un respiro profondo “Non risolveremo n-niente se lo eliminiamo!” fece un attimo di pausa e guardò i suoi amici “Non riavremo indietro il villaggio e le persone che sono morte, Jiraya non tornerà in vita! Siamo arrivati a questo punto per vendetta e noi stiamo rispondendo allo stesso modo…vendicandoci! Qualcuno deve dire basta a questo sangue chiama sangue, a questo odio, se no non si potrà mai mettere la parola fine alla sofferenza!”

Il silenzio calò.

“Ho parlato con Nagato i primi giorni che sono stato qui…mi ha detto che cosa gli è successo. Il perchè è arrivato a tanto. È iniziato tutto per colpa di Konoha e  dato che siamo stati noi a cominciare, dobbiamo anche porre fine a questo supplizio! Riesco a capire quello che prova Nagato. Non so cosa significhi perdere i genitori, ma so cosa vuol dire crescere senza, in un ambiente ostile dove tu non conti niente!” Naruto alzò lo sguardo verso Nagato.

“tu hai ucciso il mio maestro e fatto del male a molte persone a me care…dovrei odiarti e fino a poco tempo fa, non volevo altro che distruggerti. Poi ho ripensato alle parole di Ero-sennin e Yondaime. Entrambi volevano che l’odio in questo mondo scomparisse, porre fine alle guerre e portare la pace nei diversi paesi. Hanno affidato a me questo compito. Inizialmente non sapevo quale era la risposta…ora ho capito. Nagato per quanto riguarda me, io ti perdono e ti darò la possibilità di riscattarti provando a cambiare vita. Anche tu dovresti lasciarti il passato alle spalle, in modo tale da poter vivere più serenamente. Hai perso un caro amico a causa della guerra, ma hai ancora Konan con te. Lei ti vuole bene , lo si è visto da come si è messa in mezzo per proteggerti, non gettare tutto per vendetta e per rincorrere un ideale che di sicuro non potrai ottenere così!” disse il ragazzo continuando a fissare Nagato.

Quest’ultimo e la sua compagna erano rimasti sorpresi dalle sue parole. Nagato non avrebbe mai pensato che ci fosse qualcuno al mondo, capace di perdonare una cattiva azione, soprattutto essendo vissuto solo fra odio e sofferenza. Non sapeva esattamente come agire, poi guardò Konan, la quale lo stava guardando in attesa di una risposta. La ragazza inizialmente seria gli sorrise, capendo che se voleva, aveva ancora una speranza di avere la vita che aveva sempre desiderato, in estrema tranquillità.

Kyuubi…credevo che non saresti stato in grado di trovare la risposta al quesito che ti avevo fatto. una risposta che nemmeno io avevo trovato. Credevo di aver la soluzione sotto mano, solo ora capisco quanto fosse futile questo piano. Ti ringrazio di avermi fatto aprire gli occhi.” Disse Nagato poi guardò NARUTO il quale era ancora con il pugno alzato. Era confuso, ma dopo aver esitato per un po’ fece cadere il braccio lungo il fianco.

In quel  momento Konan e Nagato se ne andarono lasciando a terra gli indumenti dell’Akatsuki, segno del loro voler cambiar vita.

Sakura che ancora teneva il compagno, poco stabile sulle sue gambe  disse “ Sei stato grande Naruto!”

Il ragazzo le sorrise prime di perdere nuovamente i sensi.

Ora che tutto era finito, i ninja di Konoha fecero rientro al villaggio, dove un’ansiosa Tsunade attendeva impaziente il ritorno, sani e salvi di tutta la squadra di soccorso.

Tirò un sospiro di sollievo quando Kyuubi la informò che essi si stavano avvicinando e che con loro c’era anche il ragazzo biondo.

 Al loro arrivo Naruto e l’intera squadra di shinobi, venne curata. Nessuno era messo male, solo il genin biondo non era in ottima forma.

Era visibile il fatto che in quei giorni era stato mal nutrito e picchiato e inoltre in diversi parti del corpo si vedevano ancora quei trasmettitori di chakra che Nagato utilizzava per renderlo innocuo, anche se ora erano disattivati.

“Ora mi spiego tutte quelle cicatrici circolari che hai su tutto il corpo!” disse Tsunade a NARUTO, il quale stava assistendo alle cure del se stesso ragazzo. “Cosa ci faceva con questi?”

“Li usava per tenere buono il ragazzo e per impedire al chakra di kyuubi di fuori uscire!” disse NARUTO.

Capisco…per fortuna lui avrà meno segni indelebili di te!” constatò la donna.

Bhe lui non passerà tre anni nei quali gli sostituiranno più volte quegli aggeggi!” disse contrariato l’uomo.

“Se non ti conoscessi bene, direi che sei invidioso!” disse Tsunade sorridendo.

“Lo sono infatti!” disse NARUTO “non solo gli è andata di lusso con l’akatsuki, inoltre ha anche trovato la risposta per mettere fine alla guerra, cosa a cui io non sono arrivato!” disse l’uomo fissando il ragazzo che dormiva su di un letto di ospedale.

“Forse per te era un po’ più difficile arrivare al perdono dopo tre anni di tortura!” disse Tsunade

“Può darsi, eppure Sasuke sono riuscito a perdonarlo prima che…” l’uomo si azzittì e sospirò.

Tsunade lo guardò nell’occhi. Vide che era tornato di cattivo umore. “Forse con Sasuke ti era più facile perché a lui ci tenevi”

“Già!” disse l’uomo stringendo i pugni.

 

Appena Tsunade  e NARUTO uscirono dalla stanza vennero assaliti dagli amici e maestri del ragazzo.

“Come sta?” chiese ansiosa Sakura, passando lo sguardo da Tsunade a NARUTO, il quale distolse il suo sguardo dal suo.

Bhe ci vorrà un po’ di tempo, ma si riprenderà alla perfezione!” disse l’hokage

NARUTO si allontanò dal gruppo e si recò fuori dall’ospedale. Si sentiva sollevato, ma allo stesso tempo turbato. Cosa aveva di diverso da lui, il Naruto di questo tempo? perché lui aveva trovato la risposta tanto cercata? Lui aveva sempre pensato che era impossibile trovare una soluzione alternativa a quel mondo che creava tanto dolore a tutti i suoi abitati. Si sbagliava…ed era proprio quello il motivo per cui aveva affrontato quel viaggio, anche se il suo scopo principale era uno in particolare.

“Siamo pensierosi eh?”

Kyuubi?” chiese NARUTO sgranando gli occhi.

“No sono tua nonna. Chi vuoi chi sia?” chiese la volpe

“Perché sei tornato allo stadio 1?” chiese sorpreso l’uomo dato che sapeva quanto odiasse quella condizione.

“Per dare meno nell’occhio!” disse contrariato

“sei seccato vedo!”

“Ma guardami…sono così…così…Kyuubi non riusci a terminare la frase.

“Carino, tenero, morbidoso…che fa venire voglia ai bambini di prenderti e strapazzarti di coccole?” disse prendendola in giro.

Per ripicca Kyuubi gli morse una caviglia.

“Ahi! Stupida volpaccia!” si lamentò l’uomo.

“sei fortunato che mi devo trattenere se no…

“Se no cosa?” chiese NARUTO guardando storto il demone.

“Lasciamo perdere! Comunque ho visto che la missione ha avuto successo e nessun morto!”

“Già!”
“Ti rendi conto che adesso avresti potuto stare bene?” chiese la volpe

“Sapevo degli effetti collaterali di questo viaggio nel tempo e ti pregherei se non mi ricordassi cosa ho perso!” disse infastidito.

“Perché non hai mandato qualcuno che non ha avuto grossi problemi nella sua vita? Tipo il tuo assistente!”

“Ti riferisci a Shikamaru? Stai scherzando? Primo non ha tutta sta voglia di venire a sistemare i casini del passato e secondo, se rimane ucciso, chi sarà il prossimo hokage di Konoha? Ti ricordo che è l’unico che abbia le potenzialità giuste per diventarlo!”

“tecnicamente ora ci sarebbe anche Neji o forse Tsunade. Magari ora nel tuo tempo è ancora viva!” gli fece notare la volpe.

“Chi lo sa! Lo scopriremo quando e se….tornerò!”

 

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Capitolo 10
*** ritorno a una vita tranquilla ***


Capitolo 10: ritorno a una vita tranquilla

 

Passò solo una settimana e Naruto tornò a essere il solito ragazzino allegro, spensierato e…sano.

Dopo quello che era accaduto, aveva ripreso subito gli allenamenti, nonostante Tsunade gli avesse detto di prendersi ancora qualche giorno di riposo.

Il ragazzo però era testardo. Voleva allenarsi per impedire che altre sventure come quella che era appena passata, non si ripetessero mai più.  A quanto pare, tutto quello che aveva passato, non lo aveva scoraggiato minimamente.

Yamato si era offerto di allenarlo nell’arte del legno, dopo che Tsunade gli confermò un cambiamento nel dna del ragazzo.

La donna aveva analizzato il sangue del ragazzo per capire cosa Sasuke gli avesse fatto in quei giorni, ma qualunque cosa fosse…nascondeva le sue tracce. Probabilmente solo un esperimento era andato a buon fine, mentre gli altri erano stati cancellati dal sangue di Naruto.

Il vero motivo della donna, non era scoprire cosa avesse fatto l’Uchiha al ragazzo.

Esso stava bene ed era quello che importava, ma sperava, che analizzando il sangue del ragazzo, potesse trovare in qualche modo una cura per il male di NARUTO. Aveva già provato ad analizzare il sangue dell’uomo con scarsi risultati…quella era l’ultima risorsa che aveva. Valeva la pena tentare, ma non servì a niente.

NARUTO non ci sperava proprio in una cura e, da lontano, osservava il passato se stesso vivere la vita che lui avrebbe potuto vivere.

Non sapeva nemmeno lui cosa provava. A volte era contento per come si erano messe le cose, altre detestava Naruto perché lui era felice, mentre lui avrebbe sofferto fino alla fine.

Era stanco di veder la gente serena, mentre esso non aveva fatto altro che soffrire. Ormai era arrivato a un pensiero fisso. Cioè che ogni volta che succedeva qualcosa di bello, qualcosa arrivava a spazzargli via tutto.

Così era successo più volte nella sua vita, ma non si era mai arreso, continuava a provarci finchè…non successe qualcosa che anche per lui era difficile sopportare, diventando l’uomo che era.

Speranze ne aveva ancora, ma le negava agli altri e a se stesso…tanto sapeva che non poteva aggrapparsi. Infatti non credeva nemmeno di riuscire a portare a termine l’ultima missione della sua vita che si era prefissato.

 

Naruto intanto si stava riposando dopo una mattinata estenuante di allenamento quando venne raggiunta dalla sua compagna di squadra Sakura.

La ragazza tutti i giorni gli preparava qualcosa da portargli da mangiare.

Sakura-chan! Ok che sono dimagrito, ma così mi stai mettendo all’ingrasso!” disse, con falso tono di rimprovero alla ragazza, Naruto.

In realtà amava quelle attenzioni da parte sua.

“Sta zitto e mangia! Non ingrasserai per qualche manicaretto! E poi oggi sono solo verdure, niente grassi, tutta roba naturale. E vedi di non lamentarti!” lo rimproverò, ma sapeva che non l’avrebbe fatto.

Non era più accaduto che Naruto rifiutasse del cibo. Avendo sofferto la fame per un mese, lo aveva aiutato a dare maggiore valore al cibo e soprattutto meno valore al ramen.

“Allora come va l’allenamento?”chiese Sakura

Uhm…l’arte del legno è fantastica, ma anche complicata!” disse il ragazzo.

“Sono sicura che riuscirai a imparare ad usarla magnificamente!” disse la rosa voltandosi verso NARUTO, il quale vedendo di essere guardato da Sakura, se ne andò.

Sakura si rattristì.

“tu lo conosci?” chiese il ragazzo incuriosito “Sono giorni che mi osserva e…non so perché!”

Sakura sorrise. Non era ancora stato messo al corrente di tutto quello che era successo.

“Non ti ricorda nessuno?” chiese la ragazza “Guardalo bene!”

“Sinceramente mi ricorda…” il ragazzo abbassò la testa “Mio padre, ma…sono sicuro che non è lui. primo perché è morto, secondo perché mi sembra antipatico!”

Sakura scoppiò a ridere.

“Cosa c’è?” chiese curioso il ragazzo.

“Niente è che…è divertente pensare che ti sta antipatico!”

Naruto sgranò gli occhi

Naruto, forse mi prenderai per pazza, ma quello sei tu. Cioè fra una ventina d’anni credo!”

Naruto la guardò in modo strano.

“non guardarmi così, è vero!”

“Ammettiamo che sia come dici tu, cosa sarei venuto a fare nel passato?” chiese

“A cambiare il futuro! Se sei qui con noi lo devi solo a lui. in realtà avresti dovuto rimanere prigioniero dell’Akatsuki per tre anni, Konoha dovrebbe essere distrutta completamente e molti dei nostri amici…morti!”

A Naruto vennero i brividi a pensare a tutto ciò.

“ e perché continua a osservarmi? Ed ad andarsene ogni volta che arrivi tu?”

Bhe ecco…” la ragazza decise di raccontargli tutto.

 

NARUTO si era recato nell’ufficio dell’hokage per parlarle.

“Dimmi!”

“Io credo…che sia il momento per me di tornare nel mio tempo!” Disse l’uomo senza giri di parole.

“Di già? speravo di riuscire a trovare una cura per aiutarti!” disse delusa Tsunade

“Sai già come la penso a riguardo! Comunque prima di andare volevo dirti cosa accadrà in futuro”

“Perché non rimani finchè non scompare anche questa minaccia?” chiese Tsunade nel tentativo di riuscire a trattenerlo ancora per un po’ nel passato.

“No, quando accadrà io sarò…bhe hai capito. Accadrà più o meno quando avrò 25 anni”

“D’accordo dimmi! Sei già considerato un eroe per quello che hai fatto…ma se c’è ancora qualche minaccia che…” venne interrotta da NARUTO che gridò

“Io non sono un eroe. non lo sono. Non voglio essere considerato tale!”

“Come puoi dire questo dopo quello che hai fatto, nonostante sapessi che per te non sarebbe cambiato niente?” chiese sorpresa Tsunade.

“Perché io sono solo un egoista. Sono qui per cambiare la storia di Konoha non per la ragione che ti ho detto!” disse l’uomo facendo sussultare la donna.

“non lo hai fatto per gli abitanti?”

“Si! cioè anche, ma la ragione principale e che volevo rendere Konoha un posto migliore per…” Abbassò la testa “…per una persona…anzì diciamo due!”

Tsunade sgranò gli occhi. Aveva una vaga idea a quale persona potesse riferire, anche se faceva riferimento a due.

“Ovviamente solo se riuscirò a cambiare il suo destino!” disse NARUTO.

Tsunade sorrise “se è quello che penso…bhe non posso darti tutti i torti per le tue azioni. Anche se lo hai fatto per uno scopo ben preciso, hai comunque fatto del bene per Konoha!”

“Non come farebbe però un degno Hokage. Mio padre ha rinunciato alla sua famiglia pur di proteggere il villaggio, mentre io…non sto agendo con il suo stesso spirito!”ammise l’uomo.

Tsunade non disse niente, ma si limitò a osservarlo.

“Di una cosa però sono certo…Naruto sarà una persona migliore di me. Di questo sono felice!”

 

NARUTO usci dal palazzo dell’hokage dopo circa un’ora. Era di pessimo umore e di certo ora non voleva essere disturbato, ma…

“Ah ecco dove sei!” disse Naruto, che aveva raggiunto l’uomo insieme a Sakura.

“Cosa vuoi? Non ho voglia di parlare, né con te, né con nessun altro!”disse bruscamente.

“L’ho detto e lo ripeto. Mi sei antipatico!” disse Naruto.

“Uhm? Son contento…almeno mi lascerai in pace”

“No! e se sei me…dovresti sapere quanto sono ossessionante quando mi ci metto!” rispose il ragazzo.

“Si, lo so! Infatti sto già premeditando come eliminarti per farti chiudere quella bocca!” disse seccato.

“Voglio solo parlare e farti qualche domanda!”

“E io non ho voglia di parlare e rispondere alle tue domande!” disse alterato.

“Se ti offro del ramen?”
NARUTO lo guardò storto

“Ci ho provato!”

NARUTO sospirò “D’accordo! Hai vinto! Cosa vuoi?” disse non degnando nemmeno di uno sguardo Sakura.

“Voglio sapere perché odi tanto Sakura!” disse serio il ragazzo, mentre la ragazza abbassava la testa per evitare lo sguardo dell’uomo.

NARUTO non volle rispondere a quella domanda e cambiò argomento.

“Sono affari miei. Tu  piuttosto, che intenzioni hai?” chiese l’uomo a se stesso

Naruto sgranò gli occhi “in che senso?”

“Sbaglio o Hinata ti ha detto che ti ama?” Sakura sussultò “ cosa farai con lei?”

Naruto guardò Sakura e poi se stesso “Ecco…io non lo so! Io l’ho sempre considerata un’amica, niente di più,ma ora… non lo so più!” disse a bassa voce.

“tu cosa hai fatto?” chiese sperando di risolvere il problema.

“Ho seguito il mio cuore!”

“Risposta scontata!” disse Naruto incrociando le braccia “Cioè?”

“Cioè ho capito di chi realmente fossi innamorato e ho messo in chiaro le cose!”

“di chi sarei innamorato?” riprovò il ragazzo.

“Questo lo sai già…vero?” disse dando una leggera occhiata alla rosa, che fissava Naruto interessata.

Naruto annuì “Si però…

“Non sai di essere ricambiato? Bhe nel mio tempo lo ero, anche se ci sono voluti anni prima che uno dei due si facesse avanti. Ora dovresti chiederlo a chi sai tu!”

Naruto guardò con la coda dell’occhio Sakura, dopo di chè arrossì.

Invece Sakura guardava  i due Naruto cercando di capire di chi stessero parlando. Hinata? Lei? O qualcun altro?

NARUTO fece per andarsene, ma per chiarire i dubbi della ragazza, dato che aveva visto il suo sguardo preoccupato disse “Hinata non è proprio il tipo adatto per Naruto…ci vuole qualcuno che gli metta la testa a posto!”

Sakura lo guardò perplessa. Si riferiva a lei? Non ne era sicura, ma si sentiva comunque sollevata.

Prima che NARUTO scomparisse del tutto, il se stesso del passato gli urlò.

“Aspetta! Non mi hai ancora detto se diventerò hokage!” chiese speranzoso di ricevere una risposta affermativa.

NARUTO si fermò e si guardò.

“Continua ad allenarti e a credere in te stesso e vedrai che presto il tuo volto sarà scolpito su quella montagna” disse indicando la montagna degli hokage.

Naruto dopo aver sentito la risposta era più felice che mai e ora non gli restava che andarsi a vantare con chi conosceva.

 

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Capitolo 11
*** Il destino di Sakura ***


Capitolo 11: Il destino di Sakura

 

Tsunade senti un  spedito rumore di passi provenire fuori dalla porta.

Da un momento all’altro qualcuno si sarebbe fiondato nella sua stanza. E fu proprio  così. La porta del suo ufficio sbatté violentemente e un tornado biondo entrò nella stanza urlando a tutta voce.

baachaaan!”

Naruto, ti vuoi calmare?” disse Sakura, la quale cercava di trattenere il ragazzo per la tuta.

Tsunade sospirò e si portò una mano alla testa.

“Non ho più l’età per gestire un Naruto, figuriamoci due. Inoltre sono uno peggio dell’altro” pensò la donna già messa alla prova dalla visita di NARUTO, avvenuta poco prima.

“Cosa sei venuto a fare? non ti dovevi allenare con Yamato?” chiese la donna al ragazzo.

Ops…è vero…cioè siamo in pausa pranzo!” guardò l’orologio appeso al muro della stanza “Cioè lo eravamo, ma sono troppo contento!” disse Naruto con un sorriso che gli ricopriva l’intero viso.

Sakura sbuffò, sapeva che quella storia sarebbe andata avanti per mooooolto tempo.

“ è perché?” chiese l’hokage curiosa.

“NARUTO ha parlato un po’ troppo!” disse Sakura con una vena pulsante sulla testa. “doveva tacere dato che sa come è fatto! ora chi lo sopporterà più questo qui?”

Tsunade non capì a cosa si riferisse la ragazza.

Naruto non l’ascoltò minimamente e diede la bella notizia all’hokage.

“indovina un po’? io diventerò hokage! Eh eh…fonte sicura! Ora dovrà rimangiarsi quello che ha detto quando ci siamo incontrati per la prima volta!”

“Cosa ti avrei detto?” chiese Tsunade non ricordando

“Che un moccioso come me non sarebbe mai diventato hokage!” disse mettendo un finto broncio.

“Si dimenticavo…ma ho cambiato idea da tempo ormai!”

Naruto sgranò gli occhi e poi sorrise.

“Non mi sembra sorpresa. Per caso lo sapeva già Tsunade-sama?” chiese Sakura.

“Effettivamente ero già stata messa al corrente! NARUTO mi è venuto a dire un po’ di eventi futuri!” disse  a testa bassa. “comunque Naruto, fossi in te non esulterei. Ricorda che il futuro può sempre cambiare. È già successo!”

“Grazie dell’incoraggiamento!” disse con una nuvola nera sulla testa “comunque lo so! Infatti mica mi siederò su una sedia a sdraio a prendere il sole, aspettando che la carica di hokage mi piombi addosso!” disse il ragazzo determinato “mi impegnerò al massimo!”

“Bene!” disse sorridendo la donna.

“E poi prima di diventare capo del villaggio, ho ancora una cosa da fare! Portare indietro Sasuke!” disse con grinta.

Sakura sussultò. Non gli aveva ancora parlato del fatto che aveva intenzione di rinunciare alla promessa che il ragazzo, anni addietro, gli aveva fatto.

Ehm…Naruto io…” cominciò col dire la ragazza.

Naruto si girò a guardarla sorpreso. “Sakura-chan? Cosa c’è?”

“Ecco io…volevo chiederti di lasciare perdere la promessa che mi hai fatto. Lascia stare Sasuke!” disse la rosa portandosi una mano sul cuore. Le dispiaceva infondo dover rinunciare al suo compagno di squadra.

Naruto sgranò gli occhi “Come? Vuoi dire che non ti importa più niente di lui?”

“No, no mi importa ma…” disse Sakura cercando di dargli una spiegazione.

“Allora lascia fare a me  e…e poi dovresti sapere che non lo faccio solo per te. Anche io voglio che torni indietro! Per me Sasuke è come un fratello!”

“Ma NARUTO…è stato lui a chiedermi di dirti di rompere la promessa. Non ha voluto dirmi niente, ma…ho capito che Sasuke deve aver combinato qualcosa che lo ha fatto davvero arrabbiare questa volta. Insomma Naruto, tu non ti fai mettere i piedi in testa da nessuno, accetti gli insulti senza dire niente, perdoni tutti i torti che ricevi, faresti di tutto, anche rischiare la vita, pur di riportare indietro Sasuke e…insomma se ti sei arreso deve essere successo qualcosa di brutto, che nemmeno tu sei riuscito a cancellare con un sorriso.” Disse Sakura tristemente. Non sapeva quanto era arrivata vicino alla verità.

“Non so cosa possa aver fatto Sasuke di tanto grave, ma come ha detto bacchan, il futuro può anche cambiare! E io sono fiducioso” disse il genin biondo con il solito sorriso sulle labbra.

“Si, ma…se non sappiamo cosa c’è da cambiare come facciamo?” chiese Sakura

“Glielo chiediamo!” disse Naruto facendola semplice.

“Non ce lo dirà mai. Prima hai fatto una fatica enorme per farti rivolgere la parola e a  me non dirà niente… mi odia!”

Tsunade sgranò gli occhi.

“Ti odia? Te l’ha detto lui?” chiese la donna curiosa.

Sakura scosse la testa “no, ma da come mi guarda e si comporta con me…si vede che mi detesta. Devo aver fatto qualcosa nel futuro che ha portato NARUTO ad odiarmi e… non sapere cosa, mi sta facendo impazzire!”

“Mi domando cosa? è praticamente impossibile che io ti tenga il broncio. Nemmeno quando me le suoni riesco ad arrabbiarmi con te!” disse sincero Naruto.

Tsunade tirò un sospiro  e decise di raccontare loro quanto saputo poco prima da NARUTO.

Sakura…NARUTO non ti odia. Non nel vero senso della parola!” disse la donna fissando gli occhi color smeraldo della ragazza-

“E allora perché ce l’ha tanto con me?”

“Non indovini? Perché gli ricordi la Sakura del futuro!” disse semplicemente Tsunade

“Tutto qui?” chiese Naruto

Tsunade sospirò sconsolata.

“secondo te la eviterebbe solo perché gliela ricorda?”

Sakura abbassò la testa “è forse successo qualcosa per cui mi vorrebbe dimenticare e allora cerca di non aver contatti con me?”

“Dimenticare? Oh no…proprio no. Lui non vuole dimenticarti… ci tiene moltissimo a te! Anzì la principale ragione per cui è tornato nel passato, è stato per cambiare il tuo destino e darti un futuro migliore”.

Sakura sgranò gli occhi

“Sakura, lui fa fatica a starti vicino, solo perché vuole evitare di soffrire di più.  Vedere che tu sei qui davanti a lui, mentre non può stare vicino alla sua Sakura, è per lui un dolore enorme!” disse tristemente l’hokage.

“La sua Sakura?” chiese incuriosito Naruto.

“Ho sempre pensato che vuoi due formaste una bella coppia” disse Tsunade sorridendo.

“Vuoi dire che io e lui…ci siamo messi insieme, sposati o cose del genere?” chiese Sakura rossa di vergogna accompagnata da un Naruto imbarazzatissimo a quel pensiero-

“Insieme si…sposati no. non vi è stato possibile!” ammise la donna.

I due sussultarono.

“Ci siamo lasciati?” chiese Naruto timoroso della risposta.

Tsunade sospirò. Era ora di dire loro la verità.

“Sakura all’età di 25 anni, verrai uccisa da…Tsunade fece un attimo pausa “Sasuke!”

I due rimasero shoccati.

“Non è possibile!” disse Naruto “no, non ci credo!” disse stringendo i pugni.

“Invece è così! È successo durante una spedizione di ricerca che si è conclusa parecchio male!” li informò la donna“Ecco perché NARUTO vuole che tu lasci perdere Sasuke, vuole salvare la vita di Sakura e di…

“E di..?” chiese Sakura a bassa voce, non era molto felice di sapere che sarebbe morta giovane a causa di una persona che considerava amica.

“Quando Sakura è stata uccisa…bhe aspettava un bambino! Lei non ha nemmeno avuto la possibilità di dire a NARUTO che sarebbe diventato padre, è stata Ino a metterlo al corrente dato che ne era a conoscenza!”

Sakura e Naruto erano pietrificati.

“quando ti ha visto morire fra le sue braccia, NARUTO era distrutto, ma quando venne a conoscenza di questo particolare il dolore che provava nel cuore, si è trasformato in desiderio di vendetta.”

Naruto abbassò la testa. Aveva lottato tanto per far capire a Nagato che la sua vendetta era sbagliata e cercava in tutti i modi si farlo capire anche a Sasuke e alla fine anche lui avrebbe ceduto.

 Sapere che lui in futuro avrebbe agito esattamente come loro…lo metteva giù di morale.

“Alla fine ha ottenuto la sua vendetta?” chiese Naruto timoroso di sentire un si come risposta.

Tsunade annuì “Si, Sasuke è stato ucciso proprio da lui, senza nessun ripensamento. A Sasuke non è bastato uccidere la sua compagna di squadra e altri ninja della foglia tra cui anche Kakashi, ma ha avuto anche il coraggio di attaccare due giorni dopo Konoha. Infatti anche ora ricompierebbe la stessa azione  e se incontrasse il sasuke del nostro tempo, probabilmente eliminerebbe anche lui”.

Naruto strinse i pugni.

“Ma non basta tenere lontana Sakura quando sarà il momento?” chiese Naruto.

Sakura lo guardò. Poté leggere tutta la paura che il ragazzo aveva di perderla.

“Pensi che NARUTO non ci abbia provato? Ma sappiamo come è fatta Sakura no?” chiese Tsunade guardando la sua allieva.

“Non ha voluto far lottare NARUTO da solo contro Sasuke per paura che rimanesse ucciso e…

“Alla fine è rimasta uccisa lei e…” le guance del ragazzo si tinsero di rosso e disse “nostro figlio o figlia!”

“Esatto! Per questo NARUTO e tanto arrabbiato. Arrabbiato con Sasuke per avergli portato via la cosa più importante che avesse, “arrabbiato” con Sakura perché non gli hai dato ascolto di rimanere al sicuro e per averlo lasciato solo e soprattutto arrabbiato con se stesso, per non essere stato in grado di proteggerti…proteggervi!” spiegò Tsunade guardando Sakura.

“Ma non deve. Non è stata colpa sua, è stata mia. Nonostante le mie condizioni ho voluto rischiare e…

“La colpa non è di nessuno di voi due, ma di Sasuke!” disse Tsunadeinterrompendo l’allieva.

“No!” disse Naruto provocando degli sguardi incuriositi su di lui. “La colpa non è nemmeno sua! tutto questo è stato solo una catena di eventi che si sono susseguiti e peggiorati nel corso degli anni!” fece una pausa “Se  a Itachi non fosse stato ordinato di eliminare il suo clan, lui non sarebbe diventato un traditore e Sasuke non avrebbe perso i genitori, arrivando a odiare tanto il fratello a tal punto di diventare un criminale come lui. Non lo avrebbe ucciso e non avrebbe mai incontrato Uchiha Madara, il quale gli ha riferito come stanno realmente le cose. Cioè che suo fratello è stato solo una pedina di Konoha. Se non fosse accaduto tutto ciò, Sasuke non vorrebbe distruggere Konoha e non eliminerebbe nessuno di noi, ma combatterebbe dalla nostra parte e vi assicuro che sarebbe un ottimo alleato!”

Tsunade e Sakura sgranarono gli occhi

“Come fai a sapere tutte queste cose?” chiese la donna.

“Fra i racconti di mio padre  prima della mia cattura e quelli di Sasuke e akatsuki dopo essere stato preso…so parecchie cose in più rispetto a prima, come ad esempio che c’è qualcuno di cui non ci si può fidare nel consiglio degli anziani!”

“Si quello lo so anch’io!” disse la donna sospirando.

“Comunque è proprio per questo dobbiamo smettere questa interminabile guerra. E nonostante sappia quello che accadrà in futuro, sapendo cosa rischio, non riesco ad accettare l’idea di dover abbandonare o addirittura uccidere Sasuke. Farò di tutto affichè non accada niente a lui e soprattutto a Sakura.” Disse guardando Sakura.

Sakura gli sorrise in segno di ringraziamento, nonostante quello che aveva saputo, non voleva smettere di aver fiducia in Sasuke, ma soprattutto in Naruto.

 

 

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Capitolo 12
*** Avvicinamento ***


Capitolo 12: Avvicinamento

 

Nonostante Naruto l’avesse rassicurata, anche dopo l’incontro con Tsunade, Sakura aveva un magone nello stomaco, che le toglieva il respiro.

Era venuta a conoscenza di troppe cose quel giorno.

Di chi si sarebbe innamorata, da chi avrebbe avuto un figlio e come sarebbe morta. Le prime due cose non le dispiacevano affatto. Ormai era da tempo che si era legata molto a Naruto, non vedendolo più  semplicemente come un caro e vecchio amico, ma quando era con lui ultimamente si sentiva strana. Il cuore iniziava a batterle più forte e si sentiva in imbarazzo, ma cercava di nasconderlo comportandosi come sempre e soprattutto, menando il povero ragazzo a qualsiasi stupidaggine gli uscisse dalla bocca. Le era  capitato anche di colpirlo senza nessuna ragione…semplicemente per togliersi quell’imbarazzo di dosso. Naruto non ci faceva nemmeno caso, talmente era abituato alle sue maniere forti.

Che Naruto era innamorata di lei, lo aveva sempre saputo, ma non gli aveva mai dato peso. Anzi gli dava addirittura fastidio dato che nel suo cuore, c’era solo Sasuke.

Ma quel posto a lui riservato, se l’era giocato quando aveva tentato di uccidere, senza alcuno scrupolo, Naruto davanti ai suoi occhi. Se non fosse stato per Sai, il quale era intervenuto per fermare la lama del moro, a quest’ora Naruto sarebbe sotto terra.

Quel giorno aveva capito che difficilmente Sasuke sarebbe tornato a Konoha.

Non avvertiva più niente di umano nel suo sguardo. In esso si poteva solo leggere odio verso tutto e tutti e al solo sguardo ti si congelava il sangue dalle vene.

Eppure Sakura aveva continuato a sperare. Non sapeva esattamente il motivo, se per lei, perché lo voleva rivedere ancora nella sua squadra o per Naruto. Alla fine fra i due, era proprio il ragazzo ad aver sofferto di più per la sua partenza.

Infatti Naruto non riusciva ad accettare che Sasuke fosse diventato cattivo a tal punto da non poterlo più fare ritornare sui suoi passi. No, lui continuava a sperare. Era convinto che le cose potessero cambiare ed andare meglio.

Era proprio grazie a questo suo atteggiamento che il ragazzo era riuscito a cambiare la propria vita. Se si fosse rassegnato, a quest’ora probabilmente sarebbe ancora solo, senza amici e probabilmente ucciso dall’Akatsuki, perché nessuno avrebbe avuto un valido motivo per andare a salvarlo.

La situazione invece era ben differente.

Nessuno dei sui amici aveva rischiato la vita per salvarlo, solo per impedire ai nemici di entrare in possesso del Kyuubi. No!  tutti lo avevano fatto per avere fra di loro un caro amico. La loro solita testa quadra che sognava in grande. Sognava di diventare Hokage e non solo Tsunade, ma tutti quanti sapevano che prima o poi ci sarebbe riuscito.

Sakura per prima. Spesso lo prendeva in giro, ma era fermamene convinta che sarebbe stato un buon capo, ma la strada era lunga e tortuosa e soprattutto ostacolata da Sasuke.

Sakura era ossessionata da questi pensieri. Aveva paura. Paura che il suo destino potesse avverarsi o che per impedirlo Naruto avrebbe perso la vita. Pensava e ripensava al gesto compiuto dalla Sakura del futuro e…anche nelle sue condizioni, non riusciva a darle torto. Per salvare l’uomo che si ama si è disposti a tutto. E SAKURA doveva amare davvero tantissimo NARUTO per rischiare la sua vita e quella del bambino.

Inoltre scommetteva che voleva assolutamente impedire che il proprio figlio, potesse crescere senza conoscere quale meravigliosa persona fosse suo padre.

Una lacrima le scese senza che lei se ne potesse accorgere. Se solo non fossero dei ninja, lei e Naruto avrebbero avuto un futuro felice e invece…ma il ragazzo amava esserlo e sinceramente anche a lei non dispiaceva quindi…ma non si può avere tutto dalla vita e questo lei lo sapeva. Bisognava rinunciare a qualcosa e lei aveva scelto. Avrebbe rinunciato a Sasuke pur di avere una vita tranquilla.

“Ehi fronte spaziosa!”

Una voce richiamò al presente la ragazza.

Ehm…ciao Ino!” disse Sakura asciugandosi in fretta le lacrime, per non farsi vedere dall’amica, ma non ci riuscì.

“Sakura, cos’hai?” chiese la bionda.

Ino poche volte chiamava la ragazza per nome e se lo faceva voleva dire che era preoccupata per lei. Infatti Sakura era una ragazza forte, che difficilmente piangeva e se lo faceva, sotto poteva esserci solo qualcosa di grave.

I-io? n-niente!” disse la ragazza cercando di essere il più naturale possibile.

“Si certo! Avanti con me ti puoi confidare lo sai no?”

Sakura annuì.

Le ragazze entrarono nel negozio di Ino e la bionda offrì una tazza di thè all’amica per calmarla.

“Allora?  Come mai eri così triste? Non è da te! Pensavi a Sasuke-kun percaso?”

Sakura strinse i pugni e si morse le labbra.

“No!” rispose secca, facendo sussultare l’amica.

“Sakura, sto cominciando a preoccuparmi, mi vuoi dire cosa cavolo ti prende? Non è da te reagire così quando si nomina Sasuke!”

“Lo so…il fatto è che, sono arrabbiata con lui!” disse Sakura abbassando la testa.

“Per quello che ha fatto a Naruto scommetto!”

La ragazza annuì

“c’è anche un altro motivo!” disse la ragazza diventando rossa.

Ino alzò il sopracciglio.

“Oggi ti devo strappare le parole di bocca?” disse la bionda seccata, ma curiosa.

La rosa non vide atra scelta e cominciò a raccontare tutto quello di cui era venuta a conoscenza poco prima.

Ino era rimastra sbigottita.

“Tu e …Naruto!” disse “Naruto e tu…Fammi capire bene…quel Naruto! Lo stesso che conosco io? La testa quadra?”

Sakura arrossì ancora di più

“Già, incredibile eh?” disse portandosi una mano dietro la testa.

“Lo sapevo io!!! L’hai sempre negato, ma sapevo che ti piaceva!” Disse trionfante la Yamanaka.

“Comunque la cosa incredibile è la seconda parte della storia! Non posso credere che il tuo destino sia quello!”

Sakura si rattristò. “Neanche io riesco a capacitarmi di ciò. Ino ho paura. E se quei fatti si avverassero veramente?”

Ino si alzò dalla sedia e strinse l’amica. “Abbiamo salvato Naruto…vedrai che salveremo anche te e poi l‘hai detto tu stessa, Naruto non permetterebbe mai che ti accadesse qualcosa e per quanto sia una testa quadra, credo che di lui ci si possa fidare, soprattutto quando si entra in argomento Sakura e ora credo che esso, si possa allargare anche al vostro futuro marmocchio” disse Ino sorridendo.

Sakura arrossì “Ehm…a proposito. Cosa dovrei fare con lui?”

“Assolutamente niente! è lui che deve fare la prima mossa, anche se conoscendolo, ci metterà anni!” concluse l’amica.

 

Naruto a differenza di Sakura , si era subito recato  da Yamato per continuare l’allenamento. Ora aveva un motivo in più per allenarsi e ci mise maggiore concentrazione.

Anche Yamato se ne accorse e dimenticò il fatto che il ragazzo si era presentato parecchio in ritardo.

“A cosa si deve tutta questa grinta Naruto?” chiese il jounin

Il ragazzo senza distrarsi dagli allenamenti disse “Ho una persona da proteggere e per farlo devo diventare più forte.”

Yamato alzò il sopracciglio non capendo a cosa si riferisse.

“Non permetterò che tu gli faccia del male, Sasuke” Pensò riferendosi a Sakura.

Il tramonto arrivò presto.

Sakura dopo essersi confidata con  Ino, si sentiva meglio e ora tornava a casa

 Durante il tragitto passò davanti al campo di allenamento e vide Naruto ancora intento ad allenarsi.

Naruto basta! Per oggi può bastare!” disse Yamato per l’ennesima volta. Non riusciva proprio a convincere il biondino a smettere di allenarsi.

“Ancora cinque minuti!” insistette il ragazzo, ma quando vide Sakura avvicinarsi, si bloccò.

Yamato ringraziò mentalmente la rosa. Senza di lei chissà quando sarebbe riuscito a smuovere Naruto dall’intento di continuare il suo allenamento.

Sakura-chan” disse Naruto sorridendo.

“Ti stai ancora allenando? Non sei stanco?” chiese la rosa preoccupata.

Naruto scosse la testa “Affatto! E poi ho una nuova missione da portare a termine!” disse determinato.

Sakura lo fissò negli occhi e senza riuscire a controllare il suo corpo abbracciò il ragazzo, il quale rimase sorpreso dal gesto.

Sakura-chan…c-cosa…”cominciò a farfugliare il ragazzo.

“Grazie Naruto! So che stai facendo tutto questo per me!” disse la rosa stringendo la presa, ma quando realizzò cosa stava facendo, si staccò dall’abbraccio imbarazzatissima.

Anche Naruto si sentiva le guance andare a fuoco a causa della situazione, ma cercò di abbassare il livello di imbarazzo dicendo “Sakura, ti vedo ancora un po’ scossa. Che ne dici se ti offro qualcosa da mangiare? Scegli tu! Per me è indifferente!”

Sakura sorrise “Ramen?”

Naruto rimase sorpreso “Pensavo che non ti piacesse!”

“Non mi piace mangiarlo in continuazione, ma non mi dispiace! E dato che dubito che mi inviterai a mangiare quella pietanza spesso come una volta…ho deciso di andare all’ichiraku ramen!”

Naruto sorrise. Quella ragazza era capace di sorprenderlo sempre.

I due, mentre mangiavano, non dissero parola. Non sapevano che dirsi. Capitò spesso che i due si scambiassero sguardi veloci, per poi distogliere rapidamente lo sguardo imbarazzati.

“Senti Sakura!” cominciò il ragazzo per richiamare l’attenzione della ragazza.

“Da oggi in poi sarà sempre così? Cioè non potremo stare vicini, senza essere imbarazzati? Ok abbiamo saputo che probabilmente siamo destinati a stare insieme e sinceramente io non ci trovo niente di male…allora perché questo disagio?”

Sakura sorrise “Bhe credo sia normale. Siamo ancora giovani e sapere quello che ci aspetta ci fa questo effetto! Col tempo ci abitueremo e sarà tutto più semplice!”

“Quanto ci vorrà?” chiese Naruto.

Sakura scosse la testa.

Finita la cena, i due si incamminarono. Naruto si era offerto gentilmente di accompagnare a casa Sakura, ma alla fine fu lei a dover accompagnare il ragazzo nel suo appartamento.

Camminavano tranquillamente quando ad un tratto Naruto si ritrovò a terra in ginocchio.

Sakura si piegò per soccorrerlo “Naruto cos’hai? Stai male?”

“No, devo essere inciampato in qualcosa!” si scusò il ragazzo, ma a terra non c’era niente che avesse potuto farlo cadere.

“Avrò messo male un piede, non preoccuparti!” Disse cercando un’altra scusa plausibile e rialzandosi, ma Sakura non fidandosi della sua parola gli rimase vicino, per sorreggerlo nel caso fosse nuovamente caduto. Fu proprio ciò che accadde.

“Hai inciampato anche               questa volta?” chiese la rosa.

“D’accordo. Il fatto è che ho esaurito  il mio chakra. Sono solo un po’ stanco, ma dopo una bella dormita sarò come nuovo!”

Sakura sospirò. Era sempre lo stesso. Arrivava sempre al limite pur di raggiungere il suo scopo.

“Vieni, ti accompagno a casa!” disse la ragazza

“Ma non dovevo essere io il tuo cavaliere?” le fece notare.

Ma Sakura voleva evitare che si sentisse male proprio durante il suo rincasare e senza permettere a Naruto di replicare, lo scortò fino a casa. Lo accompagnò fino dentro l’appartamento, in modo tale da vedere il porcile in cui viveva. Non ci fece caso. Ma provvide subito a controllare le condizione  del ragazzo.

“Non hai niente. Sei solo a corto di energie!”

Naruto mise il broncio “Sakura-chan! Ho detto la stessa cosa! Possibile che non mi prendi mai in parola!”

“Zitto baka! Ora riposati!” disse alzandosi e facendo per andarsene, ma Naruto la fermò.

Sakura-chan, non mi canti la ninna-nanna, prima di andartene?” chiese con degli occhioni da cucciolo,  che però non impietosirono la rosa. Naruto con un bel bernoccolo in testa si lasciò andare fra le braccia di morfeo.

 

Da lontano qualcuno osservava i due ragazzi

“Me le ricordo le ninne- nanne di Sakura! “ disse qualcuno accennando a un sorriso.

Bleah! Che scena disgustosa! Di un po’, non dovevamo tornarcene nel nostro tempo? non voglio assistere a tutte le smanceria tra Naruto e Sakura. Le tue e quella della tua cara fidanzatina, mi sono bastate e avanzate!” ci fu un momento di pausa, poi a Kyuubi si spalancarono gli occhi e la bocca  gli si aprì a dismisura. “NA-NARUTO tu…tu…tu…tu hai sorriso!” disse a malapena la volpe. Non vedeva più sorridere l’uomo da anni e per lei era stato uno shock.

NARUTO stette in silenzio.

“Hai le allucinazioni! Io che sorrido?  Tsè! Comunque torneremo presto, ma ho come il presentimento che stia per succedere qualcosa e poi voglio accertarmi che lei sia veramente al sicuro!”

 

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Capitolo 13
*** incontro con l’Uchiha ***


Capitolo 13: incontro con l’Uchiha

 

Passarono una decina di giorni e NARUTO si trovava ancora nel passato.

Tsunade non capiva il perché della sua decisione di rimanere, dato che l’uomo ripeteva spesso di voler rientrare nel suo tempo. Inoltre le aveva svelato gli eventi futuri proprio per la sua decisione di partire.

In realtà l’uomo voleva tornare a casa per potersi spegnere tranquillamente, anche se avrebbe dato qualsiasi cosa per poter rivedere ancora una volta la sua Sakura, ma il suo corpo era allo stremo delle forze e in quegli ultimi giorni, aveva messo a dura prova la sua resistenza.

Solo grazie all’aiuto di Kyuubi e di Tsunade, per fortuna, riusciva a riprendersi abbastanza in fretta, ma ormai il tempo era agli sgoccioli.

E lui lo sentiva, ma non poteva tornare.

Una sensazione di pericolo lo ossessionava giorno e notte e ben presto potè verificare che non era solo un’illusione.

Naruto continuò ad allenarsi tutti i giorni, mentre Sakura, oltre a portare qualche spuntino al ragazzo, studiava per migliorare le sue prestazioni mediche.

In più c’è da dire che la ragazza si sentiva tranquilla, Naruto aveva risolto la questione con Hinata.

Quando doveva tirare fuori la grinta, Naruto non deludeva mai nessuno, ma quando doveva parlare con le ragazze era un vero disastro.

Se solitamente era Hinata a balbettare, quella volta al parco, dove i due ragazzi si erano dati appuntamento, era lui a non riuscire a spiccicare parola.

Voleva dirle che era onorato di piacere a una ragazza dolce e gentile come lei, ma allo stesso tempo che lui la considerava solo un’amica.

Il problema fu che non voleva ferire la ragazza e per questo, non riuscì a trovare le parole giuste per dirle la verità.

N-naruto-kun! Non devi fare g-giri di parole per dirmi, che…che sei innamorato di S-sakura. L’ho sempre saputo!”

Il ragazzo sgranò gli occhi.

“Non ho mai creduto d-di avere una possibilità con te, m-ma volevo solo i-informarti dei m-miei sentimenti!” disse Hinata facendo un leggero sorriso.

Naruto ricambiò, ma sapeva che per lei era stato difficile pronunciare quelle parole.

Hinata, m-mi dispiace! Io…” cominciò col dire, ma la ragazza gli mise un dito sulle labbra per non farlo andare avanti.

“Non dire niente. N-non devi dispiacerti! N-non è colpa tua! Promettimi solo che…questa storia non rovinerà la nostra amicizia!” disse tristemente la ragazza.

“Assolutamente no! di questo puoi essere sicura Hinata!”

In questo modo Naruto era riuscito a non perdere un’amica e a tranquillizzare Sakura, la quale aveva notato più volte gli sguardi insistenti della Hyuuga sul suo presunto ragazzo.

Sakura non aveva mai capito seriamente quali erano i suoi sentimenti per il ragazzo biondo.

Tutti lo avevano capito tranne lei. Ma venuta a conoscenza del suo futuro, ci riflettè sopra a lungo, chiedendosi se era veramente quello che voleva.

Ci mise qualche giorno a capire il suo cuore, ma alla fine trovò la risposta… si.

Quello stesso giorno corse immediatamente da Naruto, il quale si stava duramente allenando con  Yamato per avere piena padronanza della tecnica del legno.

Il ragazzo non ebbe nemmeno tempo di accorgersi dell’avvicinamento della ragazza, che la rosa lo baciò.

Un bacio sulle labbra, davanti a un Yamato imbarazzato dalla situazione, creò addirittura un muro di legno per lasciare in pace i due piccioncini.

Naruto non rispose subito al bacio, troppo preso alla sprovvista.

 

“Perché tutte le fortune capitano a lui?” disse un NARUTO che spiava da lontano.

Ovviamente voleva che i due ragazzi si mettessero insieme e lui doveva assicurarsi che ciò avvenisse.

“Alla sua età io…non potevo nemmeno sognarmi un momento del genere, senza che Sakura mi venisse a picchiare!” disse sospirando.

“Solo una parola! Disgustoso!” disse invece Kyuubi distorcendo il naso .

“Vedrai quando sarai tu ad innamorarti!” disse l’uomo facendo andare di traverso, la saliva alla volpe che cominciò a tossire insistentemente.

 

Intato Naruto e Sakura erano uno di fronte all’altro.

Sakura guardava a terra troppo imbarazzata per osservare la reazione di Naruto. Si domandava che cosa le era preso per reagire così.

Naruto invece guardava confuso la ragazza.

Non si aspettava un gesto del genere. Di sicuro lo aveva sognato molte volte, ma mai avrebbe creduto che sarebbe potuto accadere, nemmeno ora che sapeva che il suo futuro era con Sakura.

 

Qualcosa li distolse dai loro pensieri. Un uccello che cinguettando planò verso Yamato e gli consegnò una lettera.

Yamato sussultò leggendola e immediatamente ritirò il muro di legno da lui creato per avvicinarsi verso i ragazzi.

Yamato-sensei! cosa succede?” chiese Naruto vedendo il proprio maestro piuttosto agitato.

Tsunade ci ha convocato urgentemente!” disse il ninja

 

Giunsero il più in fretta possibile al cospetto di Tsunade, la quale informò subito il team 7 delle novità di cui erano venuti a conoscenza.

Sai era con loro. Una copia di Naruto si era presa la briga di avvertirlo.

“Cosa succede baa-chan?” chiese il biondo impazientemente.

Tutti e tre i ragazzi capirono che c’era un po’ di tensione nell’aria e Tsunade non aveva la solita aria addormentata di quando affidava loro delle “banali” missioni, ma il suo sguardo era concentrato su un pezzo di carta insanguinato che teneva fra le mani.

“un gruppo di 4ninja, inviati da me in missione segreta, sono stati sterminati. L’unico superstite, è riuscito a mandarci questo messaggio per avvertirci che il nemico si sta dirigendo a Konoha.”

I presenti sussultarono.

“Chi è il nemico?” chiese Naruto pronto all’azione.

Tsunade non sapeva se aveva fatto bene a scegliere proprio quella squadra, ma era l’unica disponibile in quel momento, dato ancora la presenza di confusione creata dalla ricostruzione di Konoha.

Tirò un sospiro per far calare il nervosismo che stava accumulando e pronunciò il nome “Sasuke!”

Sakura e Naruto sgranarono gli occhi e non solo loro.

“Si trova a pochi chilometri a sud di Konoha, ve la sentite di affrontarlo?” chiese Tsunade.

“scusi se mi intrometto, ma se 4 ninja probabilmente tutti jounin, sono stati sconfitti, come potremo noi riuscire a battere Sasuke?” chiese Yamato.

Tsunade spostò lo sguardo su Naruto “Non dimenticare che fra di voi avete qualcuno dotato di un potere speciale, qualcuno in grado di cambiare il cuore della gente. È riuscito con Nagato…ho piena fiducia che possa riuscirci anche con Sasuke.”

Naruto sorrise, ma non era un sorriso felice, era triste e Tsunade se ne accorse.

“Pensi che io abbia torto?” chiese la donna.

“Forse! Non credo di essere così speciale come mi hai appena descritto! Penso che tutto quello che sia accaduto fino ad ora, sia solo stata fortuna ed essa prima o poi mi volterà le spalle e non vorrei che fosse in questa missione!” disse volgendo lo sguardo verso Sakura, la quale capì a cosa si riferisse.

“Pensi che quello che NARUTO abbia predetto si possa avverare ora? Dieci anni prima?” chiese Tsunade.

“Non è da escludere!” rispose il ragazzo.

“Comunque sia, scordati che io rimanga qui ad aspettare vostre notizie! Ci sarò anch’io al tuo fianco e non ammetto discussioni!”

A poco valsero i tentativi di Naruto di convincere Sakura a non andare, alla fine vinse lei.

 

I ninja del nuovo team 7 partirono immediatamente alla ricerca del loro compagno. Ancora non riuscivano a credere che Sasuke volesse distruggere Konoha, nemmeno dopo i racconti di NARUTO.

Mancava poco per giungere sul posto, quando si sentirono delle esplosioni.

“Qualcuno sta già combattendo!” disse Sakura

“Chiunque sia, ho la netta sensazione che sia in difficoltà! Allunghiamo il passo!” ordinò Yamato.

Avevano ragione. Qualcuno li aveva preceduti e ora era contro un albero, cercando invano di alzarsi.

Era NARUTO.

Esso origliando la conversazione che il team aveva sostenuto con Tsunade, aveva deciso di precederli. Provava ancora troppo rancore verso Sasuke, per  non  intervenire e cercare di eliminarlo ancor prima che lui eliminasse la sua amata.

Sapeva di non avere speranze contro di lui, ma non gli importava. Se fosse stato nel pieno delle forze, probabilmente sarebbe stato Sasuke contro un albero ferito e dolorante, ma doveva a tutti costi provarci.

Kyuubi capiva quello che NARUTO provava e non provò a fermarlo, nonostante sapesse che gli sarebbe potuto pure costare la vita.

Era uno dei pochi desideri che erano rimasti all’uomo e non si sentiva di infrangerli.

Comunque sarebbe andata, per lui tanto restava poco.

NARUTO era a terra, ma la volpe a 5 code era ancora davanti a Sasuke. Il suo sguardo incuteva timore a tutti, tranne a  colui che avrebbe dovuto tremare davanti alla sua potenza.

I ninja appena giunti sul luogo, furono sorpresi di vedere NARUTO sul posto. Sakura gli corse incontro per prestargli le prime cure, ma non risparmiò diversi insulti per l’uomo.

Naruto, Yamato e Sai invece stavano assistendo allo scontro tra Kyuubi e Sasuke.

Naruto voleva intervenire, timoroso che la volpe lo uccidesse, ma Yamato, con non poca fatica, lo trattenne.

Una cosa sorprese i ninja di Konoha. Kyuubi era conosciuta per il suo potere devastatore, ma in quel momento, sembrava quasi che il demone non fosse lo stesso bijju che incuteva timore sin dai tempi antichi.

Infatti la volpe non se la passava tanto bene. Non era ferita, Sasuke non sarebbe mai stato in grado di ferire un bijuu di quel livello, ma grazie allo sharingan riusciva a tenerla a bada e provò più volte a scagliare il demone contro il proprio jinchuuriki.

Fu solo grazie alla forza di volontà del demone, se i ninja di Konoha erano ancora vivi e non schiacciati dall’immenso chakra della volpe.

NARUTO vedendo che la sua alleata poteva poco contro il suo peggior nemico, decise di arrendersi e lasciare procedere il Naruto  di quel tempo. Chissà magari sarebbe riuscito a fare miracoli come aveva fatto con Nagato.

Richiamò a se Kyuubi, la quale a malincuore si ritirò dalla battaglia.

 

“è da un po’ che non ci si vede Naruto!” disse Sasuke guardando senza espressione il biondino.

“Già! e questa volta puoi scommettere che riuscirò a portarti a casa!” disse sicuro di se Naruto.

“questa l’ho già sentita eppure mi sembra che io non abbia ancora messo un piede a Konoha!”

Naruto strinse i pugni, purtroppo quello che aveva detto era vero. Fino ad ora aveva sempre fallito.

Sakura si avvicinò al compagno biondo e gli prese una mano per calmarlo, ma rivolse a Sasuke uno sguardo freddo. Era diversa dal solito. Solitamente era sempre sull’orlo delle lacrime quando incontrava l’Uchiha.

“dimmi Sasuke. Che intenzioni hai? Hai davvero così tanta sete di vendetta da volerti vendicare  sul tuo paese di origine?” chiese con una voce grave Sakura.

“I miei complimenti! Vedo che non sei più la solita noiosa frignona. Comunque quello che ho intenzione di fare non sono affari che vi riguardano!” disse Sasuke voltando loro le spalle. Sembrava non volesse perdere tempo con loro.

“fermati!” disse Sakura cercando di raggiungerlo, ma venne fermato da un Naruto che la guardava preoccupato.

Sakura…faccio io!Io sono stato a prometterti che avrei riportato Sasuke a casa e lo sai che mantengo le promesse. Ma non voglio che ti accada qualcosa! Ti prego fatti da parte!” disse Naruto superando la ragazza e scagliandosi contro l’ex compagno.

Sasuke si accorse praticamente subito delle intenzioni del ragazzo e si girò per contrattaccare, ma nonostante lo sharingan non riuscì a prevedere l’attacco nascosto di Sai.

Senza nemmeno accorgersi si ritrovò legato da dei disegni a forma di serpente, permettendo a Naruto di colpire il moro sul volto.

Sasuke incassò il colpo come se nemmeno lo avesse sentito e  riuscendo a liberare la mano destra, estrasse la sua Katana, liberandosi dai serpenti e puntandola verso Naruto.

“Mi dispiace, ma non posso permettere che dei pivelli come voi, interferiscano con i miei piani.”

Il ragazzo cominciò ad attaccare a colpi di Katana, che venivano abilmente schivati o parati da un kunai da Naruto.

A furia di incassare i colpi, il kunai si ruppe facendo si che il biondino venisse colpito, anche se solo di striscio dalla katana.

Naruto” gridò Sakura preoccupata. “Yamato-sensei faccia qualcosa!”

Yamato sembrava immobile, ma in realtà stava osservando i movimenti di Sasuke per poterlo imprigionare al momento adatto.

Infatti Sasuke si ritrovò imprigionato in una prigione di legno.

Sakura e Naruto tirarono un sospiro di sollievo, ma non era ancora finita.

Si sentì una risata provenire dall’interno della gabbia.

“Davvero credete che una simile tecnica possa fermarmi?”

Delle crepe cominciarono a essere visibili, prima che la gabbia si rompesse come un insieme di tanti piccoli ramoscelli che si spezzano sotto il peso di una persona.

Nei cieli si vide un essere mostruoso volare e scagliarsi contro i ragazzi.

Sai ricorrendo alla sua tecnica di disegni animati, invocò un uccello e salendoci sopra attaccò Sasuke.

Anche il ragazzo dalla carnagione chiara maneggiava una katana e con essa riuscì a colpire il moro ad un ala. Ma Sasuke non si fece ferire senza rendere pan per focaccia, ma colpì l’animale su cui Sai volava, facendolo precipitare per terra.

Se non fosse stato per Naruto, il quale richiamò a se molte sue copie per fare da tappeto al compagno, Sai avrebbe anche potuto rompersi l’osso del collo, invece se la cavò con un braccio rotto.

Ora Sasuke era davanti a loro che sfoggiava il potere del segno maledetto.

Naruto sapeva di cosa era capace in quelle condizioni. Aveva provato la sua forza sula pelle alla valle dell’epilogo e si vide costretto a richiamare a se il potere della volpe.

Proprio come quella volta, Kyuubi e segno maledetto erano uno di fronte all’altro.

La lotta fu violenta, senza esclusioni di colpi. Entrambi erano evidentemente stanchi. Sasuke era ferito in più punti, anche Naruto lo sarebbe stato se il chakra della volpe non fosse devastante e curativo allo stesso tempo.

Naruto non riusciva a sconfiggere il compagno. aveva bisogno di maggior forza, ma non voleva ricorrere a maggior potere della volpe. Non voleva rischiare di perdere il controllo e di uccidere oltre a Sasuke anche i suoi compagni. Decise di provare con il metodo dell’eremita.

Quando creò le copie per salvare Sai, ne aveva creata una apposita per raccogliere l’energia della natura indisturbato e ora era il momento di usarla.

Dovette tornare normale per usare il metodo sennin, ma Sasuke non gli diede il tempo di compiere la trasformazione, che lo colpì con un ala facendolo sbattere rovinosamente per terra a parecchi metri di distanza.

Stava nuovamente per attaccare un Naruto a terra incapace di reagire, ma Sakura si mise davanti a lui facendogli scudo.

Se Yamato e Sai non fossero intervenuti con la tecnica del legno e serpenti di inchiostro per fermarlo, Sakura sarebbe stata uccisa.

NARUTO trattenne il fiato per tutta la durata dell’avvenimento e le immagini della uccisione della sua Sakura gli tornarono in mente.

Sfortunatamente però le tecniche dei due ninja non bastarono a fermarlo definitivamente e una volta libero, Sasuke era nuovamente pronto a sfoderare la sua spada contro Sakura, non perché volesse uccidere lei, ma perché si era messa in mezzo fra lui e la sua vittima.

Se quando era normale un minimo di sentimenti il ragazzo poteva ancora provarli, in quelle condizioni non gli importava niente e di nessuno a parte della sua brama di potere.

Sakura chiuse gli occhi in attesa di essere trafitta.

Sasuke alzò la mano con cui impugnava l’arma è colpì.

Sakura non percepì niente. Si chiedeva se la morte fosse così veloce e indolore, ma quando riaprì gli occhi, si vide davanti Naruto con le braccia aperte. Sakura voleva fargli da scudo col suo corpo, ma alla fine fu Naruto a proteggere lei.

“Non permetterò a n-nessuno di farti del male…Sakura!” disse con voce bassa.

Naruto!” bisbigliò Sakura preoccupata, apparentemente non sembrava aver ricevuto danni, ma il colpo era andato a segno.

Solo quando Naruto si girò per sorriderle e rassicurarla, notò cosa aveva comportato il suo sacrificio.

Aveva la parte destra del viso ricoperta di sangue. Dalla ferita sembrava essere molto doloroso, ma Naruto non si lamentava, ma affrontava con coraggio il tutto.

Sakura cominciò a versare le prime lacrime “Naruto…il…il tuo occhio!”

Naruto non rispose subito.

“Non ti preoccupare! Il mio occhio non è più importante della tua vita!”

Il ragazzo si girò a guardare il suo ex compagno, il quale era tornato alla normalità a causa dell’eccessivo uso di quel potere.

Sasuke! Non è ancora finita!” disse Naruto coraggiosamente, anche se si vedeva che faceva fatica a stare in piedi.

Sasuke non era da meno, ma era di certo in condizioni migliori rispetto al biondo.

“Non ne hai ancora avuto abbastanza? Devo eliminarti definitivamente?” disse Sasuke con uno sguardo di ghiaccio.

“Non ne avresti il coraggio!” disse Naruto sogghignando.

“Stavo per uccidere Sakura un momento fa. Se sapevi che non l’avrei fatto, dimmi il perché le hai fatto da scudo!” disse Sasuke con la solita calma che lo caratterizzava.

“Perché in quel momento non eri tu! Per questo non riesco ad odiarti per quello che stavi per fare. So che non le avresti tolto un capello se fossi stato lucido. In questo siamo molto simili Sasuke. Entrambi non ci rendiamo conto di quello che facciamo quando ricorriamo al potere oscuro che è dentro di noi!” disse Naruto facendo una pausa e cadendo in ginocchio per il troppo sforzo.

“So di certo che …se fossi stato al mio posto, tu avresti fatto lo stesso. Fai tanto il duro perché sei carico di rabbia, ma sono pronto a scommettere che moriresti pur di salvare coloro a cui tieni!” disse Naruto.

“Io non tengo a nessuno!”

“Davvero? Io so che hai dei compagni!”

Sasuke sussultò.

“Per quanto loschi possano essere i motivi per cui li hai reclutati al tuo fianco, non posso credere che tu non voglia loro bene e anche se lo neghi, sono convinto che tu voglia bene anche noi e che in fondo al cuore tu sia ancora legato a Konoha! Solo non vuoi ammetterlo. Il giorno in cui lo accetterai…riuscirai a trovare pace e noi saremo pronti ad accoglierti a braccia aperte!” disse Naruto ormai esausto.

“Come fai a dire queste cose dopo quello che ho fatto? ti ho fatto! ti sei forse dimenticato che ti ho usato come una cavia quando eri imprigionato al covo dell’Akatsuki? sei solo un pazzo!” disse Sasuke stringendo i pugni.

“Forse, ma sono convinto di quello che dico e non accetterò mai che tu ti sia trasformato in un munkerin senza scrupoli. Per me sei e sarai sempre Sasuke Uchiha, compagno di squadra e fratello che ha provato come me cosa vuol dire essere soli. Tu sei stata la prima persona che sia riuscito a capire quello che provavo, per questo non rinuncerò mai a te!” disse Naruto sorridendogli.

Sasuke non sapeva cosa rispondere. Guardava Naruto, ma non fiatò, si girò per allontanarsi e scomparire fra le numerose piante della foresta.

Prima di perdere i sensi, Naruto notò una cosa negli occhi di Sasuke, una cosa che mai aveva visto: l’incertezza di quello che stava facendo.

 

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Capitolo 14
*** Doni ***


Capitolo 14: Doni

 

 

Si svegliò.

Gli sembrava di aver dormito per giorni interi.

Si trovava in una stanza spoglia…bianca.

Capì subito di trovarsi in ospedale. Ormai stava diventando una abitudine che dopo una missione finisse in quel luogo.

Qualcosa di positivo c’era in questo.

Almeno quando si svegliava, non trovava la casa vuota. In ospedale ogni volta che riprendeva conoscenza, c’era sempre qualcuno ad aspettarlo.

Non voleva che nessuno si preoccupasse per lui, ma doveva ammetterlo, vedere che c’era qualcuno deh teneva a lui e glielo dimostrava, gli piaceva.

Anche quella volta trovò qualcuno al suo fianco: Sakura.

La ragazza si era addormenta sulla sedia accanto al suo letto in una posizione alquanto scomoda.

Si mise a sedere.

Aveva troppo mal di schiena per continuare a rimanere in quella posizione sdraiata.

Sentì un forte dolore all’occhio destro.

Per istinto si portò la mano sopra.

Aveva delle bende che lo coprivano per gran parte del viso.

In quel momento ricordò lo scontro avvenuto con Sasuke.

Ancora una volta aveva fallito nel suo intento di riportare a casa il compagno.

Di una cosa era sollevato. Sakura non aveva fatto la brutta fine che NARUTO aveva predetto.

Ma lo preoccupava il fatto che poteva ancora succedere l’evento che gliel’avrebbe portata via per sempre.

Naruto si girò ad ammirare il cielo.

Gli dava un po’ fastidio il fatto che da quel giorno in poi, avrebbe visto solo metà mondo per volta, ma se ripensava a quello che avrebbe perso se non avesse compiuto quel gesto, lo faceva stare male.

Se dovesse tornare indietro, rifarebbe tutto, avrebbe anche perso entrambi gli occhi se sarebbe servito a salvare la sua Sakura.

Ora si domandava se sarebbe stato in grado di continuare a essere un ninja. NARUTO lo era nonostante avesse lo stesso problema, ma lui avrebbe saputo fare lo stesso?

Sentii un piccolo lamento. Si girò verso la persona che si stava lamentando.

Sakura lo stava sognando.

Aveva pronunciato il suo nome.

Sorrise.

Era davvero carina.

La ragazza cominciò ad aprire gli occhi. Inizialmente si sentì confusa, ma appena vide la figura del ragazzo sul letto di ospedale, il flashback di quanto avvenuto con Sasuke le tornò in mente.

Si alzò di scatto in piedi, come a voler accertare che non stava sognando e di averlo visto sveglio davvero.

“Ciao Sakura!” disse Naruto guardandola con dolcezza.

Sakura lo fissò per un attimo come se fosse la prima volta che lo vedeva in vita sua. Poi le prime lacrime cominciarono a scendere e senza nemmeno accorgersene, si ritrovava abbracciato a Naruto con le braccia intorno al suo collo.

Naruto le accarezzava dolcemente i capelli  per riuscire a tranquillizzarla e ne adorò l’odore.

Adorava il profumo di Sakura. Quando lo sentiva, non poteva fare a meno di pensare a tutti i bei momenti passati con lei.

N-Naruto!” disse la ragazza fra un singhiozzo e l’altro. “Naruto! Per fortuna ti sei svegliato! M-mi dispiace tanto! Perdonami se…se sono sempre di impiccio! Io…tu…non dovevi farlo!”

Naruto l’afferrò alle spalle per allontanarla da se. Il suo sguardo era serio.

“Sakura, di cosa stai parlando?” chiese Naruto sgranando gli occhi.

I-il tuo occhio! È colpa mia, solo colpa mia. Non dovevi intervenire, in qualche modo me la sarei cavata!” disse Sakura portandosi le mani al volto per asciugare le lacrime.

Naruto si arrabbiò “Non dire stupidaggini. Sasuke ti avrebbe uccisa!  Sai quanto mi sarebbe importato di avere la vista, se non potevo vederti tutti i giorni!” disse Naruto rattristandosi pensando a quella eventualità.

“E poi non mi fa male! Non ti devi preoccupare!” disse sorridendo a 32 due denti, ma quel gesto lo fece gemere dal dolore e piegare in due.

Naruto!” lo chiamò preoccupata e sorreggendolo.

 In quel momento la porta della stanza si aprì “Oh vedo che ti sei ripreso! Era ora” disse una voce di donna.

N-nonna Tsunade!” disse Naruto con una voce che faceva ancora trasparire il male che aveva sentito.

La donna sorrise “non riesci proprio a stare fermo!” disse con finto tono di rimprovero.

“Ho solo sorriso…o almeno ho tentato” disse il ragazzo.

“Dato che ogni smorfia che si fa, muove molti muscoli facciali, dovrai cercare di rimanere serio il più possibile, se non vuoi sentire dolore!”

Naruto sbuffò “Per quanto dovrò stare qui?” chiese il ragazzo. Ovviamente si era già stufato di rimanere in quel luogo.

 

 

La notte ritornò presto e Naruto si riaddormento di nuovo, ma non fu un sonno tranquillo.

Si ritrovo in un posto buio, che lentamente si schiarì permettendo almeno in parte la visione.

Sapeva in che luogo si trovava.

Poi ad un certo punto la conferma. Un enorme cancello d’oro, con sopra applicato un sigillo, comparve.

Rimase fisso a fissare la gabbia per un po’ ignaro del motivo per cui si trovava li.

Naruto!” lo chiamò una voce roca.

Il ragazzo sorrise.

“Salve Kyuubi!”  disse tranquillamente il ragazzo. Quell’essere da tutti tanto temuta al ragazzo non incuteva nessun timore…o almeno non più.

“Come osi rivolgerti così a me! Hai dimenticato chi sono?” disse la volpe ringhiando.

Naruto tornò serio e sbuffò “Quindi è tutto finito?  Il legame che si era creato tra noi?”

La volpe ringhiò nuovamente “Non c’è stato nessun legame!”

“Ah no? chi è che mi teneva compagnia quando ero prigioniero dell’akatuki? Chi mi consolava quanto temevo di morire. Chi mi tranquillizzava dicendomi che presto sarebbe tutto finito?” disse il ragazzo con voce grave.

“Povero illuso! L’ho fatto solo per darti il coraggio di andare avanti e resistere. Se ti fossi arreso, ci sarei andata anche io di mezzo!” disse la volpe con un sorriso maligno.

Naruto strinse i pugni. Sapeva che da un demone poteva aspettarsi di tutto, ma lui aveva creduto in una possibile amicizia, soprattutto venendo a conoscenza del rapporto tra NARUTO e il suo bijuu.

Il ragazzo aveva la testa china e non parlava.

“tu lo sai che io non mi arrendo mai! Ho un sogno da realizzare e una promessa da mantenere. Per quanto possa essere stato male in quel covo, per quante volte ho avuto paura, non mi sarei mai arreso…per niente al mondo. Questo tu lo sai. Lo sai meglio di me. Mi conosci da quando ero solo un neonato.

So che per un demone come te, voler bene a qualcuno e qualcosa di vergognoso, ma ricordo che quando ero un bambino di pochi anni, mi sei stato accanto come se fossi stato un mio genitore. Mi hai insegnato tu a non arrendermi mai e che se uno si impegna arriva al traguardo che si è prefissato. Sei tu che mi hai sempre aiutato quando ero in pericolo di vita…sia prima che dopo essere diventato ninja. Sei tu che mi cantavi la ninna nanna per farmi addormentare nelle sere più buie, quando anche solo la mia ombra mi terrorizzava. Mi sei sempre stato accanto Kyuubi, tanto che non potrei nemmeno più fare a meno di te.” Naruto strinse i pugni a quei ricordi “Spesso ti ho odiato, dandoti la colpa di tutti i miei problemi. Poi ho capito. Non centravi tu. La colpa è delle persone che mi hanno fatto sentire uno straniero a casa mia, che mi hanno sempre disprezzato senza spiegarmi il motivo. Quello che ho passato è solo colpa della cattiveria umana, che è più subdola di quella di un demone, dato che per quest’ultimo è nella sua natura e non sa fare altro. Ma pensavo che tu fossi diverso. Mi ero ricreduto sul tuo conto. Ti avevo accettato per quello che eri e in un certo senso mi sentivo fortunato a essere stato scelto io come tuo jinchuuriki!”

Naruto non potè più guardarlo negli occhi, si sentiva deluso. Lui ci aveva creduto e voleva ancora crederci nonostante le parole del demone “Ma se per te tutto questo non significa niente…allora vuol dire che mi sono sbagliato, che ancora una volta ho voluto dare fiducia a ciò che mi circonda! Mi dispiace che sia così per te e che io sia solo un impiccio. Ti lascerei libera se potessi, ma dato che quello che hai fatto per me in questi anni, era stato solo per la tua sopravvivenza, questa volta sarò anch’io egoista. Togliendo quel sigillo, sarei io a morire, quindi ti conviene arrenderti e non provare a trovare un modo per svignartela, perchè tu mi terrai compagnia finchè non morirò!”

La volpe ringhiò mentre vedeva il ragazzo andandosene.

“I miei complimenti moccioso! Vedo che hai imparato a non farti mettere i piedi in testa!”

Naruto si girò a guardarla e alzò il sopracciglio.

“vedo che rispetto al passato, non ti faccio alcuna paura!” disse sorridendo.

“Non vedo come un demone in gabbia, debba farmi paura!” disse sfrontatamente il ragazzo con tono di sfida.

“Modera i termini ragazzo, ricorda chi hai davanti!” Naruto continuava a fissarla senza battere ciglio e senza mostrare alcun segno di cedimento verso di lui “Ammetto che la tua grinta mi piace e per questo ti voglio fare un dono!” disse Kyuubi attirando l’attenzione del ragazzo, il quale ascoltò interessato la proposta.

“Ti darò un nuovo occhio, ma che potrai usare solo in combattimento. Affinché ciò avvenga il mio e il tuo chakra si mischieranno e dato che per quanto tu sia abituato a usufruire del mio chakra, il tuo corpo risentirà sempre dei lati negativi di esso. Per questo ti dico di non farne troppo abuso.”

Naruto lo guardò scettico. Ovviamente il demone non poteva fare una buona azione senza niente in cambio. Ma la volpe disse che non aveva nessun secondo fine, a sorpresa del ragazzo e anche di se stessa.

Kyuubi sapeva che, in tutti quegli anni a contatto col ragazzo, era cambiato. Aveva perso parte della sua malvagità. Gli si era affezionato molto e lo considerava quasi come un figlio. Infondo come Naruto aveva sostenuto, lui lo conosceva da quando era solo un neonato ed era stato lui a prendersi cura del piccolo e a cullarlo quando piangeva. Lo faceva solo nell’inconscio del bambino, ma quei gesti rimasero nei cuori sia del bijuu che del ninja.

Naruto pensò alla proposta fatta.

Sorrise.

“Vedi che mi vuoi bene? in un modo o nell’altro mi aiuti sempre!” disse il ragazzo “Ammettilo! Dì che mi vuoi bene!”

“Mai!” ringhiò la volpe. Non lo avrebbe mai ammesso. Non poteva mostrarsi debole. Non sapeva che voler bene a qualcuno era tutto tranne che un segno di debolezza.

 

Naruto si svegliò di soprassalto. Nonostante non avesse avuto nessun incubo, si sentiva strano.

Il dolore all’occhio era passato definitivamente. Doveva esserci lo zampino della volpe.

Provò a fare qualche smorfia per vedere se il dolore si era solo assopito. Non successe niente.

Per istinto si tolse le bende e si toccò l’occhio. La cicatrice era ancora il suo posto.

Provò a vedere se Kyuubi aveva fatto ciò che gli aveva detto, ma non riuscì ad aprire l’occhio. La parte destra del mondo rimaneva buia.

Il ragazzo sospirò.

Si diede dello stupido. Il bijuu non poteva avergli fatto un dono, senza chiedere qualcosa.

“sbagli! Sta volta Kyuubi ha fatto quanto detto!” disse una voce di un uomo che si nascondeva in un ombra creata dalla luce della luna piena che entrava nella stanza.

Naruto sgranò l’occhio vedendolo e accanto a lui c’era una piccola e tenera volpe.

“Io se dico una cosa, la faccio! Sono un demone di parola. Abbi solo pazienza e quando sarà il momento l’occhio farà la sua comparsa!” gli spiegò.

Il ragazzo si sorprese.

“Come fate voi a sapere che…

“Per il semplice fatto che anche al sottoscritto è stato fatto lo stesso dono” disse NARUTO

Anche l’uomo aveva potuto usufruire dell’occhio speciale che Kyuubi gli aveva promesso, un occhio di cui non poteva più fare uso a causa della rottura del sigillo.

Gli raccomando una cosa. di non fare troppo affidamento sul dono di Kyuubi come aveva fatto lui.

“Se mi fossi esercitato maggiormente a combattere con solo il mio occhio sinistro, non avrei tutte le difficoltà che ho ora per tirare un kunai o schivarlo!” disse NARUTO serio.

Il ragazzo annuì.

 

Passò un intera settimana e Naruto potè finalmente uscire dall’ospedale.

Non aveva fatto parola con nessuno di quanto successe quella notte. Sarebbe stato sommerso di domande…alle quali non avrebbe saputo rispondere.

Le cose fra lui e Sakura andavano a gonfie vele.

La ragazza continuava a sentirsi ancora un po’ in colpa per quanto accaduto al suo ragazzo, soprattutto quando questo finiva per cadere dalle scale a causa della visione un po’ distorta della profondità. Ma Naruto sapeva come rassicurarla e cioè con un bel sorriso.

Un giorno però non volle solo sorriderle, ma decise di invitarla in un bel localino a cena.

La ragazza si era vestita con un kimono color pesca che le stava d’incanto, tanto che Naruto rimase imbambolato a guardarla. Aveva i capelli raccolti in su, tenuti da bacchettine adornate da campanellini, e qualche ciocca che cadeva ribelle.

Ino l’aveva aiutata a prepararsi e dato che era venuta a conoscenza della serata programmata dal biondo, all’insaputa di Sakura la ragazza andò a dare una mano anche a lui.

Naruto fu molto riconoscente alla Yamanaka per l’aiuto prestatogli.

Ino aveva preso in affitto un kimono da uomo di colore arancione e lo aveva portato al ragazzo, certa del fatto che non avesse nemmeno uno straccio elegante da mettersi.

Il ragazzo si sentiva imbarazzato   vestito in quel modo, non era sua abitudine.

Si fece coraggio e si incamminò, ma Ino lo fermò e gli consegnò un mazzo di fiori.

Sakura rimase sorpresa. Non si aspettava un cambiamento così radicale di Naruto.

Le piaceva il Naruto di sempre, ma anche conciato in quel modo non le dispiaceva.

“Come facevi a sapere che questi sono i miei fiori preferiti?” chiese la ragazza.

Naruto sussultò e si mise una mano dietro la testa per poi ridere imbarazzato.

“Voglio essere sincero con te Sakura…mi ha aiutato Ino! Se non fosse stato per lei…bhe non avrei saputo nemmeno cosa indossare!”

Sakura sgranò gli occhi sorpresa.

Scoppiò a ridere “Siamo in due allora! Chi credi mi abbia aiutato a indossare quest’abito e conciato i capelli?”. Il ragazzo si unì alle risate.

Improvvisamente Sakura, annusando i fiori donati da Naruto, si accorse della presanza di un bigliettino.

Lo lesse e Naruto con lei, dato che non era stato lui l’artefice.

 

Siete due casi disperati, non so chi sia peggio fra i due.

Per fortuna c’è la sottoscritta che è esperta in questioni amorose. Se tutto fila liscio per questa serata, dovrete ringraziare solo me.

Anche una mancia non sarebbe male.

A parte gli scherzi, siete bellissimi e aiuto o no, scommetto che la serata sarebbe stata perfetta comunque, perché possedete la cosa più importante affinchè una coppia funzioni.

Tu Sakura hai Naruto e tu Naruto hai Sakura. Questo è quello che conta.

 

 Passate una buona serata

La vostra cara amica 

Ino.

 

Ps. Mi raccomando fate i bravi. Non fate nascere il bimbo che

vi è stato predetto prima del tempo.

 

 

I due ragazzi si fissarono per un momento e arrossire di botto per l’ultima frase dell’amica.

La serata fu perfetta, ma il bello per Sakura doveva ancora venire.

Naruto la invitò a ballare e a parte qualche pestaggio di piede da parte del biondino, tutto andò a meraviglia.

Quando i due tornarono al tavolo, Sakura si ritrovò al suo posto con un pacchettino regalo.

La ragazza sgranò gli occhi sorpresa, mentre Naruto le diceva di aprirlo.

Il regalino conteneva al suo interno una collanina. Non era niente di prezioso, ma era pur sempre qualcosa di romantico.

Sakura la presa in mano e la guardò senza sapere che dire. La collanina aveva un ciondolo a forma di metà cuore con sopra scritto Naruto.

Il ragazzo sorrise e mostrò la collana che aveva lui al collo. Possedeva l’altra metà con sopra scritto Sakura.

Naruto arrossì e imbarazzatissimo cercò di spiegarle cosa volevano dire “Bhe ecco…io…dato che quando siamo insieme i nostri cuori battono all’unisono, ho pensato che fossero una cosa sola e…e allora dividendolo ti ho donato la mia parte di cuore perché voglio che sia tuo, mentre io ho preso…il tua metà!” disse sempre più imbarazzato.

A Sakura cominciarono a uscire le prime lacrime e alzandosi dalla sedia, talmente in fretta da farla cadere, abbracciò il ragazzo e lo baciò.

“Ti amo Naruto!”

Naruto sorrise e avvicinando nuovamente i loro visi, la baciò ancora.

“Anch’io ti amo Sakura!”

 

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Capitolo 15
*** missione pericolosa ***


Capitolo 15: missione pericolosa.

 

Ormai era ufficiale, Naruto e Sakura stavano insieme e tutto il villaggio lo sapeva, rendendo più tranquilli i ragazzi, anche se non mancavano le “prese in giro” da parte dei loro compagni quando li vedevano insieme.

Tutto filava liscio per il momento.

NARUTO era felice che i due stessero insieme, ma allo stesso tempo era preoccupato. Sarebbe stata una storia duratura o qualcuno di sua conoscenza sarebbe venuto a mettere fine alla parola amore fra i due ragazzi?

Per questo motivo l’uomo difficilmente perdeva la ragazza di vista, quando il se stesso più giovane per un motivo o per un altro non era con lei.

Sakura si era accorda del costante pedinamento dell’uomo e sinceramente la innervosiva.

Sapeva e capiva il motivo per cui lo facesse, ma essere spiati quasi tutto il giorno era snervante.

se era Sasuke la minaccia, non era il caso che le stesse così a presso, perché se esso fosse entrato nel villaggio di sicuro non sarebbe passato inosservato.

Inoltre se le intenzioni del ragazzo erano di distruggere il villaggio, di certo non si sarebbe intrufolato in esso senza attirare l’attenzione.

No, avrebbe da subito fatto scoppiare una guerra.

Un giorno stanca della situazione, la ragazza parlò all’uomo e cercò di farglielo capire.

Sembrò riuscirci dato che non si sentiva più i suoi occhi costantemente addosso.

 

Nel frattempo Naruto aveva perseguitato il maestro Kakashi affinchè lo allenasse. Poteva anche chiedere a Yamato, ma il ragazzo aveva una cosa in comune con il copia ninja.

Entrambi dovevano arrangiarsi con un occhio solo, sebbene quella di Kakashi  fosse una scelta personale.

Comunque non toglieva il fatto che l’uomo sapeva bene gestire tutte le situazione anche facendo uso solo dell’occhio sinistro.

Naruto aveva molto da imparare da lui.

Kakashi convinto dalla tenacia del ragazzo lo aiutò.

Prima di tutto Naruto si dovette allenare al lancio degli shuriken e kunai, ma per i primi tempi fu un vero disastro.

Per quanto potesse mirare al centro del bersaglio lo mancava sempre e Kakashi non riusciva a capire il perché.

Sinceramente Kakashi non aveva mai avuto problemi con la mira e la motivazione era molto semplice, ma per i primi giorni la soluzione al problema del suo allievo, non gli venne in mente.

Un giorno l’uomo arrivò al campo di allenamento più tardi del solito e trovò Naruto steso a terra con il fiatone.

Erano ore che si allenava e l’albero che usava come bersaglio, aveva infilato nella sua corteccia un solo Kunai.

Kakashi sospirò, non c’erano miglioramenti.

Naruto! sono giorni che ti alleni eppure non hai combinato niente!”

Il ragazzo mise il broncio e si voltò dall’altra parte contrariato.

“Non è il caso che me lo faccia notare! Lo vedo da me!”

Kakashi solo allora si accorse dell’unico kunai incastrato nell’albero.

“Come hai fatto beccare l’albero con quel Kunai?” gli chiese l’uomo.

Naruto lo fissò confuso, poi cominciò a pensare.

“Veramente è l’unica volta che non ho preso bene la mira! L’ho lanciato a casaccio”

Kakashi sgranò l’unico occhio visibile.

“Ma certo! Ora ho capito! Il quarto Hokage mi aveva detto qualcosa a proposito. Dovevo pensarci subito!”

Naruto chiese spiegazioni, dato che non era arrivato alla stessa soluzione del maestro.

Il quarto Hokage, quando Kakashi aveva perso l’occhio destro, volle vedere se le sue abilità se erano calate a causa dell’incidente, ma con uno scontro con l’uomo,il ragazzo dai capelli argentati, non fece poi molta fatica. Riusciva ancora a combattere come prima e soprattutto la mira era uguale.

Gli disse che nella sua sfortuna era stato fortunato.

Gli spiegò  che quando si aprono e si chiudono alternativamente gli occhi, gli oggetti intorno a noi si spostano anche se di poco. Questo è dovuto al fatto che gli occhi, essendo distanziati tra loro, non hanno la stessa visione e questa differenza di qualche millimetro, fa si che il mondo che ci appare abbia una profondità.

L’hokage gli spiego che fra i due occhi, c’è ne uno predominante. Esso è l’occhio con il quale si prende la mira e che non subisce alcun movimento del mondo, chiudendo l’altro occhio.

“quando prendevi la mira, di solito quale occhio chiudevi?” chiese Kakashi.

Il ragazzo ci pensò su “il sinistro se non sbaglio!”

“quindi miravi con il destro! Ed è proprio l’occhio di cui ti è stata privata la vista.” Il maestro sospirò “Dato che il tuo unico occhio rimasto è quello con cui vedi gli oggetti leggermente spostati, non devi mirare esattamente il punto che intendi colpire, ma spostarti leggermente in modo tale da colpire il punto che desideri! Prova a mirare qualche grado a sinistra e vedi cosa succede!” disse Kakashi.

Il ragazzo obbedì e lanciando il Kunai mancò nuovamente il bersaglio e guardò Kakashi sorpreso.

Uhm…sta volta prova a spostare la mira verso destra rispetto a dove vuoi colpire!”

Il ragazzo obbedì e anche se non fece centro perfetto, si avvicinò molto.

Il ragazzo inizialmente incredulo, esultò.

“Quindi se ho capito bene, da oggi in poi devo sempre mirare leggermente più a destra, ma come farò a colpire perfettamente il centro?”

“Questione di allenamento. Ora che abbiamo capito quale era il problema, ti resta capire quanto devi deviare la mira ed il gioco è fatto!”

Il giorno dopo il ragazzo aveva capito esattamente come fare e ora non mancava più il suo bersaglio. Anche nella lotta corpo a corpo era tornato a muoversi normalmente.

Quando Kakashi non era presente, Naruto più volte aveva provato a usare l’occhio che kyuubi gli aveva promesso, ma esso non sembrava voler comparire.

“Uffa, come faccio a usare un occhio che nemmeno so che poteri ha!”

 

Quella sera Naruto rientrò a casa sua e, stanco morto, non si preparò nemmeno da mangiare, ma si buttò direttamente nel letto e si addormentò di botto.

La mattina dopo quando si svegliò aveva i crampi nello stomaco talmente era affamato. Si recò in cucina con l’intento di preparare del ramen, ma sul tavolo vide un bigliettino bianco.

 

Ieri sera sono passata da te, ma vedendo che dormivi profondamente, non ho voluto svegliarti.

Prevedendo che non avessi nemmeno cenato, ti ho preparato una colazione abbondante che ti darà l’energia necessaria per un’altra giornata di allenamento, inoltre è più salutare del solito ramen.

È nel frigo. Spero che ti piaccia.

Un bacio

La tua Sakura.

 

Naruto sorrise. Si riteneva fortunato ad avere una ragazza come Sakura, tanto che non si ritenne minimamente sfortunato per tutte le altre cose spiacevoli che gli erano accadute.

Il biglietto di Sakura però non fu l’unico che ricevette.

 

Uscì di corsa e si recò verso l’ospedale dove sapeva che avrebbe trovato Sakura, la quale aveva avuto il turno di notte.

Entrò nella stanza nella quale lo avevano informato si trovasse la ragazza. Senza farsi sentire le giunse alle spalle e mettendole un fiore di capelli, le diede un bacio sulla guancia.

“Grazie per la colazione! Non potevo avere un risveglio migliore di questo!”

La ragazza si girò e gli sorrise.

“è io non potevo chiedere una buona notte migliore!”

La ragazza aveva intenzione, appena finito il turno, di andare a casa a dormire, ma questo non le venne concesso.

“Mi dispiace, ma per dormire dovrai attendere! Baa-chan ci ha convocato!”

Sakura sgranò gli occhi. Era passato talmente tanto tempo dall’ultima convocazione che non ci era più abituata.

 

I due ragazzi si recarono al cospetto dell’hokage, la quale aveva intenzione di affidare loro una nuova missione. All’interno dell’ufficio trovarono Sai, il quale non portava più il gesso al braccio per la frattura riportata in seguito allo scontro con Sasuke.

Questa volta il loro accompagnatore non sarebbe stato Kakashi, ma Yamato.

La missione consisteva nell’accompagnare un criminale di Konoha rinchiuso nei sotterranei delle prigioni, in un villaggio soprannominato “il villaggio dei lavori forzati.”

Esso era semplicemente un enorme recinto con all’interno 3 costruzioni lunghe e strette, dove vivevano i prigionieri di più paesi, quando non dovevano lavorare.

Essi erano costretti ai lavori forzati, per scontare la loro pena. In quel luogo finivano solo i criminali condannati alla reclusione per tutta la vita. Chi entrava in quel luogo sicuramente non ne sarebbe mai uscito vivo.

I ninja che controllavano la situazione in quel luogo erano alcuni fra i migliori delle cinque terre e non avevano pietà per nessuno. Se qualche criminale dopo ore di lavoro sotto il sole cocente si sentiva male, lo lasciavano a terra a morire.

Non era un loro problema. Quelle persone si erano condannati da soli, sporcandosi le mani con alcuni dei crimini peggiori che potessero compiere.

Il prigioniero che dovevano scortare, era già pronto alle porte di Konoha con alcuni ambu che avrebbero dato loro una mano.

L’uomo in questione era altro due metri e molto robusto…in poche parole un gigante. Era considerato il prigioniero più pericoloso che al momento le prigioni di Konoha ospitavano. Aveva già ucciso con l’inganno almeno una decina di guardie.

La situazione era diventata incontenibile e l’hokage si era vista costretta a scendere a misure drastiche, nonostante ritenesse quella fine, una morte orribile.

 

Naruto e gli altri si misero subito in marcia.

L’uomo era legato da delle catene di acciaio ai polsi e alle gambe per evitare che scappasse.

Era silenzioso e stranamente innocuo, tanto che hai ninja sembrava strano che fosse considerato un tale criminale.

Il luogo dove erano diretti era a 2 giorni di marcia a passo normale e i ninja furono costretti a fermarsi per la notte.

Con la tecnica del legno Yamato creò una costruzione dove avrebbero pernottato e una gabbia per mettere il prigioniero.

I due anbu si addormentarono aspettando il loro turno di sorveglianza e, mentre Sakura preparava la cena, Sai, Yamato e Naruto sorvegliarono il prigioniero.

“non  sembra così pericoloso!” disse Naruto.

“Non giudicare mai una persona dalle apparenze!” gli disse Yamato.

“Veramente dalle apparenze direi che questo tizio, se dovesse liberarsi, ci farebbe a fettine!” disse Naruto ingoiando della saliva.

Sakura chiese a qualcuno di andarla ad aiutare e il prescelto fu Sai.

Naruto continuava a fissare il prigioniero, il quale lo guardava insistentemente mettendogli addosso un disagio incredibile.

Si girò verso Yamato e vedendo che non prestava attenzione a lui, decise di provare una cosa.

Sentiva che questa volta ci sarebbe riuscito.

Alzò il copri fronte dall’occhio destro e lo aprì. Per la prima volta rivide il mondo per intero con una piccola differenza. Ora riusciva a vedere il chakra delle persone.

Quello degli ambu era calmo e sembrava quasi non muoversi. Quello di Yamato era in movimento, anche se in modo leggero. Naruto pensò che quello doveva essere il flusso del chakra quando le persone sono sveglie e tranquille, alla fine spostò il suo sguardo verso il prigioniero.

Sussultò. Era di un colore strano, un blu intenso quasi tendente al nero ed era in fermento.

In quel momento entrarono Sakura e Sai. La ragazza si avvicinò alla gabbia per dare qualcosa da mangiare al prigioniero.

In quel momento il ragazzo vide il chakra dell’uomo incupirsi ancora di più e diventare ancora più veloce. Naruto sentiva la violenza che possedeva quel chakra e ne fu allarmato.

Chiuse l’occhio e alzandosi di scatto si diresse verso  Sakura e l’allontanò subito dalla gabbia con fare brusco.

Nessuno ebbe nemmeno il tempo di capire cosa era successo, che il prigioniero era riuscito a  liberarsi dalle catene e aveva tentato di rompere anche la prigione di legno.

Yamato scattò subito sull’attenti e legò come un salame il prigioniero in modo tale da bloccargli i movimenti.

“meno male che non sembrava più cosi pericoloso!” disse Naruto risistemandosi il copri fronte sull’occhio.

 Sakura si mise una mano sul cuore, il quale aveva iniziato a battergli talmente forte, che le sembrava che da un momento all’altro le sarebbe uscito fuori dal petto.

Naruto dimmi…come fai sempre a salvarmi per un soffio?” chiese Sakura.

“diciamo che sei baciata dalla fortuna!” disse il ragazzo sorridendole

“io credo che con te la fortuna non centri niente!” disse Sai.

Naruto abbracciò Sakura per farla calmare e la ragazza non potè fare a meno di farsi cullare dalle forti braccia del ragazzo.

“Mi sa che conviene una maggiore sorveglianza sta notte!” disse un ambu “L’ora di dormire è finita!”

 

La notte volò e nessuno dei ninja aveva dormito per controllare il prigioniero. Verso metà pomeriggio giunsero a destinazione e, dopo aver consegnato il permesso dell’hokage a entrare nella prigione, i ninja di Konoha ricevettero il permesso di condurre il prigioniero al luogo al quale era stato designato. Solo le guardie del luogo ebbero però  il consenso entrare nella struttura vera e propria. I ninja dovevano aspettare fuori.

“Mi dispiace amico, ma marcirai qui fino alla fine dei tuoi giorni.

Disse un ambu facendo entrare il prigioniero in una cella. A dire la verità era esistente una singola e lunga cella, dove all’interno erano ammassati tutti i prigionieri, i quali erano legati al muro.

Essi vivevano in condizioni pietose.

L’ambu non ebbe nemmeno il tempo di bloccare il prigioniero con nuove catene, che si sentì afferrare la testa dall’uomo e successivamente  solo un rumore di ossa che si spezzavano, fu udibile.

Il corpo del ninja cadde a terra senza vita.

Si sentì un forte urlo e il prigioniero, eliminando anche le altre guardie che gli si erano scaraventate addosso, liberò anche tutti gli altri criminali per guidarli verso una rivolta.

Naruto e co., sentendo le numerose grida che urlavano vendetta, non ebbero nemmeno il tempo di entrare all’interno della costruzione per vedere cosa stava accadendo che, tutti i criminali liberati uscirono all’aperto armati di tutto.

Subito venne dato l’allarme.

Tutte le guardie corsero cercando di fermare la rivolta, ma i criminali erano una cinquantina ed essi non sarebbero mai riusciti a  controllare tutti quelle persone.

Cominciò una guerra fra buoni e cattivi.

Entrambi le parti persero numerosi componenti, ma i criminali erano comunque in numero maggiore, se si pensa poi che qualcuno era riuscito a liberare anche gli altri prigionieri della altre strutture.

Ora i ninja erano davvero nei guai.

Yamato era senza più un briciolo di chakra e non riusciva più a creare muri per contrastare gli attacchi e dei nemici e inoltre era preoccupato per i suoi compagni dal quale si era diviso.

I tre ragazzi erano a terra pieni di lividi e di graffi.

Solo pochi ninja continuavano a provare a resistere a quella mandria di bestie inferocite, ma uno ad uno vennero scaraventati uno ad uno per terra.

I più crudeli invece non si accontentavano di sfinirli, ma ci giocavano fino ad ucciderli.

Naruto era a terra dopo l’ennesima botta. Vide Sakura e Sai partire all’attacco, i quali con le loro tecniche riuscirono a stendere numerosi ninja, ma non fu sufficiente. Altri criminali si avventarono loro addosso.

Sakura venne scagliata contro un muro e giaceva a terra a pancia in giù. Inutili furono i suoi tentativi di rialzarsi. Sai invece venne afferrato al collo dal prigioniero che avevano fino ad allora scortato, e cominciò a sentirsi mancare il respiro.

Naruto chiamò a se centinaia di copie e nonostante riuscì a battere altri criminali, non riuscì a liberare il suo compagno e giaceva nuovamente con il sedere per terra.

Strinse i pugni e guardava a terra.

Il suo corpo tremava e senti una grande rabbia e forza crescere dentro di se.

Fu in quel momento che sentì la voce di Kyuubi.

“Usalo!”

Naruto si alzò lentamente da terra sempre con la testa china, si levò il copri fronte e quando rialzò il capo fu visibile un occhio rosso come il sangue.

Era l’occhio di Kyuubi, più malvagio che mai.

Tutti i criminali ancora in piedi si portarono le mani alla testa e cominciarono a urlare di dolore. Tutti, dal primo all’ultimo, anche se Naruto non aveva posato lo sguardo su di loro.

L’ultima cosa che si vide fu il campo di battaglia pieno di corpi senza vita.

Naruto si inginocchiò a terra shoccato da quello che aveva fatto.

Tutti erano increduli per quanto accaduto e tutti gli sguardi erano puntati sul jinchuuriki.

In quel momento Yamato, ignaro di quanto successo, raggiunse i ragazzi.

C-cosa è successo?” disse l’uomo che aveva avvertito la presenza del Kyuubi, nonostante non avendo visto la sua manifestazione.

Si avvicinò a Naruto, il quale teneva la testa china enon sembrava reagire. Lo scrollò costringendolo ad alzare il volto e fu allora che Yamato potè vedere il suo nuovo occhio.

 

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Capitolo 16
*** Assassino ***


Capitolo 16: Assassino

 

Yamato e i ragazzi fecero ritorno a Konoha.

Erano tutti molto scossi da quanto accaduto, Naruto soprattutto.

Tsunade era stata informata “dell’incidente” tramite un messaggio mandatogli dalle prigione, ma venne a conoscenza dei dettagli al rientro della squadra.

Sai e Sakura vennero affidati alle cure di Shizune per disinfettare le loro ferite, mentre l’hokage si sarebbe occupata personalmente di Naruto.

Era turbata per quanto avvenuto, NARUTO non aveva fatto la minima parola di un evento del genere.

Il ragazzo non aveva ancora fiatato dal tragico evento e sembrava voler rimanere chiuso in quella sfera di silenzio. Era sotto shock e quello era il suo modo di elaborare la cosa.

Tsunade fece accomodare Naruto in una stanzetta all’ospedale, nella quale si trovava solo un armadietto per i medicinali e un lettino, dove il ragazzo si dovette sdraiare.

La donna controllò il famoso occhio destro, ma al suo posto non vide niente che potesse minimamente ricordare l’occhio di un demone.

Naruto, cosa è successo in quella prigione?” chiese Tsunade ottenendo come risposta, un silenzio di tomba.

“Ricordi qualcosa di importante?” insistette, ma non ottenne niente.

 

Finita la visita Naruto non si preoccupò nemmeno di andare a vedere come stavano i suoi compagni. Non voleva farsi vedere da loro. Aveva paura delle loro reazione e soprattutto si vergognava di quanto aveva fatto.

L’hokage chiese di parlare con Sakura, per avere maggiori informazioni e la convocò nel suo ufficio.

“Sakura, dimmi tutto quello che ti ricordi!”

La ragazza abbassò la testa “Non sono riuscita a vedere molto dalla mia posizione. Ero a terra e Naruto era seduto davanti a me. Non riuscivo ad alzarmi nonostante avessi voluto intervenire per aiutare Sai. Il nostro amico stava per essere strangolato da un prigioniero. Fu allora che vidi Naruto alzarsi lentamente…poi tutti i nostri nemici sono caduti a terra senza che lui compiesse il minimo gesto. Non ho visto l’occhio di cui ha parlato Yamato!”

“Capisco. È accaduto qualcosa di insolito con Naruto ancora prima di quell’evento?”

“No, è stato sempre come…aspetti…c’è una cosa! Quando ci siamo fermati per pernottare, Naruto mi ha allontanato dalla gabbia del prigioniero, come se sapesse che avrebbe attaccato ancora prima del tempo e ho notato che in quel momento non aveva il copri fronte sull’occhio, anche se esso era chiuso!”

Tsunade si alzò dalla sedia della sua scrivania e si recò a guardare Konoha fuori dalla finestra.

Si sentì bussare alla porta.

“Mi hai chiamato Tsunade?”

“Era ora NARUTO! Sono ore che ti cerco!”

“lo sappiamo, ma ha avuto un piccolo contrattempo!” disse la piccola volpe che lo affiancava.

“Sei stato di nuovo male?” chiese Sakura preoccupata.

L’uomo scrollò le spalle “Allora, quale è il motivo di questa convocazione! È strano essere convocato nel proprio ufficio!”

Tsunade gli porse una lettera da leggere.

“Wow” disse NARUTO.

“Wow? È tutto quello che sai dire?” disse Tsunade con una vena pulsante sulla testa.

Mentre l’uomo poggiava la lettera sulla scrivania disse “Non posso essere sorpreso di quanto c’è scritto qua sopra. Sono a conoscenza dei poteri dell’occhio di Kyuubi.”

Tsunade sbatté violentemente i pugni sulla scrivania “perché non ci hai mai informato di tutto ciò!”

“Per il semplice fatto che io non ho ucciso dei criminali a 16 anni!”

In quel momento intervenne la volpe “No, ma hai fatto di peggio dopo i 25 anni!”

NARUTO la guardò storto, certe cose voleva tenerle per se e non dirle in giro, anche se nel suo mondo tutti lo conoscevano per la forza devastatrice di quell’occhio.

“c-cosa vuoi dire?” chiese Sakura intimorita dalla risposta che poteva avere.

NARUTO mise le mani in tasca e non guardò nemmeno la ragazza “non so se sia una buona idea dirvelo!”

“come puoi dire questo. Se Naruto è destinato a fare qualcosa di peggio di quanto accaduto in quella prigione, dobbiamo saperlo per evitare che…

“Evitare cosa? Naruto non farà nessuna delle stupidaggini che ho fatto io. Ne sono sicuro. Quello che è accaduto nel mio tempo, le stragi che ho compiuto, sono state solo per volere mio. Quanto accaduto in quella prigione, è stato involontario e per difendere persone a cui il ragazzo ha voluto bene! Non ha voluto uccidere Pain e Sasuke dopo quello che ha passato e ora se ne andrebbe in giro a uccidere la gente così per divertimento?”Disse NARUTO con un tono freddo.

Le due donne in sala rimasero paralizzate a quel discordo.

“Cosa vuoi dire con stragi e uccidere la gente così per divertimento?” chiese Tsunade temendo la rosposta.

NARUTO abbassò lo sguardo e per un po’ non fiatò.

“toglietevi dalla testa che io sia un persona buona! Nella mia vita ho fatto un sacco di cose orribili, che vi farebbero accapponare la pelle. Avete perso Sasuke a causa della vendetta, è diventato addirittura pazzo…pensate che la vendetta abbia questo effetto solo su di lui?”

Sakura lo guardò terrorizzata avendo capito quello che intendesse dire.

“Si, Sakura! Fai bene a temermi. Come a Sasuke non è bastato eliminare Orochimaru e suo fratello per mettere fine alla sua sete di vendetta, neanche a me è bastato vendicarmi sulla principale causa del mio dolore. La mia vita è sempre stata uno schifo, non ritenevo giusto che gli altri potessero avere, quello che a me è stato privato. Ho lasciato Konoha per qualche anno, viaggiando e recandomi in vari villaggi. Bastava un niente per farmi saltare i nervi e spazzare via tutto quello che mi circondava. O ucciso un sacco di gente che non centrava e avrei anche continuato a farlo!”

Tsunade lo guardava seriamente. Non riusciva a credere che un ragazzo allegro come Naruto potesse diventare un mostro del genere “C-cosa ti ha fatto cambiare?”

“Lui!” disse guardando la volpe a nove code.

Sakura e Tsunade guardarono sorprese il demone.

“ripeto che non è cattivo, ma è stato soprannominato tale per le cose per cui è stato costretto a compiere. L’attacco a Konoha di 16 anni fa, è stato operato di Madara. Kyuubi è stata solo una pedina!Naruto avrebbe dovuto informarvi”

“Esatto! È vero che sono un demone, ma per la maggior parte delle volte preferisco starmene tranquillo. Non mi piace combattere se non per misurare la mia forza contro i miei simili!”

“Allora perché hai creato tanti di quei problemi fino ad ora?” chiese Tsunade.

La volpe la guardò storto “ora provo a imprigionarti dentro a una gabbia senza che tu possa fare niente, all’interno di un corpo umano, poi voglio vedere se non faresti qualsiasi cosa pur di liberarti!”

Tsunade sospirò, aveva saputo troppo per la giornata.

“quali sono i poteri di quell’occhio!” chiese Sakura.

“Uccidere senza pietà chiunque hai di fronte, come avete visto!” disse NARUTO tagliando corto.

Kyuubi scosse la testa “prima dico loro che non sono cattivo e poi vai a raccontare che uccido senza pietà? “Sono io che decido!” la corresse NARUTO

“Ma sono io che te ne do i poteri! Comunque ho dotato Naruto della capacità di distinguere i chakra delle persone buone e delle persone cattive. Può prevedere i loro movimenti, grazie al cambio di flusso del chakra e del colore. Più il chakra è scuro, più la persona ha qualcosa di brutto in mente. Inoltre può uccidere tutti coloro che posseggono un chakra maligno, in una distanza che varia di pochi metri a seconda delle sue intenzioni e condizioni fisiche, ma l’uccisione avviene solo quando la si vuole. Si può semplicemente sfinire l’avversario e inoltre coloro che hanno un chakra buono, non corrono nessun rischio. Il potere che gli ho concesso è quello. È a Naruto che spetta la decisione di come di usarlo!”

Sakura si portò una mano alla bocca.

“Quindi vuoi dire che N-Naruto aveva intenzione di uccidere tutti?” chiese shoccata la ragazza.

“Ne dubito fortemente!” la corresse la volpe. “è pur sempre un potere non suo che fa uso di parte del mio chakra e per controllarlo ci vuole pratica, soprattutto con un chakra potente come il mio! Quindi Naruto non si è nemmeno reso conto delle sue azioni!”

 

Tsunade chiese gentilmente a Sakura di uscire e successivamente riservò uno sguardo molto arrabbiato a NARUTO.

“Shoccata per le cose che ti ho detto vero?” chiese l’uomo calmo.

“Non riesco a credere che sei riuscito a raccontarci ciò con tanta leggerezza!” disse Tsunade disgustata.

“Non l’ho detto con leggerezza. Non sono fiero delle mie azioni, ma quello che è fatto è fatto!” disse dando le spalle alla donna.

“Sai che dopo la tua confessione dovrei prendere dei provvedimenti drastici nei tuoi confronti?”

Tsè, tu vorresti punirmi?” disse voltando solo la testa guardando storto la donna “Ma se neanche nel mio tempo l’hanno fatto, anzi mi hanno addirittura eletto hokage!”

“Mi domando il perché!”

“perché a konoha si eleggono gli hokage non per merito, ma per potenza. E secondo per paura. Sapevano che io volevo diventare hokage e per paura che li uccidessi  con il potere donatomi da Kyuubi, dal quale nessuno può sottrarsi, l’hanno!” fatto nonostante non fosse più una mia aspirazione primaria!”

“Non poi uccidere coloro che hanno un chakra buono. L’ha detto prima Kyuubi!”gli fece notare la donna.

Kyuubi mi ha solo protetto nascondendo la verità. Tecnicamente è così, ma ho trovato un modo per eliminare anche gli innocenti se proprio vuoi saperlo. Se riesco a eliminare i cattivi per le loro azioni, posso eliminare gli innocenti andando a scavare nel loro subconscio, le azioni cattive che hanno compiuto. Anche rispondere male a un genitore quando si è dei bambino può valere…quindi basta un niente e il gioco è fatto!”

“NARUTO hai davvero ucciso persone innocenti? Cosa sei diventato?” disse shoccata Tsunade.

“Sono diventato ciò per cui mi hanno definito per anni. Un mostro. La vendetta è una brutta bestia!”

“Quindi il tuo regno si basa sul terrore nei tuoi confronti?”

NARUTO la guardò storto e urlò “No, sono cambiato e per quanto il mio atteggiamento possa farti sembrare il contrario, ora non userei quell’occhio per niente al mondo. Piuttosto mi farei uccidere. Sono stanco di soffrire e far soffrire gli altri. Come hokage ho cercato di comportarmi nel migliore dei modi, per far risorgere Konoha, per farmi perdonare almeno in parte le colpe di cui mi sono macchiato. Ho fatto tutto quello che era in mio potere. Ma non sono stato all’altezza, né tua, né di mio padre, né di Sandaime.

Questa, come ti ho già spiegato, è l’ultima cosa che posso fare per farmi perdonare. Non potrei più guardare in faccia Sakura altrimenti. So che ora lei si vergogna di me e forse è stata proprio lei ha indicarmi il jutsu per tornare indietro nel tempo per cambiare il mio operato e per concederci un futuro migliore!”

Tsunade sgranò gli occhi “Sakura?”

NARUTO accennò a un sorriso “Forse ti sembrerà assurdo, ma non ho mai letto un libro in vita mia e l’unico che mi sono andato a leggere è stato un libro di Sakura che parlava proprio di questo jutsu. Non sapevo nemmeno di averlo. Me lo sono ritrovato in mano, senza nemmeno sapere come ho fatto a prenderlo. Ero come ipnotizzato e quando sono tornato in me, ho sentito la sua presenza. Io credo…anzì sono certo che sia opera sua tutto quello che ora sta accadendo…e io le devo molto. Non riuscirò mai a sentirmi tranquillo sapendo le atrocità che ho compiuto, ma morirò felice sapendo che non le farò ancora!”

Tsunade sorrise “Ebbene, se questa è la volontà di Sakura, non la ostacolerò. Voglio credere in un tuo cambiamento e fino ad ora non hai dato segni di pazzia quindi…ma ti tengo d’occhio. Ora dimmi se ci sono altre cose di cui dovrei essere messa al corrente!”

NARUTO sbuffò “Spero per te che tu non abbia niente da fare oggi…sarà lunga la storia, anche se non si sa se varranno anche per il vostro Naruto!”

 

Passarono due giorni in totale e Naruto non si era fatto vedere in giro. Sakura era andata più volte era andata a casa del ragazzo, ma esso si rifiutò sempre di aprirle.

Ma l’ultima volta, stanca di essere respinta, fece forza sulla porta e l’aprì sfasciandola quasi completamente.

Trovò Naruto seduto in un angolo, aveva lo sguardo perso nel vuoto e lanciava ripetutamente una palla di gomma contro il muro.

La ragazza lo chiamò più volte prima che esso si girasse. Si alzò in piedi e la guardò per un solo istante. Non aveva nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi.

Naruto, eravamo tutti preoccupati per te!” disse la ragazza

“Per me o per voi stessi? disse il ragazzo parlando dopo tanto tempo.

“Come puoi dire questo? Naruto io…

La ragazza sussultò.

“Hai visto cosa ho fatto, no?” disse il ragazzo avvicinandosi alla ragazza, la quale senza nemmeno rendersi conto fece un passo indietro.

Naruto sgranò gli occhi “H-hai paura di me?”

Sakura scosse la testa “n-no è-è che…insomma

“Perché sei così agitata? Pensi che possa farti del male?” chiese Naruto non guardandola in faccia.

“No, Naruto, non potrei mai pensarlo è che…so che sei una persona buona e che quello che è successo qualche giorno fa è stato un incidente…

“Non puoi saperlo!” disse Naruto alzando la voce.

“L’ha detto Kyuubi!”

“è stato proprio lui a dirmi di usare quell’occhio!” disse il ragazzo,  che non accettava alcuna giustificazione al suo gesto.

“Forse, ma tutto ciò è accaduto perché non sai controllare bene il suo potere. Ma imparerai a farlo, anche fin troppo bene!” disse Sakura dicendo l’ultima frase in un sussurro, il quale però non sfuggì al ragazzo.

“Scusa è che sono ancora un po’ scossa per quello che sono venuta a sapere e ritengo che sia giusto dire tutto anche a te. Non serve a niente nascondertelo. Anzì forse dicendo quello che probabilmente diventerai, ti aiuterà a non diventarlo!”

Naruto non capì le parole della compagna.

Fu in quel momento che la ragazza fu costretta a dire tutto quello di cui era venuta a sapere dal futuro se stesso.

Naruto guardò per tutta la durata del racconto la stessa mattonella, quasi non respirando. Sapere cosa NARUTO aveva commesso, lo faceva sentire tremendamente in colpa. Non aveva ancora ucciso nessuno tanto per fare, né persone che non centravano eppure lui si sentiva il peso di quelle persone addosso. Sentiva che sarebbe potuto accadere anche a lui.  lo sapeva con certezza.

Il villaggio lo conosceva come un ragazzo dall’animo buono, sempre pronto ad aiutare gli altri e che non si arrendeva mai. Era così che voleva essere considerato, ma si ricordava che più volte da bambino, aveva sentito il desiderio di fare del male alle persone che lo trattavano in malo modo.

Talmente tante volte fu ossessionato da quei pensieri che aveva perso il conto.

Per questo aveva paura. Paura che quel potere gli desse la testa e di fare del male a tutto ciò che aveva di più caro, rovinandosi la vita con le sue sole mani.

“Quindi sono destinato a diventare un assassino?” disse piano.

“No, Naruto. Siamo già riusciti a cambiare il destino, possiamo ancora riuscirci!” disse la rosa, ma Naruto non sembro ascoltarla e scappando uscì di casa sbattendo la porta, rompendola definitivamente.

 

 

 

****************

Salve…questo capitolo è un po’ tetro. Come mi è passata l’idea per la testa di rendere Naruto un assassino senza scrupoli? Bella domanda.

Mi è venuto dal nulla e sinceramente ho anche un po’ paura di aver contraddetto cose dette nei capitoli scorsi. Spero di no. fatemelo notare altrimenti.

Ringrazio coloro che mi seguono…grazie di cuore.

Spero che il capitolo vi piaccia.

A presto.

Neko ^^

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Capitolo 17
*** creare illusioni ***


Capitolo 17: creare illusioni

 

Naruto si ritrovò a girare per il suo villaggio senza una meta precisa.

Ssenza accorgersene giunse in un giardinetto, mal tenuto, i giochi per bambini non erano più utilizzabile e il tutto era ricoperto di erbacce. Non si era mai trovato in quella parte del villaggio.

 Non c’era anima viva, per questo si trattava di un luogo adatto per starsene per conto suo a pensare a quanto saputo da Sakura.

Si sedette all’ombra di un ciliegio, nonostante la sera stesse calando e il sole non riscaldasse più così tanto.

Si perse nei suoi pensieri, così tanto da non accorgersi dell’arrivo del suo maestro.

Kakashi passava di li in quel momento. Nemmeno lui si era accorto del ragazzo, ma destino volle che un brivido di freddo facesse starnutire Naruto attirando l’attenzione del copia-ninja.

Esso sgranò gli occhi non aspettandosi di trovarlo in quel luogo desolato.

Naruto, cosa ci fai qui?”

“Potrei farti la stessa domanda Kakashi!” disse voltando la testa dall’altra parte.

“Questo è il mio quartiere, passo tutti i giorni di qua…e non mi pare che questo sia un luogo che tu frequenti di solito!”

“Volevo starmene un po’ da solo,ma sembra che tutti me lo impediate!”

“è un modo per dirmi che ti sto fra i piedi?” disse, quando sentì il ragazzo sospirare.

Si sedette accanto a lui e stette in silenzio per vari secondi.

“Ho saputo!” disse il copia-ninja rompendo il silenzio.

Naruto non ebbe alcuna reazione.

“Che intenzioni hai?”

Naruto sgranò l’occhio sinistro guardando stupito il maestro. Scosse la testa, non sapeva nemmeno lui cosa voleva.

“Credo che l’unica soluzione sia non usare più quello stupido occhio. Non voglio fare del male a nessuno!”

Kakashi sospirò “Posso capire che quello che hai passato sia difficile da digerire, ma Naruto tu hai agito in modo tale per difendere i tuoi amici, non devi sentirti in colpa!”

Naruto si alzò di scatto “Come puoi dirmi queste cose? Vuoi dirmi che essendo dei criminali, quelle persone meritavano di morire in quel modo orribile? No…colpevoli o no, non siamo noi esseri umani a decidere a chi togliere e dare la vita, ma questo sembra che tutti se lo dimenticano!”

“Non sto dicendo questo, ma che a volte è inevitabile!” disse Kakashi.

“Come puoi dirlo? Non sai cosa si prova a uccidere…così tante persone in un colpo solo!”

“No, non lo so, ma so cosa significa uccidere. Siamo dei ninja e questi imprevisti capitano. Io sono cresciuto in un periodo di guerra, ho visto morire i miei compagni e spesso sono stato io a porre fine alla vita di un compagno di qualcun altro!”

“Lo so che essere ninja comporta queste cose…l’ho sempre saputo, ma ho sempre creduto di poter evitare di porre fine alla vita di qualcuno. Fino ad ora ci ero sempre riuscito, ma…adesso ho paura che una volta iniziato non smetta più! Insomma guarda Sasuke. Era un bravo ragazzo nonostante i suoi modi bruschi e tutto ad un tratto è diventato un traditore e un assassino! Non voglio essere anche io così!”

Kakashi si alzò e mise una mano sulla spalla al ragazzo “Tu sei diverso da Sasuke!”

“a quanto pare non sei stato messo al corrente di tutto…ma sembra che il mio destino sia di uccidere una sacco di gente!”

“Si, so anche di quella parte, ma tu e NARUTO siete differenti. Siete la stessa persona, ma esperienze diverse, creano persone diverse e tu ti sei salvato da molte cose orribili che sono capitate a lui…forse riuscirai a evitare che Sakura venga uccisa e che anche tuo figlio faccia la stessa fine. “

Naruto arrossì a quelle ultime parole. Kakashi sorrise.

“NARUTO è diventato quello che è per colpa di Sasuke. Tu sai cosa devi evitare, puoi ancora scegliere il tuo destino. Forse lo faccio sembrare un po’ semplice, ma da una parte lo è. Certa gente cerca di cambiare ciò che è destinato a fare, senza sapere se sta facendo la cosa giusta per evitare quello di cui hanno paura, tu lo sai e sei avantaggiato…sfrutta le tue carte. Te la sei sempre cavata, anche nelle situazioni peggiori, ce la farai anche questa volta e sappi che puoi contare sempre su di me!” disse Kakashi avviandosi.

Naruto si sentiva rincuorato, alla fine il suo maestro aveva ragione. Era riuscito a evitare che Sakura perisse una volta, ci sarebbe riuscito ancora una volta.

“Ah Naruto, io darei ancora qualche possibilità al tuo occhio speciale…devi solo riuscire a controllarlo. E se io sono riuscito a maneggiare lo sharingan…per te che sei figlio del quarto hokage, dovrebbe essere un gioco da ragazzi maneggiare l’occhio di Kyuubi. Se il mio sensei ha racchiuso la volpe dentro di te avrà avuto un motivo. Di questo ne sono fermamente convinto e credo che anche tu sia della mia stessa idea!” disse infine sparendo in una nuvola.

 

Ormai  era sera quando Naruto decise di avviarsi verso casa.

Giunse sotto la costruzione del suo appartamento e vide dalla sua finestra la luce accesa.

 Sorrise, Sakura doveva essere ancora in casa ad aspettarlo.

 Aveva fatto preoccupare un po’ troppo quella ragazza ed era arrivato il momento di rassicurarla, anche se non ne aveva bisogno. La rosa era una ragazza più forte di quanto poteva sembrare.

Arrivò al suo piano e non dovette nemmeno aprire la porta, dato la sua inesistenza.

Sakura…” il suo volto cambiò espressione quando vide un volto non grazioso come quello della rosa “Cosa ci fai qui? A casa mia?”

“è anche mia fino a prova contraria!”

Naruto lo guardò storto, la sua presunzione gli dava su i nervi o forse gli dava su i nervi vedere l’uomo che non voleva diventare.

“Allora? Hai finito di piangerti addosso?” disse NARUTO guardandolo severamente negli occhi.

Naruto sussultò e strinse i pugni “come ti permetti? Di chi è la colpa? Se tu mi avessi informato prima sui poteri di questo occhio, non sarebbe successo niente. E poi non mi stavo piangendo addosso, stavo cercando una soluzione!”

“L’hai trovata?” chiese, ma non ottenne risposta.

NARUTO si alzò di scatto e afferrando il ragazzo da un braccio in malo modo, lo trascinò contro la sua volontà a un campo di allenamento dal ragazzo ben conosciuto.

“Vuoi lasciarmi andare? Che cavolo ti prende!” disse Naruto liberandosi dalla presa possente dell’uomo.

“Prova ad attaccarmi con l’occhio destro!”

Naruto sussultò “Tu sei pazzo! Vuoi forse morire?”

L’uomo alzò gli occhi “Se non lo fai tu, lo farò io!”

“c-cosa?” il cuore del ragazzo mancò un battito.

“Allora? Cosa hai deciso?” l’uomo cominciava a spazientirsi.

Naruto guardava sorpreso il futuro se stesso, non sapeva cosa gli passasse per la testa. Che avesse davvero intenzione di usare quell’occhio su di lui?

L’uomo si scoprì l’occhio destro mostrando il suo terrificante globo oculare destro e Naruto non potè sottrarsi dal suo incantesimo.

Il ragazzo cadde in ginocchio e portandosi le mani alla testa cominciò a urlare, finchè stremato non si lasciò andare a terra.

NARUTO si riposizionò il copri fronte come era solito portarlo “Ora hai capito come funziona il potere che Kyuubi ti ha donato? E non mi è stato poi tanto difficile entrare nel tuo cervello dopo tutte le persone che hai ucciso!”

Naruto ansmando si rialzò.

P-perché s-sono ancora vivo?” chiese il ragazzo

“Perché non sei obbligato a uccidere, succede solo quando lo vuoi, oppure quando non hai pieno possesso del potere, come è successo a te. Io non volevo ucciderti e per questo che sei ancora vivo e…sinceramente anche se avessi voluto non ci sarei riuscito. Per questo puoi allenarti solo con me. Sono l’unica persona che non puoi eliminare anche nel caso dovessi esagerare. Questo è dovuto al fatto che non puoi uccidere Kyuubi con la sua stessa arma!” gli spiegò pazientemente cercando di fargli capire bene il potere di cui era entrato in possesso.

“Quindi si gioca tutto sulle illusioni, ma come può una sola illusione ucciderti?” chiese il ragazzo.

“anche lo sharingan è capace no?”
“si, ma…lo sharingan crea un illusione che ti tortura nel corpo e nell’animo, invece un illusione di questo tipo è differente…ti fa rivivere semplicemente dei momenti passati!” spiegò il ragazzo non riuscendo a capire come delle semplici immagini potessero far perdere la vita.

“Rispondi a questo. Ti sei divertito a vedere l’illusione che ho creato?” disse l’uomo.

Naruto scosse il capo. Infatti si era sentito malissimo, come se il ricordo vissuto fosse stato più doloroso di quando lo provava realmente, si era sentito soffocare, mancare l’aria e un forte dolore alla testa.

NARUTO vedendo la confusione del passato se stesso, tornò alla spiegazione“ il potere del Kyuubi consiste nel farti rivivere i tuoi ricordi dolorosi, più esso è doloroso, più saranno gravi i danni riportati dalla vittima. Se usi il ricordo più doloroso su di loro, se già la prima volta a spezzato loro il cuore, la seconda sarà mortale. Probabilmente è questo quello che è successo quel giorno alla prigione. Non controllando il potere, hai voluto far provare a quelle persone il ricordo più doloroso che avessero mai provato, fino a farli giungere alla morte!”

“E se qualcuno non ha ricordi abbastanza dolorosi da poter morire?” chiese Naruto, anche se non certo di voler sapere la risposta.

“Se un uomo è diventato cattivo di sicuro ne avrà uno, ma mettiamo anche che non lo abbia… in quel caso lo crei tu! Ma non sarà mai così forte da uccidere, dato che la persona in se capisce che quello non è mai avvenuto”

Il ragazzo abbassò la testa, non gli piaceva quel potere.

“ ora prova tu con me! Fammi rivivere le stesse cose che ho fatto rivivere a te! Sei avantaggiato…conoscendo il mio passato, hai poco margine di errore!”

Naruto si concentrò, chiedendo quel potere che tanto temeva al suo demone e l’occhio, così come le altre volte, comparve dal nulla. +

Il ragazzo guardò dritto negli occhi il se stesso del futuro, ma non successe niente.

NARUTO lo prendeva in giro per la sua incapacità e questo lo innervosiva. Fu allora che riuscì a creare l’allucinazione che l’uomo gli aveva detto di creare.

Era la rabbia il meccanismo che faceva scaturire il tutto, proprio come quando veniva impossessato dal demone della volpe a nove code.

L’uomo ansimò “per essere la prima volta te la sei cavata bene!”

“Perché ha avuto meno effetto su di te? Era meno potente?” chiese il ragazzo, che non era riuscito minimamente a indebolire “l’avversario!”

NARUTO scosse la testa “Perché io ho ricordi molto più dolorosi rispetto al mio passato da bambino in solitudine. Se vuoi stendermi devi giocare su quelli, ma per ora tieniti sul leggero, quando sarai riuscito a gestire quel potere allora passeremo ad altro…più pesante!” disse NARUTO, dando appuntamento la sera successiva per continuare il suo allenamento con il ragazzo.

 

Naruto si chiedeva come mai si allenassero quando calava la sera e quando porse questa domanda, l’uomo gli rispose che non era sicuro per la gente che avrebbe potuto venire ad assistere. Per il ragazzo non ci sarebbero stati problemi, ma NARUTO, nonostante controllasse il suo potere alla perfezione, aveva paura di poter far del male anche a innocenti.

“NARUTO, ieri quando ti ho chiesto se ero pericoloso per Sakura e i miei amici, mi hai detto che non potevo far loro del male perché erano persone buone, perché allora tu hai paura di fare del male agli innocenti? Come hai fatto a ucciderne tanti? C’è un modo per uccidere chi non centra, vero?”

NARUTO lo guardò preoccupato. Non sapeva bene come rispondergli. “che esista o meno, questo non ti deve interessare, riprendiamo!”

 

Passarono diverse sere e finalmente giunse l’ultima notte di allenamento.

Naruto aveva ormai imparato a gestire in modo adeguato il suo potere, anche se con NARUTO non correva rischi.

In battaglia sarebbe stato più complicato.

 Doveva ancora imparare a creare l’illusione più dolorosa che portava alla morte, anche se non era certo di voler sapere come funzionava.

“Bene, ora ti mostrerò come creare un ricordo doloroso dal nulla. Con me tu non ne saresti in grado, dato che ho fin troppi ricordi brutti, ma tu non ne hai uno che possa condurti non alla morte, ma allo sfinimento totale.  Preparati e soprattutto prova a liberarti dall’illusione!” disse NARUTO sorridendo.

Il ricordo che fece vedere a Naruto fu il più brutto che potesse viveve…un ricordo non ancora avvenuto, ma che sarebbe potuto accadere presto.

Gli mostro quello che sarebbe accaduto a Sakura se non si fosse messo in mezzo e se Sasuke l’avesse colpita. Naruto non volle più continuare a vedere quanto stava accadendo, voleva far cessare quel dolore che gli attanagliava il cuore e nemmeno rendendosene conto spezzò l’illusione, mandandone una mortale a NARUTO.

Neanche a metà visione Kyuubi, la quale era rientrata nel corpo di NARUTO per poter permettere all’uomo l’utilizzo dell’occhio, uscì per interrompere l’illusione.

NARUTO accecato dalla rabbia si avventò sul ragazzo inginocchiato a terra e lo prese per la gola, facendo forza.

“Bastardo, dovrei ucciderti solo per aver osato tanto. Potevi giocare su tutte le mie debolezze, ma non su quello!” disse stringendo di più.

T-tu l-l’hai fatto con me e…couff…lasciami!” il ragazzo provò inutilmente a liberarsi dalla presa che gli mozzava il fiato.

“NARUTO smettila!” disse Kyuubi cercando di far tornare in se il suo Jinchuuriki.

“tu non l’hai vissuto davvero! Non mi sarei mai osato altrimenti di farti rivivere la morte di Sakura e di tuo figlio!” lo accusò con voce grossa.

 

In quel momento qualcuno giunse sul posto, senza rendersene conto i due naruto avevano fatto l’alba e qualcuno stava andando all’ospedale per la sua ispezione mattutina.

“Cosa stai facendo? Lascialo immediatamente andare!”

NARUTO quando vide la donna lasciò andare il ragazzo, anche se in malo modo.

Tsunade corse in soccorso del biondo e con uno sguardo arrabbiato si rivolse all’uomo.

“Ti avevo detto di non compiere scemenze. Non mi importa se vieni da un altro tempo, io ti spedisco subito in prigione!” disse severamente la donna, ma la voce di Naruto la fermò.

“No, n-nonna, me lo sono m-meritato! La-lascialo!”

La donna fu sorpresa della richiesta del ragazzo, non capiva cosa era successo, ma decise di dargli ascolto.

La donna spostò lo sguardo dal ragazzo all’uomo confusa, prima di riprendere parola.

“Devi ringraziare lui se ti lascio ancora libero, ma non finisce qui questa storia!”

NARUTO guardò storto la donna e prima di andarsene disse “Hai imparato tutto quello che c’era da apprendere. Ora sei in grado di creare tutte le illusioni che vuoi!”

Tsunade si rivolse a Naruto per chiedergli a cosa si stava riferendo, ma in quel momento si rese conto che il ragazzo aveva perso i sensi fra le sue braccia, per il troppo utilizzo del chakra della volpe.

 

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Capitolo 18
*** La situazione si complica ***


Capitolo 18: La situazione si complica

 

Nonostante il suo allenamento con NARUTO era terminato, Naruto non si sentiva ancora pronto per usare il suo nuovo potere in battaglia.

Aveva ancora paura di non averne pieno possesso e di essere ancora in grado di uccidere tragicamente qualcun altro.

Il ragazzo passava tutte le giornate al solito campo di allenamento per migliorarsi, tanto che le volte con cui si vedeva con Sakura erano diminuite.

La ragazza si lamentava di questo fatto, ma allo stesso tempo aveva deciso di lasciarlo fare…di concedergli il tempo necessario per farlo sentire più sicuro di se.

Sapeva del problema di Naruto e cioè che ora non sapeva come allenarsi.

Non avendo più una persona che non poteva morire con l’utilizzo di quel potere, il ragazzo non sapeva esattamente come migliorarsi.

Aveva usato i suoi cloni, ma non servivano a molto.

Un giorno Sakura, portando un pranzetto al biondo, provò a proporgli di allenarsi con lei, ma il ragazzo reagì male e si arrabbio con lei per l’assurdità della sua richiesta.

Quel giorno i due litigarono pesantemente.

Naruto aveva agito impulsivamente e anche in modo pesante, tanto che Sakura reagì in malo modo rispondendogli a tono.

Per due giorni i due non si sentirono.

Naruto aveva probabilmente esagerato con la sua reazione, ma la sola idea di farle del male, gli aveva fatto perdere la ragione.

Sakura dal canto suo, mentre si gettava sul suo letto incavolata nera con il biondo, penso a quanto accaduto e il perché.

Lei non era un jinchuuriki e non aveva mai ucciso nessuno prima.

Essa non capiva cosa potesse provare il ragazzo. Lei voleva solo essergli d’aiuto e lui l’aveva ringraziata urlandole contro.

Strinse a se il cuscino per attenuare la rabbia e alcune lacrime cominciarono a uscire dai suoi occhi color smeraldo.

Non le era mai capitato di litigare con Naruto, non in quel modo almeno.

Il ragazzo aveva sempre cercato la sua compagnia, tanto da essere soffocante, ma invece quel giorno le aveva addirittura detto di andarsene.

Quello che le faceva più rabbia era il fatto che non capiva il perché di un tale comportamento. Aveva solo chiesto se voleva una mano da lei. Poteva semplicemente dirle di no…non si sarebbe offesa.

Baka! Perché ti sei comportato così? “ pensò asciugandosi una lacrima con il dorso della mano

“Non mi sarebbe accaduto niente, il tuo potere può fare male solo alle persone cattive…allora perché? Perché non hai voluto il mio aiuto? Sei un baka!”

La ragazza continuò a rimuginarci su per diverso tempo, prima di addormentarsi.

I giorni successivi i due non si salutarono neanche.

Sakura aveva avuto la tentazione più volte di chiarire, ma quando cercava di incrociare lo sguardo con Naruto, vedeva che esso abbassava la testa e le passava accanto fingendo di non vederla.

 

Il ragazzo era addolorato per quanto successo e per questo non riusciva nemmeno a guardare in faccia la rosa. Per distrarsi cercava di allenarsi ancora di più, ma l’allenamento con i cloni non era molto efficace. Non riusciva a creare illusioni con se stesso dato il suo chakra buono. Anche se si era macchiato di una colpa grave, il “suo” occhio lo catalogava ancora fra i buoni.

Non sapendo come fare, si buttò a terra a pensare, fu in quel momento che sentì la voce di Kyuubi che l’aveva contattato mentalmente.

“Ehi pivello, ti sei già arreso?”

“Non mi seccare, non ne ho proprio voglia!”

“Nervosetto eh? la colpa è il litigio con la tua ragazza?” chiese la volpe

“Anche il potere che mi hai concesso influisce molto!” disse seccato il ragazzo.

“Se vuoi una mia opinione, hai ancora bisogno di allenamento!”

“ma va? Non me n’ero accorto!” disse ironicamente

“Ho una soluzione. Hai bisogno di un chakra cattivo per allenarti no? bhè…il mio di certo è catalogato fra i cattivi!”

Naruto si mise a sedere sgranando gli occhi

“Cosa vuoi dire?”

“Semplice, allenati con me!”

Il ragazzo sussultò

“E come? Dovrei  farti uscire!”

“L’idea era appunto questa, non ho intenzione di fare la volpe dispettosa. Solo aiutarti a controllare il tuo potere!”

“non capisco perché dovresti farlo e poi…non potrei farti uscire!” disse il ragazzo.

“Devi solo fidarti di me…le altre preoccupazioni, lasciale perdere!” disse la volpe facendo riflettere il ragazzo.

Esso, dopo qualche minuto di dubbi, sorrise “D’accordo! Mi fido di te Kyuubi, mi hai sempre aiutato…solo non fare brutti scherzi! Cosa devo fare per evocarti?”

 

La volpe gli spiegò come fare. Non era complicato. Funzionava esattamente come la tecnica del richiamo, solo che non  aveva bisogno di nessun contratto da firmare e i sigilli da fare con le mani erano diversi.

Naruto attuò la tecnica e davanti a lui comparve una “piccola”  volpe (di statura normale) con una coda sola.

“non sembri tanto pericoloso, assomigli in modo incredibile a una volpe comune!”

“Non sfottere o aumento la mia massa corporea e ti schiaccio come un formica!” lo minacciò Kyuubi mostrando i denti.

A Naruto vennero i brividi e portando le mani in avanti cercando di far calmare la volpe disse

“Scusa, scusa non volevo offenderti, ma dire che sei molto carino così!”

“Ripetilo se ne hai il coraggio!” disse la volpe mostrando al ragazzo i suoi artigli.

Il biondino cominciò a scappare inseguito da Kyuubi.

Si inseguirono per diversi minuti e fu Naruto a fermare tutto.

“Dai, ora basta giocare, gli allenamenti ci aspettano!” disse determinato il ragazzo.

La volpe tossi e si ricompose “D’accordo, ma tendo a precisare che non stavo giocando!”

 

Per i due giorni successivi il ragazzo si allenò duramente. Non tornava nemmeno a casa a dormire. Si addormentava direttamente sul posto, con accanto Kyuubi.

Aveva deciso di lasciarla fuori dalla sua prigionia. Se l’era meritato, non facendo male a nessuno e aiutandolo, nonostante dovesse ricordare cose brutte del suo passato.

 

La mattina del terzo giorno Naruto si svegliò e si ritrovò davanti il viso arrabbiato di Tsunade.

Il ragazzo spaventato si mise a sedere di scatto, facendo volare il povero Kyuubi che dormiva sulla sua pancia.

Baa-chan, mi ha fatto spaventare!” disse strofinandosi gli occhi.

“Ti ho fatto spaventare eh…è questo è solo l’inizio della mia sfuriata!” lo rimproverò la donna indicando la volpe.

“Che diavolo ci fa lei qui?” chiese severamente

Naruto si girò in direzione di Kyuubi

“Si sta pulendo il pelo mi sembra!”

“Fai poco lo spiritoso. So bene che non è una volpe comune. Questa è Kyuubi. Come ti è saltato in mente di farla uscire dal tuo corpo. Ma dico, hai minimamente pensato alle conseguenze delle tue azioni? Se tentasse nuovamente di attaccare il villaggio!”

Kyuubi la guardava con occhi socchiusi e infastiditi.

“Non sono stupido Baa-chan! So quel che faccio!” disse il ragazzo intervenendo in difesa della volpe.

“Con le ultime tue azioni, hai dimostrato il contrario!” disse facendo arrabbiare il ragazzo.

“Se intendi dire quello che ho fatto alla prigione, mi sembra di sentirmi già abbastanza in colpa, senza che mi ci faccia sentire anche tu. Per quella visione che ho creato a NARUTO…bhe se l’è cercata. Ammetto ho agito di impulso, ma come lui ha agito senza pensare quando gli ho fatto rivivere la morte di Sakura, anche io ho perso la testa quando mi ha fatto vedere la morte di Sakura…reale o finzione che fosse!” disse stringendo i pugni.

“E che mi dici del litigio con Sakura? Sapete che il destino vi augura un bel futuro e voi litigate per…per non  so nemmeno cosa? Magari a causa sua!” disse indicando la volpe.

Kyuubi ringhiò, in fondo era vero, la colpa era sua, lei aveva donato il potere a Naruto.

Naruto si arrabbiò tantissimo a quelle accuse, tanto che guardò la donna con risentimento

Kyuubi non centra niente con il litigio di Sakura e se non sa di cosa sta parlando, le conviene tenere il becco chiuso!”

Tsunade sgranò gli occhi, Naruto non le si era mai rivolto in quel modo, ma lei non cedette.

“Non mi interessa, l’argomento principale era la liberazione della volpe e voglio che tu la faccia sparire immediatamente!” ordinò

Naruto la fissò e scosse lentamente la testa

Naruto!” lo chiamò la donna con una vena pulsante sulla testa.

“Ok, come vuoi tu, me ne vado! Volevo solo aiutare Naruto…ora che lo fatto posso anche tornarmene a “casa” disse seccata la volpe, ma Naruto la fermò.

“No, non hai fatto niente di male e quindi non vedo il motivo per cui debba sparire!”

“Non ha fatto niente? e la distruzione di Konoha?” gli ricordò Tsunade.

“ Mi sembra che abbia già pagato abbastanza. Se deve continuare a pagare, allora anch’io devo pagare per gli omicidi commessi!” disse Naruto.

“Tu non l’hai fatto di tua spontanea volontà!”

“Nemmeno io se per questo! Sono stato solo una pedina. mi hanno ordinato di attaccare Konoha e non ho potuto tirarmi indietro!” gli ricordò la volpe.

“colpevole o no, non posso fidarmi di te!” disse Tsunade guardando storto la volpe

Naruto ponendo fine al discorso disse “Bhe veda di accettarlo, perché io non ho nessuna intenzione di obbedire ai tuoi ordini!”

 

Sakura bussò alla porta dell’appartamento di Naruto.

Era stata messa al corrente di quanto accaduto quella mattina con Naruto, dalla sua maestra.

Tsunade era furibonda per la presunzione del ragazzo e chiese a Sakura di intervenire.

Se neanche lei fosse riuscito a destarlo dal suo proposito, l’hokage si sarebbe vista costretta a prendere dei seri provvedimenti.

Sakura-chan!” disse il ragazzo sorpreso.

La ragazza aveva la testa china “Posso entrare?”

Il ragazzo la fece accomodare, ma per un lungo periodo nessuno dei due fiatò.

Naruto, io…

“Mi dispiace!” la farmò Naruto

Sakura alzò la testa di scatto sorpresa.

“Non dovevo mandarti va in malo modo quel giorno, ma mi hai chiesto una cosa impossibile!”

Sakura lo guardava stupito. Gli sembrava di vedere un nuovo Naruto davanti…ma era cosi già da qualche giorno.

Naruto, non riesco a capire. Perché la mia richiesta ti ha sconvolto tanto? Non potevi farmi del male, lo sai che il mio chakra…” non riuscì a terminare a causa dello sguardo fisso di Naruto su di lei.

“ti sbagli. Non so come, ma potrei anche eliminare persone innocenti. NARUTO non me l’ha detto chiaro e tondo, ma me lo ha fatto intendere. Non avendo il pieno controllo dei miei poteri, non volevo rischiare di ucciderti per un mio errore. Per questo mi sono scaldato tanto.”

Silenzio.

Sakura era a testa china

“Lo so che ho agito davvero male, sono stato uno stupido e di questo ti ho chiesto scusa ma…

“ma io ho fatto pressione su un punto che ti ossessiona da quel giorno. Mi dispiace. Non lo sapevo. Dovrei essere io a scusarmi!” disse Sakura con le lacrime agli occhi.

I due si guardarono per un po’ finchè non intervenne Kyuubi.

Bleah, che scena ridicola. Facciamo che ognuno di voi perdona l’altro e la facciamo finita? Mi sta venendo la nausea!”

Disse Kyuubi saltando su letto facendo spaventare Sakura.

“Tranquilla, non ti mangio!” la rassicurò la volpe.

M-mi hai preso alla sprovvista!” disse Sakura “So che non sei pericolosa. Cioè lo sei  quando lo vuoi, ma vedendo Kyuubi del futuro penso che tu non sia una minaccia!”

“Oh grazie tante!”

“Pericoloso? Lui? ma se sembra un gatto di casa. Accarezzagli la testa e vedi come gradisce!”

Sakura fece come il suo ragazzo le aveva detto e Naruto si mise ad accarezzargli sotto il mento.

In un primo momento Kyuubi gradì le coccole, ma ricordando che doveva mantenere un certo comportamento dignitoso, morse la mano di Naruto e allontanò quella di Sakura.

“ricorda che sono pur sempre un demone!” disse Kyuubi ringhiando a Naruto e aumentando la sua massa corporea e il numero di code a due.

 

Quando l’atmosfera si calmò, Sakura disse a Nruto il vero motivo della sua presenza a casa sua.

“Quindi ti ha mandato Tsunade. Non mi interessa, Baa-chan  non avrà quello che vuole. Dato che Kyuubi e stata sigillata nel mio corpo, credo di avere voce in capitolo!”

Sakura non sapeva cosa fare. Non era riuscito a convincerlo ad annullare la tecnica del richiamo e inoltre da una parte anche lei era d’accordo a lasciare kyuubi libera. Non essendolo veramente in caso di pericolo, Naruto avrebbe potuto richiamare a se il chakra lasciato libero per dare la possibilità alla volpe di manifestarsi.

“Non ho paura delle conseguenze del mio gesto!” disse Naruto determinato.

Con la richiesta di Sakura, il ragazzo andò nell’ufficio di Tsunade.

“Vedo che non hai intenzione di obbedirmi.” Disse la donna vedendo entrare il ragazzo con la volpe accanto.

Naruto la fissava in modo serio e determinato, con le braccia conserte, mentre Sakura spostava lo sguardo dal compagno alla maestra preoccupata.

Infine Tsunade perdendo la pazienza disse

“In tal caso mi vedo costretta a punirti! Naruto Uzumaki…sei dimesso dai tuoi incarichi ninja!”

 

 

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Capitolo 19
*** non più ninja. ***


Capitolo 19: non più ninja

 

“In tal caso mi vedo costretta a punirti! Naruto Uzumaki…sei dimesso dai tuoi incarichi ninja!” disse Tsunade con uno sguardo che non faceva pensare a un cambio di decisione.

Naruto sussultò impercettibilmente…non voleva dargliela vinta.

Sakura sgranò gli occhi e osservò preoccupata il compagno.

Avrebbe pensato a una scenata da parte, ma il ragazzo restava silenzioso a fissare la donna con astio.

“è inutile che mi guardi così. Non riuscirai a farmi cambiare idea. Ti avevo avvertito. Hai voluto sfidarmi e ora ne paghi le conseguenze!”gli disse la donna.

“Ma maestra non può fare una cosa del genere!” le disse Sakura ancora incredula per quanto stava avvenendo.

“Non ti intromettere Sakura! Se è così testardo da voler mettere in gioco la sicurezza di Konoha, non ha bisogno di essere un ninja del villaggio, dato che non sembra desideroso di proteggerlo!” continuò l’hokage scatenando la rabbia di Kyuubi, la quale, non riuscendo a trattenersi, saltò sulla scrivania dell’hokage ringhiando e buttando tutto all’aria.

Per reazione Tsunade si alzò di scatto dalla sedia.

Kyuubi!” lo chiamò Naruto.

“ti conviene ritirare quello che hai detto, se non vuoi davvero avere un motivo per cui Naruto sia costretto a richiamarmi indietro!” disse la volpe minacciosa.

Kyuubi!” ripetè il ragazzo stringendo i pugni.

“Puoi non aver fiducia in me per quanto accaduto al villaggio 16 anni fa, ma mettendo in dubbio la decisione di Naruto di lasciarmi scorazzare liberamente, significa che non hai nemmeno fiducia in lui e dopo tutto quello che ha fatto in questi anni, osi davvero mettere in dubbio la sua lealtà verso Konoha? mi viene voglia di sbranarti! Se non fosse stato per la sua volontà a proteggere il villaggio e tutti coloro che lo hanno trattato male in questi anni, di sicuro ora Konoha non esisterebbe più”

Kyuubi smettila!” disse il ragazzo arrabbiato, avvicinandosi alla scrivania e prendendo in braccio la volpe “Lascia stare! Non ha senso discutere” gli disse il ragazzo avviandosi verso la porta, ma prima di uscire Tsunade lo richiamò.

Naruto si fermò senza girarsi.

“Il copri fronte!” disse Tsunade.

Il ragazzo sgranò gli occhi, il copri fronte era una delle cose a cui era più affezionato e non lo avrebbe mai ridato indietro per niente al mondo.

Naruto si girò lentamente e la guardò con  rabbia “scordatelo!” disse scandendo bene la parola per non doverla ripetere.

“Solo un ninja può portare il copri fronte e da questo momento non lo sei più. Quindi per favore consegnamelo senza fare storie!”

Naruto strinse i pugni per la rabbia, ma non cedette al ricatto “questo copri fronte non è solo qualcosa che mi identifica come ninja di questo villaggio, me è un regalo che mi ha fatto Ero-sennin e non ho alcuna intenzione di separarmene e tu non riuscirai a strapparmelo via, sia chiaro!” disse prima di andarsene sbattendo la porta.

 

Tsunade sospirò mentre Sakura aveva ancora una mano sul cuore. Era ansiosa per come si erano messe le cose.

“Maestra, non crede di aver esagerato?”intervenne la rosa sperando di sistemare un po’ la situazione.

“No Sakura. Kyuubi può rivelarsi una minaccia per il villaggio!”

“Ma sappiamo dal futuro che Kyuubi si rivelerà nostra alleata!”

“Lo so…lo so benissimo, ma come vedi, gli eventi si sono già modificati, il kyuubi del nostro tempo, potrebbe non essere come quella del futuro. Non voglio correre rischi Sakura!”

Sakura abbassò la testa “Si lo capisco, ma… se Kyuubi avesse voluto far del male, avrebbe già potuto farlo da giorni, invece è stata calma. Come Naruto anche io credo che non abbia intenzioni cattive”

Tsunade si fermò a riflettere.

“Ha davvero intenzione di revocare Naruto dai suoi compiti?” chiese la ragazza.

“Si! so che è un buon ninja, anche se ancora un genin e che su di lui si può contare, ma…sta diventando un po’ troppo ribelle. Deve capire che non può fare sempre di testa sua e soprattutto che i miei ordini non si discutono! Se dimostrerà di aver capito la lezione. Potrà tornare a svolgere missioni per Konoha!” Disse la donna pensierosa.

Non sapeva se aveva fatto bene ad agire in quel modo.

Aveva sempre rimproverato Naruto per la sua fretta di agire senza pensare alle conseguenze, ma in quel momento si dava della stupida. In fondo anche lei aveva appena agito senza pensare.

Le deva fastidio il modo in cui Naruto si era messa contro di lei e di come aveva sottovalutato il potere della volpe.

Sapeva che togliere l’incarico di ninja a Naruto sarebbe servito a poco. Il ragazzo avrebbe agito di testa sua come sempre e fino ad allora anche se aveva rischiato parecchie volte di morire o di far perire gli altri, il suo modo di agire era sempre risultato abbastanza efficiente.

Ora aveva timore, con quel gesto, di perderlo per sempre. L’aveva fatto davvero arrabbiare, anche se lui non era da meno.

Non sapeva cosa fare.  Di certo non poteva tornare sui suoi passi e inoltre un periodo di tranquillità al ragazzo avrebbe fatto bene, soprattutto dopo quello che aveva dovuto passare negli ultimi tempi.

 

Naruto era fuori di se e una volta arrivato a casa, diede sfogo alla sua rabbia buttando a terra tutto quello che incontrava.

Per sino Kyuubi si era nascosto per sicurezza.

Sakura subito dopo aver parlato con Tsunade si recò a vedere le condizioni del ragazzo.

Bussò alla porta, ma non sentì risposta. Sentì invece un grande trambusto  provenire dall’appartamento e decise di entrare, violando la proprietà privata.

Sussultò quando vide tutto per aria e Naruto agitarsi come un matto.

Il ragazzo non si era accorto della sua presenza e avvicinandosi a lui, Sakura gli mise una mano sulla spalla.

“Calmati Naruto!”

Naruto si girò verso di lei “Sakura…c-cosa ci fai qui?”

“Sono preoccupata per te!”

“Scusa! Non volevo farti preoccupare. Va tutto bene!” disse calmandosi

Sakura lo guardò dubbiosa.

“Non direi proprio! Ti conosco Naruto, so che per te essere ninja è importante. Non nascondere i tuoi sentimenti. Se vuoi sfogarti sono qui…solo per te!”

Il ragazzo la osservò e le sorrise pieno di gratitudine.

“Oh ma guarda che disastro hai combinato!” disse Sakura guardando in giro “ok che ti volevi sfogare, ma alla fine devo pulire io!”

Sakura cominciò a raccogliere la roba che trovava in giro.

Naruto la guardava affascinato e dopo averla ammirata per un po’ le si avvicinò da dietro e l’abbracciò.

Sakura rimase sorpresa non aspettandosi quel gesto.

“Grazie Sakura! Non so cosa farei se non ci fossi tu!”

Il ragazzo rafforzò la presa e le sussurrò all’orecchio.

“Se fosse possibile rimarrei abbracciato a te per sempre!”

Sakura rise “così moriremo di fame!”

“Ho del ramen in frigo!”

“Moriremo per cattiva alimentazione!”

“Ma staremo comunque insieme per sempre!”

Sakura si slegò dalla presa del ragazzo e lo guardo con le mani sui fianchi

“Preferirei  vivere ancora per diverso tempo, non so tu!”

“non sarebbe male!”

Disse il ragazzo sospirando e andando a sedersi sul letto.

“Però che vita è senza avventure?”

Sakura si sedette accanto a lui.

“Suvvia, non penserai che Tsunade ti abbia revocato il tuo incarico di ninja per sempre?”

Naruto scosse la testa “Non so cosa pensare, di certo non avrei mai pensato che arrivasse a tanto!”

“Non può farlo. te lo sei meritato quel copri fronte e inoltre il fatto che non ti abbia costretto a consegnarglielo significa che è una cosa momentanea. E poi dubito che il suo volere possa fermarti…dico bene?”

Naruto alzò lo sguardo verso di lei “In che senso?”

“nel senso che è raro le volte che ti fai fermare da un ordine dell’hokage, perché dovresti farlo ora?”

“Mi stai chiedendo di trasgredire alle regole di quella vecchia zitella?” chiese sorpreso il ragazzo.

“No, ma solo che il solito Naruto lo farebbe!”

Naruto sospirò.

“Sakura tu sai…tu sai come mai non posso avere un attimo di tranquillità?”

“Sei tu a lamentanti se non accade niente e ora chiedi qualcosa di tranquillo?

Naruto abbassò a testa.

Naruto, tu non sei un ragazzo normale, sei un ragazzo speciale, in grado di fare tante cose grandiose. Però si sa queste cose comportano sempre dei rischi!”

“Già, però a volte vorrei avere una vita normale come tutti! invece dovrò portarmi quella volpaccia dentro per tutto il resto della vita continuando a essere braccato come una volpe!” disse con falso tono arrabbiato.

Kyuubi che se n’era andato in cucina per lasciare i due disse “dovresti essere onorato di avere me nel tuo corpo!”

“Stai origliando?”

“oh guarda, muovo dalla voglia si sapere cosa vuoi due vi diciate!” disse la volpe ironicamente.

“E allora torna a mangiare le crocchette per cane che ti ho preso!”

“Non mi piace quella roba!” disse Kyuubi contrariata.

“infatti hai ancora il muso sporco di briciole!” disse Naruto prendendola in giro.

 

Sakura guardava i due stupita.

“che c’è?”

“Fate spesso così?”

“Praticamente ogni volta che ci parliamo! È divertente prenderla in giro!!”

“Non hai paura che possa reagire male?”

“No, prima di tutto non potrebbe mai farmi del male per due motivi. Se mi uccide muore anche lei e secondo…bhe non lo ammetterà mai, ma ci tiene a me!”

“E tu? Insomma ti ha fatto passare l’inferno da bambino!”

Naruto abbassò la testa

“è vero, ma…è stata lei a crescermi dopo tutto. Quando avevo  bisogno era sempre presente. Ok, era obbligato a essermi accanto, ma non era costretto a consolarmi nei momenti di sconforto…eppure l’ha fatto. in certi aspetti la considero con se fosse mio padre!”

Sakura sorrise.

“Capisco! Non ne avevi mai parlato così prima d’ora!”

“Perché facevo caso solo ai brutti scherzi che in questi anni mi ha tirato, ma quando l’akatsuki mi ha catturato…mi è stata molto di aiuto. Non so se ce l’avrei fatta senza il suo spingermi ad andare avanti.”
“Non credi che lo abbia fatto solo perché non voleva morire?” chiese dubbiosa la ragazza.

Naruto sgranò gli occhi “No, assolutamente no! solitamente quando gli chiedevo del potere per difendermi, mi sfotteva e mi chiamava moccioso con una voce crudele. Lo faceva per spronarmi e perché non contassi sempre su di lei, ma quando ero prigioniera, non o mai sentito quella voce e le sue prese in giro. Aveva un atteggiamento dolce e mi incoraggiava come fa un padre con un figlio…almeno credo!”

“non so cosa dire,mi sembra una gesto carino da parte sua. infondo alla fine è pur sempre un demone!”

“Ora capisci perché non voglio tenerla prigioniera? Mentre ero da akatsuki era tremendo dovermene stare li chiuso, senza possibilità di fare niente. vedere quello che succedeva attorno a me, senza poter reagire.

Credo che anche Kyuubi abbia diritto a una vita più libera. La prigionia ti rende cattivo e non la biasimo per i mille suoi tentativi di liberarsi, al suo posto avrei fatto la sua stessa cosa!”

Continuò a dire a testa bassa.

Sakura lo fissava. Poteva capire quello che il ragazzo intendeva dire e pensare a quello che aveva dovuto passare nelle grinfie dell’akatsuki la faceva star male, ma soprattutto la rendeva triste pensare che Naruto soffrisse ancora per quell’evento.

Sakura si avvicinò a Naruto e alzandogli il viso gli disse “Non pensare più a quei brutti momenti. Pensa a vivere la tua vita ora, nel migliore dei modi.”

Naruto le sorrise e lentamente i loro visi si avvicinarono fino a sfiorarsi…per poi scambiarsi un bacio inizialmente semplice che piano piano diventò sempre più passionale.

Naruto sai dov’è…Kyuubi entrò nella stanza, ma appena vide la scena disse “ Non importa, faccio da solo!” disse tornado in cucina.

Il bacio durò diversi minuti, ma un’esplosione costrinse i due separarsi.

“Cosa è stato?” chiese preoccupata Sakura guardando fuori dalla finestra dove si intravvedeva del fumo.

“Proviene dalle porte del villaggio!”

Sakura si alzò “Dobbiamo andare a vedere!”

Naruto annuì e appoggiò il copri fronte sul letto.

Sakura lo guardò stupita.

“Non potrò intervenire come ninja di Konoha, ma Tsunade non mi può fermare se agisco come cittadino, andiamo!” disse il biondo chiamando Kyuubi e dirigendosi verso le porte del villaggio.

 

 

 

 

 

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Capitolo 20
*** altri problemi ***


Capitolo 20: altri problemi

 

Naruto, Sakura e Kyuubi si diressero verso il luogo dell’esplosione pronti per combattere.

Giunsero sul posto e trovarono numerosa gente per strada a guardare un edificio in fiamme.

Alcuni ninja accorsi sul posto si erano messi subito all’opera per spegnere le fiamme che piano piano si stavano propagando.

“Cosa sta succedendo qui? Chi è il nemico?” chiese Naruto a un ninja che incontrò per strada.

“Nessuno! Abbiamo tutti creduto a un attacco nemico, ma è semplicemente stata un’esplosione provocata da una fuga di gas”

“Ci sono dei feriti?” chiese Sakura.

Il ninja gli indicò dove i feriti erano stati portati.

Tsunade era già presente sul luogo e stava riportando un primo soccorso a chiunque ne avesse bisogno.

“Maestra ha bisogno di aiuto?” chiese la ragazza.

L’hokage le impartì alcuni ordini ed essa senza indugiare fece tutto quello che le era stato ordinato.

Sakura si stava occupando di un uomo  ustionato in più punti  e con un paio di costole rotte, quando esso le rivelò una verità shoccante.

M-mia m-moglie è…è ancora la dentro!” disse l’uomo ansimando per il troppo fumo respirato.

Sakura sussultò, doveva dare l’allarme. Si guardò attorno per vedere  chi potesse salvare la donna, ma solo il suo compagno di squadra era nei paraggi.

Naruto, c’è una donna ancora intrappolata la dentro!” lo informò e il ragazzo non se lo fece ripetere due volte.

Recependo immediatamente il messaggio corse verso l’edificio nella speranza di riuscire ad entrarci, ma venne fermato da Kakashi che lo afferrò per un braccio.

Naruto, l’edificio sta crollando, è troppo pericoloso!”lo informò il copia ninja.

“Ma ce una donna imprigionata li dentro,non posso far finta di nienta!” Si ribellò il biondo incapace di rimanere fermo ad aspettare che le cose si mettessero male.

“Tu non andrai da nessuna parte. Ci penseranno i ninja incaricati a soccorrere la donna, stanne fuori!” lo rimproverò Tsunade.

Kyuubi sbuffò. Quelle chiacchiere erano solo una perdita di tempo e non ce n’era abbastanza. Così aumentando la sua massa corporea, diventando della grandezza  di Akamaru, decise di entrare lui stesso nell’edificioin fiamme per soccorrere la donna.

Hokage-sama, non riusciamo a trovare la donna!” disse un ninja informato dai suoi compagni che avevano ispezionato tutto l’edificio “Credo che sia troppo tardi!”

“No!” disse Naruto convinto guardando verso la porta della palazzina “Kyuubi ce l’ha farà!”

Quel nome scatenò varie reazioni.

Parecchi avevano riconosciuto nell’animale entrato nell’edifico il kyuubi. Rimasero stupiti a quel che videro e cominciarono a dare lui la colpa di quanto avvenuto.

Tutti però si dovettero ricredere quando videro il demone uscire dall’edificio in fiamme, un attimo prima del crollo della palazzina, con sul dorso la donna che era data per dispersa.

La portò subito da Tsunade, informandola che le sue condizioni erano critiche.

Sakura si avvicinò alla volpe e l’abbraccio al collo “Sei stato fantastico!”

“Ehi, ehi…cos’è tutta questa confidenza!”disse lui sciogliendo l’abbraccio.

Tsunade dopo aver controllato le condizioni della donna e averla fatta portare urgentemente in ospedale, si avvicinò a Kyuubi.

“Grazie Kyuubi per quello che hai fatto!”

La volpe cambiò espressione facendo una smorfia di rabbia e voltandole le spalle tornò a essere di piccole dimensioni e si avvicinò a Naruto.

Il ragazzo si girò dando le spalle alla donna e si allontanò dal gruppo.

Era ancora arrabbiato con l’hokage e non voleva ancora rivolgere la parola.

La donna sospirò per un momento, dovendosi poi nuovamente mettersi subito sull’attenti.

Naruto e Kyuubi erano stati circondati da una decina di Ambu.

“Ehi, cosa vi salta in mente? Lasciateli immediatamente andare!” ordinò l’hokage.

Gli ambu non obbedirono.

“è inutile che tu dia degli ordini ai miei ninja, obbediscono solo ai miei ordini!”

“Danzo, cosa hai in mente?” chiese Tsunade.

“il consiglio degli anziani è venuto ha sapere di un fatto grave, che tu ci hai tenuto nascosto. Per ora Naruto Uzumaki e sotto processo e la stessa cosa vale per te Tsunade. Domani decideremo cosa farne di voi due!”

 

Il giorno dopo Tsunade, Naruto e Kyuubi si ritrovarono in una grossa stanza, seduti al centro di essa, circondati dal consiglio degli anziani.

Il primo a parlare fu Danzo

“Bene, tutti sapete del motivo per cui ci troviamo qui?” chiese guardando i consiglieri uno ad uno, i quali annuirono.

“No, noi non lo sappiamo!” disse scocciato Naruto.

“è inutile che fingi, Naruto,  sai bene il perché del tuo processo! Ieri mi è capitata una lettera fra le mani. Essa parlava della tua azione durante una missione alla prigione lungo i confini del paese del fuoco. Hai sterminato centinaia di uomini in un attimo, soltanto con lo sguardo!” disse Danzo.

“come diavolo ti sei permesso di frugare nel mio ufficio!” disse Tsunade arrabbiata.

“Calmati Tsunade! Non hai il diritto di parlare in questo modo. Come hokage avresti dovuto informarci di quanto accaduto di tua spontanea volontà e soprattutto prendere dei provvedimenti!” disse un consigliere.

Tsunade si morse il labbro “Provvedimenti? Di che genere, Naruto ha solo voluto proteggere i suoi compagni, non farebbe del male a una mosca altrimenti e di questo ne sono sicura. voi non lo conoscete!”

 “Il tuo legame verso Naruto, offusca la tua capacità di giudizio.” Disse Danzo

“Dovevi inoltre informarci del nuovo potere del ragazzo e non permettergli di farne più uso!” aggiunse un altro consigliere.

 “Esatto! non dovrebbe starsene tranquillo a girare per il villaggio. Cosa accedrebbe se usasse il suo potere contro qualche abitante!”

Naruto strinse i pugni ma non disse niente. “So usare questo potere e non farei male a nessuno!” disse, ma tutti lo ignorarono.

“Voi non conoscete come funziona quel potere, non potete condannarlo senza informarvi!” intervenne Tsunade in difesa del ragazzo. In fin dei conti la sua parola valeva ancora qualcosa, nonostante la situazione stesse  degenerando.

Tsunade non peggiorare la tua situazione! Oltre al fatto di aver tenuto nascosta questa cosa, hai permesso al demone dalle nove code di starsene bello tranquillo fra noi. Cosa hai da dire a tua discolpa?”

Tsunade stette zitta.

“niente? bene! Dato queste circostante e il menefreghismo che hai dimostrato verso la sicurezza del villaggio, Tsunade, sei sospesa dell’incarico di hokage! Mi dispiace, ma non possiamo lasciare il villaggio nelle mani di una persona che antepone i suoi sentimenti,  alla sicurezza del popolo. E tu sei troppo legata a Naruto per essere obbiettiva!”

Naruto non riuscì più a stare zitto e alzandosi furioso dalla sedia, facendola cadere, urlò contro coloro che si ritenevano i consiglieri dell’hokage.

“Facile giudicare a voi! Siete solo bravi a dire questo è giusto e questo è sbagliato, ma intanto fate fare il lavoro sporco agli altri. Baa-chan ha sempre difeso il villaggio e ha sempre agito per il bene di Konoha. Inoltre non ha nessuna colpa, quella di liberare Kyuubi è stata una mia scelta, Baa-chan ha fatto di tutto pur di convincermi a non farlo. Sono stato io a disobbedire e…

Naruto taci!” disse Tsunade.

Sia Naruto che Kyuubi si girarono stupefatti ad osservare la donna.

“Non cercare di difendermi.” Abbassò la testa “ È vero. Ho dato io il permesso a Naruto di liberare Kyuubi e non tornerei mai sulla mia decisione. La volpe ha pagato a lungo per un crimine, non voluto esattamente da lei e inoltre so che ci possiamo fidare. Ha salvato la vita a una donna ieri, non dimenticatelo!”

“Una vita, non vale le centinaia che ha sterminato 16 anni orsono. Mi hai deluso con questo atteggiamento Tsunade e purtroppo non torneremo sulla nostra decisione. Presto sarà eletto un nuovo hokage e tu tornerai a essere un comune cittadino” disse l’anziana consigliera.

Successivamente fu Danzo a parlare

“Invece per quanto riguarda Naruto, sarà rinchiuso nei sotterrani del palazzo dell’hokage per scontare la colpa delle sue azioni alla prigione! Per il momento non è stato stabilito un tempo!”

Kyuubi ringhiò “Tu non farai un bel niente, dovrai prima passare sul mio corpo” disse minacciosa la volpe avanzando pericolosamente verso l’uomo, ma esso con uno schiocco di dita, fece applicare, da un suo anbu, un dispositivo sulla schiena di Kyuubi.

La volpe cadde a terra, quel dispositivo aveva l’abilita di privare ,a colui che la indossava, di tutte le energie.

Kyuubi!” disse Naruto avvicinandosi all’amico “Cosa gli hai fatto?” chiese con uno sgrado adirato.

“Così non potrà nuocere a nessuno. Quel dispositivo blocca i suoi poteri, non può aumentare il suo chakra, né diminuirlo e soprattutto non può muoversi, quindi non puoi nemmeno fare in modo di riportare il demone dentro di te” disse Danzo con un ghigno soddisfatto.

Naruto sgranò gli occhi, Danzo aveva pensato a tutto “cosa avete intenzione di farle?”

“Sei ingenuo ragazzino. Ovviamente ne approfitteremo per stusiare i suoi poteri. In fin dei conti Kyuubi è sempre stata la nostra arma segreta!”

Naruto provò a ribellarsi, ma un altro ambu intervenuto successivamente, lo colpì violentemente allo stomaco facendogli perdere i sensi.

“Portate via questi due!” disse un anziano “In quanto a te Tsunade, puoi andare a ritirare la tua roba.”

Tsunade strinse i pugni “Non finisce qui!” disse andandosene.

 

Naruto si svegliò ore più tardi dentro a una cella poco illuminata, alla quale era legato al muro da delle catene.

Quando aprìgli occhi e mise bene a fuoco il mondo circostante, potè vedere Kyuubi nella cella davanti alla sua.

Sembrava dormisse.

Kyuubi!” la chiamò Naruto “Stai bene?”

N-naruto!” disse debolmente la volpe per la mancanza di energie.

“Mi dispiace, è colpa mia!”

La volpe accennò a un sorriso dopo di chè chiuse nuovamente gli occhi.

Nessuno ebbe il permesso di entrare a far visita ai prigionieri. Potevano andarci solo gli addetti che portavano loro da mangiare, ma solo Naruto riceveva il suo pasto quotidiano, mentre alla volpe non era nemmeno concesso di mangiare e il ragazzo non poteva fare niente per aiutarla. Quello che gli davano era solo una brodaglia e non poteva nemmeno lanciargliela per darle un po’ di sostegno alimentare.

“Sai? In questo momento vorrei tanto le crocchette da cani che detesto tanto!” disse Kyuubi debolmente.

Naruto in quel momento non resistette più e si dimenò finchè non riuscì a strappare le catene dal muro.  

Si avvicinò alle barre e le strattonò sperando di aprirle.

Non riuscendo prese la rincorsa e diede diverse spallate alla porta, ma ottenne solo un forte dolore alla spalla.

“Non riesci proprio a stare lontano dai guai eh?”

Il ragazzo a terra che si teneva stretto la spalla, alzò lo sguardo “NARUTO, KYUUBI?”

“ti conviene stare buono ancora per un po’, Tsunade e io risolveremo la situazione!”

Naruto sgranò gli occhi “Come?”

“Tu lascia fare a me. ho delle carte da giocare. È stato deciso che il sesto hokage sarà Danzo, ma io so qualcosa di lui che potrebbe incastrarlo!” disse NARUTO accennando a un sorriso.

“Sarai fuori di qui fra qualche giorno!”

Naruto chiuse gli occhie e sorrise “Grazie!”

NARUTO non rispose, ma gli diede le spalle e si diresse verso la gabbia di Kyuubi. “Tieni, spero siano di tuo gradimento!” disse l’uomo mettendo una ciotola piena di cibo oltre le sbarre.

Kyuubi a fatica si alzò e subito si diresse a mangiare. Spazzolò via tutto in pochi minuti.

“Prendi!” disse NARUTO lanciando un sacchetto al passaro se stesso“Nascondilo e quando non c’è nessuno lanciaglielo alla volpe. Un Kyuubi senza forze, non si può certo definire un demone!”

 

Due giorni dopo nei sotterranei Naruto vide degli ambu portare un nuovo prigioniero.

Il ragazzo sgranò gli occhi: era Danzo.

Subito dietro di loro c’era Tsunade.

“Forza rinchiudetelo e gettate via la chiave!”

“Si, hokage-sama!”

Hokage-sama?!” chiese il biondo curioso.

Tsunade sorrise vittoriosa “NARUTO ha raccontato ai consiglieri dei piani loschi contro Konoha che Danzo aveva intenzione di attuare e cercando di difendersi, quell’idiota si è incastrato da solo. Ora sono di nuovo io l’hokage e anche se, quei stupidi vecchi, non hanno ancora consentito pienamente ad accettare Kyuubi come nostra alleata, sono riuscita a procurarmi le chiavi sia della tua che della sua cella.”

Naruto finalmente era di nuovo libero e la prima cosa che fece fu liberare la volpe da quel dispositivo che la bloccava.

“Finalmente, non ne potevo più!” disse la volpe  e avvicinandosi alla cella di Danzo disse ringhiando “Sei fortunato a essere finito la dentro…ti avrei fatto volentieri a pezzettini!”

 

Tsunade attirò la loro l’attenzione

Naruto, c’è una cosa di cui ti devo informare!” disse in tono serio che preoccupò il ragazzo.

Sasuke è stato avvistato nei pressi di Konoha stamattina e...Danzo ha dato l’ordine ad alcuni membri della squadra speciale di eliminarlo!”

Naruto rimase incredulo “c-cosa?”

“Appena riavuto il mio posto ho dato l’ordine alla squadra di Kakashi di raggiungerli e di impedirlo. Se ti muovi sei ancora in tempo per raggiungerli, ricordati che fra di loro c’è anche Sakura!”

Naruto nn se lo fece dire due volte, ma prima che potesse raggiungere le porte di Konoha, venne fermato da una voce a lui ormai nota.

“Cosa c’è NARUTO, ho fretta, Sakura potrebbe essere in pericolo e anche Sasuke!”

NARUTO lo guardò per qualche istante poi diresse il suo sguardo al suo Kyuubi.

“Vai con lui e aiutalo!”

KYUUBI lo guardò sorpreso, era la prima volta che gli dava il permesso di andare in missione senza di lui.

“Portalo con te, due Kyuubi ti saranno più utili di una. La squadra speciale non sarà facile da fermare!”

Naruto sorrise e annui.

“Mi raccomando riporta a casa Sakura…e se proprio vuoi anche quel teme di Uchiha!”

 

 

*******

 Ciao a tutti!!!

 Ecco pronto un nuovo capitolo, cosa ne pensate.

Dato che è da un po’ che non lo faccio, colgo l’occasione tutti coloro che seguono la storia  e l’hanno aggiunta a preferite e seguite.

Un grosso grazie a coloro che recensiscono: Cleo92, Simo19; EroSennin425, astrid 93, SATANABAAN.

Alla prossima

Ciao

Neko =^-^=

 

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Capitolo 21
*** Naruto vs Sasuke ***


Capitolo 21: Naruto Vs Sasuke

 

Naruto corse il più in fretta possibile, ma sempre alla velocità massima consentita da un uomo.

Non sapeva se sarebbe arrivato in tempo sul luogo della battaglia.

Kyuubi, come se avesse avvertito i suoi pensieri, aumentò  la sua corporatura e prendendo Naruto per la collottola della sua tuta, se lo mise sulla schiena per andare più velocemente.

“Naruto, dovresti concedermi maggiore chakra, in battaglia. Non sappiamo quanto siano forti i nemici, potrebbe servirmi più potenza. Ci stai?”

Naruto non ci pensò nemmeno un attimo “Tutto quello che  vuoi Kyuubi, solo evita che facciano del male a Sakura e Sasuke.

“Tranquillo ragazzo! Cosa vuoi che combinino con un testone come te, il ninja copia, una ragazza dalla forza sovrumana, un ragazzo che da vita a scarabocchi orrendi e a due demoni, uno dei quali può fare affidamento su tutte e nove le sue code?”

Naruto sorrise, in effetti era difficile che Danzo l’avrebbe avuta vinta.

“comunque vieto ad entrambe ad andare oltre le tre code! Potreste fare del male involontariamente anche ai nostri amici!” mise in chiaro il biondino.

Le volpi contrariate annuirono.

 

Dopo circa una decina di minuti, Naruto giunse sul posto.

“Naruto!” lo chiamò Sakura vedendolo arrivare “Ti hanno liberato finalmente!”

Il ragazzo annuì “com’è la situazione qui?”

“alquanto brutta per il momento. I ninja mandati da Danzo sembrano non finire mai! Essi hanno ingaggiato una battaglia contro Sasuke e i suoi compagni, ma anche Sai e Kakashi si sono buttati nella mischia, per impedire che venisse fatto male al nostro ex compagno, ma… gli ambu hanno ricevuto l’ordine di ucciderlo e non si fermeranno davanti a niente!”

Naruto strinse i pugni” non lo permetterò!”

Il ragazzo si girò verso i due demoni “Kyuubi, aiuta Kakashi e Sai a sbarazzarsi di quei ninja!”

Le due volpi si guardarono “chi dei due?”

“Tu!” disse Naruto indicando il demone del futuro.

“E io? non vorrai che rimanga qui fermo a non fare nulla!” disse Kyuubi contrariato.

Il biondo sorrise “Per te ho un compito più importante. Oltre a svolgere lo stesso compito di KYUUBI, dovrai proteggere Sakura! Mi fido di te!”

“E tu?” chiese la ragazza preoccupata

“E io penserò a sfidare Sasuke!” rispose incamminandosi, ma si sentì trattenere da una manica della tuta.

“Stai attento!” gli raccomandò Sakura.

 

“Sasuke, affrontami se ne hai il coraggio!” urlò Naruto verso la confusione della battaglia che non accennava a calmarsi e ora che le due volpi si erano uniti ad essa, sembrava essere ancora più focosa di prima.

Sasuke sentendo l’appello del suo ex compagno, si giro in sua direzione.

Estrasse la spada che era conficcata nello stomaco di un ambu, facendo cadere a terra il corpo ormai senza vita.

Esso sogghignò.

“Ancora vuoi provare a riportarmi a Konoha? Cosa devo fare per farti comprendere che non ho nessuna intenzione di seguirti?”

“Tornerai, ne sono certo! Ho letto la tua incertezza nei tuoi occhi, l’ultima volta che ci siamo affrontati!” gli ricordò il biondo

“Scontro dove sono stato io a vincere!”

“Non andrà come la scorsa volta, Sasuke!” disse Naruto dando il via alla battaglia lanciando dei shuriken contro l’avversario, il quale fu in grado di schivarli abilmente.

“sei intenzionato a volerti giocare anche l’altro occhio? Se vuoi ti accontento subito!”

“Nel mio destino non è scritto che perderò anche l’altro, ma è probabile che dica che ti riporterò a casa…non importa come. Sono disposto a romperti anche tutte le ossa del corpo, ma tu ci ritornerai!” disse il ragazzo con uno sguardo determinato.

Sasuke fece un aria infastidita “sembri molto sicuro di te…vediamo cosa sei in grado di fare!”

 

Cominciò uno scontro all’ultimo sangue fra i due rivali.

Ognuno di loro usava le proprie tecniche più potenti, ma nessuno riusciva a mandare i colpi a segno.

Riuscivano a malapena a colpirsi di striscio.

Erano  in parità e nessuno sembrava voler avere la meglio sull’altro.

A lungo andare la stanchezza cominciava a farsi sentire, tanto che Sasuke non si accorse di una minaccia alle sue spalle.

Un ambu, scappato dalla furia dei demoni e dei compagni del munkerin, arrivò dietro alle spalle dell’Uchiha, pronto a colpire.

Naruto senza pensarci un attimo, aprì il suo occhio destro, svelando la sua arma segreta e, guardando minaccioso il nemico, lo fece cadere a terra svenuto.

Sasuke rimase stupito di quel suo nuovo potere

“A quanto pare anche tu hai un occhio dotato di poteri speciali, interessante. Mi domando il perché tu non l’abbia usato prima!”

“Potrei farti la stessa domanda. Anche tu fino ad ora non hai fatto ricorso ai pieni poteri dello sharingan!”

Sasuke chiuse gli occhi e sorrise, poi di scatto alzò la testa mostrando entrambi gli occhi rossi con tre tomoe ognuno.

“Lo userò ora, prima che tu possa tirarmi brutti scherzi!” disse talmente inaspettatamente che Naruto non si accorse nemmeno di essere finito in un’illusione.

Lo sguardo del biondo era assente e il suo corpo immobile.

Sasuke aveva utilizzato su di lui, la stessa tecnica che Itachi, aveva usato sul fratello la prima volta che si vedevano dopo tanti anni.

Quella tecnica teneva prigionieri per pochi minuti nel mondo reale, ma nell’inconscio si subivano ore e ore di torture, finché il corpo non cadeva  a terra stremato.

 

Kyuubi ogni tanto lanciava degli sguardo verso Naruto per controllare la situazione e accorgendosi di quanto accaduto, si avvicinò al suo jinchuuriki, passandogli un po’ di chakra, in modo tale da destarlo da qualunque visione stesse vivendo.

“C-cosa è successo?” chiese Naruto riprendendo conoscenza.

“Stai attento allo sharingan. Pensi di poter continuare da solo?” chiese la volpe, ricevendo una risposta affermativa dal ragazzo.

Kyuubi tornò a occuparsi di alcuni ambu rimasti ancora in piedi e intervenne giusto in tempo, per proteggere Sakura con una delle sue code, dall’attacco di alcuni shuriken lanciati verso di lei, da un ambu non poco lontano da loro. Per vendetta Sakura caricò un pugno intriso di chakra e colpendo il terreno, fece aprire una voragine, all’interno della quale caddero gli ultimi ninja rimasti.

 

“Se non fosse stato per quello stupido bijuu a quest’ora saresti morto!” disse Sasuke scocciato.

Naruto sorrise “Quando tornerò a Konoha devo ricordarmi di ringraziarla a dovere!”

Finita di pronunciare la frase, il ragazzo si sentì qualcosa di freddo  alla gola.

Sasuke aveva sfoderato nuovamente la sua Katana e ora la stava puntando contro colui che un tempo considerava il suo migliore amico.

“Un passo falso e finirò quello che Kyuubi ha interrotto!” disse guardandolo minacciosamente.

“Naruto!” urlò Sakura preoccupatissima per le sorti del compagno.

Tutti erano col fiato sospeso di vedere come si sarebbe concluso lo scontro.

Naruto fissava Sasuke senza fare una piega e senza mostrare il minimo segno di nervosismo.

Nessuno dei presenti non riusciva a capire il perché il ragazzo non ricorresse al potere dell’occhio. Ormai era in grado di controllarlo e poteva benissimo non uccidere il munkenin.

In realtà il ragazzo non voleva usare quel potere…non sul “fratello”.

Sasuke era accecato dalla vendetta per ciò che era successo alla sua famiglia. Se ora faceva rivivere lui quei momenti, non poteva far altro che incrementare quel senso di odio che avvolgeva il cuore dell’Uchiha.

Doveva evitare che ciò accadesse, doveva ricorrere a un qualcosa che lo avrebbe fatto tornare sulla sua decisione.

Doveva fargli rivivere i bei momento passati insieme al team 7, ma sarebbe servito a poco parlargliene. Non avrebbero toccato il suo cuore tanto da farlo ritornare sui suoi passi.

Naruto chiuse gli occhi per pensare e riflettere su cosa potesse fare.

“Sembra quasi che tu abbia preso la parola e la tua grinta nel combattere. Non dirmi che ti sei arreso, sarebbe una bella sorpresa da parte tua!” disse Sasuke sfottendolo.

 

Sakura fece qualche passo avanti per raggiungere Naruto, ma una coda di Kyuubi la fermò.

La volpe sentiva la preoccupazione della ragazza e cercò di tranquillizzarla.

“Tranquilla Sakura, quando quel pivello si concentra in quel modo, significa che sta architettando qualcosa di imprevedibile. Non ha mai sbagliato fino ad ora…ce la farà anche questa volta!”

 

Infatti quando Naruto riaprì gli occhi, fece qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato, Sasuke per primo.

Il suo sguardo era determinato e l’Uchiha fissandolo nell’occhi destro, sussultò.

Kyuubi sorrise “è bravo ragazzo, il ninja più imprevedibile colpisce ancora!”

Tutti si girarono verso il bijuu, non capendo a cosa si riferisse.

Passarono diversi minuti, dopo di chè si vide Sasuke accennare un sorriso e lasciare la presa sulla sua katana, la quale cadendo fece un rumore metallico.

Il sorriso era diverso dal solito, non era cattivo, ma rilassato e sereno.

Sakura, Kakashi e Naruto, non lo vedevano più sorridere così da anni, mentre Suigetsu e Juugo, i compagni del munkerin,  non vedendolo praticamente mai sorridere, rimasero a bocca aperta.

 

“C-cosa è successo? Che ha fatto Naruto?” chiese Kakashi.

“Non lo so!” disse il Kyuubi del futuro, non essendo lei  nel corpo del ragazzo, non era in grado di sapere cosa gli passasse per la mente a differenza del se stesso più giovane.

“Ve lo spiego io! Naruto è in grado di far rivivere momenti dolorosi accentuando i sentimenti di sofferenza, ma non ritenendo saggio fare una cosa del genere verso quel traditore, ha modificato quel potere, facendo rivivere a Sasuke i ricordi più belli della sua vita, intensificandone le gioie!”

Tutti i compagni di Naruto rimasero stupiti a quella spiegazione.

Il ragazzo non smetteva mai di inventarsi nuove tecniche, ma questa volta aveva addirittura modificato il potere di Kyuubi.

Il bijju dei futuro era stupefatto, non si aspettava niente del genere dato che NARUTO non aveva mai provato a cambiare il suo potere.

 

 

Sasuke aprì gli occhi.

Era parecchio confuso.

Si sentiva diviso in due. Da una parte il sentimento di odio che chiedeva ancora vendetta e dall’altra il desiderio di voler tornare a vivere una vita serena con i suoi amici.

Naruto vedendo la sua esitazione, allungò la mano verso l’amico per aiutarlo a decidere.

Ci pensò per qualche istante, poi anche Sasuke cominciò a sollevare il braccio verso quello del biondo.

Non riuscì a terminare il gesto che si udì un urlo.

Dal dietro un alberò uscì un ambu salvatosi, che teneva prigioniera una donna con i capelli rossi.

Essa si era nascosta,  non essendo di buon aiuto in battaglia e a causa di ciò, nonostante avesse avvertito un chakra avvicinarsi a lei, non riuscì a liberarsi dalla presa dell’uomo che ora le stava puntando un kunai sulla schiena.

“Karin!” urlarono Sasuke, Suigetsu e Juugo contemporaneamente.

“Sasuke Uchiha, consegnati e non farò del male alla tua amichetta!” disse il ninja ricattandolo.

“Sasuke-kun non farlo!” urlò Karin, ma come risposta il ninja premette ancora di più il kunai contro la sua schiena.

Una smorfia di dolore comparve sul volto della donna.

Sasuke non sapeva bene come agire. Un solo palso fatta e per Karin sarebbe stata la fine. Era stanco per riuscire a sorprendere abbastanza velocemente l’avversario alle spalle.

Juugo non riuscendo a mantenere la calma, attivò il sigillo maledetto e si scagliò contro il nemico.

Subito intervenne Suigetsu che colpendolo alla testa lo fece tornare in se.

“Stupido, vuoi forse peggiorare le cose? Questo ammazza Karin!”

“Mi dispiace!” disse solamente juugo.

Il ninja vedendo molta esitazione e le volpi avvicinarsi a lui lentamente, decise di non  rischiare ancora a lungo.

“allora cosa hai deciso?” chiese.

Non ottenne risposta. Sasuke spostava il suo sguardo arrabbiato verso una Karin spaventata e il ninja che aveva in mano la situazione.

“l’hai voluto tu!” disse e caricando il colpo, pugnalò Karin.

 

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Capitolo 22
*** Ritorno a Konoha ***


Capitolo 22: Ritorno a Konoha

 

Si svolse tutto in un attimo.

Karin cadde a terra senza più rialzarsi.

Il chidori che cominciò a splendere nella mano di Sasuke.

L’ambu che cominciava a scappare.

Naruto che tratteneva l’uchiha, per non rendere vani i suoi sforzi.

Kyuubi del futuro che raggiungeva il ninja nemico colpendolo con una coda, facendolo volare a metri di distanza.

Iinfine l’esecuzione di suigetsu che mise fine alla vita del nemico.

 

“Calmati Sasuke! La vendetta non ti farà altro che soffrire.” Disse Naruto cercando di convincere Sasuke a non infierire sul corpo del ninja.

Sasuke si calmò e spegnendo la sua tecnica, si liberò dalla presa di Naruto per correre da Karin.

“Karin!” afferrò la ragazza, la quale non aveva ancora perso i sensi.

S-sasuke-kun, m-mi dispiace!”

N-non parlare! Andrà tutto bene! te lo prometto!” disse l’Uchiha cercando di rassicurarla.

Sasuke spostati, fammi controllare!” disse Sakura che aveva raggiunto la ragazza per poterle portare un primo soccorso.

“Salvala, ti prego!”disse Sasuke facendo intravvedere per la prima volta la sua paura.

 

La ragazza era ferita gravemente.

Stava perdendo molto sangue e l’emorraggia non sembrava volersi fermare.

“dobbiamo portarla a Konoha urgentemente! Sono riuscita a fermare l’emorraggia, ma non è ancora fuori pericolo!”

Naruto guardò la kyuubi del futuro e le ordinò di trasportare Sakura e Karin immediatamente a Konoha.

“Presto vai! Noi ti raggiungeremo appena possiamo!”

La volpe partì, mentre gli altri erano ancora indecisi se andare o no.

“Che intenzioni hai Sasuke?” chiese Kakashi intervenendo.

Sasuke stringeva i pugni “ancora una volta è Konoha la causa della mia sofferenza. Se Karin dovesse morire…avevo quasi deciso di risparmiare il villaggio e di vendicarmi solo sulle persone che sono la causa dell’eliminazione del mio clan…ma ora…!”

Naruto sussultò.

La vendetta si stava nuovamente impossessando di lui.

Non resistette, non poteva sentire altro e avvicinandosi a lui, lo colpi in faccia con un pugno, buttandolo a terra.

“Sei solo un idiota!” Ulrò il biondo. “Invece di pensare a stare vicino alla tua compagna che rischia la vita, tu pensi alla vendetta? A una vendetta contro un villaggio intero che non ha nessuna colpa? E poi? Dopo cosa farai? Uccidetai tutti coloro che solo ti avranno solo guardato perché hanno colpa di aver incrociato per caso il tuo sguardo?” Naruto lo guardava seriamente. Era davvero arrabbaiato “ piuttosto di vendicarti su chi non centra, dovresti domandarti il perché sta accadendo tutto questo?”

Sasuke sgranò gli occhi.

“Se tu non fossi stato così stupido da volerti vendicare di tuo fratello, o almeno di non continuare a massacrare gente anche dopo la sua morte, a quest’ora saresti tranquillo a konoha. Invece hai voluto continuare sulla strada dell’odio. Hai assunto dei compagni, sei diventato un criminale della peggior specie e ora accusi konoha per quello che è successo alla tua compagna? È solo causa tua Sasuke, se tu non avessi dato una ragione valida per farti ammazzare, Karin non starebbe lottando tra la vita e la morte! Ricordatelo questo! Io sono stanco di doverti correre dietro, di temere per la sorte dei miei compagni per colpa tua. Non ho più alcuna intenzione di venirti a cercare, se decidi di continuare su questa strada e diventeremo accerribi nemici e per difendere ciò che più amo, potrei anche uccidere gli altri tuoi compagni e se non sarò io, lo farà qualcun altro. Spetta a te dire la parola basta. Vendetta richiama solo altra vendetta e cosa si ottiene?”

“solo maggiore dolore!” disse Sasuke bisbigliando non facendosi dentire.

Naruto ha ragione! non fosse stato per lui e Sakura, non saresti probabilmente più vivo. Sia io, che l’hokage abbiamo appoggiato loro volontà a riportarti indietro, nonostante le procedure non siano queste. Se anche loro due smettono di volerti riportare tra noi… non avrai vita facile e puoi stare certo che non saprai mai cosa significa avere una vita tranquilla. Vuoi questo? Vuoi davvero vivere così?” disse Kakashi.

Naruto guardò determinato Sasuke.

“Cosa vuoi fare?” disse il biondino.

Sasuke non rispose subito.

Rivolse lo sguardo ai suoi compagni, i quali erano incerti sul da farsi.

Solo in quel momento si rese conto che era sempre stato la loro guida e che…per colpa sua suigetsu e juugo, per quanto forti potessero essere, potevano rimetterci a causa delle sue decisioni.

“Se Karin sopravviverà…tornerò a essere un cittadino di Konoha…in caso contrario non lo so!”

Naruto sospirò. Non era una certezza del suo cambiamento, ma era già qualcosa.

“Sali sopra Kyuubi, ti porterà in men che non si dica al villaggio e io verrò con te!” disse il ragazzo.

 

I due salirono sul demone e in poco tempo giunsero  all’ospedale di Konoha.

Tutti gli occhi erano puntati sull’Uchiha, ma lui non mostrava il minimo segno di fastidio.

Giunsero davanti al banco di informazioni e dopo aver chiesto dove si trovasse la ragazza dai capelli rossi, si recarono sul luogo indicato loro e attesero notizie nella sala di attesa.

Il tempo passava e non lenotizie riguardanti la ragazza non volevano arrivare.

Ormai anche Kakashi, Sai, Suigetsu e Juugo erano giunti all’ospedale.

 

Dopo circa un’ora, Sakura e Tsunade uscirono dalla stanza in cui Karin era stata ricoverata e l’hokage non si scompose nel vedere Sasuke.

Si avvicinò a lui con aria seria.

L’uchiha attese notizie.

“Allora, si decide a parlare!” disse Suigetsu scattando in piedi per l’impazienza.

“Stai zitto e siediti!” gli disse Sasuke ritornando a fissare Tsunade.

La donna prese fiato “La tua amica è fuori pericolo. Per fortuna il colpo ricevuto non ha lesionato organi vitali.”

Tutti tirarono un sospiro di sollievo.

“Ora sta riposando, quindi se volete vederla, avete a disposizione solo qualche minuto.

 

Quando i tre criminali uscirono dalla stanza però, trovarono una brutta sorpresa. Un certo numero di ninja erano fuori dalla stanza ad aspettarli-

“Accidenti!” disse Suigetsu.

“Che ti aspettavi? Mettere piede a Konoha e fare la bella vita?” disse Sasuke.

“Non so tu, ma io non voglio finire i miei giorni in prigione!” si lamento il ragazzo.

“Vedremo come si mettono le cose. Loro hanno salvato Karin e come ho detto sarei tornato a Konoha. Solo io mi sono preso questo impegno, quindi voi siete liberi di andare!”

“No, siamo compagni e come tali rimarremmo uniti nel bene e nel male!” disse Juugo.

Sasuke sorrise e senza porre resistenza ai ninja, si fece condurre in carcere.

 

Passarono diversi giorni duranti i quali Tsunade decideva che provvedimenti prendere su Sasuke.

Naruto e Sakura andavano a fare spesso visita al loro compagno, ma non erano i soli..

Aanche Kakashi si era recatio alle prigioni qualche volta e  anche NARUTO decise di andare a parlare col ragazzo. Non era una visita amichevole. Voleva solo raccontare all’Uchiha tutto il disprezzo che aveva nei suoi confronti.

 

“Salve Naruto!”

Sasuke!” disse sedendosi per terra. “Sono venuto a dirti che Karin si è svegliata e sembra stare bene!”

Sasuke sorrise chiudendo gli occhi.

“Davvero?” disse felice suigetsu. Nonostante quei due litigassero sempre, in realtà si volevano bene.

“Ieri, dopo che te ne sei andato, ho ricevuto una visita interessante. Ora mi spiego il perché l’esistenza di due demoni volpi. È seccante sapere che ci sono due Naruto in circolazione. Uno basta e avanza!”

Naruto sgranò gli occhi “NARUTO è venuto qui? E sei ancora vivo? Incredibile!”

Sasuke sogghignò “si, so che mi odia parecchio, so il perché e non lo biasimo! So anche che sarei morto per mano tua e che  avresti intrapreso la mia stessa strada della vendetta, facendo strage peggiori delle mie!”

“Già, ma per fortuna non si sono ripetuti i suoi stessi eventi!”

“NARUTO è tornato nel passato per cambiare la tua vita e quella di Sakura, ma ha cambiato anche la mia…forse dovrei essergli grato!”

“Si, forse dovresti!”

Ci fu una lunga pausa. “dove hai lasciato il tuo adorato copri fronte?.Sono giorni che non lo porti Non ci eri affezionato?” chiese Sasuke.

“nessuno te l’ha detto? Tsunade mi ha sollevato dal mio incarico ninja perché ho lasciato Kyuubi libera!”

Sasuke sgranò gli occhi.

“Che c’è?”

“Questo è più difficile da credere rispetto al te stesso venuto dal passato!”

Naruto sorrise.

“Uffa basta con ste cretinate! Insomma quando ci tirerete fuori di qui?” disse Suigetsu scocciato.

Naruto scrollò le spalle “non sono cose di cui mi occupo, fosse per me vi avrei già liberato!”

“Non ti è ancora passato il vizio di dare troppa fiducia alle persone, vedo! Sei e rimmarrai un perfetto baka!” disse Sasuke.

“Fin’ora la fiducia che ho riposto è sempre stata giusta. Se uscirere senza troppe condanne sulle spalle, non fatemi fare brutta figura!”

 

 

Due giorni dpo Sakura tornò nella prigione per dare a Sasuke la notizia del rilascio di Karin dall’ospedale.

La ragazza non sarebbe stata rinchiusa nella prigione, dato che era ancora convalescente.

 Sakura e Naruto erano riusciti a ottenere il permesso di Tsunade per concedere una mezza giornata di libertà ai prigionieri per permettere loro di andare a trovare la loro amica, anche se dovevano essere sotto scorta.


Sasuke-kun, Juugo, Suigetsu allora state bene!” disse Karin che era seduta su di un letto di una camera di hotel che le era stata concessa dall’hokage a condizione che non ci uscisse senza permesso.

“ehilà, ti sei ripresa. E chi ti uccide? Tsè nemmeno questa volta mi sono liberata di te!” disse Suigetsu provocando la rabbia della rossa che lo colpì in testa.

Ouch…si, si è proprio ripresa!”

“non incominciate perfavore!” disse Juugo.

Sasuke-kun, mi hanno detto che hai intenzione di tornare a Konoha. Cosa ne è del tuo desiderio di vendetta, della nostra squadra!”

Sasuke la guardò e stette in silenzio.

“Ha rinunciato per poter salvare te e noi…si sente responsabile di quello che è accaduto.” Disse Juugo.

Karin non capiva il perché di una tale colpa.

“Secondo lui sono i suoi desideri di vendetta che ci mettono in pericolo, ma non ha pensato che siamo stati noi a decidere di seguirlo, sapendo a quello che saremo andati incontro!”

Sasuke alzalo sguardo “sarà anche vero, ma come squadra dovremmo prendere le decisioni insieme, invece io vi ho sempre imposto la mia volontà…non tenendo conto della vostra!”

Nessuno cercò di contraddire questa affermazione, dando a Sasuke la conferma di quanto appena detto.

Sasuke-kun, noi non te ne facciamo una colpa!” cominciò Karin.

Sasuke sorrise, sorprendendo Karin, la quale arrossì.

“Non importa, rimmarrò qui…voi potete fare quello che volete!”

 

Si sentì bussare alla porta. Era Sakura che chiava i prigioniri per riportarli nelle prigioni.

“Grazie Sakura per quello che hai fatto!” disse Sasuke davanti alla porta della sua cella.

“cioè?” chiese la ragazza sorpresa.

“Per esserti presa cura di Karin!”

Sakura arrossì “b-bhe lo fatto con piace…” non terminò la frase che sentì le labbra di Sasuke sulle sue.

In quel momento il cervello della ragazza era sconnesso ed essa non riuscì a capire cosa stesse succedendo.

“oh!” disse Juugo sorpreso.

Bleah, fate queste cose da un’altra parte, non davanti a me!” disse Suigetsu entrando nella cella per non vedere, ma i compagni dell’Uchiha, non erano gli unici ad assistere alla scena.

 

Sakura svegliandosi, si staccò immediatamente da Sasuke.

Tremava. Perché era successo?

Lo guardava confuso. Perché l’aveva baciata? Non la considerava noiosa?

SaKura chiuse distrattamente la cella dei prigionieri e se ne andò via a testa bassa.

 

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Capitolo 23
*** La verità viene sempre a galla ***


Capitolo 23: La verità viene sempre a galla

 

Sakura stava camminando verso casa.

Aveva a testa bassa e lo sguardo assente.

Non sapeva cosa pensare.

Si sentiva confusa…tremendamente confusa.

Arrivò sotto casa di Naruto e alzando la testa vide la sua finestra illuminata.

Cosa doveva fare?

Alcune lacrime cominciarono a solcargli il viso.

“Perché? Perché mi hai baciata Sasuke?” pensò cominciando a piangere più forte.

In quel momento, come se il cielo rispecchiasse i sentimenti di Sakura, cominciò a piovere.

Non le importava niente di bagnarsi e continuò lentamente a trascinarsi a fatica verso casa.

Non mangiò né parlò. Si rinchiuse semplicemente in camera sua senza voler vedere nessuno.

 

Naruto era disteso sul suo letto. Quella sera nemmeno lui ebbe voglia di mangiare.

Pensava a Sakura e a Sasuke.

Pensava a come era sempre stata la sua vita e si domandava se un giorno sarebbe mai stato felice.

“Perché l’hai fatto Sakura? Ma non capisci quanto ti amo?”

Strinse le lenzuola del suo letto.

Era arrabbiato e deluso.

Si sarebbe aspettato di tutto, ma non che Sakura lo tradisse.

Aveva sempre pensato che la ragazza potesse provare ancora qualcosa per Sasuke ed era anche il motivo per cui non si era mai osato rivelarle i suoi veri sentimenti prima.

Ma con la rivelazione del futuro tutto era cambiato.

Una speranza si era accesa nel suo cuore.

Sakura e lui erano destinati a stare insieme.

La ragazza gli aveva detto più volte di amarlo e non riusciva ad accettare che quelle parole non fossero altro che una menzogna.

Da quel momento il suo cervello cominciò a essere invaso da domande.

Si rigirò e rigirò nel letto, non trovando le risposte.

Dormì poco quella notte e le poche ore di sonno che gli vennero concesse, furono tormentati da incubi.

 

Passarono due giorni esatti da quell’evento e né Sakura, né Naruto si erano più recati a far visita a Sasuke.

Non si erano visti nemmeno tra di loro.

Naruto si aspettava delle spiegazioni da Sakura, nonostante non sapesse che lui avesse assistito alla scena, ma se davvero l’amava, gli avrebbe raccontato quanto accaduto e lui come sempre avrebbe perdonato… sia lei…che Sasuke.

Invece niente.

Sakura non si era fatta sentire nemmeno una volta e questo lo faceva impazzire.

Solitamente se non avevano possibilità di vedersi, si telefonavano o lasciavano una lettera nella buca delle lettere, non era mai successo che non si sentissero per giorni interi.

 

Sakura dal canto suo era stranita dal fatto che Naruto non l’avesse cercata. Anche se non aveva dato molto peso alla cosa. Era troppo distratta da altri pensieri.

Voleva parlare con Naruto, sfogarsi, ma non voleva raccontargli di quanto accaduto.

Aveva paura della sua reazione.

Si erano ripromessi di dirsi tutto, ma davvero non sapeva cosa fare.

Voleva prendere tempo, per riflettere, per decidere e per capire bene cosa fosse significato per lei il bacio con Sasuke.

 

Il terzo giorno giunse e Tsunade convocò il team Kakashi nel suo ufficio.

Naruto e Sakura si sarebbero ritrovati nella stessa stanza.

I due ragazzi si salutarono con un semplice ciao e Sakura non ebbe nemmeno il coraggio di guardare il biondo in faccia.

Naruto invece la fissava e quell’atteggiamento sfiniva Sakura.

Essa sperava di poter presto uscire da li.

Tutti poterono avvertire una grande tensione nell’aria.

 “Bene, ho una missione da affidarvi, è di livello B quindi non dovrebbe essere un problema per voi! Avete tempo due giorni per portarla a termine!” disse Tsunade.

“Devo andarci anche io? “ chiese Naruto.

“Certo,qualche problema?” chiese Tsunade.

“tecnicamente non mi ha ancora riaffidato il mio incarico di ninja e gli abitanti comuni non svolgono missioni!” le ricordò.

Tsunade sgranò gli occhi, si era completamente dimenticata di aver tolto l’incarico al ragazzo.

La donna sorride nervosamente “me n’ero completamente scordata…dimentica quella storia e fai un buon lavoro! Potete andare…tranne tu Sakura!”

 

La ragazza rimase sorpresa. Perché la donna l’aveva trattenuta?

“Sakura, ormai conosco bene sia te che Naruto. Ho avvertito un certo disagio fra di voi. Dimmi è successo qualcosa?” disse la donna incrociando le mani e avvicinandosele al mento.

La ragazza sussultò per poi abbassare la testa.

N-no! non è successo niente!” disse con un tono di voce che smentiva tutto.

“Centra Sasuke?” disse la donna.

Sakura presa alla sprovvista alzò di scatto la testa.

La donna intuendo di aver capito bene, sospirò.

“Sakura, rifletti bene su quello che vuoi! Valuta i pro e i contro e soprattutto segui il tuo cuore, ma sta attenta protresti perdere delle persone a te care!”

Sakura annuì lievemente.

 

 

Kyuubi muoviti, si va in missione!” disse Naruto entrando in casa sbattendo la porta.

Kyuubi era appallottolata sul letto e con uno sguardo assonnato disse “Potresti essere più delicato!”

Il ragazzo era arrabbiato e lo si vedeva lontano un miglio.

Si aggirava per casa con fare agitato prendendo tutto il necessario per il compito affidatogli da Tsunade.

“Sei arrabbiato vero?”

“No!” disse secco il ragazzo.

“e so anche il perché!” disse la volpe con una faccia da so tutto “Io non capisco perché te la prendi tanto!”

Naruto sbatte violentemente le scatolette di ramen precotte, che stava per mettere via, sul tavolo.

“Perché me la prendo tanto?” disse Naruto con rabbia “ Sakura ha baciato Sasuke quando invece sta con me, ecco perché me la prendo! Cosa cavolo ha Sasuke che io non ho?” disse infine sconsolato.

Bhe un mucchio di cose! Non hai i capelli neri, lo sguardo di ghiaccio, lo sharingan e quell’odioso atteggiamento da sono il migliore di tutti! Uchiha bleah!”

Naruto gli lanciò una scatola addosso alla volpe, costringendola ad alzarsi “Smettila di dire stupidaggini! Io non sto scherzando!”

Kyuubi sospiro “Comunque non ti posso essere d’aiuto! Vedi solo di sbrigartela in fretta, sto atteggiamento da arrabbiato non ti si addice per niente”

Naruto sorrise sforzatamente “dubito che si possa risolvere tutto come se niente fosse accaduto!”

“Tanto per sapere? Come ti comporterai con lei?” chiese la volpe curiosa.

Naruto sgranò gli occhi.

Cosa avrebbe dovuto fare? Comportarsi come se niente fosse?

“Non lo so! Mi comporterò come mi viene e non so se sarò di buona compagnia!”

“Wow, sono curioso! Andiamo, voglio vedere come tratti a pesci in faccia quella mocciosa rosa!”

Naruto alzò gli occhi al cielo.

 

La missione iniziò. Anche Sai era con loro e vedendo lo strano atteggiamento di Sakura e Naruto che non si scambiavano una parola, cercò di interpretare cosa potesse significare.

“Siete tutti silenziosi oggi, soprattutto tu Naruto!” disse Kakashi avvertendo anche lui una certa tensione nell’aria “Qualcosa non va?”

“Sapessi!” disse Kyuubi beccandosi un pugno in testa da parte del biondo.

La volpe lo guardò contrariata e dopo aver guardato anche Sakura, che si trovava quasi al fianco di Naruto, decise di distanziarli per lasciarli parlare…se ne avessero avuto voglia.

Il silenzio tornò a regnare sovrano, finchè Sakura decise di fare il primo passo.

Naruto, cos’è che ti turba? Sei strano e inoltre sono due giorni che non ti fai sentire!” disse la rosa cercando di nascondere tutto il suo nervosismo.

Naruto la guardo per un attimo infastidito “Potrei dire la stessa cosa di te!”

Sakura sussultò “Bhe ecco…ho avuto da fare?”

“Cosa?”

Bhe sai…l’ospedale!”

“Tutto qui?”

“lavorare in ospedale è faticoso! Mi dispiace non averti chiamato!” disse Sakura sorridendo appena.

“Menti! Perché invece di inventare scuse, non mi dici il vero motivo per cui non mi hai cercato e il perché ora parli in modo tanto nervoso?” disse Naruto guardandola in modo serio.

C-cosa? i-io non sto mentendo! H-ho davvero avuto molto da fare!” disse Sakura dicendo questa frase quasi un sussurro.

Naruto strinse i pugni “è cosa? Baciare Sasuke?”

Sakura sgranò gli occhi e si fermò di colpo.

Anche Naruto fece lo stesso e ora la fissava con uno sguardo arrabbiato.

Gli altri componenti del gruppo sentendo i loro discorsi, si fermarono anch’essi.

Sai guardava la scena sorpreso, mentre Kakashi sembrava quasi seccato dalla situazione.

“Ora se ne vedranno delle belle!” disse Kyuubi divertito, alla fine era pur sempre un demone e i litigi gli piacevano.

 

C-come h-hai…” Sakura iniziò a balbettare.

“Come ho fatto a scoprirlo? Sarò diventato cieco da un occhio, ma con l’altro ci vedo benissimo e…” abbassò la testa e il tono di voce “Non mi sarei mai aspettata questo da te Sakura, mi hai deluso!”

Per Sakura quelle parole  furono simili a varie pugnalate nello stomaco.

Ehm…ragazzi, mi dispiace interrompervi, ma vi dispiace continuare il vostro discorso a missione conclusa?” disse Kakashi. Quello non era né il momento, né il luogo adatto per certi discorsi.

 

Naruto non rivolse né la parola, né un misero sguardo a Sakura per tutta la durata della missione. La ignorava completamente.

La ragazza invece cercava di spiegare a Naruto quanto accaduto, ma il ragazzo non le prestava ascolto e ogni volta aumentava il passo per distanziarla.

Nonostante i problemi, la missione venne portata a termine con successo e dopo aver fatto rapporto con l’hokage, Naruto si incamminò verso casa sua.

Sakura gli corse dietro e parandosi davanti a lui gli disse “ Naruto ti prego, parliamone!”

“Di cosa vuoi parlare? Di quanto Sasuke baci meglio di me? Ho sempre immaginato che ti piacesse ancora. Non è colpa tua Sakura… la colpa è mia.” Sakura sgranò gli occhi “ Sono stato solo uno stupido a credere che tu ti potessi innamorare di me!” continuò il ragazzo guardando a terra e stringendo i pugni.

Naruto!”

“Dimmi! Perché non sei  stata sincera con me? se non mi amavi potevi benissimo dirmelo. Avrei accettato. Sofferto si, ma di certo meno di ora!”

“Sono stata sincera con te Naruto!”

Naruto alzò lo sguardo alterato “Allora perché non mi hai detto niente?”

Sakura tacque.

“ Vedi? Non lo sei stata! Non avevi a disposizione Sasuke e hai pensato di usare me come ruota di scorta. Avevi deciso di usarmi come ripiego finchè quell’Uchiha non sarebbe tornato?”

Sakura si arrabbiò a quelle parole e diede un sonoro schiaffo a Naruto.

“Non ti permetto…non ti permetto di mettere in dubbi i miei sentimenti. Non ho mai pensato a te come un ripiego, io ti amo sul serio e quello che è successo con Sasuke, non sono stata io a volerlo! Ha preso lui l’iniziativa!” disse Sakura con le lacrime agli occhi.

“Però da quel che ho visto tu non hai fatto una piega. Hai ricambiato il bacio! Almeno ammettilo e smettila di prendermi in giro!”

“Non ti sto prendendo in giro!” disse stringendo i pugni.

Naruto fissò il collo della ragazza dove appesa c’era la collanina a forma di metà cuore che le aveva regalato con scritto il suo nome.

La sfiorò “Allora dimmelo…dimmi che mi ami!”

La ragazza sgranò gli occhi.

Naruto rimase in silenzio qualche minuto aspettando, ma dalla bocca di Sakura non usciva niente.

“Capisco!” disse Naruto abbassando lo sguardo.

“Non voglio dirtelo così! Non in modo forzato!” cercò di giustificarsi Sakura.

Naruto le accarezzò il viso, ma la sua espressione era sempre seria. Non era dolce come quando era solito guardarla.

Si porto le mani dietro al collo e si tolse la sua catenella, la parte del cuore di Sakura.

Gli afferrò la mano e gliela porse.

“Non credo che avrai altre occasioni per dirmelo. Ti restituisco il tuo cuore Sakura…donalo alla persona che ami sul serio! Come ho fatto io!” disse fissando nuovamente la collana al collo di Sakura.

Naruto!” lo chiamò piangendo.

Il ragazzo la superò e continuò a camminare distanziandosi da lei sempre più.

Naruto!” urlò infine Sakura inginocchiandosi a terra e tenendo stretta la collana.

Era disperata.

Perché era successo tutto ciò? A causa di uno stupido bacio?

La ragazza alzò lo sguardo per vedere la figura di Naruto farsi sempre più piccolo fino a scomparire dalla sua vista.

In quel momento si sentii come vuota. Sentiva un vuoto all’altezza del petto, come se le fosse stato strappato via il cuore.

 

 

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Capitolo 24
*** una comparsa e scomparsa misteriosa ***


Capitolo 24: una comparsa e scomparsa misteriosa

 

Tutto stava andando a rotoli.

Naruto era sicuro che ora la vita di Sakura non sarebbe stata più in pericolo, o almeno non per mano di Sasuke, ma in un modo o nell’altro l’aveva persa.

La poteva ancora vedere, ma non sapeva se era un bene o un male.

Poteva starle accanto, ma non abbracciarla o coccolarla.

Doveva collaborare con lei nonostante la sua vicinanza le avrebbe causato molto dolore.

Il ragazzo quando scoprì che il suo futuro era quello di stare con Sakura, era al settimo cielo, ma una domanda gli venne subito in mente.

La Sakura del futuro, sarebbe stata con NARUTO, se Sasuke fosse tornato indietro?

Questa domanda se la poneva ogni giorno e sinceramente lo faceva stare male, perché voleva dire non aver fiducia nella propria amata.

Cercava di distrarsi da quel pensiero, ma non riusciva ad allontanarlo per molto.

Alla fine questa sua domanda si rivelò vera.

Sakura pensava ancora a Sasuke e non come un semplice compagno o amico.

No, provava qualcosa di più.

Il ragazzo si gettò sul letto e si portò un braccio sugli occhi per  allonatanare la luce. Voleva dormire e dimenticare tutto per un po’, ma sapeva che difficilmente ci sarebbe riuscito.

Era troppo agitato.

Kyuubi comprendendo, anche se non appieno, quello che stava accadendo, avvolse il ragazzo con il suo chakra.

il biondo si sentì invadare da una calda sensazione e cominciò a calmarsi e lentamente venne accolto tra le braccia di morfeo.

 

Nello stesso momento in un altro luogo qualcosa di misterioso stava succedendo.

Qualcuno si stava preparando a raggiungere la persona amata, ma…

“oh no, cosa è successo? Minako dove sei?”

 

NARUTO stava tranquillamente riposando sotto un albero, si sentiva un po’ affaticato e come era solito fare anche nel suo tempo, si dirigeva al campo di allenamento, dove aveva iniziato la sua carriera ninja, per mettersi all’ombra di una quercia a rilassarsi.

Kyuubi era accanto a lui e anche il demone si godeva il venticello fresco che gli scompigliava il pelo.

“Sai Kyuubi, ho un brutto presentimento! Che stia per accadere qualcosa?” disse l’uomo a occhi chiusi.

Il demone sbuffò “Tu e i tuoi presentimenti mi avete seccato! Non c’è mai un attimo di pace!”

“Ti ricordo che i miei presentimenti si sono sempre rivelati esatti!”

“Appunto per questo li detesto! Cosa devo fare per poter stare tranquillo almeno una settimana intera?”

“Aspettare che muoia e così oltre a sbarazzarti di un rompiscatole come me, ti libererai dai miei presentimenti!”

“Non vedo l’ora guarda!” disse la volpe con tono ironico.

“Bello sentirsi dire come ti mancherò!” sorrise NARUTO

La volpe fece una smorfia. Era ovvio che gli sarebbe mancato, ma non lo voleva ammettere. Si voltò dall’altra parte e fu li che la vide.

“Non ci posso credere!” disse la volpe attirando l’attenzione di NARUTO che guardò verso la stessa direzione.

“Cos…” l’uomo sgranò gli occhi, non poteva credere al suo occhio.

No, non poteva essere lei…cosa ci faceva lì?

“S-SAKURA?” disse piano, ma abbastanza forte da essere udito.

La donna si girò verso di lui e si diresse verso l’uomo che si alzò lentamente da terra.

I due si abbracciarono immediatamente.

Rimasero per diversi minuti in quella posizione. NARUTO accarezzava e odorava i suoi capelli, quanto aveva desiderato di poter di nuovo provare quella sensazione.

“Dimmi che non è un sogno e che sei davvero qui fra le mie braccia!” disse l’uomo avendo paura di stare sognando.

La rosa strinse la presa.

“Si, sono qui NARUTO e ora non ti lascerò mai più!”

L’uomo l’allontanò da se e la osservò ancora per molto.

Quanto gli erano mancati quegli occhi coloro smeraldo. Un solo sguardo e gli avevano fatto dimenticare tutta la rabbia che aveva provato in quegli anni.

SAKURA, la sua SAKURA era viva.

“Cosa ci fai qui?” chiese l’uomo

“Volevo vederti dopo cinque  anni e…” abbassò la testa “E farti conoscere nostra figlia!”

Gli occhi di Naruto si illuminarono a quelle parole.

“è una femminuccia?”

SAKURA annuì tristemente e questo insospettii NARUTO “cosa succede?”

“Non so come, ma un attimo prima che ti raggiungessi nel passato, è scomparsa! NARUTO cosa le può essere successo?”

NARUTO sbiancò alla notizia, l’unica motivazione era che qualcosa doveva essere cambiato nel passato.

“Non so, l’unico motivo è che ho cambiato un po’ troppe cose!”

SAKURA abbassò la testa “Sei riuscito a riportarmi in vita e a portare un clima di maggiore serenità a Konoha, cosa può essere cambiato tanto da aver fatto sparire Minako?”

Minako?”

SAKURA “Si, l’ho chiamata così! Lo so, non ti ho interpellato, ma tu non c’eri il giorno della sua nascita!” disse tristemente.

“Ma tecnicamente lei è nata 5 anni fa, io ero a Konoha allora!” disse sorpreso l’uomo

“Sai anche tu cosa comporta quell’incantesimo che ti ho suggerito e cioè che il futuro cambia solo a coloro che sono rimasti nel loro tempo. Anche se tu eri presente  5 anni fa al nostro villaggio, è come se fossi esistito però in un mondo parallelo al nostro. È difficile da spiegare, ma si sono creati due futuri diversi paralleli, in uno dove hai vissuto la tua vita senza di me e nell’altro dove ho vissuto io quando grazie a te sono tornata in vita, ma tu non potevi essere in due posti diversi!”

“Ma se è realmente così, come fai a sapere che io…” cominciò l’uomo confuso.

“Non so come, ma due mondi che si sono separati al momento del cambiamento, ad un certo punto si sono riuniti, come se i due mondi non avessero più bisogno di esistere separatamente perché stabilizzati. Shikamaru mi ha detto tutto quanto. Del tuo viaggio nel passato, della mia morte, del mio aiuto a fare quest’impresa…tutto cioè che è avvenuto nel mondo parallelo che io non ho vissuto. A me per esempio non mi sembra di essere mai morta!”

“Capisco e Shikamaru ricorda tutti perché ha aiutato sia me che te nell’impresa di cambiare il passato, anche se non si è mosso dal nostro tempo!” sospirò “Come al solito, non c’è niente di semplice, ma ora dobbiamo ritrovare Minako per prima cosa!” disse accarezzandole la guancia.

“Come?” disse SAKURA preoccupata

“Se la bambina è scomparsa, di chi può essere la causa?” disse NARUTO

“Nostra!” rispose la donna sentendosi colpevole.

“Esatto, Sakura e Naruto devono aver compiuto qualche casino, che ha colpito nostra figlia!” disse NARUTO serio. “Ognuno di noi andrà a parlare con il se stesso del passato e cercherà di capire cosa diavolo hanno combinato!”

SAKURA annuì, anche se era un po’ restia a separarsi nuovamente dal suo uomo, dopo cinque anni che non lo vedeva.

 

Sakura si stava dirigendo alle prigioni dove avrebbe affrontato Sasuke.

Chiese il permesso di entrare nella cella alla guardia e di essere lasciata da sola col prigioniero per qualche minuto.

“Salve Sakura, è da un po’ che non ci si vede. Non ho visto nemmeno la testa quadra, si può sapere come mai?” disse Sasuke abbastanza indifferente alla cosa.

“Da ora in poi credo che potrai scordarti la visita di Naruto e anche della mia!” disse Sakura guardandolo seriamente negli occhi.

“è forse successo qualcosa?”

Sakura si arrabbiò a quella finta di non sapere cosa fosse è successo.

Colpì rumorosamente la guangia di Sasuke, il quale si portò la sua mano su di essa per attenuare il dolore.

“Sei uno stupido! Tu ti eri accorto che Naruto quel giorno ci stava osservando, vero?”

Sasuke sospirò “Ti riferisci il giorno in cui ti ho baciata? Si, me n’ero accorto!”

“Allora perché? Perché lo hai fatto?” disse lentamente per poi alzare la voce e continuare “Ti diverti così tanto a rovinare le nostre vite? Eh? rispondi!” disse la rosa caricando un nuovo schiaffo, ma che non riuscì a sferrare perché bloccato dal moro.

Sasuke stette in silenzio a osservarla. Dai suoi occhi cominciarono a cadere diverse lacrime.

“cosa è successo fra te è Naruto?”

La ragazza strinse i pugni “cosa vuoi che sia successo? Mi ha lasciato!”

“Perché?”

“Che razza di domande fai? Perché pensa che io ami te invece di lui!” disse la rosa

“Ed è la verità?” disse calmo Sasuke.

La rosa sussultò. Perché l’Uchiha le stava dicendo quelle cose? La voleva confondere ancora più di quello che era?

“No io…io amo lui!” disse abbassando la testa.

Uhm…se usi quel tono non ti crederà mai!”  disse Sasuke sorridendo.

La ragazza lo guardò storto.

“Sakura, quando sono partito mi hai detto di amarmi e quando sono tornato eri insieme a Naruto, non ti viene spontaneo pensare che quel baka sia solo un ripiego?”

“Perché lo dicono tutti?” disse la ragazza esasperata.

“Perché è esattamente quello che sembra!” le fece notare l’Uchiha.

“Ma non è così, ti voglio bene Sasuke, come un amico, ma non ti amo e di questo ne sono sicura!”

“quando hai capito di amare veramente Naruto e non me?” chiese Sasuke.

La ragazza sussultò nuovamente. Possibile che sia per il moro che per il biondo fosse un libro aperto.

Q-quando Naruto mi ha lasciato!” disse a testa bassa.

Si vergognava.

Sapeva che Naruto aveva ragione e che spesso pensava ancora a Sasuke, ma non sapeva in che modo esattamente ci pensava.

Il ragazzo invece l’aveva capito e quelle furono le conseguenze delle sue azioni.

“Ma ora sono sicura di quello che provo!” disse la ragazza convinta.

“E allora cosa ci fai ancora qui? Non devi mica convincere me dei tuoi sentimenti!” disse Sasuke sorridendole, ma sta volta era un sorriso diverso, quasi dolce.

Naruto non mi crederà mai!”

Tsè, Naruto è la persona che meglio sa leggere l’animo degli altri? Lui non crede alle parole, ma quello che gli dice il cuore delle persone che ha davanti! Se ti ha lasciato è perché avrà visto in te l’incertezza dei tuoi sentimenti. Se tu sei la prima a dubitarne, come speri di convincere Naruto?  Devi esserene certa al 100% Sakura e se mostrerai il tuo cuore a quel baka,  vedrai che saprà perdonarti!”

 

Un continuo bussare alla porta svegliò Naruto, il quale alquanto scocciato andò ad aprire.

“Che vuoi?” disse il ragazzo vedendo chi aveva di fronte.

“Come siamo gentili, fammi entrare!” gli disse il futuro se stesso con la stessa gentilezza.

Naruto non voleva seccatori in quel momento, soprattutto il se stesso futuro, ma esso non gli diede alcuna possibilità di rifiutare la sua visita.

Piombò in casa e si sedette sul letto.

Non fece nemmeno giochi di parole, ma arrivo dritto al punto.

“Cosa è successo?”

“Non so a cosa tu ti stia riferendo!” disse Il ragazzo seccato.

“Sinceramente neanche io, ma qualcosa deve essere per forza accaduto, qualcosa che non va affatto secondo le mie previsioni!”

“E come fai a esserne tanto sicuro?” disse guardandolo storto.

“SAKURA è qui nel passato!”  disse l’uomo biondo.

Naruto capì immediatamente che si riferiva alla Sakura del fututo.

“Oh bene! sei riuscita a salvarla, ora puoi anche tornartene nel tuo tempo!” disse sgarbatamente.

“Non ti libererai tanto facilmente di me signorino. Lei ora è salva, ma non lo è mia figlia!”

“Figlia?”

“Esatto! Salvata Sakura abbiamo salvato anche lei, ma io non ho avuto ancora modo di poterla stringere fra le mie braccia perché è scomparsa mentre SAKURA veniva qui per farmela incontrare! Ora dimmi, quale può essere il motivo per cui mia…diciamo anche nostra figlia dovrebbe sparire?” disse NARUTO guardando se stesso negli occhi. Non avrebbe ammesso un “non lo so” oppure un silenzio da parte sua.

“Non mi sembra poi tanto difficile da capire. Ho lasciato Sakura!” disse Naruto abbassando la testa e la voce.

La rabbia che sentiva un istante prima si era trasformata in una fitta al cuore.

“Cosa hai fatto? che cosa ti è saltato in mente?” lo sgridò NARUTO.

“Ehi calma! Non dare la colpa a lui, ma domandati cosa abbia fatto la tua bella per spingere il pivello a mollarla!” disse Kyuubi infastidita dalle continue urla.

NARUTO sgranò gli occhi e guardò il ragazzo.

“Ha baciato Sasuke…e non sulla guancia era tutto tranne che un bacio innocente!” disse stringendo l’occhio a quel ricordo.

NARUTO era spiazzato.

“Posso farti una domanda personale?” continuò il ragazzo ” Ti sei mai domandato se Sakura sarebbe rimasta con te nel caso Sasuke fosse tornato al villaggio?”

NARUTO non rispose.

Anche lui era sempre stato tormentato da quella domanda, ma Sasuke non era mai tornato e il problema non si era mai presentato realmente davanti.

“a quanto pare si! Secondo te può essere bello questo tipo di rapporto, il quale di certo non si basa sulla fiducia nell’altro?” chiese Naruto guardandolo negli occhi.

NARUTO rimase stupito “Non lo so, ma sono certo che SAKURA mi ama!”

“Potrai dirlo ancora quando tornato nel tuo futuro, ti ritroverai Sasuke a parlare con Sakura e leggerai nei suoi occhi confusione? Tecnicamente Sasuke è ancora vivo ora anche nel tuo mondo!”

“SAKURA mi ama è la prova è nostra figlia!” disse l’uomo.

“Io non vedo nessuna bambina!” NARUTO congelò a quella frase.

“ per questo la causa sei tu!” disse l’uomo stringendo i pugno “Sakura mi ha donato quella bambina ancora prima che Sasuke tornasse in vita!”

“No, se ora non c’è significa che non ti ha donato un bel niente!” lo corresse Naruto.

“SAKURA è qui ed è alla disperata ricerca di Minako e poco fa mi ha ripetuto di amarmi!” disse NARUTO sempre più arrabbiato.

“Te l’ha detto perché avrà attuato quell’incantesimo o qualsiasi cosa fosse per  giungere qua, ancora prima che i cambiamenti potessero travolgerla. Se fosse partita un minuto dopo, ti avrebbe detto la stessa cosa? Si sarebbe ricordata vostra figlia?”

NARUTO sembrò parecchio turbato da quelle parole e rimase in silenzio.

“Non stai difendendo quanto detto prima, quindi significa che lo pensi anche tu…questa è la fiducia che riponi in lei?” disse Naruto stringendo i pugni “Non so tu, ma io per una volto voglia qualcosa di solido a cui aggrapparmi. Amo tantissimo Sakura, ma non voglio stare con una persona che non sa se realmente mi ama. Non potrò forse avere quella bambina che tu stai cercando disperatamente di avere, ma…non voglio rischiare di vivere in una specie di sogno per qualche anno e aspettare il giorno in cui si spezzerò perché Sakura ha realmente capito i suoi sentimenti!” disse Naruto a testa china.

“è se i suoi sentimenti alla fine si rivelano veri per te?” disse l’uomo.

…correrò il rischio. Se mi ama davvero me lo deve dimostrare da subito, non voglio sposarla per poi dover sciogliere la promessa di amarla e rispettarla finchè vita non ci separi. Oltre a rimetterci noi, anche nostra figlia ci soffrirebbe da morire, a questo non ci pensi?” disse il ragazzo ormai in lacrime. “Ho parlato con Sakura qualche ora fa. Ha cercato di convicermi che mi amava, ma nonostante le sue parole me lo confermassero, il suo cuore era titubante. Quando capirà realmente chi ama e se questa persona sarò io…sarò pronto ad accoglierla a braccia aperte! E se tu credi davvero che la tua Sakura ti ami, dovresti darle fiducia, perché se è come dici tu…tutto si risolverà e presto vedrai tua figlia!”

NARUTO non disse niente. Aveva ragione…aveva schifosamente ragione e senza dire una parola se ne andò da suo appartamento alla ricerca di SAKURA.

 

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Capitolo 25
*** I sentimenti di lui e lei ***


Capitolo 25:  I sentimenti di lui e lei

 

aveva cercato la se stessa del passato, ma non l’aveva ancora trovata.

Dove si era andata a cacciare?

Mentre si poneva quella domanda, vide qualcuno di familiare in lontananza e si prestò a raggiungerlo.

“NARUTO! Come è andata?” chiese SAKURA vedendo il marito camminare a testa bassa.

Aveva già capito che non era servito a niente parlare con il passato se stesso, ma in cuor suo sperava di sentirsi rispondere con una risposta affermativa.

L’uomo scosse la testa “Naruto ha lasciato Sakura!”

SAKURA sgranò gli occhi “Cosa? per quale motivo?”

NARUTO era un po’ restio a dirglielo, aveva paura della sua reazione.

Prese un respiro profondo e disse “Perché Naruto ha sorpreso Sasuke e…Sakura baciarsi!”

SAKURA non riusciva a credere alle sue orecchie.

 Continuava a dire che era una cosa assurda “Io non avrei mai baciato Sasuke, non dopo essermi innamorata di te, non può averlo fatto!”

NARUTO la guardo in modo serio.

“Perché di quell’espressione? Non dirmi che credi in quello che Naruto ha detto!” chiese la donna.

Si…ci credo! Io sono sempre stata innamorato di te e non mi inventerei mai un balla del genere per lasciarti!” disse l’uomo.

“è questo il punto, quel Naruto non sei tu. Sarete la stessa persona, ma avete delle differenze!” gli fece notare diffendendo la sua se stessa del passato.

“Lo stesso vale per te!” intervenne NARUTO “tu non lo faresti mai, ma chi ti dice che la Sakura del passato non ami ancora quell’Uchiha?”

SAKURA abbassò la testa, infondo l’uomo non aveva tutti i torti e aveva fatto lo stesso suo ragionamento “Io…io non posso arrendermi così, ci sarà qualcosa che possiamo fare. Non posso perdere Minako in questo modo! Hai provato a convincerlo a rimettersi insieme a lei?”

NARUTO la osservò attentamente, ma non rispose.

La donna capendo, dalla sua esitazione, che non aveva fatto praticamente nulla per sistemare le cose, strinse i pugni.

“Tu non hai provato minimamente a fargli cambiare idea vero? non ti importa nulla di nostra figlia?”

“Certo che mi importa, se no perché avrei fatto tutto questo? Ho provato a parlargli a fargli capire le mie ragioni, ma…non ho potuto andare contro alle sue di ragioni!” disse l’uomo a testa bassa. “Non posso costringerlo a fare niente!”

SAKURA gli chiese di raccontargli quanto era accaduto realmente nell’appartamento del ragazzo e quando l’uomo gli parlo dei timori di Naruto, della paura di essere solo un rimpiazzo e dell’amore della rosa per Sasuke, la donna rimase sorpresa.

“Davvero è questo quello che pensi di me?” disse SAKURA delusa.

“Sono le parole di Naruto non le mie!” disse l’uomo non capendo perché le avesse fatto quella domanda rivolta a lui.

“No, non sono solo sue parole. Sono parole uscite dalla sua bocca, ma che rispecchiano esattamente quello che provi tu vero?” disse la donna lasciando di stucco l’uomo biondo che non sapeva cosa rispondere.

“Forse non te ne sei accorto, ma hai iniziato a parlare dicendo le cose che Naruto ti ha riferito, ma successivamente hai cambiato soggetto. Dalla terza, sei passato alla prima persona. Per questo ho capito che tu in realtà hai sempre dubitato dei miei sentimenti!” disse la rosa in lacrime.

“Perché  non me ne hai mai parlato? Potevi toglierti il dente subito! Avresti potuto chiarire, piuttosto che vivere sempre nell’incertezza!”

“Secondo te perché non te l’ho mai detto? Avevo paura… paura che tutti i miei timori si dimostrassero fondati! E inoltre avevo paura di perderti sostenendo una cosa del genere!”

SAKURA gli diede uno schiaffo.

“Sei solo uno stupido. Tu per tutto questo tempo hai sempre creduto che se Sasuke fosse tornato prima, io…io avrei rinunciato a te per stare con lui? Rispondi sinceramente!” disse la rosa guardandolo in modo determinato negli occhi.

NARUTO guardò da un’altra parte, non potendo sostenere il suo sguardo “S-si!”

“Mi fa piacere sapere che la pensi così!” disse la rosa arrabbiata.

“Non fare tanto l’innocente SAKURA! Vuoi negare che sei stata innamorata di Sasuke per tanto  tempo?”

“Hai detto bene “stata”, se non sbaglio è un verbo al passato!”

NARUTO spospirò “però ti sei innamorata di me, guarda caso, quando lui se n’è andato. Se permetti mi sembra ragionevole pensare di essere solo una ruota di scorta. Che lo fossi o no, cosa avresti pensato se io avessi fatto la stessa cosa con te? Se io fossi stato innamorato per anni di Hinata e dopo la sua scomparsa avessi cominciato a interessarmi a te, dopo che mi eri venuta dietro per anni senza che io mi accorgessi della tua presenza? Avrò anche sbagliato a mettere in dubbio i tuoi sentimenti per me, ma non puoi darmi addosso perché l’ho fatto! Non ero l’unico a pensarla in questo modo a Konoha e tu lo sai!” disse l’uomo stringendo i pugno.

SAKURA sgranò gli occhi “Sono solo degli idioti quello che hanno sempre ritenuto ciò, Ino compresa, ma speravo che almeno tu, non la vedessi in questo modo!” disse la donna voltandosi e fare qualche passo per poi girarsi di nuovo verso l’uomo bruscamente “e se vuoi saperla tutta, Sasuke è tornato al villaggio una quindicina di anni fa e non mi pare di essere venuta nel passato per lui e per fargli conoscere sua figlia! Inoltre potevo benissimo avvicinarmi a lui in questi cinque anni che tu non c’eri eppure non l’ho fatto! Ho cresciuto nostra figlia da sola, parlandogli solo ed esclusivamente di te, perché volevo che ti ammirasse, e  in tutto questo tempo non ho mai pensato ad un altro uomo al di fuori di te! Solo questo dovrebbe farti capire che in realtà l’unica persona che amo sei tu!”

SAKURA prese il volto dell’uomo fra le mani e lo guardò attentamente “E so che anche tu ami me! Non avresti fatto tutto questo altrimenti per cambiare il nostro destino, non saresti stato accecato dalla vendatta e fatto cose tremendi per una cotta passeggera, dico bene?”

NARUTO sgranò gli occhi “Shikamaru non si è risparmiato, ti ha detto proprio tutto!”

“Mi ha detto ciò che riteneva giusto riferirmi! E non mi ha fatto piacere sapere queste cose!” disse in tono di rimprovero.

NARUTO abbassò la testa “Non serve a nulla dire che mi dispiace. Non servirà a rimettere le cose apposto, quello che è fatto è fatto. Il fatto è che…stavo così male che vendicandomi su chi non centrava, mi sembrava l’unico modo per sfogarmi…anche se serviva a poco! Lo so che non è una scusa accettabile ma…” sospirò “Ti ho deluso una seconda volta!”

SAKURA lo guardò seriamente “Si è vero, ma il tuo gesto di voler cambiare le cose, mi fa capire quanto tu volessi essere una persona migliore, che ti sei pentito di quanto è successo!”

“Come puoi dire così? Hai appena saputo che non ho mai avuto pienamente fiducia in te, che ho ucciso megliaia di persone innocenti e fatto un sacco di cose orribili!” disse NARUTO non capendo.

“Dico così perché ti amo e per questo sarò sempre disposta a perdonarti qualsiasi cosa. Tu non faresti la stessa cosa?” gli chiese fissandolo nell’occhio.

NARUTO accarezzo la pelle liscia della guancia della donna e disse “S-si! Ti amo più della mia stessa vita SAKURA e niente potrà cambiare questo mio sentimento. Sono sicuro che anche Naruto prova i miei stessi sentimenti verso la te stessa del passato e sarà disposto a perdonare, se la ragazza gli mostrerà di amarlo sul serio! Riavremo nostra figlia, te lo prometto!” disse sorridendole.

“Non fare promesse che  non puoi mantenere, questa volta non dipende da te!” disse tristemente la donna. La paura di non rivedere più sua figlia la faceva star male.

“Sono sicuro di quello che ho detto…per una volta voglio avere fiducia nella vita. Mi ha sempre privato di tutto, ma mi ha restituito mia moglie…mi restituirà anche mia figlia!”

 

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Capitolo 26
*** Avvertimento di una nuova minaccia ***


Capitolo 26: Avvertimento di una nuova minaccia

 

Sakura dopo essere stata da Sasuke per chiarire la cosa, corse subito all’appartamento di Naruto.

Voleva assolutamente parlargli e porre fine a quella confusione.

Sakura ormai aveva le idee chiare, come mai prima in vita sua.

Nel suo futuro vedeva solo Naruto, ma doveva stare attenta a non rovinare tutto. Il ragazzo avrebbe anche potuto non perdonarla e decidere di dimenticarla. In fondo non era la sola ragazza a corrergli dietro.

Bussò più volte alla porta, ma non fu Naruto ad aprire.

“Oh guarda chi si vede! La bella ragazza che fa breccia nei cuori di tutti e spezza quello dell’unica persona che l’ama davvero!” disse Kyuubi divertito.

“Non ho tempo per sentire le tue sciocchezze, devo parlare con Naruto!” disse la ragazza determinata.

“E chi ti ha detto che lui vuole parlare con te?” le rispose la volpe.

Naruto!” urlò chiamandolo

“Chiudi il becco, Naruto non è in casa, mi sarei scomodato ad aprire la porta altrimenti?” disse Kyuubi nel tentativo di mettere a tacere la ragazza.

Sakura senza nemmeno salutare corse via in cerca del ragazzo.

 

Naruto si stava dirigendo verso il palazzo dell’hokage.

Era stato convocato poco prima da Kakashi, il quale gli aveva consegnato il messaggio urgente di  Tsunade.

Doveva vederlo e al più presto.

Non aveva nessuna voglia di mettersi a correre.

Qualsiasi cosa dovesse informarlo Tsunade, avrebbe aspettato qualche minuto in più.

N-Naruto-kun!”

Hinata? Ciao, non ti avevo vista! Scusa ero sovrappensiero!” disse il ragazzo grattandosi la testa.

N-non fa niente…io…ecco…ti stai dirigendo dall’hokage? Hai una nuova misione?” chiese la ragazza timidamente.

Naruto alzò le spalle “lo saprò fra poco e tu come mai sei qui?”

Bhe ecco…io stavo…” la ragazza non terminò la frase che il suo volto si tinse di rosso.

 

Sakura intanto aveva trovato il ragazzo e vedendolo con Hinata, ebbe l’istinto di nascondersi.

Tecnicamente era libero e niente gli impediva di trovarsi un’altra ragazza, ma la ragazza in questione era proprio Hinata, la quale era sempre stata segretamente innamorata del suo Naruto.

Era gelosa e soprattutto aveva paura che ormai non potesse più sistemare le cose.

Ma per fortuna quel pensiero scomparve quasi subito dalla mente, quando vide Kiba comparire, senza Akamaru e dare un bacio sulla fronte alla Hyuuga.

Da quando Naruto  aveva rifiutato la ragazza, Kiba ne aveva approfittato per far accorgere la mora della sua esistenza.

Sapeva bene che non era innamorata di lei, ma piano piano l’avrebbe conquistata, di questo era sicuro e sembrava riuscirci.

 

 

Solo dopo diverso tempo Il ragazzo arrivò nell’ufficio dell’hokage e dopo una bella strigliata per il suo ritardo venne messo al corrente di ciò che stava accadendo.

Tsunade aveva ricevuto un messaggio di avvertimento da parte del nemico.

MadaraUchiha avrebbe attaccato il giorno stesso.

Doveva assolutamente preparare il villaggio per l’attacco imminente.

Aveva già provveduto, poco prima, a dare il segnale di evacuazione il villaggio, anche se le cose stavano provedendo a rilento.

Il problema maggiore era che quell’essere era molto potente e nemmeno l’hokage sapeva come affrontarlo e soprattutto proteggere il suo obbiettivo primario: Naruto.

Avrebbe voluto mettere al sicuro il ragazzo e le volpi, ma esso si sarebbe di certo rifiutato, non volendo mettere in pericolo il proprio villaggio natale per colpa sua.

Inoltre Naruto voleva affrontarlo per porre fine a quella storia una volta per tutte, che lo stava mandando fuori di testa.

Essere braccato non era molto piacevole e vivere con la paura che ogni giorno i tuoi cari potessero essere in pericolo a causa del destino che è capitato lui, lo tormentava.

Tsunade decise di dare una possibilità al ragazzo. Era migliorato parecchio e chissà, magari con un po’ di fortuna, sarebbe riuscito a mettere fine a una tale minaccia…sia per lui, che per il mondo intero.

Ma non sarebbe andato in battaglia da solo.

Tsunade, perdonando Sasuke, ristabilì i vecchi membri del team 7.

Sarebbero stati loro quelli che avrebbero accolto Madara a “braccia aperte”, nonostante Naruto non fosse contentissimo all’idea di avere nuovamente Sasuke in squadra e questo sorprese l’hokage, la quale non sapeva ancora nulla del litigio fra Naruto e Sakura.

Lo venne a scoprire successivamente quando, convocato NARUTO, si presentò nel suo ufficio la Sakura del futuro.

NARUTO non aveva potuto recarsi sul posto a causa di una nuova crisi che lo aveva messo fuori gioco e così la moglie decise di prendere il suo posto.

Voleva anche lei essere d’aiuto.

Spiegò a Tsunade tutti gli avvenimenti degli ultimi giorni e solo allora capì il nervosismo di Naruto e Sakura, perché anche se non aveva ficcato il naso nelle loro questioni, aveva capito che c’era qualcosa che non andava fra i due.

Ma in quel momento non poteva distrarsi, il villaggio era più importante e chiese alla donna dai capelli rosa di raccontarle, come nel loro tempo, avevano annientato un pericolo come Madara Uchiha.

Purtroppo SAKURA non potè essere di grande aiuto.

Loro non avevano mai annientato un nemico del genere.

Esso era semplicemente scomparso nel nulla senza lasciare tracce e ormai si era diffusa la voce di una sua probabile morte di vecchiaia, dato che di anni ne aveva accumulati parecchi.

Tsunade fu sconsolata a sentire ciò. Conoscere un modo per uccidere un nemico di tale potenza, si sarebbe rivelato molto utile.

 

Intanto mentre il jinchuriki si stava per andare a preparare per l’imminente lotta…

“Salve Naruto!”

Sasuke!” disse il biondo senza nemmeno voltarsi a guardare il compagno.

Kakashi mi ha informato dell’imminente minaccia!A quanto pare saremo nuovamente fianco a fianco durante questo scontro.” disse il moro con un sogghigno.

“Evviva!” disse con zero entusiasmo.

“Deduco dalla tua euforia che ce l’hai ancora con me per aver baciato Sakura! Non avete ancora risolto?” chiese lui stupito.

Aveva visto la rosa correre via subito dopo aver parlato con lui ed era convinto che la ragazza sarebbe andata a chiarire con l’Uzumaki.

“Non c’è niente da chiarire! Ti ha baciato, preferisce te a me…fine della storia!” disse contraendo il volto per la rabbia.

“Ho baciato Sakura solo per ringraziarla per aver salvato Karin, non c’era niente sotto!” si giustificò Sasuke.

“Come no! non sono stupido, non si ringrazia la gente con un bacio sulla bocca, a meno che non ci sia qualcosa fra le due persone!” disse Naruto voltandosi finalmente verso il moro e guardandolo negli occhi con disprezzo.

“a quanto pare stupido lo sei! Lo vuoi capire che non ho il minimo interesse verso Sakura?”

“Allora la prossima volta che la devi ringraziare, stalle lontano almeno un chilometro!”

“Va bene, le manderò una cartolina, ma ora tu dimentica quel bacio e…” non riuscì a finire di parlare che una voce chiamò il ragazzo.

Naruto!”

Il ragazzo si girò verso la persona chelo cercava.

“Cosa vuoi Sakura?” disse sbrigativo.

“Devo parlarti!”

“Non ora!” disse. Sia perché non c’era tempo, sia perché non era pronto per affrontarla.

“Ma Naruto io….”

“Abbiamo una missione da compiere e se nessuno ti ha ancora informata, Sasuke penserà a raccontarti tutto, io vado a chiamare Kyuubi…ci vediamo dopo!” disse brigativo e lasciando la ragazza con l’amaro in bocca.

 

 

Il momento dello scontro arrivò presto e sinceramente Naruto non sapeva se si sentiva veramente pronto ad affrontare l’ultima minaccia che impediva lui di essere un ragazzo libero.

Madara Uchiha, convinto di essere imbattibile aveva specificato ora e luogo del suo arrivo.

Non era solo, con lui erano presenti anche gli ultimi membri dell’akatsuki, Zetsu e Kisame, pronti a dare man forte al loro capo, senza risparmiare nessuno.

Il team Kakashi era in prima linea, pronti per la battaglia, mentre gli altri ninja si erano tenuti indietro pronti a intervenire in caso di bisogno.

Anche le due volpi erano presenti allo scontro.

Il Kyuubi del futuro risplendeva in tutta la sua maestosità e sfoggiava tutte le nove code, mentre il kyuubi del presente era leggermente più piccolo del suo compagno e aveva un massimo di 8 code.

Più in là Naruto non poteva spingersi o sarebbe morto per aver spezzato il sigillo senza che fosse stato lui a strapparlo dalla gabbia che teneva rinchiuso l’intero potere del demone.

La battaglia stava per iniziare e purtroppo il timore di tutti si rivelò presto reale.

L’evento che sconvolse le terre del fuoco 17 anni prima si sarebbe ripetuto.

 

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Capitolo 27
*** La fine di tutto ***


Capitolo 27:  la fine di tutto

 

Senza perdere tempo Madara passò al contro attacco.

Il suo obbiettivo era quello di mettere le mani sul potere del Kyuubi e non si sarebbe fermato di fronte a niente pur di ottenerlo.

Inoltre aveva un secondo scopo, qualcosa che 17 anni prima non era riuscito a portare a termine completamente.

Madara voleva la scomparsa del villaggio della foglia da tutte le mappe geografiche esistenti nell’intero pianeta. Non doveva rimanere nemmeno un vago ricordo di quel villaggio da lui tanto odiato.

Lo scontro ebbe inizio.

Inizialmente fu solo un sharingan verso sharingan, Uchiha vs Uchiha, ma presto Madara si dimostro al di sopra delle capacità di Sasuke, il quale secondo il nemico si era parecchio indebolito a causa dei buoni sentimenti che ora avevano sopraffatto l’odio.

L’odio per Madara era l’arma vincente, il potere che lo avrebbe portato a dominare su tutto il genere umano.

Naruto e Kakashi andarono a dare man forte al loro compagno, ma Madara non sembrava temere una lotta impari.

Non era il numero dei nemici che si trovava davanti a preoccuparlo. Era convinto di poter vincere.

Non dandosi per vinto, il team 7 al completo provò ad attuare una strategia con l’aiuto di Yamato.

Il capitano attuò la sua abilità speciale circondando con dei legni snodabili, il corpo di Madara, il quale si trovò intrappolato.

Sasuke e Kakashi attuarono sul nemico la palla di fuoco suprema, seguita poi dal rasengan di Naruto e subito dopo, da un colpo sferrato in piena faccia da Sakura.

Il nemico era a terra apparentemente sconfitto, ma sembrava troppo facile e tutti pensarono che ci fosse sotto qualcosa di sospetto.

Si sentii un ringhiò mostruoso che tutti riconobbero subito come quello di una delle due volpi.

Kyuubi del presente era agitato e si muoveva freneticamente di qua e di là lanciando sfere di chacra ovunque gli capitasse, anche sul villaggio.

Kyuubi che ti sta succedendo?” chiese Naruto non capendo il perché di un tale comportamento.

“Non è possibile!” disse Kakashi sgranando gli occhi. Gli sembrava di rivivere il momento in cui da giovane aveva dovuto combattere contro il demone.

Il corpo a terra di Madara scomparve: era una copia.

“Cosa?” disse Sakura per spostare lo sguardo nella stessa direzione in cui guardava Kakashi e solo allora notò la presenza di Madara sulla testa di Kyuubi.

Naruto!” disse la ragazza.

Il ragazzo strinse i pugni “Ho visto!”

I ninja, che fino a quel momento erano rimasti in disparte, si buttarono nella lotta nella speranza di fermare il demone, nonostante sapessero che sarebbe stato tutto inutile. Non eraro abbastanza forti per riuscire a sovrastare un tale potere e questa volta Yondaime non sarebbe venuto in loro soccorso.

Naruto, richiama Kyuubi!” ordinò subito Tsunade, che si era già messa all’opera ed era andata ad aiutare i feriti con l’aiuto di SAKURA.

Non servì a niente.

Il ragazzo per quanti sforzi facesse, non riusciva più a controllare la quantità di chakra del demone, fino ad allora rimasto sotto il suo controllo. Ciò era dovuto al fatto che Madara aveva posto un sigillo sulla fronte del demone che impediva al chakra della volpe di far ritorno al suo contenitore.

Kyuubi del futuro era l’unica che riusciva a tenere testa alla volpe e cercava di frenarla come poteva.

L’aveva buttata a terra più volte, ma essa sotto comando di Madara si rialzava sempre e continuava a sferare colpi all’impazzata, i quali non tutti erano fermati dal demone del futuro.

Madara si rivolse al Kyuubi del futuro “Avrei voluto controllare te e tenere questa volpe per i miei scopi, ma per dei motivi a me ignari, non riesco a prendere il controllo della tua mente!”

KYUUBI sorrise “Ammetto che sei tremendamente forte, ma nemmeno tu e la tua odiosa abilità innata può controllare qualcosa che non appartiene a questo mondo!” spiegò semplicemente la volpe.

Madara rise malignamente “Comunque non è un problema! Riuscìro a sconfiggere anche te e a distruggere il villaggio!”

“il mio me stesso è forte, ma dimentichi che essendo ancora legato al jinchuuriki ha i suoi limiti!”

“Non mi preoccupo di questo!” disse fissando e indicando Naruto.

Il ragazzo era a terra piegato in due che si teneva le mani sullo stomaco. Era preda di forti dolori che gli tagliavano il fiato.

Sakura corse vicino a lui “Naruto che ti prende?”

Ma il ragazzo troppo impegnato a respirare non riuscì a fiatare.

“Ancora un po’ è il sigillo si romperà. Kyuubi sotto il mio controllo sta domandando ancora più chakra e per quanti sforzi quel pivello possa fare, non riuscirà a impedire la rottura del sigillo e quando ciò avverrà, sarà la fine di tutti! Non risparmierò nemmeno te KYUUBI, un demone che lotta per il bene non serve a niente. Un vero demone è colui che odia e che ha un potere alimentato solo e soltanto da questo oscuro sentimento. Per questo il mio Kyuubi avrà sopravvento su di te!”

“Lo vedremo! Se c’è una cosa che ho imparato vivendo a stretto contatto con gli umani e che il bene vince sempre sul male!” disse la volpe del futuro guardando storto il nemico “Voglio proprio vedere se è vero!”

Disse lanciandosi contro il passato se stesso e colpendolo con una zampata al muso.

I due demoni continuavano a lottare fra di loro, senza che nessuno avesse la meglio. Ormai la volpe del prresente aveva quasi raggiunto la potenza del demone del futuro e quest’ultima faceva sempre più fatica a tenerla a bada. Più volte a KYUUBI era capitato di trovarsi a terra dopo un colpo di una delle code dell’avversario. Nessuno era mai stata in grado di ferirla o colpirla pesantemente fino a quel momento. Ma la cosa non le rodeva più di tanto dato che era stato ferito da se stesso.

L’unica cosa che gli scocciava tremendamente era di non poter fare niente contro il possesso di Madara verso se stesso.

Kyuubi aproffittò del momento in cui KYUUBI era a terra per avvicinarsi al villaggio, ma presto si dovette fermare perché qualcuno l’aveva afferrato per le sue code e non accennava a lasciar la presa.

“Sei duro di comprendonio stupido demone, avrò io il sopravvento!” disse Madara, vedendo la testardaggine di KYUUBI.

“Non ti permettero di farmi fare qualcosa di cui mi pentirei in futuro. Ho promesso a NARUTO che avrei protetto il villaggio della foglia a qualunque costo. Poco importa se il villaggio è del futuro o del passato! Io mantengo sempre le promesse!” disse menzionando una frase detta spesso da NARUTO quando era giovane e stringendo ancora di più la morsa sulle code del demone volpe del passato.

Purtroppo per la volpe del futuro, quella del presente, nonostante non avesse piena libertà nei movimenti, aveva però la bocca libera con la quale preparò un nuovo colpo da lanciare verso il villaggio. Questa volta niente sarebbe riuscito a fermarla, nemmeno i numerosi ninja che invano mandavano attacchi contro il demone.

Il villaggio aveva le ore contate.

Tutti rimasero col fiato sospeso. Ancora pochi secondi e la “bomba” sarebbe stata sganciata.

Quando la sfera di chakra si staccò dal muso di Kyuubi tutti chiusero gli occhi, non volendo vedere il loro villaggio natio sparire.

Ma non si sentì nessuna esplosione che potesse indicare la distruzione di Konoha, ma un “piccolo” frastuono che fece intendere che il colpo era stato parato.

Tutti erano convinti che KYUUBI centrasse qualcosa, ma si sorpresero di vedere che in realtà un muro altissimo e spesso di legno si alzava per diversi metri verso il cielo.

Tsunade si girò verso Yamato, ma vide che non era lui l’artefice di quella tecnica, data la sua momentanea perdita di coscienza.

Naruto, nonostante la lotta che stava subendo interioremente, col la sua forza di volontà era riuscito a ricorrere all’arte del legno che aveva imparato qualche mese prima, per difendere il villaggio.

“Sei stato grande Naruto!” si complimento Sakura reggendo il ragazzo, il quale si vedere che era molto provato e che era al limite.

La barriera però cadde e Kyuubi era nuovamente pronto per un nuovo attacco. KYUUBI era nuovamente a terra e non sarebbe mai riuscito a fermare il colpo.

Ma nuovamente qualcosa accadde e fermò il nuovo attacco.

Qualcosa che nemmeno Madara riuscì a spiegarsi.

Kyuubi sgranò gli occhi e cominciò a indebolirsi, diventando trasparente di tanto in tanto, finchè sfinita non cadde a terra.

“Avanti muoviti stupido demone! Distruggi Konoha!” disse Madara.

Ma la volpe del presente ormai non era più sotto il controllo dell’uchiha. Sentiva le sue forze venire meno e gli occhi farsi pesanti.

Nessuno riusciva a capire cosa fosse successo, perché la volpe si fosse indebolita fino a quel punto e così improvvisamente.

Fu l’urlo di Sakura a far capire ai presenti quanto stava accadendo.

Tsunade, Kakashi e SAKURA si girarono verso la voce della ragazza e rimasero pietrificati alla scena.

Videro un Naruto ricurvo, che si trovava davanti a Sasuke, e dalla schiena dello shinobi biondo si poteva benissimo riconoscere la katana del moro che lo stava traffiggendo.

Naruto, capendo che nessuno sarebbe riuscito a fermare il suo bijuu, fece l’unica cosa possibile, chiese a Sasuke di ucciderlo.

Quella richiesta lasciò sbigottito il moro. Aveva ucciso molte persone, ma si rifiutò di farlo anche con colui che lo aveva salvato dalle tenebre.

Naruto lo supplicò, ma all’ennesimo rifiuto del compagno, il biondo si vide costretto a usare metodi drastici. Facendo ricorso alle sue ultime forze, con una velocità estrema si ritrovò davanti al moro, il quale nonostante fosse riuscitò a prevedere la mossa del compagno, non riuscì a sottrarsi dalla sua volontà.

Naruto afferrò il braccio dell’Uchiha che teneva ben salda la Katana e con forza si conficcò l’arma nel suo stomaco.

Ora Naruto giaceva a terra fra le braccia di una Sakura disperata e un Sasuke shoccato.

Tsunade capì subito che le cure mediche sarebbero state inutili.

“m-mi d-dispiace p-pivello! Disse Kyuubi prima di chiudere per sempre gli occhi.

Naruto si addormentò per sempre con un sorriso sulle labbra.

Il villaggio era salvo.

Anche Madara era rimasto shoccato dalla scena. Non aveva minimamente calcolato la possibilità che il ragazzo compisse un tale gesto.

Sasuke accecato dalla rabbia si avventò come una furia sul nemico, il quale riuscì a schivare i numerosi attacchi che l’Uchiha sferrava.

Se secondo Madara l’odio alimentava il potere, in battaglia non si dimostrava un ottima amica dato che il ragazzo cercava di colpire il nemico con il solo scopo di ucciderlo, senza ragionare veramente su come avrebbe potuto mandare a segno un solo colpo.

Ma distratto da Sasuke e successivamente da Kakashi, che voleva anche lui fare in modo che la morte del suo allievo non fosse invano, Madara non tenne conto del nemico più pericoloso che avrebbe determinato la sua fine: KYUUBI.

Madara riuscì a schivare una delle potenti code di del demone, ma a lunga andare, non riuscendo a tenere testa a tutti, ebbe la peggio e KYUUBI lo inghiottò senza nemmeno masticare.

Finita la lotta, dopo un attimo di incredulità, tutti si radunarono vicino al corpo esanime di Naruto.

Nessuno spiccicava parola. Si sentivano solo i singhiozzi di Sakura che non voleva accettare una tale disgrazia.

Più lontano anche SAKURA piangeva. Ormai non aveva più speranze di rivedere la sua bambina, insieme a Naruto anche Minako era morta.

Poco dopo la donna dai capelli rosa si sentii stringere da delle forti braccia. Era NARUTO, il quale a causa delle sue condizioni si era tenuto in disparte e non aveva partecipato allo scontro, ma aveva visto tutto.

L’uomo diede un bacio sulla fronte della donna e le disse “Non ti preoccupare, nostra figlia vivrà di nuovo!”

A quelle parole SAKURA alzò di scatto la testa, spaventata da quello che potesse significare la frase.

NARUTO le sorrise e si alzò lentamente.

“NARUTO no!” disse la donna.

L’uomo si girò verso di lei “Tanto io sono morirò comunque. Non ho potuto né potrò essere un padre presente per nostra figlia, ma voglio fare almeno qualcosa per lei. Dille che…anche se non l’ho mai vista né stretta fra le mie braccia, veglierò su di lei e che le vorrò sempre bene!”

L’uomo disse quelle parole senza guardare SAKURA in faccia. Non la voleva vedere soffrire.

NARUTO si avvicinò a Naruto e Sakura. Chiese a quest’ultima di allontanarsi, senza spiegarle cosa avesse in mente.

Poco dopo la ragazza capì. NARUTO fece fluire il suo chakra dal suo al corpo del giovane Naruto.

Sakura aveva già visto attuare questa tecnica e la riconobbe come la tecnica di resurrezione.

NARUTO fece l’unica cosa sensata da fare.

Lui aveva commesso solo errori nella sua vita e per i suoi sbagli aveva fatto soffrire un sacco di persone. Ora avrebbe in qualche modo rimediato.

Avrebbe fatto rivivere Naruto, permettendogli di avere una vita migliore della sua, dandogli la possibilità di stare vicino a Sakura e di crescere quella bambina che avrebbe tanto voluto vedere almeno una volta.

Ma questo suo desiderio non si sarebbe mai avverato.

Ma poco importava.

L’importante e che con questo suo sacrificio, la piccola Minako potesse tornare a vivere e che facesse forza a sua madre.

Qualche minuto dopo NARUTO esalò il suo ultimo respiro, mentre il cuore di Naruto riprendeva a battere e il suo toracio ad alzarsi e abbassarsi ad ogni respiro.

Con la ripresa dei sensi di Naruto, anche Kyuubi tornò in vita.

Sia il ragazzo che il demone erano confusi, ma capirono quanto accaduto appena videro il corpo di NARUTO steso a terra senza dare cenno di ripresa.

SAKURA si avvicinò al corpo del marito, per porgli un ultimo saluto. Piangeva, ma il suo era un pianto silenzioso. Di sicuro NARUTO non avrebbe voluto vederla in quello stato.

KYUUBI le era accanto.

Dall’esterno non traspariva nessun sentimento dal muso del demone, ma il suo cuore era straziato. Piangeva per la perdita di suo “figlio” del suo  migliore amico. Sapeva che sarebbe accaduto prima o poi, ma non era riuscita a farsene una ragione. Avrebbe tanto voluto aiutarlo, ma i suoi potere non erano illimitati, come cercava sempre  di far credere.

Il corpo di NARUTO cominciò a scomparire tornando nel suo tempo e in contemporanea alla sua sparizione, accanto a SAKURA apparì una bambina sui cinque anni con capelli rosa, legati in sue buffe codine e dagli occhi come il cielo. Gli occhi uguali a quelli del padre, che non avrebbe mai visto.

La bambina abbracciò la madre, la quale la strinse forte per paura che anche lei potesse lasciarla.

A Konoha si tennero i funerali dell’uomo che aveva salvato il futuro del villaggio, poco importava se c’era o no un corpo su cui piangere.

Venne fatta anche una lapide in sua memoria.

Naruto e Sakura gli erano tremendamente grati. Era solo merito suo se adesso avrebbero potuto vivere una vita tranquilla, dato che tutte le minacce erano state annientate.

Anche Sasuke fu dispiaciuto per quella perdita anche se non lo dava a vedere. Karin che lo conosceva meglio di chiunque altro, poteva capire che in quel momento stesse soffrendo. Gli teneva la mano per dargli forza, ma sapeva anche che Sasuke doveva davvero molto a quell’uomo, che non aveva mai trovato in simpatia, dato che era venuto a sapere che il suo se stesso del futuro era stato ucciso proprio da lui.

Gli doveva molto perché aveva fatto in modo, che non fosse stato lui a uccidere Naruto, anche se non aveva aizzato la katana contro l’amico di sua spontanea volontà.

Dopo i funerali chi apparteneva al futuro tornò nel suo tempo, facendo tornare tutto al suo posto.

Anche nel futuro venne celebrato un grande funerale in onore di NARUTO.

Shikamaru era stato eletto ottavo hokage come desiderava il suo predecettore e spiegò a tutto il villaggio del perché NARUTO andasse ricordato come grande hokage. Di quello che aveva affrontato per permettere al villaggio di risolgere e di avere una vita migliore. Spiegò anche che KYUUBI non era più una minaccia, ma era una loro preziosa alleata.

Il villaggio ci mise un po’ a credere alle parole del nuovo hokage, ma convinto di quanto accaduto, tutti portarono un loro omaggio sulla lapide del settimo hokage. Fra di loro era presente anche Sasuke, il quale era andato a dare il suo ultimo saluto insieme a Karin e i suoi due bambini.

Da quel momento avrebbe sempre vissuto credendo negli ideali di un uomo che si era fatto uccidere per il bene di tutti e avrebbe lasciato per sempre da parte il desiderio di vendetta e di riportare ai suoi antichi fasti il clan Uchiha.

Si era reso conto che la vita era troppo breve per sprecarla in stupidi ideali. Voleva vivere la sua vita nel miglior modo possibile ed era stato NARUTO a farglielo capire, insieme a SAKURA.

Il sogno di NARUTO non era essere considerato un eroe, non era essere ricordato per sempre un grande hokage o essere ammirato e apprezzato da tutti.

Il suo sogno era ridare splendore al suo amato villaggio e soprattutto di poter far rivivere la sua famiglia.

Era riuscito nel suo intento,  aveva ottenuto tutto quello per cui aveva lottato, anche di più.

Finalmente poteva  definirsi un uomo felice e riposare in pace.

 

FINE

 

Bene, siamo arrivati alla fine della storia…dopo mooolto tempo.

Spero che la storia vi sia piaciuta e che questo capitolo vi soddisfi.

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito e che mi hanno seguito e che hanno aggiunto la storia fra preferite/seguite.

Grazie mille a tutti.

A presto

Neko =^^=

 

 

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