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Naruto era stato informato qualche settimana
prima, della morte del suo maestro: Jiraya.
Si era pianto addosso a lungo, ma presto
decise di farsi coraggio e andare avanti.
Avrebbe eliminato l’assassino dell’ero-sennin a qualunque costo e per questo motivo, con il
consenso dell’Hokage, Naruto
parti per un allenamento speciale sul monte Myobokuzan, con Fukusaku, una rana
anziana, ex maestro di Jiraya.
L’allenamento avrebbe portato il ragazzo
a dei buoni risoltati, ma ancora non poteva sapere quali brutte sorprese il
destino avesse in serbo per lui.
Dopo la sua partenza a Konoha la vita trascorreva tranquillamente ignara che presto…sarebbe successo qualcosa che avrebbe cambiato la
vita di tutti i suoi abitanti.
Nell’ufficio dell’hokage,
Tsunade aveva convocato Kakashi
e Yamato per decidere chi dei due, sarebbe dovuta
andare in missione insieme a Sai e Anko.
La ricerca di Kabuto
era il prossimo passo che i ninja di Konoha avrebbero
compiuto, se una voce apparsa dal nulla non diede l’ordine tassativo a Tsunade di lasciar perdere la missione.
“Lascia perdere Kabuto.
È l’ultimo dei tuoi problemi, Tsunade. Nei prossimi
giorni le serviranno più ninja possibili per la difesa del suo amato villaggio”
Tsunade si guardò intorno, seguita dai due jounin
“Chi ha parlato?” chiese non vedendo
nessuno.
In
quel momento una luce apparve nella stanza da dove ne uscì un uomo.
“Io!”
L’uomo aveva all’incirca una trentina
d’anni. Capelli biondi abbastanza lunghi tutti disordinati. Indossava la tipica
divisa da jounin e sulla fronte aveva il copri fronte
di Konoha, tenuto in modo tale da coprire l’occhio
destro. Un peccato dato la bellezza del colore della sua iride.Un azzurro come il cielo.
Il segno particolare che lo distingueva
erano quelle strane linee che aveva su ogni guancia. Tre per ognuna.
I due jounin,
non conoscendo la persona apparsa dal nulla, si misero in posizione di
d’attacco. L’uomo diversamente era tranquillo e, per dimostrare che non era
preoccupato della loro presenza, si mise le mani in tasca.
“Chi diavolo sei e da dove sei sbucato?”
chiese Tsunade cominciando ad alterarsi.
“ehi, calmati! Dai vestiti che porto
dovresti riconoscere un ninja di Konoha!” disse
l’uomo
“Per quel che so, potresti essere un
impostore! Ora parla!” disse sbattendo le mani sulla scrivania.
L’uomo sbuffò “Non ho tempo da perdere
quindi ti accontenterò. Sono NarutoUzumaki e vengo dal futuro!”
Calò il silenzio e tutti fissavano l’uomo
come se fosse un pazzo.
“Liberi di non crederci se volete. Ma vi
piaccia o no, dovrete fare quello che vi dico io se volete aver salva la
pellaccia!” li minacciò.
“Cosa intendi dire?” chiese Kakashi guardandolo con astio “Che intenzioni hai se non obbedissimo
ai tuoi ordini?”
“oh non ho intenzione di farvi niente. Qui non sono io la minaccia, come voi credete!”
disseavvicinandosi alla finestra della stanza. “mi riferivo semplicemente al fatto
cheKonoha fra
circa una settimana è destinata a sparire!Sono qui perché ciò non avvenga!” disse l’uomo fissando il villaggio
dalla vetrata.Da quanto tempo non
ammirava più quel panorama.
“come facciamo asapere che tu sia veramente colui che dici di
essere?” chiese Yamato.
“Se volete mi trasformo in Kyuubi e distruggo direttamente io il villaggio senza
aspettare che Pain si scomodi!” disse
prepotentemente.
“Basterà che tu …”cominciò Tsunade seria.
“risponda a qualche inutile domanda? Del
tipo: Quale è il mio cibo preferito? dovrei
rispondere ramen, nonostante abbia cambiato gusti.
Qual’era ilmio sogno? Diventare Hokage!
Quale promessa ho fatto a Sakura? Una promessa che avrei fatto meglio a non
fare! Chi sono i miei genitori? Bhe tecnicamente se
aspettavo voi non lo avrei mai saputo. Qual è la cosa che mi ha fatto più
soffrire da bambino? Una cosa che ora adoro: la solitudine! Chi era il mio
maestro? Il signore qui presente, che a quanto pare mi ha passato il suo vizio
di portare il copri fronte sull’occhio e Ero-sennin,
guardone di migliaia di donne, ma che aveva nel cuore solo una di queste…tu!” disse a Tsunade “Devo
continuare? Ti avverto che mi sto alterando e non sono molto piacevole quando
mi arrabbio…veramente anche se sono calmo…quindi vedi un po’ tu che fare!” disse guardandola
storto.
La donna sospirò “Mi sarebbe bastato che
mi avessi mostrato il sigillo!”
“Tsè…quello si
è spezzato da anni ormai!” disse l’uomo
Tutti sussultarono.
“Vuoi dire che la volpe è libera?” chiese
Tsunade timorosa della risposta.
“Non siamo qui per parlare di Kyuubi. Lei non è un problema, nè
nel mio presente e tanto meno qui! Ora mi volete dare rettao no?” chiese l’uomo oramai alterato.
Kakashi guardò Tsunade
“Credo che possiamo concedergli il
beneficio del dubbio.” Disse il copia-ninja.
Tsunade annuì. “cosa avresti intenzione di fare
per impedire che il villaggio venga distrutto?”
“Per quanto la mia forza possa essere
aumentata e per quanti ninja tu impiega nel combattimento che ci sarà, non è
detto che Pain venga sconfitto prima che il villaggio
venga raso al suolo e quindi per cautela creerei una barriera sull’intera Konoha.” Disse Naruto osservando
soprattutto Yamato.
“come intendi fare una cosa del genere?”
chiese Tsunade sgranando gli occhi.
“Con l’arte del legno!” disse Naruto.
Yamato sussultò. Lui non si sentiva in grado di
riuscire a creare una cupola di legno come protezione per l’intero villaggio. Sapeva
di non avere il chakra necessario per compiere una
cosa del genere e tanto meno resistere ai ripetuti attacchi nemici, soprattutto
non attacchi talmente potenti da radere al suolo una cittadina.
“Tranquillo Yamato,
ti aiuterò io! Tu ricoprirai metà villaggio al resto ci penserò io” disse Naruto vedendo la reazione di Yamato.
“come pensi di proteggere l’altra metà?”
chiese curiosa l’hokage.
“come ho detto prima, con l’arte del
legno!” Naruto li guardò e notò i loro sguardi “non chiedetemi come, ma
sono in grado di usarla anche io!”
Tsunade non era ancora sicura di potersi fidare
di quell’uomo, era un po’ troppo scontroso per essere Naruto,
ma se i due jounin non erano preoccupati per la sua
presenza, avrebbe seguito il loro istinto, senza però abbassare la guardia.
L’uomo venuto dal futuro, informò Yamato che sarebbe stato meglio fare una prova per essere
in grado di sincronizzarsi a dovere, quando sarebbe stato necessario.
Naruto disse a Tsunade
di avvisare gli abitanti del villaggio di una esercitazione per la protezione
delle loro vite e che per un po’ di tempo, non avrebbero visto la luce del
sole.
Tutti si allarmarono per questo fatto,
avevano capito che c’era qualcosa che minacciava la loro sicurezza.
Sakura appena ricevuto la notizia, corse
dalla sua maestra per chiederle informazioni a riguardo.
“Maestra, perché di questa esercitazione?
Sta per succedere qualcosa?” chiese preoccupata la ragazza.
“Non lo so, è probabile. Questa è solo
precauzione. Nel caso di un attacco, sapremo come difendere il villaggio!
Secondo delle fonti, fra una settimana Konoha sarà
rasa al suolo da un membro dell’akatsuki” le spiegò
la donna.
La
ragazza sussultò “chi le ha dato queste informazioni?”
La donna indicò alla sua allieva, la
persona in questione.
“Chi sarebbe? Non l’ho mai visto!”
“Tsunade-sama,
noi siamo pronti!” disse Yamato avvertendo l’hokage che erano pronti a iniziare. Accanto a lui si
trovava Naruto, il quale fissava Sakura con uno
sguardo serio, che intimorì la ragazza.
“Abbiamo stabilito che Yamato andrà alle porte di Konoha,
mentre io andrò sul monte dei volti degli hokage, per
avere una maggiore visuale della situazione” intervenne Naruto.
“Io e Kakashi
verremo con te, se non ti dispiace, Naruto!” disse Tsunade.
L’uomo alzò le spalle e si incamminò
dicendo “fa come ti pare!”
“Na-Naruto?”
chiese sorpresa Sakura.
La donna decise di raccontarle ciò che
poco tempo prima era avvenuto nel suo ufficio, lasciando di stucco la ragazza.
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Eccomi
tornata con una nuova storia. Naruto va nel passato
per cambiare il futuro. Ho già scritto una cosa del genere, ma a differenza di
quella ff, questa tecnicamente una conclusione ce l’ha…spero solo di non trovare intoppi durante il percorso,
dato che quando arrivo ai momenti di azione tendo a bloccarmi…ma
io ho una predilezione per il genere di storie tristi drammatiche e di azione
quindi tento sempre di scrivere su questi temi. Boh a voi il giudizio.
Spero
che questo primo capitolo vi abbia incuriosito e per favore fatemi sapere.
Sakura
e Tsunade giunsero finalmente sul monte degli hokage.
“Alla
buon ora!” disse Naruto che era già spazientito del
fatto che aveva dovuto aspettare le due.
Tsunade assunse un’aria contrariata, ma fece
finta di niente anche se avrebbe voluto tirargli il collo per il suo
comportamento.
“Puoi
iniziare!”ordinò
Naruto compose i sigilli necessari per comporre
la tecnica del richiamo, ma a differenza di evocare i rospi come tutti si
sarebbero aspettati, dalla nuvola di fumo uscì qualcosa di inaspettato per i
tre ninja spettatori.
“Kyuubi, ne abbiamo già parlato, sai cosa devi fare!” disse Naruto tranquillo
“Lascia
fare a me!” disse la volpe facendo un ghigno che mise i brividi ai presenti.
Naruto annuì.
Tutti
in principio rimasero ammutoliti. Davanti a loro c’era Kyuubi,
il demone che aveva portato morte e distruzione sedici anni prima. Ora le sue
dimensioni erano parecchie ridotte e anche il numero di code, ma era comunque
terrorizzante. Le sue dimensioni erano all’incirca come quelle di Akamaru e scodinzolava le sue tre maestose code.
Gli
abitanti riconobbero il suo malefico chakra e si
misero a correre a destra e a manca terrorizzati. Gli ambu
incaricati di mantenere l’ordine all’interno del villaggio, poterono fare ben
poco.
“Kyuubi? Ma sei impazzito?” disse Tsunade
spaventata
“Non
è possibile!” disse Sakura con la stessa faccia della donna.
“Tranquilli,
non farà niente di male! È docile!” disse Naruto
provocando la volpe, la quale a pochi centimetri di distanza dal viso
dell’uomo, gli ringhiò contro.
“Hai
intenzione di provocarmi? Dillo subito e ti faccio fuori in un istante! Così la
facciamo finita!” lo minaccio la volpe, ma l’uomo non si intimorì per niente.
“Mi
serve che tu ti arrabbi per essere alla massima potenza!” gli ricordò l’uomo
“Ora concentrati “ disse con un tono autoritario.
Naruto accese la sua ricetrasmittente in comunicazione
con quella di Yamato e gli diede l’ordine di
cominciare. Gli diede anche le coordinate del punto in cui le due barriere si
sarebbero dovuto incontrare, le altezze e lo spessore esatto che dovevano
avere, affinche esse potessero combaciare perfettamente.
Entrambi
composero i medesimi sigilli nello stesso istante.
Dalla
terra cominciarono a sbucare due cupole di legno che a metà percorso andarono a
unificarsi.
“I
miei complimenti pivello, al primo colpo siete riusciti ad avere una
coordinazione perfetta!” disse Kyuubi facendo finta
che la cosa la sorprendesse.
Sakura
stava assistendo alla scena a bocca aperta e continuava a fissare
insistentemente quell’uomo che diceva di essere il suo compagno Naruto. quest’ultimo si accorse delle numerose occhiate che
la ragazza gli rivolgeva.
“Sakura
finiscila di fissarmi! Mi dai fastidio!” la rimproverò Naruto
con poco tatto, facendo rimanere male la ragazza.
“Kyuubi, vai con la prima ondata di chakra!”
continuò l’uomo.
Kyuubi fece un enorme salto verso il cielo e il
centro della cupola, per poi caricare all’estremità della bocca una palla di chakra che successivamente lanciò contro la barriera,
dopodiché riprese la sua postazione accanto a Naruto.
“Allora?”
chiese l’uomo.
“Sei
diventato cieco anche dall’occhio sinistro? Disse Kyuubi
sfottendolo.
Naruto la guardò storto.
“permaloso!
Comunque sia la tua che la barriera del tuo amichetto, sono in perfette
condizioni!” lo informò la volpe
“Bene,
vai allo stadio 4 code!” ordinò Naruto.
La
volpe aumentò il numero di code e con essa anche la sua corporatura crebbe e
successivamente compì la stessa azione di poco prima. Questa volta, quando la
palla di chakra colpì la cupola, la terra tremò.
Naruto attese il “verdetto”
“Tutto
a posto!” lo informò Kyuubi.
“
Ti stai impegnando spero!” le disse l’uomo
Lo
sguardo che Kyuubi gli rivolse lo fulminò, facendogli
capire che stava mantenendo a dura prova la sua pazienza.
La volpe procedette con lo stadio 5 code.
“Naruto, non so se conviene continuare con questa
esercitazione. Se la barriera si rompe…” cominciò Kakashi preoccupato
“Konoha in qualunque caso rischia di essere distrutta. Che
differenza fa se accade una settimana prima o dopo?” disse l’uomo mettendo a
tacere il proprio maestro.
Con
un cenno della testa, diede il via a Kyuubi di
continuare.
Kyuubi per la terza e ultima volta ripeté l’attacco.
“penso
sia meglio terminare qua, Naruto!” disse la volpe
dopo l’ennesimo colpo.
“La
tua ha resistito piuttosto bene a questo colpo, anche se è abbastanza
danneggiata. Non posso dire lo stesso per quella di Yamato.
Un altro colpo, anche allo stadio 1 e la barriera cederebbe!” spiegò la volpe.
Naruto mantenne il silenzio un attimo.
“Meglio
fermarci. Inoltre credo che Yamato sia stanco!” disse
il biondo.
“invece
tu sei fresco come una rosa vero?” disse sarcastica la volpe notando il fiatone
dell’uomo.
“Sto
bene! ora puoi andare, grazie dell’aiuto!” disse facendo scomparire la cupola
di legno.
“Se
mi ringrazi, vuol dire che stai tutto tranne che bene!” gli fece notare la
volpe.
L’uomo
la fulminò con lo sguardo.
“ho
capito, me ne vado, ma cerca di non strafare! La tua missione non è ancora
conclusa!” disse la volpe prima di sparire in una coltre di fumo.
In
quel momento Naruto cadde in ginocchio e Kakashi si avvicinò per prestargli aiuto.
“Tutto
bene?” chiese
L’uomo
annuì.
“Non
posso credere a quello che ho visto!” disse Sakura
“chi
l’avrebbe mai detto che quella volpe avrebbe collaborato per il bene di Konoha!” disse Tsunade, la quale
successivamente si avvicinò a Naruto per controllare
le sue condizioni. Non sembrava messo molto bene, ma il biondo l’allontanò
rifiutando le cure.
“Lasciami
stare, non ho bisogno di cure! Pensa a Yamato
piuttosto!” disse l’uomo sgarbatamente.
Tsunade non ci vide più dalla rabbia
“Quando
è troppo, è troppo! Perché cavolo ti comporti così? È questo il rispetto che
hai per un hokage? Ti ho fatto qualcosa nel futuro
per cui dovresti avercela con me?” chiese la donna alterata.
“Tsè…prima di tutto nel mio tempo non sei più un hokage da anni e secondo…no, non
mi hai fatto niente. non sono arrabbiato contro di te!” ammise l’uomo con lo
stesso tono di voce duro che non trasmetteva emozioni.
“E
allora perché fai così? Ho visto che comunque non hai sto atteggiamento solo
nei miei confronti, ma anche con altri. Di questo passo rimarrai da solo e se
ho ben capito è quello che ti spaventa di più al mondo!” gli disse la donna.
“Sai
quanto me ne importa. Più sto solo meglio è!” disse l’uomo freddamente.
“Naruto non avrebbe mai detto una cosa del genere!” disse
Sakura arrabbiandosi anch’essa “non puoi essere lui!”
“Sei
un’illusa se speri che Naruto rimanga sempre il
ragazzo allegro che non si arrende mai di fronte alle difficoltà. Sbagli a
credere che lui possa affrontare tutto senza rimanerne profondamente segnato.”
Disse fissando la ragazza “Jinchuriki o no…anche lui è un essere umano, ma sto fatto sembra che ve
lo dimentichiate sempre un po’ tutti!” disse alterato e scostandosi da Kakashi che lo aiutava a rimanere in piedi.
L’uomo
continuò “A Naruto non dispiacerà se gli rubo
l’appartamento mentre lui è ad allenarsi!” disse prima di allontanarsi
definitivamente.
Kakashi e Tsunade
raggiunsero Yamato per assicurarsi delle sue
condizioni. Era stanco, ma stava bene.
“come
è andata?” chiese il capitano.
“Naruto se n’è andato senza dire una parola!” disse Tsunade “mi sa che saremo costretti ad andare da lui e
costringerlo a parlare!”
“A
me ha dato l’impressione che non vuole agire in gruppo, se non è costretto! A
quanto pare non sono riuscito a insegnargli come si deve lo spirito di
squadra!” disse Kakashi
“No,
secondo me è successo qualcosa nel suo passato che lo ha portato a diventare
così!” ammise Tsunade “vorrei solo sapere cosa!”
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Fine
secondo capitolo. Come vi sembra? Siate sinceri!!!
Ringrazio
infinitamente coloro che hanno recensito.
Naruto era nel “suo” appartamento. Non si sentiva
bene, ma ormai era una cosa di routin.
Sapeva
a cosa era dovuto, ma non poteva farci niente e ormai si era rassegnato al suo
destino.
Fece l’unica cosa possibile. Frugò nel suo
zaino da dove tirò fuori un barattolino contenente delle pillole.
Servivano
per fargli recuperare le forze, ma più passava il tempo, meno esse avevano
effetto. Ne prese una e dopo si sedette a terra con la schiena appoggiata al
letto. Scosse la testa per liberarsi dal copri fronte e attese solamente che la
pillola facesse effetto.
In
quel momento sentì bussare alla porta, ma non aveva la forza di andare ad
aprire. Diede l’ordine di entrare a voce.
Chiunque
fosse, l’aveva sentito anche se un lieve suono era uscito dalle sue labbra.
Erano
Tsunade e Yamato.
Naruto era nella stessa posizione, con la testa
lasciata cadere all’indietro, appoggiata al letto e il braccio destro posato
sopra gli occhi, mentre l’altro era fatto cadere a peso morto lungo il fianco.
Tsunade vedendolo in quella posizione, pensò
inizialmente che si stesse riposando, ma vedendo l’affanno che aveva, si
insospettì. Era improbabile che sentisse ancora la stanchezza fino a quel
punto.
Si
avvicinò all’uomo “Naruto, stai male?” chiese
abbassandosi.
Naruto scosse la testa, ma Tsunade
non gli credette. Era un medico e sapeva riconoscere
quando qualcuno aveva qualcosa che non andava.
“Hokage-sama!” la chiamo Yamato
facendole vedere il barattolo di pillole che era sopra il tavolo.
“Sono
antidolorifici!” la donna guardò il biondo “forse è meglio se ti fai dare una
controllata!”
“Cosa
siete venuti a fare?” disse l’uomo alzando la testa scocciato dalla loro
presenza.
In
quel momento i due presenti poterono vedere in che condizioni era l’occhio
destro dell’uomo. Esso non esisteva praticamente più. Una profonda cicatrice,
lasciata da una arma da taglio gli sfrecciava in tutta la sua “bellezza” dal
sopracciglio fino a metà guancia.
“Ne
parliamo quando starai meglio, ok?” ora fatti vedere!” disse Tsunade provando a immettere il proprio chakra
nel corpo di Naruto, il quale si alzò di scatto in
piedi rifiutando le sue cure.
“Ho
detto che sto bene! siete qui per sapere dell’esercitazione giusto? Basta
dirlo!” disse alterato.
“Naruto nelle tue condizioni e meglio che…”
continuò Yamato
“Ho
detto di no! sono abituato a fare centinaia di cose in queste condizioni, anche
combattere se è necessario” disse l’uomo stringendo i pugni.
“Magari
è proprio per questo che ti sei procurato quella ferita all’occhio!” disse Tsunade alzando la voce anch’essa.
Naruto non le rispose e guardando Yamato gli disse “siamo riusciti a sincronizzarci
perfettamente sin dalla prima volta. E se riesci a resistere come oggi, Konoha ha buone probabilità di farcela!” disse
Yamato annuì
“Non
conosco la potenza del Shinratensei,
la tecnica che distruggerà Konoha, ma anche Kyuubi non scherza…possiamo
sperare! Il problema sarà evitare che Pain ripeta
l’attacco contro il villaggio più volte. Dobbiamo fermarlo entro 5 secondi dopo
che abbia sferrato il suo attacco, quando è indifeso e…”
il biondo non riuscì a terminare la frase perchè una
fitta di dolore lo colse e lo fece quasi cadere a terra.
“Naruto!” disse Tsunade che con i
suoi riflessi pronti afferrò l’uomo e lo aiutò a mettersi sul letto.
Naruto non si volle sdraiare nonostante gli
incitamenti della bionda, ma si mise seduto con i gomiti sulle ginocchia e il
viso nascosto tra le mani. Cercava di fare respiri profondo per riprendere
nuovamente il controllo di se stesso.
“perché
ti ostini a non voler essere aiutato?” disse Tsunade
con tono di rimprovero.
“Perché
non servirebbe a niente! So cosa ho e non si può curare! Quindi perché
illudermi?” disse l’uomo rassegnato.
“Sono
un ninja medico e il mio lavoro aiutare chi sta male. Permettimi di darti una
controllata. Non si sa mai, magari posso trovare una cura!” disse Tsunade cercando di infondere un po’ di coraggio all’uomo.
“Nemmeno
Sakura e Ino che sono le tue migliori allievehanno potuto fare qualcosa! quindi è
inutile!” disse l’uomo.
“Non
che non abbia fiducia in Ino e Sakura, ma voglio
controllare con miei occhi!”ripetèTsunade
Naruto sospirò “Se l’accontento, la finirà di
assillarmi?” disse dandogliela vinta.
La
donna annuì “ Ti aspetto oggi pomeriggio in ospedale.
Il
pomeriggio arrivò in un attimo. Naruto si era ripreso
dalla crisi e come aveva detto, si recò all’ospedale di Konoha.
Non sapeva dove dirigersi e vedendo Ino percorrere i
corridoi chiese a lei informazioni,
“Ino!” la chiamò
La
ragazza rimase sorpresa di constatare che l’uomo conoscesse il suo nome, dato
che lei non l’aveva mai visto prima d’ora. Gli si avvicinò e disse “Posso
aiutarla in qualche modo signore?”
“Dov’è
Tsunade?” chiese direttamente.
“Ehm… l’ho vista un’ora fa circa. Era nell’ala est
dell’edificio, ma ora non posso garantirle che si trovi ancora li!”
“Naruto!” lo chiamò una voce.
Ino sgranò gli occhi quando senti il nome di Naruto e chiese spiegazioni a Sakura, che aveva raggiunto i
due.
“è
una lunga storia.” Si rivolse a Naruto “L’hokage ti sta aspettando! Vieni” Anche tu Ino. Vuole che anche noi assistiamo!”
Naruto giunse in ambulatorio seguito dalle due
ragazze e quando vide l’hokage disse “Muoviamoci con
sta cosa e facciamola finita, Tsunade!”
Tsunade rispose “oh sei venuto davvero, non ci
speravo! Come mai tutta sta fretta?”
“Perché
perdere tempo nel sentire qualcosa che già so!” disse l’uomo.
Tsunade sospirò”Va bene, togliti la divisa da jounin!”
“Ehm…loro due devono restare?”chiese indicando Sakura e Ino
“Sono
le mie allieve, mi assistono in tutto ciò che faccio, per imparare!”
“Se
ti diamo fastidio possiamo andarcene!” disse Sakura.
“No,
rimanete pure. Sono abituato a essere usato come cavia da laboratorio!” disse
questa frase con una voce che lasciava trasparire dolore.
Quella
frase lasciò di stucco le tre ninja.
Naruto rimase a petto nudo, facendo arrossire
Sakura e subito Ino la guardò di sottecchi dando una
gomitata divertita alla compagna.
La
prima cosa che apparve agli occhi dei tre medici furono le numerose cicatrici
che ricoprivano il suo fisico perfetto e muscoloso.
“Come
ti sei procurato tutte queste cicatrici circolari? Sono sparse ovunque!” chiese
Tsunade
“Lascia
perdere!” disse semplicemente Naruto.
Tsunade sospirò sarebbe stata dura riuscire a
far parlare l’uomo.
“Ho
preso una pillola dal barattolo che era sul tavolo del tuo appartamento e l’ho
esaminata. Non è solo un antidolorifico, ma…”
“…Un potenziatore del chakra di Kyuubi? Non mi dici niente di nuovo!”disse l’uomo.
“Cosa?
che bisogno hai di alimentare quel demone? Sei impazzito?” chiese Ino sconvolta.
“Prenditela
con Sakura. È lei che inventerà quel medicinale e sei proprio tu che le fabbrichi!”la
informò
Ino e Sakura si scambiarono uno sguardo perplesso.
“Se
Sakura ha inventato questo medicinale un motivo ci sarà. Ora togliti il copri
fronte. Visto che ci siamo ti do una controllata anche all’occhio!” gli disse Tsunade.
Naruto l’accontento e le due ragazze sussultarono
a vedere la ferita sull’occhio.
“Come
cavolo ti sei procurato una ferita del genere? Troppo distratto in un
combattimento?” disse Ino.
Tsunade vide Naruto
irrigidirsi e sgridò la sua allieva “Ino dovresti
vergognarti! Alcune domande bisogna tenersele per se!”
Ino abbassò lo sguardo “Scusi maestra…scusa
anche tu Naruto!”
L’hokage continuò la sua visita e cominciò a immettere chakra nel corpo dell’uomo per constare cosa avesse e passò
le mani su più punti del corpo.
“Dimmi
un po’! hai detto che io non sono più hokage. Morta o
ritirata?” chiese la donna curiosa.
Le
ragazze aprirono le orecchie. Erano interessate agli eventi futuri.
“La
prima!”
“Capisco!
Malattia o battaglia?” chiese senza sembrare scossa del fatto che nel futuro di
Naruto lei non esistesse più!
Naruto guardò un punto fisso del soffitto “Non
lo so!”
“Come
non lo sai? Saprei se l’hokage è scomparsa tutto ad
un tratto o lentamente!” disse Ino.
“Sono
mancato da Konoha per tre anni. E quando sono tornato
mi è stato riferito solo della sua morte, non ho chiesto altro! Tanto cosa
importava. Sapere come era successo non l’avrebbe riportata indietro!” disse
l’uomo stringendo i pugni. Non amava parlare di ciò che era accaduto nel suo
passato, ma prima o poi avrebbe dovuto fare i conti con i suoi “fantasmi”.
Tutti
stettero in silenzio. Ad un tratto però si vide Tsunade
sussultare.
“Maestra?
Cosa succede?” chiese Sakura
“Sta
constatando che sono ridotto a uno straccio!” disse Naruto
tranquillo.
“Naruto, cosa ha potuto ridurti in questo stato? Non si
tratta di una malattia o di ferite di battaglie!”
Naruto sospirò “non è il caso che lo sappiate.
Se riusciamo a sconfiggere Pain, Naruto
non arriverà a ridursi così!”
Sakura
si avvicinò. Anche lei voleva capirci di più “Naruto,
i tuoi organi sono per lo più danneggiati. Di questo passo tu…”
“Morirò?”
disse precedendola “Lo so! È ormai sono anche agli sgoccioli. Ma non mi importa
un granchè!” disse sincero.
Tutti
lo guardarono stupiti.
“Cosa
ne sarà dei tuoi sogni?” chiese Ino
“ho
solo un sogno. Ridare l’antico splendore a Konoha. E
se fallirò qualcun altro farà in modo che il mio sogno si realizzi!”
“Per
questo sei venuto nel passato?” chieseTsunade
L’uomo
annuì mentre si rivestiva.
“Voglio
rendere la vita migliore a tutti gli abitanti di Konoha
rimasti e chissà, magari anche le persone che sono rimaste uccise torneranno in
vita.” Disse
“Così
anche tu guarirai!” disse speranzosa Sakura.
“No!
Io morirò comunque!” disse sempre mantenendo la sua aria distaccata.
“Ma
se cambi il passato, il futuro si modificherà quindi…”
cominciò Ino.
“Non
spetta a noi umani giocare con il destino, se lo si fa ci sono delle
conseguenze!” la informò l’uomo.
“La
morte!” disse Sakura
“No,
semplicemente nessuna parte di te cambia! Io morirò perché sono malato, ma non
perché ho compiuto un viaggio nel tempo. La punizione consiste semplicemente
nel ricordare tutti gli eventi spiacevoli e che ti hanno segnato nel profondo,
gli stessi che ti fanno compiere il gesto disperato di giocare con il tempo!”
disse Naruto.
Tsunade abbassò la testa. “Mi dispiace!”
“Non
provare compassione per me. è irritante! Ho già detto che non mi importa!”
“Non
può non esserci neanche una sola ragione che ti spinga a voler desiderare di
continuare a vivere!” disse Sakura alzando la voce.
“Se
il futuro cambia ci sarà…ma non posso fare niente!
Quindi finiamo qui il discorso!” disse bruscamente.
“Aspetta!
Kyuubi che fine farà? Morirà con te?” chiese Tsunade
“Assolutamente
no! ho rotto il sigillo apposta per impedire che lei morisse! Vi siete fissati
in testa che lei è un demone spietato, ma non è così! È solo un incompresa,
cresciuta nell’odio e nella solitudine più totale che hanno fatto di lei quella
che voi credete. Io la conosco meglio di chiunque altro e per molti aspetti io
e lei siamo identici. Lei può fare grandi cose basta che gliene si dia la
possibilità!”
“Hai
così tanta fiducia in lei?” chiese Tsunade seria.
“Esatto!
E quando non ci sarò più, sarà compito suo sorvegliare su Konoha.
È questo il patto!”
Passarono un paio di giorni e Naruto, come molti altri ninja, si allenava per prepararsi
alla grande battaglia. A volte si allenava con Kyuubi
per aumentare la sincronia con il demone, ma molte volte era capitato che la
gente che passava di li, scappasse a gambe levate. Decise quindi di passare a
un altro tipo di allenamento. Il lancio dei kunai…il
suo punto debole da quando aveva perso l’occhio.
Non riusciva bene a calcolare la
profondità e spesso sbagliava il bersaglio.
Più volte si era esercitato, ma non aveva
ottenuto grandi risultati.
“ci alleniamo duramente eh?” chiese Kakashi avvicinandosi al suo allievo “in questi giorno ti
vedo sempre in questo luogo. Non ti fermi un attimo. Almeno in questo aspetto
non sei cambiato!”
“Ne approfitto finchè
ho ancora forze!”rispose con non curanza il biondo.
Kakashi abbassò la testa, aveva saputo da Sakura
della sua salute.
“ è una brutta gatta da pelare, mi
dispiace!” disse Kakashi a testa bassa.
“Non dispiacerti, va bene così!”
“sei diventato piuttosto arrendevole
crescendo, Naruto!”
“Quando tutti gli sforzi che fai, non
servono a niente…ti cominci a domandare che senso
abbia la vita!” ammise sincero l’uomo.
“da questo dovrei dedurre che non hai
avuto una vita facile!”
“è così da quando sono nato, dovresti
saperlo!” disse il biondo alzando le spalle.
Naruto lanciò un altro kunai
sotto gli occhi di Kakashi.
“Ehm…posso
sapere cosa ne sarà di me?” Chiese il copia ninja un po’ imbarazzato.
“tutti curiosi in questo villaggio!” Naruto sospirò” d’accordo, dato che sono qui per cambiare
gli eventi, non vedo perché non possa dirtelo.” Naruto
fissò Kakashi prima di parlare “nel mio tempo te ne
sei andato già da qualche anno, ma tutti ti ricordano come un grande hokage!”
Kakashi sgranò gli occhi “Ho-hokage?”
Naruto annuì “ eri l’unico degno di sostituire Tsunade, a mio avviso”
“Ti ho rubato il posto, quindi. Spero che
tu non ce l’abbia avuta con me!” ammise sincero il copia-ninja.
Lanciò un altro kunai
“No, se non fossi stato eletto hokagetu…probabilmente ora non sarei qui a parlare con te e inoltre…io non ero disponibile in quel periodo della mia
vita!”
Kakashi si sorprese, aveva letto tanta
sofferenza nel tono di voce che aveva usato.
NARUTO lanciò l’ultimo Kunai e mancò il bersaglio, come molti altri lanci.
“Accidenti!” strinse i pugni, andando a
raccogliere le armi.
“Difficoltà a mirare?” chiese Kakashi vedendo la strage che aveva fatto.
“Già…sarò stato
tuo allievo, ma non riesco ad abituarmi a vedere con un occhio solo.”
“Col tempo ti ci abituerai.”
“Non ne ho abbastanza!” gli ricordò Naruto.
Il tempo ormai era giunto al termine.
“Tsunade!”
disse Naruto entrando nell’ufficio dell’hokage “oggi è il giorno in cui Pain
attaccherà il villaggio! Faccia evacuare immediatamente il villaggio!”
“ho già dato l’ordine!” disse Tsunade sorprendendo Naruto “Non
sono una veggente, semplicemente ho vinto una scommessa e ho capito che
qualcosa sarebbe andato storto!” Tsunade si fece
tremendamente seria. “Dimmi Naruto, quante vittime
porterà questa battaglia?”
Naruto la fissò “Troppe e non posso fare molto
per impedirlo. Pain ucciderà tutti coloro che non gli
diranno dove Naruto si trova…e
la stessa fine faranno anche coloro che non ne hanno la più pallida idea.E non posso intervenire per salvarli!”
“Vuoi dire che lascerai morire molti
innocenti?”disse Tsunade
“Non posso fare miracoli e inoltre non
sono venuto qua per salvare tutti, ma la maggior parte degli abitanti di Konoha. Ma forse per qualcuno potrò fare qualcosa, ma solo
perché so quando verrà attaccata!”
“Stai parlando al femminile…chi
sarebbe?” chiese Tsunade preoccupata.
“Non ha importanza se non muore! Se te lo
dico, tu interverrai in sua difesa e non proteggerai il villaggio, come nel mio
passato hai fatto, in caso del fallimento mio e di Yamato.
La salvezza del villaggio non dipende solo da me…se
voi di questo tempo non fate quello che mi aspetto che voi facciate, sarò
tornato nel passato inutilmente.” Disse serio l’uomo.
Tsunade sussultò, ora che sapeva che molti
avrebbero perso la vita, avrebbe fatto qualunque cosa per evitare la morte
degli abitanti del suo villaggio.
Passarono solo un paio di ore, il villaggio
era quasi svuotato dai suoi cittadini, fatta eccezione per i numerosi ninja,
incaricati di tenere alta la guardia.
Tsunade guardava fuori dalla finestra del suo
ufficio, con una mano appoggiata sul vetro e vide apparire i primi segni dello scontro.
“è arrivato!” disse Naruto
stringendo i pugni e scomparendo perandare ad aiutarei ninja della
foglia.
Il nemico non si mostrò subito, ma mando
degli enormi millepiedi giganti a sparpagliare terrore fra la poca gente che
non si era ancora andata a nascondere.
Uno di questi si stava scagliando contro
una bambina rimasta ferita, ma Sakura lo fermò con uno dei suoi pugni intrisi
di chakra. Messo Ko la bestiaccia, prese la bimba e
la porto al sicuro.
Nelle altri parti del villaggio, altri
ninja avevano compiuto la stessa azione della ragazza dai capelli rosa.
Pain a quel punto si vide costretto ad uscire allo scoperto, con
i suoi 5 compagni.
“Cercate il Jinchuuriki
del Kyuubi e uccidete chiunque vi impedirà di
giungere a lui!” disse il Pain divino, il capo dei 5.
I Pain si
misero subito al lavoro, facendo interrogatori a tutti i ninja che trovavano in
giro e privando loro dell’anima quando questi si ribellavano a lui.
Tutti i ninja fino ad allora eliminati,
erano all’oscuro del luogo in cui il ragazzo biondo si trovasse e la
devastazione dei Pain continuava imperterrita.
Anche Iruka
venne preso di mira, ma prima che il nemico potesse torcergli un capello, Kakashi intervenne in suo aiuto, ingaggiando una battaglia
senza esclusioni di colpi. Il copia-ninja si ritrovò già da subito in
difficoltà e nemmeno l’intervento del clan Akimichi
migliorò la situazione. Infatti non conoscendo il potere del nemico, che
sembrava immune a qualunque attacco, presto sia il padre di Chouji,
che Kakashi rimasero a terra apparentemente privi di
vita.
In un altro luogo un Pain
aveva preso di mira un’altra vittima: Shizune.
“Dimmi dove si trova il Kyuubi!” ordinò il nemico.
“Mai! Naruto è
un abitante del villaggio e noi ci proteggiamo a vicenda. Non svelerò a nessuno
il luogo in cui si trova, tanto meno a uno come te che vuole fargli del male!
Lo proteggerò anche a costo della vita.” Disse Shizune
mettendosi in posizione di attacco.
“Bene, sarò felice di accontentarti, ma
alla fine, che tu lo voglia o no saprò dove si nasconde Kyuubi!”
disse il nemico attaccandola.
Shizune si parò con le braccia, ma non accadde
niente. la donna aprì gli occhi e vide davanti a se, un uomo che aveva parato
il colpo e allontanato Pain.
“Se vuoi sapere dove si trova il Kyuubi te lo dico io! Non è il caso che tu faccia fuori
altra gente!” disse l’uomo.
“No, fermati!” urlò Shizune.
L’uomo si girò “Tranquilla, so quel che
faccio.” Naruto tornò a rivolgersi al nemico “Kyuubi si trova al monte di Myobokuzan!” disse.
Pain sorrise “Grazie! Ma sei uno stupido se pensi di cavartela!”
Naruto lo fissò serio“Certo chelo penso, perché tu stai per fare una brutta fine!” detto questo a una
velocità sorprendente Naruto si ritrovò, dietro le
spalle del nemico e con un Kunai gli tagliò la testa,
per poi distruggergli completamente il corpo con un pugno ben assestato.
“Fuori uno, e ora prepariamoci al
peggio!” disse Naruto
“perché l’hai fatto? Ora Narutosarà…” cominciò la donna.
“… in pericolo? Lo sarebbe comunque.
Questo Pain avrebbe letto quello che cercava nella
tua mente e ti avrebbe uccisa. Ho solo evitato un’altra morte inutile!” disse
scomparendo
“Era una copia ed è riuscito a
sconfiggere Pain. Incredibile…forse
non tutto è perduto!” disse Shizune che nel frattempo
era stata raggiunta di Ino.
Anche Tsunade
era andate a dare man forte ai suoi ninja. Presto si ritrovò davanti il Pain divino e con lui intraprese una discussione su Naruto.
La donna aveva piena fiducia nel ragazzo
e lo mise in guardia, perché il ragazzo sarebbe riuscito a sconfiggerlo.
Pain la guardava senza la minima traccia di preoccupazione, ma
ad un certo punto lo si vide abbozzare un sorriso.
“Bene! Trovato! monte Myobokuzan!” disse sorprendendo la donna.
“A quanto pare non tutti i tuoi ninja
sono così fedeli a Kyuubi! C’è chi ha parlato!” disse
guardando compiaciuto l’hokage del villaggio.
“è
ora di porre fine a questa battaglia!” disse il nemico alzandosi in aria e
richiamando a se i suoi compagni affinchè si
mettessero al riparo, dato che stava per attaccare il villaggio dall’alto.
Naruto era posizionato alla sua postazione sul
monte degli Hokage e diede il via a Yamato di procedere con la difesa progettata qualche giorno
prima nei confronti di tutta Konoha.
Sotto gli occhi stupiti del Pain divino, comparve una cupola di legno che andò a
coprire interamente il villaggio.
“Impressionante! Sembra quasi che mi
aspettassero! Ma non basterà a fermarmi!”
Posizionò le mani in avanti e gridò con
tutta la voce che aveva in corpo !ShinraTensei!”una potente onda d’urto andò a scagliarsi contro la
cupola, ma la tecnica non ebbe gli effetti devastanti sperati.
La cupola aveva retto a tale attacco, ma Pain si preparò ad attaccare nuovamente.
Naruto prima di usare l’arte del legno, aveva
invocato Kyuubi, nella speranza che potesse fare
qualcosa, anche se i rischi erano alti dato che il motivo dell’attacco di Pain era proprio il voler catturare la volpe.
“Vai ora che è debole! Hai 4 secondi di
tempo prima che possa riutilizzare la tecnica!” ordinò Naruto
al demone.
La volpe senza farselo ripetere due
volte, partì all’attacco, ma bastò un solo sguardo di Pain,
che il rinnegan, l’arte oculare più temuta dai ninja,
paralizzasse la volpe .
I secondi che doveva attendere per poter
attaccare di nuovo erano finito e con un altro ShinraTensei, Pain oltre ad
allontanare Kyuubi, distrusse la parte di barriera
creata da Yamato.
“Ora è la fine!” disse Pain.
Ho messo sia il disegno in originale, sia quello colorato con
Photoshop, però non sono una maestra con quel programma e i risultati infatti
si vedono. Spero vi piaccia comunque.
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Ecco il 4° capitolo. Che ve ne pare?
Risposta a : Cleo92: come dice il proverbio, chiedi e ti sarà
dato. Spero che il disegno ti piaccia.
Naruto non sapeva cosa fare. Sperava che la
barriera creata avesse una resistenza maggiore.
Poteva provarlo ad attaccare Pain, ma nel caso di un fallimento, anche la metà del
villaggio da lui protettaavrebbe avuto
la stessa fine che sarebbe toccata alla parte scoperta di Konoha.
Infatti da li a poco un nuovo attacco del
nemico, rase al suolo metà villaggio, la metà nella quale si trovavano la
maggior parte degli amici di Naruto.
Anche la barriera dell’uomo cominciava a
risentire dei colpi subiti e continuando di quel passo, la stessa cosa che si
era verificato nel suo tempo, si sarebbe compiuta una seconda volta.
Mancavano tre secondi al prossimo attacco
di Pain, ma con grande sorpresa sia del nemico, che
di NARUTO, il se stesso ragazzo attaccò Pain.
Aveva visto cosa era accaduto al
villaggio e essendo messo al corrente dalla moglie di Fukusaku,
su quanto accaduto, Naruto, si precipitò a fermarlo.
Naruto e Pain si
trovavano faccia a faccia.
“Te la farò pagare per quello che hai
fatto al mio villaggio e ai miei amici” disse con rabbia il ragazzo,il quale
era trasformato in modalità eremita, una tecnica che aveva appreso in quei
giorni di allenamento. Ora il ragazzo era a un altro livello dipotenza.
Intanto in vari punti della città, delle
persone emersero dalle macerie del villaggio sane e salve. Katsuyu,
la lumaca invocata da Tsunadeaffinchè
proteggesse le persone del villaggio, aveva fatto scudo con il proprio corpo a
tutti coloro che ne avevano bisogno. Compresa Sakura che si avvicinò a Tsunade per vedere le sue condizioni. Infatti la donna
dovette usare parecchia energia affinchèKatsuyu potesse aiutare il maggior numero di persone.
Anche NARUTO dopo aver fatto cadere la
barriera, si avvicinò alla donna e aiutandola a rimettersi in piedi disse
“Brava,è proprio questo che mi aspettavo dal 5 hokage…ottimo
lavoro!”
La donna si sorprese. Per una volta
l’uomo non si era rivolta a lei in modo sgarbato. Nelle sue parole c’era
riconoscenza.
“Purtroppo il mio piano ha funzionato
solo per metà, ma ora dobbiamo impedire che Naruto
venga catturato!” disse l’uomo rivolgendo lo sguardo verso se stesso e il
nemico.
“Ha già cambiato il futuro, magari…” cominciò col dire la donna.
“No… dubito che
sia così semplice! Non basta questa piccola azione per cambiare completamente
il futuro!” disse scomparendo e comparendo alle spalle di Sakura, la quale
stava per essere attaccata da un Pain.
“G-grazie!”
disse la ragazza sgranando gli occhi
“Sta attenta!” disse con un tono freddo.
“NARUTO tu sei in grado di sconfiggere
quei tizi?” chiese Tsunade
“Si, ma anche Naruto
lo è! Se io non fossi venuto dal futuro, il ragazzo avrebbe sconfitto 5 dei 6 Pain.
Tranne il Pain
che sta fronteggiando. Ma non è lui la vera minaccia per lui e per il mondo
intero, ma è il suo vero corpo che dobbiamo temere: Nagato!
Vuole impossessarsi del Kyuubi per far tornare la
pace del mondo!” disse NARUTO serio
“La pace? E pensa di ottenerla così?”
chiese Sakura.
“Se fatta un’idea sbagliata di cosa sia
la pace.Quella che lui chiama pace, non
è altro che terrore. Pensa che portando dolore, l’uomo per un po’ se ne stia
buono”
“Quella non è pace?” disse Sakura
arrabbiata
“è che cos’è la pace allora?la calma che
c’è fra una battaglia e l’altra? No… la pace e qualcosa
di duraturo senza guerre, sofferenze e odio. Il mondo dei ninja si basa solo su
questo. Odio, guerra, omicidi e vendetta. Vendetta chiama altra vendetta e
tutti noi siamo imprigionati in questo circolo vizioso. Per uscirne
bisognerebbe trovare un altro modo peraffrontare le cose!” disse l’uomo serio.
“Come?” chiese la ragazza.
NARUTO abbassò la testa “Non lo so. Non
ho ancora trovato la risposta!”
L’uomo era riuscito a distruggere altri
due Pain, ne rimanevano due: il Pain
divino che stava affrontando Naruto e un altro che
stava per colpire il Jounin biondo alle spalle!”
“NARUTO!” Urlò Tsunade
avvertendolo del pericolo che stava correndo.
L’uomo si girò appena in tempo per
vedersi il nemico addosso pronto a colpirlo. Riuscì a parare il colpo, ma non
aveva più la forza di riuscire a contrastarlo. Aveva consumato parecchio chAkra, il quale non era più “inesauribile” come un tempo,
e ora si ritrovava privo di energie.
Tsunade e Sakura provarono a intervenire in suo
soccorso, ma vennero sbalzate via falla stessa tecnica che aveva distrutto
parte del villaggio.
“accidenti” pensò NARUTO.
L’uomo stava per essere colpito, ma
qualcuno arrivò in sua difesa.
“Ti serve aiuto pivello?”
“Kyuubi! Stai
bene?” chiese l’uomo.
“non sarà un’arte oculare a fermarmi,
soprattutto non la stessa che ci riuscì in passato” disse la Volpe che con un
colpo di coda tagliò a metà in nemico.
Tutti i ninja lì intorno rimasero
sorpresi. Erano appena stati aiutati dal demone che in passato aveva portato
loro tanto dolore.
Anche Pain e Naruto guardarono la scena.
“Ma come è possibile?” si domandò il
ragazzo sorpreso di vedere la volpe libera, dato che sentiva la presenza del
demone dentro di se.
“2 Kyuubi?
Interessante, ma ho l’impressione che sarà più facile impossessarsi di te!”
disse Pain tornando all’attacco.
Durante la lotta le amiche rane del
ragazzo erano state messe tutte fuori gioco, alcune addirittura uccise.
“sei potente in modalità eremita, te lo
concedo, ma…” il nemico tirò fuori dei bastoni neri
con i quali inchiodò Naruto al suolo “…ma non abbastanza da tenermi testa!”
Il ragazzo si lamentò. Quei bastoni erano
in grado di immettere nel corpo del ragazza il chakra
di Pain in modo tale da impedirgli i movimenti.
Con Naruto
immobilizzato, Pain porse qualche domanda al
ragazzino.
Intanto il jounin
biondo stava assistendo alla stessa scena di cui era stato protagonista lui
stesso qualche anno fa. L’uomo non si sentiva nuovamente bene a causa delle
mancanze di forze e non poteva fare niente per impedire che ciò che era
accaduto in passato riaccadesse.
“vuoi che me ne occupi io?” chiese la
volpe vedendo il suo Jinchuuriki in difficoltà
“No! ti devo ricordare che sei tu il
bersaglio di quello squilibrato? Cosa accadrebbe se entrasse in possesso di due
Kyuubi?”
“non può prendermi se arrivo allo stadio
9 code!” disse la volpe
“Così la minaccia non sarebbe più lui ma
tu!” gli disse l’uomo provocando un ringhio di dissenso da parte della volpe.
“ma una cosa la puoi fare!” disse l’uomo
“impedisci a Hinata di intervenire in aiuto del
ragazzo!”
“troppo tardi!” disse Kyuubi
facendo notare a NARUTO che la Hyuuga era già partita
in difesa del suo amore.
Ci fu un esplosione e una lunga colonna
di chakra rossa con una energia spaventosa.
“il Kyuubi a 6
code si è rivelato!” disse la volpe facendo sussultare i presenti.
“Ora è davvero troppo tardi!” disse
l’uomo stringendo i pugni.
Il Kyuubi a 6
code si allontanò dal villaggio per seguire Pain
divino, ma era solo una trappola per la sua cattura.
NARUTO dal villaggio osservava. Sapeva
cosa sarebbe accaduto, ma non poteva fare niente. ormai era una battaglia fra
mostri e nessun umano poteva fermare ciò che si stava verificando.
Nel
cielo si vide nascere una palla che risucchiava a se tutto ciò che era nelle
sue vicinanze. Era il “chibakutensei”
di Pain con la
quale riuscì a catturare il kyuubi. Naruto capendo la gravità della situazione compì un atto
disperato.
“La 8° coda ha fatto la sua comparsa”
aggiornò Kyuubi i presenti.
“Cosa?” disse Tsunade
shoccata da quanto stava avvenendo “non può essere. La liberazione della volpe
è prossima!”
“Tranquilla! Non accadrà! Yondaime fermerà Naruto favorendo
così la sua cattura!”
***********************************
Fine 5 capito
Chiedo scusa in
anticipose ci sono errori, ma oggi ho un sonno
tremendo e anche se ho ricontrollato ho paura che qualcosa mi sia sfuggito.
Ringrazio chi
ha aggiunto ai preferiti erecensito. Grazie
ciaoooo
“Cosa
significa che Yondaime fermerà Naruto?
Il quarto è morto da anni ormai!” disse Tsunade
“Guarda
che sono quello che lo sa meglio di tutti! Il quarto ha fatto in modo di poter
comparire una volta attivata l’ottava coda per impedire che il sigillo venga
spezzato definitivamente. In questo momento Naruto sta
sprigionato 8 code per potersi liberare dal chibakutensei, ma nello stesso istante nella sua mente Yondaime gli sta impedendo di rilasciare il sigillo, dato che anche la sua mente e completamente
soggiogata dal demone. Quindi fra qualche minuto vedrete tutto quel caos che si
trova laggiù calmarsi e sarà allora che il ragazzo non avrà più scampo. Ancora
una volta Yondaime ha sacrificato sangue del suo
sangue per il bene del villaggio!”
“Sangue
del suo sangue?” chiese Sakura non capendo a cosa si riferisse l’uomo
Tsunade sospirò “yondaimeè…il padre di Naruto”
Sakura
rimase sorpresa
“La
forza di Kyuubi si sta affievolendo!” disse Kyuubi
NARUTO
alzò lo sguardo per assistere alla scena. Era strano assistere alla propria
vita da un altro punto di vista.
“è
stato catturato!” disse l’uomo stringendo i pugni.
Il
silenzio calònel villaggio.
Non
si sentiva più alcun colpo, alcun rumore che potesse ricordare quella di una
estenuante battaglia.
“Dobbiamo
subito riprenderlo!” disse Tsunade
“No!”
disse NARUTO “Ora pensiamo ai feriti, del ragazzo ci occuperemo più tardi”
Tsunade e Sakura rimasero perplesse, ma decisero
di fare come diceva l’uomo. Infondo in quel momento non solo Naruto necessitava di aiuto.
Passarono
ore, ma con l’aiuto di tutti il peggio era stato superato. La maggior parte
deininja cominciava a riprendersi,
anche Kakashi era fuori pericolo, nonostante sia
andato vicino al non risvegliarsi mai più. Gli abitanti di Konoha
che si erano rimessi al riparo, erano usciti e anch’essi contribuirono per dare
una mano alla metà del villaggio che aveva perso l’abitazione.
“Tsunade-sama…io avrei finito! Tutti hanno reagito
positivamente alle cure!” disse Sakura
“Bene!”
rispose l’hokage, poi si girò a guardare NARUTO che
stava dando una mano anch’egli.
“Cosa
facciamo con Naruto? ora dobbiamo pensare a lui!”
disse Sakura seguendo lo sguardo della donna.
“Lo
so, ci ho già pensato! Sakura chiamami queste persone!”
Pochi
minuti dopo, i ninja che Tsunade aveva convocato si
ritrovarono tutti davanti a lei. Questi erano: Neji,
Rock Lee, Gai, Ten Ten, Sai, Sakura, Kiba e Yamato. Erano gli unici
che non avevano riportato grossi danni durante l’attavvo.
“Bene
siete tutti qui! Voi tutti sapete che il nemico è riuscito ad ottenere quello
che voleva: Naruto. Ora il nostro compito e andarlo a
salvare. Quella testa quadra si è già sacrificato abbastanza per il villaggio.
adesso è giunto il momento che siamo noi a fare qualcosa per lui.” disse Tsunade determinata guardando i ninja uno alla volta negli
occhi.
I
ninja annuirono.
“Partirete
subito e non ammetto fallimenti questa volta. C’è in gioco la vita di un nostro
caro compagno. Andate!”ordinò.
I
ninja stavano per partire, ma qualcuno li fermò.
“Voi
non vi muoverete da qui nemmeno di un passo!” disse una voce minacciosa.
“E
tu chi saresti?” chiese Kiba non riconoscendo l’uomo.
“Non
sono affariche ti devono riguardare Kiba, sempre che ti fai gli affari degli altri!”
“Tsè!” si lamento Inuzuka mettendo
il broncio.
“Perché
ci hai fermato! Dobbiamo andare a salvare Naruto!”
disse Sakura lamentandosi
L’uomo
la fulminò con gli occhi “Ho detto di no!”
“Ma…” disse la ragazza prima di azzittirsi all’ennesima
occhiataccia.
“Cosa
hai in mente?” Chiese Tsunade
“Solo
impedirvi di fare questa pazzia!” disse con voce grave NARUTO.
“Chi
sei per poter mettere in discussione gli ordini dell’hokage?”
disse minaccioso Neji, il quale aveva già preso in
antipatia il tizio.
“ne
ho tutti i diritti, ragazzo!” disse l’uomo scocciato dalle continue
interruzioni.
Tsunade sospirò “Ragazzi, vi sembrerà
incredibile, ma…lui è Naruto
qualche anno più avanti”
“COOOOOSAAAA?” Dissero tutti rimanendo con la bocca aperta
“è
venuto nel passato per cambiare la storia. Quindi prima di criticarlo,
ascoltiamo le sue ragioni!” disse Tsunade
“Io
non credo che sia Naruto!” disse Kiba
“Inoltre né io, né Akamaru riconosciamo il suo odore!
È solo un impostore!” disse Kiba con rabbia, tanto
che Akamaru interpretò la sua rabbia come un segnale
ad attaccare.
Un
grossa polvere si alzò e da essa provenivano dei ruggiti e dei guaiti. Quando
la massa di polvere si diradò, si potè vedere Kyuubi che teneva per la collottola Akamaru
impedendogli di muoversi.
“No
Akamaru!” urlò Kiba “Brutto
demone, lasciala stare!” disse minaccioso.
“non
ti ho sentito dire per favore!” disse divertita la volpe
Kiba divenne rosso di rabbia.
“Basta
Kyuubi, lascialo andare, non scendere ai suoi
livelli!” disse L’uomo “e se vuoi proprio saperlo, non riconosci il mio odore,
per il semplice fatto che ora io e il demone non siamo più un uniti e quindi ho
l’odore che avrei dovuto avere se lei non fosse stata imprigionata dentro di
me!”
“Come
è possibile che Kyuubi sia libera?!” disse Yamato che in precedenza non aveva ancora visto la sua
comparsa.
“non
me lo so spiegare nemmeno io!” disse Tsunade “ma quel
che conta è che può tornarci utile!”
“Lasciamo
le chiacchiere a un'altra volta? Naruto è in
pericolo!” disse Gai
“Il
maestro ha ragione. Si parte? Non vedo l’ora di dare una bella lezione a quei
tizi” disse Lee tutto eccitato da una nuova battaglia
“Sarebbe
più giusto dire che non vedi l’ora di prenderle!” disse NARUTO
“Dammi
una ragione valida per non far partire una squadra in tuo soccorso. Ho già
seguito il tuo consiglio di rimandare a più tardi, ma più aspettiamo peggio è!”
disse Tsunade con tono serio.
“Sono
venuto qua per cambiare il corso degli eventi che accadranno alla maggior parte
degli abitanti del villaggio e non per cambiare il mio destino!” disse l’uomo
“Sbaglio
o sei anche tu un abitante del villaggio. non capisco perché non vuoi essere
salvato!” disse Sai non lasciando trasparire alcun sentimento.
“Non
voglio per il semplice fatto che da 8 persone che partiranno per salvarne una,
solo 4 ne torneranno indietro vive e inoltre Naruto
rimarrà prigioniero lì dov’è!” disse NARUTO stringendo i pugni, poi continuando…
“Se
vuoi volete andare a salvare il ragazzo, liberissimi di farlo, ma io vi fermerò
a costo di spezzarvi le gambe in modo tale che voi non possiate muovervi!”
“Idea
interessante!” disse Kyuubi divertita “E credetemi…ne è capace!”
“Non
puoi sapere come andrà veramente! Sbaglio o sei proprio tu che mi hai detto che
il destino siamo noi acrearcelo!” disse
Neji
“Io
vengo dal futuro e che tu lo voglia o no, ricompierai le stesse gesta che ha
fatto il Neji del mio tempo e come lui soccomberai e
la stessa cosa vale per TenTen, Rock Lee e Gai! Te la
senti di rischiare la tua vita e quella della tua squadra per salvarmi?” disse
l’uomo.
“Naruto non ha esitato per salvare le nostre eppure sapeva a
cosa andava incontro!” disse Rock Lee.
“Ed
èper questo che ora mi ritrovo qui a
cercare di cambiare gli eventi futuri” urlò l’uomo
“Allora
perché non hai impedito che Naruto combattesse contro
Pain?” disse Kiba “non era
più semplice?”
“Possibile
che tu non ci arriva? Se il nemico era Naruto che
voleva, credi che nascondendolo, avremmo risolto il problema dell’attacco?”
disse Sakura.
“No,
probabilmente il danno sarebbe stato maggiore!” disse Ten Ten
continuando la frase della rosa
“A
quanto pare solo le ragazze sanno fare buon uso del cervello!” disse l’uomo
sfottendo i presenti.
“Naruto, ho capito che vuoi proteggerci, ma non possiamo
lasciarti lì a rivivere quello che ti ha condotto a vivere un’esistenza di
sofferenze! Se non vuoi che mando loro…dimmi tu chi
devo mandare!” disse Tsunade “Ma non chiedermi di non
provare a salvarti. Primo fra tutto non posso e non voglio perderti e secondo,
se l’Akatsuki entra in possesso di Kyuubi…”
“Non
ci riuscirà!” disse NARUTO
“Non
puoisaperlo!” disse Kiba
NARUTO
alzò gli occhi al cielo “Lo vuoi capire o no che vengo dal futuro?”
“Intendo
dire, che magari solo la tua presenza qui ha già modificato il corso degli
eventi!” disse Kiba con una vena pulsante sulla
testa.
“Non
credo basti così poco!” disse Naruto
“In
ogni caso se il cagnaccio avesse ragione, per Naruto
sarebbe già troppo tardi. Io sento l’energia di Kyuubi
di questo tempo. Mentre voi siete qui a chiacchierare, l’Akatsuki
ha già provato ad estrarre il demone…con insuccesso!”
disse Kyuubi
“Cosa?
Hanno già proceduto?” chiese Sakura sconvolta.
Tsunade si morse il labbro “Dobbiamo trovare una
soluzione prima che sia troppo tardi!”
“no
invece. Abbiamo tutto il tempo che vogliamo. Nel corso di tre anni, l’akatsuki riproverà più volte ad estrarre il bijuu, ma non ci riuscirà! Questo è dovuto al fatto che Kyuubi ha una quantità di chakra
molto maggiore rispetto ai suoi simili e il jutsu
fino ad ora usato perseparare bijuu e jinchuuriki, non basta!”
disse calmo l’uomo.
Tsunade sgranò gli occhi “Cosa? vuoi dire che tu
sei rimasto prigioniero di Akatsuki per tre anni?”
NARUTO
annuì.
Tutti
rimaserosconvolti
“Cosa
sono quelle facce? Fosse solo lì il problema!” disse facendo sussultare i
presenti.
“Cosa
vuoi dire?” chiese timorosa Sakura.
“Non
ha importanza,!”
“Se davvero volete salvare Naruto…ha
ragione tu vecchia, meglio fare in fretta prima che cominci!” disse Kyuubi che venne sgridata da NARUTO per aver parlato
troppo.
Ora
di sicuro gli avrebbero chiesto altro e sarebbe stato costretto a rivangare un
passato che cercava disperatamente di dimenticare.
“Cosa vuoi dire con prima che
cominci? Cosa hanno intenzione difare?”
chiese Tsunade paurosa della risposta.
L’uomo chiuse gli occhi e strinse
i pugni, ma non rispose.
“NARUTO!” lo richiamò Tsunade. Voleva sapere cosa spettava a Naruto
in quei momenti che sarebbe stato in mano ai nemici. Temeva per le sorti del
ragazzo, ma l’uomo non sembrava intenzionato a voler parlare.
Kyuubi
sapeva quanto per lui fosse difficile parlare di quel periodo, che lo
tormentava ogni giorno della sua vita. Sapeva, perché anche lei era li, quando
da ragazzo aveva dovuto subite qualsiasi tipo di sofferenza.
“Il ragazzo non se la passerà
molto bene in questi tre anni che rimarrà nelle mani dell’Akatsuki”disse
la volpe senza accennare niente di più.
“Bhe mi
sembra logico. Nessun prigioniero viene trattato con i guanti!” disse Ten Ten “Per questo dobbiamo intervenire il prima possibile”
“Voi non potete capire. Ci sono
modi e modi. I prigionieri saranno anche trattati male, torturati e per quanto
sia doloroso, “va tutto bene” se il proprio carnefice è qualcuno che si odia o
non si conosce, ma quando a torturarti è una persona a te cara, tutto è
diverso. Il dolore che si prova in quei momenti diventa ancora più forte!”
disse Kyuubi.
“NARUTO di chi sta parlando? Chi
ti ha torturato?” chiese Tsunade all’uomo che si era
girato di spalle. Lentamente si girò e guardò Sakura, dopo di chè abbassò la testa e la scosse. Non voleva dire chi era il
colpevole.
Sakura aveva visto l’espressione
che NARUTO le aveva rivolto, sussultò e si portò una mano alla bocca sconvolta.
“Vuoi farci credere che è stata
Sakura?” disse Kiba alquanto sorpreso.
NARUTO lo fulminò con lo sguardo
per quello che aveva appena detto.
“Quanto sei stupido!” disse Kyuubi.
“Ehi…ho
solo interpretato il suo sguardo!!!” disse il ragazzo.
“C’è un altro motivo per cui
NARUTO può aver guardato Sakura…e se ci ragioni bene,
anche se il tuo cervello è molto piccolo, puoi arrivarci!” disse la volpe a
denti stretti.
“è stato Sasuke!”
disse Sakura a testa bassa, mettendo fine a quel battibecco.
Tutti alzarono lo sguardo prima
verso di lei, poi verso l’uomo per avere conferma.
NARUTO annuì leggermente.
“No, non ci posso credere!” disse
Sakura.
“quel ragazzo ormai è perso!”
disse Tsunade non del tutto sorpresa da quella
rivelazione.
NARUTO strinse i pugni.
“Sei stato fortunato che non ti
volessero morto!” disse Neji.
“E invece in quei momenti avrei
tanto voluto morire. Ci sono andato vicino molte volte, ma Sasuke
o questa razza di volpe me lo impedivano, o iniettandomi non so che razza di
sostanze oppure guarendomi con il chakra!” disse
l’uomo con rabbia.
“Scusa tanto se io non voglio morire!”
disse Kyuubi
“Bhe sei
stata accontentata a mie spese…come sempre del
resto!” disse l’uomo.
“NARUTO!” lo chiamò Sakura facendo
voltare l’uomo nella sua direzione “ti prometto che ti salverò anche a costo
della mia vita!”
NARUTO sussultò era proprio quello
che non voleva sentirsi dire. Donò alla ragazza uno sguardo ancora più duro di
quelli che le aveva “regalato”in precedenza.
“Consiglio ragazzina? Tieni chiusa
quella bocca ogni tanto!” disse Kyuubi, guardando
NARUTO che si allontanava.
Tsunade
sospirò, poteva immaginare del perché avesse reagito così, ma ora aveva ben
altro a cui pensare.
“Sentite, dato che questa squadra
di soccorso nel passato di NARUTO non ha funzionato, direi di cambiare i ninja
che ne faranno parte!”
I ragazzi annuirono.
“Se volete un consiglio, io
rimanderei il salvataggio di Naruto a quando Kakashi si sarà ripreso!” disse Kyuubi
“D'altronde è stato lui a liberare NARUTO, potrebbe riuscirci di nuovo”
“Ci vorranno settimane prima che Kakashi torni in forma!” disse Sakura avendo assistito alle
sue cure.
“Un mese precisamente! Ma il
ragazzoresisterà fino a quel momento e
non si ridurrà nelle condizione del suo futuro se stesso in un solo mese.”
Precisò la volpe.
“Ma…”
cominciò Sakura,
“Ok che sono un demone, ma un po’
di fiducia me la volete dare? Non vi ho già aiutato fino ad ora? Perchè dovrei prendervi in giro? Vi ricordo che c’è anche
la mia vita in gioco” disse la volpe.
“D’accordo! NARUTO si fida di te…lo faremo anche noi…solo
voglio sapere…èSasuke che
lo ha ridotto in questo stato?” chiese Tsunade
“Se ti riferisci al male che lo
sta lentamente uccidendo…si!” le diede conferma la
volpe.
“Cosa? NARUTO sta morendo?” chiese
Yamato che finalmente aveva trovato il coraggio di
parlare, dato che sia lui che gli altri erano rimasti ammutoliti da tutto
quellodi cui erano venuti a conoscenza.
“Esatto! Proprio tu che sei stato
usato come cavia dovresti saperlo Yamato! Sasuke è il perfetto allievo di Orochimaru
e come lui si diverte a fare esperimenti sugli altri. E chi meglio di Naruto può tornare al caso suo, dato che se qualcosa va
storto, mi occupo io della sua guarigione?”
Tutti rimasero shoccati
“L’Uchiha
farà centinaia di esperimenti su Naruto fino a
danneggiargli gli organi interni inmodo
tale che nemmeno io possa fare qualcosa. Volevate sapere come riesce a usare
l’arte del legno? Bhe proprio come a Yamato anche in lui è stato iniettato il dna del primo Hokage…se non sbaglio e proprio la prima cosa che ha fatto…quindi tecnicamente anche il vostro Naruto sarà in grado di usarla.!”
“Come ha potuto?” chiese Sakura
“la domanda giusta è…come avete potuto, tu e Naruto,
credere che in lui ci fosse ancora del buono. Nemmeno io mi diverto a torturare
così le mie vittime. E non potete immaginare come si sentiva il ragazzo a ogni
esperimento. Non ve lo auguro!” disse Kyuubi sincera
Anche lei aveva provato le stesse
sofferenze e quindi sapeva bene di cosa parlava. “Rendetevi solo conto che io
non sono stato in grado di aiutarlo, nemmeno Sakura e Ino
e ora sta morendo. Fossi in te Sakura…chiederei a Naruto di rimangiarsiquella promessa che ti ha fattotre anni fa. Perché comunque proverà ad accontentarti nonostante tutto!”
disse Kyuubi prima di sparire, lasciando una Sakura
piena di dubbi sul come doveva agire.
Il demone si recò sul luogo in cui
si trovava NARUTO, sul monte Hokage.
“Chissà perché ci avrei scommesso
tutte e 9 le mie code sul fatto che ti avrei trovato qui…vabhe diciamo le tre di cui dispongo ora!” disse
sperando di strappare un “sorriso” all’uomo, il quale era seduto a terra con le
gambe avvicinate al busto con la testa poggiata sulle braccia.
Kyuubi
sospirò. Sapeva perché era così giù di morale…più del
solito almeno.
“Te l’avevo detto di starle
lontano!” disse piano sedendosi accanto a lui “Ma tu non mi dai mai ascolto!”
NARUTO alzò lievemente il capo “Ti
ricordo che un demone non è mai un buon consigliere!”
Kyuubi
alzò la testa al cielo, il quale si stava colorando di rosso…iltramondo era molto prossimo.
“Scusa…lo
so che lo hai detto per non farmi soffrire, ma…” comiciò l’uomo
“Serve a poco? Lo so, ma meno ci
parli meglio è no?” disse la volpe
“Come faccio a evitarla se e
sempre in mezzo ai piedi?Trattarla
freddamente non basta…ogni volta dice qualcosa, che
mi fa capire quanto tiene a me. So che non si riferisce a me, ma al me stesso
di questo tempo, ma è dura comunque!” disse sdraiandosi e appoggiando la testa sul
corpo di Kyuubi.
“sei venuto qui per cambiare il
passato, magari anche il tuo e quello di Sakura. Non cercare di impedire che ti
vadano a salvare!”
“Come posso non impedirlo? Non
voglio che altri muoiono a causa mia!” disse con una voce carica di tristezza.
“ Hai già salvato Shizune, metà villaggio e Tsunade.
Per ora mi sembra un buon punteggio!”
“Tsunade?
Non so come è morta, come fai a dire che l’abbiamo salvata?”
“Facendo due calcoli sono arrivato
alla conclusione che quella vecchiaccia sia morta per aver consumato tutto il
suo chakra per proteggere tutti gli abitanti con Katsuyu, cosa che qui si è verificata, ma in maniera molto
più leggera!”
“Probabile, ma forse non riuscirò
a salvare chi voglio io! ormai sento di essere agli sgoccioli!”
“Sono anni che lo dici e pure sei
ancora qui a rompere mi pare!” disse Kyuubi con
ironia
“parlo sul serio. Ormai sia le
pillole che il tuo chakra ci mettono molto tempo ad
aiutarmi!”
“Se ti arrendi, sei già bello che
spacciato! Dove è finito il NARUTO che conoscevo così bene e che non perdeva
mai le speranze, ma lottava finchè poteva?”
“è morto da anni ormai, con tu sai
chi!” disse l’uomo chiudendo gli occhi, per non far vedere che erano lucidi.
“Bhe
fallo ritornare in vita allora! Se vuoi davvero salvarla e garantirle un futuro
migliore di quello che ha avuto!” disse la volpe cominciando ad arrabbiarsi.
“ accadrà fra diversi anni, credi
davvero che potrò resistere così a lungo? Sei un illuso” disse Naruto .
“Il futuro è già cambiato.Racconta loro tutto e eviterai il peggio,
oppure falla più semplice…uccidi quell’Uchiha” disse la volpe, ma NARUTO non la stava ascoltando,
si era addormentato sulla sua schiena.
“ non mi sta nemmeno ad ascoltare”
sospirò la volpe, dopo di chè coprì l’uomo con le sue
tre code e appoggiò la testa per dormire anch’essa.
Il mattino seguente NARUTO si
risvegliò proprio dove si era addormentato. Aveva la testa pesante e l corpo
tutto indolenzito.
“Finalmente ti sei svegliato!
Cominciavo a stare scomodo” disse Kyuubi
“Come ti senti?” chiese l’animale
all’uomo, ancora scombussolato. “Sta notte sei stato male!”
“Uhm…pensavo
fosse un sogno tremendamente realistico!” disse l’uomo portando la mano alla
testa.
Provò ad alzarsi, ma di fatto non
ci riuscì.
“Sarà meglio che ti porti dalla
vecchia, magari farà qualcosa per rimetterti in sesto. Non posso darti ancora
del mio chakra…non riesci più a sopportarlo come una
volta.
La volpe si caricò NARUTO sulla
schiena, ma dovette aumentare il numero di code per ingrandire il suo corpo in
modo che l’uomo non strisciasse per terra.
Giunti all’ospedale, si cominciarono
a sentire delle urla.
“Cosa succede?” chiese allarmata Tsunade dalle numerose urla. “Kyuubi?
Che ti salta in mente di venire qui a…NARUTO?”
“Buongiorno anche a te Hokage!Riesce a
mettere in sesto sto pivello? Così tolgo il disturbo!” disse la volpe consegnando
l’uomo nelle mani della donna.
Tsunade
fece appoggiare NARUTO su una sedia “Cosa ti è successo? Sei stato male?”
L’uomo annuì dopo di chè si preparò a ricevere il chakra
della donna.
“Ora va meglio?” chiese la donna.
“Riesco a muovermi…è
già un buon inizio!” rispose.
“Perché ieri te ne sei andato
quando Sakura ha detto che ti avrebbe liberato anche a costo della vita? Non è
la stessa cosa che hai detto tu con Sasuke?”
“Già…gran
bel cretino che sono stato! Se ora Sasuke fosse qui
davanti a me, lo ucciderei con queste mie mani!” disse NARUTO scaldandosi.
“Ho il presentimento che non lo
odi per quello che ti ha fatto…ma per quello che farà
a una persona a te cara che nemmeno riesci a guardare. Dico bene?” disse la
donna accennando un sorriso.
“NARUTO!” disse la voce di Sakura
che lo raggiunse appena lo vide.
“Ma è dappertutto!” disse l’uomo a
bassa voce per non farsi sentire dalla interessata
“Come volessi dimostrare!” disse Tsunade sorridendo.
“Ho preso una decisione!” disse
Sakura determinata.”Le parole di Kyuubi mi hanno
fatto riflettere e ho deciso che chiederò a Naruto di
lasciar perdere la promessa che mi ha fatto di riportare indietro Sasuke. Se è vero quello che farà a Naruto…allora
significa che non gli importa niente di noi!” disse Sakura.
NARUTO la guardò spiazzato
“Kyuubi
vi ha detto come Sasuke giocherà con il mio corpo?”
chiese
Tsunade
annuì
“facendo così cambierò qualcosa
del futuro che tu vuoi cambiare?” chiese speranzosa Sakura.
“Non dipende da te…ma da Naruto…lui lo vuole
salvare anche per strappare l’Uchiha dal male da cui
è stato circondato, senza capire che così facendo farà del male oltre che a se
stesso anche le persone che ama di più!”
Il mese passò
in fretta e Kakashi si riprese alla perfezione. Tutti
gli amici di Naruto ogni giorno che passava, erano
sempre più in ansia per le sorti del loro amico, soprattutto Sakura.
Sapendo quello
che il suo compagno di squadra stava passando, non riusciva a vivere
tranquillamente le sue giornate. Per lei ogni giorno che iniziava era sempre
un’agonia, ma almeno si avvicinava il momento in cui la squadra di soccorso
sarebbe partita alla ricerca del ragazzo biondo.
Il giorno tanto
atteso arrivò
“bene, siete
pronti per partire?” chiese Tsunade ai ninja
incaricati del recupero.
Rimasero gli
stessi, nonostante sapesse che 4 dei suoi ninja sarebbero potuti finire male,
ma il fatto che era passato già un mese dal giorno in cui essi sarebbero dovuti
morire, c’era già speranza che il futuro fosse cambiato.
Oltre a loro
però c’era anche Kakashi.
“si sa dove si
nasconda il nemico?” chiese il copia-ninja a NARUTO, il quale avrebbe
partecipato alla missione,nonostante non avesse tutta questa voglia di
ricordare cosa gli era successo e soprattutto di ritrovarsi nuovamente in quel
luogo di tortura.
“No, ero
occupato a sopravvivere per rendermi conto di dove mi trovavo!” disse
bruscamente.
“Posso aiutarvi
io! seguendo il chakra del kyuubi
potremo arrivare sul posto facilmente!” disse la volpe.
“No!” disse in
modo grave NARUTO “Tu non vieni con noi! Tu non sei prigioniero in un corpo
umano, possono catturarti come niente!” gli ricordò l’uomo.
“lo so! Non ho
intenzione di combattere, nonostante ne abbia una voglia pazzesca, ma me ne
andrò non appena localizzato il ragazzo.
NARUTO rimase
in silenzio a riflettere e guardando uno dopo l’altro i suoi compagni di
squadra, sospirò
“Essia! Ma te ne vai appena arrivati sul posto!”
La volpe alzò
gli occhi al cielo, aveva detto la stessa identica cosa.
Tutti i ninja
si prepararonoalla partenza, ma prima
che l’uomo biondo potesse partire, Kyuubi gli sbarrò
la strada.
“Dove pensi di
andare? Vuoi arrivare sul posto già stanco in modo da farti annientare subito?”
chiese la volpe.
“E sentiamo
come ci arrivo dal nemico, volando?”
La volpe si
abbassò e disse “Ti porto io!”
NARUTO sgranò
gli occhi e non solo lui. Anche gli altri rimasero sorpresi dal gesto benevolo
che quel demone, da sempre temuto, stava compiendo nei suoi confronti.
“non mi
guardare così, non è la prima volta che ti porto in groppa mi pare! Solitamente
mi costringi, ma sta volta mi offro io. Approfittane finchè
puoi!” si sentiva un po’ in imbarazzo a essere al centro dell’attenzione.
NARUTO indugiò
ancora qualche secondo, ma pensando che la volpe potesse avere ragione, salì in
groppa senza creare problemi.
Finalmente
tutti partirono.
Kyuubi era partita a tutta velocità lasciando gli altri in
dietro.
“Ehi aspettaci
stupida volpe!” disse Kiba insultando la volpe, la
quale per ripicca si fermò di botto in modo tale che Akamaru
e kiba ci andassero a sbattere contro.
“chiamami
ancora una volta stupido e non rispondo di me stesso!” lo minacciò la volpe.
Il viaggio
riprese e Sakura affiancò la volpe.
“Kyuubi? Come mai ora ci aiuti? Cosa ha portato a questo tuo
cambiamento?” chiese curiosa la ragazza.
“non capisco di
cosa parli ragazzina!” disse il demone facendo finta di niente.
“Bhe del fatto che tu e NARUTO ora siate amici e che vi
vogliate bene!” disse la rosa.
“Tsè! Io voler bene a questo pivello? Non scherziamo…”
“Io lo odio!”
dissero all’unisono NARUTO e Kyuubi, sotto gli occhi
dubbiosi della ragazza.
Passò circa
mezza giornata prima dell’arrivo dei ninja sul luogo prestabilito.Come promesso Kyuubi
tornò al villaggio e i ragazzi si prepararono a fare irruzione nel covo del
nemico.
Questa volta l’akatsuki si era nascosta sotto terra, in modo alquanto
perfetto, dato la loro fatica di riuscire a scovare l’entrata che si trovava
all’interno di un grande albero.
Non fu tanto
complicato invece trovare il luogo in cui era rinchiuso Naruto.
Il covo era
pieno di gallerie, nelle quale uno poteva perdersi e non trovare mai più
l’uscita, ma grazie all’olfatto di Kiba e Akamaru, gli shinobi della foglia
andarono a colpo sicuro.
Arrivarono nel
luogo dove era tenuto prigioniero il ragazzo. Stranamente alla sua prigione non
c’era nessuno a sorvegliarlo. Dovevano essere molto sicuri di loro, per
lasciarlo da solo.
Lo trovarono
steso a terra legato con delle catene alle caviglie che ai polsi. La tuta era tutta
trasandata. La manica destra non esisteva neanche più. In vari punti del suo
corpo si trovavano conficcati dei piccoli trasmettitori neri di chakra, che privavano il ragazzo delle proprie energie e come
se tutto ciò non bastasse si vedeva lontano un miglio, che era anche mal
nutrito, infatti era dimagrito visibilmente e ferito in più punti. Il suo corpo
era cosparso di lividi, dovuti al fatto che più volte aveva cercato di
ribellarsi e come risultato otteneva nient’altro che botte.
NARUTO si
irrigidì appena entrati in quel luogo. Gli sembrava di rivivere tutto. Erano
passati molti anni eppure quei giorni erano ancora vivi nella sua mente come se
ne fosse uscito solo qualche giorno prima.
Con l’utilizzo
dell’arte del legno, Yamato riuscì a creare una
chiave adatta per aprire la porta della sua prigione e per liberare il ragazzo
dalle catene.
Sakura gli
corse incontro e lo sollevò. Il ragazzo era privo di sensi e non rispose alle
varie chiamate della ragazza, la quale continuava a cercare di svegliarlo
invano.
“Lascialo
stare! Probabilmente sarà sotto l’effetto di chissà quale sostanza!” disse
NARUTO con disprezzo.
“Dobbiamo
portarlo via di qui! Ha bisogno di cure!” disse la ragazza ansiosa.
“lo faremo, ma
prima ragazzi…abbiamo visite!” disse Neji che con il suo byakugan
aveva tenuto sotto stretta osservazione i dintorni.
“Quanto manca al
loro arrivo?” chiese Kakashi riferendosi ai nemici.
“fra qualche
minuto saranno qui!” rispose lo Hyuuga.
Kakashi prese in braccio il ragazzo e ordinò agli altri di
andarsene da li, prima che potessero essere scoperti.
Nel tentativo
però di fare il più piano possibile, non si accorsero di aver sbagliato strada
e si ritrovarono in una stanza gigantesca con al suo interno un enorme statua
spaventosa, all’interno della quale venivano rinchiusi i bijuu.
“Quella è…” cominciò Sakura riconoscendo la statua.
“Esatto! Siamo
finiti dritti nella bocca del lupo” disse il copia ninja.
“Guardate li!”
disse Rock lee indicando un’altra cosa strana.
Non sembrava
nemmeno umana quella figura. Era tremendamente scheletrica e inoltre sedeva su
una specie si sedia a rotelle.
“Che cos’è
quell’affare?” chiese Ten Ten schifata.
“è Nagato! Colui che ha manovrato i corpi di coloro che hanno
invaso e distrutto Konoha!” disse NARUTO che fissava
minaccioso il nemico.
“non mi
porterete via la pace!” disse Nagato riferendosi a Naruto.
Davanti ai
ninja della foglia apparve il Pain divino. Ma non fu
l’unico nemico che dovettero affrontare. Anche Kisame
e Zetsu comparvero a dare man forte a colui che
credevano il loro capo.
Anche Konan era presente, ma rimase accanto a Nagato
peraiutarlo in caso di bisogno.
“Yamato! Tu tieni d’occhio Naruto!
ci occupiamo noi di loro!”
“C’è un po’
troppa calma! Dove sono gli scagnozzi di Sasuke?” chiese
NARUTO ai nemici, dato che quando venne liberato lui, anche loro erano presenti
alla battaglia…infatti i risultati erano stati
alquanto disastrosi. Lui era stato salvato, ma a scapito di altri.
“Uhm…non ci sono, ma noi bastiamo e avanziamo per voi!”
disse Zetsu.
“Ma davvero?”
disse l’uomo, il quale dopo aver composto dei sigilliricorse alla tecnica della palla suprema, che
andò a incendiare il “povero” Zetsu, il quale essendo
in parte una pianta ne rimase gravemente ustionato.
Tutti rimasero
sorpresi.
“Chakra di tipo fuoco?” chiese Kakashi
sorpreso, dato che sapeva che Naruto disponeva solo
del chakra di tipo vento.
“Il chakra di Kyuubi è di tipo fuoco
e ho imparato a usufruirne, ma rimandiamo le mie abilità a più tardi! abbiamo
un nemico da affrontare!” disse NARUTO determinato a uscire il prima possibile
da li.
I ninja si
misero in posizione. Erano parecchi contro 2, dato che Zetsu
era già stato messo Ko, non avrebbero avuto troppi problemi…o
almeno così credevano.
Kisame infatti non era da sottovalutare. Si trovava
perfettamente a suo agio nell’acqua e nel sottosuolo, di acqua ce n’era a
volontà. Poi c’era Pain, colui che aveva distrutto il
villaggio…ehsi… non
sarebbe stato uno scherzo.
Sakura rimase
con Yamato in disparte, per curare Naruto, mentre gli altri si preparavano allo scontro.
Gai, Rock Lee,
Ten Ten e Neji affrontarono
Kisame. Avevano già avuto a che fare con lui e
sapevano come muoversi. Kiba, Kakashi,
NARUTO e Sai contro Pain.
Kisame VS Gai’s team
I quattro ninja
si trovavano davanti a Kisame, il quale aveva creato
3 copie acquatiche di se stesso per combattere alla pari con ognuno. Se già
l’ultima volta gli avevano dato del filo da torcere…ora
a distanza di tempo potevano essere migliorati e creargli non pochi problemi.
TenTen si vide quasi subito costretta a cambiare tattica
con lui, dato che le sue armi non avevano effetto contro una copia d’acqua che
non risentiva dei colpi ricevuti.
Rock Lee
affrontò inizialmente l’avversario con le arti marziali, ma Kisame
non sembrava temere i suoi colpi. Lo schivava facilmente e inoltre non poche
volte Lee era stato ferito dalla spada dello squalo, anche se non in maniera
seria.
Decise che per
affrontarlo il ragazzo dalle buffe sopracciglia, avrebbe dovuto ricorrere alla
sua arma segreta: il loto frontale.
Neji era l’unico a non avere molti problemi con il suo
avversario. Infatti fra i suoi compagni era l’unico a essere stato nominato Jounin, grazie al suo livello di combattimento, inoltre con
il Byakugan, riuscivaa tener perfettamente testa a un avversario come Kisame.
Gai, a
differenza dei suoi allievi, si stava battendo con l’originale e anche il più
temibile. Kisame non perse tempo e sfoderò subito la
sua terribile stada, ma Gai era abile abbastanza da
schivare i suoi colpi agilmente.
Kisame passò all’utilizzo delle tecniche d’acqua.
Tutti e i 4 Kisame posizionarono le mani in avanti.
“Squali
famelici!” gridò il nemico, dopo di chè 5 squali per
ogni mano uscirono dalle dita dell’akatsuki e si
diressero verso i suoi avversari. Il problema di questa tecnica era che
solitamente doveva essere usata sott’acqua, ma Kisame
l’aveva adattata in modo tale, che gli squali da lui evocati potessero nuotare
nell’aria, con il solo lato negativo, che erano meno potenti, non essendo nel
loro elemento naturale.
Neji li annientò facilmente riuscendo ad evitare l’attacco
con la rotazione suprema, tecnica specifica del clan principale Hyuuga, ma che lui era benissimo in grado di attuare. Successivamente
passò a chiudere i punti di uscita del chakra
dell’avversario, il quale non potendo più dare sfogo alla pressione né
dell’acqua, né del chakra, la copia si dissolse
definitivamente. Subito dopo Neji passò a dare una
mano a Tenten, la quale con solo le sue armi e con la
lotta corpo a corpo non riusciva a uscire da quella situazione.
“Grazie Neji!” la ringraziò la ragazza una volta eliminato anche il
suo avversario.
Rock Lee anche
aveva dei problemi, ma conil loto
frontale, la sua velocità e potenza aumentarono parecchio e Kisame
ogni volta che veniva colpito, non aveva tempo di rigenerarsi, tanto che il
clone si sciolse.
Ora mancava
solo il vero Kisame con Gai. Il maestro era ancora
impegnato a schivare gli squali che l’avversario gli aveva lanciato contro. Ma
era solo una tattica. Mentre si fingeva di essere in difficoltà, creò alcune
copie di se stesso che andarono ad attaccare Kisame
alle spalle.
Sfortunatamente
per lui l’akatsuki si accorse della presenza dei
cloni e li spolverò via con la sua spada.
“Accidenti!”
disse Gai dopo aver annientato l’ultimo squalo e vedendosi piombare addosso il
drago acquatico.
“Ma quanta
acqua è presente nel sottosuolo, per poter dare vita a un drago così enorme!”
disse Rock Lee sorpreso.
“Ragazzi
dovremo dargli una mano!” disse Tenten
“No, il maestro
è forte, riuscirà a sconfiggerlo da solo!” disse infastidito Lee, dopo che la
sua compagna mise in discussione l’abilità del maestro che tanto ammirava.
“Forte o no…è stato catturato!” disse Neji
correndo in soccorso del maestro.
Gai era caduto
nella trappola della prigionia acquatica. Era intrappolato in una bolla d’acqua,
dalla quale non riuscì a liberarsi.
I suoi allievi
vennero subito in suo soccorso. Kisame nonostante
fosse in difficoltà, dato che una mano doveva tenerla occupata per tenere in
piedi la tecnica della prigionia, riuscì ad allontanare i ninja con la sua
spada, ferendo addirittura la ragazza.
Neji le corse incontro.
“Tutto bene?”
“S-si!” disse tenten tenendosi una
mano sul fianco ferito. “non pensate a me!”
“Rock Lee tu
stai con lei. Di quello mi occupo io!” disse Neji,
vedendo il compagno provato dall’utilizzo della tecnica proibita, partendo
nuovamente all’attacco con la tecnica delle 64 chiusure, le quali però vennero
tutte schivate. Neanche la tecnica delle 128 chiusure ebbe effetto. Kisame continuava a possedere una grande agilità,
nonostante la momentanea “immobilità” e la sua stazza.
Neji era molto veloce, ma comunque Kisame
riuscì ad afferrargli un braccio dopo di chè
“Onda
esplosiva!” gridò Kisame, il quale dalla bocca sputò
una grossa quantità di acqua che scagliò contro Neji.
Lo Hyuuga anche se affaticato provò nuovamente ad alzarsi.
Gai vedendo i
suoi allievi in difficoltà decise di usare la stessa tecnica che usò l’ultima
volta che si era scontrato con Kisame, rimaneva il
problema che non riusciva a liberarsi dalla tecnica della prigionia. Per sua
fortuna Tenten con le sue ultime energie lanciò un kunai con una carta bomba per cogliere di sorpresa il
nemico, il quale per proteggersi dall’esplosione, dovette perdere il contatto
con la sua tecnica e liberare Gai. Quest’ultimo provvide subito ad adoperare il
rilascio degli otto cancelli celesti, grazie alla quale assunse una grande
velocità e potenza e il nemico non potè fare niente
contro questo attacco.
Finalmente Kisame era stato sconfitto. Ora era il turno di Pain, il quale non creò pochi problemi ai suoi avversari,
nonostante fra di loro ci fosse NARUTO, che conosceva abbastanza bene il
potenziale del nemico. Il dilemma consisteva nel fatto che era impossibile
avvicinarsi al nemico senza che lui potesse utilizzare il chibakutensei per allontanare gli avversari. Kakashi, NARUTO, Kiba e Sai erano
stati sbalzati in aria già un paio di volte. Sai aveva provato a usare i suoi
animali disegnati per attaccarlo, ma Pain
infastidito, usò la tecnica per attrarre i corpi a se e pugnalare con un
bastone nero il povero Sai, il quale venne colpito al ventre.
Kiba arrabbiato per quello che Pain
aveva fatto al suo compagno, partì in un attacco combinato con Akamaru, sperando di avere la meglio sul nemico, ma
ovviamente anche lui e il cane vennero messi al tappeto.
NARUTO li
soccorse subito e li portò da Sakura, la quale procedette subito alle cure,
prima che fosse troppo tardi.
Kakashi aveva intanto provato alcune sue tecniche come il raikiri e il drago acquatico, ma tuttee due vennero spazzate via come niente.
Inoltre il suo sharingan era nullo confrontato con il
rinnegan del nemico.
“Detesto
ammetterlo, ma qui non si va avanti! Dovrà pur avere un punto debole “ disse Kakashi
“Quei cinque
secondi fra un attacco e l’altro.” Gli ricordò NARUTO.
“non sono
sufficienti!” disse il copia-ninja il quale cercava un sistema per poter
annientare una volta per tutte quell’essere.
NARUTO mantenne
il silenzio per riflettere.
“Ma certo! Che
stupido che sono stato!” disse l’uomo biondo.
Kakashi lo guardò sorpreso.
“Kakashi hobisogno
del tuo aiuto” disse estraendo un kunai dalla tasca e
applicandoci un sigillo sopra.
Lo diede al suo
maestro.
“Sai bene che
la mia mira è pessima, mentre io provo ad attaccarlo, tu cerca di lanciare il Kunai il più possibile vicino a lui!” gli disse NARUTO, il
quale ottenne l’approvazione del maestro.
“D’accordo!”
NARUTO si
lanciò all’attacco, nonostante sapesse che da li a pochi secondi, si sarebbe
nuovamente trovato col sedere per terra a distanza di qualche metro
dall’avversario.
“Sei piuttosto
duro di comprendonio, ninja della foglia!” disse Pain
pronto a sferrare il suo attacco.
“non ti
conviene sottovalutarmi!” disse NARUTO urlando.
“ShinraTensei!” gridò Pain, scaraventando in aria l’uomo.
“Dicevi di non
sottovalutarti? A me sembrisoltanto un
moscerino!” disse Pain sogghignando.
NARUTO si alzò
e dopo aver avuto la conferma da Kakashi , che il loro
piano era andato a segno, l’uomo rispose “Ride bene chi ride ultimo!”
Il sorriso di Pain scomparve non capendo le intenzioni del ragazzo.
“Dislocazione
istantanea!” gridò.
NARUTO scomparve
sotto gli occhi di tutti, con grande stupore di Kakashi,
Yamato e Gai, i quali non si aspettavano divederancora una volta nella loro vita, la tecnica di Yondaime.
NARUTO comparve
alle spalle di Pain con un rasengan
in mano.
Ormai non aveva
più bisogno di un clone per creare la tecnica inventata del padre.
“Rasengan!” urlò prima di colpire Pain.
Esso centro in pieno lo stomaco del nemico , il quale cadde a terra senza dare
segni di volersi rialzare.
Tutti tirarono
un sospiro di sollievo, nonostante sapessero che non era ancora finita.
NARUTO si
avvicinò al corpo di Pain e gli tolse tutti i
trasmettitoridi chakra,
che permettevano a quel corpo di muoversi, dato che in realtà non era altro che
il cadavere del migliore amico di Nagato.
“Ora tocca a
voi due!” disse NARUTO dirigendosi con un pugno carico di chakra
verso i nemici.
Konan e Nagato si trovavano in
uno spazio più in alto rispetto al luogo dove si era appena svolto l’incontro.
NARUTO fece
qualche salto perpoterli raggiungere e
quando si ritrovò davanti a loro, Konan si posizionò
fra l’uomo e Nagato, nel tentativo di proteggere
l’amico.
NARUTO non
sembrava volersi fermare. Considerava anche quella donna una nemica. Anche lei
lo aveva torturato in quei tre anni in cui era stato fatto prigioniero e in
qualche modo voleva vendicarsi, dato che nel suo tempo nonne aveva avuto la possibilità.
Era a pochi
metrida lei quando si senti un urlò.
“Fermati!”
Tutti i
presenti, compreso NARUTO, si girarono verso il luogo dove proveniva la voce e
rimasero sorpresi.
Il Naruto ragazzo si era svegliato e alzatosi in piedi,
sorretto da Sakura e Yamato, fece ricorso alle sue
ultime forze per riuscire ad articolare delle parole.
“Fermo, non…non fargli del male!” disse lasciando di stucco i
presenti, Nagato e Konan
per primi.
Anche NARUTO
rimase a boccaaperta. Non si aspettava
niente del genere da se stesso.
“Narutoma…dici di lasciarlo
andare? “ chiese yamato
“S-si!” affermò il ragazzo
“Ma…come possiamo dopo tutto quello che ha fatto? che ti ha
fatto?” chiese Sakura
Naruto prese un respiro profondo “Non risolveremo n-niente se
lo eliminiamo!” fece un attimo di pausa e guardò i suoi amici “Non riavremo
indietro il villaggio e le persone che sono morte, Jiraya
non tornerà in vita! Siamo arrivati a questo punto per vendetta e noi stiamo
rispondendo allo stesso modo…vendicandoci! Qualcuno
deve dire basta a questo sangue chiama sangue, a questo odio, se no non si
potrà mai mettere la parola fine alla sofferenza!”
Il silenzio
calò.
“Ho parlato con
Nagato i primi giorni che sono stato qui…mi ha detto che cosa gli è successo. Il perchè è arrivato a tanto. È iniziato tutto per colpa di Konoha edato che
siamo stati noi a cominciare, dobbiamo anche porre fine a questo supplizio!
Riesco a capire quello che prova Nagato. Non so cosa
significhi perdere i genitori, ma so cosa vuol dire crescere senza, in un ambiente
ostile dove tu non conti niente!” Naruto alzò lo
sguardo verso Nagato.
“tu hai ucciso
il mio maestro e fatto del male a molte persone a me care…dovrei
odiarti e fino a poco tempo fa, non volevo altro che distruggerti. Poi ho
ripensato alle parole di Ero-sennin e Yondaime. Entrambi volevano che l’odio in questo mondo
scomparisse, porre fine alle guerre e portare la pace nei diversi paesi. Hanno
affidato a me questo compito. Inizialmente non sapevo quale era la risposta…ora ho capito. Nagato
per quanto riguarda me, io ti perdono e ti darò la possibilità di riscattarti
provando a cambiare vita. Anche tu dovresti lasciarti il passato alle spalle,
in modo tale da poter vivere più serenamente. Hai perso un caro amico a causa
della guerra, ma hai ancora Konan con te. Lei ti
vuole bene , lo si è visto da come si è messa in mezzo per proteggerti, non
gettare tutto per vendetta e per rincorrere un ideale che di sicuro non potrai
ottenere così!” disse il ragazzo continuando a fissare Nagato.
Quest’ultimo e
la sua compagna erano rimasti sorpresi dalle sue parole. Nagato
non avrebbe mai pensato che ci fosse qualcuno al mondo, capace di perdonare una
cattiva azione, soprattutto essendo vissuto solo fra odio e sofferenza. Non
sapeva esattamente come agire, poi guardò Konan, la
quale lo stava guardando in attesa di una risposta. La ragazza inizialmente
seria gli sorrise, capendo che se voleva, aveva ancora una speranza di avere la
vita che aveva sempre desiderato, in estrema tranquillità.
“Kyuubi…credevo che non saresti stato in grado di trovare la
risposta al quesito che ti avevo fatto. una risposta che nemmeno io avevo
trovato. Credevo di aver la soluzione sotto mano, solo ora capisco quanto fosse
futile questo piano. Ti ringrazio di avermi fatto aprire gli occhi.” Disse Nagato poi guardò NARUTO il quale era ancora con il pugno
alzato. Era confuso, ma dopo aver esitato per un po’ fece cadere il braccio
lungo il fianco.
In quelmomento Konan e Nagato se ne andarono lasciando a terra gli indumenti dell’Akatsuki, segno del loro voler cambiar vita.
Sakura che
ancora teneva il compagno, poco stabile sulle sue gambedisse “ Sei stato grande Naruto!”
Il ragazzo le
sorrise prime di perdere nuovamente i sensi.
Ora che tutto
era finito, i ninja di Konoha fecero rientro al villaggio,
dove un’ansiosa Tsunade attendeva impaziente il
ritorno, sani e salvi di tutta la squadra di soccorso.
Tirò un sospiro
di sollievo quando Kyuubi la informò che essi si
stavano avvicinando e che con loro c’era anche il ragazzo biondo.
Al loro arrivo Naruto
e l’intera squadra di shinobi, venne curata. Nessuno
era messo male, solo il genin biondo non era in
ottima forma.
Era visibile il
fatto che in quei giorni era stato mal nutrito e picchiato e inoltre in diversi
parti del corpo si vedevano ancora quei trasmettitori di chakra
che Nagato utilizzava per renderlo innocuo, anche se
ora erano disattivati.
“Ora mi spiego
tutte quelle cicatrici circolari che hai su tutto il corpo!” disse Tsunade a NARUTO, il quale stava assistendo alle cure del
se stesso ragazzo. “Cosa ci faceva con questi?”
“Li usava per
tenere buono il ragazzo e per impedire al chakra di kyuubi di fuori uscire!” disse NARUTO.
“Capisco…per fortuna lui avrà meno segni indelebili di te!”
constatò la donna.
“Bhe lui non passerà tre anni nei quali gli sostituiranno più
volte quegli aggeggi!” disse contrariato l’uomo.
“Se non ti
conoscessi bene, direi che sei invidioso!” disse Tsunade
sorridendo.
“Lo sono
infatti!” disse NARUTO “non solo gli è andata di lusso con l’akatsuki, inoltre ha anche trovato la risposta per mettere
fine alla guerra, cosa a cui io non sono arrivato!” disse l’uomo fissando il
ragazzo che dormiva su di un letto di ospedale.
“Forse per te
era un po’ più difficile arrivare al perdono dopo tre anni di tortura!” disse Tsunade
“Può darsi,
eppure Sasuke sono riuscito a perdonarlo prima che…” l’uomo si azzittì e sospirò.
Tsunade lo guardò nell’occhi. Vide che era tornato di
cattivo umore. “Forse con Sasuke ti era più facile
perché a lui ci tenevi”
“Già!” disse
l’uomo stringendo i pugni.
Appena Tsunadee NARUTO
uscirono dalla stanza vennero assaliti dagli amici e maestri del ragazzo.
“Come sta?”
chiese ansiosa Sakura, passando lo sguardo da Tsunade
a NARUTO, il quale distolse il suo sguardo dal suo.
“Bhe ci vorrà un po’ di tempo, ma si riprenderà alla perfezione!”
disse l’hokage
NARUTO si
allontanò dal gruppo e si recò fuori dall’ospedale. Si sentiva sollevato, ma
allo stesso tempo turbato. Cosa aveva di diverso da lui, il Naruto
di questo tempo? perché lui aveva trovato la risposta tanto cercata? Lui aveva
sempre pensato che era impossibile trovare una soluzione alternativa a quel
mondo che creava tanto dolore a tutti i suoi abitati. Si sbagliava…ed
era proprio quello il motivo per cui aveva affrontato quel viaggio, anche se il
suo scopo principale era uno in particolare.
“Siamo
pensierosi eh?”
“Kyuubi?” chiese NARUTO sgranando gli occhi.
“No sono tua
nonna. Chi vuoi chi sia?” chiese la volpe
“Perché sei
tornato allo stadio 1?” chiese sorpreso l’uomo dato che sapeva quanto odiasse
quella condizione.
“Per dare meno
nell’occhio!” disse contrariato
“sei seccato
vedo!”
“Ma guardami…sonocosì…così…” Kyuubi non riusci a terminare la
frase.
“Carino,
tenero, morbidoso…che fa venire voglia ai bambini di
prenderti e strapazzarti di coccole?” disse prendendola in giro.
Per ripicca Kyuubi gli morse una caviglia.
“Ahi! Stupida volpaccia!” si lamentò l’uomo.
“sei fortunato
che mi devo trattenere se no…”
“Se no cosa?”
chiese NARUTO guardando storto il demone.
“Lasciamo
perdere! Comunque ho visto che la missione ha avuto successo e nessun morto!”
“Già!”
“Ti rendi conto che adesso avresti potuto stare bene?” chiese la volpe
“Sapevo degli
effetti collaterali di questo viaggio nel tempo e ti pregherei se non mi
ricordassi cosa ho perso!” disse infastidito.
“Perché non hai
mandato qualcuno che non ha avuto grossi problemi nella sua vita? Tipo il tuo
assistente!”
“Ti riferisci a
Shikamaru? Stai scherzando? Primo non ha tutta sta
voglia di venire a sistemare i casini del passato e secondo, se rimane ucciso,
chi sarà il prossimo hokage di Konoha?
Ti ricordo che è l’unico che abbia le potenzialità giuste per diventarlo!”
“tecnicamente
ora ci sarebbe anche Neji o forse Tsunade.
Magari ora nel tuo tempo è ancora viva!” gli fece notare la volpe.
Passò solo una settimana e Naruto tornò a essere il solito ragazzino allegro,
spensierato e…sano.
Dopo quello che era accaduto, aveva
ripreso subito gli allenamenti, nonostante Tsunade
gli avesse detto di prendersi ancora qualche giorno di riposo.
Il ragazzo però era testardo. Voleva
allenarsi per impedire che altre sventure come quella che era appena passata,
non si ripetessero mai più. A quanto
pare, tutto quello che aveva passato, non lo aveva scoraggiato minimamente.
Yamato si
era offerto di allenarlo nell’arte del legno, dopo che Tsunade
gli confermò un cambiamento nel dna del ragazzo.
La donna aveva analizzato il sangue
del ragazzo per capire cosa Sasuke gli avesse fatto
in quei giorni, ma qualunque cosa fosse…nascondeva le
sue tracce. Probabilmente solo un esperimento era andato a buon fine, mentre
gli altri erano stati cancellati dal sangue di Naruto.
Il vero motivo della donna, non era
scoprire cosa avesse fatto l’Uchiha al ragazzo.
Esso stava bene ed era quello che
importava, ma sperava, che analizzando il sangue del ragazzo, potesse trovare
in qualche modo una cura per il male di NARUTO. Aveva già provato ad analizzare
il sangue dell’uomo con scarsi risultati…quella era
l’ultima risorsa che aveva. Valeva la pena tentare, ma non servì a niente.
NARUTO non ci sperava proprio in una
cura e, da lontano, osservava il passato se stesso vivere la vita che lui
avrebbe potuto vivere.
Non sapeva nemmeno lui cosa provava.
A volte era contento per come si erano messe le cose, altre detestava Naruto perché lui era felice, mentre lui avrebbe sofferto
fino alla fine.
Era stanco di veder la gente serena,
mentre esso non aveva fatto altro che soffrire. Ormai era arrivato a un
pensiero fisso. Cioè che ogni volta che succedeva qualcosa di bello, qualcosa arrivava
a spazzargli via tutto.
Così era successo più volte nella
sua vita, ma non si era mai arreso, continuava a provarci finchè…non
successe qualcosa che anche per lui era difficile sopportare, diventando l’uomo
che era.
Speranze ne aveva ancora, ma le
negava agli altri e a se stesso…tanto sapeva che non
poteva aggrapparsi. Infatti non credeva nemmeno di riuscire a portare a termine
l’ultima missione della sua vita che si era prefissato.
Naruto
intanto si stava riposando dopo una mattinata estenuante di allenamento quando
venne raggiunta dalla sua compagna di squadra Sakura.
La ragazza tutti i giorni gli preparava
qualcosa da portargli da mangiare.
“Sakura-chan!
Ok che sono dimagrito, ma così mi stai mettendo all’ingrasso!” disse, con falso
tono di rimprovero alla ragazza, Naruto.
In realtà amava quelle attenzioni da
parte sua.
“Sta zitto e mangia! Non ingrasserai
per qualche manicaretto! E poi oggi sono solo verdure, niente grassi, tutta
roba naturale. E vedi di non lamentarti!” lo rimproverò, ma sapeva che non
l’avrebbe fatto.
Non era più accaduto che Naruto rifiutasse del cibo. Avendo sofferto la fame per un
mese, lo aveva aiutato a dare maggiore valore al cibo e soprattutto meno valore
al ramen.
“Allora come va
l’allenamento?”chiese Sakura
“Uhm…l’arte
del legno è fantastica, ma anche complicata!” disse il ragazzo.
“Sono sicura che riuscirai a
imparare ad usarla magnificamente!” disse la rosa voltandosi verso NARUTO, il
quale vedendo di essere guardato da Sakura, se ne andò.
Sakura si rattristì.
“tu lo conosci?” chiese il ragazzo
incuriosito “Sono giorni che mi osserva e…non so
perché!”
Sakura sorrise. Non era ancora stato
messo al corrente di tutto quello che era successo.
“Non ti ricorda nessuno?” chiese la
ragazza “Guardalo bene!”
“Sinceramente mi ricorda…”
il ragazzo abbassò la testa “Mio padre, ma…sono
sicuro che non è lui. primo perché è morto, secondo perché mi sembra
antipatico!”
Sakura scoppiò a ridere.
“Cosa c’è?” chiese curioso il
ragazzo.
“Niente è che…è
divertente pensare che ti sta antipatico!”
Naruto
sgranò gli occhi
“Naruto,
forse mi prenderai per pazza, ma quello sei tu. Cioè fra una ventina d’anni
credo!”
Naruto la
guardò in modo strano.
“non guardarmi così, è vero!”
“Ammettiamo che sia come dici tu,
cosa sarei venuto a fare nel passato?” chiese
“A cambiare il futuro! Se sei qui
con noi lo devi solo a lui. in realtà avresti dovuto rimanere prigioniero dell’Akatsuki per tre anni, Konoha
dovrebbe essere distrutta completamente e molti dei nostri amici…morti!”
A Naruto
vennero i brividi a pensare a tutto ciò.
“ e perché continua a osservarmi? Ed
ad andarsene ogni volta che arrivi tu?”
“Bheecco…” la ragazza decise di raccontargli tutto.
NARUTO si era recato nell’ufficio
dell’hokage per parlarle.
“Dimmi!”
“Io credo…che
sia il momento per me di tornare nel mio tempo!” Disse l’uomo senza giri di
parole.
“Di già? speravo di riuscire a
trovare una cura per aiutarti!” disse delusa Tsunade
“Sai già come la penso a riguardo!
Comunque prima di andare volevo dirti cosa accadrà in futuro”
“Perché non rimani finchè non scompare anche questa minaccia?” chiese Tsunade nel tentativo di riuscire a trattenerlo ancora per
un po’ nel passato.
“No, quando accadrà io sarò…bhe hai capito. Accadrà più o meno quando avrò 25
anni”
“D’accordo dimmi! Sei già
considerato un eroe per quello che hai fatto…ma se
c’è ancora qualche minaccia che…” venne interrotta da
NARUTO che gridò
“Io non sono un eroe. non lo sono.
Non voglio essere considerato tale!”
“Come puoi dire questo dopo quello
che hai fatto, nonostante sapessi che per te non sarebbe cambiato niente?”
chiese sorpresa Tsunade.
“Perché io sono solo un egoista.
Sono qui per cambiare la storia di Konoha non per la
ragione che ti ho detto!” disse l’uomo facendo sussultare la donna.
“non lo hai fatto per gli abitanti?”
“Si! cioè anche, ma la ragione
principale e che volevo rendere Konoha un posto
migliore per…” Abbassò la testa “…per
una persona…anzì diciamo due!”
Tsunade
sgranò gli occhi. Aveva una vaga idea a quale persona potesse riferire, anche
se faceva riferimento a due.
“Ovviamente solo se riuscirò a
cambiare il suo destino!” disse NARUTO.
Tsunade
sorrise “se è quello che penso…bhe non posso darti
tutti i torti per le tue azioni. Anche se lo hai fatto per uno scopo ben
preciso, hai comunque fatto del bene per Konoha!”
“Non come farebbe però un degno Hokage. Mio padre ha rinunciato alla sua famiglia pur di
proteggere il villaggio, mentre io…non sto agendo con
il suo stesso spirito!”ammise l’uomo.
Tsunade
non disse niente, ma si limitò a osservarlo.
“Di una cosa però sono certo…Naruto sarà una persona migliore di me. Di questo
sono felice!”
NARUTO usci dal palazzo dell’hokage dopo circa un’ora. Era di pessimo umore e di certo
ora non voleva essere disturbato, ma…
“Ah ecco dove sei!” disse Naruto, che aveva raggiunto l’uomo insieme a Sakura.
“Cosa vuoi? Non ho voglia di
parlare, né con te, né con nessun altro!”disse bruscamente.
“L’ho detto e lo ripeto. Mi sei
antipatico!” disse Naruto.
“Uhm? Son contento…almeno
mi lascerai in pace”
“No! e se sei me…dovresti
sapere quanto sono ossessionante quando mi ci metto!” rispose il ragazzo.
“Si, lo so! Infatti sto già
premeditando come eliminarti per farti chiudere quella bocca!” disse seccato.
“Voglio solo parlare e farti qualche
domanda!”
“E io non ho voglia di parlare e
rispondere alle tue domande!” disse alterato.
“Se ti offro del ramen?”
NARUTO lo guardò storto
“Ci ho provato!”
NARUTO sospirò “D’accordo! Hai
vinto! Cosa vuoi?” disse non degnando nemmeno di uno sguardo Sakura.
“Voglio sapere perché odi tanto
Sakura!” disse serio il ragazzo, mentre la ragazza abbassava la testa per
evitare lo sguardo dell’uomo.
NARUTO non volle rispondere a quella
domanda e cambiò argomento.
“Sono affari miei. Tupiuttosto, che intenzioni hai?” chiese l’uomo
a se stesso
Naruto
sgranò gli occhi “in che senso?”
“Sbaglio o Hinata
ti ha detto che ti ama?” Sakura sussultò “ cosa farai con lei?”
Naruto
guardò Sakura e poi se stesso “Ecco…io non lo so! Io
l’ho sempre considerata un’amica, niente di più,ma ora… non lo so più!” disse a
bassa voce.
“tu cosa hai fatto?” chiese sperando
di risolvere il problema.
“Ho seguito il mio cuore!”
“Risposta scontata!” disse Naruto incrociando le braccia “Cioè?”
“Cioè ho capito di chi realmente
fossi innamorato e ho messo in chiaro le cose!”
“di chi sarei innamorato?” riprovò
il ragazzo.
“Questo lo sai già…vero?”
disse dando una leggera occhiata alla rosa, che fissava Naruto
interessata.
Naruto
annuì “Si però…”
“Non sai di essere ricambiato? Bhe nel mio tempo lo ero, anche se ci sono voluti anni
prima che uno dei due si facesse avanti. Ora dovresti chiederlo a chi sai tu!”
Naruto guardò
con la coda dell’occhio Sakura, dopo di chè arrossì.
Invece Sakura guardavai due Naruto
cercando di capire di chi stessero parlando. Hinata?
Lei? O qualcun altro?
NARUTO fece per andarsene, ma per
chiarire i dubbi della ragazza, dato che aveva visto il suo sguardo preoccupato
disse “Hinata non è proprio il tipo adatto per Naruto…ci vuole qualcuno che gli metta la testa a posto!”
Sakura lo guardò perplessa. Si
riferiva a lei? Non ne era sicura, ma si sentiva comunque sollevata.
Prima che NARUTO scomparisse del
tutto, il se stesso del passato gli urlò.
“Aspetta! Non mi hai ancora detto se
diventerò hokage!” chiese speranzoso di ricevere una
risposta affermativa.
NARUTO si fermò e si guardò.
“Continua ad allenarti e a credere
in te stesso e vedrai che presto il tuo volto sarà scolpito su quella montagna”
disse indicando la montagna degli hokage.
Naruto
dopo aver sentito la risposta era più felice che mai e ora non gli restava che
andarsi a vantare con chi conosceva.
Tsunade
senti unspedito rumore di passi
provenire fuori dalla porta.
Da un momento all’altro qualcuno
si sarebbe fiondato nella sua stanza. E fu propriocosì. La porta del suo ufficio sbatté
violentemente e un tornado biondo entrò nella stanza urlando a tutta voce.
“baachaaan!”
“Naruto,
ti vuoi calmare?” disse Sakura, la quale cercava di trattenere il ragazzo per
la tuta.
Tsunade
sospirò e si portò una mano alla testa.
“Non ho più l’età per gestire un Naruto, figuriamoci due. Inoltre sono uno peggio
dell’altro” pensò la donna già messa alla prova dalla visita di NARUTO,
avvenuta poco prima.
“Cosa sei venuto a fare? non ti
dovevi allenare con Yamato?” chiese la donna al
ragazzo.
“Ops…èvero…cioè siamo in pausa pranzo!” guardò l’orologio appeso
al muro della stanza “Cioè lo eravamo, ma sono troppo contento!” disse Naruto con un sorriso che gli ricopriva l’intero viso.
Sakura sbuffò, sapeva che quella
storia sarebbe andata avanti per mooooolto tempo.
“ è perché?” chiese l’hokage curiosa.
“NARUTO ha parlato un po’ troppo!”
disse Sakura con una vena pulsante sulla testa. “doveva tacere dato che sa come
è fatto! ora chi lo sopporterà più questo qui?”
Tsunade
non capì a cosa si riferisse la ragazza.
Naruto
non l’ascoltò minimamente e diede la bella notizia all’hokage.
“indovina un po’? io diventerò hokage! Eh eh…fonte sicura! Ora
dovrà rimangiarsi quello che ha detto quando ci siamo incontrati per la prima
volta!”
“Cosa ti avrei detto?” chiese Tsunade non ricordando
“Che un moccioso come me non
sarebbe mai diventato hokage!” disse mettendo un
finto broncio.
“Si dimenticavo…ma
ho cambiato idea da tempo ormai!”
Naruto
sgranò gli occhi e poi sorrise.
“Non mi sembra sorpresa. Per caso
lo sapeva già Tsunade-sama?” chiese Sakura.
“Effettivamente ero già stata messa
al corrente! NARUTO mi è venuto a dire un po’ di eventi futuri!” dissea testa bassa. “comunque Naruto,
fossi in te non esulterei. Ricorda che il futuro può sempre cambiare. È già
successo!”
“Grazie dell’incoraggiamento!”
disse con una nuvola nera sulla testa “comunque lo so! Infatti mica mi siederò
su una sedia a sdraio a prendere il sole, aspettando che la carica di hokage mi piombi addosso!” disse il ragazzo determinato “mi
impegnerò al massimo!”
“Bene!” disse sorridendo la donna.
“E poi prima di diventare capo del
villaggio, ho ancora una cosa da fare! Portare indietro Sasuke!”
disse con grinta.
Sakura sussultò. Non gli aveva
ancora parlato del fatto che aveva intenzione di rinunciare alla promessa che
il ragazzo, anni addietro, gli aveva fatto.
“Ehm…Narutoio…” cominciò col dire la ragazza.
Naruto
si girò a guardarla sorpreso. “Sakura-chan? Cosa
c’è?”
“Ecco io…volevo
chiederti di lasciare perdere la promessa che mi hai fatto. Lascia stare Sasuke!” disse la rosa portandosi una mano sul cuore. Le
dispiaceva infondo dover rinunciare al suo compagno di squadra.
Naruto
sgranò gli occhi “Come? Vuoi dire che non ti importa più niente di lui?”
“No, no mi importa ma…” disse Sakura cercando di dargli una spiegazione.
“Allora lascia fare a mee…e poi dovresti
sapere che non lo faccio solo per te. Anche io voglio che torni indietro! Per
me Sasuke è come un fratello!”
“Ma NARUTO…è
stato lui a chiedermi di dirti di rompere la promessa. Non ha voluto dirmi
niente, ma…ho capito che Sasuke
deve aver combinato qualcosa che lo ha fatto davvero arrabbiare questa volta. Insomma
Naruto, tu non ti fai mettere i piedi in testa da
nessuno, accetti gli insulti senza dire niente, perdoni tutti i torti che
ricevi, faresti di tutto, anche rischiare la vita, pur di riportare indietro Sasukee…insomma se ti sei arreso
deve essere successo qualcosa di brutto, che nemmeno tu sei riuscito a
cancellare con un sorriso.” Disse Sakura tristemente. Non sapeva quanto era
arrivata vicino alla verità.
“Non so cosa possa aver fatto Sasuke di tanto grave, ma come ha detto bacchan,
il futuro può anche cambiare! E io sono fiducioso” disse il genin
biondo con il solito sorriso sulle labbra.
“Si, ma…se
non sappiamo cosa c’è da cambiare come facciamo?” chiese Sakura
“Glielo chiediamo!” disse Naruto facendola semplice.
“Non ce lo dirà mai. Prima hai
fatto una fatica enorme per farti rivolgere la parola e ame non dirà niente…
mi odia!”
Tsunade
sgranò gli occhi.
“Ti odia? Te l’ha detto lui?”
chiese la donna curiosa.
Sakura scosse la testa “no, ma da
come mi guarda e si comporta con me…si vede che mi
detesta. Devo aver fatto qualcosa nel futuro che ha portato NARUTO ad odiarmi e… non sapere cosa, mi sta facendo impazzire!”
“Mi domando cosa? è praticamente
impossibile che io ti tenga il broncio. Nemmeno quando me le suoni riesco ad
arrabbiarmi con te!” disse sincero Naruto.
Tsunade
tirò un sospiroe decise di raccontare
loro quanto saputo poco prima da NARUTO.
“Sakura…NARUTO
non ti odia. Non nel vero senso della parola!” disse la donna fissando gli
occhi color smeraldo della ragazza-
“E allora perché ce l’ha tanto con
me?”
“Non indovini? Perché gli ricordi
la Sakura del futuro!” disse semplicemente Tsunade
“Tutto qui?” chiese Naruto
Tsunade
sospirò sconsolata.
“secondo te la eviterebbe solo
perché gliela ricorda?”
Sakura abbassò la testa “è forse
successo qualcosa per cui mi vorrebbe dimenticare e allora cerca di non aver
contatti con me?”
“Dimenticare? Oh no…proprio no. Lui non vuole dimenticarti…
ci tiene moltissimo a te! Anzì la principale ragione
per cui è tornato nel passato, è stato per cambiare il tuo destino e darti un
futuro migliore”.
Sakura sgranò gli occhi
“Sakura, lui fa fatica a starti
vicino, solo perché vuole evitare di soffrire di più.Vedere che tu sei qui davanti a lui, mentre
non può stare vicino alla sua Sakura, è per lui un dolore enorme!” disse
tristemente l’hokage.
“La sua Sakura?” chiese
incuriosito Naruto.
“Ho sempre pensato che vuoi due
formaste una bella coppia” disse Tsunade sorridendo.
“Vuoi dire che io e lui…ci siamo messi insieme, sposati o cose del genere?”
chiese Sakura rossa di vergogna accompagnata da un Naruto
imbarazzatissimo a quel pensiero-
“Insieme si…sposati
no. non vi è stato possibile!” ammise la donna.
I due sussultarono.
“Ci siamo lasciati?” chiese Naruto timoroso della risposta.
Tsunade
sospirò. Era ora di dire loro la verità.
“Sakura all’età di 25 anni, verrai
uccisa da…” Tsunade fece un
attimo pausa “Sasuke!”
I due rimasero shoccati.
“Non è possibile!” disse Naruto “no, non ci credo!” disse stringendo i pugni.
“Invece è così! È successo durante
una spedizione di ricerca che si è conclusa parecchio male!” li informò la
donna“Ecco perché NARUTO vuole che tu lasci perdere Sasuke,
vuole salvare la vita di Sakura e di…”
“E di..?” chiese Sakura a bassa
voce, non era molto felice di sapere che sarebbe morta giovane a causa di una
persona che considerava amica.
“Quando Sakura è stata uccisa…bhe aspettava un bambino! Lei non ha nemmeno avuto
la possibilità di dire a NARUTO che sarebbe diventato padre, è stata Ino a metterlo al corrente dato che ne era a conoscenza!”
Sakura e Naruto
erano pietrificati.
“quando ti ha visto morire fra le
sue braccia, NARUTO era distrutto, ma quando venne a conoscenza di questo
particolare il dolore che provava nel cuore, si è trasformato in desiderio di
vendetta.”
Naruto
abbassò la testa. Aveva lottato tanto per far capire a Nagato
che la sua vendetta era sbagliata e cercava in tutti i modi si farlo capire
anche a Sasuke e alla fine anche lui avrebbe ceduto.
Sapere che lui in futuro avrebbe agito esattamente
come loro…lo metteva giù di morale.
“Alla fine ha ottenuto la sua
vendetta?” chiese Naruto timoroso di sentire un si
come risposta.
Tsunade
annuì “Si, Sasuke è stato ucciso proprio da lui,
senza nessun ripensamento. A Sasuke non è bastato
uccidere la sua compagna di squadra e altri ninja della foglia tra cui anche Kakashi, ma ha avuto anche il coraggio di attaccare due
giorni dopo Konoha. Infatti anche ora ricompierebbe
la stessa azionee se incontrasse il sasuke del nostro tempo, probabilmente eliminerebbe anche
lui”.
Naruto
strinse i pugni.
“Ma non basta tenere lontana
Sakura quando sarà il momento?” chiese Naruto.
Sakura lo guardò. Poté leggere
tutta la paura che il ragazzo aveva di perderla.
“Pensi che NARUTO non ci abbia
provato? Ma sappiamo come è fatta Sakura no?” chiese Tsunade
guardando la sua allieva.
“Non ha voluto far lottare NARUTO
da solo contro Sasuke per paura che rimanesse ucciso e…”
“Alla fine è rimasta uccisa lei e…” le guance del ragazzo si tinsero di rosso e disse
“nostro figlio o figlia!”
“Esatto! Per questo NARUTO e tanto
arrabbiato. Arrabbiato con Sasuke per avergli portato
via la cosa più importante che avesse, “arrabbiato” con Sakura perché non gli
hai dato ascolto di rimanere al sicuro e per averlo lasciato solo e soprattutto
arrabbiato con se stesso, per non essere stato in grado di proteggerti…proteggervi!”
spiegò Tsunade guardando Sakura.
“Ma non deve. Non è stata colpa
sua, è stata mia. Nonostante le mie condizioni ho voluto rischiare e…”
“La colpa non è di nessuno di voi
due, ma di Sasuke!” disse Tsunadeinterrompendo
l’allieva.
“No!” disse Naruto
provocando degli sguardi incuriositi su di lui. “La colpa non è nemmeno sua!
tutto questo è stato solo una catena di eventi che si sono susseguiti e
peggiorati nel corso degli anni!” fece una pausa “Sea Itachi non fosse
stato ordinato di eliminare il suo clan, lui non sarebbe diventato un traditore
e Sasuke non avrebbe perso i genitori, arrivando a
odiare tanto il fratello a tal punto di diventare un criminale come lui. Non lo
avrebbe ucciso e non avrebbe mai incontrato UchihaMadara, il quale gli ha riferito come stanno realmente le
cose. Cioè che suo fratello è stato solo una pedina di Konoha.
Se non fosse accaduto tutto ciò, Sasuke non vorrebbe
distruggere Konoha e non eliminerebbe nessuno di noi,
ma combatterebbe dalla nostra parte e vi assicuro che sarebbe un ottimo
alleato!”
Tsunade
e Sakura sgranarono gli occhi
“Come fai a sapere tutte queste
cose?” chiese la donna.
“Fra i racconti di mio padreprima della mia cattura e quelli di Sasuke e akatsuki dopo essere
stato preso…so parecchie cose in più rispetto a
prima, come ad esempio che c’è qualcuno di cui non ci si può fidare nel
consiglio degli anziani!”
“Si quello lo so anch’io!” disse
la donna sospirando.
“Comunque è proprio per questo
dobbiamo smettere questa interminabile guerra. E nonostante sappia quello che
accadrà in futuro, sapendo cosa rischio, non riesco ad accettare l’idea di
dover abbandonare o addirittura uccidere Sasuke. Farò
di tutto affichè non accada niente a lui e
soprattutto a Sakura.” Disse guardando Sakura.
Sakura gli sorrise in segno di
ringraziamento, nonostante quello che aveva saputo, non voleva smettere di aver
fiducia in Sasuke, ma soprattutto in Naruto.
Nonostante Naruto l’avesse rassicurata, anche
dopo l’incontro con Tsunade, Sakura aveva un magone nello
stomaco, che le toglieva il respiro.
Era venuta a conoscenza di troppe cose quel giorno.
Di chi si sarebbe innamorata, da chi avrebbe avuto un figlio e come
sarebbe morta. Le prime due cose non le dispiacevano affatto. Ormai era da
tempo che si era legata molto a Naruto, non vedendolo
piùsemplicemente come un caro e vecchio
amico, ma quando era con lui ultimamente si sentiva strana. Il cuore iniziava a
batterle più forte e si sentiva in imbarazzo, ma cercava di nasconderlo
comportandosi come sempre e soprattutto, menando il povero ragazzo a qualsiasi
stupidaggine gli uscisse dalla bocca. Le eracapitato anche di colpirlo senza nessuna ragione…semplicemente
per togliersi quell’imbarazzo di dosso. Naruto non ci
faceva nemmeno caso, talmente era abituato alle sue maniere forti.
Che Naruto era innamorata di lei, lo aveva
sempre saputo, ma non gli aveva mai dato peso. Anzi gli dava addirittura
fastidio dato che nel suo cuore, c’era solo Sasuke.
Ma quel posto a lui riservato, se l’era giocato quando aveva tentato di
uccidere, senza alcuno scrupolo, Naruto davanti ai
suoi occhi. Se non fosse stato per Sai, il quale era intervenuto per fermare la
lama del moro, a quest’ora Naruto sarebbe sotto
terra.
Quel giorno aveva capito che difficilmente Sasuke
sarebbe tornato a Konoha.
Non avvertiva più niente di umano nel suo sguardo. In esso si poteva solo
leggere odio verso tutto e tutti e al solo sguardo ti si congelava il sangue
dalle vene.
Eppure Sakura aveva continuato a sperare. Non sapeva esattamente il motivo,
se per lei, perché lo voleva rivedere ancora nella sua squadra o per Naruto. Alla fine fra i due, era proprio il ragazzo ad aver
sofferto di più per la sua partenza.
Infatti Naruto non riusciva ad accettare che Sasuke fosse diventato cattivo a tal punto da non poterlo
più fare ritornare sui suoi passi. No, lui continuava a sperare. Era convinto
che le cose potessero cambiare ed andare meglio.
Era proprio grazie a questo suo atteggiamento che il ragazzo era riuscito
a cambiare la propria vita. Se si fosse rassegnato, a quest’ora probabilmente
sarebbe ancora solo, senza amici e probabilmente ucciso dall’Akatsuki, perché nessuno avrebbe avuto un valido motivo per
andare a salvarlo.
La situazione invece era ben differente.
Nessuno dei sui amici aveva rischiato la vita per salvarlo, solo per
impedire ai nemici di entrare in possesso del Kyuubi.
No! tutti lo avevano fatto per avere fra
di loro un caro amico. La loro solita testa quadra che sognava in grande.
Sognava di diventare Hokage e non solo Tsunade, ma tutti quanti sapevano che prima o poi ci
sarebbe riuscito.
Sakura per prima. Spesso lo prendeva in giro, ma era fermamene convinta
che sarebbe stato un buon capo, ma la strada era lunga e tortuosa e soprattutto
ostacolata da Sasuke.
Sakura era ossessionata da questi pensieri. Aveva paura. Paura che il suo
destino potesse avverarsi o che per impedirlo Naruto
avrebbe perso la vita. Pensava e ripensava al gesto compiuto dalla Sakura del
futuro e…anche nelle sue condizioni, non riusciva a
darle torto. Per salvare l’uomo che si ama si è disposti a tutto. E SAKURA
doveva amare davvero tantissimo NARUTO per rischiare la sua vita e quella del
bambino.
Inoltre scommetteva che voleva assolutamente impedire che il proprio
figlio, potesse crescere senza conoscere quale meravigliosa persona fosse suo
padre.
Una lacrima le scese senza che lei se ne potesse accorgere. Se solo non
fossero dei ninja, lei e Naruto avrebbero avuto un
futuro felice e invece…ma il ragazzo amava esserlo e
sinceramente anche a lei non dispiaceva quindi…ma non
si può avere tutto dalla vita e questo lei lo sapeva. Bisognava rinunciare a
qualcosa e lei aveva scelto. Avrebbe rinunciato a Sasuke
pur di avere una vita tranquilla.
“Ehi fronte spaziosa!”
Una voce richiamò al presente la ragazza.
“Ehm…ciaoIno!” disse
Sakura asciugandosi in fretta le lacrime, per non farsi vedere dall’amica, ma
non ci riuscì.
“Sakura, cos’hai?” chiese la bionda.
Ino poche volte chiamava la ragazza per nome e
se lo faceva voleva dire che era preoccupata per lei. Infatti Sakura era una
ragazza forte, che difficilmente piangeva e se lo faceva, sotto poteva esserci
solo qualcosa di grave.
“I-io? n-niente!” disse la ragazza cercando di
essere il più naturale possibile.
“Si certo! Avanti con me ti puoi confidare lo sai no?”
Sakura annuì.
Le ragazze entrarono nel negozio di Ino e la
bionda offrì una tazza di thè all’amica per calmarla.
“Allora?Come mai eri così triste?
Non è da te! Pensavi a Sasuke-kunpercaso?”
Sakura strinse i pugni e si morse le labbra.
“No!” rispose secca, facendo sussultare l’amica.
“Sakura, sto cominciando a preoccuparmi, mi vuoi dire cosa cavolo ti
prende? Non è da te reagire così quando si nomina Sasuke!”
“Lo so…il fatto è che, sono arrabbiata con
lui!” disse Sakura abbassando la testa.
“Per quello che ha fatto a Naruto scommetto!”
La ragazza annuì
“c’è anche un altro motivo!” disse la ragazza diventando rossa.
Ino alzò il sopracciglio.
“Oggi ti devo strappare le parole di bocca?” disse la bionda seccata, ma
curiosa.
La rosa non vide atra scelta e cominciò a raccontare tutto quello di cui
era venuta a conoscenza poco prima.
Ino era rimastra sbigottita.
“Tu e …Naruto!” disse “Naruto
e tu…Fammi capire bene…quelNaruto! Lo stesso che conosco io? La testa quadra?”
Sakura arrossì ancora di più
“Già, incredibile eh?” disse portandosi una mano dietro la testa.
“Lo sapevo io!!! L’hai sempre negato, ma sapevo che ti piaceva!” Disse
trionfante la Yamanaka.
“Comunque la cosa incredibile è la seconda parte della storia! Non posso
credere che il tuo destino sia quello!”
Sakura si rattristò. “Neanche io riesco a capacitarmi di ciò. Ino ho paura. E se quei fatti si avverassero veramente?”
Ino si alzò dalla sedia e strinse l’amica.
“Abbiamo salvato Naruto…vedrai che salveremo anche te
e poi l‘hai detto tu stessa, Naruto non permetterebbe
mai che ti accadesse qualcosa e per quanto sia una testa quadra, credo che di
lui ci si possa fidare, soprattutto quando si entra in argomento Sakura e ora
credo che esso, si possa allargare anche al vostro futuro marmocchio” disse Ino sorridendo.
Sakura arrossì “Ehm…a proposito. Cosa dovrei
fare con lui?”
“Assolutamente niente! è lui che deve fare la prima mossa, anche se
conoscendolo, ci metterà anni!” concluse l’amica.
Naruto a differenza di Sakura , si era subito
recatoda Yamato
per continuare l’allenamento. Ora aveva un motivo in più per allenarsi e ci
mise maggiore concentrazione.
Anche Yamato se ne accorse e dimenticò il fatto
che il ragazzo si era presentato parecchio in ritardo.
“A cosa si deve tutta questa grinta Naruto?”
chiese il jounin
Il ragazzo senza distrarsi dagli allenamenti disse “Ho una persona da
proteggere e per farlo devo diventare più forte.”
Yamato alzò il sopracciglio non capendo a cosa
si riferisse.
“Non permetterò che tu gli faccia del male, Sasuke”
Pensò riferendosi a Sakura.
Il tramonto arrivò presto.
Sakura dopo essersi confidata conIno, si sentiva meglio e ora tornava a casa
Durante il tragitto passò davanti
al campo di allenamento e vide Naruto ancora intento
ad allenarsi.
“Naruto basta! Per oggi può bastare!” disse Yamato per l’ennesima volta. Non riusciva proprio a
convincere il biondino a smettere di allenarsi.
“Ancora cinque minuti!” insistette il ragazzo, ma quando vide Sakura
avvicinarsi, si bloccò.
Yamato ringraziò mentalmente la rosa. Senza di
lei chissà quando sarebbe riuscito a smuovere Naruto
dall’intento di continuare il suo allenamento.
“Sakura-chan” disse Naruto
sorridendo.
“Ti stai ancora allenando? Non sei stanco?” chiese la rosa preoccupata.
Naruto scosse la testa “Affatto! E poi ho una
nuova missione da portare a termine!” disse determinato.
Sakura lo fissò negli occhi e senza riuscire a controllare il suo corpo
abbracciò il ragazzo, il quale rimase sorpreso dal gesto.
“Sakura-chan…c-cosa…”cominciò a farfugliare il
ragazzo.
“Grazie Naruto! So che stai facendo tutto
questo per me!” disse la rosa stringendo la presa, ma quando realizzò cosa
stava facendo, si staccò dall’abbraccio imbarazzatissima.
Anche Naruto si sentiva le guance andare a
fuoco a causa della situazione, ma cercò di abbassare il livello di imbarazzo
dicendo “Sakura, ti vedo ancora un po’ scossa. Che ne dici se ti offro qualcosa
da mangiare? Scegli tu! Per me è indifferente!”
Sakura sorrise “Ramen?”
Naruto rimase sorpreso “Pensavo che non ti
piacesse!”
“Non mi piace mangiarlo in continuazione, ma non mi dispiace! E dato che dubito
che mi inviterai a mangiare quella pietanza spesso come una volta…ho
deciso di andare all’ichirakuramen!”
Naruto sorrise. Quella ragazza era capace di
sorprenderlo sempre.
I due, mentre mangiavano, non dissero parola. Non sapevano che dirsi.
Capitò spesso che i due si scambiassero sguardi veloci, per poi distogliere
rapidamente lo sguardo imbarazzati.
“Senti Sakura!” cominciò il ragazzo per richiamare l’attenzione della
ragazza.
“Da oggi in poi sarà sempre così? Cioè non potremo stare vicini, senza
essere imbarazzati? Ok abbiamo saputo che probabilmente siamo destinati a stare
insieme e sinceramente io non ci trovo niente di male…allora
perché questo disagio?”
Sakura sorrise “Bhe credo sia normale. Siamo
ancora giovani e sapere quello che ci aspetta ci fa questo effetto! Col tempo
ci abitueremo e sarà tutto più semplice!”
“Quanto ci vorrà?” chiese Naruto.
Sakura scosse la testa.
Finita la cena, i due si incamminarono. Naruto
si era offerto gentilmente di accompagnare a casa Sakura, ma alla fine fu lei a
dover accompagnare il ragazzo nel suo appartamento.
Camminavano tranquillamente quando ad un tratto Naruto
si ritrovò a terra in ginocchio.
Sakura si piegò per soccorrerlo “Naruto
cos’hai? Stai male?”
“No, devo essere inciampato in qualcosa!” si scusò il ragazzo, ma a terra
non c’era niente che avesse potuto farlo cadere.
“Avrò messo male un piede, non preoccuparti!” Disse cercando un’altra
scusa plausibile e rialzandosi, ma Sakura non fidandosi della sua parola gli
rimase vicino, per sorreggerlo nel caso fosse nuovamente caduto. Fu proprio ciò
che accadde.
“Hai inciampato anche questa
volta?” chiese la rosa.
“D’accordo. Il fatto è che ho esauritoil mio chakra. Sono solo un po’ stanco, ma
dopo una bella dormita sarò come nuovo!”
Sakura sospirò. Era sempre lo stesso. Arrivava sempre al limite pur di
raggiungere il suo scopo.
“Vieni, ti accompagno a casa!” disse la ragazza
“Ma non dovevo essere io il tuo cavaliere?” le fece notare.
Ma Sakura voleva evitare che si sentisse male proprio durante il suo
rincasare e senza permettere a Naruto di replicare,
lo scortò fino a casa. Lo accompagnò fino dentro l’appartamento, in modo tale
da vedere il porcile in cui viveva. Non ci fece caso. Ma provvide subito a
controllare le condizionedel ragazzo.
“Non hai niente. Sei solo a corto di energie!”
Naruto mise il broncio “Sakura-chan!
Ho detto la stessa cosa! Possibile che non mi prendi mai in parola!”
“Zitto baka! Ora riposati!” disse alzandosi e
facendo per andarsene, ma Naruto la fermò.
“Sakura-chan, non mi canti la ninna-nanna,
prima di andartene?” chiese con degli occhioni da
cucciolo,che però non impietosirono la
rosa. Naruto con un bel bernoccolo in testa si lasciò
andare fra le braccia di morfeo.
Da lontano qualcuno osservava i due ragazzi
“Me le ricordo le ninne- nanne di Sakura! “ disse qualcuno accennando a
un sorriso.
“Bleah! Che scena disgustosa! Di un po’, non
dovevamo tornarcene nel nostro tempo? non voglio assistere a tutte le smanceria
tra Naruto e Sakura. Le tue e quella della tua cara
fidanzatina, mi sono bastate e avanzate!” ci fu un momento di pausa, poi a Kyuubi si spalancarono gli occhi e la boccagli si aprì a dismisura. “NA-NARUTO tu…tu…tu…tu hai sorriso!” disse a malapena la volpe. Non
vedeva più sorridere l’uomo da anni e per lei era stato uno shock.
NARUTO stette in silenzio.
“Hai le allucinazioni! Io che sorrido? Tsè! Comunque torneremo
presto, ma ho come il presentimento che stia per succedere qualcosa e poi
voglio accertarmi che lei sia veramente al sicuro!”
Passarono una decina di giorni e
NARUTO si trovava ancora nel passato.
Tsunade
non capiva il perché della sua decisione di rimanere, dato che l’uomo ripeteva
spesso di voler rientrare nel suo tempo. Inoltre le aveva svelato gli eventi
futuri proprio per la sua decisione di partire.
In realtà l’uomo voleva tornare a
casa per potersi spegnere tranquillamente, anche se avrebbe dato qualsiasi cosa
per poter rivedere ancora una volta la sua Sakura, ma il suo corpo era allo
stremo delle forze e in quegli ultimi giorni, aveva messo a dura prova la sua
resistenza.
Solo grazie all’aiuto di Kyuubi e di Tsunade, per fortuna,
riusciva a riprendersi abbastanza in fretta, ma ormai il tempo era agli
sgoccioli.
E lui lo sentiva, ma non poteva tornare.
Una sensazione di pericolo lo
ossessionava giorno e notte e ben presto potè
verificare che non era solo un’illusione.
Naruto
continuò ad allenarsi tutti i giorni, mentre Sakura, oltre a portare qualche
spuntino al ragazzo, studiava per migliorare le sue prestazioni mediche.
In più c’è da dire che la ragazza si
sentiva tranquilla, Naruto aveva risolto la questione
con Hinata.
Quando doveva tirare fuori la
grinta, Naruto non deludeva mai nessuno, ma quando
doveva parlare con le ragazze era un vero disastro.
Se solitamente era Hinata a balbettare, quella volta al parco, dove i due
ragazzi si erano dati appuntamento, era lui a non riuscire a spiccicare parola.
Voleva dirle che era onorato di
piacere a una ragazza dolce e gentile come lei, ma allo stesso tempo che lui la
considerava solo un’amica.
Il problema fu che non voleva ferire
la ragazza e per questo, non riuscì a trovare le parole giuste per dirle la
verità.
“N-naruto-kun!
Non devi fare g-giri di parole per dirmi, che…che sei
innamorato di S-sakura. L’ho sempre saputo!”
Il ragazzo sgranò gli occhi.
“Non ho mai creduto d-di avere una
possibilità con te, m-ma volevo solo i-informarti dei
m-miei sentimenti!” disse Hinata facendo un leggero
sorriso.
Naruto
ricambiò, ma sapeva che per lei era stato difficile pronunciare quelle parole.
“Hinata,
m-mi dispiace! Io…” cominciò col dire, ma la ragazza
gli mise un dito sulle labbra per non farlo andare avanti.
“Non dire niente. N-non devi dispiacerti! N-non è
colpa tua! Promettimi solo che…questa storia non rovinerà
la nostra amicizia!” disse tristemente la ragazza.
“Assolutamente no! di questo puoi
essere sicura Hinata!”
In questo modo Naruto
era riuscito a non perdere un’amica e a tranquillizzare Sakura, la quale aveva
notato più volte gli sguardi insistenti della Hyuuga
sul suo presunto ragazzo.
Sakura non aveva mai capito
seriamente quali erano i suoi sentimenti per il ragazzo biondo.
Tutti lo avevano capito tranne lei.
Ma venuta a conoscenza del suo futuro, ci riflettè
sopra a lungo, chiedendosi se era veramente quello che voleva.
Ci mise qualche giorno a capire il
suo cuore, ma alla fine trovò la risposta… si.
Quello stesso giorno corse
immediatamente da Naruto, il quale si stava duramente
allenando conYamato
per avere piena padronanza della tecnica del legno.
Il ragazzo non ebbe nemmeno tempo di
accorgersi dell’avvicinamento della ragazza, che la rosa lo baciò.
Un bacio sulle labbra, davanti a un Yamato imbarazzato dalla situazione, creò addirittura un
muro di legno per lasciare in pace i due piccioncini.
Naruto non
rispose subito al bacio, troppo preso alla sprovvista.
“Perché tutte le fortune capitano a
lui?” disse un NARUTO che spiava da lontano.
Ovviamente voleva che i due ragazzi
si mettessero insieme e lui doveva assicurarsi che ciò avvenisse.
“Alla sua età io…non
potevo nemmeno sognarmi un momento del genere, senza che Sakura mi venisse a
picchiare!” disse sospirando.
“Solo una parola! Disgustoso!” disse
invece Kyuubi distorcendo il naso .
“Vedrai quando sarai tu ad
innamorarti!” disse l’uomo facendo andare di traverso, la saliva alla volpe che
cominciò a tossire insistentemente.
IntatoNaruto e Sakura erano uno di fronte all’altro.
Sakura guardava a terra troppo
imbarazzata per osservare la reazione di Naruto. Si
domandava che cosa le era preso per reagire così.
Naruto invece
guardava confuso la ragazza.
Non si aspettava un gesto del
genere. Di sicuro lo aveva sognato molte volte, ma mai avrebbe creduto che
sarebbe potuto accadere, nemmeno ora che sapeva che il suo futuro era con
Sakura.
Qualcosa li distolse dai loro
pensieri. Un uccello che cinguettando planò verso Yamato
e gli consegnò una lettera.
Yamato
sussultò leggendola e immediatamente ritirò il muro di legno da lui creato per
avvicinarsi verso i ragazzi.
“Yamato-sensei!
cosa succede?” chiese Naruto vedendo il proprio
maestro piuttosto agitato.
“Tsunade
ci ha convocato urgentemente!” disse il ninja
Giunsero il più in fretta possibile
al cospetto di Tsunade, la quale informò subito il
team 7 delle novità di cui erano venuti a conoscenza.
Sai era con loro. Una copia di Naruto si era presa la briga di avvertirlo.
“Cosa succede baa-chan?”
chiese il biondo impazientemente.
Tutti e tre i ragazzi capirono che
c’era un po’ di tensione nell’aria e Tsunade non
aveva la solita aria addormentata di quando affidava loro delle “banali”
missioni, ma il suo sguardo era concentrato su un pezzo di carta insanguinato
che teneva fra le mani.
“un gruppo di 4ninja, inviati da me
in missione segreta, sono stati sterminati. L’unico superstite, è riuscito a
mandarci questo messaggio per avvertirci che il nemico si sta dirigendo a Konoha.”
I presenti sussultarono.
“Chi è il nemico?” chiese Naruto pronto all’azione.
Tsunade
non sapeva se aveva fatto bene a scegliere proprio quella squadra, ma era
l’unica disponibile in quel momento, dato ancora la presenza di confusione
creata dalla ricostruzione di Konoha.
Tirò un sospiro per far calare il
nervosismo che stava accumulando e pronunciò il nome “Sasuke!”
Sakura e Naruto
sgranarono gli occhi e non solo loro.
“Si trova a pochi chilometri a sud
di Konoha, ve la sentite di affrontarlo?” chiese Tsunade.
“scusi se mi intrometto, ma se 4
ninja probabilmente tutti jounin, sono stati
sconfitti, come potremo noi riuscire a battere Sasuke?”
chiese Yamato.
Tsunade
spostò lo sguardo su Naruto “Non dimenticare che fra
di voi avete qualcuno dotato di un potere speciale, qualcuno in grado di
cambiare il cuore della gente. È riuscito con Nagato…ho
piena fiducia che possa riuscirci anche con Sasuke.”
Naruto
sorrise, ma non era un sorriso felice, era triste e Tsunade
se ne accorse.
“Pensi che io abbia torto?” chiese
la donna.
“Forse! Non credo di essere così
speciale come mi hai appena descritto! Penso che tutto quello che sia accaduto
fino ad ora, sia solo stata fortuna ed essa prima o poi mi volterà le spalle e
non vorrei che fosse in questa missione!” disse volgendo lo sguardo verso
Sakura, la quale capì a cosa si riferisse.
“Pensi che quello che NARUTO abbia
predetto si possa avverare ora? Dieci anni prima?” chiese Tsunade.
“Non è da escludere!” rispose il
ragazzo.
“Comunque sia, scordati che io
rimanga qui ad aspettare vostre notizie! Ci sarò anch’io al tuo fianco e non
ammetto discussioni!”
A poco valsero i tentativi di Naruto di convincere Sakura a non andare, alla fine vinse
lei.
I ninja del nuovo team 7 partirono
immediatamente alla ricerca del loro compagno. Ancora non riuscivano a credere
che Sasuke volesse distruggere Konoha,
nemmeno dopo i racconti di NARUTO.
Mancava poco per giungere sul posto,
quando si sentirono delle esplosioni.
“Qualcuno sta già combattendo!”
disse Sakura
“Chiunque sia, ho la netta
sensazione che sia in difficoltà! Allunghiamo il passo!” ordinò Yamato.
Avevano ragione. Qualcuno li aveva
preceduti e ora era contro un albero, cercando invano di alzarsi.
Era NARUTO.
Esso origliando la conversazione che
il team aveva sostenuto con Tsunade, aveva deciso di
precederli. Provava ancora troppo rancore verso Sasuke,
pernonintervenire e cercare di eliminarlo ancor prima che lui eliminasse la
sua amata.
Sapeva di non avere speranze contro
di lui, ma non gli importava. Se fosse stato nel pieno delle forze,
probabilmente sarebbe stato Sasuke contro un albero
ferito e dolorante, ma doveva a tutti costi provarci.
Kyuubi
capiva quello che NARUTO provava e non provò a fermarlo, nonostante sapesse che
gli sarebbe potuto pure costare la vita.
Era uno dei pochi desideri che erano
rimasti all’uomo e non si sentiva di infrangerli.
Comunque sarebbe andata, per lui
tanto restava poco.
NARUTO era a terra, ma la volpe a 5
code era ancora davanti a Sasuke. Il suo sguardo
incuteva timore a tutti, tranne acolui
che avrebbe dovuto tremare davanti alla sua potenza.
I ninja appena giunti sul luogo,
furono sorpresi di vedere NARUTO sul posto. Sakura gli corse incontro per
prestargli le prime cure, ma non risparmiò diversi insulti per l’uomo.
Naruto, Yamato e Sai invece stavano assistendo allo scontro tra Kyuubi e Sasuke.
Naruto
voleva intervenire, timoroso che la volpe lo uccidesse, ma Yamato,
con non poca fatica, lo trattenne.
Una cosa sorprese i ninja di Konoha. Kyuubi era conosciuta per
il suo potere devastatore, ma in quel momento, sembrava quasi che il demone non
fosse lo stesso bijju che incuteva timore sin dai
tempi antichi.
Infatti la volpe non se la passava
tanto bene. Non era ferita, Sasuke non sarebbe mai
stato in grado di ferire un bijuu di quel livello, ma
grazie allo sharingan riusciva a tenerla a bada e
provò più volte a scagliare il demone contro il proprio jinchuuriki.
Fu solo grazie alla forza di volontà
del demone, se i ninja di Konoha erano ancora vivi e
non schiacciati dall’immenso chakra della volpe.
NARUTO vedendo che la sua alleata
poteva poco contro il suo peggior nemico, decise di arrendersi e lasciare
procedere il Narutodi quel tempo. Chissà magari sarebbe riuscito
a fare miracoli come aveva fatto con Nagato.
Richiamò a se Kyuubi,
la quale a malincuore si ritirò dalla battaglia.
“è da un po’ che non ci si vede Naruto!” disse Sasuke guardando
senza espressione il biondino.
“Già! e questa volta puoi scommettere
che riuscirò a portarti a casa!” disse sicuro di se Naruto.
“questa l’ho già sentita eppure mi
sembra che io non abbia ancora messo un piede a Konoha!”
Naruto
strinse i pugni, purtroppo quello che aveva detto era vero. Fino ad ora aveva
sempre fallito.
Sakura si avvicinò al compagno
biondo e gli prese una mano per calmarlo, ma rivolse a Sasuke
uno sguardo freddo. Era diversa dal solito. Solitamente era sempre sull’orlo
delle lacrime quando incontrava l’Uchiha.
“dimmi Sasuke.
Che intenzioni hai? Hai davvero così tanta sete di vendetta da volerti
vendicaresul tuo paese di origine?”
chiese con una voce grave Sakura.
“I miei complimenti! Vedo che non
sei più la solita noiosa frignona. Comunque quello che ho intenzione di fare
non sono affari che vi riguardano!” disse Sasuke
voltando loro le spalle. Sembrava non volesse perdere tempo con loro.
“fermati!” disse Sakura cercando di
raggiungerlo, ma venne fermato da un Naruto che la
guardava preoccupato.
“Sakura…faccio
io!Io sono stato a prometterti che avrei riportato Sasuke
a casa e lo sai che mantengo le promesse. Ma non voglio che ti accada qualcosa!
Ti prego fatti da parte!” disse Naruto superando la
ragazza e scagliandosi contro l’ex compagno.
Sasuke si
accorse praticamente subito delle intenzioni del ragazzo e si girò per contrattaccare,
ma nonostante lo sharingan non riuscì a prevedere l’attacco
nascosto di Sai.
Senza nemmeno accorgersi si ritrovò
legato da dei disegni a forma di serpente, permettendo a Naruto
di colpire il moro sul volto.
Sasuke
incassò il colpo come se nemmeno lo avesse sentito eriuscendo a liberare la mano destra, estrasse
la sua Katana, liberandosi dai serpenti e puntandola verso Naruto.
“Mi dispiace, ma non posso
permettere che dei pivelli come voi, interferiscano con i miei piani.”
Il ragazzo cominciò ad attaccare a
colpi di Katana, che venivano abilmente schivati o parati da un kunai da Naruto.
A furia di incassare i colpi, il kunai si ruppe facendo si che il biondino venisse colpito,
anche se solo di striscio dalla katana.
Yamato
sembrava immobile, ma in realtà stava osservando i movimenti di Sasuke per poterlo imprigionare al momento adatto.
Infatti Sasuke
si ritrovò imprigionato in una prigione di legno.
Sakura e Naruto
tirarono un sospiro di sollievo, ma non era ancora finita.
Si sentì una risata provenire dall’interno
della gabbia.
“Davvero credete che una simile
tecnica possa fermarmi?”
Delle crepe cominciarono a essere
visibili, prima che la gabbia si rompesse come un insieme di tanti piccoli
ramoscelli che si spezzano sotto il peso di una persona.
Nei cieli si vide un essere mostruoso
volare e scagliarsi contro i ragazzi.
Sai ricorrendo alla sua tecnica di
disegni animati, invocò un uccello e salendoci sopra attaccò Sasuke.
Anche il ragazzo dalla carnagione
chiara maneggiava una katana e con essa riuscì a colpire il moro ad un ala. Ma Sasuke non si fece ferire senza rendere pan per focaccia,
ma colpì l’animale su cui Sai volava, facendolo precipitare per terra.
Se non fosse stato per Naruto, il quale richiamò a se molte sue copie per fare da
tappeto al compagno, Sai avrebbe anche potuto rompersi l’osso del collo, invece
se la cavò con un braccio rotto.
Ora Sasuke
era davanti a loro che sfoggiava il potere del segno maledetto.
Naruto sapeva
di cosa era capace in quelle condizioni. Aveva provato la sua forza sula pelle
alla valle dell’epilogo e si vide costretto a richiamare a se il potere della
volpe.
Proprio come quella volta, Kyuubi e segno maledetto erano uno di fronte all’altro.
La lotta fu violenta, senza
esclusioni di colpi. Entrambi erano evidentemente stanchi. Sasuke
era ferito in più punti, anche Naruto lo sarebbe
stato se il chakra della volpe non fosse devastante e
curativo allo stesso tempo.
Naruto non
riusciva a sconfiggere il compagno. aveva bisogno di maggior forza, ma non
voleva ricorrere a maggior potere della volpe. Non voleva rischiare di perdere
il controllo e di uccidere oltre a Sasuke anche i suoi
compagni. Decise di provare con il metodo dell’eremita.
Quando creò le copie per salvare
Sai, ne aveva creata una apposita per raccogliere l’energia della natura
indisturbato e ora era il momento di usarla.
Dovette tornare normale per usare il
metodo sennin, ma Sasuke
non gli diede il tempo di compiere la trasformazione, che lo colpì con un ala
facendolo sbattere rovinosamente per terra a parecchi metri di distanza.
Stava nuovamente per attaccare un Naruto a terra incapace di reagire, ma Sakura si mise
davanti a lui facendogli scudo.
Se Yamato
e Sai non fossero intervenuti con la tecnica del legno e serpenti di inchiostro
per fermarlo, Sakura sarebbe stata uccisa.
NARUTO trattenne il fiato per tutta
la durata dell’avvenimento e le immagini della uccisione della sua Sakura gli
tornarono in mente.
Sfortunatamente però le tecniche dei
due ninja non bastarono a fermarlo definitivamente e una volta libero, Sasuke era nuovamente pronto a sfoderare la sua spada
contro Sakura, non perché volesse uccidere lei, ma perché si era messa in mezzo
fra lui e la sua vittima.
Se quando era normale un minimo di
sentimenti il ragazzo poteva ancora provarli, in quelle condizioni non gli
importava niente e di nessuno a parte della sua brama di potere.
Sakura chiuse gli occhi in attesa di
essere trafitta.
Sasuke
alzò la mano con cui impugnava l’arma è colpì.
Sakura non percepì niente. Si
chiedeva se la morte fosse così veloce e indolore, ma quando riaprì gli occhi,
si vide davanti Naruto con le braccia aperte. Sakura
voleva fargli da scudo col suo corpo, ma alla fine fu Naruto
a proteggere lei.
“Non permetterò a n-nessuno di farti
del male…Sakura!” disse con voce bassa.
“Naruto!”
bisbigliò Sakura preoccupata, apparentemente non sembrava aver ricevuto danni,
ma il colpo era andato a segno.
Solo quando Naruto
si girò per sorriderle e rassicurarla, notò cosa aveva comportato il suo
sacrificio.
Aveva la parte destra del viso
ricoperta di sangue. Dalla ferita sembrava essere molto doloroso, ma Naruto non si lamentava, ma affrontava con coraggio il
tutto.
Sakura cominciò a versare le prime
lacrime “Naruto…il…il tuo occhio!”
Naruto non
rispose subito.
“Non ti preoccupare! Il mio occhio
non è più importante della tua vita!”
Il ragazzo si girò a guardare il suo
ex compagno, il quale era tornato alla normalità a causa dell’eccessivo uso di
quel potere.
“Sasuke! Non
è ancora finita!” disse Naruto coraggiosamente, anche
se si vedeva che faceva fatica a stare in piedi.
Sasuke non
era da meno, ma era di certo in condizioni migliori rispetto al biondo.
“Non ne hai ancora avuto abbastanza?
Devo eliminarti definitivamente?” disse Sasuke con
uno sguardo di ghiaccio.
“Non ne avresti il coraggio!” disse Naruto sogghignando.
“Stavo per uccidere Sakura un
momento fa. Se sapevi che non l’avrei fatto, dimmi il perché le hai fatto da
scudo!” disse Sasuke con la solita calma che lo
caratterizzava.
“Perché in quel momento non eri tu! Per
questo non riesco ad odiarti per quello che stavi per fare. So che non le
avresti tolto un capello se fossi stato lucido. In questo siamo molto simili Sasuke. Entrambi non ci rendiamo conto di quello che
facciamo quando ricorriamo al potere oscuro che è dentro di noi!” disse Naruto facendo una pausa e cadendo in ginocchio per il
troppo sforzo.
“So di certo che …se
fossi stato al mio posto, tu avresti fatto lo stesso. Fai tanto il duro perché sei
carico di rabbia, ma sono pronto a scommettere che moriresti pur di salvare
coloro a cui tieni!” disse Naruto.
“Io non tengo a nessuno!”
“Davvero? Io so che hai dei
compagni!”
Sasuke
sussultò.
“Per quanto loschi possano essere i
motivi per cui li hai reclutati al tuo fianco, non posso credere che tu non voglia
loro bene e anche se lo neghi, sono convinto che tu voglia bene anche noi e che
in fondo al cuore tu sia ancora legato a Konoha! Solo
non vuoi ammetterlo. Il giorno in cui lo accetterai…riuscirai
a trovare pace e noi saremo pronti ad accoglierti a braccia aperte!” disse Naruto ormai esausto.
“Come fai a dire queste cose dopo
quello che ho fatto? ti ho fatto! ti sei forse dimenticato che ti ho usato come
una cavia quando eri imprigionato al covo dell’Akatsuki?
sei solo un pazzo!” disse Sasuke stringendo i pugni.
“Forse, ma sono convinto di quello
che dico e non accetterò mai che tu ti sia trasformato in un munkerin senza scrupoli. Per me sei e sarai sempre SasukeUchiha, compagno di
squadra e fratello che ha provato come me cosa vuol dire essere soli. Tu sei
stata la prima persona che sia riuscito a capire quello che provavo, per questo
non rinuncerò mai a te!” disse Naruto sorridendogli.
Sasuke non
sapeva cosa rispondere. Guardava Naruto, ma non
fiatò, si girò per allontanarsi e scomparire fra le numerose piante della
foresta.
Prima di perdere i sensi, Naruto notò una cosa negli occhi di Sasuke,
una cosa che mai aveva visto: l’incertezza di quello che stava facendo.
Capì subito di
trovarsi in ospedale. Ormai stava diventando una abitudine che dopo una
missione finisse in quel luogo.
Qualcosa di
positivo c’era in questo.
Almeno quando si
svegliava, non trovava la casa vuota. In ospedale ogni volta che riprendeva
conoscenza, c’era sempre qualcuno ad aspettarlo.
Non voleva che
nessuno si preoccupasse per lui, ma doveva ammetterlo, vedere che c’era
qualcuno deh teneva a lui e glielo dimostrava, gli piaceva.
Anche quella volta
trovò qualcuno al suo fianco: Sakura.
La ragazza si era
addormenta sulla sedia accanto al suo letto in una posizione alquanto scomoda.
Si mise a sedere.
Aveva troppo mal
di schiena per continuare a rimanere in quella posizione sdraiata.
Sentì un forte
dolore all’occhio destro.
Per istinto si
portò la mano sopra.
Aveva delle bende
che lo coprivano per gran parte del viso.
In quel momento
ricordò lo scontro avvenuto con Sasuke.
Ancora una volta
aveva fallito nel suo intento di riportare a casa il compagno.
Di una cosa era
sollevato. Sakura non aveva fatto la brutta fine che NARUTO aveva predetto.
Ma lo preoccupava
il fatto che poteva ancora succedere l’evento che gliel’avrebbe portata via per
sempre.
Naruto si girò ad ammirare il cielo.
Gli dava un po’
fastidio il fatto che da quel giorno in poi, avrebbe visto solo metà mondo per
volta, ma se ripensava a quello che avrebbe perso se non avesse compiuto quel
gesto, lo faceva stare male.
Se dovesse tornare
indietro, rifarebbe tutto, avrebbe anche perso entrambi gli occhi se sarebbe
servito a salvare la sua Sakura.
Ora si domandava
se sarebbe stato in grado di continuare a essere un ninja. NARUTO lo era
nonostante avesse lo stesso problema, ma lui avrebbe saputo fare lo stesso?
Sentii un piccolo
lamento. Si girò verso la persona che si stava lamentando.
Sakura lo stava
sognando.
Aveva pronunciato
il suo nome.
Sorrise.
Era davvero
carina.
La ragazza
cominciò ad aprire gli occhi. Inizialmente si sentì confusa, ma appena vide la
figura del ragazzo sul letto di ospedale, il flashback di quanto avvenuto con Sasuke le tornò in mente.
Si alzò di scatto
in piedi, come a voler accertare che non stava sognando e di averlo visto
sveglio davvero.
“Ciao Sakura!”
disse Naruto guardandola con dolcezza.
Sakura lo fissò
per un attimo come se fosse la prima volta che lo vedeva in vita sua. Poi le
prime lacrime cominciarono a scendere e senza nemmeno accorgersene, si
ritrovava abbracciato a Naruto con le braccia intorno
al suo collo.
Naruto le accarezzava dolcemente i capelliper riuscire a tranquillizzarla e ne adorò l’odore.
Adorava il
profumo di Sakura. Quando lo sentiva, non poteva fare a meno di pensare a tutti
i bei momenti passati con lei.
“N-Naruto!” disse la ragazza fra un singhiozzo e l’altro. “Naruto! Per fortuna ti sei svegliato! M-mi
dispiace tanto! Perdonami se…se sono sempre di
impiccio! Io…tu…non dovevi farlo!”
Naruto l’afferrò alle spalle per allontanarla da se. Il suo
sguardo era serio.
“Sakura, di cosa
stai parlando?” chiese Naruto sgranando gli occhi.
“I-il tuo occhio! È colpa mia, solo colpa mia. Non dovevi
intervenire, in qualche modo me la sarei cavata!” disse Sakura portandosi le
mani al volto per asciugare le lacrime.
Naruto si arrabbiò “Non dire stupidaggini. Sasuke ti avrebbe uccisa! Sai quanto mi sarebbe importato di avere la
vista, se non potevo vederti tutti i giorni!” disse Naruto
rattristandosi pensando a quella eventualità.
“E poi non mi fa
male! Non ti devi preoccupare!” disse sorridendo a 32 due denti, ma quel gesto
lo fece gemere dal dolore e piegare in due.
“Naruto!” lo chiamò preoccupata e sorreggendolo.
In quel momento la porta della stanza si aprì “Oh
vedo che ti sei ripreso! Era ora” disse una voce di donna.
“N-nonnaTsunade!” disse Naruto con una voce che faceva ancora trasparire il male
che aveva sentito.
La donna sorrise “non
riesci proprio a stare fermo!” disse con finto tono di rimprovero.
“Ho solo sorriso…o almeno ho tentato” disse il ragazzo.
“Dato che ogni
smorfia che si fa, muove molti muscoli facciali, dovrai cercare di rimanere
serio il più possibile, se non vuoi sentire dolore!”
Naruto sbuffò “Per quanto dovrò stare qui?” chiese il
ragazzo. Ovviamente si era già stufato di rimanere in quel luogo.
La notte ritornò
presto e Naruto si riaddormento di nuovo, ma non fu
un sonno tranquillo.
Si ritrovo in un
posto buio, che lentamente si schiarì permettendo almeno in parte la visione.
Sapeva in che
luogo si trovava.
Poi ad un certo
punto la conferma. Un enorme cancello d’oro, con sopra applicato un sigillo,
comparve.
Rimase fisso a
fissare la gabbia per un po’ ignaro del motivo per cui si trovava li.
“Naruto!” lo chiamò una voce roca.
Il ragazzo
sorrise.
“Salve Kyuubi!”disse
tranquillamente il ragazzo. Quell’essere da tutti tanto temuta al ragazzo non
incuteva nessun timore…o almeno non più.
“Come osi
rivolgerti così a me! Hai dimenticato chi sono?” disse la volpe ringhiando.
Naruto tornò serio e sbuffò “Quindi è tutto finito?Il legame che si era creato tra noi?”
La volpe ringhiò
nuovamente “Non c’è stato nessun legame!”
“Ah no? chi è che
mi teneva compagnia quando ero prigioniero dell’akatuki?
Chi mi consolava quanto temevo di morire. Chi mi tranquillizzava dicendomi che
presto sarebbe tutto finito?” disse il ragazzo con voce grave.
“Povero illuso! L’ho
fatto solo per darti il coraggio di andare avanti e resistere. Se ti fossi
arreso, ci sarei andata anche io di mezzo!” disse la volpe con un sorriso
maligno.
Naruto strinse i pugni. Sapeva che da un demone poteva
aspettarsi di tutto, ma lui aveva creduto in una possibile amicizia,
soprattutto venendo a conoscenza del rapporto tra NARUTO e il suo bijuu.
Il ragazzo aveva
la testa china e non parlava.
“tu lo sai che io
non mi arrendo mai! Ho un sogno da realizzare e una promessa da mantenere. Per quanto
possa essere stato male in quel covo, per quante volte ho avuto paura, non mi
sarei mai arreso…per niente al mondo. Questo tu lo
sai. Lo sai meglio di me. Mi conosci da quando ero solo un neonato.
So che per un
demone come te, voler bene a qualcuno e qualcosa di vergognoso, ma ricordo che
quando ero un bambino di pochi anni, mi sei stato accanto come se fossi stato
un mio genitore. Mi hai insegnato tu a non arrendermi mai e che se uno si
impegna arriva al traguardo che si è prefissato. Sei tu che mi hai sempre
aiutato quando ero in pericolo di vita…sia prima che
dopo essere diventato ninja. Sei tu che mi cantavi la ninna nanna per farmi
addormentare nelle sere più buie, quando anche solo la mia ombra mi
terrorizzava. Mi sei sempre stato accanto Kyuubi,
tanto che non potrei nemmeno più fare a meno di te.” Naruto
strinse i pugni a quei ricordi “Spesso ti ho odiato, dandoti la colpa di tutti
i miei problemi. Poi ho capito. Non centravi tu. La colpa è delle persone che
mi hanno fatto sentire uno straniero a casa mia, che mi hanno sempre
disprezzato senza spiegarmi il motivo. Quello che ho passato è solo colpa della
cattiveria umana, che è più subdola di quella di un demone, dato che per quest’ultimo
è nella sua natura e non sa fare altro. Ma pensavo che tu fossi diverso. Mi ero
ricreduto sul tuo conto. Ti avevo accettato per quello che eri e in un certo
senso mi sentivo fortunato a essere stato scelto io come tuo jinchuuriki!”
Naruto non potè più guardarlo
negli occhi, si sentiva deluso. Lui ci aveva creduto e voleva ancora crederci nonostante
le parole del demone “Ma se per te tutto questo non significa niente…allora vuol dire che mi sono sbagliato, che ancora
una volta ho voluto dare fiducia a ciò che mi circonda! Mi dispiace che sia
così per te e che io sia solo un impiccio. Ti lascerei libera se potessi, ma
dato che quello che hai fatto per me in questi anni, era stato solo per la tua sopravvivenza,
questa volta sarò anch’io egoista. Togliendo quel sigillo, sarei io a morire,
quindi ti conviene arrenderti e non provare a trovare un modo per svignartela, perchè tu mi terrai compagnia finchè
non morirò!”
La volpe ringhiò
mentre vedeva il ragazzo andandosene.
“I miei
complimenti moccioso! Vedo che hai imparato a non farti mettere i piedi in
testa!”
Naruto si girò a guardarla e alzò il sopracciglio.
“vedo che
rispetto al passato, non ti faccio alcuna paura!” disse sorridendo.
“Non vedo come un
demone in gabbia, debba farmi paura!” disse sfrontatamente il ragazzo con tono
di sfida.
“Modera i termini
ragazzo, ricorda chi hai davanti!” Naruto continuava
a fissarla senza battere ciglio e senza mostrare alcun segno di cedimento verso
di lui “Ammetto che la tua grinta mi piace e per questo ti voglio fare un dono!”
disse Kyuubi attirando l’attenzione del ragazzo, il
quale ascoltò interessato la proposta.
“Ti darò un nuovo
occhio, ma che potrai usare solo in combattimento. Affinché ciò avvenga il mio
e il tuo chakra si mischieranno e dato che per quanto
tu sia abituato a usufruire del mio chakra, il tuo
corpo risentirà sempre dei lati negativi di esso. Per questo ti dico di non
farne troppo abuso.”
Naruto lo guardò scettico. Ovviamente il demone non poteva
fare una buona azione senza niente in cambio. Ma la volpe disse che non aveva
nessun secondo fine, a sorpresa del ragazzo e anche di se stessa.
Kyuubi sapeva che, in tutti quegli anni a contatto col
ragazzo, era cambiato. Aveva perso parte della sua malvagità. Gli si era
affezionato molto e lo considerava quasi come un figlio. Infondo come Naruto aveva sostenuto, lui lo conosceva da quando era solo
un neonato ed era stato lui a prendersi cura del piccolo e a cullarlo quando
piangeva. Lo faceva solo nell’inconscio del bambino, ma quei gesti rimasero nei
cuori sia del bijuu che del ninja.
Naruto pensò alla proposta fatta.
Sorrise.
“Vedi che mi vuoi
bene? in un modo o nell’altro mi aiuti sempre!” disse il ragazzo “Ammettilo! Dì
che mi vuoi bene!”
“Mai!” ringhiò la
volpe. Non lo avrebbe mai ammesso. Non poteva mostrarsi debole. Non sapeva che
voler bene a qualcuno era tutto tranne che un segno di debolezza.
Naruto si svegliò di soprassalto. Nonostante non avesse
avuto nessun incubo, si sentiva strano.
Il dolore all’occhio
era passato definitivamente. Doveva esserci lo zampino della volpe.
Provò a fare
qualche smorfia per vedere se il dolore si era solo assopito. Non successe
niente.
Per istinto si
tolse le bende e si toccò l’occhio. La cicatrice era ancora il suo posto.
Provò a vedere se
Kyuubi aveva fatto ciò che gli aveva detto, ma non
riuscì ad aprire l’occhio. La parte destra del mondo rimaneva buia.
Il ragazzo
sospirò.
Si diede dello
stupido. Il bijuu non poteva avergli fatto un dono,
senza chiedere qualcosa.
“sbagli! Sta volta
Kyuubi ha fatto quanto detto!” disse una voce di un
uomo che si nascondeva in un ombra creata dalla luce della luna piena che
entrava nella stanza.
Naruto sgranò l’occhio vedendolo e accanto a lui c’era una
piccola e tenera volpe.
“Io se dico una
cosa, la faccio! Sono un demone di parola. Abbi solo pazienza e quando sarà il
momento l’occhio farà la sua comparsa!” gli spiegò.
Il ragazzo si
sorprese.
“Come fate voi a
sapere che…”
“Per il semplice
fatto che anche al sottoscritto è stato fatto lo stesso dono” disse NARUTO
Anche l’uomo
aveva potuto usufruire dell’occhio speciale che Kyuubi
gli aveva promesso, un occhio di cui non poteva più fare uso a causa della
rottura del sigillo.
Gli raccomando
una cosa. di non fare troppo affidamento sul dono di Kyuubi
come aveva fatto lui.
“Se mi fossi
esercitato maggiormente a combattere con solo il mio occhio sinistro, non avrei
tutte le difficoltà che ho ora per tirare un kunai o
schivarlo!” disse NARUTO serio.
Il ragazzo annuì.
Passò un intera
settimana e Narutopotè
finalmente uscire dall’ospedale.
Non aveva fatto
parola con nessuno di quanto successe quella notte. Sarebbe stato sommerso di domande…alle quali non avrebbe saputo rispondere.
Le cose fra lui e
Sakura andavano a gonfie vele.
La ragazza
continuava a sentirsi ancora un po’ in colpa per quanto accaduto al suo
ragazzo, soprattutto quando questo finiva per cadere dalle scale a causa della
visione un po’ distorta della profondità. Ma Naruto
sapeva come rassicurarla e cioè con un bel sorriso.
Un giorno però
non volle solo sorriderle, ma decise di invitarla in un bel localino a cena.
La ragazza si era
vestita con un kimono color pesca che le stava d’incanto, tanto che Naruto rimase imbambolato a guardarla. Aveva i capelli
raccolti in su, tenuti da bacchettine adornate da campanellini, e qualche
ciocca che cadeva ribelle.
Ino l’aveva aiutata a prepararsi e dato che era venuta a
conoscenza della serata programmata dal biondo, all’insaputa di Sakura la
ragazza andò a dare una mano anche a lui.
Naruto fu molto riconoscente alla Yamanaka
per l’aiuto prestatogli.
Ino aveva preso in affitto un kimono da uomo di colore
arancione e lo aveva portato al ragazzo, certa del fatto che non avesse nemmeno
uno straccio elegante da mettersi.
Il ragazzo si
sentiva imbarazzato vestito in quel modo, non era sua abitudine.
Si fece coraggio
e si incamminò, ma Ino lo fermò e gli consegnò un
mazzo di fiori.
Sakura rimase
sorpresa. Non si aspettava un cambiamento così radicale di Naruto.
Le piaceva il Naruto di sempre, ma anche conciato in quel modo non le
dispiaceva.
“Come facevi a
sapere che questi sono i miei fiori preferiti?” chiese la ragazza.
Naruto sussultò e si mise una mano dietro la testa per poi
ridere imbarazzato.
“Voglio essere
sincero con te Sakura…mi ha aiutato Ino! Se non fosse stato per lei…bhe
non avrei saputo nemmeno cosa indossare!”
Sakura sgranò gli
occhi sorpresa.
Scoppiò a ridere “Siamo
in due allora! Chi credi mi abbia aiutato a indossare quest’abito e conciato i
capelli?”. Il ragazzo si unì alle risate.
Improvvisamente Sakura,
annusando i fiori donati da Naruto, si accorse della presanza di un bigliettino.
Lo lesse e Naruto con lei, dato che non era stato lui l’artefice.
Siete
due casi disperati, non so chi sia peggio fra i due.
Per fortuna
c’è la sottoscritta che è esperta in questioni amorose. Se tutto fila liscio
per questa serata, dovrete ringraziare solo me.
Anche una
mancia non sarebbe male.
A parte
gli scherzi, siete bellissimi e aiuto o no, scommetto che la serata sarebbe
stata perfetta comunque, perché possedete la cosa più importante affinchè una coppia funzioni.
Tu
Sakura hai Naruto e tu Naruto
hai Sakura. Questo è quello che conta.
Passate una buona serata
La vostra
cara amica
Ino.
Ps. Mi raccomando
fate i bravi. Non fate nascere il bimbo che
vi è
stato predetto prima del tempo.
I due ragazzi si
fissarono per un momento e arrossire di botto per l’ultima frase dell’amica.
La serata fu
perfetta, ma il bello per Sakura doveva ancora venire.
Naruto la invitò a ballare e a parte qualche pestaggio di
piede da parte del biondino, tutto andò a meraviglia.
Quando i due tornarono
al tavolo, Sakura si ritrovò al suo posto con un pacchettino regalo.
La ragazza sgranò
gli occhi sorpresa, mentre Naruto le diceva di
aprirlo.
Il regalino conteneva
al suo interno una collanina. Non era niente di prezioso, ma era pur sempre
qualcosa di romantico.
Sakura la presa
in mano e la guardò senza sapere che dire. La collanina aveva un ciondolo a
forma di metà cuore con sopra scritto Naruto.
Il ragazzo
sorrise e mostrò la collana che aveva lui al collo. Possedeva l’altra metà con
sopra scritto Sakura.
Naruto arrossì e imbarazzatissimo cercò di spiegarle cosa
volevano dire “Bheecco…io…dato
che quando siamo insieme i nostri cuori battono all’unisono, ho pensato che
fossero una cosa sola e…e allora dividendolo ti ho
donato la mia parte di cuore perché voglio che sia tuo, mentre io ho preso…il tua metà!” disse sempre più imbarazzato.
A Sakura
cominciarono a uscire le prime lacrime e alzandosi dalla sedia, talmente in
fretta da farla cadere, abbracciò il ragazzo e lo baciò.
“Ti amo Naruto!”
Naruto sorrise e avvicinando nuovamente i loro visi, la
baciò ancora.
Ormai era
ufficiale, Naruto e Sakura stavano insieme e tutto il
villaggio lo sapeva, rendendo più tranquilli i ragazzi, anche se non mancavano
le “prese in giro” da parte dei loro compagni quando li vedevano insieme.
Tutto filava
liscio per il momento.
NARUTO era felice
che i due stessero insieme, ma allo stesso tempo era preoccupato. Sarebbe stata
una storia duratura o qualcuno di sua conoscenza sarebbe venuto a mettere fine
alla parola amore fra i due ragazzi?
Per questo motivo
l’uomo difficilmente perdeva la ragazza di vista, quando il se stesso più
giovane per un motivo o per un altro non era con lei.
Sakura si era
accorda del costante pedinamento dell’uomo e sinceramente la innervosiva.
Sapeva e capiva
il motivo per cui lo facesse, ma essere spiati quasi tutto il giorno era
snervante.
se era Sasuke la minaccia, non era il caso che le stesse così a
presso, perché se esso fosse entrato nel villaggio di sicuro non sarebbe
passato inosservato.
Inoltre se le
intenzioni del ragazzo erano di distruggere il villaggio, di certo non si
sarebbe intrufolato in esso senza attirare l’attenzione.
No, avrebbe da
subito fatto scoppiare una guerra.
Un giorno stanca
della situazione, la ragazza parlò all’uomo e cercò di farglielo capire.
Sembrò riuscirci
dato che non si sentiva più i suoi occhi costantemente addosso.
Nel frattempo Naruto aveva perseguitato il maestro Kakashiaffinchè lo allenasse. Poteva anche chiedere a Yamato, ma il ragazzo aveva una cosa in comune con il copia
ninja.
Entrambi dovevano
arrangiarsi con un occhio solo, sebbene quella di Kakashifosse una scelta personale.
Comunque non
toglieva il fatto che l’uomo sapeva bene gestire tutte le situazione anche
facendo uso solo dell’occhio sinistro.
Naruto aveva molto da imparare da lui.
Kakashi convinto dalla tenacia del ragazzo lo aiutò.
Prima di tutto Naruto si dovette allenare al lancio degli shuriken e kunai, ma per i primi
tempi fu un vero disastro.
Per quanto
potesse mirare al centro del bersaglio lo mancava sempre e Kakashi
non riusciva a capire il perché.
Sinceramente Kakashi non aveva mai avuto problemi con la mira e la
motivazione era molto semplice, ma per i primi giorni la soluzione al problema
del suo allievo, non gli venne in mente.
Un giorno l’uomo
arrivò al campo di allenamento più tardi del solito e trovò Naruto
steso a terra con il fiatone.
Erano ore che si
allenava e l’albero che usava come bersaglio, aveva infilato nella sua
corteccia un solo Kunai.
Kakashi sospirò, non c’erano miglioramenti.
“Naruto! sono giorni che ti alleni eppure non hai combinato
niente!”
Il ragazzo mise
il broncio e si voltò dall’altra parte contrariato.
“Non è il caso
che me lo faccia notare! Lo vedo da me!”
Kakashi solo allora si accorse dell’unico kunai incastrato nell’albero.
“Come hai fatto
beccare l’albero con quel Kunai?” gli chiese l’uomo.
Naruto lo fissò confuso, poi cominciò a pensare.
“Veramente è
l’unica volta che non ho preso bene la mira! L’ho lanciato a casaccio”
Kakashi sgranò l’unico occhio visibile.
“Ma certo! Ora ho
capito! Il quarto Hokage mi aveva detto qualcosa a
proposito. Dovevo pensarci subito!”
Naruto chiese spiegazioni, dato che non era arrivato alla
stessa soluzione del maestro.
Il quarto Hokage, quando Kakashi aveva
perso l’occhio destro, volle vedere se le sue abilità se erano calate a causa
dell’incidente, ma con uno scontro con l’uomo,il ragazzo dai capelli argentati,
non fece poi molta fatica. Riusciva ancora a combattere come prima e
soprattutto la mira era uguale.
Gli disse che
nella sua sfortuna era stato fortunato.
Gli spiegòche quando si aprono e si chiudono
alternativamente gli occhi, gli oggetti intorno a noi si spostano anche se di
poco. Questo è dovuto al fatto che gli occhi, essendo distanziati tra loro, non
hanno la stessa visione e questa differenza di qualche millimetro, fa si che il
mondo che ci appare abbia una profondità.
L’hokage gli spiego che fra i due occhi, c’è ne uno
predominante. Esso è l’occhio con il quale si prende la mira e che non subisce
alcun movimento del mondo, chiudendo l’altro occhio.
“quando prendevi
la mira, di solito quale occhio chiudevi?” chiese Kakashi.
Il ragazzo ci
pensò su “il sinistro se non sbaglio!”
“quindi miravi
con il destro! Ed è proprio l’occhio di cui ti è stata privata la vista.” Il maestro
sospirò “Dato che il tuo unico occhio rimasto è quello con cui vedi gli oggetti
leggermente spostati, non devi mirare esattamente il punto che intendi colpire,
ma spostarti leggermente in modo tale da colpire il punto che desideri! Prova a
mirare qualche grado a sinistra e vedi cosa succede!” disse Kakashi.
Il ragazzo obbedì
e lanciando il Kunai mancò nuovamente il bersaglio e
guardò Kakashi sorpreso.
“Uhm…sta volta prova a spostare la mira verso destra
rispetto a dove vuoi colpire!”
Il ragazzo obbedì
e anche se non fece centro perfetto, si avvicinò molto.
Il ragazzo
inizialmente incredulo, esultò.
“Quindi se ho
capito bene, da oggi in poi devo sempre mirare leggermente più a destra, ma
come farò a colpire perfettamente il centro?”
“Questione di
allenamento. Ora che abbiamo capito quale era il problema, ti resta capire
quanto devi deviare la mira ed il gioco è fatto!”
Il giorno dopo il
ragazzo aveva capito esattamente come fare e ora non mancava più il suo
bersaglio. Anche nella lotta corpo a corpo era tornato a muoversi normalmente.
Quando Kakashi non era presente, Naruto
più volte aveva provato a usare l’occhio che kyuubi
gli aveva promesso, ma esso non sembrava voler comparire.
“Uffa, come
faccio a usare un occhio che nemmeno so che poteri ha!”
Quella sera Naruto rientrò a casa sua e, stanco morto, non si preparò
nemmeno da mangiare, ma si buttò direttamente nel letto e si addormentò di
botto.
La mattina dopo
quando si svegliò aveva i crampi nello stomaco talmente era affamato. Si recò
in cucina con l’intento di preparare del ramen, ma
sul tavolo vide un bigliettino bianco.
Ieri sera sono passata da te, ma
vedendo che dormivi profondamente, non ho voluto svegliarti.
Prevedendo che non avessi nemmeno
cenato, ti ho preparato una colazione abbondante che ti darà l’energia
necessaria per un’altra giornata di allenamento, inoltre è più salutare del
solito ramen.
È nel frigo. Spero che ti piaccia.
Un bacio
La tua Sakura.
Naruto sorrise. Si riteneva fortunato ad avere una ragazza
come Sakura, tanto che non si ritenne minimamente sfortunato per tutte le altre
cose spiacevoli che gli erano accadute.
Il biglietto di
Sakura però non fu l’unico che ricevette.
Uscì di corsa e
si recò verso l’ospedale dove sapeva che avrebbe trovato Sakura, la quale aveva
avuto il turno di notte.
Entrò nella
stanza nella quale lo avevano informato si trovasse la ragazza. Senza farsi
sentire le giunse alle spalle e mettendole un fiore di capelli, le diede un
bacio sulla guancia.
“Grazie per la
colazione! Non potevo avere un risveglio migliore di questo!”
La ragazza si
girò e gli sorrise.
“è io non potevo
chiedere una buona notte migliore!”
La ragazza aveva
intenzione, appena finito il turno, di andare a casa a dormire, ma questo non
le venne concesso.
“Mi dispiace, ma
per dormire dovrai attendere! Baa-chan ci ha
convocato!”
Sakura sgranò gli
occhi. Era passato talmente tanto tempo dall’ultima convocazione che non ci era
più abituata.
I due ragazzi si
recarono al cospetto dell’hokage, la quale aveva
intenzione di affidare loro una nuova missione. All’interno dell’ufficio
trovarono Sai, il quale non portava più il gesso al braccio per la frattura
riportata in seguito allo scontro con Sasuke.
Questa volta il
loro accompagnatore non sarebbe stato Kakashi, ma Yamato.
La missione
consisteva nell’accompagnare un criminale di Konoha
rinchiuso nei sotterranei delle prigioni, in un villaggio soprannominato “il
villaggio dei lavori forzati.”
Esso era
semplicemente un enorme recinto con all’interno 3 costruzioni lunghe e strette,
dove vivevano i prigionieri di più paesi, quando non dovevano lavorare.
Essi erano
costretti ai lavori forzati, per scontare la loro pena. In quel luogo finivano
solo i criminali condannati alla reclusione per tutta la vita. Chi entrava in
quel luogo sicuramente non ne sarebbe mai uscito vivo.
I ninja che
controllavano la situazione in quel luogo erano alcuni fra i migliori delle
cinque terre e non avevano pietà per nessuno. Se qualche criminale dopo ore di
lavoro sotto il sole cocente si sentiva male, lo lasciavano a terra a morire.
Non era un loro
problema. Quelle persone si erano condannati da soli, sporcandosi le mani con
alcuni dei crimini peggiori che potessero compiere.
Il prigioniero che
dovevano scortare, era già pronto alle porte di Konoha
con alcuni ambu che avrebbero dato loro una mano.
L’uomo in
questione era altro due metri e molto robusto…in
poche parole un gigante. Era considerato il prigioniero più pericoloso che al
momento le prigioni di Konoha ospitavano. Aveva già
ucciso con l’inganno almeno una decina di guardie.
La situazione era
diventata incontenibile e l’hokage si era vista
costretta a scendere a misure drastiche, nonostante ritenesse quella fine, una
morte orribile.
Naruto e gli altri si misero subito in marcia.
L’uomo era legato
da delle catene di acciaio ai polsi e alle gambe per evitare che scappasse.
Era silenzioso e
stranamente innocuo, tanto che hai ninja sembrava strano che fosse considerato
un tale criminale.
Il luogo dove
erano diretti era a 2 giorni di marcia a passo normale e i ninja furono costretti
a fermarsi per la notte.
Con la tecnica
del legno Yamato creò una costruzione dove avrebbero
pernottato e una gabbia per mettere il prigioniero.
I due anbu si addormentarono aspettando il loro turno di
sorveglianza e, mentre Sakura preparava la cena, Sai, Yamato
e Naruto sorvegliarono il prigioniero.
“nonsembra così pericoloso!” disse Naruto.
“Non giudicare
mai una persona dalle apparenze!” gli disse Yamato.
“Veramente dalle
apparenze direi che questo tizio, se dovesse liberarsi, ci farebbe a fettine!”
disse Naruto ingoiando della saliva.
Sakura chiese a
qualcuno di andarla ad aiutare e il prescelto fu Sai.
Naruto continuava a fissare il prigioniero, il quale lo
guardava insistentemente mettendogli addosso un disagio incredibile.
Si girò verso Yamato e vedendo che non prestava attenzione a lui, decise
di provare una cosa.
Sentiva che
questa volta ci sarebbe riuscito.
Alzò il copri
fronte dall’occhio destro e lo aprì. Per la prima volta rivide il mondo per
intero con una piccola differenza. Ora riusciva a vedere il chakra
delle persone.
Quello degli ambu era calmo e sembrava quasi non muoversi. Quello di Yamato era in movimento, anche se in modo leggero. Naruto pensò che quello doveva essere il flusso del chakra quando le persone sono sveglie e tranquille, alla
fine spostò il suo sguardo verso il prigioniero.
Sussultò. Era di
un colore strano, un blu intenso quasi tendente al nero ed era in fermento.
In quel momento entrarono
Sakura e Sai. La ragazza si avvicinò alla gabbia per dare qualcosa da mangiare
al prigioniero.
In quel momento il
ragazzo vide il chakra dell’uomo incupirsi ancora di
più e diventare ancora più veloce. Naruto sentiva la
violenza che possedeva quel chakra e ne fu allarmato.
Chiuse l’occhio e
alzandosi di scatto si diresse versoSakura e l’allontanò subito dalla gabbia con fare brusco.
Nessuno ebbe
nemmeno il tempo di capire cosa era successo, che il prigioniero era riuscito
aliberarsi dalle catene e aveva tentato
di rompere anche la prigione di legno.
Yamato scattò subito sull’attenti e legò come un salame il
prigioniero in modo tale da bloccargli i movimenti.
“meno male che
non sembrava più cosi pericoloso!” disse Naruto
risistemandosi il copri fronte sull’occhio.
Sakura si mise una mano sul cuore, il quale
aveva iniziato a battergli talmente forte, che le sembrava che da un momento
all’altro le sarebbe uscito fuori dal petto.
“Narutodimmi…come fai sempre a
salvarmi per un soffio?” chiese Sakura.
“diciamo che sei
baciata dalla fortuna!” disse il ragazzo sorridendole
“io credo che con
te la fortuna non centri niente!” disse Sai.
Naruto abbracciò Sakura per farla calmare e la ragazza non potè fare a meno di farsi cullare dalle forti braccia del
ragazzo.
“Mi sa che
conviene una maggiore sorveglianza sta notte!” disse un ambu
“L’ora di dormire è finita!”
La notte volò e
nessuno dei ninja aveva dormito per controllare il prigioniero. Verso metà
pomeriggio giunsero a destinazione e, dopo aver consegnato il permesso dell’hokage a entrare nella prigione, i ninja di Konoha ricevettero il permesso di condurre il prigioniero
al luogo al quale era stato designato. Solo le guardie del luogo ebbero però il consenso entrare nella struttura vera e
propria. I ninja dovevano aspettare fuori.
“Mi dispiace
amico, ma marcirai qui fino alla fine dei tuoi giorni.
Disse un ambu facendo entrare il prigioniero in una cella. A dire la
verità era esistente una singola e lunga cella, dove all’interno erano
ammassati tutti i prigionieri, i quali erano legati al muro.
Essi vivevano in
condizioni pietose.
L’ambu non ebbe nemmeno il tempo di bloccare il prigioniero
con nuove catene, che si sentì afferrare la testa dall’uomo e
successivamentesolo un rumore di ossa
che si spezzavano, fu udibile.
Il corpo del
ninja cadde a terra senza vita.
Si sentì un forte
urlo e il prigioniero, eliminando anche le altre guardie che gli si erano
scaraventate addosso, liberò anche tutti gli altri criminali per guidarli verso
una rivolta.
Naruto e co., sentendo le
numerose grida che urlavano vendetta, non ebbero nemmeno il tempo di entrare
all’interno della costruzione per vedere cosa stava accadendo che, tutti i
criminali liberati uscirono all’aperto armati di tutto.
Subito venne dato
l’allarme.
Tutte le guardie
corsero cercando di fermare la rivolta, ma i criminali erano una cinquantina ed
essi non sarebbero mai riusciti acontrollare tutti quelle persone.
Cominciò una
guerra fra buoni e cattivi.
Entrambi le parti
persero numerosi componenti, ma i criminali erano comunque in numero maggiore,
se si pensa poi che qualcuno era riuscito a liberare anche gli altri
prigionieri della altre strutture.
Ora i ninja erano
davvero nei guai.
Yamato era senza più un briciolo di chakra
e non riusciva più a creare muri per contrastare gli attacchi e dei nemici e
inoltre era preoccupato per i suoi compagni dal quale si era diviso.
I tre ragazzi
erano a terra pieni di lividi e di graffi.
Solo pochi ninja
continuavano a provare a resistere a quella mandria di bestie inferocite, ma
uno ad uno vennero scaraventati uno ad uno per terra.
I più crudeli invece
non si accontentavano di sfinirli, ma ci giocavano fino ad ucciderli.
Naruto era a terra dopo l’ennesima botta. Vide Sakura e Sai
partire all’attacco, i quali con le loro tecniche riuscirono a stendere
numerosi ninja, ma non fu sufficiente. Altri criminali si avventarono loro
addosso.
Sakura venne
scagliata contro un muro e giaceva a terra a pancia in giù. Inutili furono i
suoi tentativi di rialzarsi. Sai invece venne afferrato al collo dal prigioniero
che avevano fino ad allora scortato, e cominciò a sentirsi mancare il respiro.
Naruto chiamò a se centinaia di copie e nonostante riuscì a
battere altri criminali, non riuscì a liberare il suo compagno e giaceva
nuovamente con il sedere per terra.
Strinse i pugni e
guardava a terra.
Il suo corpo
tremava e senti una grande rabbia e forza crescere dentro di se.
Fu in quel
momento che sentì la voce di Kyuubi.
“Usalo!”
Naruto si alzò lentamente da terra sempre con la testa
china, si levò il copri fronte e quando rialzò il capo fu visibile un occhio
rosso come il sangue.
Era l’occhio di Kyuubi, più malvagio che mai.
Tutti i criminali
ancora in piedi si portarono le mani alla testa e cominciarono a urlare di
dolore. Tutti, dal primo all’ultimo, anche se Naruto
non aveva posato lo sguardo su di loro.
L’ultima cosa che
si vide fu il campo di battaglia pieno di corpi senza vita.
Naruto si inginocchiò a terra shoccato da quello che aveva
fatto.
Tutti erano
increduli per quanto accaduto e tutti gli sguardi erano puntati sul jinchuuriki.
In quel momento Yamato, ignaro di quanto successo, raggiunse i ragazzi.
“C-cosa è successo?” disse l’uomo che aveva avvertito la
presenza del Kyuubi, nonostante non avendo visto la
sua manifestazione.
Si avvicinò a Naruto, il quale teneva la testa china enon
sembrava reagire. Lo scrollò costringendolo ad alzare il volto e fu allora che Yamatopotè vedere il suo nuovo
occhio.
Erano tutti molto
scossi da quanto accaduto, Naruto soprattutto.
Tsunade era stata informata “dell’incidente” tramite un
messaggio mandatogli dalle prigione, ma venne a conoscenza dei dettagli al
rientro della squadra.
Sai e Sakura
vennero affidati alle cure di Shizune per
disinfettare le loro ferite, mentre l’hokage si
sarebbe occupata personalmente di Naruto.
Era turbata per
quanto avvenuto, NARUTO non aveva fatto la minima parola di un evento del
genere.
Il ragazzo non
aveva ancora fiatato dal tragico evento e sembrava voler rimanere chiuso in
quella sfera di silenzio. Era sotto shock e quello era il suo modo di elaborare
la cosa.
Tsunade fece accomodare Naruto in
una stanzetta all’ospedale, nella quale si trovava solo un armadietto per i
medicinali e un lettino, dove il ragazzo si dovette sdraiare.
La donna
controllò il famoso occhio destro, ma al suo posto non vide niente che potesse
minimamente ricordare l’occhio di un demone.
“Naruto, cosa è successo in quella prigione?” chiese Tsunade ottenendo come risposta, un silenzio di tomba.
“Ricordi qualcosa
di importante?” insistette, ma non ottenne niente.
Finita la visita Naruto non si preoccupò nemmeno di andare a vedere come
stavano i suoi compagni. Non voleva farsi vedere da loro. Aveva paura delle loro
reazione e soprattutto si vergognava di quanto aveva fatto.
L’hokage chiese di parlare con Sakura, per avere maggiori
informazioni e la convocò nel suo ufficio.
“Sakura, dimmi
tutto quello che ti ricordi!”
La ragazza
abbassò la testa “Non sono riuscita a vedere molto dalla mia posizione. Ero a
terra e Naruto era seduto davanti a me. Non riuscivo
ad alzarmi nonostante avessi voluto intervenire per aiutare Sai. Il nostro
amico stava per essere strangolato da un prigioniero. Fu allora che vidi Naruto alzarsi lentamente…poi
tutti i nostri nemici sono caduti a terra senza che lui compiesse il minimo
gesto. Non ho visto l’occhio di cui ha parlato Yamato!”
“Capisco. È
accaduto qualcosa di insolito con Naruto ancora prima
di quell’evento?”
“No, è stato
sempre come…aspetti…c’è una cosa! Quando ci siamo
fermati per pernottare, Naruto mi ha allontanato
dalla gabbia del prigioniero, come se sapesse che avrebbe attaccato ancora
prima del tempo e ho notato che in quel momento non aveva il copri fronte
sull’occhio, anche se esso era chiuso!”
Tsunade si alzò dalla sedia della sua scrivania e si recò a
guardare Konoha fuori dalla finestra.
Si sentì bussare
alla porta.
“Mi hai chiamato Tsunade?”
“Era ora NARUTO!
Sono ore che ti cerco!”
“lo sappiamo, ma
ha avuto un piccolo contrattempo!” disse la piccola volpe che lo affiancava.
“Sei stato di
nuovo male?” chiese Sakura preoccupata.
L’uomo scrollò le
spalle “Allora, quale è il motivo di questa convocazione! È strano essere
convocato nel proprio ufficio!”
Tsunade gli porse una lettera da leggere.
“Wow” disse
NARUTO.
“Wow? È tutto
quello che sai dire?” disse Tsunade con una vena
pulsante sulla testa.
Mentre l’uomo
poggiava la lettera sulla scrivania disse “Non posso essere sorpreso di quanto
c’è scritto qua sopra. Sono a conoscenza dei poteri dell’occhio di Kyuubi.”
Tsunade sbatté violentemente i pugni sulla scrivania “perché
non ci hai mai informato di tutto ciò!”
“Per il semplice
fatto che io non ho ucciso dei criminali a 16 anni!”
In quel momento
intervenne la volpe “No, ma hai fatto di peggio dopo i 25 anni!”
NARUTO la guardò
storto, certe cose voleva tenerle per se e non dirle in giro, anche se nel suo
mondo tutti lo conoscevano per la forza devastatrice di quell’occhio.
“c-cosa vuoi
dire?” chiese Sakura intimorita dalla risposta che poteva avere.
NARUTO mise le
mani in tasca e non guardò nemmeno la ragazza “non so se sia una buona idea
dirvelo!”
“come puoi dire
questo. Se Naruto è destinato a fare qualcosa di
peggio di quanto accaduto in quella prigione, dobbiamo saperlo per evitare che…”
“Evitare cosa? Naruto non farà nessuna delle stupidaggini che ho fatto io.
Ne sono sicuro. Quello che è accaduto nel mio tempo, le stragi che ho compiuto,
sono state solo per volere mio. Quanto accaduto in quella prigione, è stato
involontario e per difendere persone a cui il ragazzo ha voluto bene! Non ha
voluto uccidere Pain e Sasuke
dopo quello che ha passato e ora se ne andrebbe in giro a uccidere la gente
così per divertimento?”Disse NARUTO con un tono freddo.
Le due donne in
sala rimasero paralizzate a quel discordo.
“Cosa vuoi dire
con stragi e uccidere la gente così per divertimento?” chiese Tsunade temendo la rosposta.
NARUTO abbassò lo
sguardo e per un po’ non fiatò.
“toglietevi dalla
testa che io sia un persona buona! Nella mia vita ho fatto un sacco di cose
orribili, che vi farebbero accapponare la pelle. Avete perso Sasuke a causa della vendetta, è diventato addirittura pazzo…pensate che la vendetta abbia questo effetto solo su
di lui?”
Sakura lo guardò
terrorizzata avendo capito quello che intendesse dire.
“Si, Sakura! Fai
bene a temermi. Come a Sasuke non è bastato eliminare
Orochimaru e suo fratello per mettere fine alla sua
sete di vendetta, neanche a me è bastato vendicarmi sulla principale causa del
mio dolore. La mia vita è sempre stata uno schifo, non ritenevo giusto che gli
altri potessero avere, quello che a me è stato privato. Ho lasciato Konoha per qualche anno, viaggiando e recandomi in vari
villaggi. Bastava un niente per farmi saltare i nervi e spazzare via tutto
quello che mi circondava. O ucciso un sacco di gente che non centrava e avrei
anche continuato a farlo!”
Tsunade lo guardava seriamente. Non riusciva a credere che
un ragazzo allegro come Naruto potesse diventare un
mostro del genere “C-cosa ti ha fatto cambiare?”
“Lui!” disse
guardando la volpe a nove code.
Sakura e Tsunade guardarono sorprese il demone.
“ripeto che non è
cattivo, ma è stato soprannominato tale per le cose per cui è stato costretto a
compiere. L’attacco a Konoha di 16 anni fa, è stato
operato di Madara. Kyuubi è
stata solo una pedina!Naruto avrebbe dovuto
informarvi”
“Esatto! È vero
che sono un demone, ma per la maggior parte delle volte preferisco starmene
tranquillo. Non mi piace combattere se non per misurare la mia forza contro i
miei simili!”
“Allora perché
hai creato tanti di quei problemi fino ad ora?” chiese Tsunade.
La volpe la
guardò storto “ora provo a imprigionarti dentro a una gabbia senza che tu possa
fare niente, all’interno di un corpo umano, poi voglio vedere se non faresti
qualsiasi cosa pur di liberarti!”
Tsunade sospirò, aveva saputo troppo per la giornata.
“quali sono i
poteri di quell’occhio!” chiese Sakura.
“Uccidere senza
pietà chiunque hai di fronte, come avete visto!” disse NARUTO tagliando corto.
Kyuubi scosse la testa “prima dico loro che non sono
cattivo e poi vai a raccontare che uccido senza pietà? “Sono io che decido!” la
corresse NARUTO
“Ma sono io che
te ne do i poteri! Comunque ho dotato Naruto della
capacità di distinguere i chakra delle persone buone
e delle persone cattive. Può prevedere i loro movimenti, grazie al cambio di
flusso del chakra e del colore. Più il chakra è scuro, più la persona ha qualcosa di brutto in
mente. Inoltre può uccidere tutti coloro che posseggono un chakra
maligno, in una distanza che varia di pochi metri a seconda delle sue
intenzioni e condizioni fisiche, ma l’uccisione avviene solo quando la si
vuole. Si può semplicemente sfinire l’avversario e inoltre coloro che hanno un chakra buono, non corrono nessun rischio. Il potere che gli
ho concesso è quello. È a Naruto che spetta la
decisione di come di usarlo!”
Sakura si portò
una mano alla bocca.
“Quindi vuoi dire
che N-Naruto aveva intenzione di uccidere tutti?”
chiese shoccata la ragazza.
“Ne dubito fortemente!”
la corresse la volpe. “è pur sempre un potere non suo che fa uso di parte del
mio chakra e per controllarlo ci vuole pratica,
soprattutto con un chakra potente come il mio! Quindi
Naruto non si è nemmeno reso conto delle sue azioni!”
Tsunade chiese gentilmente a Sakura di uscire e successivamente
riservò uno sguardo molto arrabbiato a NARUTO.
“Shoccata per le
cose che ti ho detto vero?” chiese l’uomo calmo.
“Non riesco a
credere che sei riuscito a raccontarci ciò con tanta leggerezza!” disse Tsunade disgustata.
“Non l’ho detto
con leggerezza. Non sono fiero delle mie azioni, ma quello che è fatto è
fatto!” disse dando le spalle alla donna.
“Sai che dopo la
tua confessione dovrei prendere dei provvedimenti drastici nei tuoi confronti?”
“Tsè, tu vorresti punirmi?” disse voltando solo la testa
guardando storto la donna “Ma se neanche nel mio tempo l’hanno fatto, anzi mi
hanno addirittura eletto hokage!”
“Mi domando il
perché!”
“perché a konoha si eleggono gli hokage non
per merito, ma per potenza. E secondo per paura. Sapevano che io volevo
diventare hokage e per paura che li uccidessicon il potere donatomi da Kyuubi,
dal quale nessuno può sottrarsi, l’hanno!” fatto nonostante non fosse più una
mia aspirazione primaria!”
“Non poi uccidere
coloro che hanno un chakra buono. L’ha detto prima Kyuubi!”gli fece notare la donna.
“Kyuubi mi ha solo protetto nascondendo la verità.
Tecnicamente è così, ma ho trovato un modo per eliminare anche gli innocenti se
proprio vuoi saperlo. Se riesco a eliminare i cattivi per le loro azioni, posso
eliminare gli innocenti andando a scavare nel loro subconscio, le azioni
cattive che hanno compiuto. Anche rispondere male a un genitore quando si è dei
bambino può valere…quindi basta un niente e il gioco
è fatto!”
“NARUTO hai
davvero ucciso persone innocenti? Cosa sei diventato?” disse shoccata Tsunade.
“Sono diventato
ciò per cui mi hanno definito per anni. Un mostro. La vendetta è una brutta
bestia!”
“Quindi il tuo
regno si basa sul terrore nei tuoi confronti?”
NARUTO la guardò
storto e urlò “No, sono cambiato e per quanto il mio atteggiamento possa farti
sembrare il contrario, ora non userei quell’occhio per niente al mondo.
Piuttosto mi farei uccidere. Sono stanco di soffrire e far soffrire gli altri.
Come hokage ho cercato di comportarmi nel migliore
dei modi, per far risorgere Konoha, per farmi
perdonare almeno in parte le colpe di cui mi sono macchiato. Ho fatto tutto
quello che era in mio potere. Ma non sono stato all’altezza, né tua, né di mio
padre, né di Sandaime.
Questa, come ti
ho già spiegato, è l’ultima cosa che posso fare per farmi perdonare. Non potrei
più guardare in faccia Sakura altrimenti. So che ora lei si vergogna di me e
forse è stata proprio lei ha indicarmi il jutsu per
tornare indietro nel tempo per cambiare il mio operato e per concederci un
futuro migliore!”
Tsunade sgranò gli occhi “Sakura?”
NARUTO accennò a
un sorriso “Forse ti sembrerà assurdo, ma non ho mai letto un libro in vita mia
e l’unico che mi sono andato a leggere è stato un libro di Sakura che parlava
proprio di questo jutsu. Non sapevo nemmeno di
averlo. Me lo sono ritrovato in mano, senza nemmeno sapere come ho fatto a
prenderlo. Ero come ipnotizzato e quando sono tornato in me, ho sentito la sua
presenza. Io credo…anzì sono certo che sia opera sua
tutto quello che ora sta accadendo…e io le devo molto.
Non riuscirò mai a sentirmi tranquillo sapendo le atrocità che ho compiuto, ma
morirò felice sapendo che non le farò ancora!”
Tsunade sorrise “Ebbene, se questa è la volontà di Sakura,
non la ostacolerò. Voglio credere in un tuo cambiamento e fino ad ora non hai
dato segni di pazzia quindi…ma ti tengo d’occhio. Ora
dimmi se ci sono altre cose di cui dovrei essere messa al corrente!”
NARUTO sbuffò
“Spero per te che tu non abbia niente da fare oggi…sarà
lunga la storia, anche se non si sa se varranno anche per il vostro Naruto!”
Passarono due
giorni in totale e Naruto non si era fatto vedere in
giro. Sakura era andata più volte era andata a casa del ragazzo, ma esso si
rifiutò sempre di aprirle.
Ma l’ultima
volta, stanca di essere respinta, fece forza sulla porta e l’aprì sfasciandola
quasi completamente.
Trovò Naruto seduto in un angolo, aveva lo sguardo perso nel
vuoto e lanciava ripetutamente una palla di gomma contro il muro.
La ragazza lo
chiamò più volte prima che esso si girasse. Si alzò in piedi e la guardò per un
solo istante. Non aveva nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi.
“Naruto, eravamo tutti preoccupati per te!” disse la ragazza
“Per me o per voi
stessi? disse il ragazzo parlando dopo tanto tempo.
“Come puoi dire
questo? Narutoio…”
La ragazza
sussultò.
“Hai visto cosa
ho fatto, no?” disse il ragazzo avvicinandosi alla ragazza, la quale senza
nemmeno rendersi conto fece un passo indietro.
Naruto sgranò gli occhi “H-hai
paura di me?”
Sakura scosse la
testa “n-no è-èche…insomma
“
“Perché sei così
agitata? Pensi che possa farti del male?” chiese Naruto
non guardandola in faccia.
“No, Naruto, non potrei mai pensarlo è che…so
che sei una persona buona e che quello che è successo qualche giorno fa è stato
un incidente…”
“Non puoi
saperlo!” disse Naruto alzando la voce.
“L’ha detto Kyuubi!”
“è stato proprio
lui a dirmi di usare quell’occhio!” disse il ragazzo,che non accettava alcuna giustificazione al
suo gesto.
“Forse, ma tutto
ciò è accaduto perché non sai controllare bene il suo potere. Ma imparerai a farlo,
anche fin troppo bene!” disse Sakura dicendo l’ultima frase in un sussurro, il
quale però non sfuggì al ragazzo.
“Scusa è che sono
ancora un po’ scossa per quello che sono venuta a sapere e ritengo che sia
giusto dire tutto anche a te. Non serve a niente nascondertelo. Anzì forse dicendo quello che probabilmente diventerai, ti
aiuterà a non diventarlo!”
Naruto non capì le parole della compagna.
Fu in quel
momento che la ragazza fu costretta a dire tutto quello di cui era venuta a
sapere dal futuro se stesso.
Naruto guardò per tutta la durata del racconto la stessa
mattonella, quasi non respirando. Sapere cosa NARUTO aveva commesso, lo faceva
sentire tremendamente in colpa. Non aveva ancora ucciso nessuno tanto per fare,
né persone che non centravano eppure lui si sentiva il peso di quelle persone
addosso. Sentiva che sarebbe potuto accadere anche a lui. lo sapeva con certezza.
Il villaggio lo
conosceva come un ragazzo dall’animo buono, sempre pronto ad aiutare gli altri
e che non si arrendeva mai. Era così che voleva essere considerato, ma si
ricordava che più volte da bambino, aveva sentito il desiderio di fare del male
alle persone che lo trattavano in malo modo.
Talmente tante
volte fu ossessionato da quei pensieri che aveva perso il conto.
Per questo aveva
paura. Paura che quel potere gli desse la testa e di fare del male a tutto ciò
che aveva di più caro, rovinandosi la vita con le sue sole mani.
“Quindi sono
destinato a diventare un assassino?” disse piano.
“No, Naruto. Siamo già riusciti a cambiare il destino, possiamo
ancora riuscirci!” disse la rosa, ma Naruto non sembro
ascoltarla e scappando uscì di casa sbattendo la porta, rompendola
definitivamente.
****************
Salve…questo capitolo è un po’ tetro. Come mi è passata
l’idea per la testa di rendere Naruto un assassino
senza scrupoli? Bella domanda.
Mi è
venuto dal nulla e sinceramente ho anche un po’ paura di aver contraddetto cose
dette nei capitoli scorsi. Spero di no. fatemelo notare altrimenti.
Naruto si ritrovò a girare per il suo villaggio senza una
meta precisa.
Ssenza accorgersene giunse in un giardinetto, mal tenuto, i
giochi per bambini non erano più utilizzabile e il tutto era ricoperto di
erbacce. Non si era mai trovato in quella parte del villaggio.
Non c’era anima viva, per questo si trattava
di un luogo adatto per starsene per conto suo a pensare a quanto saputo da
Sakura.
Si
sedette all’ombra di un ciliegio, nonostante la sera stesse calando e il sole
non riscaldasse più così tanto.
Si
perse nei suoi pensieri, così tanto da non accorgersi dell’arrivo del suo
maestro.
Kakashi passava di li in quel momento. Nemmeno lui si era
accorto del ragazzo, ma destino volle che un brivido di freddo facesse
starnutire Naruto attirando l’attenzione del
copia-ninja.
Esso
sgranò gli occhi non aspettandosi di trovarlo in quel luogo desolato.
“Naruto, cosa ci fai qui?”
“Potrei
farti la stessa domanda Kakashi!” disse voltando la
testa dall’altra parte.
“Questo
è il mio quartiere, passo tutti i giorni di qua…e non
mi pare che questo sia un luogo che tu frequenti di solito!”
“Volevo
starmene un po’ da solo,ma sembra che tutti me lo impediate!”
“è
un modo per dirmi che ti sto fra i piedi?” disse, quando sentì il ragazzo
sospirare.
Si
sedette accanto a lui e stette in silenzio per vari secondi.
“Ho
saputo!” disse il copia-ninja rompendo il silenzio.
Naruto non ebbe alcuna reazione.
“Che
intenzioni hai?”
Naruto sgranò l’occhio sinistro guardando stupito il
maestro. Scosse la testa, non sapeva nemmeno lui cosa voleva.
“Credo
che l’unica soluzione sia non usare più quello stupido occhio. Non voglio fare
del male a nessuno!”
Kakashi sospirò “Posso capire che quello che hai passato
sia difficile da digerire, ma Naruto tu hai agito in
modo tale per difendere i tuoi amici, non devi sentirti in colpa!”
Naruto si alzò di scatto “Come puoi dirmi queste cose? Vuoi
dirmi che essendo dei criminali, quelle persone meritavano di morire in quel
modo orribile? No…colpevoli o no, non siamo noi
esseri umani a decidere a chi togliere e dare la vita, ma questo sembra che
tutti se lo dimenticano!”
“Non
sto dicendo questo, ma che a volte è inevitabile!” disse Kakashi.
“Come
puoi dirlo? Non sai cosa si prova a uccidere…così
tante persone in un colpo solo!”
“No,
non lo so, ma so cosa significa uccidere. Siamo dei ninja e questi imprevisti
capitano. Io sono cresciuto in un periodo di guerra, ho visto morire i miei
compagni e spesso sono stato io a porre fine alla vita di un compagno di qualcun
altro!”
“Lo
so che essere ninja comporta queste cose…l’ho sempre
saputo, ma ho sempre creduto di poter evitare di porre fine alla vita di
qualcuno. Fino ad ora ci ero sempre riuscito, ma…adesso
ho paura che una volta iniziato non smetta più! Insomma guarda Sasuke. Era un bravo ragazzo nonostante i suoi modi bruschi
e tutto ad un tratto è diventato un traditore e un assassino! Non voglio essere
anche io così!”
Kakashi si alzò e mise una mano sulla spalla al ragazzo “Tu
sei diverso da Sasuke!”
“a
quanto pare non sei stato messo al corrente di tutto…ma
sembra che il mio destino sia di uccidere una sacco di gente!”
“Si,
so anche di quella parte, ma tu e NARUTO siete differenti. Siete la stessa
persona, ma esperienze diverse, creano persone diverse e tu ti sei salvato da
molte cose orribili che sono capitate a lui…forse
riuscirai a evitare che Sakura venga uccisa e che anche tuo figlio faccia la
stessa fine. “
Naruto arrossì a quelle ultime parole. Kakashi
sorrise.
“NARUTO
è diventato quello che è per colpa di Sasuke. Tu sai
cosa devi evitare, puoi ancora scegliere il tuo destino. Forse lo faccio
sembrare un po’ semplice, ma da una parte lo è. Certa gente cerca di cambiare
ciò che è destinato a fare, senza sapere se sta facendo la cosa giusta per
evitare quello di cui hanno paura, tu lo sai e sei avantaggiato…sfrutta
le tue carte. Te la sei sempre cavata, anche nelle situazioni peggiori, ce la
farai anche questa volta e sappi che puoi contare sempre su di me!” disse Kakashi avviandosi.
Naruto si sentiva rincuorato, alla fine il suo maestro
aveva ragione. Era riuscito a evitare che Sakura perisse una volta, ci sarebbe
riuscito ancora una volta.
“Ah
Naruto, io darei ancora qualche possibilità al tuo
occhio speciale…devi solo riuscire a controllarlo. E
se io sono riuscito a maneggiare lo sharingan…per te
che sei figlio del quarto hokage, dovrebbe essere un
gioco da ragazzi maneggiare l’occhio di Kyuubi. Se il
mio sensei ha racchiuso la volpe dentro di te avrà
avuto un motivo. Di questo ne sono fermamente convinto e credo che anche tu sia
della mia stessa idea!” disse infine sparendo in una nuvola.
Ormaiera sera quando Naruto
decise di avviarsi verso casa.
Giunse
sotto la costruzione del suo appartamento e vide dalla sua finestra la luce
accesa.
Sorrise, Sakura doveva essere ancora in casa
ad aspettarlo.
Aveva fatto preoccupare un po’ troppo quella
ragazza ed era arrivato il momento di rassicurarla, anche se non ne aveva
bisogno. La rosa era una ragazza più forte di quanto poteva sembrare.
Arrivò
al suo piano e non dovette nemmeno aprire la porta, dato la sua inesistenza.
“Sakura…” il suo volto cambiò espressione quando vide un
volto non grazioso come quello della rosa “Cosa ci fai qui? A casa mia?”
“è
anche mia fino a prova contraria!”
Naruto lo guardò storto, la sua presunzione gli dava su i
nervi o forse gli dava su i nervi vedere l’uomo che non voleva diventare.
“Allora?
Hai finito di piangerti addosso?” disse NARUTO guardandolo severamente negli
occhi.
Naruto sussultò e strinse i pugni “come ti permetti? Di chi
è la colpa? Se tu mi avessi informato prima sui poteri di questo occhio, non
sarebbe successo niente. E poi non mi stavo piangendo addosso, stavo cercando
una soluzione!”
“L’hai
trovata?” chiese, ma non ottenne risposta.
NARUTO
si alzò di scatto e afferrando il ragazzo da un braccio in malo modo, lo
trascinò contro la sua volontà a un campo di allenamento dal ragazzo ben
conosciuto.
“Vuoi
lasciarmi andare? Che cavolo ti prende!” disse Naruto
liberandosi dalla presa possente dell’uomo.
“Prova
ad attaccarmi con l’occhio destro!”
Naruto sussultò “Tu sei pazzo! Vuoi forse morire?”
L’uomo
alzò gli occhi “Se non lo fai tu, lo farò io!”
“c-cosa?”
il cuore del ragazzo mancò un battito.
“Allora?
Cosa hai deciso?” l’uomo cominciava a spazientirsi.
Naruto guardava sorpreso il futuro se stesso, non sapeva
cosa gli passasse per la testa. Che avesse davvero intenzione di usare
quell’occhio su di lui?
L’uomo
si scoprì l’occhio destro mostrando il suo terrificante globo oculare destro e Naruto non potè sottrarsi dal suo
incantesimo.
Il
ragazzo cadde in ginocchio e portandosi le mani alla testa cominciò a urlare, finchè stremato non si lasciò andare a terra.
NARUTO
si riposizionò il copri fronte come era solito portarlo “Ora hai capito come
funziona il potere che Kyuubi ti ha donato? E non mi
è stato poi tanto difficile entrare nel tuo cervello dopo tutte le persone che
hai ucciso!”
Narutoansmando si rialzò.
“P-perché s-sono ancora vivo?” chiese il ragazzo
“Perché
non sei obbligato a uccidere, succede solo quando lo vuoi, oppure quando non
hai pieno possesso del potere, come è successo a te. Io non volevo ucciderti e
per questo che sei ancora vivo e…sinceramente anche
se avessi voluto non ci sarei riuscito. Per questo puoi allenarti solo con me. Sono
l’unica persona che non puoi eliminare anche nel caso dovessi esagerare. Questo
è dovuto al fatto che non puoi uccidere Kyuubi con la
sua stessa arma!” gli spiegò pazientemente cercando di fargli capire bene il
potere di cui era entrato in possesso.
“Quindi
si gioca tutto sulle illusioni, ma come può una sola illusione ucciderti?”
chiese il ragazzo.
“anche
lo sharingan è capace no?”
“si, ma…losharingan crea
un illusione che ti tortura nel corpo e nell’animo, invece un illusione di
questo tipo è differente…ti fa rivivere semplicemente
dei momenti passati!” spiegò il ragazzo non riuscendo a capire come delle
semplici immagini potessero far perdere la vita.
“Rispondi
a questo. Ti sei divertito a vedere l’illusione che ho creato?” disse l’uomo.
Naruto scosse il capo. Infatti si era sentito malissimo,
come se il ricordo vissuto fosse stato più doloroso di quando lo provava realmente,
si era sentito soffocare, mancare l’aria e un forte dolore alla testa.
NARUTO
vedendo la confusione del passato se stesso, tornò alla spiegazione“ il potere
del Kyuubi consiste nel farti rivivere i tuoi ricordi
dolorosi, più esso è doloroso, più saranno gravi i danni riportati dalla
vittima. Se usi il ricordo più doloroso su di loro, se già la prima volta a
spezzato loro il cuore, la seconda sarà mortale. Probabilmente è questo quello
che è successo quel giorno alla prigione. Non controllando il potere, hai
voluto far provare a quelle persone il ricordo più doloroso che avessero mai
provato, fino a farli giungere alla morte!”
“E
se qualcuno non ha ricordi abbastanza dolorosi da poter morire?” chiese Naruto, anche se non certo di voler sapere la risposta.
“Se
un uomo è diventato cattivo di sicuro ne avrà uno, ma mettiamo anche che non lo
abbia… in quel caso lo crei tu! Ma non sarà mai così
forte da uccidere, dato che la persona in se capisce che quello non è mai avvenuto”
Il
ragazzo abbassò la testa, non gli piaceva quel potere.
“
ora prova tu con me! Fammi rivivere le stesse cose che ho fatto rivivere a te!
Sei avantaggiato…conoscendo il mio passato, hai poco
margine di errore!”
Naruto si concentrò, chiedendo quel potere che tanto temeva
al suo demone e l’occhio, così come le altre volte, comparve dal nulla. +
Il
ragazzo guardò dritto negli occhi il se stesso del futuro, ma non successe
niente.
NARUTO
lo prendeva in giro per la sua incapacità e questo lo innervosiva. Fu allora
che riuscì a creare l’allucinazione che l’uomo gli aveva detto di creare.
Era
la rabbia il meccanismo che faceva scaturire il tutto, proprio come quando
veniva impossessato dal demone della volpe a nove code.
L’uomo
ansimò “per essere la prima volta te la sei cavata bene!”
“Perché
ha avuto meno effetto su di te? Era meno potente?” chiese il ragazzo, che non
era riuscito minimamente a indebolire “l’avversario!”
NARUTO
scosse la testa “Perché io ho ricordi molto più dolorosi rispetto al mio
passato da bambino in solitudine. Se vuoi stendermi devi giocare su quelli, ma
per ora tieniti sul leggero, quando sarai riuscito a gestire quel potere allora
passeremo ad altro…più pesante!” disse NARUTO, dando
appuntamento la sera successiva per continuare il suo allenamento con il
ragazzo.
Naruto si chiedeva come mai si allenassero quando calava la
sera e quando porse questa domanda, l’uomo gli rispose che non era sicuro per
la gente che avrebbe potuto venire ad assistere. Per il ragazzo non ci
sarebbero stati problemi, ma NARUTO, nonostante controllasse il suo potere alla
perfezione, aveva paura di poter far del male anche a innocenti.
“NARUTO,
ieri quando ti ho chiesto se ero pericoloso per Sakura e i miei amici, mi hai
detto che non potevo far loro del male perché erano persone buone, perché
allora tu hai paura di fare del male agli innocenti? Come hai fatto a ucciderne
tanti? C’è un modo per uccidere chi non centra, vero?”
NARUTO
lo guardò preoccupato. Non sapeva bene come rispondergli. “che esista o meno,
questo non ti deve interessare, riprendiamo!”
Passarono
diverse sere e finalmente giunse l’ultima notte di allenamento.
Naruto aveva ormai imparato a gestire in modo adeguato il
suo potere, anche se con NARUTO non correva rischi.
In
battaglia sarebbe stato più complicato.
Doveva ancora imparare a creare l’illusione
più dolorosa che portava alla morte, anche se non era certo di voler sapere
come funzionava.
“Bene,
ora ti mostrerò come creare un ricordo doloroso dal nulla. Con me tu non ne
saresti in grado, dato che ho fin troppi ricordi brutti, ma tu non ne hai uno
che possa condurti non alla morte, ma allo sfinimento totale.Preparati e soprattutto prova a liberarti
dall’illusione!” disse NARUTO sorridendo.
Il
ricordo che fece vedere a Naruto fu il più brutto che
potesse viveve…un ricordo non ancora avvenuto, ma che
sarebbe potuto accadere presto.
Gli
mostro quello che sarebbe accaduto a Sakura se non si fosse messo in mezzo e se
Sasuke l’avesse colpita. Naruto
non volle più continuare a vedere quanto stava accadendo, voleva far cessare
quel dolore che gli attanagliava il cuore e nemmeno rendendosene conto spezzò
l’illusione, mandandone una mortale a NARUTO.
Neanche
a metà visione Kyuubi, la quale era rientrata nel
corpo di NARUTO per poter permettere all’uomo l’utilizzo dell’occhio, uscì per
interrompere l’illusione.
NARUTO
accecato dalla rabbia si avventò sul ragazzo inginocchiato a terra e lo prese
per la gola, facendo forza.
“Bastardo,
dovrei ucciderti solo per aver osato tanto. Potevi giocare su tutte le mie
debolezze, ma non su quello!” disse stringendo di più.
“T-tul-l’hai fatto con me e…couff…lasciami!” il ragazzo provò inutilmente a liberarsi
dalla presa che gli mozzava il fiato.
“NARUTO
smettila!” disse Kyuubi cercando di far tornare in se
il suo Jinchuuriki.
“tu
non l’hai vissuto davvero! Non mi sarei mai osato altrimenti di farti rivivere
la morte di Sakura e di tuo figlio!” lo accusò con voce grossa.
In
quel momento qualcuno giunse sul posto, senza rendersene conto i due naruto avevano fatto l’alba e qualcuno stava andando
all’ospedale per la sua ispezione mattutina.
NARUTO
quando vide la donna lasciò andare il ragazzo, anche se in malo modo.
Tsunade corse in soccorso del biondo e con uno sguardo
arrabbiato si rivolse all’uomo.
“Ti
avevo detto di non compiere scemenze. Non mi importa se vieni da un altro
tempo, io ti spedisco subito in prigione!” disse severamente la donna, ma la
voce di Naruto la fermò.
“No,
n-nonna, me lo sono m-meritato! La-lascialo!”
La
donna fu sorpresa della richiesta del ragazzo, non capiva cosa era successo, ma
decise di dargli ascolto.
La
donna spostò lo sguardo dal ragazzo all’uomo confusa, prima di riprendere
parola.
“Devi
ringraziare lui se ti lascio ancora libero, ma non finisce qui questa storia!”
NARUTO
guardò storto la donna e prima di andarsene disse “Hai imparato tutto quello
che c’era da apprendere. Ora sei in grado di creare tutte le illusioni che
vuoi!”
Tsunade si rivolse a Naruto per
chiedergli a cosa si stava riferendo, ma in quel momento si rese conto che il
ragazzo aveva perso i sensi fra le sue braccia, per il troppo utilizzo del chakra della volpe.
Nonostante
il suo allenamento con NARUTO era terminato, Naruto
non si sentiva ancora pronto per usare il suo nuovo potere in battaglia.
Aveva
ancora paura di non averne pieno possesso e di essere ancora in grado di
uccidere tragicamente qualcun altro.
Il
ragazzo passava tutte le giornate al solito campo di allenamento per
migliorarsi, tanto che le volte con cui si vedeva con Sakura erano diminuite.
La
ragazza si lamentava di questo fatto, ma allo stesso tempo aveva deciso di
lasciarlo fare…di concedergli il tempo necessario per
farlo sentire più sicuro di se.
Sapeva
del problema di Naruto e cioè che ora non sapeva come
allenarsi.
Non
avendo più una persona che non poteva morire con l’utilizzo di quel potere, il
ragazzo non sapeva esattamente come migliorarsi.
Aveva
usato i suoi cloni, ma non servivano a molto.
Un
giorno Sakura, portando un pranzetto al biondo, provò a proporgli di allenarsi
con lei, ma il ragazzo reagì male e si arrabbio con lei per l’assurdità della
sua richiesta.
Quel
giorno i due litigarono pesantemente.
Naruto aveva agito impulsivamente e anche in modo pesante,
tanto che Sakura reagì in malo modo rispondendogli a tono.
Per
due giorni i due non si sentirono.
Naruto aveva probabilmente esagerato con la sua reazione,
ma la sola idea di farle del male, gli aveva fatto perdere la ragione.
Sakura
dal canto suo, mentre si gettava sul suo letto incavolata nera con il biondo,
penso a quanto accaduto e il perché.
Lei
non era un jinchuuriki e non aveva mai ucciso nessuno
prima.
Essa
non capiva cosa potesse provare il ragazzo. Lei voleva solo essergli d’aiuto e
lui l’aveva ringraziata urlandole contro.
Strinse
a se il cuscino per attenuare la rabbia e alcune lacrime cominciarono a uscire
dai suoi occhi color smeraldo.
Non
le era mai capitato di litigare con Naruto, non in
quel modo almeno.
Il
ragazzo aveva sempre cercato la sua compagnia, tanto da essere soffocante, ma
invece quel giorno le aveva addirittura detto di andarsene.
Quello
che le faceva più rabbia era il fatto che non capiva il perché di un tale
comportamento. Aveva solo chiesto se voleva una mano da lei. Poteva semplicemente
dirle di no…non si sarebbe offesa.
“Baka! Perché ti sei comportato così? “ pensò asciugandosi
una lacrima con il dorso della mano
“Non
mi sarebbe accaduto niente, il tuo potere può fare male solo alle persone cattive…allora perché? Perché non hai voluto il mio aiuto?
Sei un baka!”
La
ragazza continuò a rimuginarci su per diverso tempo, prima di addormentarsi.
I
giorni successivi i due non si salutarono neanche.
Sakura
aveva avuto la tentazione più volte di chiarire, ma quando cercava di
incrociare lo sguardo con Naruto, vedeva che esso
abbassava la testa e le passava accanto fingendo di non vederla.
Il
ragazzo era addolorato per quanto successo e per questo non riusciva nemmeno a
guardare in faccia la rosa. Per distrarsi cercava di allenarsi ancora di più,
ma l’allenamento con i cloni non era molto efficace. Non riusciva a creare
illusioni con se stesso dato il suo chakra buono. Anche
se si era macchiato di una colpa grave, il “suo” occhio lo catalogava ancora
fra i buoni.
Non
sapendo come fare, si buttò a terra a pensare, fu in quel momento che sentì la
voce di Kyuubi che l’aveva contattato mentalmente.
“Ehi
pivello, ti sei già arreso?”
“Non
mi seccare, non ne ho proprio voglia!”
“Nervosetto
eh? la colpa è il litigio con la tua ragazza?” chiese la volpe
“Anche
il potere che mi hai concesso influisce molto!” disse seccato il ragazzo.
“Se
vuoi una mia opinione, hai ancora bisogno di allenamento!”
“ma
va? Non me n’ero accorto!” disse ironicamente
“Ho
una soluzione. Hai bisogno di un chakra cattivo per
allenarti no? bhè…il mio di certo è catalogato fra i cattivi!”
Naruto si mise a sedere sgranando gli occhi
“Cosa
vuoi dire?”
“Semplice,
allenati con me!”
Il
ragazzo sussultò
“E
come? Dovrei farti uscire!”
“L’idea
era appunto questa, non ho intenzione di fare la volpe dispettosa. Solo aiutarti
a controllare il tuo potere!”
“non
capisco perché dovresti farlo e poi…non potrei farti
uscire!” disse il ragazzo.
“Devi
solo fidarti di me…le altre preoccupazioni, lasciale
perdere!” disse la volpe facendo riflettere il ragazzo.
Esso,
dopo qualche minuto di dubbi, sorrise “D’accordo! Mi fido di te Kyuubi, mi hai sempre aiutato…solo
non fare brutti scherzi! Cosa devo fare per evocarti?”
La
volpe gli spiegò come fare. Non era complicato. Funzionava esattamente come la
tecnica del richiamo, solo che nonaveva
bisogno di nessun contratto da firmare e i sigilli da fare con le mani erano
diversi.
Naruto attuò la tecnica e davanti a lui comparve una “piccola”volpe (di statura normale) con una coda sola.
“non
sembri tanto pericoloso, assomigli in modo incredibile a una volpe comune!”
“Non
sfottere o aumento la mia massa corporea e ti schiaccio come un formica!” lo
minacciò Kyuubi mostrando i denti.
A
Naruto vennero i brividi e portando le mani in avanti
cercando di far calmare la volpe disse
“Scusa,
scusa non volevo offenderti, ma dire che sei molto carino così!”
“Ripetilo
se ne hai il coraggio!” disse la volpe mostrando al ragazzo i suoi artigli.
Il
biondino cominciò a scappare inseguito da Kyuubi.
Si
inseguirono per diversi minuti e fu Naruto a fermare
tutto.
“Dai,
ora basta giocare, gli allenamenti ci aspettano!” disse determinato il ragazzo.
La
volpe tossi e si ricompose “D’accordo, ma tendo a precisare che non stavo
giocando!”
Per
i due giorni successivi il ragazzo si allenò duramente. Non tornava nemmeno a
casa a dormire. Si addormentava direttamente sul posto, con accanto Kyuubi.
Aveva
deciso di lasciarla fuori dalla sua prigionia. Se l’era meritato, non facendo
male a nessuno e aiutandolo, nonostante dovesse ricordare cose brutte del suo passato.
La
mattina del terzo giorno Naruto si svegliò e si
ritrovò davanti il viso arrabbiato di Tsunade.
Il
ragazzo spaventato si mise a sedere di scatto, facendo volare il povero Kyuubi che dormiva sulla sua pancia.
“Baa-chan, mi ha fatto spaventare!” disse strofinandosi gli
occhi.
“Ti
ho fatto spaventare eh…è questo è solo l’inizio della
mia sfuriata!” lo rimproverò la donna indicando la volpe.
“Che
diavolo ci fa lei qui?” chiese severamente
Naruto si girò in direzione di Kyuubi
“Si
sta pulendo il pelo mi sembra!”
“Fai
poco lo spiritoso. So bene che non è una volpe comune. Questa è Kyuubi. Come ti è saltato in mente di farla uscire dal tuo
corpo. Ma dico, hai minimamente pensato alle conseguenze delle tue azioni? Se
tentasse nuovamente di attaccare il villaggio!”
Kyuubi la guardava con occhi socchiusi e infastiditi.
“Non
sono stupido Baa-chan! So quel che faccio!” disse il
ragazzo intervenendo in difesa della volpe.
“Con
le ultime tue azioni, hai dimostrato il contrario!” disse facendo arrabbiare il
ragazzo.
“Se
intendi dire quello che ho fatto alla prigione, mi sembra di sentirmi già
abbastanza in colpa, senza che mi ci faccia sentire anche tu. Per quella
visione che ho creato a NARUTO…bhe se l’è cercata. Ammetto
ho agito di impulso, ma come lui ha agito senza pensare quando gli ho fatto
rivivere la morte di Sakura, anche io ho perso la testa quando mi ha fatto
vedere la morte di Sakura…reale o finzione che fosse!”
disse stringendo i pugni.
“E
che mi dici del litigio con Sakura? Sapete che il destino vi augura un bel
futuro e voi litigate per…per nonso nemmeno cosa? Magari a causa sua!” disse
indicando la volpe.
Kyuubi ringhiò, in fondo era vero, la colpa era sua, lei
aveva donato il potere a Naruto.
Naruto si arrabbiò tantissimo a quelle accuse, tanto che
guardò la donna con risentimento
“Kyuubi non centra niente con il litigio di Sakura e se non
sa di cosa sta parlando, le conviene tenere il becco chiuso!”
Tsunade sgranò gli occhi, Naruto
non le si era mai rivolto in quel modo, ma lei non cedette.
“Non
mi interessa, l’argomento principale era la liberazione della volpe e voglio
che tu la faccia sparire immediatamente!” ordinò
Naruto la fissò e scosse lentamente la testa
“Naruto!” lo chiamò la donna con una vena pulsante sulla
testa.
“Ok,
come vuoi tu, me ne vado! Volevo solo aiutare Naruto…ora
che lo fatto posso anche tornarmene a “casa” disse seccata la volpe, ma Naruto la fermò.
“No,
non hai fatto niente di male e quindi non vedo il motivo per cui debba sparire!”
“Non
ha fatto niente? e la distruzione di Konoha?” gli ricordò
Tsunade.
“
Mi sembra che abbia già pagato abbastanza. Se deve continuare a pagare, allora
anch’io devo pagare per gli omicidi commessi!” disse Naruto.
“Tu
non l’hai fatto di tua spontanea volontà!”
“Nemmeno
io se per questo! Sono stato solo una pedina. mi hanno ordinato di attaccare Konoha e non ho potuto tirarmi indietro!” gli ricordò la
volpe.
“colpevole
o no, non posso fidarmi di te!” disse Tsunade guardando
storto la volpe
Naruto ponendo fine al discorso disse “Bhe
veda di accettarlo, perché io non ho nessuna intenzione di obbedire ai tuoi
ordini!”
Sakura
bussò alla porta dell’appartamento di Naruto.
Era
stata messa al corrente di quanto accaduto quella mattina con Naruto, dalla sua maestra.
Tsunade era furibonda per la presunzione del ragazzo e
chiese a Sakura di intervenire.
Se
neanche lei fosse riuscito a destarlo dal suo proposito, l’hokage
si sarebbe vista costretta a prendere dei seri provvedimenti.
“Sakura-chan!” disse il ragazzo sorpreso.
La
ragazza aveva la testa china “Posso entrare?”
Il
ragazzo la fece accomodare, ma per un lungo periodo nessuno dei due fiatò.
“Naruto, io…”
“Mi
dispiace!” la farmòNaruto
Sakura
alzò la testa di scatto sorpresa.
“Non
dovevo mandarti va in malo modo quel giorno, ma mi hai chiesto una cosa
impossibile!”
Sakura
lo guardava stupito. Gli sembrava di vedere un nuovo Narutodavanti…ma era cosi già da qualche giorno.
“Naruto, non riesco a capire. Perché la mia richiesta ti ha
sconvolto tanto? Non potevi farmi del male, lo sai che il mio chakra…” non riuscì a terminare a causa dello sguardo fisso
di Naruto su di lei.
“ti
sbagli. Non so come, ma potrei anche eliminare persone innocenti. NARUTO non me
l’ha detto chiaro e tondo, ma me lo ha fatto intendere. Non avendo il pieno
controllo dei miei poteri, non volevo rischiare di ucciderti per un mio errore.
Per questo mi sono scaldato tanto.”
Silenzio.
Sakura
era a testa china
“Lo
so che ho agito davvero male, sono stato uno stupido e di questo ti ho chiesto
scusa ma…”
“ma
io ho fatto pressione su un punto che ti ossessiona da quel giorno. Mi
dispiace. Non lo sapevo. Dovrei essere io a scusarmi!” disse Sakura con le
lacrime agli occhi.
I
due si guardarono per un po’ finchè non intervenne Kyuubi.
“Bleah, che scena ridicola. Facciamo che ognuno di voi
perdona l’altro e la facciamo finita? Mi sta venendo la nausea!”
Disse
Kyuubi saltando su letto facendo spaventare Sakura.
“Tranquilla,
non ti mangio!” la rassicurò la volpe.
“M-mi hai preso alla sprovvista!” disse Sakura “So che non
sei pericolosa. Cioè lo sei quando lo
vuoi, ma vedendo Kyuubi del futuro penso che tu non
sia una minaccia!”
“Oh
grazie tante!”
“Pericoloso?
Lui? ma se sembra un gatto di casa. Accarezzagli la testa e vedi come gradisce!”
Sakura
fece come il suo ragazzo le aveva detto e Naruto si
mise ad accarezzargli sotto il mento.
In
un primo momento Kyuubi gradì le coccole, ma
ricordando che doveva mantenere un certo comportamento dignitoso, morse la mano
di Naruto e allontanò quella di Sakura.
“ricorda
che sono pur sempre un demone!” disse Kyuubi
ringhiando a Naruto e aumentando la sua massa
corporea e il numero di code a due.
Quando
l’atmosfera si calmò, Sakura disse a Nruto il vero
motivo della sua presenza a casa sua.
“Quindi
ti ha mandato Tsunade. Non mi interessa, Baa-channon avrà
quello che vuole. Dato che Kyuubi e stata sigillata
nel mio corpo, credo di avere voce in capitolo!”
Sakura
non sapeva cosa fare. Non era riuscito a convincerlo ad annullare la tecnica
del richiamo e inoltre da una parte anche lei era d’accordo a lasciare kyuubi libera. Non essendolo veramente in caso di pericolo,
Naruto avrebbe potuto richiamare a se il chakra lasciato libero per dare la possibilità alla volpe
di manifestarsi.
“Non
ho paura delle conseguenze del mio gesto!” disse Naruto
determinato.
Con
la richiesta di Sakura, il ragazzo andò nell’ufficio di Tsunade.
“Vedo
che non hai intenzione di obbedirmi.” Disse la donna vedendo entrare il ragazzo
con la volpe accanto.
Naruto la fissava in modo serio e determinato, con le braccia
conserte, mentre Sakura spostava lo sguardo dal compagno alla maestra
preoccupata.
Infine
Tsunade perdendo la pazienza disse
“In
tal caso mi vedo costretta a punirti! NarutoUzumaki…sei dimesso dai tuoi incarichi ninja!”
“In
tal caso mi vedo costretta a punirti! NarutoUzumaki…sei dimesso dai tuoi incarichi ninja!” disse Tsunade con uno sguardo che non faceva pensare a un cambio
di decisione.
Naruto sussultò impercettibilmente…non
voleva dargliela vinta.
Sakura
sgranò gli occhi e osservò preoccupata il compagno.
Avrebbe
pensato a una scenata da parte, ma il ragazzo restava silenzioso a fissare la
donna con astio.
“è
inutile che mi guardi così. Non riuscirai a farmi cambiare idea. Ti avevo
avvertito. Hai voluto sfidarmi e ora ne paghi le conseguenze!”gli disse la
donna.
“Ma
maestra non può fare una cosa del genere!” le disse Sakura ancora incredula per
quanto stava avvenendo.
“Non
ti intromettere Sakura! Se è così testardo da voler mettere in gioco la
sicurezza di Konoha, non ha bisogno di essere un
ninja del villaggio, dato che non sembra desideroso di proteggerlo!” continuò l’hokage scatenando la rabbia di Kyuubi,
la quale, non riuscendo a trattenersi, saltò sulla scrivania dell’hokage ringhiando e buttando tutto all’aria.
Per
reazione Tsunade si alzò di scatto dalla sedia.
“Kyuubi!” lo chiamò Naruto.
“ti
conviene ritirare quello che hai detto, se non vuoi davvero avere un motivo per
cui Naruto sia costretto a richiamarmi indietro!”
disse la volpe minacciosa.
“Kyuubi!” ripetè il ragazzo
stringendo i pugni.
“Puoi
non aver fiducia in me per quanto accaduto al villaggio 16 anni fa, ma mettendo
in dubbio la decisione di Naruto di lasciarmi
scorazzare liberamente, significa che non hai nemmeno fiducia in lui e dopo
tutto quello che ha fatto in questi anni, osi davvero mettere in dubbio la sua
lealtà verso Konoha? mi viene voglia di sbranarti! Se
non fosse stato per la sua volontà a proteggere il villaggio e tutti coloro che
lo hanno trattato male in questi anni, di sicuro ora Konoha
non esisterebbe più”
“Kyuubi smettila!” disse il ragazzo arrabbiato, avvicinandosi
alla scrivania e prendendo in braccio la volpe “Lascia stare! Non ha senso
discutere” gli disse il ragazzo avviandosi verso la porta, ma prima di uscire Tsunade lo richiamò.
Naruto si fermò senza girarsi.
“Il
copri fronte!” disse Tsunade.
Il
ragazzo sgranò gli occhi, il copri fronte era una delle cose a cui era più
affezionato e non lo avrebbe mai ridato indietro per niente al mondo.
Naruto si girò lentamente e la guardò conrabbia “scordatelo!” disse scandendo bene la
parola per non doverla ripetere.
“Solo
un ninja può portare il copri fronte e da questo momento non lo sei più. Quindi
per favore consegnamelo senza fare storie!”
Naruto strinse i pugni per la rabbia, ma non cedette al
ricatto “questo copri fronte non è solo qualcosa che mi identifica come ninja
di questo villaggio, me è un regalo che mi ha fatto Ero-sennin
e non ho alcuna intenzione di separarmene e tu non riuscirai a strapparmelo
via, sia chiaro!” disse prima di andarsene sbattendo la porta.
Tsunade sospirò mentre Sakura aveva ancora una mano sul
cuore. Era ansiosa per come si erano messe le cose.
“Maestra,
non crede di aver esagerato?”intervenne la rosa sperando di sistemare un po’ la
situazione.
“No
Sakura. Kyuubi può rivelarsi una minaccia per il
villaggio!”
“Ma
sappiamo dal futuro che Kyuubi si rivelerà nostra
alleata!”
“Lo
so…lo so benissimo, ma come vedi, gli eventi si sono
già modificati, il kyuubi del nostro tempo, potrebbe
non essere come quella del futuro. Non voglio correre rischi Sakura!”
Sakura
abbassò la testa “Si lo capisco, ma… se Kyuubi avesse voluto far del male, avrebbe già potuto farlo
da giorni, invece è stata calma. Come Naruto anche io
credo che non abbia intenzioni cattive”
Tsunade si fermò a riflettere.
“Ha
davvero intenzione di revocare Naruto dai suoi
compiti?” chiese la ragazza.
“Si!
so che è un buon ninja, anche se ancora un genin e
che su di lui si può contare, ma…sta diventando un
po’ troppo ribelle. Deve capire che non può fare sempre di testa sua e
soprattutto che i miei ordini non si discutono! Se dimostrerà di aver capito la
lezione. Potrà tornare a svolgere missioni per Konoha!”
Disse la donna pensierosa.
Non
sapeva se aveva fatto bene ad agire in quel modo.
Aveva
sempre rimproverato Naruto per la sua fretta di agire
senza pensare alle conseguenze, ma in quel momento si dava della stupida. In
fondo anche lei aveva appena agito senza pensare.
Le
deva fastidio il modo in cui Naruto si era messa
contro di lei e di come aveva sottovalutato il potere della volpe.
Sapeva
che togliere l’incarico di ninja a Naruto sarebbe
servito a poco. Il ragazzo avrebbe agito di testa sua come sempre e fino ad
allora anche se aveva rischiato parecchie volte di morire o di far perire gli
altri, il suo modo di agire era sempre risultato abbastanza efficiente.
Ora
aveva timore, con quel gesto, di perderlo per sempre. L’aveva fatto davvero
arrabbiare, anche se lui non era da meno.
Non
sapeva cosa fare.Di certo non poteva
tornare sui suoi passi e inoltre un periodo di tranquillità al ragazzo avrebbe
fatto bene, soprattutto dopo quello che aveva dovuto passare negli ultimi
tempi.
Naruto era fuori di se e una volta arrivato a casa, diede
sfogo alla sua rabbia buttando a terra tutto quello che incontrava.
Per
sino Kyuubi si era nascosto per sicurezza.
Sakura
subito dopo aver parlato con Tsunade si recò a vedere
le condizioni del ragazzo.
Bussò
alla porta, ma non sentì risposta. Sentì invece un grande trambustoprovenire dall’appartamento e decise di
entrare, violando la proprietà privata.
Sussultò
quando vide tutto per aria e Naruto agitarsi come un
matto.
Il
ragazzo non si era accorto della sua presenza e avvicinandosi a lui, Sakura gli
mise una mano sulla spalla.
“Calmati
Naruto!”
Naruto si girò verso di lei “Sakura…c-cosa
ci fai qui?”
“Sono
preoccupata per te!”
“Scusa!
Non volevo farti preoccupare. Va tutto bene!” disse calmandosi
Sakura
lo guardò dubbiosa.
“Non
direi proprio! Ti conosco Naruto, so che per te
essere ninja è importante. Non nascondere i tuoi sentimenti. Se vuoi sfogarti
sono qui…solo per te!”
Il
ragazzo la osservò e le sorrise pieno di gratitudine.
“Oh
ma guarda che disastro hai combinato!” disse Sakura guardando in giro “ok che
ti volevi sfogare, ma alla fine devo pulire io!”
Sakura
cominciò a raccogliere la roba che trovava in giro.
Naruto la guardava affascinato e dopo averla ammirata per
un po’ le si avvicinò da dietro e l’abbracciò.
Sakura
rimase sorpresa non aspettandosi quel gesto.
“Grazie
Sakura! Non so cosa farei se non ci fossi tu!”
Il
ragazzo rafforzò la presa e le sussurrò all’orecchio.
“Se
fosse possibile rimarrei abbracciato a te per sempre!”
Sakura
rise “così moriremo di fame!”
“Ho
del ramen in frigo!”
“Moriremo
per cattiva alimentazione!”
“Ma
staremo comunque insieme per sempre!”
Sakura
si slegò dalla presa del ragazzo e lo guardo con le mani sui fianchi
“Preferireivivere ancora per diverso tempo, non so tu!”
“non
sarebbe male!”
Disse
il ragazzo sospirando e andando a sedersi sul letto.
“Però
che vita è senza avventure?”
Sakura
si sedette accanto a lui.
“Suvvia,
non penserai che Tsunade ti abbia revocato il tuo
incarico di ninja per sempre?”
Naruto scosse la testa “Non so cosa pensare, di certo non
avrei mai pensato che arrivasse a tanto!”
“Non
può farlo. te lo sei meritato quel copri fronte e inoltre il fatto che non ti
abbia costretto a consegnarglielo significa che è una cosa momentanea. E poi
dubito che il suo volere possa fermarti…dico bene?”
Naruto alzò lo sguardo verso di lei “In che senso?”
“nel
senso che è raro le volte che ti fai fermare da un ordine dell’hokage, perché dovresti farlo ora?”
“Mi
stai chiedendo di trasgredire alle regole di quella vecchia zitella?” chiese
sorpreso il ragazzo.
“No,
ma solo che il solito Naruto lo farebbe!”
Naruto sospirò.
“Sakura
tu sai…tu sai come mai non posso avere un attimo di
tranquillità?”
“Sei
tu a lamentanti se non accade niente e ora chiedi qualcosa di tranquillo?
Naruto abbassò a testa.
“Naruto, tu non sei un ragazzo normale, sei un ragazzo
speciale, in grado di fare tante cose grandiose. Però si sa queste cose
comportano sempre dei rischi!”
“Già,
però a volte vorrei avere una vita normale come tutti! invece dovrò portarmi
quella volpaccia dentro per tutto il resto della vita
continuando a essere braccato come una volpe!” disse con falso tono arrabbiato.
Kyuubi che se n’era andato in cucina per lasciare i due
disse “dovresti essere onorato di avere me nel tuo corpo!”
“Stai
origliando?”
“oh
guarda, muovo dalla voglia si sapere cosa vuoi due vi diciate!” disse la volpe
ironicamente.
“E
allora torna a mangiare le crocchette per cane che ti ho preso!”
“Non
mi piace quella roba!” disse Kyuubi contrariata.
“infatti
hai ancora il muso sporco di briciole!” disse Naruto
prendendola in giro.
Sakura
guardava i due stupita.
“che
c’è?”
“Fate
spesso così?”
“Praticamente
ogni volta che ci parliamo! È divertente prenderla in giro!!”
“Non
hai paura che possa reagire male?”
“No,
prima di tutto non potrebbe mai farmi del male per due motivi. Se mi uccide
muore anche lei e secondo…bhe non lo ammetterà mai,
ma ci tiene a me!”
“E
tu? Insomma ti ha fatto passare l’inferno da bambino!”
Naruto abbassò la testa
“è
vero, ma…è stata lei a crescermi dopo tutto. Quando avevobisogno era sempre presente. Ok, era
obbligato a essermi accanto, ma non era costretto a consolarmi nei momenti di sconforto…eppure l’ha fatto. in certi aspetti la considero
con se fosse mio padre!”
Sakura
sorrise.
“Capisco!
Non ne avevi mai parlato così prima d’ora!”
“Perché
facevo caso solo ai brutti scherzi che in questi anni mi ha tirato, ma quando l’akatsuki mi ha catturato…mi è
stata molto di aiuto. Non so se ce l’avrei fatta senza il suo spingermi ad
andare avanti.”
“Non credi che lo abbia fatto solo perché non voleva morire?” chiese dubbiosa
la ragazza.
Naruto sgranò gli occhi “No, assolutamente no! solitamente quando
gli chiedevo del potere per difendermi, mi sfotteva e mi chiamava moccioso con
una voce crudele. Lo faceva per spronarmi e perché non contassi sempre su di
lei, ma quando ero prigioniera, non o mai sentito quella voce e le sue prese in
giro. Aveva un atteggiamento dolce e mi incoraggiava come fa un padre con un figlio…almeno credo!”
“non
so cosa dire,mi sembra una gesto carino da parte sua. infondo alla fine è pur
sempre un demone!”
“Ora
capisci perché non voglio tenerla prigioniera? Mentre ero da akatsuki era tremendo dovermene stare li chiuso, senza possibilità
di fare niente. vedere quello che succedeva attorno a me, senza poter reagire.
Credo
che anche Kyuubi abbia diritto a una vita più libera.
La prigionia ti rende cattivo e non la biasimo per i mille suoi tentativi di liberarsi,
al suo posto avrei fatto la sua stessa cosa!”
Continuò
a dire a testa bassa.
Sakura
lo fissava. Poteva capire quello che il ragazzo intendeva dire e pensare a
quello che aveva dovuto passare nelle grinfie dell’akatsuki
la faceva star male, ma soprattutto la rendeva triste pensare che Naruto soffrisse ancora per quell’evento.
Sakura
si avvicinò a Naruto e alzandogli il viso gli disse “Non
pensare più a quei brutti momenti. Pensa a vivere la tua vita ora, nel migliore
dei modi.”
Naruto le sorrise e lentamente i loro visi si avvicinarono fino
a sfiorarsi…per poi scambiarsi un bacio inizialmente
semplice che piano piano diventò sempre più
passionale.
“Naruto sai dov’è…” Kyuubi entrò nella stanza, ma appena vide la scena disse “
Non importa, faccio da solo!” disse tornado in cucina.
Il
bacio durò diversi minuti, ma un’esplosione costrinse i due separarsi.
“Cosa
è stato?” chiese preoccupata Sakura guardando fuori dalla finestra dove si
intravvedeva del fumo.
“Proviene
dalle porte del villaggio!”
Sakura
si alzò “Dobbiamo andare a vedere!”
Naruto annuì e appoggiò il copri fronte sul letto.
Sakura
lo guardò stupita.
“Non
potrò intervenire come ninja di Konoha, ma Tsunade non mi può fermare se agisco come cittadino,
andiamo!” disse il biondo chiamando Kyuubi e
dirigendosi verso le porte del villaggio.
Naruto, Sakura e Kyuubi si
diressero verso il luogo dell’esplosione pronti per combattere.
Giunsero
sul posto e trovarono numerosa gente per strada a guardare un edificio in
fiamme.
Alcuni
ninja accorsi sul posto si erano messi subito all’opera per spegnere le fiamme
che piano piano si stavano propagando.
“Cosa
sta succedendo qui? Chi è il nemico?” chiese Naruto a
un ninja che incontrò per strada.
“Nessuno!
Abbiamo tutti creduto a un attacco nemico, ma è semplicemente stata un’esplosione
provocata da una fuga di gas”
“Ci
sono dei feriti?” chiese Sakura.
Il
ninja gli indicò dove i feriti erano stati portati.
Tsunade era già presente sul luogo e stava riportando un
primo soccorso a chiunque ne avesse bisogno.
“Maestra
ha bisogno di aiuto?” chiese la ragazza.
L’hokage le impartì alcuni ordini ed essa senza indugiare
fece tutto quello che le era stato ordinato.
Sakura
si stava occupando di un uomoustionato
in più punti e con un paio di costole
rotte, quando esso le rivelò una verità shoccante.
“M-mia m-moglie è…è ancora la
dentro!” disse l’uomo ansimando per il troppo fumo respirato.
Sakura
sussultò, doveva dare l’allarme. Si guardò attorno per vederechi potesse salvare la donna, ma solo il suo
compagno di squadra era nei paraggi.
“Naruto, c’è una donna ancora intrappolata la dentro!” lo
informò e il ragazzo non se lo fece ripetere due volte.
Recependo
immediatamente il messaggio corse verso l’edificio nella speranza di riuscire
ad entrarci, ma venne fermato da Kakashi che lo
afferrò per un braccio.
“Naruto, l’edificio sta crollando, è troppo pericoloso!”lo
informò il copia ninja.
“Ma
ce una donna imprigionata li dentro,non posso far finta di nienta!”
Si ribellò il biondo incapace di rimanere fermo ad aspettare che le cose si
mettessero male.
“Tu
non andrai da nessuna parte. Ci penseranno i ninja incaricati a soccorrere la
donna, stanne fuori!” lo rimproverò Tsunade.
Kyuubi sbuffò. Quelle chiacchiere erano solo una perdita di
tempo e non ce n’era abbastanza. Così aumentando la sua massa corporea,
diventando della grandezzadi Akamaru, decise di entrare lui stesso nell’edificioin fiamme per soccorrere la donna.
“Hokage-sama, non riusciamo a trovare la donna!” disse un
ninja informato dai suoi compagni che avevano ispezionato tutto l’edificio
“Credo che sia troppo tardi!”
“No!”
disse Naruto convinto guardando verso la porta della
palazzina “Kyuubi ce l’ha farà!”
Quel
nome scatenò varie reazioni.
Parecchi
avevano riconosciuto nell’animale entrato nell’edifico il kyuubi.
Rimasero stupiti a quel che videro e cominciarono a dare lui la colpa di quanto
avvenuto.
Tutti
però si dovettero ricredere quando videro il demone uscire dall’edificio in
fiamme, un attimo prima del crollo della palazzina, con sul dorso la donna che
era data per dispersa.
La
portò subito da Tsunade, informandola che le sue
condizioni erano critiche.
Sakura
si avvicinò alla volpe e l’abbraccio al collo “Sei stato fantastico!”
“Ehi,
ehi…cos’è tutta questa confidenza!”disse lui
sciogliendo l’abbraccio.
Tsunade dopo aver controllato le condizioni della donna e
averla fatta portare urgentemente in ospedale, si avvicinò a Kyuubi.
“Grazie
Kyuubi per quello che hai fatto!”
La
volpe cambiò espressione facendo una smorfia di rabbia e voltandole le spalle
tornò a essere di piccole dimensioni e si avvicinò a Naruto.
Il
ragazzo si girò dando le spalle alla donna e si allontanò dal gruppo.
Era
ancora arrabbiato con l’hokage e non voleva ancora
rivolgere la parola.
La
donna sospirò per un momento, dovendosi poi nuovamente mettersi subito
sull’attenti.
Naruto e Kyuubi erano stati
circondati da una decina di Ambu.
“Ehi,
cosa vi salta in mente? Lasciateli immediatamente andare!” ordinò l’hokage.
Gli
ambu non obbedirono.
“è
inutile che tu dia degli ordini ai miei ninja, obbediscono solo ai miei
ordini!”
“Danzo,
cosa hai in mente?” chiese Tsunade.
“il
consiglio degli anziani è venuto ha sapere di un fatto grave, che tu ci hai
tenuto nascosto. Per ora NarutoUzumaki
e sotto processo e la stessa cosa vale per te Tsunade.
Domani decideremo cosa farne di voi due!”
Il
giorno dopo Tsunade, Naruto
e Kyuubi si ritrovarono in una grossa stanza, seduti
al centro di essa, circondati dal consiglio degli anziani.
Il
primo a parlare fu Danzo
“Bene,
tutti sapete del motivo per cui ci troviamo qui?” chiese guardando i
consiglieri uno ad uno, i quali annuirono.
“No,
noi non lo sappiamo!” disse scocciato Naruto.
“è
inutile che fingi, Naruto, sai bene il perché del tuo processo! Ieri mi è
capitata una lettera fra le mani. Essa parlava della tua azione durante una
missione alla prigione lungo i confini del paese del fuoco. Hai sterminato
centinaia di uomini in un attimo, soltanto con lo sguardo!” disse Danzo.
“come
diavolo ti sei permesso di frugare nel mio ufficio!” disse Tsunade
arrabbiata.
“Calmati
Tsunade! Non hai il diritto di parlare in questo
modo. Come hokage avresti dovuto informarci di quanto
accaduto di tua spontanea volontà e soprattutto prendere dei provvedimenti!”
disse un consigliere.
Tsunade si morse il labbro “Provvedimenti? Di che genere, Naruto ha solo voluto proteggere i suoi compagni, non
farebbe del male a una mosca altrimenti e di questo ne sono sicura. voi non lo
conoscete!”
“Il tuo legame verso Naruto,
offusca la tua capacità di giudizio.” Disse Danzo
“Dovevi
inoltre informarci del nuovo potere del ragazzo e non permettergli di farne più
uso!” aggiunse un altro consigliere.
“Esatto! non dovrebbe starsene tranquillo a
girare per il villaggio. Cosa accedrebbe se usasse il
suo potere contro qualche abitante!”
Naruto strinse i pugni ma non disse niente. “So usare
questo potere e non farei male a nessuno!” disse, ma tutti lo ignorarono.
“Voi
non conoscete come funziona quel potere, non potete condannarlo senza
informarvi!” intervenne Tsunade in difesa del
ragazzo. In fin dei conti la sua parola valeva ancora qualcosa, nonostante la situazione
stesse degenerando.
“Tsunade non peggiorare la tua situazione! Oltre al fatto di
aver tenuto nascosta questa cosa, hai permesso al demone dalle nove code di
starsene bello tranquillo fra noi. Cosa hai da dire a tua discolpa?”
Tsunade stette zitta.
“niente?
bene! Dato queste circostante e il menefreghismo che hai dimostrato verso la
sicurezza del villaggio, Tsunade, sei sospesa dell’incarico
di hokage! Mi dispiace, ma non possiamo lasciare il
villaggio nelle mani di una persona che antepone i suoi sentimenti, alla sicurezza del popolo. E tu sei troppo
legata a Naruto per essere obbiettiva!”
Naruto non riuscì più a stare zitto e alzandosi furioso
dalla sedia, facendola cadere, urlò contro coloro che si ritenevano i
consiglieri dell’hokage.
“Facile
giudicare a voi! Siete solo bravi a dire questo è giusto e questo è sbagliato,
ma intanto fate fare il lavoro sporco agli altri. Baa-chan
ha sempre difeso il villaggio e ha sempre agito per il bene di Konoha. Inoltre non ha nessuna colpa, quella di liberare Kyuubi è stata una mia scelta, Baa-chan
ha fatto di tutto pur di convincermi a non farlo. Sono stato io a disobbedire e…”
“Naruto taci!” disse Tsunade.
Sia
Naruto che Kyuubi si
girarono stupefatti ad osservare la donna.
“Non
cercare di difendermi.” Abbassò la testa “ È vero. Ho dato io il permesso a Naruto di liberare Kyuubi e non
tornerei mai sulla mia decisione. La volpe ha pagato a lungo per un crimine,
non voluto esattamente da lei e inoltre so che ci possiamo fidare. Ha salvato
la vita a una donna ieri, non dimenticatelo!”
“Una
vita, non vale le centinaia che ha sterminato 16 anni orsono. Mi hai deluso con
questo atteggiamento Tsunade e purtroppo non
torneremo sulla nostra decisione. Presto sarà eletto un nuovo hokage e tu tornerai a essere un comune cittadino” disse l’anziana
consigliera.
Successivamente
fu Danzo a parlare
“Invece
per quanto riguarda Naruto, sarà rinchiuso nei sotterrani del palazzo dell’hokage
per scontare la colpa delle sue azioni alla prigione! Per il momento non è
stato stabilito un tempo!”
Kyuubi ringhiò “Tu non farai un bel niente, dovrai prima
passare sul mio corpo” disse minacciosa la volpe avanzando pericolosamente
verso l’uomo, ma esso con uno schiocco di dita, fece applicare, da un suo anbu, un dispositivo sulla schiena di Kyuubi.
La
volpe cadde a terra, quel dispositivo aveva l’abilita di privare ,a colui che
la indossava, di tutte le energie.
“Kyuubi!” disse Naruto
avvicinandosi all’amico “Cosa gli hai fatto?” chiese con uno sgrado adirato.
“Così
non potrà nuocere a nessuno. Quel dispositivo blocca i suoi poteri, non può
aumentare il suo chakra, né diminuirlo e soprattutto
non può muoversi, quindi non puoi nemmeno fare in modo di riportare il demone
dentro di te” disse Danzo con un ghigno soddisfatto.
Naruto sgranò gli occhi, Danzo aveva pensato a tutto “cosa
avete intenzione di farle?”
“Sei
ingenuo ragazzino. Ovviamente ne approfitteremo per stusiare
i suoi poteri. In fin dei conti Kyuubi è sempre stata
la nostra arma segreta!”
Naruto provò a ribellarsi, ma un altro ambu
intervenuto successivamente, lo colpì violentemente allo stomaco facendogli
perdere i sensi.
“Portate
via questi due!” disse un anziano “In quanto a te Tsunade,
puoi andare a ritirare la tua roba.”
Tsunade strinse i pugni “Non finisce qui!” disse
andandosene.
Naruto si svegliò ore più tardi dentro a una cella poco
illuminata, alla quale era legato al muro da delle catene.
Quando
aprìgli occhi e mise bene a fuoco il mondo
circostante, potè vedere Kyuubi
nella cella davanti alla sua.
Sembrava
dormisse.
“Kyuubi!” la chiamò Naruto “Stai
bene?”
“N-naruto!” disse debolmente la volpe per la mancanza di
energie.
“Mi
dispiace, è colpa mia!”
La
volpe accennò a un sorriso dopo di chè chiuse
nuovamente gli occhi.
Nessuno
ebbe il permesso di entrare a far visita ai prigionieri. Potevano andarci solo
gli addetti che portavano loro da mangiare, ma solo Naruto
riceveva il suo pasto quotidiano, mentre alla volpe non era nemmeno concesso di
mangiare e il ragazzo non poteva fare niente per aiutarla. Quello che gli
davano era solo una brodaglia e non poteva nemmeno lanciargliela per darle un
po’ di sostegno alimentare.
“Sai?
In questo momento vorrei tanto le crocchette da cani che detesto tanto!” disse Kyuubi debolmente.
Naruto in quel momento non resistette più e si dimenò finchè non riuscì a strappare le catene dal muro.
Si
avvicinò alle barre e le strattonò sperando di aprirle.
Non
riuscendo prese la rincorsa e diede diverse spallate alla porta, ma ottenne
solo un forte dolore alla spalla.
“Non
riesci proprio a stare lontano dai guai eh?”
Il
ragazzo a terra che si teneva stretto la spalla, alzò lo sguardo “NARUTO,
KYUUBI?”
“ti
conviene stare buono ancora per un po’, Tsunade e io
risolveremo la situazione!”
Naruto sgranò gli occhi “Come?”
“Tu
lascia fare a me. ho delle carte da giocare. È stato deciso che il sesto hokage sarà Danzo, ma io so qualcosa di lui che potrebbe
incastrarlo!” disse NARUTO accennando a un sorriso.
“Sarai
fuori di qui fra qualche giorno!”
Naruto chiuse gli occhie e
sorrise “Grazie!”
NARUTO
non rispose, ma gli diede le spalle e si diresse verso la gabbia di Kyuubi. “Tieni, spero siano di tuo gradimento!” disse l’uomo
mettendo una ciotola piena di cibo oltre le sbarre.
Kyuubi a fatica si alzò e subito si diresse a mangiare. Spazzolò
via tutto in pochi minuti.
“Prendi!”
disse NARUTO lanciando un sacchetto al passaro se
stesso“Nascondilo e quando non c’è nessuno lanciaglielo alla volpe. Un Kyuubi senza forze, non si può certo definire un demone!”
Due
giorni dopo nei sotterranei Naruto vide degli ambu portare un nuovo prigioniero.
Il
ragazzo sgranò gli occhi: era Danzo.
Subito
dietro di loro c’era Tsunade.
“Forza
rinchiudetelo e gettate via la chiave!”
“Si,
hokage-sama!”
“Hokage-sama?!” chiese il biondo curioso.
Tsunade sorrise vittoriosa “NARUTO ha raccontato ai
consiglieri dei piani loschi contro Konoha che Danzo
aveva intenzione di attuare e cercando di difendersi, quell’idiota si è
incastrato da solo. Ora sono di nuovo io l’hokage e
anche se, quei stupidi vecchi, non hanno ancora consentito pienamente ad
accettare Kyuubi come nostra alleata, sono riuscita a
procurarmi le chiavi sia della tua che della sua cella.”
Naruto finalmente era di nuovo libero e la prima cosa che
fece fu liberare la volpe da quel dispositivo che la bloccava.
“Finalmente,
non ne potevo più!” disse la volpe e
avvicinandosi alla cella di Danzo disse ringhiando “Sei fortunato a essere
finito la dentro…ti avrei fatto volentieri a
pezzettini!”
Tsunade attirò la loro l’attenzione
“Naruto, c’è una cosa di cui ti devo informare!” disse in
tono serio che preoccupò il ragazzo.
“Sasuke è stato avvistato nei pressi di Konoha
stamattina e...Danzo ha dato l’ordine ad alcuni membri della squadra speciale
di eliminarlo!”
Naruto rimase incredulo “c-cosa?”
“Appena
riavuto il mio posto ho dato l’ordine alla squadra di Kakashi
di raggiungerli e di impedirlo. Se ti muovi sei ancora in tempo per
raggiungerli, ricordati che fra di loro c’è anche Sakura!”
Narutonn se lo fece dire due
volte, ma prima che potesse raggiungere le porte di Konoha,
venne fermato da una voce a lui ormai nota.
“Cosa
c’è NARUTO, ho fretta, Sakura potrebbe essere in pericolo e anche Sasuke!”
NARUTO
lo guardò per qualche istante poi diresse il suo sguardo al suo Kyuubi.
“Vai
con lui e aiutalo!”
KYUUBI
lo guardò sorpreso, era la prima volta che gli dava il permesso di andare in
missione senza di lui.
“Portalo
con te, due Kyuubi ti saranno più utili di una. La
squadra speciale non sarà facile da fermare!”
Naruto sorrise e annui.
“Mi
raccomando riporta a casa Sakura…e se proprio vuoi
anche quel teme di Uchiha!”
*******
Ciao a tutti!!!
Ecco pronto un nuovo capitolo, cosa ne
pensate.
Dato
che è da un po’ che non lo faccio, colgo l’occasione tutti coloro che seguono
la storiae l’hanno aggiunta a preferite
e seguite.
Naruto
corse il più in fretta possibile, ma sempre alla velocità massima consentita da
un uomo.
Non
sapeva se sarebbe arrivato in tempo sul luogo della battaglia.
Kyuubi,
come se avesse avvertito i suoi pensieri, aumentòla sua corporatura e prendendo Naruto per la
collottola della sua tuta, se lo mise sulla schiena per andare più velocemente.
“Naruto,
dovresti concedermi maggiore chakra, in battaglia. Non sappiamo quanto siano
forti i nemici, potrebbe servirmi più potenza. Ci stai?”
Naruto
non ci pensò nemmeno un attimo “Tutto quello chevuoi Kyuubi, solo evita che facciano del male
a Sakura e Sasuke.
“Tranquillo
ragazzo! Cosa vuoi che combinino con un testone come te, il ninja copia, una
ragazza dalla forza sovrumana, un ragazzo che da vita a scarabocchi orrendi e a
due demoni, uno dei quali può fare affidamento su tutte e nove le sue code?”
Naruto
sorrise, in effetti era difficile che Danzo l’avrebbe avuta vinta.
“comunque
vieto ad entrambe ad andare oltre le tre code! Potreste fare del male
involontariamente anche ai nostri amici!” mise in chiaro il biondino.
Le
volpi contrariate annuirono.
Dopo
circa una decina di minuti, Naruto giunse sul posto.
“Naruto!”
lo chiamò Sakura vedendolo arrivare “Ti hanno liberato finalmente!”
Il
ragazzo annuì “com’è la situazione qui?”
“alquanto
brutta per il momento. I ninja mandati da Danzo sembrano non finire mai! Essi
hanno ingaggiato una battaglia contro Sasuke e i suoi compagni, ma anche Sai e
Kakashi si sono buttati nella mischia, per impedire che venisse fatto male al
nostro ex compagno, ma… gli ambu hanno ricevuto l’ordine di ucciderlo e non si
fermeranno davanti a niente!”
Naruto
strinse i pugni” non lo permetterò!”
Il
ragazzo si girò verso i due demoni “Kyuubi, aiuta Kakashi e Sai a sbarazzarsi
di quei ninja!”
Le
due volpi si guardarono “chi dei due?”
“Tu!”
disse Naruto indicando il demone del futuro.
“E
io? non vorrai che rimanga qui fermo a non fare nulla!” disse Kyuubi
contrariato.
Il
biondo sorrise “Per te ho un compito più importante. Oltre a svolgere lo stesso
compito di KYUUBI, dovrai proteggere Sakura! Mi fido di te!”
“E
tu?” chiese la ragazza preoccupata
“E
io penserò a sfidare Sasuke!” rispose incamminandosi, ma si sentì trattenere da
una manica della tuta.
“Stai
attento!” gli raccomandò Sakura.
“Sasuke,
affrontami se ne hai il coraggio!” urlò Naruto verso la confusione della
battaglia che non accennava a calmarsi e ora che le due volpi si erano uniti ad
essa, sembrava essere ancora più focosa di prima.
Sasuke
sentendo l’appello del suo ex compagno, si giro in sua direzione.
Estrasse
la spada che era conficcata nello stomaco di un ambu, facendo cadere a terra il
corpo ormai senza vita.
Esso
sogghignò.
“Ancora
vuoi provare a riportarmi a Konoha? Cosa devo fare per farti comprendere che
non ho nessuna intenzione di seguirti?”
“Tornerai,
ne sono certo! Ho letto la tua incertezza nei tuoi occhi, l’ultima volta che ci
siamo affrontati!” gli ricordò il biondo
“Scontro
dove sono stato io a vincere!”
“Non
andrà come la scorsa volta, Sasuke!” disse Naruto dando il via alla battaglia
lanciando dei shuriken contro l’avversario, il quale fu in grado di schivarli
abilmente.
“sei
intenzionato a volerti giocare anche l’altro occhio? Se vuoi ti accontento
subito!”
“Nel
mio destino non è scritto che perderò anche l’altro, ma è probabile che dica
che ti riporterò a casa…non importa come. Sono disposto a romperti anche tutte
le ossa del corpo, ma tu ci ritornerai!” disse il ragazzo con uno sguardo
determinato.
Sasuke
fece un aria infastidita “sembri molto sicuro di te…vediamo cosa sei in grado
di fare!”
Cominciò
uno scontro all’ultimo sangue fra i due rivali.
Ognuno
di loro usava le proprie tecniche più potenti, ma nessuno riusciva a mandare i
colpi a segno.
Riuscivano
a malapena a colpirsi di striscio.
Eranoin parità e nessuno sembrava voler avere la
meglio sull’altro.
A
lungo andare la stanchezza cominciava a farsi sentire, tanto che Sasuke non si
accorse di una minaccia alle sue spalle.
Un
ambu, scappato dalla furia dei demoni e dei compagni del munkerin, arrivò
dietro alle spalle dell’Uchiha, pronto a colpire.
Naruto
senza pensarci un attimo, aprì il suo occhio destro, svelando la sua arma
segreta e, guardando minaccioso il nemico, lo fece cadere a terra svenuto.
Sasuke
rimase stupito di quel suo nuovo potere
“A
quanto pare anche tu hai un occhio dotato di poteri speciali, interessante. Mi
domando il perché tu non l’abbia usato prima!”
“Potrei
farti la stessa domanda. Anche tu fino ad ora non hai fatto ricorso ai pieni
poteri dello sharingan!”
Sasuke
chiuse gli occhi e sorrise, poi di scatto alzò la testa mostrando entrambi gli
occhi rossi con tre tomoe ognuno.
“Lo
userò ora, prima che tu possa tirarmi brutti scherzi!” disse talmente
inaspettatamente che Naruto non si accorse nemmeno di essere finito in
un’illusione.
Lo
sguardo del biondo era assente e il suo corpo immobile.
Sasuke
aveva utilizzato su di lui, la stessa tecnica che Itachi, aveva usato sul
fratello la prima volta che si vedevano dopo tanti anni.
Quella
tecnica teneva prigionieri per pochi minuti nel mondo reale, ma nell’inconscio
si subivano ore e ore di torture, finché il corpo non cadevaa terra stremato.
Kyuubi
ogni tanto lanciava degli sguardo verso Naruto per controllare la situazione e
accorgendosi di quanto accaduto, si avvicinò al suo jinchuuriki, passandogli un
po’ di chakra, in modo tale da destarlo da qualunque visione stesse vivendo.
“C-cosa
è successo?” chiese Naruto riprendendo conoscenza.
“Stai
attento allo sharingan. Pensi di poter continuare da solo?” chiese la volpe,
ricevendo una risposta affermativa dal ragazzo.
Kyuubi
tornò a occuparsi di alcuni ambu rimasti ancora in piedi e intervenne giusto in
tempo, per proteggere Sakura con una delle sue code, dall’attacco di alcuni
shuriken lanciati verso di lei, da un ambu non poco lontano da loro. Per
vendetta Sakura caricò un pugno intriso di chakra e colpendo il terreno, fece
aprire una voragine, all’interno della quale caddero gli ultimi ninja rimasti.
“Se
non fosse stato per quello stupido bijuu a quest’ora saresti morto!” disse
Sasuke scocciato.
Naruto
sorrise “Quando tornerò a Konoha devo ricordarmi di ringraziarla a dovere!”
Finita
di pronunciare la frase, il ragazzo si sentì qualcosa di freddoalla gola.
Sasuke
aveva sfoderato nuovamente la sua Katana e ora la stava puntando contro colui
che un tempo considerava il suo migliore amico.
“Un
passo falso e finirò quello che Kyuubi ha interrotto!” disse guardandolo
minacciosamente.
“Naruto!”
urlò Sakura preoccupatissima per le sorti del compagno.
Tutti
erano col fiato sospeso di vedere come si sarebbe concluso lo scontro.
Naruto
fissava Sasuke senza fare una piega e senza mostrare il minimo segno di
nervosismo.
Nessuno
dei presenti non riusciva a capire il perché il ragazzo non ricorresse al
potere dell’occhio. Ormai era in grado di controllarlo e poteva benissimo non
uccidere il munkenin.
In
realtà il ragazzo non voleva usare quel potere…non sul “fratello”.
Sasuke
era accecato dalla vendetta per ciò che era successo alla sua famiglia. Se ora
faceva rivivere lui quei momenti, non poteva far altro che incrementare quel
senso di odio che avvolgeva il cuore dell’Uchiha.
Doveva
evitare che ciò accadesse, doveva ricorrere a un qualcosa che lo avrebbe fatto
tornare sulla sua decisione.
Doveva
fargli rivivere i bei momento passati insieme al team 7, ma sarebbe servito a
poco parlargliene. Non avrebbero toccato il suo cuore tanto da farlo ritornare
sui suoi passi.
Naruto
chiuse gli occhi per pensare e riflettere su cosa potesse fare.
“Sembra
quasi che tu abbia preso la parola e la tua grinta nel combattere. Non dirmi
che ti sei arreso, sarebbe una bella sorpresa da parte tua!” disse Sasuke
sfottendolo.
Sakura
fece qualche passo avanti per raggiungere Naruto, ma una coda di Kyuubi la
fermò.
La
volpe sentiva la preoccupazione della ragazza e cercò di tranquillizzarla.
“Tranquilla
Sakura, quando quel pivello si concentra in quel modo, significa che sta
architettando qualcosa di imprevedibile. Non ha mai sbagliato fino ad ora…ce la
farà anche questa volta!”
Infatti
quando Naruto riaprì gli occhi, fece qualcosa che nessuno si sarebbe mai
aspettato, Sasuke per primo.
Il
suo sguardo era determinato e l’Uchiha fissandolo nell’occhi destro, sussultò.
Kyuubi
sorrise “è bravo ragazzo, il ninja più imprevedibile colpisce ancora!”
Tutti
si girarono verso il bijuu, non capendo a cosa si riferisse.
Passarono
diversi minuti, dopo di chè si vide Sasuke accennare un sorriso e lasciare la
presa sulla sua katana, la quale cadendo fece un rumore metallico.
Il
sorriso era diverso dal solito, non era cattivo, ma rilassato e sereno.
Sakura,
Kakashi e Naruto, non lo vedevano più sorridere così da anni, mentre Suigetsu e
Juugo, i compagni del munkerin,non
vedendolo praticamente mai sorridere, rimasero a bocca aperta.
“C-cosa
è successo? Che ha fatto Naruto?” chiese Kakashi.
“Non
lo so!” disse il Kyuubi del futuro, non essendo leinel corpo del ragazzo, non era in grado di
sapere cosa gli passasse per la mente a differenza del se stesso più giovane.
“Ve
lo spiego io! Naruto è in grado di far rivivere momenti dolorosi accentuando i
sentimenti di sofferenza, ma non ritenendo saggio fare una cosa del genere
verso quel traditore, ha modificato quel potere, facendo rivivere a Sasuke i
ricordi più belli della sua vita, intensificandone le gioie!”
Tutti
i compagni di Naruto rimasero stupiti a quella spiegazione.
Il
ragazzo non smetteva mai di inventarsi nuove tecniche, ma questa volta aveva
addirittura modificato il potere di Kyuubi.
Il
bijju dei futuro era stupefatto, non si aspettava niente del genere dato che
NARUTO non aveva mai provato a cambiare il suo potere.
Sasuke
aprì gli occhi.
Era
parecchio confuso.
Si
sentiva diviso in due. Da una parte il sentimento di odio che chiedeva ancora
vendetta e dall’altra il desiderio di voler tornare a vivere una vita serena
con i suoi amici.
Naruto
vedendo la sua esitazione, allungò la mano verso l’amico per aiutarlo a
decidere.
Ci
pensò per qualche istante, poi anche Sasuke cominciò a sollevare il braccio
verso quello del biondo.
Non
riuscì a terminare il gesto che si udì un urlo.
Dal
dietro un alberò uscì un ambu salvatosi, che teneva prigioniera una donna con i
capelli rossi.
Essa
si era nascosta,non essendo di buon
aiuto in battaglia e a causa di ciò, nonostante avesse avvertito un chakra
avvicinarsi a lei, non riuscì a liberarsi dalla presa dell’uomo che ora le
stava puntando un kunai sulla schiena.
“Karin!”
urlarono Sasuke, Suigetsu e Juugo contemporaneamente.
“Sasuke
Uchiha, consegnati e non farò del male alla tua amichetta!” disse il ninja
ricattandolo.
“Sasuke-kun
non farlo!” urlò Karin, ma come risposta il ninja premette ancora di più il
kunai contro la sua schiena.
Una
smorfia di dolore comparve sul volto della donna.
Sasuke
non sapeva bene come agire. Un solo palso fatta e per Karin sarebbe stata la
fine. Era stanco per riuscire a sorprendere abbastanza velocemente l’avversario
alle spalle.
Juugo
non riuscendo a mantenere la calma, attivò il sigillo maledetto e si scagliò
contro il nemico.
Subito
intervenne Suigetsu che colpendolo alla testa lo fece tornare in se.
“Stupido,
vuoi forse peggiorare le cose? Questo ammazza Karin!”
“Mi
dispiace!” disse solamente juugo.
Il
ninja vedendo molta esitazione e le volpi avvicinarsi a lui lentamente, decise
di nonrischiare ancora a lungo.
“allora
cosa hai deciso?” chiese.
Non
ottenne risposta. Sasuke spostava il suo sguardo arrabbiato verso una Karin
spaventata e il ninja che aveva in mano la situazione.
“l’hai
voluto tu!” disse e caricando il colpo, pugnalò Karin.
Il
chidori che cominciò a splendere nella mano di Sasuke.
L’ambu che cominciava a scappare.
Naruto che tratteneva l’uchiha,
per non rendere vani i suoi sforzi.
Kyuubi del futuro che raggiungeva il ninja nemico
colpendolo con una coda, facendolo volare a metri di distanza.
Iinfine l’esecuzione di suigetsu
che mise fine alla vita del nemico.
“Calmati
Sasuke! La vendetta non ti farà altro che soffrire.” Disse
Naruto cercando di convincere Sasuke
a non infierire sul corpo del ninja.
Sasuke si calmò e spegnendo la sua tecnica, si liberò dalla
presa di Naruto per correre da Karin.
“Karin!”
afferrò la ragazza, la quale non aveva ancora perso i sensi.
“S-sasuke-kun, m-mi dispiace!”
“N-non parlare! Andrà tutto bene! te lo prometto!” disse l’Uchiha cercando di rassicurarla.
“Sasuke spostati, fammi controllare!” disse Sakura che aveva
raggiunto la ragazza per poterle portare un primo soccorso.
“Salvala,
ti prego!”disse Sasuke facendo intravvedere per la
prima volta la sua paura.
La
ragazza era ferita gravemente.
Stava
perdendo molto sangue e l’emorraggia non sembrava
volersi fermare.
“dobbiamo
portarla a Konoha urgentemente! Sono riuscita a
fermare l’emorraggia, ma non è ancora fuori pericolo!”
Naruto guardò la kyuubi del
futuro e le ordinò di trasportare Sakura e Karin immediatamente a Konoha.
“Presto
vai! Noi ti raggiungeremo appena possiamo!”
La
volpe partì, mentre gli altri erano ancora indecisi se andare o no.
“Che
intenzioni hai Sasuke?” chiese Kakashi
intervenendo.
Sasuke stringeva i pugni “ancora una volta è Konoha la causa della mia sofferenza. Se Karin dovesse morire…avevo quasi deciso di risparmiare il villaggio e di
vendicarmi solo sulle persone che sono la causa dell’eliminazione del mio clan…ma ora…!”
Naruto sussultò.
La
vendetta si stava nuovamente impossessando di lui.
Non
resistette, non poteva sentire altro e avvicinandosi a lui, lo colpi in faccia
con un pugno, buttandolo a terra.
“Sei
solo un idiota!” Ulrò il biondo. “Invece di pensare a
stare vicino alla tua compagna che rischia la vita, tu pensi alla vendetta? A una
vendetta contro un villaggio intero che non ha nessuna colpa? E poi? Dopo cosa
farai? Uccidetai tutti coloro che solo ti avranno
solo guardato perché hanno colpa di aver incrociato per caso il tuo sguardo?” Naruto lo guardava seriamente. Era davvero arrabbaiato “ piuttosto di vendicarti su chi non centra,
dovresti domandarti il perché sta accadendo tutto questo?”
Sasuke sgranò gli occhi.
“Se
tu non fossi stato così stupido da volerti vendicare di tuo fratello, o almeno di
non continuare a massacrare gente anche dopo la sua morte, a quest’ora saresti
tranquillo a konoha. Invece hai voluto continuare
sulla strada dell’odio. Hai assunto dei compagni, sei diventato un criminale
della peggior specie e ora accusi konoha per quello
che è successo alla tua compagna? È solo causa tua Sasuke,
se tu non avessi dato una ragione valida per farti ammazzare, Karin non
starebbe lottando tra la vita e la morte! Ricordatelo questo! Io sono stanco di
doverti correre dietro, di temere per la sorte dei miei compagni per colpa tua.
Non ho più alcuna intenzione di venirti a cercare, se decidi di continuare su
questa strada e diventeremo accerribi nemici e per
difendere ciò che più amo, potrei anche uccidere gli altri tuoi compagni e se
non sarò io, lo farà qualcun altro. Spetta a te dire la parola basta. Vendetta richiama
solo altra vendetta e cosa si ottiene?”
“solo
maggiore dolore!” disse Sasuke bisbigliando non
facendosi dentire.
“Naruto ha ragione! non fosse stato per lui e Sakura, non saresti
probabilmente più vivo. Sia io, che l’hokage abbiamo
appoggiato loro volontà a riportarti indietro, nonostante le procedure non
siano queste. Se anche loro due smettono di volerti riportare tra noi… non avrai vita facile e puoi stare certo che non
saprai mai cosa significa avere una vita tranquilla. Vuoi questo? Vuoi davvero
vivere così?” disse Kakashi.
Naruto guardò determinato Sasuke.
“Cosa
vuoi fare?” disse il biondino.
Sasuke non rispose subito.
Rivolse
lo sguardo ai suoi compagni, i quali erano incerti sul da farsi.
Solo
in quel momento si rese conto che era sempre stato la loro guida e che…per colpa sua suigetsu e juugo, per quanto forti potessero essere, potevano rimetterci
a causa delle sue decisioni.
“Se
Karin sopravviverà…tornerò a essere un cittadino di Konoha…in caso contrario non lo so!”
Naruto sospirò. Non era una certezza del suo cambiamento,
ma era già qualcosa.
“Sali
sopra Kyuubi, ti porterà in men
che non si dica al villaggio e io verrò con te!” disse il ragazzo.
I
due salirono sul demone e in poco tempo giunsero all’ospedale di Konoha.
Tutti
gli occhi erano puntati sull’Uchiha, ma lui non
mostrava il minimo segno di fastidio.
Giunsero
davanti al banco di informazioni e dopo aver chiesto dove si trovasse la
ragazza dai capelli rossi, si recarono sul luogo indicato loro e attesero notizie
nella sala di attesa.
Il
tempo passava e non lenotizie riguardanti la ragazza
non volevano arrivare.
Ormai
anche Kakashi, Sai, Suigetsu
e Juugo erano giunti all’ospedale.
Dopo
circa un’ora, Sakura e Tsunade uscirono dalla stanza
in cui Karin era stata ricoverata e l’hokage non si
scompose nel vedere Sasuke.
Si
avvicinò a lui con aria seria.
L’uchiha attese notizie.
“Allora,
si decide a parlare!” disse Suigetsu scattando in
piedi per l’impazienza.
“Stai
zitto e siediti!” gli disse Sasuke ritornando a
fissare Tsunade.
La
donna prese fiato “La tua amica è fuori pericolo. Per fortuna il colpo ricevuto
non ha lesionato organi vitali.”
Tutti
tirarono un sospiro di sollievo.
“Ora
sta riposando, quindi se volete vederla, avete a disposizione solo qualche
minuto.
Quando
i tre criminali uscirono dalla stanza però, trovarono una brutta sorpresa. Un
certo numero di ninja erano fuori dalla stanza ad aspettarli-
“Accidenti!”
disse Suigetsu.
“Che
ti aspettavi? Mettere piede a Konoha e fare la bella
vita?” disse Sasuke.
“Non
so tu, ma io non voglio finire i miei giorni in prigione!” si lamento il
ragazzo.
“Vedremo
come si mettono le cose. Loro hanno salvato Karin e come ho detto sarei tornato
a Konoha. Solo io mi sono preso questo impegno,
quindi voi siete liberi di andare!”
“No,
siamo compagni e come tali rimarremmo uniti nel bene e nel male!” disse Juugo.
Sasuke sorrise e senza porre resistenza ai ninja, si fece condurre
in carcere.
Passarono
diversi giorni duranti i quali Tsunade decideva che provvedimenti
prendere su Sasuke.
Naruto e Sakura andavano a fare spesso visita al loro
compagno, ma non erano i soli..
AancheKakashi si era recatio alle prigioni qualche volta eanche NARUTO decise di andare a parlare col
ragazzo. Non era una visita amichevole. Voleva solo raccontare all’Uchiha tutto il disprezzo che aveva nei suoi confronti.
“Salve
Naruto!”
“Sasuke!” disse sedendosi per terra. “Sono venuto a dirti
che Karin si è svegliata e sembra stare bene!”
Sasuke sorrise chiudendo gli occhi.
“Davvero?”
disse felice suigetsu. Nonostante quei due
litigassero sempre, in realtà si volevano bene.
“Ieri,
dopo che te ne sei andato, ho ricevuto una visita interessante. Ora mi spiego
il perché l’esistenza di due demoni volpi. È seccante sapere che ci sono due Naruto in circolazione. Uno basta e avanza!”
Naruto sgranò gli occhi “NARUTO è venuto qui? E sei ancora
vivo? Incredibile!”
Sasuke sogghignò “si, so che mi odia parecchio, so il perché
e non lo biasimo! So anche che sarei morto per mano tua e cheavresti intrapreso la mia stessa strada della
vendetta, facendo strage peggiori delle mie!”
“Già,
ma per fortuna non si sono ripetuti i suoi stessi eventi!”
“NARUTO
è tornato nel passato per cambiare la tua vita e quella di Sakura, ma ha
cambiato anche la mia…forse dovrei essergli grato!”
“Si,
forse dovresti!”
Ci
fu una lunga pausa. “dove hai lasciato il tuo adorato copri fronte?.Sono giorni
che non lo porti Non ci eri affezionato?” chiese Sasuke.
“nessuno
te l’ha detto? Tsunade mi ha sollevato dal mio
incarico ninja perché ho lasciato Kyuubi libera!”
Sasuke sgranò gli occhi.
“Che
c’è?”
“Questo
è più difficile da credere rispetto al te stesso venuto dal passato!”
Naruto sorrise.
“Uffa
basta con ste cretinate! Insomma quando ci tirerete
fuori di qui?” disse Suigetsu scocciato.
Naruto scrollò le spalle “non sono cose di cui mi occupo,
fosse per me vi avrei già liberato!”
“Non
ti è ancora passato il vizio di dare troppa fiducia alle persone, vedo! Sei e rimmarrai un perfetto baka!”
disse Sasuke.
“Fin’ora
la fiducia che ho riposto è sempre stata giusta. Se uscirere
senza troppe condanne sulle spalle, non fatemi fare brutta figura!”
Due
giorni dpo Sakura tornò nella prigione per dare a Sasuke la notizia del rilascio di Karin dall’ospedale.
La
ragazza non sarebbe stata rinchiusa nella prigione, dato che era ancora
convalescente.
Sakura e Naruto
erano riusciti a ottenere il permesso di Tsunade per
concedere una mezza giornata di libertà ai prigionieri per permettere loro di
andare a trovare la loro amica, anche se dovevano essere sotto scorta.
“Sasuke-kun, Juugo, Suigetsu allora state bene!” disse Karin che era seduta su
di un letto di una camera di hotel che le era stata concessa dall’hokage a condizione che non ci uscisse senza permesso.
“ehilà,
ti sei ripresa. E chi ti uccide? Tsè nemmeno questa
volta mi sono liberata di te!” disse Suigetsu
provocando la rabbia della rossa che lo colpì in testa.
“Ouch…si, si è proprio ripresa!”
“non
incominciate perfavore!” disse Juugo.
“Sasuke-kun, mi hanno detto che hai intenzione di tornare a Konoha. Cosa ne è del tuo desiderio di vendetta, della
nostra squadra!”
Sasuke la guardò e stette in silenzio.
“Ha
rinunciato per poter salvare te e noi…si sente
responsabile di quello che è accaduto.” Disse Juugo.
Karin
non capiva il perché di una tale colpa.
“Secondo
lui sono i suoi desideri di vendetta che ci mettono in pericolo, ma non ha
pensato che siamo stati noi a decidere di seguirlo, sapendo a quello che saremo
andati incontro!”
Sasuke alzalo sguardo “sarà anche vero, ma come squadra
dovremmo prendere le decisioni insieme, invece io vi ho sempre imposto la mia volontà…non tenendo conto della vostra!”
Nessuno
cercò di contraddire questa affermazione, dando a Sasuke
la conferma di quanto appena detto.
“Sasuke-kun, noi non te ne facciamo una colpa!” cominciò
Karin.
Sasuke sorrise, sorprendendo Karin, la quale arrossì.
“Non
importa, rimmarròqui…voi
potete fare quello che volete!”
Si
sentì bussare alla porta. Era Sakura che chiava i prigioniri
per riportarli nelle prigioni.
“Grazie
Sakura per quello che hai fatto!” disse Sasuke
davanti alla porta della sua cella.
“cioè?”
chiese la ragazza sorpresa.
“Per
esserti presa cura di Karin!”
Sakura
arrossì “b-bhe lo fatto con piace…”
non terminò la frase che sentì le labbra di Sasuke
sulle sue.
In
quel momento il cervello della ragazza era sconnesso ed essa non riuscì a
capire cosa stesse succedendo.
“oh!”
disse Juugo sorpreso.
“Bleah, fate queste cose da un’altra parte, non davanti a
me!” disse Suigetsu entrando nella cella per non
vedere, ma i compagni dell’Uchiha, non erano gli
unici ad assistere alla scena.
Sakura
svegliandosi, si staccò immediatamente da Sasuke.
Tremava.
Perché era successo?
Lo
guardava confuso. Perché l’aveva baciata? Non la considerava noiosa?
SaKura chiuse distrattamente la cella dei prigionieri e se
ne andò via a testa bassa.
Capitolo 23 *** La verità viene sempre a galla ***
Capitolo 23: La verità viene sempre a
galla
Sakura
stava camminando verso casa.
Aveva
a testa bassa e lo sguardo assente.
Non
sapeva cosa pensare.
Si
sentiva confusa…tremendamente confusa.
Arrivò
sotto casa di Naruto e alzando la testa vide la sua
finestra illuminata.
Cosa
doveva fare?
Alcune
lacrime cominciarono a solcargli il viso.
“Perché?
Perché mi hai baciata Sasuke?” pensò cominciando a
piangere più forte.
In
quel momento, come se il cielo rispecchiasse i sentimenti di Sakura, cominciò a
piovere.
Non
le importava niente di bagnarsi e continuò lentamente a trascinarsi a fatica
verso casa.
Non
mangiò né parlò. Si rinchiuse semplicemente in camera sua senza voler vedere
nessuno.
Naruto era disteso sul suo letto. Quella sera nemmeno lui
ebbe voglia di mangiare.
Pensava
a Sakura e a Sasuke.
Pensava
a come era sempre stata la sua vita e si domandava se un giorno sarebbe mai
stato felice.
“Perché
l’hai fatto Sakura? Ma non capisci quanto ti amo?”
Strinse
le lenzuola del suo letto.
Era
arrabbiato e deluso.
Si
sarebbe aspettato di tutto, ma non che Sakura lo tradisse.
Aveva
sempre pensato che la ragazza potesse provare ancora qualcosa per Sasuke ed era anche il motivo per cui non si era mai osato
rivelarle i suoi veri sentimenti prima.
Ma
con la rivelazione del futuro tutto era cambiato.
Una
speranza si era accesa nel suo cuore.
Sakura
e lui erano destinati a stare insieme.
La
ragazza gli aveva detto più volte di amarlo e non riusciva ad accettare che
quelle parole non fossero altro che una menzogna.
Da
quel momento il suo cervello cominciò a essere invaso da domande.
Si
rigirò e rigirò nel letto, non trovando le risposte.
Dormì
poco quella notte e le poche ore di sonno che gli vennero concesse, furono
tormentati da incubi.
Passarono
due giorni esatti da quell’evento e né Sakura, né Naruto
si erano più recati a far visita a Sasuke.
Non
si erano visti nemmeno tra di loro.
Naruto si aspettava delle spiegazioni da Sakura, nonostante
non sapesse che lui avesse assistito alla scena, ma se davvero l’amava, gli
avrebbe raccontato quanto accaduto e lui come sempre avrebbe perdonato… sia lei…cheSasuke.
Invece
niente.
Sakura
non si era fatta sentire nemmeno una volta e questo lo faceva impazzire.
Solitamente
se non avevano possibilità di vedersi, si telefonavano o lasciavano una lettera
nella buca delle lettere, non era mai successo che non si sentissero per giorni
interi.
Sakura
dal canto suo era stranita dal fatto che Naruto non l’avesse
cercata. Anche se non aveva dato molto peso alla cosa. Era troppo distratta da
altri pensieri.
Voleva
parlare con Naruto, sfogarsi, ma non voleva raccontargli
di quanto accaduto.
Aveva
paura della sua reazione.
Si
erano ripromessi di dirsi tutto, ma davvero non sapeva cosa fare.
Voleva
prendere tempo, per riflettere, per decidere e per capire bene cosa fosse
significato per lei il bacio con Sasuke.
Il
terzo giorno giunse e Tsunade convocò il team Kakashi nel suo ufficio.
Naruto e Sakura si sarebbero ritrovati nella stessa stanza.
I
due ragazzi si salutarono con un semplice ciao e Sakura non ebbe nemmeno il
coraggio di guardare il biondo in faccia.
Naruto invece la fissava e quell’atteggiamento sfiniva
Sakura.
Essa
sperava di poter presto uscire da li.
Tutti
poterono avvertire una grande tensione nell’aria.
“Bene, ho una missione da affidarvi, è di
livello B quindi non dovrebbe essere un problema per voi! Avete tempo due
giorni per portarla a termine!” disse Tsunade.
“Devo
andarci anche io? “ chiese Naruto.
“Certo,qualche
problema?” chiese Tsunade.
“tecnicamente
non mi ha ancora riaffidato il mio incarico di ninja e gli abitanti comuni non
svolgono missioni!” le ricordò.
Tsunade sgranò gli occhi, si era completamente dimenticata
di aver tolto l’incarico al ragazzo.
La
donna sorride nervosamente “me n’ero completamente scordata…dimentica
quella storia e fai un buon lavoro! Potete andare…tranne
tu Sakura!”
La
ragazza rimase sorpresa. Perché la donna l’aveva trattenuta?
“Sakura,
ormai conosco bene sia te che Naruto. Ho avvertito un
certo disagio fra di voi. Dimmi è successo qualcosa?” disse la donna
incrociando le mani e avvicinandosele al mento.
La
ragazza sussultò per poi abbassare la testa.
“N-no! non è successo niente!” disse con un tono di voce che
smentiva tutto.
“Centra
Sasuke?” disse la donna.
Sakura
presa alla sprovvista alzò di scatto la testa.
La
donna intuendo di aver capito bene, sospirò.
“Sakura,
rifletti bene su quello che vuoi! Valuta i pro e i contro e soprattutto segui
il tuo cuore, ma sta attenta protresti perdere delle
persone a te care!”
Sakura
annuì lievemente.
“Kyuubi muoviti, si va in missione!” disse Naruto entrando in casa sbattendo la porta.
Kyuubi era appallottolata sul letto e con uno sguardo
assonnato disse “Potresti essere più delicato!”
Il
ragazzo era arrabbiato e lo si vedeva lontano un miglio.
Si
aggirava per casa con fare agitato prendendo tutto il necessario per il compito
affidatogli da Tsunade.
“Sei
arrabbiato vero?”
“No!”
disse secco il ragazzo.
“e
so anche il perché!” disse la volpe con una faccia da so tutto “Io non capisco perché
te la prendi tanto!”
Naruto sbatte violentemente le scatolette di ramen precotte, che stava per mettere via, sul tavolo.
“Perché
me la prendo tanto?” disse Naruto con rabbia “ Sakura
ha baciato Sasuke quando invece sta con me, ecco perché
me la prendo! Cosa cavolo ha Sasuke che io non ho?”
disse infine sconsolato.
“Bhe un mucchio di cose! Non hai i capelli neri, lo sguardo
di ghiaccio, lo sharingan e quell’odioso
atteggiamento da sono il migliore di tutti! Uchihableah!”
Naruto gli lanciò una scatola addosso alla volpe,
costringendola ad alzarsi “Smettila di dire stupidaggini! Io non sto
scherzando!”
Kyuubi sospiro “Comunque non ti posso essere d’aiuto! Vedi solo
di sbrigartela in fretta, sto atteggiamento da arrabbiato non ti si addice per
niente”
Naruto sorrise sforzatamente “dubito che si possa risolvere
tutto come se niente fosse accaduto!”
“Tanto
per sapere? Come ti comporterai con lei?” chiese la volpe curiosa.
Naruto sgranò gli occhi.
Cosa
avrebbe dovuto fare? Comportarsi come se niente fosse?
“Non
lo so! Mi comporterò come mi viene e non so se sarò di buona compagnia!”
“Wow,
sono curioso! Andiamo, voglio vedere come tratti a pesci in faccia quella
mocciosa rosa!”
Naruto alzò gli occhi al cielo.
La
missione iniziò. Anche Sai era con loro e vedendo lo strano atteggiamento di
Sakura e Naruto che non si scambiavano una parola,
cercò di interpretare cosa potesse significare.
“Siete
tutti silenziosi oggi, soprattutto tu Naruto!” disse Kakashi avvertendo anche lui una certa tensione nell’aria “Qualcosa
non va?”
“Sapessi!”
disse Kyuubi beccandosi un pugno in testa da parte
del biondo.
La
volpe lo guardò contrariata e dopo aver guardato anche Sakura, che si trovava
quasi al fianco di Naruto, decise di distanziarli per
lasciarli parlare…se ne avessero avuto voglia.
Il
silenzio tornò a regnare sovrano, finchè Sakura
decise di fare il primo passo.
“Naruto, cos’è che ti turba? Sei strano e inoltre sono due
giorni che non ti fai sentire!” disse la rosa cercando di nascondere tutto il
suo nervosismo.
Naruto la guardo per un attimo infastidito “Potrei dire la
stessa cosa di te!”
Sakura
sussultò “Bheecco…ho avuto
da fare?”
“Cosa?”
“Bhesai…l’ospedale!”
“Tutto
qui?”
“lavorare
in ospedale è faticoso! Mi dispiace non averti chiamato!” disse Sakura
sorridendo appena.
“Menti!
Perché invece di inventare scuse, non mi dici il vero motivo per cui non mi hai
cercato e il perché ora parli in modo tanto nervoso?” disse Naruto
guardandola in modo serio.
“C-cosa? i-io non sto mentendo! H-ho
davvero avuto molto da fare!” disse Sakura dicendo questa frase quasi un
sussurro.
Naruto strinse i pugni “è cosa? Baciare Sasuke?”
Sakura
sgranò gli occhi e si fermò di colpo.
Anche
Naruto fece lo stesso e ora la fissava con uno
sguardo arrabbiato.
Gli
altri componenti del gruppo sentendo i loro discorsi, si fermarono anch’essi.
Sai
guardava la scena sorpreso, mentre Kakashi sembrava
quasi seccato dalla situazione.
“Ora
se ne vedranno delle belle!” disse Kyuubi divertito,
alla fine era pur sempre un demone e i litigi gli piacevano.
“C-comeh-hai…” Sakura iniziò a
balbettare.
“Come
ho fatto a scoprirlo? Sarò diventato cieco da un occhio, ma con l’altro ci vedo
benissimo e…” abbassò la testa e il tono di voce “Non
mi sarei mai aspettata questo da te Sakura, mi hai deluso!”
Per
Sakura quelle parolefurono simili a varie
pugnalate nello stomaco.
“Ehm…ragazzi, mi dispiace interrompervi, ma vi dispiace
continuare il vostro discorso a missione conclusa?” disse Kakashi.
Quello non era né il momento, né il luogo adatto per certi discorsi.
Naruto non rivolse né la parola, né un misero sguardo a
Sakura per tutta la durata della missione. La ignorava completamente.
La
ragazza invece cercava di spiegare a Naruto quanto
accaduto, ma il ragazzo non le prestava ascolto e ogni volta aumentava il passo
per distanziarla.
Nonostante
i problemi, la missione venne portata a termine con successo e dopo aver fatto
rapporto con l’hokage, Naruto
si incamminò verso casa sua.
Sakura
gli corse dietro e parandosi davanti a lui gli disse “ Naruto
ti prego, parliamone!”
“Di
cosa vuoi parlare? Di quanto Sasuke baci meglio di
me? Ho sempre immaginato che ti piacesse ancora. Non è colpa tua Sakura… la colpa è mia.” Sakura sgranò gli occhi “ Sono stato
solo uno stupido a credere che tu ti potessi innamorare di me!” continuò il
ragazzo guardando a terra e stringendo i pugni.
“Naruto!”
“Dimmi!
Perché non seistata sincera con me? se
non mi amavi potevi benissimo dirmelo. Avrei accettato. Sofferto si, ma di
certo meno di ora!”
“Sono
stata sincera con te Naruto!”
Naruto alzò lo sguardo alterato “Allora perché non mi hai
detto niente?”
Sakura
tacque.
“
Vedi? Non lo sei stata! Non avevi a disposizione Sasuke
e hai pensato di usare me come ruota di scorta. Avevi deciso di usarmi come ripiego
finchè quell’Uchiha non
sarebbe tornato?”
Sakura
si arrabbiò a quelle parole e diede un sonoro schiaffo a Naruto.
“Non
ti permetto…non ti permetto di mettere in dubbi i
miei sentimenti. Non ho mai pensato a te come un ripiego, io ti amo sul serio e
quello che è successo con Sasuke, non sono stata io a
volerlo! Ha preso lui l’iniziativa!” disse Sakura con le lacrime agli occhi.
“Però
da quel che ho visto tu non hai fatto una piega. Hai ricambiato il bacio!
Almeno ammettilo e smettila di prendermi in giro!”
“Non
ti sto prendendo in giro!” disse stringendo i pugni.
Naruto fissò il collo della ragazza dove appesa c’era la
collanina a forma di metà cuore che le aveva regalato con scritto il suo nome.
La
sfiorò “Allora dimmelo…dimmi che mi ami!”
La
ragazza sgranò gli occhi.
Naruto rimase in silenzio qualche minuto aspettando, ma
dalla bocca di Sakura non usciva niente.
“Capisco!”
disse Naruto abbassando lo sguardo.
“Non
voglio dirtelo così! Non in modo forzato!” cercò di giustificarsi Sakura.
Naruto le accarezzò il viso, ma la sua espressione era
sempre seria. Non era dolce come quando era solito guardarla.
Si
porto le mani dietro al collo e si tolse la sua catenella, la parte del cuore
di Sakura.
Gli
afferrò la mano e gliela porse.
“Non
credo che avrai altre occasioni per dirmelo. Ti restituisco il tuo cuore Sakura…donalo alla persona che ami sul serio! Come ho fatto
io!” disse fissando nuovamente la collana al collo di Sakura.
“Naruto!” lo chiamò piangendo.
Il
ragazzo la superò e continuò a camminare distanziandosi da lei sempre più.
“Naruto!” urlò infine Sakura inginocchiandosi a terra e
tenendo stretta la collana.
Era
disperata.
Perché
era successo tutto ciò? A causa di uno stupido bacio?
La
ragazza alzò lo sguardo per vedere la figura di Naruto
farsi sempre più piccolo fino a scomparire dalla sua vista.
In
quel momento si sentii come vuota. Sentiva un vuoto all’altezza del petto, come
se le fosse stato strappato via il cuore.
Capitolo 24 *** una comparsa e scomparsa misteriosa ***
Capitolo 24: una comparsa e scomparsa
misteriosa
Tutto
stava andando a rotoli.
Naruto era sicuro che ora la vita di Sakura non sarebbe
stata più in pericolo, o almeno non per mano di Sasuke,
ma in un modo o nell’altro l’aveva persa.
La
poteva ancora vedere, ma non sapeva se era un bene o un male.
Poteva
starle accanto, ma non abbracciarla o coccolarla.
Doveva
collaborare con lei nonostante la sua vicinanza le avrebbe causato molto
dolore.
Il
ragazzo quando scoprì che il suo futuro era quello di stare con Sakura, era al
settimo cielo, ma una domanda gli venne subito in mente.
La
Sakura del futuro, sarebbe stata con NARUTO, se Sasuke
fosse tornato indietro?
Questa
domanda se la poneva ogni giorno e sinceramente lo faceva stare male, perché
voleva dire non aver fiducia nella propria amata.
Cercava
di distrarsi da quel pensiero, ma non riusciva ad allontanarlo per molto.
Alla
fine questa sua domanda si rivelò vera.
Sakura
pensava ancora a Sasuke e non come un semplice
compagno o amico.
No,
provava qualcosa di più.
Il
ragazzo si gettò sul letto e si portò un braccio sugli occhi perallonatanare la luce.
Voleva dormire e dimenticare tutto per un po’, ma sapeva che difficilmente ci
sarebbe riuscito.
Era
troppo agitato.
Kyuubi comprendendo, anche se non appieno, quello che stava
accadendo, avvolse il ragazzo con il suo chakra.
il
biondo si sentì invadare da una calda sensazione e
cominciò a calmarsi e lentamente venne accolto tra le braccia di morfeo.
Nello
stesso momento in un altro luogo qualcosa di misterioso stava succedendo.
Qualcuno
si stava preparando a raggiungere la persona amata, ma…
“oh
no, cosa è successo? Minako dove sei?”
NARUTO
stava tranquillamente riposando sotto un albero, si sentiva un po’ affaticato e
come era solito fare anche nel suo tempo, si dirigeva al campo di allenamento,
dove aveva iniziato la sua carriera ninja, per mettersi all’ombra di una
quercia a rilassarsi.
Kyuubi era accanto a lui e anche il demone si godeva il
venticello fresco che gli scompigliava il pelo.
“Sai
Kyuubi, ho un brutto presentimento! Che stia per
accadere qualcosa?” disse l’uomo a occhi chiusi.
Il
demone sbuffò “Tu e i tuoi presentimenti mi avete seccato! Non c’è mai un
attimo di pace!”
“Ti
ricordo che i miei presentimenti si sono sempre rivelati esatti!”
“Appunto
per questo li detesto! Cosa devo fare per poter stare tranquillo almeno una
settimana intera?”
“Aspettare
che muoia e così oltre a sbarazzarti di un rompiscatole come me, ti libererai
dai miei presentimenti!”
“Non
vedo l’ora guarda!” disse la volpe con tono ironico.
“Bello
sentirsi dire come ti mancherò!” sorrise NARUTO
La
volpe fece una smorfia. Era ovvio che gli sarebbe mancato, ma non lo voleva
ammettere. Si voltò dall’altra parte e fu li che la vide.
“Non
ci posso credere!” disse la volpe attirando l’attenzione di NARUTO che guardò
verso la stessa direzione.
“Cos…”
l’uomo sgranò gli occhi, non poteva credere al suo occhio.
No,
non poteva essere lei…cosa ci faceva lì?
“S-SAKURA?”
disse piano, ma abbastanza forte da essere udito.
La
donna si girò verso di lui e si diresse verso l’uomo che si alzò lentamente da
terra.
I
due si abbracciarono immediatamente.
Rimasero
per diversi minuti in quella posizione. NARUTO accarezzava e odorava i suoi
capelli, quanto aveva desiderato di poter di nuovo provare quella sensazione.
“Dimmi
che non è un sogno e che sei davvero qui fra le mie braccia!” disse l’uomo
avendo paura di stare sognando.
La
rosa strinse la presa.
“Si,
sono qui NARUTO e ora non ti lascerò mai più!”
L’uomo
l’allontanò da se e la osservò ancora per molto.
Quanto
gli erano mancati quegli occhi coloro smeraldo. Un solo sguardo e gli avevano
fatto dimenticare tutta la rabbia che aveva provato in quegli anni.
SAKURA,
la sua SAKURA era viva.
“Cosa
ci fai qui?” chiese l’uomo
“Volevo
vederti dopo cinqueanni e…” abbassò la testa “E farti conoscere nostra figlia!”
Gli
occhi di Naruto si illuminarono a quelle parole.
“è
una femminuccia?”
SAKURA
annuì tristemente e questo insospettii NARUTO “cosa succede?”
“Non
so come, ma un attimo prima che ti raggiungessi nel passato, è scomparsa!
NARUTO cosa le può essere successo?”
NARUTO
sbiancò alla notizia, l’unica motivazione era che qualcosa doveva essere
cambiato nel passato.
“Non
so, l’unico motivo è che ho cambiato un po’ troppe cose!”
SAKURA
abbassò la testa “Sei riuscito a riportarmi in vita e a portare un clima di
maggiore serenità a Konoha, cosa può essere cambiato
tanto da aver fatto sparire Minako?”
“Minako?”
SAKURA
“Si, l’ho chiamata così! Lo so, non ti ho interpellato, ma tu non c’eri il
giorno della sua nascita!” disse tristemente.
“Ma
tecnicamente lei è nata 5 anni fa, io ero a Konoha
allora!” disse sorpreso l’uomo
“Sai
anche tu cosa comporta quell’incantesimo che ti ho suggerito e cioè che il
futuro cambia solo a coloro che sono rimasti nel loro tempo. Anche se tu eri
presente5 anni fa al nostro villaggio,
è come se fossi esistito però in un mondo parallelo al nostro. È difficile da
spiegare, ma si sono creati due futuri diversi paralleli, in uno dove hai
vissuto la tua vita senza di me e nell’altro dove ho vissuto io quando grazie a
te sono tornata in vita, ma tu non potevi essere in due posti diversi!”
“Ma
se è realmente così, come fai a sapere che io…”
cominciò l’uomo confuso.
“Non
so come, ma due mondi che si sono separati al momento del cambiamento, ad un
certo punto si sono riuniti, come se i due mondi non avessero più bisogno di
esistere separatamente perché stabilizzati. Shikamaru
mi ha detto tutto quanto. Del tuo viaggio nel passato, della mia morte, del mio
aiuto a fare quest’impresa…tutto cioè che è avvenuto
nel mondo parallelo che io non ho vissuto. A me per esempio non mi sembra di
essere mai morta!”
“Capisco
e Shikamaru ricorda tutti perché ha aiutato sia me
che te nell’impresa di cambiare il passato, anche se non si è mosso dal nostro
tempo!” sospirò “Come al solito, non c’è niente di semplice, ma ora dobbiamo
ritrovare Minako per prima cosa!” disse
accarezzandole la guancia.
“Come?”
disse SAKURA preoccupata
“Se
la bambina è scomparsa, di chi può essere la causa?” disse NARUTO
“Nostra!”
rispose la donna sentendosi colpevole.
“Esatto,
Sakura e Naruto devono aver compiuto qualche casino,
che ha colpito nostra figlia!” disse NARUTO serio. “Ognuno di noi andrà a
parlare con il se stesso del passato e cercherà di capire cosa diavolo hanno
combinato!”
SAKURA
annuì, anche se era un po’ restia a separarsi nuovamente dal suo uomo, dopo
cinque anni che non lo vedeva.
Sakura
si stava dirigendo alle prigioni dove avrebbe affrontato Sasuke.
Chiese
il permesso di entrare nella cella alla guardia e di essere lasciata da sola
col prigioniero per qualche minuto.
“Salve
Sakura, è da un po’ che non ci si vede. Non ho visto nemmeno la testa quadra,
si può sapere come mai?” disse Sasuke abbastanza
indifferente alla cosa.
“Da
ora in poi credo che potrai scordarti la visita di Naruto
e anche della mia!” disse Sakura guardandolo seriamente negli occhi.
“è
forse successo qualcosa?”
Sakura
si arrabbiò a quella finta di non sapere cosa fosse è successo.
Colpì
rumorosamente la guangia di Sasuke,
il quale si portò la sua mano su di essa per attenuare il dolore.
“Sei
uno stupido! Tu ti eri accorto che Naruto quel giorno
ci stava osservando, vero?”
Sasuke sospirò “Ti riferisci il giorno in cui ti ho
baciata? Si, me n’ero accorto!”
“Allora
perché? Perché lo hai fatto?” disse lentamente per poi alzare la voce e
continuare “Ti diverti così tanto a rovinare le nostre vite? Eh? rispondi!”
disse la rosa caricando un nuovo schiaffo, ma che non riuscì a sferrare perché bloccato
dal moro.
Sasuke stette in silenzio a osservarla. Dai suoi occhi
cominciarono a cadere diverse lacrime.
“cosa
è successo fra te è Naruto?”
La
ragazza strinse i pugni “cosa vuoi che sia successo? Mi ha lasciato!”
“Perché?”
“Che
razza di domande fai? Perché pensa che io ami te invece di lui!” disse la rosa
“Ed
è la verità?” disse calmo Sasuke.
La
rosa sussultò. Perché l’Uchiha le stava dicendo
quelle cose? La voleva confondere ancora più di quello che era?
“No
io…io amo lui!” disse abbassando la testa.
“Uhm…se usi quel tono non ti crederà mai!”disse Sasuke
sorridendo.
La
ragazza lo guardò storto.
“Sakura,
quando sono partito mi hai detto di amarmi e quando sono tornato eri insieme a Naruto, non ti viene spontaneo pensare che quel baka sia solo un ripiego?”
“Perché
lo dicono tutti?” disse la ragazza esasperata.
“Perché
è esattamente quello che sembra!” le fece notare l’Uchiha.
“Ma
non è così, ti voglio bene Sasuke, come un amico, ma
non ti amo e di questo ne sono sicura!”
“quando
hai capito di amare veramente Naruto e non me?”
chiese Sasuke.
La
ragazza sussultò nuovamente. Possibile che sia per il moro che per il biondo
fosse un libro aperto.
“Q-quandoNaruto mi ha lasciato!”
disse a testa bassa.
Si
vergognava.
Sapeva
che Naruto aveva ragione e che spesso pensava ancora
a Sasuke, ma non sapeva in che modo esattamente ci
pensava.
Il
ragazzo invece l’aveva capito e quelle furono le conseguenze delle sue azioni.
“Ma
ora sono sicura di quello che provo!” disse la ragazza convinta.
“E
allora cosa ci fai ancora qui? Non devi mica convincere me dei tuoi
sentimenti!” disse Sasuke sorridendole, ma sta volta
era un sorriso diverso, quasi dolce.
“Naruto non mi crederà mai!”
“Tsè, Naruto è la persona che
meglio sa leggere l’animo degli altri? Lui non crede alle parole, ma quello che
gli dice il cuore delle persone che ha davanti! Se ti ha lasciato è perché avrà
visto in te l’incertezza dei tuoi sentimenti. Se tu sei la prima a dubitarne,
come speri di convincere Naruto?Devi esserene certa
al 100% Sakura e se mostrerai il tuo cuore a quel baka,
vedrai che saprà perdonarti!”
Un
continuo bussare alla porta svegliò Naruto, il quale
alquanto scocciato andò ad aprire.
“Che
vuoi?” disse il ragazzo vedendo chi aveva di fronte.
“Come
siamo gentili, fammi entrare!” gli disse il futuro se stesso con la stessa
gentilezza.
Naruto non voleva seccatori in quel momento, soprattutto il
se stesso futuro, ma esso non gli diede alcuna possibilità di rifiutare la sua
visita.
Piombò
in casa e si sedette sul letto.
Non
fece nemmeno giochi di parole, ma arrivo dritto al punto.
“Cosa
è successo?”
“Non
so a cosa tu ti stia riferendo!” disse Il ragazzo seccato.
“Sinceramente
neanche io, ma qualcosa deve essere per forza accaduto, qualcosa che non va
affatto secondo le mie previsioni!”
“E
come fai a esserne tanto sicuro?” disse guardandolo storto.
“SAKURA
è qui nel passato!” disse l’uomo biondo.
Naruto capì immediatamente che si riferiva alla Sakura del fututo.
“Oh
bene! sei riuscita a salvarla, ora puoi anche tornartene nel tuo tempo!” disse
sgarbatamente.
“Non
ti libererai tanto facilmente di me signorino. Lei ora è salva, ma non lo è mia
figlia!”
“Figlia?”
“Esatto!
Salvata Sakura abbiamo salvato anche lei, ma io non ho avuto ancora modo di
poterla stringere fra le mie braccia perché è scomparsa mentre SAKURA veniva
qui per farmela incontrare! Ora dimmi, quale può essere il motivo per cui mia…diciamo anche nostra figlia dovrebbe sparire?” disse
NARUTO guardando se stesso negli occhi. Non avrebbe ammesso un “non lo so”
oppure un silenzio da parte sua.
“Non
mi sembra poi tanto difficile da capire. Ho lasciato Sakura!” disse Naruto abbassando la testa e la voce.
La
rabbia che sentiva un istante prima si era trasformata in una fitta al cuore.
“Cosa
hai fatto? che cosa ti è saltato in mente?” lo sgridò NARUTO.
“Ehi
calma! Non dare la colpa a lui, ma domandati cosa abbia fatto la tua bella per
spingere il pivello a mollarla!” disse Kyuubi
infastidita dalle continue urla.
NARUTO
sgranò gli occhi e guardò il ragazzo.
“Ha
baciato Sasuke…e non sulla guancia era tutto tranne
che un bacio innocente!” disse stringendo l’occhio a quel ricordo.
NARUTO
era spiazzato.
“Posso
farti una domanda personale?” continuò il ragazzo ” Ti sei mai domandato se
Sakura sarebbe rimasta con te nel caso Sasuke fosse
tornato al villaggio?”
NARUTO
non rispose.
Anche
lui era sempre stato tormentato da quella domanda, ma Sasuke
non era mai tornato e il problema non si era mai presentato realmente davanti.
“a
quanto pare si! Secondo te può essere bello questo tipo di rapporto, il quale di
certo non si basa sulla fiducia nell’altro?” chiese Naruto
guardandolo negli occhi.
NARUTO
rimase stupito “Non lo so, ma sono certo che SAKURA mi ama!”
“Potrai
dirlo ancora quando tornato nel tuo futuro, ti ritroverai Sasuke
a parlare con Sakura e leggerai nei suoi occhi confusione? Tecnicamente Sasuke è ancora vivo ora anche nel tuo mondo!”
“SAKURA
mi ama è la prova è nostra figlia!” disse l’uomo.
“Io
non vedo nessuna bambina!” NARUTO congelò a quella frase.
“
per questo la causa sei tu!” disse l’uomo stringendo i pugno “Sakura mi ha
donato quella bambina ancora prima che Sasuke
tornasse in vita!”
“No,
se ora non c’è significa che non ti ha donato un bel niente!” lo corresse Naruto.
“SAKURA
è qui ed è alla disperata ricerca di Minako e poco fa
mi ha ripetuto di amarmi!” disse NARUTO sempre più arrabbiato.
“Te
l’ha detto perché avrà attuato quell’incantesimo o qualsiasi cosa fosse
pergiungere qua, ancora prima che i
cambiamenti potessero travolgerla. Se fosse partita un minuto dopo, ti avrebbe
detto la stessa cosa? Si sarebbe ricordata vostra figlia?”
NARUTO
sembrò parecchio turbato da quelle parole e rimase in silenzio.
“Non
stai difendendo quanto detto prima, quindi significa che lo pensi anche tu…questa è la fiducia che riponi in lei?” disse Naruto stringendo i pugni “Non so tu, ma io per una volto
voglia qualcosa di solido a cui aggrapparmi. Amo tantissimo Sakura, ma non
voglio stare con una persona che non sa se realmente mi ama. Non potrò forse
avere quella bambina che tu stai cercando disperatamente di avere, ma…non voglio rischiare di vivere in una specie di sogno
per qualche anno e aspettare il giorno in cui si spezzerò perché Sakura ha realmente
capito i suoi sentimenti!” disse Naruto a testa
china.
“è
se i suoi sentimenti alla fine si rivelano veri per te?” disse l’uomo.
“…correrò il rischio. Se mi ama davvero me lo deve
dimostrare da subito, non voglio sposarla per poi dover sciogliere la promessa
di amarla e rispettarla finchè vita non ci separi.
Oltre a rimetterci noi, anche nostra figlia ci soffrirebbe da morire, a questo
non ci pensi?” disse il ragazzo ormai in lacrime. “Ho parlato con Sakura
qualche ora fa. Ha cercato di convicermi che mi
amava, ma nonostante le sue parole me lo confermassero, il suo cuore era
titubante. Quando capirà realmente chi ama e se questa persona sarò io…sarò pronto ad accoglierla a braccia aperte! E se tu
credi davvero che la tua Sakura ti ami, dovresti darle fiducia, perché se è
come dici tu…tutto si risolverà e presto vedrai tua
figlia!”
NARUTO
non disse niente. Aveva ragione…aveva schifosamente
ragione e senza dire una parola se ne andò da suo appartamento alla ricerca di
SAKURA.
aveva
cercato la se stessa del passato, ma non l’aveva ancora trovata.
Dove
si era andata a cacciare?
Mentre
si poneva quella domanda, vide qualcuno di familiare in lontananza e si prestò
a raggiungerlo.
“NARUTO!
Come è andata?” chiese SAKURA vedendo il marito camminare a testa bassa.
Aveva
già capito che non era servito a niente parlare con il passato se stesso, ma in
cuor suo sperava di sentirsi rispondere con una risposta affermativa.
L’uomo
scosse la testa “Naruto ha lasciato Sakura!”
SAKURA
sgranò gli occhi “Cosa? per quale motivo?”
NARUTO
era un po’ restio a dirglielo, aveva paura della sua reazione.
Prese
un respiro profondo e disse “Perché Naruto ha
sorpreso Sasukee…Sakura
baciarsi!”
SAKURA
non riusciva a credere alle sue orecchie.
Continuava a dire che era una cosa assurda “Io
non avrei mai baciato Sasuke, non dopo essermi
innamorata di te, non può averlo fatto!”
NARUTO
la guardo in modo serio.
“Perché
di quell’espressione? Non dirmi che credi in quello che Naruto
ha detto!” chiese la donna.
“Si…ci credo! Io sono sempre stata innamorato di te e non mi
inventerei mai un balla del genere per lasciarti!” disse l’uomo.
“è
questo il punto, quel Naruto non sei tu. Sarete la
stessa persona, ma avete delle differenze!” gli fece notare diffendendo
la sua se stessa del passato.
“Lo
stesso vale per te!” intervenne NARUTO “tu non lo faresti mai, ma chi ti dice
che la Sakura del passato non ami ancora quell’Uchiha?”
SAKURA
abbassò la testa, infondo l’uomo non aveva tutti i torti e aveva fatto lo
stesso suo ragionamento “Io…io non posso arrendermi
così, ci sarà qualcosa che possiamo fare. Non posso perdere Minako
in questo modo! Hai provato a convincerlo a rimettersi insieme a lei?”
NARUTO
la osservò attentamente, ma non rispose.
La
donna capendo, dalla sua esitazione, che non aveva fatto praticamente nulla per
sistemare le cose, strinse i pugni.
“Tu
non hai provato minimamente a fargli cambiare idea vero? non ti importa nulla
di nostra figlia?”
“Certo
che mi importa, se no perché avrei fatto tutto questo? Ho provato a parlargli a
fargli capire le mie ragioni, ma…non ho potuto andare
contro alle sue di ragioni!” disse l’uomo a testa bassa. “Non posso
costringerlo a fare niente!”
SAKURA
gli chiese di raccontargli quanto era accaduto realmente nell’appartamento del
ragazzo e quando l’uomo gli parlo dei timori di Naruto,
della paura di essere solo un rimpiazzo e dell’amore della rosa per Sasuke, la donna rimase sorpresa.
“Davvero
è questo quello che pensi di me?” disse SAKURA delusa.
“Sono
le parole di Naruto non le mie!” disse l’uomo non
capendo perché le avesse fatto quella domanda rivolta a lui.
“No,
non sono solo sue parole. Sono parole uscite dalla sua bocca, ma che
rispecchiano esattamente quello che provi tu vero?” disse la donna lasciando di
stucco l’uomo biondo che non sapeva cosa rispondere.
“Forse
non te ne sei accorto, ma hai iniziato a parlare dicendo le cose che Naruto ti ha riferito, ma successivamente hai cambiato
soggetto. Dalla terza, sei passato alla prima persona. Per questo ho capito che
tu in realtà hai sempre dubitato dei miei sentimenti!” disse la rosa in
lacrime.
“Perché
non me ne hai mai parlato? Potevi
toglierti il dente subito! Avresti potuto chiarire, piuttosto che vivere sempre
nell’incertezza!”
“Secondo
te perché non te l’ho mai detto? Avevo paura… paura
che tutti i miei timori si dimostrassero fondati! E inoltre avevo paura di
perderti sostenendo una cosa del genere!”
SAKURA
gli diede uno schiaffo.
“Sei
solo uno stupido. Tu per tutto questo tempo hai sempre creduto che se Sasuke fosse tornato prima, io…io
avrei rinunciato a te per stare con lui? Rispondi sinceramente!” disse la rosa
guardandolo in modo determinato negli occhi.
NARUTO
guardò da un’altra parte, non potendo sostenere il suo sguardo “S-si!”
“Mi
fa piacere sapere che la pensi così!” disse la rosa arrabbiata.
“Non
fare tanto l’innocente SAKURA! Vuoi negare che sei stata innamorata di Sasuke per tantotempo?”
“Hai
detto bene “stata”, se non sbaglio è un verbo al passato!”
NARUTO
spospirò “però ti sei innamorata di me, guarda caso,
quando lui se n’è andato. Se permetti mi sembra ragionevole pensare di essere
solo una ruota di scorta. Che lo fossi o no, cosa avresti pensato se io avessi
fatto la stessa cosa con te? Se io fossi stato innamorato per anni di Hinata e dopo la sua scomparsa avessi cominciato a interessarmi
a te, dopo che mi eri venuta dietro per anni senza che io mi accorgessi della
tua presenza? Avrò anche sbagliato a mettere in dubbio i tuoi sentimenti per
me, ma non puoi darmi addosso perché l’ho fatto! Non ero l’unico a pensarla in
questo modo a Konoha e tu lo sai!” disse l’uomo
stringendo i pugno.
SAKURA
sgranò gli occhi “Sono solo degli idioti quello che hanno sempre ritenuto ciò, Ino compresa, ma speravo che almeno tu, non la vedessi in
questo modo!” disse la donna voltandosi e fare qualche passo per poi girarsi di
nuovo verso l’uomo bruscamente “e se vuoi saperla tutta, Sasuke
è tornato al villaggio una quindicina di anni fa e non mi pare di essere venuta
nel passato per lui e per fargli conoscere sua figlia! Inoltre potevo benissimo
avvicinarmi a lui in questi cinque anni che tu non c’eri eppure non l’ho fatto!
Ho cresciuto nostra figlia da sola, parlandogli solo ed esclusivamente di te, perché
volevo che ti ammirasse, e in tutto
questo tempo non ho mai pensato ad un altro uomo al di fuori di te! Solo questo
dovrebbe farti capire che in realtà l’unica persona che amo sei tu!”
SAKURA
prese il volto dell’uomo fra le mani e lo guardò attentamente “E so che anche
tu ami me! Non avresti fatto tutto questo altrimenti per cambiare il nostro
destino, non saresti stato accecato dalla vendatta e
fatto cose tremendi per una cotta passeggera, dico bene?”
NARUTO
sgranò gli occhi “Shikamaru non si è risparmiato, ti
ha detto proprio tutto!”
“Mi
ha detto ciò che riteneva giusto riferirmi! E non mi ha fatto piacere sapere
queste cose!” disse in tono di rimprovero.
NARUTO
abbassò la testa “Non serve a nulla dire che mi dispiace. Non servirà a
rimettere le cose apposto, quello che è fatto è fatto. Il fatto è che…stavo così male che vendicandomi su chi non centrava,
mi sembrava l’unico modo per sfogarmi…anche se serviva
a poco! Lo so che non è una scusa accettabile ma…”
sospirò “Ti ho deluso una seconda volta!”
SAKURA
lo guardò seriamente “Si è vero, ma il tuo gesto di voler cambiare le cose, mi
fa capire quanto tu volessi essere una persona migliore, che ti sei pentito di
quanto è successo!”
“Come
puoi dire così? Hai appena saputo che non ho mai avuto pienamente fiducia in
te, che ho ucciso megliaia di persone innocenti e fatto
un sacco di cose orribili!” disse NARUTO non capendo.
“Dico
così perché ti amo e per questo sarò sempre disposta a perdonarti qualsiasi
cosa. Tu non faresti la stessa cosa?” gli chiese fissandolo nell’occhio.
NARUTO
accarezzo la pelle liscia della guancia della donna e disse “S-si! Ti amo più della mia stessa vita SAKURA e niente
potrà cambiare questo mio sentimento. Sono sicuro che anche Naruto
prova i miei stessi sentimenti verso la te stessa del passato e sarà disposto a
perdonare, se la ragazza gli mostrerà di amarlo sul serio! Riavremo nostra
figlia, te lo prometto!” disse sorridendole.
“Non
fare promesse chenon puoi mantenere,
questa volta non dipende da te!” disse tristemente la donna. La paura di non
rivedere più sua figlia la faceva star male.
“Sono
sicuro di quello che ho detto…per una volta voglio
avere fiducia nella vita. Mi ha sempre privato di tutto, ma mi ha restituito
mia moglie…mi restituirà anche mia figlia!”
Capitolo 26 *** Avvertimento di una nuova minaccia ***
Capitolo
26: Avvertimento di una nuova minaccia
Sakura
dopo essere stata da Sasuke per chiarire la cosa,
corse subito all’appartamento di Naruto.
Voleva
assolutamente parlargli e porre fine a quella confusione.
Sakura
ormai aveva le idee chiare, come mai prima in vita sua.
Nel
suo futuro vedeva solo Naruto, ma doveva stare
attenta a non rovinare tutto. Il ragazzo avrebbe anche potuto non perdonarla e
decidere di dimenticarla. In fondo non era la sola ragazza a corrergli dietro.
Bussò
più volte alla porta, ma non fu Naruto ad aprire.
“Oh
guarda chi si vede! La bella ragazza che fa breccia nei cuori di tutti e spezza
quello dell’unica persona che l’ama davvero!” disse Kyuubi
divertito.
“Non
ho tempo per sentire le tue sciocchezze, devo parlare con Naruto!”
disse la ragazza determinata.
“E
chi ti ha detto che lui vuole parlare con te?” le rispose la volpe.
“Naruto!” urlò chiamandolo
“Chiudi
il becco, Naruto non è in casa, mi sarei scomodato ad
aprire la porta altrimenti?” disse Kyuubi nel
tentativo di mettere a tacere la ragazza.
Sakura
senza nemmeno salutare corse via in cerca del ragazzo.
Naruto si stava dirigendo verso il palazzo dell’hokage.
Era
stato convocato poco prima da Kakashi, il quale gli
aveva consegnato il messaggio urgente diTsunade.
Doveva
vederlo e al più presto.
Non
aveva nessuna voglia di mettersi a correre.
Qualsiasi
cosa dovesse informarlo Tsunade, avrebbe aspettato
qualche minuto in più.
“N-Naruto-kun!”
“Hinata? Ciao, non ti avevo vista! Scusa ero
sovrappensiero!” disse il ragazzo grattandosi la testa.
“N-non fa niente…io…ecco…ti stai
dirigendo dall’hokage? Hai una nuova misione?” chiese la ragazza timidamente.
Naruto alzò le spalle “lo saprò fra poco e tu come mai sei
qui?”
“Bheecco…iostavo…”
la ragazza non terminò la frase che il suo volto si tinse di rosso.
Sakura
intanto aveva trovato il ragazzo e vedendolo con Hinata,
ebbe l’istinto di nascondersi.
Tecnicamente
era libero e niente gli impediva di trovarsi un’altra ragazza, ma la ragazza in
questione era proprio Hinata, la quale era sempre
stata segretamente innamorata del suo Naruto.
Era
gelosa e soprattutto aveva paura che ormai non potesse più sistemare le cose.
Ma
per fortuna quel pensiero scomparve quasi subito dalla mente, quando vide Kiba comparire, senza Akamaru e
dare un bacio sulla fronte alla Hyuuga.
Da
quando Narutoaveva rifiutato la ragazza, Kiba ne aveva
approfittato per far accorgere la mora della sua esistenza.
Sapeva
bene che non era innamorata di lei, ma piano piano
l’avrebbe conquistata, di questo era sicuro e sembrava riuscirci.
Solo
dopo diverso tempo Il ragazzo arrivò nell’ufficio dell’hokage
e dopo una bella strigliata per il suo ritardo venne messo al corrente di ciò
che stava accadendo.
Tsunade aveva ricevuto un messaggio di avvertimento da
parte del nemico.
MadaraUchiha avrebbe attaccato il giorno stesso.
Doveva
assolutamente preparare il villaggio per l’attacco imminente.
Aveva
già provveduto, poco prima, a dare il segnale di evacuazione il villaggio,
anche se le cose stavano provedendo a rilento.
Il
problema maggiore era che quell’essere era molto potente e nemmeno l’hokage sapeva come affrontarlo e soprattutto proteggere il
suo obbiettivo primario: Naruto.
Avrebbe
voluto mettere al sicuro il ragazzo e le volpi, ma esso si sarebbe di certo
rifiutato, non volendo mettere in pericolo il proprio villaggio natale per
colpa sua.
Inoltre
Naruto voleva affrontarlo per porre fine a quella
storia una volta per tutte, che lo stava mandando fuori di testa.
Essere
braccato non era molto piacevole e vivere con la paura che ogni giorno i tuoi
cari potessero essere in pericolo a causa del destino che è capitato lui, lo
tormentava.
Tsunade decise di dare una possibilità al ragazzo. Era migliorato
parecchio e chissà, magari con un po’ di fortuna, sarebbe riuscito a mettere
fine a una tale minaccia…sia per lui, che per il
mondo intero.
Ma
non sarebbe andato in battaglia da solo.
Tsunade, perdonando Sasuke,
ristabilì i vecchi membri del team 7.
Sarebbero
stati loro quelli che avrebbero accolto Madara a “braccia
aperte”, nonostante Naruto non fosse contentissimo
all’idea di avere nuovamente Sasuke in squadra e
questo sorprese l’hokage, la quale non sapeva ancora
nulla del litigio fra Naruto e Sakura.
Lo
venne a scoprire successivamente quando, convocato NARUTO, si presentò nel suo
ufficio la Sakura del futuro.
NARUTO
non aveva potuto recarsi sul posto a causa di una nuova crisi che lo aveva
messo fuori gioco e così la moglie decise di prendere il suo posto.
Voleva
anche lei essere d’aiuto.
Spiegò
a Tsunade tutti gli avvenimenti degli ultimi giorni e
solo allora capì il nervosismo di Naruto e Sakura, perché
anche se non aveva ficcato il naso nelle loro questioni, aveva capito che c’era
qualcosa che non andava fra i due.
Ma
in quel momento non poteva distrarsi, il villaggio era più importante e chiese
alla donna dai capelli rosa di raccontarle, come nel loro tempo, avevano
annientato un pericolo come MadaraUchiha.
Purtroppo
SAKURA non potè essere di grande aiuto.
Loro
non avevano mai annientato un nemico del genere.
Esso
era semplicemente scomparso nel nulla senza lasciare tracce e ormai si era
diffusa la voce di una sua probabile morte di vecchiaia, dato che di anni ne
aveva accumulati parecchi.
Tsunade fu sconsolata a sentire ciò. Conoscere un modo per
uccidere un nemico di tale potenza, si sarebbe rivelato molto utile.
Intanto
mentre il jinchuriki si stava per andare a preparare
per l’imminente lotta…
“Salve
Naruto!”
“Sasuke!” disse il biondo senza nemmeno voltarsi a guardare
il compagno.
“Kakashi mi ha informato dell’imminente minaccia!A quanto
pare saremo nuovamente fianco a fianco durante questo scontro.” disse il moro
con un sogghigno.
“Evviva!”
disse con zero entusiasmo.
“Deduco
dalla tua euforia che ce l’hai ancora con me per aver baciato Sakura! Non avete
ancora risolto?” chiese lui stupito.
Aveva
visto la rosa correre via subito dopo aver parlato con lui ed era convinto che
la ragazza sarebbe andata a chiarire con l’Uzumaki.
“Non
c’è niente da chiarire! Ti ha baciato, preferisce te a me…fine
della storia!” disse contraendo il volto per la rabbia.
“Ho
baciato Sakura solo per ringraziarla per aver salvato Karin, non c’era niente
sotto!” si giustificò Sasuke.
“Come
no! non sono stupido, non si ringrazia la gente con un bacio sulla bocca, a
meno che non ci sia qualcosa fra le due persone!” disse Naruto
voltandosi finalmente verso il moro e guardandolo negli occhi con disprezzo.
“a
quanto pare stupido lo sei! Lo vuoi capire che non ho il minimo interesse verso
Sakura?”
“Allora
la prossima volta che la devi ringraziare, stalle lontano almeno un
chilometro!”
“Va
bene, le manderò una cartolina, ma ora tu dimentica quel bacio e…” non riuscì a finire di parlare che una voce chiamò il
ragazzo.
“Naruto!”
Il
ragazzo si girò verso la persona chelo cercava.
“Cosa
vuoi Sakura?” disse sbrigativo.
“Devo
parlarti!”
“Non
ora!” disse. Sia perché non c’era tempo, sia perché non era pronto per
affrontarla.
“Ma
Narutoio….”
“Abbiamo
una missione da compiere e se nessuno ti ha ancora informata, Sasuke penserà a raccontarti tutto, io vado a chiamare Kyuubi…ci vediamo dopo!” disse brigativo
e lasciando la ragazza con l’amaro in bocca.
Il
momento dello scontro arrivò presto e sinceramente Naruto
non sapeva se si sentiva veramente pronto ad affrontare l’ultima minaccia che
impediva lui di essere un ragazzo libero.
MadaraUchiha, convinto di essere
imbattibile aveva specificato ora e luogo del suo arrivo.
Non
era solo, con lui erano presenti anche gli ultimi membri dell’akatsuki, Zetsu e Kisame, pronti a dare man forte al loro capo, senza
risparmiare nessuno.
Il
team Kakashi era in prima linea, pronti per la
battaglia, mentre gli altri ninja si erano tenuti indietro pronti a intervenire
in caso di bisogno.
Anche
le due volpi erano presenti allo scontro.
Il
Kyuubi del futuro risplendeva in tutta la sua
maestosità e sfoggiava tutte le nove code, mentre il kyuubi
del presente era leggermente più piccolo del suo compagno e aveva un massimo di 8
code.
Più
in là Naruto non poteva spingersi o sarebbe morto per
aver spezzato il sigillo senza che fosse stato lui a strapparlo dalla gabbia
che teneva rinchiuso l’intero potere del demone.
La
battaglia stava per iniziare e purtroppo il timore di tutti si rivelò presto
reale.
L’evento
che sconvolse le terre del fuoco 17 anni prima si sarebbe ripetuto.
Senza
perdere tempo Madara passò al contro attacco.
Il
suo obbiettivo era quello di mettere le mani sul potere del Kyuubi
e non si sarebbe fermato di fronte a niente pur di ottenerlo.
Inoltre
aveva un secondo scopo, qualcosa che 17 anni prima non era riuscito a portare a
termine completamente.
Madara voleva la scomparsa del villaggio della foglia da
tutte le mappe geografiche esistenti nell’intero pianeta. Non doveva rimanere
nemmeno un vago ricordo di quel villaggio da lui tanto odiato.
Lo
scontro ebbe inizio.
Inizialmente
fu solo un sharingan verso sharingan,
Uchiha vs Uchiha, ma presto
Madara si dimostro al di sopra delle capacità di Sasuke, il quale secondo il nemico si era parecchio
indebolito a causa dei buoni sentimenti che ora avevano sopraffatto l’odio.
L’odio
per Madara era l’arma vincente, il potere che lo
avrebbe portato a dominare su tutto il genere umano.
Naruto e Kakashi andarono a dare
man forte al loro compagno, ma Madara non sembrava
temere una lotta impari.
Non
era il numero dei nemici che si trovava davanti a preoccuparlo. Era convinto di
poter vincere.
Non
dandosi per vinto, il team 7 al completo provò ad attuare una strategia con l’aiuto
di Yamato.
Il
capitano attuò la sua abilità speciale circondando con dei legni snodabili, il
corpo di Madara, il quale si trovò intrappolato.
Sasuke e Kakashi attuarono sul
nemico la palla di fuoco suprema, seguita poi dal rasengan
di Naruto e subito dopo, da un colpo sferrato in
piena faccia da Sakura.
Il
nemico era a terra apparentemente sconfitto, ma sembrava troppo facile e tutti
pensarono che ci fosse sotto qualcosa di sospetto.
Si
sentii un ringhiò mostruoso che tutti riconobbero subito come quello di una
delle due volpi.
Kyuubi del presente era agitato e si muoveva freneticamente
di qua e di là lanciando sfere di chacra ovunque gli
capitasse, anche sul villaggio.
“Kyuubi che ti sta succedendo?” chiese Naruto
non capendo il perché di un tale comportamento.
“Non
è possibile!” disse Kakashi sgranando gli occhi. Gli sembrava
di rivivere il momento in cui da giovane aveva dovuto combattere contro il
demone.
Il
corpo a terra di Madara scomparve: era una copia.
“Cosa?”
disse Sakura per spostare lo sguardo nella stessa direzione in cui guardava Kakashi e solo allora notò la presenza di Madara sulla testa di Kyuubi.
“Naruto!” disse la ragazza.
Il
ragazzo strinse i pugni “Ho visto!”
I
ninja, che fino a quel momento erano rimasti in disparte, si buttarono nella
lotta nella speranza di fermare il demone, nonostante sapessero che sarebbe
stato tutto inutile. Non eraro abbastanza forti per
riuscire a sovrastare un tale potere e questa volta Yondaime
non sarebbe venuto in loro soccorso.
“Naruto, richiama Kyuubi!” ordinò
subito Tsunade, che si era già messa all’opera ed era
andata ad aiutare i feriti con l’aiuto di SAKURA.
Non
servì a niente.
Il
ragazzo per quanti sforzi facesse, non riusciva più a controllare la quantità
di chakra del demone, fino ad allora rimasto sotto il
suo controllo. Ciò era dovuto al fatto che Madara
aveva posto un sigillo sulla fronte del demone che impediva al chakra della volpe di far ritorno al suo contenitore.
Kyuubi del futuro era l’unica che riusciva a tenere testa
alla volpe e cercava di frenarla come poteva.
L’aveva
buttata a terra più volte, ma essa sotto comando di Madara
si rialzava sempre e continuava a sferare colpi all’impazzata,
i quali non tutti erano fermati dal demone del futuro.
Madara si rivolse al Kyuubi del
futuro “Avrei voluto controllare te e tenere questa volpe per i miei scopi, ma
per dei motivi a me ignari, non riesco a prendere il controllo della tua mente!”
KYUUBI
sorrise “Ammetto che sei tremendamente forte, ma nemmeno tu e la tua odiosa
abilità innata può controllare qualcosa che non appartiene a questo mondo!”
spiegò semplicemente la volpe.
Madara rise malignamente “Comunque non è un problema! Riuscìro a sconfiggere anche te e a distruggere il
villaggio!”
“il
mio me stesso è forte, ma dimentichi che essendo ancora legato al jinchuuriki ha i suoi limiti!”
“Non
mi preoccupo di questo!” disse fissando e indicando Naruto.
Il
ragazzo era a terra piegato in due che si teneva le mani sullo stomaco. Era
preda di forti dolori che gli tagliavano il fiato.
Sakura
corse vicino a lui “Naruto che ti prende?”
Ma
il ragazzo troppo impegnato a respirare non riuscì a fiatare.
“Ancora
un po’ è il sigillo si romperà. Kyuubi sotto il mio
controllo sta domandando ancora più chakra e per
quanti sforzi quel pivello possa fare, non riuscirà a impedire la rottura del
sigillo e quando ciò avverrà, sarà la fine di tutti! Non risparmierò nemmeno te
KYUUBI, un demone che lotta per il bene non serve a niente. Un vero demone è
colui che odia e che ha un potere alimentato solo e soltanto da questo oscuro
sentimento. Per questo il mio Kyuubi avrà sopravvento
su di te!”
“Lo
vedremo! Se c’è una cosa che ho imparato vivendo a stretto contatto con gli
umani e che il bene vince sempre sul male!” disse la volpe del futuro guardando
storto il nemico “Voglio proprio vedere se è vero!”
Disse
lanciandosi contro il passato se stesso e colpendolo con una zampata al muso.
I
due demoni continuavano a lottare fra di loro, senza che nessuno avesse la
meglio. Ormai la volpe del prresente aveva quasi
raggiunto la potenza del demone del futuro e quest’ultima faceva sempre più
fatica a tenerla a bada. Più volte a KYUUBI era capitato di trovarsi a terra
dopo un colpo di una delle code dell’avversario. Nessuno era mai stata in grado
di ferirla o colpirla pesantemente fino a quel momento. Ma la cosa non le
rodeva più di tanto dato che era stato ferito da se stesso.
L’unica
cosa che gli scocciava tremendamente era di non poter fare niente contro il
possesso di Madara verso se stesso.
Kyuubiaproffittò del momento in
cui KYUUBI era a terra per avvicinarsi al villaggio, ma presto si dovette
fermare perché qualcuno l’aveva afferrato per le sue code e non accennava a
lasciar la presa.
“Sei
duro di comprendonio stupido demone, avrò io il sopravvento!” disse Madara, vedendo la testardaggine di KYUUBI.
“Non
ti permettero di farmi fare qualcosa di cui mi
pentirei in futuro. Ho promesso a NARUTO che avrei protetto il villaggio della
foglia a qualunque costo. Poco importa se il villaggio è del futuro o del
passato! Io mantengo sempre le promesse!” disse menzionando una frase detta
spesso da NARUTO quando era giovane e stringendo ancora di più la morsa sulle
code del demone volpe del passato.
Purtroppo
per la volpe del futuro, quella del presente, nonostante non avesse piena
libertà nei movimenti, aveva però la bocca libera con la quale preparò un nuovo
colpo da lanciare verso il villaggio. Questa volta niente sarebbe riuscito a
fermarla, nemmeno i numerosi ninja che invano mandavano attacchi contro il
demone.
Il
villaggio aveva le ore contate.
Tutti
rimasero col fiato sospeso. Ancora pochi secondi e la “bomba” sarebbe stata
sganciata.
Quando
la sfera di chakra si staccò dal muso di Kyuubi tutti chiusero gli occhi, non volendo vedere il loro
villaggio natio sparire.
Ma
non si sentì nessuna esplosione che potesse indicare la distruzione di Konoha, ma un “piccolo” frastuono che fece intendere che il
colpo era stato parato.
Tutti
erano convinti che KYUUBI centrasse qualcosa, ma si sorpresero di vedere che in
realtà un muro altissimo e spesso di legno si alzava per diversi metri verso il
cielo.
Tsunade si girò verso Yamato, ma
vide che non era lui l’artefice di quella tecnica, data la sua momentanea
perdita di coscienza.
Naruto, nonostante la lotta che stava subendo interioremente, col la sua forza di volontà era riuscito a
ricorrere all’arte del legno che aveva imparato qualche mese prima, per
difendere il villaggio.
“Sei
stato grande Naruto!” si complimento Sakura reggendo
il ragazzo, il quale si vedere che era molto provato e che era al limite.
La
barriera però cadde e Kyuubi era nuovamente pronto per
un nuovo attacco. KYUUBI era nuovamente a terra e non sarebbe mai riuscito a
fermare il colpo.
Ma
nuovamente qualcosa accadde e fermò il nuovo attacco.
Qualcosa
che nemmeno Madara riuscì a spiegarsi.
Kyuubi sgranò gli occhi e cominciò a indebolirsi, diventando
trasparente di tanto in tanto, finchè sfinita non
cadde a terra.
“Avanti
muoviti stupido demone! Distruggi Konoha!” disse Madara.
Ma
la volpe del presente ormai non era più sotto il controllo dell’uchiha. Sentiva le sue forze venire meno e gli occhi farsi
pesanti.
Nessuno
riusciva a capire cosa fosse successo, perché la volpe si fosse indebolita fino
a quel punto e così improvvisamente.
Fu
l’urlo di Sakura a far capire ai presenti quanto stava accadendo.
Tsunade, Kakashi e SAKURA si
girarono verso la voce della ragazza e rimasero pietrificati alla scena.
Videro
un Naruto ricurvo, che si trovava davanti a Sasuke, e dalla schiena dello shinobi
biondo si poteva benissimo riconoscere la katana del moro che lo stava traffiggendo.
Naruto, capendo che nessuno sarebbe riuscito a fermare il
suo bijuu, fece l’unica cosa possibile, chiese a Sasuke di ucciderlo.
Quella
richiesta lasciò sbigottito il moro. Aveva ucciso molte persone, ma si rifiutò
di farlo anche con colui che lo aveva salvato dalle tenebre.
Naruto lo supplicò, ma all’ennesimo rifiuto del compagno,
il biondo si vide costretto a usare metodi drastici. Facendo ricorso alle sue
ultime forze, con una velocità estrema si ritrovò davanti al moro, il quale
nonostante fosse riuscitò a prevedere la mossa del
compagno, non riuscì a sottrarsi dalla sua volontà.
Naruto afferrò il braccio dell’Uchiha
che teneva ben salda la Katana e con forza si conficcò l’arma nel suo stomaco.
Ora
Naruto giaceva a terra fra le braccia di una Sakura
disperata e un Sasuke shoccato.
Tsunade capì subito che le cure mediche sarebbero state
inutili.
“m-mi
d-dispiace p-pivello! Disse Kyuubi prima di chiudere
per sempre gli occhi.
Naruto si addormentò per sempre con un sorriso sulle
labbra.
Il
villaggio era salvo.
Anche
Madara era rimasto shoccato dalla scena. Non aveva
minimamente calcolato la possibilità che il ragazzo compisse un tale gesto.
Sasuke accecato dalla rabbia si avventò come una furia sul
nemico, il quale riuscì a schivare i numerosi attacchi che l’Uchiha sferrava.
Se
secondo Madara l’odio alimentava il potere, in
battaglia non si dimostrava un ottima amica dato che il ragazzo cercava di
colpire il nemico con il solo scopo di ucciderlo, senza ragionare veramente su
come avrebbe potuto mandare a segno un solo colpo.
Ma
distratto da Sasuke e successivamente da Kakashi, che voleva anche lui fare in modo che la morte del
suo allievo non fosse invano, Madara non tenne conto
del nemico più pericoloso che avrebbe determinato la sua fine: KYUUBI.
Madara riuscì a schivare una delle potenti code di del
demone, ma a lunga andare, non riuscendo a tenere testa a tutti, ebbe la peggio
e KYUUBI lo inghiottò senza nemmeno masticare.
Finita
la lotta, dopo un attimo di incredulità, tutti si radunarono vicino al corpo
esanime di Naruto.
Nessuno
spiccicava parola. Si sentivano solo i singhiozzi di Sakura che non voleva
accettare una tale disgrazia.
Più
lontano anche SAKURA piangeva. Ormai non aveva più speranze di rivedere la sua
bambina, insieme a Naruto anche Minako
era morta.
Poco
dopo la donna dai capelli rosa si sentii stringere da delle forti braccia. Era
NARUTO, il quale a causa delle sue condizioni si era tenuto in disparte e non
aveva partecipato allo scontro, ma aveva visto tutto.
L’uomo
diede un bacio sulla fronte della donna e le disse “Non ti preoccupare, nostra
figlia vivrà di nuovo!”
A
quelle parole SAKURA alzò di scatto la testa, spaventata da quello che potesse significare
la frase.
NARUTO
le sorrise e si alzò lentamente.
“NARUTO
no!” disse la donna.
L’uomo
si girò verso di lei “Tanto io sono morirò comunque. Non ho potuto né potrò
essere un padre presente per nostra figlia, ma voglio fare almeno qualcosa per
lei. Dille che…anche se non l’ho mai vista né stretta
fra le mie braccia, veglierò su di lei e che le vorrò sempre bene!”
L’uomo
disse quelle parole senza guardare SAKURA in faccia. Non la voleva vedere
soffrire.
NARUTO
si avvicinò a Naruto e Sakura. Chiese a quest’ultima
di allontanarsi, senza spiegarle cosa avesse in mente.
Poco
dopo la ragazza capì. NARUTO fece fluire il suo chakra
dal suo al corpo del giovane Naruto.
Sakura
aveva già visto attuare questa tecnica e la riconobbe come la tecnica di
resurrezione.
NARUTO
fece l’unica cosa sensata da fare.
Lui
aveva commesso solo errori nella sua vita e per i suoi sbagli aveva fatto
soffrire un sacco di persone. Ora avrebbe in qualche modo rimediato.
Avrebbe
fatto rivivere Naruto, permettendogli di avere una
vita migliore della sua, dandogli la possibilità di stare vicino a Sakura e di
crescere quella bambina che avrebbe tanto voluto vedere almeno una volta.
Ma
questo suo desiderio non si sarebbe mai avverato.
Ma
poco importava.
L’importante
e che con questo suo sacrificio, la piccola Minako
potesse tornare a vivere e che facesse forza a sua madre.
Qualche
minuto dopo NARUTO esalò il suo ultimo respiro, mentre il cuore di Naruto riprendeva a battere e il suo toracio
ad alzarsi e abbassarsi ad ogni respiro.
Con
la ripresa dei sensi di Naruto, anche Kyuubi tornò in vita.
Sia
il ragazzo che il demone erano confusi, ma capirono quanto accaduto appena
videro il corpo di NARUTO steso a terra senza dare cenno di ripresa.
SAKURA
si avvicinò al corpo del marito, per porgli un ultimo saluto. Piangeva, ma il
suo era un pianto silenzioso. Di sicuro NARUTO non avrebbe voluto vederla in
quello stato.
KYUUBI
le era accanto.
Dall’esterno
non traspariva nessun sentimento dal muso del demone, ma il suo cuore era
straziato. Piangeva per la perdita di suo “figlio” del suomigliore amico. Sapeva che sarebbe accaduto
prima o poi, ma non era riuscita a farsene una ragione. Avrebbe tanto voluto
aiutarlo, ma i suoi potere non erano illimitati, come cercava sempredi far credere.
Il
corpo di NARUTO cominciò a scomparire tornando nel suo tempo e in contemporanea
alla sua sparizione, accanto a SAKURA apparì una
bambina sui cinque anni con capelli rosa, legati in sue buffe codine e dagli
occhi come il cielo. Gli occhi uguali a quelli del padre, che non avrebbe mai
visto.
La
bambina abbracciò la madre, la quale la strinse forte per paura che anche lei
potesse lasciarla.
A
Konoha si tennero i funerali dell’uomo che aveva
salvato il futuro del villaggio, poco importava se c’era o no un corpo su cui
piangere.
Venne
fatta anche una lapide in sua memoria.
Naruto e Sakura gli erano tremendamente grati. Era solo
merito suo se adesso avrebbero potuto vivere una vita tranquilla, dato che
tutte le minacce erano state annientate.
Anche
Sasuke fu dispiaciuto per quella perdita anche se non
lo dava a vedere. Karin che lo conosceva meglio di chiunque altro, poteva
capire che in quel momento stesse soffrendo. Gli teneva la mano per dargli
forza, ma sapeva anche che Sasuke doveva davvero
molto a quell’uomo, che non aveva mai trovato in simpatia, dato che era venuto
a sapere che il suo se stesso del futuro era stato ucciso proprio da lui.
Gli
doveva molto perché aveva fatto in modo, che non fosse stato lui a uccidere Naruto, anche se non aveva aizzato la katana contro l’amico
di sua spontanea volontà.
Dopo
i funerali chi apparteneva al futuro tornò nel suo tempo, facendo tornare tutto
al suo posto.
Anche
nel futuro venne celebrato un grande funerale in onore di NARUTO.
Shikamaru era stato eletto ottavo hokage
come desiderava il suo predecettore e spiegò a tutto
il villaggio del perché NARUTO andasse ricordato come grande hokage. Di quello che aveva affrontato per permettere al
villaggio di risolgere e di avere una vita migliore. Spiegò
anche che KYUUBI non era più una minaccia, ma era una loro preziosa alleata.
Il
villaggio ci mise un po’ a credere alle parole del nuovo hokage,
ma convinto di quanto accaduto, tutti portarono un loro omaggio sulla lapide
del settimo hokage. Fra di loro era presente anche Sasuke, il quale era andato a dare il suo ultimo saluto
insieme a Karin e i suoi due bambini.
Da
quel momento avrebbe sempre vissuto credendo negli ideali di un uomo che si era
fatto uccidere per il bene di tutti e avrebbe lasciato per sempre da parte il
desiderio di vendetta e di riportare ai suoi antichi fasti il clan Uchiha.
Si
era reso conto che la vita era troppo breve per sprecarla in stupidi ideali. Voleva
vivere la sua vita nel miglior modo possibile ed era stato NARUTO a farglielo
capire, insieme a SAKURA.
Il
sogno di NARUTO non era essere considerato un eroe, non era essere ricordato
per sempre un grande hokage o essere ammirato e
apprezzato da tutti.
Il
suo sogno era ridare splendore al suo amato villaggio e soprattutto di poter
far rivivere la sua famiglia.
Era
riuscito nel suo intento,aveva ottenuto
tutto quello per cui aveva lottato, anche di più.
Finalmente
potevadefinirsi un uomo felice e
riposare in pace.
FINE
Bene,
siamo arrivati alla fine della storia…dopomooolto tempo.
Spero
che la storia vi sia piaciuta e che questo capitolo vi soddisfi.
Ringrazio
tutti coloro che hanno recensito e che mi hanno seguito e che hanno aggiunto la
storia fra preferite/seguite.