Dimmi di sì

di mattandrea93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Salve a tutti!
Ripropongo questa raccolta di one-shot che avevo postato tempo fa e poi eliminato.
Spero possano piacervi.
Mattandrea 

 

Dimmi di sì
 
«Dimmi di sì, prima che impazzisca».
 
Vorrei che tu potessi vederti con i miei occhi in questo momento, per capire quanta confusione regna dentro di me.
Tu forse non te ne accorgi, forse non lo fai nemmeno apposta, eppure in me provochi un uragano di emozioni e non so come dominarle. Ho dimenticato come si fa, Katniss. Ho dimenticato come si frenano le passioni, come si controllano i pensieri. Ho dimenticato tutto.
Per me sei molte cose Katniss, troppe e la mia mente non riesce a contenerle tutte. Se in questo istante tu sapessi che desidero sia ucciderti che amarti, che faresti? Se ti dicessi che ti amo, ma che ti odio allo stesso tempo, che mi diresti? Se ti volessi morta, ma allo stesso tempo viva, che penseresti?
Capisci quanto è difficile essere me stesso ora come ora? Non so chi sono veramente, non so cosa potrei farti. Non so cosa vuol dire quello sguardo che ora lanci in mia direzione: è sfida o passione? È amicizia o amore? È il desiderio di me al tuo fianco o di me morto?
Non è facile Katniss, non è facile vederti davanti a me mentre ti muovi così silenziosamente, che stai aspettando? Che ti baci? Di uccidermi?  Dimmelo Katniss cosa vuoi, perché io ormai non so più come comportarmi, non so più decifrarti. Ma forse non sono mai riuscito a farlo veramente.
Sei così difficile da leggere, i tuoi occhi grigi sembrano dire tutto e niente allo stesso tempo. Che pensi Katniss? Che vuoi da me veramente?
Io non lo so più.
«Pensi che Haymitch riuscirà a rimanere sobrio almeno per questa sera?».
È difficile a dirsi, il nostro mentore non può rimanere sobrio, non quando ci saranno bottiglie di alcool in ogni angolo, ma tu Katniss hai provato comunque a farti promettere che non toccherà un solo bicchiere, perché tu sei così: sembri indifferente a tutto e a tutti eppure poi vuoi salvare l’intero mondo ed io ne sono così confuso.
Mi ami o mi odi?
«No, come se Haymitch rimarrà sobrio! Mi chiedo perché mi sono sprecata ad andare a chiedergli di farlo».
Sei corrucciata in volto, forse un po’ incazzata anche con te stessa e cerchi di nascondere in questo modo il fatto che ci tieni a lui, che per te è importante la sua salute. Ma se te lo dicessi tu negheresti tutto, d’altronde sei Katniss, no? E Katniss non ammette mai le sue colpe, i suoi sentimenti.
Fai così anche con me Katniss? Ti nascondi dietro un comportamento freddo e scocciato? E cosa nascondi Katniss? Nascondi l’amore che provi per me o il desiderio di uccidermi? Che nascondi?
Dimmelo ti prego, sto uscendo pazzo per cercare di capirti, ma tu non me lo vuoi dire ed io non so più cosa fare. Voglio te, ma non so se è vero.
È vero, Katniss? È vero?
«Peeta, tutto bene?».
Ti volti e mi guardi ed io non so che risponderti. Sto bene? No, non sto bene. Troppe immagini si affollano nella mia testa: lei sorridente, lei in preda  al dolore, all’odio … lei che tenta di uccidermi, lei che stermina il Distretto 12. E cerco di togliermi dalla mente tutte queste bugie, queste mezze verità. Cerco di tornare me stesso, ma è difficile quando non si sa chi si è veramente.
«Peeta, torna da me».
Lo voglio Katniss, lo voglio con tutta l’anima, ma non è così facile, sai? Io non mi ricordo cosa c’era prima, non ricordo chi ero prima ed è così difficile pensare di poter star bene in questo momento, ma ci sto provando Katniss. Ci sto provando per te, perché so che ti amo, perché dentro di me so con certezza di amarti.
E tu mi ami? Mi ami Ragazza di fuoco? Mi ami o stai solo recitando? Ti stai prendendo gioco di me per l’ennesima volta oppure questa volta è reale? Questa volta ci sei davvero, stai dalla mia parte o sono di nuovo indispensabile per la tua sopravvivenza? Hai paura che ti uccidano se non reciterai Katniss?
Ma ora non ce n’è più motivo amore mio, perché ora nessuno ti minaccia.
Perché mi sei ancora vicina? Perché non mi odi? Perché mi sorreggi quando cado? Perché vuoi la mia costante presenza nella tua vita? Perché non mi abbandoni come hai già fatto in passato?
«Peeta, non è reale».
È facile dirlo per te: tu non hai dubbi che ti assalgono nei momenti meno opportuni della giornata, tu non hai paura che esca la parte peggiore di te e che commetta l’immaginabile. Tu sei Katniss Everdeen e hai già dimostrato di cosa sei cape. Ma io? Io sono sempre stato quello buono, quello che faceva pena e nessuno immagina quanto sia crudele in cuor mio.
«Peeta non abbandonarmi».
E chi ti abbandona, Katniss? Io sono qui, qui di fronte a te che ti urlo in faccia la mia confusione, i miei sentimenti, la mia voglia di ucciderti, la mia fragilità e precarietà mentale. E tu cosa fai? Tu piangi e cerchi di abbracciarmi, cerchi di riportarmi da te.
Perché mi vuoi con te? Perché non vuoi lasciarmi andare una volta per tutte? Cosa vuoi da me Katniss? Che cosa vuoi da me, maledizione.
Mi stringi le braccia intorno al collo, singhiozzi nascosta nella mia spalla e mi ripeti incessantemente di tornare da te, che non è reale quello che sto vedendo davanti agli occhi. Ma io cosa sto osservando veramente?
Mi stordisce il tuo profumo, il tuo corpo premuto contro il mio, le tue lacrime che mi inzuppano la maglietta. Non voglio che piangi Katniss, non voglio che tu soffra ancora.
Non voglio tutto questo, non voglio perdermi dentro di me e lasciarti sola. L’ho già fatto abbastanza.
Sono Peeta Mellark, sono del Distretto 12. Il 12 è stato distrutto da Snow. Sono vincitore di ben due edizioni degli Hunger Games. Sono stato depistato. Amo Katniss Everdeen. Abitiamo insieme nel 12. La amo.
Non posso abbandonarla. Devo restare.
È facile tornare in me quando lei mi è vicina, ma è altrettanto facile perdermi in me quando lei è al mio fianco. È questo il mio problema: lei è la ragione del mio benessere, ma anche del mio malessere ed io non so quanto potrò portare avanti questa situazione senza impazzire.
Ma io sono già pazzo, perché me ne preoccupo così tanto?
«Sei tornato da me».
Il sussurro di Katniss mi fa sorridere, vorrei prometterle che tornerò sempre da lei, ma è rischioso fare una cosa del genere, perché potrei illuderla che andrà tutto per il meglio, quando sono solo un povero pazzo depistato innamorato di lei, ma anche intenzionato ad odiarla e a bruciarla con la stessa forza, con lo stesso fuoco che lei ha usato su di me.
Ma la amo e questa cosa non cambierà mai. E lei mi ama?
Mi ha detto vero, mi ha detto vero quando gliel’ho chiesto. Lei mi ama, ma è amore vero? O sono solo uno scaccia incubi? Cosa sono per te Katniss, cosa sono realmente per te?
«Mi ami davvero Katniss? Dimmi che mi ami davvero, dimmi di sì Katniss. Potrei impazzire in questo esatto istante. Dimmi di sì».
È una preghiera senza fine la mia, un lamento di un animale ferito e in cerca di cure. È la nenia lugubre che accompagna ogni mia giornata. Dimmelo Katniss, dimmi la verità.
«Sì, Peeta. Sì».
E allora va tutto bene, va tutto bene se mi dici di sì, perché posso ancora resistere, posso ancora andare avanti per un po’. Posso amarti un po’ di più, perché tu hai detto sì. E va bene così, hai detto di sì.
Hai detto che mi ami, hai detto sì.
Sì. 

 

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Capitolo 2
*** 2 ***



 
«Dimmi di sì, ricominciamo».
 
È l’alba ed io fisso il soffitto chiedendomi come mai io sia già sveglio nonostante siano solo le cinque meno venti del mattino: non ho avuto nessun incubo, ad essere sincero non ho sognato nulla stanotte ed è molto strano, perché tu lo sai Katniss, lo sai che è impossibile per noi goderci un po’ di pace, non dopo tutto quello che abbiamo passato.
Eppure io sono tranquillo stamani, mentre fisso il soffitto e con una mano accarezzo la tua schiena, tu ti stringi meglio contro di me, come se cercassi un rifugio ed io acconsento a dartelo ben volentieri.
Vanno meglio le cose, noi due andiamo meglio. Ci siamo aggiustati Katniss, ci siamo curati le ferite l’un l’altro e nonostante alle volte tu assomigli più ad un incubo, che alla donna che sei, stiamo riuscendo ad andare avanti.
Questo mi dà la forza ogni giorno di proseguire per la mia strada, di non farmi sovrastare dalla paura, dagli attacchi di panico che mi prendono nei momenti meno opportuni della giornata. Ad esempio ieri.
Non te l’ho raccontato Katniss, perché non volevo che tu ti preoccupassi più del solito per me. Ma ieri, giù al forno, mentre stavo impastando, improvvisamente sono stato afferrato da una morsa di puro terrore.
Non ricordavo più chi ero Katniss, non ricordavo più cosa stavo facendo in quel luogo. Una parte di me pensava di essere ancora il ragazzino che veniva picchiato dalla madre perché troppo stupido per saper cuocere il pane, l’altra immaginava che da un secondo all’altro saresti sbucata tu per uccidermi.
Non è facile convivere con me stesso, con quello che sono ora. Ma lo faccio Katniss. Lo faccio per te, per quello che stiamo costruendo insieme.
Lo faccio per noi.
Questa casa da tempo non è più un luogo oscuro fatto di dolore e lacrime. No, Katniss, noi siamo riusciti a dargli quell’aspetto accogliente di una qualsiasi casa in cui ci vivono due persone che si amano più di loro stesse.
Ed è così Katniss, io ti amo più di me stesso. Lo capisci, vero? Lo sai, vero?
Certo che lo sai, ne sono sicuro. Ogni più piccola parte di me ne è sicura, perché tu sei ancora qui. Non mi hai abbandonato alla prima difficoltà, perché non mi hai ucciso, perché ti prendi cura di me in un modo tutto tuo, perché hai detto vero.
E sai Katniss, ti ricordi ieri a cena? Quando Haymitch scherzando ha detto che sembriamo una coppia di sposi? Sai Katniss, io ci ho pensato davvero.
Ti ho immaginata di fronte a me con un abito bianco, i capelli acconciati, il sorriso sul volto. Ti ho immaginata e quella mia fantasia mi è piaciuta dannatamente tanto. E so che non dovrei, che ti ho promesso di darti tempo, ma Katniss capisci che ti amo? Capisci che se tu dicessi di sì sarebbe solo un modo per certificare all’intera Panem che tu appartieni a me ed io a te?
Capisci che però non m’importa nulla cosa pensa l’intera Panem? Vorrei solo che tu dicessi di sì, dicessi di sì perché lo vuoi, perché vuoi sposarmi, perché vuoi essere mia moglie e vuoi che io sia tuo marito.
Perché se tu dicessi di sì forse io avrei meno paura che tu possa svanire dalle mie mani un giorno sì e un giorno no, forse la mia continua ansia che tu possa andare da Gale svanirebbe una volta per tutte.
Perché quel sì, quel matrimonio per me sarebbero solo l’effettiva prova che finalmente mi appartieni totalmente, che mi doni ogni tua più piccola parte, che mi doni la tua stessa anima, il tuo stesso cuore.
Capisci questo Katniss?
Tu hai già la mia anima, il mio cuore. Tu mi hai già Katniss. Ed io voglio te. È così difficile da capire?
Ma tu temi che matrimonio voglia dire figli, ma Katniss io ti ho promesso che ti avrei attesa, che avrei persino rinunciato ad avere figli se questo potesse farti sentire meglio.
Ma Katniss guardami negli occhi. Ti sembra che io sia pronto per diventare padre?
Non lo sono, amore. Non lo sono perché sono distrutto dentro, sono così a pezzi che rischierei di fare a pezzi anche quelle piccole creature nate dal nostro amore. No Katniss, noi non siamo ancora pronti per diventare genitori, ma qui non sto parlando di figli.
Sto parlando di matrimonio: sposiamoci Katniss. Dammi questa sicurezza.
Ti muovi nel sonno, ti aggrappi a me come se fossi la tua ultima speranza – ed è così Katniss, noi siamo l’ultima speranza l’uno nell’altro, ma non è una cosa brutta amore. No è bello poter avere qualcuno a cui aggrapparsi, soprattutto ora, soprattutto dopo tutto quello che c’è stato.
Sei così bella quando dormi: i capelli sparsi sul cuscino, sul tuo volto e su di me, la bocca leggermente aperta e le mani strette intorno alla mia maglietta.
Non avere paura amore, non me ne vado da nessuna parte. Non più.
Siamo così fortunati tu ed io, lo sai? Siamo quelli usciti peggio, ma anche meglio da questa guerra e sai il perché Katniss?
Perché siamo insieme, perché quell’amore così idealizzato che si legge soltanto nei libri, beh Katniss, noi lo abbiamo. Noi ci amiamo di quell’amore.
Forse è per questo che tutti ci odiano un po’, perché siamo sopravvissuti e siamo insieme. Perché ci amiamo davvero, ci amiamo con tutti noi stessi perché non c’è rimasto che l’altro e abbiamo accettato tutto questo.
Ti amo Katniss, ti prego dimmi di sì.
Non senti quanto suona bene Katniss Mellark? Lo senti anche tu?
«A che stai pensando così intensamente?».
Mi osservi sorridente, sai che i miei pensieri non sono tristi stamani, sai che oggi è una di quelle giornate in cui nulla può farci cadere a pezzi, perché lo vogliamo noi.
Sei bellissima appena sveglia, con i capelli arruffati e gli occhi ancora assonnati. Sei bellissima mentre ti sistemi meglio tra le mie braccia e mi lasci un bacio sulla guancia assumendo una dolce tonalità di rosso.
È così assurdo che tu ti senta ancora così in imbarazzo dopo tutto quello che c’è stato tra di noi. Perché ti vergogni Kat? Hai visto persino la mia anima ed io la tua. Non ci sono più segreti.
«A te».
E non è una bugia Katniss, sto pensando a te. Io penso sempre a te. Ma so che se ti dicessi del matrimonio, della mia folle voglia di sposarti tu scapperesti. Tu mi chiuderesti fuori dal tuo mondo, mi urleresti che non posso farti una cosa del genere. Ma cosa ti sto facendo Kat? Voglio solo averti mia per sempre.
«Mi piace quando pensi a me, hai sul volto sempre un leggero sorriso».
Confessi a mezza voce, le guance sempre più rosse ed io non penso che tu sia mai stata più bella. Ti ho vista con mille vestiti, mille trucchi diversi a Capitol, ma non eri bella quanto adesso. Spoglia di ogni cosmetico, di ogni vestito firmato: vestita solo di quello che sei.
Sarà questo, saranno i pensieri che mi tormentano come non mai oggi, sarà che voglio che tu mi dica di sì con tutto me stesso, ma io devo chiedertelo.
«Dimmi di sì Katniss, dimmi di sì e ricominciamo … iniziamo una nuova vita Katniss».
E tu mi guardi, mi studi con quel tuo solito modo di fare e cerchi di capire cosa ci sta dietro le mie parole, ma io ti amo Katniss e voglio che tu sia mia ed io devo chiedertelo o altrimenti me ne potrei pentire per sempre.
«Sposami Katniss, dimmi di sì».
E sei sorpresa, lo leggo nei tuoi occhi grigi. Valuti la questione, sai che sposarsi equivale a famiglia che equivale avere figli. Ed io vorrei dirti che non intendo tutto quello, che intendo semplicemente che voglio che tu diventi mia moglie ed io tuo marito, ma non riesco a dire nulla.
Aspetto pazientemente che tu cerchi una risposta dentro di te.
Sei bella anche adesso, mentre tieni gli occhi puntanti sulla finestra e ti mordi il labbro inferiore.
Sai Katniss, una parte di me teme che tu stia per lasciarmi. Teme che tu stia per dirmi di no, che non vuoi sposarmi … che non mi vuoi più. Eppure amore, quando ti volti verso di me dopo un tempo che mi sembra infinito, non posso che sorridere perché nei tuoi occhi leggo già la risposta.
E vorrei urlare, vorrei stringerti così tanto da inglobarti dentro di me, ma resto immobile e mi concedo una sola frase, mentre ti sorrido.
«Mi stai per dire di sì: vero o falso?».
«Vero».

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