Green and Orange di XtinaA (/viewuser.php?uid=1030203)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.Drink with me. Di sakè e capelli al mandarino ***
Capitolo 2: *** 2. Brutta giornata-Di tacchi rumorosi e inviti a cena ***
Capitolo 3: *** 3. Stay with me. Di coperte e fuochi d'artificio ***
Capitolo 4: *** 4. Battaglia. Di ferite e preoccupazioni ***
Capitolo 1 *** 1.Drink with me. Di sakè e capelli al mandarino ***
Eccomi qua approdata finalmente
su EFP. Allora che dire? Questa sarà una raccolta di brevi
capitoli ZoNami con vari prompt che ho trovato in giro per il web.
Spero che vi piaccia e che, se avrete voglia, mi lascerete anche solo
un piccolo commento. Alla prossima .
Nami si era svegliata di soprassalto, aveva la fronte sudata e il
respiro affannato.
Ancora
una volta aveva fatto quel maledetto incubo su Arlong. Anche se non lo
vedeva da anni, nel profondo del suo animo era, purtroppo, stata
marchiata a fuoco da quel maledetto uomo-pesce. Possibile che ne fosse
ancora ossessionata? Possibile che ancora dovesse rovinarle il sonno?
Si
sedette e si rese conto di aver dormito sul divano della
cucina ancora una volta. Aveva quasi ultimato la cartina dell'ultima
isola che avevano visitato e si era seduta sul divano per fare una
piccola pausa e invece doveva essere crollata senza accorgersene.
Prese un bicchiere di acqua fresca indecisa se dormire lì o
andare nella sua camera.
Mentre
rimuginava Zoro entrò nella stanza con un asciugamano
attorno al collo e i capelli ancora umidi per la doccia.
-Ti
stavi allenando a quest'ora?- gli domandò la rossa.
-Non
riuscivo a dormire. Tu che ci fai qua?-
-Mi
sono addormentata sul divano senza rendermene conto.- disse
stiracchiando le braccia indolenzite.
-Mi
prenderesti una bottiglia di sakè? Quel maledetto cuoco ha
messo anche gli alcolici sotto chiave e ha detto solo a te e a Robin la
combinazione.- brontolò il verde.
-Per
forza, la settimana scorsa hai fatto fuori quasi tutta la scorta. Sia
chiaro che questa è la prima e ultima volta che ti passo
alcolici di nascosto.- disse puntandogli contro prima di chinarsi sul
piccolo frigo che si apriva con una combinazione alfanumerica collegata
ad un allarme sonoro nel caso qualcuno avesse inserito per tre volte il
codice sbagliato o avesse tentato di forzarlo.
Zoro
aspettava pazientemente vicino a lei e fu investito da un intenso
profumo di shampoo e mandarini quando la ragazza di avvicinò
per porgergli la bottiglia.
Per
la prima volta da quando la conosceva sentì l'impulso
irrefrenabile di toccare quelle onde di fuoco.
Si
stupì del suo stesso pensiero. Certo riconosceva che Nami era
una bella ragazza con un discreto fascino ma da dove veniva quella
voglia di affondare le mani e il viso nei suoi capelli?
Non
erano da lui queste cose. Prese la bottiglia e si sedette sulla sedia
prima di mandare giù una lunga e generosa sorsata
del liquore per scacciare quelle sensazioni che gli stavano
attanagliando le viscere.
Nami
gli augurò la buonanotte, quando il verde le disse di
aspettare.
-Che
c'è ancora?-
-Vieni
e bevi con me. Ce n'è anche per te.- disse costando la sedia
accanto alla sua in un invito a sedersi lì affianco a lui.
-Ma
non eri tu quello che non vuole condividere gli alcolici con nessuno?-
lo punzecchiò lei prendendo due bicchieri.
-Piantala
o mi rimangio tutto.- sbraitò lui.
Nami
si sedette e bevve abbondantemente pure lei.
Il
ragazzo appoggiò un braccio muscoloso sullo schienale della
sedia su cui era seduta la ragazza e, ogni tanto, con le mani le
sfiorava delicatamente i capelli .
E
lei era felice di poter rimanere per non dover pensare ancora ad
Arlong. In compagnia di Zoro non aveva paura e sapeva di stare bene.
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Capitolo 2 *** 2. Brutta giornata-Di tacchi rumorosi e inviti a cena ***
Zoro uscì dal bagno e finalmente potè chiudere la
chiamata. Non poteva neppure fare la doccia in pace che sua sorella lo
chiamava per la centesima volta.
Tashigi era davvero soffoccate quando ci si metteva, per questo il
ragazzo spesso non rispondeva alle sue chiamate. Era andato via di casa
da almeno due anni possibile che ancora soffisse per il distacco?
Sospirò infastidito.Oltretutto da quando era rientrato dal
lavoro, e per tutta la durata della doccia e della telefonata,
quell'insopportabile rumore lo aveva accompagnatoper tutta la
sera, tanto che temette di
sentirlo anche nei suoi incubi.
Il rumore era prodotto dai tacchi della sua vicina di casa, che abitava
nell'appartamento proprio sopra il suo da un mesetto circa.
L'aveva incontrata solo un paio di volte in ascensore o menttre usciva
per andare a fare la spesa. Era una ragazza con i capelli
più
arancioni che avesse mai visto e, in quel momento, l'avrebbe strozzata
molto
volentieri.
Era stanco per la faticosa giornata di lavoro in quel maledetto
ufficio, gli pulsava maledettamente la testa e aveva un asoluto bisogno
di dormire ma dubitava di riuscirci con tutto quel casino. Che poi
perchè diavolo dovesse indossare i tacchi in casa propio lui
non
lo capiva. Oltretutto sembrava che lo facesse apposta a camminare su e
giù per la casa. Che
diavolo stava facendo alle nove di sera quella pazza?
Il verde esasperato da quel ticchettio, prese
le chiavi di casa e uscì per andare a lamentarsi
con la
fonte dei suoi problemi. Salì la rampa di scale, facendo i
gradini tre alla volta e, dopo essere inizialmente andato nella
direzione opposta, trovandosi di fronte la vecchia signora Tsuru, alla
fine trovò la porta giusta.
Bussò vigorosamente e già che c'era, per
ripagarla di
tutto il casino che lei stava facendo, suonò il campanello.
La sentì avvicinarsi sospettosa e guardare dallo spioncino,
prima di decidersi ad aprire.
-Si?-disse lei ma non era certo ciò che il ragazzo
aveva immaginato. La ragazza aveva infatti il trucco sbavato
quasi come se avesse pianto, la
coda di cavallo che le ricaveda molle sulla schiena e l'espressione tra
il deluso e l'arrabbiato.
Zoro smise di fissarla e si ricordò il motivo della sua
visita
. -I tuoi tacchi fanno troppo casino, sembra che a casa tua ci sia
un madria di bufali impazziti. Io ho bisogno di dormire.- le
disse.
La ragazza lo fissò per qualche secondo prima chiudergli la
porta in faccia senza degnarlo nemmeno di una risposta. Zoro
sentì nuovamente montargli la voglia di ucciderla e si mise
a
suonare insistentemente il campanello, deciso a farla pagare a quella
mocciosa insolente.
Dopo un minuto circa la rossa si affacciò nuovamente. -Ma
insomma si può sapere che diavolo vuoi? Ho già
avuto una
giornataccia ci manchi solo tu a darmi fastidio con questo accidenti
di campanello.-
-Questo non ti autorizza a rompere le palle a me con i tuoi tacchi.-
replicò lui irritato. Le sue narici si riempirono
all'improvviso
del profumo di lasagne appena cotte e di pollo al forno con salsa
all'arancia. Ripensando alla sua misera cena il suo
appettito si risvegliò e il suo stomaco
rumoreggiò, informando anche la sua
vicina della sua fame improvvisa.
Quella scoppiò a ridere e Zoro fu felice di essere in grado
di
dissimulare l'imbarazzo con una espressione impassibile anche se in
realtà moriva di vergogna.
-Dai vieni, ti offro la cena per scusarmi.Quel bastardo del mio ragazzo
mi ha dato buca di nuovo così prima me la sono presa con
te.-
disse aprendo di più la porta per invitarlo ad entrare.
-Comunque io sono
Nami. Spero ti piaccia il sakè, ne avevo giusto comprato un
bottiglia per accompagnare la cena.-
Zoro ghignò davanti a quell'inaspettato colpo di fortuna.
Era
andato lì per attaccare briga e invece aveva ottenuto un
invito
a cena, alcol ed una bella ragazza a fargli compagnia in una sola sera.
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Capitolo 3 *** 3. Stay with me. Di coperte e fuochi d'artificio ***
Ecco
qua con il penultimo, e ahimè deludente, capitolo di questa
raccolta.
Ringrazio chi l'ha aggiunta ai prefeiriti e chi sta recensendo
fedelmente ogni capitolo. Apprezzo molto tutto questo nonostante sappia
che il mio lavoro è mediocre. Grazie di cuore davvero,
Al prossimo capitolo!
p.s.
mi scuso se la formattazione del capitolo non è perfetta ma
NVU è ancora un qualcosa si oscuro per me :P
Capitolo 3
Nami
stava seduta sull'altalena sul ponte della Thousend Sunny con una tazza
di
cioccolata in mano per cercare di combattere il freddo pungente. Aveva
anche
una coperta che la avvolgeva come un bozzolo dalla testa ai piedi e
ogni tanto
una nuvoletta di vapore le usciva dalla bocca.
Non
era il clima ideale per stare fuori ma non voleva perdere
l'occasione di vedere lo spettacolo pirotecnico visto che aveva la
fortuna di
poterli ammirare anche dalla nave, ormeggiata in un punto nascosto
dell'isola
in cui si trovavano.
I
suoi compagni erano rientrati affermando di voler stare
comodamente sotto le coperte o avvolti dal tepore che regnava in cucina.
Solo
Zoro, vedendola sola e infreddolita, non se l’era sentito
di lasciarla lì da sola. Nami apprezzava il fatto che lui
volesse farla
compagnia anche se non capiva come potesse sfidare il freddo solo con
una felpa
leggera a maniche lunghe. Al solo pensiero tremava, anche
se era avvolta
nella coperta.
-Se
hai freddo perché non torni dentro?- le domandò
Zoro vedendole
la punta del naso arrossata.
-Voglio
vedere i fuochi d'artificio. E' da quando sono piccola
che non li vedo.- rispose la navigatrice con
una nota di malinconia nella voce.
-Quando
fai così sembri Rufy.- ridacchiò lui prendendola
in
giro per l'ansia infantile con cui aspettava lo spettacolo.-
-Io
come Rufy? Ma và.- disse lei mentre beveva l'ultino sorso
di cioccolata. -A te non piacciono i fuochi d'artificio?-
-Mi
lasciano del tutto indifferente.- rispose lui sedendosi
sull'altra altalena per avvicinarsi a lei.
-E
allora perché sei qua?-
-Per
farti compagnia ma se vuoi me ne vado.-
-No,
resta .- disse lei poggiandogli una mano sul braccio per
trattenerlo lì con lei. Notò che il tessuto della
felpa era gelido
-Hai
freddo?-
Il
ragazzo scosse la testa ma Nami sapeva che il suo orgoglio
gli avrebbe impedito di ammetterlo.
Si
alzò e si sedette sulle gambe dello spadaccino avvolgendo
entrambi con la coperta.
-Ma
che fai? Guarda che sto bene.-
-Sta
zitto e guarda che i fuochi d'artificio stanno
iniziando.- disse lei appoggiando la testa sul petto del ragazzo.
Sentiva il
battito del suo cuore e quel rumore la cullava come una dolce melodia
unita al
respiro regolare dello spadaccino.
I
capelli della ragazza solleticavano i mento e il collo di
Zoro ma non dosò fiatare per non interrompere la magia di
quel momento perfetto.
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Capitolo 4 *** 4. Battaglia. Di ferite e preoccupazioni ***
Alabasta, prima della sconfitta
di
Crocodile
Nonostante il dolore lancinante al piede Nami si
era trascinata nel punto in cui aveva visto Zoro per l'ultima volta.
Sicuramente senza il suo aiuto si sarebbe perso e non si sarebbe
ricongiunto in tempo con gli altri nakama.
Lo trovò che riponeva
le sue spade nel fodero. Aveva il corpo ricoperto di sangue, non
tutto suo però almeno a giudicare dalle condizioni in cui
versava
Mister One.
-Zoro!- lo chiamò mentre gli andava incontro
zoppicando vistosamente. Ad ogni passo era come se stesse
attraversando l'inferno ma doveva raggiungerlo a tutti i costi.
Lui
le fece un sorriso storto vedendola. -Allora ce l'hai fatta.-
-Ne
dubitavi forse?- disse lei abbracciandolo nonostante il sangue e le
ferite. Voleva sentire il suo calore e il suon cuore battere, aveva
bisogno di sapere che era vivo e non solo un suo sogno.
-Sono
felice che stai bene.- mormorò
-Bene è una parola grossa,
diciamo che non sono morto.-
Il ragazzo le diede un bacio sulla
fronte, lieto che anche lei stesse bene. Durante il combattimento era
stato distratto più volte dal pensiero di lei in balia del
nemico ed
era un sollievo poterla stringere tra le braccia.
-Non posso
camminare, mi fanno troppo male i piedi. Mi trasporteresti tu?- disse
la rossa sbattendo le ciglia sensuale.
-Te lo scordi.- replicò
lui.
-Vuoi abbandonare qui una povera fanciulla debole e ferita?-
disse enfatizzando le parole solo come un'attrice nata come lei
sapeva fare.
Zoro sbuffò e si inginocchiò per farla salire
sulla
sua schiena, una delle poche zone del suo corpo a non essere coperto
di ferite.
La ragazza gli circondò il collo con le braccia
dandogli un bacio sulla guancia.
-Grazie.- sussurrò sapendo
quanto quel gesto significasse per lei.
Poggiò la testa sulla
spalla del verde godendo della sua vicinanza e del suo tocco
incredibilmente gentile.
Nonostante la situazione ancora in
bilico, le ferite e la stanchezza entrambi non poteva fare a meno di
sorridere.
Eccoci
dunte all'ultimo capitolo di questa ff. Spero che vi sia piaciuta e che
vi siate divertiti a leggerla.
Grazie
ancora a chi è stato così gentile da leggerla,
recensirla, aggiungerla ai preferiti o comunque a chiunque abbia speso
del tempo con la mia storia.
Un bacio a tutti e alla prossima
fanfiction
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