Green and Orange

di XtinaA
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.Drink with me. Di sakè e capelli al mandarino ***
Capitolo 2: *** 2. Brutta giornata-Di tacchi rumorosi e inviti a cena ***
Capitolo 3: *** 3. Stay with me. Di coperte e fuochi d'artificio ***
Capitolo 4: *** 4. Battaglia. Di ferite e preoccupazioni ***



Capitolo 1
*** 1.Drink with me. Di sakè e capelli al mandarino ***


Eccomi qua approdata finalmente su EFP. Allora che dire? Questa sarà una raccolta di brevi capitoli ZoNami con vari prompt che ho trovato in giro per il web. Spero che vi piaccia e che, se avrete voglia, mi lascerete anche solo un piccolo commento. Alla prossima .



Nami si era svegliata di soprassalto, aveva la fronte sudata e il respiro affannato.

Ancora una volta aveva fatto quel maledetto incubo su Arlong. Anche se non lo vedeva da anni, nel profondo del suo animo era, purtroppo, stata marchiata a fuoco da quel maledetto uomo-pesce. Possibile che ne fosse ancora ossessionata? Possibile che ancora dovesse rovinarle il sonno?
Si sedette e si rese conto di aver dormito sul divano della cucina ancora una volta. Aveva quasi ultimato la cartina dell'ultima isola che avevano visitato e si era seduta sul divano per fare una piccola pausa e invece doveva essere crollata senza accorgersene. Prese un bicchiere di acqua fresca indecisa se dormire lì o andare nella sua camera.
Mentre rimuginava Zoro entrò nella stanza con un asciugamano attorno al collo e i capelli ancora umidi per la doccia.
-Ti stavi allenando a quest'ora?- gli domandò la rossa.
-Non riuscivo a dormire. Tu che ci fai qua?-
-Mi sono addormentata sul divano senza rendermene conto.- disse stiracchiando le braccia indolenzite.
-Mi prenderesti una bottiglia di sakè? Quel maledetto cuoco ha messo anche gli alcolici sotto chiave e ha detto solo a te e a Robin la combinazione.- brontolò il verde.
-Per forza, la settimana scorsa hai fatto fuori quasi tutta la scorta. Sia chiaro che questa è la prima e ultima volta che ti passo alcolici di nascosto.- disse puntandogli contro prima di chinarsi sul piccolo frigo che si apriva con una combinazione alfanumerica collegata ad un allarme sonoro nel caso qualcuno avesse inserito per tre volte il codice sbagliato o avesse tentato di forzarlo.
Zoro aspettava pazientemente vicino a lei e fu investito da un intenso profumo di shampoo e mandarini quando la ragazza di avvicinò per porgergli la bottiglia.
Per la prima volta da quando la conosceva sentì l'impulso irrefrenabile di toccare quelle onde di fuoco.
Si stupì del suo stesso pensiero. Certo riconosceva che Nami era una bella ragazza con un discreto fascino ma da dove veniva quella voglia di affondare le mani e il viso nei suoi capelli?
Non erano da lui queste cose. Prese la bottiglia e si sedette sulla sedia prima di mandare giù  una lunga e generosa sorsata del liquore per scacciare quelle sensazioni che gli stavano attanagliando le viscere.
Nami gli augurò la buonanotte, quando il verde le disse di aspettare.
-Che c'è ancora?-
-Vieni e bevi con me. Ce n'è anche per te.- disse costando la sedia accanto alla sua in un invito a sedersi lì affianco a lui.
-Ma non eri tu quello che non vuole condividere gli alcolici con nessuno?- lo punzecchiò lei prendendo due bicchieri.
-Piantala o mi rimangio tutto.- sbraitò lui.
Nami si sedette e bevve abbondantemente pure lei.
Il ragazzo appoggiò un braccio muscoloso sullo schienale della sedia su cui era seduta la ragazza e, ogni tanto, con le mani le sfiorava delicatamente i capelli .
E lei era felice di poter rimanere per non dover pensare ancora ad Arlong. In compagnia di Zoro non aveva paura e sapeva di stare bene.

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Capitolo 2
*** 2. Brutta giornata-Di tacchi rumorosi e inviti a cena ***


Zoro uscì dal bagno e finalmente potè chiudere la chiamata. Non poteva neppure fare la doccia in pace che sua sorella lo chiamava per la centesima volta.
Tashigi era davvero soffoccate quando ci si metteva, per questo il ragazzo spesso non rispondeva alle sue chiamate. Era andato via di casa da almeno due anni possibile che ancora soffisse per il distacco?
Sospirò infastidito.Oltretutto da quando era rientrato dal lavoro, e per tutta la durata della doccia e della telefonata, quell'insopportabile rumore lo aveva accompagnatoper tutta la sera, tanto che temette di sentirlo anche nei suoi incubi.
Il rumore era prodotto dai tacchi della sua vicina di casa, che abitava nell'appartamento proprio sopra il suo da un mesetto circa.
L'aveva incontrata solo un paio di volte in ascensore o menttre usciva per andare a fare la spesa. Era una ragazza con i capelli più arancioni che avesse mai visto e, in quel momento, l'avrebbe strozzata molto volentieri.
Era stanco per la faticosa giornata di lavoro in quel maledetto ufficio, gli pulsava maledettamente la testa e aveva un asoluto bisogno di dormire ma dubitava di riuscirci con tutto quel casino. Che poi perchè diavolo dovesse indossare i tacchi in casa propio lui non lo capiva. Oltretutto sembrava che lo facesse apposta a camminare su e giù per la casa. Che diavolo stava facendo alle nove di sera quella pazza?
Il verde esasperato da quel ticchettio, prese le chiavi di casa e uscì per andare a lamentarsi con la fonte dei suoi problemi. Salì la rampa di scale, facendo i gradini tre alla volta e, dopo essere inizialmente andato nella direzione opposta, trovandosi di fronte la vecchia signora Tsuru, alla fine trovò la porta giusta.
Bussò vigorosamente e già che c'era, per ripagarla di tutto il casino che lei stava facendo, suonò il campanello. La sentì avvicinarsi sospettosa e guardare dallo spioncino, prima di decidersi ad aprire.
-Si?-disse lei ma non era certo ciò che il ragazzo aveva immaginato. La ragazza aveva infatti il trucco sbavato quasi come se avesse pianto, la coda di cavallo che le ricaveda molle sulla schiena e l'espressione tra il deluso e l'arrabbiato.
Zoro smise di fissarla e si ricordò il motivo della sua visita . -I tuoi tacchi fanno troppo casino, sembra che a casa tua ci sia un madria di bufali impazziti. Io ho bisogno di dormire.- le disse.
La ragazza lo fissò per qualche secondo prima chiudergli la porta in faccia senza degnarlo nemmeno di una risposta. Zoro sentì nuovamente montargli la voglia di ucciderla e si mise a suonare insistentemente il campanello, deciso a farla pagare a quella mocciosa insolente.
Dopo un minuto circa la rossa si affacciò nuovamente. -Ma insomma si può sapere che diavolo vuoi? Ho già avuto una giornataccia ci manchi solo tu a darmi fastidio con questo accidenti di campanello.-
-Questo non ti autorizza a rompere le palle a me con i tuoi tacchi.- replicò lui irritato. Le sue narici si riempirono all'improvviso del profumo di lasagne appena cotte e di pollo al forno con salsa all'arancia. Ripensando alla sua misera cena il suo appettito si risvegliò e il suo stomaco rumoreggiò, informando anche la sua vicina della sua fame improvvisa.
Quella scoppiò a ridere e Zoro fu felice di essere in grado di dissimulare l'imbarazzo con una espressione impassibile anche se in realtà moriva di vergogna.
-Dai vieni, ti offro la cena per scusarmi.Quel bastardo del mio ragazzo mi ha dato buca di nuovo così prima me la sono presa con te.- disse aprendo di più la porta per invitarlo ad entrare. -Comunque io sono Nami. Spero ti piaccia il sakè, ne avevo giusto comprato un bottiglia per accompagnare la cena.-
Zoro ghignò davanti a quell'inaspettato colpo di fortuna. Era andato lì per attaccare briga e invece aveva ottenuto un invito a cena, alcol ed una bella ragazza a fargli compagnia in una sola sera.

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Capitolo 3
*** 3. Stay with me. Di coperte e fuochi d'artificio ***


Ecco qua con il penultimo, e ahimè deludente, capitolo di questa raccolta. Ringrazio chi l'ha aggiunta ai prefeiriti e chi sta recensendo fedelmente ogni capitolo. Apprezzo molto tutto questo nonostante sappia che il mio lavoro è mediocre. Grazie di cuore davvero,

Al prossimo capitolo!

p.s. mi scuso se la formattazione del capitolo non è perfetta ma NVU è ancora un qualcosa si oscuro per me :P

                                                Capitolo 3

Nami stava seduta sull'altalena sul ponte della Thousend Sunny con una tazza di cioccolata in mano per cercare di combattere il freddo pungente. Aveva anche una coperta che la avvolgeva come un bozzolo dalla testa ai piedi e ogni tanto una nuvoletta di vapore le usciva dalla bocca.
Non era il clima ideale per stare fuori ma non voleva perdere l'occasione di vedere lo spettacolo pirotecnico visto che aveva la fortuna di poterli ammirare anche dalla nave, ormeggiata in un punto nascosto dell'isola in cui si trovavano.
I suoi compagni erano rientrati affermando di voler stare comodamente sotto le coperte o avvolti dal tepore che regnava in cucina.
Solo Zoro, vedendola sola e infreddolita, non se l’era sentito di lasciarla lì da sola. Nami apprezzava il fatto che lui volesse farla compagnia anche se non capiva come potesse sfidare il freddo solo con una felpa leggera a maniche lunghe. Al solo pensiero tremava, anche se era avvolta nella coperta.
-Se hai freddo perché non torni dentro?- le domandò Zoro vedendole la punta del naso arrossata.
-Voglio vedere i fuochi d'artificio. E' da quando sono piccola che non li vedo.- rispose la navigatrice  con una nota di malinconia nella voce.
-Quando fai così sembri Rufy.- ridacchiò lui prendendola in giro per l'ansia infantile con cui aspettava lo spettacolo.-
-Io come Rufy? Ma và.- disse lei mentre beveva l'ultino sorso di cioccolata. -A te non piacciono i fuochi d'artificio?-
-Mi lasciano del tutto indifferente.- rispose lui sedendosi sull'altra altalena per avvicinarsi a lei.
-E allora perché sei qua?- 
-Per farti compagnia ma se vuoi me ne vado.-
-No, resta .- disse lei poggiandogli una mano sul braccio per trattenerlo lì con lei. Notò che il tessuto della felpa era gelido

-Hai freddo?-
Il ragazzo scosse la testa ma Nami sapeva che il suo orgoglio gli avrebbe impedito di ammetterlo.
Si alzò e si sedette sulle gambe dello spadaccino avvolgendo entrambi con la coperta.
-Ma che fai? Guarda che sto bene.-
-Sta zitto e guarda che i fuochi d'artificio stanno iniziando.- disse lei appoggiando la testa sul petto del ragazzo. Sentiva il battito del suo cuore e quel rumore la cullava come una dolce melodia unita al respiro regolare dello spadaccino.
I capelli della ragazza solleticavano i mento e il collo di Zoro ma non dosò fiatare per non interrompere la magia di quel momento perfetto.




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Capitolo 4
*** 4. Battaglia. Di ferite e preoccupazioni ***


Alabasta, prima della sconfitta di Crocodile


Nonostante il dolore lancinante al piede Nami si era trascinata nel punto in cui aveva visto Zoro per l'ultima volta. Sicuramente senza il suo aiuto si sarebbe perso e non si sarebbe ricongiunto in tempo con gli altri nakama.
Lo trovò che riponeva le sue spade nel fodero. Aveva il corpo ricoperto di sangue, non tutto suo però almeno a giudicare dalle condizioni in cui versava Mister One.
-Zoro!- lo chiamò mentre gli andava incontro zoppicando vistosamente. Ad ogni passo era come se stesse attraversando l'inferno ma doveva raggiungerlo a tutti i costi.
Lui le fece un sorriso storto vedendola. -Allora ce l'hai fatta.-
-Ne dubitavi forse?- disse lei abbracciandolo nonostante il sangue e le ferite. Voleva sentire il suo calore e il suon cuore battere, aveva bisogno di sapere che era vivo e non solo un suo sogno.
-Sono felice che stai bene.- mormorò
-Bene è una parola grossa, diciamo che non sono morto.-
Il ragazzo le diede un bacio sulla fronte, lieto che anche lei stesse bene. Durante il combattimento era stato distratto più volte dal pensiero di lei in balia del nemico ed era un sollievo poterla stringere tra le braccia.
-Non posso camminare, mi fanno troppo male i piedi. Mi trasporteresti tu?- disse la rossa sbattendo le ciglia sensuale.
-Te lo scordi.- replicò lui.
-Vuoi abbandonare qui una povera fanciulla debole e ferita?- disse enfatizzando le parole solo come un'attrice nata come lei sapeva fare.
Zoro sbuffò e si inginocchiò per farla salire sulla sua schiena, una delle poche zone del suo corpo a non essere coperto di ferite.
La ragazza gli circondò il collo con le braccia dandogli un bacio sulla guancia.
-Grazie.- sussurrò sapendo quanto quel gesto significasse per lei.
Poggiò la testa sulla spalla del verde godendo della sua vicinanza e del suo tocco incredibilmente gentile.
Nonostante la situazione ancora in bilico, le ferite e la stanchezza entrambi non poteva fare a meno di sorridere.

Eccoci dunte all'ultimo capitolo di questa ff. Spero che vi sia piaciuta e che vi siate divertiti a leggerla. 

Grazie ancora a chi è stato così gentile da leggerla, recensirla, aggiungerla ai preferiti o comunque a chiunque abbia speso del tempo con la mia storia.

Un bacio a tutti e alla prossima fanfiction

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