Rapina temporale di Nene_92 (/viewuser.php?uid=83116)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 - Risveglio (scelta OC) ***
Capitolo 3: *** 2 - Fuga dalla stanza ***
Capitolo 4: *** AVVISO! ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
0 - Prologo
- Rapina temporale -
15 novembre 2018, New York
"Quindi stai dicendo che è colpa mia se non riusciamo ad avere
figli?" Domandò Danielle con un sospiro, lasciandosi cadere sul
materasso e coprendo il più possibile il suo corpo con il
cardigan di lana che aveva addosso, in un gesto che lasciava intendere
tutta la sua disperazione.
Avrebbe tanto voluto che fossero le braccia della persona davanti a lei a stringerla.
Avrebbe tanto voluto urlare, strillare, prendere gli oggetti che si
trovavano a poca distanza da lei - ovvero su quella scrivania che
avevano comperato solo l'anno prima insieme,
quando avevano deciso di fare il grande passo e andare a convivere - e
scagliarli per terra, oppure che lui parlasse e spiegasse, negasse,
magari dicendo che si era espresso male.
O anche che era stata lei a capire male.
Le sarebbe andata davvero bene qualsiasi cosa.
Tranne il silenzio che seguì quella affermazione.
Mordendosi quasi la lingua a sangue per non singhiozzare, nascose il
viso tra le mani, cercando così di negargli la vista delle sue
lacrime.
Non ne poteva più di litigare per quell'argomento.
"Io un figlio già ce l'ho." Replicò alla fine Benjamin in
tono neutro "Quindi non puoi essere che tu, quella sterile."
Per qualche secondo, o forse minuti, ore, giorni oppure anni, il
silenzio totale calò nella stanza, mentre Danielle lo fissava
con gli occhi strabuzzati, incapace di accettare fino in fondo la frase
che il suo fidanzato le aveva appena detto.
Poi, di punto in bianco, la rabbia si impossessò completamente di lei.
"FUORI DI QUI!" Urlò con tutto il fiato in gola, indicando a Ben la porta.
"Come?" Domandò lui sorpreso, strabuzzando gli occhi.
"HO-DETTO-FUORI!" Strillò Dani, iniziando a spintonarlo per
essere più convincente, recuperando la bacchetta con un
incantesimo di appello.
"Mi stai cacciando da casa mia?" Chiese incredulo il ragazzo, iniziando però ad arretrare spaventato.
"QUESTA NON E' CASA TUA! ME L'HA LASCIATA MIA NONNA!" Lo contraddisse però lei "NON C'E' NIENTE DI TUO QUI!"
"I miei vestiti..." Riuscì a malapena a dire il ragazzo, prima che la risata isterica di Danielle lo interrompesse.
"Giusto, i tuoi vestiti. Rimediamo subito." Replicò infatti lei cambiando direzione e dirigendosi verso l'armadio.
Prima che Ben potesse dire o fare altro, la ragazza aprì le
ante, appellò i vestiti del ragazzo e poi... li buttò
fuori dalla finestra.
"DANIELLE!" Protestò lui, troppo sconvolto per aggiungere altro.
"Adesso non hai davvero più niente di tuo qui, Benjamin. Quindi puoi davvero andartene."
"Dany, ti rendi conto che...?"
"HO-DETTO-FUORI!"
-*-*-*-
Danielle era rannicchiata sul divano, in preda ad un pianto isterico apparentemente infinito.
Aveva cacciato Ben fuori di casa, in preda da un vera e propria crisi
isterica, circa mezz'ora prima - nonostante i vari tentativi del
ragazzo di opporsi e di farle cambiare idea - ma questo non l'aveva
aiutata a sentirsi meglio.
Anzi, la faceva sentire soltanto peggio.
Benjamin Rafford era entrato nella sua vita due anni prima per puro
caso, durante una spedizione in Egitto: lei era l'archeologa che doveva
accompagnare i turisti - maghi - dentro ad una serie di Piramidi
maledette, mentre lui era proprio lì, in mezzo ai turisti pronti
ad essere guidati da lei, fresco di divorzio.
Alla fine della visita l'aveva fermata per chiederle ulteriori
spiegazioni, affascinato quanto lei da quella civiltà
così antica e misteriosa. E lei si era lasciata a sua volta
intrigare da quell'uomo affascinante, nonostante i quasi 10 anni di
differenza che li separavano.
Presa com'era dai ricordi, si accorse solo dopo un po' del
tichettio insistente alla sua finestra: un gufo si trovava infatti
all'esterno e sembrava impaziente di consegnare la missiva.
Sospirando e tamponandosi le lacrime con la manica della maglia,
Danielle si diresse verso la finestra e la aprì, lasciando
così entrare il volatile, che immediatamente le allungò
la zampa.
La lettera era senza mittente, ma la scrittura ordinata ed elegante non lasciava dubbi sul destinatario: Danielle Cambell.
Qualunque cosa contenesse quella lettera, era indirizzata a lei.
Perciò la ragazza la aprì, ormai incuriosita del suo contenuto. E strillò spaventata, agitando la mano destra.
Lei aveva sempre odiato gli insetti.
Nella sua mano, proprio in quel momento, non c'era più la lettera. Al suo posto si trovava un enorme verme bianco, che, proprio a causa del suo movimento, atterrò sul tavolo di fronte a lei dopo aver fatto un lungo volo ad arco.
"Ma che...?" Domandò spaesata, guardandosi attorno.
Si trovava in una stanza circolare completamente spoglia - a parte un tavolo e alcune persone - e completamente bianca.
Di certo non era più nel suo salotto.
Non riconosceva minimamente quel posto. Non ci era mai stata in vita sua.
Così come non riconosceva le persone presenti a quel tavolo, che sembravano spaesate quanto lei.
Come diamine ci era finita lì?
Non ricordava assolutamente nulla.
Facendo mente locale, si rese conto che l'ultima cosa che ricordava era
il suo litigio con Ben e il fatto di averlo cacciato di casa.
Poi aveva ricevuto una lettera... e si era ritrovata lì.
"Non toccate quei vermi." Comunicò una voce alle sue spalle, facendola sobbalzare.
Girandosi di scatto, si ritrovò davanti ad un ragazzo,
più o meno suo coetaneo, il cui viso era puntanto nella sua
direzione. Anzi, in direzione del verme bianco che lei aveva fatto
volare solo pochi secondi prima.
"Come?" Domandò spaesata, sbattendo le palpebre ripetutamente.
"Non toccate quei vermi." Ripetè lui, avanzando piano verso di
lei, sorpassandola e allungando il collo verso gli insetti, che ormai
brulicavano liberamente sul tavolo. "Non toccateli e non sfiorateli
neanche per sbaglio. Sono vermi della memoria: basta un minimo contatto con loro, per eliminare ore ed ore di ricordi."
"Beh, mi sembra un po' tardi saperlo adesso." Replicò
Danielle vagamente irritata "Visto che l'ho tenuto in mano fino a pochi
secondi fa, a quanto pare." Concluse trascinando però la sedia il più lontano possibile dal tavolo, dove i vari vermi 'pascolavano' ormai indisturbati.
Uno in particolare, a forza di strisciare, arrivò sul bordo del
tavolo e cadde, facendo emettere uno strillo spaventato ad una ragazza
seduta lì vicino.
"Qualcuno sa dove siamo per caso?" Domandò un altro, facendo vagare per la stanza il suo sguardo confuso.
"Ehy! Qui c'è qualcosa!" Strillò un altro ancora,
prendendo in mano quello che Danielle riconobbe immediatamente come un
telecomando da televisione babbano e brandendolo verso di loro.
"Secondo voi cos'è?" Domandò curioso.
Inavvertitamente, nel mostrarlo agli altri, spinse per caso un tasto, azionando così il televisore lì accanto.
E fu così che, con enorme sorpresa - in primis della
proprietaria - il mezzobusto di Danielle comparve sullo schermo.
"Sono Danielle Cambell, strega mezzosangue americana. Sono nata l'1 gennaio 1990. E sto per sottopormi volontariamente alla
cancellazione della memoria - tramite l'utilizzo dei vermi - di tutto
ciò che mi è accaduto nell'ultimo mese. Mi impegno
adesso, essendo a conoscenza di ogni cosa e nel pieno possesso delle
mie facoltà mentali, a seguire alla lettera le istruzioni che
l'Architetto ci fornirà in futuro."
-*-*-*-
Posto sconosciuto
Non appena udì il primo strillo spaventato - segno che i
prescelti stavano riniziando a prendere coscienza di se stessi -
lasciò andare il verme della memoria, in modo da fargli fare un
volo sul tavolo a sua volta.
Poi, tanto per essere ancora più credibile, si lasciò ad andare ad esclamazioni sorprese e confuse - "Ma come... cosa ci faccio qui?" - mentre sfoggiava la sua migliore espressione di incredulità.
Ascoltò il ragazzo raccomandarsi con tutti di non toccare quei
vermi - anche se era ormai troppo tardi, ovviamente - spiegando loro
quale pericolo rappresentassero e li osservò uno ad uno mentre
iniziavano a vagare per la stanza, domandadosi smarriti come fossero
arrivati in quel posto sconosciuto.
Non che lo fosse davvero: tutti quanti avevano vissuto lì
nell'ultimo mese, alcuni addirittura insieme alle proprie famiglie.
Peccato che nessuno di loro lo potesse ricordare.
Certo, a parte lui, l'Architetto di tutto quanto.
Semplicemente, prima di prendere il verme tra le mani, aveva bevuto l'antidoto che ne avrebbe annullato gli effetti.
Almeno uno di loro doveva ricordare ogni cosa.
Ma anche gli altri avrebbero ricordato presto.
Su questo non aveva alcun dubbio.
E infatti, esattamente come previsto, vide il primo della compagnia
azionare quasi per caso il televisore, facendo partire il video con il
mezzobusto di Danielle Cambell.
Presto avrebbero iniziato a muoversi per la struttura, trovando così anche il resto.
E l'Architetto avrebbe ottenuto il suo scopo.
--------------------
Ehilà!
Sì, sono sempre io e questa è sempre un'interattiva
(avevo avvisato che ne avevo già un'altra pronta u.u).
L'inizio si ispira alla 5^ puntata della 8^ stagione di Doctor Who "Rapina temporale" (quindi, per chi l'avesse vista, alcune cose coincideranno mentre altre avranno uno sviluppo proprio)
Come al solito, ecco a voi le REGOLE se volete partecipare:
- chi si iscrive deve farsi sentire ogni 2 capitoli, al terzo il suo OC non comparirà e nel quarto scomparirà del tutto (aggiornerò circa ogni 10 giorni)
- alle domande sui propri OC si deve rispondere sempre (se non rispondete io non userò il vostro OC nel capitolo successivo)
- potete presentare 2 OC a testa. Il vostro OC dovrà essere un vero esperto in qualcosa: non
importa cosa, può essere una materia babbana (es. biologo)
oppure magica (es. magizoologo). Non importa la scuola di provenienza
(Hogwarts, Ilvermony, Durmstrang...) e deve avere dai 25 anni in su.
- se volete partecipare mi lasciate un COMMENTO
(che significa scrivere qualcosa su cosa pensate del primo capitolo e
non un "voglio partecipare con un Serpeverde": tali recensioni sono
vietate dal sito e come tali saranno rimosse dagli amministratori... lo
dico perchè è già capitato) e la scheda me la inviate per MP (le schede per recensione sono vietate sempre dal regolamento del sito)
- non datemi personaggi triti e ritriti che avete già usato per altre storie per favore, siate un po' originali!
- tutti i vostri OC dovranno essere in qualche modo "spezzati" (dai
questa è facile, di solito fate a gara a mandarmeli con
problemi esistenziali alle spalle, quindi questa volta che sono io
stessa a chiedervelo sbizzarritevi! ;) )
Avete tempo per mandarmi le schede fino al 15 di settembre (compreso), la scelta la pubblicherò intorno al 20.
SCHEDA
Nome e cognome (eventuali secondo nome, soprannome):
ex scuola (ed ex casa):
status di sangue:
Descrizione fisica:
prestavolto:
descrizione psicologica e caratteriale:
Storia del personaggio e della sua famiglia:
cosa ama, cosa odia, cosa gli piace, cosa no:
materia nella quale è esperto (può essere sia magica che babbana):
ultimo ricordo prima di trovarsi nella stanza:
Altro:
Danielle Cambell, 28 anni, ex Serpecorno. E' una magiarcheologa:
ha una conoscenza sterminata delle varie epoche storiche e di molte
lingue antiche (greco, latino, antiche rune, sanscrito, gaelico,
geroglifici...).
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Capitolo 2 *** 1 - Risveglio (scelta OC) ***
0
Ed eccomi qui.
Come al solito ho fatto una selezione e alcuni autori sono rimasti
fuori... mi dispiace e spero che non se la prendano, ma mi sono
arrivati molti personaggi con back ground e capacità simili, che
sarebbero stati la copia l'uno dell'altro.
Perciò ho optato per il criterio di "precedenza" (ovvero, in
caso di "doppioni" ho preso chi mi ha mandato la scheda per primo).
Ci vediamo sotto!
- Risveglio (scelta OC) -
Hansel Wolfsburg, 28
"Va tutto bene Hans... va tutto bene."
Nonostante sua cugina continuasse a ripeterlo, Hansel sapeva che non andava tutto bene.
Non andava affatto bene.
Lo vedeva dal suo volto sempre più pallido.
Lo vedeva dal suo corpo sempre più esangue.
Lo sentiva dal respiro della ragazza, sempre più corto, rarefatto, mozzato e difficoltoso.
Lo capiva dai suoi colpi di tosse.
E dalla macchia di sangue che si allargava sempre di più sul suo corpo, preannunciatrice implacabile di morte.
"Non mi lasciare! Ti prego non mi lasciare! Per favore resisti!"
Ma il loro destino era ormai quello di prendere strade diverse.
E Hansel lo capì irrimediabilmente quando la sua mano, che fino
a quel momento era rimasta ben salda in quella della cugina, si
ritrovò invece a stringere un verme grosso lungo e bianco.
Un verme della memoria.
"No!" Strillò al nulla, alzandosi in piedi di scatto e lanciando il verme sopra al tavolo davanti a lui.
E facendo cadere la sedia con un gran fracasso.
Dove diamine era finito? E quanto di ciò che aveva vissuto fino a quel momento gli era stato cancellato?
-*-*-*-
Thomas Lincoln Sachs, 32
"Parker non correre!" Urlò
Thomas al figlio, che però sembrava non prestargli minimamente
ascolto, intento com'era a divertirsi per il parco.
"Parker!" Lo richiamò nuovamente l'uomo, allungando il passo per cercare di stargli dietro.
Quel bambino era una vera peste!
Tuttavia, per quanto Thomas potesse allungare il passo, Parker sembrava
essere diventato di colpo molto più veloce di lui.
Tant'è che ci mise pochissimo tempo a perderlo di vista, mentre
il parco giochi attorno a loro diventava ogni secondo più buio
ed inquietante.
"PARKER!"
"Papà!" La voce del bambino, alquanto allarmata, gli giunse all'improvviso da un punto lontanissimo.
E Thomas si ritrovò a correre nella direzione dalla quale proveniva la sua voce.
Ma non fu suo figlio, quello che trovò.
Per terra, illuminati quasi di luce propria, si trovavano il cadavere di sua moglie Karen e della sua secondogenita Margaret.
Entrambi putrefatti.
Ed entrambi pieni di mosche e vermi.
"No!"
Chinandosi per raccoglierne uno, si accorse di averlo già in mano.
Ma non era più nel parco. Era seduto su una sedia di legno, di fronte ad un tavolo, al fianco di perfetti sconosciuti.
All'interno di una stanza che non aveva mai visto.
-*-*-*-
"Non toccate quei vermi." Comunicò una voce alle sue spalle, facendola sobbalzare.
Girandosi di scatto,
Danielle si ritrovò davanti ad un ragazzo, più o meno suo
coetaneo, il cui viso era puntanto nella sua direzione. Anzi, in
direzione del verme bianco che lei aveva fatto volare solo pochi
secondi prima.
(prologo)
Danielle Campbell, 28 Andreas Martinez, 30
Non appena aprì gli occhi, riconobbe immediatamente ciò che teneva tra le mani.
Per quel motivo decise subito di lasciarlo andare, cercando di non
danneggiare la propria memoria più di quanto non lo fosse
già.
Come aveva fatto, uno come lui, a prendere in mano un verme della memoria?
Proprio lui, che conosceva quelle creature come le sue tasche?
Era stato forse costretto da qualcuno a toccarle?
Ma, in tal caso, a che scopo?
I suoi pensieri vennero interrotti da diversi mormorii perplessi - e
anche qualche strillo spaventato - che lo convinsero ad alzare lo
sguardo.
E la sua attenzione venne catalizzata sul tavolo circolare che si
trovava di fronte a lui, dove diverse persone si stavano pian piano
"risvegliando". Alcune delle quali stavano nuovamente allungando la
mano verso l'insetto, forse nella speranza di capirci qualcosa.
"Non toccate quei vermi!" Strillò a quel punto allarmato, raggiungendo il tavolo con poche e veloci falcate.
"Come?" Domandò una ragazza bruna, voltandosi verso di lui con aria totalmente spaesata.
"Non toccate quei vermi!" Si ritrovò a ripetere lui, avanzando
nella sua direzione e gettando un'occhiata veloce alle creature, che si
erano messe a strisciare pigramente sul tavolo "Non toccateli e non
sfiorateli neanche per sbaglio: sono vermi della memoria."
Affermò dopo averli analizzati velocemente, capendo così
che davvero tutti i presenti nella stanza avevano probabilmente subito
il medesimo trattamento. "Basta un minimo contatto con loro per
cancellare ore ed ore di ricordi."
"Beh, mi sembra un po' tardi saperlo adesso, visto che l'ho tenuto in
mano fino a pochi secondi fa." Replicò la ragazza con voce
palesemente irritata.
-*-*-*-
"Sono Danielle Cambell, strega mezzosangue americana. Sono nata l'1 gennaio 1990. E sto per sottopormi volontariamente alla
cancellazione della memoria - tramite l'utilizzo dei vermi - di tutto
ciò che mi è accaduto nell'ultimo mese. Mi impegno
adesso, essendo a conoscenza di ogni cosa e nel pieno possesso delle
mie facoltà mentali, a seguire alla lettera le istruzioni che
l'Architetto ci fornirà in futuro."
Meghan Nitthercott, 28 Thomas Wright, 27
"Ehy!" Strillò Meghan, riconoscendo la ragazza sullo schermo e puntando il dito contro Danielle "Quella sei tu!"
"Maddai!" Replicò la ragazza ironicamente, inarcando un sopracciglio "Non me n'ero mica accorta!"
Probabilmente Meghan avrebbe aggiunto anche qualcos'altro, ma un altro
ragazzo, dopo aver visto Danielle, si era diretto immediatamente verso
di lei, contento di riconoscere almeno un volto noto tra tutti quegli
sconosciuti.
"Dany!"
"Oh per Merlino! Thom!" Rispose lei sporgendosi per abbracciarlo.
Sentendosi inevitabilmente osservata da mezza stanza.
D'altra parte, l'avevano visto tutti il video.
"Quindi tu saprai dirci qualcosa su quello che sta succedendo."
Provò ad insistere Meghan, riattirando così l'attenzione
di Danielle - e di conseguenza anche di Thomas - su di sè.
"E per quale ragione dovrei, scusa?" Domandò Danielle inarcando un sopracciglio.
"Perchè ci sei tu in quel video, non io!" Protestò la
ventottenne, ormai intenzionata ad aggiudicarsi la vittoria in quella
discussione.
"Nello stesso video dice anche di essersi sottoposta - come tutti noi,
a quanto pare - alla cancellazione della memoria tramite l'uso del
verme della memoria." Le ricordò a quel punto Thom "Quindi mi
sembra logico che ne sappia quanto te."
"E chi mi dice che tu non stia mentendo, in quel video?" Domandò la donna, con voce sospettosa.
-*-*-*-
Elizabeth 'Effy' Foster, 25 Annika Lydia King, 25
Samuel Marthew Allen, 25
"Effy!"
Non che fossero mai state amiche per la pelle, essendo appartenute a
case diverse, tuttavia vedere un volto noto in mezzo a quel marasma di
gente sconosciuta, infuse una leggera dose di tranquillità ad
Annika.
"Anne!" Rispose a sua volta la Corvonero, dopo essersi voltata e aver riconosciuto la sua ex compagna di scuola.
"Anche tu qui?" Domandò l'ex grifondoro incredula, probabilmente
ancora completamente stralunata da tutta quella situazione assurda
nella quale si erano ritrovati così all'improvviso.
"A quanto pare..." Replicò Elizabeth "Ehy, ma quello non è Samuel Allen?"
Domandò poi, dopo essersi alzata sulle punte dei piedi e aver
puntato lo sguardo oltre Annika. "SAM!" Continuò sventolando una
mano, cercando così di attirarne l'attenzione.
Non che fosse difficile notare il ragazzo, visto che era più o meno l'equivalente di un armadio a tre ante.
In effetti, Effy si chiese per quale arcano motivo Anne fosse riuscita a notare lei ma non lui.
Non appena il ragazzo l'ebbe notata a sua volta, si diresse
immediatamente verso le due, mentre Annika sembrava farsi più
piccola ad ogni passo che Samuel faceva verso di loro.
"Mi ha sempre inquietato quell'Allen." Spiegò con un filo di
voce, in risposta allo sguardo interrogativo di Effy. "Ho paura che
potrebbe spezzarmi in due da un momento all'altro e farlo passare per
un incidente di misure calcolate male."
"Ragazze..." Commentò lui, non appena le ebbe raggiunte,
indirizzando loro un cenno del capo. "Voi per caso sapete cosa sta
succedendo qui?"
"Non ne ho la più pallida idea." Fu la risposta sconsolata di Elizabeth "Ma mi piacerebbe davvero molto capire in che cosa consiste questo 'qui'." Aggiunse a mezza voce, quasi come se si riferisse unicamente a se stessa.
"Anche a me Effy... anche a me."
-*-*-*-
"E chi mi dice che tu non stia mentendo, in quel video?" Domandò la donna, con voce sospettosa.
Nathalie Charlotte Lunard, 30
Un brusio inferocito era ciò che, ormai da parecchi minuti, faceva da sottofondo nella sua testa.
Tuttavia Nathalie Lunard non ebbe la minima difficoltà a
riconoscere tra tutte quelle voci quella di Meghan Nitthercott.
Nonostante i due anni di differenza, erano sempre state buone amiche.
Per quel motivo avanzò velocemente verso la ragazza, che
continuava a discutere con Danielle e Thomas sul video che avevano
appena visto tutti.
"Meggy!" La chiamò a voce alta, interrompendo così la discussione.
"Nathalie!" Esclamò quest'ultima sorpresa, anche se vagamente rincuorata dalla presenza familiare della donna.
"Lascia respirare quella povera ragazza, Meg." Le consigliò la
Corvonero "E' palese che sia spaventata e che ne sappia quanto tutti
noi."
Anche se a malincuore, Meghan decise a quel punto di seguire il consiglio dell'amica.
Nathalie in fondo era stata abbastanza conosciuta, ad Hogwarts, per la
sua profonda empatia. Perciò difficilmente si sbagliava, quando
si ritrovava a dover giudicare una persona alla prima occhiata.
"D'accordo." Annuì alla fine "Ma vorrei davvero sapere perchè ci troviamo qui."
"Credimi Meg: ce lo stiamo chiedendo tutti."
-*-*-*-
Zayden Kelly, 31
A differenza di alcuni dei presenti, che avevano iniziato a formare dei
piccoli capannelli man mano che si riconoscevano tra di loro, Zayden
era rimasto in un angolo della stanza, in disparte, cercando di capire
in che razza di situazione fosse finito.
L'ultimo ricordo che aveva, era di essersi recato all'ospedale dalla sorellastra.
Ma non ricordava nemmeno se c'era arrivato davvero.
Quando si era "risvegliato", aveva capito immediatamente cosa aveva tra
le mani e per quel motivo se n'era disfatto immediatamente, timoroso di
poter danneggiare la propria memoria più di quanto non fosse
già successo.
Tuttavia, mentre osservava le diverse persone presenti nella stanza, fu colpito da un'idea improvvisa: i vermi erano ancora lì, sul tavolo, intenti a nutrirsi dei ricordi che avevano loro appena sottratto.
Perciò, se fosse riuscito anche soltanto a prenderne uno, avrebbe potuto creare un antidoto.
Stava per attraversare la stanza per attuare il suo piano quando lo
schermo, lo stesso che aveva appena finito di trasmettere il video di
quella ragazza americana, si illuminò di colpo, iniziando
nuovamente a trasmettere.
E lui sembrava essere stato l'unico ad accorgersene.
"Ehy!" Si ritrovò a strillare, per cercare di ottenere l'attenzione di tutti i presenti "Lo schermo sta trasmettendo di nuovo!"
-*-*-*-
Michael Cooper, 42
Olimpia Torre, 26 Celeste Collins, 27
Nel momento in cui quel ragazzo
aveva fatto notare che lo schermo babbano stava trasmettendo di nuovo,
Michael si era immediatamente avvicinato ad esso il più
possibile.
Almeno così, forse, sarebbe riuscito a capirci qualcosa in più.
"Sono l'architetto." Esordì una figura incappucciata comparsa sullo schermo "Immagino
che molti di voi si stiano chiedendo perchè si trovano qui. Ma,
per adesso, è giusto che voi ne rimaniate all'oscuro: meno
sapete, meglio è. Diciamo solo che siete stati scelti. Fuori da
questa stanza troverete delle valigette sigillate: contengono delle
cose che potrebbero tornarvi utili in futuro. Ma, per adesso, il mio
ordine è soltanto uno: uscite da questa stanza. Avete dieci
minuti di tempo esatti per farlo. A partire da adesso."
Non appena la figura ebbe terminato il discorso, il video si
interruppe e venne sostituito da un timer che iniziò il conto
alla rovescia, mentre tutti i presenti nella stanza lo guardavano
increduli.
"Cioè, io adesso dovrei prendere ordini da quel... coso?"
Domandò incredulo Michael, incrociando le braccia al petto e
inarcando un sopracciglio, alquanto perplesso da quella situazione. "E
mi sarei anche fatto cancellare volontariamente la memoria? Ma stiamo scherzando?"
"In effetti prendere ordini da uno schermo e una voce sintetizzata non
piace molto neanche a me come idea, sinceramente." Commentò una
ragazza bruna dietro di lui, avanzando di qualche passo per
raggiungere lo schermo e iniziare a mettere le mani tra i fili che
sbucavano qua e là. "Vediamo se riesco a capirci qualcosa."
"Si può sapere che cosa stai facendo?" Domandarono a quel punto
in coro sia Michael che un'altra ragazza, con voce allarmata.
"Se la voce è stata sintetizzata, significa che nella
registrazione, anche se modificata, si trova la traccia di quella
originale. E magari, già che ci sono, riesco a dare una
definizione anche più precisa all'immagine." Spiegò la
bruna, continuando a trafficare in mezzo ai fili "A proposito... io
sono Olimpia Torre." Si presentò.
"Celeste Collins." Si presentò a sua volta l'altra ragazza,
continuando però a guardare preoccupata ciò che Olimpia
stava facendo, come per paura che potesse esplodere tutto quanto da un
momento all'altro. "Sei sicura di ciò che stai facendo?" Domandò infatti.
"Sì certo." La rassicurò l'altra, ormai completamente concentrata su ciò che stava cercando di fare.
"E sei sicura che il tuo intervento non abbia effetti sul timer?"
Le domandò Celeste dopo un po', ormai completamente impanicata.
"Perchè dici così?" Domandò a quel punto Olimpia, alzando finalmente lo sguardo verso di lei.
"Perchè secondo il timer di minuti ne sono passati soltanto due... ma si sta
aprendo un'enorme voragine nel pavimento... e, se non sbaglio, l'ordine
era proprio quello di lasciare la stanza." Rispose la Collins
allarmata, indicando ad entrambi il foro che si stava spalancando ogni
secondo di più al centro del pavimento.
Quasi come per rispondere alla sua osservazione, lo schermo si
illuminò di nuovo e la figura dell'architetto vi ricomparve
sopra.
"Non mi avete voluto ascoltare. Adesso non vi rimane che correre."
------
Ma ciao!
Benvenuti nel primo capitolo effettivo di questa interattiva! Cosa ne pensate?
Vi ripasso velocemente le regole per chi è stato scelto, dopodichè starà a voi rispettarle:
- dovete farvi sentire ogni 2 capitoli,
altrimenti al terzo il OC non comparirà e nel quarto
scomparirà del tutto (ovviamente se la vostra assenza è causata da problemi veri basta che me lo comunichiate)
- alle domande sui propri OC si deve rispondere sempre
Detto ciò, ecco a voi la prima domanda della storia:
come avete capito, qua si tratta
di obbedire agli ordini di uno sconosciuto. Chi dei vostri personaggi
lo farà e a chi invece la cosa starà "alquanto stretta"?
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Capitolo 3 *** 2 - Fuga dalla stanza ***
1
Ehilà! Ciao a tutti!
Chiedo scusa per il ritardo, ma
per motivi lavorativi mi sono ritrovata a cambiare 5 città in 3
settimane, perciò ho avuto un po' di problemi di organizzazione
del mio tempo libero (chiedo anche scusa se non ho risposto alle vostre
recensioni!).
In ogni caso eccomi qui!
Risposte complessive alle domande più gettonate:
1) la storia si svolge alla fine del 2018, esattamente nel mese di dicembre.
2) per chi non lo ricordasse, Danielle è stata allieva di
Ilverlmony, serpecorno. Perciò ha conosciuto Thomas Wright
lì (hanno un solo anno di differenza). E' impossibile che chi ha
frequentato altre scuole li conosca.
Piccola nota di servizio: nello
scorso capitolo mi ero scordata di avere selezionato un personaggio in
più rispetto a quelli presentati (chiedo scusa all'autrice!),
perciò li ho rimessi tutti.
Ci vediamo in fondo!
- Fuga dalla stanza -
"Sei
sicura che il tuo intervento non abbia effetti sul timer?" Insistette
ancora Celeste dopo un po', ormai completamente impanicata.
"Perchè dici così?" Domandò a quel punto Olimpia, alzando finalmente lo sguardo verso di lei.
"Perchè di minuti ne sono
passati soltanto due... ma si sta aprendo un'enorme voragine nel
pavimento... e, se non sbaglio, l'ordine era proprio quello di lasciare
la stanza." Rispose la Collins allarmata, indicando ad entrambi il foro
che si stava spalancando ogni secondo di più partendo dal centro
del pavimento.
Quasi come per rispondere alla
sua osservazione, lo schermo si illuminò di nuovo e la figura
dell'architetto vi ricomparve sopra.
"Non mi avete voluto ascoltare. Adesso non vi rimane che correre."
Michael Cooper, 42
Olimpia Torre, 26 Celeste Collins, 27
Alle parole dell'Architetto, sia Olimpia che Celeste gelarono sul posto.
E non furono le uniche.
Per qualche secondo il silenzio
totale calò nella stanza, interrotto solo dal crepitio del
pavimento che si sgretolava lentamente sotto i loro piedi.
"Che cosa state aspettando?"
Le risvegliò però la voce di Michael all'improvviso "Che
il pavimento sotto di noi si apra e ci inghiotta? Muoviamoci!"
Ma mentre Celeste, come risvegliata all'improvviso da un lungo sonno,
iniziava a correre disperatamente verso la porta, Olimpia fece l'esatto
contrario: con tutte le sue forze si buttò a pesce sullo
schermo, iniziando a staccare i fili per cercare di appropriarsene e
portarselo dietro.
"Ma sei per caso impazzita?"
Le domandò incredulo Michael, accorgendosi dell'assenza della
ragazza quando era ormai arrivato dall'altra parte della stanza,
vedendosi così costretto a tornare indietro per aiutarla "Non
hai già combinato abbastanza danni con quello schermo? Lascialo
lì e pensa a salvarti la pelle!"
"No!" Si oppose però Olimpia, continuando a trafficare
febbrilmente con i fili "Qui dentro ci sono informazioni vitali, devo
provare a recuperarle! Lasciami qui: io me la caverò."
-*-*-*-
Zayden Kelly, 31 Andreas Martinez, 30
Zayden guardò scioccato per
alcuni secondi il pavimento che si stava sgretolando sotto ai suoi
piedi, incapace di muovere un muscolo.
Cosa stava succedendo?
Com'era possibile tutto quello?
Com'era possibile risvegliarsi
all'improvviso in un posto, insieme a degli sconosciuti, senza il
minimo ricordo di come si era arrivati sin lì e poi dover subito
abbandonare quello stesso posto a causa di una voragine apertasi sul
nulla?
Sconcertato, ancora incapace di realizzare del tutto la situazione -
pregando che il tutto fosse soltanto un incubo prodotto dalla sua mente
tormentata - Zayden rimase a fissare con sguardo vuoto il tavolo, sopra al quale si trovavano i vermi della memoria.
Gli stessi vermi che contenevano tutti i loro ricordi rubati.
Lo stesso tavolo che sarebbe
sprofondato di lì a pochi secondi dentro alla crepa, se qualcuno
non avesse fatto qualcosa per impedirlo.
Senza neanche stare a pensarci troppo, agendo d'istinto, Zayden si
mosse velocemente verso il tavolo, cercando con lo sguardo uno
straccio, un foglio o qualsiasi altra cosa che gli avrebbe permesso di
recuperare almeno uno di quei vermi senza farli entrare in contatto con
l'epidermide.
Ma evidentemente le sue mosse vennero fraintese.
"Sei folle? Vuoi riprenderli in mano dopo quello che ho detto?" Gli
domandò un ragazzo - lo stesso che aveva informato tutti della
natura dei vermi soltanto pochi minuti prima - "Così ti
dimentichi della crepa e ti fai ingoiare?" Continuò indicandogli
il buco nel pavimento, che continuava lentamente a crescere. "Dobbiamo
abbandonare la stanza!"
"Guarda che lo so!" Gli sbraitò contro Zayden "Conosco la natura di un verme della memoria!"
"E allora che cosa stai facendo? Dobbiamo andare!" Insistette Andreas.
"Aiutami a prenderne uno in fretta! Basta un pezzo di stoffa per non toccarlo. Poi potremo andarcene da qui!"
-*-*-*-
Nathalie Lunarde, 30 Meghan Nittercott, 28
Hansel Wolfsburg, 28
Hansel Wolfsburg guardava la voragine spalancarsi man mano sul pavimento e tutto ciò che provava era... pace.
Presto si sarebbe allargata talmente tanto da raggiungerlo e risucchiarlo, portandolo così velocemente alla morte.
D'altra parte, che scopo aveva ormai nella sua vita?
La persona che aveva amato di più al mondo se n'era andata, morendo tra le sue braccia.
Quindi perchè lui doveva continuare anche soltanto a respirare?
Ogni singolo milligrammo che dal naso gli defluiva fino ai polmoni era doloroso, per lui.
E quella, essere inghiottito da una voragine, poteva essere la migliore soluzione a tutti i suoi problemi.
Stava quasi per fare addirittura un passo in avanti, verso la voragine,
quando si sentì afferrare la spalla destra con decisione.
"Ehy tu! Non vorrai mica buttarti di sotto vero?" Gli domandò Nathalie allarmata, cercando di tirarlo indietro. "Avanti, vieni via!"
"Via via!" Urlò Nathalie,
mettendo una mano sulla schiena a Meghan e spingendola verso la porta,
invogliandola così a correre più veloce che poteva verso
la loro unica fonte di salvezza.
Con sua grande sorpresa - cosa alquanto strana visto che di solito la
Nittercott aveva da ridire su ogni cosa - almeno per quella volta
l'amica le diede ascolto senza protestare, così entrambe
continuarono a correre più veloci che poterono verso la porta.
"Chi mi dice che sorpassando quella porta non ci andiamo a mettere in
una situazione ancora peggiore?" Domandò però Meghan a
metà corsa, con il fiatone, quasi come per dare ragione ai suoi
pensieri.
"Se vuoi farti ingoiare dalla voragine puoi sempre restare ferma ad
aspettare che ti raggiunga." Commentò ironicamente Nathalie
"Vuoi tentare?" La provocò. "Perchè io preferisco
salvarmi la pelle e pormele dopo, le domande."
"Certo che no. Muoviamoci!"
Fortunatamente la porta si parò davanti a loro molto in fretta,
così la Lunard estrasse la bacchetta e la puntò contro.
"Alohomora!"
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Annika King, 25 Samuel Allen, 25
Ayesha Rowena Gea Mulder, 29
"AAAH!"
Annika stava cercando di fuggire dalla stanza quando andò a
sbattere contro qualcosa di non identificato - probabilmente qualcun
altro che stava fuggendo, preso dal panico come lei - che la fece
cadere rovinosamente a terra.
Le sembrò quasi di sentirlo, lo schiocco della sua caviglia, sintomo che probabilmente qualcosa si era rotto. O quantomeno slogato.
Ma se fino al momento prima ne aveva soltanto il dubbio, nel momento in
cui cercò di rimettersi in piedi capì che si trattava di
una certezza: il dolore, se solo provava ad appoggiare il piede a
terra, le faceva vedere le stelle.
Come diavolo avrebbe fatto a correre e a fuggire da lì?
Stava davvero per disperarsi - in mezzo al fuggi fuggi generele ognuno
era completamente preso dai suoi problemi, perciò nessuno
sembrava fare minimamente caso a lei - quando una voce a lei nota le
fece tornare un moto di speranza.
"Ti sei fatta male?" Domandò Samuel, chinandosi su di lei. "Riesci almeno a camminare?"
Cercando di ricacciare indietro le lacrime, date sia dal dolore che
dalla confusione, Annika scosse la testa "Credo di avere preso una
storta." Lo informò "Se provo ad appoggiarmi..."
"Ok." Replicò lui chinandosi per prenderla in braccio "Ci penso
io." Continuò alzandola per aria e allungando il passo, quasi
come se lei non pesasse assolutamente niente. "Siamo quasi arrivati."
Poco dopo - ma ad Anne, agitata com'era, sembrò quasi un secolo
- sorpassarono la porta e iniziarono ad attraversare un corridoio, dove
tutti coloro che erano presenti nella stanza si stavano man mano
ammassando.
"Tra di voi c'è un medico o qualcosa di simile?" Domandò
Samuel a quel punto, approfittando del suo vocione per farsi sentire da
tutti "La ragazza qui si è slogata una caviglia!"
"Posso provare a darci un'occhiata io, dopo, se vuoi." Si fece avanti
subito una ragazza bruna e piccolina "Non sono esattamente un
medico ma un po' me ne intendo. Solo che senza gli strumenti giusti
sarà un po' difficile."
"Fai quello che puoi... data la situazione direi che è anche
troppo." Sussurrò Annika in risposta, mentre Samuel la
appoggiava a terra con delicatezza. "Io sono Annika." Si
presentò tendendole la mano.
"Ayesha." Si presentò l'altra ragazza, stringendogliela a sua volta.
"Beauxbatons?" Domandò a quel punto Anne.
"Esatto... si sente così tanto il mio accento francese?"
"Ehy! Hai detto che ti intendi di medicina?" Le interruppe a quel punto
un ragazzo con i capelli castani lunghi, parandosi davanti a loro.
"Erbologia più che altro." Lo corresse Ayesha, mentre iniziava le manovre sul piede di Annika "Perchè?"
"Perchè allora, forse, potresti darmi una mano a creare un
antidoto per questo." Rispose Zayden, tirando fuori dalla tasca dei
pantaloni un fazzoletto, dentro al quale aveva avvolto il verme della
memoria. "Io sono un farmacista."
-*-*-*-
Thomas Sachs, 32 Danielle Campbell, 28
"Alohomora!"
Subito dopo l'incantesimo eseguito da Danielle, la porta si
aprì, permettendo così l'accesso ad un largo ed
illuminato corridoio.
Senza stare a pensarci troppo, la ragazza si precipitò dentro, seguita a breve distanza da altre persone.
Fu solo quando si ritrovò al sicuro, che la ragazza si
guardò velocemente attorno. Accorgendosi così che, nel
caos del post video e della voragine, aveva perso di vista Thomas.
"Thomas!" Provò a chiamarlo, guardandosi attorno febbrilmente.
Si sentiva scoppiare la testa.
Secondo il video, lei si era fatta cancellare l'ultimo mese di memoria.
E chissà cosa poteva essere successo nel frattempo.
Ma restava il fatto che, memoria cancellata o no, l'ultimo ricordo che
aveva era di lei che apriva una lettera dopo aver litigato - anzi
buttato fuori di casa - il fidanzato.
E all'improvviso si era ritrovata in una stanza piena di sconosciuti. Con una voragine pronta ad inghiottirla.
Anche soltanto vedere un volto familiare, nonostante non vedesse Thomas
Wright da quasi dieci anni, per lei avrebbe significato davvero molto.
"THOMAS!" Urlò perciò ancora più forte, cercando
di sovrastare il rumore delle persone intorno a lei, che avevano
iniziando ad ammassarsi nel corridoio.
"Sì?"
Sentendo quella risposta, per un attimo di sollievo, prima di rendersi
conto che la voce maschile alle sue spalle non apparteneva al suo
vecchio compagno di scuola.
Inarcando un sopracciglio, si voltò perciò con aria interrogativa verso di lui.
"Ho come l'impressione di essere il Thomas sbagliato." Capì a
quel punto l'uomo "In ogni caso piacere." Continuò porgendole la
mano "Ti chiederei il tuo nome, visto che a quanto pare conosci
già il mio, ma temo di avere assistito alla riproduzione del tuo
video... un po' come tutti. Danielle giusto?"
"Giusto." Replicò lei, ancora vagamente stralunata, prima di rendersi conto della mano a mezz'aria dell'altro Thomas, che attendeva ancora di essere stretta dalla sua. "Scusami" Aggiunse poi stringendogliela "E' solo una pessima giornata."
"A chi lo dici."
-*-*-*-
Thomas Wright, 27 Elizabeth Foster, 25
"Dite che se chiudiamo la porta la voragine si fermerà?"
Domandò Effy al nulla, guardando preoccupata l'enorme buco
davanti a lei nel pavimento, che continuava lentamente a crescere - e
che ormai aveva ricoperto quasi del tutto la superficie della stanza,
ingoiando al suo interno tutto ciò che si trovava sul suo
cammino.
"Tanto vale provare." Rispose Thomas, estraendo la bacchetta e puntandola contro la porta. "Collo..."
"No, aspetta! Fermo!"
Il ragazzo non riuscì a terminare l'incantesimo, perchè
entrambi notarono una figura femminile ancora dentro alla stanza,
ancorata ad una delle poche superfici del pavimento non ancora ingoiate
dalla voragine.
Ed evidentemente la ragazza vide loro, perchè, dopo aver
scrutato velocemente la distanza che la separava dai due, sembrò
borbottare qualcosa. Poi spiccò un salto, riuscendo al pelo ad
acchiappare la mano di Thomas, che si era sporto il più
possibile per prenderla al volo non appena ne aveva capito le
intenzioni.
"Ti ho presa! Adesso ti tiriamo su, tranquilla." La rassicurò immediatamente il ragazzo.
"Ehy! Ma tu sei quella che trafficando con i fili ha accelerato la voragine!" Esclamò incredula Effy, non appena riconobbe Olimpia "Si può sapere cosa ci facevi ancora dentro a quella stanza?" Sbraitò incredula "Non hai già fatto abbastanza danni?"
"Avevo deciso di mettere le mani su quel video... ed è ciò che ho fatto." Replicò l'hacker "Adesso è tutto dentro a questa USB." Spiegò mostrandogliela "Devo soltanto trovare un computer."
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Dico la verità: questo capitolo non mi piace troppo, ma non volevo lasciarvi senza niente ancora per molto.
Se non piace anche a voi ditelo senza problemi.
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Capitolo 4 *** AVVISO! ***
AVVISO
AVVISO
Ciao a tutti!
So che probabilmente speravate in un nuovo capitolo di questa storia (e avreste anche ragione).
Il problema è che... non riesco a buttarlo giù.
Ho la trama in testa dall'inizio alla fine, ma ogni volta che provo a
tramutarla in parole mi blocco, finendo per scrivere e riscrivere poche
righe che non mi piacciono mai in alcun modo.
E' la prima volta che mi capita di non riuscire a portare avanti una
interattiva e, ancora prima che per me stessa, mi dispiace per voi:
avete perso tempo a compilare le schede per creare personaggi davvero
meritevoli e io non sono riuscita ad utilizzarli.
Non ho davvero parole per descrivervi quanto la cosa mi rattristi: mi dispiace davvero.
Pertanto veniamo al nocciolo della questione: LA STORIA E' SOSPESA.
Proverò a far passare un po' di tempo per vedere se mi
passerà il blocco. In tal caso avviserò ovviamente ognuno
di voi per sapere se sarà ancora intenzionato a riprovarci con
lo stesso personaggio (o con un altro), altrimenti pace.
Chiedo ancora scusa.
Nene
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