Impara l'arte e mettila da parte

di paige95
(/viewuser.php?uid=1018554)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Illusioni di complicità ***
Capitolo 2: *** Tra moglie e marito non mettere...il secchio ***
Capitolo 3: *** Infinite e...scivolose distese di pavimenti ***
Capitolo 4: *** Folata di vento in casa Son ***
Capitolo 5: *** Fame del Principe mode-on ***
Capitolo 6: *** Complici pasticci ***
Capitolo 7: *** Seria minaccia all'orgoglio ***
Capitolo 8: *** Una bomba ad orologeria ***
Capitolo 9: *** Equilibrio andato in fumo ***
Capitolo 10: *** Sapevano di avere già perso…ma sono pur sempre sayan...pasticcioni ***
Capitolo 11: *** Lascia fare a me...e te ne pentirai sicuramente ***
Capitolo 12: *** Profonde crepe nell'onore ***
Capitolo 13: *** Un incubo firmato Son Chichi e Bulma Brief ***
Capitolo 14: *** Discesa agli Inferi...o a Satan City (stessa cosa) ***
Capitolo 15: *** Il tramonto dell'umiliazione...l'alba di una pesante vendetta ***
Capitolo 16: *** Un meritato divertimento ... a senso unico ***
Capitolo 17: *** Un colore ... e un sayan ... di troppo ***
Capitolo 18: *** Convivenza e un pizzico di complicità in più ***
Capitolo 19: *** Una strategia ... logica ***
Capitolo 20: *** Una palese vendetta ... non ancora terminata ***
Capitolo 21: *** L'inaspettato grillo parlante ***
Capitolo 22: *** Fuori da casa mia! ***
Capitolo 23: *** La resa dei conti ***
Capitolo 24: *** L'orgoglio non serve ... almeno non ora ***
Capitolo 25: *** Scommesse per la vita ***



Capitolo 1
*** Illusioni di complicità ***


Illusioni di complicità
 

 
Si stavano allenando ormai da ore nella Gravity Room.
 
Benché la loro energia fosse contenuta, per non creare ingenti danni alla stanza, entrambi iniziavano a risentire dei sintomi della stanchezza. Ovviamente però, data la grande reputazione del Principe dei Sayan, Vegeta non si sarebbe mai sognato di ammettere il proprio cedimento solo per una stupida debolezza umana.
 
Stava diventando davvero troppo semplice per Goku schivare i colpi del suo rivale e, da leale e buon combattente, viste le condizioni del suo avversario, non osò sferrare alcun attacco, infierendo ulteriormente sulla sua precaria stabilità fisica.
 
I pugni del principe lo facevano indietreggiare contro ogni oggetto, piccolo o grande che fosse, che fungesse da ostacolo a quel duello: macchine, cavi, persino le pareti diventarono un impedimento per i loro convulsi movimenti e per quella rincorsa concitata.
 
“Kaaroth, vuoi reagire!?”
 
Vegeta si stava scaldando difronte a quel passivo comportamento. Gli inveì contro con voce affannata.
 
Anche Goku iniziò a perdere lucidità e destrezza nei movimenti e per sua disgrazia una repentina distrazione consentì ad un gancio di colpirlo dritto nello stomaco, facendolo piegare in due.
 
“Ahia Vegeta! Non è carino da parte tua. Ed io che stavo attento a non farti male”
 
Il rivale lo squadrò dall’alto al basso con ribrezzo.
 
“Ben ti sta. Così la prossima volta ti preoccupi meno e combatti di più”
 
Goku aveva accusato il colpo di quel violento fendente, perdendo notevolmente la concentrazione sulla forte gravità che pesava sui loro corpi.
 
“Vegeta, non si potrebbero spegnere quelle macchine?”
 
Il principe sbuffò rumorosamente e seguì quel consiglio, più per compassione che per reale obbedienza.  
 
“Fai pena, Kaaroth”
 
Nel proferire quelle parole non scomparve dal suo volto quella nota di ripugnanza e superiorità.
 
Un certo sollievo invase Goku nell’esatto istante in cui la gravità tornò ai livelli consueti.
 
“Urca! Grazie, Vegeta”
 
Il rivale si voltò dall’altra parte particolarmente infastidito da quell’ inopportuna e fastidiosa gratitudine.
 
Con un colpo deciso due donne fecero il loro trionfale ingresso nella Gravity Room ed entrambe avevano un’espressione poco raccomandabile.
 
La turchina fece scorrere uno sguardo indagatore prima sull’ambiente circostante e poi sui due uomini con fare circospetto. Dopo qualche istante di riflessione, si rivolse al marito a braccia conserte, dando proprio l’idea di voler dare il via ad un rimprovero efficace e ben costruito.
 
“Allora, mi vuoi spiegare, mio caro, per quale ragione da questa stanza ci è giunto il rumore di un carro armato, dal momento che è insonorizzata e progettata per resistere a qualsiasi - o quasi - vostro attacco? Mi spieghi che diavolo stavate combinando?”
 
“È colpa mia, Bulma” Goku prese la parola con un’imbarazzata risata, sotto lo sguardo sospettoso di tutti i presenti “Oggi sono particolarmente stanco e Vegeta mi ha dovuto rincorrere ovunque per incentivarmi a combattere”   
 
Quelle parole, che avevano tutta l’aria di essere blande scuse, lasciarono sbalordita Chichi.
 
“Tu stanco? Non hai nemmeno la più pallida idea di cosa significhi essere veramente stanchi, Goku. Prova anche solo un giorno a metterti nei miei panni e poi vedi come cambia la tua percezione di stanchezza”
 
Il marito temeva di rispondere a quella provocazione con l’argomentazione sbagliata, ma, nonostante ciò, l’orgoglio sayan non tardò a farsi sentire.
 
“Ma, tesoro, non credo che pulire un paio di pavimenti e lavare due piatti mi sfinirebbe”
 
Lei lo guardò truce con la palese intenzione di volerlo polverizzare solo con la forza del pensiero, trasformandolo in piccoli granelli di cenere dissolti al vento. La sua espressione divenne di sfida, incrociò le braccia al petto e alzò il capo con superiorità.
 
“Va bene, Goku, allora che ne dici di mettere alla prova la tua grande abilità casalinga, che ne so, domani?”
 
Era palese la presa in giro, proferita con un’aria più che canzonatoria.
 
Il timore per quella donna lo fece desistere dal rispondere, ma qualcuno fece presto le sue veci. Vegeta non resistette dall’accettare quella sfida, perché, infondo, era stato messo in discussione l’onore della loro razza.
 
“Sfida accettata. Quando si comincia?”
 
Bulma e Goku lo guardarono sbigottiti. Chichi invece sembrava particolarmente soddisfatta della piega che aveva preso quella conversazione.
 
“Domani. Vero, Bulma? Credo che anche la Capsule Corporation abbia bisogno di una ripassata”
 
L’amica era stata presa alla sprovvista e diede solo un flebile assenso con il capo.
 
Chichi tornò a ridefinire i dettagli di quella scommessa.
 
“Bene, allora, domani all’alba entrambi sarete a nostra completa disposizione. Scordatevi anche solo cinque minuti di allenamento, intesi? E se non supererete la prova”
 
Pensò intensamente ad una possibile penitenza e dopo qualche istante scoppiò in una grassa risata.
 
“Okok, credo di aver trovato quello che fa al caso vostro, ma non vorrei spaventarvi, quindi preferisco tenervi all’oscuro per il momento”
 
Sottolineò quel rinvio momentaneo all’inevitabile epilogo che sarebbe spettato a quei due. Prese un’ammutolita Bulma per un braccio e la trascinò con forza verso l’uscita. Lanciò solo un ultimo avvertimento ai due sventurati sayan.
 
“E mi raccomando, se la sfida cade, scatta immediatamente la vostra meravigliosa penitenza”
 
Agli occhi dei due quel compiaciuto sorriso che si delineò sul viso della donna fu alquanto inquietante.
 
Quando le donne furono uscite, Vegeta si rivolse al rivale.
 
“Tua moglie riesce ad essere veramente perfida e spietata. Ce la vedrei proprio trasformata in super sayan a combattere i nemici al nostro fianco, Kaaroth”
 
“Sai, Vegeta, non so se sia più incosciente Chichi con questa assurda sfida o tu che l’assecondi. Ho impiegato anni ad imparare ad ignorarla e tu appoggi i suoi attimi di follia??”
 
Il principe lo squardò con la solita aria di ribrezzo e superiorità.
 
“Pensi che mi spaventi?”
 
“Forse a te no, ma a me sì!” sul suo volto si delineò un sincero terrore “Quindi, visto che sei così sicuro di te, deduco che tu abbia un piano. Collaboriamo?”
 
“Scordatelo, Kaaroth, io con te non collaboro, ognuno se la sbriga da solo”
 
Forse avrebbe dovuto aspettarsi che la situazione avrebbe preso una simile piega.
 
 
 
 
Appena fuori dalla stanza gravitazionale, Chichi scoppiò in una divertita e contenuta risata con addosso lo sguardo indagatore dell’amica.
 
“Ma si può sapere che hai in mente? Non fraintendermi, far lavorare quei due al nostro posto è un’idea grandiosa, ma quale sarebbe questa tanto temuta penitenza”
 
“Visto che hanno tutta questa smania di dimostrarci quanto le faccende domestiche siano cosa facile da svolgere, perché non li immergiamo letteralmente nei nostri panni?!”
 
In quel momento Bulma ne fu veramente convinta, la sua migliore amica dava proprio l'aria di essere la creatura più perfida e spietata di tutto l’universo.


 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao a tutti ragazzi!
Ci tengo a dire un paio di cose XD
Questa storiella è un prompt suggeritomi da
Marlena_Libby, io metto solo nero su bianco la sua idea, facendola passare attraverso la mia ‘sensibilità’. Spero di non deluderti, mi hai chiesto una FF comica e cerco di riscoprire dentro di me tutte quelle poche doti comiche :D Lo sai, io sono più orientata tristemente al drammatico XD
 
Detto ciò, credo che questo primo capitolo parli da sé, due forti sayan messi spalle al muro da una terrestre, ma Vegeta non si indigna, anzi accetta, da degno principe, la sfida, dimostrando e, in qualche modo, non svalutando l’orgoglio sayan! Bulma e Chichi non daranno vita facile ai due. Ne vedremo delle belle (spero) XD
 
Ringrazio chi passerà da queste parti!
Al prossimo capitolo 😊
Baci
-Vale

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Tra moglie e marito non mettere...il secchio ***


Tra moglie e marito non mettere il…secchio

 

 
A casa Son era una mattina come tante altre. La pace e la serenità trionfavano indisturbate e...SBAM!
 
Come non detto. Ricapitoliamo.
 
A casa Son non era una mattina come tante altre, pace e serenità si erano tenute a debita distanza dalla graziosa casetta sui monti Paoz e la signora più influente della casa aveva deciso di svegliare il suo amato marito ACCOSTANDO la porta della camera.
 
Il povero sventurato si era svegliato di soprassalto con la convinzione che fosse scoppiata una sanguinaria guerra.
 
<< Chichi! Che diamine è successo?? >>
 
Lei lo accolse con un grande e furbetto sorriso.
 
<< Ma buongiorno, amore mio caro. Ho disturbato il tuo dolce riposo? >>
 
La donna si sedette con disinvoltura accanto al marito ed iniziò a togliergli le coperte di dosso con GRAZIA, anzi per la precisione con un colpo secco e deciso, decisamente in contrasto con la sua espressione.
 
<< Dai, Goku, il sole è alto e gli uccellini cantano >>
 
Lei non si levava dalla faccia quel fastidiosissimo sorrisetto compiaciuto.
 
Il marito si mise a sedere e la guardò con estremo terrore ‘stamattina le prendo sicuro’
 
<< Chichi, che vuoi? >>
 
Gli rispose con ovvietà.
 
<< Ma che domande mi fai, tesoro?! Oggi è il grande giorno del mio relax e del tuo lavoro >>
 
Si era già dimenticato di quella stupida sfida, talmente idiota che gli era passata di mente.
 
<< Perché lo fai? >>
 
<< Mille motivi mi spingono alla vendetta, Goku, ma prendila con il sorriso, dopotutto è solo una scommessa che vincerai sicuro, visto che sono solo “un paio di pavimenti da pulire e due piatti da lavare” >>
 
<< Non so nemmeno da dove iniziare >>
 
<< Per quello non preoccuparti. Lascia che ti presenti due miei amici >> si alzò e recuperò due oggetti che avevano probabilmente fatto il loro ingresso con lei, ma Goku non li aveva notati fino a quel momento << Il secchio e lo straccio >>
 
L’uomo li guardò con orrore. Probabilmente neanche uno spietato nemico gli avrebbe potuto provocare simili brividi come i soggetti in questione.
 
<< Amore, parliamone, troviamo un accordo, qualsiasi cosa, ma non questo, ti prego >>
 
<< Goku, mi dispiace, ma la corruzione non è di mio gradimento. Dovresti saperlo che sono una sostenitrice della lealtà >>
 
<< Qual è la penitenza? >>
 
Lei si mise a ridere rumorosamente, non aveva nemmeno la forza di comunicare cosa gli sfortunati sayan avrebbero dovuto fare per colmare la loro sconfitta.
 
<< Chichi! >>
 
Goku era moralmente sfinito ancora prima di iniziare e si rigettò a peso morto sul letto.
 
<< Ehy, non azzardarti a riaddormentarti, perché quest’acqua ti finisce dritta in faccia, mi hai capita, scansafatiche che non sei altro?? >>
 
Alzò il secchio sopra di lui e lui per tutta risposta, con uno scatto, si alzò.
 
<< Sono sveglio >>
 
Adorava averlo sotto il suo completo potere, il terrore che leggeva nei suoi occhi in quei momenti era davvero impagabile. Una semplice terrestre che metteva sotto torchio un sayan. Non c’era davvero niente di più spassoso per Chichi.
 
<< Perfetto >>
 
La donna andò verso l’armadio, prese uno dei suoi graziosi grembiulini floreali e lo lanciò dritto in faccia al marito.
 
Lui si levò quel pezzo di stoffa dagli occhi e lo guardò con orrore.
 
<< No, Chichi, scordatelo! >>
 
<< Ma, Goku, se ti sporchi, poi dovrai fare il bucato e ti ricordo che oggi tocca a te >>
 
Iniziava davvero a provare un grande odio verso Vegeta, anzi verso lui e quella grande ciabatta che aveva al posto della bocca. Si appuntò mentalmente di dargli una bella lezione appena lo avrebbe rivisto ‘Bulma mi anticiperà di sicuro’.
 
La mano della moglie ad un centimetro dalla faccia gli fece spegnere un sorrisetto ebete.
 
<< Ehy, ora non ti addormentare in piedi, hai un mucchio di faccende da sbrigare >>
 
<< E tu cosa farai nel frattempo? >>
 
<< Io mi accomoderò a leggere quella montagna di libri che non ho mai tempo di prendere in mano. Tanto non hai difficoltà a spostare il divano per pulire anche se ci sono io sopra, no? >>
 
<< Leggi? >>
 
<< Sì, Goku. Hai presente come sono fatti i libri: rettangolari, pieni di pagine e >> si accorse dalla sua faccia che stava sprecando tempo << Lascia perdere, tu pensa a fare il tuo lavoro che io penso al mio >> si avviò verso la porta e prima di richiuderla gli lanciò un ultimo avvertimento << Ah, a proposito, ci sarebbe anche il pranzo da preparare >>
 
Richiuse la porta con SBAM! estrema delicatezza.
 
L’uomo raccolse secchio e straccio da terra. Alzò gli occhi al cielo, sperando che qualche buona anima accogliesse le sue preghiere
 
<< Sono nei guai! >>
 
 
 
 
Anche a casa Brief vi era aria di novità e di sfida, ma qualcuno, nella fattispecie un certo Vegeta, tentava di raggirare quella grande sfida che aveva accettato con la grande smania di dimostrare chissà cosa poi a sua moglie e a quella vipera velenosa di Chichi.
 
Quando Trunks entrò in cucina, una strana scena si parò davanti ai suoi occhi. Il ragazzo sbatté più volte le palpebre per essere sicuro di non essere ancora nel mondo dei sogni.
 
<< Papà? Ma che stai facendo? >>
 
Vegeta, appena sentì la voce del figlio, si girò lentamente verso di lui, diventando palesemente rosso in volto.
 
<< Niente e fatti gli affaracci tuoi, Trunks! >>
 
Il ragazzo però non era per nulla convinto di quello strano comportamento e si avvicinò al padre, preso da un certo impeto di curiosità. Allungò gli occhi alle sue spalle e quello che vide lo lasciò senza parole per infiniti secondi.
 
<< Papà, da quando prepari la colazione alla mamma? >>
 
Vegeta tentò invano di nascondere quel reato, facendo scudo con il suo corpo, ma ormai il danno era stato fatto.
 
<< NON HO MAI FATTO NULLA DI SIMILE E MAI LO FARò! SONO STATO CHIARO? >>
 
Il figlio incassò quella sfuriata con un divertito sorriso.
 
<< D’accordo, papà, non ti scaldare >> si diresse pacifico verso la porta e, senza voltare lo sguardo al suo interlocutore, proferì ulteriori parole << E comunque credo che la mamma gradirà parecchio >>
 
Appena il ragazzo fu uscito, Vegeta prese velocemente in mano quel vassoio e con aria circospetta percorse i lunghi corridoi della Capsule Corporation. Arrivò davanti alla camera ed entrò velocemente, richiudendo la porta alle spalle.
 
Il principe non aveva però notato che la moglie fosse già sveglia.
 
<< Vegeta? Ma che combini? >>
 
Il marito non le rispose e con una certa strafottenza piazzò quel vassoio sulle gambe della donna, che nel frattempo si era seduta.
 
Bulma continuò a guardarlo stranita, ma, dopo un attimo di indugio e di perplessità, nella sua mente si fece largo una giustificazione più che convincente per quello strano comportamento.
 
<< Caro, se pensi che questo basterà per sollevarti dai tuoi obblighi, ti stai sbagliando di grosso >>
 
<< Con questo mi sembra di averti già dimostrato di essere in grado di svolgere i lavori domestici, o no? >>
 
La donna sembrò palesemente divertita difronte all’insolita ingenuità del marito. Lui non aveva la più pallida idea di quello che lo avrebbe realmente aspettato in quelle 24 h.
 
Bulma appoggiò delicatamente il vassoio sul letto e si avviò verso di lui con un’espressione compassionevole.
 
<< Mi dispiace, tesoro, ma quello che avevo in mente era leggermente diverso >>
 
Lo prese sotto braccio e lo guidò verso la porta. Lui si lasciò trasportare con terrore e senza la minima forza di ribellarsi ‘La mia reputazione sta per andare a farsi friggere tra 3, 2, 1’.
 
<< Bene, Vegeta, è molto semplice >> Bulma assunse la sua solita aria da maestrina << Dovrai solo pulire tutti i pavimenti della Capsule Corporation, stanze comprese >> cercò di nascondere un certo divertimento nel notare su di sé gli occhi del marito strabuzzare fuori dalle orbite << E dai, caro, sono solo cinque piani dopotutto. Tu e il tuo orgoglio credo che avrete abbastanza forza e anzi sono certa che ne avanzerete anche >>
 
Detto ciò, se ne andò, voltandogli le spalle e sfogando finalmente quella grassa risata che tentava in tutti i modi di sopprimere davanti all’uomo.
 
<< Voglio morire. Appena lo vedo, giuro che chiedo a Kaaroth di darmi il colpo di grazia >>
 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!!
 
Eccomi, sempre in super ritardo e con un breve capitolo…se mi odierete, non vi biasimerò ☹
 
Spero di avervi fatto sfuggire anche solo un mezzo sorriso 😉
 
Alla prossima, spero presto!!
 
Baci
-Vale

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Infinite e...scivolose distese di pavimenti ***


Infinite e…scivolose distese di pavimenti
 

 
 
Doveva aver fatto qualcosa di male, un qualsiasi evento che lo aveva lasciato sprofondare in quel baratro.
 
Come era riuscito a farsi assoggettare dalle grinfie di due terrestri?
 
Lo scopo era salvaguardare il suo tanto amato orgoglio sayan, ma, se avesse pulito anche solo un altro centimetro di quel corridoio dimenticato dalla luce del sole, avrebbe davvero cominciato ad avere seri dubbi sulle sue origini.
 
Per fortuna Trunks era sommerso da miliardi di carte nel suo ufficio, quindi non aveva alcun motivo di girovagare per la Capsule Corporation e Bra…sì, insomma, sua figlia doveva sicuramente essere intenta in qualche giro al centro commerciale per….
 
<< Papà! >>
 
Era di Bra quella graziosa vocina squillante che teneramente richiamava l’attenzione del principe? La voce era simile, anzi identica, ma aveva davvero il timore di alzare lo sguardo da terra per poter appurare con i suoi occhi i suoi più intimi timori.
 
Miseria, ma perché non si era fatto insegnare il teletrasporto da Kaaroth? Era in momenti simili che sarebbe tornato davvero utile. L’umore di Vegeta peggiorò notevolmente quando si rese conto che quell’idiota aveva pure un vantaggio per salvarsi la faccia.
 
Pensò ad un milione di modi per uscirne indenne, ma tutto ciò che si palesò nella sua mente non escludeva la violenza e di certo non voleva arrivare a tanto.
 
<< Papà, ma che stai facendo? >>
 
La ragazza sembrava aver già realizzato l’eclatante scena che le si prospettò davanti, perché iniziò a ridacchiare, cercando di contenersi un minimo.
 
Lui, trovandosi ormai beccato con le mani nel sacco - peggio di un bambino che stava per gustarsi il dito indice con la marmellata sulla punta - tentò di nascondere l’arma del delitto dietro la schiena, ma quel gesto gli riuscì decisamente troppo goffo, per passare anche solo un po' inosservato.
 
<< Non dirmi che la mamma ti ha messo all’opera con le pulizie >> tentò di sedare il divertimento, ma la mano davanti alla bocca non era sufficiente per contenerlo << Papà, guarda lì c’è una macchia >>
 
La ragazza indicò un punto vicino a loro e Vegeta si voltò spaventato per cercare di capire a cosa si stesse riferendo.
 
<< Dove??!! >>
 
<< Sei buffo >> gli rise apertamente in faccia << Sei davvero uno spasso. Sai, mamma usa il grembiule per svolgere i lavori domestici, forse dovresti indossarlo anche tu >>
 
E giù altre risata dalla bocca della ragazza, al solo pensiero dell’immagine del padre con quel grazioso grembiulino rosso a forma di cuore, che sua madre adorava. Bra pensò che non ci sarebbe stato davvero nulla di più grazioso di Vegeta con un outfit più romantico e dolce.
 
La guardava disgustato, la figlia, quando voleva, sapeva essere anche più temibile della moglie. Il sayan deglutì rumorosamente, sentiva che stava arrivando una doccia fredda dritta sulla sua testa e che niente sarebbe stato in grado di impedirlo, men che meno il sanguinario e spietato Principe dei Sayan.
 
<< Dai, papà, lo vado a prendere, così finalmente farai contenta la mamma >>
 
L’uomo si affrettò a bloccarle il cammino e cercò una scusa più che plausibile in grado di impedire quell’abominio.
 
<< Tua madre non c’entra nulla. È una sfida tra me e Kaaroth >>
 
La figlia non era per nulla convinta, incrociò le braccia al petto e alzò un sopracciglio con diffidenza.
 
<< Allora penso che il grembiule sia d’obbligo. Scommetterei un set completo di pennelli per il trucco che Chichi non ha un grembiule più bello di questo >>
 
‘No, diamine! Ed ora che faccio? Se la colpisco lievemente dovrei solo tramortirla per un quarto d’ora circa. Non dovrei infliggerle alcun danno permanente. Però se perdesse anche la memoria, facciamo, che ne so…gli ultimi cinque o sette minuti? Sì, credo che sarebbero più che sufficienti’
 
Fece per staccare lentamente le dita dal fianco per creare una piccola innocua onda per colpirla, ma infondo, dai, era più una carezza, non avrebbe di certo mai fatto male alla sua dolce e tenera bambina, 'infinitamente rompiscatole', ma dopotutto era sempre la sua bellissima principessa.
 
Solo un debolissimo fascio di luce uscì dal palmo del sayan, perché si spense subito dopo, spaventato dal suono di una voce perentoria alle sue spalle.
 
<< Vegeta! >>
 
Bulma si stava minacciosamente avvicinando. La donna non era ancora nel raggio oculare dell’uomo, ma insomma, lo percepiva perfettamente, l’aura della moglie era alterata. Rettificò, forse anche lei, se avesse avuto sangue sayan nelle vene, sarebbe stata una spietata guerriera e non solo la moglie di Kaaroth. Ringraziò Dende ‘Io che ringrazio il Supremo?’ Dunque dicevamo…ringraziò il Supremo per lo scampato pericolo.
 
‘No, davvero, devo essermi del tutto bevuto il cervello con questa assurda scommessa!’
 
E il nostro caro Vegeta non sapeva ancora cosa lo avrebbe atteso di lì a qualche nanosecondo.
 
Bulma fulminò il marito, capite inspiegabilmente le sue intenzioni.
 
‘Ma come fa a sapere sempre dannatamente tutto? Ha occhi e orecchie ovunque’
 
Ebbene sì, la scienziata più esperta di tutta Satan City, se non dell’intero universo, aveva una capacità di lettura della mente non indifferente, o meglio non vi era davvero nulla che riguardasse suo marito che sfuggisse al suo controllo.
 
Vegeta si sentì inspiegabilmente come un topo in trappola.
 
Era spaventato.
 
‘Non sono spaventato’
 
Era davvero terrorizzato.
 
‘Figuriamoci se io ho paura di una donna!’
 
La donna in questione e di cui Vegeta non ammetterebbe nemmeno sotto tortura di esserne spaventato…
 
‘Esatto! No, aspetta, cosa?’
 
Dicevamo, quella donna lì, proprio lei, sua moglie, o meglio il diavolo in persona, si girò giovialmente verso la figlia con uno splendente sorriso in volto. Riusciva a reggere con banalità un complicatissimo sdoppiamento di personalità nel giro di pochi istanti.
 
<< Ciao, tesoro. Hai passato una buona giornata? >>
 
<< Piacevole, mamma, grazie >>
 
Si sentiva un pesce fuori dall’acqua. Perché lui non poteva beneficiare di uno stesso cortese trattamento?
 
Infatti - come ho fatto precedentemente notare - dopo qualche istante si rivoltò verso il malcapitato, sventolando davanti agli occhi spaventati di lui un pezzo di stoffa alquanto familiare.
 
‘Oh, no!’
 
<< Sai, caro, mi ha chiamato Chichi qualche minuto fa e mi ha fatto notare quanto Goku fosse grazioso questa mattina con un bellissimo grembiulino a fiori. Allora ho pensato: >> ‘Quando pensa sono guai’ << chissà Vegeta come starebbe con il mio, che modestamente è molto più carino >> ci pensò un secondo e cercò di smentire eventuali malintesi con un tono acido << Non intendevo te, ma il grembiule
>> ‘Questa mi mancava’ << Quindi ti andrebbe di farmi contenta? >>
 
Gli fece gli occhi dolci per essere ancora più convincente.
 
<< E dai, papà, credo che ti donerebbe. E poi sono sicura che ti piacerà talmente tanto che non lo vorrai più togliere >>
 
Un ghigno malefico si delineò sul volto della figlia.
 
Era circondato da demoni che lo stavano lentamente spogliando di tutto l’orgoglio di cui era dotato.
 
<< Vegeta, ti ricordo la scommessa >> cercò di rammentare al marito la drammatica situazione in cui riversava, nel caso gli fosse sfuggita di mente << Non ti consiglio di perderla, perché la penitenza che ha in mente Chichi sinceramente non la augurerei nemmeno al mio peggiore nemico, figuriamoci al padre dei miei figli >>
 
Le faceva quasi pena l’uomo che aveva davanti. Non lo aveva mai visto così remissivo in tutta la sua vita.

Il principe strappò quel pezzo di stoffa color porpora dalle mani della moglie e imprecò in una lingua sconosciuta alle due terrestri, indossando quel grembiule e rimettendosi al lavoro. Assunse in volto esattamente la graziosa tonalità di quel grembiulino.
 
<< Chissà cosa avrà detto papà >>
 
Bulma si voltò verso la figlia con un sorriso maligno ma soddisfatto.
 
<< Che ci vuole tanto bene, tesoro >>
 
 
 
 
 
Goku - nonostante il suo rivale lo pensasse - non se la stava cavando per nulla meglio. Non riusciva a finire di pulire un centimetro di pavimento che la moglie lo richiamava in continuazione per farsi portare qualche futilità, trattandolo peggio di uno schiavo.

Lei se ne stava comodamente seduta sul divano e non faceva al marito nemmeno la grazia di alzare i piedi per agevolargli il lavoro.
 
<< Scusa, Chichi, ci sarei anch’io e non solo quel libro o come diavolo si chiama >>
 
Lei gli rispose non alzando nemmeno lo sguardo sul suo interlocutore.
 
<< Sì, lo so, Goku, ma sono ad un punto cruciale del romanzo. Non è che potresti ripassare tra una ventina di pagine? >>
 
Il marito la guardò incredulo.
 
Chichi tentò di contenere una risata, immaginando l’espressione di lui. Alzò lo sguardo e gli sorrise dolcemente.
 
<< Grazie, sei un tesoro >>
 
E riprese a leggere.
 
Se ne stava andando palesemente costernato, quando ebbe la disgrazia di essere richiamato indietro dalla moglie.
 
<< Ah, Goku >>
 
<< S-sì? >>
 
Impiegò qualche istante a voltarsi verso di lei. Sperò veramente in quel momento di essere immerso in un incubo.
 
‘Ora mi sveglio, è solo questione di minuti. Anzi secondi’
 
<< Pensavo, ti andrebbe di lavare le tende delle finestre? Insomma, avrei dovuto farlo io oggi, ma dato che ci sei tu che gentilmente ti sei offerto di darmi una mano, mi chiedevo, perché non approfittare di questo evento più unico che raro? >>
 
‘Mi sta prendendo in giro, vero? Qualcuno mi dica che era solo una battuta’
 
L’espressione di Goku era un poema e la donna faticò davvero a mantenere una certa compostezza e serietà.
 
Lui minacciò di alzarsi in volo, ma la moglie lo additò prontamente.
 
<< No, fermo! Chi ti ha detto che puoi sfruttare i tuoi poteri? >>
 
<< Veramente questo punto non era specificato >>
 
<< Appunto, fai i lavori come li faccio io tutti i santi giorni da quando ti ho sposato. Quindi mi fai la cortesia di prendere la scala, come tutti i comuni mortali, e tiri giù, con delicatezza, quelle tende. Troppo facile, sai, mio caro? >>
 
Era estremamente rassegnato.
 
<< Chichi, quante ore mancano alla fine di questa giornata? >>
 
<< Decisamente troppo poche per farti provare anche solo un decimo di quello che vivo io ogni giorno. Ma non preoccuparti, amore mio, il divertimento è appena iniziato >>
 
 


Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Stavolta mi sono decisamente divertita di più a mettere il nostro caro principe spalle al muro XD
 
Bè, insomma, come sempre lascio a voi il giudizio se anche questo capitolo è almeno un po’ all'altezza dei presunti generi in cui ho inserito la storia 😉
 
Alla prossima (e come sempre spero presto) 😊
Baci
-Vale

 
 
 
 
 
 
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Folata di vento in casa Son ***


Folata di vento in casa Son

 

Era una giornata particolarmente ventosa. Goku, con grande fatica, cercò di stendere quella decina di tende che aveva tanto sudato a lavare, visto che aveva impiegato ore solo per comprendere come azionare la lavatrice, ma alla fine, dopo svariati tentativi era riuscito a trovare la giusta combinazione.
 
Si stava davvero impegnando il povero sayan, ma non faceva in tempo a stenderne una, che l’altra sfuggiva inesorabilmente al suo controllo, posseduta dal simpatico venticello.
 
Sicuramente in una circostanza così incresciosa non poteva nemmeno permettersi di perdere le staffe, perché, se così fosse stato, avrebbe ridotto quei sottili e candidi pezzi di stoffa a brandelli. La voglia di certo non gli mancava.
 
Una risata alle sue spalle lo fece distrarre, provocando un ennesimo fallimento. Chichi era comparsa dietro di lui palesemente compiaciuta e divertita al fatto che la natura la stesse così piacevolmente assistendo. Il marito ovviamente non era del suo stesso avviso.
 
<< Ti stai divertendo, vero? >>
 
Non ebbe nemmeno la necessità di voltarsi per appurare che fosse realmente la consorte a prendersi beffa di lui.
 
<< Mentirei, se ti dicessi di no >>
 
Si avvicinò al marito quasi intenerita, vedendolo così in difficoltà. Era decisamente una scena irripetibile e lei, nonostante si fosse concessa quella giornata di riposo, non riusciva proprio a privarsi del piacere di assistere a quel momento.
 
Goku ritentò nella sua impresa come se ad osservarlo non ci fossero gli occhi divertiti della moglie.
 
Quell’impertinente venticello, sceso a patti con Chichi, decise di invertire improvvisamente direzione e in un istante sulla faccia del sayan volò una delle candide tende. Goku, rassegnato, non aveva nemmeno la forza di scoprirsi la faccia. Ma la risata della moglie, ora incontenibile, la udiva forte e chiara.
 
L’uomo sbuffò contro la stoffa, portandosi le braccia al petto. Chichi si avvicinò e sollevò l’ostacolo tra lei e suo marito, cessando d’improvviso quell’ilarità.
 
<< Goku, hai per caso intenzione di rovinare le tende che mi ha regalato mio padre per le nostre nozze?! >>
 
Lui la guardò con l’espressione di un cane bastonato, non sapeva davvero più come liberarsi da quell’inconveniente che lo stava soffocando e prosciugando della linfa vitale.
 
Non attese nemmeno la risposta, visto che infondo le sue parole non lasciavano alcuno spiraglio di replica.
 
<< E comunque per fermare i vestiti che stendi devi usare delle mollette, altrimenti con questo vento dubito che riuscirai a finire velocemente. Quindi ora vai a prenderle e vedi di muoverti, visto che hai ancora un mucchio di faccende da sbrigare >>
 
Goku la guardò sbalordito.
 
<< Mollette?? E perché, mia cara, mi informi solo ora? Cosa ne so io di quello che usi tu?! >>
 
<< Bè, dunque, come faccio a trovare le giuste parole per dirtelo? >> si finse pensierosa ed estremamente seria, alzando gli occhi al cielo per cercare un suggerimento dall'alto << FORSE, DI GRAZIA, SE MI AVESSI AIUTATA UN PO’ DI PIù IN QUESTI ANNI, NON CREDI CHE LO SAPRESTI? >>
 
Gli aveva urlato contro, lasciandolo profondamente turbato. Poco convinto indicò la porta di casa, come a chiedere il permesso. Temeva davvero di prenderle, ora più che mai.
 
<< V-vado a cercare le mollette >>
 
Dall’espressione della moglie e dal respiro affannato, intuì che il posto in cui lo avrebbe volentieri mandato era un altro.
 
Quatto quatto e vicino ad un paralizzante tremore, come un gattino che aveva appena posato le zampe sulla terra, si lanciò volentieri in quella ricerca, pur di sfuggire alle grinfie di lei.
 
L’istinto lo portò nell’angolo più remoto della casa. Entrò nella camera del suo secondogenito. Ma infondo nemmeno lui capiva il senso di quel gesto, oltre alla legittima difesa, visto che era certo che non avrebbe mai trovato le mollette tra i vestiti di Goten.
 
Fu una sorpresa per lui trovare il ragazzo, probabilmente appena rientrato - come al solito dalla finestra per non insospettire la madre - intento a recuperare il pomeriggio perso senza svolgere nemmeno un’equazione.
 
Goku chiuse velocemente la porta alle sue spalle e, per essere più sicuro di essere in salvo, diede un giro di chiave.
 
Il ragazzo lo guardò veramente perplesso.
 
<< Papà? Non credi sia un po’ esagerato? Non credo che la mamma ci uccida solo perché ho trascorso tutto il pomeriggio fuori casa >>
 
<< Goten, mi devi aiutare >>
 
Il figlio non lo aveva mai visto così tanto intimorito e il padre rispose alla sua espressione interrogativa.
 
<< Tua madre. Hai presente Freezer e Cell? No, certo che no, tu non eri nemmeno nato, ma ti posso garantire che erano due esseri perfidi e indemoniati. Ecco, loro in confronto a lei sono due angioletti >>
 
Goten non poté fare a meno di sorridere davanti ad una simile e delirante considerazione.
 
<< Papà, ma si può sapere cosa vai farneticando? >>
 
Sentendo che tutto quel timore era stato infuso dalla madre, si tranquillizzò.
 
<< Mi ha fatto pulire tutta la casa, solo perché quell’incosciente di Vegeta ha accettato una sua scommessa >>
 
Goten si stava incuriosendo da quello strano evento, così si sedette sul letto mettendosi in posizione di ascolto.
 
<< Vegeta ha accettato una scommessa di mamma?! Temerario >>
 
<< Già, ed io ci sono andato di mezzo però! Ti prego, Goten, devi aiutarmi, devi farla ragionare. Non so per quanto tempo riuscirò a resistere così, il sole non è ancora tramontato e non accenna nemmeno a terminare questo giorno infernale >> incrociava le dita come se il destinatario delle sue preghiere fosse il cielo << Figliolo, farò tutto quello che vuoi, ma ferma quella furia di tua madre. Tu hai qualche possibilità di placarla >>
 
Perché mai avrebbe dovuto distogliere l’attenzione della madre da Goku, sapendo che successivamente avrebbe inveito contro di lui?
 
Il ragazzo stava per ribattere quando due decisi colpi contro la porta disattesero le sue intenzioni.
 
<< Goten >> abbassò la maniglia, ma l’accesso le fu vietato << Da quando chiudi a chiave? Tuo padre è lì? >>
 
Goku negò spaventato con il capo, ma il silenzio del figlio fu sufficientemente allusivo per la donna.
 
<<
So che ci sei, Goku, ma ti avviso che non sono lì le mollette ed una porta non è un ostacolo insormontabile per far cadere la scommessa >>
 
Proferì quelle ultime parole con un sommesso sorriso, ripensando alla tremenda penitenza.
 
Goten, nonostante i vani tentativi di Goku di bloccarlo silenziosamente, socchiuse leggermente la porta per avere un confronto con la madre.
 
Chichi non perse tempo e spalancò la porta, prendendo il ragazzo alla sprovvista.
 
<< Molto bene, Goku, FUORI DI QUI >>
 
Indicò al marito la porta come fosse un bambino colpevole di qualche grave reato.
 
Il marito guardò supplichevole il figlio, ma Goten ricambiò con uno sguardo dispiaciuto, non si azzardava a contraddire quella donna, nemmeno se in gioco vi era la vita di suo padre.
 
<< Mamma, stasera posso uscire? >>
 
Chichi fece per rispondergli senza distogliere lo sguardo dal malcapitato, ma quest’ultimo la anticipò, lasciando i presenti senza parole.
 
<< Assolutamente no >>
 
<< Papà, ho chiesto alla mamma >>
 
<< Ed io ti vieto di uscire stasera, giusto, Chichi? >>
 
Cercò uno scontato appoggio da parte della moglie.
 
Chiaramente lo strano comportamento del sayan non era dettato da un improvviso slancio di responsabilità e nemmeno da una vedetta verso il figlio per il poco appoggio concesso. Semplicemente voleva entrare nelle grazie di Chichi e quale migliore modo per farlo se non assecondarla nell’educazione del loro figlio?
 
Ma siamo davvero sicuri che la donna sarebbe caduta in un così banale e squallido stratagemma? Alzò gli occhi al cielo e prese il marito per la manica della maglietta, intimandolo ad uscire dalla porta.
 
<< Cammina, Goku, che lo sanno anche i muri che non ti importa un accidente se Goten esce oppure no stasera >>
 
Il povero sayan passò accanto al figlio, che sostava sulla soglia della porta.
 
<< Grazie del supporto, papà >>
 
<< Se è per questo nemmeno tu mi sei venuto in aiuto >>
 
Chichi lo spinse fuori dalla porta esasperata, interrompendo quello scambio di battute.
 
<< Finitela voi due >> si voltò verso il figlio << Tu stasera non esci, perché svolgerai i compiti e non andrai a dormire finché non li avrai terminati tutti >> poi tornò a posare lo sguardo assassino sul marito << Mentre tu cercherai le mollette e poi ti occuperai del camino >>
 
Goku sbarrò gli occhi.
 
<< Del camino?? >>
 
<< Già, mio caro, hai capito bene, il camino, perché, fino a prova contraria, non si pulisce da solo, sai? E se continui a non svolgere diligentemente i lavori sappi che ti ritrovi anche senza cena, quindi fossi in te mi darei una mossa e non indugerei >>
 
Goten sorrise compiaciuto per le disgrazie del padre, ma Chichi non gradì quella reazione e spense sul nascere quel divertimento.
 
<< La stessa cosa vale anche per te, signorino >>
 
I due erano paralizzati difronte alle minacce della donna.
 
<< Siete ancora qui? >>
 
Goku e Goten scattarono ognuno nella propria direzione intenzionati a svolgere i propri doveri e a scongiurare le tremende minacce.
 
Rimasta sola, Chichi non poté fare a meno di sorridere, compiaciuta dell’influenza che aveva sui due.
 
 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Scusate davvero per l’immenso ritardo, ma purtroppo non riesco ad aggiornare più frequentemente :(
 
Stavolta ho dedicato un capitolo a Goku, visto che in quello precedente avevo lasciato a lui poco spazio ;)
 
Come sempre lascio a voi il giudizio :)
 
Alla prossima 😊
Baci
-Vale

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Fame del Principe mode-on ***


Fame del Principe mode-on

 
 
Dopo una lunga ed estenuante giornata di lavoro forzato, la stanchezza, contro ogni previsione del malcapitato, cominciò seriamente a farsi sentire, si insinuava nelle sue viscere e supplicava pietà. Già, pietà, forse l’unica forma di compassione che lo spietato Principe avrebbe assecondato, visto che ne andava, più che della sua salute fisica, della sua sanità mentale.
 
Non strisciava solo per orgoglio, si reggeva in piedi a stento, ma, nonostante le vicissitudini, resisteva. Perché, si sa, il grande e valoroso combattente è tale dalle piccole alle grandi imprese. Anche se, nella fattispecie, ciò che lo spaventava di più era la penitenza celata architettata dalla mente malata della psicopatica moglie del suo eterno rivale.
 
Era inspiegabilmente riuscito a terminare tutti quei compiti impartiti, quando si accorse, dal grande e prorompente orologio a muro, fissato appena sopra il laboratorio di sua moglie, che era passata da un pezzo l’ora di pranzo.

Sacrilegio!

Come aveva osato Bulma far scorrere il tempo senza rifocillare quel pover’uomo di suo marito?
 
‘Eh no! Questo è decisamente troppo! Scommessa o no, mi prepara il pranzo’
 
Esattamente con questa determinazione, Vegeta fece il suo plateale ingresso nell’ufficio dove la donna stava diligentemente svolgendo il proprio lavoro.
 
<< Bulma! >>
 
Con nonchalance la moglie, proseguendo la sua ricerca, rispose amorevolmente al sayan.
 
<< Ciao, tesoro, hai già finito di pulire tutto il resto? Devi solo occuparti del laboratorio? >>
 
Se ve lo state chiedendo, a Bulma non è affatto passato inosservato il tono prepotente del marito, solo che, come ben sappiamo, la nostra scienziata più sembra tranquilla, più dentro di lei inizia a prendere vita uno tsunami forza dieci.
 
Erano proprio questi casi specifici in cui l’ingenuità di Vegeta sfiorava il limite storico. Lui che di ingenuo aveva proprio nulla, non era ancora riuscito a decriptare il carattere sbarazzino e alquanto pericoloso della moglie in determinate circostanze della vita. Quella era una delle situazioni in cui non era decisamente il caso di svegliare il cane che risposava dentro di lei.
 
L’uomo si avvicinò alla scrivania altamente sprezzante e ignaro del rischio a cui stava andando incontro. Si fermò appena dietro la sedia di lei a braccia e la squadrava dall’alto verso il basso con sdegno.
 
Bulma faticava, nonostante l’irritazione per il tono impiegato dal marito, a celare un istintivo divertimento, notando la figura dell’uomo con la coda dell’occhio. Come faceva a prendere sul serio l’irritazione di lui con quel grembiulino a cuori che spiccava sul suo petto, in netto contrasto con la postura e l’espressione del suo viso?
 
<< Ehy, donna, sto parlando con te >>
 
Uscì un tono grave dalla voce di Vegeta, profondamente scostante e adirato.
 
<<
Non hai ancora pranzato? >> si voltò verso il marito con l’evidente intenzione di prendersi gioco di lui << Vegeta, oggi ti occupi tu della casa, quindi di ogni cosa che la riguarda, compresi pranzo e cena >>
 
Spiegò quell’incompreso e fondamentale dettaglio, parte integrante del loro contratto, come se davanti avesse avuto un bambino alle prime armi, a cui era necessario chiarire tutto ciò che lo circondava.
 
L’aria di sfida del principe non sembrava svanire, anzi, fece esattamente quello che non avrebbe mai e poi mai dovuto fare, se voleva avere ancora la prospettiva di una lunga e serena esistenza. Si tolse con strafottenza il grembiule e lo sbatté con violenza sulla tastiera del computer.
 
<< Questo è davvero troppo! Te lo scordi! >>
 
Era stato un affronto insopportabile, la scintilla che aveva innescato la miccia dentro la donna che aspettava solo una più piccola scusa per accendersi. Bulma si alzò palesemente infuriata per quell’insubordinazione.
 
<< Vegeta! >> il tono era inquietantemente pacato << Ti avverto, se non prepari il pranzo da solo, oggi muori di fame. Quindi io ti consiglio di tirarti su le maniche e di sbrigarti se non desideri che ci sia l’avvento della tua dipartita >>
 
Lo fissava dritto negli occhi per mostrarsi il più convincente possibile.
 
<< Non ti consento di umiliarmi così, Bulma >>
 
E fu in quell’esatto istante che il nostro principe si umiliò da solo, dando libero sfogo alla fame attraverso i crampi del suo stomaco ultra terrestre.
 
La donna gli rise spudoratamente in faccia.
 
<< Dicevi, caro? >>

​L'uomo, in preda all'imbarazzo, cercò le argomentazioni giuste per giustificarsi e difendersi.

 
<< E poi non ti domandare per la quale ragione Bra è così insolente >>

​Forse però aveva toccato un tasto dolente.
 
<< Cosa vorresti insinuare? >> tornò seria a quella considerazione, lo prese per un braccio e lo guidò verso la porta << Cammina, fuori dal mio laboratorio >>
 
<< Ma non dovevo pulire il pavimento? >>
 
Il sayan proferì quella domanda con celata soddisfazione.
 
‘Ma non mi dire, sono riuscito a sgravarmi di dosso un lavoro?’
 
<< Ci penso io >> il marito oltrepassò la cornice della porta << Basta non dovermi più vedere davanti la tua faccia. Oggi mi hai davvero stufata >>
 
Il principe approfittò di quell’attimo di vulnerabilità per sferrare il suo attacco.
 
<< Quindi interrompiamo la scommessa? >>
 
<< Te lo puoi anche scordare. Anzi, prima di pranzare, sistemi la camera di Trunks e Bra >>

Il panico più assoluto attraversò gli occhi del sayan.

 
<< Ma sono un macello, non sanno nemmeno cosa voglia dire l’ordine!>>
 
<< Appunto. Credo che gradiranno. Così vedrai che tua figlia sarà meno insolente >>
 
Detto ciò, sbatté la porta in faccia al marito, senza concedergli nemmeno la possibilità di replica.
 
‘Perché diamine mi sono sposato? Dovevo vivere come un eremita e sicuramente molti grattacapi me li sarei risparmiati’
 
Sbuffò tra i mille pensieri e imprecazioni contro se stesso per essersi condannato con le sue stesse mani, e si avviò verso la camera di sua figlia.
 
Entrò senza bussare con veemenza e per poco non provocava alla ragazza una rovinosa caduta dal letto per lo spavento.
 
<< Papà! Ma che diavolo ci fai in camera mia?! E da quando entri senza nemmeno bussare?! >>
 
<< Poche storie, fuori di qui! >>
 
Le indicò la porta, iniziando a spostare sedia e scrivania. Bra lo guardava perplessa come se avesse difronte a sé un estraneo.
 
La ragazza non accennava a reagire davanti a quella sconcertante scena, così il padre proseguiva nel suo lavoro e, ignorandola, spostò il letto su cui lei si era accomodata ad ascoltare la musica.
 
<< Papà, stai bene? >>
 
<< Mai stato meglio >> si interruppe e sovrappensiero si voltò verso la ragazza << Sai che ti dico, a non stare bene è tua madre. È una pazza psicopatica >>
 
Bra fece per ribattere, ma il padre la anticipò.
 
<< E, ragazza mia, anche tu non scherzi. Ma da qualcuno avrai pur preso, no? >>
 
Quello di Vegeta era diventato un isterico monologo. La figlia lo ascoltava, cercando di contenere il divertimento per la piega che quella banale scommessa aveva preso.
 
<< Dai, papà, consolati, secondo me Goku se la sta passando peggio. A proposito, mamma mi ha detto che avresti preparato tu il pranzo. È pronto? >>
 
Vegeta sbuffò esasperato.
 
<< Non ti ci mettere pure tu, Bra. Non so nemmeno da che parte prendere, forse a voi altri sfugge questo dettaglio >>
 
La ragazza buttò uno sguardo alla porta per essere sicura che nessuno stesse comparendo all’improvviso, e si avvicinò al padre, abbassando il tono di voce.
 
<< Se vuoi posso aiutarti. Mamma non lo verrà mai a sapere e, sinceramente, ne trarrei vantaggio anche io, visto che non ci tengo proprio ad essere avvelenata da te >>
 
Il padre la guardò con diffidenza, quella volontaria proposta di alleanza lo lasciò estremamente perplesso.
 
<< Che vuoi in cambio? >>
 
Bra gli rispose con disinteresse.
 
<< Ma nulla di importante, solo un paio di vestiti e qualche concessione in più sull’uscita dopo il coprifuoco >>
 
‘Piccola peste! Bulma mi uccide davvero stavolta’
 
<< Va bene >>
 
Vegeta si sentiva attaccato da ogni singola parte, ma almeno, nella disperata situazione in cui riversava, provò a salvaguardare quella briciola di orgoglio che ancora gli era rimasta.
 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Perdonatemi come sempre per l’immenso ritardo!
 
Ho messo un po’ di suspance per le sorti del nostro principe XD

Non mi dilungo e lascio a voi la parola ;)
 
Spero a presto 😊
Baci
-Vale

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Complici pasticci ***


Complici pasticci

 
 
 
Il pranzo.
 
E dopotutto cosa c’era di più semplice che preparare il pranzo per tre persone? Apparentemente nulla di così complesso, ma se lo chef improvvisato doveva essere un certo Son Goku, che era molto più bravo a far sparire tutto ciò che la sua dolce mogliettina metteva accuratamente in tavola, piuttosto che farlo apparire, la missione diventava impossibile. Una reale mission impossible.
 
Non si era mai sentito così tanto pressato in tutta la sua vita. La cucina era un luogo sacro per Chichi, per quale ragione avrebbe dovuto volere che un estraneo la profanasse? Era un terreno minato, ogni stoviglia era disposta secondo un filo logico di cui solo quella donna era a conoscenza, quindi spostare anche solo un cucchiaino nel modo errato significava morte certa.
 
Il povero malcapitato sospirava, vagando per casa sconsolato ed affamato, quando accidentalmente la sua vista si imbatté in una familiare bandana arancione, che spuntava dietro un angolo, in prossimità della soglia. La mente del sayan gridò al miracolo, non poteva davvero essere così fortunato in un giorno tanto sventurato. Una visione più che angelica si palesò davanti ai suoi speranzosi occhi.
 
Si guardò intorno, auspicando di non essere stato visto dagli altri inquilini della casa, e con uno scatto si avvicinò alla nipote, prendendola alla sprovvista.
 
<< Nonno >>
 
Pan non fece nemmeno in tempo a chiedere spiegazioni per quel misterioso comportamento, che si ritrovò in un istante teletrasportata in cucina.
 
<< Tesoro, mi devi aiutare. Ti prego, Pan, sei la mia ultima speranza >>
 
La ragazza incrociò le braccia al petto e lo guardò sospettosa.
 
<< Che hai combinato, stavolta? >>
 
Goku alzò gli occhi al cielo con irritazione ‘Mia moglie sta uscendo di senno e il problema sarei io?’
 
<< Grazie per la fiducia, piccola >>
 
<< E dai, non volevo intendere quello, lo sai. Comunque, in cosa dovrei aiutarti? >>
 
<< A preparare il pranzo >>
 
Una genuina risata esplose dalle labbra della giovane sayan.
 
<< Pan, tu non capisci la gravità della situazione. Tua nonna mi sta sfruttando per ogni sorta di faccenda domestica e se non obbedisco, solo re Kaioh sa cosa mi aspetta >>
 
A fatica la nipote si riprese da quell’improvvisa ilarità e, con ancora le lacrime agli occhi, cercò di risistemarsi in un atteggiamento serio e composto alla vista di un Goku stranamente spaventato.
 
<< Nonno, io sono peggio di te in cucina >>
 
<< Impossibile, tesoro, non so nemmeno da che parte iniziare. E poi sono certo che tu riuscirai a non distruggere la cucina e a farla ritornare impeccabile come prima >>
 
La ragazza rifletté un istante, non era così sicura che quell’intromissione in faccende che non la riguardassero non le si sarebbe ritorta presto contro.
 
<< Non credo che la nonna gradirà >>
 
Goku fece silenziosamente segno alla nipote di attendere un istante, si avviò verso la porta e controllò che non ci fossero occhi indiscreti a spiarli, dopodiché fece girare la serratura una volta, ma ripensandoci per sicurezza diede altri due giri ‘Non si sa mai’.
 
Pan seguì i gesti del nonno profondamente contrariata.
 
<< Pensi davvero che una semplice porta la fermerà? >>
 
<< Sto sperando che resista almeno qualche ora >> la fissava con occhi fiduciosi, nella disperata ricerca di aiuto e in quello stato faceva davvero più tenerezza di un cucciolo << Dai, Pan, dobbiamo sbrigarci però, altrimenti nemmeno il super sayan di quarto livello riuscirà a resistere sotto i colpi di Chichi >>
 
La ragazza fece vagare lo sguardo intorno a sé, con l’evidente intenzione di pensare a qualche fattibile piano da mettere in pratica. Fece un sorriso compiaciuto e si tirò su le maniche con determinazione.
 
<< Nonno, ti aiuto a patto che poi mi inviti a pranzo >>
 
<< Figurarsi, quello era scontato >> le sorrise teneramente << Ti ho già detto che sei la mia nipotina preferita? >>
 
<< Sono la tua unica nipote >> la ragazza rispose in modo scontato all'evidente intenzione di suo nonno in qualche sviolinata per catturare i suoi favori << Su, forza, mettiamoci al lavoro >>
 
Lo prese per mano e lo invitò a seguirla verso il piano cottura.
 
Pan tentò con tanta santa pazienza di far entrare quelle semplici nozioni culinarie nella mente del sayan, ma senza successo, e dopo quaranta minuti di tentativi per spiegargli la funzionalità di un banale accendino per azionare il fornello, Goku perse la sua tanto rinomata pazienza e sprigionò un BOOM! pochino di energia, giusto per raggiungere il suo obiettivo.
 
Pan si voltò lentamente verso di lui, incontrando l’espressione desolata di Goku. Perché perdere tempo a spiegargli che un’apparente e innocua sfera a contatto con il gas creava una reazione esplosiva? I fatti e i risultati di quell’azione azzardata erano stati chiari, quindi la ragazza gli risparmiò quella lezione di chimica.
 
<<
Nonno, sarò felice di declamare il tuo elogio funebre >>
 
Ma l’uomo non fece in tempo a replicare a quelle macabre parole che una << GOKU!!! >> pacata e amorevole voce attraversò il legno della porta fino a raggiungere le orecchie dei due malcapitati. Adesso era ufficiale, le vittime sarebbero state due.
 
<< Pan, nasconditi >> si guardò intorno allarmato in cerca di un’ancora di salvezza, non voleva essere causa della prematura dipartita della sua adorata nipotina, e ripensandoci nemmeno di una sua ennesima morte, così indicò velocemente il ripostiglio << Lì dentro, muoviti. Io cerco di calmarla >>
 
Una parola! Decisamente più facile a dirsi che a farsi, ma la resa non era nelle vene del sayan, quindi un tentativo doveva pur farlo.

La ragazza non se lo fece ripetere e seguì il suo consiglio.
 
Appena il marito aprì delicatamente la porta - decisamente controvoglia e vicino ad una paralisi a causa della paura per la minaccia che aleggiava sulla sua testa -, fulmini e saette si sprigionarono dagli occhi della donna.
 
<< Stai distruggendo la mia cucina? >>
 
Domanda trabocchetto, quell'aggettivo possessivo inserito così prepotentemente nella frase non faceva ben sperare in qualche dolce carezza. La risposta era più che chiara e conosciuta da entrambi, ma il sentir ammettere dall’uomo la propria colpevolezza era una soddisfazione che non poteva proprio togliersi.
 
<< Ma no, cara! Non mi permetterei mai >>
 
A quel ridicolo tentativo di scagionarsi, Chichi entrò con arroganza nel suo terreno ed esaminò il palese danno da lontano, almeno fino a quando un’altra percezione sensoriale non la distrasse.
 
<< Goku, cos’è questo profumo? >>
 
L’uomo rimase sinceramente stupito per quella domanda.
 
<< Non mi è nuovo e so anche chi lo indossa >>
 
A passi lenti, ma risoluti, come un tenente davanti ai suoi sottoposti, passeggiò per la stanza in cerca della complice. Con occhio vigile scandagliò ogni angolo e quando passò davanti all’improvvisato nascondiglio, gettò uno sguardò fintamente distratto.
 
Goku alle sue spalle deglutì rumorosamente, certo che fossero più che accertate le doti divinatorie della moglie.
 
Si voltò di scatto verso di lui, prendendolo in contropiede, convinto che in quell’esatto momento gli fosse arrivato in pieno volto qualcosa di MOLTO pesante. E invece con tono inquietantemente pacato si rivolse a lui, indicando i fornelli.
 
<< Quel pasticcio lo sistemi entro stasera e puoi star sereno che la mia cucina non la toccate più >> alzò la voce per essere sicura che anche nel ripostiglio arrivasse quella rincuorante notizia << E tu >> indicò con strafottenza il marito e quell’additamento ebbe un effetto peggiore di un colpo di rivoltella << oggi muori di fame >>
 
<< Ma, Chichi >>
 
Lo prese per un braccio e lo guidò con gentilezza fuori dalla porta. Non aveva avuto scampo davanti all'autoritaria decisione della moglie e, come al solito, nemmeno una minima possibilità di difesa. Ma stavolta infondo non era stata del tutto colpa sua.
 
Quando percepì l’aura dei nonni debitamente lontana, Pan decise di uscire finalmente allo scoperto e un amaro sorriso si delineò sul volto della ragazza.
 
<< Credo che re Kaioh sappia anche che fine farà fare a me la nonna >>
 
 




Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Ormai ho preso l’abitudine di alternare i capitoli dedicandoli all’uno e all’altro sayan :D
 
Ho la vaga impressione che mi sia scappato un po’ di sentimento in questo capitolo, come lo zucchero nell’acqua della pasta XD
 
Anche se in ritardo, ci sono, SCUSATE…ma non la lascerò incompleta ;)
 
Alla prossima :)
Baci
-Vale

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Seria minaccia all'orgoglio ***


Seria minaccia all’orgoglio

 
 
Era davvero semplicissimo, doveva solo aiutarlo e ci avrebbe guadagnato più di quanto avesse mai sperato di scroccare a Vegeta.
 
Sì, era decisamente molto semplice…mettersi nei casini grazie a suo padre!
 
Erano stati beccati in flagranza di reato. Nulla sfuggiva a Bulma, spesso e volentieri si chiedevano se magari, per qualche fortuito e sfortunato evento, avesse anche lei ricevuto il dono di quei poteri sayan. Possibile che andando con lo zoppo si imparasse a zoppicare? Altrimenti non si spiegava davvero come l’attimo dopo in cui Bra e Vegeta erano entrati in quell’impeccabile e candida cucina, la donna fosse piombata istantaneamente nella stanza, sorprendendo la figlia con una padella in mano. A nulla valsero i tentativi della ragazza di rimediare, perché ormai il danno era stato fatto: due settimane di detenzione.
 
Ma infondo Bra se lo era meritato, così la prossima volta imparava a mettersi in mezzo ad affari che non la riguardavano, sperando chissà in quale vantaggio per sé. Se ne stava nella sua stanza in punizione a sbuffare, ma ovviamente le sue orecchie non trovarono nemmeno un po’ di pace, perché a suo padre era forse toccata la parte peggiore della sfuriata.
 
<< Vegeta, metti ancora in mezzo nostra figlia e non solo resti senza mangiare per una settimana, dormi anche sullo zerbino! >>
 
Il principe non fiatava, additato severamente dalla moglie, ma era arcistufo di quella situazione e con lui anche il suo stomaco stava iniziando seriamente a ribellarsi e, se possibile, gridava ancora più di prima.
 
Fu proprio in quel momento che Bulma, voltatasi con irritazione per levarsi da davanti suo marito, fu richiamata da quel forte rantolo, che era talmente tanto intenso da portarla a credere che Vegeta le stesse per rispondere a tono nel vano tentativo di difendersi.
 
<< Come, scusa? >>
 
<< Io non ho detto nulla! >>
 
<< Ma lo stavi per fare! >>
 
‘Ora mi sono veramente stancato’
 
La fulminò senza fiatare e si incamminò con pacatezza - dato che era tutto il giorno che correva come uno scalmanato - con l'intenzione di superare sua moglie. Ma Bulma lo bloccò posandogli una mano sul petto.
 
<< Dove credi di andare, mio caro? Io e te non abbiamo ancora terminato >>
 
Fortuna che il telefono anticipò una qualsiasi risposta del sayan.
 
‘Stavolta non mi sarei davvero tenuto dal risponderle’
 
Bulma, per gentile concessione, gli lasciò libero il passaggio, seguendo con gli occhi i passi decisi del marito, finché non svoltò l’angolo, scomparendo dalla sua vista.
 
Vegeta tirò un sospirò di sollievo, possibile che anche solo lo sguardo di quella donna lo facesse davvero sentire come uno di quegli stracci di cui si era servito per lucidare da cima a fondo la Capsule Corporation?
 
<< Pronto >>
 
La voce che udì dall’altra parte gli fece uno strano effetto di comprensione e vicinanza per una disgraziata combinazione di astri celesti, che aveva congiunto il loro destino, assoggettandolo alle grinfie di due terrestri…ok, facciamola breve, erano stati fregati come topi in gabbia, a Vegeta era stata messa sotto il naso un’invitante occasione, a cui non era stupidamente stato in grado di resistere. Orgoglio? Possiamo decisamente e senza ombra di dubbio racchiudere quella temeraria accettazione in quest’unica parola, che lo rende colpevole…
 
‘Non è colpa mia!’
 
Colpevole di quella disgraziata situazione, ma ovviamente non ammetterebbe nemmeno sotto tortura di essere il reo.
 
<< Vegeta, grazie al cielo mi hai risposto tu! >>
 
<< Kaaroth, che vuoi?? >>
 
Il tono del principe era severo, ma dovette ammettere a se stesso che mai come allora quel suono sbarazzino, da sempre odiato, gli fece percepire tanto sollievo in quell’incubo che stava vivendo ad occhi aperti.
 
<< Per caso, e sottolineo per caso, non è che Bulma >>
 
<< Non mi nominare nemmeno per scherzo mia moglie! >>
 
Goku non poté fare a meno di sorridere pacatamente - per non farsi sentire da Chichi - davanti a quella considerazione, dopotutto era stato lui a cacciare entrambi in quell’enorme guaio ed ora stava semplicemente subendo le conseguenze del suo incosciente gesto di accettare quell’insensata scommessa ‘Ma non sarò di certo io ad accusarlo, con il rischio di morire un nano secondo dopo’.
 
<< Che hai da ridere, razza di idiota?? >>
 
<< Niente >> il rivale cercò di mantenere un contegno, che arrivò nell’esatto istante in cui il suo stomaco gli ricordò il motivo della chiamata << Vegeta, ti prego, dimmi che Bulma ha preparato il pranzo. Sto morendo di fame! >>
 
Il principe rimase in silenzio davanti a quella richiesta. Passò poco meno di mezzo minuto prima che con un sonoro SBAM Vegeta riattaccò la cornetta.
 
‘Non ho mica tempo da perdere dietro ad un idiota come lui’
 
Ma fece appena in tempo a muovere un passo che il telefono squillò nuovamente, stuzzicando maggiormente l’umore già irritato del principe.
 
<< PRONTO! >>
 
<< Vegeta, scusa, sono sempre io, deve essere caduta la linea >>
 
‘Anche lui no però! Ma che ho fatto di male oggi, o negli anni passati? Devo forse espiare qualche colpa futura??’
 
Non sappiamo se ci siano future colpe da espiare, ma sicuramente qualche peccatuccio passato e mai ammesso deve essergli riconosciuto.
 
Sfinito, il sayan di sangue blu si schiaffò una mano in faccia, pregando davvero di svegliarsi nell'immediato all’albeggiare, pronto per una nuova giornata di allenamenti nella sua adorata Gravity Room, in pace e solitudine e…
 
<< Vegeta! >>
 
‘Ma per la miseria! Non si può nemmeno sognare?!’
 
<< Si può sapere che diavolo vuoi dalla mia esistenza, Kaaroth?! E già che ci sei, dimmi anche che cosa volete tutti da me! >>
 
<< Te la stai passando male, vero? >> Goku sospirò rassegnato << Bè, siamo in due >>
 
Il rivale riusciva ad avere una capacità empatica che all’orecchio del principe suonava a dir poco vomitevole.
 
<< Fai poco l’amicone, perché ti sbatto di nuovo il telefono in faccia, intesi? >>
 
<< Mi dispiace, Vegeta, ma ciò che devo comunicarti non migliorerà di certo il tuo umore >>
 
Che altro c’era, che aveva implicato quella sgradevole - ma anche a tratti rincuorante - chiamata? ‘Può davvero andare peggio di così?’
 
<< Credo che possa andare anche peggio di così, Vegeta >>
 
<< Da quando mi leggi i pensieri?? >>
 
Quell’inaspettata certezza fece rabbrividire il principe.
 
<< Che? >>
 
Un nuovo dubbioso silenzio calò tra i due compagni di sventura.
 
<< Vegeta? Sei ancora lì? Odio questi aggeggi terrestri! Dai, ti devo dire una cosa importante >>
 
<< Muoviti, Kaaroth, prima che io svenga sul serio dalla fame in questo preciso istante >>
 
Doveva essere una notizia alquanto sconvolgente, perché Goku non aveva il coraggio di comunicargliela. Ritardava, indugiava, spazientendo ulteriormente il principe e mandando letteralmente a farsi benedire la poca pazienza di cui quest’ultimo era provvisto.
 
<< KAAROTH! >>
 
<< Ok, ho capito. Goten ha sentito sua madre >> in quel momento faceva persino fatica a definirla sua moglie da tante che gliene stava facendo passare << dire a Bulma cosa ci aspetta, se non strisciamo ai loro piedi per tutto il giorno >>
 
Vegeta era concentrato al massimo.
 
‘Perché gli devo tirare fuori le parole con le pinze??’
 
<< Che diamine vogliono fare? Lasciarci? A quel punto potrei persino vederla come una liberazione >>
 
<< No, peggio. Vogliono farci sfilare per Satan City con i loro vestiti addosso >>
 
Silenzio tombale.
 
<< Vegeta, sei svenuto sul serio? >>
 
Il principe non aveva avuto alcun mancamento, semplicemente il suo cervello non riusciva a prendere atto di quella infausta notizia nel pieno delle sue facoltà mentali e così i suoi neuroni difettavano nella semplice funzione di trasmettere l’impulso, al fine di accettare…ok, facciamola sempre breve, il topolino in gabbia stava per ricevere una potente scossa elettrica da duecento volt, alla quale non sarebbe scampato nemmeno per intercessione divina.
 
Ed ora dove andava ad arrampicarsi quel tanto amato orgoglio, che avrebbe difeso con le unghie e con i denti, pur di salvaguardarlo da qualunque minaccia?
 
‘Sono rovinato’
 
<< Ok, Kaaroth, cambio di programma, le asseconderemo. Vogliono la guerra e guerra sia! >>
 
 
 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Si mette male per i nostri sayan XD
 
Sto cercando di venire incontro a tutte le vostre aspettative, quindi spero di non disattenderle :)
 
Questo capitolo anticipa e introduce ciò che sarà, lasciandovi un po’ di suspance ;)
 
Alla prossima :)
Baci
-Vale

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Una bomba ad orologeria ***


Una bomba ad orologeria

 
 
‘Questa è follia pura, mai stato più in disaccordo con Vegeta’
 
Il suo rivale aveva avuto un’idea da far rabbrividire persino i muri, che sicuramente avrebbe portato loro alla rovina, non appena Chichi e Bulma avessero scoperto quel doppio gioco. Ma lo stomaco del sayan non badava a simili sottigliezze, se tali potevano chiamarsi, dato che la fame lo stava sfinendo moralmente e fisicamente.
 
Aveva annunciato quella proposta a sua moglie come se ad uscire dalla sua bocca fosse stato un inquietante bollettino di guerra.
 
 T-tesoro, ti va di cenare al ristorante, stasera? 
 
Fece appena in tempo a terminare quella titubante frase, che due istanti dopo Chichi era scomparsa chissà dove agli occhi del marito. Ma la donna si era semplicemente avventurata nei meandri più nascosti del suo personale guardaroba.
 
Goku la rincorse guardingo e seguì con attenzione ogni sua singola mossa, con forse il triplo dei brividi addosso, quello scatto da parte della consorte non faceva ben sperare e la percezione di trovarsi nel bel mezzo di una guerra era sempre più tristemente concreta. Deglutì spaventato, quando sua moglie iniziò a lanciare sul letto ogni sorta di pizzo e sottoveste, la notizia della penitenza lo aveva traumatizzato e vedere quelle armi così terribilmente vicine lo spaventava a morte. Tentare di stemperare i danni di quella sentenza era il minimo che potesse fare.
 
 Amore, credo che questi colori accesi non ti donino tanto, dovresti piuttosto optare per qualcosa di più 
 
Ci pensò, aveva seriamente paura di buttarsi la zappa sui piedi e di suggerirle idee poco convenienti per la sua incolumità. Lui e Vegeta si stavano muovendo a passi incerti su un terreno scivoloso e disseminato di trappole, ma Goku a sua discolpa poteva dire di non essersi avventurato di sua spontanea volontà, anzi era stato spinto in quel labirinto, dal quale sapeva bene che non sarebbe uscito senza evidenti conseguenze 'Non mi ucciderà, perché uccidermi equivale a potermi resuscitare, quindi immagino che mi umilierà. E questo è decisamente peggio della morte'. Ma che diamine aveva fatto di tanto sbagliato? Ok, parecchie cose, ma doveva per forza vendicarsi, non poteva semplicemente ascoltare il suo cuore e passare sopra ad ogni torto che lui le aveva rivolto?
 
 Di più? 
 
Chichi era diffidente, tutta quell’attenzione riposta in qualcosa per cui a lui non era mai importato un accidente la fece stare in allerta. Insomma, una guerra dai tratti impliciti e espliciti era iniziata, stava puntato sulle debolezze di suo marito e lo sapeva bene, qualche pressione psicologica sarebbe sicuramente servita a dare una lezione a Goku. Ma ciò che Chichi non sapeva fino in fondo era che anche le vittime di quella scommessa stavano architettato qualche subdolo e dolce piano, in cui lei stava incoscientemente cadendo, se pur badando al repentino cambiamento dell’uomo che davanti a sé trasudava preoccupazione da ogni poro.
 
 Sobrio 
 
 Sobrio  lei gli fece eco, guardandolo sovrappensiero, captava dai suoi occhi che qualcosa non andava - a parte quella condizione di schiavitù in cui lo aveva intrappolato nell’arco di quella giornata - ma non glielo avrebbe chiesto, piuttosto sarebbe stata al suo gioco e avrebbe tenuto sott’occhio possibili minacce  Goku, mi stai per caso dicendo che sono grassa? 
 
 No, amore mio, sei perfetta! 
 
Quella repentina smentita non la rasserenò per nulla, anzi continuava ad avere quell’aria sospettosa, non accennava ad abbassare la guardia, tutte quelle attenzioni potevano rallegrarla, ma non tranquillizzarla sulle reali intenzioni del marito, dato che quel genere di atteggiamenti era più unico che raro da parte sua.
 
Chichi rimise le mani in quell’armadio e stavolta il sayan trattenne davvero il fiato.
 
‘Pietà’
 
Non avrebbe implorato una clemenza simile nemmeno in balia del più terribile nemico. Socchiuse persino gli occhi per il timore di riceve un attacco, che lui però non aveva le facoltà di respingere, non le aveva mai possedute, dato che per tenere testa a quella donna non vi era allenamento fisico o psicologico dai risultati abbastanza soddisfacenti da tirare un sospiro di sollievo e iniziare seriamente a vivere in pace e armonia.
 
Gli arrivarono in pieno petto dei vestiti, su cui temeva persino di posare gli occhi, ma quando finalmente riuscì a trovare il coraggio, si accorse con sollievo di avere tra le mani una camicia bianca ed un paio di pantaloni neri. Abbigliamento che in qualunque altro momento gli avrebbe fatto ribrezzo, in quel frangente però la trovò la disgrazia migliore che potesse capitargli. Gli sembrò, al momento, di aver scampato un vero e proprio pericolo. Per tutta risposta le rivolse un sorriso enorme, in quei casi vigeva proprio il classico detto carpe diem ​'Per ora colgo l'attimo e il miracolo annesso'.
 
 Chichi, davvero?  
 
Il sayan non attese nemmeno la risposta e si precipitò fuori dalla stanza, non prima di averle stampato un grosso e felice bacio sulla guancia, con una vena di adulazione per addolcirla. In effetti Goku aveva abbassato un po’ troppo presto la guardia.
 
‘Decisamente sì, mio caro. Non sai nemmeno lontanamente cosa ti aspetta’
 
Ma, si sa, era un atteggiamento tipico di Goku e sua moglie conosceva bene anche questa sua debolezza.
 
***
 
Anche alla Capsule Corporation tirava aria di…
 
 Bulma, ma che diamine stai combinando?! Santa donna, avevo sistemato la stanza così bene stamattina! 
 
Ok, forse a tirare non era propriamente l’aria, ma qualcosa di molto più concreto. La moglie del Principe aveva messo a soqquadro la camera da letto e proprio mentre Vegeta faceva il suo ingresso qualcosa simile ad un portagioie lo aveva sfiorato. Ovviamente ciò che lo preoccupò davvero non fu la sua incolumità, quanto lo sforzo letteralmente sprecato nelle pulizie imposte.
 
 Vegeta, hai per caso visto il mio orecchino verde acqua? 
 
 Non so nemmeno come sia fatto il tuo   si bloccò per un istante, una strana sensazione lo invase   Aspetta un attimo, stasera vuoi metterti quegli aggeggi infernali alle orecchie? 
 
 Sì, perché? 
 
Bulma non poté fare a meno di sorridere subdolamente a quella domanda.
 
 Niente. Dico solo che forse staresti meglio senza 
 
 Da quando ti importa cosa indosso? 
 
‘Da quando rischio di indossarlo anche io, per la miseria!’
 
Il Principe si ritrovò metaforicamente e forse anche letteralmente - dato che stava inconsapevolmente indietreggiando - spalle al muro.
 
 Forse hai ragione, caro, dovrei indossare la collana che mi ha regalato Videl 
 
Il sayan ricordava bene la collana in questione e nella sua mente si delineò una scena talmente raccapricciante, che la sua facoltà psichica non riuscì a reggerla per nemmeno un secondo pieno. Si precipitò verso la moglie, riducendo la distanza in due falcate, e bloccò Bulma proprio mentre la stava indossando. Quel collier era disseminato di piccoli fiori di stoffa di ogni tipo, a Vegeta fece persino senso toccarlo nel tentativo di impedire la sua rovina, così posò rapidamente quell’oggetto sul comò come fosse stato incandescente.
 
 Tesoro, stai bene?  la donna aveva seguito quella scena totalmente immobile, senza muovere un solo muscolo e lo aveva lasciato fare sinceramente interdetta, anche se il motivo di tanta concitazione poteva essere facilmente presumibile  Credo non giovi molto ai tuoi nervi svolgere i lavori domestici. Soprattutto dal momento che sei già abbastanza intrattabile di norma 
 
Il marito la guardò sinceramente esaurito ‘Senti da che pulpito arrivare la predica’.
 
 Sono d’accordo con te, Bulma, se smettessimo questa assurda scommessa, ne gioveremmo entrambi 
 
Dopo una simile ragionevole considerazione fu lei a guardalo di sottecchi. Pensò alle parole più corrette da usare in simili circostanze, desiderava tutelare quella sua posizione di piacevole supremazia e allo stesso tempo voleva evitare di offrire a Vegeta la possibilità di contrattaccare. Era una situazione estremamente fragile, ma, a differenza del suo rivale, il Principe aveva maggiore fiducia nel suo piano. Ma giusto perché quell’idea era uscita dalla sua geniale mente, perché molto probabilmente al contrario lo avrebbe considerato un flop alla stessa stregua di un’idea di Goku.
 
 Vegeta, Vegeta, Vegeta  la donna proferì il suo nome con estremo sarcasmo, con un finto sconsolato sospiro e un ghigno maligno sulle labbra  Proprio non lo capisci, vero? 
 
Bulma gli si era avvicinata, prestando attenzione al tono della voce, affinché quella rivelazione rimanesse tra le quattro mura di quella stanza. Gli occhi del marito erano tutto un quesito ed iniziava a credere di aver sposato seriamente una macchina da guerra. Paura? Forse.
 
‘Figurarsi se il Principe dei Sayan si fa mettere spalle al muro da una semplice terrestre’
 
Il caso volle che il nostro caro Principe fosse un po’ scompensato. Eh già, perché solo i suoi pensieri erano saldi, dato che il suo corpo reagiva a quella quasi insensata paura, muovendo lenti e impercettibili tremanti passi indietro verso quella ormai consueta condizione di spalle al muro.
 
 È scientificamente provato che le donne terrestri siano più forti dei sayan 
 
Vegeta prese quella considerazione uscita dalle labbra della moglie come una palese provocazione e la sua reazione fu di grande riprovazione e arroganza.
 
 E da chi? 
 
 Ma da me, mio caro 
 
Bulma sciolse quella tensione con un grande soddisfatto sorriso, convinta di aver vinto quella guerra e probabilmente tutte le battaglie future.

 
 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Ci avviciniamo al pezzo forte XD Questo capitolo è il preludio alla catastrofe che avverrà XD
 
Spero come sempre che sia stato di vostro gradimento ;)
 
Alla prossima :)
Baci
-Vale

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Equilibrio andato in fumo ***


Equilibrio andato in fumo


 
Le ore, i minuti e persino i secondi passarono troppo velocemente per il Principe dei Sayan.
 
Vegeta aveva trasformato la Gravity Room, in via eccezionale, in una stanza di meditazione. Aveva bisogno di riflettere, desiderava davvero che andasse tutto nel migliore dei modi ed evitare la catastrofe a cui stavano quasi inevitabilmente andando incontro.
 
Percepì terrificanti brividi sulla pelle al solo pensiero di ciò che rischiava, perché infondo era della sua pelle che gli premeva, i problemi coniugali di Kaaroth non erano affari suoi, nonostante avesse accettato lui la sfida di Chichi e inevitabilmente si fosse messo in mezzo tra moglie e marito.

'E chissene importa!'

Giusta osservazione, Vegeta, chissene importa, lasciamo nei guai chi nemmeno ci voleva entrare.

'Non è colpa mia se si è sposato una vipera velenosa!'

...ma torniamo a noi.

Era una situazione piuttosto delicata e lui non era dotato della necessaria sensibilità nemmeno per evitare di aizzarsi contro sua moglie nel giro di una manciata di secondi. Non fece così fatica a paragonare il suo precario stato a quello di un elefante in una cristalleria, avrebbe senz’altro distrutto - materialmente o metaforicamente - qualcosa, volontariamente o meno avrebbe senza ombra di dubbio subìto il peso del suo poco tatto.
 
Percorreva rasentando le pareti della stanza gravitazionale, forse l’unico posto dove si sentiva realmente protetto in quel momento. Ma come si poteva ridurre un sayan sotto l’influenza di una semplice terrestre? E lui non era nemmeno un semplice sayan, lui era il Principe! Eppure, nonostante quella certezza, non tardò a pensare ad un piano di fuga, discutibilmente efficace, dato che vide solo nella sua amata Gravity Room la salvezza, l'unica che non avrebbe mai tradito, gli bastava solo aumentare la gravità e chi altro poteva pernottare lì dentro oltre a lui senza venirne inevitabilmente schiacciato? Ma non era nemmeno lontanamente un piano perfetto, anzi faceva davvero acqua da tutte le parti e stavolta non avrebbe sottovalutato il sopraffino intelletto di sua moglie, che sicuramente avrebbe frantumato - materialmente - velocemente ogni sua certezza di protezione.
 
Ed ecco che la sua tensione venne notevolmente aumentata da un’improvvisa comparsa.
 
 Kaaroth! Che diamine ci fai in casa mia?? 
 
 Vegeta, ho il serio timore che stavolta non ne usciremo vivi. Non sono mai stato più sicuro dell’esito di una battaglia 
 
Il Principe lo guardò irritato e ciò che lo infastidiva di più erano proprio quelle esplicite fifa e resa che il rivale non provava nemmeno a contenere.
 
 E secondo te avevo bisogno della tua mente bacata per arrivare a questa consapevolezza?! 
 
Goku era talmente terrorizzato da non riuscire nemmeno lontanamente a captare insulti o chiare allusioni alla sua poca intelligenza.
 
 Vegeta, che facciamo? 
 
 Vorrai dire tu che fai, perché tanto per iniziare esci da casa mia 
 
Non fece nemmeno in tempo a terminare la frase che iniziò a spingere il suo rivale fuori dalla sua adorata stanza gravitazionale. E mentre Goku veniva trascinato sul pavimento peggio di uno straccio, il sayan tentava di far ragionare il Principe, almeno per istaurare un’occasionale alleanza tra di loro, che poteva solo che giovare alla buona riuscita della loro disperata serata.
 
 Vegeta, non credi che dovremmo collaborare? Che ne dici di trovare un piano d’azione comune? 
 
 Scordatelo, ti ho aiutato fin troppo e se Bulma ti trova qui anticipiamo davvero la nostra fine 
 
Al Principe parve davvero di contrastare i capricci di un bambino, più lui spingeva, più il suo rivale faceva resistenza, puntando i piedi al suolo. Insomma, finì con il trascinare Goku fuori dalla porta di casa.
 
 Ma io non so come essere romantico con Chichi. Non so nemmeno cosa significhi 
 
 Sono problemi tuoi, Kaaroth, se non hai un minimo di amorevolezza nei confronti di tua moglie 
 
​Ha parlato il romanticone!

'Più di lui senz'altro'

Goku si era girato perplesso verso Vegeta, che con quel gesto aveva cessato di premere con forza sulla sua schiena.
 
 Cosa non ho io? 
 
No, Goku, cosa non ha lui!

'Più di lui ho tutto, tanto per iniziare il cervello'

Il Principe alzò gli occhi al soffitto, palesemente sfinito da tutti - narratrice compresa -, per poi ricominciare a trascinare l’altro con la netta intenzione di sbatterlo fuori dalla Capsule Corporation nel più breve tempo possibile, o almeno il tempo sufficiente per scongiurare un incontro tra Goku e Bulma, con il rischio di mandare in fumo la flebile riuscita di quel piano.
 
 Tutte le rotelle a posto, ecco cosa non hai e mi dispiace per te, ma non credo proprio che le avrai mai  gli aprì la porta e gli diede un’ultima spinta per fare in modo che oltrepassasse  una volta per tutte il confine della soglia  Ti auguro una buona serata, Kaaroth 
 
Vegeta stava per chiudere la porta con strafottenza dopo aver pronunciato quelle parole, che suonarono più come una minaccia che come un gentile augurio di buona riuscita nell’impresa, ma Goku lo bloccò sempre più interdetto.
 
 Ehy, ma non ci troviamo insieme al ristorante? Voglio dire, passiamo la serata tutti insieme, no? 
 
Goku era ancora del parere che l’unione faceva la forza e se in effetti la forza in quell’occasione non sarebbe servita poi quel granché, almeno il sapere di non essere solo ad affrontare la moglie lo avrebbe rincuorato.
 
 Vuoi scherzare, spero! Ho prenotato due tavoli separati, anzi ho precisato che fossero ben lontani. Se ho anche una più piccola possibilità di riuscita non voglio di certo che me la rovini un idiota come te 
 
 E da quando il nemico sarei io? 
 
 Da sempre 
 
***
 
Era passato come minimo un quarto d’ora da quando Goku e Chichi si erano seduti a quel tavolo. Il sayan era talmente teso che non riusciva a distogliere lo sguardo dalla consorte per paura di un suo repentino attacco, gli parve davvero di avere difronte a sè un avversario e il non abbassare la guardia lo fece sentire più al sicuro.
 
 Goku? Che hai? Non ti piacciono i vestiti che ti ho dato? Sembra che tu non sia molto a tuo agio 
 
Era un’evidente provocazione, che proferì con un mezzo soddisfatto sorriso, convinta di averlo pienamente in pugno. Sapeva benissimo che il marito odiava quel genere di outfit, ma ciò che non sapeva - o forse sì - era che in quel momento lui lo percepiva decisamente come il male minore.
 
 S-sono perfetti, tesoro. Anzi mi piacciono talmente tanto che potrei persino indossarli più spesso, chissà dove ho la testa! 
 
 Allora ti prendo sulla parola, Goku 
 
 Come??  
 
Chichi gli sorrise apparentemente innocente. Mai come in quel momento comprendeva i suoi figli, non doveva affatto essere facile avere a che fare con una madre così autoritaria.
 
‘Ma certo! Potrei suicidarmi, a quel punto non credo che mi potrebbero resuscitare con le sfere del drago, ma anche se fosse chi mi vorrebbe così male da farmi tornare in vita ad affrontare mia moglie?!’
 
 Tesoro, c’è per caso qualcosa che ti preoccupa? 
 
Goku la fissò apparente intimorito da quell’interrogatorio.
 
 Credo di dover andare un momento in bagno 
 
Scusa banale e alquanto sospetta, ma non le diede il tempo di ribattere, che si alzò senza nemmeno degnarla di uno sguardo.
 
‘Penso che il bagno sia l’unico posto sulla faccia della terra in cui io possa essere al sicuro dalle grinfie di Chichi. Altro che un momento, io lì dentro ci rimango tutta la sera! E poi se non puoi batterli, ritirati. Credo di avere bisogno di un po' di consulenza’
 
​Goku era decisamente in pieno delirio esistenziale e una persona, per giunta un sayan, in piena crisi cosa avrebbe potuto combinare?

***
 
Bulma e Vegeta, come annunciato da quest’ultimo, avevano preso posto dall’altra parte del ristorante e attendevano pazientemente che le loro ordinazioni fossero pronte.
 
Forse pazienza non era il termine più adatto se ci riferivamo al nostro Principe, dato che era, anche se intangibilmente, un fascio di nervi.
 
La moglie lo guardava soddisfatta senza proferire parola. Lei, che non stava zitta nemmeno sotto tortura, preferiva godersi il dolce gusto della vittoria in assoluto silenzio, scrutandolo arrovellarsi il cervello pur di trovare una soluzione di incolumità. Quel dolce momento fu spezzato da una familiare figura che attirò subito l’attenzione di Bulma, visto che comparve proprio alle spalle di suo marito.
 
 Goku! 
 
Vegeta a quel nome alzò di scatto lo sguardo su di lei e gli sembrò di vivere un incubo quando sentì dei passi alle sue spalle, ma aveva ancora una flebile speranza di aver avuto le allucinazioni, così, preso dall’ansia e dallo stress del momento, ebbe un’uscita poco attinente al romantico contesto in cui si sarebbe dovuto trovare in compagnia della propria consorte.
 
 Che diavolo c’entra Kaaroth adesso?? 
 
Bulma ignorò il tono strafottente del marito e gli indicò un punto indefinito alle spalle. A quel punto le speranze del Principe iniziarono a frantumarsi, proprio come probabilmente stava iniziando a fare l’elefante in quella cristalleria con il suo dolce tatto, anche se in quel momento quella insensibile gli parve sua moglie che con quell’annuncio aveva mandato letteralmente a farsi benedire ogni suo briciolo di dignità.
 
 Ciao, Bulma 
 
Goku andò loro incontro con un grande sorriso, ignorando altamente i desideri di privacy del rivale. Vegeta lo fulminò, se fosse stato dotato di quel potere lo avrebbe senz’altro incenerito solo posando gli occhi su di lui. Bulma però sembrava ignorare la tensione che si era alzata tra i due.
 
 Che ci fai qui? C’è anche Chichi? 
 
‘Oh no! Qui va a monte tutto. Ho decisamente una gran voglia di farti fuori, Kaaroth. Più del solito’
 
Il Principe, preso dai suoi istinti omicidi, anticipò Goku di una frazione di secondo, lasciandolo perplesso e spegnendo il suo cordiale sorriso.
 
 No, la tua amica non c’è  la moglie lo guardò delusa e ancora più dubbiosa per via dell'inusuale presenza di Goku in quel ristorante  Kaaroth è venuto per me  si alzò e prese il rivale per la giaccia con l’esplicito intento di farsi seguire lontano da occhi indiscreti  Torno subito, Bulma 
 
Lo trascinò e lo strattonò per la seconda volta nell'arco di quel giorno, fino a giungere realmente nei pressi dei bagni, dove Vegeta sapeva che avrebbe potuto insultare…cioè, volevo dire, conversare con Goku. Con un gesto che non faceva fatica a tradursi con entra idiota lo invitò a fare il suo ingresso prima di lui.
 
 Mi dici perché diavolo non fai funzionare l’unico neurone di cui sei dotato?! 
 
 Vegeta, calmati, ti ricordo che siamo in luogo pubblico 
 
I tentativi di sedare i bollenti spiriti del rivale erano a ragion veduta, visto che inspiegabilmente - per Goku - stava aumentando la sua aura.
 
Goku indietreggiava, non voleva attaccarlo e tanto meno arrivare al punto di dover parare i colpi del Principe. Peccato che la fuga fu veramente molto breve, perché presto il sayan, messo alle strette, si ritrovò con la schiena contro il lavandino. Ci mancò veramente poco che un Big Bang Attack - per fortuna non di spropositate dimensioni - non lo investì in pieno, dato che Goku ebbe la prontezza di teletrasportarsi dietro il responsabile della voragine creata nel muro, parete che non esisteva più.
 
 Vegeta! Ma che hai combinato?? 
 
 Kaaroth, ti consiglio di tacere, perché la prossima volta puoi contarci che non mancherò il bersaglio 
 
Dopo il disastro fatto, ai sayan non restò che uscire di corsa dal bagno. Il caso volle, o la sfortuna, in quella precisa circostanza, che ad attenderli con un certo cipiglio in volto ci fossero proprio le ultime due persone che avrebbero desiderato incontrare.
 
 Ehy. Chichi. Bulma. Che ci fate qui? 
 
Palesemente a disagio, Goku con un nervoso sorriso tentava di alleggerire la tensione, ma aveva davvero un brutto, anzi terribile presentimento.

 
 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Lo spirito collaborativo di Goku, dato che non sapeva come comportarsi con Chichi, stavolta ha giocato un brutto scherzo e l’irascibilità di Vegeta ha decisamente fatto il resto XD
 
Vi lascio immaginare che cosa aspetterà ai due sayan…fuoco e fiamme…ma infondo ve lo lascio immaginare solo per ora nell’attesa del prossimo capitolo 😉
 
Grazie di cuore per attendere con pazienza i miei aggiornamenti <3
 
Alla prossima 😊
Baci
-Vale

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Sapevano di avere già perso…ma sono pur sempre sayan...pasticcioni ***


Sapevano di avere già perso…ma sono pur sempre sayan… pasticcioni

 
 
I sayan più forti dell’Universo non si sarebbero di certo arresi, non avrebbero gettato così facilmente la spugna, figuriamoci poi se i nemici in questione erano due donne, per giunta terrestri, con un livello di combattimento più che irrisorio. No! Non si sarebbero fatti manipolare, né fisicamente né psicologicamente e tanto meno moralmente. Ma Bulma e Chichi sapevano almeno con chi avevano a che fare? Cosa ne sapevano le loro mogli della capacità di autocontrollo, degli anni di duro allenamento, delle loro abilità totalmente fuori dal…
 
SBAM!
 
 Ahia, Chichi! Mi hai fatto male! Era proprio necessario tirarmi una padellata in testa, dopo tutto il lavoro che abbiamo fatto io e Vegeta per sistemare quel bagno?! 
 
 No, Goku, la fatica che ho fatto io per evitare che vi arrestassero! Disturbo della quiete pubblica. Complimenti, Goku, dopo l’Aldilà ti mancava solo il carcere 
 
Lo additò come il peggiore dei furfanti e ovviamente, non meno importante, come il più inaffidabile dei mariti. Tutti i propositi di tenacia e fermezza, con annessi e connessi, erano presto andati a farsi friggere davanti alla furia di sua moglie.
 
 Non mi sembrava se ne fosse accorto qualcuno 
 
Chichi lo guardò sconcertata e, solo dopo quell’iniziale attimo di shock, impiegò un tono palesemente sarcastico.
 
 Tu dici? Solo mezza Satan City, hai ragione, che vuoi che sia. Ma non temere, la città avrà anche del divertimento e non solo i disastri di due incoscienti 
 
 C-che vuoi dire? 
 
La donna - ed è il caso di dire più spaventosa dell’Universo - aveva proferito quelle parole con un inquietante tono, come se l’ora del divertimento fosse finalmente giunta anche se, per lei, dopo anni che l’attendeva. Gli voltò le spalle palesemente compiaciuta al cospetto della reazione del povero malcapitato e, incrociando le braccia al petto e a testa alta, si voltò per avviarsi il Cielo solo sapeva dove e tanto meno ne era a conoscenza Goku.
 
 Chichi! Non starai pensando veramente di 
 
La seguiva con concitazione, ma non sapeva più che pesci prendere per salvarsi.
 
 Amore, dai, troviamo un accordo 
 
Le si era parato davanti per bloccarle il cammino, ma la padella che ancora giaceva tra le mani di lei non faceva ben sperare.
 
 Che ne dici: pulisco la casa da cima a fondo per una settimana 
 
 Levati, Goku. Devo ancora sistemare tutti i pasticci che hai combinato oggi e mi ci vorrà più di una settimana. Puoi star certo che tu non toccherai più con un dito la mia casa. Grazie a te ora le tende del soggiorno sono arancioni 
 
​Quell'accentuato aggettivo possessivo fece tremare ulteriormente il sayan, già abbastanza in soggezione e completamente piegato al volere della donna.

'Vuoi vedere che ora mi butta anche fuori di casa? Un momento, ha detto arancioni??'

 E come è potuto succedere? Le avevo stese ed erano bianche 
 
Era rimasto davvero sorpreso da quella rivelazione. Era convinto di aver avviato nel modo appropriato quell’arnese infernale della lavatrice, non poteva aver sbagliato.
 
 Goku, non ti ha mai insegnato nessuno che i bianchi e i colorati vanno divisi? Altrimenti i colori si mischiano e tu hai messo in lavatrice la tua tuta con alcune delle mie tende. Se ti fossi preso il disturbo di lavartela un po’ di più da solo in questi anni, a quest’ora sapresti che perde colore con il lavaggio 
 
Guardò lo sguardo assente del marito e capì che stava solo sprecando tempo.
 
 Lascia perdere, Goku. Ma cosa spreco a fare energie a spiegarti certe cose? 
 
Riprese il suo cammino e stavolta la via che aveva imboccato spaventò sul serio il sayan.
 
 Chichi, tesoro, non puoi davvero volermi così male. O-o sì? 
 
Sicuramente la storia delle tende aveva solo contribuito a peggiorare quella precaria situazione.
 
 Mi hai umiliata davanti a tutta la città! Ora dammi un solo motivo per non prendere il mio vestito più femminile dall’armadio e farti fare un giro per il centro  
 
Goku deglutì rumorosamente. Ed ora cosa si inventava? Pensò a cosa avrebbe fatto Vegeta, ma gli venne solo in mente...un’espressione imbronciata. Perché gli veniva solo ed esclusivamente in mente quell’espressione? Non gli era proprio d’aiuto il Principe.
 
Un’illuminazione! Doveva essere romantico…ma come si faceva?
 
La donna attese davanti a lui qualche secondo, prima di proseguire nel suo cammino, se possibile più spaventosamente decisa di qualche istante prima.
 
Il sayan la afferrò d’istinto per un braccio, facendola voltare verso di sé.
 
 Perché 
 
 Perché? 
 
La fissò direttamente negli occhi e lo sguardo fu ricambiato da lei, mantenendo entrambi in sospeso un respiro.
 
Fu un istante e Goku iniziò a ridere come un bambino, portandosi una mano dietro alla nuca.
 
 Tesoro, cosa significa romantico
 
Chichi non ci poteva davvero credere, anni di matrimonio, due figli e lei aveva ancora la santa pazienza di sopportarlo e di aspettarsi chissà cosa poi da lui.
 
 Che sei nei guai, sayan. Guai grossi 
 
E chissà perché quella risata, che aveva invaso l’atmosfera, si spense all'improvviso, lasciando il posto a quell’annunciata agonia.
 
***
 
Ma ora proviamo ad immaginare come potrebbe vivere una simile situazione il tanto temuto e spietato Principe dei Sayan. Il caro Vegeta doveva giocare d’astuzia se voleva avere salva la vita.
 
Tanto per iniziare, trovò opportuno prevenire piuttosto che curare ogni eventuale risvolto, che quasi certamente - senz’altro più certamente che quasi - sarebbe stato negativo per lui.
 
Vegeta fece la grande ed eventuale cretinata di impossessarsi indebitamente delle chiavi della loro stanza, l’aveva prudentemente sigillata, di modo che a seguito di qualsiasi possibile sfuriata da parte della moglie, non le sarebbe venuta la voglia di mettere in pratica seduta stante quella penitenza.

Forse doveva solo attendere che sbollisse, quanto tempo ci avrebbe messo dopotutto, qualche ora? Qualche giorno forse o…
 
 VEGETA! 
 
…forse anni.
 
 Che c’è, Bulma? 
 
Cercò di sembrare il più naturale possibile, come se nulla fosse successo, ma la sua normalità non era propriamente sinonimo di una cordialità tale da sciogliere la tensione.
 
La donna lo scrutò sospettosa. Come aveva fatto ancora a non capire che mettersi contro una scienziata poteva trasformarsi nell’errore più grande della sua vita? Il cervello di sua moglie lavorava per ipotesi e non fece nemmeno così fatica a dimostrarle, arrivando a colpo sicuro alle giuste conclusioni. Allungò un braccio verso Vegeta e con un deciso movimento della mano lo incitò a restituirle la refurtiva.
 
Il Principe aveva le spalle al muro, atteggiamento che assunse decisamente troppo spesso nell’arco di quella giornata. Mamma mia, che avventura! Sarebbe volentieri ritornato al giorno precedente e sarebbe volentieri sprofondato negli abissi più profondi piuttosto che accettare quella assurda sfida, ma lo avrebbe mai ammesso secondo voi?
 
Mise le mani in tasca, ma, quando stava per cedere alle richieste della sua impaziente consorte, qualcosa di cui si era totalmente dimenticato gli capitò provvidenzialmente tra le mani. Lo estrasse e lo porse a Bulma con un ghigno soddisfatto, convinto di avere sicuramente vinto e di averla fatta cadere ai suoi piedi.
 
 Vegeta, voglio le chiavi, non 
 
Si accorse dopo dell’identità dell’oggetto in questione. Da quando suo marito le regalava anelli? Ma soprattutto da quando lei si faceva comprare in quel modo? Ok, ammise a se stessa di essere rimasta piacevolmente sbalordita da quell’inusuale gesto, Vegeta aveva sfoderato una buona carta. Buona, ma non determinante.
 
 Un anello? Ma che originalità! 
 
Lo canzonò, nulla le dava più piacere di colpire il grande Principe nell’orgoglio.
 
  Ho decine di anelli, di ogni forma e colore. Perché questo dovrebbe essere speciale? 
 
 Come perché?! E me lo chiedi pure? 
 
Vegeta cercò la risposta, ma nemmeno lui l’aveva, o forse sì, ma non riusciva a trovarla consciamente. Insomma, alla resa, si scoprì che il romanticismo non faceva proprio parte dei geni sayan.
 
E poi faceva tante storie a Goku…
 
‘Io sono romantico! Devo solo’
 
Trovare l’ispirazione?
 
‘Esatto, devo trovare l’ispirazione. Solo che non so dove’
 
Ce l’hai davanti agli occhi, Vegeta.
 
Il Principe - con una piccola spintarella dalla sua coscienza - sembrò accorgersi solo in quel momento del motivo che lo aveva portato in quel gesto, sicuramente scansare quell’atroce penitenza, ma guarda caso quell’anello ricordava tanto i capelli color cielo della moglie.
 
Bulma gli schioccò un dito davanti alla faccia per farlo ritornare totalmente sulla Terra.
 
 Vegeta. Ti stai già immaginando con la mia graziosa gonna rossa?  tentò invano di soffocare un sorriso malefico  Perché anche io ti immagino e nella mia mente sei davvero grazioso, sai?
 
Ritirò la mano con l’anello, era davvero troppo arrogante per meritarsi le dolci parole che sulla punta della lingua fremevano di essere pronunciate.
 
 Bulma, stai giocando con il fuoco, lo sai, vero? 
 
 Ho sempre amato il rischio, mio caro. Altrimenti non ti avrei sposato, non trovi?   lo guardò con un’espressione a dir poco scontata  Ora, posso gentilmente avere le chiavi della camera? 
 
Titubante fino al midollo, Vegeta estrasse il tanto desiderato oggetto e lo porse alla consorte, non trovando nuove argomentazioni per ritardare l’inevitabile, gettandole uno sguardo di sfida.
 
 Bulma, te lo scordi che mi metto i tuoi vestiti 

 Ti rimangi la parola? L’onore, Vegeta, pensa all’onore  
 
Gli passò accanto sfiorandolo e posandogli un mellifluo bacio sulla guancia.
 
Perché gli sembrò molto simile ad un bacio di Giuda?
 
 Tu me lo farai perdere l’onore 

 
 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Spero abbiate passato un buon Natale 😊

In questa storia c’è davvero poco spazio per le dolcezze XD
 
Nel prossimo capitolo la penitenza colpirà in piena faccia i nostri sayan, perché, non so se si è capito, ma non ci sono miracoli che possano salvarli dal loro destino :D
 
Vi ringrazio e auguro a tutti buone feste! <3
 
Alla prossima 😊
Baci
-Vale

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Lascia fare a me...e te ne pentirai sicuramente ***


Lascia fare a me…e te ne pentirai sicuramente

 
 
Niente lo avrebbe più salvato, pochi istanti e una guerra sanguinaria sarebbe iniziata.
 
Chichi aveva chiuso in modo inquietante la finestra, dato un giro di chiave e lo aveva fulminato come a dire ‘ora niente e nessuno potrà salvarti’.
 
Gli si era avvicinata lentamente a braccia conserte, non c’era alcuna fretta, voleva godersi quel momento dal primo all’ultimo istante e nessuno avrebbe rovinato quella grande soddisfazione che si sarebbe a breve presa.
 
Quando fu a pochi centimetri dal marito, gli rivolse un compiaciuto sorriso, aumentando in quel modo la disperazione di Goku, il quale sapeva già che avrebbe vissuto i momenti peggiori della sua vita e non poteva di certo essere diversamente nelle grinfie di quella donna, che doveva sicuramente essere al massimo stadio della sua rabbia.
 
Chichi distolse solo per un istante gli occhi da lui, si sporse oltre il marito, che la seguiva attentamente con lo sguardo, per munirsi degli attrezzi necessari per quella epica penitenza.
 
Goku, per sua grande sfortuna, si accorse solo in quel momento delle intenzioni della moglie, peccato che quella consapevolezza sopraggiunse solo quando Chichi, con una spinta ben assestata, gli fece perdere l’equilibrio, facendolo atterrare direttamente sulla sedia che nemmeno sapeva di avere dietro di lui.
 
 Tesoro, ti prego, scendiamo a compromessi. Lo sai, quando voglio, so essere molto diplomatico 
 
 No, mio caro, puoi star certo che stavolta niente e nessuno ti salverà. Nemmeno tuo figlio o tua nipote 
 
‘Come se poi mi fossero stati così utili quando ne hanno avuto l’occasione e’
 
Persino i suoi pensieri furono interrotti dalla determinazione di Chichi, che girò rapidamente la sedia su cui era intrappolato il malcapitato, fino a consentirgli di vedersi allo specchio, o meglio di continuare ad ammirare il sorriso soddisfatto di lei. Gli occhi del sayan però non poterono fare a meno di scivolare sugli oggetti che erano disposti in modo ordinato su quel ripiano da lavoro.
 
‘Deve per forza essere un incubo. Ora mi sveglio e in realtà scopro di essere nell’Aldilà, sul pianeta di re Kaioh e il più lontano possibile dalla Terra!’
 
Era tutto inconcepibile, la situazione stava eccedendo, stava toccando livelli impensabile e inauditi. Spinto da quei pensieri si alzò con convinzione, con la sola intenzione di ribellarsi, ma probabilmente, nonostante i numerosi anni in cui conosceva sua moglie, non aveva ancora ben compreso fin dove sarebbe arrivata la sua perfidia, infatti la donna lo afferrò per le spalle e lo fece risedere con una certa enfasi.
 
 Hai fretta, amore? 
 
Attese una risposta ridendo, tanto era pienamente consapevole che non si sarebbe liberato da quella morsa con la forza, pur di non ferirla fisicamente si sarebbe sottomesso a qualunque cosa. Qualunque, visto che era esattamente ciò che stava per accadere.
 
Chichi afferrò un morbido pennello, sotto lo sguardo disgustato del marito, e lo intinse con decisione nella polverina rosa e con quel gesto provocò una nube colorata davanti alla faccia del sayan…
 

ETCHIù

 
 Chichi, da quando usi questa roba? 
 
 Mi ha dato qualche dritta, Bulma. Qualche problema? 
 
Si bloccò con quello strumento a mezz’aria, fintamente perplessa, come se avesse sbagliato qualcosa.
 
 Sì! Sono allergico 
 
 E quale uomo non lo è, Goku? Ma tu sei un sayan, quindi un po’ di cipria non dovrebbe proprio farti male, non credi? 
 
 Chichi, aspetta! 
 
Indietreggiò con la sedia, gli venne spontaneo. Quella stessa sedia, che fino ad un attimo prima sembrava essere la sua gabbia, si era trasformata inspiegabilmente nella sua salvezza.
 
 Goku, non vorrai sottrarti dalla scommessa, voglio sperare!  
 
 Ma chi ha mai voluto quella scommessa! 
 
Gli si avvicinò con maggiore determinazione, ma ovviamente lui pensò bene di spostarsi nuovamente.
 
 GOKU! 
 
 Chichi, non puoi davvero credere che me ne starò fermo mentre tu mi torturi 
 
La donna lo guardò con compassione.
 
‘Povero ingenuo, pensa davvero di avere il coltello dalla parte del manico?’
 
 Sei crudele, Goku, lo sai? Ho sempre desiderato una bambina per poterla truccare, acconciare, vestire e tu ovviamente mi hai dato due figli maschi e una nipote che pensa solo a combattere! 
 
Lo guardò offesa, lasciando il marito a bocca aperta per quella inusuale e strana rivelazione.
 
‘Ma cosa diamine sta blaterando??’
 
 E non guardarmi in quel modo, Goku. Non ne combini mai una giusta e lo sai che ho ragione 
 
 Chichi, ma ti senti bene? Ho il sospetto da stamattina che potessi stare male, ma ora credo di averne la certezza 
 
La moglie per tutta risposta si coprì il viso con le mani. Goku - forse troppo ingenuamente - si alzò dalla sedia per avvicinarsi a lei, non poté proprio fare a meno di spaventarsi per quella reazione inaspettata.
 
 Chichi? Ma che hai?  
 
Quando le fu sufficientemente vicino, la donna rivelò un grande sorriso, lo prese per la camicia, impedendogli di muovere anche solo un passo, e, senza che lui riuscisse a reagire, gli passò qualche pennellata sul viso, provocando nel sayan un immenso fastidio, da cui cercava disperatamente di sottrarsi. 
 
 Chichi! B-basta. T-ti prego. F-fermati 
 
Fu talmente veloce e abile che non riuscì nemmeno ad intercettarle la mano per bloccarla.
 
Quando finalmente quella tortura finì, Goku non aveva nemmeno il coraggio di aprire gli occhi intossicato com’era e Chichi non perse tempo a trascinarlo fino al letto, facendolo accomodare.
 
 Goku, apri gli occhi. Non sei curioso di vedere quanto sei carino? E poi non ho ancora finito 
 
A quelle parole il sayan, sollevò le palpebre con uno scatto e le supplicò pietà con un’espressione che lasciava ben poco spazio alla fantasia.
 
 Amore, non guardare me, lo specchio è proprio lì di fronte a te 
 
Con un sospiro Goku si voltò verso quel malefico oggetto del demonio. Non si era mai sentito più umiliato in tutta la sua vita.
 
Mentre la sua gentile consorte gli concedeva la possibilità di ammirare il suo lavoro, non perse tempo a recuperare il resto degli accessori per poter completare la sua opera.
 
Sicuramente Chichi non avrebbe potuto evitare il pezzo forte, che lo avrebbe sicuramente e definitivamente fatto sprofondare sotto terra, desiderando probabilmente di non essere mai nato. Sotto gli occhi sconcertati del povero sayan, con uno scatto la moglie tolse il tappo a quell'accessorio di bellezza e delicatamente fece uscire la punta rosso fuoco.
 
 No! Chichi, te lo scordi! 
 
E detto ciò, si alzò saggiamente in volo, fin quasi a sfiorare il soffitto.
 
 Ehy! Torna immediatamente giù! Sei scorretto, io non sono in grado di volare 
 
‘Meglio. Per una volta sono fortunato’
 
 Credimi se ti dico che hai un sacco di altri vantaggi, almeno uno concedimelo 
 
 Goku, non sto scherzando, torna subito qui  lo fulminò con aria di sfida, se pensava di avere vinto, si sbagliava di grosso  E va bene, Goku, vuoi la guerra? E guerra sia, resterai senza mangiare fino a tempo indeterminato 
 
 Che significa a tempo indeterminato? 
 
 Significa che, se non scendi, io non cucinerò più per te. A te la scelta 
 
Il sayan rifletté un momento su quale potesse essere il male peggiore, se perdere la dignità o far patire lo stomaco. La risposta era quasi scontata, atterrò nuovamente, demoralizzato come non lo era mai stato per essere messo alle strette in un modo così viscido. Insomma lei conosceva i suoi punti deboli, ma lui non sapeva che pesci prendere per provare a salvarsi.
 
Quando quel rossetto fu ad un centimetro dalle labbra del marito.
 
 Chichi, ma davvero non mi ami più? 
 
 Ma certo che ti amo, Goku! Perché questi dubbi? 
 
Non gli diede il tempo di rispondere, che le labbra del sayan si imporporarono.
 
La faccia di Goku era un poema, mentre la sua consorte finiva di stendere attentamente quel colore sulle sue labbra, il terrore che provava in quel momento non era nemmeno lontanamente paragonabile a quello per le siringhe.
 
Quando finalmente Chichi allontanò le mani dal suo viso, non riuscì a tirare nemmeno un sospiro di sollievo, consapevole del riflesso che i suoi occhi avrebbero presto incrociato.
 
 Tesoro, ho finito. Ora puoi guardare 
 
 Preferisco di no. O è necessario anche che io mi guardi allo specchio per essere fedele alla scommessa? 
 
Chichi fece spallucce, in effetti quello non era contemplato.
 
 No, tesoro, ma non stai poi così male, sai? 
 
 Mi fido 
 
Il sayan percepì solo i passi della donna, mentre si allontanava da lui. Peccato che ciò che si percepì dopo fu tutt’altro che rassicurante. L’inquietante rumore dell’anta dell’armadio invase la stanza e Goku si ritrovò a stringere più forte le palpebre pregando con tutte le forze re Kaioh che lo aiutasse in quel momento così tragico della sua vita, come aveva d’altronde sempre fatto.
 
‘Re Kaioh? Mi sente?’
 
Oh certo che lo sentiva e anche Goku sentì altrettanto nettamente l’ombra di una grassa risata.
 
‘Kaioh, mi sta prendendo in giro, vero?’
 
‘S-scusa, figliolo, è solo che’
 
Non riusciva nemmeno a parlare dalle risate che gli aveva provocato quella scena.
 
‘Così non mi è di aiuto’
 
‘Goku, te lo saresti dovuto aspettare che prima o poi Chichi si sarebbe vendicata’
 
Il sayan sospirò esasperato.
 
‘Però tua moglie ha ragione, non stai così male dopotutto’
 
Quella conversazione fu interrotta proprio dalla donna, che con una certa veemenza gli aveva posato qualcosa sulla testa.
 
 Chichi! Che diamine stai combinando ancora?? 
 
 Faccio qualche prova, Goku. Lo sai che mi piace fare le cose per bene 
 
Ma la sfortuna dell’uomo non aveva ancora toccato il fondo, perché proprio in quel funesto giorno qualcuno aveva avuto la malsana idea di fare loro una visita.
 
 Goku, stanno suonando alla porta. Mi faresti la cortesia di andare tu?  
 
 Stai scherzando, vero?? Secondo te, vado ad aprire conciato così?! 
 
 No, tesoro, mai stata più seria, io devo ancora decidere cosa farti mettere. E vedi di non rovinare il lavoro che ho fatto  
 
Goku alzò le palpebre sempre sconsolato e sfinito moralmente. Ignorando lo specchio, aprì la porta e scese le scale con un certo - giustificato - malessere.
 
Giornata più che pessima per il guerriero più forte dell’Universo. Davanti a lui si materializzò il suo migliore amico, che, non appena lo vide, dopo un attimo di sconcerto, fece una certa fatica a trattenere le risate.
 
 Crilin, ti supplico non dire niente 
 
Goku tirò sulla faccia il femminile cappello che pocanzi Chichi gli aveva posizionato sulla folta chioma, prendendolo con due dita per la visiera.

 
 
 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Buon anno!!!! 😊
 
Eccomi qui con il primo aggiornamento del 2018 e con l'anno nuovo anche la tortura ha avuto inizio XD Brutta esperienza per il nostro Goku e non è nemmeno finita….
 
…Vegeta ovviamente non se la passerà meglio! XD

​Questo capitolo è follia allo stato puro!! XD
 
Grazie di cuore come sempre a tutti per continuare a seguirmi! <3
 
Alla prossima 😊
Baci
-Vale

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Profonde crepe nell'onore ***


Profonde crepe nell’onore

 
 
Aveva un brutto, anzi bruttissimo presentimento. E come poteva essere altrimenti se sua moglie aveva iniziato a svuotare l’armadio con un’enfasi decisamente poco rassicurante. Insomma, da quando aveva acquisito l’abilità dell’ultravelocità? Solo quando doveva scegliere un abito per un’occasione importante impiegava una simile concitazione. Ci teneva così tanto a disonorarlo? Purtroppo per lui stava diventando un affare di stato della vitale importanza.
 
Vegeta rimaneva sulla porta e non poteva proprio evitare di tenere alta la guardia, una reazione involontaria al minimo sentore di pericolo e in quel caso non vi era nemmeno minaccia più grande a cui si potesse anche solo pensare, perché il Principe lo sapeva, un qualsiasi nemico presto o tardi con poca forza o meno si poteva eliminare, ma persuadere Bulma era estremamente più complesso e delicato, quindi avrebbe sicuramente dovuto giocare d’astuzia.
 
 Bulma 
 
La donna si voltò verso di lui, iniziava quasi a fargli pena, non osava nemmeno oltrepassare la soglia, se ne guardava bene dal superare la linea che avrebbe segnato la sua disfatta. Ma come poteva ridursi uno dei sayan più forti alle prese con una terrestre, che, modestamente, sapeva il fatto suo e di certo non faceva alcuna differenza che l’uomo in questione fosse terrestre oppure extraterrestre.
 
 Tesoro, preferisci il blu o il verde? 
 
‘Grazie al cielo abbiamo escluso il rosa o il rosso’
 
Bulma mostrò al marito dei graziosi vestiti che lasciavano davvero poco all’immaginazione e a quella del Principe tanto meno. Vegeta, dopo qualche istante di confusione, dato che il suo cervello proprio non voleva nemmeno prendere in considerazione quell’eventualità, si portò le mani alla bocca, probabilmente il solo pensiero di quella roba addosso a lui gli fece venire un potente conato di vomito. Fece qualche passo indietro e corse verso il bagno - visto che poi avrebbe dovuto pulire lui nel caso avesse sporcato il pavimento -, lasciando la moglie profondamente interdetta, tutto si sarebbe aspettata tranne una simile reazione.
 
 V-Vegeta? 
 
Cessò momentaneamente la sua ricerca e si diresse verso il bagno. Tentò di aprire la porta, ma probabilmente doveva essersi chiuso dentro, perché la serratura non scattava.
 
 Vegeta? Stai male? 
 
Se solo avesse sentito le maledizioni che il marito le stava mentalmente rivolgendo al di là della porta, lo avrebbe lasciato seduta stante.
 
 Dai, tesoro, aprimi. Sono preoccupata 
 
‘Altro che preoccupata! Ma chi ci crede più nella sua preoccupazione?!’
 
Cercò di impiegare il tono più vellutato che potesse per metterlo a proprio agio, ma lui se ne fregava altamente e non si degnava nemmeno di risponderle.
 
 Vegeta! Mi sto stufando, apri immediatamente questa porta! Altrimenti 
 
C’era solo un piccolo problema, lei non era in grado di sfondarla, ma forse un altro paio di persone in quella casa potevano fare al caso suo.
 
 Altrimenti chiamo Trunks o Bra e mi aiutano a tirarti fuori di qui 
 
 Non oseresti e tanto meno oserebbero loro 
 
 Non mettermi alla prova, mio caro 
 
Il Principe era pienamente consapevole che sarebbe stata in grado di mettere in pratica le sue minacce ed ovviamente di portare a termine il suo perfido piano. Girò rassegnato la chiave nella serratura e subito incrociò lo sguardo furibondo della moglie. Bulma fece per avvicinarsi con l’esplicita intenzione di prenderlo a schiaffi per quell’affronto e insubordinazione, ma Vegeta alzò una mano per bloccare la furia che si era impossessata di sua moglie.

 Aspetta! 
 
La donna si bloccò oltre la soglia e lo fissava impaziente di fargli pagare quell’oltraggio.
 
 Primo: ti va davvero che tuo marito indossi abiti da donna e passeggi per la città? Non credi che anche la tua reputazione potrebbe subire qualche colpo? 
 
Bulma lo fissò perplessa, l’aveva sorpresa quella considerazione e non aveva la più pallida idea di cosa rispondergli. Vegeta, palesemente soddisfatto dell’effetto sortito - forse a quel punto nemmeno ci sperava -, provò a proseguire in quella disperata manipolazione psicologica.
 
 Secondo: sei sempre così possessiva con i tuoi vestiti, perché ora vuoi rischiare di rovinarli facendoli indossare a me? 
 
La moglie sembrava sempre più pensierosa davanti a quelle domande.
 
 Terzo, ma non meno importante: riusciresti mai a toglierti dalla testa l’immagine di me vestito da donna? Voglio dire, non ti farei ribrezzo d’ora in poi? 
 
Per la verità si sarebbe fatto ripugno da solo e il conato di vomito ne era stato la prova.
 
L’espressione di Bulma sembrava essersi addolcita, o almeno i suoi occhi sembravano essere meno assetati di sangue e di vendetta.
 
‘Ci sono davvero riuscito?’
 
 Caro, credo che un po’ di speranza non ti farebbe male, sai? 
 
Ora era Vegeta a fissarla perplesso, non sapendo cosa accidenti intendesse.
 
 Già, tesoro, il verde speranza ti calzerà a pennello 
 
Bulma si avvicinò pericolosamente a lui e il malcapitato, messo alle strette - sicuramente di spazio - non poté proprio evitare di indietreggiare.
 
 Bulma, ma mi hai almeno ascoltato? 
 
 Oh certo, amore, io ti ascolto sempre. Ed anche stavolta ho attentamente colto ogni tua singola parola, peccato che non mi importi un accidente di quello che penserà la gente quando ti vedrà, visto che sfido chiunque a mantenere i nervi saldi con te come marito. Mi importa ancora meno di rovinare i vestiti e 
 
L’aveva ad un centimetro dal naso, visto che il terreno tra lui e il muro era pari a zero, così Bulma poté tranquillamente sussurrare per farsi sentire.
 
 E trovo alquanto spassoso vederti vestito da donna, per nulla traumatico 
 
Gli sorrise dolcemente, infondo iniziava seriamente ad intenerirla e forse in altre circostanze gli avrebbe persino stampato un grosso bacio, ma non era proprio l’occasione adatta visto che la penitenza doveva avere presto o tardi inizio. Gli afferrò repentina una mano e fece per tirarselo dietro. Ovviamente però non riuscì a contrastare la sua forza e il Principe non fece il più piccolo passo per seguirla.
 
 Vegeta 
 
 Bulma, io so che non sei perfida come Chichi e so anche che fosse stato per te non avresti nemmeno mai pensato ad una simile scommessa 
 
Sicuro, Vegeta?
 
‘No, ma devo pur sempre provare a salvare l’onore. Poco importa come, anche con bugie o mezze verità’
 
La stava mettendo alla prova, puntando sul sentimentale…peccato che di sentimentale suo marito avesse ben poco e diventava piuttosto sospetto che cercasse di esserlo proprio nei momenti in cui era al massimo stadio della disperazione nel vano tentativo di salvarsi la pellaccia.
 
 Ti sbagli, tesoro, trovo che Chichi sia stata fin troppo buona con voi altri, perché io avrei sicuramente trovato una penitenza ben peggiore. Quindi ora ti consiglio di staccarti da quel muro - che per inciso resta su da solo - e di seguirmi se non vuoi che metta in pratica la mia idea 
 
Era una brutta storia, davvero pessima da vivere. Con un sospiro rassegnato la seguì, ma il suo corpo gli opponeva resistenza, non voleva proprio assecondare i capricci di sua moglie. Camminava, ma i suoi passi erano tutti volti a ritardare quell’incubo a cui stava andando inesorabilmente incontro.
 
Aveva solo un’ultima speranza, solo una piccolissima - minuscola - àncora di salvezza per evitare di indossare quei vestiti.
 
Entrano nella stanza e la prima cosa che Bulma fece, ovviamente, fu fiondarsi su quel vestito e avvicinarsi con aria di sfida al suo povero marito - è proprio il caso di dirlo -. Lei avanzava e lui tornò ad indietreggiare, finché in quella estenuante rincorsa Vegeta non inciampò accidentalmente sul letto cadendo di schiena e Bulma, che gli era a qualche centimetro, non poté proprio evitare quella rovinosa caduta su di lui.
 
Ovviamente Vegeta non perse l’occasione, cogliendo quell’attimo di debolezza, e le strappò di mano quel vestito.
 
 Cotone? Sono allergico 
 
 Non sei allergico ad un accidente! Ridammi il mio vestito! 
 
Bulma si divincolava per riuscire a prenderlo, ma Vegeta ovviamente le impediva di riuscirci, ridendo beffardo quando si accorse di aver acquisito vantaggio e di avere finalmente, dopo tanto trepidare, la situazione in pugno.
 
 Vegeta! Non te lo ripeto più! Tira giù quel braccio e dammi il vestito! 
 
 Perché mai dovrei, donna? 
 
Quella posizione di vantaggio gli aveva realmente fatto riacquistare speranza, altro che il verde che teneva tra le mani!
 
La moglie cessò quella lotta e si bloccò pensierosa, fissandolo intensamente negli occhi.
 
‘Oh no, cosa starà macchinando adesso?’
 
Si alzò di scattò e a braccia conserte ricomponendosi con tono pacato proferì quello a cui probabilmente stava pensando pochi istanti prima.
 
 Così non va bene, Vegeta 
 
 Sono pienamente d’accordo con te. Mai stato più d’accordo, così non possiamo andare avanti, finiamola qui e amici come prima 
 
 Perfetto. Allora puoi iniziare a farti i bagagli, anzi se vuoi posso anche darti una mano 
 
 Come scusa?? Credo di non aver capito 
 
Bulma con un sorriso compiaciuto per quella reazione decisamente spaventata, gli prese finalmente con tranquillità dalle mani il vestito e fece per riporlo nell’armadio con pacatezza.
 
 Hai inteso benissimo, non lo voglio un uomo che non tiene fede alla propria parola. Abbiamo stretto un patto e vi era compresa anche la penitenza, ma se tu hai così poco onore puoi anche togliere il disturbo 
 
Non aveva avuto il coraggio di voltarsi verso il marito, mentre proferiva quelle parole, specie per il fatto che non riusciva più a trattenere una grossa risata al solo pensiero della sua espressione davanti a quella provocazione.
 
Non sentì alcuna risposta, ma all’improvviso delle mani si intrecciarono alle sue nell’armadio.
 
 Su, forza, spostati. Prima ci spicciamo e meglio è 
 
La donna si scostò e lo lasciò rovistare con concitazione nel suo guardaroba, finché non si bloccò e voltò serio verso di lei.
 
 Quale hai detto che devo mettere? 
 
La lasciò a bocca aperta, probabilmente nessuno avrebbe creduto che Vegeta, il grande Principe dei Sayan, avrebbe ceduto a quelle minacce solo per la grande paura di perdere sua moglie, ma che probabilmente avrebbe rinunciato facilmente a perdere l’onore indossando degli abiti da donna.

 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Credevo di aver già abbastanza delirato nello scorso capitolo, ma a quanto pare non ero ancora arrivata al massimo del mio delirio XD
 
Povero Vegeta, non c’è verso, non vi è alcuna via di scampo XD
 
Rinnovo i miei ringraziamenti a tutti coloro che mi seguono! <3
 
Alla prossima 😊
Baci
-Vale

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Un incubo firmato Son Chichi e Bulma Brief ***


Un incubo firmato Son Chichi e Bulma Brief

 
 
Quali presupposti c’erano per il sayan più forte dell’Universo per trovare il coraggio di uscire da quella stanza vestito donna e truccato di tutto punto?
 
Nessuno, nemmeno mezzo. Goku, che aveva il coraggio di scontrarsi con gli esseri più malvagi di sempre e di sacrificarsi per la Terra, non aveva proprio il coraggio di muovere un solo piede fuori da quelle quattro mura.
 
Eppure Chichi non sembrava arrabbiata dall’altra parte della porta, cercava persino di tranquillizzarlo facendolo sentire a suo agio. Bussava delicatamente, sembrava persino non volesse turbarlo più del necessario.
 
 Amore, sei pronto? 
 
‘Pronto per cosa? La morte? Ah no, che stupido, questo è peggio della morte! Re Kaioh? So che è lì. La prego, mi dica che c’è qualche emergenza da qualche parte e che a breve ci sarà un essere spietato da uccidere ed io dovrò tornare urgentemente ad allenarmi nella Stanza dello Spirito e del Tempo per diventare più forte, altrimenti saltiamo tutti in aria. Non è che per caso potrebbe far resuscitare qualche mio nemico dagli Inferi, vero? Possibilmente il più spietato, che mi dia il colpo di grazia velocemente e che sia meno indolore di questo strazio’
 
Persino i suoi pensieri divennero un disperato e trafelato grido di aiuto. Si sarebbe accontentato di qualsiasi cosa. Peccato che la divinità non avesse proprio tempo di andare in suo soccorso e nemmeno di degnare a lui una risposta, ma soltanto di farsi grosse e grasse risate davanti all’insolito spettacolo.
 
Era palese che Goku fosse rimasto solo ad affrontare quell’incubo. Si portò le mani sul volto in preda alla disperazione. Mossa azzardata, visto che, quando le discostò dal viso, chiari segni rossi segnarono la sua pelle.
 
‘Fantastico, ora mi sono anche sbavato 'sto schifo e quella psicopatica di mia moglie ricomincerà a trattarmi come una bambola’
 
Lo sguardo disgustato si posò sulle sue gambe. Sfoggiava una lunga gonna blu a pieghe. Trovò fosse una tortura sufficiente restare lì seduto a farsi disgusto da solo, ma evidentemente Chichi non era dello stesso avviso. Lei voleva annientarlo totalmente e la cosa più sbalorditiva era che aveva tutte le carte in regola per riuscirci. Lui che nemmeno sapeva cosa fosse il matrimonio e che solo con gli anni - più o meno - aveva imparato a conoscerlo, si rese realmente conto di aver firmato la sua condanna. Con lei non aveva nemmeno la speranza di una gioiosa e meritata vittoria - che dopo una giornata simile sarebbe stata gradita da chiunque -, neanche la prospettiva di una mossa segreta che potesse andare in suo aiuto. Era totalmente disarmato davanti al suo triste destino. Il suo cervello non riusciva proprio ad accettarlo e si ritrovò persino a desiderare seriamente la morte istantanea. Si fece cadere a peso morto sul letto, sfinito da quei pensieri. E, per inciso, non aveva mai pensato così tanto in vita sua.
 
‘Ma perché noi sayan non invecchiamo mai? Non posso nemmeno sperare in una morte fulminea. Quanti anni dovrei avere adesso? Troppi per riuscire a sostenere tutto questo’
 
 Goku. Dai, tesoro, esci. Non è così grave, sono certa che sarai bellissimo come sempre 
 
Non aveva chiuso la porta a chiave, ma la donna non voleva invadere il suo spazio o forzarlo a fare qualcosa che non volesse. Era assurdo che dalla sua bocca uscissero simili parole - trattenendo, per inciso, un divertito sorriso -, quando proprio lei stava facendo l’esatto contrario.
 
Chichi si affacciò, aprendo solo un piccolo spiraglio per poter sbirciare all’interno della stanza.
 
 Tesoro? Non ti ho mai visto così tanto in crisi 
 
Intravide grazie alla luce della lampada la femminile manica del celeste vestito indossato da Goku. Il sayan aveva prudentemente chiuso le persiane, non aveva nemmeno voglia di vedere il cielo che sapeva presto o tardi avrebbe assistito a quella sua tortura.
 
La moglie aprì lentamente la porta, provocando in lui un sussulto. Si coprì spaventato la bocca per evitare di mostrarle il guaio che aveva combinato, l’ultima cosa che desiderava era rivederla di nuovo su di lui come un avvoltoio con quegli strumenti demoniaci tra le mani.
 
La guardava, ma i suoi occhi stavano diventando più simili ad una supplica. Negò inconsciamente con il capo, perché tanto sapeva che qualsiasi cosa lei avesse in mente non gli sarebbe piaciuto per niente. Era terrorizzato al solo pensiero di averla di fronte.
 
Gli sorrise dolcemente, le sembrò un cucciolo bastonato. Le fece quasi pena. Già, quasi, purtroppo per lui quei grandi occhi così teneri non toccarono del tutto il cuore di Chichi.
 
Gli prese la mano libera e lo invitò ad alzarsi.
 
 Tesoro, per favore, non ti farò più arrabbiare. Promesso. Mi impegnerò ad essere un bravo marito e un bravo padre, ma non farmi questo 
 
Aveva ancora la mano coperta per non svelare il disastro fatto e in quel modo la donna non era riuscita a cogliere del tutto le suppliche del marito. O forse sì. Fatto sta che fece indubbiamente, senza nemmeno pensarci due volte, finta di non capire.
 
 Goku, scusami, ma non ho capito. Ho afferrato solo per favore e promesso, ma non so a cosa ti stessi riferendo 
 
L’istinto dettò al sayan di scoprire la bocca anche con un certo scatto per mostrare tutta la sua disapprovazione e lei non represse più il divertimento per evitare di farlo stare peggio - come se infondo fossero state quelle le sue intenzioni fin dall'inizio -. Si era spalmato rossetto ovunque e un po’ di colore era finito anche sul naso. Stavolta fu lei a portarsi le mani alla bocca per soffocare il divertimento che quella scena le aveva provocato.
 
 Goku, sei adorabile. Davvero. Ti prego, guardati allo specchio, sei davvero tenerissimo  gli indicò con convinzione il tavolo dove ancora giacevano i trucchi  Sai, se non rischiassi di sporcarmi anch’io, ti stamperei un grande bacio, ma credo che mi converrà rimandare 
 
 Chichi, devo proprio? 
 
 Non stai per niente male. Anzi, questo vestito ti valorizza molto. Sappi che il blu ti dona 
 
Si chinò per porgergli con un sommesso sorriso un bacio sulla fronte, spostando un ciuffo di capelli ribelli. Le fece davvero tenerezza, assomigliava tanto al loro Goten quando era solo un piccolo birbantello.

E mi raccomando, Goku, ricordati il cappello 
 
***
 
Era un incubo, uno di quei sogni dal quale presto o tardi si sarebbe svegliato con un grande sospiro di sollievo al sicuro nel proprio letto. Vegeta si sarebbe volentieri dato pesanti sberle sulla faccia per ridestarsi totalmente da quell’incubo, perché infondo non poteva ancora accettare che quella fosse la realtà, non aveva la forza di credere ad una simile disgrazia.
 
Bulma era riuscita a prosciugarlo della forza spirituale in meno di 24 ore e d’ora si apprestava con tutta la naturalezza del mondo - come solo lei sapeva fare - a privarlo del suo amatissimo onore.
 
Sotto pesanti minacce, quali il sequestro della Gravity Room fino a tempo indeterminato e l’abolizione di qualunque tipo di pasto a qualunque ora del giorno, l’eminente signora Brief era riuscita a fargli indossare un vestito alquanto succinto, che persino lei non indossava più da anni. Di certo non si sarebbe mai sognata di prestargli uno dei suoi bellissimi abiti.
 
Morale della favola, Vegeta oltre ad essere meravigliosamente ridicolo sfiorava anche una certa indecenza. Ma dopotutto a Bulma cosa fregava di tutto ciò? Niente, ma dovette rimandare il divertimento perché al momento era troppo intenta a trovare il modo di trascinarlo fuori dalla porta di casa, o meglio, si stava impegnando con tutta la forza che aveva in corpo, ma nonostante lui fosse rimasto alla sua forma base e non fosse ricorso a trasformazioni, non riusciva a spostarlo di un millimetro.
 
Erano fermi nel mezzo del corridoio e nello stesso punto da almeno un quarto d’ora e la donna si impegnava con tutta se stessa a spingerlo.
 
 V-Vegeta! 
 
Inutile negarlo, nonostante la condizione disperata in cui riversava, quell’imprevisto, che probabilmente sua moglie non aveva messo in conto, lo aveva piacevolmente sorpreso e se la rideva silenziosamente.
 
 Riprova, sarai più fortunata 
 
Peccato che la pazienza non fosse affatto nell’indole di Bulma, che dopo un quarto d’ora di tentativi ne aveva avuta fin troppo. Si posizionò di fronte al marito e lo fulminò negli occhi inferocita. Subito il mezzo sorriso del marito si spense.
 
‘Ed ora quale piano diabolico le starà passando per mente?’
 
 Non sfidarmi, Vegeta. Ti avverto, non osare farlo, perché ti ritrovi gambe all’aria prima di riuscire a blaterare che sei il Principe dei Sayan 
 
 E dimmi un po’, come accidenti faresti a mettermi K.O se nemmeno riesci a spostarmi di un passo? 
 
‘Ma zitto non me ne sto mai, vero? Mi sembra il momento di tirare fuori la lingua sul ciglio di un burrone?!’
 
Bulma incrociò le braccia, non rompendo il contatto visivo con gli occhi spaventati del marito e subito dopo un sorriso compiaciuto si delineò sul suo viso.
 
 TRUNKS! BRA! 
 
Vegeta non poté fare altro che avventarsi su di lei per tapparle la bocca.
 
 Ma sei impazzita?? Zitta! Non voglio mi vedano conciato così 
 
Persino sotto la mano del marito la sua bocca non poteva evitare di inarcarsi in un sorriso al cospetto del terrore di lui.
 
 Va bene  sospirò rassegnato  Esco, ma tu mi prometti che se tolgo la mano non gridi più come una pazza 
 
Bulma alzò le mani in segno di pace e il sayan con notevole titubanza la liberò dalla sua morsa.
 
 E comunque, Vegeta, i tuoi figli saranno a breve l’ultimo problema 
 
‘Grazie dell’informazione. Lo so già’
 
I disperati pensieri di Vegeta non correvano abbastanza velocemente, perché una familiare risata alle sue spalle lo portò a spalancare gli occhi terrorizzato come mai prima d’ora.
 
 Ti prego, Bulma, puoi essere così gentile da dirmi che dietro di me non c’è Trunks? 
 
 Amore, scusa, ma mentirti non ti farà sentire meglio 
 
***
 
Il momento tanto temuto e contrastato era finalmente giunto.
 
Giusto per rincarare la dose, Chichi e Bulma avevano delegato ai due sfortunati qualche commissione, ‘intanto che facevano una scappata in città’. Sarebbe stata una penitenza lenta e dolorosa, su questo le due donne avrebbero potuto scommettere​, ma non erano del tutto sicure che i due sayan avrebbero avuto più intenzione di accettare una loro scommessa, quindi, giustamente, se la godevano finché durava.
 
Entrambi optarono per il volo, Goku non aveva quella gran smania di farsi vedere in giro conciato in quel modo, quindi il teletrasporto era sconsigliato, anche se dovette costantemente tenere una mano sulla testa per evitare che il tanto caro cappello di Chichi volasse via, perchè 'se lo perdeva erano guai'​, visto che era un regalo ancora nuovo. Ma tanto come avrebbe fatto a cacciarsi in guai più grossi? Era persino impensabile che potesse esistere una situazione peggiore di quella, ma preferì non sfidare ulteriormente quella sfortunata sorte a lui così avversa in quella triste giornata.
 
Non poterono evitare nemmeno di bloccare il loro cammino quando percepirono l’aura dell’altro avvicinarsi. Sperarono con tutto il cuore di aver avuto un trattamento lievemente migliore del rivale, infondo Bulma e Chichi, pur essendo amiche, avevano stili totalmente differenti. Goku aveva sempre ritenuto sua moglie una fervente tradizionalista, quindi agli occhi degli altri il suo grazioso abito abbinato a quell’appariscente cappello non sarebbe dovuto sembrare così esagerato. Ritenne persino il capello una magra consolazione per potersi coprire quella faccia martoriata, ma ancor di più per non rivelare la sua identità ad anima alcuna. Vegeta, dal canto suo, credette sicuramente di aver meno stoffa addosso dell’altro sayan e pensò così di passare più inosservato. Poveri ingenui!
 
Ripresero lentamente il loro tragitto, che si trasformò subito in una lenta processione verso il patibolo.
 
Si incontrarono, non poterono proprio evitarlo, non c’erano scorciatoie o altre vie da prendere. Sebbene da due direzioni differenti, la loro strada si incrociò inevitabilmente.

'Possibile che Karoth sia sempre e comunque sul mio cammino? Nella buona e nella cattiva sorte. Ma ora che ci penso più nella cattiva'
 
 Ciao, Vegeta 
 
La solita vitalità di Goku si era spenta, lo salutò con poca grinta e nessuno avrebbe nemmeno potuto biasimarlo. Vegeta non lo biasimò affatto, ma fece esattamente ciò che non avrebbe mai avuto voglia di fare prima di quella orripilante visione, sorrise compiaciuto.
 
 Karoth, chi è stato a tirarti un pugno in faccia? Ti prego, dimmelo, così gli stringo la mano  
 
 È rossetto, Vegeta, non sangue 
 
Gli rispose scontato e con una certa voglia di non toccare quel delicato argomento.
 
 E perché è tutto sbavato? 
 
Figuriamoci se il Principe aveva il tatto di capire le esigenze del compagno di sventure.
 
 Perché mi sono rifiutato di farmi di nuovo mettere le mani in faccia da Chichi. Possiamo parlare di altro, per favore? Tu piuttosto, dove è andata a ripescarlo quel vestito Bulma, non credo di averglielo visto addosso di recente 
 
Il Principe si guardò con disgusto dopo essere stato additato da Goku con aria interrogativa.
 
 Non sono affari tuoi di cosa indossa mia moglie, Karoth! 
 
 Se è per questo neanche di quello che indossi tu 
 
 Ecco, bravo, sono d’accordo. Mai stato più d’accordo con te come in questo momento. Ognuno si fa gli affaracci suoi e finita questa giornata infernale, guai al primo che osa riparlarne, intesi? 
 
Non gli diede nemmeno il tempo di ribattere e si apprestò a scendere a terra. Goku lo seguì un po’ intontito dalle urla del Principe. Non aveva avuto nemmeno la prontezza di coprirsi le orecchie con il cappello per evitare di sorbirsi quella predica, avrebbe almeno potuto trovare una minima utilità a quell’oggetto del demonio. O forse, sempre con il cappello, avrebbe potuto zittirlo, posandoglielo sulla bocca. Il pensiero di quella scena lo fece inevitabilmente sorridere.
 
Tentarono di non incrociare lo sguardo dei passanti. Vegeta ebbe l’istinto di dirigersi per il bordo della strada, stare in mezzo avrebbe sicuramente dato più nell’occhio.
 
 Vegeta, fermo! 
 
Peccato che Goku non riuscì a richiamarlo in tempo per informarlo delle aure percepite, che in quel momento assunsero un aspetto veramente inquietante, perché si ritrovarono a pochi centimetri dal naso Gohan in compagnia della famiglia al gran completo.
 
Si guardarono tutti per infiniti secondi, prima che una scioccata Pan - come d’altronde anche i suoi genitori – potesse riacquistare il dono della parola.
 
 Nonno? 
 
 S-sì, piccola? 
 
 Hai del rossetto sul naso, lo sapevi? Proprio qui 

Gli indicò la punta del naso.

‘Solo quello? È fin troppo buona oppure troppo traumatizzata’
 
Goku si rivolse istintivamente a Vegeta con una supplica senza nemmeno avere il coraggio di muovere un muscolo per voltarsi verso di lui.

 Vegeta, ti prego, ammazzami rapidamente 
 
 Non ripetermelo un’altra volta, Karoth. Lo farei volentieri, se non fosse che poi mi lasci in questo incubo da solo 
 
Eh già, in quell’incubo persino la compagnia del suo grande rivale era cosa più che gradita.

 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
La penitenza è lunga, questo è solo un assaggio XD Sono tornata con un nuovo delirio, mi faccio prendere decisamente troppo la mano XD
 
Ok, vi saluto, prima che anche lo ‘spazio autrice’ diventi un delirio e lascio a voi la parola :D ;)
 
GRAZIE come sempre di cuore per continuare a seguire questa storiella!! <3
 
Alla prossima 😊
Baci
-Vale

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Discesa agli Inferi...o a Satan City (stessa cosa) ***


Discesa agli Inferi…o a Satan City (stessa cosa)

 
 
La sconsolazione si impossessò dei due sayan. L’amara sensazione di avere il proprio destino segnato si fece largo nella loro mente, ma, a differenza degli scontri più sanguinari a cui presero spesso parte, in quella specifica situazione non ebbero nemmeno più l’impulso di lottare per avere salva almeno una briciola della loro dignità.
 
 Sono spacciato, Vegeta. Non mi sarebbe potuta andare peggio di così 
 
Negli occhi di Goku era rimasta la fotografia della nipote, immortalata con quell’espressione scioccata in volto.
 
 Cosa penserà di me Pan, secondo te? 
 
 Difficile avere un’opinione peggiore su di te, Karoth. Ispiri già di tuo 
 
Goku rimase perplesso da quella risposta, ma Vegeta non gli diede il tempo per eventuali chiarimenti. La disgrazia - alimentata da una sovrabbondanza di altra disgrazia - volle che in città ci fossero ovviamente vetrine ad ogni angolo. Ergo specchi ovunque. Proprio davanti ad una di quelle pareti riflettenti, lo sfortunato Principe dei Sayan si osservava da cima a fondo profondamente disgustato e contrariato, anche se un pizzico di rassegnazione iniziava a trapelare sul suo volto. Dopotutto doveva solo resistere un paio d’ore e poi forse si sarebbe chiuso a vita nella Gravity Room rifiutando ogni tipo di visita e con la netta intenzione di morire di fame, di sete e di sonno, insomma era sufficiente non incrociare gli occhi che si erano posati su di lui in quell'infernale giorno.
 
Il riflesso del rivale comparve alle sue spalle e forse iniziò a credere che lui fosse stato più fortunato. E quando mai non lo era?
 
 Karoth, si può sapere perché quella faccia? Mi risulta tu sia stato graziato rispetto a me. Puoi coprirti la faccia tutte le volte che vuoi 
 
Goku alzò lo sguardo sulla voluminosa visiera che gli faceva inevitabilmente ombra. Indugiò un momento, riflettendo sulle parole di Vegeta, e subito dopo esternò tutta la sua sincera generosità.
 
 Lo vuoi? Ma temo non sia in tinta con il tuo vestito 
 
Attraverso la vetrina il principe lo guardò sbigottito più per l’uscita che per la reale proposta.
 
 Oh no, Karoth, stai iniziando a parlare come quelle due pazze! Se perdi completamente il lume della ragione - ammesso e non concesso che tu l’abbia mai avuto - puoi confidare in me per due pugni ben assestati. Perché un conto è conciarsi come loro ed un altro è diventare loro! 
 
 Ti ringrazio, Vegeta, ma credo di stare bene. Solo un po’ a disagio con questa roba addosso, ma tutto sommato finirà presto, no? 
 
Chiese una conferma - possibilmente rincuorante - al compagno di sventura, ma lui non sembrava voler concedergliela.
 
 Vegeta? 
 
 Zitto, Karoth! 
 
Il principe iniziò a guardare in ogni direzione, come se una minaccia improvvisa avesse dovuto imbattersi su di loro a breve, e solo dopo un’attenta perlustrazione si rivolse nuovamente a Goku.
 
 Lo senti anche tu? 
 
 Io non sento … 
 
Si bloccò quando l’aura percepita da Vegeta fu spaventosamente chiara anche a lui.
 
 Karoth, devo aver frainteso, vero? Non può essere lei 
 
Goku non aveva il coraggio di alimentare i sospetti e tanto meno la paura che dilagava negli occhi del principe. Lo guardò mortificato, dopotutto non era una sua parente e poco importava se incrociavano la sua strada, - o meglio, lei incrociava la loro - lui ne sarebbe sicuramente uscito pulito. Forse.
 
Non ci fu nemmeno il tempo di avere paura, tremare o tentare di scappare, perché la figlia della scienziata più rinomata di sempre raggiunse padre e compare, trattenendo una divertita risata.
 
 Mamma, aveva ragione. Sei proprio grazioso, papà 
 
Padre e figlia si guardono e Vegeta trattenne involontariamente il fiato. Le domande che inevitabilmente passavano per la mente ormai sfinita del sayan erano le seguenti.
 

Perché è qui?

 

Quale piano diabolico avrà in mente?

 

L’avrà mandata sua madre per darmi il colpo di grazia?

 
Fino a domande più semplici come:
 

Perché mi sono sposato?

 

Perché ho avuto dei figli?

 

Perché sono arrivato sulla Terra?

 
Mentre il nostro caro principe era immerso in dubbi esistenziali e non, Goku iniziava seriamente a sentirsi il terzo incomodo, dopotutto era una rimpatriata padre-figlia e lui non si sarebbe mai sognato di mettersi in mezzo. Assolutamente no. Era decisamente da maleducati, così indietreggiò prudentemente, con grandissima cautela, giusto per non disturbare. Vegeta lo trattava sempre male, per una volta lo avrebbe ringraziato per aver avuto così tanto tatto. O no?
 
La ragazza però non sembrava dello stesso avviso. Con un certo cipiglio e senza nemmeno degnarlo di uno sguardo richiamò la sua attenzione.
 
 Goku! 
 
Era stata talmente perentoria il quel richiamo, che riuscì persino a confonderla con la voce di sua moglie. I casi potevano essere solo due: o Chichi si era impossessata del corpo di Bra per portare a termine con maggior successo quel piano diabolico oppure lui stava semplicemente impazzendo in tutta quella follia. Qualsiasi fosse la risposta, pareva che la moglie fosse ad una passo dal raggiungimento del suo obiettivo. Il sayan fece un ulteriore passo indietro, ma per sua grande disgrazia trovò…il muro, che, per inciso, non si era mai mosso di un millimetro da quando Goku ne aveva memoria.
 
‘Perché doveva essere proprio qui…non potevano spostarlo qualche metro più in là?’
 
​Eh sì, il nostro caro sayan era decisamente sull'orlo della pazzia e della disperazione, situazione in cui un miracolo, da qualcunque parte fosse arrivato, avrebbe fatto decisamente comodo. Ovviamente però la Dea Fortuna non era mai stata più bendata. 

I suoi pensieri erano drammaticamente seri e ancora più drammatico era ciò che i suoi occhi videro. La sua fine? Probabilmente qualcosa di simile. Deglutì rumorosamente e seguì ogni singolo passo della ragazza farsi sempre più pesante e vivido mentre si muoveva nella sua direzione. Quei movimenti erano peggio di forti colpi di tamburo che gli rimbombavano in testa. Iniziava seriamente a sudare.
 
 Bra!  tentò di sorriderle, ma la paura trasformò quel tentativo in una smorfia mal riuscita  Ti manda la tua dolce mamma? M-me la saluti? È un po’ che non la vedo, sta bene? 
 
La giovane temeraria si avvicinò a lui, fin quando solo pochi centimetri li separarono. Lo fulminò mantenendo sempre un certo contegno.
 
 Veramente mi ha mandato anche Chichi. Dicono che necessitate di una mano per rinnovare il vostro guardaroba 
 
Goku e Vegeta si guardarono perplessi. Il principe, dopo quella rivelazione, si avvicinò ai due, spinto dall’intenzione di avere chiarimenti.
 
 Bra, che significa? Se la stanno spassando quelle due alle nostre spalle, vero? 


Amara consapevolezza.

 Andiamo a fare shopping. Non vi va? 
 
La ragazza sembrava piuttosto esaltata - o forse estremamente divertita al solo pensiero di ciò che avrebbe fatto passare ai due -, mentre i sayan parecchio spaventati.
 
 Intendi fare tu shopping? Ti dobbiamo solo accompagnare, giusto? 
 
 No, papà. Quando dico che dobbiamo fare shopping per rinnovare il vostro guardaroba, intendo proprio che le compere dovete farle voi 
 
***
 
Contro ogni preghiera, supplica e resistenza, l’intraprendente figlia del principe era riuscita a trascinare - senza esagerare - i due nel centro commerciale. Luogo ideale per ogni sorta di compere, ma soprattutto per perdere tutta la loro tanto cara dignità.
 
Non vi era buona anima lì dentro che li ignorasse senza girarsi verso i due e scoppiare spudoratamente a ridere al loro passaggio.
 
Goku iniziò seriamente a ringraziare sua moglie per il cappello. Fece per abbassarlo con sollievo sulla faccia, ma Vegeta con uno scatto felino lo strappò dalle sue mani.
 
 Ehy! Quello è mio 
 
 Ho rivalutato la tua proposta. Tanto è ancora valida, no? 
 
Lo diede decisamente per scontato, ma la stoffa non sfiorò nemmeno la sua testa, perché Bra lo sequestrò velocemente, attenta come non mai ad ogni più piccolo passo falso dei due. Pareva proprio di giocare a guardia e ladri - già catturati senza troppa fatica -, peccato che l’unica a divertirsi veramente fosse la ragazza.
 
 Abbiate la decenza di farvi riconoscere 
 
 Decenza?? Bra, mi stai prendendo in giro, vero? Qui c’è tutto tranne che decenza. Mi hai almeno guardato? 
 
La figlia squadrò il padre, fino a quel momento si era trattenuta per non alimentare le risate, ma non era proprio riuscita a resistere a quell’invito.
 
 Sì, papà, ti sto guardando e saresti da foto, lo sai? 
 
‘Ci manca solo una foto ricordo da aggiungere all’album’
 
 Non osare! 
 
Bra dovette seriamente controllarsi e resistere da mettere in pratica quell’allettante considerazione, così proseguì nella passeggiata, lasciandoli indietro di qualche passo.
 
 Sai, Vegeta, difficile dire a chi assomigli di più Bra. Se a te o a Bulma 
 
 Che cavolo vorresti insinuare?? 
 
 Guarda che è un complimento. Qualunque padre vorrebbe che i suoi figli gli assomigliassero 
 
 Io no. Perché mi si ritorce sempre tutto contro 
 
Detto ciò, ritornò all’inseguimento della ragazza - valutò che fosse addirittura peggio rimanere ad ascoltare quelle invadenti parole -, precedendo il rivale, che, ormai rassegnato agli sguardi indiscreti, iniziava persino a salutare e a sorridere ai passanti.
 
‘Forse se inizio ad essere disinvolto, do meno nell’occhio’
 
Goku affiancò velocemente di nuovo Vegeta e fece per aprire bocca, ma il principe lo anticipò nuovamente.
 
 Karoth, ti avverto non ricominciare con la seduta psicologica. Non qui, non ora, non conciati così. Anzi, se ci riesci, MAI! 
 
L’altro lo guardò perplesso.
 
 Seduta che? 
 
Goku non riuscì ad ottenere la risposta, perché la voce concitata della ragazza richiamò all’improvviso entrambi.
 
 Papà! Goku! 
 
Stava guardando con gli occhi lucidi una vetrina e quando percepì delle familiari presenze al suo fianco, si volse verso loro con aria supplichevole.
 
 Entriamo? 
 
La risposta era scontata, quindi perché riflettevano spaventati sul da farsi? In breve tempo l’espressione della ragazza tramutò dalla supplica alla prepotenza.
 
 Vi rifaccio la domanda. Entriamo? Poi non ditemi che non sono buona. Mamma e Chichi non vi avrebbero dato una seconda possibilità 
 
Con grande - anzi grandissima - difficoltà i due a piccoli passi entrarono in quel negozio. Appena messo piede in quel luogo - che pareva più il gigantesco armadio di Bulma - una strana sensazione di trappola si fece largo nella mente di Goku e Vegeta ed entrambi si aspettarono di sentire alle spalle le porte richiudersi pesantemente per annunciare esplicitamente la loro condizione di prigionia.
 
Bra ovviamente sembrava piuttosto disinvolta, nonostante dietro di lei ci fossero due individui a prima vista poco raccomandabili. Imboccò senza indugi la via della cassa per poter parlare con una commessa. Goku colse al volo l’occasione per conferire confidenzialmente con il rivale.
 
 Vegeta, non so cosa abbia in mente tua figlia, ma non mi fido, anzi sono sicuro che non mi piacerà affatto 
 
 Se non me lo avessi detto tu, io non ci sarei mai arrivato, sai?  lo fulminò sarcastico  Cosa proponi di fare? 
 
 È comprabile, Bra? 
 
‘Il solito idiota’
 
 Ci ho già provato, ma non ce la caveremo con così poco. E poi, lo vedi anche tu, è alleata con loro, chissà cosa le avranno offerto. Forse l’annullamento della punizione. Chissà 
 
Goku fissava sovrappensiero Bra, mentre parlava con la commessa e più volte si girava per indicarli. Notò il viso della signora con cui la ragazza parlava contrarsi in una smorfia diffidente.
 
 Anche la tipa laggiù sembra piuttosto contrariata 
 
 Difficile trovare qualcuno a cui non facciamo schifo, sai? 
 
Si guardò e poi guardò il suo interlocutore, giusto per essere il più allusivo possibile.
 
 Giusto, hai ragione 
 
Finì appena la frase e subito una presenza alle loro spalle richiamò la loro attenzione.
 
 Non credo sia il vostro posto questo  
 
I due sayan si voltarono, trovandosi davanti un colosso che molto probabilmente faceva parte della sicurezza e, giustamente, alla vista di due tipi così appariscenti e sospetti si era prontamente attivato per svolgere il suo lavoro.
 
Goku temette il peggio, con Vegeta non c’era da essere imprudenti e cercò subito di placare le acque.
 
 Salve! Stiamo aspettando la figlia del mio amico 
 
Accompagnò quel cordiale annuncio con un’ingenua risata. Peccato che Vegeta fosse alquanto contrariato da quelle parole, perché condì il tutto con un pugno ben assestato sulla testa del rivale.
 
 Ahia! Ma dico, sei impazzito?? 
 
 Tanto per iniziare, lui non è mio amico. E secondo togliamo il disturbo 
 
 E Bra? 
 
Goku era sempre più perplesso, non riusciva ad intuire le intenzioni del principe, così Vegeta lo prese per la veste e se lo tirò dietro con vigore, fino a trascinarlo rapidamente verso l’uscita.
 
 Vegeta, che diamine fai?! 
 
 Ti salvo la vita, quindi ringraziami una buona volta 
 
Appena misero piedi all’esterno, quella fresca aria giovò ai neuroni del sayan, perché tutto d’un colpo comprese finalmente il piano del principe.
 
<< Ho capito! Se ci buttano fuori non può essere colpa nostra, noi non ci siamo rifiutati di entrare >> Vegeta alzò gli occhi al cielo per quella tarda perspicacia e spiccò il volo  Ehy, aspettami! 
 
Fecero in tempo a decollare di un metro - o forse un paio -, ma la percezione della libertà era stata troppo gradevole per accorgersi che un muro parecchio resistente dai capelli corvini si era parato loro davanti con aria corrucciata e braccia conserte, con una certa nota di ilarità pronta ad esplodere al minimo spostamento d’aria.
 
 Dove credete di andare voi due?  
 
 Goten! 
 
 È una mia impressione o i nostri figli sembrano indemoniati, Karoth? 
 
 Questi non sono i nostri figli. Credo si siano aperte le porte degli Inferi a Satan City 

 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Scusate, ma non ho saputo resistere…quando mi è venuto in mente il titolo ho avuto il flash sul GT...e niente il richiamo finale è stato preso proprio da lì XD
 
Grazie come sempre di cuore per seguire questa mega follia!! <3
 
Alla prossima 😊
Baci
-Vale

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Il tramonto dell'umiliazione...l'alba di una pesante vendetta ***


,

Il tramonto dell’umiliazione … l’alba di una pesante vendetta

 
 
Stava seriamente diventando una situazione invivibile per il principe. Aveva tentato di mantenere la calma, di assecondare quella follia in silenzio senza decisive ribellioni e aveva persino condiviso quell’esperienza, che sarebbe stata senz'altro tristemente indimenticabile, in compagnia di Karoth. In quella determinata circostanza si sentì addirittura in colpa con se stesso per aver gradito la presenza del suo rivale, anche solo per avere la percezione di un disperato appoggio morale.
 
Ora, però, che davanti a loro si era innalzata la minacciosa figura del giovane Son, Vegeta non resistette più. Probabilmente la poca pazienza di cui era stato dotato - a cui era sicuramente riuscito negli anni a dare una svolta di qualità - stava inesorabilmente iniziando a vacillare e in meno di ventiquattro ore stava mandando a farsi benedire tutti i suoi progressi.
 
Ed ecco che, sulla soglia dell’imbrunire, i capelli del principe iniziarono ad assumere una nota tonalità, che, in netto contrasto con il cielo prossimo al tramonto, era ancora più spaventosa associata alla furiosa espressione.
 
Goku, nonostante stesse attraversando gli stessi terribili momenti, non si sentì pienamente d’accordo con quella reazione, considerandola leggermente esagerata, specie se la goccia che fece traboccare il vaso fu offerta su un piatto d’argento da suo figlio.
 
 V-Vegeta, calmati, altrimenti rischi di rovinare il vestito di Bulma 
 
Gli uscirono solo poche flebili scuse per tentare di placarlo, ma ottenne solo l’effetto contrario e in quell’occasione il bersaglio in questione fu proprio lui.
 
 Rovinare cosa? Se non l’avessi notato, è più la stoffa che manca a questo vestito rispetto a quella che ha, quindi dubito che Bulma possa far caso alla mancanza di altri pezzi 
 
 Vegeta, non cambia nulla se attacchi Goten, dovresti prendertela con Bulma non con lui 
 
Senza nemmeno distogliere lo sguardo dal minaccioso principe, si rivolse al ragazzo convinto di non riuscire a sedare la rabbia che si era improvvisamente impossessata di lui.
 
 Goten, ti consiglio di tornare a casa 
 
 Ma la mamma … 
 
 Tua madre ti avrà sulla coscienza se non fai dietrofront subito 
 
Il tono del padre era diventato improvvisamente severo, una serietà che contrastava notevolmente con il suo vestiario. Indipendentemente dall’outfit di Goku, iniziò a percepire un’aura decisamente fuori dalla sua portata, così prudentemente e con una certa delicatezza, seguì i consigli del padre e riprese la via di casa, molto probabile la sfuriata di sua madre sarebbe stata più salutare rispetto a quella del principe.
 
Solo quando Goten si fu debitamente allontanato, Vegeta tornò lentamente al suo stadio abituale.
 
 Ti senti meglio? 
 
 Sì 
 
Mai avrebbe ammesso la necessità di quel prudente intervento e tanto meno ringraziato Goku per aver allontanato il ragazzo prima che la sua furia si scatenasse. Senza distogliere lo sguardo dal punto in cui Goten era sparito e con ancora una certa ma innocua aria adirata, si rivolse al suo compagno.
 
 Karoth, cosa proponi di fare? 
 
L’altro però non riuscì a capire cosa intendesse e glielo comunicò attraverso un’espressione perplessa.
 
‘Quindi devo pensare sempre a tutto io?’
 
Ho paura di sì, Vegeta, visto che Goku è decisamente troppo buono per architettare qualche perfido piano contro due povere indifese terrestri.
 
‘Cosa sono?? Quelle due sono tutto tranne che povere e indifese! Sono degli esseri spietati e non mi stupirei se un giorno scoprissi che in realtà non sono nate sulla Terra’
 
Morale della favola, il principe era intenzionato ad architettare una vendetta con i fiocchi e tanto di bufera di neve, mentre l’altro pregava semplicemente che quella giornata terminasse velocemente e si riteneva già sufficientemente fortunato ad iniziare ad intravedere qualche sfumatura cremisi in cielo, segno che i suoi desideri sarebbero stati presto esauditi.
 
 Karoth, ohi!  gli passò con concitazione una mano davanti alla faccia per ridestarlo da quella piacevole sensazione di leggerezza  Bell’addormentato, ti vuoi svegliare?? Torna con la testa sul collo 
 
 Non sto dormendo, nemmeno ho sonno 
 
Vegeta iniziava seriamente a pentirsi di avere anche solo pensato di riuscire a pianificare qualcosa insieme a lui. Sua moglie era stata più fortunata visto che poteva contare sulla collaborazione di Chichi, che era decisamente più sveglia del marito. Poi non c’era da stupirsi che quelle due bagnavano loro il naso così facilmente.
 
 Senti, Karoth, me lo fai un favore? 
 
 Sì, certo, dimmi 
 
 Potresti sforzati per qualche ora di sembrare intelligente? 
 
 Cosa devo fare? 
 
Ora fu Vegeta ad alzare gli occhi al cielo esasperato, sicuramente il senno alla fine lo avrebbe perso lui ed anche irrimediabilmente.
 
‘Ok, devo solo mantenere la calma, altrimenti se anche io perdo lucidità è la fine per entrambi’
 
 Ascolta e non fiatare, Karoth, se siamo fortunati avremo la nostra vendetta. Dopotutto loro non hanno la più pallida idea di cosa voglia dire avere due mariti veramente pessimi e vedrai come ci rimpiangeranno 
 
***
 
Le due spietate terrestri - a detta del povero principe - stavano probabilmente vivendo il giorno più bello della loro vita, sia chiaro, dopo quello del matrimonio e della nascita dei loro figli - un po’ di cuore era rimasto anche a loro, anche se non sembrava -.
 
Si godevano la rivalsa, sedute sulla novella erba dei Monti Paoz, godendosi il magnifico tramonto che ancora si affacciava oltre le chiome degli alberi.
 
Ciò che lasciava più sbigottiti era la disarmante serenità che le invadeva, mentre i loro mariti erano nelle mani di Goten e Bra e per giunta svergognandosi davanti a tutta Satan City.
 
Era un semplice ritrovo tra amiche e non vi era davvero la più piccola ombra delle vipere che le avevano possedute nell’arco di quella giornata, che, a loro parere, era sembrata veramente troppo corta.
 
 Chichi, raccontami ancora come Goku ti ha implorata di non obbligarlo a uscire di casa vestito e truccato in quel modo  
 
L’amica scoppiò a ridere al solo ricordo del marito conciato in quella maniera.
 
 Bulma, credimi, era talmente tenero che mi aveva quasi convinta. Fortuna che poi mi sono ricordata di quante ne ha combinate e la poesia si è dissolta subito 
 
 Brava. Probabilmente, se avessi ceduto a quelle suppliche, non ti avrei più parlato per il resto della vita 
 
Se ne stavano lì pacifiche e serene a ridere alle spalle di quei poveri disgraziati, senza nemmeno avere il più piccolo sospetto di ciò che la mente del principe dei sayan aveva appena terminato di tramare e di esporre al suo rivale.
 
Videro poco dopo solcare il cielo e atterrare di fronte a loro Goten, che, con tranquillità, si avviò verso casa. Le due donne rimasero inevitabilmente spiazzate e si alzarono quasi contemporaneamente per ricevere una spiegazione. Chichi anticipò l’amica, correndo in casa per seguire il figlio.
 
 Goten! Non dovresti essere a Satan City? 
 
Il ragazzo, all’udire la voce perplessa della madre, si bloccò sulle scale.
 
 A momenti le prendevo, mamma 
 
 Da tuo padre?? 
 
 Da Vegeta. La prossima volta evita di mandarmi nella fossa dei leoni quando sai per certo che è già infuriato. Papà mi ha risparmiato una fine lenta e dolorosa. Poverino, non si merita affatto come lo stai trattando 
 
Chichi per la prima volta nell’arco di quella giornata iniziò ad avere seri dubbi che quella scommessa stesse loro sfuggendo di mano. Si voltò verso l’amica per chiedere conforto, ma anche lei sembrava essere perplessa.
 
Non ebbero nemmeno il tempo di rincuorarsi vicendevolmente, perché, subito dopo, sentirono dei pesanti passi sulla soglia e non sembravano essere due, bensì quattro. Uscirono velocemente e incrociarono lo sguardo di Goku e Vegeta, di certo non volevano mostrare quell’aria dubbiosa davanti a loro, l’ultima cosa che volevano era ammettere la propria colpa. Infondo quale colpa? Loro avevano la coscienza più che pulita e, sempre a loro parere, erano state anche clementi. Piuttosto, l’atteggiamento di Vegeta contro Goten, di cui era appena venuta a conoscenza, adirò notevolmente Bulma.
 
 Vegeta, si può sapere che ti suggerisce il cervello?? 
 
 Perché, illuminami, a te che cosa ha suggerito oggi? 
 
Il tono pacato del principe era inquietantemente pacato ed era davvero strano, sia per via del suo abbigliamento sia per ciò che le era stato riferito da Goten. Si guardò intorno forse in cerca di una spiegazione e si ricordò di Bra, notando la sua assenza.
 
 Dov’è nostra figlia? 
 
Bulma ricordava perfettamente di aver spedito Bra - sotto qualche concessione - a raggiungere i due in città per rendere quell’inferno ancora più bollente. La diffidenza iniziava seriamente a dilagare in lei.
 
 L’ho volentieri rifilata al primo terrestre che ha incrociato il mio cammino. Sai, credo di averle fatto un favore, dopotutto chi vorrebbe un padre come me, giusto? 
 
 Che cos’hai fatto?? 
 
La donna iniziava a non capire più nulla, ma ebbe la netta percezione di aver perso il controllo della situazione. Nemmeno il ridicolo abbigliamento del marito sembrava essere più tale e in grado di smorzare la tensione che si stava impossessando di lei.
 
 Vegeta, stai scherzando, vero? 
 
 Non mi piace scherzare e lo sai  
 
Bulma si voltò verso il suo amico e sperò di avere qualche rincuorante notizia, ma lui per tutta risposta fece spallucce, spaventandola maggiormente. Si stava decisamente stufando, si avvicinò a Vegeta e tentando di mantenere - più o meno - un tono di voce pacato, gli inveì contro.
 
 Ascoltami bene, principe dei miei stivali, dimmi immediatamente dov’è mia figlia! 
 
Gli rivolse un ghigno compiaciuto, prima di rivelare finalmente la reale posizione della ragazza.
 
 Per sua sfortuna è a casa, ma scommetto che gradirà presto avere un altro padre 
 
 Goku. Mio marito ha per caso battuto la testa da qualche parte? 
 
Il sayan negò con il capo, prima di essere distratto dalla voce perplessa di Chichi, che, alla parola testa, ebbe un’illuminazione.
 
 E il mio cappello che fine ha fatto? 
 
A quella domanda rispose volentieri per provare a discolparsi.
 
 Ce l’ha Bra. Le piaceva 
 
Le sorrise titubante, ma non era chiaro se lo facesse per non subire le conseguenze di eventuali danni a quell’odiato cappello oppure per coprire un evidente perfido piano che vagava indisturbato per la mente del principe.
 
La moglie lo fissò dritto negli occhi con aria poco raccomandabile.
 
‘Oh no! Mi sto cacciando in altri guai’
 
Chichi iniziava a credere che quella scommessa, che aveva fatto partire con tanta risolutezza, non fosse stata una così bella idea e forse il pensiero che quei vestiti non consentissero al sangue di arrivare al cervello dei due sayan era sempre più probabile.
 
 Bulma, andiamo a casa? 
 
Goku ringraziò l’intervento di Vegeta, che distrasse inevitabilmente la moglie, facendole distogliere quello sguardo assassino da lui.
 
 S-sì 
 
Bulma si voltò verso l’amica senza sapere più cosa pensare e si avviò verso la porta seguendo il marito.
 
Solo quando Vegeta e Bulma uscirono, Chichi non riuscì più a non mostrare tutta la sua preoccupazione, tentando comunque di contenere più danni possibile, forse conseguenze inevitabili di quella scommessa e di quella penitenza.
 
 La scommessa è finita ed anche la penitenza, levati quei vestiti di dosso e lavati la faccia 
 
 Grazie, tesoro, ma dichiarare la fine della scommessa, non credo vi salverà 
 
Le porse un dolce e quasi dispiaciuto sorriso, che contrastava notevolmente con quelle palesi minacce.
 
 C-che vuoi dire? Da cosa non ci salverà? 
 
Se lo sentiva, sarebbero stati spietati, forse ancora più di loro se c’era di mezzo un principe sanguinario​, che era sicura essere la mente di qualsiasi diabolica idea messa in pratica dai due.
 
 Per la verità non lo so esattamente. Quelle che ti ho riferito sono parole di Vegeta, mi ha proprio detto ‘la fine della scommessa non le salverà’ e subito dopo ‘Karoth, non sai cosa sia il romanticismo? Non preoccuparti, te lo insegno io’ e poi mi ha invitato … 
 
 No, aspetta! Tu non avrai intenzione di andare, vero? 
 
Goku non riusciva a capire cosa ci fosse di così sbagliato e per la verità non capiva nemmeno ancora come si sarebbero vendicati in quel modo. Forse però aveva parlato troppo con Chichi … non sapeva proprio architettare simili piani.
 
 Ma mi ha solo detto di vestirmi elegante e di raggiungerlo alla Capsule Corporation. Credo che la camicia che indossavo stasera al ristorante andrà benissimo 
 
‘Oh no! Me lo vuole portare sulla cattiva strada e pare ci voglia tornare anche lui’
 
 Non puoi indossarla, è in lavatrice e fino a domani non asciuga. La tua adorata tuta andrà benissimo. Tanto sono certa che dovrete allenarvi  
 
 Ho solo quella camicia?  capì subito il nervosismo della moglie e iniziò ad essere più convinto del piano di Vegeta  E poi, scusami, Chichi, tu non me lo vuoi dire cosa significa romanticismo e non mi lasci molta scelta 
 
 E ti sembra un buon motivo per … 
 
 Per? 
 
 P-per accettare un invito da Vegeta? 
 
Goku le sorrise ingenuamente e si avviò al piano superiore per togliersi di dosso quei vestiti e ritornare finalmente in sé dopo quella estenuante giornata.
 
‘Devo urgentemente telefonare a Bulma e dirle di rinchiudere Vegeta e Goku nella Gravity Room a qualunque costo!’

 
 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Sottile sadismo da parte di Goku e Vegeta (anzi più di Vegeta, visto che Goku ha afferrato poco) per contrastare il grande sadismo di Bulma e Chichi XD
 
Vegeta punta sulla gelosia, giusto una leggera vendetta …. nel prossimo capitolo vedremo cos’ha in mente il principe e cosa faranno Bulma e Chichi per fermarli 😉

Grazie infinite come sempre!! <3

​Alla prossima :)
Baci
​-Vale

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Un meritato divertimento ... a senso unico ***


Un meritato divertimento … a senso unico

 
 
Aveva veramente afferrato poco circa il piano di Vegeta, ma in quel momento, con tutta sincerità, in cosa consistesse quella spietata vendetta gli importava meno di niente, visto che la gioia di liberarsi di quei vestiti era stata troppo grande per pensare a tutto il resto.
 
Era assurdo, rovistava come un forsennato nell’armadio alla ricerca di un’altra camicia. Decisamente mai si sarebbe aspettato un giorno di assecondare l’assurda mania di sua moglie per quei comuni vestiti, che, secondo Chichi, erano l’abbigliamento di un comune padre di famiglia. Peccato che lui di comune avesse ben poco. In tutti i sensi.
 
Sotto quella montagna di arancione finalmente trovò qualcosa di candido. Anche se non era pienamente consapevole di cosa avesse in mente il principe e per quale ragione sua moglie si fosse così agitata a quella notizia, lui era certo che gli avesse spudoratamente mentito circa quelle camicie, visto che ne possedeva ben più di una. Non aveva mai visto nulla di più bello in tutta la sua vita - consorte compresa - e mai si sarebbe immaginato un giorno che i suoi occhi avrebbero brillato davanti a quella camicia, evidentemente non aveva preso in considerazione che ci potesse essere un male peggiore, come per esempio quel vestito azzurro che ora giaceva scomposto posato su una sedia dalla sera precedente, dal quale Goku se ne guardava bene dall’avvicinarvisi tenendosi a debita distanza. Aveva subìto un trauma? Senz’altro avrebbe avuto gli incubi per mesi, forse addirittura per anni.
 
Quella gioia fu bruscamente interrotta, quando percepì l’aura di Chichi avvicinarsi e notò con stupore e timore anche un pizzico di irascibilità. I passi della donna, dopo la giornata vissuta in compagnia della sua geniale mente, non potevano che inquietarlo più del dovuto. Era davvero convinto di essersi guadagnato con sangue, sudore e umiliazione un po' di libertà ... oppure no?
 
‘Che altro vuole?’
 
Cercò di allontanare quel presentimento e tentò di concentrarsi sui bottoni della sua camicia, nonostante la mente vagasse per altri mondi poco rassicuranti. Contò sul fatto che la scommessa fosse finita e, in tutta onestà, nelle ultime ore non avesse combinato nulla per istigare la sua furia, dato che per la maggior parte del tempo aveva dormito o mangiato. Non poté proprio evitare di sussultare quando una voce femminile riempì la stanza, portandolo a mancare spaventato un’asola. Era decisamente l'essere più spaventoso di tutto l'Universo, l'unico che riuscisse a terrorizzarlo e ad invocare la paura dai meandri più profondi dell'inconscio, proprio perché le sue mosse erano tutt'altro che prevedibili e tali erano rimaste per anni.
 
 Goku 
 
 S-sì? 
 
Si accorse presto quanto l’espressione di Chichi contrastasse notevolmente con la sua aura. Era arrabbiata o preoccupata? Forse era solo arrabbiata con lui perché quello che stava per fare la faceva stare in pensiero? Solo?? Ma che accidenti voleva fare Vegeta? Non voleva vivere in un perenne stato di paura anche quando sarebbe dovuto essere lui a dirigere i fili della sommossa.
 
 Non ti fidare troppo di Vegeta. Ok? 
 

Il tono della moglie confermò i suoi sospetti, ansia e un pizzico di irritazione la stavano invadendo, nonostante lei cercasse di mostrare pacatezza.

‘Probabilmente lei sa qualcosa che io non so. Questo però non è normale, perché la vendetta è contro di loro e non contro di me’
 
 T-tranquilla, Chichi 
 
Le sorrise un po’ titubante e si avviò verso la porta della camera dove lei lo bloccò prontamente con un semplice suggestivo sguardo di avvertimento. Il sayan non era così sicuro che le ore di terrore fossero terminate con il tramonto, forse l'alba di un nuovo difficile giorno era giunta. Reduce da quei pensieri poco rassicuranti, decise prudentemente di portarsi due dita alla fronte e scomparire, dissolvendosi e scappando dal mirino delle lame taglienti negli occhi della donna che lo puntavano e da ogni possibile pericolo. Forse.
 

***

Vegeta si era svegliato proprio di buon umore quella mattina, ma soprattutto nei suoi abiti consueti e pronto a dedicarsi alle sue attività preferite.
 
Ed era proprio ciò che decise di fare, incontrare colei che ogni sera augurava a lui una serena notte e al suo risveglio una piacevole giornata.
 
‘No, mi dispiace deludervi, non ha i capelli turchini e nemmeno tutta l’arroganza dell’Universo ... ’
 
Non si poteva di certo biasimare se la “colei” in questione fosse proprio la Gravity Room e non la donna che aveva reso un inferno in terra l'infinita ed estenuante giornata appena trascorsa.
 
“… che non fiata, non mi comanda, ma soprattutto non mi umilia’
 
Erano questi i pensieri che accompagnavano il principe nel tragitto verso la sua adorata stanza gravitazionale, dove avrebbe soggiornato fino all’arrivo del suo rivale preferito.
 
L’aria che respirò in quel luogo non seppe dire se fosse di libertà oppure avesse il dolce profumo della vendetta … già, lo stesso profumo che aveva sequestrato con nonchalance dagli effetti personali di sua moglie, quando la moglie era immersa nel suo lavoro e sapeva non avrebbe notato i suoi spostamenti, finalmente consentiti in piena libertà. Un ingrediente essenziale per portare a termine il suo perfido piano.
 
Attese rigirandosi quella boccetta tra le mani. Non iniziò alcun tipo di allenamento, desiderava solo dedicare mente e corpo a quella tanto bramata vendetta.
 
Goku non tardò e sembrava avergli dato retta, per quanto potesse vedere con suo immenso piacere, una soddisfazione che comunicò a lui con il suo solito ghigno.
 
 Vegeta. Che fine ha fatto la tua battle suite? 
 
 Ora non serve 
 
Diventò presto estremamente inquietante il modo in cui il principe si avvicinò a Goku allontanandosi dalla parete, tanto da portarlo persino, forse per l’ennesima volta in quella mattina, a mettere in discussione i destinatari di quella vendetta.
 
Quando lo raggiunse, allungò con uno scatto la mano chiusa intorno a quella boccetta di profumo e d’istinto l’altro sayan fece per parare quello che sembrava essere un attacco.
 
 Karoth, la vuoi finire di tremare come una foglia 
 
 Io non sto tremando 
 
Probabilmente avrebbe fatto il doppio della fatica affiancato da un compagno della sua specie.
 
 Se avessi voluto colpirti, avrei impiegato maggiore forza, non credi? Avanti, mettitelo. E, mi raccomando, abbonda 
 
Goku, sempre più perplesso prese l’oggetto tra le mani e lo esaminò attentamente. Lo aprì e subito una dolce fragranza invase le sue narici.
 
 Ma questo non è il profumo di Bulma? 
 
 E tu come accidenti fai a saperlo?? 
 

Probabilmente, dopo quelle rivelazioni, lo avrebbe colpito sul serio, senza insinuare possibili fraintendimenti.

 Calmati, Vegeta, lo indossa da anni ed è sufficiente che lei mi passi davanti per sentirlo. Perché vuoi che lo metta io? Ne ho abbastanza di questa roba 
 
 Vuoi la tua vendetta oppure no? 
 
Goku era decisamente diffidente e le raccomandazioni di Chichi gli rimbombarono inaspettatamente in testa come una chiara avvertenza. Probabilmente si stava cacciando in un guaio più grande di lui, abbassando la guardia troppo presto ...  ma Vegeta non era il nemico ... o sì?
 
 Sì, ma … 
 
 Metti quel dannato profumo, Karoth! 
 
Vegeta non desiderava altro che farla pagare alla fautrice della sua umiliazione e infondo avrebbe fatto un favore a Goku, perché sapeva perfettamente che non avrebbe portato alcun rancore per quello che aveva fatto passare loro. Come al solito doveva pensare a tutto lui, persino esplicitare le intenzioni più inconsce di un sayan rammollito.
 
Un improvviso rumore oltre la porta attirò la loro attenzione, mettendo in pausa il piano del principe.
 
 Vegeta! 
 
Bulma batteva i pugni contro la porta con foga e l’aver trovato la battle suite sul letto quella mattina non l’aveva affatto tranquillizzata.
 
 Vegeta! Credi che io non possa entrare? Ti ricordo che ho costruito io questa stanza e di conseguenza ho le chiavi di accesso 
 
Era chiaramente una nuova minaccia, ma sua moglie non avrebbe rovinato quella vendetta. Lei chiedeva guerra e l’avrebbe avuta. Prese con uno scatto quel profumo dalle mani dell’altro sayan e con poca grazia iniziò a spruzzarglielo addosso.
 
 V-Vegeta! Che accidenti fai?! 
 
 Ora ti consiglio di teletrasportarti a casa, perché se Bulma scopre che le hai rubato il profumo credo ti ucciderà con le sue mani 
 
 Io non ho rubato niente a nessuno 
 
 Levati dai piedi, Karoth! 
 
L’evidente e allusiva espressione di Goku comunicava già da sé quanto fosse perplesso e chiaramente sorpreso dall’atteggiamento misterioso di Vegeta. Si portò due dita alla fronte squadrandolo con diffidenza, ma continuava ad essere poco convinto dell’atteggiamento del principe.
 
 Vegeta? Sicuro di stare bene? 
 
 L’unico che starà male tra qualche secondo sarai tu, se non te ne vai, visto che darò con piacere una mano a Bulma 
 
Goku non si fece ripetere quell’avvertimento e scomparve, proprio nell’esatto istante in cui anche la pazienza della scienziata sembrava abbandonarla, specie dopo l’avvertimento che aveva ricevuto dall’amica qualche istante prima. La donna aprì quella porta velocemente. 
 
 Che accidenti combini, Vegeta? 
 
La fulminò e si avviò verso di lei per uscire dalla Gravity Room. Lei ovviamente non gli diede la possibilità di attraversare la porta.
 
 Ho sentito la voce di Goku … era qui dentro con te? 
 
 E allora? 
 
 Immagino non ti stessi allenando conciato così ... perché sento il mio profumo nell’aria? 
 
 Pensi davvero di essere l’unica ad indossare quel profumo? Rilassati, non gira tutto intorno a te 
 
La lasciò spiazzata quella rivelazione, talmente tanto da non avere la prontezza per bloccare un ennesimo tentativo di aggirare ogni tipo di ostacolo - fisico o psicologico -, che lo separava dalla sua tanto agognata vendetta. Mille eventualità le frullarono per la mente, una più terribile dell’altra, che la spinsero a raggiungerlo per provare a fermarlo.
 
 Vegeta! 
 
Tentò di bloccare il suo cammino e altri passi, che nella mente di Bulma risuonavano come potenti colpi di martello, tanto la terrorizzavano.
 
 Dove vai? 
 
 Bizzarro, non trovi? Fino a qualche ora fa mi spingevi fuori di casa con tutta la forza che avevi ed ora vorresti trattenermi? 
 
Si stava decisamente divertendo, la stava manipolando premendo sulle sue più inconsce paure. Avrebbe seriamente rimpianto l’uomo che aveva al suo fianco e molto probabilmente non avrebbe più osato lamentarsene.
 
Bulma si accorse solo dopo quelle parole di aver esternato un po’ troppa debolezza.
 
 Di cosa accidenti stai parlando? Per me puoi andare dove vuoi! E finiscila di rispondere alle mie domande con altre domande, mi snervi! 
 
 Allora vado, così non la disturbo più, signora Brief. Mi hai trattato come un servo tutto il giorno ieri e credo di meritare un po’ di libertà. Non credi, tesoro? 
 
La stupì quell’improvvisa dolcezza, non era da lui e poteva solo che avere un secondo fine, anche perché l’espressione era chiaramente di sfida.
 
 V-Vegeta? Sicuro di stare bene? 
 
 Mai stato meglio 
 

***

Goku ritornò a casa perplesso come mai in vita sua. Il principe stava decisamente perdendo colpi. Sovrappensiero salì le scale per indossare la sua adorata tuta arancione e dimenticare tutta quell’infinita storia ricominciando i suoi allenamenti. Possibilmente da solo, visto che desiderava soltanto riscoprire un po' di pace mentale e interiore.
 
La voce di sua moglie lo bloccò sulle scale e, addirittura, quel suono anticipò la comparsa della donna.
 
 Bulma, che … 
 
Si sorprese quando davanti ai suoi occhi si materializzò inaspettatamente il marito. Quel profumo l’aveva ingannata, pensando di aver ricevuto la visita della sua migliore amica, possibilmente che la rincuorava per quegli infausti timori.
 
 Goku 
 
Sussurrò il suo nome e la sua ansia non poté che aumentare.
 
 Ma che hai combinato? Perché hai questo profumo addosso? 
 
‘Oh no, Vegeta mi ha messo nei guai! Così penserà anche lei che l’ho rubato a Bulma e lo riferirà alla sua amica’
 
 Non lo so … d-di che profumo stai parlando? Io non lo sento, tesoro 
 
Le sorrise, cercando di mostrarsi sereno e di interrompere rapidamente quella conversazione.
 
Lei gli impedì di superare un altro gradino, posandogli una mano sul petto.
 
 Goku. Di chi è questo profumo? 
 
 Non di Bulma 
 
Lui si affrettò a smentire i suoi timori, ma non si rese conto nel modo più assoluto che ne aveva alimentati di ben peggiori.
 
 Cosa?? 
 
Allontanò la mano da lui e se la pulì nel grembiule con ribrezzo.
 
 Mi stai prendendo in giro, vero? 
 
 No, tesoro, non oserei mai 
 
 Chi è? 
 
 Chi è chi
 
 La tipa che indossa questo profumo 
 
Sembrava davvero contento di aver allontanato i sospetti da Bulma e da Vegeta, dopotutto doveva fare tutto parte del piano se Chichi si stava così tanto agitando, quindi lui non lo avrebbe certo tradito.
 
 Ah, lei! Non la conosci 
 
Probabilmente, dal modo in cui lo fissava, se avesse avuto la capacità, avrebbe caricato la sua energia in un’onda potentissima, perché poteva percepire la sua aura aumentare d’intensità e diventare inspiegabilmente malvagia come non era mai stata.
 
 C-Chichi stai bene? 
 
 Goku. Ti consiglio di filare immediatamente in bagno a farti una doccia. Anzi, io fossi in te opterei per il telerasporto, perché non sono così certa di riuscire a trattenermi ancora per molto 
 
Il sayan non dovette ascoltare oltre, perché seguì ben volentieri il suo suggerimento.

 
 
 



Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Perdonatemi, un’infinita sessione di esami mi impedisce di aggiornare più frequentemente

 
Pare proprio che la perfidia del nostro caro principe non abbia limiti, visto che ha avuto davvero la brillante idea di manipolare anche il povero Goku … può non sembrare da come lo sto trattando, ma io adoro Goku *.* XD La sua posizione resta davvero molto sottile, vittima o carnefice? Per il momento lo vedo più in veste di vittima (di nuovo XD), ma vedrete che lentamente anche lui prenderà consapevolezza di questo piano ed imparerà a tenere a freno la lingua con Chichi XD😉
 
Grazie come sempre di cuore <3
 
Alla prossima
😊
Baci
-Vale

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Un colore ... e un sayan ... di troppo ***


Un colore ... e un sayan ... di troppo

 
 
Era evidentemente alterata, talmente tanto che avrebbe potuto incenerire semplicemente con uno sguardo la prima persona che avesse avuto la disgrazia di trovarsi, accidentalmente o per temeraria volontà, all’interno del suo campo visivo.
 
Bulma attendeva e non era nemmeno a lei chiaro quale inconsulto gesto avrebbe messo in atto, o meglio, quale dei piani che aveva allestito sarebbero stati letali per un sayan, che era decisamente più stupido di quanto lui stesso avesse mai creduto di essere, di ciò stava diventando sempre più certa.
 
Eh già, perché avere la temerarietà di stuzzicare la gelosia di una donna e premere sul suo punto debole non era affatto come trasformarsi in super sayan per battersi contro un qualsiasi nemico. Al cospetto della moglie avrebbe anche potuto sprigionare tutta la potenza dell’Universo, ma con lei non attaccava, di certo non l’avrebbe nemmeno incantata con quel suo sguardo ipnotico. Non era affatto stupida, il suo comportamento aveva tutta l'aria di una ripicca dato il tempismo con cui aveva agito, ma ciò che non poteva prevedere era fin dove il principe si sarebbe spinto pur di farle pagare quell'umiliazione, che iniziava seriamente a credere fosse stata un po' esagerata, specie se la vittima in questione era stato un orgoglioso sayan ... quella scommessa però non lo avrebbe affatto giustificato a comportarsi da sconsiderato.
 
Lo attendeva e, nonostante fossero trascorse già due ore, la sua rabbia non voleva saperne di affievolirsi, anzi l’impulsività lasciò ben presto spazio ad una rabbia ben più ragionata e ponderata, ma non per questo sarebbe stata meno devastante.
 
Le furono inconfondibili i pesanti passi che si avvicinavano a lei lungo i corridoi della Capsule Corporation. Vegeta ebbe la disgraziata idea di incrociare il suo cammino e poteva anche comprendere dal suo sguardo quanto quell’incontro non fosse così casuale.
 
Il principe avrebbe potuto benissimo cambiare direzione non appena percepita l’aura di sua moglie - e ne aveva seriamente avuto la tentazione, data la potenza che stava sprigionando -, ma scappare come un codardo non era da lui e per giunta non sarebbe servito a portare a termine la sua vendetta.
 
L’aveva davanti a lui, Bulma non fiatava, ma si limitò a scrutarlo con diffidenza a braccia conserte, forse per riuscire a cogliere anche solo un dettaglio che indicasse la sua colpevolezza. Solo dopo svariati secondi, che a lui parvero interminabili, la donna si decise a parlare.
 
 Dove sei stato? 
 
Era essenziale che Vegeta si mostrasse sicuro di sé e soprattutto indifferente e naturale ad ogni espressione che la moglie gli avrebbe rivolto.

 In giro. Perché, è scoppiata qualche emergenza in mia assenza? 
 
Sicuramente se non l’avesse piantata con quel ghigno soddisfatto sulla faccia qualcosa sarebbe scoppiato dentro Bulma e lui si sarebbe presto pentito di aver messo piede sulla Terra.
 
Non avendo ricevuto risposta, il principe fece qualche lento passo per mostrare la sua chiara intenzione a togliere il disturbo, ma la moglie lo bloccò perplessa con la mano sgranando gli occhi su di lui.
 
 Fermo un attimo 
 
Era sicuro che non le sarebbe sfuggito e in poco tempo si ritrovò lo sguardo sconvolto di Bulma sulla sua spalla. La esaminava sconcertata e lui la lasciava fare, almeno fin quando con la punta di indice e pollice non raccolse ciò che tanto la stava inquietando. Avvicinò al volto quell’abominio e lo analizzò con maggiore attenzione.
 
 Bulma, hai bisogno di un paio di occhiali? È un capello 
 
La donna spostò lo sguardo sul marito, ancora più scioccata dopo quella conferma.
 
 N-non è tuo 
 
 E di chi vuoi che sia? Se era addosso a me, sarà mio 
 
Anche lui si avvicinò per esaminarlo meglio con un’espressione fintamente interrogativa, visto che sapeva perfettamente che il colore non corrispondeva alla sua chioma.
 
 Forse era nell’aria e deve essersi posato sulla mia spalla 
 
Per quanto lui, con tutta tranquillità, sminuisse la faccenda, la mente di Bulma diede il via a ragionamenti probabili o meno, staccando completamente la spina dalla realtà e dimenticandosi persino che Vegeta fosse ancora davanti a lei con quel sorriso compiaciuto sulle labbra.
 
 Quando i sayan si trasformano, i capelli diventano di ogni genere di colore, ma non marroni  rifletté sperando seriamente di essersi scordata per qualche strana ragione quel dettaglio  Mi sto sbagliando, vero, Vegeta? Oggi ti sei trasformato e i tuoi capelli erano castani, giusto? 
 
Il principe non era così convinto di comunicare subito il verdetto, il modo in cui lo fissava era più unico che raro e lui non voleva privarsi di quella dolce sensazione che stava provando dopo ore di tormento interiore e fisico che grazie a sua moglie aveva vissuto.
 
 No, Bulma, quel capello non è mio. E poi, se ti fosse sfuggito, i miei capelli non crescono, quindi presumo anche di non poterli perdere, non credi? 
 
Quella logica schiacciante spaventò maggiormente la moglie, proprio lei che della razionalità ne aveva fatto una professione.
 
 V-Vegeta, cosa stai cercando di dirmi? 
 
 Niente, perché? 
 
Bulma ebbe seriamente paura a rivolgergli domande più esplicite, visto che il marito non accennava minimamente a dissipare i suoi dubbi, anzi con una certa nonchalance alimentava i suoi più profondi timori.
 
 D-di … d-dove accidenti ti è caduto addosso questo capello? 
 
 La via precisa non la ricordo. Nei pressi del centro … forse  il principe appoggiò con tranquillità la spalla al muro, incrociò le braccia al petto, accavallò le gambe e incominciò a raccontare con naturalezza la sua libera uscita  Però, pensandoci meglio, potrebbe anche essere stato più a Sud della città … non ti saprei dire, ho fatto diverse tappe oggi 
 
Bulma divenne presto chiaramente confusa, ma non tanto per le parole che erano appena uscite dalla bocca del marito, perché quelle parevano essere fin troppo chiare. L’indecisione proveniva dalla sua reazione, lei non sapeva se svenire con la speranza di risvegliarsi altrove o picchiarlo e non le importava affatto che fosse un sayan e di conseguenza una terrestre non gli avrebbe provocato nemmeno un graffio, perché avrebbe sopportato in silenzio la tortura di subìre tutto il suo disprezzo.

 
***
 
Chichi non si era mai dilettata particolarmente nel ricamo, ma dovette ricredersi per quel giorno, perché scoprì ben presto quanto fosse rilassante ed estremamente catartico impossessarsi di forbici e fare a pezzi qualcosa di tanto rivoltante come la camicia che stringeva tra le mani, o meglio tutte le camicie che trovò nell’armadio di suo marito e che lei aveva acquistato con tanto amore. Purtroppo però si erano rivelate inaspettatamente delle armi a doppio taglio e lei si stava ora impegnando ad eliminarne ogni singola traccia. Dovette però ammettere che semplicemente buttarle non avrebbe sortito lo stesso effetto, rispetto al piacere di ridurle in coriandoli. Suo marito doveva seriamente ringraziarla ... e no, non per aver eliminato quei capi tanto da lui odiati, quanto piuttosto per non aver avuto l'istinto - o perlomeno per avere avuto la forza di sedarlo in tempo - di rivoltare quelle forbici su di lui. 
 
La signora Son era proprio intenta in quella occupazione, quando Goku aveva ormai terminato da tempo di togliersi quel profumo da addosso e aveva, finalmente per lui, indossato i suoi consueti abiti. Si accorse però di essersi dimenticato la cintura, così andò con tranquillità - per modo di dire dopo la sfuriata della moglie - a recuperarla dal suo armadio. Peccato però che, appena messo piede nella stanza, i suoi piedi percepirono qualcosa di morbido sul pavimento. Dopo un attimo di shock, alzò lo sguardo quando sentì uno strano rumore di forbici.
 
 Ma che accidenti stai combinando? 
 
Lei non lo degnò di alcuna attenzione, continuando nella sua gradevole occupazione, pervasa da una furia inquietante. A Goku parve una posseduta e trovò conveniente cercare la sua cintura in un altro momento, dopotutto i suoi pantaloni non sarebbero caduti proprio nei venti minuti successivi - sperando che lo sfogo di sua moglie non si prolungasse oltre quel tempo -.
 
 Goku! 
 
Lui si bloccò ed ebbe il serio istinto di alzare le mani in segno di resa, ma inspiegabilmente si trattenne. Deglutì e si voltò lentamente verso di lei, come se ogni più piccolo movimento decretasse la sua vita o la sua morte. Pollice su o pollice giù?
 
 Stai cercando questa? 
 
Il sayan vide la moglie avvicinarsi con ancora quelle armi tra le mani e subito dopo sventolargli la cintura davanti agli occhi. La recuperò dalle mani della donna un po’ titubante.
 
 G-grazie, tesoro, ma non volevo disturbarti. C-come mai hai ridotto a brandelli le mie camicie? 
 
Dall’espressione della moglie riuscì a comprendere quanto fosse stato estremamente azzardato. 
 
‘Troppo temeraria come domanda, vero?’

Verdetto finale ... pollice giù, sayan!

Si aspettava qualsiasi tipo di reazione, tanto che socchiuse gli occhi, attendendo ormai l’inevitabile impatto, invece Chichi optò per una spiegazione verbale.
 
 Non riuscivo a togliere quel profumo dalla camicia che ti sei tolto, così ho deciso di buttarla. Qualcosa in contrario? 
 
 C-certo che no, tesoro mio. Solo che non ti sei limitata a buttare quella camicia, l’hai anche distrutta e con essa anche tutto il mio guardaroba 
 
 Non indosserai più una camicia in tutta la tua vita, quindi l'armadio non ne sentirà la mancanza 
 
Goku non sapeva se esserne felice o meno ... era leggermente confuso da quella notizia, non sapeva affatto come reagire, i suoi sentimenti contrastavano.
 
 Intendi dire che da ora in poi indosserò sempre la mia adorata tuta? 
 
 Esatto! E guai a te se provi a ribattere 
 
 Perché dovrei? 
 
Chichi capì dopo di avergli appena fatto un favore e se ne ritornò stizzita a fare a pezzi quelle sfortunate camicie, mentre Goku, dopo aver allacciato la cintura intorno alla vita, trovò opportuno lasciarla sola, perché, se c’era una cosa che aveva capito delle donne era che necessitavano di tempo per sbollire. Se fosse realmente quello l’insegnamento che gli voleva impartire Vegeta circa il romanticismo non lo aveva capito, ma ciò che comprese era che l’aiuto del principe gli sarebbe potuto tornare seriamente utile, specie dopo il guaio in cui lo aveva cacciato.


 
***

 
Per la precisione, Goku si teletrasportò alla Capsule Corporation proprio davanti a Bulma e a Vegeta, che sembravano ancora immersi in quella conversazione, tenuta ancora con quel capello in mezzo ai due interlocutori.
 
La donna si voltò verso l’amico ancora sconvolta e confusa a seguito degli ultimi avvenimenti.
 
 Goku 
 
​Il sayan ignorò totalmente la circostanza e il contesto in cui era apparso, salutò cordialmente e poi si rivolse al principe con una certa urgenza.

 Ciao, ragazzi. Vegeta, posso parlarti?
 
 Ti pare il momento? 
 
L’altro non colse affatto la retoricità di quella domanda, anzi si voltò verso Bulma come a chiederle aiuto, ma la donna sembrava tutto tranne che psicologicamente presente.
 
 Sì? È urgente  Vegeta sembrava particolarmente restìo a concedergli quel tempo, così Goku decise di arrivare subito al dunque senza troppi preamboli  Va bene, ho capito … Chichi è impazzita, si può sapere perché? 
 
 Chichi è impazzita?? 
 
Bulma era inevitabilmente intervenuta e sembrava ora particolarmente incuriosita dalle parole dell’amico. Goku ignorò la donna e proseguì, probabilmente troppo scioccato dalla reazione della moglie.
 
 Vegeta, mi spieghi che accidenti stai combinando? 
 
​La padrona di casa non tardò a cogliere l'occasione appena offerta dall'amico su un piatto d'argento.

 Sì, Vegeta, perché non lo spieghi anche a me che accidenti stai combinando? 
 
Il principe si sentì inspiegabilmente alle strette e non trovò altra soluzione che fulminare il suo rivale con uno sguardo alquanto allusivo.
 
‘Sapevo che eri idiota, Karoth, ma questo è troppo persino per te’
 
 Niente! Chichi è pazza di suo, cosa volete da me?? 
 
 Ma non pazza da tagliuzzare vestiti in giro per la stanza ... solo per quel profumo? 
 
 Cosa sta facendo??  Bulma lo guardò allibita  È evidentemente gelosa 
 
​Goku si voltò verso Bulma confuso.

 Cosa?? E di chi? 
 
 E te lo devo dire io?? 
 
Vegeta davanti a quella conversazione, da cui venne inoltre presto escluso, si stava spazientendo.
 
 Karoth, dimmi che accidenti ci fai in casa mia e … 
 
Bulma si schiarì la voce, interrompendolo. 

 Scusa, Vegeta, ma tecnicamente questa sarebbe casa mia, tu sei solo un inquilino ... per il momento 
 
​Il principe la fulminò, cercando di mantenere la calma, e poi tornò a concentrarsi con strafottenza sul rivale.

 … e poi vattene 
 
 Potrei chiedervi asilo? Quando avrà finito di fare a pezzi le mie camicie, temo che inizierà a tagliuzzare me 
 
Vegeta non aveva decisamente più parole per definirlo.

 Karoth, sei inqualificabile 
 
 

Ciao ragazzi!

Pare stia ricominciando il mio delirio e non riesco nemmeno a prevedere quando finirà XD Ma, nonostante la mia evidente follia che riverso spesso e volentieri fra le righe di questa storia, spero almeno di avervi strappato un sorriso :D ;)

Grazie come sempre di cuore! <3

Alla prossima :)
Baci
​-Vale

 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Convivenza e un pizzico di complicità in più ***


Convivenza e un pizzico di complicità in più



 
Non era mai esistito un periodo peggiore per il principe dei sayan, o almeno lui non lo ricordava. E se al limite il peggio non sarebbe mai arrivato, sicuramente il fondo non lo avrebbe toccato quell’individuo che solo di sangue e per qualche requisito in più poteva definirsi sayan.
 
Il motivo di tanto malumore e evidente avversione per Goku, più di quanto gliene avesse mai indirizzata, dipendeva dal fatto che da un giorno all’altro se lo era ritrovato per casa. L’aspetto peggiore della faccenda era che aveva contribuito lui stesso a quel supplizio e si sarebbe volentieri frustato per essersi autoinflitto un simile inferno.
 
La comprensione che aveva provato Bulma verso quell’idiota - a cui in quel preciso istante faceva persino fatica ad attribuire la terza classe, facendolo regredire ulteriormente - era vomitevole. Sua moglie gli aveva creduto ciecamente quando gli aveva professato la sua innocenza, ospitando il suo caro amico almeno fino a quando Chichi non avesse placato la sua ira. 'Infondo Goku è così ingenuo, non è certo come te'. Gli aveva proferito quella frase con disprezzo come a dire che era difficile sospettare di quel genere di malizia in lui e che il male provocato doveva essere per forza tutta colpa di suo marito. 
 
Una domanda però continuava a frullare per la testa di Vegeta: aveva creduto a Goku, ma non a lui che era suo marito? Facendo passare quel sempliciotto per il solito ingenuo. Possibile che la scienziata avesse compreso il suo ben architettato piano di vendetta? Doveva saperne di più ed inoltre era necessario anche allontanare i sospetti della moglie. Poco importava se per farlo avrebbe dovuto affossare la reputazione di Goku.
 
Sapeva perfettamente dove l’avrebbe trovata nello specifico a quell'ora, semplicemente nel suo habitat naturale e forse quel dettaglio - che poi tanto insignificante non era - lo avrebbe persino agevolato nei suoi intenti, visto che l'avrebbe sicuramente trovata più propensa al dialogo e al buon umore.
 
Ovviamente si intromise nel laboratorio della scienziata senza nemmeno annunciarsi. Entrò e, nonostante la veemenza e il poco tatto impiegato, la moglie sembrò non scomporsi più del dovuto.
 
E poi avvenne la magia, quella che, nonostante i numerosi anni di matrimonio, Vegeta non era ancora riuscito a spiegarsi in modo plausibile.
 
 Vegeta, che vuoi? 
 
Bulma non si girò nemmeno, davanti a lei non vi era alcuno schermo che potesse riflettere l’immagine del principe, eppure lei era andata a colpo sicuro dando per scontato che fosse proprio lui.
 
 Il modo in cui sei entrato, Vegeta 
 
 Come? 
 
Solo a quel punto girò la sedia fino a puntare gli occhi sul marito, che in quel momento diventò alquanto perplesso.
 
 Ho capito che eri tu dal modo in cui sei entrato. Poca grazia e tanta arroganza. Mi spieghi che vuoi? 
 
'Ma non doveva essere calma e propensa a dialogare?'

Vegeta rimase decisamente stupito dal modo in cui riusciva a leggerlo senza nemmeno che lui riuscisse a fiatare o a mostrarsi. Dopo quelle certezze le speranze che la donna non avesse compreso il suo piano si ridussero veramente al minimo.
 
Si era rimessa al lavoro senza attendere la risposta come se essa fosse di poca importanza.
 
 Quand’è che Karoth si leva dai piedi? 
 
 Quando tu smetterai di fare il cretino 
 
L’aveva insultato con ovvietà e pacatezza, un atteggiamento che lo infastidì maggiormente, portandolo ad avvicinarsi a lei, forse per provare a mettere in chiaro un paio di cose che evidentemente a Bulma erano sfuggite.
 
 Senti un po’, donna, nella mia casa … 
 
 È sempre mia, Vegeta. Non mi risulta che nelle ultime ore ci sia stato un passaggio di proprietà 
 
Lo stava proprio sfinendo, specie quando dietro a quello sguardo, attento ad analizzare chissà quale marchingegno elettronico, si nascondeva un sorrisetto divertito, che al principe ovviamente non sfuggì. Ma un conto era averne la consapevolezza ed un altro riuscire a spegnerlo.
 
 Temo tu ti stia sbagliando, Bulma. Con il matrimonio ciò che è tuo è diventato anche mio 
 
La fissò soddisfatto, convinto di aver finalmente vinto un battibecco con sua moglie.
 
 E da quando ti intendi di usanze terrestri? Se la metti così significa anche che ciò che è tuo è mio. Per esempio, è da un po’ che ci penso, ma ora che mi hai dato il permesso … che ne dici se trasformassimo la Gravity Room in una bellissima sala ricevimenti? 
 
Bulma aveva alzato seria lo sguardo sul marito, mentre Vegeta, dall’espressione che aveva assunto, sembrava veramente minacciare qualche mancamento.
 
 Vado a chiedere a Karoth se mi tira un pugno per essere sicuro di essere sveglio, così almeno si rende utile in qualcosa 
 
Così fece senza troppi ripensamenti. Uscì dal laboratorio con gli occhi della moglie puntati su di lui e si gettò sul serio alla ricerca del rivale. Era necessario raffinare il suo piano, renderlo più efficace e coinvolgere quella testa dura del sayan più stupido che lui avesse mai conosciuto.
 
Lo trovò guarda caso proprio nel giardino della Capsule Corporation a sferzare l’aria con calci e pugni. Non appena Goku percepì l’aura del principe avvicinarsi, si interruppe e posò gli occhi di lui.
 
 Ciao, Vegeta. Non credo di averti ancora ringraziato per l’ospitalità 
 
 Fosse stato per me, ti avrei riportato a casa a calci, ma … puntualizziamo su un punto, questa non è casa mia, quindi decide Bulma 
 
 Avevo capito che fosse anche casa tua 
 
 No! E non ripeterlo più, specie in presenza di mia moglie, altrimenti è capace di trasformare la Gravity Room in un confetto 
 
 Mi piacciono i confetti! Ricordo che l’ultima volta che ne ho mangiato uno è stato al matrimonio di mio figlio 
 
Goku non era molto convinto di ricordarsi bene, così ci rifletté un momento serio e quando alzò lo sguardo, incontrò un Vegeta sconvolto e travolto dagli eventi, ma soprattutto dalla poca intelligenza che dilagava intorno a lui.
 
 Karoth, te ne consiglio uno bravo 
 
 Di cosa? 
 
Provò ad ignorarlo, una fatica immane, ma ne andava seriamente della sua vita in quel momento e necessitava di un po’ più di complicità.
 
‘Sono messo proprio male se cerco complicità da lui’
 
 Ascoltami bene, Karoth, concentra l’unico neurone che hai su quello che ti sto per dire 
 
 Cosa … 
 
 Non c’è tempo per spiegare cos’è un neurone! 
 
Vegeta credeva veramente fosse quella la domanda, ma a quanto pareva stavolta lo aveva sottovalutato.
 
 So cos’è un neurone, me lo ripete sempre anche Chichi 
 
 Allora potrebbe iniziare a guadagnare punti quella donna … che cosa mi stavi chiedendo? 
 
 Cosa dobbiamo fare ora? Visto che il tuo piano di vendetta non sembra funzionare molto … anzi … 
 
Vegeta era esasperato, ma gli sembrò davvero di aver toccato finalmente il fondo di quell’esasperazione e una strana sensazione di apatia lo invase tanto da impedirgli di insultarlo, prenderlo a calci e poi seppellirlo sotto un metro di terra con le sue stesse mani.
 
 Passiamo al piano B e mi riservo il piano C per i ragazzi 
 
 Per quali ragazzi? 
 
Se voleva collaborare con lui avrebbe dovuto assecondarlo, non aveva davvero altre alternative e infondo anche quello era sintomo di intelligenza, no?
 
 Tuo figlio e mia figlia 
 
 Goten e Bra?? 
 
Confermò con il capo, proprio come se stesse conversando con un bambino di cinque anni, riscoprendo tutta la poca pazienza di cui era dotato.
 
 Ma a loro pensiamo dopo, prima Bulma e Chichi 
 
 Vuoi fare infuriare ancora di più Chichi?? 
 
 No, voglio farle capire chi comanda e lo stesso vale per mia moglie. Se non te ne fossi reso conto qui la guerra è ancora aperta e finisce quando vinco io
 
Stavolta però Goku sembrò impiegare più buon senso del principe.
 
 Vegeta, tu lo sai che noi non comandiamo e non comanderemo mai, vero? Dobbiamo rassegnarci 
 
 E questo chi lo dice? Non è scritto da nessuna parte. Ciò che invece è chiaro è che noi siamo sayan e non ci arrendiamo 
 
 Lo dicono i fatti. È fuori discussione che io riesca a comandare su mia moglie, perché prima che riesca a fiatare riprende in mano quelle forbici e mi fa a pezzi sul serio. Credo che preferirebbe rimanere di nuovo vedova, piuttosto che avere un marito che si impone su di lei 
 
Il principe sembrava aver seguito attentamente le parole del rivale, ma non le reputò affatto cattive notizie, anzi tutto il contrario.
 
 Perfetto 
 
 Cosa è perfetto? La mia morte? 
 
 Anche. Ma trovo estremamente appropriato che lei non ti temi. Devi solo evitare di scappare come un codardo, venendoti a rifugiare qui, e far crollare il dominio che ha su di te 
 
 Dovrei sfidarla?? 
 
 Sono certo che alla fine ti rimpiangerà così tanto da chiederti persino scusa per il suo comportamento 
 
 Ma solo io devo rischiare la morte? 
 
 Con Bulma ci vuole un’altra strategia 
 
***
 
 
Non era per nulla convinto di ciò che stava per fare e non era nemmeno così certo di uscirne vivo per raccontarlo.
 
Non aveva avuto molta scelta, Vegeta stava caricando un minaccioso Final Flash per incentivarlo a mettersi in marcia e fare ritorno ai Monti Paoz.
 
Atterrò nel giardino e quando si accorse che la casa era ancora in piedi e la furia di sua moglie era riuscita a contenersi, si apprestò temerario ad aprire la porta. Sua moglie avrebbe sicuramente gradito che per una volta nella sua vita non avrebbe rischiato di provocarle un infarto teletrasportandosi all’improvviso e senza alcun preavviso davanti a lei. Peccato però che le parole di Vegeta si insinuarono nella sua mente, le premure non potevano essere contemplate e avrebbe dovuto fare esattamente ciò che l'avrebbe fatta più infuriare. Raccomandò la sua vita al Supremo e si portò due dita alla fronte chiudendo gli occhi.
 
 Goku! 
 
La paura di aprire le palpebre, che ora teneva ben serrate, era tanta, ma se, come sosteneva il principe, era l’unico modo per portare pace tra di loro, doveva fare un tentativo, se pur a suo rischio e pericolo.
 
Non appena i suoi occhi misero a fuoco ciò che si trovava davanti a lui, realizzò una Chichi estremamente infuriata che lo squadrava dalla testa ai piedi, pronta ad inveire contro di lui con parole e fatti, visto che teneva stretto tra le mani un tegame che aveva tutta l’aria di essere pesante.
 
 Dove sei stato? 
 
Il sayan si schiarì la voce per scacciare ogni sorta di titubanza e per acquisire un tono più autoritario.
 
 In giro 
 
Risposta sbagliata, perché la donna dopo un momento di sconcerto per quella scorbutica e insolita risposta, non indugiò a indirizzare quella pentola verso il viso del marito. Dopo gli ultimi episodi il pensiero di Chichi volò verso un’unica possibilità e ciò la fece imbestialire maggiormente.
 
Goku fece esattamente ciò che mai si sarebbe aspettata, la fermò afferrandola per il polso. Dallo sguardo della moglie, capì subito di aver azzardato troppo, così l’istinto gli dettò di recuperare. Allentò subito la presa e abbassò con dolcezza il suo braccio portandosi dietro anche quello di Chichi. Dopodiché afferrò delicatamente il tegame allentando la presa della mano di lei sul metallo e se ne impossessò.
 
 Senti, tesoro, questa mettiamola via, non ce n’è davvero bisogno 
 
Chichi lo fissò come fosse un fantasma.
 
 Chi sei e che accidenti hai fatto a mio marito? 
 
Goku sapeva che quella domanda gli sarebbe stata rivolta parecchie volte nelle ore successive ed iniziò seriamente a pentirsi di aver dato il via a quella nuova sfida.

 

 

Ciao ragazzi!
 
Che sia partita la vera vendetta e Goku finalmente sia maggiormente consapevole su ciò che vada fatto? Pare proprio di sì :D
 
Non mi sono scordata di rivelarvi come si vendicherà Vegeta, ma questo me lo riservo nel prossimo capitolo 😉
 
Grazie come sempre di cuore per seguirmi! <3
 
Alla prossima 😊
Baci
-Vale

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Una strategia ... logica ***


Una strategia ... logica

 
 
Doveva essere furbo, attento e affatto sprovveduto se voleva portare a termine il suo piano e far capire finalmente a sua moglie che in quella casa - benché fosse sua - lui possedeva comunque diritto di parola, ma soprattutto l’aveva nelle questioni che lo riguardavano personalmente.
 
Lo criticava in continuazione, ma era quasi certo che quell’atteggiamento presuntuoso di Bulma sarebbe presto terminato. Aveva sopportato fin troppo e sapeva già che per contrastarla forse avrebbe semplicemente dovuto assecondarla. Infondo lei si era innamorata del principe dei sayan e avrebbe scommesso che ben nascosto sotto la sua irritazione verso di lui, lei adorasse il suo carattere alquanto sopra le righe e scostante.
 
Con passo guardingo si avviò verso la sua camera, che, per disgrazia della moglie, condivideva con lei. Impiegò una prudenza inutile, visto che non tardò ad accorgersi della presenza di Bulma, che, con tranquillità, stava rovistando nell’armadio, riponendo i vestiti puliti.
 
Il principe si ritenne decisamente fortunato quando la vide impegnata in quella mansione. Si fermò solo un istante ad ammirarla sulla porta, immaginandosi la sua reazione e a quell'immagine mentale dovette seriamente faticare a mantenere un certo contegno.
 
Dopo qualche minuto, durante i quali la donna non si accorse della presenza di Vegeta, si decise a rivelare la sua presenza, muovendo spediti passi verso il suo guardaroba. Percepì solo gli occhi perplessi di Bulma puntati su di lui, ma ritenne opportuno non alzarli per evitare di tradirsi, poiché sapeva che sua moglie aveva la grande abilità di comprenderlo anche solo grazie ad un semplice sguardo per quanto lui si sforzasse di camuffarlo.
 
Il principe si fiondò su quei femminili vestiti ed iniziò ad esaminarli attentamente sotto la palese perplessità di lei. Chissà cosa stava vagando nella mente della sua terrestre, mentre era intento ad esaminare attentamente quelle stoffe colorate ... avrebbe tanto voluto saperlo, ma non poteva permettersi di perdere la concentrazione, affinché tutto funzionasse.
 
 V-Vegeta? Che stai facendo? 
 
Lui continuò a non rispondere ed iniziò a mettere in pratica il suo piano. Rovistò accuratamente tra abiti di ogni genere e la fortuna volle che a separare i due coniugi ci fosse l’anta, altrimenti a Bulma non sarebbe certo sfuggita l’espressione del principe al solo pensiero dei dubbi che sicuramente stavano attraversando la mente della donna.
 
Solo quando Vegeta ebbe riacquistato un convincente contegno, trovò opportuno uscire allo scoperto, prima di rischiare di rovinare con le sue stesse mani quel piano, visto che le doti psicologiche della moglie gli erano fin troppo note. Sfilò dalla gruccia uno dei vestiti che sapeva essere il preferito di lei e lo posò sotto lo sguardo di Bulma con disapprovazione. La donna, sempre più perplessa, fece vagare lo sguardo dall’abito al marito con attenzione, sperando di arrivare da sola al verdetto, ma proprio non riuscì a comprendere e la preoccupazione per quello strano comportamento iniziò a dilagare in lei.
 
 Vegeta, vuoi che lo indossi? 
 
Fece per prenderlo, sperando fosse quello il motivo dell'avventato gesto, anche se comunque decisamente strano, peccato però che lui tirò indietro il braccio per essere maggiormente esplicito.
 
 Non ti seguo, Vegeta. Non nego che tu sia quasi sempre incomprensibile, ma stavolta proprio non riesco a decifrarti nemmeno con uno sforzo mentale 
 
 Mettiamo un po’ di ordine in questo armadio. Ti va? 
 
La domanda suonò scontata, perché tanto lui avrebbe agito comunque di testa sua, con o senza appoggio della moglie, la quale sembrò tutt’altro che tranquilla, non appena sentì toccare quell’argomento. Il suo sacro armadio ... ma come poteva essere stata così sprovveduta da non pensare che presto o tardi lui si sarebbe vendicato sulla sua bellissima collezione di vestiario? Dopotutto con quella scommessa era stata lei stessa a suggerirgli quella mossa.

'No, per la precisione è stata Chichi'

​Non ammettere le proprie colpe le consentiva di sentirsi meglio, indipendentemente da ciò che il principe avesse in mente di fare e, a giudicare dall'inquietante tranquillità che impiegava rivolgendosi a lei, non sembravano affatto essere nobili intenzioni. 
 
 C-che vuoi dire? 
 
 Voglio dire, Bulma, che in questo armadio ci sono un paio di cose che non voglio vederti addosso. Capito? 
 
Non proferì quelle parole con cattiveria, anzi a lei sembrò piuttosto … geloso? Un pizzico di dominio e controllo, ma anche ... dolcezza? Probabilmente stava sognando ancora tra le braccia di Morfeo, anzi sarebbe sicuramente stata l'eventualità migliore, visto che lui avrebbe tenuto le sue manacce lontane dal suo guardaroba e il motivo per cui lo faceva non le interessò e nemmeno la intenerì più del necessario, non di certo se in gioco vi era così tanto.
 
 C-come, scusa?  
 
Al principe non dispiacque affatto doversi ripetere per chiarire meglio, anzi il dolce terrore che lesse negli occhi della moglie fu decisamente piacevole. L’aveva presa alla sprovvista, lei non seppe se gradire o meno quell’atteggiamento, specie se ad essere svuotato in quel preciso istante era proprio il suo guardaroba. Bulma si riprese da quello shock e ciò che i suoi occhi realizzarono furono i suoi vestiti che ora come nastri colorati volavano in tutti gli angoli della stanza, accompagnando quell’impegnato gesto con parole come 'questo sì, questo no', accentuate appositamente dal principe per rendere a lei l’idea della gravità della questione.
 
 V-Vegeta … no, aspetta! Quello no 
 
Lo aveva afferrato per un braccio, sperando di riacquistare efficacemente un po’ di lucidità e soprattutto di autorità sui suoi effetti personali.
 
 No, Bulma, è troppo trasparente. Sei mia moglie e decido io cosa indossi 
 
Gli aveva mollato il braccio con decisione, ma nonostante ciò fu bravo a far trasparire anche una certa dose di amorevolezza. Bulma sembrava aver finalmente assimilato e compreso a pieno quella nuova situazione, ma soprattutto pareva essere pronta per ribellarsi apertamente, non condividendola affatto ed incrociando le braccia al petto. Sfoggiò un’aria poco raccomandabile, nonostante il suo destinatario fosse un individuo che mai avrebbe scalfito con metodi terrestri. Vegeta ovviamente approfittò della mancata presa su di lui, lanciando per aria quell’ennesimo vestito e scartandolo senza badare troppo che lei fosse infastidita.
 
 E questo da quando?! Non ti è mai importato niente di cosa indosso 
 
 Se a te importa cosa indosso io, non vedo perché non dovrebbe essere il contrario. Non trovi? 
 
Le lanciò una fugace occhiata soddisfatta, prima di tornare ad esaminare con attenzione il contenuto dell’armadio.
 
 Vegeta, non dirmi che te la sei presa per quella scommessa 
 
 No, perché? Cosa te lo fa pensare? 
 
Accentuò quelle parole, scartando un ulteriore vestito, senza essere nemmeno così sicuro che quell'indumento non fosse adatto ai suoi canoni di compostezza. Il gesto diventò presto automatico, la sua mente viaggiava sulla moglie e sulle sue reazioni. 
 
 Era un’innocua scommessa, con un inizio ed una fine … non prendertela con i miei vestiti! 
 
 Innocua scommessa?! Mi hai svergognato davanti a tutta Satan City, ricordi? E poi ho il diritto di controllare cosa indossi, tu però non avevi il diritto di agghindarmi come un Albero di Natale, sai? 
 
 Se vai avanti così però rischiamo che io non abbia più un vestito da indossare e mi tocca indossare quello che ti ho prestato 
 
In quella discussione, se pur pacata, aveva perso la cognizione di ciò che stava facendo e si accorse ben presto di aver veramente messo sottosopra tutto l’armadio. Si arrabbiò per quella distrazione, sbattendo l’anta dell’armadio e ritornando a posare lo sguardo sulla moglie.
 
 Spero di aver reso l’idea, Bulma 
 
 Cosa? Che quando perdi una scommessa mi svuoti l’armadio? 
 
 No, che tu sei mia moglie e decido io cosa metti addosso! 
 
Dettò ciò, si avvio verso la porta della camera senza darle la possibilità di ribattere e, senza nemmeno sapere il motivo, si tirò dietro la porta richiudendola alle spalle.
 
 Vegeta, ti avverto, prima o poi la corda si spezza … non tirarla troppo. Tu e il tuo orgoglio mi avete stufata! 
 
Ma le parole contrastavano con i pensieri … forse infondo aveva esagerato e quel comportamento ne era la prova.
 
***
 
Chichi iniziava seriamente a spaventarsi, lo osservava con sospetto, lo guardava ma non lo vedeva realmente, come se di fronte a sé ci fosse stato un estraneo. Forse con quell’assurda scommessa aveva avuto il potere di risvegliare il peggio di suo marito? Proprio lui che era buono come il pane ... non se lo sarebbe mai perdonato.
 
Le passava davanti con nonchalance come se niente fosse stato, come se lui non si fosse ribellato in quel modo, lasciandola scioccata. Eppure a lei non era affatto sfuggito quel comportamento ed iniziava seriamente a temere di avere esagerato, visto che non era da lui reagire in quel modo, nemmeno quando lei stessa si rendeva conto che i suoi nervi sfiorassero limiti improbabili e suo marito avesse tutto il diritto di opporsi alle sue sfuriate decisamente a volte sopra le righe.
 
 Goku? Che fai? 
 
All’ennesima volta che il sayan le sfilò davanti, quella prudente domanda le uscì spontanea. Lui si fermò ed iniziò a fissarla sovrappensiero come se stesse cercando il modo adatto per risponderle.
 
 Niente 
 
 Sicuro di stare bene? 
 
 Certo 
 
Optò per un atteggiamento sfuggevole, non era decisamente bravo a far valere i suoi diritti sulla moglie, specie se la donna in questione era Chichi e lui possedeva anni di esperienza sul miglior modo di atteggiarsi davanti a lei. Vegeta non riusciva a comprendere quanto fosse sottile la linea tra la vita e la morte al suo cospetto e che lui non fosse così preparato a rischiare solo per una stupida vendetta, mandando in pezzi un equilibrio che con tanta fatica era riuscito a stabilire.
 
Eppure a lei non bastò, voleva delle spiegazioni, anche se sembrava già essere arrivata a probabili risposte. Lui riprese il suo cammino, ma stavolta d’istinto Chichi bloccò la sua strada.
 
 Sei arrabbiato con me? 
 
‘Me lo sta chiedendo sul serio??’
 
Goku rimase scioccato, non aveva mai udito niente di simile dalla bocca di sua moglie, di conseguenza non sapeva nemmeno lui che cosa risponderle.
 
 Sì … cioè no … cosa?? 
 
Evidentemente a quelle parole l’unico neurone, che tutti lo accusavano di possedere, era andato definitivamente in tilt.
 
 Sì o no? 
 
Il sayan la fissò perplesso e stavolta fu lui a guardarla, ma a non vederla sul serio. Vegeta non poteva nemmeno lontanamente immaginare in che guaio lo aveva cacciato e forse, se solo avesse intuito la sua sbadataggine in certe questioni, avrebbe sicuramente evitato di affidargli un compito tanto delicato.
 
 F-forse 
 
 Forse? Goku, o lo sei o non lo sei, non puoi avere il dubbio 
 
 Davvero? 
 
In quel momento la disperazione la sorprese, forse lo avrebbe addirittura preferito arrabbiato, purché un pochino più sveglio. Forse un incentivo e un piccolo suggerimento lo avrebbero aiutato a fare mente locale tra le sue emozioni. 
 
 Sei arrabbiato perché ti sei dovuto vestire e truccare da donna? 
 
Un’illuminazione sorprese Goku, ma lei continuava ad essere poco sicura che stesse bene, le sembrò quasi che stesse nascondendo qualcosa.
 
 Ah, intendi quello? Un po’ sì … ma … 
 
Le parole del principe gli ritornarono prepotentemente in testa e guidarono i suoi pensieri esattamente verso ciò che mai si sarebbe sognato di proferire.
 
 … in effetti sì 
 
 Cosa?? Sei arrabbiato?? Ma non ti arrabbi mai con me! 
 
‘Ha ragione, ma se lo dico a lei, sarà Vegeta ad uccidermi e forse ha anche più possibilità di mia moglie di farmi fuori’
 
Non sapeva più come uscire da quella situazione e l’espressione mortificata di sua moglie gli sembrò una vendetta più che sufficiente, eppure, contro la sua volontà, doveva tenere in piedi quel gioco.
 
 Lasciami stare, Chichi, oggi non sono in vena dei tuoi rimproveri 
 
Deviò lo sguardo da lei e riprese il suo cammino, senza nemmeno avere il coraggio di incontrare ulteriormente lo sguardo di Chichi, visto che l'immaginazione sembrò svolgere perfettamente il suo ruolo.
 
 
 

Ciao ragazzi!
 
Sono un po’ in ritardo … purtroppo lunedì ho ricominciato le lezioni e questo secondo semestre è davvero un inferno :'(

Comunque, nonostante ciò, ci sono :) Pare che i sayan le stiano un po' affossando ... spinti o meno dalla volontà di farlo, Goku e Vegeta si stanno prendendo una dolce vendetta ;)

​Grazie come sempre di cuore per continuare a seguirmi! <3

​Alla prossima :)
Baci
​-Vale 



 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Una palese vendetta ... non ancora terminata ***


Una palese vendetta … non ancora terminata


 
 
Era evidentemente un complotto contro di lei. Su questo Chichi iniziava ad essere certa e se solo avesse potuto intuire che quella scommessa avrebbe potuto portare ad un simile risvolto, si sarebbe senz’altro morsa la lingua piuttosto di avanzare una simile proposta.
 
‘Sono una stupida’
 
Era decisamente stata qualcosa di simile, ma l’autocommiserazione non era proprio nell’indole di quella donna e, per essere precisi, non lo era nemmeno domandare perdono a suo marito per un errore da lei commesso. Per Chichi non si prospettavano dei momenti molto gradevoli, ma iniziava davvero ad essere stanca di quell’atteggiamento scostante e a tratti strafottente, lei rivoleva semplicemente il suo Goku, e - sì - con tutti i difetti annessi, che paradossalmente iniziarono persino a mancarle.
 
Lo sentiva impegnato a fare chissà che al piano superiore, mentre lei svolgeva diligentemente le sue faccende domestiche, come avrebbe sempre dovuto fare, senza concedersi alcuna pausa, nemmeno lunga appena ventiquattr’ore. Non era decisamente da lui essere così poco delicato, probabilmente si stava preparando per allenarsi nel suo adorato bosco, in solitudine e fuori dalle grinfie di una moglie pedante e intransigente. Aveva seriamente compreso fosse una vendetta, ma l’atteggiamento di suo marito non era poi del tutto fuori luogo e se realmente avesse incontrato una donna dai tratti più morbidi non avrebbe di certo potuto biasimarlo.
 
Era reduce da questi pensieri, quando Goku scese le scale con risolutezza per avviarsi verso la porta e uscire, come di consueto, senza nemmeno degnarla di uno sguardo. Peccato che, stavolta, quell’indifferenza, che sembrava tutt’altro che smaliziata, fece un certo effetto alla donna. Con la scopa ancora in mano, Chichi smise di spazzare il pavimento e si frappose rapidamente tra lui e l’uscio, rivolgendogli un timido sorriso. Il sayan inizialmente non riuscì a comprendere a pieno quella reazione, avrebbe sicuramente trovato più normale che quel manico gli arrivasse dritto in testa per il suo maleducato comportamento, poi però delle insolite parole di Vegeta si frapposero nella sua mente e una certa speranza iniziò ad attraversare il suo cuore. Che stesse per scusarsi?
 
 Chichi? 
 
 Sì? 
 
 Perché mi fissi? Ho qualcosa che non va? 
 
Solo a quella domanda la moglie distolse l’insistente sguardo, convinta di essere stata troppo esplicita circa le sue intenzioni.
 
 No, Goku. Sei perfetto come sempre 
 
Quelle parole suonarono davvero strane all’uomo. Aveva capito bene? Aveva usato il termine perfetto​, rivolgendosi a lui? Forse avrebbe dovuto procurarsi un calendario per evidenziare quel giorno e trasformarlo semplicemente in una ricorrenza intrafamiliare, sì, insomma, in una di quelle tradizioni e anniversari che sua moglie ci teneva tanto a festeggiare annualmente in quanto terrestre. Notò anche una certa malinconia nella voce di Chichi, vi era decisamente poco entusiasmo, anzi, tutto il contrario, era presente  in lei molta rassegnazione e malinconia.
 
 Tesoro, stai bene? 
 
Vedendola in quello stato, gli mancò il cuore di portare avanti il perfido piano di Vegeta, ma, con naturalezza, gli venne più spontaneo rivolgersi a lei  con dolcezza e con una certa nota di preoccupazione. Non era scontato però che non avrebbe tenuto fede al patto stipulato con il principe in seguito, dopotutto l'insubordinazione continuava ad essere una sufficiente causa di morte nelle mani di Vegeta. 
 
Non gli rispose, ma si limitò solo a riportare gli occhi su di lui e a riabbassarli subito dopo, quando si accorse davvero di dover pronunciare per forza, se voleva riportare tutto alla normalità ​- che iniziò seriamente a rivalutare come un'opzione migliore a quella attuale -, una fatidica parolina che mai, in tanti anni di matrimonio, era riuscita a comunicargli. Goku, per tutta risposta, tentò di catturare curioso il suo sguardo e quando notò l’imbarazzo della moglie, iniziò persino a provare una certa dose di divertimento vedendola in quello stato. A lei infastidì quell’implicita insistenza e non poté evitare di distogliere in continuazione lo sguardo, provocando solo nel marito maggiore interesse e, proprio spinto da quest’ultimo, continuava a metterle pressione continuando a puntare i suoi occhi in quelli della donna, non condendole nemmeno un istante di riflessione. Il risultato fu che la portò a sbottargli in faccia senza alcun preavviso.
 
 Finiscila, Goku! E va bene, scusa! 
 
L’elevato tono di Chichi lo portò ad allontanarsi leggermente per non far soffrire più del dovuto il suo udito, ma subito dopo il suo stesso senso rimase alquanto perplesso da ciò che aveva appena captato.
 
 Come?? 
 
 E dai, non farmelo ripetere, hai sentito benissimo 
 
Si voltò dall’altra parte a braccia conserte, irritata per ciò che era stata costretta fare, solo per riportare pace e amore sotto il suo tetto.
 
 Io veramente ho solo sentito ‘finiscila, Goku!’ Il resto mi è sfuggito. Mi hai urlato nelle orecchie, è normale che non abbia capito bene, no? 
 
Ammise a se stesso che una certa dose di divertimento lo stesse seriamente attraversando, davanti all’innaturale debolezza di sua moglie. Non sapeva se Vegeta avesse previsto proprio quella reazione quando gli aveva ordinato di sottometterla a lui, ma non importava, perché infondo lo trovava immensamente, e forse anche perfidamente, piacevole. Che si stesse sul serio trasformando in un insensibile sayan, più simile a Vegeta di quando avrebbe desiderato?
 
 Sei insopportabile quando fai così, lo sai? 
 
Il marito si limitò ad alzare le spalle alla considerazione di Chichi, come ad intendere che non sapeva a cosa si stesse riferendo. Lei sospirò, sussurrando quella parolina magica.
 
 Scusa 
 
Con un mezzo sorriso soddisfatto avvicinò un orecchio alla bocca di lei, forse non aveva ancora bene inteso o forse era solo per il gusto di sentirla pronunciare nuovamente dalle sue labbra. 
 
 Alza leggermente la voce, per favore 
 
Lei però lo allontanò con riprovazione, più per l’atteggiamento chiaramente divertito di Goku che per la reale richiesta.
 
 Piantala di fare il cretino. Sia chiaro, non te lo ripeto più 
 
 Nemmeno quando sbagli? 
 
 Io non sbaglio mai … o almeno, q-quasi mai 

 Questo significa che non mi costringerai più a mettere quell’orrendo vestito e a truccarmi? E nemmeno a pulire la casa e a fare il bucato? 
 
 Sono solo queste le tue richieste? 
 
 Perché, che altre condizioni potrei chiederti? 
 
Ci rifletté titubante e probabilmente, come sempre gli aveva rimproverato Vegeta, era stato troppo indulgente nei confronti di sua moglie.
 
 Niente 
 
Chichi prese con gioia al volo la sua ingenuità, più che gradita in quel frangente, e interruppe quella conversazione, riprendendo i suoi doveri. Goku però continuava ad esserne perplesso.
 
 Chichi, cos’altro avrei potuto chiederti? 
 
Lo ignorò felice finalmente di aver avuto indietro il suo ingenuo e dolce sayan.

 
∞∞∞∞
 
 
Vegeta si sentiva un pelo esasperato. Non era ancora riuscito a trovare un modo efficace di farla soccombere totalmente alla sua autorità e ciò lo irritava parecchio, nonostante in fondo adorasse quel carattere sbarazzino e preponderante. Ma perbacco, non con lui e soprattutto non quando si alzava una mattina decidendo di buttare al vento che aleggiava sopra Satan City tutta la sua dignità!
 
Infondo lui aveva un piano, ma era davvero così perfino da attaccarla proprio nel punto di maggiore debolezza senza poi provare nemmeno un accenno di rimorso, benché minimo, nonostante ciò che aveva passato per sua mano? Forse sì … forse no, fatto sta che non aveva voglia di farla passare liscia a Bra, infondo era suo padre e le avrebbe insegnato, con le buone o con le cattive maniere - e a rigor di logica, trattandosi di lui, sarebbero sicuramente state cattive -, a rispettare chi era più grande di lei.
 
‘Ora mi diverto io’
 
Pensò diabolicamente il principe, ma dopotutto l’idea gli era stata data proprio dalla sua adorabile consorte e lui non poté proprio evitare di coglierla e ribaltarla a suo favore.
 
Non fece in tempo a proseguire quel solitario ragionamento su cause e conseguenze, che un urlo quasi disumano lo riportò alla realtà bruscamente. Impiegò solo un istante per capire cosa fosse realmente successo, perché, infondo, sapeva bene di esserne stato lui l’artefice.
 
Come previsto, vide avvicinarsi all’orizzonte due figure dalla chioma turchina e familiare. Una delle quali era in lacrime, mentre l’altra sembrava particolarmente arrabbiata e riversava tutta la sua collera su un passo chiaramente infuriato.
 
 Vegeta! 
 
Lo richiamò ancora prima di raggiungerlo, mantenendo un tono di voce particolarmente elevato per non concedere anche solo la magra speranza di una conversazione pacifica. Quando finalmente lo raggiunse dopo pochi nanosecondi, non perse tempo e gli sventolò davanti agli occhi un vestito a lui noto, ma per certi versi irriconoscibile, tanto le trame della stoffa si erano allargate.
 
 Si può sapere che hai combinato?? 
 
 Mi spieghi che accidenti mi dovrebbe importare dei vestiti di nostra figlia? 
 
 Forse perché sei stato tu ad avviare la lavatrice appositamente sbagliando lavaggio?! 
 
Fece davvero fatica a non riderle in faccia davanti a quelle accuse, ma era necessaria la sua serietà e compostezza, altrimenti quella vendetta non avrebbe avuto lo stesso dolce sapore.
 
 Volevo esserti d’aiuto. Sbaglio o sei più felice quando ti do una mano con i lavori domestici? 
 
La fece suonare come una sfida e un chiaro rimprovero, ma quell’atteggiamento, come si sarebbe potuto prevedere, la irritò parecchio. Bulma lanciò quel vestito rovinato addosso a Vegeta con disprezzo e gli puntò contro un dito accusatorio.
 
 Ascoltami bene, tieni fuori Bra da questa storia. Mi hai capita? 
 
 Perché, tu l’hai tenuta fuori? Quindi sei tu la sola responsabile se questo vestito è rovinato e delle lacrime della ragazza. Io le ho solo insegnato a rispettare suo padre, così la prossima volta che le verrà voglia di assecondare la follia di sua madre, ripenserà al suo bel vestito prima di agire  prese l'abito in questione e lo esaminò con ribrezzo  E poi lo trovo molto meglio così, almeno le arriva fino alle ginocchia 
 
Si avvicinò alla figlia senza scomodarsi troppo emotivamente, nonostante lei fosse chiaramente arrabbiata e avesse ancora abbondanti lacrime che rigavano le guance. Le porse il vestito con nonchalance e attese che lei lo prendesse con uno scatto adirato.
 
 Se hai voglia di sfogarti, mi trovi nella Gravity Room 
 
Fece per andarsene, ma Bulma, affatto contenta, lo richiamò indietro.
 
 Vegeta. E se avessi voglia di sfogarmi io su di te? 
 
 Credo che tu abbia già fatto abbastanza 
 
 Tu credi? 
 
 Lo so per certo 
 
 
 
 

Ciao ragazzi!
 
Scusatemi un milione di volte, il mio ritardo è colossale! ☹
 
Vegeta non si arrende … e a casa Son sarà davvero tornata la pace?
 
Grazie come sempre di cuore per attendere con pazienza i miei aggiornamenti! <3
 
Alla prossima 😊
Baci
-Vale

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** L'inaspettato grillo parlante ***


L’inaspettato grillo parlante

 
La sua adorata Gravity Room ora giaceva spenta e sigillata in quell’insenatura del muro. Al suo esterno un grande cartello riportava la scritta:
 
MANUTENZIONE
 
Vegeta fissò per interminabili secondi quelle lettere, per poi avvicinarsi nuovamente alla porta automatica, incredulo come mai che non scorresse alla rilevazione della sua presenza. L’incredulità però non tardò a lasciare il posto ad una rabbia incontrollabile, che nasceva proprio dal suo stomaco, attraversava la sua laringe sfiorando le corde vocali, per poi andare a sfogarsi in …
 
 BULMA!!! 
 
… un leggiadro suono, molto simile ad un soave cinguettio, che ovviamente non passò inosservato a qualsivoglia anima che soggiornasse in quell’instante all’interno dello stabile.
 
Riscosse tutti meno che la diretta interessata, che pareva non essere minimamente stata toccata dal dolce richiamo di suo marito. L’indifferenza di Bulma però contribuì semplicemente ad aumentare la sua palese e ormai esplosa ira. Il principe gettò una fugace occhiata al suo orologio da polso e, dopo un rapido calcolo di dove potesse trovarsi quell’irritante scienziata in quel preciso momento, si avviò a rapide falcate verso la sala da pranzo.
 
Il suo portamento era più simile a quello di un toro imbufalito o più semplicemente a quello di un sayan in piena battaglia, ma sua moglie sembrò non farci molto caso, continuando a sorseggiare tè con estrema calma, nonostante avesse appena varcato la soglia una pericolosa carica esplosiva. Lo intravide gettando lo sguardo verso lui da sopra il bordo della tazza, staccò la ceramica dalle labbra deglutendo con naturalezza e con altrettanta cordialità si rivolse all'uomo.
 
 Ah, ciao, tesoro. Mi hai chiamata? Non ne sono sicura, c’è un pessimo effetto acustico in questa casa 
 
In un primo momento, appoggiata al ripiano della cucina, si girò dalla parte opposta per posare la tazza nel lavello, voltandogli le spalle, e non poté proprio evitare di esternare un sorrisetto soddisfatto. Si rivoltò nuovamente, tentando di non far trapelare anche solo un minimo segno di divertimento, represso abilmente.
 
 Dicevi, Vegeta? Perché mi hai chiamata? 
 
Il principe, quando gli posò nuovamente lo sguardo addosso, la fissò diffidente. Bulma si controllò gli abiti, esternando un’aria da finta tonta.
 
 Ho qualcosa che non va? Perché mi fissi come se fossi strana? 
 
 Strana?? Solo? Tu sei psicopatica! 
 
Non la sfiorò affatto quel sarcastico insulto, anzi gradì il fatto che la sua vendetta, mossa semplicemente per rivendicare la figlia - così almeno raccontava a se stessa e alla sua migliore amica - fosse arrivata a destinazione, facendo breccia nell’animo dell’uomo più irritante che lei avesse mai conosciuto in vita sua.
 
 Bulma, la vogliamo finire?? 
 
La donna ribadì con prudenza, temeva di impiegare le argomentazioni sbagliate e di dare modo al principe di prenderla in contropiede.
 
 Dipende 
 
 Dipende da cosa? 
 
​Vegeta era sempre più interdetto e lui odiava non essere messo al corrente di ciò che accadeva intorno a lui, ma erano arrivati ad un punto tale che ogni mossa era lecita per vincere e chiudere una volta per tutte quella partita. Bulma, compresa la reazione del marito, rivolse a lui una semplice domanda, a cui lei evidentemente sapeva rispondere con semplicità, ma che sapeva bene avrebbe messo in crisi la più alta carica in vita del popolo sayan.

 Chi detta le regole e la fine? 
 
 A quanto pare non io 
 
La fece inevitabilmente sorridere quella velata resa da parte dell’orgoglioso principe dei sayan, erano esattamente le parole attese, visto che, sapeva bene, suo marito non mancava di perspicacia, quando meno non al pari del suo caro amico d'infanzia. Decise di rivolgersi a lui con un misto di dolcezza e sfida.
 
 Ti arrendi, amore? 
 
 Mai! 
 
La additò poco dopo furente, non appena declamato il suo verdetto, e di certo la sua espressione non faceva trapelare alcun segno di debolezza o tenerezza, benché di fronte a lui ci fosse la sua adorata sposa.
 
 E rimetti in funzione la mia stanza 
 
​Nonostante quelle evidenti minacce, Bulma non riusciva a prenderlo sul serio e, benché con una certa scompostezza, giocava sull'evidente rabbia dell'uomo.

 La nostra stanza? 
 
 La Gravity Room, Bulma! 
 
Se ne andò, ma, nonostante quelle grida, la donna non pareva essersi scomposta nemmeno di un millimetro da terra.
 
‘Non prendo ordini da nessuno e certamente non da lui’

​Una volta rimasta sola la sua fronte si corrucciò dall'irritazione, accentuata dallo scortese comportamento di suo marito. Mentre con rabbia si appoggiava al lavello occupata nell'ardua attività di pensare ad un efficace modo di rabbonire e acquietare il suo burrascoso carattere, il telefono accanto a lei iniziò a suonare.
 
∞∞∞
 
Ovviamente la rabbia del principe non si era affatto placata, anzi, se possibile, accentuata. Vegeta si diresse a grandi e decisi passi verso il telefono e alzò la cornetta per comporre il numero, ma, quando l'indice si fece più vicino ai tasti, una voce, proprio proveniente dall'apparecchio, lo distrasse.

Bulma, ciao 

 Chichi 

 Va tutto bene?

Affatto 

​Il principe riuscì chiaramente a percepire il tono sfinito della moglie, ma non fiatò, restando prudentemente in silenzio per poter partecipare come spettatore passivo a quella conversazione.

Ancora Vegeta, vero, Bulma? 
 
​Il tono della signora Son era preoccupato, ma sicuro, probabilmente Bulma l'aveva già messa al corrente dell'aria che si respirava alla Capsule Corporation dopo quella scommessa.

Sono stanca della permalosità di mio marito, prende tutto sul personale senza alcuna eccezione e senza nemmeno rendersi conto degli errori che commette 

​Ci fu qualche istante di silenzio prima che l'amica le rispondesse, attimi in cui il principe temette davvero di essere sorpreso ad origliare, quindi, per sicurezza, rallentò il suo respiro, che poteva solo che essere più accelerato da ciò che aveva appena udito.

Bulma, sono sayan e non penso che per loro sia contemplato un cambiamento ​

Però Goku non è così, è diverso da Vegeta 

Mio marito è cresciuto sulla terra 

​Non riusciva ad ascoltare oltre la sofferenza di sua moglie, così riattaccò la cornetta, perché sapeva anche che un'altra parola proferita dalla bocca di Bulma lo avrebbe senz'altro fatto desistere dalle sue intenzioni, data la certa influenza che sapeva avere su di lui. Attese, sperando che quella chiamata terminasse rapidamente, auspicava che, nonostante ricca di confidenze, la conversazione tra Bulma e Chichi non si prolungasse oltre certi limiti.

​Attese una decina di minuti per avere anche solo una minima certezza di trovare la linea libera, tanto non si sarebbe di certo stancato di attendere accanto al mobile del telefono. Cercò di accantonare eventuali rimorsi, che non facevano proprio parte della sua indole, e con altrettanta foga e impazienza si fiondò sulla cornetta del telefono trovando inaspettatamente la linea non occupata. Dopo essersi ripreso per quella meravigliosa sorpresa, che non gli aveva nemmeno concesso il tempo ai ripensamenti di sopraggiungere nella sua mente e dopo svariati tentativi di insuccesso, riuscì a comporre il numero di casa Son. Passarono diversi e interminabili secondi prima che qualcuno si degnasse di rispondere. La fortuna volle che fosse proprio la persona che stava cercando.
 
 Pronto 
 
 Goten 
 
 Vegeta? Come mai questa chiamata? È successo qualcosa? 
 
Il ragazzo non aveva avuto una così sbagliata percezione dopotutto.
 
 No, ma dovresti … 
 
Il principe si bloccò quando delle voci dall’altra parte della linea lo distrassero dai suoi sadici intenti. Forse era destino che ...

​" Ma quale destino?! Questa è sfortuna! "

​... che il nostro caro e sfortunato principe non riuscisse a far pagare a ...

" ... quel moccioso "

​... al giovane Goten di essersi frapposto tra ...

" ... il grande principe dei sayan e la sua vendetta! "

​Vegeta, particolarmente impaziente per quell'interruzione, riuscì a malapena a tollerare la voce del suo rivale storico ...

"
È un guastafeste! "

​... mentre si rivolgeva con risolutezza al figlio e prendeva in mano la cornetta congedandolo velocemente.
 
 Vegeta! Che vuoi ancora? 
 
 Karoth, non immischiarti, ripassami tuo figlio 
 
 No, te lo puoi scordare. Chichi ha appena finito di odiarmi, in casa mia sembra finalmente essere tornata la pace come sulla Terra ed io dovrei consentirti di aizzarmi ancora contro mia moglie? 
 
Fu inaspettata per lui quella reazione, tanto che non ebbe subito la risposta pronta. Goku si ribellava a lui senza alcun ritegno, proteggendo quel traditore del suo sangue, quale era Goten.
 
 Fammi indovinare, ti ha chiesto scusa, vero? 
 
 Questo non c’entra assolutamente nulla 
 
 Ti ha chiesto scusa, sì o no? 
 
​Vegeta insistette senza nemmeno prendere in considerazione che non fossero nel modo più assoluto fatti suoi.

 Sì, ma non sono affari tuoi 
 
 Guarda che sei in debito con me. E poi fossi in te terrei gli occhi aperti, le donne sono imprevedibili, quando meno te lo aspetti, sferrano il prossimo attacco e scommetto sia anche peggio di quell’orribile scommessa. Non fare come il tuo solito, Karoth, non abbassare la guardia. Credo tu abbia bisogno di un alleato 
 
​Quella conversazione a cui aveva assistito aveva smosso qualcosa in lui, ma non poteva cedere tanto facilmente e lo fece proprio non fidandosi delle parole remissive di quelle terrestri. Peccato però che non aveva preso affatto in considerazione che dall'altra parte della linea ci potesse essere l'insubordinazione di un ingrato sayan.

 Grazie, Vegeta, ma credo di potermela cavare anche da solo 
 
 Contro Chichi?? 
 
 Sono anni che me la cavo da solo e se sono morto più di una volta non è stato certo per mano sua 
 
 Ma potrebbe essere questa la volta buona 
 
​Era essenziale che Goku collaborasse, peccato che il suo rivale fosse irremovibile e decisamente troppo puro di cuore per ambire a qualche altra vendetta. Sentì la voce di Goku alzarsi leggermente per far valere le sue ragioni.

 Vegeta, cosa vuoi?? Pensa a fare pace con Bulma, basta vendette, da quello che so tu e lei siete ai ferri corti 
 
 Io non mi faccio mettere i piedi in testa da una donna 
 
 Fa' come ti pare, ma non coinvolgere me e la mia famiglia 
 
Goku riattaccò con arroganza. Quel sayan di terza classe aveva osato sbattergli il telefono in faccia. Sì, insomma, non che quell’aggeggio terrestre gli avesse mai fatto troppo effetto e lo avesse valutato dell’estrema importanza, ma quel gesto sapeva tanto di affronto.
 
 
 

Ciao ragazzi!
 
Scusatemi tanto, ma tra una cosa e l’altra in queste vacanze non sono riuscita ad aggiornare prima
.

Sembra davvero che Vegeta non se la stia passando bene ed ora anche la complicità di Goku sembra essersi affievolita.

​Vi ringrazio davvero tanto per attendere i miei aggiornamenti continuando a seguirmi! <3 E vi auguro buone feste! <3

Alla prossima :)
Baci
​-Vale 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Fuori da casa mia! ***


Fuori da casa mia!

 
Finalmente la pace sembrava essere veramente tornata ad alleggiare su quella modesta e graziosa casetta allocata in un solitario e confortevole spazio dei Monti Paoz. E il padrone di casa ... cioè il marito della padrona di casa, si godeva quella serena e soleggiata mattina sferzando l’aria con qualche flebile onda energetica per passare il tempo e attendere che il suo pranzo fosse pronto. Era particolarmente difficile però concentrarsi con quell’invitante aroma di stufato che proveniva dalle finestre aperte, tanto da indurgli un certo e accentuato senso di fame … come se la sua fame non si facesse sentire già a sufficienza nei momenti meno opportuni. Si sdraiò sul prato e provò a pensare ad altro, forse il cielo avrebbe potuto distrarlo.
 
Stava iniziando a tracciare i confini informi delle bianche e soffici nuvole, quando una scia dissonante attirò la sua attenzione. Trascorse poco meno di un nano secondo e Goku riuscì a percepire un’aura estremamente sgradita avvicinarsi a tutta velocità al suo giardino, abbastanza sostenuta da rompere quasi sicuramente il muro del suono ed entrando in un terreno che in quel momento era molto meglio non sfiorare.
 
Quando Vegeta ebbe la disgraziata idea di posare gli stivaletti sull’erba, il suo rivale - che in quel dato istante poteva definirsi in tal modo per entrambi - non lo degnò nemmeno di uno sguardo, tentando di mantenere un certo controllo e provando a riacquistare concentrazione su quel cielo sereno.  
 
 Karoth, oggi si batte la fiacca? 
 
 È quasi ora di pranzo, Vegeta, quindi, se non vuoi favorire, hai sbagliato strada 
 
Il principe non era così facilmente persuadibile e certamente non ci sarebbe riuscita la pacatezza di Goku. Il mezzo sorriso di sfida di Vegeta non fece sperare per il meglio, infatti ignorò totalmente l’educato invito a togliere il disturbo e oltrepassò l’altro sayan con disinvoltura. Goku non rimase totalmente sorpreso da quel gesto, ma non riuscì sicuramente più a dissimulare irritazione, così si alzò e tentò di far ragionare Vegeta, perché tanto conosceva già il motivo di quella visita.
 
 Vegeta. Non sono stato abbastanza chiaro? 
 
 Ti vuoi fare gli affari tuoi?! 
 
 Mi risulta che Goten sia affar mio 
 
L’insolita fermezza di Goku e la diplomazia che fece fatica a riscoprire in lui lo spiazzarono, tanto da bloccarsi e voltarsi verso il suo eterno rivale, o più precisamente suddito, come lo aveva sempre definito Vegeta e nemmeno in quella circostanza si sarebbe di certo ricreduto.
 
 Karoth, sono il principe dei sayan e sono stato umiliato! Che ti aspettavi? Che incassassi tutto questo senza fiatare?? 
 
 Ed io sono suo padre, Vegeta, e ti aspetti davvero che ti faccia inveire contro di lui? 
 
Non riusciva davvero a prenderlo sul serio, era sempre stato poco credibile il suo legame verso la famiglia dopo anni di assenza, come diventava ogni secondo che passava sempre meno plausibile.
 
 Ma non farmi ridere, Karoth. Da quando saresti suo padre? 
 
E così detto, entrò senza nemmeno attendere la reazione o il permesso di Goku, che non poteva fargli così poca paura come in quel dato momento, perché Vegeta lo sapeva, era troppo buono e leale per pensare anche solo di attaccarlo alle spalle. Eppure il sayan non desisteva e si sgolava per convincerlo a ritrattare un piano che sapeva già sarebbe stato diabolico se architettato dal perfido ingegno del principe.
 
 Vegeta! 
 
Goku lo seguì esasperato, alzando gli occhi a quello stesso cielo che qualche istante prima pensava di ammirare in tutta tranquillità prima di un lauto e meritato pasto, preparato dalla sua dolce e cara mogliettina … forse solo cara dopo tutto quello che effettivamente i due sayan avevano passato sotto le sue grinfie.
 
‘Ma questo non è un buon motivo per prendersela con Goten’
 
Dopo solo un istante di titubanza sul fatto che forse una vendetta potesse essere opportuna o comunque un modo per riabilitare la loro dignità, Goku realizzò l’immagine del principe ai piedi delle scale e a quel punto, in quel breve frangente, non riuscì davvero a trovare soluzioni migliori e meno incisive.
 
 Vegeta, fai un altro passo e ti sbatto fuori da casa mia a suon di botte! 
 
Il principe rifletté su quelle parole per nulla spaventato, perché, per quanto odiasse quel sayan di terza classe, doveva ammettere che in quella circostanza aveva ragione, quella casa era sua a differenza per lui della Capsule Corporation. I pensieri di Vegeta furono interrotti dall’arrivo della signora Son, che, allarmata dalle insolite urla del marito, corse trafelata dalla cucina dove era impegnata a cucinare e a rammendare un pezzo di stoffa, che, come di consueto, Goku aveva lacerato a furia di inutili allenamenti.
 
 Goku? Che diamine sta succedendo? Perché sbraiti in questo modo? 
 
 Perché ora Vegeta toglie il disturbo 
 
Non l’aveva nemmeno degnata di uno sguardo, aveva continuato a fissare l’intruso con fare allusivo e questo non sfuggì affatto a Chichi.
 
 Mi spiegate cosa avete voi due? E soprattutto cos’hai tu … non perdi mai il controllo, Goku, che ti prende? 
 
Solo a quel punto si voltò verso di lei stranito per quell’appunto, convinto di ricevere sostegno in quell’impresa, come se sua moglie dovesse intuire in autonomia le dinamiche di quell’incresciosa e infausta faccenda.
 
‘Sa sempre tutto, anche quello che non deve sapere, come è possibile che questo le sfugga?’
 
Ovviamente il principe non perse occasione di puntualizzare e sottolineare, intromettendosi a piè pari nella conversazione dei due coniugi, non avendo nemmeno la decenza di non mostrare un certo divertimento ma anche disgusto per quello spettacolo.
 
 Farsi mettere sotto da una donna … fai pena, Karoth 
 
Goku non riusciva davvero più a sopportarlo, tanto che con uno sguardo fulminò Vegeta e con un dito indicò la porta principale. Forse infondo non era un padre così snaturato e in quel frangente l’improvviso senso di dovere del suo rivale non gli tornava per nulla comodo.
 
 Fuori da casa mia, Vegeta!
 
Gli occhiali da cucito di Chichi scesero lungo il piccolo naso della donna, increduli tanto quanto lei di udire quel tono uscire dalla bocca del marito, specie se rivolto verso colui che ritenevano amico. Con un flebile sussurrò cercò di richiamarlo all'ordine e alla sensatezza, ma era davvero troppo sconvolta per essere maggiormente convincente.
 
 Goku 
 
Chichi era sempre più perplessa e Goku davanti all’incredulità della moglie non poté che dispiacersi, convinto di avere esagerato. Il principe però non perse nuovamente occasione di punzecchiarlo, sempre più contrariato dai modi puri e innocui del sayan, tanto da non riuscire nemmeno a guardarlo.
 
 Sei davvero l’umiliazione della razza sayan, Karoth 
 
Goku stava toccando il limite, nonostante le suppliche velate della moglie, e la fame non lo aiutò di certo a mantenere i nervi saldi. Senza alcun preavviso si trasformò in super sayan, ma così facendo si guadagnò soltanto convincenti rimproveri dalla sua consorte. Si ritrovava davvero tra due fuochi, da una parte la fonte della sua ira e dall’altra ciò che impediva alla sua rabbia di sfogarsi … di quel passo rischiava di esplodere sul serio.
 
 Goku! Hai intenzione di distruggere casa per caso?? Se continui così ti mando io fuori 
 
Sciolse rassegnato e frustrato la trasformazione sotto le risate sommesse del principe, che ovviamente non perse l’occasione di approfittare dello stato della donna per portare a termine il suo piano.
 
 Chichi, vado a salutare Goten, ti dispiace? 
 
 Certo che no, Vegeta, è nella sua stanza 
 
In colpa per il maleducato comportamento del marito, non tardò ad assecondare la richiesta di Vegeta, senza nemmeno domandarsi a cosa fosse dovuto quell’improvviso interessamento per suo figlio. Goku cercò di far comprendere alla moglie - visto che lei, proprio nel disperato momento del bisogno, non ne voleva affatto sapere di essere perspicace - quanto fosse una pessima idea, ma lei continuava ad essere perplessa di fronte alla stranezza del marito.
 
Vegeta, non trovando ulteriori ostacoli, salì con naturalezza le scale e Goku rassegnato e impotente dovette assistere a quella scena.
 
 Chichi, che diamine hai fatto?? 
 
 E tu da quando sei così cafone con gli ospiti?! 
 
Goku si portò le mani in faccia dalla disperazione, i nervi gli stavano saltando sul serio, ma stavolta lo stava sfogando più dentro che fuori.
 
 Intendi con gli ospiti che vogliono sfogare la frustrazione di aver dovuto sfilare vestiti da donna su nostro figlio? 
 
Solo in quel momento Chichi, presa da un’illuminazione, lo fissò spaventata.
 
 Cosa?? 
 
 Già e se tu non ti fossi messa in mezzo, Vegeta sarebbe fuori da questa casa 

 Sei ancora qui?! 
 
 E dove dovrei essere? 
 
Iniziò a spingerlo verso le scale, prima ancora che lui potesse terminare quella domanda.
 
 Fermalo, Goku! 
 

‘Che accidenti ho combinato con quella stupida scommessa?'
 
 
 

Ciao ragazzi!

​In super ritardo sono finalmente riuscita ad aggiornare, perdonatemi! 

​Goten sembra essere nei guai ... vedremo come se la caverà XD

​Grazie davvero di cuore per continuare a seguirmi e ad attendere i miei aggiornamenti! <3

Alla prossima :)
Baci
​-Vale 

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** La resa dei conti ***


La resa dei conti

 
 
Chichi gli aveva solamente fatto perdere tempo prezioso, che avrebbe potuto impiegare ad impedire a Vegeta di far fuori Goten, ad esempio. Salì velocemente le scale, ma alla fine la paura per suo figlio lo fece optare per un immediato teletrasporto.
 
Non aveva nemmeno badato al livello dell'aura dei due avversari, perché tanto sapeva che, con il principe di mezzo, non ci sarebbe stato spazio per la diplomazia, quindi preferì - almeno lui coscienziosamente - risparmiare tempo.
 
‘E poi dicono che sarei io quello a non ragionare’
 
Con quei sorprendenti pensieri, il sayan comparve nella stanza del figlio, pronto ad una battaglia all’ultimo sangue per tentare di fare nuovamente connettere il cervello a Vegeta, ma ciò che non aveva affatto previsto fu ciò che avrebbe dovuto affrontare e che lo avrebbe sicuramente messo in guai seri. Davvero credeva di conoscere il nome del suo reale avversario?
 
Riuscì appena in tempo a deviare un’onda indirizzata a Goten, ma non riuscì a risparmiare quell’enorme voragine nella parete della camera del ragazzo. I tre sayan rimasero a guardare quel disastro, probabilmente convenivano all’unisono sul fatto che la padrona di casa li avrebbe uccisi solo dopo una lunga agonia. Goku iniziò già a tremare, conscio del fatto che su di lui sarebbero ricadute le colpe di tutti e le pene peggiori.
 
 Goten, tua madre mi ammazza. Che ne dici se ci trasportiamo molto lontano da qui? 
 
Il ragazzo era pienamente d’accordo con lui e stava già in fretta e furia posando una mano sulla spalla del padre. Goku però non fece in tempo a portare le dita alla fronte che una voce, anzi, per la precisione, quella voce, smentì ogni suo tentativo di più che legittima difesa.
 
 Voi non ve ne andate proprio da nessuna parte! 
 
Per loro sfortuna quella precisa e perentoria voce tanto temuta fece il suo ingresso.
 
 Chi è stato a distruggere la mia casa? 
 
Chichi guardava incredula la parete ormai in frantumi, sperava che quel boato fosse stato più frastuono che danni devastanti e invece dovette presto ricredersi. Vegeta e Goten non potevano proprio permettersi di subire la furia di Chichi, già iniziavano a percepire una certa aura malvagia intorno alla sua figura, così indicarono senza nemmeno pensarci Goku, totalmente rassegnato alla punizione che sarebbe sopraggiunta.
 
 Ho semplicemente un marito idiota! Ci avrei giurato che eri stato tu! Cosa non è stato chiaro, quando ti ho detto di salvare Goten? Non intendevo di certo buttare giù la casa! 
 
 Chichi, se posso, a mia difesa … 
 
 Difesa?? No, Goku, non puoi difenderti! Dopo quello che hai fatto, non ne hai proprio il diritto 
 
Quel povero disgraziato di suo marito – perché così sarebbe apparso agli occhi di molti – non poteva credere che la situazione avesse preso una simile piega a suo sfavore. Ma a sua difesa davvero poteva dire – e questo mai lo avrebbe confessato a Chichi – che la vera scompensata in quella stanza, per metà rasa al suolo, era lei, che prima lo incitava ad intervenire nello scontro e poi lo sgridava per eventuali danni collaterali. Il sayan si voltò rassegnato verso il suo rivale, con l’amara certezza che probabilmente il principe non avesse proprio tutti i torti circa la sua sottomissione all’universo femminile.
 
 Grazie mille, Vegeta, pare che tu ci sia riuscito a riportare il caos in questa casa 
 
Alzò gli occhi al cielo, quando Vegeta ebbe anche la folle idea di offendersi davanti a quelle accuse.
 
 Se non ti fossi messo in mezzo, il mio infallibile Final Flash non avrebbe mancato Goten 
 
 Grazie al cielo mi sono messo in mezzo e ci hanno rimesso solo le mura! Lo avresti ucciso con quella potenza! 
 
Goten e Chichi inaspettatamente però non gradirono affatto le parole di Goku.
 
 Papà, me la sarei cavata benissimo comunque … 
 
 … ed è di casa mia che stai parlando! 

 'Mi correggo, sono entrambi scompensati'
 
Il sayan era davvero allibito all’udire le considerazioni di moglie e figlio.
 
 Siete degli ingrati. Ma voi da che parte state? 
 
La risata del principe profondamente canzonatoria interferì per l’ennesima volta negli affari della famiglia Son e Goku non gradì affatto quell’intromissione.
 
 Karoth, sai, potrei insegnarti a farti rispettare, se solo ti convincessi di averne bisogno 
 
 Vegeta, l’unico mio desiderio in questo momento è che esci da questa casa! 
 
Si rese presto conto che era inutile cercare vendetta dove non l’avrebbe trovata, così si apprestò ad uscire dalla voragine appena creata, quasi disgustato da quel mezzo-terrestre che si spacciava per un sayan purosangue, ma che di quella nobile razza non aveva neppure una punta della sua chioma color pece.
 
Quando il principe scomparve alla loro vista, Goku non poté proprio evitare di voltarsi verso il figlio.
 
 Goten, non potevi evitare di schierarti contro Vegeta? 
 
 Certo che non poteva, Goku, e rimetti a posto immediatamente questa parete, se vuoi continuare a vivere in questa casa 
 
Chichi girò i tacchi e se ne andò, non dandogli nemmeno il tempo di ribattere o di spiegare quanto lui fosse innocente davanti a quel disastro e che infondo fosse tutta colpa sua e di Bulma per aver messo in mezzo il ragazzo in quella stupida scommessa.
 
 Inizio a rivalutare la proposta di Vegeta, sai, Goten? Ma poi ripensandoci, come farei senza i deliziosi manicaretti di tua madre? 
 
Non c’era ombra di malizia o di rancore nello sguardo di suo padre, anzi, tutto il contrario, solo amore e tanto genuinità. Il ragazzo non poté fare altro che sorridergli, infondo gli era grato sul serio per averlo salvato dalla furia del principe.
 
∞∞∞
 
Vegeta non era arrabbiato, affatto, perché mai avrebbe dovuto? Lui era semplicemente furioso. Possibile che nell’intero Universo fosse l’unico sayan rimasto a rendere onore a quella razza di guerrieri?
 
Sfrecciava in quel cielo azzurro, sperando che le raffiche di vento avessero la facoltà di cancellare la vergogna che provava ad essere affiliato ad un simile individuo come Karoth. Dall’alto intravide tra le folti chiome dei maestosi alberi un’auto particolarmente familiare percorrere la stradina sterrata. Era un’auto della Capsule Corporation che proseguiva verso i Monti Paoz e con una tale tranquillità poteva essere guidata solo da una persona.
 
Decise di scendere sulla terra ferma, anche se il tempismo con cui lo fece non fu proprio dei migliori, visto per poco non la fece uscire fuori strada e andare a sbattere contro un albero.
 
 Vegeta, ma sei scemo?! 
 
Il marito non le rispose e, senza ammettere di aver davvero rischiato di farle male, si accertò silenziosamente che stesse bene. Bulma non si mosse dal suo posto di guida, ma lo strano silenzio di Vegeta iniziò a lasciarla perplessa.
 
 Vegeta, va tutto bene? Perché eri a casa di Goku? 
 
 E tu perché ci stai andando ora? 
 
 Ho promesso a Chichi che sarei passata uno di questi giorni 
 
 Per fare cosa? Organizzare una nuova scommessa? Chi saranno le vittime stavolta? 
 
Alla donna sfuggì un leggero sorriso per via dello sguardo disgustato del principe, anche se in effetti non era così semplice ricordare momenti in cui non lo fosse.
 
 E dai, tesoro, ancora con quella storia? Non possiamo darci un taglio e finirla una volta per tutte? Prendi esempio da Goku, non potresti … 
 
 Non mi nominare quel traditore! 
 
Le aveva urlato contro con una rabbia tale da lasciarla senza parole. Il sayan fece per spiccare nuovamente il volo, ma la voce di Bulma fu più veloce del suo rabbioso istinto.
 
 Vegeta, qui non è più questione di scommessa, vero? Questi sono vecchi rancori che ritornano a galla 
 
 Sono problemi miei, Bulma 
 
Ma sua moglie aveva imparato a comprenderlo più di quanto lui potesse immaginarsi. Scese dall’auto e lo raggiunse per cercare di placare la sua frustrazione.
 
 Vegeta, è inutile prendersela con Goku solo perché non necessita di vendicarsi, lui è fatto così 
 
 È un sayan e questo non è il comportamento che dovrebbe tenere un sayan! Ma è amico tuo, quindi va bene così, giusto? 
 
Fece nuovamente per andarsene, ma Bulma lo bloccò per un braccio.
 
 Vegeta! Ti ricordo che è anche amico tuo e, per quanto lo neghi, rimane tale 
 
Su quel punto concordavano, non avrebbe mai ammesso di essere suo amico.
 
 Ti aspetto a casa, vedi di non tardare 
 
∞∞∞
 
Bulma, un po’ scossa per la conversazione avuta con il marito, raggiunse i Monti Paoz e ad aprirle fu proprio la padrona di casa. Ciò che però la sconvolse fu la voragine nella parete al piano superiore della casa, nonostante Goku, mentre tentava di sistemare il danno, la salutò con un caloroso sorriso.
 
 Ciao, Bulma! 
 
La voce di Chichi la distrasse da quello scenario.
 
 Ignora mio marito, oggi avrà altro da fare, altro che allenarsi 
 
 Ti prego, dimmi che non è stato Vegeta a combinare quel guaio 
 
 In effetti, non ti saprei dire, quando sono entrata nella camera di Goten il buco c’era già. Ma ora non pensiamoci, lo sistema Goku. Entri? 
 
Chichi le rivolse un grande sorriso. Capì che molto probabilmente era per quello che Goku non cercava vendetta, per quanto potesse essere esigente e lunatica, Chichi non portava lei per prima rancore verso suo marito. Lei invece aveva esagerato negli ultimi giorni e di certo con le sue azioni non aveva dato il giusto esempio a Vegeta.
 
 Sì, grazie, Chichi, ma … mi chiedevo … 
 
 Cosa? 
 
Continuava ad osservare Goku, mentre riparava la parete, anche se i suoi pensieri erano concentrati su altro, in particolare su un principe, il suo principe e sull'astio che aveva risvegliato tra i due sayan.
 
 Non credi che abbiamo un po’ esagerato? La situazione ci è sfuggita di mano e non è stata un’idea così brillante risvegliare il sayan che in loro. Cosa dici? Ci facciamo perdonare? 
 
L’amica le sorrise gioiosa, concordava perfettamente.


 

Ciao ragazzi!

Sono in mega ritardo, mi dispiace davvero :(

Sembra che la situazione si stia un po' distendendo ... che dite la consapevolezza di Bulma potrà far sperare in un lieto fine? 

Grazie davvero di cuore per pazientare i miei aggiornamenti e continuare a seguirmi <3

Alla prossima :)
Baci
-Vale

 

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** L'orgoglio non serve ... almeno non ora ***


  

L’orgoglio non serve … almeno non ora

 
 
Bulma era rimasta a riflettere sui Monti Paoz con la sua migliore amica circa un possibile piano d’azione che avrebbe portato pace una volta per tutte … forse pace sarebbe potuta essere una parolona, ma quantomeno avrebbero tentato di chiudere in modo pacifico quell’ostico frangente della loro vita. Pareva davvero fossero finiti in una situazione di stallo, dove il tipico orgoglio sayan del principe di quella popolazione in via di estinzione impediva a tutti di mettere un punto e a capo e ritornare alla loro normalità.

La rinomata signora Brief non aveva però messo in conto il ritardo che avrebbe fatto alla Capsule Corporation, nonostante Vegeta gli avesse espressamente puntualizzato di tornare a casa in orario. Era quasi ora di pranzo e forse tardare disubbidendo così facendo a suo marito poteva essere davvero una scelta pessima. Eppure la temeraria Bulma conversava con Chichi ignorando quel dettaglio e ogni eventuale conseguenza di quella trasgressione.
 
Tra una tazza di tè e l’altra come due buone amiche delineavano soddisfatte gli ultimi dettagli di quell’idea che a loro parere sembrava essere la migliore via d’uscita da una situazione ormai insostenibile con due orgogliosi sayan come i loro mariti, specie con il principe.
 
 Scusa, Chichi, ma domani non è troppo presto? Non dovremmo aspettare alm … 
 
 Aspettare?? Sinceramente non ci tengo a vedere di nuovo la mia casa distrutta e credo che anche tu sia stufa di litigare con Vegeta, o sbaglio, Bulma? 
 
L’amica non aveva torto, era stanca di contrastare la prepotenza di suo marito. Era pienamente consapevole che lui sarebbe rimasto tale, che il loro rapporto alquanto burrascoso, dovuto a due personalità altrettanto esplosive, non avrebbe potuto essere piatto, ma perlomeno avrebbero smesso con quelle stupide scommesse e vendette e l’orgoglio del principe sarebbe stato meno preponderante e maggiormente domabile. Forse spiazzandolo, abbassando quanto bastava le difese, avrebbe disarmato persino il tanto temuto principe dei sayan.
 
 Sì, forse … 
 
Due decisi colpi alla camera, dove le due si erano rintanate affinché le loro confidenze restassero maggiormente riservate, attirarono la loro attenzione. Bulma e Chichi non risposero, così Goku tentò di parlare.
 
 Tesoro, ho finito di sistemare la parete. Posso andare ad allenarmi ora? 
 
La donna si voltò perplessa verso l’amica e sottovoce per non farsi sentire dal marito le sussurrò.
 
 Dici che, se acconsento, si insospettisce che stiamo tramando qualcosa? 
 
A Bulma sfuggì quasi una grande risata davanti a quel timore, ma tentò di contenersi, non era né il momento né il luogo.
 
 Goku che si insospettisce di qualcosa?? Non penserebbe mai che gli stia nascondendo qualcosa, lui non sa nemmeno cosa sia la malizia 
 
Di nuovo la voce titubante del sayan tornò ad interrompere lo scambio di battute tra le due donne.
 
 Chichi, mi hai sentito? Siete qui? Sento le vostre aure 
 
 Sì, Goku, vai pure … ma torna per pranzo 
 
Si maledisse da sola e mentalmente per quell’ultima raccomandazione, dove si era mai visto che suo marito saltasse un pasto? Sentì ugualmente e con grande sollievo i suoi passi allontanarsi, aveva sicuramente approfittato di quella richiesta per conversare senza ulteriori possibili intrusioni, visto che anche Goten, dopo l’ultimo scontro con Vegeta, aveva deciso di cambiare aria per qualche ora. Si voltò verso Bulma con un sospiro di sollievo.
 
 Chichi, ti preoccupi troppo, scommetto che non capirebbe nemmeno se lo tradissi 
 
 Perché dovrei tradirlo? 
 
Bulma rimase per un istante interdetta per quella domanda seria, ma probabilmente fu la  scherzosa risposta alle perplessità dell’amica ad essere sbagliata, quei due erano fatti per stare insieme. Stava replicando, quando dei passi familiari ad entrambe ripercorsero la via della camera. Chichi si girò nuovamente spaventata verso la porta.
 
 Credo tu abbia sottovalutato mio marito 
 
Stavolta Goku tentò persino di abbassare la maniglia, ma inspiegabilmente per lui la serratura non scattò. Non si fece però troppe domande e gli parve troppo superfluo in quella circostanza teletrasportarsi all’interno della stanza.
 
 Bulma, quasi dimenticavo, ha chiamato Vegeta, dice di tornare a casa, anzi, per la verità, mi ha urlato di dirti di tornare subito perché ha fame 
 
La donna si voltò esasperata verso Chichi, appena prima di gettarsi di schiena sul letto, pregando che quello fosse solo un sogno dal quale presto o tardi si sarebbe svegliata.
 
 Credo che anche tu stia sottovalutando mio marito e sopravvalutando il nostro piano, Chichi 
 
∞∞∞
 
Bulma rientrò alla Capsule Corporation affranta. Stava iniziando a credere di non riuscire ad aspettare neppure fino all’indomani, perché probabilmente con quel modo di approcciarsi a lei, era tanto se non lo ammazzasse in un impeto di ira … sì, bè, difficile che lei riuscisse ad eliminare un sayan e soprattutto difficile che lei, anche avendo qualche possibilità, sarebbe arrivata ad una simile drastica decisione, era pur sempre suo marito, il padre dei suoi figli e, per sua disgrazia, l’uomo che amava.
 
Si sedette sul divano del soggiorno per placare un istante la rabbia che aveva risvegliato in lei quel principe senza sudditi e per provare a mostrare davanti a lui almeno indifferenza per la sua arroganza, come d’altronde tentava di fare ogni volta che lui non aveva la minima decenza di esplicitare quel dannato orgoglio … ma non sempre garantiva di riuscirci come avrebbe voluto. Sperò che quello fosse per lei il caso fortunato, in cui i suoi nervi decidevano con grande suo stupore di dar retta ai suoi più profondi desideri.
 
 Bulma! 
 
Fu un vero peccato che Vegeta non le avesse dato modo di riprendere del tutto il suo tanto bramato autocontrollo. Si alzò di scatto dal divano per inveirgli contro, come probabilmente ormai il principe aveva imparato ad aspettarsi a seguito delle sue provocazioni. Invece la moglie lo stupì, si zittì da sola senza pronunciare alcuna reale parola, ripensando alle parole di Chichi e al loro piano.
 
 Sto arrivando 
 
Pronunciò pacatamente solo quelle due parole prima di passargli accanto, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo e cercando di gesticolare il meno possibile per non alimentare la rabbia che ancora sentiva premere all’altezza delle corde vocali. Lo aveva lasciato totalmente spiazzato, tanto che faticò a seguirla in sala da pranzo. Quando finalmente si riprese un minimo da quello shock iniziale, la trovò indaffarata ad apparecchiare la tavola, triste e poco incline a qualsiasi discussione.
 
‘Ma che ha?’
 
Persino l’aura di Bulma non era irrequieta come al suo solito, Vegeta poté però chiaramente comprendere quanto la sua testa fosse totalmente altrove, perché la sua concentrazione era da tutt’altra parte rispetto a quello che stava facendo in quel momento.
 
 Bulma 
 
Alzò gli occhi su di lui, riemergendo dai suoi pensieri e sbattendo le palpebre per accostarli un istante più efficacemente.
 
 Quello non è il mio posto 
 
La donna senza rispondergli e con pacatezza spostò piatti e tovaglioli nella giusta posizione. Vegeta non sapeva più come attirare la sua attenzione, così remissiva però non l’aveva mai vista.
 
 Trunks e Bra pranzano con noi? 
 
 Trunks deve lavorare e Bra credo rimanga a pranzo da Pan 
 
 Quindi siamo solo io e te? 
 
 Vegeta, che vuoi? Desideri altra compagnia? 
 
Non lo voleva provocare, ma lui a tutta quella pacatezza non sapeva proprio cosa ribattere, specie se proveniva insolitamente dalla sua consorte dall’animo ribelle.
 
 Era solo per chiedere 
 
 Da quando ti va di conversare? Non hai mai detto così tante parole tutte insieme 
 
 Bulma, stai cercando delle scuse?? 

 L’ultima cosa che voglio sono le tue scuse 
 
Ed era sincera, probabilmente la reazione scatenante di quella infinita lite era stata quella scommessa, che doveva essere nella sua mente innocua e non portare alcun danno.
 
 Allora cosa vuoi? 
 
Non gli rispose e gli ripassò di nuovo accanto risoluta, il sayan però non consentì nuovamente di interrompere la conversazione e la afferrò deciso per un braccio, facendola voltare verso lui.
 
 Ti è passata magicamente la fame? 
 
Continuava ad essere profondamente interdetto davanti a quel comportamento che non era per nulla di sfida. La lasciò andare, rispondendo in quel modo alla domanda che gli era appena stata rivolta.
 
 Se hai fame devo per forza cucinare prima, Vegeta 
 
Si stava avviando, ma il principe nuovamente la richiamò.
 
 Bulma. Stai per caso architettando qualche nuova scommessa? 
 
 Perché pensi questo? 
 
 Perché sei strana 
 
 Strana? Cos’ho di strano? Sono tornata a casa quando hai chiamato dicendo di avere fame. Era questo che volevi, no? 
 
Non sapeva più nemmeno lui cosa voleva veramente.
 
 Sì, ma … 
 
Gli aveva tolto le parole ed era un fatto più unico che raro e lei triste com’era non aveva nemmeno voglia di gioire di quella vittoria.
 
 Ma, cosa? Volevi mi ribellassi, ti dicessi di no e tornassi a casa quando mi pareva e se mi pareva, per poi litigare stasera di quanto tu sia l’orgoglioso principe dei sayan a cui fare un torto equivale la pena di morte
 
 Lo avrei preferito, sì, perché ora non so come comportarmi. Perché cambiare atteggiamento? 
 
 Per farti capire proprio questo, Vegeta, l’orgoglio non è tutto 
 
∞∞∞
 
Il fatidico giorno, che, secondo le più rosee previsioni di Bulma e Chichi, avrebbe dovuto decretare la fine di tutti quei malumori, era finalmente giunto. Quella mattina il compito per entrambe non fu affatto semplice. Chiedere a loro gentilmente di rimanere a casa e attendere qualcosa che non potevano svelare prima del tempo avrebbe sicuramente dato l’impressione sbagliata a Goku e Vegeta, come se le loro mogli avessero realmente in mente nuove e pericolose scommesse o qualcosa di peggio.
 
 Goku! 
 
 Dimmi 
 
Si era fermato sulla soglia della porta in attesa che la moglie proseguisse, sperando stavolta di non aver combinato nulla o anche se fosse stato lui non lo ricordava ... perché non ricordava mai gli errori che commetteva? Però non poteva sapere che quel richiamo non era dovuto ad alcuna sgridata e lei non sapeva nemmeno come proseguire per provare a trattenerlo. Palesemente intimorito Goku tentò di incentivarla.
 
 Tesoro, hai bisogno di qualcosa? 
 
 Ora che me lo chiedi sì 
 
Il sayan richiuse la porta e attese che la moglie parlasse, non sembrava essere arrabbiata e questo lo tranquillizzò. Quell’atteggiamento disponibile aiutò sicuramente Chichi a proseguire.
 
 Vai ad allenarti? 
 
 Sì, le intenzioni erano quelle 

Gli uscì più una domanda che una reale affermazione. Erano come al solito gli allenamenti il problema? Ma come aveva fatto a non pensarci subito!
 
 Ho bisogno del tuo aiuto, però dovrai rinunciare agli allenamenti per oggi 
 
 Chichi, ti prego, lascio volentieri a te ogni sorta di faccenda casalinga, non sono davvero in grado di … 
 
 No, aspetta, non intendevo per quello 

 Per cosa allora? 
 
Goku si era incuriosito, tanto da prestare a lei la massima attenzione, una volta scongiurato ogni possibile pericolo provenire da lei. Chichi aveva notato quella sua predisposizione e un po’ titubante fece la sua richiesta.
 
 Mi aiuti a far ragionare, Vegeta? 
 
 Vuoi che plachi gli istinti omicidi di Vegeta?? Mi pare di averci già provato e la colpa è ricaduta su di me 
 
Forse Goku aveva parlato troppo presto, il pericolo continuava a sussistere e non era nemmeno così insignificante. 

 Sì, ma senza onde energetiche o cose simili 
 
 Vuoi che gli parli? Chichi, lo sai, non sono bravo con le parole, io sono un sayan e … 
 
 Però sei bravo a mettere da parte l’orgoglio quando serve e scusami, io ho approfittato di questo e del tuo buon cuore 
 
Iniziava ad essere seriamente perplesso all’udire quelle parole.
 
 Chichi, ti senti bene? È la seconda volta a distanza di poco tempo che mi chiedi scusa 
 
 Sì, lo so … allora, mi aiuti? 
 
Non era nell’indole del sayan lasciare qualcuno in difficoltà, specie se ad esserlo era proprio sua moglie.
 
 Cosa devo fare nello specifico? 
 
Chichi gli rivolse un grande sorriso e lo invitò a seguirla prendendolo per mano.
 
 Vieni 
 
La donna stava minacciando di salire le scale e Goku si bloccò timoroso.
 
 Chichi, non vorrai farmi mettere di nuovo quei vestiti, vero? 
 
 Certo che no … anche, se, sai tesoro, quel cappello ti stava davvero molto bene 
 
Goku non coglieva affatto l’ironia della moglie, la paura che quell’incubo si materializzasse di nuovo fu più potente.
 
 Tesoro, sto scherzando, niente più vestiti da donna, promesso 
 
Infondo loro di promesse qualcosa ne sapevano e sperò che quella non sarebbe stata da meno.

 
∞∞∞
 
Un’impresa simile e forse più difficile sarebbe toccata a Bulma quella mattina. Vegeta dormiva ancora sereno al suo fianco. Forse avrebbe dovuto approfittare di quella situazione, farsi prestare una di quelle belle e grandi padelle da Chichi che avevano il potere di mettere fuori gioco per un po’ Goku e trascinarlo nel luogo concordato con l’amica. Era certa che di sua spontanea volontà non avrebbe mai mosso un dito per assecondarla, queste cose non fanno per me le avrebbe detto e lei lo conosceva fin troppo bene per avere dubbi a riguardo.
 
Con pacatezza e un leggero sussurro si avvicinò all’orecchio del marito e provò dolcemente a svegliarlo.
 
 Vegeta 
 
Trascorse meno di mezzo minuto e con una voce per nulla assonnata le rispose.
 
 Che vuoi, Bulma? Sono sveglio 
 
Aprì gli occhi indagatori su di lei e la donna non seppe cosa dire per essere il più convincente possibile. Non ottenendo risposta, si alzò e si avviò verso la porta della stanza.
 
 No, Vegeta, aspetta! 
 
Aveva urlato, tanto da portarsi le mani sulla bocca, conscia di avere esagerato, in quel modo rischiava di svegliare anche i figli. Ebbe però l’effetto sperato, perché il principe si bloccò e si voltò verso di lei ancora più interdetto, incrociando le braccia al petto.
 
 Mi avvisi quando hai finito di essere strana? 
 
 Vai nella Gravity Room? 
 
 Bulma, come sempre. Che accidenti ti prende?? 
 
Si alzò a sua volta e si avviò verso il marito.
 
 Ho bisogno di un favore 
 
 Non sono bravo con i favori e tu lo sai 
 
Non la guardò nemmeno negli occhi dopo quella richiesta, offendendosi ancora prima che lei l’avesse esplicitata.
 
 Non c’entrano nulla le faccende di casa, promesso 
 
 E ci mancherebbe altro! 
 
Lo ignorò, mandando giù le prime parole che le vennero in mente e prese un respiro, mantenendo sotto controllo persino la sua energia spirituale per non fare irritare il marito.
 
 Vegeta, se mi ami davvero ... ti va un pomeriggio tra amici? 

Lui non aveva tanti amici e quelli che aveva non erano di certo graditi per un pomeriggio da trascorrere insieme in allegria.


 
Ciao ragazzi!

Sono riuscita a pubblicare un po' prima del mio solito infinito ritardo :)

Per ciò che ho in mente, il mio delirio dovrebbe, e sottolineo dovrebbe, concludersi nel prossimo capitolo ;) 

Grazie come sempre di cuore a tutti per avermi seguita fin qui e vi do appuntamento al forse-ultimo capitolo <3

Alla prossima :)
Baci
-Vale 




 

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Scommesse per la vita ***


Scommesse per la vita


Non era stato per nulla facile per Bulma convince il principe dei sayan a riporre nuovamente la sua adorata battle suite. Avrebbe facilmente sostenuto che amasse più il combattimento della sua famiglia, se non fosse che con il tempo aveva imparato a mettere quella sua passione al servizio delle persone che più amava. Infondo era orgogliosa di lui, di ciò che era diventato.

Sapeva già che restare sulla porta ad osservarlo mentre si cambiava per quel pomeriggio alternativo era controproducente se Vegeta poteva percepire la sua presenza. Ma poteva percepire anche il dolce sorriso con cui seguiva i movimenti di suo marito? Sperò di no, perché un altro principio fondamentale che aveva imparato in tutti quegli anni di matrimonio era proprio quello di non mostrarsi debole e così vulnerabile davanti all’amore che provava per lui.

 Finiscila, Bulma, di fissarmi. Il fatto che io abbia accettato non significa niente 

 Perché, cosa dovrebbe significare? 

Si avvicinò alla porta con aria seria e la donna, quasi divertita, non si mosse di un millimetro per farlo passare, anzi, continuava a fissarlo senza badare troppo che ora gli occhi di lui fossero puntati su di lei.

 Sai, Vegeta, secondo me stai sottovalutando questo pomeriggio … per me potrebbe piacerti 

 E illuminami, cosa ci potrei trovare di così gradevole nel passare più del tempo dovuto in compagnia di Karoth? 

 Bè, voi siete amici, quindi … 

 Noi non … 

 Lasciami finire … Vegeta, avete in comune più di quanto pensi, siete sayan e … 

 Lui non è un vero sayan, ha disonorato la sua razza, e nemmeno come terrestre è un granché, quindi non saprei proprio definirlo 

 Perché non desidera uccidere per sete di sangue

Stava replicando alle dure parole della moglie, quando si bloccò. Non sapeva cosa risponderle e, per i suoi gusti, nelle ultime ore si ritrovava un po’ troppo spesso in quella situazione.

 Sai che ti dico, Bulma, l’unica sete che ho è quella del sangue di Karoth 

Forse aveva effettivamente esagerato con quella considerazione, suo marito negli ultimi tempi era notevolmente cambiato, ma l’arroganza del principe non riusciva ad ispirarle nulla di meglio in quei casi. La fissò, sperando che capisse di togliersi dalla porta per lasciarlo passare, ma non era intenzionata a concedergli la strada libera.

 Vegeta, ti va di accantonare, almeno per oggi, l’ascia di guerra

Non lo stava supplicando, il suo orgoglio le avrebbe impedito un simile gesto ancor prima di fiatare, ma quella richiesta non lo lasciava per nulla indifferente, se gli occhi azzurri della moglie continuavano ad essere puntati su di lui, probabilmente una delle sue poche debolezze. Forse Bulma aveva ragione, con il tempo aveva imparato ad accantonare asti passati.

 Mi fai passare? Vuoi che venga oppure no? 

A quelle parole la donna gli fece spazio soddisfatta e lui senza fiatare la oltrepassò.
 

∞∞∞

 
Sui Monti Paoz invece l’impresa fu molto più semplice, nonostante la missione a cui Goku avrebbe dovuto far fronte non fosse delle più facili. Raramente Chichi lo aveva visto così in ansia per qualcosa, lui affrontava ogni circostanza con coraggio e determinazione, non lasciandosi abbattere nemmeno dalle situazioni più catastrofiche.

 Tesoro, dai, non è un dramma 

 Intendi parlare con Vegeta? Se è tanto semplice, perché non gli parli tu? 

 Eh dai, amore, ti garantisco che sarà un pomeriggio piacevole, non te ne pentirai 

Gli sorrise dolcemente, ma poche volte nella sua vita aveva potuto ammirare una tale angelicità sul viso della sua consorte. Lei però sapeva come farsi perdonare, afferrò dal letto una delle tanto amate tute da combattimento di Goku e gliela mise sotto il naso. Gli occhi della donna appena sopra la stoffa arancione rivelavano la sua mortificazione per ciò che gli aveva fatto passare con quella scommessa e per la richiesta che gli aveva rivolto.

 Guarda, pulita, stirata e profumata, ti va di metterla per oggi? 

Quella richiesta lo lasciò titubante, ma, avendo assistito personalmente al supplizio che le sue camicie avevano dovuto subire, non gli sembrò poi così insolito. Probabilmente la scelta del suo abbigliamento era diventata ancora più limitata del solito e diventò presto obbligata.

 Chichina, sei sicura di stare bene? Sei sempre più ... strana 

Fu musica per le sue orecchie sentirsi chiamare in modo così dolce e lei poteva solo che ritenersi fortunata ad avere a fianco un uomo così paziente, benché il suo carattere non fosse tra i più quieti.

 Sto benissimo, Goku, anzi preparati, altrimenti arriviamo in ritardo 

 E sei anche sicura che Vegeta non mi metterà K.O non appena avrò la sfortunata idea di aprire bocca? 

 Tesoro, non conosco uomo più diplomatico di te 

 E se mi manda all’altro mondo

 Amore, sarà per una giusta causa 

Chichi fece davvero fatica a rimanere seria davanti all’espressione perplessa del marito, ma non gli diede il tempo di ribattere e uscì dalla camera.

 Chichi, scusa, credo di non aver capito … che intendevi? 
 

∞∞∞

 
Facile domare il principe dei sayan con un carattere come il suo, le dicevano. Già, peccato che nessuno di loro vivesse con lui sotto lo stesso tetto da mattina a sera e nessuno, in quello sfortunato giorno, avesse dovuto cancellare la diffidenza che si era dipinta sulla faccia di Vegeta per diverse ore. La sua migliore amica non aveva la più pallida idea della fatica che aveva fatto per convincerlo e di quanto in quell’esatto momento desiderasse non avere mai accettato di portare a termine quel piano, perché ora si trovava a chissà quanti metri da terra in volo verso il centro della città.

 Vegeta, potresti andare un pochino più piano? 

Teneva gli occhi chiusi, perché nemmeno il forte vento le consentiva di guardare la via di fronte a sé.

 Vegeta, mi hai sentita? 

 Vuoi andare o no ad incontrare i tuoi amici?! 

 Sì, ma vorrei anche arrivarci tutta intera! 

Si fermò all’improvviso a mezz’aria e Bulma non seppe spiegarsi quel gesto. Forse aveva urlato nel rispondergli? Quel giorno avrebbe proprio dovuto mordersi la lingua, se voleva che tutto tornasse al loro personale equilibrio. Diede la colpa al vento, era difficile parlare pacatamente con quella forte aria che soffiava a chissà quanti chilometri orari dritta in faccia.

 Vegeta, che succede? 

 Succede che mi hai stufato, Bulma. Non voglio più sentirti fiatare, altrimenti faccio dietro front e torno alla Capsule Corporation. Intesi? 

La donna dovette seriamente trattenersi per evitare di rispondergli a tono, rischiando di rovinare i suoi buoni propositi.

 

‘Ora non sono più così sicura se li meriti’


Vegeta doveva solo ringraziare che fosse impegnata a reggersi a lui. Si limitò a fulminarlo, ma quello sguardo non fu ovviamente sufficiente a spaventare il principe. Sciolse spontaneamente la presa sul marito per far valere meglio a gesti le sue ragioni, ma perse l’equilibrio e Vegeta scocciato per la sua goffaggine dovette prontamente provvedere.

 Bulma, dacci un taglio, questo non è il luogo per litigare 

 Quindi adesso rispondi da cafone e decidi anche tu quando è il momento giusto per litigare?? 

 Non è difficile capire che siamo svariati metri da terra 

Ed era anche difficile non credere che Vegeta sfruttasse quella sua rara posizione di vantaggio su di lei.

 

'Per una volta tanto me la godo, con lei non la spunto mai ... altro che principe, divento il più infimo dei terrestri al suo cospetto'


 E non prendermi per stupida! Se ti do così fastidio mettiti giù 

La ignorò alzando gli occhi verso il cielo appena sopra di loro, l’ultimo suo desiderio era che sua moglie si facesse davvero male. Riprese il suo cammino sperando che quella giornata finisse il prima possibile, ma non era sufficiente aumentare la velocità per sperarlo.

Il centro non era poi così distante, ma non seppe dire se per fortuna o sfortuna. Atterrò controvoglia dietro un palazzo e fece finalmente - per lei - scendere Bulma dalle sue braccia. Si voltò con l’intenzione di non concedere la possibilità alla moglie di ricominciare quella lite, visto che ora le circostanze erano più favorevoli, ma la sua strada fu bloccata dall’apparizione improvvisa dei coniugi Son.

 Ehilà, Vegeta! 

 Karoth! 

Il principe, a differenza del rivale, sembrava essere poco propenso all’affettuosità, così tentò di oltrepassarlo, ma la voce della moglie disattese le sue intenzioni.

 Vegeta, fai un altro passo e guai a te 

Chichi non perse tempo ad andare in soccorso dell’amica, lanciando qualche occhiata allusiva a Goku, il qualche sembrava tutto tranne che convinto di quello che stava per fare. Peccato che in quel frangente dell’angelicità della moglie non ne fosse rimasta più traccia.

 Va bene, ho capito 

Si allontanò dalle due donne e si gettò all’inseguimento del principe. Ovviamente Goku non ebbe bisogno di iniziare a parlare, perché la sua aura fu chiara a Vegeta prima ancora di udire qualunque sillaba.

 Mettiamo in chiaro un paio di cose, Karoth, non mi è affatto gradito questo pomeriggio in tua compagnia e se lo faccio, è solo per Bulma, intesi? 

 Nel senso che … 

 Nel senso che sono stufo di litigare con lei … ma non dire che te l’ho detto, altrimenti ti stermino come uno scarafaggio, Karoth 

Il principe gli inveiva contro e non aveva neppure fiatato.


‘Ma povero me! Che ho fatto a Chichi per volermi così male? Intendo oltre a quello che è più che palese'


 Senti, Vegeta, per me ci conviene collaborare, io non so cos’hanno in mente Bulma e Chichi, ma ricordi com’è finita l’ultima volta che hanno complottato alle nostre spalle? 

Eccome se lo ricordava e inevitabili brividi gli percorsero la schiena. Un incubo peggio di tutti i possibili e spietati nemici combattuti messi insieme.

 Non me lo ricordare, disgraziato! 

 Hai gli incubi anche tu? 

 Piantala di fare l’amicone, Karoth, ti riesce male se costretto 

 Per caso, Bulma, ti ha sigillato ancora la Gravity Room? È per questo che sei così irascibile? 

 Il problema sei tu non mia moglie! 

 Bene, allora parla con lei e mettete fine a questo infinito diverbio 

 Non … non ho bisogno dei tuoi consigli 

Persino quel sayan di terza classe ora lo lasciava senza parole? Peccato però che avesse ragione, ma lui non lo avrebbe di certo mai ammesso. Gli voltò le spalle e fece per proseguire per la sua strada, ignorando i duri richiami di Chichi verso il marito.

 Goku! 

 Sì, lo so, sto facendo del mio meglio … Vegeta! 

Goku diede un’occhiata intorno per vedere se ci fosse qualche testimone, dopodiché si portò due dita alla fronte e si teletrasportò davanti al principe.

 Karoth, bloccami ancora la strada e ti faccio fuori! 

 Vegeta, se vuoi combattere per stare meglio, va bene combattiamo, ma non credo che questo risolverebbe i tuoi problemi con Bulma 

 E secondo te cosa dovrei fare? 

Incrociò le braccia infastidito, senza la reale volontà di prendere in considerazione i suoi consigli, ma solo per sminuirli.

 Innanzitutto essere meno te stesso 

 Ha parlato il marito dell’anno che ha lasciato moglie e figli per sette anni 

Goku si schiarì la voce a quell’osservazione per fargli intendere che lui di certo non aveva fatto di meglio. Non servirono le parole per far arrivare Vegeta a quella conclusione.

 E quindi, cosa dovrei dirle dopo che mi ha fatto sfilare per Satan City conciato in quel modo? Scusa, Bulma, mi dispiace? Per cosa, per essere me stesso? Ah se mio padre sapesse, spero che in qualunque posto si trovi non mi abbia visto 

 Sei fortunato, Vegeta, lei ti ama proprio per come sei 

 Resti comunque poco indicato per i consigli, Karoth 

E detto ciò lo superò fulminandolo, lasciandogli intendere che, se lo avesse fermato un’altra volta, non avrebbe garantito nuovamente una conversazione pacifica. Goku rivolse uno sguardo mortificato a Chichi, infondo era stato temerario e a suo rischio e pericolo ci aveva provato.

Bulma si stava stancando, adirata si avviò verso Vegeta, ma la sua amica non fu così d’accordo. Chichi la bloccò tempestivamente, prima che tutta quella impulsività rovinasse il loro pomeriggio.

 No, Bulma, fermati e calmati 

 Ma, Chichi, mio marito non ne vuole sapere di passare il pomeriggio con noi in pace 

 Lo so, ma vedrai che gli faremo cambiare idea 

 Goku non c’è riuscito 

 Evidentemente Goku non è sufficientemente convincente 

Chichi le sorrise fiduciosa sotto lo sguardo perplesso dell’amica.
 

∞∞∞

 
Forse il loro piano non era cominciato nel migliore dei modi, ma era prevedibile che non fosse un’impresa semplice se di mezzo c’era il principe. Goku invece, secondo la mente di Chichi, sarebbe potuto tornare ancora molto utile … ma il sayan ovviamente non era dello stesso avviso della moglie.

 Chichi, te lo scordi 

 E dai, tesoro, puoi farlo solo tu, nessun altro. Vuoi o no che Bulma e Vegeta facciano pace? 

Iniziava a credere che Vegeta non avesse tutti i torti, la sua bontà gli remava spesso e volentieri contro, specie con sua moglie.

 Sì, ma, Chichi, a me risulta che siate state tu e Bulma a creare questo pasticcio 

 Lo so e mi dispiace, sono stata io a pensare a quella stupida scommessa e mi sono tirata dietro Bulma. Ho sbagliato a scherzare con l’orgoglio di Vegeta, ma ora ho bisogno del tuo aiuto, Goku, tu sei più ragionevole 

Il sayan sbuffò, probabilmente non avrebbe finito la giornata senza prenderle da Vegeta.

 Che cosa devo fare, Chichi? 

 Sei il migliore, sai, Goku? Te l’ho mai detto? E mi perdoni per quella scommessa? 

 Sì, ti perdono, avete già abbastanza problemi con Vegeta 

Fu talmente felice di quella risposta che gli si lanciò al collo prendendolo alla sprovvista.

 V-va bene, ho capito, sei felice. Ma che devo fare? 

 L’unico posto che Vegeta non può distruggere e dal quale non può scappare è la Gravity Room, vero? 

 Sì, non credo esista altro 

 Lo potresti portare lì dentro per allenarvi, dopotutto non ti sarà difficile, no? 

 Tu che mi chiedi di allenarmi con Vegeta?? 

 E dai, tesoro, Bulma non riuscirebbe mai a convincerlo, è troppo arrabbiato 
 

∞∞∞

 
Trovarlo fu semplice, ma convincerlo sarebbe stata tutta un’altra storia. Il principe si era isolato per riflettere e così imbronciato gli ricordava tanto Trunks da piccolo, peccato che Vegeta avesse decisamente qualche anno in più per fare i capricci e tenere il broncio in quel modo.

 Vegeta, che fai qui tutto solo? 

Il principe lo fulminò senza troppi complimenti.

 Sai, quando sono giù di morale, allenarmi mi aiuta 

Buttò lì quella proposta, sperando che Vegeta la accogliesse con gioia, invece non si scomodò di un millimetro.

 Ti va di allenarci insieme nella Gravity Room? Così potrai dare libero sfogo a tutta la tua rabbia 

 Perché si è impegnata a convincermi di venire a questa gita in città e poi mi vuole nella Gravity Room?

 Lei non … e tu come fai a saperlo? 

 Non sei bravo a mentire, Karoth. Però se hai voglia di prenderle, io non mi tiro certo indietro. Guarda che ne stanno architettando un’altra delle loro e usano te che tra noi due sei il più tonto 

Goku rifletté sulle parole del principe, ma non era così sicuro che Bulma e Chichi fossero così subdole.
 

∞∞∞

 
Bulma fece molto probabilmente tutto il contrario di ciò che avrebbe dovuto fare e che avrebbe sicuramente alimentato l’ira di Vegeta. Con l’aiuto di una titubante Chichi aveva osato profanare – come senz’altro avrebbe sostenuto il principe – l’unico angolo di Terra in cui Vegeta poteva dare libero sfogo alla sua natura senza distruggere nulla. Esattamente quel luogo così tanto importante per suo marito Bulma aveva pensato di trasformarlo davvero in una sala per banchetti, ma non per minacciarlo, anzi, tutto il contrario, desiderava fosse una sorpresa. A suo rischio e pericolo però, perché si rendeva perfettamente conto di aver osato mettere piede su un terreno scivoloso.
 
Chichi continuava ad essere seriamente perplessa davanti a quella tavola imbandita decisamente fuori posto.

 Pensi possa funzionare, Bulma? 

 Secondo me sì, Chichi. Devo solo confidare in lui 

 Intendi confidare che non ci faccia fuori entrambe? 

 No, solo che … 

Ma non fece in tempo a terminare la frase, che la loro attenzione fu attirata dalla porta principale della Capsule Corporation, comunicando loro il ritorno di Vegeta e Goku. Bulma avrebbe sicuramente voluto sparire e decise fosse prudente chiudere la porta della Gravity Room, perché prima di mostrare quella sorpresa, avrebbe preferito preparare un terreno più favorevole e quieto, in conclusione prepararlo psicologicamente a ciò che avrebbe dovuto assistere, anticipando, grazie a Goku, eventuali gesti inconsulti e quasi certi. Ciò che però la signora Brief non aveva messo in conto fu il potere di Goku, che, senza troppi indugi, fece esattamente ciò che Chichi gli aveva chiesto di fare: portò Vegeta all'interno della Gravity Room.

Ciò che successe negli istanti successivi fu un susseguirsi rapido di eventi.

 BULMA! 

La donna chiuse gli occhi pentendosi amaramente di quell’idea decisamente azzardata, ora ne era ancora più convinta. Dopo aver lanciato qualche occhiata complice alla sua migliore amica, come a chiederle seriamente aiuto, si decise a riaprire la porta della stanza gravitazionale, per poi richiuderla alle sue spalle.

 Ehy, Vegeta ... mi hai chiamata? 

Il principe si voltò verso di lei al limite della sopportazione. Goku invece non colse affatto la gravità della situazione, anzi non capì tutta quella rabbia da parte del suo amico, anche se tale non era per Vegeta.

Bulma, scommetto che c’è lo zampino anche di Chichi. Ha tutto un aspetto delizioso. Vegeta, se non gradisci ci posso pensare io, ho una gran fame

Fermo dove sei, Karoth

Lo avvertì senza nemmeno scollare gli occhi dalla moglie.

N-no, Goku, Chichi non c’entra nulla e tranquilli non c'è nessun veleno su quella tavola, sai, Vegeta?

Tentò almeno di salvare la sua migliore amica dalla furia che si stava scatenando dentro la stanza, che diventò per Bulma presto una lama a doppio taglio. Non poteva però lasciare che vincesse, lei si era ripromessa di farsi perdonare, ma solo se anche Vegeta avesse smesso con quella assurda e infinita aria offesa.

Ora, basta. Goku, per favore, ci lasci un istante da soli?

Io veramente avrei fame

Ma i capricci di Goku erano decisamente fastidiosi in un momento di tensione come quello che si era creato, così in coro Bulma e Vegeta si voltarono d’impulso verso di lui. Su una questione entrambi erano d'accordo.

Fuori!

Va bene, ho capito, me ne vado

E così scomparve demoralizzato per non aver potuto mettere niente sotto i denti e per non aver avuto nemmeno un minimo di graditudine.

Allora, mi spieghi cosa sarebbe tutta questa pagliacciata? Prima mi obblighi a venire in centro, poi vuoi che ritorni a casa in fretta e furia, e per giunta metti piede nella mia stanza, sconvolgendola

Quella voleva essere una sorpresa per … dalla Gravity Room non saresti mai scappato e mi avresti ascoltata

Perché, cosa dovevi dirmi di tanto importante?

Non gliel’avrebbe data così facilmente vinta.

Avete capito ora tu e Goku cosa significa essere noi e servirvi ogni santo giorno?

Questo cosa c’entra ora?

C’entra. Non dirmi che non hai imparato nulla?!

Vegeta non si aspettava una simile considerazione.

Mi dispiace, mio caro, ma abbiamo vinto noi. Vi abbiamo dimostrato che due sayan non potranno mai assolvere a compiti domestici così facilmente. E ho detto entrambi, tu non te la sei cavata meglio di Goku

Gli rivolgeva un mezzo sorriso soddisfatto e Vegeta non seppe nuovamente cosa rispondere, l’ammissione era categoricamente esclusa.

Ed ora chi fa tornare la mia stanza come prima?

Tu. Ora che hai imparato la lezione, ti consiglio di sfruttare l'arte del buon casalingo ogni tanto. Imparare qualcosa non è mai un male, sai, Vegeta?

Fece per andarsene, quando la voce del marito la bloccò nuovamente.

Bulma. Non volevi insegnarmi solo a pulire la casa, vero?

Se hai anche imparato ad essere più umano e meno sayan, posso solo che esserne felice. Custodisci anche quel sapere, può sempre tornare utile

Gli sorrise prima di uscire, lui invece rimase impassibile, ma ciò che i suoi occhi esprimevano non avrebbe di certo potuto nasconderlo
 

∞∞∞

 
Goku aveva raggiunto Chichi nel soggiorno della Capsule Corporation ancora affamato e demoralizzato, ma incontrare la sua sposa lo aiutò a migliorare l'umore.

Ciao, tesoro

Goku. Bulma e Vegeta?

Il sayan alzò le spalle senza sapere dare una reale risposta.

Mi hanno cacciato fuori. Perché non hai fatto anche a me la sorpresa? Me la meritavo dopo aver rischiato di prenderle da Vegeta

Subito il viso della donna si contrasse e lo prese per un orecchio, iniziando a trascinarlo verso l’uscita. Forse ripensandoci l'incontro con Chichi non era stato così piacevole come aveva creduto.

Ahia, Chichi!

Ora te la do io la sorpresa, perché mi devi ancora spiegare perché sulla tua camicia c’era il profumo di Bulma, ma, se non ricordo male, mi hai detto che non era suo

Gli stava facendo male e nemmeno riusciva a risponderle.

Chichi, era il suo, mi sono sbagliato …Ahia! Me lo ha tirato addosso Vegeta

Raccontane una migliore, Goku

Chichi, devi credermi

La donna smise di torturarlo per sua fortuna.

E tu mi credi quando ti dico che stare dietro ai lavori domestici non è semplice?

C-certo

Ti vedo poco convinto, Goku

Se dico di sì, mi salvo?

Non gli rispose, anzi, tentò di trattenere un sorriso. Con una spinta decisa, lo invitò ad uscire dalla Capsule Corporation.

Cammina, Goku

Infondo la dolcezza di Chichi se l’era goduta per fin troppe ore in quelle giornate decisamente fuori dalle righe.
 



Ciao ragazzi!

Siamo giunti all’ultimo capitolo e non vi faccio più attendere con i miei infiniti ritardi … :(

Mi ritaglio questo angolino per ringraziare davvero di cuore tutti coloro che mi hanno dato un loro parere, in particolar modo le mie fedelissime, coloro che mi hanno seguita e inserito la storia tra le ricordate e le preferite e ovviamente a Marlena_Libby senza la quale la storia non sarebbe nata <3 Dopo quasi un anno che la scrivo i ringraziamenti a tutti voi per la vostra pazienza sono più che dovuti :)

 
Baci
-Vale

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3708385