My Beautiful Idiot

di Cara93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Not Perfect, Human ***
Capitolo 2: *** Phantom ***



Capitolo 1
*** Not Perfect, Human ***



Wabi-Sabi: la bellezza imperfetta, impermanente e incompleta. Si tratta di una visione del mondo fondata sulla capacità di cogliere la transitorietà delle cose e di riconoscere la bellezza anche nell'imperfezione.

Contesto: nessuno, qualunque Doctor


Non se ne rendono neppure conto. Tutti gli esseri viventi dell'Universo non riuscivano a capire la bellezza di ciò che li circondava. Non intravedevano la meraviglia di uno o più soli che splendono e pulsano nei cieli, non vedevano la grandezza di un respiro, non udivano le grida di esultanza di centinaia di fiori appena la primavera giunge a fare capolino, toccandoli dolcemente. Non capivano come l'infinto potesse sorprendere.

Il Dottore è stanco e demotivato. Sa che quello che fa, cioè viaggiare e basta e, di tanto in tanto lottare per la vita e la libertà dei popoli che incontra, non viene compreso dai più. E i pochi che capiscono, sono in pericolo, vicino a lui.

Non vuole più essere la causa di morte e sofferenza, anche se, suo malgrado non può evitarlo. Inutili tutte le rassicurazioni, tutte le garanzie che i suoi compagni di viaggio gli gettano ai piedi. Meglio che faccia da solo.

Non solo i sensi di colpa lo incupiscono, ma anche quanto inutile sia, a volte, tentare di salvare tutti. E lui lo sa bene. Ci è già passato innumerevoli volte e come sempre, non può fare a meno di tentare, perchè la vita è la cosa più bella ed importante che conosca e vuole che anche gli altri lo capiscano.

Tutto ha un prezzo e lui teme di averlo pagato troppo caro.
Per vedere la bellezza, per percepirla, assaporarla e godersela è costretto a viaggiare da solo.

Anche se solo non lo è quasi mai.

I terrestri sono i suoi preferiti: così ingenui e curiosi. Quasi dei cuccioli. Ciechi e spesso crudeli. Così piccoli, ma anche così grandi. Si disperano per cose da nulla, ma non conoscono lo struggimento di una goccia di rugiada che si spacca sull'asfalto. 

Certo, a volte non vedono la grandezza e la bellezza di ciò che li circonda, ma riescono a percepire la potenza di un abbraccio.
Certo, non sanno vedere al di là del proprio naso, ma sono capaci di trovare conforto in un altro essere vivente. Non vedono la grandiosità dell'esplosione di una stella, ma sentono quella di condividere la vita con la persona che si ama. Non sentono un fiore schiudersi o morire, un batterio cantare, ma vivono frammenti di tranquillità che a volte valgono più di una vita intera piena di meraviglia: la sensazione della lana a contatto con la pelle, il tepore di una bevanda calda a contatto con le mani gelate, un bambino che ride, un vecchio che piange.

Ecco perchè ama i terrestri e non può fare a meno di amarli.




NdA: OS un po' breve e scarna, una sorta di "introduzione". Spero di riuscire a scrivere storie più cicciose in futuro.

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Capitolo 2
*** Phantom ***



Estrenar: indossare, usare qualcosa per la prima volta.


Contesto: Generale, prime puntate delle nuove rigenerazioni (New Who): stagioni 1, 2, 5, 8 e 11.

Note: ho usato il prompt in senso lato, in effetti, ciò che Il Dottore deve "usare" ogni volta  per la prima volta è (letteralmente) sè stesso.



Dopo la Guerra del Tempo, sei stato costretto a cambiare. Tutto ti andava stretto: il tuo viso, il tuo aspetto, i rimorsi che ti pesavano addosso.
E così sei cambiato. Hai un naso più lungo ora. Anche la faccia è diversa, più ovale e scarna, gli occhi più grandi e gli arti più lunghi. Sei anche più duro, più rigido. E hai paura. Non avevi mai avuto così tanta paura, prima della Guerra del Tempo. Non vuoi mostrarla, ti nascondi dietro quell'aria ironica che ti ha sempre contraddistinto. Se hai imparato qualcosa dalla Guerra del Tempo è che tutto si può perdere.

Nuovo viso, ancora. Questa volta, però, è stata una necessità. Avresti preferito non farlo, davvero. Soprattutto perchè così potresti perdere Rose. Sei diverso, ma questo già lo sai. Sei più magro, qualcuno ti definirebbe più attraente. In questo nuovo aspetto, ti senti potente. Come può non esserlo, il marito segreto di Elisabetta I, del resto. Sai di aver fatto cose orribili e che ti pesano e, per questo, sai di essere in grado di fare qualsiasi cosa. Ma sei anche umano, nel senso più vero del termine. La sofferenza è il tuo motore, senza di lei, ti lasceresti morire.

Non sei rosso, che delusione. Appari più giovane, hai gli occhi più piccoli e una mascella piuttosto sporgente. Sei angoloso, allampanato. Stropicciato. Hai capito di risultare piuttosto eccentrico, anche se, davvero, non capisci come possa essere considerata una schifezza mangiare bastoncini di pesce con la crema pasticcera o il fez che tanto adori possa essere etichettato come "stupido". Rispetto alle altre tue facce, sei allegro, rassicurante e bonario. Sai anche essere autorevole, se vuoi e se necessario. Ami i bambini, perchè nel nuovo non può che esserci purezza, verità e speranza. Preferisci lasciarti la morte alle spalle, per poter vivere. Speranza è la parola più bella che hai finalmente imparato a capire.

Non ti riconosci e questo è normale. Sei cambiato di nuovo, solo che, questa volta, questo nuovo viso ti sembra vecchio, famigliare. Ti struggi per sapere dove hai già visto quel volto. Non ti piace non sapere. Almeno questo, non è cambiato. Il resto, invece... Sei sicuro che Clara scapperà. Non sei più quello di prima, quello che avrebbe potuto presentare agli amici senza imbarazzo. Sei vecchio, scorbutico, acido e critico. Ti lamenti per ogni cosa, anche se, almeno in parte, è solo una posa. Ti senti giovane. Vivo. Temerario. Leggero. Perchè, rispetto ai tuoi predecessori, in pochi secondi, hai trasformato rimorsi e rimpianti in fiducia e sicurezza. E poi, finalmente, hai capito. Questa nuova vecchia faccia è un monito: "Non più". Non più morte, se puoi evitarlo. Non più guerre, almeno non quelle che riesci a fermare. Devi mantenere la promessa che il tuo nome contiene.

Anche se non volevi, anche se eri stanco e svuotato, l'hai fatto ancora. Sei cambiato. Radicalmente. Innanzitutto, non sei più un uomo. Sì, sei una donna. Non sai ancora bene come catalogarti. Giovane, non troppo giovane? Vecchia? Attraente, carina? Bruttina, brutta? Sei sicura di te, di quello che sei, ma allo stesso tempo non lo sei. Sei piena di contraddizioni. Parli, spesso troppo. Chiacchieri, a volte troppo poco. Ma hai tempo, per capire chi è la donna che vedi riflessa allo specchio. E non vedi l'ora di scoprirlo. 

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