Carnivore, won't you come digest me?

di Myra11
(/viewuser.php?uid=66146)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I'll wait for you ***
Capitolo 2: *** You knew I'll be back ***
Capitolo 3: *** Together again ***
Capitolo 4: *** If Only I Could ***



Capitolo 1
*** I'll wait for you ***


Era stato Rodolphus ad afferrarla per le spalle e allontanarla, intimandole di smetterla, supplicandola di andare via perché stavano arrivando gli Auror.

Codardo, aveva pensato Bellatrix con rabbia.

« Lasciami! Devo sapere! » Gli aveva urlato contro, prima di liberarsi e puntare nuovamente la bacchetta contro i due corpi che si contorcevano doloranti sul pavimento.

Tuttavia non aveva avuto il tempo di lanciare nuovamente la maledizione Cruciatus sui coniugi Paciock.

Il rumore sordo di una decina di Materializzazioni aveva bloccato il quartetto di Mangiamorte, e l’attimo dopo si era scatenato un putiferio nella casa.

Bellatrix aveva lottato fino all’ultimo, rifiutandosi di credere che nessuno fosse a conoscenza del luogo dove si trovava il Signore Oscuro.

Aveva combattuto e alla fine era rimasta l’ultima ancora in piedi: Rodolphus e gli altri due erano svenuti o bloccati.

L’avevano colpita alla schiena: uno Schiantesimo e un Incantesimo di Incarcerazione in contemporanea.

L’avevano portata ad Azkaban dopo il processo, nel gelido ambiente dei Dissennatori, incatenata come una bestia.

Aveva abbassato lo sguardo verso il Marchio Nero sul suo braccio.

Vederlo sbiadito le aveva provocato una fitta di dolore, e vi aveva posato la fronte sopra.

Sembrava quasi pulsare sulla sua pelle come una muta promessa.

Ritornerò, sembrava dire il simbolo.

« Aspetterò. » Aveva sussurrato nel buio.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** You knew I'll be back ***


Dodici anni dopo stava ancora aspettando.

Non ricordava quasi più la sua vita di prima, e non le importava praticamente nulla di quello che era a tutti gli effetti suo marito, nella cella vicina.

Aveva perso tutto, in quella prigione, e l’unica cosa che rimaneva di lei era l’amore sconfinato per un mago che era scomparso tantissimo tempo prima.

Eppure, quella notte, seppe che l’attesa era finita.

Fu un bruciore intenso al braccio a svegliarla, e aprendo gli occhi vide il Marchio Nero nitido sul suo braccio, definito e scuro come se fosse stato appena concesso.

Era tornato.

Sentì una stretta fredda al cuore: era tornato, li aveva chiamati, e lei non poteva presentarsi al suo fianco.

Posò un bacio sul Marchio, concedendo alla sua angusta celle un sussurro: « Bentornato, mio signore. »

Quello che non poteva sapere era che, a chilometri di distanza, Lord Voldemort non si era sorpreso di non vederla, perché sapeva perfettamente dove si trovava.

E sapeva anche che cosa aveva fatto per lui.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Together again ***


Non aveva dovuto aspettare ancora a lungo.

Il Signore Oscuro aveva portato i Dissennatori dalla sua parte e li aveva liberati.

Rivederlo era stato un vero colpo al cuore.

Era diverso ora, ancora più simile ad un serpente dell’ultima volta, ma per lei non era cambiato nulla.

Ai suoi occhi, Lord Voldemort era sempre immenso, potente, perfetto.

L’unico che valesse davvero qualcosa, per lei.

Erano tornati presto alle vecchie abitudini, e Bellatrix si era scatenata, sfogando tutto il dolore che aveva dovuto sopportare e la rabbia che aveva covato dentro così a lungo.

E ogni volta, il Signore Oscuro le aveva rivolto uno sguardo pieno di soddisfazione, come se lei fosse perfetta.

Ogni volta che quegli occhi le si posavano addosso, Bellatrix pensava che avrebbe fatto di tutto, per lui.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** If Only I Could ***


L’aveva presa da parte, prima dell’attacco alla Scuola.

Bellatrix aveva capito subito che doveva dirle qualcosa d’importante e si era disposta all’ascolto.

Ma niente avrebbe potuto prepararla a ciò che successe dopo.

Lord Voldemort, il più grande mago oscuro di tutti i tempi, si era voltato verso di lei, con un’espressione di sofferenza sul viso, qualcosa che lei non aveva mai visto.

« Mio signore? »

Le si era avvicinato, silenzioso come un’ombra, e lei era rimasta pietrificata davanti a lui, per la prima volta.

Le lunghe dita pallide le avevano sfiorato il viso e Voldemort aveva sospirato, un suono terribilmente carico di rimpianto.

« Io non posso amarti, Bellatrix. »

L’aveva detto a bassa voce, con lo stesso tono sibilante che usava quando tentava di contenere la sua rabbia e il suo disprezzo.

Si era allontanato repentinamente, senza aggiungere altro, e nonostante tutto lei gli era rimasta accanto.

Mentre aspettava nella foresta, quando era arrivato il ragazzo, e quando pensava di averlo perso e si era sentita quasi svenire.

Quando aveva riaperto gli occhi e l’aveva scacciata brutalmente, come non aveva mai fatto prima.

Era accanto a lui quando aveva portato il cadavere del Prescelto alla Scuola, e la sua immensa gioia per la vittoria l’aveva contagiata.

Fino a quando avevano scoperto che Potter era vivo e la guerra era ricominciata.

Bellatrix si era persa nella foga della battaglia, e aveva commesso un errore.

Un errore che scoprì essere il suo ultimo: l’incantesimo la raggiunse sotto al braccio teso, colpendola in pieno petto.

Fu così che se ne andò, senza sentire l’urlo di rabbia di Voldemort.

Senza cogliere le parole nascoste in quello sfogo.

Se avessi potuto amare, saresti stata tu.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3929294