I diari di Dominique

di Felpie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vivi e lascia vivere ***
Capitolo 2: *** Api Frizzole ***
Capitolo 3: *** Un giorno da ricordare ***
Capitolo 4: *** Merde ***



Capitolo 1
*** Vivi e lascia vivere ***


Caro diario,
solo il fatto che io ti stia riprendendo tra le mani dopo sei lunghi anni la dice lunga su quanto la situazione sia grave.

Già quando mamma mi aveva suggerito di scrivere un diario con le mie emozioni per il primo anno ad Hogwarts sapevo che saresti stata una pessima idea perché, andiamo, che emozioni deve provare – figuriamoci scrivere – una ragazzina di 11 anni che va in una scuola per cui è pronta dalla nascita e dove verrà presto raggiunta da tutta la sua famiglia? Perché, come ben sai, la mia non è certo una famiglia che si muove in silenzio e ognuno per conto suo. No, il Clan Potter – Weasley ci tiene molto a fare le cose in grande e, davvero, a volte sono stupita che ci vediamo a casa di nonna Molly solo una volta al mese per pranzare tutti insieme – pranzare, poi, andiamo lì dalla mattina e torniamo a casa la sera tardi, facciamo decisamente tutto tranne che pranzare in pratica – e che non sia nemmeno obbligatoria la frequenza. Caldamente consigliata, sicuramente, ma non obbligatoria.

Il che, in questo momento, gioca largamente a mio favore perché non ho intenzione di vedere Molly – mia cugina, non nonna Molly – Rose, Lucy – perché tanto fa sempre comunella con la sorella – e James.

Lo so, sembra incredibile che io non abbia voglia di vedere James visto che da quando siamo nati – a soli due giorni di distanza quasi per uno scherzo del destino – siamo sempre stati appiccicati: dove c’era uno c’era anche l’altro, dormivamo nella stessa stanza quando restavamo da nonna Molly, giocavamo insieme ogni giorno e dividevamo le caramelle. Però ora non mi sembra proprio il caso di farci vedere insieme, dopo quello che è successo.

L’unico motivo per cui voglio andare a questo dannato pranzo è perché Teddy e Victoire hanno detto di avere un annuncio importante da fare. Non penso ci possano essere dubbi su quale sia il grande annuncio, ma Victoire è mia sorella e, per quanto abbia una faccia angelica al pubblico, sa essere davvero persuasiva, quando vuole, e non mi perdonerebbe mai di non essere stata presente al suo fidanzamento ufficiale. E la mia non è cattiveria, ma quei due sono fidanzati da 7 anni e non esiste coppia migliore di loro, quindi ho le cose pronte per il loro matrimonio da quando li ho visti camminare mano nella mano ad Hogwarts, incuranti di ogni cosa intorno a loro.

Qui James riderebbe e mi direbbe che sono acida e troppo razionale su una cosa che di razionale non ha nulla, ma dopotutto me l’ha detto anche il Cappello Parlante quando mi ha Smistato in Corvonero.

“La ragione in te supera qualsiasi altra cosa, Dominique. E così alla fine sei tu quella che finisce per averla in ogni circostanza”

Ho riletto questa frase or ora, caro diario, perché l’avevo annotata nella prima pagina, proprio vicino allo stemma di Corvonero, quindi è una situazione in cui si può dire “Verba volant, scripta manet”

Ma con James in questo momento non parlo, come non parlo con Molly, Lucy e Rose. E quindi mi ritrovo a passare il mio tempo con Roxanne – perdonami Fred, sei un cugino fantastico, ma sei il migliore amico di James – e ad aiutare Lorcan e Lysander Scamander nei compiti estivi di Trasfigurazione. Perfino con Loius non parlo – o meglio, lui non parla con me – ma questo solo perché vuole disperatamente diventare il Portiere dei Corvonero, quindi è entrato in un mutismo selettivo che fa spavento e solo Lily riesce ad avvicinarsi a lui. Ma nemmeno questo dovrebbe sorprendere troppo, Lily parla con chiunque ed è amata da chiunque.

Ho divagato troppo, mi sa, ed ho perso il filo del discorso. Forse ne avevo bisogno. Forse un po' mi manca Dorcas, la mia migliore amica, che è andata in vacanza con i suoi genitori e che tornerà solo a fine Agosto – quindi dopo questo dannato pranzo. Però non gli confesserò mai che mi manca perché potrebbe sfruttarlo a suo vantaggio per ottenere un appuntamento con Fred. E se c’è una cosa su cui sono sempre stata categorica nella vita è che non voglio impicciarmi delle vicende d’amore dei miei cugini: non finirebbe bene.

Wow, devo dire che mamma aveva ragione, scrivere su questo diario aiuta a sfogarsi, anche in una scrittura così alla rinfusa.

 
Però dovrei davvero uscire dalla mia camera – dove sono rinchiusa ormai da ore – sia perché sto morendo di fare e sia perché sento l’odore del toast al formaggio di papà. E a casa c’è solo lui ora perché mamma è al lavoro, Victoire ormai vive praticamente da Teddy e Louis è a casa di Hugo – anche lui vuole entrare nella squadra di Quidditch – quindi ci siamo solo io, papà e quei toast al formaggio. Che forse è tutto ciò che voglio in questo momento.
 


Il toast era ottimo, ma non mi ha distratto dal pranzo di domenica, soprattutto perché Roxanne mi ha mandato un messaggio chiedendomi se volevamo rimanere a dormire sabato da nonna in modo da essere già lì domenica. Ed ora cosa le dico?

“Non voglio venire a pranzo da nonna Molly perché io e James Sirius Potter, nostro cugino James Sirius Potter, ci siamo baciati – più volte, ma non è questo l’importante – e Molly, quella spiona di nostra cugina Molly, ci ha visti e lo ha detto a Rose ed io non ho intenzione di vedere nessuno”

Sì, certo, così Roxanne mi porta direttamente al San Mungo per farmi ricoverare. E il fattaccio viene ancora più fuori.

Davvero, non so come sia possibile che non lo sa già tutta la famiglia, ma Albus non mi ha chiamato agitato e Louis non si è presentato senza bussare in camera mia, quindi ancora qualcuno che non lo sa c’è.

Posso usare Lysander e Lorcan come scusa? No, direi che nessuno prende ripetizioni di Trasfigurazione di domenica.

Vorrei che Dorcas fosse qui e mi invitasse per il weekend a casa sua. Quella sì che sarebbe una scusa credibile. E, pensando a Dorcas, chissà se Fred sa qualcosa di tutto ciò che è successo.

Dominique, ti stai comportando come una dodicenne, lo sai? E stai anche parlando da sola. Alzati, vatti a fare una doccia, truccati e vai a Diagon Alley. Non sei tu questa. Chiudi questo stupido diario e vai a prenderti un gelato da Florian Fortebraccio dove c’è quel gelataio carino che ti offre sempre la panna.

Come si dice? Vivi e lascia vivere.
 


Dominique chiude il diario ed appoggia accanto a sé la penna sulla scrivania, con un sospiro.
Basta tristezza, basta sensi di colpa, basta autocommiserazione. È estate e l’estate non può essere sprecata così, soprattutto se è quella prima dell’ultimo anno.
Si alza di scatto, si spazzola i capelli, si passa il lucidalabbra sulla bocca di fata e afferra la borsetta.
Dominique Weasley non è la tipa che rimane in un angolo a guardare. Dominique Weasley è la tipa che si va a prendere un gelato da Florian e che usa un lucidalabbra alla ciliegia che fa girare la testa a chiunque le si avvicini. Dominique Weasley non si farà mettere i piedi in testa da ciò che è successo.






Felpie's corner
Ciao!
Sono Felpie e voglio salutare tutte le streghe e i maghi arrivati fino a qui (ottimo modo di spaventare le persone). Questa storia è l'introduzione ad una long che sto scrivendo e farà parte di una serie in cui spesso aggiugerò i pensieri dei protagonisti sotto forma di One Shot fatte di lettere, pagine di diario o post-it sul frigorifero. Il tema sarà la Nuova Generazione: non ho mai scritto di loro, ma credo che possa essere interessante perché ho tantissimo campo libero rispetto magari alle altre generazioni.
Sono ansiosa di sapere se vi ho incuriositi con questo piccolo prequel e se la storia vi può interessare - Manzoni sperava di avere 25 lettori, io mi accontento anche di uno solo (lo so che ci sei, lì, nascosto da qualche parte, dai).
A presto,
Felpie

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Capitolo 2
*** Api Frizzole ***


[One Shot che andrebbe letta tra il capitolo 1 e il capitolo 2 de "I figli degli eroi"]



Caro diario,
sì, sono sempre io, Dominique Apolline Weasley. No, non sei così inutile. Sì, ho un disperato bisogno di parlare con qualcuno e no, non ho nessun altro con cui farlo. Forse perché tu non mi puoi giudicare – sei un quaderno celeste, per Merlino, non puoi parlare, almeno tu – o forse perché la mia migliore amica ancora non è tornata dal viaggio con i genitori – Dorcas, per la miseria, quando hai intenzione di rimpatriare? Lo sai che dobbiamo tornare al castello, vero? – ed io tra quattro giorni sarò ad Hogwarts, dove c’è James, con cui ancora non parlo.

Non siamo mai stati così tanto senza parlarci e, anche se non glielo confesserò mai, nemmeno sotto tortura, mi manca. Mi manca tremendamente parlare con lui, sentire la sua risata, vedere il suo sorriso malandrino – e sempre sinonimo di guai, te lo posso assicurare – mi manca avere il suo profumo addosso, mi manca la nostra complicità, mi mancano le Api Frizzole che ha sempre in tasca – e so che ce le ha sempre perché io le adoro, non mi inganni James – mi manca passare il mio tempo libero – ogni dannato minuto del mio tempo libero – con lui.

E sono consapevole benissimo che sono stata io a dirgli di non volerlo più vedere, ma la colpa è sua perché sembra che tutto quello che abbiamo costruito per lui sia solo un gioco, perché non si preoccupa minimamente delle conseguenze che potremmo avere se qualcuno lo scoprisse, se per caso Molly si azzardasse ad aprire bocca. Che poi, ancora io non ho capito lei cosa abbia visto e cosa ha pensato. Sto iniziando a chiedermi se non sia il caso di confidarlo a Roxanne (di nuovo, seriamente questa volta) o di assoldare Lily perché siano loro a chiederglielo e ad indagare per me, ma se davvero Molly non pensasse niente di me e James rivelerei inutilmente il nostro segreto ad un’altra persona. Cosa davvero poco utile, visto che ciò che voglio è mantenerlo nascosto, sotterrarlo rinchiuso in un forziere a doppia serratura nella sabbia in un’isola sperduta ed inabitata.

Ma Molly qualcosa deve pensare per forza, o non si spiegherebbe lo sguardo di sufficienza con cui mi guarda – e a quel dannato pranzo mi ha lanciato più occhiatacce di quante parole mi abbia rivolto, in pratica. Però Rose non sembra così schifata quindi le questioni sono due: o Molly non gli ha detto niente, o non si fa troppi problemi a riguardo. Ma quest’ultima idea, conoscendo quanto è precisa, puntigliosa e sempre attenta alle regole mia cugina, mi sembra alquanto irrealistico.

Nemmeno Lily si è fidata a dirgli che ha un ammiratore segreto. Ebbene sì, caro diario (mi sento davvero ridicola a scrivere una cosa del genere), mia cugina Lily, la dolce, innocente, piccola Lily, ha un ammiratore segreto. In effetti tocca a tutti prima o poi. Però devo dire che lasciare un biglietto in un baule ha davvero un che di romantico. Sono curiosissima di sapere chi sia questo fantomatico innamorato misterioso, non ha lasciato alcuna traccia: spero che Lily mi tenga aggiornata – e devo sul serio iniziare a passare del tempo con i ragazzi della mia età, basta star sempre con le persone che hanno la stessa età di mio fratello.

Thomas verrà ad Hogwarts ma anche lui è più piccolo di me, quindi non va bene. E no, non sto cercando qualcuno che rimpiazzi James, come potresti erroneamente pensare (Merlino, sto iniziando a considerarti un oggetto pensante), ma è effettivamente vero che passavo con mio cugino la stragrande maggioranza del mio tempo libero, quindi un’occupazione la devo pur trovare.

E vuoi sapere l’ultima? Mia sorella si sposa. Ha 21 anni, Santa Priscilla! Ero convinta che sarebbero andati a convivere, che avessero trovato una casa, che si fidanzassero ufficialmente, ma non che ci dichiarassero “A Capodanno ci sposiamo”. E lo so che ho detto che ho le cose pronte per il loro matrimonio da anni, ma era una metafora, dannazione. Non so se sono così pronta a vedere mia sorella che si sposa: solo il giorno prima di quel dannato annuncio mangiavamo gelato sul divano con delle vecchie magliette di papà addosso. Con chi lo farò adesso?

Devo dire che non sei molto terapeutico in questo momento, ma in realtà non so cosa mi farebbe stare meglio. Forse urlare contro Victorie che mi avrebbe potuto avvisare di volersi sposare a Capodanno perché, andiamo, sono sua sorella, mi frega sempre i trucchi quand’è in casa perché dice che i miei sono migliori dei suoi, un minimo di diritto di precedenza dovrò pur averla, no? No, a quanto pare no.

Però mamma dice che non è elegante urlare contro le persone – forse perché in francese non rende molto – quindi non posso urlare contro mia sorella.
Forse potrei spaccare un piatto, ho sentito dire che tra i babbani è terapeutico. Ma mamma mi direbbe che è una cosa totalmente inutile e non mi lascerebbe mai distruggere uno dei piatti di casa che vengono dalla Francia, sono antichissimi e bla, bla, bla.

Potrei lanciarmi nello shopping, ma ho bisogno di soldi da parte per Hogsmeade, non posso spendere tutto in vestiti estivi, soprattutto visto che si va verso la stagione invernale e ad Hogwarts fa freddo, molto freddo.

Di giocare a Quidditch non se ne parla, già mi basta la partita che ho tra un paio di giorni a casa di Hugo – maledizione Louis perché gli hai detto che sono brava a volare? Io non voglio giocare a Quidditch. Se avessi voluto sarei entrata nella squadra – di cucinare men che meno, di guardare un film non ho voglia. E non sono cose che scaricano sufficientemente la tensione.

Potrei aiutare Lily nella ricerca dell’ammiratore misterioso, ma non saprei nemmeno da che parte cominciare vista la quantità di studenti che popolano il castello: ho bisogno di essere lì – ecco, magari può essere un’attività sostitutiva al vedersi con James. Oh, andiamo, Dominique, quanti anni hai?

Rimangono le ripetizioni a Lorcan e Lysander ma, per quanto sono simpatici e svegli, non ho voglia di concludere l’estate così, già dovrò mettermi sotto per i M.A.G.O. e se proprio dovessi aprire un libro e rovinarmi l’estate forse sarebbe meglio che fosse per me e non per qualcun altro. E in ogni caso nemmeno questo è terapeutico.

Il che ci riporta qui, ad io che scrivo su queste pagine bianche con una penna che sta funzionando anche male, in pratica perdendo tempo perché tanto tu non mi risponderai mai. Forse potrei incantarti perché tu mi risponda, ma non credo di esserne in grado ed in ogni caso mi diresti solo cose che già so, perché diventeresti un mio riflesso.

Stavo per scriverti “hanno bussato alla porta, caro diario”, ma mi sono trattenuta appena in tempo. Okay essere fuori di testa, ma così mi sembra un po' troppo.
 


“Chi è?” urla Dominique.

“Sono Victoire”

“Credevo fossi da Teddy”

“Ci sto andando, ma prima volevo salutarti”

“Ciao?” prova a dire la minore, ruotando la sedia girevole in modo tale da guardare la porta chiusa.

“E dai, Domi, ti ho portato della Api Frizzole”

La ragazza sospira, ben consapevole di non poter vincere contro le Api Frizzole, così si limita a dire “Entra”

I capelli lunghi e biondi di Victoire sono la prima cosa che entrano nella visuale della sorella, seguita da un paio di jeans stretti in vita ma larghi in fondo ed una camicetta celeste.

“Ta – dan!” esclama la maggiore, con un sorriso, mostrando il sacchetto, prima di lanciarlo alla proprietaria della camera.

“Perché mi hai portato le caramelle?”

“Perché sono le tue preferite”

“Tu non mi porti mai le caramelle” le fa notare la più piccola, mangiandone una.

“Ogni tanto va fatto, specie ora che…” Victoire si interrompe bruscamente e Dominique si acciglia.

“Che vai a vivere da Teddy, volevi dire?”

“Che mi sposo con Teddy, volevo dire”

“Sì, a proposito, congratulazioni” dichiara Dominique, leggermente piccata.

“Domi…”

“Perché non me lo hai detto?”

“Perché non lo abbiamo detto a nessuno. Volevamo farvi una sorpresa” spiega Victoire, sedendosi sul letto della sorella, seguita dal suo sguardo impenetrabile.

“Io non sono nessuno, sono tua sorella” ribatte la più piccola, prima di appoggiare i gomiti sulle ginocchia “Non credi che avessi un minimo di diritto a saperlo prima degli altri? Stavo per strozzarmi con lo champagne”

“Ma se hai detto a tutti che sapevi cosa avremmo detto”

“Pensavo sareste andati a convivere, damnation!” il tono di voce di Dominique è un tono più alto del solito e la sorella la guarda incredula.

“Non pensavo volessi saperlo. Non hai mai mostrato interesse per la nostra storia”

“Sì, perché tu mi raccontavi tutto prima ancora che te lo chiedessi”

“Tu non mi dici mai nulla di te”

Dominique si mordicchia il labbro “Io non ho niente da dire”

Victoire sbatte le ciglia sporche di mascara ed annuisce, prima di alzarsi in piedi “Devo andare ora, sono solo passata a salutarti, non volevo litigare”

“Non stiamo litigando”

“Tu hai un tono come se volessi litigare” ribatte la maggiore “Quindi ti lascio da sola, magari le Api Frizzole ti aiutano”

Dominique non risponde, limitandosi a guardare la sorella uscire dalla porta e chiudersela alle spalle, prima di appoggiarsi allo schienale della sedia con un sospiro e riprendere la penna in mano.
 


Dannate Api Frizzole. Dannato amore. E dannato diario.
Merde.






Felpie's Corner
Ho deciso di raccogliere il diario di Dominique e i messaggi di James ("I messaggi di James") in delle raccolte per fare meno confusione. Questo racconto va inserito tra 1° e il 2° capitolo della long "I figli degli eroi" e vediamo una Dominique abbastanza arrabbiata con il mondo. Fortuna (o sfortuna?) che l'estate sta finendo e tra poco si torna ad Hogwarts...
Entro questa settimana arriverà anche una nuova raccolta su Lily, mentre il secondo capitolo della long uscirà la settimana prossima.
Chissà, oggi forse riesco ad essere meno prolissa del solito! Quindi direi che concludo dicendo che spero che, come al solito, la storia vi sia piaciuta e di starvi facendo appassionare alla Nuova Generazione di eroi.
A presto,
Felpie

 

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Capitolo 3
*** Un giorno da ricordare ***


[One Shot che andrebbe letta prima del capitolo 29 de "I figli degli eroi"]






Caro diario,
sì, ti sto ritirando fuori. No, non farmene pentire o ti rinchiudo di nuovo nel baule. Ho bisogno di te – no, non lo ripeterò. Non è che ho bisogno proprio di te, te, ma devo parlare con qualcuno e se parlassi da sola: 1) mi prenderebbero per matta e 2) qualcuno mi sentirebbe. E se sto parlando – Merlino, sto scrivendo – con te, vuol dire che nessuno deve sentire quello che voglio dire.

Victoire si sposa, domani.

Incredibile, vero? Cioè mia sorella si sposa… so che all’inizio, quando ti ho ripreso in mano in preda alla follia, non ero d’accordo con questo matrimonio e non volevo nemmeno parlarne ma adesso… adesso sembra tutto così naturale. Adesso il giorno è arrivato ed io voglio che vada tutto così bene da non sembrare vero. Voglio che sia un giorno da favola, un giorno da film. Un giorno da ricordare.

Mi piace quest’espressione, me l’ha detta mamie Apolline: “un jour pour se souvenir”. In inglese rende meglio, in realtà, e di francese ne sto vedendo a sufficienza visto che mamie è venuta a stare da noi per Natale e per il matrimonio, insieme a tante Gabrielle. Ormai in casa si parla solo francese e papà, poverino, fa di tutto per non sembrare ridicolo e per seguire le conversazioni. Mamie, sicuramente, non gli facilita il compito, ma fortunatamente la star in questo momento è Victoire quindi papà può tirare un sospiro di sollievo.

In ogni caso… domani Victoire si sposa e io non so cosa pensare: ovviamente sono felicissima per lei, sarà il giorno più bello della sua vita, ma allo stesso tempo sono… mélancolique. Cioè mia sorella si sposa, non è incredibile? Lo so che ormai abbiamo due vite diverse, che io quest’anno finirò la scuola e che ancora non ho idea di cosa farò l’anno prossimo, e comunque so che non avrei visto mia sorella tanto spesso. Però così sembra più ufficiale, capito? Victoire Weasley Lupin. Mi fa strano, capisci?

E c’è anche un’altra cosa (o meglio, forse altre due, ma andiamo con ordine) che mi spaventa di questo matrimonio.

Non ho invitato Alex. Non so perché te lo stia dicendo – effettivamente non so bene nemmeno perché io ti stia scrivendo, in verità, se tutto questo abbia un senso o meno – ma già che sono qui tanto vale fare le cose per bene. Ho invitato Lorcan, per mio fratello – e qui si dovrebbe aprire tutto un altro discorso e non penso sia il caso – e credo che con lui mi divertirò: è un ragazzino simpatico e spiritoso, con un livello di autoironia dolce e divertente allo stesso tempo. Quindi in realtà sono contenta di andarci con lui, anche se ovviamente credo che Alex si aspettasse di essere invitato. O forse no, in realtà, è un ragazzo così alla mano che dubito pensasse che lo avrei invitato. Credo sarebbe stato troppo, no? Cioè portare qualcuno in famiglia è… estremo. È ufficiale. Insomma, è una cosa da non fare troppo alla leggera. E un conto è Lorca – o Lysander, nel caso di Louis – che sono comunque già inseriti nella famiglia, per così dire, un conto è… un ragazzo ufficiale.

Che poi, posso davvero chiamarlo così, Alex? Un ragazzo ufficiale? Una relazione – anche qui termine forte – nata da un’idea di Lucian Sharp, nata da dei miei pensieri troppo confusi. E chissà perché sono confusi…

E così arriviamo al grande discorso tanto atteso: James. So che lo stavi aspettando – per Merlino, bisogna che mi ricordi che sei un dannatissimo oggetto inanimato – e quindi tanto vale aprirlo, questo discorso. Sarei dovuta andare al matrimonio con lui, lo dicevamo da tempo immemore, e non penso che James se ne sia dimenticato, ma non me lo ha nemmeno proposto, vista tutta la situazione particolare – se mi permetti un eufemismo – che c’è tra noi.

Non penso che lui ci andrà con qualcuna, sinceramente. Si è lasciato con Elizabeth e quando l’ho vista piangere per questo mi sono sentita così in colpa che, davvero, non ne hai un’idea. Ma non posso aprire anche questo di discorso o rimango qui tutto il giorno – e sì, ho davvero di meglio da fare. In ogni caso, io non andrò con lui e lui non verrà con me. Ma ci vedremo e io ho uno strano presentimento: non posso dire che sia brutto perché, Santa Priscilla, non lo è e non potrebbe mai esserlo: James non sarà mai un brutto pensiero per me. Però è strano. È come se avessi la sensazione che succederà qualcosa, ma non so se è una cosa che voglio che succeda oppure no.

Mi capisci? Ma certo che no, come fai a capire, sei un quaderno celeste.

Sto impazzendo, è ufficiale. E devo smetterla di parlare con te.

 

Dominique appoggia la penna, sospirando, e lancia un’occhiata all’armadio, dov’è appeso il vestito da damigella celeste – dello stesso colore del diario, per un poco divertente scherzo del destino – in bella vista per non essere spiegazzato.

Domani sarà una giornata speciale. Domani sarà una giornata importante. Domani sarà la giornata di sua sorella e di Teddy.

Domani sarà una giornata da ricordare.






Felpie's Corner
Dominique è in preda all'ansia e alla confusione più totale (ma la sposa è davvero Victoire? Perché se ne sta tanto tranquilla in camera sua). Per fortuna che il tanto atteso matrimonio sta per arrivare, o la testa di Dominique sarebbe scoppiata. Ci vediamo martedì!
A presto,
Felpie

 

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Capitolo 4
*** Merde ***


[One Shot che andrebbe letta dopo il capitolo 30 de "I figli degli eroi"]






Caro diario,
sì, so che è strano che io ti stia scrivendo di nuovo a distanza di pochi giorni. Questo forse è la conferma del fatto che sono ufficialmente fuori di testa, che sto impazzendo e che qualcuno mi deve portare al San Mungo. E so anche che avevo detto che non ti avrei scritto più – la mia sanità mentale se n’è andata, è ufficiale.

Ieri (oggi? Stanotte? Ieri sera?) c’è stato il matrimonio di Victoire ed è stato meraviglioso, anche se su questo avevo pochi dubbi. Mia sorella era bellissima, più del solito, anzi era raggiante. Come mi ha detto Dorcas, brillava di luce propria. E anche Teddy lo era, sembravano come due fuochi che ardevano nel bel mezzo della notte. Forse questo non è proprio un paragone azzeccato, ma rende l’idea di quanto fossero luminosi.

E, a proposito di Dorcas, sai che per un attimo ho sperato che Fred la baciasse? Sì, tu non sai tutta la storia, però, ecco, io ci speravo. Ma Dorcas sembrava felice così, anche senza il bacio, quindi non importa. L’importante è che sia felice lei.

Sto divagando, comunque. Non ti sto scrivendo per raccontarti di quanto fosse bello il matrimonio o del fatto che forse la mia migliore amica ce l’ha fatta, anche usando la tattica del “ti ignoro, ti insulto”. Il punto non è questo e non è questo di cui ti voglio parlare e che mi deve far riconsiderare la mia sanità mentale.

Merlino, continuo a parlarti come se tu potessi sul serio rispondermi, sono fuori di testa. Il San Mungo me lo merito.

Ma adesso non importa se io mi meriti o meno il San Mungo. Il punto non è questo.

Il punto è che ho baciato James. Godric, ho baciato James e Priscilla solo sa come ci siamo fermati e non siamo andati oltre – e ti assicuro che ci siamo andati molto vicini. Troppo, vicini. E la cosa più preoccupante è che mi è piaciuto da morire e che sarei andata anche oltre. Il che probabilmente ti dà grandi dubbi sulla mia sanità mentale, ma visto che ti sto parlando come se tu potessi sul serio pensare qualcosa la mia sanità mentale deve essere andata un attimo a farsi un giro.

Chiariamolo direttamente: la mia sanità mentale non c’è e non ci sarà per tutto il tempo in cui ti scriverò queste righe.

Il muro della Tana non è poi questo granché ma in quel momento mi sarei fatta andare bene di tutto. Ma fortunatamente era il matrimonio di Victoire e tutti e due abbiamo capito che forse non era la mossa ideale, quella che entrambi volevamo fare. Sì, entrambi. Perché ce lo siamo detti, a mezza bocca, anche se forse non era poi così necessario. Anzi, non era assolutamente necessario. Era tutto palese.

Dettaglio che forse non ti è chiaro: ho tradito Alex. Sì, perché ancora io sto con lui, almeno teoricamente. Sulla pergamena, per così dire – anche se poi non abbiamo un contratto. Ma ciò che ho fatto – e ciò che volevo fare – dimostrano chiaramente che io non voglio stare con Alex, ma voglio James, con il suo nodo della cravatta storto e il suo sorriso malandrino. Perché è così facile ammettere queste cose sulla carta di uno stupido quaderno celeste e non riesco a dirlo ad alta voce? Perché no, non ci riesco. E lo so che James lo sa – non può non saperlo – ma so anche che vorrebbe sentirselo dire, perché lui è fatto così, vuole avere delle certezze. E anche se è intuitivo e perspicace, da me ama sentirsi specificare le cose, come se altrimenti ci potrebbero essere dubbi.

Morgana, stavo per abbassargli i pantaloni al matrimonio di mia sorella, di che altre certezze ha bisogno?

Maschi.

Dovrei parlare del mio senso di colpa? Perché non ce n’è molto. Un po’ ce n’è, lo ammetto, ma perché Alex è un bravo ragazzo con cui sono stata sto bene, non perché sono pentita di aver baciato James – e di aver pensato che sarei voluta andare oltre, molto oltre. Non potrei mai essere pentita di aver baciato James. O non l’avrei baciato due anni fa.

Mi chiedo cosa stia pensando James in questo momento: è pentito? Ma certo che no, Dominique, quella che aveva quando ti ha fatto gli auguri di buon anno non era la faccia di qualcuno che si è pentito. È speranzoso? Molto probabile. Ha paura? Forse. Ma soltanto perché io gliene faccio, probabilmente. Ha paura di che potrei dare di matto di nuovo.

Mi chiedo cosa sarebbe successo, se non avessi dato di matto quest’estate. Saremmo a questo punto? Forse il piano di Lucian – ora dovrò bruciare questa pagina per colpa di questa mia affermazione – non è così sbagliato. Folle, viscido e cattivo, ma non sbagliato.

Ho bisogno di cucinare. Devo smettere di pensare a quello che è successo. I gemelli Scamander sono venuti a dormire qui e loro amano i brownies, forse potrei prepararglieli. Almeno smetterò di scervellarmi su James e sulle sue labbra: quando cucino devo essere concentrata o le cose poi mi vengono male e il mio voler essere sempre perfetta me lo impedisce. Sì, cucinare può essere la soluzione.

Ma perché te lo sto dicendo? Dovrei chiuderti e basta. O tra un po’ inizierò anche a scriverti “caro diario, mi sei mancato” e allora chiuderanno me al San Mungo.

Riassunto? Merde.






Felpie's Corner
E questa è la pagina del diario di Dominique dopo il matrimonio, prima che la bruciasse. La facciamo ricoverare subito? O prepariamo il secondo matrimonio in casa Weasley - Delacour e invitiamo tutto il clan Potter - Weasley? Ai posteri l'ardua sentenza.
Come vi ho detto, ci rivediamo l'8 Giugno!
A presto,
Felpie

 

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