If you want

di Wicked Ladies
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Swan ***
Capitolo 2: *** I'm pregnant ***
Capitolo 3: *** Take it easy! ***
Capitolo 4: *** Can I help you? ***
Capitolo 5: *** What happened? ***
Capitolo 6: *** Kiss me! ***
Capitolo 7: *** Love ***
Capitolo 8: *** Am.. ***
Capitolo 9: *** Fire ***
Capitolo 10: *** Are you Henry Mills? ***
Capitolo 11: *** Come and live with us ***
Capitolo 12: *** Really? ***
Capitolo 13: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Swan ***


Swan

If you want

1

Stagione sesta, episodio undici: Il cigno

Interno, Bottega di Pinocchio

[…]

EMMA Perché non lo porti con te?

REGINA Non è reale l’hai detto tu!

[…]

EMMA Forse è per questo che non è invecchiato, perché è diverso. Se credi che una parte di Robin sia lì dentro, perché andartene?

REGINA Perché, Emma, sono io. E ho paura di sfidare il destino.

EMMA No. Creiamo noi il nostro destino. L'ho fatto e ora tocca a te.

 

 

Jen sapeva che il personaggio di Lana, Regina dovesse tirare su con il naso, perché stava piangendo al pensiero di aver ritrovato l’anima di Robin, del ladruncolo, ma non si aspettava di vedere un fiume in piena sul viso dell’altra.

Lana ormai con le lacrime che scorrevano copiose sulle sue guance, scosse la testa e si allontanò come una furia, cercando un posto lontano dalla troupe per potersi un attimo sfogare e riprende la sua posa solita. Fece dei lunghi respiri, e mandò al diavolo il fatto che dovesse rimanere in roulotte quella mattina, dato lo stato in cui si trovava.

La bionda le andò cautamente dietro. Era qualche giorno che Lana non sembrava sul pezzo. La trovò mentre faceva dei respiri per calmarsi "Lana. Tutto ok?"

“Jen! dio mi hai spaventata” disse voltandosi lentamente verso di lei, tentando di cancellare le lacrime dalle guance.

"Mi dispiace... è tutto ok?" La guardò inclinando la testa.

“Uhm non lo so” disse lisciando il cappotto nero che indossava.

"Vuoi prenderti una pausa? Se vuoi dico alla troupe di stoppare un attimo?"

“Jen...” era un turbinio di emozioni, non sapeva se dirlo, non riusciva a tenerlo ancora per sé, doveva essere una cosa così bella, ma già qualcuno non era stato d’accordo e non voleva rischiare un’altra brutta reazione. Sospirò e la guardò “Ti va di passare la pausa con me? Parliamo un po’?”

"Certo. Dove vuoi andare? Roulotte?" la guardò con attenzione. C'era decisamente qualcosa che non andava secondo lei.

“Voglio passeggiare ti va?” Lana si ritrovò a sentirsi come nella storia. Jennifer come Emma sapeva leggerla, sapeva quando mentiva e lei non voleva farlo, era una buona amica, una brava collega.

Annuì, sorridendole. Sperando di metterla a suo agio.

Dopo aver ottenuto di potersi allontanare, la mora era nervosa e le sudavano le mani, poi perché non lo capiva neanche. Guardò di sfuggita l’altra e poi tornò a fissare l’asfalto.

Jen si fermò "Cosa c'è?"

Lo stomaco della mora fece una giravolta e la guardò, era inutile dirle bugie “Sei proprio come Emma eh” ridacchiò e poi si fece seria. Si aprì il cappottino anche se non era visibile “Sono...sono...incinta Jen”

La bionda la guardò un momento "Oh ma è fantastico!" Le mise una mano sul braccio, stringendoglielo affettuosamente

“Grazie almeno tu sorridi” ammise abbassando lo sguardo anche sulla mano di Jen, e poi sorrise di rimando.

"In che senso?" La guardo mentre l’abbracciava. C'era voluto molto per arrivare ad avere quel tipo di affetto tattile.

Lana si lasciò stringere in quell’abbraccio, e sentì il suo profumo dolce “Sono sola in questo...” disse chiudendo gli occhi e sospirando.

"Come? Ma Fred...?" La guardò poi la strinse ancora di più.

“Lui non lo voleva, ci siamo lasciati. Un mese fa ho firmato i documenti per il divorzio...” la guardò staccandosi.

"Che pezzo di..." Guardò la mora e la sorrise "Se vuoi ci sono io..."

“...davvero?” Sorrise tenendole la mano “Ti ringrazio...gelato?”

Le sorrise "Oh sì. C’è una gelateria appena uscite dal set. Ci sono andata ieri con Ginny" pensò un momento "Sai potresti chiedere a lei qualche consiglio ..."

“Vorrei mantenere la cosa riservata. Nel senso che già non so come la prenderanno Ed e Adam.”

"Beh, faranno meglio a prenderla bene. Sei incinta mica stai per morire" le accarezzò la spalla.

“Sai che diventa complicato” sorrise, le piaceva quel contatto di Jen lo sentiva affettuoso “Andiamo?”

Annuì. Dovevano solo provarci a buttare Lana fuori dallo Show. Per la miseria si sarebbe messa in mezzo come un Tir.

 

 

“Che gusto prendi?” chiese la latina guardandolo la vetrina dei gelati, come una bambina sognante.

Scrollò le spalle sorridendo "Cioccolato e Crema"

“Pistacchio e nocciola” sorrise Lana guardandola

Jen pagò e le porse il cono. Si sedettero su una panchina un po’ isolata "Di quante settimane è?"

“Otto” la guardò leccando il gelato timidamente.

"Oh... due mesi quindi" le sorrise cercando di rassicurarla "Hai già prenotato l’ecografia?"

“Si” sorrise guardandola “Stai prendendo a cuore la cosa eh” ridacchiò portando un fazzolettino sulla punta del naso dell’altra che si era sporcato.

La bionda arrossì poi guardò l'altra "Oh beh sei tu... sei mia amica ... e non è colpa del piccolo se suo padre è uno stronzo"

“Linguaggio Morrison” ridacchiò “Non è tutta colpa sua” ammise mordendosi il labbro.

La guardò "In che senso?"

“Avevamo parlato della possibilità di avere un figlio. Ho interrotto la pillola ad insaputa di Fred...” sospirò “Io lo volevo tanto...e beh pensavo che una volta avuta la notizia, ne sarebbe stato felice, ed invece...” sentì nuovamente gli occhi riempirsi di lacrime e abbassò lo sguardo.

Jen la strinse a sé "Beh, forse quella non è stata una buona mossa... ma sta di fatto che un bimbo non si rifiuta così"

“Lo so, è mi sento in colpa per quello, l’ho un po’ tradito...” nascose il viso nell’incavo del collo dell’altra “Scusa adesso ti macchierò la maglia”

"Nah. Ne avrò duemila simili" sorrise accarezzandole la nuca e carezzandole i capelli con la mano. I loro gelati dimenticati.

“Non ti facevo così coccolona JMo” sorrise “Ma mi piace, mio figlio avrà, anche, una zia bionda” ridacchiò.

"Oh sì e dovrò litigare con Bex su chi lo terrà" rise.

“Lei non lo sa ancora” mandò gli occhi al cielo “Il gelato è completamente sciolto, scusa”

Guardò il gelato e scrollò le spalle "Oh... quanto mi paghi per non dire a Bex che lo hai detto prima a me" rise.

“Ti offro il gelato” la guardò “E poi non lo faresti, se ti conosco” cercò di recuperare quel che era rimasto sul cono.

Rise "Hai ragione e non c'è bisogno " Guardò l’orologio "Vuoi rientrare?"

“Si sarà meglio” ammise e si incamminarono verso le loro roulotte. Una volta davanti a quella della Parrilla, la mora le lasciò un bacio sulla guancia “Grazie per questo tempo. Buon lavoro” avevano accordato che si sarebbero filmate scene senza Lana almeno per quella giornata.

La guardò "Fammi sapere se hai bisogno di qualsiasi cosa..."

“Ho il tuo numero Morrison” sorrise vedendola allontanarsi e aprì la porta, e ad accoglierla la sua cagnolina Lola.

Jen si allontanò. Aveva tante cose per la testa.

 

“Oh Jen” Josh la sorprese pochi metri di distanza, dopo aver lasciato Lana.

 

La mora si era stesa a letto, coccolando la sua grande cucciola. Adesso che si era confidata con qualcuno si sentiva un po’ più leggera. Avrebbe dovuto affrontare tanto ma era certa che i suoi amici, sarebbero stati contenti.

 

Jen guardò l’uomo "Si?"

“Lana come sta?” Chiese mentre affettuosamente e buffamente la prese sottobraccio

"Sta bene. Un po’ scombussolata ma se c'è qualcosa sono sicura... che ce lo dirà"

“Siete state parecchio tempo assieme eh”

"Uh, cosa? Certo siamo amiche "

“Rilassati, dai andiamo”

Annuì, lanciò un’occhiata dietro di sé e poi lo seguì.

 

Questo è il nostro regalo di Natale in ritardo per voi, speriamo che la storia possa interessarvi. Nihal & Pink

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Capitolo 2
*** I'm pregnant ***


I'm pregnant

2

Adam ed Eddie erano appena arrivati nella sala riunioni della serie e vedevano gli altri pian piano accomodarsi. Gli era sembrato strano il messaggio di Lana che chiedeva di convocare tutti per una riunione, per parlare di qualcosa di urgente. L’uomo vide la mora arrivare seguita da Bex che sembrava tediarla.

Jen si alzò e spostò la sedia per lei, ma la sua espressione non tradiva nulla.

“Secondo te?” Chiese Josh all’orecchio di Gin.

“Oh grazie” Lana arrossì a quel gesto dell’altra e sperò non si vedesse.

“Signori? Ci siamo tutti?” Disse apprensivo Adam.

Eddie si voltò verso Lana "Allora dicci pure"

Jen, per un momento, sfiorò non vista la coscia della latina per darle coraggio.

Lana rabbrividì a quel contatto e si mise in piedi. Prese un lungo respiro e guardò tutti. Per poi rivolgere lo sguardo su Adam e Eddie “Devo annunciare la mia gravidanza” disse piattamente, sapeva che ci sarebbero state delle ripercussioni, ma non poteva più nasconderlo.

Eddie la guardò con gli occhi spalancati, mentre già pensava ai possibili risvolti della trama e nessuno gli piaceva.

La bionda le mise un braccio sulla schiena mettendosi in piedi di conseguenza.

“C’entri qualcosa Morrison?” Ridacchiò Adam guardando quel gesto.

- Magari - ma subito scacciò quel pensiero e guardò Adam con un’espressione tra il divertito e l’omicida.

“So che potrebbe stravolgere le cose, quindi se vorrete accantonare il mio personaggio quando il pancino sarà evidente, lo accetterò” disse riaccomodandosi.

Jen la guardò "Non se ne parla. Sei praticamente la protagonista" sorrise.

Eddie si schiarì la gola "Ne discuteremo "

“Va bene Jen” le picchiettò la mano.

“Volevo solo lo sapeste da me ecco” sospirò e si rimise in piedi. Gli ormoni erano ovunque, doveva lasciare la stanza. Aveva visto tanti sguardi, Rebecca e tutti gli altri. Decise di allontanarsi.

"Lasciatela sola" tuonò la bionda mentre un brusio di sedie e di voci si alzò appena la porta si chiuse dietro la mora.

“Come mai non sei sorpresa?” Disse Bex avvicinandosi. L’altra scrollò le spalle e si alzò andando verso la porta.

 

 

 

Lana era in preda al panico mentre passeggiava verso la sua roulotte.

Jen le corse dietro "Lana" disse quando la raggiunse.

“Per favore” aprì la porta della roulotte “Ho bisogno di star sola”

“Oh... ok... se hai bisogno di qualcosa chiama ok?"

“Okay...e scusami” disse guardandola “Hai fatto colazione?”

"Uh ... non ancora. Vuoi che ti porti qualcosa?"

“Vieni dentro” sorrise “Mi ero fatta portare qualcosa ma non avevo fame stamattina e adesso non voglio fare colazione da sola” ammise, si sentiva strana.

"Oh..." esitante dal repentino cambio d’umore "Certo se ti fa stare meglio"

“Lo so pensi che sono pazza” disse scostando la porta affinché entrasse.

"Uh... no, credo che tu sia solo incinta..." la guardò sorridendo "Lo sai che Bex ti ucciderà e poi ucciderà me... e molto probabilmente sta marciando verso questa roulotte?" Sorrise.

“Non mi importa, possiamo sempre fingere di essere sparite”

Jen la guardò e scosse la testa sorridendo. Poi si ricordò di qualcosa "Come vanno le nausee mattutine?"

“No, ti prego non le nominare” la fece accomodare nel salottino “Non fare complimenti. Caffè americano?"

"Va bene" e la guardò mentre preparava. Più tardi avrebbe parlato con Adam e Eddie.

“Eddie non l’ha presa per niente bene vero? Lola?” Chiamò la cagnolina. La quadrupede arrivò scodinzolando dalla sua padrona.

Jen sospirò "Probabilmente sta solo pensando alla trama"

“Sarà stato bello lavorare con te …” ammise.

"Hey. Non dire così anche Ginny era incinta ricordi?"

“Sì ma c’era Neal, potevano celarlo”

"Oh beh... senti abbiamo una trama dell’assurdo che mi stupisco ancora che la gente ci segua. Hanno fatto mettere Emma con Uncino eddai!" Rise.

“Perché pensi che non debbano?” Disse sedendosi e posandole davanti la tazza fumante.

"Bah sono il classico stereotipo... e poi non lo so ... Colin è bravo e mi sta simpatico... ma Killian... si è un po’ rovinato... e poi non lo so c'è qualcosa di sbagliato nella loro dinamica"

“Chi vedresti con Emma scusa?” La guardò incuriosita “Rovinato?”

"Emma potrebbe... benissimo stare da sola" giocò con la tazza "Si non so è una sensazione che ho…  o forse perché è il tipo di persona con cui non mi metterei mai" sorrise.

“A me piace Emma, avrebbe bisogno di qualcuno che la faccia sentire apposto...”

"Beh, un ubriacone non è il suo apposto credo.... e poi seriamente? Quella scena che dovrò fare quando si lasciano?... disperata al bar a bere birra.... ma dai quella non è la Salvatrice" sbuffò era frustata, aveva cercato di parlarne con il duo malefico, ma non le davano retta. Stava iniziando a sentire che non era più il suo personaggio, non era più un personaggio che voleva interpretare, sembrava che Emma avesse perso la sua personalità.

“Ehi?” Lana portò una mano su quella della bionda “Che c’è? Paura che la Mader ti uccida?” Ridacchiò.

Jen ridacchiò "Probabilmente... ma prima ucciderà te. Ma visto che sono di animo gentile tenterò di difenderti dalla furia rossa" sorrise.

“Come fa Emma con Regina no? “Sorrise, chissà cosa aveva voluto dire con quel discorso sul suo personaggio.

"Uh?" La guardò "Beh, sarebbe fantastico... ma non lo faranno mai" scrollò le spalle e prese un sorso di caffè.

“A cosa alludi?” La guardò.

"Al fatto che non c'è la minima possibilità che diano un finale SwanQueen allo show"

“Perché vorresti un finale così?” La scrutò.

Scrollò le spalle "Non lo so... avrebbe più senso forse"

“Ah sì? Raccontami la tua idea” si poggiò alla mano guardandola.

"Non ne ho e ... solo ... considerando la storia dei personaggi e la loro crescita fino a quando avevano un senso... beh sarebbe più logico"

“Hai voglia di baciarmi Morrison?” A volte si sentiva stronza come Regina.

Jen sbuffò spingendola leggermente "Hey. Non è quello ... sto parlando dei personaggi" - credo -

“Eh beh, concordo con te” ammise sorridendo divertita alla cosa “Non ho mai baciato una donna in effetti”

"No?" Si girò incuriosita.

“Perché tu si?” Disse prima di mangiare un pezzetto di muffin alla mela.

"Uhm... forse" sorrise "... tanto tempo fa"

“Forse non è una risposta Morrison” la guardò sollevando il sopracciglio.

"E chi lo dice?" Le sorrise.

“Okay mi arrendo” alzò la mano, scuotendola “Che girate oggi?”

"Uhm non lo so ma credo alcuni pezzi a Storybrooke"

“Okay, ti lascio andare allora” sorrise guardandola, le piaceva la sua compagnia ma non voleva approfittarne.

"Grazie per la colazione" le strinse una spalla alzandosi "Se c'è qualcosa dillo ok?"

“Buon lavoro” sorrise lasciandola andare. Adesso doveva prima chiamare Trish e Antoinette per dar loro la notizia, prima che uscisse su qualche testata, poi dirlo in famiglia.

Jennifer si avviò lentamente verso il set.

 

Buon anno nuovo a tutti voi che seguite le nostre storie e questa Morrilla! Speriamo in un 2021 migliore! Auguri da Nihal & Pink!

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Capitolo 3
*** Take it easy! ***


Take it easy!

3

La bionda si affrettò per i corridoi. Arrivò alla porta e l’aprì, appoggiandosi allo stipite. "Scusate" guardando la ginecologa e Lana.

“Jennifer...” Lana arrossì vedendola lì sfacciata come Emma “Può entrare?” Chiese alla ginecologa.

La donna annuì sorridendo. Si sedette di fianco alla mora "Potevi dirmelo sai, te lo avevo detto che ci sarei stata. L’ho scoperto per caso da Bex..."

“Non volevo darti fastidio” la guardò stringendole una spalla affettuosamente.

"Ma no. Non mi dai mai fastidio. Ora cosa ho interrotto?"

“Penso che la dottoressa stesse per attivare l’audio per sentire il cuoricino del fagiolino"

Jen sorrise "Oh... posso sentirlo anche io?"

Lana si mordicchiò il labbro all'espressione emozionata e buffa dell’altra. Quella donna era davvero tutt'altro di quel che si aspettava la prima volta che l'aveva conosciuta.

La ginecologa riaccese il suono.

La bionda rimase incantata ad ascoltarlo. "Non sa veramente che si sta perdendo" sussurrò.

Lana le prese la mano e ne guardò il profilo. Sapeva a chi alludesse.

"È meraviglioso"

“Si lo è” sorrise sentendo il calore dell’altra. Era così dolce in quel momento, quando erano arrivate a quel punto?

Jen la guardò e poi si girò verso la ginecologa.

"Vuole che le stampi l’ecografia?" Guardò la mora.

“Si, ne stampi anche una per la mia amica” sorrise Lana guardandola ancora con lo sguardo sognante che aveva la sua collega.

La bionda sorrise "Oh... beh grazie..."

Lana rise e iniziò a pulirai l’addome dal gel.

Jen le porgeva i fazzolettini "Come ti senti?"

“Un po’ stanca” la guardò, -perché tutta quella premura? -

"Vuoi che ti porti da qualche parte?" Notò lo sguardo strano "Che c'è?"

“Uhm?” Scosse la testa “Niente. Non voglio toglierti tempo”

"Tranquilla oggi ho la giornata libera" le sorrise "Tu quando dovresti filmare il tuo pezzo per la puntata musicale?"

“Peccato tu non possa neanche vederlo” sorrise mentre si metteva seduta sul lettino “Presto immagino, sennò non mi andrà il corpetto”

"Come farai a recitare con quello..." sorrise "Beh, magari farò un salto "

Lana si ritrovò ad arrossire e meno male arrivò la dottoressa con la stampa.

Jen prese entrambe le stampe e porse una mano all’altra per aiutarla a scendere.

“Ehi” chiese l’ecografia indietro buffamente.

Gliela porse sorridendo "Dove vuoi andare?"

“Tu che proponi?”

Guardò l'orologio "Una passeggiata al molo e ci sediamo sulle panchine larghe e comode?"

“Larghe eh” ridacchiò.

"Così stai comoda..." poi si rese conto di aver fatto un passo falso e arrossì "Comunque Ginny dice che se vuoi una mano lei è disponibile"

“Siete tutti meravigliosi, grazie”

"Per te questo e altro"

“Mi fai arrossire e dai” la guardò sistemandosi. E uscirono.

 

 

 
Jen le condusse fino al molo, ma non aveva considerato che forse per l’altra era troppo freddo.

“Freddino eh?” Sorrise la mora guardandola.

La bionda si aprì la giacca e le avvolse un braccio intorno "Scusa non ho pensato"

“Non fa nulla”  si immerse in quel cappottino e nell’abbraccio di Jen.

 "Come va?"

“Emani calore” sorrise sentendo anche il suo profumo a quella vicinanza.

Quasi come un riflesso incondizionato, Jen le diede un bacio sulla tempia.

Lana si strinse ancora a lei cullata dal suo respiro “Potrei addormentarmi”

"Va bene che faccio pesi. Ma ancora due persone non riesco a sollevarle" ridacchiò.

“Eh io che credevo fossi un mega fusto” ridacchiò staccandosi “Rientri?”

"Nope. Te l’ho detto ho la giornata libera" sorrise "Vuoi andare da qualche parte?"

“A pranzo? Avrei fame”

"Certo! Ho scoperto un posticino " ridacchiò mentre tornava indietro.

“Sei molto simile ad Emma”

"Uh... perché?"

“Ti piace mangiare ecco tutto” si diressero in macchina.

"Oh sì beh, a chi non piace" rise e le aprì lo sportello.

“Oh ma grazie” sorrise sedendosi e allacciando la cintura.

 

***

 

Jen entrò nell’ufficio di Eddie e Adam "Volevate vedermi?"

“Si vieni dentro” Disse Adam.

La Morrison chiuse la porta e si sedette "Cosa c'è?"

“Volevamo parlarti di questa nuova situazione” disse Adam ancora.

Socchiuse gli occhi "Esattamente che situazione?"

Eddie la guardo "Che Lana è incinta"

"E allora?" Lo fissò.

“Tra qualche tempo, dobbiamo decidere cosa fare dei personaggi”

"Arriva al punto Adam"

“Dobbiamo stravolgere la trama”

Jen alzò il sopracciglio "Arriva. Al. Punto."

Edward la guardò "Abbiamo intenzione di far uscire di scena il personaggio di Lana"

“Esattamente, dovrai prendere il suo posto nella settima stagione” disse.

La bionda si alzò di scatto facendo cadere la sedia "Ma siete stupidi?! Perché?"

Eddie la guardò "È incinta avrà da fare con il bimbo. Non possiamo avere una Regina incinta. Vero Adam?"

La bionda li fissava entrambi non credeva alle sue orecchie.

“Purtroppo è così” la guardò, fu spaventato alla reazione, quello sì.

“Bene. Visto che potete fare a meno di Regina allora farete a meno anche della Salvatrice "

Eddie sussulto "No. Perché?!? Ma come ti viene in mente?"

“Eddie ha ragione, che cosa stai dicendo?”

"Se levate Lana, questo show diventerà una merda più di quello che è ora. Regina è quasi l’unico motivo per cui i fan continuano a guardare quest’accozzaglia di personaggi. Esistono migliaia di modi anche di CGI per far sembrare Lana non incinta! Ma voi invece di scrivere qualcosa di plausibile o andare dai tecnici informatici... no, voi decidete di buttare fuori chi è l’anima di questo show! Bene sapete cosa? Se non c'è Lana non ci sono io. Se lei resta me ne vado io. E voi, col mio stipendio, potete pagarci la CGI e altre merendine per i vostri culi grassi!"

 "Stai dicendo sul serio?” risentito Adam, l’altra annuì “Beh allora sei fuori, finita questa stagione, sei sciolta dal contratto”

“Oh, alla grande. Il mio avvocato si farà sentire per le pratiche. Oh, e divertitevi a scrivere i motivi plausibili per cui Emma se ne va... ah è vero è dalla terza stagione che non ci riuscite ... Auguri coi fan e con la produzione" si girò e sbatté la porta alle sue spalle.

“È assurdo, ma l’hai sentita?” Adam scosse la testa guardando l’altro.

 

***

L’appuntamento era stato fissato per quella sera. Sapeva che Jen non era per la quale ma in quanto suo manager, Jamie doveva seguire quella strada del PR. Gerardo gli aveva indicato il ristorante dove l’avrebbe portata.

Jen già non voleva uscire di suo. Era ancora troppo incazzata con i due dementi, ma oramai doveva andarci.

L’uomo la vide entrare nel locale e le fece segno di dove fosse seduto “Ciao” le porse la mano.

"Ciao!" gli sorrise.

“É un piacere conoscerti, sono Gerardo” le sorrise guardandola “Sei molto bella"

"Grazie" si sedette e lo guardò.

“C’è qualcosa che non va?”

"No, no tranquillo" Sospirò cercando di sembrare interessata "Allora che fai nella vita?"

“Sono un attore, piccole parti ma, spero in meglio”

"Hm davvero? E in cosa posso averti visto?"

“Non credo tu abbia visto qualcosa…” ed iniziò a parlare delle sue piccole parti e dei suoi sogni di grandezza.

La donna lo guardava parlare. Ma non era lì con la testa. D'un tratto si chiese che diamine ci faceva lì se non voleva esserci. Era da quando era entrata che pensava se avrebbe fatto in tempo ad andare a trovare Lana, le era sembrata giù quel pomeriggio. I suoi occhi lo fissavano inespressivi.

“Jennifer? Non mi stai ascoltando vero?” La guardò.

Lo guardò, rimise a fuoco. - Al diavolo! – pensò.

Si alzò "Senti in realtà non voglio essere qui e non ho nemmeno voglia di sapere chi sei. Quindi perdonami, sono sicura che troverai qualcun'altra. Ma ciao" e se ne andò verso la porta.

L’uomo boccheggiò e la guardò uscire.

 

 

Lana sentì bussare alla porta del suo appartamento di Vancouver.

Jen aspettava dall’altra parte un po’ furente, ma più che altro impaziente di vedere come stesse la donna.

“Arrivo” aprì la porta “Ehi, che cosa è successo?” Aveva le gote rosse e il collo altrettanto rossastro, segno che era arrabbiata “Vieni entra ho fatto l’acqua per il tè”

"Hey Lana... uhm scusa l’ora. Volevo sapere come stavi..." entrò con cautela.

“Il pavimento è collaudato eh” sorrise “Sto bene, potevi chiamarmi, ma ehi cos’hai?”

"Cos…? Oh" ridacchiò "Uh nulla d’ importante... passavo... ho pensato di vedere come stavi. Tutto qui" si sedette sul divano che l’altra le aveva indicato.

“Continui a dribblare la mia domanda Jennifer” la scrutò mentre andava nel cucinino.

"Ok. Vostro onore. Ho avuto un po’... una giornataccia... che si è conclusa con un appuntamento con un’idiota... seriamente non pensavo di essere così scortese, ma oggi me le hanno tirate fuori tutte..."

“Forse meglio una valeriana con melissa eh?” Sorrise tornando in salotto con due tazze fumanti “Mi dispiace tesoro” -sei seria? - si disse.

La guardò ".... grazie" le sorrise "Dispiace a me di essere piombata qui"

“Ci ho fatto l’abitudine, sei un prezzemolo da minestra, appari ovunque, ma ehi, non ti scusare tanto non dormivo”

Sospirò "Ti dispiace?"

“No, non mi dispiace, ricordi? Sei la zia bionda di questo fagiolino, ti vogliamo intorno” si sedette al suo fianco sul divano. Poggiò la schiena e sollevò le gambe sul tavolino “Vuoi raccontarmi qualcosa?”

"Che cosa vuoi che ti racconti?" Si girò sorridendole.

“Qualsiasi cosa, se non vuoi raccontarmi come è andato di merda l’appuntamento” sorrise accarezzandole un braccio “Mi spiace”

"Nah non voglio romperti le scatole. Lui era noioso come al solito e io... non riuscivo a pensare ad altro... che se tu e il piccolo stavate bene oppure no..."

- Ma certo Jen! E la proposta di matrimonio?!-

Lana boccheggiò alle parole di Jen, non capiva davvero tutta quella premura “C’è un altro perché vero?” Chiese d’impatto. Jen rifiutava sempre le uscite, e quando ci andava andavano male, perché?

Scosse le spalle. "Non mi piaceva e oggi non è giornata. Ecco tutto.... com'è stato il piccolo oggi?" Le sorrise cambiando argomento e facendo un piccolo sbadiglio.

“Chiediglielo tu” ridacchiò indicandole le sue gambe “Cerca di rilassarti! Che poi chi ti dice non sia femminuccia?”

Jen la guardò "Sicura? Non vorrei metterti a disagio"

“Pioggia la testa qui e rilassati” quando lo fece iniziò inconsciamente a passarle le dita tra i capelli “Sai tra qualche mese potrai parlarci con fagiolino, che dici ti ascolterà? Inizierai a viziarlo di già?”

L’altra sorrise "Ovvio che si... anche se prima chiederò il permesso alla mamma per farlo" Non ricordava l’ultima volta che si era sentita così rilassata.

“Hai tutto il mio consenso!”

Jen iniziò a parlare col bimbo "Capito piccolo? Quando verrai al mondo avrai la zia bionda che ti vizierà.... forse anche la tua zia rossa .... ma quella bionda è più bella" un altro piccolo sbadiglio.

“Che vanitosa” sorrise accarezzandole il viso come se fosse una cosa normale.

Jen si sentiva rilassata e riposata. Senza accorgersene si addormentò sul grembo dell’altra.

“Eri proprio stremata tesoro” Disse Lana mentre ancora le accarezzava la chioma bionda. Pian piano si addormentò anche lei.

 

 

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Capitolo 4
*** Can I help you? ***


Can I help you?

4

 

Jen osservava Lana che cantava e faceva la sua coreografia per l’episodio musical. La pancia era coperta da un telo verde per la CGI in modo da non farla sembrare incinta. Ma anche così alla bionda tremavano un po’ le mani. Aveva sempre trovato l’altra attraente... ma con la vicinanza che si era creata in quei sei mesi era ancora più difficile. Alzò le sopracciglia impressionata quando l’altra si piegò facendo una semi spaccata, e si girò quando portò in avanti il petto reso ancora più prominente dalla gravidanza - A cuccia Morrison! -

“Ohi Jen? Che guardi? Ah, già la regina sa cantare e muoversi anche molto bene” disse Josh che si preparava a sua volta a girare la scena con Gin e Lana.

Jen dette un cazzotto a Josh.

 

“Sei venuta” sorrise Lana passandole di fianco e sfiorandole un braccio, mentre con l’altra mano beveva un po’ d’acqua da una bottiglietta.

"Beh, ho detto che avrei fatto un salto no?" Le sorrise - Oddio quel corpetto-

“Piace il mio outfit?” Sorrise Lana guardandola.

Jen annuì tentando di guardarla senza sbavare troppo "Beh, gli outfit dell’Evil Queen ti hanno sempre donato molto"

Gin dietro di loro alzò un sopracciglio guardando il marito.

“Oh lo so ma questa forse è la prima volta che mi sento in imbarazzo però” disse alludendo al pancino.

"Perché?" La guardò "Sei bella come al solito" sorrise.

“Sono grassa” la guardò quando furono sole un po’ più distanti dagli altri.

"Non è vero! Sei bella ora, anzi forse sei ancora più bella con questa luce che hai dentro" sorrise.

“Jen….” Lana si sentì arrossire “Smettila di farmi questi complimenti” la guardò e si sistemò per la scena successiva “Resti?”

"Va bene. Se vuoi..." sorrise.

“Certo che voglio” le si avvicinò baciandola sulla guancia “Grazie”

Jennifer sorrise e la guardò mentre tornava in scena. I baci sulla guancia erano diventati quasi normali.

Gin e Josh la guardavano.

“Paura Charming?” Ridacchiò la mora vedendoli.

Gin ridacchiò e la prese a braccetto "Sbrighiamoci o la tua bionda potrebbe stancarsi"

“Non è la mia bionda”

"Sicuro" ridacchiò. Si staccò ed iniziarono la scena.

 

 

***

“Dio non riesco a reggere questo ritmo” disse Lana sedendosi nella sua roulotte e guardando l’altra ancora poggiata alla porta.

Jen le avvicinò una sedia in modo che potesse alzare le gambe "Posso fare qualcosa per te? Per farti sentire meglio? Stai prendendo le vitamine che ti ha dato la dottoressa?"

“Ehi che hai?” La guardò mentre si accarezzava il pancino.

"Nulla... vuoi una mano con quel coso?" indicò il corpetto che stringeva la figura dell’altra.

“Si sarebbe meraviglioso” sorrise “Sento che è agitato, forse non dovevo strafare oggi”

Jen si avvicinò iniziando a concentrarsi sulle corde e chiusure "Come facevate tra te e Megan a portare questi, mi è estraneo. Mi è bastata una volta"

“Beh ci vuole regalità” la prese in giro “Stavi molto bene a dirla tutta”

La bionda sorrise e le sfilò l’indumento "Meglio?"

“Decisamente” sorrise al senso di libertà “La mamma ti chiede scusa fagiolino” disse accarezzandosi il pancino.

"Posso fare altro?" Si sentiva un po’ come una mamma chioccia.

“Vieni qui. Tu che senti?” Disse indicandole il pancino.

Appoggiò la mano con cautela. Assunse un’espressione stupita "Sta scalciando..." accarezzò la pancia. Si piegò, accarezzandole il ventre "Hey piccola. Che vuoi fare, ballare anche tu come la mamma?" Parlando con la pancia.

Lana strinse il labbro con i denti per non piangere a quella scena. Jen era davvero qualcosa che non si aspettava, nel senso che non si aspettava che la facesse sentire sempre bene.

Alzò lo sguardo "Hey che c'è?"

“Uhm niente” alzò gli occhi al cielo e si asciugò le lacrime, che comunque erano scese.

Le prese le mani "Non sembra niente" le accarezzò.

“Scusa gli ormoni” cercò di sorridere.

Le baciò la tempia "Non devi scusarti”

“Sono un disastro” disse tentando di calmarsi.

"Forse, ma lo sei con classe" sorrise così vicina a lei.

La mora si perse in quegli occhi verdi -Smettila di guardarle le labbra-

"Lana... io..." la guardò mentre si mordeva il labbro.

“Shh” l’altra poggiò la fronte alla sua “Grazie di essere qui” le accarezzò la nuca.

"Se mi vorrai sarò qui per te e per lei"

“Mi meraviglio di quello che siamo diventate” sorrise accarezzandole i capelli e stringendosi a lei.

"In che senso?" Le sorrise godendosi il contatto.

“Beh siamo cambiate in questi anni e soprattutto in questi mesi” -Lana tieni a freno le mani e la lingua o ti metterai nei guai-

"Ti dispiace?" - Jen fermati non incalzare-

“Certo che no, tesoro” -anzi, Lana! Smettila!-

"Sai mi piace quando mi chiami così..." -Jen! Per l’amore di dio chiudi quella bocca! -

“Lo so, lo vedo dalle tue guance” sorrise sfiorandogliele con i pollici. I suoi occhi tra quelli dell’altra e le sue labbra.

La bionda non ce la faceva più "Lana .... vorrei..." gli occhi che scivolavano sulle labbra dell’altra per poi tornare a trafiggere quegli occhi nocciola.

“Dimmi...”

"... baciarti..." era una parola che racchiudeva mille possibilità, domande, futuri e pericoli.

“Fallo...” disse Lana in un turbinio di emozioni, di visi che si arrossavano e cuori che tremavano.

Si avvicinò posando delicatamente le labbra su quelle dell’altra, quasi esitante che l’altra volesse staccarsi all’ultimo secondo. Ella la spinse contro le sue e le portò le mani alla nuca. Chissà perché la desiderava così tanto? In quei mesi erano praticamente diventate più di una coppia di amiche!

Jen sospirò in quel bacio che diventava sempre più acceso.  Aveva bisogno d’aria, si staccò lentamente continuando a dare piccoli baci all’altra. Lana sorrise guardandola, le accarezzò le guance.

“Volevo farlo da un po’... ma non credo sarei riuscita ad aspettare altri tre mesi" le sorrise un po’ timida.

“Oh tesoro” timidamente poggiò nuovamente le labbra sulle sue, schiudendo appena le labbra “Voglio sentire il tuo sapore” disse arrossendo ancora.

La bionda la baciò di nuovo per poi staccarsi con il fiatone. -Questa donna potrebbe uccidermi.... ma mi va più che bene- "Direi di rallentare un attimo... non che mi dispiaccia ma..." arrossì.

“Sono incinta lo so” la guardò “Dai vieni qui” le indicò le sue gambe.

Si stese ed appoggiò la testa su di loro "Quando la piccola sarà nata... e le cose si saranno un po’ calmate... verrai ad un appuntamento con me?"

“Così spudorata Morrison…” la guardò dall’alto “Dovrò chiedere il permesso a mia figlia, se posso frequentarti” rise.

Rise e si girò verso la pancia "Che dici piccola? Posso?" Scalciò "Lo prendo come un sì" ridacchiò e le baciò la pancia.

Lentamente coccolata dal calore di Lana e dalla stanchezza, visto che stava tutta la notte considerando nuovi contratti se non faceva delle riprese, si addormentò.

 

 

Qualcuno bussò alla porta. Non aspettando risposta la spalancò. Bex si palesò in tutta la sua magnificenza "Beh, state già pensando al secondo figlio vedo" le guardò sorridendo. Si chiese se seriamente non si erano mai accorte degli sguardi che si lanciavano da anni, e dei tocchi e dell’intimità che avevamo creato in quei mesi.

"Bex dio, vuoi farmi venire un infarto?" disse Lana sperando che Jen non si svegliasse al baccano dell'altra. Quest’ultima non dette segno di aver sentito nulla si scostò in modo da stare più intorno al pancione quasi a proteggerlo.

La rossa la guardò con un sopracciglio alzato "Beh, insacchi la Morrison e non mi dici nulla”

“Cosa stai blaterando?” la mora la guardò e continuò ad accarezzare i capelli biondi guardandola rilassata.

"Del tuo rossetto" ridacchiò.

“Cosa ha il mio rossetto?” Sollevò il viso.

"Da te è sbavato. E lei sicuro non lo indossava" Mentre l’altra era distratta fece una foto.

“Beh...” non poteva inventarsi la storia della marmellata…

Sorrise "E va bene... non dirò nulla"

“Grazie” probabilmente era stato solo un errore...

“Oh, adesso cos'è quella faccia? Lei è decisamente meglio del tuo ex marito"

“Nessuna faccia”

"Lana... ti conosco troppo bene... hai la faccia di quando pensi troppo"

“Non voglio rovinare tutto”

“Oh beh ... intanto provaci e prendetela con calma... chissà cosa ne uscirà fuori" sorrise.

Jen sentendo parlare si svegliò lentamente.

“Ehi scusa non volevamo disturbarti” sorrise Lana come congelata, non sapeva come agire adesso che non erano sole.

La bionda si girò e vide Bex. Le sorrise "Hey!" Poi si girò verso Lana "Scusa non mi sono resa conto di quanto fossi stanca…" le sorrise.

La Mader le guardò sorridendo come il gatto col topo.

“Dovresti andare a casa, tesoro” non doveva vergognarsi di chiamarla così. Ma si sentiva così vulnerabile in quel momento.

Si alzò in piedi stiracchiandosi "Si forse è meglio, stamattina il mio personal trainer mi ha uccisa e domani è impegnativa la cosa" le diede un piccolo bacio, salutò Bex e uscì dalla porta.

"Il rossetto" le urlò dietro la rossa.

“Sei idiota?” Lana si mise in piedi a sua volta “Accompagnami a casa Inglesina”

"Ma come, non vuoi che richiami la bionda?" ridacchiò prendendola sottobraccio "E così la Regina ha rubato lo Sceriffo al pirata" rise ancora di più.

“Shh Bex stai dicendo cose assurde”

"Dici?"

“Si, insomma mi ha detto di volermi baciare e io ho acconsentito”

"E ti è dispiaciuto? Hai ricambiato? Raccontaaaaa"

“Sì, ma si è fermata quindi…”

"Magari non vuole correre o darti fastidio visto il tuo stato"

“Credi?” La guardò.

"Beh si"

“Non lo so, Bex, vorrei illudermi il meno possibile” Bex l’abbracciò.

 


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Capitolo 5
*** What happened? ***


What happened

5

Ormai la registrazione delle ultime due puntate si avvicinava e lei nonostante tutto, non voleva doversi ridurre in lacrime nelle scene faccia a faccia con Emma.

Però lì davanti allo specchio, era agitata perché la piccola scalciava.

Era pomeriggio inoltrato, e le riprese avrebbero avuto una pausa per quel giorno. Jen bussò alla roulotte.

“Entra pure” sorrise sdraiandosi.

"Hey come va?" Entrò sorridendole e andandole incontro.

“È agitata” disse scoprendosi la pancia.

"Uhm vuoi che massaggi un po’?"

“Con l’olio?” La guardò.

"Yep. Gin mi ha detto, che aiutava"

“Come sta andando? Come si sta bene sulle scene al freddo al gelo?”

"Si crepa di freddo ecco cosa" sorrise "Hai dell’olio nel bagno?"

“Si certo e nella doccia, mi spiace che faccia così freddo, freddolosa”

Prese l’olio e le si avvicinò sorridendole. Le diede un bacio sulla tempia sedendosi vicina.

“Ciao!” sorrise “Visto chi c’è qui?”

Sorrise e le accarezzò la pancia "Ciao piccola" La guardo un po’ rossa "Puoi alzare la maglia?"

“Ciao zia bionda” sorrise sollevando la maglietta.

Le iniziò a spalmare olio sulla pancia sorridendole e sorridendo al pancione, la bimba dette qualche calcetto alla bionda.

“Fai la brava tu” sorrise guardando la scena “Hai già visto l’abito da sposa di Emma?”

"Si... volevo morire quando me lo hanno fatto vedere ... " ridacchiò "Tu e Bex sapete già cosa indossate?"

“Perché? È brutto?” La guardò dolcemente “Dovrebbe essere un tubino”

"Oh..." - a cuccia Morrison! - "No anzi... è che il velo è un uovo rovesciato"

“Sono sicura sarai bellissima”

"Se lo dici tu..." le accarezzò dolcemente la pancia.

“Adesso mi addormento, sappilo”

Sorrise e poi la guardò "Senti... per l’altro giorno ... " aspettò che la guardasse.

“Non devi scusarti. Va bene così”

"No, non volevo dire questo" le sorrise "Io volevo veramente baciarti.... e vorrei tanto che venissi ad un appuntamento con me...ma se pensi che sia meglio di no, allora possiamo fare finta che non sia mai successo tutto qui" sorrise e continuò ad accarezzare la pancia.

“Tu vuoi che facciamo finta?” La guardò “Ti sei pentita? Perché io sono molto confusa al riguardo”

"Facciamo così... pensaci con calma… non te lo sto chiedendo per ora... ma quando questa piccolina sarà qui fuori e potrà giocare con noi... solo allora vorrò una risposta ... non prima" la guardò seria.

“Jen” poggiò la mano sulle sue.

"Si?" Si fermò.

“Grazie”

 -Meglio che tu non sappia...- "E di cosa?" Sorrise

“Di non avermi lasciata” sorrise imbarazzata.

"Non lo avrei mai fatto" sorrise "E poi seriamente qualcuno doveva prendersi la responsabilità di spalmati l’olio, Bex ti avrebbe fatto un cesareo con quelle unghie" rise.

“Oddio non mi fare ridere” rise alla battuta.

L’altra sorrise guardandola.

“Resti qui?” Aveva bisogno di affetto, il pensiero che fossero le ultime puntate le metteva un po’ di malinconia, perché non sapeva ancora cosa ne sarebbe stato del seguito.

"Certo" si sistemò meglio sul divanetto mentre continuava ad accarezzarle il ventre.

“Oh vuoi andare a casa?”

"Nah tranquilla. Sto comoda qui" sorrise "Domani sono sette mesi... hai già prenotato l’ecografia? Oh, quasi dimenticavo, Josh si è offerto di montarti la culla"

“Che zia premurosa” ridacchiò e poi sorrise “Che tesoro, zii molto produttivi devo ammetterlo. Si l’ho prenotata e verresti?”

"Se vuoi si " sorrise "Hai un intero battaglione per montare la cameretta sia a LA che a Vancouver"

“Beh si, e non so davvero come ringraziarvi” -togliti dalla testa di baciarla- si morse il labbro.

"Non devi. Lo facciamo perché sei nostra amica e perché ti vogliamo bene" sorrise.

“Dormi con me?” Chiese guardandola.

"Va bene. Stancante oggi?" Le appoggiò un braccio dietro al collo a mo’ di cuscino per farla stare più comoda.

“Jamie ha una faccia di culo nel ruolo della fata nera” ridacchiò.

"Si" rise "Anche se in realtà è molto simpatica... ho visto qualche suo vecchio lavoro ed è molto brava" le accarezzò le spalle.

“Ovvio noi siamo tutti simpatici” sorrise chiudendo gli occhi.

"Già " le baciò la tempia "Riposati"

“Stringimi” sorrise accoccolandosi al suo petto. La bionda fece come chiesto sorridendo.

 

***

 

Era l’ultima scena, a mo’ di ultima cena tutti i personaggi erano riuniti davanti ad una lunga tavola. Se si fosse conclusa così la serie non sarebbe stato per nulla male, ma i due autori avevano già in mente altro. Lana non sapeva ancora cosa ne sarebbe stato di loro, ma aveva come dire una sensazione strana, che qualcosa sarebbe cambiata per sempre.

Jen si stiracchiò sulla sedia e guardò oltre Jared "Allora come va?"

“Me l’hai chiesto pure prima” la guardò il ragazzo.

"Beh, non dicevo a te stavolta" ridacchiò scompigliandogli i capelli e guardando Lana.

La mora accarezzò le spalle di Jared e le sorrise “Bene, dai”

Le accarezzò il pancione "E lei?" Era appena entrata nel nono mese.

“Non vede l’ora di uscire” sorrise guardandola, c’era qualcosa di diverso in lei “Jen che hai?” Era terrorizzata all’idea che beh lei si fosse stancata.

“Uh, niente" le sorrise - pensavo solo che mi mancherai. Zitta Jen!  -

“Okay” stava mentendo e non andava bene “Ragazzi mi trovate in roulotte, mi stendo un po’” disse mettendosi in piedi e uscendo dal set del Granny’s.

 

Subito si alzò e le andò dietro "Ti serve qualcosa?"

“Mi serve che tu sia onesta” disse continuando a camminare.

"In che senso?" Le si affiancò.

“Perché ti sei inventata la cazzata di aver avuto un altro ruolo?” Non le importava di star alzando troppo il passo.

- Merda! - Jen si passò una mano sul viso "Perché non volevo farti preoccupare"

Lana non la guardò ed entrò nella sua roulotte sbattendo la porta. Cosa si aspettava poi? Che restasse con lei? -Certo sogna Lana-

La bionda da fuori la roulotte urlò "Senti mi dispiace di averti mentito ok?" Non ottenendo risposta se ne andò.

La mora ormai in lacrime, certo da lei non se lo aspettava, dopo quello che si era creato tra loro.

 

 

Gin bussò alla roulotte della Parrilla, almeno una mezz’ora dopo. Aveva con sé una scatola di prima necessità per la bimba.

Lana tirò su col naso e disse di entrare, sapeva non fosse la Morrison “Hey”

Gin entrò e le si sedette accanto "Hey, cos'è successo?" Le porse un fazzoletto.

“Jen ci ha mentito ecco” disse prendendo il fazzolettino.

"In che senso? Perché? Che ti ha detto?" Le accarezzò le spalle.

“Ha inventato una cazzata sul fatto che lascia lo show, ma non il vero motivo. Perché?”

Gin si morse il labbro "Non lo sai eh?... vuoi veramente saperlo?" La guardò combattuta.

La mora si girò di scatto “Cosa è successo?”

"Io e Josh l’abbiamo scoperto solo ieri sera.... ma ... a quanto pare Adam e Eddie ... volevano buttarti fuori visto che sei incinta... e lei ha rinunciato al suo ruolo ... per farti restare"

“Che cosa? Perché l’ha fatto?” Non le importava che cosa pensassero quei due, voleva sapere della donna che le stava a cuore.

"Secondo te?!" la guardò Ginny "Per farti rimanere nello show ...  ma secondo te perché?!" - Domande idiote per bambini deficienti...-

“È stata una sciocca, perché mentirmi, non avrebbe dovuto, la solita testona” Era furiosa di quell’atteggiamento dell’altra.

Gin sbuffò "Anche tu sei la solita testona! Quella bionda da strapazzo ti ama ecco perché!"

Lana boccheggiò “Che stai dicendo?”

La guardò "Seriamente?! Non te ne sei mai accorta?! Secondo te perché ti ha baciato?" - Seriamente ma cosa hanno ‘ste due? -

“Siamo...eravamo amiche...io non lo sapevo...sono un disastro”

Gin le accarezzò le spalle "Direi che è meglio se chiarite la situazione no? ... tu la ami? O meglio pensi che potresti amarla?"

“Io non so cosa dire, io...ho bisogno di pensare”

"Bene pensaci e poi chiamala qualunque sia la tua decisione. Promesso?"

“Promesso” ammise Lana guardandola uscire e accarezzandosi il pancione.

 

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Capitolo 6
*** Kiss me! ***


Kiss me

6

Qualche giorno dopo, ormai convinta della sua decisione, andò a scardinare la porta dei due autori pappa e ciccia... “Buongiorno” disse sarcastica.

Adam e Eddie si voltarono di scatto guardandola "Lana... prego accomodati"

“Oh, non mi accomodo neanche per il cavolo” disse guardandoli torva “Avete due possibilità! O fate tornare Emma da Regina, o ritenetevi liberi della mia presenza”

"Cosa? Perché? Come?" chiese Eddie.

“So che volevate cacciarmi, ma Jen ha rinunciato al suo ruolo per me, quindi o la riprendete nello show, facendo quello che avreste dovuto fare, o andrò via anche io!” stava per continuare quando sentì una strana sensazione al ventre “ Oh, no” non le faceva bene alterarsi. Portò lo sguardo verso il basso e si sentì umida “Chiamate un’ambulanza” disse sgranando gli occhi “E Jen…” disse poggiandosi ad una sedia.

Eddie stava per dire qualcosa quando si fermò sgranando gli occhi. Adam prese subito il telefono.

 

La bionda arrivò quando stavano caricando la latina sull’ambulanza.

“Jen” la guardò “Fatela salire per favore”

Ella salì e le prese la mano "Come si sono rotte le acque? È tutto ok? Ti ricordi gli esercizi di respirazione?"

“Sei un’idiota” disse tirandola dalla maglietta “Avresti dovuto dirmi tutto”

"Cosa? ... Oh ... non volevo costringerti a provare qualcosa per me ..." la guardò "E pensavo al tuo futuro e a quello della bimba"

"Signora non si agiti" disse il paramedico.

“Fatti gli affaracci tuoi tu!” poi si rivolse all’altra donna “Baciami e sta zitta Morrison” disse guardandola intensamente.

L’altra guardò stupita poi sorrise e posò le labbra sulle sue.

Si staccò con gli occhi colmi di lacrime “Ti amo Jen”

"Anche io... ma ne riparleremo quando non sei in travaglio ok?" Le sorrise.

“Okay” sorrise accarezzandole il viso e arrivarono in ospedale, voleva a tutti i costi averla con lei in sala parto.

Jennifer la osservò, con un misto di reverente timore e divertimento, mentre ringhiava alla capo sala di farla entrare. Si vestì con la tuta e si rimise al suo fianco stringendole la mano.

“Ehi” la guardò tenendole la mano “Che strano appuntamento vero?” ridacchiò.

Jen scosse la testa e sorridendo le baciò la testa.

“Ho paura” disse stringendole la mano e guardandola grondante di sudore.

Le baciò la fronte "Ce la farai. Sarò qui con te"

“Grazie” e quello era il momento in cui doveva iniziare a spingere. Era stata così sciocca da non rendersi conto prima di tutti i gesti che Jen aveva fatto per lei durante quei mesi, ma anche prima. Era troppo presa da altro per rendersi conto che una persona come l’altra si stesse innamorando di lei. Ma la cosa era reciproca anche se Lana se ne era resa conto molto tempo dopo. Le sorrise e le strinse le mani mentre le dava lievi baci sulla fronte esortandola a spingere. L’ostetrica dava le istruzioni.

“Sono esausta” disse poggiando la fronte sul mento di Jen ed ebbe un brivido quanto non sentì subito la piccola piangere. L’altra subito la strinse.

L’ostetrica fece qualcosa e la bimba tossì poi pianse. La bionda tirò un sospiro di sollievo.

“Sta bene?” Disse la mora allarmata.

L’ostetrica sorrise ed annuì "Sì questa bella bambina sta bene. Vuole tagliarle il cordone?"

“Fallo tu tesoro” disse Lana a Jen sorridendole con le lacrime agli occhi.

"Sicura?" La bionda con le mani tremanti tagliò il cordone. Poi un’infermiera lo prese e lo avvolse in un asciugamano per pulirlo.

Jen tornò dalla mora "È bellissima "

L’ostetrica portò la bambina "Allora ecco la mamma. Come si chiama questa bella bimba?"

Lana sorrise alle parole della bionda e poi prendendo la piccola tra le braccia, si sentiva esposta, in quel momento, ma aveva due persone speciali accanto. Guardò la piccola e sorrise “Joy?” Sollevò lo sguardo sugli occhi dell’altra donna.

"È perfetto..." le sorrise baciandole la tempia. Poi si chinò verso la bimba accarezzandole la testa "Ciao piccola Joy"

“È così piccola” la guardò accarezzandole il corpicino.

"È una piccola te...  che mi divertirò a viziare e spupazzare" sorrise.

“Vedi questa sarà la tua viziatrice personale, ma è anche la mia ragazza” sorrise incitandola e prenderla.

Jen le sorrise a quel termine, poi prese la bimba "Hey... sai che non ci sarò solo io... ma un intera troupe di zie e zii" le baciò la testa.

Lana di mise a piangere, le emozioni erano, ovunque.

"Hey hey" si sedette accanto a lei "Che c'è? Ti fa male qualcosa?"

“No, ormai è tutto dimenticato” ammise accarezzandole il viso “Scusa se ti ho fatto soffrire”

"No, no. Devi scusarmi tu se ti ho mentito"

“Se non riprendono te andrò anche io via, gliel’ho già detto” ammise.

“No, ma che dici. Non c'è bisogno..." le sorrise "Ho già tanti progetti in mente ..." le baciò la tempia "..Tornerò solo se mi vorrai tu"

“Io ti voglio, e hai ragione tu, Emma ha bisogno di un altro lieto fine: Regina”

Coccolava la bimba mentre la guardava "Non credo comunque che lo faranno ...cara" sorrise.

“Mi spiace per Colin ma in questa stagione sarò io a baciarti”

"Oh che promesse" sorrise "E se io lo volessi fare ora?"

“Fallo Morrison” sorrise guardandola dolcemente.

Con la bambina che dormiva serafica tra le sue braccia si sporse a baciarla lentamente. Lana schiuse appena le labbra, un po’ per provocare l’altra un po’ perché voleva assaporarla.

"Non stuzzicare c'è un minore qui" sorrise staccandosi.

“Nove mesi sono tanti eh...” le fece un occhiolino languido.

"Non oso immaginare quando mi chiederai gli arretrati"

La bimba si svegliò di nuovo per la fame.

"Ti imbarazzi?" Lana si scoprì il seno per poter lasciare la piccola attaccarsi teneramente.

"No.… me ne sono fatta una ragione dopo l’episodio musicale” sorrise.

"Sapevo che ti avevo persa quel giorno" ridacchiò guardando la piccola ciucciare "Dopo avrei bisogno davvero di riposare”

"Terrò tutti lontani da te e dalla bimba ok?"

"Non fare il cavaliere dall'armatura scintillante, so che ti dona ma evitiamo" sorrise accarezzandole il viso.

"Bene" sorrise.

Guardarono la bimba che si addormentava piano piano. Poi dette un bacio sulla tempia dell’altra "Riposati. Vado a placare le bestie di fuori"

“Grazie” la vide mettere la piccola Joy nella culla e poi piano si addormentò a sua volta.

 

Appena uscì, si trovò davanti Bex e Gin. Dietro di loro Bob, Josh, Colin e Jared. La bionda fece segno di zittirsi "Stanno riposando. Entrambe stanno bene" sorrise.

“Sempre prima ad arrivare e Morrison” Bex la punzecchiò. Jen arrossì.

“Sta bene allora?” Chiese Adam arrivando poco dopo.

La bionda lo guardò male, ma rispose tentando di sorridere "Si, ora si. Ma deve riposare"

Bex, Gin e Josh lo guardarono male. Bob gli disse "Ricorda di cosa abbiamo discusso Adam"

“Cosa succede?” Chiese Jared mentre sentiva la tensione salire. Anche la bionda li guardava interrogativa.

Colin lo guardò "Abbiamo discusso delle priorità del cast di questo show"

“E perché io non so nulla?” Chiese il ragazzo.

"Perché era una cosa che andava tenuta privata" li guardò Bex.

“Dovrà saperlo secondo me, non è più un bambino” disse Josh.

Bob lo guardò "Adam e Eddie volevano buttare fuori Lana perché incinta. Jen ha rinunciato al suo ruolo per farla restare. Noi l’abbiamo scoperto pochi giorni fa. E abbiamo detto ad entrambi che potevano fare anche a meno della maggior parte del cast se non avesse ripreso Jen"

“Che cosa?” Jared boccheggiò. Ovviamente Robert era quello che aveva meno peli sulla lingua e quindi aveva sputato tutto fuori.

"Non dovevate " disse Jen.

“E invece si" disse Colin.

Jared andò ad abbracciare la sua madre fittizzia che ricambiò l’abbraccio "Hey"

"E sanno di non poter rischiare con l’ABC un altro flop come “Once in Wonderland” ... anche se questa è l’ultima stagione non devono rimetterci ma guadagnare" disse Bex.

“Okay ho capito” Adam prese e andò via.

 

Jen si girò verso gli altri "Seriamente non c'era bisogno"

“Beh chi l’ha scelto okay, ma non ci sembrava giusto doveste rinunciare a voi” disse Gin guardandola.

"Grazie seriamente..." sentì il pianto della bimba "Torno dentro... tra qualche ora bisogna andare a prendere la madre di Lana in aeroporto. Ci pensate voi?"

“Certo c’è ne occupiamo io e Gin” disse Josh.

“Io vado a prendere la borsa nella roulotte” sorrise Bex.

"Grazie..." sorrise

“Dai vai” Jared sorrise mandandola via affettuosamente.

Jen entrò ed iniziò a giocare con la bimba per non svegliare l’altra. La piccola gorgogliava. La bionda le cantò una ninna nanna.

 

***

Elle Magazine

[Foto: Jennifer che tiene le borse su un braccio, sull’altro c'è intrecciato quello di Lana. La madre di Lana tiene la bimba. Entrambe le attrici guardano la nonna e la nipote sorridendo]

Sarà che ormai i fan di queste due sono abituati ai falsi allarmi, ma questa sembra proprio una conferma. Possibile che il recente divorzio della Parrilla sia in realtà dovuto ad una relazione con la bionda. E non alla gravidanza non desiderata come afferma l’ex marito?

 

“Non dovremmo leggere questa roba Jen” disse guardandola mentre si sedeva accanto a lei sul divano.

"Oh ma io la leggo, faccio lo screen lo mando a Bex e Gin e aspetto i commenti, è molto divertente" sorrise accarezzandole le spalle "La piccola dorme?"

“Come un sasso” disse poggiandosi sul suo petto “Però la foto è bellissima” disse giocando con delle ciocche di capelli biondi “Davvero devi tagliargli?”

"Ti dispiace così tanto?" Le sorrise.

“Un po’” la guardò per poi baciarle il collo “Che dicono le due?” Disse sedendosi poi composta.

"Puoi restare così, tua madre ha detto che non torna per almeno due ore" sorrise poi prese il telefono.

“Non è per mia madre” non ci aveva fatto caso prima di leggere che l’ex era segnato nell’articolo, ma adesso era un po’ preoccupata.

"Cosa c'è?" La guardò seriamente.

“E se lui volesse Joy? Non voglio pensare anche a questo” disse mettendosi in piedi.

"Oh.... potrebbe già averci pensato il mio avvocato…" la guardò un momento impacciata "Volevo dirtelo il prima possibile ma tra una cosa e l’altra mi è passato di mente"

“Cosa hai fatto Jen?” La guardò fissandola, incrociando le braccia.

"Non l'ho ucciso" sorrise poi tornò seria "Ha firmato i documenti in cui rinuncia ai diritti di paternità e disconosce la figlia" la guardò pronta a prendersi qualsiasi sfogo.

“E perché lo avrebbe fatto?!” Era la conferma che non aveva mai voluto di figli con lei, che schifo gli faceva. Joy però era tutta la sua felicità.

"Non voleva avere nulla a che fare..." si alzò ad abbracciarla "Né con te né con lei... diceva che oramai il vostro matrimonio era finito e che non aveva senso"

“Meglio perché io voglio solo Joy e te” disse poggiando la fronte su quella dell’altra.

"Solo se Joy mi vorrà intorno" rise "Non devi preoccuparti per lui ok?" Il suo telefono l'avvertì di un messaggio. Lo guardò "Bex chiede se può pubblicare una foto. Dice che te l'ha mandata"

Lana scivolò a prendere il suo telefono e guardarono la foto “Non sapevo l’avesse scattata, però sei così bella”

La bionda la guardò "Oh.... credo sia stato quando ti ho baciata per la prima volta" sorrise.

“Che memoria Morrison” rispose un frettoloso sì e poi iniziò a baciarla a stampo.

"Quel corpetto non si scorda" poi rimase un attimo sorpresa da quei baci.

“Spero passino preso queste due settimane, mi sento così attratta da te Jen” le mordicchiò il labbro inferiore.

"Perché io no?" sorrise "Ho dovuto stare buona e carina mentre andavi in giro vestita da Evil... ora sai come ci si sente.."

“Da quanto?” Le accarezzò il viso.

Sorrise "Da un po’"

 

Bex pubblicò la foto, sotto la didascalia diceva: “Quando le tue amiche ci mettono millenni a mettersi insieme, ma quando lo fanno sono così carine”

 

Lana sentì la notifica e prese il telefono mostrandolo a Jen anche “E’ terribile” ridacchiò “Non mi sono mai accorta di nulla, e forse ti ho pure messa a disagio”

"No tranquilla" le accarezzò il volto, prese il telefono e lo mise sul tavolo mentre conduceva l'altra di nuovo sul divano "Sai potremmo usare quell'ora e mezza di libertà..."

“Per far cosa?” Sorrise mentre le lasciava carta bianca.

"Beh... o possiamo riposare... o possiamo esercitarci per quel bacio che hai promesso ad Emma Swan... ma visto le occhiaie che hai sarebbe meglio riposare" le sorrise sedendosi e facendola accomodare su di lei.

“Andare a letto sarebbe troppo audace, Em-ma?” Sussultò sulle sue labbra

Ridacchiò "Lana dai" le sorrise "La povera Emma avrebbe un infarto" le accarezzò le spalle.

“Perché Regina no?” Sorrise “Non approfitterò di te dai!”

Jen scosse la testa sorridendo, le venne un’idea si alzò poi prese l'altra in braccio e si avviò verso la camera "Non credo, Regina si è sempre divertita a mettere in difficoltà Emma"

“Dai mettimi giù” rise.

"Va bene" e la lasciò sul letto ridendo.

“Idiota” la tirò su di lei, sorrise rotolandosi in modo che l'altra fosse sopra.

“Ti amo” sorrise guardandola dall’altra “Dormiamo, non so che tipo di orari avrà la nostra piccola” sorrise sdraiandosi al suo fianco.

Alzò le sopracciglia stupita a "nostra". Poi sorrise e accolse la testa dell’altra sul petto.

“Buonanotte tesoro” si strinse a lei e sospirò rilassandosi.

Le baciò la tempia e si rilassò. La signora Azzara, le trovò ancora così quando tornò un’ora dopo e la piccola che ancora dormiva pacificamente nella culla ai piedi del letto.

Non è bellissimo questo quadretto?
Per curiosità:
quando abbiamo scritto questo capitolo, qualche giorno dopo le due Morrilla hanno postato su IG qualcosa con la parola Joy, quindi era destino XD
Al prossimo capitolo,
 N&P

 

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Capitolo 7
*** Love ***


Love

7

“Piccolina ma che c’è!?” Lana la cullava ma Joy continuava a strillare disperata. Prese il cellulare e chiamò Jen “Rispondi per favore”

La Morrison si buttò giù dal letto "Pronto?"

“Scusami non vorrei disturbarti, ma Joy non smette di piangere non so come fare” disse mentre continuava a cullare la piccola.

"Uh * sbadiglio sonoro * arrivo subito" chiuse il telefono e si mise un paio di pantaloni.

“Joy arriva Jennifer okay, che c’è piccola della mamma?” Tentava in tutti i modi a placare il suo pianto anche cantando.

 

La bionda bussò alla porta dell’appartamento una ventina di minuti dopo.

“Ehi, perdonami tanto” la guardò con la piccola poggiata sulla spalla.

"Tranquilla" le sorrise, poi si voltò a prendere la bambina "Hey paperotta che hai?" la prese in braccio coccolandola, la bimba appena la vide si calmò ed iniziò a succhiarsi il pollice.

“Non ci credo” Lana si voltò a guardarle “Non fare quella faccia Jen, è la fortuna del principiante”

"Immagino" sorrise canticchiando. Poi si ricordò e dette un bacio all'altra "Ciao"

“Ciao a te” si poggiò a lei “Avrei dovuto chiamarti prima, forse…”

"Tranquilla, l'importante è che si sia calmata" le sorrise "Sei riuscita a riposare oggi?"

“Uhm a tratti, devo riprendere a studiare il copione e a rimettermi in forma”

"Beh, per quel che mi riguarda anche così sei in forma" sorrise "Se vuoi ti presento il mio personal... ti ucciderà ma sarai soddisfatta dei risultati"

“E se chiedessi a una biondina dal corto capello?” Disse accarezzandole la schiena.

Accarezzò la testa di Lola che era venuta a farle le feste "Oh... non so quanto potrei allenarti... credo che sarei troppo dolce e distratta"

“Non voglio morire però, tu hai una costituzione diversa dalla mia”

Rise "Si regolerà di conseguenza... oppure avrà un bell' occhio nero"

“Shh, non fare la gelosa” sorrise e la baciò di nuovo “Dormivi?”

“Mi ero appena messa sul materasso" sorrise "C'è una possibilità che possiamo schiantarci sul tuo? Ora che la paperotta si è addormentata?"

“Si c’è una vivida possibilità” disse accarezzando Lola mentre si rimetteva in piedi.

"Bene" sorrise mettendo la bimba su un braccio "Direi di coglierla"

Sorrise guardandola e la tenne per mano, amava quel loro modo di stare insieme. Si stese e chiese che le si sistemasse a fianco.

Posò la bimba e lo fece, appena toccò il cuscino svenne dal sonno.

“Notte amore mio”

 

***

Era passato qualche mese dal parto e come promesso Jen l'avrebbe portata ad un appuntamento.

Gin stava aiutando Jen con i capelli che quella sera avevano deciso di fare i matti “Ma che hai combinato?” Chiese la moretta.

"Ma non lo so, stanno dritti senza il mio consenso!!" sbuffò.

“E se li rilavassi?” Chiede Gin.

"Ma così faccio tardi!!!"

“E se li lasciassi così? Qualche boccolo distratto fa aggressive”

"Uh... non sembro uno spaventapasseri?"

“Ma no tesoro”

"Speriamo..." sbuffò.

“Dai su” disse Gin.

"Spero che vada tutto bene" sospirò nervosa.

“Adorerà la scelta, e poi non le stai per chiederle di sposarla”

"Oddio no no no. Credo che ne abbiamo abbastanza di ex mariti tra entrambe per non voler affrettare o affrontare nulla di ciò"

“Scherzavo rilassati” ridacchiò Gin “Forza vai”

 

/

Bex guardava Lana che si preparava "Allora? Come ti senti chica?"

“Uno schifo, abbiamo discusso ultimamente” sbuffò “Secondo me mi molla stasera, e ha ragione”

"Oh... e come mai?" la guardò la rossa.

“Sono un po’ stressata tutto qui, e lei è sempre così adorabile”

"AWWWWWWW!!!! Perché stressata? " la guardò.

“Smettila Bex, pensi sempre a male” sbuffò.

“Certo! Come no.." rise

“Non penso solo a quello idiota” le tirò un fermaglio.

La rossa rise "Ma non puoi negare che vuoi saltarle addosso!"

“Dici che sono così disperata?”

"No sei solo una donna con una normale libido repressa per sette anni" rise.

“Sei terribile” mandò gli occhi al cielo.

"Ma mi vuoi bene per questo!"

“Dai tra poco sarà qui” guardò ancora la piccola addormentata, come stava crescendo la tenera Joy.

"Sta tranquilla sarà con me" le sorrise.

 

 

Jennifer si dette un’ultima aggiustata poi uscì. Arrivò all’appartamento dell’altra e suonò.

“Eccola” si sistemò la gonna e andò ad aprire -Jen Dio così mi ammazzi- “Buonasera”

"Oh... buonasera" sorrise incantata.

Dietro Bex cercava di non ridere rumorosamente.

“Vuoi salutare Joy?” La guardò dolcemente.

Annuì non fidandosi della sua voce. Sorrise e vide la rossa con in braccio la bimba.

"Bex. Paperotta!"

La bimba sbracciò un po’.

“Le sei mancata” sorrise Lana richiudendo la porta.

"Anche lei a me" stringendosela al petto.

Bex zitta, zitta si allontanò e scattò una foto del quadretto.

“Joy sa già che io e te andremo al nostro appuntamento speciale” sorrise accarezzandole le guance rosse “Fai la brava con la zia Bex, vero?”

La bimba non sembrava proprio soddisfatta di essere rimessa tra le braccia della rossa ma non pianse. La bionda le sorrise e salutò entrambe per poi prendere e portare via la mora.

“Jen?” La guardò mentre guidava “Scusami per queste ultime settimane”

Le prese la mano "Tranquilla. So che eri un po’ stressata da tutto" sorrise.

“Sono stata pessima però”

"Non te ne faccio una colpa" le baciò la mano "Solo se mi prometti che mi lascerai aiutare"

“Tu lo fai tutti i giorni e sei meravigliosa” disse guardandosi intorno “Siamo sul set?”

"Si" sorrise e la fece scendere "Ho chiesto qualche favore"

“Spero non ti sia messa nei guai”

"No ... basta non fare casino" sorrise.

“Allora ti seguo, Swan” ridacchiò.

Rise e le portò da Granny. C'era una tavola apparecchiata ed un cestino da pic-nic.

“È bellissimo tesoro” le posò un tenero bacio sulle labbra.

Sorrise.  Le scostò la sedia e preparò i piatti.

“C’è un profumo delizioso”

"Grazie. Ci ho lavorato un po’”

“Hai preparato tu?” Chiese.

Annuì sorridendo.

“Che hai?” Allungò la mano sul tavolo “Jen è bellissimo, mi piace molto”

La bionda le baciò la mano "Sono contenta"

“Anche io tesoro” le sorrise.

“Cosa c’è di buono chef?”

"Un’insalata con straccetti di pollo. Patate al forno e sidro analcolico visto che ancora allatti" sorrise.

“Adoro gli straccetti di pollo e adoro te”

Arrossì un po’. Iniziarono a mangiare e la guardava di tanto in tanto, era nervosa, ma non ne capiva il motivo.

"Che c'è?" Le chiese mentre interrompeva il flusso di pensieri.

“Sei nervosa, non ti vedevo così da un po’”la guardò dolcemente “Parlami Jen”

"Uh... è che non voglio rovinare nulla" sorrise.

“Allora rilassati” sorrise scostando la sedia e prendendola per mano “Ho visto che c’è un caddy qui fuori facciamo un giro?”

"Perché no. Guido io?"

“Va bene” sorrise accarezzandole la nuca, doveva necessariamente baciarla.

Jen si chinò lentamente e le dette un piccolo bacio.

“Grazie per la cena”

"Grazie per aver accettato" sorrise poi si scostò per farla salire "Allora dove vogliamo andare?"

“Giriamo un po’ e poi se si può andrei a casa Mills che dici?” Le accarezzò la nuca e la guardò teneramente.

"Sicuro" e mise in moto. Girarono per il set poi si fermarono davanti alla villa. Jen sorrise.

“Il loro primo incontro” ridacchiò Lana “Secondo te prenderanno in considerazione la tua idea?”

"Non lo so. Mi ripetono da anni che è uno show per le famiglie... chissà.... magari gli piacerà far soffrire un altro po’ Emma" ridacchiò. Poi la guardò "Più che altro ho visto il tuo set in consumistica... giacche di pelle eh"

“Oh, sta zitta, Roni è esattamente un po’ come Emma e sai? Non mi dispiace”

 

Scese dal caddy e percorse il viale “Hai ragione tu, è uno show per famiglie, ma ci sono famiglie come la nostra, che magari non vedono l’ora di guardare un qualcosa che le rappresenti...” sospirò “Ma quei due sono dei testoni e lasceranno tutto irrisolto...” aprì inconsciamente la porta “Entri con me?” Sorrise senza malizia.

Sorrise e la seguì "Credo che non la vedremo più villa Mills da quanto ho capito"

“Appunto vieni con me” sorrise trascinandola dentro e chiudendo la porta alle sue spalle. Poi attirò l’altra per un bacio lento, mentre si reggeva ai suoi fianchi avvolti in quel pantalone a vita alta.

Rispose al bacio accarezzandola da sopra quel bellissimo vestito "Qualche idea in particolare?"

“Voglio fare l’amore con te” disse guardandola intensamente, mordicchiandosi il labbro.

"Sicura?" Sorrise.

“Si amore, lo sono” le accarezzò il viso.

“…vuoi andare di sopra?" La strinse un po’ a sé.

Annuì per non tradirsi.

Andarono di sopra nella camera da letto. C'era ancora il grande letto matrimoniale "Sai non sono mai stata qui" sorrise.

“Oh beh lo so, ed è un vero peccato, sai” le sfilò lo spolverino dalle spalle “Se Emma e Regina fossero finite prima a letto, io mi sarei accorta di tutto prima”

"Forse sì, forse no.... abbiamo solo due ore..." sorrise mentre le appoggiava con decisione le mani sui fianchi e la baciava con passione.

Lana schiuse le labbra assaporando la sua lingua “Odio le ore contate, ma me le farò bastare”

"Bene" le fece andare verso il letto "Sei bellissima con questo vestito"

“Grazie” sorrise timidamente.

Scese al collo ed iniziò a baciare la spalla mentre faceva cadere la spallina.

Lana si resse a lei, per non perdere subito la ragione, Jen era così delicata e timorosa a tratti.

Passò delicatamente anche all’altra. Poi si allontanò e si levò il suo top.

Lana la guardò mentre cercava le sue mani, i suoi occhi e le sue labbra.

La tirò di nuovo verso di sé mentre la baciava ancora e ancora, accarezzandola e facendole scivolare via il vestito.

Lana rabbrividì all’assenza del vestito e si immerse in quel bacio appassionato, tanto da toglierle il fiato.

Jen sospirò tremante poi si allontanò un’altra volta per slacciarsi i pantaloni "Sei stupenda"

“Sei bellissima anche tu” Sorrise ai suoi sospiri.

“Sei di parte”

La portò a stendersi sul letto lentamente mentre la baciava.

Lana sfilò le scarpe rosse e si lasciò sovrastare da Jen. Era tutto così diverso...

La guardò intensamente "Tutto ok?"

Annuì per non tradire e far trasparire la sua eccitazione.

Sapeva, fosse la prima volta con una donna per l’altra, perciò prese le cose con calma. Iniziò a baciarle la clavicola per poi scendere lentamente ai seni.

Lana era certa che Jen ci sapesse fare, e si affidò a lei ciecamente.

Lentamente e languidamente iniziò a stuzzicare quei globi formosi che erano stati per un po’ nelle sue fantasie. Ma sempre delicatamente sapendo quanto l’altra fosse sensibile.

“Jen” la mora ansimò, la stava facendo impazzire, il modo in cui la sfiorava, la dedizione delle sue mani e delle sue labbra.

"Si tesoro?" Sussurrò sul capezzolo oramai turgido ed eretto.

Lana sentì una sensazione che aveva forse dimenticato farsi strada nel basso ventre, mai prima di allora si era eccitata così e per poco più di qualche bacio “Guardami” sorrise mordicchiandosi il labbro.

Le sorrise guardando intensamente quelle due sfere nocciola.

Non si sarebbe mai aspettata, dalla prima volta in cui aveva visto quella bionda aitante entrare in quella stanza, che la stessa donna fosse tale a come la conosceva adesso. Affettuosa, amorevole con la sua piccola, anche se alla fine, sempre se  avesse voluto sarebbe stata la loro bambina. C’era stata in ogni momento e lei sciocca non aveva capito che quello era amore, un amore incondizionato e non corrisposto inizialmente.

"Vuoi che vada avanti?" Sorrise.

“Si amore mio” le sorrise e accarezzò la nuca.

Una volta dichiarati soddisfatta per il momento dei seni. Scivolò giù verso il ventre baciando smagliature e altre piccole imperfezioni.

Sorrise immergendo le dita tra i suoi capelli biondi “Davvero dovrai farli rossi?”

"Già... magari ti piaceranno di più" sorrise. Poi scese ma andò a baciare la gamba e l’interno coscia.

Lana rabbrividì seguendola con lo sguardo “Mi farai impazzire”

"E tu me" sorrise.

“Mi dispiace per tutte le volte che ho fatto qualcosa di avventato”

"Tranquilla" sorrise e le baciò la coscia.

“Sono così dispiaciuta, davvero” la guardò dolcemente.

La bionda si rialzò ed andò a baciarla "Ne parleremo un’altra volta" sorrise.

“Sappi che ti amo però, adesso lo so e sono certa dei miei sentimenti”

"Buono a sapersi" la baciò ancora.

"Adesso non ti interrompo più" ridacchiò la mora guardandola.

Sorrise e scese di nuovo "Vuoi che continui?"

“Si” sorrise timidamente.

Con deliberata lentezza si portò davanti al sesso dell’altra. Iniziò baciando lentamente quelle labbra.

Lana di mordicchiò il labbro e inarcò la schiena.

Jen sorrise e continuò a far l’amore con quelle labbra per poi iniziare a esplorare con la lingua. La donna sotto di lei si morse il labbro e gemette incontrollata. Circuì il clitoride e poi passò direttamente alla fessura bagnata.

Lana cercò una mano di Jen mentre l’altra stringeva le lenzuola.

Le strinse la mano ed iniziò ad entrare lentamente mentre continuava ad assaggiarle.

“Amore mio” era completamente in balia di quella bocca che le donava piacere, si eccitava in continuazione, mentre si perdeva a guardare l’altra. La quale mise una mano sotto le natiche dell’altra portandola più verso di sé. Voleva spingerla al limite e farla venire molte volte in quel poco tempo.

Lana sentiva tutte quelle sensazioni davvero intensamente.

Strinse una di quelle natiche lisce e sode. Cambiò i movimenti della lingua.

“Oh cavolo” la mora inarcò la schiena e sussultando si lasciò andare a Jen.

Si staccò. Sapeva che era passato un po’ dal parto, ma che era ancora parecchio sensibile.

“Tutto okay?” Le chiese riportandola su.

"Magnificamente. Tu?"

“Ho ancora le gambe che mi tremano” sorrise arrossendo, per fortuna la camera era in penombra “Sapevo ci fosse qualcosa in te...nel senso non ci avevo mai fatto caso, ma dovevo intuirlo che ti piacessi” disse mettendosi cavalcioni su di lei.

“E a chi non piaci?" Sorrise.

Lana portò le mani di Jen intorno alla sua testa e si chinò a baciarla.

Rispose al bacio lentamente lasciando l’altra andare a suo ritmo.

“Se faccio qualcosa di sbagliato me lo dici amore” disse impacciata.

"Tranquilla fa quello che senti" sorrise.

Lana la guardò e portò timidamente le mani dietro alla chiusura del reggiseno  aprendolo molto lentamente.

"Tesoro.... fa come se fossi tu... come giochi con te stessa ..." la guardò accarezzandole le braccia.

“Sei terribile Morrison lo sai?” Sorrise guardandola intensamente.

“Dici?" Sogghignò.

“Quindi vuoi che lo faccia come se fossi io eh” le accarezzò gli addominali.

"Così non sei in territorio inesplorato" sorrise.

“Ah sì Jennifer” disse con voce bassa, oltrepassando gli slip.

La bionda sussultò.

“Sei bollente amore, oddio” si morse il labbro.

"Secondo te perché?" Deglutì pesantemente.

“Perché amore?” Lana iniziò a muovere un dito in circolo sul clitoride.

“Ca…" la strinse a sé portando le labbra a scontrarsi con le sue.

“Rilassati tesoro” iniziò a scendere con lo stesso dito e portando il pollice lì.

Sospirò - Rilassarmi ... Ceeertooo -

Lana continuò lentamente.

Jen le morse il labbro inferiore trattenendo un gemito.

“Oh Amore” sorrise guardandola e leccandole le labbra.

"Mi piaci quando lo pronunci... sai che quando dormi parli in spagnolo ogni tanto?"

“Oh mi chica, lo siento” sorrise aggiungendo un secondo dito “Oh...”

Sentirla parlare così la mando quasi in overdrive. Deglutì "Sei perfetta"

“Mi amor déjate llevar ... ven por mi” sussurrò sulle sue labbra.

Si lasciò andare alle cure amorevoli dell’altra. Quando si riprese "Sicura che fosse la prima volta con una donna?" Sorrise.

“Dubiti di me?” La guardò e sorrise riempiendola di baci.

"No no" sorrise rispondendo per quanto poteva.

 

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Capitolo 8
*** Am.. ***


Am...

8

“Ho un po’ timore quest’anno per questo Comic Con” disse Lana sistemandosi la collana sulla scollatura del tailleur rosso.

Jen le sorrise "Come mai?" Si sistemò la giacca e il vestito.

“Paparazzi, articoli, l’unica cosa che mi fa sorridere è pensare ai fan”

"E tua madre che ci manda le foto di Joy" sorrise poi le andò a massaggiare le spalle tese "Tranquilla ok? C'è sempre no comment"

“Non voglio il no comment, non mi vergogno di amarti” sorrise.

La baciò attenta a non rovinarle il rossetto "Anche io. Ma se vuoi una via di fuga..."

“Io avrei un’altra via di uscita” disse baciandola intensamente “Questo rossetto non va via amore” le sfiorò il sedere “Que lindo culo”

"Oh se continui così dopo ti farò urlare in spagnolo" le sorrise.

“Non vedo loro mi amor”

Bussarono alla porta "Dai è ora" sorrise.

Lana la prese per mano, non le importava che fosse passato poco dal suo divorzio, poco dalla nascita di Joy, ma era certa dell’amore per Jen. Più passavano i mesi e più si innamorava di lei e non le era mai successo prima.

Sorrise. Appena uscirono dall’albergo, i fotografi erano pronti ed alcuni fan le fermarono. Lana sorrise come sempre.

 

Le fecero arrivare alla struttura.

“Stai bene” sorrise prima dell’entrata alla convention. Jen sorrise poi si sbracciò verso una donna bionda "Guarda c'è la Jodie Whittaker, dai andiamo a farci una foto così Jared è contento"

“Oddio sarà gelosissimo”

Sorrise e si incontrarono con la donna e si presentarono.

“È un vero piacere” disse timidamente la latina.

L’inglese sorrise "Piacere mio"

Fecero qualche foto poi ognuna si diresse al proprio panel.

“Oh scusami potresti fare un autografo per nostro figlio” ridacchiò “Filmico” chiarì Lana.

Sorrise e ridacchiò "Henry Mills eh?" disse con il noto rotolo d’accento inglese.

“Jared” sorrise Lana guardandola.

La bionda firmò e le salutò quando la sua compation la chiamò.

Jen sorrise e portò via Lana verso il loro panel. Si fermarono con alcuni fan urlanti.

“Calma calma” sorrise guardando Jennifer. Fecero qualche foto. Poi vennero portate via e si ricongiunsero agli altri aspettando di salire sul palco.

“Nervosa?” Le chiese Lana mentre cercava di starle meno appiccicata senza successo.

Le prese la mano mentre salutavano Gin e Josh. “No tu?" Sorrise.

“No perché ci sei tu” Chiamarono Adam. Poi Bob. Poi Lana. Jen le sorrise "Vai amore"

Lana entrò salutando. I fan urlavano applaudendo di gioia. Venne chiamata Jen sorridendo salì e salutò tutti. Poi arrivarono Josh e Gin tenendosi per mano. E pian piano entrano anche gli altri. 

Le due donne come le ultime volte, sedevano una accanto all’altra. Parlarono un po’ delle stagioni. Poi arrivò il momento delle domande.

“Pronta?” Ridacchiò Lana porgendosi all’orecchio di Jen.

Sorrise e annuì.

Una ragazza si alzò "Possiamo chiedere della SwanQueen se c'è qualche speranza per la prossima stagione?"

Lana prese la mano di Jen e sperò rispondessero gli autori.

Adam si schiarì la gola "Stiamo valutando molte strade da far prendere ai personaggi" Qualche altra domanda verso Bob ed Emilie.

Poi arrivò un’altra ragazza "Lana... Jen... sono vere le voci sulla vostra relazione?" Chiese titubante.

Jen sorrise alla latina.

“Sono vere...” iniziò Lana e sorrise.

"Molto vere" sorrise la bionda.

La ragazza emise uno strillo di gioia insieme a molte altre nella platea. La bionda posò un braccio sulla sedia dell’altra "Beh, l’hanno presa bene" Ridacchiò.

Lana sorrise alle urla “Si l’hanno presa bene”

Gli animi si calmarono un po’ ed arrivò l’amica della ragazza "Intanto congratulazioni vivissime e parlo a nome di gran parte di noi. Cosa ne pensate della SwanQueen?"

“Vuoi rispondere tu, tesoro?” disse Lana.

Ci fu un "Awwwww" generale capitanato da Bex e Gin.

Lana scosse la testa divertita e sorrise alla bionda.

Jen arrossì un po’ "Beh, Emma e Regina... che posso dire... sono molto complementari ed hanno una grande chimica ... diciamo che sarebbero una bella famiglia. Lo sono anche adesso ma insomma .... avete capito no?" Ridacchiò.

“Jen ha una sua idea delle due e a me non dispiace per niente” fece un occhiolino.

Si schiarì la gola.

Bex rise "Dai ammettilo Morrison le trovi sexy. E non vedi l’ora di baciare Lana vestita da Evil"

"BEX!" la riprese Jen.

“Becca” Lana la guardò male. Molti in platea risero. Adam voleva mettersi le mani nei capelli.

Saltò su una ragazza "E i Captain Swan?!?"

Jen scrollò le spalle "Sono carini... e sono buoni amici ... ma seriamente Lana è molto meglio di Colin vestita di pelle"

Colin rise.

“Oddio ragazzi” ridacchiò Lana.

Jen le baciò la guancia. Ci furono altre domande. Lana stava adorando quel momento, era un altro panel che avrebbe portato nel cuore.

 

***

Era ottobre, non faceva tanto freddo perciò Jen aveva solo un paio di jeans e una maglietta. Mentre a piedi nudi per la nursery giocava con Joy. Le riprese erano iniziate, ma oggi era un suo giorno libero e voleva passarlo con la paperotta. La piccola gorgogliava guardandola e sorrideva. La bionda era stesa a terra a pancia in su. La prese tra le braccia e la sollevò facendo il rumore di un aeroplano.

"Uuuuh stiamo volando"

“Uhhh” sorrise la piccola.

Continuava a farle fare dei rimbalzi e dei movimenti. La scosse leggermente simulando una turbolenza.

La piccola ridacchiò stringendo le manine sulle mani dell’altra. Continuò così per un po’ finché non vide l’ora "Vogliamo fare la pappa?"

“App” sorrise.

"Esatto. Pappa" sorrise alzandosi e mettendosela su un fianco. Le grattugiò una mela e le fece fare merenda.

Joy apriva la boccuccia attendendo il cucchiaino.

Jen sorrise e le baciò la testa "Ti piace eh?"

“Am” la guardò sorridendo con i suoi occhioni nocciola.

La bionda fece una faccia stupita. Mentre il cucchiaino rimaneva a metà. La piccola portò la manina su quella della donna, che si riprese dicendosi che non era nulla. Le sorrise e la continuò ad imboccare.

“Si può?” Lana entrò e la guardò “Ehi guarda chi c’è” sorrise alla piccola avvicinandosi buffamente.

Jen le sorrise "Guarda paperotta c'è la mamma" e l’aiuto a gattonare fino alla mora.

La latina la sollevò “Ciao piccola mia” sorrise guardando Jen mimandole un grazie “Hai fatto la brava con la mia ragazza?”

La bimba si accoccolò alla mora sorridendo e gorgogliando.

Jen sorrise "Certo sono una brava bimba io"

“Am” ripete la bimba muovendo la manina verso la bionda.

Jen la guardò di nuovo stupita. Non sapeva come avrebbe reagito l’altra, non voleva rubarle l’affetto della bimba.

“Amore? Si è il mio amore Jen” sorrise baciandola le guanciotte.

La bionda sorrise si avvicinò baciando la mora sulla tempia "Ciao"

Lana si sporse a baciarla sulle labbra “Ti ha chiamato mamma sappilo” sorrise timidamente per vedete anche la reazione dell’altra.

"Oh non me lo ero immaginato allora... se vuoi che non lo faccia la correggerò" la guardò esitante.

“Ha chiamato anche me, così” sorrise portandole una mano sul viso “A te sta bene?”

"Finché sta bene a te" sorrise "Voglio molto bene ed entrambe e se mi vuole come seconda madre perché no?"

“Ehi sei sua mamma, la coccoli da quando è nel mio grembo” sorrise poggiando la fronte alla sua.

Sorrise "E’ così dolce... come te"

“Grazie” sorrise “Domani sei dei nostri vero?” La guardò “Mi sei mancata” la strinse più a sé.

"Si, si. Anche tu a me... ma avevo la paperotta qui" sorrise accarezzando la testa della bimba.

 

 Awww non è bellissima questa paperotta? Speriamo vi stia piacendo...alla settimana prossima N&P


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Capitolo 9
*** Fire ***


Fire

9

Lana era impegnata in una lettura al pc, quando alzando lo sguardo sorrise stupidamente vedendo Joy accoccolata ad una Lola distesa che godeva della tenerezza della cucciola umana.

La bimba sonnecchiava placidamente mentre il cane teneva d’occhio le vicinanze.

Lana scattò una foto e la inviò alla sua ragazza.

“È tenera vero?” accarezzò Lola sulla testa, e la cagnolina scodinzolò.

Joy si girò aprendo gli occhietti verso la mamma.

“Oh piccina ciao” sorrise accarezzandole il mento “Buongiorno mi amor” la baciò sul nasino. La bimba ridacchiò.

“Vieni qui” se la portò su un fianco “Facciamo la pappa? Si” La bimba gorgogliò “Come è che ti chiama Jen? Paperotta?” La baciò sulla guancia.

La bimba sbracciò verso la mora "Ama"

“Adesso facciamo la pappa” disse portandole.

 

 

Jen quel pomeriggio era sul set, dovevano fare una scena d’azione. Sentì il telefono vibrare. Si distrasse e dette le spalle al jamboree infiammato. Sorrise fece vedere la foto a Bex. Iniziarono a sentire una strana puzza di bruciato poi la bionda sentì uno strano calore da dietro. Si girò "Oddioo!" Si mise a correre per il set con le chiappe in fiamme.

“Jen aspetta” Josh la rincorse avvolgendola sui fianchi con una coperta.Si fermò poi vide la rossa piegata in due dalle risate, iniziò una caterva d’insulti. Mentre il medico del set arrivava.

“E questa latina, quante distrazioni” rise Bex “Sono certa che sarà felice di fare l’infermiera con te” continuò a ridere.

Jen brontolava mentre distesa su un tavolino il medico tagliava via i pantaloni e controllava le scottature. Le disse che erano solo superficiali, un po’ di crema idratante e degli impacchi e sarebbe stata apposto in una settimana.

“Bex e piantala su” Colin a sua volta si tratteneva dal ridere.

“Siete stronzi eh” disse Josh guardandoli.

Arrivò Adam guardando la situazione e tentando di non ridere "Forse è meglio se per oggi vai a casa"

“Si sì, tanto ci sarà l’infermiera” disse Bex prendendo il telefono pronta a chiamare la sua amica.

Jen la guardò male "Non la chiamare ci vado da sola a casa" brontolò.

“Okay okay” Bex si trattenne ancora dal ridere.

La bionda chiamò un Uber e zoppicò verso l’uscita.

“Non fare il santarellino Dallas, volevi ridere anche tu” disse Colin spintonandolo affettuosamente.

 

 

“Allora il lattuccio con i biscottini che ti piacciono tanto” disse Lana prendendo il cucchiaio che cambiava colore a seconda della temperatura del cibo.

Jen zoppicò poi bussò alla porta dell’appartamento della Parrilla.

“Uhm chi viene a trovarci?” chiese la mora guardando la piccola Joy che sembrava sprizzare gioia ogni qualvolta suonassero alla porta, certa già sarebbe arrivata la sua ragazza.

"Hey..." la bionda zoppicò dentro con addosso un paio di pantaloni di tela.

“Jenny che cosa è successo?” le andò di fianco avvolgendole la vita con un braccio.

"Uhmm... potrei essermi data fuoco alle chiappe" brontolò. Poi vide la bimba "Paperottaa!!!"

Lana si morse il labbro per non scoppiare a ridere “E come diamine hai fatto?”

“Am” Joy batté felice le mani sul seggiolone.

"Mi sono distratta guardando la foto della piccola..." accarezzò la testa della bimba e le dette un bacio "Nulla di grave dovrei mettermi della crema idratante e qualche impacco. Tra una settimana dovrei stare meglio..."

“Oddio perdonami” le accarezzò la schiena “E riesci da sola?” Okay un po’ la stava punzecchiando, ma velatamente, c’era una minore nelle vicinanze.

"Tranquilla.... ehm, no... credo di aver bisogno della tua assistenza" brontolò un po’.

“Sarò felice di dartela” sorrise maliziosa, arrossendo come un adolescente.

La guardò e arrossì leggermente "Felice eh?"

“Beh ho creato il danno, posso alleviarlo” voleva riempirla di baci.

“Va bene... ma dopo che la paperotta ha mangiato"

“Am” la piccola la guardò sapendo si rivolgesse a lei.

Dettero da mangiare alla piccola. Poi si mise a giocherellare con in tappetino sonoro.

Jen andò a stendersi sul letto.

“Tesoro se ti faccio male dimmelo” poi sorniona disse “Giù i pantaloni”

"Quanto ti piace dirmelo?" Ridacchiò e fece come detto per poi stendersi di nuovo.

“Se usassi degli slip più coprenti non sarebbe successo”

"Ti dispiacciono i miei slip ora?" Sorrise anche se sibilò leggermente quando posò la crema gelida, per poi gemere leggermente di piacere mentre leniva il bruciore.

“Oh no che non mi dispiacciono” disse accarezzandole le natiche con le dita, lievi movimenti circolari “Potevi farti male”

“Beh, si avrei potuto ma non l’ho fatto" si rilassò sotto i tocchi dell’altra.

“Sai Morrison, non è buono che tu sia mezza nuda davanti ai miei occhi”

"Perché? Vorresti che lo fossi completamente?"

“Non provocare Jennifer” sillabò il suo nome a voce bassa mentre si chinava a darle un bacio sul collo.

"Amor non stuzzicarmi. Sono un po’ invalidata oggi" rise.

“Oh tu non saresti invalida neanche con una gamba rotta mi amor”

Jen stava per risponderle quando una risatina venne dall’altra stanza. "A cuccia cara. C'è un minore" sorrise.

“Ringrazia che c’è nuestra hija di là” sorrise.

"Nostra?" Si girò leggermente sorridendo.

“Si” sorrise sedendosi al bordo del letto dandole le spalle “Sempre che tu voglia” era sempre timorosa di quella questione.

Si girò per quanto poteva e l’abbraccio "Certo che lo voglio!" le sorrise "Se tu mi vuoi e le mi vuole, certo che lo voglio"

Lana si crogiolò nell’abbraccio e la baciò dolcemente “Noi lo vogliamo” sorrise accarezzandole il mento “Torniamo dalla paperotta?”

"Sicuro " sorrise e si alzò lentamente.

“Stasera facciamo gli impacchi” sorrise guardandola dolcemente.

 

***

Lana era un po’ timorosa per le scene di quella mattina, ma la facevano anche sorridere. Pensare alle reazioni che avrebbero avuto i fan della SwanQueen, le riempiva il cuore di gioia.

 

Stagione settima, episodio sei: "Sveglia"

Interno, locale di Roni

Regina si è appena risvegliata dalla maledizione, grazie ad una pozione della memoria, che quella strega di Genoveffa le ha propinato, è rimasta sola nel locale, quando sente la porta aprirsi, ed entrare quella che sa essere Emma, ma che ha l'aria di non conoscerla, e quello fa ancora più male.

 

Jen si era preparata. Appena dettero il ciak entrò nel locale guardandosi intorno.

 

Emma o meglio Elise non era mai stata lì. Aveva avuto una specie d’istinto che quella mattina l’aveva portata ad allungare la sua passeggiata prima di andare in ufficio.

R: "Posso esserle utile?" Regina la guardò, era molto presto, e dio quando era strano vedere Emma lì e non poterle dire nulla.

E: "Uh, sì. Posso ordinare una cioccolata calda d’asporto?" Sorrise alla donna dietro il bancone. Notò lo sguardo "Tutto bene?"

R: -Dio Emma- si morse il labbro inferiore e la guardò "Con cannella e panna?" chiese, convinta avrebbe avuto una risposta positiva.

E: "Uhm .... sì" la guardò un po’ allarmata "Come lo sa?"

R: "Sono Roni, eh beh ho occhio per i clienti" sorrise -sei idiota proprio, che speri di ottenere? -

E:  "Oh..." sorrise "Anche se li vede per la prima volta?"

R: "Beh si" le preparò la cioccolata e gliela pose sul bancone "Offre la casa" sorrise.

E: "Sicura?" Sorrise "Non ti metterai nei guai con il capo?"

R: “Oh sono io il capo, tesoro” sorrise “Buon lavoro”

E: "Interessante " le sorrise "Grazie " ed uscì.

 

"Ee.... stop!" Disse il regista. Lana sorrise quando Jen rientrò e corse dietro il bancone da lei per baciarla “Non è ancora tempo Elise” ridacchiò restando tra le sue braccia.

"Si si va bene. Ma sei troppo sexy così" sorrise.

“Lo so amore” sorrise e la spinse via affettuosamente.

 

***

Lana era intenta a cucinare, Jen era sotto la doccia, Lola e Joy erano in salotto. La cagnolina fece un guaito e la mora si girò di scatto per capire il motivo e vide la piccola in piedi sulle sue gambe cicciotte “Jen?” La chiamò a gran voce.

La bionda si precipitò solo con un asciugamano addosso "Oddio paperotta" sorrise.

Joy sgambettò per qualche centimetro e poi cadde sul sederino ammortizzato “Non è nulla amore, vieni” Lana si era accovacciata a poca distanza dalla piccola “Piano piano”

La Morrison sorrise e fece un video mentre la piccola riprendeva il percorso verso la mora. Lola le si era messa di fianco tipo corrimano.

“Brava chica ci sei quasi, vieni” sorrise la madre con gli occhi colmi di emozione “Presa, bravissima” sorrise andando vicino a Jen “Mamma mi hai visto?” Lana guardò la sua ragazza.

"Si! Ma quanto è brava questa paperotta!!" le baciò le guanciotte.

“Am” si sbracciò per andare da lei.

La prese in braccio ridendo "La mia bella paperotta! Ora cammini eh? Tra poco inizi a correre eh?" La riempiva di baci.

“Shii” si nascose nell’incavo del suo collo ridendo.

La bionda ridacchiò e guardò l’altra sorridendo.

 

 

***

Stagione settima, episodio dodici: “Gusti di quartiere”

Interno, locale di Roni.

R: "Sai che non mi hai ancora detto come ti chiami?" disse Regina alla bionda aitante seduta nel suo locale.

E: "Nemmeno tu se è per questo" rise "Elise comunque" e le tese la mano in modo giocoso.

R: “Oh ti sbagli, io ti ho detto che mi chiamo Roni”

E: "Forse volevo solo sentirtelo ripetere" sorrise.

Era dannatamente assurdo come Regina sentisse un certo trasporto per quella donna, la madre di suo figlio, conteso per anni, fino a capire che erano entrambe le sue mamme e adesso lui non sapeva nulla.

R: “Sei terribile” -sì come Emma-

E: "Dici? Ma credo che non ti dispiaccia" - questa donna la intrigava, anche se aveva la sensazione di averla già vista... era come sintonizzare una vecchia TV non aveva l’immagine chiara.

R: “Qualcosa non va? Ho dimenticato la cannella?”

E: "No. No tranquilla" le sorrise "Sei un mistero per me Roni... un bellissimo e intrigante mistero" prese un altro sorso.

-Oddio- Regina arrossì guardandola e si sedette davanti a lei “Raccontami di te”

E: "Cosa vuoi che dica?" Sorrise "Se ho un lavoro stabile o se sono single?" Ridacchiò.

R: -Dannazione che sto facendo? - “Quello che vuoi. Cioè puoi parlarmi di quel che vuoi.

E: "Bene. Sono single da un po’" sorrise "E lavoro nell’ufficio della procura generale di Seattle" si mantenne sul vago.

R: “Oh deve essere un lavoro impegnativo”

E: "Beh, si. Ma ho un’ottima cioccolata che mi aiuta ad affrontare il tutto" sorrise.

R: -Perché? Giuro che strangolerò Genoveffa la prossima volta che la vedo- però la faceva sorridere il fatto che a Emma/Elise ci stesse provando con lei. Era sempre stata aperta come donna alle esperienze...si poteva dire.

E: "Tutto ok? Sembra che tu voglia uccidere qualcuno?"

R: “Cosa oh no no, tranquilla è che mi sono ricordata di una cosa”

E: "Poveraccio" ridacchiò guardo l’orologio "Beh, credo di dover andare"

R: “Il procuratore?” Chiese guardandola, le mancava Emma, chissà perché poi...

E: "Beh, visto che sono io si" sorrise brillantemente e si alzò.

R: -Che cosa è successo ad Emma? –

E: La guardò "Di nuovo quello sguardo Roni" sorrise "Mi intrighi abbastanza da prometterti che scoprirò cos'è"

R: “Credimi non vuoi” la guardò.

E: "Dici? Non mi spavento facilmente" sorrise.

R: “Em...Elise, non cacciarti nei guai per me non ne vale la pena” disse allontanandosi.

E: "Oh Roni è il procuratore che sceglie i casi non il contrario" sorrise.

Regina ormai si era allontanata ricacciando indietro tutto, troppo doloroso.

Elise uscì sorridendo "Ci vediamo domani"

Come direbbe Nihal: "Stiamo a fa Inception!" ma ci piace! Fate sapere cosa ne pensate!

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Capitolo 10
*** Are you Henry Mills? ***


Are you Henry Mills?

10

“Dai mancano cinque minuti” disse Josh invitando tutti a spostarsi nel salotto di casa Dallas.  I piccoli erano sul tappetone, c’erano Oliver, Hugo e la piccola Joy distesi a pancia in giù a guardare lo schermo.

Jen si mise seduta vicino a Lana sorridendo "Pronti?"

“Io si, sperando tu non svenga” ridacchiò ricordandosi della gonna che indossava nel primo episodio.

"Tu ci speri eh" sorrise.

"Vedremo tesoro mio" sorrise intrecciando le sue dita a quelle di Jennifer.

 

La bionda sgranò leggermente gli occhi "Dov’ero mentre andavi in giro così?"

"Penso che stessi tubando con nostra figlia" ridacchiò guardandola.

Rise poi guardò la figlia che indicava la TV "Ama"

“Si amore sono io” sorrise “Che c’è faccia furbetta?”

La bimba guardava tra la TV e la madre non capendo perché ne vedesse due.

“Vieni amore che c’è?” Allargò le braccia.

La bimba zampettò incerta continuando a guardare la tv.

“Oddio come glielo spieghiamo questo?” Disse Lana guardando prima Jen e poi Josh e Gin.

"Lo capirà col tempo" sorrise l’uomo. La bionda la prese in braccio e la posò sulle gambe dell’altra.

“Am” indicò la tv “Uu?”

"Si paperotta è la mamma" sorrise Jen.

"Sono bella vero?" ridacchiò Lana durante la pubblicità e poi Joy andò gattonando verso Jared che era seduto accanto a lei sul divano.

Il ragazzo la prese sorridendo.

"Si" rispose la bionda.

 

***

Stagione settima, episodio venti "Sei Henry Mills?"

Esterno, locale di Roni.

R: "Devi smetterla Elise, è inutile" Regina sbuffò erano trascorsi alcuni mesi da quando Emma/Elise, era tornata nella sua vita e non riusciva a capire quello che stava succedendo con lei.

Elise era appoggiata al muro di fianco a lei "Di fare cosa esattamente?"

R: “Ti starmi sempre dietro” la guardò -Sei una fottuta spina nel fianco Emma Swan-

E: "Ti da così fastidio?" Inclinò la testa guardandola intensamente.

R: "Si mi dà fastidio, perché ... perchè c'era un'altra persona che faceva la stessa identica cosa, anni fa..." Sospirò -Ma tranquilla Gina, dille tutto-

Elise strinse gli occhi e la scrutò "Non mi stai dicendo la verità... sento di averti già conosciuta... ogni volta che parliamo hai questa strana espressione... ti vedo e manca qualcosa... alla mia stessa vita manca qualcosa... e credo che tu in qualche modo ne sia coinvolta... non so in che modo..." parlando si era avvicinata lentamente tenendo i loro occhi incatenati.

R: -No... sempre indagatrice, dannazione!- “Stai dicendo delle complete assurdità Em...Elise” la guardò sapeva che quel iniziale aveva insospettito l’altra dal principio “Non ci siamo mai viste prima” strinse i pugni sul barile di birra vuoto.

Era vicinissima "Perché non credo ad una sola parola di quello che dici?"

Il cuore di Regina fece una capriola nel petto e la guardò “Stai giocando con il fuoco Elise” disse fissandola.

E: "Bene è la cosa più onesta che mi hai detto fino ad ora Roni..."

R: “Che vuoi dire? Cosa vuoi da me Elise? Portarmi dal procuratore? Ti assicuro che è tutto in regola qui” .

E: "Io sono il procuratore Roni. E no, non voglio.... credo che sia qualcosa di personale ... qualcosa che ho davanti agli occhi e non vedo"

R: "Ti ripeto, non ti conosco Elise”

E: "Perché ogni volta che lo dici esiti? Perché non ricordo bene il mio passato fino a che non ti ho vista?"

R: “Cosa ti avrebbe fatto ricordare l’avermi incontrata? Sentiamo” poteva solo essere un altro giochetto della maledizione, non poteva essere diversamente, Emma era sposata...

E: "Non lo so. Sei un’immagine sfocata nel retro della mia mente... e ho anche un’altra domanda perché nonostante siamo attratte l’una dall’altra tu scappi sempre? Mi dai segnali contrastanti. Prima quasi flirti, poi assumi quell’espressione omicida e te ne vai..." L’aveva presa per le spalle.

R: “Tu sei sposata e sei tu quella a flirtare con me. Ho anch’io le mie fonti...” sbuffò, cercando di farsi mollare.

E: "Cosa? Io non sono sposata" la guardò malamente.

R: “Vuoi la verità? È questa”

E: "E quando mi sarei sposata visto che tra la scuola di legge e il praticantato non ho avuto vita sociale?" Le ringhiò guardandola negli occhi. Perché sembrava, dicesse la verità.

R: “Perché tu non sei chi credi di essere, come io non sono Roni, ma Regina” l’avrebbe scambiata per pazza, tanto meglio, almeno l’avrebbe tenuta lontana da lei e al sicuro.

Il nome le sembrava familiare. Ma non era incline a farglielo sapere "Che stai dicendo?"

R: “Sto dicendo la verità, era quello che volevi sentirti dire. Ricordi Henry, quel ragazzo di qualche sera fa? È nostro figlio, tu sei la madre biologica e io l’ho adottato quando tu lo hai abbandonato anni e anni fa” disse allontanandosi bruscamente da lei.

Elise scosse la testa le sembrava terribilmente familiare. Ma non tornavano i conti. Voleva la verità sembrava una buona pista per quanto strampalata "E di grazia quell’uomo ha trenta anni, io anche, tu non sembri sopra i trentacinque/quaranta. Come sarebbe possibile?"

R: “È complicato non capiresti Emma” Dannazione le era uscito senza remore.

E: "Chi è Emma? Non è la prima volta che ti sbagli" la guardò intensamente voleva sentire il suo lato per quanto delirante. Si avvicinò di nuovo "Provaci" Non lo sapeva ma aveva la stessa espressione che aveva avuto Emma Swan tutti quegli anni fa quando aveva tagliato l’albero di Regina.

R: "Cosa vuoi?" Elise era esasperante quanto Emma, incredibile.

E: "O vorrei tante cose Roni o Regina. E vorrei farti tante cose te lo assicuro. Ma quello che voglio ora ...Prova a dirmi questa verità complicata..." era di nuovo vicina.

R: “Non posso” la guardò terrorizzata a quella vicinanza.

E: "Perché?" Era talmente vicina che l’altra poté sentire il calore del suo respiro.

R: “Perché è sbagliato”

E: "Cosa è sbagliato?" Era esasperata e avanzò facendo finire l’altra contro il muro.

R: “Emma per favore” abbassò lo sguardo verso i suoi stivali.

E: "Ancora..." la osservò.

R: “È il tuo nome, mi dispiace” osservò i suoi occhi verdi, non pensava sarebbero arrivate a quel punto, chissà di chi si era innamorata.

Scosse la testa "No è Elise" la guardò "Perché dovrebbe dispiacerti?"

R: “Okay allora Elise perché ti piaccio?” Disse guardandola ancora.

La bionda la guardò "C'è qualcosa quasi di magico intorno a te. Un campo magnetico che mi attira... le tue battute... le tue risate ... la tua intelligenza ... il tuo corpo..." le sfiorò il mento. Anche se era una situazione assurda aveva deciso di essere onesta.

R: “E ti sei innamorata di me? Perché...” Sospirò “Perché a me è successo…”

E: "Perché? Non c'è mai un perché quando ci si innamora... io mi sono innamorata di te e basta.... avrei provato a nasconderlo ma il colore delle mie guance mi ha tradito"

R: “E perché non me lo hai detto prima?” La guardò.

E: "Come ho detto prima mi dai messaggi contrastanti... come ora..."

R: “Perché? Cosa ho fatto?” La guardò intensamente.

E: "Ti scansi, mi dici cose che non capisco... poi mi guardi come ora... mi dici che sei innamorata ..."

R: “Perché questa è solo un’illusione Elise”

E: "Perché?... Anzi sai cosa... se pensi che sia solo un’illusione... ti chiedo solo una cosa... poi prometto che non farò più domande, se vorrai non verrò nemmeno più qui..."

R: “Cosa?” La guardò.

E: "Un bacio" la guardò gli occhi verdi malinconici.

R: “Elise” Regina arrossì.

E: "Cosa?" Le accarezzò di nuovo il mento.

R: “Questo complicherà le cose”

E: "Tu credi?"

R: “Tu non hai idea”

E: "Hai paura? Hai paura di affrontarne le conseguenze? Non ce ne saranno.... siamo solo io e te..." la guardava dritta negli occhi e le accarezzò la guancia.

R: “Vorrei non c’è ne fossero conseguenze Elise”

E: "Allora non ce ne saranno" Si avvicinò lentamente ancora di più.

Regina le accarezzò le spalle, ormai erano lì e tanto valeva, andare avanti.

Elise si fermò voleva che l’altra fosse sicura. Aspettò la sua mossa.

Regina posò le labbra su quelle dell’altra.

Elise le mosse leggermente. Poi un formicolio le percorse il corpo, come fu per Regina. Una piccola scintilla magica sprizzò tra loro, mentre Emma apriva gli occhi e guardava la mora.

R: “Elise?” Regina si scostò appena.

E: "Regina?" La guardò la bionda.

R: “Emma?” Abbassò poi il viso contenta e stranita al contempo.

Emma la guardò mentre faceva due più due e il suo cervello si riabituava a tutto. Poi qualcosa finalmente le illuminò il viso "Dopo mi spieghi perché siamo qui. Ma seriamente ci sono volute sette maledizioni e un tailleur color.... McDonald per riuscire a baciarti?!?!"

“R: Cosa stai dicendo Emma?” la guardò “È sbagliato, e lo sai”

E: “Perché?" la guardò. Poi si ricordò "Oh Hook. Nah ci stavamo già lasciando. Non funzionavano come coppia sposata" scrollò le spalle.

“Sei seria Swan?” La guardò accarezzandole il viso.

Annuì sorridendo "Bene visto che ora so di nuovo chi sono e non penso tu sia pazza... e prima che ci buttiamo in una nuova corsa alla maledizione .... mi daresti un altro bacio perché il primo non l’ho capito" sorrise.

R: “Emma sei proprio idiota non sei cambiata per niente” la guardò e l’attirò dalla giacca.

L’altra la baciò con trasporto e ci fu un altro piccolo scoppio di energia "Ma siamo noi?"

R: “Cosa intendi Emma?” disse restando abbracciata all’altra.

E: "Queste scintille magiche?"

R: “Si chiama bacio del vero amore, Swan”

E: “Ah.... Ti dispiace che sia io?" La guardo incerta.

R: “Dopo tutto questo tempo? No Emma”

E: "Bene... perché sono molto contenta che tu sia il mio" poi si guardò intorno "Senti ma perché tu fai la barista e io sto facendo... il procuratore ... a Seattle?"

R: “Non chiedere, ho lanciato io la maledizione, ma non perché volessi...” sospirò.

 

Adam gridò la fine del ciak.

La bionda fece un sospiro tornando in sé e guardando la mora "I fan impazziranno.... ma tu in quella giacca stai facendo impazzire me..."

“Smettila” sorrise attirandola a sé.

“Beh, si lo ammetto ma tu..." si guardò intorno nessuno in quel momento le guardava, troppo presi da vedere se il ciak fosse venuto bene "Fuggiamo?"

“Possiamo?” La guardò dolcemente.

"Non lo so. Ma a chi importa?" Sorrise sbarazzina.

“Sei terribile Morrison”

"E non ti dispiace nemmeno un po’" ridacchiò trascinandola via dietro le spalle degli altri. Corsero come due adolescenti verso la roulotte di Jen e si fermarono sulla soglia della porta baciandosi lentamente. Chiuse la porta dietro di loro mentre stringeva a sé la mora.

“Come pensi che siamo andate?” sorrise sfilandole la giacca rossa.

"Magnificamente come al solito" sorrise per poi guardarla “Sai non vorrei toglierti quella giacca sei troppo dannatamente erotica con quella" le sfiorò il collo.

“Jennifer!” le prese il mento e mosse le labbra lentamente su quella dell’altra.

“Si?" Mentre le mani si infilavano sotto il top.

Lana mosse le mani sulla sua schiena.

Le baciò le labbra mentre trovava il reggiseno e glielo slacciava "Credi che si arrabbieranno se strappo queste misere bretelline?"

“Il reggiseno è il mio tesoro, puoi fare quello che vuoi”

"In questo caso..." invece di strapparlo sganciò gli agganci dalle asole. Poi inizio a farlo scendere insieme al top. Non voleva seriamente toglierle quella giacca "Sai sei una barista eccezionale"

“Quante lusinghe” ridacchiò sbottonandole il pantalone.

"Ma è vero" sorrise "Spenderei tutto il mio stipendio solo per venire al tuo bar e vederti"

Il reggiseno era sparito ed il top l’aveva fatto scendere per le gambe. Ora aveva i seni della sua ragazza a malapena coperto da quella giacca. Si leccò le labbra mentre la portava contro il muro e le slacciava i jeans.

Lana era molto eccitata a quel modo di fare. Era davvero qualcosa che non si sarebbe aspettata, fare qualcosa di davvero così adolescenziale, ma con la bionda si sentiva libera di essere sé stessa.

La baciò "Tutto ok?"

“Si amore, sto solo pensando a quanto mi fai stare bene” sussultò sulle sue labbra quando le fece sfilare i pantaloni e i loro bacini si sfiorarono.

Sorrise mentre le passava sul collo ed entrambe le mani andavano ad accarezzare i seni.

Le mani di Jen la toccavano come fosse di porcellana, l’adorava per quel suo essere così delicata sempre “Andiamo in camera tesoro?”

Staccò le mani e gliele portò sui fianchi "Avvolgi le gambe intorno a me"

“Non dovresti fare questi sforzi amore” sorrise.

“Amore pesi talmente poco" sorrise e la stese sul letto.

“Sei dolcissima, non so come ho fatto a non capire prima tante cose”

"Non importa ora ok?" La baciò di nuovo.

Lana le portò le mani dietro la nuca e avvolse le gambe intorno alla vita attirandola verso di sé.

La bionda si resse sulle braccia osservandola. Era stupenda. Poi si lasciò trascinare dall’altra.

Lana rotolò su di lei mettendosi cavalcioni “Ciao” la guardò e si chinò a baciarla. Poi si dedicò al suo collo, baciandolo leccandolo, mordicchiandolo. Scese ancora più giù alla valle dei seni e prima li massaggiò,  ci portò le labbra prima a lasciare dolci baci tra il tessuto del reggiseno e la pelle scoperta. Le levò quell’intimo e poi scese con la mano destra verso il monte di venere e senza remore immerse la mano nelle mutandine dell’altra. Sussultò al calore che sentì sulle sue dita. Poi si mosse con il bacino muovendo al contempo la mano, lasciando che l’altra ammirasse il suo seno sobbalzare appena nascosto dalla giacca di pelle nera fiorata.

Jen era a bocca aperta. Persa nei movimenti dell’altra e non sapendo dove mettere le mani. Quella visione e le dita dell’altra le stavano provocando seri problemi al cervello. Mise le mani sulle spalle dell’altra per poi gemere di nuovo leggermente mentre una spinta dell’altra veniva accompagnata da un sorrisetto.

“Problemi tesoro?” Sorrise muovendo lentamente il pollice sul clitoride.

Scosse la testa incapace di fare altro a quella visione.

“Ti amo lo sai?” Scese sulle sue labbra a leccarle lentamente.

"Ringrazio dio ogni volta che me lo dici" sorrise.

“E tu? Mi ami?” Le mordicchiò il labbro inferiore mentre un dito si insinuava in lei, e Lana ne catturava l’espressione.

"Si! " le prese il volto tra le mani e la baciò "Si"

Sorrise nel bacio e piano inserì un secondo dito “Sei così...”

"Così?"

“Bollente” sussurrò sulle sue labbra mentre gli occhi nocciola si perdevano in quelli verdi dell’altra.

Era vicina e quei gesti e quelle parole non l’aiutavano.

“Vieni per me amore” sorrise baciandole una guancia mentre le dita si uncinavano brevemente.

Venne mentre si inarcava sotto l’altra tirandola a sé per la giacca.

Lana sorrise amorevolmente accarezzandole il petto e accoccolandosi a lei.

Respirava a fatica mentre si riprendeva "Sei qualcosa di inqualificabile amore" sorrise.

“Shh riprendi fiato” sorrise baciandola sul collo e accarezzandole l’addome.

Le infilò le mani sotto la giacca e sorridendole le ribaltò lentamente "Oh signorina barista sei in grossi guai"

Lana ridacchiò e sorrise alla sua ragazza “Cosa ho mai fatto signor procuratore?”

"Oh non lo so, ma lo scoprirò te lo assicuro" sorrise mentre le sue mani iniziavano a vagare.

 


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Capitolo 11
*** Come and live with us ***


Come and live with me

11

Stagione settima, episodio ventuno: In un angolo del Maine

Interno. Palazzo Charming

R: “Henry dove mi stai portando?”

H: "Vedrai " sorrise mentre anche Sir Henry arrivava.

R: “Okay” prese a braccetto i due ragazzi e le porte della sala si aprirono.

Tutti erano vestiti a festa e i Charming l’aspettavano sul podio in mezzo alla sala.

Regina si avvicinò a loro “Cosa succede?”

Snow la guardò e le sorrise "Bene. Abbiamo bisogno di qualcuno che guidi i Regni Riuniti. Perciò all’unanimità abbiamo deciso che sarai tu a guidarci come sovrana"

R: “Mah” non sapeva cosa dire si guardò intorno, non c’erano tutti.

In quel momento la porta venne spalancata ed entrò Emma "Scusate per il ritardo" si affrettò verso la prima fila arrossendo per poi sorridere a Regina.

R: “Emma” Regina le sorrise di rimando dopo essersi voltata e poi si rivolse di nuovo ai Charming.

Le fece l’occhiolino. Poi Snow prese la corona e la mise sul capo dell’altra. I Charming le fecero l’inchino.

Regina si lasciò posare la corona sul capo e poi si voltò all’assemblea e fece il suo primo discorso da Regina Buona.

 

 

"Tesoro, i miei occhi sono qui" disse Lana mentre l'altra si avvicinava. Anche lei aveva un vestito rosa chiaro con una bella scollatura, e non solo sul seno ma anche su quella benedetta schiena allenata.

Jen sorrise "Beh, non puoi pretendere troppo da me se vai in giro così"

Adam arrivò da dietro "Non fate altre fughe in roulotte per favore”

Lana ridacchiò “Beh abbiamo finito, no?” Lo guardò mentre prendeva la mano della sua ragazza.

"Beh, si... e sembra per sempre ..." si guardò intorno l’uomo.

Jen sospirò "Già"

Lana le accarezzò le spalle nude “Mai dire mai Morrison” le sussurrò all’orecchio “Tu hai sempre me” non sapeva il motivo ma desiderava che Jennifer si immergesse sotto quel vestito così vaporoso.

Sorrise e la baciò "E tu me..." Gin e Bex le travolsero in un abbraccio lacrimoso.

“Oh no vi prego niente piagnistei streghe” ridacchiò Lana nell’abbraccio.

Gin le dette una spinta giocosa "Strega tua sorella"

Jen aveva gli occhi un po’ lucidi ma sorrideva.

“Ehi io sono qui” disse Bex ridendo “Qualcuna mi sa che ha l’occhietto umido” punzecchiò Jen.

"Hey! Tu e Gin siete due fontane!" Ribatté la bionda stringendosi alla sua mora.

Lana la baciò sulla guancia “Ti amo” le sussurrò all’orecchio “Vieni a vivere con me e Joy” disse a bruciapelo, poi però tra foto di rito e altro, rapirono l’evil queen lontano.

Jen era rimasta imbambolata a quella proposta. Si riprese un po’ fecero le foto di rito. Quando finalmente riuscì a riacchiappare la sua ragazza, qualche ora dopo, la tirò in disparte "Lo intendevi, veramente?"

“Cosa?” Lana la guardò, avevano alzato qualche calice, ma sapeva a cosa si riferisse. Forse era stata affrettata, aveva corso con la fantasia, non doveva...

"Vuoi che venga a vivere con te e la paperotta?" Sorrise.

"Se vuoi, perché quando non ci sei, a Joy manchi e tanto anche a me, sei la mia copertina di Linus, non dormo bene senza di te" Era la verità "Non voglio costringerti però se non vuoi, perché adesso torneremo a Los Angeles..." sospirò.

Jen la zittì con un bacio "Certo che voglio. Non voglio passare più tempo dello strettamente necessario lontano da voi" sorrise.

Lana la abbracciò in lacrime “Scusa” si scostò “Sono così felice, avevo paura di aver sbagliato...”

Sorrise asciugandole le lacrime per poi baciarla di nuovo.

Josh per evitare che la situazione si scaldasse conoscendole, tirò loro dei popcorn.

“Ma che” Lana si girò verso di lui “Idiota. Ringrazia che ho questo vestito, o ti sarei già saltata al collo” ridacchiò guardando Jen “Ti amo”

Jen rise a Josh "Anche io" la guardò.

 

 

***

Qualche settimana dopo, Lana e Jen stavano inscatolando le cose della latina, nel suo appartamento a Vancouver. Ci era vissuta per otto anni, e c'era molto da eliminare e tanto da conservare. Alcuni oggetti di scena Lana, aveva chiesto di poterli custodire, conservare per ricordare la bellissima esperienza vissuta. Certo non gli abiti della Evil Queen, ma alcuni di Regina e Roni certamente "Che c'è? Non ti piace la mia bandana da collo?" ridacchiò guardando Jen di tre quarti.

"Oh... ti assicuro che farò in modo che tu sia obbligata a mettertela" sogghignò, disse piegata a prendere delle scatole.

Lola arrivò in camera da letto guaendo “Chica che c’è? Joy dov’è? Oddio Jen” la guardò terrorizzata “Lola dov’è?”

Andarono in camera da letto ancora piena di scatoloni.

“Singh”

“Ascolta” la fermò dal fare rumore “È un singhiozzo”

Jen alzò un paio di scatole e trovò la piccola dentro uno scatolone che le guardava "Hey paperotta"

“Oddio” Lana si portò una mano sul petto mentre Joy scoppiava in una sonora risata, arricciando le guanciotte e guardandola “Mom”

La bionda ridacchiò e la prese in braccio "Giocavi a nascondino eh?"

“Odino” sorrise nascondendosi nell’incavo del suo collo.

“Joy mi farai prendere un infarto, mi amor o venire i capelli bianchi”

Rise "Nah nessuna delle due" Le dette un bacio sulla guancia. E coccolò la bimba.

“Mama?” La piccola sbracciò anche verso Lana.

“Vieni qui mi chica” la coccolò sbaciucchiandola.

 

***

“Jen e queste?” Lana inavvertitamente aveva trovato uno scatolone con delle loro foto, fatte prima che si mettessero insieme.

"Uhm ... mi piace tenere i ricordi su carta non dentro una pennetta usb"

“Tesoro sono così belle e chissà come ti facevano male però…”

Scrollò le spalle e le sorrise mettendo altro nella scatola.

“Jen? Tu non parli mai…”

"In che senso?" La guardò. In quel momento non capiva cosa intendesse l’altra

“Di come stavi allora, di quello che ti passava per la testa…”

"Perché dovrei? Ti conosco, so che ti sentiresti ancora di più in colpa" sorrise "Se proprio lo vuoi sapere stavo bene, ti avevo come amica e avevo da fare ... non mi sono accasciata sul fatto che forse non ti saresti mai accorta di me in quel senso... tutto qui"

“Sei arrabbiata?” La guardò “Volevo solo saperlo, Jen, scusa se ho chiesto…”

"No, che non mi sono arrabbiata" le sorrise e l’abbraccio "Vedi come fai tu... ti senti sempre in colpa" le accarezzò il volto "Non voglio che tu lo faccia"

Lana la strinse e la guardò negli occhi “Avrei solo voluto accorgermene prima, tanta sofferenza in meno e più amore con te” sorrise arrossendo.

"Magari è meglio così no? Tu eri ancora sposata e io ero ancora immatura... magari non era tempo" sorrise.

“Jen portiamo due anni di differenza” ridacchiò “Era da prima che mi sposassi che avevi un debole per me vero JMo?”

"Forse " la baciò.

“Ah sì?” La guardò incuriosita “Dimmi di più” sorrise.

"Nulla di che amore. Ti trovavo attraente allora ed adesso ... forse adesso anche di più" sorrise.

“Solo attraente eh” le accarezzò la nuca “E sentiamo, avevi fantasie Morrison?” Le sorrise maliziosa.

"Oh... andiamo dritte al punto eh?" Sorrise baciandola e mordicchiandole il labbro.

“Beh non sei una santarellina Jennifer” sillabò il suo nome a voce bassa con un tono latino, come le piaceva tanto.

"Beh, lo sai anche tu..." sogghignò "Ma se iniziassimo questo argomento non finiremmo il trasloco..."

“Non c’è fretta” disse mordicchiandole il labbro con le labbra.

"Dici?" Le accarezzò i fianchi.

“Dammene una dimostrazione” sorrise ancora.

La bionda sorrise "Ti pentirai di averlo chiesto" e la portò verso la camera da letto.

“Oh grande pentimento” ridacchiò lasciandosi portare via.

 


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Capitolo 12
*** Really? ***


Really?

12

Jen silenziosamente tornò dalla cucina dopo aver controllato che la piccola dormisse ancora. Appoggiò il vassoio con la colazione sul comodino, si stese sul letto vicino alla sua compagna e le baciò la guancia.

“Che c’è?” Disse Lana che non aveva dormito granché bene la notte appena passata.

"Mi dispiace se ieri sono stata un po’ scorbutica..." Mormorò sulla sua pelle.

Lana sospirò, non sapeva cosa rispondere, era ancora un po’ risentita della discussione.

"Mi dispiace di essere stata una ... aspetta come mi hai chiamato “Bionda testarda” ridacchiò "Non volevo discutere ma ... credo di essere solo... molto gelosa di te .... e quando, l’idiota, ha allungato un po’ le mani fuori dal set... anche se lo hai rimesso apposto... non lo so... mi sono partiti i neuroni" sospirò.

Lana sospirò e si sedette sul bordo del letto “Va bene” sbuffò alzandosi, vedendo il vassoio, non disse nulla.

"Amore... seriamente mi dispiace..." l’abbraccio da dietro "Cercherò di non farlo mai più..."

Lana chiuse gli occhi “Sai come vivo la questione della gelosia Jen”

"Io... lo so... mi dispiace... non era mai successo prima ... non lo so perché ... posso fare qualcosa per farti stare meglio?" Si spostò in modo da vederne il viso ed aspettò che la guardasse.

“Fidarti di me” tenne lo sguardo basso.

"Io non è che non mi fidavo di te Lana. Volevo riempire lui di botte... tutto qui..." si grattò la nuca imbarazzata.

“Non voglio questo, io amo te e ragazzini non ne voglio nella mia vita...” disse prendendo la vestaglia da camera.

"Lo so... ma ero arrabbiata con lui ... " la seguì e le fece la faccia da cucciolo "Seriamente non succederà più amore"

“Dio” la guardò esasperata “Non lo so, forse dovremmo...dovresti smettere di venire sul set ecco” la guardò “Io credo che non ti faccia bene...”

"Ok... va bene .... in effetti lo dice anche il mio manager ora che ci penso... " sorrise "Bene allora io e la paperotta andremo da qualche altra parte. Ora però mi potresti perdonare? Ti ho fatto anche la colazione a letto..." le si inginocchiò davanti e le abbracciò le ginocchia posando il mento sul ventre dell’altra "E non voglio che tu sia arrabbiata o preoccupata"

“Jen” le mise le mani sulle spalle “Ieri te la sei presa con me, se succedesse di nuovo non lo sopporterei e non voglio ripetere gli stessi errori...alzati adesso”

"Nope" fece schioccare la p "Non mi alzo finché non mi perdoni ... perciò credo che andrò in giro tutto il giorno in ginocchio, riflettendo su quanto sia stato sbagliato il mio comportamento" alzò le sopracciglia in modo comico "Come ho fatto stanotte mentre mi rigiravo per la millesima volta"

Lana sospirò “Anche io non ho dormito, lo sai che senza di te non riesco più a dormire?” La guardò tirandola su “Non farlo più, mi hai fatto male” la guardò intensamente, non era un male fisico ma faceva comunque il suo effetto.

"Mi dispiace me ne sono resa conto solo ora ... " non sopportava farle del male, sapeva che era irrealistico che non se ne facessero per quanto volessero evitare, ma alle volte succedeva. Le accarezzò le braccia "Come posso rimediare?"

"Stamattina stiamo insieme, io te e Joy" disse guardandola.

"E poi?"

"E poi forse potrò perdonarti" ammise.

"Ok va bene" le baciò una guancia.

 

 

Lana, Jennifer e Joy, andarono a fare un pic-nic al parco, dove davanti al laghetto la piccola di ormai tre anni e mezzo, dava da mangiare alle papere.

Jen la guardava a ridacchiava mentre le spezzava il pane da dare ai volatili.

“Visto mama?” Joy guardò la mora che era distesa sulla coperta assieme a Lola.

Jen sorrise a Lana e tenne la piccola dal non cadere nel laghetto.

“Si amore le paperotte come te” sorrise guardandola dolcemente, come era cresciuta. Somigliava a lei nelle fattezze, ma cavolo come assomiglia alla bionda nei gesti. Era assurdo ma quella donna era stata dal principio accanto alla sua bambina. Anche se stava crescendo con entrambe, ed era la loro, per loro stesse.

Jen sorrise e si alzò sollevando la bimba e se la mise sotto il braccio "Uh ho preso una paperotta! La farò al forno stasera" rise.

“Nooo mom” la piccola rise con una risata cristallina molto simile a quella della madre mora. Lola andò vicino alle due.

"E invece si..." iniziò a farle il solletico "Un po’ di rosmarino, dell’olio, del sale"

“Non mi piace il rosmarino” rise Joy, e Lana girò un breve video che postò sul suo social preferito, con la dicitura -I miei tre amori-

"Prezzemolo?"

“Meglio mom” sorrise.

“Jen dovremmo rientrare” le indicò una nuvola.

"Uh, sì così metto in forno questa paperotta” rise.

"No mama aiutami"

La bionda rise e se la mise sulle spalle per poi prendere il borsone pesante.

“Mom mettimi giù, sennò poi ti fai male...” disse Joy guardandola.

"Ma sono forte io" sorrise mettendo in mostra il bicipite ridacchiando.

"Va bene" la piccola sorrise. Lana sorrise guardandole e prese Lola mettendole il guinzaglio e poi andarono verso la macchina.

Jen, aprì lo sportello alla mora, mise Joy sul seggiolino e il cane nel portabagagli del SUV. Poi si mise alla guida.

Lana, l’afferrò dal bavero della giacca e la baciò con passione. L’altra sorrise e ricambiò il bacio.

Joy batté le manine felice “Amore”

Jen ridacchiò e si girò "Si paperotta. Ma quando sarai molto molto più grande "

“Mom è gelosa” la punzecchiò.

 

 

“Meglio della paperotta al forno quel polletto eh?" disse Lana mentre si puliva le labbra con il tovagliolo.

Jen sorrise ed annuì mentre puliva il viso della bimba che ridacchiava.

Sorrise e iniziò a sparecchiare “Joy li lavi con mom i denti stasera?”

La bambina annuì, ma fece la faccia schifata, non le piaceva lavarsi i denti. La bionda la prese "Dai che se fai la brava ti racconto due storie della buonanotte" si girò "Sicura che non vuoi una mano amore?"

"Mi racconti quella di quando tu e mama vi siete date il primo bacio?" chiese felice.

"Si tranquilla amore"

"Bene...bene ... allora...C'era una volta tanto tempo fa..." e chiuse la porta del bagno.

Lana sorrise mentre iniziava a lavare i piatti. Quando finì si affacciò alla porta della cameretta di Joy, poggiando la testa allo stipite e le osservò, così complici.

Joy si stava addormentando, ma tentava di tenere gli occhi aperti.

"E fu così che la principessa baciò la regina" sorrise la bionda.

Lana sorrise all'espressione sognante di Joy e le mandò un bacio volante.

Joy sbadigliò e chiuse gli occhi. Jen le baciò la fronte e si alzò accorgendosi solo allora di Lana "Hey"

“Ehi” sorrise allungandosi e socchiudendo la porta della cameretta.

"Passavi da queste parti?" Sorrise e le dette un bacio.

“Volevo rapirti” disse tirandola dalla canotta, mentre camminava all’indietro verso la loro camera da letto.

“Oh... è rapimento se non mi oppongo?" Sorrise.

“Uh forse no” sorrise entrando in camera e chiudendo la porta, sbatté Jen contro essa “Mi sei mancata” disse portando le mani su suoi glutei sodi.

"Anche tu" stringendola a sé e baciandola.

“Adesso fammi tua Morrison, perché è quello che sono: tua e solo tua!” Disse con tono soave.

Jen sorrise e la sollevò per portarla sul letto "Ti amo"

Lana sorrise e l’abbracciò come mai prima di allora.

 

***

Le vacanze erano quasi finite, ma Lana, aveva introdotto nella famiglia Morrison Parrilla, anche se non lo erano a tutti gli effetti, la festa dei Tre Re Magi. Così quella mattina del sei gennaio, Lana era davanti al caminetto a guardare le calze appese. Joy e Jen si sarebbero certamente svegliate tardi, ma lei adorava stare lì, in quel momento.

La bionda si svegliò lentamente, non trovando l'altra si alzò ancora in pigiama e andò nel salotto "Hey amore" si sedette vicino a lei e le diede un bacio.

"Ciao tesoro" sorrise tirando la coperta anche sulle sue gambe e rispose al bacio.

"Come mai in piedi così presto?" Sorrise dandole un altro bacio. Non si stancava mai di quelle labbra.

"Pensieri" sorrise poggiando la fronte nell'incavo del suo collo.

"Buoni o brutti?" L’accarezzò.

“Buoni, uno è nella tua calza”

"Uh? Beh, se è così terribile è meglio affrontarlo no?" Sorrise e si alzò andando verso la calza.

“Non è terribile”

"Bene" sorrise e infilò la mano "Non mi ha morso niente" le sorrise e tirò fuori una busta "La apro?"

“Scema” ridacchiò e la guardò, aveva il cuore in subbuglio “Se vuoi”

Jen l’apri e guardò i documenti. La realizzazione si espanse sul suo viso "Veramente?... Vuoi che adotti Joy... sul serio?" Le lacrime agli occhi.

Lana non si aspettava che Jen si emozionasse, erano rare le volte in cui quegli occhi si umidivano “Stiamo insieme da quattro anni e sei sempre stata al suo fianco, dall’inizio”

Le prese il viso tra le mani "Lei lo sa?"

“No, cioè non saprei come dirglielo” la guardò negli occhi verdi colmi di leggere lacrime.

"Bene troveremo un modo" disse tra le lacrime di gioia mentre baciava l’altra.

"Buon Los tre res, mi amor" sorrise abbracciandola forte.

Jen sorrise e l’abbracciò a sé. Poi si alzò "Mi serve una penna"

“Sul tavolino” la guardò emozionata.

 


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Capitolo 13
*** Epilogo ***


"Why Women Kill"

Epilogo

"Tesoro per favore, mi chiuderesti la zip? Ho le mani che mi tremano” disse Lana voltandosi verso la sua ragazza avvolta in quel tailleur grigio scuro metallizzato. I capelli rossi raccolti in una crocchia elegante.

Jen le chiuse la zip dell’abito dorato che l’avvolgeva divinamente e le baciò il collo "Sei bellissima"

“Anche tu sei uno schianto Morrison” sorrise sistemandole il colletto della camicia trasparente.

"Ma tu di più" sorrise.

“Smettila” ridacchiò “Hai sentito i tuoi? Joy si sta comportando bene?”

"Si sì. È un angioletto come la mamma" sorrise e baciò la guancia.

“Vogliamo andare?”

"Certo amore" le porse il braccio ed andarono verso la limousine.

 

Appena arrivate sul red carpet ci furono flash di fotografi e orde di giornalisti ad aspettarle.

“Stai con me? Non vorrai picchiare Daddario no?” Ridacchiò.

"Certo" sorrise e la baciò scherzosamente. Fecero le foto ed entrarono nell’auditorium.

Lana teneva la sua ragazza per mano, ed era felice di essere lì con lei. Si sedettero ed assistettero alla cerimonia. Lo show dove aveva recitato Lana, venne premiato per trama originale. Poi arrivò il momento della nomina per miglior attrice protagonista.

Lana strinse la mano di Jen, era candidata nella categoria, non ambiva a tanto, però già essere in una cinquina le dava credito.

Amy Adams salì sul palco sorridendo.

Jen strinse la mano di Lana, mentre l’altra seguiva la rossa con lo sguardo. Con la coda dell’occhio vide il mega schermo che le inquadrava.

La donna iniziò a parlare, poi finalmente arrivò alla fine del discorso "Sono orgogliosa di annunciare che la vincitrice per la categoria Miglior attrice protagonista per una serie TV è..” Fece una pausa carica "Lana Parrilla!"

Jen sorrise alla sua compagna.

Lana si voltò verso Jen, le prese il viso tra le mani tremanti e la baciò dolcemente. Poi si mise in piedi, accarezzando la mano dell’altra e si apprestò verso il palco, stando attenta al vestito e agli scalini. Raggiunse l’attrice rossa baciandola sulle guance e prendendo la statuetta con all’apice il mondo circondato dal nastro da proiezione e si avvicinò al leggio.

Jen era sorridente come non mai. La guardò con gli occhi a cuore mentre facevano rivedere la clip del loro bacio e poi si incentravano tutti sulla compagna.

Lana si era voltata a vedere il grande schermo e sorrise. Adesso stavano mandando alcune scene della serie "Why Women Kill", mentre lei riprendeva possesso del suo corpo e della sua voce.

Jen le fece i pollici in su, sorridendo e la guardava affascinata.

Lana sorrise a Jen, prese il premio poggiandolo sul leggio "Ammetto di non aver preparato un discorso. È doveroso per me ringraziare Marc e chi mi ha chiesto di far parte di questo show. La regista, la mia amica Eva. Abbraccio tutte le mie colleghe e colleghi, con cui ho lavorato in maniera affiatata. Dedico il premio alle donne della mia vita" rivolse lo sguardo a Jen, cercando di non emozionarsi "Grazie amore mio, sei la cosa più bella che io e nostra figlia potessimo avere" poi cercò una telecamera "Joy mi amor, esto es para ti" sorrise e scese dal palco, salutando tutti con un sorriso e un gesto della mano.

La platea applaudì. Jen sorrise e l’abbraccio poi si chinò e prese una scatola dalla tasca.

"Jen?" la guardò tremante ancora per essere salita sul palco qualche minuto prima.

Le telecamere erano su di loro, ma alla bionda non importava "Mi querida... ho chiesto a tua madre mille lezioni di pronuncia... ho chiesto il permesso a nostra figlia ... e ora lo chiedo a te ...Quieres casarte conmigo?"

“Tu pronunciación es perfecta! Y sí quiero ser tu esposa” Lana la attirò in piedi davanti a sé e la baciò con trasporto, fregandosene delle telecamere e di tutto il resto.

Jen sorrise "Te quiero"  rispose al bacio.

“Te quiero mucho. Cosa ti ha detto Joy?" sorrise tra le sue braccia.

"Ha detto che era contenta e mi ha aiutato con l’anello” sorrise.

"Oh dovrai mettermelo allora" sorrise guardandola emozionata.

Jen sorrise e lo tolse dalla scatola, lasciandola sulla sedia, e glielo mise tremante alla mano sinistra poi le baciò la mano.

“È meraviglioso” le portò le braccia al collo e celò quel momento con un bacio lento e amorevole.

La rossa sorrise stringendola a sé.

 

The End

 

 

 

 

 

 

 

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