Delicate

di padfoot4ever
(/viewuser.php?uid=81934)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue: The Test ***
Capitolo 2: *** Red Rose ***
Capitolo 3: *** Christmas Complication ***
Capitolo 4: *** I'm Not You ***
Capitolo 5: *** A Blue Christmas and a Random New Year ***
Capitolo 6: *** Going Home ***
Capitolo 7: *** Letters From My Godmother ***
Capitolo 8: *** Gimme A Break! ***
Capitolo 9: *** Parents Dispute ***
Capitolo 10: *** Chocolate, Cupoboards and Memories ***
Capitolo 11: *** It Can't Get Any Worse... Right? ***
Capitolo 12: *** Learning to Live Again ***
Capitolo 13: *** The Cherub's Wrath ***
Capitolo 14: *** Ask your mother ***
Capitolo 15: *** My father's daughter ***
Capitolo 16: *** Secrets and Cigarettes ***



Capitolo 1
*** Prologue: The Test ***


capitolo 1 nuovo

Delicate

di padfoot4ever

traduzione di nefene, Leireel









Titolo
: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttricenefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)
Rating: arancione 
Genere: romantico, commedia, drammatico
Personaggi: Nuova Generazione, Vecchia Generazione, Nuovi Personaggi
Pairing: Rose/Scorpius
Link: potete trovare la storia originale (con banner e immagini) su HPFF
Il livejournal dell'autrice è invece qui
Disclaimer: i personaggi dell'universo di Harry Potter sono di proprietà di J.K.Rowling e di chi ne detiene i diritti. Non si intende violare nessun Copyright. Questa storia non ha alcun fine di lucro. La storia non è mia ma di padfoot4ever, io mi occupo solo della traduzione.
Note di nefene: Un'ottima storia che mi ha subito colpita. E' divertente, intelligente, piacevole, scorrevole, originale.
Tratta una tematica come la gravidanza di una ragazza di soli sedici anni con una sensibilità ed un'ironia tutt'altro che banali. La storia nell'ambito del fandom inglese ha avuto tantissimo successo.
I capitoli sono 35 (sì, sono tanti...) e la storia è già conclusa. padfoot4ever sta ora lavorando al seguito Still Delicate  di cui è già stato ottenuto il permesso per la traduzione.

Sono gradite critiche, commenti, consigli sia alla storia che alla traduzione. 
Ecco a voi il primo capitolo (che è anche il più breve, è una specie di prologo) di questa storia!
Buona lettura! 









CAPITOLO 1 - PROLOGUE : THE TEST



Una volta.


E' successo solamente una volta.


Non può star accadendo questo dopo solo un impulso del momento, stupido e irresponsabile.


C'è un errore.


Deve esserci.


Gli do un altro colpetto con la mia bacchetta.


E quella parola non-molto-confortante appare di nuovo, blu ed evidente.


Positivo.


Getto in terra il piccolo stick bianco, in un gesto di rifiuto e shock. Ho sedici anni - non sono grande abbastanza per diventare madre! So a malapena allacciarmi le scarpe, maledizione!


Raccolgo di nuovo il test di gravidanza, lo colpisco con la bacchetta una volta ancora, come se mi aspettassi dicesse "E' solo uno scherzo, Rose! Te l'abbiamo fatta, non è vero?"


Ma non è così. Dice la stessa cosa delle ultime quattro volte che ho controllato.


Mi siedo sul bordo della vasca e noto per la prima volta quanto le mie mani stiano tremando. Decido di non lasciare mai più questo bagno. Forse starò qui per sempre - sì, questa vasca sembra un luogo ideale per dormire - e ignorerò la nuova vita che a quanto pare sta crescendo nel mio ventre.


Perchè lo tutti sanno che, se si ignora abbastanza qualcosa, non esisterà più.


Potrei vivere di dentifricio e shampoo - sebbene dubiti sia una buona combinazione per il bambino che porto in grembo.


IL BAMBINO CHE PORTO IN GREMBO?


PERCHE' STO DIVENTANDO COSI' DANNATAMENTE DISINVOLTA???


Inizio ad iperventilare e penso di essere di sicuro sul punto di morire. Sto letteralmente urlando contro me stessa nella mia testa! Forse tornerò come fantasma, come Mirtilla Malcontenta. Potrei infestare questo bagno delle ragazze del sesto anno Grifondoro. Rose Weasley, il fantasma incinta della casa di Grifondoro. Suona bene.


E se non muoio e un giorno deciderò di lasciare questo bagno, almeno una persona morirà a causa della mia stupidità.


La prima e più ovvia vittima è Scorpius Malfoy - lui è praticamente già morto. Qualcuno vorrà scoprire chi è il padre del mio bambino, e quando lo farà, Scorpius sarà spedito all'inferno a calci nel sedere da mio padre, mio nonno o uno qualsiasi dei miei numerosi cugini - e forse anche da qualcuna delle mie cugine. E' abbastanza probabile che James e Al Potter lo prenderanno per primi. Così sarò una madre single. Beh, in ogni modo sono ormai rassegnata a tale prospettiva.


E di sicuro i miei genitori lo scopriranno. Mamma mi ucciderà o mi caccerà di casa. Dovrò vivere in uno di quei campi per roulotte babbane con il mio figlio orfano di padre. E James e Al saranno ad Azkaban per omicidio. Lily sarà totalmente fuori controllo se loro vanno in prigione - l'unica ragione per cui non si giostra tra una ventina di ragazzi è perchè i suoi due fratelli maggiori hanno fatto scappare lontano da lei qualsiasi cosa ad Hogwarts abbia un pene.


E che dire di Hugo? Mamma e papà si lasceranno perchè lei mi avrà cacciata/uccisa e allora Hugo dovrà vivere in un ambiente ostile, che lo porterà ad una vita fatta di sesso, droga e rock n' roll. Morirà entro il suo quindicesimo compleanno.


E i due ragazzi di Harry e Ginny saranno in prigione e la loro figlia sarà incinta/affetta da una malattia venerea/anche lei ad Azkaban/morta. Questo di sicuro distruggerà la famiglia Potter.


E probabilmente mio cugino Fred finirà ad Azkaban se James e Al saranno là, dato che a lui piace seguire la massa. Questo significa che sua sorellina Roxanne si unirà a Lily nel bordello in cui andranno a lavorare. Che significa che zia Angelina e zio George si daranno a una vita di alcolismo e criminalità, dato che il figlio è un carcerato e la figlia una prostituta.


E poi zio Percy non riuscirà a vivere con la vergogna di avere a che fare con i Weasley, così si butterà da un ponte. Audrey sarà lasciata a crescere le loro figlie Molly e Lucy (una dellle quali, ne sono sicura, sarà affetta da una profonda depressione, avendo appena perso suo padre e la maggior parte dei suoi cugini, tra suicidio, prigione, bordelli, o malattie a trasmissione sessuale) e andrà a bere con George e Angelina.


Zio Charlie starà bene, considerando che è in Romania e non avrà idea di ciò che starà accadendo.


Infine, Dom verrà a visitare il mio campo per roulotte/la mia fossa e di conseguenza verrà rinnegata per aver frequentato la pecora nera della famiglia. A Louis probabilmente mancherà sua sorella maggiore e andrà a vivere con lei nel suo squallido appartamento a Londra (che è dove lei vivrà dopo che Bill e Fleur la disconosceranno per aver messo fiori sulla mia tomba/pezzo di terra). Victorie fingerà di non conoscere nessuno di noi e fuggirà in, non so, Libano con il suo fidanzato, Teddy. Bill e Fleur saranno così sconvolti dal fatto che tutti i loro figli siano andati via, che tenteranno di rimpiazzarli avendo centinaia e centinaia di altri bambini.


Finchè Fleur diverrà estremamente grassa e svilupperà un grave disordine alimentare, causando un eventuale suicidio di Zio Bill.


E se nonna Molly e nonno Arthur sopravviveranno a tutto questo, mi mangerò i calzini.


Wow, davvero avremmo dovuto usare un preservativo.





Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Red Rose ***


capitolo 2 nuovo Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttricenefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)




CAPITOLO 2 - RED ROSE




Alla fine lascio il bagno, dopo molte lacrime e vari tentativi di dimostrare che quel dannato test di gravidanza è sbagliato. So che devo dirlo a qualcuno, e c'è una sola persona con cui abbia mai considerato di parlarne - Teddy. Lui saprebbe cosa fare in una situazione di crisi come quella in cui mi trovo io. Anche se, pur detto ciò, è probabile che come James e Al prenderà Scorpius a calci nel sedere.


Suppongo che in teoria dovrei probabilmente dirlo a Scorpius per primo.


Ma qualcosa in fondo alla mia mente mi dice di tenere questa cosa lontana da lui il più a lungo possibile. Dopo tutto, non ci siamo mai quasi parlati.


Quindi come, sento che me lo chiedete, mi trovo incinta del suo bambino?


Beh, è stato un misto di Firewhiskey e vendetta. Come la maggior parte delle gravidanze.


È stato quasi due mesi fa che James decise di dare una enorme festa nella Sala Comune dei Grifondoro, in occasione del suo diciottesimo compleanno. Si trattava delle solite cose - palloncini che non scoppiano (e che la gente ha provato comunque a far esplodere), l'intera scorta di cioccolato di Mielanda, Burrobirra, Firewhiskey, cibo di ogni sorta dalle cucine di Hogwarts e, ovviamente, una lista di invitati più lunga dell'ultima popolazione censita. E non erano nemmeno solo Grifondoro. Il fratello di James, Al, è a Serpeverde, perciò lui e tutti i suoi amici erano stati invitati alla festa. La parola d'ordine della torre Grifondoro era stata cambiata e tutte la gente in poteva entrare.


Tra gli amici Serpeverde di Al c'era Scorpius Malfoy, che è il suo migliore amico - purtroppo. E' un bel ragazzo, con capelli biondi che ricadono diritti a ciocche sui suoi occhi marroni. E' piuttosto alto ed è il cercatore della squadra di Quidditch di Serpeverde. Io sono il portiere della squadra Grifondoro - o meglio, lo sono per ora. Dubito che nel giro di tre mesi la mia scopa sarà ancora in grado di scendere in campo.


È strano pensare che forse non sentirò mai l'incantevole suono di "Weasley E' La Nostra Regina" risuonare dalle tribune del campo da Quidditch mentre paro un goal mai parato prima.


Comunque, tornando a Scorpius. Come stavo dicendo, è bello. Ma non è un figo irresistibile o altro. Ha qualche storiella qua e là, come ogni ogni ragazzo adolescente. Certo, è dannatamente una vista migliore di alcuni dei mutanti che Hogwarts offre. Ma Scorpius ed io non siamo mai andati d'accordo l'una con l'altro. Non è che fossimo nemici o simili, c'era solo una sorta di antipatia reciproca tra di noi. Questo è il motivo per cui sono molto scioccata di portare la sua discendenza.


Ma torniamo alla festa di James.


Prima di quel giorno, la mia specie-di-fidanzato Carl aveva rotto con me di fronte a tutta la scuola. Sì, tutta la scuola. Non è che solo sembrasse tutta la scuola. Era tutta la scuola.


È stato nel bel mezzo della cena che Carl si è alzato dal tavolo di Corvonero e ha gridato verso quello dei Grifondoro:


"Ohi! Rose! Penso che non dovremmo più uscire insieme!"


E' stato una completa merda. James e Al si sono offerti di pestarlo a sangue, ma io gli ho detto di lasciarlo stare. Gli ho gettato una maledizione mentre stava baciando Chastity Finch, una ragazza del mio anno, più tardi quel giorno. L'ho fatto in silenzio e, quando li ho superati, ho detto con voce dolce e chiara:


"Hai la tua bacchetta in tasca o sei solo felice di vedermi?"


Lui ha guardato in basso e ha realizzato cosa avevo fatto-


Oh sì, di certo una erezione inopportuna. A quel punto Chastity si è fatta una bella risata. Ha recuperato la mia stima. Adorabile ragazza.


Nessuno rompe con Rose Weasley di fronte all'intera scuola.


Sebbene Carl avesse senza dubbio ricevuto ciò che si meritava, quando fu il momento della festa di James io ero ancora incazzata. E ho cercato conforto nel primo idiota ubriaco che ho trovato - Malfoy. Ha raccontato le solite stronzate sconnesse su quanto io fossi "troppo bella per Carl" e "lui non sa quanto è stato fortunato" ad avermi.


Bla Bla Bla.


Ma per qualche ragione, le balle hanno avuto effetto su di me. Non mi era mai successo prima, ma ero colta di sorpresa dal fatto che il ragazzo che mi aveva spudoratamente ignorata da quando eravamo al primo anno, ora mi stesse parlando, mi stesse confortante, stesse flirtando con me. E, prima che me ne rendessi conto, ci stavamo baciando.


E lui era un buon baciatore. Posso ancora ricordare quanto fosse bravo - e questo qualcosa vorrà dire, dato che la maggior parte del tempo a malapena ricordo quanti anni ho.


Poi, la successiva cosa di cui mi resi conto, eravamo nel mio dormitorio, che goffamente ci strappavamo a vicenda i vestiti di dosso. Mi ricordo che mi sentivo terribilmente agitata, ma che non ero in grado di fermare quello che stava accadendo. Era come se ci fosse un istinto animale parte di me che eclissava completamente il mio buon senso e la mia razionalità. Al momento non stavo nemmeno pensando alle precauzioni che dovrebbero essere prese prima di fare sesso. Insomma, non avevo mai fatto sesso prima! Ma apparentemente Malfoy sapeva cosa stava facendo, perciò ho lasciato che fosse lui a prendere il comando.


Ora me ne pento.


Non ci siamo più parlati dopo un momento di puro imbarazzo. Abbiamo entrambi concordato di non parlarne con nessuno - penso che sentissimo tutti e due il disagio per ciò che era appena successo. E così, dopo quella notte, tornammo al nostro solito ignorarci l'un l'altro.


Naturalmente, sta diventando notevolmente più difficile ora che sono incinta di suo figlio.


Sono seduta in sala comune leggendo "Il Miglio Verde" di Stephen King e mi sento come se fossi io nel braccio della morte, aspettando di soccombere al mio terribile destino. Ma mi sembra che morire sarebbe molto più semplice.


Dom arriva attraverso il buco del ritratto con la sua borsa buttata sulla spalla. Si siede accanto a me, scuote all'indietro i suoi biondi capelli che profumano di fragola, e tira fuori un pacchetto delle migliori gelatine di Mielandia. Mi indica la confezione, offrendomene una silenziosamente. Io scuoto la testa. Sospira e mi guarda con uno sguardo familiare negli occhi - vuole dei pettegolezzi. Io sospiro di rimando per dirle che non ne ho nessuno. Lei annuisce con il capo consapevolmente, si dà una pacca sulle ginocchia, prende la sua borsa ed esce impettita dal dormitorio.


E io realizzo che ho appena avuto una conversazione con mia cugina totalmente in silenzio.


Cosa che accade abbastanza spesso, a pensarci bene.




***



Sono passati tre giorni e sei ore da quando ho fatto quel test di gravidanza. Negli ultimi tre giorni e sei ore ho pianto cinquantatrè volte in totale. Bastano davvero le più piccole cose per farmi scoppiare...


"Hey Rossa," dice James appena ci sediamo in sala comune per fare i compiti.


"Perchè tu mi odi così tanto?" urlo io, e corro via dalla sala comune, fuori dal buco del ritratto, lasciando dietro di me un James davvero molto spaventato.


Cammino per il castello, aspettando di trovare qualcuno infrangere una piccola regola, in modo da poterlo punire. Lucido con la manica la mia spilla da prefetto, come se le ditate la rendessero meno intimidatoria.


"Mi scusi," dice una piccola ragazza Tassorosso. "Non riesco a trovare la Torre Nord!"


Perfetto.


"Oh, non ci riesci? Allora dieci punti in meno a Tassorosso!"


La ragazza sembra sul punto di scoppiare in lacrime e io giuro sulla madre di Merlino che se inizia a piangere la prenderò a calci in faccia. Non ha niente di cui essere turbata. Corre via coprendosi la faccia con le mani.


Sì, fai meglio a correre. Mia madre si vergognerebbe di me. Non dovrei abusare del mio potere di prefetto. E ancora, probabilmente, non avrei dovuto dormire con Scorpius Malfoy. Direi che questo è ciò che papà intendeva quando mi disse di non stargli "troppo vicino", il mio primo giorno ad Howgarts.


Mi dirigo giù verso le cucine per dare addosso agli Elfi Domestici per essere così bassi, quando mi imbatto in Al. Sembra un po' agitato, ma in un modo felice.


"Hey, Rossa," sorride.


Perchè questi stupidi ragazzi Potter dai-capelli-neri, insistono a chiamarmi così?


"Stai alla larga da me, Albus Severus," sibilo. "Ti ucciderò. E' una promessa."


Sembra che mi creda.


"Chi ha scosso la gabbia del tuo gufo?"


Stringo gli occhi su di lui. In risposta lui mi sorride in un modo piuttosto irritante.


"Perchè sei così felice?" chiedo duramente.


"Jenny ha accettato di uscire con me," dice con allegria.


Lo guardo fisso nei suoi occhi verdi e scrollo le spalle come a dire "e allora?"


"Su con la vita, Rossa. E' Natale!"


Natale.


Dannato Natale.


È che ne dite se facessi fare un volo alle chiappe di un folletto, a Natale?


Al coglie l'espressione sul mio volto.


"Forza, andremo a casa domani. Andiamo a trovare Teddy!"


Suppongo che questa sia l'unica cosa che mi possa tirar su di morale. Teddy Lupin è il mio confidente numero uno - so che potrei dirgli della mia gravidanza e lui non emetterebbe il minimo fiato con nessuno, nemmeno con Victorie. E dopotutto quando sono a casa non corro il rischio di imbattermi nel padre del mio bambino.


Questo è sempre un vantaggio.


"E Scorpius verrà a casa nostra per Natale," dice Al.


Il mio cuore smette di battere.


Questa è la fine.


"Pe-Perchè?"


Al divaga sul fatto che i genitori di Scorpius vanno a Bruxelles... o forse ha detto che sono stati stronzi... Non lo sto davvero ascoltando. La prospettiva di dover trascorrere il Natale con Scorpius Malfoy è abbastanza da far svenire chiunque. Mi allontano da Al mentre lui è nel bel mezzo di una frase e poi mi metto a correre verso l'ufficio d Vitious.


Il Preside Vitious è seduto dietro la sua scrivania, su ciò che devono essere circa tre cuscini, in modo che da poter vedere oltre la cima di questa - è basso come gli Elfi Domestici a cui volevo dare addosso. Ma decido che probabilmente sia meglio non prendere in giro il preside quando mi aspetto un favore.


"Professore, mi stavo chiedendo se è troppo tardi per mettere il mio nome per rimanere ad Hogwarts durante le vacanze?" chiedo.


Vitious alza la testa dai suoi appunti, come se si fosse appena accorto del fatto che io sono qui.


"Oh, Buongiorno Signorina Weasley,"


"Buongiorno," rispondo, cercando di essere cortese.


Vitious canticchia tra sè e io ripeto la domanda gli ho appena fatto.


"Oh no, mi dispiace, ma dovrà andare a casa, Signorina Weasley. A meno che non ci sia stata una qualche emergenza."


Non riesco a pensare a qualcosa abbastanza in fretta, così ora sono costretta a tornare a casa con il resto della mia famiglia. Qualche volta vorrei poter lanciare una maledizione al piccolo sopracciglio del preside della scuola.


Ma non sempre otteniamo ciò che vogliamo, non è vero?



***


Il giorno dopo mi alzo presto e, nonostante il mio baule sia già pronto, faccio un rapido controllo di ciò che potrei essermi dimenticata. Rifletto se fare un altro test di gravidanza prima di andare a casa a dare la notizia a mamma e papà, ma so che non è questo il punto - sono di sicuro incinta. Il vomito senza fine alle sei di questa mattina lo conferma.


Non parlo molto a colazione. Nessuno sembra notarlo - James e Fred stanno parlando a sufficienza per tutti quelli al tavolo Grifondoro.


"I Chudley Cannons sono assolutamente meglio dei Tornados," strilla James a nostro cugino, spruzzando cibo dalla bocca - ho una famiglia così attraente.


"I Chudley Cannons fanno schifo!" sputacchia Fred in risposta, senza accorgersi che ci sono delle briciole nei suoi capelli corvini da quando James ha sputacchiato la sua colazione su di lui.


Tutti gli altri Grifondoro stanno osservando James e Fred che discutono sulle loro squadre di Quidditch preferite - suppongo che dovrei concordare con James, comunque. Papà mi ha vestita con magliette dei Chudley Cannons da quando sono nata. Non mi è permesso tifare per altre squadre.


"Rossa, tu mi dai ragione, vero?" dice James, così tutta l'attenzione si concentra su di me.


"Mi dispiace Fred," rispondo, "Ma sono Cannon per nascita. Ma James, tu non dovresti essere fan delle Harpies?"


James arrossisce leggermente, ma scrolla le spalle e continua a divorare la sua colazione. Di sicuro non tifa per le Holyhead Harpies - è una squadra totalmente femminile. Ma Zia Ginny, la madre di James, ha giocato in quella squadra prima che James nascesse, perciò in qualche modo ci si aspetta che lui le tifi.


E invece no.


Perchè James è uno strano individuo.


Dopo la colazione, percorriamo la strada che porta giù alla stazione di Hogsmeade per prendere l'Espresso di Hogwarts. Faccio il possibile per camminare davanti ad Al e Scorpius, perciò Dom corre per raggiungermi.


"Stai correndo una maratona?" ansima, afferrandomi sotto il braccio per farmi rallentare.


Le lancio un'occhiata di scusa, ma non rallento finchè non raggiungo il treno. Nella mia testa ho programmato tutto - prenderò uno scompartimento con Dom, Molly, Lucy, Louis, Hugo e Lily e gli altri possono andare da qualche altra parte. Questo è il primo passo dell' "Operazione-Evitare-Biondo".


Ma, sfortunatamente, non va in questo modo.


Perchè niente per me sembra andare secondo i piani in questi giorni.


Lily, Louis, Roxanne e Hugo, del terzo e quarto anno, decidono di sedersi in una carrozza separata con alcuni dei loro amici. Lucy è seduta con alcuni suoi compagni del primo anno. Nessuno dei miei amici del sesto anno sta andando a casa per Natale, perciò indovinate con con chi finisco a dividere lo scompartimento?


Con Al, James, Fred, Dom, Molly e, naturalmente, Scorpius.


All'inizio non è poi troppo imbarazzante. James e Fred stanno proseguendo la discussione dal tavolo della colazione e Scorpius e Al si uniscono - a quanto parte Al è fan dei Cannons e Scorpius è tifoso dei Wimbourne Wasps. Dom sostiene la squadra francese Quiberon Quafflepuncher e Molly non è interessata agli sport organizzati. O a qualsiasi tipo di sport. E' davvero così tanto simile a suo padre, zio Percy.


Ma quando il discorso sul Quidditch è finito, c'è uno sgradevole silenzio nello scompartimento. Vorrei che qualcuno lo interrompesse, da quanto mi sta mettendo a disagio. Ci provo io e penso a qualcosa da dire per spezzare il silenzio, ma non mi viene in mente niente. Sono davvero pessima a inizare le conversazioni.


"Tira il mio dito" dice Fred.


Okay, forse era meglio il silenzio.




È buio quando l'Espresso di Hogwarts si ferma al binario ¾. Papà, zia Angelina, zio Bill e zio Percy sono lì, venuti a prendere tutti noi. Corro da papà, dandogli un grosso abbraccio "sono-ancora-la-tua-piccola-bambina-anche-se-sono-incinta". Hugo a malapena dà segno di riconoscere nostro padre - forse sta attraversando la sua fase "troppo figo per i genitori".


Zio Harry mi sorride e io ricambio il sorriso al mio padrino. Il piccolo lunatico Hugo lancia solo uno sguardo truce.


In auto, durante tutta la strada per casa, papà cerca di fare conversazione con me e Hugo, ma i suoi tentativi sono inutili. Hugo ignora deliberatamente qualsiasi cosa papà gli dica, mentre io, nello sforzo di prenderlo per il verso giusto, borbotto di tanto in tanto. Immagino che quando darò la notizia della mia gravidanza ai miei genitori, papà sarà l'unica cosa che impedirà a mia mamma di uccidermi. Perciò è meglio che me lo tenga buono.


Quando ci fermiamo fuori da casa nostra, noto che il mio cuore sta battendo molto più velocemente del solito. So che mamma indovinerà che ho qualcosa che non va entro due minuti dal mio arrivo - è molto perspicace. Potrei avere un bambino di nove anni e papà non se ne accorgerebbe, ma mamma ha un sesto senso e sembra essere eccellente nel leggere la mente. Forse è un'abile Legilimens - prendo notale mentale di chiederglielo.


È seduta al tavolo della cucina a fare qualche "Importante Lavoro Per Il Ministero"e quando ci vede balza in piedi e abbraccia per primo Hugo. Lui la scansa via malamente e si precipita nella sua camera al piano di sopra. Mamma sembra per un attimo colta di sorpresa e passa una mano tra i suoi capelli castani. Guarda papà, che alza le spalle come a dire "lascialo solo". Allora ,amma si gira verso di me, mi abbraccia e si allontana, ma mantiene la presa sulle mie spalle.


"Stai mangiando abbastanza, Rose?" chiede "Sei troppo magra!"


In pochi mesi non lo sarò più.


Ops, meglio non pensare cose come questa, nel caso in cui sia una Legilimens.


"Certo mamma" le rispondo. Lei solleva un sopracciglio, ma per fortuna papà ha appena detto qualcosa sul lavoro, così rivolge la sua attenzione verso di lui.


Sguscio fuori dalla cucina e salgo su nella mia camera. Quando passo davanti alla stanza di Hugo sento una musica death metal davvero molto arrabbiata suonare a tutto volume.


L'adolescenza è davvero una brutta fase per alcune persone.




Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Christmas Complication ***


capitolo 3 nuovo Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttricenefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)




CAPITOLO 3 - CHRISTMAS COMPLICATIONS





Amo la Vigilia di Natale - incinta o meno, sono determinata a divertirmi. Non è oggi il giorno in cui ho intenzione di parlare con mamma, perchè, parliamoci chiaro, ho sette mesi per farlo. Non c'è motivo di rovinare il Natale. Comunque, questo potrebbe essere il mio ultimo Natale (dato che le possibilità che mamma mi uccida sono molto elevate), perciò farei bene a godermelo il più possibile.


Mi alzo presto e inizio a impacchettare i regali. Avere una grande famiglia ha vantaggi e svantaggi - il maggior svantaggio sta nel fatto che siamo tutti così dannatamente uniti, perciò devo comprare regali per tutti i miei cugini. Per Victoire ho preso una collana d'argento - non era troppo costosa, ma si intona con i suoi capelli quasi color argento. A Dom ho comprato un libro di cui ha parlato entusiasticamente negli ultimi mesi, The Catcher in The Rye* - è un libro babbano. Trovo che fare acquisti per i ragazzi sia davvero difficile, così Hugo mi ha aiutata a scegliere un maglione per Louis - dubito che l'apprezzerà, dato che tutti noi riceviamo dei maglioni da nonna Molly ogni anno.


A Molly e Lucy ho preso dei braccialetti coordinati - zio Percy e zia Audrey adorano quando le loro figli sono coordinate. Io invece lo trovo patetico, ma se li rende felici allora chi sono io per ostacolarli? A Roxanne ho comprato dei trucchi, anche se so che zio George darà di matto. Per Fred ho comprato un libro intitolato "Le Squadre di Quidditch Numero Uno del XX Secolo". Fa vedere che i Cannons Chudley sono una delle peggiori squadre del secolo - perchè papà ha scelto una squadra così sfigata?


E' sempre difficile comprare qualcosa per i cugini Potter - cosa puoi prendere per una famiglia che ha tutto? James non è tipo da letture intellettuali - diciamo che è più pratico in scherzi. Ma ha tutto quello che i Tiri Vispi Weasley abbiano mai venduto e può facilmente passare da Zonko ogni giorno. Conosce ogni singolo passaggio di Hogwarts, ha il mantello dell'invisibilità del padre e ha la migliore scopa esistente. Perciò, cosa potevo prendergli?


Un paio di calzini.


Comprare qualcosa per Al è stato più facile. Dato che è interessato al mondo babbano gli ho preso un cellulare. Era costoso, ma so che lo adorerà. Anche io ne ho uno, anche se non posso usarlo ad Hogwarts. A Lily ho preso un paio di piccoli orecchini d'oro a forma di boccini. Lily si sta dimostrando davvero una promessa come giocatrice di Quidditch. La maggior parte del tempo gioca da sola, ma quanche volta anche con me. James e Al non sanno niente del talento della sorella, dato che di solito si intrufola nel capanno delle scope e va a volare mentre loro sono fuori. E per qualche ragione, ciò fa ridere sua mamma.


Così, quando tutti i regali sono impacchettati, andiamo alla Tana, la casa di nonna e nonno Weasley. Per me è praticamente una seconda casa (essendo Hogwarts la mia prima e la mia attuale abitazione la terza). Andiamo sempre lì per la Vigilia di Natale, per aiutare con i preparativi per il giorno dopo. Vedete, tutta la famiglia va alla Tana per il giorno di Natale, perciò c'è un sacco di lavoro da fare. Di solito papà si lamenta di doverci andare e di dover aiutare a decorare la casa, ma mamma lo costringe comunque.


Non appena entriamo dalla porta, riconosco un uomo di ventiquattro anni, che oggi ha i capelli blu scuro e i suoi soliti magnifici occhi marroni. Teddy Lupin. Lui corre verso di me e mi cattura, stringendomi in un abbraccio che sono sicura non sia un bene per il bambino. Ma ora non me importa molto - sto abbracciando il mio migliore amico.


"Ehi, Rosie! Come stai?" esclama.


Ci mettiamo da parte e solo in questo momento di accorgo di avere le lacrime agli occhi. Teddy sembra preoccupato - ha notato che sto piangendo, ma non dice niente. Gira solo leggermente la testa verso la porta del soggiorno. Io annuisco e andiamo nella stanza vuota. Teddy chiude la porta e getta un Muffliato alla porta, così che nessuno possa origliare dalla cucina.


"Che succede Rosie? Hai un aspetto terribile," dice, sedendosi sulla sedia vicino a me.


"Grazie," mormoro. Questa è l'ultima cosa che ho bisogno di sentire.


"Sai che intendo. Sei così pallida e magra."


"Stia dicendo che prima ero grassa?"


"Rosie," dice in tono di avvertimento. "Non costringermi a versarti del Veritaserum in gola - perche sai che lo farei!"


Accidenti, so che lo farebbe. Lo ha già fatto quando non gli volevo dire il nome del ragazzo che avevo baciato, quando ero al primo anno. Adesso mi sta guardando con aspettativa.


"Penso che potrei essere... ehmm.. lo sai..."


No, non lo sa. Solleva le sopracciglia perchè continui.


"Lo sai..." ripeto, sperando che capisca senza che io debba dire le temute parole. Lui scuote la testa.


"No, Rosie, non lo so."


Sospiro, e asciugo le lacrime che ora stanno scendendo lungo le mie guance.


"Penso che potrei essere...incinta," sussurro l'ultima parola.


Gli occhi marroni di Teddy si spalancano per lo shock. Per un secondo non si muove e mi fissa incredulo. Non posso sopportare di guardarlo ancora - mi sta facendo sentire davvero in colpa.


"Non sapevo che avessi un ragazzo," dice quietamente.


"Non ce l'ho," ammetto e lui sembra ancora più sorpreso.


"Hai dormito con qualcuno anche se non era il tuo ragazzo?" chiede, sembrando davvero deluso e facendomi sentire una merda. Io non dico niente.


"Qualcuno si è...si è approfittato di te?" chiede Teddy, adesso con un'aria estremamente arrabbiata. E' davvero toccante come sia preoccupato per me - qualche volta vorrei essere incinta del suo bambino...


Davvero l'ho appena detto?


"No," dico, vergognandomi sempre più di minuto in minuto.


"Allora... di chi è?


Sembra sconvolto. Quasi mi dispiace per lui.


Aspetta un attimo, questo non è giusto. Dovrebbe essere lui a dispiacersi per me, non il contrario!


"Questo non importa. Prometti che non lo dirai a nessuno?"


"Rosie..."


"Promettimelo, Teddy. Non puoi dirlo a nessuno - non l'ho ancora detto nemmeno a mamma. Tu sei l'unica persona che lo sa. Non puoi dirlo nemmeno a Victoire," imploro.


Non sembra per niente felice, ma fa un cenno di assenso con il capo. Realizzo che sto tremando, anche se non sono certa di quando ho iniziato. Anche Teddy se ne accorge e mette le sue braccia intorno a me confortandomi.


"Andrà tutto bene, Rosie," dice con tono rassicurante. "Io sono qui per te"


Questo è ciò che volevo sentire.


Beh, forse non è tutto quello che volevo sentire... Non mi sarebbe dispiaciuto se lui avesse detto qualcuno del genere:


Io sono qui per te, tesoro mio. Lascerò Victorie e ti aiuterò a crescere questo bambino, non mi interessa chi sia il padre.


Ma ehy, non possiamo avere tutto. Sono disposta ad accettare la sua amicizia incondizionata.


Torniamo i cucina, dove nessuno sembra avere sospetti sulla nostra improvvisa sparizione. Teddy e io tendiamo in ogni caso a passare un sacco di tempo insieme, quando sono a casa da Hogwarts. Mamma e papà stanno aiutando nonna e nonno a decorare la casa, mentre Hugo siede in un angolo con il suo i-pod babbano nelle orecchie - sono al lato opposto della cucina e posso sentire la musica da qui. Giuro, questo ragazzo diventerà sordo.

 
Victorie scivola nella stanza (questo è l'unico modo in cui posso descrivere come si muove) e mi sorride e nonostante sappia che il suo unico dono è l'essere bella, non posso fare a meno di desiderare di ucciderla quando bacia Teddy sulla guancia.


"A che ora arrivano Harry e Ginny?" chiede mamma.


"Verso le tre, penso," risponde nonna.


Fantastico - i Potter stanno arrivando. Che significa che Scorpius Malfoy sta arrivando. Forse posso restare nascosta in soffitta finchè non se ne vanno.


"Rose, potresti aiutarmi con questo?" chiede mamma, in piedi su una scaletta a fissare una ghirlanda che era drappeggiata intorno alla porta.


"Hugo," chiama papà. Hugo sta giocando con il suo Gameboy, l'i-pod ancora a tutto volume. Maledizione a questi affari babbani.


"Hugo... Hugo... Terra chiama Hugo Weasley... HUGO!" alla fine papà urla. Hugo sobbalza e si toglie gli auricolari, con aria molto irritata.


"È come cercare di avere contatti con un morto! Potresti uscire sul retro e aiutare me e il nonno con le luci di Natale?" gli chiede papà.


Hugo sospira, sposta la sedia e in malo modo se ne va in giardino, sbattendo la porta dietro di sè. Come lo fa, le decorazioni appese al soffito cadono a terra, facendo imprecare ad alta voce nonna - e questo qualcosa vuol dire, dato che raramente dice parolacce.


"Mi dispiace, Molly," dice mamma, puntando la bacchetta verso le decorazioni e levitandole al loro posto sul soffitto. "Non so che gli prenda ultimamente"


"Io sì," ribatte nonna in tono pratico. "E' un ragazzo Weasley di tredici anni."


"Fanno tutti così?" chiedo io.


"No," risponde in fretta papà. "Io non sono mai stato così!"


Sia mamma che nonna sbuffano. Io non capisco.


"Cosa?" chiede Papà, con aria offesa.


"Ronald Wealsy, tu eri il tredicenne più lunatico del mondo!" dice Mamma. Papà sembra essere sul punto di reagire prima che Mamma continui. " Quando tu avevi tredici anni, hai smesso di parlarmi perchè pensavi che il mio gatto avesse ucciso il tuo stupido ratto, che in realtà non era un ratto! E poi, hai smesso di rivolgermi la parola perchè ho avuto sospetti sulla Firebolt di Harry! Non dirmi che non eri un tredicenne lunatico! Lo sei stato fino al giorno in cui è nata Rose!"


"Perchè hai smesso di essere lunatico quando sono nata io?" chiedo, con un largo sorriso.


"Hai sciolto il cuore di tuo padre," dice Mamma affettuosamente. "Non pensavano che qualcuno sarebbe stato in grado in farlo!"


Sorrido a Papà - sono totalmente commossa da questa cosa. Papà mi stringe con un braccio e mi fa un grosso sorriso.


"Beh allora dobbiamo solo trasformare Hugo in un papà e allora forse si ammorbidirà," scherza Victoire.


"Non penso proprio!" dice Mamma "Non ancora pronta a diventare Nonna!"


Mi sento fisicamente male. Teddy sembra davvero a disagio, ma tutti gli altri ridono.


Stupida Victoire.


Papà apre la porta di servizio e lo sento urlare "Tutto bene Harry?"


"Uhm, io devo andare in bagno" dichiaro e corro via dalla cucina e su per le scale. Chiudo la porta dietro di me e mi metto in piedi in cima al WC per guardare fuori dalla finestra il giardino sul retro. Ci sono Harry e Ginny, con James, Lily e Scorpius. Lily si avvicina a Hugo, dice qualcosa e poi se ne va, ha un'aria un po' abbattuta.


Scorpius alza lo sguardo e io salto giù dal WC, nascondendomi sotto la finestra. Prego Merlino che non mi abbia vista. Ancora una volta mi ritrovo a nascondermi in un bagno, carezzando l'idea di vivere lì per sempre. Sul serio, sono totalmente instabile - come diavolo verrà fuori mio figlio?


"Rose?"


È Lily. Sta bussando alla porta - forse se sto in silenzio se ne andrà.


"Rose, tutto okay? So che sei lì, ti ho visto guardar fuori dalla finestra," dice.


So che non posso nascondermi da lei, così apro la porta e mi stampo un falso sorrisone sulla faccia - probabilmente sembro sconvolta.


"Ehilà Lily, buona Vigilia di Natala," saluto con voce valsamente gioiosa.


Lei mi guarda scetticamente.E' troppo (per il proprio bene) acuta - sa che c'è qualcosa che non va in me. Noto, comunque, che c'è una punta di disperazione nei suoi occhi verde-marrone, così colgo l'occasione di allontanare l'attenzione dal mio problema.


"Cosa hai?" le chiedo. Lily abbassa lo sguardo al pavimento e scuote la testa "Andiamo Lils. So che c'è qualcosa che non va."


Lei si guarda intorno e mi fa entrare nella stanza di fronte al bagno, quella che era usata da Zia Ginny da piccola.


"Sai tenere un segreto?" chiede.


"Più di quanto tu sappia," replico.


"Mi piace qualcuno," sussurra, guardandosi intorno come un pollo paranoico in attesa di essere abbattuto.


"A te piace sempre qualcuno," dico ragionevolmente.


"Lo so," dice. "Ma di solito loro ricambiano. Questa volta... beh... non è così."


"Lui chi è?" le chiedo. "Forse tu gli piaci e i tuoi fratelli l'hanno spaventato?"


Lily scuote tristemente la testa.


"No, non gli piaccio senza alcun dubbio," dice. "E io non so cosa fare. E adesso ha una nuova ragazza."


Sembra davvero giù di morale. 
Avverto una sorta di desiderio di abbracciarla, ma non lo faccio.


"Lui chi è?" chiedo di nuovo.


"Prometti che non lo dirai mai?"


"Giurin-giurello,"**dico, la mano sul cuore.


"E' Scorpius," sussurra.


Oh cara... questo potrebbe diventare complicato.









Note:
*: "The Catcher in The Rye" è conosciuto in Italia come "Il giovane Holden" di J.D.Salinger.  

**: "Giurin-giurello" è PATETICO... ma dato che la versione originale "Pixie-swear" non mi ha fatto venire in mente niente di decente in italiano alla fine ho messo così. Se per caso vi viene in mente qualcosa fatemelo sapere...così magari lo cambio!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** I'm Not You ***


capitolo 4 nuovo Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttricenefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)



CAPITOLO 4 - I'M NOT YOU





Lily mi sta guardando, in attesa di qualche brillante consiglio che l'aiuterà a superare la sua cotta. Suppongo che lei mi consideri come una sorta di sorella maggiore. E, fino a poco tempo fa, anche io consideravo me stessa in quel modo. Insomma, tra l'altro Lily e io ci assomigliamo. Molte persone ci scambiano per sorelle. Entrambe abbiamo gli occhi marroni e capelli rossi, anche se Lily sembra avere ereditato i capelli rosso scuro degli Evans, mentre il mio è più un colore pomodoro-maturo. Siamo della stessa altezza e, nonostante Lily abbia tre anni in meno di me, dimostriamo all'incirca la stessa età. Spesso viene da me quando ha un problema, soprattutto per i problemi che riguardano i ragazzi, ma sinceramente penso che stavolta sia venuta dalla persona sbagliata.


"Rose, cosa dovrei fare?" mi chiede.


Non sono sicura su cosa risponderle. Non posso proprio dirle che Scorpius è brutto - questo sarebbe ipocrita e una bugia bella e buona! Scorpius Malfoy è senza dubbio uno dei ragazzi più belli del sesto anno di Hogwarts. E la maggior parte della sorelle minori hanno cotte per gli amici dei loro fratelli più grandi. Suppongo fosse da aspettarsi che a Lily sarebbe piaciuto Malfoy. Vorrei solo che gli altri amici di Al avessero un aspetto migliore.


"Io... ehm... perchè ti piace proprio lui?" chiedo, dato che non ho assolutamente idea di che altro dire. Lily mi guarda incredula, come a dire "c'è davvero da chiederselo?"


"Non so" dice tra le lacrime "lui è... divertente!"


Davvero?


"E bello!"


Beh, ovviamente.


"Ed è veramente gentile - sai che dà cinque galeoni al mese ai bambini che soffrono la fame in Africa?"


Spero decida di donarne anche al suo bambino qui in Inghilterra.


"Ed è talmente bravo come giocatore di Quidditch!"


E allora come mai abbiamo battutto i Serpeverde alla coppa di Quidditch negli ultimi tre anni?


"E anche se è un Malfoy, a lui non importa lo status di sangue. Lui è diverso, Rose."


Il mio stomaco sobbalza. Premo una mano sulla mia bocca e corro verso il bagno. Cado in ginocchio e vomito nel water - sta diventando davvero un'abitudine. In questi giorni questa orribile sensazione e questo gusto rivoltante stanno diventando secondo natura, per me. Lily si precipita in bagno dopo di me, mi tiene i capelli indietro e mi chiede se vada tutto bene. Beh, c'è solo un modo per far sì che smetta di pensare a Scorpius - tira fuori il coraggio.


"Rose, stai bene?" chiede, una nota di panico nella voce.


"Sì," dico. Apro il rubinetto e tengo la testa sotto di esso per sciacquarmi la bocca. Lavo via le lacrime dalle guance e mi giro di nuovo verso Lily. "E' solo un mal di pancia."


Chi ha mai detto che le nausee mattutine sono confinate solo al mattino? Lily sembra credere al mio "mal di pancia" di copertura e mi riporta indietro nella camera.


"Siediti," dice. "Sei davvero pallida."


"Sto bene," insisto. Lily sembra ancora molto spaventata, come se fossi sul punto di correre in bagno e vomitare ancora.


Un breve bussare alla porta distoglie l'attenzione di Lily da me e quasi inciampa nel propri piedi quando vede chi ha bussato - Scorpius. In effetti, anche io sono quasi caduta e decido di sedermi. Sembra davvero a disagio ed è abbastanza ovvio che non è qui per propria scelta. Si scompiglia i capelli biondi e si schiarisce la voce in un modo che dice chiaramente "sono così a disagio che vorrei essere morto".


"Ehm, Lily, tua Nonna ti sta cercando," dice. Lily arrossisce, ma finge indifferenza e lascia la stanza. Io mi alzo dal letto, sento un po' di vertigine e vi ricado di nuovo. Probabilmente sembro davvero stramba.


"Stai bene?" chiede. "Sembri..."


"Una merda?" finisco io.


"No," dice con calma. "Sembri solo un po' pallida".


Perchè è ancora qui? Perchè non se ne è andato? Perchè non mi sta evitando come ha fatto per gli ultimi due mesi?


"Sì, beh..." La mia voce si spegne.


Lui è in piedi con le mani nelle tasche, scomodamente piegato in avanti. Sembra che non si rada da un po', ma la barba sul suo volto è un po' più scura dei suoi capelli. Anche le sue sopracciglia sono più scure... Sembra quasi che si tinga i capelli di quel colore biondo chiaro. Comunque so che non lo fa, considerando cha ha avuto lo stesso colore di capelli fin dal primo anno. Indossa una felpa grigia sotto una giacca nera e un paio di jeans molto consumati - sembra un senzatetto. I capelli gli ricadono negli occhi; mi sorprendo che riesca a vedere dove sta andando.


"Senti, Rose, " inizia e immediatamente riesco a capire dove va a parare. Devo cambiare argomento prima che ci inoltriamo su terreni pericolosi e io finisca per dire cose... beh, che non sono per niente pronta a dire.


"Devo andare," dico, e mi alzo, ignorando il malessere. Ma Scorpius non si scosta per lasciarmi passare, solamente mi guarda dall'alto, i suoi occhi fissi nei miei. Wow, è alto.


"Hai intenzione di ignorarmi per sempre?" dice sfacciatamente.


"Spostati," gli dico.


Sospira e sembra avere intenzione di dire qualcosa d'altro, ma poi si fa da parte per lasciarmi passare. Posso avvertire i suoi occhi seguirmi fuori dalla stanza e mi stento estremamente innervosita da questo. Corro giù per le scale e do di sfuggita un'occhiata al mio riflesso nello specchio nel corridoio. Lily e Scorpius non mentivano quando dicevano che sono pallida. La mia pelle è secca e bianca come quella di un morto, ci sono larghi cerchi scuri sotto i miei occhi, il cui colore marrone sembra sia sbiadito ultimamente. Entro in cucina e non mi importa se ho un aspetto da schifo - e apparentemente non importa a nessun altro.


Tutti si stanno affaccendando alla Tana. Nonna sta facendo cinque diversi tipi di dolce allo stesso tempo, per domani; James e Al stanno ascoltando i risultati del Quidditch internazionale alla radio, mentre aiutano mamma a decorare l'albero di Natale nel salone; Harry è fuori sul retro con papà e Hugo a sistemare le luci natalizie; Teddy sta accendendo il fuoco in soggiorno; Victoire sta appendendo il vischio al soffitto, mantre canta qualche ridicola canzoncina di Natale; con molto sconcerto dei ragazzi Potter, papà e zia Ginny stanno bisticciando come due bambini. In realtà, sono davvero molto peggio di un paio di bambini.


"Ron! Tu hai potuto decorare il dolce l'anno scorso!" urla la mia zia quarantunenne a papà.


"No, non l'ho fatto!" le grida in risposta papà. "Mamma! Diglielo che non l'ho fatto!"


Nonna rotea gli occhi e scuote la testa verso quei due.


"Crescerete mai vuoi due?" dice nonna con un sospiro.


"Mamma! Tu sai che lui l'ha potuto fare l'anno scorso!" protesta Ginny.


"Ma perchè non lo fate insieme?" dico stancamente, sentendomi come se il genitore fossi io, non loro.


Papà e Ginny mi guardano come se non ci avessero mai pensato prima.


"Sapevo che avevi ereditato il cervello Granger," dice ridendo Harry, mentra entra dal giardino.


Papà sembra offeso, anche se è lui quello che dice sempre che ho ereditato l'intelligenza di mamma.


"Eccoti, Scorpius!" esclama nonna e io mi giro bruscamente per vedere Scorpius venire in cucina dal corridoio. Lily diventa rossa e lascia cadere un calice che stava tenendo in mano. Ginny fa un sorrisetto fra sè e sè quando Lily si tuffa sotto il tavolo per riprenderlo.


Nonno non alza lo sguardo dal suo giornale, ma posso vedere che sembra un po' di malumore dall'entrata di Scorpius. In realtà a lui non è mai piaciuto Scorpius. Papà ha detto che è a causa del rancore che esiste tra mio nonno e il nonno di Scorpius, Lucius. Lui era un Mangiamorte, da che ricordo ascoltando le conversazioni di mamma e papà. E i miei genitori odiavano il papà di Scorpius, Draco, quando andavano a scuola. Così suppongo debba essere un po' strano che questa generazione di Weasley/Potter vada d'accordo con la famiglia Malfoy.


Scorpius mi sorpassa e tossisce a disagio. Non sembra accorgersi di me e aiuta nonna con i desserts. Decido che non mi sento a mio agio in sua presenza - mi sta facendo sentire sempre più nauseata. Scivolo nel soggiorno, dove James e Al sono intenti ad ascoltare la partita di Quidditch tra Inghilterra e Portogallo.


"Chi sta vincendo?" chiedo


Loro mi zittiscono quando il commentatore dice tra le lacrime "E Da Costa ha catturato il boccino!" Entrambi imprecano ad alta voce, facendosi sgridare da zia Ginny dalla cucina.


"Dannati Portoghesi!" esclama James, prendendo a calci il divano. Mamma sospira e borbotta qualcosa che suona molto come "ragazzi".


Di solito sono molto interessata ai risultati del Quidditch, ma oggi ho la mente altrove.


"Maledizione Rose, hai un aspetto da schifo," dice Al, dandomi un'occhiata da vicino. "Sei ammalata?"


Alle parole di Al, Mamma si volta per guardarmi. Spero che sia tornato un po' di colore sulle mie guance, ma dall'espressione di mamma, capisco che non è così. Salta giù dallo sgabello sul quale era in piedi e si precipita verso di me.


"Sapevo che avevi qualcosa che non andava," dice, la sua mano sulla mia fronte. "Hai mangiato qualcosa di strano? Hai mal di stomaco? Mal di testa? Vertigini? Forse dovremmo portarti al San Mungo... RON!"


"Sto bene mamma!" dico, "E' solamente un virus, non ho bisogno di andare al Mungo."


Papà arriva senza fretta nel soggiorno e guarda mamma con uno sguardo "mi hai chiamato?"


"Rose non sta bene," dice Mamma.


"Che succede, Rosie?" chiede papà, adesso preoccupato. Fa esattamente ciò che mamma ha già fatto e sente la mia fronte - come se ciò rispondesse a tutte le loro domande.


"Non hai la febbre" dice papà.


"Lo so! Io sto bene!"


"Sei sicura? Forse dovremmo portarti al San Mungo, non si sa mai..." dice papà.


"Volete smetterla voi due? Non dovete portarmi al San Mungo per un mal di pancia!"


Gli occhi di mamma si spalancano di consapevolezza, sebbene io non sappia come diavolo abbia capito - lei sa che sono incinta. Non so come faccio a sapere che lei sa, ma è cosi.


"Di sopra," dice con fermezza,


So che è meglio dissentire. Mamma mi scorta di sopra, seguita da vicino da papà, e nella prima stanza che trova. Chiude la porta e si gira verso di me, i suoi occhi marroni sembrano del tutto ossessivi.


Mi stanno fissando con estrema preoccupazione sui loro volti, come se fossi sul punto di annunciare che sto morendo. Certo, se stessi morendo, mamma non potrebbe sgridarmi, giusto? In realtà, conoscendo mia Mamma, rigirerebbe anche questa e direbbe che in qualche modo è colpa mia.


Prendo un profondo respiro, pronta a scaricare la notizia, quando papà mi interrompe.


"Rosie... noi sappiamo," dice.


Io lo fisso con sconcerto. Sembrano davvero preoccupati, eppure per niente arrabbiati. Come fanno a non essere infuriati con me? E perchè mamma sembra sul punto di volermi abbracciare?


Perchè non sono armati di machete?


"E' tutta colpa nostra," dice Mamma, con voce tremante. "Avremmo dovuto parlarti di questo tipo di cose prima che andassi ad Hogwarts."


Prego Merlino che non stia per farmi un discorsetto sul sesso - è un po' tardi ora, mammina cara. Ma papà sta annuendo in assenso. Pensano davvero che io sia incinta perchè quando avevo undici anni non mi hatto fatta sedere e spiegato che cosa sia un pene?


"Abbiamo fallito con te come genitori, Rosie," dice tristemente papà. "Ma suppongo che non avremmo mai pensato che avresti incontrato questi problemi. Solo perchè noi ad Hogwarts non l'abbiamo fatto, non significa che tu non lo faccia."


Ehm - io davvero non voglio saperne delle abitudini sessuali dei miei genitori mentre erano ad Hogwarts, grazie tante.


"Perchè l'hai fatto, Rose?" chiede Mamma.


"Ehm... è successo solo una volta..."


"Sì, ma dopo una volta, è difficile smettere," dice Papà.


Ho voglia di vomitare - i miei genitori sono sessodipendenti.


"Basta una sola volta prima di essere dipendenti," dice Mamma.


Sì, senza dubbio sto per vomitare ancora.


"Dillo a noi Rosie," dice papà. "chi te l'ha dato?"


Chi me l'ha dato? Oh... caro... Gesù. Ai genitori non dovrebbe essere permesso di parlare in questo modo ai loro figli - questo deve essere almeno quasi abuso di minore. Ma nemmeno un accenno di imbarazzo o persino di divertimento attraversa uno dei volti dei miei genitori. Sono dannatamente seri.


"Eh, è stato Scorpius Malfoy," ammetto.


Mamma e papà sembrano furiosi, ma papà molto più di mamma. Lui balza in piedi giù dal letto, il volto rosso quasi quanto i suoi capelli e sbatte il pugno contro il muro - anche mamma sembra spaventata.


"Quel coglione di un Malfoy! Io ho sempre odiato quella dannata famiglia," sbraita.


"Ron, calmati!" asserisce mamma, ma papà continua a camminare su e giù per la stanza freneticamente.


"Non è colpa solo di Scorpius!" dico piangendo.


"Rosie, quel cretino se ne va in giro... distribuendo... di certo è colpa sua!"


Che diavolo significa distribuendo? Questi figli degli anni Ottanta hanno strani nomi per il sesso.


"Dobbiamo fermare questa cosa prima che lui ne dia ad altre ragazze," dice Mamma.


"Volete per favore chiamarlo semplicemente sesso?" strillo.


Papà smette di camminare su e giù e mamma sembra come se l'avessi appena colpita.


"Di che diamine stai parlando?" chiede mamma senza riprendere fiato.


Oh dio.


Uccidimi adesso.


Seriamente, se mai esistesse il momento migliore per far cadere una bomba atomica su questa casa, sarebbe adesso.


"V-Voi di che stavate parlando?" chiedo docilmente.


"Noi... voglio dire... beh, tuo padre e io... tu fai uso di droghe, non è vero?"


Sollevo le sopracciglia verso di loro.


Oh, così questo è ciò che intendevano con "distribuendo".


"No, non ne faccio uso!" dico indignata."Per chi mi avete preso?"


Mamma e papà si guardano l'un l'altra. Papà ora sta appoggiato alla porta, sfregandosi la barba con aria pensierosa, sembra ancora molto stressato e confuso.


"Quindi... cosa stavi per dirci allora, se non che fai uso di droghe?" chiede papà.


È in momenti come questi che vorrei essere drogata.


Almeno a quello sarebbero preparati.


"Bene... Mamma... Papà," dico lentamente. "Io sono... ehm... incinta."


Non avrei mai pensato che avrei dovuto dire questa condanna. Entrambi i loro volti rimangono privi di espressione per alcuni minuti, nessuno osa parlare o anche solo respirare. Guardo in basso le mie mani e il loro frenetico tremore - non l'avevo nemmeno notato fino ad ora. A questo punto sembra sia passato un giorno da quando l'ho detto loro, ma entrambi hanno lo stesso sguardo vitreo.


"Dite qualcosa," dico piano dopo alcuni minuti.


"Dimmi che stai scherzando," dice mamma a voce molto bassa. Scuoto la testa e tiro su con in naso. Lei stringe le mani sulla sua bocca come se stesse per vomitare. Poi inizia a cammirare su e giù per la stanza perchè non sa cosa altro fare.


"Non pensavo che tu stessi frequentando Scorpius," dice mamma con perplessità, sedendosi vicina a me sul letto. Mi sento un po' a disagio adesso - è abbastanza vicina per strangolarmi. È ovvio che non sa che altro dire.


"Io - Io non lo frequento," ammetto. "E' stato un i-impulso momentaneo. Io n-non stavo pensando."


Per qualche ragione, anche mamma ha le lacrime agli occhi, ma nessuna è di rabbia. Non sembra per niente arrabbiata. Sembra... spaventata? Non so se questa sia la parola giusta. Ma è senza dubbio preoccupata.


"La mia povera bambina," sussurra e mi afferra in uno stretto abbraccio.


Okay, non mi aspettavo questo.


Non mi lascia andare per un po' a ci sediamo sul letto, stringendoci l'un l'altra e piangendo. Non mi sono mai sentita così vicina e connessa con mamma come ora. Quando finalmente mi lascia andare, i suoi occhi sono tutti rossi e gonfi.


Papà non dice nulla. E' pallido come un fantasma e sembra sul punto di collassare. Mamma si alza e si avvicina a papà, mettendogli la mano sul braccio, ma lui si stacca e si precipita fuori dalla stanza senza nemmeno guardare verso di me.


"Oh caro," dice Mamma.


"Non ha intenzione di uccidere Scorpius, vero?" chiedo piena di paura. Mamma scuote la testa.


"Non so. E' probabile che semplicemente sparirà per un po'." dice con aria distratta, come se fosse la cosa più normale al mondo.


Che diavolo ho fatto per meritare questa famiglia?


"Che cosa intendi?" chiedo.


"Beh...ehm.. quando tua zia Ginny rimase incinta, Ron sparì per circa cinque ore. E poi quando io rimasi incinta, lui era così spaventato di diventare genitore che sparì per circa tre giorni. Tuo padre è... beh, un uomo piuttosto semplice. Lui ha solo bisogno del suo spazio."


Seriamente, che sta succedendo? E' come se i miei genitori fossero stati posseduti da fantasmi - mia mamma da un fantasma che non sembra capire che sua figlia è incinta e mio padre da un fantasma che scappa via dalla gente incinta!


"Va tutto bene," dice in tono rassicurante.


E alle sue parole, io inizio a piangere ancora di più. Mi culla ancora e io mi sento come se fossi una piccola bambina dopo che sono caduta e mi sono sbucciata un ginocchio con la mamma che mi conforta, dicendomi che sono una ragazzina coraggiosa e che andrà tutto bene. Salvo che questa volta, non andrà tutto bene. Perchè i graffi guariscono e le cicatrici svaniscono - i bambini non vanno semplicemente via.


"Dovrai dirlo a Scorpius," dice dolcemente. "Ha il diritto di sapere."


So che ha ragione. So che devo parlare con Scorpius. Ma il fatto è che non conosco realmente Scorpius. Non ho idea di come reagirebbe a tale notizia. Ho a malapena parlato con lui da sobria prima. Beh, forse a questo punto devo, ma non ho mai avuto una discussione significativa con quel tipo. Come posso solo andare di sotto e rovinare la sua vita alla Vigilia di Natale?


"Puoi lasciare tuo padre e Hugo a me" dice Mamma.


Io le faccio un cenno del capo in assenso e le do uno sguardo grato e speranzoso. Posso dire che sta ancora cercando di fare in modo che la sua mente aggiri la notizia, ma è sorprendentemente calma riguardo a questa cosa. E credetemi, "calma" non è una parola che è usata per descrivere Hermione Weasley su base regolare.


Si alza per andare, ma come sta per uscire dalla porta si gira indietro bruscamente l'espressione su suo visto mi dice che il rigido, dominante mostro dentro di lei vuole urlare a sguarciagola contro di me. Fortunatamente, mamma riesce a trattenenrlo e mi lascia sola nella camera da letto.





Non mi parla per il resto della Vigilia di Natale. Non penso sia arrabbiata con me - ora ha assunto quest'aria di delusione intorno a sè. Non l'avevo vista così da quanto avevo circa cinque anni e lei e papà fecero una grossa litigata. Non ho idea ancora oggi come sia finita - tutto quello che ricordo è che sedevo sulle scale, tenendo Hugo tra le mie braccia e ascoltandoli urlare uno contro l'altra. Ma questa volta è davvero molto peggio - so per certo che questa volta è colpa mia.


Per fortuna, papà non sparisce, ma non lo vediamo alla Tana per il resto del giorno. E' andato a casa dopo aver sentito la notizia, qualcosa di cui sono molto grata- Mi sarebbe spiaciuto se avesse iniziato a gridare contro Scorpius e quindi io avrei dovuto di sicuro dirgli la verità. Ma non l'ha fatto. Andiamo a casa e lo troviamo seduto da solo nel soggiorno, a fissare il nulla.


"Hugo, vai nella tua stanza," dice mamma.


"Non puoi dirmi cosa devo fare!" urla lui.


Mamma gli lancia un sguardo truce. "Vuoi scommettere?"  sibila. Hugo sa che non può vincere questa discussione, così corre via sulle scale e sbatte la porta della camera. Come vorrei poter fare la stessa cosa.


"Ron," chiama mamma gentilmente.


"Mi dispiace," dice papà , la voce insolitamente alta. "Avevo solo bisogno di uscire di lì."


Mamma annuisce. Io resto in silenzio e non oso muovermi.


"Come hai potuto essere così stupida, Rosie?" chiede papà con una chiara nota di delusione nella voce.


"Papà, mi dispiace."


"Non ti abbiamo dato abbastanza attenzione?" dice, la sua voce ora sta diventando più forte. "Siamo stati davvero dei genitori così pessimi? Hai mai sentito parlare di contraccezione?"


"Non stavo pensando," dico, con voce tremante.


"Beh quella parte è ovvia!" urla. Non l'ho mai visto così arrabbiato... Beh, non con me in ogni caso. E' come se ci fosse un palla da golf bloccata nella mia gola e ci sono lacrime nei miei occhi, ma sono determinata a non piangere.


"Io-"


"NON dire ancora che ti dispiace!"


"Ron, calmati," dice mamma.


"IO NON VOGLIO CALMARMI! Hai sedici anni, Rose! Hai una qualche idea di che quantità di responsabilità comporti essere un genitore?" urla.


"Ron!" dice piangendo mamma "Non stai aiutanto! Quel che è fatto è fatto e non possiamo cambiarlo!"


"Sì, possiamo," dice. "Ci sono dei modi."


So a cosa vuole arrivare.


"E tu pensi che abortire sia la soluzione?" dico piano, mentre le lacrime scorrono sulle mie guance. "Tu pensi che questo andrà tutto via se io uccido un bambino innocente?"


"Non è un bambino, è un gruppo di cellule, Rosie!" urla papà.


"NON E' UN GRUPPO DI CELLULE!" grido, "Non volevo rimanere incinta, ma adesso che lo sono non ho intenzione di semplicemente scappare via da ciò! Io mi sto assumendo la responsabilità. Tu non hai il diritto di dirmi cosa fare solo perchè sei spaventato!"


"Tu ti stai assumendo la responsabilità?" ride amaramente. "Davvero? Allora perchè non glielo hai ancora detto?"


"Lui ha un nome, lo sai!"


"Lo so," dice papà con risentimento. "Ed è Malfoy."


Dice la parola "Malfoy" come se fosse contaminata.


"Cresci, papà!" urlo "Solo perchè il nonno odia Lucius Malfoy e tu odi Draco Malfoy, non significa che anche io debba odiare Scorpius!"


Sono un po' ipocrita considerando che Scorpius io a dire il vero non ci piacciamo, ma questo non è il momento per i tecnicismi.


"Io non sono te!" continuo. "Proprio come Scorpius non è suo padre!"


Papà è livido - non gli ho mai parlato prima in questo modo.


"Non usare questo tono con me," dice (un classico del repertorio dei genitori). "Io sono tuo padre!"


"Bene allora inizia a comportarti da tale!" urlo. "Io non ho bisogno che tu mi dica quanto sono stupida, lo so già molto bene!"


E drammaticamente vado via e corro su nella mia stanza. Sembra come se abbia pianto ogni goccia d'acqua nel mio corpo. Posso sentire mamma e papà urlare l'uno contro l'altra al piano di sotto. Mamma mi sta difendendo mentre papà sta perdendo la testa, mentre mi urla di venire giù. Io resto dove sono. Un breve bussare alla porta e Hugo entra, con aria preoccupata.


"Stai bene?" chiede stranamente. Si avvicina e si siede sul mio letto e mi accarezza goffamente il braccio. Amo questo ragazzo. Mi siedo e lo abbraccio, grata che abbia lasciato la sua piccola recita "sono-un-ribelle-metallaro-emo" al sicuro nella sua stanza e ora si stia comportando come un vero fratello.


"Mi dispiace, Hugo," dico. "E' colpa mia se stanno litigano"


"So che sei incinta," dice Hugo.


Oh.


"C-come?"


Lui alza le spalle e sorride maliziosamente, scoprendo i suoi denti anteriori troppo grandi e assomigliando stranamente alla mamma.


"Ascolto le cose," dice. "Zio Giorge mi ha mandato un paio di Orecchie Oblunghe per posta alcune settimane fa."


"Mi dispiace," dico ancora.


"Va bene, Rosie. Andrà bene. Ti aiuterò," dice. Non ho mai sentito Hugo più maturo in tutta la mia vita. Soo orgogliosa di chiamarlo mio fratello.


"Sei il miglior fratello minore che ci sia," gli dico sorridendogli.


"Lo so," dice con aria di sufficienza. "sono molto brillante"


"E così modesto," aggiungo.


"Questo sono io," sorride.


Davvero ho il fratello più figo in tutto il mondo. Accarezza il mio braccio un'ultima volta (Dio benedica il suo imbarazzo) e mi lascia di nuovo sola nella mia stanza. Come sta uscendo dalla porta, mamma entra. I suoi occhi sono rossi e gongi e sta tirando su con il naso.


"Mi dispiace, mamma,"  dico, e scoppio in lacrime.


"Lo so," dice e si siede sul bordo del mio letto. "Devi smetterla di scusarti. Ciò non cambierà nulla."


Lo dice in modo scoraggiante.


"Dove è papà?"


Mamma alza le spalle "Uscito per una passeggiata."


"Mamma... potremmo non dire ancora a nessuno di questo?" chiedo. "Nemmeno alla famiglia?"


"Come vuoi," sospira e si alza. Esce di nuovo, ma si gira indietro prima di chiudere la porta e dice "Buon Natale, Rose."


Poi spegne la luce e chiude la porta.


Che Natale.




Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** A Blue Christmas and a Random New Year ***


capitolo 5 nuovo Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttricenefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)



CAPITOLO 5 - A BLUE CHRISTMAS AND A RANDOM NEW YEAR



La mattina di Natale mi sveglio scossa niente meno che da Hugo. Sul momento dimentico che giorno sia, ma quando lo vedo con in mano una piccola scatola avvolta con della carta dorata, tutto mi ritorna in mente all'improvviso. E' il giorno di Natale e assolutamente niente è come dovrebbe essere. Papà mi odia, mamma e papà si odiano l'un l'altra, e io odio praticamente chiunque - eccetto Hugo. Questa è davvero una svolta, se ci si pensa.


Hugo sembra abbastanza angosciato, quasi si sentisse seriamente dispiaciuto per me. Vorrei che non lo fosse, è già strano che lui si comporti come se gli importasse di qualcosa oltre che del suo preferito gruppo heavy metal, "The Death Metal Eaters"*.


"Buon Natale," dice e mi porge il piccolo pacchetto.


"Grazie, Hugh," sorrido e lo apro. E' un bellissimo braccialetto portafortuna, d'argento, con un sacco di piccoli ciondoli che pendono, tra cui un cane, un cervo e un licantropo - i tre Malandrini di cui abbiamo parlato così tanto negli anni. Abbraccio forte Hugo.


"E' pensato per essere un portafortuna," dice Hugo, la voce soffocata dal mio stretto abbraccio.


"E' bellissimo, grazie."


Hugo mi scansa e mi dice di alzarmi e andare giù. Decido che non posso proprio nascondermi nella mia stanza tutto il giorno, che la vita va avanti e che non importa che succede, sarò obbligata ad andare alla Tana e incontrare tutta la mia famiglia e Scorpius Malfoy.


Mamma e papà sono entrambi alzati quando vado al piano di sotto, anche se nessuno dei due sta parlando. Hugo è seduto sotto l'albero di Natale, ad aprire i regali. Perfino lui si sente come se non fosse in diritto di essere di cattivo umore oggi. Mi unisco a lui sotto l'albero e apro alcuni dei miei regali, ma non ci metto il cuore nel farlo, e nemmeno Hugo. Di solito lo facciamo come una famiglia, ma mamma e papà non sembrano affatto interessati. Sono in cucina, mentre noi siamo in salotto, cercando di evitare l'imbarazzante argomento della mia gravidanza.


Non riesco a continuare per molto. Vado in cucina e mamma e papà smettono di litigare sottovoce, quando arrivo. Mamma mi sorride debolmente (molto debolmente) mentre papà non dà segno di accorgersi di me.


"Possiamo comportarci normalmente almeno per oggi?" chiedo. "E' Natale."


Mamma annuisce, ma papà non dice niente.


"Ron," lo avverte mamma. "Ha ragione."


"Come volete," dice, molto simile a Hugo quando ha a luna storta.


"Proviamo solo a passare un bel Natale," dice mamma. "Possiamo affrontarlo un'altra volta."


Ancora, papà non dice niente.


"Ronald!"


"VA BENE!" urla, ed esce furiosamente dalla cucina.


"E un Buon Natale anche a te," gli urlo dietro.





Sono così felice da quando siamo arrivati alla Tana. Qui posso sfuggire agli sguardi assassini di papà, ai sospiri di disappunto di mamma e alle occhiate compassionevoli di Hugo. Mamma mi ha rassicurata prima che venissimo che papà non ha intenzione di dire una parola a nessuno riguardo alla mia gravidanza, perciò posso rilassarmi. Beh, rilassarmi per quanto sia possibile. Che non è molto in questi giorni.


I Delacour-Weasley sono già qui (è molto più facile chiamarli con questo nome, dato che ci sono troppi Weasley), il che significa che devo parlare con Dom. I Johnson-Weasley arrivano poco dopo di noi, gli Smith-Weasley un po' più tardi (come è destino di zio Percy) e una volta che arriva zio Charlie, è solo questione di aspettare i Potter.


E arrivano ed è tutto baci e fiori e cuccioli e falsi sorrisi da parte mia. Harry mi abbraccia e mi allunga un sacco di galeoni insieme al mio regalo di Natale - tende a viziarmi perchè sono la sua figlioccia. Certo, Teddy è il suo figlioccio e io non lo vedo allungargli galeoni. Forse lo faceva quando Teddy era più giovane.


Non sarebbe così carino se il figlioccio e la figlioccia di Harry Potter si sposassero? O è una specie di incesto? Non penso che lo sia - è meglio che mi documenti su questa cosa.


"Buon Natale," sento una voce dire da dietro di me. Mi giro per affrontare Scorpius, che sta torreggiando su di me e sono così scioccata dal fatto che stia veramente parlando con me (di nuovo), che tutto quello che riesco a fare è dire "sì".


Chiaro.


"Uhm, intendo, Buon Natale," dico stupidamente, ma dubito che lui mi abbia sentita dato che lui e Al si trascinano in salotto.


"Buon Natale, Rossa!" mi urla James dall'altro lato della cucina e ogni testa rossa si gira a guardarlo - che significa praticamente tutti.


"Buon Natale a tutti i Rossi!" esclama.


E' una giornata piuttosto piacevole fino all'ora di pranzo. Questo soprattutto perchè sto evitando mamma e papà. Papà sta vagando con una faccia da culo bistrattato, e quando la gente gli chiede cosa non vada, lui si inventa qualcosa sul non sentirsi bene.


Proprio ora, James e Al stanno discutendo di tattiche di Quidditch con zio Charlie. Zio Charlie era capitano della squadra dei Grifondoro quando andava ad Hogwarts, perciò James e Al spesso vanno da lui per consigli su come capitanare le loro squadre (Grifondoro e Serpeverde, ovviamente). Questo è un po' strano, considerando che il loro stesso padre è stato anch'egli capitano a Quidditch e che la loro madre ha giocato in una squadra nazionale. Ma suppongo che i figli semplicemente non amino ricevere consigli dai proprio genitori. E' molto più figo cercare consiglio da uno che per vivere va a caccia di draghi. Dopo che ho mezzo-ascoltato zio Charlie pianificare varie posizioni da cercatore, Dom entra nella stanza e si butta sul divano accanto a me.


"Rose, devo parlarti," dice Dom e sembra davvero emozionata.


"Di che cosa?"


Afferra il mio polso e mi trascina fuori dalla sala. Ci sediamo sulle scale, e lei sta saltellando su e giù per l'eccitazione.


"Non indovinerai mai con chi mi sono messa," dice sorridendo.


"Con chi?" dico, adesso eccitata anche io. Sono una ventosa per i pettegolezzi.


"Indovina," dice.


"Ehmm... oh, è Peter Hannigan?" chiedo.


"No!"


"Simon Paciock?"**


"Ew, no!"


"Simon è un bravo ragazzo!" dico, un po' dispiaciuta per lui dato che è un po' strambo. Ma mamma mi costringe ad essere carina con lui perchè suo padre è un amico di famiglia.


"Prova ad indovinare!"


"Non so... uno dei gemelli Scamandro?"


"Rose, hanno 14 anni! Non indovinerai mai!" dice con esasperazione. "Devo dirtelo?"


"Sì, grazie," dico.


"Okay... È Scorpius!"


Così è lei la ragazza di cui Lily parlava. Mi sento leggermente stordita in questo momento. Perchè piace a TUTTE  le mie parenti di sesso femminile?!


"Dì qualcosa!" esclama Dom.


"Io... devo... andare... da qualche parte," dico e corro in cucina e poi fuori tramite la porta sul retro.


Posso sentire le lacrime nei miei occhi e non so il perchè. Non è che io abbia alcun diritto di essere giù di morale, non davvero. Non è che e io e Scorpius stiamo insieme, o mai siamo stati o mai saremo. E' solo strano, suppongo.


Tutta questa dannata situazione è un casino! Sono qui, seduta fuori (nella neve, dovrei aggiungere), piangendo a dirotto per un ragazzo che nemmeno mi piace! E' come se le mie emozioni fosse divenute così fragili ultimamente che la più piccola delle spinte mi manda oltre il ciglio del burrone. Sono sempre stata una persona con la testa a posto. Non ho mai pianto per stupide, insignificanti piccolezze. In realtà l'unica volta in cui io abbia mai pianto è stato quando il nostro cane, Felpato, è morto l'anno scorso. Quella volta ho pianto per una settimana ininterrottamente.


Fortunatamente, Dom non mi ha seguita fuori casa, ma sembra che qualcun altro abbia notato il mio rapido allontanamento. Teddy si sta avvicinando a me, con aria molto preoccupata. Oggi i suoi occhi sono blu e i suoi capelli sono rosso sangue, ma i lineamenti del suo viso sono praticamente quelli di sempre.


"Heilà, Rosie!" dice dolcemente, sedendosi accanto a me sulla panchina coperta di neve.


"Teddy, perchè mi prendo il disturbo di alzarmi, la mattina?" mi lamento.


"Che è successo?"


"Di tutto!" piagnucolo "Mamma e papà sanno che io sono... lo sai... e adesso papà mi odia, mamma è totalmente... pensierosa e strana e cose del genere, Hugo si sta comportando in maniera amichevole e... e... adesso Dom sta uscendo con Scorpius!"


Teddy mette un braccio di conforto intorno a me, il che fa battere il mio cuore circa mille volte più veloce di quanto sia considerato sano.


"Rosie, sono certo che tuo padre non ti odia. Probabilmente è solo sconvolto per te, ecco tutto. Ed è una buona cosa che tua mamma e Hugo mantengano la calma riguardo a tutto questo, no? E... da quando Dom esce con Scorpius?"


"Non lo so. Lei me l'ha detto solo alcuni minuti fa. Niente è come dovrebbe essere, Teddy. Sono totalmente distrutta."


Teddy rimane in silenzio per alcuni minuti e posso dire che segretamente è d'accordo con me, anche se non lo vuole dire. La mia vita è finita prima di iniziare. Quanto è triste? Anche Teddy lo sa. Anche papà lo sa.


"Perchè ti importa che Dom stia uscendo con Scorpius?" chiede Teddy.


Allora realizzo - Teddy non sa che Scorpius è il padre. Maledizione.


"Scorpius è il padre," dico.


Sebbene Teddy sembri davvero un po' sorpreso da questa nuova informazione, non dice niente e gli sono grata per questo.


"La vita sarebbe molto più semplice se mi lanciassi da una rupe" dico, forse un po' teatrale.


"Guardati George Bailey, non fare sì che ti debba tirare dietro io un 'It's a Wonderful Life'  ," dice Teddy. Mi metto a ridere - è il mio film preferito di sempre. So che Teddy se lo ricorda.


Mi riporta dentro quanto si accorge quanto stia tremando. Fortunatamente nessuno sembra aver notato che noi ce ne eravano andati o io starei già affrontando domande sul perchè sia stata seduta fuori nella neve, a piangere. Almeno ho Teddy - lui è l'unica stella nel mio cielo nuvoloso. E forse un giorno si renderà conto quanto sia una marionetta Vic e la scaricherà e mi sposerà.


E forse un giorno per magia un dannato Vermicolo diventerà Ministro.


"La cena è pronta!" urla nonna e tutti noi ci stipiamo intorno al tavolo della sovraffollata cucina della Tana. Io adesso devo evitare Scorpius, Lily e Dom, perciò mi siedo tra James e Teddy. A dire il vero è abbastanza nauseante - Teddy e Victoire si stanno tenendo la mano sotto il tavolo. Suppongo di poter parlare solo con James...


"Tira il mio dito!"


Oh dio, perchè sono nata in una casa di svitati? Ho fatto qualcosa nella mia vita precedente per meritarmelo?


Ero HITLER???


Fred sta ridendo istericamente per lo scherzo 'tira il mio dito' di James. Seriamente, James ha diciotto anni. Sto cominciando a pensare che potrebbe avere seri problemi mentali. Ma quando ho accennato la questione a zio Harry, lui ci ha solamente riso su. Oh beh, forse è solo nella fase di negazione.


La cena è fantastica come ogni anno. Ce ne è abbastanza per sfamare due eserciti - quel tacchino deve aver preso degli steroidi o qualcosa del genere, dovreste vedere di che dimensioni è. Per di più ci sono circa sei diversi tipi di patate, un prosciutto intero, salsa di mirtilli, farcitura, verdure - ma indovinate? Non ho fame. A dire il vero l'odore della salsa mi sta facendo venire la nausea.


"L'Inghilterra è esclusa dalle Coppa di Quidditch delle Cinque Nazioni, ci puoi credere Rossa?" mi dice James, con un grosso grumo di salsa di mirtilli che pende a lato della bocca.


"Penso di stare per vomitare," pigolo, e mi precipito nel bagno al piano di sopra. Come me ne vado, sento James dire "Lo so, è ridicolo!"


Sento mamma venire su per le scale e bussare gentilmente alla porta. Prima che io le dica di entrare, lei apre la porta. Sono in ginocchio sul pavimento accanto alla toilet, mentre le lacrime scendono lungo le mie guance. Mamma mi tira su e mi fa sedere accanto alla vasca. Evoca un bicchiere d'acqua, che prendo con gratitudine.


"Ho detto a tutti che hai mal di pancia" dice mamma mitemente.


"Grazie," rispondo.


Silenzio.


"Mamma... Papà mi odia?" le chiedo.


"No," dice lei, ma è difficile sapere se sta dicendo la verità. "E' solo sotto shock."


"Mi dispiace di aver rovinato il Natale."


"Però smettila Rose!" scatta mamma. "Smettila con le tue ridicole scuse! E' fatta ormai, ok? Scusarsi non cambia niente! Ho fatto del mio meglio per essere comprensiva e di aiuto, ma non ne posso più!"


Annuisco e, mio malgrado, inizio a piangere ancora più forte. Ma mamma non mi abbraccia e nemmeno dà segno di accorgersi delle mie lacrime, semplicemente si siede rigida di fronte a me, sul bordo della vasca. Dopo alcuni minuti, si alza senza dire nulla e lascia il bagno. E io non riesco ad allontanare la sensazione di non aver rovinato solo la mia vita.





La settimana successiva mi porta a desiderare di accartocciarmi su me stessa e morire. Trascorro la maggior parte del mio tempo nella mia stanza a fare i compiti fino a quando non mi sono più rimasti compiti da fare, cosicchè inizio a studiare per gli esami di fine anno. Questo mi rende ufficialmente la più grande sfigata di Hogwarts. Ma è molto più facile rimanere nella mia camere e alla larga dai miei genitori, dato che, ogni volta che mi guardano, mi fanno sentire come se avessi commesso qualche imperdonabile crimine.


Dom ha chiamato più o meno ogni giorno durante questa settimana. Dopo l'incidente del giorno di Natale, tutta la mia famiglia crede che io abbia una specie di malattia, perciò sono tutti supercarini con me - escludendo i miei genitori. Uno di questi giorni Victoire è venuta a trovarmi, e Teddy con lei, e io non ho potuto fare a meno di desiderare che zio Bill non avesse mai incontrato Fleur Delacour. Così nè Teddy nè Scorpius starebbero frequentando una Delacour-Weasley (dato che non esisterebbero) e io non vorrei infilare la testa nel forno ogni volta che mi strusciano in faccia i loro biondi capelli Veela. Perchè mia mamma deve essere una banale NataBabbana? Non c'è niente di speciale in loro. La bisnonna di Dom e Victoire è una Veela, che significa che è davvero splendida e praticamente ogni uomo al mondo vorrebbe uscire con lei. La madre di Teddy era una Metamorfomagus, che significa che anche Teddy lo è, e perciò lui può scegliere il suo livello di fascino. Io che cosa ho? Oh sì, secchi, cespugliosi capelli rossi e un paio di lentiggini sparse sul naso. Ma sì, cantiamo tutti la dannata canzone di Dixie.


Il giorno di Capodanno, mamma annuncia a me ed Hugo che passeremo la notte da zio Harry e zia Ginny. Danno una specie  di grande festa, invitano praticamente tutti quelli che conoscono. La casa di Harry e Ginny è enorme (parlo di tre piani, non includendo l'attico e il seminterrato). Ho sempre adorato stare dai Potter. Non è nemmeno perchè la loro casa è così splendida, è piuttosto dovuto al fatto che a casa Potter c'è sempre qualcosa di divertente da fare. Probabilmente deriva dal fatto che ci vivono James e Al - Harry li chiama i nuovi Malandrini. Sono noti per far saltare in aria una camera da letto, all'occasione, e questo è il motivo per cui Harry non li lascia più stare nella stessa stanza, anche se ci sono ospiti che si fermano a dormire. L'ultima volta Albus è andato molto vicino a perdere un arto.


Arriviamo a Villa Potter circa alle nove e mezza e il posto è già pieno di gente che non ho mai visto prima in vita mia.Ci sono alcuni studenti di Hogwarts e un insegnante, il Professor Paciock. Ovviamente lo chiamiamo solo Neville, fuori da scuola. Sarebbe strano per Hugo chiamare il suo padrino "Professor Paciock". C'è anche un sacco di gente del Ministero. Che è dove lavorano zio Harry, mamma e papà. C'è questo tizio, McLaggen, che ha all'incirca la stessa età di mamma e papà, che non sembra piacere molto a nessuno, nemmeno ad Harry e Ginny. Perchè sia qui proprio non arrivo a capirlo. Forse era una di quelle situazioni scomode in cui stavano invitando la gente alla festa e McLaggen è arrivato in mezzo alla discussione, cosicchè non potevano dirgli esplicitamente di non venire. Dalle occhiatacce che papà gli sta lanciando, credo sia proprio ciò che è successo. McLaggen è abbastanza ubriaco al momento e inizia ad ammiccare a mamma - sono sicura di averla vista soffocare i conati di vomito, prima.


Stasera a casa Potter le coppiette sono comuni come le malattie veneree tra le troiette Tassorosso. Teddy e Victoire sono stucchevolmente nauseanti come al solito - lui non mi ha ancora parlato da quando sono arrivata, eccetto quando ha detto "Ehi, Rosie!", quando sono entrata prima. E ora Dom e Scorpius stanno dimostrando di essere terribili come loro. Dom mi ha salutata con la mano quando sono entrata - seriamente, ha fatto un cenno e poi se ne è andata con Scorpius per il resto della serata. James e Fred  sono andati, agganciando le figlie di McLaggen (che probabilmente hanno circa venti anni, perciò i ragazzi non hanno alcuna possibilià), la nuova ragazza di Al, Jenny Winter, è qui (una Corvonero davvero fastidiosa, che pensa di essere al di sopra di tutti) e persino Molly ha qualcuno da baciare quando l'orologio scocca la mezzanotte! Sì, probabilmente lui ha circa quattordici anni e sì, balbetta davvero tanto e sì, è un magonò, ma hey, meglio di niente, no?


Forse dovrei solo andare a comprare dei gatti e passare il Nuovo Anno con loro.


Circa a mezzanotte meno un quarto la mia irritazione raggiunge il culmine. E' questo il momento in cui gli adulti (e James e Fred) sono tutti un po' brilli, la gente si sta eccitando per il conto alla rovescia ed ha cominciato a giocare a sciarada - in altre parole è il momento per me di andarmene e restarmene nascosta nella stanza di Al. Non mi preoccupo di bussare, ma me ne pento subito, considerando che non sapevo che a dire il vero Scorpius fosse nella stanza... Mi ero dimenticata che stava qui. Come diavolo ho potuto scordarmene?


"Oh, um, scusa," mormoro.


"Oh, nessun problema," dice. "Stavo solo prendendo una cosa dal mio baule."


Annuisco a disagio. Si china nel baule e prende un maglione con la lettera "S" sul davanti e se lo infila in fretta. E' ovvio che è quello che nonna ha fatto per lui a Natale. E' in un certo senso triste che lui lo indossi davvero. Io di solito do il mio ai senzatetto che vivono giù al fiume. Hanno almeno dodici maglioni Weasley tra loro. Se solo nonna sapesse.


"Ti stai divertendo?" chiede.


"Sì certo, è un risata al minuto, di sotto." dico in tono sarcastico. Lui ride... Beh, a dire il vero non è proprio una risata. Inclina la testa di lato, sorride e fa un 'pfft'. È un po' strano.


"Così, tu e Dom allora... " dico.


Perchè diavolo ho detto solo questo pezzo di frase?


"Ehm, sì," dice, scompigliandosi i capelli biondi. "A proposito di questo..."


 "Vabbè, lascia perdere..." dico rapidamente. Non voglio che pensi che in qualche modo sono turbata dal fatto che stia con mia cugina - anche se la sono.


"Avevo intenzione di parlartene," dice, ma so che sta mentendo.


"Piantala," ribatto. "Come se avessimo mai parlato."


Lui solleva un sopracciglio.


"E questo sarebbe colpa mia?" chiede con veemenza.


"Non ho mai detto questo."


"L'hai sottinteso," ribatte.


"Eri tu quello che mi ha ignorato dopo..." mi interrompo. Sa che intendo.


"Cosa?" dice incredulo. "Io ti ho ignorata? Eri tu quella che ha detto 'ooh, non diciamolo a nessuno'!"


"Ok, prima di tutto, io non parlo così" dico in risposta alla sua imitazione orridamente acuta della mia voce. "E, secondariamente, pensato tu ti fossi pentito di tutta la faccenda, considerando che eri ubriaco quando... quello... è successo!"


"Sì, beh, io non mi pento di un bel niente! Non ero così ubriaco, lo sai. La fai sembrare come se tu non mi fossi mai piaciuta."


"Beh... Ehm... " balbetto. "Questo è..."


"E tu stai dicendo che sei pentita di quello che è successo?" chiede.


SI'.


Ok, forse non del tutto. Ma il fatto di non aver usato una protezione è un grosso rammarico!


Io gli piacevo?


Prima che io possa rispondere...


Le sue labbra sono sulle mie. Come diavolo è successo? Oh, Merlino, ha delle labbra così morbide. Gli metto le braccia intorno al collo e le sue mani sono attente e delicate sulla mia vita, come in attesa del momento giusto per spostarsi verso l'alto e verso il basso. Il mio cuore sta correndo... deve essere in grado di sentirlo battere così furiosamente, i nostri corpi sono talmente vicini. Mi tira ancora più vicina e il bacio diviene più passionale di prima. Le mie mani vagano tra i suoi capelli biondi - sono così lisci e setosi... Mi chiedo che balsamo usi...


Non è il momento, Rose!


Poi, dopo un po', il bacio diviene più rilassato, ma non si interrompe. Ci stacchiamo l'uno dall'altra, ma solo per un secondo prima di ritornare a baciarci come se le nostre vite dipendessero da questo... e non c'è nessun altro al mondo... come se non ci fossero circa cinquanta idioti ubriachi al piano di sotto, a giocare a sciarada e a urlare "Film! Due parole!"


Siamo solo Scorpius ed io... come l'ultima volta. Eccetto che... non siamo solo Scorpius ed io.


Dove la mettiamo Dom?


Lo allontano da me, le nostre labbra sono rosse e gonfie e credo che siamo entrambi scioccati da ciò che è appena successo.


"E Dom?" sussurro, la mia mano stretta sulla bocca. Sono orripilata da ciò che ho appena fatto. I suoi occhi sgranano quando realizza.


"Rose... Io..."


"Vattene e basta," dico. "Prima che facciamo qualcosa di stupido."


Sembra come sul punto di dire qualcosa, ma sono in parte sollevata, in parte delusa, quando se ne va senza dire un'altra parola. Ma, se fosse rimasto un momento in più, so che saremmo ancora tornati a baciarci come due idioti.


E lo giuro sulla mia vita, non ho idea del perchè.


5...4...3...2...1! Felice Anno Nuovo!
Mi siedo sul letto di Al, veramente molto  sola, mentre il Nuovo Anno è festeggiato al piano di sotto. E mi chiedo se qualcuno abbia notato davvero che io non ci sono. A quanto pare qualcuno l'ha fatto, perchè la porta della camera di Al si apre ed entra...


Scorpius.


Non è tornato giù per stare con Dom, dopo tutto. Si avvicina al letto di Al, prende la mia mano e mi attira in piedi. Poi si china e mi bacia così profondamente che, per quei pochi secondi, dimentico anche solo di avere una cugina che si chiama Dom.


"Felice Anno Nuovo, Rose" sussurra quando si stacchiamo.


"Vai," dico, sentendo i miei occhi pieni di lacrime. "Per favore."


E questa volta, lui se ne va davvero.








NOTE:

* gioco di parole basato sui termini
Death Eater (Mangiamorte) e, ovviamente, Death Metal. Personalmente l'ho trovato geniale.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Going Home ***


capitolo 6 nuovo Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttricenefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)




CAPITOLO 6: GOING HOME



Sono così contenta di ritornare domani ad Hogwarts, dopo le peggiori vacanze natalizie della storia. A volte penso di stare davvero rovinando la mia famiglia, e che dovrei solo andarmene in qualche paese lontano, come... Cuba? Sì, Cuba. Così tutti sarebbero molto più felici. Probabilmente persino io sarei più felice - una strega britannica ragazza madre, che vive nella Cuba comunista... che potrebbe esserci di meglio?


Non riesco a guardare in faccia Dom da Capodanno. Ho questo orribile senso di colpa alla bocca dello stomaco, ogni volta che mi sorride oppure è carina con me. Non è solo mia cugina, è la mia migliore amica, e io l'ho tradita. So di essere incinta del figlio del suo ragazzo, ma almeno avrei potuto dirle che era successo prima che loro si mettessero insieme. Ora ho fatto un casino coi fiocchi.


Per fortuna non ho più visto Scorpius, dopo la festa. A sentire Al, è dovuto tornare a casa dai suoi genitori, a causa di alcuni problemi familiari di cui non ha voluto parlare. Oh beh, non tutto il male viene per nuocere, no? Vero è, che spesso il male è talmente opprimente da non riuscire a lasciar scorgere alcun lato positivo, ma invece qualcosa di buono, per quanto flebile, c'è.


A proposito di problemi di famiglia, penso che i miei genitori siano sul punto di uccidersi a vicenda. Non è passato un solo giorno nell'ultima settimana senza un litigio furioso tra i due. Sto cominciando a considerare l'idea di fare come Hugo e di tenere la musica a volume talmente alto da coprire il loro furioso gridare l'uno contro l'altra. E non stanno nemmeno più litigando per la mia gravidanza. Litigano su tutto. Ed è ovvio che c'è qualcos'altro, a cui nessuno dei due fa accenno, alla base della loro discussione.


Al momento sono nella mia stanza, a preparare il baule per domani. Mamma e papà urlano come al solito, perciò sto cantando 'Tomorrow' dal musical 'Annie' per coprire le loro voci. Sto anche cercando di concentrarmi sui bagagli (e ovviamente sul testo della canzone) per non pensare a Scorpius. Perchè lui è più o meno tutto quello a cui ho pensato in questi giorni, e non riesco a capirne il motivo. A quest'ora, due settimane fa, stavo bene. Non avevo nessun pensiero impuro su di lui, non sapevo di essere incinta, potevo parlare e ridere e scherzare con Dom fino alle calende greche. Ma ora il mio cuore fa questo piccolo sussulto quando penso a lui, ma ne do la colpa al bruciore di stomano e a nient'altro.


Perchè diamine le calende, poi, devono essere greche?


"VATTENE!"


Oh, cavoli. Non ho più sentito mamma urlare così da quando... beh, da circa dieci anni fa. Smetto di cantare e sento che Hugo ha spento la musica. Apriamo entrambi le porte delle nostre camere da letto nello stesso momento, e ci guardiamo l'un l'altra, il mio sguardo spaventato specchio del suo. Scivoliamo furtivamente verso la cima delle scale, per dare un'occhiata a quello che sta succedendo. Mamma e papà sono in piedi nel corridoio. Il volto di mamma è rosso e chiazzato, mentre papà sembra davvero arrabbiato, e sono l'uno di fronte all'altra con le bacchette sguainate.


"Esci da casa mia," dice mamma con fermezza.


"Questa è anche casa mia!" le urla papà in risposta.


"Vedremo cosa diranno gli avvocati," sibila lei.


"Gli avvocati?" sussurra Hugo, ed io gli faccio cenno di tacere.


"Smettila di minacciarmi con questa storia degli avvocati, Hermione. Pensi che solo perchè lavori all'Ufficio Applicazione della Legge, allora lasceranno che tu tenga i figli?"


"Tu non sei adatto a far loro da padre!" urla mamma. "Guarda come hai trattato Rose per tutte le ultime settimane!"


"Non è colpa mia se ha preso da te!" scatta papà.


Non ho idea di cosa intenda con questo, ma mamma sembra davvero offesa e schiaffeggia papà sulla guancia così forte che dopo si deve massaggiare la sua stessa mano.


"Violenza," dice papà, sfregandosi la guancia. "Aspetta che i tuoi "avvocati" sappiano di questo!"


"Taci!" sibila mamma. "Ed esci da casa mia."


"Smettila di essere così teatrale!"


"ESCI DA CASA MIA!"


Per un attimo la sua voce riecheggia per l'intera casa, seguita da un silenzio assordante.
Papà ha il respiro davvero pesante, e sembra sul punto di ricominciare ad urlare, ma poi semplicemente supera furioso mamma ed esce di casa, sbattendo la porta dietro di sé così forte che le foto del matrimonio di mamma e papà cadono dal muro e si rompono in mille pezzi. Mamma guarda le immagini rotte, si volta e se ne va in salotto, senza preoccuparsi di metterle a posto.


"Che diavolo è successo?" mi sussurra Hugo. Mi stringo nelle spalle e scuoto il capo.


"Vado a parlarle," decido, e scendo le scale, più o meno consapevole del fatto che questa sia una delle peggiori idee che io abbia mai avuto, comprese quelle di andare a letto con Scorpius Malfoy, per poi rifiutarmi di dirgli della mia gravidanza e poi pomiciare con lui.


Mamma è seduta sul divano, con il viso tra la mani, e singhiozza così forte che sembra non riesca a respirare bene. E’ difficile sapere se si è accorta che sono nella stanza, o se mi sta solo ignorando. Mi siedo con cautela accanto a lei e mi chiedo se questa potrebbe essere la fine del matrimonio dei miei genitori. Ho sempre saputo che la nostra famiglia era molto lontana dalla perfezione, come tutte le famiglie.  Ma siamo sempre rimasti uniti, e solo questo mi ha dato speranza. Ora non sono così sicura che mamma e papà possano passare sopra ad una discussione come questa.


"Mamma?" dico gentilmente. Sobbalza, e sembra davvero sorpresa di vedermi seduta accanto a lei. A quanto pare non si era accorta del mio ingresso.


"Rose," singhiozza. "Torna su."


Io resto dove sono. Nonostante sappia che è pronta a scagliarsi contro di me, so anche che non può restare sola adesso. Una parte di me vuole porgerle l’infinita serie di domande che si sta formando nella mia mente ed un’altra parte di me vuole uscire e cercare papà e prenderlo a calci nel sedere. Ma non faccio nessuna delle due cose. Vado in cucina, che è collegata al salotto, e preparo una tazza di tè per Mamma. Non so perché lo sto facendo, è solo quello che fanno gli adulti quando sono turbati. È come se una tazza di tè possa risolvere tutti i problemi del mondo. Seriamente, perché zio Harry e mamma e papà, un'infinità di anni fa, non hanno fatto semplicemente sedere Voldemort, con una tazza di tè, invece di passare per tutta quella stronzata degli Horcrux? Le cose sarebbero state molto più semplici. Ma forse è solo che a Voldemort il tè non piaceva.


Qui però sto perdendo il punto del discorso.


Preparo una tazza di tè e la porto a mamma. Lei non la prende, perciò la poso sul tavolino da caffè (su un sottobicchiere, naturalmente, perché se non l’avessi fatto probabilmente mi avrebbe mangiata viva). Restiamo entrambe sedute in silenzio. In apparenza mamma ha smesso di piangere, ma i suoi occhi raccontano una storia diversa. Mostrano molto turbamento interiore, che è evidentemente represso dentro di lei e se non lo lascia uscire, si farà del male. Mi avvicino a lei, ma non dà segno di accorgersi della mia presenza. Ha lo sguardo fisso, lontano, verso il camino e ben oltre. Non ho la minima idea di dove sia ora la sua mente.


"Mi dispiace," dice alla fine.


"Non scusarti," ribatto in fretta.


Lei scuote il capo e quando tira su con il naso, una singola lacrima rotola giù, lungo la sua guancia.


"E' colpa mia," sussurra.


"E' anche colpa di papà!" esclamo.


Mamma scuote la testa. Non capisco cosa intenda, ma non posso chiederle spiegazioni. Non che me le darebbe, in ogni caso.


"Vai a letto," dice. "Per favore, Rose."


Non discuto, anche se ogni piccola parte di me vorrebbe farlo. La lascio sola con se stessa in salotto, a fissare con aria assente di fronte a sé, ma senza vedere niente. Hugo è ancora seduto sulle scale. Mi siedo accanto a lui. Mi guarda come se cercasse una specie di rassicurazione o di conforto, ma io scrollo le spalle e scuoto il capo. Sospira profondamente e ritorna nella sua camera senza dire una parola.


Queste vacanze natalizie sono appena peggiorate.




Quando stamattina mi sono svegliata, mi ero dimenticata di quello che è successo ieri sera. Questo finché non ho visto il mio baule pronto ai piedi del mio letto e ho realizzato che oggi tornerò ad Hogwarts. Amo quei pochi secondi di oblio, quando ci si è appena alzati e ci si dimentica il proprio nome o il proprio genere. E’ il momento in cui non ti devi preoccupare che tua mamma abbia buttato fuori casa tuo papà, la scorsa notte. Si tratta di pochi, gloriosi secondi in cui non devi nemmeno pensare alla nuova vita che sta crescendo dentro di te, o a come quella vita sarà. Non devi nemmeno pensare a quei sentimenti terribilmente confusi che hai nei confronti di Scorpius Malfoy, od all’inspiegabile senso di colpa che ti porti dietro per aver tradito tua cugina.


Sfortunatamente, quei pochi secondi sono destinati a finire e quando tutte queste consapevolezze ti colpiscono alle nove e mezza del mattino, è peggio dei postumi di una sbornia da un migliaio di Firewhiskey. Mi trascino fuori dal letto e mi vesto, nonostante mi senta un po’ strana a lasciare mamma sola in questo stato. Ovviamente non può stare sola mentre sta così male. Corro giù per le scale e mi preparo a chiamare Zio Harry e Zia Ginny, in modo che possano occuparsi di mamma mentre Hugo ed io siamo via. Ma non devo nemmeno contattarli, dato che sono già qui.


Beh, in ogni caso c’è lo zio Harry, con James, Al, e Lily. Hugo sta mangiando la sua colazione, mentre James e Al stanno parlando sottovoce. Harry mi sorride debolmente quando entro nella cucina.


"Dove è mamma?" è la mia prima domanda.


"E' a letto," dice Harry. "Ha bisogno di riposare."


So che significa - forse ha un po' esagerato con il vino, ieri sera. A quanto pare la mia tazza di tè non ha risolto un ben niente.


"Porto te e Hugo a King's Cross," continua Harry.


"Dove è mio padre?" chiede Hugo. James e Al si zittiscono subito, ed Harry sembra davvero a disagio.


"E' a casa vostra, non è vero?" dico, prima che Harry abbia la possibilità di continuare. L'evidente espressione sui volti di James e Al è assolutamente rivelatoria. E io avrei dovuto sapere che papà sarebbe andato a casa del suo migliore amico e di sua sorella. Harry sembra dispiaciuto, anche se so che non vorrà schierarsi in questa discussione. Dopo tutto, anche mamma è la sua migliore amica.


Saliamo tutti nella macchina dello zio Harry, che è stata magicamente espansa nella parte posteriore per farci stare tutti, insieme a tutti i nostri bauli, e percorriamo la strada per la stazione di King's Cross. Lily è insolitamente tranquilla, e ho l'impressione che sia un po' di cattivo umore.


"Lils, ti sei ricordata la tua bacchetta?" chiede zio Harry mentre imbocchiamo la strada principale.


"Certo, pensi che sia completamente stupida?" scatta.


Zio Harry sembra un po' intimorito dalla sua sua figlia adolescente, perciò tace. Ok, è davvero di cattivo umore. Sta levando lo smalto rosa dalle sue unghie ad un ritmo talmente feroce che di secondo in secondo sono sempre più sicura che si strapperà le unghie. Quando arriviamo a King's Cross, usciamo tutti incespicando dall'auto, afferriamo i nostri bauli e attraversiamo la barriera per il binario 9 e ¾. Aspetto che Harry abbracci ognuno dei suoi figli e Hugo, prima di andare io stessa ad abbracciare il mio padrino.


"Abbi cura di mamma e papà," dico quando abbiamo finito di abbracciarci.


"Non preoccuparti per loro, Rosie," dice Harr., "Hanno litigato per gli ultimi vent'anni. Alla fine cambieranno idea."


Mi sorride, mi scompiglia i capelli (perchè sa quanto mi dia fastidio), così gli do una spinta scherzosa prima di salire sull'Espresso per Hogwarts. Lo saluto con la mano fuori dalla porta e vado a cercare uno scompartimento con i miei cugini.


"Rose."


Mi volto per vedere chi ha appena chiamato il mio nome e il mio cuore per un attimo smette di battere, quando vedo l'alto biondo idiota che si è impadronito di ognuno dei miei pensieri nell'ultima settimana o giù di lì. Chissà, se ne accorgerebbe se io ora saltassi fuori dal finestrino del treno in movimento?


"Ciao," dico senza entusiasmo. "Uhm, devo andare."


"No," dice Scorpius. "Dobbiamo parlare."


"Senti, non ti preoccupare, non ho intenzione di dire a Dom di... ciò che è successo, ok?"


Faccio per superarlo, ma lui mi afferra la mano e mi trascina in uno scompartimento vuoto.


"Che cazzo pensi di fare?" sibilo. Dom potrebbe apparire in qualsiasi momento e questo ragazzo si sta comportando come un completo maniaco!


"Basta che mi ascolti, ok?" dice, chiudendo la porta dello scompartimento.


"Senti, se tu... tenti qualsiasi cosa... mi metterò ad urlare!" dico stupidamente. Lui solleva un sopracciglio e poi mi sorride maliziosamente.


"Non ho intenzione di assalirti, Weasley. Calmati." dice con noncuranza, appoggiandosi contro la porta con le braccia conserte.


"Che cosa vuoi?" dico in tono seccato.


"Gesù, vuoi calmarti? E' quel periodo del mese?"


Hmm, prova tu ad essere INCINTA DI TUO FIGLIO.


"Taci, Malfoy. Non sono in vena per te, oggi." dico.


"Eri in vena per me, a Capodanno," dice piano, con un sorriso davvero irritante sul suo attraente (finora assolutamente esasperante) volto.


"Sei tu che hai baciato me!" sussurro furiosamente. "Ed è stato un completo sbaglio! Come hai potuto fare questo a Dom?"


Sì, sto provando ad usarlo come capro espiatorio, ma adesso non mi importa proprio.


“Come hai potuto tu farle questo! E’ tua cugina! E’ la tua migliore amica! Io e lei a malapena ci stiamo frequentando,” dice Scorpius.


“Non mi sembra sia così,” dico. Spero di non sembrare gelosa perché non la sono. (Beh, forse la sono, ma lui non deve saperlo.)


“Sei così irritante, lo sai Weasley?” dice.


“Mi vengono in mente le parole “bue”, “asino” e “cornuto”!” grido. “Se sono così irritante, perché semplicemente non mi lasci in pace?”


“Perché non ci riesco!” sibila. “Lo vorrei, credimi.”


Non ho idea di che cosa stia parlando. Mi sta guardando come in attesa di una qualche specie di replica, ma non ne ho nessuna.


“Devo andare a cercare James e Al,” dico. “Scansati.”


“Ecco, sai solo scappare,” dice con rabbia.


“Senti chi parla! Sei tu quello che è corso a casa dopo la festa di Capodanno. Sei tu quello che mi ha evitata dopo la festa di James in ottobre. Perciò chiudi quella bocca e basta e guarda te stesso prima di dirmi stronzate come questa!”


Lo spingo per superarlo e corro fuori dallo scompartimento, ancora fumante di rabbia per la discussione accesa. Trovo James e Al seduti in uno scompartimento con Dom, Luis, Hugo, Lily, Fred e Roxanne. Dove siano le figlie di zio Percy non lo so e non mi interessa. Non sono davvero dell’umore adatto per sentire Molly ciarlare del suo ragazzo magonò. Dom balza in piedi e mi abbraccia quando entro nello scompartimento. Hugo mi fissa con le sopracciglia inarcate. Cerco di ignorarlo.


"Rose! Come stai? Ti senti meglio ora?" chiede.


"Sì," dico. "Molto meglio, grazie."


"Hai visto Scorpius in giro?" chiede.


"Eh-"


"Tutto bene, ragazzi," sento dire Malfoy da dietro di me (Sì, ora è "Malfoy". Scorpius è un nome ridicolo, comunque. E se lui insiste a chiamarmi "Weasley", allora nominerò l'inferno piuttosto che lui.)


Dom salta addosso al suo ragazzo e gli dà un bacio lungo, profondo e vomitevole. Tutti nello scompartimento fanno delle facce schifate, ma penso che in realtà la mia sia l'unica sincera - gli altri stanno scherzando. James tossicchia e borbotta qualcosa che semrba molto "prendete una stanza". Dom e Malfoy si siedono e Malfoy finisce per sedersi accanto a me. Seriamente, qualcuno lassù deve davvero odiarmi.


"Allora, i Grifondoro sono tutti pronti per la partita della prossima settimana?" chiede Al con tono di condiscendenza.


"Prenderemo a calci i vostri ossuti culi Serpeverde, fratello," dice James, con aria indifferente. Malfoy sbuffa.


"Sognatelo, Jamsie," dice Malfoy.


"Vi prendiamo sempre a calci nel sedere, a Quidditch," scatto, forse un po' troppo duramente. Tutti mi guardano in modo strano, così mi zittisco.


"Questo prima che io divenissi capitano," dice Al. "Le cose cambieranno!"


Cavoli, se cambieranno. I Grifondoro stanno per perdere il loro portiere (perchè diciamocelo, questione di mesi e non sarò più in grado di giocare) e i Serpeverde probabilmente perderanno il loro cercatore, quando la gente scoprirà che sono incinta - e come ho già detto, la vita di Malfoy è in bilico.


"Sì, ma stai dimenticando che noi abbiamo il miglior capitano della storia di Hogwarts," dice James. "Io!"


"Piantala, stronzo!" dice Al. Stavolta è lui a prendersi tutti gli sguardi straniti. "Scusa."


Il discorso sul Quidditch continua, mentre il treno sfreccia più a nord. Sono seduta tra Fred e Malfoy, cosa che mi mette estremamente a disagio. Dovrei davvero andare a fare la pipì, ma ho intenzione di tenermela finché non arriveremo al castello, perchè non voglio dovermi alzare e così attirare l'attenzione su di me. Presto si passa dall'argomento Quidditch all'argomento amore, e vorrei che qualcuno facesse ritorno a quello di prima. Lily sembra davvero avvelenata quando guarda Dom e Malfoy stretti l'uno all'altra. Non provo solidarietà per lei - almeno non deve sedersi vicino a loro.


"Faresti bene a farti Laura Phelps," dice Fred e tutti i ragazzi annuiscono in assenso. Laura è la personificazione di Pandora (la ragazza del mito del Vaso di Pandora). E' bellissima, ma totalmente stupida e puramente maligna. Dom e io condividiamo con lei il dormitorio ad Hogwarts. Si alza ogni mattina circa alle cinque e mezza  per fare gli addominali (perchè Merlino ha vietato che lei avesse altro oltre i muscoli sullo stomaco), e poi passa il resto del tempo preparandosi per le lezioni - in altre parole, rendendo perfetti i suoi lunghi capelli castani e truccandosi. E' così stupida da essere preoccupante. Voglio dire, al secondo anno stavamo imparando a duellare, e lei ha tenuto la bacchetta al contrario, causando il proprio ricovero in ospedale per circa due settimane. Stupida non è nemmeno la parola giusta per lei. E mi odia con tutta se stessa. Non sono molto certa del perchè, dato che, diciamolo, io sono adorabile.


"E di te che ci racconti, Rossa?" mi chiede James, "Su chi hai messo gli occhi?"


Oh no. Tutti mi stanno guardando. Forse dovrei andare a fare la pipì ora.


Ma poi Malfoy penserebbe che sto scappando dalla domanda. Dannazione, mi sta guardando.


"Ehmm... su nessuno", dico, anche se tecnicamente ho messo gli occhi su due persone, entrambe fuori mercato e che escono con una Delacour-Weasley. Perchè diamine Zio Bill ha dovuto avere figli?


Nel momento in cui il treno raggiunge la stazione di Hogsmeade, ho estremamente caldo, la mia vescica è pronta ad esplodere e mi sento male per via del viaggio. Non mi preoccupo di aspettare nessun altro prima di scappare via dal treno e salire sulla prima carrozza che vedo e che mi porterà al castello. I gemelli Scamandro sono nella mia stessa carrozza, a discutere di qualche strana, inesistente cosa di cui non ho mai sentito parlare. Lorcan e Lysander sono al quarto anno a Serpeverde. La madre, Luna Scamandro, è molto amica dei miei genitori, perciò conosco i gemelli abbastanza bene. Non ho ancora la più pallida idea di cosa di cosa parlino la maggior parte del tempo, però.


"Oh, ciao Rose," dice Lorcan."Hai passato un bel Natale?"


"Meraviglioso," dico sarcasticamente, ma naturalmente il gemelli non fanno commenti. Ee il vostro?"


"È stato bello," dice Lysander. "Mamma mi ha preso un libro tutto sui Criptidi."


Non mi preoccupo di chiedergli che sono, perchè francamente non mi importa per niente.


"Che bello," dico con aria distratta.


"Hai sentito del nuovo Ministro della Magia, Roger Davies?" chiede Lorcan. "A quanto pare suo bisnonno era per metà sfinge. Ho sempre pensato ci fosse qualcosa di strano in lui."


Perchè questa dannata carrozza non va più veloce? I gemelli stanno parlando a ruota libera di Blargilli o Nargilli o qualche altra parola a caso che sono abbastanza sicura esista solo nella loro testa. Finalmente la carrozza si ferma all'esterno del castello e saluto Lorcan e Lysander. Sul serio, quei ragazzi sono il duo più strano che abbia mai incontrato in vita mia, e sì che di gente strana ne ho incontrata.


Sono la prima ad entrare nel castello. Sembra che la cena nella Sala Grande sia ancora in corso, ma me ne vado direttamente verso la Torre Grifondoro. Sto correndo abbastanza veloce (sul serio, se non raggiungo un bagno subito, finirò per sporcare il corridoio) e chiaramente vado a sbattere contro un gigante guardiacaccia - Hagrid. Non fraintendetemi, adoro un sacco Hagrid, ma ho davvero bisogno di fare la pipì, perciò questo non è il momento migliore.


"Tutto bene, Rosie? Come è stato il tuo Natale?"


"Fantastico," mento "Uhm, Hagrid, ti dispiace-"


"Come sta tua mamma e papà? Loro non l'ho visti da anni," sorride affettuosamente al loro pensiero.


Invece di rispondere con sarcarmo, dicendo "sull'orlo del divorzio, ma tengono duro", dico solo, "Stanno alla grande, ma ti dispiace se-"


"Sembra ieri che erano della tua età, tutto il tempo a litigare e discutere!"


"Non è cambiato molto, allora," dico cupamente, ma Hagrid ride, perchè pensa stia scherzando. Saltello da un piede all'altro, per cercare di smettere di pensare alla mia vescica strapiena. Probabilmente Hagrid pensa che sia drogata - proprio come pensavano mamma e papà. Ispiro davvero questa sensazione?


"E' strano come il tempo vola, vero?" dice Hagrid "Non ci posso crederci che hai quasi diciassette anni, Rosie! Mi ricordo quando Ron e Hermione mi hanno detto che si sposavano! Certo tutti lo sapevamo che succedeva, quei due sono fatti l'uno per l'altra, non è vero?"


Hagrid amico mio, se solo sapessi.


"Ehmm, Hagrid ti dispiacerebbe se io-"


"Hagrid!"


James, Al e Lily arrivano salgono di corsa le scale per salutare Hagrid.


"Come sta il mio figlioccio preferito?" Hagrid sorride calorosamente ad Al. Colgo l'occasione per correre via come il vento fino alla Torre Grifondoro. Lascio cadere il mio bagaglio nella sala comune e mi precipito su nel dormitorio femminile del sesto anno, e poi nel bagno. Ma quella cazzo di porta è chiusa! Busso all'infinito, finchè finalmente la porta si apre per rivelare una Laura Phelps davvero infastidita.


"Dove è il cuoco?" dice freddamente.


"Si dice dove è il fuoco, non dove è il cuoco," dico, sbigottita per la sua stupidità. Mi fiondo dentro il bagno e sbatto la porta dietro di me.


Dopo essermi del tutto liberata, esco dal bagno. Laura è seduta sul suo letto, a leggere un libro (senza dubbio un libro illustrato), ma alza gli occhi quando sente aprirsi la porta del bagno.


"Così sei tornata," dice.


"Sei davvero così perspicace?" replico beffarda.


Rotea gli occhi, sul volto la familiare espressione di una che sta cercando di pensare ad un buon insulto da usare contro di me. Poi, dopo quasi cinque minuti...


"Farai meglio a non perdere la partita di sabato contro Serpeverde," dice.


"Laura, non abbiamo perso una partita contro Serpeverde da quando sono entrata in squadra," le dico.


"Vabbè," dice, e chiude di scatto il libro (che posso vedere è intitolato "Modern Witch Fashion") e si trascina fuori dal dormitorio.


So che tutti hanno il diritto di essere stupidi, ma quella ragazza abusa del privilegio.








Note (random):
- Ci sono alcuni modi di dire nel testo. Ho usato i corrispettivi italiani, per cui alcune frasi risultato diverse dall'originale letterale inglese.
Per quanto riguarda il modo di dire "ridere fino alle calende greche",significa ridere fino per sempre, perchè le calende sono romane, quelle greche non esistono... (Per chi non lo sapesse, il calendario romano si basa non sulle settimane ma sul ciclo della luna. Il primo di ogni mese, Calende, era il giorno della luna nuova. Il nostro calendario attuale - giuliano perchè introdotto da Giulio Cesare - è costruito tenendo come riferimento il sole, non la luna).

- Per chi avesse bisogno di una rispolverata di nomi e di ricordare chi era Roger Davies: link (guardate sotto Corvonero)

- I Criptidi in realtà non se li è inventati Lysander. Per chi volesse saperne di più: Criptozoologia


Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Letters From My Godmother ***


capitolo 7 nuovo Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttricenefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)



CAPITOLO 7: LETTERS FROM MY GODMOTHER




Se ho creduto che il ritorno alla routine scolastica mi avrebbe aiutata a non pensare a che razza di casino sia la mia vita, ho fatto un grosso errore. Non riesco a smettere di pensare a mamma e papà e al fatto che l’ultima volta che ho visto mamma, era sull’orlo dell’autodistruzione. Non riesco a togliermi di dosso la sensazione che stia per accadere qualcosa di terribile, e che non ci sarà niente che io possa fare, dato che sono bloccata qui a Hogwarts. Divertente, quando sono a casa vorrei essere a Hogwarts,  e quando sono a Hogwarts vorrei essere a casa. La vita è strana.


Il primo giorno dopo il rientro, la mia colazione è stata interrotta da una lettera da mia zia Ginny.


Rose,
Tua mamma mi ha detto tutto della tua gravidanza. So che i tuoi genitori non la stanno prendendo granché bene, ma voglio che tu sappia che io sono qui per te, okay? Non ho intenzione di far come  Ron e dar di matto. So cosa significhi stare sotto l’ala protettiva di Ron Weasley, e non è piacevole. Sono la tua madrina, tesoro,  e tu puoi parlarmi di queste cose. È il mio compito non prendermela con te, ma ricorda solo che è probabile che i tuoi genitori siano semplicemente spaventati dalla prospettiva di diventare nonni.
Spero che tu stia mantenendo in forze. Bevi molta acqua, assicurati di fare la colazione e assumere molto acido folico e calcio. E’ importantissimo che tu stia attenta alla tua salute, almeno per la sicurezza del bambino, se non per la tua. Non stressarti troppo sui compiti di scuola, non fa bene al bambino. So che probabilmente tu sei lì a roteare gli occhi di fronte a questa lettera, ma hai bisogno che qualcuno ti dia dei consigli! Ricordo che quando ero incinta di James, correvo da mia mamma ogni dieci minuti per farle delle domande! Per qualsiasi domanda, basta che mi mandi un gufo.
Harry e io siamo i soli a sapere, perciò non ti devi preoccupare di ricevere una sgridata da nonna o nonno o un altro membro della famiglia per questa faccenda. Prenditi cura di te stessa, è molto importante che tu lo faccia. I primi tre mesi sono i più critici. Penso che tu debba andare da Madama Chips il prima possibile, e dirle delle tue condizioni. Terrà il segreto. Verrò a trovarti molto presto e potremmo scambiare un paio di parole con il preside Vitious.
Harry ti manda un abbraccio. Non preoccuarti per tua mamma e tuo papà, stiamo risolvendo.
Con amore,
Zia Ginny


Perché Harry e Ginny non potevano essere i miei genitori? C’è da dire che se Lily avesse la mia età e fosse incinta, dubito che sarebbero così calmi. In realtà sono abbastanza sicura che Ginny entrerebbe in modalità “Ron Weasley” e andrebbe giù di testa. Harry invece probabilmente reprimerebbe le proprie emozioni per alcuni mesi, finché la sua rabbia non esploderebbe e finirebbe con l’uccidere qualcuno o vivrebbe da qualche parte sulle coste d’Australia. Perciò mi sa che sia una buona cosa il fatto che non sia loro figlia.


Ma sono contenta di aver zia Ginny con cui parlare, dato che da quando sono tornata a Hogwarts sono spaventata da perderci la ragione. Continuo a fare questi sogni in cui partorisco in anticipo, nel mio dormitorio, e urlo a squarciagola, ma nessuno riesce a sentirmi. So di essere di poche settimane, ma immagino di non fare a meno di temere che qualcosa andrà storto. Perciò lunedì pomeriggio seguo il consiglio di zia Ginny e vado da Madama Chips nell’ Infermeria del Castello.


Madama Chips è una donna anziana, per questo sono davvero preoccupata che sia davvero vecchio stampo su queste cose e che cercherà di cacciarmi dal castello. Quando arrivo l’Infermeria del Castello è vuota  (per fortuna) e Madama Chips è seduta nel suo ufficio. Busso alla porta ed entro.


“Madama Chips?” dico timidamente.


“Sì? Weasley, vero?”


Annuisco.


“Non so quanto volte ho visto i tuoi genitori qui. Cosa posso fare per te?” chiede.


“Beh, il fatto è che…” inizio. “Sono tipo, sa… con un bambino.”


Sì, è così che l’ho buttata lì. Stavo per dire “ho la pagnotta nel forno”*, ma alla fine ho deciso che fosse meglio di no. Sembra sotto shock e per un attimo sono convin
ta che stia per mettersi a urlare, poi semplicemente si alza e viene verso di me.


“Capisco,” dice. “Da quando?”


“Da ottobre,” rispondo.


“Stai seguendo un‘alimentazione sana? Sembri sottopeso,” dice. “Avrai bisogno di un ricostituente prenatale. E di fare presto l‘ecografia… Va bene mercoledì mattina?”


“Uhm, sì, può andare,” dico, presa alla sprovvista dal fatto che sembri così calma su tutta la faccenda.


“E ti consiglio di portare qualcuno con te,” dice.


Sì, questo non succederà. Annuisco comunque.


“Grazie,” dico e mi alzo per andarmene.


“Signorina Weasley, se hai bisogno di qualcosa non esitare a venire da me. Terrò tutto questo strettamente confidenziale.”


Le sorrido, e lascio l’Infermeria. Una voce sulla mia lista di cose da fare è segnata. All’improvviso, avverto il bisogno impellente di mangiare un grosso cheese burger soffocato di burro d’arachidi. Nemmeno mi piace il burro d’arachidi. Corro giù per cenare e mi siedo accanto a Chastity Finch, un’altra Grifondoro del sesto anno.


“Hey, Rose, dove eri?” chiede.


“Oh, dovevo solo prendere un libro,” mento. Riempio il mio piatto con circa quattro cucchiaiate piene di purè, due braciole di maiale, carote, broccoli… Nemmeno mangio le verdure, ma oggi hanno un odore così buono. Poi arrivo ai funghi, ma mi sento male solo a vederli… Che sta succedendo? I funghi non hanno odore e io riesco a sentire la loro puzza talmente bene, come se Chastity ci si fosse fatta il bagno dentro.


“Stai bene? Sei davvero pallida,” dice Chastity.


“Sì, sto bene,” dico. Guardo al mio piatto pieno fino all’orlo di cibo e realizzo che non sono per niente affamata.


“Hai intenzione di mangiare tutta quella roba?” mi chiede incredula.


“Ehm, no,” dico. “Penso che i miei occhi siano più grandi del mio stomaco… Sai che ti dico, ci vediamo più tardi.”


E senza toccare la cena, mi alzo e lascio la Sala Grande. James, Fred e i loro amici stanno entrando in quel momento dopo aver finito la loro ultima lezione del giorno. Uno dei loro amici mi fa l’occhiolino e ne sono schifata. Questo tipo è davvero orribile, ve lo dico io.


“Rossa!” esclama James. “Allenamento di Quidditch alle sette. Non scordarti!”


“Oh, sì certo,” dico. Me ne ero totalmente dimenticata.


Corro al mio dormitorio, afferro una penna e un pezzo di carta e scrivo una lettera a zia Ginny. Mi ha detto di scriverle se avessi avuto qualsiasi domanda, giusto?


Zia Ginny,
Grazie mille per la tua lettera. Mi ha fatto sentire davvero meglio sapere che c’è qualcuno là fuori con cui posso parlare. Sono andata da Madama Chips, oggi. Mi ha dato una specie di ricostituente per aiutarmi a tenermi ben in forze. La prima ecografia è mercoledì mattina, dovrebbe essere interessante! Mi ha detto che dovrei portare qualcuno con me, ma non sono molto sicura su chi potrei portare.

Comunque, mi hai detto di scriverti se avessi avuto qualsiasi domanda e io ne ho una - si può volare quando si è incinta? Abbiamo una grossa partita contro Serpeverde e James ci farà allenare ogni sera questa settimana. Non ero certa se andare o cercare una scusa.
Grazie di nuovo. Mi salvi la vita. Come stanno mamma e papà? Si sono già uccisi a vicenda? Abbraccia zio Harry per me.
Con affetto,
Rose


Vado in Guferia per spedire la lettera e poi mi dirigo al campo da Quidditch per l’allenamento. Dato che ancora non so ancora bene se dovrei volare o meno, volo molto piano e attentamente verso i pali della porta e galleggio a mezz’arta senza fare alcun brusco movimento. Me la cavo abbastanza bene finchè i battitori non mi lanciano la Pluffa - finora ne ho perse solo tre e solo perché non mi sono buttata a prenderle. James urla come un matto ogni volta che ne manco una, ma faccio del mio meglio per non ascoltarlo.


Dopo l’allenamento, getto la mia scopa nel capanno e poi sono messa alle strette da James. Sembra davvero arrabbiato.


“Rossa! Che cazzo era quella roba?” urla.


“Taci, Jay, non sono in vena!” gemo.


“No che non sto zitto! Dobbiamo vincere questa partita per avere ancora la possibilità di vincere la coppa! Per l’amor di Merlino, Rossa! Pensavo ti importasse! Vuoi davvero che Al e Malfoy vincano?"


“Al è tuo fratello,” dico. “ Perché sei sempre così determinato a essere migliore di lui?”


“E’ solo che non voglio che i Serpeverde prendano la coppa. Che razza di problema hai?”


“Lasciami da sola!” urlo e mi allontano in fretta da lui, ignorando i suoi strepiti. Dom è ancora negli spogliatoi quando entro e ha un ridicolo sorriso in volto. Nemmeno si accorge del mio pessimo umore.


“Ehilà, Rose,” sorride. “Bell’allenamento, non trovi?”

“Io non lo direi a Potter,” dico tetramente. Sembra un attimo presa alla sprovvista dal fatto che sto chiamando mio cugino con il suo cognome, ma non le interessa sul serio. Scrolla le spalle e continua a sorridere comunque.


“Ora mi devo incontrare con Scorpius,” dice con aria frivola. È ovvio che bruciava per dirmelo.


“Oh… come va?” chiedo. Ti prego, dimmi che lo odi a morte…


“È fantastico,” sviene.” Rose, penso… penso di amarlo!”


Oh no.


Non sta succedendo. Dom non può essere innamorata di lui. Lei semplicemente esce con i ragazzi per qualche settimana, rompe con loro e va avanti. L’amore non entra nell’equazione.


“Oh… ne sei sicura?” chiedo.


“Non riesco a smettere di pensare a lui,” dice e l’intero volto le si illumina quando parla di lui. “Quando sono con lui, sono più felice di quanto sia mai stata! E quando non siamo insieme, mi manca così tanto, che il cuore mi fa male per lui.”


Passatemi il secchio.


“Rose,” sussurra. “Sto pensando di andare a letto con lui.”


Sto prendendo un sorso d’acqua quando me lo dice e finisco per strozzarmici e iniziare a tossire senza controllo.


“C-c-cosa?” tossisco.


“Andiamo, Rosa. Lo fanno tutti. E penso di amarlo davvero,” dice, un po’ scoraggiata dalla mia reazione.


“Ma non stai con lui da molto, no? Ed è Malfoy… intendo, ammettiamolo, si è dato da fare,” dico. Che razza di ipocrita che sono. Merito la pena di morte.


“Non puoi dire a nessuno che te l’ho detto, okay?” sussurra. “Sai che ha avuto un sacco di ragazze, no?”


Annuisco - la lista di ragazze di Malfoy è più lunga di un basilisco.


“Beh, a sentire lui, è andato a letto con una sola persona,” dice.


La fisso sotto shock, ma lei si è appena infiammata al suo pensiero.


“A quanto pare era vergine fino a pochi mesi fa, riesci a crederlo?”


Scuoto la testa e sussuro “no”.


“Oh, devo andare,” dice Dom, controllando l’orologio. Mi fa l’occhiolino e saltella allegramente fuori dallo spogliatoio.


Okay, in questo momento una vasta gamma di emozioni mi sta attraversando. Non credevo che una persona potesse sentirle tutte in una volta. Sono irrazionalmente arrabbiata con James per averli urlato contro dopo l’allenamento; sono gelosa che Dom stia per incontrare Malfoy: sono confusa sui miei sentimenti per Malfoy; ho la nausea per la gravidanza; sono sorpresa che Malfoy fosse vergine quando siamo andati a letto insieme; sono scioccata di essere stata la sua prima volta; sono preoccupata per il rapporto tra i miei genitori e sono a dire la verità sono un po’ affamata.


Ritorno al castello, senza nemmeno far caso a dove sto andato per tutto quello che ho per la testa. Finisco per imbattermi in Lily sulla strada che riporta al castello. A dire il vero, per poco non inciampo su di lei, dato che è seduta sui gradini che conducono all’ingresso della scuola.


“Lils? Che stai facendo qui fuori, si gela,” dio. Non dice niente, perciò mi siedo accanto a lei. Sta tremando per il freddo, e le lacrimi scorrono lungo le sue guance.


“Lily? Quale è il problema?” chiedo.


“Perché ha scelto Dom?” singhiozza, “Perché lei?”


“Non lo so,” mormoro.


La abbraccio per confortarla, ma non sono sicura di star facendo la cosa giusta con lei. Immagino che semplicemente ho bisogno anche io di un po’ di conforto. La porto dentro, via dal freddo, e su per le scale per la sala comune - grosso errore. Dom e Malfoy sono raggomitolati sul divano vicino al fuoco, che si baciano. Il labbro di Lily trema alla loro vista e lei corre di sopra nel suo dormitorio, sbattendo la porta dietro di sé. Il rumore della porta fa sobbalzare Dom e Malfoy.


“Sta bene?” chiede Dom.


“Tutto a posto,” mento. “Ha solo un po’ la luna di traverso… Che ci fa lui qui? I Serpeverde non dovrebbero stare nella torre Grifondoro.”


Tralascio convenientemente il fatto che circa due mesi e mezzo fa, Malfoy era nel mio dormitorio. Sono in totale modalità prefetto ora… e semplicemente non voglio dover sopportare una serata con quei due.


“Okay, vado,” dice Malfoy.


“Non devi andare via!” dice Dom. “Rosie è solo un po’ di cattivo umore per l’allenamento.”


“Non sono di cattivo umore!” grido con rabbia.


“Chiaramente,” mormora Malfoy.


“Oh, sta zitto Malfoy, e tornatene strisciando nel buco da cui sei venuto!”


Hey, sono incinta, ho il diritto di essere una stronza.


“Rose!” esclama Dom.


Malfoy sta sorridendo. Sa che mi ferisce, il fatto che lui sia con Dom. Lo sto fissando con uno sguardo così feroce che potrebbe competere con quello di nonna Molly o di zia Ginny.


“Ci vediamo più tardi, Dom” dice e la bacia. Incrocio le braccia e guardo il pavimento. Lui mi fa l’occhiolino quando Dom non sta guardando e lascia la sala comune. Lo odio.


“Rose, che diavolo è successo?”


“Non dovrebbe essere qui!”


“Quante volte hai portato ragazzi delle altre case nella sala comune? Ricordi Carl Baunt? Era un Corvonero!”


“Lascia perdere, Dom.” dico, sfregandomi la fronte. Sospira e si arrampica sul buco del ritratto dietro Malfoy. Evito di sottolineare il fatto che è passato il coprifuoco. Spero solo che i Capo Scuola la becchino e la mettano in punizione.


Martedì mattina ricevo un’altra lettera da mia zia Ginny. Ha davvero preso sul serio tutta questa faccenda della confidente.


Rose,
Sono contenta che tu abbia seguito il mio consiglio e sia andata da Madama Chips. Assicurati di andare da lei anche per la più piccola domanda o se stai poco bene.
Per quanto rigurda la faccenda del volo, non dovrebbe essere un problema per i primi mesi. Ovviamente quando inizierai a ingrossarti non sarà sicuro per te volare, ma dovresti essere in grado di giocare la partita di sabato senza alcun problema. Non ho dovuto ritirarmi dalle Holydead Harpies fino quando non sono stata incinta di James di quattro mesi, e non ha avuto alcun effetto su di lui
.


Do un’occhiata a James, che è seduto alcuni posti da me al tavolo della colazione. Lui e il suo amico Mark stanno scommettendo su quanti chicchi di riso soffiato James possa mettersi nel naso in una sola volta.


Nessun effetto? Zia Ginny è in una condizione di forte negazione per quanto riguardo il suo primogenito.


Per quanto riguarda l’ecografia, fai in modo di portare qualcuno con te. Vorrei poter venire, ma non riesco a liberarmi dal lavoro. Magari potresti portare Dom o anche Lily? Oppure potresti persino dirlo al padre, chiunque sia. Comunque, fammi sapere come va. Tua mamma e tuo papà non si rivolgono ancora la parola, mi dispiace, ma si sono entrambi considerevolmente calmati.
Prenditi cura di te stessa,
Con amore,
Zia Ginny


Passo il resto del giorno a chiedermi chi diamine potrei portare con me domani per la mia ecografia. Sono contenta che mamma non abbia detto a zia Ginny che è del figlio di Malfoy che sono incinta. Meno gente lo sa meglio è.





Gli allenamenti di stasera vanno molto meglio di quelli di ieri. Non sono più così preoccupata di volare dopo aver ricevuto la lettera di zia Ginny, perciò vado davvero meglio e paro ogni singolo tiro. Anche se a un certo punto sono abbastanza sicura che Dom mi abbia mandato addosso un bolide di proposito.

“Dom! A che gioco stai giocando?” le urla James.

“Scusa,” mormora lei, ma non sembra per niente dispiaciuta.

Dopo un’ora di allenamento siamo tutti troppo infreddoliti e stanchi per andare avanti, perciò James dichiara il pareggio. Nello spogliatoio, Dom è come un toro. È davvero arrabbiata per quello che ho detto a Malfoy la scorsa sera.


“Sul serio Rose, avresti potuto imbarazzarmi di più?” urla.


“Mi dispiace,” dico, anche se non è vero. “Ero solo di cattivo umore.”


“Almeno ti scuserai con lui?”


Io la fisso sotto shock, cercando di capire se stia scherzando.


“Scusarmi?” balbetto. Raramento chiedo scusa, persino quando so di essere in torto. Sono la persona più testarda al mando - Dom dovrebbe saperlo ormai!


“Bene,” dice con rabbia, afferra la sua borsa e si dirige verso la porta. La trattengo.


“Okay! Mi scuserò,” dico.


“Grazie,” dice e si calma notevolmente.


Afferro la mia borsa e mi incammino verso il castello con Dom. Sfortunatamente, Al e Malfoy sono nell’atrio che porta verso i sotterranei Serpeverde quando noi entriamo. Dom corre verso Malfoy e io mi trascino dietro di lei molto a malincuore. Questa sarà la cosa più umiliante che io abbia mai dovuto fare.


“Hey, Rossa,” dice Al, evidentemente contento che io sia comparsa, così da non dover sopportare da solo Malfoy e Dom e lo loro nauseanti smancerie.


“Rose ha qualcosa da dirti, Scorpy,” dice Dom.


Scorpy? Sta scherzando?


“Oh, davvero?”


Ha negli occhi questo luccichio malizioso incredibilmente irritante e gli angoli della bocca arricciati come se stesse cercando di sopprimere un sorrisetto. Non amerei niente più che lanciargli una maledizione in questo momento.


“Mi dispiace,” mormoro impercettibilmente.


“Cosa?” chiede Malfoy. “Non ho capito.”


Sto per spedirlo a calci all’inferno.


“Ho detto che mi dispiace,” dico chiaramente, “per ieri.”


E lui non può fare proprio a meno di lasciare che quel sorriso trasparisca. E’ così compiaciuto che vorrei solo dargli un pugno in faccia.


“Apprezzo le tue scuse, Weasley,” dice. “Mi hai davvero ferito ieri.”


Sto per colpirlo… Sto per colpirlo…


“Ora vado,” dico.


“A presto,” dice dopo di me con un tono di voce falsissimo. Giuro, mi ci vuole ogni pezzetto di forza nel mio corpo per non voltarmi e colpirlo.


Caracollo furiosamente su per le scale, ma mi imbatto di testa in una ragazza molto graziosa dai capelli ricci castani e un viso che mostra quanto sia innocente e carina - voi non odiate la gente così?


“Oh, scusami Rose!”


È Jenny Winter, la ragazza di Al. Sono ancora indecisa se mi piaccia o meno.


Immagino sia bello che lei e Al stiano uscendo insieme. Lei gli piace dal secondo anno, ma lui non ha mai trovato il coraggio di parlarle. È qui che i fratelli Potter differiscono tremendamente. Quando a James piace una ragazza, la assilla per un sacco finché non accetta di uscire con lui. E di solito non ci vuole molto, considerando che quasi ogni ragazza ad Hogwarts che non è imparentata con lui ne è affascinata. Onestamente, non ho idea del perché. D’altro canto, Al è molto timido e introverso quando si tratta dell’altro sesso. Ha già avuto delle ragazze, ma di solito erano ragazze molto socievoli che volevano stare con lui solo per lo status derivato dal suo cognome. Perciò immagino possiate capire perché sono abbastanza protettiva nei confronti di Al, come allo stesso modo lui è protettivo verso di me.


“Ciao, Jenny, giusto?” dico, nonostante sappia perfettamente chi è.


“Sì,” dice eccitata. “Sono la… ragazza di Al.”


Arrossisce nel dire la parola “ragazza”. È ovvio che prima non aveva mai considerato se stessa come una che potesse stare con Al. Comunque sembra felice - felice in un modo un po’ sfigato. Mi accorgo solo ora di come sia piccola. Ovviamente sapevo che era piccola, ma credevo solo in confronto ad Al, invece è una buona testa più bassa di me.


“Tutto bene?” chiede. Ha certamente notato che sono come un babbuino con il culetto arrossato dopo che mi sono dovuta scusare con Malfoy
.


“Ehm, sì,” mento. “Ho solo avuto un pessimo allenamento di Quidditch.”


“Oh, Al sarà felice di saperlo! Tutto quello che fa è continuare a parlare di come batterà i Grifondoro, sabato,” dice e rotea gli occhi affettuosamente. Mi sforzo di ridacchiare. Non sono molto in vena di far finta di essere simpatica.


“Um, Rose? Io… suonerà un po’ strano… ma io capisco se tu sei protettiva verso Al - intendo, voi due siete quasi come fratello e sorella… ma io vorrei solo che tu sapessi che - beh, lui mi piace davvero.”


La povera ragazza sembra sul punto di morire per l’imbarazzo nel dire queste parole. Wow, deve essere davvero intimidita da me.


“È bello sentirlo,” dico e annuisco a disagio.


“E inoltre,” continua. “Non sarebbe bello se tu e io potessimo essere amiche?”


È sempre una situazione imbarazzante quando qualcuno ti chiede di essere suo amico. Di solito gli amici diventano tali inconsciamente - l’attimo prima stai seduto ai Tre Manici di Scopa chiacchierando con dei tizi a caso dopo qualche Firewhiskey di troppo e quello dopo hai un amico per la vita senza nemmeno capire come diavolo l’hai ottenuto. Piccole Corvonero dai capelli ricci non ti fermano nei corridoi  e ti chiedono di essere tue amiche.


“Uhm, sì, certo,” dico, con la benché minima intenzione di portare avanti questa cosa.


Un sorriso sincero si distende sul suo volto grazioso e sembra veramente felice per la mia risposta. Mi chiedo se vorrà essere mia amica quando scoprirà che sono incinta. Immagino che quando verrà fuori scoprirò chi sono i miei veri amici.


“Grande!” esclama entusiasticamente, facendomi indietreggiare un po’. “Ora ho devo andare a fare un po’ di compiti. E’ stato bello parlare con te, Rose.”


“Anche per me,” dico.


Sorride e saltella giù per il corridoio. Voi non odiate le persone adorabili?


No, non intendo la gente adorabile - probabilmente suona un po’ ostile. Ma sapete quelle persone che sono SEMPRE felici e vorresti solo che fossero colpite da Vaiolo di Drago, così che semplicemente la SMETTESSERO DI SORRIDERE. Questo è il tipo di persone che non riesco a sopportare. Certo, in questi giorni ci sono molte persone che non riesco a sopportare.





Mercoledì mattina mi sveglio molto presto. La mia ecografie è alle sette e mezza e non ho ancora qualcuno con cui andare. Non considero nemmeno di chiedere a Dom perché poi dovrei dirle tutta l’intera faccenda dell’essere incinta del suo ragazzo. E diciamolo, sarebbe un po’ imbarazzante. E non posso fare come ha suggerito zia Ginny e dirlo a Lily perché poi dovrei dirle del fatto di essere incinta del tipo di cui è innamorata e sarebbe una conversazione piuttosto spiacevole.


Hugo è nella sala comune quando scendo le scale. Non sembra che abbia dormito molto. Sta certamente pensando a mamma e papà anche più di quanto faccia io. Lui ha fatto i bagagli sotto i suoi occhi e anche se sta sbadigliando, è evidente che non riesce a dormire.


“Buongiorno Hugh,” dico.


“’Giorno.” grugnisce.


Poi realizzo.


“Uhm, Hugo? Stamattina ho quella cosa dell’ecografia, nell’Infermeria della scuola… Madama Chips dice che dovrei portare qualcun con me. Ma il fatto è che a dire il vero nessuno a Hogwarts sa della mia - ehm - situazione… così… Verresti con me?”


Hugo sembra considerare un attimo la cosa e poi scuote le spalle e annuisce.


“Se mi farà perdere la lezione.”


Non la perderà, ma non glielo dico. Andiamo nell’Infermeria insieme e fortunatamente è ancora vuota. Madama Chips mi fa strada e mi dice di coricarmi sul letto più lontano dalla porta.


“Ci vorranno solo pochi minuti,” dice. Prepara questo grande scherzo bianco di fronte al mio letto e poi chiude le tende attorno a noi. Hugo, che sembra molto a disagio, si siede di fianco a me, ma sono contenta che sia qui. Madama Chips prende una bottiglietta di una pozione blu, vi intinge un tampone di cotone e poi lo strofina sulla mia pancia. Se devo essere onesta, fa il solletico. Odio quando le cose ti solleticano la pancia, perché poi ti viene un incontrollabile attacco di ridarella e tutti pensano che hai strani problemi. Perciò faccio del mio meglio per non ridere.


Madama Chips prende la bacchetta e la passa su tutto il mio stomaco mormorando indecifrabili incantesimi. L’immagine appare sullo schermo bianco in fondo al mio letto. Mentre Madama Chips mi mostra il bambino, forzo un sorriso e qualche ‘oooh” perché non ho la minima idea di cosa dovrei vederci. Per me è solo un mucchio di linee indistinte. Madama Chips da un colpetto allo schermo con la sua bacchetta e quello si riduce alle dimensioni di una cartolina.


“Questa è l’immagine della tua prima ecografia,” sorride e me la porge.


“Grazie,” dico. “È… uhm… bellissimo.”


Sorride di nuovo e poi ritorna nel suo ufficio.


“Che cosa dovremmo vederci?” chiede Hugo tranquillamente. Io alzo le spalle.


“Non ne ho idea.”





NOTE:

*in inglese "I have a bun in the oven" che ho tradotto appunto con "Ho una pagnotta nel forno" è un modo di dire per "sono incinta."



ANGOLINO PER UNA DEDICA:

Con questo capitolo faccio gli auguri a una persona speciale, Ernil, una ragazza meravigliosa e una delle autrici che preferisco in assoluto! Tesoro, la storia che mi hai regalato per il compleanno ce l'ho ancora nel cuore... ahimè l'ispirazione a scrivere qualcosa non c'è stata, l'altra storia che sto traducendo la conosci già XD, perciò approfitto di questo capitolo per dirti: tanti auguri di buon compleanno! ♥ ♥ ♥

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Gimme A Break! ***


capitolo 8 nuovo Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttricenefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)



CAPITOLO 8: Gimme A Break!





Per qualche sconosciuta ragione, per il resto della settimana porto con me l'immagine dell'ecografia. Ne ho fatta una copia e l'ho mandata a zia Ginny, ma dubito che mamma e papà vorranno vederla. Dopo tutto, è il motivo per cui stanno litigando, no? Tengo la foto al sicuro nella tasca della mia tunica e la tiro fuori ogni volta che vado in bagno o anche quando trovo un momento per me stessa, solo per darle un'occhiata. Non sono ancora sicura a cosa assomigli... Penso che ricordi fortemente una specie di zucca. E diciamolo, c'è pieno di zucche nella mia famiglia.*


Hey, ho fatto una battuta!


Patetico che faccia battute così brillanti nella mia testa e non ad alta voce. Suppongo che il mondo non conoscerà mai il mio incredibile senso dell'umorismo e mi vedrà sempre come un'arrabbiata testarossa incinta.


Mercoledì sera non c'è l'allenamento di Quidditch perchè Al ha prenotato il campo per l'allenamento di Serpeverde. Ne sono davvero contenta, perché ho un sacco di lavoro in arretrato da recuperare. Perciò dopo cena mi dirigo verso la biblioteca come la piccola secchiona che sono.


La biblioteca è totalmente deserta eccetto per quel tipo strano al settimo anno a Tassorosso, John Lawson, che è sempre qui. Noi lo chiamiamo l''Uomo Biblioteca' e io e Dom abbiamo anche inventato un intero fumetto su di lui, quando eravamo al primo anno. Lui era un supereroe che indossava una canotta con le iniziali 'UM' sul davanti. Aveva lo speciale potere di leggere i libri a velocità super, con l'aiuto dei suoi fidati compari, la Ragazza Libro e  il Ragazzo Letteratura. So che eravamo dei meravigliosi fenomeni, per aver davvero fatto le strisce a fumetti.


Faccio un cenno di cortesia all'Uomo Biblioteca quando lo supero e la sua presa sul libro si fa più forte mentre ricambia il saluto - come se temesse che stessi per portargli via il libro. Sono in biblioteca da nemmeno dieci minuti quando Dom irrompe rumorosamente, guadagnandosi sguardi letali dal bibliotecario e occhiatacce estremamente spaventati dall'Uomo Biblioteca. E' un po' una femminuccia come supereroe.


"Rose! Non indovinerai mai chi si sposa!" Dom ansima, evidentemente ha corso per tutta la strada fino alla biblioteca.


Se dice lei e Malfoy, mi metto a piangere.

 
"Chi?"


Getta una lettera sul tavolo di fronte a me.


"Ted e Victoire!"


Cosa? Okay, ora vorrei davvero che invece fossero lei e Malfoy. Non c'è verso che Teddy si sposi. Dovrebbe lasciarla per me! Questo non era nei piani! Vero, non ha ancora ben manifestato i suoi sentimenti per me, ma è solo questione di tempo... SPOSATO? Sta scherzando? Perché non me l'ha detto? Perchè ho dovuto scoprirlo da Dom? Io e Ted ci diciamo tutto!


Sto per svenire.


Dom sembra così eccitata alla prospettiva che sua sorella maggiore si sposi. Faccio del mio meglio per sembrare anche io felice, ma colgo flash di me stessa nello specchio di fronte e il sorriso tirato sul mio volto mi fa sentire costipata.


"È meraviglioso," dico piano, ma faccio in modo che sembri che parlo a bassa voce solo perché siamo in una biblioteca.


"Lo so!" dice ad alta voce, tanto che l'Uomo Biblioteca ci guarda sotto shock. "Vero? E sarò la damigella d'onore!"


Spinge di nuovo la lettera verso di me, costringendomi a leggerla.


Dominique,
Come va la vita a Hogwarts in questi giorni? Tu e Lou mi mancate fin da quando voi due siete andati via di nuovo, ma non immaginerai mai cosa è successo... Teddy mi ha chiesto di sposarlo! La scorsa sera, mi ha portato fuori in un ristorante molto carino a Diagon Alley - champagne, ostriche e tutta quella roba lì - e poi si è messo in ginocchio e tutto il resto! Avresti dovuto vedere l'anello, Dom, è meraviglioso!
Ovviamente vorrò te come damigella d'onore! Non abbiamo decido ancora una data, ma stiamo pensando forse d'estate o il prossimo anno. Vogliamo sposarci da qualche parte in Francia, forse nella casa di campagna di grandmere e grandpere**. Nonno a nonna Weasley sono così felici per noi, perchè Teddy sarà finalmente un membro ufficiale della famiglia.
Teddy vuole che zio Harry sia il suo  testimone, glielo ha già chiesto!
Comunque, ho pensato di scriverti e dirtelo prima che mamma e papà avessero modo di farlo. Sono sicura che puoi aspettarti la loro lettera fra la posta quotidiana!
Prenditi cura di te,
Victoire


"Non è romantico?" sospira.


"Uhm, sì," dico, con voce tremante. Oh Merlino, sto per iniziare a piangere proprio qui in biblioteca. Penso sia ora che l'Uomo Biblioteca intervenga e mi salvi da questo casino. Do un'occhiata al cosiddetto Uomo Biblioteca - fa capolino da oltre il libro per vedere cosa ci succede e quando vede che lo guardo, ci sparisce di nuovo dietro.


"Vado a risponderle," dice Dom. "Ci vediamo più tardi!"


Se ne va saltellando dalla biblioteca, inconsapevole della devastazione che ha appena lasciato lungo il suo cammino. Chiudo i miei libri di scuola, allungo una mano nella mia borsa e tiro fuori un pezzo di pergamena e una piuma e inizio a scrivere furiosamente.


Ted,
Dom mi dice che ti sposi. La mia lettera deve essere stata persa alle poste. Oppure devo essermi sbagliata quando ho pensato che fossimo amici che si dicevano tutto prima che a chiunque altro. Ti ho fatto sapere per primo quella che probabilmente è la notizia più grande che avrò mai nella mia vita. Evidentemente non merito lo stesso trattamento, da come ti comporti, ma non riesco a capire bene il perché. Non sei migliore di me, Ted. Potresti credere di esserlo dato che io sono una mocciosetta incinta, ma non lo sei. Almeno io so chi sono i miei amici.
Buon matrimonio. Spero che tu sia felice.
Rose


Sì, è immaturo. Sì, mi odierà per averla inviata. Ma non mi importa più. In questo momento sono così incavolata che non sto riesco proprio a pensare razionalmente. Mi precipito in Guferia, afferro il primo uccello ignaro, lego la lettera alla sua zampa e lo lancio dalla finestra. Scivolo a terra contro il muro della Guferia e mi raggomitolo in una piccola palla e inizio a piangere a dirotto. E' come se ogni minima emozione che ho represso dentro di me nelle ultime settimane stesse uscendo in questo momento, in una pozza di lacrime. Il fidanzamento mi ha fatto davvero passare il limite.


Ma non posso nemmeno raggomitolarmi in una palla sul pavimento della Guferia e piangere a dirotto in pace. Lo scricchiolio della porta che si apre e - oh Gesù, di tutte le Guferie in tutte le scuole in tutto il mondo, doveva entrare in questa qua...


"Weasley, perché sei sul pavimento?" chiede Malfoy.


"Vattene," singhiozzo.


"Gesù, stai piangendo?" dice, una nota di divertimento nella voce.


"Va via!" urlo.


Non lo fa. Scivola giù contro il muro accanto a me e se ne sta lì in silenzio per alcuni minuti. Vorrei che se ne andasse. Odio piangere di fronte alla gente. Mi fa sembrare debole.


"Allora, mi dirai cosa c'è che non va?" chiede dopo un po'.


"Perché dovrei dirlo a te?" mormoro sgarbata.


"Perché, a quanto pare, sono l'unica persone a cui importa che tu te ne stia seduta a piangere a dirotto in una Guferia puzzolente," dice semplicemente.


"Non sto piangendo a dirotto," replico indignata.


"Certo," dice sarcasticamente. "Se lo dici tu."


"Sta zitto," scatto. "E scendi dal tuo alto cavallo. Non sei brillante come credi di essere."


"Siamo lunatici?" dice, ridendo forte. Non sembra offeso per il fatto che l'abbia appena attaccato. Questo mi irrita.


"Che ci fai qui?" dico con impazienza.


"Stavo cercando Dom, se ci tieni a saperlo. Mi ha detto che stava salendo qua per mandare una lettera a sua sorella."


"Oh," dico.


Devo ammetterlo, sono alquanto delusa di sentirlo. Non so perché, ma mi ero convinta che fosse venuto qui apposta per vedermi....


Non che mi importi o altro. È solo che sarebbe stato bello se fosse importato a qualcuno. Persino se fosse solo Malfoy.


"Avresti preferito che non fosse così?"


"Che non fosse cosa?"


"Che non stessi cercando Dom."


Mi lascio sfuggire una falsa risata.


"Non è affar mio che cerchi chi ti piace!"


"Che problema hai, Weasley?" urla. "Perché sei così dannatamente complicata?"


"Non idea di cosa tu stia parlando," dico.


"Davvero? Ok, andiamo a letto insieme e poi mi dici di non dirlo a nessuno e poi mi ignori per due mesi! Poi ci facciamo a Capodanno e ancora mi allontani-"


"Uhm, a questo punto si potrebbe pensare che ti sei preso una cotta!" esclamo.


"Non mi freghi," dice. "So che ti piaccio."


"Stai uscendo con Dom!" urlo. "Perché vuoi piacermi?"


"Perché tu mi piaci!"


"E allora perchè diavolo stai uscendo con Dom?" grido.


"Non lo so!"


Il silenzio echeggia nella stanza, eccetto che per strani versi qua e là dei gufi. Perchè con Malfoy mi trovo sempre in situazioni imbarazzanti? Vorrei che la smettesse di fissarmi. Non ho idea di cosa dirgli.


"Senti, capisco se non vuoi ferire Dom, ma... Io non sono felice con lei," ammette. "Io... È solo che non riesco a togliermi te dalla testa, mi stai facendo diventare matto! Non riesco nemmeno a sopportarti... sei la ragazza più irritante di Hogwarts!"


"Sì, beh nemmeno io riesco a sopportarti," replico infantilmente.


"Perché non possiamo solo-"


"Non dirlo," dico. "Va via, Malfoy. Io non ti piaccio. Nemmeno mi conosci. Ci sono cose di me... Se tu le scoprissi, io non ti piacerei. Dico sul serio."


"Mettimi alla prova," dice.


Faccio una pausa.


Questo è quanto. Dovrò dirgli tutto. Può fare quello che vuole quando lo scopre, non mi importa. Devo solo dirglielo. Come diavolo faccio? Immagino potrei farlo in modo divertente, gridandogli in faccia "sei papà!" per alleggerire l'atmosfera, ma non sono sicura che l'apprezzerebbe. Penso potrei provare a girarci intorno. Forse chiedergli se gli piacciono i bambini? O mostrargli la foto dell'ecografia e dire "ti ricorda qualcuno?"


Okay, respira Rose. Puoi farcela. L'hai detto ai tuoi genitori! Dirlo a Malfoy dovrebbe essere un gioco da ragazzi! Oh dio, vorrei che non mi guardasse così.


"Okay," dico con calma. "Il fatto è-"


"Ciao ragazzi!"


Wow, Dom, grazie per aver beccato il PEGGIOR MOMENTO DELLA STORIA per entrare in Guferia! Persino Mafloy non riesce a mascherare la sua delusione nel vederla.


"Cosa ci fate seduti sul pavimento?" chiede.


"Niente," dico in fretta. "Me ne stavo proprio andando."






Faccio del mio meglio per evitare Malfoy tutto giovedì e venerdì e da venerdì sera mi sento molto meglio per tutto. Sì, sono ancora giù di morale per il fatto che Teddy non solo non mi ha informata della sua decisione di sposare Victoire, ma deve anche ancora rispondere a quella mia lettera così arrabbiata. Ma ho fatto del mio meglio per non pensarci. Trovo che meno penso alle cose, meno spaventata e giù di morale sono. Prendete per esempio la partita di Quidditch contro Serpeverde di domani. Ci penso solo quando James mi urla di farmi una bella dormita stanotte e di essere al meglio per giocare domani. Allora mi viene da vomitare nel corridoio.


Vado con Chastity a Trasfigurazione venerdì pomeriggio perchè sono quasi sicura che Dom sia fuori da qualche parte con Malfoy. I corridoi sono brulicanti di gente che parla della partita di Quidditch e dei piani per il fine settimana. Sembra un po' più affollato del solito. Faccio del mio meglio per farmi strada tra la folla per raggiungere in tempo Trasfigurazioni. La professoressa Chang odia quando siamo in ritardo.


"Hey, Rose!"


Oh cavoli, è Laura Phelps. Che diavolo vuole?


"Ti è caduta questa," dice. Tiene in mano un pezzetto di carta con un sorriso davvero inquietante sul volto. Lo afferro, aspettandomi una specie di disegno infantile di me che cado da una scopa... ma non lo è.


E' la mia ecografia.


"Qu-questa non è mia," mento in fretta.


"L'ho vista cadere dalla tua tasca," dice compiaciuta. "È carino. Ti assomiglia."


Mi guardo intorno in fretta per assicurarmi che nessuno ci stia ascoltando.


"Non puoi dirlo a nessuno," la prego pacatamente, ma sento che questa è l'unica strada che posso percorrere ora. "Seriamente, non sto scherzando Laura."


"Certo che non lo dirò a nessuno," dice, ma lo dice in modo davvero falso e sta ancora sogghignando. "Dimmi, chi è il papà?"


Mi allontano da lei con rabbia e corro verso Trasfigurazione. Non lo dirà a nessuno. Se veramente ne sono convinta, allora perchè diavolo sono così nel panico? No, non lo dirà. E anche se lo facesse, chi le crederebbe? La gente mi vede come il prefetto di Grifondoro con buoni voti. Gli insegnanti dico sempre quanto assomiglio alla mamma. (Certo, la mamma la mena sempre su come io sia "così simile a [tuo] papà" quando faccio qualcosa di stupido. Cosa che accade abbastanza spesso.) E quelli come la meravigliosa, intelligente, ubbidiente, secchiona, dai capelli cespugliosi Hermione Granger Weasley non si troverebbero mai in questa situazione. Lei non ha mai fallito in niente, perciò come potrebbe aver fallito con sua figlia?


La Chang mi guarda severamente per il mio ritardo, perciò corro al mio posto accanto a Dom. Fortunamente non ha deciso di mollarmi per il suo prezioso ragazzo nelle lezioni che abbiamo con Serpeverde - per ora. Riesco a malapena a concentrarmi sua qualsiasi cosa sia quella che a quanto pare dovremmo fare. Laura Phelps entra in classe in ritardo, ma inventa qualche stupida scusa sul non sentirsi bene, perciò la Chang nemmeno si arrabbia! La vita non è giusta. Al e Malfoy sono seduti nei banchi a lato dei nostri, perciò faccio del mio meglio per tenere gli occhi fissi alla lavagna finchè alla fine non suona la campanella. Dom mi saluta in fretta e corre verso Malfoy. Grazie cugina. Sei la migliore. Certo, è meglio che io non parli, vero? Intendo, la sto tradendo con il suo ragazzo? Chi lo sa? Tutto quello che so è che sono la peggior cugina del mondo.


"Stai andando a cena, Rossa?"  chiede Al, che come me è stato abbandonato dal suo migliore amico.


"Devi proprio chiamarmi così?" dico esasperata, uscendo dall'aula insieme a lui.


"Non ti dà fastidio quando James ti chiama Rossa!"


"Mi dà fastidio. Ma lui è più vecchio di me e mi chiama Rossa da quando ha imparato a parlare. Tu sembri solo copiarlo," spiego.


"Vero. Ma se ti dà fastidio, buon per me," si stringe nelle spalle.


Gli do un pugno al braccio.


"Hey, sei davvero forte per essere così piccoletta," dice, sfregandosi il braccio.


"Non sono piccola!" protesto, perchè non la sono. "È solo che tu sei molto alto."


James è già a cena quando scendiamo. Dom è seduta con Malfoy al tavolo di Serpeverde, perciò Al fa una faccia schifata e si siede invece al tavolo Grifondoro con noi.


"Ehi! Niente spie Serpeverde!" protesta James a vedere Al.


"Come se davvero volessi spiarvi," dice Al freddamente. "Non ho bisogno di consigli da Grifondoro, grazie mille."


E così inizia la rivalità tra fratelli e case. Deve essere strano per James e Al essere capitani di quelle che probabilmente sono le due case più in conflitto a Hogwarts. È strano come riescano a rimanere in rapporti amichevoli l'uno con l'altro, anche quando prendiamo a calci nel culo i Serpeverde alle partite. Io e Hugo facciamo fatica ad andare d'accordo e siamo nella stessa casa!


"Hey Albie."


Jenny Winter arriva dal tavolo Corvonero a quello Grifondoro per sedersi con Al, che a quanto pare lei chiama "Albie". Ma ad Al non sembra dispiacere. L'amore può fare cose davvero strane alla gente. Ma penso ancora che "Scorpy" sia peggio. Al le avvolge un braccio intorno alla vita e appena si siedono diventato tutti mielosi e nauseanti. Guardo al tavolo dei Serpeverde e Dom e Malfoy sembrano il loro specchio. Che vomito.


Con l'arrivo di Laura Phelps al tavolo della cena divento estremamente nervosa. Ha ancora indosso quel sorriso totalmente insopportabile che mi fa solo desiderare di prenderla a schiaffi, ma so di non poterlo fare. Ha completo potere su di me e lo sa persino lei.


"Laura!" esclama James. "Come stai questa bella giornata di gennaio?"


Si spettina i capelli neri come fa ogni volta che cerca di impressionare le ragazze e guarda verso Laura con quegli enormi occhi marroni che assomigliano tantissimo a quelli di Ginny. Mentre osservo James flirtare spudoratamente con Laura Phelps, noto il gruppo di ragazze del terzo anno sedute in fondo al tavolo che guardano gelosamente Laura, con sguardi che potrebbero uccidere. Forse potrei far sì il fan club di mio cugino la uccida e poi non mi dovrei preoccupare di niente.


Appena ho finito di cenare, mi alzo per andare via senza curarmi di salutare gli altri. Ma Laura si accorge del mio allontanamento, nonostante sia totalmente affascinata da quell'idiota di mio cugino in quel momento.


"Te ne vai di già?" dice dolcemente.


"Uhm, sì," mormoro. "Ho un sacco di compiti."


"Oh, beh non stressarti troppo. Non si dovrebbero prendere le cose alla leggera... nelle tue condizioni."


Sto per cancellare quel sorriso compiaciuto da quel visetto grazioso! James, come può piacerti una tale insopportabile puttanella? Comunque, la battuta resta tutta per lei, dato che nessuno sembra avere notato il suo commento sprezzante. Come si fa un incantesimo obliviante?  Ho intenzione di andare a vedere e poi eliminare tutti i ricordi che questa ragazza ha dalla sua testa già quasi vuota.


Quando arrivo nel mio dormitorio, c'è un gufo che bussa alla finestra con una lettera legata alla zampa. Apro in fretta la finestra e slego la lettera dalla zampa di un gufo davvero scontroso - immagino non abbia dimenticato come l'ho buttato fuori dalla finestra della Gufera.


Rose,
sapevo che avresti fatto così. Victoria era davvero emozionata, così ha detto cha ha dovuto scrivere a Dom. Avevo intenzione di dirlo a te per prima, ma sono stato davvero occupato - pensavo che tu l'avresti capito. Sai che non penso a te come a una "mocciosetta incinta" come dici tu. Tu sei una dei miei migliori amici. Smettila di comportarti in maniera così infantile riguardo a questa cosa. Io non mi sono comportato così quando tu mi hai detto che eri incinta. E credimi, c'erano un sacco di cose che avrei voluto dire allora, ma non l'ho fatto perchè sapevo che non avevi bisogno di sentirle, proprio come io non ho bisogno di sentire tutti i tuoi commenti maligni nella tua scorsa lettera. Sono fidanzato, questo dovrebbe essere uno dei momenti più felici della mia vita. Non rovinarmelo. Spero che tu ti stia riguardando perchè evidentemente non hai bisogno o non vuoi che io mi prenda cura di te.
Ted


Strappo la lettera in piccoli pezzetti e li incenerisco con la mia bacchetta. Questo è ciò che penso di quella stupida lettera. Se non vuole "prendersi cura" di me, non me ne frega niente. Sono piena di gente con cui confidarmi, non ho bisogno di lui. Pensa di essere tanto migliore di me e se pensa che sono infantile allora peggio per lui. E troppo occupato? Che diavolo significa? Non siamo mai troppo occupati l'uno per l'altra! È troppo occupato per dirmi che è fidanzato?


Non scrivo una risposta. Non è che gli importerebbe se lo facessi. Mi trascino a letto, senza preoccuparmi davvero di che ora siano e fisso con rabbia la parte superiore del mio letto a baldacchino. Lì su c'è una foto davvero vecchia di mamma, papà e zio Harry di quando erano al primo o secondo anno. Sembrano così felici, mentre sorridono e salutano con la mano l'esterno della foto senza una preoccupazione al mondo. Non è strano che nonostante a quei tempi Voldemort fosse ancora vivo, la vita per mamma e papà fosse più felice di quanto non sia ora?







La mattina della partita di Quidditch Serpeverde contro Grifondoro mi sveglio con quella familiare sensazione di paura e ansia alla bocca dello stomaco. È presto - non riesco a vedere la mia sveglia, ma dato che fuori è ancora buio, immagino che siano le prime ore del mattino. Non cerco nemmeno di rimettermi a dormire, perchè so che è solo una perdita di tempo ed energie - in fin dei conti ieri sera mi sono addormentata verso le sette. Al contrario, mi alzo e vago per la sala comune per alcune ore, cercando di evitare di pensare alla partita prossima.


Sto per giocare una partita di Quidditch, anche se sono incinta. Questo non può essere una buona cosa, vero? Voglio dire, so che Ginny ha detto che avrei potuto volare, ma ancora non credo che giocare a Quidditch sia un bene per una ragazza nelle mie condizioni. Ma non posso tirarmi indietro ora - James mi ucciderebbe (uccidendo di conseguenza il bambino comunque) se non mi presentassi, Serpeverde vincerebbe e Malfoy e Al se ne andrebbe impettiti in giro per Hogwarts, come se si meritassero quel posto - non posso lasciare che accada. Nessuno dei miei figli porterà questo tipo di sofferenza nel mondo.


Perciò alle otto in punti lascio la sala comune e vado a fare colazione. Non sono particolarmente affamata, ma so che devo mangiare qualcosa per tenermi in forze. Sbocconcello un pezzo di toast per alcuni minuti e poi abbandono completamente l'idea. Sto iniziando a sentirmi davvero nauseata (come al solito). Ma questa volta è per il nervoso. James sembra nervoso proprio quanto me, ma riesce a divorare al sua colazione - è solo molto più silenzioso di quanto non sia di solito.

Dopo la colazione ci dirigiamo verso gli spogliatoi di Grifondoro. I Serpeverdi ci urlano dietro mentre ci incamminiamo verso la la porta, ma cerco di non cogliere le osservazioni. James gli fa il dito medio, provocando ancora più insulti lungo il nostro percorso.


"Rose!"


Mi volto e vedo Laura Phelps che corre verso di me. Che diavolo vuole?


"Buona fortuna per la partita di oggi," dice e strizza l'occhio a James che è accanto a me.


"Oh, uhm, grazie," mormoro.


"Potrebbe essere... informativa."


"Di che parli?" sussurro furiosa.


Tiene in mando una foto della mia ecografia.


"Ho fatto una copia," sorride. "E ho intenzione di dirlo a tutti."


"Perchè?" urlo, il cuore impazzito per il panico.


"Perchè sei una stronza," dice semplicemente. "E io ti odio. E penso che gli studenti di Hogwarts dovrebbero vedere il loro prefetto per chi è realmente... una marcia puttanella."


Mi fa l'occhiolino e trotterella allegramente verso la Sala Grande. Sono nel panico più ora di quando ho scoperto di essere incinta. Oh mio dio, lo dirà a tutti. Laura Phelps è una stronza manipolatrice e si prenderà il gran piacere di diffondere la gloriosa notizia che Rose Weasley, il prefetto di Grifondoro, è incinta. Penso che dovrei semplicemente scappare da Hogwarts e non tornare mai più.


"Rossa! Datti una mossa!" grida James da fuori la Sala grande.


Okay, giocherò questa partita e poi scapperò da Hogwarts. Sarò ricordata come il portiere di Quidditch di Grifondoro che ha vinto la partita contro Serpeverde prima di sparire per sempre dalla faccia della terra. Ruberò il mantello dell'invisibilità di James e vivrò lì sotto per sempre. E no, non penso di essere minimamente drastica!


James fa il suo usuale discorso di incoraggiamento, ma non sto ascoltando, mentre indosso la mia divisa da Quidditch.. Mi chiedo dove sia Laura Phelps ora - a quante persone l'ha già detto? Posso scommettere la mia gamba sinistra che l'ha già detto a Chastity Finch, che mi piace abbastanza - non vorrà più conoscermi ora. Dom è seduta di fronte a me, la sua mazza da Battitore in mano e mi sorride incoraggiante. Mi odierà a morte quando lo scoprirà.


"È ora," dice James, prendendo la sua scopa. Tutti noi facciamo lo stesso e lo seguiamo fuori dallo spogliatoio e nel campo da Quidditch.


A dire il vero volare è la sensazione più bella al mondo, ma in questo momento, appena mi alzo in volo nel campo, non riesco nemmeno a concentrarmi sulla sensazione di completa euforia che viene solo dal volare su una scopa. I miei occhi stanno scrutando la folla in cerca di Laura Phelps - ma ovviamente non riesco a vederla considerando che quasi tutti gli studenti di Hogwarts sono qui per vedere la partita. Prendo il mio posto ai pali della porta. Viene rilasciata la Pluffa, la voce del commentatore riempie lo stadio... la partita inizia.


"Benvenuti a quella che si prospetta essere la miglior partia di Quidditch della stagione - Serpeverde contro Grifondoro! La squadra Serpeverde sembra sia eccezionale quest'anno! Capitanata da Albus Potter, Cacciatore, i Serpeverde sono i favoriti a vincere la partita con Scorpius Malfoy come Cercatore, Lorcan e Lysander Scamandro come Battitori, Henrietta Flitt come Portiere e Jason Bates e Kyle Montague come Cacciatori! I Grifondoro, capitanati nientemeno che dal fratello di Albus Potter, James, hanno messo su una forte squadra anche quest'anno! Potter gioca come Cercatore, Rose Weasley come Portiere, Dominique e Fred Weasley come Battitori e Simon Paciock, Seàn Finnigan e Fiona Jordan come Cacciotori!
"Entrambi i Potter stanno volando davvero bene oggi. I Grifondoro sono in possesso della pluffa - Paciock passa a Finnigan, di nuovo a Paciock... tira... parata da Henrietta Flitt! Potter... ehm, intendo, il Potter Serpevedere è in possesso di pluffa ora, passa a Bates... passa a Montague e... ouch! È stato colpito da un bolido da Dominique Weasley! I Grifondoro hanno la pluffa! Jordan devia un bolide colpito da uno degli Scamandro... non sono sicuro quale... passa la pluffa a Paciock che la fa cadere! Presa da Fiona Jordan che tira e... PUNTO PER GRIFONDORO!


"Il punteggio è 10-0 per Grifondoro! Malfoy e Potter... intendo il Potter Grifondoro... girano per il campo ma non ci sono stati ancora segni del boccino d'oro! I Serpeverde sono in possesso... Bates passa la pluffa a Montague... passa a Potter... il Potter Serpeverde... tira... PUNTO PER SERPEVERDE! Che punto! Rose Weasley sembra essere su un altro pianeta! Il punteggio è pari, 10-10!" Non mi ero nemmeno accorta che Al stesse venendo verso di me con la pluffa finche non è stato troppo tardi.


"SVEGLIATI ROSSA! urla James da sopra di me. Scorpius mi guarda come per dire, che diavolo stai facendo?


All'improvviso la voce del commentatore cambia. Era un Tassorosso del sesto anno, Gregory McPhilips, che stava commentando, come fa a tutte le partite, ma ora la voce di una ragazza riempie lo stadio.


"Scusate gente, Gregory si è preso una piccola pausa per andare in bagno," dice dolcemente la voce... è una voce troppo familiare.


Do un'occhiata al palco dei commentatori - Gregory è lì, con la bacchetta puntata verso la propria gola e che muove le labbra, ma nessun suono ne esce. Sembra terribilmente confuso sul motivo per cui qualcuno gli abbia appena portato via il suo compito.


"Albus Potter passa la pluffa a... qualcuno... e lo la passando a ... uno di quei tipi in verde... che viene colpito da una di quelle palle nere... sembra far davvero male... Uno dei tipi in rosso ha la pluffa... o forse è una ragazza... non so... Oh, i tipi verdi l'hanno presa di nuovo! La passano... la passando ancora... l'hanno ancora i tipi verdi... vanno a segnare... andateci piano con Rose, ragazzi, è INCINTA! Oops, l'ho detto ad alta voce? Scusa, Rosie."


E all'improvviso realizzo di chi è la voce che ha riempito l'intero stadio da Quidditch... Laura Phelps. L'intero stadio è ammutolito. Il gioco è rimasto sospeso a mezz'aria. La gente sta ancora cercando di capira cosa è stato detto e io mi sento talmente svenire che penso di star per cadere dalla mia scopa. Per evitare che accada, volo velocemente verso terra, salto giù dalla mia scopa e corro negli spogliatoio Grifondoro e in un cubicolo dei bagni a piangere a dirotto. Sono quasi sicura che la gente là fuori stia ancora cercando di capire che diavolo stia succedendo.


La voce di Luara non si riesce più a sentire e Gregory è tornato a commentare.


"Scusate," dice a disagio. "I Serpeverde sono in possesso della pluffa. Albus Potter lascia cadere la pluffa, vola fino a terra e corre fuori dal campo seguito subito da James Potter! Fred e Dominique Weasley seguono e... anche il Cercatore Serpeverde, Malfoy ha abbandonato il gioco!"


Li sento irrompere negli spogliatoi. Prima Al e James che stanno urlando l'uno all'altro, entrambi senza fiato per la partita.


"Certo che non è vero!" ansima Al. "È solo quella stronza della Phelps che mette su dei casini!"


"Rossa!" chiama James. "Rossa, sei lì dentro?"


Non dico niente, ma il mio incontrollato tirar su con il naso mi fa scoprire. Al bussa gentilmente alla porta.


"Rose," dice, sapendo che questo è il momento di usare il mio vero nome. "Vieni fuori. Nessuno le crede."


"Sì," dice James indignato. "È una vacca pettegola!"


E' bello che James scelga me rispetto alla ragazza che gli piace. Ma io non esco ancora... mai.


Sento la porta aprirsi di nuovo.


"Dove è?" sento urlare Dom.


"Vuoi che maledica quell'idiota della Phelps?" chiede Fred.


"Rose!" chiama Dom.


Non posso affrontarla. Non posso affrontare nessuno di loro in questo momento. Vorrei che tutti loro se ne andassero e basta, in modo da potermi riappacificare da sola con tutto questo. Ma sembra che nessuno di loro vada da qualche parte. È come se stessero aspettando una conferma del fatto che Laura Phelps sta mentendo. Vorrei di tutto cuore poter semplicemente uscire da questo cubicolo con un grosso sorriso sul volto e dire, sì Fred, puoi maledire quell'idiota della Phelps. Ma non posso più farlo. Non riesco più a mentire alla famiglia con cui ho passato quasi ogni giorno della mia vita. Le ultime settimane sono state così difficili ed è tempo di farglielo sapere.


Apro la porta lentamente e i loro mormorii cessano appena mi intravedono. Do un'occhiata al mio riflesso allo specchio di fronte. I miei capelli sono spaventosi per il volo, il mio viso è rosso e chiazzato e i miei occhi sono gonfi e pesti. Ho un aspetto assolutamente orribile. Mi guardano tutti con aspettativa.


"Rose, nessuno le crede," dice Dom piano. "Sappiamo che non sei incinta. Voglio dire, è ridicolo!"


Gli altri annuiscono in approvazione. Questo è anche più difficile che doverlo dire ai miei genitori. La porta dello spogliatoio si apre e Malfoy entra, con il fiatone. Si guarda intorno, ma alla fine il suo sguardo si fissa su di me, proprio come quello di chiunque altro.


"Che sta succedendo?" chiede Malfoy.


"Non è niente," dice Dom. "Andiamo, Rose. Torniamo fuori e finiamo la partita."


"Non posso," singhiozzo.


"Certo che puoi," dice. "Come ho detto, nessuno crede a Laura!"


"Beh, invece dovrebbero!" urlo.


Ora un silenzio sconvolto riempie gli spogliatoi. Tutti sembrano terribilmente confusi, tranne per Malfoy che ha un'espressione di totale shock sul volto.


"Che stai dicendo, Rose?" chiede Fred gentilmente.


"Non sta mentendo," dico a bassa voce.




NOTE


* il gioco di parole è fatto su nut, che significa al contempo noce, ma anche zucca (nel senso di testa)/matto/coglione. Alla fine ho optato per la parola zucca, che in italiano ha comunque doppio significato e poteva prestarsi al gioco di parole, non divertente come quello originale, è ovvio...

** in francese nel testo

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Parents Dispute ***


capitolo 9 nuovo Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttricenefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)



CAPITOLO 9: Parents Dispute



A volte vorrei essere un animagus. In questo momento, ad esempio. Se potessi trasformarmi in un insetto o in un uccello o persino in un topo, potrei scappar via da questo spogliatoio e vivere per sempre come animale. La vita sarebbe più semplice, non è vero? Ti accoppi con centinaia di partner diversi e non importa a nessuno se sei stato con i tuo cugini oppure no, perché è probabile che con chi ti stai accoppiando sia comunque un tuo lontano cugino. Ma ti importa? No, perché sei un dannato insetto e non hai idea di cosa sia un cugino. E se fossi un animale e fossi incinta, è probabile che finirei per mangiare il mio bambino, una volta nato. Problema risolto.


Ma sfortunatamente sono una strega umana, intrappolata in questo spogliatoio Grifondoro con Fred, James, Al, Dom e Malfoy che mi fissano con in volto espressioni di puro sbigottimento. Non posso nemmeno scappare fuori dalla porta perché la stanno bloccando. E anche se fuggissi da qua, ci sarebbero centinaia di studenti che riderebbero e mi indicherebbero come se fosse una specie di mostro.


James è il primo a riprendersi dalla bomba che ho lanciato. Tossicchia a disagio, si passa le mani tra i capelli nerissimi (come fa sempre) e si sposta da un piede all’altro per un po’.


“C-come?” chiede incredulo.


“Vuoi che ti faccia un disegnino?” replico con rabbia.


Che domanda ridicola.


“No, voglio dire… Chi è il padre?”


Al, Fred e Dom annuiscono e Malfoy sembra davvero sperare che io dica qualche nome a caso. Ma io non dico nessun nome. Continuo semplicemente a fissare Malfoy, come se stessi cercando di dirgli in modo subliminale che il bambino è suo. Ma lui continua a ricambiare il mio sguardo con determinazione, perché non ci crederà finchè non glielo dirò.


“Aspetta un attimo,” dice Al. “Perché sta guardando lui?”


Al guarda alternativamente me e Malfoy, estremamente confuso. Dom inizia a ridere, una risata troppo acuta e nervosa per essere credibile come vera.


“Stai scherzando,” ride. “Questo è uno dei tuoi strani scherzi, vero Rose? E’ come quella volta in cui correvi in giro vestita da Dissennatore all’anniversario di matrimonio di nonno e nonna… Ci siamo cascati, vero?

Di nuovo, non dico niente e abbasso lo sguardo sui miei piedi perché non riesco più a guardare Malfoy.


“Rose,” insiste lei. “Dimmi che stai scherzando.”


Scuoto la testa tristemente. Oh, perché è dovuto succedere tutto questo?


Lui?” urla Fred, indicando Malfoy.


“Non sei seria, Rossa,” si unisce James.


Ormai li sto a malapena ascoltando. Dom è rimasta del tutto ammutolita e Malfoy è senza parole. Sento che scoppierò a piangere a momenti.


“Come hai potuto essere così stupida, Rose?”


“Taci!” urlo. “Non ho bisogno che mi butti addosso della merda, Al!”


Al, James e Fred si voltano verso Malfoy. È diventato molto più pallido di quanto non sia di solito.


“Sei andato a letto con mia cugina?” chiede piano Al, ma la rabbia è ben evidente nel suo tono fermo.


“Io- Io, ehm…”


James e Fred estraggono le bacchette e le puntano contro di lui, ma le abbassano, anche se di poco, quando la porta si spalanca ed entrano l’allenatore Baston e la professoressa Chang. Baston sembra davvero arrabbiato, mentre la Chang sembra sul punto di mettersi a piangere - beh certo, come sempre.


“Che diavolo sta succedendo? Perché c’è mezza squadra Grifondoro qui dentro? Malfoy, non dovresti essere negli spogliatoi dei Grifondoro!” abbaia Baston.


“Potter, Weasley, abbassate le bacchette,” ordina la Chang.


Lo fanno, ma davvero a malincuore. Nessuno dei due distoglie lo sguardo da Malfoy anche solo per un attimo.


“Rose, vieni con me,” dice la Chang prima di uscire a passo svelto dallo spogliatoio.


“Ohi! Aspettate un attimo! E la partita?” sento chiamare Baston mentre seguo la Chang oltre la porta. Non c‘è un briciolo di sensibilità in quell‘uomo. La Chang va così rapida che devo praticamente correre per stare al passo con lei. Fortunatamente quando raggiungiamo la scuola i corridoi sono vuoti dato che quasi tutti gli studenti di Hogwarts sono allo stadio da Quidditch a cercare di capire che diavolo stia succendo. La Chang mi accompagna fino all’ufficio del preside. Appena superiamo la porta, sono tirata in un forte abbraccio da-


“Zia Ginny?” esclamo.


“Il professor Vitious mi ha contattata quando non è riuscito a raggiungere i tuoi genitori - non preoccuparti per loro, stanno bene - che è successo?”


Vitious mi fa sedere sulla sedia di fronte alla scrivania e io spiego tutto. All’inizio sono troppo sconvolta anche solo per pensare razionalmente, ma nel momento in cui ho finito di spiegare la situazione, Vitious sembra sorpreso, la Chang indifferente e Ginny sconvolta di sentire chi sia il padre del mio bambino. Beh, non potevo evitare questo dettaglio, no?

“Va tutto bene, signorina Weasley,” dice Vitious gentilmente. “Non sei la prima studentessa di Hogwarts che rimane incinta, e dubito che sarai l’ultima.”


Hmmm, che sollievo. Ora che ne dite di cancellare la memoria di tutti gli studenti di Hogwarts?


“Sei stata da Madama Chips?” chiede.


“Sì, mercoledì.”


“E hai parlato con i Malfoy?”


Prego? I Malfoy?


Plurale?


Si aspetta davvero che mi sieda non solo con Scorpius, ma anche con Draco e Astoria Malfoy e spieghi la situazione? Uhm, forse potrei invitare i miei genitori e mamma potrebbe prendere a schiaffi Draco di nuovo, come a quanto pare ha fatto al terzo anno. Non sarebbe per niente imbarazzante. Entro cinque anni racconterò a mio figlio la storia di come “Nonna prese a schiaffi Nonno”.


Anzi cancellate, come “Nonna prese a schiaffi entrambi i Nonni.” Mia mamma non è affatto affascinante quanto crede di essere. Sono sorpresa di essere venuta fuori così normale, con genitori come i miei.


Sì, considero perfettamente normale una sedicenne incinta che parla a se stessa nella propria testa e progetta di passare la propria vita (e anche dopo) a infestare bagni, grazie tante.


Mentre Vitious parla a ruota libera su qualcos’altro, mi isolo del tutto. Sembra che nemmeno la professoressa Chang lo stia ascoltando. Sta guardando - no, uccidendo con lo sguardo - zia Ginny con estremo disprezzo. Riesco a vedere che Ginny sta facendo del suo meglio per sembrare interessata a quello che dice Vitious, ma continua a guardare la Chang con la coda dell’occhio. E riconosco quello sguardo. È lo stesso sguardo che lancia a James quando fa qualcosa di davvero terribile, come la volta che ha fatto esplodere il capanno del giardino o ha cercato di far giocare Al con una GiraTempo quando aveva sette anni. È lo sguardo che ha quando è infastidita sul serio da qualcosa o da qualcuno.


Prima che possa anche solo iniziare a immaginare perché Ginny e la Chang si stiano lanciando sguardi letali, una donna sui quarantanni appare nel camino dietro la scrivania di Vitious. Lui sobbalza per lo spavento ma quando si volta per vedere chi sia si rilassa.


“Oh, è lei signora Weasley,” dice gentilmente.


È zia Audrey, ma che ci faccia qui è un mistero per me.


“Buongiorno professore. Ginny, spero non ti dispiaccia se mi aggrego,” dice. “Rose, ho sentito del tuo - ehm - piccolo problema.”


Ho sempre notato che quando zia Audrey parla di qualcosa che considera vergognoso o indegno di lei, usa la parola “piccolo” per descriverlo, come per minimizzarlo. Per esempio quando parla a zio George del “Tiri Vispi Weasley” lo chiama “il tuo piccolo negozio di scherzi”, cosa che fa davvero incazzare a morte George. È irritante proprio come zio Percy, se non di più. Non è di certo una donna molto affascinante. Sì, è di bell’aspetto nel senso convenzionale del termine, ma ho il vago sospetto che sia nata senza personalità. Non lascia mai sciolti i suoi capelli grigio topo, ma sempre raccolti in una coda stretta. Mette sempre questo atroce rossetto rosso e ha costantemente l’aspetto di qualcuno che è stato appena insultato a morte o ha una puzza terribile sotto il naso. Secondo me, è una snob so-tutto-io con delusioni di grandiosità e non sono l’unica in famiglia a pensarla così. So per certo che è la nuora che zia Molly preferisce di meno. Mamma fa del suo meglio per essere carina con lei, ma papà non riesce a stare nella stessa stanza con lei per più di cinque minuti senza avere un collasso nervoso. E una volta ho sentito zio Harry dire che è sua zia Petunia in formato strega… qualunque cosa significhi.


“Che ci fai qui?” chiedo, cercando di non sembrare maleducata, ma non penso di esserci riuscita.


“Beh, ho sentito della tua situazione-”


“Aspetta, come cavolo l’hai saputo?” esclamo. So che non prenderà bene il mio uso della parola “cavolo”, ma in questo momento non me ne frega niente.


“Beh, ero dai Potter quando Ginny ha ricevuto il messaggio dal preside-”


“Audrey,” interviene Ginny. “Ti avevo detto che potevo occuparmene da sola.”


“Sì, sì lo so, ma più si è meglio è! Due teste sono meglio di una! L’unione fa la forza!”


“Sì, abbiamo recepito il messaggio,” dico con aria truce. È l’ultima persona che voglio o ho bisogno di vedere in questo momento. Non ho bisogno di lei che mi guarda dall’alto in basso come se fossi una specie di insetto. Proprio come mi sta guardando ora.


Bussano alla porta ed entra Baston seguito subito da Malfoy, che ha un’aria davvero sconvolta e senza dubbio arrabbiata. Sento Ginny accanto a me tendersi e afferrarmi la mano in supporto perché sa che ne ho bisogno ora più che mai. E anche se apprezzo davvero tutto quello che ha fatto per me, penso di aver realmente bisogno di mamma.


“Bene,” inizia Baston. “Qualcuno vuole spiegarmi perché una delle partite di Quidditch più importanti della stagione è stata abbandonata a mezz’aria?”


“Baston,” sibila la Chang. “Pensi mai a qualcos’altro oltre a quel dannato Quidditch?”


Baston fa per protestare, ma Vitious alza una piccola mano per fermarlo. A dispetto della sua taglia, Vitious ha il potere di zittire persino l’allenatore Baston, semplicemente sollevando una mano. A quanto pare la taglia non ha importanza.


“Penso che si possa fare una partita di recupero, Baston,” dice Vitious. “La prego di annunciare che la partita è stata cancellata.”


Baston illividisce, ma non discute. Esce subito dall’ufficio e sbatte la porta dietro di sé come un certo adolescente lunatico. Io e Ginny siamo sedute di fronte a Vitious con le spalle verso Malfoy, che ormai sembra incapace di proferir parola. Zia Audrey sta controllando il proprio riflesso nello specchio accanto al ritratto del professor Silente. Sono quasi certa di averlo visto roteare gli occhi.

“Signor Malfoy, siediti,” dice Vitious, facendo apparire una sedia proprio accanto alla mia. Grazie, signore.


Malfoy si avvicina lentamente alla sedia e ci crolla sopra, evitando deliberatamente le mie occhiate. È deciso a non rivolgermi nemmeno lo sguardo. Immagino di non poterlo biasimare - mi odierei anche io se fossi in lui.


“Questo è evidentemente un argomento molto delicato,” inizia Vitious, ma è di nuovo interrotto da due persone che sbucano dal camino dietro la sua scrivania. Riconosco l’uomo dai capelli rossi seguito subito dalla donna dai capelli cespugliosi - i miei genitori. Si stanno sfacciatamente ignorando l’un altro, proprio nello stesso modo in cui Malfoy sta ignorando me.


“Ron! Hermione!” esclama Ginny. Devo ammettere che solo scioccata quanto lei che si siano davvero fatti vedere, oltretutto insieme.


Papà sembra voler saltare addosso a Malfoy e strangolarlo a morte.


“Abbiamo appena ricevuto la notizia… eravamo a Hogsmeade quando il gufo ci ha trovati,” dice mamma. Che diavolo ci facevano loro a Hogsmeade?


Mamma siede su una delle sedie che Vitious ha evocato dal nulla. Ha un aspetto terribile. So che è passata solo una settimana da quando l’ho vista, ma sembra che da allora non si sia nemmeno spazzolata i capelli, per non parlare del lavarli, e ha cerchi scuri sotto gli occhi da non crederci. Papà non è messo molto meglio. La barba è davvero trascurata - mamma gli sta sempre dietro perché si rada, ma in questo momento sembra che non si sia mai rasato nella sua vita. Anche i suoi capelli non sono stati evidentemente lavati né pettinati - onestamente, che ho fatto per meritare dei genitori così puzzoni?

E intendo puzzoni in senso letterale.


“Ora che siamo tutti sistemati,” ricomincia Vitious. “Ci sono alcune questioni che dovrebbero essere -”


E il rumore delle fiamme crepitanti dal camino dietro di lui ancora una volta lasciano in sospeso il suo discorso.


“Oh, per l’amor di Merlino!” squittisce e si volta per vedere chi sia.


Prima esce dal camino una donna alta e magra, con i capelli scuri e gli occhi nerissimi. La sua pelle pallida e le labbra rosse la fanno assomigliare a una specie di vampiro, ma quando mi sorride sembra abbastanza amichevole. Poi realizzo che in realtà non sta sorridendo a me - sta sorridendo a Malfoy.


“Scorpius, tesoro, che succede?” chiede la donna, piombando su di lui e baciandolo su una guancia. Scorpius la scansa e si sfrega la guancia.


“Non saresti dovuta venire, mamma,” mormora.


Questa è la madre di Scorpius? Non l’ho mai vista prima d’ora perché di solito è il padre di Malfoy che lo accompagna a King Cross ogni settembre. Scorpius non assomiglia per niente a sua madre, eccetto che per gli occhi scuri. Se non fosse per quelli, sarebbe difficile dire che sono anche solo parenti.

Un uomo esce dal camino pochi secondi dopo e lo riconosco subito come Draco Malfoy. Ora papà sembra pronto a uccidere. Dietro i capelli rossi, davvero lunghi e spettinati, posso vedere i suoi occhi blu stringersi dal disgusto all’arrivo del signor Malfoy. E a una prima impressione, il signor Malfoy si sente allo stesso modo nei suoi confronti. Draco è praticamente calvo e i pochi capelli che gli sono rimasti sono di un biondo più chiaro di quelli di suo figlio.


“Signori Malfoy,” dice Vitious evocando altre sedie. Sul serio, ci sono più sedie qui che in un dannato negozio di mobili.


“Sta diventando un po’ affollato qui,” dice Ginny, notando l’evidente tensione che si è accumulata a ogni arrivo nell’ufficio. “Audrey, forse io e te dovremmo tornare a casa mia…”

“Uhm? Oh, sì,” dice Audrey con distacco, fissando le proprie sopraciglia allo specchio. Ovviamente non si è nemmeno accorta che i miei genitori e quelli di Malfoy sono qui.


Ginny mi fa un sorriso di incoraggiamento, afferra zia Audrey per un braccio e la trascina fino al camino. Prende un pugno di Metropolvere e dice “Villa Boscosa” e scompare tra le fiamme. Audrey fa lo stesso prima mimare con le labbra un “mandami un gufo” a mamma, che la sta a malapena guardando.


“Comunque, come stavo dicendo,” continua Vitious. “Il-”


“Scorpius,” strascica Draco, come se Vitious non avesse nemmeno parlato. Vitious salta giù dalla sua sedia, sospira pesantemente e se ne va impettito fuori dal suo ufficio, ammettendo la sconfitta. Sembra che nessun altro se ne sia accorto. Wow, siamo riusciti a cacciare il preside dal suo stesso ufficio.


“Che diamine sta succedendo qui?” scatta Draco contro il figlio. Malfoy si stringe nelle spalle. Ha la testa appoggiata sulla mano e sta fissando attentamente il pavimento.


“Non ignorarmi,” sibila Draco. “Cosa hai fatto questa volta?”


“Draco,” dice dolcemente la signora Malfoy, ma suo marito la zittisce.


“Senti, sappiamo che è qualcosa di grave - abbiamo ricevuto ricevuto altre volte dei gufi a casa, ma non ci si saremmo mai aspettati di essere chiamati con urgenza! Devi aver davvero fatto un casino questa volta!” dice Draco, la voce più forte e alta a ogni parola.


“Questo è tutto quello che sono, vero? Un gran casinista,” mormora Scorpius.


“Non provare nemmeno a rigirare la frittata!” urla Draco. “Dicci che hai combinato!”


“A quanto pare l’ho messa incinta!” urla Scorpius indicandomi, ma evitando ancora di guardarmi. Non riesco a far finta che questo non mi ferisca.


Oh no, Draco sta per iniziare con me… Come si fa uno Schiantesimo?


“Cosa?” sussurra Draco con disgusto. La signora Malfoy e Draco guardano alternativamente me e Scorpius.


“Lei?” urla Draco. “Una Weasley? Hai messo incinta una Weasley?”


Papà all’improvviso si alza. È molto più alto di Draco, ma lui non sembra intimidito.


“Taci, Malfoy,” dice papà con tono seccato.


“Mi stavo chiedendo quando avessi intenzione di dir qualcosa, Weasley,” sogghigna Draco. “Alla fine ti è cresciuta un po’ di spina dorsale?”


“Ti prendo a schiaffi per una settimana se non chiudi la bocca,” sibila papà. Mamma si alza e cerca di calmare papà, ma lui la ignora. Draco fa lo stesso con sua moglie, Astoria.


“È tutta colpa tua, Donnola*,” dice Draco. “La sgualdrinella che hai tirato su non rovinerà le possibilità di mio figlio di ottenere un posto al ministero.”


Papà si lancia su Draco, ma Scorpius lo precede e colpisce suo padre così forte da farlo cadere a terra con un tonfo. Astoria boccheggia e stringe le mani sulla bocca.


“Non-parlare-di-lei-in-quel-modo,” sibila Scorpius.


Draco fissa il figlio, gli occhi pieni di shock e rabbia. Nessuno parla per un momento - persino mamma e papà dimenticano i lori stupidi bisticci  e si guardano sconvolti. Astoria sembra vergognarsi talmente tanto di suo marito e suo figlio che quasi mi dispiace per lei.


“Ti ho dato tutto,” mormora Draco, asciugandosi il sangue dal naso. “Non sei altro che un ingrato, un bambino viziato!”


“E di chi sarebbe colpa? Il tuo padre Mangiamorte ti ha viziato proprio come il mio padre Mangiamorte ha viziato me!” urla Scorpius.


Wow, che tensione.


Sul serio, riesco quasi a vederla.


Scorpius, con un ultimo sguardo sprezzante verso suo padre, se ne va dall’ufficio, sbattendo la porta. Astoria corre verso Draco e guarisce il suo naso con un colpetto della bacchetta. Draco si tira su dal pavimento e si volta verso me e i miei genitori, con ancora del sangue sul mento e la camicia.


“Ti prometto,” dice cupamente. “Che mio figlio non avrà niente a che fare con lei -” mi indica, “- o suo figlio. Te lo garantisco.”


E scompare nel fuoco senza un’altra parola.


“Io… Mi dispiace davvero,” dice Astoria Malfoy a me e mamma. “Lui.. È solo che lui…”

Le si spegne la voce. Mamma annuisce in segno di comprensione e Astoria segue Draco tra le fiamme. Quindi stanno semplicemente abbandonando il figlio in un momento del genere? Wow, e i pensavo male dei miei genitori. Almeno sono rimasti per discuterne con me. Certe, io non ho rotto il naso a uno di loro.


E ora, in qualche modo, nell’ufficio di Vitious siamo rimasti solo io, mamma e papà. Mamma corre da me e mi abbraccia come se non ci vedessimo da mesi.


“Oh, Rose, pensavamo fosse successo qualcosa di orribile quando abbiamo ricevuto la lettera. Sono così contenta che tu stia bene.”


“Bene?” esclamo. “Pensi che io stia bene? Laura Phelps ha annunciato all’intera scuola che io sono incinta e tu pensi che io stia bene?”


Papà tossicchia a disagio. Nessuno di noi dice niente per alcuni minuti.


“Allora…” inizio. “Voi due avete fatto pace, quindi?”


Mamma si acciglia e papà guarda a terra, le orecchie rosse. Lo prenderò come un no.


“Ascolta, tesoro,” dice mamma. “Sappiamo che in questo periodo sei davvero sotto stress e ci dispiace di crearti ancora più tensione… Non significa che non ti vogliamo bene -”


“State divorziando?” farfuglio.


Mamma e papà si guardano l’un l’altro a disagio.


“Uhm,” inizia papà. “Ci stiamo solo… prendendo una pausa.”


Oh come Ross e Rachel.**


“Io starò a Hogsmeade per un po’,” dice mamma. “Così posso starti vicina, se hai bisogno di me. Tuo padre mi stava aiutando a trasferirmi quando abbiamo ricevuto la lettera.”


“E di te che mi dici?” chiedo a papà. “Tu non vuoi starmi vicino?”


“Non iniziare, Rose,” dice papà stancamente. Odio il fatto che non mi chiama più “Rosie”. È come se accettasse il fatto che sono cresciuta prematuramente.


Corro via dall’ufficio con la lacrime agli occhi, senza dire un’altra parola. La mia vita non può essere peggio di così. Non posso portare un bambino in una famiglia così disfunzionale e sfasciata come quella con cui sono costretta a vivere. Entrambi i suoi nonni lo odieranno - che razza di ambiente è questo per un bambino? Non posso farlo. Sono stata una stupida quando ho pensato di poterlo fare.

Corro e corro lungo i corridoi. La gente mi indica e sussurra su di me - è come il mio primo giorno a Hogwarts, quando la gente indicava me, Al e Dom perché eravamo imparentate con Harry Potter. Con la differenza che questo è molto peggio. Sono la scorta di risate per l’intera scuola.


Ora sto correndo davvero veloce e la mia vista è confusa da quanto sto piangendo. Non so nemmeno dove sto andando, a questo punto. Alla fine raggiungo un corridoio vuoto e mi siedo in un angolo perché sento che se corressi ancora un po’ collasserei. Vorrei avere il mantello dell’invisibilità di James in questo momento. Sento un colpo di tosse.


E lui è qui, proprio di fronte a me, un’espressione assolutamente tetra in volto - quello stupido, scozzese, biondastro, attraente idiota. Si appoggia contro il muro di fronte e scivola a terra, così siamo alla stessa altezza.


“Perché non me l’hai detto?” chiede Malfoy tranquillamente.


“Non so,” scrollo le spalle. “Non sapevo come.”


“Non hai pensato che avessi il diritto di sapere?” chiede con rabbia.


“Quando diavolo avrei dovuto dirlo?” scatto. “Mentre ti stavi sbaciucchiando con Dom?”


“Che ne dici di quando mi stavo sbaciucchiando con TE?”


“Lascia stare, Malfoy,” sospiro. “Comunque non hai niente di cui preoccuparti.”


“Sto per diventare padre e non ho niente di cui essere preoccupato?” chiede incredulo.


“Esatto,” dico. “Perché non stai per diventare padre.”


Sembra davvero confuso e inclina la testa da un lato in un modo che trovo così carino. Oh beh, non posso proprio pensare più cose come questa. Ho ufficialmente mandato a monte qualsiasi possibilità io abbia mai avuto con lui.


“Lo darò in adozione.”





NOTE:

* Donnola: Weasel, storpiatura di Weasley, in originale (e nei libri della Row) che appunto significa donnola.

** Ross e Rachel di Friends (il telefilm più bello di sempre!). Magari non c'era bisogno di specificarlo, ma mi sono ricordata che lo guardavo in tv anni or sono, mi sono sentita vecchia, e ho deciso di annotarlo.


Prima di lasciarvi alle risposte alle vostre recensioni vi traduco (a braccio, molto liberamente) la nota di padfoot4ever che era al termine di questo capitolo:

Vi prego, NON odiatemi!! Sappiate solo che sono una sostenitrice sempre e comunque di Ron/Hermione (non mi piacciono le Draco/Hermione, anche se ne ho lette alcune belle) e se amate Draco, scusate se l'ho reso così b...... bambinetto. [...], grazie per aver letto, recensito, messo tra i preferiti la mia storia o tutti e tre! Comunque, non voglio trattenervi ulteriormente dal COMMENTARE!
Ciao!
padfoot4ever

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Chocolate, Cupoboards and Memories ***


capitolo 10 nuovo Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttricenefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)


Note dell’autrice: la parte in corsivo è un flashback - ma penso che ve ne accorgete leggendo!



CAPITOLO 10: CHOCOLATE, CUPBOARDS AND MEMORIES


Devo smetterla di piangere. Piangere non risolverà  niente. Certo, nemmeno stare seduta in uno sgabuzzino a strafogarmi di cioccolato non risolverà niente, ma me ne sto qui comunque. Dicono che per le ragazze cioccolato e sesso siano allo stesso livello cerebrale e che le femmine ricevano dal cioccolato tanto piacere quanto ne ricevano dal sesso.  Vi dirò, se potessi tornare alla festa di compleanno di James, mangerei tanto cioccolato da sembrare incinta, piuttosto che far davvero sesso. Comunque il cioccolato è molto più piacevole. Il cioccolato non ti mette incinta e non esce con tua cugina. Il cioccolato non ti lancia sorrisetti maliziosi nei corridoi perché ti conosce intimamente. Il cioccolato non ti giudica. Se ne sta semplicemente lì, pronto per quanto tu ne hai bisogno, urlando “maaaaaangiami”. E quando lo fai, non ti devi sentire il colpa, perché è ciò che il cioccolato voleva.


Ma di che diavolo sto parlando?


Comunque, ho deciso di nascondermi in questo ripostiglio per poter pensare. Quale posto migliore? Mamma e papà sono andati a casa - beh, mamma è andata dove cavolo se ne sta a Hogsmeade e papà è tornato a casa, immagino. Non li ho salutati. Sono solo sgusciata fuori dallo sgabuzzino (che è nell’atrio d’entrata) e li ho visti andarsene. Non so se sono felice di non doverli più vedere o se voglio che tornino indietro e risolvano i loro problemi. O è troppo tardi?


È così irritante. Vorrei sapere cosa è stato che li ha fatti andar giù di testa quella notte prima che tornassimo a Hogwarts. Non può trattarsi solo della mia gravidanza. Voglio dire, se fosse così, perché si sarebbero fatti vedere entrambi a scuola? Oh, non so, è tutto così confuso. Forse è successo qualcosa - forse papà ha tradito mamma! Forse è per questo che lei l’ha buttato fuori di casa. Ma papà non sembra il tipo che tradisce… o invece sì? E comunque, chi lo vorrebbe? Personalmente mi chiedo come diavolo mamma sia finita con lui. Non fraintendetemi, adoro mio papà (il più delle volte), ma è un bambino troppo cresciuto. La maggior parte del tempo è peggio di Hugo! Mamma è sempre così metodica e matura. Sono completamente opposti. È un miracolo che siano addirittura sopravvissuti a diciannove anni di matrimonio.


Non so che fare. Un anno fa non mi sarei mai aspettata che io, Rose Weasley, secchiona assoluta e prefetto, avrei affrontato problemi come il divorzio dei miei genitori e una gravidanza imprevista. Ero così concentrata sugli esami. Tutta la mia vita era studiare per i GUFO. Ma poi questi sono arrivati e sono finiti e io ho scoperto che non avevo più niente da fare. Certo, c’era sempre il Quidditch, ma persino quello diventa noioso dopo un po’. Non mi interessavano nemmeno i ragazzi - non sul serio. Voglio dire, c’è stato Carl di Corvonero che ha rotto con me di fronte all’intera scuola, ma ero giù di morale più per l’umiliazione piuttosto che per averlo perso. L’unico ragazzo peri cui abbia mai avuto occhi è Teddy.


In questo momento ho bisogno di Teddy più che mai… ma lui mi odia, proprio come papà. Perché ho dovuto essere così dannatamente infantile per la faccenda del fidanzamento? Dovrei essere felice per Teddy e Victoire. Lui la ama tantissimo - chi non lo farebbe? È addirittura più bella di sua madre e suo padre (entrambi sono così affascinanti che stare accanto a loro mi fa sembrare un troll). Non ha nessun difetto. Persino nonna Molly e il nonno le vogliono bene più che a tutti perché è la loro prima nipote. Nonna e nonno Granger non mi preferiscono perché sono la loro nipote primogenita, cosa che trovo totalmente ingiusta.


“Non voglio sentirlo, Malfoy,” sento sibilare una voce fuori dallo sgabuzzino. Spingo la porta, appena un poco, e sbircio nell’atrio dell’entrata. Dom e Malfoy sono fermi alla porta d’ingresso del castello. Il viso di Dom è davvero rosso e non si è cambiata ancora la divisa da Quidditch e Malfoy (anch’egli vestito con i suoi abiti da Quidditch) sembra pallido proprio come quando gli ho detto che volevo dare il bambino in adozione.


“Dom, devi credermi -”


“Perché dovrei credere a qualsiasi cosa tu dica?” strilla lei, la voce che riecheggia nell’atrio.


“Ti ho detto che mi dispiace!” dice Malfoy esasperato.


“Ti dispiace?” urla. “Ti dispiace? Non pensi che ‘mi dispiace’ sia un tantino riduttivo in questa situazione? Hai messo mia cugina - la mia migliore amica - incinta! E pensi che un ‘mi dispiace’  basterà? Sei patetico, Malfoy!”


“È stato prima di stare di con te,” dice Malfoy “Eravamo d’accordo di non dirlo a nessuno. Non sapevo nemmeno che fosse incinta!”

“Come hai potuto chiedermi di uscire dopo essere andato a letto con Rose? Sei malato! Almeno ti è piaceva? O la stavi solo usando?”


Oh dio.


In questo momento, non sono sicura se voglio che dica che ama ogni minima parte di me o che voleva solo del sesso. Immagino che una parte di me voglia solo prenderlo a calci nell’inguine e l’altra parte (una parte molto piccola) voglia che lui mi abbracci e mi dica che va tutto bene.


“Io…” inizia Malfoy. “Ero ubriaco. Certo deve essermi piaciuta in quel periodo… ma ora mi piaci tu, Dom.”


Quel piccolo furetto! Solo l’altro giorno diceva di come non fosse felice con Dom e quanto gli piacessi io! Dagli un calcio nelle palle, Dom!


“Beh è un po’ tardi ora,” dice, e posso sentire le lacrime nella sua voce. “State per avere un bambino.”


“No, non è vero,” dice Malfoy. “Rose vuole darlo in adozione.”


È difficile dire come si senta a riguardo. I suoi lineamenti sono rigidi e privi di emozioni e la sua voce è monocorde. I ragazzi sono davvero difficili da leggere.


Dom lo fissa per un minuto e la sua espressione si ammorbidisce in una smorfia triste.


“M-ma non capisco,” dice Dom. “Rose non lo farebbe.”


Come può saperlo? Non è che abbiamo mai discusso di cose di questo genere.


“Non lo farebbe!” insiste Dom. “La stai costringendo, vero?”


“No!” protesta Malfoy. “È stata tutta una sua idea! Io l’ho appena scoperto, non ho avuto nemmeno tempo di rendermene conto!”


Rimangono in silenzio per alcuni minuti.


“È vero che hai preso a pugni tuo padre?” chiede Dom talmente piano che riesco a malapena a sentirla.


“Sì,” dice Malfoy con nonchalance. “E allora?”


“Perché l’hai colpito?”


Malfoy rimane in silenzio.


“Ha detto qualcosa su Rose?” insiste Dom. “La stavi difendendo?”


Lui annuisce. Che idiota! Perché non poteva semplicemente mentire? Sembra essere un esperto in quello.


“Lei ti piace,” dice Dom. “Lo sapevo.”


“Dom-”


“Vado a dormire,” sospira. “Ti parlerò quando mi sarò calmata. In questo momento ho solo voglia di lanciarti un Oblivion.”


Corre via, per le scale. Malfoy rimane nell’atrio all’entrata e si mette a prendere a calciare con rabbia il portone. Non l’ho mai visto così arrabbiato. A dire il vero, non l’ho mai visto nient’altro che calmo e controllato. Forse dovrei andare da lui e cercare di calmarlo… oppure di me non ne vuole sapere? Insomma, io sono quella che gli ha mentito. Ma a quanto pare oggi il mio cervello e le mie gambe non vogliono collaborare, perché sembra proprio che stia uscendo dallo sgabuzzino e lo stia raggiungendo. Che strano.


“Da quanto tempo sei lì dentro?” sbotta Malfoy appena mi nota.


“All’incirca quattro ore,” dico indifferente. “Avevo bisogno di riflettere.”


“… In uno sgabuzzino?” chiede Malfoy, le sopracciglia inarcate.


“Quale miglior posto?”


Mi guarda come se fossi pazza. Immagino di essere davvero una specie di pazza. Beh, difficilmente in questo momento posso essere descritta come una persona sana, no?


“Allora…” dice Malfoy a disagio.


“Perché cazzo hai mentito a Dom, prima?” chiedo bruscamente.


“Non l’ho fatto!” protesta.


“Mi avevi detto che non eri felice con lei. O era solo così, per parlare? Immagino tu ti penta di tutte quelle palle che hai detto sul fatto che ti piaccio, ora che sono da buttar via.”


“Weasley, sul serio, sei la persona più irritante al mondo!” strilla. “Vorrei non essere mai venuto a letto con te!”


“Il sentimento è reciproco! Non sei stato nemmeno un granchè!”


Questa ci va giù pesante. Sta in silenzio per alcuni istanti, non sapendo cosa dire. Cerco di trattenere le risate.


“Beh,” replica. “Non che tu potessi capirlo!”


“Che?” chiedo.


“Dom mi ha detto che eri vergine.”


“Sì, beh, a me ha detto che anche tu eri vergine!” urlo.


“Bene…” sbotta Malfoy. “Benissimo! Questo esclude il rischio di malattie veneree!”


Lo fisso per alcuni istanti, prima che scoppiamo entrambi a ridere. Sul serio, le nostre risate riecheggiano per tutto l’atrio. Non sappiamo che altro fare. La situazione ormai non può peggiorare, perciò ce la ridiamo! Non è come mi aspettavo che sarebbe andata. Dico a uno che sono incinta e ci facciamo una bella risata! Sono incinta… ma di sicuro almeno non abbiamo la clamidia!


“Sei un idiota,” ridacchio.


“Siamo entrambi idioti,” ammette Malfoy e io annuisco concorde.


“Cosa vogliamo fare?” chiedo, continuando a ridacchiare, mentre le lacrime mi percorrono il viso - non saprei dire se sono lacrime di tristezza o per il troppo ridere. Penso di entrambi.


“Non volevi darlo in adozione?” chiede.


“Io… non so cosa voglio.”


“Non decidiamo stasera,” dice Malfoy dolcemente. “Noi… dormiamoci su.”


Ci ho dormito su per le ultime settimane. È tempo di svegliarsi.


“Perché l’abbiamo fatto?” sospiro. “A che stavamo pensando?”


Malfoy scrolla le spalle. Io scrollo le spalle. E ricordo.



***



La festa era già iniziata quando ero tornata in Sala comune dopo la mia piccola vendetta su Carl Bunt, il mio ex-ragazzo. Non ero in vena di festeggiamenti, ma appena James mi aveva visto, era piombato su di me, un doppio Firewhiskey in mano.


“Fatti un bicchiere!”


“Sono minorenne,” protestai.


“È il mio compleanno!” disse James, come se questo giustificasse il fatto che mi mettessi a bere senza essere maggiorenne.


“Che c’entra? Io ho sedici anni!”


“Non ti lasci mai andare, Rossa,” biascicò James. “Ti condurrai precocemente alla tomba, con tutto quello studiare!”


Roteai gli occhi e buttai giù il Firewhiskey di malavoglia, solo per dimostrargli che sbagliava.


“Ecco! Sono capace di lasciarmi andare!”


Sembrò impressionato.


“Ottimo lavoro, Rossa!”


Scappò via per andare a parlare con una moretta del settimo anno che se ne stava seduta da sola in un angolo della Sala Comune. Io, ovviamente, ero ancora assolutamente imbarazzata per quello che era successo a cena e mi sembrava che  tutti stessero parlando di come fossi stata pubblicamente scaricata da Carl. Mi versai un altro Firewhiskey, lo bevvi in fretta, e me ne versai un altro.


“Ferma, donna!” sentii dire Al dietro di me. “Quanti ne hai presi?”


“Tre,” risposi, sollevando due dita.


Mi tolse il bicchiere di mano e lo mise da parte.


“Tu non bevi mai! Hai idea di quanto sia forte quella roba?”


“Forte come la tua faccia!” biascicai. Al inarcò un sopracciglio.


“Sembri Harry Potter,” dissi.


“Sì, potresti quasi pensare che sia mio padre o qualcosa del genere,” disse Al sarcastico. “Forse dovresti andare a riposarti un po’.”


“No! Voglio ballare!” dissi, anche se nessuno stava ballando.


“Ti metterai solo in ridicolo!” protestò Al.


“Se la ragazza vuole ballare, lasciala ballare!” disse Malfoy, che era appena apparso accanto ad Al, poggiando un braccio sulle sue spalle. Era davvero affascinante, con una camicia nera e i jeans scuri.


“Perché le feste di James sono sempre piene di idioti ubriachi?” sospirò Al.


“Rilassati, Al!” risi.


“Sì, rilassati, Potter!” concordò Malfoy con il suo intrigante accento scozzese “Perché non riesci a essere un po’ più come Rose?”


“Già,” esclamai. “O come Scorpius?”


“Già!” disse Malfoy eccitato.


Al roteò gli occhi e ci lasciò al tavolo della roba da bere.


“Sei forte quando sei ubriaca,” farfugliò Malfoy.


“Sai che cosa è forte… il funk!*” esclamai.


“Hai assolutamente ragione,” annuì Malfoy con espressione seria.


“Non c’è niente di meglio del funk,” dissi, muovendomi un po’ a ritmo della musica.


“Sono d’accordo,” disse Malfoy. “Totalmente d’accordo.”


“E vai col funky, ragazzo!” lo incitai.


“Yeah!”


Se ne stette lì fermo e poi si strinse nelle spalle. Scoppiammo entrambi a ridere, per nessun motivo apparente.


“Stiamo sparando un sacco di cazzate,” osservai.


“Cazzate di qualità, my lady,” disse Malfoy.


“Ho bisogno di sedermi,” decisi, dato il giramento di testa. Andammo verso i divani accanto al camino e cacciammo alcuni del primo anno che li occupavano. Malfoy si accasciò accanto a me e si stravaccò, così che i nostri visi si ritrovarono alla stessa altezza.


“Hai gli occhi marroni,” osservò Malfoy.


“Anche tu,” dissi.


“Batti il cinque per gli occhi marroni!”


Alla fine non battemmo il cinque - non eravamo granchè coordinati e rinunciammo dopo sette tentativi e sei schiaffi accidentali.


“Non mi hai mai parlato prima,” dissi.


“Invece sì!” insistette. “Al primo anno ti ho detto ‘ciao’ quando Al ci ha presentati! E penso che una volta in cui avevo bisogno che ti spostassi ti ho detto ‘permesso’.”


“Ma non abbiamo mai PARLATO prima… intendo avere una vera conversazione… col tuo pesante accento Scozzese!” farfugliai.


“Non è quello che stiamo facendo ora?” chiese. “E non posso evitare il mio accento Scozzese, dato che sono Scozzese!”


“Immagino tu abbia ragione. Allora, quale è il tuo animale da fattoria preferito?” chiese.


“L’anatra zoppa, assolutamente,” disse senza sorridere, ma con evidente sarcasmo nello sguardo. “E il tuo?”


“Porcii,” risposi. “perché è una parola molto divertente da dire!”


“PORCI!” urlò Malfoy, e un paio di tipi del quarto ci guardarono scioccati. “Oh, non voi…”


La serata andò avanti così, a ritmo di battute assurde. In poco tempo la sala comune si era svuotata o la gente si era addormentata sul pavimento. Non ero sicura di che ore fossero, ma dovevano essere passate di gran lunga le due. Dom era crollata su una della poltrone, Chastity Finch era in terra accanto a lei e Laura Phelps era accasciata su un tavolo accanto alla finestra. Ma io e Malfoy eravamo ancora svegli e giocavamo al gioco ‘Io non ho mai’**con una bottiglia quasi vuota di Firewhiskey.


“Io non ho mai… avuto fantasie sessuali su un insegnante!” dissi. Malfoy sorrise con aria timida e bevve un sorso.


“Uuh! Su chi?” chiesi ridendo.


“La Chang,” sorrise.


“Chang? Oddio!”


“Ok, è il mio turno!” disse, “Non ho mai baciato l’amica di un cugino!”


Non bevvi, dato che non ho mai baciato nessun  amico di mio cugino.


“Ti va di cambiare la cosa?” mi disse sorridendo.


Il cuore mi uscì dal petto alle sue parole. A quel punto della serata i capelli gli si erano tutti scompigliati, rendendolo più sexy che mai. Quale dannata rossa non l’avrebbe baciato? Mi chinai, entrambi voltammo un poco la testa a sinistra, e le nostre labbra si toccarono, all’inizio dolcemente. Poi sentii la sua lingua carezzare le mie labbra, come per chiedere loro il permesso di entrare. Le dischiusi, arrendevole. Non avevo granché esperienza in fatto di ragazzi, ma potevo dire che era bravo - molto bravo. Una delle sue mani era appoggiata sui miei fianchi, l’altra mi teneva dolcemente il viso. Il mio cuore era impazzito - una sensazione che non avevo mai provato prima. La mia mano prese la sua, e lo condussi di sopra, nel mio dormitorio vuoto.


Ci sdraiammo sul mio letto e continuammo la nostra passionale sessione di baci. Per qualche strana ragione, sapevo esattamente cosa stavo facendo. Forse era il Firewhiskey. Forse era quella fitta di desiderio che stavo sperimentando. In ogni caso, sentii che era il momento adatto per sbottonare la camicia nera di Malfoy, mentre lui mi slacciava i jeans. Non mi accorsi nemmeno di quanto stessi tremando, ma Malfoy sì.


“Non dobbiamo -” sussurrò, ma io misi un dito sulle sue labbra.


“Lo voglio,” sussurrai in risposta…



***



“Uhm, Weasley?” chiede Malfoy, strappandomi dai miei sogni a occhi aperti.


“Hmm?”


“Hai passato gli ultimi cinque minuti a fissare il vuoto,” dice con aria preoccupata.


“Io… meglio che vada,” dico. “Buonanotte, Malfoy.”


Scappo via e per tutta la strada fino alla Torre Grifondoro, i ricordi del compleanno di James restano freschi nella mia mente. Anche solo pensarci mi fa scoppiare il cuore. Non pensavo nemmeno di ricordare così tanto, ma se mi sforzo, posso ancora ricordare il tuo tocco - mi ha fatto tremare. Ma è desiderio, uno dei sette peccati capitali. E sono abbastanza certa che ci sia anche 'essere una stronza bugiarda e traditrice con tua cugina'.


Parlando del diavolo, Dom è sul suo letto nel dormitorio, quando vi faccio ritorno. Sta piangendo nel suo cuscino, ma si ferma e alza lo sguardo quando entro. All’inizio penso che stia cercando la sua bacchetta per lanciarmi una maledizione, ma poi prende semplicemente un fazzoletto e si sfrega gli occhi.


“Alla fine sei tornata,” dice con voce tremante.


“Senti, Dom, mi d-”


Non osare dire che ti dispiace, perché non mi importa un cavolo,” dice. I suoi occhi sono rossi e gonfi, proprio come sono sicura siano i miei.


“Come hai potuto non dirmelo?” singhiozza. “Pensavo che fossimo più che semplici cugine, Rose. Siamo migliori amiche.”


“Lo so,” dico, mi sento talmente in colpa che sto per mettermi a piangere. “Avrei dovuto dirtelo… Ma io e Malfoy non abbiamo sentito il bisogno di dirlo a nessuno, dato che eravamo così ubriachi quando è successo. È stata solo una cosa di una notte.”


“Sì, e guarda il risultato.”


Annuisco con aria seria.


“Volevo dirti che ero incinta, sul serio.”


“E allora perché non l’hai fatto? Non è che tu non ne abbia avuto possibilità. Dividiamo il dormitorio! Ci siamo viste ogni giorno dopo Natale!” urla.


“Lo so,” dico. “Ma stavo cercando di abituarmi all’idea prima di dirlo a qualcuno. E poi, quando ero pronta a dirtelo, tu mi hai detto che stavi uscendo con Mal- uhm, Scorpius.”


“Avresti dovuto dirmelo,” dice piano. “Avrei capito.”


Sì, certo - avrebbe capito proprio come papà.


“Mi dispiace, Dom, sul serio,” dico.


“Lui ti piace? Scorpius?”


I suoi occhi scavano nei miei, in cerca della verità. Dubito che la troverà, se nemmeno io riesco a trovarla in me stessa.


“È stata solo una cosa da una notte,” dicco. “Riesco a malapena a ricordarla.”


Bugia.


“Ma Rose, hai sempre detto che la tua prima volta sarebbe stata speciale… perché l’hai fatto? Se sempre stata così sensibile,” dice Dom, scuotendo il capo.


“Firewhiskey,” dico. “Ed ero giù di morale perché Carl mi aveva umiliato davanti a tutti. Si è trattato di qualcosa per consolazione, niente per amore - né per cose del genere.”


Dom sospira forte, e inizia a mordicchiarsi l’unghia del pollice.


“Non importa, comunque,” dice. “Non è che posso continuare a stare con Malfoy, ora.”


Inspiro. C’è qualcosa che devo fare.


“Senti, Dom, a Malfoy piaci tu, non io,” dico, andando al suo letto e sedendomi accanto a lei. “Darò il bambino in adozione - tra pochi mesi tutta questa faccenda sarà chiusa. Malfoy non ha fatto nulla di male, ok? Quindi… sii felice, Dom. Non lasciare che il mio stupido errore rovini la tua vita oltre che la mia.”


Mi guarda con aria scettica e poi annuisce.


“Forse hai ragione,” sussurra insicura. “Forse non dovrei rompere con lui.”


Una parte di me non è per niente contenta di sentirlo. Una parte di me si sente in colpa, perché ho appena detto a mia cugina un’enorme bugia.


Un’altra parte di me sente che ho appena fatto il secondo più grande errore della mia vita.





NOTE AL TESTO:

* Funk: genere musicale nato negli anni Cinquanta-Sessanta. Come genere musicale ha avuto vita breve, nel corso degli anni si è utilizzato più come accezione di caratteristiche di alcuni generi. Credo che qui sia più inteso quello dagli anni Settanta-Ottanta, quando si è avvicinato alla disco music, come elemento quindi di musica house, rock-elettronico e funk-rock (Planet, Funk, Red Hot Chili Peppers) fonte Wikipedia.


**
'Io non ho mai...': uno dice un'azione, e chi l'ha fatto beve!

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** It Can't Get Any Worse... Right? ***


capitolo 11 nuovo Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttricenefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)




CAPITOLO 11: II CAN'T GET ANY WORSE... RIGHT?


“Ma è vero?”


“Chi è il padre?”


“Rose Weasley? Quella secchiona Grifondoro?”


“No, non c’è verso che tu sia incinta - chi diavolo andrebbe a letto con te?”


Questi sono alcuni degli incantevoli sussurri che mi accompagnano da sabato. Domenica me ne sono stata chiusa dietro le cortine del mio letto a baldacchino, ma lunedì mattina è arrivato troppo presto, e sono dovuta emergere dalla mia tana. Questo, e il fatto che avessi fame. Evitando chiunque, mi sono ritrovata a trascinarmi di lezione in lezione, tenendo il capo chino e concentrandomi sullo studio. Nessuno degli insegnanti mi ha chiesto anche solo una domanda né mi ha fatto eseguire alcun incantesimo per tutto il giorno - in realtà, stando a loro, sono praticamente invisibile. Ovviamente gli stupidi studenti di Hogwarts non potevano vederla allo stesso modo. Non ricevevo occhiate tanto strane fin dal secondo anni, quando mi ero incatenata alle Serre di Erbologia per due giorni di fila. (Vedete, stavo cercando di fermare l’ingiusto trattamento delle Mandragole, e mi sono ricordata che quando era a Hogwarts mamma aveva fondato il C.R.E.P.A, il Comitato per la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abbruttiti, così decisi di fondare una mia associazione. Si chiamava la Società per l’Emancipazione Regolare delle Mandragole Abusate - ossia S.P.E.R.M.A*. indossavo le spille dello S.P.E.R.M.A e tutto il resto, ma la gente continuava a fissarmi e ridere come se fossi una specie di alieno. Non ho la minima idea del perché.)


Comunque, oggi è martedì, e nonostante ormai mi sia abituata ai sussurri maliziosi che stanno circolando, mi fanno ancora una rabbia assurda. Nessuno di questi mi ha fatto arrabbiare quanto quello che Laura Phelps ha diffuso tra le sue amiche Tassorosso. E il risultato è che stasera io e James siamo in punizione. È colpa sua se ora ha delle corna che le spuntano da quella sua stupida testa - è lei che ha annunciato all’intera scuola che sono incinta. È lei che mi ha chiamata “Puttanella di Malfoy” nel corridoio. Puttanella di Malfoy. Questa è la cosa più orribile che mi abbiano mai detto. Non mi sorprende che James le abbia lanciato un incantesimo prima che lo facessi io. Tutto quello che ho fatto io è lanciarle la mia banana mezza mangiata.


Alle otto in punto ci dirigiamo all’ufficio del professor Paciock. È evidente che sia dispiaciuto di averci messo in punizione, dato che ci conosce così bene, ma fa parte del suo compito come Capocasa di Grifondoro non fare favoritismi. Ci fa esaminare i fascicoli disciplinari degli ultimi sessanta anni, e dobbiamo assicurarci che siano tutti in ordine - sul serio, perché allora non ci ha fatto guardare della vernice secca? Sarebbe stato molto più interessante. Io e James lavoriamo in silenzio, sistemando i foglietti delle punizioni nei vari fascicoli. Sono ancora fumante per quello che la Phelps mi ha detto e fantastico sul tagliarle i capelli e costringerla a mangiarli.


“Uhm, Rossa, tutto ok?” chiede James e io ficco pezzetti di carta a caso dentro un raccoglitore.


“Sto bene,” ribatto. “Sto assolutamente da dio. Non potrebbe andare meglio.”


“Hai appena messo il foglietto di Henry Lawson nella cartella di Michael Patterson,” precisa James.


“Ti sembra che mi importi?” sibilo.


Silenzio.


Continuo a cacciare dentro a caso i fogli nei fascicoli, senza nemmeno guardare quello che sto facendo. Vedete, ogni studente che è stato in punizione negli ultimi sessanta anni ha una cartella disciplinare nel mobiletto. Ossia un sacco di studenti. Dobbiamo assicurarci che tutti i foglietti siano racchiusi sotto lo stesso nome. È così noioso, voglio piangere.


“Al come sta prendendo la notizia?” chiedo dopo alcuni minuti.


Entrambi sappiamo che Al ha davvero un caratteraccio, se provocato. A volte persino peggio di James. E la sua espressione di sabato indicava chiaramente che era furioso… ma non con me, con Malfoy. Non ho ancora avuto la possibilità di discuterne con lui, da quando la notizia è saltata fuori.


“Lui è…” inizia James. “Sta metabolizzando la faccenda a modo suo.”


Questo non può essere un bene.


“Forse dovrei andare a parlargli,” suggerisco.


“Non credo sia una buona idea,” dice James in fretta. “Dagli il tempo di calmarsi. È ancora un po’ arrabbiato per… beh, sai, il fatto che sei andata a letto col suo migliore amico. Voglio dire, è un po’ strano…”



“Perché è strano?”


“Perché Scorpius e Al sono come fratelli… a volte penso che siano più fratelli di me e Al.”


“Questo non è vero,” dico.


“Non so… da quando è a Hogwarts, è come se Scorpius fosse la sua famiglia, dato che sono entrambi Serpeverde. Ma tu sei come una sorella per noi, Rossa. La sei sempre stata. Siamo più vicini a te che a chiunque altro… Immagino che Al sia solo un po’ protettivo nei tuoi confronti. Lo siamo entrambi. Credimi, se fossi stata a letto col mio migliore amico, l’avrei preso a calci nel sedere da qui fino all’Australia!”


Ridacchio un poco. James assomiglia davvero tanto a zio Harry, a volte. Anche il loro aspetto… non so, il modo in cui sorridono o qualcosa del genere. Nonostante la gente dica sempre che assomiglia a zia Ginny (tranne che per i suoi capelli nerissimi, ovviamente), posso assolutamente vedere una forte somiglianza tra James e suo padre. Forse non quanto quella tra Harry e Al, ma quasi.  Ha quel diabolico fascino Potter, mischiato con un pizzico di malizia Wesley - è un pericolo, in altre parole, ma tutti lo adorano.


“Gli passerà,” dice James rassicurante. “Esattamente come agli idioti senza-cervello che ti fissano nei corridoi.”


“Grazie, Jay,” rispondo.


Continuiamo a lavorare di nuovo in silenzio. Dopo circa un’ora, sto contemplando sul serio l’idea di saltare dalla finestra dell’ufficio, che è al sesto piano. Questo finché non trovo un fascicolo segnato “Sirius Black” e un altro proprio accanto segnato “James Potter.” Sono di gran lunga quelli più corposi in tutto il mobiletto. Non posso fare a meno di sorridere tra me e me. Apro la cartelletta di Sirius Black.


Nome: Sirius Black
Data: 7 settembre 1971
Anno: 1
Casa: Grifondoro
Punizione: pulire l’Aula Pozioni
Assegnata da: Professor H. Lumacorno
Supervisore: Professor H. Lumacorno
Motivo della punizione: Il Sig. Black stava volutamente aggiungendo gli ingredienti sbagliati alla pozione di James Potter e questa imprudente condotta è risultata nella perdita delle sopracciglia del Sig. Potter.


Non riesco a trattenermi dal ridere. Ho aperto la cartella di James Potter e trovato un foglietto simile.


Nome: James Potter
Data: 7 settembre 1971
Anno: 1
Casa: Grifondoro
Punizione: pulire l’Aula Pozioni
Assegnata da: Professor H. Lumacorno
Supervisore: Professor H. Lumacorno
Motivo della punizione: il Sig. Potter stava volutamente aggiungendo gli ingredienti sbagliati alla pozione di Sirius Black, e ora il Sig. Black parla solo Troll e in modo incomprensibile. La sua conoscenza della lingua inglese dovrà essere ristabilita.


“Hai visto questo?” ridendo passo il fascicolo a James. Lui si mette a ridere ad alta voce, quando legge le punizioni che i due uomini di cui porta i nomi hanno dovuto sopportare quando erano a Hogwarts. Posso vedere gli occhi scuri di James brillare di ammirazione. Passiamo il tempo divertendoci a leggere le punizioni di James Potter Senior e Sirius Black - più di trecento nei loro sette anni a Hogwarts. Sembra che abbiano preso un provvedimento disciplinare per aver infranto il coprifuoco almeno una volta al mese durante il quinto, il sesto e il settimo anno.


“Mi chiedo come diavolo faccia papà a essere un grande benefattore, col padre cha ha avuto,” dice James, sfogliando il fascicolo di suo nonno.


“Non direi che sia poi così benefattore,” ghigno, estraendo una cartella segnata “Harry Potter”. James risponde al ghigno e afferra i fogli.


“Oh, l’abuso di posizione!” ride. “Wow, ha preso un sacco di punizioni al quinto anno da una certa Professoressa D.J. Umbridge… mi chiedo che abbia fatto per meritarselo…”


Noto il fascicolo “Hermione Granger”. È piccolo, ma esiste, e io non pensavo che mamma fosse mai stata in punizione.


Io e James ci divertiamo un mondo a cercare tra i fascicoli i vari provvedimenti disciplinari dei nostri genitori, zie e zii. È divertente, ma non riusciamo a trovarne nemmeno uno per lo zio Percy. Zio George e il suo gemello perduto, Fred, hanno cartelle di dimensioni paragonabili a quelle di Sirius Black e James Potter. Anche zia Ginny ha avuto il suo bel numero. Il fascicolo di papà è quasi come quello di zio Harry, che è onestamente ragguardevole, anche se non grosso quanto quello di Sirius Black e James Potter.


Dopo un’altra ora, il Professor Paciock torna e ci dice che possiamo andarcene. Lascio l’ufficio di Neville sentendomi molto meglio di quando ne sono entrata. Lo vede sorridere tra sé mentre esco - come se avesse voluto mostrarmi che non sono la prima persona nella mia famiglia a fare degli errori. Una grossa parte di me desidera tornare indietro e abbracciarlo, ma sarebbe del tutto inappropriato. Perciò scoppio semplicemente a piangere - che ci volete fare.


“Gesù Cristo, Rossa, che c’è che non va?” urla James.


“N-N-Neville è così d-d-dolce!” singhiozzo. James solleva un sopracciglio, chiedendosi come diavolo posso pensare che l’uomo che ci ha appena messo in punizione per due ore possa essere “dolce”. Non riesco nemmeno a smettere di piangere… seriamente, che mi sta succedendo? Da quando ho scoperto di essere incinta tutto quello che faccio è frignare come una bambino - beh, forse ‘bambino’ è una parola un po’ ironica da usare. Ma avete capito che voglio dire.


**



Mercoledì vado da Madama Chips nell’infermeria. Lungo la strada, cinque persone mi indicano, sei ridacchiano, una dice “è vero sul serio?” è un gruppo di ragazze Serpeverde mi dà della puttana. Davvero, sarebbe potuta andare peggio. Avrebbero potuto cavarmi gli occhi con unghie affilate. Madama Chips è impegnata con un ragazzo del primo anno con le dita gonfie - sembra una lesione per qualcuna delle strane piante di Erbologia. Attendo finchè non ha finito prima di avvicinarmi a lei.


“Signorina Weasley,” dice gentilmente, con chiaro dispiacere per me. “Cosa posso fare per te?”


“Um,” inizio. “Posso parlarle nel suo ufficio?”


“Mi conduce all’interno e mi fa sedere su una sedia di velluto rosso molto comoda. Mi guarda in attesa.


“Mi stavo chiedendo se lei sapesse niente riguardo all’adozione.” chiedo.


Madama Chips inarca un sopracciglio. Se inizia a cercare di farmi cambiare idea, mi metto a urlare. Finirò probabilmente nel reparto malati di mente al San Mungo, ma immagino che là sarei tra i miei simili. Almeno loro non mi chiameranno puttana né mi fisseranno come se venissi da un altro pianeta. Onestamente, è come se fossi la prima persona che rimanesse incinta nella storia del sesso femminile.


“Adozione?” chiede scettica Madama Chips. “Sei sicura di averci pensato bene?”


“Non ho pensato ad altro,” dico sinceramente. “Mi stavo solo chiedendo a come funzionasse.”


Madama Chips inizia a frugare nel cassetto della sua scrivania e tira fuori alcuni depliants. Me li porge. Il primo dice “Allora Sei Incinta”, il secondo “Gravidanza - Le Tue Scelte” e il terzo “Le Gioie della Maternità”. Vomiterò sulla scrivania di questa donna, se anche solo menzionerà le parole “gioia” e “maternità” nella stessa frase. Sembro gioiosa?


“Hai delle opzioni, Rose, e sono felice che tu le stia considerando tutte,” dice madama Chips gentilmente. “Ma non lasciare che quello che ti dice nei corridoi un branco di ragazzetti idioti condizioni le tue scelte. È di tuo figlio o tua figlia, che stiamo parlando.”


“No, non è così,” dico piano. “E non lo è mai stato. Sono solo il contenitore. La biologia non c'entra niente con l’essere genitori. Io non sono una madre.”


Madama Chips sembra quasi delusa dal sentirmi parlare così. Ma è la verità. Non sono una madre. In realtà, a malapena mi piacciono i bambini. Ricordo quando zia Audrey ebbe Lucy - avevo circa cinque o sei anni al tempo, perciò tutti si aspettavano che io, essendo una bambina, fossi totalmente incantata da lei. Ma sfortunatamente, sembra che io abbia preso da papà in molte cose, non solo nel colore dei capelli. Mi sento estremamente a disagio con i bambini, per non parlare del fatto che ero un maschiaccio a cinque anni, dato che passavo la maggior parte del tempo con James, Fred, Al o Teddy. I bambini non mi interessavano affatto.


Prendo i depliants, ed esco dall’Infermeria con la piena intenzione di trovare una classe tranquilla in cui fare i miei compliti, lontano dai pettegolezzi e da sgradite attenzioni. Ma sembra che tutti gli studenti di Hogwarts stiano vagando per i corridoi cercando di dare un’occhiata all’Incinta Ragazza Weasley. Tassorosso, Serpeverde, Corvonero, Grifondoro, tutti fermi a fissarmi nel corridoio. Sto ribollendo dalla rabbia, finchè, alla fine - esplodo.


“Perché non vi prendete una fottuta foto, dura di più!” urlo. Tutto smettono di bisbigliare. Alcune ragazze ridacchiano nervosamente tra loro al mio scoppio, e i ragazzi sembrano davvero spaventati. Sento qualcuno afferrare il mio braccio e portarmi via dal corridoio molto silenzioso, ma anche molto affollato.


È Al.


Mi trascina nell’aula vuota di Trasfigurazione e ora sono in fiumi di lacrime. Sembra che non la finirò mai. Quando vedrò Laura Phelps mi prenderò il piacere di strapparle ad uno a uno i capelli da quella sua testa vuota!


“Non piangere, Rose,” dice Al, con voce volutamente rassicurante.


“La mia vita è finita, Al, come posso NON piangere?” strillo.


“Calmati! Non è la fine del mondo… Quegli avvoltoi si nutrono a morsi di pettegolezzi nelle loro vite noiose.” dice Al con calma.


“Non staresti dicendo così se fossi tu quello con la prospettiva di diventare un genitore!” urlo.


Crollo del tutto. Al mi afferra prima che mi sgretoli in un mucchietto sul pavimento e mi abbraccia stretto. È un po’ strano - Al non mi abbraccia mai. Non è granché propenso agli abbracci. Ma ora mi stringe in modo molto fraterno e protettivo - è il modo in cui vorrei papà mi avesse stretto quando l’ha scoperto.


“Starai bene, Rosie,” dice. “Starai bene.”


“Grazie, Al,” mormoro, anche se non gli credo molto.


“Cos’, uhm… come sta… come sta Malfoy?” chiedo nervosamente.


Al smette di abbracciarmi e sembra davvero arrabbiato. Ho il giusto carattere per affrontare il suo, perciò se inizia a urlare, almeno posso difendermi da sola - spero solo che non si arrivi a questo. Al scuote il capo.


“Non parliamo di lui,” dice.


“È difficile non farlo,” dico. “Sai, sto tipo portando il suo ovetto.”


“Hai sempre un ottimo uso delle parole.” dice Al con sarcasmo.


“Al, non essere arrabbiato con lui. È il tuo migliore amico… quello che abbiamo fatto è stato stupido e irresponsabile e ora stiamo pagando per questo. È colpa mia tanto quanto sua. Penso che avrà bisogno di te ora più che mai.”


Al rimane in silenzio per un minuto, ma poi la sua espressione si addolcisce.


“Scusa,” mormora. “È solo che… tu sei praticamente mia sorella, capisci? È strano.”


“Immagina quanto sarebbe strano se fosse andato a letto con la tua vera sorella,” dico, cercando di alleggerire l’atmosfera. Gli occhi di Al si spalancano per lo shock e sembra stia per vomitare.


“Non… dirlo… mai… più.” dice con disgusto.


“Scusami,” dico con un mezzo sorrisetto. Al scrolla le spalle.


“Grazie per non avermi cancellata dalla tua vita,” dico. “E per non aver ucciso Malfoy per poi finire ad Azkaban e iniziare così una immensa catena di reazioni e autodistruzione per tutta la famiglia.”


Al sembra un po’ confuso ma annuisce comunque.


“Non preoccuparti, Rose,” sorride. “Andrà tutto bene.”


Mi fa l’occhiolino e mi lascia sola nell’aula. A volte mi chiedo che ho fatto per meritare una famiglia così meravigliosa - altre volte, mi sento come se fossero una maledizione impostami dalla nascita. Ho davvero incasinato tutto con loro, stavolta. Mamma e papà si sono lasciata, sono abbastanza certa che Dom sia arrabbiata con me, nonno Arthur probabilmente vuole impiccata, strozzata e  squartata per essere andata a letto con Malfoy, e Lily…


Cazzo.



Mi ero totalmente dimenticata di Lily! Lei e Dom hanno probabilmente fatto una bambolina voodoo e in questo momento ci stanno conficcando degli spilli. Non le biasimo affatto. Sono la peggior stronza del mondo. Ho passato l’ultima settimana a evitare ogni giorno la sala comune Grifondoro. Ho passato la maggior parte del mio tempo in biblioteca e tornavo davvero tardi al dormitorio, quando tutti erano addormentati, in modo da evitare l’imbarazzo. Non voglio davvero parlare con Lily e per quanto riguarda Dom… beh, ha scaricato Malfoy o no? E mi importa se l’ha fatto?


Ritorno nella Sala Comune Grifondoro dopo aver parlato con Al, per affrontare il tutto. Dovrò farlo, alla fine. C’è Molly, ci sono Fred, James, Lily… e Dom. Dom non alza nemmeno lo sguardo dal libro quando entro, ma so che mi ha visto con la coda dell’occhio, perché il suo volto si è appena visibilmente teso. Lily sta facendo del suo meglio per non sembrare depressa, ma fallisce terribilmente nel suo intento. James mi sorride con incoraggiamente e Fred sembra solo davvero a disagio. È Molly che parla per prima.


“Rose… perché non ce l’hai detto?” chiede.


“Lascia perdere, Molly,” dico stancamente.


“Siamo le tue cugine!” dice. “Tu puoi parlare con noi, lo sai. Soprattutto con me… Io sono un prefetto.”


Assomiglia così tanto a quella stupida di sua madre, zia Audrey.


“Taci Molly,” sbotto. “Solo perché sei un dannato prefetto non significa che hai tutte le risposte! Anche io sono un prefetto, ricordi?”


Sembra scioccata, ma non m’importa, la supero furiosa e corro via verso il mio dormitorio. Per fortuna è vuoto. Se Laura Phelps fosse stata qua, probabilmente l’avrei trasformata in un vegetale. Mi sdraio sul mio letto e chiudo le cortine intorno, per poi iniziare a leggere i depliants. Non vedo davvero il senso di leggerli. Ormai ho già deciso - darò il bambino in adozione.







Quando finalmente arriva venerdì, la notizia della mia gravidanza è ancora fresca nella mente delle persone, ma non mi fissano più così tanto. Dom non mi rivolge la parola e Lily lascia la stanza ogni volta che io vi entro. Così, per evitare ogni imbarazzo, venerdì pomeriggio vado in biblioteca per fare i compiti - sono davvero triste. Ma lungo la strada per la biblioteca, mi imbatto in Jenny Winters.


“Ciao Rose,” dice gentile. “Come stai?”


“Bene,” mento. “Tu?”


“Non mi lamento,” risponde con un sorriso. “Uhm… Ho sentito della situazione.”


Certo che sì. Bisognerebbe essere sordi perché non sia così.


“Sì,” dico a disagio. “Probabilmente penserai che sono una stupida sgualdrina e simili.”


“No!” esclama. “No, no davvero! Facciamo tutti degli errori! Chiunque ti dia della sgualdrina è un dannato bugiardo e tu non dovresti ascoltarlo, Rose!”


Hey, inizia a piacermi la pollastra.


“Grazie,” dico.


“Sul serio. Non buttarti giù di morale. Sei davvero coraggiosa a fare quello che fai, secondo me. Se succedesse a me, probabilmente farei qualcosa di folle come chiudermi in un bagno o pensare di lasciare lo stato,” ride.


Oh Jenny, cosa non sai.


Sforzo una risatina.


“Se hai bisogno di qualcuno con cui parlare, puoi parlare con me,” dice “Io non giudico.”


“Grazie,” le dico sorridendo. “Sai, a parte mia zia Ginny, tu sei la sola persona che mi ha detto questo.”


“Beh… a che servono gli amici?”


Amici?


Non sapevo a che servissero, considerando che non ne ho. Ma se Jenny è disposta a parlarmi in pubblico, immagino di non potermi lamentare. E comunque, sembra abbastanza simpatica…


Almeno non sta progettando di uccidermi. È sempre bello farsi degli amici.


Sono felice di ritornare nella sala comune con la consapevolezza di avere almeno una persona a cui importa di me. Ma il mio buonumore è presto dissipato, quando vedo Lily seduta da sola accanto al fuoco, la testa rossa affondata in un libro. Alza lo sguardo e mi fissa mentre entro. Non sono davvero in vena per questo.


“Lily, potresti per favore darmi addosso e così farla finita?” dico esasperata.


“Cosa vuoi che dica? Sei una bugiarda e questo è quanto.”


“Una bugiarda?” urlo. “Ok, qui c’è qualche verità per te - Scorpius Malfoy ha oltre tre anni in più di te! Sta uscendo con Dom! Non gli piacerai mai Lily, perciò passaci sopra!”


Oh merda.


Perché ho appena detto questa roba? Perché devo dire TUTTO quello che penso? Lily sembra arrabbiata - assomiglia davvero a zio Harry quando è arrabbiato. E credetemi, non vorreste mai mettervi contro Harry, come ha fatto James quando ha cercato di usare la maledizione Cruciatus su Al, una volta. Non è stato carino.


“Non sei altro che una stronza, Rose! Pensavo che tu fossi una delle persone più sopportabili della nostra famiglia - chiaramente mi sbagliavo!”


Chiude il libro di colpo e fugge su nel suo dormitorio, sbattendo quasi contro Dom nel farlo, che sta scendendo.


“Che diavolo era?” chiede Dom. Scuoto il capo e crollo su una sedia. Vorrei solo sparire per sempre.


“Stavo pensando che dovrei farti sapere,” dice Dom. “Che Malfoy e io stiamo ancora insieme… non ci stiamo lasciando.”


Il mio cuore precipita a terra - e non è piacevole.


“Meraviglioso,” dico, sforzandomi di sorridere. “Sono contenta che abbiate risolto.”


“Bene,” dice. “Spero che a te stia bene… perché ci piacciamo davvero.”


Annuisco. “Certo che a me va bene.”


Sorride debolmente e lascia la sala comune, probabilmente per incontrare l’uomo del momento. Se diventassi anche solo un poco più falsa di quanto sono ora mi trasformerei in una cazzo di Barbie. Voglio dire, sul serio - “Certo che non mi dispiace che tu, la mia migliore amica e cugina, stia uscendo con Scorpius Malfoy, il padre di mio figlio, la prima persona con cui abbia mai fatto sesso, il tipo per cui provo sentimenti estremamente confusi, il ragazzo che mi fa battere il cuore più veloce di quanto non faccia per Teddy Lupin… e certo che non mi dispiace se mi prendi a colpi in testa con un manico di scopa… perché credimi, farebbe meno male.”







NOTE AL CAPITOLO:

* il nostro C.R.E.P.A in inglese è S.P.E.W (“vomita”), Society for the Promotion of Elfish Welfare, ossia Società per la Promozione del Benessere Elfico (trad. wikipedia). Il gioco di parole in Delicate è quindi da S.P.E.W. A S.P.E.R.M, Society for Promotion of Extra Rights for Mandrakes, ossia Società per la Promozione dei Diritti Extra delle Mandragole.
Io ho mantenuto il C.R.E.P.A italiano, quindi il gioco di parole non è così divertente, ma sì, sperm, in inglese, significa sperma XD
Ovviamente, per ottenere S.P.E.R.M.A ho dovuto scrivere io qualcosa... Non è granchè, ma la mia mente non ha partorito di meglio.
Se ci sono proposte, sono sempre ben accette ♥

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Learning to Live Again ***


capitolo 12 nuovo Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttricenefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)


CAPITOLO 12 - LEARNING TO LIVE AGAIN



Caro Teddy,
Come vanno i preparativi per il matrimonio? Non riesco a credere che sia passato quasi un mese dall’ultima volta che abbiamo parlato. Mi è davvero mancato parlare con te, e mi dispiace davvero per come mi sono comportata quando ho scoperto del tuo fidanzamento - possiamo dichiarare una tregua? Questo silenzio tra noi mi fa diventare matta. Non riesco a sopportare che sia tu che mio padre mi ignoriate.

Per prima cosa, come penso tu sappia, tutta la scuola sa che sono incinta. Ovviamente questo include Malfoy, che mi evita da quando gli ho detto che darò il bambino in adozione. Come se non bastasse, lui e Dom sono più uniti che mai, cosa che trovo alquanto strana, ma immagino vada bene, se lei è felice.

Al momento mamma vive a Hogsmeade. Di tanto in tanto si fa vedere a scuola, ma io cerco di nascondermi il più possibile, per paura che cerchi di nuovo di farmi ingoiare a forza della pastiglie di acido folico* - questi rimedi babbani sono davvero troppo da sopportare per una ragazza! Ma immagino sia bello sapere che si preoccupa. È più di quanto si possa dire di papà. Non lo vedo né sento fin da quando è stato chiamato a scuola dopo che è venuta fuori la notizia della mia gravidanza. È come se ormai mi avesse disconosciuta, e sono abbastanza sicura che sia per questo che lui e mamma si sono lasciati. Mi sono ritrovata ad ascoltare più e più volte ‘Papa don’t preach’** di Madonna, questa settimana. Sono vicina alla follia, posso quasi toccarla con mano!

Sembra che nelle ultime settimane mi sia avvicinata a James e Al più di quanto abbia mai creduto possibile. Ovviamente di conseguenza Lily è furiosa - mi odia, perché ha una specie di cotta per Malfoy e io le ho tipo detto accidentalmente che a lui lei non potrebbe mai piacere… mea culpa! Mi dispiace che Al e Malfoy non siano più uniti come prima. Nelle lezioni in cui Grifondoro e Serpeverde sono insieme, Al siede con me, mentre Dom siede con Malfoy, perché siamo tutti troppo a disagio tra di noi. È orribile - chi poteva immaginare che un paio di minuti di sesso avrebbero combinato un tal pasticcio? (Sì, ho detto un paio di minuti.)

Ho lasciato la squadra di Quidditch e non giocherò il recupero della partita contro Serpeverde, comunque andrà. Un tipo del quinto anno è il portiere di riserva e prenderà il mio posto.  Posso affermare che è davvero nervoso - impallidisce ogni volta che qualcuno gliene fa parola. Ma so che quel giorno sarà bravo… perché in caso contrario, James lo ucciderà.

Comunque, ho appena realizzato che la maggior parte di questa lettera è costituita di inutili discorsetti. Vorrei sapere cosa dire per sistemare le cose tra noi - mi manca parlare con te, Ted. Spero che possiamo tornare indietro a come eravamo prima che io decidessi di essere un’idiota immatura e mi lamentassi che tu non hai detto a me per prima del tuo fidanzamento. Amici?

Saluta Victoire da parte mia,
Con affetto,
Rose.


Non è strano come il tempo voli quando ci si diverte? Beh, forse “divertirsi” è un po’ un’esagerazione - il tempo vola quando hai la testa piena di preoccupazioni tra scuola, gravidanza, confusione e tensione che a malapena ti accorgi che gennaio è già passato e che si è nel pieno di febbraio. Questo finchè James Potter non decide di ricordarti che momento dell’anno sia.


“È quasi San Valentino!” dice James, saltando sulla sedia accanto a me nella sala comune, mentre cerco di leggere i miei compiti di Pozioni. “A chi darai il tuo amore quest’anno, Rossa?”


“Sono sicura che in questo momento ci siano proprio migliaia di uomini in fila fuori dalla Torre di Grifondoro per uscire con la Moby Dick di Hogwarts.” dico amaramente.


“Chi è Moby Dick?”


“La balena… non hai mai letto Moby Dick?” sospiro.


“Certo che no,” dice James sorridendo.


“Seriamente, almeno sai leggere?”


“Certo… ma la mamma mi aiuta con le parole da grandi.”


Sorrido leggermente e ritorno a leggere il mio libro di Pozioni. James me lo strappa di mano e lo chiude di scatto, con mio fastidio.


“Ti stai strapazzando,” dice James. “E mamma mi ha detto di assicurarmi che tu ti rilassi… allora, come ti senti riguardo alla festa di San
Valentino?”



“Mi sento che l’ultima festa che hai organizzato è risultata in una notte ubriaca di sesso con Scorpius Malfoy e in una gravidanza non voluta - credo che farò a meno della festa, grazie.”


James fa un’espressione disgustata alla menzione della “notte ubriaca di sesso con Scorpius Malfoy”.


“Andiamo Rossa, sarà divertente. Mi assicurerò che la Phelps non sia invitata.” implora.


“Questa è anche la sua sala comune, sai?” ribatto.



“Beh… allora non la faremo qui. Che ne dici della Stanza delle Necessità?”



“Fa come vuoi,” sospiro. “Ma non coinvolgermi. Posso riavere il mio libro di Pozioni, ora?”



“Andiamo, non hai più voglia di divertirti. Ricordo un tempo in cui facevi razziw nelle cucine con me e Matthew e lanciavi sacchetti infiammati di cacca di Ippogrifo fuori dall’ufficio di Vitious… che ne è stato di te?”



“Per prima cosa,” dico. “I sacchetti di cacca infuocati erano una TUA idea, non mia, mi è solo capitato di essere lì. E se ti ricordi bene, ti avevo detto di non farlo -”



“Sì, ma hai riso quando l’abbiamo fatto.”



“Secondariamente,” dico, ignorando ciò che ha appena detto. “Sono venuta fare razzie in cucina con te e Mark Matthews solo due volte -”



“Tre volte.” mi corregge James.



“Come vuoi… la fai sembrare come se fossi stata una specie di organizzatrice di scherzi.”



“Senti, quello che sto dicendo è che non devi startene seduta nella sala comune con la testa ficcata in un libro ogni venerdì sera solo perché sei incinta - vieni e divertiti, finchè puoi.” dice James.



Il ragazzo ha centrato il punto. Tra pochi mesi sarò così pesante da riuscire a malapena a salire le scale per la Torre Grifondoro, non parliamo di andare a una delle feste non-così-ben-organizzate di James.



“E comunque, perché vuoi organizzare una festa di San Valentino?” chiedo. “Chi stai cercando di impressionare?”



James mi sorride e si picchietta il naso.



“Non fare domande e non ti dirò bugie. In ogni caso, avrò bisogno del tuo aiuto per organizzare.”



“Perché io?” gemo.



“Perché sei l’unica adatta. E ti distrarrà da un certo tipo biondo.”



“Non ho bisogno di distrarmi da un certo tipo biondo.” protesto e mi sento avvampare.



James inarca un sopracciglio.



“Ok,” dice, ma è ovvio che non mi crede affatto.



“Oh sta zitto,” sbotto. “Organizzerò la tua stupida festa. Ma questo non significa che verrò.”



“Sei un mito, Rossa Weasley, lo sai?” dice, arruffandomi i capelli proprio come fa zio Harry.



“Sei consapevole del fatto che il mio nome sia Rose, vero?”



“Rossa ti sta meglio,” dice James stringendosi nelle spalle. “Ti voglio bene e devo lasciarti cara cugina, ho alcuni, ehm, compiti da fare.”



Se avesse detto che deve volare su Marte su un unicorno, sarebbe stato più credibile. Mi riprendo il mio libro di Pozioni e torno a leggere delle Pozioni Restringenti, ma ancora una volta vengo interrotta. Questa volta si tratta di Mark Matthews, un amico di James.



“Ciao Rose,” dice. “Che fai?”


“Leggendo,” dico freddamente. “Ovviamente.”


Non intendevo essere così fredda, ma in questi giorni sembra chiunque voglia rompermi le palle. Mark non sembra accorgermi della mia scortesia, e si siede sul posto appena liberato da James. Quando ero al secondo anno probabilmente avrei ucciso per avere il QUEL Mark Matthews seduto accanto a me, a guardarmi con quei suoi luminosi occhi blu - in questo momento vorrei solo che se ne andasse.


“Allora, come va? Intendo con tutta quella faccenda dell’essere incinta…”



Giuro che se dice “incinta” di nuovo lo prendo a librate in faccia con questo bel volumone. Certo, ha un viso davvero affascinante… sarebbe un peccato rovinarlo. Forse gli romperò un braccio o qualcosa del genere.



“Sto bene,” mi stringo nelle spalle. “Sai, tengo duro.”



“Figo,” dice Mark. “Mi sta chiedendo… ti va di venire con me a Hogsmeade, sabato”



Ok, questo NON me lo aspettavo. Sul serio, chi chiede di uscire a una ragazza incinta? È un po’ strano, giusto? La dodicenne dentro di me sta urlando di dire sì. Immagino di voler dire di sì abbastanza. Mark è assolutamente un bel ragazzo, con i suoi occhi azzurro cielo e i capelli castano chiaro che gli incorniciano perfettamente il viso… ma alla fine, non è un po’ strano uscire con qualcuno se si è incinta? Non si va contro qualche regola?



“Ok,” dico. “Sembra fantastico.”



Sono del tutto incapace di dire no?




***




Sabato è sia San Valentino che il giorno dell’uscita a Hogsmeade, perciò venerdì sera inizio a organizzare la festa di James. James mi fa sempre organizzare dato che lui è totalmente una frana in queste cose. Si occupa solo degli inviti. Io sono un mostro nell’organizzare eventi. È ovvio che James sapeva che sistemare tutto per la festa mi avrebbe distolta dal pensare alle disgrazie della mia vita, perché quando mi occupo di qualcosa, non faccio altro.



Vado in biblioteca con il mio raccoglitore per iniziare a sistemare tutto. (Sì, ho un raccoglitore - è allora?) Ok, per prima cosa - il tema. Penso che il tema della festa sia abbastanza ovvio. Il rosa! Dato che è San Valentino, tutti, compresi i ragazzi, si devono vestire di rosa. Sono davvero contenta di non andarci - il rosa sta da cani con i miei capelli. Per fortuna la festa si terrà nella Stanza delle Necessità - questo fa sì che fare le decorazioni sarà molto più semplice. Pensavo a palloncini a forma di cuore su ogni tavolo (saranno circa venti, bianchi, con rose rosa come centrotavola) e sdolcinate canzoni d’amore per tutto il tempo. Sarà una festa chic… finchè non arriveranno gli amici di James e correggeranno il punch rosa e bruceranno tutti quegli adorabili palloncini. Ma non mi importa, purchè io possa divertirmi a organizzare.



“Ciao, Rose.” sento dire una voce. Jenny.



“Ciao, Jenny, stavo preparando la festa di James per San Valentino,” le dico.



“Ooh, posso dare una mano?” dice eccitata e si siede accanto a me. “Al mi ha appena invitata. Tu verrai?”



“Non penso,” dico. “Non sono granché in vena di feste.”



Jenny annuisce.



“Capisco,” dice. “Ma potrebbe farti bene divertirti un po’.” Da un occhio ai miei appunti per l’organizzazione. “Wow, sembra stupendo! Hai fatto tutto da sola?”



“Sì,” dico. “Adoro programmare! Beh…. Tranne le gravidanze, ovviamente…”



Jenny ridacchia nervosamente. Sul serio, devo smetterla di mettere la gente a disagio.



“Comunque, hai qualche idea?” chiedo.



“Uhmm… che ne dici del gioco della bottiglia?” chiede.



“Il gioco della bottiglia,” dico perplessa. “Non abbiamo dodici anni.”



“Lo so,” ridacchia Jenny. “Ma sarebbe divertente! È San Valentino, in fin dei conti.”



“Forse… sono certa che la gente ci si butterà quando saranno tutti ubriachi,” dico ragionando. “Buona idea, Jen. Altro?”



Io e Jenny siamo diventato abbastanza buone amiche in queste settimane, dopo che tutti a Hogwarts hanno scoperto che sono incinta. È probabile derivi dal fatto che Dom passa praticamente tutto il suo tempo con Malfoy e anche quando non è con lui, c’è un certo disagio tra noi. Non penso che la nostra amicizia sarà mai più la stesa. Lily non mi parla nemmeno più, da quando gliene ho dette di ogni - immagino di non poterla biasimare. Sono stata una stronza. Ma Jenny sembra starmi vicina. Non so perché… forse è perché sta con Al e vuole far bella figura con lui. Comunque, apprezzo la sua amicizia. È molto meglio di quanto avessi pensato inizialmente.



“Che ne dici di Speed Dating*** per i single?”



“Jenny Winters, sei un maledetto genio.”




***




Sabato mattina mi alzo abbastanza tardi e mi dirigo di sotto per fare colazione. Al è seduto al tavolo Grifondoro e Dom a quello Serpeverde - cosa che succede sempre più mattine ormai. Al non vuole più stare in compagnia di Malfoy. Quando James e Mark Matthews vengono giù a colazione, inizio a sentirmi davvero nervosa. Sono secoli che non vado a un appuntamento. Sono improvvisamente del tutto imbarazzata e mi chiedo come sia il mio aspetto. Indosso un paio di jeans (che stanno diventando davvero stretti) e un maglione blu - ok, sembro davvero una quarantenne, ma chissene.



“Ciao Rose, pronta ad andare?” chiede Mark. Annuisco - oh dio, sono così dannatamente nervosa.



“Non sono ancora sicuro che mi stia bene questa cosa, Matthews,” dice James a Mark. “Insomma, è la mia piccola cugina.”



“Piccola?” lo prendo in giro. “Ho solo diciotto mesi meno di te!”



James borbotta qualcosa di incoerente e sembra ancora un po’ infastidito. Lo sguardo di Al schizza da me a Mark - che diavolo hanno questi ragazzi Potter? Perché devono sempre giocare al dannato eroe? Non capiscono che sono grande e posso badare a me stessa?



Ricevo una lettera con la posta mattutina. All’inizio ero eccitata che potesse essere una lettera da Teddy, ma la calligrafia è troppo grossa e arzigogolata per essere la sua.



Rose,

Ho sentito che oggi c’è una gita a Hogsmeade e mi chiedevo se ti fermeresti da me verso pranzo. Adorerei vederti e ci sono alcune cose di cui dobbiamo parlare.
Spero che tu stia bene,
Con amore,
Mamma


È un messaggio davvero corto, ma so che devo andare. Hey, forse posso farmi dire perché diavolo lei e papà stanno divorziando. Dubito che me lo dirà, ma vale la pena provare. Io e Mark non attendiamo nessun altro prima di dirigersi insieme a Hogsmeade. Non c’è imbarazzo tra noi, perché siamo amici da molto tempo. Beh, non “amici” defizione, ma gira sempre con James, perciò ho parlato con lui un mucchio di volte.



L’unica volta in cui diventa davvero imbarazzante, è quando siamo sulla strada per Mielandia e ci imbattiamo in Dom e Malfoy. Si tengono la mano e assottiglio gli occhi di fronte alla loro complicità. Oh dio, si fermano per parlare, anche se so che nessuno dei due vuole farlo. È come se avessero quest’obbligo di essere gentili con quella incinta.


“Ciao Rose,” dice Dom a disagio.



“Ciao Dom,” rispondo. “Ciao Malfoy.”



“Ciao.” mormora Malfoy e sposta lo sguardo su Mark. Silenzio per alcuni secondi.



“Ciao,” dice Mark, cercando di spezzare la tensione.



“Così… vuoi due…” dice Dom passando lo sguardo da me a Mark con aspettativa.



“Oh, no!” ribatto in fretta. “No non stiamo insieme.”



Sono stata molto dura. Spero che Mark non la prenda in modo sbagliato. Malfoy lancia occhiatacce a Mark, che si sta fissando i piedi, a disagio. Desidero solo che il terreno si apra e mi inghiottisca - è desiderare troppo?



Controllo il mio orologio e realizzo con gran sollievo che è quasi l’una.



“Ehm, io devo passare da mia mamma,” dico. “Ci incontriamo più tardi da Zonko, Mark.”



Prima che chiunque possa dire altro, me ne vado via di fretta giù per la strada. Non sono del tutto certa di dove abiti mamma. Mi ha detto che era dopo la Testa di Porco, ma quando ci arrivo, non vedo nessun posto che possa andar bene per gli standard di mamma. Tutti gli edifici sono molto fatiscenti - assolutamente non adatti a mia mamma. Non riesco a immaginarla vivere qui.



“Rose!”



La vedo che mi saluta con la mano da una delle stradine laterali tra la Testa di Porco e l’ingresso della Stamberga Strillante. Come mi avvicino, mi accorgo che l’immenso sorriso che si è stampata in faccia è assolutamente falso. Mi tira in un abbraccio stritolante e sento l’odore familiare di borotalco che associo a mia mamma. È sempre così confortante.



“Temevo che non venissi,” dice.



“Ehmm… dove vivi esattamente?” chiedo, guardandomi intorno.



“Seguimi.”



Mi conduce giù lungo la strada, finchè non arriviamo a una porta di metallo arrugginito. Tira fuori dalla tasca una chiave anch’essa arrugginita e dopo aver spinto un po’, riesce finalmente a girarla nella serratura. Un paio di ratti scappano fuori dalla porta quando si apre, facendomi strillare per lo shock. Mamma sobbalza lievemente, ma sembra abituata.



“È qui che vivi?” dico, senza preoccuparmi di mascherare il disgusto nella mia voce.



Saliamo un centinaio di rampe di scale prima di arrivare a un’altra porta con il numero 40 segnato sopra. Ancora ci vuole un po’ di fatica per aprire la porta. Si apre in un soggiorno molto piccolo e polveroso, senza mobilio, solo scatoloni. Oltre al salotto, intravedo una piccola stanza che immagino essere la cucina - ha un fornello e stop. L’appartamento è scuro e tetro - persino James lo definirebbe uno schifo, e il suo letto somiglia niente meno che a un porcile. Anzi, questo è un insulto ai maiali.



“So che non è esattamente una reggia,” dice mamma.



“Non è una reggia?” esclamo. “Definisci reggia?!”



“Oh, non esagerare,” sospira, entrando nella ‘cucina’. Per una volta nella mia vita, NON sto esagerando. Questo posto è una fogna, è buio e ha un odore davvero allucinante… e non in un bel modo. Sono abbastanza sicura che qualcosa è morto qui.



“Una tazza di tea?” chiede mamma.


“Ehm… no, grazie” dico. Non oso immaginare che mi toccherebbe bere. Mi stupisco che l’appartamento abbia addirittura l’acqua corrente.


“Allora, mamma” dico cautamente. “Perché volevi vedermi?”


“Una mamma non può incontrarsi con sua figlia un sabato pomeriggio senza dover dare spiegazioni?” chiede mamma, tornando dalla ‘cucina’ al ‘salotto’. Inarco un sopracciglio.


“Quindi avete intenzione di tenere me e Hugo all’oscuro di tutto per sempre?” chiedo, andando al dunque - non ha senso tergiversare.


“Rose… non iniziare,” dice mamma esasperata. “Se lo vuoi sapere, ti ho chiesto  di venire qui per parlare della tua - ehm, situazione.”



“Vorrei che la gente la smettesse di parlare così! Il ‘piccolo problema’. la ‘situazione’ - non dire quella parola non la rende meno reale - sono incinta!” urlo.



“Sì,” dice mamma. “Lo so. E dobbiamo parlarne perché abbiamo evitato il discorso troppo a lungo.”


È lei che l’ha evitato, più che altro. È difficile per me evitarlo quando a Hogwarts ogni idiota col moccolo al naso ama ricordarmelo tra ogni
lezione. Ma di certo mamma non vuole sapere questo, no?



“Stavo pensando,” continua mamma. “Il bambino nascerà in luglio, giusto?”


“Sì.”


“Beh… tu potresti avere il bambino e poi prenderti un anno di pausa da Hogwarts. Potresti fare il tuo settimo anno con Molly! Poi il bambino
potrebbe stare con me, perché sarà quel poco più grande e-”



“Woah, aspetta un attimo,” la interrompo. “Per prima cosa, nessun bambino al mondo potrebbe mai vivere in questo appartamento - è un cesso! Secondariamente… chi dice che terrò il bambino?”



“Non lo terrai?” dice mamma, ignorando quello che ho detto sulla sua nuova sistemazione.


“Voglio darlo in adozione,” dico. “E farò il mio settimo anno con Al e Dom. Voglio tornare alla mia vita di prima.”


Non dice niente per alcuni istanti, ma non sembra molto contenta.


“Questo quando l’hai deciso?” chiede quietamente.


“Più o meno nello stesso istante in cui tu e papà avete deciso di divorziare.” replico.


“Non abbiamo mai parlato di divorziare -”


“Allora perché vivi in questo schifo, mamma? Perché non sei a casa con papà?”


“Tuo padre e io… abbiamo alcuni problemi da discutere. E lui non è esattamente aperto riguardo i suoi sentimenti. Non c’è molto che io possa fare se lui non parlerà.”


“Così è tutta colpa sua?” dico. “Mamma, papà ti ha tradita?”


Mamma scuote il capo, ma non sono sicura se crederle o meno.


“Si tratta di qualcosa che è successo molto tempo fa,” dice. “Cose del passato. Non parliamone.”



“Ma è ciò che vi sta facendo lasciare -”



“Non ci stiamo lasciando,” insiste mamma. “Ci siamo solo presi una pausa - è diverso.”



Sospiro.



“Sei incredibile,” sputo fuori. “Non posso credere di essere stata abbastanza ingenua da pensare che avrei ricevuto quale risposta vera venendo qui. Me ne vado.”



“No, per favore,” mi prega mamma.


“Devo incontrare qualcuno,” dico, anche se ho detto a Mark che ci saremmo incontrati alle due ed è solo l’una e mezza. “Ci vediamo, mamma.”


La lascio nel suo ‘appartamento’ o come diavolo vogliate chiamare quel posto e ritorno sulla strada principale di Hogsmeade. Vedo Hugo uscire da MondoMago con alcuni dei suoi amici. Quando mi vede andare di corsa verso di lui, dice ai suoi amici di andare avanti senza di lui, che li raggiungerà.



“Che c’è che non va?” chiede. Ora che sono più vicina a lui, vedo che indossa una maglietta con la band ‘Death Metal Eaters’ e un’immagine del Marchio Nero sul davanto - e per Merlino, ha l’eye-liner.



“Che diavolo hai addosso?” chiedo, dimenticandomi il nostro dilemma. “Oddio, ma sei truccato?”


“Che vuoi?” chiede con rabbia.



“Hai già visto l’appartamento di mamma?” gli chiedo. “Penso che lei e papà si stiano lasciando sul serio.”



Hugo scrolla le spalle.



“Come se mi importasse,” dice. “Sono comunque due idioti.”



“So che lo sono,” continuo. “Ma pensavo solo che avresti voluto sapere. Stupida io a pensare che al momento ti interessa altro oltre a piastrarti i capelli.”



“Mi importava quando sei rimasta incinta, no?” ribatte.



“Vuoi una medaglia per esserti preoccupato per tua sorella?” sbotto. “Sei uno stupido ingrato!”



“Come vuoi,” dice, sforzandosi di restare calmo. “Vado a farmi un piercing al sopracciglio - più tardi, uff.”



Chi diamine dice “più tardi, uff.”?



“Hugo Harry Weasley, torna subito qui!” urlo quando si allontana verso i suoi amici.



“Problemi?”



Mark compare accanto a me. È ovvio che mi ha visto urlare per la strada come una pazza.



“A volte vorrei essere un’orfana,” sospiro.



Mark mi stringe le spalle con un braccio, in modo molto da fratellone, e mi stringe affettuosamente prima di portarmi in un piccolo café chiamato “Patil Pastries”.



“Allora Mark,” dico prima di avventarmi sul muffin alle gocce di cioccolato che ha così gentilmente comprato per me. “Perché mi hai chiesto di venire a Hogsmeade?”



“Potrei dirtelo, ma poi dovrei ucciderti,” dice ghignando.



“Andiamo,” sorrido, “Ci conosciamo da sei anni, abbiamo fatto razzie in cucina insieme, siamo usciti di nascosto la notte innumerevoli volte -”



“Ok, ok,” si arrende. “Se te lo dico, devi giurarmi di non arrabbiarti e di non… uccidere tuo cugino, ok?”



“Quale cugino? Credimi, sarei capace di ucciderli tutti.”



“Beh… non prenderla nel modo sbagliato, Rose. Penso che tu sia una delle ragazze più fantastiche che abbia mai incontrato - voglio dire, sei sveglia e divertente… sei praticamente una leggenda, sai?”



“Lo so,” dico. “Ora basta adularmi.”



“Ok… è solo che… da quando quella stronza di Laura Phelps ha annunciato alla scuola che tu ci sei rimasta dentro-”



“Grazie per la delicatezza.”



“-beh, James ha notato sei stata un po’ depressa.”



Un po’ depressa? Questo è l’eufemismo del millennio.



“Vai avanti,” dico, di secondo in secondo sempre più preoccupata.



“E mi ha chiesto di portarti a Hogsmeade.”



“Lui ti ha DETTO di chiedermi di uscire?” urlo, facendo voltare molte persone. “Gli torcerò il collo!”



“Mi ha solo chiesto di farlo, così tu ti saresti sentita…”



“Mi sarei sentita come? Come se non fossi il peggior mostro di Hogwarts?”



Oh no, penso di star per piangere.



“Non sei il peggior mostro di Hogwarts,” dice Mark. “Che mi dici di quel Corvonero che si mangia i capelli?”



“Ok, sono il secondo peggior mostro dopo Capelli Joe -”



“E la Tassorosso che porta il suo coniglio a passeggio intorno al lago col guinzaglio?”



“Vero, sono le terza peggior -”



“E quel Serpeverde strabico che parla ai muri?”



“Ok!” esclamo. “Sono nei peggior dieci mostri di Hogwarts!”



Mark conta silenziosamente sulle dita.



“Direi venti,” dice e gli lancio contro un pezzetto del mio muffin.



“James voleva solo che ti sentissi speciale come meriti, Rose,” dice Mark.



“Costringendo i suoi amici a chiedermi di uscire per pietà?”



“Andiamo, ti sei divertita, no?” dice.



“Immagino.”



“E hai ingelosito Malfoy…”



“Sì - aspetta, cosa?” esclamo.



Mark sorseggia il suo caffè con aria innocente e poi mi sorride con consapevolezza.



Non stavo cercando di ingelosire Malfoy!”



“Certo,” dice Mark con sarcasmo. “Ma cosa stessi cercando di fare o meno non importa - quel tipo era geloso.”



“No, non lo era!”



“Beh, non ho mai ricevuto tante occhiatacce da lui prima d oggi,” dice Mark. “Se gli sguardi potessero uccidere, Malfoy sarebbe ad Azkaban.”



Non dico niente. Cosa potrei rispondere?



“Senti, siamo amici, giusto?” dice e io annuisco. “Allora puoi parlarmi di queste cose. Smettila di trattarti come la regina di tutti i dolori, e divertiti un po’! Vieni alla festa di San Valentino che stai organizzando.”



“No, assolutamente.” dico.


“Perché no?”


“Perché sarà tutto a coppie e io sembrerò una completa idiota!” esclamo.


“E allora? Puoi venire con me - come amici, ovviamente.” aggiunge in fretta. “E comunque, forse ho bisogno che tu renda qualcuna gelosa.!”


“Chi vuoi ingelosire?” chiedo eccitata.


“Non fare domande, e non ti dirò bugie.”


Odio quando dicono così.








NOTE AL CAPITOLO:

*acido folico: è una vitamina, la B9. Durante la gravidanza aumenta il fabbisogno in maniera consistente, inoltre l’assunzione regolare di acido folico soprattutto nei primi mesi diminuisce molto il rischio di alcune patologie, in particolar modo quello derivate un errato sviluppo di cervello, scatola cranica e spina dorsale, come la spina bifida e l’anencefalia. *ok, e vi va bene che mi sono trattenuta, a forza, da inserire note su le malattie a trasm. sessuale citate in scorsi capitoli XD sorry, deviazione professionale*



** Papa don’t Preach (qui), racconta in prima persona di una ragazza che confessa al padre di essere incinta e che vuole crescere questo bambino. ;D


***Speed Dating: ho mantenuto l’inglese perché io lo conosco proprio con questo termine. Avrei potuto tradurlo con Appuntamenti Lampo, forse. Comunque, lo Speed Dating forse l’avete visto in telefilm e film americani, come è capitato a me, ad esempio in Sex and the City. Le persone vengono fatte sedere l’uno di fronte all’altra e hanno tempi ridotti per conoscersi poi si cambia persona. Su wikipedia, qui, ci sono alcune curiosità.


Vi ricordo inoltre che il gruppo che tanto piace a Hugo, i Death Metal Eaters, hanno un nome giocate sulle parole "Death Metal", sottogenere dell'heavy metal, e "Death Eaters", Mangiamorte. L'avevo già inserito nelle note a un cap precendente, ma magari a qualcuno è sfuggito^^

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** The Cherub's Wrath ***


Documento senza titolo

Buondì, cari lettori^^
Una piccola notizia, senza dubbio positiva! 
A causa di molteplici motivi (personali, universitari, di scrittura e altre traduzioni) ho messo da parte per un lungo periodo questa storia, e a un certo punto il lungo periodo è diventato un “infinito”, unito a una vita più frenetica e in cui fatico a mantenere ritmi di lavoro di traduzione costanti. 

Perciò, qualche tempo fa la cara Leireel mi chiese di poter intervenire nella traduzione, e io ho accettato. 
Quindi passo il tutto a lei, che da domenica pomeriggio vi accompagnerà con la propria traduzione nella lettura di questa divertente e adorabile storia.
Non perdetevela ;D

Un bacio a tutti,

Nefene.

---

Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttricenefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)


Capitolo 13 – The Cherub’s Wrath

Ritorno a Hogwarts prima di tutti gli altri, così posso prepararmi per la festa di James. Jenny mi segue, parlottando su Al, la festa, il suo vestito per la festa, la collana che Al le ha regalato per San Valentino e così via. Annuisco educatamente, ma non la sto veramente ascoltando. I miei pensieri vanno a mamma e al suo appartamento scadente, a papà e al fatto che è un bastardo, e a Hugo e il suo nuovo piercing – c’è qualche limite alla stranezza di quel ragazzo? Riflessioni non esattamente positive, lo so. Ma niente sembra positivo nella mia vita, in questi giorni.

Prendo la mia ‘Cartella Organizzativa’ dal dormitorio e leggo attentamente i piani per la festa un paio di volte. Ci dirigiamo quindi verso la Stanza delle Necessità. Focalizzo l’attenzione sui dettagli esatti della festa mentre faccio tre volte avanti e indietro di fronte al muro, gli occhi strizzati per la concentrazione. Jenny si eccita un sacco quando la porta appare sul muro – è chiaro che non è mai stata nella Stanza delle Necessità prima d’ora. Vedete, è questo il grande vantaggio di avere James Potter come cugino – conosco ogni singolo angolo di questo castello a memoria.

La stanza è esattamente come l’avevo immaginata. È più piccola rispetto a quella in cui abbiamo tenuto la festa di Natale durante il terzo anno, ma a questa ci saranno meno invitati – a quella di Natale c’era praticamente tutta Hogwarts. Non c’è da sorprendersi che siamo stati beccati. Quella volta James si guadagnò un mese intero di punizione. Ci sono circa venti tavoli bianchi, ciascuno con quattro sedie attorno. Le sedie hanno cuscini rosa e ci sono palloncini rosa a forma di cuoricino a ogni tavolo. Le pareti sono drappeggiate con tende rosse e rosa e striscioni che esclamano ‘Buon San Valentino!’.

In fondo alla stanza c’è un largo spazio vuoto con cuscini rossi posizionati a cerchio sul pavimento, per il gioco della bottiglia. Lungo quella parete sono sistemati dieci tavolinetti con sedie sui due lati per lo Speed Dating. Altoparlanti ai muri trasmettono musica da Merlino sa dove.

È fantastico!” esclama Jenny.

“Lo pensi davvero?” chiedo nervosamente. “Non è troppo?”

“Rose, è geniale! Hai pensato a tutto questo da sola?”

“Tu mi hai aiutata,” dico con modestia.

“Oh, per favore,” risponde, “è tutta opera tua! Sei sicura di non voler venire?”

“Beh,” dico, “potrei…”

“Oh mio Dio! Qualcuno ti ha invitata, non è così?” strilla, e inizia a saltellare eccitata. È come un cagnolino.

È solo Mark,” dico con nonchalance.

“Mark Matthews? Oh Rose, è così sexy!” dice, in un tono che non è da lei.

“Ok, datti una calmata, cara, non ti ricordi già più di un certo Albus Potter?”

“Al sa che lo amo,” minimizza, e poi porta una mano alla bocca, come se non avesse avuto intenzione di dirlo.

“Tu cosa?” rido al suo imbarazzo.

“Non posso credere di averlo detto ad alta voce,” dice e nasconde il suo viso tra le mani. “Per favore, non dirglielo!”

“Non lo farò,” dico, ancora ridendo, “ma, giusto perché tu lo sappia, penso che lui provi la stessa cosa.”

Alza lo sguardo e non riesce a nascondere un sorriso.

“D-davvero?”

“Certo,” dico scrollando le spalle, mentre raddrizzo il centrino di uno dei tavoli. “Gli piaci dal secondo anno. Adesso non fare tanto la sentimentale con me… Non sono brava a fare i conti con emozioni e roba del genere.”

“Oh, Rose, pensi davvero che lui mi ami?” sorride, mentre i suoi occhi si riempiono di lacrime.

“Cos’è che ho appena detto?”

“No,” dice scuotendo la testa, “no, non mi ama. Perché dovrebbe?”

È davvero seria?

“Perché sei una piccola Corvonero coi capelli ricci che non ha nessun difetto ed è praticamente la persona più carina e gentile di Hogwarts,” dico, “e ai ragazzi piacciono le ragazze carini e gentili come te.”

“Lo pensi davvero?”

“Credimi, da ragazza non gentile, queste cose le so.”

“Tu sei gentile,” dice, ma non sembra tanto convinta.

“Smettila di baciarmi il sedere solo perché esci con mio cugino… So di non essere gentile, e mi sta anche bene,” dico.

“Ok… ma non sei non gentile, se capisci cosa intendo.”

Veramente non lo capisco, ma annuisco ugualmente.

Dom non è ancora tornata da Hogsmeade quando entro di nuovo nei dormitori, ma Chastity e Laura sono là. Smettono di parlare quando mi vedono. Chastity mi sorride gentilmente, e Laura mi rivolge uno sguardo maligno.

“Ciao Rose,” dice Chastity. “Verrai alla festa stasera?”

“Ovviamente no,” risponde Laura al mio posto. “Chi vorrebbe andarci con lei? È incinta!”

“Sta’ zitta, Laura,” sospira Chastity.

“Veramente ho intenzione di andarci,” dico con orgoglio, “con Mark Matthews.”

L’espressione sulla faccia di Laura è impagabile. La sua bocca si spalanca letteralmente per la sorpresa.

È fantastico!” dice Chastity.

“Cosa?” farfuglia Laura. “Come diavolo sei riuscita a convincere Mark Matthews a invitarti? Sei rimasta incinta anche di lui?”

“So che dev’essere una grande novità per te,” dico in tono condiscendente, “ma non puoi rimanere incinta mentre sei incinta.”

Le serve qualche secondo per incassare il colpo.

“Chissenefrega, sei una puttana.”

“Non c’è bisogno di rimanere incinta per essere una puttana,” dico.

“Già, altrimenti tu avresti almeno cinquanta figli, Laura,” interviene Chastity. Rido e batto il cinque con lei.

“Come vi pare, stronze,” sputa. “Rimanete comunque delle perdenti. E non mi interessa se vai con Mark Matthews… Io ci vado con James Potter.”

Si precipita fuori dal dormitorio, sbattendo la porta dietro di sé.

“Sta mentendo, vero?” chiedo a Chastity, che abbassa lo sguardo sulle sue mani. “Chas, dimmi che sta mentendo!”

“Ehm, James gliel’ha chiesto ieri,” dice velocemente.

“COSA? Dopo che lui le ha lanciato una maledizione all’entrata? Dopo tutto quello che lei ha fatto?”

“Lo so,” dice Chastity, “anch’io ho pensato che fosse strano.”

“Lo ammazzo, quello stupido!” grido ed esco furibonda dal dormitorio. Corro giù per le scale e quindi attraverso i dormitori maschili. Quando raggiungo la porta che dice ‘Settimo anno’ entro senza neanche bussare. Mark e Fred sono lì ed entrambi saltano in aria per la sorpresa quando mi vedono.

“DOV’È?” urlo.

“Dov’è chi?” chiede Fred, con sguardo un po’ spaventato.

“Dove DIAVOLO è James Potter?”

Tutt’e due indicano la porta del bagno.

“Potter!” grido, bussando di continuo alla porta. “Vedi di coprirti, sto entrando!”

Spalanco la porta. James è davanti al lavandino a farsi la barba, con nient’altro che un asciugamano avvolto intorno alla vita. Lo acchiappo per i capelli bagnati e lo trascino fuori dal bagno. Sta urlando come una ragazzina mentre cerca di tener su quell’asciugamano e Fred e Mark stanno ridendo a crepapelle.

“Ma che diavolo…?” urla.

“Laura Phelps?” grido. “LAURA PHELPS? Di tutte le ragazze a Hogwarts, tu hai scelto LEI?”

“Ah,” dice James, la testa un po’ girata perché lo sto ancora tenendo per i capelli. “Vedi, il fatto è che – AH!”

Tiro i suoi capelli più forte, perché non sta soffrendo abbastanza.

“Mi arrendo!” grida. “Ti prego! Non costringermi a togliermi l’asciugamano e usarlo come bandiera bianca!”

Lascio i suoi capelli.

“Sei un bastardo pugnalatore alle spalle, lo sai, Potter?”

“Dai, Rossa, non è che le sto chiedendo di sposarmi.”

“Tu SAI quanto la odio, James!”

“Le cose cambiano!” grida. “Mi spiace che tu la pensi così, ma…”

“Sta’ zitto!” urlo, dandogli uno scappellotto. “Non posso credere di aver progettato quella stupida festa per te! Sei solo un cazzone egoista e lo sei sempre stato!”

Esco di corsa dal dormitorio e torno nel mio. Sembra che nell’intervallo di tempo che mi ci è voluto per andare nel dormitorio maschile, trascinare mio cugino fuori dal bagno, urlargli contro come una pazza e ritornare al mio dormitorio, Dom sia ritornata da Hogsmeade. A questo punto sono in lacrime dalla rabbia.

“Cos’è successo?” chiede Dom, preoccupata.

“James Potter è successo!” grido. “Riesci a credere che andrà alla festa di San Valentino con la Phelps?”

“Non può essere!” esclama Dom. “Ma… James la odia!”

“Era quello che pensavo anch’io, ma evidentemente non è così!”

Mi butto sul mio letto e nascondo la faccia tra le mani.

È solo James che si comporta da James,” dice Dom in tono ragionevole. “Sai com’è fatto – ragiona col suo cazzo come tutti gli altri ragazzi.”

Non posso fare a meno di ridere. Dom sa sempre come farmi ridere. Mi era mancato tutto questo.

“Gli uomini sono idioti,” sospiro.

“Parole sante, sorella.”

Dome io ci prepariamo assieme per la festa e sembra quasi di essere tornate ai vecchi tempi. Parliamo, ridiamo, ma c’è sempre la questione Malfoy che è come il grande elefante rosa in mezzo alla stanza. Ma nessuna di noi due ne parla – probabilmente è meglio così. Indosso il mio paio più nuovo di jeans neri – non sono proprio così nuovi, li ho presi la scorsa estate. Non mi piace tanto fare shopping. Sono decisamente più stretti rispetto a com’erano prima. La mia maglietta rosa mi stringe, specialmente attorno allo stomaco – come ho potuto non notare quanto sto diventando grassa?

“Forse questa festa è stata una cattiva idea,” dico, guardando il mio riflesso allo specchio.

“Stai benissimo, Rose,” dice Dom. È facile dirlo per lei. È assolutamente meravigliosa nella sua minigonna di jeans e il top coi lacci rosa… mi fa venir voglia di piangere. È così alta – sarà almeno un metro e ottanta – e magra e i suoi capelli scivolano così setosamente lungo la sua schiena. Devo lanciare almeno sei diversi incantesimi liscianti sui miei prima che abbiano un aspetto vagamente presentabile.

Rovisto nel mio armadio alla ricerca di qualche altro vestito rosa, ma non ho nulla, quindi sono costretta a indossare questa maglietta così aderente. Ci metto sopra il mio cardigan rosa pallido. Mark mi sta aspettando nella Sala Comune quando scendo, indossando dei jeans chiari e una maglietta rosa con stampato davanti ‘Frankie dice Rilassatevi’1.

“Bella maglietta,” lo prendo in giro.

“Ehi, è più bella della tua noiosissima maglia,” dice, indicando la mia t-shirt aderente rosa scuro.

Ci dirigiamo verso la Stanza delle Necessità senza aspettare James. Se l’avessimo aspettato, sarei stata responsabile della morte di mio cugino. La stanza è quasi piena al momento in cui arriviamo. La prima persona che vedo è Malfoy. Sta indossando un paio di jeans e una camicia rosa, senza risvolti, con un blazer nero sopra. E, per quanto odio ammetterlo, è sexy.

“Rimetti gli occhi al loro posto,” dice Mark, “lo stai rendendo troppo ovvio!”

“Rendendo cosa ovvio?” chiedo innocentemente.

“Che vorresti dare a Malfoy un’altra bella scopata qui nella Stanza delle Necessità!”

Questo fa guadagnare a Mark una bella botta dietro la testa. Scorgo Jenny e Al a uno dei tavoli. Jenny sta indossando un vestito rosa davvero carino mentre Al, come Malfoy, porta una camicia rosa. È un rosa davvero pallido – a dire il vero, è praticamente bianco. Jenny salta su e mi abbraccia e Al mi saluta con un cenno.

“Non crederai mai chi ha intenzione di portare James,” dico.

“Laura Phelps?” dice Al. “Sì, lo so.”

“E non hai provato a fermarlo?” strillo.

“E da quando ha iniziato ad ascoltarmi?” dice Al, facendosi piccolo davanti alla mia ira.

“Giuro, se quel ragazzo arriva a vedere i diciannove anni, sarà solo per miracolo!”

La stanza si sta riempiendo velocemente. James deve aver invitato ogni singolo studente nella scuola, inclusi i Serpeverde. Vedo Lily con Roxanne nella parte opposta della stanza. Catturo l’attenzione di Lily e le sorrido debolmente, ma lei si volta disgustata. Evidentemente non ha intenzione di perdonarmi. Dom trascina un Malfoy dall’aspetto davvero scontento sulla pista da ballo, e lui obbedisce con molta riluttanza. Distolgo lo sguardo, nel tentativo di domare il mostro geloso dentro di me.

“Che ne dici di ballare?” chiede Mark, ma è più una richiesta che una domanda.

“Odio ballare,” gli dico, “non so farlo!”

“E quindi?” dice. “Vuoi far ingelosire il tuo uomo, no?”

“Non è il mio uomo!” protesto. “E non voglio far ingelosire nessuno!”

“Sì, come no!”

Afferra la mia mano e mi trascina sulla pista da ballo. Finiamo per divertirci un sacco tentando di ballare. Fortunatamente è una canzone veloce e siamo entrambi pessimi – la gente deve saltare per salvarsi mentre dimeniamo braccia e gambe. Ma ridiamo comunque fino a quando i fianchi non ci fanno male. A un certo punto vedo anche Dom ridere con noi, ma Malfoy ha sempre lo stesso sguardo privo di emozioni. Quel ragazzo mi irrita.

Nel momento in cui la canzone veloce si trasforma in un lento, Mark mi fa fare una piroetta e mi spedisce direttamente tra le braccia di qualcun altro, mentre afferra la mano di Dom e inizia a ballare lentamente con lei. Lei ride e non fa obiezioni. E visto che l’universo senza dubbio mi odia, la persona verso cui Mark mi ha spinto si rivela essere Malfoy. Sembra veramente a disagio – seriamente, ha l’aspetto di uno che vuole maledirsi. Ma poi vede Mark e Dom ballare, quindi scrolla le spalle e prende la mia mano… e stiamo ballando.

“Perciò…” dico, a disagio. Non sono per niente brava nelle situazioni che coinvolgono emozioni o sentimenti.

“Uhm, sì.”

Ed evidentemente Malfoy non è più bravo di me.

Quindi balliamo in silenzio. E va bene all’inizio. Faccio del mio meglio per non pensare a cosa sta succedendo ed evito di guardare Mark perché continua a ghignare fastidiosamente nella mia direzione. Ma poi Malfoy decide di rompere il silenzio e rovina il nostro ondeggiamento pacifico.

“Non trovi strano frequentare qualcuno mentre sei incinta?” chiede in tono casuale.

“Non trovi strano che il ragazzo che starei frequentando sta ballando con la tua ragazza?” replico.

“Quindi non ti stai vedendo con lui?”

“Che te ne importa?” ringhio. “Non sono affari tuoi. Se a te è permesso frequentare qualcuno, allora posso anch’io!”

“Era solo una domanda, Weasley.”

“E come ho già detto, non sono affari tuoi, Malfoy, quindi tieni le tue domande per te.”

“Sta’ zitta e balla,” sospira.

“Non dirmi cosa fare!” dico indignata, ma mi ignora e stringe la presa attorno alla mia vita.

“Non ho idea del perché mi preoccupo per te, Rose Weasley,” sospira.

“Tu non ti preoccupi per me,” dico freddamente. “Non te ne importa un fico secco di cosa succede nella mia vita.”

“Beh, è difficile quando non fai altro che respingermi ed evitarmi nei corridoi.”

“Beh, quando vuoi parlare di te e me e Dom e dell’intero triangolo del cavolo,” sussurro furiosamente così che Dom non mi senta. “Mi hai mai chiesto delle mie nausee mattutine? Mi hai mai chiesto di vedere la foto della prima ecografia? Hai notato che sembro e mi sento una dannatissima balena in questi giorni? No, ovviamente no, perché sei troppo occupato nel tuo mondo con la tua patetica vita sentimentale!”

“T-tu hai una foto dell’ecografia?”

“Sì,” dico, e lo spingo via, “ma dubito che tu voglia vederla – dopotutto, è quello che sta mettendo in discussione il tuo lavoro al Ministero, non è così? Il mio ‘marmocchio’? Non preoccuparti di nulla, Malfoy, fino a quando avrai la tua piccola vita perfetta, non hai niente di cui preoccuparti. Sei un idiota egoista, lo sai? Un tipico Serpeverde del cazzo.”

Sembra sbalordito dalla malignità del mio scoppio d’ira, ma scappo via da lui prima che possa dire qualsiasi cosa. Al e Jenny sono sulla pista da ballo, quindi non posso parlare con lei; Dom e Mark stanno ancora ballando assieme; James e Laura stanno pomiciando in un angolo (spero che si soffochino con la loro saliva); Molly sta parlando con un qualche ragazzo ai tavoli dello Speed Dating; Lucy sta giocando al gioco della bottiglia con altri del primo e secondo anno. Roxanne sta ballando con Lysander Scamandro, mentre Lily è seduta al tavolo da sola con le braccia incrociate. Hugo e i suoi amici emo/goth/quel che diavolo sono si sono persino messi a coppia per ballare uno con l’altro, il che include il fratello più piccolo di Dom, Louis, che è finito con una ragazza del quinto anno parecchio robusta e che non sembra per niente felice della cosa. Non so neanche dove sia Fred, ma sono abbastanza sicura che lui e James siano responsabili del gruppetto di ubriachi del quarto anno nell’angolo – hanno di nuovo corretto la Burrobirra non alcolica.

Lascio la Stanza delle Necessità, chiedendomi perché diavolo avevo deciso di andarci. Prima di girare l’angolo per dirigermi alla Torre dei Grifondoro, però, sento una voce molto nervosa e mi fermo ad ascoltare.

“C-c-ciao Lily… no… Lily! Come stai? No… Eccoti qua, Lily! …Miss Potter, come sta in questa splendida giornata di San Valentino?”

Riconoscerei quella voce vaga e pensierosa ovunque, nonostante il tono sia un po’ più alto rispetto a quanto sono abituata. Giro l’angolo.

“Ciao, Lorcan,” dico.

Lorcan Scamandro salta e si allontana velocemente dal muro con cui stava parlando. Arrossisce furiosamente – è davvero strano vederlo arrossire. Ma suppongo che Lorcan sia sempre stato il più timido del gemelli Scamandro. Non è schietto, sebbene fuori dal mondo, come sua madre Luna o suo fratello Lysander. Lorcan assomiglia più a suo padre, Rolf.

“Ciao Rose,” dice velocemente. “Bellissima giornata – ehm, nottata, non è così? Ti stai divertendo alla festa? O ti stavi divertendo dovrei dire, visto che chiaramente non sei più alla festa… Uhm, periodo interessante dell’anno, San Valentino. Ho sentito dire che i cherubini si stanno comportando in maniera veramente orribile quest’anno – sai che, contrariamente a quanto si pensa, i cherubini non sono le romantiche, amorevoli creature che immaginiamo, ma esseri malvagi che lanciano frecce infuocate…”

“Lorcan!” esclamo quando si ferma a respirare. “Basta!”

Lui tossisce, a disagio.

“Perché non sei alla festa?” gli chiedo.

“Non so,” scrolla le spalle. “Tutti gli altri sono lì a coppie – non è che ci sia qualcuno che voglia stare in coppia con me.”

Vorrei che non l’avesse detto. Mi mette davvero a disagio.

“Beh… Anche Lily è da sola. Magari potresti ballare con lei?” suggerisco, e lui diventa di una sfumatura profonda di scarlatto e mormora qualcosa di inudibile.

“Avanti,” dico incoraggiante, “sono sicura che adorerebbe ballare con te.”

“Io… io non credo,” dice. “Penso che andrò a dormire presto.”

“Ma sono solo le nove e mezza,” obietto.

“Ah, sì, meglio tornare alla Sala Comune prima che i Nargilli Notturni si sveglino,” dice.

“Lorcan, quante volte ti ho detto che non esistono cose come i Nargilli, i Nargilli Notturni, Nargilli Natalizi o Nargilli del giorno di San Patrizio,” dico esasperata.

“Mamma dice…”

“Fa lo stesso,” dico, dato che non ho intenzione di sentire cosa Luna Scamandro abbia detto, perché dovrei rimanere qui tutta la notte. “Torna semplicemente dentro e divertiti. Non ci sono Nargilli di San Valentino, giusto?” provo a scherzare.

“No, ma il tradizionale ‘Cupido’ associato alla festa di San Valentino è un cherubino e, come ti dicevo, quest’anno i cherubini si stanno comportando in modo orribile…”

Il ragazzo continua con la sua declamazione, quindi lo afferro per un braccio e lo porto indietro nella Stanza delle Necessità. Lily è ancora seduta da sola al suo tavolo, mordicchiandosi le unghie.

“Vai e tienile compagnia,” dico. “Sembra annoiata.”

Lorcan annuisce, prende un respiro profondo e cammina verso Lily. Guardo mentre indica la sedia accanto a lei, lei scrolla le spalle e lui si siede accanto. Dopo qualche minuto lei sembra essere diventata più amichevole, perché stanno chiacchierando e ridendo. Dall’altra parte, Dom e Mark hanno finito di ballare e lei è tornata a ballare con Malfoy. James è seduto a un tavolo con Al e Jenny e ha il braccio avvolto attorno alla schiena di Laura Phelps. Mi sento così tradita nel vedere Al e Jenny seduti allo stesso tavolo con quella stronza che posso quasi sentire il mio sangue bollire e le mie orecchie diventare rosse per la rabbia. Perché cose come questa capitano sempre a me? Perché non posso essere io quella che balla o abbraccia qualche ragazzo? Perché devo essere quella che paga per i suoi errori, quando tutti gli altri sembrano farsela franca?

Tutta la mia naturale Granger-itudine mi abbandona e rimango sola con nient’altro che avventatezza Weasley.  Marcio verso Mark, che si sta versando del Whisky Incendiario davanti al tavolo, lo afferro per i capelli e lo bacio veementemente sulle labbra. Poi, dopo qualche istante, lo lascio e scappo via dalla stanza – non prima di aver notato Malfoy che mi guarda cupo.

*

Mark era in stato di shock. Infatti mi aveva seguito fuori dalla Stanza delle Necessità con un’espressione confusa, cosa davvero inusuale per lui.

“Non faceva parte del piano,” constatò.

“Lo so,” gli dissi. “Stavo improvvisando.”

“Giusto,” annuì. “Quindi… quella era… solo… improvvisazione?”

“Esattamente.”

“Beh, tanto perché tu lo sappia, ha funzionato alla grande,” Mark sorrise compiaciuto. “Malfoy sembra pronto per un assassinio.”

“Spero che assassini qualcuno e poi finisca ad Azkaban dove tutti i fottuti Malfoy appartengono!” dissi, suonando esattamente come papà. Mark sembrò scioccato dal mio scoppio d’ira, ma sapevamo entrambi che non ne avevo intenzione.

“Ma… penso che James stia per uccidermi,” aggiunse Mark, con uno sguardo genuinamente preoccupato.

“Se non lo ammazzo io prima,” borbottai. “Sono così stanca di tutti loro.”

Mark mi costrinse in un abbraccio, e io ero così contenta che non ci fosse imbarazzo tra di noi dopo che mi ci ero praticamente buttata addosso. Devo dirlo, non era il momento migliore per Malfoy, Al e Jenny di uscire dalla Stanza della Necessità, ma è ciò che fecero. Mark e io ci separammo velocemente, ma era troppo tardi. Malfoy sembrava leggermente disturbato, mentre Al e Jenny si limitarono a tornare di corsa dentro. Mark decise che Malfoy e io avevamo bisogno di un po’ di tempo da soli (anche se era l’ultima cosa che volevo), quindi se ne andò anche lui.

“Era un tentativo piuttosto patetico di ingelosirmi, Weasley,” disse Malfoy con nonchalance.

“Beh, è una buona cosa che non stessi tentando di ingelosirti, allora,” mentii.

Lui ghignò in modo irritante.

“Ne sono sicuro,” annuì. “Sai che sei una bugiarda terribile?”

“Sai che sei un baciatore terribile?” replicai infantilmente.

“Bella battuta,” disse, sarcastico. “Suppongo sia per questo che io ho una ragazza e tu invece ti butti tra le braccia degli amici di tuo cugino per rendere le persone gelose.”

“Sei un bastardo,” lo attaccai. “Vai a farti ammazzare e fai a tutti noi un favore!”

“Oooh, siamo in preda agli ormoni?”

“Pensavo che papà si sbagliasse riguardo a te,” dissi, “ma adesso posso solo vedere che sei veramente il figlio di Draco Malfoy e il nipote di Lucius Malfoy. A dire il vero mi fa male sapere che sono per metà responsabile nel portare un altro Malfoy nel mondo.”

So di essere andata sul personale – probabilmente ero andata persino un po’ oltre.

“Meglio di essere la figlia di una Mezzosangue e di un Weasley,” sibilò lui, ma sembrò pentirsi delle sue parole un secondo dopo. Era davvero troppo.

“Senti, Rose, io…”

“Come diamine fa Al a essere amico di una testa di cazzo come te?” lo attaccai. “Mia madre può essere quel che chiami una ‘Mezzosangue’, ma almeno non era una Mangiamorte e non ha ucciso persone innocenti. Sei orgoglioso di chi era tuo padre?”

“Non intendevo…”

“Levati dai coglioni,” sibilai, e corsi via.

Così adesso sono nel dormitorio, a pianificare la morte di Malfoy e di James. Beh, magari non la loro morte – ma voglio decisamente mandarli all’Infermeria per almeno una settimana. I miei pensieri sono distratti da un bussare alla finestra. È un gufo con una lettera legata alla sua zampa. Spalanco la finestra, slego la lettera e lascio che il gufo torni alla Guferia.

Rosie,

Non sai quanto sia bello sentirti di nuovo. Harry mi ha detto cos’è successo con quella Laura Phelps – se fossi stato lì le avrei lanciato una fattura. So che hai il mio vecchio Libro Standard degli Incantesimi, quindi vai a pagina 77 (credo), ci ho scritto una bella fattura che fa crescere la barba alle persone in meno di dieci secondi – provala, è fantastica!

A proposito della questione dell’adozione – sei sicura di averci pensato bene? Quel che intendo dire è ovviamente diventerai un po’ preda delle emozioni e cose del genere, quindi non prendere decisioni affrettate. Non vuoi fare qualcosa di cui poi ti pentirai. Sei sempre stata un tipo sensibile, Rosie. So che prenderai la decisione giusta.

Mi dispiace davvero tanto per i tuoi genitori, comunque. Harry e Ginny stanno facendo del loro meglio per farli parlare. Non credo sia la fine per Ron e Hermione – stanno solo attraversando un momento difficile. E, tanto perché tu lo sappia, tuo padre NON ti odia. So che si sta comportando come un bambino viziato, ma cambierà idea, ne sono sicuro. Sono contento che tu, Al e James stiate legando ancora di più, ma non escludere Dom e Scorpius. Probabilmente per loro è dura quanto per chiunque altro. Dev’essere strano per Dom sapere che sua cugina è incinta del suo ragazzo! Non uccidermi, ma non credo che voi ragazzi dovreste litigare per questo. Per quanto riguarda Lily, la sua è solo una cotta adolescenziale – le passerà crescendo.

Sono così felice che tu ti sia comportata da persona matura e mi abbia scritto. Non litighiamo più, d’accordo? A ogni modo, Vic vuole che tu sia una delle damigelle d’onore al matrimonio (che è ad Aprile – so che è davvero prestissimo, ma è un’altra storia). Mi piacerebbe tanto che tu accettassi.

Scrivimi presto, Rosie,

Con affetto,

Teddy

Leggo e rileggo la lettera un’infinità di volte. È di nuovo mio. So che si sta sposando, ma io sono incinta, quindi suppongo che siamo pari. Non mi importa quand’è il matrimonio, perché avere un Teddy sposato è mille volte meglio di non avere affatto Teddy. Mi rendo conto solo adesso di quanto sono stata egoista quando ho mandato quella stupida lettera a Ted – avrei dovuto essere felice per lui, come una vera amica. Mi rendo conto solo adesso come si è sentito perché l’ho trattato allo stesso modo con cui Lily mi sta trattando – come una stupida ragazzina con una cotta adolescenziale.

Scorpius POV

Non mi preoccupo di aspettare Al prima di tornare nei sotterranei. Non che avrebbe veramente voluto scendere con me, in ogni caso. Credo che continuerà a sottopormi alla punizione del silenzio per altre due settimane, più o meno – è un tempo sufficientemente lungo per perdonarmi di essere stato a letto con sua cugina, no?

Sua cugina.

Qual è il suo problema, comunque? Pensa di essere lei quella nella merda, quando in realtà è solo una piccola sarcastica… sarcastica… non lo so cos’è. Beh, una cosa che so è che è incinta ed è tutta colpa mia.

Non me l’aspettavo davvero. Adesso sono nella merda, senza via d’uscita. La mia vita è finita. Ogni volta che penso al fatto che Rose Weasley è incinta a causa mia, mi sento così spaventato che penso di stare per svenire.

Non avrei dovuto farlo.

Fare cosa, vi sento chiedere? Beh, un bel po’ di cose, credo. Non avrei dovuto ubriacarmi e andare a letto con Rose, per prima cosa. Vero, mi piace da quando andavo al primo anno, ma seriamente, far ubriacare una ragazza e metterla incinta non è il modo migliore per andarle dietro. Ma il mio modo di fare è sempre stato imbarazzante. Cioè, ho chiesto a Dom di uscire per far ingelosire Rose – cosa che mi si è ritorta contro e mi ha fatto il culo.

Sono sempre stato così sicuro e compiaciuto con le ragazze. Suppongo che l’arroganza sia ciò che ci si aspetta da un Malfoy. Ma come facevo a sapere che la polizia del Karma era in giro a pattugliare? Non penso di aver mai fatto qualcosa di tanto grave da meritare tutto questo. Vero, mio nonno ha ucciso un sacco di innocenti e mio padre ha tentato di uccidere Albus Silente. E certo, mia zia Bellatrix era un’assassina psicopatica che ha ammazzato suo cugino, Sirius Black. E forse la mia famiglia sarà stata composta da stramboidi purosangue assetati di potere, ma tecnicamente non sono stato io a fare tutto il macello.

Ho usato Dominique Weasley, però. Non è che non mi piaccia – cioè, sua nonna era un accidenti di Veela dopotutto. È una delle ragazze più belle della scuola, anche se ha tendenze lupesche (meglio non baciarla durante le notti di luna piena, l’ho imparato a mie spese). Ma c’è qualcosa in Rose che mi fa impazzire quando è vicina a me. È diversa da tutte le altre ragazze. Dice quello che pensa e non gliene importa un accidente di cosa risponde la gente. È questo che mi è sempre piaciuto di lei. Ed è anche quello che mi fa ammattire.

Mi butto sul mio letto nel dormitorio. C’è un freddo cane qui, ma c’è sempre freddo nei sotterranei di Serpeverde. È come se pensassero che abbiamo tutto questo sangue puro a tenerci caldi, e quindi non abbiamo bisogno di CALORE o cose del genere. Salazar Serpeverde era un po’ una testa di legno, se ci penso. Ritengo che l’unica ragione per cui sono a Serpeverde sia perché apparentemente i Serpeverde sono ‘ambiziosi’. (E astuti e malvagi e sadici bastardi, ma dimenticheremo queste parti). È per questo che anche Al è a Serpeverde. Sappiamo cosa vogliamo, e siamo disposti a faticare per averlo.

Voglio Rose. Voglio che la smetta di essere così dannatamente immatura e che la smetta di parlare di quello schifo di adozione. Voglio che la smetta di baciare quell’idiota di Mark Matthews. Non mi importa di quanto caspita è bello! Cioè, se fossi una ragazza o fossi gay, andrei anche dietro a Matthews, tuttavia mi ritrovo con un pene e sono attratto dalle ragazze. Continuo a dirmi che l’unica ragione per cui Weasley stava baciando Matthews era perché stava tentando di ingelosirmi, ma mi è sembrata abbastanza persistente nel dire che non le piaccio.

Al ritorna ai dormitori poco dopo di me. Suppongo che abbia accompagnato Jenny alla torre dei Corvonero. Avrei accompagnato Dom alla torre di Grifondoro, solo che aveva già James e Fred ad accompagnarla, quindi ho immaginato che non volesse che le stessi tra i piedi. Al fa una specie di grugnito come saluto e poi si toglie i vestiti e salta sul letto senza dire una parola.

“Serata divertente?” chiedo con cautela, pregando che mi risponda.

“Già, suppongo,” grugnisce.

C’è silenzio per qualche minuto. So che non si è addormentato perché non sta russando. Nessuno degli altri ragazzi, Briggs e Parkinson, sono tornati. Sono ragazzi a posto, credo. Briggs è un po’ stupido, ma è abbastanza forte. Parkinson è il figlio di Pansy Parkinson, una donna che assomiglia a un carlino che non si è mai sposata, quindi ci divertiamo un mondo a gridargli “Tua madre è una troia!”. È veramente divertente, diventa così rosso da assomigliare sul serio a un pomodoro – non sto scherzando. E comunque, sua madre è una troia. Ha avuto almeno venti fidanzati negli ultimi due anni. E prima faceva la spogliarellista.

“Al,” inizio, “se tu fossi una ragazza, o fossi gay, ti faresti Mark Matthews?”

Al si ferma per un secondo e poi scoppia a ridere.

“Scorp, diventi più strano ogni giorno che passa,” sospira, “ma sì, me lo farei. Anche se, con queste premesse, non avresti buttato fuori dal letto a calci quel ragazzo Grifondoro, Jason Sloper, in quella fredda notte”.

“Troppo vero,” concordo.

Stiamo in silenzio per qualche altro minuto.

“Mi dispiace, amico,” dico.

“Lo so,” risponde rigidamente. Non odiate le scuse goffe? “Lasciamo stare… ci mettiamo una pietra sopra, ok?”

“Ci mettiamo una pietra sopra,” ripeto.

Tranne che non ci abbiamo davvero messo una pietra sopra. Se fossi solo andato a letto con Rose, allora avremmo potuto dire ‘tutto passato, non c’è nessun danno’. Ma il danno c’è stato e non c’è nessuna pietra.

“Che ne dici di Kyle Boot?” chiede Al.

“Troppo muscoloso,” replico. “Potrebbe schiacciarti quando ti abbraccia.”

“Già,” concorda Al, “e poi è troppo popolare, è probabile che ti tradisca.”

“Il tuo tipo è uno come Jason Patterson di Tassorosso,” dico.

“Sì!” concorda Al. “Ha quegli occhi proprio blu.”

“Già, ed è un Battitore fantastico!”

“Non tradirebbe.”

“No, mai.”

“Scorp?”

“Sì, Al?”

“Penso che abbiamo lasciato le nostre palle nella Stanza delle Necessità.”

“Amico, stavo pensando la stessa cosa.”

Rose POV

Si alzano tutti tardi il giorno dopo la festa di San Valentino. La maggior parte delle persone ha stampato in faccia un sorrisetto stupido, ma io vado in giro con un’espressione estremamente grave, come a sfidare qualcuno a darmi fastidio, così posso urlargli contro come una pazza. Rimango in Sala Comune a fare i compiti per quasi tutto il giorno e ignoro bellamente James e Laura Phelps. Credo che anche James mi stia ignorando, a pensarci bene – penso che sia furioso perché ho baciato Mark. Dom è fuori con Malfoy per la maggior parte del tempo – non che me ne importi qualcosa dopo la sua sceneggiata di ieri e il fatto che ha chiamato mia madre Mezzosangue. Idiota.

“Um, Rose?”

Lily compare accanto alla mia scrivania e io alzo lo sguardo dal mio saggio di Pozioni per la prima volta in più o meno un’ora. Sembra un po’ nervosa e si sta arrotolando una ciocca di capelli attorno al suo indice.

“Ciao,” dico, sorpresa che mi stia parlando e non mi stia lanciando occhiate assassine.

“Posso?” chiede, indicando la sedia accanto a me. La spingo all’indietro, do un colpetto al cuscino e lei si siede, sorridendo. Mi è mancata.

“Cosa posso fare per te?”

“Volevo solo dirti che mi dispiace,” sospira Lily. “So di essere stata terribilmente immatura riguardo a Scorpius. Non è che tu abbia fatto qualcosa di male.”

“Mi dispiace di aver detto quelle cose,” dico. “Sono stata una stronza. Amiche?”

“Amiche,” mi rivolge il largo sorriso di suo padre. “E… grazie per aver parlato con Lorcan…”

Arrossisce furiosamente.

“Nessun problema,” le dico facendole l’occhiolino, “è un bravo ragazzo. Aveva solo bisogno di una spintarella nella giusta direzione.”

“Già… è un bravo ragazzo,” dice vagamente.

“Chi avrebbe mai detto che uno dei gemelli Scamandro avrebbe fatto arrossire l’indistruttibile Lily Potter,” ghigno.

Non sto arrossendo!” protesta, arrossendo ancora di più.

*

Nei giorni seguenti i rapporti tra me e Lily diventano i migliori mai avuti. Nonostante io non parli ancora con James (né lui ha intenzione di parlarmi), Dom e io siamo di nuovo migliori amiche e anche Al sembra essere di umore migliore. La vita è diventata molto più sopportabile. Dom mi è davvero di sostegno con la gravidanza e ha persino voluto vedere la foto dell’ecografia. Ha fatto ‘aaawww’ quando gliel’ho mostrata, ma dubito che potesse vedere più di quanto io e Hugo abbiamo visto. Penso che stia segretamente complottando per la mia morte –seriamente, chi può essere tanto contento per qualcuno che sta aspettando un figlio dal proprio ragazzo?

Hugo, d’altro canto, sta diventando completamente insopportabile, come la maggior parte dei fratelli. Ha tinto di nero i suoi capelli marrone chiaro e non solo si è fatto il piercing alle sopracciglia, ma si è fatto bucare anche le labbra. E ora va dicendo che quando avrà diciassette anni andrà a farsi un tatuaggio del Marchio Nero sul suo polso. Sinceramente, quel ragazzo è così stupido certe volte. Non penso che capisca che il Marchio Nero è il segno di tutte le sofferenze che hanno passato i nostri genitori e i nostri nonni – lo vede più come una dichiarazione di stile. Ma, d’altra parte, James alla scorsa festa di Halloween si è vestito da Voldemort. In quanto a stupidità si fanno concorrenza.

Quindi pare che la riconciliazione sia nell’aria. Penso che la più grande sorpresa sia arrivata il lunedì dopo la festa di San Valentino, dopo Trasfigurazione. Malfoy si era fermato in classe alla fine della lezione e Dom era corsa a Erbologia senza neanche aspettarmi. Lui aveva uno sguardo vergognoso e, in un atto di pura testardaggine, gli ero passata accanto con la testa alta. Malfoy mi aveva seguito fuori dalla classe e aveva dovuto correre per tenere il passo con me.

“Weasley, aspetta!”

Continuai a camminare.

“Dai, non puoi almeno parlarmi?” mi supplicò.

“Perché, così puoi insultare di nuovo me e la mia famiglia?” replicai, rompendo il mio voto di silenzio.

“Guarda, mi dispiace. Abbiamo detto entrambi cose che non pensavamo.”

“Parla per te, io le pensavo,” ribattei. “Sei un arrogante, stupido, egoista…”

“Sì, me l’hai già detto,” mi interruppe. “Ma non possiamo ricominciare da capo?”

Mi fermai così di botto che una ragazzina del primo anno che mi camminava dietro venne a sbattere contro di me, cadendo all’indietro. Malfoy ghignò e l’aiutò ad alzarsi, e lei corse via per i corridoi arrossendo furiosamente. Gli lanciai un’occhiataccia.

“Dovresti smetterla di accigliarti, o la tua faccia finirà per rimanere così,” disse Malfoy facendo un sorrisetto.

“Sta’ zitto.”

“Ok, seriamente, credo dovremmo finirla… qualunque cosa stiamo facendo. Non possiamo comportarci come cane e gatto per tutto il tempo.”

“Perché no? Odiarti mi va perfettamente bene,” lo attaccai.

“Mi dispiace di aver detto quelle cose su tua madre,” fece spallucce. “Ma comportarsi da coglioni ce l’abbiamo un po’ nel sangue, noi Malfoy, allo stesso modo in cui i capelli rossi ce l’avete nel sangue voi Weasley.”

“Quindi mi stai dicendo che questo bambino,” mi indicai lo stomaco, “sarà un coglione coi capelli rossi?”

“Potrebbe essere biondo,” scrollò le spalle. “Ma il punto è, non intendevo quello che ho detto. E penso che dovremmo essere amici.”

Alzai le sopracciglia.

“Pensi sul serio che possiamo essere amici?” gli chiesi scetticamente.

“Penso che potremmo provare,” disse scrollando le spalle.

Lo contemplai per un momento, cercando di capire se fosse serio o meno. Sembrava sincero. Gli porsi la mano.

“Va bene, amici,” dissi.

“Amici,” sorrise, stringendomi la mano.

---

Note:
1. Si tratta di un omaggio a un gruppo britannico degli anni '80, Frankie goes to Hollywood. La t-shirt (che esiste sul serio!) si riferisce in particolare alla canzone Relax. Per chi volesse darci un'occhiata, eccola qui ;)

Ed eccoci qua! Da questo capitolo in poi sarò io ad accompagnarvi nella traduzione di questa magnifica storia. Spero che il cambio di traduttore non risulti troppo drastico. Ogni parere, critica, commento è sempre ben accetto, e, se per caso avete consigli su come migliorare la traduzione, non esitate a dirmelo!

Per quanto riguarda gli aggiornamenti, cercherò di postare un capitolo ogni due settimane, la domenica pomeriggio; i tempi sono dilatati principalmente perché, essendo spesso impegnata con lo studio e gli esami, temo di non riuscire ad aggiornare con regolarità in periodi più brevi. Fatemi sapere se per voi va bene :)

Per finire, un grazie speciale a Kukiness, che ha betato con pazienza la traduzione di questo capitolo!

Leireel

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Ask your mother ***


Documento senza titolo

Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttricenefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)


Capitolo 14 – Ask your mother

Essere amica di Malfoy si rivela essere più facile di quanto pensassi. Ho tenuto a bada i miei sentimenti (di qualunque tipo fossero) per lui e adesso posso sopportare di avere lui e Dom accanto. Al e Malfoy sembrano essere tornati amici e Dom e Jenny sembravano andare d’accordo quando le ho fatte conoscere. La mia vita sarebbe praticamente perfetta se solo i miei stupidi genitori potessero inghiottire il loro orgoglio e parlarsi. Oh, e se James rompesse con Laura Phelps – stanno insieme da due settimane ormai, il che significa che non parlo con mio cugino da due settimane. Ma suppongo di non poter avere tutto dalla vita.

Oggi c’è la partita tra Grifondoro e Serpeverde. Il fatto che ci abbiano messo così tanto a trovare una nuova data stava facendo impazzire Wood. La maggior parte dei membri della squadra sono stati in punizione o avevano le lezioni di Materializzazione o extra di Erbologia o gite a Hogsmeade ogni sabato da gennaio, quindi la partita è stata finalmente programmata per oggi, il primo marzo. James ha scelto un ragazzo del quinto anno per sostituirmi come Portiere. Sarà strano guardare dagli spalti una partita di Quidditch in cui giocano i Grifondoro. Mi sento come esclusa. Anche se non mi sento esclusa neanche la metà di quanto debba sentirsi Laura Phelps – è stata bandita da ogni partita di Quidditch da adesso fino alla fine del suo settimo anno.

Jenny si siede con me e Lily negli spalti di Grifondoro. Jenny e Lily applaudono selvaggiamente quando la squadra dei Serpeverde vola dentro il campo. All’inizio sono confusa sul perché Lily, una Grifondoro, stia applaudendo, ma poi vedo Lorcan Scamandro fare un giro del campo con la mazza da Battitore tra le mani. Jenny sorride e applaude verso Al, che è ancora a terra. La squadra dei Grifondoro vola fuori e James e Al si stringono la mano prima di alzarsi in volo. Dopo qualche minuto è difficile riconoscere i giocatori – sono solo macchie sfocate verdi e rosse.

“Benvenuti, studenti, a quella che dovrebbe essere una nuova eccitante sfida tra Grifondoro e Serpeverde! Il primo incontro a gennaio è stato annullato per – ehm – problemi legati ai portieri… ma, ehm, a ogni modo, eccoci qui, sabato primo marzo, per quello che si prospetta il miglior incontro della stagione…”

“Cavoli!” esclamo, e Lily e Jenny sobbalzano di fronte alla mia esclamazione improvvisa. “È il primo marzo?”

“Rose, va tutto bene?” Lily sembra preoccupata.

“È il compleanno di papà!” mi do un colpo sulla fronte. “Me l’ero completamente dimenticata! Torno subito!”

Corro via prima che possano dire qualcosa. Quando lascio lo stadio di Quidditch, contemplo l’idea di mandargli una lettera, ma so che non gli arriverebbe mai in tempo. Torno nella scuola e corro verso la Torre di Grifondoro. Afferro la scorta d’emergenza di Polvere Volante che tengo nascosta nel mio baule e viaggio fino a casa via Metropolvere con solo la testa. Mi appare davanti il nostro soggiorno – e, per Merlino, è più disordinato che mai. Ci sono lattine vuote di birra sparse dappertutto, cartoni per la pizza aperti e pezzetti di cibo su tutto il pavimento – a mamma verrebbe un colpo se lo vedesse. Ma, ancora una volta, questo posto è il dannatissimo Buckingham Palace confrontato con quella cosa in cui mamma vive.

Papà dorme sulla poltrona, russando alla grande. Evidentemente non si è tagliato i capelli da quando l’ho visto l’ultima volta, perché adesso gli ricadono dritti sugli occhi e gli arrivano alle spalle. Ha un aspetto assolutamente patetico.

“Papà?” chiamo.

Non si muove neanche.

“Papà?” dico più forte.

Niente.

“PAPÀ?”

Non sarà… morto?

No, da quando i morti russano?

“RONALD WEASLEY!” urlo, suonando proprio come mamma.

“Mio-ne?” balbetta, saltando su. Si guarda freneticamente intorno per un secondo, fino a quando non vede la mia testa che spunta fuori dal camino.

“Rose,” sbadiglia, “va tutto bene?”

“Sì, sto bene.”

“Perché sei venuta qui con la Metropolvere a quest’ora?” dà un’occhiata all’orologio.

“Intendi a mezzogiorno?” roteo gli occhi. “Volevo solo augurarti buon compleanno.”

Per un momento ha uno sguardo confuso.

“Ma il mio compleanno è sabato,” dice.

“Oggi è sabato.”

“Oh, giusto,” dice goffamente. “Ehm… grazie.”

C’è imbarazzo per qualche minuto. Papà inizia a grattarsi la fronte ed è chiaro che si sta riprendendo da una sbornia assurda.

“Papà, questo posto è un casino,” dico dolcemente.

“No, è solo un po’…”

“È una discarica!” insisto. “E il posto in cui sta mamma è persino peggio! Non potreste per piacere parlare, voi due?”

“Non ho niente da dirle,” dice infantilmente.

Sospiro pesantemente.

“Potresti almeno dirmi perché avete litigato? È… è colpa mia?” non posso impedire alla mia voce di tremare.

La faccia di papà si addolcisce considerevolmente. Si siede sul tappeto davanti al camino.

“Rose, non è colpa tua,” dice. “Non pensarci neanche. Questo non ha niente a che vedere con te o Hugo.”

“E allora perché?” grido. Papà scuote la sua testa ispida.

“È complicato.”

“Sono grande, penso di poter capire.”

“È…” la sua voce si smorza. “Solo… solo, chiedi a tua madre.”

Grandioso, la scusa ‘chiedi a tua madre’. Perché i padri credono sempre che gliela farà passare franca ogni volta?

“L’hai tradita?” lo attacco arrabbiata. “È per questo?”

Papà socchiude i suoi occhi blu.

“Oh, quindi è colpa mia?” grida. “È sempre colpa mia! Forse tua madre non è così irreprensibile come crede di essere! Hai mai pensato che forse, solo forse, è stata lei a tradirmi?”

Lo fisso scioccata. Non è serio. Non è possibile che mamma…

Possibile che lei…?

“Certamente non puoi essere serio!”

“Sono serio,” si incupisce e fa una pausa prima di aggiungere. “E non chiamarmi Shirley1.”

Quand’ero piccola, io e papà guardavamo il film ‘L’aereo più pazzo del mondo’ ogni Natale, e quella era una delle mie battute preferite. Papà mi fa un sorrisone e mi alleggerisce tantissimo il cuore.

“Devo andare,” gli dico. “Mi dispiace così tanto aver dubitato di te.”

“È tutto a posto,” dice. “E, Rose? …Mi dispiace di essere… sai… il papà peggiore del mondo.”

“Sei il migliore, papà” sorrido. “Sarai sempre il papà migliore del mondo per me.”

Tiro via la mia testa dal fuoco. Piena adesso di una nuova furia verso mia madre, corro dalla Sala Comune alla statua della strega orba che sorveglia il passaggio segreto per Hogsmeade. James me ne ha parlato al primo anno. Almeno quel piccolo idiota serve a qualcosa, anche se quel qualcosa è infrangere le regole. Do un colpetto alla statua con la punta della bacchetta e mormoro ‘Dissendium’. La statua si apre, come ogni volta, e scendo per il passaggio segreto.

Quando arrivo alla cantina di Mielandia, faccio del mio meglio per uscire di soppiatto dal negozio senza essere notata. Mi avvio verso la fine della strada principale di Hogsmeade e poi lungo il piccolo viottolo dove so che è situato il cosiddetto ‘appartamento’ di mamma. Punto la bacchetta contro la vecchia porta arrugginita del blocco di appartamenti.

Alohomora!

A che pro usare piacevolezze come bussare prima, quando so che ucciderò comunque mia madre? Mentre salgo di corsa le tante rampe di scale, incontro una megera che mi guarda male senza motivo – probabilmente è perché sono giovane e non ho un gigantesco porro sulle palpebre come lei. Comunque, non è questo il punto. Raggiungo l’appartamento di mamma e inizio a dare colpi alla porta come una matta. Mamma risponde con uno sguardo arrabbiato all’inizio, ma poi sorride quando vede che sono io.

“Rose! Questa sì che è una piacevole sorpresa! Non sapevo che avessi una gita a Hogsmeade oggi…”

Le passo accanto infuriata per entrare nell’appartamento e per un momento dimentico per quale motivo sono qui. L’appartamento ha un aspetto completamente diverso. Prima di tutto, è almeno tre volte più grande e adesso è ammobiliato interamente con dei divani in pelle e una televisione. La cucina è grande quanto quella che abbiamo a casa e c’è una stanza da letto accanto al soggiorno che di certo non c’era la prima volta che sono stata qui – con un bagno privato. Mamma deve aver lavorato sodo a sistemare questo posto con incantesimi Fai-da-te.

“Ti piace?” chiede, eccitata. “Mi ci sono voluti secoli, ma…”

“Hai tradito papà?” la interrompo.

Voglio davvero che mi dica di no. Voglio che mi dica che papà si è inventato tutto, che c’è un altro motivo serio per cui stanno litigando.

“Senti, Rosie…”

“Lo prenderò come un sì,” replico duramente.

“Siediti,” ordina, e faccio come mi dice. Si siede sul divano (un divano davvero comodo, potrei aggiungere) e mi fronteggia.

“Perciò, l’hai tradito?” chiedo di nuovo.

“Lo fai sembrare come se avessi avuto una relazione clandestina,” scuote la testa. “Non era nulla.”

“Sembra che fosse qualcosa, invece!” dico arrabbiata.

“È successo prima che tu nascessi, tesoro,” dice mamma, come se questo sistemasse le cose.

“Cosa hai fatto?”

Mamma sospira e si passa una mano tra i capelli cespugliosi.

“Non avrei mai pensato di doverne parlare di nuovo,” dice, sconfitta. “È stato dopo che tuo padre mi ha chiesto di sposarlo…”

“L’hai tradito mentre eravate fidanzati?”

“Lasciami parlare, Rose!”

Mi zittisco.

“Comunque, ci eravamo appena fidanzati e stavamo… non so… stavamo attraversando un momento difficile, diciamo. Non era niente di serio. Avevamo semplicemente litigato un sacco di volte sulle cose più stupide. E poi tua zia Ginny ci aveva invitato a un party a casa di una delle sue compagne di squadra – sai, dalle Holyhead Harpies – quindi io e Ron siamo andati. Avevamo appena avuto un piccolo litigio per solo Merlino sa cosa ed ero di umore eccezionalmente tetro nei suoi confronti nel momento in cui siamo arrivati alla festa.

“Lui stava assieme a Harry per tutto il tempo – che ovviamente aveva preso le parti di Ron, come sempre – e io ero sola, perché Ginny doveva parlare anche con tutte le sue compagne. Quindi decisi che per la prima volta nella mia vita avrei annegato i miei dispiaceri nell’alcool. È stata una cattiva idea, specialmente perché non ero abituata a bere…”

“Non dirlo a me,” biascico.

“Ma poi finii per incontrare un vecchio, ehm, amico che non vedevo da anni. Era amico di una delle Harpies ed era anche lui un giocatore di Quidditch… Viktor Krum.”

“Non è quel giocatore bulgaro davvero penoso?” chiedo.

“Non è penoso,” dice mamma. “Questo se l’è semplicemente inventato tuo padre. In realtà, Ron era fan di Viktor prima che…”

“Prima di cosa?”

“Beh… diciamo che ho avuto una – ehm – storia con lui al quarto anno.”

Mamma ha avuto una storia con Viktor Krum? Sta arrossendo adesso.

“Comunque, anche la ex di Ron, Lavanda, era alla festa. Stava flirtando con lei per ingelosirmi. Quindi io, intossicata com’ero, diciamo che…”

“Diciamo che…?” chiedo, preoccupata.

“Io… ho baciato Viktor.”

“E?”

“E questo è quanto!” dice.

Un bacio?

Un solo bacio?

Che è successo più o meno diciotto anni fa?

Questo è quello che sta spaccando in due la mia famiglia?

“E papà sa che è stato solo un bacio?” le chiedo.

“Sì, ma continua a rinfacciarmelo! È per questo che mi sono arrabbiata tanto con lui, Rosie. Me lo stava di nuovo ritorcendo contro… lo fa per farmi sentire in colpa e non posso più sopportarlo! Non tornerò da lui fino a quando non crescerà!”

Sto in silenzio per qualche momento. Non posso credere a quanto siano infantili i miei genitori – cioè, mamma bacia una volta un qualche ragazzo bulgaro persino prima che mamma e papà si sposassero e ora stanno divorziando? Non ho mai sentito nulla di più ridicolo in vita mia! (A parte James che sta con Phelps.)

“Mamma… non avresti dovuto farlo,” dico. “Ma è acqua passata ora. Non potresti parlare con papà? Cioè, avrai pure tu qualcosa che puoi rinfacciargli e che cancelli il bacio!”

Tipico dei miei genitori, lasciarsi per qualcosa di così patetico. Perché devono essere così incredibilmente testardi? Mamma non dice niente.

“Ami ancora papà?” chiedo, temendo un po’ la sua risposta.

“Amo tuo padre da quando avevo dodici anni,” ammette. “Difficilmente finirò di farlo adesso, trent’anni dopo.”

“E anche lui ti ama ancora,” le dico. “Dovresti vedere in che stato è, è un completo casino, mamma. Per favore, va’ a parlargli.”

“Ma è lui che…”

“Non mi interessa!” urlo. “Non riesco più a sopportare i vostri battibecchi! Per favore, prova a sistemare la situazione – per me e Hugo?”

Rimango a pranzare con mamma e poi mi dirigo di nuovo verso la scuola. È una camminata abbastanza lunga da Hogsmeade al castello e non l’avevo mai notato prima di oggi. Quando arrivo al castello sono già l’una e mezza e la partita di Quidditch è bell’e finita. Non incontro nessuno che conosco per tutto il tragitto verso la torre dei Grifondoro, perciò non ho idea di chi abbia vinto fino a quando non entro attraverso il passaggio del ritratto.

La Sala Comune è vuota, a eccezione di James, Al e Lorcan Scamandro. Che strano. Lorcan è seduto sul divano mentre James e Al sono sui poggiapiedi di fronte a lui con un’espressione davvero grave sul volto. Non hanno notato il mio arrivo.

“Quindi, quali sono le tue intenzioni con Lily, allora?” chiede Al, suonando davvero intimidatorio.

“Io Io Io” il povero Lorcan non riesce neanche a mettere insieme una frase.

“Non farci perdere tempo, Scamandro,” dice James. “Hai intenzione di prenderla in giro?”

“Già, perché non siamo gentili con le persone che prendono in giro la nostra sorellina, vero, James?” dice Al.

“No, per nulla,” dice James. “A dire il vero, l’ultimo ragazzo che ha preso in giro Lily non si vede in giro da un bel po’ di tempo.”

“L’ultima volta che ne ho sentito parlare, era ancora nel reparto Ustioni del San Mungo,” dice Al.

Come se James e Al potessero mandare qualcuno al San Mungo. Lorcan è letteralmente terrorizzato.

“I-io n-non la prenderò in giro,” balbetta Lorcan.

“Sarà meglio per te,” dice James in tono cupo. “Perché ti ricordi chi è nostro padre, vero?”

“Harry Potter, il tizio che ha sconfitto il mago oscuro più potente degli ultimi tempi,” dice Al, come se Lorcan non lo sapesse.

“Ha combattuto contro un Ungaro Spinato,” aggiunge James.

“E contro un centinaio di Dissennatori, tutti in una volta,” dice Al.

“Una mezzacalzetta come te sarà una passeggiata per lui,” dice James.

Roteo gli occhi – come se zio Harry potesse mai far del male a Lorcan Scamandro. La madre di Lorcan è una delle migliori amiche di Harry!

“E nostra madre è famosa per le sue Fatture Orcovolanti,” dice Al.

“Nostro zio è un mezzo licantropo.”

“Per non parlare di Teddy,” aggiunge Al.

Lorcan sta tremando.

“Buona questa, Al – pure Teddy è mezzo licantropo.”

“Già, quindi tra zio Bill e Teddy, ottieni un licantropo intero!”

“Quindi,” dice James, “se stai anche solo sognando di ferire Lily in qualche modo, faresti meglio a guardarti le spalle.”

Lorcan annuisce, tremando ancora incontrollabilmente.

“Non la ferirò,” dice. “Lo prometto.”

“Lo sappiamo che non lo farai,” dice James. “Sei un bravo ragazzo. Dovevamo semplicemente darti quest’avviso. È nostro compito, come fratelli maggiori di Lily.”

“Non farcelo ripetere ancora,” dice Al alzandosi. James ha ancora il suo completo da Quidditch rosso addosso, e Lorcan e Al indossano il loro, verde.

“Ciao, ragazzi,” dico, e tutti e tre sobbalzano al mio arrivo ‘improvviso’. “State facendo a Lorcan il solito discorsetto?”

Lo dico in tono sarcastico – che è così insolito per me.

“Non ti abbiamo sentita arrivare, Rossa,” dice James, ma lo ignoro, visto che sono ancora arrabbiata con lui perché sta con Laura.

“Lorcan, non aver paura di questi idioti,” gli dico. “Abbaiano tanto, ma non mordono.”

Penso che il verbo ‘mordere’ renda Lorcan ancora più terrorizzato. Sorride nervosamente e scappa via dalla Sala Comune – povero ragazzo.

“Voi due dovete smetterla con questa storia dei fratelli protettivi,” li attacco. “Se lo viene a sapere, Lily vi uccide.”

“Sì, come se potesse fare del male a noi,” sbuffa Al.

“Vostra madre non è l’unica famosa per le sue Fatture Orcovolanti,” ribatto, e i due ragazzi si rivolgono un’occhiata nervosa alla mia rivelazione. “Perciò, ditemi Chi ha vinto?”

La faccia di Al si apre in un largo sorriso, mentre James si incupisce miserabilmente.

“Serpeverde – ovviamente!” Al dice in tono compiaciuto. “Voi due perdenti Grifondoro siete più che benvenuti alla festa nei sotterranei.”

“Preferirei mangiare i vecchi calzini di Dudley Dursley, grazie,” dice James amaramente.

Al fa il segno di una L col pollice e l’indice2 prima di sparire fuori dal passaggio del ritratto. James e io rimaniamo soli nella Sala Comune, e ci lanciamo un’occhiataccia prima di andare nei nostri dormitori. Dom si sta cambiando nel mio e sembra pronta a uccidere.

“Ho sentito della partita,” dico.

“Dieci punti!” esclama. “Dieci dannati punti di differenza! Se solo il nostro Portiere avesse guardato quello che doveva guardare invece di correre dietro a Fiona Jordan, allora avremmo potuto vincere! Scorpius non mi lascerà mai in pace!”

Le sorrido comprensiva, ma anch’io sono veramente delusa del fatto che non abbiamo vinto la partita. Non perdiamo mai contro Serpeverde. A dire il vero, Grifondoro non ha perso una partita da quando James è diventato capitano al suo quinto anno.

La festa dei Serpeverde si diffonde dai sotterranei man mano che il giorno va avanti. Sembra che stiano celebrando il fatto di aver finalmente battuto Grifondoro dopo quasi sei anni di sconfitte. A cena, i Serpeverde decorano la Sala Grande con stendardi verdi (si direbbe che sia stata la finale o cose del genere!) e intonano canzoni ridicole, lodando Al come fosse il loro dio.

Potter! Potter Potter!

Oi! Oi! Oi!

 

Oh, che originalità. James sembra pronto a uccidere ed è ancora più disgustato dal fatto che Lily sia con Lorcan al tavolo dei Serpeverde. Dom è seduta accanto a me e sembra arrabbiata quanto James – non ha rivolto una sola parola a Malfoy.

Forza ragazzi in verde, forza ragazzi in verde…

“Se non chiudono il becco all’istante,” sibila Dom, “giuro che lancio un Avada Kedavra al tavolo dei Serpeverde e non me ne importa un accidente di chi colpisce!”

“Penso che dovremmo semplicemente piazzare là una bomba – sai, spazzare via tutti loro in un colpo,” dico.

Perché Potter è il nostro Re

Ogni due ne segna tre

Così noi cantiam perché

Perché Potter è il nostro Re!

 

“Quella è la mia canzone!” protesto, disgustata che i Serpeverde me l’abbiano rubata.

“Veramente è la canzone di tuo padre,” precisa James. “E sono stati i Serpeverde a inventarla – chiaramente aveva lo scopo di insultarlo.”

Ai Serpeverde va la gloria

I Grifondoro han solo boria!

Malfoy e il boccino son nel Nirvana

E Jamesy è una piccola put...

 

James lancia il suo libro di Astronomia contro un Serpeverde grasso del settimo anno e lo centra proprio in mezzo agli occhi – leggenda.

Due, quattro, sette, otto,

Chi è che ha fatto sempre il botto?

Non le serpi!

Non le serpi!

Son troppo forti e vincon sempre

Perché son di Serpeverde!

 

“Li abbiamo stracciati alla grande in tutte le altre partite!” esclamo.

Dom stringe con forza la forchetta e sembra che debba tirarla a qualcuno da un momento all’altro. Sempre se non lo faccio prima io.

“Avanti,” dico, “torniamo alla Sala Comune.”

Potter, leggenda!

C’è solo un Potter leggenda!

Potter, leggenda!

C’è solo un Potter leggenda!

 

Io, Dom e James lasciamo la Sala Grande senza neanche finire la nostra cena. I Serpeverde intonano cori di scherno appena James lascia la Sala, ma prima che se ne vada, muove la bacchetta verso gli stendardi dei Serpeverde. Prima c’erano scritte cose come ‘I Serpenti fan furore’ e ‘I Serpeverde sono i migliori’. Adesso si legge ‘I Serpenti fanno schifo’ e ‘Serpeverde fa cagare’. So che non avrebbe dovuto dargli la soddisfazione, ma è piuttosto divertente che nessuno sappia ritrasformare gli stendardi.

Io e James dimentichiamo i nostri stupidi battibecchi per un po’ mentre ci uniamo nell’avversione verso qualunque cosa riguardi i Serpeverde. Dom è egualmente arrabbiata.

“Bastardi arroganti!” grida James, prendendo a calci una poltrona nella Sala Comune. “Mi vergogno a dire che il loro capitano è mio fratello!”

“Li odio!” Dom sta praticamente urlando. “Li odio tutti, uno per uno!”

“Vero!” concordo. “Cioè, per una volta che vincono una sola misera partita

“Per dieci miserabili punti!” esclama James.

“Per dieci punti!” continuo. “E si comportano come se la scuola fosse loro!”

Dom si accascia sulla poltrona che James ha appena preso a calci e io mi siedo a gambe incrociate sul pavimento, accanto al fuoco. Sfoggiamo tutti espressioni di disgusto simili.

“Pensandoci razionalmente,” dico dopo qualche minuto, “abbiamo ancora una buona chance di vittoria.”

“No, non è vero,” dice James in tono afflitto.

“Sì invece!” insisto. “Se Serpeverde perde contro Corvonero e noi battiamo i Tassorosso

“Sì, ma non batteremo mai i Tassorosso,” dice James.

“Questo è disfattismo!” dico infuriata.

“Quello che intende dire è che... non possiamo vincere senza di te, Rose,” dice Dom.

“Cosa? Certo che potete vincere senza di me!” esclamo. “Ero solo un Portiere – e pure pessimo!”

“Eri un grande Portiere – uno dei nostri giocatori migliori,” dice James in tono serio. “Carmichael è spazzatura in confronto. È per colpa sua che abbiamo perso quella stupida partita.”

Rimaniamo di nuovo in silenzio. Non posso fare a meno di sentirmi parzialmente responsabile della sconfitta di Grifondoro.

“Be’, allora sai cosa devi fare, Jay,” dico e lui mi guarda in attesa. “Metti incinta il Portiere dei Serpeverde.”

Dom fa una faccia disgustata.

“Ma hai visto Henrietta Flint, Rose?” chiede Dom ripugnata, con una mezza risata.

“Quella è sicuramente caduta di faccia da bambina,” dice James.

“Seriamente,” rido, “conosco qualcuno davvero bravo come Portiere, anche se non ha mai giocato in nessuna squadra finora.”

“Chi?” chiede James.

“Lily.”

James e Dom si scambiano un’occhiata scettica.

“Lily?” sbuffa James, con le sopracciglia alzate. “Cioè la mia sorellina?”

“Okay, so che non sembra, ma è davvero una brava giocatrice,” insisto. “Te lo garantisco, quando eravamo piccole giocavamo sempre con papà e zio Harry – è persino più brava di me.”

James ci sta pensando su.

“Non lo farà,” dice Dom.

“Perché no?”

“Non vuole neanche partecipare ai provini,” dice. “Le ho chiesto di provare un sacco di volte.”

“Perché ha paura che James e Fred la prendano in giro,” le dico. “Mi assicurerò che venga ai prossimi allenamenti.”

Sentiamo delle voci dal buco del ritratto e Lily è la prima che vediamo, mano nella mano con Lorcan. Dom e io ghigniamo, ma James si è incupito. Lorcan ha un’espressione assolutamente terrorizzata davanti all’occhiata assassina di James. Quindi l’espressione di James passa da furiosa a disgustata in un secondo quando Lorcan e Lily sono seguiti da Al e Malfoy, avvolti in sciarpe verdi e con ancora addosso i loro completi da Quidditch.

“Lily,” la chiama James, “vieni qui un secondo.”

Sembra arrabbiato, ma neanche la metà di quanto lo sarà Lily se le fa una scenata. Lei lascia la mano di un Lorcan veramente nervoso e si avvicina a James.

“Che diavolo ci fanno loro qui?” le sibila James.

“Intendi nostro fratello, il suo migliore amico e il nostro amico intimo di famiglia?” chiede lei gelida.

“Intendo,” sussurra furiosamente lui, “inutili, coglioni Serpeverde!”

Oh, cavoli – decisamente non era la cosa giusta da dire.

“Sei incredibile!” sibila Lily in risposta. “Questi coglioni erano tuoi amici fino a quando non hai perso una stupida partita!”

“Aspetta, Lily, il Quidditch non è stupido – non diciamo cose che non pensiamo,” dico in tono ragionevole. Mi lancia uno sguardo furioso che la fa assomigliare molto a sua madre, perciò chiudo il becco.

“Smettila di essere un così pessimo perdente,” dice duramente Lily a James. “È solo un gioco!”

“Non meriti il cognome dei Potter!” urla James, alzandosi di scatto dalla sedia.

“Oh, e invece tu sì?” strilla Lily. “Sei un idiota, James! È da quando siamo arrivati per la prima volta a Hogwarts che papà continua a dirci come Serpeverde e Grifondoro dovrebbero andare d’accordo, perché altrimenti potrebbe esserci un’altra guerra – ed eccoti qua a tenere vivi i vecchi pregiudizi! Mi fai VOMITARE!”

Al e Malfoy smettono di intonare “Forza ragazzi in verde” davanti all’urlo di Lily. Lorcan sembra sul punto di svenire. Chiaramente ha imparato la regola ‘Mai far incavolare Lily Potter’. Malfoy va a sedersi sul bracciolo della sedia di Dom e circonda le sue spalle con un braccio, ma lei lo spinge via – apparentemente il Quidditch viene prima dell’amore. Tento di sopprimere una risata, ma sono sicura che ci sia un ghigno sulla mia faccia. Malfoy sembra semplicemente infastidito.

Lily corre via dalla Sala Comune, seguita a poca distanza da Lorcan. Al sta ridendo come un maniaco (ho il leggero sospetto che sia ubriaco. Albus Severus Potter non è mai stato ubriaco, che io sappia, specialmente non alle quattro del pomeriggio).

“Dovrà passare sul mio cadavere per entrare nella squadra!” ruggisce James contro il buco del ritratto, anche se Lily se n’è già andata. James lancia un’occhiata davvero assassina contro Al e Malfoy e corre via nel suo dormitorio, sbattendo la porta dietro di lui.

“Alcune persone non sanno perdere,” dice Al, sedendosi sulla sedia che James ha appena lasciato vuota.

“Alcune persone non sanno neanche vincere,” replico.

“Che mi dici di quando Grifondoro ha vinto la Coppa

“Quando?” lo interrompo. “Abbiamo vinto la Coppa per un bel po’ di anni.”

“L’anno scorso,” continua Al. “Tutti voi ne avete parlato in continuazione per un mese, e avete fatto spuntare su ogni singola tazza di cereali dei Serpeverde scritte come ‘Salazar era un tacchino’ e ‘I Serpeverde volano come Babbani’.”

“Era parecchio divertente,” ride Dom e io annuisco, d’accordo.

“Non preoccupatevi, faremo la stessa cosa quest’anno,” ghigno.

Ed è la verità – non permetterò che vincano i Serpeverde. Se sento un altro inno Serpeverde, andrò completamente fuori di testa.

We are the champions my friend

And we’ll keep on flying till the end…

 

Argh.

 

---

Note:
1. Si tratta di un riferimento al film "L'aereo più pazzo del mondo" (Airplane! in originale), una parodia di film d'azione che avuto tantissimo successo. La battuta inglese ("Surely you can't be serious!") gioca sull'assonanza tra "Surely" e "Shirley" un gioco di parole impossibile da mantenere in italiano, ragion per cui ho deciso di mantenere la battuta com'è stata tradotta nel doppiaggio italiano.

2. Al fa la famosa 'L' di loser, perdente. Il gesto, popolarissimo nei paesi anglofoni (soprattutto in America), è diventato recentemente il simbolo del telefilm Glee, per indicare gli 'sfigati' che ne sono protagonisti.

Ecco il nuovo capitolo! Ne approfitto per ringraziare ancora una volta tutti quelli che si sono fermati a leggere e commentare ;) Un grazie speciale a Kukiness, beta instancabile di questa traduzione!

Aspetto i vostri pareri adesso. Al tre luglio col prossimo aggiornamento!

Leireel

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** My father's daughter ***


Documento senza titolo

Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttricenefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)


Capitolo 15 – My father's daughter

Tutti i giorni sembrano uguali – vomito di prima mattina, colazione, vomito di metà mattina, lezione, vomito di tarda mattinata, lezione, pranzo, lezione, cena, possibile vomito (dipende da cosa c’era per cena), compiti, studio, pianto di prima serata, compiti, pianto di metà serata, relax nella Sala Comune, letto, pianto di mezzanotte e dormita. Beh, questo è il programma di base. Cambia di tanto in tanto.

È passata una settimana dalla partita Serpeverde – Grifondoro, e i Serpeverde ancora cantano i loro ridicoli inni alla vittoria. Dom, che è persino più intollerante di me, mercoledì ha mandato in Infermeria due ragazzi del sesto anno, Parkinson e Briggs, per aver cantato “Perché Weasley è il nostro Re” (tranne che lo hanno cambiato in ‘Perché Weasley è un vero orrore’... avranno l’intelligenza di un sacco di Gobbiglie). Perciò adesso Dom è in punizione, e lei continua a sostenere che ne sia valsa la pena.

Oggi è sabato e mentre Dom è bloccata in Infermeria a pulire le vaschette per i malati (povera ragazza), Lily e Lorcan sono andati a fare una passeggiata in riva al lago e Al e Jenny si sono messi a studiare assieme. È la giornata delle coppie stucchevoli, pare. Io, comunque, mi sto rilassando in Sala Comune coi piedi sul tavolino, mentre leggo un libro intitolato ‘Predire il Sesso’ – è una specie di manuale di Divinazione che aiuta a predire quale sarà il sesso del bambino, tra le altre cose. È un mucchio di scemenze, in realtà.

Passo uno: Foglie di tè

Guardo la mia tazza – le mie foglie di tè hanno la forma di una massa indistinta marrone. Questo significa... che il bambino avrà gli occhi castani. Wow, geniale – non avrei mai potuto arrivarci da sola, considerando che entrambi i genitori hanno gli occhi castani.

Passo due: Lettura dei palmi

Sembra che debba contare quante linee ho nel mio indice e pollice destro e quindi dividere per il numero delle dita (esclusi i pollici) della mano sinistra. Che diamine dovrebbe significare? Ok, il risultato è cinque.

0-4 – Il bambino erediterà i capelli della nonna paterna  
5-9 – Il bambino erediterà i capelli del padre  
10-14 – Il bambino erediterà i capelli del nonno materno  
15-19 – Il bambino erediterà i capelli della madre

Ok, quindi secondo questo libro, il mio bambino avrà gli occhi castani e i capelli biondi.

Passo tre: Tocco e Temperamento

Posate le vostre mani alla base della pancia e cantate questa canzone.

Quel che segue è una canzone in latino veramente lunga che va avanti per tre – no, quattro – pagine. Sì, col cavolo. Metto le mie mani sulla base della mia pancia che va crescendo e inizio a cantare (beh, più che altro a cercare di decifrare cosa diamine c’è scritto e come pronunciare le parole).

“E-tru do-mi-ne... man-ci-pio,” inizio, e mi fermo.

E in quel momento ho una stranissima sensazione. Cioè, proprio stranissima. È quasi... è come se il bambino stesse...

Per Merlino, il mio bambino sta scalciando! E non c’è nessun altro nella Sala Comune a sentirlo!
Scappo via dalla torre dei Grifondoro, stringendomi lo stomaco – non voglio perdermi neanche un calcio. Decido di precipitarmi verso l’Infermeria così Dom potrà sentirlo. Quei dannati corridoi sono vuoti anche loro, perché tutti sono o fuori o nelle loro Sale Comuni. Quando raggiungo il quarto piano, incontro qualcuno – finalmente.

“Malfoy!” lo chiamo. “Malfoy, presto!”

Malfoy, che è con un gruppo di amici, si gira e mi vede a stringermi lo stomaco davanti alle scale. La sua espressione cambia da calma ad agitatissima in mezzo secondo. Mi raggiunge correndo.

“Cos’è successo?” chiede, osservando ansioso il mio stomaco, che sto ancora stringendo. “È il bambino? Porca puttana, sta già nascendo?”

Roteo gli occhi, afferro la sua mano e la posiziono sul mio stomaco.

“Riesci a sentirlo?” chiedo, eccitata.

Lui scrolla le spalle e mi guarda come se fossi pazza.

“Ehm, Weasley, cos’è che dovrei... wow! Era... era... ha appena scalciato?”

Malfoy ha lo sguardo di un bambino a Natale. Ha stampato uno stupido sorriso sghembo sul viso mentre guarda il mio pancione come se fosse la cosa più bella che abbia mai visto nella sua vita. Inizia a saltellare su e giù, eccitato, guardandosi intorno per trovare qualcuno a cui mostrarlo, come ho fatto io qualche minuto fa.

“Si è fermato,” dice, e il suo sorriso si spegne.

“Non può scalciare tutto il tempo,” gli dico. “Se lo facesse penso che mi butterei dalla torre di Astronomia!”

“È stato così forte,” dice, come se avesse appena visto uno spettacolare incontro di Quidditch.

“Lo so.”

Malfoy sposta la sua mano via dal mio pancione che non si muove più, ancora con un largo sorriso in volto. Sembra più esaltato di me per questa cosa.

“Per favore, dimmelo la prossima volta che succede,” dice con espressione seria.

“Lo sai che i bambini scalciano un sacco, giusto?”

Annuisce, ancora eccitato.

“Lo so, ma...”

“Sta scalciando di nuovo!”

Malfoy mette di nuovo le sue mani sul mio pancione.

“Visto? Te l’avevo detto che scalciavano un sacco.”

 

Il bambino non ha più scalciato molto per il resto della giornata, ma non mi è importato più di tanto. Ero ancora esaltata per gli altri calci. Ero così esaltata che non ho neanche fatto caso alle occhiate maligne o derisorie che ancora mi lanciano nei corridoi.

Ma poi mi sono ricordata.

Lo darò in adozione. Pensavo che sarebbe stato semplice. Cioè, non sono per niente pronta a diventare mamma – l’adozione è la cosa più giusta, no? Ogni volta che penso di darlo in adozione, ho quest’orribile sensazione, in fondo al cuore, come se stessi facendo la cosa sbagliata.

Ho bisogno di parlare con mamma.

Mi precipito nell’ufficio di Vitious per chiedergli il permesso di andare a Hogsmeade. Cioè, da prefetto non dovrei sgattaiolare a Hogsmeade ogni volta che mi va. Dovrei dare il buon esempio. A ogni modo, se Vitious rifiuta di darmi il permesso, dovrò per forza andarci di nascosto. Ce l’ho nel sangue.

Dopo aver passato dieci minuti a convincerlo che è davvero un’emergenza, mi lascia andare a trovare mamma. Prendo la strada normale, anziché usare il passaggio che porta a Mielandia. Sono praticamente senza fiato quando riesco a raggiungere l’appartamento di mamma, e dopo aver fatto quelle innumerevoli rampe di scale sono sicura di svenire. Dovrei fare un po’ più di esercizio.

Busso alla porta, ma dopo cinque minuti di bussare e aspettare mi rendo conto che non è a casa. Sconfitta, mi trascino di nuovo giù per le scale. E adesso con chi dovrei parlare? Cavolo di madri – non servono proprio a niente. Quando esco fuori dall’edificio, penso di andare da Mielandia per prendere un paio di tonnellate di cioccolato, ma poi mi ricordo di aver promesso a Vitious che sarei tornata subito a scuola.

Lungo la strada, vado a finire contro qualcuno, visto che non guardavo dove stavo andando. Tipico di me.

“Guarda a dove metti i piedi!” ringhia l’uomo.

È Draco Malfoy.

“Mi dispiace,” mormoro.

“Ah, sei tu,” dice. “Avevo intenzione di venirti a parlare.”

Oh, sì, anch’io, signor Malfoy. Mi dica, come sta sua moglie?

“Sì?”

“Non qui,” borbotta, e si guarda in giro. “Ai Tre Manici di Scopa.”

Non so perché, ma lo seguo dentro i Tre Manici di Scopa. Il locale è chiaramente vuoto, a eccezione di un paio di stregoni seduti in un angolo. Lui indica un tavolo e io mi siedo mentre va a ordinare da bere. Devo dire che è l’appuntamento più strano che mi sia capitato. Draco ritorna al tavolo con un Whisky Incendiario per sé e una Burrobirra per me. Guardo il boccale alzando un sopracciglio e poi rivolgo a lui il mio sguardo scettico.

“Con tutto il dovuto rispetto,” inizio, con nessun rispetto evidente nella mia voce, “cos’è che vuole?”

“Volevo solo sapere come... ehm... sta andando,” dice, mentendo ovviamente tra i denti. “Porti in grembo mio nipote, dopotutto.”

“Sì, ma credevo che lei non volesse avere niente a che fare con me o col mio ‘moccioso’? Rovinerei al suo prezioso figlio l’opportunità di ottenere un lavoro al Ministero, non è così? Merlino non voglia che il fatto che suo padre sia stato un Mangiamorte l’avesse già rovinata,” dico, sarcastica.

Draco si acciglia.

“Sei davvero la degna figlia di tuo padre,” sibila, come se avesse detto un insulto.

“Sì, e ne vado fiera,” dico con calma.

Si appoggia sullo schienale della sedia e prende un sorso di Whisky Incendiario. Io non ho neanche toccato la mia Burrobirra. Regola numero uno dei Weasley – mai fidarsi di un Malfoy.

“Posso aiutarti,” continua Draco dopo qualche momento.

“Aiutarmi per cosa?”

“Per i tuoi problemi finanziari,” dice.

“Non ho bisogno dei suoi soldi e non li voglio,” sputo.

“Non ha ancora sentito la mia proposta, Miss Weasley,” dice.

Sto in silenzio per qualche secondo, poi sospiro impazientemente.

“Sto ascoltando.”

“Posso offrirti una strada a cui tu non avevi neanche pensato,” dice con calma. “Hai mai sentito parlare del Guaritore Blaise Zabini?”

Annuisco – papà l’ha menzionato qualche volta in passato, con nient’altro che disgusto nella voce. Ma ho sentito anche che è un Guaritore piuttosto bravo.

“È il miglior Guaritore dei suoi tempi,” va avanti Draco. “Ed è un mio carissimo amico.”

“Congratulazioni,” borbotto.

“Lui può aiutarti.”

“Aiutarmi a fare cosa?” sospiro, già stanca di questa conversazione.

“Tutto quello di cui ha bisogno è un semplice incantesimo e sarà come se questo errore...” indica la mia pancia, “non fosse mai accaduto.”

Studio il suo volto per un momento. Sta scherzando? Per forza sta scherzando.

“Pensaci su,” dice. “Puoi avere di nuovo la tua vita indietro. Hai sedici anni, giusto? Sei appena una bambina.”

Lo guardo duramente.

“A meno che non sia stata informata male,” dico, gelida, “non era anche lei un Mangiamorte, e non stava complottando per uccidere Albus Silente alla mia età? Un bambino sembra una sciocchezza in confronto.”

“Non dovresti credere a tutto quello che ti dicono paparino e zio Harry,” dice in tono condiscendente.

“Perché no?” chiedo. “È la verità, non è così? Mio padre non mentiva quando diceva che lei è solo un piccolo furetto codardo.”

Ha uno spasmo alla parola ‘furetto’.

“Dovresti considerare la mia offerta,” dice, ignorando il mio ultimo commento. “Sono disposto a darti un sacco di soldi.”

“È disposto a pagare per uccidere suo nipote? Wow, questo è infimo persino per lei, signor Malfoy,” dico.

“Non è un bambino,” dice. “Non ancora.”

“Ha scalciato questa mattina,” dico provocatoriamente. “Suo figlio sembrava piuttosto esaltato dalla cosa. Sono sicura che lei debba essersi sentito allo stesso modo la prima volta che Scorpius ha scalciato.”

Prende un altro sorso di Whisky Incendiario.

“Io ero pronto ad avere un bambino,” dice. “Ero sposato e innamorato. Tu, d’altro canto, porti in grembo il figlio del ragazzo di tua cugina. Pensi davvero che Scorpius lo voglia?”

“Beh, questa mattina...”

“Potrà essersi eccitato a sentire un paio di calci insignificanti,” sbuffa Draco. “Ma non ha idea di cosa comporti diventare padre.”

“E lei invece lo sa?” dico con foga. “È per questo che suo figlio ha sentito il bisogno di spaccarle il naso e passare il Natale con noi?”

“Scorpius è sempre stato una testa calda,” dice scrollando le spalle. “Ma gli passerà crescendo. Il mio povero figlio ha una visione romantica del mondo. Non capisce cosa significherà per lui tenere questo bambino. Tutto quello che vede è una versione più piccola di se stesso a cui può insegnare il Quidditch.”

“E qual è il problema?”

“Se ne stancherà, non appena capirà che i bambini vi succhieranno via ogni energia,” dice Draco. “Per non parlare di tutto il denaro che ci vuole per farli crescere. Pensi davvero che sia corretto far sostenere questo tipo di sforzo economico ai tuoi genitori?”

Non ho mai pensato veramente all’aspetto economico della cosa. Quando papà era ragazzo, i soldi erano sempre un problema per la sua famiglia. A sentir lui, Malfoy lo prendeva in giro per questa cosa tutto il tempo. Adesso che è finanziariamente stabile, non sarebbe corretto da parte mia gettare questo fardello sulla famiglia. Avremmo problemi ad arrivare a fine mese, proprio come nonna Molly e nonno Arthur quando papà e i suoi fratelli erano piccoli.

“Sono disposto a ricompensarti, Rose,” dice Draco. “Che ne dici di mille galeoni?”

Non sembra niente male. Ma sarebbe probabilmente la cosa più immorale del mondo! Accettare soldi da un ex Mangiamorte per abortire? Perché non dare fuoco a dei cuccioli e ridere dei senzatetto, allora?

“Non lo so,” dico, insicura.

“Non vuoi davvero tenere quel bambino, giusto? Non riesco a immaginare che tuo padre voglia che tu lo tenga... è per metà Malfoy.”

“E lei non lo vuole perché è metà Weasley,” dico.

“I Malfoy e i Weasley non saranno mai amici, per quanto la tua generazione pensi il contrario,” dice Draco.

“Mi dispiace, signor Malfoy, ma devo andare,” dico e mi alzo di scatto dal tavolo, lasciando la mia Burrobirra intatta. Scappo via dai Tre Manici di Scopa, ma Draco mi segue e mi afferra per un braccio.

“Pensa alla mia offerta, Weasley,” sibila. “Non commettere l’errore più grande della tua vita.”

“Mi lasci stare,” esclamo.

Rosie?”

Malfoy lascia velocemente il mio braccio e io mi giro per vedere chi è stato a parlare. È lui – oggi porta i capelli neri e gli occhi blu. È Teddy. Non posso fare a meno di sorridere. Lui non mi sta guardando, comunque; è impegnato a guardare male Draco Malfoy.

“Che vuole, Malfoy?” spara Teddy, incupendosi.

“Stavo solo scambiando due parole con Rose, qui,” dice Draco. “Non sono affari tuoi, Lupin.”

“Penso che scoprirà che sono anche affari miei,” dice Teddy. “E se osa ancora alzare un dito su di lei, le cambierò i connotati, chiaro?”

Oh, fermati, mio cuore impazzito!

“Faresti meglio a guardarti alle spalle,” dice Draco. “Non vorrai finire come i cari vecchi Remus e Tonks, giusto?”

Teddy afferra Draco per la collottola e lo spinge contro il muro dei Tre Manici di Scopa.

“Sparisci, Malfoy,” sputa Teddy. “Patetico surrogato di essere umano.”

Teddy gli dà una spinta e lo lascia andare. Draco si volta verso di me.

“La mia offerta è ancora valida,” dice. “Pensaci – non essere stupida come tutta la tua famiglia.”

Dopo questa, gira sul posto e si Smaterializza. Corro da Teddy, che è pronto a stringermi in un abbraccio.

“Cosa ci fai qui?” gli chiedo, ancora sorridente, quando ci separiamo.

“Ero venuto a trovarti, a dire il vero,” dice. “E avevo pensato di fare una capatina anche da zia Hermione. Cristo Santo, stai diventando bella grossa!”

“Mamma non è a casa,” dico, e gli do un colpo sul braccio per quel ‘grossa’. “È per questo che sono qui. Poi sono stata distratta da Malfoy.”

“Che voleva, a proposito?” chiede Teddy, mentre ci incamminiamo verso la scuola.

“Voleva che abortissi. Dice che Blaise Zabini può farlo con un solo incantesimo... e mi ha offerto mille galeoni per farlo,” dico.

“Spero che tu gli abbia detto dove può ficcarseli,” dice Teddy con rabbia. “Mi piacerebbe molto dargli un bel pugno in faccia.”
“Sembra che sia un’ambizione comune – per esempio, di mamma e di Scorpius,” dico.

“Scorpius l’ha colpito? Quel ragazzo mi è sempre piaciuto.”

Quando arriviamo a scuola, ci dirigiamo nella Sala Grande per la cena. Tutti si voltano a guardare Teddy. Riesco a vedere alcune ragazze – inclusa Laura Phelps, che è seduta accanto a James – guardarlo con interesse. Chi potrebbe biasimarle? È di sicuro il più bel ragazzo della stanza.

“Ted! Che ci fai qui, amico?” James si alza e gli stringe la mano, con un sorriso che va da un orecchio all’altro. Lo guardo accigliata – potrò anche essermi unita a lui nella lotta contro i Serpeverde e i loro inni idioti, ma lo odio ancora perché sta con Laura. Al si precipita verso di noi dal tavolo dei Serpeverde per salutare Teddy, seguito a ruota da Louis dal tavolo dei Corvonero e Lucy dai Tassorosso. È una riunione di Weasley.

Ceniamo con Teddy e Dom arriva a metà serata, di cattivo umore.

“Quell’idiota di Madama Chips mi ha fatto ripulire quella stupida Infermeria perché un coglione del primo anno ha vomitato per tutto il pavimento! Le faccio causa, lo giuro su Merlino, la lascerò in mutande – Teddy, che ci fai qui?” inveisce.

“Tutto bene, futura cognata? Ho sentito che eri in punizione,” ghigna Teddy.

“Non provocarmi,” grugnisce – ecco che vengono fuori le sue tendenze da licantropo.

“Non lo faremo, tranquilla,” dice Fred pigramente.

“Perciò, com’è che sei qui, Teddy?” chiede Dom, riempiendosi il piatto di cibo e divorandolo selvaggiamente.

“Devo consegnare gli inviti per il matrimonio,” dice, e prende una pila di inviti dalla tasca.

“Wow, ti tiene proprio al guinzaglio,” sghignazza Al. “Mandarti fino a qui!”

“Volevo pure vedervi,” ammette Teddy. “E avevo intenzione di portarlo anche a Hermione, ma non è a casa. Perciò, ecco qua.”

Distribuisce gli inviti a James, Al, Lily, Hugo, Roxanne, Fred, Lucy, Molly e alla fine a me.

Bill e Fleur Weasley invitano cordialmente
Miss Rose Weasley e il suo accompagnatore
A celebrare il matrimonio della loro figlia
Victoire Apolline Weasley
Con
Ted Remus Lupin
Il 20 Aprile 2023
La cerimonia e il rinfresco saranno a Chez Delacour
Répondez, s'il vous plaît

“Chez Delacour?” leggo. “Dove sarebbe?”

“È la casa dei miei nonni,” dice Dom. “È proprio fuori Parigi.”

“Già, Vic ha deciso che sarebbe meglio farlo lì – capite, la temperatura sarà più calda,” dice Teddy.

“È il giorno dopo il mio compleanno!” sorrido.

“Davvero?” dice Teddy, fingendosi sorpreso. “Strano, perché non ce lo ricordi mai.”

“Già, non è che tieni un calendario accanto al letto per fare il conto alla rovescia, o cose del genere,” si unisce Dom.

“Beh, se l’ironia fosse merda, avreste tutti la diarrea,” dico, punta sul vivo.

“Rose, certe volte sei veramente volgare,” dice Al scuotendo la testa.

***

Teddy se ne va subito dopo cena. Abbraccia tutti, ma noto che mi stringe più forte quando abbraccia me. Quando ci separiamo, mi prende in disparte per parlare.

“Senti, Rose,” dice. “Stai davvero pensando di dare il bambino in adozione?”

Sospiro pesantemente.

“Non ne sono più sicura,” ammetto. “Cioè, non posso dare un peso così grande a mamma e papà...”

“Stronzate,” dice Teddy. “Hanno un mare di soldi, e lo sai.”

“Beh, Malfoy non vuole un figlio...”

“Ne sei sicura?” chiede Teddy. “Perché se non l’avesse voluto, sarebbe stato lui a dirti di sbarazzartene, non Draco Malfoy.”

Abbasso lo sguardo. Non riesco a sopportare l’espressione degli occhi blu di Teddy.

“Rosie, sarai una mamma fantastica,” dice Teddy con dolcezza.

Non posso fare a meno di sbuffare.

“Dici sul serio? Ti sei dimenticato di quella volta che ho fatto da babysitter a Lucy e le sono spuntate quelle misteriose bruciature? O di quella volta in cui ho rinchiuso Hugo nello sgabuzzino delle scope a casa e mamma e papà hanno chiamato la polizia perché pensavano che fosse scappato di casa? O di quella volta in cui stavo tenendo d’occhio il figlio di quella coppia Babbana e sono finita accucciata a terra, a strapparmi i capelli? Sono stata al San Mungo per una settimana, Teddy – una settimana.”

“Ok, capito,” annuisce Teddy. “Ma sarai grandiosa quando arriverà il momento. Te lo prometto. Solo, non fare qualcosa di cui non sei totalmente sicura.

“E se non fossi grandiosa, Ted? E se scoprissi di far schifo come madre e finissi per far soffrire mio figlio? Tipo, se lui o lei diventasse il nuovo Voldemort? Cioè, è metà Malfoy, non sono conosciuti per essersi comportati bene...”

“Rose, ti ho mai detto che rimugini troppo sulle cose?”

“Non è vero,” dico testardamente.

“Non ho intenzione di discutere,” dice Teddy. “Prenditi cura di te, d’accordo? Ti scriverò presto.”

Mi dà un ultimo abbraccio e se ne va. A volte vorrei che il mi cervello smettesse di pensare, anche solo per un’ora o giù di lì. Non voglio pensare all’offerta di Draco Malfoy o a cosa mi ha detto Teddy. Non voglio nemmeno pensare al fatto che il mio bambino ha scalciato, perché mi sento terribilmente in colpa ogni volta. Voglio solo dormire.

Torno alla torre dei Grifondoro. Decido di passare per la scorciatoia dietro l’arazzo anziché trascinarmi su per le scale. Mi fermo appena davanti all’arazzo quando sento voci dall’interno. Tutti sanno che è il Posto Dove Limonare, quindi puoi sicuramente sentire qualche gossip succoso se indugi fuori – e solo persone tristi come me lo fanno.

“Qualcuno ci sentirà!” sento ridacchiare una voce femminile.

“Nessuno passa più da qui,” dice una voce maschile.

“E se ci scoprissero?”

“E allora? È solo questione di tempo,” dice il ragazzo.

“Non ricominciare, Mark,” dice lei.

Mark? Mark Matthews? La cosa è diventata ancora più interessante!

“E dai, Dom, è già passato un mese,” dice Mark.

Santo Ippogrifo! Dom! Lo sapevo che la conoscevo quella voce!

“Lo so,” dice lei, triste. “È solo che...”

“Cosa?”

“Non posso fare una cosa del genere a Scorp,” dice.

“Mi pare che tu lo stia già facendo,” dice Mark con rabbia. “O sono solo un divertimento per te, da incontrare quando vuoi dietro gli arazzi?”

“Non essere stupido,” dice Dom. “È che... non so se posso semplicemente lasciarlo. Cioè, siamo stati insieme per tre mesi e mezzo.”

“Già, e per un mese di quei tre sei stata con me,” dice Mark. “Evidentemente non sei felice con lui.”

La sento sospirare pesantemente.

“Senti, Dom,” Mark fa una pausa, “io ti amo.”

Sto iniziando a pensare che non dovrei sentire questa conversazione, ma i miei piedi sembrano incollati al pavimento.

“Davvero?”

“Ti ho sempre amata,” dice Mark. “Fin da quando ero al terzo anno e tu eri al secondo.”

“Ti amo anch’io,” sussurra Dom.

Non vorrei rimarcare l’ovvio o che altro, ma Dom sta con Malfoy! A che diavolo di gioco sta giocando? Mi volto e corro fino alla Sala Comune dei Grifondoro, dove trovo James e Laura a pomiciare su una delle poltrone. La mia mente è troppo preoccupata persino per affatturarli, perciò mi precipito nel mio dormitorio e aspetto che Dom ritorni.

Dobbiamo fare una bella chiacchierata.

 

---

Ed ecco il nuovo capitolo! Personalmente è uno dei miei preferiti: c'è Scorpius, c'è Draco che ha gli spasmi a sentirsi chiamare furetto, c'è Teddy... come si può non adorarlo? Un grazie speciale, come sempre, a Kukiness, che beta con pazienza ogni capitolo!
Al 17 Luglio con il nuovo aggiornamento, allora. Mi raccomando, fatemi sapere che ne pensate!

Leireel

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Secrets and Cigarettes ***


Documento senza titolo

Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttricenefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)


Capitolo 16 – Secrets and Cigarettes

Dom aveva fatto ritorno nei dormitori quando io mi ero già addormentata, e quando mi sono svegliata se n’era già andata a fare colazione. È come se mi evitasse. La cosa mi è un po’ di conforto – cioè, cos’è che potrei dirle? Sto pensando di parlarne con Mark, ma neanche questa mi sembra una buona idea. Dopotutto, non avrei dovuto sentire quella conversazione. Potrei semplicemente cancellarmi la memoria e rendere tutto più facile.

 

Nella Sala Comune ci sono solo Lily e Lorcan. Sembra che Lorcan passi più tempo qui che nei sotterranei dei Serpeverde. Rivolgo loro un sorriso e li saluto con la mano mentre passo loro accanto, ma non mi fermo a chiacchierare; oltrepasso il passaggio del ritratto e scendo per fare colazione. In Sala Grande l’attenzione di tutti sembra essersi focalizzata sul tavolo di Grifondoro – su mio cugino, per la precisione. James è in piedi – sì, in piedi – sul tavolo di Grifondoro, con uno sguardo fastidiosamente compiaciuto. La cosa non è per nulla igienica – Merlino solo sa dove sono stati quei piedi.

 

“Ehi! Ascoltatemi!” urla a tutti quelli che gli stanno attorno, anche se avrebbe potuto fare a meno di disturbarsi, visto che ha comunque l’attenzione di tutti. “Devo fare un annuncio!”

 

Si china per afferrare Laura Phelps per una mano e la solleva sul tavolo, accanto a lui. Vado a stringere tra le dita la bacchetta, nella mia tasca, perché giuro su Merlino che se le chiede di sposarlo, affatturerò tutti e due. Laura è raggiante e sembra veramente eccitata.

 

“Laura,” dichiara lui, “ti sto ufficialmente scaricando!”

 

Il bel viso di Laura perde ogni colore e la sua bocca si spalanca dallo shock, così come la mia. Alcune ragazze esultano, alcuni ragazzi fischiano, ma la maggior parte delle persone sta ridendo. Laura salta giù dal tavolo, nasconde la faccia tra le mani e scappa via dalla Sala Grande. James sembra veramente fiero di se stesso. Salta giù dal tavolo, batte il cinque con un paio di ragazzi e saltella verso di me, ghignando.

 

“Ehi, Rossa!” esclama, “Non sei fiera di me? Era il mio piano sin dall’inizio. È quello che si merita per essere stata così str…”

 

Gli do uno schiaffo forte sul viso.

 

“Stupido coglione!” strillo. “Come hai potuto farle questo?”

 

“Pensavo che la odiassi!” grida James, massaggiandosi la guancia rossa.

 

“Non sono una sua fan,” ammetto. “Ed è vero che si è comportata da stronza con me. Ma so cosa significhi essere scaricata davanti a tutta la scuola e non è divertente, James! Non lo augurerei a nessuno! Perché non rifletti mai prima di fare qualcosa?!”

 

Esco furibonda dalla Sala Grande, ignorando gli strilli di James. Vado di corsa nella Sala Comune, dove Lily e Lorcan stanno pomiciando e non si accorgono nemmeno di me. Laura è nel dormitorio, come sospettavo. Non appena entro, mi lancia uno sguardo cattivo.

 

“Va’ via di qui!” urla. È rannicchiata sul suo letto e ha le guance rigate di lacrime – e mi sento terribilmente dispiaciuta per lei. So che non dovrei, dopo tutto quello che mi ha fatto. È stronza, falsa, e non fa altro che complottare assieme a quelle stupide troie del settimo anno che dicono ‘Oh… Mio… Dio’ dopo ogni singola frase e che stanno sempre a flirtare col professor Davies. Dovrei provare a distruggere ogni piccola cosa che le piace, ma no. Mi dispiace per lei.

 

“Laura, io…”

 

“Devo concedertelo, Weasley,” mi interrompe. “Se molto più maligna di quanto pensassi. Chi avrebbe immaginato che anche tu avresti giocato sporco?”

 

“Pensi che c’entrassi anch’io con questa cosa?” esclamo. “Laura, non avevo idea di quale fosse il suo piano!”

 

Laura sbuffa.

 

“Sì, come no. Mi odi da quando ho detto a tutti che sei incinta.”

 

“Veramente ti odio da molto più tempo,” ammetto freddamente. “Ma comunque non ti avrei fatto una cosa del genere. So cosa significa essere umiliati davanti a tutta la scuola. Non è tanto bello, vero?”

 

Alza un sopracciglio.

 

“Perché sei venuta?” chiede, sospettosa.

 

“Volevo assicurarmi che stessi bene,” dico scrollando le spalle. “Non tutti abbiamo un cuore di ghiaccio come te, sai.”

 

“Ma tu mi odi,” dice lei.

 

“E tu odi me,” replico. “Ma non ti odio al punto di umiliarti davanti a tutta la scuola. È questa la differenza tra te e me.”

 

Lei resta in silenzio per qualche istante, poi aggiunge:

 

“I miei capelli sono pure più belli.”

 

Non può proprio fare a meno di dire la sua. Devo dirlo, ha un’espressione quasi colpevole. Mi volto e la lascio sola nel dormitorio senza dirle nient’altro. Vado in biblioteca per fare qualche compito e non mi curo neanche di scendere a fare colazione. Farò una capatina nelle cucine più tardi. Inizio a concentrarmi sul saggio di Antiche Rune che devo consegnare entro domani. Non appena poso la piuma, Malfoy si piazza sulla sedia accanto a me. All’improvviso il mio cuore inizia a battere furiosamente – mi sento così in colpa, a stare accanto a lui. Dovrei dirglielo? So che non sono affari miei, ma…

 

“Ehi grassona,” ghigna. Gli rivolgo un’occhiataccia.

 

“Fossi in te ci penserei due volte prima di chiamare ‘grassona’ una ragazza incinta, biondino. Potrei sedermi addosso a te,” lo minaccio.

 

“Oh, no, ti prego. Mi piacciono le mie gambe,” dice, e gli rifilo un pugno sul braccio.

 

“Qualcuno è di cattivo umore,” osserva, strofinandosi il braccio. “Sono il secondo ragazzo che picchi oggi, e sono solo le undici.”

 

“James se l’è meritato,” mi acciglio.

 

“Se lo dici tu,” dice Malfoy facendo spallucce. “Pensavo che non ti piacesse Laura, visto che ha brutalmente detto a tutti di Kiefer…”

 

“Chi o cosa diavolo è Kiefer?” chiedo.

 

“Kiefer!” dice, indicando la mia pancia. “Il bambino!”

 

“Il bambino non si chiamerà Kiefer!” esclamo ad alta voce, guadagnandomi un’occhiataccia dalla bibliotecaria.

 

“Kiefer è un nome piuttosto simpatico, Weasley, ammettilo,” ghigna.

 

“Kiefer Weasley… no, decisamente no,” dico.

 

“Che ne dici di Kiefer Malfoy?”

 

“Ancora peggio,” rido.

 

“D’accordo, hai altre proposte, tu?”

 

Scuoto la testa.

 

“Malfoy… sai che non sono neanche sicura se tenerlo o meno,” dico piano.

 

“Lo so,” dice con aria triste. “Ma… tanto perché tu lo sappia… starei al tuo fianco, se decidessi di sì.”

 

Tuo padre la pensa un po’ diversamente.

 

“È solo che sono veramente confusa,” ammetto. “Non so che fare.”

 

Malfoy appoggia il mento sulle sue braccia, incrociate sopra il tavolo, e sospira pesantemente, facendo sollevare una ciocca dei suoi capelli biondi e flosci e poi facendola ricadere di nuovo sul suo volto. Inizio il mio saggio di Antiche Rune e Malfoy rimane dov’è. Vorrei quasi che se ne andasse – più rimane, più mi sento obbligata a dirgli cosa ho sentito da Mark e Dom.

 

Dopo un po’, prende alcuni libri dalla sua borsa e inizia a fare i suoi compiti. Non è una cosa strana. Da quando abbiamo deciso di essere amici, anziché nemici barra amanti barra di nuovo nemici, abbiamo la tendenza a incontrarci in biblioteca per studiare. Non è qualcosa di programmato, capita e basta. Io lo aiuto in Trasfigurazione (in cui lui fa schifo), e lui mi aiuta con Incantesimi (per cui io non avrei alcun bisogno di aiuto – sono la figlia di Hermione Granger, dopotutto).

 

“Credo che andrò a cercare Dom,” sussurra dopo circa un’ora. Annuisco, cercando di togliermi quello sguardo colpevole dal viso. Raccoglie le sue cose e mi dà una pacca sulla spalla prima di uscire dalla libreria a grandi passi. Mi lascio sfuggire un breve lamento e inizio a sbattermi leggermente la testa contro il tavolo.

 

“Stai bene?” sento una voce timida ma al contempo sussiegosa dietro di me. Alzo lentamente la testa dal tavolo e mi giro per vedere chi è. È John Lawson – o ‘l’Uomo Biblioteca’ – e ha uno sguardo incredibilmente preoccupato. Non posso proprio biasimarlo. Ho ufficialmente oltrepassato il confine della pazzia. A dirla tutta, non riesco neanche a vedere il confine della pazzia perché è troppo lontano dietro di me. Lui sta qui in piedi, con i libri stretti tra le mani, la camicia abbottonata fino all’ultimo bottone, e un cravattino giallo annodato perfettamente. I suoi capelli castano chiaro sono tenuti da un lato con una riga netta, gli occhiali quadrati sono posati sulla punta del suo naso largo e appuntito e sta sbattendo rapidamente le ciglia. È una triste giornata quando l’Uomo Biblioteca ti chiede se stai bene.

 

“Oh, sì,” lo rassicuro. “Sto benissimo.”

 

Lui spinge indietro gli occhiali e sbatte di nuovo le ciglia.

 

“Tu – tu stavi sbattendo la tua testa contro il tavolo,” dice, come se non lo sapessi.

 

“Sì,” dico. “Stavo solo pensando.”

 

Alza un sopracciglio e, anziché rassicurato, sembra ancora più disturbato da quest’informazione.

 

“Quel ragazzo di Serpeverde ti stava disturbando?” chiede.

 

Adesso è il mio turno di alzare un sopracciglio. Dice sul serio? Per caso ha vissuto sotto una roccia negli ultimi due mesi? Lo sa che sono incinta di quel ‘ragazzo di Serpeverde’, giusto?

 

“No,” dico. “Era solo Malfoy.”

 

“Ho visto che l’hai colpito,” dice l’Uomo della Biblioteca. “Ho pensato…”

 

“Oh, no, stavo solo scherzando,” dico. Questo ragazzo ha seri problemi.

 

“Capisco,” annuisce. “Va bene. Mi stavo chiedendo se tu potessi aiutarmi.”

 

Gli faccio segno di sedersi accanto a me e lui lo fa con riluttanza e imbarazzo. Posa il suo libro e si torce le mani nervosamente.

 

“Cosa posso fare per te?” chiedo.

 

“E-ecco… Mi chiedevo se tua cugina fosse single,” dice velocemente.

 

Alzo un sopracciglio. Com’è che Dom ha così tanti ragazzi che le corrono dietro? (Ok, sì, è in parte Veela – è un’ottima spiegazione).

 

“Intendi Dom? Veramente si sta vedendo con qualcuno,” dico. A dire il vero si sta vedendo con due persone, quindi forse un terzo non le dispiacerebbe.

 

“No, non intendevo lei,” dice.

 

“Oh… Lily?” chiedo, pensando che è troppo piccola per questo tizio – è del settimo anno, dopotutto.

 

“N-no.”

 

“Roxie?”

 

“No…”

 

James?

 

“È quell’altra tua cugina. Quella coi capelli rossi.”

 

Già, questo che mi è d’aiuto.

 

“Non intenderai mica… Molly?” chiedo, talmente shockata da non preoccuparmi neanche di mascherare la mia sorpresa. I suoi occhi si illuminano e annuisce, arrossendo. Non so perché non ho pensato subito a lei – suppongo di aver sempre considerato i figli di Percy come esseri asessuati. Cioè, so che Molly frequentava un Babbano tempo fa, ma non riesco comunque a immaginare persone cui lei possa piacere. Non piace neanche a me, ed è mia parente. È semplicemente la persona più fastidiosa sulla faccia della Terra.

 

“Ma certo che è single!” non posso fare a meno di farfugliare. Mi ci vuole tutta la mia forza mentale per non aggiungere ‘perché non dovrebbe esserlo?’.

 

“Splendido,” sorride nervosamente. Solo qualcuno cui piace Molly potrebbe dire la parola ‘splendido’ e non scherzare. Con questo, annuisce brevemente nella mia direzione e si ritira dietro il suo tavolo in un angolo della biblioteca, dove sono abbastanza sicura che sia nato. È stata una delle esperienze più strane che io abbia mai avuto in questa biblioteca.

 

Raccolgo la mia roba, con la paura che qualcun altro mi incastri in un angolo per chiedermi dello status sentimentale dei miei cugini. Sono stanca di fare da intermediaria tutte le volte. Per caso sembro gentile e accogliente? Perché, sinceramente, non è quella l’impressione che vorrei dare. Esco dalla libreria molto confusa, e senza aver neanche iniziato la maggior parte dei miei compiti. Incontro Dom mentre mi dirigo verso la Sala Grande per pranzo. Lei sorride e mi saluta con la mano, quindi non credo che ci sia qualche speranza che io possa scappare senza che lei mi noti.

 

“Dove sei stata tutto il giorno?” chiede con nonchalance, come se non stesse tradendo il suo ragazzo con Mark Matthews.

 

“A lavorare a maglia!” esclamo, e lei mi guarda come se fossi diventata completamente pazza.

 

“Sei stata… a lavorare a maglia,” dice Dom, le sopracciglia alzate.

 

“No,” dico, la mia voce un po’ più alta del normale, “Solo… ho dimenticato… devo andare in un posto.”

 

Mi allontano nella direzione opposta, verso le porte principali del castello. Decido di fare una passeggiata per il parco. Considero l’idea di andare a trovare Hagrid, ma non mi va di parlare con nessuno. Devo solo capire come devo comportarmi a proposito di questo triangolo amoroso Dom/Mark/Malfoy. Beh, in realtà non sono affari miei, giusto? Tocca a Dom scegliere tra i due. Posso semplicemente andare avanti e far finta di non aver sentito nulla. E magari tra vent’anni, quando il tutto verrà fuori, potrò dimenticare che sia mai accaduto. Sì, sembra un ottimo piano.

 

C’è un punto del parco in cui vado sempre per sedermi e riflettere – il monumento ai caduti. È una grossa statua a forma di fenice che è stata eretta in riva al lago un anno dopo la fine della Seconda Guerra Magica, e ci sono incisi i nomi di tutti coloro che sono morti nella prima e nella seconda guerra. Giro intorno alla statua, che fluttua a dieci metri da terra, e scorro le incisioni dei nomi con le dita fino a quando non trovo ‘Fred Weasley – Ordine della Fenice’. Mi siedo davanti alla statua e mi raggomitolo per stare più calda. Sotto il nome di Fred ci sono ‘Remus J Lupin’ e ‘Nymphadora Tonks-Lupin’ – i genitori di Ted. Alla fine di tutti i nomi c’è ‘Harry Potter – il Bambino che ha Salvato’. Harry ha sempre odiato il fatto che abbiano messo il suo nome nella statua – insiste che non ha sconfitto Voldemort, che l’egoismo e il rancore di Voldemort si sono rivelati la sua rovina. Quell’uomo è troppo modesto per poter essere normale. Penso che abbia bisogno di una terapia.

 

Non so quanto tempo ho passato a guardare la statua e leggere i nomi incisi in oro su di essa. Lo faccio abbastanza spesso, quindi praticamente so a memoria l’ordine dei nomi. Sorrido sempre al ‘Dobby l’Elfo Domestico’, perché mi ricordo quanto hanno dovuto penare mamma, papà e Harry per farci incidere anche il nome di Dobby. Suppongo che sia semplicemente giusto. Gli elfi domestici sono esseri viventi come noi. Il suo nome è stato aggiunto solo qualche anno fa. Sono così assorta a guardare la statua che quasi non mi accorgo che qualcuno è venuto a sedersi accanto a me.

 

“Non ti si stanno ghiacciando le palle qui?” domanda Mark.

 

Gli rivolgo un’occhiata, assottiglio gli occhi a due fessure, e torno a guardare la statua.

 

“Ho fatto qualcosa di male?” chiede, con lo sguardo confuso.

 

“Lo sai,” dico con calma.

“Ehm… mi spiace, Rosie, ma non ti seguo più,” dice.

 

“Non posso credere che tu stia negando!” sussurro con una risata amara.

 

“Negando cosa? Non ho la più pallida…”

 

“Tu e Dom!” esclamo. “Ecco di cosa sto parlando!”

 

Gli occhi di Mark si spalancano. Apre bocca per dire qualcosa, ma la chiude di nuovo.

 

“Te l’ha detto lei?”

 

“No,” dico, “vi ho sentiti. Adesso capisco perché volevi tanto che io stessi con Malfoy.”

 

“Rosie, non è per questo che…”

 

“Un paio di mesi fa, probabilmente la cosa mi avrebbe anche fatto piacere, sai,” ammetto con un po’ di imbarazzo. “Ma adesso sono semplicemente disgustata – da tutti e due! Malfoy non è un cattivo ragazzo e Dom gli piace… cosa ti ha mai fatto di male? Che cosa ha fatto per meritarselo?”

 

Mark ha la decenza di mostrarsi imbarazzato, e non incrocia il mio sguardo. Guarda semplicemente alla statua della fenice.

 

“Non sto cercando di vendicarmi su Malfoy per qualcosa,” dice in tono grave. “È solo che… Dom mi è sempre piaciuta, sai? E lei è più felice con me – non dovrebbe stare con lui.”

 

“Non credo che spetti a te giudicare!” dico, furiosa,. “Perché hai sentito il bisogno di andarti a intromettere nella loro relazione?”

 

Sì, è il bue che dice cornuto all’asino – dopotutto, io e Malfoy ci siamo baciati a Capodanno. Ma quello non era niente. È stata una cosa fatta d’impulso e l’abbiamo completamente superata. Non è che avessimo una qualche relazione illecita o roba del genere. Ho ancora la mia superiorità morale.

 

“Le ho chiesto di dirglielo,” dice Mark. “Ma lei dice che non vuole ferirlo.”

 

“Non pensi che più questa storia andrà avanti, più lo ferirete?” incalzo. “Ha il diritto di saperlo. Lo state prendendo in giro. È mio amico…”

 

“Per favore,” sbuffa Mark. “Non propinarmi la storia del ‘siamo amici’. Malfoy non è tuo amico.”

 

“Che cosa vorresti dire?” chiedo, indignata.

 

“Voglio dire che tu e Malfoy potete continuare a far finta di ‘essere amici’ quanto volete, ma non cambierà il fatto che tu aspetti il suo bambino, Rosie. Avrete sempre quel legame. Ed è per questo che Dom e Malfoy non stanno bene insieme.”

 

Mi alzo da terra con una spinta (cosa non facile quando sei incinta) e mi dirigo come una furia verso il castello, ignorando Mark che continua a chiamarmi. Non è il momento migliore per trovare Hugo fuori a fumare con i suoi amici – decisamente un brutto tempismo. Ma eccolo lì, a fumare, cercando di sembrare figo. Marcio verso di lui e lo prendo per l’orecchio dove si è fatto un nuovo piercing.

 

“HUGO!” grido.

 

Ha un aspetto veramente mortificato, e spaventato allo stesso tempo.

 

“Punizione, per tutti voi,” esclamo e spengo le sigarette con la bacchetta. “E lo dirò a mamma.”

 

Gli occhi di Hugo si spalancano, ma non vuole perdere la faccia di fronte ai suoi amici.

 

“Seriamente, Rose, non puoi dirlo a mamma,” mi dice sottovoce. “Non puoi e basta. Mi ucciderà.”

 

“Meglio! Sei un idiota!”

 

“Ehi, lascia il povero Psycho in pace,” dice uno degli amici di Hugo. È un tizio grasso coi capelli rosa e senza un dente – affascinante, certo. E, apparentemente, chiama mio fratello ‘Psycho’. Che cosa è successo al piccolo Hugo che adorava giocare a Quidditch con papà e sedersi sulle ginocchia di mamma mentre lei gli pettinava i capelli? Quand’è che quell’Hugo è diventato uno ‘Psycho’ coi capelli neri e un sacco di piercing?

 

“Andate nelle vostre Sale Comuni, subito!” esclamo. Poi noto un piccolo Corvonero in fondo al gruppo. È l’unico che ha mantenuto il suo biondo naturale – è Louis.

 

“Non pensare di andartene così facilmente!” grido quando vedo che cerca di sgattaiolare via.

 

“Non stavo fumando,” insiste. “Stavo solo…”

 

“Che cos’è quello, allora?” chiedo, indicando la sua tasca attraverso cui si vede chiaramente un pacchetto rettangolare, “Svuota subito le tasche.”

 

Tira fuori un pacchetto di sigarette, qualche Caccabomba e la sua bacchetta. Louis è sempre stato così tranquillo. Cos’è che succede ai maschi Weasley quando fanno quattordici anni?

 

“Non sono mie,” dice velocemente. “Per favore non dirlo a Dom. Mi prenderà a botte!”

 

“Sei fortunato che non ti ho preso io a botte, Louis Weasley!” esclamo, e lui sembra positivamente terrorizzato. Confisco a Louis le sigarette e le Caccabombe e gli dico di tornare in Sala Comune. Quindi punto la bacchetta verso il resto del gruppo, che sta tornando al castello.

 

Accio sigarette!” esclamo, e sei pacchetti di sigarette Babbane volano verso di me. Mi lanciano tutti sguardi assassini, ma nessuno di loro ha le palle di dire qualcosa.

 

“Wow, per fortuna non mi hai mai beccato a fumare al terzo anno,” sento una voce dietro di me. “Sei una cazzuta.”

 

Mi giro per vedere Malfoy che ghigna verso di me, chiaramente divertito dallo spettacolo che ha appena avuto luogo.

 

“Mio fratello è talmente… talmente…”

 

“Idiota? Sì, lo siamo tutti a quell’età. Probabilmente non gli passerà prima dei vent’anni,” dice Malfoy scrollando le spalle.

 

“Almeno non ti sei mai tinto i capelli di nero e non ti sei fatto un piercing al labbro!” strillo, iniziando a incamminarmi verso la scuola.

 

“Non avrei mai potuto fare questo ai miei capelli,” dice, scompigliandoseli. “E chi ti dice che io non mi sia fatto un piercing?”

 

Lo fisso e alzo le sopracciglia.

 

Tu ti sei fatto un piercing?”

“Certo – ma non in un posto che generalmente mostro in pubblico,” dice facendomi l’occhiolino.

 

“Oh, Merlino, è rivoltante!” esclamo con una faccia disgustata.

 

“Miss Weasley, avete una mente davvero perversa,” ride. “Non era lì. Ma è bello sapere che è la prima cosa a cui pensi!”

 

Arrossisco furiosamente e lui continua semplicemente a ridere, mettendomi amichevolmente un braccio attorno alle spalle.

 

“Quindi… dove ti sei fatto il piercing?” domando, nonostante non sia tanto sicura di volerlo sapere.

 

“Beh… io e Al avevamo deciso di farci un piercing da qualche parte al terzo anno – volevamo fare qualcosa di ribelle,” dice, ghignando. “Così abbiamo fatto un patto: se uno di noi se lo fosse fatto, l’altro avrebbe dovuto farlo nello stesso identico posto.”

 

“Quindi anche Al ha un piercing?” chiedo, sconvolta, “E zia Ginny lo sa?”

 

“Ne dubito,” dice Malfoy, “A meno che lui non vada in giro a mostrare i suoi capezzoli a sua madre.”

 

“Aspetta – vi siete fatti i piercing ai capezzoli?” strillo.

 

“Capezzolo, singolare,” dice Malfoy sollevando un dito. “Farcelo a tutt’e due sarebbe stato veramente stupido.”

 

Non so davvero cosa dire. Pensavo che avrei notato se Malfoy aveva un piercing al capezzolo – ma, ancora una volta, può darsi che non lo indossasse la notte che…

 

Okay, è semplicemente imbarazzante. E io non voglio davvero pensarci.

 

“Voi Serpeverde siete strambi,” sospiro, scuotendo la testa.

 

“Ma dai, di sicuro avrai fatto anche tu qualcosa del genere, a un certo punto!” ghigna.

 

“Posso dire con certezza di non avere nessun altro piercing, a parte i buchi nelle orecchie!” esclamo.

 

“Va bene… ma ti sei fatta incatenare alle serre di Erbologia e hai indossato spille con su scritto sperma,” dice.

 

“Era per una buona causa! E non è sperma, è S.P.E.R.M.A! Società Per l’Emancipazione Regolare delle Mandragole Abusate!”

 

Arriviamo alla porta del castello e Malfoy la apre per me, lasciandomi entrare per prima. Nello stesso momento Dom esce dalla Sala Grande con James e Al. Cazzo, la cosa sarà imbarazzante. Si avvicina a noi e fa scivolare un braccio attorno alla schiena di Malfoy. Quella piccola doppiogiochista…

 

“Dove sei stato tutto il giorno?” chiede a Malfoy.

 

“In giro,” risponde scrollando le spalle, con aria misteriosa. Dom alza le sopracciglia, e persino io divento curiosa.  “Non c’è bisogno di essere sospettose, ragazze, niente di illegale. Adesso devo scappare – un sacco di cose da fare.”

 

Mi fa l’occhiolino e dà un bacio sulla guancia a Dom prima di incamminarsi verso i sotterranei di Serpeverde. Dom non gli presta molta attenzione e si volta verso di me.

 

“Sparisce sempre,” dice Dom, “Soprattutto nei week-end. Non so dove vada. Ho pure fatto controllare a James la Mappa del Malandrino, ma non c’è mai il suo nome… Perciò, com’è andato il lavoro a maglia?” chiede, cambiando argomento.

 

“Oh, sai com’è… appuntito,” dico stupidamente, “Ehm, Dom, penso che noi due dobbiamo parlare.”

 

“Adesso? Ho un saggio di Trasfigurazione e un compito di Pozioni da fare, per non parlare di Erbologia…”

 

“So di te e Mark.”

 

---

Innanzitutto vi chiedo profondamente scusa per il ritardo: avevo promesso che il capitolo sarebbe arrivato di pomeriggio, ma lo studio mi ha completamente risucchiata *guarda con odio i libri di geometria* Spero che la traduzione risulti soddisfacente! Per qualsiasi cosa ditemi pure, e provvederò a modificare :)

Il prossimo capitolo arriverà, se tutto va bene, domenica 31 luglio; nell'attesa, se volete farmi sapere cosa ne pensate di questo, mi rendereste immensamente felice :3 A presto!

Leireel

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=404211