Delicate di padfoot4ever (/viewuser.php?uid=81934)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue: The Test ***
Capitolo 2: *** Red Rose ***
Capitolo 3: *** Christmas Complication ***
Capitolo 4: *** I'm Not You ***
Capitolo 5: *** A Blue Christmas and a Random New Year ***
Capitolo 6: *** Going Home ***
Capitolo 7: *** Letters From My Godmother ***
Capitolo 8: *** Gimme A Break! ***
Capitolo 9: *** Parents Dispute ***
Capitolo 10: *** Chocolate, Cupoboards and Memories ***
Capitolo 11: *** It Can't Get Any Worse... Right? ***
Capitolo 12: *** Learning to Live Again ***
Capitolo 13: *** The Cherub's Wrath ***
Capitolo 14: *** Ask your mother ***
Capitolo 15: *** My father's daughter ***
Capitolo 16: *** Secrets and Cigarettes ***
Capitolo 1 *** Prologue: The Test ***
capitolo 1 nuovo
Delicate
di padfoot4ever
traduzione di nefene, Leireel
Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttrice: nefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)
Rating: arancione
Genere: romantico,
commedia, drammatico
Personaggi: Nuova Generazione, Vecchia Generazione, Nuovi Personaggi
Pairing: Rose/Scorpius
Link: potete trovare la storia originale (con banner e
immagini) su HPFF
Il livejournal dell'autrice è invece qui
Disclaimer:
i personaggi dell'universo di Harry Potter sono di proprietà di
J.K.Rowling e di chi ne detiene i diritti. Non si intende violare
nessun Copyright. Questa storia non ha alcun fine di lucro. La storia
non è mia ma di padfoot4ever, io mi occupo solo della traduzione.
Note di nefene: Un'ottima storia che mi ha subito colpita. E' divertente, intelligente, piacevole,
scorrevole, originale.
Tratta una tematica come la gravidanza di una ragazza di soli sedici
anni con una sensibilità ed un'ironia tutt'altro che banali. La
storia nell'ambito del fandom inglese ha avuto tantissimo successo.
I capitoli sono 35 (sì, sono tanti...) e la storia è
già conclusa. padfoot4ever
sta ora lavorando al seguito Still
Delicate di cui è già stato ottenuto il permesso per la traduzione.
Sono gradite critiche, commenti, consigli sia alla storia che alla
traduzione.
Ecco a voi il primo capitolo (che
è anche il più breve, è una specie di prologo) di
questa storia!
Buona lettura!
CAPITOLO
1 - PROLOGUE : THE TEST
Una volta.
E' successo solamente una volta.
Non può star accadendo questo
dopo solo un impulso del momento, stupido e irresponsabile.
C'è un errore.
Deve esserci.
Gli do un altro colpetto con la mia bacchetta.
E quella parola non-molto-confortante appare di nuovo, blu ed evidente.
Positivo.
Getto in terra il piccolo stick bianco, in un gesto di rifiuto e shock.
Ho sedici anni - non sono grande abbastanza per diventare madre! So a
malapena allacciarmi le scarpe, maledizione!
Raccolgo di nuovo il test di gravidanza, lo colpisco con la bacchetta
una volta ancora, come se mi aspettassi dicesse "E' solo uno scherzo,
Rose! Te l'abbiamo fatta, non è vero?"
Ma non è così. Dice la stessa cosa delle ultime quattro volte che ho
controllato.
Mi siedo sul bordo della vasca e noto per la prima volta quanto le mie
mani stiano tremando. Decido di non lasciare mai più questo
bagno. Forse starò qui per sempre - sì, questa vasca
sembra un luogo ideale per dormire - e ignorerò la nuova vita
che a quanto pare sta crescendo nel mio ventre.
Perchè lo tutti sanno che, se si ignora abbastanza qualcosa, non esisterà più.
Potrei vivere di dentifricio e shampoo - sebbene dubiti sia una buona
combinazione per il bambino che porto in grembo.
IL BAMBINO CHE PORTO IN GREMBO?
PERCHE' STO DIVENTANDO COSI' DANNATAMENTE DISINVOLTA???
Inizio ad iperventilare e penso di essere di sicuro sul punto di
morire. Sto letteralmente urlando contro me stessa nella mia testa!
Forse tornerò come fantasma, come Mirtilla Malcontenta. Potrei
infestare questo bagno delle ragazze del sesto anno Grifondoro. Rose
Weasley, il fantasma incinta della casa di Grifondoro. Suona bene.
E se non muoio e un giorno deciderò di lasciare questo bagno,
almeno una persona morirà a causa della mia stupidità.
La prima e più ovvia vittima è Scorpius Malfoy - lui
è praticamente già morto. Qualcuno vorrà scoprire
chi è il padre del mio bambino, e quando lo farà,
Scorpius sarà spedito all'inferno a calci nel sedere da mio
padre, mio nonno o uno qualsiasi dei miei numerosi cugini - e forse
anche da qualcuna delle mie cugine. E' abbastanza probabile che James e
Al Potter lo prenderanno per primi. Così sarò una madre
single. Beh, in ogni modo sono ormai rassegnata a tale prospettiva.
E di sicuro i miei genitori lo scopriranno. Mamma mi ucciderà o
mi caccerà di casa. Dovrò vivere in uno di quei campi per
roulotte babbane con il mio figlio orfano di padre. E James e Al
saranno ad Azkaban per omicidio. Lily sarà totalmente fuori
controllo se loro vanno in
prigione - l'unica ragione per cui non si giostra tra una ventina
di ragazzi è perchè i suoi due fratelli maggiori
hanno fatto
scappare lontano da lei qualsiasi cosa ad Hogwarts abbia un pene.
E che dire di Hugo? Mamma e papà si lasceranno perchè lei
mi avrà cacciata/uccisa e allora Hugo dovrà vivere in un
ambiente ostile, che lo porterà ad una vita fatta di sesso,
droga e rock n' roll. Morirà entro il suo quindicesimo
compleanno.
E i due ragazzi di Harry e Ginny saranno in prigione e la loro figlia
sarà incinta/affetta da una malattia venerea/anche lei ad Azkaban/morta.
Questo di
sicuro distruggerà la famiglia Potter.
E probabilmente mio cugino Fred finirà ad Azkaban se James e Al
saranno
là, dato che a lui piace seguire la massa. Questo significa
che sua sorellina Roxanne si unirà a Lily nel bordello in
cui
andranno a lavorare. Che significa che zia Angelina e zio George si
daranno a una vita di alcolismo e criminalità, dato che il
figlio è un carcerato e la figlia una prostituta.
E poi zio Percy non riuscirà a vivere con la vergogna di avere a
che fare con i Weasley, così si butterà da un ponte.
Audrey sarà lasciata a crescere le loro figlie Molly e Lucy (una
dellle quali, ne sono sicura, sarà affetta da una profonda
depressione, avendo appena perso suo padre e la maggior parte dei suoi
cugini, tra suicidio, prigione, bordelli, o malattie a trasmissione
sessuale) e andrà a bere con George e Angelina.
Zio Charlie starà bene, considerando che è in Romania e
non avrà idea di ciò che starà accadendo.
Infine, Dom verrà a visitare il mio campo per roulotte/la mia
fossa e di conseguenza verrà rinnegata per aver frequentato la
pecora nera della famiglia. A Louis probabilmente mancherà sua
sorella maggiore e andrà a vivere con lei nel suo squallido
appartamento a Londra (che è dove lei vivrà dopo che Bill
e Fleur la disconosceranno per aver messo fiori sulla mia tomba/pezzo
di terra). Victorie fingerà di non conoscere nessuno di noi e
fuggirà in, non so, Libano con il suo fidanzato, Teddy. Bill e
Fleur saranno così sconvolti dal fatto che tutti i loro figli siano
andati
via, che tenteranno di rimpiazzarli avendo centinaia e centinaia di
altri bambini.
Finchè Fleur diverrà estremamente grassa e
svilupperà un grave disordine alimentare, causando un
eventuale suicidio di Zio Bill.
E se nonna Molly e nonno Arthur sopravviveranno a tutto questo, mi
mangerò i calzini.
Wow, davvero avremmo dovuto
usare un preservativo.
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Capitolo 2 *** Red Rose ***
capitolo 2 nuovo
Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttrice: nefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)
CAPITOLO
2 - RED ROSE
Alla fine lascio il bagno, dopo molte lacrime e vari tentativi di
dimostrare che quel dannato test di gravidanza è sbagliato. So
che devo dirlo a qualcuno, e c'è una sola persona con cui abbia
mai considerato di parlarne - Teddy. Lui saprebbe cosa fare in una
situazione di crisi come quella in cui mi trovo io. Anche se, pur detto
ciò, è probabile che come James e Al prenderà
Scorpius a calci nel sedere.
Suppongo che in teoria dovrei probabilmente dirlo a Scorpius per
primo.
Ma qualcosa in fondo alla mia mente mi dice di tenere questa cosa
lontana da lui il più a lungo possibile. Dopo tutto, non ci
siamo mai quasi parlati.
Quindi come, sento che me lo chiedete, mi trovo incinta del suo bambino?
Beh, è stato un misto di Firewhiskey e vendetta. Come la maggior
parte delle gravidanze.
È stato quasi due mesi fa che James decise di dare una enorme festa
nella Sala Comune dei Grifondoro, in occasione del suo diciottesimo
compleanno. Si trattava delle solite cose - palloncini che non scoppiano
(e
che la gente ha provato comunque a far esplodere), l'intera scorta di
cioccolato di Mielanda, Burrobirra, Firewhiskey, cibo di ogni sorta
dalle cucine di Hogwarts e, ovviamente, una lista di invitati
più lunga dell'ultima popolazione censita. E non erano nemmeno
solo Grifondoro. Il fratello di James, Al, è a Serpeverde,
perciò lui e tutti i suoi amici erano stati invitati alla festa.
La parola d'ordine della torre Grifondoro era stata cambiata e tutte la
gente in poteva
entrare.
Tra gli amici Serpeverde di Al c'era Scorpius Malfoy, che è il
suo migliore amico - purtroppo. E' un bel ragazzo, con capelli biondi
che ricadono diritti a ciocche sui suoi occhi marroni. E' piuttosto alto
ed
è il cercatore della squadra di Quidditch di Serpeverde. Io sono
il portiere della squadra Grifondoro - o meglio, lo sono per ora.
Dubito che nel giro di tre mesi la mia scopa sarà ancora
in grado di scendere in campo.
È strano pensare che forse non sentirò mai l'incantevole suono di "Weasley E' La Nostra Regina"
risuonare dalle tribune del campo da Quidditch mentre paro un
goal mai parato prima.
Comunque, tornando a Scorpius. Come stavo dicendo, è bello. Ma
non è un figo irresistibile o altro. Ha
qualche storiella qua e là, come ogni ogni ragazzo adolescente.
Certo, è
dannatamente una vista migliore di alcuni dei mutanti che Hogwarts
offre. Ma Scorpius ed io non siamo mai andati d'accordo l'una con
l'altro. Non è che fossimo nemici o simili, c'era solo una
sorta di antipatia reciproca tra di noi. Questo è il motivo per
cui sono molto scioccata di portare la sua discendenza.
Ma torniamo alla festa di James.
Prima di quel giorno, la mia specie-di-fidanzato Carl aveva rotto con me
di fronte a tutta la scuola. Sì, tutta
la scuola. Non è che solo sembrasse tutta la scuola. Era tutta la scuola.
È stato nel bel mezzo della cena che Carl si è alzato dal tavolo di
Corvonero e ha gridato verso quello dei Grifondoro:
"Ohi! Rose! Penso che non dovremmo più uscire insieme!"
E' stato una completa merda.
James e Al si sono offerti di pestarlo a sangue, ma io gli ho detto di
lasciarlo stare. Gli ho gettato una maledizione mentre stava baciando
Chastity Finch, una ragazza del mio anno, più tardi quel giorno.
L'ho fatto in silenzio e, quando li ho superati, ho detto con
voce dolce e chiara:
"Hai la tua bacchetta in tasca o sei solo felice di vedermi?"
Lui ha guardato in basso e ha realizzato cosa avevo fatto-
Oh sì, di certo una erezione inopportuna. A quel punto Chastity
si è fatta una bella risata. Ha recuperato la mia stima. Adorabile
ragazza.
Nessuno rompe con Rose Weasley
di fronte all'intera scuola.
Sebbene Carl avesse senza dubbio ricevuto ciò che si meritava,
quando fu il momento della festa di James io ero ancora incazzata. E ho
cercato conforto nel primo idiota ubriaco che ho trovato - Malfoy. Ha
raccontato le solite stronzate sconnesse su quanto io fossi "troppo bella per Carl" e "lui non sa quanto è stato fortunato"
ad avermi.
Bla Bla Bla.
Ma per qualche ragione, le balle hanno avuto effetto su di me. Non mi
era mai successo prima, ma ero colta di sorpresa dal fatto che il
ragazzo che mi aveva spudoratamente ignorata da quando eravamo al primo
anno, ora mi stesse parlando, mi stesse confortante, stesse flirtando
con me. E, prima che me ne rendessi conto, ci stavamo baciando.
E lui era un buon baciatore.
Posso ancora ricordare quanto fosse bravo - e questo qualcosa
vorrà dire, dato che la maggior parte del tempo a malapena
ricordo quanti anni ho.
Poi, la successiva cosa di cui mi resi conto, eravamo nel mio
dormitorio, che goffamente ci strappavamo a vicenda i vestiti di dosso.
Mi ricordo che mi sentivo terribilmente agitata, ma che non ero in grado
di fermare quello che stava accadendo. Era come se ci fosse un istinto
animale parte di me che eclissava completamente il mio buon senso e la
mia razionalità. Al momento non stavo nemmeno pensando alle
precauzioni che dovrebbero essere prese prima di fare sesso. Insomma,
non avevo mai fatto sesso prima! Ma apparentemente Malfoy sapeva cosa
stava facendo, perciò ho lasciato che fosse lui a prendere il
comando.
Ora me ne pento.
Non ci siamo più parlati dopo un momento di puro imbarazzo.
Abbiamo entrambi concordato di non parlarne con nessuno - penso che
sentissimo tutti e due il disagio per ciò che era appena successo.
E così, dopo quella notte, tornammo al nostro solito ignorarci
l'un l'altro.
Naturalmente, sta diventando notevolmente più difficile ora che sono
incinta di suo figlio.
Sono seduta in sala comune leggendo "Il
Miglio Verde"
di Stephen King e mi sento come se fossi io nel braccio della morte,
aspettando di soccombere al mio terribile destino. Ma mi sembra che
morire sarebbe molto più semplice.
Dom arriva attraverso il buco del ritratto con la sua borsa buttata
sulla spalla. Si siede accanto a me, scuote all'indietro i suoi biondi
capelli che profumano di fragola, e tira fuori un pacchetto delle
migliori gelatine
di Mielandia. Mi indica la confezione, offrendomene una
silenziosamente. Io scuoto la testa. Sospira e mi guarda con uno
sguardo familiare negli occhi - vuole dei pettegolezzi. Io sospiro di
rimando per dirle che non ne ho nessuno. Lei annuisce con il capo
consapevolmente, si dà una pacca sulle ginocchia, prende la sua
borsa ed esce impettita dal dormitorio.
E io realizzo che ho appena avuto una conversazione con mia cugina
totalmente in silenzio.
Cosa che accade abbastanza spesso, a pensarci bene.
***
Sono passati tre giorni e
sei ore da quando ho fatto quel test di
gravidanza. Negli ultimi tre giorni e sei ore ho pianto
cinquantatrè volte in totale. Bastano davvero le più
piccole cose per farmi scoppiare...
"Hey Rossa," dice James appena ci sediamo in sala comune per fare i
compiti.
"Perchè tu mi odi
così tanto?" urlo io, e corro via dalla sala comune, fuori dal
buco del ritratto, lasciando dietro di me un James davvero molto
spaventato.
Cammino per il castello, aspettando di trovare qualcuno infrangere una
piccola regola, in modo da poterlo punire. Lucido con la manica la
mia spilla da prefetto, come se le ditate la rendessero meno
intimidatoria.
"Mi scusi," dice una piccola ragazza Tassorosso. "Non riesco a trovare
la
Torre Nord!"
Perfetto.
"Oh, non ci riesci? Allora dieci punti in meno a Tassorosso!"
La ragazza sembra sul punto di scoppiare in lacrime e io giuro sulla
madre di Merlino che se inizia a piangere la prenderò a calci in
faccia. Non ha niente di cui
essere turbata. Corre via coprendosi la faccia con le mani.
Sì, fai meglio a correre. Mia madre si vergognerebbe di me. Non
dovrei abusare del mio potere di prefetto. E ancora, probabilmente, non
avrei dovuto dormire con Scorpius Malfoy. Direi che questo è
ciò che papà intendeva quando mi disse di non stargli
"troppo vicino", il mio primo giorno ad Howgarts.
Mi dirigo giù verso le cucine per dare addosso agli Elfi
Domestici per essere così bassi, quando mi imbatto in Al. Sembra un po'
agitato, ma in un modo felice.
"Hey, Rossa," sorride.
Perchè questi stupidi ragazzi Potter dai-capelli-neri, insistono a
chiamarmi così?
"Stai alla larga da me, Albus Severus," sibilo. "Ti ucciderò. E' una
promessa."
Sembra che mi creda.
"Chi ha scosso la gabbia del tuo gufo?"
Stringo gli occhi su di lui. In risposta lui mi sorride in un modo
piuttosto irritante.
"Perchè sei così felice?" chiedo duramente.
"Jenny ha accettato di uscire con me," dice con allegria.
Lo guardo fisso nei suoi occhi verdi e scrollo le spalle come a dire "e
allora?"
"Su con la vita, Rossa. E' Natale!"
Natale.
Dannato Natale.
È che ne dite se facessi fare un volo alle chiappe di un folletto, a
Natale?
Al coglie l'espressione sul mio volto.
"Forza, andremo a casa domani. Andiamo a trovare Teddy!"
Suppongo che questa sia l'unica cosa che mi possa tirar su di morale.
Teddy Lupin è il mio confidente numero uno - so che potrei dirgli
della mia gravidanza e lui non emetterebbe il minimo fiato con nessuno,
nemmeno con Victorie. E dopotutto quando sono a casa non corro il
rischio
di imbattermi nel padre del mio bambino.
Questo è sempre un vantaggio.
"E Scorpius verrà a casa nostra per Natale," dice Al.
Il mio cuore smette di battere.
Questa è la fine.
"Pe-Perchè?"
Al divaga sul fatto che i genitori di Scorpius vanno a Bruxelles... o
forse ha detto che sono stati stronzi... Non lo sto davvero ascoltando.
La prospettiva di dover trascorrere il Natale con Scorpius Malfoy
è abbastanza da far svenire chiunque. Mi allontano da Al mentre
lui è nel bel mezzo di una frase e poi mi metto a correre verso
l'ufficio d Vitious.
Il Preside Vitious è seduto
dietro la sua scrivania, su
ciò che devono essere circa tre cuscini, in modo che da poter
vedere oltre la cima di questa - è basso come gli Elfi
Domestici a cui volevo dare addosso. Ma decido che probabilmente sia
meglio non prendere in giro il preside quando mi aspetto un favore.
"Professore, mi stavo chiedendo se è troppo tardi per mettere il
mio nome per rimanere ad Hogwarts durante le vacanze?" chiedo.
Vitious alza la testa dai suoi appunti, come se si fosse appena accorto
del fatto che io sono qui.
"Oh, Buongiorno Signorina Weasley,"
"Buongiorno," rispondo, cercando di essere cortese.
Vitious canticchia tra sè e io ripeto la domanda gli ho appena fatto.
"Oh no, mi dispiace, ma dovrà andare a casa, Signorina Weasley. A meno
che non ci sia stata una qualche emergenza."
Non riesco a pensare a qualcosa abbastanza in fretta, così ora sono
costretta a tornare a casa con il resto della mia famiglia. Qualche
volta vorrei poter lanciare una maledizione al piccolo sopracciglio del
preside della scuola.
Ma non sempre otteniamo ciò che vogliamo, non è vero?
***
Il
giorno dopo mi alzo presto e, nonostante il mio baule sia già
pronto, faccio un rapido controllo di ciò che potrei essermi
dimenticata. Rifletto se fare un altro test di gravidanza prima di
andare a casa a dare la notizia a mamma e papà, ma so che non
è questo il punto - sono di sicuro incinta. Il vomito senza
fine alle sei di questa mattina lo conferma.
Non parlo molto a colazione. Nessuno sembra notarlo - James e Fred
stanno parlando a sufficienza per tutti quelli al tavolo Grifondoro.
"I Chudley Cannons sono assolutamente
meglio dei Tornados," strilla James a nostro cugino, spruzzando cibo
dalla bocca - ho una famiglia così attraente.
"I Chudley Cannons fanno schifo!" sputacchia Fred in risposta, senza
accorgersi che ci sono delle briciole nei suoi capelli corvini da
quando James ha sputacchiato la sua colazione su di lui.
Tutti gli altri Grifondoro stanno osservando James e Fred che discutono
sulle loro squadre di Quidditch preferite - suppongo che dovrei
concordare con James, comunque. Papà mi ha vestita con magliette
dei Chudley Cannons da quando sono nata. Non mi è permesso
tifare per altre squadre.
"Rossa, tu mi dai ragione, vero?" dice James, così tutta l'attenzione si
concentra su di me.
"Mi dispiace Fred," rispondo, "Ma sono Cannon per nascita. Ma James, tu
non dovresti essere fan delle Harpies?"
James arrossisce leggermente, ma scrolla le spalle e continua a
divorare la sua colazione. Di sicuro non tifa per le Holyhead Harpies -
è una squadra totalmente femminile. Ma Zia Ginny, la madre di
James, ha giocato in quella squadra prima che James nascesse,
perciò in qualche modo ci si aspetta che lui le tifi.
E invece no.
Perchè James è uno strano individuo.
Dopo la colazione, percorriamo la strada che porta giù alla
stazione di Hogsmeade per prendere l'Espresso di Hogwarts. Faccio il
possibile per camminare davanti ad Al e Scorpius, perciò Dom
corre per raggiungermi.
"Stai correndo una maratona?" ansima, afferrandomi sotto il braccio per
farmi rallentare.
Le lancio un'occhiata di scusa, ma non rallento finchè non
raggiungo il treno. Nella mia testa ho programmato tutto -
prenderò uno scompartimento con Dom, Molly, Lucy, Louis, Hugo e
Lily e gli altri possono andare da qualche altra parte. Questo è
il primo passo dell' "Operazione-Evitare-Biondo".
Ma, sfortunatamente, non va in questo modo.
Perchè niente per me sembra andare secondo i piani in questi giorni.
Lily, Louis, Roxanne e Hugo, del terzo e quarto anno, decidono di
sedersi in una carrozza separata con alcuni dei loro amici. Lucy
è seduta con alcuni suoi compagni del primo anno. Nessuno dei
miei amici del sesto anno sta andando a casa per Natale, perciò
indovinate con con chi finisco a dividere lo scompartimento?
Con Al, James, Fred, Dom, Molly e, naturalmente, Scorpius.
All'inizio non è poi troppo imbarazzante. James e Fred stanno
proseguendo la discussione dal tavolo della colazione e Scorpius e Al
si uniscono - a quanto parte Al è fan dei Cannons e Scorpius
è tifoso dei Wimbourne Wasps. Dom sostiene la squadra francese
Quiberon Quafflepuncher e Molly non è interessata agli sport
organizzati. O a qualsiasi tipo di sport. E' davvero così tanto
simile a suo padre, zio Percy.
Ma quando il discorso sul Quidditch è finito, c'è uno
sgradevole silenzio nello scompartimento. Vorrei che qualcuno lo
interrompesse, da quanto mi sta mettendo a disagio. Ci provo io e penso
a
qualcosa da dire per spezzare il silenzio, ma non mi viene in mente
niente. Sono
davvero pessima a inizare le conversazioni.
"Tira il mio dito" dice Fred.
Okay, forse era meglio il silenzio.
È buio quando l'Espresso di Hogwarts si
ferma al binario ¾.
Papà, zia Angelina, zio Bill e zio Percy sono lì, venuti
a prendere tutti noi. Corro da papà, dandogli un grosso
abbraccio "sono-ancora-la-tua-piccola-bambina-anche-se-sono-incinta".
Hugo a malapena dà segno di riconoscere nostro padre - forse sta
attraversando la sua fase "troppo figo per i genitori".
Zio Harry mi sorride e io ricambio il sorriso al mio padrino. Il piccolo
lunatico Hugo lancia solo uno sguardo truce.
In auto, durante tutta la strada per casa, papà cerca di fare
conversazione con me e Hugo, ma i suoi tentativi sono inutili. Hugo
ignora deliberatamente qualsiasi cosa papà gli dica,
mentre io, nello sforzo di prenderlo per il verso giusto, borbotto di
tanto in tanto. Immagino che quando darò la notizia della mia
gravidanza ai miei genitori, papà sarà l'unica cosa che
impedirà a mia mamma di uccidermi. Perciò è meglio
che me lo tenga buono.
Quando ci fermiamo fuori da casa nostra, noto che il mio cuore sta
battendo molto più velocemente del solito. So che mamma
indovinerà che ho qualcosa che non va entro due minuti dal mio
arrivo - è molto perspicace. Potrei avere un bambino di nove
anni e papà non se ne accorgerebbe, ma mamma ha un sesto senso e
sembra essere eccellente nel leggere la mente. Forse è un'abile
Legilimens - prendo notale mentale di chiederglielo.
È seduta al tavolo della cucina a fare qualche "Importante Lavoro Per Il Ministero"e
quando ci vede balza in piedi e abbraccia per primo Hugo. Lui la scansa
via malamente e si precipita nella sua camera al piano di sopra. Mamma
sembra per un attimo colta di sorpresa e passa una mano tra i suoi
capelli castani. Guarda papà, che alza le spalle come a dire
"lascialo solo". Allora ,amma si gira verso di me, mi abbraccia e si
allontana, ma mantiene la presa sulle mie spalle.
"Stai mangiando abbastanza, Rose?" chiede "Sei troppo magra!"
In pochi mesi non lo sarò più.
Ops, meglio non pensare cose come questa, nel caso in cui sia una
Legilimens.
"Certo mamma" le rispondo. Lei solleva un sopracciglio, ma per fortuna
papà ha appena detto qualcosa sul lavoro,
così rivolge la sua attenzione verso di lui.
Sguscio fuori dalla cucina e salgo su nella mia camera. Quando
passo
davanti alla stanza di Hugo sento una musica death metal davvero molto
arrabbiata suonare a tutto volume.
L'adolescenza è davvero una brutta fase per alcune persone.
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Capitolo 3 *** Christmas Complication ***
capitolo 3 nuovo
Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttrice: nefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)
CAPITOLO
3 - CHRISTMAS COMPLICATIONS
Amo la Vigilia di Natale - incinta o meno, sono determinata a
divertirmi. Non è oggi il giorno in cui ho intenzione di
parlare con mamma, perchè, parliamoci chiaro, ho sette mesi per
farlo. Non c'è motivo di rovinare il Natale. Comunque, questo
potrebbe essere il mio ultimo Natale (dato che le possibilità
che mamma mi uccida sono molto
elevate), perciò farei bene a godermelo il più possibile.
Mi alzo presto e inizio a impacchettare i regali. Avere una grande
famiglia ha vantaggi e svantaggi - il maggior svantaggio sta nel fatto
che siamo tutti così dannatamente uniti, perciò devo
comprare regali per tutti i miei cugini. Per Victoire ho preso una
collana d'argento - non era troppo costosa, ma si intona con i suoi
capelli quasi color argento. A Dom ho comprato un libro di cui ha
parlato entusiasticamente negli ultimi mesi, The Catcher in The Rye*
- è un libro babbano. Trovo che fare acquisti per i ragazzi sia
davvero difficile, così Hugo mi ha aiutata a scegliere un
maglione per Louis - dubito che l'apprezzerà, dato che tutti noi
riceviamo dei maglioni da nonna Molly ogni anno.
A Molly e Lucy ho preso dei braccialetti coordinati - zio Percy e zia
Audrey adorano quando le loro figli sono coordinate. Io invece lo trovo
patetico, ma se li rende felici allora chi sono io per ostacolarli? A
Roxanne ho comprato dei trucchi, anche se so che zio George darà
di matto. Per Fred ho comprato un libro intitolato "Le Squadre di
Quidditch Numero Uno del XX Secolo". Fa vedere che i Cannons Chudley sono
una delle peggiori squadre del secolo - perchè papà ha
scelto una
squadra così sfigata?
E' sempre difficile comprare qualcosa per i cugini Potter - cosa puoi
prendere per una famiglia che ha tutto? James non è tipo da
letture intellettuali - diciamo che è più pratico in scherzi. Ma ha
tutto quello che i Tiri Vispi Weasley abbiano mai venduto e può
facilmente passare da Zonko ogni giorno. Conosce ogni singolo passaggio
di Hogwarts, ha il mantello dell'invisibilità del padre e ha la
migliore scopa esistente. Perciò, cosa potevo prendergli?
Un paio di calzini.
Comprare qualcosa per Al è stato più facile. Dato che
è interessato al mondo babbano gli ho preso un cellulare. Era
costoso, ma so che lo adorerà. Anche io ne ho uno, anche se non
posso usarlo ad Hogwarts. A Lily ho preso un paio di piccoli orecchini
d'oro a forma di boccini. Lily si sta dimostrando davvero una promessa
come giocatrice di Quidditch. La maggior parte del tempo gioca da sola,
ma quanche volta anche con me. James e Al non sanno niente del talento
della sorella, dato che di solito si intrufola nel capanno delle scope e
va
a volare mentre loro sono fuori. E per qualche ragione, ciò fa
ridere sua mamma.
Così, quando tutti i regali sono impacchettati, andiamo alla
Tana, la casa di nonna e nonno Weasley. Per me è praticamente una
seconda casa (essendo Hogwarts la mia prima e la mia attuale abitazione
la terza). Andiamo sempre lì per la Vigilia di Natale, per
aiutare con i preparativi per il giorno dopo. Vedete, tutta la famiglia
va alla Tana per il giorno di Natale, perciò c'è un sacco
di lavoro da fare. Di solito papà si lamenta di doverci andare e
di dover aiutare a decorare la casa, ma mamma lo costringe comunque.
Non appena entriamo dalla porta, riconosco un uomo di ventiquattro
anni, che oggi ha i capelli blu scuro e i suoi soliti magnifici occhi
marroni. Teddy Lupin. Lui corre verso di me e mi cattura, stringendomi
in un abbraccio che sono sicura non sia un bene per il bambino. Ma ora
non me importa molto - sto abbracciando il mio migliore amico.
"Ehi, Rosie! Come stai?" esclama.
Ci mettiamo da parte e solo in questo momento di accorgo di avere le lacrime agli occhi. Teddy sembra
preoccupato - ha notato che sto piangendo, ma non dice niente. Gira
solo leggermente la testa verso la porta del soggiorno. Io annuisco e
andiamo nella stanza vuota. Teddy chiude la porta e getta un Muffliato alla porta, così che
nessuno possa origliare dalla cucina.
"Che succede Rosie? Hai un aspetto terribile," dice, sedendosi sulla
sedia vicino a
me.
"Grazie," mormoro. Questa è l'ultima cosa che ho bisogno di sentire.
"Sai che intendo. Sei così pallida e magra."
"Stia dicendo che prima ero grassa?"
"Rosie," dice in tono di avvertimento. "Non costringermi a versarti del
Veritaserum in gola - perche sai che lo farei!"
Accidenti, so che lo farebbe. Lo ha già fatto quando non gli volevo
dire il nome del ragazzo che avevo baciato, quando ero al primo anno.
Adesso mi sta guardando con aspettativa.
"Penso che potrei essere... ehmm.. lo sai..."
No, non lo sa. Solleva
le sopracciglia perchè continui.
"Lo sai..." ripeto, sperando
che capisca senza che io debba dire le temute parole. Lui scuote la
testa.
"No, Rosie, non lo so."
Sospiro, e asciugo le lacrime che ora stanno scendendo lungo le mie
guance.
"Penso che potrei essere...incinta," sussurro
l'ultima parola.
Gli occhi marroni di Teddy si spalancano per lo shock. Per un secondo
non si muove e mi fissa incredulo. Non posso sopportare di guardarlo
ancora - mi sta facendo sentire davvero in colpa.
"Non sapevo che avessi un ragazzo," dice quietamente.
"Non ce l'ho," ammetto e lui sembra ancora più sorpreso.
"Hai dormito con qualcuno anche se non era il tuo ragazzo?" chiede,
sembrando davvero deluso e facendomi sentire una merda. Io non
dico niente.
"Qualcuno si è...si è approfittato di te?" chiede Teddy,
adesso con un'aria estremamente arrabbiata. E' davvero toccante come
sia preoccupato per me - qualche volta vorrei essere incinta del suo
bambino...
Davvero l'ho appena detto?
"No," dico, vergognandomi sempre più di minuto in minuto.
"Allora... di chi è?
Sembra sconvolto. Quasi mi
dispiace per lui.
Aspetta un attimo, questo non è giusto. Dovrebbe essere lui a dispiacersi per me, non il contrario!
"Questo non importa. Prometti che non lo dirai a nessuno?"
"Rosie..."
"Promettimelo, Teddy. Non puoi dirlo a nessuno - non l'ho
ancora detto nemmeno a mamma. Tu sei l'unica persona che lo sa.
Non puoi dirlo
nemmeno a Victoire," imploro.
Non sembra per niente felice, ma fa un cenno di assenso con il capo.
Realizzo che sto tremando, anche se non sono certa di quando ho
iniziato. Anche Teddy se ne accorge e mette le sue braccia intorno a
me confortandomi.
"Andrà tutto bene,
Rosie," dice con tono rassicurante. "Io sono qui per te"
Questo è ciò che volevo sentire.
Beh, forse non è tutto quello
che volevo sentire... Non mi sarebbe dispiaciuto se lui avesse detto
qualcuno del genere:
Io sono qui per te, tesoro mio.
Lascerò Victorie e ti aiuterò a crescere questo bambino, non mi
interessa chi sia il
padre.
Ma ehy, non possiamo avere tutto. Sono disposta ad accettare la sua
amicizia incondizionata.
Torniamo i cucina, dove nessuno sembra avere sospetti sulla
nostra improvvisa sparizione. Teddy e io tendiamo in ogni caso a
passare un sacco di tempo insieme, quando sono a casa da Hogwarts.
Mamma e papà stanno aiutando nonna e nonno a decorare la casa,
mentre Hugo siede in un angolo con il suo i-pod babbano nelle orecchie
- sono al lato opposto della cucina e posso sentire la musica da qui.
Giuro, questo ragazzo diventerà sordo.
Victorie scivola nella
stanza (questo è l'unico modo in cui posso descrivere come si
muove) e mi sorride e nonostante sappia che il suo unico dono è l'essere bella, non posso fare a meno di
desiderare di ucciderla quando bacia Teddy sulla guancia.
"A che ora arrivano
Harry e Ginny?" chiede mamma.
"Verso le tre, penso," risponde nonna.
Fantastico - i Potter stanno arrivando. Che significa che Scorpius
Malfoy sta arrivando. Forse posso restare nascosta in soffitta
finchè non se ne vanno.
"Rose, potresti aiutarmi con questo?" chiede mamma, in piedi su una
scaletta a fissare una ghirlanda che era drappeggiata intorno alla
porta.
"Hugo," chiama papà. Hugo sta giocando con il suo Gameboy,
l'i-pod ancora a tutto volume. Maledizione a questi affari babbani.
"Hugo... Hugo... Terra chiama
Hugo Weasley... HUGO!" alla fine papà urla. Hugo sobbalza e si toglie gli auricolari, con aria molto
irritata.
"È come cercare di avere contatti con un morto! Potresti uscire sul
retro e aiutare me e il nonno con le luci di Natale?" gli chiede papà.
Hugo sospira, sposta la sedia e in malo modo se ne va in giardino,
sbattendo la porta dietro di sè. Come lo fa, le decorazioni
appese al soffito cadono a terra, facendo imprecare ad alta voce nonna
- e questo qualcosa vuol dire, dato che raramente dice parolacce.
"Mi dispiace, Molly," dice mamma, puntando la bacchetta verso le
decorazioni e levitandole al loro posto sul soffitto. "Non so che gli
prenda ultimamente"
"Io sì," ribatte nonna in tono pratico. "E' un ragazzo Weasley di tredici
anni."
"Fanno tutti così?" chiedo io.
"No," risponde in fretta papà. "Io non sono mai stato così!"
Sia mamma che nonna sbuffano. Io non capisco.
"Cosa?" chiede Papà, con aria offesa.
"Ronald Wealsy, tu eri il tredicenne più lunatico del mondo!"
dice Mamma. Papà sembra essere sul punto di reagire prima che
Mamma continui. " Quando tu
avevi tredici anni, hai smesso di parlarmi perchè pensavi che il
mio gatto avesse ucciso il tuo stupido ratto, che in realtà non
era un ratto! E poi, hai
smesso di rivolgermi la parola perchè ho avuto sospetti sulla
Firebolt di Harry! Non dirmi che non eri un tredicenne lunatico! Lo sei
stato fino al giorno in cui è nata Rose!"
"Perchè hai smesso di essere lunatico quando sono nata io?" chiedo, con
un largo sorriso.
"Hai sciolto il cuore di tuo padre," dice Mamma affettuosamente.
"Non pensavano che qualcuno sarebbe stato in grado in farlo!"
Sorrido a Papà - sono totalmente commossa da questa cosa. Papà mi stringe con un
braccio e mi fa un grosso sorriso.
"Beh allora dobbiamo solo trasformare Hugo in un papà e allora forse si
ammorbidirà," scherza Victoire.
"Non penso proprio!" dice Mamma "Non ancora pronta a diventare Nonna!"
Mi sento fisicamente male. Teddy sembra davvero a disagio, ma tutti gli
altri ridono.
Stupida Victoire.
Papà apre la porta di servizio e lo sento urlare "Tutto bene Harry?"
"Uhm, io devo andare in bagno" dichiaro e corro via dalla cucina e su
per le scale. Chiudo la porta dietro di me e mi metto in piedi in cima
al WC per guardare fuori dalla finestra il giardino sul retro. Ci sono
Harry e Ginny, con James, Lily e Scorpius. Lily si avvicina a Hugo,
dice qualcosa e poi se ne va, ha un'aria un po' abbattuta.
Scorpius alza lo sguardo e io salto giù dal WC, nascondendomi
sotto la finestra. Prego Merlino che non mi abbia vista. Ancora una
volta mi ritrovo a nascondermi in un bagno, carezzando l'idea di vivere
lì per sempre. Sul serio, sono totalmente instabile - come
diavolo verrà fuori mio figlio?
"Rose?"
È Lily. Sta bussando alla porta - forse se sto in silenzio se ne andrà.
"Rose, tutto okay? So che sei lì, ti ho visto guardar fuori dalla
finestra," dice.
So che non posso nascondermi da lei, così apro la porta e mi stampo un
falso sorrisone sulla faccia - probabilmente sembro sconvolta.
"Ehilà Lily, buona Vigilia di Natala," saluto con voce valsamente
gioiosa.
Lei mi guarda scetticamente.E' troppo (per il proprio bene) acuta -
sa
che c'è qualcosa che non va in me. Noto, comunque, che
c'è una punta di disperazione nei suoi occhi verde-marrone,
così colgo l'occasione di allontanare l'attenzione dal mio
problema.
"Cosa hai?" le chiedo. Lily abbassa lo sguardo al
pavimento e scuote la testa "Andiamo Lils. So che c'è qualcosa
che non va."
Lei si guarda intorno e mi fa entrare nella stanza di fronte al bagno,
quella che era usata da Zia Ginny da piccola.
"Sai tenere un segreto?" chiede.
"Più di quanto tu sappia," replico.
"Mi piace qualcuno," sussurra, guardandosi intorno come un pollo
paranoico in attesa di essere abbattuto.
"A te piace sempre qualcuno,"
dico ragionevolmente.
"Lo so," dice. "Ma di solito loro ricambiano. Questa volta... beh... non è
così."
"Lui chi è?" le chiedo. "Forse tu gli piaci e i tuoi fratelli l'hanno
spaventato?"
Lily scuote tristemente la testa.
"No, non gli piaccio senza alcun dubbio," dice. "E io non so cosa fare. E
adesso ha una nuova ragazza."
Sembra davvero giù di morale. Avverto una sorta di desiderio di
abbracciarla, ma non lo faccio.
"Lui chi è?" chiedo di nuovo.
"Prometti che non lo dirai mai?"
"Giurin-giurello,"**dico, la mano sul cuore.
"E' Scorpius," sussurra.
Oh cara... questo potrebbe diventare complicato.
Note:
*: "The
Catcher in The Rye" è conosciuto in Italia come "Il giovane
Holden" di J.D.Salinger.
**: "Giurin-giurello" è PATETICO... ma dato che la versione
originale "Pixie-swear" non mi ha fatto venire in mente niente di
decente in italiano alla fine ho messo così. Se per caso vi
viene in mente qualcosa fatemelo sapere...così magari lo cambio!
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Capitolo 4 *** I'm Not You ***
capitolo 4 nuovo
Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttrice: nefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)
CAPITOLO
4 - I'M NOT YOU
Lily mi sta guardando, in attesa di qualche brillante consiglio che
l'aiuterà a superare la sua cotta. Suppongo che lei mi consideri
come una sorta di sorella maggiore. E, fino a poco tempo fa, anche io
consideravo me stessa in quel modo. Insomma, tra l'altro Lily e io ci
assomigliamo. Molte persone ci scambiano
per sorelle. Entrambe abbiamo gli occhi marroni e capelli rossi, anche
se Lily sembra avere ereditato i capelli rosso scuro degli Evans,
mentre il mio è più un colore pomodoro-maturo. Siamo
della stessa altezza e, nonostante Lily abbia tre anni in meno di me,
dimostriamo all'incirca la stessa età. Spesso viene da me quando
ha un problema, soprattutto per i problemi che riguardano i
ragazzi, ma
sinceramente penso che stavolta sia venuta dalla persona sbagliata.
"Rose, cosa dovrei fare?" mi chiede.
Non sono sicura su cosa
risponderle. Non posso proprio dirle che Scorpius è brutto -
questo sarebbe ipocrita e una bugia bella e buona! Scorpius Malfoy
è senza dubbio uno dei ragazzi più belli del sesto anno
di Hogwarts. E la maggior parte della sorelle minori hanno cotte per
gli amici dei loro fratelli più grandi. Suppongo fosse da
aspettarsi che a Lily sarebbe piaciuto Malfoy. Vorrei solo che gli altri
amici di Al avessero un aspetto migliore.
"Io... ehm... perchè ti piace proprio lui?"
chiedo, dato che non
ho assolutamente idea di che altro dire. Lily mi guarda incredula, come
a dire "c'è davvero da chiederselo?"
"Non so" dice tra le lacrime "lui è... divertente!"
Davvero?
"E bello!"
Beh, ovviamente.
"Ed è veramente gentile - sai che dà cinque galeoni al mese ai bambini
che soffrono la fame in Africa?"
Spero decida di donarne anche al suo bambino qui in Inghilterra.
"Ed è talmente bravo come
giocatore di Quidditch!"
E allora come mai abbiamo battutto i Serpeverde alla coppa di Quidditch
negli ultimi tre anni?
"E anche se è un Malfoy, a lui non importa lo status di sangue. Lui è
diverso, Rose."
Il mio stomaco sobbalza. Premo una mano sulla mia bocca e corro verso
il bagno. Cado in ginocchio e vomito nel water - sta
diventando davvero un'abitudine. In questi giorni questa orribile
sensazione e questo gusto rivoltante stanno diventando secondo natura,
per me. Lily si precipita in bagno dopo di me, mi tiene i capelli
indietro e mi chiede se vada tutto bene. Beh, c'è solo un modo
per far sì che smetta di pensare a Scorpius - tira fuori il
coraggio.
"Rose, stai bene?" chiede, una nota di panico nella voce.
"Sì," dico. Apro il rubinetto e tengo la testa sotto di esso per
sciacquarmi la bocca. Lavo via le lacrime dalle guance e mi giro di
nuovo verso Lily. "E' solo un mal di pancia."
Chi ha mai detto che le nausee mattutine sono confinate solo al
mattino? Lily sembra credere al mio "mal di pancia" di copertura e mi
riporta indietro nella camera.
"Siediti," dice. "Sei davvero pallida."
"Sto bene," insisto. Lily sembra ancora molto spaventata, come se fossi
sul punto di correre in bagno e vomitare ancora.
Un breve bussare alla porta distoglie l'attenzione di Lily da me e quasi
inciampa nel propri piedi quando vede chi ha bussato - Scorpius.
In effetti, anche io sono quasi caduta e
decido di sedermi. Sembra davvero a disagio ed è abbastanza
ovvio che non è qui per propria scelta. Si scompiglia i capelli
biondi e si schiarisce la voce in un modo che dice chiaramente "sono
così a disagio che vorrei essere morto".
"Ehm, Lily, tua Nonna ti sta cercando," dice. Lily arrossisce, ma finge
indifferenza e lascia la stanza. Io mi alzo dal letto, sento un po' di
vertigine e vi ricado di nuovo. Probabilmente sembro davvero stramba.
"Stai bene?" chiede. "Sembri..."
"Una merda?" finisco io.
"No," dice con calma. "Sembri solo un po' pallida".
Perchè è ancora qui? Perchè non se ne è
andato? Perchè non mi sta evitando come ha fatto per gli ultimi
due mesi?
"Sì, beh..." La mia voce si spegne.
Lui è in piedi con le mani nelle tasche, scomodamente piegato in
avanti. Sembra che non si rada da un po', ma la barba sul suo volto
è un po' più scura dei suoi capelli. Anche le sue
sopracciglia sono più scure... Sembra quasi che si tinga i
capelli di quel colore biondo chiaro. Comunque so che non lo fa,
considerando cha ha avuto lo stesso colore di capelli fin dal primo
anno. Indossa una felpa grigia sotto una giacca nera e un paio di jeans
molto consumati - sembra un senzatetto. I capelli gli ricadono negli
occhi; mi sorprendo che riesca a vedere dove sta andando.
"Senti, Rose, " inizia e immediatamente riesco a capire dove va a
parare. Devo cambiare argomento prima che ci inoltriamo su terreni
pericolosi e io finisca per dire cose... beh, che non sono per niente
pronta a dire.
"Devo andare," dico, e mi alzo, ignorando il malessere. Ma Scorpius non
si scosta per lasciarmi passare, solamente mi guarda dall'alto, i suoi
occhi fissi nei miei. Wow, è alto.
"Hai intenzione di ignorarmi per sempre?" dice sfacciatamente.
"Spostati," gli dico.
Sospira e sembra avere intenzione di dire qualcosa d'altro, ma poi si
fa da parte per lasciarmi passare. Posso avvertire i suoi occhi
seguirmi fuori dalla stanza e mi stento estremamente innervosita da
questo. Corro giù per le scale e do di sfuggita un'occhiata
al mio riflesso nello specchio nel corridoio. Lily e Scorpius non
mentivano quando dicevano che sono pallida. La mia pelle è secca
e bianca come quella di un morto, ci sono larghi cerchi scuri sotto i
miei occhi, il cui colore marrone sembra sia sbiadito ultimamente.
Entro in cucina e non mi importa se ho un aspetto da schifo - e
apparentemente non importa a nessun altro.
Tutti si stanno affaccendando alla Tana. Nonna sta facendo cinque
diversi tipi di dolce allo stesso tempo, per domani; James e Al stanno
ascoltando i risultati del Quidditch internazionale alla radio, mentre
aiutano mamma a decorare l'albero di Natale nel salone; Harry è
fuori sul retro con papà e Hugo a sistemare le luci natalizie;
Teddy sta accendendo il fuoco in soggiorno; Victoire sta appendendo il
vischio al soffitto, mantre canta qualche ridicola canzoncina di
Natale; con molto sconcerto dei ragazzi Potter, papà e zia Ginny
stanno bisticciando come due bambini. In realtà, sono davvero
molto peggio di un paio di bambini.
"Ron! Tu hai potuto decorare il dolce l'anno scorso!" urla la mia zia
quarantunenne a papà.
"No, non l'ho fatto!" le grida in risposta papà. "Mamma! Diglielo che non
l'ho fatto!"
Nonna rotea gli occhi e scuote la testa verso quei due.
"Crescerete mai vuoi due?" dice nonna con un sospiro.
"Mamma! Tu sai che lui l'ha
potuto fare l'anno scorso!" protesta Ginny.
"Ma perchè non lo fate insieme?" dico stancamente, sentendomi come se il
genitore fossi io, non loro.
Papà e Ginny mi guardano come se non ci avessero mai pensato prima.
"Sapevo che avevi ereditato il cervello Granger," dice ridendo Harry,
mentra entra dal giardino.
Papà sembra offeso, anche se è lui quello che dice sempre che ho
ereditato l'intelligenza di mamma.
"Eccoti, Scorpius!" esclama nonna e io mi giro bruscamente per vedere
Scorpius venire in cucina dal corridoio. Lily diventa rossa e lascia
cadere un calice che stava tenendo in mano. Ginny fa un sorrisetto fra
sè e sè quando Lily si tuffa sotto il tavolo per
riprenderlo.
Nonno non alza lo sguardo dal suo giornale, ma posso vedere che sembra
un po' di malumore dall'entrata di Scorpius. In realtà a lui non
è mai piaciuto Scorpius. Papà ha detto che è a
causa del rancore che esiste tra mio nonno e il nonno di Scorpius,
Lucius. Lui era un Mangiamorte, da che ricordo ascoltando le
conversazioni di mamma e papà. E i miei genitori odiavano il
papà di Scorpius, Draco, quando andavano a scuola. Così
suppongo debba essere un po' strano che questa generazione di
Weasley/Potter vada d'accordo con la famiglia Malfoy.
Scorpius mi sorpassa e tossisce a disagio. Non sembra accorgersi di me
e aiuta nonna con i desserts. Decido che non mi sento a mio agio in sua
presenza - mi sta facendo sentire sempre più nauseata. Scivolo
nel soggiorno, dove James e Al sono intenti ad ascoltare la partita di
Quidditch tra Inghilterra e Portogallo.
"Chi sta vincendo?" chiedo
Loro mi zittiscono quando il commentatore dice tra le lacrime "E Da Costa ha catturato il boccino!"
Entrambi imprecano ad alta voce, facendosi sgridare da zia Ginny
dalla cucina.
"Dannati Portoghesi!" esclama
James, prendendo a calci il divano. Mamma sospira e borbotta qualcosa
che suona molto come "ragazzi".
Di solito sono molto interessata ai risultati del Quidditch, ma oggi ho
la mente altrove.
"Maledizione Rose, hai un aspetto da schifo," dice Al, dandomi
un'occhiata da vicino. "Sei ammalata?"
Alle parole di Al, Mamma si volta per guardarmi. Spero che sia tornato
un
po' di colore sulle mie guance, ma dall'espressione di mamma, capisco
che non è così. Salta giù dallo sgabello sul
quale era in piedi e si precipita verso di me.
"Sapevo che avevi qualcosa che non andava," dice, la sua mano sulla mia
fronte. "Hai mangiato qualcosa di strano? Hai mal di stomaco? Mal di
testa? Vertigini? Forse dovremmo portarti al San Mungo... RON!"
"Sto bene mamma!" dico, "E' solamente un virus, non ho bisogno di andare
al Mungo."
Papà arriva senza fretta nel soggiorno e guarda mamma con uno sguardo
"mi hai chiamato?"
"Rose non sta bene," dice Mamma.
"Che succede, Rosie?" chiede papà, adesso preoccupato.
Fa esattamente ciò che mamma ha già fatto e sente la mia
fronte - come se ciò rispondesse a tutte le loro domande.
"Non hai la febbre" dice papà.
"Lo so! Io sto bene!"
"Sei sicura? Forse dovremmo portarti al San Mungo, non si sa mai..."
dice papà.
"Volete smetterla voi due? Non dovete portarmi al San Mungo per un mal
di pancia!"
Gli occhi di mamma si spalancano di consapevolezza, sebbene io non
sappia come diavolo abbia capito - lei
sa che sono incinta. Non so come faccio a sapere che lei sa, ma è
cosi.
"Di sopra," dice con fermezza,
So che è meglio dissentire. Mamma mi scorta di sopra, seguita da
vicino da papà, e nella prima stanza che trova. Chiude la porta
e si gira verso di me, i suoi occhi marroni sembrano del tutto
ossessivi.
Mi stanno fissando con estrema preoccupazione sui loro volti, come se
fossi sul punto di annunciare che sto morendo. Certo, se stessi
morendo, mamma non potrebbe sgridarmi, giusto? In realtà,
conoscendo mia Mamma, rigirerebbe anche questa e direbbe che in qualche
modo è colpa mia.
Prendo un profondo respiro, pronta a scaricare la notizia, quando papà
mi interrompe.
"Rosie... noi sappiamo," dice.
Io lo fisso con sconcerto. Sembrano davvero
preoccupati, eppure per niente arrabbiati. Come fanno a non essere
infuriati con me? E perchè mamma sembra sul punto di volermi
abbracciare?
Perchè non sono armati di machete?
"E' tutta colpa nostra," dice
Mamma, con voce tremante. "Avremmo dovuto parlarti di questo tipo di cose
prima che andassi ad Hogwarts."
Prego Merlino che non stia per farmi un discorsetto sul sesso -
è un po' tardi ora, mammina cara. Ma papà sta annuendo in
assenso. Pensano davvero che io sia incinta perchè quando avevo
undici anni non mi hatto fatta sedere e spiegato che cosa sia un
pene?
"Abbiamo fallito con te come genitori, Rosie," dice tristemente
papà. "Ma suppongo che non avremmo mai pensato che avresti
incontrato questi problemi. Solo perchè noi ad Hogwarts non
l'abbiamo fatto, non significa che tu non lo faccia."
Ehm - io davvero non voglio
saperne delle abitudini sessuali dei miei genitori mentre erano ad
Hogwarts, grazie tante.
"Perchè l'hai fatto, Rose?" chiede Mamma.
"Ehm... è successo solo una volta..."
"Sì, ma dopo una volta, è difficile smettere," dice Papà.
Ho voglia di vomitare - i miei genitori sono sessodipendenti.
"Basta una sola volta prima di essere dipendenti," dice Mamma.
Sì, senza dubbio sto per vomitare ancora.
"Dillo a noi Rosie," dice papà. "chi te l'ha dato?"
Chi me l'ha dato? Oh... caro... Gesù. Ai genitori non dovrebbe
essere permesso di parlare in questo modo ai loro figli - questo deve
essere almeno quasi abuso di minore. Ma nemmeno un accenno di imbarazzo
o persino di divertimento attraversa uno dei volti dei miei genitori.
Sono dannatamente seri.
"Eh, è stato Scorpius Malfoy," ammetto.
Mamma e papà sembrano furiosi, ma papà molto più
di mamma. Lui balza in piedi giù dal letto, il volto rosso
quasi quanto i suoi capelli e sbatte il pugno contro il muro - anche mamma sembra spaventata.
"Quel coglione di un Malfoy! Io ho sempre odiato quella dannata famiglia," sbraita.
"Ron, calmati!" asserisce mamma, ma papà continua a camminare su e giù
per la stanza freneticamente.
"Non è colpa solo di Scorpius!" dico piangendo.
"Rosie, quel cretino se ne va in giro... distribuendo... di certo è colpa sua!"
Che diavolo significa distribuendo? Questi figli degli anni Ottanta
hanno strani nomi per il sesso.
"Dobbiamo fermare questa cosa prima che lui ne dia ad altre ragazze,"
dice Mamma.
"Volete per favore chiamarlo
semplicemente sesso?" strillo.
Papà smette di camminare su e giù e mamma sembra come se l'avessi appena
colpita.
"Di che diamine stai parlando?" chiede mamma senza riprendere fiato.
Oh dio.
Uccidimi adesso.
Seriamente, se mai esistesse il momento migliore per far cadere una
bomba atomica su questa casa, sarebbe adesso.
"V-Voi di che stavate
parlando?" chiedo docilmente.
"Noi... voglio dire... beh, tuo padre e io... tu fai uso di droghe, non è
vero?"
Sollevo le sopracciglia verso di loro.
Oh, così questo è ciò che intendevano con "distribuendo".
"No, non ne faccio uso!" dico indignata."Per chi mi avete preso?"
Mamma e papà si guardano l'un l'altra. Papà ora sta
appoggiato alla porta, sfregandosi la barba con aria pensierosa, sembra
ancora molto stressato e confuso.
"Quindi... cosa stavi per dirci allora, se non che fai uso di droghe?"
chiede papà.
È in momenti come questi che vorrei essere
drogata.
Almeno a quello sarebbero preparati.
"Bene... Mamma... Papà," dico lentamente. "Io sono... ehm... incinta."
Non avrei mai pensato che avrei dovuto dire questa condanna. Entrambi
i loro volti rimangono privi di espressione per alcuni minuti, nessuno
osa parlare o anche solo respirare. Guardo in basso le mie mani e il
loro frenetico tremore - non l'avevo nemmeno notato fino ad ora. A
questo punto sembra sia passato un giorno da quando l'ho detto loro, ma
entrambi hanno lo stesso sguardo vitreo.
"Dite qualcosa," dico piano dopo alcuni minuti.
"Dimmi che stai scherzando," dice mamma a voce molto bassa. Scuoto la
testa e tiro su con in naso. Lei stringe le mani sulla sua bocca come
se stesse per vomitare. Poi inizia a cammirare su e giù per la
stanza perchè non sa cosa altro fare.
"Non pensavo che tu stessi frequentando Scorpius," dice mamma con
perplessità, sedendosi vicina a me sul letto. Mi sento un po' a
disagio adesso - è abbastanza vicina per strangolarmi. È ovvio
che non sa che altro dire.
"Io - Io non lo frequento," ammetto. "E' stato un i-impulso momentaneo. Io
n-non stavo pensando."
Per qualche ragione, anche mamma ha le lacrime agli occhi, ma nessuna
è di rabbia. Non sembra per niente arrabbiata. Sembra...
spaventata? Non so se questa sia la parola giusta. Ma è senza
dubbio preoccupata.
"La mia povera bambina," sussurra e mi afferra in uno stretto abbraccio.
Okay, non mi aspettavo questo.
Non mi lascia andare per un po' a ci sediamo sul letto, stringendoci
l'un l'altra e piangendo. Non mi sono mai sentita così vicina e
connessa con mamma come ora. Quando finalmente mi lascia andare, i suoi
occhi sono tutti rossi e gonfi.
Papà non dice nulla. E' pallido come un fantasma e sembra sul
punto di collassare. Mamma si alza e si avvicina a papà,
mettendogli la mano sul braccio, ma lui si stacca e si precipita fuori
dalla stanza senza nemmeno guardare verso di me.
"Oh caro," dice Mamma.
"Non ha intenzione di uccidere Scorpius, vero?" chiedo piena di paura.
Mamma scuote la testa.
"Non so. E' probabile che semplicemente sparirà per un po'."
dice con aria distratta, come se fosse la cosa più normale al
mondo.
Che diavolo ho fatto per meritare questa famiglia?
"Che cosa intendi?" chiedo.
"Beh...ehm.. quando tua zia Ginny rimase incinta, Ron sparì per
circa cinque ore. E poi quando io rimasi incinta, lui era così
spaventato di diventare genitore che sparì per circa tre giorni.
Tuo padre è... beh, un uomo piuttosto semplice. Lui ha solo
bisogno del suo spazio."
Seriamente, che sta succedendo? E' come se i miei genitori fossero
stati posseduti da fantasmi - mia mamma da un fantasma che non sembra
capire che sua figlia è incinta e mio padre da un fantasma che
scappa via dalla gente incinta!
"Va tutto bene," dice in tono rassicurante.
E alle sue parole, io inizio a piangere ancora di più. Mi culla
ancora e io mi sento come se fossi una piccola bambina dopo che sono
caduta e mi sono sbucciata un ginocchio con la mamma che mi conforta,
dicendomi che sono una ragazzina coraggiosa e che andrà tutto
bene. Salvo che questa volta, non andrà tutto bene.
Perchè i graffi guariscono e le cicatrici svaniscono - i bambini
non vanno semplicemente via.
"Dovrai dirlo a Scorpius," dice dolcemente. "Ha il diritto di sapere."
So che ha ragione. So che devo parlare con Scorpius. Ma il fatto
è che non conosco realmente Scorpius. Non ho idea di come
reagirebbe a tale notizia. Ho a malapena parlato con lui da sobria
prima. Beh, forse a questo punto devo, ma non ho mai avuto una
discussione significativa con quel tipo. Come posso solo andare di
sotto e rovinare la sua vita alla Vigilia di Natale?
"Puoi lasciare tuo padre e Hugo a me" dice Mamma.
Io le faccio un cenno del capo in assenso e le do uno sguardo grato e
speranzoso. Posso dire che sta ancora cercando di fare in modo che la
sua mente aggiri
la notizia, ma è sorprendentemente calma riguardo a questa cosa.
E credetemi, "calma" non è una parola che è usata
per descrivere Hermione Weasley su base regolare.
Si alza per andare, ma come sta per uscire dalla porta si gira indietro
bruscamente l'espressione su suo visto mi dice che il rigido, dominante
mostro dentro di lei vuole urlare a sguarciagola contro di me.
Fortunatamente, mamma riesce a trattenenrlo e mi lascia sola nella
camera da letto.
Non mi parla per il resto della Vigilia di Natale. Non penso sia
arrabbiata con me - ora ha assunto quest'aria di delusione intorno a
sè. Non l'avevo vista così da quanto avevo circa cinque
anni e lei e papà fecero una grossa litigata. Non ho idea ancora
oggi come sia finita - tutto quello che ricordo è che sedevo
sulle scale, tenendo Hugo tra le mie braccia e ascoltandoli urlare uno
contro l'altra. Ma questa volta è davvero molto peggio - so per
certo che questa volta è colpa mia.
Per fortuna, papà non sparisce, ma non lo vediamo alla Tana per
il resto del giorno. E' andato a casa dopo aver sentito la notizia,
qualcosa di cui sono molto grata- Mi sarebbe spiaciuto se avesse
iniziato a gridare contro Scorpius e quindi io avrei dovuto di sicuro
dirgli la verità. Ma non l'ha fatto. Andiamo a casa e lo
troviamo seduto da solo nel soggiorno, a fissare il nulla.
"Hugo, vai nella tua stanza," dice mamma.
"Non puoi dirmi cosa devo fare!" urla lui.
Mamma gli lancia un sguardo truce. "Vuoi scommettere?" sibila.
Hugo sa che non può vincere questa discussione, così
corre via sulle scale e sbatte la porta della camera. Come vorrei poter
fare la stessa cosa.
"Ron," chiama mamma gentilmente.
"Mi dispiace," dice papà , la voce insolitamente alta. "Avevo solo bisogno
di uscire di lì."
Mamma annuisce. Io resto in silenzio e non oso muovermi.
"Come hai potuto essere così stupida, Rosie?" chiede papà con una chiara
nota di delusione nella voce.
"Papà, mi dispiace."
"Non ti abbiamo dato abbastanza attenzione?" dice, la sua voce ora sta
diventando più forte. "Siamo stati davvero dei genitori
così pessimi? Hai mai sentito parlare
di contraccezione?"
"Non stavo pensando," dico, con voce tremante.
"Beh quella parte è ovvia!" urla. Non l'ho mai visto così arrabbiato...
Beh, non con me
in ogni caso. E' come se ci fosse un palla da golf bloccata nella
mia gola e ci sono lacrime nei miei occhi, ma sono determinata a non
piangere.
"Io-"
"NON dire ancora che ti dispiace!"
"Ron, calmati," dice mamma.
"IO NON VOGLIO CALMARMI! Hai sedici anni, Rose! Hai una qualche idea di
che quantità di responsabilità comporti essere un
genitore?" urla.
"Ron!" dice piangendo mamma "Non stai aiutanto! Quel che è fatto è fatto
e non possiamo cambiarlo!"
"Sì, possiamo," dice. "Ci sono dei modi."
So a cosa vuole arrivare.
"E tu pensi che abortire sia la soluzione?" dico piano, mentre le
lacrime scorrono sulle mie guance. "Tu pensi che questo andrà
tutto via se io uccido un bambino innocente?"
"Non è un bambino, è un gruppo di cellule, Rosie!" urla papà.
"NON E' UN GRUPPO DI CELLULE!" grido, "Non volevo rimanere incinta, ma
adesso che lo sono non ho intenzione di semplicemente scappare via da
ciò! Io mi sto assumendo la responsabilità. Tu non hai il
diritto di dirmi cosa fare solo perchè sei spaventato!"
"Tu ti stai assumendo la responsabilità?" ride amaramente. "Davvero?
Allora perchè non glielo hai ancora detto?"
"Lui ha un nome, lo sai!"
"Lo so," dice papà con risentimento. "Ed è Malfoy."
Dice la parola "Malfoy" come se fosse contaminata.
"Cresci, papà!" urlo "Solo perchè il nonno odia Lucius
Malfoy e tu odi Draco Malfoy, non significa che anche io debba odiare
Scorpius!"
Sono un po' ipocrita considerando che Scorpius io a dire il vero non ci
piacciamo, ma questo non è il momento per i tecnicismi.
"Io non sono te!" continuo. "Proprio come Scorpius non è suo padre!"
Papà è livido - non gli ho mai parlato prima in questo modo.
"Non usare questo tono con me," dice (un classico del repertorio dei
genitori). "Io sono tuo padre!"
"Bene allora inizia a comportarti da tale!" urlo. "Io non ho bisogno che
tu mi dica quanto sono stupida, lo so già molto bene!"
E drammaticamente vado via e corro su nella mia stanza. Sembra come se
abbia pianto ogni goccia d'acqua nel mio corpo. Posso sentire mamma
e papà urlare l'uno contro l'altra al piano di sotto. Mamma mi
sta difendendo mentre papà sta perdendo la testa, mentre mi urla
di venire giù. Io resto dove sono. Un breve bussare alla porta e
Hugo entra, con aria preoccupata.
"Stai bene?" chiede stranamente. Si avvicina e si siede sul mio letto e
mi accarezza goffamente il braccio. Amo questo ragazzo. Mi siedo e lo
abbraccio, grata che abbia lasciato la sua piccola recita
"sono-un-ribelle-metallaro-emo" al sicuro nella sua stanza e ora si stia
comportando come un vero fratello.
"Mi dispiace, Hugo," dico. "E' colpa mia se stanno litigano"
"So che sei incinta," dice Hugo.
Oh.
"C-come?"
Lui alza le spalle e sorride maliziosamente, scoprendo i suoi denti
anteriori troppo grandi e assomigliando stranamente alla mamma.
"Ascolto le cose," dice. "Zio Giorge mi ha mandato un paio di Orecchie
Oblunghe per posta alcune settimane fa."
"Mi dispiace," dico ancora.
"Va bene, Rosie. Andrà bene. Ti aiuterò," dice. Non ho mai
sentito Hugo più maturo in tutta la mia vita. Soo
orgogliosa di chiamarlo mio fratello.
"Sei il miglior fratello minore che ci sia," gli dico sorridendogli.
"Lo so," dice con aria di sufficienza. "sono molto brillante"
"E così modesto," aggiungo.
"Questo sono io," sorride.
Davvero ho il fratello più figo in tutto il mondo. Accarezza il
mio braccio un'ultima volta (Dio benedica il suo imbarazzo) e mi lascia
di nuovo sola nella mia stanza. Come sta uscendo dalla porta, mamma
entra. I suoi occhi sono rossi e gongi e sta tirando su con il naso.
"Mi dispiace, mamma," dico, e scoppio in lacrime.
"Lo so," dice e si siede sul bordo del mio letto. "Devi smetterla di
scusarti. Ciò non cambierà nulla."
Lo dice in modo scoraggiante.
"Dove è papà?"
Mamma alza le spalle "Uscito per una passeggiata."
"Mamma... potremmo non dire ancora a nessuno di questo?" chiedo. "Nemmeno
alla famiglia?"
"Come vuoi," sospira e si alza. Esce di nuovo, ma si gira indietro prima
di chiudere la porta e dice "Buon Natale, Rose."
Poi spegne la luce e chiude la porta.
Che Natale.
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Capitolo 5 *** A Blue Christmas and a Random New Year ***
capitolo 5 nuovo
Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttrice: nefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)
CAPITOLO 5 - A BLUE CHRISTMAS AND A RANDOM
NEW YEAR
La mattina di Natale mi sveglio scossa niente meno che da Hugo.
Sul momento dimentico che giorno sia, ma quando lo vedo con in mano una
piccola scatola avvolta con della carta dorata, tutto mi ritorna in
mente all'improvviso. E' il giorno di Natale e assolutamente niente
è come dovrebbe essere. Papà mi odia, mamma e papà
si odiano l'un l'altra, e io odio praticamente chiunque - eccetto Hugo.
Questa è davvero una svolta, se ci si pensa.
Hugo sembra abbastanza angosciato, quasi si sentisse
seriamente dispiaciuto per me. Vorrei che non lo fosse, è
già strano che lui si comporti come se gli importasse di
qualcosa oltre che del suo preferito gruppo heavy metal, "The Death
Metal Eaters"*.
"Buon Natale," dice e mi porge il piccolo pacchetto.
"Grazie, Hugh," sorrido e lo apro. E' un bellissimo braccialetto
portafortuna, d'argento, con un sacco di piccoli ciondoli che pendono,
tra cui un cane, un cervo e un licantropo - i tre Malandrini di cui
abbiamo parlato così tanto negli anni. Abbraccio forte Hugo.
"E' pensato per essere un portafortuna," dice Hugo, la voce
soffocata dal mio stretto abbraccio.
"E' bellissimo, grazie."
Hugo mi scansa e mi dice di alzarmi e andare giù. Decido che non
posso proprio nascondermi nella mia stanza tutto il giorno, che la vita
va avanti e che non importa che succede, sarò obbligata ad
andare alla Tana e incontrare tutta la mia famiglia e Scorpius Malfoy.
Mamma e papà sono entrambi alzati quando vado al piano di
sotto, anche se nessuno dei due sta parlando. Hugo è seduto
sotto l'albero di Natale, ad aprire i regali. Perfino lui si sente come
se non fosse in diritto di essere di cattivo umore oggi. Mi unisco a
lui sotto l'albero e apro alcuni dei miei regali, ma non ci metto il
cuore nel farlo, e nemmeno Hugo. Di solito lo facciamo come una
famiglia, ma mamma e papà non sembrano affatto interessati. Sono
in cucina, mentre noi siamo in salotto, cercando di evitare
l'imbarazzante argomento della mia gravidanza.
Non riesco a continuare per molto. Vado in cucina e mamma e papà
smettono di litigare sottovoce, quando arrivo. Mamma mi sorride
debolmente (molto debolmente) mentre papà non dà segno di
accorgersi di me.
"Possiamo comportarci normalmente almeno per oggi?" chiedo. "E' Natale."
Mamma annuisce, ma papà non dice niente.
"Ron," lo avverte mamma. "Ha ragione."
"Come volete," dice, molto simile a Hugo quando ha a luna storta.
"Proviamo solo a passare un bel Natale," dice mamma. "Possiamo
affrontarlo un'altra volta."
Ancora, papà non dice niente.
"Ronald!"
"VA BENE!" urla, ed esce furiosamente dalla cucina.
"E un Buon Natale anche a te," gli urlo dietro.
Sono così felice da quando siamo arrivati alla Tana. Qui posso
sfuggire agli sguardi assassini di papà, ai sospiri di disappunto
di mamma e alle occhiate compassionevoli di Hugo. Mamma mi ha
rassicurata prima che venissimo che papà non ha intenzione di
dire una parola a nessuno riguardo alla mia gravidanza, perciò
posso rilassarmi. Beh, rilassarmi per quanto sia possibile. Che
non è molto in questi giorni.
I Delacour-Weasley sono già qui (è molto più facile
chiamarli con questo nome, dato che ci sono troppi Weasley), il che
significa che devo parlare con Dom. I Johnson-Weasley arrivano poco dopo
di noi, gli Smith-Weasley un po' più tardi (come è destino
di zio Percy) e una volta che arriva zio Charlie, è solo
questione di aspettare i Potter.
E arrivano ed è tutto baci e fiori e cuccioli e falsi sorrisi da
parte mia. Harry mi abbraccia e mi allunga un sacco di galeoni insieme
al mio regalo di Natale - tende a viziarmi perchè sono la sua
figlioccia. Certo, Teddy è il suo figlioccio e io non lo
vedo allungargli galeoni. Forse lo faceva quando Teddy era più
giovane.
Non sarebbe così carino
se il figlioccio e la figlioccia di Harry Potter si sposassero? O
è una specie di incesto? Non penso che lo sia - è meglio
che mi documenti su questa cosa.
"Buon Natale," sento una voce dire da dietro di me. Mi giro per
affrontare Scorpius, che sta torreggiando su di me e sono così
scioccata dal fatto che stia veramente parlando con me (di nuovo),
che tutto quello che riesco a fare è dire "sì".
Chiaro.
"Uhm, intendo, Buon Natale," dico stupidamente, ma dubito che lui mi
abbia sentita dato che lui e Al si trascinano in salotto.
"Buon Natale, Rossa!" mi urla James dall'altro lato della cucina e ogni
testa rossa si gira a guardarlo - che significa praticamente tutti.
"Buon Natale a tutti i Rossi!"
esclama.
E' una giornata piuttosto piacevole fino all'ora di pranzo. Questo
soprattutto perchè sto evitando mamma e papà. Papà
sta vagando con una faccia da culo bistrattato, e quando la
gente gli chiede cosa non vada, lui si inventa qualcosa sul non
sentirsi bene.
Proprio ora, James e Al stanno discutendo di tattiche di Quidditch con
zio Charlie. Zio Charlie era capitano della squadra dei Grifondoro
quando andava ad Hogwarts, perciò James e Al spesso vanno da lui
per consigli su come capitanare le loro squadre (Grifondoro e
Serpeverde, ovviamente). Questo è un po' strano, considerando
che il loro stesso padre è stato anch'egli capitano a Quidditch
e che la loro madre ha giocato in una squadra nazionale. Ma suppongo
che i figli semplicemente non amino ricevere consigli dai proprio
genitori. E' molto più figo cercare consiglio da uno che per
vivere va a caccia di draghi. Dopo che ho mezzo-ascoltato zio Charlie
pianificare varie posizioni da cercatore, Dom entra nella stanza e si
butta sul divano accanto a me.
"Rose, devo parlarti," dice Dom e sembra davvero emozionata.
"Di che cosa?"
Afferra il mio polso e mi trascina fuori dalla sala. Ci sediamo
sulle scale, e lei sta saltellando su e giù per l'eccitazione.
"Non indovinerai mai con chi mi sono messa," dice sorridendo.
"Con chi?" dico, adesso eccitata anche io. Sono una ventosa per i
pettegolezzi.
"Indovina," dice.
"Ehmm... oh, è Peter Hannigan?" chiedo.
"No!"
"Simon Paciock?"**
"Ew, no!"
"Simon è un bravo ragazzo!" dico, un po' dispiaciuta
per lui dato che è un po' strambo. Ma mamma mi costringe ad
essere carina con lui perchè suo padre è un amico di
famiglia.
"Prova ad indovinare!"
"Non so... uno dei gemelli Scamandro?"
"Rose, hanno 14 anni! Non indovinerai mai!" dice con esasperazione. "Devo
dirtelo?"
"Sì, grazie," dico.
"Okay... È Scorpius!"
Così è lei la ragazza di cui Lily parlava. Mi sento
leggermente stordita in questo momento. Perchè piace a TUTTE
le mie parenti di sesso femminile?!
"Dì qualcosa!" esclama Dom.
"Io... devo... andare... da qualche parte," dico e corro in cucina e poi
fuori tramite la porta sul retro.
Posso sentire le lacrime nei miei occhi e non so il perchè. Non
è che io abbia alcun diritto di essere giù di morale, non
davvero. Non è che e io e Scorpius stiamo insieme, o mai siamo
stati o mai saremo. E' solo strano, suppongo.
Tutta questa dannata situazione è un casino! Sono qui, seduta
fuori (nella neve, dovrei aggiungere), piangendo a dirotto per un
ragazzo che nemmeno mi piace! E' come se le mie emozioni fosse
divenute così fragili ultimamente che la più piccola
delle spinte mi manda oltre il ciglio del burrone. Sono sempre stata una
persona
con la testa a posto. Non ho mai pianto per stupide, insignificanti
piccolezze. In realtà l'unica volta in cui io abbia mai pianto
è stato quando il nostro cane, Felpato, è morto l'anno
scorso. Quella volta ho pianto per una settimana ininterrottamente.
Fortunatamente, Dom non mi ha seguita fuori casa, ma sembra che
qualcun altro abbia notato il mio rapido allontanamento. Teddy si sta
avvicinando a me, con aria molto preoccupata. Oggi i suoi occhi sono
blu e i suoi capelli sono rosso sangue, ma i lineamenti del suo viso
sono praticamente quelli di sempre.
"Heilà, Rosie!" dice dolcemente, sedendosi accanto a me sulla panchina
coperta di neve.
"Teddy, perchè mi prendo il disturbo di alzarmi, la mattina?" mi
lamento.
"Che è successo?"
"Di tutto!" piagnucolo "Mamma e papà sanno che io sono... lo sai...
e adesso papà mi odia, mamma è totalmente... pensierosa e
strana e cose del genere, Hugo si sta comportando in maniera
amichevole e... e... adesso Dom sta uscendo con Scorpius!"
Teddy mette un braccio di conforto intorno a me, il che fa battere il
mio cuore circa mille volte più veloce di quanto sia considerato
sano.
"Rosie, sono certo che tuo padre non ti odia. Probabilmente
è solo sconvolto per te, ecco tutto. Ed è una buona cosa
che tua mamma e Hugo mantengano la calma riguardo a tutto questo, no?
E... da
quando Dom esce con Scorpius?"
"Non lo so. Lei me l'ha detto solo alcuni minuti fa. Niente è come
dovrebbe essere, Teddy. Sono totalmente distrutta."
Teddy rimane in silenzio per alcuni minuti e posso dire che
segretamente è d'accordo con me, anche se non lo vuole dire. La
mia vita è finita prima di iniziare. Quanto è triste? Anche Teddy lo sa. Anche papà lo sa.
"Perchè ti importa che Dom stia uscendo con Scorpius?" chiede Teddy.
Allora realizzo - Teddy non sa che Scorpius è il padre. Maledizione.
"Scorpius è il padre," dico.
Sebbene Teddy sembri davvero un po' sorpreso da questa nuova
informazione, non dice niente e gli sono grata per questo.
"La vita sarebbe molto più semplice se mi lanciassi da una rupe" dico,
forse un po' teatrale.
"Guardati George Bailey, non fare sì che ti debba tirare dietro io un 'It's
a Wonderful Life' ," dice Teddy. Mi metto a ridere - è il mio
film preferito di sempre. So che Teddy se lo ricorda.
Mi riporta dentro quanto si accorge quanto stia tremando.
Fortunatamente nessuno sembra aver notato che noi ce ne eravano andati
o io starei già affrontando domande sul perchè sia stata
seduta fuori nella neve, a piangere. Almeno ho Teddy - lui è
l'unica stella nel mio cielo nuvoloso. E forse un giorno si
renderà conto quanto sia una marionetta Vic e la
scaricherà e mi sposerà.
E forse un giorno per magia un dannato Vermicolo
diventerà Ministro.
"La cena è pronta!" urla nonna e tutti noi ci stipiamo intorno
al tavolo della sovraffollata cucina della Tana. Io adesso devo evitare
Scorpius, Lily e Dom, perciò mi siedo tra James e Teddy. A dire
il vero è abbastanza nauseante - Teddy e Victoire si stanno
tenendo la mano sotto il tavolo. Suppongo di poter parlare solo con
James...
"Tira il mio dito!"
Oh dio, perchè sono nata in una casa di svitati? Ho fatto qualcosa nella
mia vita precedente per meritarmelo?
Ero HITLER???
Fred sta ridendo istericamente per lo scherzo 'tira il mio dito' di
James. Seriamente, James ha diciotto anni. Sto cominciando a pensare
che potrebbe avere seri problemi mentali. Ma quando ho accennato la
questione a zio Harry, lui ci ha solamente riso su. Oh beh, forse
è solo nella fase di negazione.
La cena è fantastica come ogni anno. Ce ne è abbastanza
per sfamare due eserciti - quel tacchino deve aver preso degli steroidi
o qualcosa del genere, dovreste vedere di che dimensioni è. Per
di più ci sono circa sei diversi tipi di patate, un prosciutto
intero, salsa di mirtilli, farcitura, verdure - ma indovinate? Non ho
fame. A dire
il vero l'odore della salsa mi sta facendo venire la nausea.
"L'Inghilterra è esclusa dalle Coppa di Quidditch delle Cinque
Nazioni, ci puoi credere Rossa?" mi dice James, con un grosso grumo di
salsa di mirtilli che pende a lato della bocca.
"Penso di stare per vomitare," pigolo, e mi precipito nel bagno al piano
di sopra. Come me ne vado, sento James dire "Lo so, è ridicolo!"
Sento mamma venire su per le scale e bussare gentilmente alla porta.
Prima che io le dica di entrare, lei apre la porta. Sono in ginocchio
sul pavimento accanto alla toilet, mentre le lacrime scendono lungo le
mie guance. Mamma mi tira su e mi fa sedere accanto alla vasca. Evoca
un bicchiere d'acqua, che prendo con gratitudine.
"Ho detto a tutti che hai mal di pancia" dice mamma mitemente.
"Grazie," rispondo.
Silenzio.
"Mamma... Papà mi odia?" le chiedo.
"No," dice lei, ma è difficile sapere se sta dicendo la verità. "E' solo
sotto shock."
"Mi dispiace di aver rovinato il Natale."
"Però smettila Rose!" scatta mamma. "Smettila con le tue ridicole
scuse! E' fatta ormai, ok? Scusarsi non cambia niente! Ho fatto del mio
meglio per essere comprensiva e di aiuto, ma non ne posso più!"
Annuisco e, mio malgrado, inizio a piangere ancora più forte. Ma
mamma non mi abbraccia e nemmeno dà segno di accorgersi delle
mie lacrime, semplicemente si siede rigida di fronte a me, sul bordo
della vasca. Dopo alcuni minuti, si alza senza dire nulla e lascia il
bagno. E io non riesco ad allontanare la sensazione di non aver
rovinato solo la mia vita.
La settimana successiva mi porta a desiderare di accartocciarmi su me
stessa e
morire. Trascorro la maggior parte del mio tempo nella mia stanza a
fare i compiti fino a quando non mi sono più rimasti compiti da
fare, cosicchè inizio a studiare per gli esami di fine anno.
Questo mi rende ufficialmente la più grande sfigata di Hogwarts.
Ma è molto più facile rimanere nella mia camere e alla
larga dai miei genitori, dato che, ogni volta che mi guardano, mi fanno
sentire come se avessi commesso qualche imperdonabile crimine.
Dom ha chiamato più o meno ogni giorno durante questa settimana.
Dopo l'incidente del giorno di Natale, tutta la mia famiglia crede che
io abbia una specie di malattia, perciò sono tutti supercarini
con me - escludendo i miei genitori. Uno di questi giorni Victoire
è venuta a trovarmi, e Teddy con lei, e io non ho potuto fare a
meno di desiderare che zio Bill non avesse mai incontrato Fleur
Delacour. Così nè Teddy nè Scorpius starebbero
frequentando una Delacour-Weasley (dato che non esisterebbero) e io non
vorrei infilare la testa nel forno ogni volta che mi strusciano in
faccia i loro biondi capelli Veela. Perchè mia mamma deve essere
una banale NataBabbana? Non c'è niente di speciale in loro. La
bisnonna di Dom e Victoire è una Veela, che significa che
è davvero splendida e praticamente ogni uomo al mondo vorrebbe
uscire con lei. La madre di Teddy era una Metamorfomagus, che significa
che anche Teddy lo è, e perciò lui può scegliere
il suo livello di fascino. Io che cosa ho? Oh sì, secchi,
cespugliosi capelli rossi e un paio di lentiggini sparse sul
naso. Ma sì, cantiamo tutti la dannata canzone di Dixie.
Il giorno di Capodanno, mamma annuncia a me ed Hugo che passeremo la
notte da zio Harry e zia Ginny. Danno una specie di grande
festa, invitano praticamente tutti quelli che conoscono. La casa di
Harry e Ginny è enorme (parlo di tre piani, non includendo
l'attico e il seminterrato). Ho sempre adorato stare dai Potter. Non
è nemmeno perchè la loro casa è così
splendida, è piuttosto dovuto al fatto che a casa Potter
c'è sempre qualcosa di divertente da fare. Probabilmente
deriva dal fatto che ci vivono James e Al - Harry li chiama i nuovi
Malandrini. Sono noti per far saltare in aria una camera da letto,
all'occasione, e questo è il motivo per cui Harry non li lascia
più stare nella stessa stanza, anche se ci sono ospiti che si
fermano a dormire. L'ultima volta Albus è andato molto vicino a
perdere un arto.
Arriviamo a Villa Potter circa alle nove e mezza e il posto è
già pieno di gente che non ho mai visto prima in vita mia.Ci
sono alcuni studenti di Hogwarts e un insegnante, il Professor Paciock.
Ovviamente lo chiamiamo solo Neville, fuori da
scuola. Sarebbe strano per Hugo chiamare il suo padrino "Professor
Paciock". C'è anche un sacco di gente del Ministero. Che
è dove lavorano zio Harry, mamma e papà. C'è
questo tizio, McLaggen, che ha all'incirca la stessa età di
mamma e papà, che non sembra piacere molto a nessuno, nemmeno ad
Harry e Ginny. Perchè sia qui proprio non arrivo a capirlo.
Forse era una di quelle situazioni scomode in cui stavano invitando la
gente alla festa e McLaggen è arrivato in mezzo alla
discussione, cosicchè non potevano dirgli esplicitamente di non
venire. Dalle occhiatacce che papà gli sta lanciando, credo sia
proprio ciò che è successo. McLaggen è abbastanza
ubriaco al momento e inizia ad ammiccare a mamma - sono sicura di
averla vista soffocare i conati di vomito, prima.
Stasera a casa Potter le coppiette sono comuni come le malattie veneree
tra le troiette Tassorosso. Teddy e Victoire sono stucchevolmente
nauseanti come al solito - lui non mi ha ancora parlato da quando sono
arrivata, eccetto quando ha detto "Ehi, Rosie!", quando sono entrata
prima. E ora Dom e Scorpius stanno dimostrando di essere terribili come
loro. Dom mi ha salutata con la mano quando sono entrata - seriamente,
ha fatto un cenno e poi se ne è andata con Scorpius per il resto
della serata. James e Fred sono andati, agganciando le figlie di
McLaggen (che probabilmente hanno circa venti anni, perciò i
ragazzi non hanno alcuna possibilià), la nuova ragazza di Al,
Jenny Winter, è qui (una Corvonero davvero fastidiosa, che pensa
di essere al di sopra di tutti) e persino Molly ha qualcuno da baciare
quando l'orologio scocca la mezzanotte! Sì, probabilmente lui ha
circa quattordici anni e sì, balbetta davvero tanto e sì,
è un magonò, ma hey, meglio di niente, no?
Forse dovrei solo andare a comprare dei gatti e passare il Nuovo Anno
con loro.
Circa a mezzanotte meno un quarto la mia irritazione raggiunge il
culmine. E' questo il momento in cui gli adulti (e James e Fred) sono
tutti un po' brilli, la gente si sta eccitando per il conto alla
rovescia ed ha cominciato a giocare a sciarada - in altre parole
è il momento per me di andarmene e restarmene nascosta nella
stanza di Al. Non mi preoccupo di bussare, ma me ne pento subito,
considerando che non sapevo che a dire il vero Scorpius fosse nella
stanza... Mi ero dimenticata che stava qui. Come diavolo ho potuto
scordarmene?
"Oh, um, scusa," mormoro.
"Oh, nessun problema," dice. "Stavo solo prendendo una cosa dal mio
baule."
Annuisco a disagio. Si china nel baule e prende un maglione con la
lettera "S" sul davanti e se lo infila in fretta. E' ovvio che è
quello che nonna ha fatto per lui a Natale. E' in un certo senso triste
che lui lo indossi davvero. Io di solito do il mio ai senzatetto che
vivono giù al fiume. Hanno almeno dodici maglioni Weasley tra
loro. Se solo nonna sapesse.
"Ti stai divertendo?" chiede.
"Sì certo, è un risata al minuto, di sotto." dico in tono
sarcastico. Lui ride... Beh, a dire il vero non è proprio una
risata. Inclina la testa di lato, sorride e fa un 'pfft'. È un po'
strano.
"Così, tu e Dom allora... " dico.
Perchè diavolo ho detto solo questo pezzo di frase?
"Ehm, sì," dice, scompigliandosi i capelli biondi. "A proposito di
questo..."
"Vabbè, lascia perdere..." dico rapidamente. Non
voglio che pensi che in qualche modo sono turbata dal fatto che stia
con mia cugina - anche se la sono.
"Avevo intenzione di parlartene," dice, ma so che sta mentendo.
"Piantala," ribatto. "Come se avessimo mai parlato."
Lui solleva un sopracciglio.
"E questo sarebbe colpa mia?" chiede con veemenza.
"Non ho mai detto questo."
"L'hai sottinteso," ribatte.
"Eri tu quello che mi ha ignorato dopo..." mi interrompo. Sa che
intendo.
"Cosa?" dice incredulo. "Io ti
ho ignorata? Eri tu quella che ha detto 'ooh, non diciamolo a nessuno'!"
"Ok, prima di tutto, io non parlo così" dico in risposta alla
sua imitazione orridamente acuta della mia voce. "E, secondariamente,
pensato tu ti fossi pentito di tutta la faccenda, considerando che eri
ubriaco quando... quello... è successo!"
"Sì, beh, io non mi pento di un bel niente! Non ero così
ubriaco, lo sai. La fai sembrare come se tu non mi fossi mai piaciuta."
"Beh... Ehm... " balbetto. "Questo è..."
"E tu stai dicendo che sei pentita di quello che è successo?" chiede.
SI'.
Ok, forse non del tutto. Ma il
fatto di non aver usato una protezione è un grosso rammarico!
Io gli piacevo?
Prima che io possa rispondere...
Le sue labbra sono sulle mie. Come diavolo è successo? Oh,
Merlino, ha delle labbra così morbide. Gli metto le braccia
intorno al collo e le sue mani sono attente e delicate sulla mia vita,
come in attesa del momento giusto per spostarsi verso l'alto e verso il
basso. Il mio cuore sta correndo... deve essere in grado di sentirlo
battere così furiosamente, i nostri corpi sono talmente vicini.
Mi tira ancora più vicina e il bacio diviene più
passionale di prima. Le mie mani vagano tra i suoi capelli biondi - sono
così lisci e setosi... Mi chiedo che
balsamo usi...
Non è il momento, Rose!
Poi, dopo un po', il bacio diviene più rilassato, ma
non si interrompe. Ci stacchiamo l'uno dall'altra, ma solo per un
secondo prima di ritornare a baciarci come se le nostre vite
dipendessero da questo... e non c'è nessun altro al mondo...
come se non ci fossero circa cinquanta idioti ubriachi al piano di
sotto, a giocare a sciarada e a urlare "Film!
Due parole!"
Siamo solo Scorpius ed io... come l'ultima volta. Eccetto che... non
siamo solo Scorpius ed io.
Dove la mettiamo Dom?
Lo allontano da me, le nostre labbra sono rosse e gonfie e credo che
siamo entrambi scioccati da ciò che è appena successo.
"E Dom?" sussurro, la mia mano stretta sulla bocca. Sono orripilata da
ciò che ho appena fatto. I suoi occhi sgranano quando realizza.
"Rose... Io..."
"Vattene e basta," dico. "Prima che facciamo qualcosa di stupido."
Sembra come sul punto di dire qualcosa, ma sono in parte sollevata, in
parte delusa, quando se ne va senza dire un'altra parola. Ma, se fosse
rimasto un momento in più, so che saremmo ancora tornati a
baciarci come due idioti.
E lo giuro sulla mia vita, non ho idea del perchè.
5...4...3...2...1! Felice Anno Nuovo!
Mi siedo sul letto di Al, veramente molto sola, mentre il Nuovo
Anno
è festeggiato al piano di sotto. E mi chiedo se qualcuno abbia
notato davvero che io non ci sono. A quanto pare qualcuno l'ha fatto,
perchè la porta della camera di Al si apre ed entra...
Scorpius.
Non è tornato giù per stare con Dom, dopo tutto. Si
avvicina al letto di Al, prende la mia mano e mi attira in piedi. Poi si
china e mi bacia così profondamente che, per quei pochi secondi,
dimentico anche solo di avere una cugina che si chiama Dom.
"Felice Anno Nuovo, Rose" sussurra quando si stacchiamo.
"Vai," dico, sentendo i miei occhi pieni di lacrime. "Per favore."
E questa volta, lui se ne va davvero.
NOTE:
* gioco di parole basato sui termini Death Eater (Mangiamorte) e, ovviamente, Death Metal. Personalmente l'ho trovato geniale.
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Capitolo 6 *** Going Home ***
capitolo 6 nuovo
Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttrice: nefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)
CAPITOLO
6: GOING HOME
Sono così contenta di ritornare domani ad Hogwarts, dopo le
peggiori vacanze natalizie della storia. A volte penso di stare davvero
rovinando la mia famiglia, e che dovrei
solo andarmene in qualche paese lontano, come... Cuba? Sì, Cuba.
Così tutti sarebbero molto più felici.
Probabilmente persino io sarei più felice - una strega
britannica ragazza madre, che vive nella Cuba comunista... che potrebbe
esserci di meglio?
Non riesco a guardare in faccia Dom da Capodanno. Ho questo orribile
senso di colpa alla bocca dello stomaco, ogni volta che mi sorride
oppure è carina con me. Non è solo mia cugina, è
la mia migliore amica, e io l'ho tradita. So di essere incinta del
figlio del suo ragazzo, ma almeno avrei potuto dirle che era successo
prima che loro si mettessero insieme. Ora ho fatto un casino coi
fiocchi.
Per fortuna non ho più visto Scorpius, dopo la festa. A sentire
Al, è dovuto tornare a casa dai suoi genitori, a causa di alcuni
problemi familiari di cui non ha voluto parlare. Oh beh, non tutto il
male viene per nuocere, no? Vero è, che spesso il male è
talmente opprimente da non riuscire a lasciar scorgere alcun lato positivo, ma
invece qualcosa di buono, per quanto flebile, c'è.
A proposito di problemi di famiglia, penso che i miei genitori siano
sul punto di uccidersi a vicenda. Non è passato un solo giorno
nell'ultima settimana senza un litigio furioso tra i due. Sto
cominciando a considerare l'idea di fare come Hugo e di tenere la musica
a
volume talmente alto da coprire il loro furioso gridare l'uno contro
l'altra. E non stanno nemmeno più litigando per la mia
gravidanza. Litigano su tutto. Ed è ovvio che c'è
qualcos'altro, a cui nessuno dei due fa accenno, alla base della loro
discussione.
Al momento sono nella mia stanza, a preparare il baule per domani.
Mamma e papà urlano come al solito, perciò sto cantando
'Tomorrow' dal musical 'Annie' per coprire le loro voci. Sto anche
cercando di concentrarmi sui bagagli (e ovviamente sul testo della
canzone) per non pensare a Scorpius. Perchè lui è
più o meno tutto quello a cui ho pensato in questi giorni, e non
riesco a capirne il motivo. A quest'ora, due settimane fa, stavo bene.
Non avevo nessun pensiero impuro su di lui, non sapevo di essere
incinta, potevo parlare e ridere e scherzare con Dom fino alle calende
greche. Ma ora il mio cuore fa questo piccolo sussulto quando penso a
lui,
ma ne do la colpa al bruciore di stomano e a nient'altro.
Perchè diamine le calende, poi, devono essere greche?
"VATTENE!"
Oh, cavoli. Non ho più sentito mamma urlare così da
quando... beh, da circa dieci anni fa. Smetto di cantare e sento che
Hugo ha spento la musica. Apriamo entrambi le porte delle nostre camere
da letto nello stesso momento, e ci guardiamo l'un l'altra, il mio
sguardo spaventato specchio del suo. Scivoliamo furtivamente verso la
cima
delle scale, per dare un'occhiata a quello che sta succedendo. Mamma e
papà sono in piedi nel corridoio. Il volto di mamma è
rosso e chiazzato, mentre papà sembra davvero arrabbiato, e sono
l'uno di fronte all'altra con le bacchette sguainate.
"Esci da casa mia," dice mamma con fermezza.
"Questa è anche casa mia!" le urla papà in risposta.
"Vedremo cosa diranno gli avvocati," sibila lei.
"Gli avvocati?" sussurra Hugo, ed io gli faccio cenno di tacere.
"Smettila di minacciarmi con questa storia degli avvocati, Hermione.
Pensi che solo perchè lavori all'Ufficio Applicazione della
Legge, allora lasceranno che tu
tenga i figli?"
"Tu non sei adatto a far loro da padre!" urla mamma. "Guarda come hai
trattato Rose per tutte le ultime settimane!"
"Non è colpa mia se ha preso da te!" scatta papà.
Non ho idea di cosa intenda con questo, ma mamma sembra davvero
offesa e schiaffeggia papà sulla guancia così forte che dopo si deve
massaggiare la sua stessa mano.
"Violenza," dice papà, sfregandosi la guancia. "Aspetta che i tuoi
"avvocati" sappiano di questo!"
"Taci!" sibila mamma. "Ed esci da casa mia."
"Smettila di essere così teatrale!"
"ESCI DA CASA MIA!"
Per un attimo la sua voce riecheggia per l'intera casa, seguita da un
silenzio assordante. Papà ha il respiro davvero pesante,
e sembra sul punto di ricominciare ad
urlare, ma poi semplicemente supera furioso mamma ed esce di casa,
sbattendo la
porta dietro di sé così forte che le foto del matrimonio di mamma e papà
cadono dal muro e si rompono in mille pezzi. Mamma guarda le immagini
rotte, si
volta e se ne va in salotto, senza preoccuparsi di metterle a posto.
"Che diavolo è successo?" mi sussurra Hugo. Mi stringo nelle spalle e
scuoto il capo.
"Vado a parlarle," decido, e scendo le scale, più o meno
consapevole del fatto che questa sia una delle peggiori idee che io
abbia mai avuto, comprese quelle di andare a letto con Scorpius Malfoy,
per poi
rifiutarmi di dirgli della mia gravidanza e poi pomiciare con lui.
Mamma è
seduta sul divano, con il viso tra la mani, e singhiozza così forte che
sembra
non riesca a respirare bene. E’ difficile sapere se si è accorta che
sono nella stanza, o se mi sta solo ignorando. Mi siedo con cautela
accanto a
lei e mi chiedo se questa potrebbe essere la fine del matrimonio dei
miei
genitori. Ho sempre saputo che la nostra famiglia era molto lontana
dalla
perfezione, come tutte le famiglie. Ma siamo sempre rimasti uniti,
e solo
questo mi ha dato speranza. Ora non sono così sicura che mamma e papà
possano
passare sopra ad una discussione come questa.
"Mamma?" dico gentilmente. Sobbalza, e sembra davvero sorpresa di
vedermi seduta accanto a lei. A quanto pare non si era accorta del mio
ingresso.
"Rose," singhiozza. "Torna su."
Io resto
dove sono. Nonostante sappia che è pronta a scagliarsi contro di
me, so anche
che non può restare sola adesso. Una parte di me vuole porgerle
l’infinita
serie di domande che si sta formando nella mia mente ed un’altra
parte di me
vuole uscire e cercare papà e prenderlo a calci nel sedere. Ma
non faccio
nessuna delle due cose. Vado in cucina, che è collegata al
salotto, e preparo
una tazza di tè per Mamma. Non so perché lo sto facendo,
è solo quello che
fanno gli adulti quando sono turbati. È come se una tazza di
tè possa
risolvere tutti i problemi del mondo. Seriamente, perché zio
Harry e mamma e papà, un'infinità di anni fa, non hanno
fatto semplicemente sedere Voldemort, con una tazza di
tè, invece di passare per tutta quella stronzata degli Horcrux?
Le cose sarebbero
state molto più semplici. Ma forse è solo che a Voldemort
il tè non piaceva.
Qui però sto perdendo il punto del discorso.
Preparo
una tazza di tè e la porto a mamma. Lei non la prende, perciò la poso
sul
tavolino da caffè (su un sottobicchiere, naturalmente, perché se non
l’avessi
fatto probabilmente mi avrebbe mangiata viva). Restiamo entrambe sedute
in
silenzio. In apparenza mamma ha smesso di piangere, ma i suoi occhi
raccontano
una storia diversa. Mostrano molto turbamento interiore, che è
evidentemente
represso dentro di lei e se non lo lascia uscire, si farà del male. Mi
avvicino
a lei, ma non dà segno di accorgersi della mia presenza. Ha lo sguardo
fisso,
lontano, verso il camino e ben oltre. Non ho la minima idea di dove sia
ora la
sua mente.
"Mi dispiace," dice alla fine.
"Non scusarti," ribatto in fretta.
Lei scuote il capo e quando tira su con il naso, una singola lacrima
rotola giù, lungo la sua guancia.
"E' colpa mia," sussurra.
"E' anche colpa di papà!" esclamo.
Mamma scuote la testa. Non capisco cosa intenda, ma non
posso chiederle spiegazioni. Non che me le darebbe, in ogni caso.
"Vai a letto," dice. "Per favore, Rose."
Non
discuto, anche se ogni piccola parte di me vorrebbe farlo. La
lascio sola con se stessa in salotto, a fissare con aria assente
di fronte a sé, ma senza
vedere niente. Hugo è ancora seduto sulle scale. Mi siedo
accanto a lui. Mi
guarda come se cercasse una specie di rassicurazione o di conforto, ma
io scrollo le spalle e scuoto il capo. Sospira profondamente e
ritorna nella
sua camera senza dire una parola.
Queste vacanze natalizie sono appena peggiorate.
Quando
stamattina mi sono svegliata, mi ero dimenticata di quello che è
successo ieri
sera. Questo finché non ho visto il mio baule pronto ai piedi del mio
letto e
ho realizzato che oggi tornerò ad Hogwarts. Amo quei pochi secondi di
oblio,
quando ci si è appena alzati e ci si dimentica il proprio nome o il
proprio
genere. E’ il momento in cui non ti devi preoccupare che tua mamma abbia
buttato fuori casa tuo papà, la scorsa notte. Si tratta di pochi,
gloriosi
secondi in cui non devi nemmeno pensare alla nuova vita che sta
crescendo
dentro di te, o a come quella vita sarà. Non devi nemmeno pensare a quei
sentimenti terribilmente confusi che hai nei confronti di Scorpius
Malfoy, od
all’inspiegabile senso di colpa che ti porti dietro per aver tradito tua
cugina.
Sfortunatamente,
quei
pochi secondi sono destinati a finire e quando tutte queste
consapevolezze
ti colpiscono alle nove e mezza del mattino, è peggio dei
postumi di una
sbornia da un migliaio di Firewhiskey. Mi trascino fuori dal letto e mi
vesto,
nonostante mi senta un po’ strana a lasciare mamma sola in questo
stato. Ovviamente non può stare sola mentre sta così male. Corro giù
per le scale e mi preparo a chiamare Zio Harry e Zia Ginny, in modo che
possano occuparsi di mamma mentre Hugo ed io siamo via. Ma non devo
nemmeno
contattarli, dato che sono già qui.
Beh, in
ogni caso c’è lo zio Harry, con James, Al, e Lily. Hugo sta mangiando la
sua
colazione, mentre James e Al stanno parlando sottovoce. Harry mi sorride
debolmente quando entro nella cucina.
"Dove è mamma?" è la mia prima domanda.
"E' a letto," dice Harry. "Ha bisogno di riposare."
So che significa - forse ha un po' esagerato con il vino, ieri sera. A
quanto pare la mia tazza di tè non ha risolto un ben niente.
"Porto te e Hugo a King's Cross," continua Harry.
"Dove è mio padre?" chiede Hugo. James e Al si zittiscono subito, ed
Harry sembra davvero a disagio.
"E'
a casa vostra, non è vero?" dico, prima che Harry abbia la possibilità
di
continuare. L'evidente espressione sui volti di James e Al è
assolutamente
rivelatoria. E io avrei dovuto sapere che papà sarebbe andato a casa del
suo
migliore amico e di sua sorella. Harry sembra dispiaciuto, anche se so
che non
vorrà schierarsi in questa discussione. Dopo tutto, anche mamma è la sua
migliore amica.
Saliamo
tutti nella macchina dello zio Harry, che è stata magicamente espansa
nella
parte posteriore per farci stare tutti, insieme a tutti i nostri bauli, e
percorriamo la strada per la stazione di King's Cross. Lily è
insolitamente
tranquilla, e ho l'impressione che sia un po' di cattivo umore.
"Lils,
ti sei ricordata la tua bacchetta?" chiede zio Harry mentre imbocchiamo
la
strada principale.
"Certo,
pensi che sia completamente stupida?" scatta.
Zio Harry
sembra un po' intimorito dalla sua sua figlia adolescente, perciò tace.
Ok, è
davvero di cattivo umore. Sta levando lo smalto rosa dalle sue unghie ad
un
ritmo talmente feroce che di secondo in secondo sono sempre più sicura
che si strapperà le
unghie. Quando arriviamo a King's Cross, usciamo tutti incespicando
dall'auto, afferriamo i nostri bauli e attraversiamo la barriera per il
binario
9 e ¾. Aspetto che Harry abbracci ognuno dei suoi figli e Hugo, prima di
andare
io stessa ad abbracciare il mio padrino.
"Abbi cura di mamma e papà," dico quando abbiamo finito di abbracciarci.
"Non preoccuparti per loro, Rosie," dice Harr., "Hanno litigato per gli
ultimi vent'anni. Alla fine cambieranno idea."
Mi
sorride, mi scompiglia i capelli (perchè sa quanto mi dia fastidio),
così gli
do una spinta scherzosa prima di salire sull'Espresso per Hogwarts. Lo
saluto
con la mano fuori dalla porta e vado a cercare uno scompartimento con i
miei
cugini.
"Rose."
Mi volto
per vedere chi ha appena chiamato il mio nome e il mio cuore per un
attimo
smette di battere, quando vedo l'alto biondo idiota che si è
impadronito di
ognuno dei miei pensieri nell'ultima settimana o giù di
lì. Chissà, se ne accorgerebbe se io ora saltassi fuori
dal finestrino del treno in movimento?
"Ciao," dico senza entusiasmo. "Uhm, devo andare."
"No," dice Scorpius. "Dobbiamo parlare."
"Senti, non ti preoccupare, non ho intenzione di dire a Dom di... ciò
che è successo, ok?"
Faccio per superarlo, ma lui mi afferra la mano e mi trascina in uno
scompartimento vuoto.
"Che
cazzo pensi di fare?" sibilo. Dom potrebbe apparire in qualsiasi momento
e
questo ragazzo si sta comportando come un completo maniaco!
"Basta
che mi ascolti, ok?" dice, chiudendo la porta dello scompartimento.
"Senti,
se tu... tenti qualsiasi cosa... mi metterò ad urlare!" dico
stupidamente.
Lui solleva un sopracciglio e poi mi sorride maliziosamente.
"Non
ho intenzione di assalirti, Weasley. Calmati." dice con noncuranza,
appoggiandosi contro la porta con le braccia conserte.
"Che
cosa vuoi?" dico in tono seccato.
"Gesù,
vuoi calmarti? E' quel periodo del mese?"
Hmm,
prova tu ad essere INCINTA DI TUO FIGLIO.
"Taci,
Malfoy. Non sono in vena per te, oggi." dico.
"Eri
in vena per me, a Capodanno," dice piano, con un sorriso davvero
irritante
sul suo attraente (finora assolutamente esasperante) volto.
"Sei
tu che hai baciato me!" sussurro furiosamente. "Ed è
stato un completo sbaglio! Come hai potuto fare questo a Dom?"
Sì, sto
provando ad usarlo come capro espiatorio, ma adesso non mi importa
proprio.
“Come hai potuto tu
farle questo! E’ tua
cugina! E’ la tua migliore amica! Io e lei a malapena ci
stiamo frequentando,”
dice Scorpius.
“Non mi
sembra sia così,” dico. Spero di non sembrare gelosa perché non
la sono. (Beh, forse la sono, ma lui non deve saperlo.)
“Sei così
irritante, lo sai Weasley?” dice.
“Mi
vengono in mente le parole “bue”, “asino” e
“cornuto”!” grido. “Se
sono così irritante, perché semplicemente non mi lasci in
pace?”
“Perché non
ci riesco!” sibila. “Lo vorrei, credimi.”
Non ho idea
di che cosa stia parlando. Mi sta guardando come in attesa
di una qualche specie di replica, ma non ne ho nessuna.
“Devo andare
a cercare James e Al,” dico. “Scansati.”
“Ecco, sai
solo scappare,” dice con rabbia.
“Senti chi
parla! Sei tu quello che è corso a casa dopo la festa di
Capodanno. Sei tu quello che mi ha evitata dopo la festa di James in
ottobre.
Perciò chiudi quella bocca e basta e guarda te stesso prima di dirmi
stronzate come questa!”
Lo spingo
per superarlo e corro fuori dallo scompartimento, ancora
fumante di rabbia per la discussione accesa. Trovo James e Al seduti in
uno
scompartimento con Dom, Luis, Hugo, Lily, Fred e Roxanne. Dove siano le
figlie
di zio Percy non lo so e non mi interessa. Non sono davvero dell’umore
adatto
per sentire Molly ciarlare del suo ragazzo magonò. Dom balza in piedi e
mi
abbraccia quando entro nello scompartimento. Hugo mi fissa con le
sopracciglia
inarcate. Cerco di ignorarlo.
"Rose! Come stai? Ti senti meglio ora?" chiede.
"Sì," dico. "Molto meglio, grazie."
"Hai visto Scorpius in giro?" chiede.
"Eh-"
"Tutto bene, ragazzi," sento dire Malfoy da dietro di me (Sì, ora
è "Malfoy". Scorpius è un nome ridicolo, comunque. E se
lui insiste a chiamarmi "Weasley", allora nominerò l'inferno
piuttosto che lui.)
Dom salta addosso al suo ragazzo e gli dà un bacio lungo,
profondo e vomitevole. Tutti nello scompartimento fanno delle facce
schifate, ma penso che in realtà la mia sia l'unica sincera -
gli altri stanno scherzando. James tossicchia e borbotta qualcosa che
semrba molto "prendete una stanza". Dom e Malfoy si siedono e Malfoy
finisce per sedersi accanto a me. Seriamente, qualcuno lassù
deve davvero odiarmi.
"Allora, i Grifondoro sono tutti pronti per la partita della prossima
settimana?" chiede Al con tono di condiscendenza.
"Prenderemo a calci i vostri ossuti culi Serpeverde, fratello," dice
James, con aria indifferente. Malfoy sbuffa.
"Sognatelo, Jamsie," dice Malfoy.
"Vi prendiamo sempre a calci nel sedere, a Quidditch," scatto, forse un
po' troppo duramente. Tutti mi guardano in modo strano, così mi
zittisco.
"Questo prima che io divenissi capitano," dice Al. "Le cose cambieranno!"
Cavoli, se cambieranno. I Grifondoro stanno per perdere il loro
portiere (perchè diciamocelo, questione di mesi e non
sarò più in grado di giocare) e i Serpeverde
probabilmente perderanno il loro cercatore, quando la gente
scoprirà che sono incinta - e come ho già detto, la vita
di Malfoy è in bilico.
"Sì, ma stai dimenticando che noi abbiamo il miglior capitano della
storia di Hogwarts," dice James. "Io!"
"Piantala, stronzo!" dice Al. Stavolta è lui a prendersi tutti gli
sguardi straniti. "Scusa."
Il discorso sul Quidditch continua, mentre il treno sfreccia più
a nord. Sono seduta tra Fred e Malfoy, cosa che mi mette estremamente a
disagio. Dovrei davvero andare a fare la pipì, ma ho intenzione
di tenermela finché non arriveremo al castello, perchè non
voglio dovermi alzare e così attirare l'attenzione su di me. Presto si
passa
dall'argomento Quidditch all'argomento amore, e vorrei che qualcuno
facesse ritorno a quello di prima. Lily sembra davvero avvelenata
quando guarda Dom e Malfoy stretti l'uno all'altra. Non provo
solidarietà per lei - almeno non deve sedersi vicino a loro.
"Faresti bene a farti Laura
Phelps," dice Fred e tutti i ragazzi annuiscono in assenso. Laura
è la personificazione di Pandora (la ragazza del mito del Vaso
di Pandora). E' bellissima, ma totalmente stupida e puramente maligna.
Dom e io condividiamo con lei il dormitorio ad Hogwarts. Si alza ogni
mattina circa alle cinque e mezza per fare gli addominali
(perchè Merlino ha vietato che lei avesse altro oltre i muscoli
sullo stomaco), e poi passa il resto del tempo preparandosi per le
lezioni - in altre parole, rendendo perfetti i suoi lunghi capelli
castani e truccandosi. E' così stupida da essere preoccupante.
Voglio dire, al secondo anno stavamo imparando a duellare, e lei ha
tenuto la bacchetta al contrario, causando il proprio ricovero in
ospedale per circa due settimane. Stupida non è nemmeno la
parola giusta per lei. E mi odia con tutta se stessa. Non sono molto
certa del perchè, dato che, diciamolo, io sono adorabile.
"E di te che ci racconti, Rossa?" mi chiede James, "Su chi hai messo gli
occhi?"
Oh no. Tutti mi stanno guardando. Forse dovrei andare a fare la pipì
ora.
Ma poi Malfoy penserebbe che sto scappando dalla domanda. Dannazione, mi
sta guardando.
"Ehmm... su nessuno", dico, anche se tecnicamente ho messo gli occhi su
due persone, entrambe fuori mercato e che escono con una
Delacour-Weasley. Perchè diamine Zio Bill ha dovuto avere figli?
Nel momento in cui il treno raggiunge la stazione di Hogsmeade, ho
estremamente caldo, la mia vescica è pronta ad esplodere e mi
sento male per via del viaggio. Non mi preoccupo di aspettare nessun
altro prima di scappare via dal treno e salire sulla prima carrozza che
vedo e che mi porterà al castello. I gemelli Scamandro sono
nella mia stessa carrozza, a discutere di qualche strana, inesistente
cosa di cui non ho mai sentito parlare. Lorcan e Lysander sono al
quarto anno a Serpeverde. La madre, Luna Scamandro, è molto
amica dei miei genitori, perciò conosco i gemelli abbastanza
bene. Non ho ancora la più pallida idea di cosa di cosa parlino
la maggior parte del tempo, però.
"Oh, ciao Rose," dice Lorcan."Hai passato un bel Natale?"
"Meraviglioso," dico sarcasticamente, ma naturalmente il gemelli non
fanno commenti. Ee il vostro?"
"È stato bello," dice Lysander. "Mamma mi ha preso un libro tutto sui
Criptidi."
Non mi preoccupo di chiedergli che sono, perchè francamente non mi
importa per niente.
"Che bello," dico con aria distratta.
"Hai sentito del nuovo Ministro della Magia, Roger Davies?" chiede
Lorcan. "A quanto pare suo bisnonno era per metà sfinge. Ho
sempre pensato ci fosse qualcosa di strano in lui."
Perchè questa dannata carrozza non va più veloce? I
gemelli stanno parlando a ruota libera di Blargilli o Nargilli o
qualche altra parola a caso che sono abbastanza sicura esista solo
nella loro testa. Finalmente la carrozza si ferma all'esterno del
castello e saluto Lorcan e Lysander. Sul serio, quei ragazzi sono il
duo più strano che abbia mai incontrato in vita mia, e sì
che di gente strana ne ho incontrata.
Sono la prima ad entrare nel castello. Sembra che la cena nella Sala
Grande sia ancora in corso, ma me ne vado direttamente verso la Torre
Grifondoro. Sto correndo abbastanza veloce (sul serio, se non raggiungo
un bagno subito, finirò per sporcare il corridoio) e chiaramente
vado a sbattere contro un gigante guardiacaccia - Hagrid. Non
fraintendetemi, adoro un sacco Hagrid, ma ho davvero bisogno di fare la
pipì, perciò questo non è il momento migliore.
"Tutto bene, Rosie? Come è stato il tuo Natale?"
"Fantastico," mento "Uhm, Hagrid, ti dispiace-"
"Come sta tua mamma e papà? Loro non l'ho visti da anni," sorride
affettuosamente al loro pensiero.
Invece di rispondere con sarcarmo, dicendo "sull'orlo del divorzio, ma tengono duro", dico solo,
"Stanno alla grande, ma ti dispiace se-"
"Sembra ieri che erano della tua età, tutto il tempo a litigare e
discutere!"
"Non è cambiato molto, allora," dico cupamente, ma Hagrid ride,
perchè pensa stia scherzando. Saltello da un piede all'altro,
per cercare di smettere di pensare alla mia vescica strapiena.
Probabilmente Hagrid pensa che sia drogata - proprio come pensavano
mamma e papà. Ispiro davvero questa sensazione?
"E' strano come il tempo vola, vero?" dice Hagrid "Non ci posso
crederci che hai quasi diciassette anni, Rosie! Mi ricordo quando Ron e
Hermione mi hanno detto che si sposavano! Certo tutti lo sapevamo che
succedeva, quei due sono fatti l'uno per l'altra, non è vero?"
Hagrid amico mio, se solo sapessi.
"Ehmm, Hagrid ti dispiacerebbe se io-"
"Hagrid!"
James, Al e Lily arrivano salgono di corsa le scale per salutare Hagrid.
"Come sta il mio figlioccio preferito?" Hagrid sorride calorosamente
ad Al. Colgo l'occasione per correre via come il vento fino alla Torre
Grifondoro. Lascio cadere il mio bagaglio nella sala comune e mi
precipito su nel dormitorio femminile del sesto anno, e poi nel bagno.
Ma quella cazzo di porta è chiusa! Busso all'infinito,
finchè finalmente la porta si apre per rivelare una Laura Phelps
davvero infastidita.
"Dove è il cuoco?" dice freddamente.
"Si dice dove è il fuoco, non dove è il cuoco," dico,
sbigottita per la sua stupidità. Mi fiondo dentro il bagno e
sbatto la porta dietro di me.
Dopo essermi del tutto liberata, esco dal bagno. Laura è seduta
sul suo letto, a leggere un libro (senza dubbio un libro illustrato),
ma alza gli occhi quando sente aprirsi la porta del bagno.
"Così sei tornata," dice.
"Sei davvero così perspicace?" replico beffarda.
Rotea gli occhi, sul volto la familiare espressione di una che sta
cercando di pensare ad un buon insulto da usare contro di me. Poi, dopo
quasi cinque
minuti...
"Farai meglio a non perdere la partita di sabato contro Serpeverde,"
dice.
"Laura, non abbiamo perso una partita contro Serpeverde da quando sono
entrata in squadra," le dico.
"Vabbè," dice, e chiude di scatto il libro (che posso vedere
è intitolato "Modern Witch Fashion") e si trascina fuori dal
dormitorio.
So che tutti hanno il diritto di essere stupidi, ma quella ragazza abusa
del privilegio.
Note (random):
- Ci sono alcuni modi di dire nel testo. Ho usato i corrispettivi
italiani, per cui alcune frasi risultato diverse dall'originale
letterale inglese.
Per quanto riguarda il modo di dire "ridere fino alle calende greche",significa ridere
fino per sempre, perchè le calende sono romane, quelle greche
non esistono... (Per chi non lo sapesse, il calendario romano si basa
non sulle settimane ma sul ciclo della luna. Il primo di ogni mese,
Calende, era il giorno della luna nuova. Il nostro calendario attuale -
giuliano perchè introdotto da Giulio Cesare - è costruito
tenendo come riferimento il sole, non la luna).
- Per chi avesse bisogno di una rispolverata di nomi e di ricordare chi era Roger Davies: link
(guardate
sotto Corvonero)
- I Criptidi in realtà non se li è inventati Lysander. Per chi volesse
saperne di più: Criptozoologia
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Capitolo 7 *** Letters From My Godmother ***
capitolo 7 nuovo
Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttrice: nefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)
CAPITOLO 7: LETTERS FROM MY GODMOTHER
Se ho creduto che
il ritorno alla routine scolastica mi avrebbe aiutata a non pensare a
che razza di casino sia la mia vita, ho fatto un grosso errore. Non
riesco a smettere di pensare a mamma e papà e al fatto che
l’ultima volta che ho visto mamma, era sull’orlo
dell’autodistruzione. Non riesco a togliermi di dosso la
sensazione che stia per accadere qualcosa di terribile, e che non ci
sarà niente che io possa fare, dato che sono bloccata qui a
Hogwarts. Divertente, quando sono a casa vorrei essere a
Hogwarts, e quando sono a Hogwarts vorrei essere a casa. La vita
è strana.
Il primo giorno dopo il rientro, la mia colazione è stata interrotta da una lettera da mia zia Ginny.
Rose,
Tua mamma mi ha
detto tutto della tua gravidanza. So che i tuoi genitori non la stanno
prendendo granché bene, ma voglio che tu sappia che io sono qui
per te, okay? Non ho intenzione di far come Ron e dar di matto.
So cosa significhi stare sotto l’ala protettiva di Ron Weasley, e
non è piacevole. Sono la tua madrina, tesoro, e tu puoi
parlarmi di queste cose. È il mio compito non prendermela con
te, ma ricorda solo che è probabile che i tuoi genitori siano
semplicemente spaventati dalla prospettiva di diventare nonni.
Spero che tu
stia mantenendo in forze. Bevi molta acqua, assicurati di fare la
colazione e assumere molto acido folico e calcio. E’
importantissimo che tu stia attenta alla tua salute, almeno per la
sicurezza del bambino, se non per la tua. Non stressarti troppo sui
compiti di scuola, non fa bene al bambino. So che probabilmente tu sei
lì a roteare gli occhi di fronte a questa lettera, ma hai
bisogno che qualcuno ti dia dei consigli! Ricordo che quando ero
incinta di James, correvo da mia mamma ogni dieci minuti per farle
delle domande! Per qualsiasi domanda, basta che mi mandi un gufo.
Harry e io
siamo i soli a sapere, perciò non ti devi preoccupare di
ricevere una sgridata da nonna o nonno o un altro membro della famiglia
per questa faccenda. Prenditi cura di te stessa, è molto
importante che tu lo faccia. I primi tre mesi sono i più
critici. Penso che tu debba andare da Madama Chips il prima possibile,
e dirle delle tue condizioni. Terrà il segreto. Verrò a
trovarti molto presto e potremmo scambiare un paio di parole con il
preside Vitious.
Harry ti manda un abbraccio. Non preoccuarti per tua mamma e tuo papà, stiamo risolvendo.
Con amore,
Zia Ginny
Perché Harry e Ginny non
potevano essere i miei genitori? C’è da dire che se Lily
avesse la mia età e fosse incinta, dubito che sarebbero
così calmi. In realtà sono abbastanza sicura che Ginny
entrerebbe in modalità “Ron Weasley” e andrebbe
giù di testa. Harry invece probabilmente reprimerebbe le proprie
emozioni per alcuni mesi, finché la sua rabbia non esploderebbe
e finirebbe con l’uccidere qualcuno o vivrebbe da qualche parte
sulle coste d’Australia. Perciò mi sa che sia una buona
cosa il fatto che non sia loro figlia.
Ma sono contenta di aver zia Ginny
con cui parlare, dato che da quando sono tornata a Hogwarts sono
spaventata da perderci la ragione. Continuo a fare questi sogni in cui
partorisco in anticipo, nel mio dormitorio, e urlo a squarciagola, ma
nessuno riesce a sentirmi. So di essere di poche settimane, ma immagino
di non fare a meno di temere che qualcosa andrà storto.
Perciò lunedì pomeriggio seguo il consiglio di zia Ginny
e vado da Madama Chips nell’ Infermeria del Castello.
Madama Chips è una donna
anziana, per questo sono davvero preoccupata che sia davvero vecchio
stampo su queste cose e che cercherà di cacciarmi dal castello.
Quando arrivo l’Infermeria del Castello è vuota (per
fortuna) e Madama Chips è seduta nel suo ufficio. Busso alla
porta ed entro.
“Madama Chips?” dico timidamente.
“Sì? Weasley, vero?”
Annuisco.
“Non so quanto volte ho visto i tuoi genitori qui. Cosa posso fare per te?” chiede.
“Beh, il fatto è che…” inizio. “Sono tipo, sa… con un bambino.”
Sì, è così che
l’ho buttata lì. Stavo per dire “ho la pagnotta nel
forno”*, ma alla fine ho deciso che fosse meglio di no. Sembra
sotto shock e per un attimo sono convinta che stia per mettersi a urlare, poi semplicemente si alza e viene verso di me.
“Capisco,” dice. “Da quando?”
“Da ottobre,” rispondo.
“Stai seguendo
un‘alimentazione sana? Sembri sottopeso,” dice.
“Avrai bisogno di un ricostituente prenatale. E di fare presto
l‘ecografia… Va bene mercoledì mattina?”
“Uhm, sì, può
andare,” dico, presa alla sprovvista dal fatto che sembri
così calma su tutta la faccenda.
“E ti consiglio di portare qualcuno con te,” dice.
Sì, questo non succederà. Annuisco comunque.
“Grazie,” dico e mi alzo per andarmene.
“Signorina Weasley, se hai
bisogno di qualcosa non esitare a venire da me. Terrò tutto questo
strettamente confidenziale.”
Le sorrido, e lascio
l’Infermeria. Una voce sulla mia lista di cose da fare è
segnata. All’improvviso, avverto il bisogno impellente di
mangiare un grosso cheese burger soffocato di burro d’arachidi.
Nemmeno mi piace il burro d’arachidi. Corro giù per cenare
e mi siedo accanto a Chastity Finch, un’altra Grifondoro del
sesto anno.
“Hey, Rose, dove eri?” chiede.
“Oh, dovevo solo prendere un
libro,” mento. Riempio il mio piatto con circa quattro
cucchiaiate piene di purè, due braciole di maiale, carote,
broccoli… Nemmeno mangio le verdure, ma oggi hanno un odore
così buono. Poi arrivo ai funghi, ma mi sento male solo a
vederli… Che sta succedendo? I funghi non hanno odore e io
riesco a sentire la loro puzza talmente bene, come se Chastity ci si
fosse fatta il bagno dentro.
“Stai bene? Sei davvero pallida,” dice Chastity.
“Sì, sto bene,”
dico. Guardo al mio piatto pieno fino all’orlo di cibo e realizzo
che non sono per niente affamata.
“Hai intenzione di mangiare tutta quella roba?” mi chiede incredula.
“Ehm, no,” dico.
“Penso che i miei occhi siano più grandi del mio
stomaco… Sai che ti dico, ci vediamo più tardi.”
E senza toccare la cena, mi alzo e lascio la Sala Grande. James, Fred e i loro amici stanno
entrando in quel momento dopo aver finito la loro ultima lezione del
giorno. Uno dei loro amici mi fa l’occhiolino e ne sono schifata.
Questo tipo è davvero orribile, ve lo dico io.
“Rossa!” esclama James. “Allenamento di Quidditch alle sette. Non scordarti!”
“Oh, sì certo,” dico. Me ne ero totalmente dimenticata.
Corro al mio dormitorio, afferro
una penna e un pezzo di carta e scrivo una lettera a zia Ginny. Mi ha
detto di scriverle se avessi avuto qualsiasi domanda, giusto?
Zia Ginny,
Grazie mille
per la tua lettera. Mi ha fatto sentire davvero meglio sapere che
c’è qualcuno là fuori con cui posso parlare. Sono
andata da Madama Chips, oggi. Mi ha dato una specie di ricostituente
per aiutarmi a tenermi ben in forze. La prima ecografia è
mercoledì mattina, dovrebbe essere interessante! Mi ha detto che
dovrei portare qualcuno con me, ma non sono molto sicura su chi potrei
portare.
Comunque, mi
hai detto di scriverti se avessi avuto qualsiasi domanda e io ne ho una
- si può volare quando si è incinta? Abbiamo una grossa
partita contro Serpeverde e James ci farà allenare ogni sera
questa settimana. Non ero certa se andare o cercare una scusa.
Grazie di
nuovo. Mi salvi la vita. Come stanno mamma e papà? Si sono
già uccisi a vicenda? Abbraccia zio Harry per me.
Con affetto,
Rose
Vado in Guferia per spedire la
lettera e poi mi dirigo al campo da Quidditch per l’allenamento.
Dato che ancora non so ancora bene se dovrei volare o meno, volo molto
piano e attentamente verso i pali della porta e galleggio a
mezz’arta senza fare alcun brusco movimento. Me la cavo
abbastanza bene finchè i battitori non mi lanciano la Pluffa -
finora ne ho perse solo tre e solo perché non mi sono buttata a
prenderle. James urla come un matto ogni volta che ne manco una, ma
faccio del mio meglio per non ascoltarlo.
Dopo l’allenamento, getto la mia scopa nel capanno e poi sono messa alle strette da James. Sembra davvero arrabbiato.
“Rossa! Che cazzo era quella roba?” urla.
“Taci, Jay, non sono in vena!” gemo.
“No che non sto zitto!
Dobbiamo vincere questa partita per avere ancora la possibilità
di vincere la coppa! Per l’amor di Merlino, Rossa! Pensavo ti
importasse! Vuoi davvero che Al e Malfoy vincano?"
“Al è tuo
fratello,” dico. “ Perché sei sempre così
determinato a essere migliore di lui?”
“E’ solo che non voglio che i Serpeverde prendano la coppa. Che razza di problema hai?”
“Lasciami da sola!”
urlo e mi allontano in fretta da lui, ignorando i suoi strepiti. Dom
è ancora negli spogliatoi quando entro e ha un ridicolo sorriso
in volto. Nemmeno si accorge del mio pessimo umore.
“Ehilà, Rose,” sorride. “Bell’allenamento, non trovi?”
“Io non lo direi a
Potter,” dico tetramente. Sembra un attimo presa alla sprovvista
dal fatto che sto chiamando mio cugino con il suo cognome, ma non le
interessa sul serio. Scrolla le spalle e continua a sorridere comunque.
“Ora mi devo incontrare con Scorpius,” dice con aria frivola. È ovvio che bruciava per dirmelo.
“Oh… come va?” chiedo. Ti prego, dimmi che lo odi a morte…
“È fantastico,” sviene.” Rose, penso… penso di amarlo!”
Oh no.
Non sta succedendo. Dom non
può essere innamorata di lui. Lei semplicemente esce con i
ragazzi per qualche settimana, rompe con loro e va avanti.
L’amore non entra nell’equazione.
“Oh… ne sei sicura?” chiedo.
“Non riesco a smettere di
pensare a lui,” dice e l’intero volto le si illumina quando
parla di lui. “Quando sono con lui, sono più felice di
quanto sia mai stata! E quando non siamo insieme, mi manca così
tanto, che il cuore mi fa male per lui.”
Passatemi il secchio.
“Rose,” sussurra. “Sto pensando di andare a letto con lui.”
Sto prendendo un sorso d’acqua quando me lo dice e finisco per strozzarmici e iniziare a tossire senza controllo.
“C-c-cosa?” tossisco.
“Andiamo, Rosa. Lo fanno tutti. E penso di amarlo davvero,” dice, un po’ scoraggiata dalla mia reazione.
“Ma non stai con lui da
molto, no? Ed è Malfoy… intendo, ammettiamolo, si
è dato da fare,” dico. Che razza di ipocrita che sono.
Merito la pena di morte.
“Non puoi dire a nessuno che
te l’ho detto, okay?” sussurra. “Sai che ha avuto un
sacco di ragazze, no?”
Annuisco - la lista di ragazze di Malfoy è più lunga di un basilisco.
“Beh, a sentire lui, è andato a letto con una sola persona,” dice.
La fisso sotto shock, ma lei si è appena infiammata al suo pensiero.
“A quanto pare era vergine fino a pochi mesi fa, riesci a crederlo?”
Scuoto la testa e sussuro “no”.
“Oh, devo andare,” dice
Dom, controllando l’orologio. Mi fa l’occhiolino e saltella
allegramente fuori dallo spogliatoio.
Okay, in questo momento una vasta
gamma di emozioni mi sta attraversando. Non credevo che una persona
potesse sentirle tutte in una volta. Sono irrazionalmente arrabbiata
con James per averli urlato contro dopo l’allenamento; sono
gelosa che Dom stia per incontrare Malfoy: sono confusa sui miei
sentimenti per Malfoy; ho la nausea per la gravidanza; sono sorpresa
che Malfoy fosse vergine quando siamo andati a letto insieme; sono
scioccata di essere stata la sua prima volta; sono preoccupata per il
rapporto tra i miei genitori e sono a dire la verità sono un
po’ affamata.
Ritorno al castello, senza nemmeno
far caso a dove sto andato per tutto quello che ho per la testa.
Finisco per imbattermi in Lily sulla strada che riporta al castello. A
dire il vero, per poco non inciampo su di lei, dato che è seduta
sui gradini che conducono all’ingresso della scuola.
“Lils? Che stai facendo qui
fuori, si gela,” dio. Non dice niente, perciò mi siedo
accanto a lei. Sta tremando per il freddo, e le lacrimi scorrono lungo
le sue guance.
“Lily? Quale è il problema?” chiedo.
“Perché ha scelto Dom?” singhiozza, “Perché lei?”
“Non lo so,” mormoro.
La abbraccio per confortarla, ma
non sono sicura di star facendo la cosa giusta con lei. Immagino che
semplicemente ho bisogno anche io di un po’ di conforto. La porto
dentro, via dal freddo, e su per le scale per la sala comune - grosso
errore. Dom e Malfoy sono raggomitolati sul divano vicino al fuoco, che
si baciano. Il labbro di Lily trema alla loro vista e lei corre di
sopra nel suo dormitorio, sbattendo la porta dietro di sé. Il
rumore della porta fa sobbalzare Dom e Malfoy.
“Sta bene?” chiede Dom.
“Tutto a posto,” mento. “Ha solo un po’ la luna di traverso… Che ci fa lui qui? I Serpeverde non dovrebbero stare nella torre Grifondoro.”
Tralascio convenientemente il fatto
che circa due mesi e mezzo fa, Malfoy era nel mio dormitorio. Sono in
totale modalità prefetto ora… e semplicemente non voglio
dover sopportare una serata con quei due.
“Okay, vado,” dice Malfoy.
“Non devi andare via!”
dice Dom. “Rosie è solo un po’ di cattivo umore per
l’allenamento.”
“Non sono di cattivo umore!” grido con rabbia.
“Chiaramente,” mormora Malfoy.
“Oh, sta zitto Malfoy, e tornatene strisciando nel buco da cui sei venuto!”
Hey, sono incinta, ho il diritto di essere una stronza.
“Rose!” esclama Dom.
Malfoy sta sorridendo. Sa che mi
ferisce, il fatto che lui sia con Dom. Lo sto fissando con uno sguardo
così feroce che potrebbe competere con quello di nonna Molly o
di zia Ginny.
“Ci vediamo più tardi,
Dom” dice e la bacia. Incrocio le braccia e guardo il pavimento.
Lui mi fa l’occhiolino quando Dom non sta guardando e lascia la
sala comune. Lo odio.
“Rose, che diavolo è successo?”
“Non dovrebbe essere qui!”
“Quante volte hai portato ragazzi delle altre case nella sala comune? Ricordi Carl Baunt? Era un Corvonero!”
“Lascia perdere, Dom.”
dico, sfregandomi la fronte. Sospira e si arrampica sul buco del
ritratto dietro Malfoy. Evito di sottolineare il fatto che è
passato il coprifuoco. Spero solo che i Capo Scuola la becchino e la
mettano in punizione.
Martedì mattina ricevo
un’altra lettera da mia zia Ginny. Ha davvero preso sul serio
tutta questa faccenda della confidente.
Rose,
Sono contenta
che tu abbia seguito il mio consiglio e sia andata da Madama
Chips. Assicurati di andare da lei anche per la più piccola
domanda o se stai poco bene.
Per quanto
rigurda la faccenda del volo, non dovrebbe essere un problema per i
primi mesi. Ovviamente quando inizierai a ingrossarti non sarà
sicuro per te volare, ma dovresti essere in grado di giocare la partita
di sabato senza alcun problema. Non ho dovuto ritirarmi dalle Holydead
Harpies fino quando non sono stata incinta di James di quattro mesi, e
non ha avuto alcun effetto su di lui
.
Do un’occhiata a James, che
è seduto alcuni posti da me al tavolo della colazione. Lui e il
suo amico Mark stanno scommettendo su quanti chicchi di riso soffiato
James possa mettersi nel naso in una sola volta.
Nessun effetto? Zia Ginny è in una condizione di forte negazione per quanto riguardo il suo primogenito.
Per quanto
riguarda l’ecografia, fai in modo di portare qualcuno con te.
Vorrei poter venire, ma non riesco a liberarmi dal lavoro. Magari
potresti portare Dom o anche Lily? Oppure potresti persino dirlo al
padre, chiunque sia. Comunque, fammi sapere come va. Tua mamma e tuo
papà non si rivolgono ancora la parola, mi dispiace, ma si sono
entrambi considerevolmente calmati.
Prenditi cura di te stessa,
Con amore,
Zia Ginny
Passo il resto del giorno a
chiedermi chi diamine potrei portare con me domani per la mia
ecografia. Sono contenta che mamma non abbia detto a zia Ginny che
è del figlio di Malfoy che sono incinta. Meno gente lo sa meglio
è.
Gli allenamenti di stasera vanno
molto meglio di quelli di ieri. Non sono più così
preoccupata di volare dopo aver ricevuto la lettera di zia Ginny,
perciò vado davvero meglio e paro ogni singolo tiro. Anche se a
un certo punto sono abbastanza sicura che Dom mi abbia mandato addosso
un bolide di proposito.
“Dom! A che gioco stai giocando?” le urla James.
“Scusa,” mormora lei, ma non sembra per niente dispiaciuta.
Dopo un’ora di allenamento
siamo tutti troppo infreddoliti e stanchi per andare avanti,
perciò James dichiara il pareggio. Nello spogliatoio, Dom
è come un toro. È davvero arrabbiata per quello che ho detto a Malfoy la scorsa sera.
“Sul serio Rose, avresti potuto imbarazzarmi di più?” urla.
“Mi dispiace,” dico, anche se non è vero. “Ero solo di cattivo umore.”
“Almeno ti scuserai con lui?”
Io la fisso sotto shock, cercando di capire se stia scherzando.
“Scusarmi?” balbetto.
Raramento chiedo scusa, persino quando so di essere in torto. Sono la
persona più testarda al mando - Dom dovrebbe saperlo ormai!
“Bene,” dice con rabbia, afferra la sua borsa e si dirige verso la porta. La trattengo.
“Okay! Mi scuserò,” dico.
“Grazie,” dice e si calma notevolmente.
Afferro la mia borsa e mi incammino
verso il castello con Dom. Sfortunatamente, Al e Malfoy sono
nell’atrio che porta verso i sotterranei Serpeverde quando noi
entriamo. Dom corre verso Malfoy e io mi trascino dietro di lei molto a
malincuore. Questa sarà la cosa più umiliante che io
abbia mai dovuto fare.
“Hey, Rossa,” dice Al,
evidentemente contento che io sia comparsa, così da non dover
sopportare da solo Malfoy e Dom e lo loro nauseanti smancerie.
“Rose ha qualcosa da dirti, Scorpy,” dice Dom.
Scorpy? Sta scherzando?
“Oh, davvero?”
Ha negli occhi questo luccichio
malizioso incredibilmente irritante e gli angoli della bocca arricciati
come se stesse cercando di sopprimere un sorrisetto. Non amerei niente
più che lanciargli una maledizione in questo momento.
“Mi dispiace,” mormoro impercettibilmente.
“Cosa?” chiede Malfoy. “Non ho capito.”
Sto per spedirlo a calci all’inferno.
“Ho detto che mi dispiace,” dico chiaramente, “per ieri.”
E lui non può fare proprio a
meno di lasciare che quel sorriso trasparisca. E’ così
compiaciuto che vorrei solo dargli un pugno in faccia.
“Apprezzo le tue scuse, Weasley,” dice. “Mi hai davvero ferito ieri.”
Sto per colpirlo… Sto per colpirlo…
“Ora vado,” dico.
“A presto,” dice dopo
di me con un tono di voce falsissimo. Giuro, mi ci vuole ogni pezzetto
di forza nel mio corpo per non voltarmi e colpirlo.
Caracollo
furiosamente su per le scale, ma mi imbatto di testa in una ragazza
molto graziosa dai capelli ricci castani e un viso che mostra quanto
sia innocente e carina - voi non odiate la gente così?
“Oh, scusami Rose!”
È Jenny Winter, la ragazza di Al. Sono ancora indecisa se mi piaccia o meno.
Immagino sia bello che lei e Al
stiano uscendo insieme. Lei gli piace dal secondo anno, ma lui non ha
mai trovato il coraggio di parlarle. È qui che i fratelli Potter
differiscono tremendamente. Quando a James piace una ragazza, la
assilla per un sacco finché non accetta di uscire con lui. E di
solito non ci vuole molto, considerando che quasi ogni ragazza ad
Hogwarts che non è imparentata con lui ne è affascinata.
Onestamente, non ho idea del perché. D’altro canto, Al
è molto timido e introverso quando si tratta dell’altro
sesso. Ha già avuto delle ragazze, ma di solito erano ragazze
molto socievoli che volevano stare con lui solo per lo status derivato
dal suo cognome. Perciò immagino possiate capire perché
sono abbastanza protettiva nei confronti di Al, come allo stesso modo
lui è protettivo verso di me.
“Ciao, Jenny, giusto?” dico, nonostante sappia perfettamente chi è.
“Sì,” dice eccitata. “Sono la… ragazza di Al.”
Arrossisce nel dire la parola
“ragazza”. È ovvio che prima non aveva mai
considerato se stessa come una che potesse stare con Al. Comunque
sembra felice - felice in un modo un po’ sfigato. Mi accorgo solo
ora di come sia piccola. Ovviamente sapevo che era piccola, ma credevo
solo in confronto ad Al, invece è una buona testa più
bassa di me.
“Tutto bene?” chiede.
Ha certamente notato che sono come un babbuino con il culetto arrossato
dopo che mi sono dovuta scusare con Malfoy
.
“Ehm, sì,” mento. “Ho solo avuto un pessimo allenamento di Quidditch.”
“Oh, Al sarà felice di
saperlo! Tutto quello che fa è continuare a parlare di come
batterà i Grifondoro, sabato,” dice e rotea gli occhi
affettuosamente. Mi sforzo di ridacchiare. Non sono molto in vena di
far finta di essere simpatica.
“Um, Rose? Io…
suonerà un po’ strano… ma io capisco se tu sei
protettiva verso Al - intendo, voi due siete quasi come fratello e
sorella… ma io vorrei solo che tu sapessi che - beh, lui mi
piace davvero.”
La povera ragazza sembra sul punto
di morire per l’imbarazzo nel dire queste parole. Wow, deve
essere davvero intimidita da me.
“È bello sentirlo,” dico e annuisco a disagio.
“E inoltre,” continua. “Non sarebbe bello se tu e io potessimo essere amiche?”
È sempre una situazione
imbarazzante quando qualcuno ti chiede di essere suo amico. Di solito
gli amici diventano tali inconsciamente - l’attimo prima stai
seduto ai Tre Manici di Scopa chiacchierando con dei tizi a caso dopo
qualche Firewhiskey di troppo e quello dopo hai un amico per la vita
senza nemmeno capire come diavolo l’hai ottenuto. Piccole
Corvonero dai capelli ricci non ti fermano nei corridoi e ti
chiedono di essere tue amiche.
“Uhm, sì, certo,” dico, con la benché minima intenzione di portare avanti questa cosa.
Un sorriso sincero si distende sul
suo volto grazioso e sembra veramente felice per la mia risposta. Mi
chiedo se vorrà essere mia amica quando scoprirà che sono
incinta. Immagino che quando verrà fuori scoprirò chi
sono i miei veri amici.
“Grande!” esclama
entusiasticamente, facendomi indietreggiare un po’. “Ora ho
devo andare a fare un po’ di compiti. E’ stato bello
parlare con te, Rose.”
“Anche per me,” dico.
Sorride e saltella giù per il corridoio. Voi non odiate le persone adorabili?
No, non intendo la gente adorabile
- probabilmente suona un po’ ostile. Ma sapete quelle persone che
sono SEMPRE felici e vorresti solo che fossero colpite da Vaiolo di
Drago, così che semplicemente la SMETTESSERO DI SORRIDERE.
Questo è il tipo di persone che non riesco a sopportare. Certo,
in questi giorni ci sono molte persone che non riesco a sopportare.
Mercoledì mattina mi sveglio
molto presto. La mia ecografie è alle sette e mezza e non ho
ancora qualcuno con cui andare. Non considero nemmeno di chiedere a Dom
perché poi dovrei dirle tutta l’intera faccenda
dell’essere incinta del suo ragazzo. E diciamolo, sarebbe un
po’ imbarazzante. E non posso fare come ha suggerito zia Ginny e
dirlo a Lily perché poi dovrei dirle del fatto di essere incinta
del tipo di cui è innamorata e sarebbe una conversazione
piuttosto spiacevole.
Hugo è nella sala comune
quando scendo le scale. Non sembra che abbia dormito molto. Sta
certamente pensando a mamma e papà anche più di quanto
faccia io. Lui ha fatto i bagagli sotto i suoi occhi e anche se sta
sbadigliando, è evidente che non riesce a dormire.
“Buongiorno Hugh,” dico.
“’Giorno.” grugnisce.
Poi realizzo.
“Uhm, Hugo? Stamattina ho
quella cosa dell’ecografia, nell’Infermeria della
scuola… Madama Chips dice che dovrei portare qualcun con me. Ma
il fatto è che a dire il vero nessuno a Hogwarts sa della mia -
ehm - situazione… così… Verresti con me?”
Hugo sembra considerare un attimo la cosa e poi scuote le spalle e annuisce.
“Se mi farà perdere la lezione.”
Non la perderà, ma non
glielo dico. Andiamo nell’Infermeria insieme e fortunatamente
è ancora vuota. Madama Chips mi fa strada e mi dice di coricarmi
sul letto più lontano dalla porta.
“Ci vorranno solo pochi
minuti,” dice. Prepara questo grande scherzo bianco di fronte al
mio letto e poi chiude le tende attorno a noi. Hugo, che sembra molto a
disagio, si siede di fianco a me, ma sono contenta che sia qui. Madama
Chips prende una bottiglietta di una pozione blu, vi intinge un tampone
di cotone e poi lo strofina sulla mia pancia. Se devo essere onesta, fa
il solletico. Odio quando le cose ti solleticano la pancia,
perché poi ti viene un incontrollabile attacco di ridarella e
tutti pensano che hai strani problemi. Perciò faccio del mio
meglio per non ridere.
Madama Chips prende la bacchetta e
la passa su tutto il mio stomaco mormorando indecifrabili incantesimi.
L’immagine appare sullo schermo bianco in fondo al mio letto.
Mentre Madama Chips mi mostra il bambino, forzo un sorriso e qualche
‘oooh” perché non ho la minima idea di cosa dovrei
vederci. Per me è solo un mucchio di linee indistinte. Madama
Chips da un colpetto allo schermo con la sua bacchetta e quello si
riduce alle dimensioni di una cartolina.
“Questa è l’immagine della tua prima ecografia,” sorride e me la porge.
“Grazie,” dico. “È… uhm… bellissimo.”
Sorride di nuovo e poi ritorna nel suo ufficio.
“Che cosa dovremmo vederci?” chiede Hugo tranquillamente. Io alzo le spalle.
“Non ne ho idea.”
NOTE:
*in inglese "I have a bun in the oven" che ho tradotto appunto con "Ho
una pagnotta nel forno" è un modo di dire per "sono incinta."
ANGOLINO PER UNA DEDICA:
Con questo capitolo
faccio gli auguri a una persona speciale, Ernil, una ragazza
meravigliosa e una delle autrici che preferisco in assoluto! Tesoro, la
storia che mi hai regalato per il compleanno ce l'ho ancora nel
cuore... ahimè l'ispirazione a scrivere qualcosa non c'è stata, l'altra
storia che sto traducendo la conosci già XD, perciò approfitto di
questo capitolo per dirti: tanti auguri di buon compleanno! ♥ ♥ ♥
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Capitolo 8 *** Gimme A Break! ***
capitolo 8 nuovo
Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttrice: nefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)
CAPITOLO 8: Gimme A Break!
Per qualche sconosciuta ragione, per il resto della settimana porto con
me l'immagine
dell'ecografia. Ne ho fatta una copia e
l'ho mandata a zia Ginny, ma dubito che mamma e papà vorranno
vederla. Dopo tutto, è il motivo per cui stanno litigando, no?
Tengo la foto al sicuro nella tasca della mia tunica e la tiro fuori
ogni volta che vado in bagno o anche quando trovo un momento per me
stessa, solo per darle un'occhiata. Non sono ancora sicura a cosa
assomigli... Penso che ricordi fortemente una specie di zucca. E
diciamolo, c'è pieno di zucche nella mia famiglia.*
Hey, ho fatto una battuta!
Patetico che faccia battute così brillanti nella mia
testa e non ad alta voce. Suppongo che il mondo non conoscerà
mai il mio incredibile senso dell'umorismo e mi vedrà sempre
come un'arrabbiata testarossa incinta.
Mercoledì sera non c'è l'allenamento di Quidditch
perchè Al ha prenotato il campo per l'allenamento di Serpeverde.
Ne sono davvero contenta, perché ho un sacco di lavoro in
arretrato da recuperare. Perciò dopo cena mi dirigo verso la
biblioteca come la piccola secchiona che sono.
La biblioteca è totalmente deserta eccetto per quel tipo strano
al settimo anno a Tassorosso, John Lawson, che è sempre qui. Noi
lo chiamiamo l''Uomo Biblioteca' e io e Dom abbiamo anche inventato un
intero fumetto su di lui, quando eravamo al primo anno. Lui era un
supereroe che indossava una canotta con le iniziali 'UM' sul davanti.
Aveva lo speciale potere di leggere i libri a velocità super,
con l'aiuto dei suoi fidati compari, la Ragazza Libro e il Ragazzo
Letteratura. So che eravamo dei meravigliosi fenomeni, per aver davvero fatto
le strisce a fumetti.
Faccio un cenno di cortesia all'Uomo Biblioteca quando lo supero e la
sua presa sul libro si fa più forte mentre ricambia il saluto -
come se temesse che stessi per portargli via il libro. Sono in
biblioteca da nemmeno dieci minuti quando Dom irrompe rumorosamente,
guadagnandosi sguardi letali dal bibliotecario e occhiatacce
estremamente spaventati dall'Uomo Biblioteca. E' un po' una femminuccia
come supereroe.
"Rose! Non indovinerai mai chi si sposa!" Dom ansima, evidentemente ha corso per tutta la strada fino alla biblioteca.
Se dice lei e Malfoy, mi metto a piangere.
"Chi?"
Getta una lettera sul tavolo di fronte a me.
"Ted e Victoire!"
Cosa? Okay, ora vorrei davvero che invece fossero lei e Malfoy. Non
c'è verso che Teddy si sposi. Dovrebbe lasciarla per me! Questo
non era nei
piani! Vero, non ha ancora ben manifestato i suoi sentimenti per me, ma
è solo questione di tempo... SPOSATO? Sta scherzando?
Perché non me l'ha detto? Perchè ho dovuto scoprirlo da
Dom? Io e Ted ci diciamo tutto!
Sto per svenire.
Dom sembra così eccitata alla prospettiva che sua sorella
maggiore si sposi. Faccio del mio meglio per sembrare anche io felice,
ma colgo flash di me stessa nello specchio di fronte e il sorriso tirato sul mio volto mi fa sentire costipata.
"È meraviglioso," dico piano, ma faccio in modo che sembri che
parlo a bassa voce solo perché siamo in una biblioteca.
"Lo so!" dice ad alta voce, tanto che l'Uomo Biblioteca ci
guarda sotto shock. "Vero? E sarò la damigella d'onore!"
Spinge di nuovo la lettera verso di me, costringendomi a leggerla.
Dominique,
Come va la vita a Hogwarts in questi giorni? Tu e Lou mi mancate fin
da quando voi due siete andati via di nuovo, ma non immaginerai mai
cosa è successo... Teddy mi ha chiesto di sposarlo! La scorsa
sera, mi ha portato fuori in un ristorante molto carino a Diagon Alley
- champagne, ostriche e tutta quella roba lì - e poi si è messo in
ginocchio e tutto il resto! Avresti dovuto vedere l'anello, Dom,
è meraviglioso!
Ovviamente vorrò te come damigella d'onore! Non abbiamo decido
ancora
una data, ma stiamo pensando forse d'estate o il prossimo anno.
Vogliamo sposarci da qualche parte in Francia, forse nella casa di
campagna di grandmere e grandpere**. Nonno a nonna Weasley sono
così felici per noi, perchè Teddy sarà finalmente
un membro ufficiale della famiglia.
Teddy vuole che zio Harry sia il suo testimone, glielo ha già chiesto!
Comunque, ho pensato di scriverti e dirtelo prima che mamma e
papà avessero modo di farlo. Sono sicura che puoi aspettarti la
loro lettera fra la posta quotidiana!
Prenditi cura di te,
Victoire
"Non è romantico?" sospira.
"Uhm, sì," dico, con voce tremante. Oh Merlino, sto per iniziare
a piangere proprio qui in biblioteca. Penso sia ora che l'Uomo
Biblioteca intervenga e mi salvi da questo casino. Do un'occhiata al
cosiddetto Uomo Biblioteca - fa capolino da oltre il libro per vedere
cosa ci succede e quando vede che lo guardo, ci sparisce di nuovo dietro.
"Vado a risponderle," dice Dom. "Ci vediamo più tardi!"
Se ne va saltellando dalla biblioteca, inconsapevole della
devastazione che ha appena lasciato lungo il suo cammino. Chiudo i
miei libri di scuola, allungo una mano nella mia borsa e tiro fuori un
pezzo di pergamena e una piuma e inizio a scrivere furiosamente.
Ted,
Dom mi dice che ti sposi. La mia lettera deve essere stata persa alle
poste. Oppure devo essermi sbagliata quando ho pensato che fossimo
amici che si dicevano tutto prima che a chiunque altro. Ti ho
fatto sapere per primo quella che probabilmente è la notizia
più
grande che avrò mai nella mia vita. Evidentemente non merito lo
stesso trattamento, da come ti comporti, ma non riesco a capire bene il
perché. Non sei migliore di me, Ted. Potresti credere di esserlo
dato che io sono una mocciosetta incinta, ma non lo sei. Almeno io so
chi sono i miei amici.
Buon matrimonio. Spero che tu sia felice.
Rose
Sì, è immaturo. Sì, mi odierà per averla
inviata. Ma non mi importa più. In questo momento sono
così incavolata che non sto riesco proprio a pensare
razionalmente. Mi precipito in Guferia, afferro il primo uccello
ignaro, lego la lettera alla sua zampa e lo lancio dalla finestra.
Scivolo a terra contro il muro della Guferia e mi raggomitolo in una
piccola palla e inizio a piangere a dirotto. E' come se ogni minima emozione che ho represso dentro di me nelle ultime settimane
stesse uscendo in questo momento, in una pozza di lacrime. Il
fidanzamento mi ha fatto davvero passare il limite.
Ma non posso nemmeno raggomitolarmi in una palla sul pavimento della
Guferia e piangere a dirotto in pace. Lo scricchiolio della
porta che si apre e - oh Gesù, di tutte le Guferie in tutte le
scuole in tutto il mondo, doveva entrare in questa qua...
"Weasley, perché sei sul pavimento?" chiede Malfoy.
"Vattene," singhiozzo.
"Gesù, stai piangendo?" dice, una nota di divertimento nella voce.
"Va via!" urlo.
Non lo fa. Scivola giù contro il muro accanto a me e se ne sta lì
in silenzio per alcuni minuti. Vorrei che se ne andasse. Odio piangere
di fronte alla gente. Mi fa sembrare debole.
"Allora, mi dirai cosa c'è che non va?" chiede dopo un po'.
"Perché dovrei dirlo a te?" mormoro sgarbata.
"Perché, a quanto pare, sono l'unica persone a cui importa che
tu te ne stia seduta a piangere a dirotto in una Guferia puzzolente,"
dice
semplicemente.
"Non sto piangendo a dirotto," replico indignata.
"Certo," dice sarcasticamente. "Se lo dici tu."
"Sta zitto," scatto. "E scendi dal tuo alto cavallo. Non sei brillante come credi di essere."
"Siamo lunatici?" dice, ridendo forte. Non sembra offeso per il fatto che l'abbia appena attaccato. Questo mi irrita.
"Che ci fai qui?" dico con impazienza.
"Stavo cercando Dom, se ci tieni a saperlo. Mi ha detto che stava salendo qua per mandare una lettera a sua sorella."
"Oh," dico.
Devo ammetterlo, sono alquanto delusa di sentirlo. Non so perché,
ma mi ero convinta che fosse venuto qui apposta per vedermi....
Non che mi importi o altro. È solo che sarebbe stato bello se fosse importato a qualcuno. Persino se fosse solo Malfoy.
"Avresti preferito che non fosse così?"
"Che non fosse cosa?"
"Che non stessi cercando Dom."
Mi lascio sfuggire una falsa risata.
"Non è affar mio che cerchi chi ti piace!"
"Che problema hai, Weasley?" urla. "Perché sei così dannatamente complicata?"
"Non idea di cosa tu stia parlando," dico.
"Davvero? Ok, andiamo a letto insieme e poi mi dici di non dirlo a
nessuno e poi mi ignori per due mesi! Poi ci facciamo a Capodanno e
ancora mi allontani-"
"Uhm, a questo punto si potrebbe pensare che ti sei preso una cotta!" esclamo.
"Non mi freghi," dice. "So che ti piaccio."
"Stai uscendo con Dom!" urlo. "Perché vuoi piacermi?"
"Perché tu mi piaci!"
"E allora perchè diavolo stai uscendo con Dom?" grido.
"Non lo so!"
Il silenzio echeggia nella stanza, eccetto che per strani versi qua
e là dei gufi. Perchè con Malfoy mi trovo sempre in
situazioni imbarazzanti? Vorrei che la smettesse di fissarmi. Non ho
idea di cosa dirgli.
"Senti, capisco se non vuoi ferire Dom, ma... Io non sono felice con
lei," ammette. "Io... È solo che non riesco a togliermi te dalla
testa, mi stai facendo diventare matto! Non riesco nemmeno a
sopportarti... sei la ragazza più irritante di Hogwarts!"
"Sì, beh nemmeno io riesco a sopportarti," replico infantilmente.
"Perché non possiamo solo-"
"Non dirlo," dico. "Va via, Malfoy. Io non ti piaccio. Nemmeno mi
conosci. Ci sono cose di me... Se tu le scoprissi, io non ti piacerei.
Dico sul serio."
"Mettimi alla prova," dice.
Faccio una pausa.
Questo è quanto. Dovrò dirgli tutto. Può fare quello
che vuole quando lo scopre, non mi importa. Devo solo dirglielo. Come
diavolo faccio? Immagino potrei farlo in modo divertente,
gridandogli in faccia "sei papà!" per alleggerire l'atmosfera,
ma non sono sicura che l'apprezzerebbe. Penso potrei provare a
girarci intorno. Forse chiedergli se gli piacciono i bambini? O
mostrargli la foto dell'ecografia e dire "ti ricorda qualcuno?"
Okay, respira Rose. Puoi farcela. L'hai detto ai tuoi genitori! Dirlo a
Malfoy dovrebbe essere un gioco da ragazzi! Oh dio, vorrei che non mi
guardasse così.
"Okay," dico con calma. "Il fatto è-"
"Ciao ragazzi!"
Wow, Dom, grazie per aver beccato il PEGGIOR MOMENTO DELLA STORIA per
entrare in Guferia! Persino Mafloy non riesce a mascherare la sua
delusione nel vederla.
"Cosa ci fate seduti sul pavimento?" chiede.
"Niente," dico in fretta. "Me ne stavo proprio andando."
Faccio del mio meglio per evitare Malfoy tutto giovedì e
venerdì e da venerdì sera mi sento molto meglio per
tutto. Sì, sono ancora giù di morale per il fatto che
Teddy non solo non mi ha informata della sua decisione di sposare
Victoire, ma deve anche ancora rispondere a quella mia lettera
così
arrabbiata. Ma ho fatto del mio meglio per non pensarci. Trovo che meno
penso alle cose, meno spaventata e giù di morale sono. Prendete
per esempio la partita di Quidditch contro Serpeverde di domani. Ci
penso solo quando James mi urla di farmi una bella dormita stanotte e
di essere al meglio per giocare domani. Allora mi viene da vomitare nel
corridoio.
Vado con Chastity a Trasfigurazione venerdì pomeriggio
perchè sono quasi sicura che Dom sia fuori da qualche parte con
Malfoy. I corridoi sono brulicanti di gente che parla della partita di
Quidditch e dei piani per il fine settimana. Sembra un po'
più affollato del solito. Faccio del mio meglio per farmi strada
tra la folla per raggiungere in tempo Trasfigurazioni. La professoressa
Chang odia quando siamo in ritardo.
"Hey, Rose!"
Oh cavoli, è Laura Phelps. Che diavolo vuole?
"Ti è caduta questa," dice. Tiene in mano un pezzetto di carta
con un sorriso davvero inquietante sul volto. Lo afferro,
aspettandomi una specie di disegno infantile di me che cado da una
scopa... ma non lo è.
E' la mia ecografia.
"Qu-questa non è mia," mento in fretta.
"L'ho vista cadere dalla tua tasca," dice compiaciuta. "È carino. Ti assomiglia."
Mi guardo intorno in fretta per assicurarmi che nessuno ci stia ascoltando.
"Non puoi dirlo a nessuno," la prego pacatamente, ma sento che questa
è l'unica strada che posso percorrere ora. "Seriamente, non sto
scherzando Laura."
"Certo che non lo dirò a nessuno," dice, ma lo dice in modo
davvero falso e sta ancora sogghignando. "Dimmi, chi è il
papà?"
Mi allontano da lei con rabbia e corro verso Trasfigurazione. Non lo
dirà a nessuno. Se veramente ne sono convinta, allora
perchè
diavolo sono così nel panico? No, non lo dirà. E anche se
lo facesse, chi le crederebbe? La gente mi vede come il prefetto di
Grifondoro con buoni voti. Gli insegnanti dico sempre quanto assomiglio
alla mamma. (Certo, la mamma la mena sempre su come io sia "così
simile a [tuo] papà" quando faccio qualcosa di stupido. Cosa che
accade abbastanza spesso.) E quelli come la meravigliosa, intelligente,
ubbidiente, secchiona, dai capelli cespugliosi Hermione Granger Weasley
non si
troverebbero mai in questa situazione. Lei non ha mai fallito in
niente,
perciò come potrebbe aver fallito con sua figlia?
La Chang mi guarda severamente per il mio ritardo, perciò corro
al mio posto accanto a Dom. Fortunamente non ha deciso di mollarmi per
il suo prezioso ragazzo nelle lezioni che abbiamo con Serpeverde - per
ora. Riesco a malapena a concentrarmi sua qualsiasi cosa sia quella che
a quanto pare dovremmo fare. Laura Phelps entra in classe in ritardo,
ma inventa qualche stupida scusa sul non sentirsi bene, perciò
la Chang nemmeno si arrabbia! La vita non è giusta. Al e Malfoy
sono seduti nei banchi a lato dei nostri, perciò faccio del mio
meglio per tenere gli occhi fissi alla lavagna finchè alla fine
non suona la campanella. Dom mi saluta in fretta e corre verso Malfoy.
Grazie cugina. Sei la migliore. Certo, è meglio che io non
parli, vero?
Intendo, la sto tradendo con il suo ragazzo? Chi lo sa? Tutto quello
che so è che sono la peggior cugina del mondo.
"Stai andando a cena, Rossa?" chiede Al, che come me è stato abbandonato dal suo migliore amico.
"Devi proprio chiamarmi così?" dico esasperata, uscendo dall'aula insieme a lui.
"Non ti dà fastidio quando James ti chiama Rossa!"
"Mi dà fastidio. Ma lui è più vecchio di me e mi
chiama Rossa da quando ha imparato a parlare. Tu sembri solo copiarlo,"
spiego.
"Vero. Ma se ti dà fastidio, buon per me," si stringe nelle spalle.
Gli do un pugno al braccio.
"Hey, sei davvero forte per essere così piccoletta," dice, sfregandosi il braccio.
"Non sono piccola!" protesto, perchè non la sono. "È solo che tu sei molto alto."
James è già a cena quando scendiamo. Dom è seduta
con Malfoy al tavolo di Serpeverde, perciò Al fa una faccia schifata
e si siede invece al tavolo Grifondoro con noi.
"Ehi! Niente spie Serpeverde!" protesta James a vedere Al.
"Come se davvero volessi spiarvi," dice Al freddamente. "Non ho bisogno di consigli da Grifondoro, grazie mille."
E così inizia la rivalità tra fratelli e case. Deve
essere strano per James e Al essere capitani di quelle che
probabilmente sono le due case più in conflitto a Hogwarts. È
strano come riescano a rimanere in rapporti amichevoli l'uno con
l'altro, anche quando prendiamo a calci nel culo i Serpeverde alle
partite. Io e Hugo facciamo fatica ad andare d'accordo e siamo nella
stessa casa!
"Hey Albie."
Jenny Winter arriva dal tavolo Corvonero a quello Grifondoro per
sedersi con Al, che a quanto pare lei chiama "Albie". Ma ad Al non
sembra dispiacere. L'amore può fare cose davvero strane alla
gente. Ma penso ancora che "Scorpy" sia peggio. Al le avvolge un
braccio intorno alla vita e appena si siedono diventato tutti mielosi e
nauseanti. Guardo al tavolo dei Serpeverde e Dom e Malfoy sembrano il
loro specchio. Che vomito.
Con l'arrivo di Laura Phelps al tavolo della cena divento estremamente
nervosa. Ha ancora indosso quel sorriso totalmente insopportabile che
mi fa solo desiderare di prenderla a schiaffi, ma so di non poterlo
fare. Ha completo potere su di me e lo sa persino lei.
"Laura!" esclama James. "Come stai questa bella giornata di gennaio?"
Si spettina i capelli neri come fa ogni volta che cerca di
impressionare le ragazze e guarda verso Laura con quegli enormi occhi
marroni che assomigliano tantissimo a quelli di Ginny.
Mentre osservo James flirtare spudoratamente con Laura Phelps, noto il
gruppo di ragazze del terzo anno sedute in fondo al tavolo che guardano
gelosamente Laura, con sguardi che potrebbero uccidere. Forse potrei
far sì il fan club di mio cugino la uccida e poi non mi dovrei
preoccupare di niente.
Appena ho finito di cenare, mi alzo per andare via senza curarmi di
salutare gli altri. Ma Laura si accorge del mio allontanamento,
nonostante sia totalmente affascinata da quell'idiota di mio cugino in
quel momento.
"Te ne vai di già?" dice dolcemente.
"Uhm, sì," mormoro. "Ho un sacco di compiti."
"Oh, beh non stressarti troppo. Non si dovrebbero prendere le cose alla leggera... nelle tue condizioni."
Sto per cancellare quel sorriso compiaciuto da quel visetto grazioso! James,
come può piacerti una tale insopportabile puttanella? Comunque,
la battuta resta tutta per lei, dato che nessuno sembra avere notato il suo
commento sprezzante. Come si fa un incantesimo obliviante? Ho
intenzione di andare a vedere e poi eliminare tutti i ricordi che questa ragazza ha dalla sua testa già quasi vuota.
Quando arrivo nel mio dormitorio, c'è un gufo che bussa alla
finestra con una lettera legata alla zampa. Apro in fretta la finestra
e slego la lettera dalla zampa di un gufo davvero scontroso - immagino
non abbia dimenticato come l'ho buttato fuori dalla finestra
della Gufera.
Rose,
sapevo che avresti fatto così. Victoria era davvero emozionata,
così ha detto cha ha dovuto scrivere a Dom. Avevo intenzione di
dirlo a te per prima, ma sono stato davvero occupato - pensavo che tu
l'avresti capito. Sai che non penso a te come a una "mocciosetta
incinta" come dici tu. Tu sei una dei miei migliori amici. Smettila di
comportarti in maniera così infantile riguardo a questa cosa. Io
non mi sono comportato così quando tu mi hai detto che eri
incinta. E credimi, c'erano un sacco di cose che avrei voluto dire
allora, ma non l'ho fatto perchè sapevo che non avevi bisogno di
sentirle, proprio come io non ho bisogno di sentire tutti i tuoi
commenti maligni nella tua scorsa lettera. Sono fidanzato, questo
dovrebbe essere uno dei momenti più felici della mia vita. Non
rovinarmelo. Spero che tu ti stia riguardando perchè
evidentemente non hai bisogno o non vuoi che io mi prenda cura di te.
Ted
Strappo la lettera in piccoli pezzetti e li incenerisco con la mia
bacchetta. Questo è ciò che penso di quella stupida
lettera. Se non vuole "prendersi cura" di me, non me ne frega niente.
Sono piena di gente con cui confidarmi, non ho bisogno di lui. Pensa di
essere tanto migliore di me e se pensa che sono infantile
allora peggio per lui. E troppo occupato? Che diavolo significa? Non
siamo mai troppo occupati l'uno per l'altra! È troppo occupato
per
dirmi che è fidanzato?
Non scrivo una risposta. Non è che gli importerebbe se lo
facessi. Mi trascino a letto, senza preoccuparmi davvero di che ora
siano e fisso con rabbia la parte superiore del mio letto a
baldacchino. Lì su c'è una foto davvero vecchia di mamma,
papà e zio Harry di quando erano al primo o secondo anno.
Sembrano così felici, mentre sorridono e salutano con la mano
l'esterno della foto senza una preoccupazione al mondo. Non è
strano che nonostante a quei tempi Voldemort fosse ancora vivo, la vita per
mamma e papà fosse più felice di quanto non sia ora?
La mattina della partita di Quidditch Serpeverde contro Grifondoro mi
sveglio con quella familiare sensazione di paura e ansia alla bocca
dello stomaco. È presto - non riesco a vedere la mia sveglia, ma
dato che fuori è ancora buio, immagino che siano le prime ore
del mattino. Non cerco nemmeno di rimettermi a dormire, perchè
so che è solo una perdita di tempo ed energie - in fin dei conti ieri sera mi
sono addormentata verso le sette. Al contrario, mi alzo e
vago per la sala comune per alcune ore, cercando di evitare di pensare
alla partita prossima.
Sto per giocare una partita di Quidditch, anche se sono incinta. Questo
non può essere una buona cosa, vero? Voglio dire, so che Ginny
ha detto che avrei potuto volare, ma ancora non credo che giocare a
Quidditch sia un bene per una ragazza nelle mie condizioni. Ma non
posso tirarmi indietro ora - James mi ucciderebbe (uccidendo di
conseguenza il bambino comunque) se non mi presentassi, Serpeverde
vincerebbe e Malfoy e Al se ne andrebbe impettiti in giro per Hogwarts,
come se si meritassero quel posto - non posso lasciare che accada.
Nessuno dei miei figli porterà questo tipo di sofferenza nel
mondo.
Perciò alle otto in punti lascio la sala comune e vado a fare
colazione. Non sono particolarmente affamata, ma so che devo mangiare
qualcosa per tenermi in forze. Sbocconcello un pezzo di toast per
alcuni minuti e poi abbandono completamente l'idea. Sto iniziando a
sentirmi davvero nauseata (come al solito). Ma questa volta è
per il nervoso. James sembra nervoso proprio quanto me, ma riesce a
divorare al sua colazione - è solo molto più silenzioso di
quanto non sia di solito.
Dopo la colazione ci dirigiamo verso gli spogliatoi di Grifondoro. I
Serpeverdi ci urlano dietro mentre ci incamminiamo verso la la porta,
ma cerco di non cogliere le osservazioni. James gli fa il dito medio,
provocando ancora più insulti lungo il nostro percorso.
"Rose!"
Mi volto e vedo Laura Phelps che corre verso di me. Che diavolo vuole?
"Buona fortuna per la partita di oggi," dice e strizza l'occhio a James che è accanto a me.
"Oh, uhm, grazie," mormoro.
"Potrebbe essere... informativa."
"Di che parli?" sussurro furiosa.
Tiene in mando una foto della mia ecografia.
"Ho fatto una copia," sorride. "E ho intenzione di dirlo a tutti."
"Perchè?" urlo, il cuore impazzito per il panico.
"Perchè sei una stronza," dice semplicemente. "E io ti odio. E
penso che gli studenti di Hogwarts dovrebbero vedere il loro prefetto
per chi è realmente... una marcia puttanella."
Mi fa l'occhiolino e trotterella allegramente verso la Sala Grande.
Sono nel panico più ora di quando ho scoperto di essere incinta.
Oh mio dio, lo dirà a tutti. Laura Phelps è una stronza
manipolatrice e si prenderà il gran piacere di diffondere la
gloriosa notizia che Rose Weasley, il prefetto di Grifondoro, è
incinta. Penso che dovrei semplicemente scappare da Hogwarts e non
tornare mai più.
"Rossa! Datti una mossa!" grida James da fuori la Sala grande.
Okay, giocherò questa partita e poi scapperò da Hogwarts.
Sarò ricordata come il portiere di Quidditch di Grifondoro che
ha vinto la partita contro Serpeverde prima di sparire per sempre dalla
faccia della terra. Ruberò il mantello dell'invisibilità
di James e vivrò lì sotto per sempre. E no, non penso di
essere minimamente drastica!
James fa il suo usuale discorso di incoraggiamento, ma non sto
ascoltando, mentre indosso la mia divisa da Quidditch.. Mi chiedo dove
sia Laura Phelps ora - a quante persone l'ha già detto? Posso
scommettere la mia gamba sinistra che l'ha già detto a Chastity
Finch, che mi piace abbastanza - non vorrà più conoscermi
ora. Dom è seduta di fronte a me, la sua mazza da Battitore in
mano e mi sorride incoraggiante. Mi odierà a morte quando lo
scoprirà.
"È ora," dice James, prendendo la sua scopa. Tutti noi facciamo
lo stesso e lo seguiamo fuori dallo spogliatoio e nel campo da
Quidditch.
A dire il vero volare è la sensazione più bella al mondo,
ma in questo momento, appena mi alzo in volo nel campo, non riesco
nemmeno a concentrarmi sulla sensazione di completa euforia che viene
solo dal volare su una scopa. I miei occhi stanno scrutando la folla in
cerca di Laura Phelps - ma ovviamente non riesco a vederla considerando
che quasi tutti gli studenti di Hogwarts sono qui per vedere la
partita. Prendo il mio posto ai pali della porta. Viene rilasciata la
Pluffa, la voce del commentatore riempie lo stadio... la partita inizia.
"Benvenuti a quella che si prospetta essere la miglior partia di
Quidditch della stagione - Serpeverde contro Grifondoro! La squadra
Serpeverde sembra sia eccezionale quest'anno! Capitanata da Albus Potter,
Cacciatore, i Serpeverde sono i favoriti a vincere la partita con
Scorpius Malfoy come Cercatore, Lorcan e Lysander Scamandro come
Battitori, Henrietta Flitt come Portiere e Jason Bates e Kyle Montague
come Cacciatori! I Grifondoro, capitanati nientemeno che dal fratello
di Albus Potter, James, hanno messo su una forte squadra anche
quest'anno! Potter gioca come Cercatore, Rose Weasley come Portiere,
Dominique e Fred Weasley come Battitori e Simon Paciock, Seàn
Finnigan e Fiona Jordan come Cacciotori!
"Entrambi i Potter stanno volando davvero bene oggi. I Grifondoro sono
in possesso della pluffa - Paciock passa a Finnigan, di nuovo a
Paciock... tira... parata da Henrietta Flitt! Potter... ehm, intendo,
il Potter Serpevedere è in possesso di pluffa ora, passa a
Bates... passa a Montague e... ouch! È stato colpito da un
bolido da Dominique Weasley! I Grifondoro hanno la pluffa! Jordan devia
un bolide colpito da uno degli Scamandro... non sono sicuro quale...
passa la pluffa a Paciock che la fa cadere! Presa da Fiona Jordan che
tira e... PUNTO PER GRIFONDORO!
"Il punteggio è 10-0 per Grifondoro! Malfoy e Potter... intendo
il Potter Grifondoro... girano per il campo ma non ci sono stati
ancora segni del boccino d'oro! I Serpeverde sono in possesso... Bates
passa la pluffa a Montague... passa a Potter... il Potter Serpeverde...
tira... PUNTO PER SERPEVERDE! Che punto! Rose Weasley sembra essere su
un altro pianeta! Il punteggio è pari, 10-10!" Non mi ero
nemmeno accorta che Al stesse venendo verso di me con la pluffa finche
non è stato troppo tardi.
"SVEGLIATI ROSSA! urla James da sopra di me. Scorpius mi guarda come per dire, che diavolo stai facendo?
All'improvviso la voce del commentatore cambia. Era un Tassorosso del
sesto anno, Gregory McPhilips, che stava commentando, come fa a tutte
le partite, ma ora la voce di una ragazza riempie lo stadio.
"Scusate gente, Gregory si è preso una piccola pausa per andare
in bagno," dice dolcemente la voce... è una voce troppo
familiare.
Do un'occhiata al palco dei commentatori - Gregory è lì,
con la bacchetta puntata verso la propria gola e che muove le labbra,
ma nessun suono ne esce. Sembra terribilmente confuso sul motivo per
cui qualcuno gli abbia appena portato via il suo compito.
"Albus Potter passa la pluffa a... qualcuno... e lo la passando a ...
uno di quei tipi in verde... che viene colpito da una di quelle palle
nere... sembra far davvero male... Uno dei tipi in rosso ha la
pluffa... o forse è una ragazza... non so... Oh, i tipi verdi
l'hanno presa di nuovo! La passano... la passando ancora... l'hanno
ancora i tipi verdi... vanno a segnare... andateci piano con Rose,
ragazzi, è INCINTA! Oops, l'ho detto ad alta voce? Scusa, Rosie."
E all'improvviso realizzo di chi è la voce che ha riempito
l'intero stadio da Quidditch... Laura Phelps. L'intero stadio è
ammutolito. Il gioco è rimasto sospeso a mezz'aria. La gente sta
ancora cercando di capira cosa è stato detto e io mi sento
talmente svenire che penso di star per cadere dalla mia scopa. Per
evitare che accada, volo velocemente verso terra, salto giù
dalla mia scopa e corro negli spogliatoio Grifondoro e in un cubicolo
dei bagni a piangere a dirotto. Sono quasi sicura che la gente
là fuori stia ancora cercando di capire che diavolo stia
succedendo.
La voce di Luara non si riesce più a sentire e Gregory è tornato a commentare.
"Scusate," dice a disagio. "I Serpeverde sono in possesso della pluffa.
Albus Potter lascia cadere la pluffa, vola fino a terra e corre fuori
dal campo seguito subito da James Potter! Fred e Dominique Weasley
seguono e... anche il Cercatore Serpeverde, Malfoy ha abbandonato il
gioco!"
Li sento irrompere negli spogliatoi. Prima Al e James che stanno urlando l'uno all'altro, entrambi senza fiato per la partita.
"Certo che non è vero!" ansima Al. "È solo quella stronza della Phelps che mette su dei casini!"
"Rossa!" chiama James. "Rossa, sei lì dentro?"
Non dico niente, ma il mio incontrollato tirar su con il naso mi fa scoprire. Al bussa gentilmente alla porta.
"Rose," dice, sapendo che questo è il momento di usare il mio vero nome. "Vieni fuori. Nessuno le crede."
"Sì," dice James indignato. "È una vacca pettegola!"
E' bello che James scelga me rispetto alla ragazza che gli piace. Ma io non esco ancora... mai.
Sento la porta aprirsi di nuovo.
"Dove è?" sento urlare Dom.
"Vuoi che maledica quell'idiota della Phelps?" chiede Fred.
"Rose!" chiama Dom.
Non posso affrontarla. Non posso affrontare nessuno di loro in questo
momento. Vorrei che tutti loro se ne andassero e basta, in modo da
potermi riappacificare da sola con tutto questo. Ma sembra che nessuno di loro
vada da qualche parte. È come se stessero aspettando una
conferma del fatto che Laura Phelps sta mentendo. Vorrei di tutto cuore
poter semplicemente uscire da questo cubicolo con un grosso sorriso sul
volto e dire, sì Fred, puoi maledire quell'idiota della Phelps.
Ma non posso più farlo. Non riesco più a mentire alla
famiglia con cui ho passato quasi ogni giorno della mia vita. Le ultime
settimane sono state così difficili ed è tempo di
farglielo sapere.
Apro la porta lentamente e i loro mormorii cessano appena mi
intravedono. Do un'occhiata al mio riflesso allo specchio di fronte. I
miei capelli sono spaventosi per il volo, il mio viso è rosso e
chiazzato e i miei occhi sono gonfi e pesti. Ho un aspetto
assolutamente orribile. Mi guardano tutti con aspettativa.
"Rose, nessuno le crede," dice Dom piano. "Sappiamo che non sei incinta. Voglio dire, è ridicolo!"
Gli altri annuiscono in approvazione. Questo è anche più
difficile che doverlo dire ai miei genitori. La porta dello spogliatoio
si apre e Malfoy entra, con il fiatone. Si guarda intorno, ma alla fine
il suo sguardo si fissa su di me, proprio come quello di chiunque altro.
"Che sta succedendo?" chiede Malfoy.
"Non è niente," dice Dom. "Andiamo, Rose. Torniamo fuori e finiamo la partita."
"Non posso," singhiozzo.
"Certo che puoi," dice. "Come ho detto, nessuno crede a Laura!"
"Beh, invece dovrebbero!" urlo.
Ora un silenzio sconvolto riempie gli spogliatoi. Tutti sembrano
terribilmente confusi, tranne per Malfoy che ha un'espressione di
totale shock sul volto.
"Che stai dicendo, Rose?" chiede Fred gentilmente.
"Non sta mentendo," dico a bassa voce.
NOTE
* il gioco di parole è fatto su nut, che significa al contempo
noce, ma anche zucca (nel senso di testa)/matto/coglione. Alla fine ho
optato per la parola zucca, che in italiano ha comunque doppio
significato e poteva prestarsi al gioco di parole, non divertente come
quello originale, è ovvio...
** in francese nel testo
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Capitolo 9 *** Parents Dispute ***
capitolo 9 nuovo
Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttrice: nefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)
CAPITOLO 9: Parents Dispute
A volte vorrei essere un animagus.
In questo momento, ad esempio. Se potessi trasformarmi in un insetto o
in un uccello o persino in un topo, potrei scappar via da
questo spogliatoio e vivere per sempre come animale. La vita sarebbe
più semplice, non è vero? Ti accoppi con centinaia di
partner diversi e non importa a nessuno se sei stato con i tuo cugini
oppure no, perché è probabile che con chi ti stai
accoppiando sia comunque un tuo lontano cugino. Ma ti importa? No,
perché sei un dannato insetto e non hai idea di cosa sia un
cugino. E se fossi un animale e fossi incinta, è probabile che finirei per
mangiare il mio bambino, una volta nato. Problema risolto.
Ma sfortunatamente sono una strega
umana, intrappolata in questo spogliatoio Grifondoro con Fred, James,
Al, Dom e Malfoy che mi fissano con in volto espressioni di puro
sbigottimento. Non posso nemmeno scappare fuori dalla porta
perché la stanno bloccando. E anche se fuggissi da qua, ci
sarebbero centinaia di studenti che riderebbero e mi indicherebbero
come se fosse una specie di mostro.
James è il primo a
riprendersi dalla bomba che ho lanciato. Tossicchia a disagio, si passa
le mani tra i capelli nerissimi (come fa sempre) e si sposta da un
piede all’altro per un po’.
“C-come?” chiede incredulo.
“Vuoi che ti faccia un disegnino?” replico con rabbia.
Che domanda ridicola.
“No, voglio dire… Chi è il padre?”
Al, Fred e Dom annuiscono
e Malfoy sembra davvero sperare che io dica qualche nome a caso.
Ma io non dico
nessun nome. Continuo semplicemente a fissare Malfoy, come se stessi
cercando di dirgli in modo subliminale che il bambino è suo. Ma
lui
continua a ricambiare il mio sguardo con determinazione, perché
non ci crederà finchè non glielo dirò.
“Aspetta un attimo,” dice Al. “Perché sta guardando lui?”
Al guarda alternativamente me e
Malfoy, estremamente confuso. Dom inizia a ridere, una risata troppo
acuta e nervosa per essere credibile come vera.
“Stai scherzando,”
ride. “Questo è uno dei tuoi strani scherzi, vero Rose?
E’ come quella volta in cui correvi in giro vestita da
Dissennatore all’anniversario di matrimonio di nonno e
nonna… Ci siamo cascati, vero?
Di nuovo, non dico niente e abbasso lo sguardo sui miei piedi perché non riesco più a guardare Malfoy.
“Rose,” insiste lei. “Dimmi che stai scherzando.”
Scuoto la testa tristemente. Oh, perché è dovuto succedere tutto questo?
“Lui?” urla Fred, indicando Malfoy.
“Non sei seria, Rossa,” si unisce James.
Ormai li sto a malapena ascoltando.
Dom è rimasta del tutto ammutolita e Malfoy è senza
parole. Sento che scoppierò a piangere a momenti.
“Come hai potuto essere così stupida, Rose?”
“Taci!” urlo. “Non ho bisogno che mi butti addosso della merda, Al!”
Al, James e Fred si voltano verso Malfoy. È diventato molto più pallido di quanto non sia di solito.
“Sei andato a letto con mia cugina?” chiede piano Al, ma la rabbia è ben evidente nel suo tono fermo.
“Io- Io, ehm…”
James e Fred estraggono le
bacchette e le puntano contro di lui, ma le abbassano, anche se di poco,
quando la porta si spalanca ed entrano l’allenatore Baston e la
professoressa Chang. Baston sembra davvero arrabbiato, mentre la Chang
sembra sul punto di mettersi a piangere - beh certo, come sempre.
“Che diavolo sta succedendo?
Perché c’è mezza squadra Grifondoro qui dentro?
Malfoy, non dovresti essere negli spogliatoi dei Grifondoro!”
abbaia Baston.
“Potter, Weasley, abbassate le bacchette,” ordina la Chang.
Lo fanno, ma davvero a malincuore. Nessuno dei due distoglie lo sguardo da Malfoy anche solo per un attimo.
“Rose, vieni con me,” dice la Chang prima di uscire a passo svelto dallo spogliatoio.
“Ohi! Aspettate un attimo! E
la partita?” sento chiamare Baston mentre seguo la Chang oltre la
porta. Non c‘è un briciolo di sensibilità in
quell‘uomo. La Chang va così rapida che devo praticamente
correre per stare al passo con lei. Fortunatamente quando raggiungiamo
la scuola i corridoi sono vuoti dato che quasi tutti gli studenti di
Hogwarts sono allo stadio da Quidditch a cercare di capire che
diavolo stia succendo. La Chang mi accompagna fino all’ufficio
del preside. Appena superiamo la porta, sono tirata in un forte
abbraccio da-
“Zia Ginny?” esclamo.
“Il professor Vitious mi ha
contattata quando non è riuscito a raggiungere i tuoi genitori -
non preoccuparti per loro, stanno bene - che è successo?”
Vitious mi fa sedere sulla sedia di
fronte alla scrivania e io spiego tutto. All’inizio sono troppo
sconvolta anche solo per pensare razionalmente, ma nel momento in cui
ho finito di spiegare la situazione, Vitious sembra sorpreso, la Chang
indifferente e Ginny sconvolta di sentire chi sia il padre del mio
bambino. Beh, non potevo evitare questo dettaglio, no?
“Va tutto bene, signorina
Weasley,” dice Vitious gentilmente. “Non sei la prima
studentessa di Hogwarts che rimane incinta, e dubito che sarai
l’ultima.”
Hmmm, che sollievo. Ora che ne dite di cancellare la memoria di tutti gli studenti di Hogwarts?
“Sei stata da Madama Chips?” chiede.
“Sì, mercoledì.”
“E hai parlato con i Malfoy?”
Prego? I Malfoy?
Plurale?
Si aspetta davvero che mi sieda non
solo con Scorpius, ma anche con Draco e Astoria Malfoy e spieghi la
situazione? Uhm, forse potrei invitare i miei genitori e
mamma potrebbe prendere a schiaffi Draco di nuovo, come a quanto
pare ha fatto al terzo anno. Non sarebbe per niente imbarazzante. Entro
cinque anni
racconterò a mio figlio la storia di come “Nonna prese a
schiaffi Nonno”.
Anzi cancellate, come “Nonna
prese a schiaffi entrambi i Nonni.” Mia mamma non è
affatto affascinante quanto crede di essere. Sono sorpresa di essere
venuta fuori così normale, con genitori come i miei.
Sì, considero perfettamente
normale una sedicenne incinta che parla a se stessa nella propria testa
e progetta di passare la propria vita (e anche dopo) a infestare bagni,
grazie tante.
Mentre Vitious parla a ruota libera
su qualcos’altro, mi isolo del tutto. Sembra
che nemmeno la professoressa Chang lo stia ascoltando. Sta guardando -
no, uccidendo con lo sguardo - zia Ginny con estremo disprezzo. Riesco
a vedere che Ginny sta facendo del suo meglio per sembrare interessata
a quello che dice Vitious, ma continua a guardare la Chang con la coda
dell’occhio. E riconosco quello sguardo. È lo stesso
sguardo che lancia a James quando fa qualcosa di davvero terribile,
come la volta che ha fatto esplodere il capanno del giardino o ha
cercato di far giocare Al con una GiraTempo quando aveva sette anni.
È lo sguardo che ha quando è infastidita sul serio da
qualcosa o da qualcuno.
Prima che possa anche solo iniziare
a immaginare perché Ginny e la Chang si stiano lanciando sguardi
letali, una donna sui quarantanni appare nel camino dietro la scrivania
di Vitious. Lui sobbalza per lo spavento ma quando si volta per vedere
chi sia si rilassa.
“Oh, è lei signora Weasley,” dice gentilmente.
È zia Audrey, ma che ci faccia qui è un mistero per me.
“Buongiorno professore.
Ginny, spero non ti dispiaccia se mi aggrego,” dice. “Rose,
ho sentito del tuo - ehm - piccolo problema.”
Ho sempre notato che quando zia
Audrey parla di qualcosa che considera vergognoso o indegno di lei, usa
la parola “piccolo” per descriverlo, come per minimizzarlo.
Per esempio quando parla a zio George del “Tiri Vispi
Weasley” lo chiama “il tuo piccolo negozio di
scherzi”, cosa che fa davvero incazzare a morte George. È
irritante proprio come zio Percy, se non di più. Non è di
certo una donna molto affascinante. Sì, è di
bell’aspetto nel senso convenzionale del termine, ma ho il vago
sospetto che sia nata senza personalità. Non lascia mai sciolti
i suoi capelli grigio topo, ma sempre raccolti in una coda stretta.
Mette sempre questo atroce rossetto rosso e ha costantemente
l’aspetto di qualcuno che è stato appena insultato a morte
o ha una puzza terribile sotto il naso. Secondo me, è una snob
so-tutto-io con delusioni di grandiosità e non sono
l’unica in famiglia a pensarla così. So per certo che
è la nuora che zia Molly preferisce di meno. Mamma fa del suo
meglio per essere carina con lei, ma papà non riesce a stare
nella stessa stanza con lei per più di cinque minuti senza avere
un collasso nervoso. E una volta ho sentito zio Harry dire che è
sua zia Petunia in formato strega… qualunque cosa significhi.
“Che ci fai qui?” chiedo, cercando di non sembrare maleducata, ma non penso di esserci riuscita.
“Beh, ho sentito della tua situazione-”
“Aspetta, come cavolo
l’hai saputo?” esclamo. So che non prenderà bene il
mio uso della parola “cavolo”, ma in questo momento non me
ne frega niente.
“Beh, ero dai Potter quando Ginny ha ricevuto il messaggio dal preside-”
“Audrey,” interviene Ginny. “Ti avevo detto che potevo occuparmene da sola.”
“Sì, sì lo so,
ma più si è meglio è! Due teste sono meglio di
una! L’unione fa la forza!”
“Sì, abbiamo recepito il
messaggio,” dico con aria truce. È l’ultima persona
che voglio o ho bisogno di vedere in questo momento. Non ho bisogno di
lei che mi guarda dall’alto in basso come se fossi una specie di
insetto. Proprio come mi sta guardando ora.
Bussano alla porta ed entra Baston
seguito subito da Malfoy, che ha un’aria davvero sconvolta e
senza dubbio arrabbiata. Sento Ginny accanto a me tendersi e afferrarmi
la mano in supporto perché sa che ne ho bisogno ora più
che mai. E anche se apprezzo davvero tutto quello che ha fatto per me,
penso di aver realmente bisogno di mamma.
“Bene,” inizia Baston.
“Qualcuno vuole spiegarmi perché una delle partite di
Quidditch più importanti della stagione è stata
abbandonata a mezz’aria?”
“Baston,” sibila la Chang. “Pensi mai a qualcos’altro oltre a quel dannato Quidditch?”
Baston fa per protestare, ma
Vitious alza una piccola mano per fermarlo. A dispetto della sua
taglia, Vitious ha il potere di zittire persino l’allenatore
Baston, semplicemente sollevando una mano. A quanto pare la taglia non
ha importanza.
“Penso che si possa fare una
partita di recupero, Baston,” dice Vitious. “La prego di
annunciare che la partita è stata cancellata.”
Baston illividisce, ma non discute.
Esce subito dall’ufficio e sbatte la porta dietro di sé
come un certo adolescente lunatico. Io e Ginny siamo sedute di fronte a
Vitious con le spalle verso Malfoy, che ormai sembra incapace di
proferir parola. Zia Audrey sta controllando il proprio riflesso nello
specchio accanto al ritratto del professor Silente. Sono quasi certa di
averlo visto roteare gli occhi.
“Signor Malfoy, siediti,” dice Vitious, facendo apparire una sedia proprio accanto alla mia. Grazie, signore.
Malfoy si avvicina lentamente alla
sedia e ci crolla sopra, evitando deliberatamente le mie occhiate.
È deciso a non rivolgermi nemmeno lo sguardo. Immagino di non
poterlo biasimare - mi odierei anche io se fossi in lui.
“Questo è
evidentemente un argomento molto delicato,” inizia Vitious, ma
è di nuovo interrotto da due persone che sbucano dal camino
dietro la sua scrivania. Riconosco l’uomo dai capelli rossi
seguito subito dalla donna dai capelli cespugliosi - i miei genitori.
Si stanno sfacciatamente ignorando l’un altro, proprio nello
stesso modo in cui Malfoy sta ignorando me.
“Ron! Hermione!”
esclama Ginny. Devo ammettere che solo scioccata quanto lei che si
siano davvero fatti vedere, oltretutto insieme.
Papà sembra voler saltare addosso a Malfoy e strangolarlo a morte.
“Abbiamo appena ricevuto la
notizia… eravamo a Hogsmeade quando il gufo ci ha
trovati,” dice mamma. Che diavolo ci facevano loro a Hogsmeade?
Mamma siede su una delle sedie che
Vitious ha evocato dal nulla. Ha un aspetto terribile. So che è
passata solo una settimana da quando l’ho vista, ma sembra che da
allora non si sia nemmeno spazzolata i capelli, per non parlare del
lavarli, e ha cerchi scuri sotto gli occhi da non crederci. Papà
non è messo molto meglio. La barba è davvero trascurata -
mamma gli sta sempre dietro perché si rada, ma in questo momento
sembra che non si sia mai rasato nella sua vita. Anche i suoi capelli
non sono stati evidentemente lavati né pettinati - onestamente,
che ho fatto per meritare dei genitori così puzzoni?
E intendo puzzoni in senso letterale.
“Ora che siamo tutti sistemati,” ricomincia Vitious. “Ci sono alcune questioni che dovrebbero essere -”
E il rumore delle fiamme crepitanti dal camino dietro di lui ancora una volta lasciano in sospeso il suo discorso.
“Oh, per l’amor di Merlino!” squittisce e si volta per vedere chi sia.
Prima esce dal camino una donna
alta e magra, con i capelli scuri e gli occhi nerissimi. La sua pelle
pallida e le labbra rosse la fanno assomigliare a una specie di
vampiro, ma quando mi sorride sembra abbastanza amichevole. Poi
realizzo che in realtà non sta sorridendo a me - sta sorridendo
a Malfoy.
“Scorpius, tesoro, che
succede?” chiede la donna, piombando su di lui e baciandolo su
una guancia. Scorpius la scansa e si sfrega la guancia.
“Non saresti dovuta venire, mamma,” mormora.
Questa è la madre di
Scorpius? Non l’ho mai vista prima d’ora perché di
solito è il padre di Malfoy che lo accompagna a King Cross ogni
settembre. Scorpius non assomiglia per niente a sua madre, eccetto che
per gli occhi scuri. Se non fosse per quelli, sarebbe difficile dire
che sono anche solo parenti.
Un uomo esce dal camino pochi
secondi dopo e lo riconosco subito come Draco Malfoy. Ora papà
sembra pronto a uccidere. Dietro i capelli rossi, davvero lunghi e
spettinati, posso vedere i suoi occhi blu stringersi dal disgusto
all’arrivo del signor Malfoy. E a una prima impressione, il
signor Malfoy si sente allo stesso modo nei suoi confronti. Draco
è praticamente calvo e i pochi capelli che gli sono rimasti sono
di un biondo più chiaro di quelli di suo figlio.
“Signori Malfoy,” dice
Vitious evocando altre sedie. Sul serio, ci sono più sedie qui
che in un dannato negozio di mobili.
“Sta diventando un po’
affollato qui,” dice Ginny, notando l’evidente tensione che
si è accumulata a ogni arrivo nell’ufficio. “Audrey,
forse io e te dovremmo tornare a casa mia…”
“Uhm? Oh, sì,”
dice Audrey con distacco, fissando le proprie sopraciglia allo
specchio. Ovviamente non si è nemmeno accorta che i miei
genitori e quelli di Malfoy sono qui.
Ginny mi fa un sorriso di
incoraggiamento, afferra zia Audrey per un braccio e la trascina fino
al camino. Prende un pugno di Metropolvere e dice “Villa
Boscosa” e scompare tra le fiamme. Audrey fa lo stesso prima
mimare con le labbra un “mandami un gufo” a mamma, che la
sta a malapena guardando.
“Comunque, come stavo dicendo,” continua Vitious. “Il-”
“Scorpius,” strascica
Draco, come se Vitious non avesse nemmeno parlato. Vitious salta
giù dalla sua sedia, sospira pesantemente e se ne va impettito
fuori dal suo ufficio, ammettendo la sconfitta. Sembra che nessun altro
se ne sia accorto. Wow, siamo riusciti a cacciare il preside dal suo
stesso ufficio.
“Che diamine sta succedendo
qui?” scatta Draco contro il figlio. Malfoy si stringe nelle
spalle. Ha la testa appoggiata sulla mano e sta fissando
attentamente il pavimento.
“Non ignorarmi,” sibila Draco. “Cosa hai fatto questa volta?”
“Draco,” dice dolcemente la signora Malfoy, ma suo marito la zittisce.
“Senti, sappiamo che è
qualcosa di grave - abbiamo ricevuto ricevuto altre volte dei gufi a
casa, ma non ci si saremmo mai aspettati di essere chiamati con
urgenza! Devi aver davvero fatto un casino questa volta!” dice
Draco, la voce più forte e alta a ogni parola.
“Questo è tutto quello che sono, vero? Un gran casinista,” mormora Scorpius.
“Non provare nemmeno a rigirare la frittata!” urla Draco. “Dicci che hai combinato!”
“A quanto pare l’ho
messa incinta!” urla Scorpius indicandomi, ma evitando ancora di guardarmi. Non riesco a far finta che questo non mi ferisca.
Oh no, Draco sta per iniziare con me… Come si fa uno Schiantesimo?
“Cosa?” sussurra Draco con disgusto. La signora Malfoy e Draco guardano alternativamente me e Scorpius.
“Lei?” urla Draco. “Una Weasley? Hai messo incinta una Weasley?”
Papà all’improvviso si alza. È molto più alto di Draco, ma lui non sembra intimidito.
“Taci, Malfoy,” dice papà con tono seccato.
“Mi stavo chiedendo quando
avessi intenzione di dir qualcosa, Weasley,” sogghigna Draco.
“Alla fine ti è cresciuta un po’ di spina
dorsale?”
“Ti prendo a schiaffi per una
settimana se non chiudi la bocca,” sibila papà. Mamma si
alza e cerca di calmare papà, ma lui la ignora. Draco fa lo
stesso con sua moglie, Astoria.
“È tutta colpa tua,
Donnola*,” dice Draco. “La sgualdrinella che hai tirato su
non rovinerà le possibilità di mio figlio di ottenere un
posto al ministero.”
Papà si lancia su Draco, ma
Scorpius lo precede e colpisce suo padre così forte da farlo
cadere a terra con un tonfo. Astoria boccheggia e stringe le mani sulla
bocca.
“Non-parlare-di-lei-in-quel-modo,” sibila Scorpius.
Draco fissa il figlio, gli occhi
pieni di shock e rabbia. Nessuno parla per un momento - persino mamma e
papà dimenticano i lori stupidi bisticci e si guardano
sconvolti. Astoria sembra vergognarsi talmente tanto di suo marito e
suo figlio che quasi mi dispiace per lei.
“Ti ho dato tutto,”
mormora Draco, asciugandosi il sangue dal naso. “Non sei altro
che un ingrato, un bambino viziato!”
“E di chi sarebbe colpa? Il
tuo padre Mangiamorte ti ha viziato proprio come il mio padre
Mangiamorte ha viziato me!” urla Scorpius.
Wow, che tensione.
Sul serio, riesco quasi a vederla.
Scorpius, con un ultimo sguardo
sprezzante verso suo padre, se ne va dall’ufficio, sbattendo la
porta. Astoria corre verso Draco e guarisce il suo naso con un colpetto
della bacchetta. Draco si tira su dal pavimento e si volta verso me e i
miei genitori, con ancora del sangue sul mento e la camicia.
“Ti prometto,” dice
cupamente. “Che mio figlio non avrà niente a che fare con
lei -” mi indica, “- o suo figlio. Te lo garantisco.”
E scompare nel fuoco senza un’altra parola.
“Io… Mi dispiace
davvero,” dice Astoria Malfoy a me e mamma. “Lui.. È
solo che lui…”
Le si spegne la voce. Mamma annuisce in segno di
comprensione e Astoria segue Draco tra le fiamme. Quindi stanno
semplicemente abbandonando il figlio in un momento del genere? Wow, e i
pensavo male dei miei genitori. Almeno sono rimasti per discuterne con
me. Certe, io non ho rotto il naso a uno di loro.
E ora, in qualche modo,
nell’ufficio di Vitious siamo rimasti solo io, mamma e
papà. Mamma corre da me e mi abbraccia come se non ci vedessimo
da mesi.
“Oh, Rose, pensavamo fosse
successo qualcosa di orribile quando abbiamo ricevuto la lettera. Sono
così contenta che tu stia bene.”
“Bene?” esclamo.
“Pensi che io stia bene? Laura Phelps ha annunciato
all’intera scuola che io sono incinta e tu pensi che io stia
bene?”
Papà tossicchia a disagio. Nessuno di noi dice niente per alcuni minuti.
“Allora…” inizio. “Voi due avete fatto pace, quindi?”
Mamma si acciglia e papà guarda a terra, le orecchie rosse. Lo prenderò come un no.
“Ascolta, tesoro,” dice
mamma. “Sappiamo che in questo periodo sei davvero sotto stress e
ci dispiace di crearti ancora più tensione… Non significa
che non ti vogliamo bene -”
“State divorziando?” farfuglio.
Mamma e papà si guardano l’un l’altro a disagio.
“Uhm,” inizia papà. “Ci stiamo solo… prendendo una pausa.”
Oh come Ross e Rachel.**
“Io starò a Hogsmeade
per un po’,” dice mamma. “Così posso starti
vicina, se hai bisogno di me. Tuo padre mi stava aiutando a trasferirmi
quando abbiamo ricevuto la lettera.”
“E di te che mi dici?” chiedo a papà. “Tu non vuoi starmi vicino?”
“Non iniziare, Rose,”
dice papà stancamente. Odio il fatto che non mi chiama
più “Rosie”. È come se accettasse il fatto che sono
cresciuta prematuramente.
Corro via dall’ufficio con la
lacrime agli occhi, senza dire un’altra parola. La mia vita non
può essere peggio di così. Non posso portare un bambino
in una famiglia così disfunzionale e sfasciata come quella con
cui sono costretta a vivere. Entrambi i suoi nonni lo odieranno - che
razza di ambiente è questo per un bambino? Non posso farlo. Sono
stata una stupida quando ho pensato di poterlo fare.
Corro e corro lungo i corridoi. La
gente mi indica e sussurra su di me - è come il mio primo giorno
a Hogwarts, quando la gente indicava me, Al e Dom perché eravamo
imparentate con Harry Potter. Con la differenza che questo è
molto peggio. Sono la scorta di risate per l’intera scuola.
Ora sto correndo davvero veloce e
la mia vista è confusa da quanto sto piangendo. Non so nemmeno
dove sto andando, a questo punto. Alla fine raggiungo un corridoio
vuoto e mi siedo in un angolo perché sento che se corressi
ancora un po’ collasserei. Vorrei avere il mantello
dell’invisibilità di James in questo momento. Sento un
colpo di tosse.
E lui è qui, proprio di
fronte a me, un’espressione assolutamente tetra in volto - quello
stupido, scozzese, biondastro, attraente idiota. Si appoggia contro il
muro di fronte e scivola a terra, così siamo alla stessa altezza.
“Perché non me l’hai detto?” chiede Malfoy tranquillamente.
“Non so,” scrollo le spalle. “Non sapevo come.”
“Non hai pensato che avessi il diritto di sapere?” chiede con rabbia.
“Quando diavolo avrei dovuto dirlo?” scatto. “Mentre ti stavi sbaciucchiando con Dom?”
“Che ne dici di quando mi stavo sbaciucchiando con TE?”
“Lascia stare, Malfoy,” sospiro. “Comunque non hai niente di cui preoccuparti.”
“Sto per diventare padre e non ho niente di cui essere preoccupato?” chiede incredulo.
“Esatto,” dico. “Perché non stai per diventare padre.”
Sembra davvero confuso e inclina la
testa da un lato in un modo che trovo così carino. Oh beh, non
posso proprio pensare più cose come questa. Ho ufficialmente
mandato a monte qualsiasi possibilità io abbia mai avuto con lui.
“Lo darò in adozione.”
NOTE:
* Donnola: Weasel, storpiatura di Weasley, in originale (e nei libri della Row) che appunto significa donnola.
** Ross e Rachel di Friends
(il telefilm più bello di sempre!). Magari non c'era bisogno di
specificarlo, ma mi sono ricordata che lo guardavo in tv anni or
sono, mi sono sentita vecchia, e ho deciso di annotarlo.
Prima di lasciarvi alle risposte alle vostre recensioni vi traduco (a braccio, molto liberamente) la nota di padfoot4ever che era al termine di questo capitolo:
Vi prego, NON odiatemi!! Sappiate
solo che sono una sostenitrice sempre e comunque di Ron/Hermione (non
mi piacciono le Draco/Hermione, anche se ne ho lette alcune belle) e se
amate Draco, scusate se l'ho reso così b...... bambinetto. [...],
grazie per aver letto, recensito, messo tra i preferiti la mia storia o
tutti e tre! Comunque, non voglio trattenervi ulteriormente dal
COMMENTARE!
Ciao!
padfoot4ever
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Capitolo 10 *** Chocolate, Cupoboards and Memories ***
capitolo 10 nuovo
Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttrice: nefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)
Note dell’autrice: la parte in corsivo è un flashback - ma penso che ve ne accorgete leggendo!
CAPITOLO 10: CHOCOLATE, CUPBOARDS AND MEMORIES
Devo smetterla di piangere.
Piangere non risolverà niente. Certo, nemmeno stare seduta
in uno sgabuzzino a strafogarmi di cioccolato non risolverà
niente, ma me ne sto qui comunque. Dicono che per le ragazze cioccolato
e sesso siano allo stesso livello cerebrale e che le femmine ricevano
dal cioccolato tanto piacere quanto ne ricevano dal sesso. Vi
dirò, se potessi tornare alla festa di compleanno di James,
mangerei tanto cioccolato da sembrare incinta, piuttosto che far
davvero sesso. Comunque il cioccolato è molto più
piacevole. Il cioccolato non ti mette incinta e non esce con tua
cugina. Il cioccolato non ti lancia sorrisetti maliziosi nei corridoi
perché ti conosce intimamente. Il cioccolato non ti giudica. Se
ne sta semplicemente lì, pronto per quanto tu ne hai bisogno,
urlando “maaaaaangiami”. E quando lo fai, non ti devi
sentire il colpa, perché è ciò che il cioccolato
voleva.
Ma di che diavolo sto parlando?
Comunque, ho deciso di nascondermi
in questo ripostiglio per poter pensare. Quale posto migliore? Mamma e
papà sono andati a casa - beh, mamma è andata dove cavolo
se ne sta a Hogsmeade e papà è tornato a casa, immagino.
Non li ho salutati. Sono solo sgusciata fuori dallo sgabuzzino (che
è nell’atrio d’entrata) e li ho visti andarsene. Non
so se sono felice di non doverli più vedere o se voglio che
tornino indietro e risolvano i loro problemi. O è troppo tardi?
È così irritante.
Vorrei sapere cosa è stato che li ha fatti andar giù di
testa quella notte prima che tornassimo a Hogwarts. Non può
trattarsi solo della mia gravidanza. Voglio dire, se fosse così,
perché si sarebbero fatti vedere entrambi a scuola? Oh, non so,
è tutto così confuso. Forse è successo qualcosa -
forse papà ha tradito mamma! Forse è per questo che lei
l’ha buttato fuori di casa. Ma papà non sembra il tipo che
tradisce… o invece sì? E comunque, chi lo vorrebbe?
Personalmente mi chiedo come diavolo mamma sia finita con lui. Non
fraintendetemi, adoro mio papà (il più delle volte), ma
è un bambino troppo cresciuto. La maggior parte del tempo
è peggio di Hugo! Mamma è sempre così metodica e
matura. Sono completamente opposti. È un miracolo che siano
addirittura sopravvissuti a diciannove anni di matrimonio.
Non so che fare. Un anno fa non mi
sarei mai aspettata che io, Rose Weasley, secchiona assoluta e
prefetto, avrei affrontato problemi come il divorzio dei miei genitori
e una gravidanza imprevista. Ero così concentrata sugli esami.
Tutta la mia vita era studiare per i GUFO. Ma poi questi sono arrivati
e sono finiti e io ho scoperto che non avevo più niente da fare.
Certo, c’era sempre il Quidditch, ma persino quello diventa
noioso dopo un po’. Non mi interessavano nemmeno i ragazzi - non
sul serio. Voglio dire, c’è stato Carl di Corvonero che ha
rotto con me di fronte all’intera scuola, ma ero giù di
morale più per l’umiliazione piuttosto che per averlo
perso. L’unico ragazzo peri cui abbia mai avuto occhi è
Teddy.
In questo momento ho bisogno di
Teddy più che mai… ma lui mi odia, proprio come
papà. Perché ho dovuto essere così dannatamente
infantile per la faccenda del fidanzamento? Dovrei essere felice per
Teddy e Victoire. Lui la ama tantissimo - chi non lo farebbe? È
addirittura più bella di sua madre e suo padre (entrambi sono
così affascinanti che stare accanto a loro mi fa sembrare un
troll). Non ha nessun difetto. Persino nonna Molly e il nonno le
vogliono bene più che a tutti perché è la loro
prima nipote. Nonna e nonno Granger non mi preferiscono perché
sono la loro nipote primogenita, cosa che trovo totalmente ingiusta.
“Non voglio sentirlo,
Malfoy,” sento sibilare una voce fuori dallo sgabuzzino. Spingo
la porta, appena un poco, e sbircio nell’atrio
dell’entrata. Dom e Malfoy sono fermi alla porta d’ingresso
del castello. Il viso di Dom è davvero rosso e non si è
cambiata ancora la divisa da Quidditch e Malfoy (anch’egli
vestito con i suoi abiti da Quidditch) sembra pallido proprio come
quando gli ho detto che volevo dare il bambino in adozione.
“Dom, devi credermi -”
“Perché dovrei credere a qualsiasi cosa tu dica?” strilla lei, la voce che riecheggia nell’atrio.
“Ti ho detto che mi dispiace!” dice Malfoy esasperato.
“Ti dispiace?” urla. “Ti dispiace?
Non pensi che ‘mi dispiace’ sia un tantino riduttivo in
questa situazione? Hai messo mia cugina - la mia migliore amica -
incinta! E pensi che un ‘mi dispiace’ basterà?
Sei patetico, Malfoy!”
“È stato prima di
stare di con te,” dice Malfoy “Eravamo d’accordo di
non dirlo a nessuno. Non sapevo nemmeno che fosse incinta!”
“Come hai potuto chiedermi di
uscire dopo essere andato a letto con Rose? Sei malato! Almeno ti
è piaceva? O la stavi solo usando?”
Oh dio.
In questo momento, non sono sicura
se voglio che dica che ama ogni minima parte di me o che voleva solo
del sesso. Immagino che una parte di me voglia solo prenderlo a calci
nell’inguine e l’altra parte (una parte molto piccola)
voglia che lui mi abbracci e mi dica che va tutto bene.
“Io…” inizia
Malfoy. “Ero ubriaco. Certo deve essermi piaciuta in quel
periodo… ma ora mi piaci tu, Dom.”
Quel piccolo furetto! Solo
l’altro giorno diceva di come non fosse felice con Dom e quanto
gli piacessi io! Dagli un calcio nelle palle, Dom!
“Beh è un po’
tardi ora,” dice, e posso sentire le lacrime nella sua voce.
“State per avere un bambino.”
“No, non è vero,” dice Malfoy. “Rose vuole darlo in adozione.”
È difficile dire come si
senta a riguardo. I suoi lineamenti sono rigidi e privi di emozioni e
la sua voce è monocorde. I ragazzi sono davvero difficili da
leggere.
Dom lo fissa per un minuto e la sua espressione si ammorbidisce in una smorfia triste.
“M-ma non capisco,” dice Dom. “Rose non lo farebbe.”
Come può saperlo? Non è che abbiamo mai discusso di cose di questo genere.
“Non lo farebbe!” insiste Dom. “La stai costringendo, vero?”
“No!” protesta Malfoy.
“È stata tutta una sua idea! Io l’ho appena
scoperto, non ho avuto nemmeno tempo di rendermene conto!”
Rimangono in silenzio per alcuni minuti.
“È vero che hai preso a pugni tuo padre?” chiede Dom talmente piano che riesco a malapena a sentirla.
“Sì,” dice Malfoy con nonchalance. “E allora?”
“Perché l’hai colpito?”
Malfoy rimane in silenzio.
“Ha detto qualcosa su Rose?” insiste Dom. “La stavi difendendo?”
Lui annuisce. Che idiota! Perché non poteva semplicemente mentire? Sembra essere un esperto in quello.
“Lei ti piace,” dice Dom. “Lo sapevo.”
“Dom-”
“Vado a dormire,”
sospira. “Ti parlerò quando mi sarò calmata. In
questo momento ho solo voglia di lanciarti un Oblivion.”
Corre via, per le scale. Malfoy
rimane nell’atrio all’entrata e si mette a prendere a
calciare con rabbia il portone. Non l’ho mai visto così
arrabbiato. A dire il vero, non l’ho mai visto nient’altro
che calmo e controllato. Forse dovrei andare da lui e cercare di
calmarlo… oppure di me non ne vuole sapere? Insomma, io sono
quella che gli ha mentito. Ma a quanto pare oggi il mio cervello e le
mie gambe non vogliono collaborare, perché sembra proprio che
stia uscendo dallo sgabuzzino e lo stia raggiungendo. Che strano.
“Da quanto tempo sei lì dentro?” sbotta Malfoy appena mi nota.
“All’incirca quattro ore,” dico indifferente. “Avevo bisogno di riflettere.”
“… In uno sgabuzzino?” chiede Malfoy, le sopracciglia inarcate.
“Quale miglior posto?”
Mi guarda come se fossi pazza.
Immagino di essere davvero una specie di pazza. Beh, difficilmente in
questo momento posso essere descritta come una persona sana, no?
“Allora…” dice Malfoy a disagio.
“Perché cazzo hai mentito a Dom, prima?” chiedo bruscamente.
“Non l’ho fatto!” protesta.
“Mi avevi detto che non eri
felice con lei. O era solo così, per parlare? Immagino tu ti
penta di tutte quelle palle che hai detto sul fatto che ti piaccio, ora
che sono da buttar via.”
“Weasley, sul serio, sei la
persona più irritante al mondo!” strilla. “Vorrei
non essere mai venuto a letto con te!”
“Il sentimento è reciproco! Non sei stato nemmeno un granchè!”
Questa ci va giù pesante. Sta in silenzio per alcuni istanti, non sapendo cosa dire. Cerco di trattenere le risate.
“Beh,” replica. “Non che tu potessi capirlo!”
“Che?” chiedo.
“Dom mi ha detto che eri vergine.”
“Sì, beh, a me ha detto che anche tu eri vergine!” urlo.
“Bene…” sbotta Malfoy. “Benissimo! Questo esclude il rischio di malattie veneree!”
Lo fisso per alcuni istanti, prima
che scoppiamo entrambi a ridere. Sul serio, le nostre risate
riecheggiano per tutto l’atrio. Non sappiamo che altro fare. La
situazione ormai non può peggiorare, perciò ce la
ridiamo! Non è come mi aspettavo che sarebbe andata. Dico a uno
che sono incinta e ci facciamo una bella risata! Sono incinta… ma di sicuro almeno non abbiamo la clamidia!
“Sei un idiota,” ridacchio.
“Siamo entrambi idioti,” ammette Malfoy e io annuisco concorde.
“Cosa vogliamo fare?”
chiedo, continuando a ridacchiare, mentre le lacrime mi percorrono il
viso - non saprei dire se sono lacrime di tristezza o per il troppo
ridere. Penso di entrambi.
“Non volevi darlo in adozione?” chiede.
“Io… non so cosa voglio.”
“Non decidiamo stasera,” dice Malfoy dolcemente. “Noi… dormiamoci su.”
Ci ho dormito su per le ultime settimane. È tempo di svegliarsi.
“Perché l’abbiamo fatto?” sospiro. “A che stavamo pensando?”
Malfoy scrolla le spalle. Io scrollo le spalle. E ricordo.
***
La festa era
già iniziata quando ero tornata in Sala comune dopo la mia
piccola vendetta su Carl Bunt, il mio ex-ragazzo. Non ero in vena di
festeggiamenti, ma appena James mi aveva visto, era piombato su di me,
un doppio Firewhiskey in mano.
“Fatti un bicchiere!”
“Sono minorenne,” protestai.
“È
il mio compleanno!” disse James, come se questo giustificasse il
fatto che mi mettessi a bere senza essere maggiorenne.
“Che c’entra? Io ho sedici anni!”
“Non ti
lasci mai andare, Rossa,” biascicò James. “Ti
condurrai precocemente alla tomba, con tutto quello studiare!”
Roteai gli occhi e buttai giù il Firewhiskey di malavoglia, solo per dimostrargli che sbagliava.
“Ecco! Sono capace di lasciarmi andare!”
Sembrò impressionato.
“Ottimo lavoro, Rossa!”
Scappò
via per andare a parlare con una moretta del settimo anno che se ne
stava seduta da sola in un angolo della Sala Comune. Io, ovviamente,
ero ancora assolutamente imbarazzata per quello che era successo a cena
e mi sembrava che tutti stessero parlando di come fossi stata
pubblicamente scaricata da Carl. Mi versai un altro Firewhiskey, lo
bevvi in fretta, e me ne versai un altro.
“Ferma, donna!” sentii dire Al dietro di me. “Quanti ne hai presi?”
“Tre,” risposi, sollevando due dita.
Mi tolse il bicchiere di mano e lo mise da parte.
“Tu non bevi mai! Hai idea di quanto sia forte quella roba?”
“Forte come la tua faccia!” biascicai. Al inarcò un sopracciglio.
“Sembri Harry Potter,” dissi.
“Sì,
potresti quasi pensare che sia mio padre o qualcosa del genere,”
disse Al sarcastico. “Forse dovresti andare a riposarti un
po’.”
“No! Voglio ballare!” dissi, anche se nessuno stava ballando.
“Ti metterai solo in ridicolo!” protestò Al.
“Se la
ragazza vuole ballare, lasciala ballare!” disse Malfoy, che era
appena apparso accanto ad Al, poggiando un braccio sulle sue spalle.
Era davvero affascinante, con una camicia nera e i jeans scuri.
“Perché le feste di James sono sempre piene di idioti ubriachi?” sospirò Al.
“Rilassati, Al!” risi.
“Sì,
rilassati, Potter!” concordò Malfoy con il suo intrigante
accento scozzese “Perché non riesci a essere un po’
più come Rose?”
“Già,” esclamai. “O come Scorpius?”
“Già!” disse Malfoy eccitato.
Al roteò gli occhi e ci lasciò al tavolo della roba da bere.
“Sei forte quando sei ubriaca,” farfugliò Malfoy.
“Sai che cosa è forte… il funk!*” esclamai.
“Hai assolutamente ragione,” annuì Malfoy con espressione seria.
“Non c’è niente di meglio del funk,” dissi, muovendomi un po’ a ritmo della musica.
“Sono d’accordo,” disse Malfoy. “Totalmente d’accordo.”
“E vai col funky, ragazzo!” lo incitai.
“Yeah!”
Se ne stette lì fermo e poi si strinse nelle spalle. Scoppiammo entrambi a ridere, per nessun motivo apparente.
“Stiamo sparando un sacco di cazzate,” osservai.
“Cazzate di qualità, my lady,” disse Malfoy.
“Ho
bisogno di sedermi,” decisi, dato il giramento di testa. Andammo
verso i divani accanto al camino e cacciammo alcuni del primo anno che
li occupavano. Malfoy si accasciò accanto a me e si
stravaccò, così che i nostri visi si ritrovarono alla
stessa altezza.
“Hai gli occhi marroni,” osservò Malfoy.
“Anche tu,” dissi.
“Batti il cinque per gli occhi marroni!”
Alla fine non
battemmo il cinque - non eravamo granchè coordinati e
rinunciammo dopo sette tentativi e sei schiaffi accidentali.
“Non mi hai mai parlato prima,” dissi.
“Invece
sì!” insistette. “Al primo anno ti ho detto
‘ciao’ quando Al ci ha presentati! E penso che una volta in
cui avevo bisogno che ti spostassi ti ho detto
‘permesso’.”
“Ma non
abbiamo mai PARLATO prima… intendo avere una vera
conversazione… col tuo pesante accento Scozzese!”
farfugliai.
“Non
è quello che stiamo facendo ora?” chiese. “E non
posso evitare il mio accento Scozzese, dato che sono Scozzese!”
“Immagino tu abbia ragione. Allora, quale è il tuo animale da fattoria preferito?” chiese.
“L’anatra
zoppa, assolutamente,” disse senza sorridere, ma con evidente
sarcasmo nello sguardo. “E il tuo?”
“Porcii,” risposi. “perché è una parola molto divertente da dire!”
“PORCI!” urlò Malfoy, e un paio di tipi del quarto ci guardarono scioccati. “Oh, non voi…”
La serata
andò avanti così, a ritmo di battute assurde. In poco
tempo la sala comune si era svuotata o la gente si era addormentata sul
pavimento. Non ero sicura di che ore fossero, ma dovevano essere
passate di gran lunga le due. Dom era crollata su una della poltrone,
Chastity Finch era in terra accanto a lei e Laura Phelps era accasciata
su un tavolo accanto alla finestra. Ma io e Malfoy eravamo ancora
svegli e giocavamo al gioco ‘Io non ho mai’**con una
bottiglia quasi vuota di Firewhiskey.
“Io non
ho mai… avuto fantasie sessuali su un insegnante!” dissi.
Malfoy sorrise con aria timida e bevve un sorso.
“Uuh! Su chi?” chiesi ridendo.
“La Chang,” sorrise.
“Chang? Oddio!”
“Ok, è il mio turno!” disse, “Non ho mai baciato l’amica di un cugino!”
Non bevvi, dato che non ho mai baciato nessun amico di mio cugino.
“Ti va di cambiare la cosa?” mi disse sorridendo.
Il cuore mi
uscì dal petto alle sue parole. A quel punto della serata i
capelli gli si erano tutti scompigliati, rendendolo più sexy che
mai. Quale dannata rossa non l’avrebbe baciato? Mi chinai,
entrambi voltammo un poco la testa a sinistra, e le nostre labbra si
toccarono, all’inizio dolcemente. Poi sentii la sua lingua
carezzare le mie labbra, come per chiedere loro il permesso di entrare.
Le dischiusi, arrendevole. Non avevo granché esperienza in fatto
di ragazzi, ma potevo dire che era bravo - molto bravo. Una delle sue
mani era appoggiata sui miei fianchi, l’altra mi teneva
dolcemente il viso. Il mio cuore era impazzito - una sensazione che non
avevo mai provato prima. La mia mano prese la sua, e lo condussi di
sopra, nel mio dormitorio vuoto.
Ci sdraiammo
sul mio letto e continuammo la nostra passionale sessione di baci. Per
qualche strana ragione, sapevo esattamente cosa stavo facendo. Forse
era il Firewhiskey. Forse era quella fitta di desiderio che stavo
sperimentando. In ogni caso, sentii che era il momento adatto per
sbottonare la camicia nera di Malfoy, mentre lui mi slacciava i jeans.
Non mi accorsi nemmeno di quanto stessi tremando, ma Malfoy sì.
“Non dobbiamo -” sussurrò, ma io misi un dito sulle sue labbra.
“Lo voglio,” sussurrai in risposta…
***
“Uhm, Weasley?” chiede Malfoy, strappandomi dai miei sogni a occhi aperti.
“Hmm?”
“Hai passato gli ultimi cinque minuti a fissare il vuoto,” dice con aria preoccupata.
“Io… meglio che vada,” dico. “Buonanotte, Malfoy.”
Scappo via e per tutta la strada
fino alla Torre Grifondoro, i ricordi del compleanno di James restano
freschi nella mia mente. Anche solo pensarci mi fa scoppiare il cuore.
Non pensavo nemmeno di ricordare così tanto, ma se mi sforzo,
posso ancora ricordare il tuo tocco - mi ha fatto tremare. Ma è
desiderio, uno dei sette peccati capitali. E sono abbastanza certa che
ci sia anche 'essere una stronza bugiarda e traditrice con tua cugina'.
Parlando del diavolo, Dom è
sul suo letto nel dormitorio, quando vi faccio ritorno. Sta piangendo
nel suo cuscino, ma si ferma e alza lo sguardo quando entro.
All’inizio penso che stia cercando la sua bacchetta per lanciarmi
una maledizione, ma poi prende semplicemente un fazzoletto e si sfrega
gli occhi.
“Alla fine sei tornata,” dice con voce tremante.
“Senti, Dom, mi d-”
“Non osare
dire che ti dispiace, perché non mi importa un cavolo,”
dice. I suoi occhi sono rossi e gonfi, proprio come sono sicura siano i
miei.
“Come hai potuto non
dirmelo?” singhiozza. “Pensavo che fossimo più che
semplici cugine, Rose. Siamo migliori amiche.”
“Lo so,” dico, mi sento
talmente in colpa che sto per mettermi a piangere. “Avrei dovuto
dirtelo… Ma io e Malfoy non abbiamo sentito il bisogno di dirlo
a nessuno, dato che eravamo così ubriachi quando è
successo. È stata solo una cosa di una notte.”
“Sì, e guarda il risultato.”
Annuisco con aria seria.
“Volevo dirti che ero incinta, sul serio.”
“E allora perché non
l’hai fatto? Non è che tu non ne abbia avuto
possibilità. Dividiamo il dormitorio! Ci siamo viste ogni giorno
dopo Natale!” urla.
“Lo so,” dico.
“Ma stavo cercando di abituarmi all’idea prima di dirlo a
qualcuno. E poi, quando ero pronta a dirtelo, tu mi hai detto che stavi
uscendo con Mal- uhm, Scorpius.”
“Avresti dovuto dirmelo,” dice piano. “Avrei capito.”
Sì, certo - avrebbe capito proprio come papà.
“Mi dispiace, Dom, sul serio,” dico.
“Lui ti piace? Scorpius?”
I suoi occhi scavano nei miei, in
cerca della verità. Dubito che la troverà, se nemmeno io
riesco a trovarla in me stessa.
“È stata solo una cosa da una notte,” dicco. “Riesco a malapena a ricordarla.”
Bugia.
“Ma Rose, hai sempre detto
che la tua prima volta sarebbe stata speciale… perché
l’hai fatto? Se sempre stata così sensibile,” dice
Dom, scuotendo il capo.
“Firewhiskey,” dico.
“Ed ero giù di morale perché Carl mi aveva umiliato
davanti a tutti. Si è trattato di qualcosa per consolazione,
niente per amore - né per cose del genere.”
Dom sospira forte, e inizia a mordicchiarsi l’unghia del pollice.
“Non importa, comunque,” dice. “Non è che posso continuare a stare con Malfoy, ora.”
Inspiro. C’è qualcosa che devo fare.
“Senti, Dom, a Malfoy piaci
tu, non io,” dico, andando al suo letto e sedendomi accanto a
lei. “Darò il bambino in adozione - tra pochi mesi tutta
questa faccenda sarà chiusa. Malfoy non ha fatto nulla di male,
ok? Quindi… sii felice, Dom. Non lasciare che il mio stupido
errore rovini la tua vita oltre che la mia.”
Mi guarda con aria scettica e poi annuisce.
“Forse hai ragione,” sussurra insicura. “Forse non dovrei rompere con lui.”
Una parte di me non è per
niente contenta di sentirlo. Una parte di me si sente in colpa,
perché ho appena detto a mia cugina un’enorme bugia.
Un’altra parte di me sente che ho appena fatto il secondo più grande errore della mia vita.
NOTE AL TESTO:
* Funk: genere musicale nato negli
anni Cinquanta-Sessanta. Come genere musicale ha avuto vita breve, nel
corso degli anni si è utilizzato più come accezione di
caratteristiche di alcuni generi. Credo che qui sia più inteso
quello dagli anni Settanta-Ottanta, quando si è avvicinato alla
disco music, come elemento quindi di musica house, rock-elettronico e
funk-rock (Planet, Funk, Red Hot Chili Peppers) fonte Wikipedia.
** 'Io non ho mai...': uno dice un'azione, e chi l'ha fatto beve!
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Capitolo 11 *** It Can't Get Any Worse... Right? ***
capitolo 11 nuovo
Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttrice: nefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)
CAPITOLO 11: II CAN'T GET ANY WORSE... RIGHT?
“Ma è vero?”
“Chi è il padre?”
“Rose Weasley? Quella secchiona Grifondoro?”
“No, non c’è verso che tu sia incinta - chi diavolo andrebbe a letto con te?”
Questi sono alcuni degli
incantevoli sussurri che mi accompagnano da sabato. Domenica me ne sono
stata chiusa dietro le cortine del mio letto a baldacchino, ma
lunedì mattina è arrivato troppo presto, e sono dovuta
emergere dalla mia tana. Questo, e il fatto che avessi fame. Evitando
chiunque, mi sono ritrovata a trascinarmi di lezione in lezione,
tenendo il capo chino e concentrandomi sullo studio. Nessuno degli
insegnanti mi ha chiesto anche solo una domanda né mi ha fatto
eseguire alcun incantesimo per tutto il giorno - in realtà,
stando a loro, sono praticamente invisibile. Ovviamente gli stupidi
studenti di Hogwarts non potevano vederla allo stesso modo. Non
ricevevo occhiate tanto strane fin dal secondo anni, quando mi ero
incatenata alle Serre di Erbologia per due giorni di fila. (Vedete,
stavo cercando di fermare l’ingiusto trattamento delle
Mandragole, e mi sono ricordata che quando era a Hogwarts mamma aveva
fondato il C.R.E.P.A, il Comitato per la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abbruttiti, così decisi di fondare una mia associazione. Si chiamava la Società per l’Emancipazione Regolare delle Mandragole Abusate
- ossia S.P.E.R.M.A*. indossavo le spille dello S.P.E.R.M.A e tutto il
resto, ma la gente continuava a fissarmi e ridere come se fossi una
specie di alieno. Non ho la minima idea del perché.)
Comunque, oggi è
martedì, e nonostante ormai mi sia abituata ai sussurri
maliziosi che stanno circolando, mi fanno ancora una rabbia assurda.
Nessuno di questi mi ha fatto arrabbiare quanto quello che Laura Phelps
ha diffuso tra le sue amiche Tassorosso. E il risultato è che
stasera io e James siamo in punizione. È colpa sua se ora ha
delle corna che le spuntano da quella sua stupida testa - è lei
che ha annunciato all’intera scuola che sono incinta. È
lei che mi ha chiamata “Puttanella di Malfoy” nel
corridoio. Puttanella di Malfoy. Questa è la cosa più
orribile che mi abbiano mai detto. Non mi sorprende che James le abbia
lanciato un incantesimo prima che lo facessi io. Tutto quello che ho
fatto io è lanciarle la mia banana mezza mangiata.
Alle otto in punto ci dirigiamo
all’ufficio del professor Paciock. È evidente che sia
dispiaciuto di averci messo in punizione, dato che ci conosce
così bene, ma fa parte del suo compito come Capocasa di
Grifondoro non fare favoritismi. Ci fa esaminare i fascicoli
disciplinari degli ultimi sessanta anni, e dobbiamo assicurarci che
siano tutti in ordine - sul serio, perché allora non ci ha fatto
guardare della vernice secca? Sarebbe stato molto più
interessante. Io e James lavoriamo in silenzio, sistemando i foglietti
delle punizioni nei vari fascicoli. Sono ancora fumante per quello che
la Phelps mi ha detto e fantastico sul tagliarle i capelli e
costringerla a mangiarli.
“Uhm, Rossa, tutto ok?” chiede James e io ficco pezzetti di carta a caso dentro un raccoglitore.
“Sto bene,” ribatto. “Sto assolutamente da dio. Non potrebbe andare meglio.”
“Hai appena messo il foglietto di Henry Lawson nella cartella di Michael Patterson,” precisa James.
“Ti sembra che mi importi?” sibilo.
Silenzio.
Continuo a cacciare dentro a caso i
fogli nei fascicoli, senza nemmeno guardare quello che sto facendo.
Vedete, ogni studente che è stato in punizione negli ultimi
sessanta anni ha una cartella disciplinare nel mobiletto. Ossia un
sacco di studenti. Dobbiamo assicurarci che tutti i foglietti siano
racchiusi sotto lo stesso nome. È così noioso, voglio
piangere.
“Al come sta prendendo la notizia?” chiedo dopo alcuni minuti.
Entrambi sappiamo che Al ha davvero
un caratteraccio, se provocato. A volte persino peggio di James. E la
sua espressione di sabato indicava chiaramente che era furioso…
ma non con me, con Malfoy. Non ho ancora avuto la possibilità di
discuterne con lui, da quando la notizia è saltata fuori.
“Lui è…” inizia James. “Sta metabolizzando la faccenda a modo suo.”
Questo non può essere un bene.
“Forse dovrei andare a parlargli,” suggerisco.
“Non credo sia una buona
idea,” dice James in fretta. “Dagli il tempo di calmarsi.
È ancora un po’ arrabbiato per… beh, sai, il fatto
che sei andata a letto col suo migliore amico. Voglio dire, è un
po’ strano…”
“Perché è strano?”
“Perché Scorpius e Al sono come fratelli… a volte penso che siano più fratelli di me e Al.”
“Questo non è vero,” dico.
“Non so… da quando
è a Hogwarts, è come se Scorpius fosse la sua famiglia,
dato che sono entrambi Serpeverde. Ma tu sei come una sorella per noi,
Rossa. La sei sempre stata. Siamo più vicini a te che a chiunque
altro… Immagino che Al sia solo un po’ protettivo nei tuoi
confronti. Lo siamo entrambi. Credimi, se fossi stata a letto col mio
migliore amico, l’avrei preso a calci nel sedere da qui fino
all’Australia!”
Ridacchio un poco. James assomiglia
davvero tanto a zio Harry, a volte. Anche il loro aspetto… non
so, il modo in cui sorridono o qualcosa del genere. Nonostante la gente
dica sempre che assomiglia a zia Ginny (tranne che per i suoi capelli
nerissimi, ovviamente), posso assolutamente vedere una forte
somiglianza tra James e suo padre. Forse non quanto quella tra Harry e
Al, ma quasi. Ha quel diabolico fascino Potter, mischiato con un
pizzico di malizia Wesley - è un pericolo, in altre parole, ma
tutti lo adorano.
“Gli passerà,”
dice James rassicurante. “Esattamente come agli idioti
senza-cervello che ti fissano nei corridoi.”
“Grazie, Jay,” rispondo.
Continuiamo a lavorare di nuovo in
silenzio. Dopo circa un’ora, sto contemplando sul serio
l’idea di saltare dalla finestra dell’ufficio, che è
al sesto piano. Questo finché non trovo un fascicolo segnato
“Sirius Black” e un altro proprio accanto segnato
“James Potter.” Sono di gran lunga quelli più
corposi in tutto il mobiletto. Non posso fare a meno di sorridere tra
me e me. Apro la cartelletta di Sirius Black.
Nome: Sirius Black
Data: 7 settembre 1971
Anno: 1
Casa: Grifondoro
Punizione: pulire l’Aula Pozioni
Assegnata da: Professor H. Lumacorno
Supervisore: Professor H. Lumacorno
Motivo della punizione: Il
Sig. Black stava volutamente aggiungendo gli ingredienti sbagliati alla
pozione di James Potter e questa imprudente condotta è risultata
nella perdita delle sopracciglia del Sig. Potter.
Non riesco a trattenermi dal ridere. Ho aperto la cartella di James Potter e trovato un foglietto simile.
Nome: James Potter
Data: 7 settembre 1971
Anno: 1
Casa: Grifondoro
Punizione: pulire l’Aula Pozioni
Assegnata da: Professor H. Lumacorno
Supervisore: Professor H. Lumacorno
Motivo della punizione: il
Sig. Potter stava volutamente aggiungendo gli ingredienti sbagliati
alla pozione di Sirius Black, e ora il Sig. Black parla solo Troll e in
modo incomprensibile. La sua conoscenza della lingua inglese
dovrà essere ristabilita.
“Hai visto questo?”
ridendo passo il fascicolo a James. Lui si mette a ridere ad alta voce,
quando legge le punizioni che i due uomini di cui porta i nomi hanno
dovuto sopportare quando erano a Hogwarts. Posso vedere gli occhi scuri
di James brillare di ammirazione. Passiamo il tempo divertendoci a
leggere le punizioni di James Potter Senior e Sirius Black - più
di trecento nei loro sette anni a Hogwarts. Sembra che abbiano preso un
provvedimento disciplinare per aver infranto il coprifuoco almeno una
volta al mese durante il quinto, il sesto e il settimo anno.
“Mi chiedo come diavolo
faccia papà a essere un grande benefattore, col padre cha ha
avuto,” dice James, sfogliando il fascicolo di suo nonno.
“Non direi che sia poi
così benefattore,” ghigno, estraendo una cartella segnata
“Harry Potter”. James risponde al ghigno e afferra i fogli.
“Oh, l’abuso di
posizione!” ride. “Wow, ha preso un sacco di punizioni al
quinto anno da una certa Professoressa D.J. Umbridge… mi chiedo
che abbia fatto per meritarselo…”
Noto il fascicolo “Hermione
Granger”. È piccolo, ma esiste, e io non pensavo che mamma
fosse mai stata in punizione.
Io e James ci divertiamo un mondo a
cercare tra i fascicoli i vari provvedimenti disciplinari dei nostri
genitori, zie e zii. È divertente, ma non riusciamo a trovarne
nemmeno uno per lo zio Percy. Zio George e il suo gemello perduto,
Fred, hanno cartelle di dimensioni paragonabili a quelle di Sirius
Black e James Potter. Anche zia Ginny ha avuto il suo bel numero. Il
fascicolo di papà è quasi come quello di zio Harry, che
è onestamente ragguardevole, anche se non grosso quanto quello
di Sirius Black e James Potter.
Dopo un’altra ora, il
Professor Paciock torna e ci dice che possiamo andarcene. Lascio
l’ufficio di Neville sentendomi molto meglio di quando ne sono
entrata. Lo vede sorridere tra sé mentre esco - come se avesse
voluto mostrarmi che non sono la prima persona nella mia famiglia a
fare degli errori. Una grossa parte di me desidera tornare indietro e
abbracciarlo, ma sarebbe del tutto inappropriato. Perciò scoppio
semplicemente a piangere - che ci volete fare.
“Gesù Cristo, Rossa, che c’è che non va?” urla James.
“N-N-Neville è
così d-d-dolce!” singhiozzo. James solleva un
sopracciglio, chiedendosi come diavolo posso pensare che l’uomo
che ci ha appena messo in punizione per due ore possa essere
“dolce”. Non riesco nemmeno a smettere di piangere…
seriamente, che mi sta succedendo? Da quando ho scoperto di essere
incinta tutto quello che faccio è frignare come una bambino -
beh, forse ‘bambino’ è una parola un po’
ironica da usare. Ma avete capito che voglio dire.
**
Mercoledì vado da Madama
Chips nell’infermeria. Lungo la strada, cinque persone mi
indicano, sei ridacchiano, una dice “è vero sul
serio?” è un gruppo di ragazze Serpeverde mi dà
della puttana. Davvero, sarebbe potuta andare peggio. Avrebbero potuto
cavarmi gli occhi con unghie affilate. Madama Chips è impegnata
con un ragazzo del primo anno con le dita gonfie - sembra una lesione
per qualcuna delle strane piante di Erbologia. Attendo finchè
non ha finito prima di avvicinarmi a lei.
“Signorina Weasley,” dice gentilmente, con chiaro dispiacere per me. “Cosa posso fare per te?”
“Um,” inizio. “Posso parlarle nel suo ufficio?”
“Mi conduce all’interno e mi fa sedere su una sedia di velluto rosso molto comoda. Mi guarda in attesa.
“Mi stavo chiedendo se lei sapesse niente riguardo all’adozione.” chiedo.
Madama Chips inarca un
sopracciglio. Se inizia a cercare di farmi cambiare idea, mi metto a
urlare. Finirò probabilmente nel reparto malati di mente al San
Mungo, ma immagino che là sarei tra i miei simili. Almeno loro
non mi chiameranno puttana né mi fisseranno come se venissi da
un altro pianeta. Onestamente, è come se fossi la prima persona
che rimanesse incinta nella storia del sesso femminile.
“Adozione?” chiede scettica Madama Chips. “Sei sicura di averci pensato bene?”
“Non ho pensato ad altro,” dico sinceramente. “Mi stavo solo chiedendo a come funzionasse.”
Madama Chips inizia a frugare nel
cassetto della sua scrivania e tira fuori alcuni depliants. Me li
porge. Il primo dice “Allora Sei Incinta”, il secondo
“Gravidanza - Le Tue Scelte” e il terzo “Le Gioie
della Maternità”. Vomiterò sulla scrivania di
questa donna, se anche solo menzionerà le parole
“gioia” e “maternità” nella stessa
frase. Sembro gioiosa?
“Hai delle opzioni, Rose, e
sono felice che tu le stia considerando tutte,” dice madama Chips
gentilmente. “Ma non lasciare che quello che ti dice nei corridoi
un branco di ragazzetti idioti condizioni le tue scelte. È di
tuo figlio o tua figlia, che stiamo parlando.”
“No, non è
così,” dico piano. “E non lo è mai stato.
Sono solo il contenitore. La biologia non c'entra niente con
l’essere genitori. Io non sono una madre.”
Madama Chips sembra quasi delusa dal sentirmi parlare così. Ma è la verità. Non
sono una madre. In realtà, a malapena mi piacciono i bambini.
Ricordo quando zia Audrey ebbe Lucy - avevo circa cinque o sei anni al
tempo, perciò tutti si aspettavano che io, essendo una bambina,
fossi totalmente incantata da lei. Ma sfortunatamente, sembra che io
abbia preso da papà in molte cose, non solo nel colore dei
capelli. Mi sento estremamente a disagio con i bambini, per non parlare
del fatto che ero un maschiaccio a cinque anni, dato che passavo la
maggior parte del tempo con James, Fred, Al o Teddy. I bambini non mi
interessavano affatto.
Prendo i depliants, ed esco
dall’Infermeria con la piena intenzione di trovare una classe
tranquilla in cui fare i miei compliti, lontano dai pettegolezzi e da
sgradite attenzioni. Ma sembra che tutti gli studenti di Hogwarts
stiano vagando per i corridoi cercando di dare un’occhiata
all’Incinta Ragazza Weasley. Tassorosso, Serpeverde, Corvonero,
Grifondoro, tutti fermi a fissarmi nel corridoio. Sto ribollendo dalla
rabbia, finchè, alla fine - esplodo.
“Perché non vi
prendete una fottuta foto, dura di più!” urlo. Tutto
smettono di bisbigliare. Alcune ragazze ridacchiano nervosamente tra
loro al mio scoppio, e i ragazzi sembrano davvero spaventati. Sento
qualcuno afferrare il mio braccio e portarmi via dal corridoio molto
silenzioso, ma anche molto affollato.
È Al.
Mi trascina nell’aula vuota
di Trasfigurazione e ora sono in fiumi di lacrime. Sembra che non la
finirò mai. Quando vedrò Laura Phelps mi prenderò
il piacere di strapparle ad uno a uno i capelli da quella sua testa
vuota!
“Non piangere, Rose,” dice Al, con voce volutamente rassicurante.
“La mia vita è finita, Al, come posso NON piangere?” strillo.
“Calmati! Non è la
fine del mondo… Quegli avvoltoi si nutrono a morsi di
pettegolezzi nelle loro vite noiose.” dice Al con calma.
“Non staresti dicendo così se fossi tu quello con la prospettiva di diventare un genitore!” urlo.
Crollo del tutto. Al mi afferra
prima che mi sgretoli in un mucchietto sul pavimento e mi abbraccia
stretto. È un po’ strano - Al non mi abbraccia mai. Non
è granché propenso agli abbracci. Ma ora mi stringe in
modo molto fraterno e protettivo - è il modo in cui vorrei
papà mi avesse stretto quando l’ha scoperto.
“Starai bene, Rosie,” dice. “Starai bene.”
“Grazie, Al,” mormoro, anche se non gli credo molto.
“Cos’, uhm… come sta… come sta Malfoy?” chiedo nervosamente.
Al smette di abbracciarmi e sembra
davvero arrabbiato. Ho il giusto carattere per affrontare il suo,
perciò se inizia a urlare, almeno posso difendermi da sola -
spero solo che non si arrivi a questo. Al scuote il capo.
“Non parliamo di lui,” dice.
“È difficile non farlo,” dico. “Sai, sto tipo portando il suo ovetto.”
“Hai sempre un ottimo uso delle parole.” dice Al con sarcasmo.
“Al, non essere arrabbiato
con lui. È il tuo migliore amico… quello che abbiamo
fatto è stato stupido e irresponsabile e ora stiamo pagando per
questo. È colpa mia tanto quanto sua. Penso che avrà
bisogno di te ora più che mai.”
Al rimane in silenzio per un minuto, ma poi la sua espressione si addolcisce.
“Scusa,” mormora. “È solo che… tu sei praticamente mia sorella, capisci? È strano.”
“Immagina quanto sarebbe strano se fosse andato a letto con la tua vera
sorella,” dico, cercando di alleggerire l’atmosfera. Gli
occhi di Al si spalancano per lo shock e sembra stia per vomitare.
“Non… dirlo… mai… più.” dice con disgusto.
“Scusami,” dico con un mezzo sorrisetto. Al scrolla le spalle.
“Grazie per non avermi
cancellata dalla tua vita,” dico. “E per non aver ucciso
Malfoy per poi finire ad Azkaban e iniziare così una immensa
catena di reazioni e autodistruzione per tutta la famiglia.”
Al sembra un po’ confuso ma annuisce comunque.
“Non preoccuparti, Rose,” sorride. “Andrà tutto bene.”
Mi fa l’occhiolino e mi
lascia sola nell’aula. A volte mi chiedo che ho fatto per
meritare una famiglia così meravigliosa - altre volte, mi sento
come se fossero una maledizione impostami dalla nascita. Ho davvero
incasinato tutto con loro, stavolta. Mamma e papà si sono
lasciata, sono abbastanza certa che Dom sia arrabbiata con me, nonno
Arthur probabilmente vuole impiccata, strozzata e squartata per
essere andata a letto con Malfoy, e Lily…
Cazzo.
Mi ero totalmente dimenticata di
Lily! Lei e Dom hanno probabilmente fatto una bambolina voodoo e in
questo momento ci stanno conficcando degli spilli. Non le biasimo
affatto. Sono la peggior stronza del mondo. Ho passato l’ultima
settimana a evitare ogni giorno la sala comune Grifondoro. Ho passato
la maggior parte del mio tempo in biblioteca e tornavo davvero tardi al
dormitorio, quando tutti erano addormentati, in modo da evitare
l’imbarazzo. Non voglio davvero parlare con Lily e per quanto
riguarda Dom… beh, ha scaricato Malfoy o no? E mi importa se
l’ha fatto?
Ritorno nella Sala Comune
Grifondoro dopo aver parlato con Al, per affrontare il tutto.
Dovrò farlo, alla fine. C’è Molly, ci sono Fred,
James, Lily… e Dom. Dom non alza nemmeno lo sguardo dal libro
quando entro, ma so che mi ha visto con la coda dell’occhio,
perché il suo volto si è appena visibilmente teso. Lily
sta facendo del suo meglio per non sembrare depressa, ma fallisce
terribilmente nel suo intento. James mi sorride con incoraggiamente e
Fred sembra solo davvero a disagio. È Molly che parla per prima.
“Rose… perché non ce l’hai detto?” chiede.
“Lascia perdere, Molly,” dico stancamente.
“Siamo le tue cugine!” dice. “Tu puoi parlare con noi, lo sai. Soprattutto con me… Io sono un prefetto.”
Assomiglia così tanto a quella stupida di sua madre, zia Audrey.
“Taci Molly,” sbotto.
“Solo perché sei un dannato prefetto non significa che hai
tutte le risposte! Anche io sono un prefetto, ricordi?”
Sembra scioccata, ma non
m’importa, la supero furiosa e corro via verso il mio dormitorio.
Per fortuna è vuoto. Se Laura Phelps fosse stata qua,
probabilmente l’avrei trasformata in un vegetale. Mi sdraio sul
mio letto e chiudo le cortine intorno, per poi iniziare a leggere i
depliants. Non vedo davvero il senso di leggerli. Ormai ho già
deciso - darò il bambino in adozione.
Quando finalmente arriva
venerdì, la notizia della mia gravidanza è ancora fresca
nella mente delle persone, ma non mi fissano più così
tanto. Dom non mi rivolge la parola e Lily lascia la stanza ogni volta
che io vi entro. Così, per evitare ogni imbarazzo,
venerdì pomeriggio vado in biblioteca per fare i compiti - sono
davvero triste. Ma lungo la strada per la biblioteca, mi imbatto in
Jenny Winters.
“Ciao Rose,” dice gentile. “Come stai?”
“Bene,” mento. “Tu?”
“Non mi lamento,” risponde con un sorriso. “Uhm… Ho sentito della situazione.”
Certo che sì. Bisognerebbe essere sordi perché non sia così.
“Sì,” dico a disagio. “Probabilmente penserai che sono una stupida sgualdrina e simili.”
“No!” esclama.
“No, no davvero! Facciamo tutti degli errori! Chiunque ti dia
della sgualdrina è un dannato bugiardo e tu non dovresti
ascoltarlo, Rose!”
Hey, inizia a piacermi la pollastra.
“Grazie,” dico.
“Sul serio. Non buttarti
giù di morale. Sei davvero coraggiosa a fare quello che fai,
secondo me. Se succedesse a me, probabilmente farei qualcosa di folle
come chiudermi in un bagno o pensare di lasciare lo stato,” ride.
Oh Jenny, cosa non sai.
Sforzo una risatina.
“Se hai bisogno di qualcuno con cui parlare, puoi parlare con me,” dice “Io non giudico.”
“Grazie,” le dico
sorridendo. “Sai, a parte mia zia Ginny, tu sei la sola persona
che mi ha detto questo.”
“Beh… a che servono gli amici?”
Amici?
Non sapevo a che servissero,
considerando che non ne ho. Ma se Jenny è disposta a parlarmi in
pubblico, immagino di non potermi lamentare. E comunque, sembra
abbastanza simpatica…
Almeno non sta progettando di uccidermi. È sempre bello farsi degli amici.
Sono felice di ritornare nella sala
comune con la consapevolezza di avere almeno una persona a cui importa
di me. Ma il mio buonumore è presto dissipato, quando vedo Lily
seduta da sola accanto al fuoco, la testa rossa affondata in un libro.
Alza lo sguardo e mi fissa mentre entro. Non sono davvero in vena per
questo.
“Lily, potresti per favore darmi addosso e così farla finita?” dico esasperata.
“Cosa vuoi che dica? Sei una bugiarda e questo è quanto.”
“Una bugiarda?” urlo.
“Ok, qui c’è qualche verità per te - Scorpius
Malfoy ha oltre tre anni in più di te! Sta uscendo con Dom! Non
gli piacerai mai Lily, perciò passaci sopra!”
Oh merda.
Perché ho appena detto questa roba? Perché devo dire TUTTO
quello che penso? Lily sembra arrabbiata - assomiglia davvero a zio
Harry quando è arrabbiato. E credetemi, non vorreste mai
mettervi contro Harry, come ha fatto James quando ha cercato di usare
la maledizione Cruciatus su Al, una volta. Non è stato carino.
“Non sei altro che una
stronza, Rose! Pensavo che tu fossi una delle persone più
sopportabili della nostra famiglia - chiaramente mi sbagliavo!”
Chiude il libro di colpo e fugge su nel suo dormitorio, sbattendo quasi contro Dom nel farlo, che sta scendendo.
“Che diavolo era?” chiede Dom. Scuoto il capo e crollo su una sedia. Vorrei solo sparire per sempre.
“Stavo pensando che dovrei
farti sapere,” dice Dom. “Che Malfoy e io stiamo ancora
insieme… non ci stiamo lasciando.”
Il mio cuore precipita a terra - e non è piacevole.
“Meraviglioso,” dico, sforzandomi di sorridere. “Sono contenta che abbiate risolto.”
“Bene,” dice. “Spero che a te stia bene… perché ci piacciamo davvero.”
Annuisco. “Certo che a me va bene.”
Sorride debolmente e lascia la sala
comune, probabilmente per incontrare l’uomo del momento. Se
diventassi anche solo un poco più falsa di quanto sono ora mi
trasformerei in una cazzo di Barbie. Voglio dire, sul serio - “Certo
che non mi dispiace che tu, la mia migliore amica e cugina, stia
uscendo con Scorpius Malfoy, il padre di mio figlio, la prima persona
con cui abbia mai fatto sesso, il tipo per cui provo sentimenti
estremamente confusi, il ragazzo che mi fa battere il cuore più
veloce di quanto non faccia per Teddy Lupin… e certo che non mi
dispiace se mi prendi a colpi in testa con un manico di scopa…
perché credimi, farebbe meno male.”
NOTE AL CAPITOLO:
* il nostro
C.R.E.P.A in inglese è S.P.E.W (“vomita”), Society for the Promotion of
Elfish Welfare, ossia Società per la Promozione del Benessere Elfico
(trad. wikipedia). Il gioco di parole in Delicate è quindi da S.P.E.W.
A S.P.E.R.M, Society for Promotion of Extra Rights for Mandrakes, ossia
Società per la Promozione dei Diritti Extra delle Mandragole.
Io
ho mantenuto il C.R.E.P.A italiano, quindi il gioco di parole non è
così divertente, ma sì, sperm, in inglese, significa sperma XD
Ovviamente,
per ottenere S.P.E.R.M.A ho dovuto scrivere io qualcosa... Non è
granchè, ma la mia mente non ha partorito di meglio.
Se ci sono proposte, sono sempre ben accette ♥
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Capitolo 12 *** Learning to Live Again ***
capitolo 12 nuovo
Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttrice: nefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)
CAPITOLO 12 - LEARNING TO LIVE AGAIN
Caro Teddy,
Come vanno i
preparativi per il matrimonio? Non riesco a credere che sia passato
quasi un mese dall’ultima volta che abbiamo parlato. Mi è
davvero mancato parlare con te, e mi dispiace davvero per come mi sono
comportata quando ho scoperto del tuo fidanzamento - possiamo
dichiarare una tregua? Questo silenzio tra noi mi fa diventare matta.
Non riesco a sopportare che sia tu che mio padre mi ignoriate.
Per prima cosa,
come penso tu sappia, tutta la scuola sa che sono incinta. Ovviamente
questo include Malfoy, che mi evita da quando gli ho detto che
darò il bambino in adozione. Come se non bastasse, lui e Dom
sono più uniti che mai, cosa che trovo alquanto strana, ma
immagino vada bene, se lei è felice.
Al momento
mamma vive a Hogsmeade. Di tanto in tanto si fa vedere a scuola, ma io
cerco di nascondermi il più possibile, per paura che cerchi di
nuovo di farmi ingoiare a forza della pastiglie di acido folico* -
questi rimedi babbani sono davvero troppo da sopportare per una
ragazza! Ma immagino sia bello sapere che si preoccupa. È
più di quanto si possa dire di papà. Non lo vedo
né sento fin da quando è stato chiamato a scuola dopo che
è venuta fuori la notizia della mia gravidanza. È come se
ormai mi avesse disconosciuta, e sono abbastanza sicura che sia per
questo che lui e mamma si sono lasciati. Mi sono ritrovata ad ascoltare
più e più volte ‘Papa don’t preach’**
di Madonna, questa settimana. Sono vicina alla follia, posso quasi
toccarla con mano!
Sembra che
nelle ultime settimane mi sia avvicinata a James e Al più di
quanto abbia mai creduto possibile. Ovviamente di conseguenza Lily
è furiosa - mi odia, perché ha una specie di cotta per
Malfoy e io le ho tipo detto accidentalmente che a lui lei non potrebbe
mai piacere… mea culpa! Mi dispiace che Al e Malfoy non siano
più uniti come prima. Nelle lezioni in cui Grifondoro e
Serpeverde sono insieme, Al siede con me, mentre Dom siede con Malfoy,
perché siamo tutti troppo a disagio tra di noi. È
orribile - chi poteva immaginare che un paio di minuti di sesso
avrebbero combinato un tal pasticcio? (Sì, ho detto un paio di
minuti.)
Ho lasciato la
squadra di Quidditch e non giocherò il recupero della partita
contro Serpeverde, comunque andrà. Un tipo del quinto anno
è il portiere di riserva e prenderà il mio posto.
Posso affermare che è davvero nervoso - impallidisce ogni volta
che qualcuno gliene fa parola. Ma so che quel giorno sarà
bravo… perché in caso contrario, James lo ucciderà.
Comunque, ho
appena realizzato che la maggior parte di questa lettera è
costituita di inutili discorsetti. Vorrei sapere cosa dire per
sistemare le cose tra noi - mi manca parlare con te, Ted. Spero che
possiamo tornare indietro a come eravamo prima che io decidessi di
essere un’idiota immatura e mi lamentassi che tu non hai detto a
me per prima del tuo fidanzamento. Amici?
Saluta Victoire da parte mia,
Con affetto,
Rose.
Non è strano come il tempo
voli quando ci si diverte? Beh, forse “divertirsi” è
un po’ un’esagerazione - il tempo vola quando hai la testa
piena di preoccupazioni tra scuola, gravidanza, confusione e tensione
che a malapena ti accorgi che gennaio è già passato e che
si è nel pieno di febbraio. Questo finchè James Potter
non decide di ricordarti che momento dell’anno sia.
“È quasi San
Valentino!” dice James, saltando sulla sedia accanto a me nella
sala comune, mentre cerco di leggere i miei compiti di Pozioni.
“A chi darai il tuo amore quest’anno, Rossa?”
“Sono sicura che in questo
momento ci siano proprio migliaia di uomini in fila fuori dalla Torre
di Grifondoro per uscire con la Moby Dick di Hogwarts.” dico
amaramente.
“Chi è Moby Dick?”
“La balena… non hai mai letto Moby Dick?” sospiro.
“Certo che no,” dice James sorridendo.
“Seriamente, almeno sai leggere?”
“Certo… ma la mamma mi aiuta con le parole da grandi.”
Sorrido leggermente e ritorno a
leggere il mio libro di Pozioni. James me lo strappa di mano e lo
chiude di scatto, con mio fastidio.
“Ti stai strapazzando,”
dice James. “E mamma mi ha detto di assicurarmi che tu ti
rilassi… allora, come ti senti riguardo alla festa di San
Valentino?”
“Mi sento che l’ultima
festa che hai organizzato è risultata in una notte ubriaca di
sesso con Scorpius Malfoy e in una gravidanza non voluta - credo che
farò a meno della festa, grazie.”
James fa un’espressione disgustata alla menzione della “notte ubriaca di sesso con Scorpius Malfoy”.
“Andiamo Rossa, sarà divertente. Mi assicurerò che la Phelps non sia invitata.” implora.
“Questa è anche la sua sala comune, sai?” ribatto.
“Beh… allora non la faremo qui. Che ne dici della Stanza delle Necessità?”
“Fa come vuoi,” sospiro. “Ma non coinvolgermi. Posso riavere il mio libro di Pozioni, ora?”
“Andiamo, non hai più voglia di divertirti. Ricordo un
tempo in cui facevi razziw nelle cucine con me e Matthew e lanciavi
sacchetti infiammati di cacca di Ippogrifo fuori dall’ufficio di
Vitious… che ne è stato di te?”
“Per prima cosa,” dico. “I sacchetti di cacca
infuocati erano una TUA idea, non mia, mi è solo capitato di
essere lì. E se ti ricordi bene, ti avevo detto di non farlo -”
“Sì, ma hai riso quando l’abbiamo fatto.”
“Secondariamente,” dico, ignorando ciò che ha appena
detto. “Sono venuta fare razzie in cucina con te e Mark Matthews
solo due volte -”
“Tre volte.” mi corregge James.
“Come vuoi… la fai sembrare come se fossi stata una specie di organizzatrice di scherzi.”
“Senti, quello che sto dicendo è che non devi startene
seduta nella sala comune con la testa ficcata in un libro ogni
venerdì sera solo perché sei incinta - vieni e divertiti,
finchè puoi.” dice James.
Il ragazzo ha centrato il punto. Tra pochi mesi sarò così
pesante da riuscire a malapena a salire le scale per la Torre
Grifondoro, non parliamo di andare a una delle feste
non-così-ben-organizzate di James.
“E comunque, perché vuoi organizzare una festa di San
Valentino?” chiedo. “Chi stai cercando di
impressionare?”
James mi sorride e si picchietta il naso.
“Non fare domande e non ti dirò bugie. In ogni caso, avrò bisogno del tuo aiuto per organizzare.”
“Perché io?” gemo.
“Perché sei l’unica adatta. E ti distrarrà da un certo tipo biondo.”
“Non ho bisogno di distrarmi da un certo tipo biondo.” protesto e mi sento avvampare.
James inarca un sopracciglio.
“Ok,” dice, ma è ovvio che non mi crede affatto.
“Oh sta zitto,” sbotto. “Organizzerò la tua
stupida festa. Ma questo non significa che verrò.”
“Sei un mito, Rossa Weasley, lo sai?” dice, arruffandomi i capelli proprio come fa zio Harry.
“Sei consapevole del fatto che il mio nome sia Rose, vero?”
“Rossa ti sta meglio,” dice James stringendosi nelle
spalle. “Ti voglio bene e devo lasciarti cara cugina, ho alcuni, ehm,
compiti da fare.”
Se avesse detto che deve volare su Marte su un unicorno, sarebbe stato
più credibile. Mi riprendo il mio libro di Pozioni e torno a
leggere delle Pozioni Restringenti, ma ancora una volta vengo
interrotta. Questa volta si tratta di Mark Matthews, un amico di James.
“Ciao Rose,” dice. “Che fai?”
“Leggendo,” dico freddamente. “Ovviamente.”
Non intendevo essere così
fredda, ma in questi giorni sembra chiunque voglia rompermi le palle.
Mark non sembra accorgermi della mia scortesia, e si siede sul posto
appena liberato da James. Quando ero al secondo anno probabilmente
avrei ucciso per avere il QUEL Mark Matthews seduto accanto a me, a
guardarmi con quei suoi luminosi occhi blu - in questo momento vorrei
solo che se ne andasse.
“Allora, come va? Intendo con tutta quella faccenda dell’essere incinta…”
Giuro che se dice “incinta” di nuovo lo prendo a librate in
faccia con questo bel volumone. Certo, ha un viso davvero
affascinante… sarebbe un peccato rovinarlo. Forse gli
romperò un braccio o qualcosa del genere.
“Sto bene,” mi stringo nelle spalle. “Sai, tengo duro.”
“Figo,” dice Mark. “Mi sta chiedendo… ti va di venire con me a Hogsmeade, sabato”
Ok, questo NON me lo aspettavo. Sul serio, chi chiede di uscire a una
ragazza incinta? È un po’ strano, giusto? La dodicenne
dentro di me sta urlando di dire sì. Immagino di voler dire di
sì abbastanza. Mark è assolutamente un bel ragazzo, con i
suoi occhi azzurro cielo e i capelli castano chiaro che gli
incorniciano perfettamente il viso… ma alla fine, non è
un po’ strano uscire con qualcuno se si è incinta? Non si
va contro qualche regola?
“Ok,” dico. “Sembra fantastico.”
Sono del tutto incapace di dire no?
***
Sabato è sia San Valentino che il giorno dell’uscita a
Hogsmeade, perciò venerdì sera inizio a organizzare la
festa di James. James mi fa sempre organizzare dato che lui è
totalmente una frana in queste cose. Si occupa solo degli inviti. Io
sono un mostro nell’organizzare eventi. È ovvio che James
sapeva che sistemare tutto per la festa mi avrebbe distolta dal pensare
alle disgrazie della mia vita, perché quando mi occupo di qualcosa,
non faccio altro.
Vado in biblioteca con il mio raccoglitore per iniziare a sistemare
tutto. (Sì, ho un raccoglitore - è allora?) Ok, per prima
cosa - il tema. Penso che il tema della festa sia abbastanza ovvio. Il
rosa! Dato che è San Valentino, tutti, compresi i ragazzi, si
devono vestire di rosa. Sono davvero contenta di non andarci - il rosa
sta da cani con i miei capelli. Per fortuna la festa si
terrà nella Stanza delle Necessità - questo fa sì
che fare le decorazioni sarà molto più semplice. Pensavo
a palloncini a forma di cuore su ogni tavolo (saranno circa venti,
bianchi, con rose rosa come centrotavola) e sdolcinate canzoni
d’amore per tutto il tempo. Sarà una festa chic…
finchè non arriveranno gli amici di James e correggeranno il
punch rosa e bruceranno tutti quegli adorabili palloncini. Ma non mi
importa, purchè io possa divertirmi a organizzare.
“Ciao, Rose.” sento dire una voce. Jenny.
“Ciao, Jenny, stavo preparando la festa di James per San Valentino,” le dico.
“Ooh, posso dare una mano?” dice eccitata e si siede
accanto a me. “Al mi ha appena invitata. Tu verrai?”
“Non penso,” dico. “Non sono granché in vena di feste.”
Jenny annuisce.
“Capisco,” dice. “Ma potrebbe farti bene divertirti
un po’.” Da un occhio ai miei appunti per
l’organizzazione. “Wow, sembra stupendo! Hai fatto tutto da
sola?”
“Sì,” dico. “Adoro programmare! Beh…. Tranne le gravidanze, ovviamente…”
Jenny ridacchia nervosamente. Sul serio, devo smetterla di mettere la gente a disagio.
“Comunque, hai qualche idea?” chiedo.
“Uhmm… che ne dici del gioco della bottiglia?” chiede.
“Il gioco della bottiglia,” dico perplessa. “Non abbiamo dodici anni.”
“Lo so,” ridacchia Jenny. “Ma sarebbe divertente! È San Valentino, in fin dei conti.”
“Forse… sono certa che la gente ci si butterà
quando saranno tutti ubriachi,” dico ragionando. “Buona
idea, Jen. Altro?”
Io e Jenny siamo diventato abbastanza buone amiche in queste settimane,
dopo che tutti a Hogwarts hanno scoperto che sono incinta. È
probabile derivi dal fatto che Dom passa praticamente tutto il suo
tempo con Malfoy e anche quando non è con lui, c’è
un certo disagio tra noi. Non penso che la nostra amicizia sarà
mai più la stesa. Lily non mi parla nemmeno più, da
quando gliene ho dette di ogni - immagino di non poterla
biasimare. Sono stata una stronza. Ma Jenny sembra starmi vicina. Non
so perché… forse è perché sta con Al e
vuole far bella figura con lui. Comunque, apprezzo la sua amicizia.
È molto meglio di quanto avessi pensato inizialmente.
“Che ne dici di Speed Dating*** per i single?”
“Jenny Winters, sei un maledetto genio.”
***
Sabato mattina mi alzo abbastanza tardi e mi dirigo di sotto per fare
colazione. Al è seduto al tavolo Grifondoro e Dom a quello
Serpeverde - cosa che succede sempre più mattine ormai. Al non
vuole più stare in compagnia di Malfoy. Quando James e Mark
Matthews vengono giù a colazione, inizio a sentirmi davvero
nervosa. Sono secoli che non vado a un appuntamento. Sono
improvvisamente del tutto imbarazzata e mi chiedo come sia il mio
aspetto. Indosso un paio di jeans (che stanno diventando davvero
stretti) e un maglione blu - ok, sembro davvero una quarantenne, ma
chissene.
“Ciao Rose, pronta ad andare?” chiede Mark. Annuisco - oh dio, sono così dannatamente nervosa.
“Non sono ancora sicuro che mi stia bene questa cosa,
Matthews,” dice James a Mark. “Insomma, è la mia
piccola cugina.”
“Piccola?” lo prendo in giro. “Ho solo diciotto mesi meno di te!”
James borbotta qualcosa di incoerente e sembra ancora un po’
infastidito. Lo sguardo di Al schizza da me a Mark - che diavolo hanno
questi ragazzi Potter? Perché devono sempre giocare al dannato
eroe? Non capiscono che sono grande e posso badare a me stessa?
Ricevo una lettera con la posta mattutina. All’inizio ero
eccitata che potesse essere una lettera da Teddy, ma la calligrafia
è troppo grossa e arzigogolata per essere la sua.
Rose,
Ho sentito che
oggi c’è una gita a Hogsmeade e mi chiedevo se ti
fermeresti da me verso pranzo. Adorerei vederti e ci sono alcune cose
di cui dobbiamo parlare.
Spero che tu stia bene,
Con amore,
Mamma
È un messaggio davvero corto, ma so che devo andare. Hey, forse
posso farmi dire perché diavolo lei e papà stanno
divorziando. Dubito che me lo dirà, ma vale la pena provare. Io
e Mark non attendiamo nessun altro prima di dirigersi insieme a
Hogsmeade. Non c’è imbarazzo tra noi, perché siamo
amici da molto tempo. Beh, non “amici” defizione, ma gira
sempre con James, perciò ho parlato con lui un mucchio di volte.
L’unica volta in cui diventa
davvero imbarazzante, è quando siamo sulla strada per Mielandia
e ci imbattiamo in Dom e Malfoy. Si tengono la mano e assottiglio gli
occhi di fronte alla loro complicità. Oh dio, si fermano per
parlare, anche se so che nessuno dei due vuole farlo. È come se
avessero quest’obbligo di essere gentili con quella incinta.
“Ciao Rose,” dice Dom a disagio.
“Ciao Dom,” rispondo. “Ciao Malfoy.”
“Ciao.” mormora Malfoy e sposta lo sguardo su Mark. Silenzio per alcuni secondi.
“Ciao,” dice Mark, cercando di spezzare la tensione.
“Così… vuoi due…” dice Dom passando lo sguardo da me a Mark con aspettativa.
“Oh, no!” ribatto in fretta. “No non stiamo insieme.”
Sono stata molto dura. Spero che Mark non la prenda in modo sbagliato.
Malfoy lancia occhiatacce a Mark, che si sta fissando i piedi, a
disagio. Desidero solo che il terreno si apra e mi inghiottisca -
è desiderare troppo?
Controllo il mio orologio e realizzo con gran sollievo che è quasi l’una.
“Ehm, io devo passare da mia mamma,” dico. “Ci incontriamo più tardi da Zonko, Mark.”
Prima che chiunque possa dire altro, me ne vado via di fretta
giù per la strada. Non sono del tutto certa di dove abiti mamma.
Mi ha detto che era dopo la Testa di Porco, ma quando ci arrivo, non
vedo nessun posto che possa andar bene per gli standard di mamma. Tutti
gli edifici sono molto fatiscenti - assolutamente non adatti a mia
mamma. Non riesco a immaginarla vivere qui.
“Rose!”
La vedo che mi saluta con la mano da una delle stradine laterali tra la
Testa di Porco e l’ingresso della Stamberga Strillante. Come mi
avvicino, mi accorgo che l’immenso sorriso che si è
stampata in faccia è assolutamente falso. Mi tira in un
abbraccio stritolante e sento l’odore familiare di borotalco che
associo a mia mamma. È sempre così confortante.
“Temevo che non venissi,” dice.
“Ehmm… dove vivi esattamente?” chiedo, guardandomi intorno.
“Seguimi.”
Mi conduce giù lungo la strada, finchè non arriviamo a
una porta di metallo arrugginito. Tira fuori dalla tasca una chiave
anch’essa arrugginita e dopo aver spinto un po’, riesce
finalmente a girarla nella serratura. Un paio di ratti scappano fuori
dalla porta quando si apre, facendomi strillare per lo shock. Mamma
sobbalza lievemente, ma sembra abituata.
“È qui che vivi?” dico, senza preoccuparmi di mascherare il disgusto nella mia voce.
Saliamo un centinaio di rampe di scale prima di arrivare a
un’altra porta con il numero 40 segnato sopra. Ancora ci vuole un
po’ di fatica per aprire la porta. Si apre in un soggiorno molto
piccolo e polveroso, senza mobilio, solo scatoloni. Oltre al salotto,
intravedo una piccola stanza che immagino essere la cucina - ha un
fornello e stop. L’appartamento è scuro e tetro - persino
James lo definirebbe uno schifo, e il suo letto somiglia niente meno
che a un porcile. Anzi, questo è un insulto ai maiali.
“So che non è esattamente una reggia,” dice mamma.
“Non è una reggia?” esclamo. “Definisci reggia?!”
“Oh, non esagerare,” sospira, entrando nella
‘cucina’. Per una volta nella mia vita, NON sto esagerando.
Questo posto è una fogna, è buio e ha un odore davvero
allucinante… e non in un bel modo. Sono abbastanza sicura che
qualcosa è morto qui.
“Una tazza di tea?” chiede mamma.
“Ehm… no,
grazie” dico. Non oso immaginare che mi toccherebbe bere. Mi
stupisco che l’appartamento abbia addirittura l’acqua
corrente.
“Allora, mamma” dico cautamente. “Perché volevi vedermi?”
“Una mamma non può
incontrarsi con sua figlia un sabato pomeriggio senza dover dare
spiegazioni?” chiede mamma, tornando dalla ‘cucina’
al ‘salotto’. Inarco un sopracciglio.
“Quindi avete intenzione di
tenere me e Hugo all’oscuro di tutto per sempre?” chiedo,
andando al dunque - non ha senso tergiversare.
“Rose… non iniziare,” dice mamma esasperata.
“Se lo vuoi sapere, ti ho chiesto di venire qui per parlare
della tua - ehm, situazione.”
“Vorrei che la gente la smettesse di parlare così! Il
‘piccolo problema’. la ‘situazione’ - non dire
quella parola non la rende meno reale - sono incinta!” urlo.
“Sì,” dice
mamma. “Lo so. E dobbiamo parlarne perché abbiamo evitato
il discorso troppo a lungo.”
È lei che l’ha
evitato, più che altro. È difficile per me evitarlo
quando a Hogwarts ogni idiota col moccolo al naso ama ricordarmelo tra
ogni
lezione. Ma di certo mamma non vuole sapere questo, no?
“Stavo pensando,” continua mamma. “Il bambino nascerà in luglio, giusto?”
“Sì.”
“Beh… tu potresti
avere il bambino e poi prenderti un anno di pausa da Hogwarts. Potresti
fare il tuo settimo anno con Molly! Poi il bambino
potrebbe stare con me, perché sarà quel poco più grande e-”
“Woah, aspetta un attimo,” la interrompo. “Per prima
cosa, nessun bambino al mondo potrebbe mai vivere in questo
appartamento - è un cesso! Secondariamente… chi dice che
terrò il bambino?”
“Non lo terrai?” dice mamma, ignorando quello che ho detto sulla sua nuova sistemazione.
“Voglio darlo in
adozione,” dico. “E farò il mio settimo anno con Al
e Dom. Voglio tornare alla mia vita di prima.”
Non dice niente per alcuni istanti, ma non sembra molto contenta.
“Questo quando l’hai deciso?” chiede quietamente.
“Più o meno nello stesso istante in cui tu e papà avete deciso di divorziare.” replico.
“Non abbiamo mai parlato di divorziare -”
“Allora perché vivi in questo schifo, mamma? Perché non sei a casa con papà?”
“Tuo padre e io…
abbiamo alcuni problemi da discutere. E lui non è esattamente
aperto riguardo i suoi sentimenti. Non c’è molto che io
possa fare se lui non parlerà.”
“Così è tutta colpa sua?” dico. “Mamma, papà ti ha tradita?”
Mamma scuote il capo, ma non sono sicura se crederle o meno.
“Si tratta di qualcosa che è successo molto tempo fa,” dice. “Cose del passato. Non parliamone.”
“Ma è ciò che vi sta facendo lasciare -”
“Non ci stiamo lasciando,” insiste mamma. “Ci siamo solo presi una pausa - è diverso.”
Sospiro.
“Sei incredibile,” sputo fuori. “Non posso credere di
essere stata abbastanza ingenua da pensare che avrei ricevuto quale
risposta vera venendo qui. Me ne vado.”
“No, per favore,” mi prega mamma.
“Devo incontrare
qualcuno,” dico, anche se ho detto a Mark che ci saremmo
incontrati alle due ed è solo l’una e mezza. “Ci
vediamo, mamma.”
La lascio nel suo ‘appartamento’ o come diavolo vogliate
chiamare quel posto e ritorno sulla strada principale di Hogsmeade.
Vedo Hugo uscire da MondoMago con alcuni dei suoi amici. Quando mi vede
andare di corsa verso di lui, dice ai suoi amici di andare avanti senza
di lui, che li raggiungerà.
“Che c’è che non va?” chiede. Ora che sono
più vicina a lui, vedo che indossa una maglietta con la band
‘Death Metal Eaters’ e un’immagine del Marchio Nero
sul davanto - e per Merlino, ha l’eye-liner.
“Che diavolo hai addosso?” chiedo, dimenticandomi il nostro dilemma. “Oddio, ma sei truccato?”
“Che vuoi?” chiede con rabbia.
“Hai già visto l’appartamento di mamma?” gli
chiedo. “Penso che lei e papà si stiano lasciando sul
serio.”
Hugo scrolla le spalle.
“Come se mi importasse,” dice. “Sono comunque due idioti.”
“So che lo sono,” continuo. “Ma pensavo solo che
avresti voluto sapere. Stupida io a pensare che al momento ti interessa
altro oltre a piastrarti i capelli.”
“Mi importava quando sei rimasta incinta, no?” ribatte.
“Vuoi una medaglia per esserti preoccupato per tua sorella?” sbotto. “Sei uno stupido ingrato!”
“Come vuoi,” dice, sforzandosi di restare calmo.
“Vado a farmi un piercing al sopracciglio - più tardi,
uff.”
Chi diamine dice “più tardi, uff.”?
“Hugo Harry Weasley, torna subito qui!” urlo quando si allontana verso i suoi amici.
“Problemi?”
Mark compare accanto a me. È ovvio che mi ha visto urlare per la strada come una pazza.
“A volte vorrei essere un’orfana,” sospiro.
Mark mi stringe le spalle con un braccio, in modo molto da fratellone,
e mi stringe affettuosamente prima di portarmi in un piccolo
café chiamato “Patil Pastries”.
“Allora Mark,” dico prima di avventarmi sul muffin alle
gocce di cioccolato che ha così gentilmente comprato per me.
“Perché mi hai chiesto di venire a Hogsmeade?”
“Potrei dirtelo, ma poi dovrei ucciderti,” dice ghignando.
“Andiamo,” sorrido, “Ci conosciamo da sei anni,
abbiamo fatto razzie in cucina insieme, siamo usciti di nascosto la notte
innumerevoli volte -”
“Ok, ok,” si arrende. “Se te lo dico, devi giurarmi
di non arrabbiarti e di non… uccidere tuo cugino, ok?”
“Quale cugino? Credimi, sarei capace di ucciderli tutti.”
“Beh… non prenderla nel modo sbagliato, Rose. Penso che tu
sia una delle ragazze più fantastiche che abbia mai incontrato -
voglio dire, sei sveglia e divertente… sei praticamente una
leggenda, sai?”
“Lo so,” dico. “Ora basta adularmi.”
“Ok… è solo che… da quando quella stronza di
Laura Phelps ha annunciato alla scuola che tu ci sei rimasta
dentro-”
“Grazie per la delicatezza.”
“-beh, James ha notato sei stata un po’ depressa.”
Un po’ depressa? Questo è l’eufemismo del millennio.
“Vai avanti,” dico, di secondo in secondo sempre più preoccupata.
“E mi ha chiesto di portarti a Hogsmeade.”
“Lui ti ha DETTO di chiedermi di uscire?” urlo, facendo
voltare molte persone. “Gli torcerò il collo!”
“Mi ha solo chiesto di farlo, così tu ti saresti sentita…”
“Mi sarei sentita come? Come se non fossi il peggior mostro di Hogwarts?”
Oh no, penso di star per piangere.
“Non sei il peggior mostro di Hogwarts,” dice Mark.
“Che mi dici di quel Corvonero che si mangia i capelli?”
“Ok, sono il secondo peggior mostro dopo Capelli Joe -”
“E la Tassorosso che porta il suo coniglio a passeggio intorno al lago col guinzaglio?”
“Vero, sono le terza peggior -”
“E quel Serpeverde strabico che parla ai muri?”
“Ok!” esclamo. “Sono nei peggior dieci mostri di Hogwarts!”
Mark conta silenziosamente sulle dita.
“Direi venti,” dice e gli lancio contro un pezzetto del mio muffin.
“James voleva solo che ti sentissi speciale come meriti, Rose,” dice Mark.
“Costringendo i suoi amici a chiedermi di uscire per pietà?”
“Andiamo, ti sei divertita, no?” dice.
“Immagino.”
“E hai ingelosito Malfoy…”
“Sì - aspetta, cosa?” esclamo.
Mark sorseggia il suo caffè con aria innocente e poi mi sorride con consapevolezza.
“Non stavo cercando di ingelosire Malfoy!”
“Certo,” dice Mark con sarcasmo. “Ma cosa stessi
cercando di fare o meno non importa - quel tipo era geloso.”
“No, non lo era!”
“Beh, non ho mai ricevuto tante occhiatacce da lui prima d
oggi,” dice Mark. “Se gli sguardi potessero uccidere,
Malfoy sarebbe ad Azkaban.”
Non dico niente. Cosa potrei rispondere?
“Senti, siamo amici, giusto?” dice e io annuisco.
“Allora puoi parlarmi di queste cose. Smettila di trattarti come
la regina di tutti i dolori, e divertiti un po’! Vieni alla festa
di San Valentino che stai organizzando.”
“No, assolutamente.” dico.
“Perché no?”
“Perché sarà tutto a coppie e io sembrerò una completa idiota!” esclamo.
“E allora? Puoi venire con me
- come amici, ovviamente.” aggiunge in fretta. “E comunque,
forse ho bisogno che tu renda qualcuna gelosa.!”
“Chi vuoi ingelosire?” chiedo eccitata.
“Non fare domande, e non ti dirò bugie.”
Odio quando dicono così.
NOTE AL CAPITOLO:
*acido folico:
è una vitamina, la B9. Durante la gravidanza aumenta il
fabbisogno in maniera consistente, inoltre l’assunzione regolare
di acido folico soprattutto nei primi mesi diminuisce molto il rischio
di alcune patologie, in particolar modo quello derivate un errato
sviluppo di cervello, scatola cranica e spina dorsale, come la spina
bifida e l’anencefalia. *ok, e vi va bene che mi sono trattenuta,
a forza, da inserire note su le malattie a trasm. sessuale citate in
scorsi capitoli XD sorry, deviazione professionale*
** Papa don’t Preach (qui), racconta in prima persona di una ragazza che confessa al padre di essere incinta e che vuole crescere questo bambino. ;D
***Speed Dating:
ho mantenuto l’inglese perché io lo conosco proprio con
questo termine. Avrei potuto tradurlo con Appuntamenti Lampo, forse.
Comunque, lo Speed Dating forse l’avete visto in telefilm e film
americani, come è capitato a me, ad esempio in Sex and the City.
Le persone vengono fatte sedere l’uno di fronte all’altra e
hanno tempi ridotti per conoscersi poi si cambia persona. Su wikipedia,
qui, ci sono alcune curiosità.
Vi ricordo inoltre che il gruppo che tanto piace a Hugo, i Death Metal Eaters,
hanno un nome giocate sulle parole "Death Metal", sottogenere
dell'heavy metal, e "Death Eaters", Mangiamorte. L'avevo già
inserito nelle note a un cap precendente, ma magari a qualcuno è sfuggito^^
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Capitolo 13 *** The Cherub's Wrath ***
Documento senza titolo
Buondì, cari lettori^^
Una piccola notizia, senza dubbio positiva!
A causa di molteplici motivi (personali, universitari, di scrittura e altre traduzioni) ho messo da parte per un lungo periodo questa storia, e a un certo punto il lungo periodo è diventato un “infinito”, unito a una vita più frenetica e in cui fatico a mantenere ritmi di lavoro di traduzione costanti.
Perciò, qualche tempo fa la cara Leireel mi chiese di poter intervenire nella traduzione, e io ho accettato.
Quindi passo il tutto a lei, che da domenica pomeriggio vi accompagnerà con la propria traduzione nella lettura di questa divertente e adorabile storia.
Non perdetevela ;D
Un bacio a tutti,
Nefene.
---
Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttrice: nefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)
Capitolo 13 – The Cherub’s Wrath
Ritorno a Hogwarts prima di tutti gli altri, così posso prepararmi per la festa di James. Jenny mi segue, parlottando su Al, la festa, il suo vestito per la festa, la collana che Al le ha regalato per San Valentino e così via. Annuisco educatamente, ma non la sto veramente ascoltando. I miei pensieri vanno a mamma e al suo appartamento scadente, a papà e al fatto che è un bastardo, e a Hugo e il suo nuovo piercing – c’è qualche limite alla stranezza di quel ragazzo? Riflessioni non esattamente positive, lo so. Ma niente sembra positivo nella mia vita, in questi giorni.
Prendo la mia ‘Cartella Organizzativa’ dal dormitorio e leggo attentamente i piani per la festa un paio di volte. Ci dirigiamo quindi verso la Stanza delle Necessità. Focalizzo l’attenzione sui dettagli esatti della festa mentre faccio tre volte avanti e indietro di fronte al muro, gli occhi strizzati per la concentrazione. Jenny si eccita un sacco quando la porta appare sul muro – è chiaro che non è mai stata nella Stanza delle Necessità prima d’ora. Vedete, è questo il grande vantaggio di avere James Potter come cugino – conosco ogni singolo angolo di questo castello a memoria.
La stanza è esattamente come l’avevo immaginata. È più piccola rispetto a quella in cui abbiamo tenuto la festa di Natale durante il terzo anno, ma a questa ci saranno meno invitati – a quella di Natale c’era praticamente tutta Hogwarts. Non c’è da sorprendersi che siamo stati beccati. Quella volta James si guadagnò un mese intero di punizione. Ci sono circa venti tavoli bianchi, ciascuno con quattro sedie attorno. Le sedie hanno cuscini rosa e ci sono palloncini rosa a forma di cuoricino a ogni tavolo. Le pareti sono drappeggiate con tende rosse e rosa e striscioni che esclamano ‘Buon San Valentino!’.
In fondo alla stanza c’è un largo spazio vuoto con cuscini rossi posizionati a cerchio sul pavimento, per il gioco della bottiglia. Lungo quella parete sono sistemati dieci tavolinetti con sedie sui due lati per lo Speed Dating. Altoparlanti ai muri trasmettono musica da Merlino sa dove.
“È fantastico!” esclama Jenny.
“Lo pensi davvero?” chiedo nervosamente. “Non è troppo?”
“Rose, è geniale! Hai pensato a tutto questo da sola?”
“Tu mi hai aiutata,” dico con modestia.
“Oh, per favore,” risponde, “è tutta opera tua! Sei sicura di non voler venire?”
“Beh,” dico, “potrei…”
“Oh mio Dio! Qualcuno ti ha invitata, non è così?” strilla, e inizia a saltellare eccitata. È come un cagnolino.
“È solo Mark,” dico con nonchalance.
“Mark Matthews? Oh Rose, è così sexy!” dice, in un tono che non è da lei.
“Ok, datti una calmata, cara, non ti ricordi già più di un certo Albus Potter?”
“Al sa che lo amo,” minimizza, e poi porta una mano alla bocca, come se non avesse avuto intenzione di dirlo.
“Tu cosa?” rido al suo imbarazzo.
“Non posso credere di averlo detto ad alta voce,” dice e nasconde il suo viso tra le mani. “Per favore, non dirglielo!”
“Non lo farò,” dico, ancora ridendo, “ma, giusto perché tu lo sappia, penso che lui provi la stessa cosa.”
Alza lo sguardo e non riesce a nascondere un sorriso.
“D-davvero?”
“Certo,” dico scrollando le spalle, mentre raddrizzo il centrino di uno dei tavoli. “Gli piaci dal secondo anno. Adesso non fare tanto la sentimentale con me… Non sono brava a fare i conti con emozioni e roba del genere.”
“Oh, Rose, pensi davvero che lui mi ami?” sorride, mentre i suoi occhi si riempiono di lacrime.
“Cos’è che ho appena detto?”
“No,” dice scuotendo la testa, “no, non mi ama. Perché dovrebbe?”
È davvero seria?
“Perché sei una piccola Corvonero coi capelli ricci che non ha nessun difetto ed è praticamente la persona più carina e gentile di Hogwarts,” dico, “e ai ragazzi piacciono le ragazze carini e gentili come te.”
“Lo pensi davvero?”
“Credimi, da ragazza non gentile, queste cose le so.”
“Tu sei gentile,” dice, ma non sembra tanto convinta.
“Smettila di baciarmi il sedere solo perché esci con mio cugino… So di non essere gentile, e mi sta anche bene,” dico.
“Ok… ma non sei non gentile, se capisci cosa intendo.”
Veramente non lo capisco, ma annuisco ugualmente.
Dom non è ancora tornata da Hogsmeade quando entro di nuovo nei dormitori, ma Chastity e Laura sono là. Smettono di parlare quando mi vedono. Chastity mi sorride gentilmente, e Laura mi rivolge uno sguardo maligno.
“Ciao Rose,” dice Chastity. “Verrai alla festa stasera?”
“Ovviamente no,” risponde Laura al mio posto. “Chi vorrebbe andarci con lei? È incinta!”
“Sta’ zitta, Laura,” sospira Chastity.
“Veramente ho intenzione di andarci,” dico con orgoglio, “con Mark Matthews.”
L’espressione sulla faccia di Laura è impagabile. La sua bocca si spalanca letteralmente per la sorpresa.
“È fantastico!” dice Chastity.
“Cosa?” farfuglia Laura. “Come diavolo sei riuscita a convincere Mark Matthews a invitarti? Sei rimasta incinta anche di lui?”
“So che dev’essere una grande novità per te,” dico in tono condiscendente, “ma non puoi rimanere incinta mentre sei incinta.”
Le serve qualche secondo per incassare il colpo.
“Chissenefrega, sei una puttana.”
“Non c’è bisogno di rimanere incinta per essere una puttana,” dico.
“Già, altrimenti tu avresti almeno cinquanta figli, Laura,” interviene Chastity. Rido e batto il cinque con lei.
“Come vi pare, stronze,” sputa. “Rimanete comunque delle perdenti. E non mi interessa se vai con Mark Matthews… Io ci vado con James Potter.”
Si precipita fuori dal dormitorio, sbattendo la porta dietro di sé.
“Sta mentendo, vero?” chiedo a Chastity, che abbassa lo sguardo sulle sue mani. “Chas, dimmi che sta mentendo!”
“Ehm, James gliel’ha chiesto ieri,” dice velocemente.
“COSA? Dopo che lui le ha lanciato una maledizione all’entrata? Dopo tutto quello che lei ha fatto?”
“Lo so,” dice Chastity, “anch’io ho pensato che fosse strano.”
“Lo ammazzo, quello stupido!” grido ed esco furibonda dal dormitorio. Corro giù per le scale e quindi attraverso i dormitori maschili. Quando raggiungo la porta che dice ‘Settimo anno’ entro senza neanche bussare. Mark e Fred sono lì ed entrambi saltano in aria per la sorpresa quando mi vedono.
“DOV’È?” urlo.
“Dov’è chi?” chiede Fred, con sguardo un po’ spaventato.
“Dove DIAVOLO è James Potter?”
Tutt’e due indicano la porta del bagno.
“Potter!” grido, bussando di continuo alla porta. “Vedi di coprirti, sto entrando!”
Spalanco la porta. James è davanti al lavandino a farsi la barba, con nient’altro che un asciugamano avvolto intorno alla vita. Lo acchiappo per i capelli bagnati e lo trascino fuori dal bagno. Sta urlando come una ragazzina mentre cerca di tener su quell’asciugamano e Fred e Mark stanno ridendo a crepapelle.
“Ma che diavolo…?” urla.
“Laura Phelps?” grido. “LAURA PHELPS? Di tutte le ragazze a Hogwarts, tu hai scelto LEI?”
“Ah,” dice James, la testa un po’ girata perché lo sto ancora tenendo per i capelli. “Vedi, il fatto è che – AH!”
Tiro i suoi capelli più forte, perché non sta soffrendo abbastanza.
“Mi arrendo!” grida. “Ti prego! Non costringermi a togliermi l’asciugamano e usarlo come bandiera bianca!”
Lascio i suoi capelli.
“Sei un bastardo pugnalatore alle spalle, lo sai, Potter?”
“Dai, Rossa, non è che le sto chiedendo di sposarmi.”
“Tu SAI quanto la odio, James!”
“Le cose cambiano!” grida. “Mi spiace che tu la pensi così, ma…”
“Sta’ zitto!” urlo, dandogli uno scappellotto. “Non posso credere di aver progettato quella stupida festa per te! Sei solo un cazzone egoista e lo sei sempre stato!”
Esco di corsa dal dormitorio e torno nel mio. Sembra che nell’intervallo di tempo che mi ci è voluto per andare nel dormitorio maschile, trascinare mio cugino fuori dal bagno, urlargli contro come una pazza e ritornare al mio dormitorio, Dom sia ritornata da Hogsmeade. A questo punto sono in lacrime dalla rabbia.
“Cos’è successo?” chiede Dom, preoccupata.
“James Potter è successo!” grido. “Riesci a credere che andrà alla festa di San Valentino con la Phelps?”
“Non può essere!” esclama Dom. “Ma… James la odia!”
“Era quello che pensavo anch’io, ma evidentemente non è così!”
Mi butto sul mio letto e nascondo la faccia tra le mani.
“È solo James che si comporta da James,” dice Dom in tono ragionevole. “Sai com’è fatto – ragiona col suo cazzo come tutti gli altri ragazzi.”
Non posso fare a meno di ridere. Dom sa sempre come farmi ridere. Mi era mancato tutto questo.
“Gli uomini sono idioti,” sospiro.
“Parole sante, sorella.”
Dome io ci prepariamo assieme per la festa e sembra quasi di essere tornate ai vecchi tempi. Parliamo, ridiamo, ma c’è sempre la questione Malfoy che è come il grande elefante rosa in mezzo alla stanza. Ma nessuna di noi due ne parla – probabilmente è meglio così. Indosso il mio paio più nuovo di jeans neri – non sono proprio così nuovi, li ho presi la scorsa estate. Non mi piace tanto fare shopping. Sono decisamente più stretti rispetto a com’erano prima. La mia maglietta rosa mi stringe, specialmente attorno allo stomaco – come ho potuto non notare quanto sto diventando grassa?
“Forse questa festa è stata una cattiva idea,” dico, guardando il mio riflesso allo specchio.
“Stai benissimo, Rose,” dice Dom. È facile dirlo per lei. È assolutamente meravigliosa nella sua minigonna di jeans e il top coi lacci rosa… mi fa venir voglia di piangere. È così alta – sarà almeno un metro e ottanta – e magra e i suoi capelli scivolano così setosamente lungo la sua schiena. Devo lanciare almeno sei diversi incantesimi liscianti sui miei prima che abbiano un aspetto vagamente presentabile.
Rovisto nel mio armadio alla ricerca di qualche altro vestito rosa, ma non ho nulla, quindi sono costretta a indossare questa maglietta così aderente. Ci metto sopra il mio cardigan rosa pallido. Mark mi sta aspettando nella Sala Comune quando scendo, indossando dei jeans chiari e una maglietta rosa con stampato davanti ‘Frankie dice Rilassatevi’1.
“Bella maglietta,” lo prendo in giro.
“Ehi, è più bella della tua noiosissima maglia,” dice, indicando la mia t-shirt aderente rosa scuro.
Ci dirigiamo verso la Stanza delle Necessità senza aspettare James. Se l’avessimo aspettato, sarei stata responsabile della morte di mio cugino. La stanza è quasi piena al momento in cui arriviamo. La prima persona che vedo è Malfoy. Sta indossando un paio di jeans e una camicia rosa, senza risvolti, con un blazer nero sopra. E, per quanto odio ammetterlo, è sexy.
“Rimetti gli occhi al loro posto,” dice Mark, “lo stai rendendo troppo ovvio!”
“Rendendo cosa ovvio?” chiedo innocentemente.
“Che vorresti dare a Malfoy un’altra bella scopata qui nella Stanza delle Necessità!”
Questo fa guadagnare a Mark una bella botta dietro la testa. Scorgo Jenny e Al a uno dei tavoli. Jenny sta indossando un vestito rosa davvero carino mentre Al, come Malfoy, porta una camicia rosa. È un rosa davvero pallido – a dire il vero, è praticamente bianco. Jenny salta su e mi abbraccia e Al mi saluta con un cenno.
“Non crederai mai chi ha intenzione di portare James,” dico.
“Laura Phelps?” dice Al. “Sì, lo so.”
“E non hai provato a fermarlo?” strillo.
“E da quando ha iniziato ad ascoltarmi?” dice Al, facendosi piccolo davanti alla mia ira.
“Giuro, se quel ragazzo arriva a vedere i diciannove anni, sarà solo per miracolo!”
La stanza si sta riempiendo velocemente. James deve aver invitato ogni singolo studente nella scuola, inclusi i Serpeverde. Vedo Lily con Roxanne nella parte opposta della stanza. Catturo l’attenzione di Lily e le sorrido debolmente, ma lei si volta disgustata. Evidentemente non ha intenzione di perdonarmi. Dom trascina un Malfoy dall’aspetto davvero scontento sulla pista da ballo, e lui obbedisce con molta riluttanza. Distolgo lo sguardo, nel tentativo di domare il mostro geloso dentro di me.
“Che ne dici di ballare?” chiede Mark, ma è più una richiesta che una domanda.
“Odio ballare,” gli dico, “non so farlo!”
“E quindi?” dice. “Vuoi far ingelosire il tuo uomo, no?”
“Non è il mio uomo!” protesto. “E non voglio far ingelosire nessuno!”
“Sì, come no!”
Afferra la mia mano e mi trascina sulla pista da ballo. Finiamo per divertirci un sacco tentando di ballare. Fortunatamente è una canzone veloce e siamo entrambi pessimi – la gente deve saltare per salvarsi mentre dimeniamo braccia e gambe. Ma ridiamo comunque fino a quando i fianchi non ci fanno male. A un certo punto vedo anche Dom ridere con noi, ma Malfoy ha sempre lo stesso sguardo privo di emozioni. Quel ragazzo mi irrita.
Nel momento in cui la canzone veloce si trasforma in un lento, Mark mi fa fare una piroetta e mi spedisce direttamente tra le braccia di qualcun altro, mentre afferra la mano di Dom e inizia a ballare lentamente con lei. Lei ride e non fa obiezioni. E visto che l’universo senza dubbio mi odia, la persona verso cui Mark mi ha spinto si rivela essere Malfoy. Sembra veramente a disagio – seriamente, ha l’aspetto di uno che vuole maledirsi. Ma poi vede Mark e Dom ballare, quindi scrolla le spalle e prende la mia mano… e stiamo ballando.
“Perciò…” dico, a disagio. Non sono per niente brava nelle situazioni che coinvolgono emozioni o sentimenti.
“Uhm, sì.”
Ed evidentemente Malfoy non è più bravo di me.
Quindi balliamo in silenzio. E va bene all’inizio. Faccio del mio meglio per non pensare a cosa sta succedendo ed evito di guardare Mark perché continua a ghignare fastidiosamente nella mia direzione. Ma poi Malfoy decide di rompere il silenzio e rovina il nostro ondeggiamento pacifico.
“Non trovi strano frequentare qualcuno mentre sei incinta?” chiede in tono casuale.
“Non trovi strano che il ragazzo che starei frequentando sta ballando con la tua ragazza?” replico.
“Quindi non ti stai vedendo con lui?”
“Che te ne importa?” ringhio. “Non sono affari tuoi. Se a te è permesso frequentare qualcuno, allora posso anch’io!”
“Era solo una domanda, Weasley.”
“E come ho già detto, non sono affari tuoi, Malfoy, quindi tieni le tue domande per te.”
“Sta’ zitta e balla,” sospira.
“Non dirmi cosa fare!” dico indignata, ma mi ignora e stringe la presa attorno alla mia vita.
“Non ho idea del perché mi preoccupo per te, Rose Weasley,” sospira.
“Tu non ti preoccupi per me,” dico freddamente. “Non te ne importa un fico secco di cosa succede nella mia vita.”
“Beh, è difficile quando non fai altro che respingermi ed evitarmi nei corridoi.”
“Beh, quando vuoi parlare di te e me e Dom e dell’intero triangolo del cavolo,” sussurro furiosamente così che Dom non mi senta. “Mi hai mai chiesto delle mie nausee mattutine? Mi hai mai chiesto di vedere la foto della prima ecografia? Hai notato che sembro e mi sento una dannatissima balena in questi giorni? No, ovviamente no, perché sei troppo occupato nel tuo mondo con la tua patetica vita sentimentale!”
“T-tu hai una foto dell’ecografia?”
“Sì,” dico, e lo spingo via, “ma dubito che tu voglia vederla – dopotutto, è quello che sta mettendo in discussione il tuo lavoro al Ministero, non è così? Il mio ‘marmocchio’? Non preoccuparti di nulla, Malfoy, fino a quando avrai la tua piccola vita perfetta, non hai niente di cui preoccuparti. Sei un idiota egoista, lo sai? Un tipico Serpeverde del cazzo.”
Sembra sbalordito dalla malignità del mio scoppio d’ira, ma scappo via da lui prima che possa dire qualsiasi cosa. Al e Jenny sono sulla pista da ballo, quindi non posso parlare con lei; Dom e Mark stanno ancora ballando assieme; James e Laura stanno pomiciando in un angolo (spero che si soffochino con la loro saliva); Molly sta parlando con un qualche ragazzo ai tavoli dello Speed Dating; Lucy sta giocando al gioco della bottiglia con altri del primo e secondo anno. Roxanne sta ballando con Lysander Scamandro, mentre Lily è seduta al tavolo da sola con le braccia incrociate. Hugo e i suoi amici emo/goth/quel che diavolo sono si sono persino messi a coppia per ballare uno con l’altro, il che include il fratello più piccolo di Dom, Louis, che è finito con una ragazza del quinto anno parecchio robusta e che non sembra per niente felice della cosa. Non so neanche dove sia Fred, ma sono abbastanza sicura che lui e James siano responsabili del gruppetto di ubriachi del quarto anno nell’angolo – hanno di nuovo corretto la Burrobirra non alcolica.
Lascio la Stanza delle Necessità, chiedendomi perché diavolo avevo deciso di andarci. Prima di girare l’angolo per dirigermi alla Torre dei Grifondoro, però, sento una voce molto nervosa e mi fermo ad ascoltare.
“C-c-ciao Lily… no… Lily! Come stai? No… Eccoti qua, Lily! …Miss Potter, come sta in questa splendida giornata di San Valentino?”
Riconoscerei quella voce vaga e pensierosa ovunque, nonostante il tono sia un po’ più alto rispetto a quanto sono abituata. Giro l’angolo.
“Ciao, Lorcan,” dico.
Lorcan Scamandro salta e si allontana velocemente dal muro con cui stava parlando. Arrossisce furiosamente – è davvero strano vederlo arrossire. Ma suppongo che Lorcan sia sempre stato il più timido del gemelli Scamandro. Non è schietto, sebbene fuori dal mondo, come sua madre Luna o suo fratello Lysander. Lorcan assomiglia più a suo padre, Rolf.
“Ciao Rose,” dice velocemente. “Bellissima giornata – ehm, nottata, non è così? Ti stai divertendo alla festa? O ti stavi divertendo dovrei dire, visto che chiaramente non sei più alla festa… Uhm, periodo interessante dell’anno, San Valentino. Ho sentito dire che i cherubini si stanno comportando in maniera veramente orribile quest’anno – sai che, contrariamente a quanto si pensa, i cherubini non sono le romantiche, amorevoli creature che immaginiamo, ma esseri malvagi che lanciano frecce infuocate…”
“Lorcan!” esclamo quando si ferma a respirare. “Basta!”
Lui tossisce, a disagio.
“Perché non sei alla festa?” gli chiedo.
“Non so,” scrolla le spalle. “Tutti gli altri sono lì a coppie – non è che ci sia qualcuno che voglia stare in coppia con me.”
Vorrei che non l’avesse detto. Mi mette davvero a disagio.
“Beh… Anche Lily è da sola. Magari potresti ballare con lei?” suggerisco, e lui diventa di una sfumatura profonda di scarlatto e mormora qualcosa di inudibile.
“Avanti,” dico incoraggiante, “sono sicura che adorerebbe ballare con te.”
“Io… io non credo,” dice. “Penso che andrò a dormire presto.”
“Ma sono solo le nove e mezza,” obietto.
“Ah, sì, meglio tornare alla Sala Comune prima che i Nargilli Notturni si sveglino,” dice.
“Lorcan, quante volte ti ho detto che non esistono cose come i Nargilli, i Nargilli Notturni, Nargilli Natalizi o Nargilli del giorno di San Patrizio,” dico esasperata.
“Mamma dice…”
“Fa lo stesso,” dico, dato che non ho intenzione di sentire cosa Luna Scamandro abbia detto, perché dovrei rimanere qui tutta la notte. “Torna semplicemente dentro e divertiti. Non ci sono Nargilli di San Valentino, giusto?” provo a scherzare.
“No, ma il tradizionale ‘Cupido’ associato alla festa di San Valentino è un cherubino e, come ti dicevo, quest’anno i cherubini si stanno comportando in modo orribile…”
Il ragazzo continua con la sua declamazione, quindi lo afferro per un braccio e lo porto indietro nella Stanza delle Necessità. Lily è ancora seduta da sola al suo tavolo, mordicchiandosi le unghie.
“Vai e tienile compagnia,” dico. “Sembra annoiata.”
Lorcan annuisce, prende un respiro profondo e cammina verso Lily. Guardo mentre indica la sedia accanto a lei, lei scrolla le spalle e lui si siede accanto. Dopo qualche minuto lei sembra essere diventata più amichevole, perché stanno chiacchierando e ridendo. Dall’altra parte, Dom e Mark hanno finito di ballare e lei è tornata a ballare con Malfoy. James è seduto a un tavolo con Al e Jenny e ha il braccio avvolto attorno alla schiena di Laura Phelps. Mi sento così tradita nel vedere Al e Jenny seduti allo stesso tavolo con quella stronza che posso quasi sentire il mio sangue bollire e le mie orecchie diventare rosse per la rabbia. Perché cose come questa capitano sempre a me? Perché non posso essere io quella che balla o abbraccia qualche ragazzo? Perché devo essere quella che paga per i suoi errori, quando tutti gli altri sembrano farsela franca?
Tutta la mia naturale Granger-itudine mi abbandona e rimango sola con nient’altro che avventatezza Weasley. Marcio verso Mark, che si sta versando del Whisky Incendiario davanti al tavolo, lo afferro per i capelli e lo bacio veementemente sulle labbra. Poi, dopo qualche istante, lo lascio e scappo via dalla stanza – non prima di aver notato Malfoy che mi guarda cupo.
*
Mark era in stato di shock. Infatti mi aveva seguito fuori dalla Stanza delle Necessità con un’espressione confusa, cosa davvero inusuale per lui.
“Non faceva parte del piano,” constatò.
“Lo so,” gli dissi. “Stavo improvvisando.”
“Giusto,” annuì. “Quindi… quella era… solo… improvvisazione?”
“Esattamente.”
“Beh, tanto perché tu lo sappia, ha funzionato alla grande,” Mark sorrise compiaciuto. “Malfoy sembra pronto per un assassinio.”
“Spero che assassini qualcuno e poi finisca ad Azkaban dove tutti i fottuti Malfoy appartengono!” dissi, suonando esattamente come papà. Mark sembrò scioccato dal mio scoppio d’ira, ma sapevamo entrambi che non ne avevo intenzione.
“Ma… penso che James stia per uccidermi,” aggiunse Mark, con uno sguardo genuinamente preoccupato.
“Se non lo ammazzo io prima,” borbottai. “Sono così stanca di tutti loro.”
Mark mi costrinse in un abbraccio, e io ero così contenta che non ci fosse imbarazzo tra di noi dopo che mi ci ero praticamente buttata addosso. Devo dirlo, non era il momento migliore per Malfoy, Al e Jenny di uscire dalla Stanza della Necessità, ma è ciò che fecero. Mark e io ci separammo velocemente, ma era troppo tardi. Malfoy sembrava leggermente disturbato, mentre Al e Jenny si limitarono a tornare di corsa dentro. Mark decise che Malfoy e io avevamo bisogno di un po’ di tempo da soli (anche se era l’ultima cosa che volevo), quindi se ne andò anche lui.
“Era un tentativo piuttosto patetico di ingelosirmi, Weasley,” disse Malfoy con nonchalance.
“Beh, è una buona cosa che non stessi tentando di ingelosirti, allora,” mentii.
Lui ghignò in modo irritante.
“Ne sono sicuro,” annuì. “Sai che sei una bugiarda terribile?”
“Sai che sei un baciatore terribile?” replicai infantilmente.
“Bella battuta,” disse, sarcastico. “Suppongo sia per questo che io ho una ragazza e tu invece ti butti tra le braccia degli amici di tuo cugino per rendere le persone gelose.”
“Sei un bastardo,” lo attaccai. “Vai a farti ammazzare e fai a tutti noi un favore!”
“Oooh, siamo in preda agli ormoni?”
“Pensavo che papà si sbagliasse riguardo a te,” dissi, “ma adesso posso solo vedere che sei veramente il figlio di Draco Malfoy e il nipote di Lucius Malfoy. A dire il vero mi fa male sapere che sono per metà responsabile nel portare un altro Malfoy nel mondo.”
So di essere andata sul personale – probabilmente ero andata persino un po’ oltre.
“Meglio di essere la figlia di una Mezzosangue e di un Weasley,” sibilò lui, ma sembrò pentirsi delle sue parole un secondo dopo. Era davvero troppo.
“Senti, Rose, io…”
“Come diamine fa Al a essere amico di una testa di cazzo come te?” lo attaccai. “Mia madre può essere quel che chiami una ‘Mezzosangue’, ma almeno non era una Mangiamorte e non ha ucciso persone innocenti. Sei orgoglioso di chi era tuo padre?”
“Non intendevo…”
“Levati dai coglioni,” sibilai, e corsi via.
Così adesso sono nel dormitorio, a pianificare la morte di Malfoy e di James. Beh, magari non la loro morte – ma voglio decisamente mandarli all’Infermeria per almeno una settimana. I miei pensieri sono distratti da un bussare alla finestra. È un gufo con una lettera legata alla sua zampa. Spalanco la finestra, slego la lettera e lascio che il gufo torni alla Guferia.
Rosie,
Non sai quanto sia bello sentirti di nuovo. Harry mi ha detto cos’è successo con quella Laura Phelps – se fossi stato lì le avrei lanciato una fattura. So che hai il mio vecchio Libro Standard degli Incantesimi, quindi vai a pagina 77 (credo), ci ho scritto una bella fattura che fa crescere la barba alle persone in meno di dieci secondi – provala, è fantastica!
A proposito della questione dell’adozione – sei sicura di averci pensato bene? Quel che intendo dire è ovviamente diventerai un po’ preda delle emozioni e cose del genere, quindi non prendere decisioni affrettate. Non vuoi fare qualcosa di cui poi ti pentirai. Sei sempre stata un tipo sensibile, Rosie. So che prenderai la decisione giusta.
Mi dispiace davvero tanto per i tuoi genitori, comunque. Harry e Ginny stanno facendo del loro meglio per farli parlare. Non credo sia la fine per Ron e Hermione – stanno solo attraversando un momento difficile. E, tanto perché tu lo sappia, tuo padre NON ti odia. So che si sta comportando come un bambino viziato, ma cambierà idea, ne sono sicuro. Sono contento che tu, Al e James stiate legando ancora di più, ma non escludere Dom e Scorpius. Probabilmente per loro è dura quanto per chiunque altro. Dev’essere strano per Dom sapere che sua cugina è incinta del suo ragazzo! Non uccidermi, ma non credo che voi ragazzi dovreste litigare per questo. Per quanto riguarda Lily, la sua è solo una cotta adolescenziale – le passerà crescendo.
Sono così felice che tu ti sia comportata da persona matura e mi abbia scritto. Non litighiamo più, d’accordo? A ogni modo, Vic vuole che tu sia una delle damigelle d’onore al matrimonio (che è ad Aprile – so che è davvero prestissimo, ma è un’altra storia). Mi piacerebbe tanto che tu accettassi.
Scrivimi presto, Rosie,
Con affetto,
Teddy
Leggo e rileggo la lettera un’infinità di volte. È di nuovo mio. So che si sta sposando, ma io sono incinta, quindi suppongo che siamo pari. Non mi importa quand’è il matrimonio, perché avere un Teddy sposato è mille volte meglio di non avere affatto Teddy. Mi rendo conto solo adesso di quanto sono stata egoista quando ho mandato quella stupida lettera a Ted – avrei dovuto essere felice per lui, come una vera amica. Mi rendo conto solo adesso come si è sentito perché l’ho trattato allo stesso modo con cui Lily mi sta trattando – come una stupida ragazzina con una cotta adolescenziale.
Scorpius POV
Non mi preoccupo di aspettare Al prima di tornare nei sotterranei. Non che avrebbe veramente voluto scendere con me, in ogni caso. Credo che continuerà a sottopormi alla punizione del silenzio per altre due settimane, più o meno – è un tempo sufficientemente lungo per perdonarmi di essere stato a letto con sua cugina, no?
Sua cugina.
Qual è il suo problema, comunque? Pensa di essere lei quella nella merda, quando in realtà è solo una piccola sarcastica… sarcastica… non lo so cos’è. Beh, una cosa che so è che è incinta ed è tutta colpa mia.
Non me l’aspettavo davvero. Adesso sono nella merda, senza via d’uscita. La mia vita è finita. Ogni volta che penso al fatto che Rose Weasley è incinta a causa mia, mi sento così spaventato che penso di stare per svenire.
Non avrei dovuto farlo.
Fare cosa, vi sento chiedere? Beh, un bel po’ di cose, credo. Non avrei dovuto ubriacarmi e andare a letto con Rose, per prima cosa. Vero, mi piace da quando andavo al primo anno, ma seriamente, far ubriacare una ragazza e metterla incinta non è il modo migliore per andarle dietro. Ma il mio modo di fare è sempre stato imbarazzante. Cioè, ho chiesto a Dom di uscire per far ingelosire Rose – cosa che mi si è ritorta contro e mi ha fatto il culo.
Sono sempre stato così sicuro e compiaciuto con le ragazze. Suppongo che l’arroganza sia ciò che ci si aspetta da un Malfoy. Ma come facevo a sapere che la polizia del Karma era in giro a pattugliare? Non penso di aver mai fatto qualcosa di tanto grave da meritare tutto questo. Vero, mio nonno ha ucciso un sacco di innocenti e mio padre ha tentato di uccidere Albus Silente. E certo, mia zia Bellatrix era un’assassina psicopatica che ha ammazzato suo cugino, Sirius Black. E forse la mia famiglia sarà stata composta da stramboidi purosangue assetati di potere, ma tecnicamente non sono stato io a fare tutto il macello.
Ho usato Dominique Weasley, però. Non è che non mi piaccia – cioè, sua nonna era un accidenti di Veela dopotutto. È una delle ragazze più belle della scuola, anche se ha tendenze lupesche (meglio non baciarla durante le notti di luna piena, l’ho imparato a mie spese). Ma c’è qualcosa in Rose che mi fa impazzire quando è vicina a me. È diversa da tutte le altre ragazze. Dice quello che pensa e non gliene importa un accidente di cosa risponde la gente. È questo che mi è sempre piaciuto di lei. Ed è anche quello che mi fa ammattire.
Mi butto sul mio letto nel dormitorio. C’è un freddo cane qui, ma c’è sempre freddo nei sotterranei di Serpeverde. È come se pensassero che abbiamo tutto questo sangue puro a tenerci caldi, e quindi non abbiamo bisogno di CALORE o cose del genere. Salazar Serpeverde era un po’ una testa di legno, se ci penso. Ritengo che l’unica ragione per cui sono a Serpeverde sia perché apparentemente i Serpeverde sono ‘ambiziosi’. (E astuti e malvagi e sadici bastardi, ma dimenticheremo queste parti). È per questo che anche Al è a Serpeverde. Sappiamo cosa vogliamo, e siamo disposti a faticare per averlo.
Voglio Rose. Voglio che la smetta di essere così dannatamente immatura e che la smetta di parlare di quello schifo di adozione. Voglio che la smetta di baciare quell’idiota di Mark Matthews. Non mi importa di quanto caspita è bello! Cioè, se fossi una ragazza o fossi gay, andrei anche dietro a Matthews, tuttavia mi ritrovo con un pene e sono attratto dalle ragazze. Continuo a dirmi che l’unica ragione per cui Weasley stava baciando Matthews era perché stava tentando di ingelosirmi, ma mi è sembrata abbastanza persistente nel dire che non le piaccio.
Al ritorna ai dormitori poco dopo di me. Suppongo che abbia accompagnato Jenny alla torre dei Corvonero. Avrei accompagnato Dom alla torre di Grifondoro, solo che aveva già James e Fred ad accompagnarla, quindi ho immaginato che non volesse che le stessi tra i piedi. Al fa una specie di grugnito come saluto e poi si toglie i vestiti e salta sul letto senza dire una parola.
“Serata divertente?” chiedo con cautela, pregando che mi risponda.
“Già, suppongo,” grugnisce.
C’è silenzio per qualche minuto. So che non si è addormentato perché non sta russando. Nessuno degli altri ragazzi, Briggs e Parkinson, sono tornati. Sono ragazzi a posto, credo. Briggs è un po’ stupido, ma è abbastanza forte. Parkinson è il figlio di Pansy Parkinson, una donna che assomiglia a un carlino che non si è mai sposata, quindi ci divertiamo un mondo a gridargli “Tua madre è una troia!”. È veramente divertente, diventa così rosso da assomigliare sul serio a un pomodoro – non sto scherzando. E comunque, sua madre è una troia. Ha avuto almeno venti fidanzati negli ultimi due anni. E prima faceva la spogliarellista.
“Al,” inizio, “se tu fossi una ragazza, o fossi gay, ti faresti Mark Matthews?”
Al si ferma per un secondo e poi scoppia a ridere.
“Scorp, diventi più strano ogni giorno che passa,” sospira, “ma sì, me lo farei. Anche se, con queste premesse, non avresti buttato fuori dal letto a calci quel ragazzo Grifondoro, Jason Sloper, in quella fredda notte”.
“Troppo vero,” concordo.
Stiamo in silenzio per qualche altro minuto.
“Mi dispiace, amico,” dico.
“Lo so,” risponde rigidamente. Non odiate le scuse goffe? “Lasciamo stare… ci mettiamo una pietra sopra, ok?”
“Ci mettiamo una pietra sopra,” ripeto.
Tranne che non ci abbiamo davvero messo una pietra sopra. Se fossi solo andato a letto con Rose, allora avremmo potuto dire ‘tutto passato, non c’è nessun danno’. Ma il danno c’è stato e non c’è nessuna pietra.
“Che ne dici di Kyle Boot?” chiede Al.
“Troppo muscoloso,” replico. “Potrebbe schiacciarti quando ti abbraccia.”
“Già,” concorda Al, “e poi è troppo popolare, è probabile che ti tradisca.”
“Il tuo tipo è uno come Jason Patterson di Tassorosso,” dico.
“Sì!” concorda Al. “Ha quegli occhi proprio blu.”
“Già, ed è un Battitore fantastico!”
“Non tradirebbe.”
“No, mai.”
“Scorp?”
“Sì, Al?”
“Penso che abbiamo lasciato le nostre palle nella Stanza delle Necessità.”
“Amico, stavo pensando la stessa cosa.”
Rose POV
Si alzano tutti tardi il giorno dopo la festa di San Valentino. La maggior parte delle persone ha stampato in faccia un sorrisetto stupido, ma io vado in giro con un’espressione estremamente grave, come a sfidare qualcuno a darmi fastidio, così posso urlargli contro come una pazza. Rimango in Sala Comune a fare i compiti per quasi tutto il giorno e ignoro bellamente James e Laura Phelps. Credo che anche James mi stia ignorando, a pensarci bene – penso che sia furioso perché ho baciato Mark. Dom è fuori con Malfoy per la maggior parte del tempo – non che me ne importi qualcosa dopo la sua sceneggiata di ieri e il fatto che ha chiamato mia madre Mezzosangue. Idiota.
“Um, Rose?”
Lily compare accanto alla mia scrivania e io alzo lo sguardo dal mio saggio di Pozioni per la prima volta in più o meno un’ora. Sembra un po’ nervosa e si sta arrotolando una ciocca di capelli attorno al suo indice.
“Ciao,” dico, sorpresa che mi stia parlando e non mi stia lanciando occhiate assassine.
“Posso?” chiede, indicando la sedia accanto a me. La spingo all’indietro, do un colpetto al cuscino e lei si siede, sorridendo. Mi è mancata.
“Cosa posso fare per te?”
“Volevo solo dirti che mi dispiace,” sospira Lily. “So di essere stata terribilmente immatura riguardo a Scorpius. Non è che tu abbia fatto qualcosa di male.”
“Mi dispiace di aver detto quelle cose,” dico. “Sono stata una stronza. Amiche?”
“Amiche,” mi rivolge il largo sorriso di suo padre. “E… grazie per aver parlato con Lorcan…”
Arrossisce furiosamente.
“Nessun problema,” le dico facendole l’occhiolino, “è un bravo ragazzo. Aveva solo bisogno di una spintarella nella giusta direzione.”
“Già… è un bravo ragazzo,” dice vagamente.
“Chi avrebbe mai detto che uno dei gemelli Scamandro avrebbe fatto arrossire l’indistruttibile Lily Potter,” ghigno.
“Non sto arrossendo!” protesta, arrossendo ancora di più.
*
Nei giorni seguenti i rapporti tra me e Lily diventano i migliori mai avuti. Nonostante io non parli ancora con James (né lui ha intenzione di parlarmi), Dom e io siamo di nuovo migliori amiche e anche Al sembra essere di umore migliore. La vita è diventata molto più sopportabile. Dom mi è davvero di sostegno con la gravidanza e ha persino voluto vedere la foto dell’ecografia. Ha fatto ‘aaawww’ quando gliel’ho mostrata, ma dubito che potesse vedere più di quanto io e Hugo abbiamo visto. Penso che stia segretamente complottando per la mia morte –seriamente, chi può essere tanto contento per qualcuno che sta aspettando un figlio dal proprio ragazzo?
Hugo, d’altro canto, sta diventando completamente insopportabile, come la maggior parte dei fratelli. Ha tinto di nero i suoi capelli marrone chiaro e non solo si è fatto il piercing alle sopracciglia, ma si è fatto bucare anche le labbra. E ora va dicendo che quando avrà diciassette anni andrà a farsi un tatuaggio del Marchio Nero sul suo polso. Sinceramente, quel ragazzo è così stupido certe volte. Non penso che capisca che il Marchio Nero è il segno di tutte le sofferenze che hanno passato i nostri genitori e i nostri nonni – lo vede più come una dichiarazione di stile. Ma, d’altra parte, James alla scorsa festa di Halloween si è vestito da Voldemort. In quanto a stupidità si fanno concorrenza.
Quindi pare che la riconciliazione sia nell’aria. Penso che la più grande sorpresa sia arrivata il lunedì dopo la festa di San Valentino, dopo Trasfigurazione. Malfoy si era fermato in classe alla fine della lezione e Dom era corsa a Erbologia senza neanche aspettarmi. Lui aveva uno sguardo vergognoso e, in un atto di pura testardaggine, gli ero passata accanto con la testa alta. Malfoy mi aveva seguito fuori dalla classe e aveva dovuto correre per tenere il passo con me.
“Weasley, aspetta!”
Continuai a camminare.
“Dai, non puoi almeno parlarmi?” mi supplicò.
“Perché, così puoi insultare di nuovo me e la mia famiglia?” replicai, rompendo il mio voto di silenzio.
“Guarda, mi dispiace. Abbiamo detto entrambi cose che non pensavamo.”
“Parla per te, io le pensavo,” ribattei. “Sei un arrogante, stupido, egoista…”
“Sì, me l’hai già detto,” mi interruppe. “Ma non possiamo ricominciare da capo?”
Mi fermai così di botto che una ragazzina del primo anno che mi camminava dietro venne a sbattere contro di me, cadendo all’indietro. Malfoy ghignò e l’aiutò ad alzarsi, e lei corse via per i corridoi arrossendo furiosamente. Gli lanciai un’occhiataccia.
“Dovresti smetterla di accigliarti, o la tua faccia finirà per rimanere così,” disse Malfoy facendo un sorrisetto.
“Sta’ zitto.”
“Ok, seriamente, credo dovremmo finirla… qualunque cosa stiamo facendo. Non possiamo comportarci come cane e gatto per tutto il tempo.”
“Perché no? Odiarti mi va perfettamente bene,” lo attaccai.
“Mi dispiace di aver detto quelle cose su tua madre,” fece spallucce. “Ma comportarsi da coglioni ce l’abbiamo un po’ nel sangue, noi Malfoy, allo stesso modo in cui i capelli rossi ce l’avete nel sangue voi Weasley.”
“Quindi mi stai dicendo che questo bambino,” mi indicai lo stomaco, “sarà un coglione coi capelli rossi?”
“Potrebbe essere biondo,” scrollò le spalle. “Ma il punto è, non intendevo quello che ho detto. E penso che dovremmo essere amici.”
Alzai le sopracciglia.
“Pensi sul serio che possiamo essere amici?” gli chiesi scetticamente.
“Penso che potremmo provare,” disse scrollando le spalle.
Lo contemplai per un momento, cercando di capire se fosse serio o meno. Sembrava sincero. Gli porsi la mano.
“Va bene, amici,” dissi.
“Amici,” sorrise, stringendomi la mano.
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Note:
1. Si tratta di un omaggio a un gruppo britannico degli anni '80, Frankie goes to Hollywood. La t-shirt (che esiste sul serio!) si riferisce in particolare alla canzone Relax. Per chi volesse darci un'occhiata, eccola qui ;)
Ed eccoci qua! Da questo capitolo in poi sarò io ad accompagnarvi nella traduzione di questa magnifica storia. Spero che il cambio di traduttore non risulti troppo drastico. Ogni parere, critica, commento è sempre ben accetto, e, se per caso avete consigli su come migliorare la traduzione, non esitate a dirmelo!
Per quanto riguarda gli aggiornamenti, cercherò di postare un capitolo ogni due settimane, la domenica pomeriggio; i tempi sono dilatati principalmente perché, essendo spesso impegnata con lo studio e gli esami, temo di non riuscire ad aggiornare con regolarità in periodi più brevi. Fatemi sapere se per voi va bene :)
Per finire, un grazie speciale a Kukiness, che ha betato con pazienza la traduzione di questo capitolo!
Leireel
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Capitolo 14 *** Ask your mother ***
Documento senza titolo
Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttrice: nefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)
Capitolo 14 – Ask your mother
Essere amica di Malfoy si rivela essere più facile di quanto pensassi. Ho tenuto a bada i miei sentimenti (di qualunque tipo fossero) per lui e adesso posso sopportare di avere lui e Dom accanto. Al e Malfoy sembrano essere tornati amici e Dom e Jenny sembravano andare d’accordo quando le ho fatte conoscere. La mia vita sarebbe praticamente perfetta se solo i miei stupidi genitori potessero inghiottire il loro orgoglio e parlarsi. Oh, e se James rompesse con Laura Phelps – stanno insieme da due settimane ormai, il che significa che non parlo con mio cugino da due settimane. Ma suppongo di non poter avere tutto dalla vita.
Oggi c’è la partita tra Grifondoro e Serpeverde. Il fatto che ci abbiano messo così tanto a trovare una nuova data stava facendo impazzire Wood. La maggior parte dei membri della squadra sono stati in punizione o avevano le lezioni di Materializzazione o extra di Erbologia o gite a Hogsmeade ogni sabato da gennaio, quindi la partita è stata finalmente programmata per oggi, il primo marzo. James ha scelto un ragazzo del quinto anno per sostituirmi come Portiere. Sarà strano guardare dagli spalti una partita di Quidditch in cui giocano i Grifondoro. Mi sento come esclusa. Anche se non mi sento esclusa neanche la metà di quanto debba sentirsi Laura Phelps – è stata bandita da ogni partita di Quidditch da adesso fino alla fine del suo settimo anno.
Jenny si siede con me e Lily negli spalti di Grifondoro. Jenny e Lily applaudono selvaggiamente quando la squadra dei Serpeverde vola dentro il campo. All’inizio sono confusa sul perché Lily, una Grifondoro, stia applaudendo, ma poi vedo Lorcan Scamandro fare un giro del campo con la mazza da Battitore tra le mani. Jenny sorride e applaude verso Al, che è ancora a terra. La squadra dei Grifondoro vola fuori e James e Al si stringono la mano prima di alzarsi in volo. Dopo qualche minuto è difficile riconoscere i giocatori – sono solo macchie sfocate verdi e rosse.
“Benvenuti, studenti, a quella che dovrebbe essere una nuova eccitante sfida tra Grifondoro e Serpeverde! Il primo incontro a gennaio è stato annullato per – ehm – problemi legati ai portieri… ma, ehm, a ogni modo, eccoci qui, sabato primo marzo, per quello che si prospetta il miglior incontro della stagione…”
“Cavoli!” esclamo, e Lily e Jenny sobbalzano di fronte alla mia esclamazione improvvisa. “È il primo marzo?”
“Rose, va tutto bene?” Lily sembra preoccupata.
“È il compleanno di papà!” mi do un colpo sulla fronte. “Me l’ero completamente dimenticata! Torno subito!”
Corro via prima che possano dire qualcosa. Quando lascio lo stadio di Quidditch, contemplo l’idea di mandargli una lettera, ma so che non gli arriverebbe mai in tempo. Torno nella scuola e corro verso la Torre di Grifondoro. Afferro la scorta d’emergenza di Polvere Volante che tengo nascosta nel mio baule e viaggio fino a casa via Metropolvere con solo la testa. Mi appare davanti il nostro soggiorno – e, per Merlino, è più disordinato che mai. Ci sono lattine vuote di birra sparse dappertutto, cartoni per la pizza aperti e pezzetti di cibo su tutto il pavimento – a mamma verrebbe un colpo se lo vedesse. Ma, ancora una volta, questo posto è il dannatissimo Buckingham Palace confrontato con quella cosa in cui mamma vive.
Papà dorme sulla poltrona, russando alla grande. Evidentemente non si è tagliato i capelli da quando l’ho visto l’ultima volta, perché adesso gli ricadono dritti sugli occhi e gli arrivano alle spalle. Ha un aspetto assolutamente patetico.
“Papà?” chiamo.
Non si muove neanche.
“Papà?” dico più forte.
Niente.
“PAPÀ?”
Non sarà… morto?
No, da quando i morti russano?
“RONALD WEASLEY!” urlo, suonando proprio come mamma.
“Mio-ne?” balbetta, saltando su. Si guarda freneticamente intorno per un secondo, fino a quando non vede la mia testa che spunta fuori dal camino.
“Rose,” sbadiglia, “va tutto bene?”
“Sì, sto bene.”
“Perché sei venuta qui con la Metropolvere a quest’ora?” dà un’occhiata all’orologio.
“Intendi a mezzogiorno?” roteo gli occhi. “Volevo solo augurarti buon compleanno.”
Per un momento ha uno sguardo confuso.
“Ma il mio compleanno è sabato,” dice.
“Oggi è sabato.”
“Oh, giusto,” dice goffamente. “Ehm… grazie.”
C’è imbarazzo per qualche minuto. Papà inizia a grattarsi la fronte ed è chiaro che si sta riprendendo da una sbornia assurda.
“Papà, questo posto è un casino,” dico dolcemente.
“No, è solo un po’…”
“È una discarica!” insisto. “E il posto in cui sta mamma è persino peggio! Non potreste per piacere parlare, voi due?”
“Non ho niente da dirle,” dice infantilmente.
Sospiro pesantemente.
“Potresti almeno dirmi perché avete litigato? È… è colpa mia?” non posso impedire alla mia voce di tremare.
La faccia di papà si addolcisce considerevolmente. Si siede sul tappeto davanti al camino.
“Rose, non è colpa tua,” dice. “Non pensarci neanche. Questo non ha niente a che vedere con te o Hugo.”
“E allora perché?” grido. Papà scuote la sua testa ispida.
“È complicato.”
“Sono grande, penso di poter capire.”
“È…” la sua voce si smorza. “Solo… solo, chiedi a tua madre.”
Grandioso, la scusa ‘chiedi a tua madre’. Perché i padri credono sempre che gliela farà passare franca ogni volta?
“L’hai tradita?” lo attacco arrabbiata. “È per questo?”
Papà socchiude i suoi occhi blu.
“Oh, quindi è colpa mia?” grida. “È sempre colpa mia! Forse tua madre non è così irreprensibile come crede di essere! Hai mai pensato che forse, solo forse, è stata lei a tradirmi?”
Lo fisso scioccata. Non è serio. Non è possibile che mamma…
Possibile che lei…?
“Certamente non puoi essere serio!”
“Sono serio,” si incupisce e fa una pausa prima di aggiungere. “E non chiamarmi Shirley1.”
Quand’ero piccola, io e papà guardavamo il film ‘L’aereo più pazzo del mondo’ ogni Natale, e quella era una delle mie battute preferite. Papà mi fa un sorrisone e mi alleggerisce tantissimo il cuore.
“Devo andare,” gli dico. “Mi dispiace così tanto aver dubitato di te.”
“È tutto a posto,” dice. “E, Rose? …Mi dispiace di essere… sai… il papà peggiore del mondo.”
“Sei il migliore, papà” sorrido. “Sarai sempre il papà migliore del mondo per me.”
Tiro via la mia testa dal fuoco. Piena adesso di una nuova furia verso mia madre, corro dalla Sala Comune alla statua della strega orba che sorveglia il passaggio segreto per Hogsmeade. James me ne ha parlato al primo anno. Almeno quel piccolo idiota serve a qualcosa, anche se quel qualcosa è infrangere le regole. Do un colpetto alla statua con la punta della bacchetta e mormoro ‘Dissendium’. La statua si apre, come ogni volta, e scendo per il passaggio segreto.
Quando arrivo alla cantina di Mielandia, faccio del mio meglio per uscire di soppiatto dal negozio senza essere notata. Mi avvio verso la fine della strada principale di Hogsmeade e poi lungo il piccolo viottolo dove so che è situato il cosiddetto ‘appartamento’ di mamma. Punto la bacchetta contro la vecchia porta arrugginita del blocco di appartamenti.
“Alohomora!”
A che pro usare piacevolezze come bussare prima, quando so che ucciderò comunque mia madre? Mentre salgo di corsa le tante rampe di scale, incontro una megera che mi guarda male senza motivo – probabilmente è perché sono giovane e non ho un gigantesco porro sulle palpebre come lei. Comunque, non è questo il punto. Raggiungo l’appartamento di mamma e inizio a dare colpi alla porta come una matta. Mamma risponde con uno sguardo arrabbiato all’inizio, ma poi sorride quando vede che sono io.
“Rose! Questa sì che è una piacevole sorpresa! Non sapevo che avessi una gita a Hogsmeade oggi…”
Le passo accanto infuriata per entrare nell’appartamento e per un momento dimentico per quale motivo sono qui. L’appartamento ha un aspetto completamente diverso. Prima di tutto, è almeno tre volte più grande e adesso è ammobiliato interamente con dei divani in pelle e una televisione. La cucina è grande quanto quella che abbiamo a casa e c’è una stanza da letto accanto al soggiorno che di certo non c’era la prima volta che sono stata qui – con un bagno privato. Mamma deve aver lavorato sodo a sistemare questo posto con incantesimi Fai-da-te.
“Ti piace?” chiede, eccitata. “Mi ci sono voluti secoli, ma…”
“Hai tradito papà?” la interrompo.
Voglio davvero che mi dica di no. Voglio che mi dica che papà si è inventato tutto, che c’è un altro motivo serio per cui stanno litigando.
“Senti, Rosie…”
“Lo prenderò come un sì,” replico duramente.
“Siediti,” ordina, e faccio come mi dice. Si siede sul divano (un divano davvero comodo, potrei aggiungere) e mi fronteggia.
“Perciò, l’hai tradito?” chiedo di nuovo.
“Lo fai sembrare come se avessi avuto una relazione clandestina,” scuote la testa. “Non era nulla.”
“Sembra che fosse qualcosa, invece!” dico arrabbiata.
“È successo prima che tu nascessi, tesoro,” dice mamma, come se questo sistemasse le cose.
“Cosa hai fatto?”
Mamma sospira e si passa una mano tra i capelli cespugliosi.
“Non avrei mai pensato di doverne parlare di nuovo,” dice, sconfitta. “È stato dopo che tuo padre mi ha chiesto di sposarlo…”
“L’hai tradito mentre eravate fidanzati?”
“Lasciami parlare, Rose!”
Mi zittisco.
“Comunque, ci eravamo appena fidanzati e stavamo… non so… stavamo attraversando un momento difficile, diciamo. Non era niente di serio. Avevamo semplicemente litigato un sacco di volte sulle cose più stupide. E poi tua zia Ginny ci aveva invitato a un party a casa di una delle sue compagne di squadra – sai, dalle Holyhead Harpies – quindi io e Ron siamo andati. Avevamo appena avuto un piccolo litigio per solo Merlino sa cosa ed ero di umore eccezionalmente tetro nei suoi confronti nel momento in cui siamo arrivati alla festa.
“Lui stava assieme a Harry per tutto il tempo – che ovviamente aveva preso le parti di Ron, come sempre – e io ero sola, perché Ginny doveva parlare anche con tutte le sue compagne. Quindi decisi che per la prima volta nella mia vita avrei annegato i miei dispiaceri nell’alcool. È stata una cattiva idea, specialmente perché non ero abituata a bere…”
“Non dirlo a me,” biascico.
“Ma poi finii per incontrare un vecchio, ehm, amico che non vedevo da anni. Era amico di una delle Harpies ed era anche lui un giocatore di Quidditch… Viktor Krum.”
“Non è quel giocatore bulgaro davvero penoso?” chiedo.
“Non è penoso,” dice mamma. “Questo se l’è semplicemente inventato tuo padre. In realtà, Ron era fan di Viktor prima che…”
“Prima di cosa?”
“Beh… diciamo che ho avuto una – ehm – storia con lui al quarto anno.”
Mamma ha avuto una storia con Viktor Krum? Sta arrossendo adesso.
“Comunque, anche la ex di Ron, Lavanda, era alla festa. Stava flirtando con lei per ingelosirmi. Quindi io, intossicata com’ero, diciamo che…”
“Diciamo che…?” chiedo, preoccupata.
“Io… ho baciato Viktor.”
“E?”
“E questo è quanto!” dice.
Un bacio?
Un solo bacio?
Che è successo più o meno diciotto anni fa?
Questo è quello che sta spaccando in due la mia famiglia?
“E papà sa che è stato solo un bacio?” le chiedo.
“Sì, ma continua a rinfacciarmelo! È per questo che mi sono arrabbiata tanto con lui, Rosie. Me lo stava di nuovo ritorcendo contro… lo fa per farmi sentire in colpa e non posso più sopportarlo! Non tornerò da lui fino a quando non crescerà!”
Sto in silenzio per qualche momento. Non posso credere a quanto siano infantili i miei genitori – cioè, mamma bacia una volta un qualche ragazzo bulgaro persino prima che mamma e papà si sposassero e ora stanno divorziando? Non ho mai sentito nulla di più ridicolo in vita mia! (A parte James che sta con Phelps.)
“Mamma… non avresti dovuto farlo,” dico. “Ma è acqua passata ora. Non potresti parlare con papà? Cioè, avrai pure tu qualcosa che puoi rinfacciargli e che cancelli il bacio!”
Tipico dei miei genitori, lasciarsi per qualcosa di così patetico. Perché devono essere così incredibilmente testardi? Mamma non dice niente.
“Ami ancora papà?” chiedo, temendo un po’ la sua risposta.
“Amo tuo padre da quando avevo dodici anni,” ammette. “Difficilmente finirò di farlo adesso, trent’anni dopo.”
“E anche lui ti ama ancora,” le dico. “Dovresti vedere in che stato è, è un completo casino, mamma. Per favore, va’ a parlargli.”
“Ma è lui che…”
“Non mi interessa!” urlo. “Non riesco più a sopportare i vostri battibecchi! Per favore, prova a sistemare la situazione – per me e Hugo?”
Rimango a pranzare con mamma e poi mi dirigo di nuovo verso la scuola. È una camminata abbastanza lunga da Hogsmeade al castello e non l’avevo mai notato prima di oggi. Quando arrivo al castello sono già l’una e mezza e la partita di Quidditch è bell’e finita. Non incontro nessuno che conosco per tutto il tragitto verso la torre dei Grifondoro, perciò non ho idea di chi abbia vinto fino a quando non entro attraverso il passaggio del ritratto.
La Sala Comune è vuota, a eccezione di James, Al e Lorcan Scamandro. Che strano. Lorcan è seduto sul divano mentre James e Al sono sui poggiapiedi di fronte a lui con un’espressione davvero grave sul volto. Non hanno notato il mio arrivo.
“Quindi, quali sono le tue intenzioni con Lily, allora?” chiede Al, suonando davvero intimidatorio.
“Io… Io… Io…” il povero Lorcan non riesce neanche a mettere insieme una frase.
“Non farci perdere tempo, Scamandro,” dice James. “Hai intenzione di prenderla in giro?”
“Già, perché non siamo gentili con le persone che prendono in giro la nostra sorellina, vero, James?” dice Al.
“No, per nulla,” dice James. “A dire il vero, l’ultimo ragazzo che ha preso in giro Lily non si vede in giro da un bel po’ di tempo.”
“L’ultima volta che ne ho sentito parlare, era ancora nel reparto Ustioni del San Mungo,” dice Al.
Come se James e Al potessero mandare qualcuno al San Mungo. Lorcan è letteralmente terrorizzato.
“I-io n-non la prenderò in giro,” balbetta Lorcan.
“Sarà meglio per te,” dice James in tono cupo. “Perché ti ricordi chi è nostro padre, vero?”
“Harry Potter, il tizio che ha sconfitto il mago oscuro più potente degli ultimi tempi,” dice Al, come se Lorcan non lo sapesse.
“Ha combattuto contro un Ungaro Spinato,” aggiunge James.
“E contro un centinaio di Dissennatori, tutti in una volta,” dice Al.
“Una mezzacalzetta come te sarà una passeggiata per lui,” dice James.
Roteo gli occhi – come se zio Harry potesse mai far del male a Lorcan Scamandro. La madre di Lorcan è una delle migliori amiche di Harry!
“E nostra madre è famosa per le sue Fatture Orcovolanti,” dice Al.
“Nostro zio è un mezzo licantropo.”
“Per non parlare di Teddy,” aggiunge Al.
Lorcan sta tremando.
“Buona questa, Al – pure Teddy è mezzo licantropo.”
“Già, quindi tra zio Bill e Teddy, ottieni un licantropo intero!”
“Quindi,” dice James, “se stai anche solo sognando di ferire Lily in qualche modo, faresti meglio a guardarti le spalle.”
Lorcan annuisce, tremando ancora incontrollabilmente.
“Non la ferirò,” dice. “Lo prometto.”
“Lo sappiamo che non lo farai,” dice James. “Sei un bravo ragazzo. Dovevamo semplicemente darti quest’avviso. È nostro compito, come fratelli maggiori di Lily.”
“Non farcelo ripetere ancora,” dice Al alzandosi. James ha ancora il suo completo da Quidditch rosso addosso, e Lorcan e Al indossano il loro, verde.
“Ciao, ragazzi,” dico, e tutti e tre sobbalzano al mio arrivo ‘improvviso’. “State facendo a Lorcan il solito discorsetto?”
Lo dico in tono sarcastico – che è così insolito per me.
“Non ti abbiamo sentita arrivare, Rossa,” dice James, ma lo ignoro, visto che sono ancora arrabbiata con lui perché sta con Laura.
“Lorcan, non aver paura di questi idioti,” gli dico. “Abbaiano tanto, ma non mordono.”
Penso che il verbo ‘mordere’ renda Lorcan ancora più terrorizzato. Sorride nervosamente e scappa via dalla Sala Comune – povero ragazzo.
“Voi due dovete smetterla con questa storia dei fratelli protettivi,” li attacco. “Se lo viene a sapere, Lily vi uccide.”
“Sì, come se potesse fare del male a noi,” sbuffa Al.
“Vostra madre non è l’unica famosa per le sue Fatture Orcovolanti,” ribatto, e i due ragazzi si rivolgono un’occhiata nervosa alla mia rivelazione. “Perciò, ditemi… Chi ha vinto?”
La faccia di Al si apre in un largo sorriso, mentre James si incupisce miserabilmente.
“Serpeverde – ovviamente!” Al dice in tono compiaciuto. “Voi due perdenti Grifondoro siete più che benvenuti alla festa nei sotterranei.”
“Preferirei mangiare i vecchi calzini di Dudley Dursley, grazie,” dice James amaramente.
Al fa il segno di una L col pollice e l’indice2 prima di sparire fuori dal passaggio del ritratto. James e io rimaniamo soli nella Sala Comune, e ci lanciamo un’occhiataccia prima di andare nei nostri dormitori. Dom si sta cambiando nel mio e sembra pronta a uccidere.
“Ho sentito della partita,” dico.
“Dieci punti!” esclama. “Dieci dannati punti di differenza! Se solo il nostro Portiere avesse guardato quello che doveva guardare invece di correre dietro a Fiona Jordan, allora avremmo potuto vincere! Scorpius non mi lascerà mai in pace!”
Le sorrido comprensiva, ma anch’io sono veramente delusa del fatto che non abbiamo vinto la partita. Non perdiamo mai contro Serpeverde. A dire il vero, Grifondoro non ha perso una partita da quando James è diventato capitano al suo quinto anno.
La festa dei Serpeverde si diffonde dai sotterranei man mano che il giorno va avanti. Sembra che stiano celebrando il fatto di aver finalmente battuto Grifondoro dopo quasi sei anni di sconfitte. A cena, i Serpeverde decorano la Sala Grande con stendardi verdi (si direbbe che sia stata la finale o cose del genere!) e intonano canzoni ridicole, lodando Al come fosse il loro dio.
Potter! Potter Potter!
Oi! Oi! Oi!
Oh, che originalità. James sembra pronto a uccidere ed è ancora più disgustato dal fatto che Lily sia con Lorcan al tavolo dei Serpeverde. Dom è seduta accanto a me e sembra arrabbiata quanto James – non ha rivolto una sola parola a Malfoy.
Forza ragazzi in verde, forza ragazzi in verde…
“Se non chiudono il becco all’istante,” sibila Dom, “giuro che lancio un Avada Kedavra al tavolo dei Serpeverde e non me ne importa un accidente di chi colpisce!”
“Penso che dovremmo semplicemente piazzare là una bomba – sai, spazzare via tutti loro in un colpo,” dico.
Perché Potter è il nostro Re
Ogni due ne segna tre
Così noi cantiam perché
Perché Potter è il nostro Re!
“Quella è la mia canzone!” protesto, disgustata che i Serpeverde me l’abbiano rubata.
“Veramente è la canzone di tuo padre,” precisa James. “E sono stati i Serpeverde a inventarla – chiaramente aveva lo scopo di insultarlo.”
Ai Serpeverde va la gloria
I Grifondoro han solo boria!
Malfoy e il boccino son nel Nirvana
E Jamesy è una piccola put...
James lancia il suo libro di Astronomia contro un Serpeverde grasso del settimo anno e lo centra proprio in mezzo agli occhi – leggenda.
Due, quattro, sette, otto,
Chi è che ha fatto sempre il botto?
Non le serpi!
Non le serpi!
Son troppo forti e vincon sempre
Perché son di Serpeverde!
“Li abbiamo stracciati alla grande in tutte le altre partite!” esclamo.
Dom stringe con forza la forchetta e sembra che debba tirarla a qualcuno da un momento all’altro. Sempre se non lo faccio prima io.
“Avanti,” dico, “torniamo alla Sala Comune.”
Potter, leggenda!
C’è solo un Potter leggenda!
Potter, leggenda!
C’è solo un Potter leggenda!
Io, Dom e James lasciamo la Sala Grande senza neanche finire la nostra cena. I Serpeverde intonano cori di scherno appena James lascia la Sala, ma prima che se ne vada, muove la bacchetta verso gli stendardi dei Serpeverde. Prima c’erano scritte cose come ‘I Serpenti fan furore’ e ‘I Serpeverde sono i migliori’. Adesso si legge ‘I Serpenti fanno schifo’ e ‘Serpeverde fa cagare’. So che non avrebbe dovuto dargli la soddisfazione, ma è piuttosto divertente che nessuno sappia ritrasformare gli stendardi.
Io e James dimentichiamo i nostri stupidi battibecchi per un po’ mentre ci uniamo nell’avversione verso qualunque cosa riguardi i Serpeverde. Dom è egualmente arrabbiata.
“Bastardi arroganti!” grida James, prendendo a calci una poltrona nella Sala Comune. “Mi vergogno a dire che il loro capitano è mio fratello!”
“Li odio!” Dom sta praticamente urlando. “Li odio tutti, uno per uno!”
“Vero!” concordo. “Cioè, per una volta che vincono una sola misera partita…”
“Per dieci miserabili punti!” esclama James.
“Per dieci punti!” continuo. “E si comportano come se la scuola fosse loro!”
Dom si accascia sulla poltrona che James ha appena preso a calci e io mi siedo a gambe incrociate sul pavimento, accanto al fuoco. Sfoggiamo tutti espressioni di disgusto simili.
“Pensandoci razionalmente,” dico dopo qualche minuto, “abbiamo ancora una buona chance di vittoria.”
“No, non è vero,” dice James in tono afflitto.
“Sì invece!” insisto. “Se Serpeverde perde contro Corvonero e noi battiamo i Tassorosso…”
“Sì, ma non batteremo mai i Tassorosso,” dice James.
“Questo è disfattismo!” dico infuriata.
“Quello che intende dire è che... non possiamo vincere senza di te, Rose,” dice Dom.
“Cosa? Certo che potete vincere senza di me!” esclamo. “Ero solo un Portiere – e pure pessimo!”
“Eri un grande Portiere – uno dei nostri giocatori migliori,” dice James in tono serio. “Carmichael è spazzatura in confronto. È per colpa sua che abbiamo perso quella stupida partita.”
Rimaniamo di nuovo in silenzio. Non posso fare a meno di sentirmi parzialmente responsabile della sconfitta di Grifondoro.
“Be’, allora sai cosa devi fare, Jay,” dico e lui mi guarda in attesa. “Metti incinta il Portiere dei Serpeverde.”
Dom fa una faccia disgustata.
“Ma hai visto Henrietta Flint, Rose?” chiede Dom ripugnata, con una mezza risata.
“Quella è sicuramente caduta di faccia da bambina,” dice James.
“Seriamente,” rido, “conosco qualcuno davvero bravo come Portiere, anche se non ha mai giocato in nessuna squadra finora.”
“Chi?” chiede James.
“Lily.”
James e Dom si scambiano un’occhiata scettica.
“Lily?” sbuffa James, con le sopracciglia alzate. “Cioè la mia sorellina?”
“Okay, so che non sembra, ma è davvero una brava giocatrice,” insisto. “Te lo garantisco, quando eravamo piccole giocavamo sempre con papà e zio Harry – è persino più brava di me.”
James ci sta pensando su.
“Non lo farà,” dice Dom.
“Perché no?”
“Non vuole neanche partecipare ai provini,” dice. “Le ho chiesto di provare un sacco di volte.”
“Perché ha paura che James e Fred la prendano in giro,” le dico. “Mi assicurerò che venga ai prossimi allenamenti.”
Sentiamo delle voci dal buco del ritratto e Lily è la prima che vediamo, mano nella mano con Lorcan. Dom e io ghigniamo, ma James si è incupito. Lorcan ha un’espressione assolutamente terrorizzata davanti all’occhiata assassina di James. Quindi l’espressione di James passa da furiosa a disgustata in un secondo quando Lorcan e Lily sono seguiti da Al e Malfoy, avvolti in sciarpe verdi e con ancora addosso i loro completi da Quidditch.
“Lily,” la chiama James, “vieni qui un secondo.”
Sembra arrabbiato, ma neanche la metà di quanto lo sarà Lily se le fa una scenata. Lei lascia la mano di un Lorcan veramente nervoso e si avvicina a James.
“Che diavolo ci fanno loro qui?” le sibila James.
“Intendi nostro fratello, il suo migliore amico e il nostro amico intimo di famiglia?” chiede lei gelida.
“Intendo,” sussurra furiosamente lui, “inutili, coglioni Serpeverde!”
Oh, cavoli – decisamente non era la cosa giusta da dire.
“Sei incredibile!” sibila Lily in risposta. “Questi coglioni erano tuoi amici fino a quando non hai perso una stupida partita!”
“Aspetta, Lily, il Quidditch non è stupido – non diciamo cose che non pensiamo,” dico in tono ragionevole. Mi lancia uno sguardo furioso che la fa assomigliare molto a sua madre, perciò chiudo il becco.
“Smettila di essere un così pessimo perdente,” dice duramente Lily a James. “È solo un gioco!”
“Non meriti il cognome dei Potter!” urla James, alzandosi di scatto dalla sedia.
“Oh, e invece tu sì?” strilla Lily. “Sei un idiota, James! È da quando siamo arrivati per la prima volta a Hogwarts che papà continua a dirci come Serpeverde e Grifondoro dovrebbero andare d’accordo, perché altrimenti potrebbe esserci un’altra guerra – ed eccoti qua a tenere vivi i vecchi pregiudizi! Mi fai VOMITARE!”
Al e Malfoy smettono di intonare “Forza ragazzi in verde” davanti all’urlo di Lily. Lorcan sembra sul punto di svenire. Chiaramente ha imparato la regola ‘Mai far incavolare Lily Potter’. Malfoy va a sedersi sul bracciolo della sedia di Dom e circonda le sue spalle con un braccio, ma lei lo spinge via – apparentemente il Quidditch viene prima dell’amore. Tento di sopprimere una risata, ma sono sicura che ci sia un ghigno sulla mia faccia. Malfoy sembra semplicemente infastidito.
Lily corre via dalla Sala Comune, seguita a poca distanza da Lorcan. Al sta ridendo come un maniaco (ho il leggero sospetto che sia ubriaco. Albus Severus Potter non è mai stato ubriaco, che io sappia, specialmente non alle quattro del pomeriggio).
“Dovrà passare sul mio cadavere per entrare nella squadra!” ruggisce James contro il buco del ritratto, anche se Lily se n’è già andata. James lancia un’occhiata davvero assassina contro Al e Malfoy e corre via nel suo dormitorio, sbattendo la porta dietro di lui.
“Alcune persone non sanno perdere,” dice Al, sedendosi sulla sedia che James ha appena lasciato vuota.
“Alcune persone non sanno neanche vincere,” replico.
“Che mi dici di quando Grifondoro ha vinto la Coppa…”
“Quando?” lo interrompo. “Abbiamo vinto la Coppa per un bel po’ di anni.”
“L’anno scorso,” continua Al. “Tutti voi ne avete parlato in continuazione per un mese, e avete fatto spuntare su ogni singola tazza di cereali dei Serpeverde scritte come ‘Salazar era un tacchino’ e ‘I Serpeverde volano come Babbani’.”
“Era parecchio divertente,” ride Dom e io annuisco, d’accordo.
“Non preoccupatevi, faremo la stessa cosa quest’anno,” ghigno.
Ed è la verità – non permetterò che vincano i Serpeverde. Se sento un altro inno Serpeverde, andrò completamente fuori di testa.
We are the champions my friend
And we’ll keep on flying till the end…
Argh.
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Note:
1. Si tratta di un riferimento al film "L'aereo più pazzo del mondo" (Airplane! in originale), una parodia di film d'azione che avuto tantissimo successo. La battuta inglese ("Surely you can't be serious!") gioca sull'assonanza tra "Surely" e "Shirley" – un gioco di parole impossibile da mantenere in italiano, ragion per cui ho deciso di mantenere la battuta com'è stata tradotta nel doppiaggio italiano.
2. Al fa la famosa 'L' di loser, perdente. Il gesto, popolarissimo nei paesi anglofoni (soprattutto in America), è diventato recentemente il simbolo del telefilm Glee, per indicare gli 'sfigati' che ne sono protagonisti.
Ecco il nuovo capitolo! Ne approfitto per ringraziare ancora una volta tutti quelli che si sono fermati a leggere e commentare ;) Un grazie speciale a Kukiness, beta instancabile di questa traduzione! Aspetto i vostri pareri adesso. Al tre luglio col prossimo aggiornamento!
Leireel
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Capitolo 15 *** My father's daughter ***
Documento senza titolo
Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttrice: nefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)
Capitolo 15 – My father's daughter
Tutti i giorni sembrano uguali – vomito di prima mattina, colazione, vomito di metà mattina, lezione, vomito di tarda mattinata, lezione, pranzo, lezione, cena, possibile vomito (dipende da cosa c’era per cena), compiti, studio, pianto di prima serata, compiti, pianto di metà serata, relax nella Sala Comune, letto, pianto di mezzanotte e dormita. Beh, questo è il programma di base. Cambia di tanto in tanto.
È passata una settimana dalla partita Serpeverde – Grifondoro, e i Serpeverde ancora cantano i loro ridicoli inni alla vittoria. Dom, che è persino più intollerante di me, mercoledì ha mandato in Infermeria due ragazzi del sesto anno, Parkinson e Briggs, per aver cantato “Perché Weasley è il nostro Re” (tranne che lo hanno cambiato in ‘Perché Weasley è un vero orrore’... avranno l’intelligenza di un sacco di Gobbiglie). Perciò adesso Dom è in punizione, e lei continua a sostenere che ne sia valsa la pena.
Oggi è sabato e mentre Dom è bloccata in Infermeria a pulire le vaschette per i malati (povera ragazza), Lily e Lorcan sono andati a fare una passeggiata in riva al lago e Al e Jenny si sono messi a studiare assieme. È la giornata delle coppie stucchevoli, pare. Io, comunque, mi sto rilassando in Sala Comune coi piedi sul tavolino, mentre leggo un libro intitolato ‘Predire il Sesso’ – è una specie di manuale di Divinazione che aiuta a predire quale sarà il sesso del bambino, tra le altre cose. È un mucchio di scemenze, in realtà.
Passo uno: Foglie di tè
Guardo la mia tazza – le mie foglie di tè hanno la forma di una massa indistinta marrone. Questo significa... che il bambino avrà gli occhi castani. Wow, geniale – non avrei mai potuto arrivarci da sola, considerando che entrambi i genitori hanno gli occhi castani.
Passo due: Lettura dei palmi
Sembra che debba contare quante linee ho nel mio indice e pollice destro e quindi dividere per il numero delle dita (esclusi i pollici) della mano sinistra. Che diamine dovrebbe significare? Ok, il risultato è cinque.
0-4 – Il bambino erediterà i capelli della nonna paterna
5-9 – Il bambino erediterà i capelli del padre
10-14 – Il bambino erediterà i capelli del nonno materno
15-19 – Il bambino erediterà i capelli della madre
Ok, quindi secondo questo libro, il mio bambino avrà gli occhi castani e i capelli biondi.
Passo tre: Tocco e Temperamento
Posate le vostre mani alla base della pancia e cantate questa canzone.
Quel che segue è una canzone in latino veramente lunga che va avanti per tre – no, quattro – pagine. Sì, col cavolo. Metto le mie mani sulla base della mia pancia che va crescendo e inizio a cantare (beh, più che altro a cercare di decifrare cosa diamine c’è scritto e come pronunciare le parole).
“E-tru do-mi-ne... man-ci-pio,” inizio, e mi fermo.
E in quel momento ho una stranissima sensazione. Cioè, proprio stranissima. È quasi... è come se il bambino stesse...
Per Merlino, il mio bambino sta scalciando! E non c’è nessun altro nella Sala Comune a sentirlo!
Scappo via dalla torre dei Grifondoro, stringendomi lo stomaco – non voglio perdermi neanche un calcio. Decido di precipitarmi verso l’Infermeria così Dom potrà sentirlo. Quei dannati corridoi sono vuoti anche loro, perché tutti sono o fuori o nelle loro Sale Comuni. Quando raggiungo il quarto piano, incontro qualcuno – finalmente.
“Malfoy!” lo chiamo. “Malfoy, presto!”
Malfoy, che è con un gruppo di amici, si gira e mi vede a stringermi lo stomaco davanti alle scale. La sua espressione cambia da calma ad agitatissima in mezzo secondo. Mi raggiunge correndo.
“Cos’è successo?” chiede, osservando ansioso il mio stomaco, che sto ancora stringendo. “È il bambino? Porca puttana, sta già nascendo?”
Roteo gli occhi, afferro la sua mano e la posiziono sul mio stomaco.
“Riesci a sentirlo?” chiedo, eccitata.
Lui scrolla le spalle e mi guarda come se fossi pazza.
“Ehm, Weasley, cos’è che dovrei... wow! Era... era... ha appena scalciato?”
Malfoy ha lo sguardo di un bambino a Natale. Ha stampato uno stupido sorriso sghembo sul viso mentre guarda il mio pancione come se fosse la cosa più bella che abbia mai visto nella sua vita. Inizia a saltellare su e giù, eccitato, guardandosi intorno per trovare qualcuno a cui mostrarlo, come ho fatto io qualche minuto fa.
“Si è fermato,” dice, e il suo sorriso si spegne.
“Non può scalciare tutto il tempo,” gli dico. “Se lo facesse penso che mi butterei dalla torre di Astronomia!”
“È stato così forte,” dice, come se avesse appena visto uno spettacolare incontro di Quidditch.
“Lo so.”
Malfoy sposta la sua mano via dal mio pancione che non si muove più, ancora con un largo sorriso in volto. Sembra più esaltato di me per questa cosa.
“Per favore, dimmelo la prossima volta che succede,” dice con espressione seria.
“Lo sai che i bambini scalciano un sacco, giusto?”
Annuisce, ancora eccitato.
“Lo so, ma...”
“Sta scalciando di nuovo!”
Malfoy mette di nuovo le sue mani sul mio pancione.
“Visto? Te l’avevo detto che scalciavano un sacco.”
Il bambino non ha più scalciato molto per il resto della giornata, ma non mi è importato più di tanto. Ero ancora esaltata per gli altri calci. Ero così esaltata che non ho neanche fatto caso alle occhiate maligne o derisorie che ancora mi lanciano nei corridoi.
Ma poi mi sono ricordata.
Lo darò in adozione. Pensavo che sarebbe stato semplice. Cioè, non sono per niente pronta a diventare mamma – l’adozione è la cosa più giusta, no? Ogni volta che penso di darlo in adozione, ho quest’orribile sensazione, in fondo al cuore, come se stessi facendo la cosa sbagliata.
Ho bisogno di parlare con mamma.
Mi precipito nell’ufficio di Vitious per chiedergli il permesso di andare a Hogsmeade. Cioè, da prefetto non dovrei sgattaiolare a Hogsmeade ogni volta che mi va. Dovrei dare il buon esempio. A ogni modo, se Vitious rifiuta di darmi il permesso, dovrò per forza andarci di nascosto. Ce l’ho nel sangue.
Dopo aver passato dieci minuti a convincerlo che è davvero un’emergenza, mi lascia andare a trovare mamma. Prendo la strada normale, anziché usare il passaggio che porta a Mielandia. Sono praticamente senza fiato quando riesco a raggiungere l’appartamento di mamma, e dopo aver fatto quelle innumerevoli rampe di scale sono sicura di svenire. Dovrei fare un po’ più di esercizio.
Busso alla porta, ma dopo cinque minuti di bussare e aspettare mi rendo conto che non è a casa. Sconfitta, mi trascino di nuovo giù per le scale. E adesso con chi dovrei parlare? Cavolo di madri – non servono proprio a niente. Quando esco fuori dall’edificio, penso di andare da Mielandia per prendere un paio di tonnellate di cioccolato, ma poi mi ricordo di aver promesso a Vitious che sarei tornata subito a scuola.
Lungo la strada, vado a finire contro qualcuno, visto che non guardavo dove stavo andando. Tipico di me.
“Guarda a dove metti i piedi!” ringhia l’uomo.
È Draco Malfoy.
“Mi dispiace,” mormoro.
“Ah, sei tu,” dice. “Avevo intenzione di venirti a parlare.”
Oh, sì, anch’io, signor Malfoy. Mi dica, come sta sua moglie?
“Sì?”
“Non qui,” borbotta, e si guarda in giro. “Ai Tre Manici di Scopa.”
Non so perché, ma lo seguo dentro i Tre Manici di Scopa. Il locale è chiaramente vuoto, a eccezione di un paio di stregoni seduti in un angolo. Lui indica un tavolo e io mi siedo mentre va a ordinare da bere. Devo dire che è l’appuntamento più strano che mi sia capitato. Draco ritorna al tavolo con un Whisky Incendiario per sé e una Burrobirra per me. Guardo il boccale alzando un sopracciglio e poi rivolgo a lui il mio sguardo scettico.
“Con tutto il dovuto rispetto,” inizio, con nessun rispetto evidente nella mia voce, “cos’è che vuole?”
“Volevo solo sapere come... ehm... sta andando,” dice, mentendo ovviamente tra i denti. “Porti in grembo mio nipote, dopotutto.”
“Sì, ma credevo che lei non volesse avere niente a che fare con me o col mio ‘moccioso’? Rovinerei al suo prezioso figlio l’opportunità di ottenere un lavoro al Ministero, non è così? Merlino non voglia che il fatto che suo padre sia stato un Mangiamorte l’avesse già rovinata,” dico, sarcastica.
Draco si acciglia.
“Sei davvero la degna figlia di tuo padre,” sibila, come se avesse detto un insulto.
“Sì, e ne vado fiera,” dico con calma.
Si appoggia sullo schienale della sedia e prende un sorso di Whisky Incendiario. Io non ho neanche toccato la mia Burrobirra. Regola numero uno dei Weasley – mai fidarsi di un Malfoy.
“Posso aiutarti,” continua Draco dopo qualche momento.
“Aiutarmi per cosa?”
“Per i tuoi problemi finanziari,” dice.
“Non ho bisogno dei suoi soldi e non li voglio,” sputo.
“Non ha ancora sentito la mia proposta, Miss Weasley,” dice.
Sto in silenzio per qualche secondo, poi sospiro impazientemente.
“Sto ascoltando.”
“Posso offrirti una strada a cui tu non avevi neanche pensato,” dice con calma. “Hai mai sentito parlare del Guaritore Blaise Zabini?”
Annuisco – papà l’ha menzionato qualche volta in passato, con nient’altro che disgusto nella voce. Ma ho sentito anche che è un Guaritore piuttosto bravo.
“È il miglior Guaritore dei suoi tempi,” va avanti Draco. “Ed è un mio carissimo amico.”
“Congratulazioni,” borbotto.
“Lui può aiutarti.”
“Aiutarmi a fare cosa?” sospiro, già stanca di questa conversazione.
“Tutto quello di cui ha bisogno è un semplice incantesimo e sarà come se questo errore...” indica la mia pancia, “non fosse mai accaduto.”
Studio il suo volto per un momento. Sta scherzando? Per forza sta scherzando.
“Pensaci su,” dice. “Puoi avere di nuovo la tua vita indietro. Hai sedici anni, giusto? Sei appena una bambina.”
Lo guardo duramente.
“A meno che non sia stata informata male,” dico, gelida, “non era anche lei un Mangiamorte, e non stava complottando per uccidere Albus Silente alla mia età? Un bambino sembra una sciocchezza in confronto.”
“Non dovresti credere a tutto quello che ti dicono paparino e zio Harry,” dice in tono condiscendente.
“Perché no?” chiedo. “È la verità, non è così? Mio padre non mentiva quando diceva che lei è solo un piccolo furetto codardo.”
Ha uno spasmo alla parola ‘furetto’.
“Dovresti considerare la mia offerta,” dice, ignorando il mio ultimo commento. “Sono disposto a darti un sacco di soldi.”
“È disposto a pagare per uccidere suo nipote? Wow, questo è infimo persino per lei, signor Malfoy,” dico.
“Non è un bambino,” dice. “Non ancora.”
“Ha scalciato questa mattina,” dico provocatoriamente. “Suo figlio sembrava piuttosto esaltato dalla cosa. Sono sicura che lei debba essersi sentito allo stesso modo la prima volta che Scorpius ha scalciato.”
Prende un altro sorso di Whisky Incendiario.
“Io ero pronto ad avere un bambino,” dice. “Ero sposato e innamorato. Tu, d’altro canto, porti in grembo il figlio del ragazzo di tua cugina. Pensi davvero che Scorpius lo voglia?”
“Beh, questa mattina...”
“Potrà essersi eccitato a sentire un paio di calci insignificanti,” sbuffa Draco. “Ma non ha idea di cosa comporti diventare padre.”
“E lei invece lo sa?” dico con foga. “È per questo che suo figlio ha sentito il bisogno di spaccarle il naso e passare il Natale con noi?”
“Scorpius è sempre stato una testa calda,” dice scrollando le spalle. “Ma gli passerà crescendo. Il mio povero figlio ha una visione romantica del mondo. Non capisce cosa significherà per lui tenere questo bambino. Tutto quello che vede è una versione più piccola di se stesso a cui può insegnare il Quidditch.”
“E qual è il problema?”
“Se ne stancherà, non appena capirà che i bambini vi succhieranno via ogni energia,” dice Draco. “Per non parlare di tutto il denaro che ci vuole per farli crescere. Pensi davvero che sia corretto far sostenere questo tipo di sforzo economico ai tuoi genitori?”
Non ho mai pensato veramente all’aspetto economico della cosa. Quando papà era ragazzo, i soldi erano sempre un problema per la sua famiglia. A sentir lui, Malfoy lo prendeva in giro per questa cosa tutto il tempo. Adesso che è finanziariamente stabile, non sarebbe corretto da parte mia gettare questo fardello sulla famiglia. Avremmo problemi ad arrivare a fine mese, proprio come nonna Molly e nonno Arthur quando papà e i suoi fratelli erano piccoli.
“Sono disposto a ricompensarti, Rose,” dice Draco. “Che ne dici di mille galeoni?”
Non sembra niente male. Ma sarebbe probabilmente la cosa più immorale del mondo! Accettare soldi da un ex Mangiamorte per abortire? Perché non dare fuoco a dei cuccioli e ridere dei senzatetto, allora?
“Non lo so,” dico, insicura.
“Non vuoi davvero tenere quel bambino, giusto? Non riesco a immaginare che tuo padre voglia che tu lo tenga... è per metà Malfoy.”
“E lei non lo vuole perché è metà Weasley,” dico.
“I Malfoy e i Weasley non saranno mai amici, per quanto la tua generazione pensi il contrario,” dice Draco.
“Mi dispiace, signor Malfoy, ma devo andare,” dico e mi alzo di scatto dal tavolo, lasciando la mia Burrobirra intatta. Scappo via dai Tre Manici di Scopa, ma Draco mi segue e mi afferra per un braccio.
“Pensa alla mia offerta, Weasley,” sibila. “Non commettere l’errore più grande della tua vita.”
“Mi lasci stare,” esclamo.
“Rosie?”
Malfoy lascia velocemente il mio braccio e io mi giro per vedere chi è stato a parlare. È lui – oggi porta i capelli neri e gli occhi blu. È Teddy. Non posso fare a meno di sorridere. Lui non mi sta guardando, comunque; è impegnato a guardare male Draco Malfoy.
“Che vuole, Malfoy?” spara Teddy, incupendosi.
“Stavo solo scambiando due parole con Rose, qui,” dice Draco. “Non sono affari tuoi, Lupin.”
“Penso che scoprirà che sono anche affari miei,” dice Teddy. “E se osa ancora alzare un dito su di lei, le cambierò i connotati, chiaro?”
Oh, fermati, mio cuore impazzito!
“Faresti meglio a guardarti alle spalle,” dice Draco. “Non vorrai finire come i cari vecchi Remus e Tonks, giusto?”
Teddy afferra Draco per la collottola e lo spinge contro il muro dei Tre Manici di Scopa.
“Sparisci, Malfoy,” sputa Teddy. “Patetico surrogato di essere umano.”
Teddy gli dà una spinta e lo lascia andare. Draco si volta verso di me.
“La mia offerta è ancora valida,” dice. “Pensaci – non essere stupida come tutta la tua famiglia.”
Dopo questa, gira sul posto e si Smaterializza. Corro da Teddy, che è pronto a stringermi in un abbraccio.
“Cosa ci fai qui?” gli chiedo, ancora sorridente, quando ci separiamo.
“Ero venuto a trovarti, a dire il vero,” dice. “E avevo pensato di fare una capatina anche da zia Hermione. Cristo Santo, stai diventando bella grossa!”
“Mamma non è a casa,” dico, e gli do un colpo sul braccio per quel ‘grossa’. “È per questo che sono qui. Poi sono stata distratta da Malfoy.”
“Che voleva, a proposito?” chiede Teddy, mentre ci incamminiamo verso la scuola.
“Voleva che abortissi. Dice che Blaise Zabini può farlo con un solo incantesimo... e mi ha offerto mille galeoni per farlo,” dico.
“Spero che tu gli abbia detto dove può ficcarseli,” dice Teddy con rabbia. “Mi piacerebbe molto dargli un bel pugno in faccia.”
“Sembra che sia un’ambizione comune – per esempio, di mamma e di Scorpius,” dico.
“Scorpius l’ha colpito? Quel ragazzo mi è sempre piaciuto.”
Quando arriviamo a scuola, ci dirigiamo nella Sala Grande per la cena. Tutti si voltano a guardare Teddy. Riesco a vedere alcune ragazze – inclusa Laura Phelps, che è seduta accanto a James – guardarlo con interesse. Chi potrebbe biasimarle? È di sicuro il più bel ragazzo della stanza.
“Ted! Che ci fai qui, amico?” James si alza e gli stringe la mano, con un sorriso che va da un orecchio all’altro. Lo guardo accigliata – potrò anche essermi unita a lui nella lotta contro i Serpeverde e i loro inni idioti, ma lo odio ancora perché sta con Laura. Al si precipita verso di noi dal tavolo dei Serpeverde per salutare Teddy, seguito a ruota da Louis dal tavolo dei Corvonero e Lucy dai Tassorosso. È una riunione di Weasley.
Ceniamo con Teddy e Dom arriva a metà serata, di cattivo umore.
“Quell’idiota di Madama Chips mi ha fatto ripulire quella stupida Infermeria perché un coglione del primo anno ha vomitato per tutto il pavimento! Le faccio causa, lo giuro su Merlino, la lascerò in mutande – Teddy, che ci fai qui?” inveisce.
“Tutto bene, futura cognata? Ho sentito che eri in punizione,” ghigna Teddy.
“Non provocarmi,” grugnisce – ecco che vengono fuori le sue tendenze da licantropo.
“Non lo faremo, tranquilla,” dice Fred pigramente.
“Perciò, com’è che sei qui, Teddy?” chiede Dom, riempiendosi il piatto di cibo e divorandolo selvaggiamente.
“Devo consegnare gli inviti per il matrimonio,” dice, e prende una pila di inviti dalla tasca.
“Wow, ti tiene proprio al guinzaglio,” sghignazza Al. “Mandarti fino a qui!”
“Volevo pure vedervi,” ammette Teddy. “E avevo intenzione di portarlo anche a Hermione, ma non è a casa. Perciò, ecco qua.”
Distribuisce gli inviti a James, Al, Lily, Hugo, Roxanne, Fred, Lucy, Molly e alla fine a me.
Bill e Fleur Weasley invitano cordialmente
Miss Rose Weasley e il suo accompagnatore
A celebrare il matrimonio della loro figlia
Victoire Apolline Weasley
Con
Ted Remus Lupin
Il 20 Aprile 2023
La cerimonia e il rinfresco saranno a Chez Delacour
Répondez, s'il vous plaît
“Chez Delacour?” leggo. “Dove sarebbe?”
“È la casa dei miei nonni,” dice Dom. “È proprio fuori Parigi.”
“Già, Vic ha deciso che sarebbe meglio farlo lì – capite, la temperatura sarà più calda,” dice Teddy.
“È il giorno dopo il mio compleanno!” sorrido.
“Davvero?” dice Teddy, fingendosi sorpreso. “Strano, perché non ce lo ricordi mai.”
“Già, non è che tieni un calendario accanto al letto per fare il conto alla rovescia, o cose del genere,” si unisce Dom.
“Beh, se l’ironia fosse merda, avreste tutti la diarrea,” dico, punta sul vivo.
“Rose, certe volte sei veramente volgare,” dice Al scuotendo la testa.
***
Teddy se ne va subito dopo cena. Abbraccia tutti, ma noto che mi stringe più forte quando abbraccia me. Quando ci separiamo, mi prende in disparte per parlare.
“Senti, Rose,” dice. “Stai davvero pensando di dare il bambino in adozione?”
Sospiro pesantemente.
“Non ne sono più sicura,” ammetto. “Cioè, non posso dare un peso così grande a mamma e papà...”
“Stronzate,” dice Teddy. “Hanno un mare di soldi, e lo sai.”
“Beh, Malfoy non vuole un figlio...”
“Ne sei sicura?” chiede Teddy. “Perché se non l’avesse voluto, sarebbe stato lui a dirti di sbarazzartene, non Draco Malfoy.”
Abbasso lo sguardo. Non riesco a sopportare l’espressione degli occhi blu di Teddy.
“Rosie, sarai una mamma fantastica,” dice Teddy con dolcezza.
Non posso fare a meno di sbuffare.
“Dici sul serio? Ti sei dimenticato di quella volta che ho fatto da babysitter a Lucy e le sono spuntate quelle misteriose bruciature? O di quella volta in cui ho rinchiuso Hugo nello sgabuzzino delle scope a casa e mamma e papà hanno chiamato la polizia perché pensavano che fosse scappato di casa? O di quella volta in cui stavo tenendo d’occhio il figlio di quella coppia Babbana e sono finita accucciata a terra, a strapparmi i capelli? Sono stata al San Mungo per una settimana, Teddy – una settimana.”
“Ok, capito,” annuisce Teddy. “Ma sarai grandiosa quando arriverà il momento. Te lo prometto. Solo, non fare qualcosa di cui non sei totalmente sicura.
“E se non fossi grandiosa, Ted? E se scoprissi di far schifo come madre e finissi per far soffrire mio figlio? Tipo, se lui o lei diventasse il nuovo Voldemort? Cioè, è metà Malfoy, non sono conosciuti per essersi comportati bene...”
“Rose, ti ho mai detto che rimugini troppo sulle cose?”
“Non è vero,” dico testardamente.
“Non ho intenzione di discutere,” dice Teddy. “Prenditi cura di te, d’accordo? Ti scriverò presto.”
Mi dà un ultimo abbraccio e se ne va. A volte vorrei che il mi cervello smettesse di pensare, anche solo per un’ora o giù di lì. Non voglio pensare all’offerta di Draco Malfoy o a cosa mi ha detto Teddy. Non voglio nemmeno pensare al fatto che il mio bambino ha scalciato, perché mi sento terribilmente in colpa ogni volta. Voglio solo dormire.
Torno alla torre dei Grifondoro. Decido di passare per la scorciatoia dietro l’arazzo anziché trascinarmi su per le scale. Mi fermo appena davanti all’arazzo quando sento voci dall’interno. Tutti sanno che è il Posto Dove Limonare, quindi puoi sicuramente sentire qualche gossip succoso se indugi fuori – e solo persone tristi come me lo fanno.
“Qualcuno ci sentirà!” sento ridacchiare una voce femminile.
“Nessuno passa più da qui,” dice una voce maschile.
“E se ci scoprissero?”
“E allora? È solo questione di tempo,” dice il ragazzo.
“Non ricominciare, Mark,” dice lei.
Mark? Mark Matthews? La cosa è diventata ancora più interessante!
“E dai, Dom, è già passato un mese,” dice Mark.
Santo Ippogrifo! Dom! Lo sapevo che la conoscevo quella voce!
“Lo so,” dice lei, triste. “È solo che...”
“Cosa?”
“Non posso fare una cosa del genere a Scorp,” dice.
“Mi pare che tu lo stia già facendo,” dice Mark con rabbia. “O sono solo un divertimento per te, da incontrare quando vuoi dietro gli arazzi?”
“Non essere stupido,” dice Dom. “È che... non so se posso semplicemente lasciarlo. Cioè, siamo stati insieme per tre mesi e mezzo.”
“Già, e per un mese di quei tre sei stata con me,” dice Mark. “Evidentemente non sei felice con lui.”
La sento sospirare pesantemente.
“Senti, Dom,” Mark fa una pausa, “io ti amo.”
Sto iniziando a pensare che non dovrei sentire questa conversazione, ma i miei piedi sembrano incollati al pavimento.
“Davvero?”
“Ti ho sempre amata,” dice Mark. “Fin da quando ero al terzo anno e tu eri al secondo.”
“Ti amo anch’io,” sussurra Dom.
Non vorrei rimarcare l’ovvio o che altro, ma Dom sta con Malfoy! A che diavolo di gioco sta giocando? Mi volto e corro fino alla Sala Comune dei Grifondoro, dove trovo James e Laura a pomiciare su una delle poltrone. La mia mente è troppo preoccupata persino per affatturarli, perciò mi precipito nel mio dormitorio e aspetto che Dom ritorni.
Dobbiamo fare una bella chiacchierata.
---
Ed ecco il nuovo capitolo! Personalmente è uno dei miei preferiti: c'è Scorpius, c'è Draco che ha gli spasmi a sentirsi chiamare furetto, c'è Teddy... come si può non adorarlo? Un grazie speciale, come sempre, a Kukiness, che beta con pazienza ogni capitolo!
Al 17 Luglio con il nuovo aggiornamento, allora. Mi raccomando, fatemi sapere che ne pensate!
Leireel
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Capitolo 16 *** Secrets and Cigarettes ***
Documento senza titolo
Titolo: Delicate
Autrice: padfoot4ever
Traduttrice: nefene (capitoli 1-12), Leireel (capitoli 13-35)
Capitolo 16 – Secrets and Cigarettes
Dom aveva fatto ritorno nei dormitori quando io mi ero già addormentata, e quando mi sono svegliata se n’era già andata a fare colazione. È come se mi evitasse. La cosa mi è un po’ di conforto – cioè, cos’è che potrei dirle? Sto pensando di parlarne con Mark, ma neanche questa mi sembra una buona idea. Dopotutto, non avrei dovuto sentire quella conversazione. Potrei semplicemente cancellarmi la memoria e rendere tutto più facile.
Nella Sala Comune ci sono solo Lily e Lorcan. Sembra che Lorcan passi più tempo qui che nei sotterranei dei Serpeverde. Rivolgo loro un sorriso e li saluto con la mano mentre passo loro accanto, ma non mi fermo a chiacchierare; oltrepasso il passaggio del ritratto e scendo per fare colazione. In Sala Grande l’attenzione di tutti sembra essersi focalizzata sul tavolo di Grifondoro – su mio cugino, per la precisione. James è in piedi – sì, in piedi – sul tavolo di Grifondoro, con uno sguardo fastidiosamente compiaciuto. La cosa non è per nulla igienica – Merlino solo sa dove sono stati quei piedi.
“Ehi! Ascoltatemi!” urla a tutti quelli che gli stanno attorno, anche se avrebbe potuto fare a meno di disturbarsi, visto che ha comunque l’attenzione di tutti. “Devo fare un annuncio!”
Si china per afferrare Laura Phelps per una mano e la solleva sul tavolo, accanto a lui. Vado a stringere tra le dita la bacchetta, nella mia tasca, perché giuro su Merlino che se le chiede di sposarlo, affatturerò tutti e due. Laura è raggiante e sembra veramente eccitata.
“Laura,” dichiara lui, “ti sto ufficialmente scaricando!”
Il bel viso di Laura perde ogni colore e la sua bocca si spalanca dallo shock, così come la mia. Alcune ragazze esultano, alcuni ragazzi fischiano, ma la maggior parte delle persone sta ridendo. Laura salta giù dal tavolo, nasconde la faccia tra le mani e scappa via dalla Sala Grande. James sembra veramente fiero di se stesso. Salta giù dal tavolo, batte il cinque con un paio di ragazzi e saltella verso di me, ghignando.
“Ehi, Rossa!” esclama, “Non sei fiera di me? Era il mio piano sin dall’inizio. È quello che si merita per essere stata così str…”
Gli do uno schiaffo forte sul viso.
“Stupido coglione!” strillo. “Come hai potuto farle questo?”
“Pensavo che la odiassi!” grida James, massaggiandosi la guancia rossa.
“Non sono una sua fan,” ammetto. “Ed è vero che si è comportata da stronza con me. Ma so cosa significhi essere scaricata davanti a tutta la scuola e non è divertente, James! Non lo augurerei a nessuno! Perché non rifletti mai prima di fare qualcosa?!”
Esco furibonda dalla Sala Grande, ignorando gli strilli di James. Vado di corsa nella Sala Comune, dove Lily e Lorcan stanno pomiciando e non si accorgono nemmeno di me. Laura è nel dormitorio, come sospettavo. Non appena entro, mi lancia uno sguardo cattivo.
“Va’ via di qui!” urla. È rannicchiata sul suo letto e ha le guance rigate di lacrime – e mi sento terribilmente dispiaciuta per lei. So che non dovrei, dopo tutto quello che mi ha fatto. È stronza, falsa, e non fa altro che complottare assieme a quelle stupide troie del settimo anno che dicono ‘Oh… Mio… Dio’ dopo ogni singola frase e che stanno sempre a flirtare col professor Davies. Dovrei provare a distruggere ogni piccola cosa che le piace, ma no. Mi dispiace per lei.
“Laura, io…”
“Devo concedertelo, Weasley,” mi interrompe. “Se molto più maligna di quanto pensassi. Chi avrebbe immaginato che anche tu avresti giocato sporco?”
“Pensi che c’entrassi anch’io con questa cosa?” esclamo. “Laura, non avevo idea di quale fosse il suo piano!”
Laura sbuffa.
“Sì, come no. Mi odi da quando ho detto a tutti che sei incinta.”
“Veramente ti odio da molto più tempo,” ammetto freddamente. “Ma comunque non ti avrei fatto una cosa del genere. So cosa significa essere umiliati davanti a tutta la scuola. Non è tanto bello, vero?”
Alza un sopracciglio.
“Perché sei venuta?” chiede, sospettosa.
“Volevo assicurarmi che stessi bene,” dico scrollando le spalle. “Non tutti abbiamo un cuore di ghiaccio come te, sai.”
“Ma tu mi odi,” dice lei.
“E tu odi me,” replico. “Ma non ti odio al punto di umiliarti davanti a tutta la scuola. È questa la differenza tra te e me.”
Lei resta in silenzio per qualche istante, poi aggiunge:
“I miei capelli sono pure più belli.”
Non può proprio fare a meno di dire la sua. Devo dirlo, ha un’espressione quasi colpevole. Mi volto e la lascio sola nel dormitorio senza dirle nient’altro. Vado in biblioteca per fare qualche compito e non mi curo neanche di scendere a fare colazione. Farò una capatina nelle cucine più tardi. Inizio a concentrarmi sul saggio di Antiche Rune che devo consegnare entro domani. Non appena poso la piuma, Malfoy si piazza sulla sedia accanto a me. All’improvviso il mio cuore inizia a battere furiosamente – mi sento così in colpa, a stare accanto a lui. Dovrei dirglielo? So che non sono affari miei, ma…
“Ehi grassona,” ghigna. Gli rivolgo un’occhiataccia.
“Fossi in te ci penserei due volte prima di chiamare ‘grassona’ una ragazza incinta, biondino. Potrei sedermi addosso a te,” lo minaccio.
“Oh, no, ti prego. Mi piacciono le mie gambe,” dice, e gli rifilo un pugno sul braccio.
“Qualcuno è di cattivo umore,” osserva, strofinandosi il braccio. “Sono il secondo ragazzo che picchi oggi, e sono solo le undici.”
“James se l’è meritato,” mi acciglio.
“Se lo dici tu,” dice Malfoy facendo spallucce. “Pensavo che non ti piacesse Laura, visto che ha brutalmente detto a tutti di Kiefer…”
“Chi o cosa diavolo è Kiefer?” chiedo.
“Kiefer!” dice, indicando la mia pancia. “Il bambino!”
“Il bambino non si chiamerà Kiefer!” esclamo ad alta voce, guadagnandomi un’occhiataccia dalla bibliotecaria.
“Kiefer è un nome piuttosto simpatico, Weasley, ammettilo,” ghigna.
“Kiefer Weasley… no, decisamente no,” dico.
“Che ne dici di Kiefer Malfoy?”
“Ancora peggio,” rido.
“D’accordo, hai altre proposte, tu?”
Scuoto la testa.
“Malfoy… sai che non sono neanche sicura se tenerlo o meno,” dico piano.
“Lo so,” dice con aria triste. “Ma… tanto perché tu lo sappia… starei al tuo fianco, se decidessi di sì.”
Tuo padre la pensa un po’ diversamente.
“È solo che sono veramente confusa,” ammetto. “Non so che fare.”
Malfoy appoggia il mento sulle sue braccia, incrociate sopra il tavolo, e sospira pesantemente, facendo sollevare una ciocca dei suoi capelli biondi e flosci e poi facendola ricadere di nuovo sul suo volto. Inizio il mio saggio di Antiche Rune e Malfoy rimane dov’è. Vorrei quasi che se ne andasse – più rimane, più mi sento obbligata a dirgli cosa ho sentito da Mark e Dom.
Dopo un po’, prende alcuni libri dalla sua borsa e inizia a fare i suoi compiti. Non è una cosa strana. Da quando abbiamo deciso di essere amici, anziché nemici barra amanti barra di nuovo nemici, abbiamo la tendenza a incontrarci in biblioteca per studiare. Non è qualcosa di programmato, capita e basta. Io lo aiuto in Trasfigurazione (in cui lui fa schifo), e lui mi aiuta con Incantesimi (per cui io non avrei alcun bisogno di aiuto – sono la figlia di Hermione Granger, dopotutto).
“Credo che andrò a cercare Dom,” sussurra dopo circa un’ora. Annuisco, cercando di togliermi quello sguardo colpevole dal viso. Raccoglie le sue cose e mi dà una pacca sulla spalla prima di uscire dalla libreria a grandi passi. Mi lascio sfuggire un breve lamento e inizio a sbattermi leggermente la testa contro il tavolo.
“Stai bene?” sento una voce timida ma al contempo sussiegosa dietro di me. Alzo lentamente la testa dal tavolo e mi giro per vedere chi è. È John Lawson – o ‘l’Uomo Biblioteca’ – e ha uno sguardo incredibilmente preoccupato. Non posso proprio biasimarlo. Ho ufficialmente oltrepassato il confine della pazzia. A dirla tutta, non riesco neanche a vedere il confine della pazzia perché è troppo lontano dietro di me. Lui sta qui in piedi, con i libri stretti tra le mani, la camicia abbottonata fino all’ultimo bottone, e un cravattino giallo annodato perfettamente. I suoi capelli castano chiaro sono tenuti da un lato con una riga netta, gli occhiali quadrati sono posati sulla punta del suo naso largo e appuntito e sta sbattendo rapidamente le ciglia. È una triste giornata quando l’Uomo Biblioteca ti chiede se stai bene.
“Oh, sì,” lo rassicuro. “Sto benissimo.”
Lui spinge indietro gli occhiali e sbatte di nuovo le ciglia.
“Tu – tu stavi sbattendo la tua testa contro il tavolo,” dice, come se non lo sapessi.
“Sì,” dico. “Stavo solo pensando.”
Alza un sopracciglio e, anziché rassicurato, sembra ancora più disturbato da quest’informazione.
“Quel ragazzo di Serpeverde ti stava disturbando?” chiede.
Adesso è il mio turno di alzare un sopracciglio. Dice sul serio? Per caso ha vissuto sotto una roccia negli ultimi due mesi? Lo sa che sono incinta di quel ‘ragazzo di Serpeverde’, giusto?
“No,” dico. “Era solo Malfoy.”
“Ho visto che l’hai colpito,” dice l’Uomo della Biblioteca. “Ho pensato…”
“Oh, no, stavo solo scherzando,” dico. Questo ragazzo ha seri problemi.
“Capisco,” annuisce. “Va bene. Mi stavo chiedendo se tu potessi aiutarmi.”
Gli faccio segno di sedersi accanto a me e lui lo fa con riluttanza e imbarazzo. Posa il suo libro e si torce le mani nervosamente.
“Cosa posso fare per te?” chiedo.
“E-ecco… Mi chiedevo se tua cugina fosse single,” dice velocemente.
Alzo un sopracciglio. Com’è che Dom ha così tanti ragazzi che le corrono dietro? (Ok, sì, è in parte Veela – è un’ottima spiegazione).
“Intendi Dom? Veramente si sta vedendo con qualcuno,” dico. A dire il vero si sta vedendo con due persone, quindi forse un terzo non le dispiacerebbe.
“No, non intendevo lei,” dice.
“Oh… Lily?” chiedo, pensando che è troppo piccola per questo tizio – è del settimo anno, dopotutto.
“N-no.”
“Roxie?”
“No…”
“James?”
“È quell’altra tua cugina. Quella coi capelli rossi.”
Già, questo sì che mi è d’aiuto.
“Non intenderai mica… Molly?” chiedo, talmente shockata da non preoccuparmi neanche di mascherare la mia sorpresa. I suoi occhi si illuminano e annuisce, arrossendo. Non so perché non ho pensato subito a lei – suppongo di aver sempre considerato i figli di Percy come esseri asessuati. Cioè, so che Molly frequentava un Babbano tempo fa, ma non riesco comunque a immaginare persone cui lei possa piacere. Non piace neanche a me, ed è mia parente. È semplicemente la persona più fastidiosa sulla faccia della Terra.
“Ma certo che è single!” non posso fare a meno di farfugliare. Mi ci vuole tutta la mia forza mentale per non aggiungere ‘perché non dovrebbe esserlo?’.
“Splendido,” sorride nervosamente. Solo qualcuno cui piace Molly potrebbe dire la parola ‘splendido’ e non scherzare. Con questo, annuisce brevemente nella mia direzione e si ritira dietro il suo tavolo in un angolo della biblioteca, dove sono abbastanza sicura che sia nato. È stata una delle esperienze più strane che io abbia mai avuto in questa biblioteca.
Raccolgo la mia roba, con la paura che qualcun altro mi incastri in un angolo per chiedermi dello status sentimentale dei miei cugini. Sono stanca di fare da intermediaria tutte le volte. Per caso sembro gentile e accogliente? Perché, sinceramente, non è quella l’impressione che vorrei dare. Esco dalla libreria molto confusa, e senza aver neanche iniziato la maggior parte dei miei compiti. Incontro Dom mentre mi dirigo verso la Sala Grande per pranzo. Lei sorride e mi saluta con la mano, quindi non credo che ci sia qualche speranza che io possa scappare senza che lei mi noti.
“Dove sei stata tutto il giorno?” chiede con nonchalance, come se non stesse tradendo il suo ragazzo con Mark Matthews.
“A lavorare a maglia!” esclamo, e lei mi guarda come se fossi diventata completamente pazza.
“Sei stata… a lavorare a maglia,” dice Dom, le sopracciglia alzate.
“No,” dico, la mia voce un po’ più alta del normale, “Solo… ho dimenticato… devo andare in un posto.”
Mi allontano nella direzione opposta, verso le porte principali del castello. Decido di fare una passeggiata per il parco. Considero l’idea di andare a trovare Hagrid, ma non mi va di parlare con nessuno. Devo solo capire come devo comportarmi a proposito di questo triangolo amoroso Dom/Mark/Malfoy. Beh, in realtà non sono affari miei, giusto? Tocca a Dom scegliere tra i due. Posso semplicemente andare avanti e far finta di non aver sentito nulla. E magari tra vent’anni, quando il tutto verrà fuori, potrò dimenticare che sia mai accaduto. Sì, sembra un ottimo piano.
C’è un punto del parco in cui vado sempre per sedermi e riflettere – il monumento ai caduti. È una grossa statua a forma di fenice che è stata eretta in riva al lago un anno dopo la fine della Seconda Guerra Magica, e ci sono incisi i nomi di tutti coloro che sono morti nella prima e nella seconda guerra. Giro intorno alla statua, che fluttua a dieci metri da terra, e scorro le incisioni dei nomi con le dita fino a quando non trovo ‘Fred Weasley – Ordine della Fenice’. Mi siedo davanti alla statua e mi raggomitolo per stare più calda. Sotto il nome di Fred ci sono ‘Remus J Lupin’ e ‘Nymphadora Tonks-Lupin’ – i genitori di Ted. Alla fine di tutti i nomi c’è ‘Harry Potter – il Bambino che ha Salvato’. Harry ha sempre odiato il fatto che abbiano messo il suo nome nella statua – insiste che non ha sconfitto Voldemort, che l’egoismo e il rancore di Voldemort si sono rivelati la sua rovina. Quell’uomo è troppo modesto per poter essere normale. Penso che abbia bisogno di una terapia.
Non so quanto tempo ho passato a guardare la statua e leggere i nomi incisi in oro su di essa. Lo faccio abbastanza spesso, quindi praticamente so a memoria l’ordine dei nomi. Sorrido sempre al ‘Dobby l’Elfo Domestico’, perché mi ricordo quanto hanno dovuto penare mamma, papà e Harry per farci incidere anche il nome di Dobby. Suppongo che sia semplicemente giusto. Gli elfi domestici sono esseri viventi come noi. Il suo nome è stato aggiunto solo qualche anno fa. Sono così assorta a guardare la statua che quasi non mi accorgo che qualcuno è venuto a sedersi accanto a me.
“Non ti si stanno ghiacciando le palle qui?” domanda Mark.
Gli rivolgo un’occhiata, assottiglio gli occhi a due fessure, e torno a guardare la statua.
“Ho fatto qualcosa di male?” chiede, con lo sguardo confuso.
“Lo sai,” dico con calma.
“Ehm… mi spiace, Rosie, ma non ti seguo più,” dice.
“Non posso credere che tu stia negando!” sussurro con una risata amara.
“Negando cosa? Non ho la più pallida…”
“Tu e Dom!” esclamo. “Ecco di cosa sto parlando!”
Gli occhi di Mark si spalancano. Apre bocca per dire qualcosa, ma la chiude di nuovo.
“Te l’ha detto lei?”
“No,” dico, “vi ho sentiti. Adesso capisco perché volevi tanto che io stessi con Malfoy.”
“Rosie, non è per questo che…”
“Un paio di mesi fa, probabilmente la cosa mi avrebbe anche fatto piacere, sai,” ammetto con un po’ di imbarazzo. “Ma adesso sono semplicemente disgustata – da tutti e due! Malfoy non è un cattivo ragazzo e Dom gli piace… cosa ti ha mai fatto di male? Che cosa ha fatto per meritarselo?”
Mark ha la decenza di mostrarsi imbarazzato, e non incrocia il mio sguardo. Guarda semplicemente alla statua della fenice.
“Non sto cercando di vendicarmi su Malfoy per qualcosa,” dice in tono grave. “È solo che… Dom mi è sempre piaciuta, sai? E lei è più felice con me – non dovrebbe stare con lui.”
“Non credo che spetti a te giudicare!” dico, furiosa,. “Perché hai sentito il bisogno di andarti a intromettere nella loro relazione?”
Sì, è il bue che dice cornuto all’asino – dopotutto, io e Malfoy ci siamo baciati a Capodanno. Ma quello non era niente. È stata una cosa fatta d’impulso e l’abbiamo completamente superata. Non è che avessimo una qualche relazione illecita o roba del genere. Ho ancora la mia superiorità morale.
“Le ho chiesto di dirglielo,” dice Mark. “Ma lei dice che non vuole ferirlo.”
“Non pensi che più questa storia andrà avanti, più lo ferirete?” incalzo. “Ha il diritto di saperlo. Lo state prendendo in giro. È mio amico…”
“Per favore,” sbuffa Mark. “Non propinarmi la storia del ‘siamo amici’. Malfoy non è tuo amico.”
“Che cosa vorresti dire?” chiedo, indignata.
“Voglio dire che tu e Malfoy potete continuare a far finta di ‘essere amici’ quanto volete, ma non cambierà il fatto che tu aspetti il suo bambino, Rosie. Avrete sempre quel legame. Ed è per questo che Dom e Malfoy non stanno bene insieme.”
Mi alzo da terra con una spinta (cosa non facile quando sei incinta) e mi dirigo come una furia verso il castello, ignorando Mark che continua a chiamarmi. Non è il momento migliore per trovare Hugo fuori a fumare con i suoi amici – decisamente un brutto tempismo. Ma eccolo lì, a fumare, cercando di sembrare figo. Marcio verso di lui e lo prendo per l’orecchio dove si è fatto un nuovo piercing.
“HUGO!” grido.
Ha un aspetto veramente mortificato, e spaventato allo stesso tempo.
“Punizione, per tutti voi,” esclamo e spengo le sigarette con la bacchetta. “E lo dirò a mamma.”
Gli occhi di Hugo si spalancano, ma non vuole perdere la faccia di fronte ai suoi amici.
“Seriamente, Rose, non puoi dirlo a mamma,” mi dice sottovoce. “Non puoi e basta. Mi ucciderà.”
“Meglio! Sei un idiota!”
“Ehi, lascia il povero Psycho in pace,” dice uno degli amici di Hugo. È un tizio grasso coi capelli rosa e senza un dente – affascinante, certo. E, apparentemente, chiama mio fratello ‘Psycho’. Che cosa è successo al piccolo Hugo che adorava giocare a Quidditch con papà e sedersi sulle ginocchia di mamma mentre lei gli pettinava i capelli? Quand’è che quell’Hugo è diventato uno ‘Psycho’ coi capelli neri e un sacco di piercing?
“Andate nelle vostre Sale Comuni, subito!” esclamo. Poi noto un piccolo Corvonero in fondo al gruppo. È l’unico che ha mantenuto il suo biondo naturale – è Louis.
“Non pensare di andartene così facilmente!” grido quando vedo che cerca di sgattaiolare via.
“Non stavo fumando,” insiste. “Stavo solo…”
“Che cos’è quello, allora?” chiedo, indicando la sua tasca attraverso cui si vede chiaramente un pacchetto rettangolare, “Svuota subito le tasche.”
Tira fuori un pacchetto di sigarette, qualche Caccabomba e la sua bacchetta. Louis è sempre stato così tranquillo. Cos’è che succede ai maschi Weasley quando fanno quattordici anni?
“Non sono mie,” dice velocemente. “Per favore non dirlo a Dom. Mi prenderà a botte!”
“Sei fortunato che non ti ho preso io a botte, Louis Weasley!” esclamo, e lui sembra positivamente terrorizzato. Confisco a Louis le sigarette e le Caccabombe e gli dico di tornare in Sala Comune. Quindi punto la bacchetta verso il resto del gruppo, che sta tornando al castello.
“Accio sigarette!” esclamo, e sei pacchetti di sigarette Babbane volano verso di me. Mi lanciano tutti sguardi assassini, ma nessuno di loro ha le palle di dire qualcosa.
“Wow, per fortuna non mi hai mai beccato a fumare al terzo anno,” sento una voce dietro di me. “Sei una cazzuta.”
Mi giro per vedere Malfoy che ghigna verso di me, chiaramente divertito dallo spettacolo che ha appena avuto luogo.
“Mio fratello è talmente… talmente…”
“Idiota? Sì, lo siamo tutti a quell’età. Probabilmente non gli passerà prima dei vent’anni,” dice Malfoy scrollando le spalle.
“Almeno non ti sei mai tinto i capelli di nero e non ti sei fatto un piercing al labbro!” strillo, iniziando a incamminarmi verso la scuola.
“Non avrei mai potuto fare questo ai miei capelli,” dice, scompigliandoseli. “E chi ti dice che io non mi sia fatto un piercing?”
Lo fisso e alzo le sopracciglia.
“Tu ti sei fatto un piercing?”
“Certo – ma non in un posto che generalmente mostro in pubblico,” dice facendomi l’occhiolino.
“Oh, Merlino, è rivoltante!” esclamo con una faccia disgustata.
“Miss Weasley, avete una mente davvero perversa,” ride. “Non era lì. Ma è bello sapere che è la prima cosa a cui pensi!”
Arrossisco furiosamente e lui continua semplicemente a ridere, mettendomi amichevolmente un braccio attorno alle spalle.
“Quindi… dove ti sei fatto il piercing?” domando, nonostante non sia tanto sicura di volerlo sapere.
“Beh… io e Al avevamo deciso di farci un piercing da qualche parte al terzo anno – volevamo fare qualcosa di ribelle,” dice, ghignando. “Così abbiamo fatto un patto: se uno di noi se lo fosse fatto, l’altro avrebbe dovuto farlo nello stesso identico posto.”
“Quindi anche Al ha un piercing?” chiedo, sconvolta, “E zia Ginny lo sa?”
“Ne dubito,” dice Malfoy, “A meno che lui non vada in giro a mostrare i suoi capezzoli a sua madre.”
“Aspetta – vi siete fatti i piercing ai capezzoli?” strillo.
“Capezzolo, singolare,” dice Malfoy sollevando un dito. “Farcelo a tutt’e due sarebbe stato veramente stupido.”
Non so davvero cosa dire. Pensavo che avrei notato se Malfoy aveva un piercing al capezzolo – ma, ancora una volta, può darsi che non lo indossasse la notte che…
Okay, è semplicemente imbarazzante. E io non voglio davvero pensarci.
“Voi Serpeverde siete strambi,” sospiro, scuotendo la testa.
“Ma dai, di sicuro avrai fatto anche tu qualcosa del genere, a un certo punto!” ghigna.
“Posso dire con certezza di non avere nessun altro piercing, a parte i buchi nelle orecchie!” esclamo.
“Va bene… ma ti sei fatta incatenare alle serre di Erbologia e hai indossato spille con su scritto sperma,” dice.
“Era per una buona causa! E non è sperma, è S.P.E.R.M.A! Società Per l’Emancipazione Regolare delle Mandragole Abusate!”
Arriviamo alla porta del castello e Malfoy la apre per me, lasciandomi entrare per prima. Nello stesso momento Dom esce dalla Sala Grande con James e Al. Cazzo, la cosa sarà imbarazzante. Si avvicina a noi e fa scivolare un braccio attorno alla schiena di Malfoy. Quella piccola doppiogiochista…
“Dove sei stato tutto il giorno?” chiede a Malfoy.
“In giro,” risponde scrollando le spalle, con aria misteriosa. Dom alza le sopracciglia, e persino io divento curiosa. “Non c’è bisogno di essere sospettose, ragazze, niente di illegale. Adesso devo scappare – un sacco di cose da fare.”
Mi fa l’occhiolino e dà un bacio sulla guancia a Dom prima di incamminarsi verso i sotterranei di Serpeverde. Dom non gli presta molta attenzione e si volta verso di me.
“Sparisce sempre,” dice Dom, “Soprattutto nei week-end. Non so dove vada. Ho pure fatto controllare a James la Mappa del Malandrino, ma non c’è mai il suo nome… Perciò, com’è andato il lavoro a maglia?” chiede, cambiando argomento.
“Oh, sai com’è… appuntito,” dico stupidamente, “Ehm, Dom, penso che noi due dobbiamo parlare.”
“Adesso? Ho un saggio di Trasfigurazione e un compito di Pozioni da fare, per non parlare di Erbologia…”
“So di te e Mark.”
---
Innanzitutto vi chiedo profondamente scusa per il ritardo: avevo promesso che il capitolo sarebbe arrivato di pomeriggio, ma lo studio mi ha completamente risucchiata *guarda con odio i libri di geometria* Spero che la traduzione risulti soddisfacente! Per qualsiasi cosa ditemi pure, e provvederò a modificare :)
Il prossimo capitolo arriverà, se tutto va bene, domenica 31 luglio; nell'attesa, se volete farmi sapere cosa ne pensate di questo, mi rendereste immensamente felice :3 A presto!
Leireel
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