The way she lives.

di AllyMalfoy__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***


Una figura minuta procedeva barcollando nell'oscurità di quel vialetto, rischiando ripetutamente di finire a terra. Esausta ed instabile, si appoggiò ad un muro, tentando inutilmente di mantenere così l'equilibrio. Si tolse le scarpe dal tacco decisamente molto alto e procedette, quasi correndo, verso una villetta che poco prima non c'era. Al solo suo tocco, il cancello le si spalancò davanti e corse verso un'imponente casa vittoriana, bianca e gigantesca. Giunta all'ingresso, estrasse le chiavi dalla minuscola pochette e dopo parecchi tentativi riuscì ad aprire la porta.
Mosse uno, due, tre passi nell'ampio atrio, poi le luci si accesero tutte insieme. Rimase abbagliata, stordita già per conto suo.
Una sagoma alta ed atletica scendeva le scale con passo nervoso, e dirigendosi verso di lei. Il ragazzo le si fermò davanti, e, girandole attorno, cominciò a parlare.
- Sei ubriaca? -
- Mmmm...credo di si.. - biascicò lei di risposta.
- Oh, si che lo sei. Dannazione, Lily, che diavolo ti passa per la testa? È la terza volta questa settimana!- sbottò lui, infuriato.
- Smettila...James...è il mio sedicesimo compleanno! - esclamò la ragazza, voltandogli le spalle e barcollando verso il soggiorno. Si accasciò sul divano, e cercando di non scivolare issò su anche le gambe.
- Aspetta che lo scopra nostro padre, o peggio, Romilda... -
- Ma per Merlino, James...non lo scopriranno mai! Papà è via, in campagna elettorale, e Romilda è con lui per gestire la sua immagine, ma, soprattutto, è troppo stupida per arrivarci -
- In effetti il tuo ragionamento non fa una piega...ciò non toglie che non avresti dovuto tornare in queste condizioni. Ma ci penseranno i postumi a fartela pagare... - concluse il moretto, evocando dal nulla un lenzuolo e coprendo la sorella, già a metà tra veglia e sonno. Le diede un dolce bacio sulla fronte e si avviò verso le scale, per andare a controllare che Albus stesse dormendo come si era raccomandato.

Un paio di piani più sopra un ragazzo moro con gli occhi di un verde smeraldo ed un paio di occhiali neri stava leggendo un trattato di trasfigurazione avanzata. Qualcuno bussò alla porta della sua stanza.
Nox - sussurrò alla bacchetta, che si spense. Si cacciò sotto le coperte, nascondendo così il foglio che leggeva. Udì la porta aprirsi, e con la coda dell'occhio vide il viso di suo fratello James insinuarsi nella stanza, probabilmente per controllare che stesse dormendo. Indugiò per qualche decina di secondi sulla porta, dopodiché, avendo concluso che il fratello ronfava beatamente, la richiuse e se ne andò.


Qualche giorno più tardi Lilian sedeva in giardino, dondolandosi tranquillamente su di una stupenda altalena di legno, sospesa dalla magia nel mezzo del giardino. I capelli, lunghi, ramati e lisci, brillavano alla luce del sole, illuminando la sua splendida figura. Fissava l'orizzonte, lo sguardo indecifrabile dietro le iridi verde smeraldo.
- Ehi, Lils! - disse una voce inconfondibile alle spalle della ragazza. Lily balzò giù dall'altalena.
-Rose! Quanto mi mancavi... - esclamò, alla vista della cugina.
-Se tu passi tutto il tuo tempo tra negozi e locali, qui a Londra, e non ci vieni mai a trovare...- la rimproverò scherzosamente l'altra. Lilian sorrise.
- Andiamo, Ro, lo sai anche tu che con Dee funziona così: vestiti, feste, alcool...-
- E ragazzi - completò l'altra, sorridendo maliziosamente – come, ad esempio, quel belloccio del fratello. Com'è che si chiama? Hermès? -
- Si – rispose Lilian, volgendo lo sguardo altrove.
- Ah si, Hermès McLaggen. Anche lui al settimo, giusto?-
- Si.- Arrossì. Rose se ne accorse.
- Quello moro, abbronzato e bello da morire che da mesi ti avvicina con ogni scusa possibile? - la stuzzicò.
-Si...no, cioè: sisi ma no. Beh, no. Insomma, si, hai capito, no?- Lilian parve improvvisamente confusa, come se qualcosa non le tornasse. O, forse, come se non volesse dire qualcosa. Rose parlò, le labbra incurvate in un sorrisetto malizioso.
- Lilian Luna Potter, mi nascondi qualcosa?-
- Io, beh, veramente Rose... si.-
- E non vuoi dirmi cosa?-
- Non so, magari non è... ma forse...-
- Non lo dici alla tua adorata cugina, nonché migliore amica, Rose Molly Weasley?-
- Dannazione, Rose! Si, devo dirti qualcosa. Il fatto è che...beh, vedi, io...no, lui... insomma, NOI.-
- Noi? Noi cosa?- le sorrise incoraggiante.
- Io e lui abbiamo qualcosa. Vedi, non è come con John, o Mark, o Sean, Greg, Nick...-
- ...o qualcuno dei molti ragazzi che ti hanno fatto visita alla nostra camera doppia ad Hogwarts.-
- Si, insomma. – Lilian sorrise imbarazzata, le guance rosse quasi quanto i capelli – credo che ci sia qualcosa di più.-






Saaaalve. Questa è la mia prima FF, quindi non mi aspetto chissà che gran successo... comunque questo capitolo, per quanto corto, ha lo scopo di introdurci nella vita di Lily. Ragazza complicata.
Il pairing principale è Lily/Scorpius, ma passerà un pochino prima che i due si avvicinino seriamente.
I prossimi capitoli saranno più lunghi, penso almeno il doppio.

Le recensioni sono ben accette, i consigli ed i suggerimenti anche ^^.
Nel caso la mia storia non riceva almeno qualche recensione, penso che la sospenderò.


Scusate, ma ho problemi a caricare i file. Non li legge.

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Capitolo 2
*** Capitolo due. ***


- Lilian... Lilian Luna Potter! Dove diamine ti sei cacciata? -.
La strillo di Romilda raggiunse la ragazza fino alla sua stanza, al terzo piano della gigantesca villetta bianca. Lily si rigirò pigramente sul materasso e si alzò.
Si, Romilda, arrivo. Dammi cinque minuti – gridò di rimando alla matrigna.
Erano passati ormai quattro anni da quando suo padre, il celebre Harry Potter, si era risposato. E ne erano passati ben sette dall'ultima volta che Lilian aveva visto i suoi genitori ridere assieme: la veloce ed impegnativa carriera di Harry al ministero e la corsa per la conquista del potere avevano deteriorato presto il rapporto tra lui e la sua ex-moglie, Ginevra Weasley. Così, tre anni dopo aver affrontato un doloroso divorzio, Harry aveva preso in moglie la bella, affascinante e tremendamente frivola Romilda Vane. I tre figli che aveva avuto dal precedente matrimonio erano rimasti a vivere con lui, nonostante sopportassero poco la matrigna.
Lilian sospirò e si voltò verso lo specchio. Dei lunghi capelli rosso scuro le incorniciavano l'ovale del viso dagli splendidi lineamenti. Gli zigomi alti le conferivano un'aria elegante, le folte ciglia catalizzavano l'attenzione sui brillanti occhi verde smeraldo. Il naso sottile e leggermente all'insù, che aveva ereditato dalla madre, si equilibrava con grazia alle labbra carnose e definite. Fece una smorfia ed estrasse la borsa dei trucchi. Eyeliner, mascara ed un po' di leggero lucidalabbra rosato. Bastava poco per esaltare la sua bellezza. Si vestì velocemente, quasi non facendo caso a ciò che indossava, e scese giù con tutta la calma del mondo.
Quando arrivò nella spaziosa cucina si trovò davanti una scena abbastanza comica. Romilda, che di casalingo aveva poco o nulla, si era trasformata in un uragano di isteria, cercando di destreggiarsi tra il marito, impaziente di ricevere il suo completo pulito, la piccola Summer, che richiedeva il cibo a gran voce, ed Albus, in fermento per la partenza verso il suo ultimo anno ad Hogwarts. Lilian, dal canto suo, cominciò tranquillamente a prepararsi la colazione.
- Tesoro! Lascia fare a me! D'altronde dovrei essere come una mamma, no?- trillò con una vocetta a dir poco fastidiosa. Lily non riuscì a mascherare una smorfia scettica.
- Non tentare invano, tanto non ce la faresti.- sentenziò.
- Ma Lilian, tesoro...-
- Romilda, non sei mia madre, né lo sarai mai.-
- Lilian, non parlare così a Romilda., in fondo si sta impegnando molto per noi. Ora vado, sono molto in ritardo – la riprese il padre con tono pacato. Dopodiché baciò moglie e figli ed uscì velocemente.



Il viaggio in macchina verso la stazione di King's Cross si rivelò essere meno peggio di quanto Lily si aspettasse. La matrigna, probabilmente turbata dal battibecco di quella mattina, non proferì parola se non per salutare Lily e Albus, ed augurare loro un buon anno scolastico. Una volta saliti sul treno si divisero, lui con i suoi studiosi amici Corvonero, lei alla ricerca della sua compagnia di Grifondoro.
Lilian avanzava lungo il corridoio, il viso rivolto agli scompartimenti, cercando di intravedere la folta chioma bruna della cugina o il caschetto castano dell'amica Destinè. Camminando così concentrata su di un solo lato non faceva caso a ciò che accadeva di fronte a lei. Improvvisamente si senti urtare la spalla da qualcosa, qualcosa di particolarmente duro e massiccio. Si girò, pronta a dirne quattro al gorilla che l'aveva urtata. Rimase un attimo interdetta trovandosi di fronte l'elegante figura di Scorpius Hyperion Malfoy. Ripensando allo scontro, dedusse che il ragazzo le aveva dato una spallata forte ed apposta.
- Che hai, Potter, ti sei incantata? A chi pensavi?-
- Di certo non pensavo a te, Malfoy.- rispose Lily, negli occhi un'espressione di sfida.
- Oh, sentila. E così non mi pensi, piccola Lilian?- aveva abbassato notevolmente la voce e le si era avvicinato – beh, ti ricrederai. Presto. -
Così dicendo si era allontanato con passo lento e strascicato, senza guardarsi indietro. Lily, dal canto suo, era rimasta interdetta per un attimo, ma poi aveva velocemente ricominciato velocemente a camminare ed a controllare gli scompartimenti. Giunta quasi alla fine del treno trovò finalmente i suoi amici.
- Ehi Lils-
- Ciao Lily...-
- Ben arrivata, Potter!-
I saluti le piombarono addosso appena mise piede dentro. Baciò Destinè e Rose, che le avevano riservato il posto vicino al finestrino, e salutò gli altri. Si abbandonò sul suo sedile, sorridendo al ragazzo che le era seduto davanti. Hermès McLaggen le sorrise di rimando, scostando i capelli castani dagli occhi blu. Lilian lo fissò intensamente, cercando di leggerne le emozioni ed i pensieri. Lui la fissava di rimando, senza distogliere lo sguardo. E stettero così finché entrambi non furono costretti dai rumorosi richiami dei compagni.
- Lils! Allora, sei pronta per quest'anno?- le domandò qualcuno.
- Bah, che a che dovrei essere pronta? Mi impegnerò come al solito, cioè quanto basta e poi... - giocherò a Quidditch. Ovvio, ci divertiremo adeguatamente...- rispose perplessa.
- Si, ma, hai sentito del torneo, no?- le disse Sean, un ragazzo biondo, figlio di Luna e Seamus.
- Quale torneo?- aveva la sensazione sempre più forte di essersi persa qualcosa di fondamentale.
- Lily, non te l'ho detto? Scusa.- le disse Destinè – beh, in pratica si tiene un torneo di Quidditch tra le scuole principali, in sostituzione del troppo pericoloso Torneo Tremaghi.-
- Ah. E come mai dovrei essere così eccitata? Cioè, ovvio che mi piaccia l'idea, ma suppongo che la squadra di rappresentanza sia già stata scelta ed io non ho ricevuto nessuna lettera...-
- Il fatto è che, Lilian, i capitani di ogni Casa hanno il dovere di partecipare alla manifestazione ed il diritto di garantire il posto ad un altro membro della propria squadra,a loro scelta...- spiegò Rose, stranamente compiaciuta – e noi abbiamo buona ragione di credere che la scelta del nostro capitano McLaggen cadrà proprio su di te -






Ciaaao di nuovo!
Ecco un secondo capitolo, un po' più lungo del primo, ma che ancora non soddisfa pienamente le mie aspettative di lunghezza...
Ringrazio Rebby e Ludo per le due recensioni, ed effettivamente penso che continuerò la storia comunque, anche se non dovesse riscuotere tutto questo successo. (ciò non toglie che se vogliate recensire non dobbiate farlo!! XD).
Spero vi piaccia il capitolo, e soprattutto l'idea del torneo, che è venuta in mente al mio migliore amico una sera mentre tornavamo a casa dalla città.

Un bacio.
Ally.

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