La ragazza che voleva seguire il suo amato

di LaReginaDiCuori
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Separazione ***
Capitolo 2: *** Bacio Rubato ***
Capitolo 3: *** Preoccupazioni di una madre ***



Capitolo 1
*** Separazione ***


La ragazza osservò il demone davanti a sé mentre cercò con tutte le sue forze, di trattenere le lacrime che dispettose, sembravano come se volessero uscire dagli occhi con forza facendola passare per una ragazza ridicola davanti al suo sguardo, cosa che lei non era assolutamente.

Non era una ragazzina frignona, non lo era mai stata.

E non era nemmeno una ragazzina ridicola, soltanto … Soltanto non accettava quello che il demone davanti a lei aveva scelto, senza nemmeno consultarla, senza nemmeno chiederle se a lei andava bene o meno, perché lui dava per scontato che lei accettasse qualunque cosa lui decidesse ma questa volta no, no e poi no.

Era stufa, di fare quello che gli dicevano gli altri.

Era stufa di fare la brava ragazzina.

Era stufa di seguire alla perfezione, le regole che gli venivano date.

Era stufa di questa situazione che non riusciva a togliersela di dosso ed era per questo che le lacrime, cercavano di uscire fuori furiose perché sì, dentro di lei cera semplicemente una enorme rabbia che doveva uscire fuori.

Una rabbia che quasi non riusciva più a controllare, oramai.

Insomma, non era più una bambina in fin dei conti ormai era diventata grande e lei voleva soltanto stare insieme al suo Sesshomaru, l’unica persona con cui voleva stare, con cui avrebbe sempre voluto stare.

Quando era bambina e l’aveva lasciata al villaggio della Somma Kaede, ci rimase molto male, così male che non mangiò per giorni interi, si ricordava che era sempre preoccupata per lui, che era sempre in pensiero e ora che era tornato e che doveva ripartire di nuovo senza di lei, non voleva risentire nuovamente tutte quelle emozioni che la facevano soltanto soffrire.

Che la facevano stare male, ed era per questo motivo che in quel momento si stava comportando in quel modo, non perché voleva comportarsi come una bambina perché non era sua intenzione, ma voleva far capire al Signor Sesshomaru il suo punto di vista, voleva fargli capire che lei voleva stare con l’unica persona che amava ovvero: lui.

Ma lui …

Lui sembrava non voler sentire nessuna cosa, perché l’unica cosa che faceva era quello di osservarla con insistenza e non riusciva a capirne il motivo e questa cosa, la faceva ancor di più arrabbiare.

<< Perché non parli? >>

Domandò la giovane e nel mentre, sbatte il piede contro l’erba e strinse i pugni dal nervoso.

<< Perché mi vuoi lasciare di nuovo qui? Io qui non mi ci trovo bene, non voglio stare qui in questo villaggio. Io voglio solo stare con te e Jaken, ma perché non lo riesci a capire? >>

Urlò la ragazza verso il demone che la continuò semplicemente a osservare per un lungo istante, fino a quando finalmente, non si decise a parlare.

<< Non puoi venire con me e lo sai bene, il perché >>

La ragazza a quella frase rimase in silenzio, mentre le lacrime scesero copiose sul suo viso e cercò di prendere un respiro profondo, mentre posò nuovamente lo sguardo su di lui.

<< La verità e che non mi vuoi tra i piedi, vero? La verità è questa! >>

Disse la giovane Rin mentre osservava il Signor Sesshomaru che rimase immobile, senza dire una sola parola.

<< Davvero non mi vuoi tra i piedi? Sono così tanto un peso? Sono così tanto una … ragazzina, che non sa combinare nulla? >>

Quasi lo urla Rin e mentre diceva queste cose lei ogni volta, si sentiva morire dentro perché Sesshomaru, non stava cercando di dirle che non era come pensava e se il Signor Sesshomaru pensava davvero queste cose su di lei, allora il demone non aveva capito proprio nulla.

Nulla, di nulla.

<< Prenderò il suo silenzio per una risposta, affermativa! Se vuole partire senza di me Signor Sesshomaru allora, allora … È meglio che le nostre strade, si dividono completamente. >>

<< Se è questo quello che vuoi, accetterò. >>

<< Bene … Addio Signor Sesshomaru >>

<< Addio Rin >>

Rin vide il Signor Sesshomaru prendere il volo e andarsene via e mentre lei lo guardava, le lacrime continuavano a scendere copiosamente lungo il suo viso.

Perché?

Perché il Signor Sesshomaru, non mi ha portato via con sé?

Perché mi ha lasciata di nuovo, qui?    

Gli do davvero così, fastidio?

Sono davvero così, inutile?

Signor Sesshomaru, Signor Sesshomaru, cosa ho appena fatto?

Sono questi i pensieri della giovane Rin mentre osservava il cielo, sperando in un ritorno del demone ma in cuor suo sapeva che purtroppo, non ci sarebbe stato più nessun ritorno.

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Capitolo 2
*** Bacio Rubato ***


Kohaku quella mattina si svegliò di buon mattino e andò dalla Somma Kaede, per poter in questo modo avere la possibilità di incontrare la dolce: Rin.


Quella ragazza per lui aveva un cuore davvero d'oro, dolce e gentile con chiunque e non si arrabbiava mai con nessuno.


Era una ragazza anche molto paziente, cosa che era difficile trovare in una persona perché tutti sembravano sempre così impazienti, sempre con così voglia di voler avere tutte le cose immediatamente anche se in realtà, non sempre era possibile averle con così tanta velocità, eppure lei era così.


Era la ragazza dei suoi sogni.


Era la ragazza con cui avrebbe volentieri provato ad avere accanto come compagna, come moglie, come madre dei suoi futuri figli.


Il ragazzo ormai sembrava completamente perso della giovane ragazza, così tanto che alle volte la sua mente, gli faceva immaginare scenari che a parer suo sarebbero stati impossibili.


Impossibili perché sembrava che alla ragazza, non importasse nulla di lui.


Sembrava come se avesse già un'altra persona in mente e anzi, lei lo aveva sicuramente e il ragazzo sapeva anche chi era o meglio in realtà, tutti sapevano chi era l'uomo che aveva conquistato il cuore della giovane e bellissima Rin.


Ma nonostante sapeva questo Kohaku non riusciva a togliersi dalla mente la ragazza, era più forte di lui.


Nella sua mente, cera solo un viso ed un unico nome che riecheggiava nella sua mente: Rin.


Il giovane sente le sue labbra curvarsi in un piccolo sorriso al sol pensiero ma poi, cercò di riprendersi e tornare con i piedi per terra e si accorse che tra un pensiero e un altro era arrivato finalmente a destinazione.


Camminò verso la casa della Somma Kaede e quando arrivò alla porta bussò quel tanto che bastava, per farsi sentire dall'anziana e quando la porta si aprì, ecco che davanti a lui apparve l'anziana signora.


<< Somma Kaede, buongiorno >>


Salutò il giovane con modi educati e mentre lo fece, poté notare lo sguardo della signora che sembrava quasi pensieroso e allo stesso tempo, preoccupato.


Voleva chiedergli se cera qualcosa che non andava, se era tutto a posto, ma non gli sembrava il caso di farlo infondo, non erano così uniti da potergli chiedere una cosa del genere e quindi, fece finta di nulla.


<< Buongiorno a te Kohaku, sei venuto per Rin non è vero? >>


Domandò l'anziana e Kohaku si sentì un attimo in imbarazzo ma poi semplicemente annuì, per dare una risposta affermativa.


<< Mi dispiace informarti che Rin, non c'è. >>


Il giovane rimase sorpreso nel sentire la risposta dell'anziana signora, che stava davanti a lui, come era possibile che la sua dolce Rin non cera?


Eppure lui veniva appositamente ogni mattina, per cercare di incontrarla, per cercare di avere anche solo qualche minuto da passare con lei.


E questa mattina lei, non cera.


Il ragazzo ci rimase male, alla notizia.


<< ... Ah, allora mi dispiace averla disturbata Somma Kaede, non era mia intenzione recarle alcun disturbo ... >>


Disse il ragazzo con tono dispiaciuto e fece un piccolo inchino verso l'anziana, sia come gesto di scuse ma anche come segno di saluto e infatti, se ne stava per andare quando la donna lo fermò, tenendolo per un braccio.


<< Aspetta un attimo ... >>


<< Mm? >>


Il ragazzo quando si sentì afferrare il braccio si girò verso la donna quel tanto che bastava, per poter incrociare in quel modo di nuovo il suo sguardo preoccupato.


<< Somma Kaede ... Qualcosa non va? >>


Domandò quindi il giovane, vedendo l'anziana così preoccupata.


E nel vederla in quel modo in qualche modo, si stava iniziando a preoccupare anche lui.


Kohaku sentì la donna che prese un respiro profondo e subito dopo dalle labbra dischiuse dell'anziana, fuori uscì un sospiro.


<< Rin non è tornata a casa da ieri pomeriggio, sono molto preoccupata che possa esserle successo qualcosa ... >>


Il ragazzo nel sentire dire quelle semplici parole, sgranò gli occhi e posò lo sguardo completamente su quello dell’anziana, che continuava ad osservarlo con quell’aria seria e preoccupata.


Ora capiva del perché la donna, lo aveva accolto con quello sguardo ed ora, era preoccupato anche lui per la giovane ragazza.


<< Che cosa? >>


Domandò con preoccupazione nella voce e la signora semplicemente annuì, per confermare nuovamente quello che aveva riferito al ragazzo.


<< Si proprio così Kohaku, Rin non torna da ieri pomeriggio e sono molto preoccupata. Non aveva mai fatto una cosa del genere prima d’ora, avrei chiesto ad Inuyasha e agli altri di cercarla ma loro in questo momento, non ci sono. Ti prego … >>


Il ragazzo mentre la signora Kaede parlava, non pensava ad altro se non alla sua dolce Rin e la sua preoccupazione cresceva di minuto, in minuto e la sua mente stava pensando già alle peggiori cose, che potevano esserle successe in quelle ore.


Eppure la giovane Rin sapeva che non si poteva allontanare dal villaggio, eppure lei sapeva che fuori dal villaggio sarebbe stato rischioso, quindi perché?


Quindi perché lei aveva fatto, una cosa simile?


Kohaku non lo sapeva proprio, ma di una cosa era sicuro, avrebbe messo sotto sopra il villaggio pur di ritrovarla e riportarla a casa sana e salva sperando che nel frattempo nessuno, gli avrebbe fatto del male questo sì.


Mentre la signora Kaede parlava ancora lui, alzò una mano per fermare la sua parlata, se doveva cercare la sua Rin, non poteva perdere tempo a parlare con la signora Kaede.


Sarebbe partito subito lui stesso, per cercare la ragazza scomparsa.


<< Non si preoccupi Somma Kaede, troverò Rin e glie la riporterò indietro. >>


La Signora Kaede si fermò alla vista di quella mano e subito dopo alle parole del ragazzo sorrise, in quel momento era leggermente più tranquilla che qualcuno, andasse a capire dove potesse essersi cacciata la giovane ragazza.


Lei non poteva purtroppo lasciare il villaggio e sapere che cera un giovane ragazzo come Kohaku pronto ad aiutarla a ritrovala, le dava una leggera tranquillità anche se in realtà una parte di sé, rimase comunque preoccupata.


<< Ti ringrazio Kohaku, sta attento. >>


Disse semplicemente la donna e il giovane, se ne andò via alla ricerca della ragazza.


[ … ]







Il giovane girò per tutto il villaggio andando di casa in casa perché tutti, conoscevano la piccola Rin in quanto aiutava la Somma Kaede, in ogni più piccola cosa che faceva e aveva pensato che molto probabilmente qualcuno, l’aveva potuta vedere.


E infatti per sua fortuna così, era stato.


Qualche ragazza del villaggio l’aveva vista che si addentrava nel bosco e lui in quel preciso istante, era proprio nel bosco sperando di vedere qualche traccia del suo passaggio, ma purtroppo così non era stato.


Si addentrò sempre di più nel bosco e camminò, camminò e ancora camminò fino a quando finalmente vide il corpo della giovane Rin, steso a terra in mezzo all’erba e subito si allarmò, perché pensava che la giovane ragazza stesse male, o che era ferita e quindi andò subito da lei per vedere come era la situazione.


Sul suo corpo però non cera alcun tipo di ferita e lei stava assolutamente bene, si era semplicemente addormentata ed il suo corpo era freddo, per via della notte passata nel bosco e le sue guance aveva notato che erano bagnate.


Molto probabilmente la giovane, si era addormentata mentre piangeva.


Questo a Kohaku gli si strinse il cuore, non amava vedere o sapere che la giovane Rin piangeva, avrebbe sempre voluto vedere il sorriso sulle sue labbra, nulla di più.


<< Oh piccola Rin, sapessi che spavento ci hai fatto prendere >>


Mormorò il giovane per non svegliare la ragazza e la osservò mentre dormiva e a Kohaku, spuntò un sorriso.


Sembrava un angelo.


Un bellissimo angelo.


Kohaku non riuscì a fermare la sua voglia perché era più forte di lui, voleva baciarla, voleva stringerla tra le sue braccia, voleva fare così tante cose con lei e sapeva che quello che aveva in mente, non andava per niente bene ma … Lo fece ugualmente.


Lui la baciò.


Appoggiò le sue labbra su quelle piccole e morbide della giovane e il suo cuore prese a battere all’impazzata, non avrebbe più voluto staccarsi, da quelle dolci labbra eppure il giovane però si staccò e tornò a osservare la giovane che ancora dormiva, ma questa volta sulle labbra di essa, apparì un sorriso.


<< Signor Sesshomaru … >>


Crack.


Ecco cosa sentì il ragazzo non appena sentì quel semplice nome, sentì un leggero crack nel suo cuore e questo faceva male, malissimo e si diede dello stupido.


Come poteva compete con il Signor Sesshomaru?


Semplicemente non poteva.


Il giovane osservò nuovamente la ragazza ancora dormiente per poi, asciugarle via le lacrime e la prese in braccio, mentre la ragazza si rannicchiò a lui e continuava a ripetere il suo nome nel sonno e intanto il giovane, la riportò al villaggio con la tristezza nel cuore.

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Capitolo 3
*** Preoccupazioni di una madre ***


L’anziana era molto preoccupata per la scomparsa della giovane Rin, non sapeva dove era andata, non sapeva se stava bene, non sapeva assolutamente nulla di lei e questo la innervosiva particolarmente; la innervosiva perché aveva paura che gli poteva essere capitato chissà cosa e ormai quella giovane ragazza, la trattava come se fosse una figlia che non aveva mai avuto l’opportunità, di avere.

Si stava preoccupando come se fosse una madre; anche se non lo era.

La casa inoltre senza di lei sembrava vuota, spenta, grigia, ed era qualcosa che la somma Kaede non apprezzava.

Non amava quel silenzio che sembrava far rumore, non amava più nulla in quella casa quando Rin non era insieme a lei.

E sembrava che anche la casa stesse in qualche modo soffrendo, per la sua assenza.

L’anziana durante quelle ore non era riuscita a fare nulla, doveva fare un sacco di cose per il villaggio, ma tutti i pensieri erano rivolti alla giovane fanciulla e ogni volta che pensava a lei, il suo cuore sembrava battere più del solito.

Lo sentiva battere forte contro il suo petto, perché era agitata, era preoccupata e ansiosa.

Se gli fosse capitato qualcosa, non se lo sarebbe mai perdonato.

Da quando il giovane Kohaku era partito per cercarla, l’unica cosa che faceva era quello di rimanere ad osservare fuori dalla finestra oppure, faceva avanti e indietro per la stanza senza mai fermarsi un attimo e infondo, come poteva farlo?

Nemmeno i suoi stessi pensieri, gli davano tregua.

Ad un tratto aveva anche provato a fare qualcosa per distrarsi, ma stava facendo un danno dopo l’altro e quindi aveva deciso di fermarsi perché aveva capito che oggi per lei, non era proprio la giornata giusta.

Quando era preoccupata e aveva troppi pensieri per la mente, era sempre così, non riusciva a concentrarsi per bene e finiva col fare solo ed esclusivamente, pasticci.

E poi in quel momento i pensieri dell’anziana erano rivolti tutti alla dolce Rin e in cuor suo, sperava che il giovane Kohaku l’avesse trovata e che l’avrebbe riportata a casa, che l’avrebbe portata al sicuro.

La donna continuò ad andare avanti e indietro per la stanza con fare agitato e ansioso, non riusciva più a stare all’interno della casa, voleva uscire e andare a cercare lei stessa la ragazza.

Ma allo stesso tempo sapeva che non lo poteva fare, come poteva fare una cosa del genere e lasciare il villaggio?

Purtroppo non poteva e quindi se ne stava lì a girarsi i pollici, perché proprio non riusciva a fare nulla, perché era tormentata da pensieri e preoccupazioni.

Kaede continuava a guardare fuori dalla finestra, con la speranza di intravedere il giovane Kohaku insieme a Rin e aspettò, aspettò ed aspettò forse anche fin troppo per i suoi gusti, ma quando alla fine vide in lontananza avvicinarsi proprio le persone che desiderava vedere, l’ansia, l’agitazione e la preoccupazione svanirono in un battito di ciglia lasciando posto alla felicità.

Non poteva crederci, Kohaku ce l’aveva fatta.

Kohaku era riuscito a trovare la sua piccola e dolce Rin, la felicità era così tanta che l’anziana uscì fuori di casa e raggiunse immediatamente, il ragazzo.

<< Oh Kohaku, fortuna che sei tornato insieme a Rin. Come sta? >>

Domandò immediatamente la donna e quando si avvicinò a loro, posò la mano sulla guancia della ragazza e la trovò, fredda.

<< È fredda … >>

Mormorò qualche secondo dopo.

<< Dove l’hai trovata? >>

<< Sì somma Kaede è vero è ancora fredda, purtroppo non sono riuscito a riscaldarla più di tanto. L’ho trovata nel bosco … >>

<< Nel bosco? >>

Domandò la signora e nel mentre osservò il giovane che per tutta risposta, annuì.

<< Cosa ci faceva nel bosco? >>

Era una domanda più rivolta a sé stessa che al giovane, ma lui rispose ugualmente.

<< Non ne ho proprio idea, però le posso dire che mentre dormiva, ha fatto il nome del Signor Sesshomaru. >>

Appena il ragazzo pronunciò quel nome la donna capì immediatamente del perché la ragazza quel giorno, non era più tornata.

Era sicuramente con il Signor Sesshomaru … Quel demone non faceva altro che far soffrire la giovane Rin e lei ogni volta, non sapeva che cosa fare per tirarle su il morale.

Ogni volta che Rin si vedeva con lui, diventava più taciturna, triste, non era più la Rin che aveva imparato a conoscere.

Dalle labbra dell’anziana uscì un piccolo sospiro e poi, posò lo sguardo sul ragazzo.

<< Ti ringrazio per esser riuscito a trovare Rin e un’ultima cosa, potresti portarla nella sua stanza? >>

<< Certo Somma Kaede, lo faccio con piacere. >>

<< Ti ringrazio Kohaku, sei proprio un bravo ragazzo. >>

Il ragazzo sorrise alla donna ed alla fine entrò dentro casa mentre l’anziana, rimase un attimo fuori, abbassò un attimo lo sguardo e strinse per un attimo il lembo, del suo vestito.

Devo trovare una soluzione a tutto questo, non posso vedere ancora una volta Rin soffrire per colpa sua … Devo fare in modo che Rin, si tolga dalla mente quel demone o continuerà sempre a soffrire.

Sì, questa è la decisione giusta da prendere.

E mentre pensò a questo, entrò finalmente dentro casa e iniziò a prendersi cura, della giovane ragazza.

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